Il treno giusto passa una sola volta, no?

di vale89vd
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** GELATO AL CIOCCOLATO?! ***
Capitolo 3: *** SCENDERE DAL TRENO ANCORA PRIMA DI PARTIRE ***
Capitolo 4: *** ACQUA, SCENE PASSATE E CAMBIAMENTI ***
Capitolo 5: *** 4. NOTIZIE? ***
Capitolo 6: *** --- Piccolo appunto dell'autrice! --- ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Prologo
Nota:  la mia storia parte dall’ultima puntata di Agente Speciale Sue Thomas, da alcuni pensieri di Sue prima della decisione e il seguito, sempre secondo me! Come lo immagino da tanto tempo! Spero vi piaccia! Ovvimente ci sono alcuni MISSING MOMENTS non vsiti nella serie TV.
P.S.: In corsivo, ricordi, scene già vissute.
 
Erano passate solo poche ore da quando aveva deciso di restare a Washington DC, anche se nessuno ancora lo sapeva. E tutto le sembrava così surreale. Avrebbe fatto bene a rimanere? Davvero con così poche parole Deanne le aveva fatto cambiare idea? Era poi così sicura di ritornare sui suoi passi?
Ricordava bene quel momento…

Dopo aver camminato a lungo per le strade, ricordando con allegria ma anche con un po’ di malinconia tutto ciò che aveva vissuto in quella città…i suoi amici, la sua prima vera indipendenza, Lucy, la migliore amica di sempre, e tutte quelle persone che l’ avevano cambiata nel profondo…Mentre dal cielo scendeva la prima neve dell’anno, Sue si era ritrovata a fissare la chiesa davanti a sé, alta, imponente proprio come la decisione che aveva preso qualche giorno prima e che aveva comunicato in ufficio, con gli occhi pieni di lacrime…
Era imponente anche la paura, quella di ricominciare, di lasciare tutto e tutti e ricominciare di nuovo: i pregiudizi, nuove persone che forse non l’avrebbero accettata come loro pari… ma d’altronde sapeva di essere forte e ce l’avrebbe fatta, come sempre! Era la decisione giusta ed è un’occasione che non torna più: Capo Analista Investigativo,WOW! D’altronde il treno giusto passa una sola volta nella vita no?
Il destino, o forse non solo quello, volle che Sue incontrasse nuovamente Deanne all’interno della chiesa e in pochi minuti tutte le sue sicurezze, convinzioni, ed auto convincimenti vacillarono..


Ora Sue fissava la neve che continuava a scendere su Washington e dalla finestra del suo salotto guardava con un sorriso la gente passeggiare sotto gli ombrelli e i bimbi che correvano felici giocando nel parco, spensierati.. che gioia vedere questi  momenti!
“Ormai la neve comincia  ricoprire le strade… che guaio! Pensa se dovevo prendere pure l’aereo domani per New York, avrei passato ore, sola, in aereoporto!” pensò Sue, sbuffando un pochino..
Proprio in quel momento, la zampina di Levi la distolse dai suoi pensieri…e guardando il viso del suo amato cagnolone capì che qualcuno stava rientrando in casa.
“Lucy! Chissà la sua reazione appena lo saprà! Ahahah, ma lo saprà a modo mio!” pensò con un sorriso dirigendosi verso la porta, sicura che Lucy aveva portato a casa l’intero supermercato per la loro cenetta di addio tra migliori amiche.
“Questa sera sarà davvero divertente mi sa…”

- Lucy! Bentornata, vuoi una mano co….- cominciò a dire Sue.
  Lucy  però la interruppe subito.
- Ti prego, ah cielo, Sue, aiutami ma penso di aver comprato il supermercato stasera, per essere sicura di avere tutto per la nostra cenetta –  disse, guardando interdetta la sua migliore amica che era scoppiata a ridere, come poche volte le aveva visto fare.

 

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Capitolo 2
*** GELATO AL CIOCCOLATO?! ***


Grazie a chi ha iniziato a leggera questa mia ff!! veramente!! Se volete recensire, consigliare, sarei felice! :D
P.S.: I Simboli “ e “ per i pensieri dei personaggi ed invece « e » per i dialoghi!


Mentre Lucy era intenta a preparare la tavola per la cena, Sue si fermò un attimo ad osservare la sua migliore amica, che con passi lenti si aggirava per la cucina, portando piatti, forchette e tutto in un rigoroso silenzio…
Negli ultimi giorni, Lucy era stata felice per la decisione di Sue, questo era sicuro, ma allo stesso tempo era silenziosa, pensierosa… Sue sapeva bene il motivo del suo silenzio, soprattutto questa sera, era lo stesso pensiero che aleggiava nella mente di Sue:“Come farò senza di lei quando saremo lontane??”

Era dura dirsi addio dopo tante avventure e momenti meravigliosi condivisi insieme a casa, a lavoro.. Certo, ora ci sono i cellulari, le mail ma non è mai come vivere insieme, ritrovarsi a chiacchierare sul divano, davanti  alla TV ed un vasetto di gelato al cioccolato!
Sue, però, nel profondo del suo cuore, non vedeva l’ora di dire a Lucy l’ultima novità…e decise di dirle tutto proprio lì, sul divano, dopo cena, davanti a quel famoso vasetto di gelato! (Nonostante fosse novembre, il gelato si mangia sempre! )

“Sì, dopo glielo dirò, non riesco più ad aspettare! Come avrei fatto a partire e lasciare tutto!” pensò Sue.

La cena passò tranquillamente tra ricordi di momenti insieme e risate, ricordando tutti gli scherzi, le scenette, fatte in ufficio, con Bobby, Myles, Tara, Demetrius e … Jack.

Jack.

Sue, quella sera, cercò di non pensare a lui, per godersi a pieno la serata… ma sapeva che prima o poi avrebbe dovuto fare i conti anche con quegli occhi, con quell’uomo che le faceva tremare le gambe, che le riempiva non solo le giornate ma anche i pensieri, sempre più… Infatti, anche lui aveva avuto un piccolo, no forse non proprio piccolo, ruolo nella sua decisione di rimanere oppure partire.

“Siamo solo buoni amici, solo amici, non credere alle favole: se provasse qualcosa per te, regole dell’ FBI o meno, avrebbe fatto qualcosa, un gesto, qualunque cosa… ed invece no! Forse rimanendo qui, a lui cambierà ben poco! ” . Il pensiero di Sue divenne palese, mentre scuoteva la testa, a tavola con Lucy.

«Qualche pensiero negativo, Sue? Sue? » disse all’improvviso Lucy, toccando la spalla di Sue, per permettere all’amica di leggere le labbra  « Stavo dicendo, qualche pensiero negativo, Sue? Parlami pure, se hai bisogno sono qui, lo sai. »

« No, Lucy, Tranquilla! Nessun pensiero  negativo questa sera! Solo cose belle e positive! » finse Sue, cercano di ingannare l’amica.
Lucy non ci cascò, ovviamente, ma decise di lasciar correre: quando era pronta, le avrebbe detto volontariamente quello che le passava per la testa.
“Anche se mancano ormai poche ore, e lei non ci sarà più, qui con me..” rifletté.
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« Ehi Lucy, vuoi del caffè?? » disse Sue dirigendosi verso il divano, da dove l’amica fissava la finestra, con le ginocchia raccolte tra le braccia.
« Si, grazie, volentieri! » affermò senza distogliere lo sguardo dalla finestra, e dalla neve che cadeva, inesorabile.
Una volta sul divano, Lucy guardando l’amica, all’improvviso sbottò.
 « Ma come fai ad essere così tranquilla, rilassata!!! Tu domani te ne vai, a un sacco di km da noi e sembra che la cosa nemmeno ti sfiori, Sue! Mi mancherai da morire, non so come farò, sei la migliore amica che io abbia mai avuto, e anche se te l’ho già detto l’altro giorno, grazie a te sono la donna che sono ora! »

« Lucy… » cercò di dire Sue, con gli occhi lucidi quanto lei.

« No Sue, ti prego lasciami finire, io sono così felice per te, per la promozione, e non voglio farti cambiare idea a riguardo, ma dopo la tua partenza, io mi sentirò sola in questa casa, senza te e senza Levi! »

«Lucy… » ormai Sue era quasi divertita nel vedere con quanto affetto Lucy le diceva queste cose, perché rispecchiavano perfettamente le sue emozioni! “E chi la ferma più, ora?“ pensò.

« Sue, ultima cosa, e ti lascio parlare,  promettimi una cosa soltanto! Una sola! CHE NON TI DIMENTICHERAI DI ME E CHE CI SENTIREMO, OGNI VOLTA CHE POSSIAMO! » concluse Lucy tutto d’un fiato e con un sospiro.

« In realtà sono due le cose che chiedi! » rise Sue « Maaahhhh…. SI! LO PROMETTTO!Provo tutto ciò che provi tu, amica mia! In fondo non sarà così facile dimenticarti e sentirti tutti i giorni…. »

« Davvero??? Oh Sue che bello sentirti dire queste cose! Grazie! » disse Lucy abbracciando Sue.
Ma Sue togliendosi dall’abbraccio, con un sorriso, continuò «  Volevo finire dicendo che in fondo non sarà così facile dimenticarti e non sentirti tutti i giorni, visto che viviamo nella stessa casa e lavoriamo ancora nello stesso ufficio!!! »
In quel preciso istante, Lucy sgranò gli occhi, fissando l’amica senza capire.

Ma in un attimo tutto fu chiaro per lei. « OMMMIODIOOOO!HAI DECISO DI RESTARE?? HAI CAMBIATO IDEA?? Dimmi di sì, dimmi di sì….!!!»

« Sì » confermò Sue « Ho cambiato idea, ho deciso di rimanere a Washington DC!»
Subito dopo, le due amiche si abbracciarono a lungo, commosse e felici, per questa novità!
Sue, poi, disse « Che ne dici se, per festeggiare… »
E dissero all’unisono: « GELATO AL CIOCCOLATO!? »
E la risata, questa volta, fu di entrambe!

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Capitolo 3
*** SCENDERE DAL TRENO ANCORA PRIMA DI PARTIRE ***


Il mattino seguente, Sue correva trafelata per arrivare in ufficio in tempo…
Aveva fatto tardi con Lucy, ieri sera, e era andata a letto alle 2. Quando Sue si era svegliata quel mattino, Lucy, stranamente era già uscita, lasciandole un biglietto sulla porta d‘ingresso.

-------       Buondì,
                Esco presto per preparare qualcosa in ufficio per il tuo GOODBYE/WELCOME BACK PARTY!
                Avviso io tutti della tua non partenza, tranquilla!
                Dormi pure e ci vediamo dopo a lavoro,
                un bacio
                Lucy
 
                P.S. che bello, sei ancora qui! <3
 
Aveva sorriso, felice, leggendo quel biglietto.
 
Ora, stava correndo su per le scale che la portavano al suo ufficio: dopo aver avvisato mamma e papà, i suoi fratelli, Charlie e Troy, non le era nemmeno rimasto il tempo per fare jogging mattutino, che adorava.
 
“Eccomi finalmente”pensò.
Proprio in quel momento, si scontrò con la persona con gli occhi più belli del pianeta.
“Smettila di pensare a lui, Sue, tanto a lui non sarà cambiato nulla se tu rimani a Washington!”
 
«Oh ciao» disse Jack, voltandosi verso di lei.
«Ciao»
«Hai fatto le scale?»
«Ecco , niente jogging stamattina, così almeno ho fatto le scale» “Vedi nemmeno nomina il fatto che sono rimasta, conferma tutto ciò che pensavo!” aggiunse la sua vocina interiore.
«Ohh, oh senti io dovrei dirti una cosa»
 
“Oddio” Pensò Sue in un lampo “e ora?”
 
Cercava di sembrare tranquilla, quindi chiese « Davvero? Dimmi, che cosa?»
«Ecco sulla tua partenza, e sul fatto che ci lasci…»
 
“Non dirmi che…”
Allora Sue si affrettò a dire: «Oh si, credo che…»
 
«Prima che tu vada oltre» interruppe Jack « posso dirti quello che avevo in mente di dirti??» e si ferma.
 
“E’ uno sguardo teso il suo?? Ansia? Non riesco a capire.. se solo potessi sentire il suo tono di voce…” pensò Sue mentre annuiva. Con un po’ di agitazione disse «Ok…»
Fissò Jack con attenzione, per capire ogni singola parola di ciò che stava per dire, anche se il suo cuore le pulsava a mille…. Rimaneva sempre stupita dell’effetto che Jack le faceva, ogni volta, e non se lo spiegava… anche se, in fondo al cuore, sapeva il motivo di tutto ciò, l’ansia, l’agitazione, i battiti del suo cuore…
 
«Ehm, ecco io ci ho pensato su tutta la notte…»
 
“Sta tentennando o  i miei occhi si sbagliano??”Ora Sue era ancora più agitata.
«E ora non voglio che tu vada via senza sapere quello che ho dentro… »
 
“Oh, cielo, potrei svenire… oh e poi Lucy mi sentirà! Scommetto che il fatto che lui non sappia nulla, non sia solo un caso…”
 
«Ora, lo so che questa è veramente un’occasione unica per te, e credimi, io non vorrei mai intralciare la tua carriera » Jack fece una breve pausa «Ma voglio che tu sappia che, ecco, io vorrei che restassi»
 
Ora Sue si morse leggermente il labbro pensando “davvero?? Ti prego, fa che sia vero!”
«Ci mancherai qui a tutti noi, e anche io sentirò la tua mancanza, molto, moltissimo. Io volevo solo dirti questo» concluse Jack. Finalmente era riuscito a dirle ciò che pensava, almeno in parte: infatti quel pensiero era riuscito ad esprimerlo a fatica ma il vuoto che la notte prima lo aveva pervaso, al solo pensiero della partenza di Sue, la sua Sue, la ragazza che piano piano, le aveva rubato il cuore, NO.

QUELLO NO.


E Jack si ripeteva che ormai il treno era passato e lei stava per andarsene. Pensava anche di meritare tutto questo, di perderla, di non rivederla tutti i giorni: in fondo, aveva aspettato troppo. Il tempo era passato, come mille occasioni: il giorno del suo piccolo infarto (pure Allie si era messa tra loro, cavoli, troppe volte), il ballo di beneficienza all’asta degli scapoli (avrebbe voluto stringerla tra le sue braccia per l’eternità), la missione sotto copertura, il bacio (che stupido commento aveva fatto dopo quel momento perfetto, che ancora conservava, geloso, nel cuore).
Altri mille piccoli dettagli e momenti che potrebbe descrivere per ore e che non aveva saputo interpretare nel modo giusto all’inizio, negando ciò che provava per lei, o poi, pensando di rovinare il suo rapporto con Sue, se lo avesse rifiutato, ed infine David!
 
Ed ora, lei era davanti a lui, nel suo ultimo giorno di ufficio con loro, e l’unica cosa che voleva fare, dopo questo discorso, era prendere il suo dolce viso e baciarla come aveva sempre sognato per mesi di rifare. Quel bacio avrebbe spiegato meglio di centinaia di parole ciò che provava per lei. Non ci sarebbe stato dubbio alcuno sui suoi sentimenti, con quel bacio.
LA SUPPLICA DI RESTARE, CON LUI. LI’, PER SEMPRE ED INSIEME.
 
 
Dopo questo fiume veloce di pensieri concluse tra sé e sé “T-r-o-p-p-o-t-a-r-d-i-c-a-r-o. Il treno sta per lasciare la stazione e tu sei un imbecille. Però, almeno saprà che mi mancherà. O cielo, Dio solo sa quanto mi mancherà”.
 
Il suo torbido pensiero fu distolto, proprio da lei, che ignara di tutto quel fiume di pensieri nella mente di Jack, aveva letto dalle sue labbra, così belle e sensuali da ammirare, tutto ciò che le aveva detto.
Sue, agitata, stava per ribattere, felice di quel momento  : «EEEEhhh…» . quando il suo sguardo si posò dietro le spalle di Jack.
 
Myles. Ovvio, mancava solo lui a rovinare quel momento tanto importante.
In gran velocità, Myles raggiunse Sue e Jack «Oh, vi stavo giusto cercando, c’hanno assegnato un nuovo caso, mi chiedevo se potevate interrogare una donna ad Alexandria lunedì mattina, vi aspetta alle undici in punto».
 
Sue deglutì a forza, cercando di capire la parlantina veloce del suo collega.
«Chiederò a Bobby di venire, Sue non ci sarà, lunedì lei andrà a New York»
Guardando velocemente Sue, Myles disse dubbioso: «Hai cambiato di nuovo idea?»
 
«Ehm, no affatto…» a Sue non rimase che dire questo, visto che non aveva avuto il tempo di spiegare a Jack la situazione.
E dallo sguardo confuso di Jack, Sue e Myles ebbero la conferma che Jack era all’oscuro degli ultimi cambiamenti!
«Che cosa???» chiese Jack perplesso.
 
E in quel momento, Myles si dileguò, capendo che forse era meglio levare le ancore e lasciare i due colleghi da soli. “Chissà che sia la volta buona” rifletté il filetto DOC statunitense.
 
Sue orai aveva perso le parole. “Che mattinata impegnativa”. Allora semplicemente, si sporse un po’ per far notare a Jack, che la imitò, lo striscione appeso nel loro ufficio.
 
«Ho deciso di restare» disse con un sorriso, voltandosi verso Jack.
 
«EHI GUARDATE CHI C’E’!!» disse Tara.
Ed un coro festante si alzò nell’ufficio.
 
Sue si affrettò a spiegare, forse giustificandosi un po’: «Evidentemente Lucy aveva già dato al notizia a tutti.. tranne che a te. Vedi nella vita, ci sono cose più importanti della carriera, e sono quasi tutte in questa stanza»
 
“SOPRATTUTTO TE.” Aggiunse solo tra i suoi pensieri.
 
«Ora, che cosa mi stavi dicendo prima nel corridoio » sorrise Sue, sperando di stemperare la sua tensione e la sua emozione, lanciando questa battuta.
 
«Solo ben tornata…»disse Jack con uno dei suoi più bei sorrisi.
 
Questa frase le sciolse il cuore, dandole speranza… “Forse…”
 
«E anche tu, bello» concluse Jack, accarezzando il suo amico peloso.
Dentro al suo cuore, Jack stava impazzendo di gioia, non poteva credere a ciò che stava accadendo.
 
SUE.
RIMANE.
QUI.
 
Forse la dea della fortuna di Jack si era tolta la benda dagli occhi e aveva deciso di dargli una seconda possibilità.
Forse per Jack il treno non era ancora partito e in fondo Sue scesa dal treno prima di partire.
 
DESTINO?
CASUALITA’?
FORTUNA?

 
Forse Sue e Jack potrebbero incontrarsi proprio lì, sulla banchina di quella stazione. Potrebbero ripartire entrambi con un treno diverso.
 
Magari nella stessa direzione.
Magari sullo stesso treno.
Magari, insieme.
 
 
Mentre Jack condivideva la ciambella con Sue, aveva un unico pensiero nella mente.
“Questa volta, tu, JACKSON SAMUEL HUDSON, non lascerai volare via questa seconda possibilità. Non lascerai volare via la tua Sue. Costi quel che costi.”
 
                                                                                 --------- 0 ------------------ 0 -------------
 
 
 
P.S. Grazie a chi continua a leggere questa ff, non so come stia venendo sinceramente, ho molti dubbi… ma essendo la mia prima ff, e volendo un finale per la mia coppia preferita, tenterò! Scrivo di getto, chissà !
 Grazie! A presto il prossimo capitolo!
E SCUSATE, ma la storia del filetto DOC non potevo non metterlo, mi ha divertita troppo quella puntata! :D

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Capitolo 4
*** ACQUA, SCENE PASSATE E CAMBIAMENTI ***


SCUSATE! Per non aver scritto per troppo tempo ma tra blocco momentaneo e piccoli problemi col pc, tutto si è rallentato.
Alla fine, questo sarà un piccolo capitolo di passaggio, ricordando un momento carino tra Jack e Sue!
Cercherò di aggiornare in pochi giorni!
Grazie a tutti coloro che leggono e a ERIKA_LOVE per la recensione!STAY TUNED!

 
Sue era tornata a casa da qualche minuto e stava decidendo su cosa fare quella sera…
Subito aveva pensato di offrire la cena ai suoi amici, oltre a Charlie e Troy ma quando aveva proposto la cosa in ufficio tutti i suoi colleghi rifiutarono, almeno per quella sera, visto che tutti o quasi
avevano già degli impegni fissati per quella sera.
 
Si ripromisero di andare tutti a cena il sabato successivo, luogo da decidere ma assolutamente insieme!
 
Inoltre, appena rientrata a casa con la sua migliore amica, Lucy ricevette una chiamata dall’ospizio dove suo nonna ora viveva da un po’ di mesi. Purtroppo la sua amata nonna, nelle ultime settimane si era aggravata e chiesero alla nipote di essere presente durante la notte.
 
Sue si rattristò molto alla notizia, ricordando con tenerezza quella donna forte! Si propose di accompagnare Lucy ma lei declinò l’offerta con un mezzo sorriso che Sue non capì e con questa frase : “Non preoccuparti, non c’è bisogno, preferisco tu stia a casa per stasera. Se ho bisogno ti chiamo, ma non devi preoccuparti!”
 
Per rilassarsi da quel brutto pensiero decise di farsi un bel bagno caldo con qualche candela, un po’ di relax ci vuole dopo una giornata così intensa di avvenimenti!
 
Dopo aver riempito la vasca, sistemato le candele, Sue si immerse nella vasca, con il suo amico Levi sulla soglia della porta, pronto ad avvertire in caso di bisogno.
Non passo molto infatti e Levi velocemente si alzò, sentendo il campanello suonare e poi un bussare energico sulla porta.
Visto che Sue sembrava non notarlo Levi decise di usare una vecchia tecnica, e prendendo una rincorsa……
SPLASHHHH!
 
«LEVI!!! MA CHE COMBINI! Mi sa che devi ancora imparare ad avvisare, o meglio, a volte lo dimentichi mi sa…» disse Sue un pochino ad alta voce, disturbata dal suo relax meritato.
Levi uscì subito dalla vasca e dopo aver allegramente scrollato l’acqua di dosso, lavando tutto il bagno, trotterellò felice verso la porta, sentendo una voce familiare, e un po’ preoccupata, che chiamava il nome della sua padroncina da dietro la porta dell’ingresso.
 
Velocemente Sue, avendo capito le intenzioni del suo dolce compagno, indossò il suo accappatoio blu e si diresse verso la porta, borbottando a Levi.
«Ho capito, ho capito… qualcuno è alla porta stai tranquillo… ah e più tardi penseremo un castigo pure per il disastro che ho lasciato nel bagno»
 
Dopo aver guardato nello spioncino, Sue si accigliò e, titubante aprì la porta d’ingresso.
 
«Jack….»
 
«Ciao Sue…» e si bloccò, con la bocca socchiusa, notando Sue e il suo “abbigliamento” «Scu- scusa…. Non pensavo di disturbare…eh che, pensavo di portare a te, Lucy e Levi un po’ di torta e gelato, per festeggiare la tua NON- partenza» aggiunse, un po’ imbarazzato, sia per la situazione sia per il ricordo della scena successa quella mattina, nel corridoio.
 
«Jack, non preoccuparti non disturbi affatto, ma tu questa sera non avevi un impegno?? Abbiamo rinviato la cena, anche per questo … » disse  Sue stringendosi nel suo accappatoio, ricordando una situazione molto simile, il giorno in cui Jack si era presentato nel suo vecchio appartamento.
 
“Oh mamma che figura quella sera!” pensò tra sé e sé e ridacchiando sommessamente.
 
«Che c’è? Ridi e mi vuoi punire lasciandomi sulla porta?? O interrompo un party tra donne? » disse Jack, alzando il sopracciglio con una sguardo divertito.
 
«No no Jack, entra pure…» aggiunse facendo cenno con la mano di entrare «ripensavo ad una scena simile, con me e te…. E alla figura che ho fatto, ma tranquillo….»
 «Oh tranquilla, la ricordo bene pure io, credimi…..» disse in modo languido, anche se Sue questo non poteva notarlo «…ricordo bene quell’accappatoio……… »
 
Non riuscì a non dire quella frase, proprio gli scappò e allora in modo un po’ goffo provo a  rimediare, vedendo la faccia sbalordita di Sue «Oh, ehm, si e l’offerta dei tuoi biscotti!» disse ridendo, per sdrammatizzare, sperando di non offendere Sue con quel commento un po’ troppo caloroso….
 
Sue non poteva credere a ciò che i suoi occhi avevano letto, Jack ricordava ancora quel momento, e il suo accappatoio anche!!! Oh Cielo!
Le scappò una bella risata pure a lei, però, ricordando il momento dei biscotti, e sorride ampiamente a Jack che si rilassò!
 
«Aaaallloraaaa… Mangiamo questa torta?Dov’è Lucy?» chiese Jack, non vedendo l’amica.
«Oh, Lucy non c’è, è stata chiamata dall’ospizio di sua nonna, purtroppo non sta molto bene e le hanno chiesto di raggiungerli lì e starà via per tutta la notte… sono sola in casa,quindi…»
 
«Oh no mi dispiace per Lucy, spero nulla di grave e che si risolva al più presto….» disse Jack.
«Non sembrerebbe così grave, però sono preoccupata per Lucy…. Speriamo bene, ma dai accomodati, visto che siamo solo noi due, mentre prepari, io corro a cambiarmi e mangiamo la torta, se per te va bene…» e Sue corse, senza nemmeno leggere la risposta di Jack, verso il bagno anche per togliersi dall’imbarazzo di quel capo un po’ troppo corto per stare di fronte  a Jack.
A proposito, non aveva ancora risposto alla sua domanda, chissa perché…
 
«OH non sai quanto io sia felice,di stare con te, da solo…forse potremmo finire un discorso con l’occasione…»disse piano Jack, anche se Sue non poteva né sentirlo né vederlo.
“Quell’accappatoio le sta molto bene ancora , proprio come lo ricordavo….” Aggiunse poi, solo tra i suoi pensieri, che vagano verso mete nascoste.
 
Scosse infine la testa, per eliminare quei pensieri tentatori e per non rendere difficile quella serata che era cambiata in meglio, senza che lui lo volesse.
 
Non sapeva, però, che una notizia avrebbe potuto minare quell’inizio dolce ed intrigante.

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Capitolo 5
*** 4. NOTIZIE? ***


Una notizia.
O meglio, prima un fatto. Ora la notizia.
 
Jack ora era seduto su quella sedia da ben 7 ore… e ancora nulla.
Pochi rumori, piccoli brusii sommessi.
Gente che si muove di fretta, che va avanti e indietro, presa ognuna dal suo compito o lavoro.
Jack però in quel momento vedeva tutto come se fosse parte di un film, lento..molto lento… quasi uno slow motion.
Il suo sguardo era perso nel vuoto, e molta gente lo osservava preoccupata.
Certo, sette ore e nessuna notizia, buon o cattivo segno??
 Nemmeno lui sapeva che pensare; molte volte, grazie al suo lavoro,aveva visto queste scene, a volte finite bene con mille sorrisi e altrettante con pianti disperazione e tristezza.
Questa volta, però , la situazione lo colpiva dritto al cuore; questa volta era lui l’uomo seduto su quella sedia;  l’uomo che aspetta la notizia. NIENTE.NULLA. IL VUOTO.
 
EPPURE ERA TUTTO QUASI PERFETTO.
7 ORE FA.
 « Allora hai preparato le fette, Jack???»
«Ehm no, Sue…. Non trovo i piattini!!!! » Rispose Jack, colpendosi subito la testa con una mano, ricordando che Sue non poteva sentirlo.
Nello stesso momento, si voltò per cercare Sue, ma si ritrovò addosso a lei, non volendo, a pochi centimetri dal suo bellissimo volto.
Scusandosi, un po’ imbarazzato si spostò per permettere a Sue di cercare i piattini.
«Scusa, Sue, stavo per venirti incontro perché non trovo i piattini… non volevo essere un’ “onda d’urto su di te”!» disse sorridendole.
«Tranquillo, colpa mia! Appena mi sono ricordata che non puoi sapere dove tengo le cose  sono venuta  verso di te, ma invece di incontrarci, abbiamo pensato di…..» e dopo una piccola pausa «.. scontrarci!»
 “ Anche se è uno scontro, con te, è sempre un piacere, visto che è un’occasione per stare vicino a te, sfiorarti… sentire il tuo respiro così vicino” pensò Jack.
 Vedendo la sua faccia immobile Sue aggiunse «Tutto bene ?? hai una faccia!! …Terra chiama Jack!»
«Ops scusa, ero distratto, porto i piatti in salotto e vado un secondo al bagno, finchè il caffè non è pronto…. Così poi ci mettiamo comodi e ci gustiamo la torta in tranquillità!» disse in fretta Jack, voltandosi  di colpo, verso il salotto.
“Mah, che strano, va beh magari è veramente distratto… però sembra in imbarazzo stasera…con me..” pensò Sue, voltandosi verso i fornelli.
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Jack aveva appena appoggiato la mano sulla maniglia della porta del bagno,  pronto per tornare in salotto quando quello che sentì li fece raggelare il sangue…
UN URLO.
Non un urlo qualunque.
«SUEEEEEE!!! »e di corsa raggiunse il salotto.

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Capitolo 6
*** --- Piccolo appunto dell'autrice! --- ***


Salve a tutti!!! Ovviamente è molto tempo che non scrivo più… mesi.
Però visto che esistono miracoli ho aggiunto un capitolo stasera!!
 Spero abbiate voglia di continuare a leggere la storia, visto che ora che mi si è stabilizzata un po’ la vita, riuscirò a scrivere più capitoli e postarli regolarmente!!!
Il minimo è una volta a settimana, se riesco anche più!!!
Ringrazio chi nel tempo ha letto i capitoli precedenti e chi ha recensito!!! GRAZZZZIIEEEEE!!! SIETE DAVVERO TANTI!
Spero anche in altre recensioni e critiche, sempre ben accette come i consigli!!!
STAY TUNED!
VALE

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