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di aster mezzelfo
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Nel bianco più assoluto ***
Capitolo 2: *** La porta immersa nel bianco ***



Capitolo 1
*** Nel bianco più assoluto ***


Nel bianco più assoluto

Cammino  fissando il sentiero innanzi a me... Le piccole foglie di ciliegio cadevano lente sul terreno ancora zuppo d'acqua che ormai segnava solo un confine immaginario con la fine dell'inverno e l'inizio della agognata primavera che tanto attendo.
Già... Attendo questo periodo dell'anno praticamente sempre da quando ho memoria, non mi spiego il perché ma lo faccio e basta, certo che sono strana molto...
Di tanto in tanto mi fermo a fissare il cielo... Lo fisso anche per minuti, tanto che se sono fuori con amici loro mi chiamano "sognatrice pazza" maa... Cosa ne sanno loro della pazzia, se fissare l'immenso blu è pazzia allora io adoro esserlo.
Ma quando esco con Kirishima non devo distrarmi... Se lo faccio mi prende per pazza sul serio e nemmeno potrei baciarlo... Cavolo quanto lo desidererei... Ma lui sembra sempre così distante, ma suvvia... Alla primavera nessuno può resistere, come dice sempre Nana << la primavera è sinonimo di amore qui a Hiroshima>>... Spero tu abbia ragione Nana.
Vedo un albero caduto sul ciglio della strada, peccato era così bello... Con quei rami poderosi e quel tronco così largo sicuramente avrebbe fatto dei frutti succulenti... Accidenti è pure caduto in mezzo alla strada... Speriamo che nessuno ci si faccia del male va.
Procedo fiacca, odio i lunedì, sono così... Opprimenti che quasi mi tolgono la forza anche di vivere, e poi di lunedì non c'è la mensa, quindi dobbiamo anche mangiare più tardi o non mangiare affatto, chissà il prof di storia oggi che ci racconta, spero non ancora di quei conquistatori spagnoli, sono così noiosi... 
Ei aspetta... Ma che ci fa un ragazzo li fermo sulla strada? Ma sta bene? << eiii mi senti? Stai bene? Levati di li che se passa qualcuno puoi farti molto male... Ei ma ci sei?>> buio....

Mi rialzai frastornata... La testa mi girava forte e quell'ultimo pensiero che mi frullava vorticosamente nella testa non smetteva di assalirmi, un ragazzo fermo... Niente volto, ne aspetto, ne ambiente circostante... Solo lui sfocato in un mare di suoni e colori indistinti.
Sgranai gli occhi... Dove ero? MA DOVE ERO? Bianco... Solo del bianco intorno a me... " forse sono morta pensai" già poteva essere plausibile, magari tentando di salvarlo mi ero fatta investite... "Oh no.. Che cosa terribile, ma.. Ma noo... Io morta proprio è impossibile", ma chi cercavo di convincere... Nemmeno sapevo dove mi trovavo e speravo pure di esser morta? Che fifona che ero...
Decisi che se fosse stato un sogno tanto valeva vedere come uscirne, magari camminando mi sarei svegliata, dall'orologio lilla che avevo sul polso le lancette segnavano le 7:00 di mattina, quindi tutto sommato un'orario normale, ma sii... Dovevo solo dormire probabilmente.
Camminavo ormai da un tempo indeterminato che però a me sembrò una vita, così mi sedetti con un misto di paura e ansia, era chiaro che non stavo nemmeno dormendo, l'orologio era del tutto fermo alle 7:00 e la memoria continuava a farmi rivedere quel ragazzo sulla strada, ma ad ogni visione con una prospettiva del tutto differente, chissà cosa voleva dire.
<< ei... C'è qualcuno? Qualcuno mi sente? Mamma? Papà? Ei...mi sentite?>> gridai per qualche minuto a squarcia gola solo quella frase, era l'unica che mi veniva in mente... Mente... Tutto non aveva più un senso, nulla era concreto, facce, pensieri e ricordi... Un tutt'uno sbiadito ma che sempre più sentivo mi appartenesse e poi sempre lui... Su quella stramaledetta strada... 
<< ei.. C'è>> non mi ricordai più per cosa urlavo... Nemmeno per quello... Mi misi a piangere e mi rannicchiai sul pavimento che sembrava inesistente e tutto era bianco... Bianco... <> ....
<< Ciao... >> cosa? Chi parla?...
<< ei ma sei sorda parlo con te>> non c'erano dubbi... Qualcuno mi parlava, almeno in quello non ero impazzita.
<< senti... Se non vuoi nemmeno provare ad alzare la testa io me ne...>> sentì un fruscio e dei passi scomparire così mi alzai di scatto con gli occhi ancora gonfi di lacrime e vidi vicino a me una figura snella e secca... Era lui si... Il ragazzo della strada... Ma ora almeno aveva un viso ed una voce... E che viso... Arrossì appena fissandogli le iridi di un grigio pallido quasi trasparente che tanto mi ammaliavano.
<< a ti sei decisa allora>> mi disse sorridendo lui e si tolse dalla tasca un fazzoletto con qui senza nemmeno chiedermelo mi pulì le goti.
<< ecco fatto... Ora almeno so che non sei sorda... Ma parli? >>  mi fissò stranito ed io di tutta risposta mi diedi della cretina e annaspai 4 parole confuse   << em si... Rin piacere>> abbozzai un sorriso fissando quel misterioso ragazzo che di tutta risposta sorrise e emise un sospiro di sollievo << meno male Rin, pensavo di averti shoccato troppo, io sono qualcuno che non avresti dovuto rivedere, piacere>>... Mi porse una mano che presi titubante ma quasi rassicurata da quel suo sguardo così profondo e malinconico... Cosa volevano mai dire quelle prime parole che mi disse? " sono qualcuno che non avresti dovuto ricordare..." Come era possibile? Io non lo avevo mai visto fino a oggi e ora lui mi diceva che probabilmente già lo conoscevo? Lo seguii titubante mentre uno ad uno i miei pensieri precedenti all'incontro svanivano nel bianco.
{{Grazie per aver letto questo primo capitolo, appena potrò rilascerò anche il secondo, non so quanto durerà la storia, ma è già stata pensata xD una recensione costruttiva fa solo piacere }} Aster~

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Capitolo 2
*** La porta immersa nel bianco ***


La porta immersa nel bianco Certo che trovarsi in quella situazione non facilitava il dialogo... La mia gola pareva un deserto, e non perché avessi sete, era come se fossi bloccata, non emettevo altro che rantoli e confusi suoni mentre fissavo lui e il bianco... Già lui... Mi aveva presa per mano da un po, ma la sua era fredda, quasi fosse di ghiaccio, e poi non sembrava volesse ne parlarmi ne consolarmi, camminava in mezzo al nulla con tranquillità, di tanto in tanto si fermava per fissare i miei occhi e poi si rigirava continuando ad ignorarmi... Questa cosa mi prese alla testa e compresi il vero significato della parola " terrore" ed era vero... Ero letteralmente terrorizzata dalla situazione, non sapevo dove mi trovavo ne perché lui fosse li, nemmeno sapevo il suo nome... Già... Il suo nome. Ad un certo punto si fermò più a lungo del solito e si girò di scatto fissandomi pensieroso, alche non ebbi più pensieri e sbottai << senti... Mister senza nome, almeno vuoi darmi una spiegazione di cosa e dove siamo? >> ansimai e mi accorsi che lui sorrideva quasi divertito dal mio urlo da pazza, così lentamente fissando quel sorriso arrossì a mia volta e mi diedi della stupida da sola ma almeno quella mia scenata sortì un effetto... << sei sempre esuberante e? Già, dopotutto sei Rin no? Comunque siamo nel bianco se proprio vuoi saperlo >> disse sbuffando e si sedette di colpo fissandomi con la sua solita aria assorta da ebete che stava iniziando a darmi sui nervi sul serio, così mi sedetti a mia volta fissandolo offesa e rossa di imbarazzo, uffa ma doveva essere proprio così carino? << uff... Sei proprio antipatico sai? Non mi dici chi sei, parli per indovinelli e mi incasini il cervello già fuso di suo... E poi è ovvio che siamo nel bianco? Che cosa vedi oltre quello? C'È SOLO QUELLO DANNAZIONE>> mi gettai indietro sbattendo la nuca... Che rabbia, mi sembrava di esplodere, ma se davvero ero morta lui che cosa ci faceva così calmo li? Perchè continuava a sorridere e prendersi gioco di me? Poi finalmente si alzò da terra e mi si mise vicino... In ginocchio con i capelli lunghi color fuliggine che gli coprivano il volto e quelle iridi così tristi che mi scrutavano da ore senza mai esprimersi, sorrise e sospirò con flemma assaporandosi quasi quell'attimo e poi parlò << si... Siamo nel bianco Rin, questo è il mio regno... Il regno dei ricordi... Vieni, ora ti mostro >> detto questo si alzò di scatto e mi afferrò con vigore la mano costringendomi ad alzarmi e prese a correre verso il nulla. " il regno dei ricordi?", "Bianco?"... Che storia era questa, ma più lo seguivo più mi sentivo rassicurata da quello sguardo profondo, e per la prima volta nell'arco di quell'interminabile vagabondare lo vidi sicuro di che strada prendere, se poi il nulla più assoluto era una strada... Almeno ora sapevo che non ero morta dai... Era tutto un sogno dopotutto, nulla di più, il regno dei ricordi? Ma dove eravamo? In una favola per bambini? Baa... Almeno per essere un sogno era reale dovevo ammetterlo, e questo faceva sembrare tutto più inquietante. Si fermò davanti ad una porta... "Cosa? Una porta? In mezzo al nulla poi..." Restai esterrefatta, da quando ero arrivata li non si era visto nemmeno un oggetto ed ora davanti a me vi era una splendida porta di cristallo traslucida che rifletteva nulla... Come da manuale, si vedevano solo il mio e... Il suo non c'era... Non aveva un riflesso... Come era possibile, io potevo benissimo vedermi... La mia faccia bianca... I miei capelli rossicci... Ero io quella, avevo ancora gli occhi gonfi ma per il resto tutto sembrava normale... Ma lui non c'era. << eccoci Rin... La porta del bianco o Kurisutarudoa... La porta che conduce ai ricordi delle persone, essa mi permette di rivivere un ricordo qualsiasi nella vita di ogni individuo presente sul pianeta, così che possa analizzarlo e decidere se possa essere ricordato o dimenticato a seconda dell'importanza... >> disse tranquillo come sapesse che quelle follie che diceva fossero scienza... << Kurisutarudoa? Ma mi prendi in giro? Fino ad ora eravamo nel bianco ed ora per magia è apparsa questa porta davanti ai nostri occhi? Che poi nemmeno si apre, anzi mi fa solo specchiare... E poi tu... >> mi si mozzò la parola e ritornai a fissarlo con un misto di timore e tristezza, che cosa era realmente quel ragazzo innanzi a me? << e poi io? Sai che sei proprio strana? Va be, sei sempre Rin dopotutto...avanti entriamo, vediamo che ci mostra questo ricordo >> e si diresse detto questo sempre impassibile come se sapesse realmente che fare innanzi alla porta di cristallo e la scrutò serio per qualche secondo per poi sorridere e fissarmi << ecco... Ho trovato la serratura, ora è meglio che ti ripari gli occhi, aprirla può dare molto fastidio al cristallino delle pupille >> e dopodiché frugò nelle ampie tasche della giacca nera che indossava per poi tirarvi fuori un medaglione simile in tutto ad un orologio e posarlo con garbo sul cristallo che apparentemente dopo qualche secondo iniziò a brillare di una luce accecante che mi costrinse come su avvertimento a coprirmi gli occhi per non esserne accecata. << ecco Rin, si è aperta... Puoi riaprire gli occhi >> mi disse tirandomi giù le mani per farmi godere del singolare spettacolo che ora mi si parava innanzi; il cristallo si era del tutto trasformato da uno specchio traslucido ad una finestra... Si, una finestra che dava su un boschetto giallo e rossiccio, dove le foglie cadevano lente, eppure noi eravamo ancora nel bianco, e la porta vista da dietro era del tutto inesistente... Era racchiuso unicamente in quella visione il mio sguardo... Quasi essa mi appartenesse sul serio, quasi come se quel mondo dipinto fosse sul serio mio... << co...cosa è quel luogo? Si sente anche il vento caldo della tarda estate provenirci... Io ... Io non capisco, spiegami ti prego >> lo fissai frastornata mentre un'invasione di emozioni mi riempiva la testa offuscandomi i pensieri e rendendomi annullata. Si avvicinò a me con calma e mi prese il viso fra le mani, pulendomi con l'ennesimo fazzoletto le gote dalle mie lacrime amarognole e per una volta mi sorrise in modo sereno quasi anche a lui facesse bene sentire quelle sensazioni << vedi Rin, quello è un ricordo, la porta ci mostra il ricordo passato della persona a cui io voglio darlo, qui i ricordi arrivano di continuo, il mio compito è solo quello di vivere nei ricordi degli altri, io non ho una vita al di fuori del bianco, esso è la mia casa, la mia vita è solo qui... Ora noi entreremo insieme in quel ricordo così che io possa vederlo meglio ok?>> si girò verso la porta lasciandomi rossa in viso e frastornata... Mi aveva fatto sclerare quel dannato controllore di ricordi, ma oramai ci avevo fatto l'abitudine, se ero impazzita almeno non mi dispiaceva averlo accanto. #{ fine capitolo xD, è stato lunghetto rispetto al primo, e pensare che volevo scrivere di più, ma non bruciamo le tappe, ogni cosa al suo tempo, tutto è collegato da un filo sottile che solo alla fine avrà una svolta... Come al solito esorto nel recensire, per me è solo un piacere leggere i vostri pensieri, vedrò di scrivere al più presto il 3°. Aster~}#

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