Una ninfa a scuola di magia

di Alyssa
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 ***
Capitolo 2: *** Cap.2 ***
Capitolo 3: *** Cap.3 ***
Capitolo 4: *** Cap.4 ***
Capitolo 5: *** Cap.5 ***
Capitolo 6: *** cap.6 ***
Capitolo 7: *** Cap.6 ***
Capitolo 8: *** Cap.8 ***
Capitolo 9: *** Cap.9 ***
Capitolo 10: *** cap.10 ***
Capitolo 11: *** cap.11(prima parte) ***
Capitolo 12: *** Cap.11(seconda parte) ***
Capitolo 13: *** Cap.12 ***



Capitolo 1
*** Cap.1 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA Agosto era ormai giunto al termine quando una sera le capitò l’inizio di una strana avventura. Lily Water stava passeggiando per le vie di Magnolia Crescent, dove si trovava casa sua. Era una ragazza di 13 anni con lunghi, lisci capelli biondi dai riflessi dorati e due occhi di un verde brillante; aveva un carattere molto insicuro a causa dei suoi compagni di scuola che la prendevano perennemente in giro, qualunque cosa facesse. Molto timida, specie con gente che non conosceva, Lily aveva imparato, solo in certe situazioni, a tirare fuori un po’ di grinta cercando di non farsi sopraffare dall’imbarazzo che era il suo peggior nemico. Ed è proprio in una di queste situazioni in cui comincia la nostra storia, bè….per la verità è la sua storia. Come stavo dicendo Lily camminava tranquillamente sul marciapiede una sera d’estate. Le piaceva la notte aveva un che di…..MAGICO! Immersa nei suoi pensieri non si accorse che proprio qualche metro più avanti c’era un ragazzo che cercava disperatamente di trasportare un vecchio e pesante baule. Lo notò solo quando lo sentì crollare a terra esausto. ** Santo cielo! E questo che ci fa davanti a casa mia? Avanti, non fare la scema! Adesso vai lì e l’aiuti, non vedi che è in difficoltà? Coraggio, non ti mangia mica! ** Dopo qualche attimo di incertezze la ragazza prese a dirigersi verso di lui e quando gli fu vicino domandò “Ehm….posso aiutarti?” Il ragazzo trasalì e si voltò a guardarle, era piuttosto sorpreso e non le rispose. Lily capì che doveva aggiungere qualcos’altro altrimenti avrebbero iniziato il Gioco del Silenzio. “Sembra pesante quel coso!” “Ehm….si, infatti!” Parlò finalmente lui. Coraggio, coraggio Lily! Non ti bloccare! Stai andando benissimo! Continuava a dirsi. “Vuoi che ti aiuti a portarlo?” Continuò. “Ti ringrazio ma lo voglio portare fino a Londra e….” Lily lo interruppe preoccupata “Oh, a Londra? Ma arriverai al massimo verso mezzanotte! Anche se qui siamo praticamente in periferia! Non puoi andare da solo, le vie della città sono molto pericolose a quest’ora!” Il ragazzo la guardò scoraggiato, non sapendo cosa dire. ** Oh mamma che faccio? Lo porto a dormire da me? Ma non lo conosco neanche! BASTA! Ho deciso. ** “Allora…..vieni a casa mia. Dormirai lì per stanotte. Stai tranquillo domani ti lascerò andare sano e salvo!” Disse Lily. Il ragazzo sembrò riflettere un attimo poi esclamò “Ok!” Lily gli fece un sorriso e mostrò la strada da fare. Quando arrivarono davanti alla casa la ragazza aprì la porta, accese la luce e disse “Benvenuto nella mia umile dimora! Ah e non fare caso ai soprammobili un po’ strani, è mia zia che ha arredato la casa!” “stai scherzando?” Disse lui “questa è la prima casa babbana che vedo, dopo quella dei miei zii e devo dire che mi sento molto a mio agio!” ** Come ha detto? Babbana!?! Ma dove ha imparato un termine astruso come quello? ** “Ehm…non per essere scortese, ma che vuol dire ‘babbana’? Una casa con uno stile di arredamento molto particolare?” Disse Lily, il ragazzo parve per un momento in difficoltà e balbettò “G-già! Come hai fatto a indovinare?” Qui qualcosa non mi quadra…..si disse Lily, ma non essendo dotata di uno spirito investigativo preferì lasciar perdere. “Senti i tuoi genitori dove sono?” Chiese lui. “Oh loro sono in Italia, mentre io mi sono trasferita qui dall’inizio dell’estate! Mi ha chiamata la mia zia per un motivo che non ha ancora voluto dirmi. Comunque si! Sono per metà italiana, a proposito mi chiamo Lily Water!” “Io sono Harry, Harry Potter!” Disse il ragazzo. Solo in quel momento Lily notò che aspetto avesse: era alto più o meno quanto lei, aveva capelli neri come la notte e molto spettinati, gli occhi dello stesso colore dei suoi e occhiali tondi. WOW! Pensò la ragazza, poi condusse Harry al piano superiore, in camera sua e disse “Mi spiace Harry ma stanotte dovrai dormire qui con me! Purtroppo la stanza degli ospiti è momentaneamente occupata dalle cianfrusaglie di mia zia!” Era un po’ addolorata, forse lui non sopportava di dormire con una ragazza, invece disse “Non preoccuparti per me va benissimo!” Rincuorata Lily sorrise poi tirò fuori un altro letto da sotto il suo, già completo di cuscino e coperte e lo sistemò accanto al muro. Infine verso le 11:30 esausti di parlare, i due ragazzi crollarono per il sonno.

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Capitolo 2
*** Cap.2 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.2 La mattina dopo Lily fu svegliata dai raggi del sole che le illuminavano il viso, aprì lentamente gli occhi e si stiracchiò poi guardò Harry: dormiva ancora. In punta di piedi scese dal letto e si avviò verso la porta di camera sua, ma appena allungò la mano sulla maniglia una voce disse “Dove vai?” Dallo spavento la ragazza cadde a terra, vide Harry ancora disteso sul letto che rideva. “Umpfh! Non farlo mai più!!!” Borbottò Lily. In seguito si vestirono (non nella stessa stanza, eh! Harry fu spedito nel bagno!) e scesero per fare colazione. Mentre beveva il suo latte, tipica colazione italiana, Lily notò delle buste vicino alla porta. “Ah è arrivata la posta!” Esclamò e si alzò per andarla a prendere: una cartolina dai suoi genitori e le solite bollette per sua zia, mentre le guardava sentì un gran fracasso in cucina e Harry che gridava “NO EDVIGE NO!!!” La ragazza corse, finchè non vide una splendida civetta candida appollaiata sulla spalla di Harry che sorrideva imbarazzato, tutt’intorno frantumi di piatti. “He, he! Ti presento Edvige!” Disse lui. “Credo che ti abbia portato qualcosa, guarda sulla tua sedia!” Lily ci guardò e immediatamente la vide; quella benedettissima lettera che avrebbe cambiato la sua vita per sempre. Sul retro era scritto il suo indirizzo con inchiostro verde e davanti c’era un sigillo rosso raffigurante 4 animali, di cui lei riconobbe solo un serpente e un corvo. La ragazza aprì la busta e lesse ad alta voce: “Cara miss Water, siamo lieti di informarLa che ha il diritto di frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts………..” “SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA? KE SCHERZO E’?” Urlò Lily in preda al panico, poi continuò: “…direttamente dal terzo anno il primo Settembre. L’espresso di Hogwarts partirà dal binario 9 e ¾ alla stazione King’s Cross di Londra alle 11 in punto. Gli studenti del terzo anno hanno il permesso di visitare il villaggio di Hogsmeade in alcuni finesettimana stabiliti. La preghiamo di restituirci l’autorizzazione allegata, firmata da un genitore o da un tutore. Cordialmente, Professoressa M. McGranitt Vicepreside P.S: Alleghiamo alla lettera una lista delle cose che le serviranno per la scuola.” Mille domande iniziarono a frullare nella testa di Lily. Scuola di Hogwarts? Binario 9 e ¾? Magia e stregoneria? Solo l’esclamazione di Harry seppe riportarla al presente. “Non è possibile! Sei una maga anche tu?” Lily ebbe improvvisamente un atroce sospetto “Harry che vuoi dire con ‘anche tu’?” Disse guardandolo storto. Il ragazzo sembrò avere qualche difficoltà poi si decise a parlare “Bè vedi……io sono un mago! E frequento la scuola di Hogwarts da quando avevo 11 anni!” “E perché non me l’hai detto subito!” Disse Lily un po’ arrabbiata, quelle erano il genere di cose che la facevano diventare una bastia anche se poi non si adirava più di tanto. “Bè…..perché i Babbani, cioè non-maghi, non devono assolutamente sapere del mondo magico, altrimenti scoppierebbe il finimondo! Per questo ieri sera ho definito la tua casa con quella parola, pensavo che tu fossi una persona come tutte, cerca di capirmi…..” La rabbia di Lily sparì nel giro di qualche attimo “Certo che ti capisco! Non ho altra scelta. Però mi chiedo da chi ho preso i poteri magici? Voglio dire i miei genitori che vivono in Italia sono persone normali, che fanno una vita normale! Ma allora chi…..” S’interruppe di scatto e sembrò pensare intensamente poi si diresse verso il frigorifero dove, di solito, sua zia le lasciava dei messaggi dovendo lavorare dalla mattina presto: infatti ce n’era uno nuovo. Lily lo lesse: Cara la mia nipotina, Eh sì! Sei una streghetta, non lo sapevi, eh? Ai tuoi genitori verrà un colpo quando glielo dirò. Hai ereditato tutto da me che sono una maga coi fiocchi, anch’io ho studiato a Hogwarts, è veramente un bel posto. Ti ci divertirai e fatti tanti amici, mi raccomando! Tua zia Amelia

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Capitolo 3
*** Cap.3 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.3 Lily non ci poteva credere. Le erano successe davvero di tutti i colori ma quella di venire a sapere di essere una strega le mancava proprio. Sarà stato per le troppe emozioni del momento o per qualche altra cosa, ma dopo un attimo la ragazza svenne mormorando “Oh santo cielo!” Quando riaprì gli occhi vide Harry chino su di lei che cercava di farla riprendere dandole piccole scrollatine. “Lily, oh Lily mi hai fatto quasi prendere un colpo!” Esclamò. “Anch’io! Che razza di storia, non me lo sarei mai aspettato!” Disse lei. Ad un tratto la ragazza si accorse che sulla fronte di Harry c’era un sottile taglio che si intravedeva appena. “Harry quello dove te lo sei fatto?” Gli chiese spostandogli un ciuffo di capelli. Harry si rabbuiò e cominciò a raccontarle tutta quanta la sua storia(che io naturalmente non sto a scrivere per motivi di tempo. Ma che tutti voi conoscete benissimo. N.DAutrice) Alla fine del racconto Lily non sapeva cosa dire. Era rimasta molto scioccata da quei fatti e le dispiaceva un sacco per Harry che era stato costretto a vivere senza i genitori per 13 anni. “Scusami Harry, io non volevo farti rattristare!” Disse lei accarezzandolo sulla testa. Lui sorrise e disse “Non preoccuparti! Non lo potevi sapere e poi adesso mi ci sono abituato almeno un po’!” Alla fine Lily riuscì ad alzarsi e, barcollando un po’, andò a sedere sulla poltrona del salotto. Si mise una mano sulla fronte mentre Harry si accucciava accanto a lei con i gomiti sul bracciolo della poltrona. La ragazza sospirava e rifletteva: ** Non so se credere a tutto questo. Insomma, Harry non mi avrebbe mai inventato che i suoi genitori sono scomparsi, ma a dire il vero mi riesce difficile immaginare l’esistenza di una scuola, che dico, di un intero mondo dominato dalla magia. ** “Senti hai mai fatto accadere qualcosa di strano quando sei arrabbiata o spaventata?” Le chiese Harry. Lily ci pensò un attimo: in effetti una volta le era capitato di far cadere un fico maturo sulla testa di Giulia Webster, la ragazza più antipatica che conoscesse, mentre la stava prendendo in giro, però pensò che fosse stata una coincidenza. Un’altra volta invece, durante una giornata orribile con pioggia, vento e grandine aveva sperato intensamente che venisse il sole e dopo 1 minuto era spuntato fuori un tempo stupendo. Solo in quella situazione sospettò di qualcosa, ma poi lasciò subito perdere. Lily raccontò tutto e Harry disse che, o si sbagliava, o lei aveva il potere di controllare il tempo. ** Ma guarda! Potere di controllare il tempo. Magari fosse vero, mah chissà un giorno forse….. ** Seguirono giorni di continue riflessioni e incredibili sorprese, Harry con i suoi 2 amici Ron ed Hermione la portarono in giro per Diagon Alley, facendole comprare tutto l’occorrente per la scuola: un’uniforme con lo stemma di Hogwarts, perché non avendo ancora fatto lo smistamento non apparteneva a nessuna Casa, un gufo marrone scuro che lei battezzò come Anacleto(W la Spada nella Roccia!!! N.DAutrice), libri di incantesimi, un calderone e per finire una bacchetta magica, che fu la cosa più curiosa di tutti i suoi acquisti. “Allora cosa ti ha detto?” Chiese ansioso Ron vedendola uscire dal negozio di Olivander. “Dunque….me ne ha fatta provare una all’inizio ma ha rotto una lampada del negozio. Poi ho trovato questa, Olivander ha detto che contiene una scaglia di drago e che solo questa ce l’ha!” “Che strano! Ha detto la stessa cosa anche quando ho comprato la mia!” Disse Harry. “Ma….sinceramente non so cosa abbia voluto dire!” Fece Lily, perplessa. “Io invece si!” Disse pronta Hermione. “Era su un libro, l’ho letto quest’estate, diceva che sono state costruite alcune bacchette speciali con enormi poteri, tipo la tua Harry, con una piuma di fenice, altre invece con una scaglia di drago, altre ancora con capelli di sirena! Scelgono il loro proprietario solo se è potentissimo! Probabilmente tu sei una di questi Lily!” Spiegò con un sorriso pieno di ammirazione. Lily le sorrise imbarazzata. Lei una strega potente? Era impossibile! Se non l’avevano neanche avvertita in tempo di frequentare una scuola di magia!?! Forse Hermione si era sbagliata, lei non…..non poteva essere…o si? Il pomeriggio continuò col suo solito clima effervescente. Lily visitò alcuni negozi interessantissimi come ‘Accessori di prima qualità per il Qiudditch’ che era il più popolare sport fra i maghi, a detta di Harry. La sera dormirono al ‘Paiolo Magico’ dove Lily fece la conoscenza di tutta la famiglia Weasley, la famiglia di Ron, che risultò essere molto comprensiva ed educata con lei. I più simpatici erano Fred e George, i 2 gemelli; avevano un senso dell’umorismo niente male e facevano sempre quel tipo di battute che mandavano Lily nel matto. Quando la sparavano proprio grossa la ragazza attaccava a ridere e non riusciva più a fermarsi perché ci ripensava e ripensava. Questa sua caratteristica sorprendeva tutti quelli che Lily conosceva da anni, ma anche da poco tempo………del resto non si incontra tutti i giorni una ragazza che si sbellica di fronte a una ‘barzelletta’ del tipo “1 uomo entra in un caffè: SPLASH!” Così con un bel sorriso stampato in faccia, Lily si addormentò la sera del 31 Agosto nella sua stanza del locale.

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Capitolo 4
*** Cap.4 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.4 Mattina del 1° Settembre: Lily era euforica. Provava un sacco di emozioni tutte mescolate dentro di lei; felicità perché sarebbe andata in una nuova scuola e non avrebbe più rivisto quei pottini di classe sua alle medie. Preoccupazione perché se non si fosse trovata bene? Eccitazione perché passare dal mondo Babbano a quello Magico non era affarino da nulla. Un momento saltellava dalla gioia e il momento dopo le veniva da piangere e voleva tornare a casa. Insomma, avete presente come si sta quando arriva il giorno più spettacolare della vostra vita? Ecco. Verso le 10 e mezza, comunque, erano finalmente arrivati alla stazione di Londra e camminavano tra i binari 9 e 10, ma del binario 9 e ¾ nessuna traccia. “Herm….come si fa ad andare al binario 9 e ¾?” Chiese Lily spingendo il suo carrello carico di roba. Proprio in quel momento il gruppo si fermò davanti a un muro che divideva i binari 9 e 10. “Stai attenta è molto importante! Bisogna passare attraverso quel muro. Guarda!” Disse Hermione. Percy, uno dei fratelli più grandi di Ron, si era messo a qualche metro di distanza dalla barriera poi, d’un tratto, spiccò una corsa e sparì. Fecero la sua stessa fine Fred e George, Ginny, Harry e Ron. Adesso sembrava toccasse a lei e non aveva capito granché, cosa sarebbe successo se avesse sbagliato? Hermione le diede una piccola spinta e le sussurrò nell’orecchio “Coraggio! Andrà tutto bene!” Lily le dette ascolto ma non riuscì a tenere gli occhi aperti mentre correva verso il muro; seppe solo che quando li riaprì vide davanti a sé una bellissima locomotiva rossa con su scritto ‘Espresso per Hogwarts’ e in alto a sinistra ‘Binario 9 e ¾’. Vide Hermione comparire a canto a lei e le disse “Herm! È fantastico!” “Si, lo so. Vedrai che la scuola è anche meglio!” Esclamò lei, poi raggiunsero Harry e Ron in uno scompartimento. Qualche ora dopo, passata a chiacchierare del più e del meno Ron ed Harry stavano giocando a ‘Spara Schiocco’, Hermione era immersa nella lettura di un libro intitolato ‘Fiori magici di tutto il mondo e loro poteri’ e Lily ascoltava la musica dal suo lettore cd. Si era portata dietro un bel po’ di roba elettronica dal mondo Babbano, sua zia le aveva insegnato come farli entrare entro i confini di Hogwarts senza che impazzissero. Ad un tratto si aprì la porta del loro scompartimento e apparvero 3 ragazzi, se si potevano chiamare così: UNO solo era normale, con capelli biondi e occhi di ghiaccio molto taglienti, gli altri due sembravano armadi a due ante. Lily sentì, nonostante la musica che stava ascoltando, che il biondino diceva in tono sprezzante “Bene, bene ma guarda chi abbiamo qui! La babbanofila Mezzosangue, Potterino e Lenticchia!” Gli occhi dei 3 amici lanciarono lampi. Lily pensò che forse era meglio se avesse spento il lettore cd, così pigiò il tasto ‘off’ e si mise in ascolto della ‘conversazione’. Il ragazzo che aveva parlato li squadrò con aria di superiorità, poi si accorse di lei ed esclamò “E tu chi diavolo sei?” ** Lily forza! Non cominciare con le tue assurde paure! Quello stupido non può farti nulla. Si crede d’essere chissà chi! Avanti, non arrossire ti prego! D’accordo. Però non voglio litigare, gli rispondo normalmente. No, non ce la faccio! Ma perché? In realtà vorrei parlargli ma mi vergogno! E se mi prende in giro? ** “Ehi che ti è successo? Hai perso la lingua?” Disse ancora il ragazzo con una risata di scherno. Lily era in preda al panico, stava quasi per disperarsi quando le parole di una canzone le ritornarono in mente. “Vuoi forse metterti nei guai? Io non riderei…..” Già, perché no? In fondo quello scorbutico la doveva pagare, perciò la ragazza si alzò di modo che si ritrovò faccia a faccia con lui e gli disse in tono di sfida le stesse, esatte parole che si era appena ricordata, poi guardandolo male uscì dallo scompartimento lasciandosi amici e nemici alle spalle. (Ehi non fate quelle facce! Ve l’avevo detto che Lily quando vuole sa tirar fuori le unghie! N.DAutrice) ** Madonna! Ma che mi è preso? Non mi ero mai comportata così. Mai nella mia vita, anche quando mi facevano arrabbiare tantissimo, piuttosto mi chiudevo nel silenzio più assoluto lanciando occhiatacce a tutti, ma non mi sognavo neanche di rispondere a tono. Forse è stato grazie alla musica… ** In effetti era vero; a Lily era sempre piaciuto ascoltare la musica, a lei piaceva di tutto. Non le importava più di nulla quando sentiva le 7 note, iniziava ad andare per i fatti suoi con la testa tra le nuvole e a volte iniziava addirittura a ballare e, a dirla tutta, era anche brava avendo fatto 9 anni di danza classica! Era l’unica cosa che le dava conforto e riusciva sempre a donarle un sorriso, anche quando era un giorno dei più neri. Tornando alla storia Lily stava camminando per il corridoio del treno, ad essere sinceri non sapeva dove andare, era la prima volta che lo prendeva. Decise così di tornare nel suo scompartimento, sperando che il ragazzo biondo di prima se ne fosse andato; si avvicinò quatta, quatta alla porta e con grande gioia vide che era chiusa e le sagome di Harry, Ron ed Hermione attraverso il vetro. Entrò dentro e immediatamente fu sommersa da un sacco di domande. “Lily! Ma dove eri andata? Abbiamo provato a cercarti ma non ti abbiamo trovata!” Diceva Ron. “Eravamo così preoccupati! Non si sa mai quello che Malfoy può combinare!” Esclamò Hermione. “Malfoy? È così che si chiama quel ragazzo?” Chiese Lily. “Ragazzo!?! Quello è un vero e proprio bast….” “RON!” Urlò Hermione. Harry rise e dopo disse “Sul serio Lily. Non è una bella persona! Faresti meglio a non avvicinarti a lui, parlò per esperienza personale!” “Già! Harry ha affrontato Malfoy sul campo di Quidditch e, comunque, lo ha sempre messo al tappeto!” Fece Ron, orgoglioso. “Wow! Volete dire che alla vostra scuola si gioca a Quidditch?” Disse Lily incredula. “Certo, ogni Casa ha la sua squadra e sono: Grifondoro, che è la nostra , Corvonero, Tassorosso e Serpeverde, la casa di Malfoy!” spiegò Harry. Le disse anche tutte le complesse regole del Quidditch, riuscendo a incuriosire Lily in maniera impressionante. Dopo che la strega paffutella era passata da un pezzo, la ragazza decise di andare a esplorare un po’ fuori, così si alzò dicendo ai 3 amici che andava a fare una passeggiata e poi uscì. Anche se il tempo non era dei migliori Lily volle lo stesso andare all’aperto, aprì una porta in fondo all’ultimo vagone e il suo desiderio fu esaudito, la ragazza si appoggiò alla ringhiera e guardò il paesaggio: c’erano montagne ricoperte da fitti boschi di conifere, non si vedevano animali e dal clima che si sentiva Lily capì che dovevano trovarsi a nord. il treno sfrecciava sulla ferrovia e il vento scompigliava i lunghi capelli della ragazza che ammirava il panorama tranquillamente rapita e immersa nei suoi pensieri. “Ma guarda chi si rivede!” Disse una voce strascicata alle sue spalle, costringendola a tornare in sé. Lily si voltò di scatto e appoggiata alla porta che conduceva all’interno c’era proprio l’ultima persona che in quel momento avrebbe voluto vedere: Malfoy. “AAAAAAAAAAAHHHHHH!!!!!” Urlò Lily aggrappandosi alla ringhiera per lo spavento. ** Oddio! Ora si che sono nei casini! Dopo la parte che gli ho fatto prima non oso pensare a cosa mi vorrà fare! ** Malfoy intanto godeva del suo stato d’animo e la guardava compiaciuto a braccia incrociate, i suoi occhi erano 2 fessure e la squadravano bene e con malignità. Prese ad avanzare verso di lei e ad ogni passo Lily sentiva la sua paura aumentare ; cercava di farsi coraggio, di essere ottimista ma non ce la faceva. Era troppo tesa e non poteva nemmeno scappare perché dalla parte della porta c’era lui. “Allora, hai fatto la saputella poco fa giusto? Scommetto che adesso che non ci sono i tuoi amichetti non ti senti così sicura! Non è vero?” Si avvicinava sempre di più e Lily stava quasi per morire quando fu a un passo da lei. Anche se le seccava ammetterlo Malfoy aveva fatto centro, era da sola adesso, nessuno che la potesse aiutare, come una preda che sta per essere divorata da una bestia feroce. Comunque non seppe neanche come fece ma riuscì a parlare “Scu-scusami! N-non so cosa mi è preso, di solito ho un carattere calmo, non rispondo mai alle provocazioni. Non farmi del male ti prego!” Si sentiva un verme, ma non voleva che il ragazzo le facesse qualcosa di brutto, perciò non le importava che fosse lei a scusarsi anche se non era in torto. “Tsk! Non so cosa farmene delle tue scuse. Guai a te se provi di nuovo a farmi passare da stupido di fronte a qualcuno! Mi hai capito?” Disse lui afferrandola per i vestiti e guardandola con i suoi occhi freddi. Lily fece di si con la testa, se avesse aperto la bocca non ne sarebbe uscita fuori alcuna parola. “Ben vedo che del tutto scema non sei!” Concluse Malfoy e dopo averla degnata di uno sguardo odioso se ne andò. Adesso però che il ragazzo non c’era più Lily si sentì montare la rabbia. Scema a chi, razza di imbecille che non sei altro! Pensava. Ma chi accidenti ti credi di essere? “Ehi Malfoy! Io non sono certo il tipo da temere simili minacce, ti farò vedere quanto possa essere terribile quando mi scappa la pazienza!” Disse a voce alta, tanto non c’era nessuno che l’avrebbe potuta sentire. ** Avrei dovuto dirglielo, ma perché non ci sono riuscita? ** Conosceva benissimo la risposta: paura. Avrebbe voluto rimanere ancora lì fuori per molto, se non si fosse messo a piovere d’improvviso. Corse dentro e proprio mentre sospirava si sentì afferrare un braccio da dietro e bloccarla. “Allora non ti è bastata la lezione!?!” Sussurrò Malfoy al suo orecchio. La pressione di Lily prese di nuovo a salire, ora era nei guai più di prima, se ad un tratto il treno non si fosse fermato con una frenata brusca e fosse saltata anche la luce chissà cosa le sarebbe successo. La ragazza cadde a terra. “Wow! Per fortuna che c’è qualcosa di morbido qui!” Disse. “Grazie per il complimentooooooh!!!” Sibilò Malfoy sotto di lei. Lily si spostò subito. “Oddio vuoi dire che ti sono piombata addosso?” Esclamò un pochino preoccupata. “Già! E non sei proprio una piuma!” Disse lui con malignità, Lily gli fece il verso da dietro. (Tanto non l’avrebbe vista comunque, erano completamente buio.) “Ora basta! Lumos!” Sussurrò Malfoy e dalla punta della sua bacchetta magica comparve una piccola che li illuminò entrambi. Erano vicinissimi, se si fossero spostati di qualche centimetro le punte dei loro nasi si sarebbero toccate. Appena si resero conto della situazione i 2 si scostarono subito, Lily ebbe anche l’impressione di arrossire. Dopo si alzò badando sempre a restare nel debole fascio di luce che emanava la bacchetta di Malfoy, il quale si alzò a sua volta. “Ehm…..scusa davvero per quello che ho detto prima!” Azzardò Lily ancora una volta. Lui alzò le spalle con noncuranza. Presero ad avanzare lungo il corridoio, davanti alle porte degli scompartimenti da cui giungevano gridolini eccitati o spaventati di studenti. ** Ohi, ohi sono SOLA! Al buio, con uno che potrebbe farmi qualcosa da un momento all’altro. Che faccio? Speriamo che vada tutto bene. ** Grazie al cielo riconobbe la porta del suo scompartimento, così disse a Malfoy “Io entro qui! Ci dovrebbero essere gli altri!” “Oh certo!” Rispose lui con una nota di disprezzo nella voce “Ci vediamo a Serpeverde, allora!” E se ne andò. Lily entrò dentro e subito sbatté contro qualcuno che le pestò un piede. “Ahia! Maledizione chi è stato a farmi male?” Sbottò. “Ehi datti una calmata io…..” “Ron?” “Lily?” “Si sono io, Harry? Hermione? Ci siete?” Chiamò Lily. “Si!” Le risposero in coro due voci. “Ci sono anch’io!” Disse una terza. “Gignny?” “Si!” “Ragazzi che sta succedendo?” “Non lo so! Il treno si è fermato all’improvviso!” Disse la voce di Harry. “Probabilmente è colpa del tempo, fuori piove già da un po’!” Aggiunse Hermione cercando di pulire il vetro appannato del finestrino, da cui proveniva una debole luce bluastra, tipica dei temporali. Lily si sedette accanto a qualcuno, gli posò con cautela una mano sul viso per capire chi fosse e sentì un paio di occhiali; allora era Harry. “Harry ci sei tu qui?” Domandò, mentre Hermione e Ron stavano avanzando ipotesi su cosa avesse fatto saltare tutto. La ragazza sentì una mano toccarle la guancia. “C-che fai?” Balbettò facendosi inondare da un po’ di panico. “Niente!” rispose in un sussurro la voce di Harry ma continuava ad accarezzarla. Lily mise improvvisamente la sua mano su quella del ragazzo per cercare di bloccarlo. In effetti si fermò, ma iniziò ad avvicinare il viso a quello di lei. Adesso poteva sentire il suo respiro sul collo, la ragazza era come pietrificata: gli occhi fissi nel vuoto(anche se non vedeva nulla) e spalancati. Cercò di scostarsi un po’ ma la mano di Harry la trattenne. ** È la fine! È LA FINE! WAAAAAAAAAHHHH!!!!!!!! Aiuto, non ce la faccio. Non ci riesco…….o non voglio? Oh insomma, non confondiamoci le idee. No Harry, ti prego smettila. ** UAW!(nota: Uaw=uao+wow) Ogni muscolo del suo corpo era teso al massimo, conficcava le unghie nel sedile e nella mano di Harry. Non riusciva neanche a pensare se gli facesse male, nessuno aveva mai osato con lei perciò non sapeva come comportarsi. Dava solo ascolto al suo istinto, e in quel momento le diceva di restare ferma e lasciare che il ragazzo continuasse. ** Nonnò, nonnò, nonnò non saprei resistere! Sverrei di sicuro come quella volta della lettera…….ossignore! ** Adesso Harry le stava mettendo una mano attorno alla vita e subito dopo la trasse a sé. Lily giurò di aver emesso un debole gemito in quel momento, in realtà aveva pensato di gridare con tutte le sue forze. Probabilmente sarebbe successo l’inevitabile se Ron non li avesse interrotti “Harry? Tutto bene? Te ne stai così zitto!” “Certo! Sto bene, non preoccuparti!” Rispose lui senza allontanarsi da Lily, aveva una voce diversa, più provocante direi, ma Ron evidentemente non se ne accorse perché continuò “Bè allora è meglio se vado a cercare qualcuno che ci dia una mano!” “Aspetta, vado io! Vedrò di chiedere quando tornerà la luce e quando potremo ripartire!” Aggiunse Hermione. ** Oh no! Non ve ne andate! Avrebbe voluto dire Lily ma la sua voce sembrava scomparsa completamente. Così io e Harry rimarremo soli, bè……..c’è sempre Ginny, che però non dà segni di vita. ** Fortunatamente Ron rimase a far loro compagnia. “Lily tu cosa pensi che sia successo?” Domandò. La ragazza, sempre con Harry che le era saltato addosso, cercò di parlare “Ah…i-io non sa-saprei….!” Aveva il respiro affannoso per tutte quelle emozioni. Intanto il ragazzo non voleva mollare la presa e la teneva ancora abbracciata a sé. “Oh, ad essere sinceri neanch’io. Se magari trovassi quel catorcio della mia bacchetta potrei fare illuminare un po’” e si mise a cercarla. Lily sentì di nuovo lo sguardo di Harry su di sé, anche se era buio pesto poteva immaginare che fosse a un passo da lei. Addirittura adesso la sua schiena era percorsa da piccoli brividi e il cuore sembrava essersi fermato. Stava quasi per arrendersi, non ce l’avrebbe fatta ad opporre resistenza ancora per molto, quando Harry le sussurrò all’orecchio “Tranquilla! Voglio solo ringraziarti per avermi ospitato a casa tua quando ero nei guai!” ** Accidenti che ringraziamento! ** Di solito in classe sua si passavano i bigliettini con su scritto un semplice ‘grazie’, ma adesso era tutta un'altra cosa! In un ultimo istante Harry appoggiò la sua bocca sulla guancia della ragazza e le diede un bacio, un bel bacio con lo schiocco anche! Lei in quel momento, che sembrò durare ore, si aggrappò ai vestiti del ragazzo per non svenire. Ma quando lui si staccò non resistette più e gli cadde sulla spalla sospirando. Il suo svenimento durò solo qualche secondo ma nell’attimo fuggente Ron doveva aver trovato la bacchetta e pronunciato la parola magica, perché lo vide con la piccola fiamma che illuminava quasi tutto lo scompartimento, e che la guardava. “Che ti è successo Lily? Come mai sei stesa sul sedile?” Chiese preoccupato e incuriosito insieme. Lily si alzò immediatamente e si guardò attorno; Ginny era accanto a Ron che la osservava, Harry era appoggiato al finestrino. Appena lo vide si sentì arrossire violentemente e, in fretta, spostò il suo sguardo sull’amica. “Ehm…..non è successo niente! Non preoccuparti!” “Per fortuna!” Sospirò lui con sollievo “Avevo temuto il peggio!” Lily guardò di nuovo Harry, stavolta era girato verso di lei e vide che le fece l’occhiolino con un sorriso furbo. ** Gesù! Prima Malfoy, poi Harry! Ma che gli è preso a tutti quanti? ** Dopo quell’esperienza Lily decise che non avrebbe mai dovuto restare da sola, al buio con un ragazzo. Troppo rischioso. Però non poteva nemmeno negare che non le fosse piaciuto affatto. (Eeeeehh! Lily, Lily che combini?) ** Dio mio! Ke roba! Non sono neanche arrivata alla scuola che già sono successe tutte ‘stè cose! Stiamo freschi……… ** Proprio in quel momento arrivò Hermione che disse “Hanno riparato il guasto!” Aveva appena pronunciato quelle parole che la luce tornò e un minuto dopo anche il treno riprese il viaggio. “Tra poco arriveremo a scuola!” Lily intanto era come andata in trans, ripensava a cosa le aveva fatto Harry un attimo prima sognando ad occhi aperti. Che strano! Adesso era tornato quello di prima, parlava e scherzava con Ron; non l’avrebbe mai detto che alla prima occasione l’avesse baciata per ringraziarla. Lui che sembrava tanto tranquillo, in realtà era un vero e proprio leone! Lily rabbrividì. Poi per distrarsi da tutto ciò si mise ad ascoltare la musica. Un ora dopo il treno si fermò di nuovo ma stavolta erano arrivati davvero.

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Capitolo 5
*** Cap.5 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.5 La ragazza raccolse le sue cose e scese insieme ai suoi amici; c’era una grande folla di studenti, alcuni più grandi, altri più piccoli di lei e un uomo (?) dalle proporzioni smisurate gridava “Quelli del primo anno di qua! Coraggio!” “Quello è Hagrid, il guardiacaccia. Con lui vai pure tranquilla!” Le disse Harry. Lily salutò Hermione e Ron e si diresse con Hagrid sulle rive del lago che la separava dal meraviglioso e immenso castello. Rimpianse solo di non essersi portata la macchina fotografica, perché ciò che vide quando attraversò il lago sulla barca, la lasciò senza fiato: il castello si innalzava di fronte a lei, aveva una maestosità incredibile. Da tutte le piccole finestrelle si intravedeva una luce calda, e con la luna che illuminava le mura era tutto ancora più spettacolare. Quando entrarono si trovarono davanti ad una strega anziana e dall’aria molto severa che disse loro “Benvenuti a Hogwarts! Io sono la professoressa McGranitt, tra poco verrete smistati nelle vostre case. Sono Grifondoro, Tassorosso, Corvonero e Serpeverde!” Anche se queste cose Lily le sapeva già ascoltò lo stesso con molta attenzione. “Prego seguitemi!” Concluse la strega e li condusse davanti ad una grande porta da cui proveniva un grosso rumore. “Signorina Water!” Si sentì chiamare Lily. “Lei aspetti qui, dovrà entrare solamente quando sentirà il suo nome!” Le disse la McGranitt, dopodichè le porte si aprirono e il gruppo di ragazzini di 11 anni entrò. Appena l’ultimo le fu passato avanti le porte si richiusero lentamente. Lily cercò di sbirciare attraverso le fessure per la chiave ma tutto ciò che riuscì a vedere fu solo una grande luce. Sentì che gli alunni venivano chiamati e dopo qualche minuto una voce strana gridava qualcosa. Stavano andando in ordine alfabetico e tra poco sarebbero arrivati alla ‘W’. D’un tratto ci fu silenzio e un’ennesima voce parlò per qualche minuto poi disse “WATER LILY!” A quelle parole le porte si spalancarono di nuovo e Lily si trovò davanti tutta quanta la scuola di Hogwarts che la stava fissando. C’erano 4 tavoli lunghissimi e in fondo un quinto con tutti i professori, suppose. La ragazza arretrò di qualche passo. Un vecchio dalla lunga barba argentata le disse in modo gentile “Prego signorina Water, si avvicini!” E indicò la McGranitt che stava in piedi vicino ad uno sgabello con sopra un vecchio cappello a punta. Lily fece un passo in avanti, alcuni studenti nella sala risero sotto voce. Il vecchio parlò ancora con lo stesso tono di prima “Coraggio! Non abbia paura!” Lily allora prese a camminare, all’inizio piano, poi sempre più veloce, per poi ritrovarsi a corre tra i due tavoli al centro della stanza, si fermò con una scivolata davanti alla strega che le fece cenno di sedersi sullo sgabello, poi le mise il cappello sulla testa. Quello doveva essere lo ‘smistamento’ di cui parlava Harry, tra poco avrebbe saputo a quale casa sarebbe appartenuta. “Aaaahh…..” Disse una vocina al suo orecchio “Vediamo, c’è intelligenza ma anche timidezza, generosità e pazienza, molto bene…..sembra che l’unica dote che manchi sia l’ambizione! Vediamo se riesci ad apprendere questa virtù a..SERPEVERDE!” Urlò il cappello. Immediatamente il tavolo alla sua destra esplose in un applauso fragoroso e Lily ne prese posto. Era davanti a Malfoy e accanto ad una ragazza coi capelli scuri e legati in uno stretto ciuffo. “Ehm…ciao! Io mi chiamo Lily e tu?” Le chiese, cercando di fare amicizia. La ragazza la osservò per un attimo poi rispose “Io sono Pansy Parkinson, piacere!” E si voltò immediatamente a parlare con una sua compagna. Accidenti che accoglienza! Pensò Lily irritata. “Te lo dicevo che ci saremmo rivisti a Serpeverde!” Disse Malfoy con un ghigno. “Ma come ho fatto a finire qua? Io non posso essere una Serpeverde pura, Malfoy! Cioè…..non credo di avere le qualità giuste!” Spiegò Lily con la testa tra le mani. “Smettila di dire così! Lo fai solo perché non sei riuscita ad andare laggiù!” Disse lui con un gesto vacuo indicando il tavolo dei Grifondoro. “Il Cappello Parlante non sbaglia mai, credimi! Guarda me!” Lily lo osservò, in effetti uno con un carattere duro come il suo non sarebbe potuto capitare in nessun’altra Casa, ma per lei la cosa era diversa. Era cresciuta insieme a compagni terribilmente snob che, ne era sicura, se avessero frequentato Hogwarts sarebbero stati tutti rifilati a Serpeverde. E adesso proprio lei era finita lì, che i suoi ‘amici’ delle medie, a forza di frequentarli, l’avessero fatta diventare come loro? No! Non voleva! “Oh a proposito loro sono Tiger e Goyle” Disse Malfoy indicando i 2 energumeni seduti alla sua destra. “E il mio nome completo è Draco Malfoy!” A Lily non piaceva tutto questo, era capitata in una Casa dove tutti la prendevano in giro o non la consideravano affatto. E tutto ciò non contribuiva certo a migliorare il suo carattere già insicuro; cercò con lo sguardo i suoi amici al tavolo dei Grifondoro. Sentì Ron dire che il Cappello doveva essere fuso o qualcosa del genere, vide Hermione molto dispiaciuta e Harry attonito. Le si strinse il cuore, avrebbe tanto voluto essere là con loro a scherzare di nuovo, ma forse Draco aveva ragione: se il Cappello Parlante l’aveva collocata lì una ragione ci doveva pur essere. Non riuscì a mangiare nulla, anche se la meravigliò molto la magia del cibo che appariva nei piatti. Naturalmente nessuno se ne preoccupò, riuscì solo a guadagnarsi un paio di sguardi incuriositi da parte di Malfoy. Alla fine della cena tutti gli studenti si alzarono dai rispettivi tavoli e si diressero verso la grande porta per andare ai vari dormitori. Lily sgusciò via dal gruppo di Serpeverde e, a fatica, riuscì a raggiungere Harry, Ron e Hermione. La ragazza posò una mano sulla spalla dell’amica e questa si voltò “Oh…..ciao Lily!” Disse piuttosto sorpresa. “Ragazzi mi dispiace! Lo sapevate anche voi che io non sarei voluta andare a Serpeverde per nulla al mondo. Non ci ho potuto fare niente!” Spiegò Lily disperata. “Io ve l’ho detto! Per me il Cappello ha preso un granchio!” Disse Ron imbronciato. “Non so cosa dire, a me non sembravi una Serpeverde ma forse mi sbagliavo…..” Azzardò Harry, pensando. “NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO! Tu lo sai che non è così, non avrei mai voluto!” Disse Lily a voce alta. Adesso le veniva da piangere, non l’avrebbe mai detto che i suoi amici la pensassero così colo perché era stata assegnata a quella stupida Casa. La ragazza assunse un’aria terribilmente ferita e Harry cercò di dire qualcos’altro ma fu interrotto da Malfoy. “Lily! Adesso sei dei nostri, non immischiarti con quell’inutile plebaglia!” Detto questo il ragazzo la prese per un braccio e la condusse verso i sotterranei, Lily cercò di voltarsi ancora indietro per vedere Harry, Ron e Hermione ma erano scomparsi. “Signorina Water!” Disse la McGranitt comparendo davanti a lei. “Il professor Silente la vuole vedere nel suo ufficio!” immediatamente Draco la mollò e le fece un cenno per salutarla, Lily seguì la professoressa. Percorsero i corridoi del castello per circa un minuto, infine si fermarono davanti a una curiosa statua raffigurante un gargoyle. “Scarafaggi a grappolo!” Esclamò la McGranitt e la statua si spostò. Condusse Lily all’interno dove, dietro a una scrivania, era seduto il preside, poi uscì. Lily si guardò attorno, c’erano tante cose strane, soprammobili, quadri e una splendida fenice rossa e oro appollaiata su un trespolo. “Allora signoria, vedo che è riuscita ad arrivare. Ne sono molto felice!” Parlò Silente. “Prego, si sieda!” La ragazza fece come le era stato appena detto e lasciò che il preside continuasse. “Come avrà visto non siamo riusciti ad avvertirla in tempo, eh purtroppo anche i colossi del Ministero della Magia possono sbagliare!” “Adesso per far si che lei sia alla pari con gli studi….” Proseguì, poi tirò fuori la bacchetta la puntò verso Lily e pronunciò “IMPARO!” Di colpo la ragazza seppe tutto ciò che un normale studente di Hogwarts avrebbe imparato in due anni. “Prof-professore……cosa mi ha fatto?” chiese Lily ancora un po’ scossa per l’incantesimo. “Una semplice magia che le ha fornito tutte le informazioni per frequentare le lezioni!” Disse Silente sorridendo. “Coraggio, provi a fare l’incantesimo di levitazione!” Lily prese la sua bacchetta, disse ‘Wingardium Leviosa’ puntandola su un soprammobile, il quale prese a galleggiare in aria…..è proprio il caso il dirlo: come per magia. “Ehi! è fantastico!” Esclamò Lily. Silente sorrise ancora, poi le fece provare altri incantesimi aumentando sempre di più il livello di difficoltà; quando la ragazza cominciò ad essere stanca la fece riposare per qualche minuto. Lily si sedette sulla poltrona davanti alla scrivania e s’incantò su una candela spenta. ** Ma tu guarda! E pensare che qualche settimana fa ero tranquilla in casa mia, a fare le mie cose senza sospettare minimamente cosa sarebbe successo. ** Se i suoi compagni di scuola avrebbero saputo che lei adesso era una strega sarebbero bruciati d’invidia. Bastò pensare alla parola ‘bruciare’ che la candela su cui aveva fissato lo sguardo si accese d’improvviso, anche Silente se ne accorse e le chiese piuttosto incuriosito “Signorina, come ha fatto ad accendere questa candela senza l’aiuto della bacchetta?” “Io….veramente non lo so….ho solo pensato..” Disse Lily titubante. “Vuol dire che lei ha pensato ad una semplice parola che aveva a che fare col fuoco e la candela ha fatto tutto da se?” Continuò il preside sorridendo. “Ehm….temo di si, ma cosa c’è di male?” Chiese Lily. “Oh ma proprio nulla anzi, adesso provi a spegnerla!” Lily si concentrò, ma non sapeva di preciso a cosa pensare. Prima le era accaduto per puro caso…… ** Allora, ragioniamo…con cosa si può spegnere il fuoco? Con l’acqua? Ma non c’erano bicchieri o fontane nelle vicinanze, perciò la ragazza scartò subito l’idea. Vediamo…mmmmmhhh..ci sono! L’aria! ** Accadde di nuovo: improvvisamente si levò fuori un forte vento che aprì la finestra dello studio di Silente e che spense di colpo la candela. Il preside parve soddisfatto. “Eccellente, signoria Water, eccellente! Credo proprio che lei abbia enormi qualità magiche e, se non mi sbaglio di grosso, posso azzardare che sia una ninfa!” Disse l’uomo. Lily sgranò gli occhi e Silente parve leggergli nel pensiero. “Non ha mai sentito parlare di ninfe?” “Si, però credevo che esistessero solo nelle favole!” Esclamò Lily. Silente sorrise e aggiunse “Già. I babbani amano farle sembrare creature fiabesche ma le posso assicurare che le ninfe sono realissime, lei stessa ne è una prova!” “Ma signore, è proprio sicuro che io sia una di loro?” Chiese la ragazza sempre più sorpresa. “Credo proprio di si. Vede esistono tanti tipi di ninfe; ognuno dei quali appartiene ad un elemento della natura, acqua, aria, terra e fuoco. Però ce ne sono altre, molto più rare, che contengono nel loro copro tutti e quattro gli elementi: sono capaci perciò di fare praticamente tutto ciò che vogliono. Non hanno bisogno di bacchette, come i maghi, perché tutto il loro corpo è completamente magico e il potere può scaturire perfino dalla punta delle dita. Possono volare senza scope e trasformarsi in animali a loro piacimento, far apparire quello che desiderano nonostante non pronuncino alcuna formula magica. Questione di forza del pensiero. Sono creature veramente potenti e fantastiche, non sono cattive e praticano tutte magia bianca, forse è per questo che non si ritrova bene a Serpeverde! Inoltre il soffio d’aria e il fuoco che lei ha acceso dimostrano che è in grado di controllare questi elementi, con un po’ di studi sono sicuro che riuscirà ad avere le completa padronanza dei suoi poteri!” Concluse Silente. Gli occhi che le s’illuminarono, sorrise a Silente, lo ringraziò e, dopo essersi fatta dire la parola d’ordine, si diresse verso la Sala Comune dei Serpeverde. Entrò e vide che era completamente vuota, impossibile che fossero tutti a letto erano appena le 10 e mezza! Il preside comunque l’aveva trattenuta più a lungo del previsto. Silenzio. Non c’era anima viva, nessuno con cui parlare o fare amicizia. Lily si sedette sul davanzale della finestra e guardò fuori: si vedeva il parco buio, la Foresta Proibita e, qualche decina di metri più in là, la casetta di Hagrid; il lago piatto e nero, neanche una piccola onda infrangeva la sua superficie. Lily sospirò appannando per un momento il vetro che poi tornò come prima. “Siamo malinconiche stasera?” Disse Malfoy scendendo dalle scale del dormitorio maschile. “Oh, sei tu. Vattene!” Sbottò Lily “Voglio restare da sola, se non ti dispiace!” “Ma guarda, la piccola bambina che vuole essere lasciata con i suoi tormentosi pensieri! Vediamo se indovino: stavi pensando a Potter e agli altri due stupidi, non è così?” Disse lui avvicinandosi. Lily fece finta di non aver sentito, non aveva voglia di arrabbiarsi, così disse “Dove accidenti sono andati tutti?” “Oh questa è una di quelle sere caratteristiche della Casa di Serpeverde. Lasciano tutti la Sala Comune presto, ritirandosi nei dormitori a sparlare di ogni cosa. Le più brave in assoluto sono di sicuro le femmine: terribilmente gelose e ambiziose, colpiscono come vipere e nessuno è risparmiato!” Spiegò Malfoy con orgoglio. “Oddio!” Sospirò Lily. “E come mai tu non sei tra i tuoi amichetti? Credevo che parlar male della gente ti riuscisse alla perfezione!” Aggiunse con un certo rimprovero. Lui si appoggiò al muro ridendo compiaciuto. “Baah! Me ne vado a letto!” Sbottò Lily, scese dal davanzale della finestra e andò verso il dormitorio delle ragazze. “Attenta a non perderti!” Le disse dietro Draco, prendendola in giro. Lily l’avrebbe ucciso tagliandolo a fettine, ma preferì entrare in camera. ** Tsk! Riderà molto meno quando scoprirà di aver perso una ninfa! Perché io me ne andrò da qui, sono sicura che il Cappello mi cambierà. In questa Casa non c’è nulla che valga qualcosa! ** Entrò nel dormitorio e vide le compagne di Serpeverde della sua età riunite in un piccolo cerchio a parlare animatamente, Lily riconobbe anche la ragazza con cui aveva parlato a cena. “Ciao! Che state facendo?” Chiese Lily. Loro si interruppero, la guardarono per alcuni attimi poi una rispose “Stiamo parlando. Vieni anche tu!” Sorpresa per tanta gentilezza la ragazza si mise a sedere vicino a loro e ascoltò la conversazione continuare. “Avete visto che pettinatura orrenda aveva oggi la Habbott?” Disse Pansy sghignazzando. “Già, poverina. È davvero caduta in basso, come tutti quei rammolliti della sua Casa del resto!” Continuò una ragazza molto corpulenta. “Hai ragione Millicent! Non capisco come mai non li abbiano buttati fuori tutti. Sono solamente dei pasticcioni e maldestri, niente a che vedere con noi e la nostra meravigliosa Casa!” Aggiunse un’altra ragazza con i capelli biondi, quasi bianchi, tagliati a caschetto. “Scusate, di chi state parlando?” Domandò Lily, per prendere parte alla discussione. “Dei Tassorosso!” Le rispose Pansy come se la risposta fosse ovvia. “Ma non appartengono a una delle 4 Case che ci sono qui?” Disse Lily. “Si. Ma chi se ne importa? Sono tutti dei santarellini, che non violano mai le regole della scuola e che fanno sempre ciò che uno gli dice, senza neanche discutere!” Disse Millicent in tono sprezzante. “Ma questo è un bene, no? Voglio dire, secondo me sono molto rispettabili!” Esclamò Lily. “Me sei scema? Che gusto c’è se uno non può neanche mandare al diavolo un professore o infrangere qualche regola?” Parlò ancora la ragazza coi capelli biondi. ** No, non è possibile! Senti che faccia tosta che hanno queste qui! ** Che vipere! Lei non avrebbe mai fatto una cosa del genere. Non era proprio nella sua natura, se solo diceva anche una singola parola a sfavore di altri si sentiva subito assalire dai sensi di colpa. E quelle ci passavano serate intere a sparlare di tutti! Ma come facevano a dormire la notte? “Per non parlare poi della Granger! Quella si che non la sopporto!” Continuò Pansy, mentre le altre ragazze (tranne Lily) annuivano con approvazione. “La miss Perfettina! Un giorno dovremo farle qualche brutto scherzo, così si deciderà a non fare sempre la saputella!” Disse la ragazza con un ghigno sul viso. “Buona idea!” Esclamò Millicent. “Come mai ce l’avete tanto con Hermione?” Chiese Lily. “Bah, e c’è bisogno di chiederlo? Basta guardarla per vedere che si crede d’essere chissà chi solo perché sa sempre tutte le risposte alle domande dei professori. E poi è proprio brutta, con quegli enormi denti a castoro che si ritrova!” Disse Pansy. Lily ne aveva abbastanza di sentire quelle assurde scemenze. Si alzò di scatto e se ne andò a letto, ignorando le facce stupite e anche un po’ seccate delle sue compagne. E per non sentire le loro risatine stridule si mise ad ascoltare la musica, che le conciliava sempre il sonno.

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Capitolo 6
*** cap.6 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.6 Una piccola nota: questi 2 segni ** indicano ciò che Lily pensa dentro di sé, una specie di monologo interiore, capito? Ciaaaaaaaaaaao! La mattina dopo Lily si svegliò e, come le capitava sempre, era in ritardo. I letti verdi a baldacchino delle altre ragazze erano vuoti, Lily pensò che non l’avessero svegliata apposta. Probabilmente erano ancora arrabbiate per ciò che era successo la sera prima. La ragazza si vestì come un fulmine indossando la nera uniforme di Hogwarts con i colori argento e verde della sua Casa, si pettinò, scese velocissimamente le scale del dormitorio e andò in Sala Grande per fare colazione. I 4 tavoli erano affollati da studenti che mangiavano tranquillamente fra uno sbadiglio e l’altro; Lily si mise a sedere accanto a Millicent, che non le disse neanche ‘buongiorno’, e cominciò a guardarsi in torno per vedere quello che c’era da mangiare: piatti colmi di toast, brocche con latte, succo d’arancia e vassoi con uova e bacon. Solo a guardarli le venne il voltastomaco. Il fatto era che lei era stata abituata fin da piccola a bere del semplice latte con biscotti a colazione, non a mangiare tutto quel ben di dio che, per carità, era molto invitante ma proprio non le andava di prima mattina. Prese allora un calice d’oro e ci si versò un po’ di latte che prese a sorseggiare osservando un po’ la grande Sala. Qualche attimo dopo Draco arrivò quasi di corsa e le si mise vicino. “Maledetto il lunedì mattina!” Bofonchiò. A Lily scappò da ridere, nonostante l’avesse un po’ antipatico. (Un po’? N.DAutrice) “Perché sei così arrabbiato?” Gli domandò. “Sgrunt! Quei due scemi di Tiger e Goyle non mi hanno detto che ero in ritardo, e ho dovuto fare tutto di corsa! Se li pesco giuro che gli faccio rimpiangere di essere nati!” Disse lui servendosi di un po’ di roba. Lily non disse altro. Di sicuro Draco non si era svegliato dell’umore giusto quella mattina, era come una bomba sul punto di esplodere. E si trattava dei suoi migliori amici! La ragazza sospirò e guardò verso il tavolo dei Grifondoro al quale, proprio in quel momento, stavano prendendo posto Harry, Hermione e Ron. Lily li salutò con la mano; Hermione rispose al saluto, Harry le fece un piccolo sorriso e Ron non la vide neanche. “Che fai! Saluti quelli là? Ma che ti prende?” Sbottò subito Draco tirandole una gomitata. “Ahio! Mi hai fatto male!” Disse Lily lanciandogli un’occhiataccia. Ad un tratto si udì un frusciare d’ali e un sacco di gufi entrarono dalle finestre della Sala. Lily guardò immediatamente in alto per vedere come gli uccelli consegnassero la posta agli studenti: lasciavano semplicemente cadere la lettera o il pacco direttamente nelle mani dei loro padroni. Sinceramente parlando era un modo davvero singolare di consegnare la roba. La ragazza vide il suo gufo, Anacleto, dirigersi verso di lei e le lasciò un piccolo pacchetto con una lettera. Dovette chinarsi di colpo su Draco per riuscire ad afferrarli perché il gufo aveva mollato la presa troppo presto. “Ehm….scusa! Non è ancora pratico nelle consegne di precisione!” Disse Lily spostando il suo braccio da sotto il naso del ragazzo che, in quello stato, non poteva mangiare. Dall’altro lato del tavolo Pansy Parkinson li aveva guardati in modo torvo. Lily aprì la busta che conteneva la lettera e la lesse, era di sua zia: Cara Lily, com’è stata la tua prima notte a Hogwarts? È un posto meraviglioso vero? Ho visto che ti sei comprata un bel gufo per la posta, ottimo acquisto! Io stessa ne avevo uno quando studiavo lì. Fammi sapere cosa ne pensi della scuola e dimmi a che casa sei stata assegnata, sono molto ansiosa, come i tuoi genitori del resto. Erano davvero orgogliosi di te quando hanno saputo che sei una strega, mi hanno detto di farti avere i loro saluti e che puoi scrivergli quando vuoi. Ora, siccome so che detesti il cibo inglese, mi sono presa il disturbo di mandarti quei biscotti al cioccolato fatti da me e che ti piacciono tanto; quella scatola ne è piena e, appena gli avrai finiti, te ne manderò subito degli altri! Stai tranquilla piccola mia e ricordati: io sarò sempre qui per aiutarti. Tua zia Amelia Si rattristò un po’, cosa le avrebbe detto riguardo alla Casa? Era stata assegnata a Serpeverde ed era sicura che sua zia e i suoi genitori ci sarebbero rimasti male almeno quanto lei. Ma cercò di non preoccuparsi, in fondo c’era sempre la possibilità che Silente la spostasse. Aprì la scatola dei biscotti e ne prese uno, grazie a Dio al mondo esiste la cioccolata! Riuscì a sollevarle un po’ il morale e a iniziare bene la giornata. Avevano un’ora di incantesimi, una di trasfigurazione e due di pozioni. Le lezioni andarono piuttosto bene, a Lily riuscirono quasi tutte le cose richieste dai professori e parte trasformare un topo in un posacenere, che continuava a squittire. Nemmeno i compiti che le furono assegnati si rivelarono difficili; quindi la ragazza ebbe un po’ di tempo libero per pensare ai fatti suoi e a sognare ad occhi aperti che, fra l’altro, era il suo hobby preferito. Verso sera, dopo cena per la precisione, entrò nel suo dormitorio decisa a rispondere alla lettera di sua zia ma trovò il solito gruppetto di ragazze a confabulare. Appena la videro cominciarono a ridacchiare e Lily chiese “Che c’è? Come mai ridete?” “Oh, niente!” Rispose vaga Pansy, che però cercava di reprimere una risatina. Se c’era una cosa che mandava Lily in bestia era quell’atteggiamento così superficiale, comunque si limitò a guardare male la compagna che se ne fregò altamente, prese carta e penna(d’aquila) e scese nella Sala Comune con l’umore peggiore che avesse mai avuto. Cominciò a scrivere: Cara zia, ti ringrazio per la tua lettera e anche per i biscotti al cioccolato, mi hanno salvato la vita! Qui va tutto bene, beh…….proprio tutto non direi; il fatto è che sono stata smistata nella Casa di Serpeverde. So che ci resterai male, pure io sono rimasta sorpresa, ma non è stata colpa mia, ha fatto tutto il Cappello Parlante! L’ambiente di per sé è carino ma i compagni che ho sono molto scorbutici e non so mai se fanno sul serio o se stanno scherzando. Ho paura di essere antipatica a tutti, perché io non ho il loro stesso carattere, tu mi conosci, me lo puoi garantire? È quasi come alle medie che nessuno mi considerava e che venivano a cercarmi solo quando avevano bisogno. Non so cosa pensare, questa è stata davvero una sorpresa! Mamma e papà cosa diranno? Comunque le lezioni sono interessanti e i compiti facili, per ora! Adesso devo andare, ci risentiamo. Ciao Lily Rilesse la lettera un paio di volte poi la portò alla Guferia dove Anacleto partì come un razzo, dopo tornò nella Sala Comune. Non aveva più voglia di stare da sola così entrò in camera, dove il gruppetto era ancora a parlare, e si mise in ascolto sedendosi accanto a Pansy. “Di cosa parlate stasera?” Chiese. Avrebbe voluto dire ‘sparlate’ ma si trattenne. “Bè oggi Draco era proprio carino, visto?” Disse Pansy senza rispondere a Lily. “Più o meno come gli altri giorni!” Disse la ragazza col caschetto biondo. “Oh tu non capisci nulla, Carrie!” Sbottò Pansy. “A me fa venire il batticuore ogni volta che lo vedo!” Aggiunse con occhi sognanti. “Sei davvero cotta di lui, eh?” Disse Lily guardandosi le unghie con noncuranza. Pansy la guardò un po’ male. “E chi non lo sarebbe! Cavoli avete visto che sguardo?” “Si, carino!” Disse Millicent, con un’alzata di spalle. “Bè gli occhi sono l’unica cosa veramente singolare!” Aggiunse Carrie. Poi tutt’e due si voltarono verso Lily per sentire la sua versione. “Non ci ho fatto molto caso!” Rispose lei. “Mi sembra chiaro! Per una che lo conosce solo da un giorno! Ma vedrai, carina, che col tempo te ne accorgerai! Io che invece lo conosco già da due anni credo di poter dire che so tutto di lui. E sia chiaro Draco è solo mio!” Disse Pansy, con Millicent e Carrie che le davano ragione. Mamma mia! Era impossibile restare a parlare con quelle tre più di cinque minuti senza odiarle! Lily non ebbe altra scelta, si alzò di nuovo e disse “Io vado un po’ fuori!” E uscì. Appena si fu accertata che la porta fosse chiusa cominciò a dire “Il mio Draco, il mio Draco! Guai a chi me lo tocca il mio Draco. Eh si, io che lo sconosco da due anni so tutto di lui, che bel ragazzo e lo voglio io, solo io!” Imitando la voce stridula di Pansy. “Ma che razza di ragazza è? Sembra che lo tratti come un giocattolo. Che stupidaggine!!!” Aggiunse voltandosi, ed avrebbe continuato se proprio Draco non fosse stato a un passo da lei. Lily scoppiò in una risatina nervosa e pregò intensamente che non avesse sentito ciò che aveva appena detto. “Cosa stavi facendo?” Le chiese con la sua voce melliflua. Lily lo osservò per qualche minuto senza rispondergli. Ma che ci troverà Pansy in uno come lui! Cioè non mi sembra granché, d’accordo che un Principe se lo immaginano tutte con i capelli biondi e gli occhi azzurri, però……... Ma s’interruppe, perdendosi nel suo sguardo. In effetti, forse Pansy aveva ragione. C’era qualcosa di strano nel come osservava le cose, con un misto di superiorità ma anche di misteriosità, e gli occhi: non erano di un bell’azzurro cielo, più che altro davano sul grigio senza però esserlo del tutto. Era la sfumatura di celeste più rara che Lily avesse mai visto. “Allora! Che hai da fissare così?” Disse lui. Lily si riscosse e puntò subito gli occhi su qualcos’altro. “Niente! A volte sono un po’ lunatica!” Rispose andandosi a sedere su una delle poltrone della Sala Grande a fissare il fuoco. “Allora…..come ti trovi qui?” Le domandò Draco. A Lily venne da ridere. Me se gli avesse detto che si trovava male forse avrebbe fatto un passo falso, così disse “Ehm…mi sembra di essere capitata nel 7° girone dell’inferno e tu? Scherzi a parte mi trovo…………..abbastanza bene. Poi mi devo ancora fare delle amicizie e tutto il resto!” Intanto Draco si mise a sedere a canto a lei. “D’altra parte c’è sempre Silente che può farmi ripetere lo Smistamento…..” Disse Lily senza pensarci, ma un attimo dopo desiderò di non aver mai pronunciato quelle parole. Il ragazzo divenne improvvisamente minaccioso e si voltò a guardarla con occhi penetranti, che spaventarono un po’ Lily. “Che hai detto? Cosa vuole fare quel vecchio mammalucco di Silente?” “B-bè….ha detto che mi può spostare…….se non mi trovo bene qui!” Balbettò Lily, indietreggiando. “Oh no, cara! Lui non ti sposterà proprio da nessuna parte! Tu sei stata assegnata a Serpeverde e qui resterai, non si può rifare lo Smistamento. E guai a lui se solo ci prova!” Disse Draco stringendo i pugni. “Ma non decide lui, dipenderà tutto da me!” Avanzò Lily, cercando di stare calma. Non le piaceva il comportamento del ragazzo, le faceva paura. In quel momento fu come se gli occhi di Draco si fossero accesi, iniziò a squadrare Lily e le andò più vicino. “E tu cosa gli dirai, signorina?” Sussurrò. “Non….non lo so……i-intanto devo passarci tre mesi qui dentro e…..se verso Dicembre vedo che questa non è la Casa adatta per me……..” E qui la ragazza deglutì. “……fo-forse mi cambierà….” Aspettò che Draco esplodesse urlando che non glielo avrebbe permesso, invece stranamente restò calmo ma continuava a fissarla incessantemente. “Bè sai, non credo che lo farà. Perché sono sicuro che di qui a Dicembre tu cambierai idea, eccome! Ci penserò io, vedrai, e a quel punto non vorrai lasciare Serpeverde per nulla al mondo!” Disse lui prendendo Lily per il cravattino della divisa e avvicinandosela. La ragazza non avrebbe mai voluto fare quella domanda ma le parole le uscirono di bocca prima che facesse in tempo a fermarle. “Pe-perché…..cosa farai?” “Te ne accorgerai molto presto, Lily! Non avere timore!” Rispose Draco accarezzandole la guancia. No! Non era possibile! Adesso anche le minacce. “Che Casa di m…..” Iniziò a dire Lily ma bloccò la frase con le mani serrate davanti alla bocca, se l’avesse detto sarebbe stata la sua fine certa. “Draco! Che stai facendo con Water!?!” Esclamò all’improvviso Pansy Parkinson uscendo dal dormitorio delle ragazze. Lui si allontanò immediatamente da Lily, sorrise a Pansy e le disse “Assolutamente niente! Stavo solo dicendole quali rischi si può correre sfidando un Serpeverde come me!” “Oooooh, interessante e quali sono? Ti prego dimmelo!” Cinguettò lei e si mise a sedere accanto a lui costringendo Lily ad alzarsi. I due cominciarono a parlare come se si conoscessero da anni, e Lily non poté fare a meno di notare che stavano molto bene insieme. “Oh, si! Perfidi all’ennesima potenza entrambi!” Si disse tra sé e sé. Decise di tornarsene nel dormitorio, adesso che il gruppetto si era finalmente sciolto forse avrebbe potuto fare un po’ gli affari suoi, poi sembrava che Draco e Pansy non la degnassero nemmeno di uno sguardo. ** Siiiiiiiiiiiiigh! Ma tu guarda dove sono andata a finire! Nella Casa più marcia di tutte e quattro che sono qui ad Hogwarts! È così ingiusto, ma perché proprio io? Non poteva capitare a qualcun altro? Adesso che ero molto felice di aver lasciato quella scuola di maledettissimi pottini mi ritrovo in una Casa in cui sono stupidi almeno il doppio! ** Si buttò sul letto a baldacchino verde scuro e una piccola lacrima le scese sulla guancia, l’asciugò in fretta. Non doveva piangere! Non adesso, in fondo non era successo niente di così tremendo. Solo Pansy che faceva la smorfiosa con Draco, tutto qui! Cosa le importava di quei due deficienti!?! La ragazza fece un sospiro e si stese a pensare. Qualche minuto dopo si mise ad ascoltare musica e canticchiando scese nella Sala Comune per poi uscire dal ritratto, non si stupì quando Draco e Pansy la guardarono incuriositi; quegli sguardi invece di infastidirla le procuravano soddisfazione e poi ci era abituata, con tutte le volte che l’avevano fatto i suoi vecchi compagni delle madie. Appena fu nel corridoio dei sotterranei incrociò quei due armadi di Tiger e Goyle che la guardarono con molto interesse anche se lei non se ne accorse(per fortuna). Girò tutto il castello, in lungo e in largo, di sopra e di sotto e anche in diagonale se possibile………Dopo aver imparato tutte le strade e i passaggi a memoria, Lily aveva uno spiccato senso dell’orientamento fin da quando era piccola, tornò nella Sala Comune sperando che non ci fosse nessuno che le potesse rompere le pall……ehm le scatole, anche perché non aveva voglia di litigare. Infatti la grande stanza era vuota se non fosse stato per l’inseparabile amico di Draco, Tiger. Lily cercò di svignarsela verso il dormitorio delle ragazze senza che la vedesse; non voleva essere scortese ma Tiger aveva un modo di fare che la gettava sempre nel panico. Purtroppo in quella situazione il suo passo felpato non servì a nulla, infatti il ragazzo(?) si girò e le disse con la sua voce gracchiante “Cosa fai?” Lily si fermò di scatto, si girò e gli fece il sorriso più falso che si potesse immaginare. ** Ma che ti prende? Non comportarti così. In fondo è un tuo compagno! Non ti mangia mica! Si, però potrebbe anche farlo! Ma non essere scema. Va bene, stiamo calmi! ** “Niente! Non stavo facendo nulla, andavo nel mio dormitorio perché è tardi. Quinditisalutociao!” E riprese a camminare velocemente verso camera sua. “ASPETTA!” Urlò Tiger, tanto che le fece fare un salto di mezzo metro. “Non scappare, si ti volevo dire una cosa. Già dalla prima volta che ti ho visto io…..” Cominciò Tiger. ** NO! Non dirmi che io gli piaccio! No, no, no. Sarebbe il colmo, non può essere! Ma di solito cominciano tutti così quando vogliono farti una dichiarazione d’amore. WAAAAAAAAAAAHHH!!! Aiuto! Qualcuno mi salvi da questa situazione che sta peggiorando a vista d’occhio! ** Lily cominciò a indietreggiare con un’espressione di puro terrore in volto, mentre Tiger le veniva in contro e sembrava sempre più a disagio. “E-ecco….io…tu….cioè…noi, vo-voglio dire che tu mi….” Balbettava lui. ** Io non ce la faccio più, non ci riesco a reggere la tensione. Che gli dico? BASTA! Scappo e fine! ** Dopo un secondo Lily correva come un fulmine verso il dormitorio femminile, lasciando Tiger con un palmo di naso e, appena si fu richiusa la porta alle spalle tirò un sospiro di sollievo enorme scivolando a terra. Pansy e tutte le sue amiche erano già in camicia da notte e la guardarono male. “Cosa c’è ora?” Le chiese Millicent, seccata. “Niente, niente!” Le rispose vaga Lily. Non ce la faceva a raccontargli ciò che era appena successo là fuori e di sicuro, quelle pettegole, l’avrebbero presa subito in giro spargendo la voce di modo che tutta la Casa di Serpeverde lo sapesse. Se ne andò a letto senza aggiungere una parola. Il giorno seguente Lily cercò in tutti i modi di stare lontana da Tiger e da quegli altri due, non si fece prendere dal panico ogni volta che lo vedeva e, pur di non ritrovarsi di nuova da sola con lui, sopportò ore di pettegolezzi durante le lezioni da parte di Pansy e il suo gruppetto di amiche. Accadde un fatto che però la ragazza non aveva previsto: durante l’ora di incantesimi scivolò sul suo banco un biglietto piegato otto volte su cui scritto, in un indecifrabile calligrafia, un messaggio da Tiger. ** Ragazzi, sta’ a vedere che ora non me lo scollo più di dosso! ** E sospirando prese a leggere il foglietto: Senti,ieri sera non sono riuscito a dirtelo, ma poi perché sei scappata? Comunque ti dicevo che tu mi piaci. Lily si sarebbe uccisa piuttosto che diventare la ragazza di quell’elefante. Accartocciò il biglietto, lo buttò via e cercò di non guardare dalla parte in cui era seduto Tiger. Sapeva che la stava guardando in attesa di una sua risposta ma proprio non voleva parlare con lui anzi, più ci stava lontana meglio era. Panico, nervosismo, tensione. Ecco cosa provava Lily in quei momenti, s’impegnava con tutte le sue forze a non mostrare quelle emozioni ma il cuore continuava a batterle in petto come un tamburo contribuendo soltanto a far aumentare l’adrenalina nel sangue. Quando la lezione finì la ragazza se la svignò più in fretta che poté e si diresse verso la sala Comune con passo decisamente affrettato. Voleva solo stare da sola e finire i compiti in pace! Si dice spesso che la fortuna è cieca, la sfiga al contrario ci vede benissimo e quando ti prende di mira non puoi sfuggirle, per questo Lily venne seguita immediatamente da Draco e dai suoi scagnozzi. Camminava così velocemente che era quasi impossibile starle dietro perciò il ragazzo disse a voce alta “Water! Aspetta, ti vuoi fermare una buona volta?” La ragazza frenò bruscamente, si voltò, vide che a seguirla c’era anche Tiger, cacciò un urlo da far tremare anche le pareti e scappò via. ** Lily non è scappando che risolverai i tuoi problemi. Si, lo so, ma cosa avresti fatto tu? Io non ce la faccio punto e basta e non posso farci nulla. Ma certo che puoi! Basta un po’ di coraggio per queste cose. Seeeeee, il coraggio, ma non farmi ridere. Non sarei capace di dire ‘brutto bastardo’ nemmeno alla persona più cattiva della terra. No, meglio lasciar perdere. ** Si chiuse in un’aula deserta e lì cercò di riprendere fiato. Forse non era da lei quel comportamento ma non le importava più di niente, adesso. Solo sfuggire da quel trio terribile di ragazzi che la stavano cercando, d’altra parte poi c’era sempre Tiger che se l’avesse avuta tra le mani l’avrebbe…………..non ci voleva nemmeno pensare. Mezz’ora dopo Lily era sempre chiusa lì dentro a rimuginare nei suoi pensieri quando la maniglia della porta si abbassò. La ragazza scattò in avanti e cercò di bloccarla di modo che non si aprisse, se fosse stato Tiger sarebbe stata la fine! Sentì una voce provenire dall’altra parte: “WATER! SEI QUI DENTRO? SONO IO, DRACO!” Probabilmente stava cercando di entrare dando spallate alla porta ma la ragazza non voleva arrendersi ed aprirla. “Vattene! Tanto lo so che ci sono anche Tiger e Goyle, lasciatemi sola per piacere!” Gli disse a sua volta. “Dannazione, qua fuori ci sono solo io! Lo puoi vedere, guarda attraverso il vetro!” Rispose lui. Lily ci guardò, in effetti aveva detto la verità: nessuna traccia dei due gorilla. “Si, certo. E magari gli altri due sono nascosti da qualche parte pronti a saltarmi a dosso appena apro!” Esclamò Lily. “Loro sono nella Sala Comune. E ORA APRI QUESTA MALEDETTISSIMA PORTA! APRILA, WATER, IMMEDIATAMENTE!” Urlò Draco perdendo le staffe e continuando a dare spintoni alla porta. “Va bene, va bene! Ma tu calmati però!” Disse la ragazza un po’ agitata. Appena aprì la porta Draco avanzò con passo deciso, lei indietreggiò e si mise a sedere su un banco. “Adesso dimmi cosa accidenti hai!” Disse lui ricomponendosi. “Io non ho niente!” Mentì Lily. Il ragazzo la guardò incredulo. “E allora cosa ci facevi chiusa in un’aula da sola?” “Nulla! Perché è proibito?” Domandò lei. Draco sospirò. “Sei una ragazza strana, Water. Non so proprio cosa pensare di te! Un attimo sei felice e il momento dopo scoppieresti a piangere. Le donne…….non le capirò mai!” Disse. Lily guardò in basso con occhi tristi. Niente da fare! Non si sarebbe potuta confidare con nessuno dei suoi compagni senza essere certa che non la prendessero in giro. Pansy e il suo gruppetto, come già spiegato, sarebbero state capaci solo di spettegolarci su per ore e ore, Draco si rifiutava di capire le donne già in partenza e Tiger e Goyl….LASCIAMO STARE! “Stammi a sentire io ora vado, devo finire di fare i compiti per domani. Ciao!” Concluse Lily e se ne andò via. ** Certo che bella gratitudine dimostri nei confronti del tuo compagno! Dopotutto che ti era venuto a cercare, magari era preoccupato per te……………… Ma smettila! Lui preoccupato per me? È impossibile, e finiscila di farmi la ramanzina. Cercherò di comportarmi meglio nei prossimi giorni, ok? Non sono delle persone facili quelle con cui ho a che fare. E io, lo sai, ho bisogno di tempo per queste cose. Fa come vuoi. ** Dirigendosi per l’ennesima volta verso la Sala Comune con aria sconsolata, manco a fallo apposta, incontrò Tiger. ** Oh, per favore! Non lui, non ora, non qui. Dio mio, un po’ di pietà, altrimenti mi uccido. ** “Beeeeeeene! Sono felice di incontrarti, visto che oggi sei riuscita a sfuggirmi un sacco di volte. Bè sappi che adesso non ce la farai, perché non c’è posto dove tu possa andare e ti assicuro che io conosco il castello molto meglio di te! Perciò, perché fare l’idiota, quando sei finalmente finita tra le mie mani!” Disse Tiger tutto compiaciuto. Lily analizzò le sue possibilità di fuga: erano 0. 0 tagliato. Insomma, diciamoci la verità, lui era grande e grosso aveva appena ammesso di conoscere tutto quanta la scuola a memoria, lei invece era molto più piccola, anche se normale per una ragazza della sua età, aveva fatto soltanto una piccola esplorazione la sera prima delle aule del castello e, nonostante ne avesse una memoria nitida, non erano comunque sufficienti per salvarsi da quell’energumeno. Raccolse comunque tutte le sue forze e prese a correre nella direzione opposta. “TORNA QUA!” Urlò Tiger e prese a inseguirla. ** Fossi matta! Ohi, ohi lo sapevo che mi mettevo nei guai con lui. Cosa posso fare? Aiuto! ** Correva alla cieca, imboccava tutti i corridoi e le scale possibili nella speranza di seminare Tiger ma ogni tentativo sembrava vano. Continuava a starle alle calcagna, per fortuna che lei era molto veloce a correre e aveva molta resistenza ma anche lui sembrava che se la cavasse nella corsa, nonostante la sua mole. Nella disperazione cominciò a mormorare ‘aiuto’ visto che tutti gli studenti sembravano scomparsi, non incontrava nessuno e tra poco Tiger l’avrebbe raggiunta, inoltre cominciava ad essere stanca pure lei. “SEI SPACCIATA, WATER!” Sentì l’urlaccio di Tiger dietro di lei. La ragazza prese a salire le scale a due gradini per volta, e continuava a dire “Aiuto! Vi prego, qualcuno mi salvi!” Ma alle sue richieste non rispondeva nessuno. Infine le scale terminarono e Lily si ritrovò in un’ampia sala tutta fatta di mattoni e con piccole finestre dalle quali entrava un vento gelido, probabilmente doveva essere un cima ad una delle tante ed alte torri del castello. Si diresse verso il muro e cominciò a batterci violentemente i pugni cercando una via d’uscita che, purtroppo, non c’era. “No…..non è possibile. Sono in trappola. Dio mio aiuto!” Mormorò tra sé e sé. In quel momento Tiger comparì sulla soglia, era ansimante per la lunga corsa ma aveva comunque un’espressione terribile sul viso: quasi famelica. “Io ti avevo avvertita. Non è tanto facile liberarsi di me, ci hai provato e non ci sei riuscita. Non posso certo lasciarti andare adesso che ti ho presa, e ora… a noi!” Gracchiò Tiger sfregandosi le mani e prendendo a dirigersi verso di lei. Lily continuò a premere sul muro, quasi per farlo crollare, anche se sapeva che non sarebbe servito a nulla. Non vedeva soluzione e pregò intensamente che la terra si aprisse sotto di lei per inghiottirla, che le capitasse qualunque cosa per farla uscire da lì. Tiger la raggiunse, le prese un polso; le fece malissimo, sembrava che glielo volesse troncare da un momento all’altro. Lily strinse forte i denti per sopportare il dolore e provò a liberarsi da quella morsa incredibilmente possente, ma Tiger sembrava aver incollato le mani alla sua pelle. Sentì le lacrime che le salivano agli occhi, cercò di ricacciarle indietro e di non dare alcuna soddisfazione a quel gorilla che l’aveva presa. Ad un certo punto tutta la rabbia repressa e la disperazione che aveva dentro di sé esplose e la ragazza strillò con quanto fiato aveva in gola “AIUTO!!!!!!!” Tiger le mise una mano sulla bocca per farla stare zitta, ma la sua mano era talmente grande che la faceva respirare con molta fatica. “Ora basta! Na hai combinate anche troppe, ma rilassati. Non sentirai nulla!” Disse Tiger. Proprio nel momento in cui il Serpeverde le saltava addosso Lily sentì una voce profonda e minacciosa urlare “TIGER! CHE STAI FACENDO!?!” Entrambi si voltarono e sulla porta videro……………indovinate un po’ chi? Harry? Hermione? Ron? No! Draco. (E te pareva! N.DAutrice) Lily sentì che Tiger veniva invaso da un senso di nervosismo e forse di timore, perché allentò la presa che le stringeva il polso. “Io…..io non…..” Cominciò a dire, ma Draco gli puntò contro la bacchetta e lo minacciò “Lasciala subito! Altrimenti ti riduco a fettine!” Tiger la mollò la presa immediatamente. Lily non disse una parola ma in volto aveva l’espressione più sconvolta che si potesse immaginare. “Vattene! Esci subito di qua!” Continuò Draco trapassando Tiger da parte a parte con i suoi occhi gelidi. Lui prese le gambe e tagliò la corda sotto lo sguardo sprezzante di Draco. Appena scomparì Lily cadde in ginocchio senza più avere la forza di stare in piedi. “Maledizione, come mai non mi hai detto niente? Eppure mi sembrava di avertelo chiesto!” Disse il ragazzo infilandosi la bacchetta in tasca. Lily non gli rispose, troppo scossa anche per piangere; aveva scampato per un pelo un’esperienza molto brutta e lo sapeva bene. “Io…..non ce l’ho fatta. E poi non pensavo che….che lui potesse fare…” Cominciò Lily, poi rabbrividì. Draco sbuffò e disse “Andiamo, torniamo in Sala Comune quassù cosa ci vuoi fare!” La ragazza si alzò e lo seguì giù per le scale, per tutti quei corridoi che aveva fatto di corsa, per poi arrivare nella Sala dei Serpeverde. Entrarono nel silenzio più assoluto, Lily andò a sedersi sul divano accanto al fuoco e si nascose il viso tra le mani. Non riusciva ancora a credere alla fortuna che aveva avuto. Comunque doveva sfogarsi e non sapeva fino a quando sarebbe stata capace di trattenersi. “E io che mi sono preoccupato. Immagina cosa fosse successo se non fossi arrivato in tempo!” Sbottò Draco sedendosi a sua volta. “E non guardarmi con occhi innocenti, Water! Se tu me l’avessi detto adesso non saresti qui a disperarti. È tutta colpa tua!” Continuò lui. “Basta!” Mormorò Lily. “Come scusa?” “Ho detto basta! Tu non hai il diritto di parlarmi così. Cosa credi? Che io mi sia divertita quando ero in cima ad una delle torri più alte del castello con uno pronto a farmi chissà cosa? No, Draco. Ho provato tantissima paura, ma vedi…a differenza di voi tutti qui a Serpeverde io non riesco a dire tutto quello che ho dentro. Del resto non ho scelto io il mio carattere. Cosa ci posso fare se sono fatta così?” E calde lacrime cominciarono a rigarle il volto. Ecco! L’aveva fatto, aveva cominciato a piangere. La verità era che Lily se la prendeva molto ogni volta che entrava in gioco il suo carattere del quale le piacevano solo pochissimi aspetti. Avrebbe tanto voluto essere più socievole e determinata ma per quanti sforzi avesse compiuto fin ora non ci era mai riuscita. Si asciugò le guance bagnate mentre era scossa da piccoli singhiozzi, poi si rannicchiò sul divano cercando di calmarsi. Colta la tristezza che si leggeva negli occhi della ragazza, che col pianto erano diventati ancora più verdi, Draco non ebbe cuore di lasciarla in quello stato e provò a confortarla. “Dai, non fare così. Non risolverai niente piangendo!” “Lo so…..sigh…..ma almeno dopo starò meglio!” Rispose Lily. “Andiamo! Stai tranquilla, non ci pensare più!” Disse Draco circondandole le spalle con il suo braccio. Lily appoggiò la testa su quella del ragazzo e pianse silenziosamente. “Pensandoci bene la colpa è anche mia: non ti ho detto che Tiger ci prova sempre con tutte!” Aggiunse il Serpeverde. Lily si sentì montare un po’ di rabbia, ma sorrise. Era contenta che Draco l’avesse salvata e che adesso le stava facendo coraggio. “Vuoi…..vuoi dire che Tiger ha……..anche le altre ragazze del 3° anno….” Azzardò Lily incredula. “Già! Tutte, fino all’ultima! Addirittura quello scemo riuscì a baciare Pansy; non me la scorderò mai la sua faccia arrabbiata e disgustata allo stesso tempo! A Tiger rimase per più di una settimana il segno lasciato dallo schiaffo che si prese. È stato uno dei momenti più belli dell’anno scorso!” Disse Draco divertito. “Avanti, non lasciarti buttar giù da uno come lui. Sei una Serpeverde, combatti!” Aggiunse. “Va bene! Ci proverò, ma di certo non siete ragazzi facili voi di qua!” Sospirò Lily. Draco assunse un’aria orgogliosa, invece di infastidirlo quelle affermazioni gli davano un senso di soddisfazione. “Mamma mia, credo che me ne andrò a letto! Grazie Draco!” Concluse la ragazza e gli diede un piccolo bacio sulla guancia, per poi sparire nel dormitorio delle ragazze. 

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Capitolo 7
*** Cap.6 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.7 ** Certo che da quando hai parlato con Draco quella sera nella Sala Comune tutto è andato a rotoli. Infatti, Hermione, Harry e Ron si comportano come se non esistessi, i compiti dei professori cominciano ad essere difficili e poi c’è stata quella litigata con Pansy…Già! ** Era successo un giorno, verso la fine di Settembre e l’inizio di Ottobre. Una mattina come tante, chi avrebbe mai immaginato che si sarebbe rivelata terribile? E la causa era sempre la stessa: Draco. Era incredibile come una ‘piccola’, ‘innocente’ persona potesse fare imbestialire a tal punto Pansy Parkinson. La mattina X del giorno Y, comunque, Lily scese in Sala Grande per fare colazione. Qualche attimo dopo arrivò anche Pansy che, stranamente, prese posto a canto a lei, cosa che fino ad allora non aveva mai fatto; se n’era stata sempre in disparte a spettegolare con le sue amichette escludendola ogni volta dal gruppo. “Ciao, dormito bene?” Chiese Lily. La Serpeverde rispose con un’alzata di spalle. ** Sempre la solita! ** “Piuttosto dimmi tu! Vedo che in questo periodo tu e Draco state sempre assieme, o sbaglio!” Disse Pansy, con gli occhi lucidi di rabbia. “Si, può darsi. In effetti è la persona che mi sta più vicina adesso, sai non mi sono ancora ambientata tanto bene qui. Anche se è passato ormai un mese!” Rispose Lily tranquillamente, ma aveva colto il tono di amarezza di voce che Pansy riservava solo a lei. “Oh a proposito. Sai di quella cosa degli occhi di Draco che dicevi qualche tempo fa? Me ne sono accorta anche io. In effetti non c’è da stupirsi se uno rimane incantato dal suo sguardo. È una cosa veramente impressionante!” Aggiunse cercando di rendere l’atmosfera più amichevole. Ma gli occhi di Pansy mandarono lampi e Lily era pronta a scommettere cosa stava pensando la compagna. “Però non credere che Draco ti starà dietro per tutto il tempo che passerai qui. All’inizio fa sempre così con tutte ma tra poco ti mollerà e di te non gliene fregherà più niente! Del resto ci vogliono almeno un paio d’anni per diventare, diciamo così, sua amica intima……e forse anche qualcosa di più; ma sei ancora lontana dall’esserlo perciò: perché preoccuparsi?” Disse Pansy con la sua voce ancora più stridula. ** Questa ti ha praticamente detto che ti odia! E grazie, me n’ero accorta anch’io! Dio mio che roba… ** Nel frattempo erano arrivate anche Millicent e Carrie che si misero rispettivamente alla destra e alla sinistra di Pansy, con le orecchie bene in funzione per non perdere una sola sillaba dell’argomento. “Ah Millicent. Lo sai che Draco l’altra sera………” Cominciò a dire Pansy, poi abbassò la voce e sussurrò all’orecchio della compagna chissà quali segreti su lei e Draco. Naturalmente non si fece sentire da Lily, gelosa com’era. Dopo che ebbe finito con Millicent passò a Carrie e tutte e tre si misero a ridacchiare. “Cosa c’è?” Chiese Lily un po’ seccata. “Ma dai! Davvero avete fatto……?” Squittì Carrie a Pansy. “Certo! Fino all’ultimo!” Ammise con orgoglio lei. Millicent e Carrie si misero le mani sulla bocca deliziate. Dopo un’ultima risata Pansy aggiunse “Come ho già detto, questo tipo di rapporto ci viene naturale, ormai noi due siamo più che amici!” Alludeva naturalmente a lei a quello stupido di Draco. Poi guardò Lily sperando che le sue parole l’avessero fatta arrabbiare. La ragazza stava cercando di non scoppiare, non disse più una sola parola durante tutta la colazione; purtroppo Pansy era riuscita nel suo intento. Appena iniziarono le lezioni Lily prese posto nell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure, Draco si mise accanto a lei. Questo invece di soddisfarla, la mise ancora più a disagio: adesso Pansy si sarebbe arrabbiata ancora di più. “Ehm….senti Draco, forse è meglio se cambi posto?” Disse cercando di nasconderlo alla vista di Pansy. “E perché? Cosa c’è di male se me ne sto qui? Ci sono sempre stato!” Rispose lui, strafottente come al solito. Troppo tardi: Pansy ormai li aveva visti e se gli sguardi potessero uccidere di Lily non si sarebbe trovata neanche una briciola, viste occhiatacce che le lanciava. Il professor Lupin iniziò la lezione leggendo sul libro di testo qualcosa sui Mollicci e Draco prese a sussurrare “Quell’idiota! Hai visto come si veste? Assomiglia all’elfo domestico che abbiamo in casa!” Lily però non lo stava a sentire, era troppo nervosa e continuava a guardare dalla parte di Pansy; non che gliene importasse qualcosa di ciò che stava facendo ma aveva l’impressione che stesse tramando contro di lei. Qualche minuto dopo infatti sul banco davanti al suo, che ospitava altre due ragazze di Serpeverde, passò un piccolo biglietto. Le due presero subito a leggerlo ignorando completamente il professor Lupin. Lily che fino a quel momento aveva preso appunti (La piccola scolara perfetta! N.DAutrice) (Smettila di prendermi in giro! N.DLily) cercò di vedere ciò che c’era scritto: GUAI A CHI PARLA CON WATER!!! Il piccolo foglio passò anche nel loro banco e Lily notò che era scritto con un bell’evidente inchiostro rosso. Draco lo lesse e la sua espressione non cambiò di una virgola, come se della cosa non gliene importasse nulla e lo passò a Tiger e Goyle che sghignazzarono compiaciuti. Allora quello che aveva detto Pansy era vero: adesso lei non significava più niente per lui. Alla fine della lezione avevano fatto un bel po’ di pratica contro i Mollicci, cosa che riuscì a distrarre Lily dai suoi pensieri. Durante le ultime due ore di Pozioni con i Grifondoro però si verificò un altro fatto spiacevole che permise a Pansy di arrabbiarsi, se possibile, ancora di più con Lily. Come al solito Draco aveva passato la prima ora a prendersi gioco di Harry e Ron, mentre Lily se ne stava in silenzio non sapendo cosa dire. Verso la metà della seconda comunque non ce la fece più e interruppe Draco dicendo “Oh insomma! Ne hai ancora per molto?” Li per li Draco non seppe cosa ribattere; non era da Lily alzare la voce, dopo poco però riassunse la sua aria da superiore. “Stai buona piccola Water! Non vorrai che le nostre Serpeverdi ti giochino qualche brutto scherzo!” Disse indicando il gruppetto di Pansy, che prese a ridacchiare di gusto. Lily si rimise a sedere con aria ferita. ** E così tutta la Casa di Serpeverde è contro di me, eh? Sai quanto me ne importa! Che me ne frega di quelli là? ** Ma invece gliene importava eccome. Non riusciva mai a godersi una bella giornata a Hogwarts con dei compagni così scorbutici. E la cosa le pesava; vedeva di continuo studenti, di altre Case soprattutto, ridere e star bene con gli amici che avevano. Mentre lei era sola, completamente sola. Era come se fosse un’ombra che fluttuava per il castello, senza che nessuno osasse alzare nemmeno lo sguardo al suo passaggio. Ma il peggio doveva ancora venire: il pomeriggio nella Sala Comune di Serpeverde, mentre Lily stava facendo i compiti, le si avvicinò Pansy con le sue scagnozze. Come se non le avesse dato noia abbastanza per quella giornata, cominciò a parlare in tono un po’ troppo brusco. “Senti bella, credo che tu abbia capito ormai che non ci stai simpatica, no? Bè nessuno in realtà ti vuole in questa Casa, hai capito? Nessuno. Vedi di darti una regolata perché altrimenti te la vedrai davvero brutta, e non parlo solo di noi ragazze. L’altro giorno ho sentito dire da Goyle che anche i maschietti hanno intenzione di farti qualcosa. Qualcosa di terribile, come siamo capaci noi qui a Serpeverde. Tutti tranne te ovviamente.” “Ma cosa vi ho fatto io?” Chiese Lily, spaventata da quelle parole. “Tsk! Cosa hai fatto? Praticamente ogni cosa. Con quella tua aria da bambina innocente stai cominciando a dare sui nervi a tutti. Sempre a comportarti bene anche se gli altri ti trattano da schifo , ma non capisci che non ce ne importa nulla di te? Ho già cercato di fartelo capire stamani dicendoti di Draco. Ma tu ti ostini a non voler aprire gli occhi. Datti una svegliata, e cerca di andartene via al più presto di qua. Tu non sei degna di stare a Serpeverde. Disonori solamente la nostra Casa. Vattene via! Non ti vogliamo!” Strillò Pansy. Adesso tutta la Sala Comune stava ascoltando, quindi non si era nemmeno risparmiata di farle una partaccia davanti a tutti, e gli studenti, che avevano capito la situazione, sembravano non aver intenzione di fermarla. Pansy sarebbe potuta andare avanti per ore, nessuno si sarebbe intromesso dicendole di farla finita, dicendole che così stava ferendo Lily più di un milione di frecce al cuore. Ci fu silenzio per qualche attimo, Pansy stava ancora osservando Lily con aria di sfida mentre quest’ultima si limitava a fissare il pavimento, senza osare guardare nessuno. In silenzio la ragazza si fece largo e uscì dalla sala comune a testa bassa; fuori incrociò Draco, Tiger e Goyle. “Ehilà, dove te ne vai di bello piccola Serpeverde?” Chiese Draco fermandosi davanti a lei. Non seppe nemmeno come fece, ma Lily riuscì a sorridergli. “ Da nessuna parte…….solo….un po’ fuori…..” Parlava a scatti perché tra poco avrebbe pianto, ne era certa. Draco però non si accorse di nulla e continuò “D’accordo, semmai ci vediamo dopo dentro la Sala Comune!” Ed entrò attraverso il quadro. Lily prese a correre più veloce che poteva, non voleva che qualche altro Serpeverde la vedesse piangere. Uscì fuori dal castello, attraversò tutti i prati ricoperti da un sottile strato di brina e si fermò davanti alla riva del lago; si mise a sedere e finalmente poté sfogarsi in pace, senza che nessuno la vedesse o la giudicasse per quel suo comportamento. ** Cosa posso fare? Ho cercato di essere paziente e corretta con le mie compagne, anche quando non se lo meritavano, ma adesso mi accusano di essere ‘troppo buona’. Ma cosa devo fare allora? Mi ci sono impegnata con tutte le mie forze, in quell’ambiente chiunque avrebbe perso le staffe molto prima di me. Non posso dire di non averci provato a star bene là dentro, ma è troppo difficile. Avresti dovuto rispondere male a Pansy quando non la sopportavi più. Forse è vero, ma non ho avuto il coraggio. Hai visto com’è lei, appena qualcuno la contraddice si infuria e dopo sono cavoli; ho pensato che sarebbe stato meglio stare lontana dai guai ma ho creato una situazione anche peggiore. In quella Casa quando non ce la fai più lo devi dire. Se ti tieni tutto dentro fai solo del male a te stessa. LO SO! HO CAPITO! Ma quando io dico che quella non è la Casa che fa per me, non mi ascolta mai nessuno. Ecco la verità. ** Si distese sulla riva del lago e mise un dito nell’acqua ghiacciata; prese a far danzare le goccioline grazie al suo potere di ninfa che aveva sviluppato molto bene dopo un mese di studi. L’acqua seguiva magicamente i movimenti della sua mano creando vari disegni. Aspettò molto lì seduta a piangere in silenzio. Aspettare cosa? Forse che qualcuno la venisse a consolare. Qualcuno che però non sarebbe mai venuto. Quando cominciarono a calare le prime ombre della sera Lily si diresse alla Sala Grande per la cena, si sedette al tavolo dei Serpeverde e nessuno si sognò di rivolgerle la parola. Mangiò con calma e in silenzio evitando gli sguardi di altri studenti. ** Che cretinata! Se me n’ero stata a casa mia quest’estate, invece di dare retta a quella stupida lettera! Accidenti al Cappello Parlante, è tutta colpa sua! ** Adesso se la prendeva con chiunque. Alla fine della cena fu la prima che fece ritorno alla Sala Comune, corse in camera prima che Pansy e le sue amiche arrivassero e notò una busta sul suo comodino. Era una lettera da parte di sua zia: Ciao piccola mia, come stai? Non molto bene credo; cosa succede esattamente per farti stare così male? Cerca di parlarne tesoro, ti prego. È molto peggio se ti tieni tutto per te e non credo che i tuoi compagni siano disposti ad ascoltarti. In compenso qui c’è una vecchia zia che non vede l’ora di darti qualche buon consiglio. Aprimi il tuo cuore e raccontami cosa è successo. Sai, penso che comunque il Cappello Parlante abbia voluto metterti alla prova, solo questo l’avrebbe spinto a prendere una decisione simile. Tu cerca di resistere, almeno fino a quando il preside sarà disposto a spostarti(il professor Silente. Quante gliene ho fatte passare!). So che non è facile, anch’io molte volte mi sono ritrovata ad avere a che fare con dei Serpeverde e………non ti dico cosa è successo. Sembra impossibile andare d’accordo con loro, ma questo la saprai già meglio di me, no? I tuoi genitori invece sono rimasti sorpresi solo in minima parte, del resto loro non hanno frequentato Hogwarts quindi non possono sapere. Ma mi hanno detto di dirti che tu non sei affatto come quegli sciocchi della Casa in cui sei andata a finire. No, piccola e se lo dicono loro, ne puoi star certa! Io personalmente sono dello stesso parere. Adesso ti lascio, devo andare e poi Anacleto è impaziente di recapitarti la mia risposta. Ricorda solo: talvolta anche le menti superiori possono sbagliare! Zia Amelia Dopo averla letta Lily andò a sedersi sulla sua poltrona isolata davanti al fuoco. Piano, piano arrivarono anche gli altri studenti che presero a parlare e a ridere fra loro. ** Deficienti! Solo dei deficienti, ecco cosa sono. Vengono a cercarti solamente quando hanno bisogno e dopo ti voltano le spalle e per loro puoi anche sparire! ** Nuova rabbia repressa si faceva largo dentro Lily che fissava il fuoco acceso nel camino. E più pensava a cosa le aveva detto Pansy poco prima, più la sua ira cresceva e, col potere dello sguardo, contribuiva a rendere il fuoco più minaccioso, a farlo divampare immaginando di bruciare tutto. ** E così si concluse il giorno della litigata: completamente abbandonata da tutti. Poi c’è stato anche Draco che si è fatto male ed ha avuto il braccio fuori uso per qualche mese. Già, colpa di un Ippogrifo si dice, ma io non ci credo. Quella fatidica mattina andò tutto bene per quanto riguardava Trasfigurazione, Incantesimi e Storia della Magia, ma quando arrivò Cura delle Creature Magiche lì successe il cataclisma. Avevamo lezione con i Grifondoro e io stavo cercando di scambiare due parole con Hermione, ma Draco continuava a mettermi i bastoni tra le ruote, intanto Hagrid ci stava mostrando delle creature che io avevo visto solo nei fumetti: i cosiddetti Ippogrifi. Sono delle creature affascinanti con la testa, le zampe anteriori e le ali da uccello, mentre tutto il resto del corpo da cavallo; avevano degli artigli sulle zampe molto lunghi e affilati e gli occhi arancioni. Belli! Belli davvero, mi sarebbe piaciuto averne uno a casa. Hagrid ci disse che bisogna inchinarsi ad un Ippogrifo se lo si vuole accarezzare, se poi lui si inchina a sua volta va tutto bene, ma se non lo fa meglio scappare a gambe levate. Sfortuna vuole che Draco in quel momento stesse confabulando con Tiger e Goyle e non avesse ascoltato una parola. Comunque Hagrid fece provare per primo Harry(Dannazione! Mi batteva il cuore a 1000 quando l’Ippogrifo Fierobecco sembrava non avesse nessuna intenzione di rispondere all’inchino di Harry!) Per fortuna che poi andò tutto bene ed Harry concluse la sua dimostrazione con successo. Quando toccò anche a noi io mi scelsi un Ippogrifo color fulvo rosato, gli feci un inchino e lui mi permise di toccarlo; il suo piumaggio era molto soffice, in fondo era un animale ‘dolce’. Peccato che questo mio pensiero fu smentito da ciò che successe subito dopo: mi girai appena in tempo per vedere Fierobecco graffiare Draco con i suoi artigli. Mi si gelò il sangue quando sentii il suo urlo di dolore. Il sangue cominciò a sgorgare dalla ferita a fiotti insuppandogli la veste mentre i suoi occhi azzurro-grigio si riempivano di lacrime. “Muoio! Muoio, guardate! Mi ha ucciso!” Strillava Draco, mentre tutta la classe stava guardando la scena terrorizzata. “Non muori!” Disse Hagrid bianco come un cencio “Se qualcuno mi aiuta….bisogna portarlo via di qua….” Prese Draco in braccio e corse verso il castello, dove si trova l’infermeria. “Mio Dio! Cosa è successo?” Chiesi disperata a Ron. “Quel cretino ha insultato Fierobecco e lui l’ha ferito!” Rispose lui furibondo. “Dovrebbero licenziarlo subito!” Esclamò Pansy piangendo e riferendosi ad Hagrid. “è tutta colpa di Malfoy!” Ribatté un Grifondoro, che doveva essere compagno di Harry. Tiger e Goyle gli mostrarono i pugni con aria minacciosa. “Vado a vedere se sta bene!” Disse Pansy, e cominciò a correre su per la scalinata. “Aspetta! Vengo con te!” Le urlai dietro e la seguii. Non mi aspettò, ma riuscii comunque a starle dietro e ad arrivare in infermeria; le tende di un letto erano tirate e si sentivano i lamenti di Draco provenire da dietro, la voce di Madama Chips cercava di tranquillizzarlo. Dopo qualche minuto ci notò e disse, anche con certa irritazione, “E voi cosa ci fate qui?” “Sono venuta a vedere come sta Draco!” Squittì Pansy, impaziente. “Adesso deve riposare, tornate più tardi!” Rispose brusca Madama Chips. Pansy stava per ribattere qualcosa forse di molto maleducato quando io parlai per prima. “Oh la prego! Siamo sue compagne! Non lo disturberemo, glielo promettiamo!” “E va bene, ma solo per un minuto!” Concluse Madama Chips e se ne andò. Pansy si precipitò subito al letto dove era disteso Draco. “Draco! Come stai?” Gli chiese con voce zuccherosa. “Chi c’è con te?” Disse lui. “Sono io!” Risposi spostando la tenda. Poi notai che aveva tutto il braccio destro fasciato. “Oh mamma. Guarda qui!” Sussurrai. “Non glielo toccare, stupida! Gli farai male!” Disse Pansy alzando la voce e guardandomi torva. Io ritrassi subito la mano. “Draco mi dispiace tantissimo! Non so come quello stupido di Hagrid possa rimanere insegnate dopo quello che ti è successo. Non vedo l’ora che lo licenzino!” Continuò Pansy guardando Draco con occhi lucidi, lui sorrideva compiaciuto. Io intanto avevo notato una medicina sul comodino accanto al letto e avevo preso a leggere l’etichetta sussurrando “Questo medicinale…eccetera, eccetera…….a base di frutta, bacche, ragni, insetti…..” Guardai inorridita Draco e Pansy che erano in ascolto. “…..piccoli animali come lucertole!?! Oddio!” Dissi disgustata e riposi la medicina al suo posto. Mi misi a sedere sul letto di Draco e lo guardai: non aveva l’aria molto sofferente, anzi. Nonostante la ferita profonda sul braccio non aveva perso la sua aria spavalda e sicura di sé. Che fenomeno! “Andiamo signorine! Tempo scaduto, tornate nel vostro dormitorio!” Ci interruppe Madama Chips. Mi alzai ma il braccio(quello sano) di Draco mi trattenne. “Vieni stanotte. Devo parlarti!” Sussurrò lui senza farsi sentire da Pansy. Io annuii, ma non sapevo assolutamente come avrei fatto ad arrivare in infermeria senza che un prof. mi vedesse. (Ohi, ohi. Qui la cosa si preannuncia piccante! N.Dautrice) Ce ne tornammo nella Sala Comune e Pansy se ne andò subito a cercare le sue amiche, di sicuro per confabulare contro Hagrid, ma io non credevo che fosse stata colpa sua. Era stato Draco a non ascoltare quando aveva detto che non si deve mai offendere un Ippogrifo. Ma cosa potevo fare? Se avessi preso le difese di Hagrid tutta quanta Serpeverde mi avrebbe cacciata a calci. Però ero anche decisa ad aiutare il guardiacaccia, in un modo o nell’altro. Quando arrivò la sera io aspettai che Pansy e il suo gruppetto si fosse stancato di spettegolare e se ne fosse andato a letto, per poi rivestirmi e cercare di andare da Draco; era mezzanotte e un quarto, ma i corridoi del castello erano pattugliati comunque da professori e da Gazza il custode. Mi ci volle più di mezz’ora per arrivare a destinazione e per poco non venni scoperta da Pix, un piccolo folletto dispettoso. Dopo che mi fui accertata che Madama Chips fosse nel suo ufficio accanto all’infermeria, in punta di piedi mi avvicinai al letto dove c’era Draco. Dormiva. Era illuminato dalla luce della luna che filtrava dalla finestra di fronte; aveva la testa appoggiata delicatamente sul cuscino e i suoi capelli d’oro gli ricadevano sul viso pallido. Se fosse sempre così! Quieto e dolce come quando dorme! Pensai. Non avevo cuore di svegliarlo, era così carino! Perciò presi di nuovo la medicina sul comodino e rilessi quella rivoltante frase che parlava di insetti, ragni e chissà quali altre cosacce. “Ce l’hai fatta allora!” Disse la voce di Draco, e per poco non mi fece cadere la boccetta in terra per lo spavento. “Dio mio che paura! Pensavo che tu dormissi!” Sibilai col fiato mozzo. “Comunque…….che cosa vuoi?” NON SO + COSA SCRIVERCI!!!! HO PERSO DI NUOVO L’ISPIRAZIONE! COSA ACCIDENTI IMPANATO & FRITTO Può VOLERE DRACO DA LILY!?! Ehm…….un piccolo scatto d’ira. Ogni tanto mi piglia, non fateci caso, torniamo alla storia: Draco sembrò pensarci su per un attimo. “Come mai sei venuta stamani?” Che razza di domanda sarebbe? Perché sono venuta stamani!?! Ma non ci arriva da solo? “Bè……ero preoccupata. Quando ho visto quell’Ippogrifo ferirti e dopo tutto il sangue in terra……” E qui rabbrividii. Non ho mai sopportato in vita mia la vista del sangue, purtroppo ho preso da mio padre che appena si fa un taglietto col coltello per poco sviene. “Poi visto che Pansy aveva detto che veniva a vedere come stavi allora l’ho seguita……ti fa male?” “Un po’. Ma me ne sono successe di peggio!” Ammise Draco con orgoglio. Silenzio. Per qualche minuto regnò il silenzio totale, io non sapevo cosa dire, e poi mi aveva chiamata lui. Draco fissava dritto davanti a sé. “Bè senti……Draco. Io, se hai finito di parlarmi, torno nella Sala Comune. Non vorrei che qualcuno mi scoprisse qui…..” Dissi. Ma avevo appena pronunciato quelle parole che sentii il passo affrettato di Madama Chips avvicinarsi. Sbiancai all’istante. “Draco che facciamo adesso? Se mi becca è la fine….” Sussurrai disperata. “Ficcati sotto il letto!” Rispose Draco. “Muoviti!” Feci ciò che mi disse e appena due secondi dopo vidi i piedi di Madama Chips fermarsi davanti a me. “Oh. Vedo che sei sveglio, come ti senti?” Disse la sua voce, ma non sentii la risposta. Dio mio, perché non me n’ero stata a letto? Tanto Draco cosa aveva da dirmi? Nulla! Mi tirai non so quanti accidenti pregando che Madama Chips non mi trovasse. Quella sera finalmente la fortuna girò dalla mia parte, infatti se ne andò dopo qualche minuto. Mi assicurai che la porta dell’infermeria fosse chiusa poi uscii dal mio nascondiglio. “Oddio che spavento!” Sospirai sedendomi su una sedia. Draco stava ridendo sotto i baffi, cosa che mi irritò un pochino. “Che c’è?” “Sei tutta coperta di polvere!” Ridacchiò lui. Mi detti una scrollata cercando di pulirmi, poi mi accucciai al letto di Draco e lo guardai con aria rassegnata. Sbadigliai, cominciavo ad essere stanca, quella sera non avevo dormito per niente ed era l’una e mezza! “Oh……mam…ma” Dissi sbadigliando di nuovo. “Torno alla Sala Comune va bene? Ho tanto sonno. Buonanotte!” Provai ad alzarmi ma ancora Draco mi trattenne. “Ascolta, lo so che non è facile dormire quando si ha un braccio ferito ma cerca di……..” Ma non potei continuare la frase perché Draco mi rubò un bacio sulla bocca. Non me lo sarei davvero aspettato da lui! Insomma, sai com’è, no? Fa sempre la parte del duro, antipatico, scorbutico e perfidamente ironico. Ci avresti mai pensato? E poi sta di fatto che da quel giorno non sono più riuscita a guardarlo in faccia senza arrossire. Cosa succederà nei prossimi mesi, dannazione!?! Speriamo che il signore mi mandi un suo intervento divino. ** UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.7 ** Certo che da quando hai parlato con Draco quella sera nella Sala Comune tutto è andato a rotoli. Infatti, Hermione, Harry e Ron si comportano come se non esistessi, i compiti dei professori cominciano ad essere difficili e poi c’è stata quella litigata con Pansy…Già! ** Era successo un giorno, verso la fine di Settembre e l’inizio di Ottobre. Una mattina come tante, chi avrebbe mai immaginato che si sarebbe rivelata terribile? E la causa era sempre la stessa: Draco. Era incredibile come una ‘piccola’, ‘innocente’ persona potesse fare imbestialire a tal punto Pansy Parkinson. La mattina X del giorno Y, comunque, Lily scese in Sala Grande per fare colazione. Qualche attimo dopo arrivò anche Pansy che, stranamente, prese posto a canto a lei, cosa che fino ad allora non aveva mai fatto; se n’era stata sempre in disparte a spettegolare con le sue amichette escludendola ogni volta dal gruppo. “Ciao, dormito bene?” Chiese Lily. La Serpeverde rispose con un’alzata di spalle. ** Sempre la solita! ** “Piuttosto dimmi tu! Vedo che in questo periodo tu e Draco state sempre assieme, o sbaglio!” Disse Pansy, con gli occhi lucidi di rabbia. “Si, può darsi. In effetti è la persona che mi sta più vicina adesso, sai non mi sono ancora ambientata tanto bene qui. Anche se è passato ormai un mese!” Rispose Lily tranquillamente, ma aveva colto il tono di amarezza di voce che Pansy riservava solo a lei. “Oh a proposito. Sai di quella cosa degli occhi di Draco che dicevi qualche tempo fa? Me ne sono accorta anche io. In effetti non c’è da stupirsi se uno rimane incantato dal suo sguardo. È una cosa veramente impressionante!” Aggiunse cercando di rendere l’atmosfera più amichevole. Ma gli occhi di Pansy mandarono lampi e Lily era pronta a scommettere cosa stava pensando la compagna. “Però non credere che Draco ti starà dietro per tutto il tempo che passerai qui. All’inizio fa sempre così con tutte ma tra poco ti mollerà e di te non gliene fregherà più niente! Del resto ci vogliono almeno un paio d’anni per diventare, diciamo così, sua amica intima……e forse anche qualcosa di più; ma sei ancora lontana dall’esserlo perciò: perché preoccuparsi?” Disse Pansy con la sua voce ancora più stridula. ** Questa ti ha praticamente detto che ti odia! E grazie, me n’ero accorta anch’io! Dio mio che roba… ** Nel frattempo erano arrivate anche Millicent e Carrie che si misero rispettivamente alla destra e alla sinistra di Pansy, con le orecchie bene in funzione per non perdere una sola sillaba dell’argomento. “Ah Millicent. Lo sai che Draco l’altra sera………” Cominciò a dire Pansy, poi abbassò la voce e sussurrò all’orecchio della compagna chissà quali segreti su lei e Draco. Naturalmente non si fece sentire da Lily, gelosa com’era. Dopo che ebbe finito con Millicent passò a Carrie e tutte e tre si misero a ridacchiare. “Cosa c’è?” Chiese Lily un po’ seccata. “Ma dai! Davvero avete fatto……?” Squittì Carrie a Pansy. “Certo! Fino all’ultimo!” Ammise con orgoglio lei. Millicent e Carrie si misero le mani sulla bocca deliziate. Dopo un’ultima risata Pansy aggiunse “Come ho già detto, questo tipo di rapporto ci viene naturale, ormai noi due siamo più che amici!” Alludeva naturalmente a lei a quello stupido di Draco. Poi guardò Lily sperando che le sue parole l’avessero fatta arrabbiare. La ragazza stava cercando di non scoppiare, non disse più una sola parola durante tutta la colazione; purtroppo Pansy era riuscita nel suo intento. Appena iniziarono le lezioni Lily prese posto nell’aula di Difesa Contro le Arti Oscure, Draco si mise accanto a lei. Questo invece di soddisfarla, la mise ancora più a disagio: adesso Pansy si sarebbe arrabbiata ancora di più. “Ehm….senti Draco, forse è meglio se cambi posto?” Disse cercando di nasconderlo alla vista di Pansy. “E perché? Cosa c’è di male se me ne sto qui? Ci sono sempre stato!” Rispose lui, strafottente come al solito. Troppo tardi: Pansy ormai li aveva visti e se gli sguardi potessero uccidere di Lily non si sarebbe trovata neanche una briciola, viste occhiatacce che le lanciava. Il professor Lupin iniziò la lezione leggendo sul libro di testo qualcosa sui Mollicci e Draco prese a sussurrare “Quell’idiota! Hai visto come si veste? Assomiglia all’elfo domestico che abbiamo in casa!” Lily però non lo stava a sentire, era troppo nervosa e continuava a guardare dalla parte di Pansy; non che gliene importasse qualcosa di ciò che stava facendo ma aveva l’impressione che stesse tramando contro di lei. Qualche minuto dopo infatti sul banco davanti al suo, che ospitava altre due ragazze di Serpeverde, passò un piccolo biglietto. Le due presero subito a leggerlo ignorando completamente il professor Lupin. Lily che fino a quel momento aveva preso appunti (La piccola scolara perfetta! N.DAutrice) (Smettila di prendermi in giro! N.DLily) cercò di vedere ciò che c’era scritto: GUAI A CHI PARLA CON WATER!!! Il piccolo foglio passò anche nel loro banco e Lily notò che era scritto con un bell’evidente inchiostro rosso. Draco lo lesse e la sua espressione non cambiò di una virgola, come se della cosa non gliene importasse nulla e lo passò a Tiger e Goyle che sghignazzarono compiaciuti. Allora quello che aveva detto Pansy era vero: adesso lei non significava più niente per lui. Alla fine della lezione avevano fatto un bel po’ di pratica contro i Mollicci, cosa che riuscì a distrarre Lily dai suoi pensieri. Durante le ultime due ore di Pozioni con i Grifondoro però si verificò un altro fatto spiacevole che permise a Pansy di arrabbiarsi, se possibile, ancora di più con Lily. Come al solito Draco aveva passato la prima ora a prendersi gioco di Harry e Ron, mentre Lily se ne stava in silenzio non sapendo cosa dire. Verso la metà della seconda comunque non ce la fece più e interruppe Draco dicendo “Oh insomma! Ne hai ancora per molto?” Li per li Draco non seppe cosa ribattere; non era da Lily alzare la voce, dopo poco però riassunse la sua aria da superiore. “Stai buona piccola Water! Non vorrai che le nostre Serpeverdi ti giochino qualche brutto scherzo!” Disse indicando il gruppetto di Pansy, che prese a ridacchiare di gusto. Lily si rimise a sedere con aria ferita. ** E così tutta la Casa di Serpeverde è contro di me, eh? Sai quanto me ne importa! Che me ne frega di quelli là? ** Ma invece gliene importava eccome. Non riusciva mai a godersi una bella giornata a Hogwarts con dei compagni così scorbutici. E la cosa le pesava; vedeva di continuo studenti, di altre Case soprattutto, ridere e star bene con gli amici che avevano. Mentre lei era sola, completamente sola. Era come se fosse un’ombra che fluttuava per il castello, senza che nessuno osasse alzare nemmeno lo sguardo al suo passaggio. Ma il peggio doveva ancora venire: il pomeriggio nella Sala Comune di Serpeverde, mentre Lily stava facendo i compiti, le si avvicinò Pansy con le sue scagnozze. Come se non le avesse dato noia abbastanza per quella giornata, cominciò a parlare in tono un po’ troppo brusco. “Senti bella, credo che tu abbia capito ormai che non ci stai simpatica, no? Bè nessuno in realtà ti vuole in questa Casa, hai capito? Nessuno. Vedi di darti una regolata perché altrimenti te la vedrai davvero brutta, e non parlo solo di noi ragazze. L’altro giorno ho sentito dire da Goyle che anche i maschietti hanno intenzione di farti qualcosa. Qualcosa di terribile, come siamo capaci noi qui a Serpeverde. Tutti tranne te ovviamente.” “Ma cosa vi ho fatto io?” Chiese Lily, spaventata da quelle parole. “Tsk! Cosa hai fatto? Praticamente ogni cosa. Con quella tua aria da bambina innocente stai cominciando a dare sui nervi a tutti. Sempre a comportarti bene anche se gli altri ti trattano da schifo , ma non capisci che non ce ne importa nulla di te? Ho già cercato di fartelo capire stamani dicendoti di Draco. Ma tu ti ostini a non voler aprire gli occhi. Datti una svegliata, e cerca di andartene via al più presto di qua. Tu non sei degna di stare a Serpeverde. Disonori solamente la nostra Casa. Vattene via! Non ti vogliamo!” Strillò Pansy. Adesso tutta la Sala Comune stava ascoltando, quindi non si era nemmeno risparmiata di farle una partaccia davanti a tutti, e gli studenti, che avevano capito la situazione, sembravano non aver intenzione di fermarla. Pansy sarebbe potuta andare avanti per ore, nessuno si sarebbe intromesso dicendole di farla finita, dicendole che così stava ferendo Lily più di un milione di frecce al cuore. Ci fu silenzio per qualche attimo, Pansy stava ancora osservando Lily con aria di sfida mentre quest’ultima si limitava a fissare il pavimento, senza osare guardare nessuno. In silenzio la ragazza si fece largo e uscì dalla sala comune a testa bassa; fuori incrociò Draco, Tiger e Goyle. “Ehilà, dove te ne vai di bello piccola Serpeverde?” Chiese Draco fermandosi davanti a lei. Non seppe nemmeno come fece, ma Lily riuscì a sorridergli. “ Da nessuna parte…….solo….un po’ fuori…..” Parlava a scatti perché tra poco avrebbe pianto, ne era certa. Draco però non si accorse di nulla e continuò “D’accordo, semmai ci vediamo dopo dentro la Sala Comune!” Ed entrò attraverso il quadro. Lily prese a correre più veloce che poteva, non voleva che qualche altro Serpeverde la vedesse piangere. Uscì fuori dal castello, attraversò tutti i prati ricoperti da un sottile strato di brina e si fermò davanti alla riva del lago; si mise a sedere e finalmente poté sfogarsi in pace, senza che nessuno la vedesse o la giudicasse per quel suo comportamento. ** Cosa posso fare? Ho cercato di essere paziente e corretta con le mie compagne, anche quando non se lo meritavano, ma adesso mi accusano di essere ‘troppo buona’. Ma cosa devo fare allora? Mi ci sono impegnata con tutte le mie forze, in quell’ambiente chiunque avrebbe perso le staffe molto prima di me. Non posso dire di non averci provato a star bene là dentro, ma è troppo difficile. Avresti dovuto rispondere male a Pansy quando non la sopportavi più. Forse è vero, ma non ho avuto il coraggio. Hai visto com’è lei, appena qualcuno la contraddice si infuria e dopo sono cavoli; ho pensato che sarebbe stato meglio stare lontana dai guai ma ho creato una situazione anche peggiore. In quella Casa quando non ce la fai più lo devi dire. Se ti tieni tutto dentro fai solo del male a te stessa. LO SO! HO CAPITO! Ma quando io dico che quella non è la Casa che fa per me, non mi ascolta mai nessuno. Ecco la verità. ** Si distese sulla riva del lago e mise un dito nell’acqua ghiacciata; prese a far danzare le goccioline grazie al suo potere di ninfa che aveva sviluppato molto bene dopo un mese di studi. L’acqua seguiva magicamente i movimenti della sua mano creando vari disegni. Aspettò molto lì seduta a piangere in silenzio. Aspettare cosa? Forse che qualcuno la venisse a consolare. Qualcuno che però non sarebbe mai venuto. Quando cominciarono a calare le prime ombre della sera Lily si diresse alla Sala Grande per la cena, si sedette al tavolo dei Serpeverde e nessuno si sognò di rivolgerle la parola. Mangiò con calma e in silenzio evitando gli sguardi di altri studenti. ** Che cretinata! Se me n’ero stata a casa mia quest’estate, invece di dare retta a quella stupida lettera! Accidenti al Cappello Parlante, è tutta colpa sua! ** Adesso se la prendeva con chiunque. Alla fine della cena fu la prima che fece ritorno alla Sala Comune, corse in camera prima che Pansy e le sue amiche arrivassero e notò una busta sul suo comodino. Era una lettera da parte di sua zia: Ciao piccola mia, come stai? Non molto bene credo; cosa succede esattamente per farti stare così male? Cerca di parlarne tesoro, ti prego. È molto peggio se ti tieni tutto per te e non credo che i tuoi compagni siano disposti ad ascoltarti. In compenso qui c’è una vecchia zia che non vede l’ora di darti qualche buon consiglio. Aprimi il tuo cuore e raccontami cosa è successo. Sai, penso che comunque il Cappello Parlante abbia voluto metterti alla prova, solo questo l’avrebbe spinto a prendere una decisione simile. Tu cerca di resistere, almeno fino a quando il preside sarà disposto a spostarti(il professor Silente. Quante gliene ho fatte passare!). So che non è facile, anch’io molte volte mi sono ritrovata ad avere a che fare con dei Serpeverde e………non ti dico cosa è successo. Sembra impossibile andare d’accordo con loro, ma questo la saprai già meglio di me, no? I tuoi genitori invece sono rimasti sorpresi solo in minima parte, del resto loro non hanno frequentato Hogwarts quindi non possono sapere. Ma mi hanno detto di dirti che tu non sei affatto come quegli sciocchi della Casa in cui sei andata a finire. No, piccola e se lo dicono loro, ne puoi star certa! Io personalmente sono dello stesso parere. Adesso ti lascio, devo andare e poi Anacleto è impaziente di recapitarti la mia risposta. Ricorda solo: talvolta anche le menti superiori possono sbagliare! Zia Amelia Dopo averla letta Lily andò a sedersi sulla sua poltrona isolata davanti al fuoco. Piano, piano arrivarono anche gli altri studenti che presero a parlare e a ridere fra loro. ** Deficienti! Solo dei deficienti, ecco cosa sono. Vengono a cercarti solamente quando hanno bisogno e dopo ti voltano le spalle e per loro puoi anche sparire! ** Nuova rabbia repressa si faceva largo dentro Lily che fissava il fuoco acceso nel camino. E più pensava a cosa le aveva detto Pansy poco prima, più la sua ira cresceva e, col potere dello sguardo, contribuiva a rendere il fuoco più minaccioso, a farlo divampare immaginando di bruciare tutto. ** E così si concluse il giorno della litigata: completamente abbandonata da tutti. Poi c’è stato anche Draco che si è fatto male ed ha avuto il braccio fuori uso per qualche mese. Già, colpa di un Ippogrifo si dice, ma io non ci credo. Quella fatidica mattina andò tutto bene per quanto riguardava Trasfigurazione, Incantesimi e Storia della Magia, ma quando arrivò Cura delle Creature Magiche lì successe il cataclisma. Avevamo lezione con i Grifondoro e io stavo cercando di scambiare due parole con Hermione, ma Draco continuava a mettermi i bastoni tra le ruote, intanto Hagrid ci stava mostrando delle creature che io avevo visto solo nei fumetti: i cosiddetti Ippogrifi. Sono delle creature affascinanti con la testa, le zampe anteriori e le ali da uccello, mentre tutto il resto del corpo da cavallo; avevano degli artigli sulle zampe molto lunghi e affilati e gli occhi arancioni. Belli! Belli davvero, mi sarebbe piaciuto averne uno a casa. Hagrid ci disse che bisogna inchinarsi ad un Ippogrifo se lo si vuole accarezzare, se poi lui si inchina a sua volta va tutto bene, ma se non lo fa meglio scappare a gambe levate. Sfortuna vuole che Draco in quel momento stesse confabulando con Tiger e Goyle e non avesse ascoltato una parola. Comunque Hagrid fece provare per primo Harry(Dannazione! Mi batteva il cuore a 1000 quando l’Ippogrifo Fierobecco sembrava non avesse nessuna intenzione di rispondere all’inchino di Harry!) Per fortuna che poi andò tutto bene ed Harry concluse la sua dimostrazione con successo. Quando toccò anche a noi io mi scelsi un Ippogrifo color fulvo rosato, gli feci un inchino e lui mi permise di toccarlo; il suo piumaggio era molto soffice, in fondo era un animale ‘dolce’. Peccato che questo mio pensiero fu smentito da ciò che successe subito dopo: mi girai appena in tempo per vedere Fierobecco graffiare Draco con i suoi artigli. Mi si gelò il sangue quando sentii il suo urlo di dolore. Il sangue cominciò a sgorgare dalla ferita a fiotti insuppandogli la veste mentre i suoi occhi azzurro-grigio si riempivano di lacrime. “Muoio! Muoio, guardate! Mi ha ucciso!” Strillava Draco, mentre tutta la classe stava guardando la scena terrorizzata. “Non muori!” Disse Hagrid bianco come un cencio “Se qualcuno mi aiuta….bisogna portarlo via di qua….” Prese Draco in braccio e corse verso il castello, dove si trova l’infermeria. “Mio Dio! Cosa è successo?” Chiesi disperata a Ron. “Quel cretino ha insultato Fierobecco e lui l’ha ferito!” Rispose lui furibondo. “Dovrebbero licenziarlo subito!” Esclamò Pansy piangendo e riferendosi ad Hagrid. “è tutta colpa di Malfoy!” Ribatté un Grifondoro, che doveva essere compagno di Harry. Tiger e Goyle gli mostrarono i pugni con aria minacciosa. “Vado a vedere se sta bene!” Disse Pansy, e cominciò a correre su per la scalinata. “Aspetta! Vengo con te!” Le urlai dietro e la seguii. Non mi aspettò, ma riuscii comunque a starle dietro e ad arrivare in infermeria; le tende di un letto erano tirate e si sentivano i lamenti di Draco provenire da dietro, la voce di Madama Chips cercava di tranquillizzarlo. Dopo qualche minuto ci notò e disse, anche con certa irritazione, “E voi cosa ci fate qui?” “Sono venuta a vedere come sta Draco!” Squittì Pansy, impaziente. “Adesso deve riposare, tornate più tardi!” Rispose brusca Madama Chips. Pansy stava per ribattere qualcosa forse di molto maleducato quando io parlai per prima. “Oh la prego! Siamo sue compagne! Non lo disturberemo, glielo promettiamo!” “E va bene, ma solo per un minuto!” Concluse Madama Chips e se ne andò. Pansy si precipitò subito al letto dove era disteso Draco. “Draco! Come stai?” Gli chiese con voce zuccherosa. “Chi c’è con te?” Disse lui. “Sono io!” Risposi spostando la tenda. Poi notai che aveva tutto il braccio destro fasciato. “Oh mamma. Guarda qui!” Sussurrai. “Non glielo toccare, stupida! Gli farai male!” Disse Pansy alzando la voce e guardandomi torva. Io ritrassi subito la mano. “Draco mi dispiace tantissimo! Non so come quello stupido di Hagrid possa rimanere insegnate dopo quello che ti è successo. Non vedo l’ora che lo licenzino!” Continuò Pansy guardando Draco con occhi lucidi, lui sorrideva compiaciuto. Io intanto avevo notato una medicina sul comodino accanto al letto e avevo preso a leggere l’etichetta sussurrando “Questo medicinale…eccetera, eccetera…….a base di frutta, bacche, ragni, insetti…..” Guardai inorridita Draco e Pansy che erano in ascolto. “…..piccoli animali come lucertole!?! Oddio!” Dissi disgustata e riposi la medicina al suo posto. Mi misi a sedere sul letto di Draco e lo guardai: non aveva l’aria molto sofferente, anzi. Nonostante la ferita profonda sul braccio non aveva perso la sua aria spavalda e sicura di sé. Che fenomeno! “Andiamo signorine! Tempo scaduto, tornate nel vostro dormitorio!” Ci interruppe Madama Chips. Mi alzai ma il braccio(quello sano) di Draco mi trattenne. “Vieni stanotte. Devo parlarti!” Sussurrò lui senza farsi sentire da Pansy. Io annuii, ma non sapevo assolutamente come avrei fatto ad arrivare in infermeria senza che un prof. mi vedesse. (Ohi, ohi. Qui la cosa si preannuncia piccante! N.Dautrice) Ce ne tornammo nella Sala Comune e Pansy se ne andò subito a cercare le sue amiche, di sicuro per confabulare contro Hagrid, ma io non credevo che fosse stata colpa sua. Era stato Draco a non ascoltare quando aveva detto che non si deve mai offendere un Ippogrifo. Ma cosa potevo fare? Se avessi preso le difese di Hagrid tutta quanta Serpeverde mi avrebbe cacciata a calci. Però ero anche decisa ad aiutare il guardiacaccia, in un modo o nell’altro. Quando arrivò la sera io aspettai che Pansy e il suo gruppetto si fosse stancato di spettegolare e se ne fosse andato a letto, per poi rivestirmi e cercare di andare da Draco; era mezzanotte e un quarto, ma i corridoi del castello erano pattugliati comunque da professori e da Gazza il custode. Mi ci volle più di mezz’ora per arrivare a destinazione e per poco non venni scoperta da Pix, un piccolo folletto dispettoso. Dopo che mi fui accertata che Madama Chips fosse nel suo ufficio accanto all’infermeria, in punta di piedi mi avvicinai al letto dove c’era Draco. Dormiva. Era illuminato dalla luce della luna che filtrava dalla finestra di fronte; aveva la testa appoggiata delicatamente sul cuscino e i suoi capelli d’oro gli ricadevano sul viso pallido. Se fosse sempre così! Quieto e dolce come quando dorme! Pensai. Non avevo cuore di svegliarlo, era così carino! Perciò presi di nuovo la medicina sul comodino e rilessi quella rivoltante frase che parlava di insetti, ragni e chissà quali altre cosacce. “Ce l’hai fatta allora!” Disse la voce di Draco, e per poco non mi fece cadere la boccetta in terra per lo spavento. “Dio mio che paura! Pensavo che tu dormissi!” Sibilai col fiato mozzo. “Comunque…….che cosa vuoi?” NON SO + COSA SCRIVERCI!!!! HO PERSO DI NUOVO L’ISPIRAZIONE! COSA ACCIDENTI IMPANATO & FRITTO Può VOLERE DRACO DA LILY!?! Ehm…….un piccolo scatto d’ira. Ogni tanto mi piglia, non fateci caso, torniamo alla storia: Draco sembrò pensarci su per un attimo. “Come mai sei venuta stamani?” Che razza di domanda sarebbe? Perché sono venuta stamani!?! Ma non ci arriva da solo? “Bè……ero preoccupata. Quando ho visto quell’Ippogrifo ferirti e dopo tutto il sangue in terra……” E qui rabbrividii. Non ho mai sopportato in vita mia la vista del sangue, purtroppo ho preso da mio padre che appena si fa un taglietto col coltello per poco sviene. “Poi visto che Pansy aveva detto che veniva a vedere come stavi allora l’ho seguita……ti fa male?” “Un po’. Ma me ne sono successe di peggio!” Ammise Draco con orgoglio. Silenzio. Per qualche minuto regnò il silenzio totale, io non sapevo cosa dire, e poi mi aveva chiamata lui. Draco fissava dritto davanti a sé. “Bè senti……Draco. Io, se hai finito di parlarmi, torno nella Sala Comune. Non vorrei che qualcuno mi scoprisse qui…..” Dissi. Ma avevo appena pronunciato quelle parole che sentii il passo affrettato di Madama Chips avvicinarsi. Sbiancai all’istante. “Draco che facciamo adesso? Se mi becca è la fine….” Sussurrai disperata. “Ficcati sotto il letto!” Rispose Draco. “Muoviti!” Feci ciò che mi disse e appena due secondi dopo vidi i piedi di Madama Chips fermarsi davanti a me. “Oh. Vedo che sei sveglio, come ti senti?” Disse la sua voce, ma non sentii la risposta. Dio mio, perché non me n’ero stata a letto? Tanto Draco cosa aveva da dirmi? Nulla! Mi tirai non so quanti accidenti pregando che Madama Chips non mi trovasse. Quella sera finalmente la fortuna girò dalla mia parte, infatti se ne andò dopo qualche minuto. Mi assicurai che la porta dell’infermeria fosse chiusa poi uscii dal mio nascondiglio. “Oddio che spavento!” Sospirai sedendomi su una sedia. Draco stava ridendo sotto i baffi, cosa che mi irritò un pochino. “Che c’è?” “Sei tutta coperta di polvere!” Ridacchiò lui. Mi detti una scrollata cercando di pulirmi, poi mi accucciai al letto di Draco e lo guardai con aria rassegnata. Sbadigliai, cominciavo ad essere stanca, quella sera non avevo dormito per niente ed era l’una e mezza! “Oh……mam…ma” Dissi sbadigliando di nuovo. “Torno alla Sala Comune va bene? Ho tanto sonno. Buonanotte!” Provai ad alzarmi ma ancora Draco mi trattenne. “Ascolta, lo so che non è facile dormire quando si ha un braccio ferito ma cerca di……..” Ma non potei continuare la frase perché Draco mi rubò un bacio sulla bocca. Non me lo sarei davvero aspettato da lui! Insomma, sai com’è, no? Fa sempre la parte del duro, antipatico, scorbutico e perfidamente ironico. Ci avresti mai pensato? E poi sta di fatto che da quel giorno non sono più riuscita a guardarlo in faccia senza arrossire. Cosa succederà nei prossimi mesi, dannazione!?! Speriamo che il signore mi mandi un suo intervento divino. **

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Capitolo 8
*** Cap.8 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.8 Già nel mese di Novembre si cominciava a sentire il rigido clima invernale britannico e tutti i fuochi dei camini a Hogwarts vennero accesi; il lago era un insieme di acqua e ghiaccio, dove la pioggia ricadeva silenziosa durante le giornate buie. Tutti gli studenti erano tenuti a portare mantello, sciarpa e guanti se avevano lezione fuori e Madama Chips aveva un gran d’affare a causa di alcune epidemie di influenza. Tutto questo riusciva solamente a migliorare l’umore di Lily ogni giorno di più, anche se aveva sempre odiato l’inverno, col freddo e il gelo, con le brevissime durate dei giorni e tutto il resto. Il motivo era che molte cose positive si stavano avvicinando: prima di tutto Dicembre, al di là del Natale secondo Lily la festa più bella dell’anno, in quel mese il professor Silente aveva promesso di spostarla dalla sua Casa se non si fosse trovata bene(Vi ricordate, no? N.D.Autrice). E lei non vedeva l’ora di poter ripetere lo Smistamento, aveva da dire due paroline al Cappello Parlante. Come seconda cosa erano iniziate le gite durante i fine settimana a Hogsmeade, l’unica cittadina completamente abitata da maghi e streghe in tutta la Gran Bretagna; in quei giorni Lily finalmente era riuscita a non preoccuparsi di tutti i commenti pungenti di Pansy Parkinson e a godersi la gita in santa pace, a comprare alcuni articoli interessanti che non aveva mai visto prima e ad assaggiare una burrobirra, una bevanda che aveva la stessa popolarità della Coca Cola del mondo Babbano. Poi erano iniziate le partite di Quidditch! Altra cosa spettacolare della scuola di Hogwarts. Lily per adesso non aveva mai visto giocare la sua squadra, nella quale aveva sentito dire c’era anche Draco; proprio perché quest’ultimo si era fatto male al braccio lo scontro con i Grifondoro era stato annullato e sostituito da quelli di Tassorosso. Durante la partita Lily aveva avuto il sospetto di essere l’unica Serpeverde a tifare per i Grifondoro, ma non le importava granché. Purtroppo però vinse Tassorosso e per di più Harry si fece anche male perché cadde dalla scopa per via dei Dissennatori. Lily non sapeva dell’esistenza di esseri così spregevoli. Incappucciati, alti, brutti e neri avevano la caratteristica di gelare l’aria intorno a loro ogni volta che si avvicinavano; erano stati posti alla guardia di ogni porta della scuola perché si temeva di un possibile attentato di Sirus Black, un assassino fuggito da Azkaban, la prigione dei maghi. Ma tornando a parlare di Quidditch: quell’anno si teneva una specie di torneo, così Lily aveva capito, dove le squadre delle rispettive Case si scontravano in violente partite e chi guadagnava più punti, poi, avrebbe vinto la famosa Coppa del Quidditch. La prima partita Grifondoro-Tassorosso era già stata giocata e in programma non ce n’erano altre fino alla fine del mese, dove Tassorosso avrebbe dovuto giocare contro Corvonero. Le lezioni procedevano tranquillamente, anche se diventavano man mano più impegnative, specie quelle della professoressa McGranitt. Il rapporto con Draco procedeva a gonfie vele, da quando aveva baciato Lily quella notte in infermeria; Pansy Parkinson non ne era venuta al corrente, per ora, e se n’era stata insolitamente tranquilla durante quelle settimane. E Lily, avendo un anima pura, si sentiva stranamente in colpa per ciò che era successo, anche se sapeva che adesso non poteva più farci nulla: ormai il danno era fatto, poteva solo sperare che Pansy non lo venisse a sapere. Draco non contribuiva di certo a non destare sospetti, stando sempre insieme a Lily. Me che gli era preso così all’improvviso? “………l’incantesimo Riddikulus è molto efficace se si presenta un Molliccio. Questo piccolo folletto ha la caratteristica di assumere le sembianze di ciò che ci spaventa di più…eccetera eccetera…..scagliare l’incantesimo concentrandosi bene…..eccetera eccetera. Mi mancano solo le ultime sei righe e ho finito. Allora…….bla, bla, bla….il Molliccio così rimarrà confuso……ecc, ecc……si dissolverà in una nuvola di fumo. Fine!” Esclamò Lily in biblioteca, chiudendo con un colpo secco il libro “Manuale degli Incantesimi Volume 3°”, aveva appena terminato i compiti ed erano solo le 5. Non sapeva come impiegare il tempo fino all’inizio della cena e, come le capitava spesso, prese a fissare davanti a sé come persa nei suoi pensieri. Se suo padre l’avesse vista così avrebbe detto che si era ‘incantata’. Una risatina falsa e stridula la fece tornare alla realtà all’improvviso: Pansy e le sue amiche si stavano avvicinando. Lily raccolse in fretta le sue cose per andarsene, sperava che Pansy non la vedesse perché altrimenti avrebbe cominciato a umiliarla come sempre, poi se il discorso fosse andato a ricadere su Draco…lì sarebbero stati veramente cavoli! Purtroppo non fu abbastanza svelta e il trio di Serpeverdi si fermò esattamente davanti a lei, Pansy che la guardava con un ghignetto. “Ecco il piccolo angioletto! Che cosa ci fa in biblioteca a quest’ora?” Disse con una risatina. “Niente. Lasciami in pace Pansy, ti prego!” Rispose Lily cercando di non cedere alla provocazione. “Mamma mia oggi non siamo in vena di scherzi, eh? Cosa è successo, ti si è sgonfiata l’aureola?” E rise di nuovo. Lily sbuffò impaziente e fece per andarsene, ma Millicent le sbarrò la strada. “Ehi, dove pensi di andare? Resta con noi, sarà una delizia farti piangere di nuovo!” Continuò Pansy, mentre Carrie ridacchiava sotto i baffi. Erano sempre lì a spassarsela quando comparve Draco da dietro uno scaffale con la sua solita aria da sbruffone. “Perché diavolo state facendo tutto questo rumore!?!” Disse alquanto seccato. Improvvisamente Pansy abbandonò i suoi modo scorbutici e gli rispose “Scusaci Draco, non volevamo disturbarti, ma la Water ci ha appena confessato cosa pensa della nostra Casa e soprattutto cosa pensa di te!” Lily sgranò gli occhi dalla sorpresa. Come si permetteva quella di fare delle false affermazioni? “Ma io non…..” Cercò di dire, ma le arrivò una gomitata nello stomaco da Millicent che le mozzò il fiato. “Cosa?” Disse Draco, che cominciava a incuriosirsi. “Già! E devo dire che non ha parlato molto bene di tutto quello che ci riguarda. Ora noi stavamo cercando di fargliela pagare, ma sono sicura che se avessimo a disposizione anche qualche ragazzo, la vendetta riuscirebbe molto meglio!” Esclamò Pansy lanciando un’occhiata divertita a Lily, che non trovava parole per difendersi. Draco incenerì Lily cogli occhi e prese ad avanzare verso di lei, e la ragazza presa come al solito dal panico diede una spinta a Millicent, che arretrò di un solo passo, ma che le permise di scappare via , lontano da quella vipera di Pansy e dal ragazzo più temibile di Serpeverde se incavolato. Col suo libro di testo sottobraccio corse per le scale e i corridoi del castello, decisa ad allontanarsi più che poteva dalla biblioteca. Si arrestò ad una finestra del quinto piano e guardò fuori; l’aria era fredda e tagliente ma questo non impediva agli studenti di starsene al chiuso. Il prato era coperto di nevischio e in lontananza si poteva intravedere Hagrid nell’orto con Thor alle calcagna, le sembrò di vedere le sagome di Harry, Ron ed Hermione avvicinarsi ma una voce che riconobbe subito la chiamò. “Se quello che mi ha detto Pansy alla biblioteca è vero, ti garantisco che questa volta non la passi liscia, Water!” Sibilò Draco, più arrabbiato che mai. Lily sentiva dentro di sé di non avere la forza di spiegare che lei per l’ennesima volta non aveva fatto assolutamente nulla, tanto meno parlare male della sua Casa. “Oh, fammi pure ciò che vuoi. Non importa!” Sospirò tornando a guardare fuori con aria malinconica. “Come hai osato dire che sono un deficiente tutto arie e che tutti quanti a Serpeverde sono dei buoni a nulla!?! Come ha fatto a non passarti nemmeno per la testa il pensiero che io lo potessi venire a sapere!?! Immagino che ti sarai sentita molto sicura di te, non è vero? Bene, adesso c’è una novità: se continuerai a mettere in giro certe voci ti farò più male di quello che ho intenzione di farti adesso!” La voce di Draco tremava di rabbia, i suoi occhi mandavano faville e Lily sapeva di trovarsi in guai molto seri ancora una volta per un fatto che non aveva mai commesso. “Ti ho già detto di farmi quello che ti pare, basta che ti sbrighi. Non vedo l’ora di andarmi a risposare in infermeria!” Continuò Lily col suo tono triste e senza distogliere lo sguardo dalla finestra. Draco sembrò perdere la pazienza, prese la ragazza per un polso, la girò e serrò bene la presa stringendo forte. Lily strinse i denti per sopportare il dolore, le ritornò in mente quando Tiger l’aveva rincorsa qualche mese prima e le aveva afferrato lo stesso braccio facendole altrettanto male; ma poi era arrivato Draco a interromperli e tutto era finito. Adesso però era proprio lui a comportarsi come Tiger e questa volta non ci sarebbe stato nessuno a salvarla. “Allora, ti rimangi tutte quelle cretinate che hai detto o devo continuare?” Chiese il ragazzo con un ghigno. Lily non rispose. Il silenzio non avrebbe portato a nulla, anche se in quel momento avrebbe fatto meglio a urlare che non aveva mai accennato una singola parola a sfavore di Serpeverde, ma alcune persone sembrano essere venute al mondo per soffrire perciò tanto valeva non fare e non dire niente, il destino non sarebbe cambiato. Con un’ultima stretta Draco la lasciò e Lily scivolò a terra in ginocchio, nel silenzio più assoluto. “Bene, spero che la lezione ti sia bastata. E ti avverto che quello di oggi era solo un assaggio!” Disse il ragazzo e se ne andò. Lily se ne restò per parecchi minuti lassù nel corridoio deserto a pensare. ** Sei un’imbecille! Un’imbecille! Un’imbecille! Ma si può sapere perché non hai detto a Draco che Pansy si è inventata tutto? Non lo so. Come sarebbe a dire ‘non lo so’!?! In questo modo ti sei fatta solo del male, guarda il polso! A malapena lo muovi! Non importa, Madama Chips lo rimetterà a posto. MA NON è QUESTO IL PUNTO! Perché per un dannata volta non ti fai valere e non dici a tutti quello che pensi? Impara a difenderti, altrimenti hai sentito Draco cosa ti fa? Ancora più male di oggi. Non ho paura di lui, ormai ho imparato a convivere con il dolore. Ascolta Lily, non sopravviverai se continui a comportarti così! Va bene non dire niente quando sei in torto, ma è sbagliatissimo tacere comunque anche quando non lo sei!!! Perché sei stata zitta? Te l’ho detto, non lo so nemmeno io. È che……….dentro di me ero stanca di difendermi dicendo che era tutta colpa di Pansy, mi mancavano proprio le energie per farlo, capisci? E poi Draco non mi avrebbe mai creduto! Ma che vai dicendo? Certo che ti avrebbe creduto! E invece no! È la parola di Pansy contro la mia. E con questo? Bè intanto io sono da sola, mentre Pansy ha anche Millicent e Carrie a sostenere la sua versione dei fatti. Inoltre Draco a chi pensi che avrebbe preferito credere? A una sua compagna che conosce da 2 anni o a me che mi vede solo da 3 o 4 mesi? Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiighh!!!!!!!!!!!!!!!!!! Non vedo l’ora che Silente mi sposti! Voglio andare a Grifondoro con Harry, Ron e Hermione! È meglio se te ne vai in infermeria, invece. Il polso si sta gonfiando. Già. ** Quella sera Lily tornò in Sala comune dove trovò Pansy, Millicent, Carrie, Draco, Tiger e Goyle riuniti a un tavolo a parlare. La ragazza notò come sorrisero tutti di gusto quando Pansy indicò il suo polso fasciato. Infine se ne andò a letto cercando di risollevarsi il morale ascoltando musica. La mattina dopo Lily si alzò di buon’ora, si vestì con calma e scese in Sala Grande e fare colazione; adesso, nel periodo sotto Natale, era stata decorata con almeno una dozzina di alberi carichi di cristalli e addobbi di ghiaccio, tutti con una miriade di fatine svolazzanti attorno, era molto bella. In seguito le lezioni si svolsero con tranquillità, anche se Lily non riusciva a maneggiare bene la bacchetta magica e la penna d’oca per scrivere a causa del polso che le faceva male. Dopo pranzo, non avendo compiti da fare si mise nella Sala Comune in disparte a sfogarsi sul suo Diario che possedeva da quando era alle elementari; lei era fatta così: o scoppiava a piangere come un bambina o si metteva a scrivere paginate intere su quel libretto che ormai conteneva numerosi dei suoi segreti più importanti. Lontano da occhi curiosi scrisse finchè in professor Piton non la venne a chiamare per portarla nell’ufficio di Silente. Come Lily aveva immaginato il preside voleva assicurarsi di doverla trasferire dalla Casa di Serpeverde. “Signorina Water” Le disse col suo solito tono gentile. “Deve sapere che qui ci sono delle regole. Regole che vanno rispettate, anche se qualche studente preferisce mandarle al diavolo!” Ammise sorridendo. “Quindi deve essere assolutamente certa di volersene andare dalla Casa in cui è adesso. Per questo le pongo la mia domanda: ne è sicura?” Lily ripercorse per un attimo con la mente quello che era successo in quei mesi: Draco che si era fatto male, litigata con Pansy, Tiger che ci aveva provato con lei…………………………… Pensandoci bene però era mai successo qualcosa di positivo? Forse Draco che l’aveva baciata? Certo, per poi trattarla da schifo il giorno prima! No, assolutamente. “Si, ne sono sicurissima!” Disse Lily annuendo. “Molto bene. In tal caso l’aspetto qui nel mio ufficio il 23 Dicembre dopo pranzo. Sarò felice di rimetterle il Cappello Parlante sulla testa!” Concluse Silente. Quelle parole ebbero un effetto rallegrante sulla ragazza che se ne ritornò alla Sala comune con un bel sorriso a trentadue denti, a cancellarglielo dalla faccia ci pensò Draco che la incrociò in quel momento. Appena la vide si bloccò sui suoi passi. “Proprio te cercavo!” “Cosa c’è? Che ho fatto di male stavolta?” Disse Lily esasperata. “Quello che NON hai fatto, semmai. Allora, si può sapere perché non mi hai detto nulla?” Chiese il ragazzo con le braccia incrociate. “Co…..come hai fatto a sapere……” “Il tuo diario!” Disse semplicemente lui. “Appena sei uscita Pansy ha cominciato a girargli attorno e in tre secondi lo stava già leggendo, ti sei dimenticata di metterci il lucchetto con la chiave, o sbaglio?” Lily si batté una mano sulla fronte. Si sarebbe presa a pugni per aver lasciato il Diario incustodito, non le era mai successo. “Ti riformulo la domanda, se per caso non mi fossi espresso bene: perché-te-ne-sei-stata-zitta!” Ripeté Draco scandendo le parole. “Bè…..i-io non ero….” Balbettò Lily. “E hai lasciato che io ti facessi del male, senza nemmeno dire un parola! Ma non hai un briciolo di carattere per quando sei in difficoltà! Sei davvero una stupida!” Esplose lui. “Si, lo so! Non occorre che tu me lo ripeta, visto che ci pensa già Pansy a ricordarmelo dieci volte al giorno!” Sbottò Lily. “Che vorresti dire?” “Mi odia! Non l’hai ancora capito? Eppure ti facevo intelligente!” Disse Lily. “Non è possibile, la Parkinson non ha mai odiato nessuna sua compagna di stanza. Guarda la Bulstrode e Carrie, loro stanno sempre insieme!” Disse Draco. “Già. Ma può darsi che io sia l’eccezione alla regola, perché lei non si è nemmeno sognata di fare amicizia con me! Per questo sono sempre per conto mio, per questo non sono stata bene in questi mesi!” Lily si rabbuiò e sferrò un calcio al muro per sfogarsi. In quel mentre dalla Sala Comune se ne uscì proprio Pansy straordinariamente sola, senza le altre due pettegole al suo fianco, e con un’aria trionfante. “Ma guarda, parli del diavolo…….” Mormorò Draco. Pansy lanciò un’occhiata di misto stupore e arroganza a Lily e disse “Cosa ci fai ancora qui? Speravo che Piton fosse venuto per dirti che ti espelleranno al più presto, ma si vede che non è così. Che peccato!” Lily guardò Draco come dire ‘Hai visto? Cosa ti dicevo?’ e lui parve capire al volo. Si mise davanti a Pansy e le disse in tono di sfida “Parkinson cosa faresti se io adesso baciassi la Water?” Lily sgranò gli occhi per la sorpresa ed ebbe l’impressione di arrossire, l’aria sicura di Pansy invece non vacillò nemmeno per un istante. “Non ne avresti il coraggio. Ma l’hai vista? È orrenda!!!” Disse nello stesso tono. Draco fece un sorriso a farabutto e prese a girare intorno a Pansy squadrandola da capo a piedi. “Certo! Immaginavo che avresti detto così. Non vuoi che io baci nessun’altra ragazza oltre a te, vero?” Le sussurrò all’orecchio. A Pansy sembrava piacere il comportamento del ragazzo e se ne stava ferma, in silenzio a sorridere. Lily intanto non ci stava capendo niente; non aveva afferrato ciò che Draco aveva intenzione di fare e poi………….cosa voleva dire ‘non vuoi che io baci un’altra ragazza oltre a te’? Evidentemente quello stupido aveva già baciato Pansy almeno una volta (se non di più), pensando a questo Lily ebbe un improvviso scatto di rabbia che non seppe spiegarsi. “Ma io non mi preoccupo affatto.” Disse Pansy. Adesso lei e Draco si stavano guardando dritto, dritto negli occhi. “A Serpeverde non c’è un’altra ragazza carina come me. Non credo che ti metteresti mai con Millicent o Carrie!” Continuò, e poi rise come se l’idea fosse assurda. “Oppure con le piccole bambine indifese e innocenti tipo questa qua!” Aggiunse sprezzante riferendosi a Lily. “Già, ma adesso mi sento molto attratto dall’innocenza!” Disse Draco voltando le spalle a Pansy e andando vicino a Lily. Quelle parole fecero sparire il sorriso a saputella che la Serpeverde aveva; infatti il suo viso venne attraversato da un lampo di preoccupazione. “Che vorresti dire?” Chiese cercando di apparire sicura di sé. “Lustrati bene gli occhi, Parkinson!” Disse Draco e si chinò a baciare Lily. Fu un bacio diverso da quella volta in infermeria; adesso era più profondo e meraviglioso. Lily, come al solito presa alla sprovvista, per un momento restò ferma e lasciò che il ragazzo continuasse, poi cogliendo l’espressione sconvolta di Pansy decise di rispondere al bacio. Tanto valeva fare le cose per bene! Quando si staccarono Draco e Lily restarono a guardarsi negli occhi per parecchi minuti, ignorando completamente Pansy, che sembrava aver perso l’uso della parola. Entrambi si riscossero sol quando la sentirono respirare affannosamente e si voltarono a guardarla. Pansy era l’immagine vivente della rabbia incontrollata, non sapeva cosa dire per condannare il crimine di Draco; guardava Lily con un odio spaventoso, avrebbe voluto vederla cadere a terra in quel momento uccisa da un’Avada Kedavra alla massima potenza, oh se solo avesse saputo lanciarglielo! L’espressione di Draco, invece, non poteva essere più diversa: la solita faccia ad antipatico, per dirla in due parole! Dopo averli degnati entrambi di uno sguardo carico d’ira, gli occhi di Pansy si fecero stranamente lucidi e disse con voce strozzata “Prega il cielo perché in futuro le nostre strade non si incontrino di nuovo, Water, perché quella sarà davvero la tua fine!” Lily arretrò di qualche passo, mentre Pansy si voltava bruscamente e rientrava nella Sala Comune. “Fantastico! Adesso non avrò più il coraggio di entrare là dentro!” Disse Lily appoggiandosi al muro. “Di che ti lamenti? Hai perso finalmente la tua rivale, cosa vuoi di più!?!” Esclamò Draco. “Oh, non è questo il punto. Non credo che Pansy l’abbia presa tanto bene, di sicuro escogiterà qualche vendetta contro di me. Oddio, aiuto!” Si disperò Lily nascondendosi il viso tra le mani. “Non preoccuparti, ci sarò sempre io a proteggerti. Basta che tu venga a dirmelo come hai fatto oggi, e vedrai che le darò una lezione!” La rassicurò Draco. Lily arrossì di nuovo e sembrò rendersi conto solo in quel momento che appena 20 secondi prima Draco l’aveva baciata un’altra volta; pensando a ciò voltò immediatamente le spalle al ragazzo che si stupì non poco. “Adesso che ti prende?” Disse. Presa all’improvviso da un imbarazzo incontrollato Lily non riuscì a dire nulla, però dal suo atteggiamento si capiva bene ciò che stava provando. “Cosa c’è!” Disse maliziosamente Draco. “Perché sei diventata tutta rossa?” Lily cercava di non farsi vedere in quello stato, ma Draco continuava ad andargli davanti e a guardarla in faccia. “Ma guarda un po’, la piccola Lily che arrossisce per un innocente bacetto!” “E smettila!” Sbottò lei, girandosi dall’altra parte e prendendo a camminare velocemente. Draco le corse dietro e l’afferrò per un polso per bloccarla, Lily sentì le guance andare in fiamme. “Dove vai proprio adesso che la cosa si stava facendo interessante. Dai, non dirmi che stai facendo sul serio, in fondo l’abbiamo già fatto una volta, ti ricordi? In infermeria.” Continuò il ragazzo. “Oh, finiscila! Tanto lo so che l’hai fatto di nuovo solo per liberarti di Pansy!” Disse Lily, cercando di liberarsi dalla presa. “Ma davvero? E chi te lo dice?” Sibilò Draco. Adesso il cuore di Lily prese a battere forte. ** Cosa diavolo sta dicendo, questo scemo! Che in poche parole tu le piaci, dannazione. Ma smettila anche tu! Non è possibile, non ci posso credere nemmeno se lo sento con le mie orecchie. Ma guarda che quando ti ci metti sei proprio cocciuta, eh! Andiamo, lui non le vuole le santarelline come me. Guarda Pansy! Eh si, l’ho visto che figura le ha fatto fare poco fa, rispedendola in Sala Comune con la coda tra le gambe. ** Lily sbuffò, impaziente e sospirò: “Draco, smettila di sforzarti a fingere. Adesso hai dato una lezione a Pansy anche da parte mia. Basta. Hai fatto il tuo dovere, perciò…….perché continuare a fare il cascamorto? Te l’ho detto: lo so che l’hai fatto perché c’era Pansy!” “Io non sto affatto fingendo!” Sussurrò lui lasciandole il polso. “Si, come no!” Replicò Lily con un’alzata di spalle. “E va bene, d’accordo! Se non ci credi…………….” Disse Draco e la baciò ancora sulla bocca. La ragazza si sorprese di nuovo e, anche quando lui si staccò, se ne rimase per qualche attimo a fissare il vuoto con occhi sbarrati. Ridendo della sua reazione Draco le disse “E’ meglio se ce ne ritorniamo in Sala Comune!” Mise un braccio intorno alle spalle di Lily e si avviarono insieme verso il ritratto che nascondeva il loro ingresso.

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Capitolo 9
*** Cap.9 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.9 Verso la metà del mese le cose sembravano non essere cambiate di una virgola: Draco faceva sempre la parte dello sbruffone e Pansy quella dell’arpia. E se Lily aveva pensato che quel dannatissimo bacio gliel’avesse tolta di torno, si sbagliava di grosso. Al contrario le osservazioni della Serpeverde erano diventate(se possibile) ancora più pungenti e tutte le volte che rivolgeva la parola a Lily non era per prenderla in giro, ma per pura cattiveria. Spesso le aveva detto delle cose terribili che avrebbero fatto piangere persino una ragazza molto più coraggiosa e forte di Lily; però lei non dava peso a ciò, anzi, adesso cominciava a farci l’abitudine e a non prendersela più di tanto. D’accordo, ancora poteva avere l’aria triste per alcuni giorni, ma quei discorsi sui purosangue e mezzosangue, oppure del fatto che di lei non importava niente a nessuno non le facevano più arrossare gli occhi dal pianto. E di questo la ragazza poteva solo compiacersi. Dicembre si avvicinava a grandi passi, le giornate scivolavano via come olio e la neve cadeva sempre più fitta sul castello; i Dissennatori sorvegliavano ancora ogni ingresso della scuola, anche se di Sirius Black non c’era più traccia, dopo l’attentato alla Signora Grassa. L’ultima settimana del trimestre fu programmata una nuova gita ad Hogsmeade. Lily si godé a pieno quella bella giornata, divertendosi anche se sola; del resto la solitudine era sempre stata una delle sue migliori amiche. (Mamma che cosa tetra! N.DAutrice) Nonostante avesse sentito dire che era una casa infestata da fantasmi Lily riuscì lo stesso ad andare fino alla Stamberga Strillante, tanto per dare un’occhiata. In effetti era una costruzione un po’ pericolante e la ragazza si chiese come facesse a stare ancora in piedi, essendo disabitata da molti anni. I muri erano tutti ricoperti di muschio e nel giardino coperto di foglie secche c’era un unico albero spoglio che probabilmente era morto. Lily si appoggiò al cancelletto rotto e, senza volerlo, l’aprì con un cigolo sinistro rivelando un viale che portava dritto alla porta della casa; prese a camminare lentamente, con le foglie che scricchiolavano sotto i piedi ad ogni suo passo. Quando fu davanti agli scalini che portavano sotto un piccolo, malandato portico la ragazza si fermò, avvertiva una certa inquietudine. Una nuvola passò davanti al sole oscurandolo; facendosi coraggio Lily salì i gradini, allungò la mano sulla maniglia e spinse. Non accadde niente, la porta doveva essere chiusa a chiave. Quasi contenta di questo Lily cominciò ad osservare il portico chiedendosi chi ci avesse abitato una volta, continuò a passeggiare lì intorno finchè udì un grido straziato provenire dall’interno della casa. La ragazza sbiancò all’istante, ma anche se l’istinto le diceva di scappare via, non si mosse. Al contrario si avvicinò alla porta e spinse forte; qualcuno o qualcosa era imprigionato là dentro e doveva soffrire parecchio visto il grido di prima. La porta però non dava cenno di aprirsi e Lily sentì un colpo su di essa dato da dentro, abbassò lo sguardo e vide le punte di 4 artigli conficcati nel legno marcio; presa dal panico scappò a gambe levate e si fermò solo quando fu di nuovo tra le affollate vie di Hogsmeade. Si girò un ultima volta per vedere la casa da lontano, domandandosi a quale bestia appartenessero quegli artigli, non era sicura però al cento per cento che a lanciare quel grido disperato fosse stato un animale, il suono aveva un che di umano. Non ebbe altre occasioni di pensarci perché il giorno stava finendo e presto sarebbe dovuta tornare al castello. *** Alla fine il giorno 23 Dicembre si degnò di arrivare. Nemmeno Lily sapeva come aveva fatto a sopravvivere fino a quella data, quei mesi erano stati davvero terribili! Comunque stava passeggiando nella Sala Comune dei Serpeverde con un sorriso stampato in faccia, cosa alquanto insolita per lei. Era felice: finalmente intravedeva uno spiraglio di luce e di speranza nella ripetizione dello Smistamento. Certo, si sentiva un po’ a disagio perché in quella scuola non capitava molto spesso però il preside aveva assicurato che aveva già avuto dei precedenti. L’unico piccolo problema era che non l’aveva ancora detto a nessuno e quando dico nessuno intendo una sola persona: Draco. In realtà Lily avrebbe voluto, però non aveva mai trovato il momento giusto per affrontare l’argomento; aveva troppa paura che si incavolasse come non mai, ma era ugualmente certa che sarebbe andato su tutte le furie lo stesso se non gli avesse detto nulla. Era un bel problema, a ripensarci! Ormai non poteva fare molto, l’ora era quasi giunta e a momenti sarebbe stata chiamata nell’ufficio di Silente. Come se il destino l’avesse voluta aiutare(o mettere in difficoltà?) Draco entrò nella Sala Comune, di ritorno dal pranzo. “Ti sei persa un banchetto niente male” le disse. Lily si fece coraggio. Ripensandoci, era un grande problema. Quello però forse era il momento adatto. “Lo so ma tra poco Silente mi vorrà vedere” “E perché mai?” chiese lui con una nota di disprezzo nella voce. Lily fece un sospiro e disse in un sussurro: “Per farmi rifare lo Smistamento!” Chiuse gli occhi aspettando l’esplosione, il cataclisma…che però non avvenne. Riaprì con titubanza gli occhi e vide Draco davanti a lei che non si era mosso di un muscolo però aveva perso qualsiasi colorito del viso già pallido di suo. “Come? E non dirmi anche che tu acconsentirai?” disse con un tono di voce più tagliente. A vederlo adesso, era un ENORME problema il suo. “Si, acconsentirò. Non aspetto altro da mesi” disse Lily. Draco allora prese a camminare in su e in giù per la Sala Comune sbraitando maledizioni contro Silente. Lily lo guardava seduta su una poltrona sconsolata, sapeva che sarebbe andata a finire così. “Non ci posso credere! Quel vecchiaccio ti vuole davvero togliere da qui! Ma come si permette?! Se solo ci prova dovrà vedersela con me!!!” diceva lui. “Ma non è colpa sua, sono io che me ne voglio andare” ribatté Lily. “Ma cosa ti salta in testa?! Significa gettare la corda, abbandonare tutto e tutti quelli che ci sono qui!” gridò lui. Lily si alzò. “Lo so ma non riesco a continuare la vita qui, non ce la faccio. Mi spiace non avertelo detto prima ma non avevo trovato il momento giusto” disse Lily. Draco stava per ribattere qualcosa ma il professor Piton entrò nella Sala Comune arcigno come sempre e disse: “Signorina Water! Dal preside, subito!” Se non avesse saputo che era per rifare lo Smistamento Lily avrebbe pensato di trovarsi in guai molto seri. Guardò per l’ultima volta la Sala Comune di Serpeverde, non le sarebbe mancato per nulla quel posto, poi guardò Draco. Aveva un’espressione come se volesse dire: “Se solo esci di qui con me hai chiuso!” “Signorina Water non abbiamo tutto il giorno!” incalzò Piton. Lily fece un sospiro e, senza guardare negli occhi il ragazzo, uscì seguendo il professore. Camminarono in silenzio per tutto il lungo tragitto. ** Caspita! Chissà quanti accidenti mi starà mandando Draco in questo momento! Si, però sono sicura di stare facendo la cosa giusta questa volta. Quella non era la mia Casa e lo sapevo bene fin dall’inizio. Quel maledetto Cappello Parlante! Adesso dovrà vedersela con me! ** Arrivati nel curioso ufficio di Silente Lily vi trovò anche la professoressa McGranitt in piedi e immobile accanto alla scrivania. “Buongiorno signorina Water!” la salutò gioiosamente il preside. “Prego, si accomodi” Lily si sedette sentendosi stranamente osservata dai due professori alle sue spalle. “Dunque come può vedere, il Cappello Parlante è qui pronto” e Silente indicò il cappellaccio logoro sulla sua scrivania. “Signor preside” intervenne Piton. “Come responsabile della Casa dei Serpeverde non mi sembra di avere visto particolari difficoltà che la signorina Water ha incontrato in questi mesi” “Severus, credo che nessuno possa sapere cosa è accaduto realmente tra i muri delle Sale di Serpeverde, almeno che lei non abbia la capacità di vedere attraverso i muri” disse Silente. La McGranitt piegò a malapena le labbra. “Bene, signorina si metta comoda e io le calerò il Cappello Parlante sulla testa” il preside si rivolse a Lily. L’ultima cosa che lei vide prima che il cappello le coprì gli occhi fu Piton con un’espressione più acida del solito. “Aaaah, cosa abbiamo qui? Un piccolo studente in crisi? Si, si, a volte succede, vediamo…” le sussurrò la vocina all’orecchio. Lily allora pensò con tutta la forza che aveva: ** Hey tu! Ma come ti sei permesso di mandarmi in una Casa del genere?! Non sai quanto ho dovuto patire in questi mesi! Ma cosa avevi il giorno del mio Smistamento, le tarme tra le cuciture?! Adesso vedi di mandarmi in una Casa più decente! ** “Ehm…si, mi rendo conto che c’è stato qualche piccolo problema. Dunque, se escludiamo Serpeverde, potresti stare benissimo tra i Tassorosso però c’è qualcosa che ti distingue…ah, certo! GRIFONDORO!!!” urlò il Cappello. Lily se lo tolse con un sorriso a 32 denti e il Preside le disse: “Molto bene, signorina Water. Può andare, la professoressa McGranitt l’accompagnerà all’ingresso della sua nuova Sala Comune” Lily ringraziò e seguì la professoressa fino alla torre nord dove erano situati i dormitori dei Grifondoro. Quando furono davanti al ritratto della Signora Grassa la McGranitt disse: “Questa è l’entrata. Basta dire la parola d’ordine che è stiletto” “Grazie” rispose Lily. Ma quando la McGranitt se ne andò la ragazza prese invece a cercare Harry, Ron ed Hermione per dire loro la notizia. Li trovò che tornavano dalla biblioteca e saltò praticamente in collo ad Hermione. “HERM! Ciao, non sai cosa è successo! Sono diventata una vostra compagna di Casa, non sono più una Serpeverde!” gridò. I tre la guardarono increduli. “Cosa? Che stai dicendo Lily? Non si può rifare lo Smistamento” disse Ron incerto. “Ha ragione. Tu fai parte dei Serpeverde” continuò Harry. “No, fermi un attimo!” intervenne Hermione. “Ho letto in ‘Storia di Hogwarts’ che in alcuni casi gli studenti possono decidere di cambiare Casa, però solo con il consenso del preside. Lily, sei sicura di non aver fatto nulla di scorretto per diventare una Grifondoro?” le disse seriamente. “Ma ti sembro il tipo? Torno adesso dall’ufficio di Silente, mi ha dato lui il permesso” rispose Lily senza smettere di sorridere. “Ma indossi ancora i colori di Serpeverde…” disse Harry guardandola. Aveva appena pronunciato queste parole però che un sacco di scintille presero a brillare intorno alla ragazza e la sua divisa cambiò dal verde-argento al rosso-oro. Lei sorrise di nuovo. “Visto? E se volete un’altra prova la vostra parola d’ordine è stiletto!” Questa volta fu Harry ad abbracciarla. “Lily ci sei mancata. Ti vedevamo sempre così sola a Serpeverde, ci dispiaceva” “Già è stato terribile. Non mi ci fate ripensare” disse lei. “He, he, e Ron diceva sempre: ‘Ma guarda come la trattano! Adesso vado là e gli do un pugno sul naso!’” “Smettila Harry, anche tu eri preoccupato!” sbottò Ron con le orecchie rosse. Lily sorrise felice. Finalmente l’aveva fatto: se n’era andata da quel covo di serpi e d’ora in poi le cose sarebbero andate per il meglio, ne era sicura. “Sono davvero contenta di essere qui” disse per la prima volta. Arrivarono alla torre dei Grifondoro e Lily vide quanto l’atmosfera lì dentro fosse diversa: era un posto caldo, accogliente per i colori della Sala Comune e per le soffici poltroncine davanti al fuoco. Le venne dato il benvenuto da tutti e i gemelli Weasley corsero ad abbracciarla fingendo di piangere a dirotto. Lily conobbe le sue nuove compagne di dormitorio, Lavanda Brown e Calì Patil, entrambe abbastanza simpatiche anche se un po’ oche. Durante la sua prima serata nella Sala Comune Harry non poté trattenersi: “Allora, come sono i dormitori dei Serpeverde?” “Bè a dire la verità noi un po’ lo sappiamo già, visto che siamo sgattaiolati nella Sala Comune di Serpeverde al secondo anno” continuò Ron ricordando. “Come avete fatto?” chiese Lily e le fu raccontato della Pozione Polisucco e tutto il resto. “Pazzesco!” esclamò alla fine. “Chi l’avrebbe mai detto che quello scemo di Draco si sia fatto fregare in quel modo?!” e scoppiò a ridere seguita da Ron e Harry. “Nessuno sarebbe stato capace di riconoscerli, è una pozione davvero efficace!” intervenne Hermione severa. “Si, soprattutto quando si usano i peli di gatto. Vero, Hermione?” ribatté Ron. Lily venne a sapere anche del piccolo incidente dell’amica. “Bè a Serpeverde c’è un’atmosfera di mistero e tensione, ovunque si vada. La gente non è mai rilassata come qui, stanno sempre ad osservare e commentare ogni cosa. Le camere hanno letti a baldacchino verdi, ma c’è abbastanza freddo visto che sono nei sotterranei. Se non ci fosse un camino in ogni stanza si congelerebbe” spiegò Lily. “Poi, ogni mercoledì sera, la Sala Comune si svuota prima del previsto perché tutti si ritirano nei dormitori a sparlare di ogni cosa. È una delle cose caratteristiche di Serpeverde, come mi ha detto Draco” “Cosa darei per andare di nascosto nella sua camera e ficcargli nel letto un cesto di anguille viscide! A proposito, e la loro parola d’ordine?” disse Ron. “Ron ma noi non possiamo saperlo!” obiettò Hermione. “Andiamo, quando mai ci ricapiterà un’occasione del genere?” Lily si sforzò di ricordarla ma non le venne più in mente. Sapeva solo quella dei Grifondoro e nient’altro. “Non lo so. Non me la ricordo più” disse. “Forse Silente ha fatto in modo che me la dimenticassi…quando ho rifatto lo Smistamento” “Accidenti!” “Bè, meglio così. Fortuna che Silente non è uno stupido” disse Hermione. “Hermione, il tuo gatto è in bilico di cadere dalla finestra. Vuoi che gli dia una spinta?” rispose Ron. Nei giorni seguenti Lily trascorse le vacanze natalizie divertendosi molto. Finalmente riuscì a godersi qualcosa di piacevole, senza più alcun pensiero o preoccupazione. Purtroppo quando la scuola riprese vi fu una brutta sorpresa ad aspettarla; una delle tante disgrazie che le accaddero durante il suo terzo anno.

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Capitolo 10
*** cap.10 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP.10 Purtroppo il primo giorno di scuola dopo le vacanze natalizie a Lily capitò una cosa non tanto gradita. Erano scesi tutti quanti a far colazione, quando il preside si alzò per fare un annuncio. “Desidero informarvi che inizieremo questo giorno con l’arrivo di una nuova studentessa! Santo cielo, questa volta il Ministero ha fatto un vero macello!” Disse poi batté le mani e le porte della Sala Grande si aprirono rivelando una ragazza con i capelli lunghi fino alle spalle quasi dello stesso colore di quelli di Lily. Era molto alta e portava gli occhiali, ma il suo aspetto era tutt’altro che intellettuale; avanzò lentamente verso la McGranitt, che teneva il Cappello Parlante, scrutando con superiorità tutta la sala. “Hai visto Lily? È proprio come quando sei arrivata tu!” Sussurrò Hermione tra il silenzio generale. Lily però era paralizzata, gli occhi fissi sulla ragazza che adesso si stava accomodando sullo sgabello. La conosceva! E bene anche, quella era Giulia Webster! La McGranitt le mise il cappello sulla testa e quello dopo pochi minuti gridò: “SERPEVERDE!” Il tavolo che qualche mese prima aveva ospitato Lily esplose in un bell’applauso per la nuova arrivata e Lily notò che Draco pareva molto entusiasta. “Che schifezza! Quest’anno vanno tutti a Serpeverde!” Brontolò Ron cominciando a mangiare il suo porridge. “Ron non essere sciocco! Lily adesso sta con noi, non è vero?” Disse Hermione. Lily però non li ascoltava. Stava guardando fissa il tavolo dei Serpeverde dove Draco e Giulia sembravano stare facendo amicizia; vide che Draco porgeva la mano alla ragazza e che lei la stringeva con piacere. Poi ad una tratto Giulia si voltò verso di lei. Lily distolse in fretta lo sguardo, non voleva vedere di nuovo il suo volto compiaciuto. “Scu……scusatemi! Io salgo un attimo su, credo di aver lasciato la cartella in Sala Comune!” Disse Lily e corse via. “Qui c’è qualcosa che non quadra!” Commentò Hermione preoccupata guardandola scappare. “Perché? Può capitare a tutti di dimenticarsi i libri!” Disse Harry. “No! Perché la borsa di Lily è qua!” Disse Hermione indicando ai piedi della sedia vuota. Lily nel frattempo non se n’era affatto andata nella Sala Comune. Al contrario, aveva preso tutti i corridoi e le vie che le capitavano a tiro, decisa ad allontanarsi più che mai dalla Sala Grande. Era davvero il colmo! Adesso che aveva cominciato una nuova scuola, aveva lasciato Serpeverde, era diventata una Grifondoro, proprio ora che sperava che tutto quanto potesse andare bene..…….ecco che compariva Giulia Webster! Una delle persone più terribili, che le avevano reso la vita impossibile fin dalla prima elementare; Lily era stata così contenta quando aveva saputo di essere una strega e di poter frequentare Hogwarts anche per il fatto che non l’avrebbe rivista mai più, di non dover essere più vittima dei suoi scherzi, ma adesso……..adesso anche Giulia era una strega e per di più una strega della sua stessa scuola……..l’avrebbe incontrata per i corridoio, avrebbe dovuto fare lezione insieme a lei e……..essere di nuovo presa in giro. Tutto quell’inferno stava per ricominciare! Stava quasi per mettersi a piangere quando sentì dei passe affrettati nel corridoio. Alzò lo sguardo e vide Harry, Ron ed Hermione correrle incontro. Alla vista dell’amica sull’orlo delle lacrime Hermione disse: “Lily cosa è successo?” “Nulla, lasciate perdere!” rispose lei con voce tremante. “Come ‘lasciate perdere’?!” esclamò Ron. “Hai un’espressione che nemmeno Percy quando prende un brutto voto può fare!” A quelle parole Lily fece un piccolo sorriso, per poi tornare più triste di prima subito dopo. “Non è bello tenersi tutto dentro. Siamo tuoi amici, con noi puoi parlare di tutto, fidati. Non ti giudicheremo affatto!” disse Harry e sembrò cogliere nel segno. “Siete sicuri?” “Puoi starne certa!” ammise subito Hermione. “Ma non penserai mica che noi siamo come quei Vermicoli di Serpeverde, eh?!” disse Ron facendo di nuovo ridere Lily. “Bè….è per via di Giulia Webster” sospirò alla fine la ragazza. “E chi è?” “La ragazza che è arrivata oggi e sta a Serpeverde” spiegò Lily. “Come fai a conoscerla?” chiese Harry. “Pure lei è Babbana di nascita. Eravamo a scuola insieme, fin dalle elementari siamo state sempre nella stessa classe. Il problema è che non mi sopporta e renderà la mia vita una sofferenza adesso che è arrivata qui ad Hogwarts! Pensate, ero così felice di non averla più tra i piedi quando ho cominciato l’anno scolastico però ora….” E si interruppe cercando di ingoiare un nodo che le si era formato in gola. “Lily per quanto terribile possa essere questa ragazza ti assicuro che non le permetteremo mai di ferirti!” disse Hermione. “Adesso non sei sola, hai degli amici su cui puoi contare!” Harry e Ron annuirono con vigore. “Dite sul serio? Oh, non so come ringraziarvi!” esclamò Lily facendo un enorme sorriso. “Bè io un’ideuzza ce l’avrei…” disse maliziosamente Ron e si beccò uno scappellotto da Hermione. Mentre andavano alla prima lezione della mattinata incrociarono Malfoy, Tiger e Goyle con Giulia. Evidentemente Draco stava facendo vedere alla nuova Serpeverde il castello. Appena Giulia vide Lily le rivolse un sorriso falso e le disse: “Ma guarda Lily, anche tu qui! Chi l’avrebbe mai detto?” “Già….curioso non trovi?” rispose lei neutrale. “Adesso si spiega come mai non eri venuta mai a scuola quest’anno. Sai, erano tutti preoccupati” rise Giulia. Lily non ci credette nemmeno un po’. “Bè non posso fermarmi a perdere tempo con te, ho una nuova scuola da visitare!” e se ne andò sventolando a malapena la mano. “Non mi è sembrata tanto terribile” disse incerto Ron mentre si allontanavano. “Certo, come no. Dalle due giorni, massimo una settimana e vedrai come si…ehm.. ambienterà subito!” ribatté Lily. Con sgradevole sorpresa da parte di Harry, Ron e Hermione si scoprì che Lily purtroppo aveva ragione: la ragazza non poteva neanche passeggiare tranquilla per i corridoi della scuola senza essere seguita da un’incessante brusio alle spalle, e tutte le volte scopriva che era Giulia insieme a Draco o a qualche sua compagna che già si era fatta a Serpeverde. Per non parlare poi delle lezioni: quando i Grifondoro e i Serpeverde erano costretti a lavorare insieme l’atmosfera si faceva ancora più tesa, visto che si era formata un’altra coppia di antagonisti. In ogni caso Lily cercava di tirare avanti e di non lamentarsi più di tanto con i suoi amici per paura di annoiarli con i suoi soliti discorsi deprimenti anche se le maldicenze di Giulia le davano parecchia noia, come sempre era successo fra l’altro. L’unica cosa strana era che Pansy non aveva preso bene l’arrivo di questa nuova studentessa e lo si capiva da come si comportava: le lanciava certe occhiatacce e poi non le rivolgeva mai la parola anche se molto probabilmente erano anche compagne di dormitorio. Lily se ne accorse durante una lezione di Pozioni. Piton stava spiegando il lavoro da fare ed aveva già tolto il suo buon numero di punti a Grifondoro quando Lily udì uno straccio di conversazione di Pansy a Millicent. “Non mi piace quella Webster, non mi piace proprio per niente!” diceva. “Ma non sarai un po’ fissata? Non ti piaceva neanche la Water!” “No, no, con lei era diverso. Mi stava semplicemente antipatica e volevo solo prenderla in giro ma con la Webster è tutta un’altra cosa…..e poi la vedi come sta appiccicata a Draco?!” “Aaaaaah, adesso capisco” disse furbescamente Millicent. “La consideri come una rivale, vero? Hai paura che ti possa portare via il tuo Dracuccio, eh?” “Chiudi il becco! Certo che no!” ribatté Pansy. Ma Lily dal canto suo, pensava che Millicent avesse ragione e, per quanto improbabile, poteva capire la preoccupazione di Pansy: Giulia, quando le piaceva qualcuno, diventava ancora più micidiale e guai se un’altra ragazza intralciava i suoi piani! Comunque non aveva alcuna intenzione di darsi pensiero anche di Pansy con i suoi problemi di cuore, aveva già troppi fastidi per conto suo! Sospirò e si mise a preparare la pozione per Piton. Nei giorni seguenti però non poté fare a meno di notare che Giulia, dovunque andasse, era sempre affiancata da Draco con i suoi scagnozzi. Ormai quei due erano considerati quasi come una coppia ufficiale dalla casata dei Serpeverde e pure gli alunni delle altre classi si chiedevano come avesse fatto la nuova arrivata ad entrare subito nella compagnia di Malfoy. “Credo che ci aspettino tempi duri” sentenziò Harry un giorno a pranzo mentre osservava il quartetto di Serpeverde sedersi a tavola. “Cosa vuoi dire?” domandò Hermione. “Penso proprio che Malfoy e la Webster ci daranno parecchio filo da torcere. Sembrano essere entrati subito in sintonia” rispose lui. “Ve l’avevo detto che quella fa presto a farsi degli amici. E di sicuro, siccome non è una stupida, punta subito a quelli che hanno più influenza nel gruppo” aggiunse Lily. “Cioè Malfoy, Tiger e Goyle” concluse Ron. Ci fu silenzio per qualche attimo poi Hermione sbottò: “Oh maledizione, non ci preoccuperemo di certo solo perché s’è aggiunto un altro membro a quel gruppo di stupidi! Abbiamo sopportato Malfoy e i due gorilla per tre anni, ormai siamo immuni dalle loro prese in giro” “Spero tanto tu abbia ragione” disse Lily. Ma la pazienza dei quattro fu messa a dura prova durante le lezioni. Manco a dirlo le peggiori di tutte erano quelle di Pozioni: Harry già doveva tenere d’occhio Piton e Malfoy, mentre Lily Giulia. Hermione e Ron davano loro man forte cercando di non farli esplodere alle loro provocazioni, però era una parola! Si odiavano così tanto che sembravano incapaci di restare in un’aula chiusi insieme senza insultarsi. “Non è colpa mia!” diceva Lily tutte le volte dopo che Piton l’aveva ripresa a causa di Giulia. “E’ lei che mi fa andare fuori dai gangheri! Dovreste provarci voi!” “Io ci provo dal primo anno, con Malfoy, e come puoi vedere non è cambiato un accidente!” continuò Harry cupo. “Sentite voi due, se vi arrabbiate così farete solo il loro gioco. È proprio questo che vogliono: farvi fare qualche stupidaggine per farci perdere punti! Dovete rimanere calmi, anche se è difficile per voi!” li rimproverò Hermione. “Io l’ho sempre detto: Malfoy e i suoi amici si meritano tutti un bel pugno nello stomaco!” sbottò Ron. “Certo, così ti metterebbero in castigo e il tuo gufo non riuscirebbe a portarti tutte le Strillettere di tua madre!” ribatté Hermione. “Sempre a fare la predica, vero signorina So-tutto-io?” arrivò da dietro l’aspra voce di Giulia. Hermione e Lily si voltarono di scatto contemporaneamente ma con due espressioni ben diverse: la prima con superiorità, la seconda con rabbia. “Desideri qualcosa da me, Webster?” le chiese Hermione con un sorrisetto. “Ho sentito dire che sei la studentessa più brillante della scuola, ma a vederti non si direbbe proprio! Immagino che ti impegni molto per venire lodata da tutti i professori, non è così? Forse è per questo che hai sempre quell’aria sciatta e trascurata tipica delle secchione. Ma in fondo non potresti prendere come esempio nemmeno le tue amiche, a giudicare Lily!” disse Giulia. Lily non ci vedeva più dalla rabbia. Passi per il fatto che l’aveva di nuovo presa in giro davanti a tutti, ma come accidenti si permetteva di insultare anche Hermione?! Stava quasi per risponderle male quando arrivò Pansy di fianco a Giulia. “Perdi ancora tempo con quegli idioti dei Grifondoro?! Quanto tempo ti ci vuole perché tu impari che Serpeverde è di gran lunga superiore?” disse Pansy bruscamente alla compagna di Casa. “Di sicuro meno del tempo che ci metti tu per fare un discorso sensato!” rispose Giulia con arroganza. Pansy arrossì. “Ma come ti permetti? Guarda pivella che io sono qui da molto prima di te perciò vedi di non rompere tanto a gironzolare tronfia per il castello, capito?” ribatté Pansy per non farsi vedere umiliata in pubblico. “Mi meraviglio che non ti abbiano ancora buttata fuori allora, data la tua stupidità!” “Ehi, sei qui c’è una stupida quella sei tu! Non pensare di essere la reginetta di Serpeverde solo perché sei nuova!” “E’ meglio che ce ne andiamo” disse Hermione tranquillamente. “Lasciamole a sbrigarsela da sole!” e, insieme a Lily, trascinò via Harry e Ron che erano rimasti ad osservare la scena come incantati. “Incredibile! Non mi era mai capitato di vedere due Serpeverde litigare così fra loro, è la prima volta in assoluto!” esclamò Ron nella Sala Comune dei Grifondoro mentre facevano i compiti. “Di solito sono abbastanza solidali tra loro, attaccano briga solo con le altre Case” continuò Harry. “Bè, a quanto abbiamo visto Giulia e Pansy non sono proprio così amiche. Hanno entrambe un tale caratteraccio…” disse Hermione sprezzante aprendo i libri di testo. “Giulia è insopportabile per chiunque, se litiga pure con Pansy!” concluse Lily. “Sembra che solo Draco sia veramente suo amico. Il resto della Casa dei Serpeverde, più che come compagna, l’ha già riconosciuta come leader indiscussa” “E tu come fai a saperlo?” chiese Ron. “Perché li ho visti. Durante le lezioni le chiedono tutti un parere, non la contraddicono e scommetto che nemmeno parlano mai male di lei. Stanno bene attenti a non trovarsela contro perché non potrebbero mai vincere. Saranno anche subdoli ma di sicuro non sono degli stupidi, a Serpeverde!” spiegò Lily. “Hai uno spirito d’osservazione davvero molto acuto, Lily” le disse Harry ammirato. “Dopo che ci hai passato insieme tre mesi un po’ li impari a conoscere” rispose lei. “Sarà meglio che impariamo a conoscere anche questi nuovi incantesimi e formule, se non vogliamo rimediare un brutto voto dalla McGranitt!” l’interruppe Hermione ricordando che erano lì per studiare.

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Capitolo 11
*** cap.11(prima parte) ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP11(prima parte) Non era facile passeggiare tranquillamente per i corridoi di Hogwarts nelle settimane precedenti alla finale di Quidditch, Grifondoro-Serpeverde. Tutti gli studenti di entrambe le Case erano sotto tensione e l’atmosfera era tutto tranne che amichevole. Come è facile immaginare da due Case che si odiavano da più di 100 anni il minimo che potesse succedere erano molte risse e litigi, insulti e scaramucce. I Serpeverde attaccavano in continuazione briga e i Grifondoro, che non avevano una pazienza infinita, molto spesso cedevano e rispondevano alle provocazioni. Per questo Ron, Hermione, Lily e un gruppetto numeroso di altri ragazzi del loro anno erano stati obbligati da Baston, a scortare Harry da tutte le parti per paura di qualche tiro mancino da parte dei Serpeverde. “Diavolo, con questa folla intorno è impossibile arrivare in orario alle lezioni!” Disse il ragazzo mentre si dirigevano nell’aula di Pozioni. “Per non parlare di Piton che ci toglierà 50 punti, come al solito!” Aggiunse Ron. “Andiamo, state tranquilli!” Li consolò Lily, ma anche lei era abbastanza preoccupata: stare 2 ore rinchiusa in una stanza con Draco e Giulia che sarebbero stati di sicuro ancora più insopportabili per via della partita incombente, era praticamente un inferno! I Grifondoro varcarono la soglia della classe cercando di fare il minor rumore possibile ma Piton disse ugualmente: “La lezione è iniziata 5 minuti fa, ragazzi! Dovrò togliere 10 punti alla vostra Casa! E ora filate a sedere!” Già i Serpeverde sorridevano compiaciuti mentre Harry, Ron, Hermione e Lily prendevano posto. Piton cominciò a parlare dei Veleni a Effetto Rapido, mentre tutti quanti prendevano appunti. Persino Lily era concentratissima quando sentì i discorsi sottovoce di Giulia alle sue spalle. “Non hanno scampo! Draco mi ha detto che nella nostra squadra hanno tutti quanti una Nimbus 2001 e che i Grifondoro non vincono la coppa da secoli! Devono essere dei perdenti nati!” Lily sentì la rabbia invaderle i corpo, ma non lo dette a vedere. Cercò, al contrario, di ascoltare il professore, però il sussurro di Giulia le trapassava le orecchie. “Non vedo l’ora che arrivi il giorno della partita per vedere il musetto dispiaciuto di Lily! Scommetto che si metterà a piangere dalla disperazione dicendo ‘Santo cielo abbiamo perso. Oh mamma, come facciamo, come facciamo!’ Ce la vedo proprio a disperarsi in questo modo. E sta a vedere adesso!” Lily sentì qualcosa che le veniva lanciato sulla testa. Si mise una mano nei capelli e le finì sul palmo un occhio di rospo. La ragazza accartocciò il foglio su cui aveva scritto tutti i suoi appunti per la rabbia impotente. “Lily, cosa succede? I tuoi appunti!” Disse Hermione accanto a lei. “Non è nulla!” Sibilò Lily tendendo sempre le orecchie per captare ancora le cattiverie di Giulia. “Visto? E il bello è che non reagisce, le puoi fare qualsiasi dispetto ma lei non ti dice mai nulla!!” Continuò la Serpeverde divertita. Lily sentì di nuovo che sulla sua testa rimbalzava qualcosa, guardò in terra e vide il secondo occhio di rospo. ** Calma Lily, calma. Non perdere il controllo, conta fino a 10 prima di esplodere. Ah, ma questa volta mi ha fatto davvero incavolare, ora mi giro e le do un pugno!!! No! Per carità, non lo fare. Piton ti ucciderà e poi toglierà 1 milione di punti ai Grifondoro! Non può passarle tutte lisce, però. Adesso le faccio vedere io. ** Si girò guardando male Giulia, che stava in quel momento finendo di raccontare l’ennesima cattiveria su di lei e le sussurrò nella maniera più gentile ed educata che poté: “Per favore, puoi smettere di parlare? Mi dai noia, non riesco a seguire la lezione!” Giulia sorrise maligna e rispose: “Come se te ne importasse qualcosa! So già che stai cercando di arufianarti tutti i professori con la tua solita aria da bambina innocente!” Lily fece un lungo sospiro per calmarsi. “Te lo sto chiedendo per favore! E se proprio non ce la fai, parla più piano. Dai fastidio, davvero!!” Disse. “Saprai che perdita stare a sentire quel pappacefalo di Piton! Sei veramente senza speranza, Lily. Quando imparerai che con quell’aria da principessina non concluderai niente?” rispose Giulia. “Non so di cosa parli! E smettila di insultarmi, per piacere!” disse Lily. “Signorina Water non so se gliel’hanno detto, ma durante le lezioni non si chiacchiera incessantemente! Altri 10 punti in meno per i Grifondoro!” Sibilò Piton, che sfortunatamente l’aveva sentita parlare. “Meno male che c’è lei, professore! Non riuscivo a seguire la lezione da quando Water ha iniziato a parlare!” Disse subito Giulia con un sorriso. Lily si girò di nuovo verso il professore e fece finta di stare attenta, ma nella sua mente meditava vendetta sia contro di lui che contro di Giulia. Se solo avesse potuto lanciarle contro una delle Maledizioni Senza Perdono! Di sicuro non ci a avrebbe pensato due volte. Lei e tutte le sue arie di superiorità… Finalmente finì anche quell’ora da incubo, mentre i punti che Piton aveva tolto ai Grifondoro erano diventati 25. Harry, Ron, Hermione e Lily stavano uscendo dall’aula quando vennero sorpassati da Giulia e Draco, scortati da Tiger e Goyle; Lily sentì che Giulia era di nuovo in azione. “Avete visto come l’ho fatta beccare? È così ingenua, lei. Non aveva la benché minima idea che io stavo cercando di far togliere punti alla sua misera Casa!” Adesso era davvero troppo, la ragazza si girò di scatto e le urlò dietro: “Allora sei stata tu! L’hai fatto davvero apposta!” “Oh sia lode agli Dei, alla fine te ne sei accorta! Comunque devo dire che stai peggiorando, alle medie non eri ridotta in questo stato. Continuando così diventerà un vero piacere prenderti in giro!” Esclamò Giulia. Tiger e Goyle ridacchiarono alle sue spalle come troll. “Non è una novità! Pure noi ci siamo divertiti da morire, anche prima che tu arrivassi! Sai quante volte l’abbiamo fatta piangere!” Aggiunse Draco. “Lily calmati! Non dare peso a ciò che dicono, ignorali!” Le disse Hermione mettendole una mano sulla spalla. Ma Lily stava davvero per perdere il controllo. Non riusciva a pensare più a nulla, a parte a quei due Serpeverde che aveva davanti e a come sarebbe stato bello incenerirli con un colpo di fuoco. Piano, piano intorno alla ragazza si fece visibile un’aura arancione, mentre i suoi occhi cambiavano lentamente colore dal verde all’oro. I suoi vestiti e i suoi capelli cominciarono a ondeggiare a causa di tutta l’energia sprigionata ed Hermione ritrasse la mano perché Lily era diventata all’improvviso molto calda. Persino Draco e Giulia sembrarono un po’ intimoriti da quella sua reazione e la loro aria sicura venne a mancare; Tiger e Goyle indietreggiarono confusi, mentre Harry e Ron guardavano stupefatti la loro amica e a come stava manifestando il suo potere. Lily intanto non smetteva di fissare Draco e Giulia con sguardo infuocato, mentre Hermione sembrava sul serio preoccupata. Nessuno seppe mai cosa sarebbe potuto accadere se Piton non fosse comparso improvvisamente nel corridoio dicendo: “Siete ancora qui!?! La prossima lezione sta per iniziare, muovetevi tutti quanti, forza!” In un attimo i vestiti di Lily smisero di ondeggiare ed anche l’aura che si era formata intorno a lei scomparve. Era tornata alla normalità. “Andiamo, qui non c’è più nulla da fare!” Disse e prese a camminare verso l’uscita dei sotterranei. “Lily cosa ti è preso poco fa? Caspita, mettevi davvero paura!” Esclamò Ron. “Perché? Cosa è successo?” Chiese Lily con sguardo interrogativo. Harry, Hermione e Ron notarono che anche gli occhi erano di nuovo verdi. “Ad un certo punto sei diventata strana e hai cominciato a brillare di arancione, sembrava che stessi per prendere fuoco!” Disse Harry preoccupato. “Davvero?” “Come! Non ti ricordi più? Ci scommetto che hai messo paura perfino ai Serpeverde!” Aggiunse Ron. “Anche noi abbiamo preso paura. Lily devi stare attenta, il tuo è un potere davvero forte! Non puoi permetterti di perdere il controllo, sarebbe un guaio altrimenti!” Disse Hermione. “Cosa? Vorresti dire che quello era il suo potere?” Chiese Harry. “Già, solo delle particolari creature ne sono in possesso. Alcune controllano l’acqua, altre la terra, l’aria e così via. Credo, da quel che abbiamo visto, che Lily è in grado di dominare il fuoco!” Spiegò Hermione. “Già, me lo disse Silente quando arrivai qui a scuola!” Disse Lily ripensandoci. “Davvero? Hai parlato con Silente?” Chiese Hermione. “Si, dopo essere stata smistata a Serpeverde. Mi chiamò nel suo ufficio e mi fece provare qualche incantesimo. E poi……..mi disse anche che io sono una ninfa!” Disse Lily. “COOOSA??” Strillò Hermione. Era strano vederla così stupita. “Lily sei sicura? Davvero tu saresti una ninfa?” “Si me l’ha detto Silente!” “Non capisco, cosa c’è da meravigliarsi tanto?” Chiese Ron. “Ron ma scherzi? Le ninfe sono esseri in grado di fare cose straordinarie! Hanno poteri illimitati, guai a farne arrabbiare una!” Disse Hermione. “Già, ce ne siamo accorti poco fa!” Commentò Harry. Hermione cercò di darsi un contegno, poi riprese: “Lily essendo il tuo primo anno di studi di magia è probabile che tu non sia ancora in grado di controllare i tuoi poteri, ma devo dirti ugualmente di stare attenta. Tu che puoi fare un sacco di cose è bene che stia calma! Se per esempio ti fossi arrabbiata ulteriormente prima, la tua energia si sarebbe sprigionata in una palla di fuoco o qualcosa del genere! Davvero, sono doti magiche molto delicate, ho visto fare incantesimi ed evocazioni a livelli avanzatissimi grazie ad esse. Penso che tu debba fare un po’ di pratica!” “Però non mi era mai capitato di fare cose del genere!” Disse Lily. “Il potere delle ninfe è collegato ai sentimenti. Più forte è l’emozione, più forte sarà l’energia manifestata!” rispose Hermione. “Cavoli, dovevi essere allora davvero arrabbiata prima!” Esclamò Ron. “Si, in effetti……” “Ecco. Lo vedi com’è facile? Speriamo che la prossima volta tu sia in grado di controllarti!” Disse Hermione. Fortunatamente era raro che Lily si comportasse così e non sfiorò più il limite di un guaio. Al ritorno delle vacanze di Pasqua la tensione nella scuola aumentò, in pratica mancavano solo 7 o 8 giorni alla partita. Per quanto riguarda Giulia e tutto il suo gruppetto di Serpeverde per quella settimana non rivolsero la parola a Lily, forse per paura di un’altra sua strana reazione. Il giorno prima dell’incontro però i Serpeverde assunsero tutti di nuovo un atteggiamento arrogante, perché sicuri di vincere. Ripetevano in continuazione che avrebbero vinto la coppa per l’ottavo anno di fila e un sacco di altre sbruffonate. I Grifondoro non davano peso a ciò che dicevano, erano solo determinati a giocare bene la loro partita e, diciamola tutta, anche a vincerla. La mattina dell’incontro un’atmosfera elettrica si respirava da tutte le parti; Harry non riuscì a mangiare nulla a colazione, il che fece un tantino preoccupare Hermione, Ron e Lily. Alla fine, dopo atroci minuti di tensione gli alunni poterono avviarsi verso il campo di Quidditch, mentre le squadre andavano negli spogliatoi.

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Capitolo 12
*** Cap.11(seconda parte) ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP11(seconda parte) Mentre Harry e la sua squadra si stavano cambiando negli spogliatoi, tutti quanti tesi come corde di violino, Ron, Hermione e Lily presero posto sugli spalti dello stadio insieme ai compagni della loro stessa Casa. I Serpeverde si posizionarono esattamente negli spalti di fronte a loro; Lily notò che Giulia la stava fissando facendole una linguaccia. La ragazza preferì non rispondere alla provocazione e aiutò Ron a innalzare uno striscione con su scritto ‘Vai Grifondoro’. “Spero tanto che Harry riesca a prendere il Boccino prima di quello scemo di Draco!” sibilò tra i denti. Hermione e Ron furono più che d’accordo. Quando le due squadre entrarono in campo il rumore delle voci si fece più intenso e si scatenarono gli applausi; Madama Bumb fece stringere la mano a Baston e Flitt i quali lo fecero con MOLTA riluttanza. Finalmente con la vivace cronaca di Lee Jordan la partita ebbe inizio e subito Lily si rese conto che non sarebbe stato così semplice battere la Casa di Serpeverde. I giocatori dalla divisa verde e argento volavano in su e in giù cercando di prendere la Pluffa e di disarcionare i Grifondoro che comunque andarono in testa molto in fretta. Tutti notarono con piacere che la tifoseria di Serpeverde era delusa. “Ah, ah, ah! Vi sta bene brutti pipistrelli idioti!” esclamò Ron saltando di qua e di là con lo striscione in mano. “Ron per piacere!” lo riprese Hermione ma anche lei aveva un bel sorriso in faccia. Grifondoro e Serpeverde continuarono la loro partita che stava diventando sempre più violenta. Si verificarono molti incidenti(alcuni anche voluti) in campo e Madama Bumb assegnò dei rigori a entrambe le squadre. Lily non riusciva a staccare gli occhi di dosso a Harry che volava in cerca del Boccino, ogni tanto guardava anche Draco ma per ora nessuno dei due sembrava aver visto niente. Quando Grifondoro era in testa di 60 punti Harry accelerò velocemente, aveva visto il Boccino! Draco però riuscì a fermargli la scopa e a far si che sparisse di nuovo. “VECCHIA CANAGLIA D’UN DRAGO!” strillò Lily insieme a tutti gli altri suoi compagni. Ci fu un tumulto generale per via di quell’azione: Lee Jordan imprecò al microfono e lo sentì tutto lo stadio, la McGranitt gesticolava furiosa e Madama Bumb assegnò un rigore a Grifondoro che però Alicia non riuscì a battere bene. Lily non ci vedeva più dalla rabbia. Non aveva mai pensato che Draco potesse essere di una cattiveria così grande! Al contrario i Serpeverde di fronte a loro se la ridevano di gusto e continuavano a fare un tifo sempre più accanito. Lily fissò per qualche secondo Giulia che applaudiva soddisfatta col sangue che le ribolliva nelle vene. Se avessero perso quella partita si sarebbe uccisa! Riportò lo sguardo sui due Cercatori: Harry stava alle calcagna di Malfoy che non sembrava per niente contento. Quando Angelina prese la Pluffa e si diresse come una scheggia verso la porta avversaria tutti i Serpeverde cercarono di ostacolarla. Fortunatamente Harry sfrecciò fra di loro che si dispersero. Ron tirò un sospiro di sollievo ma Lily lo prese per una braccio e urlò disperata: “Guarda Draco!” Il ragazzo aveva visto il Boccino e stava per prenderlo! Lily vide Giulia di fronte a lei, dalla parte opposta dello stadio, sorridere trionfante e si disse che ormai era finita. Non ce l’avrebbero mai fatta a vincere! Stava per nascondere il viso tra le mani in preda allo sconforto che una scia rossa e dorata le passò davanti agli occhi. Era Harry! Stava attraversando lo stadio per raggiungere Malfoy e, dio del cielo, ce l’aveva quasi fatta! Quando i due furono testa a testa gridò con tutto il fiato che aveva in gola: “FORZA, HARRY! AVANTI!!!” Alla fine incapace di reggere la tensione si mise una mano sugli occhi per non vedere. Dopo qualche attimo udì un urlo di gioia e pensò: ecco fatto! Abbiamo perso, è finita! Ma un momento dopo Hermione la strinse fortissimo gridando di gioia. Lily aprì gli occhi e vide da lontano Harry con il Boccino in mano e tutta la squadra addosso per abbracciarlo. Si mise a urlare anche lei e a ballare sugli spalti con tutta la sua Casa. Avevano vinto la Coppa del Quidditch! Vide Giulia rimanere imbambolata e immobile guardando il cielo come se non ci potesse credere, vide Draco scendere a terra con uno sguardo velenosissimo e per la prima volta Lily rise di loro senza rimorsi. Adesso erano loro i perdenti! Rumoreggiando allegramente i Grifondoro uscirono dallo stadio e dopo aver applaudito Harry e la squadra che alzavano in aria la coppa tornarono nella Sala Comune a festeggiare ancora. Nei giorni seguenti, come è facile immaginare, tutta la Casa di Grifondoro aveva il morale alle stelle e nessuno sembrava in grado di farli tornare coi piedi per terra. Lily dal canto suo aveva aspettato un momento come quello sin da quando era entrata a far parte dei Serpeverde: adesso poteva prenderli in giro quanto le pareva! Ogni volta che incrociava Pansy con le sue amiche nel corridoio oppure Giulia non poteva trattenersi dal sorridere e non si preoccupava nemmeno degli sguardi omicidi che le altre le lanciavano. Era più cauta invece quando incontrava Draco perché di lui aveva ancora un po’ di timore; si limitava solo a cercare di rimanere seria per poi scoppiare in una fragorosa risata quando voltava l’angolo. “Lily non ti avevo mai vista così contenta, prima d’ora. Mi fa molto piacere!” disse Hermione mentre uscivano dall’aula di Incantesimi. “Bè in effetti hai ragione. È solo che mi sento finalmente libera da tutti i Serpeverde che mi davano noia in passato, adesso non me ne importa più niente. E poi li abbiamo battuti a Quidditch, alla faccia di Giulia Webster e di tutte le Nimbus 2001 di Malfoy!” rispose lei. “Hey Lily, non montarti la testa solo per questo! Chi ti credi di essere?” le arrivò la voce antipatica di Giulia da dietro. “Non fai nemmeno parte della squadra!” continuò Draco che era insieme a lei. Lily si voltò con calma e con un sorriso disse a Giulia: “Si potrebbe dire lo stesso di te. Mi sembra che nemmeno tu eri lassù a volare mentre la tua squadra stava subendo la più grossa sconfitta mai vista sulla faccia della terra, no? E in un certo senso ti potrebbero ringraziare” e si rivolse a Draco “con lei a giocare sarebbe stato ancora più facile perdere, vero Malfoy?” “Certo, certo. Continua a sfidarci e vedrai come ti andrà a finire!” sibilò Giulia andandosene. Lily le fece il verso da dietro facendo ridere Harry e Ron. “E non ti avevo neppure sentita così violenta! Che ti prende?” domandò Hermione. Lily sospirò. “Non lo so, di solito non sono così. Quando ero a Serpeverde lasciavo sempre perdere le cattiverie che mi dicevano, anche se dopo ci stavo male. Ma adesso non ce la faccio! Visto che non sono più miei compagni di Casa posso finalmente dire loro ciò che penso.” “Mi sembra una cosa giusta! In fondo anche loro non ci vanno molto delicati quando ti prendono in giro!” disse Harry. “Hey tu! Ma lo sai che sei stato proprio una forza su quella scopa?” esclamò Lily abbracciandolo stretto. “Credo che non ti ringrazierò mai abbastanza per averli sconfitti!” gli diede un bacio sulla guancia e si avviò canticchiando nella Sala Grande per il pranzo. Harry, Ron e d Hermione rimasero un po’ stupiti. “Non ti ringrazierà mai abbastanza, eh?” disse Ron malizioso. “Siamo sicuri che non l’hai fatto solo perché volevi un bacio da lei?” “E chiudi quella boccaccia tu!” sbottò Harry arrossendo e tutti e tre andarono a mangiare. “Non può passarla liscia! Non tollero di essere preso in giro anche dalla Water!” mugugnò Draco livido di rabbia. “Hey, ti avverto che stai parlando con Giulia Webster. Non puoi nemmeno immaginarti quanto sia facile che la sua poca aria sicura di sé crolli drasticamente!” disse la ragazza. “Che cosa proponi di fare?” “Io direi di farle beccare una bella punizione, ma una di quelle toste! Da fare togliere anche molti punti alla sua insignificante Casa e lo farei subito perchè potrebbe influenzare anche i suoi voti degli esami!” sussurrò Giulia. Draco sorrise compiaciuto. Con l’avvicinarsi degli esami Lily ed Hermione divennero molto tese e i due maschietti non sapevano come comportarsi né con l’una né con l’altra. Sarebbero state capaci di mettersi a piangere davanti a loro oppure di mandarli a quel paese con un urlo. “Io mi domando e dico: ma perché tutte le donne sono matte?!” brontolava Ron nella Sala Comune chino sui libri dopo una recente sfuriata da parte di Hermione. “Credo di saperne almeno quanto te, amico.” ammise Harry guardando Lily sbatacchiare la testa sul tavolo disperata ed Hermione ripassare freneticamente i suoi appunti di Aritmanzia. Non c’era giorno che quelle due non subissero sbalzi repentini di umore, e la cosa cominciava a farsi preoccupante. “Herm che dici, ce la farò a ricordare tutte le formule per Difesa Contro le Arti Oscure per domani?” disse Lily con le mani nei capelli. “Ne sono sicura. Sono secoli che le ripassiamo. Piuttosto tieni” fece Hermione porgendole i suoi appunti. “Risentimi Aritmanzia, non posso proprio arrivare il giorno dell’esame senza sapere queste pagine alla perfezione!” “Ma sono solo delle nozioni in più che nemmeno chiederanno!” esclamò inorridita Lily sfogliando le moltissime pagine e notando una scrittura fitta fitta. “Dovresti fare una pausa, ti sentirai male sennò!” “Senti chi parla! Quella che ieri per poco sviene perché alle due del mattino era ancora a studiare!” ribatté Hermione. In ogni caso gli esami andarono tutti abbastanza bene e Lily, nonostante fosse il suo primo anno di magia, riuscì a cavarsela dignitosamente. Nonostante i loro esiti positivi Harry, Ron ed Hermione non erano molto allegri, notò Lily. Ci doveva essere qualcosa che non andava, ma tutte le volte che cercava di affrontare l’argomento i tre cambiavano subito discorso e ignoravano le sue insistenti domande sul perché fossero in quello stato. La prima sera dopo la fine degli esami passò in una quiete generale in tutta la scuola. Gli studenti finalmente potevano rilassarsi e godersi gli ultimi giorni al castello senza preoccuparsi di studiare. Dopo il banchetto in Sala Grande Lily si diresse nella Sala Comune seguita da Harry, Ron ed Hermione. Anche quella sera il loro morale era stato abbastanza basso ma la ragazza non aveva insistito più di tanto; ormai aveva capito che si trattava di una questione delicata e lei non voleva fare la ficcanaso. “Aaaaaaaah! Non so voi ma io mi sento come se mi fossi tolta un peso dal cuore! Giuro che non aprirò mai più un libro almeno fino ad Agosto!” sospirò con un sorriso mettendosi a sedere su una soffice poltroncina rossa. Si aspettò il pronto rimprovero di Hermione, ma per la prima volta non venne. La ragazza si guardò intorno e scoprì l’assenza dei suoi tre amici. ** Strano. Davvero strano, non erano mai spariti così senza lasciare traccia. Ma dove accidenti si saranno cacciati? ** “Calì! Seamus!” chiamò Lily i suoi compagni di Casa che stavano giocando a Spara Schiocco. “Avete mica visto Harry, Ron o Hermione?” I due scossero la testa. “Pensavo che fossero con te” rispose Calì. Lily tornò ad appoggiarsi alla poltrona pensando. Forse erano andati in biblioteca? No, erano appena finiti gli esami! Magari a fare un giro del lago? Ma l’avrebbero avvertita. E se stavano facendo qualcosa in segreto? Può darsi che c’entrasse col fatto che in quei giorni erano stati sempre giù di morale…quella sembrava l’opzione più verosimile. La ragazza comunque decise di non darsi troppo pensiero. In ogni caso erano fatti loro e se non l’avevano avvertita doveva esserci qualche motivo valido…e poi sapevano cavarsela da soli, non c’era da preoccuparsi. Dopo sei ore di attesa però non era esattamente della stessa opinione. La Sala Comune si era quasi svuotata del tutto, eccezion fatta per i gemelli Weasley che stavano trafficando qualcosa di sicuramente illegale con Lee a un tavolino nell’angolo. Lily guardò l’ora: mezzanotte e mezza. Da quando era entrata nei Grifondoro Harry, Ron e Hermione non erano mai tornati così tardi, senza contare il fatto che se qualche professore li avesse beccati in giro a quell’ora sarebbero stati nei guai. Stava davvero cominciando ad essere in ansia; si ripeteva continuamente che non erano fatti suoi, che nulla poteva essere successo loro finché restavano nei confini di Hogwarts, che avrebbe fatto meglio ad andare a letto e che il giorno dopo li avrebbe ritrovati a dormire nei loro lettini…ma allora perché aveva quella brutta sensazione che fosse successo qualcosa di grave? Il suo intuito raramente sbagliava. Aspettò per un altro quarto d’ora poi non resistette più, in fondo erano suoi amici! I Weasley e Lee Jordan erano da poco andati a letto quando Lily passò attraverso il ritratto della Signora Grassa e sgusciò fuori nel corridoio. Il castello di notte aveva un che di tenebroso. I corridoi erano abbastanza bui, c’era solo qualche torcia qua e là. “Lumos!” sussurrò Lily in quel silenzio di tomba e una luce si sprigionò dalla sua bacchetta. Prese a scendere le scale dirigendosi al piano terra. Era ben consapevole di stare infrangendo il regolamento, come il martellante battito del suo cuore tra le costole le ricordava, ma per una volta decise di mandare al diavolo tutto. Se i suoi amici erano in difficoltà, cosa che il suo sesto senso le suggeriva, doveva fare qualcosa. Sentì un ululato provenire da fuori che le fece accapponare la pelle, però cercò di non farsi prendere dal panico: dovevano esserci dei lupi nella foresta proibita. Solo dei lupi, nulla di più! Arrivò nel corridoio principale della Sala d’Ingresso e non aveva ancora(grazie al cielo!) incontrato anima viva. Quando fece per voltare l’angolo vide una luce argentata avanzare verso di lei. Con l’adrenalina a 200 Lily si nascose in un ripostiglio e dal buco della serratura vide che era solo il Frate Grasso. ** Tsk! Fantasmi! Dovrebbero andarsene a dormire invece di girovagare per il castello senza meta facendo venire dei colpi secchi agli studenti che stanno infrangendo le regole! ** Uscì cauta dal ripostiglio e richiuse la porta che cigolò. Fece qualche passo e girò l’angolo trovandosi davanti uno spettacolo che non avrebbe mai voluto vedere, non in quel momento, non in quel luogo, non a quell’ora. Draco e Giulia si stavano dando parecchio da fare appiccicati al muro e sembravano non essersi accorti della sua presenza(e te credo!N.d.Me). Lily sentì le guance prendere fuoco mentre Draco baciava Giulia con vigore e questa faceva passare le sue mani in maniera sensuale sulla schiena del ragazzo. Le sarebbe venuto da ridere se la situazione non fosse stata così tragica. Ma forse ce l’avrebbe fatta a svignarsela da lì senza far succedere un cataclisma. Piano, piano con passo felpato, Lily indietreggiò e guardò se dietro l’angolo c’era via libera. Ma quando si dice la sfiga…vide la gatta di Gazza, Mrs Purr, scendere le scale a coda ritta, fissarla con i suoi occhi ambrati e fare un miagolio che poteva significare solo una cosa: “Gazzaaaaaaaaaaaaaaa! Vieni qui che ho trovato una piccola canaglia fuori dal suo letto stanotteeeeeeeeeeeeeeee!” Lily si nascose dietro l’angolo, incerta sul dafarsi. Se avanzava rischiava di essere vista da ‘Giulietta e il suo Romeo’ che avrebbero spifferato tutto a Gazza; se tornava sui suoi pazza avrebbe incontrato Gazza comunque…cosa diavolo poteva fare? Sentì i pesanti passi del custode scendere le scale e un borbottio. Stava arrivando! Si guardò freneticamente attorno, come se sperasse che qualche armatura le rivelasse un passaggio segreto, ma alla fine optò per i due Serpeverde ‘impegnati’. Forse non l’avrebbero vista nemmeno e avrebbero continuato il loro ‘lavoro’…cominciò a correre cercando di non far rumore, ma proprio mentre sfiorava la schiena di Draco per filare via nel corridoio, lui decise di interrompere il suo disgustoso sbaciucchiamento per fare un passo in dietro, e così la urtò in pieno. Draco e Lily si guardarono per un attimo negli occhi con espressioni di orripilante stupore sul viso e poi gridarono all’unisono. In un nanosecondo arrivò Gazza con una lanterna in mano e la sua gatta stecchita alle calcagna: sul viso gli si dipinse un’espressione di diabolico compiacimento per aver finalmente beccato qualcuno. “Bene, bene, bene. Ma guarda che sorprese si possono trovare pattugliando il castello di notte,eh?” disse con voce roca. Draco, Giulia e Lily non risposero. Erano tutti troppo stupiti per l’accaduto da poter dire una parola. “Dunque, vediamo: due Serpeverde e una Grifondoro…strano gruppo il vostro. Credo comunque che abbiate bisogno di un bel castigo tutti e tre. Seguitemi!” ordinò Gazza e li portò nella sala professori deserta, poi uscì per andare a chiamare qualcuno. Ci fu silenzio esattamente per 10 secondi poi tre voci, una più incavolata dell’altra, esplosero come una bomba atomica e fu un miracolo se l’intero castello non si svegliò. “CHE DIAVOLO CI FACEVI PER I CORRIDOI A QUEST’ORA?!?” “POTREI FARVI LA STESSA IDENTICA DOMANDA!!!!” “CI HANNO PRESI TUTTI E TRE, ED E’ TUTTA COLPA TUA!!!!!!” “MI SPIACE, MA NON ERO IO QUELLA OCCUPATA A FAR FARE ALLA BOCCA E ALLA LUNGUA UN PO’ DI ESERCIZIO, IGNORANDO COMPLETAMENTE L’ARRIVO DI QUELL’IDIOTA DI GAZZA!!!” Ancora silenzio. Draco, Giulia e Lily si guardarono in cagnesco. Nessuno riusciva ancora a credere di essersi lasciato beccare in modo tanto stupido. La porta si aprì ed entrò la McGranitt in vestaglia scozzese, seguita da un gongolante Gazza. “Credo che ognuno di voi sia bene al corrente delle regole della scuola, vero?” disse in tono tagliente. “Si!” risposero in coro i tre. “E allora siete dannatamente pregati di spiegare cosa ci stavate a fare fuori dai vostri dormitori questa sera! E badate che se non saranno spiegazioni più che valide sarà peggio per voi!” Un silenzio più profondo dei primi due calò all’interno della sala. Lily non osava guardare né la professoressa né i due Serpeverde. Comunque fosse andata era certa che questa volta l’avrebbe pagata molto cara…e non solo per la punizione che l’aspettava! “Niente? Molto bene, 50 punti in meno a ciascuno di voi e penso che una passeggiatina nella foresta proibita vi tolga qualunque voglia di scampagnate notturne in futuro!” concluse la McGranitt. “Signor Gazza è pregato di accompagnarli sino alla capanna di Hagrid. Il nostro guardiacaccia li condurrà nella foresta!” Qualche minuto dopo stavano seguendo Gazza allegro come non mai, dirigendosi verso la tetra foresta che delimitava il parco del castello.

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Capitolo 13
*** Cap.12 ***


UNA NINFA A SCUOLA DI MAGIA CAP12 “Fantastico! Come vedi la tua punizione gliel’hai fatta prendere lo stesso!” esclamò seccato Draco a Giulia. “Peccato che l’abbiamo presa anche noi, e immagino che questo non facesse parte dei piani, o sbaglio?!” Lei gli lanciò uno sguardo di scocciata superiorità. “Vedi di stare zitto per una buona volta e di non lagnarti come fai sempre. È già abbastanza irritante senza le tue lamentele, grazie!” “Se lo viene a sapere mio padre…” Lily non sapeva il motivo della conversazione e nemmeno le interessava conoscerlo, si limitò a seguire Gazza con le mani in tasca, stringendosi il mantello per il freddo. “Se per una volta, dico UNA SOLA, il preside mi permettesse di punire a modo mio, a quest’ora ci saremmo risparmiati questa scampagnata!” protestava il custode. “Un paio di frustate, una notte appesi per i piedi nei sotterranei e sfido chiunque a provare di nuovo ad andare in giro per il castello! Ma no, no, no, lui vuole continuare così ed è logico che quei farabutti degli studenti continuino le loro passeggiatine notturne!” Erano arrivati davanti alla porta della capanna del guardiacaccia. Gazza bussò malamente per tre volte…nessuna risposta. Allora urlò: “Ehi, Hagrid! Vieni fuori, ho un compitino importante per te questa notte!!!” e sogghignò. Ma dall’interno non proveniva nessun segno di vita. Il custode prese a tirare pugni alla porta nel tentativo di aprirla. “Credo che non sia in casa, sa? Altrimenti avrebbe già aperto…” suggerì Lily con finto tono gentile. “E dove accidenti può essere andato?!” sbottò Gazza alterato. “Ah, non saprei proprio…” “Mi sa tanto che dovremo rinunciare alla passeggiata tra i boschi!” esclamò Giulia compiaciuta. Draco ghignò. “Niente affatto! Nessuno tornerà al castello fino a che non avrà scontato la sua meritata punizione! Ora voi tre mi seguirete all’interno della foresta proibita, anche a costo di trascinarvi in catene, chiaro?!” gridò il custode. “Non ho alcuna intenzione di bazzicare un territorio pericoloso con uno che non c’è mai stato!” ribatté Draco. “Tu farai come dico io altrimenti dirò tutto al preside, e non credo ti convenga ragazzino! E ora tutti in marcia!” ordinò voltandogli le spalle e dirigendosi verso la foresta. Draco ci pensò su un attimo, ma non voleva far perdere altri punti alla sua Casa, sbuffò poi lo seguì. “Semmai usciremo vivi da qui, Water, io ti ammazzo!” sussurrò malevolo a Lily. Lei non gli rispose neanche. Credeva che fosse contenta a passare una notte nel luogo peggiore di Hogwarts con un custode rimbambito e due Serpeverde incavolati neri?! Camminavano da pochi minuti e già il castello e il parco non si vedevano più. Gli alberi si facevano sempre più fitti come i cespugli di rovi sul sentiero, solo pochi raggi di luna riuscivano a filtrare tra le foglie. “Questo posto non mi piace per nulla!” sibilò Giulia guardandosi intorno. Lily provò piacere a sentirglielo dire. Gazza continuava imperterrito il suo cammino senza avere la più pallida idea di dove stesse andando. Maledisse per l’ennesima volta i modi ‘teneri’ del preside e tutti gli studenti della scuola. Draco se ne stava stranamente in silenzio, si limitava a lanciare occhiatacce a destra e a manca. Ad un tratto sentirono un fruscio tra i cespugli proprio alle loro spalle. Tutti e quattro si voltarono di scatto ma non videro nulla. “E’ solo il vento!” disse Gazza cercando di sembrare sicuro di sè ma con scarsi risultati. Ripresero a camminare con la strana sensazione di essere osservati e pedinati. Lily teneva gli occhi bene aperti sebbene l’oscurità non l’aiutasse minimamente. Più volte guardò alle sue spalle senza scorgere niente, ma non si sentì tranquilla, anzi. C’era qualcosa vicino a loro, lo sentiva…qualcosa di molto pericoloso… “Signor Gazza non sarebbe meglio se facessimo ritorno al castello?” azzardò a chiedere. Il custode sbuffò. “Troppo facile, signorina! Dovevi pensarci prima di uscire dal tuo dannatissimo letto stanotte!” “Bel tentativo, Water!” sussurrò Giulia ostile. Lily se l’era aspettato, sarebbe stato troppo bello…comunque dovevano togliersi immediatamente da lì. Chiunque ci fosse stato nelle vicinanze stava per piombare loro dritto addosso! Sentì un minuscolo scricchiolio. “Tirate fuori le bacchette!” disse a Draco e Giulia. “Da quando in qua ti metti a dare ordini, Water?!” ribatté la Serpeverde. “Non è il momento di stare a discutere! Vi ho detto di…” Qualcosa di nero, enorme e dall’aria letale balzò fuori dai cespugli. In un batter d’occhio tutti si ritrovarono seriamente graffiati sul viso. “Quello che cos’è?!” gridò Gazza nel panico completo. “LUMOS!” Udirono un ringhio alla loro sinistra. Si voltarono giusto in tempo per vedere la belva correre contro di loro a fauci aperte. Non ebbero nemmeno il tempo di capire che animale fosse che già aveva attaccato di nuovo e altrettanto rapidamente era sparito. Lo sentirono correre intorno a loro…li stava accerchiando. “Va-vado a chiamare aiuto!!!” farfugliò Gazza e si diede alla fuga. “NO, aspetti! Torni qui!!!” gli gridò dietro Lily. Adesso erano completamente soli. Draco, Giulia e lei si misero in guardia pronti a combattere. “Quella bestiaccia ha intenzione di ucciderci!” sibilò la Serpeverde agitata. “Sagacia osservazione, Giulia!” le rispose Lily. “ZITTE! Altrimenti saprà individuarci meglio!” intervenne Draco. Intorno a loro ci fu silenzio. Nemmeno il vento tra i rami degli alberi si sentiva. La bestia sembrava sparita. “Questa cosa non mi piace per nulla…” mormorò il ragazzo quasi a sé stesso. Lily avvertì il pericolo provenire dall’alto. Non sapeva spiegarsi come, ma sentiva di SAPERE la prossima mossa del nemico. “Correte, subito!” Questa volta i due Serpeverde le dettero ascolto. Cominciarono a correre come il vento sentendo l’animale dietro di loro, il suo ringhio famelico, le zampe artigliate sul terreno. Ad un tratto spiccò un balzo e riuscì ad atterrare Giulia. La ragazza prese a dimenarsi e a strillare. Draco corse subito indietro ad aiutarla. “STUPEFICIUM!” gridò. L’incantesimo lo colpì in pieno muso ma non sembrò dare i risultati sperati. Allora prese per le braccia Giulia e cercò di tirarla via dalle grinfie della bestia, ma più tentava di salvarla più si avvicinava anche lui agli artigli arcuati che fendevano l’aria. Ci mancò poco che non lo ferì al petto ma Lily intervenne da destra strillando: “STUPEFICIUM!” colpì al fianco l’animale che venne scagliato via e sbatté ad un albero. Draco ne approfittò per rimettere in piedi Giulia, che aveva le gambe insanguinate, e tagliare la corda. Lily lanciò un’occhiata al mostro, che si stava rialzando, e lo seguì veloce. Corsero come il vento cercando una via d’uscita da quella foresta infernale, avevano il respiro affannoso e perdevano sangue. Dopo qualche disperato minuto si ritrovarono davanti ad un cumulo di rocce senza alcuna via d’uscita. “Reducto!” disse Lily ma le rocce non si scalfirono neanche. “Siamo in trappola!” esclamò Draco disperato facendo sedere Giulia. “Come sta?” chiese la ragazza avvicinandosi preoccupata. “Ha le gambe completamente graffiate! Tu come staresti?!” sbottò Draco. Sentirono dei tonfi avvicinarsi velocemente. “Oddio…sta tornando!” sussurrò Lily terrificata. “Resta qui. Me la vedo io con lui!” disse Draco. “Scordatelo! Non puoi affrontarlo da solo!” ribatté Lily. Il mostro balzò di fronte a loro, illuminato dalla luna e finalmente poterono vederlo. Assomigliava a un leopardo, però molto molto più grosso. Era gigantesco, con zampe, artigli e zanne altrettanto grandi. Gli occhi erano rossi, di una sfumatura dorata intorno alle pupille verticali. Il suo ringhio aveva qualcosa di metallico, come se in gola avesse conficcate delle schegge di legno. Improvvisamente l’aria diventò tossica e malsana. Giulia cadde a terra priva di sensi. Draco e Lily si portarono una mano alla bocca e al naso per non respirare ma già si sentivano senza forze. “Dev’essere…opera sua…” ansimò Draco. Il gigantesco felino cominciò a girar loro attorno aspettando che svenissero per poi sbranarseli con calma. “Non dobbiamo cedere…” tossì Lily. “Impedimenta!” provò a dire ma nulla. La belva non esitò oltre e passò allora all’attacco diretto. Draco spinse la ragazza di lato e l’animale si avventò su di lui. I suoi artigli cominciarono a ferire la pelle candida del Serpeverde mentre rivoli di sangue schizzavano sul terreno e sulle rocce. “L-LASCIALO STARE!” urlò Lily e ficcò la sua bacchetta come un pugnale tra le costole del leopardo. La bestia guaì e indietreggiò di qualche passo. La ragazza prese Draco e cominciò a scrollarlo per le spalle: “Draco! Resisti!” “…n-non è nulla, sto bene” rispose con un filo di voce lui. Invece non era vero, non stava per nulla bene. Era di un colorito cadaverico e sembrava dovesse perdere conoscenza da un momento all’altro. Provò a muoversi ma ci riuscì a stento, le ferite erano troppo profonde. “Stai fermo!” l’ammonì Lily. “Non sforzarti, altrimenti…” s’interruppe e perse ogni vitalità negli occhi. Per un secondo o due rimase immobile poi si accasciò su Draco tossendo forte. “Lily! LILY!” la chiamò lui scuotendola. Vide il sangue bagnargli completamente le mani, ma non era il suo: il felino l’aveva graffiata lungo tutta la schiena lacerando i vestiti. Vide quella bestiaccia prepararsi all’attacco e capì che non ci sarebbe stato nulla da fare. Strinse forte a sé la ragazza ma proprio quando credeva di sentire già i denti del mostro divorarlo, Lily si mosse delicatamente. Nonostante perdesse tutto quel sangue lei si alzò come se nulla fosse e respinse il felino con un solo colpo, senza l’aiuto della bacchetta magica. I suoi occhi cominciarono a brillare e un’aura verde le si formò intorno al corpo. Improvvisamente la tossicità dell’aria diminuì. Senza dire una parola Lily prese ad avanzare verso il nemico concentrando in una mano tutta l’energia che poteva. La belva ringhiò mostrando le zanne e le balzò contro ma l’aura verde lo respinse. Allora si diresse verso i due ragazzi distesi a terra ma non riuscì nemmeno di sfiorarli: con mossa fulminea Lily fu davanti a Draco e Giulia e lo bloccò per la seconda volta. La ragazza cominciò il contrattacco: si muoveva con una velocità soprannaturale, sembrava volare. Il leopardo non capiva nemmeno da che parte provenissero tutti quei colpi e correva confuso da una parte all’altra. Draco credeva di stare vivendo un sogno, essendo a malapena cosciente. Sentiva male dappertutto ma non voleva svenire…voleva assistere a quell’evento prodigioso fino alla fine. Non aveva mai visto un essere umano fare cose così straordinarie e meno che mai se lo sarebbe aspettato da Lily! Il felino riuscì per un attimo a metterla in difficoltà e ferirla sulla guancia. Lei lo guardò dritta negli occhi restando ferma. La bestia le ringhiò contro e le balzò addosso. Per un attimo Draco vide solo un groviglio confuso di corpi mischiato a un polverone. Poi un ringhio fortissimo e la ragazza scagliò il corpo dell’animale in alto, lo colpì con un raggio di luce verde e lo lasciò cadere a terra malamente. “Muori!” disse lei con un tono di voce così freddo e impassibile che Draco non le aveva mai sentito. Dopo aver ucciso il felino Lily si girò verso i due ragazzi feriti a terra, li osservò senza fare una piega e senza preavviso il suo corpo sprigionò una luce verde che salì fino al cielo, oltre le chiome degli alberi. Dopodiché l’aura intorno al suo corpo svanì, gli occhi cessarono di brillare e la ragazza si accasciò sul terreno priva di vita.

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