She's a Warrior

di directionerdivergent
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1
 
Era una calda giornata nella piana di Hestle. La primavera stava finendo e i fili d'erba si muovevano sincronizzati, al tempo del vento leggero. Dietro le colline s'intravedeva il villaggio in cui era nata Shaza, Yecan. Dopo una giornata di estenuante lavoro ai campi insieme alla sorella maggiore, faceva ritorno a casa.
-Non pensi che qui sia tutto troppo normale monotono? Voglio dire, vorrei poter andare oltre le montagne, viaggiare, vedere cosa c'è dopo tutto questo.- Dissi.
-Shaza, questa è la nostra vita e a me  piace così. Ne abbiamo già parlato altre volte, e sai benissimo che anche se nostro padre ci desse il permesso, non potremmo andare lontano. Se fossimo nate maschi sarebbe stato diverso. Ma siamo due ragazze, e viaggi, imprese, caccia o cose del genere non ci si addicono lo sai.- Disse Helena spostandosi con la mano un ciuffo di capelli che le ricadeva sulla fronte.
Sollevai il vestito di canapa, per togliermi le scarpe e camminare a piedi nudi per sentire il contatto con l'erba, una cosa che mi è sempre piaciuta fare, perchè mi faceva sentire un pò libera. Non sono mai stata una ragazza uguale alle altre, perchè a loro bastava guardare un ragazzo carino e farsi mille pensieri su di lui, mentre io volevo scoprire nuovi posti, vedere cosa nascondeva il mare. No, non volevo limitarmi ad essere Shaza, una delle tante ragazze di Yecan.

Tornammo a casa e presi un paio di uova dal pollaio per cucinare qualcosa. Da quando la mamma è morta, tocca a noi due fare tutto. Mio padre è un fabbro, e ogni giorno forgia qualche arma, armatura, sempre più bella. Ogni tanto vedo passare qualche guardia del Re, per chiedergli di forgiare qualche nuova arma e allora lui, quando è necessario, chiama uno Stregone che applichi sulla spada qualche magia, come quella della resistenza, della forza,... Quando le uova furono pronte chiamai la mia piccola famiglia e mangiammo.
-Papà, ho un grande desiderio...- Iniziai speranzosa
-Dimmi Shaza, piccola mia-Rispose
-Tra pochi giorni compirò 16 anni... Mi potresti forgiare una spada per il mio compleanno?-
-Shaza non dire sciocchezze, non sai nemmeno tenere in mano una spada e...-
Lo lasciai parlare. Ma in questo si sbagliava. Io la spada la sapevo tenere. Eccome se la sapevo tenere. Tutte le notti entravo nella stanza delle armi e prendevo la sua spada, quella che non usava da molti anni, e ogni notte uscivo dalla finestra e mi allenavo nel cortile, a sferrare qualche colpo nell'aria.
-Allora facciamo così -dissi- questo pomeriggio ci sfidiamo. Se vinci tu, non ti chiederò più una cosa del genere, ma se vinco io allora dovrai farmi una spada.-
-Shaza ne sei sicura? Guarda che i...- Iniziò lui, ma non lo lasciai finire
-Allora, ci stai? Si o no?- Lo guardai con aria di sfida e gli porsi la mano.
-Accetto la sfida, e stai tranquilla che anche se sei mia figlia non ti lascerò vincere tanto facilmente.- Strinse la mia mano.
Nel frattempo Helena ci guardava alzando gli occhi al cielo. 

 

Prima che il sole tramontasse uscimmo fuori e lui mi porse una spada. Perfetto! Era la sua, conoscevo il suo peso e i suoi difetti, e anche se l'impugnatura non era adatta alla mia mano era comunque meglio che ricevere una spada a me sconosciuta. Dovevo dare il massimo per questa importante occasione.
-Allora Shaza, sei pronta?-
-Si, iniziamo-
Ci guardammo e ci mettemmo in posizione d'attacco. Studiai subito i suoi movimenti e le sue capacità. Lui era forte,alto, è vero, ma io ero molto più agile e svelta di lui. Iniziò per primo e parai subito il suo attacco, capendo subito che puntava alla velocità e ai colpi di sorpresa senza valutare le capacità dell'altro. Forse sbaglia a sottovalutarmi, Mi sposto a destra convinta che lui mi segua. E così fa. Il sole lo colpisce negli occhi nel punto esatto in cui avevo calcolato, creandogli un attimo di distrazione e con la velocità di una lucertola, lo disarmo per poi puntare l'arma dritta nel pomo di Adamo, nella gola. 
Mi guardava stupito, come se fossi stata un'altra per quei pochi minuti di combattimento e capì che aveva perso. Mi diede una pacca sulla spalla e si congratulò con me, per la mia bravura e mi disse che era fiero di me, che avrebbe forgiato la mia prima spada. Me ne andai fiera, e notai che molti ragazzi, grandi e piccoli erano giunti per godersi lo spettacolo, probabilmente, ora sconvolti quanto mio padre. No, non sono fatta per fare la brava donnina di casa. Ora è giunto il mio momento.


Ciao a tutti ragazzi che ve ne pare? Per favore recensite perchè voglio avere qualche parere!Questo è solo l'inizio di una lunga avventura e viaggio verso terre ignote! Spero che l'inizio vi piaccia... ;)

 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2
 
Mi svegliai e scesi dal letto, il contatto dei miei piedi nudi contro il pavimento di pietra mi fece rabbrividire. Questo era un giorno speciale, il giorno della rinascita. Oggi sarebbe iniziata l'estate, e come ogni anno, anche oggi ci sarebbe stata la festa dei villaggi, una settimana di feste, balli, spensieratezza e si festeggiava nella piana di Hestle per far riunire proprio tutti. Stamattina toccava ad Helena occuparsi della casa quindi mi sarebbe avanzato un pò di tempo per andare a comprare un pò di cibo, e magari anche un vestito.
Ogni villaggio si veste in un modo diverso. Nel mio ad esempio i colori dominanti sono l'arancione, il marrone e il rosa e rappresentano la terra, i tramonti e i fiori. Per Osten il colore è il grigio come la pietra, la loro è una vita da minatori, artigiani... Poi c'è Kotore il villaggio dei pescatori, marinai... si vestono di blu, il colore del mare. E poi c'è Nhion il villaggio degli stregoni che si vestono di viola, giallo come i colori delle loro magie.
Dopo aver staccato una mela dal nostro albero m'incamminai verso il mercato alla ricerca di un pò di carne e un vestito adatto. Amavo la confusione del mercato, i bambini che si rincorrevano, le madri che chiacchieravano tra di loro e cercavano di valutare le stoffe e le scarpe, le urla dei commercianti per riuscire a vendere di più e tutti i carri che trasportavano le merci.
Mi avvicinai nella zona dedicata ai vestiti, una vecchia signora mi fece segno di avvicinarmi. C'erano molti colori, ma io volevo rappresentare la mia patria, quindi puntai per il rosa. Mi mostrò vari vestiti ma nessuno sembrava fare per me.
Mi allontanai insoddisfatta e continuai la mia ricerca. Vidi più avanti un negoziante che al contriaro degli altri, non urlava quanto fossero belle le sue stoffe o bassi i suoi prezzi, ma stava studiando un vestito e stava cucendo un nastro con un fiocco nero nella parte di dietro. Mi avvicinai incuriosita.
-Buongiorno, signore ha per caso un vestito rosa?- Gli domandai
-Buongiorno bella signorina. Mh.. Vediamo un pò cosa potrebbe renderti ancora più bella...- Disse prendendo qualche vestito 
 "No non ci siamo..."
-Mi scusi, posso vedere il vestito che stava finendo?- E glielo indicai
-Certamente! Oh, come sono sbadato, questo vestito starebbe proprio bene a te- Lo prese e me lo porse
Era davvero molto bello, lo presi e pagai. 
Tornando a casa vidi qualche uomo che appendeva decorazioni per la città e raggiunsi la mia casa felice.

Il sole stava per tramontare, e decisi di prepararmi.
Quando ebbi finito, presi la spazzola e mi guardai allo specchio. Ero cresciuta molto e avevo i lineamenti da ragazza e non più da bambina, e avevo delle gambe lunghe e snelle. Non mi sono mai definita una ragazza bella, e a dire la verità non mi è mai interessato esserlo, ma quel vestito senza maniche, con la scollatura a cuore mi stava proprio bene. Sciolsi le due trecce che avevo fatto per avere i capelli ondulati e inizia a pettinare con cura i miei capelli lunghi, dopodichè raggiunsi mia sorella per andare alla festa.

Arrivammo alla piana e la prima cosa che mi colpì furono i colori. Viola,blu,giallo,marrone,arancione,grigio... Tanti colori che appunto dovevano simboleggiare la rinascita. C'erano dei tavoli con vino e birra e tutti erano molto allegri. Mi avvicinai alla folla e iniziai a ballare con mia sorella, un pò per gioco, e iniziò la musica. I passi erano semplici e li conoscevamo tutti. Ad un certo punto una ragazza dal vestito viola che dimostrava la mia età si avvicinò a me e con la massima sicurezza mi prese la mano e iniziammo a ballare.
-Come ti chiami? Sei una di Yecan vero?-Mi chiese sorridendo
-Sono Shazan, eh si sono di Yecan, tu invece devi essere di Nhion giusto?-Chiesi
-Si! Sono Nadja piacere!- Mi porse la mano e gliela strinsi.
Parlammo molto e subito mi piacque. Era molto simpatica e sapevo di avere molte cose in comune con lei, come la voglia di libertà, di viaggiare. Lei aveva la pelle un pò scura e dei capelli neri nè lunghi nè corti, aveva 16 anni ed era alta quanto me. Sapevo che saremmo diventate grandi amiche.

I giorni passavano e anche le feste finirono. Ripresi a coltivare i campi ma la mia vita aveva preso una strada diversa da quando avevo conosciuto Nadja. Trovammo il "nostro punto di rincontro" nella piana di Hestle sotto la Grande quercia. Avevamo appuntamento tutti i giorni di pomeriggio e lei mi mostrava ogni volta qualche magia che apprendeva. Lei era fortunata ad essere nata a Nhion, perchè la magia era una cosa bellissima e molto utile. Io portavo qualche pesca o fetta di anguria che mangiavamo sotto l'ombra dell'albero. Lei mi parlava dei draghi, creature che vivevano in alcune altre isole dell'arcipelago, possenti e meravigliosi, più antichi di qualsiasi altra creatura e più saggi di ogni uomo. Ogni tanto c'era qualche uomo coraggioso, guerriero e servitore del Re che riuciva a creare un legame con esso, e una volta stabilito il legame, nulla avrebbe potuto dividerli, solo che questi casi erano estremamente rari. Li chiamavano Padroni del Cielo.



 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3
 
Mi sveglio di soprassalto e corro in cucina. E'il mio compleanno. Si, ho 16 anni e per la legge ora, sono perfettamente in grado di cavarmela da sola, non dipendo più da mio padre e le decisioni spettano a me. Posso decidere chi essere e cosa fare senza aver paura del parere di qualcun altro. 
-Buongiorno!- dico a mia sorella che sta preparando la colazione.
-Auguri sorellina- Mi risponde schioccandomi un bacio in fronte.

Nel frattempo arriva mio padre e mi abbraccia. Ha ancora indosso la sua tenuta da fabbro e odora di metallo. 
-Auguri Shaza, corri in camera mia e apri il pacco che c'è nel letto.- Mi dice scompigliandomi i capelli.
Faccio un segno di assenso con la testa e vado in camera sua. Nel letto c'è una scatola decorata con della carta rosa e un nastro marrone. Mi siedo sul letto, me la metto sulle gambe e la apro. Contiene dei pantaloni di pelle, neri e lucidi, con delle taschine per tenere i coltelli da lancio e una striscia di tessuto, probabilmente fatta per contenere una spada, degli stivaletti neri, con uno spazio per un coltello ciascuno, e una canottiera nera, fatta con un materiale lucido. Il tutto sembra molto resistente e mi cambio velocemente. Vado di fronte alo specchio e... Vedo una guerriera. Non vedo una ragazzina dolce come prima, ma vedo una ragazza sicura di sè e tosta. Vado in cucina per ringraziare mio padre ma passando lungo il corridoio inciampo su qualcosa... Abbasso lo sguardo e vedo una spada. Una spada bellissima. L'impugnatura nera sembra provenire da un cielo stellato perchè sembra che dentro ci siano delle piccole stelle e ai lati, prima dell'inizio della lama, ci sono due code di drago che s'intrecciano nella lama per qualche centimetro. La prendo con un pò di timore e ne saggio il peso, ma mi rendo conto subito che si adatta perfettamente alla mia mano. Mi sembra leggerissima anche se il materiale di cui è fatta sembra resistente e pesante. 
Corro in cucina da mio padre, e lo abbraccio con grandissima forza.
-Allora, ti piace?- mi chiede sorridendo conoscendo già la mia risposta
-Ma certo! Papà è davvero stupenda... E poi anche questo completo mi sta alla perfezione!-Gli dico sgranando gli occhi.
-Il manico della spada e la lama sono i più resistenti che esistano. Provengono da Hiuqun che dista da qui almeno cinque isole. La chiamano la terra dura appunto per i suoi materiali più resistenti e pregiati. Non esiste arma più resistente. E' in grado di spaccare una lastra di ghiaccio come se fosse un mazzo di fiori, resistere al fuoco e alla ruggine- Mi dice indicando ogni parte- Poi ho fatto due code di drago, una bianca e una nera, come la spada e si incrociano. Ho fatto fare alcune magie come quella della luce. Riconoscerà solo la tua voce e risponderà solo ai tuoi comandi. Prova a chiamarla col suo vero nome, destiny, e pronuncia light.-
-Destiny...-avverto una scossa, come se la spada mi avesse riconosciuta- light.- E rimango a guardare.
La spada si illumina di una luce azzurra e rassicurante e con occhi incantanti rimango a guardarla.
-Se vuoi che smetta, ti basterà dire stop e questo vale anche per le altre magie che scoprirai più avanti.- Dice e mi fa l'occhiolino.

Rimango a fissare la spada e decido di andare dalla mia migliore amica per farle vedere i cambiamenti e le novità. 
Giungo alla piana di Hestle, per andare a trovare Nadja ma all'improvviso sento una senzazione strana. Guardo in alto e...




Angolo autrice:
Ok, avevo scritto questo capitolo su Open Office, il problema è che non mi trovo più il file, quindi ho dovuto riscrivere tutto e mi scuso se non è uscito bene... :(
Ringrazio di cuore tutti quelli che mi stanno seguendo e spero di non risultare troppo noiosa, ma è l'inizio e le cose più interessanti verranno dopo (spero ahah). Se volete lasciate una recensione, mi aiutano a capire come va la storia :)














 

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