And the Oscar goes to...

di SaraJLaw
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Le candidature ***
Capitolo 2: *** Il red carpet ***
Capitolo 3: *** La cerimonia ***
Capitolo 4: *** The Vanity Fair after party ***
Capitolo 5: *** Conseguenze ***
Capitolo 6: *** Faccia a faccia ***
Capitolo 7: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Le candidature ***


And the Oscar goes to...


Capitolo 1. Le candidature


Non mi era mai importato molto dei premi. Insomma, era ovvio che mi facesse piacere essere candidata e vincere anche, ma di certo contavano di più il sostegno della mia famiglia, dei miei amici e dei miei fans. Da anni ormai ricevevo telefonate spacca-timpani della mia agente che mi comunicava le buone o le cattive notizie. Aveva la particolare abilità di chiamarmi alle ore più disparate del giorno e della notte. Quella volta non fece eccezione, naturalmente. Era domenica e stavo dormendo profondamente; mi ero auto imposta che quello sarebbe stato il mio giorno sacro, durante il quale avrei potuto fare o non fare quello che volevo. Incluso dormire fino a tardi. Peccato che il mio brillante piano fu rovinato dalla suoneria del cellulare che avevo sul comodino. Mi ci volle un po' per accendere il cervello, o quanto meno riuscire a collegarlo al corpo. Allungai una mano e risposi, socchiudendo gli occhi per via della luce che filtrava dalle finestre.

Pronto?” dissi con voce impastata.

CE L'HAI FATTA!!! E SONO CINQUE!”

Che?”. Riconobbi subito la voce agitatissima di Judie, la mia agente, ma non riuscii a registrare il significato delle parole, visto che ero ancora intontita dal sonno. “Santo Dio, sono le otto di mattina!”.

Lo so scusami, però sono riuscita a sapere le candidature! Per gli Oscar! Sei stata nominata anche quest'anno, ti rendi conto?”. Okay, non era agitatissima, ma completamente fuori di testa.

Wow, sì.”

Jennifer riesci a dire una parola che sia formata da più di una sillaba? Non sei contenta?!”

Certo che lo sono, ma lo sarei ancora di più se mi avessi chiamato tra qualche ora. È chiedere tanto?”. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo a parlare con una voce normale. Da quando ero diventata così pigra? Cioè, da quando ero diventata più pigra di quanto non lo fossi già.

Lo so che è domenica, che vuoi startene rinchiusa in casa isolata dal mondo e tutto il resto. Però era troppo importante! E poi ho una notizia bomba per te.”

Un'altra?” chiesi con un lamento.

Mi sono informata anche sulle altre categorie, e indovina chi è stato candidato per la miglior regia?”

Judie, non sono fisicamente in grado di rispondere agli indovinelli.”

Reggiti forte. Josh Hutcherson!”

CHI?!”. Di scatto mi alzai a sedere sul letto, la nebbia che avevo nel cervello era scomparsa. Ero più che sveglia.

Sapevo che avresti reagito così. Ha sorpreso un po' tutti in realtà, anche perché non è stato candidato per nessun altro premio in quella categoria. Solo ai Golden Globe per il miglior attore protagonista. Però a Cannes e Venezia ha vinto, quindi le basi ci sono.”

Sul serio? E perché non ne sapevo niente?”

Non ti sei mai informata su queste cose e io non ti ho detto mai nulla per questo motivo. E poi alla cerimonia non c'era neanche. Ma dato che vi vedrete fra poco più di un mese, ho pensato di avvisarti.”

Ah certo. Hai fatto bene.”

Tutto a posto? Ti sento strana.” A volte quella donna riusciva a somigliare a mia madre in una maniera incredibile. Anche lei capiva il mio stato d'animo basandosi sulla mia voce. Cercai di dissimulare il tutto con uno sbadiglio.

Sì sì. È tutto okay, ho sonno però. Torno a dormire, va bene?”

D'accordo. Congratulazioni Jen!”

Grazie Judie, ciao.”

Chiusi la telefonata e poggiai il cellulare sul comodino, per poi sdraiarmi di nuovo. Mi passai entrambe le mani sul viso e poi tra i capelli, per tirarli indietro. Fissai il soffitto della mia camera, persa nei miei pensieri. Ero contenta per la mia candidatura. L'ultima risaliva a due anni fa, sempre come miglior attrice protagonista, ma non avevo vinto. Tra un mese sarei tornata su quel tappeto rosso, ma questa volta ci sarebbe stato anche lui. Josh. Al solo pensarci, il cuore cominciò a battere più velocemente. Non lo vedevo dalla promozione di Mockingjay parte 2, nel 2015. Erano già passati tre anni. Accidenti. Ci eravamo ripromessi di mantenerci in contatto, non potevamo permettere che un'amicizia bella e profonda come la nostra finisse nel dimenticatoio, ma le possibilità di incontrarci diminuirono sempre di più, e la stessa sorte toccò alle telefonate e ai messaggi. Avevamo troppi impegni. E di certo i giornalisti e quei dannati paparazzi non aiutarono. Risultato? Sms per gli auguri di Natale, Pasqua e compleanno. Basta. All'inizio quella freddezza involontaria mi fece stare molto male, ed ero sicura che anche per lui fosse stato stato difficile, ma col tempo ci feci l'abitudine. Speravo sempre di incontrarlo a qualche evento, ma si faceva vedere raramente, solo per promuovere un paio di film. In effetti dopo quelle pellicole, non sentii più parlare di nuovi progetti che includessero anche lui, il che era strano. Amava troppo il suo lavoro per abbandonarlo così presto. A quanto pare invece, si era dedicato allo studio della regia, riuscendo a ricevere addirittura la nomination agli Oscar. Ne aveva fatta di strada il mio Hutch. Sbuffai, scansai le coperte e scesi dal letto. Era inutile rimanere lì, tanto non avrei più chiuso occhio. Mi avvolsi in una vestaglia e mi diressi in cucina, dove mi preparai un caffè. Mentre lo sorseggiavo, tornai con la mente agli eventi ai quali avevamo partecipato insieme, e a quanto delirio avevamo causato tra gli appassionati della saga di The Hunger Games. Di certo quella volta sarebbe stato diverso. Si trattava degli Accademy Awards, non della promozione di quei film ma, guardando fuori dalla finestra, mi accorsi di sorridere leggermente all'idea. Come ci chiamavano i fans? Ah, sì. I Joshifer sarebbero tornati insieme.





Ciao a tutti!!!

Sono tornata con una nuova ff Joshifer, questa volta con i nostri veri beniamini. L'ispirazione per questa storia mi è venuta giorni fa, quando io e due amiche sognavamo di vedere Josh candidato agli Oscar. Anche perché se lo meriterebbe! Ho pensato al nostro Hutch in versione regista perché ce lo vedo, sarebbe davvero bravo. Come sempre del resto! Spero che questo primo capitolo vi sia piaciuto e che continuerete a seguire la storia =)

Alla prossima,


Sara



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Capitolo 2
*** Il red carpet ***


And the Oscar goes to...


Capitolo 2. Il red carpet


Trovavo piuttosto fastidioso essere pettinata, truccata e vestita da un gruppo di persone che mi fissava. Ero letteralmente circondata. Abbastanza inquietante. Ma dovevo ammettere che quella era la parte meno stressante della giornata, considerando quello che mi aspettava. Quindi decisi di rilassarmi il più possibile e di non pensare alle scarpe che mi avrebbero distrutto i piedi, all'impossibilità di mangiare fino alla fine dello show, ai flash dei fotografi, alle domande dei giornalisti. Sentivo mia madre, già vestita di tutto punto, aggirarsi per la stanza, senza stare un attimo ferma; mio padre era nel piccolo salotto della suite, insieme ai miei fratelli, le mie cognate e il mio nipotino; Judie parlava senza sosta al cellulare, e sinceramente non riuscivo neanche a capire l'argomento. Stavo riuscendo davvero a rilassarmi. Strano, non era da me. Ad un certo punto il mio staff chiese a mia madre e alla mia agente di andare nell'altra stanza, visto che dovevo indossare l'abito, e volevano che fosse una sorpresa per tutti. Dopo qualche piccola protesta, uscirono entrambe. Mi alzai dalla poltrona, tolsi l'accappatoio e mi dedicai al bellissimo vestito che avevo scelto una settimana prima. Una volta indossati i gioielli e dati gli ultimi ritocchi al trucco, passai davanti all'enorme specchio accanto all'armadio, e finalmente mi vidi: l'abito blu notte, di seta, mi fasciava il busto, lasciandomi nude sia le braccia che la schiena, mentre la gonna aveva una linea leggermente più morbida, e creava un piccolo strascico quando camminavo. La scollatura non era eccessiva, così come il trucco sugli occhi e gli accessori. I capelli erano acconciati in uno chignon semplice, come quelli portati dalle ballerine di danza classica. Non sembravo nemmeno io. Appena entrai nel salotto, sentii tutti trattenere il respiro, come se avessero visto chissà chi. Okay, era imbarazzante.

Che fate lì impalati? Forza, andiamo!” li esortai, incamminandomi verso la porta.

Arrivammo al Dolby Theatre di Los Angeles nel giro di venti minuti, e appena l'autista venne ad aprirmi la portiera, venni assalita dall'agitazione. Mentre scendevo dall'auto, iniziai a guardarmi intorno, provando a non dare nell'occhio. Ovviamente mia madre se ne accorse.

Cerchi qualcuno?” mi chiese, sorridendo.

Io stavo solo... Faccio sempre così quando sono agitata, lo sai.”

No, non lo sapevo.”

Mi voltai per guardarla. Lei sapeva. Judie aveva parlato, sicuramente.

Mamma è tutto okay. Non è quello che pensi.”

Jen, stai per rivedere il tuo migliore amico dopo tre anni. Un po' di nervosismo è normale!”

L'ultima cosa di cui avevo bisogno era essere psicanalizzata da mia madre, così mi diressi verso il red carpet, venendo subito accecata dai flash; mi incamminai poi verso le postazioni dei giornalisti, che quasi facevano a gara per intervistarmi. Sempre le solite domande: cosa indossi? Ti identifichi con il tuo personaggio? Sei emozionata? Cadrai anche stavolta? Cercai di essere il più diplomatica possibile, ma in quel momento riuscivo solo a pensare a quanto avrei voluto strozzarli tutti. Passai oltre per fermarmi davanti a un esercito di fotografi che urlavano il mio nome. Seguivo sempre la stessa sequenza, recitandola a mente come un mantra: seria, sorriso, girati di spalle, seria, sorriso, girati di spalle. Come mio solito, mi divertii a prendere in giro quei pazzi scatenati, così mi feci scappare qualche espressione buffa. Mentre camminavo lungo il red carpet, ormai prossima alle scale, mi voltai per cercare mia madre, ma fu altro ad attirare la mia attenzione: in posa, illuminato da decine di flash, c'era Josh. Indossava delle scarpe di vernice nera, uno smoking classico e i capelli erano tirati indietro col gel, sul viso potevo scorgere un sorriso appena accennato, dovuto sicuramente all'emozione. Quell'abbigliamento metteva in risalto la sua figura, ma ciò che più mi colpì fu il volto, i lineamenti più marcati, più adulti. Ogni tanto salutava la folla con la mano, ridendo. Era dannatamente sexy. Per la miseria Jen, datti un contegno! Scossi leggermente la testa e cominciai a salire i gradini. Mia madre si materializzò dal nulla al mio fianco, insieme a mio padre. Era ora!

Ma dov'eravate finiti?” chiesi, fulminandoli con lo sguardo.

Pensavamo stessi posando per i fotografi! Poi ti abbiamo vista ed eccoci qua!” si giustificò mio padre.

Va bene, va bene”. Da quando la mia voce era diventata così isterica?

Tutto okay Jen?” chiese mia madre, inarcando un sopracciglio. Sapevo a cosa si riferiva. Cioè, a chi.

Per tranquillizzare entrambi, feci una risata delle mie e li abbracciai per un secondo, giusto per ricompormi.

Non è niente, sono solo nervosa! Mi stanno anche sudando le mani, sapete che mi succede sempre così, no? Andiamo.”

Continuai a salire le scale, sfoderando i miei sorrisi migliori e salutando persone che conoscevo e altre di cui neanche ricordavo il nome. Passai accanto a un grande pannello di vetro, sul quale ciascun candidato lasciava la propria firma per ricordo; presi un pennarello argentato, di quelli indelebili, e scrissi il mio nome, molto lentamente, per evitare il più possibile la bolgia nella sala principale del teatro.

Da quando sei così lenta a firmare?” chiese una voce poco lontano da me, alla mia sinistra. Alzai la testa di scatto e vidi Josh che mi osservava con un sorriso di scherno a piegargli le labbra. Mi schiarii la gola, sorrisi leggermente anch'io e tornai a scrivere il mio cognome.

È divertente.” dissi semplicemente, cercando di mantenere un tono di voce normale. Perché non l'avevo sentito arrivare? Ma quanto potevo essere tonta?

Fece una risatina e passò dietro di me, per dirigersi verso la sala. Stavo per tirare un sospiro di sollievo quando percepii il suo respiro vicino al mio orecchio.

Quasi dimenticavo. Sei stupenda.”

Nel sentire quelle parole, pronunciate con voce bassa e sensuale, per poco non mi venne un infarto. Oddio. Dopo aver recuperato un minimo di autocontrollo mi girai per guardarlo, ma era già sparito. Inspirai a fondo, espirai, mi stampai un bel sorriso in faccia ed entrai a mia volta nel teatro.

Si prospettava una serata molto interessante.






Buoooonasera!

Lo ammetto, per il vestito di Jen mi sono ispirata a quello indossato da Nicole Kidman nella pubblicità di Chanel n. 5, non so se avete presente. Mi è sempre piaciuto e ho pensato che indossato dalla nostra Queen sarebbe stato perfetto ;) Per quanto riguarda Josh, penso che se mi avesse detto una cosa del genere, per quanto semplice, in quel modo, avrei collassato. Ma sarebbe bastato anche solo vederlo in smoking :Q___

Comunque, spero che anche questo capitolo sia stato di vostro gradimento :)

Alla prossima!


Sara



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Capitolo 3
*** La cerimonia ***


And the Oscar goes to...


Capitolo 3. La cerimonia


Nervosismo, aspettativa, esaltazione, impazienza, tachicardia: provavo tutto questo mentre assistevo allo show, e di certo non aveva nulla a che vedere con la mia possibile vittoria. Anzi, me ne ero praticamente dimenticata, visto che ogni mio singolo neurone era impegnato a pensare a Josh, che era seduto in prima fila come me, ma sulla destra del teatro, mentre io ero dalla parte opposta. Ci volle tanta di quella forza di volontà per non girarmi a guardarlo ogni cinque secondi! Vedevo Jimmy Fallon, il conduttore dello spettacolo, parlare e gesticolare mentre si rivolgeva ai presenti, ma non lo ascoltavo. Perché mi comportavo in quel modo? Josh mi aveva fatto un complimento, e non era certo la prima volta, ma c'era qualcosa nel suo sguardo e nella sua voce che mi aveva sorpreso, qualcosa che non avevo mai visto. E di certo non mi era mai capitato di avere il cuore a mille quando pensavo a Josh, di sentire quella strana e allo stesso tempo piacevole morsa allo stomaco, di volergli stare vicino con tutta me stessa. Forse era tutto dovuto al fatto che non ci vedevamo da tre anni, e sapevo che sarei stata emozionata all'idea di essere di nuovo con lui nello stesso posto, però non mi sarei aspettata nulla del genere. Voglio dire, lui era il mio migliore amico! O non lo era più? Ah, perché dovevo essere così strana? Non ci capivo più niente. A ogni modo, mi impegnai a seguire ciò che accadeva sul palco, anche per evitare che mi spuntasse un sorriso ebete sulla faccia.

La prima categoria a essere presentata fu quella del miglior attore non protagonista, e il vincitore fu Michael Fassbender. Avevamo lavorato insieme ed ero felice per lui, se lo meritava. I vari presentatori e vincitori si alternarono, e le mani cominciarono a farmi male a forza di applaudire. Emma Stone vinse nella categoria di migliore attrice non protagonista; fu una rivelazione per tutti la sua interpretazione, ma non per me. Ero una sua ammiratrice e sapevo che prima o poi sarebbero arrivati i riconoscimenti per il suo lavoro. Durante le pause pubblicitarie ne approfittavo per alzarmi e sgranchire le gambe, per parlare con mia madre o i miei colleghi, anche se in realtà cercavo continuamente Josh. Ogni volta che lo vedevo, provavo il desiderio di avvicinarmi ma subito mi bloccavo, perché non sapevo se anche lui volesse parlarmi. Così mi limitavo a osservarlo mentre chiacchierava e rideva con altre persone, senza curarsi di me. O, molto probabilmente, non si creava tanti problemi, cosa che invece stavo facendo io. Un classico. Dopo un'altra ora Jimmy presentò il mio amico ed ex collega Christian Bale, che avrebbe dovuto premiare il miglior regista. Subito sentii il mio corpo tendersi e, incurante degli altri, mi chinai leggermente in avanti per guardare Josh. Si stava spostando leggermente sulla sedia, chiaramente nervoso, e fissava Christian mentre elencava i nomi dei candidati; poi, prendendomi alla sprovvista, girò la testa verso di me e il suo sguardo trovò subito il mio. Gli sorrisi per incoraggiarlo e lui di risposta mi fece un cenno con la testa, come per ringraziarmi.

And the Oscar goes to... Josh Hutcherson.”

La sala esplose in un applauso assordante, e io fui la prima a scattare in piedi, applaudendo e urlando come una pazza, ma non mi importava. Josh aveva vinto l'Oscar! Aveva vinto! Dopo essere stato abbracciato dai suoi genitori e dai colleghi, salì le scale e prima di ricevere il premio da Christian si passò le mani sulla faccia, cercando di ricomporsi. Mentre parlava, stringeva la statuetta così forte che le nocche erano bianche e gli occhi erano lucidi per l'emozione. Non riuscivo a smettere di sorridere, e mi accorsi di essere anche io sul punto di scoppiare a piangere.

Grazie a tutti! Ho sempre pensato che questa notte fosse magica e adesso che ci sono dentro, non ci capisco più niente! È come se stessi sognando, scusate, sono così felice! Voglio ringraziare tutti coloro che hanno lavorato con me a questo progetto, quelli che mi hanno aiutato e permesso di vincere questo premio. Poi i miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto e senza i quali non mi sarei mai avvicinato al mondo del cinema. Però vorrei dedicare questa vittoria a una persona che è qui stasera, e che ha sempre creduto in me, incoraggiandomi a seguire la mia vera vocazione, la regia. Anche se non lo sa, mi ha dato lei il coraggio di fare questo passo, e non potrò mai ringraziarla abbastanza.”

Mentre diceva queste parole si voltò verso di me, guardandomi negli occhi, e capii che se non fossi stata seduta, sicuramente sarei svenuta. Ricambiai il suo sguardo e il suo sorriso e, per un istante, sembrò che nella sala non ci fosse nessun altro, solo noi. Non pensavo di essere stata così importante nella sua scelta di intraprendere una nuova carriera, né tanto meno che mi avrebbe dedicato l'Oscar. Josh ringraziò nuovamente, fece un piccolo inchino e si diresse dietro le quinte insieme a Christian. Che notte! Nella mia categoria vinse quel mito intramontabile di Meryl Streep, ma non mi dispiacque affatto. Non ero mai stata tanto felice in vita mia, neanche quando avevo vinto cinque anni fa. Subito dopo fu il turno del miglior attore protagonista, e finalmente Leonardo DiCaprio riuscì ad aggiudicarsi il premio. Al termine dello spettacolo, ci alzammo tutti in piedi per andare a mangiare nella sala accanto ma il mio stomaco era insolitamente chiuso. Non toccai cibo, mi limitai a scambiare qualche parola con la mia famiglia e altre persone, le quali, ovviamente, non persero le occasioni di fare qualche allusione poco velata su me e Josh. Certe volte gli attori sanno essere più ficcanaso e odiosi dei giornalisti. Io ridevo alle loro battute, per non dar loro soddisfazione, senza smettere di pensare a lui, che in quel momento era sicuramente impegnato nella sala stampa e a farsi fotografare. Avevo bisogno di lui, ma non mi preoccupavo più di tanto.

In fondo, la serata era appena cominciata.




Saaalve!

Questo capitolo è stato una sorta di piccola impresa, perché riassumere in poche righe una cerimonia come quella degli Oscar non è una cosa facile, specialmente considerando che nella realtà dura sei ore! O.O

Josh ha vinto l'Oscar oddiooo!!! E l'ha dedicato a Jen!! quel ragazzo è la tenerezza fatta persona e io gli auguro con tutto il cuore che un giorno possa stringere tra le mani quella statuetta. Jen non ha trionfato stavolta, però è felicissima per il suo “amico”, quindi può dirsi più che soddisfatta. Cosa riserverà la serata ai nostri Joshifer? Lo scoprirete nei prossimi capitoli, se vorrete =)


Sara

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Capitolo 4
*** The Vanity Fair after party ***


And the Oscar goes to...


Capitolo 4. The Vanity Fair after party


Avevo avuto a mala pena il tempo di tornare in albergo e cambiarmi. Per il Vanity Fair after party avevo scelto un scelto un classico: tubino nero di Dolce&Gabbana senza spalline, che arrivava poco più su del ginocchio, i capelli li avevo sciolti e sistemati con la piastra, avevo indossato delle scarpe nere col tacco alto e dei gioielli con piccoli diamanti, per dare luce al tutto. Quando arrivai al party, sfilai nuovamente sul red carpet e posai per i fotografi, ma per fortuna i pochi giornalisti presenti erano impegnati con i vincitori. Dio benedica le feste private! Anche lì venni subito trascinata in un vortice di strette di mano, chiacchiere con persone che conoscevo e presentazioni di miti del cinema che non avevo mai incontrato. Ero riuscita a mangiare qualcosa al Dolby Theatre, altrimenti sarei morta di fame, visto che non riuscivo a liberarmi. Ma quanto può essere assillante la gente? Meno male che io non ero così. Mi diressi all'angolo bar e ordinai un gin and tonic con ghiaccio. Ero ancora sconvolta per gli eventi della serata, e speravo che un po' d'alcool mi avrebbe aiutato a calmarmi. Mentre sorseggiavo il mio drink, mi guardai intorno, alla ricerca dell'uomo che, consapevolmente o meno, aveva deciso di farmi vivere quelle ore con una tachicardia costante. Lo individuai dall'altra parte della sala e notai che stava parlando con delle persone a me sconosciute, annuendo e intervenendo ogni tanto, ma restando in silenzio per la maggior parte del tempo. Era sempre stato così: lui era quello riflessivo e diplomatico, io quella che se ne usciva con qualsiasi cosa le passasse per la testa. Era confortante rendersi conto che quell'aspetto della sua personalità non fosse cambiato. Proprio mentre ero persa in questi pensieri e nel mio secondo drink, mi accorsi che Josh mi guardava ogni tanto, pur continuando a prestare attenzione a quelli intorno a lui. Probabilmente fu colpa di quella piccola quantità di alcool che avevo ingerito, o di Dio sa cosa, fatto sta che appena i suoi occhi incontrarono di nuovo i miei, gli sorrisi leggermente e, con un cenno del capo, gli chiesi silenziosamente di seguirmi di fuori. Visto che l'evento si svolgeva al secondo piano dello stabile, andai verso il piccolo balcone che avevo notato anni fa e vidi con piacere che c'era ancora quell'impalcatura di legno ricoperta di edera, che serviva a creare un po' di privacy. Appena uscii, poggiai le mani sulla ringhiera e chiusi gli occhi, respirando a fondo. E se non avesse capito il mio invito? Se non fosse uscito? E soprattutto, che accidenti mi era saltato in mente? Io non mi comportavo mai in quel modo e di certo un complimento e la dedica di un premio, per quanto importante fosse, non giustificavano quel mio modo di agire. Aprii gli occhi e mi voltai per tornare dentro, ma nel farlo mi trovai di fronte Josh. Aveva una mano poggiata al muro e l'altra infilata in tasca e mi guardava in un modo che, be', mi faceva quasi sentire nuda. In effetti anche lui quella sera si stava comportando in modo strano.

Ciao.”

Hey.” gli dissi semplicemente, cercando di sembrare disinvolta.

Come stai?” La sua voce era calda e gentile, come sempre. Si preoccupava sempre di come stessi, un'altra abitudine che gli era rimasta.

Io? Sono contenta di non aver fatto figuracce finora! Piuttosto tu, come ti senti?”

Ogni tanto guardo quella statuetta e non riesco a rendermi conto di averla vinta io. Anche a te è successo così?”

Eccome!” gli risposi ridendo, subito imitata da lui, “Dov'è piuttosto?”

Ce l'hanno i miei, si divertono a girare con quell'affare.”

Sono fieri di te Josh”, mi bloccai un istante, prendendo coraggio, “E lo sono anch'io.”

Mi guardò con quell'intensità che di solito fa abbassare lo sguardo alla gente, ma io non lo feci, ero come incatenata a quegli occhi che tanto mi erano mancati. Si avvicinò e mi abbracciò, stringendomi forte e io, come sempre, gli circondai il collo con le braccia. Restammo così per pochi secondi o minuti, non ne avevo idea, perché le uniche cose che sentivo erano calore del suo corpo e il suo profumo. Alla fine decisi di “rovinare” quel momento di pace per soddisfare la mia dannata curiosità.

Josh?”

Dimmi.” Avvertii il suo respiro sulla spalla e, nonostante non tirasse un alito di vento, fui percorsa da un brivido.

Prima, durante la cerimonia... Perché mi hai dedicato l'Oscar?” chiesi con voce esitante.

Si scansò leggermente per guardarmi in faccia e alzò un sopracciglio, come se gli avessi fatto una domanda dalla risposta scontata.

Non è ovvio?”

Non sono tanto lucida stasera.”

Perché me lo ha detto il cuore.”

Okay, non mi aspettavo una risposta del genere. Non che avesse detto nulla di eclatante, però non erano neanche parole da prendere alla leggera.

In che senso?”

Jen, quanto hai bevuto?” mi chiese serio, ma con occhi divertiti.

Due gin and tonic. E qualche bicchiere di champagne prima. Ma non sono ubriaca!” gli risposi dandogli un leggero pugno sul braccio.

Non l'ho detto infatti!”

Però mi hai chiesto quanto ho bevuto.”

Solo perché ti vedo più strana del solito!”

Io ero strana? Gli sguardi infuocati che mi aveva lanciato per tutta la serata non lo erano invece. Certo.

Non è colpa mia se ti piace fare il misterioso! Comunque non hai risposto alla domanda.” dissi incrociando le braccia, fingendo di essere offesa.

Cioè, in che senso me lo ha detto il cuore?”

Annuii, continuando a fissarlo. Lui abbassò lo sguardo, probabilmente per cercare le parole giuste, ma d'un tratto alzò di nuovo la testa, serio in volto. Era anche un po' nervoso forse? Non ebbi il tempo di arrovellarmi il cervello più di tanto, perché Josh azzerò la poca distanza che ci separava poggiando le sue labbra sulle mie. Restai interdetta, non sapendo come reagire, visto che mi aveva colto di sorpresa anche quella volta. Si scansò abbastanza per incontrare il mio sguardo, chiedendomi silenziosamente se mi avesse dato fastidio quel contatto improvviso, breve e, ammetto, un po' rude per i miei gusti. Ovviamente ero felice e così gli sorrisi, accarezzandogli la guancia, come se lo vedessi per la prima volta. Lui ricambiò e mi cinse i fianchi con le braccia, mentre la sua bocca si univa di nuovo alla mia. All'inizio il bacio fu leggero e dolce, ma subito cambiò, diventando più profondo e passionale. Le nostre lingue si incontrarono più volte, e proprio questo ci spingeva a stringerci l'una all'altro sempre di più. Ci eravamo già baciati sul set, ma niente aveva a che vedere con questo. Quando ci separammo, avevamo entrambi il fiatone e sentivo il cuore battere all'impazzata.

Wow.” fu l'unica parola che riuscii a pronunciare.

Hai capito adesso?” mi chiese, baciandomi di nuovo, stavolta solo per un attimo.

Credo proprio di sì.”

Mi regalò un sorriso bellissimo, che mi scaldò dalla testa ai piedi, e poggiò la fronte alla mia. Entrambi chiudemmo gli occhi, beandoci di quel momento.

Si staranno chiedendo dove siamo finiti.” mi disse con un filo di voce, accarezzandomi le spalle, per poi scendere fino a stringermi le mani.

Già. E non vogliamo che sparlino di noi, giusto?”

Giusto.”

Ci baciammo ancora una volta, poi ci sistemammo al volo capelli e vestiti e rientrammo nella sala insieme, per poi separarci.

Per il resto della serata non successe altro ma, anche quando tornai a casa e andai a letto sfinita, non riuscii a smettere di pensare a Josh. Di certo non era una situazione semplice, dato che non ci vedevamo da tanto tempo e non c'era mai stato nulla di romantico tra noi prima, e quel bacio in fin dei conti poteva significare tanto e allo stesso tempo niente, ma decisi di rimandare tutti gli interrogativi all'indomani. Per il momento volevo solo godermi quella bellissima sensazione e mi addormentai mentre continuavo a pensare al sapore delle sue labbra.




Buonasera a tutti!

Mi scuso per il ritardo ma gli impegni universitari mi tengono impegnata parecchio, e la sera sono troppo stanca per scrivere. Però eccomi qui, con questo nuovo capitolo dove i nostri Joshifer sono riusciti a parlare un po'. E (finalmente) si sono baciati!!!! Sono la dolcezza! Cercherò di aggiornare più in fretta, ma non prometto nulla.

Comunque sia, alla prossima! =)


Sara




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Capitolo 5
*** Conseguenze ***


And the Oscar goes to...


Capitolo 5. Conseguenze


Assalita. Non c'erano altre parole per descrivere quello che mi accadde il mattino dopo, quando uscii da casa mia. Dovevo dirigermi in uno studio per un servizio fotografico ma appena varcai la porta venni letteralmente assalita da una folla di paparazzi. Si spingevano l'uno contro l'altro nel tentativo di ottenere lo scatto migliore, come se ne valesse della loro vita, come se io fossi un essere raro da immortalare a ogni costo.

Spostatevi!”

A fatica mi facevo strada verso la macchina, e mentre cercavo di camminare il più velocemente possibile, colsi delle parole: Josh, Oscar, fidanzamento. Non ci credevo. Erano passate meno di ventiquattro ore e già tutti erano convinti che stessimo insieme! E per cosa poi? Qualche battutina poteva anche starci durante le interviste, lo avevo già messo in conto, ma tutta quell'isteria? Non era normale. Appena riuscii a salire in macchina, partii a tutta velocità verso lo studio, rischiando di provocare anche un paio di incidenti. Dovevo fermarmi, dovevo capire. Accostai e tirai fuori il cellulare dalla borsa. Al terzo squillo Judie, la mia agente, rispose.

Jen, ciao.” mi salutò con tono tranquillo. Evidentemente anche lei era all'oscuro di tutto, ma questo non mi impedì di dare sfogo alla rabbia che avevo represso fino a quel momento.

Si può sapere che cazzo succede? C'era un dannato esercito di paparazzi fuori casa mia!” urlai, la voce che mi tremava.

Aspetta Jen, calmati. Di che parli?”

Non mi hai sentito? Sono uscita e mi sono ritrovata circondata da quei bastardi, saranno stati una quarantina, come minimo!”

Okay e sei riuscita a capire perché?”. Judie era entrata nella modalità detective. In un'altra vita, sarebbe stata un'ottima poliziotta. Magari anche un'agente della C.I.A., vista la facilità con cui riusciva a scoprire le informazioni più riservate.

Li sentivo parlare di me e Josh, degli Oscar e di un nostro presunto fidanzamento.” dissi, appoggiando la testa contro il sedile e chiudendo gli occhi. La giornata era appena iniziata e già ero esausta.

Sapevo che avrebbe destato scalpore con quel discorso ma di certo non questo.”

Infatti!”

A meno che...”

Aprii di nuovo gli occhi e mi chinai in avanti, di nuovo tesa. “A meno che cosa?”

Dopo la cerimonia è successo qualcosa? Al party magari?”

Judie prese il mio silenzio per una conferma e, quando parlò di nuovo, la sua voce era carica d'ansia. “Jen, che cosa è successo?”

A lei potevo dirlo, doveva sapere tutto. Sapevo che mi sarei beccata una ramanzina tremenda, di quelle che solo lei poteva fare. “Abbiamo chiacchierato sul balcone e poi ci siamo baciati.”

CHE AVETE FATTO?!”. Urlò talmente forte che dovetti allontanare subito il cellulare dall'orecchio.

Judie nessuno...”

Nessuno ci ha visti? Jennifer, da anni sei in questo giro e ancora non hai imparato? Non esiste un luogo dove qualcuno non possa vedervi, che sia un fotografo o un fan che vuole semplicemente scattare una foto!”. Va bene, era davvero incazzata.

Nella sala non c'erano paparazzi o giornalisti, il balcone era praticamente chiuso, come avrebbero potuto beccarci?”. Cercai di mantenere un atteggiamento sicuro, ma la verità era che stavo sulla difensiva.

Judie sospirò, cercando di calmarsi. “Sono sicura che tu abbia controllato e che non avresti corso rischi, ma è stata comunque una mossa molto azzardata, per tutti e due. Lo sapete che effetto avete sul pubblico, sui giornalisti soprattutto. Vi tormentavano quando giravate insieme, figurati ora con Josh che ti dedica l'Oscar, una chiacchierata romantica su un balcone e un bel bacio come ciliegina sulla torta!”. Si stava infervorando di nuovo.

Non ci credo. Perché non posso avere una vita normale?”

La semplicità della sua risposta mi lasciò di stucco. “Perché tu sei Jennifer Lawrence.”

Bella fregatura.” dissi, poggiando la fronte contro il volante. Guardai l'orologio e mi accorsi che dovevo sbrigarmi per arrivare in tempo allo studio.

Adesso devo andare, pensi di poter fare qualcosa?”

Ci penso io, tu va' e comportati normalmente. Mi faccio viva io.” disse con tono sbrigativo, per poi attaccare. Era ufficialmente entrata nella modalità agente segreto.

Ripartii e arrivai in tempo per il photoshoot. Impiegammo poco più di due ore, e per tutto il tempo mi comportai come se nulla fosse successo, seguendo il suggerimento di Judie. Le assistenti ogni tanto mi lanciavano qualche occhiata curiosa, e non sapevo se ciò fosse dovuto al fatto che il loro capo stesse fotografando un'attrice famosa o perché sapevano qualcosa. Mentre posavo davanti all'obiettivo, scartai subito la prima ipotesi, visto che di personaggi famosi ne passavano tanti lì dentro. Era chiaro che la voce fosse già circolata. Merda.

Quando finimmo, andai nel camerino che mi avevano riservato per cambiarmi. Restituii gli abiti che avevo indossato per gli scatti a una delle ragazze, che quando arrivò alla porta si girò con un sorriso timido sulle labbra e rimase lì, incerta se parlare o no. Decisi di facilitarle il compito.

Sì?” le chiesi, sorridendo a mia volta.

Scusami, è che volevo chiederti una cosa.”

Magari voleva un autografo. O una foto. O entrambi, ma aveva paura di essere invadente. “Insomma è vero che tu e Josh Hutcherson state insieme?”. Alla faccia della timidezza.

Scoppiai a ridere, per nascondere la mia irritazione. “Ma certo che no! Siamo amici.”

Be' tutti ne parlano e io...” cominciò, ripartendo alla carica.

Quelle persone non sanno niente e si inventano tutto per fare notizia.” la bloccai, sorridendo ma ribollendo di rabbia. In quel momento il mio cellulare squillò. Era Judie, grazie a Dio. Presi il telefono, ma la ragazza era ancora lì impalata sulla porta.

Ti dispiace?” le dissi, senza preoccuparmi di essere gentile, il che funzionò, perché dopo due secondi era uscita.

Finalmente risposi. “Hey, allora?”

Allora, ho fatto qualche telefonata e parlato con un po' di gente, che conosce altra gente.”

Ma chi era? Il boss di qualche clan mafioso del giornalismo?

E..?”

Sono venuta a sapere due cose, una buona e una cattiva. Quale vuoi prima?”

La buona.”

Okay, nessuno vi ha beccati ieri sera.”

Sospirai di sollievo. Almeno non ci sarebbero state foto mie e di Josh mentre ci sbaciucchiavamo. Ma la calma durò poco.

E la cattiva?” chiesi, col cuore in gola.

A parlare è stato proprio Josh.”


Buonasera!!!

Per scrivere questo capitolo mi sono basata su quello che purtroppo accade sempre, specialmente a Jen e Josh: il tormento dei paparazzi. Secondo me ci dovrebbero essere delle regole che limitino il loro modo di agire, perché sanno davvero mandare ai pazzi. Quello che ho descritto sfortunatamente l'ho visto in alcuni video e, lo ammetto, mi ha fatto arrabbiare e anche parecchio. Va bene essere famosi, ma c'è un limite anche ai riflettori. A ogni modo, nessuno ha scattato foto a nessuno durante quella fantastica notte ma il nostro Josh ha parlato un po' troppo. Per quale motivo? Non resta che scoprirlo nei prossimi capitoli ;)

A presto!

Sara

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Capitolo 6
*** Faccia a faccia ***


And the Oscar goes to...


Capitolo 6. Faccia a faccia


Judie mi accompagnò con la sua auto, per sicurezza, lasciandomi a una decina di metri da casa di Josh. Ci eravamo incontrate a casa mia dopo pranzo per poi ripartire. Aprii la portiera e scesi, ma prima che mi allontanassi, Judie mi fermò. Quando parlò, notai un pizzico di timore nella sua voce.

Jen, lo so che sei arrabbiata ma cerca di controllarti. Ragiona prima di parlare, okay?”

Annuii e le sorrisi, per tranquillizzarla. “Lo farò, certo. Non devi rimanere per forza, chiamerò un taxi o mi farò accompagnare da lui. Ci sentiamo.”

Non le diedi il tempo di rispondere, perché con pochi passi giunsi sul pianerottolo. Suonai il campanello e aspettai. Sapevo che era in casa, o meglio, Judie era venuta a saperlo e me lo avevo detto. Josh venne ad aprire la porta, il viso tranquillo ma, nel momento in cui mi riconobbe, si trasformò in un misto di sorpresa e consapevolezza. Io ero seria e inclinai leggermente la testa di lato, continuando ad aspettare. Lui si scansò per permettermi di entrare, cosa che feci subito; mentre chiudeva la porta mi concessi qualche secondo per osservare il salotto, che era arredato come lo ricordavo. Gli davo ancora le spalle quando lo sentii avvicinarsi.

Che ci fai qui?”

Mi voltai lentamente e lo guardai dritto negli occhi; stavo ancora pensando a quello che mi aveva chiesto quando tirai indietro il braccio e gli diedi uno schiaffo così forte da farmi male anche io. Josh si portò subito una mano alla guancia destra, diventata rossa, guardandomi con occhi increduli. Mi avvicinai di nuovo a lui e gli diedi una spinta che lo fece arretrare di due passi verso il muro.

Che ci faccio qui?! Dopo il casino che hai fatto?!” urlai.

Sei arrabbiata, okay, ma... ahia!”. Cominciai a dargli dei pugni sulle braccia. E non erano di quelli scherzosi dei tempi di Hunger Games, ma di quelli con cui vuoi fare male. Forza permettendo, ovviamente.

Io non sono arrabbiata Josh, sono incazzata e lo sai cosa faccio quando sto così! Perché tu mi conosci bene! Anzi no, non così bene, perché altrimenti non avresti spifferato a Ellen quello che è successo ieri sera! O sbaglio?”

Smisi di picchiarlo e rimanemmo a fissarci per qualche istante. Avevo il fiatone e sentivo il viso in fiamme, gli occhi lucidi per la rabbia e per la delusione. Josh abbandonò le braccia lungo i fianchi e fece un passo incerto verso di me, come se fossi un animale pericoloso, pronto a scattare da un momento all'altro.

Certo che ti conosco Jen. E infatti avrei voluto spiegarti tutto ma non ho avuto il tempo.”

Però per inventarti stronzate l'hai avuto, vero?” dissi con tutto il disprezzo e il sarcasmo di cui ero capace.

Posso spiegare, per piacere? Senza essere picchiato magari?”

Annuii e andai a sedermi sullo schienale del divano, incrociando le braccia. “Dimmi quante altre cazzate ti sei inventato. E non ti azzardare a dirmi di stare calma, perché non sei nella posizione per poterlo fare.”

Josh sospirò e si poggiò al muro dove era poco prima, incrociò anche lui le braccia al petto e mi raccontò tutto. “Già da ieri sera, dopo la cerimonia, sentivo la gente parlare di noi due, su un nostro probabile fidanzamento, visto il discorso che avevo fatto.”

Già, avresti potuto tenerle per te quelle cose o dirmele per telefono.” lo interruppi, senza riuscire a trattenermi.

Puoi tenere i commenti per dopo?” chiese lui, con tono esasperato. Quando vide che non avevo intenzione di replicare, continuò. “Stamattina sono stato ospite da Ellen e sapevo che anche lei avrebbe chiesto qualcosa. Quindi ho detto quelle cose appena ha affrontato l'argomento, sapendo che si sarebbe scatenato l'inferno. E a quanto pare tutti si sono precipitati da te, che però non ne sapevi nulla. Però sul serio Jen, non ho avuto il tempo per avvisarti. Questo è tutto.” disse, allargando le braccia per enfatizzare la fine del discorso.

Lo fissai per qualche secondo, riflettendo sulle sue parole, cercando di mettere insieme i pezzi. “Ma perché hai detto che stiamo insieme? Quelle erano solo voci, siamo abituati a tutto questo, e avresti potuto lasciar correre ridendoci su, come avrei fatto io.”

Anche questo è vero ma sono stanco di leggere notizie false sui giornali. Preferisco rivelare qualcosa di vero sulla mia vita privata, piuttosto che sentire delle cazzate colossali.”

Non potevo crederci, diceva sul serio? Mi alzai dal divano e mi avvicinai di nuovo a lui, che istintivamente si mise sulla difensiva. Saggio il ragazzo. “Josh, quello che hai detto è una cazzata colossale, lo capisci?”

Lui aggrottò le sopracciglia confuso. “Che cosa?”

Che noi due stiamo insieme!” sbottai esasperata.

Ah non lo siamo? O non lo saremo mai?” mi chiese. “Quel bacio per te non ha significato niente?”

Okay, toccava a me essere confusa dopo quelle domande. “È stato bello e ne avrei voluto parlare con più calma con te, perché ho provato qualcosa, ma.. Josh, hai corso troppo con la fantasia.”

Sarà che ho sempre desiderato baciarti lontano dal quel dannato set. E quando ieri sera ci sono riuscito, mi sono sentito più leggero. La felicità per l'Oscar non era niente al confronto.” disse, con lo sguardo basso e un sorriso mesto. La sua voce era così bassa che a mala pena riuscivo a sentirla. “Hai ragione Jen, evidentemente ho corso troppo.”

Ero rimasta a bocca aperta per tutto il tempo, e quando riuscii a formulare dei pensieri coerenti, sbottai di nuovo, come al solito. “Dio mio, Josh! Non ci vediamo da tre anni e alla prima occasione mi dici queste cose? Perché adesso?”

Tu stavi con Nicholas e io con Claudia, poi per via del lavoro ci siamo persi di vista e non ho potuto farlo. Avrei dovuto fregarmene e parlartene ma sarebbe stato un disastro. Mi sono rimproverato per questo e finalmente ieri sera ho avuto l'opportunità di realizzare il mio sogno. Eppure ho peggiorato ancora di più le cose.”

Avrei dovuto dire una frase sensata, o infuriarmi di nuovo, però ero rimasta bloccata su un punto. “E quale sarebbe il tuo sogno?”

Mi guardò di nuovo negli occhi, serio stavolta. “Te l'ho detto già. Baciarti e... Poter stare con te.”

Ah, questa parte mi mancava.” dissi più a me stessa che a lui.

Sì be', per quanto mi riguarda ho chiarito tutto. Ora sta a te decidere cosa fare.”

In che senso?”

Mi sorrise, ma i suoi occhi erano ancora seri. “Sta a te decidere se mandarmi al diavolo una volta per tutte, visto che comunque non mi sono comportato bene, oppure riflettere su quello che provi per me e darmi una possibilità. Sempre se ne hai voglia.”




Salve gente!

Eccomi qui con un nuovo capitolo che ho deciso di terminare con un altro pizzico di suspance, come per il precedente. Che dire, Jen non ci è andata leggera eh? Però si è sentita in un certo senso “tradita” dal suo amico e quindi una reazione del genere ci sta. E Josh ha approfittato di quel momento per aprirsi e spiegare quello che provava da tanto tempo. Ora Jen si trova di fronte a una scelta. Si vedrà! ;)


Sara



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Capitolo 7
*** Epilogo ***


And the Oscar goes to...


Capitolo 7. Epilogo


Questa notte fa davvero caldo, nonostante le finestre aperte; se c'è una cosa che odio di Los Angeles è l'umidità. Mi alzo e vado in bagno per rinfrescarmi un po'. Apro l'acqua fredda e mi bagno il viso e il collo, più volte, provando a liberarmi di quella sensazione fastidiosa. Mi asciugo e fisso il mio riflesso allo specchio: i capelli sono spettinati, più ricci del solito perché dopo la doccia non li ho asciugati col phon, non ho occhiaie ma lo sguardo è assonnato. Il party a cui avevo partecipato è iniziato nel tardo pomeriggio ed è finito solo due ore fa, quindi sono molto stanca. Il che ultimamente accade spesso. Esco dal bagno e torno in camera, stendendomi subito sul letto cercando di non fare troppo rumore ma, ovviamente, finisco per farne il doppio.

Jen?” L'ho svegliato, mannaggia a me. La piccola lampada sul comodino si accende e due occhi color nocciola mi scrutano preoccupati. “Che succede? Stai male?”

Gli sorrido e scuoto leggermente la testa. “No, avevo caldo e sono andata a rinfrescarmi. Ma non ha funzionato molto.”

Sicura? Non saremmo dovuti andare lì, ti sei stancata troppo.”

Josh”, mi giro su un fianco per guardarlo meglio, “sto bene, sul serio. Non preoccuparti.”

Come se fosse facile.” borbotta lui di rimando, i suoi occhi sono divertiti.

Allungo una mano e gli accarezzo i capelli, spostando qualche ciocca dalla fronte, e poi seguo con le nocche il profilo della sua mascella, un tratto di lui che mi è sempre piaciuto. Mi avvicino e gli bacio la punta del naso, incontrando poi il suo sguardo. “Te l'ho mai detto che sei la persona più apprensiva del mondo?” sussurro, continuando ad accarezzargli la guancia.

Josh socchiude leggermente gli occhi, come se ci stesse riflettendo su. “Mmh no”, si blocca per afferrarmi la spalla e spingermi sul materasso, guardandomi dall'alto mentre ghigna divertito, come fece durante la notte degli Oscar di un anno e mezzo fa, “ripetilo se hai coraggio.”

Sto per rispondergli a tono ma non riesco a formulare pensieri coerenti perché il mio ragazzo comincia a lasciarmi una scia di baci lungo il collo e sulla spalla. “Che stai facendo?” riesco a dire.

Dai Shrader, secondo me puoi arrivarci.” mormora lui tra un bacio e l'altro.

Ho una mezza idea, sì.” sospiro, passando le braccia intorno al suo collo per avvicinarlo a me.

Se ne accorge e, per farmi un dispetto, si allontana. “Non così in fretta, tesoro.”

Assumo un'espressione contrariata e lui ride sommessamente; con una mano fa scivolare in alto la canottiera che indosso e si sposta più in basso. “E qui come va?” chiede, prima di baciare delicatamente la mia pancia.

Anche lui sta bene. O lei.”

Mi piacerebbe una femmina, specialmente se fosse bella come la mamma.”

Ecco, questo è uno di quei momenti in cui sento un nodo un gola. Sentirlo parlare in questo modo mi emoziona sempre. Sarà un papà fantastico, già lo so. Mi metto seduta, gli prendo il viso tra le mani e lo bacio, come se volessi donargli tutta me stessa, ancora una volta. Automaticamente il contatto si accende di passione e desiderio, ma non voglio lasciarmi trasportare da tutto questo, non ancora.

Ti amo Josh.” gli dico, cercando di mantenere la voce ferma ma con scarsi risultati.

Ti amo anch'io. Aspetta, perché piangi?”

Sono solo felice. Stiamo insieme, ci amiamo e tra sei mesi avremo un bambino. È tutto così perfetto.”

Mi sorride di nuovo e riprende a baciarmi, i pochi indumenti che avevamo addosso finiscono a terra nel giro di pochi secondi. I nostri corpi sudati si uniscono di nuovo, perfetti, nati per completarsi a vicenda. Perché io e Josh siamo questo, da sempre: due persone fatte per stare insieme. È cominciato tutto con una splendida amicizia che ha avuto i suoi momenti difficili, ma che è servita da base per un rapporto nuovo, nato quella fatidica notte, con quel bacio rubato. L'ingenuità dell'uno e l'impulsività dell'altra hanno rischiato di rovinare tutto ancora una volta ma, quando Josh mi ha chiesto di scegliere, mi sono resa conto che non avrei più potuto fare a meno di lui, doveva far parte della mia vita. Sapevamo di essere innamorati da tempo ma nel giro di questi pochi mesi lo abbiamo compreso appieno, imparando a conoscerci ancora meglio e anche ad accettare i nostri difetti. Da quando stiamo insieme, non sento più quell'ansia che mi invadeva ogni volta che dovevo sfilare su un red carpet, perché ora c'è lui accanto a me, c'è lui a tenermi la mano, c'è lui a farmi sentire la donna più importante del mondo. Credevo che non avrei mai provato tanta gioia in vita mia, e invece mi sbagliavo, perché adesso dentro di me sta crescendo il nostro bambino e sento che non potrei essere più felice di così.






Ciao ragazzi!

Eccoci qua, siamo giunti all'ultimo capitolo di questa piccola fanfiction Joshifer che spero vi sia piaciuta. Ringrazio tutte le persone che hanno letto, seguito e recensito la storia capitolo dopo capitolo, non immaginate quanto mi faccia piacere tutto questo! :)

Grazie ancora, vi adorooo <3

Ci vediamo alla prossima fanfiction!

Con tanto tanto affetto,

Sara

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