Un'immensa folla di follia

di aturiel
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Pazzo ma libero ***
Capitolo 2: *** Dov'era Sly? ***
Capitolo 3: *** Click ***



Capitolo 1
*** Pazzo ma libero ***


Pazzo ma libero

 
La sua mente si sfilacciava.

Dita cadaveriche ne afferravano i lembi e tiravano. Forte.

Emicrania.

E poi tutto esplodeva: quella strana sensazione, quella rabbia, quella follia.

Urla.

Fuoco.

Sapore metallico: sangue.

E dentro di lui, solo bianco: vuoto.

E poi niente.

Qualcuno ricuciva gli strappi.

Coscienza di sé.

Che cosa ho fatto?

Confusione.

Ricordi.

Grida.

Il suo corpo si accasciava per terra.

Il terrore lo accartocciava.

Dita che strappavano capelli.

Pentimento.

Sono una cattiva persona.

No.

Pensieri.

No.

Paura.

No.

Orgoglio.

Libertà.

Futuro: odore di chiuso, bianco, freddo, solitudine, dolore.

No.

Paura.

Pazzo ma libero.

Risata.







Ciao!
Questa è la prima delle tre drabble scritte per il secondo turno di X-Factor of Masterwriter.
Il personaggio non è mio, bensì di Slytherin_ele e della sua storia Goin' Mental e sì, lei è consapevole che io stia scrivendo di Jeremy e sì, è d'accordo.
Lo stesso vale per le altre due drabble!
Buona lettura 

Aturiel

 

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Capitolo 2
*** Dov'era Sly? ***


Dov’era Sly?

 
Entrò nella camera.

Un divano color crema lo attendeva, come tutti i giorni.

Solitamente su quel divano c’era Sly, con i capelli un po’ spettinati e il suo sorriso malizioso.

Ma oggi? Oggi chi vi sedeva?

James.
E Sly? Dov’era Sly?

Abbassò lo sguardo.

A terra, in ginocchio.

Di spalle.

James aveva le mani affondate nei capelli di Sly.

Il viso di James era stravolto dal piacere.

James si accorse di lui.

James sorrise. 

Un passo.

Capelli spettinati.

Rabbia.

Pugni, calci.
Perché anche te, Sly?

Era cieco.

Labbra: spaccate.

Stomaco: maciullato.

Gambe: spezzate.

Lacrime.
Lui implorava.

Muori.

Muori.

Muori James.
 
Sly chiudeva gli occhi.
 

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Capitolo 3
*** Click ***


Click

Che bella macchina …


Luccicava alla luce del sole.

Ne accarezzò i finestrini scuri.
Sono proprio neri … sono come i suoi occhi.

In un attimo gli balenò nella mente l’immagine del suo sorriso.
È proprio un bel sorriso …

Fin troppo bello.

Il contenuto dello zaino diventava sempre più pesante.

Era piombo ormai.

Tirò fuori quell’oggetto.

Passò le dita sui contorni spigolosi della scatola.

Erano freddi e lucidi.

Anche la sua mente era fredda e lucida.

Si chinò.

Appoggiò la cosa sotto l’auto.
Che peccato che una macchina così bella debba fare una così brutta fine …

Venti passi.
Crepa, bastardo.

Click

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