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Non lo so, ho perso lo scorrere del tempo quando, con
innocenza, il tuo capo si è appoggiato sulla mia spalla, e hai fatto in modo
che il mio sguardo ricadesse sul tuo volto, spento.
Te l’ho mai detto, Kazuha?
Quando dormi sei più carina. Hai quasi un espressione
gentile, nonostante tu non sia affatto così.
Quasi, quasi avrei voglia di accarezzarti; ma poi ripenso
a come sei veramente, e ritraggo subito la mano che, sfacciata, si è allungata
verso di te.
I tuoi capelli, dispettosi, mi solleticano il viso. Sembra
che anche d’addormentata tu ti diverta ad infastidirmi, sai?
Però...è sempre piacevole osservare il tuo volto. Non te
l’ho mai detto, ma sei bella. Mi
diverto troppo vedere il tuo viso arrabbiato arrossarsi, ed avere tutta la tua
attenzione su di me, per svelarti la verità.
Forse, un giorno, te lo dirò. Forse.
E di nuovo quella mano si allunga ma, forse vedendoti così
rilassata, lascio che le mie dita ti carezzino leggere una guancia arrossata.
Il contrasto con la tua pelle chiara è impressionante.
Siamo un po’ come lo Ying e lo Yang, a guardarci meglio...
Non so cosa accade, ma lascio scorrere la mia mano.
Disegno il contorno del tuo viso, soffermandomi più volte intorno ai tuoi
occhi. Verdi.
A me piacciono i tuoi occhi, non sono particolari, ma sono sempre tutti per me. Ad ogni mio gesto, parola,
smorfia loro mi fissano attenti, ed ora capisco perché mi conosci così bene,
Kazuha.
Il tuo viso si rilassa maggiormente, stendendo le labbra
rosa in un lieve sorriso, appena accennato che mi fa battere il cuore.
Il tuo carattere, alle volte, mi fa innervosire, sai? Non
perché sei fastidiosa o appiccicosa, ma perché tutte le volte
che tu mi dici qualcosa, sarebbe ciò che vorrei dirti io. Odio che le persone
mi rubino le frasi di bocca; tanto più se a farlo, è la ragazza che io ho promesso di proteggere.
Poi, quando agitata, ti ingelosisci anche per delle
sciocchezze, mi verrebbe voglia di urlarti di aprire gli occhi, perché se ti
cerco ci dovrà pure essere un motivo, no?
Soffermo la mia mano sulle tu labbra, e sorrido. Mi
avvicino lentamente, sentendo il tuo respiro leggero sulla mia bocca.
Ti bacio piano, forse non te ne sei nemmeno accorta. Sono
imbarazzato, arrossito e lo so. Mi allontano da te, però soddisfatto.
Perché non so quanto ci vorrà per farti capire quello che
provo, forse anni. Perché tu, probabilmente, non mi avresti mai concesso un
bacio prima di qualcosa di...ufficiale.
Perché, semplicemente, avevo voglia di farlo.
Perché quando dormi, Kazuha, potrei stare ore ed ore ad
osservarti, accarezzarti e toccarti. Sentendo solo te, e nient’altro che te;
mentre il cuore s’invola, e la mente lo segue verso pensieri ed immagini
nostre.
“Stazione di Osaka,
Stazione di Osaka.”
Kazuha sussulta,
sentendo la voce dell’altoparlante.
Si stiracchia un
po’, sollevando poi lo sguardo su Heiji.
“Siamo arrivati?”
Il ragazzo annuisce,
sembra lo stesso di sempre ma...
...nulla sfugge
all’occhio vigile di Toyama..
“C’è qualcosa che
non va?”
Domanda preoccupata,
scendendo dal treno.
Lui si volta a
guardarla, un mezzo sorriso strafottente.
“Forse, un giorno,
te lo dirò.”
Kazuha arriccia le
labbra, stizzita.
Heiji si sofferma un
attimo su quelle labbra, sorridendo più dolce;
poi si gira, inizia
a camminare senza attenderla...come al solito.
Kazuha,vedendo la
figura allontanarsi, insegue l’amico d’infanzia, urlante.
“Baka, dimmi quello
che hai combinatoooo!”
A Heiji/Kazuha...
Sperando che, un giorno, lui ti dica davvero qualcosa.
Perché tu, piccola, sei la migliore.
* *** *
N/a
È la prima Fic su Detective Conan
che scrivo, e non posso credere di aver iniziato una nuova raccolta.
Mi piacciono sti due, e l’ispirazione è arrivata dopo aver
visto “Incrocio nell’antica capitale.”
Ci sono troppe poche fic su
queste due gioie e, visto che nessuno ha intenzione di scriverne, lo faccio io.
*ghgh*
Tanto per la cronaca, saranno pezzi di vita del detective del Kansai e della su amica d’infanzia.
Potrebbero avere anche sbalzi temporali...
...adesso non vi sto a spiegare perché, altrimenti mi
rovinate il gusto.
Se volete vedere una particolare situazione...basta
chiedere. ^.-
Grazie a Furetta, che ha betato
questo capitolo. La mia beta ufficiale, d’ora in poi in questa raccolta...*-*
Campagna
di Promozione Sociale - Messaggio No Profit:
Dona l’8‰ del tuo tempo alla causa pro
recensioni.
Farai felice milioni di scrittori.
(Chiunque
voglia aderire al messaggio, può copia-incollarlo dove meglio crede)
Ho notato che ci sono davvero pochissime FF su Sasuke Uchiha e Ino
Yamanaka
Heiji e
Kazuha – Missing Moments
Questioni
di linea
-Misure, svenimenti e visite-
Il caldo soffocante la faceva sudare. Era una cosa che
odiava, ma alla fine di ogni sforzo fisico o della leggera calura estiva, lei
si ritrovava a sudare.
Quel giorno si sentiva più debole del solito. Forse perché
non aveva mangiato nulla per pranzo?
E per cena, il
giorno prima?
Kazuha si portò una mano alla fronte, asciugandola.
Abbassò lo sguardo sulla maglietta bianca, divenuta
trasparente a causa dell’acqua che si era, accidentalmente, spruzzata addosso
qualche minuto prima, alla ricerca di un qualcosa per rinfrescarsi.
Per cercare un po’
di forza.
I suoi occhi saettarono verso destra, sentendo la voce
irritante di Heiji che, probabilmente, si stava dirigendo da lei per lanciarle
un’altra delle sue stupide battutine.
Era lui la sua rovina, inutile pensare che Heiji potesse
anche essere positivo per la sua salute.
È stato lui a dirti
quelle cose, vero?
Ingoiò un boccone amaro, sentendo la testa girare.
Le gambe le cedettero, mentre con uno sforzo tentava di
aggrapparsi al rubinetto dell’acqua, proprio di fronte a lei.
L’ultima cosa che vide, Kazuha, fu lo sguardo di Heiji
preoccupato sul suo corpo che, piano piano, andava a
cadere a terra.
Però lui ti ha
afferrata.
Si svegliò, probabilmente, qualche minuto dopo.
L’infermeria era perfettamente distinguibile a causa
dell’alta dose di medicinali presenti nella vetrinetta posta di fronte a lei.
Kazuha si toccò lo stomaco, mordendosi le labbra.
“Scema.”
Ha ragione.
Gira lo sguardo ed incontra gli occhi blu del suo migliore
amico.
Heiji la guarda seccato, il mento posato sulla mano. Si
trova poco lontano dal letto, e Kazuha si sente arrossire.
“Che cavolo vuoi?”
Domanda scema, dato che era appena svenuta sotto i suoi
occhi.
Vorresti che si
sentisse un po’ in colpa.
“L’infermiera ha detto che sei svenuta per debolezza. Hai
smesso di mangiare?”
Domanda cretina, di nuovo.
Kazuha arricciò le labbra stizzita, scrutandolo con occhi
fiammeggianti.
“Sai com’è, ho le
gambe cicciotelle”, sibilò.
Heiji spalancò gli occhi stupito, rendendosi conto solo in
quel momento di quanto la sua amica fosse iper
sensibile.
È colpa tua.
“Kazuha”, si avvicinò piano “ guarda che io scherzavo. Sai
che non devi prendermi sul serio, maledizione a te.”
Lei sentì le mani di Heiji sfiorarle, incerte, la nuca.
Quando si voltò, pronta a sfidarlo, incontrò il suo
sguardo dispiaciuto.
E le sue difese crollarono.
“Sei tu che mi prendi sempre in giro sulla mia linea”,
borbottò, distogliendo lo sguardo imbarazzata.
Heiji sorrise, intenerito, cercando poi la mano
dell’amica.
“Sai bene che è il mio modo per dimostrarti il mio
affetto.”
Kazuha inarcò un sopracciglio.
“Meno male che non mi odi, allora.”
“Andiamo a mangiare, va. Offro io.”
La ragazza sorrise, sollevandosi in piedi di scatto e
aggrappandosi al braccio di Heiji.
Pace fatta, per loro era così semplice.
Solo dopo Heiji si
sarebbe reso conto che offrire il pranzo ad una persona che non tocca cibo da
quasi una settimana fosse poco intelligente...
N/a
Mah. Diciamo che è un po’ così, senza senso.
Davvero, io alle volte mi chiedo come Heiji possa
giudicare le gambe di Kazuha cicciotelle. Forse non ci vede bene, poveretto...
Un grazie alle persone che hanno recensito ed aggiunto la
storia ai preferiti. Mi avete resa davvero felice, scusate se questa fa schifo.
ç_ç
Le mani piccole e sottile sfilano via velocemente la
camicia a righe, gettandola sul pavimento, insieme al cappellino da baseball.
Si solleva un pochino sulle sue ginocchia, raggiungendo la
sua guancia e sfiorandola con il nasino a punta, facendolo sbuffare seccato.
Tenta di scostarla, ma lei, testarda, si avvicina
maggiormente, facendo cozzare le loro bocche in un bacio casto.
Heiji mugugna scocciato contro le labbra della ragazza, ma
la mano si sta già muovendo verso i capelli castani, pronta a disfare la coda
di cavallo.
E Kazuha, soddisfatta nel sentire le dita magre del
giovane che la sfiorano, preme di più le labbra, approfondendo il bacio.
Le dita afferrano con forza il collo di Heiji e, con un
gesto rapido, lo avvicina ancora di più a sé.
Si stacca da lui e lo fissa da vicino, con un sorriso
malizioso e divertito sulle labbra.
Con le guance arrossate, Heiji sente un po’ di caldo
mentre la osserva.
“Allora?”, lo esorta lei, premendo le mani sul petto di
Heiji.
Lo sbuffo fuoriesce dalle labbra turgide del ragazzo che,
grattandosi i capelli, gira il capo dalla parte opposta degli occhi di Kazuha.
“Ti prego, ti ho già detto che ho da fare”.
Il fruscio della camicia di Kazuha gli fa capire che si è
avvicinata.
Sente il suo profumo agrodolce sulla guancia, mentre la
mano di lei si appoggia sulla sua gamba, cominciando ad accarezzarla.
“Ti prego”. Heiji gira la testa di scatto, incrociando gli
occhi lucidi di Kazuha.
Il labbro inferiore sporgente, le guance arrossate.
Deglutisce, tentando di allontanarsi maggiormente, ma il
divano non ha più spazio e, a meno che non voglia rovinare a terra, è costretto
a stare ad un millimetro da lei.
Osserva ancora una volta i suoi occhi, prima di sospirare.
“Ok, ti accompagno”.
Kazuha lo osserva, un sorriso pian piano fa largo sul suo
viso. Si alza in piedi, sotto lo sguardo sbigottito di Heiji, e batte le mani
soddisfatta.
“Telefono a Ran per avvertirla! Prendiamo il volo delle
sei!”
E scompare dalla stanza, senza nemmeno ringraziarlo.
Heiji, sbuffando, getta la testa all’indietro, andando
quasi a sbattere contro il muro bianco della casa di Kazuha.
Si passa una mano davanti al volto, stanco.
Pochi secondi dopo sente un leggero peso sul suo corpo;
toglie la mano, incontrando le palpebre socchiuse di Kazuha a pochi centimetri
dal suo viso.
“Grazie signor Detective. Prometto che dopo lo shopping
con Ran, sarò tutta tua”.
E lo bacia leggera, senza dargli tempo di replica.
N/a
Buonasera. ^o^
Allora, questo capitolo non era assolutamente previsto. L’ispirazione è arrivata per caso,
mi ha colpita e mi sono messa a scrivere.
Non so se il risultato può piacere, ma la situazione mi
stuzzicava troppo. Dovevo assolutamente scriverla.
Kazuha, forse, è un po’ OOC, ma volevo che, per una volta,
fosse lei a vincere contro Heiji. xD
Ringrazio le persone che hanno recensito lo scorso
capitolo:
Quante volte hai pensato che una cosa del genere sarebbe
potuta accadere, Kazuha?
Troppe, per un’adolescente come te.
Avresti dovuto guardare al futuro con il sorriso stampato
sulle labbra, gli occhi giocosi alla ricerca di un ragazzo, giornate passate a
ridere spensieratamente.
Invece, hai avuto la[s]fortuna di trovarlo presto,
l’amore. Un amore non ricambiato, mai confessato; un amore che avrebbe potuto
spegnersi in qualsiasi istante dei suoi anni.
Hai sempre sostenuto che fare il detective fosse un lavoro
pericoloso per gli adulti, figurarsi per i ragazzini di diciassette anni.
E quello che è successo, fa solo capire quanto tu sia
saggia.
Ma allora perché non hai mai cercato di fargli cambiare
idea, Kazuha?
Perché tu amavi vedere l’espressione felice che, ogni qual
volta risolveva un caso, appariva sul suo bel viso.
Amavi vederlo soddisfatto, felice, appagato.
E, anche se non eri tu a portare tutta quell’allegria, ti
andava bene comunque. In futuro, pensavi. Più avanti avrebbe capito che anche
tu potevi renderlo felice.
Ma non si sa mai cosa ci aspetta il giorno dopo, come hai
visto.
Mentre le lacrime pure e cristalline ti rigano il viso, il
corpo di Heiji è sfuocato. È lì, di fronte a te da quasi un’ora, sotto gli
occhi di tutta la polizia, di Ran, di Kogoro, di
Conan...
Le tue urla sembrano sorde alle orecchie di tutti, nessuno
ti si avvicina; nemmeno tuo padre, sembra troppo sconvolto dal corpo così pallido di Heiji.
Gli stringi una mano [fredda], te la porti al petto, la
baci, l’accarezzi.
È finito tutto
troppo presto.
E mentre i singhiozzi continuano ad uscirti dalle labbra,
sussurri il suo nome centinaia di volte.
Pieghi il tuo corpo sul suo petto, il naso lo sfiora e le
mani sono ad un millimetro dalla ferita incrostata dal sangue.
Finalmente qualcuno, per pietà, forse, si avvicina a te e
ti stringe.
Solo quando senti l’odore di rosa capisci che è Ran; le
bagni la maglietta con le lacrime senza farci caso.
Lei, come nessuno, ti può capire. Solo lei sa cosa
significhi perdere l’amore..
Con ancora il suo nome sulle labbra, sussurri una cosa mai
detta; quella che ti rimarrà come rimpianto per tutta la vita.
“Ti amo”.
Troppo tardi, Kazuha, lui è finito.
* *** *
N/a
È la prima volta che faccio morire qualcuno. Mi chiedo
perché sia stato proprio Heiji la cavia, che tristezza.
Non so come sia venuto, l’angst non è il mio forte. ^^”””
Comunque, per due settimane non ci sarànessun aggiornamento, domenica parto per il
mare. *__*
Bando alle ciance, ringrazio tutti quelli che hanno
recensito! Vi adoro!!
Kazuha passò un leggero strato di matata sulle palpebre,
tingendole di un tenue color argentato.
Appoggiò con cura la trousse che Ran, al suo diciottesimo
compleanno, le aveva regalato. Aveva promesso di usarla solo in situazioni
importanti, proprio come quella per cui si stava preparando.
Prese la matita nera, se la passò con cura sulla linea
superiore dell’occhio, ben attenta a non accecarsi, come spesso le capitava. Non
era una ragazza che si truccava spesso..
Portò un dito alle palpebre, sfumando con accuratezza la
matita nera, che andò a fondersi con il color argentato con cui, poco prima, si
era dipinta gli occhi.
Sorrise soddisfatta, dandosi una pennellata di phard sulle
guance arrossate a causa del calore, sorridendo poi ammiccante una volta
apportato il lucidalabbra.
Il campanello suonò in quell’istante; si fissò un’ultima
volta allo specchio, poi corse fuori dalla stanza, sbattendosi la porta in
ciliegio alle spalle.
Scese le scale con velocità, per poi spalancare la porta,
mostrando subito un sorriso luminoso all’ospite.
Heiji le sorrise di rimando, allentandosi il cravattino ed
osservandola piacevolmente stupito.
“Andiamo?”, domandò Kazuha, prendendolo a braccetto.
Heiji annuì solamente, mentre continuava ad osservarla,
ben consapevole delle occhiate imbarazzate della giovane.
“Sai”, incominciò, “sei molto carina, sta sera”.
Le guance di Kazuha si imporporarono, balbettò qualcosa di
incomprensibile, per poi abbassare il capo imbarazzata.
“E’ solo il trucco”, spiegò arricciandosi una ciocca di
capelli, lasciati sciolti, attorno all’indice.
Heiji stette in silenzio per un momento, poi, silenziosi,
ripresero a camminare.
“Lo so, Kazuha”, proclamò infine il giovane, “ho visto
quanto sei bruttina senza!”
* *** *
N/a
Che grand cazzata!xD
Avevo voglia di qualcosa di leggero, dopo lo scorso
capitolo.<3
Non so dove stanno andando, lo giuro. Forse al ballo della
scuola? O ad una cena...a voi l’immaginazione!
Un grazie alle persone che hanno recensito lo scorso
capitolo.
La mano scura andò ad allentare il nodo
della cravatta, fatto dalla ragazza che in quel momento se ne stava seduta
tranquillamente accanto a lui.
Deglutì, Heiji Hattori, detective di
Osaka diciassettenne, davanti a quegl’occhi neri che lo osservavano freddi e
furibondi.
Eppure, Kazuha aveva detto che suo padre
avrebbe pagato oro per vederli insieme: perché in quel momento si sentiva come
un possibile condannato all’ergastolo?
Non che avrebbe rinunciato, ma si sentiva
peggio che avere davanti un colpevole. Il padre di Kazuha era sempre stato un
tipo iper protettivo, guai a toccargli la sua
principessa; Heiji aveva compiuto quasi delitto, chiedendole di sposarlo...
...che poi mica aveva capito quel
passaggio: non erano mai stati fidanzati in ventiquattro anni di vita,
nonostante i suoi sentimenti li avesse compresi a diciassette, e mai si erano
baciati.
La bocca di Kazuha, sfiorata per la prima
volta solo due settimane prima, era stata come una bomba: forte.
Forse era stato proprio il suo sapore
dolciastro a convincerlo che sarebbe stata un’idea prenderla in sposa.
O forse era semplicemente stato perché
voleva Kazuha accanto a sé, nonostante il suo isterismo, la sue eccentricità,
infantilismo, loquacità.
-Papà, ti ricordi di Heiji, vero?-, la
voce di Kazuha interruppe il corso dei suoi pensieri. Si girò ad osservare il
suo profilo, sorridendo ed afferrandole una mano poggiata tra i loro corpi.
Toyama grugnì in risposta, osservando
Heiji in malo modo.
Sentì la stretta di Kazuha aumentare.
-Bhè-, sbottò l’uomo sbuffando, -meglio
lui che un criminale.-
Senza nemmeno dare il tempo di
rispondere, le figure della madre di Heiji e quelle di Kazuha entrarono nella
stanza, tutte pimpanti.
-Sapevo che avrebbe accettato!-, esclamò
la madre di Kazuha, afferrando la figlia, -a quando le nozze?-
N/a
Una sciocchezzuola frivola e leggere per
concludere questa raccolta. ^_^
Devo ammetterlo, mi sono divertita un
sacco a scrivere queste sei flash fic, ma è venuto il momento di concludere i
lavori che mi porto dietro da tempoH. ù_ù
Questa shot è dedicata a tutte voi, che
mi avete seguito dall’inizio, incoraggiandomi in una sezione in cui sono nuova.
^_^
Grazie speciale a:
Eika, Miss Miyu91, Queen_of_sharingan91,
Melanyholland [io mi inchino di fronte alla tua bravuraH],
evechan, Zoe, DreamingFerret per aver recensito l’ultimo capitolo.
Ringrazio poi: Allimac,
Court, ECA90, evechan, gaTzi_yasHi,
Hilly89, inuyashalove, littlehinata,
pikappa93, Raichou, valy88 e _Dana_ per aver inserito
la Fic nei preferiti.