I protecting you, I loving you..forever

di LucreziaPo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I protecting you ***
Capitolo 2: *** uno spiacevole malinteso ***
Capitolo 3: *** I loving you ***
Capitolo 4: *** Voglio sapere la verità! ***
Capitolo 5: *** Noi ti amiamo per quello che sei!!! ***
Capitolo 6: *** News a Hogwarts....shall we dance? ***
Capitolo 7: *** Grifondoro-Serpeverde ***
Capitolo 8: *** sii te stesso ***
Capitolo 9: *** preparativi per il gran ballo.... ***
Capitolo 10: *** senza maschera ***
Capitolo 11: *** Minacce ***
Capitolo 12: *** non ho scelta...iniziazione ***
Capitolo 13: *** andrà tutto bene...almeno lo spero! ***
Capitolo 14: *** torture ed allenamenti ***
Capitolo 15: *** ed il patto venne rotto! ***
Capitolo 16: *** non permetterò a nessuno di farti del male... ***
Capitolo 17: *** fine di una storia... ***
Capitolo 18: *** ed ecco che arriva...Keira! ***
Capitolo 19: *** Vacanze ad Hogwarts, Quidditch e regali imbarazzanti ***
Capitolo 20: *** prime esperienze ***
Capitolo 21: *** gite fuori porta e ritorni... ***
Capitolo 22: *** il mistero Jane s'infittisce...che fare? ***
Capitolo 23: *** primi impatti ***
Capitolo 24: *** baci e rivelazioni... ***
Capitolo 25: *** uscite ad Hogsmeade e caraffe di zucca ***
Capitolo 26: *** partita e confessioni ***
Capitolo 27: *** la forza dell'amore ***
Capitolo 28: *** Ho paura di rischiare, di essere ferito ancora... ***
Capitolo 29: *** perdite ed affetti ***
Capitolo 30: *** ti amo ti amo ti amo...forever Keira e Sirius ***
Capitolo 31: *** tutto si risolve... ***
Capitolo 32: *** As a Crystal Flower and Kiss the rain ***
Capitolo 33: *** Festa di compleanno: Innocence ***
Capitolo 34: *** Paure ed ispirazioni: Protecting me ***
Capitolo 35: *** Gli esami ***



Capitolo 1
*** I protecting you ***


I protecting you, I loving you….forever

Mai, neanche nei suoi sogni più sfrenati e folli, Lily avrebbe mai immaginato che si sarebbe innamorata di lui…

Se qualcuno gliel’avesse predetto, probabilmente sarebbe scoppiata a ridere.

Lei e lui?

Certo, come no!

Eppure, contrariamente a ciò che pensava, ogni volta che i loro sguardi s’incrociavano, lei sentiva un groppo alla gola e le farfalle allo stomaco e pensava solo a lui, ai suoi capelli, le sue mani, la sua voce, così calda e melodiosa…

Lily era seduta in Sala comune fissava il ragazzo poco distante da lei, mentre parlava con il suo migliore amico

“Ehi!

Lily, ci sei?

Terra chiama Lily Evans!

Ci sei, cara?”

Jane le sventolò una mano davanti al viso e Lily sobbalzò, distogliendo gli occhi da James.

“Sì, scusa, Jane!

Mi ero distratta un attimo!

Che stavi dicendo?”

“Parlavo di Sirius, mentre tu eri impegnata a mangiarti con gli occhi il suo migliore amico!”

Jane rise ed arrossisco.

“E’ così evidente che mi piace?”

“Solo per chi lo sa, non preoccuparti ed io sono miss affidabilità.

Ma perché non gli dici che ti piace?

Che aspetti?”

“No, farei la figura dell’idiota e poi lui sta uscendo con quella Maggie!”

“Sì, quella Corvonero smorfiosa.

Ieri a lezione di trasfigurazione si vantava delle  avventure sessuali di James.

Ha detto che l’ha…”

“Jane!

Non m’interessa!”

Lily era arrossita di botto.

Non le andava tanto di sentir parlare degli attributi sessuali del ragazzo che le piaceva da più di un mese.

“Scusa.

Ma perché non gli dici la verità?”

“No e poi no!

Non gli interesso più e poi Mark mi ha invitata ad uscire ieri ed io ho accettato!”

“Ma se ti piace un altro!

A che gioco stai giocando?”

“A lui non interesso!”

“Ma Mark è un Serpeverde!”

“E con questo?”

“Con questo?

Lily, hai mai pensato che potesse uscire con te solo per…scommessa?”

Jane era arrossita.

“Che cosa sai?”

“Senti, io te lo dico, ma poi giurami di non arrabbiarti!”

Lily annuì.

Era pronta a tutto…tranne a quello che lei le disse dopo.

“Ha fatto una scommessa con i suoi amici.

Vince 20 galeoni se riesce a baciarti ed a portarti a letto.

“C-cosa?”balbettò.

Jane si avvicinò all’amica e l’abbracciò forte.

“Mi dispiace così tanto.”

I lunedì mattina sono sempre odiosi da qualsiasi punto di vista.

È sempre dura abbandonare il tepore del tuo letto e l’ozio di due giorni di vacanze.

A rendere ancora più odioso il lunedì era il fatto che tutte, e dico TUTTE, le lezioni erano in comune con i Serpeverde.

Che bello!

Quindi Lily doveva per forza vedere Mark e dirgliene quattro.

Se mai ci fosse riuscita…cosa di cui dubitava altamente!

Mark le piaceva, era un bel ragazzo, alto, biondo, simpatico, diverso dagli altri Serpeverde…o almeno così credeva quando aveva accettato il suo invito.

Poi Jane l’ aveva fatto ricredere!

Che stronzo che era!

Verso la fine della giornata mi viene a cercare, il sorriso spavaldo stampato sul volto, lo stesso sorriso che ha sempre James, ma non credo che lui farebbe mai delle scommesse del genere.

“Ciao!”salutò, ricevendo un cenno in cambio.

“Senti, bella, per stasera…”

“Non se ne fa più nulla.”

Il tono di voce della ragazza era freddo, ma dentro di sè ribolliva di rabbia.

La campana era già suonata da un pezzo e nel corridoio erano solo in due.

“Cosa?

Perché?”

“So della scommessa.”

Avrebbe immaginato qualsiasi reazione, ma non quella che ebbe lui.

Si aspettava sbigottimento, vergogna, invece lui scoppiò a ridere.

“Bene!

Allora è tutto più semplice!”

Si avvicinò e la bloccò contro il muro, chinandosi su di lei per baciarla, ma lei si scostò, evitandolo.

“Lasciami, Mark!

Non voglio!”

“Non m’importa un accidenti di ciò che vuoi, sporca mezzosangue!

Credevi che volessi uscire con te solo perché sei una bella ragazza?

Per me sei identica a tutte le altre puttane che ho avuto!”

“Solo che io non sono come loro!”

Lily non era la ragazza che si faceva sottomettere e gli assestò una bella ginocchiata in quel punto, sgusciando via.

Non raggiunse neanche la metà del corridoio, però, che un incantesimo d’inciampo la fece cadere e immobilizzare.

Mark rise, avvicinandosi alla sua preda, che terrorizzata, tenta di liberarsi.

Si chinò su lei e Lily riuscì a sentire il suo alito.

Stava per baciarla, per farle del male e lei non poteva fare nulla per ribellarsi.

 “LASCIALA STARE!”urlò una voce e Mark venne sbalzato all’indietro, mentre l’incantesimo si sciolse, liberando Lily.

La ragazza balzò in piedi, piangendo e si appoggiò al muro, il volto coperto dalle mani.

Non aveva visto in faccia il suo salvatore, ma sapeva chi era poiché aveva riconosciuto la voce.

James Potter si avvicinò a lei e le mise le mani sulle spalle.

“Lily…lily, stai bene?

È riuscito a…”

Lily scosse la testa e James tirò un sospiro di sollievo.

Le scostò le mani dal viso per vederla meglio e Lily arrossì tra le lacrime sotto quello sguardo indagatore e penetrante.

James puntò la bacchetta verso lo schiantato Mark e lo immobilizzò.

“Così non dovrebbe dare più problemi.”

“G-Grazie.”

“Di niente.”

James si chinò su di lei e l’abbracciò forte, confortandola.

“Come facevi a sapere che ero nei guai?”

“A pranzo ho sentito Jane parlare di te e Mark e della scommessa e non vedendoti ho temuto il peggio.”

“SE non fossi venuto…”

“Lo so, ma ora non pensarci più.

Sei al sicuro, ci sono io.”

“Cosa farebbe la tua ragazza se ti vedesse abbracciato a me?”

“Chi?

Maggie?

Non stiamo mica insieme.”

Inconsapevolmente, Lily tirò un sospiro di sollievo.

“E’ stata solo un’avventura.”

Presero a camminare, Lily stretta a james, diretti verso la Sala Grande.

“Ehi!”esclamò James d’un tratto.

Lily sobbalzò.

“Cosa?”

“Non mi hai rimproverato per averti chiamato Lily!”

Lily non se n’era neanche accorta, a dir la verità.

“Già.”

“Quindi devo presupporre che qualcosa sta cambiando?”

James la guardò, sorridendo, speranzoso.

“Può darsi….”

 

To be continued

 

So già che avevo scritto una James/Lily, ma ho deciso di farne un’altra e di cambiare il corso degli eventi.

Spero vi piaccia.

Commentate!!!!!!!!!!

Vi prego!!!!!!

kiss

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Capitolo 2
*** uno spiacevole malinteso ***


“Lily!”

Jane corse incontro alla sua migliore amica e le gettò le braccia attorno a collo.

Lily sorrise, spiazzata da tanta agitazione.

Dopo il salvataggio James l’aveva portata nella Sala Comune ed era rimasta con lei tutta la giornata, ignorando amici e lezioni.

Era stato strano parlare con lui.

Era molto diverso da come se l’era immaginato e Lily si sorprese di potergli raccontare tutto.

Le ore erano volate e lui l’aveva lasciata sola solo verso sera, quando appunto Jane le era corsa incontro.

“Come stai?”chiese staccandosi da lei.

Aveva una faccia stravolta.

“Scusa se non sono venuta prima, ma non potevo abbandonare le lezioni!

Già la McGranitt era furiosa perché tu e James non c’eravate!

Cos’è successo?

Stai bene?

E Mark?”

Lily rise di fronte a tante domande e le raccontò tutto.

“Che cosa ha provato a fare?”

La domanda di Jane venne quasi urlata e fece voltare le persone presenti nella Sala Comune dei Grifondoro.

Jane arrossì e ripetè la domanda a bassa voce.

“E James ti ha salvata?”

Lily annuì.

“E’ stato molto dolce ed è stato con me fino a qualche minuto fa.

Se n’è andato dicendo che doveva fare una cosa con Sirius e Remus.”

“Sei rimasta con lui tutto il pomeriggio?

E non è successo nulla?”

“No.

Abbiamo solo parlato.

È stato bello.

E poi c’è un’altra novità: lui e Maggie non stanno insieme, per lui è stata solo un’avventura.”

Jane fece un gesto trionfante e sorrise radiosa all’amica.

“Tornando a Mark, secondo me dovresti dirlo alla McGranitt.

E se ci riprovasse?”

“James era dello stesso avviso ed ha deciso che mi avrebbe protetta da qualche altro suo attacco.”

“Che vuole fare, la tua guardia del corpo?”

Lily rise.

“Una cosa del genere, sì.

Ha detto che avrebbe chiesto aiuto anche a Sirius ed a Remus!”

“Ehi!

Lo stai chiamando per nome!

E anche i suoi amici!

Che cosa ti è preso?”

Era la stessa domanda che le aveva rivolto James.

“Niente.

Solo che lo sto vedendo sotto un altro aspetto, un aspetto migliore di quello a cui ero abituata.”

“Quindi potrebbe nascere qualcosa tra di voi?”

Lily annuì e Jane emise un gridolino subito zittito dalla ragazza.

“Ma sei impazzita?

Non strillare così!

Scusa, solo che sono felice per te!”

Lily rise.

Era felice anche lei ed ora era certa che la situazione sarebbe cambiata, ed in meglio.

Nei giorni successivi Lily notò che James aveva mantenuto la promessa di proteggerla.

Ovunque andasse lui o i suoi amici le camminavano affianco.

Questo non le diede fastidio, anzi, ma diede modo a Sirius di frequentare di più Jane.

La migliore amica di Lily era innamorata da secoli di Sirius, ma, orgogliosa com’era, non gliel’aveva mai confessato.

Sembrava bastarle rimanere solo con lui e parlargli e annegare nei suoi occhi di ghiaccio.

Solo quello…per ora…

Lily e James si trovarono sempre di più nel parlare e l’intera Hogwarts rimase stupita nel constatare che i due più agguerriti nemici ora andavano d’amore e d’accordo e che l’anonima amica di Lily ora chiacchierava a più non posso con il ragazzo più sexy della scuola, ovvero Sirius Black, eterno playboy.

Sembrava che il mondo si fosse capovolto.

Era venerdì mattina e James Potter camminava senza pensieri per il corridoio diretto in biblioteca, dove si sarebbe incontrato con Lily per studiare.

Sembrava che lei avesse finalmente cambiato idea sul suo conto e che fosse decisa a dargli una possibilità ed uscire con lui.

Per questo motivo James aveva smesso di fare l’arrogante e di prendersela con Piton, almeno quando lei era nelle vicinanze, tentando di mantenere il suo status precario.

“Jamie!

Ehi, Jamie!”

Una fastidiosa vocina penetrante lo distrasse e infastidì, costringendolo a voltarsi.

Era Luana Sanderson, Tassorosso che da mesi tentava di ottenere un’uscita con lui.

Quando finalmente lui l’aveva accontentata lei non aveva fatto altro che dire a tutta Hogwarts che stavano insieme.

Un grattacapo che James dovette risolvere, smentendo tutto a destra ed a manca e chiarendo con Luana.

Tuttavia la ragazza non si era ancora arresa.

“Sì?”chiese, seppur infastidito.

Lei per tutta risposta si avventò su di lui e lo baciò con ardore.

Una risposta decisamente poco verbale.

James sentì un rumore alle sue spalle e si staccò velocemente Luana da dosso, schifato, pulendosi la bocca con la manica della divisa.

Dietro di loro c’era Lily che nel vederli aveva lasciato cadere i libri che reggeva per terra.

“Lily…”

Lei lo guardò, lanciandogli lo stesso sguardo schifato che lui aveva riservato a Luana poco fa.

“Ti credevo cambiato.

Invece, sei sempre il solito, Potter!

Ed io che sono stata così stupida da voler darti una possibilità!”

Detto ciò corse via, lasciando i libri per terra e uno James orripilato.

“Finalmente se n’è andata!

Allora dov’eravamo?”

La voce di Luana era maliziosa e lei tentò di baciarlo ancora, ma James arretrò, disgustato.

“Stai lontano da me!

Non osare più avvicinarti!

Tra noi due non c’è stato e non ci sarà mai nulla!”

Dopo corse via anche lui, raccogliendo i libri di Lily da terra e dirigendosi verso la Sala Comune.

 

Ora anche questo capitolo è concluso e spero vi piaccia.

Ringrazio tutte le persone che mi hanno recensito!!!!!

Vi adoro!!!

Kiss

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Capitolo 3
*** I loving you ***


“Stupida, stupida, stupida!

Come ho fatto a credere che potesse essere cambiato, che potesse essere diverso?

Come mi sento un’idiota!”

Lily corse nel suo dormitorio e si chiuse dentro, scoppiando a piangere come una disperata.

Si sentiva tradita, umiliata, gli voleva dare una possibilità e lui che faceva?

Baciava un’altra!

Ecco che cosa si ottiene nel fidarsi di altre persone!

Solo un pugno di mosche!

Lasciò che le lacrime le rigassero le guance bollenti e si lasciò scivolare lungo la porta, stringendosi le ginocchia al petto.

Com’era stata stupida!

Aveva anche lasciato i libri per terra, dopo che li aveva fatti cadere!

Ma ora non le importava!

Aveva sperato in lui, l’aveva aspettato in biblioteca per quasi mezz’ora, avrebbe voluto stare con lui e sentirlo parlare, guardarlo, amarlo…ed ora più nulla!

“Lily…”

Era la sua voce.

“Lily, lo so che sei lì dentro.

Ti prego scendi giù, lo sai che non posso salire nel vostro dormitorio!”

Lei non rispose, non gli avrebbe dato quella soddisfazione.

James provò altre volte a parlare con lei, ma dopo un’ora si arrese e Lily non lo sentì più.

O almeno così credeva.

Dopo meno di dieci minuti, sentì qualcuno bussare alla finestra della sua stanza e con orrore vide James a cavallo della sua scopa che bussava insistentemente sul vetro.

“DEVO PARLARTI!
TI PREGO!”

Lily provò ad ignorarlo, ma non ci riuscì.

Andò verso la finestra e l’aprì.

James abbozzò un sorriso.

La sua Lily era bellissima anche con i capelli arruffati e gli occhi gonfi.

“Che vuoi?”chiese lei.

“Spiegarti.”

“Fallo!”

“Non posso entrare?”

“SE vuoi parlarmi rimani lì sospeso o puoi anche andartene.”

James non ci pensò neanche un secondo.

“Rimango qui.”

Lily incrociò le braccia sul petto e lo guardo, aspettando che parlasse.

Avrebbe voluto spingerlo di sotto, urlargli contro, ma qualcosa gliel’ho impediva, così rimase immobile ad aspettare.

“Non è come sembra.”

“Ah, no?

Vi ho visti che vi baciavate, mentre io ti aspettavo come una stupida in biblioteca!”

“Lo so e mi dispiace, ma ti prego!

Credimi!

È stata lei!

Io non l’avrei mai baciata!”

“Stavate insieme!”

“Macchè insieme!

È stata una voce che ha messo lei in giro ed oggi mi ha baciato!

Ti prego!

Credimi, Lily!”

“Non ti credo!”disse lei anche se avrebbe voluto farlo con tutto il cuore.

James abbassò lo sguardo, sospirando forte.

“Me la dici una cosa, Potter?

Perché io?

Perché mi tormenti da anni?

Che cosa vuoi da me?

Ha decine di puttane con cui fartela, cosa vuoi da me?

Avermi come trofeo?

Mi vedi come una sfida, una scommessa, cosa?

Dimmelo perché sto impazzendo!”

James alzò lo sguardo e la guardò negli occhi.

“Io ti amo, Lily Evans.

È questa la ragione che mi ha spinto a “tormentarti”, come dici tu…

Tutte le mie richieste, i miei inviti, non erano per una scommessa o per una sfida.

L’ho fatto perché ti amo!

Ti amo!

E tu non lo hai mai accettato, perché anche se te l’ho detto mille volte tu hai creduto che ti prendessi in giro e non mi hai mai creduto!

Ed ora sono qui, sospeso a centinaia di metri di altezza, rischiando una punizione, al freddo ed al gelo solo per chiarire con te!

Ti sembrano cose che farei per una scommessa?

Per chi mi hai preso?

È questa la considerazione che hai di me?

Pensi che ti userei come ha fatto Mark?

Pensi questo, eh?”

Era ferito e si vedeva.

Ma a colpire Lily erano state le sue prime parole.

“Mi ami?”chiese, stupefatta.

“Sì, più di chiunque altro.

Sei tutto per me!”

Rimasero in silenzio per un po’.

Poi James le tese la mano.

“Monta su!

Ti porto a fare un giro così possiamo continuare a parlare!”

Un po’ titubante Lily accettò e montò sulla scopa dietro James.

James fece un giro per il parco di Hogwarts, ben attento a non farsi vedere.

Tutti e due tacevano.

Lily si teneva aggrappata alla divisa del ragazzo.

Poggiò la testa sulla sua spalla.

James se ne accorse, ma non disse nulla.

Ancora quel silenzio, quell’oppressivo silenzio.

Perché non dicevano nulla?

Eppure c’era di cui parlare!

Fu Lily a spezzare quel silenzio.

“Scusami.”disse solo.

James l’avrebbe fissata, stupito, se solo avesse potuto, ma impegnato com’era a dirigere la scopa, si limitò a dire:

“Cosa?”

“Scusami se non ti ho mai creduto.

Scusami, avrei dovuto fidarmi di te!

Credevo che scherzassi tutte le volte che mi dicevi “ti amo”.”

“La colpa è anche mia.

Non dovevo darti motivo di dubitare, invece ero sempre con tantissime ragazze, facevo sempre l’idiota e l’arrogante.

Avevi di che dubitare.

Dovevo essere me stesso sin dall’inizio e dirti ciò che provavo.”

Lily si strinse a lui.

“Ti amo anch’io.”gli sussurrò all’orecchio.

Quello sorprese così tanto James che perse il controllo della scopa ed entrambi caddero nel vuoto.

Fortunatamente erano a pochi metri dalla terra e non si fecero nulla.

“Ohi, ohi!”

Lily si tastò la testa, gemendo.

“LILY!”

James le corse accanto.

“Oddio, scusa!

Ti sei fatta male?”

Nel vederlo così agitato Lily scoppiò a ridere.

“Io mi preoccupo e tu mi ridi in faccia!”

James fece l’offeso.

“Scusa!

E che…oddio, ti ho detto che ti amo e tu ci fai cadere dalla scopa!

Che razza di cercatore sei?”lo prese in giro lei.

“Mi hai colto di sorpresa!

E poi…dicevi sul serio o solo per assecondarmi?”

“C’è una cosa importante che devi sapere di me, James Potter!

Io non assecondo mai nessuno!”

“Dicevi sul serio!

Oddio, oddio, oddio!”

“Smettila!”

Lily scoppiò a ridere e si avvicinò.

James la fissò e si mise a ridere anche lui.

Per un bel po’ non riuscirono a fermarsi, poi James disse, con le lacrime agli occhi per il gran ridere:

“Meno male che non ci siamo fatti nulla, cadendo!”

“Già.”

Lily annuì e di nuovo calò il silenzio, non opprimente come quello di prima, ma pieno di sguardi dolci e significativi.

Erano entrambi seduti sull’erba fresca e faceva abbastanza freddo.

James si accorse che Lily tremava e si tolse il mantello per metterglielo sulle spalle.

“G-grazie.”balbettò lei.

I loro volti erano così vicini che James avrebbe potuto contarle le lentiggini…si chinò piano su di lei e non incontrò alcuna resistenza.

Lily aveva chiuso gli occhi e aspettava il bacio…quello che entrambi avevano atteso da una vita…

Si baciarono con dolcezza, ma anche con passione e amore.

Si staccarono dopo un po’ e sussurrarono un “ti amo” all’unisono.

“Non ti lascerò mai!”

James si chinò su di lei e la prese tra le braccia, stringendosela al petto con una mano, mentre con l’altra reggeva il manico di scopa.

Rimasero così abbracciati tutta la sera, nella Sala Comune, davanti al fuoco.

Non ci fu bisogno di parlare….bastava solo la presenza dell’uno e dell’altra….

 

 

Scusate per il capitolo precedente, so che vi ha fatto arrabbiare vedere James che veniva baciato da Luana!!!

Spero di essermi riscattata con questo nuovo capitolo…so che gli avvenimenti succedono in maniera un po’ troppo veloce…cercherò di rallentare!!!

Un kiss a:

ginnygirl

Lady_Malfoy_4ever

HermyKitty

Potterina_88_

Un kiss a tutti quelli che la commenteranno!!!!!!!

Vi adoro!!!!!!!

 

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Capitolo 4
*** Voglio sapere la verità! ***


Essere la ragazza del cercatore di Grifondoro e di uno dei ragazzi più popolari della scuola portava molti aspetti positivi.

Primo fra tutti era il fatto che lei fosse diventata all’improvviso la ragazza più popolare della scuola, essendo in compagnia di James e poi altre cose come il sentirsi protetta in continuazione e molte altre cose.

Cosa negativa era dover affrontare la gelosia delle tantissime ragazze cotte di James.

Non poteva camminare per i corridoi senza ricevere occhiatacce e auguri mortali da parte loro.

Ma a Lily tutto ciò non importava.

Per la prima volta nella sua vita si sentiva felice ed amata, soprattutto.

James era un ragazzo meraviglioso e l’amava profondamente.

Quando studiavano ad esempio, lui si metteva sempre a fissarla e non distoglieva mai lo sguardo da lei, come se volesse mangiarsela con gli occhi.

Ogni volta che lo faceva Lily si metteva a ridere, contenta di tutte quelle attenzioni.

Inoltre frequentare James l’aveva spinta a conoscere anche il resto dei Malandrini.

Remus lo conosceva già, poiché erano entrambi prefetti, e stando con il gruppetto iniziò a conoscere meglio anche Sirius.

Era molto simile a James come carattere, casinista, testardo e molto impulsivo e coraggioso.

Anche lui era cambiato nel corso degli anni ed aveva smesso di essere il tipico ragazzo arrogante e strafottente.

Era un ragazzo bellissimo, con i capelli neri e gli occhi di ghiaccio tipici dei Black ed un’eleganza innata.

Era molto leale e legatissimo a James e stando con loro, capì che sarebbe morto piuttosto di far soffrire l’amico.

Adesso iniziava a capire come Jane si fosse innamorata di lui.

Se non fosse innamorata di James, si sarebbe certamente messa con Sirius.

Quel ragazzo aveva un magnetismo incredibile.

Peter, invece, era un tipo anonimo; sembrava non avere personalità o idee e seguiva gli amici in tutto, dalle malandrinate alle semplici abitudini.

Sembrava più la loro ombra che uno di loro.

Ma James, Sirius e Remus gli volevano bene, quindi Lily prese a smettere di elencare le sue differenze nei confronti dei Malandrini.

Inoltre, Lily, curiosa come sempre, prese a notare una certa agitazione del gruppetto ad un certo punto del mese.

Iniziavano a confabulare tra di loro, escludendola e parlando di chissà cosa.

“E’ tutto ok?”chiese al suo ragazzo, dopo una di queste strane, per lei, chiacchierate.

James annuì distratto.

“Non preoccuparti.

È tutto sotto controllo.”

“So che mi state nascondendo qualcosa, James.

Non sono stupida.

Sono anni che sospetto qualcosa.

Combinate qualcosa che non dovreste fare, vero?”

James non rispose.

Le prese la mano e se la portò alle labbra.

“Non facciamo nulla di male.”

Sotto lo sguardo scettico della fidanzata, continuò:

“Facciamo solo la cosa giusta.”

“Cosa?”

“Non lo puoi sapere.”

“James…

Andiamo sono la tua ragazza, perché mi tieni all’oscuro?

Non ti fidi di me?”

“NO!

Non è per questo, devi credermi!

È solo che un segreto che riguarda tutti noi e quando ci riterremo pronti per dirtelo lo faremo.”

“Promesso?”

“Promesso.”

Nonostante le parole rassicuranti di James, Lily non potè non notare un certo cambiamento nel loro atteggiamento nei giorni seguiti, soprattutto in Remus.

Lo vedeva sempre più stravolto, stanco, una stanchezza che non aveva nulla a che fare con la scuola, poiché essendo all’inizio, i compiti e le cose da fare erano poche.

E anche se gli aveva domandato il perché di quella stanchezza, non aveva ottenuto un bel niente.

“Guarda, Lily!

Che bella luna che c’è stasera!”

La voce di Jane distolse Lily dai compiti.

Era venerdì sera e tutte e due se ne stavano nel dormitorio a studiare o a leggere un libro o semplicemente a rilassarsi.

Lily mise da parte il libro di Pozioni e si avvicinò alla finestra dove Jane era appoggiata.

Era vero.

C’era una bellissima luna piena quella sera e l’aria piacevolmente fresca, le spettinava i capelli rosso scuro.

“Dov’è James?”chiese Jane, sedendosi sul suo letto ed afferrando il libro lasciato dall’amica.

“Non lo so.

Ha detto che aveva da fare questa sera.

Con i suoi amici.”

“Sono davvero misteriosi certe volte, non pensi anche tu?”

“Sì, a volte lo sono.

Ma quando ho chiesto spiegazioni a James sul loro strano comportamento e su tutti quei segreti, non mi ha voluto dire nulla.”

“Sono certa che lo farà appena potrà.

Ti ama a tal punto che ti direbbe anche le volte che va in bagno per non tenerti all’oscuro.”

Lily si mise a ridere, contagiando anche Jane.

Quando tornò a posare lo sguardo sul parco sottostante si accorse di una cosa che fino a poco fa non c’era.

Vicino ad un albero, al limite della Foresta Proibita c’era un gruppetto di persone.

Una cicciotella se ne stava in disparte, mentre altre due stavano sorreggendo un altro che sembrava star male.

Una di quelle figure si voltò un attimo e venne illuminata dalla luce della luna e Lily la riconobbe.

Era James e l’avrebbe potuto riconoscere anche a occhi chiusi.

E quello accanto a lui era sicuramente Sirius e gli altri due Remus e Peter.

Ma cosa stavano combinando?

“Torno subito.”disse a Jane, ma accortasi che l’amica aveva avuto una botta di sonno e ronfava sul suo letto, prese al volo il mantello e corse fuori, stando ben attenta a non farsi beccare da Gazza.

Fortunatamente raggiunse il portone d’ingresso ed uscì all’aria fresca della notte dirigendosi verso il punto dove aveva visto i suoi amici.

Ma dov’erano finiti?

La luce della luna illuminava i prati e si rifletteva nel Lago Nero.

Era uno spettacolo e Lily avrebbe tanto voluto godersi questa visione con il suo ragazzo, invece che passeggiare per i prati rischiando di venir espulsa.

Ma la curiosità e la voglia di sapere era così grande!

“James! Sirius! Remus! Peter!

Dove vi siete cacciati?”

Si avvicinò cautamente al Platano Picchiatore e fece molta attenzione nel passarvi accanto.

Non voleva certo esser presa a frustate da un albero!

Ma dov’erano finiti quei quattro?

E se si fossero cacciati nei guai?

Doveva trovarli.

Era proibito uscire fuori di notte, e se si erano avventurati nella Foresta Proibita erano davvero nei pasticci.

“Lumus..”sussurrò accendendo la punta della sua bacchetta e non senza un brivido s’addentrò nella Foresta.

Non si era mai avventurata lì, ma la voglia di sapere e la paura che fosse successo qualcosa di brutto a quei quattro ebbe la meglio.

“Dove vi siete cacciati, ragazzi?

Andiamo, uscite fuori!

Sono preoccupata per voi!”

“E curiosa di sapere cosa combinate una volta al mese.”pensò, ma non lo disse.

Un rumore secco la fece sobbalzare e si voltò di colpo, per poi accorgersi che aveva calpestato un rametto secco.

“Andiamo, Lily!

Sei una Grifondoro e non puoi avere paura di una Foresta anche se infestata da creature che non conosci!”si disse, ma invece di calmarsi, si agitò sempre di più.

Si era addentrata moltissimo, pur camminando pianissimo e il punto dov’era entrata era già stato coperto dagli alberi.

Che bello!

Ora come diamine faceva a tornare indietro?

Chiamò nuovamente i ragazzi, ma non ottenne nulla come prima.

All’improvviso sentì un brivido correrle dietro la schiena.

Si sentiva osservata, anche se non vedeva nessuno.

Poi qualcuno, o qualcosa si mosse tra gli alberi.

Sobbalzò, arretrando e nel farlo calpestò un rametto, spezzandolo e producendo uno schiocco.

“James?

Sirius?

Siete voi?

Vi prego, smettetela, non è affatto divertente!

Avete ragione, non avrei dovuto seguirvi, ma ora basta!

Me l’avete fatta pagare abbastanza!”disse al cespuglio.

Ma quello che ne uscì fuori non era né James, né tantomeno Sirius.

Il pelo lungo, più grande di un lupo normale, gli occhi gialli spalancati verso di lei ed i denti digrignanti in una sorta di sorriso maniacale.

Era un lupo mannaro e lei era sola, armata solo della bacchetta magica e senza la minima idea di come fare per difendersi.

Voleva urlare, scappare, allontanarsi, ma era pietrificata dalla paura.

Quando il lupo mannaro si mosse, riuscì ad arretrare.

Fu una pessima mossa, poiché non vedendola, inciampò in una radice di un albero e cadde all’indietro, perdendo la bacchetta.

“Oh, maledizione!

Ed ora che faccio?”

Tastò il terreno circostante a tentoni, ma non vi trovò nulla.

Si mise a arretrare, terrorizzata mentre il mostro si avvicinava, ansioso di avere la sua preda.

Ululò nel vederla così indifesa.

Poi si lanciò verso di lei.

Lily urlò, alzando le braccia per difendersi dall’impatto, ma quello non arrivò.

Abbassò le braccia e si accorse che tra lei ed il mostro era arrivato un bellissimo cervo.

Aveva il manto argentato ed era bellissimo con le sue enormi corna che ora usava per allontanare il mostro da lei.

Voleva proteggerla.

Il lupo ululò ancora e si lanciò verso il cervo che parò l’attacco e lo respinse all’indietro.

Sembrava quasi umano quando, voltandosi verso la ragazza, fece un gesto con il muso, quasi a voler dire “vattene”.

Ma il mostro non era della stessa opinione.

Accortasi della distrazione dell’animale, lo attaccò ferendolo ad un fianco.

Poi ripetè l’attacco tirandogli una zampata prima sul muso, poi nuovamente sul fianco.

Il cervo emise un lamentò, cadendo su un fianco.

Ma prima che il lupo potesse attaccarlo ancora, si udì un ringhiare furioso.

Lily sobbalzò nel vedere un enorme cane nero uscire dall’ombra degli alberi ed avvicinarsi minaccioso al lupo.

Aveva degli occhi incredibili, così familiari.

Si avvicinò al cervo e ringhiò ancora contro il lupo, facendogli segno di arretrare.

Il mostro sembrò capire ed il cane si chinò sul cervo, leccandogli le ferite sanguinanti.

Lily era stupita.

Sembravano conoscersi tutti e tre.

All’improvviso si unì al gruppo anche un piccolo topino che avvicinatosi al cane, guardò gli altri due.

D’un tratto sotto lo sguardo sempre all’allibito di Lily, il cervo iniziò a trasformarsi.

Le zampe si allungarono, lasciando posto a braccia ed a gambe ed il muso si trasformò diventando sempre più umano, fino a lasciar posto ad un volto sfigurato dal dolore, coperto da ciocche di capelli neri.

Gemente e semi-svenuto davanti a lei c’era James Potter.

“JAMES!”

Lily corse verso il suo ragazzo, ignorando che a pochi metri c’era un lupo mannaro.

Si chinò su di lui e gli accarezzò il viso.

Aveva due tagli profondi sul fianco ed uno sul viso.

Si era quasi dimenticata del cane, quando all’improvviso lui le toccò il braccio con il muso.

In bocca aveva la bacchetta della ragazza.

Lily la prese, stupita.

“Ferula…”

Le ferite di James si fasciarono anche se il ragazzo rimase incosciente.

Il lupo mannaro che per un po’ era rimasto distante da loro, si avvicinò di nuovo e tentò di ferire Lily e James.

Ci sarebbe riuscito se il cane non gli avesse tirato una forte zampata.

Il lupo arretrò e ci riprovò, ma il cane prese a ringhiare e lo allontanò con un’altra zampata.

Il lupo decise di lasciar perdere e se ne andò, correndo ed addentrandosi nell’oscurità.

Lily era china sul proprio ragazzo e singhiozzava, mentre se lo stringeva al petto.

Topo e cane si scambiarono un rapido sguardo, poi anch’essi iniziarono a mutare sotto lo sguardo di una Lily, sempre più sorpresa.

Sembrava aver visto troppo.

Dove un istante prima c’erano i due animali, comparvero le figure di Sirius e di Peter.

“Sirius…

Peter…

Cosa? Come?”

“Ti spiegheremo tutto meglio domani.

Ora dobbiamo portare James in infermeria.

Peter, tu rimani qui con Remus.”

Sirius prese subito in mano la situazione si alzò in piedi, caricandosi sulle spalle l’amico ferito.

“Remus?

Dov’è?

Se quel lupo mannaro lo attaccasse, lui sarebbe…”

La risata di Sirius la interruppe.

“Perché ridi?

È una cosa seria, Sirius!”

“Lo so benissimo, ma sono certo che non accadrà nulla.”

“E come fai ad esserne così sicuro?”

“Perché…”Sirius fece una pausa ad effetto “Remus è il lupo mannaro.”

 

Ed ecco terminato anche questo capitolo, che è risultato un po’ lunghetto per le mie abitudini ma non potevo tralasciare nulla.

Beh…che dirvi?

Continuate a seguirmi ed a leggere le mie storie e se vi scappa qualche commento…beh, male non mi fa!!!

Un kiss

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Capitolo 5
*** Noi ti amiamo per quello che sei!!! ***


Lily aprì la bocca per parlare, ma non vi uscì nulla.

Rimase a boccheggiare, sorpresa.

Remus? Un lupo mannaro?

Il prefetto dolce e simpatico che conosceva da sette anni, come poteva mai essere lo stesso mostro che li aveva attaccati e che aveva quasi ucciso James?

Non riusciva a credere alle proprie orecchie.

Doveva essere uno scherzo, per forza!

“Cosa?”riuscì a dire.

“E’ stato morso quando era solo un bambino e noi tre lo sappiamo da circa 5 anni.”

“Siete degli animagus?”

Sirius annuì.

“Credo sia meglio che ti racconti tutto più tardi.

Ora la cosa più importante è portare James in infermeria. Remus ci è andato piuttosto pesante con lui.

Credo sia stato infastidito dal fatto che lui avesse tentato di proteggerti.”

“Perché ci ha attaccati? Io non posso crederci! Pensavo di conoscerlo ed invece…”

Sirius prese a camminare, seguito da Lily.

Anche al buio riusciva perfettamente ad orientarsi.

Doveva conoscere la foresta proibita come le sue stesse tasche e Lily non si sorprese affatto di ciò.

Illuminò la sua bacchetta ed corse dietro all’amico, il cuore in gola.

Ma a spaventarla, stavolta, non era il lupo mannaro, bensì il terrore di poter perdere il suo ragazzo che in quell’istante giaceva svenuto tra le braccia dell’amico.

Sirius parve accorgersi del suo sguardo ansioso e preoccupato e disse: “Stai tranquilla, James è un osso duro!

Non basteranno un paio di graffi a farlo fuori!”

Lily sorrise, ma era un sorriso forzato e si notava benissimo.

Non seppe neanche lei come fece a rispondere a tutte le domande di Madama Chips e del professor Silente e della McGranitt, chiamati per vedere ciò che era successo.

Sapeva di essersi cacciata nei guai, per essere uscita fuori dalla scuola di notte, ma non gliene importava.

Che la sospendessero, che la punissero, lei voleva solo sapere che James stava bene.

Forse per le troppe emozioni che fu costretta a bere una pozione tranquillizzante.

Si addormentò appoggiata alla spalla di Sirius e si risvegliò molto tardi il giorno dopo.

“Credo che tu ti sia guadagnata una degna spiegazione.”disse Sirius, il giorno dopo quando la vide sveglia.

Lily annuì e Sirius iniziò a raccontare.

Le disse di Remus, della sua malattia che una volta al mese lo trasformava in quel mostro che lei aveva avuto il dispiacere di conoscere ieri notte, del fatto che per aiutarlo si erano trasformati tutti e tre in Animagus, standogli vicino ed inventando i loro soprannomi.

Le disse anche delle loro malandrinate e della mappa del Malandrino che avevano ideato.

Si fidava di lei ed anche se era una Caposcuola e precedentemente un prefetto, ora era la ragazza di uno dei Malandrini e li avrebbe coperti. Sirius ne era sicuro.

“Hai saputo qualcosa da Madama Chips?”chiese alla fine del racconto.

Sirius annuì.

“Ha detto che ha guarito tutte le sue ferite, ma che deve rimanere in infermeria per un paio di giorni.”

“Siamo nei guai, vero?

Hai dovuto raccontare tutto alla McGranitt ed a Silente?”

“Tutto tranne il fatto che siamo Animagus e ti prego di non dirlo a nessuno.”

“Conta pure su di me e manterrò, ovviamente, anche il segreto di Remus.”

“Chissà come si sentirà in colpa, ora!”

“Mi dispiace. Non dovevo impicciarmi! È stato solo uno stupido errore.”

“La curiosità è una brutta bestia!”fece lui saggiamente.

“Ma non era l’invidia?”

“Anche quella!”

Lily rise.

“Avremmo dovuto dirti prima la verità.

Potevamo evitare tutto questo casino.

E per rispondere alla domanda di prima, sì, siamo tutti e tre nei casini!”

“Tre?”

“Peter non si è fatto beccare, quindi siamo incasinati solo io, te e James.”

“Oddio! Questa è la mia prima punizione!”

Sirius la guardò, scettico.

“Mi vuoi dire che è la prima punizione che ti prendi in sette anni di scuola?”

Lily annuì e lo sguardo di Sirius si trasformò da scettico a sorpreso.

“Certo che James si è innamorato della secchiona della scuola!”

Lily gli diede un buffetto, ma non era arrabbiata con lui.

“Per noi dev’essere…non so la centesima volta che ci mette in punizione!”

“In sette anni?”

“In due.”

Lily ridacchiò.

“Che punizione?”

Sirius fece spallucce: “E chi lo sa cosa s’inventerà stavolta!

Sarà a corto di idee, ormai!”

“Silente e la McGranitt sanno di Remus, vero?”

“Sì. Loro e gli altri insegnati e Madama Chips, soprattutto.”

Era passata l’ora di colazione da un pezzo e le lezioni stavano quasi per finire, ma nessuno dei due aveva la minima intenzione di andarsene da lì.

Lo avrebbero fatto solo quando James si fosse svegliato.

Un’altra cosa che li preoccupava era il non vedere Remus e Peter.

Non si erano fatti vivi da ieri notte ed entrambi erano molto preoccupati.

James si risvegliò nel pomeriggio e subito venne travolto dagli abbracci di Sirius e Lily.

“Ehi! Fate piano!

Sono ancora convalescente!”

I due si allontanarono, ridendo.

“Stai bene?”gli chiese Lily, ansiosa.

James sfoderò i suoi soliti sorrisi spavaldi, che avevano fatto sciogliere il cuore a mille ragazze e che anche su Lily facevano quest’effetto.

“Ci vuole ben altro per mettermi al tappeto!”

Posò lo sguardo su Sirius e disse:
”Immagino che le avrai raccontato tutto di noi quattro.

Vero?”

Al cenno d’assenso di Sirius continuò:

“Dove sono Remus e Peter?”

“Non lo sappiamo. Non li vediamo da ieri notte!”

James scattò a sedere.

“Cosa? E se è successo loro qualcosa?”disse esprimendo la preoccupazione taciuta da gli altri due.

“Io vado a cercarli.

Ci vediamo dopo, Jamie! Ciao Lily!”

E corse fuori dall’infermeria travolgendo una povera Madama Chips che prese ad urlare sulla maleducazione dei ragazzi di oggi.

Quando ebbe finito James sorrise alla sua ragazza e le fece segno di avvicinarsi, spalancando le braccia.

Lily si lasciò abbracciare e posò la testa contro il suo petto.

Il taglio sul viso si era rimarginato, ma quelli sul fianco erano stati fasciati e gli dolevano ancora.

“Come stai?”le sussurrò James all’orecchio.

“B-bene.”balbettò lei, confortata da quel calore.

Avrebbe voluto starsene così per sempre, accoccolata tra le sue braccia, dimentica di qualunque altra cosa.

“Mi hai salvato la vita.”disse, in un flebile sussurro che il suo ragazzo udì solo perché le era vicino.

“Per te questo ed altro e voglio che tu lo sappia bene.

Morirei per te, Lily Evans, dovessi rinascere e morire di nuovo per te altre mille volte.

Tu sei mia e di nessun altro e lo sai.”

Lily sorrise.

“Ti amo tanto.”disse.

“Io di più.”

Scoppiarono a ridere, felici.

“Vieni qui.”

James la fece stendere accanto a lui e rimasero abbracciati a lungo, finchè Madama Chips non cacciò Lily fuori.

Intanto, Sirius era riuscito a sapere da un Codaliscia stranamente preso dai compiti dove si trovasse Remus e salito nella Guferia, aprì la porta e vi trovò l’amico, seduto sul pavimento, intento a dar da mangiare ai gufi ed ad accarezzarli.

“A cosa dobbiamo questo amore per i gufi, ora?”chiese, sedendogli accanto, ma Remus si allontanò da lui, evitando di guardarlo.

Sirius notò che indossava i vestiti della sera precedente, sporchi e malconci.

“Rem, cos’hai?”

L’amico non rispose.

“Remus, andiamo, sono il tuo migliore amico! Dimmi quello che ti succede!”

“Vuoi davvero saperlo?”

Remus scattò in piedi così in fretta che a Sirius prese un colpo.

“C’è che ieri notte ho quasi ucciso Lily e James!

Me l’ha detto Peter!”

“Non è stata colpa tua!

Non eri cosciente di quello che facevi!”

“E’ proprio questo il punto!

Ma perché non riesci a capirmi?

Potrei uccidervi o divorarvi senza neanche rendermene conto!”

“Remus!

Sappiamo badare a noi stessi!”

“Non è affatto vero!

Se ieri James non fosse intervenuto io avrei attaccato Lily e se tu avessi ritardato anche solo di dieci minuti James sarebbe morto!

MORTO!

Sirius, non capisci?

Ora anche Lily sa di me e probabilmente la disgusterò e mi odierà come adesso mi odiate tu e James!”

“Noi non ti odiamo! Come potremmo?
Non ce n’importa se sei un lupo mannaro o un vampiro o un Mangiamorte!

Noi ti vogliamo bene per quello che sei!”

“UN MOSTRO! ECCO QUELLO CHE SONO!”

Sirius scosse la testa.

“Tu non sei un mostro, Remus! Lo diventi a causa di quel lupo mannaro che ti ha morso anni fa, non è colpa tua!

Io conosco il VERO Remus, quello senza peli ed artigli ed è un ragazzo fantastico, spiritoso, allegro, dolce e sensibile.

Ci sei sempre quando abbiamo bisogno di te e noi ci saremo sempre per te.

Come fai anche solo a pensare che qualcuno ti disgusti o ti odi? Sarebbe impossibile!”

Remus alzò lo sguardo verso l’amico e Sirius si accorse che aveva gli occhi lucidi e che stava piangendo.

“Remus…”

Si avvicinò e lo abbracciò forte.

Remus lo lasciò fare e scoppiò a piangere fortissimo, aggrappandosi a lui come ad un’ancora di salvezza.

“James e Lily sono preoccupatissimi per te.

Non ti sono venuto a cercare prima perché volevo assicurarmi che James stesse bene e non me la sentivo di lasciare Lily da sola.

Poi ti aspettavamo in infermeria!

Ma sei stato qui tutta la giornata?”

Remus annuì, la testa appoggiata alla spalla di Sirius.

L’amico lo abbracciò ancora più forte.

Un rumore secco li fece sobbalzare.

La porta della Guferia era stata aperta e Lily entrò timidamente dentro.

“Scusate, non volevo disturbarvi!

Volevo parlare con Remus.”

Sirius lasciò andare l’amico e si mise a passeggiare per la Guferia, lasciando Remus solo con Lily.

“Come stai?”chiese la ragazza.

“Io…bene…

Mi dispiace, Lily, per ieri notte…io non so…scusami!”

“Non devi scusarti, non hai colpe! E poi si è risolto tutto..”

“Grazie a me ed a James!”fece Sirius, intento ad accarezzare un gufo reale ed ad origliare la loro conversazione.

“Come sta James?”chiese Remus.

“Bene, anche se dovrà stare per un paio di giorni in infermeria.

Ha detto che ci vuole ben altro per farlo fuori.”rispose Sirius.

Al “Farlo fuori” Remus deglutì.

“Sirius mi ha raccontato tutto di te, Remus e di voi Malandrini.”

Il ragazzo non disse nulla.

Lily gli prese le mani e le strinse.

“Remus, sono tua amica e ti prometto che non dirò nulla a nessuno.”

“Non mi odi? Non ti disgusto?”

Lily scosse la testa e lo guardò dritto negli occhi castani.

“Nessuno potrà mai odiarti o essere disgustato da te, Remus Lupin!

Nessuno né ora né mai!”

Remus sorrise, riconoscente.

“E se dovesse accadere un’altra volta?

Se dovessi attaccarvi ancora?”

Si voltò verso Sirius.

“Non accadrà.

E se dovesse accadere…beh, siamo Grifondoro, l’avventura ed il rischio sono il pane per noi!”

Lily sorrise ed annuì.

“E poi prometto che non vi seguirò più.

Se non fossi stata così curiosa sarebbe filato tutto liscio.”

“Non importa. La prossima volta ti chiudiamo in camera!”fece Sirius e lui e Remus scoppiarono a ridere, mentre Lily incrociava le braccia sul petto, imbronciata.

 

Beh…ora anche questo capitolo è finito…

Grazie ancora ad HermyKitty, Lady_Malfoy_4ever ed a potterina_88 ed a tutti quelli che mi hanno scritto recensioni.

HermyKitty spero che così vada bene scritto…so che tendo a lasciare molto spazio, ma spero che oltre a questo ti piaccia….cmq ora vi saluto e grazie ancora.

Un kiss

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 6
*** News a Hogwarts....shall we dance? ***


Anche se doveva rimanere in infermeria solo due giorni James era di pessimo umore e non vedeva l’ora che qualcuno lo venisse a trovare.

Quando Remus era venuto in infermeria gli era letteralmente saltato addosso.

“Ma che diamine ti è saltato in mente?
Come potremmo mai odiarti? Ti sei ammattito?”esclamò, quasi stritolandolo.

Sirius e Lily da dietro di misero a ridere.

James era decisamente un tipo che non badava a convenevoli.

Se doveva dire una cosa lo faceva senza troppi peli sulla lingua.

Era sabato mattina ed era una giornata splendida ed i tre erano venuti a trovare l’amico, portandogli una pila di dolciumi, presi da un certo Felpato ed un certo Lunastorta da Mielandia.

Remus sorrise davanti a tanto affetto.

“Io pensavo che…”

“Devi smetterla di pensare, Rem! Potrebbe farti male!”lo prese in giro Sirius, rimediando una linguaccia dall’amico.

“Che novità ci sono a scuola?”chiese James sedendo a gambe incrociate sul letto ed addentando uno Zuccotto di zucca.

“Sei mancato un giorno!

Che novità vuoi che ci siano?”

Lily si sedette accanto a lui e prese una Gelatine Tutti I Gusti + 1.

“Una c’è!”intervenne Remus, guadagnandosi lo sguardo e l’attenzione degli altri.

“Sarebbe?”

“Sirius stasera ha un appuntamento con Melina dei Tassorosso.”

“COSA?”esclamò James, volgendo uno sguardo stupito all’amico.

“Che c’è di male?”

“Quella puttana?”fece Lily e tutti si voltarono a guardarla.

Era una cosa strana che lei dicesse parolacce del genere.

“Scusate, ma è vero!”si giustificò lei.

“Si tratta solo di una sera!”

Sirius rise. “Non me la devo mica sposare!”

“E ci mancherebbe altro! Tu ti sposerai solo con il mio consenso!”rispose James.

“Sì, mamma!”

Tutti i presenti scoppiarono a ridere.

Quando ebbe finito Lily disse:

“Ma non hai mai pensato ad una relazione seria?”

“Ma sei impazzita? E perdermi tutto questo divertimento?”

“Sei unico, Sirius!

Ma non ti piacerebbe avere una ragazza fissa, innamorarti…non so…avere una famiglia?”

“Sirius si sposerà il giorno che Silente confesserà il suo amore alla McGranitt!”

James rise.

“Non è innamorato di lei!”

“Sì che lo è!

Solo che non lo vuole ammettere!”

“E tu come lo sai? Che sei il suo confidente?”

“Una sorta, sì!”

James ridacchiò.

“James è sicuro che ci sia una tresca amorosa tra quei due!”disse Remus “Anche se non riesco a capire dove ha le prove!”

“Te lo dirò un giorno, Rem!

E ne sarai stupito quando lo saprai!”

“Riuscirò a capire cosa mi nascondi, Jamie caro!”

Sirius lo afferrò ed iniziò a fargli il solletico.

“No!

Smettila, ora basta! Lily, Remus! Aiuto!”

James aveva le lacrime agli occhi per le risate, ma Remus e Lily non si mossero.

Li lasciarono a ridere ed a scherzare ancora per un po’ prima di separarli dicendo qualcosa tipo:

“Bambini!”

Era ormai arrivato il mese di ottobre e con esso l’aria più fredda, le prime nevicate e molti più compiti da fare.

Oltre a tutto ciò iniziarono anche gli allenamenti delle squadre di Quidditch in vista della prossima Grifondoro-Serpeverde del giorno 20.

Lily, che aveva sempre odiato il Quidditch quando non andava d’accordo con James, ora aveva iniziato ad adorarlo ed in vista del primo allenamento si era fatta istruire da Sirius.

Anche il bel Black faceva parte della squadra e giocava nel ruolo del battitore.

Fisico perfetto, bei muscoli, una grande forza, sia fisica che mentale, era perfetto per quel ruolo o, come diceva Jane “Perfetto per qualunque cosa”.

Stando con lui Lily aveva iniziato ad apprezzarlo, ma ciò che le dava davvero fastidio era il suo atteggiamento di “una notte e via” che riservava a tutte le ragazze con le quali usciva.

Lily sapeva dell’amore che Jane provava per quel ragazzo e pur sperando in un loro risvolto amoroso e sincero, credeva di non poterselo aspettare da uno come Sirius.

Era il tipo che se la faceva con ragazze “facili”, sempre.

Ed anche se qualche volta usciva con altre serie o meno disposte a seguire la sua dottrina, Lily preferiva non far rischiare Jane.

L’avrebbe solo fatta soffrire e lei non voleva.

Anche la sua amica giocava nella squadra, con il ruolo da cacciatrice.

Ed il giorno dell’allenamento era così agitata che iniziava una frase…s’interrompeva…ne diceva un’altra…insomma era al limite della distrazione!

Era felicissima perché quel giorno avrebbe passato ore con il suo mito!

“Ci pensi! Staremo ore insieme a giocare a Quidditch!”disse lei durante l’ora di trasfigurazione a voce un po’ troppo alta.

La McGranitt se ne accorse e gridò:

“Signorina Caville!

Se non vuole seguire la mia lezione è pregata di uscire fuori!

E 5 punti in meno a Grifondoro per aver disturbato la mia lezione!

Ora esca fuori di qui!”

Neanche quella sgridata riuscì ad intaccare il buonumore della ragazza.

Quando la lezione finì, Lily la trovò fuori alla porta, la schiena appoggiata al muro ed un’espressione beata sul volto.

“L’amore ti fa male! Molto male!”

“Da che pulpito!

Ma se ti mangi James con gli occhi ogni volta che sei con lui?

E poi oggi in classe anche tu eri più distratta del solito e ti scioglievi nel guardarlo!”

“Sì, ma io non mi sono messa a gridare per la contentezza come hai fatto tu, no?”

“Vero!

Oggi verrai ad assistere all’allenamento?”

“Certo che sì.

Mica mi perdo la performance del mio ragazzo!”

“Risposta sbagliata, signorina Evans!

Lei avrebbe dovuto rispondere che va al campo di Quidditch per vedere come se la cava la sua amica in compagnia del suo idolo, non per il suo ragazzo!

Mi ha delusa profondamente!

10 punti in meno a Grifondoro!”fece lei in una versione perfetta della professoressa McGranitt.

Lily scoppiò a ridere e continuò a farlo finchè non arrivarono alla Sala Comune e si bloccò nel vedere una grande folla ammassata davanti alla bacheca degli avvisi.

Lei e Jane tentarono di dare un’occhiata, ma furono allontanate con spintoni poco gentili.

“Ehi! Ma che modi!

Uffa!”

James e Sirius uscirono dalla folla creatisi, uno con la faccia lunga ed un altro con un sorriso che gli andava da un orecchio all’altro.

“Che c’è?”chiese Jane.

“Silente!

Venite a vedere cosa si è inventato stavolta!”

James afferrò le due ragazze per il braccio e le trascinò nella mischia davanti ad un foglio dov’era scritto:
”In occasione della festa di Halloween è stata indetta una gara ballo.

Tutti i partecipanti dovranno venire mascherati.

C’è l’obbligo di partecipazione per tutti gli studenti.

Chi vincerà la gara avrà 100 punti per la sua Casa d’appartenenza!”

“100 punti!

Oddio, ma è matto!”esclamò Lily.

Jane al suo fianco annuì.

“Io non so ballare!”fece James.

Era disperato e glielo si leggeva in volto.

Uscirono dalla calca trovandosi un Sirius Black sempre più sorridente.

“Mi spieghi che hai da sorridere, Felpato?

Questa è una vera tragedia!

Non posso andare al ballo della scuola, alla gara di ballo!

Io non so ballare, neanche la macarena!”

Sirius si mise a ridere.

“Scemo!

Ti posso insegnare io!”

“Sai ballare?”chiese Jane, stupita.

Non era una cosa da poco che un ragazzo sapesse ballare.

Solitamente odiavano queste cose.

“Sì!

Ho molte cugine e parenti ed ho partecipato a varie cerimonie e matrimoni!

So ballare benissimo a detta di mia cugina Andromeda!”

James si illuminò.

“Quindi, mi daresti una mano?”

“Certo!

E voi due? Vi unite a noi, per caso?

Così potremo esercitarci a coppie!”

“Per me va bene!”disse Jane con un po’ troppo entusiasmo.

Per fortuna se ne accorse solo Lily e non fece commenti.

 

Ciaoooooooooo!!!

Un piccolo appunto: ho deciso di rifare il seguito di questa storia, poiché sto cambiando molte cose..quindi….

Spero che continuerete a seguirmi ed a lasciare recensioni!!!

Vi adoro, un kiss enorme a tutti voi che leggerete!!!!!

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Capitolo 7
*** Grifondoro-Serpeverde ***


La settimana dopo fu tremenda, piena di compiti e allenamenti di Quidditch.

James, infatti, li pretese quasi quotidiani e volle allenarsi anche con il vento, il gelo e la pioggia torrenziale.

“E’ impazzito!”disse Sirius una sera, trascinandosi nella Sala Grande, zuppo d’acqua e ricoperto di fango.

Si lasciò cadere sulla sedia accanto a Remus e Lily.

“Che è successo?”chiese la ragazza.

“Il tuo ragazzo! Sapevo che era fanatico del Quidditch, che piace anche a me, ma è impossible fare un allenamento con questo tempo!

Non ho visto un accidenti e sono il battitore! Come cavolo ha fatto James a vedere il boccino d’oro con tutta questa pioggia?”

Infatti, fuori c’era un tempo pessimo.

Diluviava da ore e un forte vento spazzata i prati e piegava gli alberi.

“E Jane e James?”

“James ha accompagnato Jane in Infermeria.

Si è fatta male con un Bolide, ma non è nulla di grave.

Solo una leggera storta al polso.

Se alla partita con i Serpeverde c’è questo tempo, perderemo di sicuro.

Preparatemi una tomba, perché non saprei come affrontare la vergogna di essere battuto da quelle serpi.”

Appoggiò la testa sul tavolo e sospirò forte, attirando l’attenzione degli altri.

“Sirius, vedrai che andrà tutto bene!

Stai tranquillo! In fondo mancano due settimane alla partita, avrete tutto il tempo per allenarvi!”

Sirius sbuffò, poi, lasciando da parte il suo umore, si servì di tutto ciò che aveva di fronte, affamato.

Le due settimane che li separava dalla partita passarono in un lampo, come se qualcuno avesse triplicato la velocità degli eventi.

Le lezioni di ballo ancora dovevano iniziare e ciò non faceva che aumentare la preoccupazione per una figuraccia di James.

Gli animi erano inquieti anche a causa delle valanghe di compiti che avevano ogni giorno e che costringeva gli alunni del settimo anno a studiare sempre fino a tardi.

Per una banale cosa che entrambi dimenticarono subito, James e Sirius litigarono nella Sala Comune, facendo a gara a chi urlava di più e rischiando di saltare l’uno addosso all’altro.

Fu l’intervento di Jane e Remus che riportò calmi gli animi e li spinse a fare pace.

Il litigio venne subito messo nel dimenticatoio.

La settimana della partita la professoressa McGranitt esentò tutti dai compiti, spingendo la squadra a dare il meglio di sé alla partita.

Inoltre li minacciò dicendo che, se avessero perso, li avrebbe messi in punizione a vita.

Le lotte e scaramucce tra Grifondoro e Serpeverde divennero sempre più frequenti e i giocatori della squadra e le persone a loro strettamente legate andavano in giro sempre in gruppo per difendersi da attacchi.

Emma, Kristal e Tristan, le prime cacciatrici e l’ultimo battitore, finirono in infermeria per due giorni, perché colpiti da un incantesimo Parruccone.

Il portiere John durante l’ora di trasfigurazione venne trasfigurato in un porcellino e poi riportato alla realtà da una furiosa professoressa McGranitt che tolse ben 50 punti al colpevole.

Della squadra di Quidditch dei Serpeverde facevano parte Avery, Peterson, Stone, cacciatori, Cole, portiere, Uster e Hulins, battitori e Mulciber, cercatore.

Era quella la persona che temevano più di tutti Sirius e Remus.

Più volte ammonito e tre volte espulso dalla partita, usava spesso incantesimi e maledizioni e se James prendeva il boccino prima di lui era capace di farlo fuori.

“Devi stare attento!”disse Lily al suo ragazzo, il giorno della partita.

Contrariamente a quel che temeva Sirius, era una bella giornata, ventosa e fredda, ma limpida ed il cielo era sgombro di nuvole.

James annuì e Lily sorrise aggiustandogli la divisa da Quidditch.

Era così bello così vestito.

Alto, atletico, bellissimo e soprattutto suo.

E questo non sarebbe mai cambiato.

James si chinò su di lei e la baciò sulle labbra.

“Sei il mio portafortuna, Lily Evans!

Ti voglio in prima fila a tifare per me.”

“Se potessi starei anche sul campo da gioco.”

James rise e la ribaciò, un bacio decisamente più lungo del precedente e più passionale.

Si staccarono dopo più di un minuto e solo perché Sirius gliel’aveva ordinato.

“Ehi! Che c’è di male se bacio la mia ragazza?

Sei geloso? Vuoi averne una anche tu?”

“Ne ho fin troppe!”

Sirius sbuffò infilandosi i guanti da battitore.

“Sì, ma nessuna fissa.

Tutte da solo una notte e via!

Ieri era il turno di Kate, no?”

“Era Holly. Credo…”

“Come credi?”

Lily era scandalizzata.

James, invece, rideva.

“Abituati a lui, Lily.

Ha talmente tante ragazze che si scorda come si chiamano!”

La ragazza sospirò, scuotendo la testa.

Jane, poco lontano da loro, aveva seguito da conversazione a testa china, attenta a non farsi scoprire mentre origliava.

Sapeva che Sirius era un mangiadonne, ma la speranza, seppur debole che cambiasse, restava forte dentro di lei.

Lo amava e sperava in un suo cambiamento.

James era cambiato per Lily, no?

Perché non poteva accadere lo stesso per Sirius?

“Jane!

Dobbiamo andare!”

La voce del capitano James la riportò lontano dai suoi pensieri.

“In bocca al lupo!”

Lily abbracciò tutti e tre.

“Che crepi nei peggiori dei modi quel lupo!”disse Sirius a denti stretti, facendo ridere James.

“Andrà bene, Felpato!

Me lo sento!”

“Sentivi anche che saresti riuscito a conquistare Lily e ci hai messo cinque anni per farlo!

Io non mi fido più delle tue sensazioni!”

Lily rise e poi si allontanò, recandosi in tribuna dove, seduta accanto a Remus ed a Peter, guardò la partita.

Sin dall’inizio Grifondoro andò in testa con tre splendidi goal.

I Serpeverde erano infuriati ed iniziarono subito a giocare sporco.

Hulins colpì Emma con la mazza da battitore, ferendola al braccio.

Avery rischiò di spedire Jane giù dalla scopa, se Sirius non fosse intervenuto ed avesse afferrato la ragazza prima che scivolasse di sotto.

James aveva Mulciber alle calcagna e non riusciva a allontanarlo neppure per un secondo.

Il Serpeverde lo tallonava dall’inizio della partita ed il boccino ancora non di vedeva.

James sbuffò infastidito.

Poi di colpo lo vide; era vicinissimo alla tribuna dov’era seduta Lily e lei e Remus non se n’erano neanche accorti, come del resto tutti gli altri e neanche Mulciber.

Si diresse velocemente verso la tribuna e Mulciber lo seguì.

Il Serpeverde sterzò di colpo, non volendosi schiantare contro gli spettatori, atterriti nel vedere i due dirigersi a tutta velocità verso di loro.

James, invece, si appiattì sulla scopa ed afferrò il boccino a pochi centimetri dalla tribuna.

Alzando lo sguardo incontrò quello preoccupato ed ansioso di Lily.

Le sorrise e di colpo, di fronte a tutti e col boccino agitante nelle mani si chinò su di lei per strapparle un piccolo bacio.

La folla urlò, felice per la vittoria e per quel gesto così dolce.

Quando James si staccò, Lily stava ridendo ed era arrossita.

“Sempre il solito esibizionista!”

Però l’aveva detto ridendo, quindi non c’era nulla di male.

“Mi permetta di darle un passaggio, mia bella principessa!”

Le tese la mano e la ragazza, arrossendo poiché sotto lo sguardo di tutta la scuola, salì dietro James e si strinse a lui, affondando il viso nella sua divisa.

“Ti amo!”disse lei, abbracciandolo da dietro.

“E James Potter riesce a conquistare il boccino d’oro e Grifondoro vince!

Ma vedo che non è l’unica cosa che ha conquistato in questo periodo!

Quella non è Lily Evans, la sua fidanzata da un mese, ormai?”disse George Start, il cronista.

“Start! Ma ti pagano per fare pubblicità a James Potter ed a Lily Evans?

Lasciali in pace!”

Era la McGranitt.

Ridendo come matti Lily e James atterrarono, venendo sommersi da tutta la squadra e da due urlanti Peter e Remus.

“Avevo ragione, visto?”gridò James a Sirius.

“Una volta sola!

Le tue sensazione ci hanno azzeccato solo una volta!”urlò di rimando l’amico.

James si mise a ridere ed abbracciò sia lui che Remus.

“Vi voglio bene ragazzi e non cambierà mai!”

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Capitolo 8
*** sii te stesso ***


Quella sera stessa Sirius radunò Lily, James e Jane accanto a lui e disse, solennemente, come se fosse un evento mondiale:

“Domani inizieremo le lezioni di ballo!”

“COSA?”

Questa era Lily.

“Ma è sabato!”

James.

“Mmm!”

Jane.

“Che c’è che non va?

Mancano solo 11 giorni alla gara di ballo e vedendo James come balla, mi rendo conto che solo un miracolo potrà salvarlo!

Ahi!”

Sirius gemette poiché James gli aveva tirato un cuscino in faccia con tanta forza da farlo cadere a terra.

“Idiota! Non è mica colpa mia se non so ballare!”

“Che balli dovremo imparare?”chiese Lily.

“Dall’avviso non si capiva nulla, così sono andato da Silente e lui ha detto che faremo balli come valzer e tango.

Ci eserciteremo su quelli!”

James gemette ed affondò il viso nel cuscino del divano dov’era accoccolato con Lily e Jane.

“Uffa! James, smettila di fare il bambino!

Ti ho detto che ti aiuterò, no?

Non ti fidi di me?

E se rispondi no, incorrerai nella mia ira!”

James si tolse il cuscino dalla faccia.

“Certo che mi fido di te, cerebroleso!

Cambiando discorso, tu con chi ci vai?”

Sirius fece spallucce.

“Non lo so.

Molte me l’hanno chiesto, ma io ho sempre rifiutato.

Ho bisogno di una ragazza che mi faccia ridere e divertire, no che voglia solo fare sesso con me!

Almeno per quella sera!

Tu, Jane, con chi ci vai?”

Jane scrollò le spalle.

“Non lo so.”

“Non te l’ha chiesto nessuno?”chiese James sorpreso.

Infatti, Jane era una bellissima ragazza: alta, formosa, con capelli biondo scuro ricciuti ed intensi occhi blu scuro.

Era davvero molto bella, peccato che lei non ne era affatto convinta.

“Sì, me l’hanno chiesto, ma non mi piaceva nessuno!”

“Sono sicuro che troverai qualcuno di adatto a te!”

Sirius le sorrise e Jane si sciolse sotto quello sguardo d’argento.

“E voi due? Ci andate insieme, vero?”

“Certo che sì!

James me l’ha chiesto ieri!”

“Perché solo ieri?”chiese Jane.

“Questo stupido voleva vedere se gliel’avrei chiesto io per prima!”

“Ma se state insieme non è scontato che andiate insieme?”

“No.

Ci deve essere sempre una richiesta!

Vero, James?”

“Certo, amore mio!”

James le cinse le spalle da dietro e l’attirò a sé, baciandola sul collo.

“Ti amo alla follia, Lily Evans.

Sei solo mia e di nessun altro.”

Era ormai passata la mezzanotte quando Lily e Jane tornarono in camera.

“E’ strano, sai?”disse d’un tratto Candy, la loro compagna di stanza, vedendole entrare.

Candy era molto simpatica, a parte il fatto che era incredibilmente impicciona e pettegola.

“Cosa?”

“Che James non abbia preteso da te una notte con lui.”

Lily la guardò stupita.

“Lo so.

Ci ho pensato anch’io, ma non gliene ho mai parlato.”

“Sei vergine, vero?”

Lily annuì, mentre s’infilava sotto le coperte.

“E non credi che lui voglia qualcosa di più da te?”

“Perché dici questo?”

“Perché James è un tipo che con il sesso ci ha sempre molto a che fare, almeno prima che si mettesse con te.

Non pensi che gli possa mancare una cosa così?”

“Spero di no.

Io…non me la sento…non ora…non sono ancora pronta.”

“Lo ami?”

“Certo che lo amo.

Ma siamo insieme da solo un mese!

È troppo presto almeno per me……”

“Lasciala stare, Candy!

Se non se la sente, mica la puoi costringere!”intervenne Lizzie, altra ragazza che divideva il dormitorio con loro.

“Io dico che farebbe meglio a dargliela, prima che lui la molli!”

Detto ciò Candy si voltò e tacque.

Illuminata dalla luce della luna, Lily si sentì il cuore pesante.

Candy aveva ragione?

James l’avrebbe lasciata?

L’amava, certo, glielo diceva sempre, ma se per lui i baci e le coccole non fossero abbastanza?

Lizzie e Jane non avevano detto una parola, segno che non avevano voglia di controbattere.

Si voltò di lato, cercando di prendere sonno, ma non vi riuscì.

Era troppo agitata.

Poi prese una decisione: lei non voleva affatto perdere James, quindi da domani sarebbe stata più sexy possibile e più “disponibile” per lui.

La mattina dopo ci mise il doppio davanti allo specchio, rinunciando al suo trucco acqua e sapone per uno decisamente più provocante.

Aiutata da una paziente Candy si mise un ombretto più scuro, un tocco di fard e un filo di rossetto rosso fuoco.

“La camicia un po’ sbottonata qui…la gonna cerca di farla più corta possibile e queste calze!

Più sexy devono essere, non beige!

Aspetta che ti presto un paio delle mie nere a rete!”

Jane e Lizzie assistevano al cambiamento di Lily senza battere ciglio e senza dire una parola.

La ragazza stava sbagliando a comportarsi così e se ne sarebbe accorta fin troppo presto.

“Ciao, James!”

Una Lily decisamente diversa dal solito, fece il suo ingresso nella Sala Grande, vestita molto diversamente.

James la fissò con occhi granati, ma la baciò ugualmente con dolcezza, sporcandosi la bocca con il suo rossetto rosso acceso.

“Lily…sei…sei”

“Diversa?”

“Un po’.”ammise il suo ragazzo, senza smettere di guardarla con occhi sgranati.

“Sembri….”provò a dire, ma non trovò le parole.

“Come una che si vuole mettere in mostra!”fece Jane.

“Cosa?”

Lily fissò l’amica ad occhi spalancati.

“E’ la verità! Sembri una di quelle ragazze che vuole mettere in mostra il seno ed il culo, Lily!”rispose lei infervorandosi.

“Ragazze…”iniziò Remus, cercando di calmarle.

“Non è affatto vero!

Candy mi ha aiutata con il mio problema, mentre tu non hai fatto nulla e sei la mia migliore amica!”

“Problema?

Un problema che ha trovato solo lei!”disse alludendo al discorso del sesso con James.

“Beh, ha ragione!”

“Preferisci seguire i suoi consigli, invece, che i miei?”

“E quali sarebbero i tuoi, sentiamo!”

“Sii te stessa!”

“Un tipica frase presa da un Bacio Perugina.”commentò Lily, gelida.

Tutti, James, Remus, Sirius, Peter e Jane la guardarono ad occhi sgranati.

“Beh, se la pensi così, io posso anche andarmene!”

Jane si alzò.

“Quella è la porta!”

Lily la indicò.

“Bene!”

Jane si diresse verso la porta, ma passando accanto all’amica, disse:

“Quando avrai imparato quali sono le tue VERE amiche, sai dove trovarmi!”

“Non ne avrò bisogno.

Stanne pure certa.”

James la fissava a bocca spalancata e quando Jane se ne andò, esclamò:

“Ma cosa vi è preso?

Quale problema hai che Candy ti ha aiutato a risolvere?”

Lily si chinò su di lui e gli scoccò un bacio sulla guancia, imbrattandola di rossetto.

“Lo scoprirai bene presto.”

Durante tutta la giornata Lily seguì i consigli di Candy: fai la maliziosa, ma non troppo, fatti desiderare, sii un tipo ribelle, James ama le persone così.

Era la verità, il suo ragazzo era stato sempre attratto da quelle ribelli e indomabili.

Chissà perché poi aveva deciso di mettersi con Lily.

Era stata decisamente un’eccezione alla regola.

Durante le ore di lezione, Lily sbagliò apposta tutte le risposte che doveva dare, rispose male alla McGranitt, facendo togliere 10 punti a Grifondoro e masticò rumorosamente una gomma da masticare sotto lo sguardo soddisfatto di Candy e quello allibito di tutti gli altri.

Alla fine della giornata, James la prese per il polso e la trascinò in un’aula vuota.

“Che c’è, Jamie?”disse, maliziosa.

“Voglio sapere perché ti comporti così.

Hai stupito tutti oggi!”

“Bello, no?”

“NO!

Che cavolo stai facendo?

Dov’è la ragazza di cui mi sono innamorato?

È stata sostituita da una puttana?”

Lily taceva, mentre avvertiva le prime avvisaglie della vergogna imporporarle le guance.

“Io…”

“Che cosa ti ha spinta a comportarti così?”

“Tu…”

“Io…cosa?

Cosa ho fatto?”

“Io credevo che…Candy ha detto che…

Oh, lascia perdere!”

Lily si voltò e fece per andarsene.

“Lily!”

James l’afferrò per un polso e la spinse contro il muro.

Lily sentì gli angoli degli occhi bruciarle e le lacrime lottare per farsi avanti.

Sentì il respiro di James sul suo collo, mentre lui la stringeva a sé.

“Che cosa ti ha detto Candy?”

“Ha detto che…tu ti saresti stufato di me se io non avessi…non avessi fatto…”

“Fatto cosa, Lily?”

“Sesso con te.

Se non fossi andata a letto con te!

Ha detto che tu eri esperto in quel campo e che mi avresti mollato se io non fossi stata “disponibile”!”

“Tu e lei siete due matte!

Davvero credi che io sia una persona del genere?”

“NO!

È solo che mi sento così…non so…mi sento come se non andassi bene per te!”

“Solo perché sei ancora vergine, Lily?”

Lei annuì.

Stava evitando di guardarlo anche se sentiva il suo sguardo perforarle la pelle.

Sapeva che, se l’avesse guardato negli occhi, non sarebbe stata capace di dire nulla.

“Lily…io non voglio questo da te…

Io ti amo e non me ne frega se tu vuoi farlo con me o no!”

“Mi spieghi una cosa?

Tu sei sempre stato con ragazze ribelli, indomabili, “facili”…io che c’entro in tutto questo?

Guardarmi, James!

Sono una caposcuola, miss perfetta, so-tutto-io!”

“Io stavo con le altre solo per una questione di sesso, tu sei diversa!

Io amo te come non ho mai amato loro!

Non dimenticarlo, MAI!

E tu ti sei vestita così provocante, ha risposto male ai professori, hai litigato con Jane…per me?”

“Sì.”

“Oh, amore mio!”

James l’abbracciò forte e se stettero lì per un po’, appoggiati l’uno addosso all’altra.

“Credo che dovremo andare!

E tu dovresti chiarire con Jane e dire a Candy che i suoi consigli non sono ben accetti dal sottoscritto!”

James si staccò da lei e fece apparire un fazzoletto imbevuto.

“Tieni!

Togliti tutto quel trucco…

Sei bellissima così come sei!

Jane aveva ragione: sii te stessa!

E per quanto riguarda il sesso…io non ti lascerei mai solo per una cosa così stupida…

Sarei un folle anche solo a pensare di pensarlo.

Ti ho corteggiato per tre anni e ti lascio per così poco?

Tu sei matta, cara mia!”

Lily rise e l’abbracciò.

Ora senza trucco e gomma in bocca, si sentiva se stessa.

Jane e Candy erano entrambe in Sala Comune, sedute davanti al fuoco a leggere.

Appena Lily entrò, stretta tra le braccia di James, Candy esclamò:
”Lily!

Vedi che avevo ragione io!

Hai fatto bene a seguire i miei consigli!”

Jane si limitò a guardarli sottecchi.

“Veramente, Candy, i tuoi consigli non mi sono serviti affatto.

Hanno solo peggiorato la situazione, a dir la verità.

Mi hai fatto litigare con la mia migliore amica e punire dalla McGranitt!

Ho sbagliato a fidarmi di te!”

Lily si rivolse a Jane, lasciando una Candy più indignata che mai.

“Jane…ti chiedo scusa…mi dispiace…avrei dovuto seguire il tuo consiglio…sono stata una stupida!

Mi puoi perdonare?”

Jane alzò lo sguardo e sorrise.

“Certo che sì, sciocchina!

Lo sai che io sono sempre qui per te, qualunque cosa accada!”

Lily corse ad abbracciarla.

Quel giorno aveva imparato una cosa importante: qualunque cosa ti dicano gli altri, se ti spingano o meno a cambiare, la cosa più importante è rimanere se stessi…

Sempre.

 

Sii te stessa

 

Ciaooooooooooooo!!!

Come va, beddri?

Grazie per le recensioni a tutti voi!!!!!!!!!

Un kiss

 

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Capitolo 9
*** preparativi per il gran ballo.... ***


Scusate ragazzi, ho fatto un piccolo errore nello scrivere il capitolo precedente.

Si svolge durante un venerdì, il giorno che Sirius aveva fissato per le prove di ballo, poi spostato a causa del cambiamento di Lily.

Quindi questo nuovo capitolo inizia con il sabato…so che è un appunto idiota, ma ad Hogwarts non ci sono lezioni il sabato ed io me n’ero scordata!!!

Sorry!!!

 

 

Le lezioni di ballo che Sirius aveva programmato vennero spostate per il giorno dopo e alle dieci di mattina Sirius dovette convincere un assonnato e recalcitrante James a andare nella Stanza delle Necessità con Lily e Jane.

“Mi lasci stare?

Sono le dieci del mattino! È sabato! Ho sonno e voglio dormire!”

James ricacciò la testa sotto il cuscino.

“Non mi costringere ad usare la forza!

Sei stato tu a convincermi ad insegnarti e quindi ora segui ciò che dico!

Sono stato chiaro?”

“Te lo scordi, Felpato!

Andiamo, solo un paio di….”

“Minuti?”

“Ore!

Perché non facciamo oggi pomeriggio le lezioni?”

“Perché ho deciso io così, quindi ora ti alzi, ti lavi, ti vesti e mi segui!”

James scosse la testa e tirò le coperte fino al mento.

“L’hai voluto tu!”

Sirius tirò fuori la bacchetta magica e la puntò addosso all’amico.

“Aguamenti!”disse ed un rivolo di acqua gelida cadde sopra James, svegliandolo del tutto.

Il ragazzo, infreddolito e incazzato, scattò in piedi e gridò:

“IO TI AMMAZZO!”

Fortuna volle che Remus entrò in quell’istante nella camera e calmò gli animi, costringendo James a vestirsi.

Così un’ora dopo Sirius, James, ancora arrabbiato con l’amico, Lily e Jane pimpanti e serene, si diressero verso la Stanza delle Necessità al settimo piano.

“Ho bisogno di un luogo che mi possa aiutare per le mie lezioni di ballo da sala!

Ho bisogno di un luogo che mi possa aiutare per le mie lezioni di ballo da sala!

Ho bisogno di un luogo che mi possa aiutare per le mie lezioni di ballo da sala!”

Dopo esserci passati davanti per tre volte, apparve una porta enorme, grande come quella di una chiesa.

“Dopo di te, Professore!”lo prese in giro Lily, facendosi da parte per lasciar passare Sirius.

Non era la prima volta che usava la Stanza, ma ogni volta era sempre una sorpresa scoprire cosa ti avrebbe riservato.

Aprì la porta ed entrò un una stanza grandissima, seguito dagli altri tre.

C’era una pista da ballo pazzesca circondata da divani, poltrone…

In un angolo della stanza c’era un giradischi ed un centinaio di cd impilati ordinatamente.

Ma la cosa che colpì tutti, specialmente le ragazze, fu trovare in un armadio, decine e decine di vestiti da ballo di ogni tipo, da quelli di secoli fa a quelli firmati degli artisti moderni.

“Oh-mio-Dio!”

Lily prese dall’armadio un vestito incantevole, fatto di seta azzurra e con un largo spacco sulla coscia.

“E’ stupendo!

Guarda, Jane!

E questo…oh, sono bellissimi! Ma li possiamo portare fuori?”

James scosse la testa.

“Appartengono alla stanza e non credo tu possa farlo.”

Lily mise il broncio, delusa.

“Bene!

Ora che abbiamo visto i vestiti e come sono belli, possiamo iniziare la lezione?”

Sirius mise la mani sui fianchi, spazientito.

Subito i tre corsero verso di lui, obbedienti.

“Bene! Ora dato che dovrò insegnare a tutti voi come si balla, credo di aver bisogno di una dama, no?

Jane?”

Arrossendo fino alla punta dei capelli, Jane si avvicinò a Sirius e gli prese il braccio.

“Un po’ di musica…”

Puntò la bacchetta verso il giradischi e da esso uscì una bellissima musica.

“E un…due….e….tre….un…due…tre….”

Iniziarono a volteggiare per la sala, incuranti di Lily e James che li fissavano sbalorditi.

“Non te la cavi male!”le disse Sirius, stringendola tra le braccia.

 “Lily?”sussurrò James all’orecchio della ragazza.

“Sì?”

“Ma Jane è innamorata di Sirius, vero?”

“Si nota così tanto?”

Lily lo fissò negli occhi per un attimo.

“Sirius non se n’è accorto, non preoccuparti.”

Lily tirò un sospiro di sollievo.

“Non sa se dirglielo o meno e vedendo come Sirius passa da una ragazza all’altra, non so se è meglio così…”

“In quanto a ragazze, Sirius è sul serio un bastardo!

Ma credo che se s’innamorasse di una ragazza, innamorasse sul serio, intendo, non la ferirebbe per nulla al mondo!

E vedendo come è preso da Jane, forse è la volta giusta!”

“Perché non gliene parli?

Gli chiedi se le piace, con nonchalance, senza fargli capire nulla.

Per favore!!!”

Lily mise in fuori in labbro, in un modo che James non riuscì a dirle di no.

“Se fai così ogni volta che vuoi convincermi, ti dirò sempre sì, mia cara!”

Si chinò per baciarla.

Sirius e Jane, intanto, avevano finito di ballare e li fissavano annoiati.

“Quando avrete finito di coccolarvi, vorreste venire a ballare?”

Sirius battè il piede sul pavimento, spazientito ed i due furono costretti a dargli retta.

Com’era da prevedere Lily era di gran lunga più brava di James a ballare.

Il ragazzo, infatti, era impacciato e nel sentirsi gli occhi addosso sbagliava i passi in continuazione.

“Come fai a sentirti osservato ora e non quando giochi a Quidditch?”gli chiese Lily.

“E’ diverso! Lì mi sento diverso, qui non mi sento a mio agio…

Mi spiace…”

“Ti fidi di me?”

James annuì.

“Adesso ascoltami.

Io non so ballare bene, ma grazie a libri e film, ho imparato qualcosa.

Devi solo avere più fiducia e fregartene se hai degli sguardi addosso.

Ora riproviamo.

Sirius, rimetti la musica!”

“Fidati di me e seguimi!”disse Lily con dolcezza, mettendogli le braccia attorno al collo.

James annuì e tenendo gli occhi incollati a quelli magnetici della ragazza, iniziò a ballare.

Andò meglio della prima volta, questo era poco ma sicuro.

Sirius li fece allenare per un'altra ora, provando a fare anche il tango…alla fine all’ora di pranzo era tutti e quattro esausti.

Lasciando andare per prima le ragazze, James prese Sirius da parte.

“Ti posso chiedere una cosa?

Ti piace Jane?”

Sirius chiuse la porta della Stanza delle Necessità e lo fissò come se fosse impazzito.

“Perché mi dovrebbe piacere?”

“Quando ballavate avevate uno sguardo…”

“E’ una bella ragazza, ma non mi piace.

Non farti idee solo per uno sguardo che hai colto solo tu!”

Detto ciò si diressero nella Sala Grande, affamati come non mai.

Nei giorni successivi, appena avevano un po’ di tempo libero i quattro si recavano nella Stanza delle Necessità per provare qualche passo.

Dal valzer Sirius decise di passare al tango e continuò ad avere Jane come compagna di ballo con grande gioia della ragazza e sospetto di Lily e James.

James era molto migliorato grazie a Lily soprattutto, Sirius si limitava a insegnargli i passi, mentre la sua ragazza a metterli in pratica.

Occhi nocciola incollati ad occhi verde smeraldo, quando ballava con Lily James riusciva a sciogliersi ed a dimenticarsi di tutto il resto.

Era ben diverso dal trovarsi al proprio agio, era come se fossero uno parte dell’altra.

“E’ una sensazione incredibile, mai provata prima!”

James sorrise a Remus che ricambiò.

Erano seduti a fare i compiti in una stranamente silenziosa Sala Comune.

“L’ami! Che c’è di incredibile?”

“Il fatto che lei è unica e sola e non so come farei se non fosse con me!”

“Avete già deciso cosa indossare per il ballo?

È tra tre giorni!”

“Lo so e pensavo di travestirmi da Romeo, il protagonista della sua storia d’amore preferita.

Ne parla sempre!”

“E’ un romanzo di Shakespeare! È molto famoso per i babbani!”

“Guarda che cosa ho comprato!

Lo sa solo Sirius per ora!”

James afferrò Remus per un polso e lo trascinò letteralmente nel loro dormitorio, dove gli indicò due grossi pacchi nascosti sotto al letto di James.

Remus ne aprì uno a caso scoprendo un bellissimo costume d’epoca, con tanto di calzamaglia, cappello e giustacuore.

Nell’altro c’era uno stupendo vestito da principessa, di un azzurro cielo.

“Mio Dio!

Sono stupendi!”

“Li ho fatti comprare da mia madre.

Lily non lo sa ancora, volevo farle una sorpresa la sera della gara.”

“E come sai che non ha nessun altro vestito da indossare?”

“Me l’ha detto lei stessa.

A dir la verità ne ha uno, ma non è da principessa.

Ha detto che è da banshee, gliel’ha mandato la madre, è orrendo!”

James fece finta di vomitare e Remus rise.

“Tu con chi ci vai?”

“Con nessuna.”

“Remus è obbligatorio andarci!

Anche Piton ha trovato una ragazza, e con questo ho detto tutto.

Che ne dici di Lizzie, la compagna di dormitorio di Lily?

Ha capelli castani, occhi scuri, è molto bella, puoi chiederglielo, no?”

Nel sentire Lizzie, Remus arrossì, ma James non se ne accorse affatto.

“James, lascia perdere!

Inventerò una scusa, dirò che sto male, ma non ci andrò.”

James gli mise le mani sulle spalle.

“Rem, ascoltami bene.

Tu andrai a questa festa e ti divertirai anche!

Di cosa hai paura? Degli altri, forse? Delle ragazze?

Da Peter me lo sarei aspettato, ma da te…”

“Lizzie mi piace…”disse a voce così bassa che James dovette avvicinarsi per sentire meglio.

“E allora dov’è il problema?”esclamò dopo aver sentito.

Remus si divincolò dalla stretta dell’amico e si voltò dandogli le spalle.

“Tu non capisci!”

“Allora aiutami! Come pretendi che io ti capisca se non mi dici nulla?”

James si stava sul serio arrabbiando.

“James, io non sono una persona normale!”

“Ah, no?”

“Sono un lupo mannaro! Ti sembra poco questo?”

“Ed è per questo che ti rifiuti di uscire con le ragazze e di andare alle feste?

Di cosa hai realmente paura Remus?

Che la gente lo scopra? Dei loro giudizi?

Di cosa?”

“Anche! Ma non è solo per questo!

Ho paura di perdere le persone che amo.

Se lo venissero a sapere gli altri sarei un emarginato!”

“Noi ti abbiamo abbandonato?”

“No, ma…”

James gli si avvicinò e lo abbracciò da dietro, posando il mento sulla sua spalla.

“Noi siamo i tuoi veri amici e ti abbiamo accettato per come sei!

E se gli altri lo scoprissero e non ti accettassero non sarebbero dei veri amici!

Ma non è detto che lo scoprano!

Quindi tu ora vai da Lizzie e la inviti ad andare insieme alla gara di ballo!

Muoviti!”

“Ma se è già impegnata?”

“Ieri si lamentava con Lily perché nessuno l’aveva invitata!

Vedrai che è ancora libera!”e lo incitò a scendere le scale ed a chiederglielo.

Lo vide avvicinarsi alla ragazza e sedersi accanto a lei.

Parlarono per un po’, poi le sorrise, radiosa.

“Certo!

Grazie per l’invito, accetto molto volentieri!”la sentì dire e non potè trattenersi dal sorridere anche lui.

Proprio in quel momento Sirius entrò e gli si avvicinò.

“Che hai da sorridere?”gli chiese a mò di saluto.

“Remus ha appena invitato Lizzie ad andare al ballo con lui!”

“Beato lui!

Io sono stato intrappolato da Marion!

Me l’ha chiesto e non ho potuto dire di no!”

“Che c’è di male?

Non state insieme?”

“No!

Siamo solo andati a letto un paio di volte, ma lei se l’è creduta ed io non sono riuscito a disilluderla!”

Sprofondò nel divano, sbuffando.

“Che c’è di male in lei?

È carina!”

“E’ una puttana! Noiosa da morire, pessima a scuola e nel conversare, brava solo ad andare a letto!”

“Che c’è? Il grande Sirius Black cerca il vero amore?”

“No!

È solo stufo di farsela con le puttane!

Ad Hogwarts ce ne sono così tante!

Se vuoi te le elenco!”

“No!

Grazie, ti credo sulla parola!”

Sirius si mise a ridere e dopo un po’ contagiò anche James.

“Mi piacerebbe avere lo stesso amore che avete tu e Lily, sai?

Certe volte vi invidio nel vedervi così…affiatati! Complici! Persi l’uno negli occhi dell’altra!

Vorrei avere anch’io un amore così!”

“Uao!

Non avevi mai detto una cosa del genere! Ed io che credevo che non saresti mai cambiato!”

Sorrise.

“Beh, ti sbagliavi! Se sei cambiato tu perché non potevo cambiare anch’io?”

“Alla festa potrai cambiare partner sai?

Se hai voglia, intendo!

E s’indosserà anche una maschera per gli occhi!

Così potrai sfuggire a Marion e ballare anche con altre dame!

Credi che Silente ballerà con la McGranitt?

Io spero di sì!”

“Credi ancora al fatto che stiano insieme?”

“No!

Non stanno insieme, ma lui è innamorato di lei, ci scommetto quello che vuoi solo che non lo vuole ammettere!”

Sirius sbuffò.

Certe volte era meglio lasciar straparlare James, invece che starlo a sentire.

 

 

 

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Capitolo 10
*** senza maschera ***


Senza maschera

La sera della gara di ballo tutta la scuola, professori compresi erano in fibrillazione.

Anche loro avevano deciso di danzare, ma non di travestirsi.

“Uffa! Volevo vedere la McGranitt vestita da dama dell’Ottocento!

Te l’immagini, James?”aveva commentato Remus quando seppe la notizia.

James e Sirius non poterono fare a meno di trattenere una grossa risata.

“Peter, tu con chi ci vai?”chiese il bel Black, ben attento a non farsi vedere dal professor Lumacorno.

“Lisa Strommer!”disse lui entusiasta.

James gli rivolse un sorriso forzato.

“Contento lui! Io non uscirei mai con una come lei!

È orrenda ed antipatica!

Lily sì che è perfetta!”e James s’incantò nel guardare la sua bella in compagnia di Jane, intenta a seguire la spiegazione, cosa che avrebbe dovuto fare anche lui e quando Remus glielo ricordò James rispose:
”Me lo farò spiegare da lei quello che ha detto il vecchio Luma!”

“Voglio vedere come farai a studiare con lei vicino!”

“Hai ragione! Studiare è uno spreco di tempo con una come lei!

Dammi i tuoi appunti, Sir!”

“Ehi!

Molla! Copia quelli di Remus!”

“Black! Potter! Vi consiglio di fare silenzio, miei cari ragazzi!

C’è chi vorrebbe fare lezione qui!

Posso capire che siate eccitati per il ballo, ma suvvia!

Un po’ di calma, miei cari!”irruppe il vecchio professore panciuto.

“Ci scusi, professore!”dissero i due in coro, rendendosi conto di avere 50 paia di occhi puntati addosso.

“Il ballo è stasera! Non sei contento?”esclamò James appena uscito dall’aula diretto nel dormitorio.

“Sì! Lo so benissimo! Ne parla tutta la scuola e tu più di tutti!

Da quando hai imparato da me e Lily i passi non stai più nella pelle!”

James sorrise radioso.

“Grazie!”e lo abbracciò.

Sirius rimase stupito da quell’abbraccio.

Era da parecchio che non si abbracciavano, capitava piuttosto raramente a dir la verità!

“F-figurati!”

Il ragazzo si staccò da lui, sorridendo ancora di più.

“Cosa indosserai, Sir?”

“Un completo da cavaliere, ma senza armatura.

Remus mi ha aiutato a sceglierlo quando siamo andati ad Hogsmeade qualche settimana fa!”

“E lui? Sai come si vestirà?”

“Da vampiro. Ho visto il vestito! È stupendo!”

“Peter?”

“Da zucca!”

“Cosa?”

Erano arrivati al dormitorio e James si voltò a guardarlo, come se fosse impazzito.

“Zucca?”

“Non chiederlo a me! Ha detto che gliel’ha fatto la mamma e non vuole deluderla!”

“Oddio! Lo prenderanno in giro tutti!”

“Ho provato a dirglielo, ma non ha voluto darmi ascolto!

Beh, faccia come vuole! Io ci ho provato, ma non lo consolerò dopo!”

Sirius tirò fuori da baule un bel vestito cavalleresco.

A quanto pare quasi tutti i ragazzi si sarebbero vestiti così.

Ma non potevano avere la minima chance di essere belli come Sirius e James quella sera.

“Io vado da Marion, ragazzi! Ci vediamo, se riuscirò a sopravvivere!”

Sirius lasciò gli amici in Sala Comune ed uscì fuori con una faccia da condannato a morte.

James si sistemò la mascherina nera sugli occhi e si guardò intorno: tanti cavalieri e dame, ma anche vampiri, stregoni oscuri, banshee, lupi mannari (versione pezzotta di Remus), ninja (…), ninfe, fate, orchi e molti altri travestimenti.

Alcuni originali (e patetici) come quelli di Peter, altri classici come gli stregoni.

Lizzie si avvicinò il volto coperto da una bella maschera argentata, ma facilmente riconoscibili, a lui ed a Remus, sorridendo.

“Ciao, ragazzi!”li salutò e Remus avvampò nel vederla.

Fortunatamente se ne accorse solo James che non fece commenti.

Lizzie era davvero molto carina quella sera.

Vestita con un abito aderente, color blu scuro, portava i capelli sciolti sulle spalle in morbidi riccioli.

“Ciao!”la salutò Remus, riacquistando la capacità nel parlare.

“Sei davvero stupenda!”

“Grazie!

Anche tu sei bellissimo! Molto affascinante!”

Remus le tese il braccio.

“Vogliamo andare?”

“Con gran piacere, mio cavaliere!”e se ne andarono lasciando James ad aspettare Lily.

Una ragazza scese le scale, lentamente con grazia e leggerezza, ma James non la riconobbe.

La fanciulla si avvicinò a lui.

Indossava un abito lungo rosso scuro e una maschera rossa come il vestito.

I lunghi capelli biondo scuro ricciuti, scendevano ad incorniciarle il viso, ed erano tenuti da fermagli brillantinati.

“Ciao, James!”lo salutò.

“Jane?”

“Indovinato!”

Sorrise.

“Come stai? Sei riuscita a trovare un ragazzo?”

“Sì! Tom di Tassorosso!

Anche se non è il ragazzo che avrei voluto!”

“Non ti preoccupare! Anche Sirius è con una ragazza che non gli va a genio!”

“E chi ha parlato di lui?”

Le gote della ragazza s’imporporarono.

“Diciamo che l’ho intuito!”

“Te l’ha detto Lily?”

“No!

Lei non tradirebbe mai un segreto della sua migliore amica!

L’ho capito vedendo come eravate affiatati e complici nel ballare!

Secondo me, lui prova qualcosa per te, anche se non lo vuole ammettere!”

“Se provasse qualcosa per me, ora starei io con lui!

Non credo che abbia problemi di timidezza!”

“Quelli no, ma non manifesta mai i suoi sentimenti, come l’affetto o l’amore.

Con nessuno! È fatto così!

Lo conosco dalla nascita e non l’ho mai sentito dire “Ti voglio bene”!

Credo che la sua sia solo paura!”

“E di cosa?”

“Di perdere chi ama.

Quindi tende a non legarsi troppo ed a nascondere i suoi sentimenti per paura di rimanere ferito!”

“Non lo sapevo!”

James scrollò le spalle.

“Anche Remus la pensa così, ma lui non ha mai detto nulla!”

Jane guardò l’orologio che portava al polso.

“Io vado, Jamie!

Vedo vedermi con Tom! Passa una bella serata con la tua bella!”

E se ne andò, attirando gli sguardi di tutti i ragazzi della Sala Comune.

Ma ad attrarre gli sguardi quella sera fu anche un’altra persona.

Scese le scale lentamente e si guardò intorno, sorpresa di avere tanti sguardi addosso.

Il lungo e setoso abito azzurro cielo che scendeva fino al pavimento, un abito da principessa del Medioevo.

I capelli rossi sciolti e boccolosi, fermati da mollette brillantinate,  che le incorniciavano il volto abbellito da una bella maschera bianca: Lily Evans era bellissima, la maschera che le copriva solo gli occhi, lasciava scoperta la morbida bocca, resa rosea da un filo di lucidalabbra.

“Sei bellissima.”

James le si avvicinò e la prese per mano.

“Io…James…non me l’aspettavo!

Non avresti dovuto…io…”

Il suo ragazzo le posò un dito sulle labbra, zittendola.

“Per te farei di tutto, un abito non è nulla!

Ti amo alla follia.”e lo dimostrò davanti a più di 20 persone, baciandola sulle labbra con dolcezza, un bacio leggero e passionale allo stesso tempo.

Quando si staccò la sua bella era arrossita, ma il volto era illuminato da un radioso sorriso.

“Andiamo?”chiese lui, tendendole il braccio.

Lily lo prese “Come vuole lei, mio bel cavaliere.”

La Sala Grande era molto diversa e loro rimasero di sasso quando fecero il loro ingresso.

I tavoli delle Case e dei professori erano scomparsi ed al loro posto al centro della Sala c’era una pista da ballo enorme.

Grandi tavolate cariche di cibi di ogni genere erano state messe contro il muro e piccoli tavolini sistemati accanto ad esse.

La musica era dolcissima e lenta, ideale per balli come il valzer e quelli da sala.

C’erano, inoltre, zucche illuminate da candele, pipistrelli che svolazzavano ovunque, armature incantate…

Un bel mix tra spaventoso e romantico, non c’era nulla da controbattere.

Lo sguardo dei due giovani venne attirato dal ballerino di gran lunga più bravo della scuola: Sirius Black danzava benissimo, stretto a Marion che aveva l’aria di spassarsela un mondo, al contrario del suo cavaliere che aveva un’aria tutt’altro che felice.

“Non ballate?”disse una voce allegra alle loro spalle, facendoli sobbalzare.

Albus Silente indossava un lungo vestito verde smeraldo, impreziosito da fili d’argento ed un cappello intonato.

Sorrideva ed i suoi vividi occhi azzurri brillavano.

“Non ancora, prof!”disse allegro James.

Lily gli tirò una gomitata, ma James non reagì.

“Irriverente come sempre vedo!

Vero, ragazzo mio?”

“Credevo di piacerle così!”

James sorrise al preside.

“Vero!”

“Posso parlarle un secondo?”

Silente annuì ed i due si allentarono da Lily ed iniziarono a confabulare, sotto lo sguardo curioso della ragazza.

Poi James scoppiò a ridere e gli diede una pacca sulla spalla.

Lily lo guardò stupito.

Da quando in qua James era così legato al preside?

Era irrispettoso, irriverente e scherzava col fuoco se faceva così!

Silente sorrise al ragazzo e si chinò su di lui abbracciandolo, cosa che stupì ancora di più la sua fidanzata.

Poi James tornò verso la sua dama, mentre Silente si recò nel mezzo della pista.

Lily e James lo videro avvicinarsi alla McGranitt e chiederle di ballare.

Doveva aver avuto una risposta affermativa, poiché poco dopo iniziarono a volteggiare nel mezzo della pista.

“James!”

“Cosa c’è?”

“Sei così…così...irriverente con lui!

Come ti permetti? È il nostro preside e gli devi portare rispetto!

E poi cosa gli hai detto?”

“Di invitare la McGranitt a ballare!

Ed ha funzionato, vedi?”

Li indicò che ballavano, sorridendo, l’una nelle braccia dell’altro.

“Andiamo, vieni!”e la trascinò a danzare.

Lily lasciò cadere la questione e si strinse a lui, volteggiando con grazia e leggerezza.

James era diventato molto bravo nel danzare e la presenza di Lily gli trasmetteva sicurezza e fiducia.

“Stai andando benissimo, sai?”gli disse lei, con un sussurro all’orecchio.

“Grazie a te ed a Sirius.”

Come se avesse sentito il suo nome, Sirius si avvicinò alla coppia, ballando con Marion avvinghiata a lui come se fosse stata incollata.

“Aiutami!”sillabò lui all’amico.

James soffocò una risata, ma all’occhiataccia di Sirius, tacque.

“Credo sia meglio aiutare Sirius!”disse a Lily che annuì.

“Sirius!

Potrei parlarti un secondo?”disse ad alta voce, facendo illuminare l’amico in questione.

“Da soli!”continuò, guardando Marion che si allontanò dalla sua vittima, scocciata.

“Io vado a ballare con qualcun altro!

Ci vediamo, Siriuccio!”e sculettò via.

“Siriuccio?”

Uscendo fuori James non potè fare a meno di scoppiare in una sonora risata.

“Lascia perdere, Ramoso!

Stasera è stata una brevissima e pessima serata!

Ed io che volevo divertirmi!”

“Mica è finita!

Puoi ancora farlo, sai?”lo incoraggiò Lily.

“Prima però credo sia giusto dirvi una cosa importante.

Sir, ti ricordi quando in infermeria mi hai chiesto come facessi a sapere di Silente e della McGranitt ed io ti ho detto che ero una specie di confidente?”

L’amico annuì.

“Beh…c’è una cosa che non vi ho detto e che è bene che voi lo sappiate.”

Si sedette su una panchina fatta apparire per la festa e fece un grosso sospiro.

“Però voglio dirlo anche a Remus.”

“Lo vado a prendere!”

Lily corse via.

Sirius si sedette accanto all’amico e gli prese la mano.

James lo guardò, sorpreso da quel gesto semplice ed affettuoso.

“Sto per scoprire un segreto importante, vero?”

“Per me lo è.

E voi non mi crederete quando ve lo dirò.”

“Siamo tuoi amici e ti crederemo sempre!

Comunque non lo dire a Peter.

Se è importante, finirà per lasciarselo scappare davanti a persone sbagliate!

Sai com’è pettegolo!”

James rise ed annuì, continuando a stringere la mano dell’amico ed a tenere fisso lo sguardo sull’erba.

Lily tornò poco dopo trascinandosi dietro un Remus parecchio scarmigliato.

“Che cosa stavi facendo?”chiesero i due, sconvolti.

Remus avvampò.

“Pare che si sia trovato con Lizzie!”spiegò Lily, prendendo fiato.

“E si vedeva!

Ed hai capito il nostro Remus!

Che marpione che sei!

E ce lo avevi tenuto nascosto fino ad ora!

Non ti riconosco più!”

“Ora basta! Lily mi ha detto che James mi doveva, o meglio, ci doveva dire una cosa importante!

Sarebbe?”

James prese un profondo respiro.

“Mi giurate di credermi?”

Annuirono.

“Volevo parlarvi del rapporto che ho con Silente.

Secondo voi sono legato a lui o irriverente come mi avete spesso detto e troppo…non so…”intimo” con lui, giusto?”

Non aspetto una risposta che sapeva essere affermativa e continuò.

“Faccio così perché noi abbiamo un rapporto speciale e non perché sono più nel suo ufficio che a lezione…ma perché…lui…è…

Lui è…”s’interruppe.

“COSA?”esclamarono gli altri tre.

“Mio padre!”

“COOOOOOOSA?”

“Aspetta non è possibile!”esclamò Sirius.

“Io sono stato a casa tua e tuo padre si chiama Richard, non Albus!”

James scosse la testa.

“Lui è il marito di mia mamma, ma non è mio padre, solo il mio patrigno!

Durante una vacanza mia madre l’aveva incontrato e tra risa e vino sono finiti a letto…ed sono stato concepito io!”

I tre lo guardavano ad occhi sgranati.

“Non mi credete, vero?”

“Certo che ti crediamo!

È solo un po’…”iniziò Remus.

“Assurdo!”finì Sirius per lui, guadagnandosi l’occhiataccia di Remus e Lily.

James gli lasciò andare la mano e sospirò la schiena appoggiata alla panchina.

“Se sei suo figlio, perché vivi con tua madre ed il tuo patrigno?”chiese Sirius, per recuperare.

“Non sapevo che fosse mio padre fino a qualche anno.

Ho vissuto con Richard e credevo fosse lui mio padre.

Poi sono andato ad Hogwarts e Silente, con un inganno è riuscito a farmi fare delle analisi del sangue, a confrontarlo con il suo e a dirmi la verità!”

“E i tuoi?”

“Si sono messi d’accordo nel farmi vivere con mia madre, ma di stare nove mesi ad Hogwarts con mio padre.”

“Capisco!”

“E’ una cosa un po’ strana, vero?”

Tutti annuirono.

“Ma perché non lo sa nessuno?

Insomma, dovresti essere famosissimo! Il figlio di Albus Silente, il mago più potente della Terra!”esclamò Sirius.

“E’ questo il problema! Essendo famoso lui, ha anche molti nemici!

Quindi abbiamo deciso di tenere questo segreto a tutti, perché se si sapesse io finirei nei guai, secondo lui! Potrebbero rapirmi o farmi del male per ricattarlo!”

“Capisco!”

“Non lo direte a nessuno, vero?”

“Ma anche sì! Che domande assurde che fai?”

Remus fece un sorriso.

“Noi siamo tuoi amici e ti vogliamo bene anche quando ci allontani da una bellissima ragazza!”

“Vai! Vai! Rubacuori dei mie stivali!”

James rise nel vederlo correre verso la Sala Grande.

“Sono contento che si stia divertendo almeno lui!”

Sirius sospirò affranto.

“Vai a divertirti! Con quella maschera non ti riconoscerà nessuno!

E poi Marion ha deciso di spassarsela con altri, quindi hai via libera!

Vieni!”

James scattò in piedi ed afferrò Lily e Sirius per un braccio, trascinandoli verso la Sala Grande.

Si sentiva più leggero ora che aveva rivelato ai suoi amici il suo segreto.

Ora non c’era più nessuna barriera tra di loro, di alcun tipo.

“Vai e divertiti!”ripetè James, spingendo Sirius nella folla, dove scomparve dopo poco.

Sirius sospirò.

“Vai e divertiti! Parla facile lui! Lui ha la sua bella da coccolare!”pensò lui amaramente.

Si diresse verso il tavolo carico di cibo.

C’erano pietanze di ogni tipo: zucche ripiene di caramelle, bibite dall’aspetto orrendo e dal sapore zuccherino, dolciumi di ogni tipo e  cioccolate varie.

Prese una barretta al cioccolato con nocciole e la scartò, mordendone un pezzo e guardandosi intorno.

Molte persone si erano sedute a chiacchierare ai tavoli, a flirtare ed a baciarsi.

Solo pochi ballavano ancora e tra loro c’erano Remus e Lizzie e James e Lily.

“Ciao!”disse una voce alle sue spalle, facendolo sobbalzare.

Era di una ragazza con un meraviglioso vestito rosso ed una maschera dello stesso colore.

Non aveva la benché minima di chi fosse, ma sorrise ugualmente.

“Ciao!”

“La festa non è di tuo gradimento?”chiese lei, ricambiando il sorriso.

“Diciamo che, a parte il ballo, non mi va tanto stasera.”

“Non hai nessuna dama al tuo fianco?”

“No, ci siamo…persi di vista!”

“Scaricati?”

“Esattamente!”

Rise.

“Tu?”

“Non mi andava di stare con il mio cavaliere, quindi eccomi qui a parlare con te!”

Rise, una risata cristallina e limpida, allegra e spensierata che fece venire i brividi a Sirius.

Ma cosa gli stava succedendo?
”Ti va di ballare?”chiese, seguendo il suo istinto.

La ragazza in rosso, annuì.

La prese per mano e la portò in pista.

“Che bel vestito che hai!”disse facendole fare una giravolta che allargò le pieghe dell’abito.

“Anche tu! Sei un bellissimo cavaliere!”

“Ci conosciamo?”

Aveva una voce familiare.

“Ah, ah!

Rovinerebbe la mia identità, non posso dirlo!

Ho la maschera apposta per nascondere chi sono veramente!

Così posso ballare con chiunque, no?”

“Furba!”

Sirius sorrise e man mano che passava la serata con lei si rendeva conto di quanto avessero in comune.

Era come se quella maschera che impediva l’uno di vedere il volto dell’altro, avesse abbattuto tutte le altre maschere, lasciando solo le loro frasi, le loro battute, la loro danza…

Ogni volta che la guardava provava una strana sensazione…di disagio…di ansia…un forte impulso di baciarla, accarezzarla, abbracciarla…ma cosa aveva?

Il tempo volò e ben presto dovettero fermarsi per prendere fiato.

Sirius la portò fuori e si lasciò cadere sulla stessa panchina dove prima James aveva confidato a lui il suo più grande segreto.

La ragazza si sedette accanto a lui.

“Mi sembra di conoscerti da una vita, sai?

È così semplice parlare con te!”

“Forse è così!”

“Non dirmi che sei una mia parente?”

Fece una faccia orripilata che provocò il riso della fanciulla.

Scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli ricci e biondo scuro.

Quei capelli! Quante volte li aveva visti svolazzare in aria o al fianco di Lily

“Jane?”chiese.

Lei annuì.

Sirius la guardò sorpreso e si chinò su di lei per toglierle la maschera dal volto.

Lei fece lo stesso con lui.

“Perché non mi hai detto che eri tu?

Mi avevi riconosciuto, no?”

Lei annuì ed abbassò lo sguardo, giocherellando con la sua maschera.

“Non so.

Forse se avessi saputo che ero io, non mi avresti mai invitata a ballare con te.

Per te sono solo una compagna di squadra e l’amica della fidanzata di James!”

Sirius colse l’amarezza in quella frase.

“A te interessano solo le ragazze “facili”! Figurati se ti accorgi di quelle normali!”

Aveva la voce incrinata, Sirius se ne rese conto benissimo e provò una stretta al cuore.

Era sempre stato così superficiale con le altre?

Sempre così “Black”?

In quel preciso istante si odiò, provando un odio profondo contro se stesso.

Senza volerlo era come tutti gli altri della sua famiglia: senza cuore, specialmente con le ragazze.

“Oh, ma lascia perdere!”

Jane scattò in piedi e prendendo la maschera corse via.

Il cervello di Sirius rimase scollegato per un attimo, poi reagì.

“JANE!”urlò correndole dietro.

“JANE!
ASPETTA! FERMATI, TI PREGO!”

Corse verso di lei e l’afferrò per un polso, costringendola a voltarsi verso di lui.

Con sommo orrore Sirius si accorse che stava piangendo.

“Jane…

Ti prego…non piangere…non perché mi sono comportato da perfetto stronzo!

Mi dispiace tanto…io non me ne rendevo conto.

Non credevo di essere così…spregevole…e odioso con le ragazze!”

“Non lo sei…tu indossi una maschera…di arroganza…di strafottenza…di superficialità…ma non sei così…non sempre…non con noi della squadra…o con i tuoi migliori amici!

Perché, Sirius?

Di cosa hai paura? Perché non sei te stesso?”

“Io non lo so…non lo so proprio…”

Chinò lo sguardo.

“Io….io…credo di essermi innamorata di te…”

Il ragazzo alzò lo sguardo di colpo per incontrare gli occhi di un blu meraviglioso della fanciulla.

“Cosa?”

“Mi sono innamorata di te, Sirius Black!

Di quel ragazzo senza maschera, coraggioso e dolce con chi ama…di colui che ha paura di mostrarsi per com’è realmente…”

Sirius sorrise e di colpo, senza neanche sapere cosa l’avesse spinto, la baciò.

Una sensazione di pace si diffuse in lui, una sensazione bellissima…di tranquillità ed….amore?

Jane rimase interdetta per attimo, poi ricambiò.

“Perché l’hai fatto? Per farmi contenta?”

Lui scosse la testa.

“Questa sera…con te…è stata magica!

Sono stato benissimo in tua compagnia, meglio di qualunque altra persona…ogni volta che ti guardavo sentivo una strana sensazione…non so…un nodo alla gola…e la voglia di baciarti irrefrenabile…

Che si è manifestata solo stasera anche se ci conosciamo da tanto tempo!

Credo che si possa definire amore, non credi?”

Lei rise.

“Credo di sì.”

Si chinò su di lui e lo baciò.

Un amore…un amore sbocciato così…all’improvviso, in una sera di fine ottobre…un amore nato perché entrambi erano senza maschere, ma non quelle materiali, quelle che loro si erano imposti: il ragazzo arrogante e presuntuoso, rubacuori e superficiale e la ragazza timida, studiosa, allegra ed in gamba…uno l’arroganza…l’altra la timidezza…ed ora finalmente erano a nudo davanti all’uno ed all’altra…

“Ti amo…”sussurrò lui a fior di labbra.

 

Spero che vi piaccia questo capitolo…se avete qualche problema o dubbio non esitate a chiedere!!!

Un kiss

Lily Black 90

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Capitolo 11
*** Minacce ***


“Voglio sapere ogni cosa!”

Era ormai notte fonda, quando la festa finì.

Silente e la McGranitt avevano premiato Rossella Johns e Robert Husdob del Grifondoro e la casa era in pieno delirio.

Dopo aver fatto un capatina ad Hogsmeade per prendere qualcosa da mangiare, James tirò Sirius in un angolo, curioso.

“Hai baciato Jane?”

Sirius annuì.

Aveva un sorriso da ebete e James non mancò di farglielo notare, beccandosi un buffetto scherzoso.

“E’ stata una serata strana, sai?

E mi sono accorto di essere stato troppo…arrogante e presuntuoso con tutte le ragazze con le quali sono stato.

Ma non sapendo chi fosse, mi sono sentito libero di essere me stesso…”

“E l’hai baciata?”

“Sì, in che lingua te lo devo dire?”

“Mi sembra strano che tu ti sia innamorato di una persona che conoscevi da una vita solo dopo aver passato una serata piacevole con lei….”

Sirius si limitò a fare spallucce.

“Con il ballo com’è andata?”

“Benissimo direi, anche se non ho vinto…”

“Almeno ha vinto qualcuno dei Grifondoro.

E la nostra Casa è in cima alla classifica per la Coppa!”

Si voltarono verso Rossella e Robert che erano circondati da una folla festosa.

“Anche Remus non se l’è passata tanto male, o sbaglio?”

Sirius fece un cenno con il capo ed indicò l’amico che, seduto accanto a Lizzie, era perso nei suoi discorsi e pendeva dalle labbra della ragazza.

“A quanto pare anche a Lizzie piace!”

Infatti, la ragazza in quel preciso istante si chinò su Remus e lo baciò con dolcezza sulle labbra.

“Oh, com’è cresciuto il nostro Malandrino!”

Sirius finse di asciugarsi una lacrima dal volto e James scoppiò a ridere.

“Sei sempre il solito, Sir!

Codaliscia è l’unico che non si sia messo con nessuna ragazza stasera!

Io sto con Lily, tu con Jane, Remus con Lizzie e Peter…”

“Lui fa il palo, come al solito!”

“Come sei crudele!”

“Preferisco essere definito realista, prego!”

James rise e gli passò un braccio intorno alle spalle.

Sirius, inconsapevolmente, sorrise a quel gesto.

Potter e Black.

Nessuno li avrebbe potuti mai separare.

Quanto si stava sbagliando e non sapeva ancora!

 

Dormitorio dei Serpeverde

“E’ un vero affronto! Ne ho abbastanza! Non solo è stato rinnegato dalla nostra famiglia, ma continua a frequentare quel Potter!

Dobbiamo fare qualcosa!”

Bellatrix Black incrociò le gambe sul letto e fissò i presenti.

Riuniti nel dormitorio dei ragazzi c’erano Regulus Black, Lucius Malfoy, Narcissa Black e Rodolphus Lestrange e suo fratello Rabastan.

Appoggiato al muro, annoiato, c’era Severus Piton.

“Bella ha ragione! Bisogna fare qualcosa!”esclamò Lucius, battendo un pugno sulla mano.

Narcissa lo guardò adorante e Bella accortasi dello sguardo finse di vomitare, ben attenta a non farsi vedere dalla sorella.

Rodolphus e Rabastan ridacchiarono sotto i baffi.

Regulus, rintanato in un angolo, con la schiena appoggiata al muro, taceva ascoltando i loro piani.

“Volete fargli del male?”domandò.

Tutti si voltarono verso di lui ed il giovane si sentì sotto pressione.

“No.

Vogliamo solo allontanarlo da Potter e cercare di tirarlo dalla nostra parte.

Anche se è un traditore, è pur sempre un Black e un mago potente,

Ci farebbe comodo! Gli farebbe comodo!”alluse a Colui-che-non-deve-essere-nominato.

“Come?”

Era scettico.

“Una pozione?”propose Piton.

“No! Ora che se la fa con la Evans, la Mezzosangue troverebbe subito un antidoto!”

Nel sentire Evans Piton si irrigidì, ma fortunatamente nessuno se ne accorse.

Era dura dover combattere con quella che solo pochi anni prima era stata la sua migliore amica.

E vederla al fianco di James Potter, poi, era insopportabile.

“Perché non prendiamo due piccioni con una fava!”esclamò lui, colto da un’improvvisa idea.

Si sedette accanto a Lucius.

Aveva sul volto un sorriso che non prometteva nulla di buono.

“Sentite, voi volete avere Black dalla vostra, no?

E se minacciaste di fare del male a Potter per convincerlo a venire dalla vostra parte?

Non sarebbe una cattiva idea e vedendo come è legato all’amico, accetterebbe subito.”

“E se si rifiutasse?

Se accettasse per poi tirarsi indietro?”chiese Lucius, interessato.

Piton aveva gli occhi di tutti i presenti addosso.

“Basterà far del male al suo amichetto per abbassargli le ali e bloccare qualsiasi voglia di ribellione.

Così fate contenti voi e me!”

“Tu?”

“Odio Potter e farei di tutto per fargli del male!

Sarà un giochetto divertente!”

“Non sarà facile! Per niente! Potter è un abile mago!”

“Non se riesci a coglierlo di sorpresa e lo attacchi in molti!

Allora nessuno resisterebbe!

Che ne dite?”

“Io ci sto!”

Bellatrix sorrise, malvagia.

Mano a mano tutti furono d’accordo, anche un riluttante Regulus.

Che il piano avesse inizio…

La settimana dopo il ballo passò in un lampo.

La McGranitt era così contenta che avessero vinto la gara, che risparmiò ai Grifondoro qualsiasi compito e dedicò la settimana al relax più completo.

“E’ contenta perché ha ballato con tuo padre!

Ci scommetto quello che vuoi, Jamie!”

“Adesso credi anche tu che ci sia una tresca?”

James ridacchiò.

“Certo!

Se ho creduto a ciò che mi hai detto a proposito dei tuoi, ora posso credere a tutto!”

“Scemo!”

“Ciao a tutti!”li interruppe una voce squillante.

Jane si tolse i capelli ricci dal viso e sorrise a tutti i presenti, ammaliando una decina di ragazzi, Sirius compreso.

Era mattina presto di un grigio che di più grigio non si può giovedì ed erano a colazione.

Sirius sorrise alla sua neo-fidanzata e si spostò per farla sedere accanto a lui.

Poi le diede un dolce bacio.

Era la prima volta che si baciavano in pubblico, l’avevano fatto sempre in luoghi meno affollati o deserti, e il loro gesto provocò una miriade di pettegolezzi.

Le ragazze iniziarono a inviare mentali Avada Kedavra verso Jane perché aveva tolto loro il mitico Sirius Black, mentre i ragazzi facevano lo stesso con Sirius.

“Adesso non vi lasceranno più in pace!”decretò Lily.

“Chissenefrega!”esclamò Sirius staccandosi dalla sua bella.

“E poi ci sei passata anche tu, no?

Sei fidanzata con uno dei ragazzi più belli di Hogwarts, saprai come evitare guai!”disse Jane.

“Sì, non preoccuparti!”

“E poi ci sono io a proteggerti!”

Sirius la tirò verso di sé, fino a prendersela sulle ginocchia e baciarla con ardore.

“Black! Caville!

Per la barba di Merlino, un po’ di contegno!

Se volete fare cose del genere, prendetevi una stanza, no?”

“Sarà fatto, professoressa!”fece Sirius allegro, facendo ridere tutti i presenti.

La McGranitt se ne andò, scuotendo la testa, rassegnata.

“Ora anche gli insegnanti lo sanno!”

Jane era molto rossa in viso.

“Che c’è? Ti vergogni di me?”

“No! Non mi piace farmi pubblicità!

Tutto qui, tu non c’entri nulla!”

“Mi sa che hai sbagliato persona di cui innamorarti se non vuoi avere pubblicità, mia cara!”la prese in giro lui, ravviandole una ciocca ricciuta dietro l’orecchio.

James decise di lasciarli perdere e si volse verso Remus, stranamente lontano da Lizzie.

Anche se erano compagni di stanza in quei giorni avevano detto poco e niente.

“Come va con la tua bella?”

Remus sorrise, radioso.

“Benissimo, direi!”

“Lei lo sa?”

James alluse al “piccolo problema peloso”dell’amico.

“Preferisco far aspettare un po’ di tempo!

È troppo presto! Non sono ancora pronto!”

“Sono così felice per voi!

Siete una bellissima coppia!”

“Più di Sirius e Jane?”

“Mmm!”

Era appena finita l’ultima ora di lezione della mattinata quando Sirius venne bloccato in corridoio e trascinato in uno sgabuzzino.

“Chi diamine sei?”sbottò, liberandosi dalla ferrea presa, con un violento strattone.

D’un tratto una bacchetta si accese rivelando sua cugina Bellatrix a pochi centimetri da lui.

Per poco al giovane non venne un colpo.

Scorse dietro di lei, la figura di altre tre persone che la bacchetta illuminò subito.

Erano Lucius, Rabastan e Rodolphus.

“Che cosa diavolo volete da me?”

Incrociò le braccia sul petto e li guardò, come a sfidarli.

Bellatrix sorrise.

“Proporti un accordo!”

Sirius scoppiò a ridere.

“Questa è bella! Ed io dovrei darvi ascolto!

Che cosa ridicola!”

Si voltò e fece per andarsene.

Aveva già la mano sulla maniglia quando la voce di Lucius lo raggiunse.

“Se non lo farai ci vendicheremo, Black!

Sai che lo faremo, se non accetterai!

E guarda caso abbiamo già una vittima designata!”

“Jane?”

“No!

Noi non ci abbasseremo a sfiorare una sporca mezzosangue!

Dovremo disinfettarci, poi!”

Il gruppo rise, mentre Sirius lottò contro sé stesso per non saltare loro addosso.

Dava ancora loro le spalle, la mano bloccata a mezz’aria.

“Chi?”chiese anche se in cuor suo sapeva già la risposta.

“Il tuo migliore amico…James Potter!”disse Bellatrix con enfasi teatrale.

Sirius si voltò di scatto.

“Se gli fate del male…se osate sfiorarlo…io…”

“Dipende da te questo!

Sono certa che il tuo amico per quanto possa essere in gamba non saprà difendersi da una decina di persone!”

“Che cosa volete da me?”

“Vogliamo che tu smetta di frequentarlo e che ti schieri dalla nostra parte.”

“Che cosa dovrei fare io?

Ma siete ammattiti? Non lo farò mai!”

“E allora il tuo amichetto sarà nei guai!

È semplice Sirius!

O non frequenti più Potter o noi gli facciamo del male!”

Sirius tirò fuori la bacchetta e così fecero anche gli altri.

Proprio in quel momento la porta dello sgabuzzino si spalancò.

Era James e teneva la bacchetta levata.

“Sirius…”

Il ragazzo in questione si allontanò dai quattro.

“Che cosa hai deciso, Sirius?

Accetti o rischi?”esclamò Bellatrix.

Sirius non ci pensò neanche.

“Accetto! E voi dovrete rispettare i patti!”

“Sarà fatto!”

Se ne andarono, urtando James di proposito.

“Stai bene?”chiese il ragazzo a Sirius.

Annuì.

“Sto bene!”

“Mi sono preoccupato! Non ti ho più visto!

Poi ho sentito delle voci… Ti stavano minacciando? Ti hanno fatto del male?”

Sirius scosse la testa.

“No! Sto bene!

Sto bene…”

Quanto avrebbe voluto che fosse vero.

 

per proteggere le persone che amate, sareste disposti a cambiare, ad essere diversi da quello che siete?
sirius viene messo di fronte ad una scelta difficile ee ha deciso?
come andrà avanti la storia?
continuate a seguirmi ed a commentare, è molto importante per me!!!
un kiss,
Lily Black 90

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Capitolo 12
*** non ho scelta...iniziazione ***


Il vento gli schiaffeggiava il viso, scompigliandogli i capelli corvini.

Lui non se ne curò e continuò a volare, incurante dei compiti, degli amici, di tutto…

Voleva solo starsene da solo e riflettere, pensare a quell’accordo che aveva stretto.

Stare dalla loro parte…che cosa avrebbero preteso da lui?

Cosa volevano che facesse?

Ormai era inutile pensarci.

Ora aveva accettato e se non l’avesse fatto probabilmente James si sarebbe trovato nei guai.

Nei guai.

“Chissà come reagirà quando gli dirò che non posso più essere suo amico?

Se riuscirò a dirgli la verità e se lui l’accetterà o meno?”si ritrovò a pensare.

E nel frattempo anche solo pensare di non essergli più amico gli provocava una stretta al cuore.

Si conoscevano da una vita, loro due.

Avevano condiviso tutto: gioie, amicizie, amori e dolori, tanti dolori.

Sirius si era appoggiato a lui quando era scappato di casa, avevano vissuto insieme per mesi, anni sotto lo stesso tetto ad Hogwarts.

C’erano stati piccoli litigi, ma mai nulla che potesse rompere quell’amicizia indistruttibile.

Fino ad ora, almeno.

E la cosa che più gli faceva male era pensare che avrebbe dovuto lasciare i Malandrini.

Come faceva a stare nel loro gruppo se non poteva essere amico di James?

E Jane?

Sarebbe stato costretto a lasciarla, non poteva frequentarla.

Se loro avessero avanzato altre richieste del genere, probabilmente avrebbero puntato sulle persone che amava.

E se avessero fatto del male a Remus o a Peter?

No, non se lo sarebbe mai perdonato!

Lo avrebbe impedito, anche se ciò significava soffrire.

“Ehi!

Ti stavo cercando! Tutto bene, Sir?”

La voce di James lo fece sobbalzare e poco mancò che cadesse giù dalla scopa.

James lo afferrò e lo aiutò a rimettersi dritto sul manico.

“Sì…sto bene…”mugugnò l’amico.

Ma non era così e lo sapeva anche James.

Si sentiva addosso lo sguardo penetrante dell’amico.

“Che cos’è successo oggi? Intendo con Bellatrix e Co.

Che cosa volevano da te?

Mi stai nascondendo qualcosa, Felpato. Ti conosco, non puoi fingere con me.”

Sirius sospirò.

“Ho deciso che per un po’, non so quanto, è meglio smettere di frequentarci.”disse, evitando il suo sguardo.

Sapeva che, se l’avesse incrociato, non ce l’avrebbe fatta a fare quello che doveva fare.

Seguì un silenzio palpabile.

Fu la voce di James a romperlo.

“Cosa? Per quale motivo?”

“Io…non posso, Jamie.”

Sirius si guardò intorno.

Si sentiva osservato e sapeva benissimo che i fautori del patto lo tenevano d’occhio.

“Perché non puoi? Che cosa sta succedendo?”

Tese la mano per mettergliela sulla spalla, ma Sirius si scostò, arrabbiato.

“Sono stufo, James Potter! Stufo di quest’amicizia, stufo di te!”si ritrovò a gridare senza rendersene neanche conto.

“Stai mentendo! Non lo pensi sul serio!”

Sirius scoppiò a ridere, una risata amara, triste.

“Io non sto scherzando.

Guardami negli occhi e dimmi se mi credi o meno.

Dimmi se sto mentendo o no!

Dobbiamo rompere quest’amicizia! Non c’è altra scelta!

Pensaci! Non abbiamo un accidenti in comune, a parte la casa d’origine.

Credo che sia meglio farla finita qui.

Tu te ne starai con i tuoi ed io con i miei!”

“Con i Serpeverde, quindi?”

Cenno d’assenso.

“Questo vuol dire che lascerai i Malandrini?”

Una stretta al cuore.

Sirius dovette annuire.

“E Jane?

Con lei cosa farai dopo questo tuo cambiamento di rotta?”

Rise beffardo.

Era ferito e Sirius lo sapeva, ne era consapevole.

“Vedrò cosa fare con lei.

Ma non credo che rimarremo insieme.

Non posso.”

“Fa come vuoi!

Hai scelto la tua strada? Sono felice per te.

Stai bene con i tuoi nuovi amici, Black!”

E se ne andò.

Black. L’aveva chiamato per cognome.

E mentre lo guardava allontanarsi Sirius si chiese se avrebbe mai avuto il coraggio di dirgli la verità.

Appena varcò la porta della camera Sirius si ritrovò a contare.

“Uno…due...tre!”

“Che cosa ti è saltato in mente, eh?”

L’urlo di Remus gli arrivò al tre. Beh, se lo aspettava!

Remus Lupin lo guardava con tanto d’occhi.

Sirius lo superò con freddezza, senza battere ciglio di fronte alla sua espressione furiosa.

“Perché hai detto quelle cose a James? E come ti salta in mente di abbandonare noi Malandrini?

E Jane, poi! Mi devi una spiegazione!”

Sirius sbuffò e si diresse verso la borsa cacciando i libri.

“Io non ti devo proprio niente!”

“Sirius!

Che cosa è successo?”

Sirius sbuffò nuovamente e si voltò a guardarlo negli occhi.

“Non posso dirtelo.”ammise.

“E perché, di grazia? Dov’è uscita questa storia che tu vuoi stare con i tuoi parenti? Con i Serpeverde, Felpato!

Tu li odi, sei uno di noi! Come puoi buttare tutto al diavolo?

E James! Cazzo, Sir! Siete amici dalla nascita, come puoi anche solo pensare di abbandonare tutto?”

Sirius tacque.

Si sentiva male, voleva solo che tutto ciò non fosse mai accaduto.

“Insonorizza la stanza con un incantesimo.”disse dopo un attimo di riflessione.

Se diceva la verità a Remus, forse lui avrebbe trovato la soluzione.

Era la mente pensante del gruppo o no?

Remus lo guardò accigliato ma lo fece ugualmente.

“Sputa il rospo.”

E Sirius raccontò tutto: delle minacce, l’accordo e la sua decisione.

Alla fine Remus lo guardò, stupefatto.

“Ed ora?”

“Me lo chiedo anch’io.

Devi dire tutto a James. Io non posso. Loro non vogliono.

E devi dire la verità anche a Jane.

Devi spiegare loro ogni cosa. È meglio rompere i rapporti mentre tento di trovare una via d’uscita.”

“Che pensi che ti faranno fare dato che ormai ti hanno in pugno?”

“Non lo so.

Scherzi orribili e cose del genere, credo.”

“E se ti spingessero a…uccidere?”

Si guardarono negli occhi.

Se ne stavano seduti entrambi sul tappeto della loro camera a gambe incrociate.

“Ci penserò quando e se accadrà!

Ma io non ucciderò mai nessuno, neanche sotto tortura.

Ho solo paura per voi. Per James soprattutto.

Se gli facessero del male?

Loro sarebbero capaci di ucciderlo, solo per divertimento e lo sai!”

“Lo proteggeremo noi, non preoccuparti.

Tu pensa solo a non cacciarti nei guai.

O meglio, in guai irreparabili, perché sarebbe impossibile che tu la smettessi di cacciarti nei pasticci!”

Sirius si ritrovò suo malgrado a sorridere.

“Grazie, Rem. Spero solo che vada tutto bene.”

“Spiegherò io tutto a James, Peter e Jane.

Sei sicuro di non voler dire tu a Jane tutto questo?”

Sirius scosse la testa.

“Se lo facessi, se le parlassi, non riuscirei a staccarmi da lei.

Spero che capirà la mia scelta.”

“Lo fai per proteggere James! Non c’è nulla di deplorevole in questo!”

“No! Solo un po’ troppo di sentimentale!”scherzò lui.

“So badare benissimo a me stesso, Felpato! Non ho bisogno di una baby-sitter! Perché diamine hai accettato quell’accordo?

Ramoso”

Fu quello il biglietto che Sirius ricevette durante la prima ora di lezione.

Aveva smesso di parlare con i suoi amici da poche ore e già non ce la faceva più.

Intense la piuma nell’inchiostro e scrisse:
”Tu non conosci i miei parenti! Loro potrebbero ucciderti!”

“Cosa vogliono da te?”

“Che stia dalla loro parte, ma non so cosa mi faranno fare.”

“E ritengono una vergogna il fatto che sia tuo amico?”

“…Sì! Anche se sono stato rinnegato, sono pur sempre un Black e loro odiano voi Potter!”

“E tu farai tutto quello che ti dicono?

Non ci frequenterai più?”

“Non ho scelta. Se tu hai una soluzione che non prevede la tua vita messa in pericolo, sarò ben felice di leggerla!”

“No…. Non so che scriverti….se dobbiamo scriverci usa questo pezzo di pergamena.

È stregato, tipo lo specchio che usiamo noi.

Solo che da meno nell’occhio.

Non ti cacciare nei guai, Sir! Spero di trovare una soluzione a questo pasticcio.”

“Lo spero anch’io. Già mi mancate voi Malandrini!”

“Aha, aha, aha! Anche tu manchi a noi. Povera Jane! Ci è rimasta male quando Remus ha detto la verità a me, a lei, a Peter ed a Lily!

Ma ha capito la situazione!”

“Meno male!”

“Felpato?”

“Sì?”

“Grazie.”

“E di cosa, di grazia?”

“Di proteggermi e di preoccuparti per me!

Sei un vero amico.”

“Hai fatto tanto per me e poi lo faresti anche tu.”

“Se avessi dei parenti bastardi, sì!”

Fu quello lo scambio di battute che ebbero i due amici durante l’ora di Trasfigurazione.

Mentre la McGranitt spiegava una cosa dal libro di testo, Sirius incrociò gli occhi di Jane che era seduta poco distante da lui.

Vi colse dispiacere e rammarico.

“Mi dispiace.”sillabò lui, ben attento a non farsi scoprire dai Serpeverde che seguivano la lezione con loro.

“Anche a me.

Ti amo.”rispose lei sempre sillabando.

“Ti amo anch’io.”

Quella fu la giornata più solitaria che Sirius trascorse e non sarebbe stata di certo l’ultima.

“Ehilà! Ecco chi si rivede! Il mio adorato cuginetto!”

Bellatrix Black si sedette accanto a lui al tavolo dei Grifondoro destando non poche domande ed occhiate.

“Che avete da guardare, voi? Fatevi gli affaracci vostri o la pagherete cara!”li liquidò lei, fulminandoli con il suo sguardo di ghiaccio tipico della sua famiglia.

“Che vuoi, Bella?”

“Stasera andiamo in un posto e tu verrai con noi.

Sarà una specie di iniziazione.

Una dimostrazione di ciò che amiamo fare.”

“E chi te lo dice?”

“Il tuo accordo, no? Sempre che tu non voglia romperlo ed in tal caso…”

Lasciò la frase in sospeso, ma Sirius sapeva benissimo come sarebbe terminata.

“Dove andiamo?”chiese quella sera, quando dietro ad un gruppo di Serpeverde, composto da Regulus, Rabastan ed altri, capitanato da Bellatrix e Rodolphus, percorse i bui corridoi di Hogwarts.

“Incontriamo una persona.

Credo che tu la conosca, ma dobbiamo uscire da Hogwarts.”

Lui rise, beffardo attirando gli sguardi dei presenti.

“E come avreste intenzione di farlo?”

“Abbiamo i nostri metodi.”

“E sarebbero?”

“Non credo che lo scoprirai, Black.”disse una voce alle sue spalle.

E prima che potesse rendersi conto di chi aveva parlato, qualcuno lo colpì forte alla testa.

Cadde a terra, svenuto.

Quando riaprì gli occhi si ritrovò sulla dura e familiare terra.

Era ad Hogsmeade!

“Come diamine ci siamo arrivati?

E chi è stato a colpirmi? Maledizione a lui! Se lo becco io…”

“Abbiamo usato un trucchetto che ci hanno insegnato i nostri amici.

Riesce a creare un passaggio e ci permette di andare ovunque noi vogliamo.

Ma se l’avessi visto, saresti andato a dirlo ai professori o ai tuoi amici.

Ops! Ora non ne hai più, grazie al nostro accordo!”

Bellatrix sorrise, gelida e Sirius provò una voglia impellente di saltarle alla gola.

Prima che potesse reagire alla sua provocazione qualcuno giunse accanto a loro.

Alta e magra ammantata di nero da capo a piedi, indossava un cappuccio nero anch’esso dal quale sfuggivano delle ciocche biondo platino.

Quei capelli! Sirius li avrebbe riconosciuti ovunque.

“Lucius Malfoy.”disse, attirando su di sé gli sguardi.

La figura si tolse il cappuccio e sorrise.

“Sirius Black.

Vedo che ti sei unito a noi!

Sono felice!”

“Sono stato costretto.”

“Lo so, conosco i dettagli. Un’idea geniale.

Così abbiamo un altro Black dalla nostra, sei un bel acquisto, ragazzo!”

Parecchi risero o sorrisero.

“Io non farò nulla.”

“Per ora, ma se sarai costretto dovrai obbedirci e fare quel che vorremo.”

“Questo è da vedere, Malfoy.

Troverò un modo per liberarmi di voi.”

Malfoy rise.

“Sarò curioso di vedere questo modo.

Ma ti conviene fare il bravo, Black. Con noi non si scherza.”

“E credi che non lo sappia?”si ritrovò a pensare Sirius.

“Dobbiamo andare, Lucius.

Narcissa ci sta aspettando.”disse Regulus.

Aveva una strana espressione sul volto.

Non esaltata come quella degli altri, né felice, né al settimo cielo.

Era come se volesse che tutto ciò finisse al più presto.

Sirius se ne rese conto, ma non disse nulla.

Probabilmente era solo una sua impressione.

Hogsmeade era avvolta nella bruma e non c’era anima viva lungo le strade.

I negozi erano serrati e da ogni lato c’erano cartelloni che invitavano alla prudenza.

Voldemort era in agguato e nessuno osava scordarlo.

“Il Ministero ci invita alla prudenza ed io sono fuori Hogwarts con un gruppo di quasi Mangiamorte e due Mangiamorte come Lucius e Narcissa!

Che bel modo di non cacciarsi nei guai, eh Remus e James?”pensò Sirius, mentre si stringeva nel mantello e seguiva gli altri.

Giunsero ad un vicolo cieco e buio e vi entrarono.

Appoggiata al muro, con aria annoiata e con capelli biondi che le incorniciavano il viso, se ne stava Narcissa Malfoy.

Ai suoi piedi giaceva un uomo, legato ed imbavagliato con un’espressione di puro terrore sul volto.

“Era ora! Mi stavo annoiando ad aspettarvi.

Ma quanto ci avete messo!”sbuffò lei, infastidita ed avanzò verso il gruppo.

“Vedo che anche Sirius Black si è unito a noi.

Bene! Più siamo più ci divertiamo!”

Rise, felice, come una bambina che avesse appena ricevuto il suo regalo di Natale.

“Chi è?”chiese Regulus, indicando con un cenno del capo l’uomo che giaceva appoggiato al muro.

“Non so.

Io l’ho solo rapito. Probabilmente un ignaro ed innocente passante.”

“Che cosa avete intenzione di fare?”chiese Sirius e nella sua voce si notava un po’ di paura e nervosismo.

“Divertirci, no?

Tu che faresti, Black? Lo lasceresti andare a casa senza avergli fatto nulla? Sei troppo buono!”

“Lasciatelo andare, maledizione! Potrebbe avere una famiglia che lo aspetta a casa…”

“O essere un essere inutile. Non lo so e non me ne importa.

Voglio solo divertirmi e Lui è d’accordo.”

“Lui chi? Il vostro padrone? Tu-Sai-Chi?”

“Certo! Siamo Mangiamorte e siamo ai suoi ordini, ma ora basta parlare.

Muoviamoci!”

Tirò fuori la bacchetta e gli altri fecero lo stesso circondando l’uomo.

Tutti tranne Sirius che corse davanti all’innocente e spalancò le braccia per proteggerlo.

“Levati di mezzo, Black! Non essere stupido! Sei solo e noi siamo in molti! Non hai nessuna speranza di vincere.”disse Malfoy.

Ma Sirius rimase dov’era testardo.

“Bene.

È quello che ci vuole per farti capire chi è che comanda qui!

Crucio!

Un dolore inimmaginabile investì Sirius come un torrente in piena.

Fu come se mille coltelli incandescenti gli perforassero la pelle.

Urlò ed urlò ancora, cadendo a terra e contorcendosi.

Voleva morire…voleva che finisse…voleva che il dolore cessasse…

E poi finì, in fretta com’era iniziato.

Respirò profondamente, assaporando l’aria gelida.

Tremava follemente ed aveva perso la bacchetta magica.

“Ti è piaciuto, Black?

Vuoi che lo rifaccia?”disse Bellatrix.

Sirius non rispose.

Non voleva soffrire ancora, ma non voleva che uccidessero quell’innocente.

“Ora basta, Bella! Sai che non ci lascerà mai fare di sua spontanea volontà.

Regulus, tienilo fermo mentre noi ci occupiamo di quest’uomo.”

“NO!”

Sirius tentò di ribellarsi alla stretta del fratello, ma, debole com’era, dopo la maledizione senza perdono, non ottenne nulla.

“Lasciami! Regulus, lasciami! Impedisciglielo, ti prego!

Reg, ti prego! Fermali!”

Ma la presa di Regulus non si allentò.

“Guarda ed impara, Black!”disse Rabastan.

Si avvicinarono all’uomo e gli tolsero il bavaglio come a godere delle sue urla disperate.

Crucio!Crucio! Crucio!”

La maledizione senza perdono venne ripetuta più e più volte e gli urli dell’uomo si combinarono con quelli di Sirius, che lottava per liberarsi ed implorava la liberazione dell’uomo.

Mai avrebbe immaginato di trovarsi di fronte ad una tortura simile.

Si era aspettato scherzi, anche crudeli, ma pur sempre scherzi quando aveva accettato il patto.

Ma quella era una tortura, fatta da ragazzi che avevano la sua stessa età o poco più grandi.

Ragazzi che provavano gusto a far soffrire la gente, come notò dai visi soddisfatti.

Avevano torturato lui senza battere ciglio ed ora stavano facendo lo stesso con quell’uomo che non conoscevano e su cui volevano divertirsi.

Era solo un gioco, un gioco crudele.

Il gioco della vita, la lotta della sopravvivenza.

Vinceva solo chi riusciva a sopravvivere.

“Dagli tu il colpo di grazia, Rodolphus.”disse la voce di Lucius.

“NO!”urlò Sirius, ma tutti lo ignorarono come avevano fatto fino ad ora.

Un lampo di luce verde e l’uomo giacque a terra immobile, per sempre, gli occhi spenti, vuoti che non si sarebbero mossi mai più.

Un urlo, un urlo disperato proveniente dall’unico ragazzo che non avrebbe mai voluto che accadesse tutto ciò.

“NOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!”

 

 

 

 

capitolo terminato….spero che vi piaccia!!!

Povero Sirius!!!!

Grazie Dragonball93 e Vicky Evans per aver letto e commentato il mio ultimo capitolo di questa storia!!!

E grazie anche a chi commenterà in futuro!!!

Kiss kiss kiss

Lily Black 90

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Capitolo 13
*** andrà tutto bene...almeno lo spero! ***


Sirius non seppe mai come raggiunse il suo dormitorio quella notte.

Ricordava a stento i ghigni e le risate dei Serpeverde.

Ma sapeva benissimo che una cosa gli sarebbe rimasta impressa nella mente: lo sguardo spento di quell’uomo…mai l’avrebbe dimenticato, mai l’avrebbe messo da parte, sarebbe stato sempre a perseguitarlo, perché non aveva fatto abbastanza, perché non era riuscito a salvarlo…

Si stese sul letto, senza neanche cambiarsi e affondò il viso nel cuscino.

Era così caldo il dormitorio dopo il gelo di Hogsmeade…lì si sentiva al sicuro, nulla gli sarebbe successo, o almeno lo sperava.

Chiuse gli occhi, lottando per impedire a lacrime di rabbia e dolore di fuoriuscire, ma perse la battaglia e gocce di pianto iniziarono a rigargli le guance.

Forse aveva pianto un po’ troppo forte, poiché sentì il materasso abbassarsi ed una persona accoccolarsi accanto a lui.

Non chiese neanche chi fosse, lo sapeva già.

“Se ti vedono, ti fanno del male.

Devi starmi lontano.”

“Cosa è successo?”

James gli cinse le spalle con le braccia ed appoggiò il mento sulla spalla dell’amico.

“Nulla.”

“Stavi piangendo e tu non lo fai mai.

Dev’essere successo qualcosa di molto grave per sconvolgerti fino a questo punto.”

Sirius sospirò. Non gli si poteva nascondere proprio nulla.

Lentamente gli raccontò tutto, senza però riuscire a guardarlo negli occhi.

Quando ebbe finito James esclamò:
”Devi dirlo a Silente!”

“Sì, certo! Così fanno fuori sia me che te!”

Sirius rise amaramente.

“Sir…”

“Jamie, lo so che dovrei fare qualcosa. Cosa?

Io non ho paura di morire e lo sai benissimo.

Se dipendesse da me, io rischierei la vita ogni giorno.

Ma se dico qualcosa, loro potrebbero fare del male a te, a Remus, a Lily o a Jane.

E non mi va di rischiare.”

“Per difendere quell’uomo stasera potevano ucciderti, lo sai, vero?”

“L’avresti fatto anche tu.”

L’abbraccio di James si fece più forte.

“Lo so, hai ragione.

Ma non potrai proteggerci per sempre. Non potrai proteggere me per sempre.

Ma so che, se mi trovassi nella tua stessa situazione, farei quello che stai facendo tu.”

“Se mi costringessero a torturare…o ad uccidere…cosa…”

“Non lo fare, anche se devi proteggermi!

Preferisco rischiare, vedere rischiare anche i miei amici che vedere te diventare un assassino per noi!”

“Spero solo che mi coinvolgano in scherzi, anche crudeli, ma mai più cose del genere…

Avrei tanto voluto salvarlo!”

“Hai fatto il possibile!

Non hai colpe! Sei intervenuto e sei stato torturato per questo!”

“Ma gli abitanti di Hogsmeade…”

“Mio padre ha detto che quando succedono cose del genere loro hanno troppa paura per dire la loro.”

“Non so che fare.”

“Se io e Remus riusciamo a trovare una soluzione si sistemerà tutto.

Fidati di noi.”

“Non vedo via d’uscita.”

Sirius si liberò dall’abbraccio e si mise seduto sul letto accanto a James.

“Mi mancate voi Malandrini.

Ed anche Lily e Jane. Non so cosa fare senza di voi, mi sento perso.”

“Puoi sempre stare con noi in Sala Comune o in dormitorio, no?”

“Non lo so e non voglio rischiare.

Se sono riusciti a creare un passaggio che li portasse ad Hogsmeade ed incontrare due Mangiamorte, penso che spiarci sia un gioco da fare ad occhi chiusi.”

“Vero. Allora, dobbiamo solo stare attenti.”

“Dici poco, eh?”scherzò lui.

“Andrà bene. Ne sono certo. E se va male posso sempre chiedere aiuto a mio padre.

È una persona molto influente, sai?”lo prese in giro.

“Sul serio? Non mi dire! E lo conosco per caso?”

Sirius stette al gioco, fingendo di non sapere nulla.

“Certo che sì! È il mago più potente di questi tempi!”

L’amico si tappò la bocca con la mano.

“Non dirmi che è proprio…”

“Sì, sì!”

“Lord Voldemort in persona!”concluse lui, strappando all’amico una sonora risata che ben presto venne soffocata.

“No, l’altro mago potente, scemo!”

“Zitto che svegli gli altri. E non ho voglia di raccontare tutto di nuovo.”

“Ci penserò io, tranquillo.

Andrà tutto bene.”

Quella frase gli era stata ripetuta così tante volte che aveva perso la sua efficacia.

“Lo spero.”disse ugualmente, anche se non ci credeva affatto.

La settimana successiva trascorse senza nessun’altra richiesta da parte dei Serpeverde.

Sirius, costretto a non parlare con James, si ritrovò a frequentare persone che normalmente non frequentava…compagni di Casa sbruffoni e pochissime volte riusciva a parlare con Remus, Lily e Jane senza avere gli occhi di qualcuno addosso.

Era una situazione insopportabile e lui non avrebbe retto molto.

“Che pensi di fare, Sirius?”chiese Jane un giorno quando, rintanati nel dormitorio delle ragazze, poterono finalmente parlare tutti quanti senza paura di ricatti.

“Non lo so proprio.”

“Tra pochi giorni ci sarà la luna piena. Verrai, vero?”chiese Remus.

Non aveva paura di dire del suo segreto lì.

Anche Jane era stata messa al corrente.

Nel dormitorio seduti comodamente sul tappeto c’erano lui, Sirius, Jane, James e Lily.

“Ovvio che sì.

Cercherò di evadere alla sorveglianza stretta.”

Sirius ridacchiò.

“Peter non sa nulla?”

“No. Non me la sono sentita di dirglielo del ricatto.”

“Perché no?”

James afferrò una cioccorana dal mucchio nel mezzo del tappeto.

“Non so, non mi sono sentito sicuro.

Meglio non farlo sapere in giro.”

“Questione di orgoglio, eh?”lo prese in giro James.

“Questione di proteggerti.”

Con questa frase Sirius lo mise a tacere.

“So badare a me stesso e lo sai.”

“Credevo avessimo finito questa storia, no?

Non sai badare a te stesso se sei circondato da Mangiamorte!

E quel passante aveva il doppio della tua età, Jamie!

E se sei bravo ad Hogwarts non significa che sappia come cavartela là fuori!”

Cadde il silenzio.

Sirius aveva parlato raramente del omicidio a cui aveva assistito e mai, prima d’ora, si era arrabbiato così con il suo migliore amico.

“Ti preoccupi inutilmente!”insisté James, testardo.

Voleva da una settimana che l’amico sciogliesse il patto, ma Sirius preoccupato per lui e per gli altri si era sempre rifiutato di farlo.

“Sai una cosa, James? Credo che tu abbia ragione!

Mi sono rotto le scatole di preoccuparmi per gli altri, di stare lontano dai miei amici per paura che capiti loro qualcosa di brutto e per cosa?

Per quest’amicizia del cazzo!”urlò lui.

“Sirius, io…”

James tentò di parlare, ma Sirius scattò in piedi e corse via, sbattendo la porta così forte che i vetri delle finestre tremarono.

“Sei di una sensibilità incredibile, James!”sbottò Lily, prima di correre dietro all’amico.

“SIRIUS!”urlò Lily, rincorrendo l’amico.

Sirius camminava a testa china per i corridoi di Hogwarts.

L’afferrò per un braccio e lo costrinse a fermarlo.

“Ti prego, ascoltami!”

“Che cosa vuoi dirmi?”

“Sai com’è fatto James!”

“Lo so benissimo. Io sto cercando di proteggerlo, Lily.

Loro sanno che è il mio migliore amico, sanno che è come un fratello per me e se non do loro retta faranno del male a lui!

E lui questo pare non capirlo, crede di poter affrontare ogni cosa!

Crede che là fuori basti un incantesimo per sistemare un Mangiamorte, un assassino, Voldemort…

Mi hanno torturato, Lily e non voglio che provi quello che ho provato io.

Ma è così preso da se stesso, dalla sua forza da non rendersi conto che io lo faccio perché gli voglio bene.

E mi sento così stupido per provare un sentimento del genere, perché sembra non accorgersene neanche!

Mi sembra di fare…non so…l’eroe…perché sto al loro ricatto…”

Tremava dalla rabbia e dal dolore.

Lily lo abbracciò e lo strinse a sé.

“James ti vuole bene e lo sai.

Non lo dimostra, fa il gradasso, dice di saper badare a se stesso, solo perché ha paura per te.

Ne abbiamo tanto parlato, sai?

Teme che possano costringerti a fare del male a qualcuno solo per coprire lui.

E non lo vuole.”

“Andrà bene. Dovete stare tranquilli.”

 

 

 

 

 

 

Ed anche questo capitolo è finito!!! So che forse non è venuto benissimo e che non ho messo molte novità, ma spero che vi piaccia lo stesso e commentiate la mia storia!!!

Un bacione speciale a Dragonball 93 che mi segue sempre e che ringrazio moltissimo del sostegno che mi ha dato!!!

Sei una grande amica ed una bravissima scrittrice!!!

Ancora grazie!!!

Commentate in molti!!!

Un kiss

Lily Black 90

 

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Capitolo 14
*** torture ed allenamenti ***


Novembre era arrivato da un bel pezzo, ormai, e Natale si avvicinava.

Lily e Jane avevano iniziato a fare il conto alla rovescia già dall’inizio del mese.

Gli insegnanti, d’altro canto, avevano iniziato a fare compiti, test ed interrogazioni e tutti gli studenti di quinto e settimo anno erano esauriti.

“Lo sappiamo! Maledizione a loro! Ma li pagano per metterci ansia e fretta?”sbottò James un giorno di fine mese.

Lily rise.

“Hai ragione! Ma vogliono solo che non ci scordiamo dei M.A.G.O!”

“Neanche un ritardato cronico riuscirebbe a farlo, con loro che ne parlano ogni giorno!”

“Che c’è? James Potter ha paura degli esami?”disse una voce beffarda alle loro spalle.

I due si voltarono di botto per trovarsi faccia a faccia con Bellatrix Black.

“No, non direi!”

“Sai una cosa? Un po’ mi manca vederti insieme al tuo amichetto!”

“Dov’è?”

“Chi, Sirius? Non lo so.”

“Quando lo lascerete in pace?”

“Quando avrà deciso di metterti nei guai e cioè mai!!!

Siete così sentimentali!!! L’affetto…l’amore…”

“Cose che tu non proverai mai!”disse reprimendo a stento l’impulso di saltarle addosso.

I presenti del corridoio si fermarono a guardarli litigare.

Lily gli strinse il braccio, quasi a volerlo calmare.

“Andiamocene, Lily! Vieni!”

James le mise un braccio attorno alle spalle e se ne andò, dopo aver riservato alla Black uno sguardo di puro odio.

Sirius, intanto, si era rifugiato in camera sua, tentando di trovare una soluzione, ma benché la cercasse ogni cosa che pensava era da escludere o troppo irreale.

“Tutto bene?”disse una voce facendogli fare un salto dalla sedia.

Era Lily.

“Sì, ma cosa ci fai qui? Non ti avevo detto di non farti vedere con me?”

“Remus e James hanno messo un incantesimo di protezione attorno al dormitorio dei ragazzi e fino a prova contraria siamo al sicuro qui.”

“Siete dei geni!”

“Loro! A me non era proprio passato per l’anticamera del cervello una cosa del genere.

Pensa positivo. Tra un po’ è Natale e tu rimarrai qui.”

“Che bello! Da solo!”

“James ha deciso di restare anche lui!”

Sirius trasalì.

“Cosa? Ma mi ha detto che stava dai suoi!”

“Qui c’è suo padre, no? E poi ti vuole fare compagnia!”

“Va a finire che restano anche i Serpeverde.

Mi sembra di giocare a nascondino. Non faccio altro che stare lontano da loro.

E per tenervi al sicuro sto lontano anche da solo.

Che devo fare?”

“Stai con i Tassorosso ed i Corvonero, no? Sono gli unici da cui non scappi!”

Sirius si lasciò sfuggire una risata.

“Scema!”fece, dandole una pacca affettuosa sulla spalla.

“Devi venire con noi!”disse Bellatrix quella sera, afferrandolo per il polso e trascinandolo dietro di se.

Il ragazzo ebbe appena il tempo di posare la forchetta colma di cibo che già Bellatrix lo aveva trascinato lontano dalla Sala Grande.

“Cosa c’è?”esclamò quando lei lo spinse in una sala insieme a Regulus e Rabastan e Rodolphus.

“Abbiamo uno scherzo in mente e tu parteciperai.”

“Se si tratta di uccidere potete scordarvelo! Io non farò nulla del genere!”

“E’ solo uno scherzo, Sirius! E poi non vogliamo uccidere nessuno, solo torturare un po’.”
”Io non farò del male a nessuno!”

Fece per andarsene, ma la voce di Rabastan lo fermò con la mano posata sulla maniglia della porta.

“Sappiamo che non tieni fede al nostro accordo.

Che frequenti i tuoi amici a nostra insaputa.

Non scherzare con noi, Sirius, sai che possiamo fartela pagare molto cara!”

“Come l’avete scoperto?”chiese, piano.

“L’abbiamo saputo e basta. Non ti riguarda come!”

“Quindi se non vuoi che facciamo del male a James ti conviene stare attento e seguirci senza discutere.”continuò Rodolphus.

“Sai che potremmo colpire anche altri tuoi amici, oltre a James.

Ti toglieremo tutto ciò che hai a cuore, se non farai come ti diciamo e lo sai.”concluse Bellatrix.

Sirius voltava loro le spalle e tremava dalla rabbia.

Sentiva il sangue ribollirgli nelle vene.

Quanto avrebbe voluto fare qualcosa!

Si voltò:

“D’accordo! Farò come volete!”

“Questo è l’atteggiamento giusto! Bravo, vedo che hai capito perfettamente!”

“Cosa dobbiamo fare e chi è la vittima?”

“Frank Paciock!”disse Regulus e Sirius sbiancò.

“NO! Non possiamo! Lui è un mio amico, non…”

“Non hai scelta!”

“Maledetti! Quando finirà questa storia io…”

“E se noi facessimo in modo che non finisse mai?”

Bellatrix sorrise.

“Troverò il modo per sbarazzarmi di voi!”

“No che non lo farai!

Sei troppo legato ai tuoi amici e non faresti l’egoista solo per avere più libertà! Ti conosciamo, Sirius! Sappiamo i tuoi punti deboli!”

Sirius strinse le mani a pugno.

“Mettiti questo!”

Regulus gli lanciò un passamontagna nero che il fratello afferrò al volo.

“Dobbiamo camuffarci come ladri?”

“Se non vuoi finire in punizione, sì!”

Sirius sbuffò e s’infilò il passamontagna di lana.

Un’ora dopo chiusi in una stanza con Frank legato ai loro piedi, Sirius provò a cercare disperato una soluzione.

Ma anche se fosse rimasto ore a pensarci non l’avrebbe mai trovata.

Non c’era via d’uscita.

Bellatrix calò di nuovo la bacchetta e Frank finì contro il muro per l’ennesima volta.

Il ragazzo gemette e Sirius, accanto a Rodolphus che lo teneva fermo per impedirgli di reagire e difendere l’amico, si sentì male.

Una stretta al cuore.

Che diamine stava facendo? Perché non riusciva a reagire?

“Sei troppo legato ai tuoi amici e non faresti l’egoista solo per avere più libertà!” le parole della cugina gli rimbombarono nelle orecchie.

Aveva ragione, aveva trovato i suoi punti deboli.

Ed ora era nelle sue mani.

E non aveva via di scampo.

Un rumore fece immobilizzare tutti i presenti.

Frank, liberatosi dal bavaglio, iniziò ad urlare, attirando l’attenzione.

Rabastan gli tappò la bocca, ma ormai il guaio era stato fatto.

I passi si fecero più vicini e la porta venne spalancata di colpo, rivelando una McGranitt furiosa ed in vestaglia scozzese.

“Che cosa diamine sta succedendo qui? Paciock, cosa…?

E voi?”

Puntò la bacchetta contro i loro volti e i passamontagna volarono via di colpo, rivelando i reali volti.

La professoressa sbiancò quando vide quello di Sirius.

“Tu? Cosa? Come?

Nell’ufficio del preside, subito!”urlò, arrabbiatissima, dopo aver riservato a Sirius un’occhiata di delusione profonda.

La sgridata del preside fu una di quelle che raramente si scordano.

Le loro famiglie vennero avvertite dell’accaduto e loro vennero messi in punizione per circa un mese di fila.

50 punti vennero tolti ad ognuno di loro.

“Potete andare! Non tu, Sirius! Devo parlarti! In privato!”

Sirius sospirò e si rimise a sedere.

Albus Silente sembrava più vecchio che mai quella notte.

Erano le tre della notte ed indossava una vestaglia blu notte con stelle e lune d’argento ricamate sopra.

Sirius teneva gli occhi chini.

Non voleva incorrere nel disappunto del preside, anche se sapeva di averlo deluso.

“So benissimo che tu non hai fatto nulla, Paciock ti ha difeso a spada tratta.

Da quel che ha detto devo dedurre che tu sia stato costretto a partecipare a questa spedizione punitiva, a questa tortura.

Sbaglio, forse?”

Sirius non rispose.

“Black, devi parlare! Non è da te frequentare la tua famiglia, i Serpeverde!

Cosa è cambiato?”esclamò la McGranitt.

Il ragazzo continuò a tacere.

“Minerva, vai a riposare! Qui ci penso io!”

La professoressa sospirò e batté una mano sulla spalla del ragazzo, in un gesto che voleva essere di affetto e conforto.

Ma Sirius dentro di se sentiva solo dolore e frustrazione.

“Ti hanno ricattato, vero?”

Sirius sobbalzò nel sentire quelle parole.

“Come fa a saperlo?”pensò

Silente parve intuire i suoi pensieri poiché disse:
”Ho fatto alcuni calcoli.

Prima di tutto hai smesso di stare con i tuoi amici, con James e Jane, soprattutto ed hai iniziato a stare con i Serpeverde.

E l’unica cosa che può averti spinto a fare una cosa del genere è un ricatto!”

Sorrise ed i suoi occhi azzurri brillarono dietro le lenti a mezzaluna.

“Non ho scelta.”

“Hanno minacciato di fare del male ai tuoi amici, vero?”

“James le ha detto qualcosa, giusto?”

“Accennato, sì. Ma non dirò nulla a nessuno.”

Sirius sospirò affranto.

“Non doveva dire nulla! Accidenti a lui!”

“L’ha fatto solo per proteggerti. Voleva qualcuno che ti tenesse d’occhio e che impedisse che ti cacciassi in guai seri!

Io ero, modestamente, la persona ideale!”

Sirius scattò in piedi.

“No, invece! Senza offesa, ma anche se lei mi tiene d’occhio, sono finito nei guai comunque! A causa di questo ricatto ho assistito a un omicidio ed una tortura e non ho potuto fare nulla!”

“Sirius, calmati, ti prego!”

Anche Silente si alzò e fece il giro della scrivania.

“Calmati!”

“No che non mi calmo!

Sono stufo di stare lontano dai miei amici, di aver paura di parlare con loro perché altrimenti i Serpeverde possono fargli del male!

E James! Hanno detto che lo uccideranno se non la smettevo di frequentarlo e stavo dalla loro parte!

Non so che fare ed ho paura che mi costringano ad uccidere o a torturare.

Ho fatto tanto per non essere come loro, per allontanarmi dalla mia famiglia ed ora sono punto e a capo! Di nuovo imprigionato in essa.”

Silente gli posò le mani sulle spalle.

“Sei un ragazzo molto coraggioso, Sirius e non sei affatto come loro.

Sei diverso ed anche se loro ti costringono a stare insieme non significa che riusciranno a farti diventare uno di loro.

Sei un Grifondoro e...come ha detto James…Malandrino, ecco!”

“Nell’animo.”

“Resta te stesso e vedrai che si risolverà tutto!

Mi fido di te!”

“Temo solo per i miei amici.”

“Lo so. Troverete una soluzione.”

“Speriamo che nessuno si faccia male in questa soluzione.

Anche se per i Serpeverde…”

“Sirius!”

“Stavo scherzando! E poi se lo meritano!”

“Tu pensa a sciogliere questo ricatto senza far del male a nessuno.

Alle punizioni ci penso io.”

“Non puoi punirli ora?”

“Ancora? No, comunque.

Se, come credo e come ha detto James, hanno contatti con Mangiamorte è meglio non far rischiare i miei studenti.”

“D’accordo.

E grazie.”

Detto ciò se ne andò.

Percorse i corridoi di Hogwarts fino al dormitorio come sognando.

“Ehi! Stai bene? Per poco non mi buttavi per l’aria.”

Era Frank, ripresosi subito grazie alla pozione ricostituente di Madama Chips.

Sirius sorrise a stento.

“Frank, io…”

“Non dire nulla, so che non volevi.”

“James è nei casini. Se non faccio ciò che vogliono lo ammazzano.”lo disse tutto d’un fiato, quasi non rendendosi conto di ciò che stava facendo.

La Sala Comune era scarsamente illuminata dalla poche fiamme che ancora restavano nel caminetto.

Frank gli prese il polso.

“Dici sul serio?”

Sirius annuì piano.

“Non ho avuto scelta, ma non farei mai…”

“Lo so che non lo faresti mai. Ho visto che ti impedivano di aiutarmi.”

“Per loro è solo un gioco…la tortura, la morte…solo un gioco dove sono loro a vincere.

E se non faccio come dicono finiscono per far del male a James ed in seguito anche agli altri, come hanno fatto a te, stanotte.”

“Ed io non so cosa fare.”aggiunse dopo.

Frank lo guardava con tanto d’occhi.

“Mi dispiace. Non so proprio come darti una mano.”

“Non fa nulla, vedrò di trovare io una soluzione dove tutti restano, se possibile, vivi e salvi.”

Ed intanto che cercava una soluzione novembre passò e dicembre arrivò con nevicate frequenti e un gelo che penetrava nelle ossa e la sensazione che i compiti che avevano sarebbero aumentati sempre di più di giorno in giorno.

Sirius stava per addormentarsi sul banco durante Storia della Magia, quando gli arrivò un messaggio.

“Allenamento di Quidditch alle 5 di oggi.

Non mancare, senza battitore siamo rovinati.

James”

Sirius lanciò uno sguardo all’amico e sorrise.

Quidditch! Era proprio quello che ci voleva e lui non poteva mancare altrimenti avrebbe destato i sospetti della McGranitt che li seguiva per accertarsi della vittoria.

Se i Serpeverde volevano tenerlo lontano dal Quidditch poiché così stava con i suoi amici, beh, avrebbero fatto i conti con la vice-preside e Sirius avrebbe scommesso qualunque cosa sul fatto che non avrebbero proferito verbo contro la sua decisione.

Infatti, la McGranitt aveva preso l’abitudine di controllare gli allenamenti ed ogni vota, avvolta in strati di lana, sedeva in tribuna e li guardava allenarsi.

“Ehilà! Chi si rivede!”

James lo salutò allegramente e Jane si avvicinò per dargli un bacio casto sulle labbra.

“E se ci vedessero?”

“Ce l’hanno con James, mica con me!”scherzò lei, ma si staccò dal fidanzato ugualmente.

“Molto divertente, ragazzi.”fece James sarcastico.

“Comunque che ne dite di prolungare l’allenamento?”propose Sirius.

“Così ci alleniamo meglio o così tu scappi dai Serpeverde?”

“La seconda, lo sappiamo che siamo bravi!”

“Modesto come al solito, eh?”

James gli lanciò un’occhiata divertita.

Quanto sentiva la mancanza dell’amico! Una cosa è stare vicini perché nella stessa classe e nella stessa Casa, un’altra era stare vicini come amici del cuore!

“Sì! È una dote naturale, fa parte di me!”scherzò Sirius.

“Frank ci ha detto tutto, sai?”disse Jane di punto in bianco.

Il vento le scompigliava i meravigliosi capelli biondo scuro e le schiaffeggiava le guance, ma nonostante questo Sirius s’incantò a guardarla, non sentendo la frase.

“Ehi! Sir! Frank ci ha detto tutto!”esclamò James, schioccando le dita per attirare la sua attenzione.

“Non ha detto di te ai Grifondoro, però.

Ti sta proteggendo da domande indiscrete.”

“Lo so e gliene sono grato.”

L’allenamento iniziò sotto lo sguardo curioso ed attento di Lily e la McGranitt sedute entrambe in tribuna, entrambe armate di binocolo e triplici strati di sciarpe, guanti e cappelli di lana.

Faceva davvero freddo, ma nonostante tutto Sirius si sentì per la prima volta libero di divertirsi senza dover dare conto a nessuno, di segnare punti e di ridere insieme a James e Jane.

Circa una decina di volte s’incantò ad ammirare la sua ragazza, i suoi capelli, i suoi occhi…

Dio, come gli mancava! Poterla accarezzare, baciare, fare l’amore con lei, anche solo stringersela al petto, sentire i loro cuori battere all’unisono…

Poter fare quello che James poteva fare con Lily.

Dato che si parlavano raramente a causa del ricatto, non sapeva più nulla della vita sentimentale dell’amico…e Remus che si era fidanzato con Michaela!!!

Ora non sapeva più nulla e la cosa gli rodeva da morire!

“SIRIUS! STA ATTENTO!”urlò una voce, distraendolo dai suoi pensieri.

Non ebbe neanche il tempo di capire chi avesse parlato che un bolide lo colpì ad un fianco, mozzandogli il respiro, e facendolo scivolare giù dal manico della scopa.

“SIRIUS!”urlò la voce di James.

Il ragazzo si tuffò in picchiata ed afferrò l’amico per la vita riuscendo, con non pochi sforzi ad issarlo dietro di lui.

Sirius iniziò a gemere, tossendo e tenendosi il fianco.

“MA SEI AMMATTITO? LO SAI CHE POTEVI FARTI UCCIDERE? MA DOVE DIAMINE AVEVI LA TESTA, RAZZA DI SCONSIDERATO?”lo rimproverò James, urlando con tutta la forza che aveva in gola.

Sirius non rispose subito.

Pensò prima a gemere ed a respirare profondamente.

Il dolore al fianco era lancinante, ma riusciva a sopportarlo.

I loro compagni di squadra li circondarono, preoccupatissimi.

Jane era pallidissima.

“Sirius, stai bene?”

Sirius continuò a tacere.

“POTTER! BLACK! VENITE SUBITO QUI!”urlò la McGranitt che, insieme a Lily, era scesa in campo appena aveva visto Sirius cadere dalla scopa.

I due scesero a terra.

“Black! Stai bene? Cosa ti è passato per la testa? Potevi finire ammazzato!

Se non fosse stato per Potter ti saresti sfracellato al suolo!

Devi prestare attenzione al campo, non perderti nei tuoi pensieri!”

Sirius chinò lo sguardo, un po’ per la vergogna, un po’ per il dolore.

“Non importa, professoressa! Sono certo che aveva pensieri più importanti del Quidditch per la testa!”lo difese James.

“Vero, Sirius?”chiese, ma l’amico non diede segno di averlo sentito.

Era piegato in due e si reggeva il fianco.

“Sirius…”

James gli si avvicinò e lo sorresse.

“Che hai? Non ti sent…”

James non finì la frase che Sirius si accasciò tra le sue braccia.

Il ragazzo lo sorresse con tutte le forze che aveva.

“Oddio! Sirius! Portatelo in infermeria!

Presto!”esclamò Jane, portandosi le mani alla bocca, sconvolta e terrorizzata.

Dopo lo svenimento di Sirius le cose succedettero in modo così veloce che quasi nessuno ricordava con precisione cosa fosse successo.

“E’ solo svenuto.

 Probabilmente per la botta troppo forte ricevuta al fianco.

Non dovete preoccuparvi ulteriormente.”disse Madama Chips a James, Jane e Lily riuniti in infermeria come il resto della squadra.

“Ora fuori tutti quanti! Ha bisogno di riposare!”disse cacciandoli via in malo modo.

Solo James rimase lo sguardo fisso sulla finestra, assorto e preoccupato.

Ed a nulla valse l’insistenza di Madama Chips che, dopo vani e vari tentativi di farlo uscire e vedendolo così sconvolto, si arrese e lo fece restare.

Il ragazzo si sedette accanto al letto dell’amico, preoccupato.

Sirius, dormiente, i capelli neri sparsi sul cuscino, era sereno, forse per la prima volta senza preoccupazioni.

“Grazie, Sir, per tutto quello che stai facendo.”sussurrò a bassa voce.

Ma anche se avesse urlato Sirius sarebbe rimasto irraggiungibile, perso nei propri sogni e per la prima volta in pace.

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti coloro che leggeranno questo capitolo della mia storia!!!

Finalmente anche questo è concluso e volevo ringraziare tutti coloro che hanno inserito la storia tra i preferiti e che hanno commentato!!

Volevo solo dirvi che forse e dico forse inserirò alcune cose che ho inserito in questa storia nell’altra che sto scrivendo A new Life…a new possibilities, che si può considerare una sorta di seguito…

Cmq grazie di tutto ed a presto!!!

Mi raccomando commentate o mi offendo!!!

Kiss besos smack

Lily Black 90

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Capitolo 15
*** ed il patto venne rotto! ***


Ed oggi si disputa la seconda partita di Quidditch della stagione, signore e signori!

In campo vediamo schierate le due squadre: Grifondoro e Tassorosso.

Ecco la squadra dei Grifondoro: Potter James, Black Sirius, Caville Jane, Jordams Emma,  Kole Kristal, Adams Tristan e Krisam John.

Per la squadra dei Corvonero abbiamo Gorge Lee, Dawson Robert, Frederick Bob, Sille Amanda, Stuart Stella, Ella Fabian e Xartes Emy.

I capitani Potter e Gorge si stringono la mano e la partita inizia al fischio di Madama Bumb! Partiti!”

La cronaca veniva raccontata come al solito da George Start, dei Corvonero, un tipo piuttosto esuberante e simpatico.

Tutto ok, tranne per il fatto che più che prestare attenzione alla partita pensava alle relazioni sociali dei giocatori.

“E’ la prima volta dopo tanto tempo che vedo Potter e Black di nuovo riuniti.

È una cosa pazzesca, amici, che due ragazzi così legati, all’improvviso si siano staccati.

Sirius Black da qualche settimana ha iniziato a frequentare la sua famiglia, cosa che non aveva mai fatto prima.

C’è di mezzo un litigio tra i due migliori amici?

Una ragazza contesa?

Forse Lily Evans o Jane Caville sono amate da entrambi?

Cos…”

“Signor Start, taccia, la prego! Non la pagano per impicciarsi negli affari degli altri!”tuonò la McGranitt.

“Veramente non mi pagano e basta!”fece lui risentito, scansando la mano della professoressa che voleva prendere il microfono.

James e Sirius si scambiarono una breve occhiata, ridendo.

Grazie a Dio Sirius si era ripreso per la partita ed ora era in gran forma.

James sorvolava il campo in cerca del boccino d’oro, intirizzito dal freddo.

Mancava solo la neve quel giorno ed erano a posto!

Poi di colpo uno scintillio dorato.

James aguzzò la vista e si precipitò in alto, mancando di un soffio un bolide.

Voleva solo finire quella partita prima di morire di freddo.

E poco mancava a quello!

Si avvicinava al boccino sempre di più…la mano era a pochi centimetri…quando sentì un dolore lancinante alla testa ed a tutto il resto del corpo.

Si piegò in due dal dolore, ma riuscì ugualmente a tendere la mano ed afferrare il boccino.

Il dolore era fortissimo…la vista gli si annebbiò…avevano vinto…ma non riusciva a sentire e capire più nulla…tutto divenne confuso davanti ai suoi occhi….i suoni persero importanza…

Scivolò lungo il manico della scopa e precipitò nel vuoto, proprio come aveva fatto Sirius pochi giorni fa…ma stavolta non ci sarebbe stato nessuno a prenderlo al volo…

O almeno così credeva!

Sirius, combattuto tra il farlo rischiare e vederlo morire, forse in un altro momento avrebbe deciso in un modo diverso.

Ma ora di colpo vedendolo soffrire a causa, lo scoprì dopo, di una maledizione dei Serpeverde che volevano metterlo alla prova, non pensò.

Reagì solo d’istinto.

Riuscì ad afferrarlo, come aveva fatto lui giorni fa, e non lo lasciò andare.

“E l’accordo?”lo sentì sussurrare, il volto contratto dal dolore.

“Non voglio vederti stare male.

All’accordo penserò dopo, ma ti giurò che ti proteggerò.

I protecting you.”

James riuscì ad issarsi sulla scopa dietro di lui e gli cinse la vita, tremando.

Quando scesero a terra vennero circondati da una folla di persone ansiose, come Lily, Jane, McGranitt e Silente.

Silente riuscì a guarirlo con un colpo di bacchetta e James si riprese subito.

“Stai bene?”chiesero.

“Sì.

Era solo una maledizione!”disse lui tutto allegro.

“Non la pensavi così quando Sirius ti ha preso al volo,però!”esclamò Lily.

“Vero! Comunque ora anche lui mi ha salvato la vita!

Siamo pari!”

“JAMES!”

“Sto bene, state tranquilli!”

“Se Sirius non avesse rotto il patto, tu…”iniziò Jane, ma s’interruppe.

“Hai rotto il patto, Sirius! Ora cosa faranno per vendicarsi?”chiese Lily, spaventata guardando sia lui che James.

Sirius si passò una mano tra i capelli, ansioso.

“Non potevo lasciarlo morire, anche se il patto mi impediva di avvicinarglisi.

Ora non so cosa succederà.”

“Mi sa nulla di buono.”ammise James.

Il resto della squadra era corso in Sala Comune per festeggiare ed ormai solo poche persone rimanevano sul campo, loro compresi.

“Lo credo anche io.”sussurrò Lily.

“Silente sa del patto, ma non è intervenuto per paura che potessero farti del male, Jamie.

Silente è un grande mago, ma non può sapere come adoperano i Serpeverde con i Mangiamorte.

Non può essere dappertutto.”disse Jane.

“Tu pensa a stare attento, James! Non fare nulla di sconsiderato e resta sempre con qualcuno vicino.”disse Sirius.

“Sì, mamma.”fece James, mettendogli un braccio attorno alle spalle e conducendoli verso la Sala Comune dei Grifondoro.

 

 

 

 

Scusate per questo capitolo che è molto piccolo!!!

Spero comunque che vi piacerà e che commentiate la storia!!!

Un’ulteriore grazie a Dragonball 93 che al momento resta l’unica fan che commenta i nuovi capitoli, uffi!!!!

Grazie a chi preferisce la mia storia e un kiss a tutti voi…

La storia si sta ulteriormente svolgendo e credo che la finirò presto, ma non prometto nulla!!!

Kiss besos smack

Lily Black 90

 

 

 

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Capitolo 16
*** non permetterò a nessuno di farti del male... ***


“Sono contenta che tu abbia rotto il patto.”disse Jane, abbracciando Sirius.

Era ormai notte fonda e dopo la festa organizzata per la vittoria, ormai la Sala Comune era vuota fatta eccezione per Lily e James, Sirius e Jane e Remus e Michaela.

Sirius seppe che la storia tra Remus e Michaela andava a gonfie vele e che tutto procedeva per il meglio tra di loro.

Sorrise nel vederli così legati, stretti l’uno all’altra persi nei loro occhi.

Ah, l’amour!

È così difficile da ottenere, Lily e James, ma così facile da perdere.

Tante piccole carezze, bugie per evitare di perdere l’altro, Remus che non diceva della sua malattia a Michaela, piccoli baci, che mai verranno dimenticati e che dopo anni, secoli e millenni rimarranno impressi nella memoria e nell’anima…per sempre…

Sirius pensava a questo mentre teneva tra le braccia Jane.

Come aveva sentito la mancanza della sua ragazza…vederla ridere con gli altri, non poter stare con lei e coccolarla…quanto gli aveva fatto male…

Lanciò uno sguardo a James e sorrise radioso nel vederlo stringere ed abbracciare la sua Lily.

Quanto aveva fatto per conquistarla…quanti piani escogitati…quanti progetti e poi bastava solo essere se stessi per conquistarla…solo la semplicità del proprio essere.

Perché ognuno nella sua banalità è unico e non serviva a nulla atteggiarsi e vantarsi…bastava solo essere sinceri…solo questo…

James colse lo sguardo dell’amico e sorrise.

Quanto aveva sentito la mancanza della sua compagnia…essere nella stessa stanza e non potersi parlare era stato insopportabile…quante cose avrebbe voluto dirgli e non l’aveva fatto per il patto…ed ora tutto era stato sciolto.

Ed iniziava la guerra!

I Serpeverde non avrebbero dormito sugli allori.

Avevano attaccato James solo per mettere Sirius alla prova…ora avrebbero iniziato a giocare pesante, più pesante del solito…

E non sarebbe stato facile vincere questa battaglia, soprattutto se loro avevano contatti con i Mangiamorte e Silente non riusciva ad incastrarli con prove efficaci!

I giorni passarono senza nessuna notizia o attacco da parte dei Serpeverde e arrivò la metà del mese.

Ormai mancavano pochissimi giorni alle feste di Natale e il castello già aveva l’aria natalizia, decorato con ghirlande colorate che Lily e Remus appesero un giorno con James e Sirius che, riuniti dopo tanto tempo, non facevano altro che staccare.

“Se lo rifate di nuovo vi schianto!”esclamò Lily in bilico su una scala vecchia e traballante.

“Perché non ci date una mano, invece, di dare fastidio?”chiese Remus, tentando di appendere una ghirlanda dal colore rosso fuoco ad una parete.

James e Sirius si scambiarono un’occhiata e dissero all’unisono:

“Naa!”

Lily e Remus non poterono fare a meno di ridere.

Era impossibile essere arrabbiati con loro!

Sprizzavano allegria da tutti i pori e Hogwarts non aveva ricevuto una valanga di scherzi così grande provocata dai due Malandrini.

Mrs Purr era stata opportunamente dipinta di rosa shocking, la McGranitt vestita con un abito da principessa della favole (minacciò di metterli in punizione per tre mesi di fila, rossa in viso e furiosa, ma Silente riuscì a calmarla costringendo i ragazzi a pulire la Sala dei Trofei senza magia, ridendo come un matto e facendo infuriare ancora di più la McGranitt!!!), riempirono il corridoio del sesto piano di una sostanza appiccicosa e collosa che impiastricciò tutti gli sventurati che passavano di lì….e molte altre cose ancora.

Fecero più guai allora che in due anni di scuola ed in tutto presero più di un mese di punizione.

Fu bellissimo poter stare di nuovo accanto a Remus durante le notti di luna piena ed i Malandrini furono più compatti che mai in quel periodo.

Ma si sa, la felicità è destinata a durare poco.

Le vacanze di Natale erano appena iniziate, i professori avevano assegnato i compiti (una valanga, una montagna!!!) e parecchi ragazzi erano già partiti per passare il Natale con la proprio famiglia.

Come aveva promesso, James decise di rimanere a scuola con il padre e gli amici, Remus tornò a casa e Lily e Jane, dopo aver insistito giorni con la loro famiglia, riuscirono a rimanere anche loro a scuola per le vacanze.

“Che bello! Abbiamo la scuola tutta per noi!”esclamò Lily, stiracchiandosi.

Era stesa sul divano della Sala Comune con un sorriso beato sul volto e una scatola di cioccolatini tra le mani.

Jane si sedette accanto a lei e le fregò un paio di cioccolatini.

“Ladra!”rise Lily.

“Lo faccio per il tuo bene! Se James ti vede ingrassata non vorrà più stare con te!”scherzò lei, ricevendo un cuscino sul viso dall’amica.

“A proposito di James, ma dov’è?”chiese la fidanzata guardandosi intorno e lanciando un’occhiata a Sirius che, seduto al tavolo, tentava invano di finire un tema difficilissimo di Pozioni.

“Lily, dopo mi potresti dare una mano con questo?”

Di certo non aveva sentito la domanda della ragazza.

“Sì, certo!

Ma sai dov’è finito James?”

Sirius alzò lo sguardo dal foglio e per un attimo parve terrorizzato.

Poi riacquistò il controllo di se stesso.

“Sarà in biblioteca.”

“James Albus Potter in biblioteca?

Più facile che Gazza si metta con Lumacorno!”esclamò Jane, suscitando le risate dei due.

“Prendo la Mappa del Malandrino.”

Un secondo dopo Sirius si sedette accanto alle due ragazze e spiegò la Mappa sulle ginocchia.

Tutti e tre iniziarono a cercare il nome dell’amico, ma invano.

“Non potrebbe avere addosso il Mantello dell’Invisibilità?”chiese Jane.

“Sulla Mappa apparirebbe.

Ma a quanto pare non è ad Hogwarts.”disse Sirius pensieroso.

“Stamberga Strillante?”propose Lily.

Sirius scosse la testa.

“Me l’avrebbe detto, ne sono certo.”

Sirius alzò lo sguardo ed incrociò quello delle due ragazze, colpiti tutti e tre dal medesimo pensiero.

“E se…i Serpeverde!”esclamarono.

“Voi restate qui!”disse Sirius, scattando in piedi.

“Cosa hai intenzione di fare?”chiese Jane, afferrandolo per il polso prima che corresse via.

“Vado a cercare James.”

“E se…”

Lily non continuò.

Tutti sapevano cosa voleva dire.

“Me la pagheranno cara!”ed uscì di corsa.

I corridoi di Hogwarts gli passarono davanti agli occhi in un turbinio di forme e colori mentre il ragazzo correva a perdifiato nei sotterranei, verso la Sala Comune.

C’era stato altre volte quindi sapeva benissimo come entrarci: la parola d’ordine era “purosangue è bello”, banale, ma facile da ricordare.

I suoi passi rimbombavano per i corridoi vuoti.

Giunse davanti alla porta della Sala Comune ed entrò di corsa.

Fu un turbinio di colori argento e verde smeraldo.

La stanza era semi-vuota fatta eccezione per i suoi ricattatori, seduti a chiacchierare allegramente davanti al fuoco.

“DOV’E’?”urlò facendogli fare un salto dalle poltrone.

Tutti si voltarono verso di lui.

“Non so di chi stia parlando, Sirius.”disse Bellatrix, calma.

Sirius proruppe in una risata amara.

“Io, invece, credo di sì.

Siete stati buoni per giorni, dovevate avere un piano da parte.

Dov’è James?”ripetè, estraendo la bacchetta e puntandola verso i ragazzi.

Rabastan rise.

“Vorresti affrontarci da solo, Sirius?

Le possibilità di vittoria sono…nulle!”

Due lampi di luce rossa e Rabastan e Rodolphus vennero sbattuti contro il muro e caddero svenuti.

Ora restavano solo Bellatrix e Regulus nella stanza, coscienti.

“Allora?”

“Ora è troppo tardi, Sirius. Non puoi fare più nulla e lo sai.”disse Regulus, calmo.

“Io dico di sì. Dov’è James?”

 “Non lo saprai mai!”esclamò Bellatrix, ridendo.

Un lampo di luce e la ragazza si ritrovò appesa per la caviglia, perdendo la bacchetta che venne afferrata prontamente da Sirius.

Regulus fece per attaccarlo, ma Sirius gli puntò la bacchetta al collo.

“Dov’è?”

“Con Malfoy.”disse Bellatrix, rossa in viso.

“Dove?”disse celando il suo terrore.

“A Malfoy Manor.”rispose.

“Portatemi lì.”

“Non possiamo.”

“Sì che potete e lo farete o farò di più che appenderti per la caviglia a testa in giù.”

“Non ne saresti capace.

Sei troppo debole, Sirius, per torturare ed uccidere qualcuno.”

“Non ci scommetterei se fossi in te.

Se qualcuno fa del male alle persone che amo, posso farlo eccome.

E ti pentirai di averne dubitato.”

Sciolse l’incantesimo e Bellatrix precipitò a terra.

“Malfoy Manor.”disse Sirius, guardandoli.

“Dammi la bacchetta e creo lo stesso passaggio che ci ha portato a Hogsmeade.”

Pur tenendoli sotto tiro, Sirius acconsentì.

Poche parole dette in una lingua sconosciuta e si aprì una specie di specchio che dava su un paesaggio innevato.

Davanti a tutto un’enorme tenuta: Malfoy Manor.

Senza esitare un attimo ed ignaro di ciò che sarebbe accaduto Sirius attraverso il passaggio che si chiuse alle sue spalle.

Rimpianse subito di non aver portato il mantello, poiché il vento iniziò a schiaffeggiargli il viso ed a penetrargli nelle ossa.

Superò il cancello, che aprì con un colpo di bacchetta ed iniziò a salire il viale innevato, affondando le mani nelle tasche cercando un po’ di calore.

Aveva una brutta sensazione addosso.

“Fa che stia bene, fa che stia bene.”ripetè nella testa, quasi come una preghiera.

In poco tempo si ritrovò davanti al portone della tenuta.

Non pensò minimamente a bussare, si limitò a buttarlo giù con la magia.

Corridoi, lampadari, quadri tutti sul colore argento e verde smeraldo.

Sirius iniziò a percorrere il corridoio, sperando di incontrare Lucius.

Decisamente urlare non era la soluzione migliore anche se non aveva fatto altro fino ad ora.

Se ci fosse stato qualche altro Mangiamorte oltre a Lucius e Narcissa sarebbe stato spacciato.

Meglio giocare con prudenza.

“Ti stavo aspettando, Sirius Black!”

 

 

Lily e Jane correvano a perdifiato dirette verso l’ufficio di Silente.

Se c’era qualcuno che poteva fare qualcosa quello era lui.

Se James era stato rapito e su quello potevano scommetterci, solo lui poteva salvarlo.

“Professor Silente!”esclamarono vedendolo passeggiare lungo il corridoio del quinto piano.

“Ah, Lily! Jane!

Che bello vedervi! Cosa succede?”chiese allegramente.

“Si tratta di James.”

Il sorriso sul volto del preside scomparve così velocemente che forse non era mai neanche esistito.

“Cosa è successo? Dov’è Sirius?”

Allo sguardo delle ragazze, Silente capì.

Era ora d’intervenire.

 

 

 

“Salve, Lucius.”salutò Sirius, tentando di mantenere la calma, anche se l’istinto gli diceva di saltargli addosso e farlo fuori con o senza bacchetta.

“Sapevo che saresti venuto.”

“Dov’è?”

“Seguimi.”disse e lo condusse ancora lungo corridoi scarsamente illuminati.

Sirius strinse più forte la bacchetta per darsi sicurezza.

 

 

 

Qualche ora prima

James Potter aprì gli occhi lentamente e si accorse di essere stato adagiato su un freddo pavimento di pietra.

Si rizzò lentamente a sedere, confuso.

Era avvolto nella più completa oscurità; si mise una mano sul volto.

La testa gli pulsava in maniera indescrivibile.

I Serpeverde!

Ricordava che l’avevano colpito alla testa, ma dove diamine era finito?

Di colpo una luce venne accesa rivelando una figura alta ed allampanata, vestita completamente di nero.

Lunghi e lisci capelli biondo platino gli sfuggivano dal cappuccio calato sul volto.

“Hai fatto un buon viaggio, James Potter?”disse Lucius Malfoy, togliendosi il cappuccio.

“Ne ho fatti di meglio, grazie.”

James cercò la bacchetta a tentoni, ma non la trovò.

Ora sì che era nei guai.

“Cerchi questa?”

Malfoy stringeva tra le mani la bacchetta del ragazzo che lanciava per aria e poi riprendeva abilmente.

“Che diamine vuoi da me?”

“Punirti.”

Un lampo di luce rossa colpì il ragazzo in pieno petto, sollevandolo e mandandolo a sbattere contro il muro.

James urlò e cadde scivolando lungo il muro.

Non ebbe neanche il tempo per alzarsi che Malfoy lo raggiunse, chinandosi su di lui, sogghignando.

“Com’è che hai detto? Ah, sì! So badare a me stesso.

Vedo ora come riesci a difenderti!”disse sarcastico.

“Lasciami stare!”

“Oh, no!

Ora mi divertirò un po’ con te.

Dopotutto ho tempo finchè il tuo amico non viene a cercarti.”

“Sirius…”pensò James, subito.

“Crucio!”

E James urlò, contorcendosi dal dolore…sperando che finisse…

E continuò ad urlare ancora…per ore…ed ore…

 

 

 

Lucius Malfoy lo condusse nei sotterranei e Sirius entrò, terrorizzato da ciò che poteva presentarglisi dinanzi.

James giaceva a terra in una pozza di sangue, svenuto.

“JAMES!”urlò, correndogli accanto.

Lo prese tra le braccia, sollevandolo da terra e stringendoselo al petto.

Il ragazzo era esangue ed aveva piccoli tagli su tutto il corpo, dai quali usciva sangue.

Non dava segno di riprendersi.

“Ti prego…Jamie…svegliati…resisti…non puoi…mollare…non puoi lasciarmi…ti prego.”gemette lui, terrorizzato.

Gli accarezzò i capelli striati di sangue e lo abbracciò forte.

“Non lasciarmi…ti prego…farò qualunque cosa…”

Gli mise una mano sul petto…il cuore batteva ancora, ma molto lentamente.

Malfoy restava in disparte, sogghignando.

“ASSASSINO!”urlò il giovane Black.

“Sei tu che hai rotto il patto, no? La colpa è tua, non certo mia.

Io l’ho solo torturato fino allo svenimento.

Come è arrivato qui è merito tuo.”disse gelido.

“Ha ragione. Sono stato io a permettergli di fare questo a James.

È tutta colpa mia.”pensò Sirius, non riuscendo a staccarsi dall’amico.

Era come un fratello per lui, ne avevano passate così tante insieme…

Non poteva finire tutto così, non ora…non DOVEVA finire così….

Aveva le mani sporche del sangue dell’amico, erano in trappola, senza via d’uscita, senza scampo…

Avevano bisogno di aiuto…un disperato bisogno di aiuto…

La porta del sotterraneo venne praticamente scardinata.

Sirius si chinò precipitosamente sull’amico per ripararlo dalle schegge di legno.

“Ma cosa diamine sta succedendo?”urlò Malfoy, prendendo la bacchetta che gli venne subito tolta con un incantesimo da colui che aveva scardinato la porta.

“Credo che questa domanda spetti a me.”disse una voce bassa, ma iraconda.

Albus Silente entrò nel sotterraneo, puntando la bacchetta verso Malfoy.

“Lei? Cosa ci fa nella mia casa?

Fuori di qui o chiamo il Ministero.”

“Credo che sia stato già avvertito e che lei sia stato accusato di sequestro di persona, tortura e tentato omicidio di un minorenne.”disse, avvicinandosi a Sirius e James.

“Professore! Come…”

“Credo che dobbiate ringraziare due giovani ed intraprendenti ragazze di Grifondoro.”

Sirius sorrise, malgrado la situazione.

“Lily e Jane!”

“Esatto.”

Silente puntò la bacchetta sul figlio e le ferite si rimarginarono in un attimo, il sangue scomparve ed il cuore riprese a battere normalmente.

“Sta bene, ora?”chiese Sirius, apprensivo, continuando a stringerlo tra le braccia.

Cenno d’assenso.

“Ora ha bisogno solo di molto riposo. Entrambi avete bisogno di riposo e di calma.

Ne avete passate così tante in questi giorni.”

 

 

 

 

 

Ed anche questo chappy è terminato!!!

Spero vivamente che vi piaccia.

Ringrazio moltissimo:

Dragonball 93 che è un’autrice fantastica di cui sono molto fan e sono davvero felice che lei continui a seguirmi!!!

Kiss tesò!

Jaily

Elen

E tutti coloro che preferiscono questa storia!!!

Continuate a seguire ed a commentare!!!

Un bacione a tutti coloro che leggeranno questo chappy!!!

Lily Black 90

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Capitolo 17
*** fine di una storia... ***


James venne portato in infermeria da Silente e da un preoccupatissimo Sirius.

“Rimani con lui. Io vado a punire i colpevoli.”disse lasciandoli soli.

Sirius crollò su una sedia accanto al letto di James e sospirò forte, chiudendo gli occhi.

Aveva rischiato troppo…aveva messo in pericolo la vita di James e per poco non l’aveva perso per sempre…

Tremava da capo a piedi, il viso affondato nelle mani, gli occhi serrati a voler dimenticare tutto ciò che era successo…

La porta dell’infermeria si spalancò con tanta violenza che il rumore gli fece fare un balzo dalla sedia.

Lily e Jane entrarono trafelate ed appena lo videro corsero verso di lui, travolgendolo.

“Come sta?”chiesero all’unisono.

“Bene. Ora sta riposando.”

 “Che cosa è successo?”chiese Lily con voce tremante, avvicinandosi al capezzale di James.

“Malfoy.”si limitò a dire Sirius.

“L’ha torturato, vero?”disse con voce fioca.

Cenno d’assenso e sguardo basso da parte di Sirius.

“Mi dispiace, io non ho potuto fare nulla.

Se fossi arrivato prima…”

“Avrebbe fatto del male anche a te.

E così staresti anche tu nelle sue condizioni.”

“Dovevo proteggerlo.”

“Non è colpa tua, mettitelo bene in testa. Se qui ci sono dei colpevoli quelli sono i Serpeverde.”

“Silente ha detto che li punirà.

A proposito, grazie per averlo avvertito. Se non fosse arrivato sarebbe morto.”

“E forse anche tu l’avresti raggiunto.”

“Ci avete salvati.”

“Esatto.”

“Siete state grandi! Delle vere Malandrine!”

Sirius sorrise e per la prima volta dopo tempo quello che si schiuse sul suo volto era un sorriso sincero, senza nessuna preoccupazione.

Guardò Jane.

Non aveva avuto nessuna reazione a parte un piccolo sorriso nel vederlo.

Si era mantenuta distaccata e fredda.

Ma cosa le stava succedendo?

Che aveva?

E continuò a chiederselo nei giorni successivi, senza avere nessuna risposta.

Continuava ad essere distaccata da lui.

“Sono contento che sia finita.”disse James qualche giorno dopo, la vigilia di Natale.

Era sprofondato nel divano della Sala Comune e stava scartando un pacchetto che gli aveva spedito la madre.

“Ancora Cioccorane! Uffa! Ma mia madre mi vuole vedere tutto ciccia e brufoli!”

Sirius scoppiò a ridere e gli strappò di mano il pacchetto.

“Si è preoccupata per te, no?”

“E lo dimostra mandandomi dolci!”

“Pensa che se accadesse qualcosa a me i miei non se ne importerebbero affatto.”disse amaramente.

“Vero. Ma preferisci che si importino di te le persone che ti vogliono bene o tutti gli altri.”

“La prima.”

Rise, sorridendo e mangiando una cioccorana.

“Pensa che Remus voleva tornare ad Hogwarts quando ha saputo che Malfoy mi aveva rapito! Comunque, non fare parola di questo agli altri.

Ne va del mio orgoglio personale!”

“Già! Il mitico James Potter non si fa rapire e torturare, vero?

È superiore e potente, lui!”lo prese in giro Sirius, facendo una smorfia.

“Avevi qualche dubbio in proposito?”

Dopo qualche secondo si beccò un cuscino in faccia dall’amico.

“Vuoi la guerra, eh?

L’hai voluta tu!”

Ed iniziarono a tirarsi cuscinate a vicenda!

In poco tempo la stanza era ricoperta di piume di cuscino ed anche loro.

“Siete impossibili, voi due!”disse una voce, ridendo.

Lily Evans pulì tutto con colpo di bacchetta e li aiutò ad alzarsi dal pavimento dove si stavano azzuffando.

“Stavamo solo giocando.”

James si passò una mano tra i capelli subito fulminato da Lily e Sirius.

“Scusate.”disse, imbarazzato, sapendo che quel gesto li innervosiva.

“Ho una notizia!”disse Lily all’improvviso, facendoli sobbalzare.

Sembrava non riuscire a trattenersi ancora.

“Quale? E per favore, dilla senza farci prendere un colpo, grazie!”

James si beccò un buffetto sul viso dalla fidanzata.

“Domani arriva una mia amica da un’altra scuola di magia.

La scuola di chiama Gerlos ed è poco conosciuta.

Ha chiesto a Silente di poter stare qui per qualche mese, credo quattro o giù di lì.

Lui è stato d’accordo ed al suo posto andrà un’altra ragazza di qui.

Sarà fantastico! Così ve la faccio conoscere!

È la mia migliore amica, abitiamo vicine nel mondo babbano!”

“Chi va via al suo posto?”

Lily si guardò i piedi, imbarazzata.

“Ehm….”

“Lily!”

“Chi?”

“Jane.”sussurrò lei, pianissimo, così piano che nessuno udì nulla.

“Cosa?”

“JANE!”gridò lei.

Sirius la fissò sbalordito.

“C…cosa?”

“Non te l’ha detto per via del ricatto. Non ha avuto nessuna possibilità!”

“Ma perché?”

“Ha detto che ha bisogno di cambiare un po’ d’aria.

Voglia di vedere nuove persone, conoscere nuovi posti, imparare nuove cose.”

“Vado a parlarle.

Dov’è?”

“In dormitorio.”

Sirius corse di sopra.

“Posso entrare?”chiese, bussando.

Jane aprì la porta, sorridendo.

“Ciao.

Stavo preparando le valigie.”

“Perché non mi hai detto che te ne vai?”

“Sarà solo per pochi mesi, Sirius!

E poi non ho avuto possibilità. Dovevamo starti lontani, per via del ricatto, no?”

Lui annuì.

Era vero, ma sentiva che c’era qualcos’altro.

L’aveva vista pochissimo in quelle settimane, ma oltre piccoli e rari baci nulla…

Non sapeva spiegarselo, ma lei era cambiata.

Quando James era in infermeria lei non aveva avuto nessuna reazione nel vedere il suo ragazzo salvo.

Non aveva fatto nulla di particolare.

Solo un sorriso, niente baci o abbracci.

Come se tra loro non fosse successo nulla.

“Cosa ti prende?”

Sirius prese il coraggio a due mani e chiese spiegazioni.

“Nulla.”

“E’ successo qualcosa, lo so.

Sei fredda, con me.

Sono passati alcuni giorni dalla fine del ricatto, sono stati puniti i colpevoli, Malfoy è ad Azkaban per un po’ e James sta bene.

Ma tu sei strana.

Non so come spiegartelo…fa finta di nulla…come se non fossi la mia ragazza.

Cosa è successo?”

Jane si voltò verso di lui.

“Mi sono innamorata di un altro.”disse piano.

Sirius spalancò gli occhi.

“Cosa?”

“E’ un Tassorosso ed….”

“Frena, frena!

Stavi con me e ti sei innamorata di un altro perché non potevo starti vicino?”

“Non è stato per questo.

È solo che per lui provo qualcosa di più forte di ciò che provo per te.

Sirius, ascoltami.

Ti voglio bene, sei un ragazzo fantastico, sono stata con te, abbiamo fatto l’amore insieme, ma vederlo….

Non so mi faceva sentire strana, felice.

Farfalle nello stomaco, lo stesso che provavo per te, ma per un altro.

Mi sono sentita in colpa perché stavo con te e mi piaceva un altro.

Ti ho abbracciato, ti ho baciato quando potevamo, ma non sentivo più quel feeling che c’era.

Era come se fosse stato solo un amore passeggero, capisci?”

Sirius non capiva, non voleva capire.

Jane, la sua Jane era innamorata di un altro.

E lui tanto aveva desiderato riaverla indietro, abbracciarla, baciarla, stare con lei per ore, giorni, mesi ed ora lei diceva che era stato solo un amore passeggero.

“Per questo ho deciso di fare lo scambio.

Per chiarirmi le idee. Ma credo sia meglio lasciarsi.

Mi dispiace, ma…”

“Non dire nulla.

Va bene, facciamo come vuoi.”

“E’ finita allora.”

“Sì, è finita.”

Sirius se ne andò senza aggiungere altro, con l’amaro in bocca.

Vide James e Lily avvicinarlo, ma sfuggì loro ed uscì fuori all’aria aperta, un’aria gelida, freddissima.

Il vento gli schiaffeggiava il viso e gli penetrava nelle ossa, ma lui non ci fece caso.

Alzò gli occhi al cielo e da solo versò lacrime.

Lacrime amare, di dolore e di frustrazione.

Era ingiusto!

Aveva riavuto James, ma perso Jane!

Era un così buffo gioco di parole! Peccato che lì non ci fosse null’altro di buffo!

“SIRIUS!”

Una voce lo fece sobbalzare e lo distolse dai suoi pensieri.

Non si girò neppure, sapeva benissimo chi era.

“Lily mi ha detto tutto.

Mi dispiace tantissimo. Se vuoi possiamo organizzare qualcosa al ragazzo…”

“No, Jamie. Non fa nulla.

Non servirebbe a molto.”

Lo sentì cingergli le spalle ed abbracciarlo.

Lo lasciò fare, non aveva forza per ribellarsi.

“Che cavolo! Proprio la vigilia di Natale!”fece lui e James rise.

“Già.”

“Ne troverai una migliore.”

“L’amavo.”

“Mi spiace.”

“Mi sento così male.”

“Ecco cosa provavamo le ragazze che arpionavi e che lasciavi dopo pochi giorni.”

“Sono un bastardo, eh?”

“Eri. Sei cambiato per lei.”

“Mi sa che ora sono punto ed a capo.”

James rise di nuovo.

“Invidio te e Lily.

Ora sono di nuovo single.”

“E le ragazze ti staranno di nuovo addosso!”

“Lo facevano anche quando ero fidanzato, sai?”

“Non ti lasciamo mai in pace, eh?”

“Già. Dovrebbero farmi santo!”

James gli tirò un pugno sul braccio e gli circondò le spalle con un braccio, pilotandolo verso la Sala Comune.

“Rimarrete amici?”

“Non lo so. Certo non sarà come se non fosse successo nulla.

Ma di certo non saremo amici amici!”

“Vero.

Ma non me l’aspettavo da lei.”

“Non puoi mica prevedere le azioni delle persone.

Capita che sfuggano al tuo controllo.”

“Come ora.”

“Sì.”

“Che triste vigilia di Natale ci aspetta.”

“Ci?”

“Sì! Che pensi che ti abbandoni nel momento di maggior bisogno?

Stasera riunione in camera nostra con Lily.

Berremo, canteremo e mangeremo come tanti maiali!”

Sirius ridacchiò.

“Non eri tu che non volevi essere ciccia e brufoli?”

“Per te questo ed altro.”

“Che faremo? Una sorta di festino alla babbana?”

“Senza droga e sesso.

Ma sull’alcool non posso prometterti nulla!”

“Quello va bene.”

“Sì! Ti farò ubriacare per dimenticare tutto.”

“Povero me!”gemette Sirius.

Appena entrarono nella Sala Comune Lily corse ad abbracciare Sirius.

“Mi dispiace tanto!

Scusa se non ho detto nulla, ma non credevo fosse qualcosa di serio!

Pensavo le piacesse oggettivamente.”

“Chi è?”

“Non lo picchierete, vero?”

“NO!”

“Will Thorne!”

James e Sirius si guardarono.

“Mai sentito.”

“E’ il capo del club di Incantesimi.”

“C’è un club d’Incantesimi?”

Lily si sbatté una mano sulla fronte, affranta.

“Siete incredibili!”

“Vabbè, lasciamo stare!

Stasera si fa un festino in camera nostra, solo noi tre.

Musica, cibo e alcool!”

“Voi siete matti!”

“Ti prego, Lil! Fallo per Sirius! Non lo vedi com’è affranto e distrutto dal dolore?”

Sirius assunse un’aria affranta e distrutta (non si sforzò molto, a dire la verità, male come stava!).

“E va bene! Ma non esageriamo, ok?”

“Va beeene!”fecero entrambi.

Inutile dire che quella sera entrambi i ragazzi bevvero molto ed anche Lily si lasciò andare.

Tra musica e scherzi, alcool e risate Sirius si concesse un po’ di tregua.

Una forte emicrania non era nulla in confronto alla sensazione di pace che provò nel dimenticare per un po’ tutto quanto….

 

 

 

 

Chi è affezionato a Jane forse non apprezzerà questo chappy, ma ho dovuto farlo per il proseguimento della storia…sorry…

Cmq spero che continuiate a seguirmi ed a commentare:

un grazie a

Dragonball 93, unica e sola con i suoi consigli e le sue recensioni

Ed a Ashley Snape (sono davvero contenta di chattare con te, sei davvero speciale)!!!

Un bacione a tutti voi!!! Ed anche se mancano tre giorni: Buon Natale a tutti voi e tante belle cose!!!!

Lily Black 90

 

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Capitolo 18
*** ed ecco che arriva...Keira! ***


“Sveglia, dormiglioni! È Natale! Tutti in piedi!!!”

La voce pimpante di Lily rimbombò nelle orecchie di James e Sirius come amplificata dalla magia.

Sirius si mise a pancia sotto e si cacciò ancora di più sotto le coperte, il cuscino premuto sulle orecchie.

“Ma come fai ad essere così allegra e pimpante? Io ho la testa che mi scoppia!”esclamò James, imitando Sirius e cacciandosi anche lui sotto le coperte.

Lily si arrampicò sopra il suo letto e gli tolse le coperte di dosso.

“Sveglia, dai! È Natale!”

James si voltò e l’afferrò per le spalle, ridendo.

Un secondo sopra era su di lei.

“Dai, lasciami andare!”rise lei, mentre Sirius si era disseppellito delle coperte e li guardava sorridendo, triste.

“Solo se mi dai un bacio!”

Lily rise ed obbedì, baciandolo dolcemente.

“E una pozione per questo mal di testa da sbronza!”

“Va bene! Ma devi lasciarmi andare!”

“Obbedisco, mia bella!”

E la lasciò andare.

Sirius teneva la testa appoggiata all’asta del letto a baldacchino e fissava il vuoto.

“Se n’è andata già, vero?”

Nessuno chiese di chi stava parlando.

Era fin troppo ovvio.

“Sì, Sirius.”

In pochi secondi Lily andò e tornò dal suo dormitorio preparando in pochissimo tempo una pozione ricostituente per i due.

Entrambi la bevvero senza tante storie.

“Sir, mi spiace.”

L’aveva detto tante volte, Lily, ma le sue parole non avevano avuto molto effetto.

Scambiò un’occhiata con James e poi tutti e due si sedettero sul letto dell’amico.

“Che fate?”chiese Sirius, guardandoli.

“Ti coccoliamo un po’, no?”

E James e Lily abbracciarono forte Sirius, mandandolo a capitolare sul letto.

“Piano, piano! Così mi fate male!”

Sirius rise.

“Ti vogliamo bene e ti siamo vicini.”sussurrò Lily piano al suo orecchio.

“Grazie, ragazzi. Vi voglio bene anche io.”

“Andrà tutto bene. Stai tranquillo!”

James lo abbracciò stretto ed appoggiò la testa contro il suo petto.

“Lo spero. Lo spero davvero.”

“Pensa positivo! Oggi è Natale che significa abbuffamento generale, battaglie di palle di neve, regali…ho già detto che ci sarà un abbuffamento generale?”fece James.

Lily e Sirius risero.

“Ma pensi solo al cibo tu?”

“Già, io soffro per amore e tu pensi al tuo stomaco?”

“Voglio farti dimenticare Jane, almeno per oggi.”

“Non basta il tentativo dell’alcool? Non è andato tanto bene, sai?”rispose Lily, ridendo.

“Vero, ma il cibo solleva sempre il morale! Andiamo, Sir! Alzati da questo letto!”

James costrinse l’amico ad alzarsi ed un po’ pregandolo ed un po’ strattonandolo riuscì a portarlo in Sala Grande per la colazione.

“Mangia!”lo incitò Lily, venendo l’amico che fissava il piatto senza vederlo realmente.

James gli riempì il piatto di salsicce, bacon e pane tostato.

“Sirius Black! Mangia subito!”

Un po’ per far stare zitto James, un po’ perché il suo stomaco aveva reclamato cibo, Sirius mangiò.

“A che ora arriva la tua amica, Lily? Quella dello scambio culturale?”chiese James.

Purtroppo si era scordato del fatto che Jane se n’era andata proprio per lo scambio, dopo aver lasciato Sirius.

Quest’ultimo, che per poco si era dimenticato dell’ex, tornò cupo e mogio.

“Sei il solito insensibile!”sillabò Lily in direzione del fidanzato che chinò lo sguardo e passò un braccio attorno alle spalle dell’amico.

“Andrà tutto per il verso giusto. Usciamo un po’, dai! Facciamo una visita ad Hagrid, una battaglia di palle di neve…”

“Come vuoi.”

“Che sono quelle facce mogie?”ruggì Hagrid appena li vide arrivare, morti di freddo e ricoperti di neve.

“Jane mi ha lasciato, ha fatto uno scambio culturale con un’amica di Lily e questa ragazza resta qui per qualche mese.”disse in fretta Sirius, con l’aria di uno che voleva che il peggio passasse in fretta.

“Cosa?”esclamò l’omone.

Abbracciò Sirius, attirandolo a sé e coinvolgendo anche gli altri in una stretta stritola-costole.

“Ehi! Vacci piano, Hagrid! Sono depresso, ma così mi ammazzi!”protestò lui ed Hagrid lo lasciò andare.

“Venite dentro, voi tre! Remus e Peter sono a casa, vero?”

I ragazzi annuirono.

“E tu, James? Perché sei rimasto ad Hogwarts?”

Il ragazzo scrollò le spalle.

“Per stare un po’ con papà e poi per dare una mano a Sirius.”disse, sorridendo all’amico che, pur essendo triste, ricambiò.

“E tu, Lily?”

“Direi lo stesso.”

“Avanti, mangiate!”disse l’omone mettendo loro davanti un piatto di dolcetti rocciosi.

Tutti e tre si lanciarono rapidi e taciti sguardi.

Conoscevano fin troppo bene la cucina di Hagrid per assaggiarli.

“Abbiamo già mangiato moltissimo, Hagrid. Sarà per un’altra volta.”

Lily declinò l’offerta.

“Come volete voi.”

Parlarono per ore del più e del meno, dei vari pettegolezzi, di ciò che era successo nel castello…di tutto.

Con Hagrid era così semplice parlare.

Era come una sorta di confidente, un amico ideale.

“E’ meglio che torniate al castello. È quasi ora di pranzo! Andate, su!”

Li spinse fuori, ma poi mise una mano sulla spalla di Sirius.

“Non lasciarti abbattere da questi avvenimenti, Sirius. Sono cose che capitano, anche se ci stai male!”

“Lo so, grazie.”

“LILY!!!!!!!!!!!!!!!!”

I tre non misero neanche piede nella Sala Comune dopo pranzo, che una ragazza corse verso la rossa Grifondoro, travolgendola.

“KEIRA!”urlò lei e l’abbracciò fortissimo.

“James e Sirius! Ora che sappiamo i nostri rispettivi nomi, ci dici chi sei?”fece Sirius, un po’ troppo freddo di quanto avesse voluto.

Ma non aveva l’umore per essere allegro in quel momento.

La ragazza si staccò da Lily, ridendo e sorrise.

Era molto carina.

Aveva capelli scalati che le arrivavano alle spalle scuri con piccoli colpi di sole ed occhi azzurro chiaro.

Ed aveva un bellissimo sorriso.

“Scusate, ma è da tantissimo che non vedo la mia Lily! Sono così contenta!

Mi chiamo Keira Thorne e sono la ragazza dello scambio culturale.

Vengo dalla scuola di Gerlos, dalle parti della Svizzera. Non è molto conosciuta, ma la vostra amica Jane, ha saputo che volevo venire qui ed ha fatto a cambio di scuola con me.”

“Quanto mi sei mancata, tesoro mio!”

Lily cinse la vita dell’amica e la strinse a sé.

“Io sono James Potter, il fidanzato di Lily e lui è Sirius Black, il mio migliore amico.”

Lei strinse la mano ad entrambi e nonostante fosse triste, Sirius non potè fare a meno di guardarla interessato.

La sua natura di playboy, dopo appena un giorno da uomo libero, si stava risvegliando ed in fretta.

“Ciao!”disse, sorridendo.

“Ciao!”

“Scusami se sono stato brusco prima.”

“Non importa. Ho incontrato Jane, prima di venire qui. Mi ha detto che vi siete lasciati.

È normale essere un po’ tesi e nervosi.”

Sorrise ancora, un sorriso molto dolce…

Ed a Sirius non importò se Jane le aveva detto una cosa così personale, a lei che era una perfetta sconosciuta.

“Lasciamo voi ragazze a chiacchierare un po’ da sole! Vieni, Sirius!”

James lo trascinò via di peso.

“Che hai? Tutta questa fretta, poi!”protestò l’altro.

“Stavi flirtando con lei!”

“Ma sei matto! Jane mi ha lasciato ieri ed inizio già a flirtare con una che conosco appena?”

James scrollò le spalle.

“Scusa, sembrava così...”

Sirius scosse la testa.

“Ho fatto solo il gentile.”

“La guardavi con uno sguardo!”

“Sul serio? Non me ne sono reso conto!”

“E’ carina, vero?”

“Sì, ma tu stai con Lily!”

James gli tirò un pugno sulla spalla.

“Non voglio mica mollarla! Oddio! Ho impiegato tre anni per conquistarla, mica la posso lasciare? E poi lei è tutto ciò che fa per me!

È perfetta, bellissima, dolce, simpatica…”

“Ok, James Potter è partito, signori e signori!”annunciò Sirius, ridendo.

“Lasciamole a chiacchierare da sole. Ti va una capatina in cucina?”

“Abbiamo appena finito di mangiare, Jamie!”

“Sì, ma ho voglia di un po’ di torta al cioccolato! Ci stai, Felpato?”

“Quando si tratta di mangiare, io ci sono sempre, Messer Ramoso!”

 

 

 

Ed ho finito anche questo chappy!!!!!

Grazie a tutti voi che avete commentato!!!!

Ragazzi VADB!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Cmq vi volevo dare una piccola informazione.

Io, SakiJune e BonniefrankJoplin abbiamo indetto un concorso Chiamato Hogwarts Love Affairs.

http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=7124202

questo è il link, dategli un’occhiata e partecipati numerosi, mi raccomando!!!!!

Un bacione a tutti voi!!!!!!!!!!

Lily Black 90

 

 

 

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Capitolo 19
*** Vacanze ad Hogwarts, Quidditch e regali imbarazzanti ***


Scusate, ma nel precedente chappy ho messo a Keira il cognome Thorne, mentre invece era Sanderson…scusate ancora….

Leggete e recensite, mi raccomando!!!!!!!!!!

 

Keira Sanderson.

Una delle migliori amiche di Lily Evans, era una ragazza straordinaria.

Allegra, spiritosa, sempre con il sorriso stampato sul volto, ridente, simpatica, affabile...

Era il tipo di persona ideale con la quale confidarsi e quel pomeriggio di Natale, seduta davanti al fuoco, Lily le raccontò tutto ciò che ignorava della sua relazione con James, di come andavano le cose nel castello…

Prese a descrivere ed a fare imitazioni di tutti gli insegnanti, parlò dei Malandrini, del loro gruppo, delle loro caratteristiche e specialità (vedi voce guai!)…

Keira rise e rise ancora, scostandosi i capelli scuri dal volto chiaro…

Aveva una risata stupenda, cristallina, bella e pura come un fiocco di neve…

“Mi sei mancata tantissimo, Lil, bella mia!”disse, sedendosi, anzi sprofondando nella poltrona più vicina al fuoco.

“Anche tu, tesoro! Ti troverai benissimo qui, non preoccuparti!”

James e Sirius, dopo la capatina in cucina, avevano deciso finalmente di scartare i regali, operazione rimandata per la depressione del bel Black.

Quello fu un bel Natale, un Natale calmo e tranquillo, sereno ed allegro, con moltissimi regali specialmente per Sirius e James.

 “Questo no, questo neanche…questo…o mamma!”

“E’ quello che penso io?”

Sirius gli si avvicinò e gli tolse dalle mani un lungo e sottile pacchetto.

“Ce n’è un altro, anche per te!”

“I tuoi sono matti. Ma hanno idea di quanto costino?”

Sirius e James scartarono i loro sottili pacchetti rivelando due manici di scopa ultimo modello, regalo dei signori Potter ad entrambi.

“Non preoccuparti. Ormai sei di famiglia per noi, è normale spendere soldi per tutti e due per loro!”

James rise.

“Ciao, ragazzi!”

Keira e lily entrarono nella stanza, ingombra di carte da regalo e regali.

“Oddio! Sono le Nimbus 1987!”gridò Lily, quando vide le due scope dei ragazzi.

“Mio Dio!”fece Keira.

“Domani le proveremo sul campo! E voi verrete con noi! Ci state?”

“Ovvio!”dissero entrambe.

Ridendo James e Sirius ripresero a scartare i pacchetti, ma non nel senso di togliere la carta, bensì di buttare quelli che non volevano.

“Stai attento!”disse Lily, schivando un pacchetto.

James, infatti, lanciando all’indietro i pacchetti che non voleva, l’aveva mancata di poco.

“Scusa, Lil.”

“Avete sempre un mucchio di regali così?”chiese Keira, indicando le due pile gigantesche accanto ai letti di Sirius e James.

“Proprio così. Sono delle nostre fan.”rispose Sirius, lanciando nel cestino una scatola di cioccolatini che probabilmente contenevano un filtro amoroso.

“Fan?”

“Sono i ragazzi più corteggiati della scuola.”rispose Lily per loro.

“Sì e le ragazze continuano a mandare cioccolatini contenenti filtri amorosi o cose incantate per fregarci anche se sa che stiamo con qualc…”

James tacque di colpo e lanciò uno sguardo a Sirius, ma lui non aveva fatto caso allo “stare insieme con qualcuno”.

Era troppo impegnato ad aprire un pacchettino minuscolo.

“Jamie…aprimi questo! Penso di sapere cosa contiene…”e lo lanciò all’amico.

James lo scartò e ne cadde fuori una mutanda, o meglio un perizoma rosso con su scritto:

“Non vedo l’ora di scoparti, Sirius Black…”lesse James e tutte le persone presenti nella stanza, Sirius compreso, scoppiarono a ridere.

“Ma sono matte?”chiese Keira ridendo ed appoggiandosi a Lily.

“Ora che sapranno che sono single di nuovo, vedi cosa faranno.”rise Sirius, rotolandosi sul letto con  le lacrime agli occhi.

“Guarda che hanno regalato a me!”

James gli lanciò addosso un pacchettino colorato contenente…

“O mamma! Ma certo che ti desiderano proprio, eh?

“Lascia perdere la tua ragazza e fatti un giro con me, cocco. Se ami le emozioni forti vieni da me…”lesse Sirius, estraendo un pacchetto di preservativi colorati.

Lily ridacchiò.

“Gelosa?”chiese James avvicinandosi e cingendole la vita.

“Dovrei?”

“Vediamo se basta questo come risposta.”e la baciò dolcemente, un bacio decisamente poco casto.

“Come siete dolci!”fece Keira, sorridendo.

Sirius ridacchiò.

“Nauseabondi!”scherzò.

James lasciò Lily e si avvicinò all’amico, armato di cuscino.

“Nauseabondo a chi? Ripetilo se hai il coraggio!”e lo prese a cuscinate.

“NO! Pietà! Basta! Basta!”rise Sirius, tentando di proteggersi dalle cuscinate di James e di scrollarselo di dosso.

“James, dai! Lascialo in pace!”ridacchiò Lily.

“Voglio tirargli su il morale!”

“E lo fai schiacciandomi?”

Sirius riuscì a liberarsi di James che si accasciò sul letto ridendo.

“Siete due matti, lo sapete, vero?”rise Lily.

“Ne siamo consapevoli.”

“Ammetterlo è la prima cosa, no?”

Lily si rivolse a Keira che rise.

Rimasero fino a tardi a chiacchierare quella notte e solo a tarda sera Lily decise che era ora di dormire.

“E perché mai? Siamo in vacanza!”protestò James, che teneva la testa appoggiata alla spalla della ragazza.

“Perché state dormendo in piedi! E poi domani vorrei fare qualche compito con voi!

E far visitare Hogwarts a Keira!”

“Va bene la seconda opzione, ma la prima scordatela! E poi dobbiamo provare le nostre nuove scope!”

“Ok, ma dopo si studia e facciamo un giro turistico per Keira!

Non si discute!”

“Ma che fai? Prendi il posto di Remus?”

“Sì, ed ora a letto!”

“Sono davvero simpatici, sai?”disse Keira quando andarono a dormire.

“Indisciplinati, però.”

“Meglio dei miei compagni!”

“Com’erano?”

Lily poggiò la testa sulle mani e si voltò a guardare l’amica.

“Snob ed antipatici. Solo il mio migliore amico Daniel e pochi si salvano.”

“Anche qui ce ne sono.”

“Ma almeno non sono tutti così!”

“Vero. Meno male che qui starai per qualche mese, ti allontanerai da loro.”

“E Jane dovrà affrontarli!

Dimmi la verità, sul serio c’è un altro nella sua vita?”

“Perché me lo chiedi?”

“Tu non te ne sei accorta!”

“Diceva che era carino, ma io credevo lo pensasse oggettivamente.”

“E cosa ti ha fatto cambiare idea?”

“Lei ha detto a Sirius che lo lasciava per un altro.”

“Secondo me, mentiva.”

“E da cosa lo dici? Non la conosci nemmeno!”

“Se ami qualcun altro, credo che lo faresti capire involontariamente.

Non dici che è carino, non solo. Te ne stai a fissarlo, ad ammirarlo, a sognarlo ad occhi aperti….

Anche io posso dire che mi piace James fisicamente, ma non è essere innamorate.

Capisci?”

“C’è qualcos’altro sotto, secondo te?”

“Sì, secondo me, sì.

Pensaci, lei ha un problema, non può stare con Sirius ed allora che fa…prende un ragazzo a caso che le piace oggettivamente e finge di essere innamorata di lui!”

“Sì e poi scappa con un modello australiano per la Florida con un milione di sterline che vince in un casinò in Svizzera!”rise Lily.

“Non mi credi?”

“E’ irreale! Tu vedi troppi film!”

“E con questo? Io penso sia così. Non si lascia un ragazzo senza un buon motivo.

E non si fugge in un altro stato se non hai un problema alle spalle di cui ti vuoi liberare.”

“Effettivamente lei non ci ha mai parlato con Will Thorne!”

“Chi?”

“Quello di cui forse è innamorata!”

Keira si batté una mano sulla fronte.

“Come si fa a lasciare un ragazzo per uno con cui non hai mai parlato?”

Lily si mise a sedere sul letto.

“Forse hai ragione.”

“Io ho sempre ragione.”

“Modesta, eh?”

“In campo amoroso sono un genio, senza modestia!”

Lily rise.

“Ma è solo una congettura. Non dire nulla a James e Sirius.

Noi faremo qualche ricerca, chiederemo a Will ed a Jane….”

“Ora sei tu che ti fai idee!”

“Me le hai messe in testa tu!”

“Dormi! Ci penseremo domani a fare Detective Conan!”

“O Sherlock Homes!”

“Ok, Watson! Ora a letto, da bravo!”

Lily rise di nuovo e si rimise a letto.

Si addormentò quasi subito.

“Andiamo, Lil! Lasciami che ho sonno!”gridò Keira la mattina dopo, cacciandosi sotto le coperte.

Lily gliele tolse.

“Sono le 10! Svegliati, dormigliona!”

“E’ festa, vacanza, giorno di riposo, giorno festivo…qualche altro sinonimo?”

“Vado a svegliare i ragazzi e se quando torno non ti trovo vestita ti lancio una fattura.

Oggi dobbiamo farti vedere tutta Hogwarts e fare almeno un po’ di compiti!”

“Ma sei impazzita? Io voglio starmene a letto, al calduccio…”

Lily sospirò e si diresse verso il dormitorio maschile.

James e Sirius dormivano profondamente, avvolti nelle coperte.

“Sveglia, voi due! Oggi dovevate provare le vostre scope nuove o sbaglio?”disse facendo leva su un argomento che interessava tutti e due.

Invogliati, tutti e due si alzarono ed in men che non si dica già erano lavati e vestiti.

Anche Keira si era vestita e lavata e guardava truce Lily per averla svegliata.

“Io volevo dormire!”

“Pensa al Quidditch! Potremo fare una sorta di partita improvvisata tutti noi quattro!”propose James, gli occhi che brillavano.

“Ti piace il Quidditch?”chiese Sirius alla nuova arrivata, diretti alla Sala Grande per fare colazione.

“Sì, ma nella mia scuola non era molto di moda.”

“Peccato, ma sai giocare?”

Lei scosse la testa.

“Desolata.”

“Neanche Lily!”disse James ridacchiando.

“Non è obbligatorio saperlo fare!”fece Lily fingendosi offesa.

“Ma stiamo parlando del Quidditch o del sesso?”chiese Sirius.

Keira rise.

“Farlo non nel senso del sesso! Parlavo del Quidditch!”

“Specifica!”

“E tu pensa ad altro!”

“E’ nei miei geni, non ci posso fare nulla!”

Lily e James si batterono una mano sul volto, affranti.

Non c’era speranza!

Keira, invece, stava ridendo.

“Ti faccio ridere?”le chiese Sirius.

“Sì, tu e James siete molto simpatici.”

“Sì, lo sappiamo!”

“Modesto, eh?”

“Direi di sì, molto! Facciamo così tu giochi con me e James con Lily.

Così bilanciamo!”

Era una bella giornata, piacevole dopotutto.

Non nevicava e splendeva un bel sole, pur facendo freddo.

Le due scope Nimbus 1987 filavano che una meraviglia: veloci, flessuose, stupende da manovrare.

Lily e Keira presero due scope di quelle della scuola e la partita iniziò.

Anche se le due ragazze erano delle frane, James e Sirius bilanciavano.

Per puro caso Keira riuscì a segnare un punto che portò lei e Sirius in vantaggio.

Punto dopo punto, riuscirono a sconfiggere Lily e James.

“Sei stata brava!”si complimentò Sirius, guardando la ragazza che scendeva con grazia dalla scopa, i capelli scuri scossi e mossi dal vento.

“Grazie. Meno male che non sapevi giocare!”disse James.

“E’ stata solo fortuna!”

Keira arrossì.

“Per me è talento! Continua a giocare così e ti ammetto nella squadra al posto di Jane!!”disse James, beccandosi una gomitata da parte della fidanzata.

Come poteva parlare così alla leggera di Jane?

Se n’era appena andata che già cercava di rimpiazzarla!

Lily glielo chiese.

“Devo pensare anche alla mia squadra!”disse, dirigendosi nella Sala Grande per il pranzo, seguito da Keira e Sirius, che chiacchieravano amabilmente poco distanti da loro.

“Sei un insensibile! Come fai ad essere così egoista?

Non ti manca neanche un po’?”

“Certo che mi manca! È una ragazza fantastica ed una giocatrice eccezionale! Ma se n’è andata! Non sono egoista, ma lei lo è!

Ha lasciato Sirius e lui sta malissimo! Non sono io che mi comporto da egoista!

Sto cercando in tutti i modi di distrarre Sirius, anche giocando a Quidditch, anche spingendolo a fare scherzi per non farlo pensare a lei!

Tu non hai idea di quello che sta passando! Non lo ammetterebbe neanche sotto tortura, orgoglio com’è, ma sta soffrendo!”

James strinse i pugni, guardando la sua ragazza, incredula.

Lui era egoista ed insensibile, eh?

“James, mi dispiace! Io non vol…”

“Accusarmi?”

Lily chinò lo sguardo, mortificata.

Non era sua intenzione accusarlo e ferirlo. Non sapeva nulla della situazione che stava passando Sirius, non riusciva ad immaginarselo distrutto per amore, lui che era così orgoglioso e forte.

“Scusami. Non volevo arrabbiarmi con te.”sussurrò James, afferrandola per la vita ed abbracciandola, sotto lo sguardo di Sirius e Keira.

“Fanno spesso così?”chiese lei.

“Intendi dire, i piccioncini? Sì, spesso!”

 

 

 

 

 

Ciao a tutti voi, ragazzi miei!!!!!

Ecco per voi l’ennesimo capitolo della mia fan fiction!!!!!

Grazie a tutti coloro che hanno commentato:

Dragonball93: riguardo l’idea che avevo sulla storia, credo proprio che la metterò in pratica, forse con qualche piccolo cambiamento…se hai suggerimenti sono ben accetti, tesoro mio!!!!

Nezu: anche a me piace moltissimo il nome di Keira, anzi credo che questo nuovo personaggio lo inserirò anche nell’altra mia fan fiction sui Malandrini A new life…

Cherie Lily: grazie a te di tutto, io sono sempre qui per te!!!!

Jayne: non credo accantonerò il personaggio di Jane, ma credo che Keira ricoprirà un ruolo sempre più importante con l’andare avanti della storia!!!!

Jaily:non so che rispondere…mi sa proprio di…boh!!! Continua a leggere e commentare e presto lo scoprirai, mi sa…

SakiJune: sì, sarà Keira che comparirà nell’altra mia fan fiction (sperando che non cambi tutto all’ultimo minuto…) hai proprio ragione, che bella l’amicizia!!!!

Specialmente quella tra i Malandrini (Sirius, James e Remus, Peter non lo considero…)

Una domanda vi pongo ora alla fine del mio chappy: che ne pensate delle motivazioni di Jane e dell’idea di Keira?

Rispondetemi, mi aiuterete a continuare la storia…

Un bacione a tutti voi!!!!!!!!!!!

Lily Black 90

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Capitolo 20
*** prime esperienze ***


Durante quelle vacanze natalizie non fece altro che nevicare.

Lily li tenne impegnati a fare compiti, anche se spesso Sirius e James trovavano il modo di sparire, nel vero senso della parola (per informazioni vedere Mantello dell’Invisibilità…), ed a girovagare per il castello.

Con i due Malandrini come guida, Keira vide tutti i passaggi segreti, la Stanza delle Necessità, tutti i quadri interessanti (per informazioni vedere Sir Cadogan…)e le confidarono della Mappa del Malandrino e del Mantello.

Non sapevano perché, ma Keira invitava alla confidenza.

Era dolce, simpatica, allegra e chi ne ha più ne metta!

Aveva un bellissimo sorriso che faceva sciogliere i pochi ragazzi rimasti ad Hogwarts.

“Hai un fascino incredibile.

Dopo le vacanze, al ritorno di tutti, avrai tutti ai tuoi piedi, mia cara.”diceva James ed in fondo aveva ragione da vendere.

Capodanno, il 31, arrivò troppo presto e con esso la festa che James decise di organizzare nella Sala Comune dei Grifondoro.

“Ma sei impazzito? Non possiamo fare festini o cose così!

Il regolamento…”esclamò Lily, quando James espose ai ragazzi la sua idea.

Tutti i Grifondoro rimasti erano entusiasti.

“Potremmo prendere qualcosa dalle cucine! Accendere la musica, fare gare e giochi!”esclamò Lizzie, entusiasta.

“Lily, tranquilla! Me la vedrò io con Silente. So come convincere il vecchio!”disse James, prendendole il mento con le mani e facendole l’occhiolino.

“Chissà come mai.”fu la risposta di Sirius, stravaccato su una poltrona, con un libro in mano.

“Ho i miei mezzi.”disse James, ridendo. “Mi darete una mano, vero? Anche tu, Keira?”

La ragazza chiamata stava leggendo anche lei un libro, un volume più grande dell’enciclopedia britannica.

Annuì.

“Ma lo stai leggendo tutto sul serio? Mica devi vincere una scommessa o cosa, vero?”rise Sirius.

“E’ grande, ma lo adoro.

L’ho portato da casa! È il mio preferito! Parla di un bellissimo pianeta incantato, principesse coraggiose e poteri incredibili…un sacco di cose meravigliose!”

“Capisco perché siete amiche! Leggete tutte e due mattoni di mille o duemila pagine!”disse James, beccandosi un buffetto affettuoso dalla sua ragazza.

“Scemo!”

“Sì, lo so! Allora, dobbiamo iniziare ad organizzare la festa!”

Si rivolse ai presenti nella Sala.

“Io potrei portare il karaoke.”propose un ragazzo chiamato John Giles.

“Un che?”chiese Sirius.

“E’ una cosa babbana. So che non si posso far entrare aggeggi elettronici ad Hogwarts, ma conosco un semplice incantesimo che permette di farlo solo per un po’.”

“E’ una bella idea! Così potremo fare una gara di canto! Che ne dite?”intervenne Keira e tutti si voltarono verso di lei.

Keira si era integrata subito tra i Grifondoro e quelli che erano rimasti ad Hogwarts, Serpeverde esclusi, erano rimasti affascinati da lei e dal suo carattere così aperto ed allegro.

“Mi sembra un’ottima idea, Keira!”esclamò Frank Paciock e Keira sorrise, compiaciuta prima di sprofondare nuovamente nella lettura del suo libro.

Quel giorno fu pieno di preparativi.

James corse da Silente per ottenere il permesso della festa, che ottenne in pochissimo tempo, Lily e Jane abbellirono la Sala Comune e Sirius andò in cucina per ottenere tanta pappatoria.

Verso le nove di sera tutto era pronto, i tavoli uniti, avrebbero mangiato lì e non in Sala Grande, montagne di cibo dappertutto, l’apparecchio per la musica ed il karaoke in un angolo, piccoli ed innocui fuochi d’artificio, bibite di ogni tipo, anche lo spumante e lo champagne, oltre all’Idromele, alla Burrobirra e al Whisky Incendiario (preso chissà dove…. Stavolta non era opera di Felpato e Ramoso….)…..

“Si dia il via all’abbuffamento!”esclamò James e tutti risero.

“Sempre ti fai riconoscere, eh?”rise Lily, servendosi di un po’ di pasticcio al prosciutto.

James ridacchiò e le cinse la vita con un braccio.

“E’ la mia specialità. La tua è essere insopportabilmente bellissima e rompiscatole quando ti ci metti, la mia è quella di farmi riconoscere da tutti.

Ognuno ha una sua particolarità.”

Stavolta toccò a Lily ridere.

Erano così vicini, lui dietro di lei, i visi che quasi si sfioravano.

James annullò la distanza tra loro e la baciò con amore sulle labbra, ricambiato.

“Ti amo sopra ogni cosa. Farei di tutto per te.”sussurrò lui staccandosi da lei, ma rimanendo comunque vicinissimo.

Si perse nei suoi occhi color smeraldo, come faceva ogni volta che la guardava.

“Ti amo anch’io.”disse lei, piano.

Sembrò che ci fossero solo loro nella stanza, solo loro, stretti l’uno all’altra.

“Vieni, andiamo su.”disse James, prendendola per mano e portandola nel suo dormitorio.

Non seppe cosa lo spinse a dire ciò, ma Lily lo seguì, stringendogli la mano…

Con tutta quella confusione di chiacchiere, cibo e musica, Keira e Sirius non si accorsero nemmeno della loro “fuga”.

Erano troppo impegnati a ridere ed a chiacchierare.

Lily si accoccolò accanto a James, stesi l’uno accanto all’altro sul letto del ragazzo.

James la tirò verso di lui e l’abbracciò, appoggiando il mento sulla sua testa e respirando il profumo dei suoi capelli rossi.

Sapevano di gelsomino.

La sua Lily.

Se qualcuno gli avesse detto, anni prima, che sarebbe riuscito a conquistarla, James non ci avrebbe creduto, ma solo sperato.

Eppure, ora erano qui, insieme…e nulla e nessuno li avrebbe più separati.

Nulla e nessuno….

Lily si staccò da lui per baciarlo sulle labbra.

Sentiva il suo corpo muscoloso contro di lei….

Lo amava….lo amava alla follia e proprio in quel momento lo desiderava….più che mai prima d’allora…

James si chinò su di lei, trovandosela sotto di lui e la baciò con dolcezza sul collo.

Lei gli accarezzò il petto ed un attimo dopo era seduta accanto a lui e gli sfilava la maglietta.

“Sei sicura?”

James la fermò.

Lily annuì.

“Sì, lo sono.”

James sorrise e la prese tra le braccia, spingendola sotto di lui.

Iniziò a sfogliarla piano, facendole il solletico, facendola ridere, provocandola con dolcezza…

La vide ridere e sorridere, divertirsi a spogliarlo, a baciarlo, a toccarlo…

Si baciarono con intensità, l’uno sopra l’altro, i rumori della festa che arrivavano attenuati nel dormitorio…

Era soli, solo loro…ora e per sempre…

James era chino su di lei, i capelli neri più scompigliati che mai…

“Te l’ho mai detto che ti amo?”chiese, sorridendo e mordicchiandole il mignolo.

Lei rise.

“Hai accennato a qualcosa del genere, sì.”

Anche James rise e si chinò su di lei ancora di più, finché i loro occhi non furono staccati di pochi centimetri ed i loro nasi si sfiorarono…

“Non ti farei mai del male…sei tutto ciò che amo e che desidero…ora e per sempre…

Non pensare mai che ti prenda in giro, come pensavi prima…non lo farei mai.”

Lei annuì.

“Fa piano.”sussurrò e lui sorrise.

“Ai suoi ordini, mia dea.”disse facendola ridere.

Penetrò con dolcezza in lei, sentendola contrarsi sotto di lui, lo fece piano, temendo di farle del male, di ferirla…non se lo sarebbe mai perdonato se fosse accaduto…

Lily gemette quando accadde, si strinse a lui, forte, ma non sentì quasi nulla…

L’aveva fatto piano per non farle male….

Sorrise quando lui si chinò su di lei per baciarla.

Ondeggiò con il bacino e lo abbracciò, sentendolo sopra di sé, il calore del suo corpo…

La sua prima volta…e l’aveva fatto con il suo ragazzo, James Potter, l’unico che avesse mai amato sul serio.

Si accoccolò tra le sue braccia, baciandolo, mordicchiandogli le dita, come aveva fatto lui prima, ansimando piano ed assaporando quel momento in cui erano l’uno nell’altra…uniti nell’anima e nel corpo per la prima volta…

“Stai bene? Ti ho fatto male?”lo sentì dire dopo parecchio tempo.

Rise piano.

“Sto bene, non mi hai fatto nulla.”

James la sentì tremare per il freddo e l’abbracciò ancora di più, affondando il viso nei suoi capelli rossi.

“E’ stato stupendo…”disse lei, piano, alla fine…

Lui sorrise e continuò a stringersela al petto.

“Vorrei che tutto il mondo iniziasse e finisse qui…con noi due, chiusi in questa stanza…stretti l’uno all’altra…abbracciati, insieme nel corpo e nell’anima…”sussurrò lei.

“Lo vorrei anch’io. Vorrei che non ci fosse una guerra, che non morisse nessuno…

Come desidero un mondo diverso da quello nostro!”

Lei fece segno di sì con la testa.

“Un mondo che inizia e finisce con noi…una nostra realtà, una nostra vita…”

“Insieme…”disse lui, finendo la frase.

“Non voglio lasciarti…non voglio perderti…”

James la sentì singhiozzare stretta a lui, spaventata per la guerra che c’era là fuori, oltre le mura di Hogwarts…

“Non accadrà, non ti perderò…te lo giuro…

Ti amo e ti amerò sempre, sei il mio amore ed avrò cura di te….”

 

 

Intanto, poco distante da loro, la festa proseguiva, ignara che nel dormitorio maschile due amanti avevano consumato la loro unione…

“Iniziamo il karaoke!”propose Lizzie, dopo una buona oretta di abbuffamento generale.

“D’accordo! Chi inizia?”chiese Frank.

“Quello che l’ha detto! Vai Frank!”esclamò Sirius, lanciandogli il microfono.

“Cosa? Io…non…”

“Andiamo!”lo incoraggiò Alice, la ragazza di cui era innamorato da anni.

Lui arrossì ed il sorriso della ragazza gli diede il coraggio di salire sul palco ed iniziare a cantare.

“Che succede?”

Lily e James arrivarono circa un’ora e mezzo dopo.

“Karaoke.”rispose Sirius.

“Ma dove siete stati per tutto questo tempo?”

Lily e James si guardarono, arrossendo.

“Vabbé. I dettagli domani, eh?”

Tutti e due risero, annuendo.

Mano nella mano, si sedettero su una poltrona accanto al fuoco e rimasero lì a guardare le persone cantare.

Il karaoke era ormai avviato e tutti si spintonavano per salire e cantare, facendo ridere, sorridere o piangere….

C’era chi cantava come un usignolo e chi come una cornacchia, ma stavano insieme per divertirsi…tutto qui…

Keira aveva assistito alle prime esibizioni, poi aveva scelto un angolo tranquillo ed era sprofondata nella lettura del suo libro.

“Ti deve proprio appassionare quel libro, eh?”

Lily si era staccata da James ed aveva raggiunto l’amica.

Keira annuì.

“Che avete fatto tu e James? Piaciuto?”chiese, facendola arrossire.

“Te lo dico domani.

Tu perché non vai  a cantare? So che sei bravissima, ti ho sentita!”

Keira arrossì.

“C’è solo una canzone che vorrei cantare, ma ho bisogno di un partner e non mi va di rompere a nessuno.”

“Quale canzone?”

“Sai Ron e Tosca? Quella loro “Vorrei incontrarti tra 100 anni”!!!!

L’adoro, è bellissima, stupenda…”

“Chiedi a Sirius!”

“Naa! Non accetterebbe mai!”

“Prova, no?”

Le afferrò la mano e la trascinò vicino a Sirius e James che stavano chiacchierando.

Lily capì l’argomento e interruppe, senza preoccuparsi troppo, la conversazione.

“Sirius, ti piacerebbe cantare con Keira?”

Sirius guardò la nuova ragazza.

“Che canzone?”

“Accetti, quindi?”

“Perché no? Sarà forte!”disse lui.

Si alzò e la seguì fino al karaoke.

“Questa qui.”

Keira gli mostrò il testo e gli fece ascoltare la musica.

“Mi piace. Si può fare!”

“Fate un bel applauso per Sirius e Keira con “Vorrei Incontrarti tra 100 anni” di Ron e Tosca, due cantanti babbani!”li presentò James, lanciando a loro due microfoni.

“Tocca a te iniziare.”disse Keira al compagno che annuì.

“Quando vuoi tu…”

Vorrei incontrarti fra cent'anni
tu pensa al mondo fra cent'anni
ritroverò i tuoi occhi neri
saran belli più di ieri.”

Sirius iniziò a cantare, piano, soppesando le parole.

“E’ bravo.”sussurrò Lily al fidanzato.

James Potter annuì.

Vorrei incontrarti fra cent'anni
rosa rossa tra le mie mani
dolce profumo nelle notti
abbracciata al mio cuscino
starò sveglio per guardarti
nella luce del mattino.
Oh! questo amore!
Più ci consuma, più ci avvicina.
Oh! questo amore!
È un faro che brilla..
Prima di cantare Keira guardò verso Lily, che sorrise.

“Vai!”sussurrò, muovendo le labbra per farle capire.

-Vorrei incontrarti fra cent'anni
-combatterò dalla tua parte
-perché tale è il mio amore
-che per il tuo bene
-sopporterei ogni male.


Sirius:

 

Vorrei incontrarti fra cent'anni
come un gabbiano volerò
sarò felice in mezzo al vento
perché amo e sono amato
da te che non puoi cancellarmi
e cancellarti non posso.

Insieme:

 

Io voglio amarti, voglio averti
dirti quel che sento
abbandonare la mia anima
chiusa dentro nel tuo petto.
Chiudi gli occhi dolcemente
non ti preoccupare
entra nel mio cuore e lasciati andare.

Oh! questo amore!
Più ci consuma, più ci avvicina.
Oh! questo amore!
È un faro che brilla
in mezzo alla tempesta
senza aver paura... mai.

 

Sirius:

 

Vorrei incontrarti fra cent'anni
tu pensa al mondo fra cent'anni
ritroverò i tuoi occhi neri
tra milioni di occhi neri
saran belli più di ieri.

 

 

Quando la canzone finì, tutta la Sala Comune esplose in un applauso.

Erano stati bravissimi….sublimi….

“Siete stai grandiosi!”

James corse ad abbracciare i due amici che erano stati circondati da una folla festante.

“Hai una voce stupenda, sai?”disse Sirius a Keira.

Lei avvampò.

“Non esagerare, me la cavo!”

“Se quello è cavarsela, mi domando cosa sia per te l’essere bravi!”rise Lily, gettandole le braccia attorno al collo.

“Quella canzone è stupenda ed anche Sirius sa cantare benissimo!!!”disse Keira, sorridendo al partner di canto.

“Naa!”fece lui.

“Siete proprio bravissimi! Eravate così affiatati, così legati…”

James era stupito.

Quando cantavano insieme avevano un viso diverso, luminoso, sorridente, aperto…

La magia della musica li aveva legati, ineluttabilmente…

“E’ la magia della musica…capita, a volte…di trovare una persona con cui ti trovi a tuo agio nel cantare, nel ballare….succede..”

“Un’anima gemella artistica?”domandò Lily e tutti risero.

“Può darsi.”

Sirius sorrise a Keira.

Aveva sentito una bella sensazione a cantare con lei, un fiotto di calore…una sensazione di…non sapeva definirla…ma era stato stupendo cantare con lei….

 

 

Ed anche questo chappy è finito!!!!!!!!!

Ci sono alcune novità e spero che vi piaccia!!!!!!!!!

Mi raccomando, commentate in molti che ci tengo!!!!!!!!!!!

Un grazie particolare a:

Jayne: grazie tesoro di tutte le tue e-mail, dei tuoi commenti (senza non saprei che fare!!!!!!), della tua amicizia…grazie di tutto…

Spero che questo chappy ti piaccia, ti prego dimmi che ne pensi!!!!!!!!!!

Nezu: spero di aver aggiornato in fretta e per quanto riguarda l’altra mia ficcy, la posterò tra pochissimo, ho già pronto il chappy sul pc, devo solo rivederlo!!!! Continua a seguirmi ed a commentare, grazie, tesoro!!!!!!

SakiJune: grazie di avermi dato quei consigli di la faccenda Jane…sei stata grandiosa, grazie mille!!!!

Spero ti piaccia questo chappy, commenta, ti prego!!!!!

Dragonball93: credo proprio che userò quell’idea, per la quale ringrazio di nuovo SakiJune!!!!

Grazie di commentare ogni volta, spero che ti piaccia questo chappy!!!!

Fammi sapere!!!!

Un bacione a tutti voi

Lily Black 90

 

 

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Capitolo 21
*** gite fuori porta e ritorni... ***


“Voglio sapere ogni cosa!”

Keira svegliò Lily verso le dieci del giorno dopo, con un’espressione curiosa, una voce squillante ed un vassoio di biscotti al cioccolato in una mano…

Decisamente gli ultimi erano più invitanti!

Lily si stropicciò gli occhi e mise a fuoco l’amica, sedendosi lentamente sul letto.

“Ma di che diamine parli?”

“Tu e James, no? Vuoi che ti faccia un disegnino?”

Lily ridacchiò ed afferrò una manciata di biscotti “cioccolatosi”, come li definì lei, e incrociò le gambe.

“E’ stato…bellissimo!”

“Dettagli, dettagli, dettagli!”fece l’amica battendo le mani.

Lily avvampò e non potè fare a meno di ridacchiare.

“E’ stato molto molto dolce, sapeva che era la mia prima volta…

Ma sai già come si fa? Perché mi fai queste domande? Tu l’hai già fatto!”

“Sì, due anni fa! Sono arrugginita, sai?”

Lily rise forte.

“Scema! È stato stupendo, davvero!”

“Ti ha fatto male?”

“No, per niente.”

Keira sorrise.

“E’ il primo giorno del nuovo anno! Voi che fate di solito qui ad Hogwarts?”

“Ce ne stiamo nel castello.”rispose Lily, mogia stavolta.

“Io direi di andarci a fare un giro!”

“E come?”

“Mentre tu facevi la bella addormentata nel castello, io e i due Malandrini abbiamo organizzato una bella uscita.”

“E come farete a spiegare l’assenza ai prof?”

“Staremo via solo tutto il pomeriggio.

Ci facciamo vedere stamattina ed a pranzo e dopo usciamo.”

“Dove? Come?”

“Ma quante domande fai! Vestiti e muoviti!”

E se ne andò, lasciando Lily ancora stordita dal sonno.

Ma fu il pensiero di ciò che era successo ieri e la voglia di rivedere James che la spinse ad alzarsi, lavarsi e vestirsi.

In meno di mezz’ora era giù nella Sala Comune.

“Ben svegliata, Raggio di Sole!”

James la salutò con un bacio, prendendola tra le braccia.

Lily sorrise e si accoccolò accanto a lui.

Lui la faceva sentire al sicuro, la proteggeva…sapeva che al suo fianco nessuno le avrebbe fatto del male…lui non l’avrebbe mai permesso…

“Esponetemi la vostra idea.”disse agli altri.

“Andiamo solo a farci un giro! Ci facciamo vedere stamattina ed a pranzo e poi usciamo ed andiamo un po’ ad Hogsmeade, girovaghiamo un po’, mangiamo e beviamo qualcosa….entro stasera torniamo…”disse Sirius.

“E se ci vedono?”

“Staremo attenti, mica siamo idioti! E poi non è la prima volta che usciamo di nascosto io e Sirius!”rispose James, tentando di tranquillizzarla.

“Ok. Non voglio pensare neanche alle conseguenze…se ci scoprono…”

“Non dire “se”! Non lo faranno!”disse Sirius, sorridendo al gruppo.

“Dobbiamo stare attenti, però.

Se incontriamo qualche Mangiamorte…”

“Penso che anche loro stiano in vacanza il primo dell’anno! E che cavolo! Non possono rompere anche oggi!”rise Keira.

“Ci state?”

Sirius posò la mano sul tavolo, in attesa che gli altri poggiassero la loro sopra.

Gli altri acconsentirono.

La giornata trascorse tranquillamente, fino al pomeriggio.

Tutti e quattro erano eccitatissimi e Keira non vedeva l’ora di visitare i negozi del villaggio e di spendere i soldi che si era portata dietro da casa.

Hogsmeade era molto tranquilla quel giorno.

Morbidi fiocchi di neve ricoprivano ogni cosa ed i passanti si fermavano allegramente a chiacchierare davanti le vetrine illuminate e colorate e nei pub per bere e mangiare qualcosa.

Nonostante la minaccia di Voldemort e dei suoi Mangiamorte, si respirava, stranamente, un’aria di tranquillità.

“Forse i Mangiamorte si saranno presi sul serio un giorno di vacanza!”disse James, imbacuccandosi ancora di più nel mantello.

Gli altri risero.

“Se ci sono dei problemi..”iniziò Lily, ma Sirius la interruppe.

“Ce ne andremo. Non accadrà nulla di male. Pensiamo a divertirci per un po’!”

“Io ho una fame!”esclamò James dopo aver fatto solo pochi metri nella via nevosa.

“Tu hai sempre fame!”rimbeccò Sirius.

“Allora, dato che lo sai, andiamo a Mielandia!”

“Cos’è?”chiese Keira e tutti si voltarono verso di lei.

“Non sai cos’è Mielandia?”chiesero allibiti.

Lei scosse la testa.

“Sono della Svizzera, eh? Non conosco i vostri negozi esattamente come voi non conoscete i miei!”

“Mielandia è un negozio di dolci stupendi! Ci sono dolci e leccornie di tutti i tipi: Cioccorane, Piume di Zucchero, Api Frizzole, Gelatine tutti i Gusti + 1….”iniziò James, ma Sirius lo interruppe.

“Ma ti pagano per fare pubblicità al negozio per caso?

Parlando di cibo hai fatto venire anche a me la fame! Muoviamoci!”e li trascinò fino al negozio affollatissimo.

Un punto in più per loro: con tutto quel caos difficilmente potevano riconoscere degli studenti “evasi” da Hogwarts per un pomeriggio.

Il caldo tepore del negozio fu un sollievo dopo il freddo e la neve di fuori.

I quattro rimasero lì per parecchio, girovagando e assaggiando un po’ di tutto…finirono per comprare, con la scusa che dovevano farli assaggiare a Keira, tutti i tipi di dolci più buoni del negozio.

Alla fine potevano benissimo fare le calze della Befana per almeno tutti i Grifondoro del loro anno!

Keira masticava ancora un pezzo di cioccolato al caramello, quando la trascinarono al pub I Tre Manici di Scopa.

Anche questo, come Mielandia, era affollatissimo.

“Cerchiamo un tavolo, su!”li incitò James, spingendo Lily davanti a lui.

Ne trovarono uno molto distante dall’entrata, accanto ad un voluminoso albero di Natale, colmo di palline di mille colori e di un bel puntale dorato.

Il caminetto poco distante da loro scoppiettava allegramente, spargendo un tiepido calore.

Erano molte le persone che avevano avuto la loro stessa idea, compresi…

“O MIO DIO!”

Con questa esclamazione James si tuffò sotto il tavolo e tirò giù anche gli altri tre.

“Ma cosa…?”fece Lily, ma James le tappò la bocca con la mano.

“Sai una cosa? Avrei preferito stare seduta normalmente e non sotto un tavolo sul pavimento!

È una nuova moda inglese, questa?”domandò piano Keira e Sirius, accanto a lei, trattenne una risata.

“C’è Silente qui! Ed anche la McGranitt, Vitious e Hagrid!

Oggi è festa anche per loro, ricordate?”spiegò James, velocemente, azzardandosi a lanciare delle occhiate furtive verso il gruppetto che, poco distante da loro, beveva e chiacchierava amabilmente.

James colse il luccichio degli occhi azzurri del padre che stava parlando allegramente con la McGranitt, sorseggiando il suo Idromele.

“Dobbiamo uscire di qui!”

“Come? Non ci cacciamo tutti e quattro sotto il Mantello! Siamo troppo alti!”fece Sirius, cercando una soluzione a quel casino.

A Keira venne un’illuminazione.

“Ci sono!”esclamò facendoli sobbalzare.

James fece un salto ed andò a sbattere contro il tavolo sopra di lui.

“Ahi! Ma che diamine ti salta in testa? Ci hai fatto venire un colpo e poi se urli così ci scoprono di sicuro!”

“Con tutta questa confusione non ci sente nessuno.”

Infatti, nel pub erano molte le voci, le discussioni e le chiacchiere che si accavallavano e facevano rumore.

“Dobbiamo solo sperare che a nessuno venga in mente di guardare sotto il tavolo o siamo fregati!”disse Lily, guardandosi intorno, ansiosa.

“Ci sarebbe un modo per uscire indisturbati, anche se l’aiuto del Mantello dell’Invisibilità!”

“Qual è?”

“L’incantesimo di Disillusione.”

“Il che?”domandarono James e Sirius all’unisono, ma Lily capì e si illuminò.

“Certo! Hai ragione! Sei un vero genio!”

“Cos’è?”

“E’ un incantesimo che è simile alla mimetizzazione…ti rende dello stesso colore dell’ambiente circostante. Una sorta di camaleonte umano.

Appena usciti di qui, lo toglieremo.”spiegò Keira.

“Facciamolo.”disse Sirius e James annuì.

Grazie all’incantesimo fu semplicissimo uscire dal locale, facendo attenzione a non urtare nessuno, operazione difficile dato che il locale era pienissimo.

“Finalmente!”

Dopo aver messo parecchi metri e negozi tra loro e I Tre manici di scopa, i ragazzi si fermarono per riprendere fiato.

“Secondo te, ci avranno visto?”chiese James, incamminandosi verso Mielandia per accedere al passaggio che li avrebbe portati ad Hogwarts.

“Come? Eravamo disillusi!”disse Keira.

Non aveva ancora sciolto l’incantesimo, l’avrebbe fatto solo dopo nel tunnel.

“Non so. C’era Silente…ha un certo senso per queste cose…se…”

“Non preoccuparti troppo, Ramoso!

Ci siamo divertiti, abboffati ed abbiamo passato una bella giornata fuori scuola!”disse Sirius, tranquillizzandolo.

Uscirono dal tunnel e si diressero nel dormitorio.

Che giornata!!!!!

“Domani dovrebbero iniziare a tornare tutti gli altri, vero?”disse Keira d’un tratto quella sera.

Tutti e tre si voltarono a guardarla.

“Sì, credo di sì.

Perché? Paura di affrontare la scuola? O gli altri?”domandò James e Keira annuì piano.

“Con voi è stato facile. A scuola c’erano pochissimi ragazzi…ma quando arriveranno gli altri…tipo i Serpeverde….Lily mi ha detto che non sono tanto gentili con gli altri…”

“Non lo siamo neanche noi, credimi. E poi ci saremo noi a proteggerti da loro.

E non devono permettersi di insultarti, se no se la vedranno con noi e non sarà piacevole, te lo giuro.”disse Sirius e gli altri annuirono.

“E poi tra pochissimo, forse anche domani, torneranno Remus e Peter, i due restanti Malandrini!”fece James, allegro.

“Ottimo! Così me li presentate!”disse Keira.

Hogwarts il giorno dopo era già abbastanza gremita di gente, arrivata quella mattina.

“Ciao!”esclamò Sirius, correndo incontro a Remus e stritolandolo in un abbraccio.

“Ehilà! Ciao, fai piano! Mi stai stritolando!”gemette lui, ridendo e ricambiando l’abbraccio.

“Scusami! È che sono contento di rivederti! Non hai idea di quante cose sono successe da quando te ne sei andato!”

Lo trascinò in Sala Comune raccontandogli del rapimento di James, del salvataggio di Silente, di Jane che era partita per la Svizzera per uno scambio culturale e lo aveva lasciato perché diceva di essere innamorata di un altro…

“Ed ancora mi devo vendicare su Will Thorne, eh? Ma James e Lily non vogliono…

A proposito di loro, sai che…”

E gli raccontò della loro prima volta insieme.

“Ed è arrivata qui anche un’amica di Lily, si chiama Keira Sanderson…”

Remus sorrise, investito da quella valanga di notizie.

Certo che si era perso proprio tantissimo!!!!!

James, e Keira erano nella Sala Comune, immersi in una partita a Gobbiglie, mentre Lily alternava il tifo.

“E vinco! Per la quinta volta consecutiva!”esclamò Keira, inscenando un mini balletto della vittoria.

“Ora non mi batti più! La prossima volta sarà quella decisiva!”disse James.

“L’hai detto anche prima! Arrenditi, James Potter! Hai davanti la campionessa delle Gobbiglie!”

Keira fece un inchino.

“Mamma mia, James! Cinque volte consecutive!

Mi sa che sei un po’ arrugginito!”disse Remus, entrando con Felpato nella Sala.

“REMUS!”

James corse ad abbracciarlo e per l’ennesima volta Remus rischiò lo stritolamento.

Anche Lily si unì all’abbraccio, mentre Keira fissava la scena da lontano, sistemando le Gobbiglie nel loro contenitore.

“Tu devi essere Keira.”disse Remus, avvicinandosi a lei.

“Ciao! Tu sei Remus, vero? Uno dei Malandrini?”

Lui ridacchiò.

“Vedo che la mia fama mi precede!”

“Anche la mia a quanto pare!”rise anche lei.

“Lui è una delle menti geniali del nostro mitico gruppo.”

Sirius sprofondò nella poltrona accanto al fuoco.

“Naa! Non è vero! Io sono quello coscienzioso!”

“Mi sento offeso! Vorresti dire che io e James non lo siamo?”

“NOOOO!”fecero lui e Lily, sardonici e Keira ridacchiò, mettendosi una mano davanti alla bocca.

Sirius si finse offeso e mise su il broncio.

“Scemo!”

James si tirò un pugno affettuoso sulla spalla, facendolo ridere.

“Ma cosa è successo con Jane? Se n’è andata e basta?”domandò Remus, avido di altre informazioni.

Era stato via pochissimi giorni, settimane ed era successo tutto quel popò di roba.

Sirius chinò lo sguardo.

“Ha detto che mi lasciava perché non provava più molto per me…perché amava un altro..

Tutto qui.”rispose, atono.

Remus lo fissò sbalordito.

“Cosa? Io non ci posso credere!”

“Te l’ho raccontato, no?”

“Lo so! Trovo assurdo che ti abbia lasciato! Eravate così uniti!”

“Hai detto bene! “Eravamo”!

Ora non più e non ne voglio parlare!”

E detto ciò tacque.

Remus lanciò uno sguardo agli altri che gli fecero intendere di dover lasciar perdere.

Avrebbe sofferto ancora di più, riparlandone.

“Che ne dite di fare qualcos’altro, invece di starcene qui chiusi a crogiolarci nel dolore?”fece Lily, guardandoli uno ad uno: Sirius depresso, James e Remus preoccupati per lui che tentavano di tirargli su il morale con pacche sulla schiena ed incoraggiamenti e Keira che fissava la scena, senza sapere cosa fare.

Il quadro della disperazione era quello!

Tutti si voltarono a guardarla.

“E fare cosa?”chiese James.

“Peter arriva stasera, forse, no? Per passare il tempo fino al suo arrivo ed all’ennesima valanga di spiegazioni, perché non scendiamo nel parco?
C’è la neve, possiamo fare una bella battaglia di palle di neve!”li incoraggiò.

“Andiamo! Non voglio vedervi depressi tutti e tre!”continuò.

“E va bene!”

Faceva un freddo cane lì fuori e soffiava un leggero venticello gelido.

Nevicava pochissimo e parecchi fiocchi si andarono a depositare sui loro capelli e vestiti.

“Siamo in cinque! Come formiamo le squadre? Siamo dispari, non vale!”notò James.

“Io me ne sto fuori.”disse Remus, avvicinandosi ad un albero ed appoggiandosi.

Era un po’ pallido, forse, molto probabilmente a causa della luna piena imminente, da lì a pochi giorni.

Nessuno insistette, capendo la situazione, sospettandola, tranne Keira.

Lei non sapeva nulla della sua situazione.

“Che cos’ha?”chiese a Sirius.

“Sarà stanco. Non preoccuparti, gli passerà.”

“Sicuro che sia solo stanchezza? Non ha una bella cera!”

Sirius le sorrise e raccolse una manciata di neve.

“Sta tranquilla…piuttosto preoccupati per te!”

E le lanciò una palla di neve in pieno viso.

Boys against girls

James e Sirius contro Lily e Keira.

“Questa me la paghi!”urlò la svizzera. Correndogli dietro, con una grossa manciata di neve tra le mani.

“Prendimi se ci riesci!”le gridò lui, continuando a lanciarle palle di neve.

“Sirius!”

James e Lily li guardarono ridendo come scemi.

“Si trovano d’accordo, eh?”disse Remus, avvicinandosi ai due fidanzati.

“Sì, direi di sì! Almeno Sirius si distrae dal pensiero di Jane con Keira!”fece James, approfittando della distrazione della fidanzata per colpirla con una palla di neve.

“James!”

“Mai abbassare la guardia!”

“Te la faccio vedere io la guardia! Torna qui!”

Remus ridacchiò e se ne andò a cercare Lizzie, la sua ragazza.

La trovò in biblioteca intenta a leggere un gigantesco volume.

“Sempre sui libri, eh?”esordì, facendola sobbalzare.

Appena lo vide, Lizzie si illuminò.

“REMUS!”esclamò, incurante delle occhiatacce di Madama Pince.

“Ciao! Come….”iniziò Remus, ma lei lo salutò in maniera decisamente poco verbale.

Un bacio…dolce e puro…

Quanto aveva sentito la sua mancanza, anche se riservato com’era, non l’avrebbe mai ammesso…

“Questa è una biblioteca! Se volete scambiarvi effusioni, fatelo fuori di qui!”la voce acida di Madama Pince li fece sobbalzare e correre via, ridendo, mano nella mano.

“Quella ha bisogno di una bella valeriana!”rise Remus, appoggiandosi ad un muro per riprendere fiato.

“Una che?”

“Un medicinale, un calmante!”

“Ah! Capito!

Io però non mi voglio calmare affatto! Non ti vedo da una vita e mi sei mancato tantissimo!”disse, accoccolandosi accanto a lui, nel bel mezzo del corridoio.

“Andiamo in Sala Comune, su!”

E mano nella mano si diressero di sopra, per approfondire meglio quel rivedersi.

Nel frattempo nel prato la battaglia tra le coppie continuava e Keira non smise di rincorrere Sirius, finché non riuscì a placcarlo e buttarlo a faccia in giù nella neve.

“Preso!”

“Mollami! Keira!”

Sirius tentò di divincolarsi dalla sua presa, ma la ragazza, nuova amica, non lo lasciò finché non l’ebbe infradiciato per bene da capo a piedi.

Lily e James non erano nelle migliori condizioni.

Anche Lily era riuscita a placcare James, che aveva abbassato la guardi e se l’era ritrovata addosso in una posizione un po’ equivoca.

Morale della giornata: tornare al castello infradiciati fino all’osso e predisposti ad un mitico raffreddore!

 

 

Eccomi di nuovo qui a postare l’ennesimo chappy di questa storia…chiedo scusa per l’attesa…ma ho un mucchio di compiti ed interrogazioni in queste settimane…quindi: tenete le dita incrociate per me!!!!!!!!!!!

Per chi aspetta A new life…mi dispiace ma devo ancora finire il capitolo, mi sa che lo posterò tra una settimana o più…ancora scusa!!!!!!!!!!!!!!!

Grazie a:

SakiJune: i tuoi commenti sono sempre apprezzatissimi, tesoro mio!!!! Sono contentissima!!!!

Nezu: un bacione!!!!

SakuraPotter: grazie mille!!!!! Continua a seguirmi!!!!

Jaily: grazie ancora per la recensione…bellissima…

Jayne: grazie amore mio!!!! Tvttttttttttttttttttttttttttttttttttb

Per quanto riguarda Keira e Sirius…mi sa che dovrai pazientare un po’….continua a seguirmi ed a commentare!!!!

Un kiss!!!!

Lilyevas: grazie mille!!!! Ecco a te un aggiornamento!!!! Spero che ti piaccia!!!!

Fatemi sapere tutti che ne pensate!!!!

Un bacione

Lily Black 90

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Capitolo 22
*** il mistero Jane s'infittisce...che fare? ***


 

Dopo la battaglia a palle di neve i ragazzi erano stati a letto raffreddati e mogi, perfino Keira, l’esuberante ragazza svizzera.

Infradiciati fino al midollo, tutti e quattro si rintanarono nei loro letti, avvolti in molteplici strati di coperte e biscotti al cioccolato.

“Sono stufo di stare malato!”sbuffò Sirius due giorni dopo, accoccolato davanti al fuoco in Sala Comune.

“Vero. Dove sono Lily e James?”chiese Remus.

“Direi a scaldarsi in un altro modo.”gli rispose Sirius, malizioso, mentre Keira ridacchiava.

Remus aveva approfittato del pomeriggio per stare un po’ con Lizzie ed il povero Peter era stato costretto a fare i propri compiti senza alcun aiuto.

In quel momento era alle prese con un libro più grosso di lui e doppio almeno il triplo, tentando di fare un tema di Trasfigurazione.

Sirius cacciò la scacchiera magica e la mise di fronte a Keira.

“Ti va una bella partita?”

“Mi va di saccheggiare la cucina. Sei con me o preferisci rimanere qui a scaldarti davanti al fuoco come un vecchio di 80 anni?”rispose lei, pronta, rimediandosi una linguaccia.

“Direi che la tua idea mi alletta di più! Ci vediamo dopo, Peter! In bocca al lupo con quel tema!”disse Sirius, guadagnandosi uno sguardo sconsolato da parte dell’amico.

“Sei crudele! Potevi dargli almeno una mano!”

Keira lo guardò, appena usciti dal ritratto.

“E perdermi le bontà della cucina? Io ho fame!”rise lui.

“Era alle prese con quel tema da prima che io ti dicessi la mia idea!”

“Calma, cara! Mi scoccio di fare i miei di compiti, mi dovrei mettere a fare i suoi?”ridacchiò, guadagnandosi un’occhiataccia.

“E va bene! Dopo gli do una mano e gli porto anche i bigné al caramello che gli piacciono tanto!

Contenta, ora?”

Keira sorrise.

“Direi di sì, caro!”

 

Cara Lily,

come stai? Qui è tutto bellissimo, un po’ strano, forse, ma interessante!!!!

Ho passato il Natale diversamente dagli altri anni, girando per la scuola e tentando di farmi nuove amicizie.

Ho parlato con la tua amica Keira prima di venire e le ho spiegato un po’ la situazione tra me e Sirius.

È una cara ragazza, ma ricordati che anche io sono la tua migliore amica e mi offendo se mi sostituisci!!!!!

Qui alcuni, anzi molti, sono un po’ snob.

Sai del tipo che indossano solo abiti firmati e gioielli costosi?

Beh, quelli!

Questa è una scuola senza divisa, anche perché le care famigliole ricche sfondate hanno fatto una petizione per permettere ai loro pupilli di “Esprimere il loro estro e la loro fantasia nel vestire”.

Traduzione?

Potersi vantare e sbattere nei corridoi!

Ok, forse sto esagerando! Non tutti sono così…solo parecchi, ma non tutti!

Ho incontrato parecchie persone, sai? Nel mio dormitorio ci sono tre ragazze: Micelle, Lisa e Amanda.

Le prime due sono rompiscatole al cubo e non fanno altro che pettinarsi (dico sul serio!!!! Se continuano a farlo in continuazione, perderanno tutti i capelli…magari ci faccio una parrucca e te la porto come souvenir…mmm mmmm…ci penserò!!!!), mentre l’ultima è molto simpatica e dolce e mi ha presentata un po’ a tutti.

La preside è una donna di classe, ma non come Silente che è simpatico ed allegro con tutti.

Lei è tipo Morticia della Famiglia Adams…se ne sta sempre composta e rigida, manco avesse un bastone su per il sedere!!!!

I corsi sono identici a quelli di Hogwarts, a parte alcuni particolari come un corso di recitazione, di canto e di ballo…oltre che ad una scuola di magia sembra una sorta di Accademia delle Belle Arti.

Qui ci sono dei veri artisti, sai? Snob e rompiscatole, ma davvero bravissimi.

Micelle ama disegnare ed è bravissima, mentre Lisa ed Amanda sono delle attrici nate.

Tra qualche giorno inizia la scuola e inizio anche i corsi…pensavo di farne uno o più…posso scegliere…consigli a proposito?

Ho ricevuto dopo un po’ di giorni il tuo biglietto di auguri ed il tuo regalo!!!!

Grazie mille!!!! L’ho adorato, quella collana è davvero meravigliosa!!!!!

Spero che anche il tuo regalo ti sia piaciuto!!!!

Cmq voglio sapere se è successo qualcosa tra te e James, come va con Sirius, se sta meglio, mi ha perdonato………insomma cose così!!!!

Mi mancate tutti da morire!!!!

Ma tornerò tra più di 4 mesi…quindi…ci sentiremo solo tramite lettere…scusa se arrivano in ritardo, però!!!!

Un bacione ed un abbraccio a tutti

Jane Caville

 

Cara Jane,

qui tutto bene!!!!

Anche tu mi manchi tantissimo e grazie per il libro…era proprio quello che volevo!!!!

Keira è davvero unica come ragazza e qui si è ambientata subito…è davvero esuberante!!!

Ha legato subito con i Malandrini ed ora Sirius si è risollevato un po’ di morale.

Dopo che vi siete lasciati…o meglio, che l’hai lasciato…è stato per un po’ giù di morale, ed abbiamo fatto di tutto per farlo rilassare un po’…

Con l’arrivo di Keira non c’è stato un attimo di pace.

Sa della situazione e l’ha tenuto impegnato per giorni con gite e partite a palle di neve…

Ha talento sulla scopa, anche se non come te!!!!

Ovvio questo!!!

Per quanto riguarda me e James…sì ci sono state novità ed anche piuttosto scottanti…

A capodanno…io e lui…insomma…abbiamo fatto l’amore per la prima volta!!!!

Avrei voluto dirtelo di persona, ma a causa dello scambio lo saprai più tardi del dovuto…mi spiace…

Cmq è stato meraviglioso…molto dolce e lui è stato fantastico, sexy…ora la smetto altrimenti non la finisco più!!!!

Sono contenta che tu ti sia ambientata.

Ma ti devo porre una domanda e tu mi devi rispondere sinceramente…

Immagina che io sia lì con te quando mi risponderai a penna e ti scruterò, indagatrice…

Perché tu e Sirius vi siete lasciati? Perché te ne sei andata?

Non è per Will Thorne, lo so benissimo.

Lo sospetto…è un bel ragazzo, ma non so se ci hai mai parlato o meno…se ti fosse piaciuto sul serio me lo avrei detto…

Non saresti fuggita così!!!! Sono arrabbiata con te perché penso che tu mi stia nascondendo qualcosa e ciò mi fa stare male…

Non posso aiutarti se non so cosa hai…non puoi dimenticare il passato e buttarti tutto alle spalle con uno scambio culturale…

Keira è venuta qui perché voleva stare un po’ ad Hogwarts e tu hai accettato lo scambio…perché?

Tu non sei innamorata di Will…cosa è successo?

Ti prego rispondimi al più presto…

Lily

 

 

Durante le vacanze Lily e Jane si scambiarono queste lettere.

Lily non era affatto convinta di ciò che aveva detto Jane a Sirius ed il dubbio che ci fosse qualcos’altro sotto, come aveva insinuato Keira all’inizio, non la lasciava mai.

“Vieni con me!”disse un giorno, afferrando l’amica per un braccio e trascinandola fuori dalla Sala Grande con ancora una fetta di pane tostato con burro e marmellata in mano.

I Malandrini lanciarono loro un’occhiata, ma poi tornarono a fare colazione con tranquillità.

“Cee iaibe buoi?”fece lei, mangiando.

Traduzione: che diamine vuoi?

Lily sbuffò e le indicò un ragazzo alto e magro, bruno ed abbastanza carino davanti a loro.

Camminava tranquillo per i corridoi, una rivista in mano.

Keira inghiottì.

“Mi hai trascinato qui per fare acchiappanze? Ma non sei fidanzata?

Vergogna, Lily! Da te non me l’aspettavo proprio!”

Fece una faccia sconvolta, mentre l’amica alzava gli occhi al cielo.

“Lui è Will Thorne!”

“Chi?”

“Ma allora sei di coccio? Il ragazzo di cui Jane ha detto di essere innamorata per lasciare Sirius.

Ricordi?”

“AAH! Quel Will Thorne!”

“Perché quanti ne conosci?”

Keira fece un gesto con la mano per dirle di lasciar perdere e corse dietro al ragazzo, seguita da una sorpresa Lily.

“Will? Sei Will Thorne, vero?”chiese Keira, dopo averlo fermato.

Non era niente male, dovette constatare.

Alto, magro e bruno, muscoloso e con un paio di sottili occhiali.

Molto sexy.

“Ottima scelta, Jane! Per mascherare qualunque cosa volessi mascherare!”pensò lei.

“Sì, sono io. Tu sei?”

“Keira Sanderson. Sono nuova di qui, ho fatto uno scambio con una ragazza di qui.

Jane Caville. La conosci?”

Lui scosse la testa.

“Non direi, o non me lo ricordo.”

“Sta sempre con lei.”indicò Lily al suo fianco.

“Io ti conosco! Sei la ragazza di James Potter!

Ti ho vista alle sue partite, quando ti ha baciata davanti a tutti durante la partita, dopo aver preso il Boccino D’oro!”

“James ha fatto cosa?”

Keira si mise le mani sui fianchi.

“Dopo, Keira!”

“E Jane? Non la ricordi? È nella squadra di Quidditch del Grifondoro…

Capelli biondo scuro, carina?”

“Ah, sì! La ragazza che sta sempre con Sirius Black?”

“Sì, lei. Vi siete mai frequentati?”

Keira.

Sempre così schietta e diretta.

Lily si mise una mano sul volto, affranta, mentre Will le guardava come se avesse di fronte due pazze.

Mi sa che era proprio così!

“Perché mi fate tutte queste domande?

Io non ho mai frequentato questa Jane di cui parli! Non ricordavo neanche chi fosse!

Sto con Nicole Wallas da tre anni, di Corvonero!”

E se ne andò, stizzito.

“Credi che gli abbiamo dato fastidio?”chiese Keira, innocentemente mentre lei e Lily ritornavano nella Sala Grande.

“Nooo! A chi vuoi che dia fastidio essere importunato da due pazze alla ricerca di informazioni?”

“Ecco, vedi!”

“Era sarcastica la cosa, Keira! Ma non potevi inventarti una scusa?”

“Tipo?”

“Ed io che ne so?”

“Sei tu quella intelligente qui!”

“Io non so nulla.”

“Il miglior sapiente è colui che sa di non sapere, diceva Socrate.”disse Keira, mentre Lily alzava di nuovo gli occhi al cielo.

“Chi è Socrate? Un tuo compagno di classe?”chiese Sirius, avvicinandosi seguito da James, Remus e Peter.

“Non sai chi è Socrate?”

Remus era sbalordito e guardava Sirius come se fosse un alieno venuto da Plutone  e non un suo compagno di Casa ed un suo amico.

“No! Se l’ho chiesto…

Ma tu come lo fai a conoscere?”

Stavolta toccò a Remus alzare gli occhi al cielo, mentre Lily e Keira ridevano.

“E’ un filosofo babbano, Sirius!”spiegò Keira, tra una risata e l’altra.

“Ah!

Ed io che ne potevo sapere, scusate?”

“Sei un caso perso, Felpato!”rise James.

“Non lo sapevi neanche tu, mio caro Ramoso.”

“Allora siete DUE casi persi!”fece Remus e tutti risero, mentre Sirius e James mettevano il broncio.

“Dov’è Caville, Black? È fuggita all’estero per non stare con te?”disse una voce fredda alle loro spalle.

Bellatrix, Rodolphus, Nott e Regulus avanzavano verso di loro.

“La McGranitt ci ha detto che ha fatto uno scambio con una tizia della Svizzera.

Se la tengono, vero?”disse Bellatrix, gli occhi fissi sul cugino.

“Muori, Bellatrix e fatti gli affaracci tuoi!””rispose James, al posto di Sirius.

“E lei chi è?”

Indicò Keira.

“Keira. E tu chi diavolo sei?”rispose l’interpellata.

“Una a cui dovrai portare rispetto, carina.

Il fatto che tu sia nuova, non ti salva da scherzi e minacce!”

“Io non mi faccio minaccia da nessuno e tantomeno da una come te.

Sei come quelle della mia scuola. Una bulletta con un cervello delle dimensioni di una nocciolina.

Io non mi faccio spaventare ed intimorire facilmente.”

Bellatrix cacciò la bacchetta e così anche gli altri due.

Keira e gli altri del suo gruppo fecero lo stesso.

Rimasero per un po’ gli uni di fronte agli altri.

“Non metterti contro di me. Il Grifondoro qui l’ha imparato a sue spese.

Non osare contraddirci!”

Indicò James, che strinse ancora di più la presa sulla sua bacchetta magica.

Poi il gruppo se ne andò e lasciarono i Grifondoro ancora con le bacchette alzate.

“Che voleva dire con “Il Grifondoro qui l’ha imparato a sue spese”?”chiese Keira, riponendo la bacchetta magica.

“Che non ti conviene provocarli. Hanno amici potenti.

Un Mangiamorte ha quasi ucciso James qualche settimana fa.”rispose Sirius, imitando il suo esempio e riponendo la bacchetta come gli altri.

Keira si mise le mani dinanzi la bocca, sbalordita.

“Oddio!”

“Non provocarla troppo, Keira.

Non perché devi essere codarda e non rispondere alle sue offese, ma per prudenza, ok?”disse Remus, mentre la ragazza annuiva, mettendosi una ciocca scura di capelli dietro l’orecchio.

“D’accordo. Starò attenta a ciò che dirò.”

“Uffa! Domani iniziano le lezioni! Che palle!”

James si stiracchiò uscendo con gli amici all’aria aperta.

“Già e poi dovrete fare i provini per trovare un nuovo cacciatore, vero?”disse Peter.

“Giusto! Ed ora? Quando li mettiamo?”

James guardò Sirius che scosse le spalle.

“Keira, perché non provi tu?”

“Naa! Non sono per niente brava!”

“Certo che lo sei! Provaci almeno!

Faremo lo stesso i provini, ma se sarai una delle più brave sceglieremo te.”incalzò James.

“Non so. Non sono brava!”

“Dimostramelo!”disse Sirius.

“Cosa?”

“Dimostrami che non sei brava. Andiamo sul campo di Quidditch e mimiamo una partita con bolidi e pluffe.

Io faccio il portiere e James il cacciatore. Se cacciamo il Boccino, impiegheremo troppo tempo.

Remus il battitore e Peter o Lily fanno l’altro cacciatore.

Ce ne sono tre no?

James, tu ed uno di loro due.

Se alla fine avrai fatto schifo senza segnare neanche un punto, allora non vieni ai provini.

Ma se riesci a fare almeno un punto, sei dentro!”propose Sirius, già diretto al campo.

Non restò che accettare.

Peter decise di rimanere a guardare e toccò a Lily fare da cacciatrice, mentre Remus prendeva la mazza.

La partita indetta da loro iniziò.

Lily, Keira e James erano alla presa con i vari passaggi, mentre contro di loro andavano i due bolidi.

Remus respinse tempestivamente un bolide, prima che esso colpisse Lily e la facesse cadere di sotto.

I capelli rossi scompigliati dal vento, le guance infuocate, Lily venne aiutata da James a rimettersi bene sulla scopa, mentre tra Sirius e Keira c’era una vera e propria competizione.

Lui ghignava ogni volta che riusciva a parare una palla di Keira e la ragazza iniziava ad innervosirsi.

“Avanti! Puoi fare di meglio!

Non arrenderti!”

“Io non mi arrendo! Smettila di ghignare come un’idiota!”

E gli tirò una cannonata che Sirius non riuscì a parare.

Fu un attimo e per poco non si ritrovò sbalzato giù dalla scopa.

“Oddio!”

Keira corse verso di lui.

“Ti sei fatto male? Scusami! Mi sono lasciata prendere!

Mi hai fatto innervosire!”

Sirius si rizzò sulla scopa e le sorrise.

“Sei dentro!”

“Senza provino?”

Gli altri si avvicinarono.

“Sì, non voglio perdere tempo. Che ne pensi, James?”

Il ragazzo guardò Keira e sorrise.

“Per me va benissimo. Ci serve la sua grinta per vincere la coppa di Quidditch!”

 

 

Cara Lily,

sono contentissima per te e James!!!!

Scusa se te lo dico…ma era ora!!!!! Che aspettavate?

L’invito scritto? Peccato che io non ero presente a chiederti dettagli!!!

È vero…io non ho mai parlato con Will…è carino…ma…

Senti non posso spiegati tutto in lettera…è molto complicato…

Ma Will è solo un capro espiatorio…un  nome buttato così per poter lasciare Sirius…

Non posso dirti nulla anche se vorrei…vorrei dirtelo di persona…appena posso lo farò…

Giuro!

Goditi Hogwarts senza di me…eheheheh!!!!!

Io penso a divertirmi qui!!!!

Ciao e salutami tutti

Jane Caville

 

 

 

La risposta che spedì Jane insospettì non poco Lily e Keira.

Ormai erano giunte alla conclusione che Will non sapeva un accidenti di Jane.

“Ma va? Dalla nostra rapida ed idiota conversazione non l’avevo mica capito, sai?”fece Lily, sarcastica, quando Keira glielo disse.

Ricevette un bel cuscino in faccia dall’amica.

“Nasconde qualcosa e non lo può dire. Non può stare con Sirius.

un  nome buttato così per poter lasciare Sirius…

Mi fa pensare!”

Keira si sedette sul pavimento all’indiana e Lily la guardò.

“Te l’ha mai detto nessuno che pensi troppo?”

“No!

Sono solo curiosa!!!”

“Non dire nulla a Sirius dei nostri sospetti, né agli altri che glielo potrebbero dire!”

“Ma non lo vedo così depresso!”

“Lo so. Ma non voglio che soffra nel ricordare Jane.

Sta tentando di accettare il fatto che lei lo abbia lasciato e siamo fortunate se non va a picchiare Will, perché non sa che lui c’entra qualcosa!”

“Ed allora diciamoglielo!”

“E se puoi vuole scoprire per forza il perché Jane l’ha lasciato?

Andrebbe fino in Svizzera per saperlo!”

Keira rise.

“Addirittura?”

“Lui l’ama! È arrabbiato con lei, non riesce a capire, ma credo che l’ami ancora!

E Sirius è testardo, se si mette in testa qualcosa, può fare di tutto.

Anche le più grandi stronzate!”

“Buono a sapersi! Allora ci improvviseremo detectives e scopriremo cosa turba Jane!”

“E come?”

“Non preoccuparti! Il mio mitico e favoloso cervellino penserà a tutto!

Ti ho mai deluso?”chiese, guardandola.

Lily alzò gli occhi al cielo.

“Beh…vediamo…c’è stata quella volta che…”

“Di recente!”

“Di recente no!”

“Allora è perfetto!”

“Mi devo preoccupare?”

Lily esitò.

Keira era testardissima e se si metteva una cosa in testa difficilmente cambiava idea!!!!

“No!”

“Mi devo preoccupare!”pensò Lily, esasperata.

 

 

Hola a tutti, miei cari amichetti!!!!

Ecco a voi l’ennesimo chappy della mia ficcysperando sempre che vi piaccia!!!!

A coloro che l’hanno richiesto eccolo qui!!!!

Mi raccomando commentate in molti e fatemi sapere che ne pensate!!!!! È molto importante per me, sapete?

Ed ora i ringraziamenti:

A Cherie Lily che è una ragazza magnifica, una grande scrittrice ed una meravigliosa amicanon saprei che fare senza te ed i tuoi consigli!!!!

Spero che ti piaccia questo chappy!!!! Fammi sapere!!!!!!!!

Tvtrb

Jayne: scusa dell’errore, l’ho corretto subito!!!! Sono un po’ distratta, perdonami!!!!!

Grazie di tutto quello che fai per me, tesoro mio!!! Non saprei che fare senza di te ed i tuoi consigli e commenti!!! Fammi sapere che ne pensi!!!!!!!!

Sakura Potter: grazie mille dei complimenti!!!!!

Continua a seguirmi ed a commentare!!!!

Vi voglio un mucchio di bene, ragazzi miei!!!!!

Un bacione ed un abbraccio

La vostra Lily

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Capitolo 23
*** primi impatti ***


Inizio scuola…inizio lezioni…inizio battaglia per svegliarsi!

“Lasciami, Lily! Voglio dormire! Non ci voglio andare a scuola!”

Keira si tirò le coperte ancora di più sul corpo e vi si seppellì sotto.

“Keira! Andiamo! Non fare la bambina!”

Lily era già pronta da un pezzo, vestita di tutto punto e stava combattendo da circa 10 minuti con Keira, restia ad alzarsi.

Nello stesso tempo, anche Remus lottava per far alzare James e Sirius.

Peter dal canto suo, era seduto sul proprio letto a finire di copiare gli ultimi compiti!

“Rem! Non rompere i coglioni!”

Sirius, come al solito molto gentile, fine ed educato, si rifugiò sotto le coperte.

James ficcò la testa sotto il cuscino.

“Andiamo, Jamie! Non vuoi vedere la tua bella Lily?”lo incitò Remus.

“Fate largo, fate largo! Il bagno è mio!”

James balzò giù dal letto e corse in bagno, ora sveglissimo.

Bastava solo il pensiero di Lily per risvegliarlo dallo stato catatonico della mattina.

“E con me che scusa trovi? Io non ce l’ho più una ragazza!”fece Sirius, la voce soffocata dalle coperte che lo sommergevano.

“E se ti dicessi che ci sono moltissime ragazze che ora faranno la fila per stare con te?”

“Ti risponderei che non mi interessano le altre ragazze!”

Cadde un silenzio profondo.

James uscì di corsa dal bagno, ancora con lo spazzolino tra i denti.

“Che cosa?”esclamò, sputando dentifricio sul pavimento.

Tutti erano sorpresi, perfino Peter che aveva smesso di copiare.

Sirius che non si interessava alle altre ragazze?

Quello sì che era un problema!

“Jane mi ha mollato, io ne ero innamorato ed ora scusatemi tanto se non mi va ancora di fare il dongiovanni con le altre!”sbottò lui, uscendo da sotto le coperte e chiudendosi in bagno, dopo aver sbattuto la porta.

James rimase ancora con lo spazzolino in bocca.

“Forse dobbiamo dargli un po’ più di tempo.”esitò Codaliscia.

“Ma va?”fece James sarcastico.

“Dobbiamo lasciarlo un po’ in pace…ci è rimasto parecchio male.”

Remus rincarò la dose.

Sirius uscì dal bagno, più nervoso che mai.

Nessuno osò parlargli per evitare un’altra reazione arrabbiata.

Lily e Keira erano in Sala Comune, la prima pimpante per l’inizio delle lezioni, la seconda ancora assonnata.

“Ma come fai ad essere così sveglia alle 7 e 30 del mattino? E contenta di andare a lezione, poi!”

“Lei non è di questo mondo, credimi, Keira.”

James cinse la vita della sua ragazza e la baciò con dolcezza sulle labbra.

“Ma io l’amo comunque.”

Sirius alzò gli occhi al cielo.

“Andiamo o no?”sbottò.

“Ma che hai?”chiese Keira.

“Nulla. Sono solo stufo.”

“Di che?”

“Di tutto e non mi va per niente di andare a lezione.”

“E ciliegina sulla torta oggi alle prime due ore abbiamo Pozioni con i Serpeverde!”

Peter scorse l’orario e tutti gli lanciarono un’occhiataccia.

Ma doveva per forza infilare il coltello nella piaga?

“Che bello! Non vedo l’ora di stare con loro.” “Svegliatemi quando è finita.”disse poi ai Malandrini.

Nel vedere Sirius senza Jane, subito tutti pensarono che fosse successo qualcosa tra loro e non vedendo più lei, molte pensarono che Sirius l’avesse mollata perché stufo di lei e che lei se ne fosse andata per non stargli vicino.

Sirius non disse né fece nulla per smentire queste voci.

Dire la verità sarebbe stato doloroso ed umiliante e lui non voleva affatto farlo.

Come pensato da Remus, molte ragazze ora facevano la fila per stare con Sirius e il ragazzo si ritrovò pieno di bigliettini dove si congratulavano con lui per aver lasciato Jane ( “Semmai il contrario!”disse a James, facendogli vedere uno sdolcinato bigliettino) e di regalini.

Furono molte che gli chiesero di uscire con lui, ma Sirius rifiutò tutte, sempre con un sorriso sulle labbra, inventando scuse sempre più nuove e fantasiose.

“Non ce la faccio più!”disse a James.

Si era rifugiato con l’amico nel bagno ed ora era seduto sul pavimento, sgranocchiando un paio di biscotti presi dalla colazione.

James ridacchiò.

“Almeno così non dovrai pensare a lei.”

“Che vuoi dire?”

“Che la devi dimenticare. So che l’amavi, ma ti ha lasciato ed ora devi metterci una pietra sopra.

Non puoi mica andare in Svizzera e chiederle di mettersi con te di nuovo.

Né andare da Will Thorne e suonargliele perché non risolveresti nulla.

Anzi, se lo facessi, faresti una bella figuraccia perché lei lo verrebbe a sapere e tu faresti la figura dell’ex geloso!

Distraiti! Tra una settimana c’è la luna piena, no?

E poi alla fine del mese c’è un intero week-end a Hogsmeade.

Torna il vecchio Sirius di prima! Bastardo con le ragazze, playboy e coglione!”

“Che alta considerazione che hai di me, eh, Ramoso?”

Sirius ridacchiò piano.

“Vuoi forse dirmi che sei dolce e premuroso con le ragazze con cui esci?”

“No! Hai ragione!”

“Dimenticala! Intesi?”

Gli tese la mano e lo fece rialzare dal pavimento.

“Intesi! Aiutami, però!”

“Ovvio, no? Ti troverò una ragazza così favolosa che ti farò scordare Jane per tutti gli anni a venire della tua vita!”

“Eh, sì! Come no! Un’Afrodite in incognito?”

“Se c’è sì!”

Sirius rise ed uscirono dal bagno per poi ritrovarsi sommersi dalle ammiratrici di Sirius.

“Eccolo! È lui!”

“Sirius Black, io ti AMO!”

“Sposami!”

“James!”

James afferrò l’amico per il polso e se lo trascinò dietro, iniziando a correre come matti.

Voltarono un angolo e si nascosero dietro un arazzo.

“Un piccolo appunto: ogni volta che siamo per Hogwarts, porta sempre con te la Mappa del Malandrino. Così, se vediamo una decina di ragazze appostate fuori da un bagno, le evitiamo!”disse Sirius, ridacchiando.

James annuì, le lacrime agli occhi.

“Devi tenere sotto controllo il tuo fan club!”

“Lo era quando stavo con Jane. Ora sono rovinato!”

 “Trovatene un’altra, no?”

“James!”

“Indelicato?”

“Tu che dici?”disse Sirius, sarcastico.

“Sì, lo sono stato! Comunque segui il mio consiglio! Sii te stesso con le ragazze!”

Nel frattempo anche Lily e Keira avevano i loro problemi.

La notizia dell’arrivo di Keira si era diffusa ovunque, i professori le facevano parlare della sua scuola, le facevano i complimenti per gli ottimi voti e moltissimi ragazzi le facevano la corte.

Entro la fine della giornata aveva ricevuto dieci inviti per il prossimo week-end ad Hogsmeade, bigliettini d’amore e perfino una scatola di cioccolatini.

“Bill Norton.”lesse sulla scatola di cioccolatini.

“Ma lo conosci?”chiese a Lily che scosse la testa.

“Come si fa a regalare una scatola di cioccolatini ad una che non si conosce neanche?”

“Come si fa a regalare qualcosa ad Uno che non conosci neanche!”

Sirius entrò nella Sala Comune e gettò sul divano sul quale erano sedute le due ragazze, pile di bigliettini e regalini.

Lily e James risero.

“Signori e Signore ecco a voi: I due ragazzi più corteggiati di Hogwarts!”esclamò James ad alta voce ed indicò Keira e Sirius.

Molti nella Sala Comune risero quando Keira si alzò sulla sedia e disse:
”Grazie a tutti voi! Io e Sirius lasceremo gli autografi sabato pomeriggio nella Sala Grande! Accorrete numerosi!”

“Scema! Siediti e non attirare l’attenzione!”

Lily la tirò giù tra le risate generali.

“Esibizionista, eh?”

Anche James non potè fare a meno di ridere, chino sul suo compito di Pozioni.

Peter e Remus, invece, erano alle prese con gli scacchi magici.

“Scacco.”disse Remus, calmo muovendo in avanti il suo alfiere.

Peter sbuffò, piccole goccioline gli imperlavano il volto rosso per la concentrazione.

Mosse la sua regina e fu una mossa fatale.

“Scacco matto.”disse Remus, calmo come sempre.

“Uffa! Ma come diamine fai a vincere sempre?”

“Si chiama fortuna, Codaliscia.”disse Sirius che stava osservando la partita, ricevendo una bella linguaccia da parte dell’amico.

“Non sei contenta, Keira? Sei qui da pochissimo e già hai fatto colpo nel cuore di mille poveri ragazzi.”

Sirius si voltò verso Keira, intenta a scartare la sua scatola di cioccolatini.

“Già! Una bella soddisfazione! Ed ora per il week-end di Hogsmeade non mi resta che scegliere tra 10 avvenenti ragazzi!

Ah, come sono fortunata!”

Scelse un cioccolatino al ripieno di menta e se lo mise in bocca, gustandoselo.

Lily rise.

“Sul serio! Chi sceglierai?”

“Ed io che ne so? Mica li conosco! Mi darai tu una mano a selezionare il ragazzo ideale!”

“Selezionare? Io?”

“Ovvio, mia cara Lily!”

“Povera me!”

“Keira! Stavo per dimenticarmene! Questo venerdì c’è l’allenamento di Quidditch!

Mi raccomando puntuale alle 7!”disse James accoccolato accanto alla sua Lily.

“E la scopa?”

“Puoi prendere quella della scuola o la mia vecchia. Tanto ora che ne ho una nuova, non mi serve più!”disse Sirius, giocando con Remus a scacchi.

“Grazie, Sirius! Ti devo un favore!”

“Figurati!”

Il giorno dell’allenamento di Quidditch arrivò troppo in fretta.

Keira era così ansiosa che quel giorno non ascoltò minimente i professori.

Meno male che, quando gli veniva rivolta una domanda, aveva Lily accanto che le suggeriva prontamente.

“Non essere ansiosa! Te la caverai benissimo!”

Lily la rassicurò quando scesero in Sala Grande per il pranzo.

“E se non ce la faccio? E faccio la figura della scema davanti a tutti?”

“Da quando in qua sei così timida? Non lo sei affatto di solito!”

Keira sbuffò e si sedette pesantemente su una panca, buttando a terra la cartella.

Si avventò sul cibo e tacque fino all’arrivo di James e Sirius.

Quest’ultimo era sconvolto.

Aveva i capelli arruffatissimi e tracce di rossetto sul viso.

Lily e Keira alzarono gli sguardi su di lui, stupite.

“Cosa…?”

“Le mie ammiratrici! Mi hanno molestato!”

James ridacchiò, sedendosi accanto a Lily.

Sirius gli lanciò un’occhiataccia, sedendosi accanto a Keira.

“Mi spiace, Sirius!”

“Ora ricordo perché sono stato tanto con Jane! Nessuna che rompeva!”

Lily lo guardò.

“Menti! Non era per questo!”

Era indignata.

“L’amavi!”

“Ora non più!”disse Sirius, con un tono che voleva porre fine alla questione ed ad ulteriori domande.

Lily lo fissò incredula.

Mentiva agli altri ed a se stesso, solo per stare meglio.

“Preoccupata per oggi?”

Keira alzò lo sguardo alla domanda di Sirius.

Annuì piano.

“Ho paura di cadere e di prendere un bel bolide in faccia!”

“Non mi sei sembrata insicura, sai?”

“Non lo sono. Sono solo preoccupata! È ovvio, no?”

“Se ti fa sentire meglio, ti posso promettere che ti prenderò appena starai sul punto di cadere!”l’assicurò Sirius.

“Dici sul serio?”

“Ovvio!

Ci stai?”

Tese la mano che Keira prese, ridendo, un po’ rincuorata.

Grazie alla promessa di Sirius, Keira andò all’allenamento più tranquilla.

Lily l’accompagnò per poi salire sugli spalti per guardare l’allenamento.

Keira se la cavò sul serio bene.

La sua preoccupazione svanì dopo i primi minuti di allenamento.

Venne subito inserita nella squadra, grazie alla sua capacità di farsi benvolere da tutti, tranne dai Serpeverde.

Riuscì a segnare tre goal, sotto lo sguardo stupito di Sirius e Lily.

E meno male che era preoccupata di fare una figuraccia!

Quasi alla fine dell’allenamento, però, troppo impegnata a lanciare ed afferrare la Pluffa, Keira non vide un Bolide che sfrecciava a tutta velocità verso di lei.

“KEIRA! Sta attenta!”urlò Tristan.

La ragazza si voltò appena in tempo per vedere il Bolide.

Urlò, ma prima che potesse fare qualcosa, qualcuno l’afferrò per la vita e la trascinò via, scopa compresa.

Chiuse gli occhi, spaventata.

“Te l’avevo detto che ti avrei salvata in caso di pericolo!”

Era Sirius.

“Ma non riguardava solo il cadere?”rispose lei, tenendo ancora gli occhi chiusi.

Sirius la teneva appoggiata al suo petto e Keira tremava per lo spavento.

“La estendiamo ad ogni volta che sei nei casini, ok?”

“Ti devo considerare il mio protettore personale, quindi? Comunque so badare a me stessa.”

Keira si staccò da lui, sorridendo e facendogli l’occhiolino.

“Grazie comunque.”

“Mi hai ripagato del favore della scopa.”

“Siamo pari, quindi!”

Quella sera Keira andò a letto con il pensiero rivolto a quel pomeriggio.

Quel salvataggio improvviso, lei stretta a lui, contro il suo petto muscoloso…

Si era sentita protetta…al sicuro…

Ma non aveva detto di saper badare a se stessa?

Perché pensava ancora a quell’abbraccio di salvataggio?

Sentiva ancora le sue mani grandi e calde che l’afferravano per la vita e la stringevano a lui per proteggerla dal bolide.

Sbattè più volte le palpebre, stupita.

Ma perché pensava a quelle cose, maledizione?

Si addormentò, confusa, non riuscendo a dimenticare quel pomeriggio.

 

 

In quei giorni Remus iniziò a stare sempre più male, a causa dell’avvicinarsi della trasformazione.

Tutti si accorsero del suo cambiamento di umore, vedendolo più nervoso o stanco.

Quelli che sapevano del suo segreto, tranne Lizzie e Keira, tentavano di tirarlo su, organizzando giri per il parco di Hogwarts, trasformati in Animagi.

Ma Remus era sempre più triste.

Soprattutto perché non aveva il coraggio di dirlo a Lizzie. Non voleva perderla, non sapeva come avrebbe reagito e terrorizzato dalla sua futura reazione, taceva.

“Devi dirglielo!”gli consigliò Lily “Lizzie capirà, ne sono sicura. Più che sicura.”

Ma Remus non ce la faceva.

“Hai detto qualcosa a Keira, per caso?”

“No! Sono affari tuoi e non li vado a spiattellare a tutta la scuola. Dovresti saperlo che il tuo segreto è al sicuro con me!”

Remus le sorrise, grato.

“Grazie, Lily! Tu sì che sei un’amica!”

Anche Lily sorrise.

Ma anche se Lily non le aveva detto nulla del segreto di Remus, Keira era di per sé un’ottima osservatrice.

Vedeva Remus sempre più stanco ed irritabile, sempre più affamato di carne e cose del genere e grazie alla grande capacità intuitiva che possedeva fece due più due…ed il risultato era sempre quattro.

“Ciao, Remus!”

Keira salutò l’amico, intento a leggere un pesante tomo di Trasfigurazione nella Sala Comune.

Lui alzò lo sguardo su di lei e le sorrise, illuminando il viso fornito di pesanti occhiaie.

“Ehilà! Cosa ti porta qui, il venerdì pomeriggio? Perché non sei in giro a goderti l’arrivo del finesettimana, come tutti?”

“Potrei fare la stessa domanda a te e non mi sapresti rispondere.

Nessuno sano di mente se ne sta chiuso il venerdì nella Sala Comune.”

“Allora vorrà dire che non sono sano di mente!”

Keira rise, di fronte al suo sguardo scherzoso.

“Posso parlarti un secondo? Devo tirare un po’ le somme.”

Si sedette accanto a lui sul divano.

“Le somme? E su che, di grazia?”

Lui posò il pesante tomo ed incontrò gli occhi chiari della ragazza.

Lei si scostò i capelli dagli occhi.

“Diciamo che ti ho osservato in questa settimana.”

“Perché?”

“Perché vedere uno che di solito, almeno a detta di tutti, diventa irritabile e scorbutico, beh…viene da pensare!

E dato che a te non può essere il ciclo la causa…ho deciso di indagare.”

Remus deglutì a vuoto.

Keira si era messa ad indagare? E cosa aveva scoperto?

Le voleva bene, era una brava ragazza, dolce e simpatica, ma se avesse scoperto il suo segreto…chissà come avrebbe reagito!

“E cosa hai scoperto?”chiese tentando di mantenere un tono di voce calmo e tranquillo.

Ma sudava freddo.

“Una sola domanda ti farò. Ma mi devi rispondere sinceramente.

Ok?”

Lui annuì.

“Sei un lupo mannaro?”chiese a bassa voce.

Il cuore di Remus perse un battito, quando lei glielo disse.

“Cosa? Io…”

“Andiamo! Tanto so che lo sei! Tutti i tuoi comportamenti portano a quello!

Oppure hai il ciclo! E dato che non penso tu sia un travestito, sono propensa alla prima ipotesi!”

Rideva, gli occhi che brillavano luminosi, i capelli scuri scossi.

“Come l’hai scoperto? Non puoi aver solo osservato! Nessuno lo ha scoperto prima di te, ho dovuto dirlo ai miei amici!”

“Hai ragione! Diciamo che conosco tre licantropi!”

Rideva ancora.

“Dici sul serio?”

Remus era incredulo.

“Certo! Il mio migliore amico Jacob è un lupo mannaro ed io, vedendo i tuoi comportamenti, ho solo fatto due più due!”

“E non sei sconvolta? Non ti facciamo…”

“Paura? Scherzi? Lui è il mio migliore amico e gli altri due sono suoi compagni ed amici. Sono stati morsi dallo stesso lupo mannaro. So che è una cosa che può sembrare assurda, ma è verissima!”

“Che sfortuna! Tutti e tre?”

“Loro non la vedono come una condanna, sai? Non vengono alla mia scuola e ci vediamo solo durante le vacanze, ma non hanno problemi a parlarne. Certo non lo spiattellano a tutti, ma…sono tranquilli.”

Remus tirò un sospiro di sollievo.

“Ti ho messo paura, eh?”

“No! Per carità!”fece lui sarcastico e Keira rise di nuovo.

La sua risata argentina fece sollevare il morale a Remus.

“Non lo dirò a nessuno! Parola di lupetto! Ops!”

Toccò a Remus ridere, stavolta.

“Scusa se non te l’ho detto prima!”

“Mi conosci da meno di un mese!”

“Ma ispiri fiducia!”

Keira sorrise, radiosa.

“Grazie mille del complimento! Lizzie lo sa?”

“Del mio segreto? No, non ho avuto il coraggio di dirglielo!”

“Perché? Paura della sua reazione?”

“Sì! Esattamente! Non so come potrebbe reagire, se dovesse lasciarmi ed avere paura di me, non me lo perdonerei mai!”

Remus chinò lo sguardo sul pavimento, mentre Keira sbuffava.

“Ma cosa dici? Se lei non ti accetta per quello che sei, significa che non ti merita! Devi dirglielo!”

“NO! Non posso, Keira! Non ne ho il coraggio! Anche Lily ha fatto il tuo stesso discorso!”

E Keira si arrese.

Ma prima o poi avrebbe sistemato lei la cosa.

 

 

 

 

Ciao a tutti, miei cari!!!!

Scusate se aggiorno così tardi, ma sono stata alle prese di altre storie e faccenduole varie…heheheh!!!!!

Spero che questo chappy vi piaccia e vi prego di lasciarmi un commento, please!!!!

Grazie a:
cherie Lily: grazie di tutto, amica mia!!!! Sei davvero unica, e sai darmi grandiosi consigli!!!! Un bacione e dimmi che ne pensi di questo chappy!!!!

Saki June: hola, carissima!!!! Spero che questo chappy ti piaccia, anche se non ho messo molte novità!!!!

Un bacione a tutti

Lily Black 90

 

 

 

 

 

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Capitolo 24
*** baci e rivelazioni... ***


I giorni passarono velocemente tra compiti, trasformazioni, lune piene, risate e bisticci si giunse all’atteso fine settimana ad Hogsmeade.

Il tempo aveva fatto loro una grazia ed al posto della pioggerellina incessante che li aveva perseguitati per tutto il mese di gennaio, spuntò un tiepido sole, pur continuando a far freddo.

“Non si può avere tutto dalla vita!”disse Lily la mattina stessa dell’uscita.

Keira, infatti, aveva passato i suoi primi dieci minuti di risveglio a lamentarsi per il freddo.

“Ma così non potrò mettere la mia gonna nuova! Ti pare giusto?”disse mostrando una mini fin troppo mini per essere messa a gennaio.

“NO! Hai ragione, dobbiamo avvertire subito le autorità!”la prese in giro Lily, ricevendo in cambio una smorfia.

Lily era molto carina quella mattina.

Aveva optato per una gonna di jeans lunga fino al ginocchio ed un maglione verde chiaro che s’intonava perfettamente con i suoi occhi.

E quella mattina Keira si era anche improvvisata parrucchiera e le aveva fatto un’acconciatura degna di un’attrice famosa.

I capelli rossi erano tirati dietro e stretti in un’elaborata acconciatura di boccoli e treccine, ed alcune ciocche le incorniciavano il viso, lievemente truccato.

Nel dormitorio erano sole, poiché le altre, soprattutto Lizzie, erano corse di sotto per stare con i loro fidanzati.

Lizzie le aveva quasi travolte per la fretta di scendere a vedere Remus!

“Lo so, sai? Di Remus.”disse Keira a Lily a bassa voce.

“Ah, sì? Come?”

“L’ho scoperto! Un mio amico, Jacob, è un licantropo. Ho fatto due più due ed ho collegato i comportamenti alla luna piena che si avvicinava.

Semplice!”

“Bravissima, Sherlock!”

Lily era stupita, ma sorrideva, radiosa.

“Niente più segreti per te!”

“E fate bene a non averne! Altrimenti mi sarei messa a fare la detective!”

“No! Per carità! Già la fai abbastanza spesso!”

Keira ridacchiò, mentre frugava nel suo baule immenso.

“Non so che mettermi!”esclamò, esasperata dopo aver cacciato tutti gli abiti che aveva e dopo averli accatastati tutti sul letto suo e di Lily.

“Niente? Questo è niente?”

Lily era sbalordita, mentre esaminava tutti i vestiti dell’amica.

Tutti all’ultima moda, griffati e chic.

Keira sbuffò.

“Sai che oggi esco con Matthew McDonalds?”disse, d’un tratto.

“Sì che lo so! Ti ho aiutata a scegliere un ragazzo giusto con cui uscire!”

“E lui è carino, simpatico e sexy!”

“Che farete?”

“Non so. Chissà cosa potremmo fare noi due insieme…”disse maliziosa.

Lily la guardò, sbalordita.

“Non lo conosci neanche!”

“Oh, sì! È un Tassorosso del mio stesso anno, alto, moro e con gli occhi scuri.

Muscoloso e sexy, bravo a scuola e un genio in Incantesimi.

Che devo sapere di più?”

Vedendo Lily ancora più sconvolta, rise.

“Sto scherzando! Voglio solo passare una giornata con un ragazzo, tutto qui.

Tu stai con James, Remus con Lizzie e Sirius con…

Chi è questa settimana? Melinda o Alex?”

“No, Alex era di due giorni fa, Melinda della settimana scorsa.

Sei un po’ indietro. Ora è il turno di Clare!”

Sirius aveva iniziato di nuovo a fare il playboy con tutte le ragazze che incontrava, un po’ seguendo il consiglio di James, un po’ così per divertimento.

Ogni settimana, anzi anche ogni due o tre giorni, cambiava ragazza da letto.

Stava con loro con poco e loro lo lasciavano fare, felicissime che non stesse più con Jane.

“Secondo me, non è felice.”disse Keira, interrompendo i pensieri di Lily sull’amico.

“Vero, sono d’accordo. Stava bene con Jane e non faceva più lo stronzo con le ragazze.

È molto cambiato, sembra esser tornato punto ed a capo.”

“Chissà perché lei lo ha lasciato, sul serio, però!”

“Non lo so e lei non vuole dirmelo. Se vogliamo sapere qualcosa dobbiamo andare da lei e chiederglielo direttamente, se non vuole dircelo per lettera.”

“Ok! Quando partiamo?”

Gli occhi azzurri della ragazza brillavano.

“Scordatelo! Basta ficcanasare! E troviamo qualcosa per te! Mica vorrai andare all’appuntamento in camicia da notte, spero!”

“Perché no? Non sono sexy così?”

E mostrò la camicia da notte di seta rosa che portava e che le arrivava a stento al ginocchio.

“Fin troppo!”

Keira ridacchiò e si preoccupò seriamente del suo abbigliamento.

Optò, aiutata sempre da Lily, per un paio di jeans attillati ed una camicetta azzurro cupo.

Si schiarì i capelli scuri con un colpo di bacchetta, e così apparvero tante nuove e chiare meches, e li legò, infilzandoli con un bacchetta cinese.

Mise un leggero trucco: solo mascara, matita ed ombretto azzurro ed un filo di lucidalabbra.

“Ragazze! Siete pronte o no?”la voce di James le raggiunse e le fece sobbalzare.

Di colpo nervosa, Lily afferrò la borsa con una mano e Keira per l’altra e le trascinò entrambe di sotto.

Keira non ebbe neanche il tempo di protestare che erano già giunte dai ragazzi.

James e Sirius erano bellissimi, come sempre.

“Ciao, amore mio!”

James salutò Lily afferrandola per la vita e stringendola a sé per baciarla appassionatamente sulle labbra.

Lily non ebbe neanche il momento di pensare, tanto il bacio la confuse e la stravolse.

Come sempre, d’altronde.

I baci del suo ragazzo la facevano finire in Paradiso ogni volta.

“E tu? Ti hanno dato buca?”chiese Keira a Sirius che rispose con una smorfia.

“Diciamo di sì. Lei è malata.”

“Clare?”

“Sì, ieri aveva la febbre e voleva venire lo stesso con me ad Hogsmeade. Ma io non avevo la benché minima voglia di fare l’infermiere a tempo pieno.”

“E così ti aggreghi alle coppiette?”

Iniziarono a scendere, poco distanti di James e Lily che si guardavano l’un l’altro negli occhi, rapiti ed estasiati.

“Sì, direi di sì.”

Volse lo sguardo di qua e di là, desolato.

A Keira venne da ridere, ma smise subito quando lui puntò il suo sguardo su di lei.

Il suo stomaco sussultò a quello sguardo, e lei non seppe spiegarsi il perché.

Era passato un mese da quando era venuta ad Hogwarts, un mese di studio, giochi e risate.

Ed in quel mese aveva imparato a conoscere bene tutti quelli del gruppo di Lily e di uscire con qualcuno dei numerosi ragazzi che le facevano la corte.

Aveva stretto un bel rapporto con Sirius, un rapporto fatto di amicizia, dove non erano rare le volte in cui lei lo stuzzicava e riceveva in cambio prese in giro.

Unica pecca in quello scenario, altresì idilliaco, era il fatto che spesso, quando era in sua compagnia le sentiva brividi lungo la schiena o il suo stomaco faceva le capriole.

Ma ormai aveva imparato a convivere con quella strana e piacevole sensazione e quasi non ci badava più di tanto.

“Mi spiace. Ti farei compagnia, ma devo uscire.”

“Con chi stavolta?”

Lui sfoggiò il suo ghigno migliore.

“Matthew McDonalds.”

“Attenta a tornarmi vergine, eh?”

Lei rise e la sua risata colpì piacevolmente Sirius.

“Per tua informazione non sono più vergine da un po’, sai?”

Stavolta toccò a lui ridere.

“Lo immaginavo, sai?”

“Perché? Mi prendi per una poco di buono?”

“Vedo solo che sei una bella ragazza e molto socievole.”

Lei sbuffò e si finse offesa, facendolo ridere ancora di più.

 

 

 

 

 

La scuola di Magia di Gerlos era una delle più prestigiose in Svizzera.

Oltre ad essere una scuola di Magia e Stregoneria era anche una sorta di Accademia delle Belle Arti.

Infatti tutti gli alunni dovevano studiare, oltre alla magia, anche un’arte o più di una, come il canto, la recitazione…

Jane Caville, quando era arrivata lì si era sentita un po’ spaesata nello stare in una scuola così, con ragazzi snob ed artisti.

Ma dopo aver incontrato Amanda la situazione era un po’ cambiata.

Incuriosita dalla scuola aveva passato i primi giorni a girovagare per essa e poi aveva scelto i nuovi corsi da fare: disegno e recitazione.

Tutti i corsi erano interessanti ed in quella scuola non ci si annoiava mai!

Certo, le mancavano da impazzire i suoi amici, ma lì se n’era fatti di nuovi.

“Ciao, Boccolosa!”disse una voce alle spalle della ragazza, facendola sobbalzare.

Jane si voltò e fissò, sorridendo il ragazzo.

“Ciao, Mike! Come stai?”

Mike.

Era uno dei ragazzi con cui aveva legato di più in quella scuola.

Alto, biondo e con occhi scuri, faceva recitazione con lei ed era un attore nato.

Era molto simpatico e nei primi giorni di Jane l’aveva aiutata ad ambientarsi ed insieme ad Amanda aveva assunto il ruolo di protettore e di giuda all’interno della scuola.

“Benissimo! Oggi è sabato ed ho tutta la giornata a mia disposizione.

Peccato che devo studiare per il test di disegno.”

Sbuffò e Jane rise.

“Io ho già fatto qualche disegno per esercitarmi. Se vuoi possiamo studiare un po’ insieme. Neanche io ho molto da fare, oggi.”

“E dedichi il tuo tempo ad un povero bisognoso come me?

Come sei caritatevole!”

“Guarda che posso anche cambiare idea, eh?”

“No! Scusa! Mi farebbe molto piacere studiare con te.”

Jane rise.

“Aggiudicato, allora!”

 

 

Erano passate due ore da quando avevano iniziato a studiare e ripassare per il test.

Due ore di studio e concentrazione, spezzate da attimi di risate e spuntini che Mike tirava fuori dalla sua cartella ogni tanto.

Era proprio goloso! Strano che il suo fisico scolpito non ne risentisse.

Nel rimanere a guardare il suo fisico, la sua postura elegante, i suoi modi di fare, Jane venne colta da un’ondata di nostalgia acuta.

Tutto gli ricordava lui.

Sirius.

Il suo unico pensiero di lì ad un mese.

Aveva pensato a lui quando stavano insieme ed ora che l’aveva lasciato, il suo ricordo continuava a tornare.

Pensò alla propria scelta e quasi la rimpianse.

Ma non poteva fare altro.

Chiuse gli occhi, ripensando a quella lettera dei suoi genitori adottivi, i suoi nonni.

I genitori di Jane erano morti quando lei aveva 9 anni ed un fratello di 2 mesi e da allora era cresciuta con i suoi nonni.

Di loro non approvava affatto i metodi.

Erano severi, molto severi.

Arrivavano a punire lei e Josh, suo fratello, con la cinghia, se necessario, a farli dormire fuori al freddo.

Conoscendo bene queste punizioni, lei e suo fratello si erano comportati sempre bene ed erano stati sempre insieme.

I suoi nonni  avevano saputo che lei e Sirius stavano insieme e le avevano proibito di vederlo più.

E lei li aveva ignorati ed aveva continuato a farlo per molto tempo.

Finchè non era arrivata quell’altra lettera.

Quell’altra minaccia.

O lei lasciava Sirius o i suoi si vendicavano su suo fratello.

Non sapeva se erano capaci di ucciderlo, ma di picchiarlo e di fargli del male, sì e lei lo sapeva benissimo.

Pur inorridendo a quella minaccia e non potevo verificare se fosse vera o meno, lei aveva lasciato Sirius.

E non si era pentita del suo gesto, con il pensiero sempre rivolto a Josh, aveva tirato avanti.

E pur soffrendo si era resa conto di una cosa: doveva dimenticare Sirius e per sempre.

Con la morte nel cuore pensava a lui, al suo sguardo l’ultima volta che si erano parlati.

Sapeva di averlo ferito e se ne rammaricava, ma non poteva tornare sui suoi passi.

Non aveva detto nulla a nessuno di ciò che avevano fatto i suoi nonni, temendo di peggiorare la situazione.

Non aveva scritto nulla a Lily nelle lettere per evitare altri guai.

Quelli che aveva erano più che sufficienti, se poi Sirius l’avesse scoperto ed avesse fatto una sciocchezza, allora sì che i guai sarebbero diventati enormi!

“Jane!”

Mike le sventolò una mano davanti al viso e lei sobbalzò, sorpresa.

Persa com’era nei suoi pensieri, si era dimenticata che lui fosse lì con lei.

“Scusa! Mi sono persa nei miei pensieri! Avevo un po’ la testa tra le nuvole! Che hai detto?”

“Ho finito qui. Ti va di fare una passeggiata, così riprendi un po’ del tuo colorito?

Sei molto pallida! Tutto bene? Pensieri brutti?”

Lei si alzò dalla sedia e lo seguì in cortile, avvolti nei loro mantelli.

“Tristi, direi.”

“Ti va di parlarne?”

Lei scosse la testa.

“No, scusami, ma non mi va.”

Lui sorrise.

“Non importa.

Se ti va sono qui a fare lo psicologo!”

Jane rise.

“Ti chiamerò se ne avrò bisogno!”

Jane si mise a correre sui prati, un po’ innevati.

Era più serena ora.

Stare con Mike la distraeva un po’.

Lui la rincorse e la prese per la vita, sollevandola e facendola volteggiare.

Lei rise e scivolarono d’un tratto distesi sul prato gelido.

Lei era su di lui e continuava a ridere come una matta.

Anche lui iniziò a ridere.

“Siamo due matti! Potevamo farci male sul serio!”la rimproverò lui.

“Sei tu che mi hai preso!”

“E tu che ti metti a volteggiare sui prati innevati!”

E giù altre risate.

Quando finirono di ridere lui la guardò negli occhi.

“Secondo me, sei stata ferita da qualcuno, perciò spesso sei pensierosa o triste.”

Jane lo fissò, sorpresa.

“Io…”

“Mi dispiace e so che non me ne vuoi parlare, ma aspetterò.

Finchè non sarai pronta.”

“Grazie.”

Jane gli rivolse un sorriso, grata.

Fu un attimo.

Lui si chinò su di lei e Jane non ebbe neanche il tempo per capire o reagire.

La baciò, piano, con dolcezza.

Lei non fece nulla all’inizio, impreparatissima ad una cosa del genere.

Si conoscevano solo da un mese e lui già la baciava?

Ma sentì un brivido scorrerle lungo la schiena, quando lui la strinse a sé, un brivido che nulla aveva a che fare con il freddo.

Subito il pensiero andò a Sirius.

Cosa stava facendo?

L’aveva lasciato da un mese e già si faceva baciare da un altro?

Ma i sensi ebbero la meglio e lei si lasciò andare, ricambiando il bacio.

Quando lui la allontanò da sé, erano entrambi confusi, ma felici.

“Scusa…io…non…”balbettò Mike.

“Non fa nulla. Non importa. Va bene.”rispose lei, senza fiato, con lo stomaco sottosopra.

Le era piaciuto! Perché?

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti voi ragazzi!!!

Dopo secoli mi sono decisa ad aggiornare e spero che questo capitolo vi piaccia…non è conclusivo, la giornata deve ancora finire e forse per un po’ parlerò anche della situazione di Jane a Gerlos…ditemi che ne pensate, mi raccomando!!!!

Un grazie a Cherie Lily che mi aiuta e mi sostiene sempre e comunque ed è una ragazza unica e inimitabile che sa sempre darmi ottimi consigli e grandiosi aiuti…grazie tesoro!!!!

Jayne che è la mia best d’informatica e che adoro e che è un vero mito!!! Non so come farei senza i tuoi messaggi e le tue e-mail!!!!

Saki June grazie del commento, sei davvero grandiosa!!!!

Siete uniche ragazze mie, vi adoro, grazie di seguirmi e commentare, non avete idea di quanto mi faccia felice!!!!

Un bacione ed un abbraccio a tutte voi

Lily Black 90

P.S. mi serve un piano malefico per riuscire ad arrivare a Roma…idee?

 

 

 

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Capitolo 25
*** uscite ad Hogsmeade e caraffe di zucca ***


 

Hogsmeade era illuminata da tiepidi raggi di sole e gli studenti di Hogwarts furono felicissimi di passare tutta la giornata fuori porta, mano nella mano con i rispettivi partner.

Keira incontrò Matthew prima di uscire dal portone principale.

Lui la salutò con un bacio sulla guancia.

“Ciao, Keira! Stai benissimo!”

“Sì, lo so! Grazie!”disse lei, modesta come sempre.

Lui, però, ridacchiò.

“Anche tu sei molto carino.”

In effetti i jeans e la felpa azzurra facevano risaltare ancora di più i suoi occhi chiari.

Era proprio un bel ragazzo.

Keira rise tra sé nel ricordare il tempo che lei e Lily ci avevano messo a selezionare il ragazzo giusto con cui uscire.

Lily li scartava sempre tutti, dicendo che c’era qualcosa che non andava.

Manco Keira si dovesse sposare!

“E’ un uscita, Lil! Un giro per Hogsmeade! Mica devo preparare l’abito da sposa!

O stai cercando di accasarmi?”

A quella domanda Lily era scoppiata a ridere.

“Che diamine hai da ridere?”

Keira aveva fatto finta di essere offesa.

“Nulla! È solo che non ti ci vedo per nulla ad essere sposata o accasata con qualcuno!”

Keira aveva gonfiato il petto orgogliosa, mettendo in mostra il seno.

“Sono uno spirito libero, io! E non mi sposerò mai!”

“Neanche se troverai la tua anima gemella?”

“Credi a queste cose?”

“Con James ha funzionato.”

“Beata te! Ma io sono il tipo che vuole vivere a pieno la vita e fare idiozie e cose folli!”

“Allora mettiti con Sirius! È pazzo quasi quanto te!”

Lily ci pensò su.

"No! E' impossibile che lo sia!!!"

Keira aveva riso al pensiero di se stessa con Sirius Black.

Era pura follia.

Il venticello che spazzava il villaggio la distolse dai suoi pensieri e vagheggiamenti.

Si voltò verso Matthew e gli sorrise, ricambiata.

“Dove ti va di andare?”le chiese lui.

“Dove ti va. Mostrami qualcosa di questa Hogsmeade!”disse fingendo di non esserci mai stata.

Mica poteva dire di essere sgattaiolata con Lily ed i Malandrini durante le vacanze natalizie.

Nel pensare ai Malandrini, il suo pensiero andò subito a Sirius, solo in mezzo a tutte le coppiette degli amici.

Ma si costrinse a non pensarci; ora come ora non poteva fare nulla.

Avrebbe risolto poi la situazione.

Matthew era il solito tipo spigliato, sorridente, carismatico.

Lei si trovò bene nello stare con lui.

Visitarono tutti i negozi, soffermandosi moltissimo a Mielandia, dove parteciparono alla degustazione di un nuovo tipo di cioccolato al latte con il ripieno di nocciole, mandorle e mou…decisamente una bomba!

Ma Keira, che non aveva affatto problemi di dieta, si divertì tantissimo a comprare tutto ciò le capitasse sotto mano.

Insomma, fece scorte per la prossima Guerra Mondiale…peccato che i sopravvissuto sarebbero stati obesi!!!!

Matthew la fece ridere e molto, finchè si ritrovò piegata in due dalle risate e si dovettero fermare.

“Ah, ah, ah! Ora basta, dai! Altrimenti scoppio!”

Lui sorrise, mentre lei si asciugava le lacrime delle risate.

Erano appoggiati al muro di un negozio di MondoMago, lei piegata in due dalle risate, lui accanto a lei.

Vicino. Fin troppo vicino.

Lei alzò appena lo sguardo per vederlo avanzare verso di lei.

Intelligente e sagace com’era, capì subito la situazione e ciò che aveva in mente.

Si scansò appena in tempo, abbassandosi e facendosi sì che lui rimanesse a piedi.

Si rialzò, allontanandosi un po’.

“Non voglio. Ora basta, Matthew.”

Lui ghignò, il ragazzo dolce e simpatico scomparso.

“Perché no?”

“Ho vari motivi. Allora

punto 1:

ci siamo appena conosciuti.

punto 2:

io non sono il tipo di ragazza che si fa baciare al primo appuntamento da un quasi-sconosciuto!!!

Ma per chi mi hai presa?

E punto 3:

io…”

Keira non fece in tempo a terminare il suo elenco di cose che non andavano che Matthew si chinò su di lei e la baciò a tradimento.

Fu un bacio furioso, il suo, che a Keira diede il voltastomaco.

Quando si staccò da lei, Matthew ghignava ancora.

“Sono certa che ora non la penserai allo stesso modo, vero?”

Ne era certissimo.

“Sono o no, il migliore baciatore del mondo?”

Keira ghignò e si avvicinò a lui.

Matthew, credendo che lei ci stesse, si aprì in un largo sorriso.

“Caro Matthew…perfino un ranocchio bacia meglio di te!”e gli mollò un calcio dritto nelle parti basse.

Lui stramazzò al suolo, gemendo di dolore, mentre Keira si passava una mano sulle labbra, nauseata dal bacio del ragazzo.

“Così impari! Razza di cerebroleso, imbecille e coglione!”

E se ne andò, impettita, lasciandolo lì, piegato a terra per il dolore.

Tutte apparenze, le sue.

Le risate, il mostrarsi dolce e gentile, solo pensando che lei fosse disposta a stare con lui.

Ma che aveva l’aria di una puttana, solo perché era disinibita ed allegra con tutti?

Sbuffò, infilando le mani nel giubbino.

La sua borsa a tracolla di jeans e le buste con tutto ciò che aveva comprato sbatacchiavano ad ogni suo passo.

Si guardò intorno, voltandosi al saluto di Lizzie e Remus.

Sorrise loro e continuò a camminare, cupa, senza avere una meta precisa.

Poi qualcosa colpì il suo sguardo.

Sirius Black era seduto su una panchina al lato della strada, con in mano un libro e l’aria assorta.

Il suo voltò diede spazio ad un sorriso, uno vero stavolta.

“Ciao, Sirius!”gridò, arrivandogli alle spalle e facendolo sobbalzare.

“KEIRA! Accidenti a te! Mi hai fatto prendere un colpo!”

Infatti al suo grido molti si erano voltati verso di loro e Sirius aveva fatto un salto, abbandonando il suo libro che era caduto per terra.

Il ragazzo si mise una mano sul cuore, fingendo di ansimare.

Lei rise e si sedette accanto a lui, raccogliendo il libro che era caduto al ragazzo.

“Ti vai a leggere Trasfigurazione?”

Indicò il libro, quando glielo restituì.

Lui annuì.

“Non avevo nulla da fare.”

“Povero cocco!”

Lei rise.

“E tu? Che ci fai qui?”

Keira s’incupì di botto.

Sirius se ne rese conto subito.

“Cos’è successo?”

“Ha provato a baciarmi. Ci ha provato due volte ed alla seconda ci è riuscito, cogliendomi di sorpresa!”

Lui la fissò, sbalordito.

“Io lo…”

“Calma i bollenti spiriti! Ci ho pensato io!”

“Come?”

“Diciamo che per un po’ non farà più scherzi del genere con le ragazze con cui esce!”

Lui continuò a guardarla, interrogativo.

“L’ho reso impotente per un po’. Un calcio ben assestato!”

Sirius la guardò ancora più sbalordito, poi scoppiò a ridere di colpo, coinvolgendo anche Keira nella risata, liberatoria a dir la verità.

“Così anche io ho avuto un pessimo appuntamento. Come te…anzi tu non l’hai avuto per nulla!”

“Mi sento meno solo, ora. Grazie, Keira!”

Lei fece una smorfia, che lo fece ridere ancora di più.

“L’ha scelto Lily, no?”chiese.

“Sì, ma la sua era solo apparenza.”

“Ci vuole un bel incantesimo che rivela i segreti del ragazzo o della ragazza con cui esci, no?”

“Basterebbe sapere che non sia un coglione!”

“Ti piacciono i segreti?”

“Rendono un rapporto più interessante!”

“E tu ne hai?”

“Se te li dicessi non sarebbero più segreti e tu potresti usarli contro di me!”

Sirius rise.

“Mica siamo in tribunale!”

Lei sbuffò e tirò fuori dalla borsa una grossa busta, ripiena di dolciumi.

“Hai saccheggiato di nuovo Mielandia?”

Sirius rise ed affondò una mano nella busta, raccogliendo più dolciumi possibili.

“Ha pagato tutto Matthew.”

“Una cosa buona l’ha fatta, almeno!”

“Almeno quella, sì!”

Keira prende le Api Frizzole e se le infilò una manciata in bocca.

“Adoro queste!”

“Io adoro questi, invece!”

Sirius le mostrò una manciata di TopoGhiacci.

“Mi piace l’Inghilterra. Vorrei che questa “vacanza” duri il più possibile.”

“Tornerai a Gerlos per gli esami di fine anno, vero?”

“Sì. Ed anche se manca un bel po’, ho una fifa.

A scuola mia non si fanno solo gli esami che fate voi qui.

Per la fine dell’anno dobbiamo presentare tre progetti.

Io partecipo al corso di canto, no? E devo scrivere due canzoni e fare una recita.”

“Wow! E sei brava a comporre canzoni?”

“Me la cavo, ma di solito mi aiuta un mio amico. Ora non so come fare, perché volevo scrivere qualcosa prima di tornare a casa.”

“Troverai qualcuno che ti aiuterà. Hai una fila di spasimanti!”

“Che vogliono tutti portarmi al letto, no? O ti sei dimenticato già di Matthew?”

Si era incupita.

“Non tutti sono degli stronzi, Keira.”

“Credi che io sia una puttana?”chiese di botto.

“Cosa? No che non lo sei!”

“Come lo sai?”

“Ti conosco da un mese, no? E poi non mi sembri il tipo!”

“Ed allora…”

“Sei solo molto spigliata e disinibita. Non significa che tu sia una puttana.

Ignora tutti quelli che pensano una cosa del genere.”

Lei annuì.

“Grazie.”disse con un filo di voce.

Sirius sorrise.

“Sono qui per te, quando vuoi.”

“Grazie, ti stai aggiudicando l’appellativo di mio migliore amico!”

Sirius sorrise.

“Grazie mille. La giornata non è ancora finita. Che hai voglia di fare?”

“Oltre ad abbuffarmi di dolci, intendi dire?”

Sirius alzò gli occhi al cielo.

“Tu sei già esuberante di tuo! Ti rimpinzi pure di zuccheri!”

Le tolse di mano la borsa di dolciumi.

“Ehi!”protestò Keira.

“E’ per il tuo bene! Ora li do ad una buona causa!”

“I poveri?”

“Mica li voglio far ammalare di diabete! Parlavo del mio stomaco!”

Lei fece una smorfia e si lanciò su di lui, per afferrare il sacchetto.

Sirius lo alzò appena in tempo e lei finì addosso a lui, ridendo.

“Scemo! Ridammeli, che ho bisogno di zucchero!”

Lui ridacchiò e dopo un po’ le ridiede i dolciumi.

“Grazie tante!”

“Keira?”

“Eh?”

“Ti va un volo con la scopa?”

Lei lo guardò.

“Andiamo a Hogwarts e ci facciamo un bel voletto.

Mi annoio a stare qui. Che te ne pare come idea?”

“Aggiudicata!”

Le bastò salire su un manico di scopa e librasi in aria per far sì che i suoi pensieri venissero spazzati via dall’aria fresca che le schiaffeggiava il viso.

L’aria frizzantina le scompigliava i capelli scuri e mesciati, schiaffeggiandole il viso, quando scendeva in picchiata.

Sirius si divertiva a fare giravolte in aria, gridando di gioia, entrambi sgombri di pensieri.

Tutto era così…leggero…nel vero senso della parola!

Perché volare era un qualcosa di liberatorio.

Come per lei era il canto. Quando cantava era come se escludesse tutto ciò che la circondava e rimaneva da sola, con la sua musica e le sue parole….

“KEIRA!”

La voce di Sirius la distolse dai suoi pensieri.

Riaprì gli occhi, che non si era neanche resa conto di aver chiuso e abbassò lo sguardo su Sirius, metri sotto di lui, che le faceva segno di scendere.

Era ormai sera. Com’era volato il pomeriggio!

 

 

 

Ciao a tutti voi, my friends…ho deciso di aggiornare ora, con così poca distanza dall’ultimo aggiornamento perché non so proprio come fare ad aggiornare nella prossima settimana!!!!

Sono piena di compiti…meno male che domani sera ho una festa con la mia classe…e forse sarà l’occasione buona per stare con il ragazzo che mi piace, senza complicazioni…

Tenete le dita incrociate per me, ragazzi!!!!

Oggi si è lasciato con la sua ragazza e forse ho un’occasione… (See see sogna pura…nd di Lettori) (UPPA!!!!! Nd di me)…

Un grazie speciale a:

cherie lily: grazie di tutto quello che fai per me…non potrei mai ringraziarti abbastanza!!!! Anche io ci sono sempre qui per te…sono qui per te, quando vuoi, come dice mio marito Sirius!!!!

SakiJune: non hai idea di quanto ami i tuoi commenti ed i tuoi complimenti, mi fai davvero felice!!!! Un bacione, cara!!!!

Jayne: GRAZIE!!!!! Scrivere da dio? See magari!!!! Comunque grazie dei complimenti!!!! I nonni di Jane sono fin troppo asfissianti, credo che farebbero la stessa cosa se sapessero di lei e Mike…forse è meglio se si fa suora…ma la situazione si sistemerà…fidati di me!!! anche se non ci sarà un lieto fine per la storia d’amore di Sirius e Jane!!! Ma lui ora ha………………………………lo sapremo solo leggendo!!!!

Spero vi piaccia, io mi sono molto divertita a scriverlo…ed adoro il personaggio di Keira…

Ditemi che ne pensate di lei, seriamente!!!!

Vi prego commentate e fatemi sapere che ne pensate!!!!

È molto importante per me…siete davvero uniche ed inimitabili!!!! Grazie di seguirmi e commentare!!!

Un bacione ed un abbraccio

Lily Black 90

 

 

 

 

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Capitolo 26
*** partita e confessioni ***


“Keira! Come mi dispiace!”

Lily le corse incontro, travolgendola, vedendoli entrare per la cena.

Keira non cadde a gambe all’aria, solo perché James corse ad afferrarla per le spalle e sorreggerla.

“Cosa? Come? Chi?”chiese lei, il viso affondato nella spalla di Lily, che sembrava sul serio sconvolta.

“Matthew. È venuto ai Tre Manici di Scopa ed ha raccontato tutto ai suoi amici.

Si vantava di averti baciato!”spiegò Remus, avvicinandosi con Lizzie a loro quattro.

“Cosa? Io lo ri-castro!”

Keira allontanò Lily da sé e fece per dirigersi verso il tavolo dei Tassorosso.

Ma Sirius e James la bloccarono afferrandola per i vestiti.

“Ri- castri?”chiese James.

“Sì! Keira gli ha assestato un bel calcio nelle…”

“Ok! Capito! E si è già ripreso?”domandò Lily, guardando Matthew che rideva e scherzava con i suoi amici.

“Troppo presto! E si è anche vantato di avermi baciato! L’ha fatto con la forza!”

Keira strattonò e James e Sirius lasciarono la presa.

Lei si diresse a passo spedito verso il tavolo dei Tassorosso, che cenavano tranquillamente, specialmente Matthew ignaro del fatto che Keira si stava avvicinando pericolosamente e non con buone intenzioni.

Infatti aveva afferrato la caraffa di succo di zucca.

Lo picchiettò su una spalla e quando lui si voltò fece un sorriso maligno.

“Ho notato che oggi non ti è bastato quel calcio, eh, Matthew caro?

Devo ri-castrarti ancora? Non ti facevo così masochista!

Se ti azzardi a vantarti di avermi baciata ancora una volta, ti faccio sperare di non essere mai nato!”

E lo innaffiò con la caraffa di succo di zucca.

Tutti si erano voltati verso di lei, professori compresi.

Ma quando Keira si girò verso il tavolo degli insegnanti, vide Silente sorriderle ed abbozzò un inchino.

Poi tornò al suo tavolo, sotto lo sguardo ammirato della Sala Grande e specialmente dei suoi amici.

“Sei stata grande, tesoro!”

Lizzie l’abbracciò.

“Grazie, bella!”

“Ecco come insegnare ai ragazzi a tenere le mani e la bocca al proprio posto! Innaffiateli con una caraffa di succo di zucca!”

Remus rise, mentre si serviva di stufato di pollo e prosciutto.

“No! Prima l’ha castrato! Non dobbiamo dimenticarlo!”ricordò Peter e tutti si misero a ridere.

Aveva detto per una volta una cosa intelligente!

Da allora Keira smise di selezionare i ragazzi con i quali uscire.

Specialmente se tutti quelli che le andavano dietro pensavano solo al modo migliore per portarsela a letto.

Non ricordava di avere tanto successo a scuola sua, a Gerlos.

Era ritenuta una ragazza come tante, anonima.

Forse ai ragazzi di Hogwarts piacevano le novità…

Non lo sapeva e francamente…non gliene fregava proprio.

Era in un periodo dove prendeva tutto ciò che le capitava senza cercare motivi o spiegazioni naturali.

Aveva smesso di pensare che se un ragazzo le chiedeva di uscire, lo faceva perché sotto incantesimo o costretto o per una scommessa.

Stava acquistando più fiducia nelle sue capacità.

Ed a detta di Lily, che la conosceva meglio di tutti, questa sì che era una cosa positiva!

Febbraio arrivò, più uggioso che mai.

Pioggerelline fitte ed acquazzoni erano ormai quotidiani.

In vista della partita con i Corvonero James pretese allenamenti quasi quotidiani.

Li fece allenare con la pioggia, con la neve e con il nubifragio.

Voleva la vittoria, a tutti i costi.

Anche a quelli di un potenziale raffreddore della sua squadra.

“Etciù!”

Sirius starnutì così forte che fece voltare metà della Sala Comune.

Lanciò ai ragazzi voltati un’occhiataccia.

“Mai sentito uno starnuto?”sbuffò, irritato.

Era seduto davanti al fuoco, con Keira accanto che leggeva un libro d’Incantesimi per la prossima lezione.

“Non sei raffreddata come il resto della squadra?”domandò.

Lei scosse la testa.

“Ho delle difese immunitarie molto alte. Non mi ammalo da cinque anni.”

“Caspita!”

Sirius era sorpreso e quando Keira vide la sua faccia, scoppiò a ridere.

“Tra quanti giorni è la partita?”

“Cinque. È il 10 febbraio. E se perdiamo James ci uccide tutti. Farà una carneficina.”

“Digli di smetterla di stressarci. Sta diventando un dittatore!”

“E’ vero. Ogni volta che c’è una partita diventa un matto. L’ha fatto anche l’ultima volta.”

Emma Jordams si avvicinò a loro.

Era una ragazza del quinto anno con i capelli biondi e gli occhi scuri.

Molto socievole e simpatica, ma quando si arrabbiava era meglio starle alla larga!

In quel momento aveva un’aria arcigna.

“Tutto ok?”domandò Keira, posando il libro sul pavimento dov’era seduta.

“Sì. Sono solo un po’ stanca. Tutti questi compiti, allenamenti, quell’idiota del mio ragazzo che frequenta tutti i club esistenti ad Hogwarts e mi lascia da sola.

Mi sa che me ne devo trovare un altro con cui mettermi!”

Keira ridacchiò.

“Fatti aiutare da Lily a selezionare!”disse ricordando quando aveva aiutato lei.

La cosa non aveva funzionato tanto bene.

Emma la guardò, interrogativa, ma poi lasciò perdere.

“Ci vediamo, ragazzi. Vado a fare un benedettissimo tema di Trasfigurazione, altrimenti la McGranitt mi ammazza. E chi lo sente James, se perde una giocatrice!”

E se ne andò, scuotendo i suoi capelli biondi.

“Coraggio, Sir! È alla ricerca di un nuovo ragazzo. Perché non ti fai avanti?”lo prese in giro Keira, ricevendo in cambio una smorfia da parte del ragazzo.

“Sto uscendo con un’altra questa settimana.”

“Chi? Brenda?”

“No, Samantha. Brenda è storia vecchia, ormai!”

“Ma se sei uscito con lei qualche giorno fa!”

Keira era stupita e rideva.

Quello era il modo di Sirius per dimenticare Jane.

Chissà a lei come stavano andando le cose.

Le poche lettere che arrivavano davano loro informazioni sui corsi che frequentava, sulle sue nuove amicizie, ma mai sul campo amoroso…

Chissà che stava succedendo lì.

La curiosità di Keira si fece viva di nuovo, ma lei non ebbe modo per soddisfarla.

Almeno non ancora.

 

 

 

 

Confusione, tristezza, rimpianti e…domande…milioni di domande che affollavano la mente di Jane e la turbavano giorno e notte.

Dopo il bacio con Mike le cose tra loro erano tornate più o meno le stesse, anche se con un po’ più d’imbarazzo.

Jane sapeva che lui provava qualcosa per lei.

Erano state le sue compagne di stanza a dirglielo.

Ma il vero problema erano i suoi sentimenti.

Come poteva stare male per aver lasciato Sirius, sentirsi in colpa, avvertire la sua mancanza e nel contempo provare piacere nel ricevere un bacio?

Chiuse gli occhi e sospirò.

Era stesa sul suo letto nel suo dormitorio, circondata dai suoi disegni che in quel periodo raffiguravano solo lei ed un ragazzo.

Sirius o Mike? Hogwarts o Gerlos? Passato o Futuro?

Domande, sempre domande…e mai delle risposte….

 

 

10 febbraio.

Data tanto attesa e temuta…almeno dai Corvonero!!!

Come tutti sospettavano, fu la squadra dei Grifondoro a vincere!

Anzi, a stravincere! Con Keira in squadra i Grifondoro riuscirono a battere i Corvonero per 210 a 60.

James era il più entusiasta di tutti.

Appena la partita finì corse da Keira e quasi la buttò giù dalla scopa per la foga di abbracciarla!

Fortuna che Sirius, che si trovava lì vicino, corse in aiuto dell’amica.

“Come sono contento!!”esclamò James, strangolandola.

“Ma và! Credevo che questo abbraccio fosse un tentativo di omicidio!”rispose lei, ridendo, felice.

“Mi sa che se continua così, lo sarà davvero!”rise Sirius e fece allontanare James dalla ragazza.

“E così la finirai di fare il dittatore!”

“Fino alla prossima partita, almeno!”

James si passò una mano tra i capelli, scendendo di quota insieme agli altri della squadra.

Tutti gli lanciarono delle occhiatacce.

“Cosa?”chiese lui, interrogativo.

“Sei stato un pazzoide in queste settimane e se continui così ci ammutiniamo!”disse Emma e tutti annuirono.

Vedendo la faccia afflitta e dispiaciuta di James, scoppiarono a ridere e corsero ad abbracciarlo.

Lily, Remus e Lizzie scesero giù in campo per festeggiare con il resto della squadra.

Quella sera nel dormitorio dei Grifondoro si festeggiò fino a tarda notte.

I Malandrini uscirono e recuperarono dolci ed alcolici da Mielandia e le ragazze pensarono a prendere il cibo dalle cucine.

Keira, che era una festaiola, organizzò una gara di ballo e tutti, volenti e nolenti (più nolenti che volenti, comunque…) furono costretti a partecipare.

Ma alla fine fu una serata divertentissima, da annoverare negli annali, come quella di Capodanno.

E per ricordare la festa di Capodanno a Lily venne in mente di riproporre il karaoke.

“Evvai!

Lizzie era entusiasta e costrinse Remus a cantare con lei.

Dopo mezz’ora di tira e molla, il giovane Malandrino fu costretto a cedere, poiché la sua ragazza aveva usato l’arma più pericolosa di tutte: il labbro tremante!!!!

Ed intenerito, aveva deciso di accettare.

Nessuno dei due sapeva cantare bene, ma si divertirono moltissimo a provarci, tra le risate e gli applausi del pubblico di amici.

E nel vederla così legata a lui, così sorridente al suo fianco, Remus non resse più.

Doveva essere sincero con lei.

Doveva dirle la verità, o il muro di bugie avrebbe distrutto tutto ciò a cui teneva.

Quando la canzone che stavano cantando terminò, Remus la prese per mano e la portò in un angolo, cogliendo lo sguardo di Lily e Keira che, intuendo le sue intenzioni, annuirono e gli fecero un segno d’incoraggiamento.

“Rem? Cosa c’è?”chiese Lizzie.

Lui fece un sospirone.

“Dobbiamo parlare.”

“Mica mi vuoi lasciare?”

La ragazza spalancò gli occhi, terrorizzata alla sola idea.

“Mi sa che quello che ti sto per dire, ti farà venire voglia di lasciarmi tu.”ammise il Malandrino a malincuore.

Lizzie lo guardò stupita.

“Non ci sarà nulla al mondo che mi farà venire voglia di lasciarti, Remus. Io ti amo.”

Lui la guardò.

“Cambierai idea. C’è una cosa importante che non ti ho mai detto.

Non perché non mi fidassi di te, ma perché temevo una tua reazione.”

Remus si sedette su una poltrona, accanto a quella dove era seduta la sua ragazza e la guardò negli occhi.

Il contatto.

“Non dirmi che sei sposato, se no ti schianto!”fece lei, fingendosi scandalizzata.

Lui rise.

“No, nulla di tutto questo.

Ricordi tutte le volte che mi sono sentito male…lunatico...diciamo così?”

Lei annuì.

“Sei parecchio strano a volte. Ma non mi importa.”

“Invece dovrebbe. Mi comporto così una volta al mese.”

Lizzie continuò a guardarlo, interrogativa.

“Lizzie, io sono…ecco…non so come dirtelo in maniera delicata o meno brusca…quindi te lo dirò schiettamente e senza peli sulla lingua…

Sono un lupo mannaro…”

Sentimenti contrastanti invasero Remus John Lupin.

Una parte di lui voleva prendere Lizzie tra le braccia e rassicurarla, dirle che l’amava…

Ma dall’altra aveva paura di spaventarla…non voleva buttare tutto all’aria…ma doveva essere sincero con la persona che amava…e le aveva detto il suo più grande segreto.

L’espressione di Lizzie era indecifrabile.

Remus si aspettava urla, stupore…invece nulla.

“Lizzie?”

Le sventolò una mano dinanzi al viso.

Lei si riprese dalla trance.

“Sei un lupo mannaro?”ripetè.

“Se mi vuoi lasciare, lo capisco benissimo…”

Remus si alzò e fece per andarsene, ma la mano di Lizzie lo trattenne.

La ragazza si alzò in piedi e si mise di fronte a lui, le mani sui fianchi.

Remus temette il peggio, vedendola così.

“Remus John Lupin…”

“Sì?”

“Sei un completo idiota!”e gli tirò un pugno leggero sulla spalla.

“Ahi! Perché?”

“Pensi sul serio che io sia così superficiale da lasciarti per una cosa del genere?”

“Non mi sembra una cosa da nulla!”

“Sarei stata più preoccupata se fossi stato un padre di famiglia con tre bambini e due mogli!”

Remus non potè fare a meno di ridere.

"Quindi non ti importa?"
"NO. Ti amo e questo conta, mettitelo bene in testa."
E si baciarono, un lungo ed appassionato bacio che riuscì a rilassare Remus.
Tutta la preoccupazione che aveva provato per quella confessione svanì in una bolla di sapone.
Erano solo loro due.
E questo contava.

ciao a tutti!!!!
come vi va la vita?
Mi sono decisa ad aggiornare, combattendo contro il mio pc che per qualche inspiegabile motivo, ogni volta che volevo continuare questa storia mi chiudeva la pagina e mi bloccava tutto!!!
ho ingaggiato una lotta all'ultimo sangue, ma ha vinto lui!!!
ho dovuto scrivere su Nvu e non su Microsoft Word...sconfitta da un aggeggio infernale ed elettronico...ma come si può????
spero vi piaccia questo capitolo...Remus ha deciso di confessare tutto a Lizzie e lei non è scappata a gambe levate come pensava il nostro amico...deve amarlo sul serio!!!
come sono dolci, tutti e due!!!
un grazie a Cherie Lily: sei davvero unica ed inimitabile e sei un'amica davvero speciale!!! grazie per sopportarmi e consigliarmi!!!
scusa per juls...non ricordavo che si chiamasse così il suo boy...ma penso siano diversissimi!!! tu che ne dici???
tadbxs non dimenticarlo mai ed io ci sarò sempre per te, contattabile con pc e cell!!!
Jayne: dolze best!!!! ciao sorellona, ecco a te questo nuovo capitolo!!! fammi sapere che ne pensi!!!
SakiJune: certo che puoi picchiare Matthew, ma ci ha già pensato abbastanza Keira...se vuoi fargli del male ancora di più, hai tutta la mia approvazione!!!!
commentate in molti, vi prego!!!!
un bacione ed un abbraccio
Lily Black 90

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Capitolo 27
*** la forza dell'amore ***


E febbraio passò tra interrogazioni e compiti in classe.

Keira stava per avere una crisi di nervi, poichè entro la fine dell'anno doveva preparare dei progetti per la promozione.

Oltre agli esami di magia, lei doveva preparare e comporre due canzoni ed una recita.

La recita non era un problema, dato che già da tempo si era esercitata con Lauren, un'altra sua amica, ma comporre le canzoni.

Solitamente era Mike che l'aiutava, lo stesso Mike che adesso ci stava provando con Jane ad insaputa dei ragazzi di Hogwarts.

Prima del suo appoggio, era in completa crisi.

Più nervosa che mai, gettò malamente la sua cartella sul divano della Sala Comune, attirando lo sguardo sorpreso dei presenti, che non l'avevano mai vista così nervosa.

"Che c'è? Non posso essere arrabbiata?"

"Non se tutto va bene e tu hai un diavolo per capello. Che c'è che non va?"

Sirius Black.

A peggiorare il suo stato d'animo ci volevano solo le domande del suo nuovo migliore amico.

"Nulla. Non sono affari che ti riguardano."

"Abbiamo finito il primo giro di compiti ed interrogazioni. Abbiamo vinto la partita e ieri sei uscita con John, un ragazzo dei Corvonero. Ed eri felice. Cos'è cambiato?"

Lei sospirò e si sedette su una poltrona, accanto a quella dove giaceva lui.

"Pensavo alla scuola. Quella di Gerlos, intendo."

"Problemi?"

Era preoccupato, forse pensava a Jane che era lì.

"Devo fare due canzoni per la fine dell'anno e non so come diavolo fare!"esclamò, incrociando le braccia sul petto ed alzando gli occhi al cielo.

Erano lucidi.

Era davvero preoccupata.

Sirius non aveva la benchè minima idea di come aiutarla.

"Prova a chiedere a Lily."propose.

Lei scosse la testa.

"Mi serve qualcuno con cui duettare. Una canzone posso farla insieme a Lily, ma per l'altra ho bisogno di un ragazzo."

"E non c'è nessuno tra i tuoi numerosi spasimanti che ci sappia fare con la musica?"

Lei fece una smorfia e scosse la testa.

"No, nessuno."

Poi s'illuminò.

"Uno c'è! Ma non è un mio spasimante!"

"E chi è?"

"E' un ragazzo molto simpatico e play-boy, specialmente da qualche mese.

Ed è il mio migliore amico!"concluse, guardandolo sottecchi.

"Io non ti aiuto!"

"E dai!"

"No!"

"Perchè no? Non essere crudele e cucuzzaro!"

"Cucu...vabbè, lasciamo perdere! Comunque no, perchè non saprei cosa fare.

Devo usare aggeggi eleffritonici o no?"

"No, solo la magia. Ti insegno io gli incantesimi per registrare e per fare apparire le varie musiche. 

Ma ti prego, aiutami."

"Keira..."

"Ti prego!"

Keira fece gli occhioni dolci.

"Non farmi quegli occhioni! E' un colpo basso e lo sai!"

"No se mi aiuta ad ottenere quello che voglio da te!"

"Fai così ogni volta che qualcuno ti dice di no?"

"Sì, è una tecnica molto usata da noi ragazze! Ti prego! Farò quello che vuoi in cambio!

Qualsiasi cosa!"

"D'accordo! Poi troverò il modo di farmi ripagare!"

"Sì, da questa fatica immane, eh?"disse, sarcastica.

"Ovvio, no?"

"Andiamo, no?"

"Dove?"

"A comporre la canzone?"

"Ora?"

"E' venerdi, domani non abbiamo lezione, quando vorresti andarci?"

"Domani mattina!"

"Alle 7."

"Di sera va benissimo."

"No! La mattina!"

"Allora, andiamo ora!"

Improvvisamente ispirato, Sirius scattò in piedi.

Keira rise.

"Sei subdola, comunque. Hai previsto la mia reazione a svegliarmi presto."

"Sei come tutti i ragazzi che conosco. Nessuna eccezione!"

"Sì che c'è!"

"E sarebbe?"

"Che io sono più bello dei ragazzi che conosco."

Erano vicinissimi e lui la sovrastava.

Keira a stento gli arrivava al collo, era più bassa di tutta la testa.

Provò una bellissima sensazione nell'averlo così vicino.

"Sì che sei più bello di tutti i ragazzi che ho incontrato."si ritrovò a pensare, senza neanche sapere come.

Rimasero in silenzio, l'uno di fronte all'altro, una strana espressione sul volto.

 In Keira c’erano un miscuglio di sensazioni.

Stava bene vicino a lui, ma non come ad un normale amico.

Era come se fosse innamorata di lui.

Alzò gli occhi ed incrociò i suoi.

Il suo stomaco fece una capriola e lei provò la sensazione di correre via, ma nel contempo non riusciva o non voleva riuscirci.

Il suo cuore era ormai sotto controllo, battendo furiosamente.

Sembrava volerle uscire dal corpo!

Sirius non era in migliori condizioni.

Provava la stessa sensazione che aveva sentito quando era fidanzato con Jane.

Ma non era Jane l’oggetto di quella bellissima sensazione, ma Keira, la ragazza svizzera che conosceva da due mesi.

Due mesi di risate e scherzi, fatti e subiti l’uno dall’altra.

Erano migliori amici, ora.

Non poteva essere innamorato di lei!

Non…o sì?

Ci si può innamorare di una persona, pur continuando a soffrire per un’altra?

Era razionale?

Ma si sa, l’amore non è mai razionale.

Non vede nulla e nessuno e segue solo il suo corso nel bene e nel male.

Erano sempre più vicini, potevano sentire il respiro dell’altro.

Erano soli.

La Sala era quasi vuota.

Sirius ignorò la ragione che gli diceva di stare attento, che avrebbe sofferto ancora, che era troppo presto e si chinò su di lei.

Quasi contemporaneamente, anche Keira aveva vinto la paura di una delusione e si era alzata sulla punta dei piedi.

Si incontrarono a metà strada.

Si baciarono con passione e foga.

Sirius le mise una mano dietro la nuca, sorreggendola, mentre si avvicinava ancora di più.

“Sirius! Keira! Cosa…?”

La voce di James li fece sobbalzare e si allontanarono velocemente l’uno dall’altra.

Erano violacei, mentre James, Lily e Remus li guardavano con tanto d’occhi.

“Noi…ecco…”

Sirius balbettò, lanciando un’occhiata a Keira.

“Devo andare. Scusate!”disse e corse via.

 “Keira…”sussurrò Sirius.

“Vado da lei.”

Anche Lily sparì.

“Cosa avete fatto?”

James si mise le mani sui fianchi e guardò il suo migliore amico, interrogativo.

Sirius si passò una mano tra i capelli e disse loro della proposta della canzone.

“E dopo vi siete baciati?”

“Sì.”

“Ed ora?”chiese Remus.

Sirius crollò su una poltrona, accanto al fuoco e lo fissò.

“Non lo so, Rem. Non lo so proprio.”

“Hai paura?”

“Di cosa? Di essere ferito? Tu non l’avresti?”chiese brusco, per poi scusarsi dopo.

“Sono confuso…”

James si sedette accanto a lui e gli passò un braccio attorno alle spalle, abbracciandolo.

“Jane mi ha lasciato, se n’è andata a Gerlos. È venuta Keira ed è diventata subito nostra amica, come se ci conoscessimo da sempre.

È diventata la mia migliore amica ed in questi mesi abbiamo sempre fatto tutto insieme.

Ci siamo scambiate idee per gli scherzi, fatto battute…tutto.

Ed ora…ci siamo baciati!”

“Ti piace?”

“E’ carina. Ma non avevo mai pensato a lei in quel modo!”

“Tutti i ragazzi della scuola non fidanzati hanno pensato a lei in quel modo!”esclamò James, stupito.

“Stavo male. Sto male per via di Jane. Mi manca. E lo sai.”

“Ma hai baciato Keira. Perché?”

“Se ti rispondo che mi andava, che mi dici?”

“Che sei un coglione e che non ti credo!”

“Ho sentito quello che sentivo per Jane. Acuito, però.”

“Cosa?”

“Quel…come te lo spiego…quella sensazione di leggerezza che si prova quando sei a bordo della scopa. Quella vertigine, quel buco nello stomaco…”

“Capito.”

“E qual è la diagnosi, dr Potter?”

“Che…attimo di suspense…”

Remus e Sirius alzarono gli occhi al cielo.

“Che sei innamorato di Keira!”

“Non può essere!”

“Non l’avresti baciata. Se era così per fare l’avresti fatto subito, prima che diventaste così amici. Avresti fatto il play-boy come con le altre!”

“Lei non è una puttana!”

“Prima non lo sapevi. Lo hai capito conoscendola!”

Sirius annuì.

“Soffri per Jane, ma stai imparando a dimenticarla.

L’amavi alla follia, è vero. Ma ora è finita e devi metterci una pietra sopra.

E chi ti dice che Keira non sia la ragazza che possa aiutarti a superare questo momento?

E poi sono passati due mesi! Chi ti dice che lei non stia con qualcun altro, ora?”

 

“Mike? Ciao, dobbiamo parlare!”

Jane si presentò davanti al dormitorio dei ragazzi, con l’aria determinata.

Doveva chiarire la faccenda.

Dopo il bacio che si erano dati, erano diventati più che amici.

Pur sentendo la mancanza di Sirius, aveva imparato a non pensarci.

Ogni volta che il suo viso faceva capolino nei suoi sogni e nei suoi giorni, lei si sforzava di pensare a qualcos’altro.

Doveva farlo. Altrimenti suo fratello sarebbe finito nei guai.

Sperava solo che i suoi nonni non sapessero anche di Mike.

Perché non era più di una semplice amicizia.

Non da quell’ultima volta.

“Mike! Andiamo, apri questa dannata porta!”

Erano passati quasi due mesi da quando era arrivata a Gerlos ed un paio di settimane dal bacio e da quel giorno.

Ci ripensò.

Era un sabato come tanti e la scuola aveva organizzato una festicciola.

Così per una sfilata di moda che si sarebbe svolta all’interno dell’istituto.

C’erano molti ospiti importanti e tutti si erano abbigliati al meglio ed avevano portato le loro creazioni per mostrarle.

Jane era abbigliata con un bell’abito azzurro, comprato apposta per l’occasione e girava per la sala ballando con le sue nuove amiche.

Poi Mike l’aveva invitata a ballare.

Avevano bevuto e avevano mangiato moltissimo.

E si era fatta convincere a uscire fuori ed a camminare.

Forse per l’alcool bevuto o il bel tempo o chissà cosa, si erano baciati e molto, vincendo i moti di repulsione che li tenevano lontani per paura di una delusione o di qualcos’altro non ben identificato.

E da bacio nasce bacio…ed erano finiti a letto insieme.

Si erano risvegliati la mattina dopo più intontiti che mai.

E non avevano fatto parola di ciò che era successo, non avendo il coraggio di ritornare sull’argomento.

Solo lui era più dolce con lei: l’abbracciava di tanto in tanto, le dava baci sul collo, come se stessero insieme e lei lo lasciava fare.

Perché?

Jane non sapeva cosa pensare.

Aveva vaghi ricordi di quella notte passata insieme.

Vaghi, ma belli.

Era stata benissimo con lui.

Una bella sensazione che non provava da tempo.

Ma inconsapevolmente si stava ponendo la stessa domanda che Sirius si era posto prima di baciare Keira:

Ci si può innamorare di una persona, pur continuando a soffrire per un’altra?

Era razionale?

E non sapeva che rispondere.

Dopo altri richiami, Mike uscì dal dormitorio, ancora assonnato dato che erano le otto di mattina del sabato.

“Ehi! Ciao, boccolosa!”

“Possiamo parlare?”disse, prendendo il coraggio a due mani e ritornando sull’argomento.

“Ok. Mi vesto in un lampo e vengo con te in parco. Aspettami lì.

Jane obbedì e dopo soli 5 minuti stavano passeggiando insieme.

“Voglio chiarire quello che è successo, Mike.”

“Parli del fatto che abbiamo passato la notte insieme?”

Lei annuì.

“Eravamo ubriachi!”

Quelle parole le fecero male.

Non era stato nulla per lui? Non era innamorato di lei?

Ma perché stava male a pensarci?
”Si sa che l’alcool ci fa abbandonare i nostri freni inibitori.”

“Sì, lo so.”

“E che ci fa fare cose che da sobri non avremmo mai avuto il coraggio di fare.”

Si fermò e Jane seguì il suo esempio, stupita da quelle parole.

“Volevi fare l’amore con me?”

“Dal primo momento che ti ho vista. Volevo baciarti, stare con te, amarti e renderti felice.

Ma non potevo. Soffrivi. Non volevo farti del male. Non volevo confonderti le idee.”

“Ed ora? Secondo te non sono confuse ora?”

“No, affatto. Sono chiare.”

“Per te, forse! Stavo con Sirius, lo amavo, sono stata costretta a lasciarlo!”

Mike sapeva del ricatto.

“Ed ora ci siamo baciati ed abbiamo fatto l’amore insieme. È tutto chiaro? Per me non lo è!”

“Chi ami?”

“Cosa?”

Jane stava urlando nel mezzo del parco vuoto, fronteggiando Mike.

“Chi ami?”

“Come faccio a saperlo?”

“Hai detto che amavi Sirius. Se fosse vero, avresti trovato il modo per aggirare il ricatto, per stare con lui. Ma non ne hai avuta la forza. Perché non ne valeva la pena!”

Lei avanzò, alzando il braccio, pronta a tirargli un ceffone.

Non ne valeva la pena?

“Non lo sai!”

“Se si ama una persona si fa di tutto per stare con lei, abbattendo tutti i muri che ci vengono messi di fronte, affrontando le nostre difficoltà, sconfiggendo le nostre paure.

L’amore è una forza potentissima, che ci fa nascere e crescere e che ci da la forza per rialzarci quando siamo a terra.

Che ci dice di non mollare mai, anche quando sembra che non ci sia nulla da fare.

È la forza che governa il mondo, che ci fa soffrire, ma che permette di trarre dalle lacrime la forza per andare avanti e lottare.

Tu non lo amavi. Non era quell’amore di cui sto parlando.

Era una cotta, una forte cotta che hai scambiato per amore.

Non state più insieme, ma non puoi permettere al suo ricordo, al ricordo degli attimi passati insieme, di impedirti di andare avanti.

I tuoi nonni ti hanno ricattato. Non approvavano la vostra relazione.

Troveremo il modo di salvare tuo fratello. Ma non ami Sirius. Non lo hai mai amato, solo creduto di amare.”

Lei abbassò la mano ed annuì.

Aveva ragione.

Se lo avesse amato, avrebbe lottato per averlo.

Ma non era stato così.

Stava male per lui, per il suo ricordo.

Ma non l’amava.

“Ed ora? Che devo fare?”

“Non posso dirtelo io. Devi saperlo tu.”

“Come?”

“Scava dentro di te e scoprirlo. Cosa ti comanda il cuore, non la ragione. Non le emozioni che ti legavano a lui. Pensa a quelle nuove.”

“E ci sei anche tu in questa nuova vita che mi devo creare?”

“Solo se lo vorrai.”

“L’ho amato non per amore vero. Mi mancherà, penserò a lui. Ma non credo che se sistemeremo questa faccenda dei miei nonni, cambieranno le cose tra loro.”

“Lo spero. Altrimenti ti rapisco e ti riporto qui a Gerlos da me.”

“Non me ne andrò.”

Si avvicinò.

“Sicura?”

Lei lo baciò, portata da una forza alla quale era impossibile dire di no.

La forza dell’Amore.

Quella che permette al mondo di girare.

Non bisogna soffocare l’amore, quello vero.

Sirius era stato un capitolo, un bellissimo capitolo. Una cotta intensa, ma non l’Amore con la A maiuscola.

Forse Mike lo era.

Ma mentre lui la stringeva a sé e ricambiava il bacio, si rese conto che saperlo ora non era vitale.

C’era tempo.

Dovevano risolvere la faccenda dei suoi nonni.

Dovevano salvare suo fratello.

Ma insieme stavolta.

Lo amava ed ora ne era sicura.

 

 

 

 

 

Ciaoooooooooooooooooo!!!

Ecco a voi questo chappy appena finito e subito postato!!!

Qui si risolvono tutti i dubbi: quello che era sembrato amore, era una cotta e Sirius e Keira…

Beh….anche loro avranno il loro da fare per districare il groviglio di sentimenti che provano!!!!

In bocca al lupo, ragazzi miei!!!!

Grazie a:

SakiJune: grazie del commento!!! Dimmi che ne pensi di questo chappy!!!

Jayne: eccoti accontenta con Keira e Jane!!! Ci sono non poche novità in questo capitolo!!!! Dimmi la tua, mi raccomando!!!

Non vedo l’ora di leggere le tue storie, postale prestissimo!!!!

Germana: ecco accontentata anche te!!! Posto subito perché ho l’ispirazione e perché penso di non avere tempo durante la prossima settimana!!!!

Datemi l’in bocca al lupo per i compiti ed interrogazioni!!!

Ma non posso andare ad Hogwarts?

Lì non ci sono il latino ed il greco e la filosofia…e…vabbè tutto quello che studiamo noi poveri disgraziati esseri umani!!!!

Hihihihi

Baciotti

Lily Black 90

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Capitolo 28
*** Ho paura di rischiare, di essere ferito ancora... ***


 

 “Keira!”

Lily afferrò l’amica per un polso e la costrinse a girarsi.

L’aveva rincorsa lunghi i corridoi di Hogwarts e l’aveva raggiunta solo quando era al portone principale.

Quella ragazza era davvero molto veloce!

Lily si mise una mano sul petto, ansimando, contenta di averla raggiunta.

“E’ stato imbarazzante!!!”esclamò Keira.

“Perché vi abbiamo visti?”

Le due ragazze iniziarono a passeggiare lungo i prati di Hogwarts, popolati da ragazzi che godevano del tiepido sole.

“Non so cosa mi sia preso!”

“Te lo dico io: ti piace Sirius!”esclamò.

“No! E’ il mio migliore amico, non mi piace!”

“Ma...”

“Punto e basta!”

“Perché?”

“Perché sta male e sta soffrendo! E non voglio tirarlo su di morale per qualche mese per poi andarmene e non vederlo più! Io non sono il giocattolo di nessuno!”

Lily si fermò e la guardò.

Poi, dal suo sguardo azzurro, capì cosa le passava per la mente.

“Lui non ti ferirà.”

“Non lo sai! È un donnaiolo!”

“Con Jane è cambiat…”

“Ed ora è come prima, vero?”

Lily non potè fare a meno di annuire.

“Senti, Lily! Meglio finire ancora prima di iniziare. Non voglio relazioni. Solo uscite e divertimenti. Non sono pronta. Non ancora.”disse all’improvviso, volendo porre fine a quella discussione.

“Era uno stronzo.”

“Era come lui e non puoi sapere se Sirius farà lo stesso di Louis!”

“E se lo amassi?”

“Leviamo il se…”disse a bassa voce Keira, ma Lily la udì lo stesso e la guardò, stupita.

“Sto benissimo con lui. Prima quando eravamo così vicini, quando ci siamo baciati…ho provato una bellissima sensazione…

Come se mi fossi sollevata in aria, una sensazione che mi ha preso al cuore ed allo stomaco…

Ma non posso.”

“Louis ti ha fatto del male, ma è successo tempo fa.”

“Ho fatto con lui l’amore per la prima volta! E per lui ero solo un gioco!

Te la ricordi la scommessa, Lily? Sedurmi e lasciarmi?

Se fossi stata al posto mio, avresti aspettato prima di buttarti in una relazione seria!

Avresti paura anche tu di rischiare!”

“Keira, io lo capisco…”

“NO! Tu non lo sai, non puoi capire! Io ero innamorata di lui e si è rivelato uno stronzo!

Sono passati mesi da quando l’ho lasciato, ma ci sto male e non voglio fidarmi più completamente di nessuno!”

 “La tua è una maschera. Quando esci con i ragazzi, quando scherzi con loro e li baci…solo finzione, solo un divertimento.”

“Non sono una puttana, mi limito al bacio.”

“Non sei pronta, non vuoi rischiare. Ho capito.

Ma pensaci, Keira. Se Sirius fosse quello giusto? Se per paura di rischiare, ti lasci scappare l’occasione giusta?”

“Non lo potrò mai sapere. Ma non sono pronta.”

“Sirius non è un’idiota. Non farebbe male a nessuno.”

“Anche lui non sembrava essere stronzo… Lily non ce la faccio. Lasciamo perdere!”

“E cosa farai se lui si farà avanti? Gli dirai di Louis?”

Lei scosse la testa.

“No. Gli dirò che non ne ho voglia. Che non me la sento. Che…non lo so, ci penserò!”

“E se lui ti amasse?”

“Per un bacio? Dovrebbe amare tutte le ragazze di Hogwarts, allora!

È il mio migliore amico, gli voglio bene…”

“Lo ami…”

“Non cambia.”

“Sì, invece!”

“E’ un sentimento molto forte e tu non puoi domarlo…”

“Non è un toro e poi non sono arrivata a piangere per lui e strapparmi i capelli, quindi sto bene per ora.”

Lily alzò gli occhi al cielo.

“Questa storia finirà male. Credimi, me lo sento.”

“No, se la smetti di buttare seccia!”

Lily rise.

“Indossi la tua maschera di baldanza e sicurezza, ma sotto hai paura di essere ferita ancora.”

“Anche Sirius indossa delle maschere. Sta male per Jane, ma si mostra un play-boy…

Forse lo è.

Louis era dolcissimo e tenerissimo, ed alla fine si comportava così solo per abbindolarmi.

Sai, un’avventura estiva? Tutti noi indossiamo delle maschere.

Il più delle volte ce le creiamo. Ma alla fine non riusciamo mai a capire bene se quella che abbiamo di fronte sia la vera persona, o la sua maschera.

È questo che fa veramente paura.”

“Bisogna fidarsi e rischiare. Buttarsi e se finisce male, imparare qualcosa da quest’esperienza. Tu devi imparare ad aprirti con qualcun altro.

Aprirti del tutto e non avere paura di essere ferita.

So che hai paura. Ma se ami Sirius, se sei innamorata di lui, non far passare troppo tempo.

Segui il tuo cuore e lui ti indicherà la strada.”

“Che discorso romantico!”

“Tu mi parli di maschere!”

Keira rise.

“E’ la verità.”

“Vero. La vera verità. Hai ragione!”

Keira rise ed alzò gli occhi al cielo.

Doveva tenere a bada i sentimenti. Sentiva che se fosse stata ferita ancora si sarebbe chiusa a riccio per sempre.

Né lei né Sirius accennarono più al bacio e tutto tornò come prima.

Keira con i suoi appuntamenti e Sirius che continuava a fare il play-boy con le ragazze e che se le portava a letto una alla volta (o più se capitava) ogni sera.

Maschere, solo maschere.

Solo stupide finzioni ed invenzioni per non rivelare i sentimenti, le paure, le angosce.

Eppure quando erano con i loro migliori amici, sia Keira e Sirius mettevano via quella loro maschera che mettevano solo in presenza della società.

La mettevano via, in un cantuccio per ridere e fare battute e stare insieme con chi poteva capirli ed amarli, accettandoli per quelli che erano.

Maschere che poi venivano riprese ed indossate di nuovo a scuola, in classe….

Anche se non accennavano mai a ciò che era successo, non di rado si ritrovavano a pensare al bacio.

Pur volendo dimenticare l’accaduto, non fu facile riuscirci.

Perché non si può mettere un freno all’amore.

È come un fiume, una diga può bloccare il suo corso, farlo deviare, ma se l’acqua insiste e continua ad insistere, la sua forza riuscirà a sconfiggere qualsiasi cosa gli si metta di fronte.

Ed anche se Keira aveva deciso di non pensarci più, Sirius non sapeva più cosa fare.

Di un’unica cosa era certo: James e Remus che ammiccavano quando lui era con Keira erano davvero insopportabili!

Il mese di marzo giunse con cieli tersi e poche pioggerelline.

E si avvicinava sempre più il momento di tornare alle rispettive scuole per Jane e Keira.

Entro la fine di maggio dovevano tornare alle loro scuole.

Ed anche se mancavano ancora due mesi, alle due ragazze prendeva subito un attacco di nostalgia acuta nel pensarci.

Da quando erano arrivate, una a Gerlos e l’altra ad Hogwarts, erano cambiate così tante cose!

Jane aveva iniziato a frequentare i corsi di disegno e recitazione e si era rivelata piuttosto brava in entrambe le cose.

E poi l’incontro con Mike, il bacio, la loro prima volta da ubriachi che era stata seguita anche da altre volte da sobri…

Da quando Mike l’aveva fatta riflettere sul legame che aveva con Sirius, che era stata solo una forte cotta, ora lei e lui facevano coppia fissa.

Non c’era posto in cui non stavano insieme, più uniti che mai.

Jane era per la prima volta, sinceramente felice.

Anche se spesso c’erano ombre ad oscurarle il volto quando pensava al fratello che rischiava con i suoi nonni.

Doveva trovare il modo di agire.

Ma come?

 

“…E questo è l’incantesimo per registrare il pezzo composto.”

Keira finì di insegnare a Sirius l’ultimo incantesimo per aiutarla a comporre una canzone e si lasciò cadere su un puff azzurro.

Erano nella Stanza Delle Necessità da quasi due ore, ormai.

Ore passate a fare incantesimi e provare i vari suoni e la musica.

“Bene! Ed ora come faccio ad aiutarti a fare una canzone?”

Anche Sirius si lasciò cadere su un puff accanto a lei.

“Aspettiamo che mi venga l’ispirazione.”

Sirius guardò l’orologio.

Dopo 10 minuti la guardò.

“Niente ancora?”la prese in giro.

Lei gli fece una linguaccia.

“Scemo! Mica è una cosa semplice!”

“Ma non puoi fare una canzone idiota, come quelle che si sentono sempre alla radio?”

“No! Non sono il tipo di persona che fa canzoni del genere.

La musica è speciale per me e non voglio rovinare tutto facendo motivetti orecchiabili e testi senza senso!”

Sirius alzò le mani, come per difendersi metaforicamente dalla tempesta di parole che l’avevano investito.

“Scusa! Mica volevo dire che… lasciamo perdere, dai!”

“Scusa tu! È che sono nervosa, tutto qui. Ho paura di non riuscire a fare nulla.”

La ragazza chiuse gli occhi, sconsolata.

Senza neanche rendersene conto, Sirius rimase a guardarla pensare.

La fronte increspata da piccole rughe per la concentrazione, le labbra che si mordicchiava, come faceva sempre quando pensava intensamente, i capelli scuri che le ricadevano sul viso, alcune ciocche che le ricoprivano gli occhi azzurri…

Per un attimo, rimase incantato nel guardarla, il buco allo stomaco che s’ingrandiva ad ogni respiro che faceva.

Ormai accadeva sempre così quando stavano insieme.

Quando erano soli.

Quando erano in compagnia, con James e gli altri, era più facile non pensare ai sentimenti contrastanti che animavano il suo io.

Ma quando erano soli…sembrava che i suoi sentimenti si dessero l’appuntamento per fare una festa!!!

Non voleva essere ancora ferito, né voleva rovinare l’amicizia che lui e Keira avevano creato.

Un legame forte, intenso, d’amicizia e che forse poteva essere amore.

Ma faceva paura, come fanno paura tutte le cose nuove.

E spesso a causa di questa paura, non si agisce, non si fa nulla, si resta lì, impotenti ed immobili, come Sirius in quel preciso istante.

“A che pensi?”

La voce di Keira distolse Sirius dai suoi vagheggiamenti mentali.

“Nulla.”rispose in fretta.

“Tutto ok? A cosa stavi pensando?”incalzò lei, vedendolo con la testa fra le nuvole.

“A te.”rispose l’altro, senza neanche rendersi conto di ciò che aveva detto.

Keira lo guardò, credendo che si fosse bevuto il cervello.

“Cosa?”

Sirius deglutì a fondo, ignorando il calore corporeo salito di grado, ed annuì.

“A me? Perché?”

“Perché mi piaci. Ed anche molto, a dir la verità. Sei davvero molto carina.”

“E tu sei uno schianto di ragazzo!”pensò Keira per tutta risposta.

Ma non lo disse, non avrebbe mai avuto il coraggio di farlo.

Non ora, almeno.

“Grazie. Anche tu non sei affatto male.”

“Sai cosa intendo. Non era un commento oggettivo. Mi piaci sul serio.”

Non seppe cosa lo spinse a dirlo, ancora.

Aveva paura, ma non ce la faceva a restare con le mani in mano.

Voleva sapere cosa pensava lei.

Keira arrossì, chinando lo sguardo.

Un atto di timidezza che non era da lei, così esuberante e sicura di sé.

Solo apparenze.

“Grazie, Sirius.”

“Ci hai mai pensato?”

Il bacio.

Keira sussultò nel ricordarlo.

Non erano ritornati prima sull’argomento.

Perché ora?

Perché e basta?

Non voleva pensarci, non sapeva cosa dire o fare.

Respirò a fondo ed annuì.

“E…?”

“Cosa?”

“Che hai pensato? Ti è piaciuto?”

“Sì, mi è piaciuto.”

“Cosa hai pensato?”incalzò, nuovamente.

“Che sei un bellissimo ragazzo e che penso di essere, anzi sono, innamorata di te?”pensò, ma non disse neanche questo.

Ringraziò il cielo che Sirius non fosse un Legilimens.

“Che non voglio un ragazzo e che voglio solo divertirmi. Quindi è stato bello, ma non importa. Lasciamo perdere.”disse.

Oddio.

Cosa aveva detto?

Non lo pensava! Ma non voleva un altro Louis.

Non di nuovo.

Sirius annuì. Pur avendo sentito un pugno allo stomaco alle sue parole, non aveva battuto ciglio.

Mentì.

“Anche io penso la stessa cosa. Anche se penso che tu sia fin troppo carina per essere sprecata!”disse, prendendola in giro.

“Lo so, Sirius! Ma mi sa che dovrai fare a meno di me nella tua collezione di donne!”

“E tu di me nella tua di uomini!”

Lei rise, alzandosi.

“Andiamo. O ci danno per dispersi ed avvertono le autorità!”

“Macchè! Per noi due?”

“Ovvio! Io sono una cantante di fama internazionale, mio caro!”

Lui rise, mentre teneva la porta aperta per farla uscire dalla Stanza Delle Necessità.

“E tu? Come ti vedi da adulto?”

“Sono adulto!”

“Dopo Hogwarts.”

“Boh! Faro il mantenuto! Con tutti i soldi che ho!”

Stavolta toccò a Keira ridere.

“No, dai! Scherzo! L’Auror! Farò l’Auror!”

Lei era colpita.

“Ti ci vedo a combattere contro le forze oscure!”

“Sì, con mantello e mascherina come un supereroe babbano, eh?”

“Sì!”

Sirius rise.

“Sei pazza, lo sai?”

“Sì, ne sono consapevole!”

Risata, cristallina da parte di Keira.

Quella risata che fece rabbrividire Sirius, ma alla quale decise di non farci più caso.

Doveva ignorare ciò che sentiva. Era la cosa migliore da fare.

Per entrambi.


ciao a tutti, ragazzi del sito!!!
Eccovi un nuovo chappy della mia storia...so che i fan della coppia Sirius/Keira
mi uccideranno, ma vi prometto che tutto si sistemerà tra loro, anche se non subito!!!!

Ed ora i ringraziamenti:
SakiJune: ti prego non mi picchiare, quando leggerai questo capitolo!!! ho dovuto farli
allontanare...lei ha avuto una brutta esperienza con il suo precendente ragazzo
ed ha paura di essere ferita e Sirius non vuole buttarsi in una relazione così presto...
Ma tranquilla, che si daranno una mossa!!!! dimmi che ne pensi del chappy!!!
Jayne: grazie del commento, tesoro mio, great sister!!!! appena posso trovo il modo
per andare ad Hogwarts e ti chiamo, ok? cucuzzaro è un termine che mi ha suggerito
una mia amica, significa venditore di cucuzze, di zucche...insomma una persona
di basso ceto...inteso in questo caso come uno cattivo poichè Sirius non la voleva aiutare
all'inizio!!! attendo tuoi commenti!!!! un bacione, mia dolze
rosy823: grazie per i complimenti...anche io spero che tutto si risolva per il meglio, anche
perchè si sono allontanati un pò...
germana: prometto che inserirò James e Lily nel prossimo capitolo!!! il problema è che ora
sono piuttosto concentrata sull'altra coppia, ma ti prometto che parlerò prestissimo anche di loro!!!
continua a seguirmi!!!
Cherie Lily: ovvio che ti perdono, tesoro mio!!!! mi spiace della tua punizione e dello studio, ma
è un periodo in cui tutti noi siamo pieni di cose da fare...ma quando viene GIUGNO?????????
voglio il sole, il mare e gli scogliiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
ma non c'è un incantesimo per accellerare il tempo? se uno di voi ce l'ha,  scrivetelo, rendetelo
pubblico!!!
ora vi saluto, tesori miei
grazie di seguirmi e di commentare
vi voglio un mondo di bene
Vostra
Lily Black 90


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Capitolo 29
*** perdite ed affetti ***


“Ciao! Sirius!”

Carine Dowlon saltò al collo di Sirius, quando, alcuni giorni dopo, il ragazzo entrò nella Sala Grande.

E con tutti gli occhi puntati addosso, lei lo baciò con fervore sulle labbra.

Sirius rispose al bacio svogliatamente, staccandosela di dosso subito dopo.

Era ormai una settimana che loro due uscivano insieme e tra baci e sesso, Carine pensava che stessero definitivamente insieme.

Cosa che Sirius non mancava di smentire ogni volta.

“Ciao, Carine! Quante volte devo dirti che non devi saltarmi al collo così?”

Era una bella ragazza, una di quelle che piacciono solo se si amano le puttane.

Capelli biondi e corti, occhi scuri e un prosperoso seno.

Ma, effettivamente, Carine aveva tutto prosperoso.

Seno e sedere ed anche le labbra sembravano due canotti.

Uno spettacolo un po’ raccapricciante a vedersi.

Ma perfetto se si era il tipo da notti e via, come Sirius era tornato ad essere.

“Che facciamo oggi, Siriuccio?”

Keira a pochi passi da loro, ridacchiò, il viso affondato nella scodella della colazione.

Anche Lily e James dovettero trattenere le risate.

“Che hai da ridere, tu?”

Carine fulminò Keira con lo sguardo.

La ragazza svizzera rispose all’occhiata.

“Nulla! Solo tu che ti rendi ridicola davanti a tutta la scuola.

È uno spettacolo davvero da non perdersi!”

“Ridicola? Io?”

“No, mia sorella! Sembri una bambola gonfiabile, così tutta rifatta da capo a piedi.”

Keira stava ribollendo di rabbia.

Quando quella sottospecie di Barbie aveva baciato Sirius, lei aveva quasi rotto la scodella che teneva in mano.

Tenere a bada le emozioni, eh?

Meno male…

“Razza di…”

Carine si slanciò verso Keira, ma venne bloccata da Sirius.

Keira non aveva battuto ciglio alla tentata aggressione.

“Ora basta! Smettetela tutte e due!”disse Sirius.

Risospinse Carine indietro, allontanandola dall’amica.

“La difendi, eh? Non è che per caso sei cotto di lei?”

“E’ una mia amica. E non ti azzardare a farle del male!”

Carine gli lanciò uno sguardo di fuoco e se ne andò, sculettando, con ancora gli occhi di mezza scuola addosso.

“Grazie.”disse Keira.“Ma potevo farcela da sola!”

“Sì e ti saresti ritrovata senza occhi. Con le unghie che si ritrova te li avrebbe cavati!”fece James, mentre Lily, accanto a lui, annuiva.

“Non attaccare briga. Non ti conviene con lei e il suo gruppo di Barbie.

Se ti fanno del male…”

“So difendermi da un gruppo di snob rifatte, ma grazie per l’interessamento.”

Tutti alzarono gli occhi al cielo.

“Sirius, devi dirle che non state insieme. Non puoi farti ridicolizzare così ogni volta che c’è lei.”disse Lizzie, saggiamente, accoccolata al suo Remus.

“E come?”

Sirius sospirò forte.

“Non so come fare. Dirglielo non funziona. È ottusa.”

“Keira, comunque io starei attenta se fossi in te.”disse Remus e tutti lo guardarono.

“Perché dovrei stare attenta?”

“Perché Carine è una povera imbecille, è vero, ma dato che Sirius ti ha difesa, forse ti potrebbe vedere come un ostacolo tra loro.”

“Ostacolo?”

Lily annuì.

“Remus ha ragione. Devi stare attentissima.”

“Già! D’ora in poi dovrò girare con una guardia del corpo ed una pistola infilata nella cintura!”rise lei, mangiucchiando un toast.

Sirius e James si guardarono, stupiti.

“Una pistola? E cos’è?”

“Lasciate perdere. Un aggeggio babbano!”spiegò Lily.

Sirius e James si lanciarono un’ennesima occhiata, prima di concentrarsi di nuovo sulla colazione.

Le lezioni procedettero senza alcuna novità.

Lily e Keira si sedettero agli ultimi banchi in tutte le lezioni, ridendo e scherzando.

“Insomma! Potter, Sanderson, Black, Evans, Lupin e Minus! Volete fare silenzio?

Cosa sono tut…”

Ma la McGranitt s’interruppe al bussare alla porta.

“Avanti!”disse, con voce austera.

Albus Silente entrò nella classe attirando gli sguardi di tutti su di sé.

“Albus…Cos’è successo?”

“Posso avere la signorina Sanderson per un attimo, Minerva?”

Aveva una voce calma e pacata, come al solito, ma sembrava fosse successo qualcosa di grave.

James cercò lo sguardo del padre, che, però, sembrò non concederglielo.

Keira si alzò e seguì il preside, fuori dell’aula.

“La ringrazio, professore! Per quanto stimi ed adori la professoressa McGranitt, non avevo la benchè minima voglia di stare attenta!”disse, sfacciata come al solito.

Gli angoli della bocca di Silente si incurvarono appena, in un sorriso tirato.

Rimasero in silenzio per tutto il tragitto fino allo studio.

Keira avvertiva quel silenzio con un senso d’angoscia.

Era successo qualcosa di brutto, se lo sentiva.

Entrarono nello studio, accolti dal fruscio delle penne di Fanny che si precipitò, volando, verso il preside per poi lanciare uno sguardo ambrato alla ragazza con lui.

“Siediti, Keira.”

La ragazza obbedì.

Albus Silente sedette alla poltrona ed unendo le punta delle dita, prese fiato e disse:
”Non sai quanto sia difficile per me dirti ciò che devo.

È una situazione…complicata!”

“Andiamo, signore! Via il dente, via il dolore!”disse lei, allegramente, anche se era turbata dall’atteggiamento del preside.

I loro occhi azzurri s’incontrarono, creando un contatto.

“Tuo padre Jasper è morto ieri mattina.”

A Keira sembrò che il mondo gli fosse crollato addosso.

Sentì che tutt’intorno gli girava; si alzò dalla sedia, ma un violento capogiro la costrinse a restate dov’era.

La voce del preside le giungeva lontanissima.

Ebbe un altro capogiro e stavolta si ritrovò accasciata sul pavimento dello studio.

“KEIRA!”

Silente corse da lei, cercando di svegliarla, ma la ragazza non diede segni di ripresa.

 

Quando si svegliò, Keira si accorse di essere adagiata su un letto d’infermeria.

La testa le rintronava fortissimo ed aveva un violento senso di nausea.

Tentò di parlare, ma dalla sua bocca non uscì alcun suono.

Poi improvvisamente ricordò come era finita lì.

Era svenuta nell’ufficio del preside.

Albus Silente era venuto in classe e l’aveva convocata nel suo ufficio per dirle che…

Suo padre Jasper era morto.

Il dolore arrivò più forte che mai, mozzandole il respiro e facendola annaspare come un naufrago che lotta per liberarsi dalle acque.

E con il dolore arrivarono anche le lacrime.

Calde lacrime che le inzupparono le guance, colando sul viso e bagnando il cuscino sul quale era poggiata.

Singhiozzi. Sempre più forti.

“Keira?”

Era la voce di Silente.

Lei non rispose. Non voleva parlare con lui. Non voleva parlare con nessuno.

Voleva starsene da sola con il suo dolore, da sola a crogiolarsi.

A ricordare suo padre Jasper, il legame che li univa, fatto di affetto e complicità.

“Quando avrai voglia di parlare sai dove trovarmi. E ti darò tutte le spiegazioni che vuoi.”

“Co…come…è…?”

“E’ stato un infarto. È successo improvvisamente, Keira. Non lo si poteva prevedere.

Da anni tuo padre soffriva di cuore.”

Keira affondò il viso nel cuscino, continuando a piangere.

Silente fece per posarle una mano sulla spalla, ma a metà del gesto cambiò idea.

Se ne andò, lanciando un ultimo sguardo alla figura accasciata sul letto.

Keira continuò a piangere a lungo, ricordando i bei momenti con suo padre.

Sua madre Johanna era una strega che li aveva abbandonati quando lei aveva tre anni, seguendo un cantante sfigato in Danimarca.

Di lei non avevano saputo più nulla e ciò che Keira sapeva era solo merito del padre che rispondeva sempre pazientemente alle sue domande, pur soffrendo nel ricordarlo.

Jasper Sanderson era un babbano, giornalista famoso in Svizzera, trasferitasi lì dall’America dov’era originaria la sua famiglia.

Avevano sempre condotto una vita felice e spensierata.

Lui aveva un bel rapporto con la magia ed era sempre stato vicino alla figlia.

Keira e suo padre Jasper avevano un rapporto splendido; a causa della fuga di Johanna, avevano imparato a contare sempre l’uno sull’altra, in un legame fatto di sorrisi e complicità.

Ed ora quel legame si era rotto, frantumato in mille pezzi.

Suo padre da anni soffriva di cuore…da anni prendeva medicine…ma Keira non avrebbe mai immaginato che…

Keira rimase in uno stato catatonico per due giorni, chiudendosi in infermeria e rifiutandosi di vedere i suoi amici che, aspettando fuori della porta, erano sempre più preoccupati.

James era riuscito a farsi dire dal padre ciò che era successo e lo aveva comunicato solo ed esclusivamente ai Malandrini ed a Lily.

Keira stava già abbastanza male senza che la cosa venisse pubblicizzata.

Comunque erano molti che sentivano la sua mancanza, le sue risate e la sua allegria.

Soprattutto i suoi numerosi ammiratori.

“Ed ecco i Re Magi!”

Quando finalmente Sirius, James, Lily, Remus e Lizzie (Peter era in punizione per non aver fatto tutti i compiti di Trasfigurazione, anzi non copiato tutti!) poterono entrare in infermeria con il consenso informato di Keira, arrivarono stracolmi di doni da parte loro e di tutti gli ammiratori segreti e non.

Keira li ricevette seduta sul letto, il viso stravolto, ma un sorriso tenue sul volto.

Era molto dimagrita in quei due giorni ed era pallidissima.

Lily le corse incontro mollando i vari pacchettini a James che per poco non lasciò cadere tutto per terra!

“Oh, tesoro mio! Non sai quanto mi dispiace!”

La strinse a sé, abbracciandola ed appoggiando la testa sulla sua spalla.

Keira annuì, piano, tentando di trattenere le lacrime, invano.

Come ogni volta che ci pensava, quelle si presentavano, invitate o no e facevano la parte del leone sul suo viso.

Anche James, Remus, Sirius e Lizzie si unirono all’abbraccio.

“Noi siamo qui, se vuoi. Sempre qui per te, in qualunque ora.”disse Lizzie.

“24 ore su 24!”confermò Sirius.

Keira abbozzò un sorriso tra le lacrime.

“Grazie, ragazzi! Grazie per sostenermi e stare con me quando ne ho bisogno.

Siete degli amici fantastici.”

“Se hai voglia di parlare, siamo qui e lo sai.”

“Lo so. Ma non ho voluto parlarne con Silente, quindi penso che per ora sia meglio di no.”

“Come vuoi!”disse Remus, accarezzandole i capelli.

I Malandrini, Lily e Lizzie rimasero lì tutto il pomeriggio, raccontandole delle novità a scuola, dandole i compiti e ridendo delle battute di Sirius e James e mangiando i dolci arrivati come doni.

Erano per lo più dolci, poi fiori e libri.

“Noi andiamo, Keira. Riposati!”

Se ne andarono tutti, tranne Sirius.

Keira lo guardò, sorridendo.

Grazie a loro aveva convissuto con il dolore, aveva fatto i conti con lui ed anche se stava ancora malissimo per la perdita, sapeva che c’erano persone che l’amavano e che erano vicine a lei e questo bastava ad attenuarlo un po’.

“Resti qui? Dormi nel letto affianco al mio?”

“Anche nel tuo, se ti va!”la prese in giro lui e lei rise.

“Ma non stai con Carine?”

“L’ho lasciata!”esclamò lui per poi guardare verso lo studio di Madama Chips.

Ma fortunatamente lei non li aveva sentiti.

“E tu ora me lo dici? Doveva essere la prima cosa!”

“Stavi male! Ed io ti parlavo di Carine? Che uomo sono?”

“Uno come tutti!”

“Io sono diverso. Sei la mia migliore amica e non ti voglio fare soffrire. Non lo farei mai.”

Keira annuì.

Era il suo migliore amico.

Ma cosa avrebbe dato per farlo diventare il suo…

NO! Non voleva cadere ancora nella trappola.

Non voleva rimanere delusa e ferita ancora una volta.

Non riusciva a fidarsi, a lasciarsi andare come Lily le aveva consigliato.

Sirius si sedette sul bordo del letto di Keira e le mise un braccio attorno alle spalle, stringendola al petto.

Keira sentì il proprio cuore batterle all’impazzata, quasi a volerle uscire dal petto.

E tenendo la testa appoggiata al petto di Sirius, sentì quello dell’amico fare la medesima cosa.

Perché?

Ma in fondo cosa importava?

Era così bello stare con lui, abbracciata e stretta a lui, come se Sirius volesse proteggerla da tutti i mali e le sofferenze della vita.

Quell’abbraccio aveva creato una sorta di bolla di sapone attorno a loro.

Una bolla pura e semplice, che tentavano di difendere.

“Io ci sono. Sempre.”

La baciò sulla fronte e Keira rabbrividì, scossa da brividi di piacere.

“Non mi lasciare. Non te ne andare. Non fare lo stronzo come tutti gli altri.”

Sirius rimase colpito da quelle parole, pronunciate con una sofferenza nascosta.

“Io non ti ferirò, non lo farò mai.

Né ti lascerò. Sarei un pazzo anche solo a pensarci.”

Keira annuì.

“Te lo giuro su ciò che ho di più caro al mondo.”

“Cosa?”

“Non te lo posso dire. Ma sei al sicuro. In tutti i sensi.”

Keira alzò lo sguardo su di lui.

Illuminati dalla luce fioca del lume sul comodino, i suoi occhi argentati sembravano brillare.

I capelli neri gli ricadevano sugli occhi, ma lui non vi prestava attenzione.

Era concentrato su Keira, sul loro abbraccio.

Rimasero così, stretti l’uno all’altra tutta la notte.

Sirius rimase con lei anche quando Keira gli si addormentò tra le braccia.

Era adorabile.

Sembrava una bambola di porcellana.

I capelli scuri striati di biondo le ricadevano morbidi sulle spalle ed il suo petto si abbassava e riabbassava quando respirava.

Sentiva il suo respiro su di lui e vide le sue labbra rosate socchiuse.

Provò un’irresistibile voglia di baciarla.

Non aveva fatto altro che pensare a lei da quel bacio.

Non più a lei come amica, ma come qualcosa di più.

Quando si erano baciati…aveva provato una sensazione bellissima.

Una sensazione che non provava più da tempo.

Come quella che provava quando stava con Jane.

Anzi, no.

Perfino più forte.

E da lì era nata la voglia di stringersela a sé, abbracciarla, baciarla, coccolarla, farla sentire al sicuro tra le sue forti braccia.

L’amava, ma non voleva buttarsi a capofitto in una storia, dato che dall’ultima era uscito così malconcio.

Eppure, stringerla al petto quella notte, bastava.

Non voleva una notte insieme a lei.

Gli bastava solo starle vicino, consolarla e tirarle su il morale.

Keira stava soffrendo moltissimo. E lui non voleva costringerla ad una scelta, se non era certo neanche lui.

Gli bastava solo abbracciarla, sentire il suo respiro su di lui e sperare che quell’abbraccio servisse a tenere lontane le sofferenze, il dolore.

 

Ciao a tutti!!!

Eccomi al termine di un altro capitolo!!! Spero che vi piaccia anche se Keira ha subito una grave perdita. Ora sappiamo più di lei e della sua vita e del rapporto che aveva con il padre…

Fatemi sapere che ne pensate!!!!

Un grazie a:

SakiJune: grazieee!!!! Tesoro mio, sono stata contentissima nel leggere la tua recensione…è tutti quei complimenti, poi!!! Sono davvero lusingata, ma penso che esageri: sto facendo solo del mio meglio con Keira, mettendoci molto anche di me… dimmi che ne pensi del mio nuovo capitolo!!!! TVTTTTTTTTTTTTB

Jayne: ecco le tue risposte:

-Keira e Mike sono molto amici, ma non si scambiano lettere, troppo impegnati con le loro vite, lui con Jane e lei con Sirius & co…quindi Jane non sa di Keira e viceversa. Lo sapranno solo in seguito!!!

- i mannari di Keira non si vedranno. Non sono personaggi importanti (sarà che odio tutti i mannari tranne Remus, a causa di Jacob…ma lasciamo perdere!!!!)

Grazie del commento e fammi sapere che ne pensi di questo chappy!!! Un bacione ed un abbraccio fortissimo TADBXS

Ashley Snape: Grazie!!! Tvtb

Un bacione ed un abbraccio forte forte a tutti coloro che leggeranno e commenteranno la mia storia.

Chi la mette nei preferiti…beh…avrà la mia immensa gratitudine per sempre!!!!

Lily Black 90

 

 

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Capitolo 30
*** ti amo ti amo ti amo...forever Keira e Sirius ***


Cara principessa dolce,

è il tuo papà che ti scrive. Probabilmente quando leggerai questa lettera io non ci sarò più.

È da un po’ di tempo che sto male con il cuore.

Sono anni che ne soffro e in questi tempi è peggiorato.

Quindi accetto il mio destino, so di dovermene andare.

So che in questo momento sarai ad Hogwarts per il tuo scambio culturale con la tua amica Lily e che probabilmente starai versando lacrime calde su questo foglio.

T’immagino china a leggere le mie ultime parole, pensando a me ed ai nostri bei momenti.

Sappi che ti sono vicino.

Immaginami accanto a te.

Immaginami che ti scosto i capelli dagli occhi azzurri e ti guardo in viso, sussurrandoti che andrà tutto bene, che io ci sarò sempre.

Che questa vita è solo di passaggio, di dolore, sofferenza, ma anche d’amore e felicità.

Una vita che finisce.

A tutti finisce, nessuno è immortale.

È il destino di tutti gli uomini: nascere, crescere e morire.

Ma io sarò con te, il mio spirito sarà con te, in te.

Vivi, mia dolce.

Fallo per me e qualcosa di me continuerà ad andare avanti grazie a te.

Vivrò grazie ai tuoi respiri.

Ti voglio bene, Keira Allison.

Sappi che, anche se dopo la mia morte nulla sembrerà avere senso, devi cogliere il bello da ogni cosa.

Vivi e ama.

Non avere paura di rischiare.

So che stai male per via di quell’idiota di Louis.

So che ti sei chiusa all’amore.

Anche io ho sofferto per tua madre, ma non ho mai rinunciato all’amore.

È impossibile, non è razionale.

Se vuoi qualcosa, vai e prenditela.

Lotta con le unghie e con i denti per averla.

E non piangermi troppo. Le lacrime non mi porteranno in vita di nuovo e lo sai.

Sii sempre spensierata e gioiosa in ogni cosa che fai.

Io sarò felice, solo se lo sarai tu.

“Sii sempre come il mare, che infrangendosi sugli scogli, trova sempre la forza di rialzarsi.”

Amavamo questa frase.

Fa che ora sia la tua filosofia di vita.

E sappi che io ti osservo.

Da dove non lo so, ma spero che sia un bel posto, con barrette di cioccolata e frappè alla vaniglia!

So di Sirius grazie alle tue lettere, che ora mi sono accanto.

Parole dette e scritte e molte altre nascoste.

So che hai paura, ma tutti l’hanno.

Buttati ed insegui il tuo destino.

Ascolta il tuo cuore.

Solo lui ti condurrà verso la via giusta.

Se è destino accadrà ciò che deve accadere.

Se no…beh avrai sempre imparato qualcosa.

Non si smette mai d’imparare, anche se spesso si esce ricoperti di graffi e tagli!

Ti voglio bene e te ne vorrò sempre

Il tuo papà

Jasper

 

Keira lesse e rilesse la lettera che gli aveva consegnato Silente.

A quanto pare gliel’aveva lasciata suo padre, prima di morire.

Quello che aveva saputo giorni dopo la sua morte era che aveva fatto tempo fa un testamento, dove lasciava tutto a Keira e dava la custodia della figlia ai nonni paterni in America.

Sapeva di esser peggiorato e temendo di morire, aveva fatto testamento.

Jasper era l’unico a ricevere le lettere di Keira.

La ragazza non aveva detto a nessuno, tranne che a lui, ciò che succedeva ad Hogwarts.

Neanche a Mike, che era un suo amico stretto.

Non amava molto le lettere.

Tranne le sue.

Era un legame con la sua casa, con il suo mondo babbano, del quale, pur essendo una strega, sentiva la mancanza.

La lettera era ormai accartocciata tra le sue mani.

La voce della McGranitt le giungeva lontana, seduta all’ultimo banco con Sirius.

Da quando era uscita dall’infermeria, Keira si era trovata circondata dai suoi più cari amici e non aveva detto nulla a nessun altro.

Aveva disdetto tutti gli appuntamenti e le uscite con i vari ragazzi.

Non aveva proprio voglia di stare con loro.

Proprio nessuna.

Sirius era diventato sempre più protettivo nei suoi confronti e la sua vicinanza non faceva altro che complicare le cose a Keira che tentava di tenere a bada il suo cuore quando erano vicini.

“Signorina Sanderson, mi sta ascoltando?”

La voce rabbiosa della McGranitt la riportò bruscamente alla realtà.

Keira alzò lo sguardo, ritrovandosi al centro dell’attenzione di tutta la classe.

Alcuni Serpeverde che seguivano la lezione con loro, ridacchiarono, immediatamente zittiti da un’occhiataccia di James e Sirius.

“Mi dispiace, professoressa. No.”ammise.

Nessuna traccia d battute o ironia.

Pura e semplice verità.

La McGranitt sembrò sgonfiarsi davanti a quello sguardo azzurro che nascondeva una tristezza che la fanciulla tentava invano di celare.

“D’accordo. Puoi uscire, se vuoi. Sei molto pallida.”

Keira si alzò subito, cogliendo al volo l’occasione.

“Sì! La ringrazio immensamente, professoressa!”

Prese la sua roba e corse via dall’aula prima che la McGranitt potesse cambiare idea.

Ma Minerva McGranitt non sarebbe mai tornata sui suoi passi, dopo aver visto lo sguardo afflitto della ragazza.

Keira svoltò l’angolo e si sedette sul  pavimento in un corridoio isolato, aspettando che i suoi amici uscissero.

In quel periodo non sapeva più cosa voleva.

Quando era sola voleva stare in compagnia, quando era in compagnia desiderava stare sola.

Riprese la lettera del padre, ma non fece in tempo a spiegarla che qualcuno gliela strappò di mano.

“Che cosa abbiamo qui?”disse una nocetta fastidiosa.

Keira alzò lo sguardo ed incontrò quello di Carine.

Scattò in piedi.

“Ridammela subito!”

“Cara principessa dolce…chi è il tuo amore segreto?”

“RIDAMMELA!”

Keira fece per afferrare la lettera, ma Carine tirò fuori la bacchetta e gliela puntò in volto.

“E’ il tuo papà che ti scrive. Probabilmente quando leggerai questa lettera io non ci sarò più.”

Carine continuò a leggere.

“Ah, il tuo papino è morto, eh? Stufo di avere una figlia come te?

Si è fatto venire qualcosa per non stare con te?”

Keira aveva gli occhi pieni di lacrime.

Impotente.

“Falla finita, Dowlon! Sei solo una puttana da quattro soldi. Non vali un accidenti!

Perché non ti sotterri viva e fai un favore a tutti noi?”

“STUPEFICIUM!”

Un urlò e Keira si ritrovò sbalzata all’indietro.

Sbattè contro il muro e giacque sul pavimento immobile.

Carine si avvicinò.

“Innerva.”disse, puntandole la bacchetta sul volto e risvegliandola.

“Non ti lascio svenuta solo perché ho voglia di divertirmi un po’ con te.”

Le puntò di nuovo la bacchetta sul viso e funi serpentine uscirono dalla punta per legarle polsi, caviglie e per tapparle la bocca.

“E’ a causa tua se Sirius mi ha lasciato. Sei solo una stronza. Ed ora farai i conti con me.”

Keira tentò di divincolarsi, ma le funi erano troppo strette e le impedivano qualsiasi movimento.

“Lui ti ama. Lo so, lo vedo. Me ne accorgo da come ti guarda, da come darebbe la vita per te.

Non so cosa lo attrae. Forse il fatto che sei una novità. Ma si stancherà presto di te e ti abbandonerà come una pezza come fa con tutte.

Solo con Jane è cambiato. Ora è tornato quello di prima. Ma a me piace lo stesso.

Lascia perdere Sirius, Keira Sanderson. Sarai solo una bambola della sua collezione.”

“Menti!”esclamò con forza una voce alle spalle delle due ragazze.

Sirius Black avanzava verso di loro, con la bacchetta sguainata e puntata su Carine.

“Lei non sarà una bambola. Non mi stancherò mai di lei. Mai e poi mai.

Io l’amo. Ecco! Ho detto ciò che provo e che sentivo da più di un mese.

Keira, io ti amo. So che hai paura di essere ferita. Ho paura anche io.

Ma io non ti ferirò, né come amica, né tantomeno come ragazza.

Carine per una volta ha ragione. Io darei la vita per te. Ti amo più di me stesso.

E ciò non cambierà mai.”

Sirius non seppe mai ciò che lo spinse a confessare il suo amore a Keira.

Amava quella ragazza da quando si erano baciati.

Ma a pensarci bene, si era sentito attratto da lei sin dal primo momento che l’aveva vista, quando era rimasto imbambolato nello stringerle la mano.

Aveva paura di una nuova delusione. Aveva pensato a Jane, spesso.

Era uscito dall’aula di Trasfigurazione con un terribile presentimento.

La sensazione che Lei, Keira, la Sua Keira, fosse in pericolo.

Ed aveva ragione.

Si era creato un legame tra loro.

Non solo di amicizia, ma più forte.

E da quando si erano baciati, i pensieri che prima rivolgeva a Jane erano sempre stati occupati da lei.

Keira Allison Sanderson.

Solo da lei e soltanto da lei.

E quando l’aveva vista in pericolo con Carine che la minacciava era intervenuto, guidato dalla rabbia verso chi aveva osato minacciarla.

Ed aveva confessato il suo amore per Keira davanti a Carine, una delle oche più oche di tutta Hogwarts.

Ma ora non aveva importanza. Forse non l’avrebbe mai avuta.

Si sentiva leggero, più che mai.

Scostò di malo modo Carine e liberò Keira che lo guardava con occhi sbarrati.

“Tu mi…ami?”domandò, stupita.

“Più della mia stessa vita.

Ti amo tantissimo. Scusa se te lo dico ora, in un momento non proprio adatto, ma non ce la faccio più a tenermi tutto dentro.”

“Avevi detto che eri d’accordo con me. Che non volevi una ragazza e che volevi solo divertirti.”

“Mentivo.”

Keira fece per allontanarsi, ma Sirius si sedette sul pavimento dove giaceva lei e l’afferrò, stringendole i polsi.

“Tu non mi scappi.”

“Sirius…io…”

“Hai paura.”

“Sì. Non voglio, non posso…”

“Non vuoi volerlo. Hai paura di volerlo.”

“Anche se fosse? Ti sembrerebbe strano?”

“Tu non ti fidi di me!”

“Non so più neanche io di chi fidarmi.”ammise lei.

Carine li guardò con occhi sbarrati, boccheggiando.

Poi, indispettita dalla mancata attenzione ricevuta, se ne andò, voltando i tacchi.

“Parliamo.”

Sirius la fece alzare e la portò in Sala Comune.

E nel Dormitorio dei Ragazzi la fece sedere sul pavimento accanto a lui.

“Voglio sapere cosa ti turba. Tutto.”disse a mò di preambolo.

Lei sospirò.

Era giunta l’ora dei conti e non poteva tirarsi indietro.

“Ho paura di fidarmi. Di tutti i ragazzi che incontro.”

“L’avevo immaginato.

Perché?”

“Qualche tempo fa, un ragazzo carino mi fece la corte durante l’estate.”

“E…?”la interruppe lui.

“Se mi lasci parlare, te lo dico!”sbuffò lei spazientita.

Sirius alzò le mani in segno di resa.

“Io andai in vacanza in Florida quell’anno ed io ero riluttante ad uscire con lui.

Diciamo che non ne avevo voglia. Anche perché lui era il solito galletto che faceva il coglione con tutte quelle carine e non mi fidavo di lui.

Ma alla fine mi lasciai convincere. Passammo un mese stupendo insieme.

Lui era sempre molto dolce con me. Sai, tipo mi portava in spiaggia al tramonto, mi comprava quello che volevo, mi coccolava e mi regalava cose.

E mi innamorai di lui, man mano. E dopo meno di un mese ero cotta a puntino.

Una volta andammo in spiaggia, dopo un cinema e lì facemmo l’amore.

Per me era la prima volta. La prima ed unica volta. Ma non avevo paura.

Lo amavo alla follia, ero cotta di lui. Moltissimo.

Fatto sta, che qualche tempo dopo, lui scomparve.

Una mia amica, conosciuta lì in vacanza, mi disse di averlo visto molto lontano dalla spiaggia dove veniva di solito con me, con una ragazza.

Andai lì, seguita da Vanessa, questa mia nuova amica e gli chiesi il perché del suo allontanamento.

Era con molti suoi amici. Mi disse che per lui ero stata solo una scommessa da vincere con i suoi amici. Perché ero stata sempre molto riluttante ad uscire con tipi come lui.

Ed avevano scommesso che lui mi avrebbe corteggiata, sedotta e poi portata a letto.

Mi arrabbiai ed usai la magia involontariamente. Lo scagliai al di là della staccionata dove era seduto, come un galletto. Furono poi i funzionari del Ministero ad ammonirmi ed a cancellare le memorie di chi aveva assistito.

Ci rimasi malissimo e ci sto ancora male.

Non voglio lasciarmi abbindolare di nuovo. Non voglio essere ferita.

Voglio solo uscire per divertirmi, baciare qualcuno carino, ma nulla di serio.

Anzi, mi correggo. Volevo.

Perché sei arrivato tu, ci siamo baciati e da allora non è stato più lo stesso.

Ti ho amato, amavo stare con te, sentirti vicino. Ma non volevo ricascarci.

Perché eri come lui. Identico a lui. Un play-boy e non sapevo se fidarmi di te.

Almeno come ragazzo e non come amico.

Non volevo stare male di nuovo. Ma è stata dura stare con te.

Volevo baciarti, dirti ciò che provavo. Ma ero combattuta.”

Sirius la guardò, con occhi sgranati per la confessione.

La vide così indifesa, seduta sul pavimento, con le gambe strette al petto.

“Capisco cosa hai passato. Anche io sono stato malissimo quando Jane mi ha lasciato.

E mi hai visto. Sapevi come stavo. Non volevo essere deluso di nuovo, esattamente come te.

Ma non ce l’ho fatta.

Ti amavo e ti amo. Scusami, ma non ce la faccio a resistere. E credo che anche se stessi lontana da me, anche quando tornerai in Svizzera, a Gerlos, io continuerei ad amarti.”

Keira lo guardava con occhi spalancati dalla sorpresa.

“Dimmi che stai scherzando.”

“Vorrei, ma sono maledettamente serio.”

“E Jane? Stavi male per lei! L’amavi!”

“Lei è stato solo un capitolo della mia vita. Se ci ripenso mi rendo conto che forse non era amore, forse lei non è nulla in confronto a te.

Ciò che provavo per lei, non equivale a questo sentimento.”

“Sirius….”

“Lei è il mio passato. Ora sei tu il mio presente.”

“Ed il futuro?”

“Sempre tu. Solo se lo vorrai.”

Sirius allargò le braccia e le fece segno di venire da lui.

Keira gli si avvicinò e gli si accoccolò tra le braccia.

“Non ti lascerò, non ti ferirò.”promise lui.

“Me lo hai già detto!”

“Ti ho mai detto che ti amo?”

“Sì, anche quello. Ma fa sempre bene sentirselo dire.

Ancora!”

“Bambina! Comunque ti accontento. Ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo ti amo.

Rimarrei a dirti ti amo fino alla fine del mondo.”

“Non farlo.”

“Perché?”

“Perché se me lo dici sempre non puoi baciarmi!”

Sirius rise.

“Mi sembra una motivazione valida.”

Si chinò su di lei e le prese il viso tra le mani.

Keira era stretta a lui e poteva sentire benissimo il cuore della ragazza battere velocissimo.

Anche il suo non scherzava, però.

Keira gli mise una mano sul petto.

“Se continua a battere così, muori, lo sai?”

“Morire d’amore. Che fine nobile.”

Stavolta toccò a lei ridere.

“Ti amo.”disse piano.

“Lo so. Ma fa sempre bene sentirselo dire!”disse ripetendo ciò che lei gli aveva detto.

E la baciò.

Un bacio più bello del precedente.

Forse perché erano consapevoli che ce ne sarebbero stati anche molti altri.

Ciao ragazzi!!!

E finalmente mi sono decisa a scrivere il capitolo dove Keira e Sirius si baciano e si mettono insieme definitivamente…mi sento…non so…sollevata!!!

Mi stavano facendo patire quei due!!!

Per le fan di questa coppia, spero che vi piaccia il chappy!!!

Per i fan delle coppie Lily/James o Remus/Lizzie…mi sa che dovrete aspettare il prossimo chappy!!! Ho dovuto prima parlare di loro, perché se continuavano così Keira si sparava un colpo alla testa…e quindi…

Grazie a:
Jayne: ecco a te gli sviluppi, ma penso che continuerò un po’ con questa prima di ricominciare A new life…cmq hai indovinato!!! Grazie del commento!!! Fammi sapere che ne pensi del mio nuovo chappy!!!

Tengo le dita incrociate, ragazzi!!!

Fatemi sapere, mi raccomando!!!

Un grazie a chi ha messo la storia tra i suoi preferiti e chi me tra le sue autrici preferite…sono lusingatissima, grazie mille!!!

Un bacione

Lily Black 90

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Capitolo 31
*** tutto si risolve... ***


La notizia del fidanzamento di Sirius e Keira in breve si diffuse in tutta la scuola, grazie a quell’oca di Carine.

La ragazza, furiosa con Keira, non aveva fatto altro che mettere in giro cattiverie sul suo conto, ma ormai la giovane svizzera di era distinta per la dolcezza e per il carattere e tutte le malelingue caddero nel vuoto.

“Felpato!”urlò un James Potter al settimo cielo, correndo nel suo dormitorio, dove trovò Sirius e Keira sul pavimento, stretti l’uno all’altra.

Sirius alzò lo sguardo verso di lui.

“Cosa?”chiese.

Lily, Remus e Lizzie li raggiunsero.

Vedendo il giovane Black abbracciato a Keira, tutti si misero ad urlare come tanti scemi.

“Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo!”esclamò Lily saltellando e correndo ad abbracciare l’amica.

“Cosa?”

Stavolta fu il turno di Keira di domandare.

“Che vi siete messi insieme!”gridò Lizzie unendosi all’abbraccio.

“E voi come lo sapete?”domandò Sirius, sciogliendosi dall’abbraccio con James e Remus.

“Carine! L’ha detto a tutti! La notizia si è diffusa in tutta la scuola! Ora lo sanno anche i professori!”spiegò Lily, infervorata senza smettere neanche un attimo di strangolare Keira.

Poi i ruoli s’invertirono e toccò alle ragazze abbracciare Sirius, mentre James e Remus coccolavano Keira.

“Come sono contenta per voi! Ragazzi, sono così felice!”

Lizzie si era commossa e tutti risero.

“Ehi! Sono sensibile, io!”ribattè lei, ma rideva.

“Ed ora non vi azzardate a lasciarvi od a fare stupidaggini! Altrimenti ve le suono!”fece Lily, minacciosa.

“Ma sei matta?”fece Sirius e strinse Keira in una morsa ferrea.

“Voi e le vostre paure! Se vi foste fidati del vostro istinto vi sareste fidanzati anche prima!”continuò lei.

Sirius e Keira si guardarono.

“Vero.”ammisero all’unisono.

“Meglio scendere per la cena, su!”disse Remus.

Quella sera quasi tutta la scuola teneva gli occhi puntati su Keira e Sirius.

“Mi sento come una celebrità.”fece Keira, girandosi dietro ed incontrando molte paia di occhi curiosi.

“Abituatici! Se vuoi diventare una cantante…”fece Lily.

“Ancora devo scrivere le canzoni per la scuola! Una cosa alla volta. Sirius, tu mi aiuti sempre, vero?”

“Solo ad una condizione.”

“Quale?”

“Baciami.”le sussurrò lui all’orecchio, facendola rabbrividire.

Keira si voltò verso di lui, con il cuore che andava a mille e lo baciò con dolcezza sulle labbra.

Lily e James sorrisero nel vederli così.

“Come sono dolci.”disse Lily quella sera, accoccolata tra le braccia di James sul divano della Sala Comune, vedendo gli amici, stretti l’una all’altro sul davanzale.

“Verissimo. Ma la sai una cosa?”

“Cosa?”

“Noi lo siamo di più.”

E la baciò con dolcezza. Poi la dolcezza divenne foga e la foga passione ardente.

James strinse Lily tra le sue braccia, il cuore che batteva all’impazzata.

Anche se stavano insieme da qualche mese, il cuore di James non la smetteva mai di battere all’impazzata quando era vicino al suo.

E forse non avrebbe smesso mai.

Lily ricambiò il bacio, stringendosi a lui.

In breve era sopra di lui e continuava a baciarlo.

James la fermò quando le mani della ragazza erano ormai per sbottonargli la camicia.

“Seguimi!”

La prese tra le braccia e la portò fuori dalla Sala Comune.

“Dove stiamo andando?”bisbigliò lei, facendo attenzione a non farsi vedere da qualcuno, dato che avevano dimenticato il Mantello dell’Invisibilità.

“Nella Stanza delle Necessità. Ho una voglia matta di te.”bisbigliò lui, allo stesso modo.

Lei sorrise, radiosa.

Dio, quanto l’amava!

La Stanza delle Necessità era addobbata semplicemente con un letto e qualche puff colorato.

James prese Lily tra le braccia e la strinse al petto, stendendosi sul letto.

“James?”sussurrò lei, accoccolata stretta tra le sue braccia.

“Sì?”

“Promettimi una cosa.”

“Tutto quello che vuoi, amore mio.”

“Promettimi di amarmi sempre e di non lasciarmi mai.”

James la guardò, stupito.

“Ho impegnato 7 anni della mia vita a convincerti ad uscire con me.

Credi che ti lascerei così facilmente?

Voglio vivere tutta la mia vita con te, Lily Evans. Voglio svegliarmi la mattina e ritrovarti accanto a me e sentire il tuo respiro che mi solletica il collo e le tue braccia che mi stringono.

Ti amo alla follia e non sogno altro che sposarti.”

Lei lo guardò, stupitissima.

“Lo faresti? Mi sposeresti?”

“Ovvio che sì! Io ti amerò sempre e non ti lascerò mai.

E credimi, questa non è una frase fatta. Lo dico sul serio.”

“Lo so. Mi fido di te.”

“Comunque pensando al matrimonio…sì, direi che ti sposerei sicuramente!

Penso che saresti bellissima con un bell’abito bianco. Anche se ti preferisco senza!”

Lily gli tirò un cuscino sul volto, ridendo.

“Scemo!”

“Perché non pensi la stessa cosa anche tu? Non ami il mio fisico perfetto?”

Altre risate.

“Ti amerei anche se fossi un mostro. Amo ciò che sei, indipendentemente dal tuo fisico.”

“Ma non mi dire che non influisce!”

Lei rise ancora.

“Sì, anche! Ti va bene così?”

James la baciò.

“Direi di sì.”

“Cosa ti ha attratto di me? Stai attento a come rispondi!”

James aggrottò la fronte.

“Non saprei dirti. Sicuramente mi piacevi fisicamente, perché sei bellissima.

Ma mi piaceva anche il tuo carattere. Eri così…forte, sicura di te ed in tutto quello che facevi…coraggiosa, altruista…quando c’era bisogno, tu eri sempre lì a dare una mano…

Mi piacevi un sacco, dal primo momento che ti ho vista.”

“Ed ora?”

“Ora vado matto per te!”

James l’afferrò per la vita e la strinse al petto ancora di più, amando quel contatto.

Si mise su di lei e prese a baciarla, affondando le mani nei suoi capelli color fuoco.

In pochissimo tempo i loro abiti giacevano sul pavimento, mentre i loro proprietari giacevano nudi sul letto, l’uno sull’altra, muovendosi con armonia e passione.

Ormai erano esperti l’uno del corpo dell’altra.

Lily avrebbe potuto rinascere anche ad occhi chiusi tutte le parti del corpo del suo ragazzo.

Infatti tenne gli occhi chiusi, mentre le mani ormai esperte, salivano ad accarezzare i suoi pettorali ed arrivavano al collo.

Si affondò il viso, baciandoglielo e mordicchiandoglielo.

James gemette di piacere, le mani che si muovevano sulla schiena sinuosa della ragazza.

E fecero l’amore a lungo, i loro corpi che si muovevano sinuosi al ritmo della musica del loro amore.

“Non mi stancherò mai di te. Mai di sentire il tuo corpo sotto il mio. Siamo due metà di una stessa cosa. Solo insieme ci completiamo.”disse Lily al suo orecchio, ora su di lui.

James sorrise.

 

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

 

Keira chiuse gli occhi azzurri, la testa posata sulla spalla del ragazzo.

Sirius Black.

Il suo ragazzo.

Sentiva le sue mani che le cingevano la vita, strette, come se avesse paura di lasciarla andare.

La lettera del padre di Keira, recuperata dopo lo scontro con Carine era al sicuro nella tasca della ragazza.

“Buttati ed insegui il tuo destino.

Ascolta il tuo cuore.”aveva scritto Jasper Sanderson.

E lei l’aveva fatto.

Seduta sul davanzale della finestra, Keira alzò lo sguardo verso il cielo stellato.

“So che mi sei vicino, papà. Grazie per avermi dato la forza di lottare.”pensò, sorridendo.

Sirius la baciò sul collo, distraendola dai suoi pensieri.

“Ehi! A cosa stavi pensando?”le chiese.

“A mio padre.”

Sirius la strinse più forte.

“Sto bene.”fece lei “Non ti preoccupare.”

“Sì che mi preoccupo. È morto da poco, Keira. E’ ovvio che tu sia sconvolta.”

“Mi ha scritto dicendomi di non piangerlo troppo. Non lo riporterò indietro così.”

“Posso leggere la lettera?”

Keira annuì e gliela porse.

Sirius la lesse mentalmente, riuscendo quasi a sentire il dolore provato da Jasper nello scrivere quell’addio alla sua unica figlia.

Keira aveva gli occhi lucidi, ma si sforzò di non piangere.

Sirius le passò una mano tra i capelli e la baciò sulla fronte, porgendole di nuovo quella lettera.

“Ora Carine sa che mio padre è morto. Lo dirà a tutti. Ma sai una cosa? Non m’importa. Che lo sappiano pure! Non mi vergogno di soffrire, ma non voglio essere commiserata da nessuno! Né presa in giro perché sto male!”

“Brava! Hai ragione! E poi non accadrà.”

“Perché ne sei sicuro?”

“Perché ci sarò qui a proteggerti! Ti proteggerò, Keira Sanderson! E proteggendoti, farò tutto il possibile per evitarti altro dolore.”

Keira si accoccolò ancora di più tra le sue braccia e si sollevò un po’ per baciarlo sulle labbra.

Un bacio intenso, dolce, che fece rabbrividire entrambi.

I protecting you…I loving you…forever…

Marzo finì ed arrivò il mese d’aprile e con esso…

“AUGURI!”

Jane si svegliò di soprassalto al grido delle sue nuove amiche di dormitorio.

Si stropicciò gli occhi, ancora assonnata.

“Ma cosa?”

“E’ il 4 aprile! Il tuo compleanno! Non dirmi che te ne sei scordata?

Vabbè che ieri con Mike hai fatto tardi a fare chissà cosa…ma come ti puoi essere scordata del tuo compleanno?”esclamò Lisa.

Jane ridacchiò alla serata passata con Mike, ma la parola compleanno la riportò alla realtà.

“Oddio! È vero! Oggi divento maggiorenne! Evviva!”esclamò, improvvisamente sveglia.

Ad augurarle buon compleanno ci pensarono i numerosi regali che trovò ai piedi del letto.

E una lettera da parte di Lily. Subito si sentì in colpa.

Con tutti i compiti, le interrogazioni, le uscite con Mike non aveva avuto tempo neanche di scriverle che si era fidanzata con Mike.

Provvide subito.

Dopo aver scartato e ringraziato le sue amiche del dormitorio per i regali, si mise in un angolo e iniziò:

“Cara Lily, scusa scusa scusa scusa!

Scusa se non ho scritto nulla in questi mesi se non futilità!

C’è una novità importantissima: è da un po’ di tempo che…mi sono fidanzata!

Con Mike! Ti ricordi il ragazzo di cui ti ho parlato?

Sì, lui! Ci sono così tante cose che non ti ho detto, e ti chiedi immensamente scusa.

Ma non sono il tipo che scrive lettere e soprattutto cose importanti nelle lettere.

Allora te lo spiego in breve e poi quando torno ti dico tutto per filo e per segno.

Mike è un ragazzo di qui, che ho conosciuto e con cui ho fatto amicizia.

Una volta ci siamo baciati e qualche tempo dopo a causa dell’alcool…so cosa starai pensando…io che bevo? Sì lo so, ho fatto una stupidaggine…cmq ci sono finita a letto insieme…

Ti giuro non devi pensare male! È stato un incidente…

Qualche tempo dopo abbiamo parlato e lui  ha detto di amarmi…

Dio, non sapevo cosa fare! Ero così confusa…da un lato non ho fatto altro che pensare a Sirius, ma alla fine lui mi ha fatto capire che…

 

Jane disse tutto ciò che era successo in quegli ultimi mesi, promettendole altre notizie…ma non riuscì a dirle del ricatto.

Aveva paura che i suoi nonni venissero a sapere che l’aveva detto a qualcuno e quel qualcuno avesse avvisato le autorità…

Meglio non rischiare.

Nel dormitorio non c’era nessuno, perché le ragazze l’avevano lasciata sola a scrivere la lettera per Lily.

A colpirla fu un’altra lettera, alla quale prima non aveva fatto affatto caso.

Era dei suoi nonni.

Con il cuore in gola, l’aprì.

Dicevano che lì andava tutto bene e le raccomandavano di fare la brava….

Nel loro senso significava non stare con nessun ragazzo…fare la suora di clausura!

C’era anche una foto di Keth, suo fratello di 8 anni.

Com’era cresciuto! Jane sentì una stretta al cuore nel pensarlo in pericolo….

 

Mike la prese tra le braccia appena lei scese le scale del dormitorio, vestita semplicemente.

Era periodo di vacanze pasquali ed Gerlos non c’era quasi nessuno.

“Ciao, boccolosa festeggiata!”la salutò lui, baciandola.

“Ciao, mio bel cavaliere.”fece lei, ancora pensierosa per la lettera.

Mike se ne accorse.

“Cosa ti turba? Tutto bene con tuo fratello?”

“Ho paura che gli facciano del male. Oggi ho avuto una lettera dai miei nonni….ma temo che se scoprono di te e me…non gli va bene che stia con un ragazzo…non lo hanno mai accettato!”

“Protettivi fino alla morbosità?”

“Devo fare qualcosa! Ma non so cosa! Non voglio vederlo in pericolo ancora. Voglio che questa situazione si risolva…ma non so come!”

Mike si sedette sul divano della Sala, riflettendo.

“Ho un’idea! Ma non so se andrà bene!”

“Qualsiasi cosa!”

“Ora sei maggiorenne, giusto?”

“Sì, direi che avere 17 anni significhi essere maggiorenne!”

“Sì. Perché non chiedi la custodia di tuo fratello Keth?”

“Eh?”

“Chiedila al Ministero!”

“I miei nonni se scoprono che voglio portar loro via Keth, si rendono conto che così non possono più ricattarmi! E possono arrivare ad ucciderlo! Tu non li conosci!”

“Senti una cosa…mio zio lavora al Ministero. Non è un Auror, ma conosce le persone giuste che possono aiutarti.

Se tu hai le lettere dei tuoi nonni dove loro ti ricattano, possiamo mandarle a lui e così farli arrestare!”

“E’ una follia!”

“Hai paura!”

“Tu non ne avresti?”

“Ovvio, ma dobbiamo farlo!”

Jane si tormentava le mani, come faceva sempre quando era in agitazione.

“Dobbiamo andare al Ministero al più presto. Hai detto che se scoprono di noi fanno del male a Keth…quindi più presto è meglio per tutti!”

“Impulsivo! Ti è venuta un’idea e già la vuoi mettere in pratica?”

“Tu cosa vuoi aspettare?”

La guardò.

“Sei matto.”

“Lo so. Ma ho anche ragione. Prova a dire che non è vero.”

“Ipotizziamo…ipotizziamo solo…che io accetti la tua idea. Come ci andiamo al Ministero?”

Sul volto di Mike si dipinse un sorriso che a Jane non piacque affatto.

 

“E se ci scoprono? E se ci vedono? Questo è l’ufficio della preside! Mike, ci sospendono!”

Jane entrò dietro Mike nell’ufficio della preside.

Lì dentro non c’era una cosa fuori posto.

Sedie in pelle bianca e tappeti chiari adornavano il pavimento.

Quadri dei più grandi artisti addobbavano le par…

“Jane! Smettila di guardarti in giro! Dobbiamo andare al Ministero, no?

Dov’è finita la tua ansia di prima? Non hai più paura che ci scoprano?”

“No! Ora se mi scoprono dico che sono venuta qui ad ammirare i quadri!”fece lei, sarcastica.

Corse accanto al fidanzato vicino al camino e prese un pizzico di Polvere Volante.

La gettò del fuoco acceso e subito le fiamme diventarono smeraldo.

“Ministero della Magia!”disse con voce chiara, entrando nel fuoco.

Mike la seguì subito dopo.

 

Jane era seduta su una comoda sedia da quasi un’ora,  con in mano una tazza di thè un tempo dall’aspetto buono. Dopo quasi un’ora sembrava acqua per lavare i piatti.

Era così agitata.

Tutto ciò che era successo negli ultime ore era successo così velocemente che neanche lei era riuscita a seguire bene il corso degli avvenimenti.

Ed ora era lì, tentando di ripensarci.

Grazie a quel matto impulsivo di Mike (ma tutti lei li doveva scegliere così impulsivi?), erano arrivati al Ministero della Magia e prima che lei potesse guardarsi intorno, lui l’aveva trascinata in un ascensore e portata da suo zio.

E dopo avergli fatto leggere le lettere dei suoi nonni e raccontato come loro li trattavano e dopo aver ricevuto anche gli auguri per il compleanno ed i rimproveri, rivolti per lo più al nipote, per l’azione così avventata, Ronan Anderson aveva chiesto aiuto ad un paio di uomini ed era andato con loro a casa dei nonni di Jane.

Ed ora stava lì ad aspettare, preoccupata che qualcosa fosse andato storto, mentre Mike si guardava intorno, frugando tra le scartoffie dello zio, dipendente che lavorava al Dipartimento delle Catastrofi e degli Incidenti Magici al terzo livello.

Anche se il suo lavoro non c’entrava nulla con il loro problema, lo zio di Mike era stato felice di aiutarli e di presentare Jane a qualcuno che gli avrebbe concesso la tutela del fratello senza troppe storie.

L’unico problema era dove far crescere il bambino, se lei andava a scuola.

Ma a quello avrebbe pensato dopo.

L’importante era assicurarsi che stesse bene Keth.

“La preside ci uccide.”sentenziò Mike, guardando l’ora.

“Ora ti preoccupi?”disse lei, stupita.

Lui fece una smorfia.

“L’ho fatto per te.”

“Lo so, scusa. Ci inventeremo una scusa. O, cosa ancora più folle , diremo la verità.”

“E secondo te non ci espelle se diciamo la verità?”

“Siamo andati a trovare tuo zio durante le vacanze pasquali. Che c’è di male?”

“Boh. Non ne ho idea. Speriamo che le vada bene.”

Jane annuì, ma ora la preside era l’ultimo dei suoi pensieri.

Dopo quasi un’altra ora d’attesa Ronan Anderson entrò nella stanza portando con sé…

“KETH!”

Jane corse verso il fratellino e lo stritolò in un abbraccio.

Mike e Ronan sorrisero nel vedere una scena così tenera.

Keth Caville era identico alla sorella, solo in miniatura.

Ed aveva l’aria di uno che aveva patito l’inferno.

Aveva un livido sotto l’occhio destro e graffi sulle braccia.

Jane nel vederlo così si fece prendere da una rabbia così grande che avrebbe ucciso i nonni, se Ronan non glielo avesse impedito.

“Jane! No! Non ne vale la pena!”

Jane si allontanò dall’uomo e lo guardò.

“Gli hanno fatto del male!”

“Ora sono accusati di maltrattamento di minore e saranno puniti in una sentenza di tribunale. Avrai la custodia di tuo fratello. Potrai stare con lui e non gli accadrà nulla.”

Jane si rilassò un po’.

“Non posso andare da solo e sputargli addosso, almeno?”

Ronan e Mike risero.

“Mi sa di no.”

Jane sbuffò, incrociando le braccia sul petto.

Keth, d’altro canto, sembrava non aver capito nulla.

Meglio così.

Jane si chinò su di lui e lo abbracciò di nuovo.

“Sei al sicuro. Dopo mi racconti tutto, ok?”

“Jane? Ora dove andiamo?”

Questa sì che era una bella domanda.

Jane guardò Mike che guardò lo zio.

“Non lo so. Chiedete alla preside di farlo stare con voi almeno finché non torni ad Hogwarts. Poi chiedilo a Silente. Non hai altri parenti a cui affidarlo?”

Jane scosse la testa e strinse Keth che, stanco, si era accoccolato tra le sue braccia.

Era così tenero!

Jane lo avrebbe protetto per sempre, preservandolo da qualsiasi altro dolore.

“Ok, glielo chiederò. Sperando che non si arrabbi troppo per la nostra fuga senza permesso e la nostra intrusione nel suo ufficio.”

 

Ciao a tutti voi ragazzi di EFP!!!

Scusate per il ritardo mostruoso con cui ho aggiornato la mia storia…mi spiace così tanto, ma ho avuto un mucchio di cose da fare in questi ultimi mesetti…

E’ FINITAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!

La tortura, il manicomio, l’edificio della sofferenza che molti chiamano solo scuola, è finitaaaaaaaaaaaaa!!!!

Madonna mia, ragazzi!!! Ho fatto l’ultima interrogazione di greco l’ultimo giorno di scuola, quando nell’edificio c’ero solo io ed un paio di ragazzi interrogati anche loro…

Avete presente un film western? Con i rotoli di paglia che indicano desolazione???

Ecco la mia scuola oggi…

Ma è finita finita finita…

Ok, la smetto, sennò non la finisco più!!!

Spero che questo capitolo vi piaccia, anche perché risolve definitivamente la situazione di Jane e Keth…fatemi sapere…

Per chi legge anche A new life, finirò prima questa storia e poi ricomincerò con l’altra.

Chi mi conosce capirà bene il perché…

Ora vado…

Vi voglio un mondo di bene e mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo!!!

Commentate in molti, vi pregooooooooooooo!!!!

Un bacione

Saluti,

Lily Black 90

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Capitolo 32
*** As a Crystal Flower and Kiss the rain ***


As a Crystal Flower and Kiss the rain

Quando s'accorse che mancavano due studenti, una dello scambio culturale dall'Inghilterra, per poco la preside di Gerlos non collassò.
Sconvolta e temendo tutte le cose peggiori di questo mondo, per poco non svenne per il sollievo quando Mike, Jane e Keth arrivarono dal suo camino, scuotendosi la cenere dai vestiti e sporcando il prezioso tappeto francese.
Ma lei non vi fece caso.
Prese a sbraitare contro Mike e Jane, trascurando Keth per una buona decina di minuti.
Poi vedendo allo specchio i suoi lineamenti deformati dalla rabbia, fece un paio di respiri profondi e si rilassò.
I due ragazzi vennero puniti per due settimane, per essere usciti dalla scuola senza permesso e Keth potè rimanere con Jane, grazie al suo permesso.
Jane si rifugiò tra le braccia di Mike, facendo dei respiri profondi.
Era consapevole del fatto che ora sarebbe andato tutto per il verso giusto: avrebbe finito la scuola, si sarebbe trovata un lavoro e si sarebbe occupata del fratello, proteggendolo da ogni male.
Non era sola, si ritrovò a pensare, incrociando lo sguardo del suo Mike.
Lui era lì con lei, aveva dei meravigliosi amici e poteva contare su di loro.
L'angoscia che l'aveva attanagliata per mesi, finalmente l'abbandonò e fu come liberarsi di un peso che le bloccava il respiro.
Scrisse una lettera kilometrica ai suoi amici ad Hogwarts, spiegando loro ogni cosa per filo e per segno.
"Scusatemi tutti se sono stata molto evasiva e se non vi ho detto nulla di tutto ciò. Temevo per Keth, mi dispiace.
Ora è tutto ok, non vi preoccupate. Sirius, perdonami se ti ho ferito, per la storia di Will...per tutto...
Forse se non fosse successo nulla di tutto ciò avremmo potuto stare ancora insieme. Ma ora tutto è cambiato. Ho Mike e la cosa non cambierà per noi.
Rimarrai sempre una persona fantastica ed un ottimo amico. Scusatemi ancora tutti. Vi voglio bene."
Lily finì di leggere la lettera, accoccolata tra le braccia di James sul divano.
Lizzie e Remus erano seduti ad un tavolino, chiacchierando a bassa voce e giocando a scacchi, lanciandosi sguardi complici.
Peter era poco distante da loro e stava con un amico a studiare Pozioni.
Sirius e Keira erano seduti sul pavimento, leggendo un libro.
O meglio Keira tentava di leggere un libro, con Sirius che teneva il mento posato sulla sua spalla e la stuzzicava.
Le dava piccoli baci alla base del collo e le solleticava con le labbra il lobo dell'orecchio facendola rabbrividire di piacere ogni volta.
Le diede piccoli morsetti.
"Sirius...andiamo...no..."
"Perchè?"
"Perchè mi fai impazzire e lo sai..."
"E' quello l'obiettivo. Impazzire di piacere."
Lei lasciò cadere il libro a terra.
Sirius la prese per la vita e la fece girare verso di lui.
Incrociò i suoi occhi azzuro cupo e sentì un brivido di piacere.
I suoi occhi, così simili per colore a quelli di Jane, ma così diversi per quello che trasmettevano.
Forza, indipendenza, coraggio e testardaggine, ma anche dolcezza, sensibilità e fragilità.
Era come un fiore di cristallo.
Così forte all'apparenza, ma bastava un soffio e poteva andare in mille frantumi.
La fece avvicinare a lui e la prese tra le braccia, facendola sedere sulle proprie gambe e abbracciandola con forza.
"Sei il mio fiore di cristallo."le sussurrò all'orecchio e la baciò.
Ogni bacio era come una tempesta d'emozioni e sensazioni.
Un'ondata di piacere e passione.
Un tuono li fece sobbalzare.
Lei spostò lo sguardo da lui alla finestra, dove nuvoloni s'addensavano.
"Andiamo fuori."
Sirius la guardò come se si fosse bevuta il cervello.
"Sei matta?"
"Paura della pioggia?"
"Ti verrà un accidenti."
"Vieni!"
Si alzò e gli tese la mano.
Lui la prese, roteando gi occhi ed uscendo con lei fuori.
I prati erano deserti. Solo loro erano così folli da uscire con quel tempo.
Il cielo era denso di nuvole e minacciava pioggia.
Lei camminò, facendo volteggiare la gonna.
Si allontanò da lui e sorrise.
"Prendimi."
Lui ghignò.
"Mi stai sfidando, Keira Sanderson?"
"Ovvio che sì. Hai paura di perdere?"
"Inizia a correre!"
Keira rise e corse sul prato, inseguita da lui.
Un altro tuono li sorprese e scoppiò a piovere all'improvviso.
Keira alzò lo sgaurdo al cielo e Sirius approfittò per cingerle la vita ed afferrarla.
Ma scivolò sull'erba bagnata e cadde per terra, tirandola giù con sè.
Risero come due bambini, alzando gli sguardi al cielo e lasciandosi inzuppare dalla pioggia.
Sirius giaceva a pancia in su sull'erba fredda, Keira su di lui.
Lei sorrideva, radiosa.
Era bellissima anche se zuppa fino al midollo.
I vestiti le aderivano come una seconda pelle e i capelli era grondanti d'acqua.
Rise, la sua risata cristallina e tintinnante.
Guardò Sirius per un lungo momento.
Poi si mise a cavalcioni su di lui e lo baciò.
Sirius era sorpreso, ma si riprese.
Si rizzò un pò a sedere e la fece sedere su di sè, baciandola a sua volta.
Baci intensi, profondi, indimenticabili.
Lui passò le mani sulla camicetta inzuppata, su e giù, provocandole dei brividi che con la pioggia non avevano nulla a che fare.
La fece stendere su di lui, baciandola con ardore.
Keira gli passò una mano fra i capelli, iniziando a sbottonargli la camicia.
Gli accarezzò i pettorali ben scolpiti, desiderandolo averlo, più che mai, dentro di sè.
Lo voleva, lo amava.
Sirius aveva fatto breccia nella sua corazza, l'aveva liberata dalle sue paure.
"Fidati di me."disse lui, vedendola esitare nel continuare.
"Lei non sarà una bambola. Non mi stancherò mai di lei. Io non ti ferirò,Keira, nè come amica, nè tantomeno come ragazza. Io darei la vita per te.
Ti amo più di me stesso!"
Sirius aveva detto questo davanti a Carine. Ricordava quelle parole. Mai le avrebbe dimenticate.
Gli sfilò la camicia ed iniziò a baciarlo sul petto, le mani tra i suoi capelli neri.
Sirius la fece mettere sotto di lui e le tolse la camicetta, con delicatezza.
Lei giocherellò con la sua cintura prima di abbassargli i pantaloni.
Gli infilò una mano lì e lo sfiorò con le dita, facendolo rabbrividire.
Sirius le sfilò la gonna, piano, passandole una mano tra i capelli.
Le sfiorò il viso con la punta dell'indice, sprofondando in quegli occhi color del cielo.
La prese con dolcezza, facendo attenzione a non farle male.
Non l'avrebbe mai ferita, sarebbe morto piuttosto che farlo.
La strinse a sè con delicatezza, ondeggiando con il bacino su e giù.
Keira lo accolse dentro di sè, desiderando quell'unione, quel contatto così intimo tra loro.
Avrebbe voluto che quel momento durasse per sempre.
Mai si sarebbe aspettata che si sarebbe aperta così con un altro ragazzo.
Ma Sirius non le avrebbe fatto del male. Riusciva a leggerglielo negli occhi.
Fare l'amore sul prato di Hogwarts, fortunatamente coperti da un albero, sotto la pioggia, era la cosa più bella che avessero mai fatto.
Insolita, sì, ma meravigliosa.
Si rivestirono dopo un pò, rimanendo abbracciati ancora per qualche minuto.
"Bacia la pioggia ogni volta che hai bisogno di me."le sussurrò Sirius all'orecchio.
"Dovrebbe piovere in eterno allora."
"Tra un pò te ne andrai a Gerlos."
"Ci rivedremo. Non voglio che finisca."
"Non finirà. Ma durante gli esami staremo lontani. Quindi voglio che tu ti ricordi di me."
"Impossibile non farlo, Sir."
"Bacia la pioggia. Kiss the rain. Oni volta che hai bisogno di me. Whenever you need me. Io farò lo stesso qui, tu a Gerlos."
"Fa che non arrivi mai il momento di tornare!"
Lui rise.
"Le cose belle finiscono sempre."disse lei.
"No. Questa cosa meravigliosa non finirà. Te lo giuro. Ti amo, Keira Sanderson. Starei a dirtelo per sempre. Non basteranno le distanze a separarci."



Ciao a tutti, ragazzi!!!!
scusate se aggiorno così tardi!!! ed ecco a voi un altro capitolo della mia ficcy!!!
Spero vi piaccia!!!
Grazie a:
Cherie Lily: grazie del commento e scusa se non ho postato presto, ma ho problemi con il pc...spero ke ti piaccia!!! dimmi che ne pensi!!!
Germana: ti ringrazio dei complimenti!!!
Jayne:Grazie, sorellina...di Remus e Lizzie tenterò di parlare in seguito, ma mi preme continuare con Sirius e Keira!!! Che libro della Meyers?
ninny: ecco a te il chappy!!! dimmi che ne pensi!!!
SakiJune: Ecco il nuovo capitolo!!! dimmi se ti piace!!!
Un bacione a tutti
Vi prego, recensite in molti!!!!
Lily Black 90

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Capitolo 33
*** Festa di compleanno: Innocence ***


Festa di compleanno: innocence

"Pensavo di andare nella Stanza delle Necessità, sai?"disse Keira qualche giorno dopo, camminando mano nella mano con Sirius per i corridoii di Hogwarts.
Loro due attiravano sempre gli sguardi degli altri, chi geloso di uno, chi dell'altra, ma forse solo del loro amore.
"Non ne hai mai abbastanza, eh?"fece Sirius, malizioso.
Keira rise.
"Non per quello, scemo! Hai promesso che mi avresti aiutato a scrivere e comporre le canzoni. E devo insegnarti a suonare almeno uno strumento così mi accompagni mentre canto."
"Agli ordini, mia signora!"
La scelta dello strumento cadde sulla chitarra classica e mentre insegnava a Sirius come si suonava "Quell'affare con le corde", lei non poteva fare a meno di bearsi della sua vista ed ammirare i capelli corvini che gli ricadevano sul viso coprendogli gli occhi color ghiaccio, le labbra carnose che si schiudevano appena quando fischiettava un motivetto....
Era un ottimo studente, anche se spesso e volentieri quando andava nella Stanza delle Necessità suonare era l'ultima sua intenzione.
Spesso rimanevano accoccolati sui morbidi puff della stanza, circondati da strumenti di vario genere, in silenzio, ascoltando solo il battito del cuore o il respiro dell'uno e dell'altra.
Semplici momenti, nulla di complicato.
A volte bastava solo uno sguardo per sistemare una giornata andata male.
Solo quello.

Con l'arrivo di maggio la nostalgia si fece ancora più forte.
Alla fine del mese, infatti, Keira e Jane sarebbero ritornate alle rispettive scuole per gli esami.
Ma loro tentavano di non pensarci e con loro anche i compagni di scuola.
C'erano altre cose a cui pensare, ora.
Era appena iniziato maggio ed il 4 era il compleanno di Lizzie.
Fervevano i preparativi per una festa a sorpresa organizzata da Keira, aiutata da Lily, James, Remus, Sirius e Peter e che aveva coinvolto anche il resto dei loro amici.
"E' di sabato! E' perfetto! E' l'ideale! Facciamo una bella festa a sorpresa...anzi, no! Ragazzi, è perfetto!"
Keira camminava su e giù per il dormitorio dei ragazzi, dove si stava tenendo una riunione straordinaria per organizzare la festa.
"Cosa?"domandò James.
"C'è l'uscita ad Hogsmeade! Remus può portarla a fare un giro, distrarla, mentre noi torniamo prima dal villaggio e pensiamo a tutto.
Gli altri della Casa lo sanno, dobbiamo solo comunicare loro i particolari. Sarà meraviglioso. Ci saranno festoni, bibite, dolci ed io e Lily prepararemo una torta..."
"E' il suo compleanno! Perchè ucciderla?"scherzò Sirius, ricevendo un cuscino addosso come risposta.
"Chiederemo aiuto agli elfi delle cucine per il cibo. Alcuni dolci, però, compriamoli da Mielandia. Ok?"
"Ok!"
Keira alzò lo sguardo al cielo.
"Il regalo?"chiese Remus.
"Ognuno farà il suo."
A Keira brillavano gli occhi.
Adorava organizzare feste, fare sfide o piani. Sembrava nata per essere una leader.
"E' un'ottima idea!"dissero gli altri in coro e lei sorrise.
"Che regalo hai intenzione di farle, Rem?"domandò Sirius quella sera stessa.
"Non ne ho la benchè minima idea!"
Remus era al colmo dell'agitazione.
Mancavano solo pochi giorni e lui non sapeva cosa comprarle.
"E' la mia ragazza! Stiamo insieme da tani mesi, ma non so cosa diavolo farle...."
Si tormentò le mani e guardò prima Sirius poi James, in cerca di aiuto.
"Voi cosa fareste alle vostre ragazze?"
"Non so...dipende dall'occasione. A Lily piacciono molto i libri e la musica. Puoi farle anche un gioiello. Non so...un bracciale, una collana...
Remus, non devi preoccuparti. Ci penseremo noi a darti una mano."
"Quando? Come e dove?"
James e Sirius si lanciarono una rapida occhiata e risero.
"Non ti ho mai visto così, Rem. Il nostro Malandrino, sempre calmo e posato...ora si fa prendere dal panico per un regalo?"
Sirius era incredulo.
"Andremo a comprarle qualcosa dopo le lezioni. Oggi pomeriggio. Con il Mantello dell'Invisibilità andiamo ad Hogsmeade e ti aiutiamo.
Così facciamo anche qualcosa dalla lista che Keira ci ha dato."
Infatti, per essere sicura che tutti facessero tutto, Keira aveva dato a Lily, James, Remus, Sirius e Peter una lista di cose da fare.
Del tipo: compare festoni e dolciumi, regali. Preparare la musica e le cose da fare.
Tutto per non ridursi all'ultimo momento.
Sarebbe sembrato fin troppo sospetto comprare tutto sabato.
Lizzie si sarebbe chiesta come mai i suoi compagni di Casa andassero in giro con festoni...
James scorse la lista una volta arrivati al villaggio e sbirciò da quella di Sirius.
"Perchè a te è più corta della mia?"domandò.
"Sarà perchè sono il suo ragazzo."
"Non valgono i favoritismi."
"E chi lo dice?"
Sirius ghignò e seguì gli altri nei negozi.
Hogsmeade era quasi deserta ed i proprietari dei negozi, conoscendo bene le loro scappatelle e non dicendo nulla ai loro insegnanti, risero nel vederli così intenti a cercare cose ed a comprarle.
Era uno spasso guardare quel gruppetto così affiatato.
Remus era sull'orlo della disperazione dopo il 4° negozio visto, Sirius e James si rimpizzavano di dolciumi, e Peter era ancora intento a comprare i festoni.
"Smettetela di mangiare e datemi una mano, maledizione!"sbottò.
"E dai! Remus, rilassati!"
"Io non..."
Remus si bloccò davanti ad un negozio.
"E' perfetto."mormorò e gli altri sorrisero.
Era vero.

"E' tutto pronto?"sussurrò James all'orecchio di Lily, afferrandola per la vita da dietro, il giorno prima.
Lei annuì.
"Tutto ok. Keira ha pensato a tutto."
"Benissimo."
James le mordicchiò l'orecchio, facendola gemere di piacere.
"James, dai!"
Lui la fece girare per poterla guardare negli occhi, tenendola sempre per la vita.
"Ho fame."sussurrò piano.
"Sei incontentabile! La colazione è tra meno di un'ora."
Lui rise.
"Io non parlavo di quella fame."
Lei sgranò gli occhi verde smeraldo e sorrise.
Si avvicinò a lui, mettendogli le braccia attorno al collo e guardandolo negli occhi.
"Ah, sì? E come posso aiutarti? Fammici pensare..."
Corrugò la fronte e si mordicchiò le labbra, in un modo che lui adorava.
"Adoro quando fai così."
Lei lo fissò, sorpresa.
"Così come?"
"Quando pensi...o fingi di pensare per prendermi in giro. Ti mordicchi le labbra e sulla fronte ti si formano delle rughe adorabili."
"E' raro trovare un ragazzo che ami le rughe di una fronte."
Lui rise.
"Amo tutto ciò che fai. Il modo in cui ti tormenti le mani quando sei agitata, o giocherelli con la piuma quando pensi prima di scrivere.
Il tuo modo di ridere ed il suo suono, come arrossisci quando qualcuno, e spero di essere io altrimenti sono geloso, ti fa dei complimenti.
E come ti brillano gli occhi quando vedi qualcuno che ti fa piacere vedere..."
Lily era stupita da quell'analisi. Il suo ragazzo sapeva essere molto profondo ed attento quando voleva.
"Allora devono brillare ogni volta che vedo te."
"Ogni volta che mi salti al collo quando mi vedi tutte le mattine. Sei un piacevole peso sullo stomaco quando riesci a farmi cadere per terra per lo slancio!"
Lei rise, alzando gli occhi al cielo.
James le riavviò i capelli dietro la nuca e le portò l'indice sotto il mento, alzandole il viso.
"Sei tutto ciò che di bello e buono c'è al mondo, Lily Evans. Darei la vita per te."
E la baciò con foga sulle labbra, stringendola al petto.
Si staccarono dopo un pò.
James le accarezzò i capelli rossi e le sussurrò all'orecchio.
"La sai una cosa? Penso che piaceresti da impazzire a mia madre."
Lily si allontanò da lui.
"Mi vuoi presentare a tua madre?"
"Paura?"
"James, io sono una mez..."
James le tappò la bocca.
"Non dirlo neanche per scherzo. Non dire mai di te una cosa del genere."
Le tolse la mano.
"E' la verità."
"A mia madre non interessa. Quanto al mio patrigno a casa c'è e non c'è e poi non dà peso a queste cose. Il mio vero padre lo conosci bene e sai benissimo che ti adora."
Lily pensò ad Albus ed annuì.
Era timorosa di ciò che le aveva detto James. Conoscere sua madre?
Oddio!
"Lo so che l'idea fa paura. Ma forse in estate potresti venire a stare un pò da me e conoscerla. Ci sarà anche Sirius.
Potremmo incontrarci durante le vacanze con i nostri genitori. O andare in vacanza insieme, anche con Keira e Lizzie e Remus..."
Lily gli tappò la bocca con un bacio.
"Non ora, ok? Non pensare in prospettiva. Vivi la vita adesso e basta. Il futuro non ti deve interessare."
"Perchè la vita è così precaria?"
"Perchè se vivi nel futuro non riesci a goderti il presente."
E lo baciò di nuovo.
James la strinse al petto, ispirando a pieni polmoni il suo profumo, così dolce e delicato.
Sapeva di fiori, di rose. Era un odore che adorava ed adorava sentirselo addosso dopo che facevano l'amore.
Sapeva che senza di lei non sarebbe riuscito a vivere.

Ci sono persone che solo con il fatto di esistere ti rendono la vita speciale…

E James sapeva che Lily era una di quelle persone.

Il giorno del suo compleanno, Lizzie venne svegliata alle 2 e 30 del mattino da due urlanti Lily e Keira.
Le due ragazze pazzoidi saltarono sul suo letto cantando tanri auguri a te e svegliando il resto del loro dormitorio femminile.
Lizzie si stropicciò gli occhi e le guardò.
"C-cosa?"
"Auguri!"
Lily le saltò al collo.
"Ma cosa diamine..."
Lizzie guardò l'orologio.
Poi urlò, svegliando anche quelle persone fortunate che non erano state svegliate prima.
"IO VI UCCIDO! SONO LE 2 E 30 DEL MATTINO!!!"
E prese a rincorrerle, armata di cuscini, mentre Candy sbuffava e si rificcava sotto le coperte, sforzandosi di ignorarle.
Le loro risate e grida la tennero sveglia.
Dopo un inseguimento fallito, Lizzie si arrese e scoppiò a ridere per la situazione.
Lily e Keira, sentendosi ora al sicuro, e non più inseguite da una pazza armata di pericolosissimo cuscini piumosi, si sedettero a gambe incrociate sul letto della festeggiata.
"Perchè proprio alle 2 e 30?"domandò lei, stendendosi di nuovo.
"Perchè sei nata a quell'ora. Te l'avevamo chiesto ieri."rispose Lily.
"E' per questo? Razza di..."
Ma stava ridendo.
"Apri!"
Keira cacciò da sotto il letto un pacchetto gigante.
"Ma cosa mi avete comprato?"
Lizzie era stupita quando vide il paccone.
"Un regalo che adorerai sicuramente. Ti piacciono da matti."
Lizzie scartò il regalo e le fissò, stupita.
Era un peluche gigantesco, morbido ed a forma di...
"Un lupetto!"
Lily e Keira si guardarono e risero.
"Abbiamo unito due cose che adori. I peluche ed il tuo Remus..."
Keira disse a bassa voce la seconda cosa, per non farsi sentire da quell'oca di Candy.
"E'..."
Non riusciva a parlare, mentre lo contemplava.
"E'...stupendo, ragazze. VI ADORO!"
E saltò loro al collo, mentre le due amiche ridevano e sorridevano, radiose.
Lizzie riprese a guardare il peluche.
"E'...morbidoso!!!"
"Morbidoso?"
Keira la guardò.
"Sì. Un mio modo per dire morbido!"
"Fantasiosa la ragazza!"
Lizzie quel giorno non smise mai di sorridere.
Appena uscì dal dormitorio, Remus le corse incontro e la prese tra le braccia, facendola volteggiare.
"Auguri, amore mio!"le disse all'orecchio.
Tutti del dormitorio si erano ricordati del suo compleanno, sia perchè erano molto affezionati a lei, sia perchè era difficile dimenticare Keira ed i suoi preparativi per il compleanno dell'amica.
Ad Hogsmeade Remus, rispettando il piano, trassè Lizzie in disparte facendole dimenticare il resto degli altri che tornarono prima al castello per finire di organizzare la festa.
La portò in giro, stringendola a sè, andando per i negozi.
Poi la trasse in disparte.
"Questo è per te."sussurrò, timido, porgendole un pacchetto, avvolto in una carta argentata.
Lei lo aprì, con mani tremanti, mentre Remus la scrutava, in attesa di una sua reazione.
Era un pacchetto sottile e dentro, adagiato su un morbido velluto blu, c'era un meraviglioso bracciale.
D'argento, sottile, aveva dei bellissimi fiori incisi e cosparso di brillantini.
Lei lo alzò alla luce.
"Rem...oddio...non dovev...è..."
Non riusciva a parlare.
Guardò negli occhi il suo ragazzo e gli gettò le braccia attorno al collo, stringendo con delicatezza i bracciale.
Lo baciò con foga e appoggiò la testa contro il suo petto.
Non ci fu bisogno di dire assolutamente nulla.
Remus glielo legò al polso, sorridendo.
"E' perfetto. Non so come ringraziarti."sussurrò lei, arrossendo.
"Quel sorriso sul tuo volto va benissimo."disse lui, guardandola.

"E' tutto pronto?"
Keira camminava su e giù per la Sala Comune.
Era stata addobbata a festa e ghirlande adornavano le pareti.
Una grande tavolata era stata messa contro una parete, colma di cibo e bibite.
I dolci erano stati in parte comprati, in parte chiesti agli elfi che erano stati felicissimi di dare tutto il cibo di cui avessero avuto bisogno.
James aveva chiesto il permesso al padre di fare una festa, per evitare guai in seguito e l'aveva ottenuto.
"Tutto grazie alle mie grandi doti di persuasione!"si vantò, accanto a Keira che lo guardò scettico.
Lei sapeva del grado di parentela che lo legava al preside.
"Sì, come no."
Lui rise e la strinse a sè.
"Ottimo lavoro. Complimenti."
"Giù le mani dalla mia ragazza!"
Sirius si fece avanti, sguainando un palloncino lungo ed affusolato come se fosse una spada.
"Mi vuole sfidare, sir? Lei è una mia cara amica."
"In guardia, fellone!"
James si armò anche lui di un palloncino simile e sfidò Sirius.
"Come mai James e Sirius stanno combattendo con dei palloncini?"domandò Lily, avvicinandosi alla scena del duello.
"James mi ha abbracciato per farmi i complimenti per il lavoro svolto per la festa. Sirius l'ha visto e l'ha sfidato."
"E non lo fermi?"
"Il massimo che può succedergli è inciampare nel tappeto. E poi è bello vederlo combattere per me!"
"Con un palloncino!"
"Dettagli! E' il gesto che conta!"
Keira rimase a guardarlo, adorante.
"Hai gli occhi a cuoricino. Come nei fumetti babbani."le fece notare Lily.
"Anche tu quando rimani a fissare James."ribattè lei.
Poi guardò l'amica negli occhi ed entrambe scoppiarono a ridere.
"Andiamo a metterci i nostri vestiti."
Lily la prese per mano e la condusse di sopra, mentre i loro rispettivi fidanzati si stavano ancora sfidando.
Due scoppi fecero capire alle ragazze che la sfida era terminata per la distruzione delle armi di combattimento.

Il vestito di Lily era di un verde smeraldo, scelto apposta affinchè si abbinasse ai suoi occhi e le arrivava leggermente oltre le ginocchia.
I capelli rossi le ricadevano sulle spalle, tirati solo leggermente dietro la testa con un fermaglio.
Il trucco era leggero e un filo di lucido le ricopriva le morbide e sinuose labbra.
Dopo essere rimasta mezz'ora, indecisa se mettersi o meno il vestito comprato apposta per la festa, Keira si guardava allo specchio, con una deliziosa espressione dubbiosa sul viso.
"Che c'è?"le domandò Lily.
"Non so se va bene."disse l'altra, tirando un lembo del vestito.
Il vestito le era stato consigliato da Lily ed era bellissimo.
Era di un azzurro cupo che sfiorava il blu, come i suoi occhi (entrambi i vestiti s'intonavano ai loro occhi).
Aveva una profonda scollatura sulla schiena, a V e le arrivava al ginocchio.
Le scarpe erano ballerine, senza tacco.
Con esso Keira avrebbe passato la serata sul pavimento per le numerose cadute ed i giorni seguenti a letto per le vesciche ai piedi.
"Sei bellissima, Keira."
Lily le sorrise.
"Non so come fare i capelli."
Si tormentò una ciocca castana, mechiata di biondo.
"Io un'idea ce l'avrei."
Lily prese la bacchetta e gliela puntò sui capelli.
Dopo circa un'ora erano ricci e splendidi.
Keira si guardò allo specchio.
"Per la barba di Merlino! Lily!"
"Sei splendida."
Lizzie sarebbe tornata tra un'ora.
Le sue amiche le avevano comprato un vestito per la festa.
Era di un rosa pallido e corto. Il tessuto era meraviglioso, morbidissimo e setoso ed era decorato con fiori ricamati.
Lizzie sarebbe entrata nella Sala Comune e si sarebbe accorta della festa, quando avrebbe visto le decorazioni, i festoni ed il cibo e tutti i suoi amici lì per festeggiarla.
Poi Lily e Keira l'avrebbero portata di sopra per farle indossare il vestito e scendere di nuovo per fare inizio alla festa.
"La canterai?"chiese Lily a Keira.
L'amica non la guardò.
Aveva capito cosa intendeva l'altra.
"Non lo so."
"L'hai fatta per Lizzie e per tutte noi. Per chi ama. Dovresti farlo."
"Ti va di sentirla un'ultima volta?"
Keira la guardò, quasi implorante.
Lily annuì.
"Ho composto questa canzone per gioco. Poi mi hai convinto a cantarla. Spero solo che piaccia."ammise Keira.
"Ne sono certa. E poi lo fai per te, per le tue amiche. Per me e per Lizzie. Per Sirius, James e Remus. Perchè abbiamo un'innocenza e dobbiamo viverla.
Mai come ora che Voldemort ed i suoi Mangiamorte devastano tutto. Dobbiamo riscattarci. Ed una canzone va benissimo. Per ora."
Keira si schiarì la voce.
"Waking up I see that everything is ok
The first time in my life and now it's so great
Slowing down I look around and I am so amazed
I think about the little things that make life great
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling..."

Una festa a sorpresa era l'ultima cosa che Lizzie si sarebbe aspettata.
Quando entrò nella Sala Grande e tutti gridarono: "AUGURI, LIZZIE!" per poco non svenne per la sorpresa.
Con le lacrime agli occhi per l'emozione, si voltò verso gli amici e capì che era merito loro.
Non potè risparmiare loro un sorriso.
"Grazie, ragazzi."
Lily e Keira poi la trascinarono sopra per farle mettere il vestito.
"Ragazze, ma è bel..."
"A dopo i commenti. C'è una festa che ti aspetta di sotto. SU!"la zittì Keira, con un sorriso, mentre l'aiutava a mettere il vestito.

Fu una festa indimenticabile.
Tra risate, scherzi, balli, il gruppo dei Malandrini e delle loro ragazze si divertì moltissimo.
Fu come dimenticare tutto il resto e ridere, ridere fino alle lacrime.
"Ragazzi, un'attimo d'attenzione, prego."
Lily fece apparire dal nulla un microfono e disse ciò.
Tutti la guardarono.
"Colgo l'occasione per dare di nuovo gli auguri a Lizzie, la mia meravigliosa amica. Ti voglio...anzi, ti vogliamo bene, tesoro mio!"
Tutti applaudirono e guardarono Lizzie che arrossì, accoccolandosi ancora di più contro Remus.
"Stasera voglio presentarvi una ragazza che conoscete bene e che canterà per noi. E' una canzone che ha composto per noi: per me, Sirius, James, Lizzie, Remus e Peter. Parla dell'innocenza. Dei bei momenti. Forse penserete che non sia il momento adatto, dato che là fuori c'è un mostro che devasta e ci strappa ciò che abbiamo di più caro. Io non lo penso. Dobbiamo rivendicare ciò che è nostro e lottare per esso. Per un'innocenza che non dobbiamo perdere. Ecco a voi, Keira Sanderson."
Tutti applaudirono di nuovo, mentre i Malandrini e Lizzie fissavano Lily e Keira stupiti, all'oscuro di tutto.
Keira prese il microfono e chiuse gli occhi, mentre la musica, grazie alla magia, aleggiava nell'aria.

"Waking up I see that everything is ok
The first time in my life and now it's so great
Slowing down I look around and I am so amazed
I think about the little things that make life great
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling

This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by

La voce di Keira entrò in loro, incantandoli.

I found a place so safe, not a single tear

The first time in my life and now it's so clear
Feel calm I belong, I'm so happy here
It's so strong and now I let myself be sincere
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling

This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by

It's the state of bliss you think you're dreaming
It's the happiness inside that you're feeling
It's so beautiful it makes you wanna cry

It's the state of bliss you think you're dreaming
It's the happiness inside that you're feeling
It's so beautiful it makes you wanna cry

It's so beautiful it makes you want to cry

This innocence is brilliant, it makes you want to cry
This innocence is brilliance, please don't go away
Cause I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by

This innocence is brilliant, I hope that it will stay
This moment is perfect, please don't go away, I need you now
And I'll hold on to it, don't you let it pass you by"

Quando la canzone finì, tutti parvero svegliarsi da un bellissimo incantesimo.
Ci fu un momento di silenzio, poi tutti urlarono ed applaudirono alla meravigliosa cantante.
Keira si avvicinò agli amici.
"Allora?"
"Sei bravissima!"
Sirius l'afferrò per la vita e la fece volteggiare, mentre lei rideva, felice.
"Grazie a voi che mi avete dato l'ispirazione."ammise lei.
"La presenterai alla fine della scuola? All'esame?"chiese Peter.
Lei scrollò le spalle.
"Credo di sì."
Ci pensò su. Poi disse:
"Canterò questa. Ne sono certa! Abbiamo bisogno di pensare ai nostri bei momenti!"
"Sarai una cantante strepitosa ed io verrò a tutti i tuoi concerti!"
Lizzie l'abbracciò, forte.
"Vi voglio bene. E questo non cambierà mai."disse Keira, guardandoli ad uno ad uno.



Ciao a tutti voi!!!!
Eccomi di nuovo qui per un altro capitolo...volevo solo dirvi che ho terminato la storia e ora posterò gli ultimi tre capitoli!!!
Spero vi piacciano!!!!!!!!
Un grazie a:
Cherie Lily: non saprei che fare senza i tuoi consigli ed il tuo aiuto!!! Grazie dei complimenti!!! Dimmi che ne pensi!!!
germana: spero di averti accontentata con Lily e James e Remus Lizzie!!! Scusa se li ho un pò trascurati, ma mi premeva la faccenda Sirius e Keira...grazie dei complimenti!!! Dimmi cosa pensi del nuovo chappy!!!
Ninny: grazie dei complimenti!! Finire? La loro storia? Macchè...se vuoi un'esclusiva...di loro parlerò anche in A new life, l'altra mia storia...
SakiJune: Tesoro mio, sai che non posso lasciarli così...ma non preoccuparti tornerà tutto apposto dopo gli esami (e che pizza...anche nel mondo magico ci perseguitano...!!!) Grazie dei complimenti ed attendo con ansia una tua recensione!!!
Lyrapotter: ecco il nuovo chappy, anche se con un pò di ritardo...scusa scusa scusa!!! Grazie molte dei bellissimi complimenti, sono felice che la storia ti piaccia!!! Dimmi che ne pensi del capitolo!!!
Un bacione a tutti voi e mi raccomando, ditemi cosa ne pensate!!!!
Un bacione
Lily Black 90
P.S quasi dimenticavo, la canzone che canta Keira è Innocence di Avril Lavigne.
So che non è del suo tempo, ma fingete che lo sia e che sia stata Keira a scriverla e comporla...
Per chi non la conoscesse, consiglio vivamente di scaricarla!!!
Un bacioooooooooo

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Capitolo 34
*** Paure ed ispirazioni: Protecting me ***


Paure ed ispirazioni: Protecting me

Con l'avanzare di maggio avanzava anche il terrore per gli esami ormai imminenti.
Il sole al di fuori delle mura della scuola sembrava far loro un dispetto, splendendo sempre di più proprio nei giorni in cui loro se ne stavano chiusi nel castello a ripassare.
Anche a Gerlos la situazione era analoga.
Dato che era lo stesso programma per entrambe le scuole, Jane ripeteva con Amanda e Mike, esercitandosi con le pozioni e con gli incantesimi.
Ad Hogwarts ogni giorno i ragazzi facevano una cosa diversa.
Un giorno Lily li aiutava con Pozioni, un giorno James con Trasfigurazione, un altro Sirius con Incantesimi e Remus con Storia della Magia.
Oltre a ripassare per l'esame, Keira era intenta anche a comporre le due canzoni, un duetto ed una da solista.
Ed agitata com'era, aveva preferito non coinvolgere Sirius per non urlargli contro in un momento di crisi e panico.
Per la canzone da solista era più che sicura.
Avrebbe cantato Innocence, come alla festa di Lizzie.
Il problema era il duetto.
E non sapeva con chi l'avrebbe cantato.
Mike era il suo partner di canto, ma lei avrebbe voluto cantare di nuovo con Sirius.
Forse avrebbe chiesto il permesso alla preside...
Basta!
Doveva pensare prima al testo e poi al compagno....

Era un giorno caldissimo quel sabato quando il gruppo decise di scendere in giardino a ripassare.
L'argomento, Storia della Magia by Remus, non era dei migliori, ma almeno avere vicino il lago e godere ogni tanto di qualche schizzo da parte dei compagni, era una cosa piacevole.
Sotto il platano c'era ombra e loro vi sedettero ed iniziarono a ripassare.
I minuti divennero ore e rimasero lì per un bel pò tentando di ricordare a memoria nomi ed avvenimenti.
Remus, dopo l'ennesima richiesta di ripetere la lezione da parte di Peter, andò in escandescenza e se ne andò, maledendo caldo e studio.
Lizzie lo rincorse per calmarlo, mentre Peter ritornò al castello per tentare di ricordare da solo, dopo il rifiuto degli altri 4 amici.
Keira si alzò dall'erba e prese a passeggiare sulla riva del lago, schizzata piacevolmente dagli altri compagni.
Mancavano meno di due settimane al suo ritorno a Gerlos.
Guardò il suo ragazzo e le fece male pensarci.
Sapeva che si sarebbero rivisti, in un modo o nell'altro, dopo gli esami, ma soffriva comunque pensando a quella lontananza anche se breve.
Non si accorse che qualcuno la stava guardando, pensando ad un modo per fargliela pagare.

Carine Dowlon la fissava con le sue amiche, architettando.
"La deve pagare! La odio!"
Mila, la sua migliore amica, la guardò.
"Solo per via di Sirius e perchè è simpatica a tutti."
"A quasi tutti!"
Sul volto di Carine si dipinse un sorriso, malvagio.
Puntò la bacchetta su Keira e la mosse in un gesto fluido.
Keira sentì una forza trascinarla in aria ed impedirle di muoversi.
Sentiva lo sguardo degli altri puntato su di lei, urla rivolte a Carine ed i suoi amici che correvano in suo aiuto.
Non riuscì a reagire ed a prendere la bacchetta magica.
Carine la scagliò in acqua al centro del lago.
Keira guardò con orrore l'acqua avvicinarsi sempre di più, finchè non cadde nel lago.
Solo allora l'incantesimo si ruppe e lei potè urlare.
L'acqua era fredda e fu piacevole per via del caldo.
Ma lei detestava l'acqua, ne era terrorizzata.
Sentiva i tentacoli della piovra gigante solleticarla ed urlò, presa dal panico.
Non sapeva nuotare affatto.
Si mosse convulsamente, tentando di rimanere a galla, ma la gravità la trascinò verso il basso.
Vide Sirius tuffarsi in acqua, prima di sparire al di sotto di essa.
"KEIRA!"
Sirius nuotò con tutte le forze che aveva in corpo e la raggiunse, tuffandosi sott'acqua.
Era leggerissima e lui l'afferrò per la vita, trascinandola in superficie.
Sentì James accanto a lui che gli dava una mano a portare su Keira.
Lily urlò contro Carine tutte le offese che le passavano per la mente e la schiatò, furiosa e terrorizzata.
Nessuno fece o disse nulla per fermala, perfettamente d'accordo con lei.
Sirius e James portarono Keira sulla riva del lago e la deposero sull'erba.
Keira sputò un pò d'acqua e poi giacque, immobile.
"Respira."contastò Remus che era corso lì con Lizzie, chiamato dalle loro urla.
"Keira...svegliati, dai...Amore..."
Sirius le diede dei piccoli schiaffi sul volto.
"Su!"disse James, mentre Lily e Lizzie tenevano le mani sulle labbra, terrorizzate.
Keira riaprì gli occhi, lentamente.
Il primo volto che vide fu quello di Sirius, chino su di lei, fradicio e preoccupato.
"S-S-Sirius..."
Tutti tirarono un sospiro di sollievo.
"Stai bene!"
Sirius la prese tra le braccia e l'abbracciò, forte forte.
"O-ora sì...Cos...?"
"Stavi annegando e Sirius ti ha salvata"
Lily aveva le lacrime agli occhi e l'abbracciò, seguita da James, Remus e Lizzie.
"Raga...ragazzi...così mi soffocate...."
Tutti risero e la lasciarono andare, sollevati.
Solo Sirius continuò a tenere Keira tra le braccia.
"S-sirius..."
"Dimmi."
"Mi hai chiamato "amore"."
"Sentivi allora..."
"Solo quella parte."
Sirius alzò gli occhi al cielo e la baciò sulle labbra, chinandosi su di lei.
"Dillo. Dillo ancora."
"Amore."
"Ancora."
"Amore. Sei al sicuro con me. Io sono sempre qui per te quando hai bisogno di me. Non ti lascerò mai andare.
Ti proteggerò..."
E quella frase, quel discorso le fu d'ispirazione per il duetto.
"Protecting me..."sussurrò.
"Cosa?"
"Mi hai ispirato la canzone per il duetto."
Sirius la guardò ed i suoi occhi brillarono nel vederla.
"Felice di esserti stato d'aiuto."

Carine venne punita severamente dal preside per aver aggredito Keira e Lizzie e Remus dovettero trattenere Lily, James e Sirius dal suonargliele.
Spesso rappresentavano la voce della ragione, quei due.
"Entro nel panico quando si tratta dell'acqua."ammise Keira quella sera, accoccolata sotto le coperte con Sirius al suo fianco.
Avevano appena finito di fare l'amore e Sirius si divertiva a sfiorarle il volto con la punta delle dita ed a baciarla sui capelli di tanto in tanto.
"Sarà perchè mia mamma, quando era incinta di me, quasi annegò. Ma non ho mai imparato a nuotare e se avvicino ad una fonte d'acqua, rimango sulla riva e non oso entrare. Ho una paura irrazionale, lo so."
"Non importa. Ognuno ha paura di qualcosa."
"E tu? Cosa temi?"
Sirius parve rifletterci.
"Ho paura di diventare con quelli della mia famiglia."ammise dopo un pò.
Keira sapeva della sua famiglia ed annuì.
"Non sarai mai come loro. Non sono i nostri geni o il nostro sangue a dirci cosa fare e come dobbiamo comportarci."
Sirius annuì.
"Lo so. Ed ora ho anche un'altra paura. Ma penso sia quella di tutti coloro che amano."
"Quale?"
"Quella di perdere te ed i miei amici. Coloro che amo, appunto."
"Anche io."
"Lotterò affinchè questo non avvenga."
"Non sarai affatto solo."
Sirius la guardò negli occhi e per un attimo si perse in quei pozzi blu.
"Lo so."
Rimase un pò in silenzio.
"Dimmi un pò la canzone per il duetto."
"No, dai! Ora no! E' solo un'idea."
"La voglio sentire lo stesso."
Lei sospirò.

"You, You're always there for me
When I need you most
Day and night you're by my side
Protecting me"

Sirius si schiarì la gola:

"When I feel like crashing down
You seem to be around
There you are
You're not that far 'cause"

Keira sorrise.
"Mi piace."
"A me piaci tu."
Sirius la baciò.
"Anche la canzone. Ma al primo posto ci sei tu!"

"NO! Non voglio andare! Non voglio tornare a Gerlos!"
"NO! Voglio restare qui con voi e con te! Non voglio andare a Hogwarts!"

Ultimo giorno dello scambio culturale.
Da entrambe le parti Keira e Jane erano preda di crisi isteriche.
Era sera e la mattina dopo sarebbero dovute tornare alle rispettive scuole.
Jane scoppiò a piangere ed abbracciò Amanda, che piangeva anche lei.
Entrambi le parti avevano deciso di organizzare una festa di addio per Keira e Jane.
Ma dopo le feste la nostalgia si era fatta fortissima ed entrambe le ragazze erano scoppiate in lacrime.
"Su! Jane! Ci sentiremo, ci scriveremo. Ci vedremo. Sono solo gli esami. Dopo potremmo incontrarci di nuovo."
Mike abbracciò e baciò più volte la sua ragazza.
"Non è vero..."
Jane era adorabile con il broncio e le braccia incrociate sul petto, i capelli biondi che le incorniciavano il visetto rigato di lacrime.
Mike l'abbracciò ancora ed ancora.
"Ti voglio e ti amo. E non basteranno le distanze a separarci. Te lo giuro. Ci scriveremo sempre ed ogni giorno, se vorrai."
Mike la prese in braccio e la portò nella sua stanza, facendola stendere accanto a lui sul letto.
Jane si accoccolò contro di lui.
"Ti amo."sussurrò al suo orecchio e lui sorrise, anche se con le lacrime agli occhi.
Quell'addio era più doloroso che mai.
La strinse a sè e fece l'amore con la sua ragazza, amandola più che mai e desiderando averla con sè e dentro di sè per sempre.
"Boccolosa, sei mia e di nessun altro. Gli esami andranno benissimo e questa separazione durerà pochissimo. Ci vedremo dopo.
Voglio passare le vacanze con te e con Keth. Anche se dovremmo stare attenti con lui quando faremo l'amore. Non voglio sconvolgerlo."
Lei rise e lui serbò il ricordo della sua risata nella sua mente.

Negli ultimi giorni Sirius, Mike, Lily, Lizzie, Remus, Amanda, Peter e gli altri che amavano Keira e Jane non fecero altro che godere di ogni attimo passato con le due ragazze.
Immagazzinarono il suono delle loro risate e le loro espressioni nella mente, per serbarle e custodirle e ripensare ad esse quando fossero state lontane.

"Ci mancherai tanto!"
Amanda e le altre strinsero Jane in un abbraccio soffocante, mentre Jane non piangeva.
Sembrava aver terminato in quegli ultimi giorni tutte le lacrime che aveva.
Mike fu l'ultimo che salutò, baciandolo con foga e passione ed assaporando le sue labbra, godendo del suo abbraccio vigoroso.
"Ti amo. Alla follia. Mi mancherai moltissimo. Anche se sono pochi giorni."
Si sarebbero rivisti dopo gli esami.
Prese per mano Keth, che avrebbe vissuto ad Hogwarts durante gli esami, con il permesso di Silente e se ne andò, attraversando il camino ed arrivando ad Hogwarts con la Polvere Volante.

"Scrivici e dicci ogni cosa, anche la più insignificante!"
Lizzie abbracciò forte forte Keira e la baciò sulla guancia.
Fu il turno di Peter e Remus e poi di James.
Lily e Sirius furono gli ultimi.
"Ci vedremo. In bocca al lupo per gli esami."
Lily la coinvolse in un abbraccio stritola-costole. Fu il turno di Sirius.
Lui la trasse a sè e la strinse al cuore. I loro cuori battevano forte all'unisono. "Ti amo."dissero all'unisono.

"Jane!"
Il ritorno di Jane fu bellissimo quanto dolorosa fu la separazione da Keira.
Lily e Lizzie saltarono al collo dell'amica con tanta foga che lei cadde all'indietro sul pavimento, trascinandosele dietro.
"Che bello! Devi dirci tutto! Com'è Gerlos? E le lezioni? E soprattutto com'è Mike? Bello? Sexy?"chiese Lizzie.
"Dolce? Simpatico? E con i tuoi nonni? Devi dirci tutto nei minimi dettagli, altro che lettera! Keth, tesoro! Che bello vederti! Fatti abbracciare! Come stai? Tutto bene? Ti è piaciuta Gerlos?"fece Lily.
Fu una raffica di domande e sia Jane che Keth ne furono intimiditi.
"Basta, ragazze! State esagerando! Fateli respirare!"
Era Remus.
Jane corse ad abbracciarlo e dopo di lui fu il turno di James.
"Ciao, Jane."
Era Sirius.
Lei lo guardò, aspettandosi una fitta allo stomaco come accadeva all'inizio dell'anno.
Non ci fu nulla.
Solo un desiderio di abbracciarlo. Come amico.
Amava Mike. Non provava nulla per Sirius.
"Ciao, Sirius."
Lo abbracciò forte.
"Scusa. Per tutto."
"E' tutto ok. Se non fosse stato per te, inoltre, non mi sarei mai innamorato di Keira. Grazie."
Sirius non provò nulla nell'abbracciarla.
Anche per lui era stata solo una cotta. Forte, ma una cotta.
Keira era la donna della sua vita. Ora ne era certo, più che mai.

"Keira!"
Amanda corse dall'amica, stritolandola.
"Ehi! Ciao, Amanda! Come stai? Che bella la tua nuova pettinatura! Che bello rivederti!"
"Mike! Micelle! Lisa!"
Fu bellissimo rivedere tutti.
Abbracciò forte Kate, la sua amica del cuore, dopo Amanda, Hannah, Oliver, Emily e tutti gli altri suoi amici.
"Mike! Mi devi dire tutto di Jane!"
Lui rise e la strinse a sè.
"E tu di Sirius, mi raccomando!"
Lei sorrise nel trovarsi di nuovo a casa.
Amava Hogwarts, ma Gerlos era la sua casa e lo sapeva.

"Ora ci restano solo gli esami. E poi ci rivedremo."disseo sia Keira che Jane.


Ciao a tutti!!!
Ecco a voi il penultimo capitolo di questa storia...ora che sta quasi per terminare so che ne sentirò la mancanza, ma sarò anche felice di averla completata!
Un grazie a:
SakiJune: Grazie, tesoro per il commento! E se vuoi, se lo trovo, ti invio il lupetto di peluche! Hihi!!! fammi sapere che ne pensi!
Padfoot_07:grazie per i complimenti! Sono contenta che la canzone ti sia piaciuta! continua a seguirmi, anche se sono pochi i capitoli!!!
LyraPotter: eccoti il nuovo capitolo...è triste perchè Jane e Keira ritornano alle rispettive scuole, ma alla fine tutto si sistemerà! grazie e continua a recensire!
Ninny:grazie mille per il commento! Continua a seguirmi!
Un bacio a tutti!!!
Lily Black 90
P.S. La canzone I protecting you è di Aly and Aj. Non è un duetto, ma l'ho reso così io. Per chi non conoscesse il gruppo, ne fanno parte Keely di Phil dal Futuro e la sorella, ovvero Amanda e Allison!
Un bacione di nuovoooooooooooo

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Capitolo 35
*** Gli esami ***


Gli esami

E gli esami attesi, ma temuti da tutti, arrivarono.
Perchè le cose belle per arrivare sembrano metterci una vita e le cose brutte, invece, arrivano subito?
Mah! Mistero della vita!
Terrore, paura ed ansia.
Erano quelli i sentimenti che angosciavano gli studenti, sia dall'una che dall'altra parte.
Primo giorno: Difesa contro le Arti Oscure
Secondo giorno:Trasfigurazione
Terzo giorno: Incantesimi
Quarto giorno:Pozioni
Quinto...sesto....settimo...

Esami scritti ed il pomeriggio quelli orali, sempre della stessa materia, come nei G.U.F.O.
A Gerlos oltre ai comuni esami c'erano anche quelli di disegno, ballo...
E' inutile e logorroico parlare degli esami di entrambe le parti.
Furono lunghi e ci fu pochissimo tempo per pensare ad altre cose.
Ci furono risate e scherzi, ma soprattutto impegno e studio.
Lettere spedite sia dall'una che dall'altra parte, piene di consigli, battute e storie.
Scrivevano appena avevano tempo, anche di ciò che avevano mangiato a pranzo ed a cena.
Erano vicini. Più che mai. Uniti da amicizia ed amore.
Furono giorni e settimane pesanti e lunghe.
E poi...finirono...

Sollievo per Hogwarts, ancora ansia per Gerlos.
Nell'ultimo giorno c'era l'esame di canto.
Essendo in ordine alfabetico, Keira era quasi l'ultima avendo il cognome che iniziava per S.
E capitò l'ultimo giorno, essendoci, stranamente, pochissimi con il cognome che iniziava per T, U, V, W, X, Y, Z.
"Andrai benissimo!"
Amanda la prese per mano e la fermò dato che stava passeggiando su e giù da più di mezz'ora.
"Ho paura. E se sbagliassi?"
L'esame di canto, come quello delle altre attività artistico-espressive, si svolgeva su un palco, di fronte a professori ed alunni.
Come un vero e proprio spettacolo.
E Keira, pur non essendo affatto timida, si torceva le mani da mezz'ora.
Ignorava che Lily, James, Remus, Sirius, Lizzie, Jane (entusiasta di vedere il suo Mike) e Peter avevano ottenuto da Silente il permesso di andare da lei.
Sirius si era anche accordato con la preside per cantare lui al posto di Mike, nel duetto con Keira.
La canzone, che aveva avuto in anteprima da Keira, era "Protecting me".
"Sbaglierò!"
Keira era agitatissima.
Kate l'abbracciò e le mise in mano una camomilla.
"La musica è tutta la tua vita. Andrà bene."
"Canterai "Innocence" e "Protecting me". Sono canzoni bellissime. Andrai fortissimo. Sarà fichissimo."la rincuorò Mike.
Erano tutti dietro le quinte.
"Tra un pò tocca a me."disse Keira.
"Andrà bene."
"Sanderson! Tocca a lei!"
"Oddio!"
Presa dal panico, Keira fece per fuggire via, ma venne risospinta indietro da Amanda, Kate e Mike.
"Vai e falli secchi!"la incoraggiarono.
Keira fece un respiro profondissimo ed uscì.
"Inizi con la canzone da solista."le chiese l'insegnante di canto, che la considerava la sua alunna più promettente.
Keira annuì.

"Waking up I see that everything is ok
The first time in my life and now it's so great
Slowing down I look around and I am so amazed
I think about the little things that make life great
I wouldn't change a thing about it
This is the best feeling "

Continuò, ignorando che già dalla prima frase aveva tenuto in pugno tutti i presenti.
Cantò, dimentica di tutto e tutti, ispirata e danzando sulle note della musica e sul suono melodioso delle parole.

"Andiamo! Ha già cantato "Innocence!"
James corse nella platea proprio quando Keira finì la canzone, seguito dagli altri.
"Sirius..."
Guardò l'amico.
"Pronto."

"Meravigliosa. Stupenda. Lei è un'artista, Keira. Continui ad incantarci con la sua canzone da duetto."disse la preside.
"Sì, mi servirebbe il mio part..."
"Inizi. Il resto verrà da sè."
La preside sorrise e le fece segno di iniziare.
Guardò tra la folla e vide Sirius ed i suoi amici. Sorrise al ragazzo della sua allieva. Sarebbe stato tutto perfetto.

"You, You're always there for me
When I need you most
Day and night you're by my side
Protecting me"

S'interruppe, aspettandosi la voce di Mike accompagnarla.
Ma non fu la sua voce a continuare la canzone.
Bensì quella che aveva sentito nei suoi più bei sogni e che l'aveva accompagnata negli ultimi giorni.
Era la voce di Sirius.

"When I feel like crashing down
You seem to be around
There you are
You're not that far 'cause"

Il ragazzo avanzò lungo il corridoio, tenendo in mano il microfono.
Indossava solo jeans e maglietta, ma per lei fu una visione celestiale.
Iniziò a cantare e lui la seguì.

"Whenever, where ever baby
You'll protect me
No matter what
Hold me tight with all your might And you'll never let me go
Protecting me"

Sirius salì sul palco.
Le si avvicinò e cantò, sorridendole:

"You listen to me when
I speak out loud and you
You know right when my heart's been bent"

Lui le tese la mano e lei cantò, amando il fatto che lui era lì con lei.

"When my lifes tumbling around
You take me off the ground
You tell me everythings ok"

Sirius si avvicinò finchè i loro microfoni non si sfiorarono.

"Whenever, where ever baby
You'll protect me
No matter what
Hold me tight with all your might You'll never let me go"

La fece volteggiare, allontandola per un attimo da lui, ma continuando a tenerle la mano.

"You'll never let me go
You'll never let me go
You'll never let me go"

Lei si avvicinò e gli sfiorò il viso con una mano:

"When its my turn (My turn)
To help you out (Help you out)
I glady lift you up without a doubt"

Lui la baciò per un attimo, tra la sorpresa della folla.
Nessuno degli insegnanti se ne curò, sorridendo, rapiti, alla loro unione così affiatata.

"(Whenever) Whenever,where ever baby
You'll protect me
No matter what
Hold me tight with all your might You'll never let me go (Let me go)

Whenever, where ever baby
I'll protect you
No matter what
Hold you tight, with all my might
And I'll never let you go (Let you go)"

Erano vicinissimi quando cantarono le ultime due strofe, occhi grigi in occhi blu.

"You, you're always there for me
When I need you most
Day and night you're by my side
Protecting me
Protecting me"

La folla esplose in un mare d'applausi.
Keira saltò al collo di Sirius.
"Sei un folle...come sei...come..."
"Il piano è mio e di James. Silente ci ha dato una mano e la preside e Mike sapevano tutto."
"Io...non so...come..."
"Baciami. Stai con me. Chiedo solo questo."
Lei lo abbracciò forte forte.
"Sono troppo persa in te. Non potrei mai lasciarti."
Sorrisero nel vedere Mike e Jane baciarsi con dolcezza in fondo alla sala.

"I protecting you, I loving you...forever..."

Le sussurrò lui all'orecchio.
Keira lo baciò sulle labbra, ancora ed ancora, mentre Lily e James, Remus e Lizzie e Mike e Jane seguivano il loro esempio.




"Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno."

~ Pablo Neruda

                               The End


Spazio dell'autrice:

E dopo  molti mesi ho finalmente concluso questa storia.
Spero che vi piaccia e vi prego fatemelo sapere!
Sono molto legata a "I protecting you..."; è la prima storia che pubblico e che concludo...mi ha fatto sognare ed insieme disperare, nei momenti di crisi d'ispirazione...
Ma devo ringraziare le persone che mi sono state vicino e che mi hanno sempre consigliato, nei momenti di bisogno.
Grazie, non avrei finito senza di voi.
Grazie Jayne, delle tue e-mail, della tua amicizia, dei tuoi consigli, del tuo affetto, di tutto...
Grazie Saki, perchè hai saputo consigliarmi, perchè mi hai tirato su il morale quando era a terra e perchè sei una persona speciale...
Grazie Cherie Lily, per le nostre chiacchierate, per la nostra amicizia, e per i tuoi commenti...
Grazie Dragonball93, per essere una mia fan, per i tuoi complimenti, che non merito...non sono così brava come dici, per ogni cosa...
E grazie a tutti coloro che hanno messo la mia storia tra i loro preferiti...troppo onore, ragazzi, vi adoro!!!
1 - 19sunflower88
2 - Angel for the Darkness
3 - Angelgirl1993
4 - beabi
5 - Bella Redi
6 - carolina
7 - Dragonball93
8 - emma95
9 - fanny91
10 - germana
11 - GiulyMPotter90
12 - gossipgirl
13 - gypsy_rose90
14 - igniflia
15 - Ina
16 - jaily
17 - Jaku
18 - Jayne
19 - jellicalcat
20 - JoeyPotter90
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25 - LilyChan
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28 - mar
29 - meli_mao
30 - mijagi
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34 - PikkolaGrandefan
35 - pRiNcEss LiLlUzzA
36 - Princess_jadore
37 - SakiJune
38 - Sallulla
39 - sarita46
40 - Scarcy90
41 - seall
42 - sir daniels
43 - Slytherina
44 - Thaleron
45 - V@le
Vi ringrazierei uno per uno, ma finirei per essere troppo logorroica...
Grazie per i commenti e per i consigli...
Vi adoro,
Un bacione a tutti voi
Lily Black 90

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