I protecting you, I loving you..forever di LucreziaPo (/viewuser.php?uid=32158)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I protecting you ***
Capitolo 2: *** uno spiacevole malinteso ***
Capitolo 3: *** I loving you ***
Capitolo 4: *** Voglio sapere la verità! ***
Capitolo 5: *** Noi ti amiamo per quello che sei!!! ***
Capitolo 6: *** News a Hogwarts....shall we dance? ***
Capitolo 7: *** Grifondoro-Serpeverde ***
Capitolo 8: *** sii te stesso ***
Capitolo 9: *** preparativi per il gran ballo.... ***
Capitolo 10: *** senza maschera ***
Capitolo 11: *** Minacce ***
Capitolo 12: *** non ho scelta...iniziazione ***
Capitolo 13: *** andrà tutto bene...almeno lo spero! ***
Capitolo 14: *** torture ed allenamenti ***
Capitolo 15: *** ed il patto venne rotto! ***
Capitolo 16: *** non permetterò a nessuno di farti del male... ***
Capitolo 17: *** fine di una storia... ***
Capitolo 18: *** ed ecco che arriva...Keira! ***
Capitolo 19: *** Vacanze ad Hogwarts, Quidditch e regali imbarazzanti ***
Capitolo 20: *** prime esperienze ***
Capitolo 21: *** gite fuori porta e ritorni... ***
Capitolo 22: *** il mistero Jane s'infittisce...che fare? ***
Capitolo 23: *** primi impatti ***
Capitolo 24: *** baci e rivelazioni... ***
Capitolo 25: *** uscite ad Hogsmeade e caraffe di zucca ***
Capitolo 26: *** partita e confessioni ***
Capitolo 27: *** la forza dell'amore ***
Capitolo 28: *** Ho paura di rischiare, di essere ferito ancora... ***
Capitolo 29: *** perdite ed affetti ***
Capitolo 30: *** ti amo ti amo ti amo...forever Keira e Sirius ***
Capitolo 31: *** tutto si risolve... ***
Capitolo 32: *** As a Crystal Flower and Kiss the rain ***
Capitolo 33: *** Festa di compleanno: Innocence ***
Capitolo 34: *** Paure ed ispirazioni: Protecting me ***
Capitolo 35: *** Gli esami ***
Capitolo 1 *** I protecting you ***
I protecting you, I loving
you….forever
Mai, neanche nei suoi
sogni più sfrenati e folli, Lily avrebbe mai immaginato che
si sarebbe innamorata
di lui…
Se qualcuno
gliel’avesse
predetto, probabilmente sarebbe scoppiata a ridere.
Lei e lui?
Certo, come no!
Eppure,
contrariamente a ciò che pensava, ogni volta che i loro
sguardi s’incrociavano,
lei sentiva un groppo alla gola e le farfalle allo stomaco e pensava
solo a
lui, ai suoi capelli, le sue mani, la sua voce, così calda e
melodiosa…
Lily era seduta in Sala
comune fissava il ragazzo poco distante da lei, mentre parlava con il
suo
migliore amico
“Ehi!
Lily, ci sei?
Terra chiama Lily
Evans!
Ci sei, cara?”
Jane le
sventolò una
mano davanti al viso e Lily sobbalzò, distogliendo gli occhi
da James.
“Sì,
scusa, Jane!
Mi ero distratta un
attimo!
Che stavi
dicendo?”
“Parlavo di
Sirius,
mentre tu eri impegnata a mangiarti con gli occhi il suo migliore
amico!”
Jane rise ed
arrossisco.
“E’
così evidente
che mi piace?”
“Solo per chi
lo sa,
non preoccuparti ed io sono miss affidabilità.
Ma perché non
gli
dici che ti piace?
Che aspetti?”
“No, farei la
figura
dell’idiota e poi lui sta uscendo con quella
Maggie!”
“Sì,
quella
Corvonero smorfiosa.
Ieri a lezione di
trasfigurazione si vantava delle
avventure sessuali di James.
Ha detto che
l’ha…”
“Jane!
Non
m’interessa!”
Lily era arrossita
di botto.
Non le andava tanto
di sentir parlare degli attributi sessuali del ragazzo che le piaceva
da più di
un mese.
“Scusa.
Ma perché non
gli
dici la verità?”
“No e poi no!
Non gli interesso
più e poi Mark mi ha invitata ad uscire ieri ed io ho
accettato!”
“Ma se ti
piace un
altro!
A che gioco stai
giocando?”
“A lui non
interesso!”
“Ma Mark
è un
Serpeverde!”
“E con
questo?”
“Con questo?
Lily, hai mai
pensato che potesse uscire con te solo
per…scommessa?”
Jane era arrossita.
“Che cosa
sai?”
“Senti, io te
lo
dico, ma poi giurami di non arrabbiarti!”
Lily annuì.
Era pronta a
tutto…tranne a quello che lei le disse dopo.
“Ha fatto una
scommessa con i suoi amici.
Vince 20 galeoni se
riesce a baciarti ed a portarti a letto.
“C-cosa?”balbettò.
Jane si
avvicinò
all’amica e l’abbracciò forte.
“Mi dispiace
così
tanto.”
I lunedì
mattina
sono sempre odiosi da qualsiasi punto di vista.
È sempre dura
abbandonare il tepore del tuo letto e l’ozio di due giorni di
vacanze.
A rendere ancora
più
odioso il lunedì era il fatto che tutte, e dico TUTTE, le
lezioni erano in
comune con i Serpeverde.
Che bello!
Quindi Lily doveva
per forza vedere Mark e dirgliene quattro.
Se mai ci fosse
riuscita…cosa di cui dubitava altamente!
Mark le piaceva, era
un bel ragazzo, alto, biondo, simpatico, diverso dagli altri
Serpeverde…o
almeno così credeva quando aveva accettato il suo invito.
Poi Jane l’
aveva
fatto ricredere!
Che stronzo che era!
Verso la fine della
giornata mi viene a cercare, il sorriso spavaldo stampato sul volto, lo
stesso
sorriso che ha sempre James, ma non credo che lui farebbe mai delle
scommesse
del genere.
“Ciao!”salutò,
ricevendo un cenno in cambio.
“Senti, bella,
per
stasera…”
“Non se ne fa
più
nulla.”
Il tono di voce
della ragazza era freddo, ma dentro di sè ribolliva di
rabbia.
La campana era
già
suonata da un pezzo e nel corridoio erano solo in due.
“Cosa?
Perché?”
“So della
scommessa.”
Avrebbe immaginato
qualsiasi reazione, ma non quella che ebbe lui.
Si aspettava
sbigottimento,
vergogna, invece lui scoppiò a ridere.
“Bene!
Allora è
tutto più
semplice!”
Si avvicinò e
la bloccò
contro il muro, chinandosi su di lei per baciarla, ma lei si
scostò,
evitandolo.
“Lasciami,
Mark!
Non voglio!”
“Non
m’importa un
accidenti di ciò che vuoi, sporca mezzosangue!
Credevi che volessi
uscire con te solo perché sei una bella ragazza?
Per me sei identica
a tutte le altre puttane che ho avuto!”
“Solo che io
non
sono come loro!”
Lily non era la
ragazza che si faceva sottomettere e gli assestò una bella
ginocchiata in quel
punto, sgusciando via.
Non raggiunse
neanche la metà del corridoio, però, che un
incantesimo d’inciampo la fece
cadere e immobilizzare.
Mark rise,
avvicinandosi alla sua preda, che terrorizzata, tenta di liberarsi.
Si chinò su
lei e
Lily riuscì a sentire il suo alito.
Stava per baciarla,
per farle del male e lei non poteva fare nulla per ribellarsi.
“LASCIALA
STARE!”urlò una voce e Mark venne
sbalzato all’indietro, mentre l’incantesimo si
sciolse, liberando Lily.
La ragazza
balzò in
piedi, piangendo e si appoggiò al muro, il volto coperto
dalle mani.
Non aveva visto in
faccia il suo salvatore, ma sapeva chi era poiché aveva
riconosciuto la voce.
James Potter si
avvicinò a lei e le mise le mani sulle spalle.
“Lily…lily,
stai
bene?
È riuscito
a…”
Lily scosse la testa
e James tirò un sospiro di sollievo.
Le scostò le
mani
dal viso per vederla meglio e Lily arrossì tra le lacrime
sotto quello sguardo
indagatore e penetrante.
James puntò
la
bacchetta verso lo schiantato Mark e lo immobilizzò.
“Così
non dovrebbe
dare più problemi.”
“G-Grazie.”
“Di
niente.”
James si
chinò su di
lei e l’abbracciò forte, confortandola.
“Come facevi a
sapere che ero nei guai?”
“A pranzo ho
sentito
Jane parlare di te e Mark e della scommessa e non vedendoti ho temuto
il
peggio.”
“SE non fossi
venuto…”
“Lo so, ma ora
non
pensarci più.
Sei al sicuro, ci
sono io.”
“Cosa farebbe
la tua
ragazza se ti vedesse abbracciato a me?”
“Chi?
Maggie?
Non stiamo mica
insieme.”
Inconsapevolmente,
Lily tirò un sospiro di sollievo.
“E’
stata solo
un’avventura.”
Presero a camminare,
Lily stretta a james, diretti verso la Sala
Grande.
“Ehi!”esclamò
James
d’un tratto.
Lily sobbalzò.
“Cosa?”
“Non mi hai
rimproverato per averti chiamato Lily!”
Lily non se
n’era neanche
accorta, a dir la verità.
“Già.”
“Quindi devo
presupporre che qualcosa sta cambiando?”
James la
guardò,
sorridendo, speranzoso.
“Può
darsi….”
To
be continued
So
già che avevo scritto una James/Lily, ma ho deciso di farne
un’altra e di
cambiare il corso degli eventi.
Spero
vi piaccia.
Commentate!!!!!!!!!!
Vi
prego!!!!!!
kiss
|
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Capitolo 2 *** uno spiacevole malinteso ***
“Lily!”
Jane corse incontro
alla sua migliore amica e le gettò le braccia attorno a
collo.
Lily sorrise,
spiazzata da tanta agitazione.
Dopo il salvataggio
James l’aveva portata nella Sala Comune ed era rimasta con
lei tutta la
giornata, ignorando amici e lezioni.
Era stato strano
parlare con lui.
Era molto diverso da
come se l’era immaginato e Lily si sorprese di potergli
raccontare tutto.
Le ore erano volate
e lui l’aveva lasciata sola solo verso sera, quando appunto
Jane le era corsa
incontro.
“Come
stai?”chiese
staccandosi da lei.
Aveva una faccia
stravolta.
“Scusa se non
sono
venuta prima, ma non potevo abbandonare le lezioni!
Già la
McGranitt era
furiosa perché tu e James non c’eravate!
Cos’è
successo?
Stai bene?
E Mark?”
Lily rise di fronte
a tante domande e le raccontò tutto.
“Che cosa ha
provato
a fare?”
La domanda di Jane
venne quasi urlata e fece voltare le persone presenti nella Sala Comune
dei
Grifondoro.
Jane arrossì
e ripetè
la domanda a bassa voce.
“E James ti ha
salvata?”
Lily annuì.
“E’
stato molto
dolce ed è stato con me fino a qualche minuto fa.
Se
n’è andato
dicendo che doveva fare una cosa con Sirius e Remus.”
“Sei rimasta
con lui
tutto il pomeriggio?
E non è
successo
nulla?”
“No.
Abbiamo solo
parlato.
È stato bello.
E poi
c’è un’altra
novità: lui e Maggie non stanno insieme, per lui
è stata solo un’avventura.”
Jane fece un gesto
trionfante e sorrise radiosa all’amica.
“Tornando a
Mark,
secondo me dovresti dirlo alla McGranitt.
E se ci
riprovasse?”
“James era
dello
stesso avviso ed ha deciso che mi avrebbe protetta da qualche altro suo
attacco.”
“Che vuole
fare, la
tua guardia del corpo?”
Lily rise.
“Una cosa del
genere, sì.
Ha detto che avrebbe
chiesto aiuto anche a Sirius ed a Remus!”
“Ehi!
Lo stai chiamando
per nome!
E anche i suoi
amici!
Che cosa ti è
preso?”
Era la stessa
domanda che le aveva rivolto James.
“Niente.
Solo che lo sto
vedendo sotto un altro aspetto, un aspetto migliore di quello a cui ero
abituata.”
“Quindi
potrebbe nascere
qualcosa tra di voi?”
Lily annuì e
Jane
emise un gridolino subito zittito dalla ragazza.
“Ma sei
impazzita?
Non strillare
così!
Scusa, solo che sono
felice per te!”
Lily rise.
Era felice anche lei
ed ora era certa che la situazione sarebbe cambiata, ed in meglio.
Nei
giorni successivi Lily notò che James aveva mantenuto la
promessa di
proteggerla.
Ovunque
andasse lui o i suoi amici le camminavano affianco.
Questo
non le diede fastidio, anzi, ma diede modo a Sirius di frequentare di
più Jane.
La
migliore amica di Lily era innamorata da secoli di Sirius, ma,
orgogliosa com’era,
non gliel’aveva mai confessato.
Sembrava
bastarle rimanere solo con lui e parlargli e annegare nei suoi occhi di
ghiaccio.
Solo
quello…per ora…
Lily
e James si trovarono sempre di più nel parlare e
l’intera Hogwarts rimase
stupita nel constatare che i due più agguerriti nemici ora
andavano d’amore e d’accordo
e che l’anonima amica di Lily ora chiacchierava a
più non posso con il ragazzo
più sexy della scuola, ovvero Sirius Black, eterno playboy.
Sembrava
che il mondo si fosse capovolto.
Era
venerdì mattina e James Potter camminava senza pensieri per
il corridoio
diretto in biblioteca, dove si sarebbe incontrato con Lily per studiare.
Sembrava
che lei avesse finalmente cambiato idea sul suo conto e che fosse
decisa a
dargli una possibilità ed uscire con lui.
Per
questo motivo James aveva smesso di fare l’arrogante e di
prendersela con
Piton, almeno quando lei era nelle vicinanze, tentando di mantenere il
suo
status precario.
“Jamie!
Ehi,
Jamie!”
Una
fastidiosa vocina penetrante lo distrasse e infastidì,
costringendolo a
voltarsi.
Era
Luana Sanderson, Tassorosso che da mesi tentava di ottenere
un’uscita con lui.
Quando
finalmente lui l’aveva accontentata lei non aveva fatto altro
che dire a tutta
Hogwarts che stavano insieme.
Un
grattacapo che James dovette risolvere, smentendo tutto a destra ed a
manca e
chiarendo con Luana.
Tuttavia
la ragazza non si era ancora arresa.
“Sì?”chiese,
seppur infastidito.
Lei
per tutta risposta si avventò su di lui e lo
baciò con ardore.
Una
risposta decisamente poco verbale.
James
sentì un rumore alle sue spalle e si staccò
velocemente Luana da dosso,
schifato, pulendosi la bocca con la manica della divisa.
Dietro
di loro c’era Lily che nel vederli aveva lasciato cadere i
libri che reggeva
per terra.
“Lily…”
Lei
lo guardò, lanciandogli lo stesso sguardo schifato che lui
aveva riservato a
Luana poco fa.
“Ti
credevo cambiato.
Invece,
sei sempre il solito, Potter!
Ed
io che sono stata così stupida da voler darti una
possibilità!”
Detto
ciò corse via, lasciando i libri per terra e uno James
orripilato.
“Finalmente
se n’è andata!
Allora
dov’eravamo?”
La
voce di Luana era maliziosa e lei tentò di baciarlo ancora,
ma James arretrò,
disgustato.
“Stai
lontano da me!
Non
osare più avvicinarti!
Tra
noi due non c’è stato e non ci sarà mai
nulla!”
Dopo
corse via anche lui, raccogliendo i libri di Lily da terra e
dirigendosi verso la Sala Comune.
Ora
anche questo capitolo è concluso e spero vi
piaccia.
Ringrazio
tutte le persone che mi hanno
recensito!!!!!
Vi
adoro!!!
Kiss
|
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Capitolo 3 *** I loving you ***
“Stupida,
stupida, stupida!
Come
ho fatto a credere che potesse essere cambiato, che potesse essere
diverso?
Come
mi sento un’idiota!”
Lily
corse nel suo dormitorio e si chiuse dentro, scoppiando a piangere come
una
disperata.
Si
sentiva tradita, umiliata, gli voleva dare una possibilità e
lui che faceva?
Baciava
un’altra!
Ecco
che cosa si ottiene nel fidarsi di altre persone!
Solo
un pugno di mosche!
Lasciò
che le lacrime le rigassero le guance bollenti e si lasciò
scivolare lungo la
porta, stringendosi le ginocchia al petto.
Com’era
stata stupida!
Aveva
anche lasciato i libri per terra, dopo che li aveva fatti cadere!
Ma
ora non le importava!
Aveva
sperato in lui, l’aveva aspettato in biblioteca per quasi
mezz’ora, avrebbe
voluto stare con lui e sentirlo parlare, guardarlo,
amarlo…ed ora più nulla!
“Lily…”
Era
la sua voce.
“Lily,
lo so che sei lì dentro.
Ti
prego scendi giù, lo sai che non posso salire nel vostro
dormitorio!”
Lei
non rispose, non gli avrebbe dato quella soddisfazione.
James
provò altre volte a parlare con lei, ma dopo
un’ora si arrese e Lily non lo
sentì più.
O
almeno così credeva.
Dopo
meno di dieci minuti, sentì qualcuno bussare alla finestra
della sua stanza e
con orrore vide James a cavallo della sua scopa che bussava
insistentemente sul
vetro.
“DEVO
PARLARTI!
TI PREGO!”
Lily
provò ad ignorarlo, ma non ci riuscì.
Andò
verso la finestra e l’aprì.
James
abbozzò un sorriso.
La
sua Lily era bellissima anche con i capelli arruffati e gli occhi gonfi.
“Che
vuoi?”chiese lei.
“Spiegarti.”
“Fallo!”
“Non
posso entrare?”
“SE
vuoi parlarmi rimani lì sospeso o puoi anche
andartene.”
James
non ci pensò neanche un secondo.
“Rimango
qui.”
Lily
incrociò le braccia sul petto e lo guardo, aspettando che
parlasse.
Avrebbe
voluto spingerlo di sotto, urlargli contro, ma qualcosa
gliel’ho impediva, così
rimase immobile ad aspettare.
“Non
è come sembra.”
“Ah,
no?
Vi
ho visti che vi baciavate, mentre io ti aspettavo come una stupida in
biblioteca!”
“Lo
so e mi dispiace, ma ti prego!
Credimi!
È
stata lei!
Io
non l’avrei mai baciata!”
“Stavate
insieme!”
“Macchè
insieme!
È
stata una voce che ha messo lei in giro ed oggi mi ha baciato!
Ti
prego!
Credimi,
Lily!”
“Non
ti credo!”disse lei anche se avrebbe voluto farlo con tutto
il cuore.
James
abbassò lo sguardo, sospirando forte.
“Me
la dici una cosa, Potter?
Perché
io?
Perché
mi tormenti da anni?
Che
cosa vuoi da me?
Ha
decine di puttane con cui fartela, cosa vuoi da me?
Avermi
come trofeo?
Mi
vedi come una sfida, una scommessa, cosa?
Dimmelo
perché sto impazzendo!”
James
alzò lo sguardo e la guardò negli occhi.
“Io
ti amo, Lily Evans.
È
questa la ragione che mi ha spinto a “tormentarti”,
come dici tu…
Tutte
le mie richieste, i miei inviti, non erano per una scommessa o per una
sfida.
L’ho
fatto perché ti amo!
Ti
amo!
E
tu non lo hai mai accettato, perché anche se te
l’ho detto mille volte tu hai
creduto che ti prendessi in giro e non mi hai mai creduto!
Ed
ora sono qui, sospeso a centinaia di metri di altezza, rischiando una
punizione, al freddo ed al gelo solo per chiarire con te!
Ti
sembrano cose che farei per una scommessa?
Per
chi mi hai preso?
È
questa la considerazione che hai di me?
Pensi
che ti userei come ha fatto Mark?
Pensi
questo, eh?”
Era
ferito e si vedeva.
Ma
a colpire Lily erano state le sue prime parole.
“Mi
ami?”chiese, stupefatta.
“Sì,
più di chiunque altro.
Sei
tutto per me!”
Rimasero
in silenzio per un po’.
Poi
James le tese la mano.
“Monta
su!
Ti
porto a fare un giro così possiamo continuare a
parlare!”
Un
po’ titubante Lily accettò e montò
sulla scopa dietro James.
James
fece un giro per il parco di Hogwarts, ben attento a non farsi vedere.
Tutti
e due tacevano.
Lily
si teneva aggrappata alla divisa del ragazzo.
Poggiò
la testa sulla sua spalla.
James
se ne accorse, ma non disse nulla.
Ancora
quel silenzio, quell’oppressivo silenzio.
Perché
non dicevano nulla?
Eppure
c’era di cui parlare!
Fu
Lily a spezzare quel silenzio.
“Scusami.”disse
solo.
James
l’avrebbe fissata, stupito, se solo avesse potuto, ma
impegnato com’era a
dirigere la scopa, si limitò a dire:
“Cosa?”
“Scusami
se non ti ho mai creduto.
Scusami,
avrei dovuto fidarmi di te!
Credevo
che scherzassi tutte le volte che mi dicevi “ti
amo”.”
“La
colpa è anche mia.
Non
dovevo darti motivo di dubitare, invece ero sempre con tantissime
ragazze,
facevo sempre l’idiota e l’arrogante.
Avevi
di che dubitare.
Dovevo
essere me stesso sin dall’inizio e dirti ciò che
provavo.”
Lily
si strinse a lui.
“Ti
amo anch’io.”gli sussurrò
all’orecchio.
Quello
sorprese così tanto James che perse il controllo della scopa
ed entrambi
caddero nel vuoto.
Fortunatamente
erano a pochi metri dalla terra e non si fecero nulla.
“Ohi,
ohi!”
Lily
si tastò la testa, gemendo.
“LILY!”
James
le corse accanto.
“Oddio,
scusa!
Ti
sei fatta male?”
Nel
vederlo così agitato Lily scoppiò a ridere.
“Io
mi preoccupo e tu mi ridi in faccia!”
James
fece l’offeso.
“Scusa!
E
che…oddio, ti ho detto che ti amo e tu ci fai cadere dalla
scopa!
Che
razza di cercatore sei?”lo prese in giro lei.
“Mi
hai colto di sorpresa!
E
poi…dicevi sul serio o solo per assecondarmi?”
“C’è
una cosa importante che devi sapere di me, James Potter!
Io
non assecondo mai nessuno!”
“Dicevi
sul serio!
Oddio,
oddio, oddio!”
“Smettila!”
Lily
scoppiò a ridere e si avvicinò.
James
la fissò e si mise a ridere anche lui.
Per
un bel po’ non riuscirono a fermarsi, poi James disse, con le
lacrime agli
occhi per il gran ridere:
“Meno
male che non ci siamo fatti nulla, cadendo!”
“Già.”
Lily
annuì e di nuovo calò il silenzio, non opprimente
come quello di prima, ma
pieno di sguardi dolci e significativi.
Erano
entrambi seduti sull’erba fresca e faceva abbastanza freddo.
James
si accorse che Lily tremava e si tolse il mantello per metterglielo
sulle
spalle.
“G-grazie.”balbettò
lei.
I
loro volti erano così vicini che James avrebbe potuto
contarle le lentiggini…si
chinò piano su di lei e non incontrò alcuna
resistenza.
Lily
aveva chiuso gli occhi e aspettava il bacio…quello che
entrambi avevano atteso
da una vita…
Si
baciarono con dolcezza, ma anche con passione e amore.
Si
staccarono dopo un po’ e sussurrarono un “ti
amo” all’unisono.
“Non
ti lascerò mai!”
James
si chinò su di lei e la prese tra le braccia, stringendosela
al petto con una
mano, mentre con l’altra reggeva il manico di scopa.
Rimasero
così abbracciati tutta la sera, nella Sala Comune, davanti
al fuoco.
Non
ci fu bisogno di parlare….bastava solo la presenza
dell’uno e dell’altra….
Scusate
per il capitolo precedente, so che vi ha
fatto arrabbiare vedere James che veniva baciato da Luana!!!
Spero
di essermi riscattata con questo nuovo
capitolo…so che gli avvenimenti succedono in maniera un
po’ troppo
veloce…cercherò di rallentare!!!
Un
kiss a:
ginnygirl
Lady_Malfoy_4ever
HermyKitty
Potterina_88_
Un
kiss a tutti quelli che la
commenteranno!!!!!!!
Vi
adoro!!!!!!!
|
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Capitolo 4 *** Voglio sapere la verità! ***
Essere
la ragazza del cercatore di Grifondoro e di uno dei ragazzi
più popolari della
scuola portava molti aspetti positivi.
Primo
fra tutti era il fatto che lei fosse diventata all’improvviso
la ragazza più
popolare della scuola, essendo in compagnia di James e poi altre cose
come il
sentirsi protetta in continuazione e molte altre cose.
Cosa
negativa era dover affrontare la gelosia delle tantissime ragazze cotte
di
James.
Non
poteva camminare per i corridoi senza ricevere occhiatacce e auguri
mortali da
parte loro.
Ma
a Lily tutto ciò non importava.
Per
la prima volta nella sua vita si sentiva felice ed amata, soprattutto.
James
era un ragazzo meraviglioso e l’amava profondamente.
Quando
studiavano ad esempio, lui si metteva sempre a fissarla e non
distoglieva mai
lo sguardo da lei, come se volesse mangiarsela con gli occhi.
Ogni
volta che lo faceva Lily si metteva a ridere, contenta di tutte quelle
attenzioni.
Inoltre
frequentare James l’aveva spinta a conoscere anche il resto
dei Malandrini.
Remus
lo conosceva già, poiché erano entrambi prefetti,
e stando con il gruppetto
iniziò a conoscere meglio anche Sirius.
Era
molto simile a James come carattere, casinista, testardo e molto
impulsivo e
coraggioso.
Anche
lui era cambiato nel corso degli anni ed aveva smesso di essere il
tipico
ragazzo arrogante e strafottente.
Era
un ragazzo bellissimo, con i capelli neri e gli occhi di ghiaccio
tipici dei
Black ed un’eleganza innata.
Era
molto leale e legatissimo a James e stando con loro, capì
che sarebbe morto
piuttosto di far soffrire l’amico.
Adesso
iniziava a capire come Jane si fosse innamorata di lui.
Se
non fosse innamorata di James, si sarebbe certamente messa con Sirius.
Quel
ragazzo aveva un magnetismo incredibile.
Peter,
invece, era un tipo anonimo; sembrava non avere personalità
o idee e seguiva
gli amici in tutto, dalle malandrinate alle semplici abitudini.
Sembrava
più la loro ombra che uno di loro.
Ma
James, Sirius e Remus gli volevano bene, quindi Lily prese a smettere
di
elencare le sue differenze nei confronti dei Malandrini.
Inoltre,
Lily, curiosa come sempre, prese a notare una certa agitazione del
gruppetto ad
un certo punto del mese.
Iniziavano
a confabulare tra di loro, escludendola e parlando di chissà
cosa.
“E’
tutto ok?”chiese al suo ragazzo, dopo una di queste strane,
per lei,
chiacchierate.
James
annuì distratto.
“Non
preoccuparti.
È
tutto sotto controllo.”
“So
che mi state nascondendo qualcosa, James.
Non
sono stupida.
Sono
anni che sospetto qualcosa.
Combinate
qualcosa che non dovreste fare, vero?”
James
non rispose.
Le
prese la mano e se la portò alle labbra.
“Non
facciamo nulla di male.”
Sotto
lo sguardo scettico della fidanzata, continuò:
“Facciamo
solo la cosa giusta.”
“Cosa?”
“Non
lo puoi sapere.”
“James…
Andiamo
sono la tua ragazza, perché mi tieni all’oscuro?
Non
ti fidi di me?”
“NO!
Non
è per questo, devi credermi!
È
solo che un segreto che riguarda tutti noi e quando ci riterremo pronti
per
dirtelo lo faremo.”
“Promesso?”
“Promesso.”
Nonostante
le parole rassicuranti di James, Lily non potè non notare un
certo cambiamento
nel loro atteggiamento nei giorni seguiti, soprattutto in Remus.
Lo
vedeva sempre più stravolto, stanco, una stanchezza che non
aveva nulla a che
fare con la scuola, poiché essendo all’inizio, i
compiti e le cose da fare
erano poche.
E
anche se gli aveva domandato il perché di quella stanchezza,
non aveva ottenuto
un bel niente.
“Guarda,
Lily!
Che
bella luna che c’è stasera!”
La
voce di Jane distolse Lily dai compiti.
Era
venerdì sera e tutte e due se ne stavano nel dormitorio a
studiare o a leggere
un libro o semplicemente a rilassarsi.
Lily
mise da parte il libro di Pozioni e si avvicinò alla
finestra dove Jane era
appoggiata.
Era
vero.
C’era
una bellissima luna piena quella sera e l’aria piacevolmente
fresca, le
spettinava i capelli rosso scuro.
“Dov’è
James?”chiese Jane, sedendosi sul suo letto ed afferrando il
libro lasciato
dall’amica.
“Non
lo so.
Ha
detto che aveva da fare questa sera.
Con
i suoi amici.”
“Sono
davvero misteriosi certe volte, non pensi anche tu?”
“Sì,
a volte lo sono.
Ma
quando ho chiesto spiegazioni a James sul loro strano comportamento e
su tutti
quei segreti, non mi ha voluto dire nulla.”
“Sono
certa che lo farà appena potrà.
Ti
ama a tal punto che ti direbbe anche le volte che va in bagno per non
tenerti
all’oscuro.”
Lily
si mise a ridere, contagiando anche Jane.
Quando
tornò a posare lo sguardo sul parco sottostante si accorse
di una cosa che fino
a poco fa non c’era.
Vicino
ad un albero, al limite della Foresta Proibita c’era un
gruppetto di persone.
Una
cicciotella se ne stava in disparte, mentre altre due stavano
sorreggendo un
altro che sembrava star male.
Una
di quelle figure si voltò un attimo e venne illuminata dalla
luce della luna e Lily
la riconobbe.
Era
James e l’avrebbe potuto riconoscere anche a occhi chiusi.
E
quello accanto a lui era sicuramente Sirius e gli altri due Remus e
Peter.
Ma
cosa stavano combinando?
“Torno
subito.”disse a Jane, ma accortasi che l’amica
aveva avuto una botta di sonno e
ronfava sul suo letto, prese al volo il mantello e corse fuori, stando
ben
attenta a non farsi beccare da Gazza.
Fortunatamente
raggiunse il portone d’ingresso ed uscì
all’aria fresca della notte dirigendosi
verso il punto dove aveva visto i suoi amici.
Ma
dov’erano finiti?
La
luce della luna illuminava i prati e si rifletteva nel Lago Nero.
Era
uno spettacolo e Lily avrebbe tanto voluto godersi questa visione con
il suo
ragazzo, invece che passeggiare per i prati rischiando di venir espulsa.
Ma
la curiosità e la voglia di sapere era così
grande!
“James!
Sirius! Remus! Peter!
Dove
vi siete cacciati?”
Si
avvicinò cautamente al Platano Picchiatore e fece molta
attenzione nel passarvi
accanto.
Non
voleva certo esser presa a frustate da un albero!
Ma
dov’erano finiti quei quattro?
E
se si fossero cacciati nei guai?
Doveva
trovarli.
Era
proibito uscire fuori di notte, e se si erano avventurati nella Foresta
Proibita erano davvero nei pasticci.
“Lumus..”sussurrò
accendendo la punta della sua bacchetta e non senza un brivido
s’addentrò nella
Foresta.
Non
si era mai avventurata lì, ma la voglia di sapere e la paura
che fosse successo
qualcosa di brutto a quei quattro ebbe la meglio.
“Dove
vi siete cacciati, ragazzi?
Andiamo,
uscite fuori!
Sono
preoccupata per voi!”
“E
curiosa di sapere cosa combinate una volta al
mese.”pensò, ma non lo disse.
Un
rumore secco la fece sobbalzare e si voltò di colpo, per poi
accorgersi che
aveva calpestato un rametto secco.
“Andiamo,
Lily!
Sei
una Grifondoro e non puoi avere paura di una Foresta anche se infestata
da
creature che non conosci!”si disse, ma invece di calmarsi, si
agitò sempre di
più.
Si
era addentrata moltissimo, pur camminando pianissimo e il punto
dov’era entrata
era già stato coperto dagli alberi.
Che
bello!
Ora
come diamine faceva a tornare indietro?
Chiamò
nuovamente i ragazzi, ma non ottenne nulla come prima.
All’improvviso
sentì un brivido correrle dietro la schiena.
Si
sentiva osservata, anche se non vedeva nessuno.
Poi
qualcuno, o qualcosa si mosse tra gli alberi.
Sobbalzò,
arretrando e nel farlo calpestò un rametto, spezzandolo e
producendo uno
schiocco.
“James?
Sirius?
Siete
voi?
Vi
prego, smettetela, non è affatto divertente!
Avete
ragione, non avrei dovuto seguirvi, ma ora basta!
Me
l’avete fatta pagare abbastanza!”disse al cespuglio.
Ma
quello che ne uscì fuori non era né James,
né tantomeno Sirius.
Il
pelo lungo, più grande di un lupo normale, gli occhi gialli
spalancati verso di
lei ed i denti digrignanti in una sorta di sorriso maniacale.
Era
un lupo mannaro e lei era sola, armata solo della bacchetta magica e
senza la
minima idea di come fare per difendersi.
Voleva
urlare, scappare, allontanarsi, ma era pietrificata dalla paura.
Quando
il lupo mannaro si mosse, riuscì ad arretrare.
Fu
una pessima mossa, poiché non vedendola, inciampò
in una radice di un albero e
cadde all’indietro, perdendo la bacchetta.
“Oh,
maledizione!
Ed
ora che faccio?”
Tastò
il terreno circostante a tentoni, ma non vi trovò nulla.
Si
mise a arretrare, terrorizzata mentre il mostro si avvicinava, ansioso
di avere
la sua preda.
Ululò
nel vederla così indifesa.
Poi
si lanciò verso di lei.
Lily
urlò, alzando le braccia per difendersi
dall’impatto, ma quello non arrivò.
Abbassò
le braccia e si accorse che tra lei ed il mostro era arrivato un
bellissimo
cervo.
Aveva
il manto argentato ed era bellissimo con le sue enormi corna che ora
usava per allontanare
il mostro da lei.
Voleva
proteggerla.
Il
lupo ululò ancora e si lanciò verso il cervo che
parò l’attacco e lo respinse
all’indietro.
Sembrava
quasi umano quando, voltandosi verso la ragazza, fece un gesto con il
muso,
quasi a voler dire “vattene”.
Ma
il mostro non era della stessa opinione.
Accortasi
della distrazione dell’animale, lo attaccò
ferendolo ad un fianco.
Poi
ripetè l’attacco tirandogli una zampata prima sul
muso, poi nuovamente sul
fianco.
Il
cervo emise un lamentò, cadendo su un fianco.
Ma
prima che il lupo potesse attaccarlo ancora, si udì un
ringhiare furioso.
Lily
sobbalzò nel vedere un enorme cane nero uscire
dall’ombra degli alberi ed
avvicinarsi minaccioso al lupo.
Aveva
degli occhi incredibili, così familiari.
Si
avvicinò al cervo e ringhiò ancora contro il
lupo, facendogli segno di
arretrare.
Il
mostro sembrò capire ed il cane si chinò sul
cervo, leccandogli le ferite
sanguinanti.
Lily
era stupita.
Sembravano
conoscersi tutti e tre.
All’improvviso
si unì al gruppo anche un piccolo topino che avvicinatosi al
cane, guardò gli
altri due.
D’un
tratto sotto lo sguardo sempre all’allibito di Lily, il cervo
iniziò a
trasformarsi.
Le
zampe si allungarono, lasciando posto a braccia ed a gambe ed il muso
si
trasformò diventando sempre più umano, fino a
lasciar posto ad un volto
sfigurato dal dolore, coperto da ciocche di capelli neri.
Gemente
e semi-svenuto davanti a lei c’era James Potter.
“JAMES!”
Lily
corse verso il suo ragazzo, ignorando che a pochi metri c’era
un lupo mannaro.
Si
chinò su di lui e gli accarezzò il viso.
Aveva
due tagli profondi sul fianco ed uno sul viso.
Si
era quasi dimenticata del cane, quando all’improvviso lui le
toccò il braccio
con il muso.
In
bocca aveva la bacchetta della ragazza.
Lily
la prese, stupita.
“Ferula…”
Le
ferite di James si fasciarono anche se il ragazzo rimase incosciente.
Il
lupo mannaro che per un po’ era rimasto distante da loro, si
avvicinò di nuovo
e tentò di ferire Lily e James.
Ci
sarebbe riuscito se il cane non gli avesse tirato una forte zampata.
Il
lupo arretrò e ci riprovò, ma il cane prese a
ringhiare e lo allontanò con
un’altra zampata.
Il
lupo decise di lasciar perdere e se ne andò, correndo ed
addentrandosi
nell’oscurità.
Lily
era china sul proprio ragazzo e singhiozzava, mentre se lo stringeva al
petto.
Topo
e cane si scambiarono un rapido sguardo, poi anch’essi
iniziarono a mutare
sotto lo sguardo di una Lily, sempre più sorpresa.
Sembrava
aver visto troppo.
Dove
un istante prima c’erano i due animali, comparvero le figure
di Sirius e di
Peter.
“Sirius…
Peter…
Cosa?
Come?”
“Ti
spiegheremo tutto meglio domani.
Ora
dobbiamo portare James in infermeria.
Peter,
tu rimani qui con Remus.”
Sirius
prese subito in mano la situazione si alzò in piedi,
caricandosi sulle spalle
l’amico ferito.
“Remus?
Dov’è?
Se
quel lupo mannaro lo attaccasse, lui sarebbe…”
La
risata di Sirius la interruppe.
“Perché
ridi?
È
una cosa seria, Sirius!”
“Lo
so benissimo, ma sono certo che non accadrà nulla.”
“E
come fai ad esserne così sicuro?”
“Perché…”Sirius
fece una pausa ad effetto “Remus è il lupo
mannaro.”
Ed
ecco terminato anche questo capitolo, che è
risultato un po’ lunghetto per le mie abitudini ma non potevo
tralasciare
nulla.
Beh…che
dirvi?
Continuate
a seguirmi ed a leggere le mie storie
e se vi scappa qualche commento…beh, male non mi fa!!!
Un
kiss
|
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Capitolo 5 *** Noi ti amiamo per quello che sei!!! ***
Lily
aprì la bocca per parlare, ma non vi uscì nulla.
Rimase a
boccheggiare, sorpresa.
Remus? Un
lupo mannaro?
Il prefetto
dolce e simpatico che conosceva da sette anni,
come poteva mai essere lo stesso mostro che li aveva attaccati e che
aveva
quasi ucciso James?
Non riusciva
a credere alle proprie orecchie.
Doveva essere
uno scherzo, per forza!
“Cosa?”riuscì
a dire.
“E’
stato morso quando era solo un bambino e noi tre lo
sappiamo da circa 5 anni.”
“Siete
degli animagus?”
Sirius
annuì.
“Credo
sia meglio che ti racconti tutto più tardi.
Ora la cosa
più importante è portare James in infermeria.
Remus ci è andato piuttosto pesante con lui.
Credo sia
stato infastidito dal fatto che lui avesse
tentato di proteggerti.”
“Perché
ci ha attaccati? Io non posso crederci! Pensavo di
conoscerlo ed invece…”
Sirius prese
a camminare, seguito da Lily.
Anche al buio
riusciva perfettamente ad orientarsi.
Doveva
conoscere la foresta proibita come le sue stesse
tasche e Lily non si sorprese affatto di ciò.
Illuminò
la sua bacchetta ed corse dietro all’amico, il
cuore in gola.
Ma a
spaventarla, stavolta, non era il lupo mannaro, bensì
il terrore di poter perdere il suo ragazzo che in
quell’istante giaceva svenuto
tra le braccia dell’amico.
Sirius parve
accorgersi del suo sguardo ansioso e
preoccupato e disse: “Stai tranquilla, James è un
osso duro!
Non
basteranno un paio di graffi a farlo fuori!”
Lily sorrise,
ma era un sorriso forzato e si notava
benissimo.
Non seppe
neanche lei come fece a rispondere a tutte le
domande di Madama Chips e del professor Silente e della McGranitt,
chiamati per
vedere ciò che era successo.
Sapeva di
essersi cacciata nei guai, per essere uscita
fuori dalla scuola di notte, ma non gliene importava.
Che la
sospendessero, che la punissero, lei voleva solo
sapere che James stava bene.
Forse per le
troppe emozioni che fu costretta a bere una
pozione tranquillizzante.
Si
addormentò appoggiata alla spalla di Sirius e si
risvegliò molto tardi il giorno dopo.
“Credo
che tu ti sia guadagnata una degna
spiegazione.”disse Sirius, il giorno dopo quando la vide
sveglia.
Lily
annuì e Sirius iniziò a raccontare.
Le disse di
Remus, della sua malattia che una volta al
mese lo trasformava in quel mostro che lei aveva avuto il dispiacere di
conoscere ieri notte, del fatto che per aiutarlo si erano trasformati
tutti e
tre in Animagus, standogli vicino ed inventando i loro soprannomi.
Le disse
anche delle loro malandrinate e della mappa del
Malandrino che avevano ideato.
Si fidava di
lei ed anche se era una Caposcuola e
precedentemente un prefetto, ora era la ragazza di uno dei Malandrini e
li
avrebbe coperti. Sirius ne era sicuro.
“Hai
saputo qualcosa da Madama Chips?”chiese alla fine del
racconto.
Sirius
annuì.
“Ha
detto che ha guarito tutte le sue ferite, ma che deve
rimanere in infermeria per un paio di giorni.”
“Siamo
nei guai, vero?
Hai dovuto
raccontare tutto alla McGranitt ed a Silente?”
“Tutto
tranne il fatto che siamo Animagus e ti prego di
non dirlo a nessuno.”
“Conta
pure su di me e manterrò, ovviamente, anche il
segreto di Remus.”
“Chissà
come si sentirà in colpa, ora!”
“Mi
dispiace. Non dovevo impicciarmi! È stato solo uno
stupido errore.”
“La
curiosità è una brutta bestia!”fece lui
saggiamente.
“Ma
non era l’invidia?”
“Anche
quella!”
Lily rise.
“Avremmo
dovuto dirti prima la verità.
Potevamo
evitare tutto questo casino.
E per
rispondere alla domanda di prima, sì, siamo tutti e
tre nei casini!”
“Tre?”
“Peter
non si è fatto beccare, quindi siamo incasinati
solo io, te e James.”
“Oddio!
Questa è la mia prima punizione!”
Sirius la
guardò, scettico.
“Mi
vuoi dire che è la prima punizione che ti prendi in
sette anni di scuola?”
Lily
annuì e lo sguardo di Sirius si trasformò da
scettico
a sorpreso.
“Certo
che James si è innamorato della secchiona della
scuola!”
Lily gli
diede un buffetto, ma non era arrabbiata con lui.
“Per
noi dev’essere…non so la centesima volta che ci
mette
in punizione!”
“In
sette anni?”
“In
due.”
Lily
ridacchiò.
“Che
punizione?”
Sirius fece
spallucce: “E chi lo sa cosa s’inventerà
stavolta!
Sarà
a corto di idee, ormai!”
“Silente
e la McGranitt sanno di Remus, vero?”
“Sì.
Loro e gli altri insegnati e Madama Chips,
soprattutto.”
Era passata
l’ora di colazione da un pezzo e le lezioni
stavano quasi per finire, ma nessuno dei due aveva la minima intenzione
di
andarsene da lì.
Lo avrebbero
fatto solo quando James si fosse svegliato.
Un’altra
cosa che li preoccupava era il non vedere Remus e
Peter.
Non si erano
fatti vivi da ieri notte ed entrambi erano
molto preoccupati.
James si
risvegliò nel pomeriggio e subito venne travolto
dagli abbracci di Sirius e Lily.
“Ehi!
Fate piano!
Sono ancora
convalescente!”
I due si
allontanarono, ridendo.
“Stai
bene?”gli chiese Lily, ansiosa.
James
sfoderò i suoi soliti sorrisi spavaldi, che avevano
fatto sciogliere il cuore a mille ragazze e che anche su Lily facevano
quest’effetto.
“Ci
vuole ben altro per mettermi al tappeto!”
Posò
lo sguardo su Sirius e disse:
”Immagino che le avrai raccontato tutto di noi quattro.
Vero?”
Al cenno
d’assenso di Sirius continuò:
“Dove
sono Remus e Peter?”
“Non
lo sappiamo. Non li vediamo da ieri notte!”
James
scattò a sedere.
“Cosa?
E se è successo loro qualcosa?”disse esprimendo la
preoccupazione taciuta da gli altri due.
“Io
vado a cercarli.
Ci vediamo
dopo, Jamie! Ciao Lily!”
E corse fuori
dall’infermeria travolgendo una povera
Madama Chips che prese ad urlare sulla maleducazione dei ragazzi di
oggi.
Quando ebbe
finito James sorrise alla sua ragazza e le
fece segno di avvicinarsi, spalancando le braccia.
Lily si
lasciò abbracciare e posò la testa contro il suo
petto.
Il taglio sul
viso si era rimarginato, ma quelli sul
fianco erano stati fasciati e gli dolevano ancora.
“Come
stai?”le sussurrò James all’orecchio.
“B-bene.”balbettò
lei, confortata da quel calore.
Avrebbe
voluto starsene così per sempre, accoccolata tra
le sue braccia, dimentica di qualunque altra cosa.
“Mi
hai salvato la vita.”disse, in un flebile sussurro che
il suo ragazzo udì solo perché le era vicino.
“Per
te questo ed altro e voglio che tu lo sappia bene.
Morirei per
te, Lily Evans, dovessi rinascere e morire di
nuovo per te altre mille volte.
Tu sei mia e
di nessun altro e lo sai.”
Lily sorrise.
“Ti
amo tanto.”disse.
“Io
di più.”
Scoppiarono a
ridere, felici.
“Vieni
qui.”
James la fece
stendere accanto a lui e rimasero
abbracciati a lungo, finchè Madama Chips non
cacciò Lily fuori.
Intanto,
Sirius era riuscito a sapere da un Codaliscia
stranamente preso dai compiti dove si trovasse Remus e salito nella
Guferia,
aprì la porta e vi trovò l’amico,
seduto sul pavimento, intento a dar da
mangiare ai gufi ed ad accarezzarli.
“A
cosa dobbiamo questo amore per i gufi, ora?”chiese,
sedendogli accanto, ma Remus si allontanò da lui, evitando
di guardarlo.
Sirius
notò che indossava i vestiti della sera precedente,
sporchi e malconci.
“Rem,
cos’hai?”
L’amico
non rispose.
“Remus,
andiamo, sono il tuo migliore amico! Dimmi quello
che ti succede!”
“Vuoi
davvero saperlo?”
Remus
scattò in piedi così in fretta che a Sirius prese
un
colpo.
“C’è
che ieri notte ho quasi ucciso Lily e James!
Me
l’ha detto Peter!”
“Non
è stata colpa tua!
Non eri
cosciente di quello che facevi!”
“E’
proprio questo il punto!
Ma
perché non riesci a capirmi?
Potrei
uccidervi o divorarvi senza neanche rendermene
conto!”
“Remus!
Sappiamo
badare a noi stessi!”
“Non
è affatto vero!
Se ieri James
non fosse intervenuto io avrei attaccato
Lily e se tu avessi ritardato anche solo di dieci minuti James sarebbe
morto!
MORTO!
Sirius, non
capisci?
Ora anche
Lily sa di me e probabilmente la disgusterò e mi
odierà come adesso mi odiate tu e James!”
“Noi
non ti odiamo! Come potremmo?
Non ce n’importa se sei un lupo mannaro o un vampiro o un
Mangiamorte!
Noi ti
vogliamo bene per quello che sei!”
“UN
MOSTRO! ECCO QUELLO CHE SONO!”
Sirius scosse
la testa.
“Tu
non sei un mostro, Remus! Lo diventi a causa di quel
lupo mannaro che ti ha morso anni fa, non è colpa tua!
Io conosco il
VERO Remus, quello senza peli ed artigli ed
è un ragazzo fantastico, spiritoso, allegro, dolce e
sensibile.
Ci sei sempre
quando abbiamo bisogno di te e noi ci saremo
sempre per te.
Come fai
anche solo a pensare che qualcuno ti disgusti o
ti odi? Sarebbe impossibile!”
Remus
alzò lo sguardo verso l’amico e Sirius si accorse
che aveva gli occhi lucidi e che stava piangendo.
“Remus…”
Si
avvicinò e lo abbracciò forte.
Remus lo
lasciò fare e scoppiò a piangere fortissimo,
aggrappandosi a lui come ad un’ancora di salvezza.
“James
e Lily sono preoccupatissimi per te.
Non ti sono
venuto a cercare prima perché volevo
assicurarmi che James stesse bene e non me la sentivo di lasciare Lily
da sola.
Poi ti
aspettavamo in infermeria!
Ma sei stato
qui tutta la giornata?”
Remus
annuì, la testa appoggiata alla spalla di Sirius.
L’amico
lo abbracciò ancora più forte.
Un rumore
secco li fece sobbalzare.
La porta
della Guferia era stata aperta e Lily entrò
timidamente dentro.
“Scusate,
non volevo disturbarvi!
Volevo
parlare con Remus.”
Sirius
lasciò andare l’amico e si mise a passeggiare per la Guferia,
lasciando Remus
solo con Lily.
“Come
stai?”chiese la ragazza.
“Io…bene…
Mi dispiace,
Lily, per ieri notte…io non so…scusami!”
“Non
devi scusarti, non hai colpe! E poi si è risolto
tutto..”
“Grazie
a me ed a James!”fece Sirius, intento ad
accarezzare un gufo reale ed ad origliare la loro conversazione.
“Come
sta James?”chiese Remus.
“Bene,
anche se dovrà stare per un paio di giorni in
infermeria.
Ha detto che
ci vuole ben altro per farlo fuori.”rispose
Sirius.
Al
“Farlo fuori” Remus deglutì.
“Sirius
mi ha raccontato tutto di te, Remus e di voi
Malandrini.”
Il ragazzo
non disse nulla.
Lily gli
prese le mani e le strinse.
“Remus,
sono tua amica e ti prometto che non dirò nulla a
nessuno.”
“Non
mi odi? Non ti disgusto?”
Lily scosse
la testa e lo guardò dritto negli occhi
castani.
“Nessuno
potrà mai odiarti o essere disgustato da te,
Remus Lupin!
Nessuno
né ora né mai!”
Remus
sorrise, riconoscente.
“E
se dovesse accadere un’altra volta?
Se dovessi
attaccarvi ancora?”
Si
voltò verso Sirius.
“Non
accadrà.
E se dovesse
accadere…beh, siamo Grifondoro, l’avventura
ed il rischio sono il pane per noi!”
Lily sorrise
ed annuì.
“E
poi prometto che non vi seguirò più.
Se non fossi
stata così curiosa sarebbe filato tutto
liscio.”
“Non
importa. La prossima volta ti chiudiamo in
camera!”fece Sirius e lui e Remus scoppiarono a ridere,
mentre Lily incrociava
le braccia sul petto, imbronciata.
Beh…ora
anche questo capitolo è finito…
Grazie
ancora ad HermyKitty, Lady_Malfoy_4ever ed
a potterina_88 ed a tutti quelli che mi hanno scritto recensioni.
HermyKitty
spero che così vada bene scritto…so
che tendo a lasciare molto spazio, ma spero che oltre a questo ti
piaccia….cmq
ora vi saluto e grazie ancora.
Un
kiss
|
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Capitolo 6 *** News a Hogwarts....shall we dance? ***
Anche se
doveva rimanere in infermeria solo due giorni
James era di pessimo umore e non vedeva l’ora che qualcuno lo
venisse a
trovare.
Quando Remus
era venuto in infermeria gli era
letteralmente saltato addosso.
“Ma
che diamine ti è saltato in mente?
Come potremmo mai odiarti? Ti sei
ammattito?”esclamò, quasi stritolandolo.
Sirius e Lily
da dietro di misero a ridere.
James era
decisamente un tipo che non badava a
convenevoli.
Se doveva
dire una cosa lo faceva senza troppi peli sulla
lingua.
Era sabato
mattina ed era una giornata splendida ed i tre
erano venuti a trovare l’amico, portandogli una pila di
dolciumi, presi da un
certo Felpato ed un certo Lunastorta da Mielandia.
Remus sorrise
davanti a tanto affetto.
“Io
pensavo che…”
“Devi
smetterla di pensare, Rem! Potrebbe farti male!”lo
prese in giro Sirius, rimediando una linguaccia dall’amico.
“Che
novità ci sono a scuola?”chiese James sedendo a
gambe
incrociate sul letto ed addentando uno Zuccotto di zucca.
“Sei
mancato un giorno!
Che
novità vuoi che ci siano?”
Lily si
sedette accanto a lui e prese una Gelatine Tutti I
Gusti + 1.
“Una
c’è!”intervenne Remus, guadagnandosi lo
sguardo e
l’attenzione degli altri.
“Sarebbe?”
“Sirius
stasera ha un appuntamento con Melina dei
Tassorosso.”
“COSA?”esclamò
James, volgendo uno sguardo stupito
all’amico.
“Che
c’è di male?”
“Quella
puttana?”fece Lily e tutti si voltarono a
guardarla.
Era una cosa
strana che lei dicesse parolacce del genere.
“Scusate,
ma è vero!”si giustificò lei.
“Si
tratta solo di una sera!”
Sirius rise.
“Non me la devo mica sposare!”
“E
ci mancherebbe altro! Tu ti sposerai solo con il mio
consenso!”rispose James.
“Sì,
mamma!”
Tutti i
presenti scoppiarono a ridere.
Quando ebbe
finito Lily disse:
“Ma
non hai mai pensato ad una relazione seria?”
“Ma
sei impazzita? E perdermi tutto questo divertimento?”
“Sei
unico, Sirius!
Ma non ti
piacerebbe avere una ragazza fissa,
innamorarti…non so…avere una famiglia?”
“Sirius
si sposerà il giorno che Silente confesserà il
suo
amore alla McGranitt!”
James rise.
“Non
è innamorato di lei!”
“Sì
che lo è!
Solo che non
lo vuole ammettere!”
“E
tu come lo sai? Che sei il suo confidente?”
“Una
sorta, sì!”
James
ridacchiò.
“James
è sicuro che ci sia una tresca amorosa tra quei
due!”disse Remus “Anche se non riesco a capire dove
ha le prove!”
“Te
lo dirò un giorno, Rem!
E ne sarai
stupito quando lo saprai!”
“Riuscirò
a capire cosa mi nascondi, Jamie caro!”
Sirius lo
afferrò ed iniziò a fargli il solletico.
“No!
Smettila, ora
basta! Lily, Remus! Aiuto!”
James aveva
le lacrime agli occhi per le risate, ma Remus
e Lily non si mossero.
Li lasciarono
a ridere ed a scherzare ancora per un po’
prima di separarli dicendo qualcosa tipo:
“Bambini!”
Era ormai
arrivato il mese di ottobre e con esso l’aria
più fredda, le prime nevicate e molti più compiti
da fare.
Oltre a tutto
ciò iniziarono anche gli allenamenti delle
squadre di Quidditch in vista della prossima Grifondoro-Serpeverde del
giorno
20.
Lily, che
aveva sempre odiato il Quidditch quando non
andava d’accordo con James, ora aveva iniziato ad adorarlo ed
in vista del
primo allenamento si era fatta istruire da Sirius.
Anche il bel
Black faceva parte della squadra e giocava
nel ruolo del battitore.
Fisico
perfetto, bei muscoli, una grande forza, sia fisica
che mentale, era perfetto per quel ruolo o, come diceva Jane
“Perfetto per
qualunque cosa”.
Stando con
lui Lily aveva iniziato ad apprezzarlo, ma ciò
che le dava davvero fastidio era il suo atteggiamento di “una
notte e via” che
riservava a tutte le ragazze con le quali usciva.
Lily sapeva
dell’amore che Jane provava per quel ragazzo e
pur sperando in un loro risvolto amoroso e sincero, credeva di non
poterselo
aspettare da uno come Sirius.
Era il tipo
che se la faceva con ragazze “facili”, sempre.
Ed anche se
qualche volta usciva con altre serie o meno
disposte a seguire la sua dottrina, Lily preferiva non far rischiare
Jane.
L’avrebbe
solo fatta soffrire e lei non voleva.
Anche la sua
amica giocava nella squadra, con il ruolo da
cacciatrice.
Ed il giorno
dell’allenamento era così agitata che
iniziava una frase…s’interrompeva…ne
diceva un’altra…insomma era al limite
della distrazione!
Era
felicissima perché quel giorno avrebbe passato ore con
il suo mito!
“Ci
pensi! Staremo ore insieme a giocare a
Quidditch!”disse lei durante l’ora di
trasfigurazione a voce un po’ troppo
alta.
La McGranitt
se ne accorse e gridò:
“Signorina
Caville!
Se non vuole
seguire la mia lezione è pregata di uscire
fuori!
E 5 punti in
meno a Grifondoro per aver disturbato la mia
lezione!
Ora esca
fuori di qui!”
Neanche
quella sgridata riuscì ad intaccare il buonumore
della ragazza.
Quando la
lezione finì, Lily la trovò fuori alla porta, la
schiena appoggiata al muro ed un’espressione beata sul volto.
“L’amore
ti fa male! Molto male!”
“Da
che pulpito!
Ma se ti
mangi James con gli occhi ogni volta che sei con
lui?
E poi oggi in
classe anche tu eri più distratta del solito
e ti scioglievi nel guardarlo!”
“Sì,
ma io non mi sono messa a gridare per la contentezza
come hai fatto tu, no?”
“Vero!
Oggi verrai
ad assistere all’allenamento?”
“Certo
che sì.
Mica mi perdo
la performance del mio ragazzo!”
“Risposta
sbagliata, signorina Evans!
Lei avrebbe
dovuto rispondere che va al campo di Quidditch
per vedere come se la cava la sua amica in compagnia del suo idolo, non
per il
suo ragazzo!
Mi ha delusa
profondamente!
10 punti in
meno a Grifondoro!”fece lei in una versione
perfetta della professoressa McGranitt.
Lily
scoppiò a ridere e continuò a farlo
finchè non
arrivarono alla Sala Comune e si bloccò nel vedere una
grande folla ammassata
davanti alla bacheca degli avvisi.
Lei e Jane
tentarono di dare un’occhiata, ma furono
allontanate con spintoni poco gentili.
“Ehi!
Ma che modi!
Uffa!”
James e
Sirius uscirono dalla folla creatisi, uno con la
faccia lunga ed un altro con un sorriso che gli andava da un orecchio
all’altro.
“Che
c’è?”chiese Jane.
“Silente!
Venite a
vedere cosa si è inventato stavolta!”
James
afferrò le due ragazze per il braccio e le
trascinò
nella mischia davanti ad un foglio dov’era scritto:
”In
occasione della festa di Halloween è stata indetta una gara
ballo.
Tutti
i partecipanti dovranno venire mascherati.
C’è
l’obbligo di partecipazione per tutti gli
studenti.
Chi
vincerà la gara avrà 100 punti per la sua
Casa d’appartenenza!”
“100
punti!
Oddio, ma
è matto!”esclamò Lily.
Jane al suo
fianco annuì.
“Io
non so ballare!”fece James.
Era disperato
e glielo si leggeva in volto.
Uscirono
dalla calca trovandosi un Sirius Black sempre più
sorridente.
“Mi
spieghi che hai da sorridere, Felpato?
Questa
è una vera tragedia!
Non posso
andare al ballo della scuola, alla gara di
ballo!
Io non so
ballare, neanche la macarena!”
Sirius si
mise a ridere.
“Scemo!
Ti posso
insegnare io!”
“Sai
ballare?”chiese Jane, stupita.
Non era una
cosa da poco che un ragazzo sapesse ballare.
Solitamente
odiavano queste cose.
“Sì!
Ho molte
cugine e parenti ed ho partecipato a varie
cerimonie e matrimoni!
So ballare
benissimo a detta di mia cugina Andromeda!”
James si
illuminò.
“Quindi,
mi daresti una mano?”
“Certo!
E voi due? Vi
unite a noi, per caso?
Così
potremo esercitarci a coppie!”
“Per
me va bene!”disse Jane con un po’ troppo entusiasmo.
Per fortuna
se ne accorse solo Lily e non fece commenti.
Ciaoooooooooo!!!
Un
piccolo appunto: ho deciso di rifare il
seguito di questa storia, poiché sto cambiando molte
cose..quindi….
Spero
che continuerete a seguirmi ed a lasciare
recensioni!!!
Vi
adoro, un kiss enorme a tutti voi che
leggerete!!!!!
|
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Capitolo 7 *** Grifondoro-Serpeverde ***
La settimana
dopo fu tremenda, piena di compiti e
allenamenti di Quidditch.
James,
infatti, li pretese quasi quotidiani e volle
allenarsi anche con il vento, il gelo e la pioggia torrenziale.
“E’
impazzito!”disse Sirius una sera, trascinandosi nella
Sala Grande, zuppo d’acqua e ricoperto di fango.
Si
lasciò cadere sulla sedia accanto a Remus e Lily.
“Che
è successo?”chiese la ragazza.
“Il
tuo ragazzo! Sapevo che era fanatico del Quidditch,
che piace anche a me, ma è impossible fare un allenamento
con questo tempo!
Non ho visto
un accidenti e sono il battitore! Come cavolo
ha fatto James a vedere il boccino d’oro con tutta questa
pioggia?”
Infatti,
fuori c’era un tempo pessimo.
Diluviava da
ore e un forte vento spazzata i prati e
piegava gli alberi.
“E
Jane e James?”
“James
ha accompagnato Jane in Infermeria.
Si
è fatta male con un Bolide, ma non è nulla di
grave.
Solo una
leggera storta al polso.
Se alla
partita con i Serpeverde c’è questo tempo,
perderemo di sicuro.
Preparatemi
una tomba, perché non saprei come affrontare
la vergogna di essere battuto da quelle serpi.”
Appoggiò
la testa sul tavolo e sospirò forte, attirando
l’attenzione
degli altri.
“Sirius,
vedrai che andrà tutto bene!
Stai
tranquillo! In fondo mancano due settimane alla
partita, avrete tutto il tempo per allenarvi!”
Sirius
sbuffò, poi, lasciando da parte il suo umore, si
servì di tutto ciò che aveva di fronte, affamato.
Le due
settimane che li separava dalla partita passarono
in un lampo, come se qualcuno avesse triplicato la velocità
degli eventi.
Le lezioni di
ballo ancora dovevano iniziare e ciò non
faceva che aumentare la preoccupazione per una figuraccia di James.
Gli animi
erano inquieti anche a causa delle valanghe di
compiti che avevano ogni giorno e che costringeva gli alunni del
settimo anno a
studiare sempre fino a tardi.
Per una
banale cosa che entrambi dimenticarono subito,
James e Sirius litigarono nella Sala Comune, facendo a gara a chi
urlava di più
e rischiando di saltare l’uno addosso all’altro.
Fu
l’intervento di Jane e Remus che riportò calmi gli
animi e li spinse a fare pace.
Il litigio
venne subito messo nel dimenticatoio.
La settimana
della partita la professoressa McGranitt
esentò tutti dai compiti, spingendo la squadra a dare il
meglio di sé alla partita.
Inoltre li
minacciò dicendo che, se avessero perso, li
avrebbe messi in punizione a vita.
Le lotte e
scaramucce tra Grifondoro e Serpeverde
divennero sempre più frequenti e i giocatori della squadra e
le persone a loro
strettamente legate andavano in giro sempre in gruppo per difendersi da
attacchi.
Emma, Kristal
e Tristan, le prime cacciatrici e l’ultimo
battitore, finirono in infermeria per due giorni, perché
colpiti da un
incantesimo Parruccone.
Il portiere
John durante l’ora di trasfigurazione venne
trasfigurato in un porcellino e poi riportato alla realtà da
una furiosa
professoressa McGranitt che tolse ben 50 punti al colpevole.
Della squadra
di Quidditch dei Serpeverde facevano parte
Avery, Peterson, Stone, cacciatori, Cole, portiere, Uster e Hulins,
battitori e
Mulciber, cercatore.
Era quella la
persona che temevano più di tutti Sirius e
Remus.
Più
volte ammonito e tre volte espulso dalla partita,
usava spesso incantesimi e maledizioni e se James prendeva il boccino
prima di
lui era capace di farlo fuori.
“Devi
stare attento!”disse Lily al suo ragazzo, il giorno
della partita.
Contrariamente
a quel che temeva Sirius, era una bella
giornata, ventosa e fredda, ma limpida ed il cielo era sgombro di
nuvole.
James
annuì e Lily sorrise aggiustandogli la divisa da
Quidditch.
Era
così bello così vestito.
Alto,
atletico, bellissimo e soprattutto suo.
E questo non
sarebbe mai cambiato.
James si
chinò su di lei e la baciò sulle labbra.
“Sei
il mio portafortuna, Lily Evans!
Ti voglio in
prima fila a tifare per me.”
“Se
potessi starei anche sul campo da gioco.”
James rise e
la ribaciò, un bacio decisamente più lungo
del precedente e più passionale.
Si staccarono
dopo più di un minuto e solo perché Sirius
gliel’aveva ordinato.
“Ehi!
Che c’è di male se bacio la mia ragazza?
Sei geloso?
Vuoi averne una anche tu?”
“Ne
ho fin troppe!”
Sirius
sbuffò infilandosi i guanti da battitore.
“Sì,
ma nessuna fissa.
Tutte da solo
una notte e via!
Ieri era il
turno di Kate, no?”
“Era
Holly. Credo…”
“Come
credi?”
Lily era
scandalizzata.
James,
invece, rideva.
“Abituati
a lui, Lily.
Ha talmente
tante ragazze che si scorda come si chiamano!”
La ragazza
sospirò, scuotendo la testa.
Jane, poco
lontano da loro, aveva seguito da conversazione
a testa china, attenta a non farsi scoprire mentre origliava.
Sapeva che
Sirius era un mangiadonne, ma la speranza,
seppur debole che cambiasse, restava forte dentro di lei.
Lo amava e
sperava in un suo cambiamento.
James era
cambiato per Lily, no?
Perché
non poteva accadere lo stesso per Sirius?
“Jane!
Dobbiamo
andare!”
La voce del
capitano James la riportò lontano dai suoi
pensieri.
“In
bocca al lupo!”
Lily
abbracciò tutti e tre.
“Che
crepi nei peggiori dei modi quel lupo!”disse Sirius a
denti stretti, facendo ridere James.
“Andrà
bene, Felpato!
Me lo
sento!”
“Sentivi
anche che saresti riuscito a conquistare Lily e
ci hai messo cinque anni per farlo!
Io non mi
fido più delle tue sensazioni!”
Lily rise e
poi si allontanò, recandosi in tribuna dove,
seduta accanto a Remus ed a Peter, guardò la partita.
Sin
dall’inizio Grifondoro andò in testa con tre
splendidi
goal.
I Serpeverde
erano infuriati ed iniziarono subito a
giocare sporco.
Hulins
colpì Emma con la mazza da battitore, ferendola al
braccio.
Avery
rischiò di spedire Jane giù dalla scopa, se
Sirius
non fosse intervenuto ed avesse afferrato la ragazza prima che
scivolasse di
sotto.
James aveva
Mulciber alle calcagna e non riusciva a
allontanarlo neppure per un secondo.
Il Serpeverde
lo tallonava dall’inizio della partita ed il
boccino ancora non di vedeva.
James
sbuffò infastidito.
Poi di colpo
lo vide; era vicinissimo alla tribuna dov’era
seduta Lily e lei e Remus non se n’erano neanche accorti,
come del resto tutti
gli altri e neanche Mulciber.
Si diresse
velocemente verso la tribuna e Mulciber lo
seguì.
Il Serpeverde
sterzò di colpo, non volendosi schiantare contro
gli spettatori, atterriti nel vedere i due dirigersi a tutta
velocità verso di
loro.
James,
invece, si appiattì sulla scopa ed afferrò il
boccino a pochi centimetri dalla tribuna.
Alzando lo
sguardo incontrò quello preoccupato ed ansioso
di Lily.
Le sorrise e
di colpo, di fronte a tutti e col boccino
agitante nelle mani si chinò su di lei per strapparle un
piccolo bacio.
La folla
urlò, felice per la vittoria e per quel gesto
così dolce.
Quando James
si staccò, Lily stava ridendo ed era
arrossita.
“Sempre
il solito esibizionista!”
Però
l’aveva detto ridendo, quindi non c’era nulla di
male.
“Mi
permetta di darle un passaggio, mia bella principessa!”
Le tese la
mano e la ragazza, arrossendo poiché sotto lo
sguardo di tutta la scuola, salì dietro James e si strinse a
lui, affondando il
viso nella sua divisa.
“Ti
amo!”disse lei, abbracciandolo da dietro.
“E
James Potter riesce a conquistare il boccino d’oro e
Grifondoro vince!
Ma vedo che
non è l’unica cosa che ha conquistato in
questo periodo!
Quella non
è Lily Evans, la sua fidanzata da un mese,
ormai?”disse George Start, il cronista.
“Start!
Ma ti pagano per fare pubblicità a James Potter ed
a Lily Evans?
Lasciali in
pace!”
Era la McGranitt.
Ridendo come
matti Lily e James atterrarono, venendo
sommersi da tutta la squadra e da due urlanti Peter e Remus.
“Avevo
ragione, visto?”gridò James a Sirius.
“Una
volta sola!
Le tue
sensazione ci hanno azzeccato solo una volta!”urlò
di rimando l’amico.
James si mise
a ridere ed abbracciò sia lui che Remus.
“Vi
voglio bene ragazzi e non cambierà mai!”
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Capitolo 8 *** sii te stesso ***
Quella sera
stessa Sirius radunò Lily, James e Jane
accanto a lui e disse, solennemente, come se fosse un evento mondiale:
“Domani
inizieremo le lezioni di ballo!”
“COSA?”
Questa era
Lily.
“Ma
è sabato!”
James.
“Mmm!”
Jane.
“Che
c’è che non va?
Mancano solo
11 giorni alla gara di ballo e vedendo James
come balla, mi rendo conto che solo un miracolo potrà
salvarlo!
Ahi!”
Sirius
gemette poiché James gli aveva tirato un cuscino in
faccia con tanta forza da farlo cadere a terra.
“Idiota!
Non è mica colpa mia se non so ballare!”
“Che
balli dovremo imparare?”chiese Lily.
“Dall’avviso
non si capiva nulla, così sono andato da
Silente e lui ha detto che faremo balli come valzer e tango.
Ci
eserciteremo su quelli!”
James gemette
ed affondò il viso nel cuscino del divano
dov’era accoccolato con Lily e Jane.
“Uffa!
James, smettila di fare il bambino!
Ti ho detto
che ti aiuterò, no?
Non ti fidi
di me?
E se rispondi
no, incorrerai nella mia ira!”
James si
tolse il cuscino dalla faccia.
“Certo
che mi fido di te, cerebroleso!
Cambiando
discorso, tu con chi ci vai?”
Sirius fece
spallucce.
“Non
lo so.
Molte me
l’hanno chiesto, ma io ho sempre rifiutato.
Ho bisogno di
una ragazza che mi faccia ridere e
divertire, no che voglia solo fare sesso con me!
Almeno per
quella sera!
Tu, Jane, con
chi ci vai?”
Jane
scrollò le spalle.
“Non
lo so.”
“Non
te l’ha chiesto nessuno?”chiese James sorpreso.
Infatti, Jane
era una bellissima ragazza: alta, formosa,
con capelli biondo scuro ricciuti ed intensi occhi blu scuro.
Era davvero
molto bella, peccato che lei non ne era
affatto convinta.
“Sì,
me l’hanno chiesto, ma non mi piaceva nessuno!”
“Sono
sicuro che troverai qualcuno di adatto a te!”
Sirius le
sorrise e Jane si sciolse sotto quello sguardo
d’argento.
“E
voi due? Ci andate insieme, vero?”
“Certo
che sì!
James me
l’ha chiesto ieri!”
“Perché
solo ieri?”chiese Jane.
“Questo
stupido voleva vedere se gliel’avrei chiesto io
per prima!”
“Ma
se state insieme non è scontato che andiate
insieme?”
“No.
Ci deve
essere sempre una richiesta!
Vero,
James?”
“Certo,
amore mio!”
James le
cinse le spalle da dietro e l’attirò a
sé,
baciandola sul collo.
“Ti
amo alla follia, Lily Evans.
Sei solo mia
e di nessun altro.”
Era ormai
passata la mezzanotte quando Lily e Jane
tornarono in camera.
“E’
strano, sai?”disse d’un tratto Candy, la loro
compagna
di stanza, vedendole entrare.
Candy era
molto simpatica, a parte il fatto che era
incredibilmente impicciona e pettegola.
“Cosa?”
“Che
James non abbia preteso da te una notte con lui.”
Lily la
guardò stupita.
“Lo
so.
Ci ho pensato
anch’io, ma non gliene ho mai parlato.”
“Sei
vergine, vero?”
Lily
annuì, mentre s’infilava sotto le coperte.
“E
non credi che lui voglia qualcosa di più da te?”
“Perché
dici questo?”
“Perché
James è un tipo che con il sesso ci ha sempre
molto a che fare, almeno prima che si mettesse con te.
Non pensi che
gli possa mancare una cosa così?”
“Spero
di no.
Io…non
me la sento…non ora…non sono ancora
pronta.”
“Lo
ami?”
“Certo
che lo amo.
Ma siamo
insieme da solo un mese!
È
troppo presto almeno per me……”
“Lasciala
stare, Candy!
Se non se la
sente, mica la puoi costringere!”intervenne
Lizzie, altra ragazza che divideva il dormitorio con loro.
“Io
dico che farebbe meglio a dargliela, prima che lui la
molli!”
Detto
ciò Candy si voltò e tacque.
Illuminata
dalla luce della luna, Lily si sentì il cuore
pesante.
Candy aveva
ragione?
James
l’avrebbe lasciata?
L’amava,
certo, glielo diceva sempre, ma se per lui i baci
e le coccole non fossero abbastanza?
Lizzie e Jane
non avevano detto una parola, segno che non
avevano voglia di controbattere.
Si
voltò di lato, cercando di prendere sonno, ma non vi
riuscì.
Era troppo
agitata.
Poi prese una
decisione: lei non voleva affatto perdere
James, quindi da domani sarebbe stata più sexy possibile e
più “disponibile”
per lui.
La mattina
dopo ci mise il doppio davanti allo specchio,
rinunciando al suo trucco acqua e sapone per uno decisamente
più provocante.
Aiutata da
una paziente Candy si mise un ombretto più
scuro, un tocco di fard e un filo di rossetto rosso fuoco.
“La
camicia un po’ sbottonata qui…la gonna cerca di
farla
più corta possibile e queste calze!
Più
sexy devono essere, non beige!
Aspetta che
ti presto un paio delle mie nere a rete!”
Jane e Lizzie
assistevano al cambiamento di Lily senza
battere ciglio e senza dire una parola.
La ragazza
stava sbagliando a comportarsi così e se ne
sarebbe accorta fin troppo presto.
“Ciao,
James!”
Una Lily
decisamente diversa dal solito, fece il suo
ingresso nella Sala Grande, vestita molto diversamente.
James la
fissò con occhi granati, ma la baciò ugualmente
con dolcezza, sporcandosi la bocca con il suo rossetto rosso acceso.
“Lily…sei…sei”
“Diversa?”
“Un
po’.”ammise il suo ragazzo, senza smettere di
guardarla con occhi sgranati.
“Sembri….”provò
a dire, ma non trovò le parole.
“Come
una che si vuole mettere in mostra!”fece Jane.
“Cosa?”
Lily
fissò l’amica ad occhi spalancati.
“E’
la verità! Sembri una di quelle ragazze che vuole
mettere in mostra il seno ed il culo, Lily!”rispose lei
infervorandosi.
“Ragazze…”iniziò
Remus, cercando di calmarle.
“Non
è affatto vero!
Candy mi ha
aiutata con il mio problema, mentre tu non hai
fatto nulla e sei la mia migliore amica!”
“Problema?
Un problema
che ha trovato solo lei!”disse alludendo al
discorso del sesso con James.
“Beh,
ha ragione!”
“Preferisci
seguire i suoi consigli, invece, che i miei?”
“E
quali sarebbero i tuoi, sentiamo!”
“Sii
te stessa!”
“Un
tipica frase presa da un Bacio Perugina.”commentò
Lily, gelida.
Tutti, James,
Remus, Sirius, Peter e Jane la guardarono ad
occhi sgranati.
“Beh,
se la pensi così, io posso anche andarmene!”
Jane si
alzò.
“Quella
è la porta!”
Lily la
indicò.
“Bene!”
Jane si
diresse verso la porta, ma passando accanto all’amica,
disse:
“Quando
avrai imparato quali sono le tue VERE amiche, sai
dove trovarmi!”
“Non
ne avrò bisogno.
Stanne pure
certa.”
James la
fissava a bocca spalancata e quando Jane se ne
andò, esclamò:
“Ma
cosa vi è preso?
Quale
problema hai che Candy ti ha aiutato a risolvere?”
Lily si
chinò su di lui e gli scoccò un bacio sulla
guancia, imbrattandola di rossetto.
“Lo
scoprirai bene presto.”
Durante tutta
la giornata Lily seguì i consigli di Candy:
fai la maliziosa, ma non troppo, fatti desiderare, sii un tipo ribelle,
James
ama le persone così.
Era la
verità, il suo ragazzo era stato sempre attratto da
quelle ribelli e indomabili.
Chissà
perché poi aveva deciso di mettersi con Lily.
Era stata
decisamente un’eccezione alla regola.
Durante le
ore di lezione, Lily sbagliò apposta tutte le
risposte che doveva dare, rispose male alla McGranitt, facendo togliere
10
punti a Grifondoro e masticò rumorosamente una gomma da
masticare sotto lo
sguardo soddisfatto di Candy e quello allibito di tutti gli altri.
Alla fine
della giornata, James la prese per il polso e la
trascinò in un’aula vuota.
“Che
c’è, Jamie?”disse, maliziosa.
“Voglio
sapere perché ti comporti così.
Hai stupito
tutti oggi!”
“Bello,
no?”
“NO!
Che cavolo
stai facendo?
Dov’è
la ragazza di cui mi sono innamorato?
È
stata sostituita da una puttana?”
Lily taceva,
mentre avvertiva le prime avvisaglie della
vergogna imporporarle le guance.
“Io…”
“Che
cosa ti ha spinta a comportarti così?”
“Tu…”
“Io…cosa?
Cosa ho
fatto?”
“Io
credevo che…Candy ha detto che…
Oh, lascia
perdere!”
Lily si
voltò e fece per andarsene.
“Lily!”
James
l’afferrò per un polso e la spinse contro il muro.
Lily
sentì gli angoli degli occhi bruciarle e le lacrime
lottare per farsi avanti.
Sentì
il respiro di James sul suo collo, mentre lui la
stringeva a sé.
“Che
cosa ti ha detto Candy?”
“Ha
detto che…tu ti saresti stufato di me se io non
avessi…non avessi fatto…”
“Fatto
cosa, Lily?”
“Sesso
con te.
Se non fossi
andata a letto con te!
Ha detto che
tu eri esperto in quel campo e che mi avresti
mollato se io non fossi stata
“disponibile”!”
“Tu
e lei siete due matte!
Davvero credi
che io sia una persona del genere?”
“NO!
È
solo che mi sento così…non so…mi sento
come se non
andassi bene per te!”
“Solo
perché sei ancora vergine, Lily?”
Lei
annuì.
Stava
evitando di guardarlo anche se sentiva il suo
sguardo perforarle la pelle.
Sapeva che,
se l’avesse guardato negli occhi, non sarebbe
stata capace di dire nulla.
“Lily…io
non voglio questo da te…
Io ti amo e
non me ne frega se tu vuoi farlo con me o no!”
“Mi
spieghi una cosa?
Tu sei sempre
stato con ragazze ribelli, indomabili,
“facili”…io che c’entro in
tutto questo?
Guardarmi,
James!
Sono una
caposcuola, miss perfetta, so-tutto-io!”
“Io
stavo con le altre solo per una questione di sesso, tu
sei diversa!
Io amo te
come non ho mai amato loro!
Non
dimenticarlo, MAI!
E tu ti sei
vestita così provocante, ha risposto male ai
professori, hai litigato con Jane…per me?”
“Sì.”
“Oh,
amore mio!”
James
l’abbracciò forte e se stettero lì per
un po’,
appoggiati l’uno addosso all’altra.
“Credo
che dovremo andare!
E tu dovresti
chiarire con Jane e dire a Candy che i suoi
consigli non sono ben accetti dal sottoscritto!”
James si
staccò da lei e fece apparire un fazzoletto
imbevuto.
“Tieni!
Togliti tutto
quel trucco…
Sei
bellissima così come sei!
Jane aveva
ragione: sii te stessa!
E per quanto
riguarda il sesso…io non ti lascerei mai solo
per una cosa così stupida…
Sarei un
folle anche solo a pensare di pensarlo.
Ti ho
corteggiato per tre anni e ti lascio per così poco?
Tu sei matta,
cara mia!”
Lily rise e
l’abbracciò.
Ora senza
trucco e gomma in bocca, si sentiva se stessa.
Jane e Candy
erano entrambe in Sala Comune, sedute davanti
al fuoco a leggere.
Appena Lily
entrò, stretta tra le braccia di James, Candy
esclamò:
”Lily!
Vedi che
avevo ragione io!
Hai fatto
bene a seguire i miei consigli!”
Jane si
limitò a guardarli sottecchi.
“Veramente,
Candy, i tuoi consigli non mi sono serviti
affatto.
Hanno solo
peggiorato la situazione, a dir la verità.
Mi hai fatto
litigare con la mia migliore amica e punire
dalla McGranitt!
Ho sbagliato
a fidarmi di te!”
Lily si
rivolse a Jane, lasciando una Candy più indignata
che mai.
“Jane…ti
chiedo scusa…mi dispiace…avrei dovuto seguire il
tuo consiglio…sono stata una stupida!
Mi puoi
perdonare?”
Jane
alzò lo sguardo e sorrise.
“Certo
che sì, sciocchina!
Lo sai che io
sono sempre qui per te, qualunque cosa
accada!”
Lily corse ad
abbracciarla.
Quel giorno
aveva imparato una cosa importante: qualunque
cosa ti dicano gli altri, se ti spingano o meno a cambiare, la cosa
più
importante è rimanere se stessi…
Sempre.
Sii
te stessa
Ciaooooooooooooo!!!
Come
va, beddri?
Grazie
per le recensioni a tutti voi!!!!!!!!!
Un
kiss
|
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Capitolo 9 *** preparativi per il gran ballo.... ***
Scusate
ragazzi, ho fatto un piccolo errore nello
scrivere il capitolo precedente.
Si
svolge durante un venerdì, il giorno che
Sirius aveva fissato per le prove di ballo, poi spostato a causa del
cambiamento di Lily.
Quindi
questo nuovo capitolo inizia con il
sabato…so che è un appunto idiota, ma ad Hogwarts
non ci sono lezioni il sabato
ed io me n’ero scordata!!!
Sorry!!!
Le lezioni di
ballo che Sirius aveva programmato vennero
spostate per il giorno dopo e alle dieci di mattina Sirius dovette
convincere
un assonnato e recalcitrante James a andare nella Stanza delle
Necessità con
Lily e Jane.
“Mi
lasci stare?
Sono le dieci
del mattino! È sabato! Ho sonno e voglio
dormire!”
James
ricacciò la testa sotto il cuscino.
“Non
mi costringere ad usare la forza!
Sei stato tu
a convincermi ad insegnarti e quindi ora
segui ciò che dico!
Sono stato
chiaro?”
“Te
lo scordi, Felpato!
Andiamo, solo
un paio di….”
“Minuti?”
“Ore!
Perché
non facciamo oggi pomeriggio le lezioni?”
“Perché
ho deciso io così, quindi ora ti alzi, ti lavi, ti
vesti e mi segui!”
James scosse
la testa e tirò le coperte fino al mento.
“L’hai
voluto tu!”
Sirius
tirò fuori la bacchetta magica e la puntò addosso
all’amico.
“Aguamenti!”disse
ed un rivolo di acqua gelida cadde sopra
James, svegliandolo del tutto.
Il ragazzo,
infreddolito e incazzato, scattò in piedi e
gridò:
“IO
TI AMMAZZO!”
Fortuna volle
che Remus entrò in quell’istante nella
camera e calmò gli animi, costringendo James a vestirsi.
Così
un’ora dopo Sirius, James, ancora arrabbiato con
l’amico, Lily e Jane pimpanti e serene, si diressero verso la Stanza
delle Necessità al
settimo piano.
“Ho
bisogno di un luogo che mi possa aiutare per le mie
lezioni di ballo da sala!
Ho bisogno di
un luogo che mi possa aiutare per le mie
lezioni di ballo da sala!
Ho bisogno di
un luogo che mi possa aiutare per le mie
lezioni di ballo da sala!”
Dopo esserci
passati davanti per tre volte, apparve una
porta enorme, grande come quella di una chiesa.
“Dopo
di te, Professore!”lo prese in giro Lily, facendosi
da parte per lasciar passare Sirius.
Non era la
prima volta che usava la Stanza, ma ogni volta
era
sempre una sorpresa scoprire cosa ti avrebbe riservato.
Aprì
la porta ed entrò un una stanza grandissima, seguito
dagli altri tre.
C’era
una pista da ballo pazzesca circondata da divani,
poltrone…
In un angolo
della stanza c’era un giradischi ed un
centinaio di cd impilati ordinatamente.
Ma la cosa
che colpì tutti, specialmente le ragazze, fu
trovare in un armadio, decine e decine di vestiti da ballo di ogni
tipo, da
quelli di secoli fa a quelli firmati degli artisti moderni.
“Oh-mio-Dio!”
Lily prese
dall’armadio un vestito incantevole, fatto di
seta azzurra e con un largo spacco sulla coscia.
“E’
stupendo!
Guarda, Jane!
E
questo…oh, sono bellissimi! Ma li possiamo portare
fuori?”
James scosse
la testa.
“Appartengono
alla stanza e non credo tu possa farlo.”
Lily mise il
broncio, delusa.
“Bene!
Ora che
abbiamo visto i vestiti e come sono belli,
possiamo iniziare la lezione?”
Sirius mise
la mani sui fianchi, spazientito.
Subito i tre
corsero verso di lui, obbedienti.
“Bene!
Ora dato che dovrò insegnare a tutti voi come si
balla, credo di aver bisogno di una dama, no?
Jane?”
Arrossendo
fino alla punta dei capelli, Jane si avvicinò a
Sirius e gli prese il braccio.
“Un
po’ di musica…”
Puntò
la bacchetta verso il giradischi e da esso uscì una
bellissima musica.
“E
un…due….e….tre….un…due…tre….”
Iniziarono a
volteggiare per la sala, incuranti di Lily e
James che li fissavano sbalorditi.
“Non
te la cavi male!”le disse Sirius, stringendola tra le
braccia.
“Lily?”sussurrò
James all’orecchio della ragazza.
“Sì?”
“Ma
Jane è innamorata di Sirius, vero?”
“Si
nota così tanto?”
Lily lo
fissò negli occhi per un attimo.
“Sirius
non se n’è accorto, non preoccuparti.”
Lily
tirò un sospiro di sollievo.
“Non
sa se dirglielo o meno e vedendo come Sirius passa da
una ragazza all’altra, non so se è meglio
così…”
“In
quanto a ragazze, Sirius è sul serio un bastardo!
Ma credo che
se s’innamorasse di una ragazza, innamorasse
sul serio, intendo, non la ferirebbe per nulla al mondo!
E vedendo
come è preso da Jane, forse è la volta
giusta!”
“Perché
non gliene parli?
Gli chiedi se
le piace, con nonchalance, senza fargli
capire nulla.
Per
favore!!!”
Lily mise in
fuori in labbro, in un modo che James non
riuscì a dirle di no.
“Se
fai così ogni volta che vuoi convincermi, ti dirò
sempre sì, mia cara!”
Si
chinò per baciarla.
Sirius e
Jane, intanto, avevano finito di ballare e li
fissavano annoiati.
“Quando
avrete finito di coccolarvi, vorreste venire a
ballare?”
Sirius
battè il piede sul pavimento, spazientito ed i due
furono costretti a dargli retta.
Com’era
da prevedere Lily era di gran lunga più brava di
James a ballare.
Il ragazzo,
infatti, era impacciato e nel sentirsi gli
occhi addosso sbagliava i passi in continuazione.
“Come
fai a sentirti osservato ora e non quando giochi a
Quidditch?”gli chiese Lily.
“E’
diverso! Lì mi sento diverso, qui non mi sento a mio
agio…
Mi
spiace…”
“Ti
fidi di me?”
James
annuì.
“Adesso
ascoltami.
Io non so
ballare bene, ma grazie a libri e film, ho
imparato qualcosa.
Devi solo
avere più fiducia e fregartene se hai degli
sguardi addosso.
Ora
riproviamo.
Sirius,
rimetti la musica!”
“Fidati
di me e seguimi!”disse Lily con dolcezza,
mettendogli le braccia attorno al collo.
James
annuì e tenendo gli occhi incollati a quelli
magnetici della ragazza, iniziò a ballare.
Andò
meglio della prima volta, questo era poco ma sicuro.
Sirius li
fece allenare per un'altra ora, provando a fare
anche il tango…alla fine all’ora di pranzo era
tutti e quattro esausti.
Lasciando
andare per prima le ragazze, James prese Sirius
da parte.
“Ti
posso chiedere una cosa?
Ti piace
Jane?”
Sirius chiuse
la porta della Stanza delle Necessità e lo
fissò come se fosse impazzito.
“Perché
mi dovrebbe piacere?”
“Quando
ballavate avevate uno sguardo…”
“E’
una bella ragazza, ma non mi piace.
Non farti
idee solo per uno sguardo che hai colto solo
tu!”
Detto
ciò si diressero nella Sala Grande, affamati come
non mai.
Nei giorni
successivi, appena avevano un po’ di tempo
libero i quattro si recavano nella Stanza delle Necessità
per provare qualche
passo.
Dal valzer
Sirius decise di passare al tango e continuò ad
avere Jane come compagna di ballo con grande gioia della ragazza e
sospetto di
Lily e James.
James era
molto migliorato grazie a Lily soprattutto,
Sirius si limitava a insegnargli i passi, mentre la sua ragazza a
metterli in
pratica.
Occhi
nocciola incollati ad occhi verde smeraldo, quando
ballava con Lily James riusciva a sciogliersi ed a dimenticarsi di
tutto il
resto.
Era ben
diverso dal trovarsi al proprio agio, era come se
fossero uno parte dell’altra.
“E’
una sensazione incredibile, mai provata prima!”
James sorrise
a Remus che ricambiò.
Erano seduti
a fare i compiti in una stranamente
silenziosa Sala Comune.
“L’ami!
Che c’è di incredibile?”
“Il
fatto che lei è unica e sola e non so come farei se
non fosse con me!”
“Avete
già deciso cosa indossare per il ballo?
È
tra tre giorni!”
“Lo
so e pensavo di travestirmi da Romeo, il protagonista
della sua storia d’amore preferita.
Ne parla
sempre!”
“E’
un romanzo di Shakespeare! È molto famoso per i
babbani!”
“Guarda
che cosa ho comprato!
Lo sa solo
Sirius per ora!”
James
afferrò Remus per un polso e lo trascinò
letteralmente nel loro dormitorio, dove gli indicò due
grossi pacchi nascosti
sotto al letto di James.
Remus ne
aprì uno a caso scoprendo un bellissimo costume
d’epoca, con tanto di calzamaglia, cappello e giustacuore.
Nell’altro
c’era uno stupendo vestito da principessa, di
un azzurro cielo.
“Mio
Dio!
Sono
stupendi!”
“Li
ho fatti comprare da mia madre.
Lily non lo
sa ancora, volevo farle una sorpresa la sera
della gara.”
“E
come sai che non ha nessun altro vestito da indossare?”
“Me
l’ha detto lei stessa.
A dir la
verità ne ha uno, ma non è da principessa.
Ha detto che
è da banshee, gliel’ha mandato la madre,
è
orrendo!”
James fece
finta di vomitare e Remus rise.
“Tu
con chi ci vai?”
“Con
nessuna.”
“Remus
è obbligatorio andarci!
Anche Piton
ha trovato una ragazza, e con questo ho detto
tutto.
Che ne dici
di Lizzie, la compagna di dormitorio di Lily?
Ha capelli
castani, occhi scuri, è molto bella, puoi
chiederglielo, no?”
Nel sentire
Lizzie, Remus arrossì, ma James non se ne
accorse affatto.
“James,
lascia perdere!
Inventerò
una scusa, dirò che sto male, ma non ci
andrò.”
James gli
mise le mani sulle spalle.
“Rem,
ascoltami bene.
Tu andrai a
questa festa e ti divertirai anche!
Di cosa hai
paura? Degli altri, forse? Delle ragazze?
Da Peter me
lo sarei aspettato, ma da te…”
“Lizzie
mi piace…”disse a voce così bassa che
James
dovette avvicinarsi per sentire meglio.
“E
allora dov’è il
problema?”esclamò dopo aver sentito.
Remus si
divincolò dalla stretta dell’amico e si
voltò
dandogli le spalle.
“Tu
non capisci!”
“Allora
aiutami! Come pretendi che io ti capisca se non mi
dici nulla?”
James si
stava sul serio arrabbiando.
“James,
io non sono una persona normale!”
“Ah,
no?”
“Sono
un lupo mannaro! Ti sembra poco questo?”
“Ed
è per questo che ti rifiuti di uscire con le ragazze e
di andare alle feste?
Di cosa hai
realmente paura Remus?
Che la gente
lo scopra? Dei loro giudizi?
Di
cosa?”
“Anche!
Ma non è solo per questo!
Ho paura di
perdere le persone che amo.
Se lo
venissero a sapere gli altri sarei un emarginato!”
“Noi
ti abbiamo abbandonato?”
“No,
ma…”
James gli si
avvicinò e lo abbracciò da dietro, posando il
mento sulla sua spalla.
“Noi
siamo i tuoi veri amici e ti abbiamo accettato per
come sei!
E se gli
altri lo scoprissero e non ti accettassero non
sarebbero dei veri amici!
Ma non
è detto che lo scoprano!
Quindi tu ora
vai da Lizzie e la inviti ad andare insieme
alla gara di ballo!
Muoviti!”
“Ma
se è già impegnata?”
“Ieri
si lamentava con Lily perché nessuno l’aveva
invitata!
Vedrai che
è ancora libera!”e lo incitò a scendere
le
scale ed a chiederglielo.
Lo vide
avvicinarsi alla ragazza e sedersi accanto a lei.
Parlarono per
un po’, poi le sorrise, radiosa.
“Certo!
Grazie per
l’invito, accetto molto volentieri!”la
sentì
dire e non potè trattenersi dal sorridere anche lui.
Proprio in
quel momento Sirius entrò e gli si avvicinò.
“Che
hai da sorridere?”gli chiese a mò di saluto.
“Remus
ha appena invitato Lizzie ad andare al ballo con
lui!”
“Beato
lui!
Io sono stato
intrappolato da Marion!
Me
l’ha chiesto e non ho potuto dire di no!”
“Che
c’è di male?
Non state
insieme?”
“No!
Siamo solo
andati a letto un paio di volte, ma lei se l’è
creduta ed io non sono riuscito a disilluderla!”
Sprofondò
nel divano, sbuffando.
“Che
c’è di male in lei?
È
carina!”
“E’
una puttana! Noiosa da morire, pessima a scuola e nel
conversare, brava solo ad andare a letto!”
“Che
c’è? Il grande Sirius Black cerca il vero
amore?”
“No!
È
solo stufo di farsela con le puttane!
Ad Hogwarts
ce ne sono così tante!
Se vuoi te le
elenco!”
“No!
Grazie, ti
credo sulla parola!”
Sirius si
mise a ridere e dopo un po’ contagiò anche
James.
“Mi
piacerebbe avere lo stesso amore che avete tu e Lily,
sai?
Certe volte
vi invidio nel vedervi così…affiatati!
Complici! Persi l’uno negli occhi dell’altra!
Vorrei avere
anch’io un amore così!”
“Uao!
Non avevi mai
detto una cosa del genere! Ed io che credevo
che non saresti mai cambiato!”
Sorrise.
“Beh,
ti sbagliavi! Se sei cambiato tu perché non potevo
cambiare anch’io?”
“Alla
festa potrai cambiare partner sai?
Se hai
voglia, intendo!
E
s’indosserà anche una maschera per gli occhi!
Così
potrai sfuggire a Marion e ballare anche con altre
dame!
Credi che
Silente ballerà con la McGranitt?
Io spero di
sì!”
“Credi
ancora al fatto che stiano insieme?”
“No!
Non stanno
insieme, ma lui è innamorato di lei, ci
scommetto quello che vuoi solo che non lo vuole ammettere!”
Sirius
sbuffò.
Certe volte
era meglio lasciar straparlare James, invece
che starlo a sentire.
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Capitolo 10 *** senza maschera ***
Senza
maschera
La sera della
gara di ballo tutta la scuola, professori
compresi erano in fibrillazione.
Anche loro
avevano deciso di danzare, ma non di
travestirsi.
“Uffa!
Volevo vedere la McGranitt vestita da dama
dell’Ottocento!
Te
l’immagini, James?”aveva commentato Remus quando
seppe
la notizia.
James e
Sirius non poterono fare a meno di trattenere una
grossa risata.
“Peter,
tu con chi ci vai?”chiese il bel Black, ben
attento a non farsi vedere dal professor Lumacorno.
“Lisa
Strommer!”disse lui entusiasta.
James gli
rivolse un sorriso forzato.
“Contento
lui! Io non uscirei mai con una come lei!
È
orrenda ed antipatica!
Lily
sì che è perfetta!”e James
s’incantò nel guardare la
sua bella in compagnia di Jane, intenta a seguire la spiegazione, cosa
che
avrebbe dovuto fare anche lui e quando Remus glielo ricordò
James rispose:
”Me lo farò spiegare da lei quello che ha detto il
vecchio Luma!”
“Voglio
vedere come farai a studiare con lei vicino!”
“Hai
ragione! Studiare è uno spreco di tempo con una come
lei!
Dammi i tuoi
appunti, Sir!”
“Ehi!
Molla! Copia
quelli di Remus!”
“Black!
Potter! Vi consiglio di fare silenzio, miei cari
ragazzi!
C’è
chi vorrebbe fare lezione qui!
Posso capire
che siate eccitati per il ballo, ma suvvia!
Un
po’ di calma, miei cari!”irruppe il vecchio
professore
panciuto.
“Ci
scusi, professore!”dissero i due in coro, rendendosi
conto di avere 50 paia di occhi puntati addosso.
“Il
ballo è stasera! Non sei
contento?”esclamò James
appena uscito dall’aula diretto nel dormitorio.
“Sì!
Lo so benissimo! Ne parla tutta la scuola e tu più di
tutti!
Da quando hai
imparato da me e Lily i passi non stai più
nella pelle!”
James sorrise
radioso.
“Grazie!”e
lo abbracciò.
Sirius rimase
stupito da quell’abbraccio.
Era da
parecchio che non si abbracciavano, capitava
piuttosto raramente a dir la verità!
“F-figurati!”
Il ragazzo si
staccò da lui, sorridendo ancora di più.
“Cosa
indosserai, Sir?”
“Un
completo da cavaliere, ma senza armatura.
Remus mi ha
aiutato a sceglierlo quando siamo andati ad
Hogsmeade qualche settimana fa!”
“E
lui? Sai come si vestirà?”
“Da
vampiro. Ho visto il vestito! È stupendo!”
“Peter?”
“Da
zucca!”
“Cosa?”
Erano
arrivati al dormitorio e James si voltò a guardarlo,
come se fosse impazzito.
“Zucca?”
“Non
chiederlo a me! Ha detto che gliel’ha fatto la mamma
e non vuole deluderla!”
“Oddio!
Lo prenderanno in giro tutti!”
“Ho
provato a dirglielo, ma non ha voluto darmi ascolto!
Beh, faccia
come vuole! Io ci ho provato, ma non lo
consolerò dopo!”
Sirius
tirò fuori da baule un bel vestito cavalleresco.
A quanto pare
quasi tutti i ragazzi si sarebbero vestiti
così.
Ma non
potevano avere la minima chance di essere belli
come Sirius e James quella sera.
“Io
vado da Marion, ragazzi! Ci vediamo, se riuscirò a
sopravvivere!”
Sirius
lasciò gli amici in Sala Comune ed uscì fuori con
una faccia da condannato a morte.
James si
sistemò la mascherina nera sugli occhi e si
guardò intorno: tanti cavalieri e dame, ma anche vampiri,
stregoni oscuri,
banshee, lupi mannari (versione pezzotta di Remus), ninja
(…), ninfe, fate,
orchi e molti altri travestimenti.
Alcuni
originali (e patetici) come quelli di Peter, altri
classici come gli stregoni.
Lizzie si
avvicinò il volto coperto da una bella maschera
argentata, ma facilmente riconoscibili, a lui ed a Remus, sorridendo.
“Ciao,
ragazzi!”li salutò e Remus avvampò nel
vederla.
Fortunatamente
se ne accorse solo James che non fece
commenti.
Lizzie era
davvero molto carina quella sera.
Vestita con
un abito aderente, color blu scuro, portava i capelli
sciolti sulle spalle in morbidi riccioli.
“Ciao!”la
salutò Remus, riacquistando la capacità nel
parlare.
“Sei
davvero stupenda!”
“Grazie!
Anche tu sei
bellissimo! Molto affascinante!”
Remus le tese
il braccio.
“Vogliamo
andare?”
“Con
gran piacere, mio cavaliere!”e se ne andarono
lasciando James ad aspettare Lily.
Una ragazza
scese le scale, lentamente con grazia e
leggerezza, ma James non la riconobbe.
La fanciulla
si avvicinò a lui.
Indossava un
abito lungo rosso scuro e una maschera rossa
come il vestito.
I lunghi
capelli biondo scuro ricciuti, scendevano ad
incorniciarle il viso, ed erano tenuti da fermagli brillantinati.
“Ciao,
James!”lo salutò.
“Jane?”
“Indovinato!”
Sorrise.
“Come
stai? Sei riuscita a trovare un ragazzo?”
“Sì!
Tom di Tassorosso!
Anche se non
è il ragazzo che avrei voluto!”
“Non
ti preoccupare! Anche Sirius è con una ragazza che
non gli va a genio!”
“E
chi ha parlato di lui?”
Le gote della
ragazza s’imporporarono.
“Diciamo
che l’ho intuito!”
“Te
l’ha detto Lily?”
“No!
Lei non
tradirebbe mai un segreto della sua migliore
amica!
L’ho
capito vedendo come eravate affiatati e complici nel
ballare!
Secondo me,
lui prova qualcosa per te, anche se non lo
vuole ammettere!”
“Se
provasse qualcosa per me, ora starei io con lui!
Non credo che
abbia problemi di timidezza!”
“Quelli
no, ma non manifesta mai i suoi sentimenti, come
l’affetto o l’amore.
Con nessuno!
È fatto così!
Lo conosco
dalla nascita e non l’ho mai sentito dire “Ti
voglio bene”!
Credo che la
sua sia solo paura!”
“E
di cosa?”
“Di
perdere chi ama.
Quindi tende
a non legarsi troppo ed a nascondere i suoi
sentimenti per paura di rimanere ferito!”
“Non
lo sapevo!”
James
scrollò le spalle.
“Anche
Remus la pensa così, ma lui non ha mai detto
nulla!”
Jane
guardò l’orologio che portava al polso.
“Io
vado, Jamie!
Vedo vedermi
con Tom! Passa una bella serata con la tua
bella!”
E se ne
andò, attirando gli sguardi di tutti i ragazzi
della Sala Comune.
Ma ad
attrarre gli sguardi quella sera fu anche un’altra
persona.
Scese le
scale lentamente e si guardò intorno, sorpresa di
avere tanti sguardi addosso.
Il lungo e
setoso abito azzurro cielo che scendeva fino al
pavimento, un abito da principessa del Medioevo.
I capelli
rossi sciolti e boccolosi, fermati da mollette
brillantinate, che
le incorniciavano il
volto abbellito da una bella maschera bianca: Lily Evans era
bellissima, la
maschera che le copriva solo gli occhi, lasciava scoperta la morbida
bocca,
resa rosea da un filo di lucidalabbra.
“Sei
bellissima.”
James le si
avvicinò e la prese per mano.
“Io…James…non
me l’aspettavo!
Non avresti
dovuto…io…”
Il suo
ragazzo le posò un dito sulle labbra, zittendola.
“Per
te farei di tutto, un abito non è nulla!
Ti amo alla
follia.”e lo dimostrò davanti a più di
20
persone, baciandola sulle labbra con dolcezza, un bacio leggero e
passionale
allo stesso tempo.
Quando si
staccò la sua bella era arrossita, ma il volto
era illuminato da un radioso sorriso.
“Andiamo?”chiese
lui, tendendole il braccio.
Lily lo prese
“Come vuole lei, mio bel cavaliere.”
La Sala Grande era molto
diversa e loro rimasero
di sasso quando fecero il loro ingresso.
I tavoli
delle Case e dei professori erano scomparsi ed al
loro posto al centro della Sala c’era una pista da ballo
enorme.
Grandi
tavolate cariche di cibi di ogni genere erano state
messe contro il muro e piccoli tavolini sistemati accanto ad esse.
La musica era
dolcissima e lenta, ideale per balli come il
valzer e quelli da sala.
C’erano,
inoltre, zucche illuminate da candele,
pipistrelli che svolazzavano ovunque, armature incantate…
Un bel mix
tra spaventoso e romantico, non c’era nulla da
controbattere.
Lo sguardo
dei due giovani venne attirato dal ballerino di
gran lunga più bravo della scuola: Sirius Black danzava
benissimo, stretto a
Marion che aveva l’aria di spassarsela un mondo, al contrario
del suo cavaliere
che aveva un’aria tutt’altro che felice.
“Non
ballate?”disse una voce allegra alle loro spalle,
facendoli sobbalzare.
Albus Silente
indossava un lungo vestito verde smeraldo, impreziosito
da fili d’argento ed un cappello intonato.
Sorrideva ed
i suoi vividi occhi azzurri brillavano.
“Non
ancora, prof!”disse allegro James.
Lily gli
tirò una gomitata, ma James non reagì.
“Irriverente
come sempre vedo!
Vero, ragazzo
mio?”
“Credevo
di piacerle così!”
James sorrise
al preside.
“Vero!”
“Posso
parlarle un secondo?”
Silente
annuì ed i due si allentarono da Lily ed
iniziarono a confabulare, sotto lo sguardo curioso della ragazza.
Poi James
scoppiò a ridere e gli diede una pacca sulla
spalla.
Lily lo
guardò stupito.
Da quando in
qua James era così legato al preside?
Era
irrispettoso, irriverente e scherzava col fuoco se
faceva così!
Silente
sorrise al ragazzo e si chinò su di lui
abbracciandolo, cosa che stupì ancora di più la
sua fidanzata.
Poi James
tornò verso la sua dama, mentre Silente si recò
nel mezzo della pista.
Lily e James
lo videro avvicinarsi alla McGranitt e
chiederle di ballare.
Doveva aver
avuto una risposta affermativa, poiché poco
dopo iniziarono a volteggiare nel mezzo della pista.
“James!”
“Cosa
c’è?”
“Sei
così…così...irriverente con lui!
Come ti
permetti? È il nostro preside e gli devi portare
rispetto!
E poi cosa
gli hai detto?”
“Di
invitare la McGranitt a ballare!
Ed ha
funzionato, vedi?”
Li
indicò che ballavano, sorridendo, l’una nelle
braccia
dell’altro.
“Andiamo,
vieni!”e la trascinò a danzare.
Lily
lasciò cadere la questione e si strinse a lui,
volteggiando con grazia e leggerezza.
James era
diventato molto bravo nel danzare e la presenza
di Lily gli trasmetteva sicurezza e fiducia.
“Stai
andando benissimo, sai?”gli disse lei, con un
sussurro all’orecchio.
“Grazie
a te ed a Sirius.”
Come se
avesse sentito il suo nome, Sirius si avvicinò
alla coppia, ballando con Marion avvinghiata a lui come se fosse stata
incollata.
“Aiutami!”sillabò
lui all’amico.
James
soffocò una risata, ma all’occhiataccia di Sirius,
tacque.
“Credo
sia meglio aiutare Sirius!”disse a Lily che annuì.
“Sirius!
Potrei
parlarti un secondo?”disse ad alta voce, facendo
illuminare l’amico in questione.
“Da
soli!”continuò, guardando Marion che si
allontanò
dalla sua vittima, scocciata.
“Io
vado a ballare con qualcun altro!
Ci vediamo,
Siriuccio!”e sculettò via.
“Siriuccio?”
Uscendo fuori
James non potè fare a meno di scoppiare in
una sonora risata.
“Lascia
perdere, Ramoso!
Stasera
è stata una brevissima e pessima serata!
Ed io che
volevo divertirmi!”
“Mica
è finita!
Puoi ancora
farlo, sai?”lo incoraggiò Lily.
“Prima
però credo sia giusto dirvi una cosa importante.
Sir, ti
ricordi quando in infermeria mi hai chiesto come
facessi a sapere di Silente e della McGranitt ed io ti ho detto che ero
una
specie di confidente?”
L’amico
annuì.
“Beh…c’è
una cosa che non vi ho detto e che è bene che voi
lo sappiate.”
Si sedette su
una panchina fatta apparire per la festa e
fece un grosso sospiro.
“Però
voglio dirlo anche a Remus.”
“Lo
vado a prendere!”
Lily corse
via.
Sirius si
sedette accanto all’amico e gli prese la mano.
James lo
guardò, sorpreso da quel gesto semplice ed
affettuoso.
“Sto
per scoprire un segreto importante, vero?”
“Per
me lo è.
E voi non mi
crederete quando ve lo dirò.”
“Siamo
tuoi amici e ti crederemo sempre!
Comunque non
lo dire a Peter.
Se
è importante, finirà per lasciarselo scappare
davanti a
persone sbagliate!
Sai
com’è pettegolo!”
James rise ed
annuì, continuando a stringere la mano dell’amico
ed a tenere fisso lo sguardo sull’erba.
Lily
tornò poco dopo trascinandosi dietro un Remus
parecchio scarmigliato.
“Che
cosa stavi facendo?”chiesero i due, sconvolti.
Remus
avvampò.
“Pare
che si sia trovato con Lizzie!”spiegò Lily,
prendendo fiato.
“E
si vedeva!
Ed hai capito
il nostro Remus!
Che marpione
che sei!
E ce lo avevi
tenuto nascosto fino ad ora!
Non ti
riconosco più!”
“Ora
basta! Lily mi ha detto che James mi doveva, o
meglio, ci doveva dire una cosa importante!
Sarebbe?”
James prese
un profondo respiro.
“Mi
giurate di credermi?”
Annuirono.
“Volevo
parlarvi del rapporto che ho con Silente.
Secondo voi
sono legato a lui o irriverente come mi avete
spesso detto e troppo…non
so…”intimo” con lui, giusto?”
Non aspetto
una risposta che sapeva essere affermativa e
continuò.
“Faccio
così perché noi abbiamo un rapporto speciale e
non
perché sono più nel suo ufficio che a
lezione…ma
perché…lui…è…
Lui
è…”s’interruppe.
“COSA?”esclamarono
gli altri tre.
“Mio
padre!”
“COOOOOOOSA?”
“Aspetta
non è possibile!”esclamò Sirius.
“Io
sono stato a casa tua e tuo padre si chiama Richard,
non Albus!”
James scosse
la testa.
“Lui
è il marito di mia mamma, ma non è mio padre,
solo il
mio patrigno!
Durante una
vacanza mia madre l’aveva incontrato e tra
risa e vino sono finiti a letto…ed sono stato concepito
io!”
I tre lo
guardavano ad occhi sgranati.
“Non
mi credete, vero?”
“Certo
che ti crediamo!
È
solo un po’…”iniziò Remus.
“Assurdo!”finì
Sirius per lui, guadagnandosi
l’occhiataccia di Remus e Lily.
James gli
lasciò andare la mano e sospirò la schiena
appoggiata alla panchina.
“Se
sei suo figlio, perché vivi con tua madre ed il tuo
patrigno?”chiese Sirius, per recuperare.
“Non
sapevo che fosse mio padre fino a qualche anno.
Ho vissuto
con Richard e credevo fosse lui mio padre.
Poi sono
andato ad Hogwarts e Silente, con un inganno è
riuscito a farmi fare delle analisi del sangue, a confrontarlo con il
suo e a
dirmi la verità!”
“E
i tuoi?”
“Si
sono messi d’accordo nel farmi vivere con mia madre,
ma di stare nove mesi ad Hogwarts con mio padre.”
“Capisco!”
“E’
una cosa un po’ strana, vero?”
Tutti
annuirono.
“Ma
perché non lo sa nessuno?
Insomma,
dovresti essere famosissimo! Il figlio di Albus
Silente, il mago più potente della
Terra!”esclamò Sirius.
“E’
questo il problema! Essendo famoso lui, ha anche molti
nemici!
Quindi
abbiamo deciso di tenere questo segreto a tutti,
perché se si sapesse io finirei nei guai, secondo lui!
Potrebbero rapirmi o
farmi del male per ricattarlo!”
“Capisco!”
“Non
lo direte a nessuno, vero?”
“Ma
anche sì! Che domande assurde che fai?”
Remus fece un
sorriso.
“Noi
siamo tuoi amici e ti vogliamo bene anche quando ci
allontani da una bellissima ragazza!”
“Vai!
Vai! Rubacuori dei mie stivali!”
James rise
nel vederlo correre verso la Sala
Grande.
“Sono
contento che si stia divertendo almeno lui!”
Sirius
sospirò affranto.
“Vai
a divertirti! Con quella maschera non ti riconoscerà
nessuno!
E poi Marion
ha deciso di spassarsela con altri, quindi
hai via libera!
Vieni!”
James
scattò in piedi ed afferrò Lily e Sirius per un
braccio, trascinandoli verso la Sala
Grande.
Si sentiva
più leggero ora che aveva rivelato ai suoi
amici il suo segreto.
Ora non
c’era più nessuna barriera tra di loro, di alcun
tipo.
“Vai
e divertiti!”ripetè James, spingendo Sirius nella
folla,
dove scomparve dopo poco.
Sirius
sospirò.
“Vai
e divertiti! Parla facile lui! Lui ha la sua bella da
coccolare!”pensò lui amaramente.
Si diresse
verso il tavolo carico di cibo.
C’erano
pietanze di ogni tipo: zucche ripiene di
caramelle, bibite dall’aspetto orrendo e dal sapore
zuccherino, dolciumi di
ogni tipo e cioccolate
varie.
Prese una
barretta al cioccolato con nocciole e la scartò,
mordendone un pezzo e guardandosi intorno.
Molte persone
si erano sedute a chiacchierare ai tavoli, a
flirtare ed a baciarsi.
Solo pochi
ballavano ancora e tra loro c’erano Remus e
Lizzie e James e Lily.
“Ciao!”disse
una voce alle sue spalle, facendolo
sobbalzare.
Era di una
ragazza con un meraviglioso vestito rosso ed
una maschera dello stesso colore.
Non aveva la
benché minima di chi fosse, ma sorrise
ugualmente.
“Ciao!”
“La
festa non è di tuo gradimento?”chiese lei,
ricambiando
il sorriso.
“Diciamo
che, a parte il ballo, non mi va tanto stasera.”
“Non
hai nessuna dama al tuo fianco?”
“No,
ci siamo…persi di vista!”
“Scaricati?”
“Esattamente!”
Rise.
“Tu?”
“Non
mi andava di stare con il mio cavaliere, quindi
eccomi qui a parlare con te!”
Rise, una
risata cristallina e limpida, allegra e
spensierata che fece venire i brividi a Sirius.
Ma cosa gli
stava succedendo?
”Ti va di ballare?”chiese, seguendo il suo istinto.
La ragazza in
rosso, annuì.
La prese per
mano e la portò in pista.
“Che
bel vestito che hai!”disse facendole fare una
giravolta che allargò le pieghe dell’abito.
“Anche
tu! Sei un bellissimo cavaliere!”
“Ci
conosciamo?”
Aveva una
voce familiare.
“Ah,
ah!
Rovinerebbe
la mia identità, non posso dirlo!
Ho la
maschera apposta per nascondere chi sono veramente!
Così
posso ballare con chiunque, no?”
“Furba!”
Sirius
sorrise e man mano che passava la serata con lei si
rendeva conto di quanto avessero in comune.
Era come se
quella maschera che impediva l’uno di vedere
il volto dell’altro, avesse abbattuto tutte le altre
maschere, lasciando solo
le loro frasi, le loro battute, la loro danza…
Ogni volta
che la guardava provava una strana
sensazione…di disagio…di ansia…un
forte impulso di baciarla, accarezzarla,
abbracciarla…ma cosa aveva?
Il tempo
volò e ben presto dovettero fermarsi per prendere
fiato.
Sirius la
portò fuori e si lasciò cadere sulla stessa
panchina dove prima James aveva confidato a lui il suo più
grande segreto.
La ragazza si
sedette accanto a lui.
“Mi
sembra di conoscerti da una vita, sai?
È
così semplice parlare con te!”
“Forse
è così!”
“Non
dirmi che sei una mia parente?”
Fece una
faccia orripilata che provocò il riso della
fanciulla.
Scosse la
testa, passandosi una mano tra i capelli ricci e
biondo scuro.
Quei capelli!
Quante volte li aveva visti svolazzare in
aria o al fianco di Lily
“Jane?”chiese.
Lei
annuì.
Sirius la
guardò sorpreso e si chinò su di lei per
toglierle la maschera dal volto.
Lei fece lo
stesso con lui.
“Perché
non mi hai detto che eri tu?
Mi avevi
riconosciuto, no?”
Lei
annuì ed abbassò lo sguardo, giocherellando con
la sua
maschera.
“Non
so.
Forse se
avessi saputo che ero io, non mi avresti mai
invitata a ballare con te.
Per te sono
solo una compagna di squadra e l’amica della
fidanzata di James!”
Sirius colse
l’amarezza in quella frase.
“A
te interessano solo le ragazze “facili”! Figurati
se ti
accorgi di quelle normali!”
Aveva la voce
incrinata, Sirius se ne rese conto benissimo
e provò una stretta al cuore.
Era sempre
stato così superficiale con le altre?
Sempre
così “Black”?
In quel
preciso istante si odiò, provando un odio profondo
contro se stesso.
Senza volerlo
era come tutti gli altri della sua famiglia:
senza cuore, specialmente con le ragazze.
“Oh,
ma lascia perdere!”
Jane
scattò in piedi e prendendo la maschera corse via.
Il cervello
di Sirius rimase scollegato per un attimo, poi
reagì.
“JANE!”urlò
correndole dietro.
“JANE!
ASPETTA! FERMATI, TI PREGO!”
Corse verso
di lei e l’afferrò per un polso,
costringendola a voltarsi verso di lui.
Con sommo
orrore Sirius si accorse che stava piangendo.
“Jane…
Ti
prego…non piangere…non perché mi sono
comportato da
perfetto stronzo!
Mi dispiace
tanto…io non me ne rendevo conto.
Non credevo
di essere così…spregevole…e odioso con
le
ragazze!”
“Non
lo sei…tu indossi una maschera…di
arroganza…di
strafottenza…di superficialità…ma non
sei così…non sempre…non con noi della
squadra…o con i tuoi migliori amici!
Perché,
Sirius?
Di cosa hai
paura? Perché non sei te stesso?”
“Io
non lo so…non lo so proprio…”
Chinò
lo sguardo.
“Io….io…credo
di essermi innamorata di te…”
Il ragazzo
alzò lo sguardo di colpo per incontrare gli
occhi di un blu meraviglioso della fanciulla.
“Cosa?”
“Mi
sono innamorata di te, Sirius Black!
Di quel
ragazzo senza maschera, coraggioso e dolce con chi
ama…di colui che ha paura di mostrarsi per
com’è realmente…”
Sirius
sorrise e di colpo, senza neanche sapere cosa
l’avesse spinto, la baciò.
Una
sensazione di pace si diffuse in lui, una sensazione
bellissima…di tranquillità ed….amore?
Jane rimase
interdetta per attimo, poi ricambiò.
“Perché
l’hai fatto? Per farmi contenta?”
Lui scosse la
testa.
“Questa
sera…con te…è stata magica!
Sono stato
benissimo in tua compagnia, meglio di qualunque
altra persona…ogni volta che ti guardavo sentivo una strana
sensazione…non
so…un nodo alla gola…e la voglia di baciarti
irrefrenabile…
Che si
è manifestata solo stasera anche se ci conosciamo
da tanto tempo!
Credo che si
possa definire amore, non credi?”
Lei rise.
“Credo
di sì.”
Si
chinò su di lui e lo baciò.
Un
amore…un amore sbocciato
così…all’improvviso, in una
sera di fine ottobre…un amore nato perché
entrambi erano senza maschere, ma non
quelle materiali, quelle che loro si erano imposti: il ragazzo
arrogante e
presuntuoso, rubacuori e superficiale e la ragazza timida, studiosa,
allegra ed
in gamba…uno
l’arroganza…l’altra la
timidezza…ed ora finalmente erano a nudo
davanti all’uno ed all’altra…
“Ti
amo…”sussurrò lui a fior di labbra.
Spero
che vi piaccia questo capitolo…se avete
qualche problema o dubbio non esitate a chiedere!!!
Un
kiss
Lily
Black 90
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Capitolo 11 *** Minacce ***
“Voglio
sapere ogni cosa!”
Era ormai
notte fonda, quando la festa finì.
Silente e la
McGranitt avevano premiato Rossella Johns e
Robert Husdob del Grifondoro e la casa era in pieno delirio.
Dopo aver
fatto un capatina ad Hogsmeade per prendere
qualcosa da mangiare, James tirò Sirius in un angolo,
curioso.
“Hai
baciato Jane?”
Sirius
annuì.
Aveva un
sorriso da ebete e James non mancò di farglielo
notare, beccandosi un buffetto scherzoso.
“E’
stata una serata strana, sai?
E mi sono
accorto di essere stato troppo…arrogante e
presuntuoso con tutte le ragazze con le quali sono stato.
Ma non
sapendo chi fosse, mi sono sentito libero di essere
me stesso…”
“E
l’hai baciata?”
“Sì,
in che lingua te lo devo dire?”
“Mi
sembra strano che tu ti sia innamorato di una persona
che conoscevi da una vita solo dopo aver passato una serata piacevole
con
lei….”
Sirius si
limitò a fare spallucce.
“Con
il ballo com’è andata?”
“Benissimo
direi, anche se non ho vinto…”
“Almeno
ha vinto qualcuno dei Grifondoro.
E la nostra
Casa è in cima alla classifica per la Coppa!”
Si voltarono
verso Rossella e Robert che erano circondati
da una folla festosa.
“Anche
Remus non se l’è passata tanto male, o
sbaglio?”
Sirius fece
un cenno con il capo ed indicò l’amico che,
seduto accanto a Lizzie, era perso nei suoi discorsi e pendeva dalle
labbra
della ragazza.
“A
quanto pare anche a Lizzie piace!”
Infatti, la
ragazza in quel preciso istante si chinò su
Remus e lo baciò con dolcezza sulle labbra.
“Oh,
com’è cresciuto il nostro Malandrino!”
Sirius finse
di asciugarsi una lacrima dal volto e James
scoppiò a ridere.
“Sei
sempre il solito, Sir!
Codaliscia
è l’unico che non si sia messo con nessuna
ragazza stasera!
Io sto con
Lily, tu con Jane, Remus con Lizzie e Peter…”
“Lui
fa il palo, come al solito!”
“Come
sei crudele!”
“Preferisco
essere definito realista, prego!”
James rise e
gli passò un braccio intorno alle spalle.
Sirius,
inconsapevolmente, sorrise a quel gesto.
Potter e
Black.
Nessuno li
avrebbe potuti mai separare.
Quanto si
stava sbagliando e non sapeva ancora!
Dormitorio
dei Serpeverde
“E’
un vero affronto! Ne ho abbastanza! Non solo è stato
rinnegato dalla nostra famiglia, ma continua a frequentare quel Potter!
Dobbiamo fare
qualcosa!”
Bellatrix
Black incrociò le gambe sul letto e fissò i
presenti.
Riuniti nel
dormitorio dei ragazzi c’erano Regulus Black,
Lucius Malfoy, Narcissa Black e Rodolphus Lestrange e suo fratello
Rabastan.
Appoggiato al
muro, annoiato, c’era Severus Piton.
“Bella
ha ragione! Bisogna fare qualcosa!”esclamò Lucius,
battendo un pugno sulla mano.
Narcissa lo
guardò adorante e Bella accortasi dello
sguardo finse di vomitare, ben attenta a non farsi vedere dalla sorella.
Rodolphus e
Rabastan ridacchiarono sotto i baffi.
Regulus,
rintanato in un angolo, con la schiena appoggiata
al muro, taceva ascoltando i loro piani.
“Volete
fargli del male?”domandò.
Tutti si
voltarono verso di lui ed il giovane si sentì
sotto pressione.
“No.
Vogliamo solo
allontanarlo da Potter e cercare di tirarlo
dalla nostra parte.
Anche se
è un traditore, è pur sempre un Black e un mago
potente,
Ci farebbe
comodo! Gli farebbe comodo!”alluse a
Colui-che-non-deve-essere-nominato.
“Come?”
Era scettico.
“Una
pozione?”propose Piton.
“No!
Ora che se la fa con la Evans, la Mezzosangue
troverebbe
subito un antidoto!”
Nel sentire
Evans Piton si irrigidì, ma fortunatamente
nessuno se ne accorse.
Era dura
dover combattere con quella che solo pochi anni
prima era stata la sua migliore amica.
E vederla al
fianco di James Potter, poi, era
insopportabile.
“Perché
non prendiamo due piccioni con una fava!”esclamò
lui, colto da un’improvvisa idea.
Si sedette
accanto a Lucius.
Aveva sul
volto un sorriso che non prometteva nulla di
buono.
“Sentite,
voi volete avere Black dalla vostra, no?
E se
minacciaste di fare del male a Potter per convincerlo
a venire dalla vostra parte?
Non sarebbe
una cattiva idea e vedendo come è legato
all’amico, accetterebbe subito.”
“E
se si rifiutasse?
Se accettasse
per poi tirarsi indietro?”chiese Lucius,
interessato.
Piton aveva
gli occhi di tutti i presenti addosso.
“Basterà
far del male al suo amichetto per abbassargli le
ali e bloccare qualsiasi voglia di ribellione.
Così
fate contenti voi e me!”
“Tu?”
“Odio
Potter e farei di tutto per fargli del male!
Sarà
un giochetto divertente!”
“Non
sarà facile! Per niente! Potter è un abile
mago!”
“Non
se riesci a coglierlo di sorpresa e lo attacchi in
molti!
Allora
nessuno resisterebbe!
Che ne
dite?”
“Io
ci sto!”
Bellatrix
sorrise, malvagia.
Mano a mano
tutti furono d’accordo, anche un riluttante
Regulus.
Che il piano
avesse inizio…
La settimana
dopo il ballo passò in un lampo.
La McGranitt
era così contenta che avessero vinto la gara,
che risparmiò ai Grifondoro qualsiasi compito e
dedicò la settimana al relax
più completo.
“E’
contenta perché ha ballato con tuo padre!
Ci scommetto
quello che vuoi, Jamie!”
“Adesso
credi anche tu che ci sia una tresca?”
James
ridacchiò.
“Certo!
Se ho creduto
a ciò che mi hai detto a proposito dei tuoi,
ora posso credere a tutto!”
“Scemo!”
“Ciao
a tutti!”li interruppe una voce squillante.
Jane si tolse
i capelli ricci dal viso e sorrise a tutti i
presenti, ammaliando una decina di ragazzi, Sirius compreso.
Era mattina
presto di un grigio che di più grigio non si
può giovedì ed erano a colazione.
Sirius
sorrise alla sua neo-fidanzata e si spostò per
farla sedere accanto a lui.
Poi le diede
un dolce bacio.
Era la prima
volta che si baciavano in pubblico, l’avevano
fatto sempre in luoghi meno affollati o deserti, e il loro gesto
provocò una
miriade di pettegolezzi.
Le ragazze
iniziarono a inviare mentali Avada Kedavra
verso Jane perché aveva tolto loro il mitico Sirius Black,
mentre i ragazzi
facevano lo stesso con Sirius.
“Adesso
non vi lasceranno più in pace!”decretò
Lily.
“Chissenefrega!”esclamò
Sirius staccandosi dalla sua
bella.
“E
poi ci sei passata anche tu, no?
Sei fidanzata
con uno dei ragazzi più belli di Hogwarts,
saprai come evitare guai!”disse Jane.
“Sì,
non preoccuparti!”
“E
poi ci sono io a proteggerti!”
Sirius la
tirò verso di sé, fino a prendersela sulle
ginocchia e baciarla con ardore.
“Black!
Caville!
Per la barba
di Merlino, un po’ di contegno!
Se volete
fare cose del genere, prendetevi una stanza,
no?”
“Sarà
fatto, professoressa!”fece Sirius allegro, facendo
ridere tutti i presenti.
La McGranitt
se ne andò, scuotendo la testa, rassegnata.
“Ora
anche gli insegnanti lo sanno!”
Jane era
molto rossa in viso.
“Che
c’è? Ti vergogni di me?”
“No!
Non mi piace farmi pubblicità!
Tutto qui, tu
non c’entri nulla!”
“Mi
sa che hai sbagliato persona di cui innamorarti se non
vuoi avere pubblicità, mia cara!”la prese in giro
lui, ravviandole una ciocca
ricciuta dietro l’orecchio.
James decise
di lasciarli perdere e si volse verso Remus,
stranamente lontano da Lizzie.
Anche se
erano compagni di stanza in quei giorni avevano
detto poco e niente.
“Come
va con la tua bella?”
Remus
sorrise, radioso.
“Benissimo,
direi!”
“Lei
lo sa?”
James alluse
al “piccolo problema peloso”dell’amico.
“Preferisco
far aspettare un po’ di tempo!
È
troppo presto! Non sono ancora pronto!”
“Sono
così felice per voi!
Siete una
bellissima coppia!”
“Più
di Sirius e Jane?”
“Mmm!”
Era appena
finita l’ultima ora di lezione della mattinata
quando Sirius venne bloccato in corridoio e trascinato in uno
sgabuzzino.
“Chi
diamine sei?”sbottò, liberandosi dalla ferrea
presa,
con un violento strattone.
D’un
tratto una bacchetta si accese rivelando sua cugina
Bellatrix a pochi centimetri da lui.
Per poco al
giovane non venne un colpo.
Scorse dietro
di lei, la figura di altre tre persone che
la bacchetta illuminò subito.
Erano Lucius,
Rabastan e Rodolphus.
“Che
cosa diavolo volete da me?”
Incrociò
le braccia sul petto e li guardò, come a
sfidarli.
Bellatrix
sorrise.
“Proporti
un accordo!”
Sirius
scoppiò a ridere.
“Questa
è bella! Ed io dovrei darvi ascolto!
Che cosa
ridicola!”
Si
voltò e fece per andarsene.
Aveva
già la mano sulla maniglia quando la voce di Lucius
lo raggiunse.
“Se
non lo farai ci vendicheremo, Black!
Sai che lo
faremo, se non accetterai!
E guarda caso
abbiamo già una vittima designata!”
“Jane?”
“No!
Noi non ci
abbasseremo a sfiorare una sporca mezzosangue!
Dovremo
disinfettarci, poi!”
Il gruppo
rise, mentre Sirius lottò contro sé stesso per
non saltare loro addosso.
Dava ancora
loro le spalle, la mano bloccata a mezz’aria.
“Chi?”chiese
anche se in cuor suo sapeva già la risposta.
“Il
tuo migliore amico…James Potter!”disse Bellatrix
con
enfasi teatrale.
Sirius si
voltò di scatto.
“Se
gli fate del male…se osate
sfiorarlo…io…”
“Dipende
da te questo!
Sono certa
che il tuo amico per quanto possa essere in
gamba non saprà difendersi da una decina di
persone!”
“Che
cosa volete da me?”
“Vogliamo
che tu smetta di frequentarlo e che ti schieri
dalla nostra parte.”
“Che
cosa dovrei fare io?
Ma siete
ammattiti? Non lo farò mai!”
“E
allora il tuo amichetto sarà nei guai!
È
semplice Sirius!
O non
frequenti più Potter o noi gli facciamo del male!”
Sirius
tirò fuori la bacchetta e così fecero anche gli
altri.
Proprio in
quel momento la porta dello sgabuzzino si
spalancò.
Era James e
teneva la bacchetta levata.
“Sirius…”
Il ragazzo in
questione si allontanò dai quattro.
“Che
cosa hai deciso, Sirius?
Accetti o
rischi?”esclamò Bellatrix.
Sirius non ci
pensò neanche.
“Accetto!
E voi dovrete rispettare i patti!”
“Sarà
fatto!”
Se ne
andarono, urtando James di proposito.
“Stai
bene?”chiese il ragazzo a Sirius.
Annuì.
“Sto
bene!”
“Mi
sono preoccupato! Non ti ho più visto!
Poi ho
sentito delle voci… Ti stavano minacciando? Ti
hanno fatto del male?”
Sirius scosse
la testa.
“No!
Sto bene!
Sto
bene…”
Quanto avrebbe voluto che
fosse vero.
per
proteggere le persone che amate, sareste disposti a cambiare, ad essere
diversi da quello che siete?
sirius viene messo di fronte ad una scelta difficile ee ha deciso?
come andrà avanti la storia?
continuate a seguirmi ed a commentare, è molto importante
per me!!!
un kiss,
Lily Black 90
|
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Capitolo 12 *** non ho scelta...iniziazione ***
Il vento gli
schiaffeggiava il viso, scompigliandogli i
capelli corvini.
Lui non se ne
curò e continuò a volare, incurante dei
compiti, degli amici, di tutto…
Voleva solo
starsene da solo e riflettere, pensare a
quell’accordo che aveva stretto.
Stare dalla
loro parte…che cosa avrebbero preteso da lui?
Cosa volevano
che facesse?
Ormai era
inutile pensarci.
Ora aveva
accettato e se non l’avesse fatto probabilmente
James si sarebbe trovato nei guai.
Nei guai.
“Chissà
come reagirà quando gli dirò che non posso
più
essere suo amico?
Se
riuscirò a dirgli la verità e se lui
l’accetterà o
meno?”si ritrovò a pensare.
E nel
frattempo anche solo pensare di non essergli più
amico gli provocava una stretta al cuore.
Si
conoscevano da una vita, loro due.
Avevano
condiviso tutto: gioie, amicizie, amori e dolori,
tanti dolori.
Sirius si era
appoggiato a lui quando era scappato di casa,
avevano vissuto insieme per mesi, anni sotto lo stesso tetto ad
Hogwarts.
C’erano
stati piccoli litigi, ma mai nulla che potesse
rompere quell’amicizia indistruttibile.
Fino ad ora,
almeno.
E la cosa che
più gli faceva male era pensare che avrebbe
dovuto lasciare i Malandrini.
Come faceva a
stare nel loro gruppo se non poteva essere
amico di James?
E Jane?
Sarebbe stato
costretto a lasciarla, non poteva
frequentarla.
Se loro
avessero avanzato altre richieste del genere,
probabilmente avrebbero puntato sulle persone che amava.
E se avessero
fatto del male a Remus o a Peter?
No, non se lo
sarebbe mai perdonato!
Lo avrebbe
impedito, anche se ciò significava soffrire.
“Ehi!
Ti stavo
cercando! Tutto bene, Sir?”
La voce di
James lo fece sobbalzare e poco mancò che
cadesse giù dalla scopa.
James lo
afferrò e lo aiutò a rimettersi dritto sul
manico.
“Sì…sto
bene…”mugugnò l’amico.
Ma non era
così e lo sapeva anche James.
Si sentiva
addosso lo sguardo penetrante dell’amico.
“Che
cos’è successo oggi? Intendo con Bellatrix e Co.
Che cosa
volevano da te?
Mi stai
nascondendo qualcosa,
Felpato. Ti conosco, non puoi fingere con me.”
Sirius
sospirò.
“Ho
deciso che per un po’, non
so quanto, è meglio smettere di
frequentarci.”disse, evitando il suo sguardo.
Sapeva che,
se l’avesse
incrociato, non ce l’avrebbe fatta a fare quello che doveva
fare.
Seguì
un silenzio palpabile.
Fu la voce di
James a romperlo.
“Cosa?
Per quale motivo?”
“Io…non
posso, Jamie.”
Sirius si
guardò intorno.
Si sentiva
osservato e sapeva benissimo che i fautori del
patto lo tenevano d’occhio.
“Perché
non puoi? Che cosa sta succedendo?”
Tese la mano
per mettergliela sulla spalla, ma Sirius si
scostò, arrabbiato.
“Sono
stufo, James Potter! Stufo di quest’amicizia, stufo
di te!”si ritrovò a gridare senza rendersene
neanche conto.
“Stai
mentendo! Non lo pensi sul serio!”
Sirius
scoppiò a ridere, una risata amara, triste.
“Io
non sto scherzando.
Guardami
negli occhi e dimmi se mi credi o meno.
Dimmi se sto
mentendo o no!
Dobbiamo
rompere quest’amicizia! Non c’è altra
scelta!
Pensaci! Non
abbiamo un accidenti in comune, a parte la
casa d’origine.
Credo che sia
meglio farla finita qui.
Tu te ne
starai con i tuoi ed io con i miei!”
“Con
i Serpeverde, quindi?”
Cenno
d’assenso.
“Questo
vuol dire che lascerai i Malandrini?”
Una stretta
al cuore.
Sirius
dovette annuire.
“E
Jane?
Con lei cosa
farai dopo questo tuo cambiamento di rotta?”
Rise beffardo.
Era ferito e
Sirius lo sapeva, ne era consapevole.
“Vedrò
cosa fare con lei.
Ma non credo
che rimarremo insieme.
Non
posso.”
“Fa
come vuoi!
Hai scelto la
tua strada? Sono felice per te.
Stai bene con
i tuoi nuovi amici, Black!”
E se ne
andò.
Black.
L’aveva chiamato per cognome.
E mentre lo
guardava allontanarsi Sirius si chiese se
avrebbe mai avuto il coraggio di dirgli la verità.
Appena
varcò la porta della camera Sirius si ritrovò a
contare.
“Uno…due...tre!”
“Che
cosa ti è saltato in mente, eh?”
L’urlo
di Remus gli arrivò al tre. Beh, se lo aspettava!
Remus Lupin
lo guardava con tanto d’occhi.
Sirius lo
superò con freddezza, senza battere ciglio di
fronte alla sua espressione furiosa.
“Perché
hai detto quelle cose a James? E come ti salta in
mente di abbandonare noi Malandrini?
E Jane, poi!
Mi devi una spiegazione!”
Sirius
sbuffò e si diresse verso la borsa cacciando i libri.
“Io
non ti devo proprio niente!”
“Sirius!
Che cosa
è successo?”
Sirius
sbuffò nuovamente e si voltò a guardarlo negli
occhi.
“Non
posso dirtelo.”ammise.
“E
perché, di grazia? Dov’è uscita questa
storia che tu
vuoi stare con i tuoi parenti? Con i Serpeverde, Felpato!
Tu li odi,
sei uno di noi! Come puoi buttare tutto al
diavolo?
E James!
Cazzo, Sir! Siete amici dalla nascita, come puoi
anche solo pensare di abbandonare tutto?”
Sirius tacque.
Si sentiva
male, voleva solo che tutto ciò non fosse mai
accaduto.
“Insonorizza
la stanza con un incantesimo.”disse dopo un
attimo di riflessione.
Se diceva la
verità a Remus, forse lui avrebbe trovato la
soluzione.
Era la mente
pensante del gruppo o no?
Remus lo
guardò accigliato ma lo fece ugualmente.
“Sputa
il rospo.”
E Sirius
raccontò tutto: delle minacce, l’accordo e la sua
decisione.
Alla fine
Remus lo guardò, stupefatto.
“Ed
ora?”
“Me
lo chiedo anch’io.
Devi dire
tutto a James. Io non posso. Loro non vogliono.
E devi dire
la verità anche a Jane.
Devi spiegare
loro ogni cosa. È meglio rompere i rapporti
mentre tento di trovare una via d’uscita.”
“Che
pensi che ti faranno fare dato che ormai ti hanno in
pugno?”
“Non
lo so.
Scherzi
orribili e cose del genere, credo.”
“E
se ti spingessero a…uccidere?”
Si guardarono
negli occhi.
Se ne stavano
seduti entrambi sul tappeto della loro
camera a gambe incrociate.
“Ci
penserò quando e se accadrà!
Ma io non
ucciderò mai nessuno, neanche sotto tortura.
Ho solo paura
per voi. Per James soprattutto.
Se gli
facessero del male?
Loro
sarebbero capaci di ucciderlo, solo per divertimento
e lo sai!”
“Lo
proteggeremo noi, non preoccuparti.
Tu pensa solo
a non cacciarti nei guai.
O meglio, in
guai irreparabili, perché sarebbe impossibile
che tu la smettessi di cacciarti nei pasticci!”
Sirius si
ritrovò suo malgrado a sorridere.
“Grazie,
Rem. Spero solo che vada tutto bene.”
“Spiegherò
io tutto a James, Peter e Jane.
Sei sicuro di
non voler dire tu a Jane tutto questo?”
Sirius scosse
la testa.
“Se
lo facessi, se le parlassi, non riuscirei a staccarmi
da lei.
Spero che
capirà la mia scelta.”
“Lo
fai per proteggere James! Non c’è nulla di
deplorevole
in questo!”
“No!
Solo un po’ troppo di
sentimentale!”scherzò lui.
“So
badare benissimo a
me stesso, Felpato! Non ho bisogno di una baby-sitter!
Perché diamine hai
accettato quell’accordo?
Ramoso”
Fu quello il
biglietto che
Sirius ricevette durante la prima ora di lezione.
Aveva smesso
di parlare con i
suoi amici da poche ore e già non ce la faceva
più.
Intense la
piuma
nell’inchiostro e scrisse:
”Tu
non conosci i miei parenti! Loro potrebbero ucciderti!”
“Cosa
vogliono da te?”
“Che
stia dalla loro
parte, ma non so cosa mi faranno fare.”
“E
ritengono una
vergogna il fatto che sia tuo amico?”
“…Sì!
Anche se sono
stato rinnegato, sono pur sempre un Black e loro odiano voi
Potter!”
“E tu
farai tutto
quello che ti dicono?
Non ci
frequenterai
più?”
“Non
ho scelta. Se tu
hai una soluzione che non prevede la tua vita messa in pericolo,
sarò ben
felice di leggerla!”
“No….
Non so che
scriverti….se dobbiamo scriverci usa questo pezzo di
pergamena.
È
stregato, tipo lo
specchio che usiamo noi.
Solo che da
meno
nell’occhio.
Non ti cacciare
nei
guai, Sir! Spero di trovare una soluzione a questo pasticcio.”
“Lo
spero anch’io. Già
mi mancate voi Malandrini!”
“Aha,
aha, aha! Anche
tu manchi a noi. Povera Jane! Ci è rimasta male quando Remus
ha detto la verità
a me, a lei, a Peter ed a Lily!
Ma ha capito la
situazione!”
“Meno
male!”
“Felpato?”
“Sì?”
“Grazie.”
“E di
cosa, di
grazia?”
“Di
proteggermi e di
preoccuparti per me!
Sei un vero
amico.”
“Hai
fatto tanto per
me e poi lo faresti anche tu.”
“Se
avessi dei parenti
bastardi, sì!”
Fu quello lo
scambio di battute
che ebbero i due amici durante l’ora di Trasfigurazione.
Mentre la
McGranitt spiegava
una cosa dal libro di testo, Sirius incrociò gli occhi di
Jane che era seduta
poco distante da lui.
Vi colse
dispiacere e
rammarico.
“Mi
dispiace.”sillabò lui, ben
attento a non farsi scoprire dai Serpeverde che seguivano la lezione
con loro.
“Anche
a me.
Ti
amo.”rispose lei sempre
sillabando.
“Ti
amo anch’io.”
Quella fu la
giornata più
solitaria che Sirius trascorse e non sarebbe stata di certo
l’ultima.
“Ehilà!
Ecco chi si rivede! Il
mio adorato cuginetto!”
Bellatrix
Black si sedette
accanto a lui al tavolo dei Grifondoro destando non poche domande ed
occhiate.
“Che
avete da guardare, voi?
Fatevi gli affaracci vostri o la pagherete cara!”li
liquidò lei, fulminandoli
con il suo sguardo di ghiaccio tipico della sua famiglia.
“Che
vuoi, Bella?”
“Stasera
andiamo in un posto e
tu verrai con noi.
Sarà
una specie di iniziazione.
Una
dimostrazione di ciò che
amiamo fare.”
“E
chi te lo dice?”
“Il
tuo accordo, no? Sempre che
tu non voglia romperlo ed in tal caso…”
Lasciò
la frase in sospeso, ma
Sirius sapeva benissimo come sarebbe terminata.
“Dove
andiamo?”chiese quella
sera, quando dietro ad un gruppo di Serpeverde, composto da Regulus,
Rabastan
ed altri, capitanato da Bellatrix e Rodolphus, percorse i bui corridoi
di
Hogwarts.
“Incontriamo
una persona.
Credo che tu
la conosca, ma
dobbiamo uscire da Hogwarts.”
Lui rise,
beffardo attirando
gli sguardi dei presenti.
“E
come avreste intenzione di
farlo?”
“Abbiamo
i nostri metodi.”
“E
sarebbero?”
“Non
credo che lo scoprirai,
Black.”disse una voce alle sue spalle.
E prima che
potesse rendersi
conto di chi aveva parlato, qualcuno lo colpì forte alla
testa.
Cadde a
terra, svenuto.
Quando
riaprì gli occhi si
ritrovò sulla dura e familiare terra.
Era ad
Hogsmeade!
“Come
diamine ci siamo
arrivati?
E chi
è stato a colpirmi?
Maledizione a lui! Se lo becco io…”
“Abbiamo
usato un trucchetto
che ci hanno insegnato i nostri amici.
Riesce a
creare un passaggio e
ci permette di andare ovunque noi vogliamo.
Ma se
l’avessi visto, saresti
andato a dirlo ai professori o ai tuoi amici.
Ops! Ora non
ne hai più, grazie
al nostro accordo!”
Bellatrix
sorrise, gelida e
Sirius provò una voglia impellente di saltarle alla gola.
Prima che
potesse reagire alla
sua provocazione qualcuno giunse accanto a loro.
Alta e magra
ammantata di nero
da capo a piedi, indossava un cappuccio nero anch’esso dal
quale sfuggivano
delle ciocche biondo platino.
Quei capelli!
Sirius li avrebbe
riconosciuti ovunque.
“Lucius
Malfoy.”disse,
attirando su di sé gli sguardi.
La figura si
tolse il cappuccio
e sorrise.
“Sirius
Black.
Vedo che ti
sei unito a noi!
Sono
felice!”
“Sono
stato costretto.”
“Lo
so, conosco i dettagli.
Un’idea geniale.
Così
abbiamo un altro Black
dalla nostra, sei un bel acquisto, ragazzo!”
Parecchi
risero o sorrisero.
“Io
non farò nulla.”
“Per
ora, ma se sarai costretto
dovrai obbedirci e fare quel che vorremo.”
“Questo
è da vedere, Malfoy.
Troverò
un modo per liberarmi
di voi.”
Malfoy rise.
“Sarò
curioso di vedere questo
modo.
Ma ti
conviene fare il bravo,
Black. Con noi non si scherza.”
“E
credi che non lo sappia?”si
ritrovò a pensare Sirius.
“Dobbiamo
andare, Lucius.
Narcissa ci
sta
aspettando.”disse Regulus.
Aveva una
strana espressione
sul volto.
Non esaltata
come quella degli
altri, né felice, né al settimo cielo.
Era come se
volesse che tutto
ciò finisse al più presto.
Sirius se ne
rese conto, ma non
disse nulla.
Probabilmente
era solo una sua
impressione.
Hogsmeade era
avvolta nella
bruma e non c’era anima viva lungo le strade.
I negozi
erano serrati e da
ogni lato c’erano cartelloni che invitavano alla prudenza.
Voldemort era
in agguato e
nessuno osava scordarlo.
“Il
Ministero ci invita alla
prudenza ed io sono fuori Hogwarts con un gruppo di quasi Mangiamorte e
due
Mangiamorte come Lucius e Narcissa!
Che bel modo
di non cacciarsi
nei guai, eh Remus e James?”pensò Sirius, mentre
si stringeva nel mantello e
seguiva gli altri.
Giunsero ad
un vicolo cieco e
buio e vi entrarono.
Appoggiata al
muro, con aria
annoiata e con capelli biondi che le incorniciavano il viso, se ne
stava
Narcissa Malfoy.
Ai suoi piedi
giaceva un uomo,
legato ed imbavagliato con un’espressione di puro terrore sul
volto.
“Era
ora! Mi stavo annoiando ad
aspettarvi.
Ma quanto ci
avete
messo!”sbuffò lei, infastidita ed
avanzò verso il gruppo.
“Vedo
che anche Sirius Black si
è unito a noi.
Bene!
Più siamo più ci divertiamo!”
Rise, felice,
come una bambina
che avesse appena ricevuto il suo regalo di Natale.
“Chi
è?”chiese Regulus,
indicando con un cenno del capo l’uomo che giaceva appoggiato
al muro.
“Non
so.
Io
l’ho solo rapito.
Probabilmente un ignaro ed innocente passante.”
“Che
cosa avete intenzione di
fare?”chiese Sirius e nella sua voce si notava un
po’ di paura e nervosismo.
“Divertirci,
no?
Tu che
faresti, Black? Lo
lasceresti andare a casa senza avergli fatto nulla? Sei troppo
buono!”
“Lasciatelo
andare, maledizione!
Potrebbe avere una famiglia che lo aspetta a casa…”
“O
essere un essere inutile.
Non lo so e non me ne importa.
Voglio solo
divertirmi e Lui è
d’accordo.”
“Lui
chi? Il vostro padrone?
Tu-Sai-Chi?”
“Certo!
Siamo Mangiamorte e
siamo ai suoi ordini, ma ora basta parlare.
Muoviamoci!”
Tirò
fuori la bacchetta e gli
altri fecero lo stesso circondando l’uomo.
Tutti tranne
Sirius che corse
davanti all’innocente e spalancò le braccia per
proteggerlo.
“Levati
di mezzo, Black! Non
essere stupido! Sei solo e noi siamo in molti! Non hai nessuna speranza
di
vincere.”disse Malfoy.
Ma Sirius
rimase dov’era
testardo.
“Bene.
È
quello che ci vuole per farti
capire chi è che comanda qui!
Crucio!”
Un dolore
inimmaginabile
investì Sirius come un torrente in piena.
Fu come se
mille coltelli
incandescenti gli perforassero la pelle.
Urlò
ed urlò ancora, cadendo a
terra e contorcendosi.
Voleva
morire…voleva che
finisse…voleva che il dolore cessasse…
E poi
finì, in fretta com’era
iniziato.
Respirò
profondamente,
assaporando l’aria gelida.
Tremava
follemente ed aveva
perso la bacchetta magica.
“Ti
è piaciuto, Black?
Vuoi che lo
rifaccia?”disse
Bellatrix.
Sirius non
rispose.
Non voleva
soffrire ancora, ma
non voleva che uccidessero quell’innocente.
“Ora
basta, Bella! Sai che non
ci lascerà mai fare di sua spontanea volontà.
Regulus,
tienilo fermo mentre
noi ci occupiamo di quest’uomo.”
“NO!”
Sirius
tentò di ribellarsi alla
stretta del fratello, ma, debole com’era, dopo la maledizione
senza perdono,
non ottenne nulla.
“Lasciami!
Regulus, lasciami!
Impedisciglielo, ti prego!
Reg, ti
prego! Fermali!”
Ma la presa
di Regulus non si
allentò.
“Guarda
ed impara, Black!”disse
Rabastan.
Si
avvicinarono all’uomo e gli
tolsero il bavaglio come a godere delle sue urla disperate.
“Crucio!Crucio! Crucio!”
La
maledizione senza perdono
venne ripetuta più e più volte e gli urli
dell’uomo si combinarono con quelli
di Sirius, che lottava per liberarsi ed implorava la liberazione
dell’uomo.
Mai avrebbe
immaginato di
trovarsi di fronte ad una tortura simile.
Si era
aspettato scherzi, anche
crudeli, ma pur sempre scherzi quando aveva accettato il patto.
Ma quella era
una tortura,
fatta da ragazzi che avevano la sua stessa età o poco
più grandi.
Ragazzi che
provavano gusto a
far soffrire la gente, come notò dai visi soddisfatti.
Avevano
torturato lui senza
battere ciglio ed ora stavano facendo lo stesso con
quell’uomo che non
conoscevano e su cui volevano divertirsi.
Era solo un
gioco, un gioco
crudele.
Il gioco
della vita, la lotta
della sopravvivenza.
Vinceva solo
chi riusciva a
sopravvivere.
“Dagli
tu il colpo di grazia,
Rodolphus.”disse la voce di Lucius.
“NO!”urlò
Sirius, ma tutti lo
ignorarono come avevano fatto fino ad ora.
Un lampo di
luce verde e l’uomo
giacque a terra immobile, per sempre, gli occhi spenti, vuoti che non
si
sarebbero mossi mai più.
Un urlo, un
urlo disperato
proveniente dall’unico ragazzo che non avrebbe mai voluto che
accadesse tutto
ciò.
“NOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!”
capitolo
terminato….spero che vi piaccia!!!
Povero
Sirius!!!!
Grazie
Dragonball93 e
Vicky Evans per aver letto e commentato il mio ultimo capitolo di
questa
storia!!!
E
grazie anche a chi
commenterà in futuro!!!
Kiss kiss kiss
Lily Black 90
|
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Capitolo 13 *** andrà tutto bene...almeno lo spero! ***
Sirius
non seppe mai come raggiunse il suo dormitorio quella notte.
Ricordava
a stento i ghigni e le risate dei Serpeverde.
Ma
sapeva benissimo che una cosa gli sarebbe rimasta impressa nella mente:
lo
sguardo spento di quell’uomo…mai
l’avrebbe dimenticato, mai l’avrebbe messo da
parte, sarebbe stato sempre a perseguitarlo, perché non
aveva fatto abbastanza,
perché non era riuscito a salvarlo…
Si
stese sul letto, senza neanche cambiarsi e affondò il viso
nel cuscino.
Era
così caldo il dormitorio dopo il gelo di
Hogsmeade…lì si sentiva al sicuro,
nulla gli sarebbe successo, o almeno lo sperava.
Chiuse
gli occhi, lottando per impedire a lacrime di rabbia e dolore di
fuoriuscire,
ma perse la battaglia e gocce di pianto iniziarono a rigargli le guance.
Forse
aveva pianto un po’ troppo forte, poiché
sentì il materasso abbassarsi ed una
persona accoccolarsi accanto a lui.
Non
chiese neanche chi fosse, lo sapeva già.
“Se
ti vedono, ti fanno del male.
Devi
starmi lontano.”
“Cosa
è successo?”
James
gli cinse le spalle con le braccia ed appoggiò il mento
sulla spalla
dell’amico.
“Nulla.”
“Stavi
piangendo e tu non lo fai mai.
Dev’essere
successo qualcosa di molto grave per sconvolgerti fino a questo
punto.”
Sirius
sospirò. Non gli si poteva nascondere proprio nulla.
Lentamente
gli raccontò tutto, senza però riuscire a
guardarlo negli occhi.
Quando
ebbe finito James esclamò:
”Devi dirlo a Silente!”
“Sì,
certo! Così fanno fuori sia me che te!”
Sirius
rise amaramente.
“Sir…”
“Jamie,
lo so che dovrei fare qualcosa. Cosa?
Io
non ho paura di morire e lo sai benissimo.
Se
dipendesse da me, io rischierei la vita ogni giorno.
Ma
se dico qualcosa, loro potrebbero fare del male a te, a Remus, a Lily o
a Jane.
E
non mi va di rischiare.”
“Per
difendere quell’uomo stasera potevano ucciderti, lo sai,
vero?”
“L’avresti
fatto anche tu.”
L’abbraccio
di James si fece più forte.
“Lo
so, hai ragione.
Ma
non potrai proteggerci per sempre. Non potrai proteggere me per sempre.
Ma
so che, se mi trovassi nella tua stessa situazione, farei quello che
stai
facendo tu.”
“Se
mi costringessero a torturare…o ad
uccidere…cosa…”
“Non
lo fare, anche se devi proteggermi!
Preferisco
rischiare, vedere rischiare anche i miei amici che vedere te diventare
un
assassino per noi!”
“Spero
solo che mi coinvolgano in scherzi, anche crudeli, ma mai
più cose del genere…
Avrei
tanto voluto salvarlo!”
“Hai
fatto il possibile!
Non
hai colpe! Sei intervenuto e sei stato torturato per questo!”
“Ma
gli abitanti di Hogsmeade…”
“Mio
padre ha detto che quando succedono cose del genere loro hanno troppa
paura per
dire la loro.”
“Non
so che fare.”
“Se
io e Remus riusciamo a trovare una soluzione si sistemerà
tutto.
Fidati
di noi.”
“Non
vedo via d’uscita.”
Sirius
si liberò dall’abbraccio e si mise seduto sul
letto accanto a James.
“Mi
mancate voi Malandrini.
Ed
anche Lily e Jane. Non so cosa fare senza di voi, mi sento
perso.”
“Puoi
sempre stare con noi in Sala Comune o in dormitorio, no?”
“Non
lo so e non voglio rischiare.
Se
sono riusciti a creare un passaggio che li portasse ad Hogsmeade ed
incontrare
due Mangiamorte, penso che spiarci sia un gioco da fare ad occhi
chiusi.”
“Vero.
Allora, dobbiamo solo stare attenti.”
“Dici
poco, eh?”scherzò lui.
“Andrà
bene. Ne sono certo. E se va male posso sempre chiedere aiuto a mio
padre.
È
una persona molto influente, sai?”lo prese in giro.
“Sul
serio? Non mi dire! E lo conosco per caso?”
Sirius
stette al gioco, fingendo di non sapere nulla.
“Certo
che sì! È il mago più potente di
questi tempi!”
L’amico
si tappò la bocca con la mano.
“Non
dirmi che è proprio…”
“Sì,
sì!”
“Lord
Voldemort in persona!”concluse lui, strappando
all’amico una sonora risata che
ben presto venne soffocata.
“No,
l’altro mago potente, scemo!”
“Zitto
che svegli gli altri. E non ho voglia di raccontare tutto di
nuovo.”
“Ci
penserò io, tranquillo.
Andrà
tutto bene.”
Quella
frase gli era stata ripetuta così tante volte che aveva
perso la sua efficacia.
“Lo
spero.”disse ugualmente, anche se non ci credeva affatto.
La
settimana successiva trascorse senza nessun’altra richiesta
da parte dei
Serpeverde.
Sirius,
costretto a non parlare con James, si ritrovò a frequentare
persone che
normalmente non frequentava…compagni di Casa sbruffoni e
pochissime volte
riusciva a parlare con Remus, Lily e Jane senza avere gli occhi di
qualcuno
addosso.
Era
una situazione insopportabile e lui non avrebbe retto molto.
“Che
pensi di fare, Sirius?”chiese Jane un giorno quando,
rintanati nel dormitorio
delle ragazze, poterono finalmente parlare tutti quanti senza paura di
ricatti.
“Non
lo so proprio.”
“Tra
pochi giorni ci sarà la luna piena. Verrai,
vero?”chiese Remus.
Non
aveva paura di dire del suo segreto lì.
Anche
Jane era stata messa al corrente.
Nel
dormitorio seduti comodamente sul tappeto c’erano lui,
Sirius, Jane, James e
Lily.
“Ovvio
che sì.
Cercherò
di evadere alla sorveglianza stretta.”
Sirius
ridacchiò.
“Peter
non sa nulla?”
“No.
Non me la sono sentita di dirglielo del ricatto.”
“Perché
no?”
James
afferrò una cioccorana dal mucchio nel mezzo del tappeto.
“Non
so, non mi sono sentito sicuro.
Meglio
non farlo sapere in giro.”
“Questione
di orgoglio, eh?”lo prese in giro James.
“Questione
di proteggerti.”
Con
questa frase Sirius lo mise a tacere.
“So
badare a me stesso e lo sai.”
“Credevo
avessimo finito questa storia, no?
Non
sai badare a te stesso se sei circondato da Mangiamorte!
E
quel passante aveva il doppio della tua età, Jamie!
E
se sei bravo ad Hogwarts non significa che sappia come cavartela
là fuori!”
Cadde
il silenzio.
Sirius
aveva parlato raramente del omicidio a cui aveva assistito e mai, prima
d’ora,
si era arrabbiato così con il suo migliore amico.
“Ti
preoccupi inutilmente!”insisté James, testardo.
Voleva
da una settimana che l’amico sciogliesse il patto, ma Sirius
preoccupato per
lui e per gli altri si era sempre rifiutato di farlo.
“Sai
una cosa, James? Credo che tu abbia ragione!
Mi
sono rotto le scatole di preoccuparmi per gli altri, di stare lontano
dai miei
amici per paura che capiti loro qualcosa di brutto e per cosa?
Per
quest’amicizia del cazzo!”urlò lui.
“Sirius,
io…”
James
tentò di parlare, ma Sirius scattò in piedi e
corse via, sbattendo la porta così
forte che i vetri delle finestre tremarono.
“Sei
di una sensibilità incredibile,
James!”sbottò Lily, prima di correre dietro
all’amico.
“SIRIUS!”urlò
Lily, rincorrendo l’amico.
Sirius
camminava a testa china per i corridoi di Hogwarts.
L’afferrò
per un braccio e lo costrinse a fermarlo.
“Ti
prego, ascoltami!”
“Che
cosa vuoi dirmi?”
“Sai
com’è fatto James!”
“Lo
so benissimo. Io sto cercando di proteggerlo, Lily.
Loro
sanno che è il mio migliore amico, sanno che è
come un fratello per me e se non
do loro retta faranno del male a lui!
E
lui questo pare non capirlo, crede di poter affrontare ogni cosa!
Crede
che là fuori basti un incantesimo per sistemare un
Mangiamorte, un assassino,
Voldemort…
Mi
hanno torturato, Lily e non voglio che provi quello che ho provato io.
Ma
è così preso da se stesso, dalla sua forza da non
rendersi conto che io lo
faccio perché gli voglio bene.
E
mi sento così stupido per provare un sentimento del genere,
perché sembra non
accorgersene neanche!
Mi
sembra di fare…non
so…l’eroe…perché sto al loro
ricatto…”
Tremava
dalla rabbia e dal dolore.
Lily
lo abbracciò e lo strinse a sé.
“James
ti vuole bene e lo sai.
Non
lo dimostra, fa il gradasso, dice di saper badare a se stesso, solo
perché ha
paura per te.
Ne
abbiamo tanto parlato, sai?
Teme
che possano costringerti a fare del male a qualcuno solo per coprire
lui.
E
non lo vuole.”
“Andrà
bene. Dovete stare tranquilli.”
Ed
anche questo capitolo è finito!!! So che forse
non è venuto benissimo e che non ho messo molte
novità, ma spero che vi piaccia
lo stesso e commentiate la mia storia!!!
Un
bacione speciale a Dragonball 93 che mi segue
sempre e che ringrazio moltissimo del sostegno che mi ha dato!!!
Sei
una grande amica ed una bravissima
scrittrice!!!
Ancora
grazie!!!
Commentate
in molti!!!
Un
kiss
Lily
Black 90
|
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Capitolo 14 *** torture ed allenamenti ***
Novembre
era arrivato da un bel pezzo, ormai, e Natale si avvicinava.
Lily
e Jane avevano iniziato a fare il conto alla rovescia già
dall’inizio del mese.
Gli
insegnanti, d’altro canto, avevano iniziato a fare compiti,
test ed
interrogazioni e tutti gli studenti di quinto e settimo anno erano
esauriti.
“Lo
sappiamo! Maledizione a loro! Ma li pagano per metterci ansia e
fretta?”sbottò
James un giorno di fine mese.
Lily
rise.
“Hai
ragione! Ma vogliono solo che non ci scordiamo dei M.A.G.O!”
“Neanche
un ritardato cronico riuscirebbe a farlo, con loro che ne parlano ogni
giorno!”
“Che
c’è? James Potter ha paura degli
esami?”disse una voce beffarda alle loro
spalle.
I
due si voltarono di botto per trovarsi faccia a faccia con Bellatrix
Black.
“No,
non direi!”
“Sai
una cosa? Un po’ mi manca vederti insieme al tuo
amichetto!”
“Dov’è?”
“Chi,
Sirius? Non lo so.”
“Quando
lo lascerete in pace?”
“Quando
avrà deciso di metterti nei guai e cioè mai!!!
Siete
così sentimentali!!!
L’affetto…l’amore…”
“Cose
che tu non proverai mai!”disse reprimendo a stento
l’impulso di saltarle
addosso.
I
presenti del corridoio si fermarono a guardarli litigare.
Lily
gli strinse il braccio, quasi a volerlo calmare.
“Andiamocene,
Lily! Vieni!”
James
le mise un braccio attorno alle spalle e se ne andò, dopo
aver riservato alla
Black uno sguardo di puro odio.
Sirius,
intanto, si era rifugiato in camera sua, tentando di trovare una
soluzione, ma
benché la cercasse ogni cosa che pensava era da escludere o
troppo irreale.
“Tutto
bene?”disse una voce facendogli fare un salto dalla sedia.
Era
Lily.
“Sì,
ma cosa ci fai qui? Non ti avevo detto di non farti vedere con
me?”
“Remus
e James hanno messo un incantesimo di protezione attorno al dormitorio
dei
ragazzi e fino a prova contraria siamo al sicuro qui.”
“Siete
dei geni!”
“Loro!
A me non era proprio passato per l’anticamera del cervello
una cosa del genere.
Pensa
positivo. Tra un po’ è Natale e tu rimarrai
qui.”
“Che
bello! Da solo!”
“James
ha deciso di restare anche lui!”
Sirius
trasalì.
“Cosa?
Ma mi ha detto che stava dai suoi!”
“Qui
c’è suo padre, no? E poi ti vuole fare
compagnia!”
“Va
a finire che restano anche i Serpeverde.
Mi
sembra di giocare a nascondino. Non faccio altro che stare lontano da
loro.
E
per tenervi al sicuro sto lontano anche da solo.
Che
devo fare?”
“Stai
con i Tassorosso ed i Corvonero, no? Sono gli unici da cui non
scappi!”
Sirius
si lasciò sfuggire una risata.
“Scema!”fece,
dandole una pacca affettuosa sulla spalla.
“Devi
venire con noi!”disse Bellatrix quella sera, afferrandolo per
il polso e
trascinandolo dietro di se.
Il
ragazzo ebbe appena il tempo di posare la forchetta colma di cibo che
già
Bellatrix lo aveva trascinato lontano dalla Sala Grande.
“Cosa
c’è?”esclamò quando lei lo
spinse in una sala insieme a Regulus e Rabastan e
Rodolphus.
“Abbiamo
uno scherzo in mente e tu parteciperai.”
“Se
si tratta di uccidere potete scordarvelo! Io non farò nulla
del genere!”
“E’
solo uno scherzo, Sirius! E poi non vogliamo uccidere nessuno, solo
torturare
un po’.”
”Io non farò del male a nessuno!”
Fece
per andarsene, ma la voce di Rabastan lo fermò con la mano
posata sulla
maniglia della porta.
“Sappiamo
che non tieni fede al nostro accordo.
Che
frequenti i tuoi amici a nostra insaputa.
Non
scherzare con noi, Sirius, sai che possiamo fartela pagare molto
cara!”
“Come
l’avete scoperto?”chiese, piano.
“L’abbiamo
saputo e basta. Non ti riguarda come!”
“Quindi
se non vuoi che facciamo del male a James ti conviene stare attento e
seguirci
senza discutere.”continuò Rodolphus.
“Sai
che potremmo colpire anche altri tuoi amici, oltre a James.
Ti
toglieremo tutto ciò che hai a cuore, se non farai come ti
diciamo e lo
sai.”concluse Bellatrix.
Sirius
voltava loro le spalle e tremava dalla rabbia.
Sentiva
il sangue ribollirgli nelle vene.
Quanto
avrebbe voluto fare qualcosa!
Si
voltò:
“D’accordo!
Farò come volete!”
“Questo
è l’atteggiamento giusto! Bravo, vedo che hai
capito perfettamente!”
“Cosa
dobbiamo fare e chi è la vittima?”
“Frank
Paciock!”disse Regulus e Sirius sbiancò.
“NO!
Non possiamo! Lui è un mio amico, non…”
“Non
hai scelta!”
“Maledetti!
Quando finirà questa storia io…”
“E
se noi facessimo in modo che non finisse mai?”
Bellatrix
sorrise.
“Troverò
il modo per sbarazzarmi di voi!”
“No
che non lo farai!
Sei
troppo legato ai tuoi amici e non faresti l’egoista solo per
avere più libertà!
Ti conosciamo, Sirius! Sappiamo i tuoi punti deboli!”
Sirius
strinse le mani a pugno.
“Mettiti
questo!”
Regulus
gli lanciò un passamontagna nero che il fratello
afferrò al volo.
“Dobbiamo
camuffarci come ladri?”
“Se
non vuoi finire in punizione, sì!”
Sirius
sbuffò e s’infilò il passamontagna di
lana.
Un’ora
dopo chiusi in una stanza con Frank legato ai loro piedi, Sirius
provò a
cercare disperato una soluzione.
Ma
anche se fosse rimasto ore a pensarci non l’avrebbe mai
trovata.
Non
c’era via d’uscita.
Bellatrix
calò di nuovo la bacchetta e Frank finì contro il
muro per l’ennesima volta.
Il
ragazzo gemette e Sirius, accanto a Rodolphus che lo teneva fermo per
impedirgli di reagire e difendere l’amico, si
sentì male.
Una
stretta al cuore.
Che
diamine stava facendo? Perché non riusciva a reagire?
“Sei
troppo legato ai tuoi amici e non faresti l’egoista solo per
avere più
libertà!” le parole della cugina gli rimbombarono
nelle orecchie.
Aveva
ragione, aveva trovato i suoi punti deboli.
Ed
ora era nelle sue mani.
E
non aveva via di scampo.
Un
rumore fece immobilizzare tutti i presenti.
Frank,
liberatosi dal bavaglio, iniziò ad urlare, attirando
l’attenzione.
Rabastan
gli tappò la bocca, ma ormai il guaio era stato fatto.
I
passi si fecero più vicini e la porta venne spalancata di
colpo, rivelando una
McGranitt furiosa ed in vestaglia scozzese.
“Che
cosa diamine sta succedendo qui? Paciock, cosa…?
E
voi?”
Puntò
la bacchetta contro i loro volti e i passamontagna volarono via di
colpo,
rivelando i reali volti.
La
professoressa sbiancò quando vide quello di Sirius.
“Tu?
Cosa? Come?
Nell’ufficio
del preside, subito!”urlò, arrabbiatissima, dopo
aver riservato a Sirius
un’occhiata di delusione profonda.
La
sgridata del preside fu una di quelle che raramente si scordano.
Le
loro famiglie vennero avvertite dell’accaduto e loro vennero
messi in punizione
per circa un mese di fila.
50
punti vennero tolti ad ognuno di loro.
“Potete
andare! Non tu, Sirius! Devo parlarti! In privato!”
Sirius
sospirò e si rimise a sedere.
Albus
Silente sembrava più vecchio che mai quella notte.
Erano
le tre della notte ed indossava una vestaglia blu notte con stelle e
lune
d’argento ricamate sopra.
Sirius
teneva gli occhi chini.
Non
voleva incorrere nel disappunto del preside, anche se sapeva di averlo
deluso.
“So
benissimo che tu non hai fatto nulla, Paciock ti ha difeso a spada
tratta.
Da
quel che ha detto devo dedurre che tu sia stato costretto a partecipare
a
questa spedizione punitiva, a questa tortura.
Sbaglio,
forse?”
Sirius
non rispose.
“Black,
devi parlare! Non è da te frequentare la tua famiglia, i
Serpeverde!
Cosa
è cambiato?”esclamò la McGranitt.
Il
ragazzo continuò a tacere.
“Minerva,
vai a riposare! Qui ci penso io!”
La
professoressa sospirò e batté una mano sulla
spalla del ragazzo, in un gesto
che voleva essere di affetto e conforto.
Ma
Sirius dentro di se sentiva solo dolore e frustrazione.
“Ti
hanno ricattato, vero?”
Sirius
sobbalzò nel sentire quelle parole.
“Come
fa a saperlo?”pensò
Silente
parve intuire i suoi pensieri poiché disse:
”Ho fatto alcuni calcoli.
Prima
di tutto hai smesso di stare con i tuoi amici, con James e Jane,
soprattutto ed
hai iniziato a stare con i Serpeverde.
E
l’unica cosa che può averti spinto a fare una cosa
del genere è un ricatto!”
Sorrise
ed i suoi occhi azzurri brillarono dietro le lenti a mezzaluna.
“Non
ho scelta.”
“Hanno
minacciato di fare del male ai tuoi amici, vero?”
“James
le ha detto qualcosa, giusto?”
“Accennato,
sì. Ma non dirò nulla a nessuno.”
Sirius
sospirò affranto.
“Non
doveva dire nulla! Accidenti a lui!”
“L’ha
fatto solo per proteggerti. Voleva qualcuno che ti tenesse
d’occhio e che
impedisse che ti cacciassi in guai seri!
Io
ero, modestamente, la persona ideale!”
Sirius
scattò in piedi.
“No,
invece! Senza offesa, ma anche se lei mi tiene d’occhio, sono
finito nei guai
comunque! A causa di questo ricatto ho assistito a un omicidio ed una
tortura e
non ho potuto fare nulla!”
“Sirius,
calmati, ti prego!”
Anche
Silente si alzò e fece il giro della scrivania.
“Calmati!”
“No
che non mi calmo!
Sono
stufo di stare lontano dai miei amici, di aver paura di parlare con
loro perché
altrimenti i Serpeverde possono fargli del male!
E
James! Hanno detto che lo uccideranno se non la smettevo di
frequentarlo e
stavo dalla loro parte!
Non
so che fare ed ho paura che mi costringano ad uccidere o a torturare.
Ho
fatto tanto per non essere come loro, per allontanarmi dalla mia
famiglia ed
ora sono punto e a capo! Di nuovo imprigionato in essa.”
Silente
gli posò le mani sulle spalle.
“Sei
un ragazzo molto coraggioso, Sirius e non sei affatto come loro.
Sei
diverso ed anche se loro ti costringono a stare insieme non significa
che
riusciranno a farti diventare uno di loro.
Sei
un Grifondoro e...come ha detto James…Malandrino,
ecco!”
“Nell’animo.”
“Resta
te stesso e vedrai che si risolverà tutto!
Mi
fido di te!”
“Temo
solo per i miei amici.”
“Lo
so. Troverete una soluzione.”
“Speriamo
che nessuno si faccia male in questa soluzione.
Anche
se per i Serpeverde…”
“Sirius!”
“Stavo
scherzando! E poi se lo meritano!”
“Tu
pensa a sciogliere questo ricatto senza far del male a nessuno.
Alle
punizioni ci penso io.”
“Non
puoi punirli ora?”
“Ancora?
No, comunque.
Se,
come credo e come ha detto James, hanno contatti con Mangiamorte
è meglio non
far rischiare i miei studenti.”
“D’accordo.
E
grazie.”
Detto
ciò se ne andò.
Percorse
i corridoi di Hogwarts fino al dormitorio come sognando.
“Ehi!
Stai bene? Per poco non mi buttavi per l’aria.”
Era
Frank, ripresosi subito grazie alla pozione ricostituente di Madama
Chips.
Sirius
sorrise a stento.
“Frank,
io…”
“Non
dire nulla, so che non volevi.”
“James
è nei casini. Se non faccio ciò che vogliono lo
ammazzano.”lo disse tutto d’un fiato,
quasi non rendendosi conto di ciò che stava facendo.
La Sala Comune era scarsamente illuminata
dalla poche fiamme che
ancora restavano nel caminetto.
Frank
gli prese il polso.
“Dici
sul serio?”
Sirius
annuì piano.
“Non
ho avuto scelta, ma non farei mai…”
“Lo
so che non lo faresti mai. Ho visto che ti impedivano di
aiutarmi.”
“Per
loro è solo un gioco…la tortura, la
morte…solo un gioco dove sono loro a
vincere.
E
se non faccio come dicono finiscono per far del male a James ed in
seguito
anche agli altri, come hanno fatto a te, stanotte.”
“Ed
io non so cosa fare.”aggiunse dopo.
Frank
lo guardava con tanto d’occhi.
“Mi
dispiace. Non so proprio come darti una mano.”
“Non
fa nulla, vedrò di trovare io una soluzione dove tutti
restano, se possibile,
vivi e salvi.”
Ed
intanto che cercava una soluzione novembre passò e dicembre
arrivò con nevicate
frequenti e un gelo che penetrava nelle ossa e la sensazione che i
compiti che
avevano sarebbero aumentati sempre di più di giorno in
giorno.
Sirius
stava per addormentarsi sul banco durante Storia della Magia, quando
gli arrivò
un messaggio.
“Allenamento
di
Quidditch alle 5 di oggi.
Non mancare,
senza
battitore siamo rovinati.
James”
Sirius lanciò uno
sguardo all’amico e sorrise.
Quidditch! Era proprio quello
che ci voleva e lui
non poteva mancare altrimenti avrebbe destato i sospetti della
McGranitt che li
seguiva per accertarsi della vittoria.
Se i Serpeverde volevano
tenerlo lontano dal
Quidditch poiché così stava con i suoi amici,
beh, avrebbero fatto i conti con
la vice-preside e Sirius avrebbe scommesso qualunque cosa sul fatto che
non
avrebbero proferito verbo contro la sua decisione.
Infatti, la McGranitt aveva
preso l’abitudine di
controllare gli allenamenti ed ogni vota, avvolta in strati di lana,
sedeva in tribuna
e li guardava allenarsi.
“Ehilà!
Chi si rivede!”
James lo salutò
allegramente e Jane si avvicinò per
dargli un bacio casto sulle labbra.
“E se ci
vedessero?”
“Ce
l’hanno con James, mica con me!”scherzò
lei, ma
si staccò dal fidanzato ugualmente.
“Molto divertente,
ragazzi.”fece James sarcastico.
“Comunque che ne
dite di prolungare
l’allenamento?”propose Sirius.
“Così ci
alleniamo meglio o così tu scappi dai
Serpeverde?”
“La seconda, lo
sappiamo che siamo bravi!”
“Modesto come al
solito, eh?”
James gli lanciò
un’occhiata divertita.
Quanto sentiva la mancanza
dell’amico! Una cosa è
stare vicini perché nella stessa classe e nella stessa Casa,
un’altra era stare
vicini come amici del cuore!
“Sì!
È una dote naturale, fa parte di
me!”scherzò
Sirius.
“Frank ci ha detto
tutto, sai?”disse Jane di punto
in bianco.
Il vento le scompigliava i
meravigliosi capelli
biondo scuro e le schiaffeggiava le guance, ma nonostante questo Sirius
s’incantò a guardarla, non sentendo la frase.
“Ehi! Sir! Frank ci
ha detto tutto!”esclamò James,
schioccando le dita per attirare la sua attenzione.
“Non ha detto di te
ai Grifondoro, però.
Ti sta proteggendo da domande
indiscrete.”
“Lo so e gliene sono
grato.”
L’allenamento
iniziò sotto lo sguardo curioso ed
attento di Lily e la McGranitt sedute entrambe in tribuna, entrambe
armate di
binocolo e triplici strati di sciarpe, guanti e cappelli di lana.
Faceva davvero freddo, ma
nonostante tutto Sirius
si sentì per la prima volta libero di divertirsi senza dover
dare conto a
nessuno, di segnare punti e di ridere insieme a James e Jane.
Circa una decina di volte
s’incantò ad ammirare la
sua ragazza, i suoi capelli, i suoi occhi…
Dio, come gli mancava! Poterla
accarezzare,
baciare, fare l’amore con lei, anche solo stringersela al
petto, sentire i loro
cuori battere all’unisono…
Poter fare quello che James
poteva fare con Lily.
Dato che si parlavano
raramente a causa del
ricatto, non sapeva più nulla della vita sentimentale
dell’amico…e Remus che si
era fidanzato con Michaela!!!
Ora non sapeva più
nulla e la cosa gli rodeva da
morire!
“SIRIUS! STA
ATTENTO!”urlò una voce, distraendolo
dai suoi pensieri.
Non ebbe neanche il tempo di
capire chi avesse
parlato che un bolide lo colpì ad un fianco, mozzandogli il
respiro, e
facendolo scivolare giù dal manico della scopa.
“SIRIUS!”urlò
la voce di James.
Il ragazzo si tuffò
in picchiata ed afferrò l’amico
per la vita riuscendo, con non pochi sforzi ad issarlo dietro di lui.
Sirius iniziò a
gemere, tossendo e tenendosi il
fianco.
“MA SEI AMMATTITO?
LO SAI CHE POTEVI FARTI
UCCIDERE? MA DOVE DIAMINE AVEVI LA TESTA, RAZZA DI
SCONSIDERATO?”lo rimproverò James, urlando
con tutta la forza che aveva in gola.
Sirius non rispose subito.
Pensò prima a
gemere ed a respirare profondamente.
Il dolore al fianco era
lancinante, ma riusciva a
sopportarlo.
I loro compagni di squadra li
circondarono,
preoccupatissimi.
Jane era pallidissima.
“Sirius, stai
bene?”
Sirius continuò a
tacere.
“POTTER! BLACK!
VENITE SUBITO QUI!”urlò la
McGranitt che, insieme a Lily, era scesa in campo appena aveva visto
Sirius
cadere dalla scopa.
I due scesero a terra.
“Black! Stai bene?
Cosa ti è passato per la testa?
Potevi finire ammazzato!
Se non fosse stato per Potter
ti saresti
sfracellato al suolo!
Devi prestare attenzione al
campo, non perderti nei
tuoi pensieri!”
Sirius chinò lo
sguardo, un po’ per la vergogna, un
po’ per il dolore.
“Non importa,
professoressa! Sono certo che aveva
pensieri più importanti del Quidditch per la
testa!”lo difese James.
“Vero,
Sirius?”chiese, ma l’amico non diede segno
di averlo sentito.
Era piegato in due e si
reggeva il fianco.
“Sirius…”
James gli si
avvicinò e lo sorresse.
“Che hai? Non ti
sent…”
James non finì la
frase che Sirius si accasciò tra
le sue braccia.
Il ragazzo lo sorresse con
tutte le forze che
aveva.
“Oddio! Sirius!
Portatelo in infermeria!
Presto!”esclamò
Jane, portandosi le mani alla
bocca, sconvolta e terrorizzata.
Dopo lo svenimento di Sirius
le cose succedettero
in modo così veloce che quasi nessuno ricordava con
precisione cosa fosse successo.
“E’ solo
svenuto.
Probabilmente
per la botta troppo forte
ricevuta al fianco.
Non dovete preoccuparvi
ulteriormente.”disse Madama
Chips a James, Jane e Lily riuniti in infermeria come il resto della
squadra.
“Ora fuori tutti
quanti! Ha bisogno di riposare!”disse
cacciandoli via in malo modo.
Solo James rimase lo sguardo
fisso sulla finestra,
assorto e preoccupato.
Ed a nulla valse
l’insistenza di Madama Chips che,
dopo vani e vari tentativi di farlo uscire e vedendolo così
sconvolto, si
arrese e lo fece restare.
Il ragazzo si sedette accanto
al letto dell’amico,
preoccupato.
Sirius, dormiente, i capelli
neri sparsi sul
cuscino, era sereno, forse per la prima volta senza preoccupazioni.
“Grazie, Sir, per
tutto quello che stai
facendo.”sussurrò a bassa voce.
Ma anche se avesse urlato
Sirius sarebbe rimasto
irraggiungibile, perso nei propri sogni e per la prima volta in pace.
Ciao
a tutti coloro che leggeranno
questo capitolo della mia storia!!!
Finalmente
anche questo è concluso
e volevo ringraziare tutti coloro che hanno inserito la storia tra i
preferiti
e che hanno commentato!!
Volevo
solo dirvi che forse e dico
forse inserirò alcune cose che ho inserito in questa storia
nell’altra che sto
scrivendo A new Life…a new possibilities, che si
può considerare una sorta di
seguito…
Cmq
grazie di tutto ed a presto!!!
Mi
raccomando commentate o mi
offendo!!!
Kiss besos smack
Lily Black 90
|
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Capitolo 15 *** ed il patto venne rotto! ***
“Ed
oggi si disputa la seconda partita di Quidditch della stagione, signore
e
signori!
In
campo vediamo schierate le due squadre:
Grifondoro e Tassorosso.
Ecco
la squadra dei Grifondoro: Potter James,
Black Sirius, Caville Jane, Jordams Emma,
Kole Kristal, Adams Tristan e Krisam John.
Per
la squadra dei Corvonero abbiamo Gorge Lee,
Dawson Robert, Frederick Bob, Sille Amanda, Stuart Stella, Ella Fabian
e Xartes
Emy.
I
capitani Potter e Gorge si stringono la mano e
la partita inizia al fischio di Madama Bumb! Partiti!”
La
cronaca veniva raccontata come al solito da
George Start, dei Corvonero, un tipo piuttosto esuberante e simpatico.
Tutto
ok, tranne per il fatto che più che
prestare attenzione alla partita pensava alle relazioni sociali dei
giocatori.
“E’
la prima volta dopo tanto tempo che vedo
Potter e Black di nuovo riuniti.
È
una cosa pazzesca, amici, che due ragazzi così
legati, all’improvviso si siano staccati.
Sirius
Black da qualche settimana ha iniziato a
frequentare la sua famiglia, cosa che non aveva mai fatto prima.
C’è
di mezzo un litigio tra i due migliori
amici?
Una
ragazza contesa?
Forse
Lily Evans o Jane Caville sono amate da
entrambi?
Cos…”
“Signor
Start, taccia, la prego! Non la pagano
per impicciarsi negli affari degli altri!”tuonò la McGranitt.
“Veramente
non mi pagano e basta!”fece lui
risentito, scansando la mano della professoressa che voleva prendere il
microfono.
James
e Sirius si scambiarono una breve
occhiata, ridendo.
Grazie
a Dio Sirius si era ripreso per la
partita ed ora era in gran forma.
James
sorvolava il campo in cerca del boccino
d’oro, intirizzito dal freddo.
Mancava
solo la neve quel giorno ed erano a
posto!
Poi
di colpo uno scintillio dorato.
James
aguzzò la vista e si precipitò in alto,
mancando di un soffio un bolide.
Voleva
solo finire quella partita prima di
morire di freddo.
E
poco mancava a quello!
Si
avvicinava al boccino sempre di più…la mano
era a pochi centimetri…quando sentì un dolore
lancinante alla testa ed a tutto
il resto del corpo.
Si
piegò in due dal dolore, ma riuscì ugualmente
a tendere la mano ed afferrare il boccino.
Il
dolore era fortissimo…la vista gli si
annebbiò…avevano vinto…ma non riusciva
a sentire e capire più nulla…tutto
divenne confuso davanti ai suoi occhi….i suoni persero
importanza…
Scivolò
lungo il manico della scopa e precipitò
nel vuoto, proprio come aveva fatto Sirius pochi giorni
fa…ma stavolta non ci
sarebbe stato nessuno a prenderlo al volo…
O
almeno così credeva!
Sirius,
combattuto tra il farlo rischiare e
vederlo morire, forse in un altro momento avrebbe deciso in un modo
diverso.
Ma
ora di colpo vedendolo soffrire a causa, lo
scoprì dopo, di una maledizione dei Serpeverde che volevano
metterlo alla
prova, non pensò.
Reagì
solo d’istinto.
Riuscì
ad afferrarlo, come aveva fatto lui
giorni fa, e non lo lasciò andare.
“E
l’accordo?”lo sentì sussurrare, il volto
contratto dal dolore.
“Non
voglio vederti stare male.
All’accordo
penserò dopo, ma ti giurò che ti
proteggerò.
I
protecting you.”
James
riuscì ad issarsi sulla scopa dietro di
lui e gli cinse la vita, tremando.
Quando
scesero a terra vennero circondati da una
folla di persone ansiose, come Lily, Jane, McGranitt e Silente.
Silente
riuscì a guarirlo con un colpo di
bacchetta e James si riprese subito.
“Stai
bene?”chiesero.
“Sì.
Era
solo una maledizione!”disse lui tutto
allegro.
“Non
la pensavi così quando Sirius ti ha preso
al volo,però!”esclamò Lily.
“Vero!
Comunque ora anche lui mi ha salvato la
vita!
Siamo
pari!”
“JAMES!”
“Sto
bene, state tranquilli!”
“Se
Sirius non avesse rotto il patto,
tu…”iniziò
Jane, ma s’interruppe.
“Hai
rotto il patto, Sirius! Ora cosa faranno
per vendicarsi?”chiese Lily, spaventata guardando sia lui che
James.
Sirius
si passò una mano tra i capelli, ansioso.
“Non
potevo lasciarlo morire, anche se il patto
mi impediva di avvicinarglisi.
Ora
non so cosa succederà.”
“Mi
sa nulla di buono.”ammise James.
Il
resto della squadra era corso in Sala Comune
per festeggiare ed ormai solo poche persone rimanevano sul campo, loro
compresi.
“Lo
credo anche io.”sussurrò Lily.
“Silente
sa del patto, ma non è intervenuto per
paura che potessero farti del male, Jamie.
Silente
è un grande mago, ma non può sapere come
adoperano i Serpeverde con i Mangiamorte.
Non
può essere dappertutto.”disse Jane.
“Tu
pensa a stare attento, James! Non fare nulla
di sconsiderato e resta sempre con qualcuno vicino.”disse
Sirius.
“Sì,
mamma.”fece James, mettendogli un braccio
attorno alle spalle e conducendoli verso la Sala
Comune dei Grifondoro.
Scusate
per questo capitolo che è molto
piccolo!!!
Spero
comunque che vi piacerà e che commentiate
la storia!!!
Un’ulteriore
grazie a Dragonball 93 che al
momento resta l’unica fan che commenta i nuovi capitoli,
uffi!!!!
Grazie
a chi preferisce la mia storia e un kiss a
tutti voi…
La
storia si sta ulteriormente svolgendo e credo
che la finirò presto, ma non prometto nulla!!!
Kiss
besos smack
Lily
Black 90
|
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Capitolo 16 *** non permetterò a nessuno di farti del male... ***
“Sono
contenta che tu abbia rotto il patto.”disse
Jane, abbracciando Sirius.
Era
ormai notte fonda e dopo la festa
organizzata per la vittoria, ormai la Sala
Comune era vuota fatta eccezione per Lily e
James, Sirius e
Jane e Remus e Michaela.
Sirius
seppe che la storia tra Remus e Michaela
andava a gonfie vele e che tutto procedeva per il meglio tra di loro.
Sorrise
nel vederli così legati, stretti l’uno
all’altra persi nei loro occhi.
Ah,
l’amour!
È
così difficile da ottenere, Lily e James, ma
così facile da perdere.
Tante
piccole carezze, bugie per evitare di
perdere l’altro, Remus che non diceva della sua malattia a
Michaela, piccoli
baci, che mai verranno dimenticati e che dopo anni, secoli e millenni
rimarranno impressi nella memoria e nell’anima…per
sempre…
Sirius
pensava a questo mentre teneva tra le
braccia Jane.
Come
aveva sentito la mancanza della sua
ragazza…vederla ridere con gli altri, non poter stare con
lei e
coccolarla…quanto gli aveva fatto male…
Lanciò
uno sguardo a James e sorrise radioso nel
vederlo stringere ed abbracciare la sua Lily.
Quanto
aveva fatto per conquistarla…quanti piani
escogitati…quanti progetti e poi bastava solo essere se
stessi per
conquistarla…solo la semplicità del proprio
essere.
Perché
ognuno nella sua banalità è unico e non
serviva a nulla atteggiarsi e vantarsi…bastava solo essere
sinceri…solo questo…
James
colse lo sguardo dell’amico e sorrise.
Quanto
aveva sentito la mancanza della sua
compagnia…essere nella stessa stanza e non potersi parlare
era stato
insopportabile…quante cose avrebbe voluto dirgli e non
l’aveva fatto per il
patto…ed ora tutto era stato sciolto.
Ed
iniziava la guerra!
I
Serpeverde non avrebbero dormito sugli allori.
Avevano
attaccato James solo per mettere Sirius
alla prova…ora avrebbero iniziato a giocare pesante,
più pesante del solito…
E
non sarebbe stato facile vincere questa
battaglia, soprattutto se loro avevano contatti con i Mangiamorte e
Silente non
riusciva ad incastrarli con prove efficaci!
I
giorni passarono senza nessuna notizia o
attacco da parte dei Serpeverde e arrivò la metà
del mese.
Ormai
mancavano pochissimi giorni alle feste di
Natale e il castello già aveva l’aria natalizia,
decorato con ghirlande
colorate che Lily e Remus appesero un giorno con James e Sirius che,
riuniti
dopo tanto tempo, non facevano altro che staccare.
“Se
lo rifate di nuovo vi schianto!”esclamò Lily
in bilico su una scala vecchia e traballante.
“Perché
non ci date una mano, invece, di dare
fastidio?”chiese Remus, tentando di appendere una ghirlanda
dal colore rosso fuoco
ad una parete.
James
e Sirius si scambiarono un’occhiata e
dissero all’unisono:
“Naa!”
Lily
e Remus non poterono fare a meno di ridere.
Era
impossibile essere arrabbiati con loro!
Sprizzavano
allegria da tutti i pori e Hogwarts
non aveva ricevuto una valanga di scherzi così grande
provocata dai due
Malandrini.
Mrs
Purr era stata opportunamente dipinta di
rosa shocking, la McGranitt vestita con un abito da principessa della
favole
(minacciò di metterli in punizione per tre mesi di fila,
rossa in viso e furiosa,
ma Silente riuscì a calmarla costringendo i ragazzi a pulire
la
Sala dei Trofei senza magia,
ridendo come un matto e facendo infuriare ancora di più la
McGranitt!!!),
riempirono il corridoio del sesto piano di una sostanza appiccicosa e
collosa
che impiastricciò tutti gli sventurati che passavano di
lì….e molte altre cose
ancora.
Fecero
più guai allora che in due anni di scuola
ed in tutto presero più di un mese di punizione.
Fu
bellissimo poter stare di nuovo accanto a
Remus durante le notti di luna piena ed i Malandrini furono
più compatti che
mai in quel periodo.
Ma
si sa, la felicità è destinata a durare poco.
Le
vacanze di Natale erano appena iniziate, i
professori avevano assegnato i compiti (una valanga, una montagna!!!) e
parecchi ragazzi erano già partiti per passare il Natale con
la proprio
famiglia.
Come
aveva promesso, James decise di rimanere a
scuola con il padre e gli amici, Remus tornò a casa e Lily e
Jane, dopo aver
insistito giorni con la loro famiglia, riuscirono a rimanere anche loro
a
scuola per le vacanze.
“Che
bello! Abbiamo la scuola tutta per
noi!”esclamò Lily, stiracchiandosi.
Era
stesa sul divano della Sala Comune con un
sorriso beato sul volto e una scatola di cioccolatini tra le mani.
Jane
si sedette accanto a lei e le fregò un paio
di cioccolatini.
“Ladra!”rise
Lily.
“Lo
faccio per il tuo bene! Se James ti vede
ingrassata non vorrà più stare con
te!”scherzò lei, ricevendo un cuscino sul
viso dall’amica.
“A
proposito di James, ma dov’è?”chiese la
fidanzata guardandosi intorno e lanciando un’occhiata a
Sirius che, seduto al
tavolo, tentava invano di finire un tema difficilissimo di Pozioni.
“Lily,
dopo mi potresti dare una mano con
questo?”
Di
certo non aveva sentito la domanda della
ragazza.
“Sì,
certo!
Ma
sai dov’è finito James?”
Sirius
alzò lo sguardo dal foglio e per un
attimo parve terrorizzato.
Poi
riacquistò il controllo di se stesso.
“Sarà
in biblioteca.”
“James
Albus Potter in biblioteca?
Più
facile che Gazza si metta con
Lumacorno!”esclamò Jane, suscitando le risate dei
due.
“Prendo
la
Mappa del Malandrino.”
Un
secondo dopo Sirius si sedette accanto alle
due ragazze e spiegò la Mappa
sulle ginocchia.
Tutti
e tre iniziarono a cercare il nome
dell’amico, ma invano.
“Non
potrebbe avere addosso il Mantello
dell’Invisibilità?”chiese Jane.
“Sulla
Mappa apparirebbe.
Ma
a quanto pare non è ad Hogwarts.”disse Sirius
pensieroso.
“Stamberga
Strillante?”propose Lily.
Sirius
scosse la testa.
“Me
l’avrebbe detto, ne sono certo.”
Sirius
alzò lo sguardo ed incrociò quello delle
due ragazze, colpiti tutti e tre dal medesimo pensiero.
“E
se…i Serpeverde!”esclamarono.
“Voi
restate qui!”disse Sirius, scattando in
piedi.
“Cosa
hai intenzione di fare?”chiese Jane,
afferrandolo per il polso prima che corresse via.
“Vado
a cercare James.”
“E
se…”
Lily
non continuò.
Tutti
sapevano cosa voleva dire.
“Me
la pagheranno cara!”ed uscì di corsa.
I
corridoi di Hogwarts gli passarono davanti
agli occhi in un turbinio di forme e colori mentre il ragazzo correva a
perdifiato nei sotterranei, verso la Sala
Comune.
C’era
stato altre volte quindi sapeva benissimo
come entrarci: la parola d’ordine era “purosangue
è bello”, banale, ma facile
da ricordare.
I
suoi passi rimbombavano per i corridoi vuoti.
Giunse
davanti alla porta della Sala Comune ed
entrò di corsa.
Fu
un turbinio di colori argento e verde
smeraldo.
La
stanza era semi-vuota fatta eccezione per i
suoi ricattatori, seduti a chiacchierare allegramente davanti al fuoco.
“DOV’E’?”urlò
facendogli fare un salto dalle
poltrone.
Tutti
si voltarono verso di lui.
“Non
so di chi stia parlando, Sirius.”disse
Bellatrix, calma.
Sirius
proruppe in una risata amara.
“Io,
invece, credo di sì.
Siete
stati buoni per giorni, dovevate avere un
piano da parte.
Dov’è
James?”ripetè, estraendo la bacchetta e
puntandola verso i ragazzi.
Rabastan
rise.
“Vorresti
affrontarci da solo, Sirius?
Le
possibilità di vittoria sono…nulle!”
Due
lampi di luce rossa e Rabastan e Rodolphus
vennero sbattuti contro il muro e caddero svenuti.
Ora
restavano solo Bellatrix e Regulus nella
stanza, coscienti.
“Allora?”
“Ora
è troppo tardi, Sirius. Non puoi fare più
nulla e lo sai.”disse Regulus, calmo.
“Io
dico di sì. Dov’è James?”
“Non lo
saprai mai!”esclamò Bellatrix, ridendo.
Un
lampo di luce e la ragazza si ritrovò appesa
per la caviglia, perdendo la bacchetta che venne afferrata prontamente
da
Sirius.
Regulus
fece per attaccarlo, ma Sirius gli puntò
la bacchetta al collo.
“Dov’è?”
“Con
Malfoy.”disse Bellatrix, rossa in viso.
“Dove?”disse
celando il suo terrore.
“A
Malfoy Manor.”rispose.
“Portatemi
lì.”
“Non
possiamo.”
“Sì
che potete e lo farete o farò di più che
appenderti per la caviglia a testa in giù.”
“Non
ne saresti capace.
Sei
troppo debole, Sirius, per torturare ed
uccidere qualcuno.”
“Non
ci scommetterei se fossi in te.
Se
qualcuno fa del male alle persone che amo,
posso farlo eccome.
E
ti pentirai di averne dubitato.”
Sciolse
l’incantesimo e Bellatrix precipitò a
terra.
“Malfoy
Manor.”disse Sirius, guardandoli.
“Dammi
la bacchetta e creo lo stesso passaggio
che ci ha portato a Hogsmeade.”
Pur
tenendoli sotto tiro, Sirius acconsentì.
Poche
parole dette in una lingua sconosciuta e
si aprì una specie di specchio che dava su un paesaggio
innevato.
Davanti
a tutto un’enorme tenuta: Malfoy Manor.
Senza
esitare un attimo ed ignaro di ciò che sarebbe
accaduto Sirius attraverso il passaggio che si chiuse alle sue spalle.
Rimpianse
subito di non aver portato il
mantello, poiché il vento iniziò a
schiaffeggiargli il viso ed a penetrargli
nelle ossa.
Superò
il cancello, che aprì con un colpo di
bacchetta ed iniziò a salire il viale innevato, affondando
le mani nelle tasche
cercando un po’ di calore.
Aveva
una brutta sensazione addosso.
“Fa
che stia bene, fa che stia bene.”ripetè
nella testa, quasi come una preghiera.
In
poco tempo si ritrovò davanti al portone
della tenuta.
Non
pensò minimamente a bussare, si limitò a
buttarlo giù con la magia.
Corridoi,
lampadari, quadri tutti sul colore
argento e verde smeraldo.
Sirius
iniziò a percorrere il corridoio,
sperando di incontrare Lucius.
Decisamente
urlare non era la soluzione migliore
anche se non aveva fatto altro fino ad ora.
Se
ci fosse stato qualche altro Mangiamorte
oltre a Lucius e Narcissa sarebbe stato spacciato.
Meglio
giocare con prudenza.
“Ti
stavo aspettando, Sirius Black!”
Lily
e Jane correvano a perdifiato dirette verso
l’ufficio di Silente.
Se
c’era qualcuno che poteva fare qualcosa
quello era lui.
Se
James era stato rapito e su quello potevano
scommetterci, solo lui poteva salvarlo.
“Professor
Silente!”esclamarono vedendolo
passeggiare lungo il corridoio del quinto piano.
“Ah,
Lily! Jane!
Che
bello vedervi! Cosa succede?”chiese
allegramente.
“Si
tratta di James.”
Il
sorriso sul volto del preside scomparve così
velocemente che forse non era mai neanche esistito.
“Cosa
è successo? Dov’è Sirius?”
Allo
sguardo delle ragazze, Silente capì.
Era
ora d’intervenire.
“Salve,
Lucius.”salutò Sirius, tentando di
mantenere la calma, anche se l’istinto gli diceva di
saltargli addosso e farlo
fuori con o senza bacchetta.
“Sapevo
che saresti venuto.”
“Dov’è?”
“Seguimi.”disse
e lo condusse ancora lungo
corridoi scarsamente illuminati.
Sirius
strinse più forte la bacchetta per darsi
sicurezza.
Qualche ora
prima
James
Potter aprì gli occhi lentamente e si
accorse di essere stato adagiato su un freddo pavimento di pietra.
Si
rizzò lentamente a sedere, confuso.
Era
avvolto nella più completa oscurità; si mise
una mano sul volto.
La
testa gli pulsava in maniera indescrivibile.
I
Serpeverde!
Ricordava
che l’avevano colpito alla testa, ma
dove diamine era finito?
Di
colpo una luce venne accesa rivelando una
figura alta ed allampanata, vestita completamente di nero.
Lunghi
e lisci capelli biondo platino gli
sfuggivano dal cappuccio calato sul volto.
“Hai
fatto un buon viaggio, James Potter?”disse
Lucius Malfoy, togliendosi il cappuccio.
“Ne
ho fatti di meglio, grazie.”
James
cercò la bacchetta a tentoni, ma non la
trovò.
Ora
sì che era nei guai.
“Cerchi
questa?”
Malfoy
stringeva tra le mani la bacchetta del
ragazzo che lanciava per aria e poi riprendeva abilmente.
“Che
diamine vuoi da me?”
“Punirti.”
Un
lampo di luce rossa colpì il ragazzo in pieno
petto, sollevandolo e mandandolo a sbattere contro il muro.
James
urlò e cadde scivolando lungo il muro.
Non
ebbe neanche il tempo per alzarsi che Malfoy
lo raggiunse, chinandosi su di lui, sogghignando.
“Com’è
che hai detto? Ah, sì! So badare a me
stesso.
Vedo
ora come riesci a difenderti!”disse
sarcastico.
“Lasciami
stare!”
“Oh,
no!
Ora
mi divertirò un po’ con te.
Dopotutto
ho tempo finchè il tuo amico non viene
a cercarti.”
“Sirius…”pensò
James, subito.
“Crucio!”
E
James urlò, contorcendosi dal dolore…sperando
che finisse…
E
continuò ad urlare ancora…per ore…ed
ore…
Lucius
Malfoy lo condusse nei sotterranei e
Sirius entrò, terrorizzato da ciò che poteva
presentarglisi dinanzi.
James
giaceva a terra in una pozza di sangue,
svenuto.
“JAMES!”urlò,
correndogli accanto.
Lo
prese tra le braccia, sollevandolo da terra e
stringendoselo al petto.
Il
ragazzo era esangue ed aveva piccoli tagli su
tutto il corpo, dai quali usciva sangue.
Non
dava segno di riprendersi.
“Ti
prego…Jamie…svegliati…resisti…non
puoi…mollare…non puoi lasciarmi…ti
prego.”gemette lui, terrorizzato.
Gli
accarezzò i capelli striati di sangue e lo
abbracciò forte.
“Non
lasciarmi…ti prego…farò qualunque
cosa…”
Gli
mise una mano sul petto…il cuore batteva
ancora, ma molto lentamente.
Malfoy
restava in disparte, sogghignando.
“ASSASSINO!”urlò
il giovane Black.
“Sei
tu che hai rotto il patto, no? La colpa è
tua, non certo mia.
Io
l’ho solo torturato fino allo svenimento.
Come
è arrivato qui è merito tuo.”disse
gelido.
“Ha
ragione. Sono stato io a permettergli di
fare questo a James.
È
tutta colpa mia.”pensò Sirius, non riuscendo a
staccarsi dall’amico.
Era
come un fratello per lui, ne avevano passate
così tante insieme…
Non
poteva finire tutto così, non ora…non DOVEVA
finire così….
Aveva
le mani sporche del sangue dell’amico,
erano in trappola, senza via d’uscita, senza
scampo…
Avevano
bisogno di aiuto…un disperato bisogno di
aiuto…
La
porta del sotterraneo venne praticamente
scardinata.
Sirius
si chinò precipitosamente sull’amico per
ripararlo dalle schegge di legno.
“Ma
cosa diamine sta succedendo?”urlò Malfoy,
prendendo la bacchetta che gli venne subito tolta con un incantesimo da
colui
che aveva scardinato la porta.
“Credo
che questa domanda spetti a me.”disse una
voce bassa, ma iraconda.
Albus
Silente entrò nel sotterraneo, puntando la
bacchetta verso Malfoy.
“Lei?
Cosa ci fa nella mia casa?
Fuori
di qui o chiamo il Ministero.”
“Credo
che sia stato già avvertito e che lei sia
stato accusato di sequestro di persona, tortura e tentato omicidio di
un
minorenne.”disse, avvicinandosi a Sirius e James.
“Professore!
Come…”
“Credo
che dobbiate ringraziare due giovani ed
intraprendenti ragazze di Grifondoro.”
Sirius
sorrise, malgrado la situazione.
“Lily
e Jane!”
“Esatto.”
Silente
puntò la bacchetta sul figlio e le
ferite si rimarginarono in un attimo, il sangue scomparve ed il cuore
riprese a
battere normalmente.
“Sta
bene, ora?”chiese Sirius, apprensivo,
continuando a stringerlo tra le braccia.
Cenno
d’assenso.
“Ora
ha bisogno solo di molto riposo. Entrambi
avete bisogno di riposo e di calma.
Ne
avete passate così tante in questi giorni.”
Ed
anche questo chappy è terminato!!!
Spero
vivamente che vi piaccia.
Ringrazio
moltissimo:
Dragonball
93 che è un’autrice fantastica di cui
sono molto fan e sono davvero felice che lei continui a seguirmi!!!
Kiss
tesò!
Jaily
Elen
E
tutti coloro che preferiscono questa storia!!!
Continuate
a seguire ed a commentare!!!
Un
bacione a tutti coloro che leggeranno questo
chappy!!!
Lily
Black 90
|
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Capitolo 17 *** fine di una storia... ***
James
venne portato in infermeria da Silente e
da un preoccupatissimo Sirius.
“Rimani
con lui. Io vado a punire i
colpevoli.”disse lasciandoli soli.
Sirius
crollò su una sedia accanto al letto di
James e sospirò forte, chiudendo gli occhi.
Aveva
rischiato troppo…aveva messo in pericolo
la vita di James e per poco non l’aveva perso per
sempre…
Tremava
da capo a piedi, il viso affondato nelle
mani, gli occhi serrati a voler dimenticare tutto ciò che
era successo…
La
porta dell’infermeria si spalancò con tanta
violenza che il rumore gli fece fare un balzo dalla sedia.
Lily
e Jane entrarono trafelate ed appena lo
videro corsero verso di lui, travolgendolo.
“Come
sta?”chiesero all’unisono.
“Bene.
Ora sta riposando.”
“Che cosa
è successo?”chiese Lily con voce tremante,
avvicinandosi al capezzale di James.
“Malfoy.”si
limitò a dire Sirius.
“L’ha
torturato, vero?”disse con voce fioca.
Cenno
d’assenso e sguardo basso da parte di
Sirius.
“Mi
dispiace, io non ho potuto fare nulla.
Se
fossi arrivato prima…”
“Avrebbe
fatto del male anche a te.
E
così staresti anche tu nelle sue condizioni.”
“Dovevo
proteggerlo.”
“Non
è colpa tua, mettitelo bene in testa. Se
qui ci sono dei colpevoli quelli sono i Serpeverde.”
“Silente
ha detto che li punirà.
A
proposito, grazie per averlo avvertito. Se non
fosse arrivato sarebbe morto.”
“E
forse anche tu l’avresti raggiunto.”
“Ci
avete salvati.”
“Esatto.”
“Siete
state grandi! Delle vere Malandrine!”
Sirius
sorrise e per la prima volta dopo tempo
quello che si schiuse sul suo volto era un sorriso sincero, senza
nessuna
preoccupazione.
Guardò
Jane.
Non
aveva avuto nessuna reazione a parte un
piccolo sorriso nel vederlo.
Si
era mantenuta distaccata e fredda.
Ma
cosa le stava succedendo?
Che
aveva?
E
continuò a chiederselo nei giorni successivi,
senza avere nessuna risposta.
Continuava
ad essere distaccata da lui.
“Sono
contento che sia finita.”disse James
qualche giorno dopo, la vigilia di Natale.
Era
sprofondato nel divano della Sala Comune e
stava scartando un pacchetto che gli aveva spedito la madre.
“Ancora
Cioccorane! Uffa! Ma mia madre mi vuole
vedere tutto ciccia e brufoli!”
Sirius
scoppiò a ridere e gli strappò di mano il
pacchetto.
“Si
è preoccupata per te, no?”
“E
lo dimostra mandandomi dolci!”
“Pensa
che se accadesse qualcosa a me i miei non
se ne importerebbero affatto.”disse amaramente.
“Vero.
Ma preferisci che si importino di te le
persone che ti vogliono bene o tutti gli altri.”
“La
prima.”
Rise,
sorridendo e mangiando una cioccorana.
“Pensa
che Remus voleva tornare ad Hogwarts
quando ha saputo che Malfoy mi aveva rapito! Comunque, non fare parola
di
questo agli altri.
Ne
va del mio orgoglio personale!”
“Già!
Il mitico James Potter non si fa rapire e
torturare, vero?
È
superiore e potente, lui!”lo prese in giro Sirius,
facendo una smorfia.
“Avevi
qualche dubbio in proposito?”
Dopo
qualche secondo si beccò un cuscino in
faccia dall’amico.
“Vuoi
la guerra, eh?
L’hai
voluta tu!”
Ed
iniziarono a tirarsi cuscinate a vicenda!
In
poco tempo la stanza era ricoperta di piume
di cuscino ed anche loro.
“Siete
impossibili, voi due!”disse una voce,
ridendo.
Lily
Evans pulì tutto con colpo di bacchetta e
li aiutò ad alzarsi dal pavimento dove si stavano azzuffando.
“Stavamo
solo giocando.”
James
si passò una mano tra i capelli subito
fulminato da Lily e Sirius.
“Scusate.”disse,
imbarazzato, sapendo che quel
gesto li innervosiva.
“Ho
una notizia!”disse Lily all’improvviso,
facendoli sobbalzare.
Sembrava
non riuscire a trattenersi ancora.
“Quale?
E per favore, dilla senza farci prendere
un colpo, grazie!”
James
si beccò un buffetto sul viso dalla
fidanzata.
“Domani
arriva una mia amica da un’altra scuola
di magia.
La
scuola di chiama Gerlos ed è poco conosciuta.
Ha
chiesto a Silente di poter stare qui per
qualche mese, credo quattro o giù di lì.
Lui
è stato d’accordo ed al suo posto andrà
un’altra ragazza di qui.
Sarà
fantastico! Così ve la faccio conoscere!
È
la mia migliore amica, abitiamo vicine nel
mondo babbano!”
“Chi
va via al suo posto?”
Lily
si guardò i piedi, imbarazzata.
“Ehm….”
“Lily!”
“Chi?”
“Jane.”sussurrò
lei, pianissimo, così piano che
nessuno udì nulla.
“Cosa?”
“JANE!”gridò
lei.
Sirius
la fissò sbalordito.
“C…cosa?”
“Non
te l’ha detto per via del ricatto. Non ha
avuto nessuna possibilità!”
“Ma
perché?”
“Ha
detto che ha bisogno di cambiare un po’
d’aria.
Voglia
di vedere nuove persone, conoscere nuovi
posti, imparare nuove cose.”
“Vado
a parlarle.
Dov’è?”
“In
dormitorio.”
Sirius
corse di sopra.
“Posso
entrare?”chiese, bussando.
Jane
aprì la porta, sorridendo.
“Ciao.
Stavo
preparando le valigie.”
“Perché
non mi hai detto che te ne vai?”
“Sarà
solo per pochi mesi, Sirius!
E
poi non ho avuto possibilità. Dovevamo starti
lontani, per via del ricatto, no?”
Lui
annuì.
Era
vero, ma sentiva che c’era qualcos’altro.
L’aveva
vista pochissimo in quelle settimane, ma
oltre piccoli e rari baci nulla…
Non
sapeva spiegarselo, ma lei era cambiata.
Quando
James era in infermeria lei non aveva
avuto nessuna reazione nel vedere il suo ragazzo salvo.
Non
aveva fatto nulla di particolare.
Solo
un sorriso, niente baci o abbracci.
Come
se tra loro non fosse successo nulla.
“Cosa
ti prende?”
Sirius
prese il coraggio a due mani e chiese
spiegazioni.
“Nulla.”
“E’
successo qualcosa, lo so.
Sei
fredda, con me.
Sono
passati alcuni giorni dalla fine del ricatto,
sono stati puniti i colpevoli, Malfoy è ad Azkaban per un
po’ e James sta bene.
Ma
tu sei strana.
Non
so come spiegartelo…fa finta di nulla…come
se non fossi la mia ragazza.
Cosa
è successo?”
Jane
si voltò verso di lui.
“Mi
sono innamorata di un altro.”disse piano.
Sirius
spalancò gli occhi.
“Cosa?”
“E’
un Tassorosso ed….”
“Frena,
frena!
Stavi
con me e ti sei innamorata di un altro
perché non potevo starti vicino?”
“Non
è stato per questo.
È
solo che per lui provo qualcosa di più forte
di ciò che provo per te.
Sirius,
ascoltami.
Ti
voglio bene, sei un ragazzo fantastico, sono
stata con te, abbiamo fatto l’amore insieme, ma
vederlo….
Non
so mi faceva sentire strana, felice.
Farfalle
nello stomaco, lo stesso che provavo
per te, ma per un altro.
Mi
sono sentita in colpa perché stavo con te e
mi piaceva un altro.
Ti
ho abbracciato, ti ho baciato quando
potevamo, ma non sentivo più quel feeling che
c’era.
Era
come se fosse stato solo un amore
passeggero, capisci?”
Sirius
non capiva, non voleva capire.
Jane,
la sua Jane era innamorata di un altro.
E
lui tanto aveva desiderato riaverla indietro,
abbracciarla, baciarla, stare con lei per ore, giorni, mesi ed ora lei
diceva
che era stato solo un amore passeggero.
“Per
questo ho deciso di fare lo scambio.
Per
chiarirmi le idee. Ma credo sia meglio
lasciarsi.
Mi
dispiace, ma…”
“Non
dire nulla.
Va
bene, facciamo come vuoi.”
“E’
finita allora.”
“Sì,
è finita.”
Sirius
se ne andò senza aggiungere altro, con
l’amaro in bocca.
Vide
James e Lily avvicinarlo, ma sfuggì loro ed
uscì fuori all’aria aperta, un’aria
gelida, freddissima.
Il
vento gli schiaffeggiava il viso e gli
penetrava nelle ossa, ma lui non ci fece caso.
Alzò
gli occhi al cielo e da solo versò lacrime.
Lacrime
amare, di dolore e di frustrazione.
Era
ingiusto!
Aveva
riavuto James, ma perso Jane!
Era
un così buffo gioco di parole! Peccato che
lì non ci fosse null’altro di buffo!
“SIRIUS!”
Una
voce lo fece sobbalzare e lo distolse dai
suoi pensieri.
Non
si girò neppure, sapeva benissimo chi era.
“Lily
mi ha detto tutto.
Mi
dispiace tantissimo. Se vuoi possiamo
organizzare qualcosa al ragazzo…”
“No,
Jamie. Non fa nulla.
Non
servirebbe a molto.”
Lo
sentì cingergli le spalle ed abbracciarlo.
Lo
lasciò fare, non aveva forza per ribellarsi.
“Che
cavolo! Proprio la vigilia di Natale!”fece
lui e James rise.
“Già.”
“Ne
troverai una migliore.”
“L’amavo.”
“Mi
spiace.”
“Mi
sento così male.”
“Ecco
cosa provavamo le ragazze che arpionavi e
che lasciavi dopo pochi giorni.”
“Sono
un bastardo, eh?”
“Eri.
Sei cambiato per lei.”
“Mi
sa che ora sono punto ed a capo.”
James
rise di nuovo.
“Invidio
te e Lily.
Ora
sono di nuovo single.”
“E
le ragazze ti staranno di nuovo addosso!”
“Lo
facevano anche quando ero fidanzato, sai?”
“Non
ti lasciamo mai in pace, eh?”
“Già.
Dovrebbero farmi santo!”
James
gli tirò un pugno sul braccio e gli
circondò le spalle con un braccio, pilotandolo verso la Sala
Comune.
“Rimarrete
amici?”
“Non
lo so. Certo non sarà come se non fosse
successo nulla.
Ma
di certo non saremo amici amici!”
“Vero.
Ma
non me l’aspettavo da lei.”
“Non
puoi mica prevedere le azioni delle
persone.
Capita
che sfuggano al tuo controllo.”
“Come
ora.”
“Sì.”
“Che
triste vigilia di Natale ci aspetta.”
“Ci?”
“Sì!
Che pensi che ti abbandoni nel momento di
maggior bisogno?
Stasera
riunione in camera nostra con Lily.
Berremo,
canteremo e mangeremo come tanti
maiali!”
Sirius
ridacchiò.
“Non
eri tu che non volevi essere ciccia e
brufoli?”
“Per
te questo ed altro.”
“Che
faremo? Una sorta di festino alla babbana?”
“Senza
droga e sesso.
Ma
sull’alcool non posso prometterti nulla!”
“Quello
va bene.”
“Sì!
Ti farò ubriacare per dimenticare tutto.”
“Povero
me!”gemette Sirius.
Appena
entrarono nella Sala Comune Lily corse ad
abbracciare Sirius.
“Mi
dispiace tanto!
Scusa
se non ho detto nulla, ma non credevo
fosse qualcosa di serio!
Pensavo
le piacesse oggettivamente.”
“Chi
è?”
“Non
lo picchierete, vero?”
“NO!”
“Will
Thorne!”
James
e Sirius si guardarono.
“Mai
sentito.”
“E’
il capo del club di Incantesimi.”
“C’è
un club d’Incantesimi?”
Lily
si sbatté una mano sulla fronte, affranta.
“Siete
incredibili!”
“Vabbè,
lasciamo stare!
Stasera
si fa un festino in camera nostra, solo
noi tre.
Musica,
cibo e alcool!”
“Voi
siete matti!”
“Ti
prego, Lil! Fallo per Sirius! Non lo vedi
com’è affranto e distrutto dal dolore?”
Sirius
assunse un’aria affranta e distrutta (non
si sforzò molto, a dire la verità, male come
stava!).
“E
va bene! Ma non esageriamo, ok?”
“Va
beeene!”fecero entrambi.
Inutile
dire che quella sera entrambi i ragazzi
bevvero molto ed anche Lily si lasciò andare.
Tra
musica e scherzi, alcool e risate Sirius si
concesse un po’ di tregua.
Una
forte emicrania non era nulla in confronto
alla sensazione di pace che provò nel dimenticare per un
po’ tutto quanto….
Chi
è affezionato a Jane forse non apprezzerà
questo chappy, ma ho dovuto farlo per il proseguimento della
storia…sorry…
Cmq
spero che continuiate a seguirmi ed a
commentare:
un
grazie a
Dragonball
93, unica e sola con i suoi consigli e
le sue recensioni
Ed a
Ashley Snape (sono davvero contenta di chattare
con te, sei davvero speciale)!!!
Un
bacione a tutti voi!!! Ed anche se mancano tre
giorni: Buon Natale a tutti voi e tante belle cose!!!!
Lily
Black 90
|
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Capitolo 18 *** ed ecco che arriva...Keira! ***
“Sveglia,
dormiglioni! È Natale! Tutti in
piedi!!!”
La
voce pimpante di Lily rimbombò nelle orecchie
di James e Sirius come amplificata dalla magia.
Sirius
si mise a pancia sotto e si cacciò ancora
di più sotto le coperte, il cuscino premuto sulle orecchie.
“Ma
come fai ad essere così allegra e pimpante?
Io ho la testa che mi scoppia!”esclamò James,
imitando Sirius e cacciandosi
anche lui sotto le coperte.
Lily
si arrampicò sopra il suo letto e gli tolse
le coperte di dosso.
“Sveglia,
dai! È Natale!”
James
si voltò e l’afferrò per le spalle,
ridendo.
Un
secondo sopra era su di lei.
“Dai,
lasciami andare!”rise lei, mentre Sirius
si era disseppellito delle coperte e li guardava sorridendo, triste.
“Solo
se mi dai un bacio!”
Lily
rise ed obbedì, baciandolo dolcemente.
“E
una pozione per questo mal di testa da
sbronza!”
“Va
bene! Ma devi lasciarmi andare!”
“Obbedisco,
mia bella!”
E
la lasciò andare.
Sirius
teneva la testa appoggiata all’asta del
letto a baldacchino e fissava il vuoto.
“Se
n’è andata già, vero?”
Nessuno
chiese di chi stava parlando.
Era
fin troppo ovvio.
“Sì,
Sirius.”
In
pochi secondi Lily andò e tornò dal suo
dormitorio preparando in pochissimo tempo una pozione ricostituente per
i due.
Entrambi
la bevvero senza tante storie.
“Sir,
mi spiace.”
L’aveva
detto tante volte, Lily, ma le sue
parole non avevano avuto molto effetto.
Scambiò
un’occhiata con James e poi tutti e due
si sedettero sul letto dell’amico.
“Che
fate?”chiese Sirius, guardandoli.
“Ti
coccoliamo un po’, no?”
E
James e Lily abbracciarono forte Sirius,
mandandolo a capitolare sul letto.
“Piano,
piano! Così mi fate male!”
Sirius
rise.
“Ti
vogliamo bene e ti siamo vicini.”sussurrò
Lily piano al suo orecchio.
“Grazie,
ragazzi. Vi voglio bene anche io.”
“Andrà
tutto bene. Stai tranquillo!”
James
lo abbracciò stretto ed appoggiò la testa
contro il suo petto.
“Lo
spero. Lo spero davvero.”
“Pensa
positivo! Oggi è Natale che significa
abbuffamento generale, battaglie di palle di neve, regali…ho
già detto che ci
sarà un abbuffamento generale?”fece James.
Lily
e Sirius risero.
“Ma
pensi solo al cibo tu?”
“Già,
io soffro per amore e tu pensi al tuo
stomaco?”
“Voglio
farti dimenticare Jane, almeno per
oggi.”
“Non
basta il tentativo dell’alcool? Non è
andato tanto bene, sai?”rispose Lily, ridendo.
“Vero,
ma il cibo solleva sempre il morale!
Andiamo, Sir! Alzati da questo letto!”
James
costrinse l’amico ad alzarsi ed un po’
pregandolo ed un po’ strattonandolo riuscì a
portarlo in Sala Grande per la
colazione.
“Mangia!”lo
incitò Lily, venendo l’amico che
fissava il piatto senza vederlo realmente.
James
gli riempì il piatto di salsicce, bacon e
pane tostato.
“Sirius
Black! Mangia subito!”
Un
po’ per far stare zitto James, un po’
perché
il suo stomaco aveva reclamato cibo, Sirius mangiò.
“A
che ora arriva la tua amica, Lily? Quella
dello scambio culturale?”chiese James.
Purtroppo
si era scordato del fatto che Jane se
n’era andata proprio per lo scambio, dopo aver lasciato
Sirius.
Quest’ultimo,
che per poco si era dimenticato
dell’ex, tornò cupo e mogio.
“Sei
il solito insensibile!”sillabò Lily in
direzione del fidanzato che chinò lo sguardo e
passò un braccio attorno alle
spalle dell’amico.
“Andrà
tutto per il verso giusto. Usciamo un
po’, dai! Facciamo una visita ad Hagrid, una battaglia di
palle di neve…”
“Come
vuoi.”
“Che
sono quelle facce mogie?”ruggì Hagrid
appena li vide arrivare, morti di freddo e ricoperti di neve.
“Jane
mi ha lasciato, ha fatto uno scambio
culturale con un’amica di Lily e questa ragazza resta qui per
qualche
mese.”disse in fretta Sirius, con l’aria di uno che
voleva che il peggio
passasse in fretta.
“Cosa?”esclamò
l’omone.
Abbracciò
Sirius, attirandolo a sé e
coinvolgendo anche gli altri in una stretta stritola-costole.
“Ehi!
Vacci piano, Hagrid! Sono depresso, ma
così mi ammazzi!”protestò lui ed Hagrid
lo lasciò andare.
“Venite
dentro, voi tre! Remus e Peter sono a
casa, vero?”
I
ragazzi annuirono.
“E
tu, James? Perché sei rimasto ad Hogwarts?”
Il
ragazzo scrollò le spalle.
“Per
stare un po’ con papà e poi per dare una
mano a Sirius.”disse, sorridendo all’amico che, pur
essendo triste, ricambiò.
“E
tu, Lily?”
“Direi
lo stesso.”
“Avanti,
mangiate!”disse l’omone mettendo loro
davanti un piatto di dolcetti rocciosi.
Tutti
e tre si lanciarono rapidi e taciti
sguardi.
Conoscevano
fin troppo bene la cucina di Hagrid
per assaggiarli.
“Abbiamo
già mangiato moltissimo, Hagrid. Sarà
per un’altra volta.”
Lily
declinò l’offerta.
“Come
volete voi.”
Parlarono
per ore del più e del meno, dei vari
pettegolezzi, di ciò che era successo nel
castello…di tutto.
Con
Hagrid era così semplice parlare.
Era
come una sorta di confidente, un amico
ideale.
“E’
meglio che torniate al castello. È quasi ora
di pranzo! Andate, su!”
Li
spinse fuori, ma poi mise una mano sulla
spalla di Sirius.
“Non
lasciarti abbattere da questi avvenimenti,
Sirius. Sono cose che capitano, anche se ci stai male!”
“Lo
so, grazie.”
“LILY!!!!!!!!!!!!!!!!”
I
tre non misero neanche piede nella Sala Comune
dopo pranzo, che una ragazza corse verso la rossa Grifondoro,
travolgendola.
“KEIRA!”urlò
lei e l’abbracciò fortissimo.
“James
e Sirius! Ora che sappiamo i nostri
rispettivi nomi, ci dici chi sei?”fece Sirius, un
po’ troppo freddo di quanto
avesse voluto.
Ma
non aveva l’umore per essere allegro in quel
momento.
La
ragazza si staccò da Lily, ridendo e sorrise.
Era
molto carina.
Aveva
capelli scalati che le arrivavano alle
spalle scuri con piccoli colpi di sole ed occhi azzurro chiaro.
Ed
aveva un bellissimo sorriso.
“Scusate,
ma è da tantissimo che non vedo la mia
Lily! Sono così contenta!
Mi
chiamo Keira Thorne e sono la ragazza dello
scambio culturale.
Vengo
dalla scuola di Gerlos, dalle parti della
Svizzera. Non è molto conosciuta, ma la vostra amica Jane,
ha saputo che volevo
venire qui ed ha fatto a cambio di scuola con me.”
“Quanto
mi sei mancata, tesoro mio!”
Lily
cinse la vita dell’amica e la strinse a sé.
“Io
sono James Potter, il fidanzato di Lily e
lui è Sirius Black, il mio migliore amico.”
Lei
strinse la mano ad entrambi e nonostante
fosse triste, Sirius non potè fare a meno di guardarla
interessato.
La
sua natura di playboy, dopo appena un giorno
da uomo libero, si stava risvegliando ed in fretta.
“Ciao!”disse,
sorridendo.
“Ciao!”
“Scusami
se sono stato brusco prima.”
“Non
importa. Ho incontrato Jane, prima di
venire qui. Mi ha detto che vi siete lasciati.
È
normale essere un po’ tesi e nervosi.”
Sorrise
ancora, un sorriso molto dolce…
Ed
a Sirius non importò se Jane le aveva detto
una cosa così personale, a lei che era una perfetta
sconosciuta.
“Lasciamo
voi ragazze a chiacchierare un po’ da
sole! Vieni, Sirius!”
James
lo trascinò via di peso.
“Che
hai? Tutta questa fretta, poi!”protestò
l’altro.
“Stavi
flirtando con lei!”
“Ma
sei matto! Jane mi ha lasciato ieri ed
inizio già a flirtare con una che conosco appena?”
James
scrollò le spalle.
“Scusa,
sembrava così...”
Sirius
scosse la testa.
“Ho
fatto solo il gentile.”
“La
guardavi con uno sguardo!”
“Sul
serio? Non me ne sono reso conto!”
“E’
carina, vero?”
“Sì,
ma tu stai con Lily!”
James
gli tirò un pugno sulla spalla.
“Non
voglio mica mollarla! Oddio! Ho impiegato
tre anni per conquistarla, mica la posso lasciare? E poi lei
è tutto ciò che fa
per me!
È
perfetta, bellissima, dolce, simpatica…”
“Ok,
James Potter è partito, signori e
signori!”annunciò Sirius, ridendo.
“Lasciamole
a chiacchierare da sole. Ti va una
capatina in cucina?”
“Abbiamo
appena finito di mangiare, Jamie!”
“Sì,
ma ho voglia di un po’ di torta al
cioccolato! Ci stai, Felpato?”
“Quando
si tratta di mangiare, io ci sono
sempre, Messer Ramoso!”
Ed ho finito
anche
questo chappy!!!!!
Grazie a
tutti voi
che avete commentato!!!!
Ragazzi
VADB!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Cmq vi volevo
dare
una piccola informazione.
Io, SakiJune e BonniefrankJoplin
abbiamo indetto un concorso Chiamato Hogwarts Love Affairs.
http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7124202
questo
è il link,
dategli un’occhiata e partecipati numerosi, mi raccomando!!!!!
Un bacione a
tutti
voi!!!!!!!!!!
Lily Black 90
|
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Capitolo 19 *** Vacanze ad Hogwarts, Quidditch e regali imbarazzanti ***
Scusate, ma nel
precedente chappy ho messo a Keira il cognome Thorne, mentre invece era
Sanderson…scusate ancora….
Leggete e
recensite,
mi raccomando!!!!!!!!!!
Keira
Sanderson.
Una
delle migliori amiche di Lily Evans, era una
ragazza straordinaria.
Allegra,
spiritosa, sempre con il sorriso
stampato sul volto, ridente, simpatica, affabile...
Era
il tipo di persona ideale con la quale
confidarsi e quel pomeriggio di Natale, seduta davanti al fuoco, Lily
le
raccontò tutto ciò che ignorava della sua
relazione con James, di come andavano
le cose nel castello…
Prese
a descrivere ed a fare imitazioni di tutti
gli insegnanti, parlò dei Malandrini, del loro gruppo, delle
loro
caratteristiche e specialità (vedi voce guai!)…
Keira
rise e rise ancora, scostandosi i capelli
scuri dal volto chiaro…
Aveva
una risata stupenda, cristallina, bella e
pura come un fiocco di neve…
“Mi
sei mancata tantissimo, Lil, bella
mia!”disse, sedendosi, anzi sprofondando nella poltrona
più vicina al fuoco.
“Anche
tu, tesoro! Ti troverai benissimo qui,
non preoccuparti!”
James
e Sirius, dopo la capatina in cucina,
avevano deciso finalmente di scartare i regali, operazione rimandata
per la
depressione del bel Black.
Quello
fu un bel Natale, un Natale calmo e
tranquillo, sereno ed allegro, con moltissimi regali specialmente per
Sirius e
James.
“Questo
no, questo neanche…questo…o mamma!”
“E’
quello che penso io?”
Sirius
gli si avvicinò e gli tolse dalle mani un
lungo e sottile pacchetto.
“Ce
n’è un altro, anche per te!”
“I
tuoi sono matti. Ma hanno idea di quanto
costino?”
Sirius
e James scartarono i loro sottili
pacchetti rivelando due manici di scopa ultimo modello, regalo dei
signori
Potter ad entrambi.
“Non
preoccuparti. Ormai sei di famiglia per
noi, è normale spendere soldi per tutti e due per
loro!”
James
rise.
“Ciao,
ragazzi!”
Keira
e lily entrarono nella stanza, ingombra di
carte da regalo e regali.
“Oddio!
Sono le Nimbus 1987!”gridò Lily, quando
vide le due scope dei ragazzi.
“Mio
Dio!”fece Keira.
“Domani
le proveremo sul campo! E voi verrete
con noi! Ci state?”
“Ovvio!”dissero
entrambe.
Ridendo
James e Sirius ripresero a scartare i
pacchetti, ma non nel senso di togliere la carta, bensì di
buttare quelli che
non volevano.
“Stai
attento!”disse Lily, schivando un
pacchetto.
James,
infatti, lanciando all’indietro i
pacchetti che non voleva, l’aveva mancata di poco.
“Scusa,
Lil.”
“Avete
sempre un mucchio di regali così?”chiese
Keira, indicando le due pile gigantesche accanto ai letti di Sirius e
James.
“Proprio
così. Sono delle nostre fan.”rispose
Sirius, lanciando nel cestino una scatola di cioccolatini che
probabilmente
contenevano un filtro amoroso.
“Fan?”
“Sono
i ragazzi più corteggiati della
scuola.”rispose Lily per loro.
“Sì
e le ragazze continuano a mandare
cioccolatini contenenti filtri amorosi o cose incantate per fregarci
anche se
sa che stiamo con qualc…”
James
tacque di colpo e lanciò uno sguardo a
Sirius, ma lui non aveva fatto caso allo “stare insieme con
qualcuno”.
Era
troppo impegnato ad aprire un pacchettino
minuscolo.
“Jamie…aprimi
questo! Penso di sapere cosa
contiene…”e lo lanciò
all’amico.
James
lo scartò e ne cadde fuori una mutanda, o
meglio un perizoma rosso con su scritto:
“Non
vedo l’ora di scoparti, Sirius
Black…”lesse
James e tutte le persone presenti nella stanza, Sirius compreso,
scoppiarono a
ridere.
“Ma
sono matte?”chiese Keira ridendo ed
appoggiandosi a Lily.
“Ora
che sapranno che sono single di nuovo, vedi
cosa faranno.”rise Sirius, rotolandosi sul letto con le lacrime agli occhi.
“Guarda
che hanno regalato a me!”
James
gli lanciò addosso un pacchettino colorato
contenente…
“O
mamma! Ma certo che ti desiderano proprio,
eh?
“Lascia
perdere la tua ragazza e fatti un giro
con me, cocco. Se ami le emozioni forti vieni da
me…”lesse Sirius, estraendo un
pacchetto di preservativi colorati.
Lily
ridacchiò.
“Gelosa?”chiese
James avvicinandosi e cingendole
la vita.
“Dovrei?”
“Vediamo
se basta questo come risposta.”e la
baciò dolcemente, un bacio decisamente poco casto.
“Come
siete dolci!”fece Keira, sorridendo.
Sirius
ridacchiò.
“Nauseabondi!”scherzò.
James
lasciò Lily e si avvicinò all’amico,
armato di cuscino.
“Nauseabondo
a chi? Ripetilo se hai il
coraggio!”e lo prese a cuscinate.
“NO!
Pietà! Basta! Basta!”rise Sirius, tentando
di proteggersi dalle cuscinate di James e di scrollarselo di dosso.
“James,
dai! Lascialo in pace!”ridacchiò Lily.
“Voglio
tirargli su il morale!”
“E
lo fai schiacciandomi?”
Sirius
riuscì a liberarsi di James che si
accasciò sul letto ridendo.
“Siete
due matti, lo sapete, vero?”rise Lily.
“Ne
siamo consapevoli.”
“Ammetterlo
è la prima cosa, no?”
Lily
si rivolse a Keira che rise.
Rimasero
fino a tardi a chiacchierare quella
notte e solo a tarda sera Lily decise che era ora di dormire.
“E
perché mai? Siamo in vacanza!”protestò
James,
che teneva la testa appoggiata alla spalla della ragazza.
“Perché
state dormendo in piedi! E poi domani
vorrei fare qualche compito con voi!
E
far visitare Hogwarts a Keira!”
“Va
bene la seconda opzione, ma la prima
scordatela! E poi dobbiamo provare le nostre nuove scope!”
“Ok,
ma dopo si studia e facciamo un giro
turistico per Keira!
Non
si discute!”
“Ma
che fai? Prendi il posto di Remus?”
“Sì,
ed ora a letto!”
“Sono
davvero simpatici, sai?”disse Keira quando
andarono a dormire.
“Indisciplinati,
però.”
“Meglio
dei miei compagni!”
“Com’erano?”
Lily
poggiò la testa sulle mani e si voltò a
guardare l’amica.
“Snob
ed antipatici. Solo il mio migliore amico
Daniel e pochi si salvano.”
“Anche
qui ce ne sono.”
“Ma
almeno non sono tutti così!”
“Vero.
Meno male che qui starai per qualche
mese, ti allontanerai da loro.”
“E
Jane dovrà affrontarli!
Dimmi
la verità, sul serio c’è un altro nella
sua vita?”
“Perché
me lo chiedi?”
“Tu
non te ne sei accorta!”
“Diceva
che era carino, ma io credevo lo
pensasse oggettivamente.”
“E
cosa ti ha fatto cambiare idea?”
“Lei
ha detto a Sirius che lo lasciava per un
altro.”
“Secondo
me, mentiva.”
“E
da cosa lo dici? Non la conosci nemmeno!”
“Se
ami qualcun altro, credo che lo faresti capire
involontariamente.
Non
dici che è carino, non solo. Te ne stai a
fissarlo, ad ammirarlo, a sognarlo ad occhi aperti….
Anche
io posso dire che mi piace James
fisicamente, ma non è essere innamorate.
Capisci?”
“C’è
qualcos’altro sotto, secondo te?”
“Sì,
secondo me, sì.
Pensaci,
lei ha un problema, non può stare con
Sirius ed allora che fa…prende un ragazzo a caso che le
piace oggettivamente e
finge di essere innamorata di lui!”
“Sì
e poi scappa con un modello australiano per la Florida
con un milione di
sterline che vince in un casinò in Svizzera!”rise
Lily.
“Non
mi credi?”
“E’
irreale! Tu vedi troppi film!”
“E
con questo? Io penso sia così. Non si lascia
un ragazzo senza un buon motivo.
E
non si fugge in un altro stato se non hai un
problema alle spalle di cui ti vuoi liberare.”
“Effettivamente
lei non ci ha mai parlato con
Will Thorne!”
“Chi?”
“Quello
di cui forse è innamorata!”
Keira
si batté una mano sulla fronte.
“Come
si fa a lasciare un ragazzo per uno con
cui non hai mai parlato?”
Lily
si mise a sedere sul letto.
“Forse
hai ragione.”
“Io
ho sempre ragione.”
“Modesta,
eh?”
“In
campo amoroso sono un genio, senza
modestia!”
Lily
rise.
“Ma
è solo una congettura. Non dire nulla a
James e Sirius.
Noi
faremo qualche ricerca, chiederemo a Will ed
a Jane….”
“Ora
sei tu che ti fai idee!”
“Me
le hai messe in testa tu!”
“Dormi!
Ci penseremo domani a fare Detective
Conan!”
“O
Sherlock Homes!”
“Ok,
Watson! Ora a letto, da bravo!”
Lily
rise di nuovo e si rimise a letto.
Si
addormentò quasi subito.
“Andiamo,
Lil! Lasciami che ho sonno!”gridò
Keira la mattina dopo, cacciandosi sotto le coperte.
Lily
gliele tolse.
“Sono
le 10! Svegliati, dormigliona!”
“E’
festa, vacanza, giorno di riposo, giorno
festivo…qualche altro sinonimo?”
“Vado
a svegliare i ragazzi e se quando torno
non ti trovo vestita ti lancio una fattura.
Oggi
dobbiamo farti vedere tutta Hogwarts e fare
almeno un po’ di compiti!”
“Ma
sei impazzita? Io voglio starmene a letto,
al calduccio…”
Lily
sospirò e si diresse verso il dormitorio
maschile.
James
e Sirius dormivano profondamente, avvolti
nelle coperte.
“Sveglia,
voi due! Oggi dovevate provare le
vostre scope nuove o sbaglio?”disse facendo leva su un
argomento che
interessava tutti e due.
Invogliati,
tutti e due si alzarono ed in men
che non si dica già erano lavati e vestiti.
Anche
Keira si era vestita e lavata e guardava
truce Lily per averla svegliata.
“Io
volevo dormire!”
“Pensa
al Quidditch! Potremo fare una sorta di
partita improvvisata tutti noi quattro!”propose James, gli
occhi che
brillavano.
“Ti
piace il Quidditch?”chiese Sirius alla nuova
arrivata, diretti alla Sala Grande per fare colazione.
“Sì,
ma nella mia scuola non era molto di moda.”
“Peccato,
ma sai giocare?”
Lei
scosse la testa.
“Desolata.”
“Neanche
Lily!”disse James ridacchiando.
“Non
è obbligatorio saperlo fare!”fece Lily
fingendosi offesa.
“Ma
stiamo parlando del Quidditch o del
sesso?”chiese Sirius.
Keira
rise.
“Farlo
non nel senso del sesso! Parlavo del
Quidditch!”
“Specifica!”
“E
tu pensa ad altro!”
“E’
nei miei geni, non ci posso fare nulla!”
Lily
e James si batterono una mano sul volto,
affranti.
Non
c’era speranza!
Keira,
invece, stava ridendo.
“Ti
faccio ridere?”le chiese Sirius.
“Sì,
tu e James siete molto simpatici.”
“Sì,
lo sappiamo!”
“Modesto,
eh?”
“Direi
di sì, molto! Facciamo così tu giochi con
me e James con Lily.
Così
bilanciamo!”
Era
una bella giornata, piacevole dopotutto.
Non
nevicava e splendeva un bel sole, pur
facendo freddo.
Le
due scope Nimbus 1987 filavano che una
meraviglia: veloci, flessuose, stupende da manovrare.
Lily
e Keira presero due scope di quelle della
scuola e la partita iniziò.
Anche
se le due ragazze erano delle frane, James
e Sirius bilanciavano.
Per
puro caso Keira riuscì a segnare un punto
che portò lei e Sirius in vantaggio.
Punto
dopo punto, riuscirono a sconfiggere Lily
e James.
“Sei
stata brava!”si complimentò Sirius,
guardando la ragazza che scendeva con grazia dalla scopa, i capelli
scuri
scossi e mossi dal vento.
“Grazie.
Meno male che non sapevi giocare!”disse
James.
“E’
stata solo fortuna!”
Keira
arrossì.
“Per
me è talento! Continua a giocare così e ti
ammetto nella squadra al posto di Jane!!”disse James,
beccandosi una gomitata
da parte della fidanzata.
Come
poteva parlare così alla leggera di Jane?
Se
n’era appena andata che già cercava di
rimpiazzarla!
Lily
glielo chiese.
“Devo
pensare anche alla mia squadra!”disse,
dirigendosi nella Sala Grande per il pranzo, seguito da Keira e Sirius,
che
chiacchieravano amabilmente poco distanti da loro.
“Sei
un insensibile! Come fai ad essere così
egoista?
Non
ti manca neanche un po’?”
“Certo
che mi manca! È una ragazza fantastica ed
una giocatrice eccezionale! Ma se n’è andata! Non
sono egoista, ma lei lo è!
Ha
lasciato Sirius e lui sta malissimo! Non sono
io che mi comporto da egoista!
Sto
cercando in tutti i modi di distrarre
Sirius, anche giocando a Quidditch, anche spingendolo a fare scherzi
per non
farlo pensare a lei!
Tu
non hai idea di quello che sta passando! Non
lo ammetterebbe neanche sotto tortura, orgoglio
com’è, ma sta soffrendo!”
James
strinse i pugni, guardando la sua ragazza,
incredula.
Lui
era egoista ed insensibile, eh?
“James,
mi dispiace! Io non vol…”
“Accusarmi?”
Lily
chinò lo sguardo, mortificata.
Non
era sua intenzione accusarlo e ferirlo. Non
sapeva nulla della situazione che stava passando Sirius, non riusciva
ad
immaginarselo distrutto per amore, lui che era così
orgoglioso e forte.
“Scusami.
Non volevo arrabbiarmi con
te.”sussurrò James, afferrandola per la vita ed
abbracciandola, sotto lo
sguardo di Sirius e Keira.
“Fanno
spesso così?”chiese lei.
“Intendi
dire, i piccioncini? Sì, spesso!”
Ciao
a tutti voi, ragazzi miei!!!!!
Ecco
per voi l’ennesimo capitolo della mia fan
fiction!!!!!
Grazie
a tutti coloro che hanno commentato:
Dragonball93:
riguardo l’idea che avevo sulla storia,
credo proprio che la metterò in pratica, forse con qualche
piccolo
cambiamento…se hai suggerimenti sono ben accetti, tesoro
mio!!!!
Nezu:
anche a me piace moltissimo il nome di Keira, anzi
credo che questo nuovo personaggio lo inserirò anche
nell’altra mia fan fiction
sui Malandrini A new life…
Cherie
Lily: grazie a te di tutto, io sono sempre qui per
te!!!!
Jayne:
non credo accantonerò il personaggio di Jane, ma
credo che Keira ricoprirà un ruolo sempre più
importante con l’andare avanti
della storia!!!!
Jaily:non
so che rispondere…mi sa proprio di…boh!!!
Continua a leggere e commentare e presto lo scoprirai, mi sa…
SakiJune:
sì, sarà Keira che comparirà
nell’altra mia fan
fiction (sperando che non cambi tutto all’ultimo
minuto…) hai proprio ragione,
che bella l’amicizia!!!!
Specialmente
quella tra i Malandrini (Sirius, James e
Remus, Peter non lo considero…)
Una
domanda vi pongo ora alla fine del mio chappy: che ne
pensate delle motivazioni di Jane e dell’idea di Keira?
Rispondetemi,
mi aiuterete a continuare la storia…
Un
bacione a tutti voi!!!!!!!!!!!
Lily
Black 90
|
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Capitolo 20 *** prime esperienze ***
Durante
quelle vacanze natalizie non fece altro
che nevicare.
Lily
li tenne impegnati a fare compiti, anche se
spesso Sirius e James trovavano il modo di sparire, nel vero senso
della parola
(per informazioni vedere Mantello
dell’Invisibilità…), ed a girovagare
per il
castello.
Con
i due Malandrini come guida, Keira vide
tutti i passaggi segreti, la Stanza delle
Necessità, tutti i quadri interessanti (per
informazioni vedere Sir Cadogan…)e le confidarono della
Mappa del Malandrino e
del Mantello.
Non
sapevano perché, ma Keira invitava alla
confidenza.
Era
dolce, simpatica, allegra e chi ne ha più ne
metta!
Aveva
un bellissimo sorriso che faceva
sciogliere i pochi ragazzi rimasti ad Hogwarts.
“Hai
un fascino incredibile.
Dopo
le vacanze, al ritorno di tutti, avrai
tutti ai tuoi piedi, mia cara.”diceva James ed in fondo aveva
ragione da
vendere.
Capodanno,
il 31, arrivò troppo presto e con
esso la festa che James decise di organizzare nella Sala Comune dei
Grifondoro.
“Ma
sei impazzito? Non possiamo fare festini o
cose così!
Il
regolamento…”esclamò Lily, quando James
espose ai ragazzi la sua idea.
Tutti
i Grifondoro rimasti erano entusiasti.
“Potremmo
prendere qualcosa dalle cucine!
Accendere la musica, fare gare e giochi!”esclamò
Lizzie, entusiasta.
“Lily,
tranquilla! Me la vedrò io con Silente.
So come convincere il vecchio!”disse James, prendendole il
mento con le mani e
facendole l’occhiolino.
“Chissà
come mai.”fu la risposta di Sirius,
stravaccato su una poltrona, con un libro in mano.
“Ho
i miei mezzi.”disse James, ridendo. “Mi
darete una mano, vero? Anche tu, Keira?”
La
ragazza chiamata stava leggendo anche lei un
libro, un volume più grande dell’enciclopedia
britannica.
Annuì.
“Ma
lo stai leggendo tutto sul serio? Mica devi
vincere una scommessa o cosa, vero?”rise Sirius.
“E’
grande, ma lo adoro.
L’ho
portato da casa! È il mio preferito! Parla
di un bellissimo pianeta incantato, principesse coraggiose e poteri
incredibili…un sacco di cose meravigliose!”
“Capisco
perché siete amiche! Leggete tutte e
due mattoni di mille o duemila pagine!”disse James,
beccandosi un buffetto
affettuoso dalla sua ragazza.
“Scemo!”
“Sì,
lo so! Allora, dobbiamo iniziare ad
organizzare la festa!”
Si
rivolse ai presenti nella Sala.
“Io
potrei portare il karaoke.”propose un
ragazzo chiamato John Giles.
“Un
che?”chiese Sirius.
“E’
una cosa babbana. So che non si posso far
entrare aggeggi elettronici ad Hogwarts, ma conosco un semplice
incantesimo che
permette di farlo solo per un po’.”
“E’
una bella idea! Così potremo fare una gara
di canto! Che ne dite?”intervenne Keira e tutti si voltarono
verso di lei.
Keira
si era integrata subito tra i Grifondoro e
quelli che erano rimasti ad Hogwarts, Serpeverde esclusi, erano rimasti
affascinati
da lei e dal suo carattere così aperto ed allegro.
“Mi
sembra un’ottima idea, Keira!”esclamò
Frank
Paciock e Keira sorrise, compiaciuta prima di sprofondare nuovamente
nella
lettura del suo libro.
Quel
giorno fu pieno di preparativi.
James
corse da Silente per ottenere il permesso
della festa, che ottenne in pochissimo tempo, Lily e Jane abbellirono la Sala
Comune e Sirius andò in cucina per
ottenere tanta pappatoria.
Verso
le nove di sera tutto era pronto, i tavoli
uniti, avrebbero mangiato lì e non in Sala Grande, montagne
di cibo
dappertutto, l’apparecchio per la musica ed il karaoke in un
angolo, piccoli ed
innocui fuochi d’artificio, bibite di ogni tipo, anche lo
spumante e lo
champagne, oltre all’Idromele, alla Burrobirra e al Whisky
Incendiario (preso
chissà dove…. Stavolta non era opera di Felpato e
Ramoso….)…..
“Si
dia il via all’abbuffamento!”esclamò
James e
tutti risero.
“Sempre
ti fai riconoscere, eh?”rise Lily,
servendosi di un po’ di pasticcio al prosciutto.
James
ridacchiò e le cinse la vita con un
braccio.
“E’
la mia specialità. La tua è essere
insopportabilmente bellissima e rompiscatole quando ti ci metti, la mia
è
quella di farmi riconoscere da tutti.
Ognuno
ha una sua particolarità.”
Stavolta
toccò a Lily ridere.
Erano
così vicini, lui dietro di lei, i visi che
quasi si sfioravano.
James
annullò la distanza tra loro e la baciò
con amore sulle labbra, ricambiato.
“Ti
amo sopra ogni cosa. Farei di tutto per
te.”sussurrò lui staccandosi da lei, ma rimanendo
comunque vicinissimo.
Si
perse nei suoi occhi color smeraldo, come
faceva ogni volta che la guardava.
“Ti
amo anch’io.”disse lei, piano.
Sembrò
che ci fossero solo loro nella stanza,
solo loro, stretti l’uno all’altra.
“Vieni,
andiamo su.”disse James, prendendola per
mano e portandola nel suo dormitorio.
Non
seppe cosa lo spinse a dire ciò, ma Lily lo
seguì, stringendogli la mano…
Con
tutta quella confusione di chiacchiere, cibo
e musica, Keira e Sirius non si accorsero nemmeno della loro
“fuga”.
Erano
troppo impegnati a ridere ed a
chiacchierare.
Lily
si accoccolò accanto a James, stesi l’uno
accanto all’altro sul letto del ragazzo.
James
la tirò verso di lui e l’abbracciò,
appoggiando il mento sulla sua testa e respirando il profumo dei suoi
capelli
rossi.
Sapevano
di gelsomino.
La
sua Lily.
Se
qualcuno gli avesse detto, anni prima, che
sarebbe riuscito a conquistarla, James non ci avrebbe creduto, ma solo
sperato.
Eppure,
ora erano qui, insieme…e nulla e nessuno
li avrebbe più separati.
Nulla
e nessuno….
Lily
si staccò da lui per baciarlo sulle labbra.
Sentiva
il suo corpo muscoloso contro di lei….
Lo
amava….lo amava alla follia e proprio in quel
momento lo desiderava….più che mai prima
d’allora…
James
si chinò su di lei, trovandosela sotto di
lui e la baciò con dolcezza sul collo.
Lei
gli accarezzò il petto ed un attimo dopo era
seduta accanto a lui e gli sfilava la maglietta.
“Sei
sicura?”
James
la fermò.
Lily
annuì.
“Sì,
lo sono.”
James
sorrise e la prese tra le braccia,
spingendola sotto di lui.
Iniziò
a sfogliarla piano, facendole il
solletico, facendola ridere, provocandola con dolcezza…
La
vide ridere e sorridere, divertirsi a
spogliarlo, a baciarlo, a toccarlo…
Si
baciarono con intensità, l’uno sopra
l’altro,
i rumori della festa che arrivavano attenuati nel dormitorio…
Era
soli, solo loro…ora e per sempre…
James
era chino su di lei, i capelli neri più
scompigliati che mai…
“Te
l’ho mai detto che ti amo?”chiese,
sorridendo e mordicchiandole il mignolo.
Lei
rise.
“Hai
accennato a qualcosa del genere, sì.”
Anche
James rise e si chinò su di lei ancora di
più, finché i loro occhi non furono staccati di
pochi centimetri ed i loro nasi
si sfiorarono…
“Non
ti farei mai del male…sei tutto ciò che amo
e che desidero…ora e per sempre…
Non
pensare mai che ti prenda in giro, come
pensavi prima…non lo farei mai.”
Lei
annuì.
“Fa
piano.”sussurrò e lui sorrise.
“Ai
suoi ordini, mia dea.”disse facendola
ridere.
Penetrò
con dolcezza in lei, sentendola
contrarsi sotto di lui, lo fece piano, temendo di farle del male, di
ferirla…non se lo sarebbe mai perdonato se fosse
accaduto…
Lily
gemette quando accadde, si strinse a lui,
forte, ma non sentì quasi nulla…
L’aveva
fatto piano per non farle male….
Sorrise
quando lui si chinò su di lei per
baciarla.
Ondeggiò
con il bacino e lo abbracciò,
sentendolo sopra di sé, il calore del suo corpo…
La
sua prima volta…e l’aveva fatto con il suo
ragazzo, James Potter, l’unico che avesse mai amato sul serio.
Si
accoccolò tra le sue braccia, baciandolo,
mordicchiandogli le dita, come aveva fatto lui prima, ansimando piano
ed
assaporando quel momento in cui erano l’uno
nell’altra…uniti nell’anima e nel
corpo per la prima volta…
“Stai
bene? Ti ho fatto male?”lo sentì dire dopo
parecchio tempo.
Rise
piano.
“Sto
bene, non mi hai fatto nulla.”
James
la sentì tremare per il freddo e
l’abbracciò ancora di più, affondando
il viso nei suoi capelli rossi.
“E’
stato stupendo…”disse lei, piano, alla
fine…
Lui
sorrise e continuò a stringersela al petto.
“Vorrei
che tutto il mondo iniziasse e finisse
qui…con noi due, chiusi in questa stanza…stretti
l’uno all’altra…abbracciati,
insieme nel corpo e
nell’anima…”sussurrò lei.
“Lo
vorrei anch’io. Vorrei che non ci fosse una
guerra, che non morisse nessuno…
Come
desidero un mondo diverso da quello
nostro!”
Lei
fece segno di sì con la testa.
“Un
mondo che inizia e finisce con noi…una
nostra realtà, una nostra vita…”
“Insieme…”disse
lui, finendo la frase.
“Non
voglio lasciarti…non voglio perderti…”
James
la sentì singhiozzare stretta a lui,
spaventata per la guerra che c’era là fuori, oltre
le mura di Hogwarts…
“Non
accadrà, non ti perderò…te lo
giuro…
Ti
amo e ti amerò sempre, sei il mio amore ed
avrò cura di te….”
Intanto,
poco distante da loro, la festa
proseguiva, ignara che nel dormitorio maschile due amanti avevano
consumato la
loro unione…
“Iniziamo
il karaoke!”propose Lizzie, dopo una
buona oretta di abbuffamento generale.
“D’accordo!
Chi inizia?”chiese Frank.
“Quello
che l’ha detto! Vai Frank!”esclamò
Sirius, lanciandogli il microfono.
“Cosa?
Io…non…”
“Andiamo!”lo
incoraggiò Alice, la ragazza di cui
era innamorato da anni.
Lui
arrossì ed il sorriso della ragazza gli
diede il coraggio di salire sul palco ed iniziare a cantare.
“Che
succede?”
Lily
e James arrivarono circa un’ora e mezzo
dopo.
“Karaoke.”rispose
Sirius.
“Ma
dove siete stati per tutto questo tempo?”
Lily
e James si guardarono, arrossendo.
“Vabbé.
I dettagli domani, eh?”
Tutti
e due risero, annuendo.
Mano
nella mano, si sedettero su una poltrona
accanto al fuoco e rimasero lì a guardare le persone cantare.
Il
karaoke era ormai avviato e tutti si
spintonavano per salire e cantare, facendo ridere, sorridere o
piangere….
C’era
chi cantava come un usignolo e chi come
una cornacchia, ma stavano insieme per divertirsi…tutto
qui…
Keira
aveva assistito alle prime esibizioni, poi
aveva scelto un angolo tranquillo ed era sprofondata nella lettura del
suo
libro.
“Ti
deve proprio appassionare quel libro, eh?”
Lily
si era staccata da James ed aveva raggiunto
l’amica.
Keira
annuì.
“Che
avete fatto tu e James? Piaciuto?”chiese,
facendola arrossire.
“Te
lo dico domani.
Tu
perché non vai a
cantare? So che sei bravissima, ti ho
sentita!”
Keira
arrossì.
“C’è
solo una canzone che vorrei cantare, ma ho
bisogno di un partner e non mi va di rompere a nessuno.”
“Quale
canzone?”
“Sai
Ron e Tosca? Quella loro “Vorrei
incontrarti tra 100 anni”!!!!
L’adoro,
è bellissima, stupenda…”
“Chiedi
a Sirius!”
“Naa!
Non accetterebbe mai!”
“Prova,
no?”
Le
afferrò la mano e la trascinò vicino a Sirius
e James che stavano chiacchierando.
Lily
capì l’argomento e interruppe, senza
preoccuparsi troppo, la conversazione.
“Sirius,
ti piacerebbe cantare con Keira?”
Sirius
guardò la nuova ragazza.
“Che
canzone?”
“Accetti,
quindi?”
“Perché
no? Sarà forte!”disse lui.
Si
alzò e la seguì fino al karaoke.
“Questa
qui.”
Keira
gli mostrò il testo e gli fece ascoltare
la musica.
“Mi
piace. Si può fare!”
“Fate
un bel applauso per Sirius e Keira con
“Vorrei Incontrarti tra 100 anni” di Ron e Tosca,
due cantanti babbani!”li
presentò James, lanciando a loro due microfoni.
“Tocca
a te iniziare.”disse Keira al compagno
che annuì.
“Quando
vuoi tu…”
“Vorrei
incontrarti fra cent'anni
tu pensa al mondo fra cent'anni
ritroverò i tuoi occhi neri
saran belli più di ieri.”
Sirius
iniziò a cantare, piano, soppesando le
parole.
“E’
bravo.”sussurrò Lily al fidanzato.
James
Potter annuì.
Vorrei
incontrarti fra cent'anni
rosa rossa tra le mie mani
dolce profumo nelle notti
abbracciata al mio cuscino
starò sveglio per guardarti
nella luce del mattino.
Oh! questo amore!
Più ci consuma, più ci avvicina.
Oh! questo amore!
È un faro che brilla..
Prima
di cantare Keira
guardò verso Lily, che sorrise.
“Vai!”sussurrò,
muovendo le labbra per farle capire.
-Vorrei
incontrarti fra cent'anni
-combatterò dalla tua parte
-perché tale è il mio amore
-che per il tuo bene
-sopporterei ogni male.
Sirius:
Vorrei
incontrarti fra cent'anni
come un gabbiano volerò
sarò felice in mezzo al vento
perché amo e sono amato
da te che non puoi cancellarmi
e cancellarti non posso.
Insieme:
Io
voglio amarti, voglio averti
dirti quel che sento
abbandonare la mia anima
chiusa dentro nel tuo petto.
Chiudi gli occhi dolcemente
non ti preoccupare
entra nel mio cuore e lasciati andare.
Oh!
questo amore!
Più ci consuma, più ci avvicina.
Oh! questo amore!
È un faro che brilla
in mezzo alla tempesta
senza aver paura... mai.
Sirius:
Vorrei
incontrarti fra cent'anni
tu pensa al mondo fra cent'anni
ritroverò i tuoi occhi neri
tra milioni di occhi neri
saran belli più di ieri.
Quando
la canzone finì, tutta la Sala
Comune esplose in un applauso.
Erano
stati bravissimi….sublimi….
“Siete
stai grandiosi!”
James
corse ad abbracciare i due amici che erano
stati circondati da una folla festante.
“Hai
una voce stupenda, sai?”disse Sirius a
Keira.
Lei
avvampò.
“Non
esagerare, me la cavo!”
“Se
quello è cavarsela, mi domando cosa sia per
te l’essere bravi!”rise Lily, gettandole le braccia
attorno al collo.
“Quella
canzone è stupenda ed anche Sirius sa
cantare benissimo!!!”disse Keira, sorridendo al partner di
canto.
“Naa!”fece
lui.
“Siete
proprio bravissimi! Eravate così
affiatati, così legati…”
James
era stupito.
Quando
cantavano insieme avevano un viso
diverso, luminoso, sorridente, aperto…
La
magia della musica li aveva legati,
ineluttabilmente…
“E’
la magia della musica…capita, a volte…di
trovare una persona con cui ti trovi a tuo agio nel cantare, nel
ballare….succede..”
“Un’anima
gemella artistica?”domandò Lily e
tutti risero.
“Può
darsi.”
Sirius
sorrise a Keira.
Aveva
sentito una bella sensazione a cantare con
lei, un fiotto di calore…una sensazione di…non
sapeva definirla…ma era stato
stupendo cantare con lei….
Ed
anche questo chappy è
finito!!!!!!!!!
Ci
sono alcune novità e spero che
vi piaccia!!!!!!!!!
Mi
raccomando, commentate in molti
che ci tengo!!!!!!!!!!!
Un
grazie particolare a:
Jayne:
grazie tesoro di tutte le
tue e-mail, dei tuoi commenti (senza non saprei che fare!!!!!!), della
tua
amicizia…grazie di tutto…
Spero
che questo chappy ti piaccia,
ti prego dimmi che ne pensi!!!!!!!!!!
Nezu:
spero di aver aggiornato in
fretta e per quanto riguarda l’altra mia ficcy, la
posterò tra pochissimo, ho
già pronto il chappy sul pc, devo solo rivederlo!!!!
Continua a seguirmi ed a
commentare, grazie, tesoro!!!!!!
SakiJune:
grazie di avermi dato
quei consigli di la faccenda Jane…sei stata grandiosa,
grazie mille!!!!
Spero
ti piaccia questo chappy,
commenta, ti prego!!!!!
Dragonball93:
credo proprio che
userò quell’idea, per la quale ringrazio di nuovo
SakiJune!!!!
Grazie
di commentare ogni volta,
spero che ti piaccia questo chappy!!!!
Fammi
sapere!!!!
Un
bacione a tutti voi
Lily
Black 90
|
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Capitolo 21 *** gite fuori porta e ritorni... ***
“Voglio
sapere ogni cosa!”
Keira
svegliò Lily verso le dieci del giorno
dopo, con un’espressione curiosa, una voce squillante ed un
vassoio di biscotti
al cioccolato in una mano…
Decisamente
gli ultimi erano più invitanti!
Lily
si stropicciò gli occhi e mise a fuoco
l’amica, sedendosi lentamente sul letto.
“Ma
di che diamine parli?”
“Tu
e James, no? Vuoi che ti faccia un
disegnino?”
Lily
ridacchiò ed afferrò una manciata di
biscotti “cioccolatosi”, come li definì
lei, e incrociò le gambe.
“E’
stato…bellissimo!”
“Dettagli,
dettagli, dettagli!”fece l’amica
battendo le mani.
Lily
avvampò e non potè fare a meno di
ridacchiare.
“E’
stato molto molto dolce, sapeva che era la
mia prima volta…
Ma
sai già come si fa? Perché mi fai queste
domande? Tu l’hai già fatto!”
“Sì,
due anni fa! Sono arrugginita, sai?”
Lily
rise forte.
“Scema!
È stato stupendo, davvero!”
“Ti
ha fatto male?”
“No,
per niente.”
Keira
sorrise.
“E’
il primo giorno del nuovo anno! Voi che fate
di solito qui ad Hogwarts?”
“Ce
ne stiamo nel castello.”rispose Lily, mogia
stavolta.
“Io
direi di andarci a fare un giro!”
“E
come?”
“Mentre
tu facevi la bella addormentata nel
castello, io e i due Malandrini abbiamo organizzato una bella
uscita.”
“E
come farete a spiegare l’assenza ai prof?”
“Staremo
via solo tutto il pomeriggio.
Ci
facciamo vedere stamattina ed a pranzo e dopo
usciamo.”
“Dove?
Come?”
“Ma
quante domande fai! Vestiti e muoviti!”
E
se ne andò, lasciando Lily ancora stordita dal
sonno.
Ma
fu il pensiero di ciò che era successo ieri e
la voglia di rivedere James che la spinse ad alzarsi, lavarsi e
vestirsi.
In
meno di mezz’ora era giù nella Sala Comune.
“Ben
svegliata, Raggio di Sole!”
James
la salutò con un bacio, prendendola tra le
braccia.
Lily
sorrise e si accoccolò accanto a lui.
Lui
la faceva sentire al sicuro, la
proteggeva…sapeva che al suo fianco nessuno le avrebbe fatto
del male…lui non
l’avrebbe mai permesso…
“Esponetemi
la vostra idea.”disse agli altri.
“Andiamo
solo a farci un giro! Ci facciamo
vedere stamattina ed a pranzo e poi usciamo ed andiamo un po’
ad Hogsmeade,
girovaghiamo un po’, mangiamo e beviamo
qualcosa….entro stasera torniamo…”disse
Sirius.
“E
se ci vedono?”
“Staremo
attenti, mica siamo idioti! E poi non è
la prima volta che usciamo di nascosto io e Sirius!”rispose
James, tentando di
tranquillizzarla.
“Ok.
Non voglio pensare neanche alle
conseguenze…se ci scoprono…”
“Non
dire “se”! Non lo faranno!”disse Sirius,
sorridendo al gruppo.
“Dobbiamo
stare attenti, però.
Se
incontriamo qualche Mangiamorte…”
“Penso
che anche loro stiano in vacanza il primo
dell’anno! E che cavolo! Non possono rompere anche
oggi!”rise Keira.
“Ci
state?”
Sirius
posò la mano sul tavolo, in attesa che
gli altri poggiassero la loro sopra.
Gli
altri acconsentirono.
La
giornata trascorse tranquillamente, fino al
pomeriggio.
Tutti
e quattro erano eccitatissimi e Keira non
vedeva l’ora di visitare i negozi del villaggio e di spendere
i soldi che si
era portata dietro da casa.
Hogsmeade
era molto tranquilla quel giorno.
Morbidi
fiocchi di neve ricoprivano ogni cosa ed
i passanti si fermavano allegramente a chiacchierare davanti le vetrine
illuminate e colorate e nei pub per bere e mangiare qualcosa.
Nonostante
la minaccia di Voldemort e dei suoi
Mangiamorte, si respirava, stranamente, un’aria di
tranquillità.
“Forse
i Mangiamorte si saranno presi sul serio
un giorno di vacanza!”disse James, imbacuccandosi ancora di
più nel mantello.
Gli
altri risero.
“Se
ci sono dei problemi..”iniziò Lily, ma
Sirius la interruppe.
“Ce
ne andremo. Non accadrà nulla di male.
Pensiamo a divertirci per un po’!”
“Io
ho una fame!”esclamò James dopo aver fatto
solo pochi metri nella via nevosa.
“Tu
hai sempre fame!”rimbeccò Sirius.
“Allora,
dato che lo sai, andiamo a Mielandia!”
“Cos’è?”chiese
Keira e tutti si voltarono verso
di lei.
“Non
sai cos’è Mielandia?”chiesero allibiti.
Lei
scosse la testa.
“Sono
della Svizzera, eh? Non conosco i vostri
negozi esattamente come voi non conoscete i miei!”
“Mielandia
è un negozio di dolci stupendi! Ci
sono dolci e leccornie di tutti i tipi: Cioccorane, Piume di Zucchero,
Api
Frizzole, Gelatine tutti i Gusti +
1….”iniziò James, ma Sirius lo
interruppe.
“Ma
ti pagano per fare pubblicità al negozio per
caso?
Parlando
di cibo hai fatto venire anche a me la
fame! Muoviamoci!”e li trascinò fino al negozio
affollatissimo.
Un
punto in più per loro: con tutto quel caos
difficilmente potevano riconoscere degli studenti
“evasi” da Hogwarts per un
pomeriggio.
Il
caldo tepore del negozio fu un sollievo dopo
il freddo e la neve di fuori.
I
quattro rimasero lì per parecchio, girovagando
e assaggiando un po’ di tutto…finirono per
comprare, con la scusa che dovevano
farli assaggiare a Keira, tutti i tipi di dolci più buoni
del negozio.
Alla
fine potevano benissimo fare le calze della
Befana per almeno tutti i Grifondoro del loro anno!
Keira
masticava ancora un pezzo di cioccolato al
caramello, quando la trascinarono al pub I Tre Manici di Scopa.
Anche
questo, come Mielandia, era
affollatissimo.
“Cerchiamo
un tavolo, su!”li incitò James,
spingendo Lily davanti a lui.
Ne
trovarono uno molto distante dall’entrata,
accanto ad un voluminoso albero di Natale, colmo di palline di mille
colori e
di un bel puntale dorato.
Il
caminetto poco distante da loro scoppiettava
allegramente, spargendo un tiepido calore.
Erano
molte le persone che avevano avuto la loro
stessa idea, compresi…
“O
MIO DIO!”
Con
questa esclamazione James si tuffò sotto il
tavolo e tirò giù anche gli altri tre.
“Ma
cosa…?”fece Lily, ma James le tappò la
bocca
con la mano.
“Sai
una cosa? Avrei preferito stare seduta
normalmente e non sotto un tavolo sul pavimento!
È
una nuova moda inglese, questa?”domandò piano
Keira e Sirius, accanto a lei, trattenne una risata.
“C’è
Silente qui! Ed anche la McGranitt, Vitious
e Hagrid!
Oggi
è festa anche per loro,
ricordate?”spiegò
James, velocemente, azzardandosi a lanciare delle occhiate furtive
verso il
gruppetto che, poco distante da loro, beveva e chiacchierava
amabilmente.
James
colse il luccichio degli occhi azzurri del
padre che stava parlando allegramente con la McGranitt, sorseggiando il
suo
Idromele.
“Dobbiamo
uscire di qui!”
“Come?
Non ci cacciamo tutti e quattro sotto il
Mantello! Siamo troppo alti!”fece Sirius, cercando una
soluzione a quel casino.
A
Keira venne un’illuminazione.
“Ci
sono!”esclamò facendoli sobbalzare.
James
fece un salto ed andò a sbattere contro il
tavolo sopra di lui.
“Ahi!
Ma che diamine ti salta in testa? Ci hai
fatto venire un colpo e poi se urli così ci scoprono di
sicuro!”
“Con
tutta questa confusione non ci sente
nessuno.”
Infatti,
nel pub erano molte le voci, le
discussioni e le chiacchiere che si accavallavano e facevano rumore.
“Dobbiamo
solo sperare che a nessuno venga in
mente di guardare sotto il tavolo o siamo fregati!”disse
Lily, guardandosi
intorno, ansiosa.
“Ci
sarebbe un modo per uscire indisturbati,
anche se l’aiuto del Mantello
dell’Invisibilità!”
“Qual
è?”
“L’incantesimo
di Disillusione.”
“Il
che?”domandarono James e Sirius all’unisono,
ma Lily capì e si illuminò.
“Certo!
Hai ragione! Sei un vero genio!”
“Cos’è?”
“E’
un incantesimo che è simile alla
mimetizzazione…ti rende dello stesso colore
dell’ambiente circostante. Una
sorta di camaleonte umano.
Appena
usciti di qui, lo toglieremo.”spiegò
Keira.
“Facciamolo.”disse
Sirius e James annuì.
Grazie
all’incantesimo fu semplicissimo uscire
dal locale, facendo attenzione a non urtare nessuno, operazione
difficile dato
che il locale era pienissimo.
“Finalmente!”
Dopo
aver messo parecchi metri e negozi tra loro
e I Tre manici di scopa, i ragazzi si fermarono per riprendere fiato.
“Secondo
te, ci avranno visto?”chiese James,
incamminandosi verso Mielandia per accedere al passaggio che li avrebbe
portati
ad Hogwarts.
“Come?
Eravamo disillusi!”disse Keira.
Non
aveva ancora sciolto l’incantesimo,
l’avrebbe fatto solo dopo nel tunnel.
“Non
so. C’era Silente…ha un certo senso per
queste cose…se…”
“Non
preoccuparti troppo, Ramoso!
Ci
siamo divertiti, abboffati ed abbiamo passato
una bella giornata fuori scuola!”disse Sirius,
tranquillizzandolo.
Uscirono
dal tunnel e si diressero nel
dormitorio.
Che
giornata!!!!!
“Domani
dovrebbero iniziare a tornare tutti gli
altri, vero?”disse Keira d’un tratto quella sera.
Tutti
e tre si voltarono a guardarla.
“Sì,
credo di sì.
Perché?
Paura di affrontare la scuola? O gli
altri?”domandò James e Keira annuì
piano.
“Con
voi è stato facile. A scuola c’erano
pochissimi ragazzi…ma quando arriveranno gli
altri…tipo i Serpeverde….Lily mi
ha detto che non sono tanto gentili con gli altri…”
“Non
lo siamo neanche noi, credimi. E poi ci
saremo noi a proteggerti da loro.
E
non devono permettersi di insultarti, se no se
la vedranno con noi e non sarà piacevole, te lo
giuro.”disse Sirius e gli altri
annuirono.
“E
poi tra pochissimo, forse anche domani, torneranno
Remus e Peter, i due restanti Malandrini!”fece James, allegro.
“Ottimo!
Così me li presentate!”disse Keira.
Hogwarts
il giorno dopo era già abbastanza
gremita di gente, arrivata quella mattina.
“Ciao!”esclamò
Sirius, correndo incontro a Remus
e stritolandolo in un abbraccio.
“Ehilà!
Ciao, fai piano! Mi stai
stritolando!”gemette lui, ridendo e ricambiando
l’abbraccio.
“Scusami!
È che sono contento di rivederti! Non
hai idea di quante cose sono successe da quando te ne sei
andato!”
Lo
trascinò in Sala Comune raccontandogli del
rapimento di James, del salvataggio di Silente, di Jane che era partita
per la
Svizzera per uno scambio
culturale e lo aveva lasciato perché diceva di essere
innamorata di un altro…
“Ed
ancora mi devo vendicare su Will Thorne, eh?
Ma James e Lily non vogliono…
A
proposito di loro, sai che…”
E
gli raccontò della loro prima volta insieme.
“Ed
è arrivata qui anche un’amica di Lily, si
chiama Keira Sanderson…”
Remus
sorrise, investito da quella valanga di
notizie.
Certo
che si era perso proprio tantissimo!!!!!
James,
e Keira erano nella Sala Comune, immersi
in una partita a Gobbiglie, mentre Lily alternava il tifo.
“E
vinco! Per la quinta volta
consecutiva!”esclamò Keira, inscenando un mini
balletto della vittoria.
“Ora
non mi batti più! La prossima volta sarà
quella decisiva!”disse James.
“L’hai
detto anche prima! Arrenditi, James
Potter! Hai davanti la campionessa delle Gobbiglie!”
Keira
fece un inchino.
“Mamma
mia, James! Cinque volte consecutive!
Mi
sa che sei un po’ arrugginito!”disse Remus,
entrando con Felpato nella Sala.
“REMUS!”
James
corse ad abbracciarlo e per l’ennesima
volta Remus rischiò lo stritolamento.
Anche
Lily si unì all’abbraccio, mentre Keira
fissava la scena da lontano, sistemando le Gobbiglie nel loro
contenitore.
“Tu
devi essere Keira.”disse Remus,
avvicinandosi a lei.
“Ciao!
Tu sei Remus, vero? Uno dei Malandrini?”
Lui
ridacchiò.
“Vedo
che la mia fama mi precede!”
“Anche
la mia a quanto pare!”rise anche lei.
“Lui
è una delle menti geniali del nostro mitico
gruppo.”
Sirius
sprofondò nella poltrona accanto al
fuoco.
“Naa!
Non è vero! Io sono quello coscienzioso!”
“Mi
sento offeso! Vorresti dire che io e James
non lo siamo?”
“NOOOO!”fecero
lui e Lily, sardonici e Keira
ridacchiò, mettendosi una mano davanti alla bocca.
Sirius
si finse offeso e mise su il broncio.
“Scemo!”
James
si tirò un pugno affettuoso sulla spalla,
facendolo ridere.
“Ma
cosa è successo con Jane? Se n’è andata
e
basta?”domandò Remus, avido di altre informazioni.
Era
stato via pochissimi giorni, settimane ed
era successo tutto quel popò di roba.
Sirius
chinò lo sguardo.
“Ha
detto che mi lasciava perché non provava più
molto per me…perché amava un altro..
Tutto
qui.”rispose, atono.
Remus
lo fissò sbalordito.
“Cosa?
Io non ci posso credere!”
“Te
l’ho raccontato, no?”
“Lo
so! Trovo assurdo che ti abbia lasciato!
Eravate così uniti!”
“Hai
detto bene! “Eravamo”!
Ora
non più e non ne voglio parlare!”
E
detto ciò tacque.
Remus
lanciò uno sguardo agli altri che gli
fecero intendere di dover lasciar perdere.
Avrebbe
sofferto ancora di più, riparlandone.
“Che
ne dite di fare qualcos’altro, invece di
starcene qui chiusi a crogiolarci nel dolore?”fece Lily,
guardandoli uno ad
uno: Sirius depresso, James e Remus preoccupati per lui che tentavano
di
tirargli su il morale con pacche sulla schiena ed incoraggiamenti e
Keira che
fissava la scena, senza sapere cosa fare.
Il
quadro della disperazione era quello!
Tutti
si voltarono a guardarla.
“E
fare cosa?”chiese James.
“Peter
arriva stasera, forse, no? Per passare il
tempo fino al suo arrivo ed all’ennesima valanga di
spiegazioni, perché non
scendiamo nel parco?
C’è la neve, possiamo fare una bella battaglia di
palle di neve!”li incoraggiò.
“Andiamo!
Non voglio vedervi depressi tutti e
tre!”continuò.
“E
va bene!”
Faceva
un freddo cane lì fuori e soffiava un
leggero venticello gelido.
Nevicava
pochissimo e parecchi fiocchi si
andarono a depositare sui loro capelli e vestiti.
“Siamo
in cinque! Come formiamo le squadre?
Siamo dispari, non vale!”notò James.
“Io
me ne sto fuori.”disse Remus, avvicinandosi
ad un albero ed appoggiandosi.
Era
un po’ pallido, forse, molto probabilmente a
causa della luna piena imminente, da lì a pochi giorni.
Nessuno
insistette, capendo la situazione,
sospettandola, tranne Keira.
Lei
non sapeva nulla della sua situazione.
“Che
cos’ha?”chiese a Sirius.
“Sarà
stanco. Non preoccuparti, gli passerà.”
“Sicuro
che sia solo stanchezza? Non ha una
bella cera!”
Sirius
le sorrise e raccolse una manciata di
neve.
“Sta
tranquilla…piuttosto preoccupati per te!”
E
le lanciò una palla di neve in pieno viso.
Boys
against girls
James
e Sirius contro Lily e Keira.
“Questa
me la paghi!”urlò la svizzera.
Correndogli dietro, con una grossa manciata di neve tra le mani.
“Prendimi
se ci riesci!”le gridò lui,
continuando a lanciarle palle di neve.
“Sirius!”
James
e Lily li guardarono ridendo come scemi.
“Si
trovano d’accordo, eh?”disse Remus,
avvicinandosi ai due fidanzati.
“Sì,
direi di sì! Almeno Sirius si distrae dal
pensiero di Jane con Keira!”fece James, approfittando della
distrazione della
fidanzata per colpirla con una palla di neve.
“James!”
“Mai
abbassare la guardia!”
“Te
la faccio vedere io la guardia! Torna qui!”
Remus
ridacchiò e se ne andò a cercare Lizzie,
la sua ragazza.
La
trovò in biblioteca intenta a leggere un gigantesco
volume.
“Sempre
sui libri, eh?”esordì, facendola
sobbalzare.
Appena
lo vide, Lizzie si illuminò.
“REMUS!”esclamò,
incurante delle occhiatacce di
Madama Pince.
“Ciao!
Come….”iniziò Remus, ma lei lo
salutò in
maniera decisamente poco verbale.
Un
bacio…dolce e puro…
Quanto
aveva sentito la sua mancanza, anche se
riservato com’era, non l’avrebbe mai
ammesso…
“Questa
è una biblioteca! Se volete scambiarvi
effusioni, fatelo fuori di qui!”la voce acida di Madama Pince
li fece
sobbalzare e correre via, ridendo, mano nella mano.
“Quella
ha bisogno di una bella valeriana!”rise
Remus, appoggiandosi ad un muro per riprendere fiato.
“Una
che?”
“Un
medicinale, un calmante!”
“Ah!
Capito!
Io
però non mi voglio calmare affatto! Non ti
vedo da una vita e mi sei mancato tantissimo!”disse,
accoccolandosi accanto a
lui, nel bel mezzo del corridoio.
“Andiamo
in Sala Comune, su!”
E
mano nella mano si diressero di sopra, per
approfondire meglio quel rivedersi.
Nel
frattempo nel prato la battaglia tra le
coppie continuava e Keira non smise di rincorrere Sirius,
finché non riuscì a
placcarlo e buttarlo a faccia in giù nella neve.
“Preso!”
“Mollami!
Keira!”
Sirius
tentò di divincolarsi dalla sua presa, ma
la ragazza, nuova amica, non lo lasciò finché non
l’ebbe infradiciato per bene
da capo a piedi.
Lily
e James non erano nelle migliori
condizioni.
Anche
Lily era riuscita a placcare James, che
aveva abbassato la guardi e se l’era ritrovata addosso in una
posizione un po’
equivoca.
Morale
della giornata: tornare al castello
infradiciati fino all’osso e predisposti ad un mitico
raffreddore!
Eccomi
di nuovo qui a postare l’ennesimo chappy di questa
storia…chiedo scusa per
l’attesa…ma ho un mucchio di compiti ed
interrogazioni in queste
settimane…quindi: tenete le dita incrociate per me!!!!!!!!!!!
Per
chi aspetta A new life…mi dispiace ma devo ancora finire il
capitolo, mi sa che
lo posterò tra una settimana o
più…ancora scusa!!!!!!!!!!!!!!!
Grazie
a:
SakiJune:
i tuoi commenti sono sempre apprezzatissimi, tesoro mio!!!! Sono
contentissima!!!!
Nezu:
un bacione!!!!
SakuraPotter:
grazie mille!!!!! Continua a seguirmi!!!!
Jaily:
grazie ancora per la recensione…bellissima…
Jayne:
grazie amore mio!!!! Tvttttttttttttttttttttttttttttttttttb
Per
quanto riguarda Keira e Sirius…mi sa che dovrai pazientare
un po’….continua a
seguirmi ed a commentare!!!!
Un
kiss!!!!
Lilyevas:
grazie mille!!!! Ecco a te un aggiornamento!!!! Spero che ti
piaccia!!!!
Fatemi
sapere tutti che ne pensate!!!!
Un
bacione
Lily
Black 90
|
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Capitolo 22 *** il mistero Jane s'infittisce...che fare? ***
Dopo
la battaglia a palle di neve i ragazzi
erano stati a letto raffreddati e mogi, perfino Keira,
l’esuberante ragazza
svizzera.
Infradiciati
fino al midollo, tutti e quattro si
rintanarono nei loro letti, avvolti in molteplici strati di coperte e
biscotti
al cioccolato.
“Sono
stufo di stare malato!”sbuffò Sirius due
giorni dopo, accoccolato davanti al fuoco in Sala Comune.
“Vero.
Dove sono Lily e James?”chiese Remus.
“Direi
a scaldarsi in un altro modo.”gli rispose
Sirius, malizioso, mentre Keira ridacchiava.
Remus
aveva approfittato del pomeriggio per
stare un po’ con Lizzie ed il povero Peter era stato
costretto a fare i propri
compiti senza alcun aiuto.
In
quel momento era alle prese con un libro più
grosso di lui e doppio almeno il triplo, tentando di fare un tema di
Trasfigurazione.
Sirius
cacciò la scacchiera magica e la mise di
fronte a Keira.
“Ti
va una bella partita?”
“Mi
va di saccheggiare la cucina. Sei con me o
preferisci rimanere qui a scaldarti davanti al fuoco come un vecchio di
80
anni?”rispose lei, pronta, rimediandosi una linguaccia.
“Direi
che la tua idea mi alletta di più! Ci
vediamo dopo, Peter! In bocca al lupo con quel tema!”disse
Sirius,
guadagnandosi uno sguardo sconsolato da parte dell’amico.
“Sei
crudele! Potevi dargli almeno una mano!”
Keira
lo guardò, appena usciti dal ritratto.
“E
perdermi le bontà della cucina? Io ho
fame!”rise lui.
“Era
alle prese con quel tema da prima che io ti
dicessi la mia idea!”
“Calma,
cara! Mi scoccio di fare i miei di
compiti, mi dovrei mettere a fare i
suoi?”ridacchiò, guadagnandosi
un’occhiataccia.
“E
va bene! Dopo gli do una mano e gli porto
anche i bigné al caramello che gli piacciono tanto!
Contenta,
ora?”
Keira
sorrise.
“Direi
di sì, caro!”
Cara
Lily,
come
stai? Qui è
tutto bellissimo, un po’ strano, forse, ma interessante!!!!
Ho
passato il Natale diversamente dagli
altri anni, girando per la scuola e tentando di farmi nuove amicizie.
Ho
parlato con la tua amica Keira prima
di venire e le ho spiegato un po’ la situazione tra me e
Sirius.
È
una cara ragazza, ma ricordati che
anche io sono la tua migliore amica e mi offendo se mi sostituisci!!!!!
Qui
alcuni, anzi molti, sono un po’
snob.
Sai del
tipo che indossano solo abiti
firmati e gioielli costosi?
Beh,
quelli!
Questa
è una scuola senza divisa, anche
perché le care famigliole ricche sfondate hanno fatto una
petizione per
permettere ai loro pupilli di “Esprimere il loro estro e la
loro fantasia nel
vestire”.
Traduzione?
Potersi
vantare e sbattere nei corridoi!
Ok,
forse sto esagerando! Non tutti sono
così…solo parecchi, ma non tutti!
Ho
incontrato parecchie persone, sai?
Nel mio dormitorio ci sono tre ragazze: Micelle, Lisa e Amanda.
Le
prime due sono rompiscatole al cubo e
non fanno altro che pettinarsi (dico sul serio!!!! Se continuano a
farlo in
continuazione, perderanno tutti i capelli…magari ci faccio
una parrucca e te la
porto come souvenir…mmm mmmm…ci
penserò!!!!), mentre l’ultima è molto
simpatica
e dolce e mi ha presentata un po’ a tutti.
La
preside è una donna di classe, ma non
come Silente che è simpatico ed allegro con tutti.
Lei
è tipo Morticia della Famiglia
Adams…se ne sta sempre composta e rigida, manco avesse un
bastone su per il
sedere!!!!
I corsi
sono identici a quelli di
Hogwarts, a parte alcuni particolari come un corso di recitazione, di
canto e
di ballo…oltre che ad una scuola di magia sembra una sorta
di Accademia delle
Belle Arti.
Qui ci
sono dei veri artisti, sai? Snob
e rompiscatole, ma davvero bravissimi.
Micelle
ama disegnare ed è bravissima,
mentre Lisa ed Amanda sono delle attrici nate.
Tra
qualche giorno inizia la scuola e
inizio anche i corsi…pensavo di farne uno o
più…posso scegliere…consigli a
proposito?
Ho
ricevuto dopo un po’ di giorni il tuo
biglietto di auguri ed il tuo regalo!!!!
Grazie
mille!!!! L’ho adorato, quella
collana è davvero meravigliosa!!!!!
Spero
che anche il tuo regalo ti sia
piaciuto!!!!
Cmq
voglio sapere se è successo qualcosa
tra te e James, come va con Sirius, se sta meglio, mi ha
perdonato………insomma
cose così!!!!
Mi
mancate tutti da morire!!!!
Ma
tornerò tra più di 4
mesi…quindi…ci
sentiremo solo tramite lettere…scusa se arrivano in ritardo,
però!!!!
Un
bacione ed un abbraccio a tutti
Jane
Caville
Cara
Jane,
qui
tutto bene!!!!
Anche
tu mi manchi tantissimo e grazie
per il libro…era proprio quello che volevo!!!!
Keira
è davvero unica come ragazza e qui
si è ambientata subito…è davvero
esuberante!!!
Ha
legato subito con i Malandrini ed ora
Sirius si è risollevato un po’ di morale.
Dopo
che vi siete lasciati…o meglio, che
l’hai lasciato…è stato per un
po’ giù di morale, ed abbiamo fatto di tutto per
farlo rilassare un po’…
Con
l’arrivo di Keira non c’è stato un
attimo di pace.
Sa
della situazione e l’ha tenuto
impegnato per giorni con gite e partite a palle di neve…
Ha
talento sulla scopa, anche se non
come te!!!!
Ovvio
questo!!!
Per
quanto riguarda me e James…sì ci
sono state novità ed anche piuttosto scottanti…
A
capodanno…io e lui…insomma…abbiamo
fatto l’amore per la prima volta!!!!
Avrei
voluto dirtelo di persona, ma a
causa dello scambio lo saprai più tardi del
dovuto…mi spiace…
Cmq
è stato meraviglioso…molto dolce e
lui è stato fantastico, sexy…ora la smetto
altrimenti non la finisco più!!!!
Sono
contenta che tu ti sia ambientata.
Ma ti
devo porre una domanda e tu mi
devi rispondere sinceramente…
Immagina
che io sia lì con te quando mi
risponderai a penna e ti scruterò, indagatrice…
Perché
tu e Sirius vi siete lasciati?
Perché te ne sei andata?
Non
è per Will Thorne, lo so benissimo.
Lo
sospetto…è un bel ragazzo, ma non so
se ci hai mai parlato o meno…se ti fosse piaciuto sul serio
me lo avrei detto…
Non
saresti fuggita così!!!! Sono
arrabbiata con te perché penso che tu mi stia nascondendo
qualcosa e ciò mi fa
stare male…
Non
posso aiutarti se non so cosa
hai…non puoi dimenticare il passato e buttarti tutto alle
spalle con uno
scambio culturale…
Keira
è venuta qui perché voleva stare
un po’ ad Hogwarts e tu hai accettato lo
scambio…perché?
Tu non
sei innamorata di Will…cosa è
successo?
Ti
prego rispondimi al più presto…
Lily
Durante
le vacanze Lily e Jane si scambiarono queste
lettere.
Lily
non era affatto convinta di ciò che aveva
detto Jane a Sirius ed il dubbio che ci fosse qualcos’altro
sotto, come aveva
insinuato Keira all’inizio, non la lasciava mai.
“Vieni
con me!”disse un giorno, afferrando
l’amica per un braccio e trascinandola fuori dalla Sala
Grande con ancora una
fetta di pane tostato con burro e marmellata in mano.
I
Malandrini lanciarono loro un’occhiata, ma poi
tornarono a fare colazione con tranquillità.
“Cee
iaibe buoi?”fece lei, mangiando.
Traduzione:
che diamine vuoi?
Lily
sbuffò e le indicò un ragazzo alto e magro,
bruno ed abbastanza carino davanti a loro.
Camminava
tranquillo per i corridoi, una rivista
in mano.
Keira
inghiottì.
“Mi
hai trascinato qui per fare acchiappanze? Ma
non sei fidanzata?
Vergogna,
Lily! Da te non me l’aspettavo
proprio!”
Fece
una faccia sconvolta, mentre l’amica alzava
gli occhi al cielo.
“Lui
è Will Thorne!”
“Chi?”
“Ma
allora sei di coccio? Il ragazzo di cui Jane
ha detto di essere innamorata per lasciare Sirius.
Ricordi?”
“AAH!
Quel Will Thorne!”
“Perché
quanti ne conosci?”
Keira
fece un gesto con la mano per dirle di
lasciar perdere e corse dietro al ragazzo, seguita da una sorpresa Lily.
“Will?
Sei Will Thorne, vero?”chiese Keira, dopo
averlo fermato.
Non
era niente male, dovette constatare.
Alto,
magro e bruno, muscoloso e con un paio di
sottili occhiali.
Molto
sexy.
“Ottima
scelta, Jane! Per mascherare qualunque
cosa volessi mascherare!”pensò lei.
“Sì,
sono io. Tu sei?”
“Keira
Sanderson. Sono nuova di qui, ho fatto
uno scambio con una ragazza di qui.
Jane
Caville. La conosci?”
Lui
scosse la testa.
“Non
direi, o non me lo ricordo.”
“Sta
sempre con lei.”indicò Lily al suo fianco.
“Io
ti conosco! Sei la ragazza di James Potter!
Ti
ho vista alle sue partite, quando ti ha
baciata davanti a tutti durante la partita, dopo aver preso il Boccino
D’oro!”
“James
ha fatto cosa?”
Keira
si mise le mani sui fianchi.
“Dopo,
Keira!”
“E
Jane? Non la ricordi? È nella squadra di
Quidditch del Grifondoro…
Capelli
biondo scuro, carina?”
“Ah,
sì! La ragazza che sta sempre con Sirius
Black?”
“Sì,
lei. Vi siete mai frequentati?”
Keira.
Sempre
così schietta e diretta.
Lily
si mise una mano sul volto, affranta,
mentre Will le guardava come se avesse di fronte due pazze.
Mi
sa che era proprio così!
“Perché
mi fate tutte queste domande?
Io
non ho mai frequentato questa Jane di cui
parli! Non ricordavo neanche chi fosse!
Sto
con Nicole Wallas da tre anni, di
Corvonero!”
E
se ne andò, stizzito.
“Credi
che gli abbiamo dato fastidio?”chiese
Keira, innocentemente mentre lei e Lily ritornavano nella Sala Grande.
“Nooo!
A chi vuoi che dia fastidio essere
importunato da due pazze alla ricerca di informazioni?”
“Ecco,
vedi!”
“Era
sarcastica la cosa, Keira! Ma non potevi
inventarti una scusa?”
“Tipo?”
“Ed
io che ne so?”
“Sei
tu quella intelligente qui!”
“Io
non so nulla.”
“Il
miglior sapiente è colui che sa di non
sapere, diceva Socrate.”disse Keira, mentre Lily alzava di
nuovo gli occhi al
cielo.
“Chi
è Socrate? Un tuo compagno di
classe?”chiese Sirius, avvicinandosi seguito da James, Remus
e Peter.
“Non
sai chi è Socrate?”
Remus
era sbalordito e guardava Sirius come se
fosse un alieno venuto da Plutone
e non
un suo compagno di Casa ed un suo amico.
“No!
Se l’ho chiesto…
Ma
tu come lo fai a conoscere?”
Stavolta
toccò a Remus alzare gli occhi al
cielo, mentre Lily e Keira ridevano.
“E’
un filosofo babbano, Sirius!”spiegò Keira,
tra una risata e l’altra.
“Ah!
Ed
io che ne potevo sapere, scusate?”
“Sei
un caso perso, Felpato!”rise James.
“Non
lo sapevi neanche tu, mio caro Ramoso.”
“Allora
siete DUE casi persi!”fece Remus e tutti
risero, mentre Sirius e James mettevano il broncio.
“Dov’è
Caville, Black? È fuggita all’estero per
non stare con te?”disse una voce fredda alle loro spalle.
Bellatrix,
Rodolphus, Nott e Regulus avanzavano
verso di loro.
“La
McGranitt ci ha detto che ha fatto uno
scambio con una tizia della Svizzera.
Se
la tengono, vero?”disse Bellatrix, gli occhi
fissi sul cugino.
“Muori,
Bellatrix e fatti gli affaracci
tuoi!””rispose James, al posto di Sirius.
“E
lei chi è?”
Indicò
Keira.
“Keira.
E tu chi diavolo sei?”rispose
l’interpellata.
“Una
a cui dovrai portare rispetto, carina.
Il
fatto che tu sia nuova, non ti salva da
scherzi e minacce!”
“Io
non mi faccio minaccia da nessuno e
tantomeno da una come te.
Sei
come quelle della mia scuola. Una bulletta
con un cervello delle dimensioni di una nocciolina.
Io
non mi faccio spaventare ed intimorire
facilmente.”
Bellatrix
cacciò la bacchetta e così anche gli
altri due.
Keira
e gli altri del suo gruppo fecero lo stesso.
Rimasero
per un po’ gli uni di fronte agli
altri.
“Non
metterti contro di me. Il Grifondoro qui
l’ha imparato a sue spese.
Non
osare contraddirci!”
Indicò
James, che strinse ancora di più la presa
sulla sua bacchetta magica.
Poi
il gruppo se ne andò e lasciarono i
Grifondoro ancora con le bacchette alzate.
“Che
voleva dire con “Il Grifondoro qui l’ha
imparato a sue spese”?”chiese Keira, riponendo la
bacchetta magica.
“Che
non ti conviene provocarli. Hanno amici
potenti.
Un
Mangiamorte ha quasi ucciso James qualche
settimana fa.”rispose Sirius, imitando il suo esempio e
riponendo la bacchetta
come gli altri.
Keira
si mise le mani dinanzi la bocca,
sbalordita.
“Oddio!”
“Non
provocarla troppo, Keira.
Non
perché devi essere codarda e non rispondere
alle sue offese, ma per prudenza, ok?”disse Remus, mentre la
ragazza annuiva,
mettendosi una ciocca scura di capelli dietro l’orecchio.
“D’accordo.
Starò attenta a ciò che
dirò.”
“Uffa!
Domani iniziano le lezioni! Che palle!”
James
si stiracchiò uscendo con gli amici
all’aria aperta.
“Già
e poi dovrete fare i provini per trovare un
nuovo cacciatore, vero?”disse Peter.
“Giusto!
Ed ora? Quando li mettiamo?”
James
guardò Sirius che scosse le spalle.
“Keira,
perché non provi tu?”
“Naa!
Non sono per niente brava!”
“Certo
che lo sei! Provaci almeno!
Faremo
lo stesso i provini, ma se sarai una
delle più brave sceglieremo te.”incalzò
James.
“Non
so. Non sono brava!”
“Dimostramelo!”disse
Sirius.
“Cosa?”
“Dimostrami
che non sei brava. Andiamo sul campo
di Quidditch e mimiamo una partita con bolidi e pluffe.
Io
faccio il portiere e James il cacciatore. Se
cacciamo il Boccino, impiegheremo troppo tempo.
Remus
il battitore e Peter o Lily fanno l’altro
cacciatore.
Ce
ne sono tre no?
James,
tu ed uno di loro due.
Se
alla fine avrai fatto schifo senza segnare
neanche un punto, allora non vieni ai provini.
Ma
se riesci a fare almeno un punto, sei dentro!”propose
Sirius, già diretto al campo.
Non
restò che accettare.
Peter
decise di rimanere a guardare e toccò a
Lily fare da cacciatrice, mentre Remus prendeva la mazza.
La
partita indetta da loro iniziò.
Lily,
Keira e James erano alla presa con i vari
passaggi, mentre contro di loro andavano i due bolidi.
Remus
respinse tempestivamente un bolide, prima
che esso colpisse Lily e la facesse cadere di sotto.
I
capelli rossi scompigliati dal vento, le
guance infuocate, Lily venne aiutata da James a rimettersi bene sulla
scopa,
mentre tra Sirius e Keira c’era una vera e propria
competizione.
Lui
ghignava ogni volta che riusciva a parare
una palla di Keira e la ragazza iniziava ad innervosirsi.
“Avanti!
Puoi fare di meglio!
Non
arrenderti!”
“Io
non mi arrendo! Smettila di ghignare come
un’idiota!”
E
gli tirò una cannonata che Sirius non riuscì a
parare.
Fu
un attimo e per poco non si ritrovò sbalzato
giù dalla scopa.
“Oddio!”
Keira
corse verso di lui.
“Ti
sei fatto male? Scusami! Mi sono lasciata
prendere!
Mi
hai fatto innervosire!”
Sirius
si rizzò sulla scopa e le sorrise.
“Sei
dentro!”
“Senza
provino?”
Gli
altri si avvicinarono.
“Sì,
non voglio perdere tempo. Che ne pensi,
James?”
Il
ragazzo guardò Keira e sorrise.
“Per
me va benissimo. Ci serve la sua grinta per
vincere la coppa di Quidditch!”
Cara
Lily,
sono
contentissima per te e James!!!!
Scusa
se te lo dico…ma era ora!!!!! Che
aspettavate?
L’invito
scritto? Peccato che io non ero
presente a chiederti dettagli!!!
È
vero…io non ho mai parlato con Will…è
carino…ma…
Senti
non posso spiegati tutto in
lettera…è molto complicato…
Ma Will
è solo un capro
espiatorio…un nome
buttato così per
poter lasciare Sirius…
Non
posso dirti nulla anche se
vorrei…vorrei dirtelo di persona…appena posso lo
farò…
Giuro!
Goditi
Hogwarts senza di
me…eheheheh!!!!!
Io
penso a divertirmi qui!!!!
Ciao e
salutami tutti
Jane
Caville
La
risposta che spedì Jane insospettì non poco
Lily e Keira.
Ormai
erano giunte alla conclusione che Will non
sapeva un accidenti di Jane.
“Ma
va? Dalla nostra rapida ed idiota
conversazione non l’avevo mica capito, sai?”fece
Lily, sarcastica, quando Keira
glielo disse.
Ricevette
un bel cuscino in faccia dall’amica.
“Nasconde
qualcosa e non lo può dire. Non può
stare con Sirius.
un
nome buttato così per poter lasciare
Sirius…
Mi
fa pensare!”
Keira
si sedette sul pavimento all’indiana e
Lily la guardò.
“Te
l’ha mai detto nessuno che pensi troppo?”
“No!
Sono
solo curiosa!!!”
“Non
dire nulla a Sirius dei nostri sospetti, né
agli altri che glielo potrebbero dire!”
“Ma
non lo vedo così depresso!”
“Lo
so. Ma non voglio che soffra nel ricordare
Jane.
Sta
tentando di accettare il fatto che lei lo abbia
lasciato e siamo fortunate se non va a picchiare Will,
perché non sa che lui
c’entra qualcosa!”
“Ed
allora diciamoglielo!”
“E
se puoi vuole scoprire per forza il perché
Jane l’ha lasciato?
Andrebbe
fino in Svizzera per saperlo!”
Keira
rise.
“Addirittura?”
“Lui
l’ama! È arrabbiato con lei, non riesce a
capire, ma credo che l’ami ancora!
E
Sirius è testardo, se si mette in testa
qualcosa, può fare di tutto.
Anche
le più grandi stronzate!”
“Buono
a sapersi! Allora ci improvviseremo
detectives e scopriremo cosa turba Jane!”
“E
come?”
“Non
preoccuparti! Il mio mitico e favoloso
cervellino penserà a tutto!
Ti
ho mai deluso?”chiese, guardandola.
Lily
alzò gli occhi al cielo.
“Beh…vediamo…c’è
stata quella volta che…”
“Di
recente!”
“Di
recente no!”
“Allora
è perfetto!”
“Mi
devo preoccupare?”
Lily
esitò.
Keira
era testardissima e se si metteva una cosa
in testa difficilmente cambiava idea!!!!
“No!”
“Mi
devo preoccupare!”pensò Lily, esasperata.
Hola
a tutti, miei cari
amichetti!!!!
Ecco
a voi l’ennesimo chappy
della mia ficcy…sperando
sempre che vi piaccia!!!!
A
coloro che l’hanno richiesto
eccolo qui!!!!
Mi
raccomando commentate in molti
e fatemi sapere che ne pensate!!!!! È
molto importante per me, sapete?
Ed
ora i ringraziamenti:
A
Cherie Lily che è
una ragazza magnifica, una
grande scrittrice ed una meravigliosa amica…non
saprei che fare senza te ed i tuoi
consigli!!!!
Spero
che ti piaccia questo
chappy!!!! Fammi sapere!!!!!!!!
Tvtrb
Jayne:
scusa dell’errore, l’ho
corretto subito!!!! Sono un po’ distratta, perdonami!!!!!
Grazie
di tutto quello che fai
per me, tesoro mio!!! Non saprei che fare senza di te ed i tuoi
consigli e
commenti!!! Fammi sapere che ne pensi!!!!!!!!
Sakura
Potter: grazie mille
dei complimenti!!!!!
Continua
a seguirmi ed a
commentare!!!!
Vi
voglio un mucchio di bene,
ragazzi miei!!!!!
Un
bacione ed un abbraccio
La
vostra Lily
|
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Capitolo 23 *** primi impatti ***
Inizio
scuola…inizio lezioni…inizio battaglia
per svegliarsi!
“Lasciami,
Lily! Voglio dormire! Non ci voglio
andare a scuola!”
Keira
si tirò le coperte ancora di più sul corpo
e vi si seppellì sotto.
“Keira!
Andiamo! Non fare la bambina!”
Lily
era già pronta da un pezzo, vestita di
tutto punto e stava combattendo da circa 10 minuti con Keira, restia ad
alzarsi.
Nello
stesso tempo, anche Remus lottava per far
alzare James e Sirius.
Peter
dal canto suo, era seduto sul proprio
letto a finire di copiare gli ultimi compiti!
“Rem!
Non rompere i coglioni!”
Sirius,
come al solito molto gentile, fine ed
educato, si rifugiò sotto le coperte.
James
ficcò la testa sotto il cuscino.
“Andiamo,
Jamie! Non vuoi vedere la tua bella
Lily?”lo incitò Remus.
“Fate
largo, fate largo! Il bagno è mio!”
James
balzò giù dal letto e corse in bagno, ora
sveglissimo.
Bastava
solo il pensiero di Lily per
risvegliarlo dallo stato catatonico della mattina.
“E
con me che scusa trovi? Io non ce l’ho più
una ragazza!”fece Sirius, la voce soffocata dalle coperte che
lo sommergevano.
“E
se ti dicessi che ci sono moltissime ragazze
che ora faranno la fila per stare con te?”
“Ti
risponderei che non mi interessano le altre
ragazze!”
Cadde
un silenzio profondo.
James
uscì di corsa dal bagno, ancora con lo
spazzolino tra i denti.
“Che
cosa?”esclamò, sputando dentifricio sul
pavimento.
Tutti
erano sorpresi, perfino Peter che aveva
smesso di copiare.
Sirius
che non si interessava alle altre
ragazze?
Quello
sì che era un problema!
“Jane
mi ha mollato, io ne ero innamorato ed ora
scusatemi tanto se non mi va ancora di fare il dongiovanni con le
altre!”sbottò
lui, uscendo da sotto le coperte e chiudendosi in bagno, dopo aver
sbattuto la
porta.
James
rimase ancora con lo spazzolino in bocca.
“Forse
dobbiamo dargli un po’ più di
tempo.”esitò Codaliscia.
“Ma
va?”fece James sarcastico.
“Dobbiamo
lasciarlo un po’ in pace…ci è rimasto
parecchio male.”
Remus
rincarò la dose.
Sirius
uscì dal bagno, più nervoso che mai.
Nessuno
osò parlargli per evitare un’altra
reazione arrabbiata.
Lily
e Keira erano in Sala Comune, la prima
pimpante per l’inizio delle lezioni, la seconda ancora
assonnata.
“Ma
come fai ad essere così sveglia alle 7 e 30
del mattino? E contenta di andare a lezione, poi!”
“Lei
non è di questo mondo, credimi, Keira.”
James
cinse la vita della sua ragazza e la baciò
con dolcezza sulle labbra.
“Ma
io l’amo comunque.”
Sirius
alzò gli occhi al cielo.
“Andiamo
o no?”sbottò.
“Ma
che hai?”chiese Keira.
“Nulla.
Sono solo stufo.”
“Di
che?”
“Di
tutto e non mi va per niente di andare a
lezione.”
“E
ciliegina sulla torta oggi alle prime due ore
abbiamo Pozioni con i Serpeverde!”
Peter
scorse l’orario e tutti gli lanciarono
un’occhiataccia.
Ma
doveva per forza infilare il coltello nella
piaga?
“Che
bello! Non vedo l’ora di stare con loro.”
“Svegliatemi quando è finita.”disse poi
ai Malandrini.
Nel
vedere Sirius senza Jane, subito tutti
pensarono che fosse successo qualcosa tra loro e non vedendo
più lei, molte
pensarono che Sirius l’avesse mollata perché stufo
di lei e che lei se ne fosse
andata per non stargli vicino.
Sirius
non disse né fece nulla per smentire
queste voci.
Dire
la verità sarebbe stato doloroso ed
umiliante e lui non voleva affatto farlo.
Come
pensato da Remus, molte ragazze ora
facevano la fila per stare con Sirius e il ragazzo si
ritrovò pieno di
bigliettini dove si congratulavano con lui per aver lasciato Jane (
“Semmai il
contrario!”disse a James, facendogli vedere uno sdolcinato
bigliettino) e di
regalini.
Furono
molte che gli chiesero di uscire con lui,
ma Sirius rifiutò tutte, sempre con un sorriso sulle labbra,
inventando scuse
sempre più nuove e fantasiose.
“Non
ce la faccio più!”disse a James.
Si
era rifugiato con l’amico nel bagno ed ora
era seduto sul pavimento, sgranocchiando un paio di biscotti presi
dalla
colazione.
James
ridacchiò.
“Almeno
così non dovrai pensare a lei.”
“Che
vuoi dire?”
“Che
la devi dimenticare. So che l’amavi, ma ti
ha lasciato ed ora devi metterci una pietra sopra.
Non
puoi mica andare in Svizzera e chiederle di
mettersi con te di nuovo.
Né
andare da Will Thorne e suonargliele perché
non risolveresti nulla.
Anzi,
se lo facessi, faresti una bella
figuraccia perché lei lo verrebbe a sapere e tu faresti la
figura dell’ex
geloso!
Distraiti!
Tra una settimana c’è la luna piena,
no?
E
poi alla fine del mese c’è un intero week-end
a Hogsmeade.
Torna
il vecchio Sirius di prima! Bastardo con
le ragazze, playboy e coglione!”
“Che
alta considerazione che hai di me, eh,
Ramoso?”
Sirius
ridacchiò piano.
“Vuoi
forse dirmi che sei dolce e premuroso con
le ragazze con cui esci?”
“No!
Hai ragione!”
“Dimenticala!
Intesi?”
Gli
tese la mano e lo fece rialzare dal
pavimento.
“Intesi!
Aiutami, però!”
“Ovvio,
no? Ti troverò una ragazza così favolosa
che ti farò scordare Jane per tutti gli anni a venire della
tua vita!”
“Eh,
sì! Come no! Un’Afrodite in incognito?”
“Se
c’è sì!”
Sirius
rise ed uscirono dal bagno per poi
ritrovarsi sommersi dalle ammiratrici di Sirius.
“Eccolo!
È lui!”
“Sirius
Black, io ti AMO!”
“Sposami!”
“James!”
James
afferrò l’amico per il polso e se lo
trascinò dietro, iniziando a correre come matti.
Voltarono
un angolo e si nascosero dietro un
arazzo.
“Un
piccolo appunto: ogni volta che siamo per
Hogwarts, porta sempre con te la Mappa del Malandrino.
Così, se vediamo una decina di ragazze
appostate fuori da un bagno, le evitiamo!”disse Sirius,
ridacchiando.
James
annuì, le lacrime agli occhi.
“Devi
tenere sotto controllo il tuo fan club!”
“Lo
era quando stavo con Jane. Ora sono
rovinato!”
“Trovatene
un’altra, no?”
“James!”
“Indelicato?”
“Tu
che dici?”disse Sirius, sarcastico.
“Sì,
lo sono stato! Comunque segui il mio
consiglio! Sii te stesso con le ragazze!”
Nel
frattempo anche Lily e Keira avevano i loro
problemi.
La
notizia dell’arrivo di Keira si era diffusa
ovunque, i professori le facevano parlare della sua scuola, le facevano
i
complimenti per gli ottimi voti e moltissimi ragazzi le facevano la
corte.
Entro
la fine della giornata aveva ricevuto
dieci inviti per il prossimo week-end ad Hogsmeade, bigliettini
d’amore e
perfino una scatola di cioccolatini.
“Bill
Norton.”lesse sulla scatola di
cioccolatini.
“Ma
lo conosci?”chiese a Lily che scosse la
testa.
“Come
si fa a regalare una scatola di
cioccolatini ad una che non si conosce neanche?”
“Come
si fa a regalare qualcosa ad Uno che non
conosci neanche!”
Sirius
entrò nella Sala Comune e gettò sul
divano sul quale erano sedute le due ragazze, pile di bigliettini e
regalini.
Lily
e James risero.
“Signori
e Signore ecco a voi: I due ragazzi più
corteggiati di Hogwarts!”esclamò James ad alta
voce ed indicò Keira e Sirius.
Molti
nella Sala Comune risero quando Keira si
alzò sulla sedia e disse:
”Grazie a tutti voi! Io e Sirius lasceremo gli autografi
sabato pomeriggio
nella Sala Grande! Accorrete numerosi!”
“Scema!
Siediti e non attirare l’attenzione!”
Lily
la tirò giù tra le risate generali.
“Esibizionista,
eh?”
Anche
James non potè fare a meno di ridere,
chino sul suo compito di Pozioni.
Peter
e Remus, invece, erano alle prese con gli
scacchi magici.
“Scacco.”disse
Remus, calmo muovendo in avanti
il suo alfiere.
Peter
sbuffò, piccole goccioline gli imperlavano
il volto rosso per la concentrazione.
Mosse
la sua regina e fu una mossa fatale.
“Scacco
matto.”disse Remus, calmo come sempre.
“Uffa!
Ma come diamine fai a vincere sempre?”
“Si
chiama fortuna, Codaliscia.”disse Sirius che
stava osservando la partita, ricevendo una bella linguaccia da parte
dell’amico.
“Non
sei contenta, Keira? Sei qui da pochissimo
e già hai fatto colpo nel cuore di mille poveri
ragazzi.”
Sirius
si voltò verso Keira, intenta a scartare
la sua scatola di cioccolatini.
“Già!
Una bella soddisfazione! Ed ora per il
week-end di Hogsmeade non mi resta che scegliere tra 10 avvenenti
ragazzi!
Ah,
come sono fortunata!”
Scelse
un cioccolatino al ripieno di menta e se
lo mise in bocca, gustandoselo.
Lily
rise.
“Sul
serio! Chi sceglierai?”
“Ed
io che ne so? Mica li conosco! Mi darai tu
una mano a selezionare il ragazzo ideale!”
“Selezionare?
Io?”
“Ovvio,
mia cara Lily!”
“Povera
me!”
“Keira!
Stavo per dimenticarmene! Questo venerdì
c’è l’allenamento di Quidditch!
Mi
raccomando puntuale alle 7!”disse James
accoccolato accanto alla sua Lily.
“E
la scopa?”
“Puoi
prendere quella della scuola o la mia
vecchia. Tanto ora che ne ho una nuova, non mi serve
più!”disse Sirius,
giocando con Remus a scacchi.
“Grazie,
Sirius! Ti devo un favore!”
“Figurati!”
Il
giorno dell’allenamento di Quidditch arrivò
troppo in fretta.
Keira
era così ansiosa che quel giorno non
ascoltò minimente i professori.
Meno
male che, quando gli veniva rivolta una
domanda, aveva Lily accanto che le suggeriva prontamente.
“Non
essere ansiosa! Te la caverai benissimo!”
Lily
la rassicurò quando scesero in Sala Grande
per il pranzo.
“E
se non ce la faccio? E faccio la figura della
scema davanti a tutti?”
“Da
quando in qua sei così timida? Non lo sei
affatto di solito!”
Keira
sbuffò e si sedette pesantemente su una
panca, buttando a terra la cartella.
Si
avventò sul cibo e tacque fino all’arrivo di
James e Sirius.
Quest’ultimo
era sconvolto.
Aveva
i capelli arruffatissimi e tracce di
rossetto sul viso.
Lily
e Keira alzarono gli sguardi su di lui,
stupite.
“Cosa…?”
“Le
mie ammiratrici! Mi hanno molestato!”
James
ridacchiò, sedendosi accanto a Lily.
Sirius
gli lanciò un’occhiataccia, sedendosi
accanto a Keira.
“Mi
spiace, Sirius!”
“Ora
ricordo perché sono stato tanto con Jane!
Nessuna che rompeva!”
Lily
lo guardò.
“Menti!
Non era per questo!”
Era
indignata.
“L’amavi!”
“Ora
non più!”disse Sirius, con un tono che
voleva porre fine alla questione ed ad ulteriori domande.
Lily
lo fissò incredula.
Mentiva
agli altri ed a se stesso, solo per
stare meglio.
“Preoccupata
per oggi?”
Keira
alzò lo sguardo alla domanda di Sirius.
Annuì
piano.
“Ho
paura di cadere e di prendere un bel bolide
in faccia!”
“Non
mi sei sembrata insicura, sai?”
“Non
lo sono. Sono solo preoccupata! È ovvio,
no?”
“Se
ti fa sentire meglio, ti posso promettere
che ti prenderò appena starai sul punto di
cadere!”l’assicurò Sirius.
“Dici
sul serio?”
“Ovvio!
Ci
stai?”
Tese
la mano che Keira prese, ridendo, un po’
rincuorata.
Grazie
alla promessa di Sirius, Keira andò
all’allenamento più tranquilla.
Lily
l’accompagnò per poi salire sugli spalti
per guardare l’allenamento.
Keira
se la cavò sul serio bene.
La
sua preoccupazione svanì dopo i primi minuti
di allenamento.
Venne
subito inserita nella squadra, grazie alla
sua capacità di farsi benvolere da tutti, tranne dai
Serpeverde.
Riuscì
a segnare tre goal, sotto lo sguardo
stupito di Sirius e Lily.
E
meno male che era preoccupata di fare una
figuraccia!
Quasi
alla fine dell’allenamento, però, troppo
impegnata a lanciare ed afferrare la Pluffa,
Keira non vide un Bolide che sfrecciava a tutta
velocità verso di lei.
“KEIRA!
Sta attenta!”urlò Tristan.
La
ragazza si voltò appena in tempo per vedere
il Bolide.
Urlò,
ma prima che potesse fare qualcosa,
qualcuno l’afferrò per la vita e la
trascinò via, scopa compresa.
Chiuse
gli occhi, spaventata.
“Te
l’avevo detto che ti avrei salvata in caso
di pericolo!”
Era
Sirius.
“Ma
non riguardava solo il cadere?”rispose lei,
tenendo ancora gli occhi chiusi.
Sirius
la teneva appoggiata al suo petto e Keira
tremava per lo spavento.
“La
estendiamo ad ogni volta che sei nei casini,
ok?”
“Ti
devo considerare il mio protettore
personale, quindi? Comunque so badare a me stessa.”
Keira
si staccò da lui, sorridendo e facendogli
l’occhiolino.
“Grazie
comunque.”
“Mi
hai ripagato del favore della scopa.”
“Siamo
pari, quindi!”
Quella
sera Keira andò a letto con il pensiero
rivolto a quel pomeriggio.
Quel
salvataggio improvviso, lei stretta a lui,
contro il suo petto muscoloso…
Si
era sentita protetta…al sicuro…
Ma
non aveva detto di saper badare a se stessa?
Perché
pensava ancora a quell’abbraccio di
salvataggio?
Sentiva
ancora le sue mani grandi e calde che
l’afferravano per la vita e la stringevano a lui per
proteggerla dal bolide.
Sbattè
più volte le palpebre, stupita.
Ma
perché pensava a quelle cose, maledizione?
Si
addormentò, confusa, non riuscendo a
dimenticare quel pomeriggio.
In
quei giorni Remus iniziò a stare sempre più
male, a causa dell’avvicinarsi della trasformazione.
Tutti
si accorsero del suo cambiamento di umore,
vedendolo più nervoso o stanco.
Quelli
che sapevano del suo segreto, tranne
Lizzie e Keira, tentavano di tirarlo su, organizzando giri per il parco
di
Hogwarts, trasformati in Animagi.
Ma
Remus era sempre più triste.
Soprattutto
perché non aveva il coraggio di
dirlo a Lizzie. Non voleva perderla, non sapeva come avrebbe reagito e
terrorizzato dalla sua futura reazione, taceva.
“Devi
dirglielo!”gli consigliò Lily “Lizzie
capirà, ne sono sicura. Più che sicura.”
Ma
Remus non ce la faceva.
“Hai
detto qualcosa a Keira, per caso?”
“No!
Sono affari tuoi e non li vado a
spiattellare a tutta la scuola. Dovresti saperlo che il tuo segreto
è al sicuro
con me!”
Remus
le sorrise, grato.
“Grazie,
Lily! Tu sì che sei un’amica!”
Anche
Lily sorrise.
Ma
anche se Lily non le aveva detto nulla del
segreto di Remus, Keira era di per sé un’ottima
osservatrice.
Vedeva
Remus sempre più stanco ed irritabile,
sempre più affamato di carne e cose del genere e grazie alla
grande capacità
intuitiva che possedeva fece due più due…ed il
risultato era sempre quattro.
“Ciao,
Remus!”
Keira
salutò l’amico, intento a leggere un
pesante tomo di Trasfigurazione nella Sala Comune.
Lui
alzò lo sguardo su di lei e le sorrise,
illuminando il viso fornito di pesanti occhiaie.
“Ehilà!
Cosa ti porta qui, il venerdì
pomeriggio? Perché non sei in giro a goderti
l’arrivo del finesettimana, come
tutti?”
“Potrei
fare la stessa domanda a te e non mi
sapresti rispondere.
Nessuno
sano di mente se ne sta chiuso il
venerdì nella Sala Comune.”
“Allora
vorrà dire che non sono sano di mente!”
Keira
rise, di fronte al suo sguardo scherzoso.
“Posso
parlarti un secondo? Devo tirare un po’
le somme.”
Si
sedette accanto a lui sul divano.
“Le
somme? E su che, di grazia?”
Lui
posò il pesante tomo ed incontrò gli occhi
chiari della ragazza.
Lei
si scostò i capelli dagli occhi.
“Diciamo
che ti ho osservato in questa settimana.”
“Perché?”
“Perché
vedere uno che di solito, almeno a detta
di tutti, diventa irritabile e scorbutico, beh…viene da
pensare!
E
dato che a te non può essere il ciclo la
causa…ho deciso di indagare.”
Remus
deglutì a vuoto.
Keira
si era messa ad indagare? E cosa aveva
scoperto?
Le
voleva bene, era una brava ragazza, dolce e
simpatica, ma se avesse scoperto il suo
segreto…chissà come avrebbe reagito!
“E
cosa hai scoperto?”chiese tentando di
mantenere un tono di voce calmo e tranquillo.
Ma
sudava freddo.
“Una
sola domanda ti farò. Ma mi devi rispondere
sinceramente.
Ok?”
Lui
annuì.
“Sei
un lupo mannaro?”chiese a bassa voce.
Il
cuore di Remus perse un battito, quando lei
glielo disse.
“Cosa?
Io…”
“Andiamo!
Tanto so che lo sei! Tutti i tuoi
comportamenti portano a quello!
Oppure
hai il ciclo! E dato che non penso tu sia
un travestito, sono propensa alla prima ipotesi!”
Rideva,
gli occhi che brillavano luminosi, i
capelli scuri scossi.
“Come
l’hai scoperto? Non puoi aver solo
osservato! Nessuno lo ha scoperto prima di te, ho dovuto dirlo ai miei
amici!”
“Hai
ragione! Diciamo che conosco tre
licantropi!”
Rideva
ancora.
“Dici
sul serio?”
Remus
era incredulo.
“Certo!
Il mio migliore amico Jacob è un lupo
mannaro ed io, vedendo i tuoi comportamenti, ho solo fatto due
più due!”
“E
non sei sconvolta? Non ti facciamo…”
“Paura?
Scherzi? Lui è il mio migliore amico e
gli altri due sono suoi compagni ed amici. Sono stati morsi dallo
stesso lupo
mannaro. So che è una cosa che può sembrare
assurda, ma è verissima!”
“Che
sfortuna! Tutti e tre?”
“Loro
non la vedono come una condanna, sai? Non
vengono alla mia scuola e ci vediamo solo durante le vacanze, ma non
hanno
problemi a parlarne. Certo non lo spiattellano a tutti,
ma…sono tranquilli.”
Remus
tirò un sospiro di sollievo.
“Ti
ho messo paura, eh?”
“No!
Per carità!”fece lui sarcastico e Keira
rise di nuovo.
La
sua risata argentina fece sollevare il morale
a Remus.
“Non
lo dirò a nessuno! Parola di lupetto! Ops!”
Toccò
a Remus ridere, stavolta.
“Scusa
se non te l’ho detto prima!”
“Mi
conosci da meno di un mese!”
“Ma
ispiri fiducia!”
Keira
sorrise, radiosa.
“Grazie
mille del complimento! Lizzie lo sa?”
“Del
mio segreto? No, non ho avuto il coraggio
di dirglielo!”
“Perché?
Paura della sua reazione?”
“Sì!
Esattamente! Non so come potrebbe reagire,
se dovesse lasciarmi ed avere paura di me, non me lo perdonerei
mai!”
Remus
chinò lo sguardo sul pavimento, mentre
Keira sbuffava.
“Ma
cosa dici? Se lei non ti accetta per quello
che sei, significa che non ti merita! Devi dirglielo!”
“NO!
Non posso, Keira! Non ne ho il coraggio!
Anche Lily ha fatto il tuo stesso discorso!”
E
Keira si arrese.
Ma
prima o poi avrebbe sistemato lei la cosa.
Ciao
a tutti, miei cari!!!!
Scusate
se aggiorno così tardi, ma sono stata alle prese di altre
storie e faccenduole
varie…heheheh!!!!!
Spero
che questo chappy vi piaccia e vi prego di lasciarmi un commento,
please!!!!
Grazie
a:
cherie Lily: grazie di tutto, amica mia!!!! Sei davvero unica, e sai
darmi
grandiosi consigli!!!! Un bacione e dimmi che ne pensi di questo
chappy!!!!
Saki
June: hola, carissima!!!! Spero che questo chappy ti piaccia, anche se
non ho
messo molte novità!!!!
Un
bacione a tutti
Lily
Black 90
|
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Capitolo 24 *** baci e rivelazioni... ***
I
giorni passarono velocemente tra compiti,
trasformazioni, lune piene, risate e bisticci si giunse
all’atteso fine
settimana ad Hogsmeade.
Il
tempo aveva fatto loro una grazia ed al posto
della pioggerellina incessante che li aveva perseguitati per tutto il
mese di
gennaio, spuntò un tiepido sole, pur continuando a far
freddo.
“Non
si può avere tutto dalla vita!”disse Lily
la mattina stessa dell’uscita.
Keira,
infatti, aveva passato i suoi primi dieci
minuti di risveglio a lamentarsi per il freddo.
“Ma
così non potrò mettere la mia gonna nuova!
Ti pare giusto?”disse mostrando una mini fin troppo mini per
essere messa a
gennaio.
“NO!
Hai ragione, dobbiamo avvertire subito le
autorità!”la prese in giro Lily, ricevendo in
cambio una smorfia.
Lily
era molto carina quella mattina.
Aveva
optato per una gonna di jeans lunga fino
al ginocchio ed un maglione verde chiaro che s’intonava
perfettamente con i
suoi occhi.
E
quella mattina Keira si era anche improvvisata
parrucchiera e le aveva fatto un’acconciatura degna di
un’attrice famosa.
I
capelli rossi erano tirati dietro e stretti in
un’elaborata acconciatura di boccoli e treccine, ed alcune
ciocche le
incorniciavano il viso, lievemente truccato.
Nel
dormitorio erano sole, poiché le altre,
soprattutto Lizzie, erano corse di sotto per stare con i loro fidanzati.
Lizzie
le aveva quasi travolte per la fretta di
scendere a vedere Remus!
“Lo
so, sai? Di Remus.”disse Keira a Lily a
bassa voce.
“Ah,
sì? Come?”
“L’ho
scoperto! Un mio amico, Jacob, è un
licantropo. Ho fatto due più due ed ho collegato i
comportamenti alla luna
piena che si avvicinava.
Semplice!”
“Bravissima,
Sherlock!”
Lily
era stupita, ma sorrideva, radiosa.
“Niente
più segreti per te!”
“E
fate bene a non averne! Altrimenti mi sarei
messa a fare la detective!”
“No!
Per carità! Già la fai abbastanza
spesso!”
Keira
ridacchiò, mentre frugava nel suo baule
immenso.
“Non
so che mettermi!”esclamò, esasperata dopo
aver cacciato tutti gli abiti che aveva e dopo averli accatastati tutti
sul
letto suo e di Lily.
“Niente?
Questo è niente?”
Lily
era sbalordita, mentre esaminava tutti i
vestiti dell’amica.
Tutti
all’ultima moda, griffati e chic.
Keira
sbuffò.
“Sai
che oggi esco con Matthew McDonalds?”disse,
d’un tratto.
“Sì
che lo so! Ti ho aiutata a scegliere un
ragazzo giusto con cui uscire!”
“E
lui è carino, simpatico e sexy!”
“Che
farete?”
“Non
so. Chissà cosa potremmo fare noi due
insieme…”disse maliziosa.
Lily
la guardò, sbalordita.
“Non
lo conosci neanche!”
“Oh,
sì! È un Tassorosso del mio stesso anno,
alto, moro e con gli occhi scuri.
Muscoloso
e sexy, bravo a scuola e un genio in
Incantesimi.
Che
devo sapere di più?”
Vedendo
Lily ancora più sconvolta, rise.
“Sto
scherzando! Voglio solo passare una
giornata con un ragazzo, tutto qui.
Tu
stai con James, Remus con Lizzie e Sirius
con…
Chi
è questa settimana? Melinda o Alex?”
“No,
Alex era di due giorni fa, Melinda della
settimana scorsa.
Sei
un po’ indietro. Ora è il turno di
Clare!”
Sirius
aveva iniziato di nuovo a fare il playboy
con tutte le ragazze che incontrava, un po’ seguendo il
consiglio di James, un
po’ così per divertimento.
Ogni
settimana, anzi anche ogni due o tre
giorni, cambiava ragazza da letto.
Stava
con loro con poco e loro lo lasciavano
fare, felicissime che non stesse più con Jane.
“Secondo
me, non è felice.”disse Keira,
interrompendo i pensieri di Lily sull’amico.
“Vero,
sono d’accordo. Stava bene con Jane e non
faceva più lo stronzo con le ragazze.
È
molto cambiato, sembra esser tornato punto ed
a capo.”
“Chissà
perché lei lo ha lasciato, sul serio,
però!”
“Non
lo so e lei non vuole dirmelo. Se vogliamo
sapere qualcosa dobbiamo andare da lei e chiederglielo direttamente, se
non
vuole dircelo per lettera.”
“Ok!
Quando partiamo?”
Gli
occhi azzurri della ragazza brillavano.
“Scordatelo!
Basta ficcanasare! E troviamo
qualcosa per te! Mica vorrai andare all’appuntamento in
camicia da notte,
spero!”
“Perché
no? Non sono sexy così?”
E
mostrò la camicia da notte di seta rosa che
portava e che le arrivava a stento al ginocchio.
“Fin
troppo!”
Keira
ridacchiò e si preoccupò seriamente del
suo abbigliamento.
Optò,
aiutata sempre da Lily, per un paio di
jeans attillati ed una camicetta azzurro cupo.
Si
schiarì i capelli scuri con un colpo di
bacchetta, e così apparvero tante nuove e chiare meches, e
li legò,
infilzandoli con un bacchetta cinese.
Mise
un leggero trucco: solo mascara, matita ed
ombretto azzurro ed un filo di lucidalabbra.
“Ragazze!
Siete pronte o no?”la voce di James le
raggiunse e le fece sobbalzare.
Di
colpo nervosa, Lily afferrò la borsa con una
mano e Keira per l’altra e le trascinò entrambe di
sotto.
Keira
non ebbe neanche il tempo di protestare
che erano già giunte dai ragazzi.
James
e Sirius erano bellissimi, come sempre.
“Ciao,
amore mio!”
James
salutò Lily afferrandola per la vita e
stringendola a sé per baciarla appassionatamente sulle
labbra.
Lily
non ebbe neanche il momento di pensare,
tanto il bacio la confuse e la stravolse.
Come
sempre, d’altronde.
I
baci del suo ragazzo la facevano finire in
Paradiso ogni volta.
“E
tu? Ti hanno dato buca?”chiese Keira a Sirius
che rispose con una smorfia.
“Diciamo
di sì. Lei è malata.”
“Clare?”
“Sì,
ieri aveva la febbre e voleva venire lo
stesso con me ad Hogsmeade. Ma io non avevo la benché minima
voglia di fare
l’infermiere a tempo pieno.”
“E
così ti aggreghi alle coppiette?”
Iniziarono
a scendere, poco distanti di James e
Lily che si guardavano l’un l’altro negli occhi,
rapiti ed estasiati.
“Sì,
direi di sì.”
Volse
lo sguardo di qua e di là, desolato.
A
Keira venne da ridere, ma smise subito quando
lui puntò il suo sguardo su di lei.
Il
suo stomaco sussultò a quello sguardo, e lei
non seppe spiegarsi il perché.
Era
passato un mese da quando era venuta ad
Hogwarts, un mese di studio, giochi e risate.
Ed
in quel mese aveva imparato a conoscere bene
tutti quelli del gruppo di Lily e di uscire con qualcuno dei numerosi
ragazzi
che le facevano la corte.
Aveva
stretto un bel rapporto con Sirius, un
rapporto fatto di amicizia, dove non erano rare le volte in cui lei lo
stuzzicava e riceveva in cambio prese in giro.
Unica
pecca in quello scenario, altresì
idilliaco, era il fatto che spesso, quando era in sua compagnia le
sentiva
brividi lungo la schiena o il suo stomaco faceva le capriole.
Ma
ormai aveva imparato a convivere con quella
strana e piacevole sensazione e quasi non ci badava più di
tanto.
“Mi
spiace. Ti farei compagnia, ma devo uscire.”
“Con
chi stavolta?”
Lui
sfoggiò il suo ghigno migliore.
“Matthew
McDonalds.”
“Attenta
a tornarmi vergine, eh?”
Lei
rise e la sua risata colpì piacevolmente
Sirius.
“Per
tua informazione non sono più vergine da un
po’, sai?”
Stavolta
toccò a lui ridere.
“Lo
immaginavo, sai?”
“Perché?
Mi prendi per una poco di buono?”
“Vedo
solo che sei una bella ragazza e molto
socievole.”
Lei
sbuffò e si finse offesa, facendolo ridere
ancora di più.
La
scuola di Magia di Gerlos era una delle più
prestigiose in Svizzera.
Oltre
ad essere una scuola di Magia e
Stregoneria era anche una sorta di Accademia delle Belle Arti.
Infatti
tutti gli alunni dovevano studiare,
oltre alla magia, anche un’arte o più di una, come
il canto, la recitazione…
Jane
Caville, quando era arrivata lì si era
sentita un po’ spaesata nello stare in una scuola
così, con ragazzi snob ed
artisti.
Ma
dopo aver incontrato Amanda la situazione era
un po’ cambiata.
Incuriosita
dalla scuola aveva passato i primi
giorni a girovagare per essa e poi aveva scelto i nuovi corsi da fare:
disegno
e recitazione.
Tutti
i corsi erano interessanti ed in quella
scuola non ci si annoiava mai!
Certo,
le mancavano da impazzire i suoi amici,
ma lì se n’era fatti di nuovi.
“Ciao,
Boccolosa!”disse una voce alle spalle
della ragazza, facendola sobbalzare.
Jane
si voltò e fissò, sorridendo il ragazzo.
“Ciao,
Mike! Come stai?”
Mike.
Era
uno dei ragazzi con cui aveva legato di più
in quella scuola.
Alto,
biondo e con occhi scuri, faceva
recitazione con lei ed era un attore nato.
Era
molto simpatico e nei primi giorni di Jane
l’aveva aiutata ad ambientarsi ed insieme ad Amanda aveva
assunto il ruolo di
protettore e di giuda all’interno della scuola.
“Benissimo!
Oggi è sabato ed ho tutta la
giornata a mia disposizione.
Peccato
che devo studiare per il test di
disegno.”
Sbuffò
e Jane rise.
“Io
ho già fatto qualche disegno per
esercitarmi. Se vuoi possiamo studiare un po’ insieme.
Neanche io ho molto da
fare, oggi.”
“E
dedichi il tuo tempo ad un povero bisognoso
come me?
Come
sei caritatevole!”
“Guarda
che posso anche cambiare idea, eh?”
“No!
Scusa! Mi farebbe molto piacere studiare
con te.”
Jane
rise.
“Aggiudicato,
allora!”
Erano
passate due ore da quando avevano iniziato
a studiare e ripassare per il test.
Due
ore di studio e concentrazione, spezzate da
attimi di risate e spuntini che Mike tirava fuori dalla sua cartella
ogni
tanto.
Era
proprio goloso! Strano che il suo fisico
scolpito non ne risentisse.
Nel
rimanere a guardare il suo fisico, la sua
postura elegante, i suoi modi di fare, Jane venne colta da
un’ondata di
nostalgia acuta.
Tutto
gli ricordava lui.
Sirius.
Il
suo unico pensiero di lì ad un mese.
Aveva
pensato a lui quando stavano insieme ed
ora che l’aveva lasciato, il suo ricordo continuava a tornare.
Pensò
alla propria scelta e quasi la rimpianse.
Ma
non poteva fare altro.
Chiuse
gli occhi, ripensando a quella lettera
dei suoi genitori adottivi, i suoi nonni.
I
genitori di Jane erano morti quando lei aveva
9 anni ed un fratello di 2 mesi e da allora era cresciuta con i suoi
nonni.
Di
loro non approvava affatto i metodi.
Erano
severi, molto severi.
Arrivavano
a punire lei e Josh, suo fratello,
con la cinghia, se necessario, a farli dormire fuori al freddo.
Conoscendo
bene queste punizioni, lei e suo
fratello si erano comportati sempre bene ed erano stati sempre insieme.
I
suoi nonni avevano
saputo che lei e Sirius stavano
insieme e le avevano proibito di vederlo più.
E
lei li aveva ignorati ed aveva continuato a
farlo per molto tempo.
Finchè
non era arrivata quell’altra lettera.
Quell’altra
minaccia.
O
lei lasciava Sirius o i suoi si vendicavano su
suo fratello.
Non
sapeva se erano capaci di ucciderlo, ma di
picchiarlo e di fargli del male, sì e lei lo sapeva
benissimo.
Pur
inorridendo a quella minaccia e non potevo
verificare se fosse vera o meno, lei aveva lasciato Sirius.
E
non si era pentita del suo gesto, con il
pensiero sempre rivolto a Josh, aveva tirato avanti.
E
pur soffrendo si era resa conto di una cosa:
doveva dimenticare Sirius e per sempre.
Con
la morte nel cuore pensava a lui, al suo
sguardo l’ultima volta che si erano parlati.
Sapeva
di averlo ferito e se ne rammaricava, ma
non poteva tornare sui suoi passi.
Non
aveva detto nulla a nessuno di ciò che
avevano fatto i suoi nonni, temendo di peggiorare la situazione.
Non
aveva scritto nulla a Lily nelle lettere per
evitare altri guai.
Quelli
che aveva erano più che sufficienti, se
poi Sirius l’avesse scoperto ed avesse fatto una sciocchezza,
allora sì che i
guai sarebbero diventati enormi!
“Jane!”
Mike
le sventolò una mano davanti al viso e lei
sobbalzò, sorpresa.
Persa
com’era nei suoi pensieri, si era
dimenticata che lui fosse lì con lei.
“Scusa!
Mi sono persa nei miei pensieri! Avevo
un po’ la testa tra le nuvole! Che hai detto?”
“Ho
finito qui. Ti va di fare una passeggiata,
così riprendi un po’ del tuo colorito?
Sei
molto pallida! Tutto bene? Pensieri brutti?”
Lei
si alzò dalla sedia e lo seguì in cortile,
avvolti nei loro mantelli.
“Tristi,
direi.”
“Ti
va di parlarne?”
Lei
scosse la testa.
“No,
scusami, ma non mi va.”
Lui
sorrise.
“Non
importa.
Se
ti va sono qui a fare lo psicologo!”
Jane
rise.
“Ti
chiamerò se ne avrò bisogno!”
Jane
si mise a correre sui prati, un po’
innevati.
Era
più serena ora.
Stare
con Mike la distraeva un po’.
Lui
la rincorse e la prese per la vita,
sollevandola e facendola volteggiare.
Lei
rise e scivolarono d’un tratto distesi sul
prato gelido.
Lei
era su di lui e continuava a ridere come una
matta.
Anche
lui iniziò a ridere.
“Siamo
due matti! Potevamo farci male sul
serio!”la rimproverò lui.
“Sei
tu che mi hai preso!”
“E
tu che ti metti a volteggiare sui prati
innevati!”
E
giù altre risate.
Quando
finirono di ridere lui la guardò negli
occhi.
“Secondo
me, sei stata ferita da qualcuno,
perciò spesso sei pensierosa o triste.”
Jane
lo fissò, sorpresa.
“Io…”
“Mi
dispiace e so che non me ne vuoi parlare, ma
aspetterò.
Finchè
non sarai pronta.”
“Grazie.”
Jane
gli rivolse un sorriso, grata.
Fu
un attimo.
Lui
si chinò su di lei e Jane non ebbe neanche
il tempo per capire o reagire.
La
baciò, piano, con dolcezza.
Lei
non fece nulla all’inizio, impreparatissima
ad una cosa del genere.
Si
conoscevano solo da un mese e lui già la
baciava?
Ma
sentì un brivido scorrerle lungo la schiena,
quando lui la strinse a sé, un brivido che nulla aveva a che
fare con il
freddo.
Subito
il pensiero andò a Sirius.
Cosa
stava facendo?
L’aveva
lasciato da un mese e già si faceva
baciare da un altro?
Ma
i sensi ebbero la meglio e lei si lasciò
andare, ricambiando il bacio.
Quando
lui la allontanò da sé, erano entrambi confusi,
ma felici.
“Scusa…io…non…”balbettò
Mike.
“Non
fa nulla. Non importa. Va bene.”rispose
lei, senza fiato, con lo stomaco sottosopra.
Le
era piaciuto! Perché?
Ciao
a tutti voi ragazzi!!!
Dopo
secoli mi sono decisa ad aggiornare e
spero che questo capitolo vi piaccia…non è
conclusivo, la giornata deve ancora
finire e forse per un po’ parlerò anche della
situazione di Jane a Gerlos…ditemi
che ne pensate, mi raccomando!!!!
Un
grazie a Cherie Lily che mi aiuta e mi
sostiene sempre e comunque ed è una ragazza unica e
inimitabile che sa sempre
darmi ottimi consigli e grandiosi aiuti…grazie tesoro!!!!
Jayne
che è la mia best d’informatica e che adoro
e che è un vero mito!!! Non so come farei senza i tuoi
messaggi e le tue
e-mail!!!!
Saki
June grazie del commento, sei davvero
grandiosa!!!!
Siete
uniche ragazze mie, vi adoro, grazie
di seguirmi e commentare, non avete idea di quanto mi faccia felice!!!!
Un
bacione ed un abbraccio a tutte voi
Lily
Black 90
P.S.
mi serve un piano malefico per riuscire
ad arrivare a Roma…idee?
|
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Capitolo 25 *** uscite ad Hogsmeade e caraffe di zucca ***
Hogsmeade
era illuminata da tiepidi raggi di
sole e gli studenti di Hogwarts furono felicissimi di passare tutta la
giornata
fuori porta, mano nella mano con i rispettivi partner.
Keira
incontrò Matthew prima di uscire dal portone
principale.
Lui
la salutò con un bacio sulla guancia.
“Ciao,
Keira! Stai benissimo!”
“Sì,
lo so! Grazie!”disse lei, modesta come
sempre.
Lui,
però, ridacchiò.
“Anche
tu sei molto carino.”
In
effetti i jeans e la felpa azzurra facevano
risaltare ancora di più i suoi occhi chiari.
Era
proprio un bel ragazzo.
Keira
rise tra sé nel ricordare il tempo che lei
e Lily ci avevano messo a selezionare il ragazzo giusto con cui uscire.
Lily
li scartava sempre tutti, dicendo che c’era
qualcosa che non andava.
Manco
Keira si dovesse sposare!
“E’
un uscita, Lil! Un giro per Hogsmeade! Mica
devo preparare l’abito da sposa!
O
stai cercando di accasarmi?”
A
quella domanda Lily era scoppiata a ridere.
“Che
diamine hai da ridere?”
Keira
aveva fatto finta di essere offesa.
“Nulla!
È solo che non ti ci vedo per nulla ad
essere sposata o accasata con qualcuno!”
Keira
aveva gonfiato il petto orgogliosa,
mettendo in mostra il seno.
“Sono
uno spirito libero, io! E non mi sposerò
mai!”
“Neanche
se troverai la tua anima gemella?”
“Credi
a queste cose?”
“Con
James ha funzionato.”
“Beata
te! Ma io sono il tipo che vuole vivere a
pieno la vita e fare idiozie e cose folli!”
“Allora
mettiti con Sirius! È pazzo quasi quanto
te!”
Lily
ci pensò su.
"No!
E' impossibile che lo sia!!!"
Keira
aveva riso al pensiero di se stessa con
Sirius Black.
Era
pura follia.
Il
venticello che spazzava il villaggio la
distolse dai suoi pensieri e vagheggiamenti.
Si
voltò verso Matthew e gli sorrise,
ricambiata.
“Dove
ti va di andare?”le chiese lui.
“Dove
ti va. Mostrami qualcosa di questa
Hogsmeade!”disse fingendo di non esserci mai stata.
Mica
poteva dire di essere sgattaiolata con Lily
ed i Malandrini durante le vacanze natalizie.
Nel
pensare ai Malandrini, il suo pensiero andò
subito a Sirius, solo in mezzo a tutte le coppiette degli amici.
Ma
si costrinse a non pensarci; ora come ora non
poteva fare nulla.
Avrebbe
risolto poi la situazione.
Matthew
era il solito tipo spigliato,
sorridente, carismatico.
Lei
si trovò bene nello stare con lui.
Visitarono
tutti i negozi, soffermandosi
moltissimo a Mielandia, dove parteciparono alla degustazione di un
nuovo tipo
di cioccolato al latte con il ripieno di nocciole, mandorle e
mou…decisamente
una bomba!
Ma
Keira, che non aveva affatto problemi di
dieta, si divertì tantissimo a comprare tutto ciò
le capitasse sotto mano.
Insomma,
fece scorte per la prossima Guerra
Mondiale…peccato che i sopravvissuto sarebbero stati
obesi!!!!
Matthew
la fece ridere e molto, finchè si
ritrovò piegata in due dalle risate e si dovettero fermare.
“Ah,
ah, ah! Ora basta, dai! Altrimenti scoppio!”
Lui
sorrise, mentre lei si asciugava le lacrime
delle risate.
Erano
appoggiati al muro di un negozio di
MondoMago, lei piegata in due dalle risate, lui accanto a lei.
Vicino.
Fin troppo vicino.
Lei
alzò appena lo sguardo per vederlo avanzare
verso di lei.
Intelligente
e sagace com’era, capì subito la
situazione e ciò che aveva in mente.
Si
scansò appena in tempo, abbassandosi e
facendosi sì che lui rimanesse a piedi.
Si
rialzò, allontanandosi un po’.
“Non
voglio. Ora basta, Matthew.”
Lui
ghignò, il ragazzo dolce e simpatico
scomparso.
“Perché
no?”
“Ho
vari motivi. Allora
punto
1:
ci
siamo appena conosciuti.
punto
2:
io
non sono il tipo di ragazza che si fa baciare
al primo appuntamento da un quasi-sconosciuto!!!
Ma
per chi mi hai presa?
E
punto 3:
io…”
Keira
non fece in tempo a terminare il suo
elenco di cose che non andavano che Matthew si chinò su di
lei e la baciò a
tradimento.
Fu
un bacio furioso, il suo, che a Keira diede
il voltastomaco.
Quando
si staccò da lei, Matthew ghignava
ancora.
“Sono
certa che ora non la penserai allo stesso
modo, vero?”
Ne
era certissimo.
“Sono
o no, il migliore baciatore del mondo?”
Keira
ghignò e si avvicinò a lui.
Matthew,
credendo che lei ci stesse, si aprì in
un largo sorriso.
“Caro
Matthew…perfino un ranocchio bacia meglio
di te!”e gli mollò un calcio dritto nelle parti
basse.
Lui
stramazzò al suolo, gemendo di dolore,
mentre Keira si passava una mano sulle labbra, nauseata dal bacio del
ragazzo.
“Così
impari! Razza di cerebroleso, imbecille e
coglione!”
E
se ne andò, impettita, lasciandolo lì, piegato
a terra per il dolore.
Tutte
apparenze, le sue.
Le
risate, il mostrarsi dolce e gentile, solo
pensando che lei fosse disposta a stare con lui.
Ma
che aveva l’aria di una puttana, solo perché
era disinibita ed allegra con tutti?
Sbuffò,
infilando le mani nel giubbino.
La
sua borsa a tracolla di jeans e le buste con
tutto ciò che aveva comprato sbatacchiavano ad ogni suo
passo.
Si
guardò intorno, voltandosi al saluto di
Lizzie e Remus.
Sorrise
loro e continuò a camminare, cupa, senza
avere una meta precisa.
Poi
qualcosa colpì il suo sguardo.
Sirius
Black era seduto su una panchina al lato
della strada, con in mano un libro e l’aria assorta.
Il
suo voltò diede spazio ad un sorriso, uno
vero stavolta.
“Ciao,
Sirius!”gridò, arrivandogli alle spalle e
facendolo sobbalzare.
“KEIRA!
Accidenti a te! Mi hai fatto prendere un
colpo!”
Infatti
al suo grido molti si erano voltati
verso di loro e Sirius aveva fatto un salto, abbandonando il suo libro
che era
caduto per terra.
Il
ragazzo si mise una mano sul cuore, fingendo
di ansimare.
Lei
rise e si sedette accanto a lui,
raccogliendo il libro che era caduto al ragazzo.
“Ti
vai a leggere Trasfigurazione?”
Indicò
il libro, quando glielo restituì.
Lui
annuì.
“Non
avevo nulla da fare.”
“Povero
cocco!”
Lei
rise.
“E
tu? Che ci fai qui?”
Keira
s’incupì di botto.
Sirius
se ne rese conto subito.
“Cos’è
successo?”
“Ha
provato a baciarmi. Ci ha provato due volte
ed alla seconda ci è riuscito, cogliendomi di
sorpresa!”
Lui
la fissò, sbalordito.
“Io
lo…”
“Calma
i bollenti spiriti! Ci ho pensato io!”
“Come?”
“Diciamo
che per un po’ non farà più scherzi del
genere con le ragazze con cui esce!”
Lui
continuò a guardarla, interrogativo.
“L’ho
reso impotente per un po’. Un calcio ben
assestato!”
Sirius
la guardò ancora più sbalordito, poi
scoppiò a ridere di colpo, coinvolgendo anche Keira nella
risata, liberatoria a
dir la verità.
“Così
anche io ho avuto un pessimo appuntamento.
Come te…anzi tu non l’hai avuto per
nulla!”
“Mi
sento meno solo, ora. Grazie, Keira!”
Lei
fece una smorfia, che lo fece ridere ancora
di più.
“L’ha
scelto Lily, no?”chiese.
“Sì,
ma la sua era solo apparenza.”
“Ci
vuole un bel incantesimo che rivela i
segreti del ragazzo o della ragazza con cui esci, no?”
“Basterebbe
sapere che non sia un coglione!”
“Ti
piacciono i segreti?”
“Rendono
un rapporto più interessante!”
“E
tu ne hai?”
“Se
te li dicessi non sarebbero più segreti e tu
potresti usarli contro di me!”
Sirius
rise.
“Mica
siamo in tribunale!”
Lei
sbuffò e tirò fuori dalla borsa una grossa
busta, ripiena di dolciumi.
“Hai
saccheggiato di nuovo Mielandia?”
Sirius
rise ed affondò una mano nella busta,
raccogliendo più dolciumi possibili.
“Ha
pagato tutto Matthew.”
“Una
cosa buona l’ha fatta, almeno!”
“Almeno
quella, sì!”
Keira
prende le Api Frizzole e se le infilò una
manciata in bocca.
“Adoro
queste!”
“Io
adoro questi, invece!”
Sirius
le mostrò una manciata di TopoGhiacci.
“Mi
piace l’Inghilterra. Vorrei che questa
“vacanza” duri il più
possibile.”
“Tornerai
a Gerlos per gli esami di fine anno,
vero?”
“Sì.
Ed anche se manca un bel po’, ho una fifa.
A
scuola mia non si fanno solo gli esami che
fate voi qui.
Per
la fine dell’anno dobbiamo presentare tre
progetti.
Io
partecipo al corso di canto, no? E devo
scrivere due canzoni e fare una recita.”
“Wow!
E sei brava a comporre canzoni?”
“Me
la cavo, ma di solito mi aiuta un mio amico.
Ora non so come fare, perché volevo scrivere qualcosa prima
di tornare a casa.”
“Troverai
qualcuno che ti aiuterà. Hai una fila
di spasimanti!”
“Che
vogliono tutti portarmi al letto, no? O ti
sei dimenticato già di Matthew?”
Si
era incupita.
“Non
tutti sono degli stronzi, Keira.”
“Credi
che io sia una puttana?”chiese di botto.
“Cosa?
No che non lo sei!”
“Come
lo sai?”
“Ti
conosco da un mese, no? E poi non mi sembri
il tipo!”
“Ed
allora…”
“Sei
solo molto spigliata e disinibita. Non
significa che tu sia una puttana.
Ignora
tutti quelli che pensano una cosa del
genere.”
Lei
annuì.
“Grazie.”disse
con un filo di voce.
Sirius
sorrise.
“Sono
qui per te, quando vuoi.”
“Grazie,
ti stai aggiudicando l’appellativo di
mio migliore amico!”
Sirius
sorrise.
“Grazie
mille. La giornata non è ancora finita.
Che hai voglia di fare?”
“Oltre
ad abbuffarmi di dolci, intendi dire?”
Sirius
alzò gli occhi al cielo.
“Tu
sei già esuberante di tuo! Ti rimpinzi pure
di zuccheri!”
Le
tolse di mano la borsa di dolciumi.
“Ehi!”protestò
Keira.
“E’
per il tuo bene! Ora li do ad una buona
causa!”
“I
poveri?”
“Mica
li voglio far ammalare di diabete! Parlavo
del mio stomaco!”
Lei
fece una smorfia e si lanciò su di lui, per
afferrare il sacchetto.
Sirius
lo alzò appena in tempo e lei finì
addosso a lui, ridendo.
“Scemo!
Ridammeli, che ho bisogno di zucchero!”
Lui
ridacchiò e dopo un po’ le ridiede i
dolciumi.
“Grazie
tante!”
“Keira?”
“Eh?”
“Ti
va un volo con la scopa?”
Lei
lo guardò.
“Andiamo
a Hogwarts e ci facciamo un bel
voletto.
Mi
annoio a stare qui. Che te ne pare come
idea?”
“Aggiudicata!”
Le
bastò salire su un manico di scopa e librasi
in aria per far sì che i suoi pensieri venissero spazzati
via dall’aria fresca
che le schiaffeggiava il viso.
L’aria
frizzantina le scompigliava i capelli
scuri e mesciati, schiaffeggiandole il viso, quando scendeva in
picchiata.
Sirius
si divertiva a fare giravolte in aria,
gridando di gioia, entrambi sgombri di pensieri.
Tutto
era così…leggero…nel vero senso della
parola!
Perché
volare era un qualcosa di liberatorio.
Come
per lei era il canto. Quando cantava era
come se escludesse tutto ciò che la circondava e rimaneva da
sola, con la sua
musica e le sue parole….
“KEIRA!”
La
voce di Sirius la distolse dai suoi pensieri.
Riaprì
gli occhi, che non si era neanche resa
conto di aver chiuso e abbassò lo sguardo su Sirius, metri
sotto di lui, che le
faceva segno di scendere.
Era
ormai sera. Com’era volato il pomeriggio!
Ciao
a tutti voi, my friends…ho deciso di
aggiornare ora, con così poca distanza dall’ultimo
aggiornamento perché non so
proprio come fare ad aggiornare nella prossima settimana!!!!
Sono
piena di compiti…meno male che domani
sera ho una festa con la mia classe…e forse sarà
l’occasione buona per stare
con il ragazzo che mi piace, senza complicazioni…
Tenete
le dita incrociate per me,
ragazzi!!!!
Oggi
si è lasciato con la sua ragazza e
forse ho un’occasione… (See see sogna
pura…nd di Lettori) (UPPA!!!!! Nd di me)…
Un
grazie speciale a:
cherie
lily: grazie di tutto quello che fai
per me…non potrei mai ringraziarti abbastanza!!!! Anche io
ci sono sempre qui
per te…sono qui per te, quando vuoi, come dice mio marito
Sirius!!!!
SakiJune:
non hai idea di quanto ami i tuoi
commenti ed i tuoi complimenti, mi fai davvero felice!!!! Un bacione,
cara!!!!
Jayne:
GRAZIE!!!!! Scrivere da dio? See
magari!!!! Comunque grazie dei complimenti!!!! I nonni di Jane sono fin
troppo
asfissianti, credo che farebbero la stessa cosa se sapessero di lei e
Mike…forse è meglio se si fa suora…ma
la situazione si sistemerà…fidati di
me!!! anche se non ci sarà un lieto fine per la storia
d’amore di Sirius e
Jane!!! Ma lui ora
ha………………………………lo
sapremo solo leggendo!!!!
Spero
vi piaccia, io mi sono molto divertita
a scriverlo…ed adoro il personaggio di Keira…
Ditemi
che ne pensate di lei, seriamente!!!!
Vi
prego commentate e fatemi sapere che ne
pensate!!!!
È
molto importante per me…siete davvero
uniche ed inimitabili!!!! Grazie di seguirmi e commentare!!!
Un
bacione ed un abbraccio
Lily
Black 90
|
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Capitolo 26 *** partita e confessioni ***
“Keira!
Come mi dispiace!”
Lily
le corse incontro, travolgendola, vedendoli
entrare per la cena.
Keira
non cadde a gambe all’aria, solo perché
James corse ad afferrarla per le spalle e sorreggerla.
“Cosa?
Come? Chi?”chiese lei, il viso affondato
nella spalla di Lily, che sembrava sul serio sconvolta.
“Matthew.
È venuto ai Tre Manici di Scopa ed ha
raccontato tutto ai suoi amici.
Si
vantava di averti baciato!”spiegò Remus,
avvicinandosi con Lizzie a loro quattro.
“Cosa?
Io lo ri-castro!”
Keira
allontanò Lily da sé e fece per dirigersi
verso il tavolo dei Tassorosso.
Ma
Sirius e James la bloccarono afferrandola per
i vestiti.
“Ri-
castri?”chiese James.
“Sì!
Keira gli ha assestato un bel calcio
nelle…”
“Ok!
Capito! E si è già
ripreso?”domandò Lily,
guardando Matthew che rideva e scherzava con i suoi amici.
“Troppo
presto! E si è anche vantato di avermi
baciato! L’ha fatto con la forza!”
Keira
strattonò e James e Sirius lasciarono la
presa.
Lei
si diresse a passo spedito verso il tavolo
dei Tassorosso, che cenavano tranquillamente, specialmente Matthew
ignaro del
fatto che Keira si stava avvicinando pericolosamente e non con buone
intenzioni.
Infatti
aveva afferrato la caraffa di succo di
zucca.
Lo
picchiettò su una spalla e quando lui si
voltò fece un sorriso maligno.
“Ho
notato che oggi non ti è bastato quel
calcio, eh, Matthew caro?
Devo
ri-castrarti ancora? Non ti facevo così
masochista!
Se
ti azzardi a vantarti di avermi baciata
ancora una volta, ti faccio sperare di non essere mai nato!”
E
lo innaffiò con la caraffa di succo di zucca.
Tutti
si erano voltati verso di lei, professori
compresi.
Ma
quando Keira si girò verso il tavolo degli
insegnanti, vide Silente sorriderle ed abbozzò un inchino.
Poi
tornò al suo tavolo, sotto lo sguardo
ammirato della Sala Grande e specialmente dei suoi amici.
“Sei
stata grande, tesoro!”
Lizzie
l’abbracciò.
“Grazie,
bella!”
“Ecco
come insegnare ai ragazzi a tenere le mani
e la bocca al proprio posto! Innaffiateli con una caraffa di succo di
zucca!”
Remus
rise, mentre si serviva di stufato di
pollo e prosciutto.
“No!
Prima l’ha castrato! Non dobbiamo
dimenticarlo!”ricordò Peter e tutti si misero a
ridere.
Aveva
detto per una volta una cosa intelligente!
Da
allora Keira smise di selezionare i ragazzi
con i quali uscire.
Specialmente
se tutti quelli che le andavano
dietro pensavano solo al modo migliore per portarsela a letto.
Non
ricordava di avere tanto successo a scuola
sua, a Gerlos.
Era
ritenuta una ragazza come tante, anonima.
Forse
ai ragazzi di Hogwarts piacevano le
novità…
Non
lo sapeva e francamente…non gliene fregava
proprio.
Era
in un periodo dove prendeva tutto ciò che le
capitava senza cercare motivi o spiegazioni naturali.
Aveva
smesso di pensare che se un ragazzo le
chiedeva di uscire, lo faceva perché sotto incantesimo o
costretto o per una
scommessa.
Stava
acquistando più fiducia nelle sue
capacità.
Ed
a detta di Lily, che la conosceva meglio di
tutti, questa sì che era una cosa positiva!
Febbraio
arrivò, più uggioso che mai.
Pioggerelline
fitte ed acquazzoni erano ormai
quotidiani.
In
vista della partita con i Corvonero James
pretese allenamenti quasi quotidiani.
Li
fece allenare con la pioggia, con la neve e
con il nubifragio.
Voleva
la vittoria, a tutti i costi.
Anche
a quelli di un potenziale raffreddore
della sua squadra.
“Etciù!”
Sirius
starnutì così forte che fece voltare
metà
della Sala Comune.
Lanciò
ai ragazzi voltati un’occhiataccia.
“Mai
sentito uno starnuto?”sbuffò, irritato.
Era
seduto davanti al fuoco, con Keira accanto
che leggeva un libro d’Incantesimi per la prossima lezione.
“Non
sei raffreddata come il resto della
squadra?”domandò.
Lei
scosse la testa.
“Ho
delle difese immunitarie molto alte. Non mi
ammalo da cinque anni.”
“Caspita!”
Sirius
era sorpreso e quando Keira vide la sua
faccia, scoppiò a ridere.
“Tra
quanti giorni è la partita?”
“Cinque.
È il 10 febbraio. E se perdiamo James
ci uccide tutti. Farà una carneficina.”
“Digli
di smetterla di stressarci. Sta
diventando un dittatore!”
“E’
vero. Ogni volta che c’è una partita diventa
un matto. L’ha fatto anche l’ultima
volta.”
Emma
Jordams si avvicinò a loro.
Era
una ragazza del quinto anno con i capelli
biondi e gli occhi scuri.
Molto
socievole e simpatica, ma quando si
arrabbiava era meglio starle alla larga!
In
quel momento aveva un’aria arcigna.
“Tutto
ok?”domandò Keira, posando il libro sul
pavimento dov’era seduta.
“Sì.
Sono solo un po’ stanca. Tutti questi
compiti, allenamenti, quell’idiota del mio ragazzo che
frequenta tutti i club
esistenti ad Hogwarts e mi lascia da sola.
Mi
sa che me ne devo trovare un altro con cui
mettermi!”
Keira
ridacchiò.
“Fatti
aiutare da Lily a selezionare!”disse
ricordando quando aveva aiutato lei.
La
cosa non aveva funzionato tanto bene.
Emma
la guardò, interrogativa, ma poi lasciò
perdere.
“Ci
vediamo, ragazzi. Vado a fare un
benedettissimo tema di Trasfigurazione, altrimenti la McGranitt mi
ammazza. E
chi lo sente James, se perde una giocatrice!”
E
se ne andò, scuotendo i suoi capelli biondi.
“Coraggio,
Sir! È alla ricerca di un nuovo
ragazzo. Perché non ti fai avanti?”lo prese in
giro Keira, ricevendo in cambio
una smorfia da parte del ragazzo.
“Sto
uscendo con un’altra questa settimana.”
“Chi?
Brenda?”
“No,
Samantha. Brenda è storia vecchia, ormai!”
“Ma
se sei uscito con lei qualche giorno fa!”
Keira
era stupita e rideva.
Quello
era il modo di Sirius per dimenticare
Jane.
Chissà
a lei come stavano andando le cose.
Le
poche lettere che arrivavano davano loro
informazioni sui corsi che frequentava, sulle sue nuove amicizie, ma
mai sul
campo amoroso…
Chissà
che stava succedendo lì.
La
curiosità di Keira si fece viva di nuovo, ma
lei non ebbe modo per soddisfarla.
Almeno
non ancora.
Confusione,
tristezza, rimpianti
e…domande…milioni di domande che affollavano la
mente di Jane e la turbavano
giorno e notte.
Dopo
il bacio con Mike le cose tra loro erano
tornate più o meno le stesse, anche se con un po’
più d’imbarazzo.
Jane
sapeva che lui provava qualcosa per lei.
Erano
state le sue compagne di stanza a
dirglielo.
Ma
il vero problema erano i suoi sentimenti.
Come
poteva stare male per aver lasciato Sirius,
sentirsi in colpa, avvertire la sua mancanza e nel contempo provare
piacere nel
ricevere un bacio?
Chiuse
gli occhi e sospirò.
Era
stesa sul suo letto nel suo dormitorio,
circondata dai suoi disegni che in quel periodo raffiguravano solo lei
ed un
ragazzo.
Sirius
o Mike? Hogwarts o Gerlos? Passato o
Futuro?
Domande,
sempre domande…e mai delle risposte….
10
febbraio.
Data
tanto attesa e temuta…almeno dai
Corvonero!!!
Come
tutti sospettavano, fu la squadra dei
Grifondoro a vincere!
Anzi,
a stravincere! Con Keira in squadra i
Grifondoro riuscirono a battere i Corvonero per 210 a
60.
James
era il più entusiasta di tutti.
Appena
la partita finì corse da Keira e quasi la
buttò giù dalla scopa per la foga di abbracciarla!
Fortuna
che Sirius, che si trovava lì vicino,
corse in aiuto dell’amica.
“Come
sono contento!!”esclamò James,
strangolandola.
“Ma
và! Credevo che questo abbraccio fosse un
tentativo di omicidio!”rispose lei, ridendo, felice.
“Mi
sa che se continua così, lo sarà
davvero!”rise Sirius e fece allontanare James dalla ragazza.
“E
così la finirai di fare il dittatore!”
“Fino
alla prossima partita, almeno!”
James
si passò una mano tra i capelli, scendendo
di quota insieme agli altri della squadra.
Tutti
gli lanciarono delle occhiatacce.
“Cosa?”chiese
lui, interrogativo.
“Sei
stato un pazzoide in queste settimane e se
continui così ci ammutiniamo!”disse Emma e tutti
annuirono.
Vedendo
la faccia afflitta e dispiaciuta di
James, scoppiarono a ridere e corsero ad abbracciarlo.
Lily,
Remus e Lizzie scesero giù in campo per
festeggiare con il resto della squadra.
Quella
sera nel dormitorio dei Grifondoro si
festeggiò fino a tarda notte.
I
Malandrini uscirono e recuperarono dolci ed
alcolici da Mielandia e le ragazze pensarono a prendere il cibo dalle
cucine.
Keira,
che era una festaiola, organizzò una gara
di ballo e tutti, volenti e nolenti (più nolenti che
volenti, comunque…) furono
costretti a partecipare.
Ma
alla fine fu una serata divertentissima, da
annoverare negli annali, come quella di Capodanno.
E
per ricordare la festa di Capodanno a Lily
venne in mente di riproporre il karaoke.
“Evvai!
Lizzie
era entusiasta e costrinse Remus a
cantare con lei.
Dopo
mezz’ora di tira e molla, il giovane
Malandrino fu costretto a cedere, poiché la sua ragazza
aveva usato l’arma più
pericolosa di tutte: il labbro tremante!!!!
Ed
intenerito, aveva deciso di accettare.
Nessuno
dei due sapeva cantare bene, ma si
divertirono moltissimo a provarci, tra le risate e gli applausi del
pubblico di
amici.
E
nel vederla così legata a lui, così sorridente
al suo fianco, Remus non resse più.
Doveva
essere sincero con lei.
Doveva
dirle la verità, o il muro di bugie
avrebbe distrutto tutto ciò a cui teneva.
Quando
la canzone che stavano cantando terminò,
Remus la prese per mano e la portò in un angolo, cogliendo
lo sguardo di Lily e
Keira che, intuendo le sue intenzioni, annuirono e gli fecero un segno
d’incoraggiamento.
“Rem?
Cosa c’è?”chiese Lizzie.
Lui
fece un sospirone.
“Dobbiamo
parlare.”
“Mica
mi vuoi lasciare?”
La
ragazza spalancò gli occhi, terrorizzata alla
sola idea.
“Mi
sa che quello che ti sto per dire, ti farà
venire voglia di lasciarmi tu.”ammise il Malandrino a
malincuore.
Lizzie
lo guardò stupita.
“Non
ci sarà nulla al mondo che mi farà venire
voglia di lasciarti, Remus. Io ti amo.”
Lui
la guardò.
“Cambierai
idea. C’è una cosa importante che non
ti ho mai detto.
Non
perché non mi fidassi di te, ma perché
temevo una tua reazione.”
Remus
si sedette su una poltrona, accanto a
quella dove era seduta la sua ragazza e la guardò negli
occhi.
Il
contatto.
“Non
dirmi che sei sposato, se no ti
schianto!”fece lei, fingendosi scandalizzata.
Lui
rise.
“No,
nulla di tutto questo.
Ricordi
tutte le volte che mi sono sentito
male…lunatico...diciamo così?”
Lei
annuì.
“Sei
parecchio strano a volte. Ma non mi
importa.”
“Invece
dovrebbe. Mi comporto così una volta al
mese.”
Lizzie
continuò a guardarlo, interrogativa.
“Lizzie,
io sono…ecco…non so come dirtelo in
maniera delicata o meno brusca…quindi te lo dirò
schiettamente e senza peli
sulla lingua…
Sono
un lupo mannaro…”
Sentimenti
contrastanti invasero Remus John
Lupin.
Una
parte di lui voleva prendere Lizzie tra le
braccia e rassicurarla, dirle che l’amava…
Ma
dall’altra aveva paura di spaventarla…non
voleva buttare tutto all’aria…ma doveva essere
sincero con la persona che
amava…e le aveva detto il suo più grande segreto.
L’espressione
di Lizzie era indecifrabile.
Remus
si aspettava urla, stupore…invece nulla.
“Lizzie?”
Le
sventolò una mano dinanzi al viso.
Lei
si riprese dalla trance.
“Sei
un lupo mannaro?”ripetè.
“Se
mi vuoi lasciare, lo capisco benissimo…”
Remus
si alzò e fece per andarsene, ma la mano
di Lizzie lo trattenne.
La
ragazza si alzò in piedi e si mise di fronte
a lui, le mani sui fianchi.
Remus
temette il peggio, vedendola così.
“Remus
John Lupin…”
“Sì?”
“Sei
un completo idiota!”e gli tirò un pugno
leggero sulla spalla.
“Ahi!
Perché?”
“Pensi
sul serio che io sia così superficiale da
lasciarti per una cosa del genere?”
“Non
mi sembra una cosa da nulla!”
“Sarei
stata più preoccupata se fossi stato un
padre di famiglia con tre bambini e due mogli!”
Remus
non potè fare a meno di ridere.
"Quindi non ti importa?"
"NO. Ti amo e questo conta, mettitelo bene in testa."
E si baciarono, un lungo ed appassionato bacio che riuscì a
rilassare Remus.
Tutta la preoccupazione che aveva provato per quella confessione
svanì in una bolla di sapone.
Erano solo loro due.
E questo contava.
ciao
a tutti!!!!
come vi va la vita?
Mi sono decisa ad aggiornare, combattendo contro il mio pc che per
qualche inspiegabile motivo, ogni volta che volevo continuare questa
storia mi chiudeva la pagina e mi bloccava tutto!!!
ho ingaggiato una lotta all'ultimo sangue, ma ha vinto lui!!!
ho dovuto scrivere su Nvu e non su Microsoft Word...sconfitta da un
aggeggio infernale ed elettronico...ma come si può????
spero vi piaccia questo capitolo...Remus ha deciso di confessare tutto
a Lizzie e lei non è scappata a gambe levate come pensava il
nostro amico...deve amarlo sul serio!!!
come sono dolci, tutti e due!!!
un grazie a Cherie Lily: sei davvero unica ed inimitabile e sei
un'amica davvero speciale!!! grazie per sopportarmi e consigliarmi!!!
scusa per juls...non ricordavo che si chiamasse così il suo
boy...ma penso siano diversissimi!!! tu che ne dici???
tadbxs non dimenticarlo mai ed io ci sarò sempre per te,
contattabile con pc e cell!!!
Jayne: dolze best!!!! ciao sorellona, ecco a te questo nuovo
capitolo!!! fammi sapere che ne pensi!!!
SakiJune: certo che puoi picchiare Matthew, ma ci ha già
pensato abbastanza Keira...se vuoi fargli del male ancora di
più, hai tutta la mia approvazione!!!!
commentate in molti, vi prego!!!!
un bacione ed un abbraccio
Lily Black 90
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Capitolo 27 *** la forza dell'amore ***
E
febbraio passò tra interrogazioni
e compiti in classe.
Keira
stava per avere una crisi di
nervi, poichè entro la fine dell'anno doveva preparare dei
progetti per la
promozione.
Oltre
agli esami di magia, lei
doveva preparare e comporre due canzoni ed una recita.
La
recita non era un problema, dato
che già da tempo si era esercitata con Lauren, un'altra sua
amica, ma comporre
le canzoni.
Solitamente
era Mike che l'aiutava,
lo stesso Mike che adesso ci stava provando con Jane ad insaputa dei
ragazzi di
Hogwarts.
Prima
del suo appoggio, era in
completa crisi.
Più
nervosa che mai, gettò malamente
la sua cartella sul divano della Sala Comune, attirando lo sguardo
sorpreso dei
presenti, che non l'avevano mai vista così nervosa.
"Che
c'è? Non posso essere
arrabbiata?"
"Non
se tutto va bene e tu hai
un diavolo per capello. Che c'è che non va?"
Sirius
Black.
A
peggiorare il suo stato d'animo ci
volevano solo le domande del suo nuovo migliore amico.
"Nulla.
Non sono affari che ti
riguardano."
"Abbiamo
finito il primo giro
di compiti ed interrogazioni. Abbiamo vinto la partita e ieri sei
uscita con
John, un ragazzo dei Corvonero. Ed eri felice. Cos'è
cambiato?"
Lei
sospirò e si sedette su una
poltrona, accanto a quella dove giaceva lui.
"Pensavo
alla scuola. Quella di
Gerlos, intendo."
"Problemi?"
Era
preoccupato, forse pensava a
Jane che era lì.
"Devo
fare due canzoni per la
fine dell'anno e non so come diavolo fare!"esclamò,
incrociando le braccia
sul petto ed alzando gli occhi al cielo.
Erano
lucidi.
Era
davvero preoccupata.
Sirius
non aveva la benchè minima
idea di come aiutarla.
"Prova
a chiedere a
Lily."propose.
Lei
scosse la testa.
"Mi
serve qualcuno con cui
duettare. Una canzone posso farla insieme a Lily, ma per l'altra ho
bisogno di
un ragazzo."
"E
non c'è nessuno tra i tuoi
numerosi spasimanti che ci sappia fare con la musica?"
Lei
fece una smorfia e scosse la
testa.
"No,
nessuno."
Poi
s'illuminò.
"Uno
c'è! Ma non è un mio
spasimante!"
"E
chi è?"
"E'
un ragazzo molto simpatico
e play-boy, specialmente da qualche mese.
Ed
è il mio migliore
amico!"concluse, guardandolo sottecchi.
"Io
non ti aiuto!"
"E
dai!"
"No!"
"Perchè
no? Non essere crudele
e cucuzzaro!"
"Cucu...vabbè,
lasciamo
perdere! Comunque no, perchè non saprei cosa fare.
Devo
usare aggeggi eleffritonici o
no?"
"No,
solo la magia. Ti insegno
io gli incantesimi per registrare e per fare apparire le varie
musiche.
Ma
ti prego, aiutami."
"Keira..."
"Ti
prego!"
Keira
fece gli occhioni dolci.
"Non
farmi quegli occhioni! E'
un colpo basso e lo sai!"
"No
se mi aiuta ad ottenere
quello che voglio da te!"
"Fai
così ogni volta che
qualcuno ti dice di no?"
"Sì,
è una tecnica molto usata
da noi ragazze! Ti prego! Farò quello che vuoi in cambio!
Qualsiasi
cosa!"
"D'accordo!
Poi troverò il modo
di farmi ripagare!"
"Sì,
da questa fatica immane,
eh?"disse, sarcastica.
"Ovvio,
no?"
"Andiamo,
no?"
"Dove?"
"A
comporre la canzone?"
"Ora?"
"E'
venerdi, domani non abbiamo
lezione, quando vorresti andarci?"
"Domani
mattina!"
"Alle
7."
"Di
sera va benissimo."
"No!
La mattina!"
"Allora,
andiamo ora!"
Improvvisamente
ispirato, Sirius
scattò in piedi.
Keira
rise.
"Sei
subdola, comunque. Hai
previsto la mia reazione a svegliarmi presto."
"Sei
come tutti i ragazzi che
conosco. Nessuna eccezione!"
"Sì
che c'è!"
"E
sarebbe?"
"Che
io sono più bello dei
ragazzi che conosco."
Erano
vicinissimi e lui la
sovrastava.
Keira
a stento gli arrivava al
collo, era più bassa di tutta la testa.
Provò
una bellissima sensazione
nell'averlo così vicino.
"Sì
che sei più bello di tutti
i ragazzi che ho incontrato."si ritrovò a pensare, senza
neanche sapere
come.
Rimasero
in silenzio, l'uno di
fronte all'altro, una strana espressione sul volto.
In
Keira c’erano un miscuglio di
sensazioni.
Stava
bene vicino a lui, ma non come ad un
normale amico.
Era
come se fosse innamorata di lui.
Alzò
gli occhi ed incrociò i suoi.
Il
suo stomaco fece una capriola e lei provò la
sensazione di correre via, ma nel contempo non riusciva o non voleva
riuscirci.
Il
suo cuore era ormai sotto controllo, battendo
furiosamente.
Sembrava
volerle uscire dal corpo!
Sirius
non era in migliori condizioni.
Provava
la stessa sensazione che aveva sentito
quando era fidanzato con Jane.
Ma
non era Jane l’oggetto di quella bellissima
sensazione, ma Keira, la ragazza svizzera che conosceva da due mesi.
Due
mesi di risate e scherzi, fatti e subiti
l’uno dall’altra.
Erano
migliori amici, ora.
Non
poteva essere innamorato di lei!
Non…o
sì?
Ci
si può innamorare di una persona, pur
continuando a soffrire per un’altra?
Era
razionale?
Ma
si sa, l’amore non è mai razionale.
Non
vede nulla e nessuno e segue solo il suo
corso nel bene e nel male.
Erano
sempre più vicini, potevano sentire il
respiro dell’altro.
Erano
soli.
La
Sala
era quasi vuota.
Sirius
ignorò la ragione che gli diceva di stare
attento, che avrebbe sofferto ancora, che era troppo presto e si
chinò su di
lei.
Quasi
contemporaneamente, anche Keira aveva
vinto la paura di una delusione e si era alzata sulla punta dei piedi.
Si
incontrarono a metà strada.
Si
baciarono con passione e foga.
Sirius
le mise una mano dietro la nuca,
sorreggendola, mentre si avvicinava ancora di più.
“Sirius!
Keira! Cosa…?”
La
voce di James li fece sobbalzare e si
allontanarono velocemente l’uno dall’altra.
Erano
violacei, mentre James, Lily e Remus li
guardavano con tanto d’occhi.
“Noi…ecco…”
Sirius
balbettò, lanciando un’occhiata a Keira.
“Devo
andare. Scusate!”disse e corse via.
“Keira…”sussurrò
Sirius.
“Vado
da lei.”
Anche
Lily sparì.
“Cosa
avete fatto?”
James
si mise le mani sui fianchi e guardò il
suo migliore amico, interrogativo.
Sirius
si passò una mano tra i capelli e disse
loro della proposta della canzone.
“E
dopo vi siete baciati?”
“Sì.”
“Ed
ora?”chiese Remus.
Sirius
crollò su una poltrona, accanto al fuoco e
lo fissò.
“Non
lo so, Rem. Non lo so proprio.”
“Hai
paura?”
“Di
cosa? Di essere ferito? Tu non
l’avresti?”chiese brusco, per poi scusarsi dopo.
“Sono
confuso…”
James
si sedette accanto a lui e gli passò un
braccio attorno alle spalle, abbracciandolo.
“Jane
mi ha lasciato, se n’è andata a Gerlos.
È
venuta Keira ed è diventata subito nostra amica, come se ci
conoscessimo da
sempre.
È
diventata la mia migliore amica ed in questi
mesi abbiamo sempre fatto tutto insieme.
Ci
siamo scambiate idee per gli scherzi, fatto
battute…tutto.
Ed
ora…ci siamo baciati!”
“Ti
piace?”
“E’
carina. Ma non avevo mai pensato a lei in
quel modo!”
“Tutti
i ragazzi della scuola non fidanzati
hanno pensato a lei in quel modo!”esclamò James,
stupito.
“Stavo
male. Sto male per via di Jane. Mi manca.
E lo sai.”
“Ma
hai baciato Keira. Perché?”
“Se
ti rispondo che mi andava, che mi dici?”
“Che
sei un coglione e che non ti credo!”
“Ho
sentito quello che sentivo per Jane. Acuito,
però.”
“Cosa?”
“Quel…come
te lo spiego…quella sensazione di leggerezza
che si prova quando sei a bordo della scopa. Quella vertigine, quel
buco nello
stomaco…”
“Capito.”
“E
qual è la diagnosi, dr Potter?”
“Che…attimo
di suspense…”
Remus
e Sirius alzarono gli occhi al cielo.
“Che
sei innamorato di Keira!”
“Non
può essere!”
“Non
l’avresti baciata. Se era così per fare
l’avresti fatto subito, prima che diventaste così
amici. Avresti fatto il
play-boy come con le altre!”
“Lei
non è una puttana!”
“Prima
non lo sapevi. Lo hai capito
conoscendola!”
Sirius
annuì.
“Soffri
per Jane, ma stai imparando a
dimenticarla.
L’amavi
alla follia, è vero. Ma ora è finita e
devi metterci una pietra sopra.
E
chi ti dice che Keira non sia la ragazza che
possa aiutarti a superare questo momento?
E
poi sono passati due mesi! Chi ti dice che lei
non stia con qualcun altro, ora?”
“Mike?
Ciao, dobbiamo parlare!”
Jane
si presentò davanti al dormitorio dei
ragazzi, con l’aria determinata.
Doveva
chiarire la faccenda.
Dopo
il bacio che si erano dati, erano diventati
più che amici.
Pur
sentendo la mancanza di Sirius, aveva
imparato a non pensarci.
Ogni
volta che il suo viso faceva capolino nei
suoi sogni e nei suoi giorni, lei si sforzava di pensare a
qualcos’altro.
Doveva
farlo. Altrimenti suo fratello sarebbe
finito nei guai.
Sperava
solo che i suoi nonni non sapessero
anche di Mike.
Perché
non era più di una semplice amicizia.
Non
da quell’ultima volta.
“Mike!
Andiamo, apri questa dannata porta!”
Erano
passati quasi due mesi da quando era
arrivata a Gerlos ed un paio di settimane dal bacio e da quel giorno.
Ci
ripensò.
Era
un sabato come tanti e la scuola aveva
organizzato una festicciola.
Così
per una sfilata di moda che si sarebbe
svolta all’interno dell’istituto.
C’erano
molti ospiti importanti e tutti si erano
abbigliati al meglio ed avevano portato le loro creazioni per mostrarle.
Jane
era abbigliata con un bell’abito azzurro,
comprato apposta per l’occasione e girava per la sala
ballando con le sue nuove
amiche.
Poi
Mike l’aveva invitata a ballare.
Avevano
bevuto e avevano mangiato moltissimo.
E
si era fatta convincere a uscire fuori ed a
camminare.
Forse
per l’alcool bevuto o il bel tempo o
chissà cosa, si erano baciati e molto, vincendo i moti di
repulsione che li
tenevano lontani per paura di una delusione o di
qualcos’altro non ben
identificato.
E
da bacio nasce bacio…ed erano finiti a letto
insieme.
Si
erano risvegliati la mattina dopo più
intontiti che mai.
E
non avevano fatto parola di ciò che era
successo, non avendo il coraggio di ritornare sull’argomento.
Solo
lui era più dolce con lei: l’abbracciava di
tanto in tanto, le dava baci sul collo, come se stessero insieme e lei
lo
lasciava fare.
Perché?
Jane
non sapeva cosa pensare.
Aveva
vaghi ricordi di quella notte passata
insieme.
Vaghi,
ma belli.
Era
stata benissimo con lui.
Una
bella sensazione che non provava da tempo.
Ma
inconsapevolmente si stava ponendo la stessa
domanda che Sirius si era posto prima di baciare Keira:
Ci
si può innamorare di una persona, pur
continuando a soffrire per un’altra?
Era
razionale?
E
non sapeva che rispondere.
Dopo
altri richiami, Mike uscì dal dormitorio,
ancora assonnato dato che erano le otto di mattina del sabato.
“Ehi!
Ciao, boccolosa!”
“Possiamo
parlare?”disse, prendendo il coraggio
a due mani e ritornando sull’argomento.
“Ok.
Mi vesto in un lampo e vengo con te in
parco. Aspettami lì.
Jane
obbedì e dopo soli 5 minuti stavano
passeggiando insieme.
“Voglio
chiarire quello che è successo, Mike.”
“Parli
del fatto che abbiamo passato la notte
insieme?”
Lei
annuì.
“Eravamo
ubriachi!”
Quelle
parole le fecero male.
Non
era stato nulla per lui? Non era innamorato
di lei?
Ma
perché stava male a pensarci?
”Si sa che l’alcool ci fa abbandonare i nostri
freni inibitori.”
“Sì,
lo so.”
“E
che ci fa fare cose che da sobri non avremmo
mai avuto il coraggio di fare.”
Si
fermò e Jane seguì il suo esempio, stupita da
quelle parole.
“Volevi
fare l’amore con me?”
“Dal
primo momento che ti ho vista. Volevo
baciarti, stare con te, amarti e renderti felice.
Ma
non potevo. Soffrivi. Non volevo farti del
male. Non volevo confonderti le idee.”
“Ed
ora? Secondo te non sono confuse ora?”
“No,
affatto. Sono chiare.”
“Per
te, forse! Stavo con Sirius, lo amavo, sono
stata costretta a lasciarlo!”
Mike
sapeva del ricatto.
“Ed
ora ci siamo baciati ed abbiamo fatto
l’amore insieme. È tutto chiaro? Per me non lo
è!”
“Chi
ami?”
“Cosa?”
Jane
stava urlando nel mezzo del parco vuoto,
fronteggiando Mike.
“Chi
ami?”
“Come
faccio a saperlo?”
“Hai
detto che amavi Sirius. Se fosse vero,
avresti trovato il modo per aggirare il ricatto, per stare con lui. Ma
non ne
hai avuta la forza. Perché non ne valeva la pena!”
Lei
avanzò, alzando il braccio, pronta a
tirargli un ceffone.
Non
ne valeva la pena?
“Non
lo sai!”
“Se
si ama una persona si fa di tutto per stare
con lei, abbattendo tutti i muri che ci vengono messi di fronte,
affrontando le
nostre difficoltà, sconfiggendo le nostre paure.
L’amore
è una forza potentissima, che ci fa
nascere e crescere e che ci da la forza per rialzarci quando siamo a
terra.
Che
ci dice di non mollare mai, anche quando
sembra che non ci sia nulla da fare.
È
la forza che governa il mondo, che ci fa
soffrire, ma che permette di trarre dalle lacrime la forza per andare
avanti e
lottare.
Tu
non lo amavi. Non era quell’amore di cui sto
parlando.
Era
una cotta, una forte cotta che hai scambiato
per amore.
Non
state più insieme, ma non puoi permettere al
suo ricordo, al ricordo degli attimi passati insieme, di impedirti di
andare
avanti.
I
tuoi nonni ti hanno ricattato. Non approvavano
la vostra relazione.
Troveremo
il modo di salvare tuo fratello. Ma non
ami Sirius. Non lo hai mai amato, solo creduto di amare.”
Lei
abbassò la mano ed annuì.
Aveva
ragione.
Se
lo avesse amato, avrebbe lottato per averlo.
Ma
non era stato così.
Stava
male per lui, per il suo ricordo.
Ma
non l’amava.
“Ed
ora? Che devo fare?”
“Non
posso dirtelo io. Devi saperlo tu.”
“Come?”
“Scava
dentro di te e scoprirlo. Cosa ti comanda
il cuore, non la ragione. Non le emozioni che ti legavano a lui. Pensa
a quelle
nuove.”
“E
ci sei anche tu in questa nuova vita che mi
devo creare?”
“Solo
se lo vorrai.”
“L’ho
amato non per amore vero. Mi mancherà,
penserò a lui. Ma non credo che se sistemeremo questa
faccenda dei miei nonni,
cambieranno le cose tra loro.”
“Lo
spero. Altrimenti ti rapisco e ti riporto
qui a Gerlos da me.”
“Non
me ne andrò.”
Si
avvicinò.
“Sicura?”
Lei
lo baciò, portata da una forza alla quale
era impossibile dire di no.
La
forza dell’Amore.
Quella
che permette al mondo di girare.
Non
bisogna soffocare l’amore, quello vero.
Sirius
era stato un capitolo, un bellissimo
capitolo. Una cotta intensa, ma non l’Amore con la A
maiuscola.
Forse
Mike lo era.
Ma
mentre lui la stringeva a sé e ricambiava il
bacio, si rese conto che saperlo ora non era vitale.
C’era
tempo.
Dovevano
risolvere la faccenda dei suoi nonni.
Dovevano
salvare suo fratello.
Ma
insieme stavolta.
Lo
amava ed ora ne era sicura.
Ciaoooooooooooooooooo!!!
Ecco
a voi questo chappy appena finito
e subito postato!!!
Qui
si risolvono tutti i dubbi:
quello che era sembrato amore, era una cotta e Sirius e
Keira…
Beh….anche
loro avranno il loro da
fare per districare il groviglio di sentimenti che provano!!!!
In
bocca al lupo, ragazzi miei!!!!
Grazie
a:
SakiJune:
grazie del commento!!! Dimmi
che ne pensi di questo chappy!!!
Jayne:
eccoti accontenta con Keira
e Jane!!! Ci sono non poche novità in questo capitolo!!!!
Dimmi la tua, mi
raccomando!!!
Non
vedo l’ora di leggere le tue
storie, postale prestissimo!!!!
Germana:
ecco accontentata anche
te!!! Posto subito perché ho l’ispirazione e
perché penso di non avere tempo
durante la prossima settimana!!!!
Datemi
l’in bocca al lupo per i
compiti ed interrogazioni!!!
Ma
non posso andare ad Hogwarts?
Lì
non ci sono il latino ed il
greco e la filosofia…e…vabbè tutto
quello che studiamo noi poveri disgraziati
esseri umani!!!!
Hihihihi
Baciotti
Lily
Black 90
|
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Capitolo 28 *** Ho paura di rischiare, di essere ferito ancora... ***
“Keira!”
Lily
afferrò l’amica per un polso e la costrinse a
girarsi.
L’aveva
rincorsa lunghi i corridoi di Hogwarts e l’aveva raggiunta
solo quando era al
portone principale.
Quella
ragazza era davvero molto veloce!
Lily
si mise una mano sul petto, ansimando, contenta di averla raggiunta.
“E’
stato imbarazzante!!!”esclamò Keira.
“Perché
vi abbiamo visti?”
Le
due ragazze iniziarono a passeggiare lungo i prati di Hogwarts,
popolati da
ragazzi che godevano del tiepido sole.
“Non
so cosa mi sia preso!”
“Te
lo dico io: ti piace Sirius!”esclamò.
“No!
E’ il mio migliore amico, non mi piace!”
“Ma...”
“Punto
e basta!”
“Perché?”
“Perché
sta male e sta soffrendo! E non voglio tirarlo su di morale per qualche
mese
per poi andarmene e non vederlo più! Io non sono il
giocattolo di nessuno!”
Lily
si fermò e la guardò.
Poi,
dal suo sguardo azzurro, capì cosa le passava per la mente.
“Lui
non ti ferirà.”
“Non
lo sai! È un donnaiolo!”
“Con
Jane è cambiat…”
“Ed
ora è come prima, vero?”
Lily
non potè fare a meno di annuire.
“Senti,
Lily! Meglio finire ancora prima di iniziare. Non voglio relazioni.
Solo uscite
e divertimenti. Non sono pronta. Non ancora.”disse
all’improvviso, volendo
porre fine a quella discussione.
“Era
uno stronzo.”
“Era
come lui e non puoi sapere se Sirius farà lo stesso di
Louis!”
“E
se lo amassi?”
“Leviamo
il se…”disse a bassa voce Keira, ma Lily la
udì lo stesso e la guardò, stupita.
“Sto
benissimo con lui. Prima quando eravamo così vicini, quando
ci siamo baciati…ho
provato una bellissima sensazione…
Come
se mi fossi sollevata in aria, una sensazione che mi ha preso al cuore
ed allo
stomaco…
Ma
non posso.”
“Louis
ti ha fatto del male, ma è successo tempo fa.”
“Ho
fatto con lui l’amore per la prima volta! E per lui ero solo
un gioco!
Te
la ricordi la scommessa, Lily? Sedurmi e lasciarmi?
Se
fossi stata al posto mio, avresti aspettato prima di buttarti in una
relazione
seria!
Avresti
paura anche tu di rischiare!”
“Keira,
io lo capisco…”
“NO!
Tu non lo sai, non puoi capire! Io ero innamorata di lui e si
è rivelato uno
stronzo!
Sono
passati mesi da quando l’ho lasciato, ma ci sto male e non
voglio fidarmi più
completamente di nessuno!”
“La tua
è una maschera. Quando esci con i
ragazzi, quando scherzi con loro e li baci…solo finzione,
solo un
divertimento.”
“Non
sono una puttana, mi limito al bacio.”
“Non
sei pronta, non vuoi rischiare. Ho capito.
Ma
pensaci, Keira. Se Sirius fosse quello giusto? Se per paura di
rischiare, ti
lasci scappare l’occasione giusta?”
“Non
lo potrò mai sapere. Ma non sono pronta.”
“Sirius
non è un’idiota. Non farebbe male a
nessuno.”
“Anche
lui non sembrava essere stronzo… Lily non ce la faccio.
Lasciamo perdere!”
“E
cosa farai se lui si farà avanti? Gli dirai di
Louis?”
Lei
scosse la testa.
“No.
Gli dirò che non ne ho voglia. Che non me la sento.
Che…non lo so, ci penserò!”
“E
se lui ti amasse?”
“Per
un bacio? Dovrebbe amare tutte le ragazze di Hogwarts, allora!
È
il mio migliore amico, gli voglio bene…”
“Lo
ami…”
“Non
cambia.”
“Sì,
invece!”
“E’
un sentimento molto forte e tu non puoi domarlo…”
“Non
è un toro e poi non sono arrivata a piangere per lui e
strapparmi i capelli,
quindi sto bene per ora.”
Lily
alzò gli occhi al cielo.
“Questa
storia finirà male. Credimi, me lo sento.”
“No,
se la smetti di buttare seccia!”
Lily
rise.
“Indossi
la tua maschera di baldanza e sicurezza, ma sotto hai paura di essere
ferita
ancora.”
“Anche
Sirius indossa delle maschere. Sta male per Jane, ma si mostra un
play-boy…
Forse
lo è.
Louis
era dolcissimo e tenerissimo, ed alla fine si comportava
così solo per
abbindolarmi.
Sai,
un’avventura estiva? Tutti noi indossiamo delle maschere.
Il
più delle volte ce le creiamo. Ma alla fine non riusciamo
mai a capire bene se
quella che abbiamo di fronte sia la vera persona, o la sua maschera.
È
questo che fa veramente paura.”
“Bisogna
fidarsi e rischiare. Buttarsi e se finisce male, imparare qualcosa da
quest’esperienza. Tu devi imparare ad aprirti con qualcun
altro.
Aprirti
del tutto e non avere paura di essere ferita.
So
che hai paura. Ma se ami Sirius, se sei innamorata di lui, non far
passare
troppo tempo.
Segui
il tuo cuore e lui ti indicherà la strada.”
“Che
discorso romantico!”
“Tu
mi parli di maschere!”
Keira
rise.
“E’
la verità.”
“Vero.
La vera verità. Hai ragione!”
Keira
rise ed alzò gli occhi al cielo.
Doveva
tenere a bada i sentimenti. Sentiva che se fosse stata ferita ancora si
sarebbe
chiusa a riccio per sempre.
Né
lei né Sirius accennarono più al bacio e tutto
tornò come prima.
Keira
con i suoi appuntamenti e Sirius che continuava a fare il play-boy con
le
ragazze e che se le portava a letto una alla volta (o più se
capitava) ogni
sera.
Maschere,
solo maschere.
Solo
stupide finzioni ed invenzioni per non rivelare i sentimenti, le paure,
le
angosce.
Eppure
quando erano con i loro migliori amici, sia Keira e Sirius mettevano
via quella
loro maschera che mettevano solo in presenza della società.
La
mettevano via, in un cantuccio per ridere e fare battute e stare
insieme con
chi poteva capirli ed amarli, accettandoli per quelli che erano.
Maschere
che poi venivano riprese ed indossate di nuovo a scuola, in
classe….
Anche
se non accennavano mai a ciò che era successo, non di rado
si ritrovavano a pensare
al bacio.
Pur
volendo dimenticare l’accaduto, non fu facile riuscirci.
Perché
non si può mettere un freno all’amore.
È
come un fiume, una diga può bloccare il suo corso, farlo
deviare, ma se l’acqua
insiste e continua ad insistere, la sua forza riuscirà a
sconfiggere qualsiasi
cosa gli si metta di fronte.
Ed
anche se Keira aveva deciso di non pensarci più, Sirius non
sapeva più cosa
fare.
Di
un’unica cosa era certo: James e Remus che ammiccavano quando
lui era con Keira
erano davvero insopportabili!
Il
mese di marzo giunse con cieli tersi e poche pioggerelline.
E
si avvicinava sempre più il momento di tornare alle
rispettive scuole per Jane
e Keira.
Entro
la fine di maggio dovevano tornare alle loro scuole.
Ed
anche se mancavano ancora due mesi, alle due ragazze prendeva subito un
attacco
di nostalgia acuta nel pensarci.
Da
quando erano arrivate, una a Gerlos e l’altra ad Hogwarts,
erano cambiate così
tante cose!
Jane
aveva iniziato a frequentare i corsi di disegno e recitazione e si era
rivelata
piuttosto brava in entrambe le cose.
E
poi l’incontro con Mike, il bacio, la loro prima volta da
ubriachi che era
stata seguita anche da altre volte da sobri…
Da
quando Mike l’aveva fatta riflettere sul legame che aveva con
Sirius, che era
stata solo una forte cotta, ora lei e lui facevano coppia fissa.
Non
c’era posto in cui non stavano insieme, più uniti
che mai.
Jane
era per la prima volta, sinceramente felice.
Anche
se spesso c’erano ombre ad oscurarle il volto quando pensava
al fratello che
rischiava con i suoi nonni.
Doveva
trovare il modo di agire.
Ma
come?
“…E
questo è l’incantesimo per registrare il pezzo
composto.”
Keira
finì di insegnare a Sirius l’ultimo incantesimo
per aiutarla a comporre una
canzone e si lasciò cadere su un puff azzurro.
Erano
nella Stanza Delle Necessità da quasi due ore, ormai.
Ore
passate a fare incantesimi e provare i vari suoni e la musica.
“Bene!
Ed ora come faccio ad aiutarti a fare una canzone?”
Anche
Sirius si lasciò cadere su un puff accanto a lei.
“Aspettiamo
che mi venga l’ispirazione.”
Sirius
guardò l’orologio.
Dopo
10 minuti la guardò.
“Niente
ancora?”la prese in giro.
Lei
gli fece una linguaccia.
“Scemo!
Mica è una cosa semplice!”
“Ma
non puoi fare una canzone idiota, come quelle che si sentono sempre
alla
radio?”
“No!
Non sono il tipo di persona che fa canzoni del genere.
La
musica è speciale per me e non voglio rovinare tutto facendo
motivetti
orecchiabili e testi senza senso!”
Sirius
alzò le mani, come per difendersi metaforicamente dalla
tempesta di parole che
l’avevano investito.
“Scusa!
Mica volevo dire che… lasciamo perdere, dai!”
“Scusa
tu! È che sono nervosa, tutto qui. Ho paura di non riuscire
a fare nulla.”
La
ragazza chiuse gli occhi, sconsolata.
Senza
neanche rendersene conto, Sirius rimase a guardarla pensare.
La
fronte increspata da piccole rughe per la concentrazione, le labbra che
si mordicchiava,
come faceva sempre quando pensava intensamente, i capelli scuri che le
ricadevano sul viso, alcune ciocche che le ricoprivano gli occhi
azzurri…
Per
un attimo, rimase incantato nel guardarla, il buco allo stomaco che
s’ingrandiva ad ogni respiro che faceva.
Ormai
accadeva sempre così quando stavano insieme.
Quando
erano soli.
Quando
erano in compagnia, con James e gli altri, era più facile
non pensare ai
sentimenti contrastanti che animavano il suo io.
Ma
quando erano soli…sembrava che i suoi sentimenti si dessero
l’appuntamento per
fare una festa!!!
Non
voleva essere ancora ferito, né voleva rovinare
l’amicizia che lui e Keira
avevano creato.
Un
legame forte, intenso, d’amicizia e che forse poteva essere
amore.
Ma
faceva paura, come fanno paura tutte le cose nuove.
E
spesso a causa di questa paura, non si agisce, non si fa nulla, si
resta lì,
impotenti ed immobili, come Sirius in quel preciso istante.
“A
che pensi?”
La
voce di Keira distolse Sirius dai suoi vagheggiamenti mentali.
“Nulla.”rispose in
fretta.
“Tutto ok? A
cosa stavi pensando?”incalzò
lei, vedendolo con la testa fra le nuvole.
“A
te.”rispose l’altro, senza neanche rendersi conto
di ciò che aveva detto.
Keira
lo guardò, credendo che si fosse bevuto il cervello.
“Cosa?”
Sirius
deglutì a fondo, ignorando il calore corporeo salito di
grado, ed annuì.
“A
me? Perché?”
“Perché
mi piaci. Ed anche molto, a dir la verità. Sei davvero molto
carina.”
“E
tu sei uno schianto di ragazzo!”pensò Keira per
tutta risposta.
Ma
non lo disse, non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo.
Non
ora, almeno.
“Grazie.
Anche tu non sei affatto male.”
“Sai
cosa intendo. Non era un commento oggettivo. Mi piaci sul
serio.”
Non
seppe cosa lo spinse a dirlo, ancora.
Aveva
paura, ma non ce la faceva a restare con le mani in mano.
Voleva
sapere cosa pensava lei.
Keira
arrossì, chinando lo sguardo.
Un
atto di timidezza che non era da lei, così esuberante e
sicura di sé.
Solo
apparenze.
“Grazie,
Sirius.”
“Ci
hai mai pensato?”
Il
bacio.
Keira
sussultò nel ricordarlo.
Non
erano ritornati prima sull’argomento.
Perché
ora?
Perché
e basta?
Non
voleva pensarci, non sapeva cosa dire o fare.
Respirò
a fondo ed annuì.
“E…?”
“Cosa?”
“Che
hai pensato? Ti è piaciuto?”
“Sì,
mi è piaciuto.”
“Cosa
hai pensato?”incalzò, nuovamente.
“Che
sei un bellissimo ragazzo e che penso di essere, anzi sono, innamorata
di
te?”pensò, ma non disse neanche questo.
Ringraziò
il cielo che Sirius non fosse un Legilimens.
“Che
non voglio un ragazzo e che voglio solo divertirmi. Quindi è
stato bello, ma
non importa. Lasciamo perdere.”disse.
Oddio.
Cosa
aveva detto?
Non
lo pensava! Ma non voleva un altro Louis.
Non
di nuovo.
Sirius
annuì. Pur avendo sentito un pugno allo stomaco alle sue
parole, non aveva
battuto ciglio.
Mentì.
“Anche
io penso la stessa cosa. Anche se penso che tu sia fin troppo carina
per essere
sprecata!”disse, prendendola in giro.
“Lo
so, Sirius! Ma mi sa che dovrai fare a meno di me nella tua collezione
di
donne!”
“E
tu di me nella tua di uomini!”
Lei
rise, alzandosi.
“Andiamo.
O ci danno per dispersi ed avvertono le autorità!”
“Macchè!
Per noi due?”
“Ovvio!
Io sono una cantante di fama internazionale, mio caro!”
Lui
rise, mentre teneva la porta aperta per farla uscire dalla Stanza Delle
Necessità.
“E
tu? Come ti vedi da adulto?”
“Sono adulto!”
“Dopo Hogwarts.”
“Boh! Faro
il mantenuto! Con
tutti i soldi che ho!”
Stavolta
toccò a Keira ridere.
“No, dai! Scherzo! L’Auror!
Farò l’Auror!”
Lei
era colpita.
“Ti
ci vedo a combattere contro le forze oscure!”
“Sì,
con mantello e mascherina come un supereroe babbano, eh?”
“Sì!”
Sirius
rise.
“Sei
pazza, lo sai?”
“Sì,
ne sono consapevole!”
Risata,
cristallina da parte di Keira.
Quella
risata che fece rabbrividire Sirius, ma alla quale decise di non farci
più
caso.
Doveva
ignorare ciò che sentiva. Era la cosa migliore da fare.
Per entrambi.
ciao
a tutti, ragazzi del sito!!!
Eccovi un nuovo chappy della mia storia...so che i fan della coppia
Sirius/Keira
mi uccideranno, ma vi prometto che tutto si sistemerà tra
loro, anche se non subito!!!!
Ed ora
i ringraziamenti:
SakiJune: ti prego non mi picchiare, quando leggerai questo capitolo!!!
ho dovuto farli
allontanare...lei ha avuto una brutta esperienza con il suo precendente
ragazzo
ed ha paura di essere ferita e Sirius non vuole buttarsi in una
relazione così presto...
Ma tranquilla, che si daranno una mossa!!!! dimmi che ne pensi del
chappy!!!
Jayne: grazie del commento, tesoro mio, great sister!!!! appena posso
trovo il modo
per andare ad Hogwarts e ti chiamo, ok? cucuzzaro è un
termine che mi ha suggerito
una mia amica, significa venditore di cucuzze, di zucche...insomma una
persona
di basso ceto...inteso in questo caso come uno cattivo
poichè Sirius non la voleva aiutare
all'inizio!!! attendo tuoi commenti!!!! un bacione, mia dolze
rosy823: grazie per i complimenti...anche io spero che tutto si risolva
per il meglio, anche
perchè si sono allontanati un pò...
germana: prometto che inserirò James e Lily nel prossimo
capitolo!!! il problema è che ora
sono piuttosto concentrata sull'altra coppia, ma ti prometto che
parlerò prestissimo anche di loro!!!
continua a seguirmi!!!
Cherie Lily: ovvio che ti perdono, tesoro mio!!!! mi spiace della tua
punizione e dello studio, ma
è un periodo in cui tutti noi siamo pieni di cose da
fare...ma quando viene GIUGNO?????????
voglio il sole, il mare e gli scogliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
ma non c'è un incantesimo per accellerare il tempo? se uno
di voi ce l'ha, scrivetelo, rendetelo
pubblico!!!
ora vi saluto, tesori miei
grazie di seguirmi e di commentare
vi voglio un mondo di bene
Vostra
Lily Black 90
|
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Capitolo 29 *** perdite ed affetti ***
“Ciao!
Sirius!”
Carine
Dowlon saltò al collo di Sirius, quando, alcuni giorni dopo,
il ragazzo entrò
nella Sala Grande.
E
con tutti gli occhi puntati addosso, lei lo baciò con
fervore sulle labbra.
Sirius
rispose al bacio svogliatamente, staccandosela di dosso subito dopo.
Era
ormai una settimana che loro due uscivano insieme e tra baci e sesso,
Carine
pensava che stessero definitivamente insieme.
Cosa
che Sirius non mancava di smentire ogni volta.
“Ciao,
Carine! Quante volte devo dirti che non devi saltarmi al collo
così?”
Era
una bella ragazza, una di quelle che piacciono solo se si amano le
puttane.
Capelli
biondi e corti, occhi scuri e un prosperoso seno.
Ma,
effettivamente, Carine aveva tutto prosperoso.
Seno
e sedere ed anche le labbra sembravano due canotti.
Uno
spettacolo un po’ raccapricciante a vedersi.
Ma
perfetto se si era il tipo da notti e via, come Sirius era tornato ad
essere.
“Che
facciamo oggi, Siriuccio?”
Keira
a pochi passi da loro, ridacchiò, il viso affondato nella
scodella della
colazione.
Anche
Lily e James dovettero trattenere le risate.
“Che
hai da ridere, tu?”
Carine
fulminò Keira con lo sguardo.
La
ragazza svizzera rispose all’occhiata.
“Nulla!
Solo tu che ti rendi ridicola davanti a tutta la scuola.
È
uno spettacolo davvero da non perdersi!”
“Ridicola?
Io?”
“No,
mia sorella! Sembri una bambola gonfiabile, così tutta
rifatta da capo a
piedi.”
Keira
stava ribollendo di rabbia.
Quando
quella sottospecie di Barbie aveva baciato Sirius, lei aveva quasi
rotto la
scodella che teneva in mano.
Tenere
a bada le emozioni, eh?
Meno
male…
“Razza
di…”
Carine
si slanciò verso Keira, ma venne bloccata da Sirius.
Keira
non aveva battuto ciglio alla tentata aggressione.
“Ora
basta! Smettetela tutte e due!”disse Sirius.
Risospinse
Carine indietro, allontanandola dall’amica.
“La
difendi, eh? Non è che per caso sei cotto di lei?”
“E’
una mia amica. E non ti azzardare a farle del male!”
Carine
gli lanciò uno sguardo di fuoco e se ne andò,
sculettando, con ancora gli occhi
di mezza scuola addosso.
“Grazie.”disse
Keira.“Ma potevo farcela da sola!”
“Sì
e ti saresti ritrovata senza occhi. Con le unghie che si ritrova te li
avrebbe
cavati!”fece James, mentre Lily, accanto a lui, annuiva.
“Non
attaccare briga. Non ti conviene con lei e il suo gruppo di Barbie.
Se
ti fanno del male…”
“So
difendermi da un gruppo di snob rifatte, ma grazie per
l’interessamento.”
Tutti
alzarono gli occhi al cielo.
“Sirius,
devi dirle che non state insieme. Non puoi farti ridicolizzare
così ogni volta
che c’è lei.”disse Lizzie, saggiamente,
accoccolata al suo Remus.
“E
come?”
Sirius
sospirò forte.
“Non
so come fare. Dirglielo non funziona. È ottusa.”
“Keira,
comunque io starei attenta se fossi in te.”disse Remus e
tutti lo guardarono.
“Perché
dovrei stare attenta?”
“Perché
Carine è una povera imbecille, è vero, ma dato
che Sirius ti ha difesa, forse
ti potrebbe vedere come un ostacolo tra loro.”
“Ostacolo?”
Lily
annuì.
“Remus
ha ragione. Devi stare attentissima.”
“Già!
D’ora in poi dovrò girare con una guardia del
corpo ed una pistola infilata
nella cintura!”rise lei, mangiucchiando un toast.
Sirius
e James si guardarono, stupiti.
“Una
pistola? E cos’è?”
“Lasciate
perdere. Un aggeggio babbano!”spiegò Lily.
Sirius
e James si lanciarono un’ennesima occhiata, prima di
concentrarsi di nuovo
sulla colazione.
Le
lezioni procedettero senza alcuna novità.
Lily
e Keira si sedettero agli ultimi banchi in tutte le lezioni, ridendo e
scherzando.
“Insomma! Potter,
Sanderson, Black, Evans, Lupin e Minus! Volete
fare silenzio?
Cosa
sono tut…”
Ma
la McGranitt s’interruppe al bussare alla porta.
“Avanti!”disse,
con voce austera.
Albus
Silente entrò nella classe attirando gli sguardi di tutti su
di sé.
“Albus…Cos’è
successo?”
“Posso
avere la signorina Sanderson per un attimo, Minerva?”
Aveva
una voce calma e pacata, come al solito, ma sembrava fosse successo
qualcosa di
grave.
James
cercò lo sguardo del padre, che, però,
sembrò non concederglielo.
Keira
si alzò e seguì il preside, fuori
dell’aula.
“La
ringrazio, professore! Per quanto stimi ed adori la professoressa
McGranitt,
non avevo la benchè minima voglia di stare
attenta!”disse, sfacciata come al
solito.
Gli
angoli della bocca di Silente si incurvarono appena, in un sorriso
tirato.
Rimasero
in silenzio per tutto il tragitto fino allo studio.
Keira
avvertiva quel silenzio con un senso d’angoscia.
Era
successo qualcosa di brutto, se lo sentiva.
Entrarono
nello studio, accolti dal fruscio delle penne di Fanny che si
precipitò,
volando, verso il preside per poi lanciare uno sguardo ambrato alla
ragazza con
lui.
“Siediti,
Keira.”
La
ragazza obbedì.
Albus
Silente sedette alla poltrona ed unendo le punta delle dita, prese
fiato e
disse:
”Non sai quanto sia difficile per me dirti ciò che
devo.
È
una situazione…complicata!”
“Andiamo,
signore! Via il dente, via il dolore!”disse lei,
allegramente, anche se era
turbata dall’atteggiamento del preside.
I
loro occhi azzurri s’incontrarono, creando un contatto.
“Tuo
padre Jasper è morto ieri mattina.”
A
Keira sembrò che il mondo gli fosse crollato addosso.
Sentì
che tutt’intorno gli girava; si alzò dalla sedia,
ma un violento capogiro la
costrinse a restate dov’era.
La
voce del preside le giungeva lontanissima.
Ebbe
un altro capogiro e stavolta si ritrovò accasciata sul
pavimento dello studio.
“KEIRA!”
Silente
corse da lei, cercando di svegliarla, ma la ragazza non diede segni di
ripresa.
Quando
si svegliò, Keira si accorse di essere adagiata su un letto
d’infermeria.
La
testa le rintronava fortissimo ed aveva un violento senso di nausea.
Tentò
di parlare, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.
Poi
improvvisamente ricordò come era finita lì.
Era
svenuta nell’ufficio del preside.
Albus
Silente era venuto in classe e l’aveva convocata nel suo
ufficio per dirle che…
Suo
padre Jasper era morto.
Il
dolore arrivò più forte che mai, mozzandole il
respiro e facendola annaspare
come un naufrago che lotta per liberarsi dalle acque.
E
con il dolore arrivarono anche le lacrime.
Calde
lacrime che le inzupparono le guance, colando sul viso e bagnando il
cuscino
sul quale era poggiata.
Singhiozzi.
Sempre più forti.
“Keira?”
Era
la voce di Silente.
Lei
non rispose. Non voleva parlare con lui. Non voleva parlare con nessuno.
Voleva
starsene da sola con il suo dolore, da sola a crogiolarsi.
A
ricordare suo padre Jasper, il legame che li univa, fatto di affetto e
complicità.
“Quando
avrai voglia di parlare sai dove trovarmi. E ti darò tutte
le spiegazioni che
vuoi.”
“Co…come…è…?”
“E’
stato un infarto. È successo improvvisamente, Keira. Non lo
si poteva
prevedere.
Da
anni tuo padre soffriva di cuore.”
Keira
affondò il viso nel cuscino, continuando a piangere.
Silente
fece per posarle una mano sulla spalla, ma a metà del gesto
cambiò idea.
Se
ne andò, lanciando un ultimo sguardo alla figura accasciata
sul letto.
Keira
continuò a piangere a lungo, ricordando i bei momenti con
suo padre.
Sua
madre Johanna era una strega che li aveva abbandonati quando lei aveva
tre
anni, seguendo un cantante sfigato in Danimarca.
Di
lei non avevano saputo più nulla e ciò che Keira
sapeva era solo merito del
padre che rispondeva sempre pazientemente alle sue domande, pur
soffrendo nel
ricordarlo.
Jasper
Sanderson era un babbano, giornalista famoso in Svizzera, trasferitasi
lì
dall’America dov’era originaria la sua famiglia.
Avevano
sempre condotto una vita felice e spensierata.
Lui
aveva un bel rapporto con la magia ed era sempre stato vicino alla
figlia.
Keira
e suo padre Jasper avevano un rapporto splendido; a causa della fuga di
Johanna, avevano imparato a contare sempre l’uno
sull’altra, in un legame fatto
di sorrisi e complicità.
Ed
ora quel legame si era rotto, frantumato in mille pezzi.
Suo
padre da anni soffriva di cuore…da anni prendeva
medicine…ma Keira non avrebbe
mai immaginato che…
Keira
rimase in uno stato catatonico per due giorni, chiudendosi in
infermeria e
rifiutandosi di vedere i suoi amici che, aspettando fuori della porta,
erano
sempre più preoccupati.
James
era riuscito a farsi dire dal padre ciò che era successo e
lo aveva comunicato
solo ed esclusivamente ai Malandrini ed a Lily.
Keira
stava già abbastanza male senza che la cosa venisse
pubblicizzata.
Comunque
erano molti che sentivano la sua mancanza, le sue risate e la sua
allegria.
Soprattutto
i suoi numerosi ammiratori.
“Ed
ecco i Re Magi!”
Quando
finalmente Sirius, James, Lily, Remus e Lizzie (Peter era in punizione
per non
aver fatto tutti i compiti di Trasfigurazione, anzi non copiato tutti!)
poterono entrare in infermeria con il consenso informato di Keira,
arrivarono
stracolmi di doni da parte loro e di tutti gli ammiratori segreti e non.
Keira
li ricevette seduta sul letto, il viso stravolto, ma un sorriso tenue
sul
volto.
Era
molto dimagrita in quei due giorni ed era pallidissima.
Lily
le corse incontro mollando i vari pacchettini a James che per poco non
lasciò
cadere tutto per terra!
“Oh,
tesoro mio! Non sai quanto mi dispiace!”
La
strinse a sé, abbracciandola ed appoggiando la testa sulla
sua spalla.
Keira
annuì, piano, tentando di trattenere le lacrime, invano.
Come
ogni volta che ci pensava, quelle si presentavano, invitate o no e
facevano la
parte del leone sul suo viso.
Anche
James, Remus, Sirius e Lizzie si unirono all’abbraccio.
“Noi
siamo qui, se vuoi. Sempre qui per te, in qualunque
ora.”disse Lizzie.
“24
ore su 24!”confermò Sirius.
Keira
abbozzò un sorriso tra le lacrime.
“Grazie,
ragazzi! Grazie per sostenermi e stare con me quando ne ho bisogno.
Siete
degli amici fantastici.”
“Se
hai voglia di parlare, siamo qui e lo sai.”
“Lo
so. Ma non ho voluto parlarne con Silente, quindi penso che per ora sia
meglio
di no.”
“Come
vuoi!”disse Remus, accarezzandole i capelli.
I
Malandrini, Lily e Lizzie rimasero lì tutto il pomeriggio,
raccontandole delle
novità a scuola, dandole i compiti e ridendo delle battute
di Sirius e James e
mangiando i dolci arrivati come doni.
Erano
per lo più dolci, poi fiori e libri.
“Noi
andiamo, Keira. Riposati!”
Se
ne andarono tutti, tranne Sirius.
Keira
lo guardò, sorridendo.
Grazie
a loro aveva convissuto con il dolore, aveva fatto i conti con lui ed
anche se
stava ancora malissimo per la perdita, sapeva che c’erano
persone che l’amavano
e che erano vicine a lei e questo bastava ad attenuarlo un
po’.
“Resti
qui? Dormi nel letto affianco al mio?”
“Anche
nel tuo, se ti va!”la prese in giro lui e lei rise.
“Ma
non stai con Carine?”
“L’ho
lasciata!”esclamò lui per poi guardare verso lo
studio di Madama Chips.
Ma
fortunatamente lei non li aveva sentiti.
“E
tu ora me lo dici? Doveva essere la prima cosa!”
“Stavi
male! Ed io ti parlavo di Carine? Che uomo sono?”
“Uno
come tutti!”
“Io
sono diverso. Sei la mia migliore amica e non ti voglio fare soffrire.
Non lo
farei mai.”
Keira
annuì.
Era
il suo migliore amico.
Ma
cosa avrebbe dato per farlo diventare il suo…
NO!
Non voleva cadere ancora nella trappola.
Non
voleva rimanere delusa e ferita ancora una volta.
Non
riusciva a fidarsi, a lasciarsi andare come Lily le aveva consigliato.
Sirius
si sedette sul bordo del letto di Keira e le mise un braccio attorno
alle
spalle, stringendola al petto.
Keira
sentì il proprio cuore batterle all’impazzata,
quasi a volerle uscire dal
petto.
E
tenendo la testa appoggiata al petto di Sirius, sentì quello
dell’amico fare la
medesima cosa.
Perché?
Ma
in fondo cosa importava?
Era
così bello stare con lui, abbracciata e stretta a lui, come
se Sirius volesse
proteggerla da tutti i mali e le sofferenze della vita.
Quell’abbraccio
aveva creato una sorta di bolla di sapone attorno a loro.
Una
bolla pura e semplice, che tentavano di difendere.
“Io
ci sono. Sempre.”
La
baciò sulla fronte e Keira rabbrividì, scossa da
brividi di piacere.
“Non
mi lasciare. Non te ne andare. Non fare lo stronzo come tutti gli
altri.”
Sirius
rimase colpito da quelle parole, pronunciate con una sofferenza
nascosta.
“Io
non ti ferirò, non lo farò mai.
Né
ti lascerò. Sarei un pazzo anche solo a pensarci.”
Keira
annuì.
“Te
lo giuro su ciò che ho di più caro al
mondo.”
“Cosa?”
“Non
te lo posso dire. Ma sei al sicuro. In tutti i sensi.”
Keira
alzò lo sguardo su di lui.
Illuminati
dalla luce fioca del lume sul comodino, i suoi occhi argentati
sembravano
brillare.
I
capelli neri gli ricadevano sugli occhi, ma lui non vi prestava
attenzione.
Era
concentrato su Keira, sul loro abbraccio.
Rimasero
così, stretti l’uno all’altra tutta la
notte.
Sirius
rimase con lei anche quando Keira gli si addormentò tra le
braccia.
Era
adorabile.
Sembrava
una bambola di porcellana.
I
capelli scuri striati di biondo le ricadevano morbidi sulle spalle ed
il suo
petto si abbassava e riabbassava quando respirava.
Sentiva
il suo respiro su di lui e vide le sue labbra rosate socchiuse.
Provò
un’irresistibile voglia di baciarla.
Non
aveva fatto altro che pensare a lei da quel bacio.
Non
più a lei come amica, ma come qualcosa di più.
Quando
si erano baciati…aveva provato una sensazione bellissima.
Una
sensazione che non provava più da tempo.
Come
quella che provava quando stava con Jane.
Anzi,
no.
Perfino
più forte.
E
da lì era nata la voglia di stringersela a sé,
abbracciarla, baciarla,
coccolarla, farla sentire al sicuro tra le sue forti braccia.
L’amava,
ma non voleva buttarsi a capofitto in una storia, dato che
dall’ultima era
uscito così malconcio.
Eppure,
stringerla al petto quella notte, bastava.
Non
voleva una notte insieme a lei.
Gli
bastava solo starle vicino, consolarla e tirarle su il morale.
Keira
stava soffrendo moltissimo. E lui non voleva costringerla ad una
scelta, se non
era certo neanche lui.
Gli
bastava solo abbracciarla, sentire il suo respiro su di lui e sperare
che
quell’abbraccio servisse a tenere lontane le sofferenze, il
dolore.
Ciao
a tutti!!!
Eccomi
al termine di un altro capitolo!!! Spero che vi piaccia
anche se Keira ha subito una grave perdita. Ora sappiamo più
di lei e della sua
vita e del rapporto che aveva con il padre…
Fatemi
sapere che ne pensate!!!!
Un
grazie a:
SakiJune:
grazieee!!!! Tesoro mio, sono stata contentissima nel
leggere la tua recensione…è tutti quei
complimenti, poi!!! Sono davvero
lusingata, ma penso che esageri: sto facendo solo del mio meglio con
Keira,
mettendoci molto anche di me… dimmi che ne pensi del mio
nuovo capitolo!!!! TVTTTTTTTTTTTTB
Jayne:
ecco le tue risposte:
-Keira
e Mike sono molto amici, ma non si scambiano lettere,
troppo impegnati con le loro vite, lui con Jane e lei con Sirius
& co…quindi
Jane non sa di Keira e viceversa. Lo sapranno solo in seguito!!!
-
i mannari di Keira non si vedranno. Non sono personaggi
importanti (sarà che odio tutti i mannari tranne Remus, a
causa di Jacob…ma
lasciamo perdere!!!!)
Grazie
del commento e fammi sapere che ne pensi di questo
chappy!!! Un bacione ed un abbraccio fortissimo TADBXS
Ashley
Snape: Grazie!!! Tvtb
Un
bacione ed un abbraccio forte forte a tutti coloro che
leggeranno e commenteranno la mia storia.
Chi
la mette nei preferiti…beh…avrà la mia
immensa gratitudine
per sempre!!!!
Lily
Black 90
|
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Capitolo 30 *** ti amo ti amo ti amo...forever Keira e Sirius ***
Cara
principessa dolce,
è
il tuo papà che ti scrive.
Probabilmente quando leggerai questa lettera io non ci sarò
più.
È
da un po’ di tempo che sto
male con il cuore.
Sono
anni che ne soffro e in
questi tempi è peggiorato.
Quindi
accetto il mio
destino, so di dovermene andare.
So che
in questo momento
sarai ad Hogwarts per il tuo scambio culturale con la tua amica Lily e
che
probabilmente starai versando lacrime calde su questo foglio.
T’immagino
china a leggere
le mie ultime parole, pensando a me ed ai nostri bei momenti.
Sappi
che ti sono vicino.
Immaginami
accanto a te.
Immaginami
che ti scosto i
capelli dagli occhi azzurri e ti guardo in viso, sussurrandoti che
andrà tutto
bene, che io ci sarò sempre.
Che
questa vita è solo di
passaggio, di dolore, sofferenza, ma anche d’amore e
felicità.
Una
vita che finisce.
A tutti
finisce, nessuno è
immortale.
È
il destino di tutti gli
uomini: nascere, crescere e morire.
Ma io
sarò con te, il mio
spirito sarà con te, in te.
Vivi,
mia dolce.
Fallo
per me e qualcosa di
me continuerà ad andare avanti grazie a te.
Vivrò
grazie ai tuoi
respiri.
Ti
voglio bene, Keira
Allison.
Sappi
che, anche se dopo la
mia morte nulla sembrerà avere senso, devi cogliere il bello
da ogni cosa.
Vivi e
ama.
Non
avere paura di
rischiare.
So che
stai male per via di
quell’idiota di Louis.
So che
ti sei chiusa
all’amore.
Anche
io ho sofferto per tua
madre, ma non ho mai rinunciato all’amore.
È
impossibile, non è
razionale.
Se vuoi
qualcosa, vai e
prenditela.
Lotta
con le unghie e con i
denti per averla.
E non
piangermi troppo. Le
lacrime non mi porteranno in vita di nuovo e lo sai.
Sii
sempre spensierata e
gioiosa in ogni cosa che fai.
Io
sarò felice, solo se lo
sarai tu.
“Sii
sempre come il mare,
che infrangendosi sugli scogli, trova sempre la forza di
rialzarsi.”
Amavamo
questa frase.
Fa che
ora sia la tua
filosofia di vita.
E sappi
che io ti osservo.
Da dove
non lo so, ma spero
che sia un bel posto, con barrette di cioccolata e frappè
alla vaniglia!
So di
Sirius grazie alle tue
lettere, che ora mi sono accanto.
Parole
dette e scritte e
molte altre nascoste.
So che
hai paura, ma tutti
l’hanno.
Buttati
ed insegui il tuo
destino.
Ascolta
il tuo cuore.
Solo
lui ti condurrà verso
la via giusta.
Se
è destino accadrà ciò che
deve accadere.
Se
no…beh avrai sempre
imparato qualcosa.
Non si
smette mai
d’imparare, anche se spesso si esce ricoperti di graffi e
tagli!
Ti
voglio bene e te ne vorrò
sempre
Il tuo
papà
Jasper
Keira
lesse e rilesse la lettera che gli
aveva consegnato Silente.
A
quanto pare gliel’aveva lasciata suo padre,
prima di morire.
Quello
che aveva saputo giorni dopo la sua
morte era che aveva fatto tempo fa un testamento, dove lasciava tutto a
Keira e
dava la custodia della figlia ai nonni paterni in America.
Sapeva
di esser peggiorato e temendo di
morire, aveva fatto testamento.
Jasper
era l’unico a ricevere le lettere di
Keira.
La
ragazza non aveva detto a nessuno,
tranne che a lui, ciò che succedeva ad Hogwarts.
Neanche
a Mike, che era un suo amico
stretto.
Non
amava molto le lettere.
Tranne
le sue.
Era
un legame con la sua casa, con il suo
mondo babbano, del quale, pur essendo una strega, sentiva la mancanza.
La
lettera era ormai accartocciata tra le
sue mani.
La
voce della McGranitt le giungeva
lontana, seduta all’ultimo banco con Sirius.
Da
quando era uscita dall’infermeria, Keira
si era trovata circondata dai suoi più cari amici e non
aveva detto nulla a
nessun altro.
Aveva
disdetto tutti gli appuntamenti e le
uscite con i vari ragazzi.
Non
aveva proprio voglia di stare con loro.
Proprio
nessuna.
Sirius
era diventato sempre più protettivo
nei suoi confronti e la sua vicinanza non faceva altro che complicare
le cose a
Keira che tentava di tenere a bada il suo cuore quando erano vicini.
“Signorina
Sanderson, mi sta ascoltando?”
La
voce rabbiosa della McGranitt la riportò
bruscamente alla realtà.
Keira
alzò lo sguardo, ritrovandosi al
centro dell’attenzione di tutta la classe.
Alcuni
Serpeverde che seguivano la lezione
con loro, ridacchiarono, immediatamente zittiti da
un’occhiataccia di James e
Sirius.
“Mi
dispiace, professoressa. No.”ammise.
Nessuna
traccia d battute o ironia.
Pura
e semplice verità.
La
McGranitt sembrò sgonfiarsi davanti a
quello sguardo azzurro che nascondeva una tristezza che la fanciulla
tentava
invano di celare.
“D’accordo.
Puoi uscire, se vuoi. Sei molto
pallida.”
Keira
si alzò subito, cogliendo al volo
l’occasione.
“Sì!
La ringrazio immensamente,
professoressa!”
Prese
la sua roba e corse via dall’aula
prima che la McGranitt potesse cambiare idea.
Ma
Minerva McGranitt non sarebbe mai
tornata sui suoi passi, dopo aver visto lo sguardo afflitto della
ragazza.
Keira
svoltò l’angolo e si sedette sul
pavimento in un corridoio isolato, aspettando
che i suoi amici uscissero.
In
quel periodo non sapeva più cosa voleva.
Quando
era sola voleva stare in compagnia,
quando era in compagnia desiderava stare sola.
Riprese
la lettera del padre, ma non fece
in tempo a spiegarla che qualcuno gliela strappò di mano.
“Che
cosa abbiamo qui?”disse una nocetta
fastidiosa.
Keira
alzò lo sguardo ed incontrò quello di
Carine.
Scattò
in piedi.
“Ridammela
subito!”
“Cara
principessa dolce…chi è il tuo amore
segreto?”
“RIDAMMELA!”
Keira
fece per afferrare la lettera, ma
Carine tirò fuori la bacchetta e gliela puntò in
volto.
“E’
il tuo papà che ti scrive.
Probabilmente quando leggerai questa lettera io non ci sarò
più.”
Carine
continuò a leggere.
“Ah,
il tuo papino è morto, eh? Stufo di
avere una figlia come te?
Si
è fatto venire qualcosa per non stare
con te?”
Keira
aveva gli occhi pieni di lacrime.
Impotente.
“Falla
finita, Dowlon! Sei solo una puttana
da quattro soldi. Non vali un accidenti!
Perché
non ti sotterri viva e fai un favore
a tutti noi?”
“STUPEFICIUM!”
Un
urlò e Keira si ritrovò sbalzata
all’indietro.
Sbattè
contro il muro e giacque sul
pavimento immobile.
Carine
si avvicinò.
“Innerva.”disse,
puntandole la bacchetta
sul volto e risvegliandola.
“Non
ti lascio svenuta solo perché ho
voglia di divertirmi un po’ con te.”
Le
puntò di nuovo la bacchetta sul viso e
funi serpentine uscirono dalla punta per legarle polsi, caviglie e per
tapparle
la bocca.
“E’
a causa tua se Sirius mi ha lasciato.
Sei solo una stronza. Ed ora farai i conti con me.”
Keira
tentò di divincolarsi, ma le funi
erano troppo strette e le impedivano qualsiasi movimento.
“Lui
ti ama. Lo so, lo vedo. Me ne accorgo
da come ti guarda, da come darebbe la vita per te.
Non
so cosa lo attrae. Forse il fatto che
sei una novità. Ma si stancherà presto di te e ti
abbandonerà come una pezza
come fa con tutte.
Solo
con Jane è cambiato. Ora è tornato
quello di prima. Ma a me piace lo stesso.
Lascia
perdere Sirius, Keira Sanderson.
Sarai solo una bambola della sua collezione.”
“Menti!”esclamò
con forza una voce alle
spalle delle due ragazze.
Sirius
Black avanzava verso di loro, con la
bacchetta sguainata e puntata su Carine.
“Lei
non sarà una bambola. Non mi stancherò
mai di lei. Mai e poi mai.
Io
l’amo. Ecco! Ho detto ciò che provo e
che sentivo da più di un mese.
Keira,
io ti amo. So che hai paura di
essere ferita. Ho paura anche io.
Ma
io non ti ferirò, né come amica, né
tantomeno
come ragazza.
Carine
per una volta ha ragione. Io darei
la vita per te. Ti amo più di me stesso.
E
ciò non cambierà mai.”
Sirius
non seppe mai ciò che lo spinse a
confessare il suo amore a Keira.
Amava
quella ragazza da quando si erano
baciati.
Ma
a pensarci bene, si era sentito attratto
da lei sin dal primo momento che l’aveva vista, quando era
rimasto imbambolato
nello stringerle la mano.
Aveva
paura di una nuova delusione. Aveva
pensato a Jane, spesso.
Era
uscito dall’aula di Trasfigurazione con
un terribile presentimento.
La
sensazione che Lei, Keira, la Sua Keira,
fosse in pericolo.
Ed
aveva ragione.
Si
era creato un legame tra loro.
Non
solo di amicizia, ma più forte.
E
da quando si erano baciati, i pensieri
che prima rivolgeva a Jane erano sempre stati occupati da lei.
Keira
Allison Sanderson.
Solo
da lei e soltanto da lei.
E
quando l’aveva vista in pericolo con
Carine che la minacciava era intervenuto, guidato dalla rabbia verso
chi aveva
osato minacciarla.
Ed
aveva confessato il suo amore per Keira
davanti a Carine, una delle oche più oche di tutta Hogwarts.
Ma
ora non aveva importanza. Forse non
l’avrebbe mai avuta.
Si
sentiva leggero, più che mai.
Scostò
di malo modo Carine e liberò Keira
che lo guardava con occhi sbarrati.
“Tu
mi…ami?”domandò, stupita.
“Più
della mia stessa vita.
Ti
amo tantissimo. Scusa se te lo dico ora,
in un momento non proprio adatto, ma non ce la faccio più a
tenermi tutto
dentro.”
“Avevi
detto che eri d’accordo con me. Che
non volevi una ragazza e che volevi solo divertirti.”
“Mentivo.”
Keira
fece per allontanarsi, ma Sirius si
sedette sul pavimento dove giaceva lei e
l’afferrò, stringendole i polsi.
“Tu
non mi scappi.”
“Sirius…io…”
“Hai
paura.”
“Sì.
Non voglio, non posso…”
“Non
vuoi volerlo. Hai paura di volerlo.”
“Anche
se fosse? Ti sembrerebbe strano?”
“Tu
non ti fidi di me!”
“Non
so più neanche io di chi
fidarmi.”ammise lei.
Carine
li guardò con occhi sbarrati,
boccheggiando.
Poi,
indispettita dalla mancata attenzione
ricevuta, se ne andò, voltando i tacchi.
“Parliamo.”
Sirius
la fece alzare e la portò in Sala
Comune.
E
nel Dormitorio dei Ragazzi la fece sedere
sul pavimento accanto a lui.
“Voglio
sapere cosa ti turba. Tutto.”disse
a mò di preambolo.
Lei
sospirò.
Era
giunta l’ora dei conti e non poteva
tirarsi indietro.
“Ho
paura di fidarmi. Di tutti i ragazzi
che incontro.”
“L’avevo
immaginato.
Perché?”
“Qualche
tempo fa, un ragazzo carino mi
fece la corte durante l’estate.”
“E…?”la
interruppe lui.
“Se
mi lasci parlare, te lo dico!”sbuffò
lei spazientita.
Sirius
alzò le mani in segno di resa.
“Io
andai in vacanza in Florida quell’anno
ed io ero riluttante ad uscire con lui.
Diciamo
che non ne avevo voglia. Anche
perché lui era il solito galletto che faceva il coglione con
tutte quelle
carine e non mi fidavo di lui.
Ma
alla fine mi lasciai convincere. Passammo
un mese stupendo insieme.
Lui
era sempre molto dolce con me. Sai,
tipo mi portava in spiaggia al tramonto, mi comprava quello che volevo,
mi
coccolava e mi regalava cose.
E
mi innamorai di lui, man mano. E dopo
meno di un mese ero cotta a puntino.
Una
volta andammo in spiaggia, dopo un
cinema e lì facemmo l’amore.
Per
me era la prima volta. La prima ed
unica volta. Ma non avevo paura.
Lo
amavo alla follia, ero cotta di lui.
Moltissimo.
Fatto
sta, che qualche tempo dopo, lui
scomparve.
Una
mia amica, conosciuta lì in vacanza, mi
disse di averlo visto molto lontano dalla spiaggia dove veniva di
solito con
me, con una ragazza.
Andai
lì, seguita da Vanessa, questa mia
nuova amica e gli chiesi il perché del suo allontanamento.
Era
con molti suoi amici. Mi disse che per lui
ero stata solo una scommessa da vincere con i suoi amici.
Perché ero stata
sempre molto riluttante ad uscire con tipi come lui.
Ed
avevano scommesso che lui mi avrebbe
corteggiata, sedotta e poi portata a letto.
Mi
arrabbiai ed usai la magia involontariamente.
Lo scagliai al di là della staccionata dove era seduto, come
un galletto.
Furono poi i funzionari del Ministero ad ammonirmi ed a cancellare le
memorie
di chi aveva assistito.
Ci
rimasi malissimo e ci sto ancora male.
Non
voglio lasciarmi abbindolare di nuovo.
Non voglio essere ferita.
Voglio
solo uscire per divertirmi, baciare
qualcuno carino, ma nulla di serio.
Anzi,
mi correggo. Volevo.
Perché
sei arrivato tu, ci siamo baciati e
da allora non è stato più lo stesso.
Ti
ho amato, amavo stare con te, sentirti
vicino. Ma non volevo ricascarci.
Perché
eri come lui. Identico a lui. Un
play-boy e non sapevo se fidarmi di te.
Almeno
come ragazzo e non come amico.
Non
volevo stare male di nuovo. Ma è stata
dura stare con te.
Volevo
baciarti, dirti ciò che provavo. Ma
ero combattuta.”
Sirius
la guardò, con occhi sgranati per la
confessione.
La
vide così indifesa, seduta sul
pavimento, con le gambe strette al petto.
“Capisco
cosa hai passato. Anche io sono
stato malissimo quando Jane mi ha lasciato.
E
mi hai visto. Sapevi come stavo. Non
volevo essere deluso di nuovo, esattamente come te.
Ma
non ce l’ho fatta.
Ti
amavo e ti amo. Scusami, ma non ce la
faccio a resistere. E credo che anche se stessi lontana da me, anche
quando
tornerai in Svizzera, a Gerlos, io continuerei ad amarti.”
Keira
lo guardava con occhi spalancati
dalla sorpresa.
“Dimmi
che stai scherzando.”
“Vorrei,
ma sono maledettamente serio.”
“E
Jane? Stavi male per lei! L’amavi!”
“Lei
è stato solo un capitolo della mia
vita. Se ci ripenso mi rendo conto che forse non era amore, forse lei
non è
nulla in confronto a te.
Ciò
che provavo per lei, non equivale a
questo sentimento.”
“Sirius….”
“Lei
è il mio passato. Ora sei tu il mio
presente.”
“Ed
il futuro?”
“Sempre
tu. Solo se lo vorrai.”
Sirius
allargò le braccia e le fece segno
di venire da lui.
Keira
gli si avvicinò e gli si accoccolò
tra le braccia.
“Non
ti lascerò, non ti ferirò.”promise
lui.
“Me
lo hai già detto!”
“Ti
ho mai detto che ti amo?”
“Sì,
anche quello. Ma fa sempre bene
sentirselo dire.
Ancora!”
“Bambina!
Comunque ti accontento. Ti amo ti
amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo.
Rimarrei
a dirti ti amo fino alla fine del
mondo.”
“Non
farlo.”
“Perché?”
“Perché
se me lo dici sempre non puoi
baciarmi!”
Sirius
rise.
“Mi
sembra una motivazione valida.”
Si
chinò su di lei e le prese il viso tra
le mani.
Keira
era stretta a lui e poteva sentire
benissimo il cuore della ragazza battere velocissimo.
Anche
il suo non scherzava, però.
Keira
gli mise una mano sul petto.
“Se
continua a battere così, muori, lo
sai?”
“Morire
d’amore. Che fine nobile.”
Stavolta
toccò a lei ridere.
“Ti
amo.”disse piano.
“Lo
so. Ma fa sempre bene sentirselo
dire!”disse ripetendo ciò che lei gli aveva detto.
E
la baciò.
Un
bacio più bello del precedente.
Forse
perché erano consapevoli che ce ne
sarebbero stati anche molti altri.
Ciao
ragazzi!!!
E
finalmente mi sono decisa a scrivere il capitolo dove Keira e
Sirius si baciano e si mettono insieme definitivamente…mi
sento…non so…sollevata!!!
Mi
stavano facendo patire quei due!!!
Per
le fan di questa coppia, spero che vi piaccia il chappy!!!
Per
i fan delle coppie Lily/James o Remus/Lizzie…mi sa che
dovrete aspettare il prossimo chappy!!! Ho dovuto prima parlare di
loro, perché
se continuavano così Keira si sparava un colpo alla
testa…e quindi…
Grazie
a:
Jayne: ecco a te gli sviluppi, ma penso che continuerò un
po’ con questa prima
di ricominciare A new life…cmq hai indovinato!!! Grazie del
commento!!! Fammi sapere
che ne pensi del mio nuovo chappy!!!
Tengo
le dita incrociate, ragazzi!!!
Fatemi
sapere, mi raccomando!!!
Un
grazie a chi ha messo la storia tra i suoi preferiti e chi me
tra le sue autrici preferite…sono lusingatissima, grazie
mille!!!
Un
bacione
Lily
Black 90
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Capitolo 31 *** tutto si risolve... ***
La
notizia del fidanzamento di Sirius e
Keira in breve si diffuse in tutta la scuola, grazie a
quell’oca di Carine.
La
ragazza, furiosa con Keira, non aveva
fatto altro che mettere in giro cattiverie sul suo conto, ma ormai la
giovane
svizzera di era distinta per la dolcezza e per il carattere e tutte le
malelingue caddero nel vuoto.
“Felpato!”urlò
un James Potter al settimo
cielo, correndo nel suo dormitorio, dove trovò Sirius e
Keira sul pavimento,
stretti l’uno all’altra.
Sirius
alzò lo sguardo verso di lui.
“Cosa?”chiese.
Lily,
Remus e Lizzie li raggiunsero.
Vedendo
il giovane Black abbracciato a
Keira, tutti si misero ad urlare come tanti scemi.
“Lo
sapevo, lo sapevo, lo sapevo!”esclamò
Lily saltellando e correndo ad abbracciare l’amica.
“Cosa?”
Stavolta
fu il turno di Keira di domandare.
“Che
vi siete messi insieme!”gridò Lizzie
unendosi all’abbraccio.
“E
voi come lo sapete?”domandò Sirius,
sciogliendosi dall’abbraccio con James e Remus.
“Carine!
L’ha detto a tutti! La notizia si
è diffusa in tutta la scuola! Ora lo sanno anche i
professori!”spiegò Lily,
infervorata senza smettere neanche un attimo di strangolare Keira.
Poi
i ruoli s’invertirono e toccò alle
ragazze abbracciare Sirius, mentre James e Remus coccolavano Keira.
“Come
sono contenta per voi! Ragazzi, sono
così felice!”
Lizzie
si era commossa e tutti risero.
“Ehi!
Sono sensibile, io!”ribattè lei, ma
rideva.
“Ed
ora non vi azzardate a lasciarvi od a
fare stupidaggini! Altrimenti ve le suono!”fece Lily,
minacciosa.
“Ma
sei matta?”fece Sirius e strinse Keira
in una morsa ferrea.
“Voi
e le vostre paure! Se vi foste fidati del
vostro istinto vi sareste fidanzati anche
prima!”continuò lei.
Sirius
e Keira si guardarono.
“Vero.”ammisero
all’unisono.
“Meglio
scendere per la cena, su!”disse
Remus.
Quella
sera quasi tutta la scuola teneva
gli occhi puntati su Keira e Sirius.
“Mi
sento come una celebrità.”fece Keira,
girandosi dietro ed incontrando molte paia di occhi curiosi.
“Abituatici!
Se vuoi diventare una
cantante…”fece Lily.
“Ancora
devo scrivere le canzoni per la
scuola! Una cosa alla volta. Sirius, tu mi aiuti sempre,
vero?”
“Solo
ad una condizione.”
“Quale?”
“Baciami.”le
sussurrò lui all’orecchio,
facendola rabbrividire.
Keira
si voltò verso di lui, con il cuore
che andava a mille e lo baciò con dolcezza sulle labbra.
Lily
e James sorrisero nel vederli così.
“Come
sono dolci.”disse Lily quella sera,
accoccolata tra le braccia di James sul divano della Sala Comune,
vedendo gli
amici, stretti l’una all’altro sul davanzale.
“Verissimo.
Ma la sai una cosa?”
“Cosa?”
“Noi
lo siamo di più.”
E
la baciò con dolcezza. Poi la dolcezza
divenne foga e la foga passione ardente.
James
strinse Lily tra le sue braccia, il
cuore che batteva all’impazzata.
Anche
se stavano insieme da qualche mese,
il cuore di James non la smetteva mai di battere
all’impazzata quando era
vicino al suo.
E
forse non avrebbe smesso mai.
Lily
ricambiò il bacio, stringendosi a lui.
In
breve era sopra di lui e continuava a
baciarlo.
James
la fermò quando le mani della ragazza
erano ormai per sbottonargli la camicia.
“Seguimi!”
La
prese tra le braccia e la portò fuori
dalla Sala Comune.
“Dove
stiamo andando?”bisbigliò lei,
facendo attenzione a non farsi vedere da qualcuno, dato che avevano
dimenticato
il Mantello dell’Invisibilità.
“Nella
Stanza delle Necessità. Ho una
voglia matta di te.”bisbigliò lui, allo stesso
modo.
Lei
sorrise, radiosa.
Dio,
quanto l’amava!
La
Stanza
delle
Necessità era addobbata semplicemente con un letto e qualche
puff colorato.
James
prese Lily tra le braccia e la
strinse al petto, stendendosi sul letto.
“James?”sussurrò
lei, accoccolata stretta
tra le sue braccia.
“Sì?”
“Promettimi
una cosa.”
“Tutto
quello che vuoi, amore mio.”
“Promettimi
di amarmi sempre e di non
lasciarmi mai.”
James
la guardò, stupito.
“Ho
impegnato 7 anni della mia vita a
convincerti ad uscire con me.
Credi
che ti lascerei così facilmente?
Voglio
vivere tutta la mia vita con te,
Lily Evans. Voglio svegliarmi la mattina e ritrovarti accanto a me e
sentire il
tuo respiro che mi solletica il collo e le tue braccia che mi stringono.
Ti
amo alla follia e non sogno altro che
sposarti.”
Lei
lo guardò, stupitissima.
“Lo
faresti? Mi sposeresti?”
“Ovvio
che sì! Io ti amerò sempre e non ti
lascerò mai.
E
credimi, questa non è una frase fatta. Lo
dico sul serio.”
“Lo
so. Mi fido di te.”
“Comunque
pensando al matrimonio…sì, direi
che ti sposerei sicuramente!
Penso
che saresti bellissima con un
bell’abito bianco. Anche se ti preferisco senza!”
Lily
gli tirò un cuscino sul volto,
ridendo.
“Scemo!”
“Perché
non pensi la stessa cosa anche tu?
Non ami il mio fisico perfetto?”
Altre
risate.
“Ti
amerei anche se fossi un mostro. Amo
ciò che sei, indipendentemente dal tuo fisico.”
“Ma
non mi dire che non influisce!”
Lei
rise ancora.
“Sì,
anche! Ti va bene così?”
James
la baciò.
“Direi
di sì.”
“Cosa
ti ha attratto di me? Stai attento a
come rispondi!”
James
aggrottò la fronte.
“Non
saprei dirti. Sicuramente mi piacevi
fisicamente, perché sei bellissima.
Ma
mi piaceva anche il tuo carattere. Eri
così…forte, sicura di te ed in tutto quello che
facevi…coraggiosa,
altruista…quando c’era bisogno, tu eri sempre
lì a dare una mano…
Mi
piacevi un sacco, dal primo momento che
ti ho vista.”
“Ed
ora?”
“Ora
vado matto per te!”
James
l’afferrò per la vita e la strinse al
petto ancora di più, amando quel contatto.
Si
mise su di lei e prese a baciarla,
affondando le mani nei suoi capelli color fuoco.
In
pochissimo tempo i loro abiti giacevano
sul pavimento, mentre i loro proprietari giacevano nudi sul letto,
l’uno
sull’altra, muovendosi con armonia e passione.
Ormai
erano esperti l’uno del corpo
dell’altra.
Lily
avrebbe potuto rinascere anche ad
occhi chiusi tutte le parti del corpo del suo ragazzo.
Infatti
tenne gli occhi chiusi, mentre le
mani ormai esperte, salivano ad accarezzare i suoi pettorali ed
arrivavano al
collo.
Si
affondò il viso, baciandoglielo e
mordicchiandoglielo.
James
gemette di piacere, le mani che si
muovevano sulla schiena sinuosa della ragazza.
E
fecero l’amore a lungo, i loro corpi che
si muovevano sinuosi al ritmo della musica del loro amore.
“Non
mi stancherò mai di te. Mai di sentire
il tuo corpo sotto il mio. Siamo due metà di una stessa
cosa. Solo insieme ci
completiamo.”disse Lily al suo orecchio, ora su di lui.
James
sorrise.
T'amo
senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza
problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
Keira
chiuse gli occhi azzurri, la testa
posata sulla spalla del ragazzo.
Sirius
Black.
Il
suo ragazzo.
Sentiva
le sue mani che le cingevano la vita,
strette, come se avesse paura di lasciarla andare.
La
lettera del padre di Keira, recuperata
dopo lo scontro con Carine era al sicuro nella tasca della ragazza.
“Buttati
ed insegui il tuo
destino.
Ascolta
il tuo cuore.”aveva
scritto Jasper Sanderson.
E
lei l’aveva fatto.
Seduta
sul davanzale della finestra, Keira
alzò lo sguardo verso il cielo stellato.
“So
che mi sei vicino, papà. Grazie per
avermi dato la forza di lottare.”pensò, sorridendo.
Sirius
la baciò sul collo, distraendola dai
suoi pensieri.
“Ehi!
A cosa stavi pensando?”le chiese.
“A
mio padre.”
Sirius
la strinse più forte.
“Sto
bene.”fece lei “Non ti preoccupare.”
“Sì
che mi preoccupo. È morto da poco,
Keira. E’ ovvio che tu sia sconvolta.”
“Mi
ha scritto dicendomi di non piangerlo
troppo. Non lo riporterò indietro così.”
“Posso
leggere la lettera?”
Keira
annuì e gliela porse.
Sirius
la lesse mentalmente, riuscendo
quasi a sentire il dolore provato da Jasper nello scrivere
quell’addio alla sua
unica figlia.
Keira
aveva gli occhi lucidi, ma si sforzò
di non piangere.
Sirius
le passò una mano tra i capelli e la
baciò sulla fronte, porgendole di nuovo quella lettera.
“Ora
Carine sa che mio padre è morto. Lo
dirà a tutti. Ma sai una cosa? Non m’importa. Che
lo sappiano pure! Non mi
vergogno di soffrire, ma non voglio essere commiserata da nessuno!
Né presa in
giro perché sto male!”
“Brava!
Hai ragione! E poi non accadrà.”
“Perché
ne sei sicuro?”
“Perché
ci sarò qui a proteggerti! Ti
proteggerò, Keira Sanderson! E proteggendoti,
farò tutto il possibile per
evitarti altro dolore.”
Keira
si accoccolò ancora di più tra le sue
braccia e si sollevò un po’ per baciarlo sulle
labbra.
Un
bacio intenso, dolce, che fece
rabbrividire entrambi.
I protecting you…I loving
you…forever…
Marzo
finì ed arrivò il mese d’aprile e con
esso…
“AUGURI!”
Jane
si svegliò di soprassalto al grido
delle sue nuove amiche di dormitorio.
Si
stropicciò gli occhi, ancora assonnata.
“Ma
cosa?”
“E’
il 4 aprile! Il tuo compleanno! Non
dirmi che te ne sei scordata?
Vabbè
che ieri con Mike hai fatto tardi a
fare chissà cosa…ma come ti puoi essere scordata
del tuo compleanno?”esclamò
Lisa.
Jane
ridacchiò alla serata passata con
Mike, ma la parola compleanno la riportò alla
realtà.
“Oddio!
È vero! Oggi divento maggiorenne!
Evviva!”esclamò, improvvisamente sveglia.
Ad
augurarle buon compleanno ci pensarono i
numerosi regali che trovò ai piedi del letto.
E
una lettera da parte di Lily. Subito si
sentì in colpa.
Con
tutti i compiti, le interrogazioni, le
uscite con Mike non aveva avuto tempo neanche di scriverle che si era
fidanzata
con Mike.
Provvide
subito.
Dopo
aver scartato e ringraziato le sue
amiche del dormitorio per i regali, si mise in un angolo e
iniziò:
“Cara
Lily, scusa scusa scusa scusa!
Scusa
se non ho scritto nulla in questi mesi se non
futilità!
C’è
una novità importantissima: è da un po’
di tempo
che…mi sono fidanzata!
Con
Mike! Ti ricordi il ragazzo di cui ti ho parlato?
Sì,
lui! Ci sono così tante cose che non ti ho detto,
e ti chiedi immensamente scusa.
Ma non
sono il tipo che scrive lettere e soprattutto
cose importanti nelle lettere.
Allora
te lo spiego in breve e poi quando torno ti
dico tutto per filo e per segno.
Mike
è un ragazzo di qui, che ho conosciuto e con cui
ho fatto amicizia.
Una
volta ci siamo baciati e qualche tempo dopo a
causa dell’alcool…so cosa starai
pensando…io che bevo? Sì lo so, ho fatto una
stupidaggine…cmq ci sono finita a letto insieme…
Ti
giuro non devi pensare male! È stato un incidente…
Qualche
tempo dopo abbiamo parlato e lui ha
detto di amarmi…
Dio,
non sapevo cosa fare! Ero così confusa…da un lato
non ho fatto altro che pensare a Sirius, ma alla fine lui mi ha fatto
capire
che…
Jane
disse tutto ciò che era successo in quegli ultimi mesi,
promettendole altre
notizie…ma non riuscì a dirle del ricatto.
Aveva
paura che i suoi nonni venissero a sapere che l’aveva detto a
qualcuno e quel
qualcuno avesse avvisato le autorità…
Meglio
non rischiare.
Nel
dormitorio non c’era nessuno, perché le ragazze
l’avevano lasciata sola a
scrivere la lettera per Lily.
A
colpirla fu un’altra lettera, alla quale prima non aveva
fatto affatto caso.
Era
dei suoi nonni.
Con
il cuore in gola, l’aprì.
Dicevano
che lì andava tutto bene e le raccomandavano di fare la
brava….
Nel
loro senso significava non stare con nessun ragazzo…fare la
suora di clausura!
C’era
anche una foto di Keth, suo fratello di 8 anni.
Com’era
cresciuto! Jane sentì una stretta al cuore nel pensarlo in
pericolo….
Mike
la prese tra le braccia appena lei scese le scale del dormitorio,
vestita
semplicemente.
Era
periodo di vacanze pasquali ed Gerlos non c’era quasi nessuno.
“Ciao,
boccolosa festeggiata!”la salutò lui, baciandola.
“Ciao,
mio bel cavaliere.”fece lei, ancora pensierosa per la lettera.
Mike
se ne accorse.
“Cosa
ti turba? Tutto bene con tuo fratello?”
“Ho
paura che gli facciano del male. Oggi ho avuto una lettera dai miei
nonni….ma
temo che se scoprono di te e me…non gli va bene che stia con
un ragazzo…non lo
hanno mai accettato!”
“Protettivi
fino alla morbosità?”
“Devo
fare qualcosa! Ma non so cosa! Non voglio vederlo in pericolo ancora.
Voglio
che questa situazione si risolva…ma non so come!”
Mike
si sedette sul divano della Sala, riflettendo.
“Ho
un’idea! Ma non so se andrà bene!”
“Qualsiasi
cosa!”
“Ora
sei maggiorenne, giusto?”
“Sì,
direi che avere 17 anni significhi essere maggiorenne!”
“Sì.
Perché non chiedi la custodia di tuo fratello
Keth?”
“Eh?”
“Chiedila
al Ministero!”
“I
miei nonni se scoprono che voglio portar loro via Keth, si rendono
conto che
così non possono più ricattarmi! E possono
arrivare ad ucciderlo! Tu non li
conosci!”
“Senti
una cosa…mio zio lavora al Ministero. Non è un
Auror, ma conosce le persone
giuste che possono aiutarti.
Se
tu hai le lettere dei tuoi nonni dove loro ti ricattano, possiamo
mandarle a
lui e così farli arrestare!”
“E’
una follia!”
“Hai
paura!”
“Tu
non ne avresti?”
“Ovvio,
ma dobbiamo farlo!”
Jane
si tormentava le mani, come faceva sempre quando era in agitazione.
“Dobbiamo
andare al Ministero al più presto. Hai detto che se scoprono
di noi fanno del
male a Keth…quindi più presto è meglio
per tutti!”
“Impulsivo!
Ti è venuta un’idea e già la vuoi
mettere in pratica?”
“Tu
cosa vuoi aspettare?”
La
guardò.
“Sei
matto.”
“Lo
so. Ma ho anche ragione. Prova a dire che non è
vero.”
“Ipotizziamo…ipotizziamo
solo…che io accetti la tua idea. Come ci andiamo al
Ministero?”
Sul
volto di Mike si dipinse un sorriso che a Jane non piacque affatto.
“E
se ci scoprono? E se ci vedono? Questo è l’ufficio
della preside! Mike, ci
sospendono!”
Jane
entrò dietro Mike nell’ufficio della preside.
Lì
dentro non c’era una cosa fuori posto.
Sedie
in pelle bianca e tappeti chiari
adornavano il pavimento.
Quadri
dei più grandi artisti addobbavano
le par…
“Jane!
Smettila di guardarti in giro!
Dobbiamo andare al Ministero, no?
Dov’è
finita la tua ansia di prima? Non hai
più paura che ci scoprano?”
“No!
Ora se mi scoprono dico che sono
venuta qui ad ammirare i quadri!”fece lei, sarcastica.
Corse
accanto al fidanzato vicino al camino
e prese un pizzico di Polvere Volante.
La
gettò del fuoco acceso e subito le
fiamme diventarono smeraldo.
“Ministero
della Magia!”disse con voce
chiara, entrando nel fuoco.
Mike
la seguì subito dopo.
Jane
era seduta su una comoda sedia da
quasi un’ora, con
in mano una tazza di
thè un tempo dall’aspetto buono. Dopo quasi
un’ora sembrava acqua per lavare i
piatti.
Era
così agitata.
Tutto
ciò che era successo negli ultime ore
era successo così velocemente che neanche lei era riuscita a
seguire bene il
corso degli avvenimenti.
Ed
ora era lì, tentando di ripensarci.
Grazie
a quel matto impulsivo di Mike (ma
tutti lei li doveva scegliere così impulsivi?), erano
arrivati al Ministero
della Magia e prima che lei potesse guardarsi intorno, lui
l’aveva trascinata
in un ascensore e portata da suo zio.
E
dopo avergli fatto leggere le lettere dei
suoi nonni e raccontato come loro li trattavano e dopo aver ricevuto
anche gli
auguri per il compleanno ed i rimproveri, rivolti per lo più
al nipote, per
l’azione così avventata, Ronan Anderson aveva
chiesto aiuto ad un paio di
uomini ed era andato con loro a casa dei nonni di Jane.
Ed
ora stava lì ad aspettare, preoccupata
che qualcosa fosse andato storto, mentre Mike si guardava intorno,
frugando tra
le scartoffie dello zio, dipendente che lavorava al Dipartimento delle
Catastrofi e degli Incidenti Magici al terzo livello.
Anche
se il suo lavoro non c’entrava nulla
con il loro problema, lo zio di Mike era stato felice di aiutarli e di
presentare Jane a qualcuno che gli avrebbe concesso la tutela del
fratello
senza troppe storie.
L’unico
problema era dove far crescere il
bambino, se lei andava a scuola.
Ma
a quello avrebbe pensato dopo.
L’importante
era assicurarsi che stesse
bene Keth.
“La
preside ci uccide.”sentenziò Mike,
guardando l’ora.
“Ora
ti preoccupi?”disse lei, stupita.
Lui
fece una smorfia.
“L’ho
fatto per te.”
“Lo
so, scusa. Ci inventeremo una scusa. O,
cosa ancora più folle , diremo la
verità.”
“E
secondo te non ci espelle se diciamo la
verità?”
“Siamo
andati a trovare tuo zio durante le
vacanze pasquali. Che c’è di male?”
“Boh.
Non ne ho idea. Speriamo che le vada
bene.”
Jane
annuì, ma ora la preside era l’ultimo
dei suoi pensieri.
Dopo
quasi un’altra ora d’attesa Ronan
Anderson entrò nella stanza portando con
sé…
“KETH!”
Jane
corse verso il fratellino e lo
stritolò in un abbraccio.
Mike
e Ronan sorrisero nel vedere una scena
così tenera.
Keth
Caville era identico alla sorella,
solo in miniatura.
Ed
aveva l’aria di uno che aveva patito
l’inferno.
Aveva
un livido sotto l’occhio destro e
graffi sulle braccia.
Jane
nel vederlo così si fece prendere da
una rabbia così grande che avrebbe ucciso i nonni, se Ronan
non glielo avesse
impedito.
“Jane!
No! Non ne vale la pena!”
Jane
si allontanò dall’uomo e lo guardò.
“Gli
hanno fatto del male!”
“Ora
sono accusati di maltrattamento di
minore e saranno puniti in una sentenza di tribunale. Avrai la custodia
di tuo
fratello. Potrai stare con lui e non gli accadrà
nulla.”
Jane
si rilassò un po’.
“Non
posso andare da solo e sputargli
addosso, almeno?”
Ronan
e Mike risero.
“Mi
sa di no.”
Jane
sbuffò, incrociando le braccia sul
petto.
Keth,
d’altro canto, sembrava non aver
capito nulla.
Meglio
così.
Jane
si chinò su di lui e lo abbracciò di
nuovo.
“Sei
al sicuro. Dopo mi racconti tutto,
ok?”
“Jane?
Ora dove andiamo?”
Questa
sì che era una bella domanda.
Jane
guardò Mike che guardò lo zio.
“Non
lo so. Chiedete alla preside di farlo
stare con voi almeno finché non torni ad Hogwarts. Poi
chiedilo a Silente. Non
hai altri parenti a cui affidarlo?”
Jane
scosse la testa e strinse Keth che,
stanco, si era accoccolato tra le sue braccia.
Era
così tenero!
Jane
lo avrebbe protetto per sempre,
preservandolo da qualsiasi altro dolore.
“Ok,
glielo chiederò. Sperando che non si
arrabbi troppo per la nostra fuga senza permesso e la nostra intrusione
nel suo
ufficio.”
Ciao
a tutti voi ragazzi di EFP!!!
Scusate
per il ritardo mostruoso con cui ho aggiornato la mia
storia…mi spiace così tanto, ma ho avuto un
mucchio di cose da fare in questi
ultimi mesetti…
E’
FINITAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!
La
tortura, il manicomio, l’edificio della sofferenza che molti
chiamano solo scuola, è finitaaaaaaaaaaaaa!!!!
Madonna
mia, ragazzi!!! Ho fatto l’ultima interrogazione di
greco l’ultimo giorno di scuola, quando
nell’edificio c’ero solo io ed un paio
di ragazzi interrogati anche loro…
Avete
presente un film western? Con i rotoli di paglia che
indicano desolazione???
Ecco
la mia scuola oggi…
Ma
è finita finita finita…
Ok,
la smetto, sennò non la finisco più!!!
Spero
che questo capitolo vi piaccia, anche perché risolve
definitivamente la situazione di Jane e Keth…fatemi
sapere…
Per
chi legge anche A new life, finirò prima questa storia e poi
ricomincerò con l’altra.
Chi
mi conosce capirà bene il perché…
Ora
vado…
Vi
voglio un mondo di bene e mi raccomando fatemi sapere cosa ne
pensate del capitolo!!!
Commentate
in molti, vi pregooooooooooooo!!!!
Un
bacione
Saluti,
Lily
Black 90
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Capitolo 32 *** As a Crystal Flower and Kiss the rain ***
As
a Crystal Flower and Kiss the rain
Quando s'accorse che mancavano
due studenti, una dello scambio culturale dall'Inghilterra, per poco la
preside di Gerlos non collassò.
Sconvolta e temendo
tutte le cose peggiori di questo mondo, per poco non svenne per il
sollievo quando Mike, Jane e Keth arrivarono dal suo camino,
scuotendosi la cenere dai vestiti e sporcando il prezioso tappeto
francese.
Ma lei non vi fece caso.
Prese a sbraitare
contro Mike e Jane, trascurando Keth per una buona decina di minuti.
Poi vedendo allo
specchio i suoi lineamenti deformati dalla rabbia, fece un paio di
respiri profondi e si rilassò.
I due ragazzi vennero
puniti per due settimane, per essere usciti dalla scuola senza permesso
e Keth potè rimanere con Jane, grazie al suo permesso.
Jane si
rifugiò tra le braccia di Mike, facendo dei respiri profondi.
Era consapevole del
fatto che ora sarebbe andato tutto per il verso giusto: avrebbe finito
la scuola, si sarebbe trovata un lavoro e si sarebbe occupata del
fratello, proteggendolo da ogni male.
Non era sola, si
ritrovò a pensare, incrociando lo sguardo del suo Mike.
Lui era lì
con lei, aveva dei meravigliosi amici e poteva contare su di loro.
L'angoscia che l'aveva
attanagliata per mesi, finalmente l'abbandonò e fu come
liberarsi di un peso che le bloccava il respiro.
Scrisse una lettera
kilometrica ai suoi amici ad Hogwarts, spiegando loro ogni cosa per
filo e per segno.
"Scusatemi
tutti se sono stata molto evasiva e se non vi ho detto nulla di tutto
ciò. Temevo per Keth, mi dispiace.
Ora è tutto ok, non vi preoccupate. Sirius, perdonami se ti
ho ferito, per la storia di Will...per tutto...
Forse se non fosse successo nulla di tutto ciò avremmo
potuto stare ancora insieme. Ma ora tutto è cambiato. Ho
Mike e la cosa non cambierà per noi.
Rimarrai sempre una persona fantastica ed un ottimo amico. Scusatemi
ancora tutti. Vi voglio bene."
Lily
finì di leggere la lettera, accoccolata tra le braccia di
James sul divano.
Lizzie e Remus erano
seduti ad un tavolino, chiacchierando a bassa voce e giocando a
scacchi, lanciandosi sguardi complici.
Peter era poco distante
da loro e stava con un amico a studiare Pozioni.
Sirius e Keira erano
seduti sul pavimento, leggendo un libro.
O meglio Keira tentava di leggere un libro, con Sirius
che teneva il mento posato sulla sua spalla e la stuzzicava.
Le dava piccoli baci
alla base del collo e le solleticava con le labbra il lobo
dell'orecchio facendola rabbrividire di piacere ogni volta.
Le diede piccoli
morsetti.
"Sirius...andiamo...no..."
"Perchè?"
"Perchè mi
fai impazzire e lo sai..."
"E' quello l'obiettivo.
Impazzire di piacere."
Lei lasciò
cadere il libro a terra.
Sirius la prese per la
vita e la fece girare verso di lui.
Incrociò i
suoi occhi azzuro cupo e sentì un brivido di piacere.
I suoi occhi,
così simili per colore a quelli di Jane, ma così
diversi per quello che trasmettevano.
Forza, indipendenza,
coraggio e testardaggine, ma anche dolcezza, sensibilità e
fragilità.
Era come un fiore di
cristallo.
Così forte
all'apparenza, ma bastava un soffio e poteva andare in mille frantumi.
La fece avvicinare a
lui e la prese tra le braccia, facendola sedere sulle proprie gambe e
abbracciandola con forza.
"Sei il mio fiore di
cristallo."le sussurrò all'orecchio e la baciò.
Ogni bacio era come una
tempesta d'emozioni e sensazioni.
Un'ondata di piacere e
passione.
Un tuono li fece
sobbalzare.
Lei spostò
lo sguardo da lui alla finestra, dove nuvoloni s'addensavano.
"Andiamo fuori."
Sirius la
guardò come se si fosse bevuta il cervello.
"Sei matta?"
"Paura della pioggia?"
"Ti verrà un
accidenti."
"Vieni!"
Si alzò e
gli tese la mano.
Lui la prese, roteando
gi occhi ed uscendo con lei fuori.
I prati erano deserti.
Solo loro erano così folli da uscire con quel tempo.
Il cielo era denso di
nuvole e minacciava pioggia.
Lei camminò,
facendo volteggiare la gonna.
Si allontanò
da lui e sorrise.
"Prendimi."
Lui ghignò.
"Mi stai sfidando,
Keira Sanderson?"
"Ovvio che
sì. Hai paura di perdere?"
"Inizia a correre!"
Keira rise e corse sul
prato, inseguita da lui.
Un altro tuono li
sorprese e scoppiò a piovere all'improvviso.
Keira alzò
lo sgaurdo al cielo e Sirius approfittò per cingerle la vita
ed afferrarla.
Ma scivolò
sull'erba bagnata e cadde per terra, tirandola giù con
sè.
Risero come due
bambini, alzando gli sguardi al cielo e lasciandosi inzuppare dalla
pioggia.
Sirius giaceva a pancia
in su sull'erba fredda, Keira su di lui.
Lei sorrideva, radiosa.
Era bellissima anche se
zuppa fino al midollo.
I vestiti le aderivano
come una seconda pelle e i capelli era grondanti d'acqua.
Rise, la sua risata
cristallina e tintinnante.
Guardò
Sirius per un lungo momento.
Poi si mise a
cavalcioni su di lui e lo baciò.
Sirius era sorpreso, ma
si riprese.
Si rizzò un
pò a sedere e la fece sedere su di sè, baciandola
a sua volta.
Baci intensi, profondi,
indimenticabili.
Lui passò le
mani sulla camicetta inzuppata, su e giù, provocandole dei
brividi che con la pioggia non avevano nulla a che fare.
La fece stendere su di
lui, baciandola con ardore.
Keira gli
passò una mano fra i capelli, iniziando a sbottonargli la
camicia.
Gli
accarezzò i pettorali ben scolpiti, desiderandolo averlo,
più che mai, dentro di sè.
Lo voleva, lo amava.
Sirius aveva fatto
breccia nella sua corazza, l'aveva liberata dalle sue paure.
"Fidati di me."disse
lui, vedendola esitare nel continuare.
"Lei
non sarà una bambola. Non mi stancherò mai di
lei. Io non ti ferirò,Keira, nè come amica,
nè tantomeno come ragazza. Io darei la vita per te.
Ti amo più di me stesso!"
Sirius
aveva detto questo davanti a Carine. Ricordava quelle parole. Mai le
avrebbe dimenticate.
Gli sfilò la
camicia ed iniziò a baciarlo sul petto, le mani tra i suoi
capelli neri.
Sirius la fece mettere
sotto di lui e le tolse la camicetta, con delicatezza.
Lei
giocherellò con la sua cintura prima di abbassargli i
pantaloni.
Gli infilò una mano
lì e lo sfiorò con le dita, facendolo
rabbrividire.
Sirius le
sfilò la gonna, piano, passandole una mano tra i capelli.
Le sfiorò il
viso con la punta dell'indice, sprofondando in quegli occhi color del
cielo.
La prese con dolcezza,
facendo attenzione a non farle male.
Non l'avrebbe mai
ferita, sarebbe morto piuttosto che farlo.
La strinse a
sè con delicatezza, ondeggiando con il bacino su e
giù.
Keira lo accolse dentro
di sè, desiderando quell'unione, quel contatto
così intimo tra loro.
Avrebbe voluto che quel
momento durasse per sempre.
Mai si sarebbe
aspettata che si sarebbe aperta così con un altro ragazzo.
Ma Sirius non le
avrebbe fatto del male. Riusciva a leggerglielo negli occhi.
Fare l'amore sul prato
di Hogwarts, fortunatamente coperti da un albero, sotto la pioggia, era
la cosa più bella che avessero mai fatto.
Insolita,
sì, ma meravigliosa.
Si rivestirono dopo un
pò, rimanendo abbracciati ancora per qualche minuto.
"Bacia la pioggia ogni
volta che hai bisogno di me."le sussurrò Sirius all'orecchio.
"Dovrebbe piovere in
eterno allora."
"Tra un pò
te ne andrai a Gerlos."
"Ci rivedremo. Non
voglio che finisca."
"Non finirà.
Ma durante gli esami staremo lontani. Quindi voglio che tu ti ricordi
di me."
"Impossibile non farlo,
Sir."
"Bacia la pioggia. Kiss
the rain. Oni volta che hai bisogno di me. Whenever you need me. Io
farò lo stesso qui, tu a Gerlos."
"Fa che non arrivi mai
il momento di tornare!"
Lui rise.
"Le cose belle
finiscono sempre."disse lei.
"No. Questa cosa
meravigliosa non finirà. Te lo giuro. Ti amo, Keira
Sanderson. Starei a dirtelo per sempre. Non basteranno le distanze a
separarci."
Ciao
a tutti, ragazzi!!!!
scusate se aggiorno così tardi!!! ed ecco a voi un altro
capitolo della mia ficcy!!!
Spero vi piaccia!!!
Grazie a:
Cherie Lily: grazie del commento e scusa se non ho postato presto, ma
ho problemi con il pc...spero ke ti piaccia!!! dimmi che ne pensi!!!
Germana: ti ringrazio dei complimenti!!!
Jayne:Grazie, sorellina...di Remus e Lizzie tenterò di
parlare in seguito, ma mi preme continuare con Sirius e Keira!!! Che
libro della Meyers?
ninny: ecco a te il chappy!!! dimmi che ne pensi!!!
SakiJune: Ecco il nuovo capitolo!!! dimmi se ti piace!!!
Un bacione a tutti
Vi prego, recensite in molti!!!!
Lily Black 90
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Capitolo 33 *** Festa di compleanno: Innocence ***
Festa di compleanno:
innocence
"Pensavo di andare nella Stanza
delle Necessità, sai?"disse Keira qualche giorno dopo,
camminando mano nella mano con Sirius per i corridoii di Hogwarts.
Loro due attiravano
sempre gli sguardi degli altri, chi geloso di uno, chi dell'altra, ma
forse solo del loro amore.
"Non ne hai mai
abbastanza, eh?"fece Sirius, malizioso.
Keira rise.
"Non per quello, scemo!
Hai promesso che mi avresti aiutato a scrivere e comporre le canzoni. E
devo insegnarti a suonare almeno uno strumento così mi
accompagni mentre canto."
"Agli ordini, mia
signora!"
La scelta dello
strumento cadde sulla chitarra classica e mentre insegnava a Sirius
come si suonava "Quell'affare con le corde", lei non poteva fare a meno
di bearsi della sua vista ed ammirare i capelli corvini che gli
ricadevano sul viso coprendogli gli occhi color ghiaccio, le labbra
carnose che si schiudevano appena quando fischiettava un motivetto....
Era un ottimo studente,
anche se spesso e volentieri quando andava nella Stanza delle
Necessità suonare era l'ultima sua intenzione.
Spesso rimanevano
accoccolati sui morbidi puff della stanza, circondati da strumenti di
vario genere, in silenzio, ascoltando solo il battito del cuore o il
respiro dell'uno e dell'altra.
Semplici momenti, nulla
di complicato.
A volte bastava solo
uno sguardo per sistemare una giornata andata male.
Solo quello.
Con l'arrivo di maggio
la nostalgia si fece ancora più forte.
Alla fine del mese,
infatti, Keira e Jane sarebbero ritornate alle rispettive scuole per
gli esami.
Ma loro tentavano di
non pensarci e con loro anche i compagni di scuola.
C'erano altre cose a
cui pensare, ora.
Era appena iniziato
maggio ed il 4 era il compleanno di Lizzie.
Fervevano i preparativi
per una festa a sorpresa organizzata da Keira, aiutata da Lily, James,
Remus, Sirius e Peter e che aveva coinvolto anche il resto dei loro
amici.
"E' di sabato! E'
perfetto! E' l'ideale! Facciamo una bella festa a sorpresa...anzi, no!
Ragazzi, è perfetto!"
Keira camminava su e
giù per il dormitorio dei ragazzi, dove si stava tenendo una
riunione straordinaria per organizzare la festa.
"Cosa?"domandò
James.
"C'è
l'uscita ad Hogsmeade! Remus può portarla a fare un giro,
distrarla, mentre noi torniamo prima dal villaggio e pensiamo a tutto.
Gli altri della Casa lo
sanno, dobbiamo solo comunicare loro i particolari. Sarà
meraviglioso. Ci saranno festoni, bibite, dolci ed io e Lily
prepararemo una torta..."
"E' il suo compleanno!
Perchè ucciderla?"scherzò Sirius, ricevendo un
cuscino addosso come risposta.
"Chiederemo aiuto agli
elfi delle cucine per il cibo. Alcuni dolci, però,
compriamoli da Mielandia. Ok?"
"Ok!"
Keira alzò
lo sguardo al cielo.
"Il regalo?"chiese
Remus.
"Ognuno farà
il suo."
A Keira brillavano gli
occhi.
Adorava organizzare
feste, fare sfide o piani. Sembrava nata per essere una leader.
"E' un'ottima
idea!"dissero gli altri in coro e lei sorrise.
"Che regalo hai
intenzione di farle, Rem?"domandò Sirius quella sera stessa.
"Non ne ho la
benchè minima idea!"
Remus era al colmo
dell'agitazione.
Mancavano solo pochi
giorni e lui non sapeva cosa comprarle.
"E' la mia ragazza!
Stiamo insieme da tani mesi, ma non so cosa diavolo farle...."
Si tormentò
le mani e guardò prima Sirius poi James, in cerca di aiuto.
"Voi cosa fareste alle
vostre ragazze?"
"Non so...dipende
dall'occasione. A Lily piacciono molto i libri e la musica. Puoi farle
anche un gioiello. Non so...un bracciale, una collana...
Remus, non devi
preoccuparti. Ci penseremo noi a darti una mano."
"Quando? Come e dove?"
James e Sirius si
lanciarono una rapida occhiata e risero.
"Non ti ho mai visto
così, Rem. Il nostro Malandrino, sempre calmo e posato...ora
si fa prendere dal panico per un regalo?"
Sirius era incredulo.
"Andremo a comprarle
qualcosa dopo le lezioni. Oggi pomeriggio. Con il Mantello
dell'Invisibilità andiamo ad Hogsmeade e ti aiutiamo.
Così
facciamo anche qualcosa dalla lista che Keira ci ha dato."
Infatti, per essere
sicura che tutti facessero tutto, Keira aveva dato a Lily, James,
Remus, Sirius e Peter una lista di cose da fare.
Del tipo: compare
festoni e dolciumi, regali. Preparare la musica e le cose da fare.
Tutto per non ridursi
all'ultimo momento.
Sarebbe sembrato fin
troppo sospetto comprare tutto sabato.
Lizzie si sarebbe
chiesta come mai i suoi compagni di Casa andassero in giro con
festoni...
James scorse la lista
una volta arrivati al villaggio e sbirciò da quella di
Sirius.
"Perchè a te
è più corta della mia?"domandò.
"Sarà
perchè sono il suo ragazzo."
"Non valgono i
favoritismi."
"E chi lo dice?"
Sirius
ghignò e seguì gli altri nei negozi.
Hogsmeade era quasi
deserta ed i proprietari dei negozi, conoscendo bene le loro
scappatelle e non dicendo nulla ai loro insegnanti, risero nel vederli
così intenti a cercare cose ed a comprarle.
Era uno spasso guardare
quel gruppetto così affiatato.
Remus era sull'orlo
della disperazione dopo il 4° negozio visto, Sirius e James si
rimpizzavano di dolciumi, e Peter era ancora intento a comprare i
festoni.
"Smettetela di mangiare
e datemi una mano, maledizione!"sbottò.
"E dai! Remus,
rilassati!"
"Io non..."
Remus si
bloccò davanti ad un negozio.
"E'
perfetto."mormorò e gli altri sorrisero.
Era vero.
"E' tutto
pronto?"sussurrò James all'orecchio di Lily, afferrandola
per la vita da dietro, il giorno prima.
Lei annuì.
"Tutto ok. Keira ha
pensato a tutto."
"Benissimo."
James le
mordicchiò l'orecchio, facendola gemere di piacere.
"James, dai!"
Lui la fece girare per
poterla guardare negli occhi, tenendola sempre per la vita.
"Ho
fame."sussurrò piano.
"Sei incontentabile! La
colazione è tra meno di un'ora."
Lui rise.
"Io non parlavo di
quella fame."
Lei sgranò
gli occhi verde smeraldo e sorrise.
Si avvicinò
a lui, mettendogli le braccia attorno al collo e guardandolo negli
occhi.
"Ah, sì? E
come posso aiutarti? Fammici pensare..."
Corrugò la
fronte e si mordicchiò le labbra, in un modo che lui adorava.
"Adoro quando fai
così."
Lei lo
fissò, sorpresa.
"Così come?"
"Quando pensi...o fingi
di pensare per prendermi in giro. Ti mordicchi le labbra e sulla fronte
ti si formano delle rughe adorabili."
"E' raro trovare un
ragazzo che ami le rughe di una fronte."
Lui rise.
"Amo tutto
ciò che fai. Il modo in cui ti tormenti le mani quando sei
agitata, o giocherelli con la piuma quando pensi prima di scrivere.
Il tuo modo di ridere
ed il suo suono, come arrossisci quando qualcuno, e spero di essere io
altrimenti sono geloso, ti fa dei complimenti.
E come ti brillano gli
occhi quando vedi qualcuno che ti fa piacere vedere..."
Lily era stupita da
quell'analisi. Il suo ragazzo sapeva essere molto profondo ed attento
quando voleva.
"Allora devono brillare
ogni volta che vedo te."
"Ogni volta che mi
salti al collo quando mi vedi tutte le mattine. Sei un piacevole peso
sullo stomaco quando riesci a farmi cadere per terra per lo slancio!"
Lei rise, alzando gli
occhi al cielo.
James le
riavviò i capelli dietro la nuca e le portò
l'indice sotto il mento, alzandole il viso.
"Sei tutto
ciò che di bello e buono c'è al mondo, Lily
Evans. Darei la vita per te."
E la baciò
con foga sulle labbra, stringendola al petto.
Si staccarono dopo un
pò.
James le
accarezzò i capelli rossi e le sussurrò
all'orecchio.
"La sai una cosa? Penso
che piaceresti da impazzire a mia madre."
Lily si
allontanò da lui.
"Mi vuoi presentare a
tua madre?"
"Paura?"
"James, io sono una
mez..."
James le
tappò la bocca.
"Non dirlo neanche per
scherzo. Non dire mai di te una cosa del genere."
Le tolse la mano.
"E' la
verità."
"A mia madre non
interessa. Quanto al mio patrigno a casa c'è e non
c'è e poi non dà peso a queste cose. Il mio vero
padre lo conosci bene e sai benissimo che ti adora."
Lily pensò
ad Albus ed annuì.
Era timorosa di
ciò che le aveva detto James. Conoscere sua madre?
Oddio!
"Lo so che l'idea fa
paura. Ma forse in estate potresti venire a stare un pò da
me e conoscerla. Ci sarà anche Sirius.
Potremmo incontrarci
durante le vacanze con i nostri genitori. O andare in vacanza insieme,
anche con Keira e Lizzie e Remus..."
Lily gli
tappò la bocca con un bacio.
"Non ora, ok? Non
pensare in prospettiva. Vivi la vita adesso e basta. Il futuro non ti
deve interessare."
"Perchè la
vita è così precaria?"
"Perchè se
vivi nel futuro non riesci a goderti il presente."
E lo baciò
di nuovo.
James la strinse al
petto, ispirando a pieni polmoni il suo profumo, così dolce
e delicato.
Sapeva di fiori, di
rose. Era un odore che adorava ed adorava sentirselo addosso dopo che
facevano l'amore.
Sapeva che senza di lei
non sarebbe riuscito a vivere.
Ci
sono persone che solo con il fatto di esistere ti rendono la vita
speciale…
E James
sapeva che Lily era una di quelle persone.
Il giorno del suo
compleanno, Lizzie venne svegliata alle 2 e 30 del mattino da due
urlanti Lily e Keira.
Le due ragazze pazzoidi
saltarono sul suo letto cantando tanri auguri a te e svegliando il
resto del loro dormitorio femminile.
Lizzie si
stropicciò gli occhi e le guardò.
"C-cosa?"
"Auguri!"
Lily le
saltò al collo.
"Ma cosa diamine..."
Lizzie
guardò l'orologio.
Poi urlò,
svegliando anche quelle persone fortunate che non erano state svegliate
prima.
"IO VI UCCIDO! SONO LE
2 E 30 DEL MATTINO!!!"
E prese a rincorrerle,
armata di cuscini, mentre Candy sbuffava e si rificcava sotto le
coperte, sforzandosi di ignorarle.
Le loro risate e grida
la tennero sveglia.
Dopo un inseguimento
fallito, Lizzie si arrese e scoppiò a ridere per la
situazione.
Lily e Keira,
sentendosi ora al sicuro, e non più inseguite da una pazza
armata di pericolosissimo cuscini piumosi, si sedettero a gambe
incrociate sul letto della festeggiata.
"Perchè
proprio alle 2 e 30?"domandò lei, stendendosi di nuovo.
"Perchè sei
nata a quell'ora. Te l'avevamo chiesto ieri."rispose Lily.
"E' per questo? Razza
di..."
Ma stava ridendo.
"Apri!"
Keira cacciò
da sotto il letto un pacchetto gigante.
"Ma cosa mi avete
comprato?"
Lizzie era stupita
quando vide il paccone.
"Un regalo che adorerai
sicuramente. Ti piacciono da matti."
Lizzie
scartò il regalo e le fissò, stupita.
Era un peluche
gigantesco, morbido ed a forma di...
"Un lupetto!"
Lily e Keira si
guardarono e risero.
"Abbiamo unito due cose
che adori. I peluche ed il tuo Remus..."
Keira disse a bassa
voce la seconda cosa, per non farsi sentire da quell'oca di Candy.
"E'..."
Non riusciva a parlare,
mentre lo contemplava.
"E'...stupendo,
ragazze. VI ADORO!"
E saltò loro
al collo, mentre le due amiche ridevano e sorridevano, radiose.
Lizzie riprese a
guardare il peluche.
"E'...morbidoso!!!"
"Morbidoso?"
Keira la
guardò.
"Sì. Un mio
modo per dire morbido!"
"Fantasiosa la ragazza!"
Lizzie quel giorno non
smise mai di sorridere.
Appena uscì
dal dormitorio, Remus le corse incontro e la prese tra le braccia,
facendola volteggiare.
"Auguri, amore mio!"le
disse all'orecchio.
Tutti del dormitorio si
erano ricordati del suo compleanno, sia perchè erano molto
affezionati a lei, sia perchè era difficile dimenticare
Keira ed i suoi preparativi per il compleanno dell'amica.
Ad Hogsmeade Remus,
rispettando il piano, trassè Lizzie in disparte facendole
dimenticare il resto degli altri che tornarono prima al castello per
finire di organizzare la festa.
La portò in
giro, stringendola a sè, andando per i negozi.
Poi la trasse in
disparte.
"Questo è
per te."sussurrò, timido, porgendole un pacchetto, avvolto
in una carta argentata.
Lei lo aprì,
con mani tremanti, mentre Remus la scrutava, in attesa di una sua
reazione.
Era un pacchetto
sottile e dentro, adagiato su un morbido velluto blu, c'era un
meraviglioso bracciale.
D'argento, sottile,
aveva dei bellissimi fiori incisi e cosparso di brillantini.
Lei lo alzò
alla luce.
"Rem...oddio...non
dovev...è..."
Non riusciva a parlare.
Guardò negli
occhi il suo ragazzo e gli gettò le braccia attorno al
collo, stringendo con delicatezza i bracciale.
Lo baciò con
foga e appoggiò la testa contro il suo petto.
Non ci fu bisogno di
dire assolutamente nulla.
Remus glielo
legò al polso, sorridendo.
"E' perfetto. Non so
come ringraziarti."sussurrò lei, arrossendo.
"Quel sorriso sul tuo
volto va benissimo."disse lui, guardandola.
"E' tutto pronto?"
Keira camminava su e
giù per la Sala Comune.
Era stata addobbata a
festa e ghirlande adornavano le pareti.
Una grande tavolata era
stata messa contro una parete, colma di cibo e bibite.
I dolci erano stati in
parte comprati, in parte chiesti agli elfi che erano stati felicissimi
di dare tutto il cibo di cui avessero avuto bisogno.
James aveva chiesto il
permesso al padre di fare una festa, per evitare guai in seguito e
l'aveva ottenuto.
"Tutto grazie alle mie
grandi doti di persuasione!"si vantò, accanto a Keira che lo
guardò scettico.
Lei sapeva del grado di
parentela che lo legava al preside.
"Sì, come
no."
Lui rise e la strinse a
sè.
"Ottimo lavoro.
Complimenti."
"Giù le mani
dalla mia ragazza!"
Sirius si fece avanti,
sguainando un palloncino lungo ed affusolato come se fosse una spada.
"Mi vuole sfidare, sir?
Lei è una mia cara amica."
"In guardia, fellone!"
James si
armò anche lui di un palloncino simile e sfidò
Sirius.
"Come mai James e
Sirius stanno combattendo con dei palloncini?"domandò Lily,
avvicinandosi alla scena del duello.
"James mi ha
abbracciato per farmi i complimenti per il lavoro svolto per la festa.
Sirius l'ha visto e l'ha sfidato."
"E non lo fermi?"
"Il massimo che
può succedergli è inciampare nel tappeto. E poi
è bello vederlo combattere per me!"
"Con un palloncino!"
"Dettagli! E' il gesto
che conta!"
Keira rimase a
guardarlo, adorante.
"Hai gli occhi a
cuoricino. Come nei fumetti babbani."le fece notare Lily.
"Anche tu quando rimani
a fissare James."ribattè lei.
Poi guardò
l'amica negli occhi ed entrambe scoppiarono a ridere.
"Andiamo a metterci i
nostri vestiti."
Lily la prese per mano
e la condusse di sopra, mentre i loro rispettivi fidanzati si stavano
ancora sfidando.
Due scoppi fecero
capire alle ragazze che la sfida era terminata per la distruzione delle
armi di combattimento.
Il vestito di Lily era
di un verde smeraldo, scelto apposta affinchè si abbinasse
ai suoi occhi e le arrivava leggermente oltre le ginocchia.
I capelli rossi le
ricadevano sulle spalle, tirati solo leggermente dietro la testa con un
fermaglio.
Il trucco era leggero e
un filo di lucido le ricopriva le morbide e sinuose labbra.
Dopo essere rimasta
mezz'ora, indecisa se mettersi o meno il vestito comprato apposta per
la festa, Keira si guardava allo specchio, con una deliziosa
espressione dubbiosa sul viso.
"Che c'è?"le
domandò Lily.
"Non so se va
bene."disse l'altra, tirando un lembo del vestito.
Il vestito le era stato
consigliato da Lily ed era bellissimo.
Era di un azzurro cupo
che sfiorava il blu, come i suoi occhi (entrambi i vestiti s'intonavano
ai loro occhi).
Aveva una profonda
scollatura sulla schiena, a V e le arrivava al ginocchio.
Le scarpe erano
ballerine, senza tacco.
Con esso Keira avrebbe
passato la serata sul pavimento per le numerose cadute ed i giorni
seguenti a letto per le vesciche ai piedi.
"Sei bellissima, Keira."
Lily le sorrise.
"Non so come fare i
capelli."
Si tormentò
una ciocca castana, mechiata di biondo.
"Io un'idea ce l'avrei."
Lily prese la bacchetta
e gliela puntò sui capelli.
Dopo circa un'ora erano
ricci e splendidi.
Keira si
guardò allo specchio.
"Per la barba di
Merlino! Lily!"
"Sei splendida."
Lizzie sarebbe tornata
tra un'ora.
Le sue amiche le
avevano comprato un vestito per la festa.
Era di un rosa pallido
e corto. Il tessuto era meraviglioso, morbidissimo e setoso ed era
decorato con fiori ricamati.
Lizzie sarebbe entrata
nella Sala Comune e si sarebbe accorta della festa, quando avrebbe
visto le decorazioni, i festoni ed il cibo e tutti i suoi amici
lì per festeggiarla.
Poi Lily e Keira
l'avrebbero portata di sopra per farle indossare il vestito e scendere
di nuovo per fare inizio alla festa.
"La canterai?"chiese
Lily a Keira.
L'amica non la
guardò.
Aveva capito cosa
intendeva l'altra.
"Non lo so."
"L'hai fatta per Lizzie
e per tutte noi. Per chi ama. Dovresti farlo."
"Ti va di sentirla
un'ultima volta?"
Keira la
guardò, quasi implorante.
Lily annuì.
"Ho composto questa
canzone per gioco. Poi mi hai convinto a cantarla. Spero solo che
piaccia."ammise Keira.
"Ne sono certa. E poi
lo fai per te, per le tue amiche. Per me e per Lizzie. Per Sirius,
James e Remus. Perchè abbiamo un'innocenza e dobbiamo
viverla.
Mai come ora che
Voldemort ed i suoi Mangiamorte devastano tutto. Dobbiamo riscattarci.
Ed una canzone va benissimo. Per ora."
Keira si
schiarì la voce.
"Waking
up I see that everything is ok
The
first time in my life and now it's so great
Slowing
down I look around and I am so amazed
I
think about the little things that make life great
I
wouldn't change a thing about it
This
is the best feeling..."
Una festa
a sorpresa era l'ultima cosa che Lizzie si sarebbe aspettata.
Quando entrò
nella Sala Grande e tutti gridarono: "AUGURI, LIZZIE!" per poco non
svenne per la sorpresa.
Con le lacrime agli
occhi per l'emozione, si voltò verso gli amici e
capì che era merito loro.
Non potè
risparmiare loro un sorriso.
"Grazie, ragazzi."
Lily e Keira poi la
trascinarono sopra per farle mettere il vestito.
"Ragazze, ma
è bel..."
"A dopo i commenti.
C'è una festa che ti aspetta di sotto. SU!"la
zittì Keira, con un sorriso, mentre l'aiutava a mettere il
vestito.
Fu una festa
indimenticabile.
Tra risate, scherzi,
balli, il gruppo dei Malandrini e delle loro ragazze si
divertì moltissimo.
Fu come dimenticare
tutto il resto e ridere, ridere fino alle lacrime.
"Ragazzi, un'attimo
d'attenzione, prego."
Lily fece apparire dal
nulla un microfono e disse ciò.
Tutti la guardarono.
"Colgo l'occasione per
dare di nuovo gli auguri a Lizzie, la mia meravigliosa amica. Ti
voglio...anzi, ti vogliamo bene, tesoro mio!"
Tutti applaudirono e
guardarono Lizzie che arrossì, accoccolandosi ancora di
più contro Remus.
"Stasera voglio
presentarvi una ragazza che conoscete bene e che canterà per
noi. E' una canzone che ha composto per noi: per me, Sirius, James,
Lizzie, Remus e Peter. Parla dell'innocenza. Dei bei momenti. Forse
penserete che non sia il momento adatto, dato che là fuori
c'è un mostro che devasta e ci strappa ciò che
abbiamo di più caro. Io non lo penso. Dobbiamo rivendicare
ciò che è nostro e lottare per esso. Per
un'innocenza che non dobbiamo perdere. Ecco a voi, Keira Sanderson."
Tutti applaudirono di
nuovo, mentre i Malandrini e Lizzie fissavano Lily e Keira stupiti,
all'oscuro di tutto.
Keira prese il
microfono e chiuse gli occhi, mentre la musica, grazie alla magia,
aleggiava nell'aria.
"Waking
up I see that everything is ok
The
first time in my life and now it's so great
Slowing
down I look around and I am so amazed
I
think about the little things that make life great
I
wouldn't change a thing about it
This
is the best feeling
This
innocence is brilliant, I hope that it will stay
This
moment is perfect, please don't go away, I need you now
And
I'll hold on to it, don't you let it pass you by
La voce di
Keira entrò in loro, incantandoli.
I found a place so safe, not a single tear
The
first time in my life and now it's so clear
Feel
calm I belong, I'm so happy here
It's
so strong and now I let myself be sincere
I
wouldn't change a thing about it
This
is the best feeling
This
innocence is brilliant, I hope that it will stay
This
moment is perfect, please don't go away, I need you now
And
I'll hold on to it, don't you let it pass you by
It's
the state of bliss you think you're dreaming
It's
the happiness inside that you're feeling
It's
so beautiful it makes you wanna cry
It's
the state of bliss you think you're dreaming
It's
the happiness inside that you're feeling
It's
so beautiful it makes you wanna cry
It's
so beautiful it makes you want to cry
This
innocence is brilliant, it makes you want to cry
This
innocence is brilliance, please don't go away
Cause
I need you now
And
I'll hold on to it, don't you let it pass you by
This
innocence is brilliant, I hope that it will stay
This
moment is perfect, please don't go away, I need you now
And
I'll hold on to it, don't you let it pass you by"
Quando la canzone
finì, tutti parvero svegliarsi da un bellissimo incantesimo.
Ci fu un momento di
silenzio, poi tutti urlarono ed applaudirono alla meravigliosa cantante.
Keira si
avvicinò agli amici.
"Allora?"
"Sei bravissima!"
Sirius
l'afferrò per la vita e la fece volteggiare, mentre lei
rideva, felice.
"Grazie a voi che mi
avete dato l'ispirazione."ammise lei.
"La presenterai alla
fine della scuola? All'esame?"chiese Peter.
Lei scrollò
le spalle.
"Credo di
sì."
Ci pensò su.
Poi disse:
"Canterò
questa. Ne sono certa! Abbiamo bisogno di pensare ai nostri bei
momenti!"
"Sarai una cantante
strepitosa ed io verrò a tutti i tuoi concerti!"
Lizzie
l'abbracciò, forte.
"Vi voglio bene. E
questo non cambierà mai."disse Keira, guardandoli ad uno ad
uno.
Ciao
a tutti voi!!!!
Eccomi di nuovo qui per un altro capitolo...volevo solo dirvi che ho
terminato la storia e ora posterò gli ultimi tre capitoli!!!
Spero vi piacciano!!!!!!!!
Un grazie a:
Cherie Lily: non saprei che fare senza i tuoi consigli ed il tuo
aiuto!!! Grazie dei complimenti!!! Dimmi che ne pensi!!!
germana: spero di averti accontentata con Lily e James e Remus
Lizzie!!! Scusa se li ho un pò trascurati, ma mi premeva la
faccenda Sirius e Keira...grazie dei complimenti!!! Dimmi cosa pensi
del nuovo chappy!!!
Ninny: grazie dei complimenti!! Finire? La loro storia?
Macchè...se vuoi un'esclusiva...di loro parlerò
anche in A new life, l'altra mia storia...
SakiJune: Tesoro mio, sai che non posso lasciarli così...ma
non preoccuparti tornerà tutto apposto dopo gli esami (e che
pizza...anche nel mondo magico ci perseguitano...!!!) Grazie dei
complimenti ed attendo con ansia una tua recensione!!!
Lyrapotter: ecco il nuovo chappy, anche se con un pò di
ritardo...scusa scusa scusa!!! Grazie molte dei bellissimi complimenti,
sono felice che la storia ti piaccia!!! Dimmi che ne pensi del
capitolo!!!
Un bacione a tutti voi e mi raccomando, ditemi cosa ne pensate!!!!
Un bacione
Lily Black 90
P.S quasi dimenticavo, la canzone che canta Keira è
Innocence di Avril Lavigne.
So che non è del suo tempo, ma fingete che lo sia e che sia
stata Keira a scriverla e comporla...
Per chi non la conoscesse, consiglio vivamente di scaricarla!!!
Un bacioooooooooo
|
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Capitolo 34 *** Paure ed ispirazioni: Protecting me ***
Paure
ed ispirazioni: Protecting me
Con l'avanzare di maggio avanzava anche il terrore per gli esami ormai
imminenti.
Il sole al di fuori delle mura della scuola sembrava far loro un
dispetto, splendendo sempre di più proprio nei giorni in cui
loro se ne stavano chiusi nel castello a ripassare.
Anche a Gerlos la situazione era analoga.
Dato che era lo stesso programma per entrambe le scuole, Jane ripeteva
con Amanda e Mike, esercitandosi con le pozioni e con gli incantesimi.
Ad Hogwarts ogni giorno i ragazzi facevano una cosa diversa.
Un giorno Lily li aiutava con Pozioni, un giorno James con
Trasfigurazione, un altro Sirius con Incantesimi e Remus con Storia
della Magia.
Oltre a ripassare per l'esame, Keira era intenta anche a comporre le
due canzoni, un duetto ed una da solista.
Ed agitata com'era, aveva preferito non coinvolgere Sirius per non
urlargli contro in un momento di crisi e panico.
Per la canzone da solista era più che sicura.
Avrebbe cantato Innocence, come alla festa di Lizzie.
Il problema era il duetto.
E non sapeva con chi l'avrebbe cantato.
Mike era il suo partner di canto, ma lei avrebbe voluto cantare di
nuovo con Sirius.
Forse avrebbe chiesto il permesso alla preside...
Basta!
Doveva pensare prima al testo e poi al compagno....
Era un giorno caldissimo quel sabato quando il gruppo decise di
scendere in giardino a ripassare.
L'argomento, Storia della Magia by Remus, non era dei migliori, ma
almeno avere vicino il lago e godere ogni tanto di qualche schizzo da
parte dei compagni, era una cosa piacevole.
Sotto il platano c'era ombra e loro vi sedettero ed iniziarono a
ripassare.
I minuti divennero ore e rimasero lì per un bel
pò tentando di ricordare a memoria nomi ed avvenimenti.
Remus, dopo l'ennesima richiesta di ripetere la lezione da parte di
Peter, andò in escandescenza e se ne andò,
maledendo caldo e studio.
Lizzie lo rincorse per calmarlo, mentre Peter ritornò al
castello per tentare di ricordare da solo, dopo il rifiuto degli altri
4 amici.
Keira si alzò dall'erba e prese a passeggiare sulla riva del
lago, schizzata piacevolmente dagli altri compagni.
Mancavano meno di due settimane al suo ritorno a Gerlos.
Guardò il suo ragazzo e le fece male pensarci.
Sapeva che si sarebbero rivisti, in un modo o nell'altro, dopo gli
esami, ma soffriva comunque pensando a quella lontananza anche se breve.
Non si accorse che qualcuno la stava guardando, pensando ad un modo per
fargliela pagare.
Carine Dowlon la fissava con le sue amiche, architettando.
"La deve pagare! La odio!"
Mila, la sua migliore amica, la guardò.
"Solo per via di Sirius e perchè è simpatica a
tutti."
"A quasi tutti!"
Sul volto di Carine si dipinse un sorriso, malvagio.
Puntò la bacchetta su Keira e la mosse in un gesto fluido.
Keira sentì una forza trascinarla in aria ed impedirle di
muoversi.
Sentiva lo sguardo degli altri puntato su di lei, urla rivolte a Carine
ed i suoi amici che correvano in suo aiuto.
Non riuscì a reagire ed a prendere la bacchetta magica.
Carine la scagliò in acqua al centro del lago.
Keira guardò con orrore l'acqua avvicinarsi sempre di
più, finchè non cadde nel lago.
Solo allora l'incantesimo si ruppe e lei potè urlare.
L'acqua era fredda e fu piacevole per via del caldo.
Ma lei detestava l'acqua, ne era terrorizzata.
Sentiva i tentacoli della piovra gigante solleticarla ed
urlò, presa dal panico.
Non sapeva nuotare affatto.
Si mosse convulsamente, tentando di rimanere a galla, ma la
gravità la trascinò verso il basso.
Vide Sirius tuffarsi in acqua, prima di sparire al di sotto di essa.
"KEIRA!"
Sirius nuotò con tutte le forze che aveva in corpo e la
raggiunse, tuffandosi sott'acqua.
Era leggerissima e lui l'afferrò per la vita, trascinandola
in superficie.
Sentì James accanto a lui che gli dava una mano a portare su
Keira.
Lily urlò contro Carine tutte le offese che le passavano per
la mente e la schiatò, furiosa e terrorizzata.
Nessuno fece o disse nulla per fermala, perfettamente d'accordo con lei.
Sirius e James portarono Keira sulla riva del lago e la deposero
sull'erba.
Keira sputò un pò d'acqua e poi giacque, immobile.
"Respira."contastò Remus che era corso lì con
Lizzie, chiamato dalle loro urla.
"Keira...svegliati, dai...Amore..."
Sirius le diede dei piccoli schiaffi sul volto.
"Su!"disse James, mentre Lily e Lizzie tenevano le mani sulle labbra,
terrorizzate.
Keira riaprì gli occhi, lentamente.
Il primo volto che vide fu quello di Sirius, chino su di lei, fradicio
e preoccupato.
"S-S-Sirius..."
Tutti tirarono un sospiro di sollievo.
"Stai bene!"
Sirius la prese tra le braccia e l'abbracciò, forte forte.
"O-ora sì...Cos...?"
"Stavi annegando e Sirius ti ha salvata"
Lily aveva le lacrime agli occhi e l'abbracciò, seguita da
James, Remus e Lizzie.
"Raga...ragazzi...così mi soffocate...."
Tutti risero e la lasciarono andare, sollevati.
Solo Sirius continuò a tenere Keira tra le braccia.
"S-sirius..."
"Dimmi."
"Mi hai chiamato "amore"."
"Sentivi allora..."
"Solo quella parte."
Sirius alzò gli occhi al cielo e la baciò sulle
labbra, chinandosi su di lei.
"Dillo. Dillo ancora."
"Amore."
"Ancora."
"Amore. Sei al sicuro con me. Io sono sempre qui per te quando hai
bisogno di me. Non ti lascerò mai andare.
Ti proteggerò..."
E quella frase, quel discorso le fu d'ispirazione per il duetto.
"Protecting me..."sussurrò.
"Cosa?"
"Mi hai ispirato la canzone per il duetto."
Sirius la guardò ed i suoi occhi brillarono nel vederla.
"Felice di esserti stato d'aiuto."
Carine venne punita severamente dal preside per aver aggredito Keira e
Lizzie e Remus dovettero trattenere Lily, James e Sirius dal
suonargliele.
Spesso rappresentavano la voce della ragione, quei due.
"Entro nel panico quando si tratta dell'acqua."ammise Keira quella
sera, accoccolata sotto le coperte con Sirius al suo fianco.
Avevano appena finito di fare l'amore e Sirius si divertiva a sfiorarle
il volto con la punta delle dita ed a baciarla sui capelli di tanto in
tanto.
"Sarà perchè mia mamma, quando era incinta di me,
quasi annegò. Ma non ho mai imparato a nuotare e se avvicino
ad una fonte d'acqua, rimango sulla riva e non oso entrare. Ho una
paura irrazionale, lo so."
"Non importa. Ognuno ha paura di qualcosa."
"E tu? Cosa temi?"
Sirius parve rifletterci.
"Ho paura di diventare con quelli della mia famiglia."ammise dopo un
pò.
Keira sapeva della sua famiglia ed annuì.
"Non sarai mai come loro. Non sono i nostri geni o il nostro sangue a
dirci cosa fare e come dobbiamo comportarci."
Sirius annuì.
"Lo so. Ed ora ho anche un'altra paura. Ma penso sia quella di tutti
coloro che amano."
"Quale?"
"Quella di perdere te ed i miei amici. Coloro che amo, appunto."
"Anche io."
"Lotterò affinchè questo non avvenga."
"Non sarai affatto solo."
Sirius la guardò negli occhi e per un attimo si perse in
quei pozzi blu.
"Lo so."
Rimase un pò in silenzio.
"Dimmi un pò la canzone per il duetto."
"No, dai! Ora no! E' solo un'idea."
"La voglio sentire lo stesso."
Lei sospirò.
"You, You're always there for me
When I need you most
Day and night you're by my side
Protecting me"
Sirius si schiarì la gola:
"When I feel like crashing down
You seem to be around
There you are
You're not that far 'cause"
Keira sorrise.
"Mi piace."
"A me piaci tu."
Sirius la baciò.
"Anche la canzone. Ma al primo posto ci sei tu!"
"NO! Non voglio andare! Non voglio tornare a Gerlos!"
"NO! Voglio restare qui con voi e con te! Non voglio andare a Hogwarts!"
Ultimo giorno dello scambio culturale.
Da entrambe le parti Keira e Jane erano preda di crisi isteriche.
Era sera e la mattina dopo sarebbero dovute tornare alle rispettive
scuole.
Jane scoppiò a piangere ed abbracciò Amanda, che
piangeva anche lei.
Entrambi le parti avevano deciso di organizzare una festa di addio per
Keira e Jane.
Ma dopo le feste la nostalgia si era fatta fortissima ed entrambe le
ragazze erano scoppiate in lacrime.
"Su! Jane! Ci sentiremo, ci scriveremo. Ci vedremo. Sono solo gli
esami. Dopo potremmo incontrarci di nuovo."
Mike abbracciò e baciò più volte la
sua ragazza.
"Non è vero..."
Jane era adorabile con il broncio e le braccia incrociate sul petto, i
capelli biondi che le incorniciavano il visetto rigato di lacrime.
Mike l'abbracciò ancora ed ancora.
"Ti voglio e ti amo. E non basteranno le distanze a separarci. Te lo
giuro. Ci scriveremo sempre ed ogni giorno, se vorrai."
Mike la prese in braccio e la portò nella sua stanza,
facendola stendere accanto a lui sul letto.
Jane si accoccolò contro di lui.
"Ti amo."sussurrò al suo orecchio e lui sorrise, anche se
con le lacrime agli occhi.
Quell'addio era più doloroso che mai.
La strinse a sè e fece l'amore con la sua ragazza, amandola
più che mai e desiderando averla con sè e dentro
di sè per sempre.
"Boccolosa, sei mia e di nessun altro. Gli esami andranno benissimo e
questa separazione durerà pochissimo. Ci vedremo dopo.
Voglio passare le vacanze con te e con Keth. Anche se dovremmo stare
attenti con lui quando faremo l'amore. Non voglio sconvolgerlo."
Lei rise e lui serbò il ricordo della sua risata nella sua
mente.
Negli ultimi giorni Sirius, Mike, Lily, Lizzie, Remus, Amanda, Peter e
gli altri che amavano Keira e Jane non fecero altro che godere di ogni
attimo passato con le due ragazze.
Immagazzinarono il suono delle loro risate e le loro espressioni nella
mente, per serbarle e custodirle e ripensare ad esse quando fossero
state lontane.
"Ci mancherai tanto!"
Amanda e le altre strinsero Jane in un abbraccio soffocante, mentre
Jane non piangeva.
Sembrava aver terminato in quegli ultimi giorni tutte le lacrime che
aveva.
Mike fu l'ultimo che salutò, baciandolo con foga e passione
ed assaporando le sue labbra, godendo del suo abbraccio vigoroso.
"Ti amo. Alla follia. Mi mancherai moltissimo. Anche se sono pochi
giorni."
Si sarebbero rivisti dopo gli esami.
Prese per mano Keth, che avrebbe vissuto ad Hogwarts durante gli esami,
con il permesso di Silente e se ne andò, attraversando il
camino ed arrivando ad Hogwarts con la Polvere Volante.
"Scrivici e dicci ogni cosa, anche la più insignificante!"
Lizzie abbracciò forte forte Keira e la baciò
sulla guancia.
Fu il turno di Peter e Remus e poi di James.
Lily e Sirius furono gli ultimi.
"Ci vedremo. In bocca al lupo per gli esami."
Lily la coinvolse in un abbraccio stritola-costole. Fu il turno di
Sirius.
Lui la trasse a sè e la strinse al cuore. I loro cuori
battevano forte all'unisono. "Ti amo."dissero all'unisono.
"Jane!"
Il ritorno di Jane fu bellissimo quanto dolorosa fu la separazione da
Keira.
Lily e Lizzie saltarono al collo dell'amica con tanta foga che lei
cadde all'indietro sul pavimento, trascinandosele dietro.
"Che bello! Devi dirci tutto! Com'è Gerlos? E le lezioni? E
soprattutto com'è Mike? Bello? Sexy?"chiese Lizzie.
"Dolce? Simpatico? E con i tuoi nonni? Devi dirci tutto nei minimi
dettagli, altro che lettera! Keth, tesoro! Che bello vederti! Fatti
abbracciare! Come stai? Tutto bene? Ti è piaciuta
Gerlos?"fece Lily.
Fu una raffica di domande e sia Jane che Keth ne furono intimiditi.
"Basta, ragazze! State esagerando! Fateli respirare!"
Era Remus.
Jane corse ad abbracciarlo e dopo di lui fu il turno di James.
"Ciao, Jane."
Era Sirius.
Lei lo guardò, aspettandosi una fitta allo stomaco come
accadeva all'inizio dell'anno.
Non ci fu nulla.
Solo un desiderio di abbracciarlo. Come amico.
Amava Mike. Non provava nulla per Sirius.
"Ciao, Sirius."
Lo abbracciò forte.
"Scusa. Per tutto."
"E' tutto ok. Se non fosse stato per te, inoltre, non mi sarei mai
innamorato di Keira. Grazie."
Sirius non provò nulla nell'abbracciarla.
Anche per lui era stata solo una cotta. Forte, ma una cotta.
Keira era la donna della sua vita. Ora ne era certo, più che
mai.
"Keira!"
Amanda corse dall'amica, stritolandola.
"Ehi! Ciao, Amanda! Come stai? Che bella la tua nuova pettinatura! Che
bello rivederti!"
"Mike! Micelle! Lisa!"
Fu bellissimo rivedere tutti.
Abbracciò forte Kate, la sua amica del cuore, dopo Amanda,
Hannah, Oliver, Emily e tutti gli altri suoi amici.
"Mike! Mi devi dire tutto di Jane!"
Lui rise e la strinse a sè.
"E tu di Sirius, mi raccomando!"
Lei sorrise nel trovarsi di nuovo a casa.
Amava Hogwarts, ma Gerlos era la sua casa e lo sapeva.
"Ora ci restano solo gli esami. E poi ci rivedremo."disseo sia Keira
che Jane.
Ciao a
tutti!!!
Ecco a voi il penultimo capitolo di questa storia...ora che sta quasi
per terminare so che ne sentirò la mancanza, ma
sarò anche felice di averla completata!
Un grazie a:
SakiJune: Grazie, tesoro per il commento! E se vuoi, se lo trovo, ti
invio il lupetto di peluche! Hihi!!! fammi sapere che ne pensi!
Padfoot_07:grazie per i complimenti! Sono contenta che la canzone ti
sia piaciuta! continua a seguirmi, anche se sono pochi i capitoli!!!
LyraPotter: eccoti il nuovo capitolo...è triste
perchè Jane e Keira ritornano alle rispettive scuole, ma
alla fine tutto si sistemerà! grazie e continua a recensire!
Ninny:grazie mille per il commento! Continua a seguirmi!
Un bacio a tutti!!!
Lily Black 90
P.S. La canzone I protecting you è di Aly and Aj. Non
è un duetto, ma l'ho reso così io. Per chi non
conoscesse il gruppo, ne fanno parte Keely di Phil dal Futuro e la
sorella, ovvero Amanda e Allison!
Un bacione di nuovoooooooooooo
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Capitolo 35 *** Gli esami ***
Gli
esami
E gli esami attesi, ma temuti da tutti, arrivarono.
Perchè le cose belle per arrivare sembrano metterci una vita
e le cose brutte, invece, arrivano subito?
Mah! Mistero della vita!
Terrore, paura ed ansia.
Erano quelli i sentimenti che angosciavano gli studenti, sia dall'una
che dall'altra parte.
Primo giorno: Difesa contro le Arti Oscure
Secondo giorno:Trasfigurazione
Terzo giorno: Incantesimi
Quarto giorno:Pozioni
Quinto...sesto....settimo...
Esami scritti ed il pomeriggio quelli orali, sempre della stessa
materia, come nei G.U.F.O.
A Gerlos oltre ai comuni esami c'erano anche quelli di disegno, ballo...
E' inutile e logorroico parlare degli esami di entrambe le parti.
Furono lunghi e ci fu pochissimo tempo per pensare ad altre cose.
Ci furono risate e scherzi, ma soprattutto impegno e studio.
Lettere spedite sia dall'una che dall'altra parte, piene di consigli,
battute e storie.
Scrivevano appena avevano tempo, anche di ciò che avevano
mangiato a pranzo ed a cena.
Erano vicini. Più che mai. Uniti da amicizia ed amore.
Furono giorni e settimane pesanti e lunghe.
E poi...finirono...
Sollievo per Hogwarts, ancora ansia per Gerlos.
Nell'ultimo giorno c'era l'esame di canto.
Essendo in ordine alfabetico, Keira era quasi l'ultima avendo il
cognome che iniziava per S.
E capitò l'ultimo giorno, essendoci, stranamente, pochissimi
con il cognome che iniziava per T, U, V, W, X, Y, Z.
"Andrai benissimo!"
Amanda la prese per mano e la fermò dato che stava
passeggiando su e giù da più di mezz'ora.
"Ho paura. E se sbagliassi?"
L'esame di canto, come quello delle altre attività
artistico-espressive, si svolgeva su un palco, di fronte a professori
ed alunni.
Come un vero e proprio spettacolo.
E Keira, pur non essendo affatto timida, si torceva le mani da mezz'ora.
Ignorava che Lily, James, Remus, Sirius, Lizzie, Jane (entusiasta di
vedere il suo Mike) e Peter avevano ottenuto da Silente il permesso di
andare da lei.
Sirius si era anche accordato con la preside per cantare lui al posto
di Mike, nel duetto con Keira.
La canzone, che aveva avuto in anteprima da Keira, era "Protecting me".
"Sbaglierò!"
Keira era agitatissima.
Kate l'abbracciò e le mise in mano una camomilla.
"La musica è tutta la tua vita. Andrà bene."
"Canterai "Innocence" e "Protecting me". Sono canzoni bellissime.
Andrai fortissimo. Sarà fichissimo."la rincuorò
Mike.
Erano tutti dietro le quinte.
"Tra un pò tocca a me."disse Keira.
"Andrà bene."
"Sanderson! Tocca a lei!"
"Oddio!"
Presa dal panico, Keira fece per fuggire via, ma venne risospinta
indietro da Amanda, Kate e Mike.
"Vai e falli secchi!"la incoraggiarono.
Keira fece un respiro profondissimo ed uscì.
"Inizi con la canzone da solista."le chiese l'insegnante di canto, che
la considerava la sua alunna più promettente.
Keira annuì.
"Waking up I see that everything is ok
The first time in my life and now it's so great
Slowing down I look around and I am so amazed
I think about the little things that make life great
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling "
Continuò, ignorando che già dalla prima frase
aveva tenuto in pugno tutti i presenti.
Cantò, dimentica di tutto e tutti, ispirata e danzando sulle
note della musica e sul suono melodioso delle parole.
"Andiamo! Ha già cantato "Innocence!"
James corse nella platea proprio quando Keira finì la
canzone, seguito dagli altri.
"Sirius..."
Guardò l'amico.
"Pronto."
"Meravigliosa. Stupenda. Lei è un'artista, Keira. Continui
ad incantarci con la sua canzone da duetto."disse la preside.
"Sì, mi servirebbe il mio part..."
"Inizi. Il resto verrà da sè."
La preside sorrise e le fece segno di iniziare.
Guardò tra la folla e vide Sirius ed i suoi amici. Sorrise
al ragazzo della sua allieva. Sarebbe stato tutto perfetto.
"You, You're always there for me
When I need you most
Day and night you're by my side
Protecting me"
S'interruppe, aspettandosi la voce di Mike accompagnarla.
Ma non fu la sua voce a continuare la canzone.
Bensì quella che aveva sentito nei suoi più bei
sogni e che l'aveva accompagnata negli ultimi giorni.
Era la voce di Sirius.
"When I feel like crashing down
You seem to be around
There you are
You're not that far 'cause"
Il ragazzo avanzò lungo il corridoio, tenendo in mano il
microfono.
Indossava solo jeans e maglietta, ma per lei fu una visione celestiale.
Iniziò a cantare e lui la seguì.
"Whenever, where ever baby
You'll protect me
No matter what
Hold me tight with all your might And you'll never let me go
Protecting me"
Sirius salì sul palco.
Le si avvicinò e cantò, sorridendole:
"You listen to me when
I speak out loud and you
You know right when my heart's been bent"
Lui le tese la mano e lei cantò, amando il fatto che lui era
lì con lei.
"When my lifes tumbling around
You take me off the ground
You tell me everythings ok"
Sirius si avvicinò finchè i loro microfoni non si
sfiorarono.
"Whenever, where ever baby
You'll protect me
No matter what
Hold me tight with all your might You'll never let me go"
La fece volteggiare, allontandola per un attimo da lui, ma continuando
a tenerle la mano.
"You'll never let me go
You'll never let me go
You'll never let me go"
Lei si avvicinò e gli sfiorò il viso con una mano:
"When its my turn (My turn)
To help you out (Help you out)
I glady lift you up without a doubt"
Lui la baciò per un attimo, tra la sorpresa della folla.
Nessuno degli insegnanti se ne curò, sorridendo, rapiti,
alla loro unione così affiatata.
"(Whenever) Whenever,where ever baby
You'll protect me
No matter what
Hold me tight with all your might You'll never let me go (Let me go)
Whenever, where ever baby
I'll protect you
No matter what
Hold you tight, with all my might
And I'll never let you go (Let you go)"
Erano vicinissimi quando cantarono le ultime due strofe, occhi grigi in
occhi blu.
"You, you're always there for me
When I need you most
Day and night you're by my side
Protecting me
Protecting me"
La folla esplose in un mare d'applausi.
Keira saltò al collo di Sirius.
"Sei un folle...come sei...come..."
"Il piano è mio e di James. Silente ci ha dato una mano e la
preside e Mike sapevano tutto."
"Io...non so...come..."
"Baciami. Stai con me. Chiedo solo questo."
Lei lo abbracciò forte forte.
"Sono troppo persa in te. Non potrei mai lasciarti."
Sorrisero nel vedere Mike e Jane baciarsi con dolcezza in fondo alla
sala.
"I protecting you, I loving you...forever..."
Le sussurrò lui all'orecchio.
Keira lo baciò sulle labbra, ancora ed ancora, mentre Lily e
James, Remus e Lizzie e Mike e Jane seguivano il loro esempio.
"Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno."
~ Pablo Neruda
The End
Spazio dell'autrice:
E dopo molti mesi ho finalmente concluso questa storia.
Spero che vi piaccia e vi prego fatemelo sapere!
Sono molto legata a "I protecting you..."; è la prima storia
che pubblico e che concludo...mi ha fatto sognare ed insieme disperare,
nei momenti di crisi d'ispirazione...
Ma devo ringraziare le persone che mi sono state vicino e che mi hanno
sempre consigliato, nei momenti di bisogno.
Grazie, non avrei finito senza di voi.
Grazie Jayne, delle tue e-mail, della tua amicizia, dei tuoi consigli,
del tuo affetto, di tutto...
Grazie Saki, perchè hai saputo consigliarmi,
perchè mi hai tirato su il morale quando era a terra e
perchè sei una persona speciale...
Grazie Cherie Lily, per le nostre chiacchierate, per la nostra
amicizia, e per i tuoi commenti...
Grazie Dragonball93, per essere una mia fan, per i tuoi complimenti,
che non merito...non sono così brava come dici, per ogni
cosa...
E grazie a tutti coloro che hanno messo la mia storia tra i loro
preferiti...troppo onore, ragazzi, vi adoro!!!
1 - 19sunflower88
2 - Angel for the
Darkness
3 - Angelgirl1993
4 - beabi
5 - Bella Redi
6 - carolina
7 - Dragonball93
8 - emma95
9 - fanny91
10 - germana
11 - GiulyMPotter90
12 - gossipgirl
13 - gypsy_rose90
14 - igniflia
15 - Ina
16 - jaily
17 - Jaku
18 - Jayne
19 - jellicalcat
20 - JoeyPotter90
21 - kre92
22 - Krystal_91
23 - ladyarle
24 - Lally_the best
25 - LilyChan
26 - littledancer89
27 - Maira_Hermione96
28 - mar
29 - meli_mao
30 - mijagi
31 - naru_sasu_fan
32 - ninny
33 - Padfoot_07
34 - PikkolaGrandefan
35 - pRiNcEss LiLlUzzA
36 - Princess_jadore
37 - SakiJune
38 - Sallulla
39 - sarita46
40 - Scarcy90
41 - seall
42 - sir daniels
43 - Slytherina
44 - Thaleron
45 - V@le
Vi ringrazierei uno per uno, ma finirei per essere troppo logorroica...
Grazie per i commenti e per i consigli...
Vi adoro,
Un bacione a tutti voi
Lily Black 90
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