Heiji e Kazuha -Quando la sfida si chiude-

di SkyDream
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***



Heiji e Kazuha- Quando la sfida si chiude


_Capitolo 1_

“Mi sono stancata di giocare con te!” La bimba strinse i pugni lungo i fianchi e fece volteggiare la gonna color corallo.
“Hmm? E perché?” Chiese Heiji mentre staccava il naso dalla sua lente d’ingrandimento e cominciava a fissare la sua amica.
“Perché ogni giorno giochiamo sempre a fare i detective e io non riesco mai a scoprire il colpevole.” Confessò la piccola mentre abbassava la testa delusa.
“Se continui a fare la detective, un giorno riuscirai a superarmi.” Rispose quello mentre tornava a fissare le orme di un cane.
“Sei uno stupido! Io con te non ci gioco più!” Kazuha batté violentemente un piedino sul giardino dove stavano giocando, poi cominciò a correre verso una meta sconosciuta ma decisa ormai a non voler più vedere il suo amico.
Ma la lente d’ingrandimento cadde per terra muovendosi un po’ e quando si fu fermata del bambino non c’era più traccia.
Kazuha si arrampicò senza fatica sul grande albero del parco e cominciò a fissare gli altri bimbi che giocavano sotto di lei.
Era così triste rimanere soli, e poi lei voleva bene a Heiji…forse aveva sbagliato tutto.
“Kazuha! Scendi subito giù!” La piccola abbassò gli occhi e vide il suo amico agitarsi e gesticolare agitato…preoccupato.
“No, io non sono più tua amica!” Heiji sentì qualcosa rompersi dentro di se, quelle parole lo ferirono nonostante la tenera età.
Girò il cappello al contrario e cominciò a salire da vero esperto qual era, arrivò fino al ramo dell’altra e protese una mano per aiutarla a scendere.
“Vieni con me, ti prometto che ci divertiremo.” Gli occhietti smeraldini della bimba incontrarono quelli dell’amico e sembrarono annuire per lei.
Vicini l’uno all’altra, non ci misero molto a tornare per terra e, come promesso dal piccolo detective, cominciarono a rincorrersi e a divertirsi dimenticando l’accaduto…proprio come fanno due amici.



_Dodici anni dopo_

“Mi sono stancata di giocare con te!” La ragazza strinse i pugni e li lasciò cadere lungo i fianchi.
“Non fare la bambina, sai bene che questo corso d’aggiornamento è molto utile…e poi ci sarà anche Kudo, sarà un’ottima occasione per scambiare due parole sugli ultimi avvenimenti.” Heiji sventolò il depliant davanti gli occhi infuocati della sua amica.
“Avevi promesso di accompagnarmi al raduno di aikido, insomma, a che gioco stai giocando? Hattori, sono stufa di stare dietro i tuoi capricci infantili!” Kazuha non si accorse delle urla che stava facendo.
“Ah, sono io quello che fa i capricci? Il raduno non può aiutarti a scovare criminali…ma il corso sì!” Spiegò il detective che sentiva la tempia pulsare.
“Sai cosa ti dico? Che andrò al raduno con qualcun altro. Giusto ieri avevo declinato un invito…dirò di averci ripensato. E ora esci fuori di qui e non farti più vedere!” Kazuha indicò la porta e, con occhi di chi è stata delusa per l’ennesima volta, cacciò via dalla propria stanza colui che aveva la nomina di ‘migliore amico ’.
Il ragazzo uscì senza voltarsi, arrabbiato com’era, e si allontanò sotto la vista triste dell’altra.
Kazuha aprì il borsone e ci buttò dentro la divisa di aikido e qualche vestito.
Era stato lui a sbagliare, lei non aveva colpa…o almeno così pensava.
Ma era da veramente tanto che lei diceva di voler andare a questo raduno, e lui aveva promesso di accompagnarla, costi quel che costi.
Bhe…proprio promesso no.
“Facciamo così, Heiji, se io ti aiuto nel compito di storia, tu in cambio mi accompagni al raduno.” Disse Kazuha puntando un dito contro la pagella di primo quadrimestre.
“Facciamo che se prendo almeno otto ti accompagno.” Puntualizzò il ragazzo ricevendo il consenso della sua amica.

E lui l’otto l’aveva preso eccome! Però lei sarebbe partita da sola, o forse no…
“Hattori, cerca di capirmi, in fondo è ciò che ti meriti.” Sussurrò davanti la finestra mentre un’idea geniale le passava per la mente.
***
“Pronto? Sono Ran Mouri, chi parla?”
“Ran! Sono io! Ho bisogno del tuo aiuto.” Disse una voce nervosa dall’altro capo del telefono.
“H-Heiji? Questa sì che è bella! E in cosa posso aiutarti?” Chiese la giovane che, sdraiata sul letto, sapeva già dove voleva parare il suo amico.
“Kazuha ha detto che sarebbe andata a quello stupidissimo raduno di aikido con qualcun altro…tu sai chi, vero?” Rispose l’altro mentre continuava a camminare con passo nervoso.
“Ovviamente. Ti interessa saperlo? Mi pare che sia stata colpa tua se lei ha dovuto dire di sì a lui…” Disse l’altra mentre seguiva passo passo il copione che le aveva scritto Kazuha che, conoscendo Heiji, sapeva perfettamente come avrebbe reagito.
Lui chi?” Tagliò corto il detective.
“Mhmm, come si chiamava? Ah, sì, Nakamura della sezione G.” Nel viso della karateka si levò un sorrisino preoccupato mentre le urla isteriche del suo amico rimbombavano nella sua stanza.
***
Il sudore scendeva imperterrito dalle tempie del ragazzo che, con i battiti a mille, cercava di mantenere il sangue freddo.
Dormire? Nemmeno ci provava, era praticamente impossibile.
Ayane frequentava il club di basket, come faceva a partecipare anche ai raduni di aikido?
La vera domanda era: come ha avuto la faccia tosta di invitare Kazuha a venire con lui?
No, non poteva assolutamente lasciare che quei due passassero ben due notti nello stesso albergo, era fuori discussione.
Il lampeggiamento della sveglia lo avvertì dello scoccare delle due di notte. Di Kazuha nessuna notizia.
Ok, forse era stato un tantino antipatico a trovarsi un corso d’aggiornamento proprio lo stesso giorno del raduno, ma cosa poteva fare? Non era colpa sua…o forse sì.
Prese il telefonino in mano e ammirò, con un sorriso dolce, il ciondolo portafortuna che pendeva da esso…era un suo regalo.
Accese la schermata e guardò per l’ennesima volta i messaggi ricevuti, senza scoprire nulla di nuovo. Era arrabbiata e delusa, e la colpa era sua.
“Basta, non posso permettere che Nakamura si avvicini a lei…soprattutto dopo le ultime vicende del mese scorso. E’ una vera sconsiderata quella ragazza.” Si ritrovò a bisbigliare fra sé e sé mentre usciva un borsone da sotto il letto.
Proprio come dodici anni prima: lui che la fa arrabbiare, lei che scappa e lui che la insegue senza esitazione.
Bhe, forse qualche esitazione c’era stata.
***
La luna era ancora alta in cielo e alcune nuvole facevano presagire un tempo piuttosto turbolento in arrivo.
Heiji si mischiò alla folla del ritrovo e indagò con lo sguardo alla ricerca della sua amica, la trovò a sorridere un po’ assonnata e un po’ energica per la gita:”la solita Kazuha” si ritrovò a pensare.
Accanto c’era un ragazzo alto e rossiccio, tenuta poco sportiva e braccio poggiato “pericolosamente” sulle spalle di lei.
“Al cognome rispondete presente e alzate la mano insieme alla persona che avete deciso di portare con voi.” Annunciò un professore dalla folta barba.
Calò di botto un gran silenzio, interrotto solo dal vociare di qualche ragazzina dietro di lui.
“Ma quello non è Heiji Hattori?”
“Ma no, sarà il sonno.”
“Secondo me è proprio lui, guardalo.”
“E’ intento a spiare Toyama? Nonostante le botte di un mese fa?(1)”
Kazuha sorrideva serena e di tanto in tanto si sistemava il borsone sulla spalla, aveva una lunga giacca giallo pacato  che nascondeva una gonna marroncina e una maglia rossa che Heiji conosceva molto bene(2)
“Otonashi, ma Kimie non doveva venire con te?” Chiese un biondo a un suo amico.
“Ieri sera mi ha informato di avere l’influenza, mi sa che sono da solo…” Rispose l’altro mentre si preparava per alzare la mano.
Heiji ne approfittò per avere il posto sul bus.
“Oshikubo Otonashi.” Disse il professore mentre vedeva due mani sollevarsi…bhe, era stata una fortuna che Kimie avesse l’influenza.
“Toyama Kazuha.” Disse dopo, mentre le ragazzine dietro Heiji scappavano spaventate dall’improvvisa aura viola che l’aveva circondato alla vista delle due mani alzate.
L’autobus si riempì in pochissimo tempo, la ragazza si sedette nel posto avanti la bussola posteriore del bus, costringendo così Heiji a sedersi sugli scalini per avere una buona visuale. Lei non doveva sapere nulla.
Le due ragazzine si sedettero nei posti accanto gli scalini e andarono per chiedere al detective cosa ci facesse lì, ma questo fu più veloce e le ammonì con un gesto eloquente della mano per far in modo che nessuno si accorgesse della sua presenza.
Il rossiccio fece accomodare Kazuha dalla parte del finestrino e poi si mise accanto a lei rassicurandola sull’andamento del viaggio.
<< Se la tocchi sei un uomo morto, Nakamura. >> Pensò il detective mentre l’aura spaventosa continuava ad avvolgerlo da capo a piedi.
“Se senti freddo ti do la mia giacca, preferisci?” Chiese il criminale ( a detta di Heiji tutti coloro che si avvicinavano a Kazuha  erano criminali).
La ragazza rifiutò cordialmente e poi poggiò la testa contro il sedile per addormentarsi un po’. L’orologio segnava appena le quattro del mattino.
Nel giro di quasi venti minuti tutto il bus era in gran silenzio: le ragazzine dormivano, Nakamura sembrava avere gli occhi chiusi, i ragazzi erano assorti in cuffie da MP3 o in profonde meditazioni e Kazuha riposava con sguardo angelico verso il finestrino.
Eppure qualcosa non tornava, nonostante l’aspetto rilassato sembrava che qualcosa la turbasse nell’intimo…come una mancanza.
<< Così sei scomoda, baka. >> Pensò il detective mentre usciva un asciugamano da dentro il borsone e si avvicinava a lei.
“Un momento, alza la testa.” Kazuha non si svegliò ma sembrò rasserenarsi al suono di quel bisbiglio familiare, alzò la testa e poi la riappoggiò su un asciugamano decisamente più comodo.
“H-Heiji..” Sussurrò con un sorriso mentre la mano del suo amico le spostava la frangetta spettinata.
“La senti? Quando dorme riesce sempre a distinguere il mio tocco, è per questo che le accarezzo spesso il viso mentre dorme. Mi sembra l’unico momento per essere me stesso.”(3) Erano state queste le parole di Shinichi quella volta, e mai cosa si era rivelata più veritiera.
“Ssh, dormi piccola, e fai bei sogni.”


Il resto del viaggio non fu molto vivace, la maggior parte dei ragazzi erano impegnati a conversare o a discutere con il professore di alcune mosse riguardanti la loro disciplina.
Certo, Heiji non poteva lamentare la fame.
“Ma guarda questo piccolo piccioncino cosa fa per stare accanto al proprio amore! Vuoi un po’ di riso? O ti va del sushi? Preferisci il sashimi?” Due signore, di statura molto evidente, occupavano i sedili dietro gli scalini e facevano di tutto per far stare comodo il povero detective che si ritrovò a maledire chiunque le avesse invitate a un raduno sportivo.
Kazuha si era svegliata da circa mezz’ora e continuava a stirarsi intorpidita –ed estremamente sensuale- davanti gli occhi curiosi di un certo Ayane.
Il sorriso che si delineava sul suo volto valeva più di mille parole e, ascoltando la conversazione con l’altro, Heiji poté constatare che aveva fatto veramente dei bei sogni.
“Hai qualcosa sulla maglia.” Disse il rossiccio mentre si avvicinava pericolosamente alle sinuosità di lei.
Il detective fu più veloce e, con un gesto repentino della mano ma senza farsi sgamare, prese Ayane per il giubbotto e lo tirò dal lato opposto a Kazuha che, confusa, si chiedeva cosa stesse facendo il suo compagno.
***
Arrivarono a destinazione verso l’ora di pranzo e nel pomeriggio si sarebbero svolte alcune attività per i soli praticanti di aikido.
Questa fu un’occasione data dal cielo per Heiji che, finalmente libero, poté scambiare due parole con Ayane.
Il rossiccio e il detective si ritrovarono sul marciapiede di una stradina vicino la palestra degli allenamenti, lì si sarebbe svolta la loro pacifica conversazione.
“Perché ci hai seguito, Hattori?” Chiese Nakamura mentre si poggiava a un muro.
“Le domande qui le faccio io. Cosa vuoi tu ancora da Kazuha? Mi sembra di averti spiegato che non voglio più vederti vicino a lei.” Disse il detective mentre si avvicinava pericolosamente all’altro.
“A me Kazuha non interessa, io ho fatto una scommessa. Lo sai, vero?” Ayane alzò lo sguardo con aria di sfida e notò che Heiji era a un palmo da lui.
“Kazuha non è un oggetto. Non è in vendita.” Sottolineò l’altro “E non sarai tu a farle del male.”
“Tsk, fai il geloso? Non ti guarda nemmeno, come pensi di portartela a spasso? E’ un osso duro.” Rispose ricordando con dolore quando l’aveva trascinata in villa e lei l’aveva picchiato per benino.(4)
“Forse noi due non ci siamo capiti…” Cominciò Heiji prendendo Ayane per il bavero della camicia. “Tu ora sparisci e non ti fai più vedere né da me e tanto meno da lei. Sono stato chiaro? Se ti trovo ancora davanti la mia amica, non risponderò più delle mie azioni e giuro che ti manderò all’altro mondo senza troppe esitazioni”
“Parliamo di minacce, Hattori? Non è buono fare questi giochetti con me.” Ayane uscì un coltellino dai pantaloni e lo poggiò sotto il mento del suo coetaneo.
“E’ la gente come te che fa del male alla società.” Commentò Heiji mentre lo lasciava andare.
“Ci rivedremo presto, detective.”
***
“COOOSA? Sei veramente venuta qui con Ayane Nakamura della sezione G?” Una bionda si passava un asciugamano tra i capelli e chiacchierava allegramente con la sua compagna d’allenamento.
“Sì, anche se non ho idea di dove sia finito.” Confessò mentre si sdraiava sul tatami, si sentiva sfinita.
“Non hai esagerato, vero idiota?” Kazuha si voltò e con grande sorpresa trovò Heiji a porgerle una bottiglia d’acqua fresca. “Se non esageri non sei contenta.” Constatò mentre guardava la sua amica bere fino all’ultima goccia.
***
“Mi stai dicendo che mi hai seguito fino a qui solo perché ti spaventavi di Ayane? Insomma, se faccio arti marziali è per difendermi, non credi?” Chiese quella mentre si dirigeva all’albergo ancora con l’asciugamano al collo. Il suo portafortuna speciale dondolava dalla borsa.
“Quel ragazzo è imprevedibile, non mi va che tu stia con gente simile. E poi sai bene che lui vuole…farti male.” Sottolineò il detective sapendo che la sua amica avrebbe capito a cosa alludeva.
“Non lo permetterò mai, non hai motivo di preoccuparti.”Lo rassicurò.
“Ma perché hai invitato proprio lui?”
“Me l’ha chiesto lui perché voleva appassionarsi di aikido…e poi tu mi avevi dato buca e in un momento di rabbia ho risposto di sì.” Disse a metà tra l’arrabbiata e l’imbarazzata, mentre il porpora si impossessava delle sue gote.
“Kazuha…non ti allontanare da me, per nessun motivo.” Disse il detective mentre sentiva che qualcosa si avvicinava a loro.
Poi fu questione di un attimo, e tutto prese una piega improvvisa.

Precisazioni :)
(1) Nella storia precedente (Heiji e Kazuha-Problemi di gelosia-) Heiji si fa male cadendo da un albero, ma a scuola tutti pensano sia opera di Kazuha.
(2)Il vestiario è casualmente copiato dalla puntata dell Isola della Sirena. (Anche il nome Kimie è di quella puntata)
(3)Frase detta da Conan nella mia storia "L'isola della Sirena- il burrone del terrore-"
(4) Sempre mia storia, stavolta "Cosa poteva chiedere di più?"

Angolo autrice.
Lo so, potevo tranquillamente fare una OS, ma avevo paura che suonasse un po' troppo lunga.
Penso che non tarderò ad aggiornare (prof permettendo).

Ovviamente qualsiasi altro riferimento alla puntata 241//243 è puramente casuale u.u (Ho fatto più di due chilometri a piedi sotto il sole con lo zaino per arrivare in fumetteria e comprare il manga 28 *^*)
Bhe, spero che questo capitoletto vi sia piaciuto ^^ Anche perchè qui finisce la "saga"(?) di Ayane 
Per amore di tutti quelli che lo odiavano:DD


Dedicata a :
Kazuha95 che si è rivelata una scrittrice eccezionale.
Ella1412 che recensisce ogni mia "cosa"
shinichi e ran amore, che amo *^^* I love you
elie takami che di tanto in tanto mi sbuca fuori (sei sempre la benvenuta)
Giulia Pierucci...mia bannerista ;)
Ivankov00 che ama le mie storie (me l'ha detto lei *alza le mani)
Chris Vineyard che recensisce pure :3

E in generale a tutti coloro che leggono ♥ Vi voglio bene♥
SkyDreamElisabettaPolpetta


 

 Angolo pubblicità♥: Seguimi su Instagram con skydream_efp ;)♥

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


 
 
 

Heiji e Kazuha- Quando la sfida si chiude


_Capitolo 2_

Il polso di Kazuha fu avvolto da una mano sinistra che la trascinò con se.
Ayane la teneva in pugno e aveva cominciato a correre per gli scalini dell’hotel  senza mollare la presa sulla ragazza che, testardamente, si ostinava a provare a metterlo al tappeto…ma senza riuscirci.Era esausta dopo l’allenamento e anche il panico faceva la sua parte.
“Kazuha!” Urlò Heiji che, cominciando a salire le scale, temeva che il peggio fosse ormai giunto.
Ayane corse per i corridoi lussuosi: lunghi tappeti rossi, cabine pregiate e lampadari di gran lusso, un detective in trans.
Sì, Heiji era un detective in trans che non riusciva a ragionare o a dire qualcosa di sensato; solo Kazuha nei suoi pensieri.
I piedi cedettero sul lungo tappeto ed Heiji cadde per terra con un tonfo, tirando con se il resto del manto e facendo cadere anche il criminale.
“Non mi fermerai! Hanno minacciato di spodestarmi come capo della banda se non mostrerò loro di vincere la scommessa, e ciò non succederà mai! Io mi prenderò Kazuha, con le buone o con le cattive.”Gli occhi scuri di Nakamori sembrarono uscire fuori dalle orbite, la ragazza prendeva fiato e cercava di allontanare la presa stretta del nemico che, per non lasciarla scappare, la avvolgeva per i fianchi procurandole non poco dolore.
“Se tenterai ancora di seguirmi, sarò costretto a uccidere prima te e poi lei.” Confermò uscendo il coltellino dalla camicia e puntandolo contro Heiji.
Chissà cosa passò per la mente di lei.
Forse la paura, l’amore o l’affetto.
Ma la frangetta calò, le mani tremarono e il fiato corto tornò normale. Kazuha non si allenava per proteggere solo sé stessa, si allenava per proteggere chi amava e non poteva permettere che la stanchezza la fermasse.
“Provaci soltanto…provaci soltanto a minacciarlo in quel modo!” Sì alzò di botto e con una mossa di aikido lo gettò a terra supino, lo guardò mentre rideva sguaiatamente e aspettava che Hattori si avvicinasse.
Kazuha tremò e cadde per terra in preda a dei terribili spasmi muscolari, causati probabilmente dalle troppe emozioni contrastanti e dal forte panico, che la stava prendendo mentre guardava quella lama affilata tagliare l’aria
Heiji corse contro di lei ma, quando stava per raggiungerla, fu fermato da Ayane che lo bloccò per terra.
La ragazza urlò forte e si gettò letteralmente sopra i due per liberare il suo amore, ma il fato si scontrò nuovamente su di loro facendo in modo che il coltellino del rossiccio si conficcasse nella mano potente del detective che, approfittando del momento, disarmò l’altro lanciando la lama a metri di distanza e lo bloccò definitivamente per terra mentre quello, stranamente, non contrattaccava.
Il sangue scendeva copioso lungo il corridoio che, animato dal pianto di Kazuha e dai poliziotti chiamati dai camerieri, cominciava a farsi sempre più affollato.
“Kazu…Kazuzu…stai bene?” Chiese Heiji mentre lasciava andare Ayane e guardava la ragazza seduta alle spalle del suo nemico.
La sua attenzione fu catturata dalla posizione strana della sua amica: se con un braccio si nascondeva il viso dal pianto, l’altro teneva fermo l’arto superiore di Nakamura dietro la schiena mentre gli pressava le dita della mano al livello delle giunture.
“M-ma, allora è anche opera tua se l’abbiamo fermato!” Lo sguardo di Heiji era a dir poco allibito e stravolto: non si sarebbe mai aspettato nulla di simile.
“Mi è venuto istintivo.” Disse tra i singhiozzi mentre lasciava il braccio del ragazzo per consegnarlo alle autorità e si rintanava in se stessa a piangere.
“Tu sei pazza! Mi sono messo contro una pazza!” Urlò Ayane mentre scappava da lei e si nascondeva dietro i vari agenti sconvolti.
“S-sono pazza sì!” Singhiozzò ancora lei mentre tentava di calmarsi, Heiji si avvicinò di più e la avvolse tra le sue braccia come se potesse proteggerla, il sangue della sua mano che continuava a scendere lungo la divisa di lei, e la cullava col suo respiro…la cullava con delle parole dolci.
La ragazza si scansò dall’abbraccio e sciolse il nastro celeste per fasciare momentaneamente la ferita del suo amico, pensò bene a ciò che stava per dire ma decise di non pentirsene.
“S-sono pazza di te…Heiji.”
Il ragazzo sgranò gli occhi e sentì il respiro mancare, le mani dolci e tremanti della sua amica stavano continuando a fasciargli la mano sanguinante…erano mani dolcissime e delicatissime.
Aveva bisogno delle sue mani delicate alle carezze delle sue ferite, ma forti a sostenere le sue cadute.(1)
“Dovresti dire qualcosa…”Aggiunse poi mentre rimaneva a fissare il nastro azzurro colorarsi.
***
La luna era ascesa nel cielo e illuminava con i suoi raggi gli immensi casolari, la notte rifletteva le sue stelle nelle iridi sconfinate di un ragazzo che, solo su un balcone della propria stanza d’albergo, rimirava silenziosamente sul suo passato.
“Sono pazza di te…Heiji” Quelle parole dette tra un singhiozzo e un altro…erano così schiaccianti.
Lui era indubbiamente innamorato di lei da tempo immemore, l’aveva sempre mascherato il suo amore e ne era conscio.
Era conscio che quei smeraldi non erano solo due occhi da ammirare, ma da proteggere.
Heiji si voltò verso la sua amica che lo guardava con sguardo dolce e con le gote cremisi.
“Sei stato tu a mettermi l’asciugamano sotto la testa, vero?” Chiese mentre porgeva questo verso il suo amico che annuì.
“E’ meglio che rientriamo, non vorrei che ti prenda un raffreddore” Disse Heiji mentre distoglieva lo sguardo dalla sua amica in veste da notte.
I loro visi erano vicinissimi, la mano calda del detective era poggiata su quella fredda della compagna e si beava nel sentirne la morbida consistenza.
“Oggi ho temuto tanto per te, ho avuto paura.” Ammise Heiji mentre udiva il cuore tamburellare senza sosta dentro il suo sterno.
“Anche io ho avuto paura per te, è stata questa a spingermi a lottare.” Disse Kazuha mentre abbassava il capo in imbarazzo e chiudeva la porta per poi avvicinarsi allo specchio della camera.
“No, non abbassare la testa.” La pregò mentre spingeva la mano dietro la sua nuca e la costringeva ad alzare il viso verso di se. “E’ da troppo che aspetto.”
Le labbra della ragazza trovarono quelle del suo amore e si fusero in un bacio passionale e caldo, rovente e decisamente poco casto.
Heiji sentiva alcuni brividi scendere lungo la spina dorsale e quando si rese che quella ragazza era veramente la sua Kazuha, non riuscì a trattenere un sorriso che non sfuggì alla castana.
“Ora ridi?” Disse mentre si staccava e si allontanava da lui.
“Sembra un’utopia averti così vicina.” Kazuha arrossì ancora di più e fece per andarsene in modo che lui non se ne accorgesse. Come una stupida ragazza che ha paura di aver sbagliato tutto.
“Non andartene, resta qui con me.” Heiji la prese per il polso e la trascinò verso di se per impossessarsi nuovamente delle sue labbra roventi. “Io ti amo, Kazuha. Io ti ho sempre amata.”
Le mani del detective curiosavano lungo la veste di seta della sua ragazza: lunga, verde, e semitrasparente.
“E tu volevi dormire con Ayane…vestita così?” Chiese il detective tra un bacio e l’altro mentre la prendeva per i fianchi e l’avvicinava a se.
Entrambi erano assuefatti dai loro stessi baci, troppo felici ed emozionati nel tastare la morbidezza dei loro corpi.
“Ti amo, Kazuha. Ti amo follemente.” Riuscì a dire Heiji mentre sdraiava Kazuha sul suo letto e le carezzava le spalle le braccia, passò dopo a baciarle il collo e si appagò nel sentire il profumo dolce del sapone mescolarsi con la consistenza della sua pelle candida.
“Heiji..Heiji” Lo chiamava lei mentre respirava affannata. “Dormi con me, ti prego.” Lo scongiurò mentre lui tornava a dominare sopra di lei.
“Dovrei dormire con una traditrice che voleva stare con questo bel vestito in camera con un pazzo?” Sorrise lui mentre la guardava negli occhi lucidi dall’emozione.
“Ma io amo…amo solo te.” Disse lei arrossendo come un semaforo e sorridendo con l’increspatura tipica degli innamorati.
“Baka.” Disse lui mentre faceva per andarsene…anche se non aveva minimamente intenzione di allontanarsi un istante da lei.
“Resta con me, non posso offrirti molto più di quello che ti ho sempre dato. Lo so e mi dispiace, ma ho bisogno di te e…io non…” Venne fermata dalle labbra di Heiji che tornava felicemente dalla sua ragazza.
Non consumarono il loro amore, Heiji sapeva che lei non era psicologicamente e fisicamente pronta per un’esperienza simile, ma si limitò a baciarla ancora e ancora finchè non si addormentarono dolcemente abbracciati.
Il detective aveva poggiato la fronte sulla sua clavicola e da lì poteva sentire il suo buon profumo avvolgerlo, il suo seno muoversi al ritmo del respiro e il suo cuore battere follemente.
“Non permetterò a nessuno di farti del male, di ferirti o di farti piangere. Ti proteggerò, anche al costo della mia vita.” E sussurrato questo imitò Kazuha abbandonandosi alle braccia di Morfeo.

Precisazioni:
(1) Parte di una mia storia: Heiji e Kazuha- problemi di gelosia-
Ho biosgno di una manissima!
Domenica prossima ci sarà l'Etna comics e ancora non ho capito da quali manga sono tratte queste immagini T-T qualcuno mi aiuti anche in privato...vi prego!

http://www.google.it/imgres?imgurl=http%3A%2F%2Ffc02.deviantart.net%2Ffs70%2Ff%2F2011%2F217%2F8%2F1%2Fheiji__and_kazuha_by_aoko1223-d45kqtz.jpg&imgrefurl=http%3A%2F%2Fwww.deviantart.com%2Fmorelikethis%2F359756836%2Fmanga%2Fdigital%2Foekaki%3Foffset%3D68%26view_mode%3D2%23skins&h=701&w=485&tbnid=yMFiK3-_3CwIeM%3A&zoom=1&docid=YQTV7VUY5eoFGM&ei=MjWKU9PKHciY0QWYv4C4Bw&tbm=isch&ved=0CGYQMygPMA8&iact=rc&uact=3&dur=851&page=2&start=14&ndsp=18

https://www.google.it/search?q=heiji+e+kazuha&safe=active&source=lnms&tbm=isch&sa=X&ei=KTWKU7m3B9OS0QX8v4DoAg&ved=0CAYQ_AUoAQ&biw=1024&bih=677#q=detective+conan+file+390&safe=active&tbm=isch&facrc=_&imgrc=W5erBYeOfWsLdM%253A%3B6cGWrhV2BGhvcM%3Bhttp%253A%252F%252Fi11.mangapanda.com%252Fdetective-conan%252F390%252Fdetective-conan-185864.jpg%3Bhttp%253A%252F%252Fwww.authrone.com%252Fmanga%252Fdetective-conan%252F390%252Fen%252F%3B800%3B1231

Help T-T
e poi volevo sapere se sapevate i titoli di queste puntate.

http://www.google.it/imgres?imgurl=http%3A%2F%2Fimages4.fanpop.com%2Fimage%2Fphotos%2F22400000%2Fepisode-pics-heiji-and-kazuha-22451121-449-339.jpg&imgrefurl=http%3A%2F%2Fwww.fanpop.com%2Fclubs%2Fheiji-and-kazuha%2Fimages%2F22451121%2Ftitle%2Fepisode-pics-photo&h=339&w=449&tbnid=aov-PYbeCuEZiM%3A&zoom=1&docid=2G8EBpFhBClIIM&ei=MjWKU9PKHciY0QWYv4C4Bw&tbm=isch&ved=0CLkBEDMoWTBZ&iact=rc&uact=3&dur=2129&page=6&start=88&ndsp=18

http://www.google.it/imgres?imgurl=http%3A%2F%2Fmedia.tumblr.com%2Ftumblr_lkbbcwUy7C1qdb84e.png&imgrefurl=http%3A%2F%2Fquoteko.com%2Fheiji-hattori-tumblr.html&h=371&w=500&tbnid=j1xMvtcKoIC1aM%3A&zoom=1&docid=4EQPn_FzsT6ulM&ei=nDWKU7jJMYX00gWsxIGgBg&tbm=isch&ved=0CA8QMygHMAc4ZA&iact=rc&uact=3&dur=245&page=7&start=106&ndsp=16


Confido in voi T.T

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