Midnight memories

di GoggaDirectioner
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Odio i miei genitori! ***
Capitolo 2: *** 2. Da quando mi si è rimpicciolito il piede?? ***
Capitolo 3: *** Segreteria telefonica... ***



Capitolo 1
*** Odio i miei genitori! ***


"Giulia  mi raccomando, prendi tutto quello che ti serve per le vacanze. Non fare come al solito, che ti dimentichi qualcosa ogni volta che andiamo da qualche parte."
"Ma devo venire per forza con voi, mamma? Miami non mi piace e poi tutte le mie amiche vanno a Londra e voglio andarci anche io!"
"Giulia, hai 17 anni! Sei ancora troppo piccola per viaggiare da sola. E io non passerei le vacanze tranquilla sapendoti da sola in quella città così grande! No, è fuori discussione, tu vieni con noi e basta."
"Ma..."
"Niente ma. Vieni con noi, punto."

Per chi non lo avesse capito, sono Giulia e sono molto arrabbiata con i miei genitori. Sono 17 anni che non ci muoviamo da questa città, Firenze, e per la prima volta quest'anno la mia famiglia ha prenotato un viaggio a Miami. 20 giorni in un villaggio lussuoso, con piscina, spiaggia e tanto divertimento. Il punto è che non mi divertirò affatto. 
Avrei preferito andare in vacanza con le mie amiche , ma purtroppo i miei hanno la mentalità del 15-18 e sono costretta a passare l'estate con loro.
Dopo questa piccola discussione con mia mamma finisco di fare la valigia ed esco di casa, senza neanche avvisarla.
Sbatto la porta dietro di me, prendo il motorino e mi dirigo in centro, dove mi aspetta il mio bellissimo ragazzo, Roberto, che purtroppo devo salutare perchè non potrò andare a Londra con lui e tutti gli altri.
"Ciao amore!" mi dice appena mi vede.
"Amore.."
"Sembri triste... è quello che penso?" mi chiede.
"Si... non posso venire con voi..."
La sua faccia è impassibile e la cosa mi meraviglia molto. 
"Davvero?"
"Si... mia mamma non ne vuole sapere... vado con loro a Miami."
Improvvisamente gli scappa un sorriso e comincio ad innervosirmi.
"Tu sei contento che non vengo con voi, vero!?"
"Ma cosa dici! Io.."
"Ho visto il tuo sorriso. Non dire stronzate."
"Io non ho sorriso!" mi prende i fianchi e mi avvicina a sè. "E' ovvio che mi dispiace, sorridevo perchè ho pensato un attimo a tua madre.. Giuro mi dispiace un sacco."
"Sicuro?" dico io incredula.
"Sicurissimo... ora dai prendiamoci un gelato."
Gli do un bacio e ci avviamo verso la gelateria.
 
 
Quando torno a casa, mia madre è in cucina a preparare la cena.
"Dove sei stata!?" mi chiede arrabbiata.
"In centro con Roberto."
"Non mi piace affatto quel ragazzo."
"Ti ci dovrai abituare perchè è il mio fidanzato."
"Va anche lui a Londra?"
"Si..."
"Non è una buona cosa, Giulia."
"Mamma la smetti di stressarmi!? Non ti sopporto più!"
Senza lasciarla replicare, salgo in camera mia e chiudo la porta a chiave.
Non vedo l'ora che questa vacanza inizi e finisca in fretta.

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Capitolo 2
*** 2. Da quando mi si è rimpicciolito il piede?? ***


2. Da quando mi si è rimpicciolito il piede?? 

Ed eccomi qui, in fila a fare check in all' aeroporto annoiata e arrabbiata. Dopo quella sfuriata con mia madre non ho più rivolto la parola ai miei genitori, se non solo per rispondere con un sì o un no freddo alle loro domande. 
Ho parlato con Katia,la mia migliore amica, e mi ha promesso che avrebbe controllato Roberto e allo stesso tempo mi avrebbe raccontato tutto quello che avrebbero fatto, così da rendermi partecipe del loro viaggio nonostante fossi bloccata a Miami.
"Giulia cerca di cambiare atteggiamento mentre arriviamo lì, altrimenti..." dice mio padre.
"Altrimenti cosa!? Renderete la mia vacanza un inferno!? Beh tanto lo avete già fatto, non ho niente da perdere."
"Questo però non significa che devi rovinare la vacanza a noi. Vuoi fare la sgorbutica? Ok, fallo, non c'è problema, tanto l'unica che non si divertirà sarai tu e te ne pentirai!" escalama mia mamma rossa dalla rabbia. Le persone dietro di noi ci guardano confuse ma allo stesso tempo interessate alla discussione, come se non avessero mai sentito una discussione tra genitori e figli.
Arrivato il nostro turno, la prima a passare sotto il metal detector è mia madre, appoggiando prima la valigia e tutti gli oggetti metallici su un bancone. 
Poi tocca a mio padre, il quale senza problemi riesce a passare. Io invece, come se non bastasse, vengo fermata da un alto uomo in divisa, perchè il metal detector si è messo a suonare. 
"Peggio di così non poteva andare" dicevo tra me e me.
"Signorina devo chiederle di toglierle le scarpe."
"Le mie scarpe!? E perchè?" chiedo io arrabbiata.
"Perchè dobbiamo controllare che sia tutto apposto"
Nel frattempo i miei genitori fanno gli innamorati  guardando gli aerei partire dall'immenso finestrone che dà sulle piste di atterraggio.
Io mi tolgo le scarpe sbuffando e aspetto che me le controllino. Non capisco cosa c'è di male in delle semplicissime Vans blu scuro. 
Mi siedo sulle sedie verdi da conferenza appoggiate al muro vicino al metal detector e dopo una manciata di minuti mi vengono restituite le scarpe.
"Ecco a lei signorina, è tutto apposto."
"La ringrazio!" prendo le scarpe e me le metto, ma c'è qualcosa di strano.
Sono un po' troppo grandi per il mio piede! Do un' occhiata all' etichetta all'interno della scarpa e vedo che è taglia 43.
"Ma che diavolo!!" urlo nera dalla rabbia.
"Ehm scusami.. credo che queste debbano essere tue..." una persona si avvicina a me, anche lei è senza scarpe alzo lo sguardo ed è un ragazzo biondo, con due occhi azzurri che mi guardano fisso. Mi sembra di averlo visto già da qualche parte ma forse mi sbagliavo. Di sicuro non era di Firenze, perchè il suo accento era fortemente inglese.
"Le mie scarpe!" scatto dalla sedia e le strappo dalle sue belle mani. "Credo invece che queste debbano essere tue." faccio una piccola risatina.
"HAHA Vans blu eh? Ottima scelta" mi fa l'occhiolino, dopodiché ci sediamo uno accanto all' altro e ci sistemiamo.
"Io sono Niall, tu sei?"
Niall, il nome non mi è nuovo. 
"Io sono Giulia, piacere di conscerti."
Lui sta per dirmi qualcosa ma poi degli uomini grossi vestiti di nero lo tirano con sé. "Niall, dobbiamo andare!"
"E' stato un piacere di conoscerti Giulia" mi dice allontanandosi, "spero di rivederti"
"Niall, Niall, Niall... il nome non mi è nuovo... Ah si!! Katia mi parla sempre di un certo Niall... Ah ci sono! La nuova boyband!! Com'è che si chiamavano? One...
One...Direction!! Devo dirlo a Katia assolutamente!"
"Giulia è ora.. dobbiamo andare, l'aereo parte tra 15 minuti."
"Non vi siete accorti di nulla vero?" chiedo io.
"No, cosa è successo?"
"Non importa... Tanto per voi non esisto."

Ci avviamo verso il gate e nel frattempo invio un sms a Katia:

"Non indovinerai mai chi ho incontrato all'areoporto.. Ti spiego tutto appena arrivo a Miami. -G "



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Heeeeeeeeeeeeeeeeeeeeey!
Ciao a tutte! Sono Adriana ed è tanto che non scrivo qui su efp. 
Anyway, I'm back con una nuova storia che spero vi piaccia.
Se vi piace la storia, non ve ne andate subito ma...RECENSITE, RECENSITE, RECENSITE!!
Le vostre recensioni mi fanno crescere e capire dove ho sbagliato.
Tornerò presto con un nuovo capitolo... BACINI :*

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Capitolo 3
*** Segreteria telefonica... ***





3.

Arriviamo in un albergo megagalattico: la hall è una gigantesca stanza rotonda ornata di fiori  e poltrone qua è là. I fattorini spingono i carrelli pieni di valigie e si dirigono verso l'ascensore di servizio. I clienti vanno in diverse direzioni: chi esce, chi in costume da bagno va in piscina, chi alla spiaggia. Noi ci registriamo e saliamo su nella nostra stanza tripla, con vista sulla piscina dell'hotel e con un bagno il doppio di casa nostra.
"Che ne dite se andiamo tutti in giro per Miami?" propone mio padre.
"Ma non siete stanchi?" chiedo io.
"Un po' si.. ma sono appena le quattro di pomeriggio, non possiamo sprecare una giornata!" risponde mia madre.
"Posso rimanere in albergo?"
"Ma...Giulia... Non ti va di andare in giro?"
"Con voi? mmm non penso proprio! Questo viaggio non lo volevo fare."
"Fai come vuoi, mi sono scocciata di stare sempre ai tuoi cpricci!" urla mia madre uscendo e sbattendo la porta.
Mio padre mi guarda con aria arrabbiata e nervosa ed esce anche lui.
Prendo il telefono e trovo un messaggio:

"Chiiii? Chiamami appena arrivi!! -K"

Digito il numero ma mi ricordo solo in quel momento che avrei pagato un occhio della testa per chiamare in italia. Allora decido di accendere il wifi e farle una video chiamata. 
"Pronto? Giulia!!" rispondono dall'altra parte.
"Hey Katia! Come stai??"
"Bene dai.. stavo ehm... preparando le valigie."
Nel frattempo sento una risata di un ragazzo... mi è moto familiare.
"Ma c'è roberto lì con te?"
"N-no!! che dici! Tu piuttosto, come è andato il viaggio?"
"Oh tu non puoi capire cosa è successo..."
Le racconto tutta la storia e dell'incontro con Niall.
"TU COSA!?" urla Katia.  "O mio Diooo! E ti sei fatta fare un autografo?"
"Ehm veramente no..."
"Ma come!! Sei la mia migliore amica!!"
"Lo so ma dei bodyguard lo hanno trascinato subito via e non ne abbiamo avuto tempo."
"Peccato... chissà che volo avrà preso.." 
"Non ne ho idea, a sicuramente un volo costosissimo."
"Mmm ok dai ora devo staccare che ehm...devo continuare a fare la valigia. Ciaoo!"
Non mi dà nemmeno tempo di salutarla che attacca subito.


Dormo per un paio d'ore e dopodiché, stufa di stare in camera, decido di mettere il costume e di scendere in piscina per fare un bagno.
Ma prima decido di chiamare Roberto.
"Ciao sono Roberto..al momento sono occupato, lasciate un messaggio dopo il bip e vi richiamerò..."
Roberto non mette mai la segreteria... 
Prendo la borsa e scendo giù, pensando a cosa stesse facendo il mio ragazzo..

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ECCOMIIIIIIII!!!!
Allora, vi avviso che il prossimo capitolo vi lascerà così O_O eheheheh
però prima dovete leggere questo e soprattutto...RECENSIREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!
Già ne ho ricevute un paio e mi ha fatto tanto piacere sapere che questa storia vi piace!!
Bacini <3

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