Il Labirinto Della Mente

di Sakurina
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** "Here With Me" ***
Capitolo 2: *** "Beneath My Nightmares" ***
Capitolo 3: *** "Secretly" ***
Capitolo 4: *** "Among The Ashes" ***
Capitolo 5: *** "Don't Deceive Me" ***
Capitolo 6: *** "When Angels Deserve To Die" ***
Capitolo 7: *** "Dreams Are Sacred" ***
Capitolo 8: *** "Careless Whisper" ***
Capitolo 9: *** "Unforgivable Sinner" ***
Capitolo 10: *** "Fallen Angels" ***
Capitolo 11: *** "Free Your Eyes" ***
Capitolo 12: *** "Run Away" ***
Capitolo 13: *** "The Mind's Maze" ***
Capitolo 14: *** "Falling In The Black" ***
Capitolo 15: *** "45" ***
Capitolo 16: *** "Whispers In The Dark" ***
Capitolo 17: *** "You Belong To Me" ***
Capitolo 18: *** "The Last Night" ***
Capitolo 19: *** "My Worst Enemy...?" ***
Capitolo 20: *** "Sacrificed For You" ***
Capitolo 21: *** "The Ones I Have Loved" ***
Capitolo 22: *** "Wake Me Up Inside" ***
Capitolo 23: *** "Epilogo: A Te" ***



Capitolo 1
*** "Here With Me" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Salve a tutti! Questa è la mia terza long-fic... chi mi conosce sa già che i miei personaggi preferiti sono Ino, Shikamaru e Kiba! Questa volta mi sono voluta impegnare in qualcosa di più serio, mischiando sentimenti e azione in un'avventura ai confini della realtà. Sì, perché dei misteriosi nemici stanno per attaccare Konoha, ma non sarà così semplice batterli... soprattutto per via dei loro poteri speciali!

Intanto, Ino, Shikamaru e Kiba si ritroveranno alle prese con nuovi problemi sentimentali... insomma, tutto si mixerà per dare vita a un intreccio abbastanza complicato! Spero di avervi incuriositi. ^^ Non ho mai scritto questo genere un po' più complesso di storia e spero di esserne all'altezza! Un bacione a tutti! Sakurina XD

 

 

 

...Prologo...

 

"I dream in the darkness

I sleep to die

Erase the silence

Erase my life

Our burning ashes

Blacken the day

A world of nothingness

Blow me away"

 

                                                                                                       ("Sweet Sacrifice" by Evanescence)

 

 

"Voi vi siete dimenticati della nostra esistenza. Ma purtroppo per voi, noi non abbiamo mai scordato la vostra. La nostra vendetta non è ancora compiuta..."

 

 

 

 

Capitolo 1. "Here With Me"

 

“Oh I am what I am

I'll do what I want

But I can't hide

I won't go

I won't sleep

I can't breathe

Until you're resting here with me

I won't leave

I can't hide

I cannot be

Until your resting here with me”

 

                                                         ("Here With Me" by Dido)

 

 

 

Shikamaru aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.

Una forte luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio. Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.

Abituato alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno spaesato: si trovava...

 

-"Sveglia, sveglia pigrone!"- urlò una voce squillante.

Shikamaru socchiuse gli occhi svogliatamente, cercando di capire chi avesse interrotto quello strano sogno.

Due bellissimi occhioni azzurri, dei brillanti capelli dorati e un dolcissimo sorriso lo illuminarono. Ogni giorno che passava, Ino era sempre più bella.

-"Buongiorno signor Nara!"- sorrise lei, seduta sul bordo del letto.

-"Mmh... 'giorno... che ci fai qui?"- mugugnò Shikamaru, stropicciandosi gli occhi e mettendosi a sedere sul letto.

-"In realtà stamattina i miei non avevano bisogno di me in negozio, così mi annoiavo e ovviamente sono venuta a svegliarti... dormire fino a tardi fa male alla pelle, sai?"- ghignò divertita lei, schioccandogli un bacio sulla guancia.

-"Mmh... okay... dammi tre minuti per riprendermi..."- sbadigliò lui, stiracchiandosi.

-"D'accordo... ma vedi che siano tre minuti e non tre ore! Ti aspetto giù!"- sorrise tutta pimpante lei, uscendo dalla stanza saltellando.

Shikamaru, assonnato da morire, si risdraiò sbuffando sonoramente. Una nuova giornata era cominciata.

 

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Sebbene settembre fosse appena iniziato, una brezza freddina si era abbattuta su Konoha. Le foglie veniva strappate anticipatamente dagli alberi, svolazzando ovunque, intrufolandosi in case e uffici, impertinenti. La gente infreddolita usciva di casa più raramente, lasciando la città in mano ai bambini, che non avrebbero smesso di giocare nemmeno se si fosse abbattuto un uragano, e alle coppiette di innamorati, che ovviamente non potevano stare in casa se c'erano anche i genitori...

Le strade erano improvvisamente diventate verdi e tutto sembrava più allegro e colorato.

-"Che bello, il Villaggio della Foglia invaso dalle foglie!"- ridacchiò Ino, divertita.

Lei e Shikamaru si erano recati sulla loro solita collinetta, poco fuori Konoha, e lì erano rimasti seduti a riposarsi, chiacchierando in santa pace. La biondina stava appoggiata al petto del ragazzo, mentre lui la abbracciava da dietro, dolcemente. Fortunatamente, gli ultimi mesi erano stati pacifici e pieni di gioia. Era una bella sensazione. Shikamaru avrebbe voluto rimanere così per sempre. Stava bene insieme a Ino. Tutto era più sereno e la vita sembrava meno noiosa, da quando c'era lei. Ma sapeva fin troppo bene che più le giornate tranquille aumentavano, più un nuovo ed inaspettato pericolo si avvicinava. Era così per forza. Era sempre stato così. Era inutile illudersi: la pace eterna... non era che un'utopia.

-"Che bello...! Finalmente è settembre!"- sospirò Ino, con aria sognante.

Shikamaru inarcò un sopracciglio, dubbioso.

-"E allora?"- chiese perplesso.

-"Come sarebbe a dire 'e allora'?!"- sbottò Ino, voltandosi verso di lui e fulminandolo con lo sguardo.

Lui la fissò perplesso. Sebbene stessero insieme da parecchio tempo, ancora non riusciva a capirla completamente. Del resto, per quanto la amasse... rimaneva pur sempre una donna.

Lei lo fissò contrariata. Stavano insieme da parecchio tempo, eppure lui rimaneva sempre così insensibile su certe questioni di così "vitale" importanza per la loro storia. Del resto, per quanto lo amasse... rimaneva pur sempre un uomo.

-"Sarà mica per i compleanni?"- chiese lui, titubante.

-"Anche... ma non solo."- lo fissò lei, con sguardo dubbioso.

"Se non sono i compleanni che cavolo altro può essere?! Ahia... mi sa che me ne devo ricordare, e anche in fretta... quando fa quella faccia non è un buon segno..." pensò Shikamaru sudando, mentre lo sguardo glaciale della ragazza lo trafiggeva come mille spade.

-"Ehm... eh eh..."- rise nervosamente il ragazzo, dandole ad intendere che non si ricordava proprio cosa accadesse a settembre.

Un'espressione delusa si spaziò sul volto di Ino.

-"Uffaaaa... sei il solito insensibile! 28 settembre non ti dice niente?"- sbuffò, guardandolo con sguardo triste lei.

-"...dovrebbe?"- chiese lui con voce incerta, inarcando un sopracciglio.

-"In realtà, sì..."- protestò la biondina, tristemente -"...è il nostro mesiversario!"-

Shikamaru la guardò storto, piegando la bocca in una smorfia contrariata.

-"E tu hai fatto tutte queste storie per un mesiversario del cavolo?!"- sbottò, scocciato.

-"Ecco, lo sapevo che non avresti capito niente!"- si offese lei, incrociando le braccia.

-"Insomma... ogni mese c'è un mesiversario, non mi sembra però che ci abbiamo mai dato così tanta importanza!"- polemizzò lui.

-"Beh, ma questo è... il sesto! I sei mesi sono importanti!"-

-"Cosa?!"- si sconvolse lui, improvvisamente -"Già sei mesi? Però... che fregatura..."- pensò a voce alta.

-"In che senso 'che fregatura'?"- chiese con tono irritato lei.

"Nel senso che in sei mesi non abbiamo ancora combinato un cavolo di niente..." pensò lui con irritazione.

-"Beh?"- chiese scocciata lei, in attesa di una risposta.

Shikamaru fissò la bella Ino perplesso.

"...di certo non posso chiederle candidamente quando si farà portare a letto... è la volta buona che mi uccide... quando s'incazza, è capace di fare qualsiasi cosa..." pensò infine sconsolato, decidendo di evitare l'argomento.

-"Allora? Hai già pensato cosa organizzare per il compleanno?"- cambiò discorso lui.

Ino non fu molto contenta di essere ignorata dal ragazzo, ma decise di passare oltre. Non aveva voglia di litigare per l'ennesima volta. Non quel specialissimo mese.

-"Mmh... beh, faremo la nostra solita festa di metà compleanno, no?"- rispose lei, guardando altrove, ancora un po' offesa per poco prima.

Shikamaru ghignò dispiaciuto e decise di abbracciarla nuovamente per farsi perdonare. Lei lo lasciò fare, lasciandosi trasportare dalle sue forti braccia.

Il loro compleanno era un rito quasi sacro. Shikamaru era nato il 22, mentre lei era nata il 23 settembre. Fin da quando erano bambini, avevano sempre festeggiato nella notte a cavallo fra i due giorni, senza mai saltare un anno.

-"Dobbiamo invitare tutti?"- chiese lui sbuffando, stringendola forte al petto.

-"Ovviamente sì."- sorrise convinta lei.

-"E noi due?"- protestò poco convinto.

-"Oh beh... potremmo cominciare presto la festa e farla durare almeno fino a mezzanotte per festeggiare anche il mio compleanno! E poi si vedrà... la notte è giovane!"- sorrise lei, convinta.

Shikamaru intuì che Ino nella sua ingenuità di convenienza aveva finto di non capire l'allusione. Sospirò, perplesso.

-"Cosa vuoi per regalo? Sai che sono alquanto impedito per queste cose..."- continuò il discorso lui, con tono scocciato.

-"Tranquillo! Non voglio niente di particolare! Mi basta un bacio!"- sorrise divertita, stampandogli un bacio stampo sulle labbra. -"E tu? Che vuoi per regalo?"-

-"Eh... io vorrei qualcosa di più..."- rispose lui naturalmente, con tono ironico. Ma subito dopo si pentì di quelle parole. Forse era stato troppo diretto e insensibile. Avrebbe sicuramente dovuto dirglielo in altro modo.

D'istinto, chiuse gli occhi, convinto che presto un bel ceffone gli avrebbe colpito in pieno il viso. Ma così non fu. Stupito, aprì gli occhi e vide che Ino era arrossita moltissimo, abbassando il volto preda del panico più totale.

-"...ecco... io..."- mormorò lei, imbarazzata.

-"Ma... tranquilla! Non prenderti così a male, stavo solo scherzando!"- cercò di rimediare lui, accarezzandole la testolina bionda.

-"No, è giusto... in fondo, sono già sei mesi..."- sussurrò tutta crucciata.

-"Non ti preoccupare, non abbiamo fretta..."- concluse Shikamaru dispiaciuto, baciandole dolcemente la testolina bionda.

 

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Ino e Shikamaru pranzarono insieme a Choji come al solito, dopodiché il ragazzo col codino dovette andarsene perché aveva un colloquio con Tsunade. La biondina decise invece di tornare a casa a studiare un po', visto che era talmente presa ad uscire con Shikamaru che stava tralasciando un po' troppo gli studi.

Raggiungendo il cancello, Ino notò che dalla casa proveniva un gran trambusto. Entrandovi, vide che il salotto era completamente invaso dai suoi parenti.

La biondina fissò la scena stupita: non sapeva che ci fosse in programma una rimpatriata quel pomeriggio. Solitamente quei parenti si vedevano per Natale e Capodanno, mica durante una comunissima giornata di settembre.

Ino si fece spazio tra la folla di parenti, fino a quando non raggiunse il centro del salotto e capì finalmente il perché di tanta agitazione. I suoi occhi cristallini si illuminarono di una felicità immensa non appena incontrarono quelli molto simili ai suoi ma di color smeraldo della bella ragazza in mezzo alla stanza. Era molto alta e slanciata, con un fisico davvero perfetto, i capelli biondi a caschetto un po' sbarazzini e lo sguardo tipico degli Yamanaka.

-"Izumi...!"- sospirò Ino, incredula.

-"Ciao cuginetta, come ti butta?"- sorrise divertita Izumi, guardando soddisfatta la cugina che era cresciuta così tanto dalla sua partenza...

 

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-"La tua ultima missione è stata un fallimento completo, ne sei consapevole, non è vero, Shikamaru?"- chiese Tsunade con tono altamente irritato.

La donna teneva le mani incrociate e fissava il chunin di fronte a lei con aria severa.

-"Sì... lo so..."- rispose Shikamaru, mordendosi il labbro inferiore con rabbia.

-"Dal recupero di Sasuke, mi avevi promesso che non avresti fallito nessun'altra missione. Mi spieghi cos'è successo?"- continuò l'Hokage, con tono sempre più alterato.

-"Non lo so... i nemici si sono dimostrati più forti del previsto..."- si giustificò lui.

-"Finiscila con le stronzate, Shikamaru!"- urlò la donna, sbattendo nervosamente i pugni sulla scrivania -"Adesso è davvero troppo! Ho accettato di non mandare Ino da Honoka (vedi "Tu sei mia!" NdS) solo per farvi un favore... ma ora mi rendo conto di aver sbagliato."-

-"Cosa c'entra Ino, adesso?!"- sbottò il ragazzo, confuso.

-"C'entra eccome! E' da quando vi siete messi insieme che siete completamente in un altro mondo... Ino è distrattissima, mentre tu sei talmente deconcentrato da non riuscire nemmeno a portare a termine una missione mediocre come questa... se la vostra storia è più importante della protezione di Konoha o se questa relazione vi distrae dal vostro lavoro di ninja... allora forse è meglio che riconsideriate l'idea di portarla avanti. Mi dispiace, Shikamaru, ma è la verità. E non sono l'unica ad essersi accorta di questa vostra negligenza, credimi. Se ci pensi bene capirai a chi mi sto riferendo..."- asserì la donna, abbastanza adirata.

-"Già lo so a chi si sta riferendo..."- sibilò il ragazzo, stringendo i pugni con forza.

-"Capisco che siate tanto innamorati e gioiosi, però... cercate di rivedere le vostre priorità. Siete adulti, avete quasi 17 anni, ormai. E' tempo di crescere. E se la vostra è una storia seria, allora dovrete imparare a gestirla in modo che non interferisca con il vostro lavoro. Ora vai, Shikamaru."- concluse Tsunade, sbuffando scocciata.

Il ragazzo se ne andò senza salutare, sbattendo violentemente la porta come suo solito quando incazzato. Percorse il corridoio a grandi falcate, sparendo presto giù per le scale. Non si era accorto della presenza di qualcuno nell'oscurità, qualcuno che aveva seguito tutto il discorso con estrema attenzione e interesse.

-"Kiba, entra pure!"- lo invitò l'Hokage, vedendolo avvicinarsi alla porta. Anche lui era lì per sorbirsi una delle solite ramanzine di Tsunade.

Kiba rimase un po' pensieroso, fissando dalla finestra Shikamaru uscire dall'ufficio dell'Hokage piuttosto infuriato. Quella situazione... era parecchio intrigante.

 

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-"Oh Izu-chan, come sono contenta che sei tornata!"- sorrise gioiosamente Ino, abbracciando forte la cugina ritrovata.

-"Anch'io sono contenta di essere di nuovo qui tutta intera, Ino-chan... davvero non ci speravo più!"- sorrise la ragazza, sedendosi accanto alla cugina.

Le due biondine erano riuscite a sbrogliarsi dal comitato di benvenuto della parentela, nascondendosi nel giardino fiorito di Ino. Sedute vicine, avevano cominciato a parlare del più e del meno, come non facevano da ben due anni...

Ino aveva sempre ammirato la cugina più di qualsiasi altra persona al mondo. Oltre ad essere molto bella e aggraziata, Izumi era una jonin forte ed intelligente, che sapeva usare alla perfezione le tecniche degli Yamanaka. Ricordava chiaramente che quando suo padre le stava insegnando la tecnica del capovolgimento spirituale, Izumi la aiutava spesso. Erano sempre state inseparabili, come sorelle.

-"Durante questo periodo sono successe così tante cose... mi sei mancata tanto, Izu-chan... ho avuto tanto bisogno di te..."- sospirò Ino.

-"Ne sono sicura, Ino-chan... ma credimi, affrontando da sole i problemi si diventa più forti, forse è un bene che io non ci sia stata... sono sicura che avrai risolto tutto nel migliore dei modi..."- sorrise Izumi, mentre Ino abbassava lo sguardo tristemente. -"Ho saputo alcune cose... ad esempio della fuga di Sasuke, il ragazzo che ti piaceva, o del fatto che tu e Sakura vi siete in un certo modo riconciliate... ho saputo della morte del tuo maestro... come ho saputo anche che hai deciso di diventare un ninja medico e che sei diventata allieva di Tsunade..."-

Ino la fissò stupita.

-"Come fai a sapere tutte queste cose?!"-

-"Beh, sono o non sono una spia? Anche se ho passato due anni lontana da Konoha, questo non vuol dire che io non mi tenessi informata sugli avvenimenti di questo villaggio così movimentato..."-

-"Deve essere stato brutto partecipare ad una missione così lunga..."- chiese Ino, fissando la cugina dispiaciuta.

-"In realtà, è stata molto dura... purtroppo però si ha sempre bisogno di spie, soprattutto noi kunoichi dobbiamo sempre essere pronte ad entrare in azione. Noi donne siamo più abili nel fingere e nel 'mimetizzarci' in situazioni e ambienti sempre diversi. E poi siamo meno sospettate degli uomini. In fondo però sono stata io a decidere di fare questo lavoro, come tu del resto hai deciso di impegnarti nella carriera medica... e sai che noi Yamanaka ci impegnamo sempre al massimo, non è vero, Ino?"- chiese Izumi con una forte nota ironica nella voce.

-"Stai insinuando qualcosa, Izumi?"- si crucciò Ino, fissando la cugina sconcertata.

-"Sono andata dal Quinto Hokage appena rientrata a Konoha e c'era lì anche tuo padre... e parlavano di te, Ino."- cominciò con espressione seria Izumi.

-"Di me...?"- chiese Ino, sempre più preoccupata.

-"Sì... e del tuo strano comportamento. Quando ho sentito ciò che si stavano dicendo non ho potuto crederci, Ino! Le parole più pronunciate erano svogliata, assente, distratta, maldestra... non sono di certo aggettivi che ti si addicono! Si può sapere dove diavolo sei con la testa ultimamente?!"- la rimproverò la cugina.

Ino abbassò lo sguardo, con espressione offesa.

-"Vi divertite a parlarmi dietro...?"- protestò Ino con voce tremante. Davvero pensavano quelle brutte cose di lei?

-"Non parliamo alle tue spalle, tesoro..."- affermò una voce maschile profonda, improvvisamente.

Le due biondine si voltarono e videro avvicinarsi Inoichi Yamanaka, il padre di Ino.

-"Papà...? Si può sapere che significa?"- chiese Ino, fissando il padre con occhi lucidi.

-"Tsunade si è lamentata della tua negligenza con me, figliola. E ho dovuto darle ragione, purtroppo. Ultimamente hai sempre la testa altrove, pensi più ad uscire che non allo studio... stai prendendo una brutta strada, Ino, non è da te un comportamento così irresponsabile. L'Hokage si è solo preoccupata per te avvertendomi. E sinceramente, io una spiegazione per questo tuo atteggiamento ce l'avrei..."- spiegò Inoichi, fissando severamente l'adorata figliola.

-"Ah sì?! E sentiamo, quale sarebbe questo motivo tanto sconvolgente?!"- sbottò Ino, alzandosi in piedi e fissando negli occhi il padre con aria minacciosa.

-"Shikamaru. Il problema è Shikamaru."-

Un sorrisino incredulo si spaziò sul volto di Ino, mentre Izumi fissava i due a bocca aperta.

-"Cosa c'entra Shikamaru adesso, scusa?!"- sbottò Ino, sempre più allibita.

-"Da quando vi siete messi in testa di mettervi insieme..."- cominciò con tono polemico il padre, che non vedeva per niente di buon occhio quella relazione. Considerando che Inoichi era alquanto geloso della figlia e che non l'avrebbe mai ceduta a nessuno, Shikamaru era decisamente il tipo più improbabile con cui la sua bambina avesse potuto fidanzarsi. Il peggio del proibito, insomma.

-"Oh, ti prego, non ricominciare, papà!!!"- eruppe Ino, furibonda.

-"Noooo! Non mi dire che ti sei messa con quello svogliato di Shikamaru Nara?!"- si sconvolse Izumi, fissando la cuginetta con sguardo attonito.

-"Sì, stiamo insieme da sei mesi..."- arrossì la bella chunin.

-"Maddai... questa mi era sfuggita! Che assurdità... con Shikamaru Nara... e chi se l'aspettava?!"- sghignazzò fra sé e sé la divertita jonin.

-"Sei mesi?! Tieni il calcolo addirittura?! Sarà mica una storia così seria?!"- proruppe il padre, alterato.

-"Papà calmati altrimenti ti viene un infarto!"- lo riprese la figlia, ironicamente.

-"Sì, calmati zietto... allora, allora, dimmi Ino-chan, raccontami tutto! Avete già consumato?"- chiese con tono malizioso Izumi.

Ino arrossì ancora di più, nascondendosi il volto tra le mani.

-"Consumato che cosa?!"- si intromise Inoichi, confuso.

-"Il frigorifero, zio! Su, vattene che io e Ino-chan dobbiamo parlare di cose private che tu non puoi capire!"- lo cacciò via la nipote.

-"No, no! Questa storia non mi piace! Quello svaccato ti sta portando sulla brutta strada, Ino! Se continuerai con questo comportamento indecoroso, ti proibirò di vederlo ancora! Te capì?!"- urlò infine il signor Yamanaka, sempre più adirato.

Le due ragazze lo fissarono a bocca aperta.

-"Zio, sei crudele!"- lo rimproverò Izumi.

-"Sì, papà, sei un mostro senza cuore!"- fece gli occhioni lucidi Ino, cercando di commuoverlo.

-"Mi dispiace mie care ragazze, ma questa è la volontà suprema del capofamiglia!"- sentenziò il padre.

-"Ma papà... così rischi di compromettere la tua amicizia col padre di Shikamaru!"- cercò di convincerlo Ino, nettamente in difficoltà contro la testardaggine del padre.

-"Ti sbagli! Shikaku la pensa esattamente come me! Anche suo figlio è distratto da questa relazione... ragion per cui vedete di finirla al più presto, altrimenti ti chiudo in camera tua a chiave, sono stato chiaro?! E con questo è tutto!!!"- ringhiò Inoichi, fissando severamente la figlia a braccia conserte.

Ino strinse forte i pugni, non riuscendo a trattenere alcune lacrime ribelli. "Perché? Perché mi parli così, papà? Siamo sempre andati d'accordo, ci siamo sempre capiti al volo... non abbiamo mai litigato a questo modo, tantomeno per un ragazzo... papà... Shikamaru per me è importante, ti prego, non odiarlo, non farlo... non allontanarmi da lui... perché io lo amo... non chiedermi di scegliere, papà... e finiscila di guardarmi con quello sguardo furioso! Izumi! Izumi, perché non dici niente per difendermi? Perché abbassi lo sguardo? Anche tu ti sei messa contro di me? Perché nessuno prova a capirmi?!" pensava Ino, mentre spostava velocemente i suoi occhi cristallini dal padre alla cugina.

Né una parola di conforto, né un consiglio proveniva dalle labbra di Izumi. Solo un'espressione sommessa. Anche lei era d'accordo con le parole dello zio.

Né uno spiraglio di speranza, né la possibilità di replicare proveniva da Inoichi. Solo uno sguardo intransigente nei confronti dell'amata figlia.

-"Ma perché non cercate di capirmi?!"- sbottò Ino, correndo via in lacrime.

-"Ino-chan!"- la richiamò la cugina, facendo per correrle dietro. Ma venne trattenuta dalla mano dello zio. Quest'ultimo scosse la testa, invitando la bella jonin a lasciare che Ino ragionasse da sola per qualche momento.

 

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-"Maledetto vecchiaccio, si può sapere che cazzo vai a dire a Tsunade?!"- urlò Shikamaru, varcando la porta di casa come una furia inferocita e dirigendosi con minacciose falcate verso il padre. Shikaku, che stava schiacciando tranquillamente un pisolino sulla poltrona, venne svegliato di soprassalto dall'arrivo violento del figlio.

-"Che ti prende, Shikamaru?!"- sbottò l'uomo, ancora frastornato.

-"Tu, razza di... si può sapere che cavolo ti è saltato in mente di andarti a lamentare con Tsunade?!"- sbraitò Shikamaru, afferrando il padre per il bavero.

-"Figlio ingrato, io che mi preoccupo per te! Quella lì ti sta mandando il cervello in panne, credimi! Non pensavo che bastassero un paio di occhioni blu e una chioma bionda per farti perdere la testa in questo modo!"- lo rimproverò il padre, sostenendo a meraviglia lo sguardo.

-"MA CHE CAZZO TE NE FREGA, SARANNO AFFARACCI MIEI CON CHI STO INSIEME, NO?!"- gridò il ragazzo, fuori di sé.

-"No, se questo comprometto il tuo futuro e quindi quello del clan Nara!"- protestò Shikaku, sbadigliando.

-"Cosa?!"- sbottò il chunin, lasciando andare il padre.

L'uomo guardò con sguardo severo il figlio.

-"Sai Shikamaru, mi deludi... se vuoi avere una relazione seria con una donna, devi sempre ricordare di mantenere separate la sfera dei sentimenti da quella del lavoro. Il mio rapporto con tua madre non ha mai interferito sul mio operato di ninja. Dovresti riprendere il controllo di te stesso. La strada che stai seguendo è sbagliata e io e Tsunade ci stiamo solo preoccupando per te. Vedi se ha più valore continuare una storia dal futuro incerto o se è più importante pensare alla tua carriera di ninja. So che farai che la scelta più giusta, figlio mio. Non mi deludere..."- e così dicendo, Shikaku si alzò dalla sua poltrona preferita, uscendo senza aggiungere altro.

Shikamaru si guardò intorno confuso. Un dolore acuto che non sentiva da tempo era tornato a pulsargli in petto. Lo aveva riconosciuto, era il dolore che provava quando stava lontano da Ino. E più aumentava la certezza che le parole del padre e di Tsunade avessero un fondo di verità, più il dolore si intensificava.

 

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Il ragazzo sbuffò sonoramente, portando lo sguardo al cielo. Dei grossi nuvoloni grigi carichi di pioggia lo avevano coperto, facendo calare un'atmosfera cupa e inquietante su Konoha. La brezza fredda continuava a spirare, imperterrita, sbattendo tutte le foglie in faccia al povero Kiba. Il chunin richiamò il fedele Akamaru con un fischio, ma il cane lo ignorò per l'ennesima volta, preso com'era ad inseguire i gatti su e giù per la collina.

Improvvisamente, Kiba udì un verso strano alle sue spalle, un brivido freddo percorrergli la schiena. Voltandosi, intravvide poco lontano un gruppetto di uccellacci neri, che gracchiavano stonati.

"Corvi..." pensò inquieto, riconoscendoli come un brutto presagio.

Passò qualche minuto ad osservare le sinistre creatura, quando percepì una presenza alle sue spalle.

-"Kiba..."- lo richiamò immediatamente una fragile vocina singhiozzante.

Il ragazzo si voltò nuovamente, trovandosi davanti Ino in lacrime. Per qualche secondo rimase spiazzato, poi riprese il controllo di se stesso, andandole incontro.

-"Ino... che ti succede?"- chiese Kiba, fissando l'amica preoccupato.

-"Oh... Kiba..."- scoppiò a piangere la biondina, mentre l'amico la strinse forte fra le sue braccia.

Proprio in quel momento, i corvi volarono via in gruppo, lasciando cadere tante piume nere davanti agli occhi inquieti di Kiba.

"Qualcosa sta per accadere..." pensò Kiba, prima di lasciarsi inebriare dal dolce profumo di Ino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 2
*** "Beneath My Nightmares" ***


Capitolo 2

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciaooo rieccomi qui! C’ho messo un po’ a scrivere il secondo capitolo causa Leopardi e varie interrogazioni… XD però finalmente ce l’ho fatta a pubblicarla!!! Stavolta ci ho dato dentro con le cose un po’ drammatiche, però fa niente so che resisterete! Quello che però si darà da fare di più  sarà proprio il mio adorato Kiba, che deciderà di attuare una nuova politica di vita, una specie di ritorno alle origini o al “bastardismo” come preferite… ma sarete voi a dirmi che ne pensate! Aspetto le vostre recensioni carissimi! Bacioni Sakurina XD

 

 

 

 

 

Capitolo 2. "Beneath My Nightmares"

 

 

Stay low

Soft, dark and dreamless

Far beneath my nightmares and loneliness

I hate me

For breathing without you

I don't want to feel

Anymore for you

 

                                                                                                         ("Like You" by Evanescence)

 

 

 

Passarono vari minuti dal loro incontro sulla collina. Finalmente, Ino aveva smesso di singhiozzare, sebbene le rimanesse ancora sapore di lacrime sulle labbra. Kiba le sedeva accanto, silenzioso e pensieroso. Supponeva che la ragione per cui stesse piangendo fosse la stessa per cui Shikamaru aveva litigato con Tsunade. Ma non voleva avanzare ipotesi azzardate. Decise perciò di attendere che la biondina si riprendesse e gli raccontasse tutto per filo e per segno. E così fece.

-"Insomma... alla fine, tuo padre non ha mai accettato la tua storia con Shika, eh?"- sospirò Kiba, giocherellando con dei fili d'erba.

-" lui né il padre di Shikamaru... essendo vecchi compagni di squadra pensavo che gli avesse fatto piacere vederci insieme, ed invece... stanno facendo di tutto per impedircelo."- si lamentò Ino, abbassando il capo, depressa.

-"Brutta storia... e ne hai parlato con Shika?"- chiese lui, interessato.

-"No, non ancora... come posso fare...? Sia Tsunade che mio padre vogliono che tronchi la nostra storia, ma io non voglio assolutamente!"-

-"E come pensi di fare? Sì, insomma, in effetti forse è vero che siete piuttosto distratti..."- affermò Kiba, con aria vacua.

-"Beh... non so come, ma sono sicura che insieme io e Shikamaru riusciremo a trovare una soluzione! Non sarà certo questo piccolo ostacolo a fermarci! Sì, insieme ce la faremo sicuramente!"- asserì Ino, decisa, con occhi brillanti.

-"Sì... sono sicuro che troverete una soluzione..."- le sorrise malinconicamente Kiba. Come faceva male spingere la ragazza che amava tra le braccia di un altro, sempre di più, ogni giorno più lontano da lui. Sentiva che dentro stava per scoppiare. Ma no, non poteva mollare. Aveva deciso di portare avanti quell'amore, anche se sapeva incorrisposto, consapevole che avrebbe sofferto, consapevole che Ino era di un altro. Le barriere poste al suo cuore... dovevano resistere. Non poteva dimostrarsi debole. Perché lui, in realtà, era forte. Molto più forte di chiunque altro, persino più forte di Shikamaru. Di questo ne era certo.

Ino fissò l'amico, perplessa. Si era accorta che ultimamente Kiba era sempre più distante: mentre gli parlava la sua mente volava altrove, lontano dal corpo, immerso nel suo mondo di pensieri profondi e imperscrutabili.

Accorgendosi di quei due specchi azzurri puntati fissi su di lui, il ragazzo ritornò con i piedi per terra, allontanando la paranoia che per l'ennesima volta lo stava assalendo, e regalando all'amica il suo solito sorrisetto beffardo.

-"Insomma, è semplice per me e Shika... da oggi in poi meno pomiciate e più studio e allenamenti!"- sorrise la biondina, mostrando la ritrovata risata. -"...grazie Kiba per avermi tirata su di morale!"-

-"Figurati, è un piacere..."- ghignò infine lui, osservando le grosse nuvole grigie promettere tempesta.

 

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Kiba non sapeva cosa l'avesse spinto ad andare sotto casa di Shikamaru. Dopo quella chiacchierata con Ino, sentiva il bisogno di affrontarlo a quattr'occhi. Aveva bisogno di sentire anche le sue idee, le sue parole. E doveva stare molto attento, perché Kiba non aveva dimenticato la promessa fatta a se stesso: Shikamaru non doveva far piangere Ino, nemmeno una volta, altrimenti sarebbe intervenuto lui.

L'Inuzuka poteva distinguere chiaramente delle urla provenire dalla casa. Ad un tratto, quando le grida si furono placate, Kiba vide il signor Shikaku Nara uscire di casa alquanto infastidito e passargli oltre senza salutarlo.

Il chunin rimase titubante per qualche minuto, dopodiché decise di bussare alla porta. Gli aprì un Shikamaru parecchio sconvolto.

-"Ehi Shika... che ti prende?"- chiese Kiba preoccupato, scrutandolo attentamente. Sembrava uscito da una guerra strenuante.

-"Oh ciao Kiba... dai entra..."- lo invitò l'amico, passandosi una mano sul viso stravolto.

-"Vi ho sentiti urlare come scimmie poco fa... cosa gli hai combinato?"- sorrise sornione Kiba, atteggiandosi a gnorri.

-"Per una volta io non gli ho combinato niente... o almeno, non volontariamente... si è incazzato perché dice che da quando sto con Ino non sono più lo stesso... e quello che mi fa più girare è che ha pure ragione..."- sentenziò Shikamaru, appoggiandosi al mobile, esausto. Kiba inarcò un sopracciglio, perplesso.

-"Ma... che dici, Shika? In che senso? A me non sembri poi tanto camb--"-

-"E invece lo sono eccome!"- lo interruppe bruscamente l'amico. Kiba lo fissò sconcertato. -"Vogliamo parlare dell'ultima missione?! Non era così difficile, eppure l'ho fallita miseramente... che razza di figura... il problema è che ho sempre la testa altrove..."- sbuffò Shikamaru, massaggiandosi la fronte, sempre più confuso. Kiba non poteva fare a meno di sentirsi un po' perso in quella situazione: sapeva di trovarsi in mezzo a due fuochi e non sapeva se la sua anima fosse così forte da poter reggere quella posizione.

-"Ho sentito che anche il padre di Ino le ha fatto la ramanzina riguardo la vostra storia... dice che Tsunade si lamenta perché Ino non si impegna più di tanto e che è sempre assorta nei suoi pensieri."- spiegò Kiba, con voce incerta.

-"Davvero?! Maledizione... questi vecchi si sono proprio organizzati bene..."- ghignò amaramente Shikamaru -"...questa è la fine, maledizione..."-

-"Ma... che stai dicendo?!"- si sconvolse Kiba, che non era psicologicamente pronto a sentirsi dire quella frase.

-"Sto dicendo che hanno ragione loro, cazzo! E' vero che da quando ci siamo messi insieme né io né Ino ci siamo più di tanto con la testa... questa storia è troppo pericolosa, sta mettendo a repentaglio la nostra carriera di ninja..."- sostenne Shikamaru, con voce sommessa, non riuscendo a nascondere un'impronta di dolore...

Kiba fissava l'amico esterrefatto. Non aveva parole da pronunciare. Non riusciva a credere a ciò a cui stava assistendo. Forse Shikamaru... stava rinunciando a Ino? Stava gettando la spugna? Così? Lì? Davanti a lui? In quel preciso istante? Kiba aspettava solo una frase, un semplice concetto, e sarebbe stato pronto a correre alla conquista della bella kunoichi anche immediatamente. Ma no... non se lo sarebbe mai aspettato, non in quel momento.

-"Tu non hai mica parlato con Ino poco fa? L'hai sentita, ti ha detto cosa ne pensa? Qualsiasi cosa..."- chiese poi Shikamaru, sgomento, profondamente smarrito.

L'amico ancora non parlava. Si limitava a fissarlo. Un grande scontro stava avvenendo in quel preciso istante nel suo cuore: Kiba l'amico di Shikamaru contro il Kiba innamorato di Ino. Una guerra di pensiero strenuante. Una guerra che lo uccideva lentamente: mente, cuore e spirito.

Il ragazzo ripensò all'incontro di pochi minuti prima con Ino e alle sue parole: "...non so come, ma sono sicura che insieme io e Shikamaru riusciremo a trovare una soluzione! Non sarà certo questo piccolo ostacolo a fermarci! Sì, insieme ce la faremo sicuramente!". Tutta quella fiducia che la biondina riponeva in Shikamaru... era sorprendente. Non si sarebbe mai aspettato delle parole simili da parte di Ino. Ma Shikamaru... come la pensava? Non poteva rivelargli il pensiero della ragazza senza prima sapere cosa ne pensasse sinceramente l'amico.

-"Tu... come pensi di agire?"- chiese Kiba, fissandolo seriamente.

Shikamaru abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore. Era arrivato il momento. Kiba gli stava ponendo quella domanda che cuore e mente continuavano a ripetergli in continuazione. Era terribile, era come trovarsi davanti la paura e la consapevolezza materializzate. Shikamaru non riusciva a sostenere lo sguardo di Kiba. Poteva solo guardare a terra mentre gli dava quella risposta così sofferta ma necessaria.

-"Io... non so, Kiba. Ma non penso di farcela. Ho bisogno di tempo per riflettere. Forse... stavo pensando che è meglio prendermi una pausa di riflessione con Ino. Anche se le spezzerò il cuore... proprio adesso che è settembre... però... ho bisogno di rifletterci con calma e lucidità... perché stare con lei mi annebbia il cervello."- constatò con voce bassa e seria.

"Maledetto bastardo." Fu la prima cosa che pensò Kiba, il primo pensiero che gli folgorò la mente non appena rielaborò quelle parole. "Shikamaru... se ci vuole così poco per farti arrendere, allora... fai davvero schifo. Non ti meriti la fiducia di Ino, né il suo amore, come forse non ti meriti neanche mio rispetto. Ti pensavo diverso o forse non sei più la persona che conoscevo una volta. Ti do tre secondi per rimangiarti quello che hai detto. Tre secondi. Bastano per capire un errore madornale come quello che hai appena fatto. Non farmi incazzare, Shika, non farmi incazzare, non oggi, non potrei rispondere delle mie azioni e parole..." pensava il ragazzo, mentre fissava l'amico con sguardo vacuo. Ma Shikamaru non rispose, né dopo tre, né dopo sessanta secondi.

Kiba sentiva uno strano sentimento accendersi nel cuore. Più quella lancetta ticchettava nella sua testa, più i secondi scorrevano, più sentiva qualcosa muoversi dentro di lui, un'emozione vecchia ma fin troppo familiare. Forse avrebbe voluto fermarlo, ma non riusciva più a trattenerlo: il Kiba stronzo di una volta si era liberato e stava riprendendo il controllo della sua mente.

-"Sai... in realtà anche Ino era abbastanza scettica... non sapeva se ce l'avreste fatta a superare questa situazione insieme ed evidentemente aveva ragione... sai, speravo in un finale diverso per voi due."- asserì freddamente Kiba, recitando molto realisticamente e dando a bere quella bugia alla perfezione.

"Kiba, stai rigirando la storia a tuo piacimento... sei uno luridissimo bastardo! Stai approfittando della debolezza di Ino e Shikamaru!" urlava la sua parte angelica dentro di sé.

"Sì, è vero... però è tutta colpa di Shikamaru che non sa gestirsi la situazione, mica mia! Il più furbo vince, in guerra e in amore tutto è lecito, parole tue, Kiba!" si ribellava la parte diabolica di Kiba, che ormai aveva preso il sopravvento.

-"Cazzo... possibile che stia finendo così? Per colpa degli altri?!"- scosse la testa perplesso Shikamaru, non accorgendosi delle strane smorfie di Kiba, intento a dominare il suo scontro interiore. -"Pensavo che la nostra relazione fosse un po' più resistente..."- concluse con tono deluso Shikamaru. Sperava davvero che Ino la pensasse diversamente da lui, solitamente quella più ottimista era lei, era lei che gli tirava su il morale quando non c'era più nulla in cui sperare. E se anche lei la pensava così, se anche lei aveva smesso di sperare allora... forse era davvero la loro fine. Il loro finale. Kiba l'aveva chiamato così.

"BASTA! NON CE LA FACCIO PIU' A STARE QUI! STO IMPAZZENDO!" urlava dentro di sé Kiba, preda dei dubbi più atroci, mentre il suo conflitto interiore peggiorava sempre più.

-"Shika, mi dispiace, ma adesso devo proprio andare..."- scattò Kiba improvvisamente, sfoderando il suo solito sorrisetto collaudato per le emergenze e fiondandosi di fretta verso la porta.

Shikamaru lo guardò un po' perplesso, poi gli si avvicinò, dandogli una pacca sulla spalla.

-"Va bene... oh, grazie Kiba per essermi stato ad ascoltare e per il tuo parere..."- lo ringraziò con aria ancora depressa Shikamaru.

Kiba fissò l'amico con aria sconvolta, che presto divenne seria e preoccupata. No. Quelle parole no.

-"Non mi ringraziare, Shikamaru."- gli disse freddamente, fulminandolo con lo sguardo.

Il ragazzo col codino rimase un po' sconcertato dall'atteggiamento dell'amico.

-"Ma che dici...?"- ribatté Shikamaru, stringendogli la spalla con la mano.

-"Ti ho detto di non ringraziarmi e basta, Shika."- sbottò infine irritato Kiba, scostando la mano dell'amico dalla sua spalla e andandosene senza aggiungere altro.

"Non mi ringraziare, perché sono solo uno stronzo egoista..." pensava tra sé e sé Kiba, allontanandosi di fretta dalla casa dell'amico.

Shikamaru era troppo scosso per i fatti suoi e non diede poi tanto peso allo strano atteggiamento dell'amico.

 

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Kiba non sapeva più che fare. Non voleva ferire né Ino né Shikamaru, ma pensare che la ragazza che amava stesse con l'amico quando aveva un comportamento così immeritevole e codardo... quello no. Il suo orgoglio gli impediva di comportarsi così. Non si poteva permettere quel lusso. In fondo, Kiba la amava davvero. Ino meritava il meglio e forse... Shikamaru non lo era più. Lo era stato, ma ora non lo era più. Forse la loro relazione li aveva cambiati davvero. Forse Tsunade e Shikaku si riferivano proprio a quel cambiamento nel carattere di Shikamaru. E allora forse... era meglio che Ino e Shikamaru si lasciassero.

Le barriere del cuore che Kiba si era autoimposto erano crollate sotto il peso del suo smisurato ego: questa volta, forse, lui era davvero superiore a Shikamaru. E forse Ino lo avrebbe accettato. Ma era rischioso, era molto rischioso giocare a quel gioco. La posta in palio era troppo alta. Se tutto fosse fallito... non solo avrebbe perso l'amore, ma anche due amici preziosi. Ma del resto, Kiba aveva sempre amato il rischio. Non solo per il gusto di oltrepassare il limite, ma anche perché la smoderata concezione che aveva di sé lo portava ad essere convinto che almeno il 99% delle volte fosse lui ad averla vinta. In fondo, la totale fiducia in se stesso lo stava aiutando a superare quei dubbi amletici che lo affliggevano fino a poco prima, senza risolverli, ma passandoci oltre, proprio come agli adorati vecchi tempi. In realtà, Kiba stava cominciando a prenderci gusto e a trovarsi a suo agio, in mezzo a quei due fuochi. Aveva capito che era lui che muoveva i fili. Si sentiva bene. Se la stava proprio passando bene...

 

...da schifo. Shikamaru non se la stava passando bene proprio per niente. Continuava a tornargli in mente Ino. Le sue parole, il suo canticchiare allegro, i suoi meravigliosi sorrisi e le sue melodiose risate... tutto gli rimbombava in testa. Sentiva che sarebbe scoppiato. Sentiva che quel dolore al petto l'avrebbe ucciso. Perché, perché era finito in quella situazione? Lui, che amava la quiete e la tranquillità! Non pensava davvero che si sarebbe arenato così, non pensava che la sua mente si potesse smarrire in quel sentimento così travolgente che si approfondiva ogni giorno di più. L'amore per Ino lo stava sconvolgendo. Realizzare la sua dipendenza da lei, per il ragazzo fu come vedersi crollare il cielo addosso. Lui aveva bisogno di certezze, ne aveva sempre avute. Non avrebbe mai accettato l'amore di e per Ino se avesse saputo che gli avrebbe fatto perdere il controllo di se stesso. Ora il futuro gli appariva così sconcertante e offuscato che... aveva paura. Sì, aveva paura. Non osava pensare al suo futuro senza Ino. Shikamaru aveva capito che senza di lei non ci sarebbe stato un domani per lui. E questo... questo lo faceva maledettamente incazzare. Non voleva essere dipendente da una donna, per quanto la amasse e per quanto ci tenesse a lei. Quella era una questione di...

 

Orgoglio. Sempre quel maledetto orgoglio. Era quello che le stava rovinando la sua prima e seria storia d'amore. Forse l'unica vera storia d'amore che avrebbe mai avuto. Perché Ino ci credeva nel futuro insieme a Shikamaru. Lei non aveva bisogno di certezze, perché la sua radicata speranza le dava la sicurezza. Non aveva bisogno di nessun segno, di nessuna consapevolezza. Lei credeva nel suo amore per Shikamaru e la fiducia incontrastata che riponeva in lui le impediva di percepire lo smarrimento del ragazzo.

Erano gli altri, il suo vero problema. Lo erano sempre stati. Tutti lì faticavano ad accettare la loro relazione, per un motivo o per l'altro. Loro erano troppo diversi, la pensavano tutti così. Lui era il chunin astuto e intelligente, dalla carriera brillante e affermata; lei era la chunin superficiale e un po' stupida, destinata a diventare una mediocre ninja medico e a vendere fiori. I tipi come lui dovevano stare con le tipe sveglie come Temari, non con le sciocchine come lei. Li vedevano così, gli altri. Tutti erano troppo fissati sulle loro rigide convinzioni e la relazione di Ino e Shikamaru disturbava la loro percezione ristretta della realtà. Nessuno si sforzava di capirli, era più facile criticarli.

Izumi l'aveva delusa, sua padre l'aveva delusa. Si fidava ciecamente di loro... ma forse loro non si fidavano poi così tanto di lei. Non era più la ragazzina frivola che andava dietro a Sasuke solo perché era affascinante e irraggiungibile, era una ragazza matura, presto avrebbe compiuto 17 anni e li dimostrava tutti, dal primo all'ultimo.

Come si permettevano suo padre e Izumi di criticare le sue scelte? Criticare Shikamaru? Anche loro si dimostravano così come tutti quelli che la consideravano stupida e superficiale, perché anche loro vedevano Shikamaru solo come uno svaccato perdigiorno senza però conoscerlo. Per loro in fondo era più importante l'orgoglio e l'onore di essere Yamanaka e di essere jonin della Foglia, che non la felicità per il suo futuro. Ino non era orgogliosa di essere una Yamanaka, quando i suoi parenti si comportavano così. Per lei l'amore veniva prima dell'essere ninja. Peccato che per Shikamaru non fosse esattamente così...

 

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-"Mmh... e così quella è Konoha, eh?"- ghignò divertito il biondino, mentre i suoi occhi cobalto scrutavano minuziosamente ogni particolare della lontana cittadina dall'alto di quella montagna.

-"Sì, è proprio quella..."- gli rispose il ninja a suo lato.

-"Mmh... in realtà... fa veramente... ribrezzo!"- affermò disgustato il biondo, incrociando le braccia al petto.

-"Yoshi... tuo fratello ti manda questo."- disse il compagno, porgendogli un copricapo del Villaggio della Pioggia.

Il biondo inarcò un sopracciglio, con la sua solita aria altezzosa, e lo afferrò con un ghigno schifato.

-"Bah... mi inorridisce la sola idea di doverlo indossare, in realtà."- asserì, schioccando la lingua sul palato.

-"Ma Yoshi... tuo fratello..."- protestò il compagno.

-"Sì, lo so, lo so..."- ribatté Yoshi, legandosi alla fronte il copricapo. -"Se sono ordini del capo, allora... bah, in realtà non capisco come può un villaggio così deprimente essere degno di così tanta ammirazione! Il nostro villaggio era ricco di giardini, di fonti, di palazzi ricchi e maestosi, di statue... questo sembra così... squallido e opprimente... che schifo... e chissà che razza di popolani rozzi che lo abitano! Noi eravamo così aristocratici e raffinati... ma suvvia, basta rimpiangere il passato, caro amico! Presto quel piccolo borgo laggiù e tutti i suoi sciatti abitanti non saranno nient'altro che un ricordo lontano nella memoria!"- sospirò Yoshi, fissando la lontana Konoha trasognante, mentre pensieri di morte e distruzione si appropriavano della sua mente.

-"Yoshi..."- lo richiamò poi con voce sommessa il compagno.

-"Che c'è ancora, si può sapere?"- sbottò il biondino, sbuffando.

-"...credi che loro, laggiù, ci sentano?"- chiese con tono preoccupato il ninja.

Yoshi puntò i suoi occhi color cobalto verso l'orizzonte, fissando con rabbia Konoha.

-"Mmh... in realtà credo davvero che il rischio sia minimo. Solo i più sensibili o comunque quelli la cui anima è più vulnerabile potrebbero essere influenzati dalla nostra presenza. Ma di cosa ti preoccupi, sono solo un gruppo di stupidi bifolchi, non capirebbero comunque... suvvia, ritiriamoci adesso!"- asserì infine Yoshi, sfoderando il suo solito sorriso ambiguo, sospeso tra sadico divertimento e imperscrutabile malvagità.

 

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Shikamaru aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.

Una forte luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio. Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.

Abituato alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto: doveva essere la campagna che si trovava fuori da Konoha. Dietro di lui, un albero striminzito lo riparava vagamente dalla forte luce di quel sole di piena estate, infuocato ed afoso.

Il ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito laggiù? Dove si trovava esattamente? Come fare per tornare a casa?

 

Il ragazzo si svegliò di soprassalto. Era sudato, come se fosse stato davvero nell'afosa campagna del suo sogno. Ancora sconvolto, si passò una mano sulla fronte, asciugandosi il sudore e sospirando. Fuori, intempestava il solito vento gelido.

-"Ancora quello strano sogno..."- sospirò Shikamaru, ancora sconvolto.

Gli occhi del ragazzo si posarono sulla scrivania, dove due foto erano illuminate da una pallida e triste luce proveniente dalla finestra. La foto del Team 10, con Asuma. E l'altra... nell'altra c'erano lui e Ino. Sì, il ricordo di quella splendida estate d'amore passata insieme. Si abbracciavano. Erano sorridenti. Erano felici.

"...come faccio a trovare la certezza di cui ho bisogno...?" pensava Shikamaru, fissando con un ghigno amaro la foto.

 

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Kiba aprì gli occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.

Davanti a lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre e argentate lo fissava. Com'era possibile un tale freddo se il sole splendeva?

Faticosamente, il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.

Intorno, il nulla più avvolgente. Kiba si era ritrovato nel mezzo di una radura desolata, un deserto cupo e spoglio colorato dalla luce blu innaturale che arrivava dal sole.

Il ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole scure correvano velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai di luce snervante.

Un ghigno preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre cominciava a studiare ogni particolare dell'ambiente circostante. Per terra erano sparse alcune piume nere.

Improvvisamente, udì un mugolio sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse...

 

Il ragazzo si svegliò di soprassalto. Voltandosi, vide che Akamaru lo fissava con sguardo apprensivo, muovendo la coda e guaiendo.

Kiba si tirò su a sedere, mentre la coperta scivolò via lasciandolo a petto nudo. Il ragazzo lasciò scivolare una mano sulla testa del fedele cane, portandosi l'altra alla fronte.

-"Non ti preoccupare, Akamaru... era ancora lo strano sogno dell'altra volta... non è niente..."- sussurrò Kiba, inquieto.

Cosa potevano significare quelle piume nere che vedeva sempre con più frequenza...? Anche nei sogni non lo lasciavano in pace. Forse era un segno: il suo comportamento era estremamente sbagliato. O forse era semplicemente il suo lato oscuro che strepitava, impaziente di uscire, desideroso di avere Ino tutta per sé...

 

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Shikamaru sbuffò, buttando a terra l'ennesimo mozzicone di sigaretta. Quella mattina era dannatamente nervoso. Le parole di suo padre, di Tsunade e di Kiba continuavano a girargli nella testa, come un'ossessione. E il dolore acuto che gli pulsava in petto era ormai diventato insopportabile, lo sentiva pesante come un macigno che gli toglieva il respiro, facendolo respirare più velocemente e faticosamente.

Era dannatamente nervoso. Era dannatamente confuso. Era dannatamente perso. Odiava sentirsi smarrito, lo faceva sentire debole.

Improvvisamente, una vampata di profumo alla lavanda lo avvolse, inebriandolo, facendogli perdere ancora una volta il controllo della sua mente. Sentì quelle due braccine esili stringergli saldamente il collo, quei fili d'oro profumati carezzargli il volto, quelle delicate labbra appoggiarsi dolcemente alle sue. Ino lo aveva abbracciato e baciato come ogni volta che si incontravano, ma quella volta era diverso, era... doloroso.

Shikamaru scostò la ragazza da lui, prendendola per le braccia e fissandola seriamente. Ino lo fissò a sua volta, confusa.

-"Che c'è...?"- chiese lei, mostrando un sorriso incerto, lo sguardo sconcertato.

Il viso del ragazzo si piegò in un'espressione di dolore intenso... ma no. Non poteva cedere. Aveva preso la sua scelta. Doveva farlo per il loro bene. Sì, sicuramente quella era la scelta migliore. La migliore per il loro futuro.

E poi, Shikamaru non poteva fare a meno di pensare alle parole di Kiba, che sentiva ripetersi continuamente come un mantra infinito... "Sai... in realtà anche Ino era abbastanza scettica... non sapeva se ce l'avreste fatta a superare questa situazione insieme ed evidentemente aveva ragione... sai, speravo in un finale diverso per voi due.".

-"Questo è il nostro finale, Ino."- asserì con voce fredda Shikamaru, lasciando andare le braccia della ragazza.

Ino rimase spiazzata da quelle parole sparate così a bruciapelo. Fissò il ragazzo confusa, senza però comprendere esattamente ciò che aveva appena sentito.

-"Ma... che stai dicendo, Shika?"- chiese con voce tremante, abbozzando appena un sorriso.

-"Ino..."- cominciò lui con espressione seria -"...so che tuo padre ti ha parlato, e sai anche come la pensano Tsunade e mio padre... loro sono adulti e maturi e... e ho ragionato tanto sulle loro parole, Ino, e credo che forse abbiano davvero... ragione..."-

Ino spalancò i suoi occhi cristallini, fissandoli esterrefatta sul ragazzo.

-"Che stai dicendo...?"- sussurrò appena, con voce tremante.

-"Ino... l'ultima missione... è stata un fallimento... io ero più occupato a pensare a te che non al mio dovere... così non va bene, non è un comportamento giusto... siamo chunin, abbiamo delle responsabilità... e forse siamo ancora troppo immaturi per riuscire a separare la sfera dei sentimenti da quella dei doveri... la nostra carriera di ninja rappresenta il nostro futuro e se la nostra storia la compromette, allora...."- cercò di spiegare Shikamaru, grattandosi la nuca perplesso, mentre quel dolore al petto si intensificava ogni parola di più.

-"Che stai dicendo...?"- chiese ancora Ino, alzando leggermente il tono della voce, fissando il ragazzo negli occhi.

Shikamaru, però, distoglieva lo sguardo da lei, puntandolo altrove.

-"Ino... io... io ti amo, però credo che... essere un ninja sia più importante di qualsiasi altra cosa... e forse non siamo in grado di gestire la situazione..."- continuò lui, sempre più in difficoltà. Tutto quel dolore lo stava facendo impazzire... avrebbe voluto urlare, avrebbe voluto abbracciarla, ma non poteva, non poteva... non poteva cedere.

Ino, del resto, non ce la faceva più. Aveva intuito tutto, lo aveva capito ancora prima di sentirlo parlare: lo aveva capito guardandolo negli occhi, quello sguardo sfuggente e colpevole valeva più di cento confessioni. Ma lei voleva la verità: lì, subito, adesso. Voleva sentirglielo dire, voleva che le dicesse chiaro e tondo senza tanti giri di parole ciò che aveva deciso. Se era sicuro di ciò che stava per fare, doveva esserlo fino in fondo. Ma doveva sbrigarsi, perché il dolore della ragazza stava aumentando così tanto che non sarebbe riuscita a trattenere le lacrime ancora a lungo.

-"CHE STAI DICENDO, SHIKAMARU?!"- urlò poi lei spazientita, con voce rotta dal dolore.

Shikamaru la guardò sgomento, gli occhi pieni di desolazione. Ino stava soffrendo, soffrendo da impazzire per colpa sua... ancora una volta. Stava finendo così come era iniziata. Forse quello era un segno.

Lui l'amava, ma non voleva farla soffrire, e forse il suo amore non poteva farle altro che male. Era meglio rinunciare a lei se questo significava farla stare meglio. Come gli aveva detto Kiba molto tempo prima... il vero amore permette di sacrificare la propria felicità per quella della persona amata. E lui l'avrebbe sacrificata per renderla felice. Forse c'era qualcun altro più meritevole e più degno di lei. Ino meritava di meglio e soprattutto doveva essere felice. Come aveva potuto illudersi anche solo per un momento di essere quello giusto per lei?

-"...è meglio prenderci una pausa, Ino..."- asserì lui, con voce bassa e roca.

-"...se mi amassi davvero non ne avresti bisogno..."- ribatté lei prontamente, lasciando che una lacrima le scivolasse sul viso, fissando il ragazzo con sguardo carico di rancore.

Shikamaru rimase senza parole. Come poteva dirgli una cosa del genere? Proprio a lui, che stava rinunciando a lei per renderla felice?

-"Ino... io ti amo, però..."-

-"Basta! Non voglio più sentirti!"- urlò lei, portandosi le mani alle orecchie -"Non voglio più sentire le tue bugie! Ammetti che ami più l'essere ninja che me, ma non dire di amarmi e di aver bisogno di separarsi perché non lo sopporterei! Dì chiaramente che non hai più bisogno di me e basta, Shikamaru!"-

-"Ma non è così...!"- protestò lui.

La biondina lo fulminò con occhi carichi di risentimento, lasciando libere le altre lacrime che aveva cercato inutilmente di fermare fino ad allora.

-"...perché mi fai questo... perché..."- singhiozzò lei, prima di voltarsi e di scappare via.

Shikamaru scattò e la riprese per il braccio, obbligandola a guardarlo.

-"Ino, calmati! Perché non cerchi di capire?!"- la rimproverò lui.

-"Lasciami! Non voglio vederti mai più! Mai più... hai capito?"- gridò lei con la voce rotta dai singhiozzi.

Il ragazzo abbassò lo sguardo, allentando la presa al braccio della biondina, lasciandosela scivolare via e permettendole di scappare, svanendo all'orizzonte.

Shikamaru si appoggiò contro una parete, lasciandosi cadere a sedere. Si portò le mani al volto, confuso e afflitto, un ghigno amaro sul volto: aveva lasciato Ino da nemmeno trenta secondi e già si pentiva della sua scelta.

 

 

 

 

 

 

 

Un grazie infinito a Celiane4ever, Luna123, Andrearomanista, Killuy_93 e Ayumi Yoshida per le vostre recensioni! Bacione Sakurina

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Capitolo 3
*** "Secretly" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

 

Welcome back a tutti! Ecco qui il terzo capitolo della storiella... mi sa che questa volta mi sono dilungata un po' troppo, ma quando comincio a descrivere i sentimenti dei miei tre protagonisti non mi fermo più... XD. Fra litigate, incomprensioni e soprattutto ABUSI DI ALCOL (in sto capitolo davvero sembrano degli alcolizzati... -.- vi prego non imitateli...) ci daranno davvero dentro di brutto. E soprattutto entrerà in gioco il mio adorato barista Takefumi, il guru per eccellenza, e chi ha letto anche "I Consigli di Kiba" scoprirà una sua parentela inaspettata che potrebbe essere rivelatrice... mah! Chissà! Leggete e commentate, aspetto le vostre recensioni con ansia! Bacione Sakurina!

 

 

 

Capitolo 3. "Secretly"

 

 

I've been biding my time

Been so subtly kind,

I got to think so selfishly,

'Cos you're the face inside of me

 

I've been biding my days

U see evidently it pays,

I've been a friend

With unbiased views,

Then secretly lust after you...

 

                                                                                                         ("Secretly" by Skunk Anansie)

 

 

 

Izumi aprì la finestra della sua cameretta, lasciando che una fredda ventata s'impadronisse della sua stanza. Rabbrivì e inspirò profondamente, richiudendo. Indossò un maglioncino, dopodiché si diresse verso il salotto.

Sapeva che i suoi zii erano al lavoro e che probabilmente Ino era andata ad allenarsi con Shikamaru e Choji. Fu proprio per questo che si stupì molto non appena intravvide la cuginetta nel salotto, praticamente accasciata sul tavolo. Izumi non perse tempo e corse incontro a Ino.

-"Ino, che ti succede?!"- urlò la ragazza, scuotendola.

Ino si sollevò, mostrando il suo viso sconvolto dalle lacrime, e scoppiò in un nuovo pianto disperato. Izumi si guardò attorno spaesata, inginocchiandosi di fronte alla cugina. Poteva percepire uno strano odore nell'aria, ma non riusciva bene a capire cosa fosse. Decise perciò di lasciar perdere e di occuparsi della parente esasperata.

-"Ino-chan, ti prego non piangere che mi mandi a male..."- sbottò la cugina, fissandola perplessa.

Ma Ino continuava a frignare esasperata come una bambina.

-"Insomma Ino, smettila!"- urlò irritata Izumi.

La chunin arrestò immediatamente il pianto, spaventata, fissando la cugina con occhi lucidi e pieni di rancore.

-"Bene, così va già meglio... si può sapere che diavolo è successo?"- chiese nervosamente Izumi, inarcando un sopracciglio con disappunto. Ovviamente, Ino ricominciò a singhiozzare.

"Ma che diavolo le succede?! Non è da lei frignare così... e poi... sento puzza di alcol..." pensava la jonin, dubbiosa.

-"Shikamaru mi ha lasciataaaa!!!"- singhiozzò Ino, afferrando il bicchiere di thé appoggiato al tavolo e mandandone giù un bel sorso.

Izumi la fissò a bocca aperta.

-"E tu stai facendo questa sceneggiata da martire addolorata per quello stupido di un Nara?!"- si infuriò la cugina, afferrando la fragile Ino per il bavero.

-"Lasciami stare, voglio morireeee!"- urlò Ino, buttandosi a terra, lasciando che i suoi lunghi capelli sciolti la ricoprissero.

La cugina continuava a fissarla senza parole: era una situazione assolutamente tragicomica. Perplessa, Izumi afferrò il bicchiere di thé sul tavolo, sorseggiandolo, ma subito... lo sputò.

-"INO! CHE DIAVOLO! QUESTO NON E' MICA THE'!"- sbottò Izumi, fissando la cuginetta sconvolta.

-"Certo che è thé! Un po' allungato... ma è thé! O almeno, prima lo era... comunque sia... Shikamaruuu..."- protestò tra le lacrime la biondina.

-"Ino! Non puoi allungare il thè col sakè alle undici di mattina, lo capisci?! E' da alcolizzati!"- la riprese Izumi, fulminando la cugina ubriaca fradicia.

-"E infatti io lo sto bevendo dalle nove di stamattina, non dalle undici, stai tranquilla..."- rispose con le lacrime agli occhi.

-"Ma come sarebbe dalle nove?! Sei impazzita?! Bere così di prima mattina... a parte che non dovresti nemmeno bere! Proprio oggi! Questa sera c'è la festa di bentornato, ti presenterai sconvolta se continui ad ubriacarti!"- la rimproverò la cugina.

-"Alla festa... ci sarà pure... Shikamaru... ridammi il bicchiere, razza di strega!"- protestò Ino, cercando di strappare il thè-sakè dalle mani di Izumi.

-"Mai e poi mai, biondina! Non toccherai neppure una goccia di alcol da adesso in poi!"- ringhiò la jonin, cercando di tenerla a bada.

-"Ma io sono depressa!!!"- urlò Ino.

-"Non è un buon motivo per darsi all'alcolismo!"- controbatté prontamente Izumi.

-"Il mio ragazzo mi ha lasciata durante il nostro sesto mese, capisci, il nostro SESTO MESE!!! Il mese dei nostri compleanni! E io sono... sono... cosa dovrei fare, secondo te?! Mica posso andare a raccogliere le margherite nei prati come se non fosse successo niente! Ora ridammi quel fottutissimo bicchiere!"- ringhiò Ino, strappando il bicchiere dalle mani della cugina e mandando giù tutto il suo contenuto con un sorso. Izumi sospirò perplessa, fissando la povera Ino sconvolta.

 

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-"Ehi Shikamaru... Shikamaru... Shikamaru!"-

Il chunin dal codino riaprì lentamente gli occhi. Al principio tutto era sfuocato e incomprensibile. Non riusciva a capire dove fosse e come avesse fatto a finire laggiù. Sentiva solo la testa pesantissima e un senso di nausea molto forte. Finalmente, le cose si fecero più nitide e il ragazzo riuscì a distinguere i volti del fedele amico Choji e del barista Takefumi.

Shikamaru inarcò un sopracciglio, confuso, e si sollevò di scatto. Non l'avesse mai fatto. Tirò un urlo di dolore sentendo la testa pesante come un macigno trafitta da un milione di lame e tornò a sdraiarsi, lamentandosi per il dolore.

-"We fratello, tutto bene?"- chiese Takefumi, grattandosi il pizzetto, ghignando.

-"Uaaah... che male... cos'è, mi ha investito una mandria di mucche?"- sbottò Shikamaru, premendosi le mani contro le tempie.

-"No, mi hai semplicemente svuotato tutte le bottiglie di rum e vodka che avevo, però fa niente..."- ghignò il barista ironico.

-"Cavolo Shika, stai davvero prendendo la strada di tuo padre..."- sospirò Choji, scuotendo la testa, perplesso.

-"Cavolo è vero, ogni giorno che passa vi assomigliate sempre di più... anche Shikaku beve come una spugna!"- rise Takefumi, divertito.

-"...bere?"- borbottò a voce bassa il ragazzo col codino.

-"Oh bella, non si ricorda neanche che ha bevuto... gli vado a fare un caffè triplo, va..."- sospirò il barman, dirigendosi al bancone.

Choji aiutò Shikamaru a tirarsi su a sedere. Quest'ultimo si guardò attorno spaesato, cominciando a ricostruire lentamente ciò che era accaduto il giorno precedente. Ma tutto era alquanto confuso.

Choji sospirò, stringendogli la spalla con una mano, come per incoraggiarlo. Shikamaru inarcò un sopracciglio, fissando l'amico perplesso.

-"...è morto qualcuno?"- chiese Shikamaru, grattandosi la testa disorientato.

-"Certo che no, stupido!"- rimase allibito Choji: probabilmente Shikamaru aveva dimenticato tutto!

-"E allora com'è che mi guardi così depresso...? E com'è che mi sono sbronzato ieri sera? Mica mi ricordo niente, io..."- si grattò la nuca il ragazzo, con irritazione.

-"Ma come...?"- chiese Choji, intimidito. Se davvero non ricordava niente, toccava a lui raccontargli tutto!

-"Uah... che mal di testa allucinante... ci devo aver dato dentro di brutto... beh? Rinfrescami la memoria, Choji!"- brontolò Shikamaru, fissando l'amico dubbioso.

Choji sospirò, fissando il soffitto. Gli sembrava di rivivere la situazione della sera prima.

-"Ieri hai lasciato Ino... te lo ricordi o no?"- spiegò con tranquillità Choji, senza guardare in faccia l'amico.

Un pesante silenzio piombò sui due. Dopo vari minuti di smarrimento, Shikamaru aveva unito le mani, appoggiandovi sopra il mento, pensieroso. Lo sguardo vacuo era fisso sul pavimento.

-"Shikamaru, ecco il tuo caffè..."- esordì Takefumi, avvicinandosi al ragazzo.

-"...non voglio del caffè..."- sibilò a voce bassa il ragazzo, con sguardo profondamente incazzato.

Choji e Takefumi lo fissarono perplessi, con un velo di preoccupazione.

-"...voglio dello stramaledettisimo whisky!"- urlò infine Shikamaru, scattando in piedi e dirigendosi verso il bancone degli alcolici.

-"Fermo Shikamaru!!! Risparmia almeno il whisky visto che il resto te lo sei già scolato tutto ieri sera!!!"- lo implorò Takefumi, attaccandosi alla vita del ragazzo.

-"Shika, ti sei appena ripreso dalla sbornia, non puoi ricominciare a bere!"- lo pregò Choji.

-"E chi lo dice?! Io bevo quanto mi pare e piace!"- sbottò lui, stappando una bottiglia di whisky.

-"Ma se sei stato tu a lasciare Ino, che cosa ti ubriachi a fare, idiota?!"- lo rimproverò Takefumi.

Udendo quelle parole, Shikamaru lasciò andare la bottiglia di whisky, appoggiandola immediatamente al suo posto. Ancora uno sguardo vacuo nei suoi occhi. Era confuso. Ancora una volta si sentiva confuso.

Non era vero, era una menzogna, una maledetta menzogna. Lasciare Ino non gli aveva fatto per niente bene. Anzi, si sentiva peggio di prima. La confusione invece di sparire era aumentata e la deconcetrazione c'era comunque... perché pensava a lei lo stesso! Era inutile, Shikamaru la amava così tanto che nemmeno l'alcol riusciva a levargliela dalla testa.

-"...ho fatto una cazzata, vero?"- chiese improvvisamente Shikamaru, con voce bassa e roca.

-"Mmh... sì, direi che hai fatto una pirlata bella e buona... mica ho capito perché l'hai fatto!"- sbottò Takefumi, chiudendo a chiave l'armadio degli alcolici.

-"...perché sono un coglione..."- sibilò con disprezzo il ragazzo, scattando verso l'uscita.

Choji rimase spaesato, dopodiché si precipitò al suo inseguimento.

 

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-"Ti rendi conto che sei uno stronzo, sì?"- sottolineò col solito tono impassibile il ragazzo incappucciato.

Kiba ghignò amaramente, fissando l'amico con disappunto.

-"Grazie Shino, mi sei d'aiuto..."- ironizzò Kiba.

-"Beh, sei stato tu a comportar--"- ma Shino non finì di parlare che Kiba lo prese e lo trascinò con lui, nascondendosi dietro una casa.

Proprio in quel momento, dal bar di Takefumi davanti a loro, uscirono Shikamaru e Choji. Kiba sentì la schiena percorsa da una miriade di brividi mentre fissava i due amici allontanarsi.

-"Paura eh?"- gli chiese Shino, facendogli segno con la mano.

Kiba lo fulminò con lo sguardo, poi si defilò entrando velocemente nel bar.

-"We Ta' che fumi?"- rise Kiba, salutando l'uomo dai capelli ossigenati.

Il barista si voltò, inarcando un sopracciglio contrariato.

-"Kiba... il solito spiritosone..."- lo riprese con tono di disappunto Takefumi.

In quel momento anche Shino entrò.

-"Ta'... dammi una bottiglia di tequila, ti prego..."- lo implorò Kiba, accasciandosi sul bancone.

Takefumi lo fulminò.

-"Eh no, eh! Ma guarda te che razza di gioventù di alcolizzati che state venendo su!"- sbottò il barista. -"Prima Shikamaru, poi te..."-

-"L'hai visto?!"- sbottò Kiba, sconvolto.

-"Se go vist cusè?"- chiese Takefumi, confuso (letteralmente cos'è che ho visto?...l'inframezzo in milanese ci voleva troppo! XD NdS).

-"Shikamaru!"-

-"Ah sì... ieri sera l'è venuto e s'è preso 'na sbronza di quelle da ricordare..."-

-"E perché?"-

-"Perché ha lasciato la donna, da quanto ho capito... ma guarda, stamattina aveva già cambiato idea... che gioventù rimbambita..."- sospirò Takefumi, lavando le tazzine.

-"Oh cazzo..."- sbottò Kiba, a bocca aperta.

-"Bravo, Kiba, bravo!"- applaudì Shino, seduto accanto a lui.

-"Perché? Se te ?"- lo scrutò Takefumi, poco convinto.

-"Ma vuoi parlare in modo comprensibileee?!"- sbottò Kiba, irritato.

-"Va ! Insomma, cos'hai combinato? Nei tuoi occhi leggo che mi vuoi confessare qualcosa, Inuzuka..."- chiese il barista con sguardo penetrante.

-"Dammi la tequila e ti dirò tutto, caro Takefumi..."- ghignò Kiba, malizioso.

Dopo mezza bottiglia di tequila...

-"Che colpo basso che gli hai dato, Kiba... davvero, da te non me lo sarei mai aspettato... mah, forse un po' sì, in fondo..."- asserì il barista, dubbioso.

-"Ma io... io... io non volevo farlo! Cioè, sì, forse lo volevo un po', ma solo un po', e comunque non è che volessi davvero farlo, perché voglio bene a Shika, è mio amico, ma mi sa che quando mi becca mi spacca la faccia, ma insomma, io... io... io voglio solo un po' d'amoreeee, non mi sembra di chiedere tanto, e che cazzo! Perché proprio a me tutte queste sfigheee...?!"- si lamentò Kiba incoerentemente, ubriaco.

Shino lo fissava con espressione indefinita (okay, ora ditemi come cavolo faccio a descrivere le espressioni di Shino se è tutto imbacuccato?! -.- NdS).

Takefumi fissò il ragazzo, con sguardo perplesso.

-"Kiba, ascoltami... capisco che tu sia innamorato di Ino ed è normale desiderare l'amore dalla persona amata... non deve essere semplice vivere sapendola tra le braccia di un tuo amico. Però non è giusto che tu abbia ingannato Shikamaru a quel modo... è stata una mossa infima. Se volevi davvero conquistare Ino, avresti dovuto farlo in modo corretto, non con una bassezza simile. Mi deludi, Kiba... ti pensavo fatto di ben altra pasta."- lo rimproverò con tono comprensivo Takefumi. (Takefumi è tipo il guru del guru Kiba! Un guru anziano superiore, insomma XD! NdS).

-"Questo lo so anch'io, Ta'..."- borbottò Kiba, tutto rosso in volto per via della sbronza mattutina. -"...e me ne sono pentito... ma come ti ho detto non era nemmeno mia intenzione farlo... insomma, a volte mi vengono questi schizzi diabolici che non ho ben capito da dove mi arrivino, mi va il sangue alla testa e mi trasformo in un bastardo... ma io sono buono!!!"- constatò Kiba.

-"Mmh... forse ho capito... sai Kiba, il tuo problema è che effettivamente sei molto impulsivo... non è realmente un problema, ma una caratteristica che se non controlli propriamente potrebbe metterti in una marea di guai, come questo ad esempio. E' perciò normale che quando ti arrabbi tu perda il controllo delle tue azioni, è una conseguenza naturale..."- sospirò Takefumi.

-"...Shikamaru non si è comportato bene con Ino..."- brontolò il ragazzo, con espressione malinconica.

-"Immagino sia per questo che tu ti sia arrabbiato... vedi, tu sei tanto bravo ad analizzare i problemi degli altri fino a quando non ti toccano da vicino... una volta che i problemi ti coinvolgono direttamente, perdi la bussola e il sangue freddo e ti fai trascinare via con loro. Purtroppo sei così preso da questa storia che anche volendo non potresti più dare giudizi imparziali né a Ino né a Shikamaru, perché ti verrebbe naturale rigirare la verità a tuo piacimento e a tuo favore, come è già successo. Perciò chiamati fuori, finché sei in tempo."- concluse il barista, portando via la bottiglia di tequila.

Kiba fissò il vuoto per qualche secondo, con sguardo perso.

-"Maledizione... devo sistemare le cose con Shika..."- asserì sicuro di sé, battendo i pugni sul bancone.

-"Ti ha appena detto di stare fuori da questa storia, Kiba!"- lo riprese improvvisamente Shino, silenzioso fino a quel momento.

-"Ma io ho combinato il casino, e io lo metterò a posto!"- ribatté il ragazzo, alzandosi e dirigendosi barcollante verso l'uscita.

-"Kiba... non capisci?! Parli bene adesso, ma appena ti troverai davanti Yamanaka perderai nuovamente il tuo autocontrollo e ne combinerai qualcun'altra delle tue..."-asserì Shino, freddamente.

-"Vai tra', fratello! Vedrai che stasera li farò rimettere insieme! Parola di Kiba Inuzuka!"- urlò, uscendo fuori dal locale e cadendo a terra, sbronzo.

Shino lo ignorò, voltandosi nuovamente verso il bancone, dove era tornato Takefumi.

-"Non lo vai a tirare su?"- chiese il barista, un po' intimorito dal misterioso ragazzo.

-"No... sono sicuro che un po' di aria fresca gli farà bene..."- affermò convinto.

-"Uh, d'accordo... sai, in realtà Kiba è un ragazzo in gamba... ciò che più mi preoccupa di lui, però, oltre all'impulsività, è soprattutto la sua volubilità..."- sospirò Takefumi.

Shino non rispose, ma il barista poteva percepire il suo sguardo su di lui.

-"Insomma... Kiba e Shikamaru sono così diversi... e anche Ino lo è. Sono tre tipi completamente differenti, ragion per cui questo triangolo mi sembra abbastanza traballante. Kiba è un tipo molto focoso e molto ambizioso, se c'è qualcosa che desidera cerca di ottenerla in tutti i modi. E' nella sua natura, non può farci niente. Anche se fino ad adesso ha frenato i suoi sentimenti per Ino perché capiva che era sbagliato andare contro a Shikamaru, la sua resistenza è arrivata al limite. Per uno come lui, abituato ad ottenere tutto e subito, è stato un periodo breve ma strenuante. Almeno ci ha provato. Ciò che mi rende più perplesso è proprio questa sua estrema ambizione... una caratteristica degli ambiziosi per natura è il continuo desiderio. Non penso che una volta conquistata Ino, la loro storia abbia un futuro stabile."- sospirò Takefumi.

-"Non credo di seguirti."- asserì Shino, inarcando un sopracciglio, perplesso.

-"Nel senso che una volta ottenuto l'amore di Ino, questo potrà bastargli per un periodo di tempo limitato, credi a me. Perché Kiba è un tipo che ama la libertà e i cambiamenti, non è adatto ad avere una storia lunga con una ragazza che non è come lui. Ino è molto lungimirante, ama progettare, ama sognare nel futuro. Kiba, invece, vive giorno per giorno, odia i progetti. Se non vanno d'accordo su questo punto... invece Shikamaru è diverso. Lui è un tipo stabile, è più maturo di Kiba e capisce che ci sono doveri e responsabilità e che programmare il futuro è necessario. Kiba e Ino sono tipi piuttosto instabili, mentre Shikamaru è un vero e proprio pilastro portante. Ragion per cui è ovvio che vedrei meglio Ino con Nara, perché anche lei troverebbe il suo equilibrio insieme a lui. Kiba è tosto, ma è troppo scapestrato per stare con una ragazza instabile come lui. Ha bisogno di una tipa in gamba che lo faccia rigare dritto, credi a me!"- sospirò Takefumi, sorridendo.

Shino rimase in silenzio alcuni minuti, caduto come in una specie di trance. Takefumi, in realtà, si sentiva piuttosto turbato da quel tizio così ambiguo e dai suoi silenzi inquietanti. Sperava che Kiba si rialzasse e tornasse dentro a sparare cazzate per smorzare quell'atmosfera irrespirabile.

-"Mmh... come sta tua nipote Hikari?"- chiese poi improvvisamente Shino, fissando il barista interessato.

-"B-bene... perché?"- rispose il barman, titubante.

-"No, niente... era una semplice curiosità..."- sentenziò Shino, lasciando i soldi sul bancone e uscendo. Tirò su Kiba, mettendoselo in spalla, e si allontanò.

Takefumi fissò l'assurda coppia sparire all'orizzonte, con un ghigno perplesso sul volto.

 

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Quella sera, tutte le strade di Konoha erano invase di gente. La festa di bentornato organizzata per Izumi e il suo team, tornati a Konoha dopo due lunghi anni di missione, era immensa. Fiori e luci rallegravano le strade, le bancarelle colorate abbondavano e la gente rideva contenta.

Ino indossava un bel vestito bianco, molto semplice ma elegante al contempo. I suoi capelli erano sciolti, adornati con un fiore rosso appena sopra l'orecchio destro. Izumi indossava invece un lungo yukata (una specie di kimono NdS) scuro con fiori rossi, i capelli corti raccolti in due codini.

La bella Ino aveva uno sguardo vacuo e assente, non degnava di uno sguardo tutte quelle persone che si fermavano a salutare e a ringraziare la cugina. Izumi era piuttosto infastidita dall'atteggiamento distaccato della ragazza, cosicché decise di farle un discorso serio e complicato, che avrebbe voluto affrontare più avanti. Ma visto il comportamento di Ino...

-"Ino, cerca di reagire, maledizione!"- la riprese la bella jonin.

Ino voltò lo sguardo altrove, senza ascoltarla.

-"Ino... essere una kunoichi è molto difficile, sai? Siamo destinate a soffrire, a soffrire molto, soprattutto a causa degli altri... devi capire che le persone, presto o tardi, se ne vanno tutte, che lo vogliano o meno... e questo sono sicura che l'hai già capito da sola."- asserì Izumi, fissando la cugina molto seriamente.

Ino abbassò lo sguardo, triste.

-"Prima quell'Uchiha, poi Asuma e adesso Shikamaru... anche se in modi diversi, se ne sono andati tutti e ti hanno lasciata... e quella a soffrire sei soltanto tu."-

Ino fissò la cugina con espressione incredula, gli occhi lucidi.

-"Come... come puoi dirmi certe cose...? Perché sei così crudele, Izumi... io... io non ti riconosco più..."- affermò con voce tremante Ino.

-"Durante questa missione... tanti sono morti e tanti altri sono fuggiti... se fossi scoppiata in lacrime e caduta in depressione ogni volta che qualcuno se ne andava, oggi non sarei qui, Ino. Sto cercando di farti capire che devi reagire, reagire, capito? Non puoi stare qui a fare la vittima. Non puoi permettertelo. Non tu!"- concluse Izumi, riprendendo a camminare.

Ino abbassò lo sguardo depressa, arrabbiata e confusa. Non era giusto. Però... in fondo Izumi aveva ragione. Alla fine... era rimasta sola ancora.

 

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Kiba si appoggiò alla parete del palazzo, sconvolto. Buttò a terra la bottiglia di vodka vuota, la seconda che si era scolato quella sera. Shino lo fissò male.

-"Che vuoi?!"- sbottò Kiba, guardandolo storto.

-"...ti sembra il caso di fare l'alcolizzato...?"- gli chiese Shino, impassibile.

-"Che male c'è a bere un pochino durante una festa?"- ribatté Kiba, col suo ghigno beffardo.

-"...magari pretendi anche di andare a parlare con Ino e Shikamaru ridotto così, vero?"- continuò Shino, imperturbabile.

-"Non sono ubriaco!"-

-"...disse l'ubriaco..."- lo sbeffeggiò Shino.

Kiba, che in realtà era ubriaco perso, diede uno spintone all'amico, facendolo barcollare.

-"Lasciami stare!"- gli urlò dietro, sparendo poi in mezzo alla folla.

Certo, a Kiba era sempre piaciuto bere. Comunque non era mai arrivato a quei livelli. La verità era che gli faceva male, molto male tutta quella situazione. Scegliere di non ferire Shikamaru voleva dire rinunciare alla ragazza che amava, scegliere Ino significava entrare in guerra col suo amico. Che situazione insopportabile.

Kiba soffriva da impazzire e cercava di alleviare quel dolore con l'ausilio dell'alcol. Ma non era semplice come sembrava. Di certo due litri di vodka non sapevano dirgli cosa fosse più giusto fare, sapevano però fargli vedere tutto sfuocato e fargli perdere l'autocontrollo più di quanto già non facesse da sobrio.

In quel momento, una mano gentile trattenne Kiba per il braccio, facendolo voltare. Il ragazzo non riuscì bene a mettere a fuoco chi avesse davanti agli occhi, perciò fissò la biondina dubbioso.

-"Kiba... che ti prende?"- chiese Ino, sconcertata dall'atteggiamento del ragazzo.

-"Oooh... Ino, Ino... non ti avevo riconosciuta! Hai fatto qualcosa ai capelli?"- chiese Kiba, confuso.

Ino inarcò un sopracciglio, perplessa, sentendo quanto il ragazzo puzzasse d'alcol.

-"Li ho sciolti?"- sorrise ironica.

-"Oooh... eh già... li hai proprio sciolti..."- annuì Kiba, convinto.

In quel momento, Izumi si avvicinò ai due, squadrando il ragazzo poco convinta.

-"Chi è questo, Ino?"- chiese la jonin.

-"Lui è il miglior amico mio e di Shik--... il mio migliore amico..."- si corresse la ragazza, con tono dispiaciuto.

-"Piacere, Kiba Inuzuka!"- sorrise lui, senza dar peso alla confusione di Ino.

-"Piacere mio, Izumi Yamanaka, la cugina di Ino... tu sarai mica il fratello di Hana, vero?"- sorrise Izumi, esitante.

-"Eh già... sono proprio io..."- sorrise Kiba, socchiudendo gli occhi infastidito dalle forti luci.

Izumi non aveva dubbi. Del resto, il ragazzo somigliava molto alla sua amica.

Ad un certo punto, Kiba si voltò verso Ino, scrutandola dubbioso, dopodiché l'abbracciò teneramente. La jonin inarcò un sopracciglio, perplessa, mentre Ino spalancò gli occhi, stupita.

-"Dimmi tutto Ino-chan! Cosa ti è successo?!"- le chiese Kiba improvvisamente, con tono melodrammatico.

Ino allentò l'abbraccio, fissandolo perplessa. Allora sapeva della sua rottura con Shikamaru?

-"Hai parlato con Shikamaru?"- gli chiese con apprensione.

-"Shikamaru?! Dov'è Shikamaru?!"- si spaventò Kiba, guardandosi attorno.

-"No! Ti ho chiesto solo se gli hai parlato!"- lo guardò perplessa Ino.

-"Parlato? Con Shika? Nooo... perché mai avrei dovuto parlarci..."- ridacchiò Kiba, in difficoltà. In realtà non capiva bene di cosa stesse parlando con Ino, ma non importava.

-"E allora come fai a sapere... che ci siamo lasciati?"- chiese Ino, con voce flebile.

-"Boh, non lo so, come faccio a saperlo? Me l'avrai detto tu, no?"- domandò il ragazzo, grattandosi la testa confuso.

-"No, io non ti ho detto proprio niente!"- rimase spiazzata Ino.

Intanto, Izumi ascoltava i due alquanto sospettosa: quel Kiba non gliela raccontava giusta.

-"Massìììì! Io sono il guru dell'amore, so sempre tutto! No problem, no problem my love!!!"- urlò Kiba, ridendo, cingendo un braccio intorno al collo di Ino.

Ino scoppiò a ridere divertita: capiva che l'amico era completamente ubriaco. Izumi, invece, fissò i due perplessa: c'era qualcosa che non le tornava nelle parole di Kiba. Insomma, se non aveva parlato né con Shikamaru né con Ino, come faceva a sapere che si erano lasciati se nessuno oltre a loro lo sapeva?

-"Andiamo a rubare una bottiglia di saké a Takefumi!"- propose poi Kiba, ridendo.

-"Okay..."- rise Ino, incamminandosi con lui. -"Izu-chan, io vado con Kiba... non ti preoccupare per me!"-

Izumi inarcò un sopracciglio, fissando i due allontanarsi barcollando.

"No... perché mai dovrei preoccuparmi, visto che te ne vai via col tuo "migliore" amico completamente ubriaco a rubare una bottiglia di saké?" pensò ironica Izumi, con un ghigno preoccupato sul volto.

 

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Dopo aver salutato praticamente i tre quarti della popolazione di Konoha, Izumi si diresse verso il rinfresco, per riposarsi un attimo. Non aveva più visto la cuginetta da quando se n'era andata con Kiba. Non poteva nascondere una certa preoccupazione, ma soprattutto era piuttosto turbata per le parole che le aveva rivolto: temeva di essere stata un po' troppo severa con lei, in un momento in cui Ino si sentiva particolarmente debole. Forse avrebbe dovuto incoraggiarla, anziché criticarla.

La bella jonin sospirò, dispiaciuta, portando gli occhi al cielo stellato. Le troppe luci delle vie le impedivano di vedere le stelle.

-"C'è troppa luce."- asserì improvvisamente una voce alla sua destra.

Izumi si voltò perplessa, fissando attentamente il tizio che le aveva parlato. Era un ragazzo all'incirca sulla ventina, molto alto e slanciato, dai capelli biondi piuttosto scompigliati e gli occhi color cobalto. L'abbigliamento bizzarro non era tipico di un ninja, ma la ragazza intuì che doveva esserlo in quanto portava un copricapo del Villaggio della Pioggia. Cosa ci faceva lì quel forestiero? La biondina indugiò qualche minuto, dopodiché si impose di tranquillizzarsi. Si rendeva conto che aver passato così tanto tempo in mezzo ai nemici l'aveva resa esageratamente sospettosa, e che forse era il caso di rilassarsi un po'. Konoha non era in guerra con quel villaggio, forse era solo un ninja in missione rappresentativa oppure era venuto a trovare qualche amico o parente.

-"A cosa ti riferisci?"- chiese lei sorridente.

-"Alle stelle. Era quelle che eravate intenta ad ammirare, no?"- rispose il ragazzo, con aria compiaciuta.

-"Sì, è vero... c'è davvero troppa luce quaggiù. Sei un ninja della pioggia, non è vero?"- chiese senza tanti giri di parole la curiosa ragazza.

Un ghigno divertito si spaziò sul volto del ragazzo, che fissò i suoi occhi di cobalto sulla biondina.

-"Molto arguta, devo dire... mmh in realtà devo confessare di sì, mia cara donzella. E' da laggiù che vengo..."- sorrise il ragazzo, con occhi brillanti.

Izumi non poté nascondere un abbozzo di risata: quel tipo parlava troppo da medioevo.

-"Ma orsù, vi prego di rivelarmi il vostro nome, madame..."- chiese il biondo, sollevandole delicatamente una mano e posandovi gentilmente le labbra sopra.

-"Io sono Izumi Yamanaka, una jonin della foglia."- rispose orgogliosa, ma anche un po' imbarazzata per via del baciamano.

-"Lieto di conoscervi, io sono Yoshi del Villaggio della Pioggia."- le sorrise affabilmente il bel ragazzo.

-"E perché sei qui, stasera?"- chiese Izumi, interessata.

-"Orsù... tante son le ragioni, ma può essere che la principale sia la mia sete di... conoscenza. Sì, sono una persona assai curiosa e amo viaggiare per il mondo. Ma concedetemi di conoscere la ragione per cui eravate tanto crucciata qualche minuto fa..."- domandò Yoshi, con sorriso affabile.

Izumi si stupì sentendo quella richiesta. Abbassò lo sguardo tristemente, dispiaciuta, ripensando a Ino.

-"Vedi... credo di essere stata un po' dura con mia cugina. Ha perso il suo maestro ed è stata lasciata da poco dal suo ragazzo... e io invece di consolarla l'ho rimproverata, dandole della debole. Credo di essermi comportata male..."- spiegò flebilmente la ragazza.

-"Suvvia, non siate così severa con voi stessa, signorina... non credo sia possibile che una bellezza dotata di raffinatezza ed eleganza come voi sia mai in grado di ferire a quel modo una persona. Tantomeno una vostra congiunta."- ribatté Yoshi, guardandosi attorno come per cercare qualcuno nella folla.

-"Sarà... ma forse stare tanto tempo in mezzo ai nemici e passare due anni tra continue battaglie mi ha cambiata, mi ha resa più pessimista e distaccata..."- sospirò Izumi, portando nuovamente lo sguardo al cielo buio.

-"Ha poco tempo per rimediare... le conviene sbrigarsi..."- asserì con tono tranquillo e misterioso Yoshi.

Izumi fissò dubbiosa il strampalato tipo, non afferrando pienamente l'ambiguo significato di quelle parole. Subito, però, la sua attenzione venne attirata alla sua sinistra, dove un altro ragazzo si era appena appoggiato a suo lato. La jonin spalancò gli occhi, incredula: era lui, era proprio lui! Shikamaru Nara! Il ragazzo pareva non essersi accorto di lei, intento com'era ad accendersi una sigaretta. L'ennesima, a giudicare dall'odore di tabacco che emanava.

Izumi si voltò ancora verso Yoshi, ma questo era svanito nel nulla. Come aveva fatto la jonin a non accorgersene? Era stato più silenzioso di una formica.

Dopo qualche minuto di spiazzamento, Izumi decise di lasciar perdere la scomparsa dello strano ninja e di concentrarsi su Shikamaru.

Il chunin percepì lo sguardo insistente della ragazza al suo fianco su di lui.

-"...non sono interessato..."- asserì scocciato, convinto che la biondina volesse provarci con lui.

Percependo il ghigno divertito della ragazza, Shikamaru si voltò, degnandola di uno sguardo. Al primo impatto, sentì il cuore sobbalzargli in petto: assomigliava moltissimo a Ino. E poi, vestita con quello yukata nero e con i capelli legati a quel modo, gli richiamava vagamente Temari alla mente.

Izumi sogghignò divertita percependo la confusione di Shikamaru. Lui scostò lo sguardo, turbato: anche la risata rassomigliava molto quella della sua adorata Ino.

-"Sai chi sono io?"- chiese Izumi, con sorriso beffardo.

-"Sì... sei la cugina di Ino..."- borbottò lui, infastidito dal divertimento della jonin.

-"Perspicace, devo dire..."- ghignò lei, abbassando il volto.

Shikamaru lanciò un'occhiata indagatoria verso la ragazza: la somiglianza con Ino era pazzesca, occhi verdi e capelli corti a parte.

-"Ci somigliamo molto, non è vero?"- chiese lei, col solito sorrisino beffardo.

-"Sì... parecchio direi..."- asserì il ragazzo, con tono scocciato.

Izumi lo squadrò, assottigliando lo sguardo: non le piaceva proprio, quel tipo.

-"Sai, non capisco proprio come un tipo come te possa piacere a Ino... ma a quanto pare lei sembra parecchio innamorata. Devo ammettere di aver dato ragione a mio zio quando ha preteso che Ino ti lasciasse... non l'avrei mai immaginata accanto a te, questo è poco ma sicuro."- asserì Izumi, con tono seccato.

Shikamaru inarcò un sopracciglio, infastidito dalla rivelazione della ragazza.

-"Ma se non mi conosci neanche... che ne sai se sono il tipo adatto ad Ino o no?"- affermò il ragazzo con tono di sfida.

-"Sai com'è... mi sono sempre vista un tipo come Sasuke Uchiha accanto a Ino, non certo uno svaccato come te... non ti conoscerò direttamente, ma so molte cose sul tuo conto, Shikamaru... sono molto informata sui compagni di team di mia cugina."- ribatté prontamente Izumi.

-"Sasuke Uchiha, hai detto? Già, bel ragazzo che avevi scelto per tua cugina, proprio un bell'esempio di ninja traditore..."- ironizzò Shikamaru -"...ma a parte questo, sembra che tu non realizzi quanto Ino sia cambiata in questi due anni. Non puoi pretendere che sia rimasta sempre uguale. Ino è cresciuta, e anche se ti sembrerà sorprendente sappi che lo sono anch'io. Delle tue informazioni risalenti a due anni fa puoi anche farne un bel falò... ormai sono inutili. Sono accadute troppe cose che non potrai mai comprendere, senza averle vissute. Io e Ino le abbiamo vissute e le abbiamo superate insieme. Dov'eri tu quando lei soffriva? Quando è morto Asuma? Quando ci siamo messi insieme? Tu... non c'eri. C'ero io. Quello svaccato compagno di squadra inadatto a stare con Ino le è stato accanto e l'ha protetta e amata più di quanto gli altri abbiano saputo fare. E ora tu torni dal nulla più assoluto, criticandomi e reputandomi un pessimo ragazzo per Ino?! Mi dispiace, ma non lo tollero!"- sbottò Shikamaru, fulminando la ragazza con occhi di fuoco.

Izumi non parlava, si limitava a fissare il ragazzo con sguardo serio e profondo. Presto, le sue labbra si piegarono in un sorriso soddisfatto.

-"Eh già... sei proprio cambiato... bel discorso, Nara, davvero commovente... forse meriti di stare con Ino più di quanto non credessi. Però ciò che davvero non mi spiego è perché tu l'abbia lasciata."- domandò seria.

-"Come sarebbe a dire?! Tutto il mondo ci urlava dietro che dovevamo lasciarci!"- sbraitò il ragazzo, alquanto nervoso.

-"E solo perché te lo urlava tutto il mondo tu hai acconsentito?"- sorrise perplessa Izumi.

Shikamaru la fissò a bocca, abbassando il volto.

-"L'ho già capito di aver sbagliato..."- sibilò con tono malinconico.

-"Avanti, Shikamaru... Ino ti ama, non ci metterà molto a perdonarti... e credo che questa volta, per farmi perdonare, potrei anche darti manforte."- sorrise la jonin, convinta.

Un sorrisino speranzoso si spaziò sul volto del chunin. Fortunatamente era riuscito a portare Izumi dalla sua parte.

-"C'è una cosa però che ti vorrei dire con tutta sincerità, Shikamaru... e fidati, come jonin ho un ottimo sesto senso per le persone..."- asserì Izumi, preoccupata.

Shikamaru inarcò un sopracciglio, ascoltandola interessato.

-"Non fidarti di Kiba."- affermò Izumi, seriamente, lasciando Shikamaru a bocca aperta.

 

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-"...urca urca..."-

-"...tirulero..."-

-"...oggi splende il sol!!!"- canticchiarono Ino e Kiba all'unisono, scoppiando poi in una risata divertita.

I due ragazzi si erano allontanati dalla festa, nascondendosi nel parchetto poco lontano da lì. Tutto era deserto, loro due erano gli unici a non partecipare alla festa, e ne approfittavano facendo un casino allucinante. Erano arrivati lì dopo essere scappati dal bar di Takefumi con una bottiglia di saké. Non che fossero riusciti a rubarla: il barista aveva avuto compassione per i due (convinto com'era che la nuova gioventù si fosse votata all'alcol) e aveva fatto finta di non vederli mentre molto maldestramente e rumorosamente si erano infilati dietro al bancone, rubandogli il liquore. Mentre Ino si imboscava il saké, Kiba era riuscito pure a scavallare la chitarra a Takefumi (questa volta però non se ne era accorto davvero) ed erano scappati via di corsa, ridendo come pazzi.

Dopo essersi scolati un litro di saké, i due avevano cominciato a strimpellare la chitarra e a cantare come forsennati, totalmente persi. Figuratevi Kiba, con due litri di vodka più mezzo litro di saké in corpo! (Mi raccomando, non fatelo mai... se Kiba fosse stato reale sarebbe già collassato... -.-' ).

-"Che bello, che bello! Dai, cantiamo ancora!"- rise la biondina, alquanto brilla.

-"Sì, sì, va bene va bene... nella vecchia fattoria!"- sghignazzò il ragazzo, che in fondo era piuttosto bravo con la chitarra.

-"No, dai, cantiamo qualcosa di serio!"- lo pregò Ino.

-"Mmh... vediamo..."- pensò Kiba ad alta voce, concentrandosi. Cominciò così ad intonare lentamente una dolce melodia (di cui vorrei tralasciare l'autore, ma è tanto tenera e carina che ci vedo troppo Kiba a cantarla! ^v^ speriamo che il cantante non mi chieda i diritti d'autore XD), chiudendo gli occhi e lasciando scivolare le dita dolcemente sulle corde -"...la pioggia cade sempre in basso, ma io però ti voglio adesso, e non so, se è caldo, freddo oppure niente, so che ti voglio ad occhi chiusi in mezzo a tante..."- ma subito Kiba si fermò, alzando gli occhi verso la biondina che lo ascoltava incantata. Quei lunghi capelli dorati, quegli occhi color del cielo, quella pelle candida... quant'era bella.

Il ragazzo arrossì, abbassando il volto. Sentiva il cuore scoppiare da quanto batteva forte. Kiba chiuse gli occhi con forza, alzandosi di scatto e lasciando a terra la chitarra. Doveva allontanarsi, prima di perdere l'autocontrollo.

Ino, intanto, lo guardava perplessa. Era così bella quella melodia... perché Kiba si era fermato così improvvisamente?

-"Kiba-kun... che ti prende?"- chiese la biondina, preoccupata.

-"Caffè."- rispose lui, seccamente.

-"Eh?"-

-"Caffè. Ho bisogno di caffè."- spiegò, con tono robotico. -"Tu... aspettami qui."- e così dicendo, il ragazzo corse via, verso la festa.

Ino fissò Kiba allontanarsi, dispiaciuta. Quando stava con lui, si sentiva allegra, i problemi svanivano e riusciva a divertirsi, lasciandosi tutto alle spalle. Ma se lui se ne andava... i pensieri e i dispiaceri ricominciavano a tormentarle la mente, assillanti. E le parole di Izumi ritornavano, crudeli.

 

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Kiba si diresse di corsa verso la bancarella del rinfresco, sperando di trovare del caffè per riacquistare la più totale padronanza di se stesso. Quella sera aveva davvero esagerato con l'alcol, capiva che rischiava di andare oltre con Ino.

Ma non appena intravvide il chioschetto in lontananza, si fermò di colpo, quasi sgommando. Non poteva credere ai suoi occhi. Due figure a lui molto familiari stavano chiacchierando proprio davanti alla bancarella. Un chunin fin troppo conosciuto e una ragazza che indossava un lungo yukata nero, i capelli biondi raccolti in due codini.

Quello... era senz'altro Shikamaru. Ma lei... lei era...

"No, non è possibile... Temari della Sabbia!" pensò Kiba, sconvolto.

Ovviamente non era Temari, ma Izumi che parlava con Shikamaru. Ma la vista di Kiba era talmente appannata dall'alcol che non riusciva bene a distinguere le persone da lontano, come del resto la vodka gli impediva di ricordare che la cugina di Ino fosse vestita a quel modo. Gli era più facile e comodo credere che quella fosse Temari della Sabbia e che Shikamaru avesse rinunciato a Ino lasciandogli campo libero.

"No, fatemi capire... io devo stare qui ad ammazzarmi di seghe mentali perché sto soffiando la ragazza al mio migliore amico quando lui è lì a consolarsi con quella troia della sabbia?!" pensò Kiba, furioso "...questo... è assurdo! Al diavolo il caffè, al diavolo Shino e Takefumi, al diavolo Shikamaru! Adesso vivo come mi pare e piace!" e constatando questo, il ragazzo fece retromarcia, correndo verso il parchetto.

Quando Kiba raggiunse nuovamente Ino, si prese un colpo non appena vide che la biondina piangeva disperata.

-"Ino! Che ti succede?!"- chiese il ragazzo, sedendosi accanto a lei, dispiaciuto.

-"Kiba... non te ne andare più via... non te ne andare anche tu, ti prego..."- singhiozzò la ragazza, vittima di una pesante sbornia triste, provocata dal mix sakè-rimproveri di Izumi.

Kiba fissò la bella biondina con sguardo rammaricato. Capiva che Ino soffriva per Shikamaru. Piangeva per lui. Si disperava per lui.

No, Kiba si era ripromesso che lei non avrebbe più sofferto per quello stupido. Non poteva permetterlo.

-"Ino... io... non ti lascerò mai... e... non ti farò mai soffrire..."- le sussurrò dolcemente, sollevandole il volto con la mano.

Ino posò i suoi occhioni lucidi sull'amico, che la fissava con sguardo serio e profondo. Si sentiva stranamente turbata. Cosa stava succedendo?

 

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-"...Kiba? E perché mai non dovrei fidarmi di lui?"- ghignò ironicamente Shikamaru: Izumi stava dando i numeri.

-"Credo che sia innamorato di Ino, anche se non lo dà a vedere."- sostenne convinta Izumi.

All'inizio, Shikamaru la fissò perplesso: quella donna non si rendeva conto di ciò che diceva. Scoppiò a ridere divertito, quell'assurdità era troppo enorme per essere contemplata...

-"Ridi, ridi Shikamaru... se tu fossi davvero attento come dici, ti saresti benissimo accorto degli strani atteggiamenti di Kiba. E poi, scusa tanto se te lo dico, ma in questo momento Ino non è di certo qui con noi..."- ghignò maliziosa la biondina.

Il ragazzo smise di ridere, fissando la jonin dubbioso: c'era da fidarsi? In fondo, gli aveva appena rivelato di non averlo mai considerato all'altezza di Ino, come poteva credere che Izumi adesso parlasse seriamente a suo vantaggio? Kiba era il suo migliore amico, non poteva di certo dare più credito a quella ragazza che non a lui. Eppure c'era qualcosa di sincero in quei due occhioni verdi... perché mentirgli? Perché screditare Kiba? Di certo, lei non ci avrebbe guadagnato nulla.

"Ti ho detto di non ringraziarmi e basta, Shika.". Quelle parole balenarono improvvisamente nella mente di Shikamaru come un fulmine a ciel sereno.

"Sì, è vero, quella volta Kiba si è comportato molto stranamente, è stato freddo e distaccato e... possibile che...?" pensò Shikamaru, sollevando lo sguardo attonito verso Izumi. Una morsa dolorosa gli stringeva lo stomaco: il sospetto, il tradimento. No, non poteva essere.

La ragazza annuì, percependo che forse il chunin aveva ricordato qualcosa.

-"Dove?"- chiese lui, seriamente.

-"Da Takefumi, mi hanno detto."- rispose Izumi, seria.

Senza nemmeno salutare, Shikamaru sparì veloce come la luce, diretto verso il bar.

-"Dove sono?!"- ringhiò il chunin furibondo, spalancando violentemente la porta del locale, facendo spaventare tutti i clienti e Takefumi.

-"M'han fregato un bottiglia di saké e se la sono fugati un'oretta fa!"- confessò immediatamente il barista, sollevando le mani in segno di innocenza, spaventato dallo sguardo infuocato del ragazzo.

-"E non sai dove sono finiti?!"- sbottò Shikamaru.

-"Io no, ma forse lui sì..."- asserì Takefumi, indicando Akamaru che se la dormiva della grossa vicino all'ingresso. -"...me l'ha mollato Kiba quando è venuto qui a ciularmi il saké..."- spiegò il barman.

Shikamaru si avvicinò con aria minacciosa al grosso cane dormiente, svegliandolo con la sola forza dello sguardo.

-"Akamaruuuu... non è che mi porteresti urgentemente dal tuo padrone?"- chiese il chunin, fissando con sguardo convincente l'animale.

Akamaru guardò il ragazzo un po' confuso, dopodiché si alzò, uscendo dal locale e cominciando a seguire l'odore di Kiba.

 

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Lo sguardo di Kiba si faceva più serio man mano che avvicinava il suo volto a quello di Ino. La biondina era impietrita: non capiva bene cosa stesse accadendo. Tutto era cambiato così all'improvviso, la sua mente era così confusa... il suo cuore batteva a mille, ma era una sensazione diversa da quella che provava con Shikamaru: quella non era emozione, era preoccupazione!

Ormai Kiba era vicino: sentiva il suo profumo nella testa, sentiva il suo respiro solleticarle il viso... no, non poteva essere... voleva baciarla!

Velocemente, Ino appoggiò due dita sulle labbra del ragazzo, fermandolo. Kiba spalancò gli occhi, confuso.

-"No, Kiba."- gli intimò Ino, determinata.

Dopo qualche secondo di spaesamento, Kiba si allontanò dalla ragazza, arrossendo. Ino abbassò il volto, dispiaciuta.

-"Ino... io..."- incominciò con voce tremante lui, portandosi una mano sulle labbra.

-"No, Kiba, è ovvio, siamo tutti e due ubriachi e... non sarebbe giusto, lo sappiamo entrambi."-

Kiba guardò la ragazza con aria smarrita: avrebbe voluto ribattere, ma non sapeva che dire. Era più saggio rivelarle la verità oppure darle ragione? Fingere che fosse stato tutto un errore o dichiararle il suo amore?

Ma Kiba non ebbe il tempo di rispondere, perché percepì un terribile chakra alle sue spalle aumentare sempre di più. Un chakra... fin troppo familiare.

Lentamente, il ragazzo si voltò, sudando freddo. Si trovò davanti Shikamaru... letteralmente incazzato nero.

-"Sh... Sh..."- balbettò Kiba, terrorizzato.

-"...Shikamaru..."- sobbalzò Ino, preoccupata.

-"...KIBAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!"- ringhiò Shikamaru, fissando l'amico con occhi iniettati di sangue.

 

 

 

 

 

 

 

X Killuy_93: Cara Bea, non ti preoccupare... Kiba non è stronzo di natura, è solo che la sofferenza lo sta un po' deviando... ma presto si riprenderà, tranquilla! Spero continuerai a leggere! Bacione!

 

X Andrearomanista: Ciao Andre, devo rivelarti che le tue recensioni mi fanno sempre morire dal ridere (la mia preferita è quella dell'ultimo capitolo dei Consigli di Kiba, davvero, ho riso tutto il pomeriggio! XD). Povero Kiba che si è messo nei casini con Shika e Ino! Sì, in realtà mi sa che ho fatto su un bel casino perché alla fine nessuno ha davvero colpa di tutta la confusione che è venuta fuori... spero di riuscire a sbrogliare il tutto! XD Bacione!

 

X Celiane4ever: grazie Vale per le tue continue e utilissime recensioni, davvero, mi commuovo! ^_^ Eh eh in realtà i sogni sono da seguire con attenzione perché alla fine saranno rivelatori... più che altro ho fatto su un casino da "Beautiful" che non so come farò a sbrogliare... ci starà un pestaggio di Kiba? Mah, fammi sapere che ne pensi di questo cap! Bacione!

 

X Luna123: Luninaaaa son contenta che ti piaccia anche questa storiella! I tuoi commenti sono preziosi! Il povero Kiba in realtà ha perso un po' il lume della ragione, ma del resto l'amore per Ino fa questo effetto (vedi Shika XD). Ora sì che saranno dolori per lui... XD Dooh, non mi dire queste cose che poi mi emoziono, non penso di essere poi così brava a scrivere... però mi fa piacere che la pensi così! Aspetto la tua prox recensione! Bacione!

 

X Ayumi: Mi permetto di ometterti il cognome! Grazie per le tue recensioni, sono felicissima! Fra l'altro ho letto la tua storiella "Shopping che passione!" ed è troppo carina! (non ho avuto tempo di commentare però... donna molto impegnata -.- così ne approfitto qui). Fra l'altro anche l'intervista con Shika nel tuo space mi fa morire... ^-^... muahaha tranquilla, adesso che Shika ha beccato Kiba sul fatto... chissà cosa accadrà XD! Meno male che ho finito Leopardi (conclusosi con un felice 8, Buddha sia lodato XD!) e spero che il flusso pessimistico sia finito... uahaha mi dilungo troppo! Aspetto altre tue recensioni! Bacione!

 

X Anna-chan: Waaa sono contenta che ti piaccia la mia coppia Shika-Ino! Sono felice anche che ti sia piaciuta la storiella (le mie amiche dicono che è troppo complicata da seguire... -.-...). Ma se non ci metto un po' di casini come faccio a dare più sfaccettature alla storia di Shika e Ino? XD spero che continuerai a recensire! Bacione!

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Capitolo 4
*** "Among The Ashes" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

Ciauu miei adorati!!! Rieccomi! Mpf! Questa volta ho cercato di trattenermi dallo scrivere troppo, ma mi sa che non ci sono riuscita... -.- ... vabbè, devo ammettere che il pezzo della resa dei conti fra Shika-Kiba-Ino mi è piaciuto come l'ho scritto ^_^! Sì , sono soddisfatta... spero piacerà anche a voi! E finalmente si entra un po' in azione dopo tante seghe mentali! Piano piano i sogni di Shika e Kiba aggiungono pezzi e intanto si chiarisce sempre di più chi sia il misterioso Yoshi... ma bando alle ciancie! Leggete e commentate! Vi adoro! Bacione Sakurina

 

 

 

Capitolo 4. "Among The Ashes"

 

 

Darling I forgive you after all

Anything is better than to be alone

And in the end I guess I had to fall

Always find my place among the ashes

I can't hold on to me

Wonder what's wrong with me...

 

                                                         ("Lithium" by Evanescence)

 

 

 

L'aria era pesante e irrespirabile. Le voci, gli sguardi, i battiti cardiaci, i respiri... tutto era rimasto sospeso nel tempo per alcuni minuti, alcuni interminabili minuti.

Shikamaru fissava Kiba con sguardo furente. Aveva visto e sentito tutto. Non si era perso una sola virgola di quel discorso. Si era goduto in religioso silenzio tutto il tradimento, accrescendo rabbia e dolore di nascosto fino a quando fosse stato possibile.

Kiba, purtroppo ancora sotto l'effetto devastante dell'alcol, cercava di ragionare a mente lucida, per quanto potesse. Per capire, capiva anche fin troppo bene. Ciò che non gli riusciva era elaborare lo shock e cercare di reagire tempestivamente.

Ino fissava i due ancora sconvolta. Era profondamente scossa. Sebbene avesse bevuto molto di meno rispetto a Kiba, lei l'alcol lo reggeva peggio di chiunque altro, e questo l'aveva portata a cadere nella classica "sbornia triste", devastante psicologicamente più di ogni altra cosa. Vedersi Shikamaru lì, davanti a lei, incazzato senza ben comprenderne la ragione... e per di più era la prima volta che lo rivedeva dopo che si erano lasciati. La ragazza si portò le mani alle tempie, facendovi leggermente pressione: sentiva un dolore lancinante pervaderle mente e corpo, gli occhi lucidi... quella situazione era insostenibile, soprattutto nella sua condizione di instabilità emotiva.

Sentiva una strana sensazione. A volte, Ino percepiva la presenza di una specie di specchio al suo interno, uno specchio molto fragile e in continuo equilibrio su un baratro nero. La fuga di Sasuke aveva creato una piccola crepa. Vedere Shikamaru e Temari insieme per la prima volta ne aveva creata un'altra. E così anche la partenza di Izumi e il litigio con Sakura. Lo specchio che rifletteva e nascondeva la parte più fragile e debole di Ino in un angolo remoto del suo cuore era pieno di crepe. E quello specchio andò in frantumi completamente con la morte di Asuma. Ino ricordava ancora il dolore profondo, quello spezzarsi sofferente del suo cuore accompagnato dall'ultimo respiro del suo amato maestro. E da allora... aveva fatto fatica, sì, moltissima fatica a ricomporre il suo specchio, pezzo per pezzo, frammento per frammento. Sakura e Choji l'avevano aiutata, Hinata e Tenten, ma più degli altri Kiba e soprattutto... Shikamaru. Il suo amore aveva ormai ricostruito quasi del tutto quello specchio, ancora ammaccato e con i segni del precedente crollo, ma almeno era intero. Mentre adesso... adesso Ino sentiva quelle crepe approfondirsi di nuovo, debilitare la già provata struttura del suo specchio.

-"Maledetto bastardo schifoso figlio di..."- sibilò Shikamaru, con aria minacciosa e con voce adirata.

-"Shikamaru... aspetta... non è come pensi tu..."- cercò di ribattere Kiba, preda della confusione più totale.

-"Sì... come no... ti ho visto, Kiba... ho visto tutto... se Ino non ti avesse fermato, tu l'avresti baciata! Avresti baciato la MIA donna, alle MIE spalle! Razza di bastardo!"- inveì Shikamaru, afferrando violentemente Kiba per la maglia.

Un'altra crepa. Ino sentì un'altra fenditura farsi largo nel suo cuore.

-"Ehi, calmati, amico!"- sbraitò Kiba, dando uno spintone al ragazzo, liberandosi dalla sua presa. -"Che cazzo ti scleri a fare?!"-

-"Ma porca puttana, Kiba! Pensavo che tu fossi mio amico, io mi FIDAVO di te... capito, FIDAVO! Come cazzo potevo immaginare che mi tramavi alle spalle per fottermi la tipa?!"- urlò il ragazzo col codino, furioso.

Un'altra crepa. Ino sentì un'altra fenditura farsi largo nel suo cuore. Il volto basso, fisso a terra, le mani su orecchie e tempie cercando inutilmente di attutire l'impatto devastante di quel litigio.

-"Non hai capito un cazzo, Shikamaru! E comunque sia, farmi passare per stronzo non ti servirà, visto che il vero bastardo fra i due sei tu! E Ino lo sa benissimo! Stavo cercando di baciarla? Cazzo, ho due litri e mezzo di alcol che mi scorrono nelle vene! Lei stava piangendo, ovviamente per colpa tua, come sempre del resto, e io ero un po' fuso, era talmente tenera e carina che non c'ho pensato tanto! Insomma, un bacetto innocente non mi sembra la fine del mondo, cazzo!"- alzò la voce Kiba, difendendosi.

Un'altra crepa. Ino sentì un'altra fenditura farsi largo nel suo cuore.

-"E poi..."- continuò Kiba, con tono divertito -"...verità per verità, Ino non è più la TUA donna... o mi sbaglio?"-

Basta. Questo era troppo. Questa... aveva fatto davvero troppo male.

Shikamaru rimase spiazzato: questa volta non sapeva che ribattere.

Ino alzò gli occhi lucidi verso di lui, interrogativi: come, faceva tanto il leone, il tradito, l'offeso, e ora non sapeva più che dire? Aveva già finito le accuse? Si era già arreso?

La biondina si alzò dalla panchina, attirando l'attenzione dei due ragazzi. Tremava. Tremava dal nervoso e dalla rabbia. Non poteva passare lì un minuto di più o il suo specchio... sarebbe andato in frantumi ancora una volta. Ma stavolta sarebbe stato peggio... perché lo avrebbero spezzato coloro che l'avevano appena ricostruito.

Shikamaru e Kiba fissavano la bella ragazza con aria apprensiva: sembrava davvero sconvolta. Forse, litigare lì davanti a lei non era stata un'idea poi così brillante.

-"Ino, ascolta..."- cominciò Kiba, cercando di calmarla.

-"ZITTI! State zitti! Non dite una parola di più... non... una... parola... di... più..."- proruppe Ino, con voce soffocata.

Shikamaru scattò verso di lei, appoggiandole una mano sulla spalla, ma subito la biondina si scostò, spostando il braccio del ragazzo. Lui la fissò dispiaciuto, lei lo guardava diffidente e piena di rancore.

-"Ino..."- sussurrò lui, cercando di farla ragionare.

-"No. Basta. Sono stanca di tutto questo. Sono stanca di essere trattata come un oggetto, di essere presa quando ti servo ed essere buttata via quando sei stanco."- asserì con tono freddo.

-"Ma Ino...! E' stato Kiba, è stato lui a spingermi a lasciarti!"- protestò Shikamaru, mentre Kiba assumeva un'aria da colpevole.

-"E' vero, anche Kiba si è comportato male ultimamente, da bravo voltafaccia..."- commentò acida la kunoichi, fissando male l'amico. Kiba abbassò lo sguardo, mortificato.

-"Ino... mi dispiace, non era mia intenzione..."- cominciò desolato l'Inuzuka.

-"No! Non voglio sentire niente! Sono stanca delle vostre bugie e delle vostre scuse. Tu, Kiba, vedi farti un esame di coscienza e di tirare fuori tutta la verità..."- lo riprese Ino, seriamente.

-"Sì, Kiba, tira fuori la verità..."- aggiunse ironico Shikamaru, fissandolo divertito.

Kiba, per tutta risposta, lo fulminò con sguardo irritato.

-"E tu, Shikamaru..."- continuò la biondina, fissando il ragazzo al suo fianco -"...cerca di essere coerente con le tue decisioni!"- asserì, scuotendo la testa leggermente, delusa.

-"Ma Ino! Come faccio a farti capire che è tutta colpa di Kiba?!"- sbottò il ragazzo, che non ci stava proprio a perdere la ragazza che amava a causa di un traditore.

Ino scosse la testa, fissando Shikamaru dispiaciuta, asciugandosi una lacrima ribelle scivolata sulla guancia pallida.

-"...mi dispiace... ma non è stato Kiba a lasciarmi..."- concluse amareggiata la biondina.

-"Ino... io..."- cercò di protestare Shikamaru.

-"No... nessuno ti ha mai obbligato a troncare la nostra storia, tantomeno Kiba... per quante bugie abbia potuto dirti... sei stato tu a decidere, Shikamaru... e io... io non ho più intenzione di soffrire a causa dei tuoi sbalzi di umore. Non puoi lasciarmi senza una ragione sensata e pretendere di venirmi a riprendere il giorno dopo come se nulla fosse!"- affermò Ino, trattenendo a stento i singhiozzi. Quanto le faceva male dire quelle cose...

Shikamaru scostò lo sguardo, infastidito. Quella situazione lo stava facendo impazzire dal dolore. Si morse il labbro inferiore, facendosi forza: non riusciva a sopportare quelle parole, non sopportava che un errore dovuto a una debolezza momentanea potesse portarlo a quel finale.

Non sapendo che dire, disse l'unica cosa di cui era certo, l'unica pensiero a cui non riusciva a scollarsi e che lo faceva soffrire più di qualsiasi altra cosa al mondo.

-"...io ti amo, Ino..."- asserì depresso, scuotendo la testa sconvolto.

-"Anch'io ti amo, Shikamaru... e ti amerò sempre... ma... ma forse ti amavo di più quand'eri deciso, quando avevi le idee chiare e sapevi cosa volevi... non ce la faccio più ad aspettare che tu prenda una decisione sulla nostra storia, non ce la faccio ad andare avanti sapendo che non credi che ci sarà un domani per noi... tu non me l'hai mai detto, ma io l'ho capito da sola... tu non sei mai stato sicuro del futuro della nostra storia! Altrimenti non ti saresti mai fatto convincere tanto facilmente da Tsunade e dai nostri genitori! Io... io... io ho combattuto fino alla fine, contro Tsunade, contro mia cugina, contro mio padre, per te... perché io ci credevo veramente nella nostra storia. Ma evidentemente... erano tutte energie sprecate, visto che neanche tu, come tutti gli altri, ci credevi..."- singhiozzò infine Ino, disperata.

Shikamaru si portò una mano sul volto, stroppicciandosi gli occhi. Basta. Avrebbe ceduto. Non ce la faceva a reggere quella situazione. Purtroppo, Ino aveva ragione. Lui era ancora troppo indeciso per credere davvero nel futuro insieme alla ragazza. Sentiva che non poteva stare senza di lei, ma i dubbi continuavano a martoriarlo senza tregua. Non voleva regalarle false speranze o una vita che non fosse adatta a lei.

Shikamaru non rispondeva.

Ino avrebbe tanto voluto sentire delle smentite, avrebbe voluto sentirsi rassicurare, sperava che il ragazzo avesse cambiato idea riguardo alla loro storia, ma così non fu.

Shikamaru non rispondeva. E insieme al suo silenzio, un'altra profonda crepa si era venuta a formare nello specchio di Ino, ormai ridotto ad un ammasso di cocci traballante.

La ragazza si allontanò improvvisamente, senza dire nulla, il volto basso e le lacrime copiose, il passo lento. Scappava, nel tentativo disperato di salvare quel che rimaneva del suo specchio, e pregando che né KibaShikamaru la richiamassero indietro a sostenere altri sguardi e altre parole che avrebbero portato soltanto dolore e rancore.

Kiba fissava la ragazza svanire lontano. Era combattuto: non sapeva se correrle dietro oppure restare lì a combattere la sua guerra, per quanto questo lo spaventasse. D'istinto, si mosse di qualche passo verso la via imboccata da Ino, ormai completamente scomparsa all'orizzonte.

-"Non ti muovere."- sibilò una voce secca e gelida alle sue spalle.

No. Shikamaru non l'avrebbe lasciato scappare. Non adesso che tutto era finito a causa sua.

Kiba sospirò, portando gli occhi al cielo. Quella poteva essere l'ultima volta che vedeva le stelle. Shikamaru... era davvero incazzato nero. Forse quanto lo era alla morte di Asuma. E Kiba ricordava perfettamente che l'assassino del maestro... aveva fatto una brutta fine.

L'Inuzuka deglutì preoccupato non appena sentì Shikamaru avvicinarsi a lui. Si voltò molto lentamente, fino a quando i suoi occhi non incontrarono quelli cupi e particolarmente sconvolti di Shikamaru. Che effetto devastante essere lasciati da Ino!

Kiba non fiatava. Aveva paura persino di respirare. Ma ormai... la frittata era fatta. Shikamaru e Ino si erano lasciati, forse definitivamente. E ormai... era stato sgamato in pieno. Che senso aveva continuare a mentire e a scappare? Quello era il momento della verità.

Shikamaru rivoleva l'amore della sua ragazza, sebbene fosse confuso. Ino rivoleva l'amore di Shikamaru, ma non poteva accettare una storia senza futuro. Kiba voleva proteggere Ino, e amarla se possibile... anche a costo di perdere un amico.

-"Come puoi farmi questo? Proprio tu... che pugnalata..."- sibilò Shikamaru, con disprezzo.

-"Lascia perdere, 'Shika'... lei non ha più bisogno di te, da oggi in poi ci penserò io a prendermene cura..."- asserì con tono di sfida Kiba.

-"Tsè... ma tu non eri mica quello che non aveva bisogno dell'amore?"- lo stuzzicò Shikamaru, sapendo di colpirlo nel segno.

-"Sì, e tu non eri quello che odiava le donne?"- rispose Kiba con un ghigno soddisfatto.

Shikamaru divenne serio e guardò il vecchio amico con disapprovazione. Kiba fissava il ragazzo di rimando, col suo solito ghigno vittorioso stampato sul volto.

Quella era guerra. Guerra aperta.

 

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Shikamaru aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.

Una forte luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio. Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.

Abituato alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto: doveva essere la campagna che si trovava fuori da Konoha. Dietro di lui, un albero striminzito lo riparava vagamente dalla forte luce di quel sole di piena estate, infuocato ed afoso.

Il ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito laggiù? Dove si trovava esattamente? Come fare per tornare a casa?

Shikamaru continuava a studiare la zona circostante. Aguzzò vista e udito, fino a quando poté percepire lo scorrere leggero dell'acqua. Ci doveva essere un torrente poco dietro l'albero. Il ragazzo decise di incamminarsi.

Come sospettato, Shikamaru si ritrovò davanti un piccolo ruscello di acqua limpida. Sì, quel luogo gli era familiare. Non doveva essere poi tanto lontano, allora.

Improvvisamente, Shikamaru udì delle voci. Echi lontani risuonavano per la vasta campagna. Chiamavano disperatamente un nome. Erano più persone. Evidentemente, stavano cercando qualcuno.

-"Saki! Saki!"-

Shikamaru poteva distinguere chiaramente due voci maschili, una più giovane e una da uomo. Ma erano ancora lontane.

Il ragazzo seguì la riva del torrente per qualche metro, fino a quando davanti a sé, all'improvviso, non vide muoversi qualcosa.

Seduta per terra, vicino alla riva, dandogli le spalle, stava una bambina...

 

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Kiba aprì gli occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.

Davanti a lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre e argentate lo fissava. Com'era possibile un tale freddo se il sole splendeva?

Faticosamente, il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.

Intorno, il nulla più avvolgente. Kiba si era ritrovato nel mezzo di una radura desolata, un deserto cupo e spoglio colorato dalla luce blu innaturale che arrivava dal sole.

Il ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole scure correvano velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai di luce snervante.

Un ghigno preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre cominciava a studiare ogni particolare dell'ambiente circostante. Per terra erano sparse alcune piume nere.

Improvvisamente, udì un mugolio sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse. L'eco spettrale di quel deserto riusciva a confondergli i sensi.

-"Akamaru...? Akamaru, sei tu?!"- urlò Kiba, mentre l'eco della sua voce per poco non lo assordava.

Ma nulla. Nessuno rispose. Kiba rimase silenzioso, tendendo l'orecchio al massimo per riuscire a captare un qualsiasi tipo di suono o di segnale.

Passò svariato tempo nel silenzio più profondo e inquietante in cui fosse mai stato. Fu interrotto non appena avvertì qualcosa di piccolo e morbido strusciarsi intorno alle sue caviglie. Kiba subito abbassò lo sguardo, sperando di incontrare il suo adorato cane, ma invece vide ai suoi piedi un piccolo gattino, bianco come la neve e con un fiocchetto rosa al collo, che gli si strofinava dolcemente. Il ragazzo indietreggiò un momento, mentre un espressione di disappunto gli si spaziava sul viso: non sopportava i felini.

Non appena si fu allontanato di qualche metro dal gatto, un verso sgradevole e fin troppo familiare lo attirò, inducendolo a voltarsi di scatto.

Corvi. Uno gruppo di corvacci neri sostava dietro di lui, gracchiando rudemente e saltellando qua e là, becchettando qualcosa al suolo.

Kiba inarcò un sopracciglio, inquieto. La continua presenza di quei corvi ovunque andasse lo turbava profondamente. Decise di avanzare cautamente verso di loro, curioso di vedere cosa stessero beccando effettivamente.

Il cuore gli sobbalzò in petto non appena vide a terra...

 

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Ino aprì gli occhi, sobbalzando, irritata dal forte rumore. Qualcuno aveva fatto prepotentemente irruzione in camera sua, sbattendo la porta con forza.

La ragazza si sollevò a fatica dal letto, premendosi la mano contro la fronte. Il mal di testa post-sbornia era tremendo. E le urla di Kiba e Shikamaru si erano ripetute nella sua testa per tutta la notte, nei suoi incubi e nel suo dormiveglia.

Izumi le si avvicinò velocemente, strappandole le coperte.

-"Ehi!"- protestò Ino, ancora irritata per il brusco risveglio.

-"Muoviti. Missione di livello A. Un gruppo di misteriosi ninja sta attaccando Konoha."- le ordinò la cugina, ammonendola con sguardo severo.

Ino impallidì improvvisamente. Missione di livello A? Attacco a Konoha? No. Quello era un incubo. Non era emotivamente pronta ad andare a combattere, non quel giorno. Avrebbe voluto passare quelle ore chiusa in camera, sdraiata sul letto a piangere ascoltando canzoni d'amore deprimenti e a guardare le foto fatte con Shikamaru. Ed invece era costretta ad andare a combattere, probabilmente insieme a lui.

-"Sbrigati. Io devo scappare, Kakashi, Gai, Yamato e Kurenai mi aspettano. Tu raggiungi i tuoi amici a sud."- e impartendo quegli ordini con la freddezza di un generale, Izumi saltò fuori dalla finestra, svanendo.

 

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-"Ino, sei arrivata giusto in tempo!"- la salutò Sakura, sollevata.

-"Cosa mi sono persa?"- chiese la biondina, saltando di fianco all'amica.

Ino si guardò intorno: il team 8 era schierato sulla sinistra, il team Gai a destra, mentre Naruto, Sai, Choji e Shikamaru conducevano l'attacco frontale.

-"Chi diavolo sono?"- chiese Ino, scrutando i pochi ma agili ninja invasori.

-"Dai loro copricapi si direbbe ninja della Nebbia..."- affermò Sakura, fissandoli dubbiosa.

-"In che senso si direbbe?"- chiese Ino, percependo l'incertezza dell'Haruno.

-"Nel senso che il maestro Kakashi ha notato che effettivamente questi ninja non utilizzano tecniche tipiche dei ninja della Nebbia..."- rispose Sakura, fissando seriamente l'amica.

-"Guarda, laggiù ne sta scappando uno!"- asserì Ino improvvisamente, intravvedendo un bel ragazzo biondo e dagli occhi di cobalto fuggire via dalla rissa generale e penetrare dentro il villaggio.

Le due ragazze si lanciarono un cenno di accordo, dopodiché partirono all'inseguimento del fuggitivo.

Yoshi correva divertito per le vie di quel villaggio che ormai conosceva come le sue tasche. Il suo obiettivo era l'ufficio dell'Hokage, fonte principale del potere di quel maledetto Villaggio della Foglia.

-"Fermo!"- urlò improvvisamente una voce femminile alle sue spalle.

Yoshi frenò immediatamente la sua corsa, voltandosi interessato. Chi aveva avuto tanto coraggio da osare fermare il principe Yoshi del clan Ayumu?

Al principio, rimase un po' spaesato. Quella ragazzina sembrava molto la bella jonin conosciuta la sera della festa, ma evidentemente non era lei.

-"Dove credevi di scappare, razza di farabutto?!"- inveì Ino, preparandosi ad attaccare.

Yoshi spostò la testa di lato, con ghigno divertito. E sì, doveva proprio essere una parente di Izumi. Forse era la sorella minore.

Preso com'era dai suoi viaggi su quale parentela potesse legare Ino e Izumi, Yoshi non si accorse di Sakura che si stava dirigendo verso di lui, caricando uno dei suoi pugni distruttivi.

Ancora con espressione distratta, Yoshi schivò facilmente l'attacco della ragazza, facendola cadere in avanti.

-"Non ti preoccupare Sakura, ci penso io!"- urlò Ino, posizionando le mani, preparandosi a combattere.

Che tecnica era meglio usare? Forse era più sicuro utilizzare il capovolgimento spirituale, non sapendo bene che attacchi possedesse il bel biondo. Purtroppo non era molto sicuro, in quanto nessuno l'avrebbe protetta... ma non aveva scelta. Riconoscendo la posizione delle mani, Sakura comprese le intenzioni dell'amica e le fece un cenno di assenso, dandole a intendere che le avrebbe coperto le spalle in caso di pericolo.

Ma la Haruno non fu l'unica ad afferrare le intenzioni della biondina. Yoshi fissava la ragazza a dir poco esterrefatto: anche lui aveva riconosciuto la posizione delle mani.

"Mi pare a dir poco inverosimile, eppure i miei occhi non m'ingannano: la tecnica del capovolgimento spirituale?" pensò il biondo, fissando la ragazza con occhi sbarrati.

-"Tecnica del capovolgimento spirituale!"- evocò Ino, inquadrando con le mani il nemico.

-"Sì, come no, forse in un'altra vita, ma chére!"- sghignazzò il ragazzo, concentrando prontamente lo sguardo sulla biondina.

Ino percepì una grande spinta, come una forte folata di vento invisibile respingere il suo attacco e scaraventare il suo spirito violentemente di nuovo all'interno del suo corpo. La biondina cadde a terra, con un gemito di dolore, mentre un rivolo di sangue le scivolava dalle labbra.

Quel dannato ninja era riuscito a respingere il suo capovolgimento spirituale?! Com'era possibile? Con la sola forza dello sguardo?

Sakura raggiunse l'amica, preoccupata.

-"Ino! Come stai?! Cos'è successo?!"- chiese Sakura, aiutandola a mettersi a sedere.

-"...deve aver ragione il maestro Kakashi... quello lì... non è un comune ninja... non si respinge il capovolgimento con la sola forza dello sguardo..."- affermò la biondina dolorante, asciugandosi il rivolo di sangue.

-"Con la sola forza dello sguardo?"- ripeté sconcertata Sakura, una delle pochissime persone ad aver respinto il capovolgimento spirituale di Ino.

Un ghigno divertito e compiaciuto si spaziò sul viso di Yoshi, mentre si avvicinava minaccioso alle due. Sembrava avesse raggiunto l'illuminazione divina, da quanto gli brillavano gli occhi.

In quel preciso istante, però, quattro ombre scure si pararono davanti alle due kunoichi. Kiba, Hinata e Shino accompagnati da Izumi erano arrivati in difesa delle ragazze.

-"Ragazzi! Che bello vedervi!"- esultò Sakura.

-"Tutto bene, girls?"- chiese Kiba, lanciando uno sguardo preoccupato a Ino.

-"No, Ino è abbastanza scombussolata..."- asserì la Haruno.

Kiba guardò la biondina con espressione preoccupata. Non poteva nascondere un certo turbamento dovuto al sogno di quella notte. Quei dannati corvi... continuavano a girargli per la testa.

Anche Izumi lanciò un'occhiata apprensiva alla cuginetta.

-"Team 8, Sakura! Portate Ino al sicuro, dopodiché raggiungete i vostri compagni sul campo di battaglia! A questo sbruffone ci penso io!"- asserì Izumi, convinta.

-"Attenta, Izu-chan... quello lì... ha respinto il mio capovolgimento spirituale con la sola forza dello sguardo..."- l'avvisò Ino.

-"Sì, lo so... anche i suoi altri amichetti hanno respinto parecchi miei attacchi... ma tranquilla, ho i miei assi nella manica!"- le fece l'occhiolino la cugina, tranquillizzandola.

La biondina sorrise, rasserenata. Shino fece un cenno d'intesa ai compagni e Kiba si piegò verso Ino, prendendola inaspettatamente in braccio, facendola arrossire. Velocemente, i ragazzi svanirono, lasciando Yoshi in balia della jonin.

Finalmente, Izumi poté studiare con più attenzione il ninja davanti a lei.

-"No... non è possibile... ma tu..."- rimase spiazzata la ragazza, riconoscendo in lui il ninja della Pioggia conosciuto alla festa.

-"Mmh... finalmente ci si rivede, mia cara Izumi."- sorrise sornione Yoshi.

-"Ma tu... non eri un ninja della Pioggia?"- chiese la ragazza, alzando la guardia e scrutando il ragazzo sospettosamente.

-"Mmh... della Pioggia, della Nebbia... che vuoi che cambi? Tanto, presto o tardi, svaniranno tutti..."- sospirò lui, sorridente e compiaciuto.

Un brivido freddo e di disgusto pervase la bella biondina: quello lì aveva un qualcosa di sadico che la rivoltava.

-"Tu... chi sei? Un traditore?...mi hai mentito l'altra volta o stai mentendo adesso?"- domandò ancora Izumi, con tono secco e indagatore.

-"Mmh... in realtà, io mento sempre ed è la verità."- ghignò divertito il ragazzo.

-"...quello che dici non ha senso..."- sibilò la kunoichi, che stava cominciando a stancarsi di giocare a quel gioco.

Velocemente, la biondina posizionò le mani, preparando il suo attacco. Riconoscendo anticipatamente anche quella tecnica, Yoshi piegò le labbra in un sorriso sempre più compiaciuto.

-"Tecnica dello sconvolgimento--"- recitò la jonin.

-"...spirituale. Sì, sì, lo so..."- sghignazzò Yoshi.

-"Cosa?!"- rimase allibita Izumi, interrompendo l'attacco.

-"Mmh... in realtà, non funzionano questi attacchi con me, mia querida... li conosco come..."- disse, fissando i suoi occhi color cobalto in quelli smeraldini di Izumi -"...il palmo delle mie mani!"- e ghignando sadicamente, Yoshi mandò una specie di impulso di energia nella mente di Izumi, scaraventadola contro il muro con la sola forza dello sguardo e facendole perdere i sensi.

Il misterioso ninja si avvicinò alla jonin, ridendo divertito.

-"Mmh... in realtà, avrei dovuto ricordarmene... Izumi Yamanaka... mi sembrava un cognome familiare... tsè, razza di stirpe di ingrati... ma ora che so di voi... non vi lascerò sfuggire, statene pure certa, mia querida..."- sogghignò divertito Yoshi, svanendo nel nulla.

 

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Intanto gli altri chunin erano radunati alle porte sud di Konoha, dove la battaglia si era conclusa con un successo.

-"Ragazzi, ci è andata di lusso."- asserì Neji, piuttosto irritato.

-"Come sarebbe a dire?! Ma se li abbiamo fatti scappare a calci quei maledetti!"- sbraitò Naruto, euforico.

-"Come sempre non hai capito una mazza... quelli hanno battuto in ritirata perché gliel'ha ordinato il loro capo, non certo per paura... altrimenti ci avrebbero fatto a fettine!"- affermò Shikamaru, con tono scocciato.

-"Ah sì? Beh, io non mi sono accorto di niente..."- si offese Naruto.

In quel preciso istante, i loro amici li raggiunsero. Shikamaru lanciò un'occhiataccia a Kiba, che teneva Ino sulle spalle. La biondina scostò lo sguardo altrove, mentre l'Inuzuka ricambiò lo sguardo di sfida.

-"Ehi ragazzi! Che è successo? Ino sembra stravolta!"- constatò Naruto, perplesso.

-"Sì, uno di quei misteriosi ninja è riuscito a mandarle indietro il capovolgimento spirituale ed è ancora un po' frastornata..."- spiegò Sakura.

Shikamaru alzò lo sguardo preoccupato verso la biondina, che però evitò ancora l'incontro con i suoi occhi.

-"Io la porto da Tsunade..."- asserì Kiba, infastidito dagli sguardi apprensivi del ragazzo col codino.

-"Sì, ottima idea, Kiba."- acconsentì la Haruno.

Ino appoggiò il volto sulla spalla dell'amico e questo partì, senza dire niente a nessuno, sotto lo sguardo irritato di Shikamaru.

-"Che c'è, Shika? Geloso eh?"- chiese Naruto, dandogli una gomitata.

-"Taci."- lo fulminò, con sguardo omicida.

-"Okay, okay, scusa, stavo solo scherzando!"- si giustificò l'Uzumaki, spaventato dallo sguardo infuocato dell'amico.

Shikamaru tirò fuori una sigaretta e, dopo averla accesa, si allontanò irritato.

-"Ehi... cos'è successo fra quei tre?"- chiese Sakura, perplessa.

-"Mmh... non lo so... però non mi piace..."- constatò Naruto, annuendo convinto.

 

 

 

Grazie a: Celiane, Ayumi, Killuy, Luna, Laverde e Lovelovers per le vostre recensioni! Un mega bacio! Sakurina XD

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Capitolo 5
*** "Don't Deceive Me" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

Ciauuu a todos! Ultimamente sono piena d’ispirazione perciò vi pubblico di già il 5 capitolo per vedere che ne pensate (mi sono impegnata tantoooo T.T ) in realtà preparatevi perché il 6 sarà devastante… XD ho approfittato di questo pomeriggio libero per continuare! Lo scontro fra Kiba e Shika si fa sempre più intenso e Ino è presa male…  Fatemi sapere che ne pensate! Bacione Sakurina

 

 

Capitolo 5. "Don't Deceive Me"

 

 

Why does my heart cry?

Feelings I can't fight

You're free to leave me

But just don't deceive me

And please believe me when I say

I love you...

 

("El Tango de Roxanne" from Mouling Rouge!)

 

 

 

Ino aprì gli occhi lentamente, a fatica. Tutto intorno a lei era offuscato. Sentiva la testa pesante e una lieve e fastidiosa nausea le impediva di sollevarsi. Nascondendo il volto sotto le lenzuola bianche, la ragazza chiuse gli occhi, facendo mente locale su ciò che l'aveva portata fin lì: quel misterioso ninja della Nebbia che era riuscito a respingere il suo capovolgimento spirituale, il ritrovo con i chunin e quindi con Shikamaru, l'arrivo in ospedale con Kiba... sì, ora ricordava tutto nitidamente. Tsunade l'aveva messa a riposare in quella camera d'ospedale. Chissà quanto aveva dormito....

Improvvisamente, un suono metallico la richiamò. Ino si scoprì e si guardò attorno. Di fianco al suo letto ve ne era un altro, disfatto, e lì di fianco stava Izumi. La jonin si stava vestendo ed equipaggiando con tutto l'armamento ninja necessario. Quando si accorse della cuginetta, si voltò e le sorrise dolcemente.

-"Ben svegliata, Ino-chan!"- la salutò con un cenno della testa, mentre si legava il copricapo della Foglia intorno alla fronte.

-"Izumi... cos'è successo? Che ci fai qui?"- chiese Ino, confusa.

-"Tsè... quel bastardo maledetto di un ninja mi ha dato del filo da torcere... è riuscito a bloccare persino il mio sconvolgimento spirituale... evidentemente, non è uno sprovveduto... ciò che però mi preoccupa di più, è che sembra conoscere alla perfezione le nostre tecniche... non riesco a spiegarmelo..."- spiegò Izumi, preoccupata.

-"Come diavolo fa a respingere i nostri attacchi con la sola forza dello sguardo?"- chiese la chunin, dubbiosa.

-"Non con lo sguardo, ma con la mente. Gli occhi sono solo un mezzo attraverso il quale esercita direttamente i suoi poteri psichici sugli avversari."- la corresse la cugina.

-"Cosa...?! Ma che diavolo di ninja è?!"- sbottò Ino, visibilmente turbata.

-"Non lo so. Sicuramente né un ninja della Nebbia né di nessun altro villaggio della zona. Dice di chiamarsi Yoshi, ma non so quanto possa essere affidabile... sinceramente, non me ne frega niente del nome. Voglio assolutamente scoprire chi diavolo è e che cosa vuole da Konoha."- concluse, dirigendosi verso la porta.

-"Dove vai?!"- urlò Ino, alzandosi dal letto e correndole incontro.

-"Vado a raccogliere indizi su quel tizio."- spiegò la jonin, sorridendo alla cugina.

-"Da sola?!"- protestò la ragazza.

-"Ovviamente. Sono una spia professionista, chi meglio di me è in grado di raccogliere informazioni senza farsi scoprire? E poi quel pallone gonfiato non mi fa paura... tranquilla, Ino-chan. Oh, a proposito, quasi dimenticavo!"- si ricordò Izumi.

-"Che cosa?"- chiese Ino, perplessa.

-"Ho parlato con Shikamaru, alla festa, e devo ammettere di aver cambiato idea su di lui... forse non è così strambo come pensavo! Anzi, sembra molto innamorato di te."- sorrise Izumi, accarezzando la testolina bionda di Ino. Questa abbassò lo sguardo, depressa.

-"Ino... forse dovresti dargli un'altra possibilità..."- le consigliò la jonin, dolcemente.

Ma la cugina scosse la testa lievemente, mordendosi il labbro inferiore, con occhi lucidi. No, non ce la faceva ancora a perdonare Shikamaru.

-"Sei sicura della tua scelta?"- sospirò Izumi, scrutandola dispiaciuta.

-"Sì... alla fine... avevi ragione tu... se ne vanno sempre tutti..."- asserì con voce sconsolata Ino.

La jonin sospirò, increspando le labbra in un sorriso amaro. Forse era stata troppo dura con lei...

-"Ino-chan... sai... a volte... ritornano... e bisogna essere pronti a riaccoglierli nel nostro cuore..."- concluse Izumi, dandole un dolce bacino sulla guancia, prima di sparire oltre la porta di quella camera di ospedale.

Mentre camminava per il corridoio, la bella jonin incrociò Kiba, che tutto pensieroso si stava dirigendo verso la camera di Ino. Izumi lo salutò con un cenno e lui ricambiò con un sorrisino. Non appena i due si passarono accanto, uno strano brivido percorse la schiena di Kiba... un bruttissimo presagio. Il ragazzo si fermò, fissando pensieroso la jonin che si allontanava velocemente.

-"Kiba!"- lo richiamò improvvisamente un voce fin troppo familiare.

-"Ino!"- sorrise Kiba, felice vedendola nuovamente in piedi, sull'uscio della porta.

La biondina lo fece accomodare nella sua stanza, ringraziandolo.

-"Grazie per avermi portata fin qui sulle spalle... deve essere stato un bel peso..."- sforzò un sorrisino Ino, cercando di smorzare la tensione che si era creata nella stanza.

Kiba sorrise lievemente, ma subito la sua espressione tornò triste, facendo abbassare anche il volto di Ino. I due rimasero in un imbarazzante silenzio per qualche minuto.

-"Kiba..."- cominciò lei, con tono dispiaciuto -"...sinceramente non ho ben afferrato cos'è successo di così grave fra te e Shikamaru, ma mi è parso di capire che gli hai detto qualche cosa di... equivoco... su me e lui... però... non so... Kiba... noi siamo amici, io non posso credere che tu abbia fatto qualcosa di male... io mi fido di te..."- spiegò confusamente la ragazza.

Kiba sospirò profondamente: stava soffrendo. I suoi occhi, la sua espressione... tutto di lui non emanava nient'altro che dolore e questo faceva stare male pure lei.

-"Ino... voglio essere sincero... perché questa storia davvero... mi sta uccidendo... mi sta esaurendo..."- cominciò Kiba, con tono davvero stremato.

Il ragazzo la fissò con occhi seri e profondi, che impressionarono molto la biondina.

-"Kiba..."- sussurrò appena Ino, con occhi lucidi, leggermente turbata da quello sguardo così intenso.

-"Ino..."- cominciò lui, con voce bassa e roca -"...non è colpa mia se mi sono innamorato di te..."-.

All'udire quelle parole, un brivido intenso percorse la ragazza, mentre sentiva la gola chiudersi, il respiro faticoso, una calda vampata sul volto.

-"Ki-Kiba... che dici...?"- chiese, indietreggiando confusa, mentre il ragazzo le si avvicinava sempre più.

-"...che ti amo, Ino... e... sì, è vero, ho detto e fatto cose di cui mi vergogno molto... ho fatto dei torti a Shikamaru e me ne pento... ma li ho fatti in buona fede, credimi... non volevo che ti facesse soffrire... ancora... e... quando ti ho vista piangere... sono sbroccato e ho cercato di baciarti ma..."- asserì Kiba, arrossendo, bloccando Ino contro la parete. -"...io... io non pretendo nessuna risposta, Ino... lo so che sei innamorata di Shikamaru... però... ti chiedo solo... se un giorno, se non dovesse andare più con lui... tu potresti... pensare a me?"- chiese, guardandola con uno sguardo molto penetrante.

In quel momento, Kiba era così bello e sexy e il viso così vicino al suo, che il cuore di Ino non poté fare a meno di cominciare a palpitare all'impazzata.

-"Ki... Kiba... io non... non so... ho bisogno di... di..."- cercò di spiegare, preda del panico più totale.

-"...di tempo, sì, lo so. Te ne darò quanto vuoi."- sospirò il ragazzo, dandole un tenero bacio sulla fronte -"Ora... ti lascio. Vado a vedere cosa si è scoperto su quei misteriosi ninja."- concluse lui, ghignando amaramente, allontanandosi dalla ragazza.

-"Bye bye!"- e salutandola con un sorriso, l'Inuzuka uscì dalla camera, tranquillo e spensierato. -"Oh... ciao, Sakura! Ma quanti visitatori che ha la nostra Ino-chan!"- ghignò Kiba, incontrando la kunoichi uscendo dalla stanza di Ino.

Al sentire il nome dell'amica, Ino si allontanò di scatto dalla parete su cui era rimasta appoggiata a causa dello shock per quella dichiarazione totalmente inaspettata.

In quel preciso istante, Sakura si fiondò nella camera, spiò Kiba allontanarsi attraverso una fessura della porta, dopodiché si blindò dentro con l'amica, fissandola con occhi radiosi.

-"OH-MIO-DIO-!!!"- esclamò Sakura, fissando la biondina, sconvolta.

-"...che c'è?"- chiese Ino, confusa, ancora rossa in viso.

-"HO SENTITO TUTTO!"- si esaltò l'Haruno, afferrando le mani dell'amica.

Il volto di Ino si infiammò ancora di più.

-"A-ah sì?"- domandò la Yamanaka, ancora sconvolta.

-"Certo! E' stato fantastico! Come vedere un romantico film! E' stato troppo... cioè... e poi... Kiba! Ti rendi conto?! Non mi sarei mai aspettata un atteggiamento tanto da passionale da lui! Dev'essere cotto di te! Che fortuna! Insomma... parliamone... Kiba si presta alquanto, non trovi?"- chiese con tono malizioso Sakura, dando una gomitata all'amica.

Ino si sedette sul letto, ancora scioccata. Stava accadendo tutto troppo in fretta, TROPPO in fretta. Troppe persone erano entrate, troppe idee contrastanti erano state espresse, troppa confusione si stava accumulando nella sua mente.

-"Ehi, Ino, che ti succede? Ti vedo perplessa!"- chiese Sakura, confusa.

-"Sakura... io e Shikamaru ci siamo appena lasciati! Non conta niente per te? Non conta niente per nessuno?! Insomma... Kiba che si dichiara, tu che mi dici queste cose... insomma! Io sto soffrendo!"- protestò Ino, alquanto spaesata.

Sakura inarcò le sopracciglia, fissandola perplessa.

-"Avanti, Ino... tu e Shikamaru siete troppo diversi! Sinceramente, io non vi ci ho mai visti insieme! Tu hai bisogno di un tipo come Kiba, credimi, sicuramente sarai più felice con lui! E' inutile stare a rimuginare su una storia inutile come quella con Shikamaru! Ormai è finita, ti conviene metterci una pietra sopra e andare avanti... quale occasione migliore di questa? Hai la possibilità di ricominciare con Kiba!"- affermò convinto la Haruno.

Ino si alzò in piedi, fissando l'amica con sguardo adirato e sconcertato.

-"Una storia inutile? Inutile? Come puoi definire la mia storia con Shikamaru inutile?!"- sbottò la biondina, con occhi lucidi.

Sakura stortò il labbro, contrariata.

-"Avanti, Ino! Smettila di fare la martire! Sapevamo tutti che sarebbe finita prima o poi... anzi, è durata più di quanto tutti noi ci aspettassimo!"- le disse l'amica, con tono di rimprovero.

-"Ah... quindi nessuno di voi ci crede nella nostra storia... grazie, begli amici..."- scosse la testa Ino, alquanto delusa e amareggiata.

-"Ino... non fare così... noi parlavamo per il vostro bene... noi non ci abbiamo mai creduto in voi due perché siete troppo diversi... cioè, io all'inizio ti ho aiutata, ma non pensavo che poi diventasse una storia così seria... poi mi sono accorta che forse non eravate proprio fatti l'uno per l'altra... insomma, penso che sia meglio che tu ti metta con Kiba, ecco!"- asserì Sakura, esitante.

Ino si diresse verso la finestra, appoggiandovi la fronte e nascondendo all'amica una lacrime ribelle che le scivolava sul viso. Quelle parole... facevano un gran male.

-"...parli col cuore?"- chiese Ino, seriamente.

-"Oh sì, Ino, sono assolutamente sincera!"- affermò l'amica.

-"...d'accordo... grazie Sakura... ora voglio restare sola, se non ti dispiace..."- concluse la biondina con tono secco, senza voltarsi.

-"Ho capito..."- abbassò gli occhi l'Haruno, uscendo silenziosamente dalla stanza.

 

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Verso est. Kakashi e Gai le avevano assicurato che i nemici erano fuggiti verso est. Sebbene fosse contraria alla sua partenza, alla fine Tsunade dovette cedere alle insistenti richieste di Izumi concedendole il permesso di partire alla ricerca di indizi. Tutti i jonin si erano offerti di accompagnarla, ma Izumi aveva rifiutato garbatamente: quella era la sua guerra, non la loro. La ragazza percepiva chiaramente che quei ninja non erano normali, che nascondevano qualche segreto. Era assurdo che Yoshi conoscesse così bene le tecniche Yamanaka da riuscirle a fermarle così facilmente. La jonin aveva considerato quell'atteggiamento un'offesa per lei e per il suo clan. E oltretutto... anche se Izumi non voleva ammetterlo, si sentiva alquanto turbata: non aveva mai conosciuto nessuno che possedesse un potere psichico così superiore e potente. Doveva assolutamente scoprire che razza di tecniche usava quel maledetto Yoshi. Ma soprattutto... chi era lui in realtà?

Stranamente, la ricerca non fu né lunga né faticosa. Dopo due ore in mezzo al bosco orientale, Izumi era riuscita a rintracciare i misteriosi ninja. Saranno stati una trentina, tutti accampati in una radura piuttosto scoperta. O erano ninja molto sconsiderati, o erano ninja molto potenti. E il dubbio mise in soggezione la bella biondina.

Da abile spia qual era lei, Izumi riuscì a scivolare silenziosa su rami e tronchi, fino ad avvicinarsi sensibilmente all'accampamento. Nessuno si era accorto di lei.

Ben nascosta tra le fronde, la Yamanaka decise di studiare bene gli elementi del numeroso gruppo, fino a quando non intravvide qualcosa che la turbò profondamente.

Una grande cesta era situata vicino alla tenda maggiore e all'interno era piena di differenti coprifronte di villaggi diversi: Nebbia, Pioggia, Sabbia... persino della Foglia.

Un brivido freddo percorse la jonin: quei dannati si travestivano continuamente da ninja di altri villaggi per ingannare o comunque nascondersi.

In quel preciso istante, qualcuno uscì dalla tenda principale. Yoshi. Il ragazzo si stiracchiò, sbadigliando sonorosamente. Un ninja gli si avvicinò, porgendogli un coprifronte nero.

-"Principe Yoshi, questo è per lei, come mi aveva richiesto."- si inchinò il servitore.

Il biondo ghignò soddisfatto, afferrando velocemente il copricapo e legandoselo saldamente alla fronte.

-"Finalmente... da quanto tempo il nostro regale simbolo non troneggiava sulla mia fronte..."- sospirò Yoshi, sorridente.

Izumi si sporse leggermente, concentrandosi sul simbolo del copricapo di Yoshi. Un triangolo equilatero con all'interno una spirale. Che razza di simbolo era? La jonin era una grande esperta di simbologia, ma non conosceva nessuno stemma del genere. Ma la ragazza venne distratta da un 'improvvisa fitta alla testa che la obbligò a risedersi sul ramo.

Nello stesso istante, Yoshi alzò di scatto la testa, dubbioso, guardandosi attorno. Dopo qualche secondo di spaesamento, il ragazzo ghignò divertito.

-"Ucci ucci... c'è una Yamanaka nei paraggi..."- canticchiò, ridendo sadicamente il biondo.

Un altro orribile brivido di paura dovuto a quella voce glaciale pervase la bella Izumi. Come aveva fatto a trovarla?!

-"Mmh... in realtà... questa volta... te la sei cercata... ma la mia pazienza ha un limite, mia querida... purtroppo, credo che questa sarà l'ultima volta."- concluse, sogghignando malefico, Yoshi.

Izumi scattò in avanti, preda del terrore, mentre il malvagio ragazzo scoppiò in una sadica risata.

La biondina prese a correre come una disperata verso Konoha, con occhi colmi di terrore: si era ricordata a chi apparteneva quel simbolo.

 

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-"Shikamaru..."-

Sentendo quel tono di voce, tanto familiare quanto irritante, Shikamaru si voltò lentamente, con sguardo vagamente schifato.

-"Kiba... che cazzo vuoi?"- chiese con voce alquanto scocciata.

Kiba lo guardava con aria seria e decisa, Shikamaru ricambiava con aria adirata e piena di rancore.

-"Mi sono dichiarato a Ino."- disse seccamente l'Inuzuka, sostenendo a meraviglia lo sguardo del rivale.

Shikamaru spalancò gli occhi, incredulo. Per un momento, il panico lo aveva assalito. Ma subito il ragazzo riuscì a tornare padrone di sé, riacquistando la vecchia e amata sicurezza.

-"Ah sì? E scommetto che lei è caduta tra le tue braccia, non è vero?"- ghignò beffardo il Nara, sicuro di sé.

Kiba inarcò un sopracciglio, infastidito da quella snervante sicurezza e dalla sua irritante ironia.

-"No, ha detto di aver bisogno di tempo."- asserì Kiba, serio.

-"Sì, di tempo per tornare da me, illuso."- ribatté prontamente Shikamaru.

-"Mi dispiace... non credo che tornerà mai più da te."- ghignò l'Inuzuka.

-"E io non credo che si metterà mai con uno come te."- rispose il Nara.

-"Beh... questo è tutto da vedere... sei troppo sicuro di te, Shikamaru... dopo la litigata dell'altra sera... dubito anche che voglia solo sentir pronunciare il tuo nome..."- sogghignò Kiba, convinto.

-"Pensala come vuoi, Inuzuka... sappi però che lei ama me, non te..."- asserì Shikamaru, infastidito dalla tenacia del rivale.

-"Mmh... non ti preoccupare, ci penserò io a farle cambiare idea... sai come si dice, il cuore delle donne è volubile... e comunque, se ti amasse davvero... mi avrebbe risposto direttamente di no, invece mi ha detto di voler del tempo per riflettere, il che implica che forse Ino ci sta pensando seriamente a me... non credi, Shika?"- ghignò l'Inuzuka, prima di fare un salto e scomparire nel nulla.

Shikamaru fissò il punto dove poco prima si trovava l'avversario con sguardo di fuoco: questa volta... stava esagerando.

 

h

 

Shikamaru attraversava a grandi falcate i corridoi dell'ospedale, diretto nella camera di Ino. Per le scale, il ragazzo si imbatté nella sua amica Sakura.

-"Shikamaru..."- rimase spiazzata la ragazza, infastidita nel vederlo dirigersi da Ino.

-"Haruno..."- la salutò con tono alquanto alterato il ragazzo, passandole oltre praticamente senza considerarla.

-"Shikamaru!"- lo richiamò a gran voce la kunoichi.

Il chunin si voltò lentamente, con sguardo infastidito.

-"Che diavolo vuoi?!"- chiese, irritato.

-"Vattene via! Lasciala stare! Kiba si è dichiarato oggi, lo sai?! E' giusto che lei si rifaccia una storia con lui, non lo cap--"-

-"Tappati quella bocca, strega!"- la interruppe Shikamaru, continuando a salire le scale.

Sakura rimase silenziosa per alcuni minuti, fissando il ragazzo scomparire, allibita.

-"STREGAAAAA?!?"- sbottò poi, alquanto adirata.

La porta della stanza venne spalancata violentemente. Ino si voltò spaventata. Impallidì vedendosi lì davanti Shikamaru, che la fissava con occhi ricolmi di rabbia, passione e rancore misti insieme.

La biondina rimase ferma alla finestra, fissando il ragazzo silenziosa e intimidita, senza saper cosa dire. No, non se l'aspettava proprio. Ci mancava solo lui quel giorno. Non riusciva neanche a pronunciare il suo nome, sentiva le parole morire in gola.

Dopo qualche minuto passato a fissarla, ad ammirare quanto fosse bella immersa in quell'oscurità crepuscolare, Shikamaru lasciò che la foga si impadronisse completamente di lui. Il ragazzo sbatté violentemente la porta alle sue spalle, chiudendola a chiave. Ino spalancò gli occhi, sconvolta: che voleva fare?!

Shikamaru si avvicinò di scatto, afferrandola saldamente per un braccio, obbligandola a guardarlo.

-"Ino..."- ringhiò sottovoce, con tono alquanto adirato, fissandola intensamente.

-"Sh-Shikamaru... mi fai male... perché mi guardi così... che fai?!"- protestò la ragazza, con voce tremante. Shikamaru... le faceva paura. Non lo aveva mai visto così arrabbiato.

-"Com'è, adesso vogliamo provarci con Kiba?"- chiese lui sempre con lo stesso tono minaccioso.

-"Lasciami Shikamaru!"- urlò la ragazza, cercando di liberare il braccio.

-"No! Ora guardami negli occhi e dimmi che non mi ami più!"- replicò lui, alquanto alterato.

-"No!"- protestò Ino, trattenendo le lacrime.

-"GUARDAMI NEGLI OCCHI E DIMMI CHE NON MI AMI!"- urlò ancora il ragazzo.

-"...mai..."- singhiozzò lei, smettendo di opporre resistenza.

Preso dalla foga, Shikamaru spinse la ragazza verso il letto, sovrastandola col suo corpo e obbligandola a sdraiarsi, dopodiché prese a baciarla passionalmente.

Per un momento, Ino si era lasciata prendere da quella maledetta passione che proprio non voleva saperne di andarsene. Ma sentendo le mani del ragazzo sollevarle la maglietta, la biondina scostò le sue labbra da quelle di Shikamaru, spingendolo via.

-"Basta Shikamaru, che ti prende?!"- urlò Ino, sistemandosi la maglietta e asciugandosi le lacrime.

Il ragazzo si sollevò dal letto, scrutando l'oggetto dei suoi desideri con sguardo concentrato e serio.

-"...è inutile che tu cerchi di dimenticarmi... non ci riuscirai mai..."- sibilò serio.

-"Smettila!"- singhiozzò Ino, che non voleva sentire ciò che stava per dirle Shikamaru: sapeva che sarebbe la stata la verità, quella maledetta e sofferta verità.

-"...perché, che ti piaccia o meno, tu... sei ancora mia!"- concluse il ragazzo, dirigendosi verso l'uscita.

Praticamente sfondò la porta e uscì velocemente, con un'aura infuocata tutto intorno, incutendo terrore a tutti quelli che incontrava per strada.

Ino rimase in lacrime sul letto, prendendo a pugni il cuscino.

"Maledizione, maledizione, maledizione! Esci dalla mia testa, maledizione! Vattene dal mio cuore, Shikamaru! Perché mi devi sempre sconvolgere così... perché..." pensava Ino, mentre piangeva disperata su quel freddo letto di ospedale.

 

 

 

X Celiane: ciauu Vale! Per i sogni ti dico che ci vorrà ancora un po’ di tempo (non mi odiareee XD) mentre adesso mi do un po’ di più alla parte tragica… mmh già già Kiba è passato all’azione, ma Shika non si fa mica mettere i piedi in testa! Yoshi deve stare antipatico in quanto è il cattivone della situazione! Tsè! Dai fammi sapere che ne pensii! Bacione Sakurina

 

X Killuy: ciao Bea! Finalmente Kiba si è fatto avanti in questo capitolo, purtroppo però Shika gli darà un po’ di filo da torcere… povero Kiba l’ho fatto troppo depresso in sta storia, dovrò farlo riprendere un po’! Il sogno va avanti fra un po’ di capitoli… comunque fammi sapere il tuo parere anche su questa cap, tu ke sei l’amante di Kiba! Bacione Sakurina

 

X Luna: mia Lunina helloooo! Ti giuro che mi sciolgono le tue recensioni! Scommetto che  questo capitolo dove Kiba e Shika ci danno dentro per conquistare Ino ti sarà piaciuto (magari ti ha fatto schifo -.-) in realtà sarai tu a rivelarmi cosa ne pensi! Aspetto con ansia! Bacione Sakurina

 

X Ayumi: innanzitutto, spero che ti sia andata bene con latino (ti giuro che soffrivo per te -.-) e poi… sono contentissima che il paragone con lo specchio ti sia piaciuto, mi sono troppo impegnata per farlo! Eh eh  Yoshi si rivela sempre più ambiguo, in realtà conosce molto bene le nostre Yamanaka… si capirà di più nel 6 cap! spero che continuerai a leggere e commentare! Bacione Sakurina

 

 

 

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Capitolo 6
*** "When Angels Deserve To Die" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

 

...devastante... vi posso dire solo questo... T.T ... si vede che ho il periodo depresso... ma sono del parere che le avversità rendano più bello il momento in cui le si supera... vabbè mia opinione filosofica... bacione Sakurina.

 

 

 

Capitolo 6. "When Angels Deserve To Die"

 

 

Father, father, father, father,

Father into your hands I commend my spirit,

Father, into your hands,

Why have you forsaken me

In your eyes, forsaken me

In your thoughts, forsaken me

In your heart, forsaken me oh,

Trust in my self righteous suicide,

I cry, when angels deserve to die,

In my self righteous suicide,

I, cry, when angels deserve to die.

 

                                                         ("Chop Suey!" by System of a Down)

 

 

 

Izumi correva più veloce che poteva. Purtroppo, però, Konoha era ancora lontana. Non sarebbe mai arrivata in tempo. Lo sentiva. Yoshi era dietro di lei, era vicino, molto vicino. Le aveva lasciato tempo per sperare, per sperare di scappare, per attaccarsi a quella vita a cui teneva tanto. Le aveva regalato l'illusione di vivere.

Quel triangolo perfetto con all'interno la spirale... come aveva fatto a non ricordarlo subito? Doveva avvisare Konoha. Doveva nascondere Ino. Forse sarebbe riuscita a scappare prima che Yoshi si fosse accorto di lei. Ma no, invece lei doveva sempre trovare la soluzione giusta al momento, sempre tutto e subito... ed ora...

Presa com'era dalla fretta e dalla paura, Izumi inciampò e cadde rovinosamente a terra, sfregandosi profondamente braccia e gamba destra. Lentamente, la jonin si sollevò, appoggiandosi sulle ginocchia. Era esausta.

La ragazza sospirò, guardandosi attorno. Il suo sguardo venne attirato da qualcosa. Spalancò gli occhi incredula. No, non era possibile. Poco lontano da lei... c'era la quercia. Quella Quercia. Gli occhi si inondarono di lacrime mentre ricordi lontani si affollavano nella sua mente, tornando indietro nel tempo...

 

La graziosa bambina di dieci anni raggiunse la grossa quercia ancora col fiatone. Si guardò attorno, sorridendo soddisfatta.

-"Perché ridi?"- chiese improvvisamente una voce dall'alto dei rami.

Ino sollevò lo sguardo, crucciata.

-"Uffa, Izu-chan! Non è giusto, arrivi sempre prima tu, sei troppo veloce!"- protestò la piccola Ino.

La diciottenne Izumi, dall'alto dell'albero, scoppiò a ridere divertita, dopodiché saltò giù, finendo davanti alla cuginetta.

Ino la guardò storto, appoggiandosi all'albero.

-"Avanti, non te la prendere, cara!"- la sbeffeggiò la neo-diplomata jonin. -"Quando diventerai anche tu una jonin, le sfide saranno più avvincenti, credimi!"- la rassicurò poi Izumi.

-"Credi davvero che potrò diventare una jonin, Izu-chan?"- chiese Ino, giocherellando con le corte ciocche bionde.

-"Certo che sì! Credimi, diventarai dieci volte più forte e più in gamba di me!"- sorrise Izumi, appoggiandosi alla quercia accanto alla cuginetta.

-"Mah... non ci credo... tu sei troppo brava e irraggiungibile..."- sospirò la bambina.

-"No, non dire così. Anzi, promettimi che diventerai una kunoichi fantastica!"- asserì Izumi, alzando il mignolo in senso di promessa.

Ino la scrutò dubbiosa per qualche secondo.

-"Sì, e tu promettimi che porteremo sempre tagli di capelli diversi!"- affermò la bambina, fissando la lunga coda bionda della cugina maggiore.

-"E perché?"- chiese la jonin, confusa.

-"Perché ci assomigliamo tantissimo! E io non voglio essere considerata speciale solo perché sono una tua parente! Voglio che sia Ino Yamanaka a diventare una grande kunoichi, non la figlia di Inoichi o la cugina di Izumi!"- protestò Ino, convinta.

Izumi rise lievemente, pensando quanto fosse adorabile la cuginetta.

-"Allora quando tu porterai i capelli lunghi io li dovrò tagliare corti e viceversa... ho capito bene?"- chiese la jonin, indicando la sua lunga coda.

Ino annuì, decisa.

-"Capito... allora è una promessa?"- richiese Izumi, porgendo il mignolo alla cugina.

Ino sorrise, stringendo il mignolo della parente nel suo.

-"Certo!"- rise la bambina, soddisfatta.

-"Allora, noi, Izumi e Ino Yamanaka, ci impegnamo su questa quercia a rispettare la promessa fatta qui oggi: Ino diventerà una kunoichi meravigliosa e porteremo sempre tagli di capelli diversi! Hai sentito, grande quercia?!"- urlò Izumi, facendo ridere la piccola Ino.

 

Izumi appoggiò lentamente una mano sul tronco di quella antichissima quercia carica di ricordi. Le lacrime rigavano copiose le sue pallide guance.

La ragazza tirò un profondo respiro, mentre il suo viso assumeva un'espressione più decisa; sfilò un kunai dalla tasca e cominciò ad incidere qualcosa su quella vecchia e immacolata corteccia, mentre i ricordi si affollavano sempre più numerosi.

 

Finalmente, Ino raggiunse la cugina alla quercia. Aveva il fiatone, ma gli occhi brillavano di felicità e un lieve rossore le coloriva le guance.

-"Che succede, Ino-chan? Oggi mi sembri particolarmente felice!"- le chiese Izumi, curiosa.

-"Sai, Izu-chan... credo che mi lascerò crescere i capelli..."- disse Ino, abbassando lo sguardo e arrossendo.

-"Davvero? E cos'è che ti ha fatto cambiare idea così all'improvviso? Mica non mi volevi assomigliare?"- ghignò beffarda Izumi.

-"Sai... credo di essermi innamorata, Izu-chan..."- sussurrò imbarazzata la cuginetta.

-"Cosa?"- si illuminarono gli occhi della jonin -"E di chi?!"-.

-"Di... di... Sasuke Uchiha..."- rispose Ino, grattandosi il naso, imbarazzata.

Izumi inarcò un sopracciglio, dubbiosa.

-"Oh bella... un Uchiha... non posso dire di esserne particolarmente felice, tuttavia, fatti storici a parte... sì, devo dire che sono sempre stati dei bei ragazzi, questi Uchiha..."- sorrise Izumi, divertita.

-"Oh sì... è tanto bello, Sasuke! E sai... dicono che preferisca le ragazze coi capelli lunghi..."- sospirò Ino, con occhi sognanti.

-"Cavolo... mi sa che mi toccherà tagliarmi i capelli, allora..."- ghignò divertita Izumi.

Ino regalò alla cugina un grandissimo sorriso ricolmo di gioia.

-"Sono sicura che è l'uomo della mia vita!"- sospirò Ino.

-"Sì, sì... si dice sempre così... e visto che siamo alla quercia "delle promesse", ti dico una cosa: che sia quel Sasuke o qualcun altro, non importa... vedi di conquistare il vero amore e di non lasciartelo scappare, intese?!"- le disse seriamente la jonin.

-"Intese, capo! E al mio matrimonio mi farai da testimone, d'accordo?!"- le propose la cuginetta, sorridente.

-"D'accordo... e allora, ancora una volta noi, Izumi e Ino Yamanaka, ci impegnamo su questa quercia a rispettare la promessa fatta qui oggi: Ino sposerà il vero amore della sua vita quando lo troverà e io le farò da testimone al matrimonio, hai sentito, grande quercia?!"- e ancora una volta, le due cugine scoppiarono in una divertita risata, piena d'amore e complicità.

 

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Izumi aveva ripreso a correre verso Konoha: forse c'era una minima speranza di avvisare gli altri.

-"Mia querida... dove vai così di fretta?"- chiese improvvisamente una voce subdola e viscida, dietro di lei.

No, non c'era più tempo, ormai.

La bella jonin si fermò, voltandosi lentamente. I suoi occhi smeraldini incontrarono quelli blu cobalto di quel maledetto Yoshi.

-"...ho capito chi sei..."- asserì Izumi, con voce tremante.

-"Sì, lo so... e hai anche capito che morirai, non è vero?"- chiese Yoshi, sorridente.

Izumi non rispose, si limitò a fissare male il dannato ragazzo.

-"Non senza combattere... credimi."- ringhiò la ragazza, posizionando le mani per la tecnica dello sconvolgimento spirituale, tremante.

Yoshi schioccò la lingua sul palato, sbuffando scocciato.

-"Mia querida! Non capisci che è inutile quella roba contro di me?!"- sbottò lui, infastidito.

Izumi non rispose, si limitò a fulminarlo con lo sguardo.

-"Combatti, bastardo..."- sibilò adirata.

-"D'accordo, d'accordo... che biricchine voi Yamanaka... non vedo l'ora di conoscere meglio la tua bella cuginetta..."- ghignò divertito Yoshi.

-"Stai lontano da Ino!"- ringhiò la biondina, preoccupata.

-"Ah, si chiama Ino... che nome strano!"- commentò il ninja, unendo le mani in una posa molto simile a quella del capovolgimento spirituale, con la sola differenza che le mani, invece che un cerchio, formavano un triangolo.

"Mi dispiace, Ino-chan, credo che non potrò fare da testimone al tuo matrimonio..." pensò Izumi, mentre si decideva ad attaccare.

-"Tecnica del---"- ma il biondo la interruppe prima che la giovane potesse terminare la formula, attaccandola lui per primo.

-"Tecnica del catturamento mentale!"- recitò Yoshi, ghignando sadicamente.

 

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Ino si svegliò di soprassalto. Sentiva un forte dolore al petto.

-"Izumi..."- sussurrò appena, mentre una lacrima le scivolava lenta sulla guancia.

Fuori, nuvole nere cariche di pioggia si addensavano sopra il cielo di Konoha.

La ragazza corse in camera della cugina: il letto era intatto. Non era tornata quella notte. Uno strano senso di vuoto si impossessò del cuore della bella biondina.

Ino rimase qualche secondo a fissare la camera della ragazza, inspirando il suo buon profumo, fino a quando non sentì il pianto disperato della madre provenire dal piano terra. La ragazza si voltò lentamente verso le scale, assottigliando l'udito, mentre una ventata fredda proveniente dalla finestra della camera di Izumi la colpiva, pervadendola con miriadi di brividi.

Ino, in cuor suo, aveva capito tutto. Ma non ci poteva credere. Non poteva essere vero. Sarebbe stato... assurdo. Sarebbe stato ingiusto. Sarebbe stato troppo crudele. Perché proprio a lei? Perché solo a lei? No, non poteva essere.

Ino spalancò la porta del salotto: la madre inginocchiata a terra preda delle lacrime, il padre in piedi piangente.

Inoichi Yamanaka si voltò lentamente verso la figlia, avvicinandosi piano, cercando di asciugarsi le lacrime, dandosi un contegno. Ma la sua faccia sconvolta e la sua voce rotta dal pianto dicevano tutto.

-"Ino... tesoro... devi sapere che..."- cominciò singhiozzando il padre.

-"No..."- sussurrò Ino, fissando seriamente l'uomo.

-"Devi sapere che... Izumi è..."- continuò Inoichi.

-"No..."- alzò il tono lei.

-"Izumi purtroppo non..."- cercò di trovare le parole adatte il padre.

-"NO!"- urlò la ragazza, spingendo altrove il padre e scappando fuori casa.

-"INO!"- la richiamò la madre, ancora sconvolta.

Ino cominciò a correre per le strade deserte di Konoha, senza una meta, senza un perché, senza nessuno da cui poter andare, senza nessuno su cui poter contare. Sola, sola, di nuovo sola. Se ne vanno tutti, alla fine. E no... non era vero. Nessuno ritornava. Se ne andavano senza tornare più indietro. La lasciavano tutti, presto o tardi.

"Alla fine... mi hai lasciata pure tu... Izumi... e tu... non ritornerai... più..." pensava Ino, mentre correva come una disperata.

Ma no, non riusciva a piangere. Non ci riusciva proprio. Le lacrime... forse erano davvero finite, quella volta. Ne aveva versate per Asuma, per Shikamaru... e ora non gliene rimaneva nemmeno una per la sua amata cugina?

La pioggia, fredda e violenta, cominciò a cadere sul Villaggio della Foglia, vuoto e spettrale quella mattina. Nessuno per le strade. Nessuno nei parchetti. Solo un'anima pallida, sola e abbandonata, che voleva piangere disperatamente, ma che non ci riusciva; solo una ragazzina dai lunghi capelli biondi sciolti e fradici, che cercava disperatamente un significato alla sua vita; solo Ino Yamanaka, che ancora una volta aveva perso una persona che amava.

Si sentiva sola, disperatamente sola. Ogni giorno che passava, un pezzo fondamentale della sua vita svaniva lasciando nient'altro che odio e dolore. Tanto, tanto dolore. L'odio, quello svaniva quasi subito. Non riusciva a portare rancore per troppo tempo, lei. Ma il dolore... la sofferenza... quelle le avrebbe portate dietro per tutta la vita. Non aveva finito di versare lacrime sulla tomba di Asuma che già doveva ricominciare a disperarsi sulla tomba di sua sorella, sì, perché per lei Izumi era una sorella. Avrebbe preferito andarsene lei. Perché Izumi? Perché non lei? Lei era inutile, non sapeva fare niente; Izumi era una bravissima jonin, era una fantastica kunoichi. Perché non lei?

 

"Perché non posso morire al tuo posto... Izu-chan?

Perché io devo rimanere qui mentre tutti gli altri se ne vanno?

Perché, alla fine, sono sempre io quella che deve soffrire?

No, non ce la faccio, non ce la faccio più...

Mi odio, mi odio...

Odio tutto questo...

 

Asuma-sensei...

 

...perché mi lasciate...

 

"...Ino... sei molto testarda, ma anche molto responsabile... Shikamaru e Choji sono degli imbranati totali... quindi per favore... occupati di loro..."

 

...perché mi ferite...

 

"...e... non lasciare che Sakura faccia meglio di te nel ninjutsu o in amore..."

 

Izumi...

 

...perché mi abbandonate...

 

"...promettimi che diventerai una kunoichi fantastica!"

 

...perché devo vivere così...

 

"...vedi di conquistare il vero amore e di non lasciartelo scappare, intese?!"

 

...perché MI SPEZZATE L'ANIMA?!"

 

-“WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!"-

 

Un urlo carico di dolore e sofferenza fuoriscì dalle labbra di Ino, mentre lo scrosciare della pioggia lo sovrastava, nascondendolo agli altri abitanti di Konoha.

Il suo specchio... si era spaccato a metà. Ma no... non era ancora caduto in mille pezzi. Questa volta... era più forte.

Questa volta... quanto ci avrebbe messo a crollare?

 

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-"Perché ci ha convocati tutti qui, Kakashi-sensei?"- chiese Shikamaru piuttosto irritato: non sopportava di stare chiuso nella stessa stanza in cui c'era pure Kiba.

Tutti i chunin fissavano impazienti il maestro, che teneva lo sguardo basso, pronto a dare la cattiva notizia.

-"Shikamaru... ragazzi... Izumi Yamanaka, la cugina di Ino... è stata uccisa dal capo di quei misteriosi ninja ieri sera..."- affermò Kakashi tutto d'un fiato.

Il silenzio cadde padrone incontrastato della stanza, solo il cadere della pioggia come sottofondo.

Tutti si fissavano fra di loro, profondamente sconvolti.

Shikamaru dava loro le spalle. Fissava un punto indefinito del pavimento. Tremava. Aveva paura. Aveva paura per Ino. Asuma era morto da poco meno di due anni... e lei non si era ancora ripresa completamente. Anche se faceva la forte e la coraggiosa... lei soffriva da pazzi. E il peggio era che soffriva silenziosamente, da sola, senza appoggiarsi a nessuno.

Perché? Perché Izumi era morta così? No, era assurdo. Era ingiusto. Era troppo crudele. Perché proprio a Ino? Perché solo a lei? No, non poteva essere.

Ino non ce l'avrebbe mai fatta. Non ce la poteva fare. Sopportare un altro dolore come questo... avrebbe ceduto sicuramente.

-"...Shikamaru, cosa dovremmo fare?"- chiese Choji, appoggiando la mano sulla spalla dell'amico.

Shikamaru scostò la mano del compagno con uno scatto della spalla, allontanandosi infastidito.

-"...che vuoi che ne sappia, io?"- mormorò risentito il chunin col codino.

Un altro pesante silenzio calò. Kiba si sentiva davvero... perso. Non sapeva che fare. Non si era mai ritrovato in una situazione del genere, mentre capiva perfettamente che Shikamaru riusciva a comprendere Ino molto più di lui. Si sentiva inutile. Non poteva davvero fare niente, questa volta, per alleviare il dolore della ragazza che amava.

-"...non ce la farà... non riuscirà a sopportare un altro dolore come questo... non ce la farà mai..."- asserì Shikamaru, con tono sconvolto, facendo rabbrividire tutti quanti per la preoccupazione.

Dopo parecchi minuti, qualcuno entrò nella stanza. Inoichi Yamanaka scrutò tutti i presenti con occhi stravolti, il viso pallido e esausto. Non appena vide Shikamaru, gli si avvicinò di corsa, afferrandolo per le spalle con sguardo speranzoso.

-"Ti prego... dimmi che sai dov'è Ino... ti scongiuro..."- lo implorò l'uomo.

Shikamaru fissò Inoichi con sguardo perso, riuscendo solo a scuotere la testa flebilmente, mentre un velo di preoccupazione scendeva sul suo viso.

-"Oh cielo..."- si disperò l'uomo, allontanandosi dal chunin. -"La mia bambina è scappata sconvolta stamattina non appena ha saputo di Izumi e non è più tornata a casa... l'ho cercata dappertutto... non ho idea di dove sia finita... sconvolta com'era... amava così tanto sua cugina... dopo Asuma... ora anche lei... povera, povera Ino..."- continuò il signor Yamanaka, sgomento.

-"Vado a cercarla..."- asserì Shikamaru, seriamente.

Tutti i chunin si scambiarono sguardi di assenso, senza bisogno di mettersi d'accordo.

-"Siamo tutti con te, Shikamaru..."- affermò Naruto, dando una pacca sulla spalla all'amico.

-"Grazie, ragazzi..."- concluse seriamente il chunin, fissando l'abbondante pioggia che sembrava non smettere mai quel giorno.

 

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La ricerca sembrava infinita. Avevano perlustrato Konoha da cima a fondo, senza risultato. E quella maledetta pioggia non voleva saperne di smettere.

"Fottutissima pioggia..." pensò Shikamaru, fissando quei cupi nuvoloni neri che oscuravano il cielo, mentre i suoi amici litigavano dietro di lui.

-"Non può essere svanita nel nulla!"- sbraitò Kiba, bagnato fradicio.

-"Ha ragione Kiba!"- aggiunse Naruto, annuendo.

-"Sì, ma fatto sta che non si trova da nessuna parte..."- asserì Sakura, tristemente.

-"Forse perché non vuole essere trovata?"- aggiunse ironicamente Tenten.

Quell'ultima frase, però, fece voltare Shikamaru verso la ragazza. D'istinto, tutti si voltarono verso di lei. Tenten si guardò attorno, imbarazzata e confusa.

-"Che c'è? Che ho detto?"- chiese spaesata la kunoichi.

-"Sei un genio, Tenten!"- esclamò Shikamaru, cominciando a correre.

Tutti si guardarono perplessi, indecisi sul da farsi. Senza pensarci troppo, Kiba si lanciò all'inseguimento di Shikamaru e con lui presto lo seguirono gli altri chunin.

Shikamaru correva come un ossesso sotto quella pioggia battente. Non poteva fare a meno di pensare a lei: probabilmente era distrutta. E il peggio era che era anche da sola.

"Ino... aspettami... non fare pazzie..." pensava il ragazzo, continuamente in pena per lei.

-"Shikamaru, dove stiamo andando?!"- gli chiese Naruto urlando, faticando a stargli dietro. Erano appena usciti dalle mura di Konoha e tutti si sentivano un po' persi.

-"Al laghetto poco lontano da qui!"- rispose l'amico, senza rallentare.

-"Quello circondato dai ciliegi?! Ma perché, scusa?!"- domandò Sakura, dubbiosa.

-"Perché quando è depressa Ino va sempre lì!!!"- ribatté Shikamaru.

-"E perché diavolo non ci hai pensato prima, idiota?!"- lo riprese Kiba mentre lo affiancava, irritato.

-"Beh, se sei tanto innamorato di Ino perché non ci hai pensato prima tu?"- lo rimbeccò il rivale, ironico.

Poco dopo, i chunin arrivarono a destinazione.

Il laghetto era un bacino d'acqua non molto grande, usato d'estate soprattutto dai bambini del villaggio per nuotare. Era tutto costeggiato da un piccolo molo di legno dove vi erano attraccate piccole imbarcazioni. Ino soleva venirci in primavera, quando i ciliegi che lo attornavano sbocciavano riflettendosi in acqua.

Ed eccola lì. Esattamente dalla parte opposta a quella in cui si trovavano i suoi amici. Seduta su quel freddo molo, fissava l'acqua sotto di sé. I capelli sciolti e completamente fradici, gli occhi bassi, le labbra pallide, i vestiti bagnati... tremava come una foglia, la pioggia la colpiva ormai da diverse ore, ma no, non piangeva ancora. Non ci riusciva proprio.

Di scatto, Shikamaru cominciò a correre sull'acqua (fra l'altro Gesù chiederà i diritti d'autore a Kishimoto per questo... vabbè, tralasciamo le mie parentesi profane XD) più veloce che poteva, senza perdere altri secondi preziosi. Lei era lì e aveva bisogno di lui, lo capiva, lo sentiva...

Il ragazzo arrivò praticamente sotto di lei. Ino sussultò leggermente spaventata dal ritrovarsi il volto di Shikamaru così vicino al suo all'improvviso. Lui la fissava dal basso della sua posizione, sperando che lo invitasse a salire sul molo: non si sentiva sicuro a stare in piedi su quel lago gelido. Ma così non fu.

Shikamaru fissò i suoi occhi seri e comprensivi in quelli di Ino.

-"Scusa il ritardo..."- le sussurrò lui, con tono serio.

La bella kunoichi sentì qualcosa dentro di lei crollare, ma non era il suo specchio, no, era il muro che impediva alle sue lacrime di liberarsi. Finalmente, dopo tanta sofferenza, Ino riuscì a piangere per la morte di sua cugina.

Disperata, infreddolita, senza forze, la ragazza si lasciò cadere in avanti, verso l'acqua, sapendo che Shikamaru l'avrebbe stretta in un abbraccio, come sempre. E così fece il ragazzo. La strinse forte a sé e, quando l'ebbe saldamente fra le sue braccia, saltò sul molo, inginocchiandosi. Shikamaru si sfilò il giubbotto da chunin col quale avvolse la bella biondina, che intanto singhiozzava disperata aggrappata saldamente alla maglia nera del ragazzo.

Solo Kiba, Sakura, Naruto e Choji li raggiunsero. Questa volta, Ino era davvero devastata: i singhiozzi erano sofferti e le lacrime copiose le inondavano occhi e viso senza pietà. Forse non avevano mai visto un pianto così disperato in vita loro: la biondina faticava pure a respirare, le sarebbero venute le convulsioni se non si fosse tranquillizzata.

Kiba fissava la ragazza decisamente scosso, mentre Naruto e Choji la guardavano con occhi bassi e dispiaciuti. Sakura si avvicinò a lei, pronta a dirle qualcosa, ma Shikamaru la invitò ad allontanarsi insieme agli altri con un eloquente cenno della testa.

Sakura, Naruto e Choji si allontanarono, senza protestare; Kiba e Shikamaru, invece, si fissarono a lungo, studiandosi. Dopo qualche minuto, senza dire una parola, l'Inuzuka gli voltò le spalle, allontanandosi: questa volta, Shikamaru era l'unico che potesse aiutarla, purtroppo.

Non appena anche il rivale se ne fu andato, il ragazzo col codino strinse ancora più forte la bella Ino tra le sue braccia.

La ragazza non accennava a smettere di disperarsi, come la pioggia non aveva intenzione di cessare. Il chunin sbuffò, prendendo Ino in braccio e sollevandola, fissando il cielo scuro. Forse, Izumi e Asuma li stavano guardando. Segretamente, Shikamaru chiuse gli occhi, sperando che quei due angeli potessero aiutarlo nella difficile impresa di sostenere Ino in quel momento così difficile e delicato.

Dopodiché partì alla volta di Konoha, sperando di poter calmare e consolare la ragazza che amava... forse più della sua stessa vita.

 

 

 

Un Mega grazie a: Killuy, Celiane, Luna, Andrea e Ayumi per le loro recensioni! Aspetto di sapere che ne pensate! Bacione Sakurina!

 

 

 

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Capitolo 7
*** "Dreams Are Sacred" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Rieccomi qui! Scusate il ritardo, ma volevo approfittare di questo breve ponte per scrivere una piccola NejiTen, ma l'impresa si è rivelata più ardua del previsto e il ponte eccessivamente corto... così (come al solito XD) non ho combinato niente! Gli impegni prenatalizi mi hanno anche impedito di pubblicare questo cap, spero che mi perdoniate per l'attesa...

Purtroppo Izumi ha raggiunto Asuma, e proprio come mi ha suggerito Luna123 Ino sta perdendo un petalo dopo l'altro... ma sappiamo che la nostra biondina non si arrende facilmente, almeno non fino a quando Izumi non avrà avuto la meritata vendetta!

Finalmente si capirà qualcosina in più su questo misterioso (e anche un po' bastardo, oserei dire) Yoshi. E, come suggerisce il titolo, i sogni avranno un'importanza fondamentale in questo cap... man mano si aggiungono sempre più pezzi, e Kiba e Shika si sentiranno sempre più confusi!

Ma aspetto i vostri pareri, come sempre, preziosi più dell'oro (che poetica... XD)!!! Bacione vostra Sakurina!

 

 

 

Capitolo 7. "Dreams Are Sacred"

 

 

I can feel the night beginning

Separate me from the living

Understanding me

After all I've seen

Piecing every thought together

Find the words to make me better

I believe that dreams are sacred

Take my darkest fears and play them

Like a lullaby

Like a reason why

Like a play of my obsessions

Make me understand the lesson

So I'll find myself

So I won't be lost again

 

("All That I'm Living For" by Evanescence)

 

 

 

Qualcuno bussava insistentemente. La signora Yamanaka si sollevò faticosamente dalla sedia del salotto, asciugandosi le infinite lacrime versate per la sua adorata nipote.

Aprì la porta lentamente, già pronta a ricevere l'ennesime condoglianze di amici e vicini. Spalancò gli occhi incredula quando si ritrovò davanti Shikamaru con in braccio la figlia, completamente fradici.

-"...Shikamaru..."- mormorò allibita la donna, fissando la figlia singhiozzante tra le braccia del ragazzo.

-"...ci fa entrare o no?"- asserì il ninja col solito tono scocciato.

La madre annuì, facendo accomodare il ragazzo mentre gli occhi le tornavano lucidi man mano che i singhiozzi della figlia aumentavano.

Senza dire niente alla signora Yamanaka, Shikamaru si diresse su per le scale, verso la camera di Ino. Qui, il ragazzo adagiò la biondina sul letto, dopodiché chiuse la porta per non essere disturbati da nessuno.

Ino continuava a piangere disperatamente, stringendo le coperte e affondando il viso nel cuscino.

Il ragazzo rimase appoggiato alla parete, fissando con sguardo vacuo la compagna. Cosa poteva fare? Parlarle sarebbe stato inutile, tutte le parole del mondo non avrebbero avuto senso in quel momento. Starle accanto era il massimo che potesse fare per lei.

Qualcuno bussò alla porta. Shikamaru aprì silenziosamente e fissò indolente la madre di Ino, che gli porse qualche asciugamano e un ricambio di vestiti per lui, con sguardo basso.

-"Grazie..."- mormorò il ragazzo, afferrando gli indumenti.

-"No, grazie a te..."- rispose la donna sforzando un sorrisino, sparendo giù per le scale.

Shikamaru richiuse la porta perplesso, prendendo un grande asciugamano e appoggiandolo sopra Ino, facendolo aderire bene alla sua pelle bagnata e ai capelli madidi.

Il ragazzo si levò la maglia fradicia, asciugandosi petto e spalle ben scolpiti con un asciugamano e indossando la larga camicia di ricambio, probabilmente del padre di Ino.

Dal suo giubbotto da chunin tirò fuori il vecchio pacchetto di sigarette. Ne sfilò una, avvicinandosi alla finestra e accendendola.

"Asuma... che dovrei fare, adesso...?" pensò Shikamaru, appoggiando la fronte contro la fredda finestra, con espressione sofferente.

Dopo qualche minuto i singhiozzi di Ino si placarono. Il ragazzo si accostò alla biondina, scostandole qualche ciocca di capelli madidi dal volto: si era addormentata ancora con le lacrime agli occhi.

Shikamaru si avvicinò, indolente, alla scrivania della ragazza. La foto del Team 10 troneggiava in un bel portafoto adornato con fiori secchi, tutt'intorno appunti e foglietti sparsi. Sulla parete erano appese un sacco di fotografie: lei e Shikamaru in primis, ma anche con Sakura, Choji, Tenten, Hinata, con Kurenai e la sua bambina, con Izumi e... sì, anche con Kiba. Shikamaru piegò le labbra in una smorfia infastidita: non riusciva proprio ad accettare che anche il rivale, in fondo, avesse un ruolo importante nella vita di Ino.

Frustrato, il ragazzo si voltò di scatto urtando inavvertitamente qualcosa e facendola cadere al suolo. Shikamaru tirò su quel quaderno decorato di fiori e disegnini di Ino, sfogliandolo. Era una sottospecie di diario dove la ragazza aveva segnato tutti i giorni più belli, decorandolo con foto, commenti e ricordi vari. C'era proprio tutto: la formazione del Team 10, tutti i suoi compleanni (e insieme tutti quelli di Shikamaru), tutte le feste, la promozione a chunin, la nascita della figlia di Asuma e... il 28 aprile di quell'anno. Il giorno in cui si erano messi insieme. La foto più carina che avessero fatto insieme troneggiava in mezzo alla pagina, circondata di cuoricini e in alto, scritta con la sua penna preferita, la frase: riesco a sentire solo noi, nient'altro che noi!.

Un sorrisino compiaciuto, carico di dolcezza, si spaziò sul volto di Shikamaru: in quel momento gli pareva chiaro più di qualunque altra cosa quanto fosse impossibile per loro restare divisi. Fino ad allora, aveva cercato ovunque come un disperato qualcosa o qualcuno che lo rassicurasse, dandogli la certezza che esisteva un futuro insieme a Ino. Come aveva fatto a non arrivarci prima? Ino ERA il futuro. Il suo futuro.

Sorridendo, Shikamaru prese i suoi vestiti bagnati e uscì dalla stanza, lasciando aperto sulla pagina del 28 aprile il quaderno e mettendolo ben in vista sulla scrivania. Una scritta in rosso, dalla calligrafia molto diversa da quella di Ino, era stata aggiunta in basso alla foto: se senza cuore non esiste vita, allora senza di te non avrò futuro. Per sempre, nient'altro che noi. Ti amo. Shika.

 

h

 

Qualcuno bussò lievemente alla porta. Nessuno rispose. Kiba aprì lentamente, intrufolando appena la testa. Vedendo Ino addormentata sul letto, un sorrisino di sollievo si spaziò sul suo volto.

Il ragazzo si avvicinò alla biondina, accarezzandole appena le vellutate guance, asciugandole qualche lacrima residua. Era meglio non svegliarla e lasciarla riposare tranquillamente nel beato mondo dei sogni, piuttosto che riportarla in quella crudele realtà. Sarebbe tornato più tardi a consolarla.

Kiba fece per andarsene, ma la sua attenzione venne attirata da quel quaderno colorato appoggiato sulla scrivania. Il ragazzo si avvicinò, fissando con irritazione la pagina piena di cuoricini e la dedica fatta da Shikamaru.

Preso da un impeto di rabbia mista ad invidia, Kiba afferrò il quaderno, stringendo la pagina nella sua mano, pronto a strapparla via. Ma la sua impulsività fu fermata da un forte dolore al petto: la consapevolezza di non poter avere l'amore di Ino si era mostrata come una schiacciante verità.

La mano lasciò andare lentamente la pagina, gli occhi rilessero quelle righe infinite volte, il cuore soffriva sempre di più, le illusioni si sciolsero come neve al sole.

Con espressione addolorata, Kiba rimise il quaderno sulla scrivania e si avvicinò alla ragazza, piegandosi appena verso di lei e appoggiando le proprie labbra contro le sue, ancora fredde e umide, strappandole un primo e ultimo bacio pieno di dolore e malinconia.

-"...spero che tu possa essere felice... con lui..."- sussurrò appena Kiba con tono triste e rassegnato, per poi dileguarsi di corsa. (Povero Kibaaaaaaa!!! T.T mi odio da sola per scrivere queste cose deprimentiiii T.T NdS).

 

h

 

Quella notte, Yoshi si trovava molto lontano dal suo accampamento situato nei pressi di Konoha.

L'imponente palazzo si rispecchiava in tutta la sua cupezza nelle gelide acque di quel laghetto abbandonato ai confini della Terra del Fuoco.

Il ninja deglutì spaventato e, cercando di farsi forza, varcò l'entrata dell'enorme edificio.

Intorno a lui, shinobi e kunoichi di bell'aspetto, dai lunghi capelli biondi, cenere e argentati e dagli occhi cerulei, smeraldini o amaranti lo fissavano beffardi, mentre risatine derisorie risuonavano per tutto l'enorme salone decorato con motivi d'oro e con tappezzerie barocche.

Yoshi teneva lo sguardo basso, sopportando malamente tutti quei volti angelici che si prendevano silenziosamente gioco di lui. Capiva che Ryuu doveva essere parecchio alterato e che, come sempre, se la sarebbe presa con lui, umiliandolo davanti alla corte.

A fatica, Yoshi spalancò il grosso portone dorato, entrando nella scura e ombrosa sala reale.

Seduto su di un grosso trono di velluto rosso e d'oro, illuminato solo da due grosse fiaccole poste ai lati della poltrona, stava un bel ragazzo di circa venticinque anni: i capelli argentei coprivano appena i suoi occhi color blu cobalto. Il ragazzo fissò con espressione disgustata il fratello.

-"...anni di piani e progetti di vendetta buttati al vento in questo modo vergognoso... Yoshi... non sei degno di portare il cognome degli Ayumu... sei un insulto per la nostra stirpe..."- asserì irritato il bellissimo ragazzo.

-"Ryuu! Aspetta! Concedimi la possibilità di chiarire! Quella... quella era... era una Yamanaka!"- sbottò Yoshi, inginocchiandosi tremante al cospetto del potente fratello maggiore.

-"Oh... una Yamanaka? E tu pensi davvero che per questo motivo io debba avere clemenza? Perché ti sei sforzato di uccidere un'insignificante servetta mandando a monte i nostri piani?! Hai voluto la mia fiducia, e io te l'ho concessa dandoti la possibilità di rifarti un nome eliminando il Villaggio della Foglia..."- ringhiò Ryuu, fulminando il fratello minore con sguardo di ghiaccio.

-"Non comprendi, fratello mio... questi Yamanaka potrebbero fermare la nostra vendetta con i loro poteri! Sono gli unici di quei miserabili in grado di sostenere un duello mentale!"- ribatté prontamente Yoshi.

-"Pensa che grande minaccia... se proprio l'esponente principale di quel miserabile clan si è fatta uccidere da uno come te, non oso immaginare quanto potenti possano essere i suoi parenti!"- rise divertito Ryuu, sfottendo il fratello.

Yoshi strinse con forza i pugni, fissando il suolo, pieno di rancore: come sempre, lo stava umiliando.

-"Torna ai tuoi compiti, razza di fallito..."- asserì con tono schifato Ryuu -"...e piantala di parlare in quel modo da cretino! Ah, a proposito. Vedi stare attento. La tua presenza sta influenzando i sogni di alcuni shinobi della Foglia. Non possiamo permettere sogni premonitori... lo sai bene, no?"-

-"D'accordo, fratello, cercherò di non deluderti."- rispose con sguardo basso il biondo.

"Anche se non ho mai imparato a fermare i sogni premonitori..." pensò Yoshi, alquanto preoccupato.

 

h

 

Shikamaru aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.

Una forte luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio. Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.

Abituato alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto: doveva essere la campagna che si trovava fuori da Konoha. Dietro di lui, un albero striminzito lo riparava vagamente dalla forte luce di quel sole di piena estate, infuocato ed afoso.

Il ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito laggiù? Dove si trovava esattamente? Come fare per tornare a casa?

Shikamaru continuava a studiare la zona circostante. Aguzzò vista e udito, fino a quando poté percepire lo scorrere leggero dell'acqua. Ci doveva essere un torrente poco dietro l'albero. Il ragazzo decise di incamminarsi.

Come sospettato, Shikamaru si ritrovò davanti un piccolo ruscello di acqua limpida. Sì, quel luogo gli era familiare. Non doveva essere poi tanto lontano, allora.

Improvvisamente, Shikamaru udì delle voci. Echi lontani risuonavano per la vasta campagna. Chiamavano disperatamente un nome. Erano più persone. Evidentemente, stavano cercando qualcuno.

-"Saki! Saki!"-

Shikamaru poteva distinguere chiaramente due voci maschili, una più giovane e una da uomo. Ma erano ancora lontane.

Il ragazzo seguì la riva del torrente per qualche metro, fino a quando davanti a sé, all'improvviso, non vide muoversi qualcosa.

Seduta per terra, vicino alla riva, dandogli le spalle, stava una bambina. I capelli dorati risplendevano alla luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e ondulati, raccolti in una coda alta. La piccola stava lavorando a qualcosa: stava costruendo una specie di castello con la terra. La bimba si alzò e girò intorno alla costruzione, mostrando il suo volto a Shikamaru.

La pelle candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra rosate. I dentini bianchi mordevano il labbro inferiore, mentre un'espressione impegnata le dominava il dolce volto infantile. Presa com'era dal suo castello, non si era accorta né della presenza di Shikamaru né delle voci che probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia, lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino a Shikamaru.

Quella bambina...

 

h

 

Kiba aprì gli occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.

Davanti a lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre e argentate lo fissava. Com'era possibile un tale freddo se il sole splendeva?

Faticosamente, il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.

Intorno, il nulla più avvolgente. Kiba si era ritrovato nel mezzo di una radura desolata, un deserto cupo e spoglio colorato dalla luce blu innaturale che arrivava dal sole.

Il ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole scure correvano velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai di luce snervante.

Un ghigno preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre cominciava a studiare ogni particolare dell'ambiente circostante. Per terra erano sparse alcune piume nere.

Improvvisamente, udì un mugolio sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse. L'eco spettrale di quel deserto riusciva a confondergli i sensi.

-"Akamaru...? Akamaru, sei tu?!"- urlò Kiba, mentre l'eco della sua voce per poco non lo assordava.

Ma nulla. Nessuno rispose. Kiba rimase silenzioso, tendendo l'orecchio al massimo per riuscire a captare un qualsiasi tipo di suono o di segnale.

Passò svariato tempo nel silenzio più profondo e inquietante in cui fosse mai stato. Fu interrotto non appena avvertì qualcosa di piccolo e morbido strusciarsi intorno alle sue caviglie. Kiba subito abbassò lo sguardo, sperando di incontrare il suo adorato cane, ma invece vide ai suoi piedi un piccolo gattino, bianco come la neve e con un fiocchetto rosa al collo, che gli si strofinava dolcemente. Il ragazzo indietreggiò un momento, mentre un espressione di disappunto gli si spaziava sul viso: non sopportava i felini.

Non appena si fu allontanato di qualche metro dal gatto, un verso sgradevole e fin troppo familiare lo attirò, inducendolo a voltarsi di scatto.

Corvi. Uno gruppo di corvacci neri sostava dietro di lui, gracchiando rudemente e saltellando qua e là, becchettando qualcosa al suolo.

Kiba inarcò un sopracciglio, inquieto. La continua presenza di quei corvi ovunque andasse lo turbava profondamente. Decise di avanzare cautamente verso di loro, curioso di vedere cosa stessero beccando effettivamente.

Il cuore gli sobbalzò in petto non appena vide a terra una lunga striscia di sangue. Gli uccellacci continuavano a berlo imperterriti, senza lasciarsi intimorire dalla vicinanza del ragazzo.

Proprio in quel momento, Kiba sentì un gemito di dolore provenire dalla direzione in cui andava la scia di sangue: qualcuno stava piangendo, lamentandosi dolorante.

Senza perdere tempo, il ragazzo scattò seguendo la scia insanguinata. Presto, gli fu possibile intravvedere poco lontano da lui una piccola figura bianca, tutta accucciata su se stessa, che tremava dolorante.

No. Non poteva essere. Più si avvicinava, più gli pareva... quei capelli biondi legati in una coda alta erano praticamente inconfondibili. Era lei. Doveva esserlo per forza... Ino.

 

h

 

-"Ino! Ino!"-

Sentendo pronunciare il suo nome, Ino si voltò di scatto.

La bella kunoichi si trovava in un'immensa distesa verde e laggiù, in fondo... la quercia "delle promesse".

Ino si guardò attorno spaesata, finché la stessa voce non la richiamò ancora. La biondina si voltò, incontrando quegli occhi smeraldini che le mancavano tanto.

-"Izumi..."- sospirò Ino, con occhi ricolmi di lacrime.

-"Ino... sogno... Yamanaka... scomparso..."- disse la jonin, con sguardo apprensivo.

-"Cosa...? Non capisco, che dici Izumi? Non riesco a..."- rispose la bionda, fissando preoccupata la cugina.

-"Sogno... Yama... na... ka... scom... par... so..."- si sforzò Izumi, sofferente. Ma nulla, solo quelle poche ma significative parole uscirono dalle labbra della ragazza.

Non riuscendo a parlare, Izumi fissò intensamente Ino, dopodiché si voltò verso la quercia, indicandola con un braccio.

La chunin fissò la quercia pensierosa, spostando nuovamente lo sguardo sulla cugina.

-"La... quercia?"- chiese Ino, fissando Izumi interrogativa.

La jonin annuì decisa, svanendo immediatamente, come cenere al vento.

 

h

 

Ino si svegliò, ansimando, mentre gocce di sudore le scivolavano velocemente dalle tempie lungo le pallide guance.

-"Izumi..."- sussurrò piano Ino, mentre calde lacrime le riempirono gli occhi.

Dopo parecchi minuti di spaesamento e apprensione, la bella ragazza si sollevò a fatica dal letto, trovando la forza per asciugarsi le lacrime. Si guardò attorno confusa, vestendosi velocemente, prendendo tutto l'equipaggiamento ninja necessario.

Ino si avvicinò alla scrivania, cercando nervosamente un elastico per i capelli, imbattendosi così nel quaderno aperto. L'occhio le cadde su quella scritta estranea di color rosso, quella calligrafia così conosciuta accese un sentimento di stupore e di ansia nel suo cuore. La ragazza sollevò leggermente il quaderno, stringendolo tra le mani tremanti, mentre i suoi occhi si riempivano nuovamente di lacrime leggendo quelle poche ma profonde righe d'amore: se senza cuore non esiste vita, allora senza di te non avrò futuro. Per sempre, nient'altro che noi. Ti amo. Shika.

-"...Shikamaru..."- singhiozzò Ino, disperata, coprendosi gli occhi con i pugni delle mani.

 

h

 

Ino correva faticosamente nella notte, passando velocemente tutte le vie deserte di Konoha. Il gelo era pesante e le penetrava nei polmoni, ferendole l'anima e il cuore come mille lame di ghiaccio.

Izumi, Shikamaru, Kiba... tutti i dolorosi avvenimenti di quegli ultimi giorni si susseguivano in un turbinio di emozioni nella sua mente, senza darle tregua, stringendole lo stomaco in una dolorosa morsa.

Kiba l'amava, Shikamaru l'amava: eppure non si era mai sentita tanto sola in vita sua. Il volto e le parole di Izumi continuavano a ripetersi nella sua mente, richiamando inevitabilmente anche il ricordo di Asuma e risvegliando quell'intenso dolore che sperava di aver ormai superato a due anni dalla sua morte.

Ed eccola laggiù, la quercia "delle promesse". Laggiù, forse, stava la chiave per comprendere meglio quelle parole apparentemente insensate: sogno... Yamanaka... scomparso...

Ino si avvicinò alla maestosa quercia, studiandola nei minimi particolari. Appoggiò le mani pallide sul tronco, accarezzando delicatamente la corteccia, seguendo con i polpastrelli la linea delle sue venature. Chiudendo gli occhi, inspirò il buon profumo di erba bagnata, mentre i ricordi di mille pomeriggi passati insieme si affollavano nella sua memoria: le promesse, le risate, i sogni e le speranze... tutto  svanito nel nulla, in pochi secondi, come cenere al vento.

Una malinconica lacrima scivolò sulla sua pallida guancia, mentre Ino sospirava profondamente, cercando dentro di sé la forza per comprendere il messaggio che sua cugina cercava di darle da lassù.

Improvvisamente, un taglio irregolare della corteccia scivolò sotto il polpastrello della ragazza, riportando Ino alla realtà. Corrugando la fronte seriamente, la biondina si avvicinò, studiando meglio l'irregolarità del tronco. Un incisione ben definita solcava profondamente la superficie della corteccia, tracciando un nitido disegno.

Ino spalancò gli occhi, incredula. Un triangolo con all'interno una spirale era stato inciso con un kunai, di proposito.

-"Izumi... cosa significa...?"- sussurrò la biondina, fissando intensamente il simbolo, cercando di imprimerlo alla perfezione nella sua mente.

Sembrava un simbolo di qualche villaggio. Perché Izumi, prima di morire, aveva sprecato minuti preziosi per incidere quel segno su quella corteccia piena di ricordi? Cosa cercava di dirle? Una cosa era certa: Izumi era pressoché sicura che sarebbe morta, di lì a poco.

-"...Izumi... fidati di me... ti vendicherò io..."- sibilò Ino, appoggiando la fronte contro quel simbolo rivelatore, asciugandosi le ultime lacrime che aveva intenzione di versare.

 

 

 

 

 

 

X Killuy: Ciao amante segreta di Kiba! (Segreta mica tanto... XD)... in realtà devo ammettere che la morte di Asuma mi ha causato un trauma così profondo che continuo a infilarcela dappertutto, da brava masochista! Tranquilla, Kiba non gliela lascerà passare liscia a quel bastardo di Yoshi! Fra l'altro più guardo lo shippuuden più Kiba-kun diventa figoooo... *ççç* ... eheheh in questo cap ho continuato un po' i sogni, spero ti faccia piacere! Aspetto di sapere che ne pensi! Bacione Sakurina

 

X Celiane: Ciao Vale! Nooo... davvero pensavi in una love story fra Izumi e Yoshi? Maddai... non mi era passato neanche per l'anticamera del cervello! XD Purtroppo però Izumi non resusciterà, rimarrà insieme ad Asuma a vegliare su Ino! In realtà mi strippo troppo a scrivere i pezzi dei ricordi del passato, perché penso proprio che siano quelli a rendere più profondi i legami e a coinvolgere di più nella storia... perché in fondo tutto ciò che siamo adesso è una conseguenza di ciò che ci è successo in passato! Infatti i pezzi che preferisco in Naruto sono proprio i flashback... XD aspetto la tua prossima recensione con ansia! Bacione Sakurina

 

X Laverde: ciao La'! Muahahah XD sì effettivamente ho pubblicato il 4, il 5 e il 6 cap praticamente uno di fila all'altro, perché avevo avuto una vampata di ispirazione e una valanga di tempo libero (che ovviamente si è già prosciugato... T.T). Sono contentissima che ti piaccia la storia e spero che continuerai a scrivermi ciò che pensi! Ci conto! Bacione Sakurina

 

X Ayumi: Nooo Ayumi non piangereeee! Anche se sono contenta che ti abbia fatto commuovere, è la mia intenzione principale! (Sadica... -.-) Anche se non ci riuscirò mai bene come Kishimoto (ti giuro che a volte mi fa piangere a dirotto... tipo tradimento di Sasuke o vogliamo parlare della morte di Asuma T.T T.T T.T). Comunque sia è ovvio che il rapporto di Ino e Shika si intensificherà ancora di più, e qst lo sta capendo anche Kiba! Comunque sono curiosa di sapere che ne pensi anche di questo cap! Bacione Sakurina

 

X Luna: La mia fedelissima... T.T... ti giuro che senza la tua recensione in ogni capitolo non pubblico quello dopo! Sei un "must" delle mie storie! Comunque è bellissima la frase del fiore che perde i suoi petali, infatti te l'ho rubata (ti darò i diritti d'autore promesso XD) nell'introduzione... come mi vengono sdolciosi Ino e Shika! A volte penso davvero che alla fine Kishimoto maledetto farà mettere Shika con Temari, ma più ci penso più mi viene da scrivere cose tenere! -.- così impara! No no no... non devo pensare queste cose... ShikaIno4ever!!! Aspetto la tua prossima recensione ansiosamente! Bacione Sakurina

 

 

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Capitolo 8
*** "Careless Whisper" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciaoooo! Rieccomi! Finalmente in questo capitolo, dopo una difficile ricerca, Ino smaschererà Yoshi! Ma basterà scoprire chi è lui davvero?

Intanto, Kiba e Shikamaru chiariranno una volta per tutte il loro rapporto... amicizia o rivalità?

Dal prossimo capitolo in poi vi assicuro che la storia prenderà una piega piuttosto drammatica... -.-... sicuri di essere pronti? (...che tragica...NdShika) (Sì, sempre la solita melodrammatica... XD XD NdKiba).

 

 

 

 

Capitolo 8. "Careless Whisper"

 

 

Time can never mend

The careless whisper of a good friend

To the heart and mind

Ignorance is kind

There's no comfort in the truth

Pain is all you'll find

 

                                                         ("Careless Whisper" by George Michael)

 

 

 

L'enorme portone si spalancò violentemente, facendo risuonare un terribile eco per tutta la vasta sala.

Kazuki, il bibliotecario venticinquenne, che si era comodamente addormentato sulla sua poltrona, si svegliò di soprassalto, allarmato.

Vedendo la giovane biondina avvicinarsi al bancone, il ragazzo si guardò attorno, grattandosi la nuca, spaesato. Arrossì non appena si trovò davanti la bella Ino e abbassò lo sguardo, imbarazzato.

-"Sa-salve... desidera?"- chiese timidamente.

-"Mi servirebbe qualcosa che mi aiuti a decifrare questo..."- disse freddamente Ino, appoggiando sul bancone un pezzo di carta con disegnato sopra un triangolo perfetto con all'interno una spirale.

L'imbarazzo svanì immediatamente dal volto del giovane, che studiò il bigliettino, inarcando un sopracciglio con espressione preoccupata.

-"Non posso dire che non mi sia familiare... ma in questo momento proprio non riesco a ricollocare questo simbolo nella memoria... sembrerebbe uno stemma di qualche villaggio, ma non vorrei dire fesserie... potrei fare una ricerca appena ho un po' di tempo... per quando ti serve?"- chiese interessato Kazuki.

-"Io non ho tempo."- rispose Ino, fissandolo fredda. -"Mi serve una risposta subito."-

Kazuki rimase un po' perplesso, fissando la bella Ino. Massì! Che somiglianza straordinaria: quei lineamenti, quella bellezza eterea...

Il ragazzo abbassò lo sguardo, con espressione desolata.

-"Scusami... tu devi essere una parente di Izumi, non è vero?"- chiese il bibliotecario, dispiaciuto.

-"Sì. Sono Ino. Non mi riconosci, Kazuki?"- chiese la ragazza, inarcando un sopracciglio, perplessa.

Per poco Kazuki non svenì. Sbarrò gli occhi, spalancò la bocca e fissò Ino a dir poco sconvolto. Non la vedeva da quando aveva praticamente dieci anni.

-"La... la... la... piccola... Ino?"- chiese il ragazzo, sbalordito.

-"Beh, non più tanto piccola, come vedi..."- ghignò vagamente la biondina.

-"Ah... eh beh... direi di sì... ho... ho saputo... mi... mi dispiace per... Izumi... mi dispiace... infinitamente..."- rispose Kazuki, abbassando gli occhi lucidi, in evidente difficoltà.

Ino conosceva bene Kazuki. Lui e Izumi erano stati compagni di squadra fino a quando non vennero promossi chunin. E aveva sentito parlare di una certa storiella o comunque di un certo feeling fra il ragazzo e la cugina, ma non aveva mai approfondito. Una storia che le suonava fin troppo familiare, ormai. Era sempre la solita solfa: lei la bella e lui l'intelligente... in un modo o nell'altro finiscono sempre per intrallazzarsi. Forse non era davvero poi tanto diversa dalla cugina, in fondo.

La biondina sapeva che Kazuki era una bravissima persona, un ragazzo calmo e gentile, forse troppo buono per sopportare una lunatica altezzosa come Izumi. Soprattutto Ino sapeva che la cugina, anche se non lo aveva mai ammesso, non aveva mai accettato il fatto che Kazuki si rifiutasse di sostenere l'esame per diventare jonin e preferisse una tranquilla vita da bibliotecario ad una fatta di pericoli e avventure.

-"Kazuki... puoi aiutarmi? E' molto importante, per me..."- asserì Ino, seriamente.

Il ragazzo fissò seriamente la bella chunin: nei suoi occhi ardeva la stessa determinazione che aveva Izumi. Forse, era una caratteristica ereditaria degli Yamanaka.

-"...non sei mai venuta in biblioteca, vero, Ino?"- domandò Kazuki, con tono sospettoso.

-"No, non è esattamente il mio ambiente naturale... ma che c'entra, scusa?!"- chiese la ragazza, che stava cominciando ad innervosirsi.

-"Nulla... mi chiedevo solo cosa potesse spingere una ragazza che non hai mai messo piede in una biblioteca a venire qui, alle sei e mezza del mattino, il giorno del funerale della sua adorata cugina..."- rispose con tono allusivo Kazuki, che evidentemente aveva intuito che ci doveva essere qualcosa sotto.

Ino si morse il labbro inferiore, abbassando lo sguardo, mortificata, mentre il ragazzo la ammoniva con sguardo serio.

-"Ino... questo simbolo c'entra qualcosa con la morte di Izumi?"- chiese Kazuki, prendendo in mano il foglietto.

La ragazza si limitò ad annuire debolmente.

-"...e il Quinto Hokage sa della tua scoperta, non è vero?"- continuò il ragazzo, fissandola dubbioso.

Ino sorrise vagamente, spostando la testa di lato, proprio come faceva sua cugina quando era in difficoltà e sapeva di essere nel torto.

-"Ehm... in verità... no..."- rispose con tono leggermente divertito Ino.

Kazuki sospirò, scuotendo la testa flebilmente.

-"Sei proprio come Izumi... d'accordo, ti aiuterò, Ino, ma a patto che tu mi prometta che andrai immediatamente dall'Hokage se scopriremo qualcosa, d'accordo?"- asserì Kazuki, perplesso.

-"Grazie Kazuki!"- sorrise Ino, contenta.

 

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Yoshi fissava Konoha, dall'alto della montagna, con occhi infuocati. Si mangiucchiava le unghie nervosamente, maledicendosi per non aver mai imparato la tecnica proibita della neutralizzazione dei sogni premonitori. Doveva sbrigarsi: se davvero alcuni maledetti ninja della Foglia avevano cominciato ad avere sogni premonitori, la questione era critica. Non poteva permettersi fallimenti di alcun tipo.

-"Principe Yoshi... che pensa di fare?"- gli chiese il suo fedele servitore, fissandolo con apprensione.

-"Non lo so, non lo so... ma per prima cosa... bisogna eliminare quella Yamanaka..."- brontolò nervosamente Yoshi.

-"Ma... suo fratello Ryuu..."- protestò preoccupato il ninja.

-"NON ME NE FREG-- scusami, mi sono fatto trascinare dalla foga. Stavo dicendo che non m'importa niente di ciò che dice mio fratello, capisci? Che a lui piaccia o meno, io vedo un ostacolo non irrilevante in quella ragazzina, mi segui? Ryuu ha il brutto vizio di lasciar correre tutto e di risolvere i problemi solo quando si presentano, ovvero tutti insieme. Io invece sono previdente, studio tutto con minuziosa attenzione, e penso sinceramente che quella graziosa fanciulla sia d'intralcio per i miei progetti futuri. Ragion per cui... a buon intenditor, poche parole, caro amico."- asserì infine Yoshi, con sguardo deciso.

 

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Ino e Kazuki si erano accampati dietro il bancone della biblioteca, seduti per terra, circondati da colonne di libri e tomi impolverati. Sfogliavano nervosamente quei volumi da due ore, ormai.

-"Sei sicuro che sia per forza uno stemma di qualche villaggio? E' da ore che sfogliamo elenchi di villaggi, e ovviamente mi risultano sempre gli stessi simboli e gli stessi nomi! Non c'è nessun triangolo!"- sbottò Ino, nervosamente.

-"Ino... capisci adesso perché ti ho chiesto per quando ti serviva la soluzione? Ricercare qualcosa in questi volumi antichi richiede tempo e pazienza... non puoi pretendere l'impossibile! Ce la stiamo mettendo tutta, lamentarti non ti servirà a niente..."- la riprese seriamente Kazuki, continuando a sfogliare un grosso tomo.

Ino sbuffò sonoramente, alzandosi in piedi e rovistando rumorosamente fra i vari libri lì presenti. Sbadatamente, la ragazza ne fece cadere a terra due di più piccole dimensioni. La biondina li lasciò perdere, continuando a cercare qualcosa di più interessante altrove.

-"Raccoglili, Ino..."- la riprese Kazuki, infastidito dalla sua negligenza tipicamente Yamanaka.

La ragazza sbuffò ancora una volta, piegandosi e raccogliendo controvoglia i due libri. Lo sguardo le cadde, curioso, sui titoli dei due tomi: Miti e Leggende di Villaggi della Terra del Fuoco e Raccolta di Storie e Leggende di Villaggi Scomparsi.

-"Che libri inutili..."- sussurrò Ino, appoggiandoli alla scrivania.

La ragazza si allontanò di qualche passo, ma improvvisamente si fermò. Rimase immobile per qualche secondo, dopodiché si voltò di scatto, afferrando di fretta il secondo libro: Raccolta di Storie e Leggende di Villaggi Scomparsi.

-"...scomparsi..."- ripeté sottovoce Ino, tremante, ritornando con la mente al sogno in cui le era apparsa Izumi.

"...sogno... Yamanaka... scomparso..." le aveva detto Izumi. Poteva essere...?

Ino aprì bruscamente il libro, cominciando a sfogliarlo nervosamente. Ma la sua ricerca ebbe fine dopo poche pagine.

-"Kazuki... credo di... aver trovato... qualcosa..."- asserì la ragazza, con voce incerta.

Kazuki la guardò sconcertato, abbandonando i suoi pesanti volumi e avvicinandosi immediatamente all'amica.

Il triangolo equilatero con all'interno la spirale spiccava nell'alto di una pagina di quel libro, come simbolo di un villaggio scomparso quindici anni prima: il Villaggio del Sogno.

"... sogno... Yamanaka... scomparso..."

-"Sogno... scomparso..."- ripeté sottovoce Ino, sconcertata, cominciando a tremare.

Tutto ciò che aveva sognato stava accadendo. Quella caccia alla verità era finalmente giunta al termine. Ma quella verità che aveva tanto cercato... era terrorizzante più di qualunque altra cosa.

-"Bisogna andare dal Quinto Hokage, Ino... e anche di corsa..."- asserì Kazuki, frastornato da quella scoperta sconcertante. Gli era bastato leggere poche righe per convincersi che ciò che aveva davanti... era qualcosa di davvero grave.

 

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Alcuni dei jonin e dei chunin migliori di Konoha erano stati convocati nel cortile del palazzo dell'Hokage.

Tsunade camminava davanti a loro, avanti e indietro, nervosamente. Era pensierosa ed arrabbiata. Non capiva cosa stesse accadendo, ma soprattutto non capiva chi erano i misteriosi ninja che minacciavano Konoha, e questo la rendeva esageratamente nervosa e intrattabile.

Davanti a lei, Shikamaru, Neji, Kiba, Naruto, e alle loro spalle Kakashi, Gai, Kurenai e Yamato la fissavano seriamente, tutti un po' intimoriti da tanto nervosismo. Dietro di lei, Jiraiya e Shizune la fissavano perplessi, anche loro vagamente spaventati.

-"QUESTO E' INTOLLERABILE!"- sbottò ad un certo punto l'Hokage, fulminando tutti i presenti con occhi infuocati. -"Jonin e chunin... siete tutti degli incompetenti! Possibile che non siate riusciti a cavare un ragno dal buco?! Chi diavolo sono quei ninja, si può sapere?! Cosa vogliono da Konoha?! In tre giorni hanno attaccato il villaggio, ucciso una delle nostre migliori kunoichi e ancora non siete riusciti a trovarli?! Senza contare il fatto che ci siamo salvati solo perché al loro primo attacco erano battuti in ritirata, altrimenti a quest'ora chissà che fine avremmo fatto... SIETE VERGOGNOSI!!!"- ringhiò Tsunade, fuori di sé.

-"Tsunade-sama! Tsunade-sama!"- urlò una voce affannata, proveniente dagli scalini. Dopo pochi secondi, Ino apparve, raggiungendo velocemente l'Hokage, accompagnata da Kazuki.

Shikamaru e Kiba fissarono il bel ragazzo inarcando un sopracciglio infastiditi, contemporaneamente.

-"Ehi, chi è quello?"- chiese Kiba, perplesso, al ragazzo col codino.

-"E che ne so io..."- rispose Shikamaru, alquanto irritato.

"Ovviamente... non c'è due senza tre, eh, Ino?" pensò Kiba, fra l'irritato e il divertito.

"Oh, andiamo... ti sarai mica trovata un altro dopo la fatica che ho fatto a scriverti quella fottutissima e smielata dedica, vero?!" pensò Shikamaru scocciato, arrossendo ripensando alla scritta che le aveva lasciato sul quaderno.

-"Ino, tesoro... non dovresti essere qui a quest'ora... oggi è un giorno molto triste per te, dovresti passarlo insieme alla tua famiglia..."- disse con tono dolce e preoccupato Tsunade.

Tutti i jonin e i chunin lì presenti la fissarono male: come, prima li bistrattava a parole, sclerando come una furia, e dopo faceva tutta la carina e la comprensiva con Ino?!

-"Non ho tempo per questo, Tsunade-sama! Ho scoperto una cosa sconcertante su quei misteriosi ninja!"- protestò Ino, fissando seriamente la donna.

-"Ah sì? Tu?"- chiese l'Hokage, inarcando un sopracciglio, interdetta.

-"Sì, io... perché?"- domandò la biondina, perplessa.

-"Quattro chunin e quattro jonin battuti da una chunin... vergognatevi!"- sbottò Tsunade, indignata.

-"Sette shinobi battuti da una kunoichi... vergognatevi!"- aggiunse Jiraiya, scandalizzato.

-"Beh, non mi sembra che quei due abbiano fatto molto per scoprire qualcosa..."- borbottò Shikamaru, contrariato.

-"Hai detto qualcosa, Shikamaru?"- chiese Tsunade irritata, portandosi una mano all'orecchio, invitandolo a ripetere.

-"No, no, tranquilla... niente di che..."- si corresse Shikamaru, offeso.

Ino porse all'Hokage il foglietto di carta con sopra disegnato il simbolo di Yoshi.

-"Che cos'è?"- chiese la donna, inarcando un sopracciglio dubbiosa.

-"Mi sembra familiare..."- asserì Jiraiya, avvicinandosi a Tsunade per studiare meglio il simbolo.

-"Questo deve essere il simbolo dei veri coprifronte di quei misteriosi ninja... Izumi, prima di morire, è riuscita a comunicarmelo..."- asserì Ino, seriamente.

I due ninja leggendari si fissarono, perplessi.

-"Non conosco nessun villaggio con questo coprifronte... anche se... hai ragione Jiraiya, è familiare..."- disse Tsunade, corrugando la fronte, pensierosa.

-"Mi sono informata... io e Kazuki abbiamo scoperto che appartiene ai ninja del Villaggio del Sogno... può essere?"- chiese Ino, fissandoli interrogativa.

I due potenti ninja fissarono la bella biondina, sempre più sconcertati.

-"Non può essere, ragazzina... quel villaggio... non esiste più ormai da molto tempo."- spiegò Jiraiya, corrugando la fronte, pensieroso.

-"Lo so. Ho letto su un libro che fu distrutto quindici anni fa da una congiura ordita da altri villaggi..."- affermò la ragazza, pensierosa.

-"Sì, e anche Konoha ne faceva parte."- aggiunse Tsunade, sospirando.

-"Cosa?! Ma perché?!"- protestò Ino, allibita. -"Non posso credere che il mio villaggio abbia preso parte a una infamia simile!"-

-"Aspetta prima di giudicare, Ino... siamo stati costretti a farlo... noi non volevamo davvero arrivare a quel punto, ma..."- cercò di spiegare Tsunade.

-"Ma certo, ora capisco. Tu e tua cugina... siete delle Yamanaka. Ora mi è tutto chiaro. Forse quei tizi... sono davvero ninja del Sogno."- asserì Jiraiya preoccupato, interrompendo Tsunade.

L'Hokage fissò l'amico pensierosa, dopodiché sospirò, spostando il suo sguardo apprensivo su Ino.

-"Prima di spiegarti tutto, preferirei convocare anche tuo padre, se non ti dispiace..."- le disse la donna, seriamente.

Ino annuì debolmente, piuttosto intimorita dalla richiesta dell'Hokage.

 

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Dopo qualche minuto di ritiro, Tsunade e Jiraiya ritornarono dal gruppetto in compagnia di Inoichi Yamanaka.

Shikamaru li fissava perplesso: tutta quella situazione non gli piaceva per niente. Aveva intuito che la presenza di Inoichi a quella riunione e la morte di Izumi dovevano essere collegate in qualche modo all'arrivo di quei misteriosi ninja, e ciò che più lo inquietava era sapere che anche Ino aveva capito tutto.

Kiba, del resto, non era più tranquillo. Non aveva capito bene quanto Shikamaru cosa stesse accadendo là dentro, ma tutta quell'atmosfera tesa gli pesava terribilmente. Ma ciò che più lo scocciava era sapere che Ino soffriva per quella situazione confusa e sospesa; ma soprattutto, non gli sembrava giusto darle certe spiegazioni il giorno del funerale della cugina.

Ino lanciò un'occhiata preoccupata al padre, che però evitò il suo sguardo abbassando il volto. La biondina chiuse i pugni, nervosamente: tutto quel mistero la stava uccidendo. Sentiva un nodo allo stomaco, le ginocchia tremarle, un groppo in gola... era inquieta. Terribilmente inquieta.

L'Hokage diede una rapida occhiata a tutti i presenti, dopodiché concentrò i suoi occhi solamente su Ino, che ricambiava con apprensione.

Improvvisamente, gli sguardi di Shikamaru e Kiba s'incrociarono, complici per la prima volta dopo tanto tempo e tante incomprensioni. S'intesero con la sola forza dello sguardo, muovendosi quasi simultaneamente, avvicinandosi a Ino e piazzandosi ai suoi lati, come se fossero delle guardie, come se fossero lì accanto a lei per sorreggerla in caso non ce l'avesse fatta.

La ragazza spostò velocemente il suo sguardo prima su Kiba, poi su Shikamaru, sforzando un sorrisino di ringraziamento. Adesso... si sentiva davvero forte, pronta ad affrontare anche la più terribile delle verità. Nulla avrebbe potuto farla crollare, perché i suoi adorati Kiba e Shikamaru erano lì, accanto a lei, amici come prima.

Tsunade prese un bel respiro, cominciando a spiegare, con calma e precisione.

-"Dovete sapere che il Villaggio del Sogno era un villaggio di antichissime origini. I suoi abitanti erano per lo più nobili aristocratici, dagli usi raffinati e sofisticati, e si diceva che fossero tutti molto belli e particolarmente brillanti e intelligenti. I loro poteri erano incommensurabili: avevano l'incredibile capacità di combattere utilizzando e manipolando la mente umana a loro piacimento, controllandola direttamente attraverso lo sguardo oppure insidiandosi nei sogni e negli incubi dei loro nemici; uccidevano i loro avversari da dentro, distruggendone l'anima.

Questo loro potere unico e incontrastabile dalle altre tecniche ninja, li portò a credersi superiori agli altri villaggi e alle altre popolazioni, spingendoli a minacciare una guerra mondiale se tutte le altre terre non si fossero sottoposte alla loro volontà. Per la prima e unica volta, tutti i villaggi e le terre si allearono in una grande coalizione contro il Villaggio del Sogno, che fu completamente distrutto e i suoi abitanti sterminati dal primo all'ultimo tramite un'imboscata.

Dovete anche sapere che il Villaggio del Sogno non era protetto da un Kage, come qui da noi, ma era governato da una aristocrazia elitaria. Questa era formata da quattro grandi famiglie nobiliari, fra le quali spiccava quella degli Ayumu, la stirpe che meglio rappresentava il Villaggio del Sogno. Tutte quelle famiglie considerate più povere o che comunque non possedevano alcun titolo nobiliare, erano schiavizzate e maltrattate, tanto che molte di loro abbandonarono quella terra, rifugiandosi in altri villaggi e giurando loro fedeltà. Un caso molto simile a questo fu quello degli Yamanaka. Ino, devi sapere che il tuo clan è originario del Villaggio del Sogno. Quando il Primo e il Secondo Hokage fondarono Konoha, i tuoi antenati fuggirono e furono accolti nel Villaggio della Foglia."- spiegò seriamente l'Hokage.

-"In realtà, per quanto ci risulta..."- la interruppe Inoichi -"... il nostro clan non era povero, sebbene non avesse alcun titolo nobiliare. Era una famiglia benestante ed era rispettata dai ninja del Sogno. Ciò che ci fece fuggire furono le barbarie di quella gente: la schiavizzazione di persone innocenti e soprattutto la crudeltà insensata dei loro tanti amati duelli mentali. Noi Yamanaka non riuscivamo ad accettare quelle ingiustizie, e fu per questo che abbandonammo per sempre quelle terre e quel nome. Noi Yamanaka siamo ninja della Foglia, non siamo mai stati ninja del Sogno, ricordatelo bene, figlia mia."- spiegò con voce solenne Inoichi.

Ino indietreggiò di qualche passo, allibita. Sentì il braccio di Kiba appoggiarsi sulla schiena, sostenendola, mentre la mano di Shikamaru s'intrecciò con la sua, stringendola con forza.

-"Credo che sia per questo che quel ninja abbia ucciso Izumi. Come Yamanaka, la considerava una traditrice e in quanto tale... andava uccisa. Ora che sa di te... probabilmente verrà a cercarti per eliminarti."- asserì Tsunade, fulminando la ragazza con sguardo serio.

D'istinto, Ino strinse più forte la mano di Shikamaru, che ricambiò, anche lui intimorito dalle parole dell'Hokage.

-"Io... non credo di aver capito bene..."- asserì la kunoichi, impietrita.

-"Non c'è niente da capire, vedi di stare lontana da quei ninja e basta!"- sbottò Tsunade,  con espressione preoccupata.

-"Non penso che questa sia un'idea poi così brillante, Tsunade."- la contraddì Jiraiya.

Tutti si voltarono verso il leggendario ninja, allibiti.

-"Che intendi dire?!"- ringhiò l'Hokage.

-"Che tutti noi non abbiamo possibilità di competere contro quei ninja, Tsunade! Quindici anni fa eravamo praticamente una ventina di villaggi contro uno solo... eravamo in netta superiorità numerica, senza contare che abbiamo teso loro un'imboscata! E ci avevano dato parecchio filo da torcere, se ricordi... ora saranno in inferiorità numerica, ma attaccando i villaggi singolarmente hanno più possibilità di successo! Ricordi che poteri devastanti hanno, non è vero? Noi non siamo in grado di contrastarli in alcun modo... però forse gli Yamanaka... in fondo, le loro tecniche hanno la stessa radice di quelle dei ninja del Sogno. Potremmo..."- intervenne Jiraiya.

-"No! Non se ne parla!"- protestò l'Hokage.

-"In realtà... anche volendo... le nostre tecniche non sono in grado di reggere contro i loro duelli mentali... mi dispiace... io stesso non ne ho mai sostenuto uno e mio padre non me ne ha mai spiegato la natura, quindi non so..."- si giustificò Inoichi, amareggiato.

-"Adesso non importa. Non riesco a credere che non ci siano possibilità concrete di contrastare i poteri di quei ninja del Sogno. Per oggi abbiamo già scoperto tante cose. Voi non preoccupatevi, adesso ci penseremo noi. Inoichi e Ino, voi ritiratevi pure tranquilli con la vostra famiglia, mentre voi altri tenetevi pronti ad entrare in azione in qualsiasi momento. I ninja del Sogno probabilmente staranno preparando un nuovo attacco a Konoha, ragion per cui è meglio non abbassare la guardia. Tutto chiaro?"- comandò Tsunade.

Tutto assentirono, convinti. Inoichi si avvicinò alla figlia, abbracciandola e portandola via dai suoi due amici. Kiba e Shikamaru rimasero vicini, fissandola scomparire insieme al padre in silenzio.

I due ragazzi si lanciarono una veloce occhiata, quella dell'Inuzuka piena della speranza di poter recuperare l'amicizia perduta, quella del Nara perplessa e confusa.

Shikamaru scostò lo sguardo altrove, indifferente, allontanandosi senza dire nulla all'amico.

-"Shikamaru!"- lo richiamò Kiba, esitante.

Il ragazzo col codino si voltò lentamente, posando il suo sguardo indifferente sull'Inuzuka.

-"Che vuoi...?"- chiese apatico.

-"Shikamaru... questa storia è assurda... non trovi?"- chiese Kiba, avvicinandosi all'amico.

-"Beh, io non mi preoccuperei... del resto ci penserai tu a proteggere Ino, no?"- lo sbeffeggiò Shikamaru, ghignando divertito per il tentativo di attaccar corda del rivale.

-"Smettila, Shika."- asserì Kiba seriamente, fulminandolo con sguardo preoccupato. Forse, per la prima volta in vita sua, il ragazzo era davvero sconcertato.

-"...che vuoi che ti dica, Kiba? Purtroppo non possiamo far altro che aspettare, questa volta... senza contare che Ino è ancora incazzata nera con me... non ci siamo più parlati da quando era in ospedale e dopo la morte di Izumi non l'ho più vista... mi sa che questa volta mi hai fregato, Inuzuka..."- asserì Shikamaru, mentre un ghigno ricolmo di amarezza gli si spaziava sul volto.

-"No, non è come credi, Shika... io... ho rinunciato a lei."- affermò Kiba spavaldamente, lasciando l'amico letteralmente interdetto.

-"Ma... che dici?!"- chiese Shikamaru, fissandolo a dir poco allibito.

-"Mpf! Non ci vuole certo un quoziente intellettivo pari a 200 per capire che purtroppo Ino è perdutamente innamorata di un cretino come te... sai, per certe cose forse sono più sveglio io..."- ghignò Kiba, sforzando il suo solito sorrisino beffardo, cercando di nascondere l'intenso dolore che lo accompagnava. Ma con Shikamaru non attaccava. Percepiva chiaramente la sofferenza dell'amico.

-"Kiba tu... sei uno stupido."- disse il Nara, con tono tra l'infastidito e il depresso.

-"Sì, e tu sei un fottutissimo fortunato!"- ghignò l'Inuzuka. -"Ora vedi di fare pace con Ino, idiota... altrimenti potrei anche pestarti! Dopo tutta la fatica che ho fatto per farvi mettere insieme... roba da matti..."- sbottò poi Kiba, allontanandosi, irritato.

Un sorrisino vagamente compiaciuto si spaziò sulle labbra di Shikamaru, mentre fissava l'amico allontanarsi: in fondo, Kiba... era un ragazzo fantastico.

Il ragazzo col codino sperava davvero che l'amico ritrovato potesse incontrare una donna speciale in grado di renderlo felice... ovviamente non Ino.

-"Ci vediamo questo pomeriggio al funerale di Izumi."- asserì improvvisamente con voce scocciata Shikamaru, girando i tacchi e dirigendosi a casa.

Kiba si voltò, lanciando uno sguardo furtivo all'amico, sorridendo appena: quello poteva essere l'inizio per ricostruire la loro amicizia.

 

 

 

 

 

Un Big Thank You a: Luna, Celiane, Ayumi, Killuy, Andrea e Laverde per le loro recensioni! Bacione Sakurina

 

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Capitolo 9
*** "Unforgivable Sinner" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciao a tutti! Rieccoci quiiii! Oggi sono veramente esausta, ho sostenuto il mio primo esame di Taekwon-do (e forse l'ultimo XD) ... spero di non aver fatto troppi errori grammaticali... comunque sia, la nostra Ino finalmente decide di prendere in mano la situazione, proprio dopo un spiacevole incontro... mentre Kiba e Shika continueranno a preoccuparsi per i loro sogni!  E arriverà la (prima) resa dei conti! Bacione Sakurina

 

 

 

Capitolo 9. "Unforgivable Sinner"

 

 

You know where you've sent her

You sure know where you are

You're trying to ease off

But you know you won't get far

And now she's up there

Sings like an angel

But you can't hear those words

And now she's up there

Sings like an angel

Unforgivable sinner

 

                                                         ("Unforgivable Sinner" by Lene Marlin)

 

 

 

Al funerale erano presenti tutti gli amici di Ino. La ragazza li vide tutti, ma non percepì nessuno. Lei era altrove, lontano, molto lontano da lì, nascosta nel suo mondo, cercando di estraniare tutto quel dolore immenso. Così tutto finì velocemente: le condoglianze, il funerale, il dolore... due giorni volarono in fretta, e scappando da casa sua e rifugiandosi alla quercia, Ino evitava di incontrare altre persone. Non aveva davvero voglia di vedere nessuno. La solitudine era tutto ciò di cui avesse bisogno. Né Kiba, né Shikamaru, né nessun altro era in grado di capire l'immensa confusione che aleggiava nel suo cuore e nel suo spirito.

Non sentiva né dolore né sollievo: nulla. Nulla. Era fredda e indifferente, tutto intorno a lei pareva colorato di un grigio piatto, senza sfumature né interesse.

Quella sera Ino si era recata alla tomba della cugina, dopo due giorni di totale estraniamento dal mondo. La lapide fredda e scura non le diceva assolutamente niente, solo quel nome tanto amato a ricordarle chi ci fosse là sotto. Ma il motivo... quello non c'era. Non c'era neanche sulla tomba di Asuma. Nessuno che si sforzasse a scrivere perché quelle due fantastiche persone non c'erano più. Forse perché... non c'era motivazione. Cosa si poteva scrivere? Morto per un'ingiustizia, morto perché il destino aveva voluto così? Morta per un'antico rancore, morta perché il crudele fato aveva voluto così? No.

-"Bella più di tua cugina, non c'è che dire..."- asserì improvvisamente una voce viscida alle spalle della ragazza.

Ino si voltò lentamente, ancora pallida in volto, incontrando quegli occhi di cobalto fin troppo conosciuti e odiati.

-"Tu..."- sibilò Ino, serrando i pugni, mentre l'odio si accumulava sempre più nel suo cuore.

-"Io... Yoshi Ayumu... e tu... Ino Yamanaka... "- sorrise vagamente divertito il ninja del Sogno, piegandosi in un lieve inchino, coperto nel suo lungo mantello nero.

-"Come ti permetti di presentarti alla tomba di mia cugina... razza di assassino?!"- sbottò Ino, mentre gli occhi le si riempivano di rancore e indignazione.

-"Oh beh... sono solo venuto a salutare, non ti spaventare... volevo conoscerti... tanto amata quanto bella... la cuginetta Ino... sono lieto di incontrarti finalmente... guardandoti riconosco perfettamente in te i lineamenti tipici dei ninja del Sogno..."- asserì Yoshi, avvicinandosi alla ragazza, fissando i suoi occhi in quelli di lei.

Ino sostenne quello sguardo viscido a meraviglia, ricambiando con freddezza.

-"Io... sono una kunoichi della Foglia... non ho niente a che fare con il tuo maledetto villaggio di assassini..."- ribatté Ino, con tono sprezzante.

Un ghigno divertito si spaziò sulle labbra del biondo.

-"Ah sì? Peccato... mi interessava il tuo potere. In te vedo molta più forza, determinazione e buonsenso che in Izumi. Speravo che potessi tornare alle origini, allearti con noi e aumentare il tuo potere... devo ammettere di essere un po' deluso..."- affermò con tono amaro Yoshi.

-"Ma come... come ti viene in mente?! Cosa mai potrebbe spingermi ad allearmi con l'assassino di mia cugina, me lo spieghi?!"- ringhiò Ino, furibonda.

-"Mmh... la paura di morire, forse?"- rispose, ghignando soddisfatto, il ragazzo.

La ragazza rimase perplessa per qualche minuto. Solo ora cominciava a sentire una grande ansia crescerle nel cuore: le sue parole, il suo atteggimento, il suo sguardo... quel maledetto faceva terribilmente paura.

Ino gli diede le spalle, concentrandosi sulla tomba di Izumi, mentre una lacrima le scivolava sulla guancia, furtiva. Ma no, non poteva cedere proprio adesso. Doveva dimostrare a quel bastardo quanto fosse forte, doveva vendicare Izumi.

-"Ino, Ino, ma chére... non devi sprecare lacrime per lei! Sai, noi crediamo che le persone inutili non meritano di vivere!"- asserì con tono beffardo Yoshi.

-"...stai dicendo che vuoi morire?"- replicò Ino, pungente.

All'udire quella risposta graffiante, un ghigno pieno di soddisfazione si spaziò sul volto del shinobi del Sogno.

-"Eh sì... tu sei proprio diversa da Izumi... sei tutta un'altra storia... sei tanto bella quanto agguerrita... non riesco davvero a capire cosa ti spinga a restare attaccata a questa terra popolata solo da perdenti..."- scosse la testa, deluso, il ragazzo.

-"Perché proprio io?! Si può sapere che diavolo vuoi da me?! Che cos'ho di tanto speciale?! Perché io?! Lasciami in pace!"- urlò Ino, voltandosi verso di lui, fuori di sé.

-"Una rosa rossa non può passare inosservata in un campo di neve..."- mormorò con voce suadente il biondo, ghignando. I suoi occhi si persero in quelli azzurri di Ino, cominciando una sfida senza vinti né vincitori. -"Potrei farti mia qui, adesso, in questo preciso momento... non conosci la grandezza dei miei poteri, Ino... non sfidarmi... il tuo sguardo non può niente contro il mio... ma io sono un galantuomo e credo fermamente nel libero arbitrio. Ti ho dato la possibilità di seguirmi, e tu l'hai rifiutata... ora, per dimostrarti la mia immensa bontà d'animo, ti rifaccio la stessa domanda..."-

-"Risparmiatela... la mia risposta è la stessa: preferirei morire piuttosto che seguirti, maledetto bastardo."- sibilò la biondina, con tono ricolmo di odio.

-"D'accordo... te la sei voluta... ti aspetto domani, ma chére, alla quercia della tua amata cuginetta... alla stessa ora di oggi... e lì, vedremo chi ha più diritto di vivere fra noi due... "- ghignò sadicamente divertito Yoshi.

-"Come fai a sapere della quercia...?"- chiese Ino, impallidendo, spaventata.

-"Se vuoi tenere i tuoi segreti... dovresti evitare di guardarmi per troppo tempo negli occhi, ma chére... a bien tout!"- la salutò il ragazzo, svanendo nel nulla.

 

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Shikamaru aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.

Una forte luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio. Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.

Abituato alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto: doveva essere la campagna che si trovava fuori da Konoha. Dietro di lui, un albero striminzito lo riparava vagamente dalla forte luce di quel sole di piena estate, infuocato ed afoso.

Il ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito laggiù? Dove si trovava esattamente? Come fare per tornare a casa?

Shikamaru continuava a studiare la zona circostante. Aguzzò vista e udito, fino a quando poté percepire lo scorrere leggero dell'acqua. Ci doveva essere un torrente poco dietro l'albero. Il ragazzo decise di incamminarsi.

Come sospettato, Shikamaru si ritrovò davanti un piccolo ruscello di acqua limpida. Sì, quel luogo gli era familiare. Non doveva essere poi tanto lontano, allora.

Improvvisamente, Shikamaru udì delle voci. Echi lontani risuonavano per la vasta campagna. Chiamavano disperatamente un nome. Erano più persone. Evidentemente, stavano cercando qualcuno.

-"Saki! Saki!"-

Shikamaru poteva distinguere chiaramente due voci maschili, una più giovane e una da uomo. Ma erano ancora lontane.

Il ragazzo seguì la riva del torrente per qualche metro, fino a quando davanti a sé, all'improvviso, non vide muoversi qualcosa.

Seduta per terra, vicino alla riva, dandogli le spalle, stava una bambina. I capelli dorati risplendevano alla luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e ondulati, raccolti in una coda alta. La piccola stava lavorando a qualcosa: stava costruendo una specie di castello con la terra. La bimba si alzò e girò intorno alla costruzione, mostrando il suo volto a Shikamaru.

La pelle candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra rosate. I dentini bianchi mordevano il labbro inferiore, mentre un'espressione impegnata le dominava il dolce volto infantile. Presa com'era dal suo castello, non si era accorta né della presenza di Shikamaru né delle voci che probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia, lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino a Shikamaru.

Quella bambina... assomigliava moltissimo ad Ino. Gli occhi, i capelli, l'espressione impegnata... il viso no, quello era più arrotondato, non era suo. E i capelli ondulati non erano come quelli di Ino, sempre liscissimi. Ma per tutto il resto... sì, sembrava proprio una piccola Ino in miniatura, forse più bella, se possibile.

Un sentimento di dolcezza assoluta pervase il cuore di Shikamaru. Si era commosso per via di quella bambina? Che razza di assurdità... no, non poteva essere. Si sentiva strano, però, perché quella somiglianza con Ino lo spiazzava parecchio.

Le voci, intanto, erano più vicine.

-"Saki! Saki!"-...

 

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-"Shikamaru, tutto okay?"- chiese una voce amica, ridestando il ragazzo dai suoi sogni.

Shikamaru spalancò gli occhi, confuso. Il cielo plumbeo tipicamente autunnale di Konoha lo sovrastava, invaso da tristi nuvole grigie. Choji guardava il compagno con aria interrogativa, seduto al suo fianco.

-"Che c'è?"- sbiascicò Shikamaru, mettendosi a sedere, strofinandosi gli occhi.

-"Non sapevo parlassi nel sonno, Shika!"- rise il compagno, divertito.

-"Ah sì? E cos'è che dicevo, sentiamo..."- chiese il ragazzo col codino, con espressione seccata.

-"Ma che ne so! Mi sembra che stessi chiamando qualcuno... mi sembra che dicessi "Saki, Saki!". Possibile?"- spiegò Choji, grattandosi la testa, confuso.

Shikamaru sospirò, ritornando a sdraiarsi, fissando intensamente le nuvole e ricordando i particolari di quel sogno ricorrente.

L'Akimichi fissò il compagno con espressione preoccupata: da quando lui e Ino si erano lasciati non era più lo stesso. Se possibile, era diventato ancora più passivo e svogliato del solito, ma soprattutto capiva che dentro di sé si sentiva molto inquieto.

-"...ultimamente... continuo a sognare una bella bambina che gioca con la terra..."- disse improvvisamente Shikamaru, lasciando il compagno totalmente interdetto.

-"Una bambina?"- chiese Choji, confuso.

-"Già. Una bambina che probabilmente si chiama Saki."- asserì il ragazzo.

-"Beh... la conosci?"- ribatté l'Akimichi, grattandosi la testa, sempre più perplesso.

-"No. Starò mica diventando un pedofilo?"- si preoccupò Shikamaru, aggrottando le sopracciglia.

-"Ma va! Magari significa che vuoi ritornare bambino... e poi i bambini simboleggiano anche la purezza e la tenerezza! Avrà qualche significato nascosto!"- lo tranquillizzò Choji.

-"...o magari Ino è incinta!"- rise qualcuno alle loro spalle.

Il Nara e l'Akimichi si voltarono di scatto, ritrovandosi di fronte Kiba, che si accomodò di fianco a loro.

-"Sì... beh, di certo non sono stato io..."- asserì con voce scocciata Shikamaru, inarcando un sopracciglio, perplesso.

-"Ehi, nemmeno io c'entro!"- rise Kiba, divertito.

-"E allora sarà stato lo spirito santo..."- sogghignò il Nara.

-"No, vabbè, che c'entra... hai detto che la bimba si chiama Saki, giusto? Beh, è un bel nome... significa "fiore della speranza" se non sbaglio, vero? Magari è di buon auspicio!"- continuò la sua analisi onirica Choji.

-"...fiore della speranza... mah, sarà come dici tu!"- concluse Shikamaru, sdraiandosi nuovamente.

-"Perché, dov'è che hai visto questa bambina, esattamente?"- chiese Kiba, aggrottando le sopracciglia, dubbioso.

-"E' un sogno ricorrente che continuo a fare ultimamente..."- spiegò il ragazzo col codino, sbadigliando.

L'Inuzuka fissò l'amico con espressione sconcertata.

-"Beh... che ti prende?"- domandò Shikamaru, scocciato dagli occhi dell'amico fissi su di lui.

-"No, niente... è solo che anch'io... ultimamente... continuo a fare un sogno strano..."- asserì Kiba, ripensando all'incubo che continuava a perseguitarlo...

 

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Kiba aprì gli occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.

Davanti a lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre e argentate lo fissava. Com'era possibile un tale freddo se il sole splendeva?

Faticosamente, il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.

Intorno, il nulla più avvolgente. Kiba si era ritrovato nel mezzo di una radura desolata, un deserto cupo e spoglio colorato dalla luce blu innaturale che arrivava dal sole.

Il ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole scure correvano velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai di luce snervante.

Un ghigno preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre cominciava a studiare ogni particolare dell'ambiente circostante. Per terra erano sparse alcune piume nere.

Improvvisamente, udì un mugolio sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse. L'eco spettrale di quel deserto riusciva a confondergli i sensi.

-"Akamaru...? Akamaru, sei tu?!"- urlò Kiba, mentre l'eco della sua voce per poco non lo assordava.

Ma nulla. Nessuno rispose. Kiba rimase silenzioso, tendendo l'orecchio al massimo per riuscire a captare un qualsiasi tipo di suono o di segnale.

Passò svariato tempo nel silenzio più profondo e inquietante in cui fosse mai stato. Fu interrotto non appena avvertì qualcosa di piccolo e morbido strusciarsi intorno alle sue caviglie. Kiba subito abbassò lo sguardo, sperando di incontrare il suo adorato cane, ma invece vide ai suoi piedi un piccolo gattino, bianco come la neve e con un fiocchetto rosa al collo, che gli si strofinava dolcemente. Il ragazzo indietreggiò un momento, mentre un espressione di disappunto gli si spaziava sul viso: non sopportava i felini.

Non appena si fu allontanato di qualche metro dal gatto, un verso sgradevole e fin troppo familiare lo attirò, inducendolo a voltarsi di scatto.

Corvi. Uno gruppo di corvacci neri sostava dietro di lui, gracchiando rudemente e saltellando qua e là, becchettando qualcosa al suolo.

Kiba inarcò un sopracciglio, inquieto. La continua presenza di quei corvi ovunque andasse lo turbava profondamente. Decise di avanzare cautamente verso di loro, curioso di vedere cosa stessero beccando effettivamente.

Il cuore gli sobbalzò in petto non appena vide a terra una lunga striscia di sangue. Gli uccellacci continuavano a berlo imperterriti, senza lasciarsi intimorire dalla vicinanza del ragazzo.

Proprio in quel momento, Kiba sentì un gemito di dolore provenire dalla direzione in cui andava la scia di sangue: qualcuno stava piangendo, lamentandosi dolorante.

Senza perdere tempo, il ragazzo scattò seguendo la scia insanguinata. Presto, gli fu possibile intravvedere poco lontano da lui una piccola figura bianca, tutta accucciata su se stessa, che tremava dolorante.

No. Non poteva essere. Più si avvicinava, più gli pareva... quei capelli biondi legati in una coda alta erano praticamente inconfondibili. Era lei. Doveva esserlo per forza... Ino. Quando Kiba la raggiunse, non ebbe più alcun dubbio. La ragazza che amava stava lì, persa in quel deserto, nel mezzo di una pozza di sangue.

Kiba chiamò il suo nome. Ma nessun suono uscì dalle sue labbra. Non riusciva, non riusciva a parlare. La voce gli era svanita. Cercava di urlare, di invocare il nome della ragazza, ma nulla. Non vi erano che silenzio e dolore nell'aria.

Ino continuava a stare inginocchiata a terra, piangendo, dandogli le spalle. Non si era accorta di lui.

Per cercare di attirare la sua attenzione, Kiba decise di appoggiare la sua mano sulla candida spalla della biondina. Ma non appena il ragazzo posò delicatamente la sua mano, questa passò praticamente oltre la spalla di Ino, come se la ragazza fosse fatta di materia inconsistente, come se fosse stata uno spirito di aria. Solo allora Kiba notò che Ino... stava scomparendo.

 

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-"Beh, che razza di sogno fai, tu?"- chiese improvvisamente Shikamaru, ridestando Kiba dai suoi ricordi.

-"Chi... io?"- chiese l'Inuzuka, fissando amareggiato l'amico.

Il suo sogno era talmente brutto e Shikamaru ancora così provato dalla rottura con Ino che forse non era proprio questa brillante idea rivelargli il contenuto di quell'incubo. E poi, se l'aveva sognato proprio lui, ci doveva pure essere un motivo, no?

-"Oh, no, niente di preoccupante... figurati... tante immagini sconnesse senza senso..."- spiegò con un risolino poco convinto Kiba, evitando accuratamente la discussione con i due amici.

 

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Finalmente, il momento tanto atteso era arrivato. Ino si fissò allo specchio, respirando profondamente, cercando di riprendere il controllo di se stessa, allontanando dolore e rabbia dal suo cuore, mantenendo la mente lucida per lo scontro. Non le importava né di vivere, né di morire. Voleva solo vendetta, in quel momento.

Non aveva detto niente a nessuno. Non aveva visto più nessuno. Rinchiusa nella sua solitudine, aveva accettato quel duello e aveva pianificato la sua vendetta personale. Sapeva che se l'avesse detto a qualcuno, glielo avrebbero impedito. Per gli altri, lei non era abbastanza forte. Per gli altri, quei ninja erano troppo forti. Ma lei sapeva che gli Yamanaka erano gli unici a poterli contrastare, l'aveva detto pure Jiraiya.

Ino attraversava le strade di Konoha tranquillamente, con sguardo freddo e concentrato. Era uscita di casa in anticipo, non c'era alcuna fretta.

Brividi di paura le percorrevano tutta la schiena. Ma cercava di non sentirli.

Le gambe le tremavano sempre di più, passo dopo passo. Ma fingeva di star bene.

Il respiro era affannoso. Ma si sforzava di restare tranquilla.

Improvvisamente, la biondina si ritrovò davanti proprio lei. Sakura Haruno. Oh, no. Era l'ultima cosa che potesse capitarle in quel momento di instabilità mentale.

-"Ino! Che bello vederti!"- la salutò l'amica, andandole incontro, sorridente.

Ino sforzò un sorrisino, un pessimo sorrisino.

-"Quando tornerai a fare lezione da Tsunade-sama?"- chiese Sakura, fissando la strana espressione dell'amica.

"Se solo tu sapessi dove sto andando... forse, non potrò mai più seguire una sua lezione..." pensò Ino, depressa.

-"Non... non so..."- rispose nervosamente la biondina.

-"Beh, ritorna al più presto, ti stai perdendo molte cose interessanti... a proposito, dove stai andando?"- continuò la Haruno, per niente convinta dall'agitazione dell'amica.

-"...da Izumi e Asuma."- asserì Ino, con una nota di amarezza nella voce. Perché mentire? Probabilmente, sarebbe andata davvero da loro.

-"Ah, capisco..."- rispose Sakura, mentre un senso sempre maggiore di inquietudine le cresceva nel cuore. -"...il cimitero, però, è dall'altra parte di Konoha... Ino... dove stai andando?"- insistette l'amica, con voce tremante.

Un presentimento sempre peggiore stava crescendo nel cuore di Sakura mentre

un ghigno rassegnato si spaziava sulle labbra di Ino. L'ultima superò l'amica, senza rispondere.

-"Grazie, Sakura. Addio."- disse la biondina, allontanandosi lentamente.

-"Ino!"- la richiamò la Haruno, afferrandola istintivamente per un braccio. -"Ti prego, Ino, dimmi dove stai andando!"- la supplicò.

-"Sakura... lasciami andare."- la ammonì Ino.

-"No! Ho già vissuto questo momento, Ino, e l'ultima volta lui non è più tornato... ti prego... non voglio perdere pure te..."- singhiozzò Sakura, mentre i suoi ricordi ritornavano inesorabilmente a quella triste sera in cui non seppe convincere Sasuke a restare.

La biondina abbassò gli occhi, ripensando anche lei all'Uchiha, alla sua fuga allora incomprensibile. E finalmente... capì.

-"Sakura... sai, forse, solo adesso capisco... ciò che provava Sasuke-kun in quel momento..."- ghignò appena Ino, mentre i suoi occhi diventavano lucidi al ricordo del suo primo amore.

Sakura impallidì, allentando la presa del polso dell'amica, mentre sempre più lacrime le rigavano il volto. Ormai, i suoi sospetti erano stati confermati.

-"Ino, ti prego! Non fare pazzie! Non sei in grado di vendicare Izumi, non lo capisci?! Sei ancora troppo debole e sconvolta per sostenere un duello! Non andare, ti scongiuro!"- singhiozzò la kunoichi.

-"Non m'importa, Sakura! Ora voglio solo vendicare Izumi, capisci?! Per Asuma non sono stata in grado di fare nulla, ma adesso invece... forse sono l'unica in grado di combinare qualcosa questa volta, e non mi tirerò indietro, anche a costo di morire!"- sbottò Ino, liberandosi con uno strattone dalla presa dell'amica.

Sakura abbassò il volto, stringendo forte i pugni. Era arrabbiata. Molto arrabbiata. Ino... stava parlando proprio come Sasuke.

-"Perché non capite...? Non riuscite proprio a capirlo...? Questa maledetta vendetta... non vi porterà a niente! La vendetta non serve a niente, Ino! La vendetta versa soltanto altro sangue e non riporterà di certo in vita le persone! Perché non riesci a capirlo?!"- sbottò Sakura, profondamente sconvolta.

-"Sei tu che non cerchi di capirmi, Sakura! Mia cugina è stata uccisa ingiustamente e il suo assassino è là fuori che infanga il suo nome e il suo onore! Io non posso permetterlo! Non posso proprio!"- ribatté Ino, fuggendo immediatamente, svanendo nel nulla.

Sakura rimase interdetta per qualche secondo. La prima idea fu quella di seguirla, ma subito si fermò. Cosa poteva fare lei per aiutarla? Neanche lei era in grado di dare una mano a Ino.

Si guardò attorno per qualche attimo, ancora confusa, dopodiché decise di correre verso il solito luogo di ritrovo del Team 10. Shikamaru... doveva sapere.

 

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-"Shikamaru!"- urlò una voce femminile.

Sakura si fermò davanti al ragazzo col codino, ancora col fiatone. Shikamaru, Kiba e Choji la fissavano dubbiosi, non capendo cosa avesse.

-"Qualche problema, Sakura?"- chiese il Nara, fissandola scocciatamente. Probabilmente portava qualche richiesta della vecchia Tsunade.

-"Shikamaru... credo che Ino... stia andando... a vendicare Izumi..."- asserì ancora col fiatone la Haruno.

-"Che cosa?! Ma che diavolo stai dicendo?!"- sbottò Shikamaru, completamente scioccato.

Anche Kiba e Choji fissavano la kunoichi a dir poco esterrefatti.

-"L'ho incontrata poco fa... non c'è stato modo di farle cambiare idea... anche se io l'avessi seguita, sarei servita a poco... non sapevo che fare..."- spiegò Sakura, agitata.

-"Hai fatto bene a venire qui, Sakura. Ora vai dal Quinto Hokage e avvisala. Io intanto cerco di raggiungere Ino e fermarla. Questo è un suicidio bello e buono..."- sibilò Shikamaru, profondamente turbato.

-"Vengo con te, Shikamaru."- asserì Kiba, facendo un cenno al fedele Akamaru.

-"Anche io sono dei vostri."- aggiunse Choji, convinto.

-"No, Choji. Tu vai ad avvisare il padre di Ino. Se gli Yamanaka sono davvero gli unici in grado di tenere testa a quei bastardi del Sogno... allora Inoichi è l'unico in grado di contrastarli, almeno un po'. Questo è il piano. Dobbiamo fare più in fretta che possiamo. Da che parte è andata, Sakura?"- chiese Shikamaru, cercando di mantere la freddezza a fatica.

 

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La quercia delle promesse aspettava Ino, grande e maestosa come sempre. Aveva paura. Non poteva nasconderlo. Ma era anche assetata di vendetta,  e anche questo era da tenere in conto.

La biondina appoggiò la mano contro il simbolo che Izumi aveva inciso su quel tronco appositamente per lei, probabilmente per salvarle la vita. E ora lei la stava buttando via, solo per vendicare il suo sacrificio. Quel circolo vizioso... non aveva senso.

-"Ma chére... sei in anticipo!"- asserì improvvisamente una voce alle sue spalle.

Ino si voltò lentamente, incontrando gli occhi di cobalto di quell'imperdonabile assassino.

Yoshi stava lì, in compagnia di due biondi scagnozzi, avvolto in un assurdo mantello nero, mentre fissava gloriosamente la ragazzina dall'alto della sua statura.

-"Ino Yamanaka..."- ghignò soddisfatto, piegandosi appena in un inchino.

-"Yoshi Ayumu..."- ribatté con tono di sfida Ino, posizionandosi per combattere.

Il ninja del Sogno la guardò esterrefatto, dopodiché scoppiò in una sonora risata divertita insieme ai suoi compari.

-"Che ci trovate di tanto divertente?!"- ringhiò Ino, sfoderando un kunai.

-"Ah, cara, cara, cara Ino..."- sghignazzò Yoshi, divertito. -"Siamo tra ninja del Sogno, tesoro... so che tu non lo puoi sapere, ma in realtà... noi non usiamo combattere in questo modo rozzo e barbaro. Noi ci avvaliamo dei duelli mentali per batterci, ma chére..."- spiegò lui.

-"Duelli... mentali?"- ripeté Ino, sconcertata.

-"Ovviamente, ma chére... è così che è morta la tua cara cugina... infatti mi chiedevo proprio se tu fossi in grado o meno di sostenere questo tipo di scontro... ma se vuoi tirarti indietro..."- sogghignò lo shinobi, sempre più divertito.

-"Assolutamente no."- ribatté d'istinto la kunoichi.

-"E' semplice, basta che tu usi il tuo controllo mentale... se ci riesci."- ghignò Yoshi, congiungendo le mani formando un triangolo.

La biondina lasciò cadere a terra il kunai, preparandosi ad utilizzare il controllo mentale contro Yoshi. Non aveva proprio previsto questo risvolto inaspettato. Non capiva cosa intendesse quel pazzo per duello mentale. Ora ricordava che suo padre ne aveva parlato insieme con Tsunade e Jiraiya, e che erano citati anche nel libro. Ma non ci aveva dato poi tanto peso.

"Maledizione... sempre la solita superficiale..." si rimproverò Ino, congiungendo le mani, preparandosi a combattere.

-"Tecnica del controllo mentale!"- recitò la biondina, concentrandosi.

-"Tecnica del catturamento mentale!"- invocò Yoshi, ghignando divertito.

 

 

 

 

 

Un mega grazie a Luna, Ayumi e Killuy per le vostre recensioni!!! Oggi sono troppo stanca per rispondere... -.- ... sorry... Vvb! Bacione Sakurina

 

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Capitolo 10
*** "Fallen Angels" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciao a tutti! Spero abbiate passato un bel Natale! XD Io vi scrivo ancora in coma post-natalizio da lasagne e pandoro... scusate l'attesa, ma siccome questo capitolo mi sembrava un po' troppo crudele ho voluto aspettare dopo Natale per pubblicarlo, così tanto per non farvi stare in ansia XD! E poi sto pubblicando pure la mia prima (e forse unica XD) NejiTen e quindi il tempo scarseggiava...

Come ho detto, questo capitolo, a mio avviso psicologicamente devastante per la povera Ino, la vedrà vittima dell'attacco mentale di Yoshi, che le imporrà di affrontare i fantasmi del passato e le paure del presente, cercando di distruggerle il futuro. Riuscirà ad uscirne in tempo? Kiba e Shikamaru riusciranno ad aiutarla? Leggete e fatemi sapere che ne pensate! Bacione Sakurina

 

 

 

Capitolo 10. "Fallen Angels"

 

 

Fallen angels at my feet

Whispered voices at my ear

Death before my eyes

Lying next to me I fear

She beckons me shall I give in

Upon my end shall I begin

Forsaking all I've fallen for I rise to meet the end

 

                                                         ("Whisper" by Evanescence)

 

 

 

Ino cadde a terra, battendo violentemente la testa, gemendo per il dolore. Aprì lentamente gli occhi, confusa, non capendo dove si trovasse. Intorno a lei solo le tenebre. Si voltò leggermente, cercando con lo sguardo chi l'avesse spinta in quel modo. Davanti a lei, a braccia conserte, Temari e Sakura la fissavano ghignando divertite, con sguardo malvagio.

 

Catturamento mentale, prima fase: debolezza.

 

-"Sa... Sakura..."- sussurrò Ino, incredula, rialzandosi.

-"Tu sei debole."- asserì Temari, con tono divertito.

-"...come ti permetti?!"- ringhiò la Yamanaka, offesa.

-"E' la verità, Ino... non potrai mai batterci, lo capisci o no? Sei debole... indifesa... mi dispiace, non potrai mantenere la promessa fatta ad Asuma... tu non sarai mai migliore di me!"- sghignazzò Sakura, compiaciuta.

Ino rimase perplessa per qualche attimo, fissando le due ragazze allibita. Non capiva cosa stesse accadendo, ma sapeva che quelle parole... facevano molto male. Erano come fendenti al petto, rapidi e dolorosi.

-"Sei sempre la solita sfacciata, Sakura... cosa ti fa credere di essere tanto migliore di me, sentiamo?"- reagì Ino, cercando di ignorare quelle accuse.

-"Beh, il mio maestro e mia cugina sono ancora vivi, tanto per iniziare..."- sogghignò la Haruno, con tono maligno.

-"Che... intendi dire... non è stata..."- ribatté debolmente la biondina.

-"Colpa tua? Già, non è mai colpa tua! Perché in fondo... lei non fa proprio niente! Ino sopravvive di rendita altrui, perché sforzarsi se a lei ci penserà Shikamaru? Lei... non fa... proprio... niente!"- ridacchiò Temari.

-"Non... non è vero! Io... io mi impegno nello studio del ninjutsu!"- protestò Ino, con voce insicura.

-"Mpf! Se così fosse... Izumi e Asuma... sarebbero ancora vivi!"- continuò Sakura, malignamente.

-"Non è vero, non è stata colpa mia!!!"- urlò con voce rotta la biondina, indietreggiando di qualche passo, mentre Temari e Sakura svanivano davanti i suoi occhi.

-"Già... ma tu... non sei servita a nulla..."- asserì una voce maschile alle sue spalle.

Ino si voltò di scatto, incredula.

-"Sh... Shikamaru..."- sussurrò con voce tremante la ragazza, incontrando gli occhi del shinobi.

 

Catturamento mentale, seconda fase: senso di colpa.

 

-"Shikamaru... ma... cosa ci fai qui...?"- chiese Ino, senza parole.

-"Sei un ninja medico, Ino... eppure... non hai fatto nulla per Asuma-sensei... non sei stata in grado di aiutarlo..."- sibilò con voce ricolma di odio Shikamaru.

-"Io... io... io ci ho provato, Shikamaru! L'hai visto anche tu! Però era stato colpito in quattro punti vitali e io non..."- cercò di spiegare la kunoichi, preda del panico.

-"Beh, allora non ci hai provato abbastanza, maledizione!!!"- sbottò il ragazzo, fulminandola con occhi cattivi. -"...non ci hai provato abbastanza, Ino..."-

-"Shikamaru, io... mi... mi... dispiace... io... anch'io... volevo bene... a... Asuma..."- cercò di rispondere Ino, troppo ferita dalle parole di Shikamaru per poter reagire.

"Lo sapevo, lo sapevo. Shikamaru ce l'ha ancora con me. Non è mai riuscito a perdonarmi. Io sono un ninja medico, avrei dovuto salvare Asuma-sensei dalla morte. E invece..."

-"E invece lui è morto, così come anche Izumi. E tu... non sei riuscita a salvare neanche lei. Ma perché illudersi, del resto... non sei mai riuscita a combinare niente di buono."- asserì un'altra voce conosciuta, insinuandosi nei suoi pensieri.

Improvvisamente, dalle tenebre apparì anche Kazuki, fissandola con occhi ricolmi di odio.

-"Kazuki... ti prego, anche tu non..."- lo pregò Ino, piegandosi a terra, sofferente.

-"Ino... non ho mai visto niente in te... non ho mai capito cosa ci trovasse di tanto speciale in te tua cugina, davvero... sei sempre stata una bambina debole e frignona... sempre così acida e fredda..."- continuò Kazuki, con tono duro.

-"Non è vero... tu non capisci... io... io... ero così... perché io... io ero..."- cercò di ribattere Ino, con voce tremante e sofferente.

-"Tu eri sola."- disse un'altra voce maschile alle sue spalle.

Shikamaru e Kazuki svanirono così come erano apparsi, lasciando posto a quel ragazzo fin troppo conosciuto che sostava alle spalle di Ino.

La biondina non voleva voltarsi. Inginocchiata, tremava come una foglia, spaventata. Avrebbe riconosciuto quella voce fra mille. Non lo vedeva da così tanto tempo. Anni, ormai. No, non ce l'avrebbe fatta a sopportare pure quello.

-"Tu sei sempre stata sola, e sempre lo sarai, proprio come me."- continuò lui, avvicinandosi.

Delle lacrime copiose cominciarono a rigarle le gote, inarrestabili. Ino si portò una mano sulla bocca, cercando di nascondere i singhiozzi. Percependolo dietro di sé, la ragazza voltò lentamente il viso, tremando, ancora sconvolta.

-"...Sasuke-kun..."- singhiozzò Ino, perdendosi negli occhi tenebrosi del suo primo amore.

 

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Jiro e Saburo, i due scagnozzi di Yoshi, fissavano la scena divertiti. Sia Ino che il loro capo erano sdraiati a terra, collegati da una sottile striscia di chakra. Ciò stava a significare che il controllo mentale della kunoichi era stato vanificato dal catturamento mentale del ragazzo e che quindi, fra poco, la biondina sarebbe finita nell'altro mondo. Evidentemente, Yoshi aveva deciso di utilizzare lo schema a pentacolo, quello più lungo e più doloroso.

Improvvisamente, i due biondi scattarono all'indietro, evitando due kunai lanciati ad altissima velocità.

Shikamaru e Kiba apparirono vicino a Ino, fissando con sguardi di fuoco i tre ninja del Sogno.

-"Oh guarda un po' chi viene a cena... due simpatici shinobi della Foglia e un cane pulcioso!"- ghignò Jiro, divertito.

-"Maledetti! Cosa avete fatto a Ino?!"- ringhiò Kiba, mettendosi in posizione di combattimento insieme col fedele Akamaru.

-"Mpf! Niente che vi riguardi, bifolchi! Lasciate che il nostro capo e la vostra amichetta combattano in santa pace!"- li sbeffeggiò Saburo.

-"Che cosa?! A me non sembra che stiano combattendo, razza di bastardi! Cosa le avete fatto?!"- urlò ancora l'Inuzuka, sfoderando shuriken e kunai, pronto per partire all'attacco.

-"Fermati, Kiba."- lo richiamò Shikamaru, perplesso.

-"Che c'è?!"- sbottò il compagno, allibito.

-"Guarda là"- disse il Nara, indicando il filo di chakra che collegava Ino e Yoshi.

-"Che cos'è...?"- chiese Kiba, inarcando un sopracciglio, dubbioso.

-"Non lo so. Ma forse è attraverso quello che Ino e quel bastardo stanno combattendo."- asserì il ragazzo col codino, inginocchiandosi e stringendo Ino tra le sue braccia. -"Dannazione... sembra sofferente..."- commentò Shikamaru, fissando il volto pallido della ragazza e le smorfie di dolore in cui si contraeva.

-"Beh, se è davvero così, basterà interrompere il filo di chakra per far finire tutto!"- disse Kiba convinto, dirigendosi velocemente verso la linea brillante al centro del prato.

Neanche il tempo di muoversi, che il ragazzo venne attaccato dai due ninja del Sogno. Jiro e Saburo erano talmente deboli nel corpo a corpo che Kiba se ne sbarazzò immediatamente, senza fare fatica. I due shinobi caddero a terra, stesi da un potente calcio e da un violento pugno dell'Inuzuka.

-"Bah... che razza di sfigati..."- ghignò divertito, mentre si avvicinava al filo di chakra con un kunai sfoderato.

Immediatamente, una forte fitta alla testa colpì Kiba, facendolo inginocchiare dolorante.

-"Aaaah!!!"- si lamentò il ragazzo, mentre premeva con forza le mani sulle tempie, cercando di far sparire quella terribile sofferenza.

-"Kiba, che succede?!"- sbottò Shikamaru, fissando l'amico con preoccupazione.

-"Ah ah ah... che sfigato... "- commentò Jiro di rimando, rialzandosi.

Shikamaru notò che Saburo se ne stava inginocchiato in disparte, congiungendo le mani in modo molto simile alle tecniche di Ino: probabilmente stava sfoderando uno di quei micidiali attacchi psichici di cui parlava Jiraiya.

Jiro, intanto, si era avvicinato a Kiba, tirandogli un potente calcio nello stomaco e rispedendolo in direzione del compagno, che dopo aver prontamente lasciato andare Ino riuscì a prenderlo al volo.

-"Maledetti bastardi!"- ringhiò Kiba, sempre più fuori di sé.

Intanto Akamaru, senza che nessuno se ne accorgesse, si diresse velocemente verso il filo di chakra, azzannandolo, cercando di spezzarlo.

-"FERMATI AKAMARU!!!"- urlò improvvisamente una voce alla loro sinistra.

Sia gli shinobi del Sogno che quelli della Foglia si voltarono di scatto.

Immediatamente, Kakashi si mise tra i chunin e gli avversari. Saburo interruppe il suo attacco psichico nei confronti dell'Inuzuka, mentre Jiro si allontanava, spaventato dall'aspetto minaccioso del jonin.

-"Kakashi-sensei!"- esultò Kiba, rialzandosi, ancora un po' stordito.

-"Akamaru, lascia subito andare il filo di chakra."- ordinò Kakashi, seriamente. Il cane mollò la presa, avvicinandosi al suo padrone. -"Tutto bene, ragazzi?"-

-"Noi sì, ma Ino è incosciente."- spiegò Shikamaru, piuttosto preoccupato.

-"Maledizione. Sono arrivato troppo tardi."- asserì il jonin, non abbassando la guardia.

In quel momento, anche Tsunade, Jiraiya e Inoichi Yamanaka, accompagnati da Sakura, Naruto (che si era aggiunto insieme a Kakashi) e Choji, li raggiunsero.

-"Che succede?!"- sbottò l'Uzumaki, vedendo Shikamaru e Kiba piuttosto in difficoltà.

-"Oh no! Ino!"- sussultò il padre della ragazza, avvicinandosi al Nara e alla figlia priva di sensi. -"Perché non l'avete fermata?!"- inveì l'uomo, preoccupato.

-"Ehi, si calmi, vecchio! Quando siamo arrivati era già così!"- sbottò Kiba, irritato.

-"Oh no... la mia povera bambina... non anche lei... perché..."- singhiozzò l'uomo, devastato.

-"Ehi... non è ancora morta, accidenti! Così gufa di bestia, lo sa?!"- protestò l'Inuzuka, sempre più irritato. -"Secondo me basta fare un tagliettino a quel filo e finisce tutto!"-.

-"Lo vedi che non capisci niente, razza di idiota?!"- si infuriò Inoichi -"Quel filo è l'unica cosa che tenga Ino ancora in vita!"-.

-"Cosa?!"- sussultò Shikamaru, perplesso.

-"Ha ragione il vecchio, ragazzi..."- ghignò Jiro, divertito. -"Dovete sapere che attraverso quel filo di chakra, il principe Yoshi ha intrappolato la mente della vostra amichetta nella sua, e adesso si stanno divertendo un po'... se spezzate il collegamento, Ino si perderà per sempre nei meandri della mente senza più riuscire a far ritorno... ragion per cui non vi conviene... "- spiegò il ninja del Sogno.

-"Sapete, i duelli mentali non durano così tanto... ma il nostro padrone la sta uccidendo attraverso lo schema a pentacolo, infliggendole la più lunga e crudele fine che un ninja del Sogno possa infliggere a qualcuno..."- spiegò Saburo, indicando il numero cinque con le dita -"Yoshi lavorerà su cinque punti deboli dell'animo umano, distruggendoli uno ad uno fino a far crollare lo spirito della mocciosa in mille pezzi... e non c'è nulla che voi possiate fare..."- sghignazzò il biondo.

-"Non è vero, non ci credo!"- li interruppe Naruto, affiancando il maestro Kakashi -"C'è sempre un'altra soluzione!"-.

-"Non stavolta, ragazzo... non stavolta..."- asserì sconsolato Inoichi -"...non c'è modo di interrompere uno scontro mentale... ed è praticamente impossibile che Ino, nella fragile situazione in cui si trova, possa superare una prova tanto dolorosa..."-.

-"Non è vero! Ino è forte... ce la farà... sopravviverà... deve sopravvivere... perché lei non può... non lei... non anche lei... no, ce la farà sicuramente, ce la deve fare!"- protestò Shikamaru, stringendo più forte a sé la ragazza, con volto sofferente.

Kiba fissò Ino con occhi sconvolti: no, quello era un incubo. Rischiare di non vedere mai più il suo dolce sorriso era l'ultima cosa che avesse mai potuto contemplare.

 

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Catturamento mentale, terza fase: solitudine.

 

-"Sasuke-kun..."- sussurrò Ino, fissando il ragazzo incredula.

Erano anni che non lo vedeva più. Non ricordava neanche quando era stata l'ultima volta. Ma non era cambiato più di tanto. Anzi, stranamente, sembrava esattamente il Sasuke tredicenne che ricordava lei.

-"Cosa ci fai qui?"- chiese la ragazza, spaesata.

-"Tu vuoi tanto, non è vero, Ino?"- chiese Sasuke, ghignando ambiguamente. -"Sei proprio come me, l'ho sempre saputo... tu vuoi molte cose, ma dopo averle ottenute provi noia... così per l'amore e tutto il resto. La verità è che sei incapace di amare. Per questo, in fondo, per quanti amici tu possa avere, ti sei sempre sentita sola, proprio come me."- asserì il ragazzo, sempre col solito ghigno stampato sul volto.

-"Ma che ne sai tu dei miei sentimenti?!"- sbottò Ino, rialzandosi e sostenendo lo sguardo del shinobi -"...proprio tu, che non mi hai mai degnata di uno sguardo... proprio tu, che hai spezzato il mio cuore..."-.

-"E' vero, tu non sei mai stata niente per me, e mai lo sarai. Ma a dir la verità, neanche io sono stato qualcosa per te. Tu non amavi me, ma quello che c'era dentro di me. Tu amavi la mia solitudine."- affermò Sasuke, riprendendo un'espressione seria.

Ino fissò il ragazzo perplessa per alcuni attimi, senza sapere che dire, sentendosi persa nel profondo. Avrebbe voluto scappare, ma non sapeva dove. Non voleva affrontare tutto quello, non lui, non in quel momento. Ma non c'erano vie di fuga.

-"Non capisco cosa stai dicendo, Sasuke-kun..."- cercò di ignorarlo la kunoichi, guardandosi attorno in cerca di una scappatoia. Ma tutto era tenebra, senza un sotto né un sopra, tutto era una realtà unica, era come essere immersi nel nulla più assoluto.

-"Ammettilo, Ino... eri contenta quando me ne sono andato perché sapevi che avevo trovato la forza dentro di me per superare la solitudine che ci affligge..."- si avvicinò Sasuke, incantandola con i suoi occhi magnetici.

-"Non è vero..."- scosse debolmente la testa la ragazza, indietreggiando, sconvolta.

-"E invece sì, Ino... in me rivedi l'oscurità che continua a chiamarti ma da cui sei sempre scappata... ti ricordi quando ci siamo incontrati per la prima volta, quel giorno di sette anni fa, quando ti sei innamorata di me? Quella è la prova che cerchi, Ino... lì sta la certezza che io e te siamo destinati alla solitudine... io e te siamo uguali..."- ghignò Sasuke, porgendo la mano verso la biondina.

Ino si inginocchiò debolmente al suolo, perplessa. Non capiva più nulla. Sentiva un grande vuoto dentro di sé. Non sapeva più chi era. Quel sentimento che provava di nascosto, quello di cui parlava Sasuke e di cui nessun altro era a conoscenza... era davvero solitudine? Lei? La bellissima Ino Yamanaka, circondata di amici che le volevano bene? Ma anche lui, del resto, era il bellissimo Sasuke Uchiha, circondato di amici che gli volevano bene. In fondo... erano davvero simili.

-"Ino... qua non è rimasto più niente per te... trova la forza dentro di te per lasciare tutto questo... è bello, sai, diventi indipendente e acquisisci un potere enorme... apri gli occhi, questa gente non ha più niente da offrirti..."- sussurrò Sasuke con tono suadente, inginocchiandosi di fianco a lei.

-"...non voglio..."- singhiozzò Ino, tremante.

-"Sì che vuoi, Ino... liberati di loro... è inutile sperare che Shikamaru possa illuminarti con la sua luce... non esiste raggio di sole che possa brillare nel nostro cuore solitario e tu lo sai... accetta questa verità, Ino, accettala e trova la forza per seguire le tenebre... vieni con me, Ino..."- continuò il ragazzo, porgendole la mano.

-"...non voglio..."- ripeté Ino, sempre più sconvolta.

-"...vieni con me, Ino..."- insistette Sasuke, scrutandola col suo sguardo intrigante.

-"...non... non... non... posso..."- asserì la biondina, nascondendo il volto piangente tra le mani.

-"Perché non puoi?"- le chiese l'Uchiha, freddo.

-"...perché... perché io... io ho..."- singhiozzò la kunoichi, stravolta.

-"Perché lei ha paura."- asserì una terza voce, proveniente dalle tenebre.

Quella voce profonda, viscida, malefica, irritante. No, era assurdo. Ino levò lentamente le mani dal volto, fissando con occhi sbarrati l'imponente uomo di fronte a lei.

-"No... tu sei morto... ti ha ucciso... Shikamaru..."- mormorò, incredula, con voce tremante.

-"Eh eh eh... ne sei sicura? Tu c'eri quando quel piccolo bastardo mi ha fatto fuori?"- ridacchiò divertito Hidan.

 

Catturamento mentale, quarta fase: paura.

 

-"Questo... questo è..."- cercò di dire Ino, senza riuscirci. Le parole le morirono in gola. Tremava come una foglia. Sentiva la testa scoppiarle. Non capiva più nulla. La paura aveva preso il controllo, paralizzandola completamente, senza darle possibilità alcuna di reagire. Sasuke e Hidan avevano il controllo assoluto della sua mente, era un burattino nelle loro mani.

-"Hai paura, Ino... è normale averne..."- sogghignò Hidan, avvicinandosi a lei. -"...dove sono i tuoi sogni, le tue speranze... dov'è ciò che ti fa andare avanti? Non c'è più nulla di tutto questo... tutto è stato seppellito insieme a Izumi... non servi più a niente quaggiù... non c'è più posto per te... sei soltanto una pedina nelle mani di Tsunade, il giocattolo di Shikamaru, l'oggetto del desiderio di Kiba... perché vivi per gli altri, Ino? Bisogna vivere per se stessi! E se tu non hai più niente per cui vivere, allora..."- continuò l'uomo.

-"...allora muori con me, Ino..."- asserì Sasuke, avvicinando la sua mano a quella della biondina, aspettando pazientemente che questa l'afferrasse.

 

Catturamento mentale, quinta fase: morte.

 

La kunoichi posò il suo sguardo debole e stanco sulla pallida mano dell'Uchiha. E se avessero ragione loro? Per chi viveva, lei? Per se stessa o per gli altri?

Ormai la sua mano aveva quasi stretto quella di Sasuke. Non sapeva cosa sarebbe accaduto dopo. Non capiva nemmeno cosa la spingesse ad afferrare la mano di quel traditore, a cui segretamente si era sempre sentita molto simile.

-"Non farlo."- asserì improvvisamente una dolce vocina.

Ino fermò la sua mano, voltandosi contemporaneamente con Sasuke e Hidan verso un punto luminoso apparso misteriosamente di fronte a loro. Apparve una piccola bambina di circa quattro anni, i lunghi capelli dorati e mossi raccolti in una coda alta, la pelle candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra rosate. Sorrise teneramente, passando davanti ai due shinobi senza degnarli di uno sguardo, e si avvicinò a Ino. Le sorrise, dandole un dolce bacino sulla guancia, spostando la sua mano da quella dell'Uchiha.

Quanto le somigliava. La ragazza rivedeva in quella bimba se stessa da piccola, ma capiva che non era lei.

-"Chi sei... tu?"- chiese Ino, allibita.

-"Io sono Saki-chan!"- sorrise la bimba, ridendo teneramente.

-"...ci conosciamo?"- domandò ancora la ragazza, sempre più perplessa.

-"Mmh... non ancora!"- rise Saki, allontanandosi da lei. Fece una linguaccia a Sasuke e Hidan, e dopodiché si tuffò nuovamente nella fonte di luce da cui era arrivata, svanendo.

Un lieve sorriso si spaziò sul volto di Ino, che scosse la testa perplessa. Quella piccola era adorabile.

La kunoichi si sollevò, fulminando Sasuke e Hidan con lo sguardo, come se quella bambina avesse riportato la chiarezza nella sua anima confusa.

Anche l'Uchiha si alzò, fissando i suoi occhi in quelli della biondina.

-"Mi dispiace per te, Sasuke-kun... ma ho appena incontrato il raggio di sole che potrà brillare nel mio cuore solitario, un giorno..."- asserì Ino, portandosi una mano sul cuore. -"Non siamo uguali, Sasuke-kun... anche se per molto tempo credo di averlo pensato..."-.

-"Maledizione... si vede proprio che questa se la fa con quello stronzo col codino..."- sbottò Hidan, svanendo nelle tenebre.

 -"Sei sicura della tua scelta?"- chiese Sasuke, con tono pacato, abbassando lo sguardo.

Ino si limitò ad annuire, convinta.

-"E allora... buona fortuna. Addio."- si limitò a dire l'Uchiha, prima di svanire nell'oscurità.

Una lacrima furtiva scivolò lungo la guancia di Ino, mentre tutte le tenebre intorno a lei si trasformavano in luce.

"Non ti dimenticherò mai, Sasuke-kun..." pensò malinconicamente la ragazza, ripensando al loro primo incontro di sette anni prima.

 

h

 

Ino riaprì gli occhi, sollevandosi a fatica. Ormai era il tramonto. La quercia delle promesse la sovrastava, mentre un forte vento ne strappava le ultime foglie secche, portandole via, lontano.

Era lì dove aveva iniziato il combattimento con l'assassino di sua cugina, tutto come prima dell'inizio di quel terribile incubo.

Di fronte a lei, Yoshi la fissava, con sguardo irritato.

-"Brava, Ino. Sei riuscita a rompere il mio schema a pentacolo. Complimenti."- batté le mani irritato il biondo.

La kunoichi si sollevò a fatica: quel duello mentale contro se stessa era stato più difficile del previsto.

-"Non illuderti... ti sei salvata solo perché qualcosa ha interferito con il mio potere, altrimenti saresti già morta..."- sogghignò Yoshi, per niente preoccupato.

-"Preparati, bastardo! Non ho intenzione di risparmiarti, questa volta..."- sibilò Ino, posizionandosi per combattere.

-"Mmh... forse non hai più alcun motivo per combattere, sai, ma chére?"- ridacchiò divertito il ninja del Sogno, indicando una direzione a suo lato.

Ino si voltò di scatto, confusa. Non poté credere a ciò che vide.

Shikamaru, Kiba, suo padre, Kakashi, Tsunade, Sakura, Choji, Naruto e anche Akamaru, tutti erano sdraiati al suolo, immersi in una pozza di sangue.

-"..no..."- singhiozzò la ragazza, inginocchiandosi, sbarrando gli occhi.

-"Ti sei svegliata troppo tardi, ma chére... ormai è finita... sono tutti morti... e presto li raggiungerai pure tu, stai tranquilla..."- ghignò Yoshi, sadicamente divertito.

 

 

 

 

X Ayumi: ciauuu Ayu! Grazie per le numerose recensioni!!! XD XD XD! No, ti giuro che non lo sapevo di Jiraiya... noooo! Che trauma che mi hai causato... mi sa che Kishimoto ha una depressione bella pesante in sto periodo, continua a far fuori gente, sarà possibile?! Ma Temari tipo non muore mai?! ò_ò vabbè vabbè un giorno andrò in Giappone e lo minaccerò per varie cosucce... (ride sadica) ah ah ah! Comunque tranquilla i sogni si capiranno più avanti, anche se neanche io so esattamente quando... beh per quanto scossa fosse Ino se l'è cavata abbastanza bene contro Yoshi... a parte finale tragico... fammi sapere che ne pensi! Aspetto con ansia il prossimo commento! Grazie mille per le email di auguri! tvtttttb Sakurina

 

X Killuy: ciauuu Bea! In qst cap Kiba si è dato da fare, ma poverino contro quei bastardi non può fare nulla... si ingegnerà comunque, perché lui rimane sempre il più figo! In realtà il sogno di Kiba è davvero troppo inquietante, pensa che inquieta pure me che l'ho scritto! Aspetto la tua prossima recensione (Soprattutto io l'aspetto... NdKiba con la voce sensual XD) Bacione Sakurina!

 

X Luna: ciauuu Lunina sono contentissima che sei ritornata con le tue belle recensioni! In realtà penso di rendere abbastanza bene lo stato d'animo di Ino, forse perché mi ci rivedo un po' in lei, la ragazza forte e apparentemente superficiale che in fondo soffre molto di solitudine o che comunque si sente incompresa... in questo capitolo le ho fatto incontrare persone con cui ha dei conti in sospeso e facendogliele affrontare è un po' come se affrontassi anch'io i fantasmi del passato, soprattutto quello del primo amore che secondo me avrà sempre un'importanza insostituibile!

Neee faceva troppo bastardo fare incontrare Yoshi e Ino vicino alla tomba di Izumi! Cavolo non pensavo che questi sogni mandassero tanto a male, soprattutto quello di Kiba-kun... mmh... chissà che se c'entra davvero qualcosa con lo scontro di Yoshi! Mi sa che dovrai aspettare il prox cap! Comunque sappi che adesso sono cintura mezza gialla di taekwondo (ovvero sono un mezzasega, ma lasciamo stare... =p) e sono davvero contenta che ti piaccia questa storia perché mi ci sto impegnando davvero tanto! Fra l'altro ti ho risposto all'email di auguri, grazie ancora! Bacione Tvttttttttttttttb Sakurina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 11
*** "Free Your Eyes" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

Ciao a tutti! Approfitto per pubblicare l'ultimo capitolo di quest'anno! Spero che passerete tutti un ultimo dell'anno bellissimo! Io andrò in riva al lago di Como a vedere i fuochi d'artificio... che emozione!!!

In questo capitolo, finalmente vedremo come finirà il duello fra Yoshi e Ino... sono davvero tutti morti? E' davvero finita così la storia fra Ino e Shikamaru? Leggete per scoprirlo! Aspetto come sempre i vostri pareri! Bacione Sakurina e Buon Anno Nuovo!!!

 

 

Capitolo 11. "Free Your Eyes"

 

 

Aerials, in the sky,

When you lose small mind,

You free your life,

Aerials, so up high,

When you free your eyes,

Eternal prize.

 

                                                         ("Aerials" by System of a Down)

 

 

 

Ino rimase a terra, tremante. Tutto intorno a lei era morte e sangue. Un freddo penetrante si era appropriato del suo cuore: la paura.

Sentendo i passi di Yoshi avvicinarsi, la biondina si alzò in piedi, di scatto, sconvolta. Il primo impulso fu quello di fuggire e velocemente sgattaiolò via, rifugiandosi sotto la grande quercia "delle promesse". Intanto, Yoshi rideva sadicamente divertito.

-"E' inutile che scappi, ma chére... tanto prima o poi ti prenderò e lo sai... è penoso aggrapparsi alla vita così disperatamente... almeno, muori con dignità come ha fatto tua cugina..."- ridacchiò lo shinobi, sempre più divertito.

Ino scoppiò in un pianto disperato, abbracciando il tronco della quercia sempre più forte, man mano che Yoshi si avvicinava. Non sapeva più che fare. Ma perché fare qualcosa? Tanto, erano tutti morti... Shikamaru, che amava più di chiunque altro al mondo, Kiba, l'amico senza il quale non sarebbe potuta stare, l'adorato padre e tutti gli amici che costituivano parte fondamentale della sua vita. Tutti morti per cercare di salvarla.

Debolmente, la biondina accarezzò la rugosa corteccia dell'albero, cercando di aggrapparsi ad essa per non scivolare ancora sulle ginocchia, cercando di trovare la forza per stare in piedi.

-"Izumi..."- singhiozzò disperata la kunoichi.

Ma no, Izumi non c'era. Non c'era quel segno pieno d'amore lasciato per lei, quel simbolo per cui aveva dato la vita la cugina in modo da riuscire a salvare quella di Ino. Quel simbolo non era lì. Non c'era più.

La Yamanaka riaprì gli occhi, asciugandosi le lacrime. Girò intorno al tronco, cercando disperatamente l'incisione del simbolo del copricapo del Sogno lasciatole da Izumi. Ma non c'era. Non era possibile. Un taglio di quel genere non poteva svanire così velocemente.

-"Che cerchi, ma chére? La porta del Paradiso non è sul quell'albero..."- sghignazzò Yoshi. Quanto godeva nel vedere le sue prede arrancare nei loro ultimi istanti di vita.

Ormai era troppo vicino. Lo shinobi appoggiò la mano contro il tronco, ridendo soddisfatto.

-"Allora, vogliamo andare, Ino-chan?"- chiese lui, ghignando. -"Qualche ultimo desiderio?"-.

-"...Shikamaru... vorrei baciare... per l'ultima volta... Shikamaru..."- asserì Ino, debolmente. Ma ora la kunoichi non piangeva più. Doveva restare lucida, si giocava il tutto per tutto.

Sbuffando, il ninja del Sogno le fece cenno di avvicinarsi ai corpi esanimi degli amici. Ino corse verso di loro, ma quando gli fu vicino, venne pervasa da un tremito di sofferenza. Tutto quel sangue... i corpi dei suoi amici... chiuse gli occhi, respirando a fondo, trovando la forza per avvicinarsi al suo ragazzo. Quando gli fu vicino, la kunoichi non poté fare a meno di lasciar scivolare varie lacrime: oddio, quanto faceva male vederlo... morto. No, non sarebbe resistita senza di lui. Sarebbe morta anche lei. Però lo fissava, non poteva fare a meno di fissarlo; aveva qualcosa di strano, qualcosa di diverso, ma non capiva cosa. Poi lo vide. Forse era solo una sciocchezza, ma... ma lui... lui... lui fissato com'era per le sue cose... da quando aveva avuto il suo copricapo, l'aveva sempre tenuto sul braccio sinistro, sempre, senza mai cambiarlo. Perché adesso lo aveva sul braccio destro?

Apri gli occhi le aveva detto Sasuke. Sì, apri gli occhi Ino. E' arrivato il momento di aprirli. Un dolore atroce le fece contorcere lo stomaco. L'ansia cresceva.

La ragazza si inginocchiò, congiungendo le mani come faceva sempre Shikamaru, assumendo la sua stessa posizione quando era intento a pensare.

"Pensa, Ino, pensa... ragiona..." rifletté la ragazza.

-"Ma chére... non è il momento di mettersi a pregare, questo!"- borbottò Yoshi, scroccandosi le dita.

-"Questo... questo è falso, Yoshi. Questo, non è vero."- ridacchiò Ino, istericamente.

-"Cosa diavolo stai blaterando?!"- ribatté il ninja del Sogno, infastidito.

-"L'incisione sul tronco è sparita... e Shikamaru... non si mette mai il coprifronte sul braccio destro..."- asserì la biondina, fissando il nemico seriamente.

-"Co-cosa dici?! Che significa?! Sono sciocchezze, solo particolari!"- protestò Yoshi, evidentemente preso dal panico.

-"...e il tuo atteggiamento... ti tradisce, mon cher."- ghignò Ino, alzandosi in piedi, soddisfatta. -"Questo... è tutto... UN'ILLUSIONE!!!"- urlò poi a gran voce.

-"...no..."- mormorò il biondo, impallidendo mentre il cielo azzurro sopra di loro cominciava ad essere percorso da una miriade di crepe e spaccature luminose.

Tutto intorno a loro cominciava a cadere a pezzi, come se quella realtà non fosse nient'altro che una grande scenografia fatta di carta.

Ino sorrise, felice e stanca. Adesso era sicura di essere riuscita a far qualcosa, da sola, con le sue sole forze.

 

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I due tirapiedi di Yoshi fissavano divertiti Kakashi e Naruto, posizionati davanti a loro, pronti a combattere.

Dietro di loro, Shikamaru teneva Ino stretta tra le braccia, mentre Kiba e Inoichi la fissavano amareggiati. Tsunade e Sakura si erano avvicinate anche loro alla biondina, mentre Jiraiya e Choji erano andati in soccorso dell'Uzumaki e del maestro.

-"Tsunade-sama... ti prego... fai qualcosa per lei..."- la supplicò Shikamaru, pallido come un lenzuolo.

L'Hokage lo fissò dispiaciuta: non l'aveva mai visto così sconvolto.

-"Purtroppo non c'è nulla che io possa fare..."- asserì la donna, sconsolata.

Ma proprio in quel momento, il filo di chakra che univa Ino e Yoshi si spezzò, con grande sorpresa di tutti.

-"Ah ah ah! Il nostro capo deve aver finito!"- sogghignò Jiro, avvicinandosi al biondo insieme al compare.

Improvvisamente, Ino si svegliò di soprassalto. Si liberò dalla stretta di Shikamaru, buttandosi al suolo e tossendo, sputando sangue. Tutti la fissarono interdetti.

-"Non è possibile!!!"- urlò Saburo, impallidendo.

Anche Yoshi si svegliò di scatto, accasciandosi al suolo dolorante, sputando una grande quantità di sangue.

Inoichi abbracciò istintivamente la figlia, ancora troppo confusa per capire cosa stesse accadendo.

-"Oh, sia lodato il cielo! Ino, Ino!!! Sei riuscita a spezzare lo schema mentale di Yoshi!"- pianse di felicità il padre.

La kunoichi non seppe che ribattere. Guardò di sfuggita tutti i suoi amici, vivi e vegeti, dopodiché i sensi l'abbandonarono completamente. Era stremata.

-"Ino!"- la richiamò a gran voce Shikamaru, preoccupato.

-"Tranquillo, è solo svenuta..."- lo calmò Tsunade, sorridendo.

Jiro e Saburo si scambiarono uno sguardo, fortemente allarmati.

-"Mio... fratello... non... deve... sapere..."- riuscì a sbiascicare ai suoi fedeli Yoshi, prima di perdere conoscenza anche lui, esausto e privo di chakra.

I due scagnozzi si guardarono ansiosi, dopodiché presero il loro capo e si dileguarono velocemente.

Naruto era già pronto ad inseguirli, ma Jiraiya lo bloccò prontamente.

-"...ricordati che noi non siamo in grado di competere contro i loro attacchi, Naruto..."- gli rammentò il ninja leggendario.

Il biondino abbassò la testa, tirando un pugno alla quercia, irritato. Odiava lasciar fuggire a quel modo dei bastardi assassini del genere.

 

h

 

Quando Ino riprese conoscenza, si trovava in una stanza dell'ospedale. Pensò che lo vedeva fin troppo spesso quel luogo, ultimamente.

Si tirò su a sedere, stiracchiandosi e guardando fuori: era notte inoltrata e una brillante luna illuminava la sua stanza in quella fredda notte invernale.

Sebbene avesse una lieve nausea causata da un forte mal di testa, la ragazzina si alzò, avvicinandosi al vetro per guardare meglio fuori, cercando di capire cosa fosse successo dopo quel duello mentale. Se non era morta, allora significava che era riuscita a sconfiggere Yoshi. Ci era riuscita davvero. Accennò appena un sorrisino soddisfatto, dirigendosi poi verso un grosso mazzo di fiori profumato appoggiato sul tavolo. Erano di Kiba.

D'un tratto, la porta si aprì cigolando e Shikamaru entrò nella stanza, sospirando. Si accorse di Ino solo in un secondo momento. Quando la vide in piedi, rimase paralizzato, completamente interdetto e a bocca aperta.

Vedendo quell'espressione sorpresa sul volto del ragazzo, la kunoichi scoppiò in una lieve risata divertita. Il Nara riprese un contegno, arrossendo imbarazzato e grattandosi la nuca, come solito fare in quei momenti. Si avvicinò alla ragazza, tenendo però sempre la mano destra nascosta dietro la schiena.

-"Ciao Shika! Cosa ci fai qui a quest'ora di notte?"- ridacchiò la kunoichi, divertita.

-"...beh, speravo ti saresti svegliata questa notte... sai, è da due giorni che sei incosciente..."- spiegò Shikamaru, arrossendo lievemente imbarazzato.

-"...due giorni..."- ripeté sottovoce Ino, incredula.

-"Oggi è il 22 settembre, Ino... anzi, guardando l'ora direi che è già il 23..."- asserì il ragazzo, tornando serio.

-"Cosa?! Oh no!!! Mi sono persa il tuo compleanno!!!"- si lamentò lei, assumendo un'espressione dispiaciuta. -"Auguri Shika!!!"- piagnucolò desolata.

Shikamaru sorrise dolcemente: era il suo compleanno eppure si preoccupava di più per essersi persa il compleanno dell'amico.

-"Ehi Ino... è il tuo compleanno adesso! Di che ti preoccupi?"- cercò di tranquillizzarla lui.

-"Uffaaa! Ma io non ho neanche fatto in tempo a farti il regalo... e poi festeggiamo sempre insieme la nostra notte... adesso mi vesto e andiamo a festeggiare!"- affermò lei, dirigendosi verso l'armadio.

Prontamente, il Nara l'afferrò per il braccio, rimettendola a sedere di forza sul letto.

-"Dove vuoi andare, Yamanaka? Ti sei appena ripresa! Faremo festa un altro giorno!"- la ammonì Shikamaru.

-"Ma non è giusto..."- protestò la biondina, sbuffando.

-"Se tu non fossi stata così avventata da andare da sola a combattere contro quel pazzo, avremmo festeggiato insieme tranquillamente!"-la rimproverò il ragazzo.

Ino voltò la testa, incrociando le braccia, offesa. Ma la sua attenzione venne subito attirata dal copricapo sul braccio sinistro del ragazzo, facendola sorridere, contenta.

-"Perché sorridi?"- chiese lui, inarcando un sopracciglio, perplesso.

-"Oh no, nulla... a proposito, che nascondi dietro la schiena?"- domandò lei, perplessa.

-"Era ora che me lo chiedessi... beh, è il tuo regalo!"- ghignò Shikamaru, compiaciuto.

-"Fammelo vedere, fammelo vedere!!!"- si esaltò la Yamanaka, aggrappandosi al giubbotto da chunin del ragazzo.

Lui la fissò perplesso, arrossendo lievemente.

-"Prometti di non ridere."- le disse serio.

-"Prometto!"- rispose lei, curiosissima.

-"Prometti anche di non svenire."- aggiunse lui.

-"Oddio... questo non so se posso prometterlo... ma che cavolo mi hai regalato, scusa?!"- si allarmò lei, piegando le labbra in un'espressione perplessa.

Shikamaru sospirò profondamente. Il cuore gli batteva all'impazzata mentre porgeva alla ragazza una bellissima rosa rossa.

Un sorrisino divertito si spaziò sul viso della biondina, mentre afferrava il fiore: fare tante scene per una semplice rosa!

Qualcosa però attirò immediatamente la sua attenzione. Qualcosa di brillante luccicava in mezzo ai petali serici del fiore.

Lentamente, Ino afferrò il piccolo oggetto tra le dita, sbarrando gli occhi sempre di più man mano che lo sollevava. Un anello. Era un VERO anello.

La biondina lo guardò da mille angolazioni, assolutamente incredula. Dopo aver realizzato cosa fosse, la ragazza fissò Shikamaru a bocca aperta.

-"...argento?"- chiese lei.

-"No, oro bianco."- rispose lui, ghignando compiaciuto. Quella volta ammetteva di essersi davvero superato.

-"...per me?"- chiese lei, quasi senza respiro.

-"No, per Naruto. Ma secondo te per chi vuoi che sia?!"- sbottò il ragazzo, imbarazzato.

Ino si morse il labbro inferiore, divertita. Non riuscì a nascondere un lieve rossore sulle guance.

-"Notare la scritta dentro!"- le disse Shikamaru, dando due lieve colpi di tosse, arrossendo.

La biondina sbarrò gli occhi, affrettandosi a leggere ciò che era inciso dentro l'anellino. Nient'altro che noi.

Ino si portò una mano sulle labbra, mentre le lacrime cominciarono a inumidirle gli occhi. La frase scritta sul suo quaderno. Era pazzesco. Era assurdo. Era... terribilmente romantico.

-"Shika..."- singhiozzò lei, fissandolo intensamente.

-"Ino... lo so che le cose sono andate male, ultimamente... la mia gelosia pazzesca mi fa perdere l'autocontrollo e mi dispiace, ma sei tu che mi fai questo effetto. Sai, io non sono un veggente, non posso dirti che staremo insieme per sempre, però... posso dirti che io voglio stare insieme a te per sempre. Scusa se ci ho messo tanto tempo, forse troppo, per capirlo... in queste cose lo sai che tu sei più avanti di me. I miei sentimenti... sai, io non li ho mai presi in considerazione più di tanto. Sono un tipo più di testa che di cuore. Però... adesso che sei tu il mio cuore... penso che dovrei dargli più ascolto... ed è stato lui a suggerirmi di regalarti l'anello."- sorrise appena lui, accarezzando la guancia della ragazza, che continuava a piangere disperata. -"Lo so che forse sono l'unico pazzo a regalare un anello alla ragazza che l'ha lasciato, però... speravo che il tuo perdono potesse essere il mio regalo di compleanno, no?"- sorrise sornione, facendole l'occhiolino.

-"Sei uno scemo!"- singhiozzò lei, abbracciandolo e nascondendo il volto nell'incavo del collo.

Shikamaru la strinse forte a sé, sorridendo. Finalmente poteva sentire ancora i suoi capelli di lavanda scivolare sul suo viso. Finalmente Ino era ancora sua dopo troppo tempo di separazione.

-"Ehi, Ino... se continui così mi lavi il giubbotto..."- protestò Shikamaru, ghignando compiaciuto.

Intanto, dal tetto del palazzo di fronte all'ospedale, qualcuno fissava i due con occhi indiscreti. Jiraiya sbuffò, scuotendo leggermente la testa. Quel fidanzamento arrivava proprio nel momento sbagliato. Il ninja si morse il labbro inferiore, perplesso, non sapendo come agire. Forse il suo piano non era poi così brillante, senza contare il fatto che se Tsunade l'avesse beccato, gliele avrebbe date di santa ragione. Ma se l'Hokage non voleva accettare il fatto che quella ragazza fosse l'unica possibilità di salvezza per Konoha, volente o dolente, Jiraiya doveva fare qualcosa. E anche Ino avrebbe dovuto farsene una ragione.

 

 

X Celiane: Ciao Celiane! Mi dispiace che ultimamente trovi la storiella più pesante... in realtà sono consapevole di scrivere un sacco, ma la verità è che sono fissatissima per i particolari e cerco di rendere sempre al meglio i sentimenti dei personaggi o di ricreare al meglio le situazioni proprio come le immagino... allora diventa inevitabile dillungarsi! Comunque spero tantissimo che continuerai a seguire la storia! Bacione Sakurina

 

X Andrea: Daaai che viaggio bestiale che ti sei fatto!!! Ti giuro che quando ho letto la tua soluzione sono rimasta letteralmente a bocca aperta, ti giuro che stavo per cambiare la storia e seguire il tuo consiglio!!! XD XD No in realtà ho optato per una soluzione più semplice, degna di un vero ninja del Sogno com'è Yoshi!!! XD XD XD Continua a recensire, mi raccomando!!! Bacione Sakurina

 

X Ayumi: Ciauuu Ayu sono contenta che ti sia piaciuto il duello mentale! Non sai neanche quanto tempo c'ho messo a studiarmi tutto il discorso fra Sasuke e Ino, mi ci sono troppo immedesimata! La suspance ci voleva comunque, no? E per Saki... beh, sappi che la risposta è molto più vicina di quanto pensi!!! (Dai spara, quanti capitoli mancano che mi stai tirando scemo? NdShika) (Zittoooo! Guarda che ti faccio crepare, eh? Così Ino si mette con Kiba! NdMe) (Tsè... va bene va bene... che razza di permalosa... fra te e Ayumi non so chi mi tratta peggio... NdShika) (Io, perché quando mi arrabbio divento sclerata! Scappa sul pc di Ayumi e non tornare fino al prossimo capitolo, tsè!!! NdMe) Ok lascia perdere i miei discorsi insensati... aspetto la next recensione! tvttttttb  bacione Sakurina

 

X Killuy: Vai tra' Bea che Kiba-kun è ancora vivo!!! Figurati se lo lascio morire a quel modo... purtroppo in questo cap non ha avuto molto spazio, ma tranquilla che nel prossimo tornerà ad essere protagonista e forse finalmente il suo sogno finirà! Dipende da quanto mi dilungo... XD Nooo povera Saki non farla morireeee!!! E' tanto tenera... XD presto comunque si saprà chi è!!! Bacione Sakurina

 

X Queen of night: Ed eccola la vincitriceeee!!! Una delle poche che ha capito che Ino era intrappolata ancora nel duello mentale con Yoshi! Eppure a me sembrava abbastanza palese -.- però va be! Oltretutto hai capito proprio tutto, tsè non c'è suspance che regga con te! XD Grazie per seguire tutte le mie storie, ne sono lusingata T.T spero recensirai ancora!!! Bacione Sakurina

 

X Laverde: Ciauuu sono contenta di risentirti!!! Tranquilla, sono felice se recensisci ma per me è già abbastanza che ti piaccia la mia storia (che si dilunga ogni giorno di più... T.T)!!! XD XD a me fa sempre piacere sentire il parere dei miei lettori!!! Aspetto tue opinioni!!! Bacione Sakurina

 

 

 

 

 

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Capitolo 12
*** "Run Away" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

 

Sciauuu!!! Buon anno nuovo!!! Il primo capitolo del 2008 che emozione *.* !!! Spero vi siate divertiti tutti a Capodanno! I fuochi d'artificio sono stati emozionanti, ma il più bello è stato stare insieme ai miei amici! Non dilaghiamo col dolce diario del cuore... XD

In questo capitolo FINALMENTE finiranno i sogni dei nostri Shika e Kiba (non ce la facevo più nemmeno io a continuare a metterli nei capitoli! XD) ma cercate di non dimenticarli!!! Saranno abbastanza importanti per lo sviluppo della storia... e intanto capiremo almeno in parte cosa vorrà fare il nostro ero-sennin Jiraiya!!! Aspetto con ansia le vostre recensioni, amici miei!!! Bacione Sakurina

 

 

 

Capitolo 12. "Run Away"

 

 

I wanna run away

Never say goodbye

I wanna know the truth

Instead of wondering why

I wanna know the answers

No more lies

I wanna shut the door

And open up my mind

 

                                                         ("Runaway" by Linkin Park)

 

 

 

 

Quella mattina Ino si stava preparando per lasciare l'ospedale. Ma ci stava mettendo un po' più del previsto. I suoi occhi erano sempre rivolti fuori dalla finestra, al terso cielo azzurro, mentre dalle sue labbra non uscivano nient'altro che sospiri. Quando riprendeva il controllo di se stessa, posava lo sguardo sull'anello che portava all'anulare, arrossendo, e poi ricominciava a sospirare, trasognata. Insomma, era in stordimento amoroso totale.

Improvvisamente, la visione del cielo fu offuscata da una grande ombra scura. I pensieri di Ino vennero interrotti dall'apparizione di Jiraiya sulla finestra. La kunoichi sobbalzò spaventata, dopodiché si guardò in giro, confusa. Il ninja leggendario batté sul vetro, invitando la ragazza ad aprirgli.

Jiraiya si guardò attentamente intorno, sbirciò dalla porta della stanza per assicurarsi che nessuno stesse arrivando, soprattutto Tsunade. Dopodiché si voltò verso Ino, fulminandola con sguardo serio.

-"Ragazzina, adesso dovrai venire via con me senza fare storie."- asserì seccamente l'uomo.

La biondina arrossì, indignata: che razza di richieste erano quelle? Come poteva provarci con una ragazza esageratamente più giovane di lei?

-"Mi dispiace, Jiraiya-sama, ma sono già impegnata e oltretutto... non accetto proposte indecenti!!!"- rispose Ino, offesa.

-"Ma cos'hai capito?!"- sbottò il ninja, arrossendo -"Se avessi voluto provarci, te l'avrei detto senza troppi giri di parole, signorina... e comunque anche se sei molto carina, sappi che in questo momento il bene di Konoha viene prima di qualunque cosa... perciò ti chiedo di resistere al mio fascino e di restare fedele al tuo fidanzato!!!"- disse Jiraiya, melodrammatico.

Ino inarcò un sopracciglio perplessa, prendendo la borsa con dentro la sua roba e dirigendosi verso l'uscita senza degnare di uno sguardo il sennin, evidentemente ubriaco.

-"Yamanaka Ino!"- la richiamò Jiraiya, facendola voltare verso di lui -"Tu sei l'unica speranza di salvezza per Konoha, ora che tua cugina non c'è più... devi prenderti le tue responsabilità ed essere pronta a combattere per la tua patria e per i tuoi amici. E' arrivato il momento di far vedere quanto vali come kunoichi. Lo so che è difficile, dopo la morte di Izumi e ora che sei fidanzata, però..."- spiegò l'uomo, serio.

-"...ha ragione, Jiraiya-sama. Io farò tutto ciò che posso per proteggere Konoha, è per questo che sono andata a combattere da sola contro Yoshi. E se si ripresenterà, lo batterò ancora."- affermò Ino, convinta.

Il sennin la rimproverò con sguardo serio.

-"Ragazzina... quella volta te la sei cavata perché la tua sete di vendetta era tanta, ma credimi, Yoshi non è uno sprovveduto... la prossima volta non ti basteranno tenacia e fortuna. Hai bisogno di un aiuto. Da sola non ce la farai."- le spiegò l'uomo.

Ino abbassò il volto, pensierosa: in realtà non ce l'aveva fatta da sola neanche la prima volta. L'apparizione di quella bambina, di quella Saki, era stata decisiva. Senza di lei a quest'ora non sarebbe stata lì a parlare col maestro.

La biondina strinse forte la borsa, posando i suoi occhioni azzurri e decisi su quelli del sennin.

-"Cosa dovrei fare, Jiraiya-sama?"- chiese Ino, con tono determinato.

-"Seguimi e lo vedrai..."- sorrise appena l'uomo, soddisfatto di aver convinto la kunoichi.

 

h

 

Kiba aprì gli occhi, a fatica. Faceva freddo, laggiù. Un gelo intenso gli penetrava fin dentro le ossa, spezzandogli il respiro, impedendogli di alzarsi.

Davanti a lui, un sole accecante, dalle sfumature azzurre e argentate lo fissava. Com'era possibile un tale freddo se il sole splendeva?

Faticosamente, il ragazzo riuscì a sollevarsi in piedi, tremante.

Intorno, il nulla più avvolgente. Kiba si era ritrovato nel mezzo di una radura desolata, un deserto cupo e spoglio colorato dalla luce blu innaturale che arrivava dal sole.

Il ragazzo lanciò uno sguardo attento al cielo: le nuvole scure correvano velocissime, coprendo e liberando il sole, causando un viavai di luce snervante.

Un ghigno preoccupato si spaziò sul suo volto, mentre cominciava a studiare ogni particolare dell'ambiente circostante. Per terra erano sparse alcune piume nere.

Improvvisamente, udì un mugolio sofferente, senza capire effettivamente da dove venisse. L'eco spettrale di quel deserto riusciva a confondergli i sensi.

-"Akamaru...? Akamaru, sei tu?!"- urlò Kiba, mentre l'eco della sua voce per poco non lo assordava.

Ma nulla. Nessuno rispose. Kiba rimase silenzioso, tendendo l'orecchio al massimo per riuscire a captare un qualsiasi tipo di suono o di segnale.

Passò svariato tempo nel silenzio più profondo e inquietante in cui fosse mai stato. Fu interrotto non appena avvertì qualcosa di piccolo e morbido strusciarsi intorno alle sue caviglie. Kiba subito abbassò lo sguardo, sperando di incontrare il suo adorato cane, ma invece vide ai suoi piedi un piccolo gattino, bianco come la neve e con un fiocchetto rosa al collo, che gli si strofinava dolcemente. Il ragazzo indietreggiò un momento, mentre un espressione di disappunto gli si spaziava sul viso: non sopportava i felini.

Non appena si fu allontanato di qualche metro dal gatto, un verso sgradevole e fin troppo familiare lo attirò, inducendolo a voltarsi di scatto.

Corvi. Uno gruppo di corvacci neri sostava dietro di lui, gracchiando rudemente e saltellando qua e là, becchettando qualcosa al suolo.

Kiba inarcò un sopracciglio, inquieto. La continua presenza di quei corvi ovunque andasse lo turbava profondamente. Decise di avanzare cautamente verso di loro, curioso di vedere cosa stessero beccando effettivamente.

Il cuore gli sobbalzò in petto non appena vide a terra una lunga striscia di sangue. Gli uccellacci continuavano a berlo imperterriti, senza lasciarsi intimorire dalla vicinanza del ragazzo.

Proprio in quel momento, Kiba sentì un gemito di dolore provenire dalla direzione in cui andava la scia di sangue: qualcuno stava piangendo, lamentandosi dolorante.

Senza perdere tempo, il ragazzo scattò seguendo la scia insanguinata. Presto, gli fu possibile intravvedere poco lontano da lui una piccola figura bianca, tutta accucciata su se stessa, che tremava dolorante.

No. Non poteva essere. Più si avvicinava, più gli pareva... quei capelli biondi legati in una coda alta erano praticamente inconfondibili. Era lei. Doveva esserlo per forza... Ino. Quando Kiba la raggiunse, non ebbe più alcun dubbio. La ragazza che amava stava lì, persa in quel deserto, nel mezzo di una pozza di sangue.

Kiba chiamò il suo nome. Ma nessun suono uscì dalle sue labbra. Non riusciva, non riusciva a parlare. La voce gli era svanita. Cercava di urlare, di invocare il nome della ragazza, ma nulla. Non vi erano che silenzio e dolore nell'aria.

Ino continuava a stare inginocchiata a terra, piangendo, dandogli le spalle. Non si era accorta di lui.

Per cercare di attirare la sua attenzione, Kiba decise di appoggiare la sua mano sulla candida spalla della biondina. Ma non appena il ragazzo posò delicatamente la sua mano, questa passò praticamente oltre la spalla di Ino, come se la ragazza fosse fatta di materia inconsistente, come se fosse stata uno spirito di aria. Solo allora Kiba notò che Ino... stava scomparendo. Lentamente, la sua essenza si stava dissolvendo nel nulla, stava diventando invisibile.

-"Non voglio sparire..."- singhiozzò Ino, angosciata.

D'istinto, Kiba si affrettò a trattenerla per un braccio, ma ancora una volta la sua mano vi passò in mezzo. Il ragazzo fissò atterrito prima la sua mano, inutile e tremante, poi l'amica, che svaniva sempre più velocemente. Disperato, Kiba si inginocchiò, portandosi le mani alla testa: non poteva davvero fare niente per salvarla!

Preda della rabbia e del dolore, Kiba riempì i polmoni e cercò di urlare disperatamente con tutte le forze che aveva in corpo...

-"Ino!"-

Il suono di quel nome aleggiò nell'aria. Ma no. Non era la sua voce. Kiba si voltò di scatto, ancora sconvolto, e vide correre verso di loro... Shikamaru. Era proprio lui.

L'amico si avvicinò a Kiba, inginocchiandosi accanto a Ino e abbracciandola.

-"Andrà tutto bene. Ci sono io adesso."- asserì Shikamaru, mentre la ragazza riprendeva consistenza tra le sue braccia.

Ino stava tornando lentamente alla normalità, non stava più svanendo nel nulla; ora era possibile abbracciarla e consolare quelle lacrime di dolore. Ma forse, Kiba non era quello adatto. Lui non poteva chiamare il suo nome, non poteva abbracciarla e rassicurarla. Era stato Shikamaru a salvarla, non lui.

-"Quello... è tuo."- disse all'improvviso Shikamaru, indicando a Kiba il gattino bianco di prima.

-"No...."- riuscì a rispondere questa volta Kiba.

-"Non era una domanda. Quello è davvero tuo."- asserì sicuro di sé il chunin col codino.

Kiba fissò stranito l'amico, dopodiché si avvicinò al felino, che prese a strusciarsi su di lui, facendogli le fusa.

Kiba non riusciva a capirli bene, i gatti.

 

h

 

-"Hai già rivisto Kiba?"- chiese il barista Takefumi con tono malizioso alla ragazzina al suo fianco.

Hikari, sua nipote, lo fulminò, arrossendo. I lunghi capelli biondi e ondulati le coprirono il rossore sulle gote, scivolandole in avanti. Gli occhi color nocciola si abbassarono, infastiditi, mentre le labbra rosate si piegarono in un'espressione malinconica. (vedi "I Consigli di Kiba"! NdS XD).

-"No, non ancora..."- rispose la ragazzina, sistemando i bicchieri appena asciugati.

-"E cosa aspetti, scusa?!"- sbottò lo zio, divertito.

-"Non me la sento..."- si limitò a ribattere la biondina, pacatamente.

-"Uff... forse non avrei dovuto parlarti della sua cotta per Ino..."- sbuffò l'uomo dai capelli ossigenati, dispiaciuto.

-"MA COS'HAI CAPITO, ZIO?! NON ME NE FREGA NIENTE DI CHI E' INNAMORATO QUELLO SCEMO!!! Anzi, sono contenta per lui... gli ci voleva un po' d'affetto... beh, vedo che non ha perso tempo a cambiare idea sull'amore... tsè..."- ribatté Hikari, completamente rossa in volto e con tono polemico.

Improvvisamente, Kiba sbuffò, entrando nel negozio con aria depressa.

Non appena lo vide varcare la porta, Hikari si nascose sotto il bancone, preda del panico più totale. Ogni volta che lo vedeva diventava sempre più carino e sexy, era una cosa pazzesca!

Senza dire nulla, l'Inuzuka si accasciò sul bancone, sospirando. Intanto, Takefumi se la rideva di gusto sotto i baffi.

-"Ehilà, Kiba! Ti vedo giù di tono oggi! Cosa ti è successo?!"- lo salutò il barista.

-"Ciao Take... uff... non hai idea di che incubi faccio ultimamente..."- si lamentò il ragazzo, premendosi una mano contro le tempie.

-"In che senso? Non è che fumi troppa roba strana?"- chiese l'uomo, perplesso.

-"Ma che cavolo dici, Take?! Io sono un bravo ragazzo... fumo solo roba genuina! A proposito... non senti uno strano odore?"- chiese Kiba, guardandosi intorno.

-"Che tipo di odore, scusa?"- chiese il barista, infastidito.

-"Tipo... di... tipo di cannella!"- rispose l'Inuzuka, alzandosi dallo sgabello, perplesso.

Hikari, da sotto il bancone, fu percorsa da una miriade di brividi: si era completamente dimenticata del super olfatto di Kiba! E il suo profumo di cannella era inconfondibile...

D'un tratto, dalla finestra saltò dentro al locale un gattino bianco dal fiocchetto rosa al collo: lo stesso del sogno del chunin!

L'Inuzuka sbarrò gli occhi, mentre Akamaru si allontanò dal suo solito angolino, avvicinandosi al felino, ringhiando.

"Nooooo... Momo-chan... vattene!" cercò di farle intendere a gesti la sua padroncina da dietro il bancone.

La gattina guardò storto Hikari, voltandosi verso Akamaru e rizzando il pelo spaventata.

-"Akamaru, smettila!"- lo rimproverò stranamente Kiba, che si era sempre divertito a vedere il suo cane inseguire i tanto odiati gatti.

Akamaru protestò mugulando, ritornando nel suo angolino, deluso. Intanto, il ragazzo fissava quella palla di pelo bianca inquieto, ripensando alle parole di Shikamaru nel suo sogno: quello è davvero tuo.

-"Tsè... io odio i felini!"- sbottò Kiba, voltandosi irritato.

All'udire quelle parole, il sopracciglio di Hikari guizzò di scatto, altamente infastidito. Non sopportava quando Kiba, amante di quelle belve feroci e bavose, insultava i suoi amati e graziosi gattini. Era una guerra che portavano avanti fin da piccoli in nome dei loro clan, da quando le loro famiglie gli regalarono il piccolo Akamaru e la piccola Momoiro. Inuzuka contro Nekozuka: forse la guerra tra clan più antica della terra!

Ma Hikari decise di trattenersi, non era il caso di farsi scoprire per quella sciocchezza.

-"Ma quel gattaccio è tuo, Take?"- chiese Kiba, con tono scocciato.

"Gattaccio?" pensò la ragazzina, sempre più adirata.

-"Oh... quello? Quello... nooo, non è mio... viene qui di tanto in tanto a bere un po' di latte, tutto qui..."- ridacchiò Takefumi, intimorito dall'aura infuocata che proveniva da sotto il bancone.

-"Mah... comunque quella palla di pulci mi sembra familiare... con quel fiocchetto così scemo... mah, forse mi starò facendo troppe paranoie... me ne vado!"- sbottò l'Inuzuka, dirigendosi verso la porta.

"...fiocchetto scemo?!" pensò ancora Hikari, mentre la rabbia cresceva.

-"Ehi, e non prendi niente, Kiba?"- gli chiese il barista, ma subito per risposta ricevette un dolorosissimo pugno sul piede dalla nipote.

-"No, sono solo venuto a romperti un po' le scatole e basta, devo andare a trovare Ino che è uscita dall'ospedale! E poi ti giuro che non prenderò più niente da te se prima non cacci quel felino feroce dal tuo bar! Bye bye!"- lo salutò il chunin, uscendo dal negozio in compagnia di Akamaru.

-"QUELLO SCEMOOOOO!!!"- sbottò Hikari subito dopo che il ragazzo se ne fu andato. -"NON SI RICORDA NEMMENO DELLA MIA MOMO-CHAN!!! E COME OSA OFFENDERLA IN QUEL MODO?!? QUANDO LO PRENDO GLI DO UNA LEZIONE COI FIOCCHI!!!"- si sfogò ancora la biondina, facendo ridere a crepapelle lo zio. Quei due non cambiavano mai.

 

h

 

Shikamaru aprì gli occhi lentamente, a fatica. Sentiva le palpebre pesanti, un forte dolore al petto. Il respiro gli mancava, l'aria era troppo afosa.

Una forte luce gli colpì gli occhi, facendoglieli chiudere ancora. Intorno era silenzio. Solo il canto malinconico di un grillo in lontananza e il fruscio del vento che accarezzava dolcemente le spighe di grano e l'erba alta del prato.

Abituato alla luce, Shikamaru riaprì gli occhi e si mise a sedere. Si guardò attorno spaesato: si trovava nel mezzo della campagna. Era familiare quel posto: doveva essere la campagna che si trovava fuori da Konoha. Dietro di lui, un albero striminzito lo riparava vagamente dalla forte luce di quel sole di piena estate, infuocato ed afoso.

Il ragazzo sospirò, alzandosi in piedi. Com'era finito laggiù? Dove si trovava esattamente? Come fare per tornare a casa?

Shikamaru continuava a studiare la zona circostante. Aguzzò vista e udito, fino a quando poté percepire lo scorrere leggero dell'acqua. Ci doveva essere un torrente poco dietro l'albero. Il ragazzo decise di incamminarsi.

Come sospettato, Shikamaru si ritrovò davanti un piccolo ruscello di acqua limpida. Sì, quel luogo gli era familiare. Non doveva essere poi tanto lontano, allora.

Improvvisamente, Shikamaru udì delle voci. Echi lontani risuonavano per la vasta campagna. Chiamavano disperatamente un nome. Erano più persone. Evidentemente, stavano cercando qualcuno.

-"Saki! Saki!"-

Shikamaru poteva distinguere chiaramente due voci maschili, una più giovane e una da uomo. Ma erano ancora lontane.

Il ragazzo seguì la riva del torrente per qualche metro, fino a quando davanti a sé, all'improvviso, non vide muoversi qualcosa.

Seduta per terra, vicino alla riva, dandogli le spalle, stava una bambina. I capelli dorati risplendevano alla luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e ondulati, raccolti in una coda alta. La piccola stava lavorando a qualcosa: stava costruendo una specie di castello con la terra. La bimba si alzò e girò intorno alla costruzione, mostrando il suo volto a Shikamaru.

La pelle candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra rosate. I dentini bianchi mordevano il labbro inferiore, mentre un'espressione impegnata le dominava il dolce volto infantile. Presa com'era dal suo castello, non si era accorta né della presenza di Shikamaru né delle voci che probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia, lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino a Shikamaru.

Quella bambina... assomigliava moltissimo ad Ino. Gli occhi, i capelli, l'espressione impegnata... il viso no, quello era più arrotondato, non era suo. E i capelli ondulati non erano come quelli di Ino, sempre liscissimi. Ma per tutto il resto... sì, sembrava proprio una piccola Ino in miniatura, forse più bella, se possibile.

Un sentimento di dolcezza assoluta pervase il cuore di Shikamaru. Si era commosso per via di quella bambina? Che razza di assurdità... no, non poteva essere. Si sentiva strano, però, perché quella somiglianza con Ino lo spiazzava parecchio.

Le voci, intanto, erano più vicine.

-"Saki! Saki!"-

Shikamaru si avvicinò alla bambina, pestando per caso un legnetto e facendo rumore.

La bambina alzò di scatto gli occhi verso Shikamaru.

Non si spaventò. La piccola si alzò in piedi, scrutando Shikamaru con aria perplessa. Sembrava indecisa: era come se il ragazzo non la convicesse completamente per qualche motivo. Ma sicuramente non le faceva paura. Probabilmente... lo conosceva. Lo fissava confusa, piegando la testa prima a destra e poi a sinistra, studiandone ogni particolare con precisione. Cercava di individuare cosa fosse quel qualcosa che non la convinceva.

Poi, ancora quelle voci. Sempre più vicine.

-"Saki! Saki!"-

La piccola spalancò gli occhi. Conosceva quelle voci. Però quell'uomo che la chiamava non poteva essere... in due posti contemporaneamente.

La biondina si avvicinò stranita a Shikamaru. I due si fissarono negli occhi. Quell'azzurro profondo dentro l'oscurità. Poi la sua vocina, fragile ed esile, venata dall'indecisione, parlò.

-"Papà...?"- chiese dubbiosa, fissando Shikamaru.

Shikamaru percepì un tonfo al cuore. Era come se non riuscisse a respirare. Quella bambina, quella Ino in miniatura, quel piccolo angioletto dagli occhi cerulei...

Shikamaru fissò l'immagine di quella bimba annebbiarsi gradualmente davanti ai suoi occhi, mentre le voci si avvicinavano sempre di più.

-"Saki! Saki!"-.

 

h

 

-"OH CAZZO!!!"- sbottò Shikamaru, svegliandosi di colpo.

Choji, seduto lì di fianco a lui, si spaventò talmente tanto che gli andarono le patatine di traverso, rischiando di soffocare.

-"Ehi Cho, calmati!!!"- lo aiutò il Nara, dandogli delle forti pacche sulla schiena per aiutarlo.

-"Ma sei impazzito?!? Perché diavolo ti svegli all'improvviso urlando come un pazzo?!"- ringhiò l'Akimichi, furibondo.

Shikamaru lo fissò stranito per qualche secondo, portandosi una mano sul cuore che tamburellava come un matto. Ritornò con la mente al suo sogno, alla bambina, alla sua vocina tenera.

"...papà?".

-"...Saki..."- sussurrò appena il ragazzo, mentre lo stomaco gli si chiudeva in una morsa. Era solo un sogno, uno stupido e maledettissimo sogno. Eppure... sembrava così reale. Ma no, come poteva essere sua figlia? Così piccola, così bella, così graziosa... così uguale a Ino.

-"Shikamaru... che ti succede? Stai male?"- chiese Choji, preoccupato vedendo il volto pallido dell'amico.

-"Come... come fai ad amare così tanto qualcuno... che non hai ancora conosciuto?"- chiese il Nara, portando come sempre gli occhi al cielo, ripensando alla dolcissima bambina dai lunghi capelli ondulati color dell'oro.

-"Shikamaru!"- neanche il tempo di rispondere, che qualcuno richiamò la loro attenzione.

I due chunin si voltarono, incontrando lo sguardo preoccupato di Kiba.

-"Kiba... che succede?"- chiese Shikamaru, perplesso.

-"Shika... Ino non è ancora tornata a casa, lo sai? Sono andato all'ospedale a cercarla con Sakura, ma non c'era neanche lì... dobbiamo andare dall'Hokage."- asserì seccamente l'Inuzuka.

-"Ehi, calmati Kiba! Cos'è tutta quest'ansia?!"- sbottò il Nara, raggiungendolo con l'Akimichi.

-"Fidati di me, Shika... andiamo da Tsunade-sama..."- gli suggerì l'amico, aggrottando le sopracciglia, agitato. Non poteva fare a meno di pensare al suo sogno. Ino che spariva... se il gatto bianco si era rivelato reale, allora probabilmente anche la compagna era in pericolo. -"I nostri sogni, Shika... sono reali. Sono premonitori. Almeno, il mio lo è stato, fino ad adesso."- concluse Kiba, fulminando l'amico con lo sguardo.

-"Cosa...?"- rimase spiazzato il ragazzo col codino.

-"E credimi, nel mio sogno... Ino non faceva una bella fine... se non ci fossi... ma lasciamo perdere. Dobbiamo correre dall'Hokage. Basta cazzeggiare."- asserì l'Inuzuka, deciso, tagliando corto.

Shikamaru ebbe solo la forza di annuire, convinto dalla determinazione di Kiba. Se i loro sogni erano veri, allora Saki era... sarebbe stata...

 

h

 

Ino si fermò, voltandosi verso Konoha, lanciandole un'ultima occhiata malinconica. Jiraiya l'aspettò, fissandola preoccupato: chissà se Lei avrebbe accettato di allenare una ragazzina a prima vista così debole. Quella donna (o qualunque cosa fosse) era terribilmente indisponente e maleducata, addirittura peggio di Tsunade. Gli veniva la pelle d'oca solo all'idea di doverla incontrare ancora dopo tanti anni.

La Yamanaka sospirò ancora, lanciando uno sguardo furtivo al cielo e subito dopo al suo anello: Jiraiya non le aveva nemmeno permesso di salutarlo, era partita in fretta e furia e in tutta segretezza. Sicuramente, Shikamaru si sarebbe preoccupato molto della sua scomparsa. Ma era l'unico modo che aveva per proteggerlo. L'unico modo per dimostrargli quanto anche lei lo amasse con tutto il cuore. L'unico modo.

-"Andiamo, Jiraiya-sama."- asserì sicura di sé la ragazza, chiudendo con forza il palmo delle mani.

Il sennin annuì, riprendendo il cammino con la bella chunin. Un cammino troppo breve, purtroppo.

 

 

Dedico questo capitolo

A Luna123

Grazie per essermi stata

Vicina l'altra sera...

Tvtb Sakurina

 

 

Per rispondere brevemente alle recensioni...

 

X Nidaime: Bea, è tornato Kibaaaaa!!!

 

X Queen of Night: Ma come fai ad azzeccare sempre tuttoooo!!! Continua la tua fic che mi ha preso troppissimo!!!

 

X Celiane: Sono contenta che continui a leggere e grazie per le recensioni sulla ff di Tenten!!!

 

X Andrea: Purtroppo non ho visto George... ti giuro che l'ho cercato troppo in giro, magari era camuffato XD mi ha shockato troppo una cosa sul tuo space... ma come tifi Toroooooooo???!!! Maddai ero sicura che fossi un romanista stravotato a Totti noooo che shock!!! Scusa la mia parentesi da fissata per il calcio!!!

 

X Luna: oltre alla piccola dedica, ti volevo dire che sono contenta che tu sia tornata con le tue splendide recensioni, grazie!!! Il 2007 è stato bello perché ti ho conosciuta, speriamo che il 2008 ci permetta di conoscerci meglio! XD

 

X Ayumi: Curami bene Shika sul tuo pc, mi raccomando!!! Grazie per le tue recensioni e email e soprattutto per il tuo continuo sostegno!!! Grazie Grazie Grazie!!! W ShikaIno!!!

 

 

 

 

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Capitolo 13
*** "The Mind's Maze" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciao a tutti! Ultimamente pubblico capitoli a manetta perché sono consapevole che appena ricomincerà la scuola non ne avrò più il tempo (purtroppo T.T).

Tanto per cominciare vorrei ringraziarvi di cuore per seguire la mia lunghissima storia e scommetto che vi starete anche rompendo le scatole, ma ho così tante idee per la testa che si allunga sempre di più... del resto non è semplice portare avanti la vita di ben tre protagonisti, curandone pensieri ed emozioni... mi sto impegnando al massimo comunque!!! T.T

Questo capitolo potrà sembrarvi il più noioso ma in realtà per me è il più importante, tanto che l'ho intitolato come tutta la storia (English version però XD). In realtà è molto discorsivo ed esplicativo, ma ci voleva una parte teorica per spiegare cosa succede con questi duelli mentali, no? Veramente, mi sono fatta una marea di viaggi mentali tipo Kishimoto per spiegare bene cosa succede nella testolina bacata di Ino e per descrivere come sta la sua anima fragile... spero di non essere stata troppo noiosa, è solo che quando mi faccio prendere la mano scrivo scrivo e scrivo senza più fermarmi... e poi mi sembra tutto così importante che non riesco a cancellare niente... questo cose mi prendono troppo... perdonatemi e non sputatemi in un occhio! Saranno i miei libri buddisti a condizionarmi la testa... XD XD XD mah!

Spero comunque che abbiate voglia di recensire e prometto che il prossimo cap sarà più leggero! Vi voglio bene! Bacione Sakurina

P.S. Fatemi gli auguri che domani 6 gennaio è la mia festa! XD XD XD ah ah ah più befana di me...

 

 

 

Capitolo 13. "The Mind's Maze"

 

 

Words are useless, especially sentences

They don't stand for anything

How could they explain how I feel

 

Travelling, travelling,

Leaving logic and reason

Travelling, travelling,

In the arms of unconsciousness

 

And all that you've ever learned

Try to forget

I'll never explain again

 

                                                         ("Bedtime Story" by Madonna)

 

 

 

 

-"Maledizione!!!"- urlò Tsunade, battendo con violenza i pugni sulla scrivania.

Sakura e Shizune sobbalzarono spaventate, mentre Shikamaru, Choji e Kiba si fissarono perplessi. L'Hokage era decisamente adirata, un'aura rossastra sembrava essere comparsa intorno a lei.

La donna si morse un'unghia, nervosamente.

-"Quell'idiota di Jiraiya!!! Deve sempre fare di testa sua, che razza di testardo..."- ringhiò furibonda la sennin.

-"Che c'entra Jiraiya, adesso?"- chiese Shikamaru, allarmato dalla sfuriata della donna.

L'Hokage si alzò dalla sua sedia, cominciando a camminare avanti e indietro nervosamente.

-"E' stato sicuramente Jiraiya a portare via Ino..."- asserì Tsunade, fissandoli seriamente.

-"Oh no!!! Allora è in serio pericolo, povera Ino!!!"- si allarmò Kiba, pensando alla passione del sennin per le donne.

-"Calmati Kiba... non è per quello che l'ha portata via... in realtà vuole farla allenare in vista di un prossimo duello con Yoshi."- spiegò la bionda, fissando fuori dalla finestra perplessa.

-"Mi scusi, Tsunade-sama..."- cominciò Kiba, pensieroso -"...ma se Ino è stata in grado di spezzare un duello mentale senza averne mai sostenuto uno, perché anche per noi non potrebbe essere la stessa cosa?"-.

-"In realtà, da quanto ho capito, anche se inconsciamente Ino deve aver usato un attacco psichico o comunque ci deve essere stato qualcosa a disturbare l'attacco mentale di Yoshi... ma non posso saperlo visto che non ho nemmeno avuto tempo di parlarle, grazie a Jiraiya che l'ha portata via subito!!!"- sbottò la donna, irritata.

-"Beh, ma allora... non c'è da preoccuparsi, no? Insomma... siamo tutti coscienti che in fondo Ino è l'unica in grado di sostenere un duello mentale con i ninja del Sogno. Se Jiraiya vuole aiutarla a migliorare, c'è solo da stare tranquilli, no?"- dichiarò Shikamaru, analizzando obiettivamente la faccenda.

-"Il problema è proprio chi l'allenerà... Jiraiya la sta solo accompagnando, nemmeno lui è in grado di contrastare un duello mentale..."- sospirò l'Hokage.

-"Come sarebbe a dire chi?!"- ripeté ansioso Shikamaru.

-"Dove la sta portando, Tsunade-sama?!"- chiese Kiba, preoccupato.

Tsunade non rispose. Si limitò a fissare fuori dalla finestra, sospirando. Ricordava perfettamente che il Terzo Hokage si era raccomandato di entrare in contatto il meno possibile con quelle creature, perché erano infide e diaboliche. E come sempre, Jiraiya faceva di testa sua. Portare Ino da Lei. Ino, solamente una chunin! Cosa pretendeva di fare quel pazzo?! Ma ora, era troppo tardi. Tsunade si era voluta fidare di lui e come sempre quel cocciuto aveva fatto di testa sua, mettendoci di mezzo anche una sua allieva, per giunta.

-"Andatevene, adesso. Kakashi ha bisogno di aiuto per organizzare le difese intorno a Konoha."- si limitò a dire la donna.

-"Cosa?! Non penserà di cavarsela così senza dirci dove si trova Ino, non è vero?!"- urlò Shikamaru, contrariato.

L'Hokage si voltò, fulminandolo con lo sguardo.

-"Non sono affari riguardanti voi semplici chunin, questi..."- ribatté fredda la donna.

-"Ma--"- cercò di protestare il Nara.

-"Ma niente, Shikamaru!!! Il vostro fidanzamento non influisce in alcun modo sulla mia decisione. Se vuoi sapere qualcosa su questa faccenda, comincia a diventare jonin e forse ne riparleremo! Ma fino ad allora, e credo che sia un'allora molto lontano, rimani al tuo posto e preoccupati delle tue missioni da chunin. Spero di essere stata chiara! Ora andatevene!!!"- sbraitò Tsunade, che non ne poteva più di uomini testardi per quel giorno.

Shikamaru fu assalito da un impeto di rabbia che lo portò a tirare un forte pugno contro il muro, facendo spaventare tutti. Dopo aver lanciato un'occhiataccia a quell'Hokage così cocciuta, il ragazzo uscì dall'ufficio sbattendo violentemente la porta, seguito a ruota dai suoi fedeli amici.

 

h

 

Dopo poche ore di cammino verso sud, Jiraiya e Ino si fermarono davanti ad alcune alte montagne. Di fronte a loro una piccola grotta.

-"Seguimi..."- ordinò il sennin, entrandovi.

La chunin fu pervasa da alcuni brividi di disgusto. Cos'aveva in mente di fare quel maniaco? Non c'era da fidarsi ad entrare in una grotta buia insieme a lui. Ma presto la Yamanaka fu colpita dall'espressione seria stampata sul volto del ninja leggendario: non l'aveva mai visto così preoccupato. Anzi, sembrava quasi intimorito e sicuramente saltarle addosso era l'ultimo (o quasi) dei suoi pensieri.

Deglutendo, la biondina lo seguì. La grotta in realtà non si addentrava molto nelle montagne, finiva quasi subito.

Jiraiya si concentrò sulla parete di pietra che li bloccava. Ino si guardò attorno, spaesata: era un vicolo ceco. Eppure l'uomo sembrava convinto di essere nel posto giusto.

-"Jiraiya-sama..."- fece per chiedere la ragazza, per nulla convinta.

-"Ino."- la interruppe lui, immediatamente. Lei lo ascoltò con attenzione, preda dell'ansia che aleggiava nell'aria. -"Ascoltami bene. Qualunque cosa tu veda, non dire nulla. E soprattutto, non parlare tranne se vieni interpellata. Lei è un po'... diciamo... non è molto alla mano, ecco. E' irascibile e superba. Si arrabbierà molto della tua presenza, ma tu ignorala, ci penserò io a convincerla. Non mentirle mai, lei ti scoprirebbe subito. Lei... non è umana."- spiegò Jiraiya, agitato.

La Yamanaka si limitò ad annuire, un po' allarmata dalle parole del sennin.

-"Solo una cosa... in che senso non è umana?"- chiese la ragazza, con voce tremante.

-"Lei è una sottospecie di divinità, ninfa o qualcosa del genere... non l'ho mai capito bene..."- rispose l'uomo, inginocchiandosi e cominciando a disegnare dei simboli sul muro. Presto Jiraiya iniziò a pronunciare una specie di invocazione, fino a quando la parete di pietra non cominciò a sparire lentamente, aprendosi come una finestra verso un'altra dimensione.

Ino vide soltanto un forte raggio di luce, che la portò istintivamente a coprirsi gli occhi con le mani. Quando li riaprì, si ritrovò in un grande giardino fiorito, splendido, ricco delle più varie specie di fiori, anche mai visti in vita sua.

Vedendo che Jiraiya percorreva sicuro di sé un piccolo viottolo ciottoloso, la biondina lo seguì, guardandosi attorno estasiata: quello era il paradiso per lei. Si potevano vedere persino splendide fontane e marmoree colonne greche adornare quel posto meraviglioso.

-"Non ti incantare troppo... è tutto un'illusione."- le disse improvvisamente il sennin.

Proprio in quell'istante, una splendida farfalla lucente svolazzò davanti a lei e quando la biondina sollevò la mano toccandola, come incantata, questa svanì. Ino ci rimase male, continuando a guardare intorno a sé con occhi più accorti.

Presto raggiunsero un tempietto, al cui centro stava una sottospecie di trono. Seduta su di esso stava una bellissima donna dai lunghi capelli color rubino legati in una coda alta, occhi color del ghiaccio, indosso solo una lunga veste bianca da vestale, che non lasciava molto spazio all'immaginazione.

Un sorriso divertito le si spaziò sul volto vedendo i due avvicinarsi al suo cospetto.

-"Jiraiya, da quanto tempo.."- ghignò compiaciuta.

-"Asha... bella come sempre, vedo..."- sorrise Jiraiya, mantenendo un tono calmo e tranquillo, mascherando alla perfezione il suo nervosismo.

Ino fissò incantata quella bellissima donna: allora era di lei che il sennin aveva così paura? Eppure, sembrava del tutto umana... ma l'apparenza ingannava, e Ino lo sapeva fin troppo bene.

-"E' passato un po' di tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, Jiraiya... quanto sarà, una ventina d'anni?"- sghignazzò Asha, divertita -"Ti trovò invecchiato, caro amico mio..."-.

-"Tu invece sei giovane e bella come sempre, cara Asha..."- ribatté il sennin, mantenendo un tono calmo e vagamente sornione.

-"Beh, per una come me che ha più di 500 anni, cosa vuoi che sia un ventennio? Vale per me quanto un granello di sabbia..."- sorrise compiaciuta la donna. -"E comunque... non credi sia troppo giovane per te?"- cambiò discorso Asha, indicando con un cenno Ino.

Jiraiya e la ragazza si fissarono perplessi, dopodiché l'uomo si schiarì la voce con due colpetti di tosse.

-"Ehm... in verità, lei non è... cioè... lei è lo scopo per cui siamo venuti fin qui."- disse il sennin, vagamente indeciso.

Asha inarcò un sopracciglio, infastidita.

-"Sarebbe a dire?"- chiese con tono irritato.

-"Lei... lei è l'unica possibilità di salvezza per Konoha, Asha, e abbiamo bisogno del tuo aiuto per..."- cercò di spiegare l'uomo prima di essere interrotto.

-"Alt, alt, alt! Fermati un momento, Jiraiya... chi è questa ragazzina?"- domandò sempre più costernata.

-"Sono Ino Yamanaka, chunin della Foglia."- rispose Ino, ma subito fu fulminata dallo sguardo del maestro.

Asha scoppiò in una risata estremamente divertita, che risuonò come un eco spettrale per tutto quel mondo irreale.

-"Oh cielo, Jiraiya... mi stupisci ogni volta di più..."- si asciugò qualche lacrimuccia divertita la donna -"...per me è già umiliante abbassarmi ad incontrare i famosi ninja leggendari, per quale assurdo motivo pensi che io debba accettare di parlare con una misera chunin della Foglia?"- rise Asha, strabiliata.

Jiraiya strinse i pugni, preoccupato: era esattamente il tipo di reazione che si aspettava da lei.

-"Asha, ti prego... i ninja del Sogno stanno attaccando Konoha e non siamo in grado di difenderci... Ino non è una kunoichi normale, credimi! Lei, pur non avendo mai sostenuto un duello mentale in vita sua, è riuscita a sopravvivere allo scontro psichico con Yoshi, il principe del Sogno... è per questo che credo valga la pena di allenarla, Asha."- spiegò con fervore il sennin.

Asha piegò leggermente la testa di lato, cominciando a scrutare Ino attentamente con i suoi gelidi occhi di ghiaccio.

-"Mmh... non è possibile che una semplice kunoichi sia riuscita a sopravvivere a un duello mentale con un ninja del Sogno, per quanto Yoshi possa essere un inetto... ci deve essere stata per forza una contaminazione spirituale, qualcuno deve averla aiutata con la sua forza spirituale..."- chiarì la donna, acquisendo un tono più serio.

Ino corrugò la fronte, ripensando alla piccola Saki: forse era stata lei ad aiutarla?

-"...a parte questo, diciamo che è stata comunque sorprendente la tua impresa, ragazzina. A dir poco irreale, direi."- concluse Asha, congiungendo le mani, pensierosa.

-"Asha... questa ragazza è una Yamanaka... il suo clan era originario del Villaggio del Sogno, forse è per questo che lei è riuscita in questo intento."- aggiunse Jiraiya.

-"Ah sì? Dunque il tuo era uno dei famosi "clan fuggitivi" del Sogno? Beh, adesso si spiega tutto... la ragazzina deve essersi difesa utilizzando inconsciamente un attacco psichico, del resto è normale, considerando che nelle sue vene scorre sangue del Sogno... massì, adesso che la guardo bene posso riconoscerne i tratti tipici: capelli biondi, occhi azzurri... eh già. Tipicamente del Sogno."- annuì Asha, soddisfatta delle sue deduzioni.

-"Sì, ma adesso Ino ha bisogno di te. Tu sei l'unica a conoscere le tecniche utilizzate da quegli shinobi, sei l'autorità in campo di duelli psichici. Sei l'unica che può aiutarci a salvare Konoha."- la pregò il sennin.

-"Per quale assurdo motivo dovrei farlo, Jiraiya? Io sono sempre stata neutrale, lo sai. Anzi, più che neutrale, io sono sempre stata superiore alle vostre insensate guerre fra villaggi... perché mai dovrei schierarmi con Konoha, adesso? In fondo, i ninja del Sogno hanno ragione ad agire così, cercano solamente la loro vendetta..."- asserì la donna, convinta.

-"Asha... allora noi li distruggemmo per difesa... loro vogliono eliminarci per vendetta... non è esattamente la stessa cosa..."- sibilò Jiraiya, irritato.

Asha sospirò, vedendo l'ansia scritta a grandi lettere sul volto del vecchio amico. Portò il suo sguardo perplesso sulla bella ragazza al suo fianco: sembrava così debole, del resto era normale, era solo una chunin. Una ragazzina che avrà avuto sì e no una diciottina d'anni e sulle cui spalle pesava il destino di un'intero villaggio.

Forse mossa dalla pietà verso quella kunoichi, Asha si alzò e si diresse verso i due shinobi, sbuffando. Incrociò le braccia, esitando per qualche secondo sugli occhi scuri del sennin e su quelli cerulei della biondina.

-"Se Tsunade ha puntato tutto su una semplice chunin, suppongo che la situazione debba essere abbastanza grave..."- sospirò Asha, voltandosi di spalle e allontanandosi di qualche passo. Voltò il viso verso Ino, scrutandola perplessa. -"A quanto vedo, però... nonostante Tsunade sia diventata Hokage, non ha smesso di giocare d'azzardo con il destino, vero Jiraiya?"-.

Il sennin non rispose, aveva intuito che Asha fortunatamente stava valutando seriamente la sua proposta. Voleva lasciarla riflettere in pace, sapeva quanto fosse irritabile se disturbata.

-"Come hai detto di chiamarti, ragazzina?"- chiese la donna, fronteggiando Ino.

-"Ino Yamanaka."- rispose la biondina, sostenendo a meraviglia lo sguardo della rossa.

-"Ino... nella mia tradizione, è il nome di una divinità marina, lo sai? La dea bianca, protettrice dei marinai... chissà, forse è destino, forse no..."- sospirò Asha, perplessa -"Ino, dimmi, sei sicura di quello che stai facendo? Vuoi davvero rischiare la tua vita per i tuoi compagni?"- chiese infine, seriamente.

-"Sì!"- esclamò la Yamanaka, sicura di sè.

-"E sia."- asserì infine la donna, dandole le spalle. -"Jiraiya, vattene via, ora. Proverò ad insegnare a questa ragazzina l'arte della mente. Vedremo se sarà così abile da riuscire a seguirmi."- concluse infine, facendo un cenno a Ino.

 

h

 

Kiba e Shikamaru stavano seduti in riva al fiume, il primo guardava Akamaru rincorrere dei gatti, il secondo sdraiato fissava il cielo grigio sopra di loro.

Il ragazzo col codino chiuse gli occhi, pensando a Ino. Dio, chissà dov'era e cosa stava facendo. Chissà se stava bene. Ma perché lei doveva essere l'unica in grado di affrontare quei pazzi sanguinari del Sogno? Lei, così bella e fragile...

Improvvisamente, qualcosa di freddo bagnò la guancia del chunin, facendogli riaprire gli occhi: dall'alto del cielo plumbeo, tanti piccoli fiocchi di neve stavano cominciando a cadere sul Villaggio della Foglia, silenziosi e delicati.

-"Nevica..."- sospirò Kiba, aprendo la mano verso il cielo.

Shikamaru si limitò a fissare la neve senza rispondere. Quella era la prima nevicata dell'anno. Ricordava che ogni volta che iniziava a nevicare, lui era sempre in compagnia di Ino, per qualche strano motivo. Ovviamente, lei amava la neve, lui la odiava; e ovviamente finivano sempre ad ammazzarsi a palle di neve. Era stranissimo vedere la neve per la prima volta senza Ino al suo fianco. Ma la cosa più eccezionale era che... era solo il 24 settembre.

-"Maddai, è assurdo..."- rise appena Kiba, fissando i fiocchi che aumentavano sempre di più.

-"Assurdo non sempre vuol dire impossibile..."- asserì Shikamaru, pensieroso.

L'Inuzuka lo fissò perplesso, chinando la testa di lato. L'amico avvertì la sua confusione, mostrandogli la sua solita aria seccata. -"Insomma, Kiba... è assurdo che io abbia regalato un anello di fidanzamento a Ino, eppure è successo."- gli spiegò il Nara, con tono scocciato.

-"Aaaah... adesso sì che ho capito perché nevica a settembre!!! Ah ah ah!!!"- scoppiò a ridere a crepapelle Kiba, divertito.

Shikamaru si tirò su a sedere, arrossendo violentemente.

-"Ma che dici, cretino?!"- protestò il Nara, imbarazzato.

Ma Kiba non riusciva neanche a rispondere da quanto se la rideva.

-"Ah ah ah... cavolo se le chiedi di sposarti viene giù una bufera ad agosto!!! Ah ah ah..."- piangeva dalle risate l'Inuzuka, ormai piegato in due.

-"Che idiota..."- si limitò a sbuffare Shikamaru, portandosi una mano sulla tempia, ma ridendo anche lui sotto i baffi. In fondo, la risata di Kiba era contagiosa. Meno male che c'era lì lui a tirarlo su di morale, altrimenti Shikamaru sarebbe caduto in una profonda depressione.

"Ino... vorrei che fossi qui con me, adesso..." pensò il ragazzo, chiudendo gli occhi e rivolgendo il suo cuore a Ino.

 

 

h

 

Finalmente, Ino e Asha erano rimaste da sole. La donna alzò lievemente la mano e il splendido giardino attorno a loro svanì, lasciando spazio solo a una grande oscurità ad avvolgerle.

-"Ti ricordi di questo posto, Ino?"- chiese Asha, fissando intensamente Ino negli occhi.

La biondina la fissò di rimando, vagamente intimorita.

-"Sì... questo è dove..."- cercò di dire la ragazza, ma venne anticipata dalla donna.

-"Sì, esattamente, dove hai visto Sasuke e Hidan, e tutte le altre persone, ovviamente."- asserì la rossa con tono ovvio e frettoloso.

-"Sì, ma tu come..."- cercò di protestare Ino, sorpresa.

-"Come lo so? Prima regola, mai guardare per troppo tempo fisso negli occhi una persona che sa utilizzare i poteri psichici. Gli occhi sono lo specchio dell'anima, non lo sai? Dagli occhi arrivi alla mente e quindi allo spirito, se sai districarsi nel labirinto della mente è facile conoscere tutto di te e del tuo passato. E' così che funzionano a grandi linee gli attacchi di Yoshi."- spiegò Asha, con tono perentorio.

La Yamanaka rimase totalmente senza parole: quella teoria era molto affascinante e ricordava di aver già sentito quelle parole dallo stesso Yoshi...

"Se vuoi tenere i tuoi segreti... dovresti evitare di guardarmi per troppo tempo negli occhi, ma chére...".

-"Dimmi Ino, che attacchi sai utilizzare?"- chiese la donna, camminando avanti e indietro nervosamente.

-"Il capovolgimento spirituale, il controllo mentale, e..."- disse la biondina, ma subito venne interrotta dalla frenetica ninfa.

-"Bene, ottimo inizio direi, così saprai differenziare più facilmente la mente dallo spirito... solo una cosa ti volevo chiedere, Ino. Come pretendi di poter duellare ancora con Yoshi con uno specchio dell'anima ridotto in quello stato?"- chiese Asha, con tono scettico.

La kunoichi corrugò la fronte, confusa: non capiva bene di cosa stesse parlando la donna.

-"Insomma, Ino... l'anima è come un grande specchio: facile da rompere, difficile da ricostruire. La tua anima ha molte crepe, non è ancora guarita completamente dalla morte del tuo maestro e oltretutto le tue incomprensioni col tuo ragazzo e col tuo amico hanno peggiorato la situazione. Il tuo specchio è molto instabile ed è stato debilitato pesantemente dallo scontro con Yoshi."- spiegò chiaramente Asha.

-"Ma l'anello..."- cercò di ribattere la Yamanaka, portandosi una mano sull'anulare.

-"Ah già, quello... come ti ho già detto, è più facile spezzare un'anima che non risanarla... questo fidanzamento non è che abbia fatto poi molto.

Il vero problema è che gli attacchi psichici si respingono solo con altri attacchi psichici e i duelli mentali influiscono inevitabilmente sull'anima. Insomma, in parole povere... più duelli mentali sosterrai, più il tuo spirito si indebolirà. Nel tuo stato attuale, sarai in grado di sostenere al massimo altri due duelli psichici, non di più. Al terzo duello mentale, la tua anima si spezzerà per la seconda volta e credimi... ci vorrebbe un miracolo per farti rimanere in vita, a quel punto."- chiarì freddamente la donna.

Una scarica di brividi freddi pervase la ragazza. Ciò che l'aspettava era agghiacciante. Non capiva bene il discorso di menti, anime e specchi, ma sapeva che stava toccando un argomento decisamente delicato. Si era scavata la buca da sola, insomma, e ci si stava buttando dentro deliberatamente.

-"Ovviamente tutto questo accadrà se tu sarai in grado di districarti nel labirinto della mente, e credimi... non è per niente facile. Per iniziare, devi dimenticare tutto quello che sai: parole, ragione, logica... tutte queste cose non hanno valore nella mente umana, come peraltro tutti gli insegnamenti ninja. Dimentica tutto quello che hai imparato fino ad oggi, perché la mente umana... non ha né regole né schemi da seguire. Sei tu che devi dettare regole e schemi una volta impossessata della mente altrui. Vediamo come te la cavi, ragazzina."- sorrise divertita Asha, lanciandole uno sguardo curioso.

Ino indietreggiò di qualche passo, agitata. Quelle parole facevano terribilmente paura.

"Shikamaru... vorrei che fossi qui con me, adesso..." pensò la biondina, chiudendo gli occhi e rivolgendo il suo cuore a Shikamaru.

 

 

 

 

 

A Celiane (che nonostante la pesantezza continua a leggere! T.T), Nidaime (che forse presto si vedrà portare via il suo Kiba da una biondina amante dei gatti! XD), a Queen of Night (che da attenta lettrice delle mie storie mi ha subito sgamato la storia dell'ex di Hikari e a cui presto volentieri Takefumi il mitico barista XD), a Ayumi (la recensitrice più onnipresente delle ShikaIno che abbia mai visto XD se mi chiami sensei mi uccidi dall'onore perché non potrei mai considerarmi tale!), a Andrea (che tifa con fervore per Kiba e Hikari e per il Toro, ovviamente XD) , a Luna (che ha già capito tutto dei sogni e del futuro di Kiba e Shika XD) e a Ice_Princes (come il film che mi piace tanto T.T grazie infinite per recensire la mia storia!!!)...

GRAZIE MILLISSIME A TUTTIIIII!!! Le vostre recensioni sono la mia fonte d'ispirazione più grande!!! Bacione a tutti Sakurina

 

 

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Capitolo 14
*** "Falling In The Black" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciauuu a tutti! Imploro umilmente perdono per averci messo tanto ad aggiornare, ma è stata un settimana infernale per me... fra verifiche, interrogazioni, compiti arretrati e allenamenti extra mi sono esaurita troppo... XD. Sorryyyy!!!

Però rieccomi qui con l'ennesimo capitolo! Ino sarà alle prese con i difficili insegnamenti di Asha, ce la farà ad imparare tutto prima che Yoshi attacchi Konoha?

E soprattutto... che faranno Shikamaru, Kiba e gli altri chunin? Resteranno fermi ad aspettare Ino o attaccheranno gli shinobi del Sogno rischiando la loro vita? Leggete e commentate come sempre, mi raccomando! Bacione Grandissimo Sakurina!

 

 

 

Capitolo 14. "Falling In The Black"

 

 

Tonight I’m so alone

This sorrow takes ahold

Don’t leave me here so cold

Never want to be so cold

Your touch used to be so kind

Your touch used to give me life

I’ve waited all this time

I’ve wasted so much time

Don’t leave me alone

I’m falling in the black

Slipping through the cracks

Falling to the depths can I ever go back

Falling inside the black

 

                                                         ("Falling Inside The Black" by Skillet)

 

 

Shikamaru scagliò con forza una pietra verso il fiume. Al suo fianco, Kiba e Choji lo fissavano preoccupati. Da quando era uscito dall'ufficio dell'Hokage era praticamente intrattabile.

-"Quella donna è insopportabile... maledettamente... insopportabile... che scocciatura!!!"-urlò il Nara, lasciando che l'eco della sua rabbia si espandesse per tutta Konoha.

Kiba stava per dirgli qualcosa, ma una voce familiare alle sue spalle lo precedette, sorprendendolo.

-"Lo so, lo so... e non conosci nemmeno il suo lato più terribile!"- ridacchiò Jiraiya.

I tre chunin si voltarono esterrefatti, fissando il sennin a bocca aperta. Ripresosi dallo shock prima degli amici, Kiba corse verso l'uomo, fulminandolo con occhi di fuoco.

-"Dove diavolo è Ino?!"- ringhiò l'Inuzuka, furibondo.

Jiraiya ridacchiò lievemente, ignorando il ragazzo e passandogli oltre, avvicinandosi a Shikamaru.

-"Dov'è la mia ragazza, Jiraiya-sama?"- chiese il Nara, con tono più controllato ma fortemente pervaso di agitazione mista a rabbia.

-"Tranquillo, Ino sta bene. La sta allenando una tipa davvero molto in gamba. Comunque, la tua fidanzata mi ha chiesto di darti questo..."- disse l'uomo, porgendo a Shikamaru una catenina con appeso l'anello che aveva regalato ad Ino.

Il chunin lo afferrò, fissandolo incredulo.

-"Che significa?!"- chiese con voce tremante, confuso.

-"...significa che Ino dovrà tornare a riprenderselo, no?"- si limitò a rispondere il sennin, con un ghigno compiaciuto stampato sul viso.

Un sorriso di sollievo si spaziò sul volto di Shikamaru, arrossendo mentre si allacciava la catenella al collo, che ovviamente nascose con cura sotto la maglietta, lontana da occhi indiscreti e al sicuro. Adesso si sentiva sollevato. Ino sarebbe tornata presto, lo sentiva.

 

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Dall'oscurità in cui si trovavano, Asha ricreò un splendido lago circondato di cascate. Ino, in piedi sull'acqua nel centro della distesa lacustre, poteva percepire le goccioline rinfrescarle il volto, il suono rilassante dell'acqua scrosciante intorno a sé, ovunque fragili arcobaleni ricreati dal riflesso delle leggere stille che salivano veloci verso il cielo.

La biondina sospirò, entusiasta: come poteva anche quel paradiso essere un'illusione?

Asha fissò la ragazza, inarcando un sopracciglio, seccata.

-"Non ti illudere, è tutto una mia creazione!"- la riprese la dea, sospirando rassegnata. -"Sei nel mio mondo, tutto qui è controllato dalla mia mente..."- specificò poi con aria superiore.

La biondina riflettè un momento sulle sue parole, distraendosi. Non controllò più il suo chakra, smettendo di concentrarlo sui piedi per qualche secondo, cadendo così in acqua. Asha scoppiò a ridere divertita, mentre Ino la fulminava infastidita, rialzandosi completamente fradicia.

-"Ah ah ah! Il fatto che tutto sia un'illusione non significa mica che non sia reale!"- sghignazzò la bellissima dea, guardando la kunoichi dall'alto al basso.

Una volta in piedi, un ghigno malizioso si spaziò sulle labbra di Ino, mentre puntava i suoi occhi divertiti sulla maestra, contemplando la sua vendetta.

-"Beh, se è così allora... vuol dire che anche il suo aspetto fisico è tutto un'illusione, vero?"- chiese la Yamanaka, divertita.

Asha fulminò la biondina, pervasa da miriadi di brividi nervosi e arrossendo irritata.

-"MA-MA... COME TI PERMETTI, MOCCIOSA?!"- sbottò la dea, toccata nel vivo.

-"Beh, insomma... sto solamente mettendo in pratica i suoi insegnamenti! Non credo a ciò che vedo! E poi, diciamocelo... 500 anni sono tanti e suppongo che essere immortali non significa essere eternamente giovani, no?"- continuò con le sue frecciatine la ragazza.

-"Smettila subito!!!"- ringhiò Asha, ancora furibonda -"Parli tanto bene solo perché adesso sei bella e giovane... voglio vederti quando diventerai vecchia!!!"- concluse poi, ignorando le risatine divertite dell'alunna, ancora rossa in volto. -"Ma bando a questi inconvenevoli, ragazzina... analizziamo la situazione, piuttosto. Come abbiamo già detto, hai a disposizione solo due duelli mentali. Ragion per cui devi assolutamente eliminare Yoshi al primo colpo, okay?"- spiegò la rossa.

-"In che senso? Scusami, ma se non lo faccio fuori al primo colpo, mi rimane ancora una seconda occasione!"- protestò Ino, incrociando le braccia, dubbiosa.

Il volto di Asha si fece immediatamente serio.

-"No, tu non capisci, Ino... evidentemente non sai che Yoshi ha un fratello maggiore..."- disse con voce intimorita la divinità.

La biondina piegò lievemente di lato la testa, perplessa.

-"Un... fratello?"- chiese, confusa.

-"Sì, Ryuu Ayumu, erede principale della sua potente casata. Parliamone chiaramente, Ino. Yoshi è un povero inetto, una volta che ti avrò insegnato le tecniche basilari dei duelli mentali capirai anche tu che quello stupido sa usare solo gli attacchi più semplici. Ma suo fratello... ti dico solo che il suo nome dovrebbe significare qualcosa come "Dragone del sogno che cammina", il che dice tutto..."- sospirò Asha, guardando il cielo, preoccupata.

La Yamanaka deglutì, intimorita. Quella era l'ultima cosa che si sarebbe aspettata. Ci mancava solo il fratello cattivo stile Uchiha.

-"Ragion per cui cerca di fare fuori al primo colpo Yoshi, e conserva gelosamente il tuo ultimo duello mentale, perché non potrai sostenerne altri per almeno sei mesi... l'ultimo duello lo conserverai per emergenza. Mi raccomando, non attaccare MAI per prima Ryuu... se sarà lui a fare la prima mossa, tu cerca di fuggire e se non ci riesci, solo allora potrai utilizzare il tuo ultimo attacco psichico. Ma sappi che combattere contro Ryuu Ayumu sarebbe un suicidio bello e buono per una novellina come te!"- asserì Asha, con tono turbato -"...anche per me combattere contro di lui sarebbe un'impresa, credimi. Ryuu ha ereditato alla perfezione tutte le tecniche del Sogno. Oltre a conoscere molte tecniche di distruzione mentale sopraffini, ha l'abilità innata dell'incatenamento onirico..."- spiegò.

-"Sta parlando ostrogoto per me, Asha-sama... incatenamento onirico?"- chiese la biondina, sempre più agitata.

-"Sì... se Ryuu entrasse nella tua mente anche solo una volta e per pochissimi secondi, lui sarebbe in grado di invaderla nuovamente infiltrandosi nei tuoi sogni. In questo caso potreste essere anche dalle parti opposte del mondo e lui riuscirebbe comunque a trovarti... ed è in grado di ucciderti nel sonno senza che tu neanche te ne renda conto. Insomma... crea incubi mortali."- spiegò la donna, fulminando la kunoichi con sguardo intransigente. -"Sbrighiamoci, ora. Yoshi si sta muovendo verso Konoha. Sta venendo a cercarti. Vuole vendicarsi. Non abbiamo tempo da perdere."- concluse frettolosamente la divinità.

-"Cosa?! Di già?!"- sbottò Ino, senza fiato.

Asha si limitò ad annuire col solito sguardo freddo, dirigendosi verso la cascata più grande, mentre la Yamanaka fissava quel cielo fittizio desolata: ce l'avrebbe fatta ad imparare quella fantomatica tecnica in così poco tempo?

"Shikamaru..." pensò Ino, sospirando.

 

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-"Una decina di ninja del Sogno si stanno avvicinando alle porte orientali di Konoha. Purtroppo Kakashi, Gai, Yamato e Kurenai non sono ancora rientrati dalla missione di spionaggio."- spiegò Tsunade, con tono allarmato.

Neji e Shikamaru stavano fermi di fronte a lei, fissandola silenziosi e seri. Sebbene il chunin ce l'avesse ancora con la sennin, non poteva tirarsi indietro da quella missione. La sua ragazza aspettava ancora la sua vendetta, e se lui avesse potuto aiutarla in qualche modo, l'avrebbe fatto senza esitare.

-"Neji, Shikamaru. Organizzate due gruppi e attaccateli. Dovete fermarli ad ogni costo, non devono assolutamente avvicinarsi a Konoha. Siete liberi di scegliere chi volete per il vostro team, ma fate in modo di scegliere solo elementi emotivamente forti. Vi consiglio comunque di portare Sakura come ninja medico con voi. Adesso andate e buona fortuna, ragazzi."- concluse l'Hokage, con sguardo angustiato.

Neji e Shikamaru si congedarono, senza protestare. Avevano fin troppo chiara la situazione. E non solo loro. Tutta Konoha era impazzita da quando aveva sentito parlare di quegli imbattibili ninja in grado di uccidere solo con uno sguardo.

I due shinobi camminavano affiancati, silenziosi, mentre la gente correva avanti e indietro per le strade preda del panico.

Presto raggiunsero i loro compagni, tutti prontamente convocati da Tsunade alla porta est di Konoha.

-"Cosa succede?!"- urlò Naruto, correndo verso i due amici.

Shikamaru abbassò lo sguardo, sbuffando, mentre Neji lo scrutava perplesso.

-"Choji, Kiba, Naruto, con me."- si limitò a dire il Nara, riaprendo gli occhi e squadrandoli serio.

-"Lee, Sai e Shino invece con me."- aggiunse lo Hyuga, fissando i compagni.

-"Sakura, tu ci seguirai di nascosto, e uscirai ad aiutare i feriti solo in caso di necessità... anche se le ferite provocate da quei ninja non possono essere guarite con le arti mediche."- asserì Shikamaru, con tono seccato.

-"Aspettate un momento! E io?!"- chiese Tenten, fissando Neji delusa.

Il jonin le regalò un rapido sguardo, scostando subito gli occhi gelidi da lei.

-"Ho preferito non farti venire."- si limitò a dire lo Hyuga, raggiungendo i membri del suo nuovo team per dare spiegazioni.

Hinata si avvicinò all'amica, anche lei delusa.

-"Anche io sono stata tagliata fuori..."- si lamentò sottovoce la ragazzina.

-"Non capisco!"- si arrabbiò Tenten, fulminando Shikamaru con lo sguardo.

Il Nara inarcò un sopracciglio, perplesso, mentre la kunoichi si avvicinava minacciosa.

-"Tu! Sei stato tu, razza di misogino che non sei altro..."- lo attaccò verbalmente Tenten.

-"Ehi, non prendertela con me... è stato Neji a tenervi fuori..."- rispose Shikamaru, scocciato.

-"Cosa...? Neji...? Ma... perché...?"- si deluse la kunoichi, abbassando il volto, depressa.

Il chunin fissò la ragazza per qualche secondo, perplesso. Adesso finalmente capiva moltissime cose, vedeva tutto con estrema chiarezza. L'amore era riuscito in qualche modo ad aprirgli gli occhi.

-"Tenten, Hinata, non ve la prendete... questa è una missione estremamente pericolosa, e Neji ci tiene molto a voi... penso che non se la senta di mettervi in una situazione troppo rischiosa, tutto qui. In fondo, Hinata fa parte della sua famiglia..."- spiegò Shikamaru, col solito tono passivo.

-"E io? Io cosa c'entro, scusa?! Io sono sempre stata sua compagna di squadra, l'ho sempre aiutato in tutto, gli sono sempre stata vicino... perché adesso lui non..."- chiese Tenten, confusa e agitata.

Il chunin sbuffò, seccato: non avrebbe mai pensato di dover dire certe cose a una ragazza. Ma poi pensò che se un giorno avrebbe avuto davvero una figlia, sarebbe stato inevitabile farle certi discorsi.

-"Senti, Tenten... anch'io se fossi stato al posto di Neji mi sarei comportato così nei confronti di Ino."- chiarì il Nara, scocciato.

-"In... in che senso?"- chiese la kunoichi, perplessa.

-"Nel senso che l'amore... rende veramente iperprotettivi e scemi."- concluse Shikamaru sospirando rassegnato, allontanandosi e dirigendosi verso i compagni.

Tenten arrossì di botto, imbarazzata, mentre Hinata al suo fianco rideva lievemente.

-"Ehi Shika, che diavolo hai detto a Tenten? Mi sembra sconvolta!"- sghignazzò Kiba, avvicinandosi all'amico.

-"Mah, niente... la pura verità."- si limitò a rispondere Shikamaru, con un lieve sorrisino stampato sul volto.

 

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-"Dunque, Ino."- iniziò Asha, mettendosi di fronte alla kunoichi. -"I duelli mentali si basano principalmente su due tipi di attacchi basilari: la tecnica del catturamento mentale e quella dell'infiltrazione mentale. La prima è quella utilizzata da Yoshi, nonché la più semplice. Questa tecnica consiste nel catturare la mente dell'avversario nella propria attraverso una rete spirituale. A quel punto, il ninja che la utilizza deve essere in grado di riprodurre perfettamente i pensieri e i ricordi dell'avversario nella sua mente, come in una specie di teatro. Ovviamente non  è sempre possibile ed infatti tu sei riuscita a spezzare questa tecnica trovando delle discordanze tra i tuoi ricordi e la realtà ricreata da Yoshi. Questo vuol dire che lui non riesce a padroneggiare questa tecnica benissimo. Per di più è una tecnica molto pericolosa, perché si porta l'avversario nel proprio corpo, rischiando quindi di autoferirsi o addirittura di morire. E' per questo che appena hai spezzato il catturamento di Yoshi lui è stato male, perché rompendo il suo schema mentale sei anche riuscita a ferirlo. Non per niente è anche la tecnica del Sogno che si tende ad usare di meno, insomma... nei duelli mentali tra shinobi del Sogno non è mai stata usata. Si utilizza solo verso coloro che non conoscono questi attacchi e che quindi non sanno respingerli. Tu sei riuscita a batterlo, perché comunque è una tecnica relativamente semplice.

Comunque, una volta catturata la mente del nemico nella propria, il ninja deve riuscire a colpire i punti deboli dell'anima con l'obiettivo di distruggerla: distruggi l'anima, annienti la mente, uccidi il corpo. Questo è il modo di combattere degli shinobi del Sogno.

Per distruggere l'anima, i ninja del Sogno possono utilizzare diversi tipi di schemi: a due, tre, quattro o cinque punti. I punti fragili dell'anima sono appunto cinque: debolezza, senso di colpa, solitudine, paura e morte. Le persone più fragili crollano solo dopo i primi due punti, ma alcune riescono a sopravvivere persino a tutti e cinque, proprio come te: sei riuscita ad annullare la tua debolezza, hai superato i tuoi sensi di colpa, hai accettato la tua solitudine, hai affrontato la paura e visto oltre la morte. Ciò significa che sei una ragazza davvero molto forte. Sei psicologicamente più forte di Yoshi ed è per questo che ho deciso di allenarti. Perché ti trovo molto... affascinante. La tua personalità contradditoria mi affascina. Voglio vedere quanto riesci a destreggiarti con la tua mente, voglio vedere fino a che punto arriva la tua forza spirituale."- spiegò con calma e chiarezza la dea.

Ino seguiva quel discorso fin troppo chiaro con attenzione: le sembrava di assistere ad una dettagliata lezione di psicologia più che all'insegnamento di una nuova tecnica. Sentiva un forte interesse nascerle nel cuore, come se il sangue le stesse ribollendo nelle vene dall'impazienza: un'antica passione era rinata in lei, quella per tutto ciò che riguardava quel mondo incomprensibile e astratto, quel misterioso labirinto della mente che permetteva di entrare nell'anima.

-"Imparerò la tecnica di Yoshi, quindi?"- chiese la ragazza, impaziente.

-"Assolutamente... no! Quella tecnica è troppo banale e pericolosa e non avrebbe alcun senso rispondere ai suoi attacchi allo stesso modo! Io ti insegnerò direttamente la tecnica dell'infiltrazione mentale, un po' più complessa ma molto più efficace. E' esattamente l'opposto del catturamento mentale. Insomma, se nella prima tecnica è Yoshi che cattura la tua mente nella sua, con questa mossa tu sarai in grado di infiltrarti direttamente nella mente del tuo avversario, distruggendola da dentro. Ovviamente è molto pericolosa anche questa. La difficoltà sta nel fatto che non si è dentro la proprio mente se non in quella di uno sconosciuto. Per utilizzare questa mossa è necessario riuscire a districarsi con estrema scaltrezza nel labirinto mentale altrui, senza perdersi nei suoi più svariati meandri. D'altronde nessuno può sapere cosa si trova nella testa degli altri, anche perché nella mente non vi sono regole, è tutto assolutamente illogico e irrazionale. Diciamo che per utilizzare questa tecnica devi essere molto manipolatrice e... di larghe vedute, diciamo."- ghignò vagamente compiaciuta Asha, fissando la ragazza fremente davanti a lei. Sì, in fondo... le assomigliava molto. Bella, tenace, irascibile, vanitosa e... forte. Spiritualmente forte.

 

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Shikamaru cadde a terra, sputando sangue. Dietro di lui, Jiro, lo scagnozzo di Yoshi, se la rideva di gusto. Tutt'intorno tenebre, nient'altro che tenebre.

-"Parla, pivello... dov'è la tua bella fidanzata?"- chiese lo shinobi del Sogno, ghignando divertito mentre sollevava di forza il chunin, afferrandolo per il bavero.

-"...preferirei morire piuttosto che dirtelo..."- ringhiò Shikamaru, fulminandolo con lo sguardo.

Purtroppo il chunin non riusciva a muoversi: era intrappolato nella mente di Jiro e non poteva fare nient'altro che subire.

-"D'accordo... ti torturerò fino a quando non parlerai, piccolo bastardo..."- sogghignò divertito il nemico.

-"Risparmiatelo... i tuoi lavaggi del cervello non funzionano con me, stronzo..."- sibilò il Nara, sputando in un occhio all'avversario.

Jiro si infuriò, buttando a terra il chunin. Shikamaru rimase sdraiato immobile al suolo, sospirando. Sentiva l'anello sotto la maglia premere contro il suo petto, ricordandogli che Ino doveva tornare, che ce la stava mettendo tutta per loro. E lui... non poteva arrendersi, non senza prima vederla ancora, non contro quei maledetti bastardi.

 

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Kiba stava piegato a terra su se stesso, sofferente. Le parole imperiose di Saburo, la spalla destra di Yoshi, si espandevano per tutto quel mondo illusorio fatto di tenebre e silenzio.

L'Inuzuka aveva il viso rivolto verso il suolo, mentre con le braccia si premeva lo stomaco dolorante a causa del calcio appena ricevuto dallo scagnozzo.

-"Parla, chunin. Dove si trova la ragazza che ha osato offendere il principe del Sogno? Dove avete nascosto Ino?"- chiese Saburo, con tono pacato ma freddo.

Ma nulla, il chunin non rispondeva. Si limitava a stare immobile, piegato sulle sue ginocchia.

Dubbioso, Saburo decise di avvicinarsi a lui: possibile che fosse già morto?

Non appena gli fu davanti, Kiba alzò di scatto il volto compiaciuto, afferrando l'avversario prontamente per il bavero e sferrandogli un potente pugno in pieno volto, facendolo volare all'indietro.

-"Fottiti bastardo... i tuoi giochetti mentali del cazzo con me non funzionano... si vede che forse non ho abbastanza cervello da attaccare, ma non m'importa se questo mi dà la possibilità di spaccarti la faccia..."- ghignò compiaciuto l'Inuzuka, scrocchiando minacciosamente le dita.

Yoshi sarà pure stato forte, ma i suoi scagnozzi erano... patetici. Pensavano davvero che bastassero qualche calcio e qualche minaccia per stendere Kiba Inuzuka e Shikamaru Nara di Konoha?

 

 

 

 

Un mega ringraziamento e un mega bacio come sempre ai miei adorati recensitori: Nidaime, Ayumi, AtegeV, Ice_Princes, Luna, BabyPunkettin@, Andrea e Queen of Night! Thank youuu Bacione Sakurina

 

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Capitolo 15
*** "45" ***


Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciao carissimi e costantissimi lettori della mia fic! Dio mio, il 15° capitolo... mai scritto nulla di così lungo T.T ... andando di questo passo con la scuola chissà quando avrò tempo di finirla! Vi rinnovo le scuse per il ritardo, ma sapete com'è, questa benedetta scuola XD... per chi non lo sapesse, beh, è una vera... scocciatura! Mpf! Non vedo l'ora che sia finita! W l'università XD!

Ci tenevo tantissimo a scrivere questo capitolo per poter vedere realizzato il mio più grande sogno: per una volta saranno le kunoichi a salvare i maschietti e non viceversa **!!! Potere alle donne!!! (Hai capito, Kishimoto-sensei maschilista?! PO-TE-RE AL-LE DON-NE!!! E' così impronunciabile?! XD).

Come sempre, spero che vi piaccia e attendo le vostre preziose recensioni e opinioni!!! Al prossimo aggiornamento (speriamo che sia presto XD) vostra Sakurina

 

 

 

 

Capitolo 15. "45"

 

 

And I'm staring down the barrel of a 45,

Swimming through the ashes of another life

No real reason to accept the way

Things have changed

Staring down the barrel of a 45

 

                                                         ("45" by Shinedown)

 

 

 

-"Mi dispiace, io non ci sto!!!"- sbottò Tenten, tirando un pugno sul muro.

Hinata, intanto, si rigirava gli indici, indecisa e preoccupata dall'agitazione dell'amica. In realtà, era anche in pena per Naruto e per tutti i suoi compagni.

Era già passato un giorno e di loro non c'era nessuna traccia. Tenten aveva cominciato ad allarmarsi già alla sera, mentre la bella Hyuga aveva sperato fino all'ultimo. Ma quando si rese conto che neanche quella mattina il sorriso radioso di Naruto l'avrebbe illuminata, una paura sempre maggiore cominciò ad impossessarsi del suo cuore, rendendola terribilmente ansiosa.

-"Tenten... che pensi di fare?"- chiese Hinata, perplessa.

-"Come sarebbe a dire?! Andiamo a cercarli, ecco cosa facciamo!"- replicò la kunoichi, agguerrita.

-"Sì, ma... solo noi due?!"- sussultò la Hyuga, basita.

-"Non abbiamo altra scelta... tutti i ragazzi sono spariti... tutti i sensei non sono tornati..."- rispose Tenten, abbassando lo sguardo, turbata.

-"Appunto... se già loro non ce l'hanno fatta, come possiamo pensare di farcela noi due?!"- protestò Hinata, sconcertata. -"Sarebbe una mossa troppo avventata, Tenten!"- concluse la moretta.

-"E dovremmo forse starcene qui a braccia conserte aspettando che accada un miracolo?!"- sbottò la brunetta.

La Hyuga abbassò lo sguardo, combattuta: l'amica aveva ragione, ma praticamente quell'idea equivaleva ad un suicidio bello e buono.

-"Ma forse Godaime-sama saprà..."- cercò una soluzione Hinata, scatenando ancora di più l'ira della già nervosa Tenten.

-"L'Hokage non sa proprio niente, non sa!!! Siamo tutti sulla stessa barca, Hinata!!! Nessuna sa come affrontare quei bastardi del Sogno!!! Però a me non interessa, Hinata... Neji, Lee e tutti gli altri sono partiti per affrontare il nemico senza paura, rischiando la loro vita... Neji ci ha lasciate qui per proteggerci, però io... anche io sono una shinobi e non ho intenzione di tirarmi indietro dal mio compito. I miei compagni sono in pericolo ed andrò a salvarli, con o senza di te!!!"- concluse la brunetta, fulminando l'amica con lo sguardo più combattivo e convinto che avesse.

Hinata accennò un sorriso, annuendo appena. In fondo Tenten aveva ragione, lei sì che era una kunoichi intrepida.

-"Dove pensate di andare sole solette, bellezze?"- chiese improvvisamente una voce divertita alle loro spalle.

Le due ragazze si voltarono di scatto, rimanendo sbalordite non appena i loro occhi videro la figura snella di una bella ragazza in piedi sul tetto del palazzo retrostante.

-"Ino!!!"- esultò Tenten, sorridendo.

-"Ino-chan, sei tornata!!!"- si illuminò Hinata.

Sorridendo compiaciuta, la Yamanaka saltò giù, raggiungendo le amiche.

-"Ino... ma come mai sei qui?! Hai già finito il tuo allenamento speciale?!"- chiese Tenten, perplessa.

-"Mmh... non esattamente... purtroppo non sono riuscita a completarlo..."- rispose Ino, con espressione turbata. -"...però sono in grado di tener testa a quello stronzo di Yoshi, o almeno credo..."- asserì poi con tono crucciato.

-"Intendi dire che sei in grado di placcare gli attacchi degli shinobi del Sogno?"- chiese Hinata, fissandola seriamente interessata.

La biondina si limitò ad annuire decisa, fissando i suoi occhi convinti in quelli altrettanto sicuri delle due amiche.

-"Com'è possibile che tu sia riuscita ad imparare tanto in soli due giorni?"- chiese la brunetta con gli chignon, perplessa.

-"In realtà ho imparato una sola tecnica, incompleta per di più... e poi comunque la dimensione temporale è distorta nella mente, quindi è come se il tempo scorresse diversamente... certo che se il Sogno non avesse attaccato così presto, avrei avuto più tempo..."- spiegò vagamente Ino. -"Ma dove sono tutti i ragazzi?"- chiese poi, confusa.

-"Sono tutti andati a combattere contro i ninja del Sogno, ma non hanno più fatto ritorno..."- spiegò Tenten con tono depresso.

-"Maledizione! Quindi siamo solo noi... questa non ci voleva... siamo un po' poche... senza contare il fatto che non ho mai visto un team fatto di sole kunoichi!"- sbuffò la Yamanaka, che in quel momento avrebbe tanto voluto essere geniale come Shikamaru. No, lui si sarebbe sicuramente rifiutato di creare una strategia per un team di sole donne.

-"Avete bisogno di aiuto?"- chiese qualcuno alle loro spalle.

"Chi diavolo è che mi vuole rubare l'entrata in scena spettacolare?!" pensò Ino irritata, voltandosi con sguardo truce verso la nuova arrivata.

Lunghi capelli biondi mossi, occhi color nocciola dal taglio felino, fisico snello e minuto e ghigno beffardo stampato sulle labbra. Un top bianco molto simile a quello di Ino e una gonnellina rosa shocking. Ai suoi piedi, una gattina bianca con un fiocchetto rosa fissava le tre con attenzione, muovendo la coda velocemente.

-"Chi cavolo sei tu?!"- chiese Ino, infastidita dalla somiglianza della ragazza.

-"Io sono una kunoichi che potrebbe aiutarvi."- rispose Hikari, con aria beffarda.

-"Ah sì? Beh, peccato che io non sappia nemmeno chi tu sia..."- ribatté la Yamanaka, sempre più irritata dalla presunzione della nuova arrivata.

-"Piacere, sono Hikari Nekozuka e vivo in una cittadina poco lontana da qui... ma sono comunque una chunin della Foglia."- rispose spavalda la ragazza.

-"Mbè? Sai che me ne frega..."- si stizzì Ino, urtata dal protagonismo di Hikari.

-"Beh, pensavo vi servisse aiuto per andare a salvare i vostri amici..."- commentò la biondina, anche lei infastidita dall'atteggiamento superiore di Ino. Ma come si permetteva di tirarsela tanto? Ma soprattutto, come aveva fatto Kiba ad innamorarsi di una come lei? Hikari non riusciva proprio a capacitarsi che quella davanti a lei fosse la tanto desiderata Ino Yamanaka... sapeva che Kiba non era proprio un pozzo di profondità, ma non pensava che desse tanta importanza all'aspetto fisico di una donna. Sì, perché Hikari oltre alla bellezza non ci vedeva nient'altro in Ino.

-"Perché dovresti aiutarci, scusa?"- chiese improvvisamente Tenten, perplessa.

All'udire quella domanda, la prima reazione di Hikari fu quella di arrossire.

-"P-perché? Beh, perché... perché sì, insomma!"- sbottò la bionda, preda del panico.

-"Questa missione è estremamente pericolosa! Ti sacrificheresti così, tanto per fare, senza nessun motivo particolare?"- continuò il suo interrogatorio la brunetta, per niente convinta dalla reazione di Hikari. Chissà, magari era una spia del Sogno!

-"Beh...  perché... perché uno dei vostri compagni è un mio caro amico, ecco!!!"- rispose Hikari, sempre più rossa in volto.

-"Chi?!"- chiesero le tre amiche in coro, colpite da uno strano raptus di gelosia.

"Se è Shikamaru giuro che lo ammazzo..." pensò Ino, irritata.

"Non pensavo che a Neji piacessero le bionde..." rifletté Tenten, infastidita.

"N-non sarà Na... Naruto-kun!" pregò Hinata, agitata.

-"...è... è Kiba!"- trovò il coraggio di rispondere la nuova arrivata.

Le tre ragazze tirarono un sospiro di sollievo, ma subito dopo Ino la fulminò con lo sguardo.

-"Ah sì, eh? Cosa fa, ci prova con me e intanto ha la ragazza? Bello stronzo..."- sbottò la Yamanaka.

-"M-ma va! Che dici! Io mica sono la sua ragazza! Ho detto 'caro amico', non fidanzato!!!"- ribadì Hikari.

-"Beh, diciamo che più o meno è la stessa cosa..."- ghignò Ino, divertita dall'imbarazzo della novellina. -"...e va bene, carina... vieni pure con noi... ma sappi, anzi sappiate tutte, che è una missione... praticamente suicida..."- concluse la ragazza, riprendendo un tono serio e solenne.

-"Bisogna morire prima o poi..."- commentò ironicamente Tenten, preparandosi psicologicamente al grande scontro.

 

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Shikamaru crollò sulle ginocchia, esausto: ormai era al limite. Le torture mentali degli shinobi del Sogno erano massacranti.

Al suo fianco, anche Kiba faticava a reggersi in piedi: sentiva che la testa gli sarebbe esplosa da un momento all'altro.

Dietro di loro, gli altri compagni erano intrappolati all'interno di una sottospecie di cupola di cristallo, distesi al suolo, chi privo di sensi, chi faticosamente sveglio.

Shikamaru fissò il suo amico Choji svenuto all'interno dell'enorme sfera: da quanto aveva capito, era una sottospecie di barriera dentro la quale i ninja del Sogno riuscivano ad amplicifare i loro poteri onirici.

-"Siete proprio testardi voi della Foglia, non c'è che dire..."- commentò scocciato Saburo, voltandosi verso Yoshi. -"Capo, questi due non crollano... se insistessimo ancora rischieremmo di..."- spiegò lo scagnozzo.

-"Sì, lo so, caro amico. Lasciali perdere, allora. Non è il caso di correre altri rischi inutili. Tanto, presto o tardi, otterrò ciò che voglio, ci puoi contare. Rimetteteli nella cupola, adesso."- rispose Yoshi, scrutando divertito i due chunin stesi a terra.

Jiro e Saburo sollevarono di peso Shikamaru e Kiba, ormai completamente privi di forze per reagire, dopodiché li rimisero all'interno della cupola di cristallo.

Rimanere là dentro era come sentire un macigno colpire la testa: un peso opprimente pesava sulle tempie, la mente era così affatica che non riusciva a rimanere lucida per pensare, l'aria sembrava mancare.

Purtroppo oltre Kiba e Shikamaru, pochi riuscivano a non cadere vittima del sonno degli shinobi del Sogno, tra i quali Neji e Naruto.

-"Proviamo a prenderne altri due, capo?"- chiese Jiro, ghignando sadicamente.

-"No, non ce n'è più bisogno, ormai..."- sogghignò Yoshi, voltandosi soddisfatto verso l'alta fiancata rocciosa dietro di loro. -"...ciò che voglio è arrivato, finalmente."- asserì, mentre uno strano bagliore omicida brillava nei suoi occhi.

-"Che diavolo... sta dicendo... quel pazzo...?"- sibilò Kiba, sollevandosi a fatica sulle ginocchia, fissando il biondo attraverso la parete di cristallo.

-"...non lo so... oh no... merda..."- sbottò Shikamaru, appoggiando le mani al vetro, incredulo. Poteva distinguere fin troppo bene i lunghi capelli dorati di Ino dondolati dal freddo vento autunnale lassù, sul pendio roccioso che cadeva a strapiombo sulla valle in cui si trovava l'accampamento del Sogno.

-"Ino..."- sussurrò il Nara, perplesso.

-"Ino..."- sospirò Kiba, sconvolto.

-"...Ino!"- sorrise Yoshi, estremamente compiaciuto.

Improvvisamente, tre ombre furtive apparirono davanti la bolla di cristallo. Da dietro, i chunin riconobbero immediatamente le sagome di Hinata e Tenten, mentre la terza, accompagnata da una gattina bianca, rimase sconosciuta.

-"Oh no... da dove sono saltate fuori quelle tre?"- ringhiò Saburo, fissando le tre kunoichi infastidito.

-"...non ti preoccupare, Saburo... sono solo tre tenere kunoichi della Foglia, che male vuoi che facciano?"- ridacchiò Jiro, fissandole divertito.

Kiba inarcò un sopracciglio, scrutando attentamente la biondina col gattino bianco: chissà chi era, gli sembrava così familiare! E poi quel gatto... sì, ci poteva scommettere, era lo stesso che aveva visto al bar di Takefumi!

Senza dar loro neanche il tempo di parlare, Ino sparì, raggiungendo le compagne con un incredibile salto. Yoshi la seguiva attentamente con lo sguardo, estasiato: non se la sarebbe lasciata scappare, stavolta.

-"Ragazze!"- trovò la forza di esultare Naruto, avvicinandosi anche lui al vetro.

-"...cosa diavolo ci fate qui?! E' maledettamente pericoloso!!!"- ringhiò Neji, furibondo, puntando i suoi occhi sulla compagna e sulla cugina.

-"Tranquillo Neji, loro sono al sicuro... almeno per un po'..."- lo tranquillizzò Ino, fissandolo con occhi seri.

Shikamaru inarcò un sopracciglio, pensieroso: quell'espressione era estremamente inconsueta per la compagna. Evidentemente stava tramando qualcosa di... losco.

La Yamanaka si inginocchiò, mentre le sue amiche le si avvicinarono. Sui loro volti era stampata una penosa apprensione: probabilmente tutte erano consapevoli di ciò che stava per accadere. Avevano sicuramente ideato un piano.

-"Mah... no... Hikari-chan!!!"- si sconvolse improvvisamente Kiba, intravvedendo finalmente il volto della misteriosa biondina.

La ragazza sorrise beffarda, fissando l'amico di rimando.

-"Ehi Kiba-kun... possibile che devo sempre venire io a salvarti?"- ghignò ironica, facendogli l'occhiolino.

-"Ehi, che dici... non è vero!"- protestò l'Inuzuka, aggrottando le sopracciglia, contrariato.

-"Ah Kiba... ma quella non è la tua ex?"- chiese Shikamaru, grattandosi la nuca, perplesso.

-"ASSOLUTAMENTE NO!!!"- ribatterono all'unisono Kiba e Hikari, arrossendo di colpo.

-"Ragazzi, volete smetterla di bisticciare?!"- li riprese Ino, lanciando un'occhiata contrariata alla biondina a suo lato.

-"Oh, scusami Ino..."- si scusò Hikari, abbassando il volto, desolata. Quella era una situazione estremamente rischiosa, non doveva permettersi il lusso di perdere tempo. Sebbene non le stesse molto simpatica, non poteva fare altro che ammirare la Yamanaka in quel momento per il suo incredibile coraggio.

-"Ino... dimmi che hai un piano e che non sei venuta qui seguendo uno dei tuoi soliti colpi di testa..."- sibilò Shikamaru, fissando con sguardo di rimprovero la sua ragazza.

Udendo quelle parole, la biondina scostò immediatamente i suoi occhioni azzurri da quelli del Nara, rivelando così la sua colpevolezza.

-"Ino...!!!"- ringhiò il ragazzo, infastidito.

-"Tranquillo, Shikamaru... il piano c'è... solo che non credo ti piacerà..."- asserì con un lieve sorrisino amaro la bella kunoichi.

Shikamaru aggrottò le sopracciglia, allarmato: cosa intendeva dire?!

-"Ehi, Ino... che diavolo..."- cercò di protestare, ma venne interrotto dall'avvicinarsi di Yoshi e del diabolico duo.

Le ragazze si misero sull'attenti, mentre i tre shinobi si fermarono a pochi metri da loro.

-"Tsè... un team fatto di sole kunoichi... che tristezza... com'è caduta in basso Konoha!"- ridacchiò Jiro, scrutandole divertito.

-"Come ti permetti, pallone gonfiato?! Noi valiamo quanto voi uomini, se non addirittura di più!!!"- ringhiò Tenten, toccata nel vivo.

-"Davvero? Beh, vedremo..."- ridacchiò lo shinobi del Sogno.

-"Fermati Jiro."- lo bloccò Yoshi, inarcando un sopracciglio e scrutando compiaciuto la Yamanaka. -"Non m'importa nulla di quelle tre. Voglio solo lei."- disse indicando Ino.

-"...bastardo..."- sibilò Kiba d'istinto, attirando su di lui lo sguardo dispiaciuto di Hikari: allora... era davvero innamorato di Ino?

Ino s'inginocchiò rapidamente, e le sue amiche con lei, raccolte tutte intorno per sentire per l'ennesima volta le sue sofferte parole. Forse le ultime.

Le ragazze tesero una ad una il dorso della mano, sul quale era disegnato un sigillo, alla Yamanaka, che infondendovi del chakra lo attivò.

-"Allora ragazze... come vi ho già detto, avete solo 15 minuti, forse di meno... non so quanto riuscirò a resistere contro Yoshi..."- spiegò Ino, con voce insicura e sguardo preoccupato.

-"Sì, ma tu? Se non riuscirai a resistere contro Yoshi..."- protestò Tenten, allarmata.

-"Non importa... l'importante è che in 15 minuti liberiate i ragazzi e ve ne andiate via di qui!"- la riprese la Yamanaka.

-"No, io non ci sto!!!"- si ribellò Hinata, con le lacrime agli occhi.

-"Ragazze, vi prego... io sono l'unica che possa tenere a bada Yoshi... purtroppo non so se riuscirò a tornare indietro, ma di una cosa sono sicura: quel bastardo lo faccio fuori. Lo potrei uccidere e poi tornare sana e salva, come potrei anche morire... ma in quel caso, lo porterei con me all'inferno, statene pure certe!"- ringhiò Ino, con voce ricolma di disprezzo. -"Vi prego, ragazze... non fermatemi... questa missione dipende tutta da voi..."- concluse infine con sguardo supplichevole.

-"No, Ino... dipende tutta da te... cerca di vincere e di tornare, mi raccomando."- asserì Hikari, lanciando uno sguardo fiducioso alla compagna.

-"...ci proverò..."- si limitò a rispondere la Yamanaka, sforzando un sorrisino.

-"Ino non lo fare!!!"- urlò Shikamaru, con tono supplichevole. -"Non lo capisci che è un sacrificio inutile?!"- la rimproverò.

-"Non posso fare altro, Shikamaru..."- si voltò verso di lui con le lacrime agli occhi la ragazza -"...se è l'unica cosa che posso fare per aiutarvi... lo farò."-  concluse infine Ino, rivolgendo il suo sguardo ceruleo verso il nemico che ghignava sadicamente divertito.

-"Ino, non farlo..."- le mormorò Tenten, trattenendo le lacrime a fatica.

-"Lo sai che devo farlo, Tenten... sei quella che lo capisce meglio di chiunque altro... ti prego... libera i ragazzi e fuggite... ricordati..."- insistette la biondina.

-"Sì, sì, lo so... 15 minuti..."- assentì la brunetta, tirando su col naso e asciugandosi velocemente le lacrime.

-"Allora ma chére... andiamo a giocare oppure no?"- chiese Yoshi, con tono irritato e impaziente.

-"...sì..."- mormorò la biondina, debolmente.

-"NO INO, NON FARLO, FERMA!!!"- strepitò Shikamaru, battendo i pugni sul vetro. -"TENTEN!!! HINATA!!! HIKARI!!! FERMATELA!!! FATE QUALCOSA MALEDIZIONE!!!"- gridò.

Le tre kunoichi abbassarono il volto, depresse e colpevoli. No, non potevano andare contro la volontà di Ino, dopo che lei si stava sacrificando per Konoha. Tutte loro sapevano che se fossero state al posto della compagna, si sarebbero comportate esattamente allo stesso modo.

Anche se le urla dei loro cuori e di Shikamaru, alle quali presto si aggiunsero quelle di Kiba e Naruto, erano strazianti, non potevano ribellarsi: la libertà, la giustizia e il futuro dipendevano dall'esito di quella guerra che solo Ino era in grado di portare avanti.

 

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-"Maledizione, si può sapere dove diavolo si trova quello scellerato di mio fratello?!"- ringhiò Ryuu, circondato dai suoi fedelissimi seguaci.

-"Potente Ryuu-sama... in realtà Yoshi-sama sta... sta..."- cercò di spiegare uno shinobi, intimorito dall'ira del suo capo.

-"A quest'ora avrebbe già dovuto conquistare il Villaggio della Foglia, anzi, avrebbe già dovuto essere diretto verso il Villaggio della Pioggia!!!"- urlò fuori di sé Ryuu, con occhi iniettati di sangue. -"Dov'è Yoshi...?!"- ribadì l'Ayumu, con tono sempre più minaccioso.

-"...è... è a duellare... contro quella... Yamanaka, signore..."- trovò il coraggio di dire l'inserviente.

-"Cosa?!"- sibilò Ryuu, infuriato.

Il ragazzo fulminò con i suoi di cobalto lo shinobi che aveva appena parlato, facendolo stramazzare al suolo privo di vita immediatamente.

-"...Yoshi..."- ringhiò il ragazzo, dirigendosi minacciosamente verso l'uscita del suo imponente palazzo.

 

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Jiro e Saburo si avvicinarono al loro capo, fissando divertiti le kunoichi.

-"Allora capo? Che facciamo? Ci divertiamo un po' con quelle bamboline?"- chiese il primo, passandosi la lingua sulle labbra, pregustando già il sadico divertimento.

-"No, state alla larga da loro, piuttosto."- lo ammonì inaspettatamente Yoshi.

-"Sì, Yoshi, me ne sono accorto anch'io. Le kunoichi sono protette da dei sigilli attivati dalla Yamanaka."- assentì Saburo, attento scrutatore.

-"Esattamente. Quei sigilli di protezione avranno sì e no un'autonomia massima di 20 minuti, durante i quali i nostri attacchi non avrebbero effetto su di loro, o comunque sortirebbero un effetto molto mitigato... 20 minuti sono più che sufficienti per farvi fuori entrambi, scarsi come siete negli attacchi diretti... quindi state alla larga da quelle ragazzine, visto che mi sembrano piuttosto agguerrite e anche parecchio... incazzate, oserei dire."-

-"Mpf! Quella Yamanaka è più furba di quanto pensassimo. Forse si è anche preparata per questo scontro... sei sicuro di farcela da solo, capo?"- chiese Saburo, inarcando un sopracciglio, perplesso.

-"No, che non ne sono sicuro, a questo punto. Non immaginavo potesse attivare dei sigilli di quel tipo. Mi chiedo proprio chi glielo abbia insegnato. Ad ogni modo, non m'importa se gli altri shinobi della Foglia fuggiranno, tanto li potremmo battere in seguito. Lasciateli pure scappare con le loro amichette, intanto adesso porterò Ino via con me in modo da combattere in un luogo tranquillo. Ciò che mi preme è che, appena mi sarò allontanato con Ino, uno di voi venga da noi durante il duello mentale e se mi vedrete in difficoltà... uccidete quella ragazzina mentre è ancora intrappolata nel duello con me, okay? Pugnalatela, soffocatela, fate quello che volete... ma fatela fuori..."- sibilò Yoshi, intimorito.

-"Quindi dovremmo uccidere una gentil donzella alle spalle?"- chiese Jiro, ghignando divertito.

-"Esattamente. Quella dannata biondina mi ha già stufato."- asserì Yoshi, avvicinandosi a Ino e lasciando indietro i suoi compagni.

 

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-"Vogliamo andare, ma chére?"- chiese Yoshi, sorridendo falsamente.

-"Sì..."- rispose Ino, con voce tremante.

La ragazza avanzò di un passo, ma subito si voltò, raggiungendo di corsa la cupola di cristallo. S'inginocchiò, trovandosi faccia a faccia con Shikamaru. Posò la sua mano sul vetro, proprio nella stessa posizione di quella del ragazzo, sperando di poterne sentire il calore, inutilmente.

Fissò i suoi occhi lucidi in quelli del Nara, sconvolti e adirati, lasciando scivolare una lacrima sul viso.

-"Ino... non farlo..."- riuscì a supplicare un'ultima volta Shikamaru.

-"...ti amo, Shika..."- sussurrò lei, con voce tremante, sforzando un ultimo sorriso.

Lo shinobi abbassò il volto, disperato: non poteva fare nulla per fermarla. Quel "ti amo" recitato tra le lacrime soffocate non era nient'altro che un addio nascosto.

La sua amata Ino si stava sacrificando per lui e per Konoha. Se stesso e Konoha: le cose che più aveva amato fino al giorno in cui si rese di essere innamorato di lei. E adesso, per non perdere loro, doveva perdere lei. Era così ingiusto. Tutto andava a rotoli, come sempre. Solo che questa volta non c'era nessuno che potesse venire a dargli una mano, non c'era Asuma per poterla salvare, nessun alleato sarebbe piovuto dal cielo: ancora una volta aveva fallito, lui lì intrappolato come un topo in gabbia e la sua donna che si sacrificava per lui. Quella era davvero la scocciatura più grande che avesse avuto.

-"Shikamaru... non essere arrabbiato, ti prego..."- singhiozzò Ino, battendo leggermente sul vetro per richiamare la sua attenzione.

Il Nara sollevò lievemente il volto, mostrandole il suo ritrovato sorrisetto beffardo.

-"Non puoi andartene, non mi lascerai anche tu... perché tu... devi ancora riprenderti questo!"- asserì Shikamaru, mostrando la catenella con l'anello che portava al collo.

Il volto di Ino si piegò in un dolce sorriso, commosso.

I due ragazzi si scambiarono l'ultimo sguardo, sofferenti. Faceva meno male separarsi credendo in quella dolce bugia che affrontare con mero realismo quella realtà fin troppo crudele.

Ino raggiunse Yoshi e, scambiando con lui solo un rapidissima occhiata, i due scomparvero, dirigendosi in un luogo più tranquillo per combattere.

Jiro e Saburo si guardarono complici, mentre le kunoichi, guidate da Tenten, organizzavano il piano di attacco.

Aveva inizio lo scontro decisivo contro Yoshi.

 

 

 

 

 

X Ayumi: Carissima Roby-chan, come sempre la tua recensione è davvero esauriente e dettagliata (quasi più del capitolo! XD). Sono contenta di aver azzeccato la song, sai che fatica faccio a cercare sempre quella più giusta (per non parlare di quella di questo cap, più difficile da interpretare a mio avviso!). Asha e Ino mi sono venute molto simili quindi mi sembrava ovvio che finissero per litigare in un modo o nell'altro! E per una volta è giusto fare Neji tutto preoccupato per la sua Tenten, no *.*? Massì, poi l'idea dell'anello non sarà originalissima ma è... estremamente romantica! Quindi per me è già idonea per essere inserita! Che dire... aspetto come sempre le tue recensioni!!! ^__^ e non sforare col coprifuoco per leggere ff!!! Tvtttttttb Sakurina

 

X Andrea: Ciauuuu Andre!!! Poveri Kiba e Shika, mi sa che qui sto facendo le ragazze troppo esagitate e loro mi perdono di virilità... ahahah!!! Massì, un po' per uno XD! Sono contenta di essere stata abbastanza esauriente con le spiegazione dei duelli... xp non sai che fatica! Alla prossima recensione e thank you come sempre! Bacione Sakurina

 

X Nidaime: Guarda, ti giuro che il finale con Kiba superfigo mi è venuto in mente quasi ed esclusivamente per te!!! XD ahahah davvero, così ho detto... la Bea mi sviene XD! E come richiesto, ecco il rientro di Hikari in scena... già ce la vedo a far disperare il povero Kiba-kun! Aspetto le tue opinioni!!! Bacione Sakurina

 

X Babypunkettin@: Yeeeahhh vai col girl power!!! Sì, sì, adesso ci penserà Ino-chan, sempre che Yoshi non faccia il bastardo come ha architettato... -.- ... beh, ovviamente Shika e Kiba sono i più fighi, non ci sono dubbi!!! Ahahah! Spero recensirai ancora!!! Bacione Sakurina

 

X Ice_Princes: Grazie per recensire sempre... sono proprioooo contenta che ti piaccia la mia storia! XD Dimmi che ne pensi anche di questo cap, mi raccomando! Bacione Sakurina

 

X Queen of Night: Mia diletta... innanzitutto, quanto cavolo ti durano questi esami? T.T che sono curiosa di leggere il continuo della tua ff! Sigh... vabbè... impegnati eh?! Comunque sì, c'è il fattore "fratello bastardo" che non va sottovalutato... in un primo momento avevo pensato di ometterlo, ma poi mi dispiaceva... e non volevo rendere il tutto troppo banale XD spero di essere riuscita nel mio tento, o meglio, spero di riuscirci! XD Attendo come sempre la tua prossima recensione! Bacione Sakurina

 

X Luna123: Luninaaaa sono secoli che non ci sentiamo!!! Mi manca sclerare con te al pomeriggio... becchiamoci prestoooo!!! Che dire... sono contenta che ti sia piaciuto il cap, come sempre... sai ad essere la mia must poi non so mai che dirti! Come sempre ci ho infilato romanticismi vari a manetta! Quella dell'anello poi... da far venire il diabete da quanto è dolce! E la mia solita macchia di NejiTen ce la devo sempre infilare dappertutto XD!!! Però le tue recensioni mi commuovono sempre... grazieeeeeeeeee!!! Tvtttttttttttttttb Sakurina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 16
*** "Whispers In The Dark" ***


Il Labirinto Della Mente

 

 

Hello everybody! Riecco la vostra Sakurina che ha approfittato delle vacanze di carnevale per aggiornare questa never-ending-story! No no, vi assicuro che ce l'avrà l'ending, prima o poi... -.- ... spero non vi rompiate prima!

Uff, che fatica per scrivere questo capitolo... ero caduta in un periodo relativamente grave di crisi acuta (non ha senso), però grazie a voi e alle vostre tenere recensioni mi sono ripresa... ma devo ammettere che in questo capitolo anche le meravigliose canzoni degli Skillet mi hanno aiutata tantissimo!

Bene, finalmente lo scontro finale tra Ino e Yoshi neee?! Beh, non posso anticiparvi più di tanto questa volta... aspetto comunque i vostri commenti! Come sempre del resto! Bacione Sakurina.

 

 

 

Capitolo 16. "Whispers In The Dark"

 

No

You'll never be alone

When darkness comes

I'll light the night with stars

Hear my whispers in the dark

No

You'll never be alone

When darkness comes

You know I'm never far

Hear my whispers in the dark

 

                                                         ("Whispers In The Dark" by Skillet)

 

 

Yoshi condusse Ino in un grande spiazzo desolato. Solo loro due, faccia a faccia, senza vie di fuga. O centrava il bersaglio, o era davvero finita. La kunoichi continuava a ripetersi le parole di Asha nella mente, affinché le entrassero bene in testa.

-"Ascoltami bene, Ino... se per caso il tuo colpo fallisse, sappi che sarebbe Yoshi catturarti e a quel punto ti colpirà utilizzando uno schema mentale più corto, probabilmente a soli due punti, ma molto più violento, perché sicuramente questa volta ti farà affrontare Asuma e Izumi... devi prepararti a questa evenienza... dunque vai a combattere senza rancori o rimorsi su cui lui possa aggrapparsi, d'accordo?"-.

-"...senza rancori né rimorsi, Ino..."- sussurrò tra sé e sé la ragazza, fissando agguerrita lo shinobi del sogno poco più in là.

-"Bene, facciamola finita adesso, ma chére..."- asserì Yoshi, con tono adirato, unendo pollici e indici delle mani, formando un triangolo e inquadrandovi dentro la figura della Yamanaka.

-"Se invece riesci a evitare l'attacco di Yoshi, mandando a segno l'infiltrazione mentale, non dovresti incontrare molte difficoltà... purtroppo non hai appreso la tecnica completamente, ma per una mente lineare come quella di Yoshi non dovresti incontrare problemi... credo che abbia abbastanza rancori e rimorsi a cui aggrapparsi ben incisi nella memoria, non c'è bisogno di andarli a cercare nel profondo della sua psiche..."-.

-"Tecnica del... catturamento..."- cominciò a recitare lo shinobi, innervosito dall'estrema tranquillità mostrata dall'avversaria.

Poco prima della fine della formula, Ino congiunse velocemente le mani formando anche lei un triangolo, ma questa volta unendo mignoli e anulari: il risultato fu un triangolo più piccolo, nella quale la kunoichi inquadrò il nemico recitando con decisione la sua formula, approfittando dello smarrimento dell'avversario.

-"Tecnica dell'infiltrazione mentale!"-.

 

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Jiro schivò per un pelo la bomba carta di Tenten, inginocchiandosi al suolo, col fiatone. Quella ragazza era davvero una furia, e lui se la stava passando veramente male. Ormai non riusciva più a mascherare il suo nervosismo con l'arroganza come aveva sempre fatto.

Dall'altra parte, Saburo non se la stava passando meglio: quella biondina così apparentemente innocente gli aveva fatto abbassare la cresta non appena la sua gattina bianca si era trasformata in un'enorme tigre.

-"Cavolo Kiba, quella lì usa i tuoi stessi attacchi!"- si sorprese Naruto, scioccato nel vedere quel tenero micino trasformarsi in quella bestia feroce.

-"Beh, diciamo che i nostri clan sono molto simili... con la differenza che noi possediamo i cani, loro quei gattacci rognosi..."- spiegò l'Inuzuka, scrutando l'amica d'infanzia combattere dopo molto tempo. Era migliorata incredibilmente, sebbene fosse stata lontana da Konoha a lungo. Ma sicuramente lei e il suo felino non era nemmeno lontanamente comparabili a lui e al suo Akamaru.

Purtroppo con la sua tecnica, Hinata non riusciva a far crollare la cupola di cristallo che intrappolava i suoi amici, sebbene anche Neji a fatica cercasse di darle una mano da dentro. Non capivano di cosa potesse essere composta quella strana barriera: non era semplice chakra.

Intanto, i due shinobi del Sogno erano riusciti ad avvicinarsi: entrambi erano malconci ed esausti.

-"Dobbiamo sloggiare da qui, Jiro... altrimenti non faremo in tempo ad aiutare il capo... quelle due sono toste, aveva ragione Yoshi..."- affermò Saburo, estremamente affaticato.

-"Sì, ma se ce ne andiamo la barriera di cristallo..."- asserì Jiro, perplesso.

-"Lo so, ma non abbiamo scelta... dobbiamo uccidere la Yamanaka ad ogni costo, ricordi? Di questi insetti della Foglia ci occuperemo più avanti... forza, filiamocela!"- propose il primo, svanendo nel nulla.

-"D'accordo!"- assentì il secondo, seguendolo.

Dopo la fuga degli avversari, Tenten e Hikari si scambiarono un'occhiata soddisfatta, mentre la barriera di cristallo svanì lentamente, come fosse stato un leggero velo di nebbia.

I ragazzi riacquistarono lentamente le forze, mentre venivano soccorsi dalle compagne.

-"Hikari-chan, questa me la devi proprio spiegare!"- ghignò Kiba, perplesso, mentre si avvicinava a lei.

-"Non c'è proprio niente da spiegare! Sono venuta a Konoha a salutare zio Take e per caso ho sentito che eri finito nei casini... come sempre del resto! Non sai mai stare tranquillo, tu!"- sbuffò la biondina, incrociando le braccia.

-"Ah ah ah, maddai Hikari-chan che dici... dillo che in realtà sei tornata solo perché ti mancavo da morire!"- la stuzzicò l'Inuzuka.

-"Ma cosa cavolo dici, cretino?!"- sbottò lei, cominciando a bisticciare col ragazzo, come non facevano da anni, ormai.

Intanto, Tenten si guardava attorno, pensierosa. Uno strano turbamento le pesava sul cuore, qualcosa non le tornava. Era stato tutto troppo... facile.

Fu raggiunta da Neji e Shikamaru, anche loro parecchio crucciati.

-"Sei stata brava, Tenten..."- le disse Neji, fissando dubbioso la sua espressione preoccupata. -"Che ti succede?"- chiese poi.

-"Non mi convince la loro fuga... non mi convince per niente..."- commentò la kunoichi, pensierosa.

-"Neanche a me, se devo essere sincero..."- assentì Shikamaru, riflettendo bene sulle loro intenzioni.

-"Oh no..."- trasalì improvvisamente Tenten, illuminata da un'idea spaventosa. I due amici la fissarono, preoccupati. -"Ino... Ino mi ha rivelato di essere inerme quando sostiene un duello psichico... e se per caso loro volessero..."- suppose la ragazza, preoccupata.

-"Cazzo!"- sibilò Shikamaru, preso dal panico non appena intuì il pensiero di Tenten. -"Kiba!!!"- richiamò poi l'amico, interrompendo i suoi bisticci con Hikari.

-"Sì, capo?"- chiese l'Inuzuka, sorpreso dall'espressione preoccupata di Shikamaru.

-"Presto... rintraccia Ino con l'aiuto di Akamaru al volo! Sbrigati!!!"- gli intimò il Nara, sconvolto.

 

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Yoshi riaprì lentamente gli occhi, a fatica. Tutto intorno a lui era illuminato da una cupa luce bluastra, rendendo quel sontuoso salotto livido e gelido. Non molto diverso da come lo ricordasse, dunque.

L'atmosfera era sospesa, come se il tempo non scorresse, mentre un sentimento di malinconica nostalgia s'impadroniva del cuore dello shinobi. La sua casa gli mancava così tanto...

-"Ti manca la tua casa, non è vero?"- chiese improvvisamente una voce alle sue spalle.

Yoshi sbarrò gli occhi, voltandosi allarmato verso la bella kunoichi che sogghignava soddisfatta.

-"Yamanaka..."- sibilò il biondo, esterrefatto.

-"Come, adesso non mi chiami più ma chére?"- chiese Ino, sorridendo compiaciuta.

Il ragazzo indietreggiò di qualche passo, angosciato. Non poteva essere vero. Quella mocciosa aveva davvero imparato una tecnica che nemmeno lui era mai riuscito ad apprendere? Lei, parte di un clan così inferiore?

-"Carina la tua casa, non è vero?"- domandò la biondina, analizzando attentamente il lussuoso salotto in cui si trovavano.

-"Non ci provare, Yamanaka... con me i tuoi trucchetti non funzionano... è stato il mio clan ad inventare questa tecnica, come pretendi di riuscire a sopraffarmi in questo modo?!"- ringhiò Yoshi, inquieto.

-"Io non sto cercando di ucciderti, mon cher, volevo soltanto vedere com'era la tua vecchia casa, chiacchierare un po' tra amici... tutto qui!"- asserì Ino, con tono velato da una leggera ironia.

-"Yamanaka, esci immediatamente dalla mia mente!!!"- ringhiò lo shinobi, cercando di far pressione su di lei: ma era inutile, non poteva di certo attaccarsi da solo. I suoi attacchi erano diretti alle menti degli avversari, ma il fatto che Ino fosse all'interno della sua adesso lo rendeva totalmente inerme.

-"Parliamo della tua famiglia, Yoshi... so che non eri molto apprezzato in generale dal tuo clan... perché mai?"- gli chiese la biondina.

-"Smettila Ino!!!"- sbottò il ragazzo, ma subito la sua sfuriata venne interrotta dal singhiozzare di un bambino alle sue spalle.

Voltandosi, Yoshi intravvide la figura di se stesso da piccolo, all'epoca della distruzione del suo villaggio. Arretrò di qualche passo, spaventato e allibito, mentre Ino si inginocchiava davanti al bambino, accarezzandogli la testa.

-"Cos'è successo, Yoshi?"- gli chiese la Yamanaka, usando un tono dolce ma venato di vendetta.

-"Tutti... sono morti tutti... il villaggio è andato a fuoco..."- singhiozzò il bambino, disperato.

-"Lo so Yoshi... ma perché è successo tutto questo, tu lo sai?"- continuò la kunoichi, determinata.

-"Perché quei cattivi degli altri villaggi ci hanno attaccati, ecco perché!!!"- piagnucolò il piccolo Yoshi, disperato.

-"Sì, è vero, ma io so anche che tu capisci cosa li ha spinti a farlo... tu lo sai chi ha davvero sbagliato, non è vero?"- infierì la biondina.

-"Basta Ino, smettila!!!"- gridò il Yoshi adulto da dietro, tappandosi le orecchie per non sentire quella verità troppo dolorosa.

-"Sì... mamma, papà e Ryuu... volevano conquistare... le altre terre... con la forza... ma io... io non volevo... lo giuro!!! IO NON VOLEVO FARE DEL MALE A NESSUNO!!!"- urlò il bimbo, scoppiando in un pianto disperato.

In quel momento, Yoshi sentì un dolore intenso pervadergli il petto, qualcosa dentro di lui spezzarsi dopo tanto tempo: una vecchia crepa si era riaperta nel suo specchio dell'anima, tagliandolo dall'alto al basso, a metà.

Barcollò per qualche istante, dolorante, dopodiché raccolse il suo dolore e il suo odio, avventadosi su Ino, prendendola con forza per una spalla e sbattendola brutalmente contro la parete.

La ragazza sbatté violentemente la testa, rimanendo a terra sofferente. Yoshi s'inginocchiò davanti al se stesso bambino, cominciando a  premergli le mani intorno al collo.

-"Smetti di piangere, smettila immediatamente!!!"- lo implorò esasperato.

 

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Intanto, Jiro e Saburo giunsero allo spiazzo dove si stava tenendo il duello mentale. Sia Yoshi che Ino erano rimasti inginocchiati, ma privi di coscienza.

-"Che facciamo? Chissà se il capo se la sta cavando bene o male..."- sospirò Jiro, fissando i due perplessi.

-"Male, a quanto pare."- asserì Saburo, indicando il filo di chakra che collegava i due. -"Vedi? Il flusso del chakra è riverso. Va dalla ragazza a Yoshi. Vuol dire che è lui che sta subendo l'attacco."- spiegò il ragazzo.

-"Ah sì? Beh, che problema c'è?"- ghignò sadicamente il compagno. Velocemente, Jiro si avvicinò a Ino, cingendole il collo con un braccio mentre con l'altro estraeva un kunai. -"Un taglietto alla gola e via!"- sghignazzò infine, mentre indirizzava il pugnale verso il collo della ragazza.

-"Lo dico sempre anch'io..."- sibilò improvvisamente una voce davanti a lui.

Veloce come il vento, Shikamaru si era messo tra Ino e Jiro, conficcando uno dei pugnali ereditati da Asuma nella gola dello shinobi del Sogno.

Jiro si accasciò a terra, sanguinante, mentre Shikamaru prendeva Ino tra le sue braccia.

-"Oh no... Jiro...!"- sussultò Saburo, sconvolto nel vedere il compagno morire così inaspettatamente.

-"Tranquillo, che ce n'è anche per te, amico..."- sibilò improvvisamente qualcuno alle sue spalle.

Voltandosi, Saburo si trovò faccia a faccia con un Kiba alquanto incazzato e assetato di vendetta per le torture mentali subite poco prima.

Confondendolo col potere dello sguardo, Saburo riuscì a defilarsi, cominciando a fuggire nella foresta. Ripresosi in pochi secondi dal lieve stordimento, Kiba partì al suo inseguimento, guidato dall'impulso.

-"Kibaaa, aspetta!!! Non hai il sigillo per difenderti dai suoi attac... ma che parlo a fare, tanto è cocciuto come un mulo! Andiamo Momo-chan!"- sbuffò Hikari, correndo dietro all'amico insieme alla sua gattina.

Intanto, Shikamaru s'inginocchiò a terra, tenendo Ino tra le sue braccia e fissandola con apprensione.

-"Ino, coraggio... ci sono io adesso, non mollare..."- la tranquillizzò il ragazzo, puntando il suo sguardo adirato contro Yoshi.

-"E se usassimo il suo stesso metodo? Eliminarlo durante lo stato d'incoscienza?"- chiese Neji, avvicinandosi al compagno.

-"No, non possiamo farlo!"- lo interruppe Tenten, preoccupata. -"Purtroppo Ino non sarebbe più in grado di uscire dalla mente di Yoshi se lui morisse..."- spiegò.

-"Insomma, dobbiamo sperare che ce la faccia da sola, giusto?"- chiese Shikamaru, fissando il volto pallido della Yamanaka.

Tenten si limitò ad annuire, sconsolata.

In quel momento, Yoshi si accasciò a terra, lamentandosi per il dolore.

-"Grandioso! Ino gliele sta suonando!"- si esaltò Naruto, che intanto aveva raggiunto i compagni insieme agli altri.

Ma neanche il tempo di rallegrarsi, che subito anche Ino ebbe uno spasmo di dolore, mentre un rivolo di sangue le scivolava dalle labbra.

-"Sei sempre il solito porta sfiga, Naruto!!!"- si sclerò Sakura, tirandogli un pugno in testa.

-"Oh no, Ino... dai che ce la fai... ne sono sicuro..."- cercò di rassicurarla Shikamaru, stringendola più forte a , sentendo i lamenti strazianti della ragazza -"...forza, combatti, resisti... tu... tu sei la ragazza più... più testarda che abbia mai conosciuto... e... e sono sicuro che ce la farai... perché... perché fra due giorni è il nostro mesiversario, no? ...è da un mese che mi fai una testa così per i sei mesi... coraggio Ino... spaccagli la faccia a quel bastardo, vendica tua cugina e poi torna... torna qui da noi... torna da me..."- le sussurrò mentre le infilava al dito l'anello che le aveva regalato.

Tenten singhiozzò, commossa e turbata: chissà se aveva fatto la scelta giusta, se aveva fatto bene a lasciarla andare a combattere da sola.

Leggera ma rassicurante, la brunetta percepì la mano di Neji posarsi sulla spalla, stringendola in un lieve abbraccio consolatore. Quello bastava a darle la forza per continuare a sperare nel risveglio della sua amica.

 

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Ino giaceva ancora a terra, priva di sensi. Il colpo subito da Yoshi, sebbene non fosse fisico, era comunque reale. Svenendo, la ragazza aveva perso il controllo della sua tecnica, non riuscendo più a trovare la strada per tornare indietro; oltretutto le forze la stavano abbandonando. Non possedeva abbastanza chakra per controllare a pieno quella tecnica e ora, come temeva, non riusciva più a padroneggiarla. Ino vagava nelle tenebre.

 

"Ino... dai che ce la fai... ne sono sicuro..."

 

"Di chi è... questa voce?"

 

"...forza, combatti, resisti...

 

"Resistere... io non... non capisco..."

 

 

-"Asha-sama... cosa accadrà se perderò il controllo dell'infiltrazione mentale?"-

-"Ti perderai nei meandri della mente di Yoshi, vagando nelle oscurità più profonde fino a quando non morirai."-

-"Non c'è modo per uscirne?"-

-"Pochi sono ritornati indietro dopo essersi persi nel labirinto mentale... i fortunati dicono di essere stati guidati indietro dalle voci delle persone che li amavano, che non li hanno mai lasciati soli nemmeno per un attimo..."-

-"Le voci delle persone che li amavano?"-

-"Sì, dicono che erano udibili come sussurri nelle tenebre..."-

 

 

"...sussurri nelle tenebre..."

 

"...fra due giorni è il nostro mesiversario, no?"

 

"...sì, hai ragione... e non ti ho ancora fatto il regalo..."

 

"...torna da me..."

 

"...grazie per non avermi lasciata da sola... ti amo... Shikamaru..."

 

 

 

Ino riaprì gli occhi, decisa. Si rialzò velocemente, riprendendo il controllo di se stessa. La testa le faceva molto male, aveva preso una bella botta.

Il salotto in cui si trovava prima era ora invaso dalle fiamme. Yoshi giaceva inginocchiato a terra, piangendo, mentre teneva il se stesso bambino privo di sensi tra le braccia. La ragazza sbarrò gli occhi, esterrefatta.

-"...cos'hai fatto... Yoshi?"- chiese Ino, quasi senza fiato.

-"...la mia infanzia... fu soffocata in questa casa insieme al fumo e alle ceneri dell'incendio che la distrusse..."- asserì lo shinobi, sconvolto, lasciando a terra il bambino.

Preda di un raptus di rabbia, Yoshi si avventò sulla ragazza, afferrandola per il collo con tutte e due le mani e iniziando a premervi con fervore.

La Yamanaka tentava disperatamente di liberarsi dalla presa del biondo, sentendosi soffocare dolorosamente, mentre il ragazzo la spingeva sempre di più verso le fiamme.

-"CHE NE VUOI SAPERE TU DELLA MIA VITA?! CHI SEI TU PER INSINUARTI NEI MIEI RICORDI, PER GIUDICARMI?!"- ringhiò Yoshi, col volto sconvolto dalle lacrime.

-"Yo... shi... tu... s... ei... sei... u... una... vit... tim... vittima..."- riuscì a sibilare la kunoichi, a fatica.

Il biondo la lasciò andare, facendola cadere al suolo. Ino cominciò a respirare velocemente e faticosamente, tossendo per via del dolore e del fumo che le fiamme producevano.

-"...che dici?...CHE DIAVOLO STAI DICENDO?!"- urlò Yoshi, esasperato, portandosi le mani sulla testa dolorante, la mente confusa.

Ancora inginocchiata a terra, sofferente, la biondina riuscì ad alzare i suoi occhi verso quelli piangenti dell'avversario.

-"...tu... tu... sei la vittima... di uno sbaglio che... non hai commesso... la tua infanzia... è stata bruciata... dall'egoismo di persone... che non ti amavano davvero... la tua vita... è stata sacrificata... in nome di qualcosa... in cui non credi..."- asserì Ino, con tono pacato.

-"...no, non farlo Ino... ti prego..."- singhiozzò Yoshi, disperato, mentre la Yamanaka si sollevava lentamente in piedi.

-"...mi dispiace... ma non riesco a vendicarmi di te..."- continuò la biondina, con voce tremante di emozione.

-"No, ti scongiuro... non farlo... non lasciarmi vivere... non così... uccidimi... onora questo duello mentale e uccidimi! Vendica Izumi!"- la implorò lo shinobi, sconvolto.

-"...io... io ti ho perdonato, Yoshi... perché in fondo... non è stata... colpa tua..."- concluse la ragazza, mentre qualche lacrima di commozione le rigava le gote. -"...non è colpa tua se non hai sussurri nelle tenebre che non ti lascino mai da solo..."- disse, mentre congiungeva mignolo e indice formando il triangolo. -"Tecnica dell'infiltrazione mentale... rilascio!"-.

 

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Shikamaru teneva la sua fronte appoggiata contro quella di Ino, ad occhi chiusi, pregando intensamente per poter sentire la sua voce ancora. Così vicino a lei, ne percepiva chiaramente il respiro affannato cambiare ad ogni sua reazione durante quel duello invisibile. A lui bastava sentire il suo respiro per capire se stesse bene o se fosse in difficoltà... la conosceva così dannatamente bene, ormai. Era parte di lui.

-"...Shikamaru..."- sussurrò improvvisamente la sua voce, inducendolo a riaprire immediatamente gli occhi.

-"...Ino..."- mormorò lui. Davvero, non ci sperava più. Non pensava che rivedere quei meravigliosi occhioni azzurri potesse renderlo così dannatamente felice... come se solo lei avesse importanza, nulla di più.

-"...hai già pensato a cosa regalarmi per i sei mesi?"- chiese inaspettatamente la ragazza, sorridendogli dolcemente mentre si accoccolava ancora di più nel suo abbracco.

-"E poi sarei io il materialista, vero?"- ritrovò la forza di sorridere lui, mentre i loro compagni ridevano lievemente, divertiti e sollevati.

La loro allegria venne interrotta dal risveglio di Yoshi che, ancora dolorante, restava sdraiato a terra.

-"Ma... non l'hai eliminato col duello mentale?!"- sussultò Tenten, allibita.

-"No... non ho potuto... non ce l'ho fatta..."- sussurrò Ino, estremamente indebolita dallo scontro.

-"Non... non voglio la tua... pietà... né la tua compassione... Yamanaka..."- urlò con voce spezzata Yoshi, veramente malconcio dopo quel duello strenuante.

-"Di sicuro non avrai la mia di pietà, bastardo!"- ringhiò Shikamaru, mentre metteva a sedere Ino, sfoderando un kunai.

-"No, non farlo Shikamaru..."- lo trattenne Ino, aggrappandosi al suo giubbotto da chunin.

-"Ma... perché?!"- chiese lui, stupito. -"Quel bastardo ha cercato di ucciderti... due volte! Ha eliminato tua cugina... io... io non posso permettergli di passarla liscia..."- sbottò poi, adirato.

-"No, Shikamaru... ha già imparato la lezione... lascialo stare..."- disse la ragazza, con voce flebile e dispiaciuta.

-"Tanto se non lo farà lui, lo farò io!!!"- asserì improvvisamente una voce fredda e tagliente proveniente dalle spalle di Yoshi.

Tutti gli shinobi di Konoha si voltarono rapidamente verso l'alto ragazzo dai capelli argentati che sostava a qualche centimetro di distanza dal nemico, mentre Yoshi veniva pervaso da una miriadi di brividi. Non aveva bisogno di voltarsi per riconoscere il suo terribile fratello Ryuu, il Dragone del Sogno.

 

 

 

 

 

 

 

Un mega grazie speciale ai miei fedelissimi recensitori vi adoroooo tantoooo!!! Aspetto ancora le vostre recensioni, sennò non riuscirò più a dormire XD!!!

Thanks to: Ice_Princes, Andrearomanista, Ayumi-Roby-chan, Angel94, Lunichan, Babypunkettin@, nicichan, Nidaime, Queen of Night, 90kikka90!!! 

 

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Capitolo 17
*** "You Belong To Me" ***


Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciauuu a tutti e rieccomi! Ovviamente mi scuso ancora e come sempre per l'incredibile ritardo... figuratevi, sono piena di simulazioni e di verifiche che vanno terribilmente, quindi il tempo per la scrittura scarseggia! Ma fortunatamente sono riuscita a scrivere questo capitolo, anche se non so come possa essere venuto fuori... l'ho scritto a spezzoni durante vari giorni, quindi immagino sia venuto fuori un casino! Nel prossimo sicuramente m'impegnerò di più, anche perché... no vabbè non anticipo niente!

In questo capitolo ho cercato di dare un po' più di spazio a Kiba, che ultimamente sto trascurando un po'... T.T... (Kiba, I love youuu!!! Remember it always! XD). A parte ciò, non ho potuto tralasciare il primo (tragico) incontro tra Ryuu e Ino, nonché il destino ormai segnato del povero Yoshi... come sempre spero che recensirete, pazienti come Buddha! XD Vi voglio bene! Un bacione Sakurina

 

 

Capitolo 17. "You Belong To Me"

 

 

You belong to me

My snow white queen

There's nowhere to run,

so lets just get it over

Soon I know you'll see

You're just like me

Don't scream anymore my love,

Cause all I want is you.

 

                                                         ("Snow White Queen" by Evanescence)

 

 

 

-"R-Ryuu... tu..."- cercò di esprimersi Yoshi, ma la paura folle gli mozzava il fiato.

Il chakra di suo fratello era spaventoso.

-"Vergogna... che vergogna... hai macchiato il nome di noi Ayumu..."- sibilò Ryuu, fulminando il biondo ai suoi piedi con i suoi occhi di ghiaccio.

-"Fra-fratello... io non..."- cercò di spiegarsi Yoshi, non trovando il coraggio di guardarlo in faccia.

-"Povero stolto... sicuramente non hai detto alla gentile signorina Yamanaka qui presente qual è la legge che regola i duelli mentali, non è vero? Ebbene, carissima... la nostra legge suprema riguardante i duelli mentali è: o vinci, o muori. Non ci sono perdenti sopravvissuti ai duelli mentali, non esistono, non possono esistere e mai esisteranno. Indi per cui... uccidi Yoshi. Subito."- ordinò Ryuu, con tono perentorio.

Ino fissava sconvolta l'uomo davanti a lei, totalmente paralizzata dalla paura. Era lui, Ryuu Ayumu, il Dragone del Sogno. Chiare e rindondanti, le parole di Asha ritornavano nella sua mente, risuonando come una cantilena...

"Mi raccomando, non attaccare MAI per prima Ryuu... se sarà lui a fare la prima mossa, tu cerca di fuggire e se non ci riesci, solo allora potrai utilizzare il tuo ultimo attacco psichico. Ma sappi che combattere contro Ryuu Ayumu sarebbe un suicidio bello e buono...".

-"Ino... chi diavolo è questo? Ino...!"- chiese Shikamaru, accorgendosi solo in seguito del tremore persistente che pervadeva il corpo della sua ragazza. -"Ino...!"- la richiamò ancora, scuotendola lievemente.

-"Sh... Shikamaru... vattene... andatevene tutti..."- mormorò la Yamanaka, con voce sconvolta, spingendo debolmente il ragazzo con mano tremante -"...via... lontano..."- concluse la ragazza, paralizzata dagli occhi glaciali del suo avversario..

Il Nara prese la debole mano tra le sue, stringendola con forza, cercando di rassicurarla col loro calore.

-"Ti prego... calmati... non ti preoccupare, ci sono qua io..."- la rassicurò, stringendola a ancora più saldamente.

-"No! Vattene Shikamaru, ti prego!"- singhiozzò ancora lei, disperata. -"Tu non sai chi è lui! Vattene, vattene, vattene..."- lo pregò Ino.

-"No, lui non sa chi sono io... ma evidentemente tu sì. Quella sfacciata di una dea deve averti insegnato arti che a voi miseri plebei dovrebbero essere precluse... oltre a ciò, deve averti anche parlato di me."- spiegò Ryuu, inginocchiandosi al fianco del fratello tremante, accarezzandogli lievemente i capelli biondi. -"Ordunque, mia cara Yamanaka, adempi al compito che il destino ti ha voluto assegnare. O vinci, o muori. Tu hai vinto per due volte di seguito, e non hai mai giustiziato mio fratello. Non adempiere a questo compito sarebbe un disonore per il tuo sangue, sangue del Sogno. Uccidilo. Ora, subito."- la invitò lo shinobi con tono freddo, ma vagamente divertito.

-"...no... non lo farò..."- si oppose Ino, con voce flebile.

-"Non lo farai hai detto? Una popolana come te... dovrebbe solo ringraziare, per aver avuto l'onore di parlare con uno del mio rango... voi Yamanaka, ah! Stirpe di rinomati stilisti e sarti nel Villaggio del Sogno, ma ora degradati a shinobi della Foglia... la giusta punizione per il vostro tradimento, del resto!"- sorrise Ryuu, compiaciuto, strattonando con forza la testa del fratello -"Uccidilo, ti ho detto!!!"- ringhiò infine lo shinobi, furibondo.

-"...no..."- sibilò la ragazza, debolmente.

-"E allora... ci penserò io..."- asserì Ryuu, alzandosi e tirando su il fratello, tirandolo per i capelli.

Ryuu concentrò un'ingente quantità di chakra nel palmo della mano e, tanto velocemente quanto crudelmente, l'uomo affondò con forza il pugno nel petto di Yoshi, trafiggendolo da parte a parte.

Il ragazzo gemette per il dolore atroce, sputando sangue dalla bocca e portando gli occhi di cobalto al cielo per l'ultima volta, mentre tutto si oscurava col sottofondo della risata compiaciuta di suo fratello maggiore.

 

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Intanto, Saburo era capitato in un vicolo cieco. Davanti a lui, nient'altro che un'invalicabile rupe; dentro di , pochissimo chakra; dietro di lui, Kiba Inuzuka parecchio incazzato. Insomma, quella... era la fine.

-"Eccoti qui, maledetto bastardo..."- sibilò Kiba, raggiungendo il ragazzo dai capelli lunghi.

-"Dai fatti sotto, stronzetto."- lo istigò Saburo, fissandolo con occhi gelidi.

-"Contaci, bastardo!"- rispose Hikari, sbucando improvvisamente alle spalle di Kiba.

-"Hikari-chan, che cavolo ci fai qui?! Questa è roba mia!"- sbottò l'Inuzuka, fissando la ragazza allibito.

-"Cosa?! Ma se sono stata io a salvarti la pelle, carino! Se permetti, questo stronzo lo finisco io!"- ribatté prontamente la biondina.

-"E invece no! Ci penso io, visto che mi sta particolarmente sul culo!"- spiegò lo shinobi, irritato dalla testardiggine dell'amica.

-"Piantala con le storie, ho detto che lo farò IO!"- ringhiò Hikari, irritata.

-"No! Sparisci!"- la riprese il chunin.

-"Sparisci tu!"- sbottò la biondina.

-"Scusatemi ma..."- li interruppe Saburo, basito.

-"ZITTO TU!!!"- urlarono i due ragazzi, all'unisono.

-"O-okay..."- si zittì lo shinobi del Sogno, attonito davanti al litigio assurdo di quei due.

 

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Il corpo sanguinante di Yoshi cadde al suolo, esanime. Ino fissava la scena con gli occhi cerulei sbarrati, mentre la mente, paralizzata dal terrore, non riusciva a realizzare un piano di fuga. Era stremata e spaventata, era la sola che potesse salvare tutti i suoi compagni e non aveva più chakra. Il senso di colpa era grande quasi quanto la stanchezza e il dolore che provava nel vedere la fine di Yoshi, vittima innocente di troppi soprusi.

Seguendo l'istinto, Ino si sollevò lentamente, fissando lo shinobi del Sogno con sguardo astioso.

-"Sei un... un... maledetto... bastardo..."- sibilò, fulminandolo.

Ryuu inarcò un sopracciglio, infastidito, voltandosi verso di lei flemmaticamente.

Gli occhi di Ino fissarono intensamente quelli di ghiaccio del nemico, cercando di penetrare quella barriera cristallina... ma nulla accadde; pareva che non vi fosse anima nel cuore di quell'uomo.

-"Non ci provare, ragazzina..."- sibilò sprezzante lo shinobi, intuendo l'intenzione di un'infiltrazione mentale da parte della rivale attraverso lo sguardo.

Ryuu fulminò Ino con i suoi occhi imperscrutabili. Solo questo, un veloce, lieve e rapido sguardo.

Un dolore lancinante trapassò il petto della biondina, che si portò una mano sul cuore.

Tutto si muoveva così lentamente adesso, come se andasse tutto a rallentatore.

Fu come spaccarsi a metà. Adesso lo percepiva chiaramente, il suo specchio. La sua anima. Al solo contatto con gli occhi di quell'uomo, il  suo specchio dell'anima era stato pervaso da cima a fondo da profonde crepe, e mentre Ino crollava sulle sue ginocchia con sguardo vacuo, rivedeva davanti a tutto il suo passato; tutto l'amore di cui era stata sempre ricoperta le scivolava davanti come acqua tra le mani.

I sorrisi dei suoi genitori... le parole di Izumi... l'incontro con Sakura... il primo batticuore per Sasuke... la prima volta che parlò con Choji... la prima volta che vide Shikamaru... la formazione del Team 10... tutte le avventure e le missioni... l'apprendistato con Tsunade... la nascita della figlia di Asuma... il primo bacio di Shikamaru...

Tutto scivolò via veloce.

La ragazza si accasciò al suolo, mentre tutto diventava sempre più scuro, mentre la voce di Shikamaru e dei suoi amici diventava sempre più lontana, mentre il suo specchio traballava avanti e indietro, rischiando di frantumarsi al suolo da un momento all'altro.

"...e adesso... mi appartieni..." risuonò una risata sinistra nella mente di Ino, mentre un freddo sempre più agghiacciante la pervadeva.

E tutto ritornò tenebra.

 

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-"Non si dice sempre prima le donne?!"- sbottò la biondina, stizzita.

-"Appunto... non mi sembra di vederne in giro, di donne..."- la sbeffeggiò Kiba, divertito.

-"Cosa?! Ma come ti permetti?!"- lo riprese Hikari, fuori di .

Intanto, approfittando della distrazione dei due, Saburo decise di darsela a gambe. Ma non appena si voltò, si trovò davanti un Akamaru che sbavava furente e una specie di minacciosa tigre bianca. Spaventato, lo shinobi fece qualche passo indietro, cercando di attaccare le due creature con i suoi attacchi psichici, ma ottenendo un'effetto alquanto scarso.

-"Cosa c'è? Sui nostri animaletti i tuoi attacchi non funzionano?"- chiese Hikari, con tono divertito.

-"O forse... non ti è rimasto abbastanza chakra?"- domandò Kiba, compiaciuto.

Saburo indietreggiò allarmato, vedendo che i due shinobi erano riusciti ad appianare le loro divergenze e avevano intuito la sua carenza di chakra.

-"Bene, facciamola finita..."- sibilò Hikari, accostandosi alla sua gattina troppo cresciuta.

-"No, Hikari. Ti ho detto di no."- la riprese Kiba, con tono insolitamente serio.

La biondina fissò con occhi sbarrati l'amico avvicinarsi a Saburo. Cosa aveva in mente di fare? Perché così serio tutto d'un tratto?

-"Parla..."- gli disse l'Inuzuka, puntandogli un kunai alla gola, con tono intransigente -"...che cosa significano quei sogni?"- domandò, assottigliando lo sguardo.

-"...i sogni...?"- ripeté Saburo, perplesso.

-"Lo so che c'entrate voi!!! E' da quando siete arrivati che continuo a fare un sogno premonitore... tutto ciò che ho sognato fino ad oggi si è avverato!"- ringhiò Kiba, furibondo, afferrando il nemico per il bavero e avvicinandogli ancora di più il pugnale alla gola.

-"Cosa...?! Ma allora Yoshi non ha bloccato i sogni premonitori... tsè, dovevo immaginarmelo..."- ridacchiò sommessamente lo shinobi del Sogno.

-"PARLA TI HO DETTO!!!"- s'infuriò il chunin, sbattendo violentemente l'avversario contro la parete di pietra e affondandogli un potente pugno nello stomaco.

-"Kiba!!!"- lo richiamò Hikari, spaventata dall'insolita ira dell'amico.

-"...non posso rivelarti nulla... sono tecniche segrete del mio villaggio..."- mormorò Saburo dolorante.

-"...il tuo villaggio non esiste più, fattene una ragione... e ora parla... non costringermi a fare qualcosa di estremamente crudele..."- gli sibilò l'Inuzuka, minaccioso.

-"Parla Saburo, ormai Yoshi è morto."- asserì improvvisamente una voce femminile, proveniente da dietro di loro.

Tutte e tre i giovani shinobi si voltarono verso la bellissima donna che aveva parlato. I suoi splendidi capelli rossi fiammeggianti risaltavano il contrasto con gli occhi grigi-azzurri come il ghiaccio. Al suo fianco, Kakashi e Anko fissavano i tre ragazzi perplessi.

-"Kakashi-sensei, Anko-sensei!"- si sorprese Kiba, lasciando cadere a terra Saburo.

-"A-Asha-sama..."- sussurrò Saburo, sconvolto, fissando la dea che gli si avvicinava maestosamente.

-"Ragazzo..."- disse Asha, fissando con i suoi occhi cristallini l'Inuzuka -"...hai visto giusto. I tuoi sogni premonitori sono causati dalla vicinanza agli shinobi del Sogno, i cui poteri psichici influenzano involontariamente la tua mente, permettendole la preveggenza onirica... comunemente conosciuta come sogno premonitore. Ma per decifrare questi sogni si necessita di un codice onirico conosciuto solo dagli shinobi del Sogno... avanti Saburo, traduci il sogno di Kiba. E' inutile opporre resistenza. Se collaborerai, ti aiuterò a fuggire dall'ira di Ryuu."- spiegò la dea, posando il suo sguardo sul ragazzo accasciato a terra.

-"Yo-Yoshi è...morto?"- chiese sconvolto lo shinobi.

-"Sì... è stato ucciso da Ryuu. A proposito, Kakashi, Anko... correte, presto, raggiungete i ragazzi prima che sia troppo tardi. Voi sapete di già cosa fare."- ordinò Asha ai due jonin che, annuendo, svanirono veloci. -"Kiba, racconta a Saburo il tuo sogno o comunque gli elementi che non ti appaiono del tutto chiari."- lo invitò la donna, con tono scocciato.

-"Ma lei chi è?!"- chiese l'Inuzuka, fissando la donna perplesso.

-"Uff! Sarebbe troppo lungo da spiegare... muoviti a parlare con Saburo e basta!"- si lamentò Asha, sempre più seccata dalla testardaggine del ragazzo.

-"Vabbè... senti bello, cosa significa esattamente... quando nel sogno vedi... una persona che... scompare, cioè svanisce... non so come spiegarlo..."- chiese Kiba, impacciato.

Saburo fissò per qualche secondo il cielo, ancora sconsolato per la sorte dei due amici, dopodiché fissò la donna davanti a lui, ricordandone le promesse fatte.

-"Lo svanimento... premonisce... lo spezzarsi dell'anima..."- sussurrò lievemente lo shinobi.

Asha sbarrò gli occhi, allarmata, impallidendo lievemente.

-"Che diavolo significa?!"- chiese Kiba, fissando dubbioso Hikari al suo fianco.

-"Kiba... chi avevi visto svanire nel tuo sogno...?"- chiese la dea, turbata.

-"...Ino..."- rispose l'Inuzuka, preoccupato dall'espressione della donna.

-"Maledizione!"- sbottò Asha, agitata -"Dobbiamo raggiungere di corsa Ino!"- asserì, svanendo rapidamente in direzione dello spiazzo.

Kiba e Hikari si scambiarono una rapida occhiata, seguendo la strana donna, in direzione degli amici.

 

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-"Ino! Ino!"- la richiamò Shikamaru, tenendola saldamente tra le sue braccia.

Ma la ragazza restava lì, priva di sensi, pallida e sofferente, mentre la risata compiaciuta di Ryuu dilagava per tutto lo spiazzo vuoto.

"E adesso che mi appartieni, principessa... ci divertiremo insieme, vedrai..." pensò divertito lo shinobi, avvicinandosi a Shikamaru e Ino.

La tempestiva comparsa di Kakashi e Anko lo fece fermare, fissando i due interessato. Ma subito, il suo interesse svanì, lasciando apparire una smorfia infastidita alla vista dello sharingan dell'Hatake.

-"Mmh... uno sharingan... che seccatura, dovremo finire un'altra volta, principessa..."- sospirò Ryuu, svanendo ancora prima che i due jonin avessero la possibilità di attaccarlo.

-"Quella donna aveva ragione, Kakashi..."- asserì Anko, rivolgendosi al collega.

-"Già... temono lo sharingan..."- constatò l'uomo, soddisfatto. -"Come abbiamo fatto a non pensarci prima..."- sospirò poi.

-"Dov'è andato Ryuu?!"- urlò Asha, raggiungendo poco dopo gli shinobi della Foglia insieme a Kiba e Hikari.

-"E' fuggito non appena ha visto lo sharingan di Kakashi..."- spiegò Anko.

-"Per fortuna... e Ino?"- domandò ancora.

I due jonin si voltarono verso la scena straziante di Shikamaru e Sakura che cercavano di far rinvenire Ino, chiamandola disperatamente.

-"Oh no, Ino!!!"- urlò Kiba, correndo immediatamente in direzione della ragazza.

Hikari, invece, rimase ferma, fissando con occhi lucidi e tanta amarezza l'amico raggiungere la biondina. S'inginocchiò, raccogliendo la sua gattina tra le braccia, restando lì seduta insieme a lei. Intanto Akamaru le si avvicinò, mugugnando dispiaciuto.

-"A quanto pare si è davvero innamorato, questa volta..."- sospirò la ragazza, asciugandosi velocemente qualche lacrima furtiva, continuando ad atteggiarsi a forte. Akamaru guaì desolato, accucciandosi al lato della biondina, in segno di solidarietà.

-"Levatevi, levatevi!"- intimò a tutti Asha, spostando bruscamente sia Shikamaru che Sakura. -"Fate vedere... tsè, troppo tardi, come immaginavo."- constatò la dea, amaramente.

-"Cosa significa troppo tardi?!"- sbottò Shikamaru, adirato con quella donna sbucata dal nulla e che sembrava già sapere tutto.

-"Significa che la mente di Ino... ormai appartiene a Ryuu. Io l'avevo avvisata, ma questa stupida non ha voluto darmi retta."- asserì Asha, con voce fredda. Fredda, anche se venata di un lieve tremore. I suoi occhi gelidi fissarono Ino, una creatura così bella quanto fragile, la cui vita era importante come un petalo di rosa per il vento. Troppo fuggevole per affezionarsi a lei. Non doveva assolutamente farlo.

 

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-"...principessa... lo sai che adesso mi appartieni, non è vero?"- asserì una profonda voce maschile alle spalle della ragazza.

Ino aprì gli occhi, ritrovandosi persa in un'incredibile distesa di fiori multicolore, mentre sopra di lei un improbabile cielo viola la sovrastava.

Di fronte a lei, gli occhi gelidi di Ryuu la controllavano, penetranti e diabolici.

-"...ti appartengo?"- ripeté sottovoce lei, confusa.

 

 

 

 

 

 

 

X LadyFire: Ciao! Innanzitutto grazie per i complimenti che non mi merito T.T che però apprezzo moltissimissimo! Ma soprattutto grazie per recensire entrambe le mie storie, non sai quanto mi faccia piacere... spero mi farai ancora sapere i tuoi pareri! Bacione Sakurina

 

X Nidaime: Ciauuu Bea! Purtroppo Yoshi ha fatto la fine che ha fatto, vittima o colpevole che fosse! Oltre a ciò, purtroppo Kiba e Hikari non hanno ancora combinato nulla in quanto il nostro caro Inuzuka sembra ancora abbastanza preso da Ino... e poi mi sono accorta di lasciare davvero troppo poco spazio al mio Kiba-kun, indi per cui scriverò un'altra storia (appena finirò questa T.T) dove gli dedicherò moooolte più attenzioni, anzi, mi picchierei da sola per averlo lasciato così in disparte! Basta basta ho deciso! Oltre a ciò, grazie per recensire sempre! Aspetto il tuo prossimo commento! Bacione Sakurina

 

X Babypunkettin@: Ciao cara, ihih mi ha fatto morire la tua recensione! XD Ovviamente Ino è una figa, è per questo che sta bene sia con Shika che con Kiba, no? ;-) Yoshi era bello ma stronzo, e alla fine ha avuto una fine... ingiusta o no non saprei dirlo neanche io! Però vabbè... spero ti sia piaciuta! E ovviamente spero anche che recensirai ancora! Bacione Sakurina

 

X nicichan: Ciao Nico! Grazie per la tua puntualissima e immancabile recensione (sei onnipresente nelle ficcy mie e di Paccy, indi per cui ti ringraziamo tantissimoooo!). Mmh, sono contenta ti siano piaciute le parole di Shika, temevo potessero suonare un po'... non so... banali! Anyway, aspetto la tua prossima rece, in quanto ormai è praticamente obbligatoria! XD Bacione Sakurina

 

X Ayumi: Mia querida Roby-chan... bah, di tanto in tanto mi sparisci nel nulla! Sono contenta che tu abbia apprezzato (come sempre) la parte NejiTen, ma per quanto riguardo il NaruHina... sto mettendo tutte le mie forze in quella che sto scrivendo per il concorso (che ormai ho deciso che farò!!!)! Però vedrò di aggiungerci qualcosa anche da 'ste parti... anche se non ti assicuro nulla! Già c'è troppa gente in giro... magari nelle vacanze invece, chissà... XD! Grazie per la rece, lo so che sei sempre occupatissima con lo studio quindi lo apprezzo ancora di più! Tvtttttb Sakurina

 

X Andreatorinista: Ciao Andre! Grazie come sempre per commentare... mi fa davvero mooolto piacere! Ah, e grazie anche per i consigli dell'altro giorno, io  con i pc sono un disastro totale XP! Comunque, Ino non mi sembrava proprio tipa da uccidere così a sangue freddo un poverino come Yoshi... però adesso con Ryuu la musica cambia del tutto! Aspetto con ansia la tua prossima recensione! Bacione Sakurina p.s. sei un grande perché ascolti i mitici e fantastici Skillet *.*

 

X Ice_Princes: Ciao Vale, grazie per la tua recensione XD Oddio ho perso 10 anni di vita leggendo i tuoi pairing preferiti, in quanto mi reputo una taixsora al 100% XP e vabbè... ognuno il suo, no? XD Aspetto la prossima rece, mi raccomando! Bacione Sakurina

 

X Queen of Night: Ciao Sara (mi autopermetto di chiamarti x nome in quanto è un nome che adoro *.*) ovviamente immagino quanto tu possa essere presa dagli esami, non ti preoccupare! Poi se fai legge, immagino ancora di più... -.- sappi che io sono disperata solo a studiare diritto turistico XP! In realtà un po' tutti si sono innamorati di Hikari, non capisco perché -.- (io che volevo un po' di KibaxIno mi sono dovuta trattenere causa minacce della mia best friend -.-') meno male che piace! Ovviamente neanche io sono rimasta delusa dal tuo aggiornamento, fantastico come sempre! E scusa per le pessime recensioni ma non sono il mio forte... T.T aspetto comunque il tuo prossimo commento e spero non sparirai per altri mesi! Bacione Sakurina

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 18
*** "The Last Night" ***


Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciao a tutti! Okay vi ho fatto aspettare un sacco, ma so già che mi perdonerete perchè siete magnanimi… non è vero? Ho avuto tanto da fare con altre ficcy, studio e una settimana a Siviglia! Ma ora rieccomi qui alla mia mastodontica opera infinita!

Dunque… siamo rimasti alla morte di Yoshi da parte di suo fratello Ryuu, il supercapo supremo dei cattivoni del Sogno! Sebbene Ryuu sia fuggito spaventato dallo Sharingan di Kakashi, è rimasto comunque nella mente di Ino, che ormai gli appartiene…

Bene, oggi Asha e Tsunade si confronteranno sulla situazione, mentre il resto del capitolo sarà Sweet&Soft… tutto dedicato all’evoluzione dei rapporti tra Shika, Ino, Kiba e Hikari! Leggete e commentate, come sempre! Bacione Sakurina

 

 

 

 

Capitolo 18. "The Last Night"

 

 

This is the last night you'll spend alone

Look me in the eyes so I know you know

I’m everywhere you want me to be

The last night you’ll spend alone

I’ll wrap you in my arms and I won't let go

I’m everything you need me to be

 

                                                         ("The Last Night" by Skillet)

 

 

L'atmosfera nel salotto di casa Yamanaka era decisamente tesa. Inoichi camminava avanti e indietro nervosamente, sua moglie serviva il thè agli ospiti: Shikamaru e Kiba stavano seduti uno di fronte all'altro sui divanetti, mentre accanto a loro sedevano rispettivamente Sakura e Hikari. La Haruno fissava con sguardo vacuo il tavolino davanti a lei, mentre la biondina si mangiucchiava ansiosamente le unghie, preda dell'aria irrespirabile della casa.

Da più di mezzora, Tsunade, Shizune e Asha erano chiuse nella camera di Ino insieme a lei, chissà a fare cosa.

Da quando era svenuta incontrando gli occhi di Ryuu, non si era più ripresa.

Finalmente, dopo interminabili minuti di attesa, si udì il tanto atteso scricchiolare della porta della cameretta, e i cadenzati passi delle donne discendere le scale.

D'istinto, i ragazzi si alzarono, meno che Hikari: era più preoccupata a pensare a Kiba che non alla salute di Ino, della quale effettivamente non è che le importasse poi molto. Accorgendosi poco dopo del movimento generale, si alzò di scatto, evitando di fare la figura della menefreghista insensibile. Ovviamente nessuno le diede peso, preoccupati com'erano dalle facce cupe dell'Hokage.

-"A-allora...? Come sta mia figlia?"- chiese Inoichi, avvicinandosi alla leggendaria sennin.

Il volto di Tsunade divenne ancora più crucciato, accompagnato da un profondo sospiro.

-"Mmh... non è facile da spiegare..."- tentò di esprimersi Tsunade. -"La situazione è complicata e delicata..."- sospirò.

-"Mpf! Gliel'avevo detto io, a quella sciocchina!"- cinguettò Asha, con fare indifferente.

Shikamaru inarcò un sopracciglio, alquanto contrariato dalle parole della donna, fulminandola con lo sguardo.

Asha percepì l'occhiata astiosa e puntò i suoi occhi sul chunin col codino. Sì, adesso riusciva a ricordarsi chi fosse.

-"Umpf! Il famoso Shikamaru... Ino mi ha parlato così tanto di te... sinceramente mi aspettavo di meglio!"- lo provocò la dea.

-"Chi diavolo sei tu... per permetterti di parlare di lei e di me così liberamente?!"- si scaldò il ragazzo.

-"Calmati Shikamaru."- lo riprese Tsunade, con tono non troppo convincente; era palese che anche l'Hokage non gradiva particolarmente la presenza di quella donna così superba.

-"Sì, calmati Shikamaru!"- cinguettò Asha.

La sennin fulminò la dea con lo sguardo, richiamandola alle faccende serie.

-"Asha... credi che la tecnica che hai insegnato a Ino sia inefficace contro Ryuu?"- chiese Tsunade, seriamente.

-"Assolutamente sì!"- ridacchiò la dea, divertita -"Quella banalità era sufficiente per tenere a bada quello sfigato di Yoshi... contro suo fratello Ryuu, avrei difficoltà persino io a battermi... ah, non che mi interessi, chiaramente."- dichiarò.

-"Dunque? Che dovremmo fare? Arrenderci?"- chiese con tono polemico l'Hokage.

-"Non lo so, cara Tsunade, ma sappi che Ino non potrà esservi più di alcun aiuto, ormai."- asserì con tono serio la rossa.

-"In che senso?!"- protestò Shikamaru, colto da un'improvvisa ansia.

-"L'anima di Ino non è più in grado di sopportare altri duelli mentali... ormai è ridotta allo stremo. Se utilizzasse ancora un attacco mentale, beh... la sua anima andrebbe completamente in frantumi. E questa volta non si ricomporrebbe più."- spiegò con tono secco Asha. -"Purtroppo, oltre a ciò si aggiunge il fatto che la sua mente ora appartenga a Ryuu..."-.

-"Che diavolo significa?!"- ringhiò il Nara, sempre più allarmato.

-"Una volta che Ryuu attacca qualcuno, si appropria della sua mente ed è capace di infiltrarvisi in ogni momento... quindi allo stato attuale delle cose, Ino non è un soggetto affidabile."- concluse la dea, tradendo una certa amarezza nella voce.

-"Maledizione..."- sibilò il ragazzo, furibondo.

Tsunade fissò attentamente la sofferenza di Shikamaru, l'ansia di Kiba, la preoccupazione di Sakura, il dolore dei signori Yamanaka, e sospirò, pensando a quante altre persone avrebbero sofferto per Ino. Choji, Tenten, Kurenai... e probabilmente anche Asuma, ovunque lui fosse.

-"Asha"- richiamò la sua attenzione l'Hokage, con tono serio. -"Non so perché tu sia voluta tornare, ma è chiaro che senza di te non ce l'avremmo mai fatta ad allontanare gli shinobi del Sogno per l'ennesima volta. Ti chiedo in nome mio e di tutti gli abitanti della Terra del Fuoco, e non solo, di rimanere, e di aiutarci a capire come sconfiggere Ryuu una volta per tutte."- le chiese Tsunade. Per lei, chiedere un favore di quel genere ad Asha, equivaleva a compiere uno sforzo inaudito, ma non aveva altra scelta: lei era l'unica che potesse aiutarli.

La dea fissò l'Hokage per alcuni secondi, scrutandola perplessa con i suoi occhi di ghiaccio: non si erano viste che poche volte, e non erano mai andate d'accordo; evidentemente, quello era un sacrificio bello e buono.

-"Accetto, leggendaria sennin. Ma lo faccio semplicemente perché sono curiosa di vedere se il temibile Sharingan Ipnotico sia così potente da riuscire a sconfiggere persino il grande potere del Sogno."- affermò Asha, voltandole le spalle.

-"Ino non c'entra niente, quindi?"- chiese la bionda, con tono leggermente divertito.

-"Assolutamente no!"- arrossì la dea; non poteva di certo ammettere di essersi affezionata ad una mortale...

 

h

 

Ino appoggiò una mano sui fiori serici che la circondavano, intrappolata in quel campo fiorito che pareva infinito. Davanti a lei, Ryuu la fissava divertito.

-"...voglio andarmene da qui..."- mormorò la ragazza, riprendendosi appena dall'incredibile stato confusionale nel quale si trovava.

Ryuu ghignò, scuotendo lievemente la testa.

-"Tanto è inutile... ti potrei riportare qui in qualsiasi momento, sai?"- ridacchiò lievemente lo shinobi.

Ino non rispose, si limitò a sospirare. Portò lo sguardo a quell'innaturale cielo viola: chissà se sarebbe piaciuto a Shikamaru...

La ragazza chiuse gli occhi, percependo qualcosa di caldo e morbido scivolarle sulla fronte... un tocco, una carezza affettuosa...

Una smorfia infastidita si spaziò sul volto di Ryuu, che svanì, disturbato.

 

h

 

Ino aprì lentamente gli occhi, mentre una mano calda e gentile le scivolava dolcemente lungo la guancia, le dita s'intrecciavano con i suoi capelli dorati, uno sguardo malinconico e ansioso la proteggeva silenziosamente.

I loro occhi s'incrociarono, finalmente dopo tanto tempo. Arrossendo leggermente, la ragazza nascose parte del volto sotto le lenzuola: solo il lieve bagliore rosato di quella notte nevosa illuminava la figura del ragazzo, che così in penombra appariva terribilmente sexy e tenebroso.

-"...ciao Shika..."- sussurrò timidamente da sotto le lenzuola.

-"Ben svegliata..."- ghignò Shikamaru, sollevato.

Calò un pesante silenzio, mentre il Nara portava il suo sguardo pensieroso verso la neve che continuava a cadere, imperterrita.

 

-"Shikamaru... noi andiamo ad elaborare un piano nel mio ufficio... tu resta qui e vigila su Ino... abbiamo poco tempo, lo sai... e... cerca di passare con lei più tempo possibile... parteciperai anche tu alla prossima missione contro gli shinobi del Sogno"-.

 

Ino si guardò attorno, spaesata: ancora una volta si trovava in un letto senza ricordarsi bene il perché; fortunatamente quella volta era quello di casa sua.

-"Shika... io... non ricordo bene cos'è successo..."- spiegò la Yamanaka, mettendosi a sedere e portandosi una mano sulla testa, dolente.

Shikamaru la guardò dispiaciuto, assottigliando lo sguardo sul suo fisico visibilmente indebolito e segnato da tutti quegli sforzi.

 

-"...può essere che Ino non ricordi lucidamente gli avvenimenti più recenti... purtroppo la sua mente è stata sottoposta ad uno sforzo non indifferente, e ci vorrà parecchio riposo prima che possa riprendersi completamente..."-.

 

Il ragazzo lasciò la poltroncina e si sedette sul letto, al fianco di Ino. Lei si accostò alla parete, permettendo a Shikamaru di sdraiarsi accanto.

Il Nara si levò il giubbotto da chunin, diventato insopportabilmente pesante ultimamente; si rilassò sul morbido letto della ragazza, allungando un braccio per cercare il suo corpo, le sue spalle vellutate, che cinse con decisa gentilezza, attirandola a . La strinse forte, baciandole la testolina bionda, inspirando l'aroma dei suoi capelli sempre profumati di fiori che non sentiva da troppo tempo ormai.

Che seccatura quegli shinobi del Sogno.

Lui non voleva nient'altro che una vita tranquilla, nulla di più. Chissà... adesso che ci pensava, gli sarebbe piaciuto provare a diventare jonin. Non tanto per , ma per onorare la memoria di Asuma e per dare una misera soddisfazione al suo vecchio. E poi, da jonin avrebbe guadagnato di più. Avrebbe avuto più soldi per una bella casa e... non l'avrebbe mai detto, ma adesso poteva giurare... di non voler nient'altro che sposarla. Voleva sposare Ino. Voleva vivere con lei ogni giorno della sua vita, voleva che fosse la sua seccatura più grande per l'eternità. E voleva... voleva tanto incontrare la piccola Saki "dal vero". Forse avere dei figli da Ino era ciò che più desiderava.

Ma partire per una missione contro quelli del Sogno senza possedere attacchi psichici di alcun genere... sapeva bene che era praticamente un omicidio.

-"C'è qualcosa che dovrei fare... ma non ricordo bene..."- singhiozzò improvvisamente la ragazza, affondando il volto nel petto di Shikamaru.

-"...non preoccuparti, Ino... adesso ci penserò io a proteggerti... come avrei dovuto fare fin dall'inizio."- asserì il Nara con tono secco. -"Tu te ne starai qui a riposare, e a riprenderti... ma non aspettarmi per troppo tempo."- concluse con amarezza, rafforzando l'abbraccio.

La Yamanaka sollevò il volto di scatto, sbarrando gli occhi pieni di lacrime.

-"Shikamaru... non farlo, ti prego... io... io devo farlo... io devo combattere contro..."- cercò di sforzarsi Ino, sofferente.

-"NO!"- sbottò il Nara, tirandosi su a sedere. -"Tu non devi combattere più contro nessuno, capito?! Non sei più in grado di farlo! Adesso ci penseremo noi, tu hai fatto fin troppo!"- la rimproverò, con sguardo serio.

La kunoichi abbassò gli occhioni azzurri, pervasi improvvisamente da uno strano bagliore malinconico.

-"...ho finito tutti gli attacchi psichici che mi erano rimasti, eh?"- chiese, ma sembrava più un'affermazione malinconica che non una domanda.

Lo shinobi allontanò lo sguardo, con ghigno amaro: si stava già ricordando tutto. Sperava che potesse passare almeno qualche ora senza dover ripensare a quell'inferno che li avvolgeva constantemente, ma era evidente che stava chiedendo troppo.

-"Ino... ti prego non ci pensare..."- la supplicò Shikamaru, fissandola improvvisamente negli occhi con malinconica intensità.

-"Ma... ma... io... io ho paura..."- riuscì a dire, spinta da un impeto di debolezza. Debole, ecco come si sentiva. Percepiva tensione e dolore circondarla, sebbene confusi; percepiva il tempo che scorreva inesorabile; percepiva la sua anima, debole e instabile dentro di .

Ma adesso poteva percepire le braccia di Shikamaru stringerla, il suo calore allontanare tutto, via, lontano.

-"Questa... è l'ultima notte che passi da sola..."- asserì il Nara, non riuscendo a trattenere un certo tremore nella voce.

Ino chiuse gli occhi, appoggiando il volto contro il suo petto, inspirando il suo profumo, ascoltando i battiti del suo cuore e i suoi respiri.

-"Forse... questa è semplicemente l'ultima notte che passiamo insieme..."- aggiunse il ragazzo, chiudendo gli occhi con forza, sperando di soffocare il dolore che voleva sgorgare in forma di lacrime.

-"E allora... facciamo che sia un'ultima notte da ricordare..."- asserì Ino, fissando i suoi occhi lacrimanti in quelli lucidi di Shikamaru.

Il ragazzo non riuscì a resistere a quegli occhioni per più di mezzo minuto, sentendo l'imperante necessità di baciarla, di percepire la sua pelle scivolargli sotto le mani, di sentirla completamente sua almeno una volta prima di morire...

 

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-"E così domani parti, eh?"- chiese Hikari, con voce dispiaciuta, cullando la sua gattina tra le braccia.

Kiba si scostò dalla finestra, sedendosi accanto alla ragazza, sul divanetto di casa sua.

-"Eh già... dove, come, quando e perché non si sa, però sì... partirò."- sospirò, mentre un ghigno esasperato dall'assurdità della situazione gli si spaziava sulle labbra.

La biondina lo guardò con sguardo dispiaciuto: si stava per mettere a piangere. Non poteva essere vero. Non ora, che aveva deciso di...

-"Kiba! Ti devo dire una cosa!"- sbottò improvvisamente la ragazza.

L'Inuzuka sbarrò gli occhi, stupito dall'inconsueto atteggiamento dell'amica, ma anche curioso di sapere cosa le frullava per il cervello.

-"Kiba, io... io sono tornata perché... perché..."- cercò di dirgli Hikari, completamente rossa in volto.

Il ragazzo sorrise amaramente, poggiando lievemente un dito sulle labbra dell'amica, invitandola a non parlare.

-"Non dire niente, Hikari-chan... niente di cui potresti pentirti..."- affermò con tono amaro l'Inuzuka, alzandosi dal divanetto e dirigendosi verso la porta di camera sua con le mani in tasca.

Hikari percepì le lacrime, che aveva cercato di trattenere con tanta fatica, scivolarle liberamente sulle guance, copiose. Lui aveva capito tutto, come al solito aveva già capito tutto. Per lui era come un libro aperto, ormai.

-"Kiba-kun... io... mi... mi dispiace..."- singhiozzò la biondina.

-"Hikari... cosa vuoi che ti dica?! Dopo tutto questo tempo! Io... non... non sono il tuo giocattolo, non puoi mollarmi e riprendermi quando più ti pare e piace!"- si lamentò Kiba, fissandola con sguardo dispiaciuto. Gli faceva male vederla piangere per lui, ma... anche lui aveva sofferto molto per lei. E lui non era tipo da farsi trattare così.

-"Mi dispiace, Hikari..."- concluse, cercando di defilarsi per evitare di peggiorare ulteriormente la situazione: era orribile lasciarsi in quel modo.

-"E' per Ino, non è vero?!"- sbottò la biondina, alzandosi in piedi scatto, lasciando cadere a terra il gatto.

L'Inuzuka la squadrò con aria vagamente infastidita: quando faceva la capricciosa era davvero insopportabile.

-"Sì, è anche per lei... ma è soprattutto per quella cicatrice che mi hai lasciato nel cuore, che troppo dolorosamente e faticosamente sono riuscito a marginare... scusami, ma non sono ancora così maturo da riuscire a perdonarti! Forse un giorno ci riuscirò, ma non adesso... addio, Hikari-chan."- concluse Kiba, rifugiandosi in camera sua senza aggiungere altro.

Hikari si lasciò scivolare sulle ginocchia, prendendo a singhiozzare nervosamente: non aveva mai sofferto così tanto in vita sua. Ma sapeva, sapeva che le avrebbe parlato così. Sapeva che l'avrebbe respinta e forse se lo meritava. Era un'egoista e questa era la sua punizione.

 

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Ino rabbrividì, stringendo le coperte intorno al suo corpo svestito nella speranza di riscaldarlo da quel gelo invernale che avvolgeva la camera. Strano, non aveva per niente passato freddo quella notte, perché ora sì?

Di scatto, la ragazza sbarrò gli occhi, voltandosi velocemente per trovare il letto... vuoto. Si alzò di corsa, indossando al volo la vestaglia, guardandosi attorno spaesata.

D'impulso, Ino si avventò verso la finestra, intravvedendo poco visibili nella neve le impronte di Shikamaru che si allontanavano sempre di più

Shikamaru era svanito, come sempre, senza neanche salutarla. Ma già sapeva che non l'avrebbe fatto, sarebbe stato troppo doloroso. Quella splendida notte d'amore era stato l'addio più triste e dolce che potesse esserci.

Ino sospirò, lasciando che il suo fiato caldo appannasse il vetro freddo: inaspettatamente una scritta apparì, una scritta che qualcuno aveva inciso precedentemente sul vetro appannato. Un semplice ti amo di luce e respiro.

Un lieve sorriso si spaziò sul volto della ragazza: Shikamaru riusciva sempre a sorprenderla piacevolmente.

 

 

 

 

Come sempre grazie a tutti i miei adorati recensitori!!! Un bacione e un grazie enorme a: LadyFire, Babypunkettin@, al mio Pc-sensei, Nidaime_93, a Ice_Princes, a Nicichan e alla mia immancabile Roby-chan! Raga grazie di scrivermi sempre! Vi adoro, vostra Sakurina

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Capitolo 19
*** "My Worst Enemy...?" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ciao a tutti da Sakurina, che si inchina e chiede come sempre umilmente perdono per il tremendo ritardo!          T.T Purtroppo l'ispirazione era partita e sembrava non aver intenzione di ritornare... fortunatamente sembra ci abbia ripensato!

E' stato difficile soprattutto per la complessità e l'intensità di questo capitolo, spero di essere riuscita a farvi rabbrividire almeno un po' U///U...

In questo ennesimo capitolo, finalmente Shikamaru, Kiba e gli altri shinobi attaccheranno la fortezza di Ryuu... ma che cosa ha in progetto il malvagio shinobi del Sogno? Leggete & commentate, come sempre, miei prodi! Bacione Sakurina

 

Capitolo 19. "My Worst Enemy...?"

 

 

Would you mind if I killed you?

Would you mind if I tried to

Cause you have turned into my worst enemy?

You carry hate that I don't feel

It's over now

What have you done?

 

                                                         ("What Have You Done" by Within Temptation)

 

 

Shikamaru sospirò, guardandosi attorno: erano un gruppo davvero numeroso. Tutti i suoi compagni chunin erano lì con lui, accompagnati da Kakashi, Anko, Yamato, Gai e Neji come jonin.

Sospirò. Era terribilmente nervoso. Ma capiva di dover mantenere il controllo. Lui era una delle menti del gruppo, doveva trovare uno stratagemma per evitare il più possibile scontri diretti con gli shinobi del Sogno.

-"Ino non verrà, vero?"- domandò sottovoce Tenten, avvicinandosi a Kiba.

-"No, lei... non può più combattere contro quei bastardi del Sogno. Hanno ridotto la sua anima in pessime condizioni..."- bisbigliò l'Inuzuka, attento a non farsi sentire da Shikamaru.

Hikari posò il suo sguardo perplesso sull'amico: si vedeva lontano un miglio che era preoccupato anche lui da morire. Sospirò, avvicinandosi a Sakura.

-"Haruno, senti... credi di farcela da sola come ninja medico?"- le chiese gentilmente la biondina.

-"Sì... anche se Ino mi mancherà..."- rispose con tono un po' amaro la medic-ninja.

-"Tanto Sakura non potrà curare le ferite che ci infliggeranno gli shinobi del Sogno..."- commentò con tono cinico Kiba, allontanandosi dal gruppo.

Shikamaru gli lanciò una rapida occhiata, ma subito ritornò a concentrarsi sulla missione.

Sakura e Hikari abbassarono lo sguardo, dispiaciute, ma qualcuno non ignorò la reazione dell'Inuzuka.

-"Kiba."- asserì una voce ferma e atona.

L'Inuzuka, ben lontano dal gruppetto, si voltò svogliatamente verso il compagno di squadra che l'aveva raggiunto.

-"Che vuoi, Shino...? Guarda che oggi non è giornata, va..."- sbuffò Kiba, con aria scocciata e stanca.

-"Che cos'è successo con Hikari?"- chiese fermamente l'Aburame.

Un sopracciglio del ragazzo guizzò d'istinto, infastidito come sempre quando parlava col compagno.

-"Shino, lascia perdere..."- commentò irritato.

Ma il ragazzo poteva percepire lo sguardo fisso ed indagatorio dell'amico da dietro quelle lenti scure ed impenetrabili.

-"Uffa... che vuoi che sia successo? Come sempre io e Hikari siamo fuori tempo. Adesso è venuta qui, non ho capito se ha mollato il tipo o è stata mollata, e si è dichiarata... ma chi diavolo sono io?! Lo zimbello di turno? Quello che rimane qui ad aspettare i suoi comodi?!"- sbottò l'Inuzuka, stanco di quella situazione assurda.

-"...e ti sembra il caso di snobbarla in questo modo...?"- commentò Shino acido.

Kiba abbassò lo sguardo, toccato nel vivo.

-"...no, però... non... non so, non ci riesco a comportarmi come prima..."- sospirò il ragazzo.

-"Beh, potresti almeno darle un'occasione."- lo ammonì l'Aburame.

-"Senti, Shino... tu mi conosci anche fin troppo bene! Non mi va di illuderla! Perché è quello che farei dandole un'opportunità, illuderla! Io amo Ino, che questo sia possibile o meno, e non posso cambiare ciò che sento solo perché adesso Hikari ha cambiato idea su di me o perché Ino è pazza di Shikamaru... se ti piace tanto Hikari e ce l'hai tanto a cuore, perché non te la prendi tu e non mi lasci in pace?!"- sbottò Kiba, tornando con passo veloce verso il gruppo.

Shino si limitò a guardare l'amico allontanarsi, senza dire una parola.

 

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L'atmosfera fra gli shinobi di Konoha era tesissima. Non avevano modo per tenere a bada i loro avversari, eppure dovevano essere loro a sferrare un attacco diretto.

-"State molto attenti ragazzi, perché questi bastardi riescono a manipolare la mente attraverso lo sguardo... quindi evitate di guardarli negli occhi. Oltre a questo, beh, sappiate che con il corpo a corpo sono pessimi, quindi consiglio di puntare lì."- spiegò Shikamaru, con la solita tranquilla serietà. -"Tutto chiaro?"- chiese poi lo shinobi col codino.

-"Sì!"- assentirono tutti in coro.

-"Vi devo avvisare di una cosa."- aggiunse improvvisamente Neji, con tono preoccupato -"Ho visto che tutto il palazzo di Ryuu è circondato da shinobi, quindi sarà molto difficile riuscire ad entrare tutti. Alcuni dovranno restare fuori a coprire quelli che dovranno infiltrarsi nel palazzo. Ovviamente, Kakashi-sensei e Shikamaru hanno la precedenza."- asserì lo Hyuga, fissando tutti seriamente.

 

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Come previsto, l'intero cupo palazzo di Ryuu, un antico edificio diroccato tra le desertiche colline, era circondato da shinobi che scrutavano i dintorni con attenzione.

Le tenebre coprivano i ninja di Konoha, che attendevano con ansia il via dei sensei.

-"Avanti, si può sapere che stiamo aspettando?!"- ringhiò Kiba, fuori di sé -" Non vedo l'ora di spaccare la faccia a quei maledetti figli di..."- aggiunse poi.

-"Ha ragione Kiba!"- assentì Naruto -"Stare qui a guardarci in faccia non serve a niente! Andiamo, Kiba!!!"- lo invitò l'Uzumaki, saltando fuori dal suo nascondiglio insieme al compagno.

-"Fermatevi!!!"- cercò di richiamarli indietro Kakashi, ma senza successo.

Quello che accadde però, fu davvero strano. Poterono percepire le ombre degli shinobi nemici voltarsi verso di loro, poiché si erano ovviamente accorti della loro "rumorosa" presenza; ma nessuno si mosse.

Kiba e Naruto si fermarono di scatto, fissandosi perplessi. Quella storia non gli piaceva per niente.

-"Perché non si muovono?!"- sbottò Shikamaru, allibito.

-"Non... non saprei..."- commentò Sakura, presa dal panico.

-"Ehi aspetta un secondo... byakugan!"- esclamò Neji, attivando la sua tecnica, preda di una strana agitazione.

Intanto, Kiba percepì un movimento: finalmente uno di quegli shinobi si stava avvicinando a loro, sfoderando un kunai.

-"Aaah, finalmente vi fate sotto, codardi che non siete altro!!!"- commentò Naruto, compiaciuto, partendo subito all'attacco dell'uomo che si avvicinava.

Ma l'Inuzuka non era convinto, infatti preferì restare al suo posto e riflettere anzichè agire per una volta nella vita. Quell'odore... non lo convinceva. Non perché fosse strano, anzi... era fin troppo familiare. Sapeva di... di... di ramen, di ricordi, d'infanzia, di scuola... sapeva di Konoha.

-"...cazzo... non può essere..."- sibilò Kiba, sbarrando gli occhi.

-"FERMATI NARUTO!!!"- gridò improvvisamente la voce profonda di Neji, da lontano.

All'udire l'urlo del compagno, l'Inuzuka partì di corsa, saltando addosso al biondino e buttandolo a terra, fermandone così l'attacco.

-"Che cazzo fai, Kiba?!"- sbottò Naruto, fuori di sé.

-"Non farlo, cretino! Non ti sei accorto che... attento!"- senza nemmeno avere il tempo di parlare, i due chunin si divisero, salvandosi appena in tempo dal kunai lanciatogli dallo shinobi nemico.

-"Guardalo in faccia, Naruto!!!"- lo invitò Kiba, ancora col fiatone.

L'Uzumaki inarcò un sopracciglio, perplesso, cercando di focalizzare il volto del nemico attraverso le tenebre. Quando capì chi aveva davanti, impallidì di colpo.

-"I... Iruka-sensei..."- riuscì a mormorare il biondino, prima di evitare un altro attacco dell'adorato maestro.

-"Attento Nar-waaaah!"- cercò di metterlo in guardia Kiba, prima di essere preso alle spalle da un altro shinobi.

-"Ma chi cazzo... no, non può essere..."- sbiancò l'Inuzuka, allibito.

-"Oh no!!!"- urlò con voce disperata Hikari -"Zio Take!!!"- singhiozzò incredula.

No, non esisteva. Suo zio Takefumi adorava Kiba, non avrebbe mai potuto attaccarlo, soprattutto considerando che ormai aveva abbandonato il mestiere di ninja da molti anni.

-"Mi dispiace Take, ma..."- asserì l'Inuzuka, liberandosi agilmente dalla presa dell'uomo e affondandogli una potente gomitata nello stomaco -"...questo lo faccio per te, lo sai..."- commentò, stendendolo con un pugno.

Naruto riuscì ad allontanarsi da Iruka, avvicinandosi al compagno.

-"Maledizione! E' veramente lui, non è vero?!"- chiese l'Uzumaki, rassegnato.

-"Sì, che sono loro... quei figli di puttana del Sogno devono aver preso il controllo delle loro menti e adesso li usano contro di noi..."- spiegò l'Inuzuka, preparandosi a difendersi dal maestro.

-"...è la stessa tecnica della Yamanaka, no?"- domandò dall'altra parte Neji, scrutando Shikamaru al suo fianco.

-"Sì, o comunque è qualcosa di molto simile al controllo mentale..."- commentò il Nara, deglutendo.

-"Quindi questo significa che gli shinobi che stanno utilizzando queste tecniche sono privi di sensi, non è vero?"- intuì Kakashi.

-"Beh, se si tratta del controllo mentale che usa anche Ino, allora è così..."- asserì Shikamaru, pensieroso.

-"Bene. Shikamaru e le ragazze verranno con me. Cercheremo di entrare nel palazzo mentre gli altri terranno a bada i nostri amici qua fuori, cercando di fargli il meno male possibile."- ordino l'Hatake, accordandosi con i compagni.

-"Ma... e se qualcuno si ferisse qua fuori?!"- protestò Sakura.

-"Non importa Sakura, è troppo pericoloso per voi stare qua e resistere ad un corpo a corpo con i vostri amici e parenti. I ragazzi sono più efficaci per queste cose, senza contare il fatto... che la mente delle ragazze è più "salda" di quella degli uomini, e quindi più difficile soggetto di attacchi psichici."- spiegò il sensei.

-"E questo chi l'ha detto, scusa?!"- sbottò Shikamaru, interdetto.

-"Me l'ha spiegato Asha. Difatti mi ha detto che la maggior parte degli shinobi più potenti del Sogno erano tutte donne, perché la loro mente è difficilmente comprensibile per gli uomini mentre loro riescono a districarsi con facilità nel cervello maschile. E' la vita, d'altronde... agli uomini la forza alle donne la furbizia."- sospirò Kakashi, invitando i prescelti a seguirlo.

Il gruppetto iniziò a correre in direzione del castello, ma prima si fermarono da Kiba e Naruto. Kakashi prese di forza il biondino per il colletto della giacca portandoselo dietro, mentre Shikamaru afferrò il braccio dell'Inuzuka facendo la stessa cosa.

 

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Non appena entrarono nel palazzo, gli shinobi si ritrovarono subito in un'enorme sala scura e cupa.

Il centro della stanza era completamente vuoto, mentre sulla parete più in fondo stava appoggiato una specie di trono, sul quale sedeva un ragazzo dai capelli argentati e dagli occhi di ghiaccio che fissava i nuovi arrivati con ghigno compiaciuto.

-"Ben arrivati, vi stavo aspettando cari amici miei!"- li saluto Ryuu, sogghignando.

-"Uffa Kakashi-sensei, perché mi ha portato qui? Avrei preferito starmene fuori a combattere invece di vedere 'sta faccia di pirla ridermi in faccia!"- commentò acido Naruto.

-"Perché tu sei troppo di buon cuore, Naruto, e non ce l'avresti fatta a combattere contro i nostri amici di Konoha..."- rispose Sakura, che aveva afferrato al volo il perché del gesto del maestro.

-"Oh, ma guarda chi c'è... l'uomo dello Sharingan..."- ghignò lo shinobi del Sogno, nascondendo dietro la sua aria beffarda un tremito di agitazione.

-"Che mossa da codardi quella di farci attaccare dai nostri compagni!!!"- ringhiò Kiba furibondo, che era trattenuto solo da Hikari e Hinata.

-"Ah ah ah, codardi dici? Ma se è così divertente! Vedervi soffrire come topi in gabbia è ciò che più preferisco..."- rise di gusto l'uomo, suscitando l'indignazione di tutti.

-"Maledetto bastardo..."- sibilò sprezzante l'Inuzuka.

-"Ma dimmi, Shikamaru, col tuo Q.I. 200... non credi sia stata una mossa un po' troppo azzardata quella di entrare qua dentro con così pochi compagni? Insomma, se vi facessi attaccare dai miei uomini... sareste tutti spacciati!"- commentò Ryuu, divertito.

-"Come fa a sapere il suo nome e il suo Q.I. ...?"- si chiese Naruto, perplesso.

Kakashi e Shikamaru si schioccarono un'occhiata d'intesa: era ovvio che Ryuu si era infiltrato nella mente di Ino per scoprire più informazioni che poteva su di loro.

-"Beh, in realtà non è stato poi così assurdo visto che probabilmente tutti i tuoi uomini sono ora occupati sui campi di battaglia, insomma... sono pochi i sopravvissuti del Sogno, senza contare il fatto che li ammazzi persino tu e che quindi continuano a diminuire..."- spiegò il Nara, con una nota ironica nella voce. -"...oltre a ciò, conosco fin troppo bene la tecnica del controllo mentale che stanno utilizzando, e so per certo che adesso i loro corpi sono tutti privi di coscienza e quindi inermi..."- concluse, fintamente spavaldo.

Ryuu scoppiò a ridere più che divertito, addirittura deliziato dalle deduzioni del chunin, e cominciò a battere le mani compiaciuto.

-"Bravo, bravo Shikamaru! Sei in gamba, mi piaci ragazzo! E siccome mi piaci tanto, ho deciso che sarai tu il primo a farsi sotto!!!"- commentò entusiasta il nemico.

Il Nara sentì il respiro mancargli per un secondo, mentre tutti trattenevano il fiato, ansiosi.

-"Ovviamente non sarà uno scontro normale!"- aggiunse Ryuu, sorridendo spavaldo.

-"Suppongo sarà un duello mentale..."- commentò Shikamaru, con tono sconfitto.

-"Oh no, sarebbe molto divertente ma non è giusto... del resto voi non siete in grado di sostenere duelli mentali, e voglio che lo scontro sia sullo stesso piano!"- asserì lo shinobi del Sogno, sorridente.

-"Quindi ti farai sotto tu, di persona?!"- chiese Kiba, interessato e furente.

-"Ehm... no, non esattamente... sempre per lo stesso principio di prima, non posso combattere io direttamente! Insomma, voi non sapete usare attacchi psichici ma è anche vero che io nel corpo a corpo sono orribile! Quindi... ho deciso che combatterà qualcun altro al mio posto..."- commentò, ghignando divertito.

Tutti gli shinobi di Konoha si voltarono verso Shikamaru, che fissava dubbioso il nemico. Che fare? Non poteva di certo tirarsi indietro. Doveva vendicare la sua donna e quello era l'unico modo per farlo, sebbene non capisse che cosa passava per la mente di quello svitato.

-"Io vado..."- mormorò il Nara, con voce sicura.

-"No, fermati Shikamaru. Non sappiamo che cosa abbia in mente quel tizio... potrebbe mandarti contro qualcuno dei nostri..."- commentò Kakashi.

-"Il rischio è calcolato, Kakashi-sensei. Dubito però che utilizzerà il controllo mentale, non potrebbe rimanere incosciente senza copertura. Comunque sia... farò da diversivo. Mentre io combatterò contro il suo scagnozzo, voi cercate di attaccarlo alle spalle... non possiamo fare altrimenti. Almeno siamo sicuri che la sua mente sarà occupata a gestire chiunque mi manderà contro, senza che abbia la possibilità di attaccare voi."- spiegò sottovoce il chunin col codino.

-"Vieni Shikamaru, posizionati al centro della sala."- lo invitò Ryuu, compiaciuto.

Il ragazzo si diresse verso il centro di quell'enorme atrio vuoto, ma sentì qualcuno trattenerlo. Era Kiba che lo fissava con sguardo apprensivo e costernato.

-"Shika... non farlo..."- gli disse sottovoce l'amico.

-"Kiba... devo farlo, lo sai... senti... nel caso qualcosa vada male, Ino..."- mormorò Shikamaru, nettamente in difficoltà.

-"No, non voglio sentire le tue stronzate modello ultime volontà..."- si rifiutò l'Inuzuka, atterrito.

-"E invece mi ascolti, Kiba!"- sbottò il Nara, arrabbiato e sofferente -"...nel peggiore dei casi... io... non voglio che stia da sola... se non ci sono io... l'unico degno di averla... sei tu. Quindi..."- cercò di concludere.

-"Quindi vuol dire che me la posso fare solo se crepi tu?! Che sfiga..."- smorzò la tensione Kiba, ridacchiando beffardo.

-"Kiba..."- sbuffò Shikamaru, trattenendo a fatica un sorrisino complice.

-"Va bene, ho capito, ho capito... vai a fare l'eroe, prenditi tutti i meriti così Ino ti salterà al collo ancora con più devozione!"- concluse l'amico col solito tono beffardo, voltandosi per nascondere un'espressione sofferente, e allontanandosi.

Il Nara si voltò verso il nemico, lanciandogli uno sguardo di sfida.

-"Sono pronto."- asserì con tono secco, mentre tutti i suoi amici rabbrividivano, ansiosi.

-"Bene!"- urlò di gioia Ryuu, alzandosi dalla sua poltrona e schioccando le dita.

A quel suono, delle alte pareti nere si sollevarono intorno a Shikamaru, rinchiudendolo in una specie di barriera di vetro scuro. Kiba cercò di attraversarla, ma il vetro di chakra era troppo resistente.

-"Che cos'è questo?!"- urlò Shikamaru, allarmato.

-"Beh, questa è la mia assicurazione, Shikamaru... devi sapere che questo non sarà un duello mentale, ma le regole rimangono le stesse... quindi, o vinci, o muori. Dentro questa barriera di vetro di chakra, non hai vie di fuga. Dovrai combattere fino a quando uno dei due sfidanti non perirà..."- ghignò sadicamente Ryuu.

Il chunin deglutì, turbato. Se non fosse riuscito ad affrontare il nemico, sarebbe morto. Sperava solo che non gli capitasse davanti un orco di due metri, perché altrimenti resistere fino a quando i suoi amici non avrebbero attaccato Ryuu sarebbe stata un'impresa impossibile.

Intanto, con gli occhi attaccati alla barriera, tutti i suoi compagni assistevano alla scena inquieti e ansiosi di vedere chi sarebbe stato l'avversario di Shikamaru.

Kiba si morse il labbro inferiore, preoccupato: non sapeva perché, ma aveva un pessimo presentimento.

Finalmente, un varco fu aperto dalla parte opposta a quella nella quale si trovava Shikamaru. Tutti rimasero col fiato sospeso, fino a quando non videro la sagoma dell'avversario che il Nara avrebbe dovuto eliminare.

 

Fu come morire restando ancora in vita.

 

Una lunga coda dorata, due occhi azzurri come il cielo, non più brillanti come sempre, ma spenti. La sua figura snella e longilinea che risaltava sulla barriera scura che si richiudeva alle sue spalle per sempre.

 

-"...Ino..."- bisbigliò a fatica Shikamaru, sbarrando gli occhi, mentre il dolore acuto che gli pulsava in petto gli impediva persino di parlare.

 

-"...Ino..."-

 

 

 

 

 

Dedico questo capitolo

Al mio pc-sensei

Andreatorinista

Grazie per sopportarmi sempre

Con la pazienza di un Buddha!!! ^^

Tvb Sakurina

 

 

 

 

 

X Queen of Night: carissima diletta mia! Ma che fine mi hai fatto? Io aspetto con ansia il continuo della tua splendida ficcy ç.ç... continuala! (notare l'ordine perentorio XD) E come sempre, hai intuito tutto della ficcy... Ino contro Shika... sono così prevedibile? T.T Spero commenterai ancora (vediamo se azzecchi anche il finale XD) un bacione Sakurina

 

X HopeToSave (ovvero la donna che cambiò più nickname in tutta la storia XD): cara Bea (ormai ti chiamo per nome perché non so più come altro chiamarti!) no vabbè ho letto il tuo space, spero che ora vada tutto bene T.T ... comunque sia spero di rendere bene le reazioni di Kiba-kun, tanto figo quanto... imprevedibile e tremendamente puccioso, ma soprattutto fedele! U.U Oh, io lo vedo così! Kiba-kun non si farà trattare come uno zerbino da Hikari, prima dovrà farla soffrire un po'... sulla loro fine boh, sono ancora indecisa ^^! Grazie per commentare sempre, un bacione grande grande Sakurina

 

X nicichan: l'incredibile donna che commentò tutte le nostre (io e Paccy abbiamo i cervelli in comunità U.U) ficcine! Kishimoto-sama può anche buttarsi giù da un ponte se osa far mettere Shika con Temari, mentre per quanto riguarda la "donna-gatto"... beh, andrà in bianco ancora per un po' XD Scusa per il ritardo nell'aggiornare, ma scrivere sta storia mi stressa la mente ^^ Continua a recensire carissima! Baciuzzo Sakurina

 

X Andreatorinista: effettivamente sì, leggere la mente di Ino è violazione della privacy, Ryuu sarebbe da denuncia -.- ... ovviamente Kiba non si farà trattare come ruota di scorta, quindi la farà soffrire un po' quella Hikari ;p mentre Shika... forse lo sto trasformando in un eroe romantico al pari di Aladdin o il principe Filippo della Bella Addormentata Nel Bosco, ma io ce lo vedo tanto XD Ancora un grazie e recensisci prestus! Tvb Sakurina

 

X YumiBabyPunk: ^///^ quanti complimenti, che esagerata! Sono contenta che ti piaccia tanto questa ficcy, non hai idea di che fatica scriverla tutta XP mah, chissà se morirà qualcuno dei due, dipende da quanto sarà ispirata la mia vena sadica uhuhuh! Aspetto la tua prossima recensione! Bacione Sakurina

 

X Ayumi: mia adorata Roby-chan immersa nel tuo mondo di compiti... grazie come sempre per le tue splendide e immancabili recensioni *.* Scommetto che potresti uscirmi fuori da msn e pestarmi a sangue per questo capitolo... -.- ... dovrò bloccarti? O.O Nooo non potrei mai farlo XD (però tu non mi picchi, vero? -.-')! Carissima, quando abbiamo intenzione di scrivere un'altra splendida ShikaIno? Oh, a proposito... causa ennesima delusione amorosa di Sakurina colpa Kiba, la sottoscritta Luly è ritornata sulla retta via delle ShikaIno... sebbene le KibaIno mi ronzino ancora animatamente in testa... -.- ... Tvttttttb Sakurina

 

X Kikichan: oh che bello qualcun altro che si è appassionato alla mia ficcy! *.* Diciamo che la tua recensione è stato un contributo in più a spingermi a scrivere in fretta questo capitolo, grazie per avermi svegliata dal mio letargo "labirintiano"! ^///^ Per la fine mi sa che ci vorrà ancora un po'... spero recensirai ancora! Bacione Sakurina

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 20
*** "Sacrificed For You" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Lo so, lo so. Non starete credendo ai vostri occhi. Eppure, Sakurina ha realmente aggiornato. È la prima cosa che ho fatto finita la maturità (che è andata magnificamente a chi interessasse XD). Spero non abbiate perso il filo della storia. Comunque, siamo arrivati ad un punto critico: Shikamaru deve combattere contro un avversario controllato da Ryuu, che altri non è che Ino! Non c’è apparentemente via di scampo, visto che sono rinchiusi in una cupola di cristallo nero infrangibile e che uno dei due dovrà per forza morire nel duello. Che cosa accadrà? Sakurina ringrazia tutti coloro che recensiranno! Un bacione!

 

 

 

 

Capitolo 20. "Sacrificed For You"

 

 

Tell me I'm frozen but what can I do?

Can't tell the reasons I did it for you

When lies turn into truth I sacrificed for you

You say that I'm frozen but what can I do?

 

                                                         ("Frozen" by Within Temptation)

 

 

 

Il ragazzo si passò una mano sudata sul volto disperato. Tutto intorno a lui era tenebra. Le tende erano chiuse in modo da non permettere alla luce solare di invadere la sua stanza senza permesso, violando quell'oscurità in cui si era rifugiato.

Con gesto lento e disperato, le mani di Shikamaru scivolarono sulle tempie, mentre le palpebre si stringevano, intente a nascondere l'ennesime lacrime che gli bruciavano sugli occhi.

Shikamaru cominciò a respirare a fondo e velocemente, cercando di reprimere quel dolore lancinante al petto, pregando di ritrovare la sua calma e la sua lucidità. Fatica sprecata. Il dolore che lo pervadeva era lo stesso provato alla morte del suo maestro, se non addirittura peggiore. Era così acuto da mozzargli il fiato, da impedirgli di ragionare.

-"Shikamaru..."- una voce familiare riecheggiò per la camera, attirando la sua attenzione.

Il Nara sollevò lo sguardo stanco verso la figura dell'amico che sostava sulla porta e riabbassò la testa, infastidito.

-"...Shikamaru..."- lo richiamò serio Kiba, assottigliando lo sguardo dispiaciuto nel vederlo così distrutto. Del resto, lui non era da meno.

-"...che c'è Kiba, che c'è?!"- sbottò il Nara, stringendosi la testa tra le mani.

-"Shikamaru, non è il momento di farsi prendere dal panico questo!"- lo rimproverò l'Inuzuka, avvicinandosi e appoggiandogli una mano sulla spalla.

-"Non è il momento?! Non è il momento dici tu?! Ino è... Ino è..."- ma Shikamaru si fermò, alzandosi di scatto e buttando a terra il tavolino preda di uno scatto d'ira.

-"Ino è..."- ripeté con voce tremante e colma di risentimento.

 

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-"Non è possibile... INO! Ino, guardami, Ino! INO!"- cominciò ad urlare come una disperata Sakura, avvicinandosi alla parete di vetro scuro, battendovi contro con i pugni.

Ma nulla, Ino non sembrava lontanamente intenzionata a voltarsi verso l'amica.

Il suo sguardo vacuo sembrava puntare su Shikamaru, ma i suoi occhi erano così spenti e senza vita che era impossibile capire dove stessero guardando.

La risata sadica di Ryuu riecheggiò nuovamente per tutto il palazzo, deliziata a più non posso dalla straziante scena.

-"Bene, Mister Q.I. 200, questa è la tua avversaria... so per certo che hai combattuto molte altre volte con delle donne, non è vero? Ma certo che è vero, sai, mentre voi oggi eravate tutti intenti ad organizzare un piano d'attacco, io mi sono divertito a gironzolare un po' per la mente della tua amichetta... a no, della tua fidanzata, scusa... e ho scoperto molte cose interessanti su tutti voi. Sai ormai la tua fidanzatina non ha più segreti per me... ah, e cosa ancora più importante, adesso lei è mia, nel senso che è la mia mente a comandare la sua. Tanto per essere chiari... io non sono come gli altri shinobi che utilizzano un attacco infimo come il controllo mentale, sporcando la propria anima in un corpo altrui; il sottoscritto per controllare la mente utilizza veri e propri poteri psichici, in modo che la mia anima non lasci mai il mio corpo... quindi se voi attaccate Ino a me non fate neppure un graffio. Divertente, vero?"- sorrise sadicamente Ryuu, puntando il suo sguardo gelido sulla schiena della Yamanaka. -"Bene, principessa, dimostra al tuo amore quanto lo ami..."- ghignò infine, facendo un cenno con la testa alla biondina.

Senza esitare un momento, Ino partì all'attacco di Shikamaru, lanciandogli kunai e shuriken e dimostrando una rapidità e una precisione di movimenti davvero impressionante.

"Non mi ricordavo che fosse così veloce... merda!" pensò Shikamaru, schivando fortuitamente due shuriken. "...questa è... davvero la situazione più schifosa in cui mi sia mai trovato... che seccatura…" constatò infine, con un sospiro.

Ino non la smetteva di attaccare e, oltretutto, era ancora sconvolto nell'essersi trovato davanti lei. Davvero, non lo aveva minimamente calcolato.

Ryuu era stato chiaro: o vinci, o muori. Non gli aveva dato altre alternative.

Ovviamente, nessuna delle due andava a genio a Shikamaru. Se avesse dovuto scegliere... meglio uccidersi che uccidere Ino. Senza dubbi.

-"Ino... guardami, sono io, Shikamaru! Possibile che non riesci a riconoscermi?!"- tentò il ragazzo, approfittando di un momento di pausa della biondina.

Ma nulla, la ragazza aveva ripreso ad attaccarlo, come se non potesse neppure sentire. Il Nara questa volta non schivò l'attacco, ma si lasciò colpire da alcuni shuriken alla spalla, spiazzando la biondina. Approfittando della sua disattenzione, Shikamaru le si avvicinò, bloccandola per i polsi e fissandola intensamente.

-"Ino, maledizione, guardami... sono io... sono Shikamaru... io so che puoi sentirmi, tu DEVI sentirmi, perché non abbiamo altra possibilità di uscirne vivi entrambi... devi spezzare l'attacco psichico di Ryuu, devi liber..."- ma improvvisamente, le parole morirono in gola al ragazzo.

Shikamaru lasciò andare Ino con uno strattone e si allontanò, voltandosi verso Ryuu con volto pallido e sconvolto. Notando il suo sguardo distrutto, lo shinobi del Sogno scoppiò nuovamente a ridere di gusto, ghignando ancora più sadicamente.

-"Finalmente ci sei arrivato, Shikamaru... e già, sei proprio molto intelligente, bravo!"- cominciò a battere le mani con gioia Ryuu, compiaciuto.

-"Sei arrivato a cosa?!"- protestò Kiba, che stava impazzendo dall'ansia fuori dalla cupola di vetro nero.

-"Arrivato ad un ragionamento logico... Ino è sotto l'effetto di un attacco psichico, e sapete per rompere un attacco psichico che cosa bisogna fare? Attaccare a propria volta con la mente l'avversario che ci sta soggiogando. Solo che c'è un piccolo particolare riguardo ad Ino..."- ridacchiò divertito fino all'esasperazione.

-"Oh no... Ino non può più effettuare attacchi psichici..."- ricordò improvvisamente Sakura, come trafitta da una tremenda scossa.

-"Certo che li può effettuare, ma se ne lanciasse uno... la sua anima si spezzerebbe in mille e mille pezzettini, boom, kaputt! Capito?"- rise di gran gusto Ryuu, con le lacrime agli occhi -"Oh cielo, che bel duello che è questo! Dai Shikamaru! Hai tre vie per uscire da lì: o ti uccide lei, o la uccidi tu, oppure si uccide da sola ribellandosi al mio potere. Dai, sei in vantaggio due a uno!"- continuò a ridere lo shinobi dai capelli argentati.

-"BASTARDO!!!"- gridò Kiba, partendo all'attacco di Ryuu che, con la forza di un solo sguardo, lanciò via il malcapitato chunin, che andò a sbattere con forza contro la parete.

-"Ehi Kiba, tutto okay?!"- lo raggiunse Naruto, preoccupato.

-"Io sì, ma loro... bisogna fare qualcosa..."- borbottò l'Inuzuka, dolorante.

Shikamaru, intanto, si era voltato verso Ino e ne aveva fermato un altro attacco, bloccandola nuovamente per i polsi: doveva approfittare della sua superiorità fisica per prendere tempo e riflettere.

Le sue mani percepirono l'anello di Ino circondarle l'anulare sinistro e d'istinto il ragazzo portò i suoi occhi sul cerchietto dorato: non poteva finire tutto così, davvero non poteva.

Forse indotta dallo sguardo di Shikamaru, anche Ino portò i suoi occhi sull'anello all'anulare e qualcosa, come un barlume, le brillò nelle iridi cerulee. E il Nara lo percepì chiaramente, quel guizzo nei suoi occhi.

-"Ti prego Ino, non lo fare... non ribellarti a Ryuu... non ti preoccupare... ci penserò io a risolvere la situazione, ma tu... non ribellarti al suo controllo... spezzeresti la tua anima…"- le bisbigliò Shikamaru, sperando che la Yamanaka potesse realmente sentire le sue parole. Adesso ne era certo, aveva visto quel guizzo nei suoi occhi.

 

h

 

Shikamaru e Kiba camminavano silenziosamente fianco a fianco per i corridoi dell'ospedale. I volti bassi, l'amaro in bocca, l'angoscia nel cuore.

Videro Sakura piangere disperata alla fine del corridoio, consolata da Naruto e Kakashi; seduta sulle sedie, Tenten era pallida come un lenzuolo e Neji al suo fianco le stringeva timidamente la mano, con la speranza di darle un po' di forza; Choji teneva fra le mani un pacchetto di patatine chiuso, mentre fissava con occhi vacui la porta bianca della stanza 22 davanti a loro.

Quando videro Shikamaru e Kiba avvicinarsi, tutti cercarono di darsi un contegno, anche se non era facile. Il Nara scostò immediatamente lo sguardo da loro, sentendo gli occhi ridiventare nuovamente lucidi. Si morse il labbro inferiore ed entrò nella stanza 22 insieme a Kiba, senza dire nulla.

L'Inuzuka chiuse la porta e quando si voltò vide la mano di Shikamaru accarezzare dolcemente il volto pallido di Ino, sdraiata priva di conoscenza sul letto bianco dell'ospedale.

-"Ancora una volta, siamo in questa stanza."- sospirò Kiba, avvicinandosi all'amico e fissando la biondina, cercando di trattenere la sua disperazione nel vederla ridotta così. Doveva essere forte, almeno questo glielo doveva, a Shikamaru.

-"Questa sarà l'ultima volta, Kiba."- asserì il Nara, con voce spezzata.

-"No, non credo proprio. Ci ritornerà un giorno quando avrete dei bambini, no?"- cercò di sdrammatizzare Kiba, dando una lieve pacca sulla spalla dell'amico.

All'udire quelle parole, Shikamaru sbarrò gli occhi, colpito dal ricordo di capelli dorati e ondulati, pelle candida, guance paffute, occhi azzurri come il cielo, labbra rosate.

-"...Saki..."- sussurrò appena, con voce soffocata.

-"...Saki?"- ripeté Kiba, perplesso.

-"...la bambina del mio sogno... la mia bambina... la nostra bambina..."- spiegò Shikamaru senza nemmeno pensarci, con occhi lucidi e bassi.

-"...i nostri sogni..."- trasalì l'Inuzuka, come colpito da un'illuminazione.

 

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Shikamaru si appoggiò contro la parete di vetro nero, premendosi la mano contro la profonda ferita al braccio. Ino era davvero abile con i kunai, però aveva notato che la biondina aveva rallentando il ritmo e sembrava estremamente stanca: evidentemente, si stava opponendo con tutte le sue forze a quello scontro, ma non poteva liberarsi dal controllo di Ryuu.

E la mente di Shikamaru sembrava non voler collaborare. I suoi amici avevano tentato più volte di attaccare Ryuu all'esterno, ma c'era stato nulla da fare. Kakashi aveva capito che lo shinobi del Sogno aveva innalzato una barriera invalicabile intorno a sé, probabilmente fatta dello stesso vetro infrangibile di chakra ma in versione trasparente. Ovviamente, il loro avversario non era di certo uno sconsiderato.

Improvvisamente, Ryuu scese dal suo trono ed entrò dentro la cupola di vetro nero, raggiungendo Ino e Shikamaru. Allungò la mano verso la biondina, porgendole un kunai dalla punta leggermente più scura.

-"Ecco Ino, un kunai la cui punta è intrisa di un potente veleno letale. Ci vogliono pochi minuti per togliere la vita anche al più forte uomo del mondo. Uccidi il tuo amore, Ino, uccidilo e poi... diventa una di noi. Insieme governeremo il mondo, piccola principessa... uccidi Shikamaru con questo kunai intriso di morte, vai..."- le ordinò Ryuu, dandole una lieve spinta verso Shikamaru.

Lo sguardo di Ino era tornato vacuo e freddo proprio come l'inizio del duello. Forse, quel barlume di lucidità non c'era nemmeno stato, forse era stato solo un'illusione di Shikamaru.

Il ragazzo non si muoveva. Rimaneva appoggiato alla parete scura, con un sorrisino rassegnato sul volto, osservando Ino che gli si avvicinava con in mano la sua morte.

-"...meno male che sfottevo quelli che morivano per amore..."- ironizzò Shikamaru, accettando di morire in cambio della vita di Ino.

-"SHIKA SCAPPA!!!"- si fece sentire Kiba fra le urla di protesta dei loro amici, mentre cercavano di convincere il Nara a reagire.

-"Scappare... per quale ragione? Non c'è via di fuga, rischierei di continuare a correre intorno per tutta la vita... tanto vale accettare il mio destino, basta che Ino... stia bene."- sospirò rassegnato Shikamaru, fissando attentamente la figura della sua bellissima ragazza, che forse non avrebbe rivisto mai più.

Ino si fermò a pochi metri da Shikamaru, mettendosi in posizione per lanciare il kunai. Presto, sarebbe tutto finito.

-"Fallo Ino, avanti... senza rancore..."- la invitò il ragazzo, sforzando un sorrisino dei suoi.

-"Avanti principessa, vedrai che Shikamaru starà bene..."- ridacchiò Ryuu, ghignando malefico.

-"Sì, hai ragione... Shikamaru starà benissimo!"- rispose improvvisamente Ino, con grande sorpresa di tutti.

Tutto accadde così velocemente che nessuno ebbe il tempo di realizzare. Ino si voltò di scatto, lanciando il kunai verso Ryuu, che non fece in tempo a schivarlo.

E poi...

...il frastuono di uno specchio che cade a terra, frantumandosi in mille pezzi.

 

h

 

L'urlo lancinante di Ino risuonava ancora nelle loro menti.

Non avevano avuto tempo di realizzare. Avevano visto quel kunai colpire Ryuu, e ancora prima di poter respirare, Ino aveva urlato, un urlo pieno di sofferenza, premendosi la mano contro il petto, e poi... era caduta pesantemente a terra, priva di vita.

Di getto, Shikamaru l'aveva raggiunta e l'aveva stretta fra le sue braccia... e poteva ancora percepire il suo corpo caldo e senza vita, tremante per il terribile dolore che aveva provato.

Aveva salvato lui, aveva salvato Konoha, in cambio della sua anima. La sua anima che si era distrutta in mille frammenti dispersi, da quanto gli aveva detto Asha.

E ora Ino stava lì, sdraiata e priva di sensi, ma la vita no, quella c'era ancora: il cuore di Ino batteva, sebbene il suo corpo non fosse nient'altro che un involucro vuoto, un bellissimo involucro dal quale Shikamaru non riusciva a separarsi.

-"...e quel bastardo, Kiba?"- chiese il Nara, mentre baciava disperato la mano di Ino.

-"Chi, Ryuu? Beh, Ino con quel kunai avvelenato l'aveva conciato ben benino, ma il bastardo era riuscito a scappare. Kakashi-sensei l'ha raggiunto e col suo Sharingan ipnotico... tranquillo, gli shinobi del Sogno sono stati tutti arrestati e mandati in un posto molto lontano, a detta di Tsunade-sama."- spiegò Kiba, fissando stravolto quella scena straziante. -"Shikamaru."- lo richiamò improvvisamente il ragazzo, preda di uno strano sentimento.

-"Che c'è?"- sbuffò Shikamaru, stanco della testardaggine dell'amico.

-"Senti Shikamaru... i sogni che avevamo fatto... erano sogni premonitori. Lo sappiamo per certo, no? Se tu hai sognato di avere una figlia con Ino allora... dovrà accadere e allora vorrà dire che Ino si salverà!"- pensò l'Inuzuka, convinto.

-"Kiba... erano solo sogni... non ne abbiamo nessuna certezza..."- sbuffò Shikamaru, esausto.

-"E invece sì! Quella Asha ha detto..."- cercò di convincerlo Kiba.

-"Quella Asha ha detto molte cose, Kiba!!!"- sbottò il Nara, estremamente nervoso.

-"Sì, cose sempre vere, comunque!"- protestò l'Inuzuka.

-"...e poi non è detto che quella Saki fosse nostra figlia!"- sospirò Shikamaru, sempre più confuso. -"...anche se..."- si contraddisse, ricordando la somiglianza straordinaria della piccola Saki con Ino.

-"Senti, Shikamaru. Nel mio sogno..."- cominciò Kiba, con tono serio -"...Ino svaniva lentamente nel nulla. Io non potevo fare niente per salvarla, ma poi arrivavi tu e lei riappariva. Tutto quello che ho sognato fino ad adesso si è avverato. Anche il finale si avvererà, ne sono certo."- concluse  l'Inuzuka, lanciando uno sguardo fiducioso all'amico e uscendo dalla stanza 22 di quell'ospedale maledetto.

Shikamaru sospirò, accarezzando nuovamente il volto di Ino. Quanto si era maledetto per non essere riuscito a proteggerla. Era giusto arrendersi così? Davvero la sua anima poteva ancora essere salvata? Eppure, le parole di Kiba sembravano così vaghe e prive di significato, per lui. Vedere Ino nuovamente in quel letto, praticamente senza vita, fredda come la neve che continuava a cadere anche se marzo era alle porte, uccideva ogni barlume di speranza nel suo cuore spezzato.

 

 

 

 

 

 

 

Sakurina promette d’impegnarsi a finire la storia al più presto u.u

Scusate tanto per l’attesa ma tranquilli, io finisco sempre ciò che inizio. (Vero Paccy? -.-)

Ringrazio Kikichan, Andreatorinista, YumiBabyPunk e HopeToSave per le recensioni! Mi fate sempre tanto felice!

 

Bacione

Sakurina

 

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Capitolo 21
*** "The Ones I Have Loved" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

E Sakurina aggiornò, alla velocità della luce… lo so, lo so, sarete tutti sorpresi ma… basta, devo finire questa storia prima che inizi a studiare per i test d’ingresso all’università sennò non finisco più. E poi ho un sacco di altre storie in mente, se non finisco questa non potrei mai farcela a scriverle tutte.

Oh, che capitolo triste, pieno di simbologie… XD okay in realtà non so cosa dire e faccio finta di fare la poetica U.U

Lascio decidere a voi cosa dire, mi raccomando, aspetto i vostri pareri, come sempre!

Un bacione Sakurina

 

 

 

Capitolo 21. "The Ones I Have Loved"

 

 

Is it a dream?

All the ones I have loved calling out my name

The sun warms my face

All the days of my life, I've seen them passing me by

 

                                                         (""The Swan Song" by Within Temptation)

 

 

 

Quel cigolio era veramente insopportabile. La finestra bianca continuava a sbattere contro la parete lignea, fatta di quel legno vecchio e usurato, persino in decomposizione in alcuni punti.

Il vetro della finestra era vecchio anch'esso, sporco e spaccato nell'angolo a destra.

Ino scostò lievemente la testa di lato, quanto bastava per osservare seccata il continuo sbattere di quella dannata finestra.

Non ricordava da quanto tempo era sdraiata lì. Quella stanza non era la sua, lo sapeva per certo. Le pareti lignee, vecchie e piene di ragnatele, un letto disfatto con delle lenzuola candide e stranamente pulite, quasi nuove, tutte sottosopra. Tra il letto, posto al lato della stanza, parallelo al corpo della biondina, e la finestra, stava un lungo specchio verticale... completamente in frantumi. Tutte le schegge erano a terra, sparse in disordine totale per tutto il pavimento, come se lo specchio fosse caduto a terra spaccandosi in mille pezzi. Ma la struttura argentea era ancora in piedi, era solo il vetro che era caduto a terra.

Finalmente, la porta vecchia e malconcia che fin dal suo misterioso arrivo in quella stanza era sempre rimasta rigorosamente sigillata, si aprì lentamente, con un forte tonfo.

Ino ruotò la testa dalla finestra alla porta, posta in posizione opposta.

Incontrò degli occhi di ghiaccio, freddi e privi di emozione. Occhi conosciuti, certamente, senza ombra di dubbio. Lei e quel tizio che l'aspettava sulla porta non dovevano aver avuto un bel rapporto quando... quando non erano. Prima di arrivare lì.

I suoi capelli argentei brillavano quasi quanto le sue iride, iniettate di uno strano piacere morboso.

-"Che vuoi?"- gli chiese Ino, apatica e senza espressione.

-"Sono venuto a prenderti, principessa."- sogghignò lui, compiaciuto.

-"Ah. Capisco. Suppongo che dovrei alzarmi."- sospirò la Yamanaka, sollevandosi a fatica dopo giorni e giorni di inerzia sdraiata in quel luogo.

Non aveva bisogno di cibo né di acqua, stava bene così. Sdraiata su quel pavimento sudicio, dividendo il suo sguardo tra quella finestra che sbatteva perennemente contro il muro e i cocci di specchio al suolo. Non pensava nemmeno, semplicemente perché non aveva nulla a cui pensare. Semplicemente, non ricordava nulla.

Si alzò lentamente, spolverando con lievi tocchetti l'insolito vestitino bianco che indossava.

Ryuu la invitò con un cenno del capo a seguirla verso il lugubre corridoio senza finestre, anch'esso fatto di legno marcito. Il pavimento scricchiolava sotto i loro passi, come se dovesse cedere da un momento all'altro.

Presto raggiunsero delle scale poco invitanti che scendevano, portando all'atrio d'ingresso. Già dall'alto era visibile la porta di quella misteriosa e diroccata casa... porta d'ingresso o d'uscita? Ino non lo sapeva, ma vedeva una forte luce bianca provenire da dietro le fessure.

-"Ecco la nostra destinazione, principessa."- le indicò la porta Ryuu, con ghigno compiaciuto.

-"Tu sei morto."- asserì improvvisamente Ino, fermandosi in mezzo alle scale e fissando l'uomo con sguardo vagamente scettico.

-"Già. Ma lo sei anche tu."- ribatté l'uomo, senza esitazioni.

-"Davvero? Ma ne sei proprio sicuro?"- ebbe la forza di protestare la biondina, guardandosi le mani, incredula.

-"Certo, perché, hai dubbi?"- le chiese lui, sogghignando.

-"Mmh... in realtà sì... però va beh... non importa..."- sospirò infine la Yamanaka, riprendendo a scendere le scale molto lentamente.

 

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Shikamaru aprì la porta di casa Yamanaka per uscire in cortile. Inspirò un po' di quell'aria gelida di fine inverno, affondando i piedi nello strato di neve che ancora copriva buona parte del giardino.

Sospirò, portando gli occhi tristi e pensierosi al limpido cielo azzurro, illuminato dai lievi raggi dorati dell'alba e colorato da qualche nuvoletta bianca. La primavera si avvicinava, ma non sarebbe stata tale senza il suo fiore più bello. Il bello della primavera era vedere Ino che gioiva alla vista di ogni fiore appena sbocciato, ma senza di lei... potevano sbocciare tutti i fiori che volevano, ma per Shikamaru sarebbe rimasto inverno. Senza Ino la primavera non sarebbe arrivata mai più.

L'attenzione del Nara venne catturata da una figura alta e imponente, che pensierosa camminava su e giù per il cortile innevato.

-"Inoichi-san?"- lo richiamò Shikamaru, avvicinandosi.

-"Oh, Shikamaru!"- sorrise Inoichi, con volto sereno.

Il ragazzo rimase perplesso dalla sua reazione. Inoichi amava sua figlia più di qualsiasi altra persona al mondo, com'era possibile che fosse così calmo e pacato?

-"Inoichi-san..."- cercò di parlare il Nara, ma venne interrotto dall'uomo.

-"Ehi guarda Shikamaru..."- disse l'uomo, scostando un po' di neve con la mano.

Improvvisamente, da sotto quella coltre di ghiaccio, a Shikamaru parve d'intravvedere dei colori... tanti petali viola stavano sbucando come per magia dalla neve.

-"Vedi questi fiori, Shikamaru? Si chiamano "bucaneve"... facile capire il perché di tale nome, no? Sono i primi fiori a nascere a primavera, e Ino li ama tanto..."- fece una pausa Inoichi, sospirando -"...quest'anno sono nati viola, chissà perché. Le piacerebbero da impazzire..."- concluse con un sorrisino sconsolato.

Shikamaru inarcò un sopracciglio, perplesso: davvero non capiva dove volesse andare a parare il padre di Ino.

-"Che tristezza..."- borbottò fra sé e sé il Nara, fissando i bellissimi fiorellini viola.

-"No, perché dici così? Non è mai triste vedere dei bucaneve, perché sono i fiori della speranza..."- spiegò Inoichi, sorridendo con occhi lucidi.

-"Come prego...?"- sbarrò gli occhi Shikamaru, incredulo a ciò che aveva appena sentito dire.

-"Ma sì, il bucaneve è il fiore della speranza, Shikamaru... un fiore che nasce in mezzo al ghiaccio è come la speranza che non muore mai e che nasce anche in mezzo alle situazioni più disperate..."- spiegò il signor Yamanaka, quasi commosso.

Il chunin abbassò subito lo sguardo, aggrottando le sopracciglia, perplesso. Fissò i fiorellini viola a dir poco senza parole. Il suo cervello... sì, sentiva che stava ricominciando a funzionare, a creare una intricata rete di collegamenti...

 

...il bucaneve è il fiore della speranza...

 

...hai detto che la bimba si chiama Saki, giusto? Beh, è un bel nome... significa "fiore della speranza" se non sbaglio, vero?

 

-"Papà...?"-

-"Saki! Saki!"-

 

-"...i sogni che avevamo fatto... erano sogni premonitori. Se tu hai sognato di avere una figlia con Ino allora... dovrà accadere e allora vorrà dire che Ino si salverà!"-

 

-"...Saki..."- sussurrò fra sé e sé Shikamaru, prima di iniziare a correre come un fulmine fuori dal cortile.

Inoichi dapprima rimase perplesso, poi sorrise, soddisfatto: quel ragazzo avrebbe salvato sua figlia, ne era certo.

 

h

 

-"Toh, guarda chi si rivede..."- asserì una voce sadica e divertita.

Un uomo dai capelli perlacei tirati all'indietro la guardò con un sogghigno, uscendo da una delle stanze al primo piano della casa decadente.

Indossava camicia e pantaloni neri, ma Ino ricordava di averlo incontrato abbigliato in altro modo... anche se non le era chiaro come.

-"La conosci, Hidan?"- gli chiese Ryuu, anche lui abbigliato di nero.

-"Sì... è la mocciosetta che stava insieme al bastardo che mi ha fatto fuori... oh, finalmente un po' di giustizia in questo mondo..."- asserì l'uomo, sparendo dietro una porta che portava in un seminterrato scuro.

-"Certo che ne avete fatta fuori di gente, eh?"- chiese Ryuu, divertito -"Beh, non sono di certo quello giusto per giudicare... comunque, questa porta bianca è tutta per te, a me mi aspetta il seminterrato scuro... ognuno ha quel che si merita, del resto. Io ti lascio, ma non pensare di avere altre vie di fuga. Oltre a questa casa, non c'è più nulla qua per te. Devi scegliere se restare a vagare in questa casa abbandonata per l'eternità, a vedere anime andare avanti e indietro, o se passare la soglia anche tu."- le spiegò Ryuu, dirigendosi verso l'altra porta.

-"Cosa c'è dietro questa porta?"- gli chiese Ino, tradendo un po' di paura.

-"Domanda da un milione."- sogghignò l'uomo, aprendo la porta scura posta dall'altra parte dell'atrio.

In quel momento, un'altra figura familiare apparve sullo stipite della porta scura. La Yamanaka sobbalzò, sorpresa e dispiaciuta: sebbene non riuscisse a ricordarsi di lui, sapeva che era ingiusto che quel ragazzo biondo e dagli occhi cobalto si trovasse nella porta scura anziché in quella bianca.

-"Mi dispiace tanto..."- sussurrò Ino, con occhi lucidi.

-"Anche a me, ma chére..."- rispose con un sorrisino amaro Yoshi.

-"Andiamo fratellino, le cantine ci aspettano..."- asserì Ryuu, con tono ironico, spingendo il fratello giù per le scale e chiudendo la porta scura dietro di sé.

Ora Ino era davanti alla sua porta bianca. Non sapeva che fare, ma sentiva che quella casa diroccata era veramente vuota e da dietro quella porta invece arrivava un bel calore.

Lei non era tipa da esitare, questo se lo ricordava bene. La Yamanaka mise la mano sulla maniglia della porta, aprendola con uno strattone secco.

Un'abbagliante luce candida la investì, lasciandola a dir poco senza parole: là dentro non c'era nient'altro che luce.

 

h

 

La porta dell'ufficio di Tsunade si aprì con un tonfo, facendo spaventare le due donne al suo interno.

Shikamaru si avvicinò con passi pesanti ad Asha, fissandola con sguardo serio e col fiatone.

-"C'è un modo."- asserì il ragazzo, convinto.

La donna rimase perplessa per qualche secondo, poi capì a cosa si stesse riferendo il giovane.

-"Ancora con questa storia, Shikamaru..."- sbuffò Asha, annoiata.

-"Io lo so per certo, Asha. Non so quale sia, ma un modo, almeno uno, ci deve essere per forza."- insistette il Nara, convinto come non mai.

-"Come fai ad esserne così sicuro, moccioso?"- chiese la donna, irritata.

-"Saki."- si limitò a dire Shikamaru, come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

Asha rimase allibita per qualche secondo, dopodiché si morse il labbro inferiore.

"Maledetta nanerottola..." imprecò mentalmente.

-"Non ti arrendi proprio mai, eh?"- sospirò Asha, con espressione amara.

-"Faccio poche cose, ma fatte bene."- sorrise Shikamaru, soddisfatto.

-"Ehi, potrei capirci qualcosa pure io?!"- sbottò Tsunade, infastidita.

 

h

 

Ino inspirò a fondo e si preparò a oltrepassare la porta di luce.

Era già entrata quando percepì una forte spinta al petto respingerla indietro e farla cadere a terra, sul suolo sudicio dell'atrio.

La biondina sollevò il volto sconvolta, mentre vedeva due figure uscire dalla porta di luce.

Un uomo alto e possente, dai capelli scuri e dai grandi occhi color nocciola, con indosso camicia e pantaloni bianchi, la fissava sorridente e comprensivo; il sorriso era incorniciato da una barbetta corta e scura, mentre tra le labbra una sigaretta si consumava lentamente. Al suo fianco, una giovane ragazza dai capelli corti, biondi e sbarazzini, gli occhi di un colore smeraldino e il sorriso dolce e nostalgico. Indossava un abitino bianco e corto, proprio come quello di Ino.

Gli occhi di Ino si erano riempiti di lacrime alla vista delle due figure. Lacrime copiose le rigavano le gote, mentre si sforzava di ricordare i loro nomi. Li amava così tanto e si odiava per essersi dimenticata come si chiamavano.

L'odore amaro di quella sigaretta la avvolgeva, mandandola in confusione totale, spezzandole il cuore. Non capiva cosa stesse accadendo, ma sapeva che le mancavano da morire e che avrebbe tanto voluto stare lì con loro.

-"Ino, non è ancora il momento di venire da questa parte!"- la rimproverò con un sorriso comprensivo l'uomo.

-"Resta qui ancora per un po'... vai da quello specchio e rimettilo in piedi, puoi farcela, ci fidiamo di te, Ino-chan!"- le spiegò la biondina, accarezzandole lievemente i capelli.

Lentamente allontanò la mano dalla sua chioma, mentre Ino cercava di afferrarla, inutilmente. Le due figure si stavano nuovamente allontanando all'interno della luce, svanendo dietro la porta bianca che si richiuse nuovamente davanti a lei.

-"ASUMA-SENSEI!!! IZUMI-CHAN!!!"- urlò a gran voce, riempiendo i polmoni di disperazione.

Poi sbarrò gli occhi: si era ricordata di loro, si era ricordata i loro nomi.

Ino si alzò in piedi di scatto, asciugandosi le lacrime e voltandosi verso le scale che portavano alla stanza dov'era stata fino a poco prima: aveva qualcosa da fare, non poteva deluderli... ancora.

 

 

 

 

 

Grazie mille a: hinata21, Andreatorinista, Kikichan, YumiBabyPunk e Ayumi per le recensioni! Siete formidabili, fino al 21° capitolo, come fate! XD io non ci riuscirei U.U

Vi adoVo!!!

Bacione Sakurina

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Capitolo 22
*** "Wake Me Up Inside" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Ragazzi… vi presento… il penultimo capitolo, cioè l’ultimo prima dell’epilogo T.T

Siamo agli sgoccioli, capite?!

Dio… per me è un dramma… quasi 10 mesi a scrivere questa ficcy e adesso arriviamo alla fine…

Che scrivere in un finale, che poi è sempre la parte che mi esce peggio?

Niente, non vi scrivo niente perché il finale non è questo, ma arriverà molto prossimamente visto che è già scritto.

Godetevi questi ultimi sprazzi de “Il Labirinto della Mente” e lasciate qualche commentino, se vi va!

Grazie per aver letto fino a qui!

Un bacione, Sakurina

 

 

 

Capitolo 22. "Wake Me Up Inside"

 

 

How can you see into my eyes like open doors

Leading you down into my core

Where I've become so numb without a soul

My spirit is sleeping somewhere cold

Until you find it there and lead it back home

Wake me up inside

Wake me up inside

Call my name and save me from the dark

Bid my blood to run before I come undone

Save me from the nothing I've become

 

                                                         ("Bring Me To Life" by Evanescence)

 

 

Ino si guardava attorno spaesata: sapeva di essere stata in un altro luogo, in una stanza... però non ricordava né dove fosse né come tornarci.

Era difficile ricordare laggiù. E temeva che anche le parole e gli incoraggiamenti che quelle due amichevoli figure le avevano fatto poco prima potessero svanire come cenere al vento. Già, quelle due amichevoli figure che l'avevano spinta fuori dalla luce.... ma chi erano? Aveva ricordato il loro nome per un attimo, ma quell'attimo era stato più breve del previsto. E adesso, temeva di dimenticare anche il suo scopo: ritrovare quella camera.

Ino si voltò, guardando il polveroso e trasandato atrio intimorita. Si torturava le mani nervosamente, avanzando di piccoli passetti, guardandosi attorno confusa: che fare? Dove andare? Non riusciva, proprio non ci riusciva a ricordare.

Forse le scale? Sì, dall'alto delle scale proveniva più luce che da tutte le altre camere al piano terra... forse doveva salire.

Facendosi coraggio, la Yamanaka cominciò a salire, passo dopo passo, per le scricchiolanti e trasandate scale. Ma a metà del suo percorso, si fermò, guardando in basso stupita.

Delle figure erano apparse nel vecchio atrio polveroso, figure molto diverse dalle precedenti: i loro abiti non erano né bianchi né neri, ma multicolore, soprattutto rossi e gialli. Ombre femminili e maschili danzavano e correvano per l'ingresso, facendo piroette e giravolte, ridendo divertiti, cantando motivetti circensi.

Ino fu come rincuorata da quell'allegra visione e da quelle maschere misteriose che la invitavano a scendere a giocare con loro, e stava già per ripercorrere le scale all'indietro, per raggiungerle; più le guardava, e più sentiva i pochi ricordi che aveva diventare evanescenti, dissolversi nel nulla, percependo l'oblio impadronirsi di lei.

-"Non andarci."- la richiamò improvvisamente una flebile vocina alle sue spalle.

-"...cosa...?"- chiese la Yamanaka, voltandosi perplessa.

-"Non andarci."- ripeté una piccola bambina seduta sul più alto scalino, mentre la fissava seriamente.

 

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-"No, mi dispiace, non lo permetterò!!! E' una pazzia bella e buona!!!"- sbottò Tsunade, dando un potente pugno sul tavolo.

Di fronte a lei, Asha e i coniugi Nara, mentre ai lati della stanza tutti i jonin di massima importanza, erano stati richiamati nel suo ufficio.

-"Tsunade-sama, io ho solo detto la verità. Shikamaru è così cocciuto che anche se non gli avessi rivelato questa soluzione, l'avrebbe trovata da solo, in un modo o nell'altro."- spiegò Asha, facendo spallette.

-"Ma questo è... assurdo. Rischiamo di perdere Ino, non ho intenzione di mettere in pericolo pure la vita di Shikamaru!"- protestò l'Hokage, mordicchiandosi nervosamente un'unghia.

-"Beh, lo dica a Shikamaru."- fece spallucce Asha, indifferente.

-"Signori Nara...?"- domandò la bionda, scostando il suo sguardo perplesso su di loro.

-"Lo lasci andare... quel ragazzo non ha mai voluto fare nulla d'importante nella sua vita, ma quelle poche volte che si è impuntato, è sempre riuscito nei suoi scopi. Credo che salvare Ino sia molto importante, per lui."- asserì semplicemente Shikaku.

-"Yoshino?"- chiese Tsunade, posando il suo sguardo serio su di lei.

-"...lo lasci andare..."- singhiozzò disperata la madre, appoggiandosi alla spalla del marito.

L'Hokage assottigliò lo sguardo, perplessa, e sospirò. Quella storia non gli piaceva per niente, la perdita di Shikamaru sarebbe stata gravissima... ma del resto, non poteva opporsi alla volontà collettiva.

-"D'accordo Asha, procedi pure."- la invitò con un cenno la Godaime.

 

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-"Senza anima, Ino non ricorda e non capisce molto bene le cose. Tende a dimenticarle quasi immediatamente e ad essere pervasa da uno strano senso di disorientamento. Tutto questo se Ino è ancora lì, perché come ti ho già spiegato, potrebbe essersene già andata altrove."- spiegò con tono freddo Asha, camminando avanti e indietro -"Rimani nella stanza e non uscire fuori da lì, altrimenti l'oblio porterà via anche te. Se c'è lo specchio in frantumi sai cosa fare, se invece è svanito nel nulla... puoi anche tornare indietro."- continuò con un'impassibilità invidiabile.

-"Ho capito."- si limitò ad assentire Shikamaru, mani intrecciate sotto il mento, occhi chiusi per concentrarsi meglio.

-"Oh, te ne vai davvero nell'aldilà?"- sussultò Kiba, guardando l'amico sconvolto.

-"Così pare."- commentò il Nara, annoiato.

-"Non è l'aldilà!"- puntualizzò Asha, irritata. -"Si chiama dimensione sospensoria, da voi meglio conosciuta come "limbo", e non mi sto riferendo al ballo."- spiegò ironicamente la dea.

-"Ah ah, che simpatica..."- ghignò infastidito l'Inuzuka, volgendo il suo sguardo preoccupato all'amico -"...ma sei sicuro di quello che fai?!"- protestò, sorpreso.

-"Non ho altra scelta, Kiba. E poi... sei stato tu a dirmi che sono l'unico in grado di salvarla, no?"- gli lanciò uno sguardo di sfida il Nara, sicuro di sé.

-"Ah... sì, certo, Nara... vediamo se ne sei capace..."- ricambiò la sfida l'orgoglioso Kiba, ghignando compiaciuto e allungandogli la mano.

-"Puoi contarci!"- sorrise Shikamaru, stringendo con forza la mano dell'amico.

-"Ehi, macho boys, vogliamo darci un taglio con queste frasette da supereroi e muoverci?"- commentò Asha, sarcastica come sempre.

 

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-"Chi sei... tu?"- chiese Ino, avvicinandosi alla piccola bambina bionda seduta sulle scale.

-"Che importa, tanto anche se te lo dicessi non te lo ricorderesti..."- fece spallucce la bimba, alzandosi in piedi e spolverandosi il vestitino azzurro.

-"E quelli chi sono?"- domandò nuovamente la Yamanaka, indicando i variopinti spiriti che danzavano nell'atrio sotto le scale.

-"Spiriti erranti, senza meta e senza scopo. Cercano di trarre in inganno le anime per farle perdere nell'oblio insieme a loro... ma non è con loro che devi stare, mam... Ino. Tu sai dove devi andare."- spiegò la bimba, correggendosi.

-"Sì, lo so... ma non credo di ricordarmelo..."- sospirò Ino, portandosi una mano alla testa, perplessa.

-"Seguimi, ti ci porto io."- commentò la bambina, invitandola a seguirla con un cenno della testa.

La piccola biondina salì le scale scricchiolanti seguita da Ino. La portò lungo il corridoio scuro e trasandato, dove echi sofferenti e lontani lamenti risuonavano nell'oscurità. Ino si guardava attorno atterrita e spaventata, non sapendo se ciò che stava facendo fosse la cosa migliore.

La bambina si fermò davanti ad una porta, fissando i suoi occhioni azzurri in quelli identici della Yamanaka, stringendo dolcemente la sua mano in quella della ragazza.

-"...buona fortuna..."- sussurrò la bambina, commossa.

-"Grazie..."- ricambiò Ino, stranamente con le lacrime agli occhi.

-"Questa è la tua porta... io me ne vado... ci vediamo..."- la salutò la piccola, prima di svanire nel nulla.

La kunoichi fissò perplessa il suo piccolo angioletto sparire davanti ai suoi occhi, ma non perse tempo e afferrò la maniglia della porta, cosciente che presto si sarebbe dimenticata del suo obiettivo. Facendosi coraggio, aprì la porta e si buttò all'interno di quella camera, ma si bloccò di colpo, sussultando alla vista di una figura inginocchiata sui cocci dello specchio in frantumi che si trovava nella stanza del suo arrivo.

Shikamaru sollevò il volto, guardando sorpreso la figura nivea della compagna, che lo fissava con sguardo sconvolto e spaesato.

-"Ti ricordi di me, Ino?"- le chiese il Nara, alzandosi in piedi e avvicinandosi a lei con sguardo crucciato.

-"Sì... vagamente..."- commentò la Yamanaka, fissandolo con sguardo perso e sofferente.

-"Guarda..."- le disse il ragazzo, indicandole un frammento di specchio che teneva fra le mani -"...questo è quando mi hai visto per la prima volta, ti ricordi?"- le spiegò lui, lasciando che la biondina si specchiasse nel frammento.

Guardando dentro quel pezzo di vetro opaco, Ino vide riprodotte delle immagini della sua vita, quasi come fossero dei video, delle foto di epoche lontane dimenticate ma interamente appartenute a lei, solo a lei. Una Ino piccola e con i capelli sbarazzini che inseguiva Shikamaru e Choji, ridendo e scherzando, nel mezzo della campagna.

-"Ti ricordi adesso?"- le chiese Shikamaru, seriamente.

-"Sì."- annuì seria la biondina, attaccando il frammento nella zona più bassa dello specchio infranto.

-"Dobbiamo riattaccarli tutti, sai?"- le spiegò il Nara, afferrando un altro coccio di vetro.

-"Capisco."- asserì la ragazza, seriamente.

-"Devi indicarmi con esattezza il luogo in cui attaccare i pezzi... credi di farcela, Ino? Più in alto i ricordi più recenti, più in basso quelli più lontani..."- le chiarì Shikamaru, accarezzandole dolcemente il volto.

-"Ci proverò."- annuì Ino, osservando un frammento di specchio.

 

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-"...la tua promozione a chunin, l'esame da medic-ninja... la morte di Asuma-sensei..."- sospirò Shikamaru, incastrando l'ennesimo frammento al suo posto.

-"Io... lui l'ho visto."- asserì Ino, indicando il riflesso del maestro nel suo specchio.

-"Dove?! Qui?!"- sussultò il Nara, sorpreso.

La biondina si limitò ad annuire, sorridente, indicando la porta.

-"Ah, capisco..."- si deluse il ragazzo, ricordando che non poteva uscire da lì -"...e... come stava?"- domandò, timidamente.

-"Bene. Sorrideva."- commentò la ragazza, afferrando un altro frammento e scrutandolo perplessa -"Che stavamo facendo qui?"- domandò, indicando loro due sdraiati su di un letto e non completamente vestiti.

-"N-non ricordi proprio niente, eh?!"- arrossì Shikamaru, strappandole di mano il frammento della loro prima volta e mettendolo a debito posto.

-"In realtà no."- fece spallucce Ino, perplessa -"Chi è questa?!"- domandò poi, indicando un frammento che ritraeva Shikamaru e Temari in giro per Konoha insieme.

-"Ah ah ah... però la gelosia te la ricordi, eh?"- ridacchiò Shikamaru, aggiungendo anche quel pezzo, completando man mano quel puzzle così intricato.

-"...perché mi baci in questa immagine?"- domandò la ragazza, perplessa.

-"Perché ti amo."- si limitò a rispondere il Nara.

-"Ah, okay... ed è per questo che sei qui?"- continuò la biondina, confusa.

-"Sì... ti riporterò a casa, costi quel che costi."- le strinse la mano lui, con forza.

-"E se si spezzasse ancora lo specchio?"- chiese Ino, intimorita.

-"Non accadrà più. Te lo prometto. Ci penserò io a proteggerti, per sempre, te lo giuro."- le promise Shikamaru, baciandole con dolcezza la mano.

-"Sai, credo di amarti anche io... ma te lo dirò non appena mi ricorderò ogni cosa con più chiarezza. Adesso mi sento un po' confusa a dire il vero..."- spiegò la Yamanaka, con espressione mogia.

-"D'accordo. Allora ti aspetto."- sorrise il Nara, afferrando l'ultimo frammento di specchio, quello del loro primo bacio, e mettendolo al suo posto.

Con un bagliore improvviso, la superficie crepata dello specchio si ricompattò in un vetro lucido e splendente. Ino si avvicinò allo specchio estasiata, come attratta da esso, e non appena vide il suo riflesso in esso, la ragazza sparì, assorbita dal vetro proprio come Asha aveva spiegato a Shikamaru.

Il Nara ghignò soddisfatto, saltando fuori dalla finestra trasandata come gli aveva ordinato la dea, svanendo nel nulla, non accorgendosi di una piccola peste bionda che aveva osservato tutta la scena dal buco della serratura, divertita.

 

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-"Ti dico che non è possibile."- ripeté con forza Asha, a braccia conserte.

-"Le dico che è così, Asha-sama. Ino è rientrata dalla porta ed insieme ci siamo messi a ricostruire la sua anima pezzo per pezzo."- sbuffò Shikamaru, stanco di ripetere per l'ennesima volta quella storia.

-"E io ti dico che non è possibile."- ribadì la dea, irritata.

-"Perché no?!"- sbottò il Nara, a corto di pazienza.

-"Perché no!"- concluse il discorso Asha, intestardita sulle sue idee.

-"Oh, faccia come creda... a me, ora come ora, non me ne importa letteralmente più niente. Grazie mille di tutto, ma questo... è un addio!"- la salutò Shikamaru inchinandosi lievemente, per poi uscire dall'ufficio dell'Hokage in fretta e furia.

 

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Shikamaru corse in giardino, affondando i piedi nell'erba bagnata dai rimasugli melmosi di neve di fine inverno.

Il vento freddo pizzicava il volto del ragazzo, diffondendo la risata candida e divertita della Yamanaka in ogni angolo del giardino, mentre inginocchiata di fianco all'aiuola chiacchierava allegramente con Kiba.

-"Scusate se disturbo le vostre risate..."- s'intromise Shikamaru con punta di malizia, inginocchiandosi accanto a Ino e abbracciandola da dietro.

-"Figurati, tu non disturbi mai, eroe!"- lo sbeffeggiò Kiba, facendogli l'occhiolino.

-"Ah ah, il solito spiritosone..."- ridacchiò annoiato il Nara, stringendo ancora di più a sé la biondina.

-"Ehi Kiba, puoi venire un attimo? Ti devo parlare!"- lo richiamò improvvisamente una melodiosa voce in lontananza, appartenente ad una graziosa biondina.

-"Oh, la tua Hikari ti chiama, Inuzuka."- commentò Shikamaru, lasciando Ino per dare una pacca sulla spalla all'amico.

-"Già, vado dalla mia Hikari..."- sogghignò Kiba, divertito -"...ma stai attento a come ti comporti, Nara... al primo passo falso, Ino me la prendo io."- sussurrò poi al suo orecchio, attento a non farsi sentire dalla biondina ai loro piedi.

Shikamaru non rispose, si limitò a fulminarlo con ghigno compiaciuto e superiore.

-"Spiacente Inuzuka, non credo che farai in tempo..."- mormorò di rimando il Nara, convinto.

Kiba inarcò un sopracciglio perplesso, non capendo cosa intendesse l'amico con quella chiara istigazione. Non poté mai capirlo, visto che Hikari arrivò crucciata e lo trascinò via di forza per un braccio, senza dargli tempo di chiarirsi con l'amico.

Shikamaru sorrise radioso a Ino, che inginocchiata vicino ai fiori appena sbocciati lo fissava dubbiosa: aveva intuito che quei due avevano avuto un piccolo bisticcio sussurrato e che non volevano renderla partecipe.

Il Nara le si accoccolò di fianco, stringendola forte fra le sue braccia, inspirando il suo profumo misto al frizzante odore di fiori e neve di cui era carico quel vento di marzo.

-"Oh, a proposito, Shika-kun... adesso che ne sono certa, ti posso dire che ti amo tanto!"- sorrise Ino, stampandogli un dolce bacio stampo.

-"Sì, lo so..."- commentò il ragazzo, infilandole all'anulare sinistro l'anello che le aveva comprato tempo prima. –“…per sempre…”-.

In tutta risposta, la Yamanaka lo baciò con passione, come non faceva da troppo tempo, ormai. E lui ricambiò con la stessa intensità e lo stesso desiderio.

Pensare che adesso la vita sarebbe stata tranquilla, almeno per un po', la faceva stare bene. Ino era felice, anche se le sue notti erano piuttosto inquiete a causa degli incubi che la perseguitavano. Asha diceva che ne avrebbe avuto per un po', ma a lei non importava. Anzi, era meglio, visto che così aveva una scusa con la quale convincere suo padre a farla dormire con Shikamaru.

-"Guarda che belli questi bucaneve viola, Shika... sai che sono i fiori della speranza?"- chiese Ino, sorridente.

-"Sì, lo so..."- assentì nuovamente il ragazzo, ghignando divertito.

-"Però hanno un profumo troppo forte, mi fanno venire la nausea!"- sbuffò Ino, alzandosi in piedi scocciata.

-"...nausea?! Di già?!"- sussultò Shikamaru, stupito.

-"In che senso, scusa?! Che cavolo hai capito?!"- arrossì Ino, imbarazzata dalle allusioni del suo ragazzo.

-"Ma se l'abbiamo fatto solo una volta... che sfiga!"- si lagnò il Nara.

-"Ma cos'hai capito, idiota?! Io non sono mica incinta!"- inveì la Yamanaka, ma subito si fermò, dubbiosa -"...non posso esserlo, vero?"- domandò poi, impallidendo per il dubbio.

Shikamaru si limitò ad aggrottare le sopracciglia, facendo spallucce, divertito: chi poteva saperlo?

Ciò che seguì furono una serie di urla e di scleri da parte della sua ragazza, che si era fatta prendere totalmente dal panico, sotto gli occhi del suo fidanzato che se la rideva di gusto, mentre dall'alto del palazzo Asha li osservava pensierosa e crucciata.

La donna fu raggiunta da Tsunade, che sorrise intenerita dai soliti bisticci fra i due ragazzi.

-"Che succede, Asha?"- le domandò l'Hokage, notando la sua aria pensierosa.

-"Le anime non escono dalla porta della stanza per poi rientrarci come se niente fosse. Una volta che sono uscite, non riescono più a trovare la strada per tornare indietro. Perché Ino sì?"- borbottò fra sé e sé la dea, tormentata dai dubbi.

-"Come prego?"- chiese la bionda, perplessa.

-"No, niente Tsunade..."- si limitò a rispondere con una scrollata di spalle la rossa.

-"SONO TROPPO GIOVANE PER AVERE UN BAMBINO!!!"- urlò Ino dal cortile, preda della disperazione fra le braccia di Shikamaru.

-"...un bambino???"- sussultò Tsunade, sconvolta.

-"...ma certo, un bambino!!!"- assentì Asha, con tono irritato. -"Scommetto che anche in questa storia c'entrano due occhioni azzurri e dei bei boccoli biondi... ora devo andare Tsunade, arrivederci!!!"- si congedò la dea, svanendo nel nulla in fretta e furia, proprio com'era arrivata.

-"Ma pensa te che tipa!"- ridacchiò l'Hokage, spensierata.

 

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Kiba se ne stava nervosamente sdraiato sul prato fiorito, sulla solita collinetta di Shikamaru. Era lì l'appuntamento.

Finalmente, dei passi lenti ed uno sbadiglio svogliato richiamarono la sua attenzione.

L'Inuzuka si sollevò di scatto, fissando Shikamaru con occhi sbarrati e preoccupati, mentre una goccia di sudore freddo gli scivolava dalle tempie in giù.

Il Nara gli si sedette accanto, buttandosi a terra con un tonfo, incrociando le braccia dietro la testa e prendendo a fissare le nuvole.

-"A-allora?!"- esplose l'Inuzuka, preda dell'ansia.

-"Non diventi zio, tranquillo."- lo rassicurò Shikamaru, forse con tono un po' deluso.

-"Oh meno male!"- sospirò Kiba, sedendosi a terra, sollevato. -"Sei uno stronzo! Vuoi metterla incinta così hai la scusa per sposarla!"- lo accusò poi.

-"Ehi, ho 17 anni e nessun istinto suicida... quindi no, non ho né intenzione di avere un figlio né di sposarmi prima del dovuto!"- protestò Shikamaru, irritato.

-"Benissimo, amico."- sorrise Kiba, sornione.

-"Non fare lo stronzo... tu mica esci con Hikari?"- lo fulminò il Nara, contrariato.

-"Certo, lo sai che mi piacciono le bionde."- ammiccò l'Inuzuka, alzandosi  in piedi e allontanandosi dall'amico -"...ma mi piacciono di più se hanno anche gli occhi azzurri!"- commentò poi, prima di cominciare a correre lontano dall'amico.

-"COME PREGO?!"- urlò Shikamaru, mentre fissava il compagno sparire all'orizzonte di corsa.

 

 

 

 

 

 

 

Un grazie grandissimo come sempre a tutti i miei amati recensitori e a tutti quelli che leggono senza commentare (vero Lee? XD)!

 

Andreatorinista

Hinata21

YumiBabyPunk

Kikichan

Jess_Elric

Ice_Princes (bentornata! *w*)

 

Vi voglio bene!

 

Sakurina

 

 

 

 

 

 

 

 

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Capitolo 23
*** "Epilogo: A Te" ***


Il Labirinto Della Mente

Il Labirinto Della Mente

 

 

 

Beh, che dire? E' proprio finita. Ce ne ho messo di tempo, eh?

Dio, sono così commossa che non so cosa dire.

Grazie per aver letto questa mia immensa fatica! Farò altre long, ma così tanto long proprio non credo!

Grazie, grazie, grazie e... buona fine de "Il Labirinto della Mente".

Ebbene sì, ha proprio una fine!

 

 

...Epilogo...

 

"A te che sei la miglior cosa

Che mi sia successa

A te che cambi tutti i giorni

E resti sempre la stessa

A te che sei l’unica amica

Che io posso avere

L’unico amore che vorrei

Se io non ti avessi con me

A te che hai reso la mia vita bella da morire,

Che riesci a render la fatica un immenso piacere,

A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,

A te che hai preso la mia vita

E ne hai fatto molto di più,

A te che sei

Semplicemente sei

Sostanza dei giorni miei

Sostanza dei sogni miei"

 

                                                                                                       ("A Te" by Jovanotti)

 

 

 

Seduta per terra, vicino alla riva di un torrente, nel bel mezzo della campagna, stava una bambina. I capelli dorati risplendevano alla luce di quel sole abbagliante, erano lunghi e ondulati, raccolti in una coda alta. La piccola stava lavorando a qualcosa: stava costruendo una specie di castello con la terra. La bimba si alzò e girò intorno alla costruzione.

La pelle candida, le guance paffute, gli occhi azzurri come il cielo, le labbra rosate. I dentini bianchi mordevano il labbro inferiore, mentre un'espressione impegnata le dominava il dolce volto infantile. Presa com'era dal suo castello, non si era accorta né della presenza di un ragazzo col codino che la fissava lì vicino né delle voci che probabilmente chiamavano il suo nome. Si grattò teneramente la guancia, lasciandovi una piccola macchia di fango, strappando un sorrisino al ragazzo.

Un sentimento di dolcezza assoluta pervase il cuore del misterioso ragazzo col codino.

Le voci, intanto, erano più vicine.

-"Saki! Saki!"-

Il ragazzo si avvicinò alla bambina, pestando per caso un legnetto e facendo rumore.

La bambina alzò di scatto gli occhi verso di lui.

Non si spaventò. La piccola si alzò in piedi, scrutando il chunin con aria perplessa. Sembrava indecisa: era come se il ragazzo non la convicesse completamente per qualche motivo. Ma sicuramente non le faceva paura. Probabilmente... lo conosceva. Lo fissava confusa, piegando la testa prima a destra e poi a sinistra, studiandone ogni particolare con precisione. Cercava di individuare cosa fosse quel qualcosa che non la convinceva.

Poi, ancora quelle voci. Sempre più vicine.

-"Saki! Saki!"-

La piccola spalancò gli occhi. Conosceva quelle voci. Però quell'uomo che la chiamava non poteva essere... in due posti contemporaneamente.

La biondina si avvicinò stranita a lui. I due si fissarono negli occhi. Quell'azzurro profondo dentro l'oscurità. Poi la sua vocina, fragile ed esile, venata dall'indecisione, parlò.

-"Papà...?"- chiese dubbiosa, fissando il ragazzo col codino.

Lo shinobi percepì un tonfo al cuore. Era come se non riuscisse a respirare.

La bambina fissò l'immagine di quel ragazzo annebbiarsi gradualmente davanti ai suoi occhi, mentre le voci si avvicinavano sempre di più.

-"Saki! Saki!"-.

La piccola Saki aggrottò le sopracciglia, confusa e perplessa, portando i pugni sui fianchi. Non era per niente convinta di quello che era appena successo davanti ai suoi occhi. Si grattò la testolina bionda, fin quando non sentì un forte grido proprio dietro di sé.

-"Saki-chan!"- la richiamò un ragazzino dai capelli castani raccolti in un codino, gli occhi azzurri come i suoi. Aveva il fiatone e un'aria estremamente preoccupata. -"Perché non ci hai risposto?! Eravamo preoccupati!"- la rimproverò il ragazzo, crucciato.

-"Nii-chan..."- lo guardò Saki, perplessa.

-"Saki-chan, dov'eri finita?!"- sbottò improvvisamente un uomo alto, dal fisico ben definito, i capelli neri raccolti anche lui in un alto codino; gli occhi erano color pece e un lieve strato di barba incolta gli cresceva sul volto.

-"Oh... papyyyy!"- saltellò contenta la bambina, aggrappandosi al collo dell'uomo.

Shikamaru sospirò, sorridendo dolcemente, prendendo la figlia in braccio.

-"Saki-chan, sai quanto ci hai fatto penare? Io e tuo fratello non sapevamo più dove cercarti!"- la rimproverò Shikamaru, con tono dolce e comprensivo.

-"Scusa... non lo faccio più!"- sorrise la piccola, col musetto sporco di terra.

-"Quando vieni qui a giocare alla piccola ingegnera in riva al fiume puoi avvisarci per favore? Se la mamma viene a sapere che ti abbiamo persa non ti lascerà più venire in campagna con noi!"- le spiegò l'uomo pacatamente, pulendo col dorso della mano la guancia della figlia.

-"E poi sai che se vuoi giocare in un posto lontano devo sempre esserci anche io con te! Non allontanarti più da sola, Saki-chan!"- aggiunse il ragazzino che doveva avere all'incirca una decina di anni.

-"Scusa nii-chan, ho detto che non lo faccio più, ci senti o no?!"- sbottò la piccola peste, protestando offesa verso il fratello.

I tre si allontanarono spensierati, ridendo e scherzando fra di loro, senza accorgersi di un bellissima ragazzina di circa dodici anni che li spiava nascosta dietro un albero poco distante.

I lunghi capelli biondi e mossi le cadevano sulle spalle, mentre la frangia un po' troppo lunga le accarezzava le lunghe ciglia nere, che facevano risaltare l'azzurro cielo dei suoi occhi.

Indossava un top molto succinto di color azzurro chiaro, dello stesso colore della gonnellina che veniva scossa dal lieve venticello caldo.

Un sorriso dolce e commosso era dipinto sulle sue labbra, mentre vedeva Shikamaru e i suoi due figli allontanarsi nella campagna.

-"Saki Nara, sei una piccola peste."- asserì improvvisamente una voce alle sue spalle.

La ragazzina si voltò di scatto, incontrando gli occhi glaciali, i capelli fiammeggianti e la veste candida di Asha.

-"Asha-sensei!"- sbottò la biondina, arrossendo sbigottita.

-"Dovevo capirlo fin dall'inizio: la tecnica dello spirito protettore!"- sbottò la donna, tirando un potente pugno sulla testa della ragazza.

-"Ahia! Mi ha fatto male, maledetta strega!"- protestò Saki, massaggiandosi la testa dolorante.

-"Senti un po', signorina! Il Sesto e il Settimo Hokage ti hanno affidato ai miei insegnamenti perché ti aiutassi a controllare il tuo potere a dovere, e invece cosa fai?! Usi le tecniche che ti ho insegnato per modificare il passato?! Brava, brava, brava signorinella! Ecco perché non voglio allievi..."- borbottò fra sé e sé Asha, alquanto contrariata.

-"Ma scusi, mica aveva detto che la tecnica dello spirito protettore era innocua e positiva?"- chiese Saki, ghignando sorniona.

Asha la fulminò con il suo sguardo gelido.

-"Tu, Miss Q.I. 200, sei molto più arrogante di tua madre e di tuo padre messi insieme, sai? Bellezza e intelligenza uniti uccidono la modestia, e tu ne sei un esempio lampante!"- sogghignò la dea, con una punta d'invidia.

-"Lo so, non ho mai preteso di essere modesta, Asha-sensei."- ammiccò la biondina, sicura di sé.

-"Beh, fatto sta che devi smetterla di scorazzare in giro per il passato, Saki! Hai un potere enorme, che però usi solo per azioni avventate! Avrai pure un Q.I. pari a quello di tuo padre, ma almeno lui non si faceva trascinare dalle emozioni come te!"- la rimproverò la donna, severamente.

-"Ma io sono una dolce donzella di dodici anni in piena tempesta ormonale, è normale farmi trasportare dalle emozioni!"- continuò la sua recita da ragazzina ubbidiente.

-"Saki Nara... tu sei dannatamente intelligente e maliziosa, sei una perfetta miscela di Nara e Yamanaka... e per questo mi fai paura!"- protestò Asha, aggrottando le sopracciglia.

-"Lo so, anche Kiba-sensei me lo dice sempre!"- cinguettò la biondina, divertita.

-"Avanti Saki... lascia perdere il passato... tu hai un presente da vivere e un futuro da costruire... lascia stare i ricordi..."- sospirò infine la dea, senza saper che dire.

-"Sì, lo farò, Asha-sensei... solo che se non fossi intervenuta, a quest'ora io non sarei nata e mia madre sarebbe morta! E poi sa... il passato mi dà tanta nostalgia... ed era così bello stare in braccio a papà!"- sorrise Saki, un po' malinconica.

-"Beh, dubito che a dodici anni riesca ancora a prenderti in braccio come una volta, Saki!"- ridacchiò la rossa, divertita.

-"Già, infatti... ma sa, Asha-sensei, adesso che siamo tutti shinobi, non abbiamo molto tempo per stare insieme... e mi manca un po' tutto questo..."- sospirò la biondina, guardando la se stessa bambina che si allontanava.

-"Beh, fa parte della vita, Saki. Su forza, adesso andiamo."- la invitò a seguirla Asha -"Kiba-sensei e i tuoi compagni di team ti staranno aspettando, nel presente!"- le rammentò la dea.

-"A volte un po' la invidio, Asha-sensei... lei sa tutto e vede tutto... persino il futuro... mentre a me è concesso solo qualche stralcio di passato..."- sospirò Saki, affiancando la donna.

-"Credimi Saki, il tuo è già un potere immenso per un'umana come te. E poi voi umani non siete eterni come noi divinità, quindi è logico non permettervi di conoscere il futuro. Altrimenti la vita stessa perderebbe il suo valore. So che sei molto curiosa, ma devi attendere pazientemente e goderti ogni attimo, perché non potrà tornare mai più. Ed è proprio questa la sua estrema bellezza."- spiegò Asha, un po' malinconica.

-"Capisco... beh, chissà se quello stupido del mio compagno di team Daichi Uzumaki riuscirà a diventare Hokage, un giorno!"- sospirò Saki, sorridendo.

-"Beh, ci è riuscito suo padre perché non dovrebbe riuscirci lui, scusa?"- sorrise la rossa, aprendo un varco nel nulla.

-"Asha-sensei... lei dice che mio padre è al corrente del mio potere? Quello di vedere il passato, intendo."- gli chiese Saki, un po' triste.

-"Beh, in realtà è un'informazione top secret; sa che sua figlia è tenuta sotto stretto controllo, quindi è a conoscenza del tuo potere segreto. Dubito che sappia esattamente di cosa si tratti... però sì, suppongo che ne abbia un vago sentore. Del resto è pur sempre tuo padre e ha un quoziente intellettivo 200, non ti pare?"- sorrise Asha, rassicurante.

-"Già, sarà così."- sforzò un sorriso Saki.

-"Bene, Saki, non modificare più il passato e cerca di comportarti responsabilmente d'ora in poi. E tu insieme a quel Daichi Uzumaki e a quel Hideki Hyuga... smettetela di far disperare il povero Kiba-sensei!"- ridacchiò la donna, rassegnata.

-"Okay, ci proveremo! E comunque non deve chiedere a me di non modificare più il passato, ma... alla prossima Saki! Io ormai ho già dato! Bye bye!"- la salutò la biondina, prima di sparire nel varco.

-"La prossima Saki? Oh mio Dio, è vero... con tutte queste epoche non ci capisco più niente! Sarà il caso di andare in pensione?"- sospirò fra sé e sé Asha, disperata.

 

h

 

"Salve a tutti. Il mio nome è Saki Nara. Vado molto fiera del mio nome. Saki significa "fiore della speranza" ed è stato mio padre a sceglierlo.

Mio padre Shikamaru è uno dei più abili jonin di Konoha e, sebbene sia un gran scansafatiche, gli voglio un bene dell'anima. Dice che io sono la "miglior cosa che gli sia successa", il che si presuppone mi ponga anche al di sopra di mamma e di mio fratello maggiore. Non penso che mio padre faccia differenze di questo tipo, ma è certo che fra noi due c'è un legame indissolubile. Credo che questo sia dovuto al fatto che ha cercato di crescermi in modo da non farmi risultare una "seccatura" come tutte le donne che lo circondano, ma ultimamente penso proprio che si stia ricredendo... dice che il gene di mia madre ha sovrastato il suo, il che a me non può che far piacere.

Mia madre Ino è una medic-ninja e lavora al fianco del Quinto Hokage, una signora che governa da quasi più di vent'anni il nostro amato villaggio. Tsunade-sama è una donna molto bella, ma mio padre dice sempre che, oltre ad essere un'incredibile seccatura, è veramente vecchia. Ha più di 70 anni ma non mostra nemmeno una ruga... come farà?!

La mia mamma è sua allieva da molti anni, ormai. Da quando aveva la mia età per esattezza. Anche la mia mamma è molto bella, anzi, bellissima. E poi è tanto buona e comprensiva, per lo meno con me; sgrida mio fratello e mio padre in continuazione. Tutti dicono che le assomiglio molto di carattere, perché ad entrambe piace vestirci alla moda e ci teniamo molto al nostro aspetto esteriore. Sì, ammetto di somigliarle molto, soprattutto perché mi piace comandare e forse me la tiro un po'... no, in realtà me la tiro molto, ma che ci posso fare? Mi viene naturale!

Mio fratello Shou ha 17 anni ed è un ragazzo semplice e tranquillo, caratterialmente ha preso molto da papà (ma non la sua innata pigrizia). Shou mi adora, si è sempre preso cura di me fin da quando eravamo piccoli. Non siamo i classici fratelli che non si sopportano, anzi, andiamo d'amore e d'accordo (a parte piccoli litigi che non possono mancare). Shou ha deciso di seguire la carriera del medic-ninja proprio come mamma, e bisogna dire che è molto bravo. Dicono tutti che supererà presto sia mamma che la sua amica Sakura in bravura.

Parliamo un po' di me. Io ho 12 anni e sono molto carina, molto intelligente e per niente modesta. Del resto, mio nonno Shikaku dice che è normale: una donna che possiede grazia, intelligenza e modestia non è ancora nata su questa terra e mai nascerà. La grazia e la bellezza arrivano tutte da parte Yamanaka, l'intelligenza da famiglia Nara.

Fin da piccola ho passato molto tempo con mio padre, lo ricordo chiaramente: ricordo le lunghe passeggiate insieme per la campagna, le ore a giocare a shogi, i lunghi pomeriggi sdraiati a guardare le nuvole. Insomma, mio padre mi ha cresciuta a shogi e nuvole. Con Shou non ha potuto farlo, perché le nuvole lo annoiavano quasi quanto lo shogi. A me invece affascinano entrambi.

Kurenai-san una volta mi ha invitata a casa sua, inducendomi a fare uno strano giochino: disse che anni addietro il maestro di mio padre gliene aveva proposto uno simile. Mio padre mi osservava attentamente mentre lo svolgevo, ed era rimasto colpito nel constatare che i nostri ragionamenti erano praticamente identici. Responso del test? Quoziente intellettivo 200.

Vidi mio padre sbiancare, Kurenai-san scoppiare a ridere divertita.

-"Che vita dura che ti aspetta, tesoro mio..."- aveva sospirato mio padre, rassegnato.

La vita dura che ho vissuto è stata rallegrata dal mio assurdo e chiassoso team di svitati. Tutti svitati. L'unica sana sono io, ma temo che la pazzia pian piano stia prendendo pure me.

Il mio maestro si chiama Kiba Inuzuka, e da quanto ne so è un caro amico di famiglia. Credo che a volte mio padre sia un po' geloso di lui. In realtà, mio padre è geloso di tutti i miei amici maschi e di qualunque essere del suo stesso sesso che si avvicina a me. Mi sa che mi vuole zitella!

I miei compagni di squadra sono... assurdamente fantastici. Hideki Hyuga non lo sopporto, è uno spaccone e non fa altro che vantarsi della sua abilità con la spada e con le armi, ma purtroppo c'è da ammettere che è molto carino. Comunque litighiamo sempre, visto che la sottoscritta gioca di strategie e di astuzia, lui d'impulso e di forza. Siamo come cane e gatto.

Daichi Uzumaki è figlio del Sesto Hokage di Konoha e da quanto ho capito deve anche essere cugino alla lontana di Hideki. Cugini o no, questi due si odiano e bisticciano a manetta, sebbene credo si fidino ciecamente l'uno dell'altro. Io e Daichi andiamo molto d'accordo a dire il vero, sebbene lui si riveli un emerito idiota a volte.

Ah, ovviamente ci provano entrambi con me, anche se all'inizio non mi sopportavano. Ragion per cui mio padre non li sopporta, soprattutto Hideki. Ovviamente se l'idiota va da mio padre a dirgli "Signor Nara, un giorno sposerò sua figlia", è ovvio che papà gli risponderà "Sì, tu provaci e io ti spacco le gambe".  Senza contare che la sottoscritta a 12 anni ha altre cose per la testa che non il matrimonio.

Se quei due idioti dei miei compagni pensassero un po' meno a me e un po' di più al serio allenamento, senza considerarsi invincibili solo per il cognome che portano, a quest'ora avrebbero passato anche loro l'esame dei chunin come me. Invece solo la sottoscritta è stata promossa, proprio come fece papà alla mia età, e quei due sono stati bocciati insieme all'altra massa di palloni gonfiati di Konoha.

Adesso che sono chunin, però, ho cominciato a scoprire uno strano potere, che nessuno ha mai posseduto prima. Il Quinto e il Sesto Hokage hanno convocato una specie di semi-dea di nome Asha affinché potesse diventare la mia maestra ed insegnarmi come controllare questo strano potere che non riesco a gestire.

Asha-sensei dice che questo potere mi deriva dal Villaggio del Sogno, a cui il clan di mia madre appartenne anni or sono.

Nel sonno, non so bene come, riesco a dividere la mia anima dal corpo e a traslarla in un epoca passata. Ovviamente questa tecnica non dura molto, ma è utile abbastanza per rivivere bei momenti della mia vita passata o per curiosare un po' nella gioventù dei miei genitori.

So perfettamente che il mio potere fa gola a molti, in quanto mi è concesso di modificare il passato. So perfettamente che la mia famiglia non sa con precisione di questo mio potere, solo mia madre ne è al corrente, per volontà degli Hokage. Ma so anche che sono tenuta sotto costante controllo dagli ANBU, così come so che mio padre intuisce che non sono una chunin normale, e non solo perché il mio Q.I. è 200.

Ma a me non importa. Io sono una chunin di Konoha, e userò il mio potere per proteggere il mio amato villaggio. Per sempre.

 

-"Saki?"-

-"Eh?"-

-"Ci sei?"-

-"Ah sì, scusa papà, era sovrappensiero!"-

-"Non starai pensando a qualcuno di quei sbarbatelli che ti fanno il filo, vero?!"-

-"Ma va, che pensi, papà! E poi quando si gioca a shogi, la mente deve essere libera. Me l'hai detto tu!"-

-"Mh. E a cosa pensavi, allora?"-

-"...ti voglio bene, papino!"-

-"Mh. Anche io... ruffiana."-

-"Ah... papà... scacco matto."-

-"...EH???!!!"-

 

 

 

-The End-

 

 

 

 

Grazie a tutti quelli che mi hanno seguita fino a qui con tanta pazienza per i miei aggiornamenti sempre più sporadici. Ma alla fine, ce l’ho fatta! XD

Un grazie enorme a tutti quelli che hanno recensito fedelmente ogni capitolo, non sapete quanto mi sono servite le vostre recensioni!

Grazie a tutti quelli che hanno inserito la mia storia fra i preferiti e che probabilmente mi hanno seguita fino a qui…

Insomma… grazie! Perché scrivere questa storia mi ha dato tanto, e spero che abbia trasmesso qualcosa anche a voi!

Non so come sia venuta fuori, forse avevo in mente qualcosa di più… ma a me è piaciuta comunque! Spero valga anche per voi!

 

Un grazie speciale alle mie moschineH biancheH Lee ed Elwerien che zitte zitte hanno letto tutto (e mi hanno obbligata a pubblicare in anticipo il capitolo T.T). Grazie per i vostri incoraggiamenti e consigli, siete fantasticheH! Vi voglio beneH!

 

Che altro dire?

Questo è un altro mio omaggio allo ShikaIno, perché ShikaIno is ROCK (MoscheH BiancheH ©), evitando plagi vari (tutti i riferimenti alle mosche nere NON sono puramente casuali).

Perché noi ci crediamo davveroH.

 

E con questo è tutto. ù_ù

 

Vi Voglio BeneH

 

Sakurina

 

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