How it all began

di Yujinia
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 01-Kuroko Tetsuya. ***
Capitolo 2: *** 02- Aomine Daiki. ***
Capitolo 3: *** 03-Murasakibara Atsushi ***



Capitolo 1
*** 01-Kuroko Tetsuya. ***



How it all
began.

Kuroko Tetsuya.


Tetsuya era sempre stato uno di quei ragazzini esili e minuti, di quelli che passano spesso inosservati.
Ciò che però forse a prima vista non traspariva era la sua volontà di ferro: quando si metteva in testa una cosa nessuno poteva distoglierlo dal suo obbiettivo finale.
Forse neanche Tetsuya conosceva questo lato del suo carattere o almeno non fino a quando si innamorò perdutamente del basket.
Aveva iniziato con un amico di infanzia pur perdendo sempre, e anche dopo aver perso i contatti con questo aveva continuato a allenarsi.
Che fosse fin troppo debole fisicamente per quello sport era sotto gli occhi di tutti, ma lui amava quello sport perché mollare? Perché darla vinta a chi pensava che non ce l’avrebbe mai fatta?
Il basket era ciò che amava più di ogni altra cosa senza il quale si sarebbe ormai sentito incompleto.
Come si renderà conto in futuro, il basket per lui non sarà soltanto questo, ma sarà anche quella ‘cosa’ che gli permetterà di non essere più etichettato solo come ‘il ragazzino invisibile’ ma anche come ‘il sesto uomo’ della Generazione dei Miracoli’, un giocatore diverso dagli altri cinque compagni non solo per le doti, ma anche per l’amore smisurato nei confronti di questo sport.

NdA: Ho deciso su consiglio di un'amica di rifare la raccolta per renderla migliore, speriamo di riuscirci! Questa volta si parte dal protagonista, Tetsu-Kun ed è la primissima volta che scrivo su di lui, spero di averlo 'caratterizzato' bene. :) 
Ringrazio ancora la mia super beta-reader e consiglierA alias Elsa Maria. Alla prossima!

                                                                                                                                                  Yu-Chan

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Capitolo 2
*** 02- Aomine Daiki. ***


How it all began.

Aomine Daiki.

Daiki era costantemente in sfida, con se stesso e con gli altri.
Doveva e voleva essere il migliore in tutto, solo che ogni volta che portava a termine una delle sue sfide non gli rimaneva più niente, ovvero perdeva totalmente interesse verso ciò che aveva fatto e per cui aveva sudato fino a quel momento.
Quando però scoprì il basket tutto cambiò. Iniziò a girare per i campetti, a guardare patite su partite e cavolo, a perdere qualche uno contro uno.
Ecco, lui, Aomine Daiki a volte perdeva ma in realtà ciò gli rimaneva dentro in quei momenti era uno strano calore, un qualcosa che cercava in tutti i modi di uscire, diciamo pure un’irrefrenabile adrenalina.
Ciò che provava durante le partite a basket infatti, non lo aveva mai provato prima: era rimasto ammaliato da quella sensazione tanto da correre a iscriversi al club della sua scuola non appena venne a sapere della sua esistenza. Erano passati 4 anni da quel giorno, e ora si trovava sdraiato sul tetto della sua scuola.
Possibile che si stesse stancando anche del basket, di quel qualcosa che tanto aveva dato alla sua vita negli ultimi anni?
Era, neanche a dirlo, diventato il migliore anche nel basket, ma lo era diventato in modo diverso, con sudore, risate, lacrime e tanta ma tanta passione. Forse doveva aspettare ancora un po’, forse presto o tardi sarebbe comparso qualche avversario interessante.
Infondo le passioni non muoiono mai per davvero, no? Basta una minima scintilla affinchè esse vengano nuovamente accese.

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Capitolo 3
*** 03-Murasakibara Atsushi ***


Atsushi il più delle volte spaventava le persone.
Ciò che colpiva maggiormente non erano i suoi capelli viola alquanto insoliti ma la sua altezza.
Era solo un ragazzino certo, ma dannazione era alto quasi due metri!
Superava in altezza tutti gli alunni della scuola, per non parlare del fatto che superava tranquillamente anche docenti e bidelli i quali erano quasi ridicolmente intimoriti da lui.
Ciò che però la gente non sapeva, era che dietro quell’apparenza da gigante si nascondeva un vero e proprio bambinone, non c’era infatti da stupirsi che le caramelle e i dolci in generale fossero la sua passione: non importa dove fosse, che cosa facesse o con chi si trovasse ma Atsushi doveva sempre avere un dolciume in bocca o in mano.
Oltre a questo, Atsushi era molto pigro, indolente e facile alla lamentela.
La cosa curiosa di questo suo modo di essere aggiunta alla sua improbabile stazza era che lo aveva aiutato a diventare uno dei giocatori di basket a livello giovanile più conosciuti del paese, ridicolo per uno che al mattino impiegava la bellezza di quarantacinque minuti a svegliarsi e piagnucolava per scendere due rampe di scale.
Quando gli chiedevano mai come avesse iniziato a giocare a basket si limitava a sbuffare e inghiottire altro zucchero per poi semplicemente andarsene borbottando su quanto il basket fosse uno sport inutile e che a lui non piaceva affatto.
In realtà diceva di giocare a basket solo perché era insuperabile, non aveva bisogno di allenamento e questo si accompagnava perfettamente al suo odio nei confronti della fatica, a quale bambino non piace vincere facilmente?
Ciò che però evitava assolutamente di ammettere, era che infondo infondo, essersi perso durante quella degustazione di dolci ed aver trovato un campo di basket, non era stata esattamente una cosa spiacevole.

Notes- Torno ad aggiornare anche se questa raccolta non mi pare riscuota troppi successi.. eh vabbe' :) Alla prossima!

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