Un amore impossibile

di PPogba99
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** 2 capitolo ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


 
Questa storia parla di due ragazze, Sara e Gioia, la prima tempestosa e insicura di se, la seconda un tantino fredda, che non si arrende mai. Entrambe hanno un cuore d’ oro ma…
 
Ciao a tutti, mi chiamo Gioia e ho 15 anni. Attraverso queste pagine di diario vi racconterò la mia adolescenza.
 
21 Giugno 2008
Caro diario,
oggi sono uscita con la mia amica Sara e siamo andate al parco, per passare un po’ di tempo fra noi e raccontarci quello che succede, specialmente ora che non ci vediamo quasi più perché frequentiamo scuole e amicizie diverse. Eravamo sedute sull’altalena e non c’era nessuno, si parlava del più e del meno, del rendimento scolastico, le nuove compagne…
Ad un certo punto mi ha detto che si è baciata con Andrea.
-Sai Gioia, mi sono baciata con Andrea e voleva portarmi a casa sua visto che non c’era nessuno…-
-Ah- le ho risposto. Avevo sentito una fitta tremenda al cuore. Eravamo amiche da poco più di tre anni, ma era un’ amicizia speciale, più forte di quella che ci univa alle nostre migliori amiche.
- E ci sei andata?-
-no, non volevo.- mi ha risposto.
Così chiesi se provava qualcosa per quell’ Andrea e mi rispose che era stato solo un bacio, nulla di più.
-Ma quindi lo ami o no?- continuai, con un tono quasi seccato.
-Certo che no.- rispose Sara – Perché tutte queste domande?-
Ero stata presa alla sprovvista così mi affrettai a rispondere: - bhe sono tua amica, volevo solo…-
-accertarti che era tutto ok?- mi bloccò
-esattamente- risposi.
Così passammo dopo molto tempo un altro bel pomeriggio. E arrivate a fine giornata mi ringraziò.
-Grazie Gioia. Finalmente siamo tornate amiche e mi hai fatto sorridere, ma anche morire dal ridere con le tue battute, come non facevamo da tempo…-
-Figurati.- le risposi.
Ebbene si, avevamo litigato per gelosia e dopo sei mesi eravamo tornate a frequentarci, ma qualcosa era cambiato. Quando la guardo, arrossisce, non so perché. Appunto, è  arrossita anche dopo il mio ‘’ Figurati’’
Così gli chiesi: -Hey, tutto bene? Sei leggermente agitata o sbaglio?-
-no…- mi disse abbassando lo sguardo.
-sicura?- gli chiesi nuovamente.
-Sicurissima!- rispose lei.
 Per oggi è tutto caro diario.
Ciao

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Capitolo 2
*** 2 capitolo ***


2 luglio 2008 Caro diario, Oggi ho ricavuto una telefonata da Sara. Mi ha chiesto se volevamo andare in discoteca, così le ho detto di si. Dopo cena ci siamo preparate e sono andata a prenderla. Così poi siamo entrate in discoteca e abbiamo ballato quando dei tipi ci propongono di giocare al gioco della bottiglia. Ho detto a Sara che odio quel gioco perché lo trovo senza senso. In realtà lo odio perché mi da un fastidio tremendo vederla baciarsi con il primo che capita. Ma lei mi ha obbligato. Ci siamo sedute in cerchio e a bottiglia ha iniziato a girare ed è finita su Sara, che è stata baciata da un tipo del terzo anno. Un bel bacio a stampo. Caz*o. Poi dopo un po’ fu il mio turno di girare la bottiglia e il tappo si fermò su un ragazzo carino, ma già mezzo ubriaco. Così lo ho baciato e mentre lo facevo Sara mi ha presa per il braccio e mi ha trascinata via, dicendo agli altri che quello era uno stupido gioco. Mi domandavo perché avesse reagito così. –Allora sai che fa schifo- le ho detto. Mi fissava senza dire niente. – ma perché hai reagito così?- le ho chiesto. Subito mi afferrò per le spalle e mi spinse contro il muro. Ad un tratto i suoi occhi diventarono lucidi. Ma subito si girò di scatto, facendo qualche passo in avanti… Così gli afferrai il polso e gli dissi : Hey, che succede?- La risposta che ho ricevuto mi ha fatto cadere a pezzi:- non te ne deve fregare di me, hai capito? E non toccarmi!- e detto questo staccò la mia mano dal suo polso. Nel frattempo i suoi erano arrivati a riprenderci. Mi riportò a casa, suo padre e sua madre ui sedili anteriori e noi due su quelli posteriori e mentre scendevo dalla macchina tentai di dirgli ‘’ciao’’, ma subito chiuse di colpo la portiera, facendomi sentire a malapena un ‘’vattene’’. Va bene, non vuole più vedermi? Ok, cavoli suoi! Ciao diario! Ci si vede.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


5 Agosto 2014 Caro diario, scusa se è da tanto tempo che non ti scrivo ma mi sembra arrivato il momento di ricominciare a farlo. Oggi, mentre tornavo a casa, sono passata da Sara per vedere come stava. Così ho suonato il campanello e mi ha fatto entrare. Mi sono seduta sul divano, quando subito mi dice che sarebbe tornata subito e detto questo se ne andò via dalla stanza in cui c’ero io, il soggiorno. Visto che si attardava e ormai erano già passati dieci minuti buoni, quai un quarto d’ora, urlai: Sara, dove sei?- nessuna risposta. –sara, Sara??- ancora nulla. Così iniziai a cercarla per ogni stanza di casa sua, quando sentii dei rumori venire dal bagno. Aprii la porta. Sara era appoggiata al lavandino, con tanto di lametta in mano e delle forbici nel lavandino, con le lame tinte di un liquido rosso. -Che fai? Basta, metti giù quella roba.- dissi correndo verso di lei. Non faceva neanche finta di sentirmi e continuava a piangere. Così la presi da dietro e le strappai di mano quelle lamette, nonostante le sue urla disperate rotte dal pianto. La abbracciai forte sussurrandogli: - scusa amore, non ti lascerò mai più, sta tranquilla- Lei si girò di scatto, piegando le braccia e appoggiando i suoi avambracci sul mio petto. La strinsi ancora una volta, baciandole il capo, baciando quei capelli. Mi scappò qualche lacrima. Dopo di che gli feci lavare le braccia e la feci sedere su una sedia. Poi mi inginocchiai di fronte a lei e medicai le sue braccia con una salvietta bagnata di disinfettante. Ad un certo punto le dissi di avere finito. Sistemai ciò che era servito per medicarla e le chiesi se aveva fame. Ma mi disse di no. Così, visto che erano già le undici di sera gli dissi di andare a dormire e che così sarei tornata a casa. Lei mi disse:- I miei torneranno tra 4 giorni, resta se vuoi.- Così decisi di…

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


…così decisi di restare. Ci sdraiammo sul suo letto ma decisimo di andare in quello dei suoi, così stavamo più comode. Poi si mise il pigiama e me ne prestò uno dei suoi. . -Perché lo hai fatto?- le chiesi, mentre eravamo una accanto all’altra, tutte e due con lo sguardo rivolto verso il soffitto. - Non potrò mai stare con la persona che amo… Poi tutti i vari problemi…- rispose. -Perché non puoi stare con la persona che ami?- domandai. Non ricevetti nessuna risposta così continuai. – Almeno vuoi dirmi perché un mese fa mi hai trascinato fuori dalla discoteca?- -Bhe ecco, io …- tentò di dirmi. –vabbhe, buonanotte Gioia- e detto questo spense la luce. -Avevi paura del buio l’ ultima volta che abbiamo dormito insieme. E ora?- dissi. - si, ho ancora paura.- mi rispose. G(Gioia, cioè io) : vieni qui, dai- E senza dire niente si mise sopra di me e ci abbracciammo. Iniziai a sentire qualche goccia bagnata sul mio collo. Stava piangendo ancora. S(sara) : Mi sento sola.- disse singhiozzando. G: ma tu non lo sei. Ci sono qua io a proteggerti.- Iniziai a strofinarle la schiena con le mani cercando di tranquillizzarla. Sara sollevò la testa e disse: -Oh, scusami tanto- sempre con voce rotta – ti sto bagnando con le mie lacrime. Perdonami è che sono così stupida- iniziò a schiaffeggiarsi. Subito gli afferrai le mani e ci guardammo negli occhi. Era la ragazza più fragile che avevo mai visto. Insicura di se stessa. Ma così bella, simpatica, dolce… …non riuscivo più a resistere. Alzai anche io un poco la testa,fino a raggiungere le sue labbra e la baciai, anche se solo per una frazione di secondo. –Ti amo- S: -menomale che ci sei. Scusa per la discoteca, è perché volevo che la bottiglia indicasse me, non quel mezzo alcolizzato. Ti amo anch’ io- G: Sei mia amore.- e ci baciammo, per poi limonare. Ci addormentammo abbracciate. Lei sopra di me e mentre si addormentava gli accarezzavo una delle sue guance, soffici. Poi mi sono addormentata anch’io.

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