beauty and rich.

di littlebebe
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un po' Pretty Woman. ***
Capitolo 2: *** Una speciale e interessante colazione. ***
Capitolo 3: *** Brangiolina. ***
Capitolo 4: *** Un incontro che sa di.. caffè. ***



Capitolo 1
*** Un po' Pretty Woman. ***


-Ahia!-
-Oh! Scusami tesoro, non l'ho fatto apposta. Riesci ad aprire l’occhio?-
-No, meglio che mi vado a sciacquare.-
-Okay, non ti preoccupare, ti rifaccio tutto il trucco-.
Allie per sbaglio mandò del rimmel nell’occhio di Ginny mentre la truccava per una cena con il suo capo di lavoro.
Mentre Ginny era nel bagno della stanza della sua amica e Allie era seduta nel posto in cui, di solito, trucca le sue amiche, con un’espressione del tipo ‘non ce la posso fare, devo ricominciare tutto da capo’, entrarono in camera Vinnie e Nicky, una con in mano un vestito verde chiaro stretto in vita e senza maniche e l’altra teneva bene in vista un altro vestito color fucsia fosforescente con una scollatura che si allacciava dietro al collo.
-Che dici, quale le sta meglio tra questi due?- Chiese Vinnie ad Allie.
-Mh.. forse per lei è meglio quello verde, un po’ più sobrio dell’altro, per una che non le piace apparire va più che bene.- Rispose Allie.
-Allora vado su a posare questo fucsia nel mio armadio. Dovrebbe starle bene il tuo vestito verde Vinnie, speriamo. Tanto portate la stessa taglia.- disse Nicky già pronta sul primo scalino per andare al piano di sopra dove c’è la sua camera.
-Quindi le scarpe che le hanno regalato l’anno scorso al compleanno, quelle color beige con tacco 9 le stanno d’incanto! Le vado a prendere.-
Vinnie uscì di corsa dalla stanza senza dare il tempo a Allie di rispondere, sapeva che la pensava esattamente come lei.
Ginny uscì dal bagno e chiese ad Allie:
-Cosa stavate spettegolando? Non sentivo nulla con l’acqua aperta.-
-Che ne dici di questo vestito sul letto?-
-Oh, è stupendo!- Ginny rimase a bocca aperta. Vestito verde, il suo colore preferito sin dai tempi d‘infanzia, qualsiasi cosa verde la fa rimanere a bocca aperta.
-Credo che Vinnie non l’abbia mai messo, generosa com’è, magari te lo regala.- disse Allie mettendo le mani sulla testa e sul mento di Ginny chiudendole la bocca.
-Okay emh… che scarpe mi metto?-
-Queste qua!- entrò Vinnie con le scarpe di Ginny e un copri spalle dello stesso colore.
-Bene, ora tutto è perfetto, manca solo che ti rifaccio il trucco e ora viene Nicky a fonarti i capelli.-
Ginny, Vinnie, Nicky e Allie sono quattro amiche che si conoscono da molti anni e da sempre si erano promesse di andare a vivere insieme dopo i diciotto anni trasferendosi da New York a Londra.
Ginevra Valdez, una ragazza di origini spagnole. Ha un lavoro abbastanza importante che le piace molto: manager. Non è molto sicura di se stessa e come si è visto, preferisce farsi consigliare dalle sue amiche nell’ambito della moda. E’ molto intelligente e ama il mondo della fantasia. La prima saga che ha letto quando era piccola è Harry Potter, e rileggerebbe ancora tutti e sette i libri per un’infinità di volte.
Lavinia Johnson, con soprannome Vinnie, ha la mamma italiana e il papà americano. E’ molto altruista nei confronti delle amiche e anche sensibile. E’ una giornalista che si occupa di gossip intervistando gente famosa. Le sue passioni sono la musica, il ballo e il cinema.
Nicole Jarmond, è nata a New York ma ha genitori francesi. E’ una ragazza molto indipendente ed è colei che riesce a gestire qualsiasi tipo di situazione. La sua passione, ed è ciò di cui si occupa, sono le feste. E’ un’organizzatrice di feste, come matrimoni o compleanni di persone importanti nel mondo dello spettacolo. Le piace molto realizzare acconciature.
Allyson Wayland, americana al cento percento. Lavora per la stessa rivista di cui si occupa Vinnie come fotografa. Ha un carattere molto attivo e alle volte dispettoso ma se si tratta di aiutare qualcuno in difficoltà è la prima a farsi avanti. Adora lo shopping e la moda.
 
-Ehy Ginny, è arrivato l’autista. Sei pronta?- Urlò Nicky dal terrazzino del primo piano della loro casa.
-Prontissima! Mi infilo l’ultima scarpa e scendo.-
-Sei uno schianto amore!- Esclamò Allie guardandola con occhi sorridenti.
-Andrà bene, okay? Non fare la finta tonta che sappiamo bene che sei agitata, non puoi nasconderlo con noi.- Rise Vinnie dandole un bacio in fronte mentre erano sulla porta per salutare la loro amica.
-Appena lo saprai, facci sapere la tua nuova vittima. Ahaha scherzo Ginny, dai vai, ci sentiamo dopo!- E Allie le chiuse la porta alle spalle trascinandola fuori.
Robert Winset, era il cantante di cui Ginny era la manager. Un ragazzo diventato famoso grazie a youtube, di soli diciassette anni, ma che dopo un anno di carriera decise di ritirarsi per la terribile perdita del papà in un incidente con la moto.
Così Ginny quella stessa sera, a cena con il suo capo, avrebbe scoperto la prossima persona di cui avrebbe dovuto occuparsi tutti i giorni per almeno mezza giornata, o la mattina o la sera, tranne la domenica.
Scese i sei scalini davanti alla porta della loro casa e vide una grande macchina nera con i finestrini di dietro scuri che non si vedeva l’interno da fuori. L’autista gentile, le aprì lo sportello e lei salì cercando di non rovinare il vestito di Vinnie.
-Ha già pagato per te il signor Haylan, quindi non c’è bisogno che tu mi dia nessun tipo di denaro.- Le sorrise il signor autista che avrà avuto più o meno quarant’anni, guardandola dalla testa ai piedi. Era bellissima, come potevano non guardarla gli uomini?
Ginny gli accennò un sorriso. Per tutto il viaggio rimase a guardare in silenzio fuori dal finestrino facendo ipotesi, che ancora non aveva fatto, su chi sarebbe stata la persona per cui avrebbe lavorato.
La macchina si fermò e Ginny vide una grande scritta, “Gherkin Reastaurant”.
-Grazie mille signore!-
-E’ stato un piacere signorina Valdez.-
Entrò nella porta scorrevole del ristorante e chiese a un cameriere di indicarle la strada per il tavolo prenotato con il nome “Hayland”, il cognome del suo capo, Stanley Hayland.
Lo vide già seduto a bere un bicchiere d’acqua in un tavolo rotondo, dove vicino c’era una grandissima vetrata da cui si vedeva un panorama bellissimo pieno di luci.
-Buonasera Stanley!-
-Ehy Ginny, buonasera. Sei splendida. Prego, accomodati pure.- Disse Stanley alzandosi per salutarla.
-Allora, come stai?-
-Bene grazie. Ma sono curiosa, non immagino chi potrebbe essere.-
-Credimi, ti piacerà!-
-Vuoi aspettare ancora a dirmelo o ci togliamo subito il peso?-
-Intanto brindiamo, alla tua prossima avventura.- Stanley le versò un goccio di vino rosso nel bicchiere.
-D’accordo. Alla mia prossima avventura, Stanley!-
-Ti chiedo solo una cosa, con questa persona dovrai rispettare li orari, sempre, ricordati, sempre. Perché è una persona molto più famosa di quelle che ti hanno affidata in precedenza, e quindi dovrai essere attiva al massimo e cercare di fare tutto per il meglio.-
-Veramente?! Non ci posso credere, finalmente! Allora dai, sono pronta, chi è?-
Stanley la guardò con un mezzo sorriso trattenendola ancora per dieci secondi minimo, quando finalmente esclamò entusiasta: -Demi Lovato!-

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Capitolo 2
*** Una speciale e interessante colazione. ***


Il mattino seguente le ragazze erano molto impegnate nel preparare la colazione di Pasqua. Allie si occupò di apparecchiare la tavola per bene, con stile ‘cena romantica’ come piaceva a loro, anche se era alle 8.30 del mattino. Nicky tagliò fettine di salame, prosciutto, preparò uova ripiene di tonno e maionese, e mise tutto sulla tavola apparecchiata aggiungendo anche una scatola di cioccolatini. Ginny addobbò tutto il salone con le uova di Pasqua che erano arrivate per loro davanti alla porta quella mattina stessa, probabilmente da genitori e altri parenti di ognuna di loro. Vinnie nel frattempo preparava la sua specialità di Pasqua, la torta ripiena con fragole e crema che sarebbe avanzata per il giorno seguente.
Ginny mise allo stereo il cd di Mika, il suo cantante preferito, e con musica non troppo alta si sedettero tutte e quattro al tavolo.
-Nicky, quando ci fai le uova ripiene ti adoro ancora di più.- Disse Vinnie mentre gustava bene il buon cibo davanti a sé.
-Potresti sentirti male se ne mangi una quarta Vinnie.- Aggiunse Nicky ridendo.
-Non importa, è Pasqua!-
-Ah Nicky, credo che quell’uovo con il cuore sopra e un bigliettino sia per te.- Ginny le fece un occhiolino, sapeva già che era per lei.
Nicky non aspettò un secondo e si alzò di corsa dal tavolo andando a prendere l’uovo, era più grande di tutti gli altri. In basso sul soffice cuore rosso c’era una parola scritta in bianco, ‘Nicole’. Nicky aprì il bigliettino e trovò scritto: ‘amore mio, mi manchi. Solo tuo, Jacob.’
-E’ Jacob?- chiese Allie anche se già sapeva che era lui.
Nicky rispose annuendo con le lacrime agli occhi. Era fidanzata con Jacob dal primo superiore, ormai da sei anni. Da quando le ragazze si trasferirono non hanno avuto molto modo di vedersi come facevano una volta, per via del lavoro e della distanza. Lui abitava a Parigi dai suoi genitori, anche loro francesi come quelli di Nicky ma entrambi nacquero a New York, dove si conobbero a scuola. Dopo due o tre anni di grande amicizia non hanno saputo più resistere e si sono messi insieme. Tutti dicevano che si piacevano a vicenda ma nessuno dei due lo ammetteva e faceva il primo passo.
Si vedevano circa un weekend ogni due, a volte anche tre, settimane quando uno dei due faceva il viaggio per andare a trovare l’altro.
Nicky emozionata si risedette a tavola dicendo:
-E’ dolcissimo, come sempre.-
-Quando vi sposerete?- Disse Allie che non riusciva mai a trattenere ciò che vorrebbe dire.
-Quello si vedrà, stiamo bene così ora.-
-Quando viene a trovarti?- Domandò Vinnie incuriosita.
-Penso questo weekend se non ci ripensa. No, perché dovrebbe?-
-Bene, digli chiaro e tondo che noi siamo felici di accoglierlo in casa e non c’è bisogno che vada in un albergo come sempre.-
-Ci proverò Vinnie, ma sai come è fatto. Poi si vergogna.-
-E noi lo metteremo a suo agio!- Disse Ginny.
-Ehy Ginny, basta parlare di me e Jacob, parliamo di te. Quando inizierai a lavorare per Demi?-
-Questa settimana starò ancora ferma perché il suo manager parte domenica prossima e quindi il lunedì dopo inizierò io. Mamma mia ragazze, voi non potete immaginare come stavo quando Stanley me lo ha riferito.-
-Questa sarà una buona occasione per stringere la mano a una delle mie cantanti preferite in assoluto, e pensare che tu le starai accanto tutti i giorni, è fantastico!- Esclamò Allie.
-Ancora devo realizzare bene la cosa, colei che stimo da sempre sarà affidata a me, proprio a me, Ginevra Valdez, incredibile.-
-Beh, allora è arrivato il momento di festeggiare per bene.- Vinnie si alzò e prese la sua torta di fragole in frigo.
-Et voilà!- Appoggiò la torta sul tavolo.
-Sarà deliziosa, si vede.- Le sorrise Allie.
-Lo spero. Inizio a tagliare.-
-Ah ragazze, mi sono dimenticata di dirvi una cosa importante.- Disse Nicky.
-Cosa??- Chiesero tutte insieme guardandola.
-Ieri stavo organizzando la sala e gli addobbi per la festa di compleanno di Brad Pitt, come vi avevo detto, e c’era con me credo un suo cameriere della sua casa a Los Angeles, non mi ricordo, e sapete cosa mi ha detto? Che Brad è stato a molte feste organizzate da me e dice che le sono piaciute tutte moltissimo e infatti mi ha fatta contattare per fargliela anche a lui, ma questo lo sapevate no?-
-Si ce lo avevi detto, c’è dell’altro?- Vinnie era molto incuriosita.
-Ha detto che lui ha chiesto che ci fossi anche io alla sua festa tra cinque giorni e indovinate un po’? Anche le mie amiche! E’ informato anche su di voi, sa della nostra amicizia, che abitiamo insieme, ormai lo sanno quasi tutti, ma lo sa persino Brad Pitt!-
-Tu stai scherzando vero? Sì, tu scherzi sempre Nicky.- Disse Allie mentre stava quasi per cadere dalla sedia.
-Non scherzo, sono serissima.-
-AAAH! Non è possibile. E cosa indosseremo?- Urlò Ginny.
-Shopping?- Propose Allie.
-No aspettate un attimo, devo ancora riprendermi. Cioè, noi, noi quattro, andremo alla festa di… di… di Brad Pitt?- Disse Vinnie molto sorpresa.
-Esatto!- Sorrise Nicky.
-Okay, sparecchiamo, laviamoci, vestiamoci e andiamo a fare shopping come ha detto Allie.- Ginny iniziò a sparecchiare.
Allie, Nicky, Ginny e Vinnie, ognuna nella sua stanza, si prepararono per uscire.
Allie, maglietta blu con la manica corta che le scendeva sulla spalla, shorts di jeans con le calze color carne e scarpe da ginnastica, occhiali da sole blu e borsa, di che colore? Blu.
Nicky, orecchini a cerchio, maglietta a maniche corte grigia, jeans stretti e scarpe bianche da ginnastica, occhiali da sole bianchi e borsa grigia.
Ginny, jeans color verde acqua con una camicetta sopra dello stesso colore, occhiali anche verde acqua e scarpe da ginnastica bianche. La borsa no, solo nelle occasioni speciali.
Vinnie, maglietta nera a bretelline, leggins rosa chiaro disegnati con fiori neri, stivaletti bassi del colore dei leggins, borsa nera, e occhiali da sole del colore castano dei suoi capelli.
Pronte per andare per negozi, le ragazze uscirono di casa. Avevano una macchina per tutte e quattro e solitamente guidava Nicky e nel posto accanto ci si metteva Vinnie per fare da dj con la radio, come era solita fare.
Entrarono nel negozio dove spesso compravano vestiti e dove conoscevano bene le commesse sempre gentilissime, “Selfridges & Co” nella 400 Oxford Street. Era aperto tutti i giorni, anche nelle feste e ogni giorno aggiornavano il negozio con nuovi vestiti.
Per l’occasione speciale Nicky scelse un vestitino semplice fucsia, con una fascia che le stringeva sotto il seno, molto scollato davanti e le scarpe col tacco fino argentate, con un laccetto alla caviglia.
Allie prese un vestito lungo blu essendo molto alta, senza maniche, e con una fascia legata da un fiocco davanti a destra. Scarpe aperte dorate e una collana dello stesso colore.
Vinnie decise di comprare un tubino rosso con mezze maniche fatte di pizzo che avrebbe abbinato a un decolté nero.
Mancava solo Ginny che non sapeva cosa prendere. Le ragazze le fecero provare un vestitino viola corto fin sopra il ginocchio, senza maniche con un corpetto stretto e una fascia nera con sopra un fiore lilla, sotto il vestito era un po’ più largo. Le stava benissimo e decise che era quello giusto. Poi scelse delle scarpe nere e lucide.
Soddisfatte dei loro acquisti, le ragazze tornarono a casa per preparare il pranzo di domenica.

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Capitolo 3
*** Brangiolina. ***


-Possibile che queste scarpe fanno così male? Devo sedermi.-
-Vinnie, tranquilla, sono solo altri 30 metri.- Nicky rassicurò la sua amica.
-C’è un palloncino che vola!- Disse Ginny con il volto rivolto verso il cielo.
-Sì, infatti la sala è proprio lì dove sta quel palloncino, a destra.- Aggiunse Nicky.
Le ragazze erano agitate e molto contente di partecipare alla festa di compleanno di Brad Pitt. Erano molto belle ed eleganti con vestiti adatti a loro e con meravigliose acconciature create da Nicky.
-Sapete cosa ho saputo? Che Angelina comprò a Brad, per il suo cinquantesimo compleanno, un’isola a forma di cuore.- Le informò Nicky.
-Seriamente? Wow! Che cosa romantica.- Disse Allie molto sorridente.
-Ah, finalmente siamo arrivate! Chi suona?- Domandò Vinnie.
-Vado io.- Aggiunse Allie sicura di sé.
*dlin-dlon*
Nicky era pronta e sorridente davanti alla porta e le sue amiche dietro di lei. Vinnie aveva le gambe tremanti, o per il dolore ai piedi o per l’agitazione, Allie si muoveva avanti e indietro in uno spazio minuscolo e Ginny nel frattempo si sventolava con le mani ed aveva le orecchie che sembravano andare a fuoco per quanto erano rosse. Quando lei è agitata, imbarazzata o emozionata le si arrossiscono le orecchie.
-Buonasera signorine. Mi direste i vostri nomi?-
-Nicole, Ginevra, Lavinia e Allyson.- Sorrise Nicky a un gentile trentenne vestito di bianco che aprì la porta.
Guardò sul foglio che aveva in mano e poi le osservò attentamente.
-Ah, una di voi è l’organizzatrice di questo meraviglioso party, giusto?-
-Sì, sono io. Piacere, mi chiamo Nicky, e queste sono le mie amiche Allie, Ginny e Vinnie.-
-Certo, ho sentito molto parlare di voi. Prego, entrate.-
Le ragazze rimasero affascinate da quel posto meraviglioso che probabilmente vedevano solo nei loro sogni. Era stata Nicky a realizzare il tutto ma visto con tutta quella gente vestita in modo serio ed elegante era un’altra cosa. Dalle quattro bocche spalancate si poteva notare benissimo che non avevano ancora ben realizzato dove si trovassero, tanto che nessuna di loro parlò, ma qualcosa, una voce a loro conosciuta, le fece tornare nel mondo reale:
-Salve, tu devi essere Nicky. Volevo farti i miei più cari complimenti e ti volevo soprattutto ringraziare.-
Nicky, alla vista di quel bell’uomo che le si avvicinò, non riuscì a trattenere la sua agitazione.
-E’ stato un piacere immenso organizzare tutto questo per te.- rispose con voce tremolante.
-Grazie per essere venute tutte quante,- aggiunse Brad osservando le altre ragazze.
-ci si incontra in giro.-
E mostrando un ultimo sincero sorriso rivolto proprio a loro, se ne andò a salutare gli altri invitati.
-Non ci posso credere, è una creatura umana meravigliosa, dal vivo ancora di più.- esclamò Vinnie.
-Hai perfettamente ragione.- proseguì Allie che non aveva ancora tolto gli occhi di dosso da Brad.
-Vinnie, ti ricordo che ti è stato richiesto di fargli una piccola intervista.- disse Nicky.
-Ragazze, a quanto pare non scorderemo mai questa serata. Il lavoro inizia sempre a farsi più importante per noi perché se non è solo frutto della mia immaginazione io intravedo anche George Clooney, Matt Damon, Jessica Alba, Lupita Nyong’o e poi c’è Angelina Jolie, quanta invidia per quella ragazza.-
-Non stai immaginando Ginny, tranquilla.- continuò Allie.
-Bene, ora bisogna trovare il nostro tavolo, che non so dove sia perché è l’unica cosa che non ho sistemato io.- disse Nicky.
-Sì, ma io ho guardato un po’ in giro e non vedo nessun tavolo da quattro.- Ginny si guardò intorno.
-Vado a chiedere al ragazzo che ci ha aperto la porta.- e Vinnie si avviò per chiedere informazioni riguardo al posto a sedere.
-Guardi signorina, i nomi sono tutti scritti sui tavoli. Non ci sono infatti tavole da quattro perché il minimo è di sei posti. Evidentemente avranno aggiunto due persone con voi.-
Indicò un tavolo non troppo lontano dal centro della pista da ballo. Le quattro ragazze si avviarono in quella direzione, Vinnie cercando di essere il più dignitosa possibile nonostante il costante dolore ai piedi.
-Sto morendo.- sussurrò, in modo che solo loro la potessero sentire. Ginny ridacchiò tra i baffi e si mise seduta sull'elegante sedia bianca, mentre anche le altre quattro prendevano posto (Vinnie con un sospiro di sollievo).
All'inizio non si erano neanche accorte delle due persone che avevano preso il posto nelle ultime due sedie vuote, fino a che non sentirono uno strilletto acutissimo.
-OH.MIO.DIO!- esclamò un ragazzo con uno sgargiante cappello rosa piumato e presto lo seguì anche l'altro ragazzo anch'esso munito di cappello piumato, ma viola.
-Tu.. voi.. penso di poter svenire da un momento all'altro!- disse accasciandosi sulla sedia e mettendosi una mano in fronte. L'altro ragazzo era semplicemente rimasto a bocca aperta e si sventolava una mano davanti la faccia. Le ragazze si guardarono attonite, Ginny che stava facendo di tutto per trattenersi dalle risate. Quando il portatore di cappello viola riuscì a riprendere parola, deglutì e disse:
-Tu sei Allie, omg amo le tue foto! E poi Vinnie! I tuoi scoop sono pane quotidiano per me! E Nicky tu, fantastica dea, che hai organizzato questa festa stupenda! E tu...-disse guardando Ginny. Come al solito i manager non vengono calcolati.
-Ehm.. io sono una manager.- disse con un sorriso tirato porgendogli la mano che lui strinse con forza e allargandosi in un sorriso. Il ragazzo rosa invece si accese come una lampadina.
-Aaaspetta Ginny! Non sarai mica il manager di Robert Winset?!- esclamò. E Ginny si aprì nel vero sorriso che le imporporò anche le guance.
-Sì, sono io! Ma Robert si è ritirato da un po' ormai. Adesso sono la manager di Demi Lovato.- sorrise ancora di più.
-Te la stai tirando.- disse Allie scherzosamente.
-Oh accidenti!- disse il ragazzo viola.
-Non ci siamo presentati! Che maleducati! Io sono Caleb e lui è il mio ragazzo, Peter.- La notizia non le sconvolse più di tanto, in fondo non erano omofobe. E poi erano così carini insieme.
Il volto di Nicky si accese per un momento:
-Ma Peter, tu sei il fratello di Angelina?-
-Certo tesoro.- disse ammiccando un po'. E infatti aveva ripreso tutta la sua incredibile bellezza: occhi celesti come il mare delle Maldive, capelli castani morbidissimi e labbra perfette. E anche Caleb non era da meno: biondissimo e bellissimo, con quegli occhi verdi che gli ridevano in volto.
La serata proseguì alla grande e le ragazze si interessarono molto delle esperienze vissute raccontate da Peter e Caleb. Poi ci fu il grande ballo di Brad e Angelina. Che dire, bellissimi e bravissimi, erano come una luce che splendeva in mezzo alla pista e nessuno riusciva a togliere gli occhi di dosso dai due innamorati. Lui la guardava come fosse l’unica al mondo, con occhi dolcissimi, come vorrebbe essere guardata qualsiasi ragazza e lei aveva un sorriso che chiunque le avrebbe invidiato, soprattutto le quattro protagoniste, a cui non sfuggiva un particolare della vera bellezza nel mondo.
Alla fine della serata, Nicky dovette aspettare che tutti gli invitati, compreso Brad Pitt, se ne andassero per risistemare, insieme alle povere donne delle pulizie, tutta la sala. Anche se era molto grande, a lei non dispiaceva, infondo era il suo lavoro.
Ma decisero di fare così: mentre Nicky sistemava tutto, aiutata anche da Allie, Vinnie ne approfittò per fare l’intervista richiesta dal suo capo, al signor Pitt e intanto Ginny assisteva dal tavolo accanto, insieme ad Angelina. Ginny cercava di guardarla con la coda dell’occhio o facendo finta di guardare altrove, si girava dalla sua parte lanciandole mini occhiate sperando che non se ne accorgesse. Sembrava molto riservata, ma forse era solo stanca del ballo, della serata.
Iniziò l’intervista. Vinnie cercava di non mostrare la sua emozione, doveva svolgere al meglio il suo lavoro da giornalista. Accese il registratore, prese il suo blocco per segnare qualche appunto e partì con la prima domanda:
-Allora, intanto iniziamo col farle i nostri più cari auguri di compleanno. Come si sente lei andando avanti con gli anni? I suoi punti di vista cambiano con il variare dell’età?-
-Beh, devo dire intanto che, passati i cinquant’anni, si inizia a godere molto di più la vita rispetto agli anni precedenti, passi sopra alle piccole cose, ora parlo in generale, e affronti quasi tutto con un semplice sorriso. Questo penso valga per la maggior parte delle persone, o almeno, non sono l’unico che la pensa così. Credo infatti che da qui inizia il periodo più bello, credo, non ricordo quello dell’adolescenza, è passato molto tempo (ride), sicuramente mi sono divertito, ma ora ci si inizia a divertire di più.-
-Ovviamente non possiamo non nominare la sua bellissima moglie.- disse Vinnie guardandola sorridendo cercando di non farla dispiacere di aver pronunciato il suo nome. Ma lei aveva l’aria così gentile, non le sarebbe mai dispiaciuto.
-Molti vi ammirano moltissimo come coppia, amano i Brangiolina. Cosa ci dici riguardo alla tua vita, dopo il matrimonio con lei?-
-Inizio col dirti che sicuramente, la mia vita è cambiata, in meglio. Ho sempre provato forti sentimenti per lei che mi hanno spinto a chiederle di sposarla. Se avrebbe rifiutato, non so, non avrei mai chiesto a nessun’altra di sposarmi. Stiamo bene e ci divertiamo, e penso che in una coppia il divertimento, è fondamentale, se no non si può costruire nulla insieme.-
-Se stessi parlando con un giovane che ha appena iniziato la sua carriera da attore, cosa gli diresti?-
-Gli direi di non rinunciare mai a questo suo sogno, perché più si va avanti e più diventa tutto come una bellissima magia. E questo lavoro non smette mai di regalare emozioni. Si incontrano quasi sempre persone meravigliose e gentili che fanno molto per te, e poi i colleghi sono la parte migliore. Con loro ci si diverte in qualsiasi momento, si potrebbe anche discutere a volte, ma è proprio quello che rafforza il rapporto, come succede anche nella vita di qualcuno che non fa questo tipo di lavoro.-
Finita l’intervista e finito di ripulire tutto quanto, le ragazze salutarono e ringraziarono Brad e Angelina dicendo loro che sarebbe stato un enorme piacere se li avrebbero rincontrati un giorno e una delle poche frasi che Angelina disse loro fu:
-Siete veramente belle, dentro e fuori, si nota subito la vostra bellezza interiore. Siate sempre unite che siete un quadretto fantastico e siete molto simpatiche. In bocca al lupo per tutto ragazze.-
Uscirono da lì con poca voglia di tornare a casa, sono state molto bene, persino Vinnie che aveva il dolore ai piedi, il quale aveva quasi dimenticato.

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Capitolo 4
*** Un incontro che sa di.. caffè. ***


Ricominciò la settimana di lavoro, il solito lunedì mattina, il giorno più faticoso. Chi ama alzarsi di lunedì dopo un rilassante weekend?
Nicky, silenziosa e molto assonnata, si vestiva per andare dai suoi colleghi che l’avrebbero aiutata ad organizzare uno dei suoi party meravigliosi. Questa volta toccava alla piccola figlia della bella attrice Amy Adams che avrebbe compiuto quattro anni a maggio.
Quella mattina Nicky era particolarmente strana, forse un po’ preoccupata, ma non per il lavoro. Prova a immaginare come si sente un cane se sta due giorni senza cibo. In quel fine settimana sarebbe dovuto arrivare Jacob in casa delle quattro ragazze, ma lui non si presentò, dicendo a Nicky che aveva degli impegni con il padre e quindi non partì.
Nicky andò nella stanza accanto alla sua, la stanza di Vinnie, al piano di sopra, e trovò l’amica concentrata sul suo trucco, il solito trucco di tutte le mattine.
-Secondo te è vera la storia dei genitori?- disse Nicky accasciandosi sdraiata sul letto.
-Perché dovrebbe mentirti scusa? Il prossimo fine settimana verrà, tranquilla.-
-Ma lui ha sempre rinunciato a tutto per stare con me, specialmente quando si trattava dei genitori.-
-Nicky, cosa staresti pensando? Un’altra donna? Non lo farebbe mai, lo sai meglio di me.-
-Sì ma sai, col fatto che non ci vediamo quasi mai…-
-Tesoro, non pensare a nulla del genere e sbrigati ad andare che fai tardi, sono le sette e mezza.-
Nicky usciva di casa sempre mezz’ora prima di Vinnie e Allie, mentre Ginny variava gli orari, dipendevano sempre dagli impegni della persona per cui lavorava.
Ginny quella mattina se ne andò di casa alle sette, aveva il suo primo incontro con Demi Lovato, e ovviamente, era agitata. Era un’agitazione insolita quella di quel giorno, probabilmente non stava così nemmeno i cinque minuti prima del suo esame di maturità.
Vinnie e Allie, le ultime rimaste in casa, presero borsa, occhiali da sole, trucchi, chiavi di casa e alle otto in punto si affrettarono per andare in ufficio, che non era molto distante, circa un quarto d’ora a piedi. Solitamente attaccavano alle otto e mezza e per un quarto d’ora, ogni mattina, si fermavano al bar dall’altra parte della strada del loro ufficio, per bere un caffè insieme. Erano migliori amiche. Si conoscevano da più o meno tutta la vita, frequentando ogni tipo di scuola insieme, da quando avevano due anni. Non si sono mai separate nel corso della loro crescita.
Entrarono nel bar di tutte le mattine e dietro pizzette, panini, cornetti e pasticcini trovarono il solito barista che le accoglieva con molta gentilezza come tutte le volte che sorpassavano lo scalino dell’entrata.
-Buongiorno signorina Wayland, buongiorno signorina Johnson.-
-Buongiorno a te Matthew!- gridarono in coro le ragazze.
-Solito caffè?-
-Sì grazie.-
Vinnie si avvicinò per pagare alla cassa, quel giorno toccava a lei. Si alternavano.
Nel frattempo Allie aspettava le due tazzine.
-Ecco a voi, Allie.-
-Grazie mille, Matthew.-
E così si girò per andarsi ad accomodare al tavolino vicino la grande vetrata da cui si vedeva il solito traffico della mattina presto, ma a un tratto si fece buio nei suoi occhi.
-Omg, scusami! Io non volevo… davvero, mi dispiace. Non l’ho fatto apposta. Scusami.-
Concentrata nei suoi mille pensieri, Allie era andata a sbattere contro il petto di un ragazzo più alto di lei, versandogli un goccio di caffè sulla camicetta azzurra, ma per fortuna senza aver fatto cadere le tazzine a terra, ma comunque la figuraccia l’aveva fatta.
-Non preoccuparti, tanto devo tornare in albergo.-
Lui le fece un sorriso da ragazzo molto per bene e gentile e la prima volta che lei alzò lo sguardo per osservare la persona davanti a lei, rimase sbalordita e a bocca aperta, e come se non bastasse, non riusciva nemmeno a parlare. Doppia figuraccia.
Un minuto dopo mostrò i primi segni di ripresa da un ‘rischio di sventimento’.
-Non è possibile. Oh mamma, tu sei….-
-Jamie Campbell Bower? In persona!-
-Sto sognando, non può esistere la tua figura davanti ai miei occhi.-
-No ti sbagli, non stai sognando.-
-E cosa ci fai tu qui?- chiese Allie mentre appoggiava le tazzine di caffè sul tavolino.
-Dovevo iniziare le riprese di un film questa mattina, non molto lontano da qui, ma le hanno rimandate a domani.-
-Io non ci credo!- disse Allie abbracciando Jamie. –Ho visto tutti i film in cui sei apparso e poi mi sono completamente innamorata di Shadowhunters, tu sei un eroe per me.-
-Oh grazie, davvero. Fa piacere sentirsi dire queste cose.-
-Che succede qui? Aspetta, ma lui non è Jamie, l’attore di Shadowhunters?- Intervenne improvvisamente Vinnie, tornata dalla cassa.
-Sì tesoro, ti rendi conto? E per sbaglio gli ho versato un po’ di caffè sulla camicia, che sbadata!-
-Ah, vedo. Piacere, io sono Vinnie e siccome scommetto che lei ancora non si è presentata, il suo nome è Allie e mi riempie il cervello con tutte queste cose strane, Shadowhunters, Divergent..inizialmente c’era Hunger Games, la prenderei a schiaffi avvolte.- disse Vinnie facendo un sorriso alla sua amica come per dire “lo sai che ho ragione”.
-Beh, non ho mai chiesto una cosa così a una mia fan, ma c’è sempre una prima volta. Allie, ti piacerebbe venire ora a fare una seconda colazione con me nell’albergo dove alloggio?-
- In realtà stiamo andando a lavoro..ma..- Allie guardò Vinnie come per cercare in lei le parole che per la prima volta in tutta la sua vita, non riusciva a trovare.
-Quando ti ricapita? Non preoccuparti, dirò che questa mattina ti è venuta la febbre, tanto non sei indispensabile oggi nel lavoro.- le sorrise Vinnie.
-Grazie mille Jojo, ti adoro.-
Jojo, era il soprannome che lei stessa le aveva dato sin dai tempi dell’adolescenza, “Jo” sta per l’iniziale del suo cognome.
-Io andrei allora. Jamie ti prego, non contagiarla ancora di più di quanto hai già fatto. Trattienila con altri argomenti.- e Vinnie se ne andò con un cenno di una mano.
-Simpatica la tua amica!-
-Lo so, ma a volte gliela tapperei quella bocca.-
-Allora, vogliamo andare?-
-Sì, andiamo..con la tua macchina?-
-Sì, è parcheggiata proprio qui davanti.-
Nel tragitto in auto Jamie raccontò a Allie la sua vita prima di iniziare la sua carriera. Frequentò un collegio inglese e a otto anni iniziò a prendere lezioni di canto. Iniziò a fare teatro con una parte di uno dei personaggi di ‘Alice nel paese delle meraviglie’. E in più fece anche il modello. Alto, biondo e con occhi azzurri. Doveva per forza affascinare le ragazze, ma ad Allie aveva completamente fatto perdere la testa, ancora di più vedendolo dal vivo.
Prima di salire nella stanza d’albergo, Jamie ordinò un po’ di cornetti al cioccolato e alla crema, dei succhi di frutta e del caffè.
-Non voglio sembrare una persona che porta subito le ragazze in albergo, ma il fatto è che non abbiamo scelta. Se ci mettessimo a fare due passi non avremmo tregua, capisci no?-
-Non lo sembri infatti.- entrarono nella stanza. –Wow! E’ bellissimo qui! Non sono abituata a stanze d’albergo così..grandi e..belle.-
La stanza aveva un’aria molto romantica e rilassante. C’era un salone con un tavolo rotondo con intorno sei sedie, le pareti erano arancioni e gli addobbi rossi e marroni. C’era un terrazzino gigante e nella piccola camera si era accolti da una grande finestra da cui si poteva vedere la piscina idromassaggio.
Mentre Allie visitava la camera da letto, Jamie ringraziò il cameriere che gli portò la colazione. Lui la chiamò e la fece accomodare sul divano rosso.
-Io  ti ho parlato di me, ora tocca a te.- lui la guardava con un viso dolcissimo, sembrava che se la mangiasse con gli occhi.
-Beh, non c’è molto da dire. Sono abbastanza semplice infondo, anche se non si direbbe. Come già sai ho la passione per i libri e film di fantascienza, una passione che mi ha trasmesso la mia amica Ginny. Dovresti conoscerla, potresti innamorarti di lei solo guardando i suoi bellissimi occhi verdi, che riescono a diventare grigi alcune volte.
Io, lei, Vinnie e un’altra nostra amica, Nicky, abitiamo insieme da circa due anni.
Nicky è fantastica, ha una capacità assurda. Anche i discorsi più noiosi, raccontati da lei, diventano interessanti.-
-Mi piacerebbe conoscere anche le altre due.-
-Soprattutto a Ginny farebbe molto piacere incontrarti.-
-E tu lavori insieme a Vinnie quindi? Di che si tratta il vostro mestiere?-
-Lavoriamo per la stessa rivista, lei come giornalista, io come fotografa.-
-Aspetta, hai un po’ di cioccolato sulla bocca.- disse Jamie appoggiando dolcemente il suo soffice dito sul bordo delle labbra di Allie.
Allie sembrava imbarazzata e guardò in basso. Per fortuna aveva una carnagione abbastanza scura da non far notare il suo rossore di quel momento.
-Fatto.-
-Mh..grazie.- disse Allie come se improvvisamente le fosse andata via la voce sostituita da una timidezza mai avuta prima.
Dopo due secondi di sguardi intensi, lei si fece coraggio e ricominciò a parlare come se non fosse successo nulla.
-Hai degli occhi veramente belli Jamie.-
-Anche tu Allie.-
-Come fai a dirlo? Sono scurissimi i miei.-
-Chi ti ha detto che gli occhi scuri non sono belli?-
-Beh sai, di solito non attraggono le persone.-
-Allora io sono un caso insolito.-
Lui si avvicinò di più a lei spostandole i capelli all’indietro come per guardarle meglio gli occhi. Ma un suono interruppe quel momento magico. La solita suoneria dell’iphone.
Allie prese il telefono dalla borsa accanto ai suoi piedi e guardò sullo schermo. “Jojo”.
-Ehy Allie, tutto okay lì?-
-Sì, perché?-
-No per sapere, ma devi venire a lavoro. Abbiamo bisogno di te.-
-Va bene ma..perché parli a bassa voce, Vinnie?-
-Perché volevo ricordarti di fingere che stai poco bene quando arrivi.-
-Sì, hai ragione, dammi dieci minuti e sono lì.-
-Okay, diremo che ci hai messo poco tempo perché eri in farmacia, quindi eri già pronta. A dopo.-
Così Jamie dovette accompagnare Allie al suo ufficio. Il tragitto in macchina, rispetto all’andata, diventò più imbarazzante. Lei guardava fuori dal finestrino senza dire una parola, ma era contenta, e sentiva qualche farfallina nello stomaco. Infondo per lei non era stato un primo incontro, quello con Jamie. Lui non è il tipo di persona che crede a cose come ‘il colpo di fulmine’, specialmente quando si tratta delle sue fan, ma quel giorno, quella mattina, quello scontro, quel caffè, quegli occhi, quel sorriso, probabilmente si rese conto che il colpo di fulmine, esiste.

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