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di makemesmilee
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** CAPITOLO 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** CAPITOLO 3 ***



Capitolo 1
*** CAPITOLO 1. ***


 
Ciao a tutti, mi presento: Mi chiamo Christine, ho sedici anni e sono Canadese. Sono alta 1.62 e peso 58kg. Sono una di quelle ragazze che ogni cosa che fa è sbagliata, odio il mio corpo, la mia risata, il mio sorriso. Sono insicura, timida, ho paura di essere giudicata per ogni cosa che faccio, ho la costante paura di camminare davanti ad un gruppo di ragazzi. Ho paura di essere sempre giudicata, anche per un capello fuori posto. A me nessuno scrive cose dolci, sono sempre la prima che fa grandi poemi alla mia migliore amica. Nessuno si innamora di me. Ogni giorno mi sento uno schifo, mi sento sola e con la voglia di morire ed inutile. Vorrei andarmene lontano. Sono cosi imperfetta. Ho le labbra morsicate dal nervosismo, le braccia piene di tagli, le cosce che iniziano a toccarsi, ed una grande tristezza dentro. Sapete cosa? Vorrei urlare, spaccare tutto. Buttare fuori gli uragani e le tempeste che ho dentro. Ma invece, resto zitta, zitta mentre mi guardo sgretolare piano piano, senza far rumore. 
Passiamo nove mesi a scuola e nessuno si accorge come stanno molti altri ragazzi della mia età. Ammettiamolo, oggi la maggior parte della società pensa soltanto a sé stessa. A nessuno frega veramente come stai, se stai bene, non gliene frega. Se stai male, si allontanano. Addirittura nella propria famiglila ci si trova male. Io ho due sorelle, ed i miei genitori le considerano "perfette", perché sono ragazze molto solari, e divertenti e piacciono a tutti. Invece io sono considerata la "pecora nera" della famiglia. Non sono mai abbastanza per loro. 

-Christine! Se non scendi vengo io lì! - Mia madre è la "dittatrice" in casa. Se non fai come dice lei, la pagherai. 
-Mi sono lavata, vestita, fatto il letto e sistemato la mia stanza
- Devo andare a scuola, purtroppo. Non sono una ragazza che studia, passo il mio tempo a leggere libri. Comunque sia, scesi di sotto dalla mia famiglia.
-Christine hai fatto tardi anche oggi! Guarda che ore sono! Ti vuoi far bocciare? 
-Per i ritardi non dicono nulla, mamma.
-Corri a scuola

Non ho fatto neanche colazione, non mangio da ieri a pranzo. Meglio cosi, magari perdo qualche caloria. 
Sto correndo verso scuola, mancano due minuti all'entrata. Non ce la farò ad arrivare puntuale, l'autobus neanche sta passando. 
Dopo poco arrivò l'autobus ed io mi sedetti all'unico posto libero, ed era proprio vicino ad un gruppo di ragazzi della mia scuola. Erano tutti molto popolari e di sicuro mi avrebbero giudicata per qualcosa che avevo fuori posto, come sempre. 

-Ehi tu! - Alzai lo sguardo verso quei ragazzi, ed uno di loro mi "chiamò" - non hai caldo a stare con la maglietta a maniche lunghe? Mi sta venendo la rosolia solo a guardarti! - 

Ecco, appunto. Sapevo che mi avrebbero giudicata per qualcosa. Hanno ragione, è aprile e fa un po' caldino ma non posso far vedere i miei tagli ai quattro venti. 
Finalmente arrivammo a scuola. Sull'autobus volevo buttarmi dal finestrino, anzi neanche ci sarei entrata. 
Appena scesi dall'autobus, entrai subito in classe e mi sedetti all'ultimo banco insieme alla mia migliore amica, Charlie. 

-Possibile che arrivi sempre tardi? Chris, devi impegnarti un po' di più se vuoi essere promossa. 
-Sembri mia madre, quindi per favore smettila. 
-In questo ultimo periodo sei cosi scontrosa, ma che hai? 
-Sai la mia situazione, è inutile che me la chiedi ogni santo giorno. 
-Sorridi alla vita! Prima o poi sarai felice anche tu! Ah, a proposito, hai presente che io e Zack stiamo insieme da un po' di tempo, no?
-Si 
-Sabato scorso, eravamo a casa da soli ed abbiamo fatto l'amore. E' stato fantastico!
-Oh, davvero? Sono contenta per te!
-E tu? Quando ti deciderai di parlare a Somers?
-Mai. Si trova in un gruppo di amici che non mi piace, e sta sempre con loro e sai che mi giudicano sempre.
-Devi fregartene del giudizio degli altri, non hai ancora dato il primo bacio e guarda me, ho già fatto l'amore. 
-Hai ragione, stasera esco vado in discoteca e mi bacio il primo che capita e magari ci farò sesso. 
-Non dicevo questo ma, dovresti fare il primo passo. Comunque, hai studiato per oggi?
-No, ieri ho letto un libro davvero fant..
-Certo che sei rincoglionita, devi studiare! Non leggere quella merda!


Il professore entrò in classe ed iniziò la lezione. L'ultima frase di Charlie mi rimbomba in testa. Nenache lei studia e dice a me di studiare. Lei neanche legge, odia leggere. Deve sempre criticare, anche lei. 
L'ora del pranzo arrivò ed io decisi di non mangiare, mi era passata la fame.
Mi sedetti in una panchina del giardino ed iniziai a leggere un libro. 
Amo i libri. Una volta un signore anziano mi disse: "Quanto apri un libro, gli alberi sorridono perché sanno che dopo la morte c'è vita"
In questo momento mi sento morire, che significa che prima o poi ricominci a vivere? Non credo. 

-Ma guardate chi abbiamo qui! La ragazza freddolosa! - Bieber, non la smetterà mai di distruggermi dentro. 
-Perché fai sempre del male alle persone? Non hai un cuore, lasciala stare - In momenti come questi Charlie riesce a fare la migliore amica.
-Eh no mia cara Steigerwalt, ho un cuore ma è di ghiaccio.
-Puoi anche avere un cuore di ghiaccio ma ricorda che il ghiaccio si scioglie. Prima o poi arriverà una persona che ti farà passare la stagione fredda dentro te. Ora scusatemi ma vado in classe
- Non so' da dove ho preso il coraggio di dire quelle parole, ma l'ho dette e sono fiera di me per una volta. 

Suonò l'ultima campanella della giornata ed io mi sbrigai il più possibile per tornare a casa, in modo da non vedere nessuno ma la fortuna non è dalla mia parte. Perché? Perché incontrai Bieber, solo Bieber e nessun altro. 

-Vuoi che ti accompagni a casa?
-No.
-Abitiamo vicini, lo sai? Dovremmo per forza fare la stessa strada. 
-So' che abitiamo vicini, purtroppo ma non dobbiamo per forza fare la stessa strada. Io da un lato della strada e tu dall'altro. 
-Peccato che le nostre case siano sullo stesso lato della strada.



Non aprii più bocca, quel giorno avevo detto anche troppe cose. 


-Sai, le finestre delle nostre stanze si trovano faccia a faccia ed ogni ti vedo. 
-Spii anche le persone? Dio, ma uno non può avere una vita privata?
-Ti voglio dire una cosa, Christine. 
-Sbrigati che sono arrivata - mi fermai davanti alla porta di casa mia
-Un giorno, qualcuno ti stringerà cosi forte, da farti sentire salva dalle macerie che hai nel cuore. Arriverà quella persona che distruggerà quei muri che ti sei creata, per proteggerti dalle persone. Io ti osservo bene, e ho capito come sei e cosa sei. 



In che senso ha capito come sono e cosa sono? Spero non quello che sto pensando io..
D'ora in poi chiuderò quelle cavolo di tende. 
Mi fa ridere, davvero. Mi dice che un giorno qualcuno mi stringerà cosi forte da farmi sentire salva dalle macerie che ho nel cuore. Ma che cavolo ne sa lui di cos'ho nel cuore. Ho tutto un casino, non riesco a capirlo io figurati lui. 

Sono sicura che vi starete chiedendo: Ti piace Chaz Somers? 
No, è una scusa. Charlie mi stava rompendo le scatole chiedendomi chi mi piacesse, ma a me non piace nessuno. Quindi le ho detto una bugia, che spero non la spargi in giro. 
Meglio che studi, altrimenti verrò davvero bocciata quest'anno. 







LEGGIMI, PLEASE! 


Ciao a tutte, è la mmia prima fanfiction e so che non è il massimo ma vi assicuro che se seguirete la storia, accadranno cose interessanti! 
Spero veramente che qualcuna di voi la recensisca, spero anche con tutto il cuore che vi piaccia! 
Un bacio a tutte, bellezze!  




Christine








Charlie. 










Justin. 







Chaz. 








Ryan. 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


E' triste quando la mattina non hai nessun motivo per alzarti.
E' triste non essere veramente importante per qualcuno.
E' triste che per la gente sei una bella persona soltanto quando non ci sei più, quando finalmente sei riuscito ad adartene per sempre.
Ho voglia di piangere ma non mi scende neanche un lacrima, forse dovrei urlare.
Urlare a tutti che non ce la faccio più.
Urlare a chi mi fa soffrire, che ha vinto lui.
Urlare per la troppa voglia di morire.
Urlare e poi sparire.
Eh invece no, mi devo preparare per andare a scuola.

Quando ebbi finito di prepararmi e di sistemare la camera, uscii da casa e mi avviai a scuola.
Sarei andata a scuola a piedi dato che, per la prima volta uscii presto da casa.
Mi fermai davanti al cancello della scuola, ancora chiuso, e mi sedetti sulla panchina lì vicino.
Sfilai il mio libro dallo zaino. Il libro che stavo leggendo in quel periodo era "Orgoglio e Pregiudizio".
Una sera avevo visto il film, ma devo dire che il libro è molto meglio.
Ho sempre amato la figura del signor Darcy, era un uomo orgoglioso ma allo stesso tempo dolce.
Invece la signorina Elizabeth Bennet, somigliava molto a me.
Perché? Perché quando il Signor Darcy le dice: "Appena passabile ma non abbastanza bella da tentarmi" Elizabeth prova subito una certa antipatia nei suoi confronti ma invece di farlo vedere, mostra ironia.

Ovviamente, la mia lettura venne interrotta da Bieber ed i suoi amici che mi tolgono il libro dalle mani.
Dentro sto provando tanto odio nei confronti di Bieber. Solo per lui. I suoi amici mi fanno solo che pena, per avere un briciolo di popolarità nella scuola lo seguono ovunque vada e fanno ciò che dice lui.

 


 

-Mh, vediamo cosa sta leggendo questo mostro - chiuse il libro e lesse il titolo sulla copertina - Orgoglio e Pregiudizio? Roba da sfigati scommetto.


Abbassai lo sguardo. Una parte di me dice che mi devo far rispettare, ma l'altra dice che se dico anche solo una parola non ne esco.
Ma io non ce la faccio più.


 

-Perché non mi lasci in pace? Fatti una vita!
-Ho una vita e ti dico anche di più: ho anche degli scopi ed uno di questo è distruggerti.
-Non sei di certo tu a distruggermi, c'è qualcuno di molto più forte di te.


 

Appena ne ebbi l'opportunità, presi il mio libro e mi alzai dalla panchina e mi avviai verso il giardino della scuola.
Ormai erano quasi le otto.

 

-E chi sarebbe? - Chiese con un sorrisetto ironico.
-Me stessa e ora lasciami in pace.


 

Corsi verso l'interno della scuola, chi se ne frega se la campanella non era ancora suonata, dovevo scappare da loro.
Entrai in bagno e mi chiusi a chiave.
Mi sedetti per terra e cominciai a piangere.
Non ce la facevo davvero più.
Non ce la facevo più a sentirmi nel posto sbagliato sia a scuola che a casa.
Non dovevo prorpio nascere, sono uno sbaglio.
Un errore. Un mostro.

 


 

-Christine! Sei qui?
-Charlie, lasciami sola per favore..
-Non me ne vado finché non esci.


 

Uscii e la vidi davanti alla porta con le mani sui fianchi.
Lei si che era bella, ma che dico. Era perfetta.
I suoi capelli biondi, i suoi occhi azzurri, era anche alta 1.80, ed era magra.
Perfetta. Quante volte ho voluto essere come lei.

 


 

-Guarda come ti sei ridotta! Piangi in continuazione, non ce la faccio più. Non sei la mia migliore amica di una volta! Ti ricordi alle medie? Te ne fregavi deglli insulti, se una persona ti trattava male tu gli davi un bel calcio o allo stomaco o alle palle. E ora? Chi sei tu? Sei un'altra. Stai diventando un mostro e non voglio più avere a che fare con una persona cosi..cosi..
-Mostruosa? Brutta? Grassa? Antipatica? Cosi come sono ora? Beh, neanche io vorrei essere mia amica. Non vorrei neanche essere me!


 

Corsi via, con le lacrime agli occhi ma venni fermata da qualcuno.
Alzai lo sguardo: Chaz Somers.

 


 

-Che vuoi? Lasciami stare.
-Non è carino trattare così la persona che ti piace, non credi? Ti farai perdonare stasera che uscirai con me. Ti vengo a prendere alle sette.
-Chi ti ha detto che mi piaci, scusa?
-La tua cosidetta "migliore amica". Ci vediamo stasera, Grant.


 


 

Charlie con me ha proprio chiuso.
Mia madre poi, col cavolo che mi farà uscire stasera.
Chaz farà un giro a vuoto.

Le lezioni finirono in fretta, e corsi subito a casa. Non volevo rifare la strada con quel coso (Bieber).
Ero convinta che ormai avrei fatto la strada da sola, ma parlai troppo presto.


 

-Che fai scappi perché non vuoi fare la strada con me?
-Lasciami stare.
-E se non volessi?
-Fa come vuoi.
-Che fai stasera?
-Esco.
-Ehiehiehi, ferma. Tu che esci? hahahahah e chi sarebbe lo sfortuanto? Sentiamo
-Mi ha obbligata ad uscire, precisiamo. Ed è uno dei tuoi migliori amici: Chaz.
-Chaz? Ma è matto?
-L'ho pensato anche io. Sono arrivata, ciao.
-Non capisco perché quando sono solo, mi parli. Quando sono con i miei amici, no.
-Perché con i tuoi amici devi dar spettacolo, quando sei solo sembri quasi normale.
-Ma che cazzo dici? hahah
-Va be, ciao eh.


 


 

Pranzai, finalemente mangiai qualcosa dopo non so quanto tempo. A malapena camminavo..

 


-Mamma, senti un mio compagno di scuola mi ha chiesto di uscire stasera alle sette ma se tu non sei d'accordo posso anche disdire.
-Sono contenta che finalemente tu esca! Va benissimo Chris!


 

Sembrava..felice? Erano anni che non mi chiamava "Chris".
Mi alzai da tavola ed andai a fare i compiti, poi verso le cinque e mezza mi andai lavare, mi dovevo anche lavare i capelli.
Quando mi asciugai, asciugai anche i capelli.
Odiavo anche i miei capelli: erano lunghi e castani, con dei boccoli alle punte.
Mi sarebbe tanto piaciuto avere i capelli rossi.
Amavo il rosso, avevo anche le coperte e le lenzuola rosse.
Mi vestii con i jeans lunghi ed una felpa. Scarpe? Assolutamente Converse.
Erano le sette precise quando sentii un clacson.
Uscii e vidi Chaz in un Range Rover nera. Amavo le Range Rover ma non riuscivo a salirci.


 

-Possibile che tu non riesca a salire su una macchina?
-Scusa
-Non chiedermi scusa, non è colpa tua se sei bassa


 

Gli sorrisi. Era..un sorriso sincero. Era spontaneo.

 

-Questa macchina non deve avere neanche un graffio, è di Justin.
-Justin?
-Si, Bieber. Non sapevi si chiamasse Justin? -
mi guardò divertito.
-No
-hahahah se lo viene a sapere penso che si incazzerebbe!
-Eh va be.
-Quindi io ti piaccio?
-Scusa ma no. Ho detto una bugia a Charlie, perché mi chiedeva in continuazione chi mi piacesse, ma a me non piace nessuno! E' cosi strana come cosa?
-Beh, no..Possiamo essere amici però!
-Ti stai dimenticando che uno dei tuoi migliori amici è Bieber e lui ogni giorno mi dà fastidio.
-Tranquilla, a me stai simpatica. Però sei troppo buona con lui, devi far uscire il lato bastardo che è in te. Perché io so che c'è. E lo farai uscire stasera, ne sono sicuro.
-Stasera?
-Si, stiamo andando a cena e poi andiamo a casa di Justin –
Sorrise, ma io non ci trovavo nulla da sorridere.

 


 

Impallidii. Cosa? A casa di Bieber? Giuro che mi sarei tolta la cinta, avrei aperto lo sportello e mi sarei buttata giù da quella macchina enorme.


 


 


 


 


 

SPAZIO AUTRICE


 

Ciao bellezzeee!
I primi capitoli non sono un granché ma in seguito i capitoli avranno scene inaspettate!
Spero che vi piaccia e che possiate recensire.
Vi lascio, alla prossima! <3

 

P.S. Scusate il ritardo!

 

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Capitolo 3
*** CAPITOLO 3 ***


Sapevo sarebbe stata una lunga serata. Volevo tornare subito a casa, mettermi il pigiama e stare al calduccio nel mio letto.
E invece mi ritrovo in macchina con Chaz Somers diretti a casa di Bieber.
Mi ha portata in un ristorante abbastanza carino, ma avrei preferito rimanere a casa.


 

-Chaz
-Dimmi
-Grazie per avermi offerto la cena
-Figurati, però perché hai mangiato così poco?
-Se per poco intendi un hamburger alto quanto un grattacielo di cento piani ed un piatto pieno di patatine, cosa intendi allora per tanto?
-Hai mangiato l'hamburger e le patatine perché ti ho obbligata
-Non avevo molta fame. Tra quanto arriviamo?
-Siamo quasi arrivati



Dopo cinque minuti arrivammo a casa di Bieber. Scendemmo dalla macchina e dopo averla chiusa, suonammo alla porta di Bieber che ci venì ad aprire in pochi secondi.


 

-Finalmente, ce ne hai messo di tempo! La mia macchina?
-L'ho parcheggiata al suo posto, ora ci fai entrare?
-Entrate.


Entrammo in casa di Bieber e devo dire che era molto carina ed accogliente. C'erano anche Ryan e Amber, la più popolare della scuola.

-Ciao ragazzi! - Chaz li salutò con entusiasmo, mentre io li salutai con un cenno della testa.
-Com'è andata la serata, Chaz?
-Benissimo! Ho mangiato un sacco ed ho obbligato anche lei a mangiare, altrimenti non avrebbe preso nulla
-Brò ma se tu la obblighi a mangiare come fa a dimagrire? -
Bieber, il solito simpatico. Così simpatico che presi la mia roba e me ne tornai a casa mia. Chaz cercò di fermarmi urlandomi dietro, ma non ci riuscì.

 

Sono davvero stanca di tutto e stanca di tutti. Salvo sempre tutti ma mai me stessa.
Entrai in casa e salii le scale correndo. Mi misi il pigiama ed andai in bagno. Mi struccai, mi lavai i denti e presi l'unica via d'uscita, la lametta. La premetti sulla mia pelle, e la feci scorrere lungo il polso. Vedere il sangue che colava lungo il mio polso mi faceva stare meglio. Feci un ultimo taglio e premetti un pezzo di ovatta sui tagli appena fatti.
Appena finito mi andai a sdraiare nel letto e cominciai a piangere come ormai facevo tutte le sere prima di dormire.

La mattina dopo mi alzai di malavoglia, non volevo andare a scuola e vedere Bieber. Non sarei riuscita a sopportarlo.
Mi lavai ed appena asciugata e messo l'intimo, andai in camera per decidere cosa mettere. Mi fermai davanti allo specchio, e vidi le mie braccia scoperte ma piene di tagli. Scoppiai a piangere alla vista del mio corpo imperfetto e grasso, ed alla vista delle mie braccia piene di tagli, segni di sofferenza e tristezza a cui nessuno faceva caso.
Mi vestii con jeans e felpa e quando ebbi sistemato la mia camera, feci lo zaino ed uscii di casa senza fare colazione.
Appena uscii ebbi la sfortuna di incontrare Bieber.


-Ehi Grant! - Aumentai il passo, ma lui mi raggiunse e mi affiancò – Si risponde quando qualcuno ti chiama – Rimasi in silenzio ed a testa bassa – Ma hai dormito stanotte? Hai delle occhiaie da paura!


Volevo tornare indietro, volevo tornare a casa e piangere.
Continuava a fissarmi e io lo odiavo ancora di più.
Quando eravamo quasi a scuola, mi fermai. Alzai la testa e guardai il cielo, stava per piovere. Abbassai lo sguardo e vidi che anche Bieber si era fermato e mi fissava confuso.
Una macchina passò vicino a noi e si fermò a pochi passi da noi. Vidi abbassare il finestrino e sentir urlare “grassona”.
Non ce la feci più, cominciai a piangere e corsi verso una meta da me sconosciuta. Sentii Bieber chiamarmi da dietro ma non gli diedi ascolto.
Corsi per una decina di minuti finché non mi ritrovai in un posto isolato, trovai uno scalino e mi ci sedetti sopra e cominciai a singhiozzare.
Troppe volte sono caduta ed ho avuto la forza di rialzarmi, ma ora non ce la faccio più. Non ho più la forza di rialzarmi, sono debole e voglio mollare tutto.


-Certo che corri veloce eh – mi ha seguita?
-Va via, voglio stare sola.
-Perché piangi?
-Perché non ce la faccio più! Sono stanca, voglio mollare tutto. Sono sola, non ho nessuno che mi ama, tutti mi disprezzano e io mi disprezzo più di tutti. Faccio schifo, sono grassa e voglio non essere mai nata!
-Secondo me la vita è bella, ma devi solo saperla vivere.
-Non vivo più da quando ti ho conosciuto.
-Cosa vuoi dire?
-Che voglio morire perché tu mi hai fatto perdere la voglia di vivere.


Alzai lo sguardo verso di lui, verso i suoi occhi e vidi che si stava arrabbiando.


-Ma cosa stai dicendo, eh? Perché secondo non capisci che è bello vivere? Tu te ne devi fregare di quello che ti dice la gente e di quello che ti dico!
-Quello che dite voi è tutto vero!
-Non è così! Noi scherziamo! O almeno io scherzo.. -
silenzio. Nessuno dei due parlò – Perché porti sempre le felpe?
-Perché ho freddo.
-E questo freddo lo senti anche a maggio e a giugno? -
sussurrai un lieve si – Christine, dimmi la verità..
-Io..io vorrei essere vorrei essere quella ragazza che piace a tutti, quella bella, magra, quella col sorriso perfetto, che va bene a scuola, con delle amiche con cui uscire ogni pomeriggio, quella che non ha paura di mettersi in costume, o di mostrare le braccia, quella che non ha paura di niente, quella che piace, capisci? Quelle nei film, vorrei svegliarmi cosi alla mattina, vorrei svegliarmi con la consapevolezza di essere bellissima, di essere perfetta -
-Perché pensi di non essere bellissima?
-Perché non lo sono, Justin..
-Perché dalla mia finestra ti vedo sempre piangere?
-Perché sto crollando a pezzi e nessuno se ne accorge.


 


 

SPAZIO AUTRICE

Perdonatemi per il ritardo spaventoso, ho avuto varie cose da fare e non ho avuto la possibilità di scrivere il capitolo. Infatti vi chiedo scusa se fa schifo, se ci sono errori grammaticali ecc...
Spero di pubblicare presto il prossimo capitolo.
Spero che questo vi piaccia e che lo recensirete.
Grazie per le recensioni, vi amo. 

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