The Mikaelson

di starmoon
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** New threats ***
Capitolo 2: *** The abduction ***
Capitolo 3: *** Plan ***
Capitolo 4: *** Evidance ***



Capitolo 1
*** New threats ***


1x01 New threats

L'asfalto scuro si confondeva con il buio della notte. La strada era illuminata solo con quel poco di luce che la luna emanava. 

Una Cadillac rossa scarlatta sfreccia sull'asfalto. Alla guida una ragazza, suoi occhi sono azzurri, come il mare in tempesta, guardano entusiasti la strada di fronte a loro. I capelli biondi le volano indietro per via del vento. Toglie la mano dal volante per aumentare il volume della musica, sorrise alla vista del cartellone della prossima città, stava lasciando finalmente New Orleas. Di sfuggita guardò lo specchietto retrovisore: due figure poco distinte si muovevano nel buio, la ragazza accelerò, ma le figure erano ancora più vicine: due moto. 
Una delle due moto arrivò alla sua destra, la ragazza si voltò per guardarlo e poi spostò lo sguardo in avanti, l'altra moto era ferma davanti a lei, frenò di colpo bruscamente e non lo investì per pochi centimetri. La ragazza tolse le mani dal volante in modo violento. Dalla moto scese un ragazzo, si tolse il casco oscurato, il viso di Kol era incorniciato da un sorriso divertito. 
- Tana per Alys 

Alys spalanca l'enorme porta di legno rifinito, le due ante si aprono permettendo alla bionda furiosa di entrare, il suo sguardo vaga per l'enorme stanza ricoperta da vari oggetti antichi, tra tutte le cose Alys punta lo sguardo su alcuni quadri appena dipinti. 
- PAPA'
La porta si chiude all'improvviso facendo trasalire la ragazza, un brivido gelido le percorre la schiena, di fronte a lei la figura di Klaus, il vampiro la guardava feroce, infuriato. 
- credevo di essere stato chiaro
Alys fece un passo indietro e prese respiro, doveva trovare le parole giuste. 

http://www.youtube.com/watch?v=518WB1IcjPI

- volevo solo prendere un po' d'aria
- per prendere aria guidi fuori dalla città?
- non ti capisco, non abbiamo nemici, ho finito la scuola, ho bisogno di trovare la mia strada 
Klaus si toccò distrattamente la mascella e fece un respiro profondo. La guardò dritta negli occhi, quegli occhi così simili ai suoi. 
- cosa ti manca qui? puoi avere tutto…- il tono di Klaus non era dolce, anzi sembrava quasi volesse rimarcare quanto lui abbia fatto per lei finora. Gli occhi di Alys divennero lucidi, sapeva benissimo quanto lui tenesse a lei. 
- tu e la mamma restate immutabili…gli zii i tuoi vampiri..papà l'unica che invecchia sono io e mi sento soffocare e come se qui il tempo fosse morto
Klaus ascoltò attentamente ogni parola uscita dalla bocca della figlia. 
- anni fa mi avevi promesso che mi avresti lasciato conoscere il mondo dov'è finita quella promessa?- Alys lo guardò con aria delusa, per Klaus era come se una lama gli stesse trapassando il cuore, e ne aveva sentite di lame su di se, ma quelle parole avevano l'effetto ampliato. 

http://www.youtube.com/watch?v=ucYindNZt-U

Le strade di New Oreleas di giorno sono piene di turisti, la gente ammira affascinata ogni centimetro di una città così ricca di storia, una musica jazz è sempre presente, come se facesse parte della città stessa. Tra la gente una figura cammina lentamente, come ad assaporare ogni momento, i suoi occhi scuri viaggiando per le strade come alla ricerca di qualcosa, i capelli scuri sono lasciati sciolti, un viso dolce, ma uno sguardo duro. Lentamente avanza verso un bar, entra senza pensarci due volte e si siede al bancone, in lontananza Marcel chiacchiera con la barista, una donna sulla quarantina, una bella donna. Marcel si gira riconoscendo un vampiro antico. 
- la conosci?- Camille chiede a Marcel 
- no ma è molto più grande di me 
Tra i tavoli Elijah è seduto insieme ad lupo ed una strega, era sempre toccato a lui il ruolo di pacificatore, suo fratello preferiva gestire gli affari in maniera più violenta. Sposta lo sguardo verso il bancone, si blocca di colpo, non ha bisogno di guardare in faccia la ragazza per capire chi sia. 
- scusatemi, ma urgenti problemi di famiglia richiedono la mia attenzione 
Davida guardò il vampiro un po' seccata, ma sa che di lui ci si può fidare. Il lupo accanto a lei invece sembra più rilassato, visto la piega che il discorso aveva preso. 
Elijah si alzò e andò verso il bancone, ma non c'era più nessuno, uscii velocemente dal bar. Tra la gente notò la sua figura passeggiare tranquilla, come se nulla fosse, appena lui le fu arrivato vicino lei si fermò. 
- Elijah… 
La ragazza si voltò facendo vedere finalmente il volto al vampiro. 
- cosa diamine ci fai tu qui? 
- è un piacere anche per me vederti 
- se Klaus sa che sei qui…lui sa che sei morta 
La vampira distolse il naso, non le piaceva sentire quel nome, non le era più possibile. 
- non mi vedrà sono solo di passaggio anzi non so nemmeno io cosa ci faccio qui 
- cosa intendi Esperanza
La ragazza fece un sorriso divertito. 
- Esperanza è morta 

Alys era seduta su una delle tante panchine della città, guardava fissa uno dei tanti musicisti, ma con la testa era altrove. Si alzò di colpo, ma aveva la testa talmente per aria che si scontrò con qualcuno.
- mi dispiace…io 
- tranquilla anch'io era distratta- Esperanza la guardò sorridendo, un sorriso genuino e poi si allontanò. 
Alys rimase a fissarla, per lei era naturale percepire un vampiro è quella ragazza lo era di sicuro. 

Alys entra nel bar di Cami, per lei ormai quel posto è una seconda casa, è accogliente e familiare, non ci mette molto a trovare suo zio, si avvicina, è solo, sembra stranito, confuso. 
- Zio 
Elijah lo guardò e si ricompose. 
- Alys aspetti Cristine?- la ragazza annuii.
- papà non cambierà mai idea vero?- la ragazza prese posto accanto a lui, era battuta, distrutta. 
- lui ti vuole bene
- lo so, ma io voglio uscire, voglio conoscere 
- lui lo vede più come un abbandono 
Alys distorce il naso con dissenso, non aveva mai pensato di abbandonare suo padre, la sola idea la terrorizzava non era questo che voleva. 
- non lo lascerò mai 
Le parole della ragazza erano piene di determinazione. 
- mi fa piacere che la pensi così, ma devi vederla dal suo punto di vista a differenza nostra tu sei…
- debole? 
- stavo per dire indifesa 
- dove sta la differenza? 
Elijah sorrise divertito, Cristine entrò nel bar, il vampiro si alzò lasciando posta alla giovane ragazza. 
- Ehy 
Alys spostò la testa di lato con fare di rimprovero. 
- dove sei sparita?
- mio padre mi ha costretta a uno dei suoi soliti viaggi di lavoro 
Alys si rilassò.
- tutto bene? 
Alys non poteva parlarle, non poteva dirle niente, Davina era sempre stata chiara, Cristine ne doveva restare fuori, per l'amica Alys era figlia di una coppia felicemente sposata, ogni volta che ci pensava Alys non poteva che farsi scappare una risata, suo padre e sua madre a malapena erano riusciti a diventare amici figuriamoci sposarsi. La bionda si incupii in volto, ora che ci rifletteva non aveva nessuno con cui parlare veramente, con cui sfogarsi sinceramente, senza bugie, senza dover mentire guardando negli occhi chiari dell'amica. 
- ordinate qualcosa?- una voce forte interrompe i pensieri di Alys, alzò gli occhi per vedere di chi si tratta, è Sean il figlio della proprietaria. Gli occhi chiari del ragazzo scrutano divertiti entrambe, ma mentre Cristine volta lo sguardo non curante Alys ne è infastidita. 
- due frullati alla fragola- dice secca, quasi per cortesia, in realtà non ha nemmeno sete. Il ragazzo tira fuori dal taschino una penna e scrive su un blocco, poi si allontana. 
- voi due farete sempre così?- Cristine chiede ad Alys. 
- di che stai parlando? 
- andiamo fingete di non conoscervi, ma morite dalla voglia baciarvi
Alys guarda stupita l'amica, non era da lei un'affermazione simile.
- sicura di essere andata con tuo padre e non in qualche rito…
- Aly dico solo ciò che vedo
- certo come no, non ti conviene entrare in questo argomento
- di cosa parli adesso tu? 
- dico solo una lettera…K 
Cristine alzò un sopracciglio falsamente confusa, Alys scoppio a ridere e poi tolse la borsa dal tavolo per far spazio ai frullati che Sean le aveva portato. 

I boschi sono sempre un luogo tranquillo, Klaus cerca di fare meno rumore possibile, ma sa già che la ragazza la notato, su una sedia in legno Hayley sta leggendo qualcosa. Klaus si avvicina a lei. 
- come mai non sono sorpresa di vederti qui? 
Klaus ridacchia, nonostante gli anni non è cambiata, nemmeno nell'aspetto. 
- ha tentato di scappare un'altra volta
Hayley chiude il libro con forza, non che fosse molto interessata. 
- dovresti lasciarla respirare
Klaus si irrigidì capendo che lei sapeva già della fuga. 
- lei hai dato il via libera? 
- amo nostra figlia quanto la ami tu, ma ad un certo punto dobbiamo lasciarla andare 
Klaus rise divertito. 
- lasciarla andare, tu non hai idea di quello che le farebbero se lei andasse fuori da questa città 
- di che stai parlando? 
La ragazza si avvicinò al vampiro confusa, mentre Klaus soddisfatto di essere riuscito ad ottenere l'attenzione che voleva ride piacevolmente. 
- ah il tuo maritino non te la detto? giusto Elijah non vuole farti preoccupare, ma qualcosa trama nuovamente contro di noi e non permetterò che di mezzo ci vada mia figlia
Klaus sparii tra gli alberi, lasciando sola la ragazza ancora più confusa di prima e con i sensi di colpa per aver lasciato in mano al pericolo la vita di sua figlia. Si sentiva una stupita, doveva immaginarlo che qualcosa non andava, non poteva trattarsi solo della mania di Klaus di avere tutto sotto controllo, con Alys non si era mai comportato in maniera crudele, non le aveva mai fatto del male, anzi per lui sarebbe stata la fine se non avesse avuto sua figlia. 



Elijah era all'interno della sua macchina, aveva seguito ogni spostamento di Esperanza nella speranza di avere più informazioni possibili, l'aveva vista sparire dietro l'angolo di un Motel. 
- da quando mi segui?- La ragazza bussò al finestrino divertita, Elijah senza scomporsi abbassò il finestrino invitandola ad entrare in macchia. La ragazza camminò fino all'altro lato e si sedette accanto a lui. 
- bella questa macchina vedo che vi mantenete bene
- tu invece ti accontenti di un motel
La ragazza lo guarda seriamente, uno sguardo duro, quasi di rimprovero. 
- non devo dare nell'occhio 
- per questo spii Alys? 
La mora corrucciò la fronte non capendo. 
- hai seguito Alys
- chi è questa Alys? 
Elijah si rese conto che la vampira non aveva mentito, non sapeva nulla, non era li per vendicarsi e non era l'artefice di quelle morti. 
- nessuno
Esperanza fece un sospiro e poi lo guardò dritto negli occhi. 
- Elijah chi è Alys? 
- perché dovrei fidarmi di te…sei tornata nonostante io ti avessi detto di sparire 
La vampira sentii una morsa al cuore, anche se non batteva. 
- ho fatto tutto quello che mi hai chiesto, sono sparita, lui non sa che sono viva da quella notte, nonostante il suo sangue è quello che mi ha reso ciò che sono non ci ha mai pensato che potessi essere un vampiro, mi ha abbandonata…pensi che se volessi ucciderlo sarei così stupita da venire adesso? 
Elijah la guardò negli occhi, come quando faceva secoli prima, erano sinceri, avevano mantenuto quella umanità che la caratterizzava, erano sempre stati profondi e impenetrabili. 
- è sua figlia
Esperanza lo guardò scioccata, confusa e disorientata.
- è un ibrido e la natura ha permesso questo
- ma io non lo mai vista 
- ti ci sei scontrata
Esperanza ripensò alla mattina, alla strana sensazione che aveva avuto incrociando lo sguardo con quella ragazza. 
- oh mio Dio 
- ci sei arrivata
- non per questo
Fu sta volta Elijah ad essere confuso e spaventato allo stesso tempo. 
- so perché sono qui 
Esperanza aprii lo sportello velocemente, quasi impaziente. 
- dove stai andando…- ma la ragazza richiuse lo sportello uscendo, Elijah uscii velocemente e la richiamò. 
- Esperanza? 
La ragazza si voltò di colpo e lo guardò intensamente. 
- chiamami Hope 
Aveva pronunciato quel nome con molta rassegnazione, come se il significato per lei fosse tutt'altro che la speranza. Poi sparii nel nulla. Elijah si ritrovò a stringere il pugno sulle chiavi della macchina che teneva in mano. Quella conversazione lo aveva preoccupato, la conosceva abbastanza bene per capire se mentisse o meno, e quello non era il caso. 

La luce filtrava in modo tenue dalla piccola finestra vicino ad Alys, guardò la finestra il sole stava calando, tra poco suo padre l'avrebbe cercata ancora. Alys cercava di ascoltare il racconto dell'amica, ma qualcosa non quadrava, si sentiva nervosa, come se qualcosa non andasse. Batteva continuamente il piede a terra. Cristine la guardò confusa. 
- ma mi stai ascoltando? 
- certo parlavi dei castori…
- si certo come no? Alys tutto bene? 
La ragazza accennò ad un sorriso. 
- benissimo 
Alys guardò nuovamente dalla finestra, sta volta il sole era quasi sparito. Prese in mano la sua borsa. 
- forse è meglio se torniamo a casa 
Cristine non capiva lo strano comportamento dell'amica, ma la seguii comunque. Uscirono dal retro, ormai era come una casa quel luogo. Il vicolo ceco permetteva ad Alys di nascondersi dai suoi baby-sitter giornalieri, ma qualcosa non andava, in giro non li aveva visti dalla mattina. 
Alys si fermò di colpo prima di girare l'angolo, adesso poteva percepirlo, proprio come i vampiri ne avvertiva la presenza, non si era mai spiegata perché alcuni particolari potesse averli pure lei, nonostante non fosse come suo padre o sua madre. Cristine fece due passi indietro, stava per urlare, ma Alys si voltò verso di lei facendole segno di stare zitta. Aveva un vampiro di fronte a se e stava cercando lei, non voleva che l'amica ci rimettesse. 
- cosa vuoi? 
L'uomo era sulla trentina, un po' trasandato, non aveva un bell'aspetto, non beveva da giorni probabilmente, ma Alys non ci badò poi molto, la cosa che la incuriosiva invece era lo strano simbolo che aveva sulla fronte. Fece un passò indietro e si mise d'avanti a Cristi. 
- tu sei il male 
Un attimo dopo il vampiro era sparito, un secondo dopo Alys se lo ritrova di dietro, le zanne pronte a morderle il collo, ma poi sente un rumore, come un collo spezzato. Si volta spaventata di quello che potrebbe trovare. Kol guarda a terra infuriato, non è da lui avere quel volto così serio. Alys sposta lo sguardo verso Cristine che è terrorizzata, la ragazza spostò gli occhi azzurri prima su Kol poi sul vampiro, non capendo come possa essere successo, mentre Alys fa segno a Kol di procedere. Il vampiro si avvicina alla ragazza, i suoi occhi scuri guardano fissi quelli di ghiaccio della ragazza.
- non è successo niente, siete uscire dal bar Alys mi ha chiamato e io vi riporterò a casa
La bionda aveva sempre amato il controllo della mente, i vantaggi che comportava, ma c'erano quei momenti, quelli come questi che quell'amore si trasformava in puro odio, manipolare la mente di Cristine era troppo per lei, anche se troppe volte ultimamente le cose le stavano sfuggendo di mano. Klaus l'aveva avvertita di starle lontano, ma il bene che le voleva era troppo. Kol si avvicina alla nipote. 
- andiamo?

Alys richiuse la porta alle sue spalle, la casa era buia, ma sapeva che suo padre era li ad aspettarla. La luce del corridoio si accese improvvisamente. 
- è tardi
La sua voce non è autoritaria ne la sta rimproverando, sembra quasi sollevato. 
- non sono nemmeno le dieci 
- non se sei attaccata da vampiri 
- papà io..
- mi dispiace fare questo ma…- Klaus si avvicinò velocemente alla figlia e la guardò negli occhi. 
- non uscirai più da questa casa fin quando non lo deciderò io 
- stai usando il controllo della mente con me?
Alys era furiosa. 
- no ti ho solo dato un ordine 
Alys guardò Klaus allontanarsi, era più rilassata, in fondo sapeva che suo padre lo faceva per il suo bene, ma a volte i suoi metodi erano un po' troppo bruschi. 

Klaus apre la porta del suo ufficio, ma non appena mette piede nella stanza, dietro di lui Diego lo segue. 
- cosa vuoi? 
- devi vedere una cosa

Nel giardino immenso della casa, proprio al centro un cadavere di una strega, intorno al corpo uno strano simbolo mai visto. 
- Celeste?- chiese Diego 
- no non ho mai visto questi simboli
 
 







Angolo autrice: Ehy ciaoo, eccoci alla fine del primo capitolo, questa storia è stata scritta da me e una mia amica, infatti a volte potete notare il cambio di scrittura. Abbiamo impostato la storia più o meno come una serie. Spero di riuscire a creare qualcosa di carino :D
Mi piacerebbe sapere cose ne pensiate. Al prossimo capitolo.  ;)

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Capitolo 2
*** The abduction ***


1x02
The abduction


Elijah entra silenziosamente nella grande camera da letto di Kol, lui esce dal suo bagno con addosso solo un asciugamano
- Non si bussa… hai diminuito le tue dosi di buone maniere?
Elijah si dirige verso la porta e bussa con la sua solita eleganza
- Così va meglio??
Kol lo guardò per un secondo e poi distorse lo sguardo, chiedendo al fratello cosa volesse.
- Gli attacchi sono sempre più frequenti, dobbiamo fare qualcosa al riguardo.
- E non potresti aspettare che mi metta qualcosa di decente addosso?!
- Non c’è tempo per fare i nostri comodi

- Problemi in paradiso?
Hayley si trova davanti la porta dell’ufficio di Klaus, la ragazza avanza
- Avevi ragione non dovevo lasciarla andare
Klaus sorrise soddisfatto
- Quindi adesso vivi qui?
- Fin quando mia figlia è in pericolo… si - Hayley marcò l’ultima parola, Klaus la fissò
- bene …

Hayley si dirige verso la sua stanza, mentre sale le scale incontra Elijah, continua a camminare ignorandolo, lui si gira chiamandola, ma lei fa finta di non sentire, improvvisamente se lo ritrova davanti
- non ora Elijah,
- prima o poi dovremmo parlare
- allora parliamo!- Esclamò lei furiosa 
Elijah socchiuse gli occhi, come a pensare a ciò che dovesse dire, li riaprì e incrociò quegli occhi verdi indagatori di lei.
- Se te l’avessi detto ti saresti preoccupata, e credo che tu abbia già abbastanza problemi con i lupi
- Mia figlia viene sempre prima di tutto
- Lo stesso vale per me, darei la mia vita per lei.
Hayley sorrise, sapeva che stesse dicendo la verità.

Alys scendendo le scale sente delle voci provenire dal salotto e si incammina seguendo il suono delle voci.
- Devi tenerla d’occhio costantemente, non devi perderla di vista neanche per un secondo, se le succedesse qualcosa la tua testa la userò come decorazione
- Se lei lo scopre si infuria
- Alys non verrà mai a saperlo
- Cosa non dovrei sapere? Gridò Alys spalancando le porte della stanza… Kol roteò gli occhi
- Adesso origli pure?
- Stavo solo passando di qua… ma il problema non è questo… cosa non dovrei sapere?
- Ci sono troppi attacchi tu sei costantemente in pericolo, hai bisogno di lui…
- Io non ho bisogno di nessuno, so badare a me stessa- rispose Alys non dando neanche il tempo a Kol di rispondere.

Hope sbatteva impaziente il piede destro mentre fissava impetuosa la figura della ragazzina dei lunghi capelli rossi.
- allora mi spieghi cosa vuoi da me? 
La rossa fa un passo verso di lei. 
- me lo avevano detto che lo amavi ancora
Hope corrugò la fronte socchiudendo le labbra carnose, le braccia che prima erano incrociate adesso le scivolavano lungo i fianchi. 
- ma di che diavolo parli?
- tu conosci Nicklaus Mikaelson 
- e questo cosa centra con me? 
- uccidilo e sarai libera 
- sono già libera- Hope mostrò i canini affilati e gli occhi le si tinsero di un nero profondo
- è inutile…comunque non ti ucciderò mi servi
- se mi hai chiamato qui c'è un motivo…- Hope ritirò i canini
- un vampiro, una strega e un lupo…tutto ciò che ci serve 
La rossa fece un sorriso divertito e alzò la mano. Hope sentii un dolore allucinante alla testa, si portò le mani ad essa istintivamente. 
- dovrebbe rallentarti…fermami se ci riesci 
La ragazza si allontanò, Hope fece per raggiungerla, ma si bloccò piegata dal dolore. 

Alys e Cristine passeggiano nelle diverse strade della città come era loro solito fare, il loro discorso era quasi sempre lo stesso “ I ragazzi”.
- Dai perché non vuoi ammettere che ti piace qualcuno?
- Perché non è vero, non mi piace nessuno
- Ti conosco troppo bene e so che non è vero
- Ok ok … va bene hai vinto, mi piace uno ma non lo conosci 
- Oh ma dai! Sai benissimo che conosciamo tutti qui
- Appunto lui non è di qui- rispose Cristine quasi infastidita dall’insistenza dell’amica.
- Ok va bene non vuoi dirmelo… Alys rinunciò all’idea di far parlare l’amica.

Hayley si dirige verso casa Gilbert, si leggeva nel suo volto la paura che potesse capitare qualcosa ad Alys.
Suona il campanello ma passarono un paio di minuti prima che qualcuno aprisse la porta. Una figura composta aprì, gli occhi chiari della strega assunsero un tono sorpreso, corrucciò la fronte.
- Cosa ti porta qui?
- Ho bisogno del tuo aiuto, mi fai entrare?
Davina face un cenno con la mano, mentre Hayley avanzava verso l’ingresso della casa.
Le due donne si diriggono verso il salotto, mentre Davina prepara un drink, Hayley racconta tutto quello che sta succedendo.
- Sai che non posso farlo?
- Devi, solo tu puoi aiutarmi 
- Non uso la magia da anni e non ho intenzione di ricominciare.
- Alys è solo una ragazza ha bisogno di protezione
- Beh penso sia abbastanza protetta da tutta la tua famiglia.
- Ok, ma sappi che se le dovesse succedere qualcosa sarai quella sulla quale sfogherò la mia rabbia… ah per non parlare della furia di Klaus, e sai com’è lui quando si arrabbia
- Non mi lascio intimorire dalle tue minacce.
Hayley prese le sue cose e lasciò la casa furiosa.

Alys e Cristine escono dal bar dopo aver finito il loro drink. Stavano facendo un ultimo giro prima di tornare a casa, mentre camminavano sentirono dei rumori provenire da un cespuglio dietro di loro, si avvicinarono per vedere cos’era e improvvisamente saltò fuori un gattino. 
- Ragazze attente… -La voce di Diego rimbombò dietro di loro
Le ragazze si girarono di scatto e videro due figure dirigersi verso di loro, il vampiro si mise in mezzo cercando di proteggere le ragazze.
- Scappate
- E tu? Dissero entrambe all’unisono 
- Me la caverò, adesso andate.
Le ragazze tentarono di scappare ma dall’ombra saltò fuori la figura di una ragazza che con un gesto scaraventò Alys in un lato, prese Cristine per un braccio ma quest’ultima cercava di scappare, la ragazza misteriosa stordì Cristine la prese ed entrambe sparirono nell’ombra.
- Alys!- Kol si diresse verso la nipote che ancor si trovava a terra stordita.
- Cristine… dov’è Cristine? Domandò la raggaza alzandosi di colpo
Kol si sentiva in colpa per non essere arrivato prima e non essere riuscito a proteggere Alys e la sua amica.
Con un senso di colpa enorme lascia Alys con Diego e va alla ricerca di Cristine.
Hope riesce a trovare Alys ma si accorge di essere arrivata troppo tardi, si avvicina a lei, ma Diego sta sulla difensiva, non vuole che il vampiro si avvicini ad Alys.
- Amico stai calmo, non voglio fare del male a nessuno… -poi si rivolge alla giovane ragazza
- tu devi essere Alys la figlia del grande e potente Klaus
- Tu chi sei? Chiese la ragazza senza riuscire a capire come facesse a conoscerla 
- Sono una vecchia amica di tuo padre.
Mentre le due facevano le presentazioni dietro si vide arrivare la figura di Kol, Alys si voltò verso suo zio e poi si rivoltò, ma la vampira era sparita. Kol scosse la testa credendo di aver visto male.

Alys sale velocemente le scale del portico della grande villa Mikaelson, ogni passo le sembrava sempre più lungo. Aprii con forza la porta facendo un forte rumore. Non sente più nemmeno il respiro, ma sente che deve proseguire. Arrivata davanti alla porta dell'ufficio di Klaus si ferma un istante e prende un respiro profondo alza la mano per poggiarla sulla maniglia, ma la porta si apre mostrando la figura di Klaus. Lui la guardò con un'espressione interrogativa sul volto.
- ho bisogno del tuo aiuto papà 
Klaus assunse un'espressione preoccupata. 
- hanno rapito Cristine…zio Kol non è riuscito a salvarla…era una strega…e io…-Alys parlava senza fermarsi nemmeno a respirate. L'ibrido cercava di seguire il flusso delle pargole. 
- respira un attimo…la tua amica streghetta è stata rapita? 
- esatto 
- è un'affare delle streghe 
Il volto di Klaus si rilasso di poco sapendo che la figlia era al sicuro. 
- è un'affare mio è la mia migliore amica, se non aiuti vado a cercarla io 
- non farai un altro passo in più 
- non puoi costringermi 
- a no? 
Gli occhi di Klaus si fecero tristi, mentre mostrava il suo sorrisetto divertito. 
https://www.youtube.com/watch?v=v2brJipUaIE

- non puoi farlo…- Alys indietreggio 
- ti prego non farlo, ti odierò se lo farai…- gli occhi della ragazza si riempirono di lacrime
- devo..- Klaus si avvicinò alla figlie e le prese il volto tra le mani, mentre i grandi occhi chiari di lei lo fissavano delusi. 
- vai in camera tua! 
Alys senza aggiungere altro, in modo naturale, senza però togliersi dal viso l'espressine profondamente delusa. 

Mi sentii trafiggere il cuore, potevo accettare tutto tranne il fatto che avessero preso mia figlia, mi sentivo pesante e impotente, non avevo la minima idea di cosa fare. Ad un certo punto bussarono alla porta davanti a me comparvero le figure di Klaus e Haykey, improvvisamente mi ricordai della discussione che ebbi con Hayley il giorno prima, tutto d’un fiato le dissi
- Accetto, ma aiutami a riavere mia figlia, non potrei mai perdonarmelo se le capitasse qualcosa.
Klaus ed Hayley si accomodarono e tutti insieme si misero ad elaborare un piano per riuscire a liberare Cristine.
Davina mise con le mani tremanti la mappa della città sul tavolino del soggiorno, freneticamente si tagliò con un coltello da cucina la mano sinistra, sopra la mappa c'era la foto di Cristine. Il sangue colava lento sulla mappa. 
Klaus ed Hayley guardavano attentamente, il campanello bussò e Hayley si alzò per andare ad aprire, alla porta c'erano Elijah e Kol. 
- avete trovato niente?- chiese Kol
- stiamo provando con un incantesimo di localizzazione 
Elijah guardò la ragazza negli occhi, uno scambi di sguardi, entrambi si rilassarono, come se ne avessero un bisogno immenso. 
- trovata!- Davina fece un sorriso enorme. 
- cosa stiamo aspettando andiamo- Hayley era impaziente, sapeva quanto Alys tenesse alla strega. 
- non se ne parla…- Klaus si pose davanti a lei.
- tu vai da Alyssia sei un ibrido anche tu e puoi proteggerla- lo sguardo di Klaus era serio e non ammetteva repressioni, ma Hayley annuii capendo che era la cosa migliore da fare. 


Hope arriva al cimitero e da lontano nota il corpo di Cristine disteso per terra tenta di entrare ma un incantesimo glielo impedisce, invano la ragazza cerca qualsiasi modo per entrare e salvare Cristine non riuscendoci. 
Decide di andare a chiedere aiuto ad Elijah, ma mentre si gira improvvisamente si sentì senza forze e senza neanche rendersene conto cade a terra perdendo conoscenza, dietro di lei la strega soddisfatta che la trascina via.

Klaus, Elijah e Kol entrarono attraverso il portone principale nell'enorme cimitero del quartiere francese. Davina li guidava con passo svelto, l'incantesimo di localizzazione li aveva portati li. Davina arrivò davanti una cripta. Sgranò gli occhi non appena viste il cognome delle Deveraux. Provò ad aprirla, ma nemmeno la magia riuscii a smuoverla. 
- lascia fare a me…- con uno scatto violento Klaus buttò giù la porta. Cristine era a terra priva di sensi, sui polsi i segni di una corda e in fronte uno strano simbolo. 
- Cristi..- Davina corse in soccorso della figlia. 
Kol si guardò intorno. Distrattamente notò un ciondolo a terra. Si abbassò e lo raccolse, riconoscendolo si avvicinò ad Elijah e glielo pose davanti. 
- lo riconosci?- disse sarcastico. 
Elijah socchiuse gli occhi stanco di dare sempre spiegazioni. 
Davina aiutò Cristine ad alzarsi. 
- cosa è successo?…- chiese la madre. 
- non lo so…mi ha detto delle cose, poi mi ha toccato la fronte e poi…
- poi..?- la incitò Klaus, Cristine non lo aveva mai visto, ma la intimoriva anche se aveva qualcosa di famigliare. 
- hanno preso anche lei
Klaus non capendo si voltò verso i fratelli e notò che i loro volti non erano molto sorpresi. 

Passarono un paio di ore prima che Hope si risvegliasse, vedeva ancora tutto sfocato, per quel poco che si vedeva, intorno a lei era tutto buio, non riusciva a capire dove fosse, non riusciva a muoversi, la vampira iniziò ad agitarsi,
la ragazza iniziò a chiedere aiuto, ma fuori non si sentiva alcun rumore. Hope non sapeva cosa fare, cercò di calmarsi un attimo, di colpo il coperchio della bara si aprì.
- Ehilà esperanza- un ragazzo biondo apparì sopra la bara, Hope perse un battito
- Sam… - la voce le uscì soffocata, era sorpresa, delusa, non sapeva nemmeno lei come si sentisse.
 







Angolo autrice: Rieccomi xD volevo solo darvi l'indirizzo della pagine della storia ------------> https://www.facebook.com/pages/The-Mikaelson/734333626597886
In questo modo potete vedere i volti dei nostri personaggi e alcuni fadmade :) 

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Capitolo 3
*** Plan ***


PLAN 1x03 

 

 

 

Il giardino di casa Mikaelson era immenso, aveva un qualcosa di regale, quasi come se fosse il giardino di un castello. Elijah fissava un albero di ciliegio, era l'albero che aveva piantato insieme ad Alys, anni prima. 

- mi devi spiegare un sacco di cose 

Kol er a dietro di lui, tra le mani teneva ancora quel ciondolo. 

- lei è viva, non ha senso lo vista morire

Elijah si volta lentamente verso il fratello 

- tu l'hai vista cadere e morire, ma Klaus le aveva dato il suo sangue 

- allora perché non sa che è viva? 

- perché la morte di Hope lo ha portato ad essere un mostro e se lui avesse scoperto che lei lo è diventata grazie a lui sarebbe stata la sua rovina 

- non lo ha capito da solo?

- gli ho mentito

 

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 Cristine aprii leggermente gli occhi, si aspettava di vedere la sua solita sveglia a rovinare i suoi sonni tranquilli, ma la prima cose che vide fu una fotografia, era Alys con lo stesso uomo che l'aveva trovata nella cripta, biondo, sguardo fiero, sembrava una foto di qualche anno fa, Alys poteva avere senno dodici anni, sorrideva felice e l'uomo aveva la sua mano sulla spalla sinistra dell'amica. Cristine si alzò si colpo notando che quella stanza era piena di foto dell'amica, il letto matrimoniale era immenso. Di fronte a lei vide l'enorme televisore al plasma spento. Un portatile sulla scrivania con alcuni adesivi stampati e glitter. Vestiti sparsi sulla sedie e sul poncio. Si mise in piedi notando di essere su qualcosa si morbido, il tappeto lilla le dava un senso di piacere ai piccoli piedi nudi. Si avviò verso la porta e cercò con lo sguardo qualcuno, si stupii del modo completamente opposto dell'arredamento, era come essere in una casa completamente diversa. Sentii dei tacchi picchiettare fino a lei. 

- sei sveglia

La voce acuta dell'amica arrivò alle sue orecchie, fino a quando non apparve dalle scale con un enorme sorriso sul volto.

 

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https://www.youtube.com/watch?v=9MgmaOCQWcs

 

Il sole era alto nel cielo quando Hayley uscì da casa sua per dirigersi verso casa Gilbert.

Davina se  ne stava seduta sul dondolo che si trovava nel portico, era talmente intenta nei suoi pensieri che non si accorse dell’arrivo di Hayley.

-    Credo che dovremmo parlare, e  per iniziare ho portato dei cornetti- disse Hayley porgendo la busta a Davina, ma quest’ultima non fece neanche un cenno, non aveva sentito niente di quello che Hayley aveva appena detto.

-    Davina! Esclamò Hayley toccandola, Davina saltò in aria 

-    Non ti avevo sentita…

-    Si l’avevo notato… come ho detto prima ho portato dei cornetti, dobbiamo parlare

-    Si lo credo anch’io 

Le due si trasferiscono nel salotto di casa Gilbert e dopo una colazione con un buon caffè e un cornetto, Hayley senza troppi giri di parole espone i suoi pensieri

-    New orleans  è costantemente in pericolo, in questi ultimi tempi ci sono stati troppi attacchi e le nostre figlie non sono più al sicuro, dovremmo fare qualcosa per proteggerle 

-    Si, ma cosa? La interruppe Davina

-    Beh, intanto potremmo iniziare a dire la verità, dire qual è la loro vera natura, è arrivato il momento di dire tutto a Cristine 

-    Non posso abbiamo deciso che lei non deve mai venire a sapere niente di tutto questo

-    Non hai più scelta ormai devi dirglielo, pensaci bene è l’unico modo che hai per proteggerla, non sappiamo cosa hanno in mente almeno così potrà imparare a difendersi se dovesse capitargli qualcosa.

Hayley lasciò casa Gilbert lasciando Davina ancora più confusa di quanto non lo fosse prima se prima poteva avere qualche dubbio ora davvero non sapeva cosa fare, avrebbe tanto voluto l’aiuto di suo marito in quel momento.

 

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Sam fissa intensamente la bara in quella stanza immensa. 

La piccola strega gioca con le candele facendo incantesimi. 

- perché non ci divertiamo un po'…- la ragazza si voltò verso di lui con occhi da cerbiatta, ma Sam distolse lo sguardo infastidito. 

- hanno detto di non toccarla 

La rossa sbuffò. 

- non dire sciocchezze, non ti è mai importato di cosa dicono 

- beh adesso di- Sam era seccato, la ragazza si avvicinò a lui. 

- sai cosa penso…che tu ci tenga ancora…la tua adorata mammina

Sam la prese per la gola con forza, furioso l'alzò verso l'alto.

- e tu sai cosa penso di quello che pensi? che non me ne frega niente- Sam liberò la presa tornando a sedersi sulla poltrona di pelle marrone.

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La luce filtrava attraverso la grande vetrata della finestra andando ad illuminare il quadro appeso nella bianca parete, di fianco l'enorme scrivania era piena di fogli. Klaus era seduto concentrato a fissare il vuoto. Nella sua testa riecheggiavano le parole della strega con poi il susseguirsi delle espressioni dei fratelli. Si alza e si avvia di fronte alla finestra, sotto nel giardino di suoi fratelli discutono. Klaus corrucciò la fronte, voleva delle risposte. 

 

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Alys scende le scale che portano al secondo piano della grande villa, il corridoio e ampio e luminoso. La porta dell'ufficio di Klaus e di un marrone scuro, tutta la stana è molto rustica. La ragazza non amava molto quel genere, ma anni di lamentela non bastarono per far cambiare idea all'ibrido. Appena arrivò davanti alla porta poggiò la mano sulla maniglia aprendola leggermente. Klaus era seduto sulla poltrona, tra le mani teneva qualcosa, ma non riusciva a vederlo bene. 

- possiamo parlare?

Klaus alzò finalmente lo sguardo incrociando quelli azzurrissimi della figlia annuendo. 

- volevo solo ringraziarti per quello che hai fatto…hai salvato Cristine

Klaus notò che il tono non era di certo allegro e non aveva niente di buono, sapeva a cosa stava andando incontro. 

- ma?- disse Klaus incitandola. 

Alys non si sorprese del fatto che lui già avesse capito tutto, infondo aveva sempre saputo cosa pensava.

- ma non posso farlo…- la voce le sembrava non volesse uscire - ma non posso perdonarti…non lo avevi mai fatto con me…non mi avevi mai controllato..- Alys si sentiva ferita più di quanto lo avesse fatto in vita sua, quello era stato il colpo finale, il suo mondo, le sue certezze, niente per lei era lo stesso, Klaus non lo aveva mai usato con lei, in qualche modo le faceva credere di avere almeno un minimo controllo su di se, ma nel momento esatto in cui la sera precedente aveva fatto ciò si sentii impotente, una semplice umana in un mondo di potenti. 

- lo sapevo già- Klaus si alzò dalla poltrona andando verso la finestra e guardando fuori, non riusciva a guardarla in faccia. 

Alys abbassò lo sguardo, aveva previsto anche questo. 

- perché fai sempre così papà? 

Klaus si voltò di poco, non si voltò completamente, girò poco la testa, quel che bastava per guardarla.

- non voglio che ti accada niente

Alys scosse la testa. 

- no non è solo questo

Klaus rimase colpito dalle affermazioni della figlia. 

- tu hai paura che ti abbandoni…ma così facendo sei tu che mi allontani- Alys strinse i pugni e si voltò velocemente, non riusciva più a sopportare la tensione che si era creata. 

 

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https://www.youtube.com/watch?v=x_C2ILgsMF8

 

Hope sente dei passi venire verso di lei, riconoscerebbe la presenza di Sam ovunque. Finalmente riesce a rivedere la luce. Sam la guarda divertito. 

- è ora di fare due chiacchiere

Hope vede la mano possente di Sam prenderla per il polso. 

- potrei ucciderti- disse Hope alzandosi e uscendo finalmente da quella bara. 

Sam allargò le labbra in un sorriso. 

- no non lo farai…sai Hope ti conosco da quando sono piccolo ormai so ogni tua mossa

- non capisco perché tutto questo

Sam si avvicinò pericolosamente a Hope, ma la ragazza non lo temeva, in fondo lei era più forte. 

- cosa vuoi da me Sam? 

Il ragazzo le accarezzò una guancia. 

- mi hai mentito- con forza spinse la vampira al muro freddo della stanza. Hope fece per muoversi, ma qualcosa la bloccava e non era solo il braccio forte di Sam. 

- mi avete fatto un incantesimo 

- non si sa mai..- disse lui quasi sussurrando. 

- credevi davvero che non lo avrei saputo

Hope abbassò il capo, aveva capito tutto. 

- lo stai proteggendo ancora non è vero

Sam era furioso. 

- lui ha ucciso i miei genitori e tu lo difendi ancora 

- io ti ho salvato la vita…- rimarcò Hope, i suoi occhi si fecero più intensi, aveva amato Sam con tutta se stesse, come una madre. 

- ti ho cresciuto, ho fatto di tutto per darti quella vita che ti ha strappato…ma non ti basta…- disse urlando 

- no non mi basta- urlò furioso lui, quasi sulle labbra della ragazza. Hope sussultò. 

- allora adesso cosa mi farai? mi ucciderai? 

Sam allontanò il braccio dal collo della ragazza. 

- non l'hai ancora capito? gli porterò via ogni cosa, tutto quello a cui tiene, la persona più importante della sua vita 

Hope sentii il cuore batterle a mille. 

- non puoi farlo, non sei costretto quella ragazza non ti ha fatto niente

- nemmeno i miei genitori avevano fatto nulla 

Hope lo guardò negli occhi, non lo riconosceva più. Sam la prese da un braccio e le iniettò qualcosa con forza nel braccio. Dopo alcuni istanti Hope incominciò a vedere tutto sfocato, fino a perdere definitivamente i sensi. 

 

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La casa di Davina era semplice, bianca, pulita. Non aveva un grande giardino, ma piccolo e sistemato, segno che passava molto tempo a prendersene cura. Elijah si ritrovò a pensare che ormai da troppo spesso faceva visita alla famiglia. Sali le poche scale del piccolo portico e guardò arrivo suonò il campanello e attese che aprisse. Davina lo guardò confusa. 

- Elijah? Cristine deve ancora finire…- Eljah alzò la mano facendole capire che non era li per la ragazza. 

- ho bisogno della tua magia 

Davina lo guardò serie. 

- entra..

Elijah si sedette sull'enorme divano in pelle nera. L'arredamento era semplice, un po' rustico, ma raffinato, poteva notare i vari quadri appesi e le foto sparse per la casa. 

- sai che non posso aiutarti sempre

- ho bisogno che trovi una persona 

Davina spostò una lunga ciocca dei capelli dietro l'orecchio e lo guardò attentamente. 

- presumo che Klaus non ne sappia niente 

Elijah sorriso apprezzando la perspicacia della ragazza. 

- puoi aiutarmi? 

- se lo faccio prometti che veglierai su mia figlia…io non metto in dubbio la parola di tuo fratello, ma mi fido molto più di te 

Elijah annuii acconsentendo. 

- bene chi devo trovare? 

Elijah le porse tra le mani un ciondolo, era molto antico, incastrato in esso c'era una pietra azzurra. 

 

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Alys si sedette velocemente, posando sul tavolo la borsa rossa. 

- stai bene?- Cristine notò che Alys era agitata, non che lei stesse meglio, ma era un persona che si prendeva sempre cura degli altri, era nella sua indole. 

- si si..allora cosa abbiamo?

- beh la ragazza che sta con tuo zio ci ha preparato qualcosa all'Italiana credo..- disse Cristine indicando gli spaghetti succosi. Alys trattenne una risata, Cristine aveva catalogato sua madre come la compagna dello zio. Poi un pensiero le venne in mente, Cristine era stata rapita ma ancora non ne avevano parlato. 

- cosa ti hanno fatto?- Alys si fece serie, quasi minacciosa. Per una attimo era come vedere Klaus. 

Cristine si strinse nelle spalle, non ne aveva ancora parlato apertamente con qualcuno. 

- a quanto pare mi hanno marchiata e non so molto 

- sai cosa volessero da te? 

Cristine batteva il piede continuamente, nervosa. 

- hanno detto che torneranno e prenderanno ciò che gli serve e poi hanno preso l'atra ragazza 

Alys si sporse più avanti. 

- quale ragazza? 

- era castana, aveva capelli lunghi e occhi castani, ho visto solo che veniva colpita e poi trascinata da un uomo, non so chi fossero. 

- quando ti hanno preso c'era una ragazza rossa

- la stessa che mi ha fatto questo

Cristine si portò istintivamente la mano sulla fronte. 

- sembra una voglia 

- lo spero altrimenti non potrò più uscire

Alys sorrise, aveva bisogno di rilassarsi un po'. 

 

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Davina era appoggiata al tavolo, mentre eseguiva il solito incantesimo di localizzazione. Elijah aspettava appoggiato alla soglia della porta. Improvvisamente Davina si voltò verso di lui. 

- trovata..posso chiederti una cosa? 

Davina sembrava particolarmente affascinata dalla situazione. 

- dimmi

- chi è? 

- una vecchia amica 

Elijah parlava in modo sempre rispettoso, ma nel tono delle sue parole Davina poté percepire molto rammarico. 

- ti scrivo qui la via 

Prese un post-it vicino al frigo e scrisse le coordinate e poi porse il foglio al vampiro.

 

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https://www.youtube.com/watch?v=OZag436MBcY

 

Il bar ormai era diventato una specie di punto d'incontro. Klaus ci andava raramente, ma sapeva che tutti i vampiri andavano li, anche se innocui. In particolare sapeva che era solito frequentarlo Marcel. Con lo sguardo lo individuò subito. Si accorse che era seduto al bar con due ragazza accanto, ma appena vide l'ibrido che lo fissava le allontanò e Klaus avanzò verso di lui. 

- ma che sorpresa il potente Klaus scende dai comuni mortali..- ironizzò Marcel, ma lo sguardo serio di Klaus gli fece capire che non era il momento di fare ironia. 

- cosa vuoi adesso? 

- voglio sapere cosa ne sai dei rapimenti delle streghe 

Marcel lo guardò scettico. 

- pensi che sappia tutto di tutto 

- beh fino a qualche tempo fa era così 

Marcel si concentrò sul suo bicchiere di birra. 

- non ne so niente 

In lontananza una Cami ormai leggermente segnati dagli anni osservava i due, si avvicinò. 

- posso portarvi altro?

Klaus sorrise divertito. 

- vuoi sapere cosa succede? puoi evitare la recita

Cami rimase in silenzio, Klaus sembrava leggermente adirato. 

- allora?- disse Cami riprendendo il controllo di se. 

Klaus fece un sospiro. 

- avevano rapito Cristine a quanto pare le streghe hanno ancora dei problemi 

- allora cosa c'entri tu?- disse Marcel rimarcando l'ultima parola. 

- perché insieme a lei c'era mia figlia e se ci va di mezzo le ucciderò una per una 

Cami rimase in silenzio a fissarlo, da un lato, parlando da genitore poteva capire la preoccupazione di Klaus. 

 

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La grande biblioteca della casa Mikaelson possedeva tutti i tipi di libri, ma quelli più diffusi erano di storia. Alys aveva liquidato Cristine con la scusa di farla riposare per poter cercare qualcosa di più sul suo simbolo. Aveva cercato in tutti i libri di magia, poi si alzò da per terra, non aveva voglia di risistemare tutti quel libri, ma odiava sentire le prediche dei suoi genitori. Rimise al suo posto alcuni libri che aveva preso e sfogliato inutilmente. Poi si voltò verso la porta, se poteva trovare qualcosa era solo nel grimorio di famiglia. 

Alys sapeva che Klaus non sarebbe rientrato prima di sera, così silenziosamente percorse il corridoio e arrivò nell'ufficio di suo padre e entrò senza pensarci…tra i vari libri della sua libreria ce n'era uno rosso. Era un comune libro, ma sapeva che all'interno c'era nascosto l'altro. Lo aprii e cercò velocemente qualcosa che parlava di marchi o simboli. 

Sfogliando tra le pagine trovò un simbolo simile a quello di Crisrine, tirò fuori dalla tasca il suo iPhone e fece le foto alla pagine. Velocemente ripose il libro al suo posto uscendo dall'ufficio. 

 

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Cristine era sdraiata nel suo letto in camera di Alys, si sentiva stanca, voleva riposarsi un po’. La porta era socchiusa, Kol passò li davanti notando Cristine sola nella stanza, bussò alla porta aprendola

-    Posso entrare? Domandò il vampiro

-    Si, certo- rispose Cristine, non avrebbe mai potuto dire di no a Kol

-    Come va?

-    Bene, mi sento solo un po’ stanca e la testa … pesante

-    Troppi pensieri?! 

-    Beh, possiamo dire che le ultime settimane non sono state molto facili- rispose Cristine accennando un sorriso

Kol si sedette sul letto accanto a lei osservando la stanza di sua nipote, aveva tappezzato i muri pieni di fotografie. 

- tu e Alys vi conoscete da tanto vero?

Cristine sentii un innata curiosità crescere in lei notando come Kol guardasse con attenzione le foto dell'amica. 

- si diciamo di si 

Cristine annuii poco convinta, aveva sempre trovato troppo schivo il loro rapporto, troppe cose non dette. 

- quindi siete amici di infanzia?- erano mesi che voleva approfondire questa discussione, ma non ne aveva mai avuto l'occasione. Kol corrucciò la fronte divertito, sapeva dove voleva andare a finire, ma non poteva sbilanciarsi troppo. 

Kol mugugnò qualcosa e poi si alzò dal letto girandosi verso di lei. 

- riposati bambolina

Crisitne fece una faccia finta arrabbiata, ma quando il vampiro uscii dalla stanza, il suo viso prese un colorito rossigno, sorrise senza rendersene conto.

 

 

 

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Sam si avvicinò alla bara lucida e la aprii, Hope aveva ancora gli occhi chiusi, il siero che le aveva iniettato era forte, veramente forte. Sorrise soddisfatto. In mano aveva un paletto e senza pensarci due volte la colpi nello stomaco senza centrare il cuore di proposito. 

Hope spalancò gli occhi dal dolore e dal terrore. Sam la guardava divertito mentre sfilava via il paletto. 

- ben svegliata

- cosa stai facendo?…- la voce era leggermente tremante. 

- sei libera…per adesso 

- cosa?

- sai non è ancora il momento per adesso puoi andare…ma prima c'è una cosa che devi sapere 

Hope si alzò lentamente da quella bara, che odiava con tutta se stessa. 

- cos'altro c'è? 

Sam girò tra le mani il paletto. 

- sarai tu il vampiro che morirà nel rito 

Hope lo guardò spaventata, non capendo, aveva ancora l'effetto di quel cose che le avevano dato, ma non era per quello, aveva paura per quello che avrebbe fatto Sam, per la persona che era diventata, aveva paura per lui. 

- quindi vuoi questo? vuoi farmi morire e poi uccidere lui, vuoi vendicarti?

- era ovvio mi sembrava 

- perché non mi uccidi e basta?

Sam si avvicinò a lei, nuovamente era troppo vicino. 

- perché non sarebbe divertente

Hope si sentii la testa pesante, portò la mano alla testa dal forte dolore. 

- ancora tu…- disse voltandosi e vedendo la figura della rossa, poi perse i senti nuovamente. 

 

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https://www.youtube.com/watch?v=gR7upBxIZ94

 

Hope sentii una mano calda sfiorarle il viso, non aveva ancora recuperato le forze e per giunta non beveva da giorni. 

- Esperanza..- la voce calda di Elijah arrivò alle sue orecchie come un soffio leggero, per un attimo le sembro di essere ancora nel passato. Aprii lentamente gli occhi scuri e incrociò quelli dell'originale. 

- Elijahì?…dove sono?- Elijah l'aiutò ad alzarsi. La ragazza notò che era in mezzo al verde, non sapeva dire bene dove, non ricordava nulla, ma intorno a se vedeva solo alberi e piante. 

- cosa è successo?- chiese Elijah aiutando la ragazza a camminare fino alla sua macchina. 

- Sam..- Hope disse solo queste parole. 

- chi è Sam 

Hope si voltò verso l'uomo e aprendo lo sportello della macchina sussurrò: mio figlio. 

Elijah perse un colpo. 

- tuo…

- non di sangue..lo cresciuto come un figlio lui e suo fratello 

Elijah sembrava capire meglio la situazione. 

- e perché mai un figlio rapirebbe la loro madre 

- se questa gli nasconde chi ha ucciso i genitori forse è plausibile 

Elijah la guardò negli occhi, Hope teneva tanti segreti per se, sempre per proteggere le persone, anche nel passato. Si incupii di colpo quando vide sulla sua fronte lo stesso simbolo di Cristine. 

- come te lo sei fatta? 

Hope guardò dallo specchietto della macchina il simbolo, non ne era molto sorpresa. 

- cosa significa?- disse l'uomo, Hope si voltò verso di lui. 

- sono stata scelta come sacrificio

Elijah perse un battito, le cose erano più serie di quello che pensava. 

 

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https://www.youtube.com/watch?v=Tpl6ncyxLGw&index=24&list=PLD576F6C03F42C460

 

Elijah parcheggiò di fronte all'hotel dove Hope alloggiava. La ragazza aprii lo sportello. Si muoveva lentamente, si sentiva stanca e priva di forze. 

- vuoi che ti accompagni?- Elijah la guardò con la sua espressione premurosa, ma Hope fece cenno di no con la testa. 

- sto bene tranquillo 

- da quanto non bevi? 

Hope si fermò un attimo a pensare. 

- cinque giorni 

- sono tanti 

Hope sorrise chiudendo lo sportello della macchina e poi si abbassò verso il finestrino. 

- Elijah grazie 

Hope si allontanò sotto gli occhi protettivi di Elijah. 

 

Dietro un paio di macchine, Diego osservava la scena interessato. 

 

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Cristine entra silenziosamente nella sua stanza, non sa ben definirlo, ma le era mancata molto. Guardò il borsone vuoto sul grande letto. Davine le aveva raccomandato di portare tutto il necessario. Si avvicinò all'armadio bianco e apri le ante prendendo quasi tutti i vestiti. La prima cosa che prese fu un vestitino azzurro, il suo preferito. Una volta finito con i vestiti passò alle scarpe, prese le più comode. Si girò intorno e quasi le venne un colpo vedendo il portatile sulla scrivania, non poteva lasciarlo li. Sopra la scrivania c'era una foto che ritraeva lei e Alys, li rivide il suo riflesso e non riusciva a togliere lo sguardo da quello strano simbolo. 

- Cristi? 

Davina bussò prima di entrare. Si avvicinò alla ragazza, aveva un'aria preoccupata. 

- tutto bene?- si affrettò a dire Crisitne. 

- vieni di sotto dobbiamo parlare

 

Il soggiorno per Davine sembrava essersi ristretto. Si stringeva nelle spalle, quasi a chiudersi a riccio. Cristine osservava curioso la scena, senza capire cosa passasse per la testa alla madre.

- stai bene? 

Davina annuii. 

- Tesoro c'è una cosa che devi sapere sulla nostra famiglia

Cristine si mise più comoda nel divano, la discussione si faceva interessante. 

- siamo streghe 

Cristine non sapeva come reagire, un enorme sorriso divertito le si distese sul volto. Smise di sorridere solo quando vide che il volto della madre era troppo serio. 

- mi prendi in giro?- disse seria la ragazza. 

- ho un solo modo per convincerti 

Davina si alzò dal divano e prese un fiore chiuso tra le mani. Si risedette accanto alla figlia e chiuse gli occhi pronunciando delle parole che per Cristine erano indecifrabili. 

Pian piano il fiore aprii i suoi bianchi petali, sotto gli occhi scioccati di Cristine. 

 

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Diego tornò da Klaus, dopo aver seguito per tutto il giorno Elijah. 

- allora che notizie mi porti?- chiese Klaus sospettando. 

- ti stupirà quello che ho scoperto, il nobile Elijah esce in compagnia di una nuova fiamma. 

Klaus assunse un espressione stupida, susseguita da un ghigno divertito. Si sedette sulla sua poltrona, proprio al centro del grande soggiorno. 

- puoi andare- ordinò soddisfatto.

 

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https://www.youtube.com/watch?v=KlBDGx8stR0

 

Dopo diversi mesi della sua assenza Jeremy Gilbert fa ritorno a New Orleans, la città non sembrava essere più la stessa, tutto sembrava diverso, anche il clima era più pesante. Arrivò davanti casa sua, si fermò ad osservarla, era emozionato era passato tanto tempo da quando non vedeva sua moglie e la sua adorata figlia, oserei dire che era passato anche troppo tempo, questo lo rendeva triste, non avrebbe mai voluto allontanarsi dalla sua famiglia per così tanto tempo, ma non aveva scelta era il suo lavoro.

Entrò la chiave nella serratura ed improvvisamente la porta si aprì, sentì subito che qualcosa non andava, che era successo qualcosa, non c’era più quell’aria tranquilla che sentiva ogni volta entrando in casa, subito notò Cristine scendere di corsa le scale con le valigie in mano, la sua faccia era sconvolta, Davina dietro di lei tentava di calmarla 

-    Cristine, fermati lasciami spiegare

-    Come hai potuto? Come hai potuto nascondermi la verità per tutto questo tempo??

Sembra che in quella casa nessuno si fosse accorto del ritorno di Jeremy

-    Pure tu papà- Cristine si girò verso il padre con una faccia delusa… - Come hai potuto farmi una cosa del genere- 

E senza neanche lasciargli il tempo di rispondere uscì di casa.

Jeremy capì che Davina aveva raccontato tutta la verità alla figlia, ma la cosa che non riusciva a capire era il perché, dato che di comune accordo avevano deciso di nascondere il tutto.

-    Perché l’hai fatto? Disse Jeremy posando il suo sguardo sulla moglie che se ne stava seduta sulle scale con la faccia tra le mani

-    Sono cambiate molte cose da quando sei partito- rispose Davina alzandosi dalle scale e dirigendosi verso il marito, dopo avergli tolto la valigia dalle mani i due si dirigono verso il salotto, mentre sorseggiavano un drink Davina raccontò tutto quello che era capitato nella città mentre lui non c’era, e soprattutto raccontò come si era sentita quando aveva scoperto che le streghe avevano rapito sua figlia

-    È per questo che ho dovuto dirle tutto, almeno posso insegnarle qualche incantesimo per proteggersi da sola se mai dovesse capitarle di nuovo qualcosa.

Jeremy si sentì terribilmente in colpa dopo aver ascoltato quello che la moglie gli aveva detto, avrebbe voluto essere li per poterli aiutare, d’istinto si alzò dal divano in cui era seduto e stringendo forte a se Davina le disse 

-    Si sistemerà tutto, ora ci sono io con te, e non ti lascerò sola.

 

 

 

 

 

 

 










ANGOLO AUTRICE: Salveee, eccovi il terzo capitolo, spero vi piaccia, e che distragga dell'atteza del finele di stagione traumatico ( almeno per me ) xD fatemi sapere cosa ne pensate. 


 

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Capitolo 4
*** Evidance ***


Evidence


Davina poggiò una delle due tazzine che teneva in mano sul tavolino. Elijah sporse di poco il braccio e lo prese sorseggiando appena. Davina si sedette di fronte al vampiro su una poltrona di pelle abbinata al resto del soggiorno. 
Il fuoco rifletteva negli occhi chiari della donna preoccupata. La donna fece un sospiro. 
- di cosa volevi parlarmi? 
Elijah posò la tazza ormai vuota sul tavolo, per lui non sapeva di niente, ma non avrebbe mai rifiutato. 
- la persona che ti ho chiesto di trovare ha lo stesso simbolo di tua figlia
Davina sembrava scossa. Non disse nulla lasciando che fosse l'uomo a parlare.
- sono state scelte per un sacrificio
Davina non sentii più le gambe sotto i piedi, se fosse stata in piedi probabilmente avrebbe ceduto. 
- cosa..- la voce le uscii lieve, soffocata. 
- non lo permetteremo, Klaus non lo permetterà 
Davina fece un finto sorriso. 
- a tuo fratello non importa niente di mia figlia 
- ma non lascerebbe mai morire Esperanza
Davina corrucciò la fronte. 
- chi è?
- la ragazza che ci serve, lei sa molte più cosa di quante noi ne sappiamo 
- perché allora non aiuta Klaus se per lui è così importate 
- perché lui la crede morta e così deve continuare a pensare 
- se questo è quello che sa lascerà morire mia figlia
Davina si alzò in piedi disperata. 
- se dovessero spingersi a tanto lo dirò io stesso a mio fratello ma adesso devi fidarti di me e di lei 
- come posso fidarmi di una sconosciuta 
- perché da quello che sembra lei è un modo per arrivare ai nostri nemici…abbiamo bisogno di lei. 



Hayley stava piegando i vestiti della figlia nella cameretta di Alys. Klaus entrò silenziosamente. Entrava spesso li, gli faceva sentire la presenza di sua figlia anche quando questa era in giro. Hayley si voltò verso di lui senza smettere di sistemare. 
- Alys è uscita- dice la ragazza. 
- lo so lo sentita 
- hai bisogno di qualcosa? 
Klaus rise divertito, però poi guardo la ragazza negli occhi, era sempre stata un mistero la loro unione, era strano che fossero così amici. Tutto il divertimento svanii, si sentii quasi in colpa per quello che stava per dire.
- Elijah non è in casa 
- sai com'è 
- già lo so…almeno credo- Klaus si sedette su quel letto comodo. Osservò bene la stanza, adorava stare li, era la sua pace anche se Alys teneva tutto in disordine. 
- devi dirmi qualcosa?- disse Hayley preoccupata. Klaus si alzò e si posizionò di fronte a lei. 
- ultimamente avevo dei dubbi sui miei fratelli…ho fatto seguire Elijah e…- Klaus ebbe un attimo di esitazione, ma poi si ricordò di quanto Hayley lo abbia aiutato in questi anni, di come il loro rapporto era diventato quasi fraterno. 
- meriti di saperlo, mi dispiace solo che debba essere io a dirtelo
- Klaus basta giri di parole sputa il rospo 
La ragazza aveva ormai perso il suo sorriso, le parole del padre di sua figlia la stavano preoccupando. Klaus finse un sorriso divertito.
- hanno visto il nobile Elijah in compagnia di un'altra donna.



Alys entrò nel bar. La sua seconda casa. Tra tutti sente una presenza conosciuta. Si gira verso sinistra e la vede, seduta in uno dei tanti tavolini. Forse era proprio questo che Alys cercava, riusciva a percepire ogni presenza, non lo aveva mai detto a nessuno. Aveva paura che suo padre diventasse ancora più ansioso. Hope rigirava tra le dita il cucchiaino e ogni tanto lo affondava nella coppetta del gelato. 
- i vampiri possono sentire il gusto?
Hope alzò lo sguardo, Alys era di fronte a lei e senza che potesse risponderle la ragazza si sedette di fronte a lei. 
Hope rimase in silenzio, si voltò da tutti i lati preoccupata. 
- cosa cerchi? 
- vuoi farmi uccidere?- disse Hope a bassa voce. 
- cosa? no ho solo delle cose da chiederti 
- tuo padre sa che sei qui?
- non dico tutto a mio padre…- disse la bionda infastidita. Hope fece un sospiro di sollievo. 
- ti prego non dirgli che mi conosci, anzi non nominarmi direttamente 
- beh sei fortunata so mantenere i segreti- Alys sorrise, mentre Hope nervosamente riposava il cucchiaino nella coppetta. 
- cosa sai di tutta questa storia
Hope si inumidii le labbra prima di parlare. 
- non credo sia il caso che io ti dica quello che so 
Alys si avvicinò di più a lei sporgendosi dal tavolino. 
- la mia amica è in pericolo e per quel che so loro vogliono qualcosa…vogliono dei sacrifici 
- sai il significato del simbolo allora…- Hope era sorpresa dell'astuzia della ragazza. 
Alys cercò qualcosa nella sua borsetta e poi tirò fuori il suo telefono, porgendolo ad Hope. 
- lo trovato nel libro di mia nonna
Hope corrucciò la fronte, c'erano molte cose che non sapeva su quel simbolo. 
- ho tradotto solo poche parole…- si giustificò Alys. 
- tranquilla è più di quanto tu potessi fare, è una lingua antica 
- la conosci? 
- io no…ma mia madre si



Sean guardava da lontano le due ragazze parlare, ogni tanto si soffermava sulla bionda.
- Sean a lavoro- la voce di sua madre lo riportò alla realtà. 
- mamma…- il ragazzo prese da un braccio sua madre e la trascinò vicino al lato dove erano posti alcuni tavoli da biliardo. 
- Sean abbiamo molto lavoro da fare e…
- ha chiamato quello degli alcolici dice che non ci rifornisce più se non paghiamo cosa succede? la settimana scorsa papà vende l'auto e Jordan ritorna dal servizio militare…mi devi forse dire qualcosa? 
Cami strinse i denti, odiava mentire al figlio per troppo tempo. Voleva rassicurarlo, ma sapeva che non le avrebbe creduto ancora. 
- siamo al verde e probabilmente venderemo anche il bar
Cami si allontanò tornando nel suo lavoro. Sean rimase immobile, confuso. 

Un Hayley furiosa apre la porta della sua camera da letto, mai e poi mai avrebbe immaginato Elijah tra le braccia di un’altra donna, le sembrava assurdo solo a pensarci, la cosa che ancora di più la faceva infuriare è che a dirglielo era stato proprio Klaus con quel suo sorrisino soddisfatto arrogante che acquista sempre quando capita qualcosa di spiacevole nei suoi confronti. La porta della camera da letto si apre Elijah entra con tutto il suo fascino e trova Hayley molto arrabbiata, in mano aveva solo un confanetto incartato
- Questo è per te- disse Elijah porgendole il cofanetto
Hayley non si degnò neanche ad allungare una mano per prendere il cofanetto 
- Quindi è vero? Si dice che quando un uomo fa un regalo alla proprio moglie quando non vi è nessuna ricorrenza è perché ha qualcosa da farsi perdonare, però ti è andata male perché questa non te la perdono, un’altra donna? Almeno sia più carina di me così sarà meno umiliante
Elijah sorrise sentendo Hayley parlare lentamente si avvicinò a lei e senza neanche darle il tempo di capire cosa stesse succedendo la baciò appassionatamente.
- Io non so chi ti abbia messo in testa questa strana idea, ma sai benissimo che non ti tradirei mai e pur volendo non ne sarei capace, il regalo non te l’ho fatto per farmi perdonare qualcosa ma solo perché ho una moglie fantastica e che amo molto ed è un semplice regalo..
Eijah sorride divertito 
- Come hai potuto pensare che ti tradivo- anche Hayley inizia a sorridere sapeva che Elijah le stava dicendo la verità, si sentiva quasi stupida per aver avuto questa discussione infondo dentro di lei lo sapeva già che le parole di Klaus non potevano essere vere.

- Ho bisogno di parlarti, raggiungimi a casa mia- 
Dopo un paio di minuti suonano alla porta Josh si precipita subito quando a chiamare è la sua amica Davina soprattutto se questa le sembra preoccupata, Davina fa accomodare l’amico nel salotto offrendogli da bere
- Ho bisogno di un favore
- Dimmi tutto
- Sai che non sento mia figlia da un po’ di tempo e sono sempre preoccupata per lei, vorrei tanto avere sue notizie, e poi dopo il suo rapimento costantemente ansiosa ho paura che le accada di nuovo qualcosa, quindi vorrei che tu le stessi vicino, e soprattutto dirmi come sta 
Josh accettò senza esitare il favore che Davina le aveva chiesto, doveva molto a quella donna e l’avrebbe aiutata in qualsiasi situazione.

Finalmente Cristine decide di vedere di nuovo i suoi genitori la rabbia che provava nei loro confronti ancora non era passata del tutto ma aveva bisogno di vederli di chiedergli delle spiegazioni. 
Scese frettolosamente le scale arrivando nel grande atrio della casa fecendo per aprire la porta ma subito venne fermata da Kol
- Sai che non dovresti uscire
- Non sto andando a fare una passeggiata, voglio solo andare a parlare con i miei genitori, è da un po’ che non li sento ed ho bisogno di alcune risposte 
- Posso esserti d’aiuto?? Chiese Kol preoccupato per la ragazza sapeva che questo periodo non era stato molto semplice per lei e avrebbe fatto qualsiasi cosa per aiutarla
- No non molto, sai che ho appena scoperto di essere una strega, in questo periodo ho avuto molto tempo per riflettere soprattutto dopo l’attacco ad Alys ho deciso di chiedere aiuto a mia madre, voglio che mi insegni qualcosa in modo che possa essere in grado di difendermi da sola se mi succede qualcosa e soprattutto se succede qualcosa ad Alys
Kol sapeva che la decisione che aveva preso la ragazza era giusta, ma non avrebbe mai perso di farla andare a casa da sola
- Ti accompagno io
- Cosa? Non c’è bisogno- rispose Cristine anche se in realtà non le dispiaceva molto se lui le stesse accanto
- Non ti lascio andare da sola, sai che è pericoloso uscire da soli. 
Cristine non ebbe modo di obbiettare che Kol era già fuori dalla porta che l’aspettava, i due si incamminarono per andare verso casa Gilbert.

Hope alza la mano e uno dei camerieri si avvicina. 
- il conto per favore
Alys la guarda affascinata, quella ragazza aveva classe anche nell'ordinare una torta. Aveva qualcosa che la attirava, come se lei fosse quello che aveva sempre voluto diventare, forte, libera, indipendente. 
- io devo andare non posso restare molto in giro
Hope si alza. 
- aspetta
Hope guarda confusa la ragazza. 
- perché non vuoi che mio padre sappia che ti conosco? 
Hope si incupii, come se parlarne fosse troppo per lei. 
- perché per lui sono morta… Alys- Hope socchiuse un attimo gli occhi - torna a casa, li sei al sicuro se non per te fallo per tuo padre, sono sicura che si preoccupa per te…- Alys annuii, poi notò qualcosa nel suo volto, il simbolo, quel simbolo che significava morte, quello stesso che Crisitne aveva sulla fronte. 
- anche tu..- Alys si alzò in piedi sotto shock. 
- perché?- disse lei non capendo la connessione tra le due. 
- perché ho protetto per troppo tempo tuo padre- Hope si allontanò sparendo dalla vista di Alys, la ragazza aveva impresso la sua espressione cupa, rassegnata. 
- Blondie!!- la voce mascolina di Sean la riportò alla realtà, non lo aveva sentito arrivare, troppo presa dai suoi pensieri. Alys lo guardò male. 
- cosa vuoi? 
- e andiamo non posso parlarti che subito fai conclusioni affrettate
Sean sbuffo fintamente seccato. 
- ok hai bisogno di qualcosa? ..- disse con urgenza la ragazza, Sean fece un passo indietro sentendosi quasi di peso. 
- no niente..- una riposta secca, quasi arrabbiata. Il ragazzo tornò verso il bancone. 

Klaus è seduto comodamente nella poltrona del suo immenso studio, pensa a come poter affrontare Evangeline, quello era il suo pensiero fisso da un po’ di tempo, i suoi occhi osservano ogni singolo spazio di quella camera, improvvisamente il suo sguardo si sofferma sulla libreria notando che c’è qualcosa di diverso, si alza dalla poltrona avvicinandosi alla libreria e nota che il libro di sua madre è sistemato in modo diverso da come l’aveva lasciato lui, incomincia ad agitarsi non voleva che quel libro venisse toccato da nessuno, nelle mani sbagliate poteva essere un’arma molto pericolosa, inizia ad aprire il libro e vedere se trovava qualche indizio su chi l’avesse preso, nota che una pagina è un po’ piegata, era la pagina in cui spiegava il significato di un simbolo che lui aveva già visto, era il simbolo che Cristine aveva in fronte, Klaus va tutte le furiose e incominci a chiedere in giro se qualcuno avesse aperto quel libro ma tutte le risposte erano negative si arrabbia ancora di più doveva scoprire chi era stato a prenderlo e perchè l’avesse fatto senza il suo permesso.

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La sera era scesa su New Orleans, finalmente Hayley stanca raggiunge il suo letto, ancora in testa aveva la discussione avuta ore prima con il marito. Elijah raggiunge la moglie al letto 
- Parlami di questa Hope… perché è qua? E perché Klaus non deve sapere della sua presenza?
Elijah aveva già pensato di raccontare tutto ad Hayley non voleva avere nessun altro segreto con lei e inizia a raccontarle tutto quello che era successo tra Hope e Klaus e il motivo per cui era così importante continuare la sceneggiata della moglie tradita. Ad Hayley dava un po’ fastidio dover fare questa commedia, ma sapeva perfettamente come poteva diventare Klaus se veniva a sapere di lei
- Ti aiuterò… ma non devi più nascondermi niente, altrimenti la prossima volta non sarò così consenziente.
Elijah sorrise all’affermazione appena fatta da Hayley
- Non devi preoccuparti nessun altro segreto ci sarà tra di noi… da ora in poi ci diremo tutto riguardo qualsiasi argomento.
Elijah si avvicina delicatamente alle labbra di Hayley e le sfiora delicatamente, mentre con una mano le accarezza appena i suoi capelli.

https://www.youtube.com/watch?v=gh_J7e0RDy0

Alys camminava verso la stradina che portava alla villa. Solitamente amava camminare lentamente con le cuffie nelle orecchie, ma da quando era uscita dal bar aveva sempre una strana sensazione, come se fosse seguita. Arrivò di fronte al grande portone nero. Si sentiva sollevata. Prima che potesse premere l'interruttore per entrare, sentii una presenza dietro di lei, il panico si impossessò di lei, non sapeva cosa fare, ne come reagire, sentiva benissimo che era un vampiro, nessuno che conosceva. Una mano si osò con forza sulle sue labbra e l'altra sulla fronte. Un forte bruciore la fece agitare ancora di più, la fronte sembrava sanguinare. Davanti a lei apparve suo padre, la rabbia in quegli occhi gialli, ma anche la preoccupazione, nel momento stesso in cui Klaus si fece avanti per uccidere il vampiro, questi si accascia a terra lasciando la presa della ragazza. Dietro Alys una figura snella, una ragazza bionda con un sorriso divertito. 
- mi ha sorpreso che sia stato proprio tu ha chiamarmi fratellino
Rebekah si avvicinò ad Alys e la guardò negli occhi. Senza che la ragazza potesse dire nulla Rebekah l'abbracciò forte. 
- Dio quanto mi sei mancata
Alys rimase immobile, non ricordava di averla mai vista se non in qualche fotografia. 
- Alys questa è tua zia Rebekah 
A sentire quel nome ad Alys le si illuminarono gli occhi, aveva sentito tanto parlare di lei, di come le fosse così simile. 

https://www.youtube.com/watch?v=ri9HAhYF3m0

Rebekah seguii suo fratello fino al suo studio, era un po' il suo rifugio. 
Rebekah: non mi era mancato affatto questa stanza 
Klaus: questo perché non ci entravi mai 
Rebekah fece un finto sorriso. Klaus le porse un bicchiere con del liquido scuro dentro. 
Rebekah: spero che questo tuo nuovo comportamento non abbia dei secondi fini…fratello 
Klaus rise divertito. 
Klaus: ti ho chiamato perché molto probabilmente avremmo bisogno di tutto l'aiuto possibile
Rebekah smise di sorridere e il suo volto prese una piega più seria. 
Rebekah: di cosa parli Nick? 
Klaus: mia figlia è chiaramente in pericolo e se l'attaccheranno ancora tu la porterai lontano da qui
Rebekah spalancò gli occhi confusa. 
Rebekah: questa è la sua casa
Klaus abbasso lo sguardo, non reggeva lo sguardo di Rebekah così simile a quello di sua figlia, lo stesso spirito. 
Klaus: lo sarà e questa volta chiunque si metterà contro di me morirà prima ancora di pensare ad un piano 

Hope era sdraiata sul letto, odiava con tutta se stessa quel motel, ma aveva promesso ad Elijah che non avrebbe attirato attenzione. Sfogliava da ore quel vecchio libro che portava con se da anni. Poi lo trovò, una pagina quasi del tutto strappata, ma il simbolo per metà si vedeva chiaramente. 
Hope: perchè mai è strappata? 
Hope prese il telefono che aveva nella tasca dei jeans stretti. Si sedette sul letto componendo un numero. 
Hope: ho bisogno di te 

Il soggiorno dei Mikaelson è qualcosa di immenso, enorme, molto rustico ed elegante. Un enorme divano dove Alys e seduta ascoltando le storie di avventura di Rebekah i luoghi che ha visitato, gli amori che ha vissuto. Gli occhi azzurri della ragazza si illuminano ad ogni parola. Hayley ed Elijah in piedi davanti al camino bevendo un sorso di liquore. La porta della stanza si apre, Klaus entra. 
Elijah: Kol? 
Klaus: non ho idea di dove si sia cacciato 
Klaus avanza e si siede sulla poltrona di fronte alla sorella e alla figlia. 
Alys: non mi avevi detto che avevo una zia così tosta? 
Klaus rise divertito, con il tempo aveva accettato la natura libera della figlia. 
Klaus: Alys potresti lasciarci soli un attimo, dopo avrai tutta per te tua zia 
La ragazza lo guardò non capendo, a volte i comportamenti del padre le erano impossibili da decifrare. Si ricordò la mattina, l'attacco, l'incontro con Hope e si alzò di colpo. 
Alys: mi sa che hai ragione
Uscii senza replicare, cosa che Klaus notò immediatamente. 
Elijah chiuse la porta subito dopo che Alys uscii. 
Elijah: è un piacere riaverti tra noi Rebekah 
Rebekah: finalmente rivedo mia nipote sono io quella felice 
Hayley le sorrise porgendole un bicchiere pieno. 
Rebekah: allora contro chi siamo questa volta? 
Elijah: streghe 
Rebekah sbuffò. 
Rebekah: di nuovo? seriamente? 
Elijah: vogliono attuare un rito non so ancora di che tipo sto indagando 
Klaus guardava ogni movimento del fratello, camminava distaccato dalla moglie, questo confermava le sue teorie, ma da una parte c'era qualcosa che non quadrava nel quadro, qualcosa che non lo tranquillizzava. 

Evangeline entra in una stanza buia, la luce e poca, quasi inesistente, quanto basta ad illuminare i volti di cinque persone attorno a lei, formando un cerchio. Sente la porta chiudersi dietro, sussulta, ma poi si fa forza. 
- hai chiesto un incontro?- una voce roca, sicuramente un anziano. 
Evangeline: esattamente 
- perché? 
Evangeline: credo che di Sam non ci si possa fidare, non avrete pensato che avrebbe davvero ucciso sua madre 
- parla con il tono adeguato giovane strega- una voce da donna, Eve fece un passo indietro, quei volti la traumatizzavano parecchio. 
- continua…- la incitò un'altra voce. 
Eve: non ucciderà mai Esperanza Monroe
- vuoi che cerchi un altro vampiro da sacrificare? 
Eve: no voglio condurre io il piano 
Una risata isterica eccheggiò per tutta la stanza, lo sguardo di Eve fu pieno di rabbia, ma doveva stare zitta. 
- signorina hai ancora troppo da imparare, ma saremo clementi visto che hai del potenziale, metteremo alla prova Sam se fallirà allora tu condurrai i giochi. 

Cristine e Kol sono in macchina, Kol ha insistito per accompagnarla dai suoi. 
Cristine non riesce ad iniziare una conversazione, si sente a disagio e imbarazzata. Sente l'odore del ragazzo in tutta l'auto, sa di virilità, sa di uomo. Kol la guarda ogni tanto di sfuggita.
Kol: sei più silenziosa del solito 
Cristine si volta verso di lui, le sue guance sono rosse, Kol ridacchia divertito capendo cosa sta succedendo. 
Cristine: sono solo nervosa
Kol: sei sicura? 
Cristine: devo saper badare a me stessa si ne sono sicura non posso andare in giro sempre con la guardia del corpo 
Kol: a me non dispiace
Cristine diventò ancora più rossa di prima e un sorrisetto le spuntò sul viso, imbarazzata si girò verso il finestrino guardando il panorama.

La porta di casa suona, Davina si precipita ad aprire la porta speranzosa che dall’altra parte ci potesse essere sua figlia, spalanca la porta, e quasi incredula fuori trova Cristine insieme a Kol, senza pensarci si butta ad abbracciare sua figlia, quest’ultima non sapeva cosa fare, con lo sguardo cerca Kol che assisteva alla scena e la esortava a ricambiare l’abbraccio, Cristine senza nessun esitazione abbraccia la madre, un sorriso spunta sul suo volto, le erano mancati i suoi abbracci, le era mancato parlare con la madre. 
Kol interrompe le due che si erano appena ritrovate
- Io devo andare
- Grazie per averla accompagnata
- Ormai non è più sicuro girare da soli per la città, sono stato molto contento di riaccompagnarla
Cristine si avvicina a Kol e gli da un bacio sulla guancia come ringraziamento per tutto quello che aveva fatto per lei, Kol la guarda e le sorride, sorpreso dal gesto della ragazza. Kol se ne va, mentre Davina e Cristine entrano in casa
- Mi… mi dispiace per non essermi fatta sentire per tutto questo tempo, ma avevo bisogno di pensare
- Non scusarti, la colpa è stata nostra non avremmo dovuto tenerti all’oscuro di tutto questo, del resto fa parte di noi.
Jeremy dalla cucina sente la voce la voce della figlia e si dirige verso il salone, Cristine vedendo il padre corre verso di lui per abbracciarlo, una lacrima bagna il viso di Jeremy era davvero felice di rivedere la figlia, da quando era tornato in città era la prima volta che stava un po’ con lei. Tutti e tre si accomodano in salotto a parlare
- Ho pensato molto in questi giorni, e soprattutto dopo l’attacco ad Alys ho pensato che forse sia buono che mi insegni qualche in…incantesimo per proteggermi e aiutare qualcuno- Cristine non riusciva a credere alla frase che aveva appena detto, le sembrava di essere entrata a far parte di qualche film 
- Ti aiuterò- rispose Davina sorridendo alla figlia, era da un po’ che sperava che la figlia tornasse a casa e finalmente era successo.

https://www.youtube.com/watch?v=wJMWRJDKg5s

Sam era nel buio più totale, i volti dei cinque capi intorno a lui, li aveva sempre trovati orrendi, mettevano inquietudine, ma non aveva mai avuto paura di loro. 
Sam: avete chiesto di me? 
- ci hanno detto che non sei adatto 
Sam collegò le parole ad Eve.
- quindi abbiamo deciso di metterti alla prova 
Sam: non basta che debba uccidere quella che per me è una madre volete ancora delle prove
- volgiamo essere sicuri che tu sei dei nostri fino alla fine 
Sam affranto e infastidito abbassò la testa.
- devi uccidere tuo fratello
Sam alzò di colpo il capo, come scosso da elettricità, gli occhi spalancati e incapaci di mostrare emozioni diverse da rabbia. 
Sam: cosa? 
- è la più grande dimostrazione che tu possa darci 
Sam: non vi aspetterete di certo che uccida il sangue del mio sangue
- tuo fratello si è rivelato più problematico del solito anche per te se ricordiamo bene 
Sam: questo non implica che io uccida Benjamin 
- a te la scelta puoi andare 

Cristine pronuncia delle parole in latino, sotto gli occhi di Davina che guarda entusiasta la scena. Davanti ai suoi occhi una foglia si alza dal tavolo della cucina. Cristine apre gli occhi, non riusciva a credere che ciò stesse accadendo davvero. Il suo sorriso spontaneo rassicurò sua madre. 

Hope apre la posta elettronica, amava davvero la tecnologia, la finestra del suo portatile mostrava il simbolo in mostra in alto. 
Hope: un giorno di questi mi ucciderà con tutti questi favori 
Hope rise divertita, ma il suo sorriso si spense non appena lesse il significato reale del simbolo, non erano semplici sacrifici umani. 
Hope: vogliono le nostre anime 
La fronte corrucciata sul portatile, gli occhi sconvolti. Chiuse con forza il portatile, rompendolo quasi. Si alzò dal letto e portò dietro agitata i capelli scuri. Respirava a fatica. Poi qualcosa le si realizzò, qualcosa che aveva già vissuto su di lei. 
Hope: oh mio Dio 

Elijah scende dalla macchina, ormai era sera, Rebekah lo segue. 
Rebekah: quindi è tornata in città
Elijah: perché non mi stupisco che tu sappia che non è morta 
Rebekah: Klaus era troppo distrutto per capire il tuo scarso modo di mentire 
Elijah sorrise divertito prima di raggiungere la porta della stanza della ragazza. Hope aprii senza dire nulla. Rebekah la guardò curiosa, era affascinante vedere il cambiamento della ragazza, soprattutto nello sguardo, adesso non sembrava più indifesa e fragile, la protetta di Klaus, l'amore di Klaus. 
Hope: ho capito…tutto è chiaro adesso
La voce della ragazza era tremante, Rebekah la guardò studiando i suoi movimenti. 
Hope: vogliono farlo di nuovo Elijah, vogliono rifare tutto 
Hope aveva gli occhi lucidi, quasi a scoppiare a piangere. Rebekah spalancò gli occhi ricordando tutto quello che avevano passato quando erano alla residenza dei Monroe. Elijah mise le mani sulla spalla della ragazza cercando di farla calmare. 
Elijah: di cosa parli Esperanza
Rebekah: parla del rito…tre creature diverse dal normale…
Hope: Cristine è figlia di una strega e un cacciatore, Alys è figlia di un ibrido e un lupo e io…
Rebekah: figlia di una strega e un cacciatore 
Hope annuii ringraziando Rebekah con lo sguardo, non era mai riuscita a dirlo ad alta voce. 

Sam guardava quella foto da ore ormai, la notte fonda era il suo momento preferito, non sentiva nessun rumore, niente di niente. Dalla tasca del suo telefono prese il cellulare. 
La strada era deserta, si guardò intorno, poi dalla rubrica prese quel nome, non credeva a quello che stava per fare, ma non avrebbe permesso a nessuno di sfiorare suo fratello. 
Sam: Ben sono io.

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