Non sei sola

di ZivaDDavid
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Surprises ***
Capitolo 2: *** Gelosie 2 ***
Capitolo 3: *** Gelosie 3 ***
Capitolo 4: *** Gelosie 4 ***
Capitolo 5: *** Gelosie 5 ***
Capitolo 6: *** Gelosie 6 ***
Capitolo 7: *** Gelosie 7 ***
Capitolo 8: *** Gelosie 8 ***
Capitolo 9: *** Revelation ***
Capitolo 10: *** Suspance ***
Capitolo 11: *** L'amore è nell'aria ***



Capitolo 1
*** 1.Surprises ***


Era stata una giornata davvero stressante per la squadra che aveva appena eseguito l’arresto di Fernando Soda, ricercato in più di 7 paesi e accusato di 18 omicidi, senza contare il traffico di stupefacenti, il giro di prostitute e la vendita a terroristi dei piani militari americani.
Era stata una bella vittoria per la squadra, tanto che il Direttore Vance  fece organizzare una festa di ringraziamento, dove aveva invitato tutte le agenzie più importanti, come CIA o FBI. Inoltre quando aveva parlato in privato con la squadra gli aveva consigliato di prendersi un po’ di ferie, in modo da permettere anche alle altre squadre di lavorare!! E tutti risero.
-Bene ragazzi, sono molto fiero di voi. Sapete che non sono molto incline alle smancerie ma questa medaglia è davvero meritata. Quindi andate a cambiarvi perché stasera i protagonisti siete voi. – concluse Vance.
Fecero per andarsene quando Vance guardando Gibbs disse : - Pretendo che tu venga pure! -   e Gibbs sorridendo uscì.
 
-Ma quindi dove è questa festa? – chiese Ziva
-Al Palace! E’ vicino alla 54 esima. Non lo conosci? – disse McGee che nel frattempo stava cercando su internet l’itinerario.
-McGoogleMaps lascia stare. Ziva ti passo a prendere io. Sai com’è…Potresti mettere sotto il Presidente con la guida che hai! Però puntuale alle 20.30!-  concluse Tony che non diede il tempo a Ziva di replicare e si diresse all’ascensore.
-McGee… Ma devo vestirmi molto elegante quindi?- chiese Ziva, piuttosto annoiata
-Si Ziva, penso proprio di si… Vabbè vado anch’io…- e fece per alzarsi, mcGee.
-Si andiamo, vengo anch’io… tanto non abbiamo più casi! – e se la risero di gusto.
 
 
Erano le 20.01 e Ziva era appena uscita dalla doccia,e ancora bagnata, si diresse in camera a cercare un vestito. Mentre rivoltava il suo armadio e usciva più vestiti che poteva, con fretta perché sapeva che non sarebbe mai stata puntuale, suonò il campanello. Guardò l’orario : erano le 20.15.
-Chi è?-
-Sono Tony! Apri Ziva… A che punto sei?-
-Mi mezzo ad una via! Entra... – e gli aprì la porta restando però dietro di essa perché ancora con l’accappatoio in mano.
-Ad una strada, Ziva… In mezzo ad una str… Ma sei ancora così? – riuscì a dire solo quello Tony che nel frattempo la stava squadrando da testa a piedi.    E’ bellissima, pensò, anche con un accappatoio!
-Si scusami. E’ che non trovo niente da mettermi! – disse Ziva ad un passo da una crisi di nervi…
-E’ impossibile che tu non abbia niente da metterti! Dai tranquilla, cerca nell’armadio e vedrai che qualcosa la troverai!- la rincuorò Tony
-Pensi che non abbia già cercato? Ho messo tutti i vestiti sul letto… Solo che il Direttore ha fatto capire che è una serata di un certo livello… e…- disse  Ziva, ma Tony la interruppe
-Oh dai Ziva! Fammi vedere ti aiuto io… - e si diressero verso la camera.
 
-Oh mamma Ziva! Ma c’è un macello! E stasera quando torni a casa dove vorresti dormire? Sul divano?- iniziò a ridere Tony
 
-C’è poco da scherzare..quale dici?-
 
-Quello rosso!-
 
-Non sarà un po’ troppo esagerato? Meglio quello verde no? Anche se certo è troppo scollato… o quello beige…
 
-No Ziva prova quello ross… No! Quello blu! Si quella là- e indicò l’armadio.
 
-Quello blu? Sono anni che non lo metto…non mi starà neanche più… -
 
-Ascoltami, e mettitelo forza!- disse mentre aspettava lì seduto sulla sedia. Ziva aspettò che se ne andasse ma lui non capì.
 
-Forza che vuoi fare? Esci o non riuscirò mai a prepararmi! –
 
-Ti vergogni di me, Mossad? Ti ricordo che sotto copert….-
 
-Si Tony lo so…la ricordo quella missione. C’ero anche io… ma se non i dispiace ancora devo mettere anche l’intimo… su fuori-
 
-Per me puoi anche non metterlo!!- disse Tony mentre si dirigeva in salotto.
 
 
10 minuti più tardi Ziva si presentò in salotto col vestito, un paio di bellissime scarpe argentate, con i capelli mossi naturali ed un leggero trucco, con l’aggiunta di un bel vistoso rossetto rosso.
Tony sembrava avere perso il dono della parola, dato che per almeno 30 secondi buoni solo a guardarla ammirato, senza spiccicare neanche una sola parola. Ziva tra lo stupita e il malizioso gli chiese : - Non vado bene così? È troppo stretto? E’ esagerato? – anche se sapeva benissimo di andare più che bene.
-Scherzi vero? Sei…sei bellissima Ziva-
-Oh grazie! – fece timidamente – bhè forse dovremmo andare… è tardi. –
-Sisi.. dovremmo andare… è tardi… - riuscì solo a ripetere quello che Ziva aveva detto.
Appena entrati in macchina Tony riacquisì un po’ di controllo, necessario a non saltare addosso alla collega. La guardava affascinato. Solo lei lo riusciva ad indisporre e stupire così tanto.
-Bene per l’aiuto però mi merito qualcosa.- disse con gli occhi da cucciolo.
Ziva non resistette proprio e dato che aveva proprio voglia di giocare con lui, iniziò. Si avvicinò all’orecchio e gli disse : - tranquillo che stasera avrai un premio.- e si rimise a posto, a vedere la reazione di Tony. Mentre lei gli palava, un brivido gli attraversò la schiena.
Lui capì subito che voleva giocare e decise di stare a gioco. Gli fece l’occhiolino e partirono.
 
Arrivati là, si comportò da vero gentiluomo. Le aprì lo sportello,  la accompagnò dentro tenendola sotto braccio e perfino le prese da bere. Al loro ingresso, i complimenti per la donna furono innumerevoli. Ogni uomo, dal semplice agente fino ai direttori delle più grandi agenzie le si avvicinavano per farle i complimenti, e quasi tutti fecero anche l’occhiolino a Tony!
-Leon, quella non sarà mica la figlia di Eli David? – disse il Direttore della CIA, Michael Thompson a Vance.
-Si è proprio lei… bella no?-
-Bella è un eufemismo ! Non è che me la presteresti per qualche missione?- anche se Micheal Thompson pensava a tutto meno che alle missioni, in quel momento.
-Oh non credo che saranno d’accordo.-
-Chi? Il fidanzato accanto?-
-Nono quello accanto non è il fidanzato, è il collega Anthony DiNozzo! Almeno ufficialmente non sono fidanzati, ma credo neanche privatamente. Ma oltre a DiNozzo, tutta la squadra non la lascerebbe andare a partire da Gibbs fino a se stessa. Sta molto bene qua. –
-Bhè peccato! Ma l’avrei solo presa in prestito… Magari posso andarla a conoscere però.- e con quella frase Thompson si diresse verso la coppia, che nel frattempo, saltati i convenevoli con tutti, si erano riuniti con la squadra. Infatti oltre a Gibbs, visibilmente a disagio, c’erano anche McGee, molto elegante con accanto Abby, anche lei elegante ma nel suo stile e Ducky e Palmer e Signora che ridevano amabilmente.
-Ziva sei bellissima- le ripeteva in continuazione Abby.
-Sisi è proprio vero mia cara.- disse Ducky
-Siete davvero gentili! – arrossì Ziva che guardò complice Tony.
-No Signorina David. Dire che è bellissima è poco… lei è a dir poco spettacolare- e con questo Thompson si avvicinò.  Tony la stringe più vicina a sé e Gibbs si avvicinò con un gesto impercettibile, come a volerla difendere. Gli unici a conoscere realmente quell’uomo erano Gibbs e Ducky.
-Grazie mille. – disse Ziva sperando che quell’uomo come tutti gli altri non si intrattenesse.
-E’ un vero piacere, io sono Micheal Thompson, direttore della CIA. Mi farebbe molto piacere se qualche volta ci venisse a trovare nei nostri uffici, o meglio ancora collaborasse pure con noi.-
-Non penso che la signorina David stia cercando lavoro in questo momento- intervenne Gibbs visibilmente innervosito
-Oh ma no intendevo assolutamente intendere questo! Non vorrei averla offesa!- e si girò a guardarla.- solo che vista la sua bellezza sarebbe oltre che un piacere, una grande ricchezza per noi poter creare, come dire, un legame più stretto fra le due agenzie.- e prendendole la mano le diede un bacio sul palmo.
Tony accanto a lei era veramente nervoso, ma prima che lui potesse intervenire Ziva disse : - La ringrazio molto per i complimenti, e mi lusinga con queste richieste, anche se già con me è stato stabilito un legame fra due agenzie, non credo potremmo aggiungerne altre. Ma qualora il Direttore lo richiedesse sarebbe un piacere. Ora con permesso dovremmo continuare. –
-Certo signorina! E’ pure un’amabile interlocutrice. Buon proseguimento. Gibbs. Dottor Mallard.- e si congedò.
 
-Meno male che se n’è andato se no….- disse Tony
 
-Se no niente Tony, rilassati… - gli rispose Ziva che nel frattempo gli stringeva delicatamente il braccio per rilassarlo.
 
-Ma hai visto come ti guardava? Voi lo avete visto no?- continuò Tony riferendosi anche agli altri.
 
-Bhè Tony non ha tutti i torti- disse Abby- sembrava volesse rapirti!-
 
-O peggio…- disse McGee
 
-Infatti! Ti ha non solo spogliata ma anche violentata con gli occhi!- concluse Tony
 
-Tony calmati! E’ solo un lurido maiale.. tanto non la toccherà mai… non si permetterà- disse Gibbs abbastanza sicuro- ora torniamo alla festa e divertiamoci.
 
 
Tony per tutta la sera non si staccò a Ziva e lei capì che era il suo modo di essere protettivo. Normalmente le bastava tenerla a portata di vista ma quella discussione l’aveva alquanto indisposto, e anche Ziva, che non si era mai sentita tanto a disagio. Anche se da un lato era eccitata per il modo di fare di Tony… Dopo tutto quel vestito l’aveva messo per lui!
Si aprirono le danze e Tony sussurrò a Ziva : - che ne dici di un ballo? –
-Andiamo!-
 
Iniziarono a ballare sotto gli occhi di tutti. Era innegabile quanto fossero affiatati come coppia, ballavano come se fossero stati addestrati solo a quello. Lui era elegante nei movimenti e teneva il pass perfettamente, lei invece era sensuale e coordinata. Anche McGee e Abby scesero in pista insieme a tutte le coppie della sala. Gibbs era molto fiero dei suoi ragazzi dopo quell’ennesima missione, e li guardava come un padre guarda i suoi figli dopo aver vinto una partita. Orgoglioso. Infatti lui e Ducky stavano parlando proprio di questo. Si scambiarono le coppie  e McGee ballò con Ziva e Tony con Abby, e le ragazze passarono anche un ballo con Gibbs e Ducky,. Era proprio una bella serata…
Ad un certo punto alle spalle di Ducky bussò un uomo. 

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Capitolo 2
*** Gelosie 2 ***


Ad un certo punto alle spalle di Ducky bussò un uomo. Ma non era Tony, bensì Micheal Thompson, che chiese Ziva in prestito per un ballo. Di certo non si sarebbe fatto scappare un’occasione come quella. Tony stava ridendo con Abby, e solo dopo che Ziva ebbe accettato il ballo con Thompson si accorse di cosa stava accadendo.
-Signorina David, mi dispiace se prima l’ho offesa, non era mia intenzione!-
-No si figuri- rispose ancora a disagio Ziva.
Continuarono a ballare, mentre Ziva cercava di tenere le distanze in quel contatto, era visibilmente rigida infatti. Lui invece se la stava godendo alla grande sentendo tutti gli sguardi su di lui, sopratutto della sua squadra e di Tony in particolare. “ se gli sguardi potessero uccidere” avrebbero già ucciso Thompson dato lo sguardo fulminante che Tony gli lanciava.
Allora iniziò a far scendere la sua mano sulla schiena di Ziva, piano, piano.
-No questo è troppo- disse Tony che nel frattempo era stato raggiunto da tutto il team.
-DiNozzo- disse Gibbs- non fare o dire niente!! Limitati ad avvicinarti perché la lasci ballare con te.
E si diresse con un fulmine verso Ziva. Lei a vedere Tony lì, si fermò sotto lo sguardo inquisitore di Thompson. – E’ stato un piacere – disse Ziva e fece per staccarsi. Ma lui la trattenne e avvicinatosi all’orecchio le disse : - ancora ci rivedremo Signorina David. E’ stato solo un bellissimo inizio.- e la lasciò andare.
Ziva si volse verso Tony che la vide scossa, e decise che era il caso di portarla in bagno a sciacquarsi.
Una volta in bagno :
-Cosa ti ha detto quel maiale? –
-Mi ha detto che ancora ci rivedremo e che è stato solo un bellissimo inizio.- e nel ripeterlo a Ziva venne di nuovo un brivido di freddo alla schiena.
-Vieni qua- le disse Tony per aiutarla e lei si accucciò fra le sue braccia.
 
Uscirono da bagno e si diressero verso il gruppo. Ripresero la serata con normalità, a parte qualche sguardo tra Tony e Gibbs, per sondare la situazione. Poi decisero tutti di tornare a casa e iniziare quella settimana di ferie forzate che Vance gli aveva dato. Si erano già fatte le 2.30 di notte e andarono alle loro macchine.
Arrivati sotto casa di Ziva, lei lo guardò e gli disse : - Vuoi salire? Ti devo ancora qualcosa.. e dopo il salvataggio di stasera ancora di più… che ne dici di gelato e un film che scegli tu? – propose Ziva
-Va bene Ziva, ma come faccio? Sono solo con un completo! Non ho neanche un pigiama!
-Figurati, troveremo una soluzione.
 E scesero e si diressero a casa. Ziva si andò a cambiare e Tony si levò la giacca e la cravatta.
Lei tornò con una maglietta e dei pantaloncini e portò a Tony una maglietta taglia uomo. Tony la guardò perplesso e le chiese : - Di chi è questa maglietta? Qualche tuo amante? –
-Tony non la riconosci? E’ la tua! Me l’avevi data un giorno a lavoro dopo il caso Jekson che i rapitori per rallentarci ci avevano buttato addosso vernice.-
-Ah vero!!!!!!!! Allora la metto. – e le diede un bacio sul guancia. Lei andò a prendere il gelato e due cucchiaini e tornata in salotto trovò Tony con i boxer e la maglietta e guardandolo sorrise.
-Sono così buffo, mia piccola ninja? –
-Nono anzi stai bene. Vieni ho il gelato e le coperte sono là accanto al divano. Scegli un film.-
Tony andò a guardare nella misera raccolta di Ziva e con enorme sorpresa trovò “Pretty Woman” .
-E tu da quando vedi film come questi???- chiese curioso
-Quello me l’ha dato Abby dicendo che dovevo vederlo per forza… un po’ noioso come film.-
-Vabbè se dici che è noioso allora dobbiamo rivederlo per forza!! E’ genere romantico ma è fatto bene! Su vieni, che ho voglia di gelato.-
Ziva non aspettando altro si avvicinò al divano e gli disse al’orecchio : - hai voglia solo di quello??-
-Ziva non scherzare col fuoco… Per stasera ho già avuto troppe “emozioni”.-
-Pensi ancora a Thompson???-
-Come potrei levarmi dalla testa quello sguardo che aveva su di te? E’ stato rivoltante.. ho sentito tutte le budell…-
-Anthony DiNozzo per caso sei geloso?-
-No ma che dici… Ma come hai visto, non ero l’unico che si è accorto di quello che faceva quel maniaco…-
-Ah quindi era solo un gesto protettivo nei confronti di una collega?-
-Certo! –
-Ah mi deludi DiNozzo… -
-Perché che ti aspettavi?-
-La verità!!!!- ribattè Ziva senza pensarci.
-Sono geloso! Così sei più felice???-
-Molto! – e si accoccolò su Tony e iniziarono a guardare il film.
 
Ziva non desiderava altro che sentire quelle parole, piuttosto scontate da Tony. Giocarono col gelato, guardavano a tratti il film ma soprattutto si osservavano fra loro. A turni, cercando di non incrociare mai lo sguardo dell’altro. Ziva prese l’ennesimo cucchiaino di gelato e lo mangiò ma ebbe un brivido di freddo che Tony sentì:
-piccola ninja hai freddo? Non ti basta la coperta? –
-Tranquillo sto bene, è stato solo il gelato. Ora come ora non ho proprio freddo anzi….
Tony fece finta di non capire e riprese a guardare fisso lo schermo. Infatti non stava capendo proprio niente di quel film, troppo intento a mantenere l’autocontrollo.
Finito il film ( e anche il gelato) Ziva si era addormentata su Tony, che le accarezzava delicatamente i capelli. Facendo molta attenzione si alzò dal divano, e decise di mettere Ziva a letto… Maledizione quel letto sarà pieno zeppo di vestiti ancora! Come la metto a letto? Pensò Tony, che si diresse in camera di Ziva e tentò di ammassare tutti i suoi vestiti sulla sedia.
La prese in braccio e la mise sul letto. Lei era davvero stanca ma ebbe la forza di tirare Tony per il braccio : - dove stai andando? –
- A casa piccola ninja… Buonanotte- e le diede un bacio sulla fronte.
Ziva apprezzò moltissimo quel gesto e sorridendogli si rimise a dormire. Sapeva benissimo che Tony non si sarebbe mai approfittato di lei in nessuno modo ed in nessun caso…
Tony si rivestì, tornò a casa e contento come non lo era da molto, si mise a letto ripensando che fino a pochi minuti prima, fra le braccia aveva la sua Ziva.
 
La mattina dopo lo svegliò un bip del telefono. Era Ziva con un messaggio che diceva :
Stamattina colazione insieme? Sempre se arrivi prima delle 8.30 a casa mia…
 
Tony vide l’orario, ed erano già e 8.05. Aveva davvero sonno ma pur di fare colazione con lei avrebbe rinunciato a stare nel suo caldo e comodo letto.
 
Si piccola ninja. Sto arrivando. Preparati.
 
Tony arrivò preciso alle 8.30 sotto casa di Ziva che proprio in quel momento stava uscendo dal portone del suo palazzo.
-Buongiorno Bell’addormentato nella foresta! –
-Nel bosco… no foresta. E buon giorno anche a te, occhioni belli! –
-Andiamo allo Starbucks? –
-Ai suoi ordini Miss.
 
Mentre erano là al bar, Tony si ricordò che erano in ferie e disse a Ziva :
-Ma non potevi chiamarmi dopo? Siamo in ferie… cosa ti costava un’ora dopo? – Fece con tono distrutto
-Oh… scusa… Ma Vance non ti ha chiamato? A me si… ha detto che devo presentarmi all’NCIS alle 9.30. Pensavo che dovessimo andarci tutti.
-La cosa non mi piace… Verrò con te.
-Non credo che sia il caso Tony. Caso mai dopo l’incontro ti faccio sapere che mi ha detto! Ma andrò da sola! Anzi mi sbrigo… Vado. – gli diede un bacio sulla guancia, ma Tony la fermò prendendole il polso e le disse :
-Ferma. Ferma. Ti accompagno io… dopo una serata con quei tacchi ti faranno malissimo i piedi.
 
Arrivati all’NCIS, Tony guardò Ziva e le disse : - Ti aspetto a pranzo da me! Brigati piccola ninja!-
-Va bene Tony a dopo! –

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Capitolo 3
*** Gelosie 3 ***


Scusate per il ritardo!!! XD spero davvero che vi piaccia!!!! 
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-Oh David, Buongiorno si accomodi.
-Buongiorno Direttore.
-Si starà chiedendo perché ho chiamato solo lei…
-Decisamente Direttore.
-Bhè mi è stata fatta una richiesta che difficilmente potrò declinare, e anche il SecNav vorrebbe che tu accettassi. Una piccola operazione in collaborazione con la CIA.-   A Ziva venne la pelle d’oca.. Allora Thompson avrebbe fatto di tutti davvero per rivederla e farla lavorare con lui…questo era un problema.
-Che genere di collaborazione ?-
-Un’operazione sottocopertura con il Direttore in persona! A quanto pare per individuare una cellula di Hamas. E ha richiesto le tue conosce, sia linguistiche che di addestramento.-
-Signore, Gibbs ne è informato che un suo agente dovrebbe lavorare con un’altra squadra? –
-David con tutto il rispetto, gli agenti sono miei, non di Gibbs…
-Signore mi dispiace ricordarle che io sono un’agente del Mossad ancora… Quindi sono un’agente del Direttore David, solo in prestito qui, in prestito alla squadra di Gibbs..
-David, mi stai chiaramente facendo capire che non vuoi lavorare con il Direttore Thompson?-
-No Signore. –
-Allora chiederò al Direttore David la concessione per l’operazione… volevo parlarne con lei.. ma a quanto pare ne fa una questione di autorità…
-No Signore non intendevo questo…
-A me è parso di si.. In ogni caso non credo che a Eli darà fastidio… il Direttore Thompson ha detto che sarebbe stata un’operazione di pochi giorni…
-Giorni delle mie ferie… - ammise sconfitta Ziva
-Ferie che recupererà..-
-La vedo difficile… In ogni caso vorrei che comunque avvertisse la mia squadra e che questa collabori, durante l’operazione. Mi sentirei molto più a mio agio.
-Certamente! Questo sarà fatto! –
-La aspetto domani mattina qua alle 10.30 in punto. Faremo una riunione per metterla al corrente di tutto. A domani.-
-A domani Direttore.
 
Ziva ringraziò il cielo che Tony non l’avesse aspettata fuori, così avrebbe avuto il tempo di riflettere a mente fresca della richiesta di Thompson… Ma dai.. sono sempre Ziva David… posso uccidere le persone con una graffetta, o perfino con una carta di credito. Thompson non si permetterà di fare assolutamente niente…
Finita la “riunione” con Vance vide che erano appena le 10.15. Andò in pasticceria a comprare dei dolci per il pranzo e siccome non aveva alcuna voglia di stare sola a casa, dopo essersi cambiata, nonostante la casa fosse ancora sommersa dai vestiti eleganti, decise di andare da Tony e di aiutarlo a preparare il pranzo.
 
Tony stava sistemando casa che decisamente non era ordinata. Dopo averle dato un tocco di vivibilità, si  diresse in cucina e iniziò a tirare fuori vecchi ricettari di sua madre, per preparare qualcosa di veramente delizioso a Ziva. Non ebbe neanche il tempo di sfogliare le prime pagine che suonò il campanello. E Tony senza pensarci aprì.
-Tony, devo parlarti – non si sarebbe mai aspettato Gibbs piombare a casa sua dicendo una frase come questa.
-Capo, entra. Che è successo? Non dirmi che c’è un caso… siamo in fer…-
-DiNozzo! Nono non è un caso, non proprio almeno. E’ un supporto.
-Capo allora quale è il problema? Perché sei qua? Di solito mi chiami. Quando dobbiamo vederci? Domani in ufficio? –
-DiNozzo, noi dovremo supportare un’operazione della CIA per la cattura di un’importante cellula di Hamas a Lisbona, e un nostro agente dell’NCIS dovrà collaborare con loro in prima linea, sotto copertura. –
A Tony bastarono 30 secondi, e fece due più due. – Capo no! Non glielo puoi permettere! E’ assurdo! Tu lo sai che quel lurido maiale l’aveva praticamente avvertita che questo sarebbe successo???? E noi ora dobbiamo lasciarla in balia di …. No no è fuori discussione. –
- DiNozzo neanche io voglio, ma il SecNav ha chiamato Vance, Vance ha chiamato Eli David per chiedergli il permesso e gliel’ha dato, e Ziva non si è opposta… anche se gli ha fatto capire chiaramente che non avrebbe gradito fare quella missione, e quindi lei stessa ha richiesto il nostro supporto. Più di così non credo che potesse fare…-
- Capo questa storia mi puzza… mi puzza davvero! –
- Anche a me Tony. Domani mattina abbiamo una riunione noi 4, io, David, Vance  e il Direttore della Cia per discutere dell’operazione. Tu, McGee e Abby verrete alle 10.30 ! –
- Capo non posso assistere con voi? –
- No DiNozzo! Non ti preoccupare… sono venuto qua solo ad avvisarti… Quando vedi Ziva parlatene…- concluse Gibbs annunciando un piccolo sorriso.
- Capo, ma non è detto che oggi io e Ziva ci ved….-
- Tony… - e gli diede uno scappellotto! – Vuoi mentire a me?-
- Capo le giuro che non è successo niente!! Davvero! –
- Lo so Tony, ti credo… a domani.-
 
Aprendo la porta si scontrò con Ziva che era appena arrivata!
-Capo ! è successo qualcosa? – chiese preoccupata
-No David… non ancora. – e se ne andò.
 
Ziva entrò in casa e lasciò i dolci sul tavolo. Si diresse verso Tony.
-Allora che mi cucini di buono? – iniziò Ziva
-Non devi dirmi niente prima? – Tony la guardava fissa, per vedere cosa gli avrebbe risposto, ma lei vedendo Gibbs uscire da là, intuì tutto e capì che mentire a Tony sarebbe stato un disastro irreparabile.
-Ho una missione, e devo collaborare con la CIA. E’ solo per pochi giorni. Ti basta?-
-No! Ma meglio di niente… Perché hai accettato? –
-Tony, ti danno un ordine e tu lo esegui! Funziona così! –
-No non funziona sempre così Ziva… Thompson l’ha fatto apposta!!! – Tony non si rese conto che stava urlando.
-Pensi che non l’abbia capito??? Mi fai così stupida??- anche Ziva aveva iniziato ad urlare
-E allora se l’hai capito perché hai accettato? Sai che Thompson può fare quello che vuole! E’ il direttore della Cia. Non devi per forza accettare… non è il tuo lavoro questo! Tu sei con l’NCIS non con la CIA.
-No io sono col Mossad! E’ diverso! Tony guarda meglio che io vada… non ho alcuna voglia di litigare… - e così dicendo si girò e se ne andò, sbattendo la porta così forte che tutto il palazzo sembrò tremare.
 
Tony dentro casa era ancora fermo in piedi dove stavano litigando. Rimpianse amaramente di aver iniziato quel discorso… Lui voleva solo proteggerla e invece l’aveva fatta scappare… il solito idiota, si disse. Preferì mettersi a letto e chiarire un po’ le idee.
 
Ziva uscita da casa di Tony, iniziò a passeggiare nel parco là vicino, per calmare i nervi. Litigare con Tony la metteva sempre in subbuglio, le rovinava la giornata. Odiava litigare con lui. Avrebbe preferito essere là con lui adesso a gustare un famoso piatto italiano, e guadare un film sentendo le sue dita passarle fra i capelli. E invece no.. era lì sola al parco. 
Decise di tornare a casa ma una mano le si posò sulla spalla. La prese e la rigirò attorno al corpo dell’aggressore. Mai, mai attaccare alle spalle Ziva David.
Si girò per guardare chi fosse l’aggressore e con sorpresa, invece di allenare la presa, la strinse ancora di più. Era stato un gesto automatico del suo corpo.
-Signorina David, mi scusi se l’ho fatta spaventare.- disse Thompson  con aria di sfida
-Alla Cia non le hanno insegnato che non si prende mai alla sprovvista un’agente del Mossad? Stavolta le è andata molto bene… - disse Ziva, fredda come mai, che preferì saltare i convenevoli.
-Oh si me l’hanno insegnato. E anche suo padre me l’ha ricordato, quando abbiamo parlato di lei. Ma gli ho assicurato che non mi sarebbe successo niente. Una bella donna come lei, non farebbe mai del male a un gentiluomo che la vuole solo corteggiare. – Thompson finalmente lasciò le carte in tavola e Ziva mollò la presa, e si allontanò di due passi da lui. 
-Mi dica, la missione è vera o no? – chiese Ziva piuttosto titubante
-Certo che è vera. Per questo voglio la migliore… Ora vorrei parlare con lei dei dettagli della missione. Oh guardi è già ora di pranzo.. che ne dice di sederci a mangiare un boccone  e parlare?-
-Mi dispiace ho impegni per pranzo, e domani mattina c’è una riunione da noi all’NCIS per parlare dell’intera missione… dettagli inclusi. Buona giornata.- provò ad andarsene ma ancora una volta Thompson la bloccò e l’avvicinò a se dicendole :
-Mmm, non ci siamo signorina David. Non è così che si tratta un Direttore di un’agenzia federale importante che vuole portarla a pranzo fuori. Ray non mi aveva detto che lei fosse così difficile… - e iniziò a ridere. A Ziva invece le si gelò il sangue nelle vene. Thompson l’aveva proprio presa di mira…
-Mi lasci subito o, Direttore o meno, si ritroverà con alcune dita in meno…- e si staccò violentemente da lui.
Lui che nel frattempo continuava a ridere la guardò e le disse : - A domani David.
 
Ziva si sentì completamente senza difese, e non sapeva dove andare… a casa sua non di certo… voleva evitare brutte sorprese, se no starebbe stata accusata dell’omicidio del Direttore bla bla bla… da Tony non era il caso perché sarebbe andato da Thompson a rompergli il naso. E optò per Gibbs, avendolo sempre considerato come un padre, pure più leale e fedele del vero. Ma di certo non si aspettò una reazione come quella da Gibbs proprio.
Dopo avergli raccontato tutto, lui si alzò in piedi e guardandola fissa le disse :
-Ziva, non devi accettare la missione.
-Gibbs… ma che stai dicendo? Proprio tu che dovresti capirmi…- Ziva era scioccata da quella risposta di Gibbs
-Ziva parlo perché purtroppo conosco bene Thompson… E’ una delle poche persone da cui preferisco stare alla larga.. ma non per paura piuttosto per evitare che io lo possa uccidere con le mie mani… -
-Capo è un ordine di mio padre, non posso contestarlo… voglio il vostro supporto, che la farò.
 
Mentre parlavano, sentirono dei passi, su nella cucina di Gibbs, dato che loro erano sotto nello scantinato. Ziva si nascose sotto le scale con la pistola in mano e Gibbs la tenne nascosta sotto la barca.

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Capitolo 4
*** Gelosie 4 ***


-Capo ho portato della birra… posso? – era Tony, preoccupato. Allora Gibb fece segno  Ziva di abbassare l’arma e le disse di restare nascosta.
-Certo Tony, entra. Che è successo? Hai parlato con Ziva?-
-Capo… parlato non proprio… litigato e urlato si… sono stato un tale idiota. Come può aver accettato?
-DiNozzo sono ordini, e gli ordini sono fatti per essere eseguiti…-
-Rispondete pure le stesse cose… sembrate dischi rotti! Capo sono qua perché ho bisogno che mi aiuti a farla desistere,  non  perché tu la incoraggi!
-Non la voglio incoraggiare, ma lei deve eseguire l’ordine e noi la supporteremo al massimo, e se necessario interverremo! Così ti va bene DiNozzo?
-Diciamo meglio… ma c’è sempre quel Thompson di mezzo… lo so…
-Non ti preoccupare a lui ci penso io!  Ora finisciti questa birra e vattene a casa a riposarti! Domani sarà una giornata intensa.
-Va bene capo… A domani!-
 
 
Quando Tony se ne andò, Ziva si sedette accanto a Gibbs. Lei aveva sentito tutto ed era grata a Tony per come faceva… non si era mai sentita così in vita sua se non da quando era arrivata all’NCIS. Era protetta. Da Tony, da Gibbs, da McGee, da Abby, da Ducky, pure da Palmer.. da tutti!
-Ziva ora vai pure tu! Fatti una doccia e riposati. Domani per te sarà molto stressante. –
-Grazie Gibbs!
 
 
Ziva però non riuscì a tornare subito a casa… aveva troppa voglia di andare da Tony e abbracciarlo! Così arrivò a casa sua, ma nessuno rispose. Sarà corso da una delle sue amichette, pensò.
E tornò a casa. Uscita dall’ascensore, vide qualcuno con la testa appoggiata alla sua porta. Era Tony!  Lei si avvicinò e gli toccò il braccio.
A Tony, appena la vide, si illuminarono gli occhi!
- Scusami, scusami! Sono stato uno stupido.. volevo solo proteggerti… scusami.- ma Ziva lo bloccò, e lo abbracciò.
Entrarono in casa e Tony propose di mangiare qualcosa. Allora aprì il frigo e ma trovò vuoto. Ziva nel frattempo aveva ridato una sistemata a casa, e tornata in cucina, trovò Tony che cercava n tutte le credenze qualcosa di commestibile!
-Non ho niente a casa… dovevo fare la spesa, ma ancora non ci sono andata.-
-Allora facciamo così : andiamo a mangiare fuori e dopo ti accompagno a fare la spesa. Ci stai? -
-Andiamo.-
 
Tony la portò in un ristorante italiano, molto carino. Per tutto il tempo che restarono là scherzarono, risero, giocarono. Non sembrava neanche che fino a poche ore prima avessero litigato. Ziva stava davvero bene con Tony, ma mai era riuscita a dirgli quello che provava per lui. Lui, il suo lui. Lui che per la prima volta in vita sua le aveva fatto provare gelosia, lui che aveva ucciso il suo fidanzato che metteva in pericolo la sua vita, lui che era andato a vendicarla in Somalia, e poi trovandola viva, l’aveva riportata a casa. Cosa poteva volere di più? Nessun uomo aveva mai fatto così con lei. Nessuno sarebbe morto per lei. Con nessuno aveva quella complicità, con gli sguardi, i gesti. Erano anime gemelle lei lo sapeva. L’aveva scoperto durante un caso. Non era semplicemente una cotta, no, non ne era innamorata, no Ziva amava veramente Tony, e sapeva che anche per lui fosse così. Ma non sapeva quanto. Ed era questo a spaventarla.  
Tony vide Ziva che lo osservava in silenzio, sapeva che stava pensando, pensando a qualcosa di loro. Decise di ridestarla dai suoi pensieri.
-Andiamo, occhioni belli? -
-Oh, si scusa, stavo pensando.- rispose lei sincera, tanto che le guance si arrossarono un po’.
-Spero che pensassi a cose belle. Tipo me! – e si avvicinò sorridendogli.
-Si pensavo proprio a te! – e tony a questa affermazione rimase impietrito. Mai Ziva gli aveva confessato una cosa del genere. Lui sapeva che lo pensava, era una cosa reciproca, ma mai se l’erano ammessi.
-Ah si? E a cosa stavi pensando su di me? –
-A parigi! Ricordi? Dovevamo proteggere quella testimone. Stavo pensando a te su quella vespa.- disse Ziva, che iniziò a ridere.
-Ah ah. Si è fermata solo due volte! E poi mi sembrava che ti stessi divertendo! Soprattutto perché mi abbracciavi! – disse con fare malizioso
-Andiamo sederino peloso! –
 
 
Dopo aver fatto la spesa tornarono a casa di Ziva. Propose a Tony di restare a cena da lei. E lui ovviamente accettò! Passarono tutto il pomeriggio insieme, Tony guardava Ziva che cucinava, e si immaginava come sarebbe stata una vita insieme. Felice. Fu l’unica cosa che pensò. Perché solo con lei poteva essere felice. Tutte le volte che lei non c’era, che era partita, che l’aveva creduta morta, qualcosa dentro di lui si perdeva. Perché oramai dopo otto anni Ziva era parte di lui.
Cenarono e videro un film insieme sul divano, ma nonostante le voglie di entrambi, cercarono di mettersi vicini senza toccarsi. Anche stavolta Ziva si addormentò su di lui. Tony passò un’ora solo a guardarla e accarezzarle i capelli, poi scese più giù, sulle guance, e dopo le sfiorò le labbra con le dita. A quel contatto il corpo di Ziva sussultò, e aprì gli occhi, e davanti a lei incrociò gli occhi di Tony.
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Spero che questo capitolo vi piaccia!!! Scusate l'assenza! Volevo solo fare una piccola premessa per capire la storia : Nonostante Eli abbia lasciato Ziva in Somalia e l'NCIS l'abbia salvata, Eli ha obbligato Ziva a restare col Mossad, quindi tecnicamente è ancora un agente di collegamento.   Presto capirete il perchè di questa piccola premessa. Bacioni la vostra ZivaDavi

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Capitolo 5
*** Gelosie 5 ***


Fu un istante, non calcolato, non pensato. Voluto. Desiderato ardentemente. E le loro labbra si sfiorarono, si incontrarono. Quel bacio fu profondo, passionale, ma dolce. Ziva senza staccarsi da Tony si girò e gli prese il volto fra le mani per avvicinarlo di più a sé, come se non bastasse quel contatto. Tony la strinse a sé dai fianchi e continuarono a baciarsi. Poi Ziva prese l’iniziativa. Fece scendere la sua mano sul petto di Tony, e sbottò piano piano tutta la camicia. Tony fremeva già, dal desiderio di averla veramente sua, dal bisogno di sentirla accanto a sé. Non aveva mai provato quelle sensazioni con nessun’altra donna mai. Neanche con Jeanne, neanche con Wendy. MAI.
A quel punto Tony si alzò, senza staccarsi dalle labbra di Ziva, si levò la camicia completamente, e distese Ziva sul divano. Iniziò a baciarle il collo, scendeva e saliva, fino ad arrivare alla scollatura. Allora le tolse la maglietta e fu beato oblio. Lei si tolse il resto dei vestiti, restando solo con le culotte. E poi fu il turno di Tony..  Ziva lentamente gli levò la cintura, provocando in Tony dei gemiti. Non poteva aspettare più. Così da solo si levò i pantaloni, e presa Ziva, la portò in camera da letto. Lui iniziò a scendere baciandole dal collo fino alla pancia… Neanche Ziva resisteva più. Non solo avevano aspettato più di otto anni quel momento, ma ora era anche lento. Se lo stavano gustando davvero. Volevano che fosse speciale. … Ziva è davvero un’urlatrice, pensò Tony, mentre l’israeliana si contorceva di goduria sotto le sue abili mosse.
E dopo fu il momento. Quello vero. Quello dove non c’erano bisogno di parole, dove il “mi appartieni” era l’apice di una fusione, tra corpi, cuori e anime.
 
La mattina dopo la prima a svegliarsi fu Ziva. Aveva la testa appoggiata sul petto di Tony. Ne sentiva il respiro profondo, che per lei era come una musica rilassante. Avevo le gambe intrecciate, così come le mani. Non si erano lasciati neanche per dormire. Lei si alzò, visibilmente rilassata, ancora rossa in alcune parti del corpo, ma felice. Felice come non lo era da tempo. Decise di preparare a Tony il caffè. Così prese la maglietta del suo “sederino peloso” e se la mise insieme alle culotte.
Tornò in camera col caffè e lo appoggiò sul comodino. Lei invece si avvicinò a lui quatta quatta, come una tigre, e sussurrò al suo orecchio :
-Sederino peloso, è mattina! Buongiorno-
-Mmm….- fu l’unica cosa che uscì dalla bocca di Tony, e Ziva iniziò a ridere.
-Gibbs non ci perdona se arriviamo tardi… - e gli diede un bacio. Ma fu sorpresa di trovare resistenza per allontanarsi. Tony aveva deciso di svegliarsi nel migliore dei modi. Con un bacio appassionato alla sua piccola ninja.
-Mmm ma allora sei sveglio.- commentò maliziosa Ziva
-Bhè se questi sono i trattamenti della mattina certo! – e riprese a baciarla
 
Controvoglia Ziva si staccò da lui e andò a lavarsi. Tony vide l’orario e ne capì il motivo. Erano già le 9.40. Anche lui la raggiunse in bagno e si fece una doccia fredda. Ne avrebbe avuto bisogno. E iniziò a pensare quanto sarebbe stato pesante quel giorno… e quelli a seguito dato che Ziva doveva andare in missione. Non avrebbe voluto staccarsi da lei mai più.
 
Arrivati a lavoro, si scambiarono un altro bacio in ascensore in fretta per non farsi vedere, e si diressero nell’ufficio di Vance.
Tony era diviso in due dentro di sé, da un lato rilassato, finalmente lui e  Ziva si erano dichiarati amore silenziosamente; dall’altro lato aveva ancora più paura di perderla. Perché proprio quando stai bene la vita ti fa brutte sorprese. Lui lo sapeva bene.
Ziva dopo quella notte si liberò di tanti pesi che portava dentro. Tutta la morte che aveva nel cuore aveva fatto posto a Tony, perché lui le riempiva il cuore fino a scoppiare. Ma sapeva che se avesse voluto tornare da lui dopo quella missione, per pochi giorni doveva tornare la spietata killer del Mossad. Maledizione a mio padre che ha accettato l’offerta di Thompson, pensò Ziva. Tutte le volte che si riprendeva, suo padre tornava nella sua vita e gliela stravolgeva negativamente. Ma questa volta non ci sarebbe riuscito, e Ziva ne era certa.
 
Tony andò a sedersi alla sua scrivania, dove ad aspettarlo c’erano Abby e Tim, mentre Ziva salì le scale verso l’ufficio di Vance con Gibbs che l’aspettava. Non l’avrebbe mai lasciata in mezzo ai lupi, non di nuovo.
-Buongiorno a tutti! – esclamò Vance – Bene direi di iniziare subito ad illustrare cosa l’agente David dovrà fare. Thompson prego.-
-Grazie Leon. Il nostro ricercato si chiama Abu Sharif, palestinese, convertitosi all’islam dopo che un gruppo di terroristi lo trovarono vivo a seguire di un attentato vicino al suo quartiere. Nonostante quell’attentato abbia ucciso tutta la sua famiglia lui ha giurato fedeltà a questo gruppo chiamato “ Reg Revest”.  Allora Sharif è attualmente in Russia, nella capitale, Mosca. Proprio per questo dovremo essere molto cauti. Noi e i russi non abbiamo grandi legami, e agire nel loro territorio sarà pericoloso. Questa cellula di Hamas è il più alto contatto che aveva Fernando Soda, che voi avete arrestato pochi giorni fa. Motivo per cui ho richiesto la vostra collaborazione. Soda passava i piani militari, top secret, a Sharif, che li studiava con i suoi “fratelli”. Il piano militare più importante che è stato rubato è DOMINO. -  Ziva ora capì tutto. Quello era il piano di difesa degli Stati unii nel caso di un attacco terroristico contro Israele. – Non posso dirvi cosa comprende il piano ma sappiate che potrebbe portare allo scoppio della 3à guerra mondiale. – concluse Thompson
-Ma se non abbiamo accesso a Domino come possiamo prevedere le mosse di Sharif. Non so se lei, Direttore, sa come investiga su un caso e come si sventa un atentato, se non ci dà accesso…- disse Gibbs piuttosto irritato
-L’agente David sa cosa contiene ed è sufficiente che lei sola lo sappia. Voi siete un supporto tecnico che ha richiesto come appoggio. Nient’altro. Pretendo che non interveniate in nessun caso.- Thompson sembrò piuttosto irremovibile su questo punto. Gibbs fece per eplicare ma Vance lo fermò con gli occhi. Ne avrebbero parlato dopo.
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Scusate la terribile assenzaa! mi farò perdonare nei prossimi giorni! Ringrazio tutti coloro che recensiscono. Vi adoroooooooooo e il vostro appoggio è essenziale! Un baio, Zivadavi

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Capitolo 6
*** Gelosie 6 ***


-Partirete domani pomeriggio David, in modo da arrivare a Mosca in mattinata de giorno dopo. Alloggerete in pieno centro. Sappiamo che Sharif dovrà incontrare uno del suo gruppo per contrattare con altri gruppi terroristici di Mosca che vogliono partecipare alla distruzione d’Israele. I Palestinesi da quello che sappiamo stanno premendo sul governo russo. Capisci bene quanto sia delicata la missione. Tu e il Direttore dovrete solo sventare quell’incontro. Una volta documentato tutto interverranno i Consigli di sicurezza di Israele e Stati Uniti. Ci terremo in contatto per tutto il tempo. Buona missione, David. – e così Vance congedò Ziva che si diresse di corsa alla sua scrivania.
 
-Direttore Thompson me la tratti bene. E’ la mia migliore agente. Teniamo tutti a lei. Non voglio che le accada niente. – disse Vance fermo.
 
-Le conviene che non le succede niente. Perché noi verremmo a prenderla ovunque… - disse Gibbs fissando il suo nemico. Thompson non tardò a rispondergli :
 
-Lo so Gibbs. Siete arrivati in Somalia dal nulla solo per vendicarla… figuriamoci cosa fareste per salvarla. Di nuovo. Ti ricordo Vance che non è una TUA agente bensì di Eli. Sono certo che con una risorsa come lei l’operazione andrà a buon fine. Buona giornata signori.- e Thompson uscì con suo sorrisetto stampato in faccia. Gibbs giurò di levarglielo quel sorriso. Aveva oltrepassato un confine, il suo. Stava giocando con la sua famiglia. Con i suoi “figli”. Non gliel’avrebbe permesso.
 
-Leon, ho un pessimo presentimento su questa missione. –
 
-Allora siamo in due, Gibbs. Mi ha chiamato perfino il SecNav per la seconda volta per convincermi ad accettare la proposta di Thompson…bhè diciamo che mi ha obbligato. Ho sperato fino all’ultimo che Eli si opponesse. Invece era molto nervoso e ha accettato subito il coinvolgimento di sua figlia. Mi ha fatto intendere che c’è altro sotto. I rapporti tra Palestina e Israele oltre ad essere già molto tesi, si stanno spezzando. Non è un bene. Hanno messo noi in mezzo e non so perché… la cosa non mi piace. Inutile dirti che se succede qualcosa vi farò intervenire. – e Vance finì
 
-Va bene Leon. – gibbs uscì dal suo ufficio e tornò dai suoi ragazzi che era certo fossero da Abby.
 
 
Nel frattempo nel laboratorio della Dark erano scesi tutti, pure Ducky e Jimmy. Mentre Ziva ricapitolava tutto alla squadra :
-A me non piace questa storia – esplose Tony.
-Tony l’hai già detto mille volte! – sbottò McGee
-Ziva cara, non puoi dirci niente di questo DOMINO??- chiese mesto Ducky
-Sarebbe meglio per voi di no Ducky… non voglio mettervi in pericolo.- concluse Ziva
-Ma già siamo dentro, siamo nel gioco. Siamo una squadra Ziva! Non puoi tenerci fuori… Non devi! – Abby era quasi arrabbiata quanto Tony. Sapevano che lei volesse difenderli, ma quel comportamento non li avrebbe aiutati.
- Ziva dicci tutto, e dico TUTTO quello che sai su DOMINO. – disse una voce provenire dal corridoio ed entrare nel laboratorio di Abby. Era Gibbs e sapeva che Ziva a lui non avrebbe replicato. Ziva tergiversò un po’, guardandolo fisso.
-Si tratta di un piano di difesa degli Stati Uniti nel caso di un attacco terroristico contro Israele. Essendo alleati tutti i paesi hanno dei piani come questi. Ma questo è diverso perché Israele rischia molto su tutti i fronti. E un piano perfetto, Se così si può definire, ma in mano a dei nemici può annientare Israele, e così Hamas vincerebbe. Da qui scoppierebbe l 3° guerra mondiale. E’ un grosso rischio. Ho sbagliato a chiedere il vostro appoggio. Vi sto mettendo in pericolo inutilmente. – Ziva si stava letteralmente commiserando là davanti alla sua squadra, alla sua famiglia. Allora arrivò un gesto che nessuno si sarebbe aspettato. Abby le tirò uno schiaffo, non molto forte ma abbastanza da ammutolire Ziva, e lasciare gli altri ancora più scioccati.
-Smettila. SMETTILA! Ma ti rendi conto di quello che dici? Se non ci rendi partecipi lo faremo noi, e sarebbe anche peggio. Non ti basta tutto quello che abbiamo fatto per te? Non ti fidi ancora? Smettila. Non possiamo perderti di nuovo. Non possiamo. – E Abby scoppiò a piangere e corse fuori.  
Ziva era rimasta allibita alle parole di Abby. Da un lato sentiva  brividi di paura, non voleva esporre la sua famiglia a quel pericolo, dall’altro lato sentì un calore forte che la attraversava. FAMIGLIA. Questo era il significato di quelle parole. Loro erano la sua famiglia.
Gibbs nel frattempo aveva mandato McGee da Abby…
-Abby. Abby! Sono io, Tim. Esci dai.-
-Vattene Tim. Vattene e cerca di far tornare un po’ di sale in zucca a Ziva… Ma perché non capisce?!- Abby urlava tra i singhiozzi. Le voleva troppo bene. Era una sorella per lei. Non voleva perderla. Già perdere Kate molti anni prima era stato molto doloroso. Come poteva sopportare di perdere pure Ziva?!
-Abby, esci dai. Vieni ci andiamo a prendere un Caf-pow mentre tutti si tranquillizzano e Gibbs così ha del tempo per parlare con Ziva. Esci dai…- Tim avrebbe fatto di tutto per stare accanto alla sua Abby, ma stavolta aveva proprio ragione. Certo lui non avrebbe mai tirato uno schiaffo a Ziva, si sarebbe ritrovato con un paio di dita in meno. Voleva molto bene a Ziva, ma certe volte sembrava non capire. Si richiudeva nel suo riccio e non lasciava entrare nessuno.
-Andiamo. Ma ne voglio due Caf-pow. Uno non mi basterà. – disse Abby che uscì e si appoggiò a Timothy che la consolava.
-Vedrai che andrà tutto bene. Andiamo.- concluse Tim tirando dietro di sé Abby con un bel sorriso stampato in faccia.
 
Nel frattempo nel laboratorio sotto il tempo sembrava essersi bloccato. Ducky e Jimmy quatti quatti si allontanarono da là e tornarono nell’obitorio. Gibbs invece guardava fissa Ziva, che guardava a terra volendo fermare le lacrime. Tony si sentiva combattuto. Avrebbe voluto prendere Ziva e scappare. Ma sapeva che doveva solo affrontare questa missione e cercare di uscirne indenne. Era l’unico modo perché questa storia potesse finire. 
-Sappi che quello che ha fatto Abby l’avremmo fatto tutti! Dallo schiaffo alle parole. Mettiti in testa che siamo una famiglia. E la famiglia non si abbandona. – così dicendo Gibbs si girò e se ne andò.
 
Ziva alzò lo sguardo e trovò Tony ancora davanti a lei con gli occhi persi nel vuoto. Chissà che sta pensando, si chiedeva la piccola israeliana. Ziva appoggiò una mano sul viso di Tony che immediatamente si ridestò dai suoi pensieri. Tony però si scostò, sotto lo sguardo indagatore di Ziva. Si avvicinò al suo orecchio e le disse : - Non voglio perderti. –



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Scusate la mia lunga assenza!! Perdonatemi! Mi ero data alla lettura delle fanfiction in inglese,avendo finit di leggere tutte quelle in italiano! Assurdo O.O 
Comunque siamo a Dicembre ed è un periodo bellissimo!! 
p.s. : Non riesco a vedere le nuove puntate ...ho visto solo le prime 2 ...mi piange troppo il cuore! Rivoglio Ziva, la mia assassina del Mossad, la donna innamorata di Tony, La rivoglio nel cast! Non capisco davvero perchè Cote abbia lasciato... Non odio Bishop, assolutamente, magari è una bravissima attrice ma non è Ziva. 
Detto questo aspetto commenti alla storia! Spero vi piaccia e scrivete anche voi! 
Con affetto, la vostra Zivadavi

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Capitolo 7
*** Gelosie 7 ***


E se ne andò. Ziva non riuscì più a trattenere le lacrime. Mai piangere. Erano le frasi che suo padre le ripeteva fino alla nausea e che ogni tanto le tornavano in mente come difesa, come promemoria. Ma oramai suo padre non era altro che il suo Direttore. Niente di più. La sua famiglia era quella. Ne aveva già persa una, non ne voleva perdere un’altra. Ma era diverso… tutto diverso. Doveva fidarsi.
Si asciugò le lacrime e salì nell’ufficio. Prese il suo zaino, e la pistola dal cassetto. Andò alla scrivania di Gibbs
-Più tardi ti porto i fascicoli che ho su Domino. Ci vediamo domani mattina per il mio supporto. Fa preparare a McGee e Abby cimici, telecamere, registratori e tutto quello che può servire. In maniera più discreta possibile. Voglio che mi teniate 24h su 24h sotto controllo. A domani. – e detto questo di voltò, guardò Tony dritto negli occhi, che era seduto alla sua scrivania, e si diresse all’ascensore. Era decisa. Avrebbe portato a termine quella missione e sarebbe tornata a casa. Dalla sua famiglia. All’NCIS.
 
Gibbs guardò Tony e iniziarono a chiamare Abby e McGee,per organizzare tutto il lavoro dei giorni seguenti.
Ziva, una volta tornata a casa, per prima cosa decise di farsi una doccia. Aveva bisogno di calmarsi, mettere in chiaro le idee e concentrarsi. Ripassò a mente le lingue che conosceva, il piano Domino nel caso i terroristi ne avessero parlato e si fossero lasciati scappare qualcosa. Ripensò alle mosse di Krav Maga che suo padre fin da piccola obbligò a imparare. Stava pian piano rimettendosi addosso la sua corazza da agente del Mossad. Per riuscire sana e salva da quella missione doveva tornare la fredda assassina che era. Doveva. Per lei. Per la sua felicità, la sua famiglia. Si la famiglia che l’aspettava tutti i giorni. All’NCIS. Si promise di farcela. Di riuscire a tornare da loro. Era cambiata molto. Grazie all’amore di una famiglia, alle delusioni. Ne aveva avute troppe di entrambe ma ora era finalmente felice. E nessuno stavolta poteva portarle via questo.
Finita la doccia, mise qualcosa sotto i denti, e andò a letto. Era troppo stanca, iniziò a sentire tutto lo stress accumulato proprio in quel momento. Non dormiva mai il pomeriggio. Ma non avendolo fatto di notte doveva recuperare. Anche se non le era dispiaciuta quella notte. Ne avrebbe volute altre mille di notti come quelle e si promise di riuscire nella missione anche per quello. Per le notti, l’amore. Per Tony. Gli aveva detto che non voleva perderla e lei silenziosamente gli promise che non l’avrebbe persa. Non di nuovo. E crollò dalla stanchezza.
 
-Gibbs leggiti questo fascicolo. – disse Vance buttando sulla sua scrivania un enorme fascicolo.
-- Di chi è? –
-È sul nostro amico… potrebbe tornarci utile.-
-Come l’hai avuto Leon?-
-Non chiedere cose che non vuoi sapere Gibbs. Se ti serve altro fammi sapere. Tra poco avrò in conferenza Eli. Vorrei che tu partecipassi. –
-Va bene. Chiamami.
 
Gibbs iniziò a sfogliare quel fascicolo. Ora capiva come si diventava Direttori della CIA. Bisognava fare tutto il lavoro sporco senza mai lasciare tracce abbastanza sostanziali.
Dopo averlo letto tutto sentì un fitta nello stomaco. Era anche peggio di quello che immaginava. LA cosa terribile però furono i fogli della CIA stessa che indagava su lui. Su dei suoi possibili accordi con terroristi e mafiosi di tutto il mondo. Si soffermò su un nome. Ari Haswari.  
Doveva assolutamente avvertire Ziva pensò.  Ma si fermò di nuovo leggendo un altro nome purtroppo conosciuto : Saleem Ulman. Colui che aveva torturato Ziva per mesi. Il bastardo che lui stesso aveva ucciso.  Era un vero problema. Il suo istinto aveva ragione. Di nuovo. Thompson avrebbe potuto annientare Ziva. Sicuramente sapeva di Ari, di Saleem. Ora era seccato con una sola persona però. Eli David. Sapeva tutto ne era certo. E aveva ancora una volta mandato sua figlia in una missione suicida. 

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Scusate se è breve! Ma volevo mettervelo subito questo capitolo! Spero che vi piaccia... Ringrazio tutti coloro che come me scrivono fanfiction, è un ringraziamento che volevo fare da molto tempo. E' come un aiuto reciproco che ci diamo. 
Baci, Zivadavi

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Capitolo 8
*** Gelosie 8 ***


Stava tranquillamente riposando quando sentì il cellulare squillare. Prese il telefono e vide che era una chiamata internazionale. Israele.
- Shalom?-
- Shalom Ziva. Sono Abba.-
-Abba dimmi.
- Ziva questa telefonata deve rimanere confidenziale. La tua missione non è sventare il complotto di Hamas. La vera missione è uccidere il Direttore Thompson. - disse Eli
A Ziva si gelò il sangue nelle vene. Non poteva credere a quello che aveva appena sentito.
- Hai detto… devo uccidere… Thompson? Perché?-
- Perché è una mela marcia. Ha contatti con molti terroristi. Stai in guardia. Non ti fidare di nessuno. Porta a termine questa missione a qualunque costo. Ne va del paese l’hai capito.-
- Farò il possibile, Direttore.-
- Il possibile stavolta non basterà… dovrai fare l’impossibile. A Mosca ho mandato una squadra nostra . Saranno il tuo appoggio per qualsiasi evenienza. Ma devi lavorare da sola. –
- Ho già la mia squadra.- rispose secca
- No! La squadra dell’NCIS non deve saperne niente. E’ un ordine.-
- Va bene Direttore.-
- Un bacio Ziva shalom-
- Shalom Abba.-
Questo complicava decisamente le cose… Suo padre le aveva dato un ordine ma lei era già d’accordo con Gibbs. NO. Stavolta non avrebbe fatto come diceva suo padre. Stavolta avrebbe avuto accanto la sua squadra e sarebbe andato tutto bene.
 
Gibbs si alzò per andare a parlare con Leon, quando questo uscì e lo chiamò. C’è David in video conferenza. Ora mia sente.
 
  • Shalom Leon.
  • Shalom Eli. Come stai?
  • Come vuoi che stia Leon? Sai meglio di me la tensione che al momento c’è a Tel Aviv… dormirò bene solo dopo aver messo a tacere quei terroristi… Oh Gibbs. Dovevo aspettarmela di vederti qua.
  • Si infatti doveva aspettarsela.- disse Gibbs freddo
  • Per mia figlia farebbe qualsiasi cosa… mi devo preoccupare? Devo fare il padre geloso?-
  • Veramente sto sopperendo io a questa sua mancanza Direttore David… mi pare che come padre sia parecchio carente… Ci penso io a sua figlia. Io e la nostra squadra.
  • Ah certo! – disse con fare ironico- immagino anche l’agente DiNozzo… lui di sicuro è geloso.. ha ucciso il fidanzato di mia figlia, nonché mio agente del Mossad…
  • Come lo ho detto, quello che non riesce o vuole fare lei, Direttore, facciamo noi. Mi pare che DiNozzo però a Tel Aviv glielo abbia già detto… ma glielo ripeto io : Come fa, lei, suo padre, a mandare sua figlia in una missione suicida, così pericolosa, con un uomo che ha una pessima fama, per l’ennesima volta? Mi dica… perché davvero io non so spiegarmelo.- concluse Gibbs, sotto lo sguardo preoccupato di Vance che mai si sarebbe aspettato che Gibbs potesse fare la ramanzina al Direttore del Mossad
  • Mia figlia è un’agente del Mossad, un’agente addestrata al meglio, a tutto. E’ la migliore… almeno lo era, prima di venire in America. Non devo certo spiegare i miei ordini a lei, Gibbs. Leon – fece voltandosi verso il suo amico- non voglio che la squadra di Gibbs interferisca nella missione. Ziva deve lavorare da sola. A Mosca c’è già una squadra del Mossad d’appoggio. Oppure dovrò ordinare a Ziva di tornare operativa nel Mossad e non come collegamento tra le nostre agenzie. Spero che questo accordo venga rispettato.- Gibbe e Leon si guardarono per un attimo, e tanto bastò per un tacito accordo. Non glielo avrebbero rivelato. Sarebbero stati con Ziva in segreto.
  • Va bene Eli, farò rispettare questo accordo. Ma tu devi aggiornarmi ogni minimo cambiamento o azione. Pure le informazioni… Dimmi… quanto bene conosci Thompson?
  • Abbastanza da aver messo in guardia Ziva se la cosa ti tranquillizza. Ci sentiamo quando arriveranno a Mosca. Shalom Leon. Gibbs… - e la chiamata si concluse.
 
 
  • Peggiora sempre di più la mia sensazione Leon.- disse Gibbs
  • Anche la mia. Anche la mia… -
 
Ziva si vestì velocemente e decise di andare  a casa di Gibbs voleva parlargli. Doveva avvertirlo della telefonata avuta con suo padre.
 
Tony finito di avvertire Abby e McGee, continuò a cercare al computer informazioni su Thompson e sulla  missione, mentre aspettava Gibbs scendere dal MTAC
Quando vide Gibbs scendere le scale, gli andò incontro :
  • Capo novità?
  • Si DiNozzo, e non buone.
  • Capo… che ha detto il Direttore David?
  • Che ti ricorda geloso! – disse Gibbs per sviare la domanda
  • Capo davvero…
  • DiNozzo davvero! L’ha detto davvero! Ora a casa… domani mattina ci vediamo qua alle 9! Forza non voglio più vederti fino a domani.
  • Ok capo. A domani
E se ne andò. Non voleva tornare  a casa però. Era l’ultima sera che Ziva stata lì prima di partire per Mosca. Doveva vederla. Ne aveva bisogno.
Prima però prendo qualcosa da mangiare, pensò.
 
Gibbs si diresse a casa sua e si rifugiò nell’unico posto dove poteva riflettere a mente fredda e libera.  Ma si accorse della luce accesa vicino allo scaffale delle viti. Non aveva bisogno di prendere la pistola. Sapeva già ci era. Scese e continuò a dargli le spalle. Si sedette e iniziò a levigare la barca dopo essersi levato la giacca.
  • Allora mi devi dire qualcosa?
  • Si… Mi ha chiamato mio padre. – Ziva non si preoccupò che il suo capo l’aveva ignorata fino ad allora… era il suo modo di prepararsi ad ascoltare.
  • Ci ho parlato anche io.
  • Quando Gibbs?
  • Io fino a mezz’ora fa. Tu?
  • Mi ha chiamato verso le 17.00. Gibbs è peggio di quanto sembra. Questa missione non è quello che sembra. – Gibbs si girò e vide che erano già le 19.  A quanto pare Eli aveva davvero messo in guardia sua figlia da Thompson… ma questo non faceva di lui un padre. Un vero padre.
  • Cosa sai esattamente tu? Cosa ti ha detto?
  • Thompson è una mela marcia. La mia missione primaria non è sventare i complotti di Sharif. La mia missione è uccidere Thompson.
Gibbs la guardò fisso. Sperò che stesse scherzando. Ma sapeva che si trattava di Ziva, non di Tony; lei non avrebbe mai scherzato su una cosa così. Non era da lui avere paura. Ma stavolta ne aveva. E tanta pure. Sua “figlia” rischiava tantissimo in questa missione.
  • Hai già qualche idea su come farlo?
  • Onestamente no. Il mio cervello si è completamente bloccato quando mio padre mi ha dato la notizia. Non mi aspettavo una missione del genere.
  • Verremo con te.
  • No Gibbs. Non posso lasciarvelo fare. Lui lo capirebbe, rischiereste, anzi rischieremmo tutti. E neanche mio padre vuole che mi aiutate. Dovrete essere il più discreti possibili. Da qui.
  • Non si discute Ziva. Il mio non è un suggerimento, un’idea, un modo affettuoso per dirti che ti aiuteremo. Noi lo faremo. Verremo. E’ un ordine.
  • No. Gibbs non farlo ti prego. Lasciami fare. Dammi spazio. Ce la farò da sola. C’è una squadra del Mossad là che può aiutarmi. Voi mi direte posizioni, informazioni, spostamenti. Pure suggerimenti. Ma niente di più.
  • Ziva è troppo pericoloso. Ci hanno teso una trappola.
  • L’ho pensato anche io. Ma chi?
  • Purtroppo ho diverse idee. Vai a casa. Ti chiamo più tardi. Prima devo chiedere delle cose. Vai forza.
  • Ok capo.
 
 
Gibbs salì su per accompagnare Ziva alla porta ( cosa insolita, pensò Ziva.), prese il suo telefono e chiamò uno dei pochi numeri che aveva nella rubrica del suo telefono.
-  Pronto?
- Tobia sono io, Jethro. Ho bisogno di un favore. Si tratta di una cosa molto grossa.
- Sono da te fra mezz’ora. Devo prendere dei documenti o basto io?
- Porta tutto quello che puoi recuperare sul Direttore della CIA Thompson, su Eli David e su un piano militare : DOMINO.
- Cazzo Jethro. E’ un casino. Hai nominato 3 cose che non dovrebbero mai entrare in contatto fra di loro.
- SI sono scontrate queste cose… questo è il problema.
- Vedo di prendere il più possibile e arrivo.
- Grazie. Ti aspetto.






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scusate questa immensa attesa!!!!!!!!! Spero che questo capitolo vi piaccia molto! Presa dalle altre storie questa l'avevo un pò trascurata... fatemi sapere! 
Ringrazio ancora tutti quelli che mi seguono e che mi scrivono recensioni!!!!!!!
Un bacio Zivadavi
p.s. : Sempre del Team #BringBackCote e #Tiva Fans

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Capitolo 9
*** Revelation ***


Buona sera Probies! :3
Eccomi qua che torno alla carica col continuo di questa storia! Negli ultimi mesi ho meditato tanto infatti...volevo colpi di scena pazzeschi... e qualcosa di assurdo la leggerete! 
Sono un pò di nuovo nella fase depressione post Tiva... ora vedere NCIS non è più come prima...

Buona lettura! :* 







Ziva entrò nel suo appartamento ma vide che c’era la luce accesa. Prese la pistola e lentamente si diresse verso la cucina. La luce veniva da là.
Pessimo segno. Ma cosa è un complotto? Sospirò esausta Ziva
Si appoggiò accanto alla porta che dava sulla cucina. Contò fino a 3 ed entrò :
  • Fermo dove sei.- urlò
  • Cazzo Ziva. Mi hai fatto spaventare. Abbassa quella pistola. Ma sei impazzita??? – Tony sentì il cuore perfino uscirgli dal petto per lo spavento. Pensava che certi modi di fare di Ziva fossero cambiati. Decisamente no.
  • Tony ma che… che ci fai qua? Ti sembra normale stare in casa di altre persone senza avvisarle  e accusarle pure se ti puntano una pistola contro!?!?!?- ma fu in quel momento che vide… C’era il tavolo apparecchiato con candele, piatti pieni e una bottiglia di vino. Tony senza dire niente, accese le candele e spense la luce.
  • Signorina David che ne dice, si vuole cambiare e viene a cenare?
  • Dammi 2 minuti e arrivo. – Ziva corse in camera. Aveva il cuore che batteva forte, ma non per lo spavento di prima, quando pensava di avere pericoli in casa. No. Era disarmata dal calore che Tony riusciva a trasmetterle con poco. Una cena. Gli aveva preparato tutto. Lo amava. Sempre di più. Erano questi i piccoli dettagli che rendevano Tony perfetto, perfetto per lei.  Non perse tempo. Si diede una veloce sciacquata in bagno e un filo di trucco. Mise un vestitino semplice, largo e corto fino alle ginocchia, d’altronde sempre in casa sua era e andò in cucina. Tony la aspettava in piedi, restava sempre estasiato dalla sua bellezza. La fece sedere da vero gentiluomo e mangiarono quello che Tony aveva comprato dal negozio d’asporto migliore della città, pollo al curry e riso basmati.
  • Ci vediamo un film piccola ninja? Devi riposarti prima di partire per la missione- Cavolo! Se n’era dimenticata completamente… non aveva detto a Tony cosa aveva scoperto. Ma aveva paura che dicendoglielo avrebbe rovinato quella bellissima serata. Ma lui doveva saperlo.
  • Tony a proposito di questo… devo parlarti…
 
 
  • Hei Jethro, ma non mi hai preparato la cena?! Non si accoglie così la cara mogliettina – disse Fornell ridendo
  • Scusami mogliettina ma questi ultimi giorni non sono stati proprio tranquilli e il mio primo pensiero non eri tu – rispose Gibbs sorridendo
  • Ah si?! Allora voglio il divorzio!!! Scherzi a parte Jethro, ordina due pizze perché qua la notte sarà lunga… ho trovato cose che farebbero rizzare le carni pure ai peggiori assassini di Guantanamo…
  • Tobias la cosa mi spaventa…praticamente la Cia –
  • Jethro so tutto… non so proprio perché il Direttore David, del Mossad, abbia acconsentito a mandare sua figlia in missione con la Cia… non mi guardare così Jethro – che si era accigliato- non intendo che non ne sia capace…d’altronde l’ha mandata a morire in Somalia… intendo che non capisco cosa c’entri… a parte Domino niente li collega…non la Cia di certo…ci sono altre nazioni coinvolte ma per quello che sappiamo nessuna si è ancora mossa… è questo che mi spaventa…-
  • C’è anche altro che non sai Tobias… e questo di certo non ti piacerà- e lo mise al corrente della telefonata tra Ziva e suo padre e così continuarono a parlare tutta la notte della missione di Ziva. Arrivarono a diverse conclusioni : 1) Thompson voleva chiudere in bellezza la sua carriera, vendendo i piani militari di Israele e americani a dei terroristi  rifugiarsi poi in qualche paradiso e finire i suoi giorni da Pashà. 2) Thompson si era fatto male i conti e non sapeva quanto approfondite fossero le ricerche su di lui…cosa poco probabile… 3) c’era più piani organizzati da agenzie diverse che intrecciate scombinavano completamente il piano del gioco portando così ad una sola conclusione. Cioè i terroristi con a capo Sharif, avrebbero ottenuto i piani militari di ambo i paesi; Thompson sarebbe morto o per mano della CIA o per mano del Mossad ( quindi di Ziva); Ziva forse non sarebbe tornata a casa…ma era una parte dell’opzione che non volevano considerare e fra le diverse agenzie si sarebbe scatenata una guerra di accuse. Erano certi che l’ultima opzione fosse la più probabile… ma questo significava avere altri 1000 occhi in più… in più c’erano ancora in ballo i nomi di Ari e Saleem, e questi non significavano altro che guai in più…
 
 
Tony che era girato a prendere un DVD dal piccolo porta dvd sotto al televisore di Ziva, si girò preoccupato :
  • Dimmi…
  • Non voglio rovinare la serata perché sta andando benissimo e sono davvero felice…come mai… ma tu devi sapere… - Tony si mise seduto accanto a lei nel divano e lei iniziò a raccontargli tutto. Tony cambiò diverse volte espressioni del viso in base alla notizia che Ziva gli dava ma alla fine quando Ziva finì di parlare, restò in silenzio per 30 secondi e le disse
  • Zee facciamo una cosa… stasera pensiamo solo a noi… da domani ci preoccupiamo del resto…ho bisogno di stare solo con te… Te, senza tutti i problemi che abbiamo adesso… ti prometto però che ne uscirai sana e salva e che non ti accadrà nulla perché ti verrei a recuperare a Mosca senza battere ciglio, o in qualsiasi altra parte del mondo… ci stai? – Ziva non si aspettava quelle parole. Quello che lui le disse andò oltre le sue più rosee aspettative e così senza pensarci lo abbracciò e gli sussurrò
  • Va benissimo… voglio solo te adesso.- e così restarono per diversi minuti, accoccolati, ad accarezzarsi la schiena senza muoversi, entrambi con gli occhi chiusi, ad assaporare al massimo il momento… e la notte superò perfino la notte precedente…
 
La mattina dopo Ziva si svegliò di soprassalto perché il suo telefono suonava. Tony per fortuna era talmente stanco che non se ne accorse…
Lei corse in salone, dove aveva lasciato la borsa e vide una chiamata da un numero sconosciuto.
Di male in peggio. Come diceva Gibbs? Ah si…mai credere alle coincidenze! E in quegli ultimi giorni ce n’erano state parecchie.
 
  • Pronto?
  • Ziva? Ziva mi senti?
  • Si… chi è?
  • Ziva… sono Monique… non so se riesci a sentirmi bene, qua non prende granchè! Ziva sei in pericolo!
  • Monique…Monique! Dove sei? Cosa sai? E soprattutto come lo sai?
  • Zivaaaa… ti sento sempre meno… Ascoltami : NON DEVI LASCIARE L’AMERICA! Mi hai capita? Per nessuna ragione… Credimi. Fidati. Non partire…Ziva c’è il pericolo che…………….
  • Monique? Monique?........Monique? – ma dall’altro capo nessuno rispondeva più. Era caduta la chiamata.
Questo era un gran problema… Da lì a 4 ore sarebbe dovuta partire… e ora come faceva? Chi doveva ascoltare? Di Monique si fidava ciecamente. Le avrebbe affidato la vita. Forse stavolta doveva farlo davvero…
Tony… fu il suo primo pensiero. Dove dirgli o meno della chiamata? E se non fosse riuscita a rimandare o evitare la partenza? L’avrebbe fatto stare con quel peso addosso? Non bastava che lo portasse già lei?
Gibbs… era la risposta. Doveva parlare subito con lui!
Ma ad interrompere i suoi pensieri, arrivò il suo stallone che la abbracciò da dietro :
  • Ninja… ho trovato il letto vuoto e freddo… non dovresti farmi questi scherzi la mattina…
  • Scusami Tony..
  • Oh dai! Scherzavo…adesso ti serve una buona colazione… saranno giorni impegnativi..
  • Tony… prima…dobbiamo andare da Gibbs – Tony la guardò accigliato.
  • Perché?
  • Te lo dico per strada…vestiamoci velocemente. Non devo partire.
  • Zee mi stai spaventando.
  • Lo so …scusami…non volevo…sono spaventata anche io…
  • Mai scusarsi! A me devi dire tutto… andiamo!
 
 
E così 20 minuti dopo erano a casa di Gibbs. La fortuna volle che lo trovarono davanti l’ingresso mentre usciva per andare all’NCIS.
- Che ci fate qua?
- Gibbs… c’è un problema…
- Parliamone dentro… qua anche le foglie morte hanno le orecchie!





Dunque...dunque...
Vi è piaciuto???????? Spero che questo capitolo segni il mio ritorno in questa storia nel migliore dei modi!
Mi aspetto tantissime vostre recensioni,,, ditemi tutto, assolutamente tutto quello che pensate della storia, del capitolo, e di cosa magari vi piacerebbe leggere! 
Un abbraccio,
al prossimo capitolo :
Zivadavi! 

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Capitolo 10
*** Suspance ***


Buon pomeriggio a tutti!!!
Sbaglio o noto meno lettori?!?! La cosa  mi preoccupa seriamente...questo gruppo NCIS era più frequentato! questo mi fa pensare che siamo di meno?! :(  NOOO! AIUTO! 
Come promesso ho aggiunto il nuovo capitolo in tempi rapidissimi!!!! Spero di essere stata brava :D
BUONA LETTURA








 
  • Allora ditemi…
  • Ho ricevuto stamattina una chiamata da Monique…
  • Monique Lisson la tua amica ?
  • Si proprio lei… non so dove fosse o cosa stesse facendo. So solo che non prendeva bene, c’erano interferenze e mi ha detto, in maniera chiara e forte, che non devo assolutamente uscire dall’America… per nessun motivo.
  • E’ un bel problema no? – disse Tony
  • Credi DiNozzo?! – lo prese in giro Gibbs – Ziva che vuoi fare?
  • Davvero non so… ho ordini precisi di partire… non saprei come fare per annullare la missione.
  • Tu hai idee capo? È evidente che non la possiamo fare partire…
  • Idee ne ho parecchie DiNozzo… ma una è meglio buona dell’altra… - poi fece un gran respiro e continuò – Ziva ci sono cose che devo dirti…
E iniziò a raccontarle cosa aveva scoperto con Fornell… fino alla ipotesi più probabile. Le disse perfino di Ari e Ulman… e il connesso fra tutte le cose :
- Purtroppo la cosa è diventata chiarissima di colpo…ricostruendo tutti i pezzi del puzzle. Tutto inizia quando c’è stata la missione di Ari. La sua missione, come ricorderete, era infiltrarsi in una cellula di Hamas e distruggerla, per conto del Mossad. Ma il Direttore David scelse lui anche per provare la sua fedeltà. Ari alla fine si unì a loro facendo il doppio gioco. L’unico a cui restò fedele fu Ziva. – e Ziva sussultò non capendo a cosa si riferisse, ma vedendo nella sua mente solo l’immagine di suo fratello a terra morto in quella stessa stanza.- Hamas gli affidò come missione di prendere il nuovissimo piano Domino ed eliminare un’agente della CIA, infiltrato da Hamas. Ari prima di ripartire per l’America aveva fatto un patto: Lui avrebbe accettato a patto che a te, sua unica sorella, non sarebbe stato torto nemmeno un capello. Poi sappiamo bene come andò… Il punto è che dentro Hamas si creò una lotta per la gerarchia e l’agente che doveva essere eliminato,prese pieno controllo di alcune delle cellule più in rilievo di Hamas. Questo nuovo capo conosceva bene le tecniche di potere e sapeva come fare per non far morire i suoi uomini o mantenere pieno controllo della situazione. Doveva creare più cellule in più punti del mondo. Uno di questi la Somalia.
- Salim Ulman… - disse Tony
- Esattamente… Il patto che fece Ari non fu rispettato e quando videro arrivare il Mossad e soprattutto la piccola Ziva, sembrò loro una grandissima rivincita. Ma non si aspettavano che qualcuno troppo innamorato avrebbe perfino fatto resuscitare Giulietta!
- Hei boss… troppo romantico! - *slap* Gibbs si lasciò scappare un bello scappellotto a Tony
- Ulman morì e così un’altra cellula fu eliminata. Altro punto strategico era il Medio Oriente.
- Sharif! – quasi urlò Ziva. Era un groviglio di confusione. 
- Giusto! Ora Ari, Ulman e Sharif sono entrambi collegati a questo capo… Thompson!
- Oh Signore mio! E come colleghiamo il tutto per condannarlo? Capo non può mica passarla liscia.. e lei – e puntò Ziva – non lascerà questo paese… a costo di legarla al letto!!!
- Anthony DiNozzo! Credi davvero che io e Fornell non ci abbiamo pensato? Dove pensi che stessi andando? Fornell ha trovato alcuni conti bancari che lo collegano ad alcuni attentati terroristici compiuti da quei due meravigliosi angioletti…
- Gibbs vuoi dire che non dovrò partire?
- Tu pensi che io stanotte abbia dormito?!
- No capo… dalle occhiaie direi di no! – e stavolta gliele arrivarono due…uno da destra ( Ziva) e l’altro da sinistra ( Gibbs)
- Che facciamo adesso? – chiese Ziva
- Nulla! Aspettiamo che Fornell mi chiami da un momento all’altro… era in contatto con una squadra della CIA che appena saputa della nuova missione,si è subito rimessa in moto per riprendere e chiudere le indagini su Thompson. E’ questione di ore oramai.
- Vance lo sa?
- Si l’ho chiamato ore fa… nel frattempo andiamo comunque all’NCIS. Non dobbiamo assolutamente far pensare che noi sappiamo qualcosa o che siamo collegati. Dobbiamo uscirne puliti. Volevano, anzi voleva, farci fuori e invece adesso lo distruggiamo noi!
- Perfetto capo andiamo…
 
 
Arrivati all’NCIS, erano già le 12.30, c’erano ad aspettarli alle loro scrivanie tutto il team, Vance annesso, che guardavano la TV.
C’era una notizia dell’ultima ora.
  • Il Direttore della Cia, Thompson è stato arrestato stamattina con le accuse di terrorismo, riciclaggio di denaro dello Stato per atti terroristici, affiliazioni con gang, cellule terroristiche e …….- citava la giornalista, ma tutti vedendo arrivare i tre si voltarono.
Abby per prima saltò addosso a Ziva.
  • Zee hai sentito? Non dovrai partire… scusami per come mi sono comportata, non avrei dovuto… avevo paura per te… sei una sorella per me… come potevo lasciare che ti succedesse qualcosa? E poi sai…io me lo sentivo che quello aveva qualcosa che non andava.- e continuò il suo sproloquio.
  • Bhè direi che Fornell è stato piuttosto veloce ed esaustivo… - disse Tony all’orecchio a Gibbs, che poi si voltò verso Vance e gli fece un cenno col capo.
  • McGee rintraccia l’ultima chiamata fatta al telefono di Ziva. Subito! – disse Gibbs
  • Faccio capo!
  • Gibbs cerchi Monique?! – chiese Tony
  • Si DiNozzo… lei per avvisare Ziva avrà avuto una soffiata o delle vere e proprie informazioni… ciò significa che rischia anche lei! Ziva è un bersaglio ambito dai terroristi e specialmente da questa simpatica combriccola. Sharif è ancora in giro…
  • Capo la telefonata rimbalza in tutto il mondo, ma l’ho seguita… il telefono non è più in funzione. Risulta fermo a 28 kilometri da Mosca. Direzione Europa.
  • Sta scappando! – quasi urlò Ziva… questo significava che la sua amica era in pericolo
  • Si. Ziva attualmente con quale agenzia lavora?
  • Fammi fare una chiamata Gibbs…
  • McGee puoi controllare tutte le chiamate fatte da quel telefono e dove è stato nelle ultime settimane?!
  • Ci provo capo.
  • Gibbs! – lo richiamò Vance – tra 2 ore avrò un consiglio degli affari segreti interni ed esteri per la sostituzione di Thompson. Chiaramente vorranno prendere anche Sharif per chiudere realmente questo capitolo. Voglio aggiornamenti costanti!
  • Ok Leon. – e Vance si diresse verso il suo ufficio per prepararsi all’incontro.
 
 
Mezz’ora dopo, McGee era ancora alla sua scrivania a trafficare col Pc per scovare informazioni; Ziva al telefono che parlava in ebraico; Tony e Abby spediti a comprare del caffè ed il pranzo per tutti e Gibbs che guardava sul plasma dei documenti delle proprietà legali di Sharif. Da qualche parte doveva cominciare!
  • Capo! Ho trovato qualcosa, qualcosa di molto strano… – disse McGee, e in quello stesso momento Ziva finì l’ennesima telefonata
  • Gibbs ho qualcosa anch’io…
  • Ditemi tutto. McGee prima tu
  • Allora… ci sono diverse telefonate da uno stesso numero… qui in America. E’ di un telefono criptato, ma sono riuscito a risalire in base all’ora e al luogo, con le telecamere di sorveglianza ad una persona…
  • Chi McGee? – disse Gibbs furioso poiché il pivello temporeggiava a dargli il nome
  • Io ! – disse una voce dietro di loro… 








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Spero di essere riuscita a creare un pò di suspance! 
Allora chi credete che sia?!?! Scrivetemi quale personaggio credete che spunti nel prossimo capitolo!
E altra domanda :  QUALE E' IL VOSTRO EPISODIO PREFERITO IN ASSOLUTO DI NCIS?!
Io vi dirò il mio al prossimo capitolo! 
Un abbraccio, Zivadavi

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Capitolo 11
*** L'amore è nell'aria ***


Buon pomeriggio di Ottobre a tutti...
Lo so, lo so...Avete perfettamente ragione : sono scomparsa! 
Tra crisi dello scrittore e mancanza del mio personaggio preferito (Ziva) ammetto che scrivere sia risultato arduo se non impossibile.
Ma eccomi qua, spero con costanza per completare le mie storie già in attivo.
Buona lettura!









Appena si voltarono tutti e tre restarono senza parole. Trent Kort.
  • Tu? – Chiese Gibbs all’uomo
  • Si io…
  • Cosa vuoi tu da Monique? Cosa sai? – lo aggredì Ziva
  • Hei! David rilassati… sto salvando io Monique… attualmente si sta dirigendo verso la Germania, lì abbiamo una casa sicura dove può nascondersi fino a nuovo ordine. Sharif la cerca e non è al sicuro.
  • Ultima posizione comunicata? – chiese Gibbs
  •  Mezz’ora fa a 29 km dalla dogana tedesca, dove ci sono 3 miei agenti che la aspettano per portarla al sicuro. – rispose Kort
  • Tu cosa c’entri con Monique? – chiese Ziva d’impeto
  • Top secret David – disse con menefreghismo Kort, senza neanche guardare negli occhi Ziva
  • Gibbs, permesso di torturare Kort? – chiese Ziva molto irritata
  • Negato David. Aspettiamo che Monique, la tua amica sia al sicuro. – disse Gibbs
  • Gibbs voglio sapere cosa colleghi Monique alla CIA, specialmente Kort… non credo che sia in affari con loro. L’ultima volta mi ha parlato piuttosto male di alcuni agenti della CIA e non le piace come gestiscano le cose… - cercò di sussurrano Ziva ma invano perché Kort sentì tutto e stufo rispose :
  • David, ascolta attentamente perché non te lo ripeterò. Monique è stata una risorsa della CIA in questi ultimi quattro mesi per trovare informazione per incriminare Sharif. Vuole quanto me quel bastardo fuori dal giro.
  • Cosa c’è Kort, qualcuno ti sta creando problemi con i tuoi traffici? – chiese Tony che era appena tornato, con le mani piene del pranzo
  • Oh DiNozzo…mancavi tu alla festa! – disse Kort
  • Come vedi ho rimediato subito! – disse Tony facendogli l’occhiolino.
  • Kort, Monique verrà subito qui in America ovviamente, no?
  • Non subito… Abbiamo predisposto che passerà la notte là. E domani alle 6 di mattina prenderà un volo diretto per Washington.
  • E’ rischioso farla stare ore in più inutilmente fuori dal territorio americano.
  • David, uno : le mie direttive non si discutono. Ed è il metodo migliore per salvarle la vita. Credo che tu voglia questo no? La vedrai viva e vegeta! Due : Non vorrei ricordarti che in termini pratici e legali non è cittadina americana. La possiamo proteggere solo noi. Ora finite le chiacchiere potete riposarvi. Sono venuto qua perché ho visto che stavate controllando Monique. Ora che sapete vi aggiornerò quando arriverà in America. – concluse Kort e si diresse verso l’ascensore ma Ziva lo seguì ed entrò con lui nell’ascensore. Tony si preoccupò ma Gibbs lo fermò.
  • Lascia che se la sbrighi da sola – disse infine Gibbs
 

 
Una volta entrati nell’ascensore, Ziva bloccò Kort con la faccia appiccicata alla parete dell’ascensore e un braccio girato attorno alla schiena sulla quale faceva pressione :
  • Ascoltami attentamente tu Kort : Non ti spezzo il braccio solo perché sono di buon umore e perché stai salvando Monique, anche se temo cosa vorrete poi in cambio da lei per questo salvataggio. Questo è un avvertimento. Se le accade qualcosa ti riterrò il diretto responsabile. Ah e un’ultima cosa… appena arriva io sarò con te all’aeroporto, quindi preoccupati di farmi sapere l’ora esatta e il luogo dell’atterraggio. Spero di essere stata chiara. – e così dicendo lo lasciò, e proprio in quel momento le porte si aprirono. Kort uscì dall’ascensore ma prima di andarsene definitivamente disse a Ziva :
  • Ti potresti stupire di quante cose non sai David… - e se ne andò
 
 
Ziva tornò alla sua scrivania sotto gli sguardi di Mcgee e Tony preoccupati, mentre Gibbs la guardò e le fece un sorrisino… aveva capito…
  • DiNozzo non hai portato il pranzo? Che aspetti a darlo?! – chiese Gibbs burbero come al solito
  • Emh…sisi Boss ecco!- e diede tre pacchi a Gibbs e due a McGee
  • Capo, questi sono per te, Ducky e il Gremlin; Mentre Pivello questo per te ed Abby!
  • Tony…. E io???? Ho fame!!! – chiese Ziva confusa….
  • Noi pranziamo fuori… andiamo su! – e le prese la mano per tirarla verso l’ascensore
  • Hei ragazzi!!! Ma perché non posso venire con voi?! – chiese Mcgee che si sentì escluso
  • DiNozzo ti ho dato il permesso?! – disse Gibbs fingendosi arrabbiato
  • Boss è urgente! Probie sbagli proprio i momenti…fattelo dire… - e così dicendo entrarono nell’ascensore con McGee che non aveva ancora capito, e Gibbs che fece un leggero sorriso…giornata di sorrisini …
  • Tony! Ma che ti è preso?! – chiese Ziva a Tony appena chiuso l’ascensore… ma non ebbe tempo di finire la frase che lui si avventò sulle sue labbra!
  • Mi sei mancata troppo, guanciotte dolci! – e riprese a baciarla con impeto. Lei, che non era da meno, portò le sue mani sui suoi capelli, accarezzandoli lentamente,mentre Tony la stringeva sempre più ai fianchi avvicinandola a sé.
  • *Emh* *Emh*- udirono di botto qualcuno schiarirsi la gola. Oh cavolo! Beccati in pieno come due liceali alla prima cotta…
  • Emmmh…. Scusaci Ducky! – dissero entrambi che si staccarono subito al dottore, che sorrise e disse a mezz’aria :
  • Finalmente! Ve n’è servito di tempo eh! Ah ah- e prese l’ascensore e salì ridendo lasciando i due giovani sbigottiti all’affermazione.
  • Andiamo dolcezza?! – chiese Tony
  • Ho molta fame…
  • Italiano?
  • Non quella fame… - disse Ziva a Tony con occhi famelici. Tony sorridendo e , guardandola come si guarda la cosa più desiderata al mondo, la tirò verso la macchina e le aprì lo sportello della sua macchina.
  • Andiamo da me!
 
 
 
  • Gibbs
  • Pronto agente Gibbs, sono Kort




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Spero davvero che la storia vi piaccia, la trama e in particolare questo capitolo!
Grazie a tutti colore che leggeranno, a chi ha letto le mie storie e chi mi ha messo fra i suoi preferiti.
Al prossimo capitolo!
ZivaDDavid

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