Le parole che non ti ho detto

di Mustardgirl94
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** message in a bottle ***
Capitolo 2: *** I do it or not? ***
Capitolo 3: *** AVVISO ***
Capitolo 4: *** aggiornamento... ***
Capitolo 5: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** message in a bottle ***



Le parole che non ti ho detto


Alba alla baia di Tokyo,
Una giovane donna, 25 anni all’incirca, correva sulla spiaggia.
Alta, capelli mossi e rossi, fisico attraente anche se con ancora qualche tratto infantile sul viso.
Era una giornalista : Ichigo Momomiya.
Curava una rubrica ,nel più importante giornale locale,dove parlava d’amore e di famiglia,
ma ora era in vacanza con una sua amica, nonché direttrice del giornale, Pam Fujiwara.
Pam era sulla trentina, aveva un fisico asciutto e molto atletico nonostante non praticasse in modo particolare sport,
capelli lunghi e liscissimi, in apparenza era fredda e distaccata, ma nascondeva la sua parte più dolce e sensibile.
Si fermò solo qualche minuto dopo.
Si tolse le scarpe e i calzini,e cominciò a passeggiare sulla battigia così da sentire l’acqua lambirle i piedi nudi.
La spiaggia era semi deserta c’era solo qualche pescatore che s’avviava in mare aperto con la propria barca.
La passeggiata era accompagnata solo dalla musica provocata dall’infrangersi delle onde sulla riva e sulle rocce e dai gabbiani.
Mentre camminava,vicino agli scogli, scorse un oggetto che rifletteva, credeva si trattasse della solita bottiglia di birra buttata lì incivilmente da qualche ragazzaccio.
Decise di compiere una buona azione: raccogliere la bottiglia per poi buttarla.
Una volta presa vide che era chiusa e mettendola contro luce vide un qualcosa all’interno della bottiglia.
Tentò di aprire la bottiglia ma il tappo era fissato saldamente e non accennava a uscire nemmeno di mezzo millimetro.
Affondò le unghie nel tappo di sughero, e con un enorme sforzo riuscì ad aprirlo ma data la forza il contenuto della bottiglia cadde, finendo ai suoi piedi.
Ichigo rimase sorpresa quando vide che era un bigliettino strettamente legato.
Questo le portò alla mente un episodio di quando era bambina che aveva riposto in un angolo lontano della sua testa:
Due bambine di circa 10 anni, che lasciavano in mare una bottiglia di vetro dove era intrappolato un foglietto di carta,
in quel biglietto le due bimbe chiedevano a chiunque la trovasse di corrisponderle,ma questo no successe mai.
Ripresasi dalla voglia di ritornare l’ingenua bambina di 10 anni che lasciava le bottiglie in mare per gioco, cominciò a srotolare il foglio.
Notò che la carta era pregiata e sembrava che fosse in mare da almeno un secolo, era sgualcita e vecchia.
Forse era antica.
Ma dovette ricredersi appena vide la data impressa sul lato sinistro: tre settimane prima.
Guardò con più attenzione. Il testo occupava tutte e due le facciate del foglio, Ichigo non scorse né un indirizzo né un numero telefonico.
Ma colta da un’irrefrenabile curiosità cominciò a leggere la lettera che avrebbe cambiato per sempre la sua vita:
22 luglio 1997
Mia adorata Retasu,
mi manchi, amore,come sempre, ma oggi è più dura del solito,perché il mare ha cantato per me, e la canzone è quella della nostra vita insieme.
Mi sembra di averti accanto, mentre scrivo questa lettera e sento il profumo dei fiori di campo che mi hanno sempre ricordato te.
Ma ora queste cose mi hanno lasciato indifferente.
Le tue visite si sono diradate, e a volte ho la sensazione che la parte più importante di me stia scivolando lentamente via.
Eppure mi sforzo.
Di notte, quando sono solo, ti chiamo, e tutte le volte che il mio dolore giunge al culmine, riesci ancora a trovare il modo per ritornare da me.
Ieri notte ti ho vista in sogno, sul molo di Aogashima.
Il vento ti soffiava tra i capelli e nei tuoi occhi c’era ancora il bagliore del sole al tramonto.
Resto colpito vedendoti lì, appoggiata alla balaustra.
Come sei bella,di una bellezza che non ho mai trovato in nessun’altra donna.
Lentamente m’incammino verso di te e quando alla fine ti volti e mi guardi,mi accorgo che gli altri ti stanno osservando.
 << La conosci? >> sussurrano invidiosi, e mentre mi sorridi, rispondo la pura verità.<< Più del mio cuore.>>
Ti raggiungo e ti prendo tra le braccia. Anelo a questo momento più di qualsiasi altro.
 È ciò per cui vivo, e quando tu rispondi al mio abbraccio mi abbandono a questo momento, finalmente mi trovo in pace.
Sollevo la mano e ti sfioro la guancia, e tu pieghi la testa e chiudi gli occhi.
Le mie mani sono ruvide sulla tua pelle morbida,e per un attimo mi chiedo se ti tirerai indietro, ma so che non sarà così.
Non lo hai mai fatto, ed è in momenti come questi che capisco lo scopo della mia vita.
Io sono qui per amarti,per stringerti fra le braccia,per proteggerti.
Sono qui per imparare da te e ricevere in cambio il tuo amore.
Sono qui perché non c’è nessun altro luogo in cui vorrei essere.
Ma poi, come al solito, mentre siamo vicini incomincia a levarsi la nebbia.
Dapprima è una bruma lontana, che sale dall’orizzonte, e io sono sempre più impaurito a mano a mano che s’avvicina.
S’insinua lentamente avvolgendo il mondo intorno a noi,accerchiandoci come per impedirci di fuggire.
Come una nube, inghiotte tutto, si fa più vicina, finché non resta null’altro all’infuori di noi due.
Sento un nodo alla gola e gli occhi mi si riempiono di lacrime, perché so che per te è venuto il momento di andare.
Lo sguardo che mi lanci in quest’instante mi perseguita.
Sento la tua tristezza e la mia solitudine, che si è calmato solo per poco, si fa più forte quando mi lasci.
Poi apri le braccia e indietreggi nella nebbia, perché quello è il tuo posto, non il mio.
Vorrei seguirti, ma mi rispondi scuotendo la testa, perché sappiamo entrambi che è impossibile.
E con il cuore a pezzi rimango a guardarti mentre sparisci piano piano.
Cerco disperatamente di ricordare ogni particolare di questo momento, ogni particolare di te.
Ma presto, sempre troppo presto , la tua immagine svanisce e la rabbia ritorna da dove è venuta, e io resto solo sul molo e non m’importa di ciò che pensano gli altri mente chino la testa e piango,piango,piango.
Ryo

Salve a tutti!
Questa è la prima volta che provo a scrivere qualcosa su questo manga,
come già detto nella presentazione è tratta dall'omonimo libro di Nicholas Sparks.
La lettera è copiata di sana pianta (a parte i luoghi e i personaggi) dal suo libro e per le date mi sono mantenuta a quelle del libro
detto questo spero vi piaccia, fatemi sapere se è caso che la continui o la cancelli.
Mustardgirl94

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Capitolo 2
*** I do it or not? ***


<< Hai pianto?>> Le chiese Pam, notando i suoi occhi rossi, mentre rientrava nella veranda.
La ragazza le porse la lettera che aveva trovato qualche minuto prima
L’altra la lesse tutta d’un fiato.
Mentre leggeva lottava con se stessa,per non piangere ma un lacrima ribelle le rigò il volto.
Pam: Dove l’hai trovata?
Ichigo: In spiaggia mentre correvo.
P: Dovresti pubblicarla…
I: No Pam!
P: Si invece! Come ha commosso noi,potrà commuovere altre persone,sai quante mogli l’attaccherebbero al frigo per farla leggere ai propri mariti?
Parlerò con l’avvocato, non metteremo certo i nomi ma solo le iniziali,non ci attribuiremo nessun merito e ne divulgheremo la sua origine!
I: So che non è illegale ma non mi sembra giusto. È una lettera strettamente personale non credo che darla in pasto a tutti  sia una cosa giusta.
P: Ma questa lettera è così piena di sentimenti e alla gente piacciono queste storie.E poi tieni presente che questo Ryo l’ha affidata all’oceano,
doveva sospettare che da qualche parte si sarebbe arenata.
I: Non lo so…
P: Pensaci su…
Ichigo rifletté sulla lettera mentre si svestiva per  fare la doccia.
Cominciò a fantasticare sull’uomo che l’aveva scritta e a chi fosse Reatsu,ammesso che esistesse, era l’amante o la moglie?
L’aveva lasciato o era morta? 
E poi perché affidare una lettera del genere alle onde?
La faccenda era molto strana. Presa dal suo spirito di giornalista formulò alcune ipotesi:

·        Era di qualcuno che aveva voglia di scriverla ma non avendo a chi rivolgerla ha inventato questa Retasu.
·        Qualcuno l’aveva scritta per il puro piacere indiretto di far piangere le donne su spiagge lontane.

Ma queste ipotesi erano improbabili,la lettera era profonda, veniva dal cuore e per di più era scritta da un uomo!
Così cominciò a chiedersi com’era un uomo simile , davvero tenero come lasciava intendere la lettera?
Mentre si lavava i capelli, tutti i suoi quesiti scivolarono via dalla sua mente con l’acqua che le scorreva addosso.
Rimase sotto la doccia più del dovuto.
Una volta uscita fissò il suo fisico nello specchio: Mica male per una trentenne!
Quel mattino era davvero soddisfatta del suo aspetto e l’attribuì al fatto di essere in vacanza.
Si vestì e si truccò leggermente e scese giù,dove l’amica aveva preparato la colazione in veranda,c’era di tutto: uova,melone,pane tostato,formaggio fresco e pompelmo.
Durante la colazione chiacchierarono del più e del meno, ma non ritornarono sulla “lettera del mistero”.
In seguito decisero di uscire a fare compere.
Passarono la mattinata e il primo pomeriggio in negozi diversi.
Si scatenarono con gli acquisti, La rossa acquistò tre completini da utilizzare sul lavoro:  un tailler, con pantaloni, classico panna, uno gessato nero (sempre con pantaloni)e uno blu con una gonna che arrivava fino al ginocchi e infine un costume da bagno blu con dei lustrini oro che s’intonava perfettamente con il colore dei suoi capelli:color lampone.
In fine si dedicarono ad un negozio di dischi.
Comprarono due CD di jazzisti e ritornarono in casa stanche morte, ma Ichigo decise lo stesso di andare in spiaggia per fare un tuffo o prendere semplicemente un po’ di sole…e così fece…
Tornò a casa, una doccia veloce e dopo essersi infilata il costume appena comprato andò in spiaggia a stendersi su una sedia sdraio portata appositamente.
I raggi le sfioravano delicatamente la pelle già arrossata,accarezzandola.
La spiaggia era gremita di famiglie:mamme con il pancione, bimbi che costruivano castelli di sabbia con i loro padri,
altri giocavano con entrambi i genitori a beach volley o altri semplicemente erano in acqua.
Il cielo cominciava a tingersi di rosso e arancione…il sole stava per tramontare.
La rossa decise quindi di rientrare ma non prima di immergersi nell’acqua.
Era gelida, ma dopo tutto il tempo passato al sole una rinfrescata ci voleva.
Affondo anche la testa in acqua con la speranza di annegare i pensieri che le erano riaffiorati in mente…lavoro, il suo ex e ora s’aggiungeva anche il poeta misterioso!
Mentre s’accingeva ad uscire dall’acqua una voce la riportò dai suoi pensieri alla realtà:
< Fredda ,vero? >
Era la voce di un uomo sulla quarantina, bruno, abbronzato e con i pettorali ben in vista.
La giovane crebbe subito che l’uomo volesse attaccare bottone quindi lo liquidò freddamente:
< Si,molto. >
L’uomo stava per replicare un qualcosa, ma non ebbe tempo che la voce di un bambino lo richiamò.
Probabilmente è il figlio,pensò subito Ichigo.
Approfittò del momento per sgattaiolare via sul bagna asciuga.
Raccolse le sue cose e ritornò a casa.
Lì trovò Pam, con uno sguardo curioso:
P: Allora, hai incontrato qualche aitante uomo single in spiaggia?
I: No, l’amore non m’interessa per ora
P: Ma è da quando quel bastardo di Masaya t’ha tradita che non provi più ad uscire con qualcuno.
I: è che non voglio cascarci più…l’hai visto anche tu. Sembrava un principe azzurro uscito da un sogno, invece non ha fatto altro che ingannarmi e alla prima occasione tradirmi!
P: Ma non puoi fare di tutta l’erba un fascio,Momomiya!Tanto prima o poi troverai l’uomo che ti farà perdere la testa al punto di essere pronta ad abbandonare tutto pur di non perderlo…
I: No è qui che ti sbagli! Non butterò mai all’aria tutta la mia carriera per l’amore…l’amore non esiste è solo un’illusione.
P: Ti ricrederai ne sono sicura, e non controbattere perché so che sarà così un giorno!
I: Ok, mi arrendo
Poserò così fine a quella conversazione e cominciarono a giocare a carte, gioco in cui Pam aveva sempre la meglio…Ichigo era solita a perdere…
Ad un certo punto la rossa interruppe il silenzio rotto solo dal rumore delle carte:
I: Pam, ho deciso di pubblicare la lettera. 

 

Ecco il secondo capitolo.
Spero vi piaccia,
grazie a hachi92 e a pinkgirl
pinkgirl: Ciau! Comincio col dirti che Nicholas Sparks è anche il mio autore preferito… non finisco un suo libro senza piangere. 
Deanna la immagino anch’io così ma nei personaggio di TMM ci vedevo meglio Pam… e per Retasu inizialmente non volevo farle ricoprire il ruolo di Catharine dato che non la sopporto…
Ho stravolto un po’ la trama del libro… Ichigo non è sposata e non ha un figlio ma la paura verso l’amore di Theresa è riflesso nel tradimento di Masaya.
Spero continuerete a seguirmi,Baci
Mustardgirl94

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Capitolo 3
*** AVVISO ***


so che è  tantissimo che non aggiorno,infatti mi scuso ma la scuola mi ruba molto tempo e diciamo che in questo periodo la fantasia mi ha bandonata, scusate ancora, spero di postare il più presto possibile. Mustardgirl94

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Capitolo 4
*** aggiornamento... ***


aggiornamento al 05/11/2014
Salve a tutti,
Mi dispiace tantissimo aver "mollato" questa fanfiction da tanto troppo tempo! ( caspita 6 anni O.O)
Nella mia vita ne sono successe e cambiate di cose, tanto che non riuscivo nemmeno più a connettermi al sito come anni fa. Ora che sono ritornata, è ritornata in me anche la voglia di scrivere e di continuare ciò che ho lasciato in sospeso.
Mi scuso perciò con quanti seguivano la storia, e con chi era lì a controllare per qualche aggiornamento che a oggi non c'è stato.
A prestissimo.
Mustardgirl94.

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Capitolo 5
*** Capitolo 3 ***


Mattino presto,il paese è addormentato… dormono tutti o quasi tutti,
Ichigo è già davanti al suo portatile intenta a scrivere il suo prossimo articolo: Una bottiglia ritrovata sul bagnasciuga. E lì davanti da un bel po’: sta cercando di trovare le parole adatte per presentare la lettera tanto malinconica d’averla fatta commuovere. Il suo istinto era di pubblicare solo la lettera visto che parla da se ma lei era pur sempre una giornalista non poteva non scrivere nemmeno una parola!
Impiega una mezz’ora piena per trovarle adeguate, nessuna sembrava in grado di reggere il confronto con le parole bellissime ma malinconiche dello scrittore misterioso.
Dà uno sguardo all’orologio che ha sul comodino che segna già le otto…Pam doveva essere già sveglia, infatti appena lo finisce di pensare sente il rumore di una pentola sul pavimento
“è già sveglia… “
Stampò l’articolo, si vestì e si diresse in cucina.
P: Scusami Ichigo , t’ho svegliata…
I: Ma no, Figurati ero già in piedi
P: Fammi indovinare quello che hai in mano è l’articolo, vero?
I: eh si, è proprio lui…
P: Vediamo…
E così dicendo glielo leva di mano velocemente per poterlo leggere.
I suoi occhi corrono da una parola all’altra senza sosta.
È velocissima e curiosa di arrivare fino alla fine dell’articolo.
P: Va benissimo! Come al solito sei insuperabile, nessun’altro giornalista avrebbe potuto introdurla meglio…questa volta sarai sommersa di lettere!!!!
I: dai non esagerare e poi la parte sensazionale è quella della lettera quindi io oltre che introdurla banalmente non ho fatto niente di speciale.
P: Non ti sottovalutare, Ichigo…Farai strada…
I: Si certo, come no…
P: Sento del sarcasmo nelle tue parole ma non replico sennò domani mattina siamo ancora qui a “litigare”…tornando all’articolo visto che l’hai già scritto lo faxiamo (non so se sia molto corretto.nda) e domani sarà sul giornale.
I: Ok, però ora facciamo colazione? Sono affamata!
P: Sei sempre la solita…
A quella frase scoppiarono a ridere tutte e due e dopo apparecchiarono la tavola dove oltre a mangiare chiacchierarono di alcuni glossip letti su una rivista locale.


Ichigo POV.

Abbiamo deciso, l’abbiamo fatto, abbiamo pubblicato quella lettera così commovente. La lettera che qualche giorno fa ho ritrovato sulla spiaggia mentre correvo, la lettera che ha fatto uscire le lacrime che avevo soppresso dentro per così tanto.
Avevo una relazione, fino a qualche mese fa, Masaya. Stavamo insieme da così tanto, dai tempi del liceo.
Per me fu amore a prima vista per quel ragazzo dalla faccia pulita e l’animo innocente.
Ci siamo amati, o almeno io l’ho amato tanto.
Abbiamo convissuto per qualche anno, ma poi, una sera che sono rientrata da lavoro un po’ prima, la dura verità! Masaya, aveva un’altra. Li avevo visti insieme.
Ero così delusa ed arrabbiata, anche verso di me. Mi sono chiesta quale motivo l’avesse spinto a farmi una cosa così ignobile, quella di tradirmi.
Ora realizzo che forse sia stato meglio così, forse il fatto di essere stati legati per anni non gli ha dato il coraggio di lasciarmi. O almeno così credo.
Non ho voluto più incontrarlo, e cosa ancora più strana non ho pianto. Mai, nemmeno una volta.
E poi quella lettera. Quella dichiarazione d’amore nero su bianco, affidata alle onde, aveva risvegliato quella parte emotiva che avevo cercato di reprimere per non ferirmi. Il mio pensiero è andato alla destinataria della lettera, cosa si prova ad essere oggetto di un amore così forte ed unico?
P: Ichigo! Ichigo! Torna sulla terra!
I: Oh, perdonami ero persa nei miei pensieri.
P: L’avevo capito, è arrivata una mail all’indirizzo della redazione. Te la giro, leggila!
I: Perché?
P: Leggila.
Uff, perché poi tutto questo alone di mistero? Mi annoia aprire la posta elettronica, spam, pubblicità, spam, spam spam. Non la apro da mesi!
Ed ecco il motivo, 80 mail tra cui almeno 70 di spam. Le altre nove, togliendo quella che mi ha passato Pam, sono le sue “MASAYA”.
Forse le leggerò dopo.
La mail che mi ha girato Pam, dice:
“ Buongiorno,
Sono una vostra accanita lettrice.
Ovviamente ho acquistato e letto il vostro ultimo numero, e a proposito di uno degli articoli vi scrivo.
Parlo della lettera pubblicata nella rubrica di Ichigo Momomiya.
Leggendo, ho potuto constatare di conoscere già, in un certo senso, questo scrittore misterioso.
Non che io ne conosca l’identità ma somiglia ad una misteriosa lettera che ho trovato anni fa anch’io in spiaggia. Inoltre mesi fa ne comparve un'altra su una nota rivista.
Vi inserisco negli allegati la lettera da me trovata e quella nell’articolo su citato.
Colgo l’occasione per porgere i miei complimenti allo staff,
Cordiali saluti.”

Incredibile.
Ce ne erano altre di lettere! Ne sono spuntate all’improvviso due, quante ce ne sono ancora? Ce ne sono?
Corro ad aprire e leggere gli allegati.
Non c’è dubbio, le lettere parlano ancora di questa donna, e saranno sicuramente di pugno di quell’uomo. Almeno, in quella scritta a mano riesco a riconoscere la sua grafia, nell’altra essendo un articolo preso da una rivista, mi è impossibile.
Ma le parole, lo stato d’animo, il modo di scrivere…è lui, dev’essere lui!
Mi alzo dalla mia scrivania per cambiare ufficio.
I: Pam! Ho letto.
P: Cosa hai intensione di fare?
I: C-cosa? Niente, che dovrei fare?
P: Sei una giornalista, non dirmi che non hai nemmeno la minima voglia di continuare ad indagare su quest’uomo…
Mi lascio cadere sulla sedia posta davanti alla sua scrivania, dicendole: Bèh, mentirei se ti dicessi il contrario, ma cosa ci darebbe il diritto di entrare in un sentimento così intimo?
P: Niente, stiamo, o meglio stai, indagando su un ipotetico poeta. È stato lui a sparpagliare le sue lettere, se non avesse voluto che qualcuno le trovasse, avrebbe potuto tenerle chiuse in un cassetto o non scriverle e tenere tutto per se.
I: Questo è vero…ma…
P: niente ma, lo so che muori dalla curiosità, continua.
I: Vedremo, per ora cercherò di capire dove sono state trovate le altre due.
P: Brava.
Ma davvero avrei continuato a cercare? A cercarlo? E perché poi?
Semplice, perché vorrei vedere se davvero esiste un animo così innamorato.
E poi chi mi assicura di trovare degli indizi consistenti che mi portino a qualcuno?
Bene, cominciamo a contattare la donna della mail e l’autore dell’articolo.
Le loro risposte arrivano a pochi minuti di distanza, sono state trovate a pochi chilometri di distanza l’una dall’altra, sull’isola di Okinawa. Isola sulla quale ero anche io.
Che il misterioso autore sia di Okinawa?
Effettivamente, quante possibilità avrebbe una bottiglia di farsi tutto l’oceano per arenarsi poi dopo anni?
Come procedere ora?
Dovrei tornare ad Okinawa, e cercarlo ma come fare per cercarlo?
C’è il suo nome nella lettera, se cercassi negli elenchi dell’anagrafe?
Per fortuna con l’avvento di internet tutto è più veloce.
Bene, abbiamo un’isola e due nomi, Ryo e Retasu.
Se ci sono entrambi la pista è quella giusta…certo è che se ci sono queste lettere, questa donna non dev’essere più con lui…
Ho aperto il portale, li sto cercando.
Nelle prime città i risultati sono stati vani. Nessuno dei due.
Ero arrivata alla città di Nago. E lì pare di aver trovato qualcosa:

Retasu Midorikawa, nata a Nago – deceduta.
 
Deceduta…questa donna non c’era più, ecco il motivo di tante parole dolci ma allo stesso tempo di dolore. La sua sofferenza, poteva essere questa. Anche se non è ancora detto che sia lei, magari è omonimia. Proviamo a cercare lui.

Ryo Shirogane, nato a Nago – residente a Nago

Che sia solo una coincidenza? Saranno loro?
Pam ha lasciato l’ufficio già da una mezz’ora, non posso correre a chiederle cosa farebbe.
Prendo il mio telefono, apro la rubrica e mi fermo sul suo nome.
Dovrei chiamarla?
Sì, è il mio capo. Ma cosa voglio? Un consiglio?
No, devo fare quello che sento, mi sono già appoggiata troppo a lei in questi mesi, è ora che io faccia da me.
Sì, la chiamo: pronto, Pam? Mi servono un po’ di giorni liberi…parto!

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