La Cassetta Delle Lettere

di The Sorrow
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prima Lettera-Massimo ***
Capitolo 2: *** Seconda Lettera-Riccardo ***



Capitolo 1
*** Prima Lettera-Massimo ***


La Cassetta Delle Lettere


Prima Lettera-Massimo


Caro Massimo

Non so perchè mi sono messo a scrivere questa lettera, forse per me stesso. So che leggerai queste parole, non so da dove ma le leggerai. Sai che adesso sono in nuovo liceo? Un liceo scientifico, per la precisione. Mia madre è contenta, dice che finalmente porto a casa buoni voti. Di solito vado al parco per studiare, proprio come mi hai consigliato tu. C'è una pace e una tranquillità in quel posto che non si trova da nessun'altra parte; di solito mi fermo lì fino al tramonto. Vedere il cielo tinto di rosso è bellissimo, mica lo sapevo io che esistevano panorami simili. Sai, mi dispiace che per molto tempo noi due non siamo andati d'accordo. So che non ti piaceva il fatto che io fumassi, ma ti giuro che ne sentivo il bisogno. Ho iniziato come iniziano molti; grazie agli amici. Se fumavo ero nel loro gruppo. Se non fumavo ero uno sfigato. Così ho iniziato a fumare e in poco tempo la sigaretta è entrata nella mia vita. Era come un tarlo; mi logorava, mi consumava. Non ero io che fumavo la sigaretta, era la sigaretta che fumava me. Sai come me ne sono accorto? Questa ti farà ridere; una notte non riuscivo a prendere sonno, fuori diluviava. Ho pensato di fumarmi una sigaretta per... Non lo so neanche io il perchè, volevo solo fumare. Mi accorgo che non c'erano sigarette, avevo finito tutto il pacchetto. Bestemmiai contro Dio(è l'unico che posso mandare a quel paese con la certezza che non avrò risposta), presi l'impermeabile e uscii di casa. Avrò girato mezza Torino in cerca di un tabaccaio aperto; alla fine lo trovai e comprai un pacchetto di Marlboro. Tornato a casa ero pronto a farmi la mia sana fumata, quando mi resi conto di una cosa. Era l'una di notte. Io ero uscito all'una di notte, sotto il diluvio universale per un pacchetto di sigarette. Mi chiesi "Ma che sto facendo?". Da quell'episodio smisi di fumare.
Massimo, sarai contento di sapere che ho lasciato quella gallina di Chiara. Mi ero messo con lei solo perchè era la più corteggiata della classe, ma mi accorsi che era solo una bambola. Una di quelle bambole finte che si vestono con minigonna e scollature vertiginose anche in pieno inverno, per non parlare della faccia. Sul serio, è necessario tutto quel trucco? Sembrava che avesse un viso finto. Se tu fossi quì probabilmente diresti "Te l'avevo detto!"; era quella la tua frase preferita.
Adesso sto con Laura. Non l'avevo considerata molto, ma ho fatto male. Lei è dolce, gentile, simpatica ma soprattutto naturale. Non porta chili di trucco, non si veste in modo esagerato per farsi notare. Lei appare così com'è ed è questo quello che mi piace. Trovo sia inutile cercare di apparire diversi da come siamo, ogni persona è unica ed è questo il bello. Di la verità, non ti aspettavi che potessi dire perle di saggezza simili vero?
Dimenticavo, sai che mia madre ha smesso di prendere quell'affare? Mi pare si chiamasse Xanax. Sono contento per lei, quella roba la stava rovinando. Torna sempre a casa con quintali di fogli sottomano, dice che li deve compilare per il suo capoufficio. Quel tizio è un gran bastardo, scusa il termine.
Scrivendo questa lettera mi sono accorto di una cosa. Io ti ho sempre chiamato Massimo. Mai ti ho chiamato con il tuo vero nome. Mai ti ho detto quello che avrei dovuto dirti da sempre. So che dirlo adesso, in una lettera, non servirà a molto ma "Ti voglio bene papà".
Adesso andrò al cimitero, a mettere questa lettera vicino alla tua foto.
Sono sicurò che da lassù, nel cielo, tu la leggerai.
Con affetto
Vittorio

P.S: e se incontri Dio, digli che quella volta che ho bestemmiato non era niente di personale.


Note dell'autore: salve a tutti, questa è la prima lettera della mia raccolta. Le lettere avranno personaggi e argomenti diversi di volta in volta. Spero che questa prima lettera vi sia piaciuta, le prossime saranno più lunghe. Ci tengo a dire una cosa; in questa prima lettera ci sono stati due punti in cui si è parlato di Dio. Mi scuso se quello che ho detto ha offeso qualcuno; se è così, segnalatemelo e io provvederò a modificare la storia. Se volete lasciate una recensione. Sono bene accetti i suggerimenti e le critiche. Alla prossima lettera.

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Capitolo 2
*** Seconda Lettera-Riccardo ***


La Cassetta Delle Lettere


Seconda Lettera-Riccardo


Caro Riccardo... Anzi, niente "Caro", solo Riccardo.

Come va? Tutto a posto? Non sei finito investito da un tram, vero? No? Peccato. Certo, ti chiederai perchè ti sto scrivendo così, con queste parole, ma la risposta la sai già. Volevo farti una domanda; ti diverti? Ti diverti a prendermi in giro? Ti diverti a ridicolizzarmi? Ti diverti a farmi fare la figura dell'idiota davanti a tutta la classe? Ti diverti a non rispondere alle mie lettere? Già, questa è la sesta lettera che ti scrivo, sono sicuro che le altre cinque ti sono arrivate ma tu non le hai lette. Non te ne frega niente, in fondo. Sai, dicono che la violenza psicologica fa più male della violenza fisica. Io non ci credevo, prima di conoscere te. Sembravi il classico simpaticone, quello che c'è in ogni classe, sempre disposto ad aiutare tutti. Ti sei finto mio amico, io mi fidavo di te. Come hai potuto farmi questo? Come hai potuto ingannarmi così? Non passa giorno senza che tu mi ridicolizzi. Sono stanco Riccardo, sono veramente stanco. Io ti chiedo solamente di essere lasciato in pace, chiedo troppo? A quanto pare, si. Potevi rispondere alle mie lettere, potevi cercare di capirmi ma non l'hai fatto. Ora è troppo tardi.
Hai mai sentito la canzone "Stan" di Eminem? Parla di un fan di Eminem di nome Stan. Stan è ossessionato da Eminem, è il suo idolo. Gli spedisce una lettera perchè vuole parlare con lui ma Eminem non gli risponde. Allora Stan gli spedisce di nuovo una lettera in cui si lamenta del fatto che Eminem non gli risponda. Ovviamente Eminem non risponde nemmeno a questa. Allora Stan, in preda alla rabbia e alla disperazione, registra un ultimo messaggio per Eminem, in cui gli dice che lui poteva salvarlo, ma non l'ha fatto. Registrato il messaggio, Stan si ammazza.
Per noi due è lo stesso, Riccardo. Tu potevi salvarmi ma non l'hai fatto. Immagino che avrai già capito che cosa succederà quando avrò finito di scrivere questa lettera. Spero che la leggerai, spero che ti venga il rimorso, spero che i sensi di colpa ti divorino, spero che tu non riesca a dormire la notte pensando a me, spero che il mio scheletro appaia nei tuoi incubi ricordandoti che cosa hai fatto!
La colpa è tua, solo e soltanto tua. Cosa ti costava trattarmi da amico, come facevi con tutti gli altri? Che cosa c'è in me che non va? Sono timido? Sono secchione? Porto gli occhiali? Si, devono essere questi i motivi. A scuola ci spiegano che bisogna abbandonare i pregiudizi e noi muoviamo la testa annuendo, come delle scimmie ammaestrate. Ma, finita la lezione, i pregiudizi tornano a galla impossessandosi degli uomini. La verità è che i pregiudizi non abbandoneranno mai l'uomo. Ci sarà sempre qualcosa o qualcuno da discriminare. Anni fa gli abitanti del Nord Italia discriminavano quelli del Sud. Oggi discriminiamo gli extracomunitari. Io spero che, se esiste una razza aliena, non venga mai scoperta. Altrimenti discrimineremo pure quella.
Questa lettera è giunta alla sua conclusione. Tutta questa faccenda è giunta alla sua conclusione. La mia vita è giunta alla sua conclusione.

Matteo




Note dell'autore: ed ecco la seconda lettera. Spero che vi sia piaciuta e, se volete, recensite. Alla prossima.

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