la mia sfida più grande

di MONDO_MANGA
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ritorno a scuola ***
Capitolo 2: *** un nuovo torneo ***
Capitolo 3: *** L'inizio del torneo ***
Capitolo 4: *** Qualcosa di strano nell' ombra ***
Capitolo 5: *** rivelazioni ***
Capitolo 6: *** una sola speranza ***
Capitolo 7: *** mettersi alla prova ***
Capitolo 8: *** pressioni ***
Capitolo 9: *** tempo scaduto ***
Capitolo 10: *** che la battaglia abbia inizio ***
Capitolo 11: *** morire con te ***
Capitolo 12: *** vendetta ***
Capitolo 13: *** risveglio ***
Capitolo 14: *** incubo senza fine ***
Capitolo 15: *** come ricominciare ***
Capitolo 16: *** una scintilla nel buio ***
Capitolo 17: *** buttarsi ***
Capitolo 18: *** piccolo errore di valutazione ***
Capitolo 19: *** Seguimi ***
Capitolo 20: *** un intruso in paradiso ***
Capitolo 21: *** sotto processo ***
Capitolo 22: *** più forti del destino ***



Capitolo 1
*** ritorno a scuola ***


Erano passati mesi dalla sconfitta di Majin Buu e sulla Terra era tornata a regnare la pace e la tranquillità.
C’era un gran trambusto quel giorno a Satan city, soprattutto alla famosa Orange hight school, il liceo più famoso della città dove gli studenti si stavano dirigendo per il tanto atteso ritorno a scuola. Nell aula 1 mancavano solo pochi minuti all’ inizio delle lezioni, ma non tutti gli studenti erano ancora arrivati.
“Chissà che fine ha fatto Videl… è tutta l ‘estate che non si fa sentire, ed io ero la sua migliore amica!!”
Ereza era davvero scocciata per il comportamento dell’ amica e con aria imbronciata si sedette nel suo solito banco in fondo alla classe.
“ Nemmeno io l’ ho più sentita, ma non è un mistero su cosa abbia fatto per tutto questo tempo.”
” Cioè? Che vorresti dire? Hai saputo qualcosa? È mica ammalata!?” disse la ragazza con gli occhi sbarrati al ragazzo biondino con la bandana in testa e fare da duro.
”Ma no cosa vai a pensare! Secondo me la tua amica si è divertita tutta l ‘estate con il ragazzetto che ti piace tanto! Quel rammolito di Gohan!” disse Shapner sistemandosi il fazzoletto rosso in testa.
“Gohan… già! Non ho più visto nemmeno lui…chissà se si è riscritto”
” Che domande! Certo che no! Per un cervello come il suo questa scuola è troppo limitata! Avrà passato tutta l ‘estate sui libri e ora sarà già all’università! Bha ..Come fa una ragazza carina come Videl a stare dietro a quel moscerino senza m…”
Non ebbe tempo di finire che la figlia di Mr. Satan entrò in classe scatenando l’ immediata reazione di Ereza che si alzò in piedi urlando a squarcia gola in preda alla gioia:
“VIDEL!!! DA QUANTO TEMPO AMICA MIA!! VIENI QUI SUBITO CHE DEVO ABBRACCIARTI E RIEMPIRTI DI INSUTI PER ESSERE SPARITA!!” Videl ,vedendo l’amica, gli sorrise avvicinandosi e cercando ogni tipo di scusa plausibile per giustificarsi. Mentre le due erano impegnate in una strana discussione tra carinerie e insulti, la porta si aprì rivelando la figura di un ragazzo dal viso familiare eppure sconosciuto. Era alto e molto muscoloso, mentre i capelli erano neri e dritti con un ciuffo che ricadeva davanti a un viso serio ,ma dagli occhi dolci. Nessuno l‘avrebbe riconosciuto se Videl non l’avesse chiamato:
“Gohan accidenti sei in ritardo anche il primo giorno! Muoviti vieni qui prima che la professoressa arrivi!”
Tutti erano allibiti. Quello non poteva essere Gohan! Il ragazzo che conoscevano non aveva un cenno di muscoli, i capelli erano più corti e ben pettinati ed era sempre vestito con la divisa scolastica ,mentre il nuovo ragazzo indossava un paio di jeans e una maglia nera che non nascondeva nulla del suo fisico statuario. Mentre i ragazzo si avvicinava all’amica , Ereza scostò Videl in malo modo avvicinandosi pericolosamente al ragazzo e ancorandosi alla sua maglia, lo fissò con occhi indagatori.
” GO GO GOHAN SEI TU!!! ACCIDENTI MA MA…CHE TI è SUCCESSO? SEI COSI.. DIVERSO” D’altro canto Gohan era diventato rosso come un peperone, non abituato a così tanta attenzione non solo da parte dalle ragazze che lo guardavano con occhi sognanti, ma anche dei ragazzi che lo fissavano con gran stupore e invidia.
Gohan era cambiato molto dopo la scomparsa di Majin buu. Grazie ai grandi poteri donatogli da kajoshin il sommo , la sua massa muscolare era aumentata in modo evidente e grazie ai continui allenamenti ai quali egli volle sottoporsi ogni giorno con l’ aiuto Goku , era diventato ancora più potente. Ma Gohan non solo era cambiato fisicamente. Il ragazzo insicuro, facilmente incline a perdere il controllo e con la paura negli occhi aveva ceduto il posto a un ragazzo sicuro di se ,cauto , riflessivo e con una vena di orgoglio negli occhi.
“Ciao Ereza! È un piacere rivederti! Bhe ecco… ho passato l’ intera estate in palestra! Avevo voglia di… ecco.. cambiare! Sai stare lontano dai libri e pensare a divertirmi eh eh! "
Ereza sorrise riconoscendo sotto tutto quell’ imbarazzo il suo vecchio compagno.
”UAUUh chissà quante ragazze avrai incontrato.. A proposito sei impegnato domani pomeriggio o in questi giorni? Perché se vuoi potremmo andare insieme al cinema ….”
Per Gohan era troppo! La ragazza lo guardava con occhi speranzosi e gli sarebbe dispiaciuto deluderla; era dopotutto una ragazza carina ,ma il ragazzo avrebbe preferito allenarsi 24 ore di fila che superare un appuntamento.
“Ecco io…” mentre cercava, nel suo balbettio di dire qualcosa, Videl si parò davanti a lui fissando l ‘amica con occhi scintillanti di odio e con un leggero tremore nella voce ,rispose per lui:
” Ereza, Gohan non ha tempo! È rimasto parecchio indietro con i compiti e in più deve badare a suo fratello, quindi mi dispiace ferire i tuoi sentimenti ma la sua risposta è no!”
Il ragazzo stupito, tentò di alleviare la situazione vedendo la ragazza vicina a una crisi di pianto. “ Mi dispiace ma.. ma... magari la prossima settimana...”
“ Gohan non hai sentito quello che ho detto?! Poi se vuoi scatenare la rabbia di Chichi fai pure!” disse stizzita Videl fulminandolo con lo sguardo.
Il ragazzo abbassò il capo e con un risolino pronunciò un flebile “hai ragione” e con voce autoritaria l’ amica gli ordinò di prendere posto vicino a lei mentre Ereza , più spaventata dalla reazione di Videl , che delusa dal timido rifiuto di Gohan , si sistemò tra l'amica e Shapner.
Dopo lo strano episodio iniziale la giornata proseguì tranquilla fino al suono della campanella che segnò la fine delle lezione e il tanto desiderato ritorno a casa.
Come primo giorno non era andata poi cosi male, pensò tra se il Saiyan, volando alla velocità della luce con lo stomaco brontolante dalla fame e con la falsa speranza che dopo tanta sofferenza questa spensierata atmosfera potesse durare per sempre.

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Capitolo 2
*** un nuovo torneo ***


~~Era già passata una settima dal fatidico “ritorno a scuola” e Gohan si stava godendo il sabato mattina dormendo o meglio RUSSANDO , fino a ora tarda.
Tutti i membri della famiglia Son erano svegli già da diverse ore e ognuno stava svolgendo le proprie mansioni quotidiane: Chichi era come al suo solito, immersa tra il fumo delle pentole e padelle intenzionata a preparare il pranzo per i tre saiyan (il che consisteva in almeno 4 primi, 5 secondi e 3 dolci a testa), mentre il piccolo Goten , per volere materno, aveva iniziato la scuola da privatista e in quel momento era impegnato a risolvere un semplice problema di geometria che ai suoi occhi era incomprensibile. Se Gohan era stato sempre considerato da tutti i maestri e dalla stessa madre “ un piccolo genio”, non si poteva dire lo stesso per Goten, negato in tutte le materie e causa principale dell’ esasperazione del suo tutore che tentava invano di insegnargli le cose più semplici. Non che il saiyan fosse stupido, il fatto era che al bimbo mancavano l’attenzione e la costanza che sempre aveva caratterizzato il carattere del fratello maggiore.
Chichi a volte, si colpevolizzava per come Goten fosse cresciuto. Non lo aveva mai sgridato sul serio ne mai si era imposta su di lui. Come avrebbe potuto…Dopo la morte del marito ,la nascita di Goten aveva  riportato la gioia in quella casa e Chichi aveva giurato a se stessa che avrebbe tenuto almeno il suo secondo genito, lontano dai mali che il mondo poteva offrire. Era stata sciocca! Come aveva potuto offrire a Goten un mondo di pura felicità ,in assenza di problemi e preoccupazioni , quando a Gohan era stata privata l’ infanzia, comportandosi fin da bambino come un “mini-adulto” ?
Aveva sbagliato tutto con i suoi figli? Forse si, ma Chichi era una donna d’ acciaio. Decise che avrebbe impartito a Goten una vera educazione, così ingaggiò il miglior tutore che c’era in circolazione con l’obiettivo di far diventare il suo piccolo un grande e famoso dottore.
Il suo sogno fu spezzato dalle continue lamentele dell' insegnante che spiegò alla madre che con Goten era come cercare di ricavare “ un ragno da un buco” e che fosse ormai una “causa persa”. La donna si arrese , sperando di fare ottenere a Goten almeno il diploma di base.
Mentre il bimbo era immerso nei libri ,Goku era stato spedito dalla moglie a pescare( il suo passatempo preferito). Amava l’ acqua, stare immerso nella natura con il sole che gli riscaldava la pelle.
Aveva appena catturato un enorme pesce( che sarebbe bastato per almeno  4 giorni ) quando si distese nell’erba  per riposarsi. Chiudendo gli occhi, gli vennero in mente tutti i bei ricordi passati in quel luogo con la moglie e il piccolo Gohan. Erano tutti ricordi felici: le risate, i giochi, gli abbracci… In quel momento Goku sentì un dolore allo stomaco, un senso di vuoto e angoscia. Lui li aveva  abbandonati.  Per tutto quel tempo lui non  c’ era stato. Certo lo aveva fatto per una buona causa, ma ne era valsa la pena? Diventare il più grande guerriero che il mondo avesse mai visto, quando sua moglie, incinta del suo secondo figlio ,si disperava della sua scomparsa e il figlio  annegava tra i sensi di colpa? Non vedere nascere ne crescere il piccolo Goten…
Goku spalancò gli occhi cacciando quei cattivi pensieri dalla sua mente. Sarebbe stato un padre questa volta e quando i suoi figli avrebbero avuto bisogno lui ci sarebbe stato, stavolta per sempre!
Sollevato , posò gli occhi sulle lancette dell’ orologio che segnavano già le 11 e 30. Era tardissimo!! Chichi lo avrebbe ucciso!
Corse a casa preparato a ricevere gli insulti della moglie, ma con suo grande sollievo, la donna era troppo presa a gridare al figlio che ancora dormiva nella sua camera.“Goku sei arrivato! Và subito  a svegliare TUO figlio! Quel pigrone è  ancora a letto!” .Con un immediato “ agli ordini signora” , degno di un soldato dell’ esercito, si precipitò a svegliare Gohan al piano di sopra.
La scena che si trovò davanti fu esilarante: il figlio era rannicchiato come un neonato , sotto le coperte e di tanto in tanto farfugliava qualche parola incomprensibile. Goku con molta delicatezza cercò di svegliare il bel addormentato “ Figliolo svegliati! Tua madre è su tutte le furie e tra poco il pranzo è in tavola!” per tutta risposta il ragazzo si girò dall’ altra parte, ignorandolo completamente. ”Su Gohan non fare il bambino è ora di svegliarsi” . Tutto inutile, non era intenzionato ad alzarsi. Passò alle maniere forti: spalancò le finestre illuminando di luce la stanza e gli tolse le coperte (dopo una dura lotta) . “Arrivo tra cinque minuti papà”, “allora non mi hai sentito! Tua madre ti vuole sveglio ora! Mi vuoi vedere morto per caso?”.
In quel momento qualcuno bussò alla porta, destando l’attenzione dei due: “Videl cara che piacere vederti! Puntuale come al solito! Gohan scenderà a momenti”.  Il ragazzo sgranò gli occhi “ Videl è qui…oggi è sabato…  CAVOLO MI SONO COMPLETAMENTE DIMENTICATO CHE SAREBBE VENUTA! Papà perché non mi hai svegliato?!” Si fiondò fuori nel  corridoio per raggiungere il bagno, ma sventura volle che un giocattolo di Goten si trovasse nella sua traiettoria, facendolo scivolare e ruzzolare giù dalle scale atterrando nella sala da pranzo ,dove si trovavano le due donne.
“Videl sei qui! Ciao! Ecco…io… arrivo subito vado a cambiarmi! Eh eh eh …“. Mentre Chichi inveiva sulla maleducazione e sulla goffaggine del figlio, Videl era rimasta più ipnotizzata dalla vista di un Gohan con solo un paio di boxer e in canottiera ,che per la figuraccia fatta (diciamolo… quella visione non gli era dispiaciuta affatto!).
Dopo l’ impetuoso inizio, il pranzo non fu da meno. Videl era spesso loro ospite e questo non faceva che alimentare i sospetti di Chichi su una loro ipotetica relazione “ Allora ragazzi, dite la verità: vi siete fidanzati vero? Ecco lo sapevo! Siete diventati rossi dall’ imbarazzo, ma non c’è nulla di cui vergognarsi! Avete già pensato a una data per il matrimonio?”. La reazione fu immediata, i visi dei ragazzi erano rossi come peperoni. Era palese che tra i due era nato qualcosa di più dell ‘amicizia , ma erano ancora lontani dal dichiararlo l’una all’altro, figurarsi pensare di sposarsi!  “ Mamma te l’ho già detto! Abbiamo 17 anni! Non pensiamo minimamente al matrimonio! Non siamo mica ai tempi tuoi e di papà!”
Il battibecco tra madre e figlio andava avanti da parecchio, ma ormai tutti erano abituati a tali scene , tanto che Goten  decise di distrarsi da quel baccano guardando un po’ di tv. Mentre il bimbo faceva zapping con il telecomando alla ricerca di qualche cartone animato, Goku fu attirato dalla notizia data dal telegiornale: “questo mese si darà inizio al nuovo grande torneo di arti marziali! Come ogni anno i combattenti più forti si sfideranno a duello e solo chi vincerà sarà campione e si aggiudicherà la bellezza di 30 milioni! In più saranno premiati anche il secondo e il terzo posto, come l’anno scorso ,ma la più grande sorpresa è che i partecipanti avranno l’ onore di combattere contro il grande e magnifico Mr. Satan!!”
“oh mamma ancora!? Mio padre non si arrende mai..” disse un’imbarazzata e sconsolata Videl. “Ehi ragazzi perché non partecipiamo? Quest’anno non ci sarà nessun mago Babidi e nessun Majin Buu. Potremo sfidarci l ‘uno con l’altro e magari tu Goten potresti presentarti come Gotenks! Magari così ti faranno entrare nel girone degli adulti ,spacciandoti da sedicenne. Sembri più grande unito a Trunks.” Goku era entusiasta! “Già papà ha ragione! Non ho più lottato dopo la sconfitta di Majin Buu. Voglio mettermi alla prova” Gohan guardò dritto il padre che sostenne il suo sguardo in segno di sfida: si sarebbero scontrati, padre e figlio, stavolta sul serio senza mascherare la loro forza! L ‘anima sayan si era risvegliata.
Con un sorrisetto Gohan distolse lo sguardo dal padre e si rivolse all’ amica: “Tu parteciperai Videl?” La figlia del campione scosse la testa, con sorpresa di tutti: “no io quest’anno passo. Non supererei il primo turno affrontando voi o i vostri amici e poi voglio godermi lo spettacolo!”.
 Goten  andò subito a chiamare Trunks per dargli la notizia, mentre una Chichi saltellante urlava “ SARO’ LA DONNA PIU’ RICCA DELLA CITTA’! 30 MILIONIIIIIIIIII!!!!!”
E così un nuovo, grande torneo avrà inizio. Tutti i nostri eroi parteciperanno all’evento per decretare finalmente chi di loro sarà il più forte, chi vincerà?

 

 

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Capitolo 3
*** L'inizio del torneo ***


 La notizia del nuovo torneo di arti marziali si era sparsa velocemente tra i guerrieri, attirando l’ attenzione soprattutto di Vegeta, che mai avrebbe rinunciato a misurarsi nuovamente contro Goku.
Per l’ occasione decise di allenarsi con il figlio nella stanza gravitazionale, sottoponendosi a duri ed estenuanti esercizi.
“Stavolta non accetto sconfitte. Sono io il guerriero più forte della galassia e lo dimostrerò! Ti batterò Kakaroth. Puoi allenarti quanto vuoi in vista del torneo, ma sarò io questa volta, a vincere.”
Mentre questi pensieri vorticavano nella mente dell’ orgoglioso principe, il piccolo Trunks lanciò un onda energetica che lo colpì in pieno, scaraventandolo contro la parete.
“Papà non ci si distrae mai durante un combattimento! Non me lo avevi detto tu?” Il piccolo, ancora affaticato per il potente attacco, guardava con una vena di orgoglio, il padre mentre si rialzava da terra.
Vegeta in quel momento ebbe una folgorazione: aveva sempre creduto che Goku sarebbe stato il suo unico e degno rivale, ma si sbagliava. Il figlio non era ancora alla sua altezza, ma unito a Goten, il suo potere sarebbe stato immenso. Inoltre, anche Gohan poteva essere molto temibile. Lo aveva sempre considerato un moccioso rammollito, ma dopo l’ intervento di Kaioshin, era considerato uno dei combattenti più forti dell’ intera galassia. Sarebbero stati tutti suoi avversari.
“Non montarti la testa Trunks e riprendiamo!”
Se avesse voluto vincere , avrebbe dovuto lavorare più duramente di chiunque altro. Avrebbe superato il suo limite.
*****
Nello stesso momento, tra i monti Paoz , i tre Son combattevano ormai da ore provocando un gran frastuono. Goku aveva programmato gli allenamenti per se e per i figli, in vista del torneo che avrebbe avuto luogo tra pochi giorni, ma a differenza di Vegeta, aveva optato per esercizi meno sfiancanti e dannosi: si sarebbero allenati tre ore consecutive sia di mattina che di pomeriggio intervallando una o due ore di pausa.
All’ improvviso Goten , trovandosi in difficoltà contro Gohan che non gli dava tregua, lanciò una raffica di onde alla ceca, che l’avversario riuscì ad evitare con non poche difficoltà, provocando una gigantesca esplosione poco lontano.
“ Goten sei impazzito?!Non puoi lanciare attacchi a caso e in più di questa potenza! Guarda che disastro!? Gohan tu stai bene?”
“Si papà. Accidenti Goten sei il solito combina guai!”
La reazione del padre e del fratello fecero scatenare l’ ennesima crisi di pianto del bambino che iniziò a urlare e a lamentarsi:
“ Bhe scusatemi se sono ancora un bambino e non sono bravo come voi! A me nessuno ha mai insegnato a controllare la forza quindi la colpa è vostra! Siete cattivi!”
Dispiaciuto per la reazione del figlio ,Goku gli si avvicinò cercando di placare quella valle di lacrime:
“Su Goten non c’è alcun bisogno di piangere! Sai quante volte ho sgridato tuo fratello? E poi tutti sbagliano! L’ importante è imparare dai propri errori.”
Quelle poche parole bastarono a calmare il piccolo che subito si rintanò tra le braccia del padre.
“Sei sempre il solito furbetto Goten! Solo io riesco a resistere alle tue lacrime da coccodrillo” disse Gohan sorridendo, scatenando l’ilarità dei presenti.
“Su per oggi può bastare! Tutti a casa a farci una bella scorpacciata! Ho una fame!!!” Goku non sarebbe mai cambiato, sapeva sempre risolvere ogni situazione. Prese il figlioletto in spalle e tra una risata e l’ altra, si diressero spensierati verso casa.

*****
Il giorno del torneo era finalmente arrivato e la famiglia Son attendeva l’ arrivo degli amici.
“Uffa papà quando arrivano!? Io voglio entrare!”
“Goten abbi un po’ di pazienza, arriveranno. Tua madre ha voluto venire in anticipo!”
“Certo Goku! Tu sei sempre in ritardo ed è da maleducati farsi attendere! Se fosse stato per te a quest’ ora eravamo ancora a casa!” disse una stizzita Chichi. Odiava essere criticata.
Intanto il giovane Gohan si guardava attorno, cercando qualche eventuale partecipante, ma in particolare era ansioso di vedere una piccola figura dai capelli corvini e dai grandi occhi celesti.
Goten aveva notato cosa affliggeva la mente del fratello e non resistette alla tentazione:
“Gohan è in ansia perché Videl non è ancora arrivata! Per questo non parla”
“ Co.. cosaaaa!!? Questo non è affatto vero!”
“A Gohan piace Videl , a Gohan piace Videl! Ahahahah”
Gohan, rosso di rabbia e vergogna avrebbe stritolato quella piccola peste se la madre non li avesse fermati, vedendo arrivare l’ amica Bulma con tutti gli altri.
“Eccoli finalmente! Ciao ragazzi, ci siete proprio tutti!”
Goku accolse gli amici con un gran sorriso, ma si stupì di trovare solo Junior e Crilin in tuta da combattimento (ovviamente anche Vegeta e Trunks, ma questo era palese).
“Ma ragazzi, voi non partecipate? Yamcha? Tenshinhan (Tensing)? Tu C18 hai vinto l’anno scorso!”
“Non prendertela Goku” disse Yamcha , notando la delusione dell‘ amico.
“Abbiamo deciso di non partecipare perché non avrebbe senso. Saremmo stati battuti subito da voi Saiyan! Solo Crilin non ha rinunciato ,ma a quanto pare a lui piace prenderle da voi scimmioni ahahaha ” Crilin si voltò , fulminandolo con lo sguardo.
“Non sono così masochista amico! È solo che ho deciso di prenderlo come un gioco! Voglio arrivare il più in alto possibile. Bhe…almeno vorrei superare il primo turno eh eh eh!”
Ridendo e scherzando, il gruppo si stava dirigendo verso l’entrata, mentre il giovane Gohan sperava ancora di vedere comparire Videl tra la folla. Junior si avvicinò al suo vecchio allievo per scambiare con lui, qualche parola in privato:
“Ragazzo aspetti qualcuno?”
“Videl…mi aveva promesso che sarebbe venuta. Arriverà a breve.”
“Capisco…è da un po’ che non vieni a trovarmi. Ti sei allenato molto in questo periodo vero? Lo noto dalla tua aura.”
“Già, papà e io abbiamo deciso di allenarci insieme ogni giorno, nel tempo libero. Cosi riesco a far coincidere scuola e arti marziali. Sai sono stato sciocco fino ad ora… Volevo essere un ragazzo come tutti gli altri, ma questo non sarà mai possibile. Io ho un potere che non posso ignorare e un dovere da compiere, cioè quello di difendere la Terra! Per questo ho deciso di diventare sempre più forte. Vorrei essere come papà un giorno.”
Junior guardò con orgoglio il ragazzo, che per lui era sempre stato come un figlio e posandogli una mano sulla spalla disse qualcosa che Gohan non si sarebbe mai aspettato:
“ Io penso…che tu lo abbia già raggiunto. Solo che non te ne sei ancora accorto” e così dicendo si allontanò, avendo visto una testolina nera fiondarsi a tutta velocità nella loro direzione.
Gohan stava ancora fissando l’ amico quando Videl gli si parò davanti con un gran fiatone:
“Scusami tanto Gohan , ma casa mia è circondata da fotografi e giornalisti venuti per mio padre. Una gran seccatura!” Gohan gli sorrise e prendendola per il braccio si diressero all‘ entrata.
I due giovani raggiunsero gli altri che erano già in fila per porre la loro firma tra i partecipanti.
“Goten, Trunks dovete unirvi ora, tra poco toccherà a noi”
Sotto l’ ordine di Goku, i due piccoli saiyan si appartarono in un angolo tra gli alberi, dove nessuno poteva vederli.
“Forza Goten, facciamo la fusione prima che arrivi qualcuno!”
Così i due diventarono Gotenks che , tutto saltellante, tornò dai compagni ormai prossimi a passare. Quando toccò a lui, il piccolo guerriero si avvicinò al bancone dove due buffi tizzi lo fissarono con sospetto.
“Salve signori! Vorrei iscrivermi nel torneo degli adulti, il mio nome è Gotenks”
“Non sei un po’ troppo piccolo per gareggiare con gli adulti? Il regolamento dice che i minori di 16 anni si devono iscrivere in quello dei giovani.”
“Ma cosa dice! Lei sa con chi sta parlando? Ho letto il regolamento e le dico che ho l’ età per gareggiare!”
I due non erano affatto convinti su quanto affermava quello strano ragazzino:
“Non ci prendere in giro! Avrai al massimo 10 anni quindi FUORI!”
Gotenks stava per andare su tutte le furie, ma riuscendosi a controllare, disse a denti stretti:
Sentite signori non ho tempo da perdere e nemmeno voi ,quindi facciamo così: voi mi iscrivete e io potrei ecco… darvi questi ( sfoderando due banconote da 30 yen). Che ne dite??”
I due si guardarono e annuendo dissero in un tutt’ uno: “ 50! Se no puoi guardarti il torneo dagli spalti”
Trattenendosi dall‘ ucciderli , Gotenks emise un balbettante “Va bene” ,consegnando il malloppo ai due furbacchioni che scrissero il nome della loro vittima tra i partecipanti del torneo degli adulti , liquidandolo tra le risate.
Dopo quella lunga lotta un piagnucolante Gotenks, disperato per aver dato tutta la sua paghetta settimanale ai quei due, raggiunse il resto del gruppo in attesa della seconda fase: L’ estrazione per la formazione dei vari turni che si sarebbero combattuti nel corso del torneo. L’attesa sarebbe durata qualche ora, durante il quale si sarebbe svolto il torneo giovanile.
I nostri amici fremevano dall‘ eccitazione, desiderosi di sapere con chi si sarebbero confrontati nel corso del torneo, ma non sapevano che , tra la serenità generale, qualcosa di terribile si aggirava tra le mura.
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Salve a tutti =) grazie ai consigli ho deciso di mettere un mio angolo per presentarmi e spiegarvi alcuni punti della storia. Perdonatemi per i miei errori di battitura, non sono abituata al computer e questa è la mia prima storia ;) Avrete notato che il personaggio principale è Gohan, ma non è lo stesso della saga. Ho voluto portare qualche modifica soprattutto al carattere, facendo risaltare un lato di lui che nella seria non viene quasi mai fuori. Ho voluto far risaltare di più il suo carattere guerriero, da vero siyan , senza però stravolgerlo completamente.
Spero vi piaccia questa sua nuova versione =) Presto farà la sua apparizione un nuovo nemico, quindi fan di Gohan restate incollate al pc.
A presto e recensite =) =) =)

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Capitolo 4
*** Qualcosa di strano nell' ombra ***


~~Il torneo dei giovani era stato tremendamente lungo e noioso.
Il  pubblico  lo considerava uno spettacolo alquanto diverte e incoraggiava i piccoli combattenti con applausi e incitazioni, ma per i nostri amici era solo un patetico spettacolo di intrattenimento.
I bambini erano dei  dilettanti ed era palese che di arti marziali non sapevo nulla. Tutti i  combattimenti finivano quasi sempre in piagnistei o in scene ridicole che scatenavano l’ ilarità degli spettatori e l’irritazione dei guerrieri z.
Dopo diverse ore, quello strazio era terminato con la premiazione del vincitore ed ora si attendevano i preparativi per la gara degli adulti.
Non appena ebbero piazzato il tabellone e il sistema d’ estrazione, i concorrenti furono radunati nel ring dove si sarebbero formate le coppie di duellanti.
Gohan diede un’ occhiata a tutti i partecipanti e rimase molto deluso di non trovare nessuno, a suo parere, interessante da sfidare.
Un gong diede segnale dell’ inizio dell’ estrazione e in ordine, i concorrenti si presentarono a pescare il numero che avrebbe indicato con chi avrebbero dovuto scontrarsi.
Goku fu felice di essere in coppia al primo turno con Crilin che al contrario, si disperò:
“Non è giusto, perché proprio con Goku! Speravo almeno di vincere al primo scontro!” disse con le lacrime agli occhi.
“Su amico non fare così, sarà divertente! Mi spiace ti avrei fatto  vincere, ma voglio scontrarmi con gli altri!”
“Grazie lo stesso per il pensiero.”
Mentre Crilin teneva il muso, fu il turno degli altri: Gotenks finì con un ciccione pieno di se che non faceva altro che lanciare minacce al saiyan che per tutta risposta faceva finta che non esistesse, mentre Vegeta se la sarebbe vista con un play boy che godeva di una certa fama soprattutto tra il pubblico femminile. Il più fortunato fu il giovane Gohan che con suo stupore si sarebbe battuto contro il suo vecchio maestro, non che suo migliore amico.
“Ehi junior combatteremo insieme! Sono così contento di rimisurarmi con te!”
Il namecciano rispose al ragazzo con un sorriso. Sarebbe stato un incontro mozzafiato.
Alla fine dell’estrazione tutti i partecipanti avevano un avversario e l’ordine con cui si sarebbero scontrati. Nessuno dei nostri amici era tra i primi, così decisero di mettere qualcosa sotto i denti prima dell' incontro .
Goku, Vegeta e Gohan erano  impegnati a strafogarsi di cibo e a chiacchierare con Crilin e Junior che li guardavano sbalorditi. Si sarebbero abituati a tutto, ma non alla quantità di cibo che serviva a saziare un saiyan.
Goten e Trunks ( tornati al loro stato normale) decisero di esplorare la zona, annoiati dalle chiacchiere degli adulti. Capitarono nella parte più desolata dell’edificio, apparentemente non utilizzata, dove non c’era che buio e silenzio.
“Trunks che ci facciamo qui? Questo posto mette i brividi e non penso che ci si possa stare!”
“Goten non fare il piagnucolone! Ti sei battuto con un mostro come Majin Buu e ora hai paura del buio? Non ci sono ne mostri ne fantasmi qui!”
“Non sono un piagnucolone! Ma se Gohan mi trova qui mi stritola! A volte mi ricorda la mamma…”
“ E basta trovare scuse , diamo ancora un' occhiatina e poi andiamo a prendere il gelato ok?”
“Gelato? Davvero??? Allora ci sto.”
I due monelli continuarono la loro esplorazione, ma all’improvviso qualcosa li fermò:
“Goten hai sentito quest' aura? È qui vicino la sento! Ci deve essere qualcuno tra questi corridoi.”
“Dai Trunks , sarà una delle persone che lavorano qui! Ora possiamo andare?”
“No… non è un’aura normale! È strana… non è particolarmente forte, ma ha qualcosa di malvagio. Sta attento a non far baccano e andiamo a vedere.”
I due seguirono la strana forza fino a che non arrivarono alla porta di uno degli spogliatoi che era leggermente aperta. Facendo piano e senza far rumore, i due si affacciarono e videro qualcosa muoversi nel buio. Una figura nera, incappucciata che dalle fattezze non aveva l’ aria di essere umana. Due grandi e profondi occhi rossi si spostarono (nel riflesso dello specchio) verso  i due bambini che terrorizzati corsero via a chiamare gli altri.
“Papà!! Papà!! Presto dovete venire subito! C’ è un m.. mostro di là, dagli spogliatoi!!”
“Si si è vero! L’ ho visto anche io , era spaventoso! “ disse il piccolo Goten rintanandosi tra le braccia del fratello che dal canto suo, rimase un poco interdetto.
“Un mostro? E dove?”
“ Li da quella parte! Dove c’è scritto VIETATO ENTRARE!”
“Siete andati di li?! Goten se è vietato entrare significa che non puoi andarci, quante volte te lo devo ripetere?!”
“Finiamola con queste sciocchezze! C’ è un mostro di la e dovete fermarlo ora!” disse uno scocciato e terrorizzato Trunks.
“Trunks, ma che modi sono questi?!E smettila di tremare come un moccioso! Se dite che c’è qualcosa allora andremmo a vedere, ma se te lo sei inventato scordati pure tutti i giocattoli che hai chiesto per il compleanno!”
Così dicendo Vegeta si alzò  e seguito da tutti gli altri si diresse dove il figlio aveva indicato. Attraversando il corridoio, il piccolo Goten era aggrappato alla gamba di Goku, mente l’amico cercava di darsi un contegno in presenza del padre. Arrivati nel luogo, Vegeta aprì con un calcio la porta e accese la luce.  Non trovò nessuno se non un vecchio mantello abbandonato su una panca.
“Ecco era questo che portava addosso quell’ essere mostruoso!”
Vegeta e gli altri stavano per allarmarsi, quando uno strano e innocuo tizio (dall’ aria tutt’ altro che malefica) uscì da una delle cabine.
“ Perdonatemi ,ma penso che quello sia mio. Ho visto due bambini prima affacciarsi, ma essendo stato buio penso si siano spaventati , perché sono corsi via. Penso che il mostro di cui parlano sia io eheheheh”
Vegeta rosso di rabbia si girò verso i due ragazzini:
“VI RENDETE CONTO CHE AVETE INTERROTTO IL MIO PRANZO PER UN MOSTRO CHE IN REALTA’ NON ESISTE!?”
“ma papà non  era lui lo giuro! Era diverso prima ….”
“SILENZIO TRUNKS NON UN'ALTRA PAROLA! E ORA ANDIAMO!HO GIA’ PERSO TROPPO TEMPO.”
“Su Vegeta non prendertela. Sono ancora bambini è normale che si spaventino per nulla” disse Goku per smorzare la tensione.
“tze” Vegeta fulminò Goku con lo sguardo e se ne andò, lasciando il figlio in lacrime.
“Non piangere figliolo, gli passerà”, ma per Trunks era più di una litigata. Aveva deluso il padre comportandosi come un ragazzino  debole e codardo  e questo lo aveva ferito più profondamente di qualunque altra cosa.
Mentre tutti stavano uscendo, Gohan si girò verso quel buffo uomo per chiedere scusa dell’accaduto:
“Mi dispiace per il comportamento di mio fratello e del suo amico. Spero che lei capisca.”
“Ma si figuri ragazzo” disse ,ridendo sotto i lunghi baffi. ”Siamo stati tutti bambini.”
“Grazie ancora signore e si goda il torneo”
“oh no no figliolo io parteciperò ahahha”
Gohan ne rimase stupito. Quell’ ometto grassoccio, con i baffoni, gli occhiali e dai gentili occhi, sarebbe stato un combattente?
“ah si? Allora le auguro buona fortuna!”
 Il ragazzo stava  per raggiungere il gruppo quando si sentì chiamare:
“ Ehi Gohan! Sarà un piacere battermi con te.”
Per quell’ istante l’espressione dell’ uomo cambiò: i suoi occhi erano diventati quasi minacciosi e il sorriso assomigliava molto più a un ghigno. Come faceva quello sconosciuto a sapere il suo nome?
Gohan ne rimase turbato e senza ricambiare il saluto se ne andò, chiedendosi per un momento, se Goten e Trunks si fossero davvero sbagliati.

Finalmente arrivò il turno di lottare anche per i nostri amici.
Goku e Crilin furono i primi a sfidarsi. Il combattimento non durò a lungo: Goku stava trattenendo parecchio la sua forza per non mettere in imbarazzo l’amico ; in fin  dei conti si stavano divertendo.
A Goku vennero in mente i periodi in cui si allenavano insieme e di quante volte avessero litigato, riso, corso dei pericoli. Erano sempre stati loro due: amici inseparabili.
Distratto da questi pensieri, il saiyan lanciò un calcio troppo potente  che fece schiantare l’avversario fuori dal ring . Goku  aiutò Crilin a rialzarsi e con una stretta di mano conclusero il loro incontro.
Per Gotenks e Vegeta fu una passeggiata: a entrambi bastò una mossa per mettere al tappeto l’ insulso avversario.
Sciolta la fusione, Trunks cercò di attirare l’ attenzione del padre: con uno sguardo, un sorriso, una parola…ma per l’orgoglioso principe era come se il figlio non esistesse. Questa era la punizione che più detestava al mondo: essere per il padre, inesistente.
Finalmente arrivò l’ incontro più atteso: quello tra Gohan e Junior. I due sentendosi chiamare, salirono sul ring tra gli applausi del pubblico.
“FORZA GOHAN SIAMO TUTTI CON TE!” urlò Videl dagli spalti, facendo diventare le guance di Gohan di un bel rosso acceso.
All’ improvviso Chichi si alzò in piedi e con un megafono (Gohan non aveva idea di dove l’ avesse preso) urlò con tutto il fiato che aveva:
“CORAGGIO FIGLIOLO SCONFIGGI QUEL MUSO VERDE!PUOI FARCELA! DEVI ARRIVARE TRA I PRIMI POSTI. FALLO PER LA TUA MAMMA, SE NO NON TI DARO’ MAI IL CONSENSO DI SPOSARTI!”
“oh mamma che vergogna!”
Gohan avrebbe voluto sotterrarsi, ma tornò a concentrarsi sul suo avversario. I due si guardarono negli occhi; tra loro le parole non servivano. Si conoscevano da una vita e riuscivano a comunicare con un semplice sguardo.
Era da molto tempo che i due non combattevano seriamente, come una volta e tutto faceva presagire che sarebbe stato un incontro emozionante.
Junior sapeva di non avere possibilità di vincere contro il saiyan, ma era ansioso di constatare sulla sua pelle, quanto il suo vecchio allievo fosse diventato forte.
Ricordò il giorno che conobbe il piccolo Gohan e fin da allora aveva capito che quel bambino era speciale. Non era un vero saiyan, aveva sempre espresso il suo odio per la violenza e le ingiustizie, ma la sua potenza era tale che se l’ avesse usata al 100 per 100, nessuno lo avrebbe sopraffatto. Ricordò il combattimento contro Freazer, Garlic jr, ma soprattutto contro Cell dove Gohan rivelò finalmente la sua vera forza.
Era cambiato molto  e ora che finalmente aveva accettato la sua vera natura, Junior era convinto che avrebbe superato tutti, perfino Goku, diventando il guerriero più forte della galassia.
“Sono curioso di sapere quanto sei migliorato ragazzo, ma non illuderti.  Non mi farò sconfiggere tanto facilmente.”
“Proprio quello che voglio evitare. Sarà divertente amico.”
 
“SIGNORI, IL COMBATTIMENTO PUO’ COMINCIARE…ADESSO!”

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Ciao a tuttiiiiiii =) Curiosi di sapere cosa succederà durante il combattimento? E chi era quell’essere che aveva spaventato  morte Goten e Trunks? Esisteva davvero o si sono sbagliati? Tutto questo lo spiegherò nel prossimo capitolo che scriverò tra giorni =)
Non abbandonate la storia mi raccomando! Tutto inizia ora!

 

 

 

 

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Capitolo 5
*** rivelazioni ***


~~

L’ incontro era cominciato.
Junior iniziò a caricarsi, emanando un’ aura tremendamente forte, facendo sbalordire gli spettatori e per fino i guerrieri z. Non c’erano dubbi:  si era allenato molto duramente per il torneo e la sua energia era quasi imparagonabile a quella avuta durante la lotta contro Majin BUU.
Gohan lo guardava fiero, per niente sorpreso; sapeva che Junior era un combattente  inarrestabile, capace di migliorare giorno dopo giorno. “Niente male amico, ma non sei l’ unico a saper aumentare la propria forza.”
 Gohan si mise in posizione e con la massima concentrazione, iniziò  ad aumentare sempre più vertiginosamente la propria aura. Il cielo si incupì, tuoni e lampi iniziarono a illuminare il cielo poco prima sereno.
Il corpo di Gohan non subì grandi mutamenti come quando si trasformava in super saiyan: i suoi capelli erano corvini e ritti, i suoi occhi  neri e profondi erano più seri ed attenti mentre i muscoli già pronunciati, vennero ancora più potenziati. Tutto il suo corpo era una scarica elettrica che emanava un’energia immensa, da far rimanere tutti senza fiato.
“Accidenti Goku, tuo figlio è migliorato in modo incredibile! Me lo avevano detto che era diventato molto più forte per sconfiggere Majiin Buu, ma non mi aspettavo che raggiungesse un livello tale! Non ha nemmeno bisogno di trasformarsi.”
“Ahahah sei così ingenuo! ti stai stupendo troppo Crilin. Si, Gohan in questo momento è molto forte, ma non è certo questa la sua vera potenza. La sta solo trattenendo!”
“CO CO COSA!? Questa non è la sua vera potenza?”
“  RIDICOLO. E’ IMPOSSIBILE!”
 “ TI sbagli Vegeta. Ho combattuto con lui diverse volte e vi assicuro  che la sua potenza è molto maggiore, ma questo poi lo vedrete durante gli incontri.”
Goku tornò a guardare il figlio che intanto si stava preparando all’attacco.
In un momento i due sparirono per riapparire a 10 metri di altezza, immersi in un combattimento senza esclusione di colpi. Si muovevano a velocità sorprendente, quasi invisibili agli occhi degli spettatori e dei combattenti. Goku osservava fiero il suo ragazzo che dopo diversi minuti di combattimento, non dimostrava il ben che minimo segno di stanchezza, mentre Junior iniziava a sentirsi affaticato.
Dopo una serie di attacchi incessanti, Gohan lanciò un’ onda energetica contro l’avversario che non si accorse, nel deviarla, di ricevere un pugno in pieno petto che lo scaraventò a terra.
La folla era in visibilio, non si sarebbero mai aspettati di vedere un combattimento così straordinario e quando Gohan planò sul ring, lo accolsero tra applausi e urla.
“SEI STATO GRANDE!”
“BRAVISSIMI! SIETE STATI FENOMENALI!”
“AVETE VISTO TUTTI COSA SA FARE MIO FIGLIO!!!?? SI SIGNORI IL MIO RAGAZZO E’ IL PIU’ FORTE DEL MONDO E SARA’ LUI A VINCERE AHAHAHA”
Gohan, imbarazzato dall’ ennesima reazione esagerata della madre, si diresse dall’amico per congratularsi:
“Complimenti Junior sei un guerriero davvero eccezionale! Mi hai fatto sudare parecchio.”
“ Non dire sciocchezze ragazzo. Io sarò anche migliorato, ma tu rimani uno dei combattenti migliori della galassia. Devi andarne fiero.”
“Questo perché ho avuto un maestro che ha sempre creduto in me.”
Così per i nostri amici, si concluse il primo turno del torneo.
******
Il secondo turno avrebbe visto protagonisti 6 partecipanti: Gohan si sarebbe scontrato con lo strano tizio conosciuto poco prima che era riuscito senza non poche difficoltà, a sconfiggere l’ avversario di scarso livello e accedere così al turno successivo. Il saiyan era scocciato; se quello prima era stato emozionante, questo incontro sarebbe stato parecchio noioso.
Vegeta era su tutte le furie. Per la seconda volta se la sarebbe vista con un insulso combattente, mentre sperava di poter misurarsi finalmente, con un avversario alla sua altezza. Goku invece, avrebbe sfidato  un trepidante Gotenks e i due non vedevano l’ora che arrivasse il momento di combattere.
“Sarà una FIGATAAA! Ti avverto amico: sarai anche il guerriero più forte della galassia, ma non potrai nulla contro di me! Sarà un incontro fantastico!”
“ Non ne dubito ragazzo. Ero davvero curioso di misurarmi con te e devo dire che sono al settimo cielo!”
“Grazie tante almeno voi vi sfidate. A me invece è capitato quel vecchio, vi rendete conto!? Non è giusto!”
“Su figliolo non prendertela. Pensa a Vegeta poverino…due di fila ahahaha”
“TACI KAKAROTH! HAI AVUTO SOLO FORTUNA!”
Tra le risate generali e l’irritazione del principe, il presentatore chiamò sul campo la prima coppia di duellanti
“SIGNORI…POSSIAMO DARE INIZIO AL SECONDO TURNO DI QUESTO STRAORDINARIO TORNEO! GLI SFIDANTI POSSONO SALIRE SUL RING. A DESTRA ABBIAMO IL GIOVANE GOHAN CHE SI SCONTRERA’ CON IL SIGNOR….EHM…NON C’E' IL NOME? Ehi tu perché non lo hai scritto?!”
“Mi scusi signore, ma non è colpa mia. Il signore non ha voluto dircelo! Abbiamo provato a insistere, ma sosteneva che era per ragioni di privacy.”
“Per privacy? Bhe se è così…. LO SFIDANTE NON HA VOLUTO RIVELARE IL SUO NOME PER RAGIONI PERSONALI. LO INVITO COMUNQUE A SALIRE PER DARE INIZIO ALL’ INCONTRO!”
Gohan di malavoglia , si alzò per dirigersi verso il ring, incoraggiato dagli amici:
“Vai fratellone sei grande! Sconfiggilo in un lampo quel vecchiaccio!”
“E VEDI DI NON METTERCI TANTO!SONO STUFO DI ASPETTARE E PERDERE TEMPO!” gli ringhiò Vegeta
“Per questo non c’è problema! Sono scocciato tanto quanto te!!”
E così si diresse verso l’ uomo sconosciuto che lo stava già aspettando sul ring. Urla di incoraggiamento (soprattutto del pubblico femminile) per Gohan invasero le platee, rendendo il ragazzo parecchio imbarazzato.
“BENE, ORA CHE CI SIETE POSSIAMO INIZIARE!CHE L’ INCONTRO ABBIA INIZIO!”br />  Gohan aspettava che l’ avversario lo attaccasse, ma quest’ultimo non sembrava avere quell’ intenzione e restava fermo nella sua posizione, osservandolo.
“Vedo che godi di una certa popolarità.”
“Non direi.. e comunque poco mi importa.”
“ E invece dovrebbe importarti molto. Ti applaudono, perché sei un guerriero dalle doti eccezionali. Lo hai dimostrato.”
“Non sono abituati a vedere altro, se vedessero mio padre si stupirebbero ancora di più. Ma non capisco cosa c’entri l’ argomento adesso. Dovremo iniziare a combattere.”
“Noto che non hai fiducia nelle tue capacità e questo è male, molto male  Gohan. I saiyan sono un popolo molto orgoglioso in genere.”
“Cosa? Come fa lei a …”
“Sapere dell’ esistenza dei saiyan? Oh ragazzo… io so molte cose e so tutto di te, però come ti ho già detto: sono curioso di sfidarti. Devo avere la conferma di ciò che mi hanno riferito. Quindi attaccami!”
Gohan si sentiva a disagio. Dopo la strana conversazione, aveva capito che quel tipo nascondeva qualcosa. Non se lo fece ripetere e caricò un calcio che avrebbe dovuto mandare l’ avversario fuori dal ring in un istante, ma questo non avvenne. L’avversario parò con un solo braccio il colpo ricevuto. Gohan si divincolò e cerco di colpirlo con una serie di pugni, ma invano.
“OH no ragazzo così non ne vale la pena. Non stai usando nemmeno un briciolo della tua forza! Caricati, mostra chi sei avanti!!.”
Gohan era tramortito e anche i guerrieri z rimasero di stucco; nessuno degli attacchi del saiyan avevano avuto effetto e l’ avversario pareva in ottima forma. La sua aura era molto scarsa, quasi impercepibile. Era evidente che quello non fosse un umano qualunque.
Gohan si girò verso il padre allarmato, non sapendo che fare. Goku con un cenno della testa  gli disse di fare ciò gli era stato chiesto e così il ragazzo si preparò a scatenare tutta la sua forza.
Emanò un’ aura forgorante che fece tremare la terra e il cielo, sotto gli occhi vigili del padre e dei compagni, preoccupati per la strana situazione che si era creata.
Gohan appena fu pronto, scattò a una velocità sorprendente, riuscendo a colpire in pieno volto l’ avversario  che fu scaraventato in aria e infine finito con un calcio  che lo schiantò, con un boato, di nuovo sul ring.
Vedendo l’ avversario inerte a terra, Gohan si allarmò pensando di avere esagerato con il vecchio e di averlo eliminato o ferito in modo grave. Ridiscese sul campo, ma mentre stava per avvicinarsi, una risata orrenda lo blocco.
“ ahahahahah LO SAPEVO! Sapevo di non sbagliarmi!”
L’uomo sbiascicava e si tirava su a fatica. Era raccapricciante: il suo braccio  penzolava in una posizione innaturale, il corpo era ferito e dalla testa colava sangue da un taglio che pareva essere assai grave. Il viso era trasformato; a parte le ferite superficiali, gli occhi erano iniettati  di sangue, il sorriso era una smorfia orrenda. Un normale essere umano con quelle ferite, sarebbe morto o per lo meno svenuto, ma quell’essere sembrava non badarci e con mente lucida sogghignava tra se.  Gohan per la prima volta, sembrò essere spaventato.
“ Sei tu quello che cercavo. L’ ho  sempre saputo. Ora posso anche rivelare il mio vero aspetto! Questo corpo mi ha stufato.”
Un lampo accecante coprì l’uomo e con orrore di tutti i presenti, dalla sua schiena fuoriuscì un essere inumano: non era di statura elevata( all’altezza di Freazer) , la pelle era scura e in alcune parti rugosa, gli occhi rosso sangue e allungati ; il corpo ricoperto da un lungo mantello nero.
“ E’ lui il mostro che abbiamo visto! Avevamo ragione noi, non ci eravamo sbagliati! Ora ci ucciderà tutti!”
Nessuno osò parlare. Tutti erano atterriti e lo stadio iniziò a coprirsi di urla  di terrore.
Il mostro si guardò intorno , soffermandosi sulla carcassa davanti a se:
“Questo non mi serve più.” e puntando gli occhi sul corpo, emanò un raggio che lo disintegrò.
Gohan lo guardò, tremante di rabbia e orrore:
“ Bene, ora che mi hai fatto il piacere di rivelarti, dimmi chi sei e cosa vuoi!”
“Non c’è bisogno di reagire così” disse con voce tranquilla.” Capisco perfettamente la situazione, ma ora ti spiegherò tutto e penso ti interesserà molto.
“Io sono Argon e sono uno dei cinque signori che dominano il regno delle tenebre. Non ti è nuovo mi pare, Darbula era uno dei miei guerrieri più fidati. Noi siamo in cima alla gerarchia che controlla il nostro mondo, come  per voi quegli insulsi Kaioshin. Non siamo mai andati particolarmente d’accordo. Ognuno voleva il potere per se ed essendo io il più pericoloso, decisero di complottare per eliminarmi. Peccato che fu il contrario. Con l’ aiuto dei miei fedeli gli uccisi tutti, dal primo all’ultimo e fu molto divertente, ma non mi limitai a questo. Assorbii i loro poteri e uno in particolare mi fu molto utile. Vedi io posso entrare nelle menti, controllarle, sconvolgerle e impossessarmi dei loro corpi, come hai potuto notare. Sono diventato il più grande mago oscuro della storia, ma non mi basta… questo corpo non è adatto al combattimento. Decisi che mi sarei impossessato del guerriero più forte della galassia, così sarei stato invincibile. Scoprii dell’esistenza dei saiyan, ma per mia sfortuna il  loro pianeta era stato distrutto e con lui tutta la specie. Ero davvero disperato, ma un giorno venni a sapere che c’erano stati dei sopravvissuti  e che si trovavano su questo pianeta. Dal mio mondo osservai  sia tuo padre sia Vegeta, due guerrieri invincibili… mi bastava solo scegliere, ma la mia attenzione fu catturata da una fantastica scoperta: Goku aveva un figlio, ancora piccolo, ma già prometteva grandi abilità innate e una forza che nessun saiyan di quell’età aveva mai avuto. Iniziai a interessarmene e a sapere tutto su di lui. A differenza degli altri saiyan , egli dimostrava la sua forza solo con l’ ira facendogli perdere totalmente il controllo; una vera macchina da guerra. Si Gohan, ti osservai sempre: dall’ incontro con Vegeta a Freazer, fino allo scontro con Cell. Li capii che una volta cresciuto e migliorato, saresti diventato colui che stavo cercando: un guerriero invincibile che alimentava la sua forza con la rabbia. Qualcosa però, andò storto. Crescendo maturasti e  imparasti a controllarti, a nascondere quel lato oscuro e a usare la forza senza aver bisogno dell’ ira.  La tua anima è pura, priva di macchie e non potrei mai controllarti.”
Gohan e tutti gli altri  ascoltavano increduli quella storia angosciante.
“ Allora non capisco. Se non puoi avermi, perché ti sei scomodato a venire?”
“ Bhe ragazzo, ho trovato un rimedio. Così non avrei mai potuto usarti, perciò….perchè non riportarti alle stesse condizioni di un tempo, specialmente nell’ età più difficile, per un bambino, gestire i propri impulsi e soprattutto di quando ti sei macchiato della colpa che ti porti dentro d’allora. Ti farò tornare un ragazzino irascibile, incapace di trattenere la propria ira; ti porterò all’esasperazione fino a farti scatenare e infine prenderò il tuo corpo e la tua mente, diventando il mago e il guerriero più forte mai esistito!”
“ COSA!? TU SEI UN FOLLE! SE PENSI CHE MI FARO’ MANOVRARE COME UN BURATTINO, TI SBAGLI!” Gohan era esterrefatto! Non lo avrebbe mai permesso, mai! Ci erano voluti anni per riuscire a trattenere quel mostro annidato dentro di lui e ora che ci era riuscito, non avrebbe permesso a nessuno di risvegliarlo.
Goku si girò verso gli altri allarmato.
“ Presto ragazzi! Andiamo ad aiutarlo muoviamoci!”
Così si trasformò in super saiyan 3 e anche Gotenks che insieme a Vegeta e Junior si schierarono al fianco di Gohan.
“ Non toccherai mio figlio neanche con un dito hai capito!?”
“ Non ho intenzione di toccarlo. Mi basta questo.”
Il mago aprì la mano in direzione di Gohan e con un lampo, colpì il giovane.
Una luce accecante lo avvolse e un urlo squarciò il silenzio
“ Gohan!!!!”
Quando la luce si affievolì, i guerrieri rimasero scioccati e increduli:Gohan non era più un ragazzo, ma era tornato ad essere un ragazzino a malapena undicenne.
“ che che che diavolo mi è successo!!? Cosa mi hai fatto?!”
“ Te l’ ho già spiegato ragazzo. Ti ho riportato alle stesse condizioni del torneo di Cell, al tempo in cui hai saputo affidarti al male.”
“AHAHAHAHAH sei proprio un fesso amico! Gohan ridotto così non vale niente! Era forte contro Cell, ma paragonato a noi ora è un moscerino! Hai fatto tutto questo per nulla!!”
“Non sono certo stupido Vegeta! Se facessi attenzione sapresti che la sua forza spirituale è invariata. Ha la stessa potenza di prima, ma ora è come un bomba a orologeria. Non è più un ragazzo controllato, ma è  un ragazzino impulsivo e  irascibile, non che se stuzzicato, parecchio pericoloso.”
“ Sei 5 conto 1, prova ad attaccarlo e ti facciamo fuori!”
“ Pensi davvero Goku che sia venuto da solo? Ragazzi!”
Al richiamo apparvero dal nulla quattro esseri mostruosi dall’ incredibile potenza. I  guerrieri si prepararono ad attaccare, ma Argon li fermò:
“ Non è ancora l’ora ragazzi. Il gioco non sarebbe divertente. Te l’ ho detto Gohan: ti porterò all’ esasperazione. Ucciderò ogni uomo, donna, bambino a mio piacimento. Ti porterò via amici, parenti, pregherai di morire e a quel punto ti prenderò la vita. Dovresti essere onorato di offrire il tuo corpo a me.”
“ TU PROVACI E VEDRAI COSA TI SUCCEDE!”
“ Già vedrò.. e non vedo l’ ora. Ma essa non è giunta, ma non temere.. ci sfideremo presto. Preparati, perché quando meno te lo aspetti io sarò alle tue spalle pronto a colpire. Ti darò una piccola dimostrazione.”
Senza girarsi lanciò un raggio che colpì la metà della platea. Tutti si girarono, ma videro solo fumo, sangue e corpi a terra. Gohan fu un poco sollevato di vedere che Videl, la madre e gli altri erano riusciti a salvarsi.
“ Non sottovalutarmi ragazzo.  Ci vediamo presto.” e come era comparso, sparì nel nulla lasciando i guerrieri nel panico e nel terrore.
+++++++++++++++++++
CIAO A TUTTI! Perdonatemi per la lunghezza del capitolo, ma erano tante le cose da dire! Spero di essere stata chiara nella spiegazione degli avvenimenti e del perché Gohan è stato riportato allo stato bambino. Se non avete capito contattatemi pure. Spero di aver smosso abbastanza la situazione =) recensite e a prestooooo!

 

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Capitolo 6
*** una sola speranza ***


~~

Fumo, macerie, sangue, urla di terrore. Questa era l’atmosfera che aleggiava dove poco prima si stava svolgendo il torneo di arti marziali e che ora si era trasformato nel vero inferno.
Gohan non si  rendeva conto di cosa stesse capitando intorno a lui. Era come svuotato, stanco e confuso. Si sentì mancare all’ improvviso, cadendo in ginocchio senza accorgersene, troppo impegnato a ricostruire gli eventi degli ultimi cinque minuti. Pian piano iniziò a prendere coscienza dell’ accaduto e calde lacrime iniziarono, incontrollate, a bagnare le sue guance e un leggero tremore  a scuoterlo. Non reagiva, non voleva alzare la testa e vedere cosa avesse provocato quel mostro.
Gli altri guerrieri Z erano allarmati e si guardavano intorno in preda all’ agitazione:
“Presto dobbiamo aiutare quelle persone! Magari qualcuno è ancora vivo tra le macerie!”
“Non c’è tempo Crilin! Dobbiamo trovare subito un luogo sicuro e riflettere sul da farsi!”
“Ma non possiamo abbandonarli qui Junior!”
“Ci pensiamo noi” Yamcha e Tensing planarono sul ring.
“ Dovete subito portare Gohan al sicuro. Io e Yamcha penseremo ad aiutare i civili e dopo vi raggiungeremo con gli altri.”
Goku guardò gli amici. Gli si stringeva il cuore lasciare quelle povere persone, ma avrebbero riparato con le sette sfere del drago. La cosa importante era muoversi. Acconsentì:
“D’accordo ragazzi, grazie.. Raggiungeteci al palazzo di Dende e portate tutti; è bene che siano avvertiti. Li saremo al sicuro… Gohan?”
Non ricevendo risposta si voltò e si chinò su di lui, appoggiandogli una mano sulla spalla.
“Figliolo stai bene?”
“BENE?!” Gohan alzò di scatto la testa in preda all’ ira.
 “ Come potrei stare bene!? Ti sei guardato in giro? Ci sono centinaia di cadaveri e ce ne saranno molti altri! I miei amici, la mia famiglia, tutti sono in pericolo per colpa mia! Ora spiega come potrei stare bene!”
“LO SO GOHAN! Credi che non ci soffra anche io?! Ma rimanere qui a disperarsi non serve a nulla! Sistemeremo tutto con le sfere del drago. La  cosa importante è andarcene subito e pensare a cosa fare! HAI CAPITO?!”
Goku scosse il figlio con forza, mentre quest’ ultimo guardava il padre stralunato, stupito della sua reazione. Goku non avrebbe voluto essere così duro, ma era l’ unico modo per farlo ragionare. Gohan abbassò la testa:
“ Va bene… hai ragione tu, stare qui non serve. Scusa..”
Goku gli sorrise e lo aiutò ad alzarsi. Il piccolo Goten, vedendo il fratello in quello stato, gli afferrò la mano stringendola. Gohan lo aveva sempre aiutato in ogni occasione, lo aveva cresciuto dandogli affetto e comportandosi come un padre, rinunciando a molte cose. Era forse la persona a cui voleva più bene al mondo e toccava a lui questa volta, aiutarlo e a dargli forza. Gohan si giro verso il fratellino che intanto gli sorrideva  in segno di incoraggiamento. Commosso da quel tenero gesto anche lui gli sorrise, facendogli l’ occhiolino. Avrebbe lottato, non si sarebbe mai arreso. Suo padre aveva ragione: piangere non serviva a nulla! Non avrebbe mai permesso a quel mostro di far del male a Goten, ne a nessun altro.
“ Possiamo andare, mi sono ripreso.”
“ Bene, afferrate il mio braccio. Yamcha, Tensing allora ci vediamo dopo al palazzo.” Goku prese gli amici e un secondo dopo si teletrasportò, sparendo nel nulla.

****

“Sono spariti…”
“ A quanto pare la pace è già terminata. Chissà cosa vorrà quel mostro  da Gohan..”
“Non sono riuscito a sentire una parola. Parlavano così a bassa voce… Però dall’aspetto, quel mostro sembra essere parecchio pericoloso. Hai visto cosa gli ha fatto!?”
“Non è un nemico come gli altri che abbiamo affrontato. Nessuno aveva simili poteri e la nostra forza può servire a ben poco..”
“Già…  forza Tensing ora il nostro compito è aiutare quella povera gente. AH BENE! Sono già arrivati i primi soccorsi.”
Dopo poco, tutti i civili furono tirati fuori dalle macerie e i superstiti portati in ospedale.
“ Bene, ora troviamo gli altri e andiamo al palazzo!”
Li trovarono  fuori dallo stadio intenti ad aiutare gli ultimi feriti:
“ Ah eccovi finalmente! Dobb…”
Yamcha non ebbe tempo di finire la frase che Chichi gli si fiondò contro:
“DOVE SONO I  MIEI FIGLI E MIO MARITO!? COSA E’ SUCCESSO AL MIO GOHAN!? PARLAAAA!”
Videl prese la donna per un braccio, allontanandola dal povero ragazzo.
“ Sta tranquilla Chichi vedrai che non è successo nulla di grave. Vero?”
“ C...c…certo… assolutamente! Sta pure tranquilla!” mentì Yamcha per evitare un’ altra sfuriata.
“Visto? Non temere…”
 Dopo essere stata certa che si fosse calmata, la ragazza si rivolse di nuovo ai guerrieri:
“Non siamo riuscite a vedere e a sentire nulla dai nostri posti. La gente quando ha visto il mostro ha iniziato a urlare e a scappare terrorizzata. Abbiamo visto solo una luce abbagliante e niente di più.”
“Eh.. da...davvero? Non avete visto proprio nulla?...”
“PERCHE’ COSA E’ SUCCESSO!? QUAL MOSTRO HA FATTO DEL MALE A MIO FIGLIO!!!??”
“NO NO CHICHI! Gohan sta benissimo!” Yamcha si rese conto solo dopo che, quando Chichi avesse visto il figlio in quello stato, non ne sarebbe uscito vivo.
“Dobbiamo andare tutti al Palazzo del Supremo. Gli altri sono la e ci spiegheranno tutto.” Intervenne Tensing in aiuto all’ amico.
“Bene! Ho proprio qui una capsula con il mio elicottero, possiamo andare con quello”
“Ottimo Bulma andiamo, non c’è tempo da perdere.”
****


Quando arrivarono al Palazzo del Supremo , Dende era già pronto ad aspettarli e vedendoli apparire, corse incontro a Gohan preoccupato:
“GOHAN! stai bene? Ho visto tutto da qui! Quello è un vero mostro, ma non temere qui sarai al sicuro.”
“ Ma io non voglio stare al sicuro Dende! Io voglio combatterlo e distruggerlo  prima che faccia del male a qualcuno. Non starò qui ad aspettare!”
“ E invece si che lo farai!” si intromise Junior con tono autoritario.
“Non l’ hai sentito? Vuole cercare di irritarti, di ferirti con i mezzi più spietati, perché ti conosce e sa come reagiresti! Non sei in grado di controllarti! Pensando così fai il suo gioco e non penso che tu lo voglia. Quando sarà tutto finito, faremo ritornare in vita tutti non temere.”
“Allora come ci muoviamo? Quell’ essere usa poteri che noi non conosciamo e in più si è circondato di guerrieri estremamente forti. Come facciamo a fermarlo?”
Mentre tutti pensavo a un eventuale piano, Dende ebbe un’ idea:
“Bhe, ma è ovvio. Non  possiamo nascondere Gohan per sempre, alla fine lo troverà e non possiamo nemmeno impedire che  perda il controllo, perché è imprevedibile. L’unica  cosa che mi è venuta in mente sarebbe impedire al mago di impossessarsi della sua mente; imparare a resistergli.”
“Bene… e come facciamo?”
“ IN QUESTO POSSO AIUTARVI IO”
Una voce alle loro spalle li fece sobbalzare dallo spavento e si voltarono tutti a cercarne la fonte. Con loro sorpresa videro apparire Kaioshin e Kaioshin il Sommo.
“KAIOSHIN CHE PIACERE RIVEDERVI!” dissero in coro Goku e Gohan.
“Ciao ragazzi! Devo ammettere Gohan che così fai un strano effetto ahahah.”
“  Già…  non ci ho ancora fatto l’abitudine. Pensa che…”
“BASTA CON QUESTE SCIOCCHEZZEEEE VOI DUE!NON SONO VENUTO FIN QUI, INTERROMPENDO IL MIO PRANZO, PER FARE UNA CONVERSAZIONE DA SALOTTO!” urlò isterico Kaioshin il Sommo, facendo rimanere zitti e immobili i due.
“ Ci scusi…”
“Mmm… ragazzetti tze…  riprendendo il discorso, sono venuto qui perché dal mio pianeta ho visto ciò che è capitato. Non mi sarei mai aspettato che Argon ricomparisse, il patto ormai è annullato.”
“Quale patto?”
“QUANTA IGNORANZA! Il patto che noi Kaioshin abbiamo sigillato con i maghi dell’ altro mondo!”
“ Avete stretto patti con quegli esseri?!”
“Si ma è stato necessario. Fin dalla notte dei tempi i nostri mondi erano in conflitto; una grande guerra stava distruggendo ogni cosa in ogni luogo. Stavamo per mettere a rischio le sorti dell’ universo! A quel punto decidemmo di sigillare un accordo con cui ponemmo fine alla guerra e con cui  si decretava che nessuno avrebbe più tentato di sopraffare l’ altro. Certo le cose sono assai diverse ora: i maghi sono stati uccisi  e ad Argon il patto poco interessa. Se riuscirà nel suo piano, non solo diventerà l’ essere più forte mai esistito, ma distruggerà  il nostro mondo, così che il suo, popolato da   demoni e spettri, sia l’ unico esistente.”
“E’ UNA COSA TREMENDA”
“ SIAMO NEI GUAI FINO AL COLLO!”
“NON VOGLIO MORIRE! SONO ANCORA UN BAMBINO IO! NON E’ GIUSTO!”
“BASTAAAAAAAAAAAAAAA! FINITELA CON QUESTI PIAGNISTEI! Gohan è teche vuole;  sei l’ unico che può fermare tutto questo. Ti aiuteranno, ma sarai tu a doverlo sconfiggere. Questo ovvio, se tu non ti lasci prendere. Sei disposto  a tutto per salvare il tuo mondo, giusto?”
“Certo.. qualsiasi cosa!”
“Bene, allora ti insegnerò a resistere al controllo della mente. Bada che non è cosa facile, solo pochi ci riescono. Sarà faticoso e molte volte doloroso; ti aspettano ore incessanti di allenamento e ti aiuterà anche Kahioshin. Tutto chiaro?”
“Certo signore.”
“Può farcela?” chiese preoccupato Junior.
“E’ una delle tecniche più difficili che nemmeno tutti i Kaioshin possiedono. Sinceramente ho molti dubbi sul fatto che ce la possa fare, ma quel ragazzetto ha già dimostrato di essere speciale, quindi…siamo ottimisti.”
“ BENE! Noi intanto ci alleneremo per prepararci allo scontro!” disse Goku con motivazione.
“SIIIII! Gli faremo vedere noi a quel brutto ceffo! Gotenks lo sistemerà per bene!”
“Ben detto Trunks!” disse Goten sorridendo al compagno.
“Bene siamo d’ accordo. Ora dobbiamo solo aspettare che arrivino gli altri e…..”
Goku non finì la frase e che un elicottero  a tutta velocità comparve dal nulla atterrando al loro fianco.
“GOOOHAN!!!!!!!!!”
La voce di Chichi risuonava già prima che le porte si aprissero. Goku, per evitare uno shock alla moglie , si parò davanti al figlio nascondendolo.
Furiosa, la donna saltò con agilità fuori dal mezzo appena esso ebbe toccato terra.
“GOKU DOVE SONO I MIEI FIGLI!? Oh Goten grazie al cielo stai bene” andando ad abbracciarlo.
“DOVE E’ GOHAN!? VOGLIO VEDERLO ADESSO! E’ ferito? Sta male? COSA GLI E’ SUCCESSO!?”
“EHeheh Cara… Gohan sta benissimo, però ecco… non è proprio come lo hai visto l’ ultima volta”
“Cosa?! Cosa gli hanno fatto!? È stato sfreggiato? Ha perso un braccio o una gamba?”
“No Chichi niente di tutto ciò…Lui è… così! Eh eh eh”
Gohan uscì piano dal suo nascondiglio  tentando un sorriso rassicurante.
“ EHM...ciao mamma!”
Chichi sbiancò riuscendo solo a emettere qualche sillaba. Si inginocchiò davanti al figlio e iniziò a strillare e piangere:
“Il mio ragazzo! Cosa ti ha fatto quel mostro!!?Ora come farai con gli studi?! Ti avevo già comprato la toga per il diplomaaaa!”
“Su mamma non piangere… non starò così per sempre. IO…”
Gohan si blocco, vedendo comparire l’ ultima persona da cui avrebbe voluto farsi vedere ridotto in quello stato.
“ ci.. ci… ciao Videl”
“GOHAN?” Videl lo fissava con occhi sbarrati. “ Sei davvero tu?”
“ eh eh Già…”
“Ora vi spiegheremo tutto” e detto ciò , Goku iniziò a raccontare tutta la storia.
“Dovete rimanere tutti qui per un po’, almeno fino a quando non troviamo un posto sicuro dove nascondervi. Quando l’ avremo trovato partite senza fare storie! Capito?”
“SCORDATELO GOKU! IO NON LASCIO I MIEI BAMBINI A RISCHIARE LA VITA! GLI FACCIO VEDERE IO A QUEL MOSTRO!”
“Chichi, tesoro non dire sciocchezze! Ce ne occuperemo noi! Gohan ce la farà!”
Il saiyan guardò la moglie con occhi seri e convincenti che riuscirono a calmarla.
Quando la riunione fu sciolta, Gohan andò verso Videl che era seduta nel pavimento, appoggiata al gran muro bianco del palazzo. Aveva bisogno di parlargli.
“Ciao..”
“Ciao…”
“Posso sedermi con te?” Gohan era molto intimidito soprattutto a causa della sua condizione. Videl se ne accorse e sorridendogli gli fece cenno di si.
“ Ascolta Videl io…”
“Non c’è bisogno di dire nulla Gohan. Non è certo colpa tua quanto è successo e non sentirti in colpa.”
“Se ti succede qualcosa… non me lo perdonerò mai. Sei troppo importante per me.”
Videl si stupì della dichiarazione. Mai aveva visto Gohan più sicuro di se e nemmeno così deciso. Di solito avrebbe balbettato, sarebbe diventato rosso peperone e avrebbe fatto mille giri di parole, ma non questa volta. Era l’ora di chiarire le cose, prima che fosse troppo tardi.
“Gohan, non mi importa se in questo momento dimostri dieci anni. Sei sempre tu. Io… ”
“EHI RAGAZZO COSA STAI FACENDO?! SMETTILA DI FARE GLI OCCHI DOLCI ALLA RAGAZZA E VIENI QUI! QUANDO PENSI DI COMINCIARE DOMANI?!”
I due erano stati interrotti e con mala voglia Gohan si alzò per seguire Kaioshin il sommo.
“Mi dispiace.. parleremo più tardi”
Arrivato dal vecchio lo seguì nella stanza dove avrebbero compiuto l’ allenamento.
“Bene siamo quasi arrivati. Senti un po’ ragazzo: quella tua amica è proprio una bella ragazza. E’ fidanzata? Per caso sta cercando qualcuno?”
“ MA MAESTRO COSA DICE!?” disse un imbarazzato Kaioshin.
Gohan rosso di rabbia si girò verso il vecchietto urlandogli contro:
“NON  STA CERCANDO NESSUNO CHIARO??! NON CI PENSI NEMMENO!”
“ Mamma mia che caratteraccio! Non sapevo fosse la tua ragazza! Magari ha qualche bell’ amica da presentarmi!”
Il battibecco durò fino a quando giunsero nella stanza più grande
dell‘ intero palazzo, dove si sarebbero allenati e poco dopo giunsero anche gli altri ad assistere.
Gohan aveva il cuore che batteva a mille.  Le sorti dell’ universo erano tutte nelle sue mani. Ce l’ avrebbe fatta… a ogni costo!

******
CIAO A TUTTIIII! Ora la vera storia è  cominciata   e con essa tutti gli intrighi e i pericoli che i nostri amici dovranno affrontare. Spero che la storia vi piaccia!
Volevo puntualizzare che Kaioshin è ancora unito a Kibit e so che si dovrebbe chiamare Kibitoshin, ma io preferisco chiamarlo con il nome normale. =)
Accetto recensioni brutte e belle ( tanto brutte no please). Ci vediamo presto baciii a tutti.

 

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Capitolo 7
*** mettersi alla prova ***


~~“Ok figliolo, ora ti spiegherò come si svolgerà l’ allenamento. Argon tenterà d’ impossessarsi di te con ogni mezzo, annientandoti l’ anima, ma per evitare ciò in queste ore tenterò di insegnarti a contrastare i suoi attacchi. Io stesso entrerò nella tua mente e tu dovrai resistermi. Quindi cominciamo…PRONTO!?”
“NO ASPETTI COME….” Gohan non fece in tempo a finire la frase che si sentì la testa esplodere dal dolore. Aveva la vista annebbiata e  uno strano senso di nausea. La testa gli girava vorticosamente fino a che si ritrovò come immerso in un sogno: davanti a se si estendeva un paesaggio arido, sabbioso e solitario. Aveva un' aria familiare anche se non ricordava dove l’ avesse già visto.  Sentì delle voci poco lontano, così decise di scoprirne le fonti. Mai si sarebbe aspettato di vedere ciò che li si parava davanti agli occhi. C’ era lui, ancora piccolo, insieme a Junior e a Crilin. Davanti a loro due corpi: Yamcha e Tensing.
“YAMCHA! TENSING! AMICI MIE!”
Gohan corse dai due stesi a terra, ma quando si accovacciò per soccorrerli, non riuscì a toccarli.
“Ma che diavolo?” Si girò verso Crilin chiamandolo, ma lui non si mosse. Nessuno sembrava  accorgersi della sua presenza, quasi come se non esistesse.
In quel momento capì: quello non era un sogno e nemmeno la realtà, si trovava immerso in un ricordo risalente a parecchi anni prima. I dubbi scomparvero quando vide comparire Vegeta e Nappa. Quest’ ultimo sembrava furibondo e guardava il piccolo Gohan con occhi iniettati di sangue.
“ OH no….” Il ragazzo sapeva cosa sarebbe successo entro pochi secondi. “ Questo no ti prego..”
 Nappa caricò un onda energetica con cui aveva intenzione di ucciderlo, ma Gohan sapeva che  non sarebbe successo.
In quel momento Junior gli si parò davanti per salvarlo, rimanendo ucciso al suo posto.
“ JUNIOR NOOOO!!!” 
La sua vista si annebbio e un secondo dopo si ritrovò nella stanza del palazzo: sudato, con le lacrime agli occhi e in ginocchio sul pavimento. Tutti lo guardavano allarmati. Kaioshin si avvicinò aiutandolo ad alzarsi, mentre Kaioshin il Sommo iniziò a parlare:
“Tranquillo ragazzo, non mi aspettavo ci riuscissi la prima volta, ma devi sapere che Argon è molto più capace di me. Ho scelto di farti vedere un episodio drammatico della tua vita perché è così che  farà. Si servirà delle tue paure, dei tuoi dolori più profondi ed è  probabile che riesca anche a distorcerti la realtà per farti soffrire . Questo è quello che ti aspetta nei prossimi giorni, ma devi imparare a distaccarti dagli eventi del passato. Devi pensare che essi ormai sono solo ricordi e che non influiranno più nel tuo presente.”
“Ci proverò…” disse il ragazzo tra un respiro e l’ altro.
“Bene, vedo che la cosa ti ha notevolmente scosso. Facciamo una pausa,  dopo riprenderemo.”
Gohan si diresse, ancora scioccato, dai compagni.
“Figliolo stai bene?” disse il padre appoggiandogli una mano sulla spalla.
“Si papà.. solo che.. è dura, spero che dopo andrà meglio.”
Non  era molto convinto di ciò che aveva appena detto. Rinfangare certi ricordi faceva male. Molte volte aveva visto le persone a cui teneva più al mondo morire , anche per causa sua e questo era sempre stato un fardello con cui non aveva ancora imparato a convivere. Se era stata dura con Kaioshin, non osava immaginare cosa fosse capace di fare quel mostro. Immerso in questi pensieri Gohan si allontanò, cercando un posto tranquillo per stare solo con se stesso.

Dopo l’ ora di pranzo, Gohan tornò nella stanza di allenamento dove lo attendevano i due Kaioshin. Non si era presentato a pranzo ne aveva toccato cibo e non diede spiegazioni a nessuno per lo strano comportamento. Voleva imparare la tecnica da Kaioshin il più in fretta possibile.
“Sono pronto.”
“Bene ragazzo. Ricominciamo: tre, due, uno…”
Il dolore era lancinante, forse ancor più di prima. Gohan si afferrò la testa, stringendo i denti per non urlare dal male. La nebbia tornò e dopo pochi secondi si ritrovò immerso nel buio. Guardò in tutte le direzioni, ma intorno a lui non c’ era nulla tranne il nero e il gelo. Tremante per il freddo Gohan iniziò a urlare:
“Ehi?! C’ è nessuno?”
Si girò di colpò sentendo qualcosa alle sue spalle, ma si trattava solo di una folata di vento gelido.
“ Ma dove diavolo sono!”
Una risata squarciò il silenzio:
“Hai paura moccioso? Stai tremando come una foglia!”
Il saiyan rimase paralizzato dallo stupore. Quella voce la riconobbe immediatamente, come dimenticarla…
“CELL! DOVE DIAVOLO SEI!?”
“Ma come non mi vedi?”
La voce proveniva da dietro alle sue spalle. Prontamente Gohan si girò lanciando un’ onda energetica che colpì il vuoto. Dietro di lui non c’era nessuno.
“Cosa?!”
“Dove stavi guardando ragazzo? Ahahah”
“Pensavo fosse migliorato, ma a quanto pare è rimasto uno stupido marmocchio.”
Non poteva essere vero! Quello era Freazer, lo avrebbe riconosciuto tra mille.
“Invece di fare i codardi nascondendovi, perché non venite fuori e mi attaccate!?”
“Perché dovremo? È molto più divertente così!”
Con una sghignazzata Cell continuò a stuzzicarlo.
“Di un po’ Gohan, come sta tuo padre? E’ tornato finalmente in vita dopo che tu lo hai ucciso?”
“Io non l’ ho ucciso! Sei stato tu codardo!”
“ A me non risulta. Se non sbaglio avevi la vittoria in tasca, ma tu hai voluto fare il gradasso, perdendo tempo e non dando retta a lui che ti diceva di eliminarmi. Si è dovuto sacrificare per colpa tua! Se gli avessi obbedito, lui sarebbe rimasto vivo e non avresti costretto il tuo povero fratellino a crescere senza un  padre!”
Gohan iniziò a tremare per la rabbia.
“Basta! Non sai di cosa parli!”
“E se non ricordo male, durante il combattimento su Namec, il suo compagno “zucca pelata” è morto sotto i suoi occhi e lui non aveva mosso neppure un dito! A quanto pare gli interessava solo salvarsi la pelle.”
“ E poi vorresti assomigliare a tuo padre!? Ahahahah Goku si è sempre sacrificato, mentre tu… bhe sei solo un moccioso viziato!”
“Che aspetta sempre che qualcuno lo salvi o che muoia al suo posto.”
Tra le risate dei due mostri, Gohan sentiva di stare per perdere il controllo. Vide comparire i due davanti a se e senza pensarci due volte si scaglio contro di loro.
“ ME LA PAGHERETE!!”
Stava per colpire  quando all’ improvviso, si ritrovò davanti ai Kaioshin con il pugno alzato.
“SI PUO’ SAPERE COSA TI E’ SALTATO IN TESTA!? NON HAI ANCORA CAPITO CHE QUELLO CHE VEDI E’ SOLO UN’ ILLUSIONE!? TRA POCO STAVI PER TIRARMI UN PUGNO IN FACCIA!!!” urlò indignato il Sommo.
“U…Un’ illusione?”
“CERTO, UNA VISIONE DELLA TUA MENTE CHE IO CREO! E QUESTO NON TI DA' IL PERMESSO DI TIRARE PUGNI A OGNI COSA CHE SI MUOVE!! UN PO’ DI AUTOCONTROLLO ACCIDENTI!”
“mi scusi signore. Sembrava così reale…”
Kaioshin il Sommo si calmò e lo prese da parte.
“ E’ ovvio figliolo che hai subito un trauma. Certe cose del tuo passato non sei ancora riuscito a superarle. Per imparare è prima necessario che tu sia in pace con te stesso. Parlane con qualcuno, ti sentirai meglio. Per oggi può bastare, va a farti una dormita e domani riprenderemo, ma non sarò piu così indulgente chiaro ragazzo!?” disse con finta aria autoritaria.
“Certo signore.” Gohan gli sorrise, ma dentro di se era tutt’ altro che felice. Quell’ allenamento era più difficile del previsto , non solo avrebbe dovuto faticare parecchio, ma anche mettere alla prova la sua capacità di sopportare il dolore, di mettere a nudo le sue paure e i suoi dispiaceri; cose che aveva sempre tenuto per se. Deluso per il suo totale fallimento si allontanò.
Passarono ore e Gohan era rimasto tutto il tempo seduto sul tetto a osservare il cielo e a pensare.
Tutto quello che Kaioshin il Sommo gli aveva fatto vedere erano solo visioni, nulla era reale, ma qualcosa di vero c’era. Era stato lui a causare la morte di Junior, aveva permesso che Crilin venisse fatto esplodere senza muovere un dito e soprattutto aveva costretto il padre a sacrificarsi per il suo orgoglio. Tutto questo, Gohan non era mai riuscito a perdonarselo. Non ne aveva mai parlato con nessuno, troppo abituato a tenersi tutto dentro per non sembrare un debole. Il cuore iniziò a battergli a mille e un nodo in gola gli impediva quasi di respirare. Come avrebbe potuto farcela? Come sarebbe riuscito a salvare il mondo!? Era arrabbiato, frustrato e stanco. Strinse le tegole talmente forte da spezzarle, ferendosi le mani, ma poco gli importava. Non si accorse che qualcuno si trovava alle sue spalle:
“Posso sedermi con te?” disse Junior.
Gohan smise di tremare e guardò l’ amico. Non aveva voglia di parlare, ma acconsentì.
“Bhe… Diciamo che oggi non sei stato un allievo particolarmente brillante.”
“No infatti.” Gli rispose secco. Non c’era bisogno che il suo migliore amico lo sottolineasse, lo sapeva benissimo.
“C’è qualcosa che vorresti dirmi, magari potrei aiutarti…”
“AIUTARMI? NESSUNO PUO’ AIUTARMI JUNIOR! Grazie dell’ interessamento, ma sono alquanto stanco quindi se non ti dispiace…”
Gohan si era quasi alzato, intenzionato ad andarsene e a interrompere quella sgradevole conversazione, quando la  mano di Junior gli afferrò il braccio facendolo risedere in malo modo.
“SI invece mi dispiace! Avanti Gohan, mi hai sempre parlato di tutto ed ora perché ti chiudi in questo modo!?”
“Perché non capiresti. Nessuno può.”
“Cosa è successo prima? Cosa hai visto?”
“Non voglio parlarne!”
“Si che lo farai.” Disse con tono autoritario.
Gohan cedette, abbassando la testa.
“Non sapevo… cosa aspettarmi da questo allenamento, ma non pensavo fosse così doloroso. E’ come rivivere le tue paure, le tue angosce. Ti tocca nel punto del cuore dove fa più male e tu cerchi di ribellarti, di credere che non sia reale, ma non ci riesci. Ti assorbisce troppo, ti coinvolge e a quel punto è troppo tardi. Tu hai perso e lui ha vinto. Non so di cosa sia capace Argon, ma se si serve del dolore delle persone per impossessarsi delle loro menti, io non ho speranze di batterlo. Ho troppa rabbia, dolore in me… Oggi stavo per perdere il controllo di nuovo e l’odio mi faceva stare meglio. Se dopo tutto quello che ho passato, dopo tutte le battaglie che ho affrontato, non fossi davvero ciò che penso di essere? Se stessi diventando cattivo?”
“Basta Gohan! Tu non sei una persona cattiva. Sei la persona con il cuore più grande che io conosca, ma come tutti noi hai lati buoni e oscuri. Nessuno a parte i demoni , sono fatti di pura luce o ombra! L’ importante è la strada che decidi d' intraprendere. In quanto a te figliolo, hai superato mille difficoltà fin da piccolo. Hai visto la morte in faccia, hai visto morire, hai visto uccidere! Sono cose che scioccherebbero chiunque! Ciò che è passato non può tornare mai più. Accantona il dolore, i sensi di colpa e concentrati sull’ oggi! Su cosa puoi fare ora. Sii in pace con te stesso, perché non hai nulla da rimproverarti. Siamo tutti fieri di ciò che sei e crediamo in te! Dovresti farlo anche tu.”
Con quelle parole, quel nodo soffocante si sciolse e le lacrime che erano iniziate a sgorgare cessarono. Tutte le tremende voci che quel giorno aveva sentito e che continuavano a tormentarlo, si zittirono. Junior aveva sempre avuto quell’ effetto calmante sul giovane che fece un sorriso all’ amico in segno di ringraziamento. I due si alzarono e si diressero nel salone da pranzo. Gohan ebbe  il tempo di vedere Junior e il padre scambiarsi uno sguardo complice e quest’ ultimo sussurrargli un “ grazie”. Il ragazzo sorrise, sapeva che il padre aveva mandato l’ amico a rassicurarlo, sicuro che sarebbe stato l’ unico in grado di aiutarlo in quel momento. La cena si svolse nella più totale serenità, dagli scherzi dei piccoli Goten e Trunks, ai teneri sguardi e sorrisi scambiati con  Videl.
L’ unico momento sereno in una giornata da dimenticare.
********
Ciao a tutti ragazzi! Avete visto il povero Gohan? =( FAN del saiyan non piangete. Oggi c’ è stato il primo giorno di allenamento, ma le sorprese non sono finite per il povero ragazzo. Ci vediamo presto nel prossimo capitoloooo =)

 

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Capitolo 8
*** pressioni ***


~~Era in ritardo per l’ ennesima volta. La sveglia non aveva suonato o meglio, lui non l' aveva sentita e così come la maggior parte delle volte, era costretto a fare tutto di corsa per arrivare in tempo a scuola. Ormai Gohan ci era abituato alle ramanzine dei professori, ma non a quelle di Videl che lo fulminava ogni volta, sostenendo che il suo era un comportamento immaturo e irresponsabile. In quel caso era peggio della madre.
Dopo essersi vestito in tutta fretta, si accorse che il letto a fianco al suo era vuoto; Goten doveva essersi già alzato. Si diresse verso la cucina, ma si stupì di non trovarci nessuno. Era tutto in ordine, con la tavola apparecchiata e le pentole sul fuoco. L’ unico rumore proveniva dal lavandino da dove sgorgava ancora l’ acqua. Si precipitò a chiuderlo prima che si allagasse la cucina.  Strano, sua madre non era mai così sbadata.
“Ehi? C’è qualcuno? Siete già svegli?”
Nessuna risposta.
“Saranno andati a fare una passeggiata…” disse tra se, poco convinto.
Prese lo zaino e spiccò il volo in direzione di Satan city.
La città pareva  stranamente tranquilla, in giro non c’era anima viva.
“ Che strano, eppure oggi è giorno lavorativo…”
All’improvviso, vide davanti a se una gran nuvola di fumo, come provocata da un incendio. Proveniva dalla sua scuola!
Allarmato, Gohan atterrò a tutta velocità; lo spettacolo era impressionante: tutta la scuola era in fiamme  e da dentro provenivano urla atroci.
“AIUTO FRATELLONE!”
“GOTEN!”
Sentendo la voce del fratello provenire dall’ interno dell’ edificio, Gohan non ci pensò due volte e si precipitò. Il fumo gli impediva la vista e respirare era quasi impossibile.
“GOTEN DOVE SEI?! RISPONDIMI!”
Nessuna risposta. Il ragazzo iniziò a cercare in tutte le aule, ma le fiamme diventavano  sempre  più alte fino a che non si ritrovò circondato.
“GOTEN!!!”
Dopo aver urlato a squarcia gola vide comparire una piccola figura tra le fiamme: era il piccolo , ma non sembrava lui. Era pallidissimo con profonde occhiaie, gli occhi fissi dalle pupille dilatate. Gohan si accorse solo dopo che il bambino era coperto di sangue, ferito.
“Perché non mi hai salvato? Avresti dovuto farlo.”
“Go… Goten io..” Il saiyan non riusciva a parlare dallo shock. Le lacrime iniziarono a sgorgare senza controllo, tremava e non riusciva a muovere un muscolo. All’ improvviso dalle porte delle aule, uscirono altre quattro figure: erano Goku, Chichi, Junior e Videl ridotti come il fratellino; tutti morti.
Videl lo guardò negli occhi:
“Ti stavo aspettando, ma tu non sei arrivato. Perché mi hai lasciata morire qui? Perché mi hai lasciato sola?”
“ Videl…mi dispiace…io non volevo..”
Gohan si accasciò a terra tra un singhiozzo e l’ altro, sotto gli sguardi vuoti di tutti.
“mi dispiace… MI DISPIACE!!!!”

“GOHAN SVEGLIATI!!!”
“VI PREGO PERDONATEMI…IO NON VOLEVO...”
Aprì gli occhi di scatto. Era nel letto, dove si era addormentato la sera prima, con le guance bagnate e gli occhi brucianti per il pianto, davanti a lui suo padre che ancora lo teneva per le spalle, Junior e i due Kaioshin. Il ragazzo,  tremante e sudato, si tirò su a sedere aiutato da Goku.
“Figliolo ti abbiamo sentito urlare, stavi avendo un incubo. Ci siamo allarmati.”
“Scusatemi…io non so cosa mi è preso…ho..”
Il ragazzo non riusciva neanche a parlare, per fortuna entrò Dende con una tazza fumante.
“Tieni amico, ti sentirai subito meglio con questo.”
Gohan bevve e dopo pochi minuti il tremore cesso e il colorito si fece più roseo.
“Non ho mai fatto un sogno del genere…”
“Non era un sogno ragazzo. A quanto pare, anche se non sa dove ti trovi, Argon riesce a captare la tua mente. “
“Vuol dire che è stato lui?”
“Proprio così figliolo, è una delle sue specialità. Devo ammettere però che non mi aspettavo si facesse vivo così presto. Oggi dovrai allenarti duramente ragazzo, altrimenti non ci saranno speranze per nessuno.”
“Certo signore, farò del mio meglio lo giuro!”
“Bravo figliolo! E ora se non vi dispiace ritorno a letto. Un vecchio come me ha bisogno di dormire a lungo!”
“Ma maestro è quasi mattina, non converrebbe iniziare l’ allenamento?” disse un interrogativo Kaioshin.
“SEI FORSE AMMATTITO!? IO NON MI METTO A QUEST’ ORA IN PIEDI AD ALLENARE UN BIMBETTO! GLI ANZIANI HANNO BISOGNO DI RIPOSO!”
“Ma signore, se ha appena detto che era necessario allenarsi di più perché…”
“NON  MI INTERESSA COSA HO DETTO! E’ LA MIA DECISIONE CHIAROOO???!!”
I due, ancora nel bel mezzo della discussione, uscirono dalla stanza sotto gli occhi interrogativi dei presenti.
“Effettivamente il vecchietto ha ragione. Ne approfitterò per dormire ancora qualche oretta. Tu tutto bene Gohan? Stai meglio?” disse Goku affettuosamente.
“ Si papà sto benissimo, andate pure. Tornerò a dormire anche io”
“Ok, se hai bisogno sono nella camera a fianco.”
“Accidenti Goku! Capisco che sembra un undicenne, ma non è un bambino!” disse Junior , riprendendo l’amico.
“Eheheheh già, hai ragione. Allora figliolo a dopo.”
I due si allontanarono, lasciando Gohan solo. Il ragazzo si ributtò nel letto, cosciente che non avrebbe ripreso sonno. Dopo un paio di minuti si decise a uscire per prendere una boccata d’aria.
Andò ad ammirare l’ alba in una delle grandi terrazze del palazzo, sedendosi sulla ringhiera. L’aria fresca del mattino lo faceva stare meglio e lo spettacolo che si estendeva davanti a lui non si vedeva tutti i giorni.
“Buongiorno”
Una voce dolce e limpida ruppe il silenzio. Il ragazzo si voltò rimanendo stupito, ma anche emozionato, di trovarsi davanti la piccola figura di Videl. Era così bella, anche di prima mattina.
“Ci…ciao” disse impacciato, scendendo di scatto dalla ringhiera.
“Come mai sveglia a quest’ ora?”
“Non ho dormito molto bene stanotte. E non sono l’ unica.”
Gohan sapeva che si stava riferendo a lui, ma non voleva raccontargli nulla di ciò che era successo.
“Ti sbagli, io ho dormito benissimo.” Disse secco, voltandogli le spalle.
“Ti ho sentito…” Videl si avvicino al ragazzo.
“Cosa hai sognato?”
“Nulla.”
“Gohan urlavi come un forsennato!”
“HO DETTO CHE STO BENISSIMO!”
Il saiyan si era girato di scatto e aveva fulminato Videl con lo sguardo dopo quella domanda. Lei non demorse, per nulla spaventata. Conosceva Gohan e la sua reazione la fece solo irritare.
“Non rispondermi così! Perché non vuoi aprirti con me!?”
“Non voglio coinvolgerti.”
“SONO GIA’ COINVOLTA SE NO NON MI TROVEREI QUI! Ho forse fatto qualcosa di male? Perché tieni così le distanze?”
“Non dire sciocchezze, tu non hai fatto nulla. Scusa se ti ho risposto con quel tono.” Gohan si girò a guardarla.
“Non voglio che tu sappia più del necessario, perché non voglio metterti in pericolo. Tu sappi solo che sto bene,  è solo all’ inizio che è dura, dopo andrà meglio. Però devi farmi una promessa.” Disse avvicinandosi.
“Dipende da cosa.”
“No tu questo lo devi fare. Quando troveremo un posto sicuro tu te ne andrai  con gli altri. Ti voglio al sicuro fino a quando questa storia sarà finita.”
“E se non finisse? Se tu non dovessi farcela? Non voglio lasciarti solo.”
“Tu ti fidi di me Videl?” disse lui guardandola negli occhi.
“Si… ma…”
“Allora questa storia finirà, vincerò e tutto tornerà come prima.” disse prendendole  le mani.
“Bhe almeno lo spero. Non vorrei rimanere un bambino per sempre.”
I due si misero a ridere e insieme si voltarono a vedere il sole sorgere nel cielo.
***
“SU RAGAZZO COSI’ NON VA BENE! NON TI STAI AFFATTO IMPEGNANDO!”
Era tutto il giorno che Gohan si allenava senza sosta e Kaioshin il Sommo non aveva fatto altro che rimproverarlo. I guerrieri  Z avevano rinunciato a partecipare e si stavano allenando all’ esterno, scontrandosi gli uni con gli altri, mentre Videl, Chichi e gli altri si intrattenevano tra chiacchere e  passatempi vari.
“SI PUO’ SAPERE COSA STAI FACENDO!?SEI ANCORA ADDORMENTATO PER CASO?”
“CI STIAMO PROVANDO DA ORE, SE POTESSI RIPOSARE!?” disse Gohan irritato, affaticato per gli  sforzi.
“MA CERTO! POI PRENDIAMO ANCHE UN BEL THE CON I PASTICCINI! NON DIRE SCIOCCHEZZE E RIPRENDIAMO FANNULLONE!”
“BHE SCUSI SE NON SONO UN MAGO! CONTINUA A URLARMI CONTRO, MA NON MI DICE COSA DEVO FARE DAVVERO!”
“SEI TU CHE SEI UN RAGAZZINO COCCIUTO!”
Tra i due nacque una discussione infinta, mentre Kaioshin cercava di calmare gli animi. La sceneggiata attirò l’ attenzione di tutti che smisero le loro attività per assistere a quel buffo battibecco. All’ improvviso però, Gohan iniziò a tremare e la testa a girarli vorticosamente. Fece qualche passo indietro e cadde a terra. I due Kaioshin gli andarono incontro mentre gli altri, allarmati si avvicinarono. Cercarono di chiamarlo, di scuoterlo, ma lui sentiva solo una voce rimbombargli nelle orecchie.
“Te l’ avevo detto Gohan. E’ inutile che cerchi di nasconderti, io ti troverò sempre. Ho detto che avrei ucciso ogni donna, uomo e bambino per il mio divertimento e si dia il caso che mi stia annoiando parecchio.”
Gohan sentì urla di paura ed esplosioni. Davanti ai suoi occhi gli apparvero immagini di città distrutte, rase al suolo e di innumerevoli vittime.
“ahahaha molto divertente vero? E non mi fermerò certo qui ragazzo. Ci vedremo presto, prima di quel che ti aspetti.”
La voce tacque e con essa le visioni.
“ No, non te lo permetto.” disse a denti stretti.
Si alzò di scatto e iniziò a correre verso l’ uscita, intento a farla pagare a quel mostro.
“FERMATELO PRESTO!” urlò agitato Kaioshin.
Goku senza porre domande, corse a inseguire il figlio che stava per allontanarsi. Riuscì a bloccarlo con le possenti braccia, ma il ragazzo si agitava, cercando di liberarsi in qualunque modo.
“LASCIAMI ANDARE! LASCIAMI PAPA’!IO DEVO ANDARE, DEVO DISTRUGGERLO!”
“CALMATI GOHAN! COSI’ FARAI SOLO QUELLO CHE VUOLE!”
“NON MI INTERESSA!”  Gohan si caricò di energia e colpì il padre (non gravemente) riuscendosi a liberare, ma inutilmente. Gli si parò davanti un Gotenks che non sembrava intenzionato a  lasciarlo andare.
“Vai da qualche parte amico?”
Intervennero anche Junior e Vegeta, circondandolo. Il testardo saiyan fu costretto ad arrendersi e riatterrò.
“Sei proprio cocciuto sai? Vuoi davvero farti ammazzare?” Gli disse il padre sgridandolo.
“Non capisci che è in gioco la salvezza dell’ intero universo? E tu vuoi cascare nei suoi tranelli come un allocco?!” Junior rincarò la dose.
“E’ ovvio che qualcuno morirà, ma non pensi a cosa succederebbe se Argon vincesse? Vuoi farti uccidere?!”

“NON MI IMPORTA! IO NON VOGLIO CHE PERSONE INNOCENTI MUOIANO PER COLPA MIA!PER NOI E’ FACILE PARLARE , CI SAPPIAMO DIFENDERE , MA LORO SONO SOLE! DONNE, BAMBINI VERRANNO MASSACRATI, MA A VOI NON INTERESSA VERO? PERCHE’ NON SARETE VOI AD AVERLI SULLA COSCIENZA,MA IO!”
Gohan buttò fuori tutta la sua rabbia, la sua disperazione in quelle parole.
Tutti rimasero in silenzio, stupiti.
Il ragazzo, senza dire una parola si voltò, andandosene sotto gli occhi dei compagni.
***
Si era fatta sera e Gohan si era rinchiuso nella sua stanza, rifiutando ogni visita, perfino quella di Videl. Ormai erano le dieci passate, ma non avendo ancora sonno, decise di uscire un poco, per rinfrescarsi le idee. Sapeva che i suoi amici avevano ragione, ma d’ altro canto parlavano senza capire la posizione in cui lui si trovava. Al suo posto avrebbero reagito anche loro.
A testa bassa percorse il corridoio, ma si stupì di trovare una porta socchiusa da dove provenivano delle voci. Si accostò ad ascoltare: erano i due Kaioshin con Goku, Junior e Vegeta e tutti avevano sguardi seri, segno che stavano parlando di cose importanti.
“Ascoltate ragazzi” parlò il Sommo “ Già avevo detto che non sarebbe stato facile e che riservavo ben poche speranze, ma ora lo devo dire: Gohan non ha alcuna possibilità. Non ha fatto miglioramenti di alcun tipo e ormai è da due giorni che lo alleno senza sosta. A parte essere testardo come ogni saiyan d’altronde, è fortemente confuso. Quel ragazzo sta soffrendo tremendamente e questo non può che essere un male. Si colpevolizza per tutto e con ciò non fa altro che assecondare il nemico.”
“Ho provato a parlarci, ma è inutile! E’ sempre stato così” intervenne Junior amareggiato.
“ Lui non è un vero saiyan! Ha avuto sempre la brutta abitudine di piangersi addosso.”
“No Vegeta non è questo. Gohan ha visto troppe atrocità per essere così giovane ; certe cose sono radicate dentro di lui  e se cerchi di tirargliele fuori scatta come una molla; va su tutte le furie! Purtroppo però, non so come fare per aiutarlo e questa situazione non giova di certo.” Goku si sedette su una delle poltrone, con le mani sul capo in segno di resa.
“Non è una sua colpa, ma se Gohan non si sblocca ho paura che… sia finita per tutti. Purtroppo, non sempre il bene riesce a sopraffare il male.”
 Gohan non volle sentire altro. Avevano perso la fiducia in lui, tutti ormai credevano nella sua disfatta.
Si appoggiò al pavimento, facendosi scivolare a terra. Si prese la testa tra le mani e iniziò a piangere, come non aveva mai fatto nella sua vita.
+++
SALVE A TUTTI! SCUSATE PER LA LUNGHEZZA DI QUESTO CAPITOLO! SPERO VI SIA PIACIUTO! Lo so sembra una storia abbastanza deprimente, ma la situazione si rianimerà presto. Continuate a seguirmi mi raccomando e abbiate fiducia, ho ancora molte sorprese da svelare!!
CIAO A PRESTOOO =)

 

 

 

 

 

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Capitolo 9
*** tempo scaduto ***


~~Erano passati altri due giorni da quando i nostri amici si erano nascosti al palazzo di Dende. Il numero delle vittime per mano di Argon, cresceva giorno dopo giorno, trasformando la Terra in un inferno dove non esisteva altro che morte e paura. I guerrieri erano accecati dalla rabbia, ma poco potevano fare; il loro destino era riposto nelle mani Gohan.
 Quest’ ultimo si aggirava tra le mura come un fantasma e in pochi avrebbero riconosciuto in lui quel ragazzo gentile e solare di un tempo. Argon non gli dava pace, impedendogli perfino di dormire. Lo tormentava giorno e notte facendo leva sui suoi sensi di colpa e sulla sua fragilità emotiva.
D’ altro canto Gohan aveva perso la speranza. Aveva l’ autostima a terra e sembrava non essere intenzionato a reagire. Gli allenamenti con Kaioshin erano un disastro e seppure il ragazzo ci mettesse un certo impegno, i risultati non mutavano. Non riusciva a liberare la sua mente  e questo non faceva che aumentare il suo disagio. Era ormai certo che non sarebbe riuscito a vincere.
Gli altri guerrieri non sapevano come aiutarlo. Spesso Junior, Kaioshin, Videl e perfino i piccoli Goten e Trunks cercavano di dargli forza, di incoraggiarlo, ma invano. Era la prima volta che vedevano Gohan arrendersi eppure  da bambino era sempre stato tenace, non demordeva mai ,neanche nei casi più disperati e aveva sempre tentato l’ impossibile. Quel Gohan sembrava essere sparito per sempre.
Finito l’ ennesimo giorno di allenamento, anch’ esso un fiasco, il saiyan si stava dirigendo verso la sua camera, come ormai usava fare per annegare i suoi dispiaceri nella solitudine, ma questa volta fu fermato.
“Gohan vieni dovrei parlarti.” Goku lo aveva seguito e sfruttando quel momento dove nessuno era nei paraggi, chiamò il figlio per discutere di quel suo strano comportamento.
“Scusa papà, ma adesso non ne ho voglia. Magari più tardi” rispose svogliato, ma Goku non glie lo perdonò e lo prese malamente per il braccio spingendolo nella stanza a fianco.
“EHI ma che fai!?Ho detto che non ne ho voglia di parlare!”
“NON MI INTERESSA DI COSA HAI VOGLIA! ORA SIEDETI!”
“NON CI PENSO NEMMENO.” Rispose il ragazzo con aria quasi minacciosa.
Goku guardò suo figlio con stupore; dietro a quello sguardo così glaciale non avrebbe mai riconosciuto il suo ragazzo. Lo stupore fu sostituito da una certa irritazione, tanto che allungò la mano tirandogli un ceffone in piena guancia.
“Ora tu ti siedi e mi ascolti.”
Gohan dopo un attimo di smarrimento, guardò il padre con una vena di odio negli occhi, ma decise di ubbidire, sedendosi su una delle sedie della sala, mentre il padre camminava avanti e indietro davanti a lui.
“Non vorrei usare le maniere forti con i miei figli, ma tu non mi lasci alternative! Sei sempre stato un ragazzo ubbidiente, volenteroso e intelligente, quindi perché questo comportamento!? Devi avere ora le crisi adolescenziali!?”
Goku si sedette davanti a lui a testa bassa.
“Che stai combinando Gohan?”
Il ragazzo non rispose.
“Non ti impegni negli allenamenti, sei distratto, non parli e non ti confidi con nessuno, sei sempre arrabbiato con te stesso e con gli altri. Così non risolvi nulla. Tutti noi siamo preoccupati per te, per come stai reagendo. Ti prego parlane, almeno con me…”
“Perché dovrei parlarne!? Tanto sapete come finirà.”
“Ma Gohan, cosa stai dicendo?”
“Non fare finta di niente! Vi ho sentiti parlare l’ altra sera! Sapete benissimo che perderò, che non ho possibilità! Lo avete ripetuto varie volte! Quindi perché dovrei reagire!? Non servirebbe a niente! Sono spacciato, tutti lo sono!”
Goku si alzò, accovacciandosi e prendendo il figlio per le spalle, guardandolo affettuosamente:
“Gohan  non dirlo nemmeno scherzo capito? Non si deve mai abbandonare la speranza! Senza di essa si è perduti. Sono sicuro, come lo sono sempre stato in ogni occasione, che tu ce la farai se ci metterai la volontà! Sei il guerriero più forte della galassia! Nessuno può fermarti se metterai tutto te stesso! Non puoi arrenderti! Fallo per Videl, per tuo fratello per tutti gli innocenti. Fallo per te!”
“Non so come…” rispose il ragazzo a testa bassa. Non voleva piangere.
“Si che lo sai! Farai vedere a quel mostro di cosa sei capace! Di cosa sa fare un saiyan! Coraggio, usa la testa, sii un guerriero che lotta con il cuore! Sii te stesso e nessuno può sopraffarti.”
Gohan alzò la testa e fissò Goku. Era ora di dire basta quell’ autodistruzione. Il padre non l’ avrebbe mai fatto, lui era sempre stato il suo idolo, il suo esempio da seguire. Per una volta sarebbe stato come lui,  avrebbe vinto per se e per tutti gli altri.
I due si scambiarono un sorriso e una pacca sulla spalla, come facevano sempre. La speranza era tornata.
Dopo un paio di minuti, padre e figlio abbandonarono la stanza diretti in quella da pranzo. La cena era squisita e Gohan mangiò di gusto come un vero saiyan. Gli altri erano rimasti stupiti dal repentino cambio di umore e quanto fosse stato efficace l’ intervento di Goku.
Tra gli scherzi e le risate generali, Yamcha fece un annuncio:
“ Mentre voi vi allenavate, io e Tensing abbiamo fatto un giro nei dintorni e indovinate? Ho trovato un Posto! Cioè.. lo abbiamo trovato. E’ una vecchia casa nascosta tra i boschi, parecchio lontano da qui e completamente isolata. E’ del tutto sicura.”
“Benissimo! Allora possiamo trasferirci subito domani!” disse Oscar sollevato.
Non tutti però, presero bene la notizia: Bulma e Chichi fecero una sceneggiata interminabile, sostenendo che non potevano lasciare i propri figli in pericolo.
“IO NON LASCERO’ MIO FIGLIO QUI!TRUNKS E’ SOLO UN BAMBINO E NON CAPISCO CHE AIUTO POSSA DARE!”
“ZITTA DONNA. TRUNKS E GOTEN CON LA FUSIONE DARANNO UN GRANDE AIUTO! QUINDI COMBATTERA’! E’ UN SAIYAN DOPOTUTTO.”
Trunks guardò il padre sorridendogli, ringraziandolo per la fiducia.
Chichi, invece era disperata.
“NON VOGLIO CHE GOTEN RESTI QUI! C’E’ GIA’ UNO DEI MIEI FIGLI IN PERICOLO, NON VOGLIO PERDERLI ENTRAMBI! COME FARO’!?”
Goku, Gohan e Goten tentarono di calmarla per ben due ore. Alla fine la donna si arrese, dando il  suo consenso.
Finita la cena, tutti andarono a dormire, tranne Gohan che decise di prendere l’ ultima boccata d’ aria prima di ritirarsi.
“Ciao” il ragazzo si voltò a guardare Videl. La ragazza si comportava in modo strano: teneva la testa bassa, si stringeva le mani nervosamente e cerava di non catturare il suo sguardo.
“Videl tutto bene?”
“si…sto bene” disse con un filo di voce.
Gohan non infierì oltre.
“Per la prima volta abbiamo avuto buone notizie. Papà ha detto che partirete domani all’ alba.”
Videl scosse la testa ripetutamente, ma Gohan si accorse che stava solo nascondendo le lacrime che scendevano senza controllo. Lei alzò il capo e gli corse incontro abbracciandolo così forte da non farlo respirare. Il giovane saiyan per un momento, ne fu imbarazzato(lui gli arrivava a malapena alla spalla, ma a lei sembrava non importare), ma si corresse subito, cercando di consolarla e di capire la sua strana reazione.
“Videl… perché piangi?”
“Come posso stare senza di te? Come posso lasciarti qui!? Questa può essere l’ ultima sera che passiamo insieme!”
“Non cambierebbe niente se tu rimanessi, ti faresti solo ammazzare e l’ ultima cosa che vorrei è morire sapendoti indifesa. Non voglio prometterti il falso, il rischio è altissimo, ma io farò tutto ciò che è in mio potere per salvarvi tutti. Ho bisogno che tu creda in me.”
“Io credo in te Gohan.”
Rimasero a guardarsi a lungo, stretti in quell’ abbraccio.
“Sai , oggi ci sarebbe stato il ballo della scuola ricordi? Avevo anche comprato un vestito ridicolo per l’ occasione.” Disse la ragazza ridendo.
“Il ballo eh? Bene, se noi non possiamo andarci, lui verrà da noi”
Prese il telefono della ragazza e mise una musica lenta, ma non triste ( il loro animo era già abbastanza a terra).
“Chiudi gli occhi. Vorrei che mi immaginassi come ero prima.”
Videl ubbidì. Gohan si alzò in volo, tanto da far appoggiare la testa di lei  sulla sua spalla, come se nulla fosse cambiato. Alla ragazza sembrò di riavere il suo Gohan, quel ragazzo alto, muscoloso, timido e impacciato. Dondolarono per un po’, avvolti da quella magia che nessuno avrebbe spezzato. 
“So che non è lo stesso, si deve lavorare di fantasia.” Gli sussurrò il ragazzo all’ orecchio.
“Non vorrei essere così in questo momento”
“Non mi importa.” Disse lei, riaprendo gli occhi.
“Tu sei qui. In qualunque forma, in qualunque modo, per me sei sempre tu. Il solito ragazzo sbadato, pigro, ingenuo e testardo… che ho sempre nel mio cuore.”
Delicatamente Videl posò le sue labbra su quelle di Gohan. Un unico bacio ricco di amore e tenerezza. Si staccarono dopo poco e si guardarono, per nulla imbarazzati.
“Bhe.. a questo punto, devo vincere per forza!”
“Tu vincerai e quando lo farai mi aspetto un appuntamento.”
I due stettero insieme quasi fino all’ alba, quando si ritirarono dopo un ultimo sguardo carico si speranza.
 ****
La mattina seguente, Gohan si alzò del tutto riposato; per quella notte gli incubi non erano venuti  a farli visita, anzi Videl gli aveva regalato quell’ energia che per tutto quel tempo gli era mancata. Si alzò con un balzo dal letto, con il sorriso sulle labbra. Quel giorno ce l’ avrebbe fatta.
Dette un’ occhiata all’ orologio e vide con suo stupore che erano già le otto! Tra un paio di minuti tutti sarebbero partiti.
Si preparò in tutta fretta e uscì ancora svestito. Tutti erano fuori a salutarsi, tra le pacche sulla schiena, incoraggiamenti e abbracci. Non mancarono i soliti piagnistei. Chichi prese la sua famiglia per le ultime raccomandazioni.
“Goten tesoro, sta vicino a papà e non intervenire se non è necessario. Sii prudente piccolo mio! Goku se succede qualcosa ai nostri figli ti riterrò responsabile!”
Dopo aver urlato contro il marito, la donna lo abbracciò e lo baciò con passione, lasciando Goku esterrefatto.
“Non fare l’ idiota e vinci. Non farmi scherzi.”
Passò a Gohan e le lacrime iniziarono a sgorgare senza freni. Lo abbracciò stretto, piangendo e singhiozzando.
“Ragazzo mio ti prego sta attento! Devi distruggerlo quel mostro hai capito? Devi tornare sano e salvo dalla tua mamma!”
Dopo aver salutato la madre, Gohan cercò disperatamente Videl, trovandola poco distante. I due si  scambiarono un ultimo abbraccio.
“Sii prudente e torna..”
“lo farò.”
Gohan guardò la ragazza in modo deciso e rassicurante. A malincuore la lasciò andare, vedendola salire sull’ elicottero e insieme agli altri, allontanarsi finchè non scomparve definitivamente all’ orizzonte.
Goku si avvicinò , posandogli una mano sulla spalla.
“Vedrai  che ce la faremo. La rivedrai.”
“lo spero.”
“FORZA, BASTA CON LE SMANCERIE! NON C’E’ TEMPO DA PERDERE!”
“va bene andiamo!” disse Gohan deciso, lasciando di stucco i Kaioshin.
“ Ascoltate!” Intervenne Goku.
“Abbiamo pensato che se Argon viene a conoscenza delle sfere del drago, può diventare ancor più una minaccia. Sotto consiglio di Dente io, Vegeta e Junior partiremo a cercarle per portarle in un luogo più sicuro e poi, dopo che questa storia sarà finita, usarle per riaggiustare le cose.”
“Buona idea! Dove volevate portarle?”
“Pensavo di nasconderle da re Kaioh; li non può trovarle. Mentre tu continuerai gli allenamenti, noi inizieremo le ricerche con il localizzatore che mi ha lasciato Bulma, mentre Goten e Trunks rimarranno con te, in caso succedesse qualcosa. Non dovremo star via più di 2 ore.”
“Va bene, noi ce la caveremo!” disse Gohan, rivolgendosi ai bambini.
“Ci pensiamo noi a tenere la situazione sotto controllo!” disse Trunks
“Andiamo bene… su Goku andiamo!” Junior, non voleva perdere altro tempo, così i guerrieri si alzarono in volo e scomparirono.
“Bene, ora possiamo muoverci.”
Così Gohan e i due Kaioshin ripresero l’allenamento.
***
“AAAAAAAAAAAAAAH”
“Accidenti ragazzo! ce l’ hai quasi fatta! Ancora qualche tentativo e avrai buone speranze.” I due Kaioshin erano al settimo cielo. Gohan era irriconoscibile, paragonato ai giorni scorsi e finalmente stava imparando!
Il ragazzo era parecchio affaticato e con il fiatone si appoggio a una delle colonne.
“SEI GRANDE FRATELLONE!!”
“SI SEI STATO MITICO GOHAN! CE LA FARAI!!”
I due bambini gli andarono incontro a congratularsi. Finalmente si poteva sperare.
Quel clima di gioia fu interrotto da un boato proveniente dall’ esterno dell’ edificio. Tutti avevano captato un’ aura negativa che era apparsa improvvisamente.
Corsero fuori dove tutto era distrutto: gli alberi erano stati sradicati e  una parete era crollata, provocando un gran polverone.
Una risata terribile squarciò il silenzio:
“ahahahah CIAO RAGAZZI! VI MANCAVO? Sono venuto a prendere ciò che è mio.”
Il tempo era scaduto. Argon gli aveva trovati e i nostri amici erano nei guai fino al collo. Gohan non era ancora pronto a scontrarsi e con lui aveva solo i piccoli Goten e Trunks. Riusciranno a resistere da soli fino al ritorno di Goku e degli altri? Cosa accadrà a Gohan? Il loro destino sembrava essere appeso a un filo.
++++
Ciao a tutti! ECCOCI QUI CON IL RITORNO DEL MOSTRO! COSA ACCADRA’ AI NOSTRI AMICI? NON ABBANDONATE LA STORIA perché IL BELLO ARRIVA ORA!! recensite =)

 

 

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Capitolo 10
*** che la battaglia abbia inizio ***


“Come diavolo hai fatto a trovarci?!”
Gohan cercava di mantenere la calma, ma un leggero tremore era captabile nella sua voce. Non solo erano tutti in pericolo, ma a parte Goten e Trunks, ne i Kaioshin ne Dende potevano essere di grande aiuto. Erano nei guai fino al collo.
“Sciocco ragazzo, io sapevo fin dall’ inizio dov’ eri; non sei mai stato al sicuro. Ho lasciato passare questi giorni per vedere le tue reazioni e devo dire di essere soddisfatto. Hai sfoderato un bel caratterino. In più mi sono divertito un mondo a uccidere e a distruggere qualsiasi cosa  mi passasse davanti agli occhi! Vero ragazzi?”
Dal nulla apparvero gli strani mostri comparsi durante il torneo. Ognuno di loro, chi più chi meno, aveva un’aura potentissima forse superiore anche a quella di Majin Buu.
Gohan iniziò a sudare freddo, ma vedendo i due piccoli saiyan spaventati, cercò di sembrare più sicuro e motivarli a reagire.
“Non abbiate paura ragazzi. E’ il nostro dovere proteggere la Terra e i suoi abitanti, quindi dobbiamo fare del nostro meglio fino a quando papà e gli altri arriveranno ad aiutarci.”
“Ma come facciamo?Sono in troppi!” disse Goten tremante e con le lacrime agli occhi.
“Non permetterò che vi facciano del male! Vi proteggerò a tutti i costi.”
“E chi proteggerà te?” disse Trunks, guardando Gohan  negli occhi. Lo sguardo del piccolo era serio, sapeva che l’ amico stava solo cercando di tranquillizzare il fratello; nessuno era al sicuro. A quel punto si doveva giocare il tutto per tutto: un sorrisetto comparve nel suo volto e i suoi occhi emanavano quell’ orgoglio guerriero degno dei saiyan.
“Forza ragazzi, tocca a noi. Goten pronto per la fusione!”
La sicurezza di Trunks influenzò anche il piccolo Son che si mise in posizione. In pochi secondi comparve un Gotenks alla massima potenza.
“Mi avete fatto parecchio arrabbiare ragazzi e non sono  molto simpatico da arrabbiato!”
I mostri non sembravano per nulla spaventati ne sorpresi dalla trasformazione di Gotenks e guardavano il ragazzino sbeffeggiandolo.
“Ahahahah maestro, quel moccioso insopportabile possiamo eliminarlo vero?” disse  il più grosso fra i cinque. Aveva i capelli lunghi e rossi, dalla pelle giallastra e dal fisico possente.
“ Certo Bardock certo. Basta che non mi toccate l’ altro ragazzo, quello è il mio trofeo. Con gli altri potete farci quello che volete, ucciderli sarebbe l’ ideale.”
“Dovete solo provarci!” disse Gohan a denti stretti. Si caricò di energia, tanta da offuscare il cielo, squarciato da lampi e fulmini. Il suo corpo si potenziò emanando scariche elettriche .
“E’ sicuro signore che è lui che sta cercando? Noi siamo più forti!” disse uno dei seguaci.
“NON DIRE SCIOCCHEZZE MARDOR!QUANDO QUEL RAGAZZO ARRIVERA’ ALLA SUA MASSIMA POTENZA SARA’IN GRADO DI ELIMINARVI TUTTI IN UN BATTER D’ OCCHIO!” rispose Argon con tono rabbioso, facendo arretrare il  mostro.
“Scusi signore.”
“Idiota. Oh ma guarda chi c’è?! I  Kaioshin sono venuti ad assistere, ma che bravi!”
“Argon, ci si rincontra dopo tanto tempo. Non sei cambiato di una virgola.” Rispose a tutto tono il Sommo.
“Già, invece tu sei invecchiato parecchio. Come mai da queste parti? Mica hai provato ad aiutare il tuo pupillo a difendersi da me? Bhe sappiamo entrambi che è stato inutile, nessuno può resistermi e se anche ce l’ avesse fatta contro di te, contro di me non ha possibilità.”
“Lo si vedrà col tempo. Io non sarei così sicuro. “
Argon guardava l’ avversario con un sorriso quasi delirante, ma distolse lo sguardo, girandosi verso Bardock.
“Va, Uccidilo”
“Certo padrone!”
Il mostro passò all’ attacco,  ma fu fermato in tempo da Gohan, comparendo davanti a lui e parandogli il colpo.
“Non provarci nemmeno!”
Il mostro retrocesse irato, girandosi verso il padrone:
“Che diavolo  faccio adesso? Il moccioso mi ha intralciato, cosa devo fare se non posso ucciderlo!?”
“Ho detto che non devi ucciderlo, ma una lezioncina se la merita. Deve imparare l’ educazione e il rispetto.” Il mostro non volle sentire altro: prese Gohan per il braccio, alzandolo e scaraventandolo a terra per più volte, facendolo roteare come un burattino. 
“EH NO BRUTTO MOSTRO, LASCIA STARE IL MIO AMICO!”
Gotenks si precipitò verso i due a tutta velocità, ma fu fermato da altri due brutti ceffi :
“Tu non vai da nessuna parte moccioso!”
“Siamo noi i tuoi avversari!”
“Bene! fatevi sotto babbei!”
Il saiyan attaccò, ma fu quasi subito messo in difficolta dai due mostri, all’ apparenza non particolarmente robusti, ma veloci come la luce ed estremamente forti.
Gohan intanto, veniva sbattuto in ogni direzione senza aver tempo di reagire. Era ovvio che dei cinque, quello era il più forte. La sua mole avrebbe dovuto rallentarlo, invece il mostro viaggiava a una velocità ben superiore a quella del ragazzo che dopo alcuni minuti era già stravolto.
“Oh mamma….” Disse il Sommo assistendo a quel massacro. I due saiyan venivano martoriarti da continui attacchi, mentre i mostri sembravano instancabili e parecchio divertiti.
Gohan venne spinto contro uno dei muri del palazzo , conficcandosi nella parete. Argon intervenne bloccandogli braccia e gambe con anelli luminosi.
Il ragazzo rimase a bocca aperta dallo stupore nel ritrovarsi completamente immobile e incapace di qualsiasi movimento.
“EHI CHE COSA HAI FATTO!? LIBERAMI SUBITO CODARDO!”
“No no no no. Ora tu te ne starai buono li, mentre noi ci divertiamo un po’ con i tuoi amici. Potrai goderti lo spettacolo: li sentirli urlare dal dolore, chiedere aiuto finchè non esaleranno il loro ultimo respiro, sarà divertente. Ah! non  provare a liberarti, più lo farai più gli anelli si stringeranno fino a spezzarti le ossa.”
Quel mostro aveva superato il limite e Gohan stava davvero andando nel panico.
“NON PROVARCI BRUTTO…”
Il saiyan ricevette un pugno in pieno petto tanto da mozzargli il fiato; probabilmente qualche costola si era spezzata.
“Non rivolgerti più al nostro padrone in questo modo! Dovresti essere onorato a dargli il tuo corpo” disse Bardock minacciandolo con i suoi perfidi occhi rossi.
“Su su Bardock lascialo in pace. Deve essere lucido per assistere. FORZA VOI DUE, QUANTO CI METTETE A ELIMINARE QUEL MOSCERINO!!??”
“NO NO! LASCIATELO STARE!”
Uno dei due mostri tirò un pugno talmente potente che la fusione si interruppe, scaraventando i due bambini al suolo, privi di senso.
Gohan era tremante, sentendosi completamente impotente. Provò a liberarsi ma gli anelli iniziarono a stringersi tanto da aprirgli ferite nei polsi e nelle caviglie.
“Te l’ avevo detto di non provarci, perchè non sarebbe stato piacevole! Ora potete uccidere quei due piccoli…”
Argon si interruppe vedendo che i due bambini si erano già messi in piedi, più in forma di prima. Capì immediatamente che era stato Dende a intervenire e questo lo fece andare su tutte le furie:
“TU BRUTTO MUSO VERDE COME HAI OSATO!?”
Argon alzò un braccio da dove fuoriuscì un lampo di luce talmente veloce che nessuno poté impedirne la traiettoria. Dende fu colpito in pieno e scaraventato a terra privo di vita.
“DENDE NOOOOOO!” le urla di Gohan erano disperate, non solo era morto il suo caro amico d’ infanzia, ma con lui erano scomparse anche le sette sfere; nessuno sarebbe più tornato in vita. Tutti rimasero sotto shock.
“Così impara quel muso verde a mettersi in mezzo. Mi occuperò io di tutti loro, mi sono stufato! Allora a chi passiamo adesso…magari a quel marmocchio a cui il nostro Gohan tiene tanto!”
Il piccolo Goten si mise in posizione di difesa e anche il piccolo Trunks si preparò a difendere l’ amico.
“NO TI PREGO LASCIALO STARE!LASCIALO STARE!E’ SOLO UN BAMBINO LASCIALO IN PACE!”
Gohan sbraitava ed era più agitato che mai. Tentò invano di liberarsi, mentre quelle trappole mortali   si conficcavano sempre più nella carne.
“Smettila di fare tanto chiasso! E’ colpa tua se tuo fratello morirà! Se fossi meno testardo!”
Gohan urlava in preda alla disperazione:
“GOTEN SCAPPA!”
“Addio moccioso”
Un’ onda fuoriuscì dalle mani del mostro in direzione del bambino.
Furono secondi interminabili dove tutti rimasero senza fiato, ma all’ improvviso l’ onda fu  sviata da un’ altra proveniente dall’ alto. Vegeta , Junior e Goku  atterrarono nel campo di battaglia.
Gohan tirò su un sospiro di sollievo dopo  l’ attacco mancato, ma il pericolo persisteva.
“Gohan !” Junior, vedendo il ragazzo incatenato al muro, gli andò incontro cercando di liberarlo, ma nel momento in cui tocco gli anelli , la sua mano si ustionò.
“AAAAH!”
“Non provarci muso verde, non puoi liberarlo!” sghignazzò Argon
“Tranquillo amico, io sto bene. Pensate a Dende piuttosto!”
“Dende?! Dov’è?”
“Laggiù!”
Junior si precipitò dal supremo, ma ormai era troppo tardi. Il giovane namecciano giaceva, ormai morto, sul suolo gelido con a fianco il fedele Popo.
“No supremo…” Il povero servo piangeva disperato, stringendo l’ amico a se.
“Cavolo... non ci voleva!”
 Junior si girò verso i compagni, dando la triste notizia.
“E’ morto…il supremo è morto.”
“oh no Dende…”
Goku rimase senza parole. La rabbia iniziò a impossessarsi di lui e la sua energia aumentò vertiginosamente.
“La pagherai. La pagherai per il male che hai fatto a Dende, ai miei figli, ai miei amici e a tutti gli innocenti!”
 
++++
Ciao a tutti! La battaglia è iniziata e i nostri amici sono già in svantaggio! Come vi dico sempre NON ABBANDONATE LA STORIA! =) recensite!
Al prossimo capitolo!

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Capitolo 11
*** morire con te ***


 
 
“La pagherai. La pagherai per il male che hai fatto a Dende, ai miei figli, ai miei amici e a tutti gli innocenti!”
***
Goku, accecato dalla rabbia per la morte del giovane supremo, raccolse tutte le sue forze, trasformandosi nel potente super saiyan di terzo livello. Anche gli altri guerrieri si prepararono  a combattere, tra cui i  piccoli Goten Trunks che dopo l’ aiuto di Dende, avevano riacquistato le forze per una  nuova fusione.
“State attenti ragazzi, non avete idea di quanto siano potenti!”
“Stia tranquillo Kaioshin, questi mostri hanno ben poco da vivere!” rispose Goku, sicuro della propria superiorità.
“Ma sentite questo sbruffone! Forza ragazzi facciamo vedere a questi poveri illusi cosa sappiamo fare!”
I demoni attaccarono i  guerrieri dando inizio ad uno scontro titanico, ma fin da subito si potevano notare le differenze di forza. Erano su due livelli diversi e questo a sfavore dei guerrieri z.
Gohan stava in allerta, attento a ogni singola mossa.
“JUNIOR! DIETRO DI TE ATTENTO!” urlò all’ amico, ma fu inutile.
Il namecciano fu colpito di sorpresa alla schiena e il colpo lo fece schiantare al suolo.
“JUNIOR!!”
Gohan pensò il peggio, ma fu rassicurato di sentire ancora l’ aura dell’ amico.
Gli altri guerrieri combattevano senza sosta e per fortuna nessuno aveva ancora riportato ferite gravi, anzi riuscivano a controbattere egregiamente.
“BASTA FARE GLI IDIOTI! COSI’ NON ARRIVEREMO DA NESSUNA PARTE! ELIMINATE QUEI BAMBOCCI, FATELI FUORI!”
Tutti rimasero increduli: quei mostri non stavano combattendo al massimo delle loro capacità? Sembrava impossibile da credere.
All’ ordine ricevuto, i demoni cambiarono subito modo di combattere: divennero ancora più veloci e i colpi sempre più articolati e potenti.
Uno degli esseri, con la particolare capacità di  allungarsi a dismisura, si attorcigliò intorno al povero Goku, cercando di stritolarlo. Il  saiyan sentiva le ossa scricchiolare e non riuscì a trattenere  urla di dolore.
“PAPA’!!!!!!SEI UN MOSTRO ARGON! QUANDO SARO’ LIBERO, GIURO CHE LA PAGHERAI MOLTO CARA!” urlò Gohan irato.
“Non ne avrai tempo ragazzo. Quando ti sarai liberato io sarò pronto ad impossessarmi di te! Non hai ancora capito? Io non sono come gli altri nemici contro cui hai combattuto! Se perdere il controllo prima era la tua salvezza, con me sarà la tua rovina. Non riuscirai mai a resistere, hai troppa rabbia e dolore. Sei spacciato ragazzo.”
Non poteva essere vero, lui non voleva crederlo. Dopo tutto quello che aveva passato, dopo tutte le sofferenze, le fatiche per salvare la Terra e l’ intero universo; tutto sarebbe andato perduto per colpa sua. Lui sarebbe stata la causa della rovina.
Il sangue colava dalle ferite sempre più profonde, il cuore batteva a mille, il nodo insopportabile alla gola non lo faceva quasi respirare e le lacrime scendevano inesorabili dagli occhi arrossati. Non poteva fare nulla, tranne che assistere a quel supplizio.
Per fortuna Kaioshin riuscì a lanciare un colpo abbastanza potente da ferire il mostro e libere Goku che cadde a terra incosciente.
“COME HAI OSATO DANNATO MOSCERINO!”
Il mostro attaccò senza pietà, vendicandosi per l’ umiliazione subita e Kaioshin non potè fare nulla per contrastarlo. Dopo una serie di colpi, egli era già a terra, incapace di rialzarsi. Quando però, il mostro cercò di infliggere il colpo finale, Kaioshin il Sommo riuscì a intervenire, evitando la tragedia. Colpì il mostro con un attacco che ricordava il “colpo del sole” di Tensing, ma molto più potente. IL mostro rimase cieco.
“AAAAAAH I MIEI OCCHI!! NON CI VEDO!! MAESTRO MI AIUTI!!”
 Il mostro dolorante, strisciava ai piedi di Argon implorandogli di curarlo, ma il demone lo guardava quasi schifato.
“Ti sei fatto battere da un vecchio, pelle e ossa che quasi non si regge in piedi e tu cerchi il mio aiuto…cosa me ne faccio di uno come te?”
Gli parlò con una voce calma, glaciale che non prometteva niente di buono. Il mostro tentò di arretrare, ma Argon fu più veloce e con un raggio di luce colpì il guerriero. Il corpo del mostro prese fuoco e dopo poco  rimasero solo  le ceneri.
“Questo è quello che capita ai deboli; poco importa da che parte stiano. Sopravvivono solo i più forti Gohan, ricordalo.”
Il ragazzo  d’ altro canto, guardava quel mostro sempre più con ribrezzo; la sua crudeltà non aveva limiti.
Con un colpo secco anche Gotenks fu messo al tappeto e la fusione terminò, così anche Vegeta. Junior e Goku avevano ripreso conoscenza, ma entrambi erano incapaci di alzarsi. Era finita.
“Devo dire che sono parecchio deluso da voi ragazzi. Eppure mi aspettavo dai saiyan un rendimento molto più alto, degno del nome della vostra razza, ma vedo che anche il principe ormai è una nullità.” disse Argon tirando un calcio al corpo inerte di Vegeta, svenuto per il terribile colpo alla nuca.
“Bene a questo punto non ci resta scegliere chi eliminare per primo. Tu che dici Gohan? Il tuo amico Junior? Oppure il tuo paparino? Ci avevi talmente sofferto quando era morto contro Cell! Oh.. ma forse ci sei ormai abituato alla sua assenza….”
Gohan serrava i denti per trattenere la rabbia, ma era difficile. Quel gioco della morte, quella lotteria macabra lo stava facendo impazzire!
“Ecco, ora che mi è venuto in mente! Bardock prendi quel piccolo moccioso li, avevo un conto in sospeso con lui.”
Il mostro prese Goten, svenuto da parecchi minuti, per il colletto della tuta da combattimento.
“Sarà un vero piacere! Gli spezzerò quel misero collo, oppure la testa? Non so decidermi ahahahah!”
Tra le risate di sottofondo, Goku tentava inutilmente di alzarsi per salvare il figlio, ma era inutile; il nemico gli aveva spezzato metà delle ossa del corpo.
“Go…Goten, figlio mio no…”
Ad un tratto il saiyan percepì un cambiamento nell’ aria, un’ incredibile forza cresceva sempre più. Si girò verso il figlio maggiore, ancora legato alla parete, ma con uno sguardo folle. Sarebbe bastato un nulla a farlo esplodere, ma non fu l’ unico a notarlo. Sul viso di Argon si dipinse un sorriso; stava funzionando! Rincarò la dose:
“CORAGGIO UCCIDILO COME SI SCHIACCIA UN MOSCERINO!”
“NO GOTEN NOOOO!!!!”
Gohan urlò a squarcia gola in attesa che quella mano alzata colpisse con un colpo secco il povero fratellino, ma la sua voce si smorzò per qualcosa di totalmente inatteso.
La mano del mostro si fermò, sentendo qualcosa di  fastidioso più che doloroso, colpirgli il collo. Gohan ci mise tempo a metabolizzare ciò che gli si parava davanti: un piede troppo piccolo per essere di un uomo, una gamba sottile e ben definita, un fisico mite e infine degli occhi blu e dei capelli corvini sbarazzini.
“VI…VIDEL!!!!”
Il mostro lasciò cadere il bambino a terra e afferrò la gamba della ragazza, portandola davanti a se e bloccandola con le possenti braccia.
Videl? Cosa ci faceva li? Era partita con gli altri.. lui l’ aveva vista, lei glie lo aveva promesso! Quello era un incubo, il più terribile che Gohan potesse immaginarsi.
“PERCHE’ SEI QUI!? DOVEVI RESTARE CON GLI ALTRI, LO AVEVI PROMESSO!!” urlò Gohan più disperato che adirato.
“Non potevo lasciarti…era più forte di me. Se dobbiamo morire, lo faremo insieme.”
“Oh ma che carini! Avete visto ragazzi che bella coppietta? Allora Gohan, questa è la tua ragazza, però niente male..” disse il mostro accarezzando la guancia della ragazza.
“E scommetto che siete molto legati, già…tanto da morire l’ uno per l’ altra! “
Dalla manica del mantello Argon estrasse un lungo coltello dalla lama sottile e luccicante.
“Cosa succederebbe se io avvicinassi questa lama al suo collo…”
“NO TU NON LA TOCCHI!!NON LA TOCCHI HAI CAPITO?!!”
L’essere captò immediatamente la reazione e il cambiamento di forza del ragazzo: il suo corpo tremava ed emetteva una fievole luce rossastra, circondata da qualche impulso elettrico.
“Bene… allora facciamo così: io conterò fino a 7  e tu dovrai implorarmi di non ucciderla. Se sarai poco convincente, questa lama potrebbe conficcarsi sempre più nel suo bianco e candido collo. “
Argon guardò il ragazzo che ormai era in preda a piccoli spasmi.
“1…2…”  La lama cominciò a incidere nel collo di Videl, un taglio che man mano si colorava sempre più di un rosso acceso.
Gohan riprese padronanza di se. Doveva salvarla e se questo voleva dire abbassarsi a quei livelli, lo avrebbe fatto. Al diavolo l’ orgoglio!
“Aspetta ti prego… lei non centra nulla, sono stato io a coinvolgerla, lasciala fuori da questa storia.”
“…3…”
“Ti prego, ti prego io non posso reggere anche questo! Non arriverai a niente così. Mi farai solo impazzire!!”
“…4…” il taglio si faceva sempre più profondo e Videl iniziava a emettere qualche urlo di dolore.
“ASPETTA DANNAZIONE!!! IO NON POSSO STARE SENZA DI LEI, UCCIDI ME PIUTTOSTO, FAMMI QUELLO CHE VUOI, MA LASCIALA ANDARE!!”
“Ucciderti? Non dire sciocchezze! Da morto non serviresti a nulla!...5…”
“ACCIDENTI FERMATI!!!IO.. GIURO CHE SE LE FAI DEL MALE TI AMMAZZO!!”
“…6…”
“Ok ok…” cercò di calmarsi, ma il tremore era incessante. ”Farò quello che vuoi. Lasciala andare te ne prego. Ormai sono abituato a vedere la gente morire, quindi non ti servirà a niente ucciderla; non perderei il controllo per questo. Sprecheresti solo del tempo! QUINDI LASCIALA ANDARE!”
Gohan guardò Argon negli occhi, implorandolo. Il mostro abbassò il coltello.
“Bhe…” ma nel suo volto si dipinse un sorriso diabolico e con tono ilare pronunciò la sua sentenza. “Ci hai provato ragazzo, ma…RISPOSTA SBAGLIATA!”
 
Bastò un colpo, uno solo, dritto al petto. Una chiazza di sangue tinse la maglietta bianca della ragazza che ancora guardava il suo ragazzo, con le lacrime che iniziavano a sgorgare. Scivolò a terra, senza far rumore, come un petalo di un fiore appassito. Continuò a guardare Gohan, il suo adorato Gohan, che a lungo aveva amato di nascosto. Se avessero avuto più tempo… I ricordi che affioravano erano tutti su di lui, tutti momenti felici, i migliori della sua vita e il dolore quasi non lo sentiva più. Continuò a guardarlo, perché così la morte sarebbe stata meno spaventosa; lui le sarebbe stata a fianco anche li, in un modo o nell’ altro.
Mentre la vista stava sbiadendo e prima che le forze la abbandonassero, bisbigliò:
“Io credo in te…”
 
Quelle poche parole ebbero la forza di uno tsunami. Gohan, da quando aveva visto Videl cadere a terra, non aveva emesso alcun suono. Non piangeva, ne gridava; lui era morto con lei. Non sentiva più alcun dolore, nemmeno quando gli anelli che lo trattenevano, caddero a terra. Non sentiva alcuna voce, ne le risate di Argon, ne le urla del padre e di Kaioshin che gli intimavano di fermarsi. Fermarsi? Nemmeno si era accorto che stava camminando. Non vedeva nulla, tranne il corpo steso a terra della sua ragazza che si faceva sempre più vicino man mano che lui si avvicinava. Si inginocchiò , o così gli parve e raccolse tra le sue braccia quel piccolo dono che la vita gli aveva regalato e con crudeltà portato via, ora che finalmente era diventato suo. Non disse nulla, non fece nulla.
 La vista si fece sempre meno nitida fino a che le tenebre non lo circondarono.
++++
CIAO A TUTTI! Amanti della coppia Gohan/ Videl non odiatemi! Ho dovuto farlo se no la storia sarebbe stata troppo…piatta! La nostra povera Videl ha fatto una brutta fine , ma ricordate che c’è ancora Gohan li in mezzo!! Cosa combinerà ora che Videl non c’è più?
NON ABBANDONATEMI ORA E SIATE BUONI CON LE RECENSIONI =) A PRESTOOO
 
 
 
 

  

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Capitolo 12
*** vendetta ***


 “GOHAN FERMATI E’ UNA TRAPPOLA!”
“TI PREGO FIGLIOLO NON FARLO,RESISTI!”
Gohan non voleva ascoltare niente e nessuno. Questa era l’ ultima goccia. Si era inginocchiato e aveva preso Videl tra le braccia; la guardava tremando con le lacrime che scendevano  amare, piene di odio e orrore.
“Ti vendicherò..”
 Erano le parole che gli rimbombavano costanti nella mente. Il dolore poco a poco stava lasciando spazio alla rabbia, in un processo lento ed inesorabile.
 Prese quell’ esile corpo e si diresse verso Popo che ancora era a  fianco del suo padrone.
“Prenditi cura di lei.” 
“Certo” disse il povero servo andando accanto a Videl, ormai in fin di vita. Il sayan distese la ragazza a terra e ancora tremante, posò le labbra su quella guancia vellutata,  ormai pallida e fredda. Non voleva lasciarla andare, non ora, non in quel modo.
“Resisti ti prego…”
“Ahahahahaah allora ragazzo? Ti ho fatto saltare i nervi?! Un po’ mi spiace sai? Era proprio carina.”
Nel sentir quelle parole ,Gohan  tornò a concentrarsi sul nemico che sembrava parecchio compiaciuto per il suo operato. Si rialzò, tornando faccia a faccia con il mostro. La sua vista lo nauseava, sentiva il suo cuore battere all’ impazzata e la rabbia ribollire come lava. Lo avrebbe ucciso; non gli importava come, lo avrebbe fatto anche a costo di morire. Ormai lui era morto nell’ istante in cui la lama aveva attraversato il petto di Videl. La sua Videl… quella ragazza tanto testarda quanto forte e coraggiosa, dalla nobiltà d’ animo ammirevole. Lei era più forte di lui; era riuscita ad entrare nella sua vita con la forza di uno tsunami e la sua presenza ormai era diventata essenziale. Lei era la sua ragione di vita, la sua essenza vitale, una droga dalla quale non poteva fare più a meno. Come avrebbe fatto senza di lei?!
Era troppo. Quel mostro aveva ucciso senza pietà  degli innocenti, aveva tentato di eliminare i suoi amici e  suo fratello, lo aveva torturato per giorni e aveva ucciso  Videl. Non poteva vincere! Un mostro di quella brutalità non poteva vivere oltre, doveva essere eliminato nel modo più crudele!
“Ti avevo detto di non farlo. Ti avevo avvertito. Non avresti dovuto.”
Il suo corpo iniziò a vibrare, teso   come una corda di violino. I pugni stretti in due morse che gli ferivano le mani, ma il dolore era impercepibile.
Il cielo si coprì di nuvole nere e i lampi cadevano al suolo con tutta la loro potenza, spaccando il terreno tremante.
Gohan iniziò ad emanare una flebile luce rossastra che aumentava sempre più di intensità e i suoi capelli, prima scompigliati, si rizzarono combattendo la gravità.
“Ti farò pentire di quello che hai fatto.” Sussurrò a testa bassa,  più a se stesso che al mostro.
“FERMATI GOHAN! CERCA DI RAGIONARE! COSI’ FARAI SOLO QUELLO CHE VUOLE!”
Ma a lui non interessava, la vendetta era la sua priorità. Avrebbe ucciso quel mostro come una bestia al macello e con lui tutti gli altri.
Junior che nel frattempo si era rialzato, andó ad aiutare l’ amico Goku che ancora cercava di placare l’ ira del figlio, ormai inarrestabile.
“E’ tutto inutile Goku, non puoi  fermarlo. La sua forza sta aumentando in modo spropositavo e non accenna a fermarsi. Mai visto nulla di simile…è irriconoscibile.”
“Speriamo solo che non faccia sciocchezze…”
Gohan intanto si caricava sempre più e Argon sembrava tutt’ altro che spaventato.
“AHAHAHH  ecco, così ti voglio! Certo che ce ne hai messo di tempo. Ora si che sei pronto!”
Argon fece un passo verso il ragazzo, ma si bloccò all’ istante: c’era qualcosa che non andava.
Il corpo e l ‘ energia del saiyan stavano mutando  in modo innaturale: i suoi occhi scuri erano rossi come il fuoco  e i suoi capelli si erano tinti anch’ essi di un rosso scuro e intenso. Quella non era affatto una trasformazione normale.
Un lampo squarciò il cielo e illuminò di una   luce accecante il corpo del saiyan che carico di energia, emanò un urlo, scatenando tutta la sua furia.
“GOHAN!!”
Tutti attesero che la luce che impediva loro la vista si affievolisse, rivelando uno spettacolo che lascio tutti a bocca aperta: Gohan era irriconoscibile. Quella strana trasformazione lo aveva cambiato fisicamente e spiritualmente: i suoi capelli erano rossi e ritti, i suoi occhi da rosso fuoco erano diventati color ghiaccio, così freddi da non far trasparire alcuna emozione. Il suo corpo da ragazzino era più tonico e muscoloso, avvolto da una fievole luce rossastra da cui scaturivano alcune scintille, ma la cosa che fece rimanere tutti sbalorditi era una coda, tipica saiyan , comparsa inaspettatamente sul suo fondoschiena.
Ora Gohan fissava il suo nemico, sostenendo il suo sguardo in silenzio, sicuro di se e per nulla intimorito.
“AHAHAH GRANDIOSO! E CHI SE LO ASPETTAVA!CON QUESTA TRASFORMAZIONE RAGAZZO, MI HAI PROPRIO SORPRESO!NON POTEVA ANDARMI MEGLIO DI COSI’..”
Il mostro sembrava al settimo cielo, ma Gohan non lo ascoltava, per nulla interessato a quello sproloquio. Il suo interesse era rivolto ad un'altra persona. Argon non aveva terminato di parlare, quando Gohan scomparve all’ improvviso, ricomparendo un istante dopo davanti a Bardock. Nessuno era riuscito a seguire il movimento del saiyan, ma rimasero ancora più increduli nel notare che una mano del giovane si era conficcata all’ interno del petto del mostro, allargando sempre più la ferita grondante di sangue.
Bardock non si era accorto dell’ attacco e ora se ne stava davanti al suo giovane avversario, tremando sempre di più, mentre quest’ ultimo lo fissava con occhi completamente privi di qualsiasi forma di pietà.
Un sorrisetto apparve sul suo volto:
“Vediamo…potrei strapparti il cuore che mi pulsa in mano,  farlo esplodere, oppure trapassarti con tutto il braccio…NON SO DECIDERMI.” Le ultime parole le pronunciò sibilando, mentre il mostro iniziava a sputare sangue e a diventare sempre più pallido e debole.
Goku guardava con orrore quello che sembrava essere suo figlio, ma che in quel momento sembrava solo un mostro sadico.
“Figliolo…cosa stai facendo…NON PUOI ABBASSARTI AI LORO LIVELLI! TORNA IN TE, TU NON SEI COSI!’”
“Forse è proprio questo il problema! Perché non essere come loro? Ho giurato a me stesso che li avrei uccisi nel modo più brutale come loro hanno fatto  con tutti gli innocenti che hanno sterminato, ed è quello che farò! Non meritano un briciolo di pietà.” Detto questo strappo con forza il cuore del mostro dal petto, facendolo cadere a terra senza vita. Il saiyan  emanò un raggio di luce e  il corpo prese fuoco. Infine lanciò il cuore ancora pulsante, assieme alla  carcassa che presto diventò cenere.
Rimase li fermo ad osservare il suo operato come se fosse uno spettacolo naturale. Si stupì lui stesso di non provare alcun sentimento se non quello della soddisfazione, ma la sua vendetta era solo all’ inizio.
“Non lo riconosco più Junior… nemmeno contro Cell era così… “
“Già… non pensavo che giungesse a tanto. Siamo solo all’ inizio.”
“Ma dobbiamo fare qualcosa! Argon non aspetta altro che questo!”
“Non potete fare nulla ragazzi.” Intervenne Kaioshin, anche lui di nuovo in piedi.
“Ormai non può essere fermato. Se si calmerà è perché l’ avrà fatto per sua volontà, anche se non mi sembra intenzionato a placarsi.”
La discussione fu interrotta dalla voce di un’ altro  mostro che sembrava parecchio adirato con Gohan per aver ucciso l’ amico.
“COME HAI OSATO BRUTTO MOCCIOSO! TE LA FARO’ PAGARE!”
Il guerriero scattò a una velocità sorprendente verso il ragazzo che senza sforzi riuscì a scostarsi e a prenderlo per il collo, bloccandolo.
Il mostro tentò di liberarsi , ma invano. Gohan si sollevò in aria, portando con se il nemico che stava soffocando.
“Mi hai detto che me l’ avresti fatta pagare. Sto aspettando!”
 Ma il mostro non riuscì ad emettere un suono, troppo impegnato a liberarsi da quella morsa mortale.
“Bhe vedo che non hai nulla da dire. Spero che non ti dispiaccia se la finiamo qui” e così dicendo sollevò la mano emanando un’ onda energetica che trapassò il corpo del mal capitato e dopo averne constatato la morte, lo lasciò cadere nel vuoto. Anche questo era sistemato, ne mancavano due. Argon sarebbe stato l’ ultimo.
Ridiscese a terra, osservando i due mostri terrorizzati, mentre Argon non proferiva parola, troppo impegnato ad osservare la sua “ creatura”  entusiasta.
“FORZA MARDOCK ATTACCA!”
Ma il mostro non sembrava intenzionato a farlo:
“Ma signore ci avete detto di non attaccarlo. Ora è pronto per lo scambio!”
“Ti stai forse ribellando?! Ho detto di attaccarlo!”
Il mostro prese tutto il suo coraggio e si scagliò contro Gohan che con un colpo secco gli spezzò il collo, facendolo cadere a terra ed esplodere.
Una risata squarciò il silenzio.
“AHAHAHAHAAH SI! FINALMENTE IL MIO SOGNO SI REALIZZERA’!”
Gohan si girò indifferente verso Argon che lo fissava con un sorriso euforico.
“Ora posso  finalmente prendere il tuo corpo e con esso la tua incredibile forza!”
“Devi solo provarci.” Rispose il ragazzo sibilando, per nulla spaventato. Argon non si scompose e si mise in posizione di attacco.
“PREPARATI!”
Un’ ombra nera fuoriuscì dal corpo del mostro, rivelando una figura indefinita che si scagliò contro il saiyan. Quest’ ultimo si preparò a respingerla, ma appena la toccò, essa si addentrò dentro il suo corpo, scomparendo.
A quel punto Gohan iniziò a provare un dolore lancinante alla testa, iniziando ad urlare e a lamentarsi. Si afferrò il capo tra le mani e cadde in ginocchio; sembrava che tutto il suo corpo stesse prendendo fuoco.
“NO GOHAN!!!”
“FIGLIOLO RESISTI!”
Kaioshin stava per correre in soccorso del ragazzo, ma si fermò paralizzato dal terrore: le urla erano cessate e il ragazzo si era rialzato, emanando una risata diabolica. Il saiyan o meglio quello che era rimasto di lui, si voltò verso i presenti, rivelando due perfidi e spaventosi occhi rossi e un sorriso terrificante.
“AHAHAHA ve l’ avevo detto che nessuno poteva fermarmi! Dite pure addio al vostro mondo, perché tra pochi secondi non ne rimarrà nemmeno il ricordo.”
Era finita per tutti, nessuno ormai avrebbe più potuto ostacolare quel mostro. Goku batte i pugni al suolo disperato: aveva perso suo figlio e ora sarebbe morto insieme a tutti gli altri senza poter fare nulla! Non era giusto! Non poteva finire così, non dopo tutti gli sforzi compiuti per salvare la Terra! Non poteva scomparire tutto per mani del suo stesso figlio!
Goku per la prima volta nella sua vita, si arrese.
+++++
CIAO A TUTTI E SCUSATE PER L’ ATTESA! Lo so, Gohan in questo capito è veramente spietato, irriconoscibile. Sembra che il futuro dei nostri amici sia di morire per causa sua. Ma non sia mai che possano sperare in un miracolo =) A PRESTO E GRAZIE A TUTTI!
P.s : volevo specificare che la trasformazione l’ ho inventata io, non è un super saiyan 4 anche se ci assomiglia  e detta con tutta sincerità non le ho dato un nome =) Diciamo che è un misto tra un super saiyan e mystic Gohan
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** risveglio ***


Gohan si era rialzato, ma purtroppo di lui era rimasta solo l’ apparenza. Dentro quel corpo da ragazzino, non c’era più il saiyan coraggioso, timido e a volte ingenuo che tutti conoscevano e amavano. Ormai di lui non c’era più traccia e al suo posto c’ era l’essere più pericoloso e spregevole che il mondo avesse conosciuto.
“Gohan… perchè lo hai fatto? Perché non mi hai dato retta!? Ora ti ho perso per sempre…”
Il coraggioso Goku che mai in vita  sua aveva visto situazione più critica, cadde in ginocchio, battendo i pugni con forza per sfogare il dolore e la frustrazione.
“Come può finire così!? Non può non esserci una soluzione!”
“Papà che cos’ ha Gohan? E’ così strano…” chiese ingenuamente il piccolo Goten che dopo essersi risvegliato aveva capito ben poco di ciò che era successo.
“Quello non è Gohan…tuo fratello non c’è più..” disse il padre con voce rotta.
“MA COME NON C’E’ PIU’! E’ LI IN PIEDI!”
“No figliolo… Argon si è impossessato di lui. Vedi Gohan davanti a te, ma la sua anima non esiste più…ora c’è quel mostro…”
Goku cercava di spiegare al piccolo, calibrando le parole, cosa fosse successo, mentre il bambino lo guardava come se fosse impazzito.
Le lacrime iniziarono a bagnargli il viso.
“No…io non ti credo… Gohan è forte, non può essere stato battuto!”
Goten si girò verso colui che credeva ancora suo fratello che in quel momento era impegnato a studiare il suo nuovo corpo , esternando tutta la sua soddisfazione.
Il bimbo non voleva crederci. Era impossibile. Gohan era ancora li, lo sapeva.
“Mi dispiace figliolo, ma devi accettare la realtà. Purtroppo non so cosa fare, non riesco a trovare una soluzione. Temo che…”
“NO, NON DIRLO!” Lo interruppe bruscamente il piccolo saiyan.
“IO NON TI CREDO! SEI …UN BUGIARDO! GOHAN!!!”
 Spinto  dall’ esasperazione e dal non voler accettare la scomparsa del suo adorato fratellone, corse incontro a “Gohan” che sentendosi afferrare per le braccia, pose la sua attenzione sul bambino.
“FRATELLONE DIMMI CHE SEI ANCORA TU! DIMMI CHE PAPA’ STA MENTENDO TI PREGO!!” urlò singhiozzando, scuotendo il fratello come per risvegliarlo.
Argon guardò quel marmocchio prima con stupore, infine decise di dare l’ ennesima dimostrazione della sua malvagità.  Sorrise a quello sciocco ragazzino che vedendolo si calmò, credendo che le sue supposizione fossero esatte. La mano del mostro si posò prima sulla sua chioma folta per scendere sulla sua guancia come una carezza, ma Goten si accorse troppo tardi che quello sguardo puntato su di lui, così freddo e vuoto, non assomigliava affatto a quello del fratello, così caldo e rassicurante. No, quello non era affatto Gohan.
Il tempo di sentire i brividi lungo la schiena e le gocce di sudore scendere da una tempia che si sentì colpire in volto da un potentissimo schiaffo che lo scaraventò lontano, contro una delle poche pareti del palazzo rimaste in piedi.
“GOTEN!!!” urlò Goku, mentre il piccolo Trunks, anch’egli rinvenuto dopo il potente attacco subito, andò incontro all’ amico per accertarsi che non fosse ferito in modo grave.
“Sciocco marmocchio” disse scocciato al bambino che si stava rialzando con non poca fatica, aiutato dall’ amico.
“Tuo fratello è andato ormai! Non è rimasto nulla di lui a parte il suo corpo! Cosa dicevi prima vecchio Kaioshin? Quel ragazzino avrebbe resistito alla mia magia? Ci hai provato vecchio, ma nessuno nell’ intero universo può essere più forte di me!! Distruggerò questo ridicolo pianeta insieme a tutto il sistema solare! Eliminerò voi stupidi Kaioshin e quelli inutili Re Kahio! Non rimarrà nulla del vostro mondo! Ucciderò  chiunque iniziando da voi!”
“S...Signore…io che faccio? Mi risparmierete vero? Infondo sono un vostro umile servitore e ho sempre eseguito tutti i vostri ordini eh eh…” Intervenne balbettando l’ unico guerriero rimasto  ad Argon.
Il capo, irritato da quell’ intromissione, si voltò verso di lui con un sorrisetto:
“Oh Blaze, mi ero completamente dimenticato della tua presenza.” disse con finta aria bonaria, avvicinandosi.
“Devo ammettere che ti sei dimostrato molto utile in questi anni, in più sei stato l’ unico a sopravvivere alla furia del ragazzino…che bravo!”  Mentre lo adulava, gli posò comprensivo una mano sulla spalla.
“Già! Eh eh…”
“Ma vedi, ora io sono perfetto. Non mi manca nulla e in effetti con questo corpo, i nostri livelli di forza sono davvero troppo sproporzionati. Insomma potrei sconfiggere chiunque senza alcun aiuto e tu non saresti di alcuna utilità!” aggiunse Argon voltando le spalle al mostro che ora temeva per la sua vita.
“Se trovassi un solo motivo che mi convincesse a farti restare al mio fianco, invece di eliminarti insieme a tutti gli altri.”
“B…bhe signore…io…io sono uno dei migliori guerrieri del nostro universo…io…le sono fedele da secoli, per me lei è come un maestro…un idolo…un dio…il più potente dell’ universo…il mago più grande mai esistito nella storia!”
“Fermati. Non ti ho chiesto di adularmi, così sei proprio patetico. Sono stato magnanimo con te! Ti ho offerto un’ opportunità e tu l’ hai sprecata.” Argon si voltò con gli occhi più accesi che mai.
“NO NO! LA PREGO SIGNORE!!”  Il mostro tentò di indietreggiare.
“Addio.” Argon emanò un raggio di energia che colpì il mostro in pieno, disintegrandolo all’ istante.
Dopo aver sbuffato con noia, il nemico si girò verso i guerrieri che erano rimasti a guardare atterriti quel pietoso spettacolo.
“Odio quegli esseri patetici… Allora ragazzi! Da chi posso iniziare? “
Argon iniziò a camminare avanti e indietro, fissandoli uno ad uno. Dopo poco si fermò e con un sorriso dipinto in viso, si diresse verso la sua prossima vittima. Junior vedendolo arrivare arretrò, ma il mostro non sembrava interessato a lui. Si fermò quando giunse davanti a Goku che ferito, era in ginocchio sul pavimento gelido.
Si accovacciò per arrivare alla sua altezza, guardandolo dritto negli occhi, mentre il saiyan era sempre più a disagio, vedendo davanti a se quello che sembrava suo figlio.
“Sai Goku cosa mi ha fatto sempre innervosire di te? Ti sei sempre creduto invincibile, hai sempre pensato che per ogni cosa ci fosse una soluzione, ma non è così. Tu e la tua forza d’ animo, la tua fiducia nel prossimo, la speranza  accesa negli occhi, mi avete sempre irritato.”
Argon si alzò e tirò un calciò al saiyan che si ritrovò con la faccia a terra e con un rivolo di sangue che colava da una tempia.
“NON LO TOCCARE!” Junior andò in soccorso dell’ amico e  anche Vegeta( con sorpresa dello stesso Goku) , ma Argon gli scaraventò via con la sola forza della sua aura.
Si inginocchio nuovamente :
“ Sai, non trovo morte più atroce che venire uccis dal proprio figlio! Avresti mai pensato che la cosa a cui tenevi più al mondo  ti mandasse all’ altro mondo?”
“Non sarà Gohan a mandarmi all’altro mondo, ma te. Tu sei il mostro non lui. Se potesse sentirmi ancora gli direi che è stato stupido a trascinarsi dentro tanti dolori e tante colpe. Gli direi che lo perdono per ogni cosa di cui si incolpa e che mi dispiace di non averne mai parlato con lui. Gli direi ancora che è un guerriero, un figlio, un fratello, un uomo straordinario  e che sono fiero di lui.”  Goku disse tutto questo con il poco fiato che gli rimaneva.  In assenza di fagioli le sue ferite erano diventate più gravi.
“Accidenti che bel discorso. Siamo sentimentali. Peccato che lui non ti possa sentire.”
***
“Ma che diavolo succede?…” Furano le prime parole a cui pensò Gohan, risvegliandosi come da un lungo sonno, in un luogo completamente buio e vuoto.
“Dove sono?…” All’ improvviso i ricordi tornarono alla memoria. Aveva perso, era caduto nella sua trappola! Come aveva potuto essere così stupido?! Dalla disperazione urlò e prese a calci l’ aria.
“Perché l’ ho fatto, perché?!! Dovevo dar retta agli altri, ma come al solito ho fatto lo stupido! Rimarrò qui per sempre e tutti moriranno per colpa mia!!”
Il ragazzo si fece cadere a terra, portandosi le gambe al petto e piangendo.
“Non sono stato in grado di salvarvi…per la seconda volta.”
Inaspettatamente sentì una voce alle sue spalle:
“Non arrenderti Gohan, non adesso.”
Si alzò di scatto voltandosi; davanti a lui la più bella visione che potesse avere: Videl era li davanti a lui con un sorriso in viso, più bella che mai. Tentò di abbracciarla, ma non riuscì a toccarla.
“Non puoi toccarmi Gohan… non sono reale.”
“Ma come? Allora cosa sei? Un angelo? Sono morto anche io?”
“No stupido. Io sono una immagine della tua mente. Sono qui perché tu vuoi il  mio aiuto.”
“Della mia mente? Ma se essa è controllata da…”
“Argon lo so, ma non completamente. La tua anima è imprigionata, ma c’è ancora! Devi cercare di liberarti!”
“Liberarmi eh? E come? Non sono stato in grado di reagire, figurati se riesco a liberarmi!”
“Non dire così! Se non ci riesci tutto scomparirà!”
Gohan che nel frattempo aveva dato le spalle alla ragazza, si voltò con sguardo triste e afflitto.
“Non c’è bisogno di dirlo, lo so benissimo… ma questo è troppo per me. E’ finita! Ho perso…”
Videl sospirò andando a fianco al ragazzo.
“Forse è meglio che tu veda cosa sta succedendo la fuori…”
Agitando una mana, la ragazza fece comparire una sorta di specchio. Con esso, Gohan vide se stesso eliminare il mostro al suo fianco e poi dirigersi verso il padre ferito. Nel momento in cui Argon colpì il saiyan, il ragazzo ebbe un sussulto.
“Co…cosa vuole fare?”
“Uccidere…uccidere tutti” disse lei con un filo di voce.
La loro attenzione fu catturata dalle parole di Goku:
“Se potesse sentirmi ancora gli direi che è stato stupido a trascinarsi dentro tanti dolori e tante colpe. Gli direi che lo perdono per ogni cosa di cui si incolpa e che mi dispiace di non averne mai parlato con lui. Gli direi ancora che è un guerriero, un figlio, un fratello, un uomo straordinario  e che sono fiero di lui.”
A quelle parole Gohan iniziò a piangere silenziosamente. Aveva finalmente ricevuto quel perdono che tanto aspettava.
“Papà… mi dispiace…”
***
Nel frattempo Argon si era rialzato e dopo aver pestato un braccio del saiyan, già fratturato, decise che era l’ ora di finirla.
“Devo dire Goku che sei stato una gran delusione. Mi aspettavo molto di più da te! Pazienza, un problema in meno. Preparati a finire di nuovo all’ altro mondo. La tua permanenza qui è durata ben poco.”
Il mostro alzò una mano verso il guerriero, pronto a lanciare il suo attacco, ma inaspettatamente gli si parò davanti il piccolo Goten con le mani alzate per proteggere il  padre.
“Se vuoi uccidere mio padre ucciderai anche me!”
***
“No Goten va via di li!!!” Gohan quando aveva visto il fratellino pararsi davanti a lui, aveva iniziato a gridare e a pestare i piedi dal nervoso.
“Lo ucciderà lo stesso prima o poi.” Rispose Videl seria.
“No mio fratello non lo tocca!!”
“ E come puoi impedirglielo se tu non reagisci?!”
Le ultime parole arrivarono forti e chiare alle orecchie del giovane che si voltò verso la ragazza che lo guardava severa.
“CORAGGIO GOHAN PUOI FARCELA! SALVALO! SALVACI TUTTI!! !”
“Non so come…mi sono trasformato e ho scatenato tutta la mia forza, ma non è servito a nulla, anzi ha peggiorato le cose!”
“Argon in tutto questo tempo ha detto una cosa giusta: lui non è come gli altri nemici contro cui hai combattuto! Non puoi batterlo servendoti della rabbia e dell’odio come hai sempre fatto. Tu hai un grande potere che molti non hanno mai colto del tutto: Tu hai un cuore puro! Usalo! Ricava energia da esso, usa l’ amore verso coloro a cui tieni per sconfiggerlo! “
La ragazza si avvicinò e prese il viso del ragazzo tra le mani.
“Ce la farai. Credo in te, sempre.”
***
“Ancora tu moccioso?! A quanto pare vuoi morire a ogni costo. Come vuoi, ti ucciderò insieme al tuo adorato padre.”
“Se mio fratello c’è ancora, allora te lo impedirà. Lui è il più forte del mondo! Io credo in lui. Non mi ha mai deluso e non lo farà ora!” Gli disse quasi urlando il bimbo coraggioso.
Una sfera di luce comparve dalla mano del nemico, diretta ai due saiyan.
“GO…Goten allontanati.”
“Non ti lascio solo papà. Gohan tornerà!”
“ FIGLIOLO ALLONTANATI SUBITO!” Urlò Junior, ma Goten non si mosse, continuando a guardare Argon dritto negli occhi.
 La sfera nel frattempo, si faceva sempre più ampia.
***
“STA PER ATTACCARLI! Non posso farcela Videl, aiutami!”
Gohan si girò disperato verso la ragazza, ma di lei neanche l’ ombra. Si voltò  in ogni direzione alla sua ricerca, ma Videl era sparita. Non poteva lasciarlo! Non adesso!
Al ragazzo iniziò a girare la testa; un uragano di emozioni e ricordi gli inondarono la mente: la nascita di Goten, i momenti  passati con il padre nei pochi anni dove sulla Terra regnava la pace, le giornate di gioia con gli amici, la scuola e i compagni, Videl….
 Loro contavano su di lui, credevano nelle sue capacità, gli avevano affidato le loro vite e i loro futuri.
NO, non poteva deluderli. Li avrebbe salvati, avrebbe ucciso Argon  non per vendetta, ma per amore.
Era ora di svegliarsi.
***
“ADDIO RAGAZZI! BUON VIAGGIO!!”
L’ onda stava per essere lanciata, quando svanì del tutto e la mano di Argon prese a tremare, come tutto il corpo.
“CO…cosa succede!!?? AAAAAAHHH!”
Il mostro si prese la testa tra le mani, accasciandosi al suolo in preda alle convulsioni.
“AH AH!” Iniziò a ridere istericamente. “Non provarci ragazzo. Non puoi sconfiggermi! Sei un debole.”
Un altro attacco lo interruppe, facendo aumentare le urla e gli spasmi. I suoi occhi rossi tornarono ad essere neri e profondi, mentre  i capelli  iniziarono a sbiadire, facendoli tornare al loro stato naturale.
Una voce limpida anche se rauca per lo sforzo, interruppe quegli atroci lamenti:
“ Tu sei il debole.  Mi dispiace per te, hai perso!”
Con un ultimo sforzo, un’ ombra nera fuoriuscì dal corpo del ragazzo, facendo ritorno alla sua vecchia carcassa  ancora stesa a terra.
Furono momenti interminabili dove ne Gohan ne Argon riuscirono a muovere un muscolo. Entrambi distesi a terra inerti, sembravano morti. Tutti temevano che il mostro si rialzasse ancora con le sembianze di Gohan per continuare la sua strage, ma esso non avvenne.
Un voce simile a quella di un serpente, carica di odio ruppe il silenzio.
Entrambi i guerrieri avevano ripreso i sensi e stavano cercando di rialzarsi. Il mostro aveva gli occhi fuori dalle orbite per l’ affronto subito.
“Come hai osato…brutto moccioso come hai osato ribellarti a me!!? ME LA PAGHERAI!!!”
 
L’ ultimo scontro stava per avere inizio, Gohan si era liberato dalla magia di Argon, ma la trasformazione era cessata, ritornando al suo stato normale. Il ragazzo non sembrava preoccupato e una volta in piedi guardava serio il suo avversario, sicuro di avere dalla sua parte un potere antico e invincibile.
++++
CIAO MONDO!!! AVETE VISTO? GOHAN E’ TORNATO!!!FAN DEL RAGAZZO SCATENATEVI!! =)
Spero vi sia piaciuto ciò che il mio povero e limitato cervello ha partorito in questi giorni! Recensite e a prestissimo con un nuovo capitolo!
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 14
*** incubo senza fine ***


~~“Come hai osato…brutto moccioso come hai osato ribellarti a me!!? ME LA PAGHERAI!!!”
 ***
Aveva riaperto gli occhi, la luce del sole quasi lo accecava. Sentiva dolore a tutti i muscoli del corpo e anche il minimo movimento gli faceva scappare dalle labbra un lamento. Cosa era successo?
Si rese conto dopo pochi minuti di essere disteso a terra con una guancia appoggiata al pavimento gelido. Si alzò a fatica e in un attimo la mente riordinò gli eventi accaduti pochi istanti prima: Goten e il padre erano in pericolo, lui che parlava con Videl e poi…non poteva crederci. Si guardò le mani, i vestiti, si scompiglio i capelli ribelli: era di nuovo lui. Ce l’ aveva fatta! Si era liberato! Era riuscito a scacciare quel mostro e a riprendere se stesso. Come si era liberato non lo sapeva nemmeno lui con esattezza, ma era convinto che il merito fosse tutto di una sola persona. Il suo sguardo si posò su  Videl, accudita da Popo che non smetteva di vegliarla ; era grazie a lei se lui era li, debole e stanco, ma libero! Lo aveva spronato con la sua grinta e fermezza, gli aveva restituito il coraggio e la fiducia in se stesso. Non era la prima volta che lo salvava. Lei c’ era sempre stata, anche nelle cose più banali, lei aveva sempre avuto  fiducia in lui. Non poteva deluderla, non di nuovo. Doveva vincere.
 La trasformazione era svanita e la sua energia era ridotta al minimo. La testa gli doleva, era stremato e ferito sia nel corpo che nell’animo. Non aveva nessun’ altra carta da giocare, ma questo sembrava non preoccuparlo. Aveva una certezza: non sapeva se sarebbe sopravvissuto, ma quel mostro non sarebbe rimasto in vita. Lo avrebbe portato con lui all’ altro mondo.
Non avrebbe lasciato che la morte di Videl fosse stata vana.
Si girò verso Argon che si stava rialzando a fatica, tremante di rabbia.
“Non avresti dovuto farlo moccioso. Sei stato stupido! Cosa speri di ottenere? Sono comunque più forte di te! IO HO POTERI CHE NESSUN’ALTRO HA! IO SONO IL PIU’ FORTE!!”
Il mostro si caricò di potenza, emanando un ‘ aura tanto potente quanto malvagia, mentre il giovane saiyan lo guardava a testa alta.
“Sei stato una delusione ragazzino! Potevamo diventare l ‘essere più forte dell’ universo, ma tu ti sei fatto abbindolare da una stupida ragazzina! Se non potrò averti con me, allora non mi resta che distruggerti insieme a questo maledetto pianeta! Sarò pur sempre io il vincitore! Non hai speranze Gohan, recita le tue ultime preghiere!!”
Il mostro si sollevo in aria, caricando due sfere di energia  che aumentavano sempre più.

“E’ finita ragazzi!”
“ Mi dispiace amici, non ho potuto fare niente questa volta” disse in un filo di voce il povero Goku, sorretto dall’ amico Junior.
“NO! Gohan vincerà”
Il piccolo Goten era in ginocchio, a fianco di Trunks. Aveva gli occhi lucidi, ma guardava serio il padre e il namecciano.
“Gohan è il più forte. E’ tuo figlio papà! Lui vincerà sempre, io ne sono sicuro e dovreste esserlo anche voi!!” 
Il ragazzino aveva parlato severamente , sgridando i due adulti che lo guardavano esterrefatti.
“Hai ragione piccolo. Non ho mai dubitato di Gohan e non devo farlo ora, ma non so proprio come aiutarlo! Non abbiamo più energie…”
Tutti tornarono a concentrarsi su Gohan  e Argon, mentre quest’ ultimo aumentava sempre più la propria energia e il suo attacco.
“TRA POCHI SECONDI TUTTO SCOMPARIRA’ MOCCIOSO! HAI PERSO!AHAHAHAH”
“Sai una cosa Argon?”
La risata del mostro si interruppe.
“Forse da questo incontro non ci sarà alcun vincitore, ma in ogni caso tu non vedrai la prossima alba! Non ti farò vivere un giorno di più. E’ una promessa!”
Con le ultime forze rimaste Gohan si potenziò, emanando un’ energia che cresceva sempre più, ma che purtroppo era ben inferiore a quella del mostro.
“MA CHE DICE!?SA BENISSIMO CHE NON PUO’ FARCELA!” disse Junior, sorpreso dal comportamento del suo ex allievo.
“ La sua aura continua ad aumentare, lo hai notato?”
“Si Goku, ma non avrà comunque speranze!”

“TU NON MI FARAI VIVERE UN GIORNO DI PIU’? HAI UNA BELLA FANTASIA BAMBOCCIO! AAHAHAHAH”
Gohan fece un sorrisetto e si voltò verso gli amici. Li guardò uno per uno soffermandosi infine sul fratellino. Si guardarono seri; riuscivano a capirsi  con un solo  sguardo, in un linguaggio tutto loro. Gohan gli sorrise e gli strizzò l’ occhio, prima di sollevarsi in aria, arrivando quasi all’ altezza del mostro, mentre il bambino lo guardava con apprensione. Sapeva che non si sarebbe arreso senza lottare.

“Vuoi sfidarmi ragazzo? Bene allora sarai il primo a morire!”
Il mostro congiunse le mani, unendo le due sfere per formarne una gigantesca.
“Io sono il guerriero più forte della galassia, mettitelo in testa!!”
“Mi fai una gran pena Argon. Non sarai MAI il più forte. I malvagi verranno sempre sconfitti, ricordalo.”
“AH SI? E PER QUALE MOTIVO SENTIAMO!”
“Non hanno nessuno per cui lottare, nessuno per cui valga la pena di combattere e morire. Sono soli e l’ egoismo non basta per vincere! IO VINCERO’ PER DIFENDERE CHI AMO, PER QUESTO TI ELIMINERO’! PREPARITI!!”
Gohan, con sorpresa di tutti, si preparò a  lanciare il suo attacco più potente, insegnatagli dal padre: L’onda energetica.
“VEDREMO CHI  LA SPUNTERA’ RAGAZZO!! ADDIO!!!”
Argon lanciò l’ onda che si diresse a tutta velocità verso il saiyan.
Quando  stava per colpirlo, Gohan lanciò il suo attacco creando un’ altra sfera che andò a scontrarsi con quella del mostro.
Scariche elettriche si sparsero intorno, il cielo più cupo che mai , mentre la terra tremava. Era una scena apocalittica.
Nessuna delle due sembrava riuscire a sopraffare  l’ altra, anzi quella del saiyan iniziava a essere in svantaggio.
“AHAHAHA TUTTO QUI MOCCIOSO!?” Argon potenziò l’ attacco e Gohan iniziò a perdere quota, spinto dalla forza delle sfere.
Il ragazzo ce la stava mettendo tutta, ma sembrava non servire a limitare lo svantaggio. I suoi piedi toccarono terra.
“Accidenti..”
La potenza era tale che gli altri guerrieri si dovettero riparare dietro le macerie.
“Non può farcela…” disse il Sommo con un filo di voce.
“ Se   i fagioli magici non fossero finiti sarei andato ad aiutarlo. Purtroppo noi siamo inutili, anche Vegeta che è ancora privo di sensi.”
Goten continuava a  guardare il fratello, non poteva perdere!
“Coraggio fratellone…FORZA GOHAN, SCONFIGGILO PUOI FARCELA!!””
La voce del fratellino arrivò chiara alle orecchie di Gohan, che quasi     nell’ immediato aumentò ancora di più la sua aura, guadagnando un po’ di vantaggio.
“HAI LA PELLE DURA RAGAZZO!!”
Argon contrattaccò, costringendo Gohan a mettersi in ginocchio. Le cose non andavano affatto bene.
“Non posso perdere, non posso! Come faccio….”
“Non mollare!” una voce alle sue spalle colse la sua attenzione. Videl era li con lui, di nuovo.
“VI…io ci sto provando…non ci riesco…mi dispiace”
“Si che ci riesci! Attaccalo! Come hai fatto con Cell, anche in                    quell’ occasione credevi di non riuscirci, ma hai vinto! Puoi farlo ancora!”
Con uno sforzo inumano, il ragazzo aumentò vertiginosamente la propria forza tanto che un’ aura rossastra lo avvolse.
Gohan stava tremando, con gli occhi lucidi e febbrili. Aveva paura questa volta. Guardò Videl disperato, mentre lei gli sorrideva e li posava un mano sulla spalla. Gli sussurrò all’ orecchio: ” Devi vincere, me lo hai promesso ricordi? “
Il saiyan la guardò per un po’ per poi voltarsi verso il fratellino. Lo guardava con apprensione, pensava di vedere la paura nei suoi occhi, ma si stupì di non trovarne traccia. Il bambino lo guardava sereno, gli sorrideva.  Sapeva che avrebbe vinto. Gli fece l’ occhiolino, che per loro significava che tutto sarebbe andato bene, che credevano l’ uno nell’ altro.
Doveva farla finita!
“Mi dispiace di non averti salvato Vi. Volevo tenerti al sicuro”
“Non è colpa tua. Sono testarda lo sai. Io ti starò sempre accanto Gohan” e avvicinandosi gli bisbigliò: “ ti amerò per sempre”.
Fu come far scattare una bomba: Gohan sentì uno strano calore avvolgerlo, lo stesso che poco prima lo aveva reso un guerriero invincibile. Non si trasformò nuovamente, ma riuscì a incanalare l’ energia nella sfera che diventò gigantesca e rossa come il fuoco.
“CHE DIAVOLO SUCCEDE!? COME E’ POSSIBILE!!NOOOOOOO!!”
La potenza dell’ onda energetica non diede ad Argon via di scampo: la sfera assorbì quella del nemico che non riuscì a deviarla. Il mostro fu disintegrato e l’ onda spedita nello spazio.
Man mano la terra tornò stabile e il cielo a farsi sereno. Tutti erano fermi, paralizzati dallo stupore. Era finta davvero, anche questa volta.
“Ce l’ ha fatta. Ha vinto!!”  disse Junior gioioso con a fianco un Goku un po’ ammaccato, ma sorridente e fiero, mentre i due piccoli saiyan saltavano dalla gioia.
“GOHAN CE L’ HA FATTA EVVIVA , EVVIVA!!”
Gohan era li in piedi, traballante e anch’ egli sorpreso. Sorrideva e una risata stanca gli fuoriuscì dalle labbra. Si girò di scatto verso Videl per abbracciarla, ma lei era svanita. Si rese conto solo dopo che lei era sdraiata a terra accanto a Popo. Respirava appena.
Tremante e con il poco equilibrio che gli rimaneva  si diresse verso di lei inginocchiandosi, mentre anche gli altri guerrieri si avvicinavano.
Gohan la prese tra e braccia per scuoterla.
“Vi ti prego rispondimi! Sono Gohan svegliati! “
Con gran stupore la ragazza aprì leggermente gli occhi.
“Go….Gohan”  le parole le uscivano mozzate e il ragazzo non  riuscì a trattenere alcune lacrime di dolore e stanchezza.
Si accorse dopo qualche secondo che le sue mani erano zuppe di sangue.
“Tranquilla Videl, andrà tutto bene, ti guariranno, Dende?” Il ragazzo alzò la testa verso il corpo inerte dell’ amico. Si era completamente dimenticato che lui non c’era più.
“Non….fa niente. Prenderemo i fagioli magici. Papà dammene uno!”
Non ottenne risposta.
“PAPA’?”
“mi spiace Gohan.” Intervenne Kaioshin.
“ Non ci sono più fagioli, inoltre anche la mia magia sarebbe inutile. Quella ferita è stata provocata da un’ arma magica, è inguaribile…”
Gohan guardò il dio come se fosse impazzito. Strinse i denti con rabbia.
“ Va bene. Ci penso io, ti porterò in  ospedale e li penseranno a guarirti.”
Si strappò un pezzo della tuta per tamponarle  la ferita al costato, ma la mano di Videl lo fermò. La ragazza stava piangendo, mentre scuoteva la testa.
“Va bene…così.” Gli prese la mano e glie la strinse. “ mi dispiace…tanto..”
Furono le sue ultime parole. Videl morì in quell’ attimo tra le braccia del saiyan.
“NO. NO NO NO TI PREGO!! VIDEL!!!” Gohan iniziò a urlare e  a singhiozzare.
“NON PUO’ FINIRE COSI’! NON PUOI LASCIARMI! TI SALVERO’ IO, TE LO PROMETTO!” iniziò a farle un massaggio cardiaco, sperando che il cuore tornasse a battere, ma invano.
“AVANTI! Ti prego respira!” continuò per qualche minuto, ricoprendosi le braccia e i vestiti di sangue, mentre si abbandonava alla disperazione.
Goku, che si era leggermente ripreso, decise di mettere fine a quello strazio. Prese il figlio per le spalle, trascinandolo via , mentre quest’ultimo si dimenava, imprecando e urlando il suo nome.
“VIDEEEEEEELLLLL!!!!!!”

 

 

 

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Capitolo 15
*** come ricominciare ***


Erano passati giorni, Gohan non ricordava nemmeno quanti, da quando Argon era stato distrutto. Avrebbe dovuto essere felice della sua vittoria, di avere di  nuovo salvato il mondo…ma per lui quel dannato giorno non rappresentava la sua gloria, la sua grandezza e superiorità. Erano passati giorni dalla morte di Videl. Ogni istante, nella mente del ragazzo, tornavano alla luce gli ultimi istanti di vita della ragazza: di quando l’ aveva vista cadere a terra ansimante, di quando era venuta in suo aiuto, di quando aveva esalato il suo ultimo respiro tra le sue braccia. Quella non era una vittoria. Si, aveva salvato la terra, gli innocenti, se stesso e aveva distrutto quel mostro, ma la cosa più preziosa che aveva non era riuscito a proteggerla.
STUPIDO,STUPIDO,STUPIDO!
Se lo ripeteva di continuo, stringendo i pugni e trattenendo le lacrime che ormai non uscivano più.
Chiuso nella sua stanza da giorni, Gohan era profondamente cambiato: il suo volto da bambino era segnato dalle occhiaie ed era dimagrito e sciupato. Rifiutava quasi tutte le visite degli amici e quando non riusciva a evitarle, sviava i discorsi inventando sempre nuove scuse per andarsene. Nemmeno Goku e Junior erano riusciti ad aiutarlo.
Quando i due ebbero il coraggio di dire  a Gohan che era giunta l’ora di seppellire il corpo di Videl, il ragazzo era andato su tutte le furie, iniziando a distruggere qualsiasi cosa  si trovasse attorno a lui.
“COME OSATE DIRE UNA COSA DEL GENERE!!? VIDEL TORNERA’ IN VITA CHIARO?! NON VOGLIO PIU’ SENTIRE PARLARE DI UNA COSA SIMILE!!”
Aveva urlato contro al padre e all’ amico.
“Gohan cerca di ragionare…Dende è morto e con lui le sfere. Videl non può tornare.”
Il saiyan fissava con odio il padre, mentre barcollava fino alla scrivania. Riprese padronanza di se: “Non mi interessa dove la mettiate, ma non andrà sotto terra. Chiaro!?”
“Ma Gohan….”
“Tranquillo ragazzo” lo aveva interrotto Junior” Videl verrà messa, come il supremo, in una bara di cristallo nel nostro palazzo. Potrai vederla ogni volta che desideri.”
La soluzione trovata dal namecciano sembrava averlo rincuorato.
Immaginò Videl chiusa in una bara buia e claustrofobica, venire lentamente calata in una fossa scavata nel terreno e ricoperta di quella stessa terra arida, di fianco a centinaia di lapidi di argilla. Rabbrividì solo all’ idea. Lei non avrebbe fatto quella fine… MAI!
Aveva riflettuto a lungo su come avrebbe potuto riavere la ragazza, ma ogni tentativo faceva la stessa fine di un castello di carte…crollava.
Le sfere del drago erano inutilizzabili, diventate pietre da quando il povero Dende era stato eliminato. Avevano anche cercato di contattare i namecciani sul loro pianeta, ma li avevano avvertiti che neanche loro avevano più le sfere da quando le avevano dichiarate una fonte di pericolo per le loro vite e quindi distrutte. I kaioshin non erano stati di ulteriore aiuto.
DEVE ESSERCI UNA SOLUZIONE!
Si ripeteva… ma ormai arrivava sempre e ad un’ unica conclusione: doveva lasciarla andare.
Era quello che gli ripetevano tutti: “Videl ormai non c’è più, devi accettarlo! E’ inutile che continui a convincerti del contrario:”
Come se lui non lo sapesse… Sapeva che era morta e sapeva anche che non esisteva modo di riparare le cose! Ma come poteva dirle addio? Non era pronto, non poteva, non voleva!
Era passata una settimana, ora lo sapeva. Mr. Satan non sapeva ancora cosa fosse successo a Videl. Per disperazione di Gohan , convinto che avrebbe trovato una soluzione, era stato detto all’ uomo che la figlia era stata ferita non  gravemente e che l’ avevano portata con loro per somministrarle le loro miracolose medicine. Magari fosse stato così…
Gohan si guardò le mani, quelle che avevano sorretto quell’ esile corpo fino alla fine. Doveva dirglielo lui, doveva andare a dire a Mr. Satan che sua figlia non ce l’ aveva fatta, che la sua ferita si era aggravata  all’ improvviso e che non avevano potuto fare nulla. Tremava al solo pensiero della reazione dell’ uomo, non voleva essere ulteriormente incolpato della morte della ragazza… aveva già il suo senso di colpa che non l’ avrebbe mai abbandonato.
Il ragazzo fu accompagnato da Goku con il teletrasporto, davanti alla grande villa del campione. Si avvicinò lentamente, non prima di aver  ricevuto un’ occhiata di incoraggiamento dal padre.
Suonò il campanello e dopo pochi secondi la porta fu aperta da una cameriera anzianotta e cordiale.
“Salve signori, posso esservi utile?”
“Ce…cercavamo Mr. Satan… si tratta di una cosa importante”
“Oh ma accomodatevi pure allora, il signore verrà subito da voi.”
“Non è il caso, aspetteremo qui.”
La signora fissò per un momento quello strano ragazzo dallo sguardo così serio, ma anche estremamente triste .
Scomparve e un minuto dopo comparve sulla soglia il grande  campione del mondo.
“Goku Buongiorno! Come mai da queste parti? Mi hai portato un ammiratore? Come ti chiami ragazzino? Volevi un autografo?”
“Scusi Mr. Satan, non l’ avevamo informata… Sono Gohan, l’ amico di Videl.”
“Ma che sciocchezze stai dicendo ragazzo? Gohan avrà almeno 6-7 anni in più di te!”
“E’ una lunga storia signore, ma sono io mi creda. Le avevo telefonato qualche giorno fa si ricorda?”
“OH si certo! Come sta la mia piccolina? Si è ripresa?  Quando tornerà? Dopo l’ incidente al torneo, se ne è andata senza darmi alcuna spiegazione! Che diavolo le è successo!?”
Nessuna parola riuscì a uscire dalle labbra del ragazzo. Come poteva dirglielo!?
Prese tutto il coraggio che aveva e raccontò tutto quello che era successo in quelle poche settimane, ma fu interrotto nuovamente dal campione, senza riuscire a spiegare cosa fosse successo alla figlia.
“Lo sapevo! Dovevate chiamare me! Perché io non sono stato informato?! Se ci fossi stato io quel mostro sarebbe andato subito all’ altro mondo! Però penso che mia figlia se la sia cavata bene, avrà reso orgoglioso suo padre! Allora quando tornerà?”
 Gohan abbassò lo sguardo e strinse forte i pugni, quasi da farsi male.
“E’ proprio questo i punto….Signore sua figlia non tornerà…mai più.”
Pronunciare quelle ultime parole gli costarono uno sforzo disumano.
MR. Satan boccheggiò:
“CO…come mai più? Non vorrai dirmi…”
“Sua figlia sarebbe dovuta andare con il resto della mia famiglia e dei miei compagni , in un luogo sicuro, ma non lo fece. Ha salvato la vita di mio fratello…e anche la mia.”
“MA PUO’ TORNARE IN VITA NO?!”
Mr. Satan si aggrappò disperatamente alle spalle di Gohan, scuotendolo con disperazione.
“DITEMI CHE LA RIPORTERETE IN VITA!? RESTITUITEMI MIA FIGLIA !”
“Non è possibile. Il supremo è morto e con lui le sfere. Ho provato a trovare un altro modo…ma non esiste. Mi dispiace .”
La frase gli uscì più fredda di quanto avrebbe voluto. Nemmeno lui voleva credere a ciò che aveva detto.
Vide Mr. Satan  cadere lentamente a terra e  singhiozzare freneticamente.
“No…mia figlia no…Videl”
Gohan iniziò a tremare. Si aspettava che l’uomo gli urlasse contro dicendogli che era sua la colpa dell’accaduto, ma forse quella scena lo ferì ancora di più. Non solo aveva causato la morte di Videl, ma aveva anche rovinato la vita di quell’uomo.
 Non c’è cosa più terribile che seppellire il proprio figlio.
Era tutta colpa sua. Era un mostro, non diverso da quelli che aveva combattuto.
Cercando di trattenere i singulti riuscì a pronunciare queste ultime parole:
“…sono stato io. Avrei dovuto proteggerla, ma non ne sono stato capace. Sono io la causa della sua morte, ma le giuro sul mio onore che pagherò per il mio errore. Avrà la sua vendetta.”
Gohan si voltò e scortato dal padre che dopo aver sentito quelle tremende parole si fece ancora più preoccupato, temendo per il destino masochista che il figlio aveva deciso di intraprendere.
Il ragazzo si fermò dopo qualche passo e si rivolse, senza voltarsi, verso il campione ancora a terra.
“ Il suo corpo verrà posto nel palazzo del supremo, in una bara di cristallo. Non volevo che andasse in un cimitero…potrà andare a trovarla quando desidera.”
Con sua sorpresa il campione rispose con voce rotta
“Grazie…”
“E’ li che merita di stare… In cielo, tra gli angeli.”
 

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Capitolo 16
*** una scintilla nel buio ***


Un mese. Trentuno giorni dalla morte di Videl, trentuno giorni dalla morte di Gohan. L’ unica differenza era che lei era in un posto migliore, mentre lui era all’ inferno. C’è qualcosa peggiore di morire: essere morti rimasti in vita. Morti che respirano, come gli zombie, perché era quello che Gohan era diventato. Se prima ciò che lo teneva vivo era la speranza di trovare un modo per fare tornare in vita l’amata, ora non aveva più ragione di sorridere, parlare, vivere. Si era arreso a un destino che sembrava non volerli insieme, che non volesse Videl viva e libera.
In quel lungo mese Gohan non pensava ad altro che a lei. Si rifugiava nei ricordi, perché solo li riusciva ad avere conforto.
Il piccolo Goten chiedeva spesso di giocare  o di passare un po’ di tempo insieme, ma per il saiyan era una pena. A ogni sorriso che gli scappava, guardando il suo fratellino correre tra i prati acchiappando farfalle, si sentiva tremendamente in colpa. Era questo il suo castigo: non provare più felicità.
Ormai Gohan era abituato a essere considerato dalla famiglia e dagli amici un “ ragazzo problematico”. Stava spesso via , in città o in campagna e tornava a casa a ore improponibili. Chichi lo ammoniva di continuo, ma  il figlio la ignorava o le rispondeva con tono irritato e quasi minaccioso che la faceva subito ammutolire. Sguardi freddi e distaccati erano rivolti a tutti quelli che gli chiedevano come stesse o a chi gli riserbava frasi come “ il tempo guarisce tutte le ferite”. Bugie e nient’ altro.
 Troppo aveva sofferto nella  vita, tante persone aveva visto morire e troppe per colpa sua.
Suo padre, Junior, Crilin, Videl… tutti martiri che gli avevano salvato la vita perdendo la loro. Sempre per colpa SUA.
 
Erano seduti a tavola per la cena e Chichi, come al solito, aveva cucinato un sacco di ben di Dio.
“URCAAAA CHE FAME CHE HO! CHICHI TI AMO!”
“Certo, lo dici solo perché sono l’ unica che riesce a saziare la tua ingordigia! Goten ti sei lavato le mani?”
“Certo mammina” mentì il piccolo di casa con un sorriso a trentadue denti. Si sa buon sangue non mente.
Gohan si sedette in silenzio al suo posto,  prendendosi un piccola porzione di riso.
“Tesoro ho fatto il sushi che ti piace tanto! Passami il piatto che…” ma non riuscì a terminare la frase che il ragazzo la interruppe con un secco “ No grazie ”.
“Ma tesoro l’ ho fatto apposta per te!”
“Non ho fame mamma.”
“Ma insomma Gohan! Non puoi continuare a saziarti solo con una ciotola di riso! Sei in fase adolescenziale e alla tua età si deve mangiare in modo equilibrato altrimenti….”
“MAMMA!” la interruppe bruscamente sibilando a denti stretti per trattenersi dall’ urlarle contro.
“Ho detto che non ho fame. Lasciami in pace.”
Goku fissò il figlio con stupore, mentre la donna stizzita tornava a concentrarsi sul suo piatto con aria offesa.
La cena era quasi terminata quando Chichi ruppe nuovamente il silenzio:
“Comunque Gohan ho parlato con il preside di un’ ottima scuola nella città dell’ Ovest, per “ragazzi superdotati”. Essendo un bambino  non puoi certo frequentare il liceo, ma con questa scuola potrai studiare insieme ad altri bambini con un quoziente d’ intelligenza superiore alla norma! Non è una splendida notizia!?  Potrai continuare a studiare e in più in una delle scuole migliori dell‘ intera nazione! Cominci lunedì!” Terminò la donna con tono euforico.
Il ragazzo d’ altro canto, rimase per un secondo interdetto. Posando le bacchette e la ciotola, si rivolse alla madre con tono di sfida.
“ E questo chi l’ avrebbe deciso?”
“Io ovviamente e il tuo nuovo preside! Gli ho fatto vedere i tuoi voti e ha detto che non ci saranno problemi ad ammetterti”
“ Bhe sarà un vero peccato deluderlo, perché io non ci metterò piede!”
“Ma cosa stai dicendo Gohan!? Tu ci andrai, mi hai sentito!?”
“NO TU SENTI ME! HO DICIASETTE ANNI NON SCORDARLO! SONO IO CHE SCELGO  PER LA MIA VITA!”
“E invece tu non decidi nulla! Io sono tua madre e finche’ non sarai maggiorenne farai quello che dico io! Non capisci che lo faccio per te!? Per far si che troverai un lavoro e ti faccia una posizione!? Lo faccio per il tuo bene, per il tuo futuro!?”
“QUALE FUTURO!? CHE FUTURO VEDI PER ME! PENSI CHE DIVENTERO’ UN MEDICO? UN INGENIERE O FORSE UNO SCIENZIATO!? Bhe mi dispiace deluderti mamma, ma hai riposto le tue speranze sul figlio sbagliato! Non andrò mai in una scuola di cervelloni, anzi non tornerò più in nessuna scuola! Faresti bene  quindi, a trovare una buona scuola per Goten se ancora vuoi un figlio di cui vantarti con le amiche!”
Gohan si alzò di scatto, facendo cadere la sedia e si diresse fuori di casa sbattendo la porta, lasciando la famiglia sbigottita e la povera Chichi  quasi in lacrime.
 
I pomeriggi trascorrevano tutti uguali per il giovane saiyan: camminate nei prati, una bagno al fiume, qualche allenamento solitario. Quel giorno aveva optato per una passeggiata alla cascata. Li poteva stare solo e in pace.
Si era addentrato nel boschetto e aveva camminato per circa un’ ora, immergendosi nella tranquillità della natura. Arrivato si era sdraiato all’ ombra di una grande quercia. Adora ascoltare  il fruscio delle foglie, il rumore dell’ acqua e il cinguettio degli uccelli. Stava per chiudere gli occhi cullato da quella dolce orchestra quando sentì uno strano rumore. Non erano gli alberi o  animali del bosco, ma parevano due voci che si facevano sempre più vicine. Si allungò ad ascoltare finché non ne riconobbe i proprietari: erano Junior e suo padre! Perché erano insieme? Di solito Junior veniva per lui, ma non perse tempo con gli interrogativi e si nascose dietro la quercia.
I due arrivarono fino al fiume e Goku si inginocchio per bere un sorso d’ acqua.
“Sai Junior, sono molto preoccupato. La situazione sta diventando insostenibile! Gohan si comporta come uno spettro! Si aggira per la casa non emettendo un suono e quando parla ha un tono glaciale! Esce sempre non si sa dove  e mangia appena. Sua madre è furibonda e io non so che fare per aiutarlo!”
“Te l’ ho detto Goku. Aspettare è l’ unico modo.  E’ già tanto che abbia smesso di cercare di riportare Videl in vita. Quasi temevo tentasse di andare a prenderla!”
“ Come andare a prenderla? Anche se avesse voluto Gohan non sa teletrasportarsi! Poi non è uno stupido. Sa che se avesse fatto una cosa del genere sarebbe andato contro ai grandi sovrani dell’ aldilà!”
“Bhe sai come è Gohan. Penso che avrebbe fatto di tutto per salvare la ragazza. Però hai ragione non avrebbe potuto farlo, anche perché lui non sa del portale.”
“Che portale?”
“Non è accessibile agli umani. Solo il supremo può usarlo. Il portale è la porta che collega il palazzo con l’ aldilà. Il supremo lo utilizza quando si verificano riunioni che coinvolgono anche gli dei degli altri pianeti. “
“Urcaaaaaa che robaaaa! Quindi potrei andare a trovare re Kahio ogni volta che voglio!”
Junior diventò rosso dall’ ira:
“MA SEI MATTO? CHE TI SEI MESSO IN TESTA!? NON E’ UN GIOCATTOLO E NON E’ LA PORTA DELLA CUCINA TESTONE! LA SI PUO’ USARE SOLO SE SI E’ UNA DIVINITA’! SE PROVASSI A USARLA, POTRESTI PERDERTI E SCOMPARIRE PER SEMPRE!”
“Mamma mia non ti agitare, stavo solo scherzando! Che caratteraccio.”
“SI si , ma è sempre meglio tenerti d’ occhio! Fai troppo il furbo! Ora torno al palazzo, qualcuno deve sorvegliarlo! A presto zuccone!”
Junior prese il volo e si allontanò, mentre Goku si tuffò in acqua.
Gohan era immobile. Non aveva ascoltato minimamente la parte riguardante i pericoli del portale. Ciò che era importante ce l’ aveva chiaro nella mente: C’ era ancora una speranza.
 
 
 

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Capitolo 17
*** buttarsi ***


Non ci pensò due volte. Non pianificò nulla e non si preoccupò di avvertire nessuno . Spiccò il volo diretto a tutta velocità al palazzo del supremo. Sapeva che una volta arrivato, Junior avrebbe fatto di tutto per fermarlo, ma cosa gli importava? Avrebbe rischiato la vita, ma cos’ altro aveva da perdere? Nulla. In ogni modo ne sarebbe valsa la pena: se ce l’ avesse fatta, avrebbe riavuto Videl, se avesse fallito , sarebbe morto e starebbe insieme a lei lo stesso. In qualunque modo i loro destini erano collegati, dipendenti l’ uno dall’ altro. Aveva paura? Certo che ne aveva.
 
Goku si era tuffato nell’ acqua fresca del fiumiciattolo, alla ricerca di qualche bel pesce succulento da preparare per cena. Aveva avvistato un carpa gigante che nuotava poco distante da lui.
“ Pancia mia fatti capanna!” pensò il goloso saiyan mentre si fiondava sulla preda ,ormai in trappola. Stava per afferrarla, quando si bloccò di colpo. Una potente aura si trovava vicino a lui. Riemerse in superfice giusto in tempo per vedere  Gohan schizzare in aria nella stessa direzione di Junior.
Come era possibile? Da dove era saltato fuori?! Eppure era convinto che non ci fosse nessuno….ma perché si era nascosto?
Il saiyan ci impiegò pochi secondi a collegare il tutto: Gohan sapeva! Aveva sentito tutta la conversazione !
“Non avrà mica intenzione di…”
Goku non perse tempo, doveva fermalo prima che commettesse una pazzia!  Così, ancora zuppo d’ acqua, si mise due dita in fronte; sapeva perfettamente dove era diretto.
 
Grazie alla sua incredibile velocità, Gohan era giunto dopo pochi minuti alla torre, dove di trovava il palazzo di Dio e in un lampo atterrò nel pavimento immacolato. Si guardò intorno, sorpreso di ritrovare tutto come era, dopo la feroce battaglia di alcune settimane prima.
“ Sei sorpreso di ritrovarlo così, vero? Io e Popo ci siamo dati parecchio da fare.”
Junior fece il suo ingresso davanti a Gohan, mentre quest’ ultimo strinse i denti dalla rabbia. Era parecchio adirato con lui per non avergli detto nulla.
“Vorresti attaccarmi, perché non ti ho parlato del portale?”
“Ne avrei una certa voglia!” la voce gli uscì rauca e minacciosa.
“Ti capisco Gohan, ma l’ ho fatto per te. Il portale è troppo pericoloso e in più portare via un’ anima dal regno dell’ aldilà è un crimine gravissimo! Per questo non volevo che lo sapessi! Purtroppo ci siamo accorti troppo tardi di essere stati sentiti.”
“Perdonatemi allora, ma mi sembrava una conversazione interessante. Ti sei dato da fare inutilmente amico, perché ora passerò da quella porta e sarà meglio per te lasciarmi fare. Non voglio  farti del male, ma non mi farò scrupoli se ti metterai in mezzo.”
“Mi dispiace figliolo, ma non ti permetterò di fare una cosa del genere. Sei come un figlio per me e non posso permetterti di rovinarti la vita!” disse il namecciano, mettendosi in posizione d’ attacco.
“Non provarci Junior, non sei alla mia altezza.”
“Sicuramente io no, ma lui si.”
Da una delle porte uscì Goku. Padre e figlio si guardarono negli occhi, nessuno dei due pensava di giungere a quella situazione.
“Nessuno ti sta andando contro Gohan.” Cercò di rassicurarlo il padre, vedendo un velo di tristezza nei suoi occhi.
“Ah davvero? Perché a me sembra il contrario!”
“Vogliamo solo proteggerti da te steso! Stai agendo per disperazione! Fermati a riflette, troveremo un’ altra soluzione!”
“Il tempo è l’ unica soluzione non è vero? Pensate davvero che l’ amore che provo per quella ragazza possa svanire con il tempo!? IO SONO MORTO SENZA DI LEI. LA MIA VITA NON HA SENSO SENZA LEI AL MIO FIANCO! COSA FARESTI SE FOSSE CAPITATO ALLA MAMMA?! COME AVRESTI AGITO?!”
Goku rimase in silenzio per qualche minuto.
“ Avrei fatto di tutto …”
“BENE! Quindi lasciatemi passare!”
“ Avrei fatto tutto quello che mi era possibile Gohan. Tutto ciò che sarei stato capace di affrontare! Questa è una cosa troppo più grande di te! NON PUOI METTERTI CONTRO IL DESTINO FIGLIOLO!!”
“Il mio destino lo decido da solo. Mi dispiace…”
Due sfere di luce fuoruscirono dai palmi del saiyan, sotto gli occhi attoniti dei presenti. Gohan voleva davvero attaccarli?
Un’ ultimo sguardo tra Goku e Gohan e quest’ ultimo lanciò le sfere che urtarono due colonne del palazzo facendole crollare.
Sfruttando il momento in cui i due riuscirono a schivare le macerie, Gohan si diresse a tutta velocità all’ interno del palazzo prima che l’ entrata crollasse. Una volta dentro corse nelle stanze del supremo dove presupponeva vi trovasse il portale. Giunse in una stanza enorme, la più grande di tutte quelle del palazzo, dove mai vi aveva messo piede. Al centro vi si trovava un piccolo tavolino circolare di granito su cui  era appoggiata una pietra. Avvicinandosi, il ragazzo la prese in mano cercando di capirne l’ utilità. Stava perdendo troppo tempo, Junior e suo padre sarebbe arrivati a breve.
Guardandosi in torno freneticamente, vide nella parete davanti a se, una strana venatura , come un foro. Esso aveva la stessa forma della pietra che teneva in mano. Correndo verso la parete incastro la pietra. Un lampo di luce accecante lo abbagliò, illuminando tutta la stanza. Il muro si disintegrò e un vento potentissimo si generò, tanto forte da risucchiare qualsiasi oggetto si trovasse nella stanza.
In quel momento le porte si spalancarono e Goku e Junior fecero il loro ingresso.
“Lo ha trovato. “
“Gohan ti prego non farlo!! Pensaci!! Troveremo un altro modo, INSIEME! Non voglio perderti di nuovo!”
Gohan si girò verso il padre, in tempo per quest’ ultimo di vedere una lacrima scendere dalla guancia del bambino.
“Mi dispiace papà. Ho paura si, ma l’ ho avuta tutta la vita. Questa volta voglio essere io a cambiare le carte in tavola. Non  ho nulla da perdere ormai. Se riuscirò a riportare Videl a casa, ci rivedremo al mio ritorno; altrimenti….”
“Gohan…”
“Di a Goten e alla mamma che gli voglio bene. “
Gohan e Goku si guardarono un’ ultima volta.
“Tornerò…anzi TORNEREMO.”
Con queste ultime parole Gohan si gettò dentro il vortice di luce che in un istante si richiuse, lasciando la stanza nel silenzio e nel buio.
++++
CIAO A TUTTIIIIIIII! Lo so il capitolo è più corto rispetto agli altri, ma mi piaceva concluderlo così e tenere alta la suspense =) Secondo voi cosa accadrà a Gohan??? Continuate a seguire e a recensire mi raccmandoooo!!! A PRESTOO =)

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Capitolo 18
*** piccolo errore di valutazione ***


Si sentì come se fosse risucchiato da un vortice. Sbattuto da una parte all’ altra con violenza e con l’ aria che per la velocità, veniva sempre meno, Gohan non riuscì più a tenere gli occhi aperti. Sentendosi improvvisamente stanco e incapace di reagire, si lasciò andare a quella tempesta che sembrava non volesse lasciarlo andare.
 
Goku e Junior erano rimasti a lungo inerti, senza proferire parola, ad osservare la parete dalla quale Gohan era scomparso. Dopo aver ricomposto nella mente gli ultimi istanti, Goku iniziò a sudare freddo. Lentamente e con occhi spalancati dalla paura, si volse verso l’ amico.
“Adesso che facciamo?! Come facciamo a sapere cosa gli accadrà!? Se fosse morto o smarrito da qualche parte in chissà quale realtà!? Non posso perdere un figlio Junior! Non ce la farei…questo non riuscirei a sopportarlo.”
Junior rimase qualche secondo in silenzio a riflettere, quando all’ si voltò verso il compagno.
“MUOVITI VIENI CON ME!”
I due uscirono dalla stanza e corsero per il lungo corridoio fino ad arrivare all’ ultima porta. Aprendola, Goku scoprì con stupore che era anch’ essa vuota e con al centro lo stesso tavolo circolare.
“Ma Junior siamo di nuovo nella stanza di prima!!”
“No zuccone questa è la stanza dell’ osservatore!!”
“DEL CHE COSA???”
“Lascia stare! Sei troppo ottuso!
Il namecciano si addentrò nella stanza, giungendo fino al tavolo sopra al quale era riposta una sfera.
“URCAAA SEMBRA LA SFERA DI BABA!”
“E infatti è simile! E’ collegata al portale, quindi possiamo vedere se Gohan è arrivato sano e salvo nell’ aldilà o se…”
Junior non terminò la frese, scrollando la testa. Non voleva nemmeno prendere in considerazione l’ ipotesi che Gohan fosse morto.
Posò una mano sulla sfera al cui internò iniziò a formarsi del fumo grigiastro. Quando la nube  svanì, con gran stupore del saiyan, comparve un grande prato fiorito che Goku riconobbe subito.
“Quello è il giardino del maestro Re Kahio! Mi ci allenavo spesso quando ero nell’ aldilà!”
Goku si avvicinò per osservare meglio. Non c’era anima viva e di Gohan nessuna traccia.
“Ormai è partito da più di cinque minuti…Doveva essere già arrivato..”
Junior abbassò lo sguardo affranto, allontanandosi dalla sfera, mentre Goku non si schiodò dal proprio posto.
“Goku…”
“NO!” lo interruppe bruscamente. “NON DIRLO! GOHAN ARRIVERA’!”
“E’ passato  troppo tempo! Il portale è direttamente collegato all’ aldilà! Se non è arrivato adesso, temo che non arriverà affatto…”
Goku guardò il namecciano;  sapeva che aveva ragione. Posò lo sguardo sulla sfera un’ ultima volta, prima di voltarsi.
“Cosa faccio ora? Come faccio a dirlo a Chichi e a Goten!? Avrei dovuto fermarlo! Dovevo impedirglielo anche a costo di attaccarlo!! Invece ho lasciato che si suicidasse..”
Le lacrime stavano per sgorgare dagli occhi del saiyan.
“Sono stato un pessimo padre.”
“Non dire questo. Gohan ti adorava.”
“ E INVECE TI DICO DI SI! L’ ho lasciato solo per anni…”
Goku stava continuando a darsi la colpa e a criticare la sua posizione di padre, ma Junior aveva smesso di ascoltarlo. Mentre il saiyan si dimenava disperato, il compagno aveva visto una luce brillare come un tuono, nel cielo all’ interno della sfera.
“Goku aspetta…”
“No Junior smettila di giustificarmi.”
“Goku guarda…”
“e poi con la storia di Cell! Io me ne sono andato quando lui…”
“STA ZITTO PER LA MISERIA E APRI GLI OCCHI! GUARDA LA SFERA!!”
Goku si voltò in tempo per vedere un lampo che squarciò il cielo e un corpo cadere a gran velocità, schiantandosi infine a terra. I due trattennero il fiato quando videro che quello appena atterrato era Gohan, ma qualcosa non andava.. . il ragazzo non si rialzava.
 
Sentiva qualcosa di umido e bagnato sotto di se. Iniziò a tastare con una mano quello strano terreno che pareva erba appena tagliata. Aprì un occhio, ma lo richiuse immediatamente a causa della luce accecante. Nausea, mal di testa, male ai muscoli… che diavolo era successo!?
Stava per riaddormentarsi quando ricordò: suo padre e Junior, la pietra, il portale… Spalancò gli occhi e si tirò a sedere. Si trovava in un prato che pareva non avesse fine e in giro non c’ era anima viva.
“Sarò nel posto giusto? Speriamo di non aver sbagliato altrimenti sono guai…”
Abbassando gli occhi, vide una strana pietra a terra: era la pietra per aprire il portale!
“Questa mi tornerà utile per tornare a casa” detto questo, se la mise in tasca e si alzò in piedi. Stava per muoversi ,quando sentì delle voce avvicinarsi , poco lontano. D’istinto si nascose dietro a un albero, in attesa di vedere i due interlocutori.
Comparvero due buffi tizzi che parlottavano e uno sembrava alquanto abbattuto . Sulle loro teste volteggiavano due aureole lucenti.
“E per questo Re Yammer mi ha urlato contro mari e monti e mi ha cancellato le ferie domenicali, finchè non  riparerò a quel disastro! Tutte le colpe a me!”
“Tranquillo, vedrai che gli passerà. Ora pensiamo ad andare a informare il Grande maestro Re kahio! Lui la prenderà sicuramente sul ridere non come quel musone di Yammer!”
Mentre i due continuavano i loro discorsi, Gohan li seguiva poco lontano.
Giunti alla fine di un piccolo boschetto, i due proseguirono la loro strada, ignari del fatto di essere stati pedinati, mentre il giovane saiyan rimase paralizzato dallo stupore nel vedere lo spettacolo che gli si parava davanti agli occhi: prati fioriti, boschetti, fiumi dall’ acqua limpida e al centro il più grande palazzo che avesse mai visto.
“Non biasimo papà per aver scelto di rimanere qui.” Ma la sua euforia svanì quasi subito quando constatò un particolare non irrilevante:  quel posto era sommerso di persone, anzi di anime.
“ Bene almeno sono nel posto giusto…ma come faccio a trovare Videl in mezzo a tutta questa gente e in più passando inosservato!??Temo di essere davvero nei guai stavolta!!”
+++
CIAO AMICIIII! Gohan per fortuna ce l’ ha fatta! IL problema è come riuscirà a trovare Videl senza farsi notare! Ovviamente lui è vivo e quindi privo di aureola quindi tutti potrebbero scoprirlo!
Continuate a seguirmi, spero di aggiornare persto!!  baciiiii
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 19
*** Seguimi ***


Sgattaiolò dietro ad una delle grandi mura del palazzo, sperando di non essere visto e si guardò intorno.
C’erano anime provenienti da tutti i pianeti dell’ universo: chi si allenava, chi si faceva una nuotata  o chi semplicemente se ne stava a chiacchierare allegramente con i compagni.
Un vero paradiso non c’è che dire.
Gohan tirò un profondo sospirò, come se stesse andando sottacqua. Doveva far finta di niente e camminare come se fosse uno di loro; molti non si sarebbero accorti che era ancora vivo.
“Speriamo in bene….”
Prendendo coraggio, uscì da dietro la parete e si addentrò nel maestoso giardino degli spiriti. Tenendo la testa bassa, camminava a passo spedito ,attento a guardarsi intorno, alla ricerca di Videl. Nessuno pareva badare a lui se non fosse stato che per la sua sbadataggine, andò a scontrarsi con un omone grande e grosso, intento a concludere un duello con il compagno già a terra.
“OH… mi…mi scusi”
Gohan impallidì quando l’ uomo si girò verso di lui  e iniziò a guardarlo con aria interrogativa.
“Sei nuovo qui ragazzino? Hai bisogno di aiuto?”
Quello strano individuo dall’ apparenza minacciosa, si rilevò essere una persona gentile e cordiale che non perse tempo a offrire il suo aiuto a quel solitario ragazzo.
“Stavi cercando qualcuno?”
Gohan era  rimasto in silenzio fino a quel momento. Magari lui conosceva Videl!
“Si… esatto…ce…cercavo una ragazza.. si chiama Videl, la conosce? ”
L’uomo si posò la mano sul capo, intento a pensare.
“Videl….mi spiace ragazzo,  non ricordo nessuno con questo nome…”
“Non si preoccupi...allora io va…”
Gohan era in procinto di andarsene, prima che lo spirito si accorgesse che in lui c’ era “qualcosa di strano”, quando fu agguantato da quest’ ultimo che con un sorriso a trentadue denti, tornò a rivolgersi a lui.
“Calma ragazzino dove vai tanto in fretta? Se vuoi posso chiedere ai miei amici di darti una mano!”
Gohan sbiancò.
“Non…non è necessario…davvero mi dispiace di averla disturbata, Buona giornata!”
“Vai di corsa figliolo! I miei amici sono proprio qui aspetta…”
“No davvero non..”
“EHI RAGAZZI VENITE! QUI C’E’ UN…”
Gohan non voleva farlo, ma quell’ uomo non gli aveva lasciato scelta! Era stato molto gentile a offrirgli il suo aiuto, ma non poteva rischiare di essere scoperto, in più stava attirando troppo l’ attenzione.  Mentre lo spirito era intento a chiamare i compagni, il saiyan gli assestò un pugno allo stomaco, per poi scomparire nel nulla.
Molti accorsero a soccorrere l’ uomo a terra, mentre Gohan ebbe il tempo di nascondersi dietro un grosso abete.
“Accidenti c’è mancato un pelo!” disse tra se, scusandosi mentalmente con il povero sventurato.
Sfruttando quel momento di agitazione generale, si guardò intorno, ma non vide nessuno che potesse solo vagamente assomigliare a Videl.
“Ma dove si sarà cacciata quella zuccona?”
Certo di non essere visto, si addentrò in un piccolo boschetto, sperando con tutto il cuore che la ragazza fosse andata a farsi una scampagnata.
Quella vegetazione gli ricordava molto quella dei monti Paoz. Fece un lungo sospiro;  gli mancava casa, sua madre, suo fratello, suo padre… se n’ era andato senza dire niente a nessuno, senza aver dato loro ne una spiegazione, ne un saluto. Aveva intrapreso un strana che pareva senza ritorno.
Cacciò indietro le lacrime che prepotentemente tentavano di uscire. Non c’era tempo per piangersi addosso, era questione di priorità: doveva trovare Videl.
Camminò a lungo e al ragazzo sembrò di vagare senza meta. Arrabbiato e stanco si sedette su un grosso masso.
“ACCIDENTI!! DOVE DIAVOLO E’ FINITA?!”
Nella mente di Gohan iniziarono ad annidarsi ogni tipo di pensiero:  Se non l’ avesse trovata? Se il destino avesse deciso di tenerli separati anche nell’ aldilà? Se fosse finita negli inferi?
“NO!” urlò il ragazzo alzandosi e iniziando a prendere a calci e a pugni qualsiasi cosa gli capitasse a tiro.
“NON PUO’ FINIRE COSI! NON PUO’ FINIRE COSì!”
Si appoggiò a un tronco e si fece scivolare a terra. Le braccia stringevano le gambe talmente forte da far male, ma era il suo  unico modo per provare un po’ di conforto; era SOLO.
Cercò di calmarsi, di riprendere il controllo della situazione, ma era difficile… Videl non era li e Gohan era in trappola.
Chinò la testa e si strinse ancora più forte. Chiuse gli occhi facendosi cullare dal vento, mentre una lacrima scendeva solitaria.
Stava per cadere in un dolce sonno, quando sentì una voce. Aprì gli occhi e si apprestò ad ascoltare. La voce non era chiara, ma non sembrava lontana da lui. Iniziò a camminare sempre più in fretta, fino ad arrivare alla fine del bosco, dove si estendeva una bellissima radura, attraversata da un fiumiciattolo. Fu li che Gohan si fermò, incapace di fare un altro passo.
A pochi metri da lui, c’era la più bella creatura che il ragazzo avesse mai visto. Un angelo…il SUO angelo.
Videl era girata di spalle, accucciata sul prato a raccogliere fiori, mentre intonava una canzone che Gohan riconobbe subito. Era la stessa che avevano ballato insieme alla festa di Bulma, dopo la sconfitta di Majin Buu e da allora era rimasta la “loro canzone”.
La ragazza non indossava i soliti vestiti da maschiaccio, ma un leggero vestito bianco che gli arrivava alle ginocchia e sopra il suo capo brillava una piccola aureola.
 A Gohan non sembrava nemmeno la stessa persona, anzi si chiese se quella che aveva davanti non fosse solo una visione, frutto della sua disperazione o addirittura un altro spirito. I suoi dubbi scomparvero quando la ragazza, nel tentativo di attraversare il fiume saltando tra le pietre per non bagnarsi, perse l’ equilibrio, cadendo in acqua.
L’ atmosfera angelica che aveva avvolto la ragazza  fino a quel momento, svanì quando quest’ ultima iniziò a sbraitare a suo modo e a maledire la sua sbadataggine.
Quella scena era talmente comica che Gohan non riuscì a trattenere le risate. Quando si accorse che Videl lo aveva sentito, ebbe l’ istinto di nascondersi tra gli alberi, per paura della reazione dell’ amica. Infatti Videl, appena si era accorta che qualcuno stava ridendo di lei, si era alzata e voltata di scatto alla ricerca di quel maleducato che si era permesso di prenderla in giro.
“EHI TU! TI HO SENTITO ESCI SUBITO FUORI! COME OSI RIDERE DI ME , BRUTTO CAFONE CHE NON SEI…” ma la ragazza non finì mai la frase. Gohan era uscito dal suo nascondiglio, con un sorriso a trentadue denti, mentre Videl non riusciva a emettere fiato. 
Quello era Gohan… non poteva crederlo, era impossibile! I suoi occhi azzurro cielo, diventarono sempre più lucidi e le lacrime scesero senza controllo dalle sue guance.
“Ehi, non sono venuto fin qui per vederti piangere!” disse dolcemente il ragazzo, avvicinandosi.
Videl scosse la testa freneticamente.
“Non…non può essere vero…è  impossibile…”
Gohan non le diede tempo di parlare, perché l’attrasse a se, stringendola tra le braccia.
 Videl ricambiò l’ abbraccio, ancorandosi a quel corpo ancor più piccolo del suo, ma non gli importava. Quello era Gohan, in qualsiasi sua forma, era sempre lui.
“ Oh Gohan! Perché lo hai fatto? Perché l’ hai fatta finita? Dovevi continuare a vivere!”
“Io non sono morto Videl” Gohan si staccò da lei tanto da vedere il suo sguardo interrogativo.
“Co…cosa?”
“Non sono venuto per rimanere, sono venuto a riprenderti. Ti riporterò indietro Videl.”
 
Gohan raccontò tutta la storia a Videl che rimase sempre più sconcertata: il portale, la litigata con Junior e il padre, come l’ aveva trovata e come avrebbero fatto a fuggire.
Videl si allontanò scioccata, guardando il ragazzo come se fosse impazzito.
“Sei diventato pazzo Gohan? Ti rendi conto di quanto sia folle il tuo piano!? Tutti lo scopriranno! Ti metterai contro delle divinità ti rendi conto? Devi tornare indietro e lasciarmi qui prima che qualcuno ti scopra! Io qui sto bene…non temere. Non ti permetterò di rovinarti la vita per me!”
“LA MIA VITA E’ GIA’ ROVINATA VIDEL! “ Gohan gli aveva urlato contro tutta la sua frustrazione.
“Non posso stare senza di te. Non è giusto… avevi una vita davanti … potevamo essere felici insieme…avere una famiglia!! Perché vuoi rinunciarci?! Dimmelo Videl… dimmi che qui starai bene…che sarai felice per sempre…dimmelo e io me ne andrò.”
Videl si avvicinò a Gohan, prendendogli il viso tra le mani e baciandolo come non l’ aveva mai fatto. Quando si divisero lei puntò gli occhi sui suoi e con voce rotta parlò:
“Non potrò mai essere felice. Qui è bellissimo, la gente è gentile e amorevole…ma io non posso vivere in un mondo dove tu non esisti. Non posso pensare che tu sia così lontano, che non ti possa vedere per almeno altri ottanta anni, che tu ti possa sposare con un’ altra donna e  con lei  avere una famiglia. Non posso immaginare  la mia vita senza che tu ne faccia parte. Appunto perché sono così irrimediabilmente innamorata di te, stupido saiyan, non posso permetterti di commettere pazzie che possono portarti alla distruzione. Perciò sarebbe tutto più facile se tu partissi e mi dimenticassi.”
Gohan era stato in silenzio, mentre quelle parole arrivavano come frecce al suo cuore.
“Hai ragione” disse fissando la ragazza “sarebbe più facile…ma io non scelgo mai la strada più semplice, non l’ ho mai fatto.”
Prese il viso di Videl, costringendola a guardarlo negli occhi.
“Io non ho paura. Possiamo farcela Videl, ti fidi di me?”
“…SI…” disse lei.
“Mi seguirai?”
 Tra i due piombò il silenzio, finché Videl non pronunciò le parole che avrebbero cambiato i loro destini per sempre.
“Fino alla fine…”
 
+++++
CIAO A TUTTIIIIIII! Ci tenevo a puntualizzare che Videl ha mantenuto il suo corpo, per questo non sarebbe difficile rintrodurla nel mondo dei vivi ( tranne per l’ aureola, ma anche Goku l’ aveva e nessuno gli aveva detto nulla!!)
Spero che la storia continui a piacere! Mi raccomando recensite e un saluto a tuttiiiiiiiiiiiiii =)
 

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Capitolo 20
*** un intruso in paradiso ***


“Dobbiamo andare adesso!”
Erano rimasti abbracciati per parecchi minuti; nessuno dei due voleva separarsi dall’ altro, ma Gohan dovette interrompere quel momento di pura beatitudine, per tornare con i piedi per terra.
“Videl, dobbiamo tornare nel luogo dove si è aperto il portale. E’ parecchio lontano e dobbiamo muoverci! Non possiamo essere visti da nessuno hai capito?”
“Certo, non sono mica stupida!” disse la ragazza un po’ irritata.
“No che non lo sei.” Le rispose il saiyan, prendendola per mano e addentrandosi nel boschetto.
Gohan trascinò Videl a passo spedito e in poco tempo raggiunsero la fine del bosco.
“Tieniti forte a me”
“Cosa…?” ma Gohan non le fece finire la frase. Agguantandola per la vita e usando la sua incredibile velocità , i due si trovarono dopo pochi secondi, nascosti dietro le mura del palazzo degli spiriti che si trovava a parecchi metri di distanza.
Videl non si era quasi accorta di essersi spostata.
“EHI COME HAI FATTO!?”
“Una delle tante doti dei saiyan, ti stupisci ancora?” rispose il giovane in modo beffardo e la ragazza per tutta risposta, gli diede un forte scappellotto sulla nuca.
“EHI!! PERCHE’ LO HAI F…”
Il saiyan aveva alzato troppo la voce, rischiando di farli scoprire, per questo Videl lo agguantò,  tappandogli la bocca con le mani.
“MA SEI DIVENTATO MATTO! Cosa ti metti a urlare!? Vuoi che la nostra “fuga” fallisca prima ancora di cominciare?!”
“Bhe se tu fossi un po’ meno manesca!”
I due avrebbero continuato all’ infinito a battibeccare, se Videl non avesse intravisto due guardie venire nella loro direzione.
La ragazza tirò il compagno per la manica della tuta, costringendolo ad arretrare frettolosamente , fino a che Gohan non si scontrò con quella che gli sembrò essere un’ altra parete.
“Accidenti c’è un altro muro qui!...”
“ANCORA TU!!?”
Il giovane saiyan rimasse a bocca aperta, maledicendo il fato che sembrava divertirsi  a prenderlo in giro. Davanti a lui si ergeva nei suoi 2 metri di altezza, l’ individuo che poco prima aveva preso a pugni. Questa volta il viso dell’ uomo non sembrava dolce e cordiale, ma aggressivo e parecchio adirato.
“COME TI SEI PERMESSO DI TIRARMI UN PUGNO, DOPO CHE IO TI HO OFFERTO IL MIO AIUTO!!? IRRICONOSCENTE!!” gli urlò contro l’uomo .
“Ma bravo, meno male che non dovevi essere visto! La prima cosa che fai è prendere a pugni la gente!!” gli bisbigliò Videl sarcastica.
“Senti non mi ha dato scelta! Lui…” il ragazzo stava cercando di giustificarsi con l’ amica, quando fu interrotto da una voce squillante.
“EHI TORO CHE FAI LI???”
Un momento dopo apparvero gli individui più strani che i due ragazzi avessero mai visto.
“RAGAZZI E’ LUI IL BAMBOCCIO CHE HA OSATO ATTACCARMI PRIMA!!”
Gli spiriti iniziarono a scrutare Gohan dall’ alto in basso con aria perplessa, mentre il cuore di quest’ ultimo sembrava uscirgli dal petto.
“Ma Toro è solo un bambino!” disse uno incredulo.
“UN BAMBINO ESTREMAMENTE POTENTE ! Sarà stato inviato dagli inferi!”
“Ma che dici amico! Solo perché in questo periodo sei più pigro del solito e passi più tempo a mangiare che ad allenarti, non puoi incolpare un bambino di essere un demone !”
“MI DAI DEL BUGIARDO!? QUEL MOCCIOSO MI HA ATTACCATO….”
I due iniziarono un’ accesa discussione sotto gli occhi esterrefatti dei ragazzi che senza farsi vedere, avevano iniziato ad arretrare per un’ eventuale fuga.
Alle spalle dei due giovani erano accorsi intanto, le due guardie che sentendo tutto quel trambusto si erano diretti verso di loro.
“ Che succede qui?!” disse uno, vedendo i  litiganti sull’ orlo  di una crisi di nervi.
Sentendosi richiamare i due si zittirono, per iniziare un istante dopo a darsi la colpa a vicenda.
“CALMA CALMA!! Non capiremo nulla se voi continuate a interrompervi!!”
“HA INIZIATO LUI AD INSULTARMI!!” disse il gigante,
“E per quale ragione l’ avrebbe fatto?” rispose la guardia un po’ spazientito.
“PERCHE’ QUELLO STUPIDO ACCUSA UN BAMBINO DI AVERLO ATTACCATO SOLO PERCHE’ LUI…”
“ASPETTATE! Quale bambino?”
“LUI!!”
Tutti i presenti indicarono Gohan che insieme a Videl , aveva tentato fino a quel momento di rendersi invisibile, ma quando l’ attenzione si posò su di lui, non gli rimase altra scelta che comportarsi in modo del tutto normale.
La guardia lo guardò stranito.
“ Sei nuovo ragazzino?”
“Si…sono arrivato proprio oggi!”
“ E sei stato fortunato! Non a tutti è stato concesso di mantenere il proprio  corpo. Quella ragazza chi è?”
“MI…mia sorella”
Alla guardia il colloquio parve più che sufficiente, perché tornò a rivolgersi ai due spiriti:
“Devo ammettere che questo ragazzo è proprio  pericoloso Toro! Un vero demonio!”
“MA SIGNORE!!”
“Non voglio più sentir parlare di questa storia! Siete in paradiso e come tale i disguidi vengono risolti pacificamente!  Tu ragazzino…” Gohan aveva il cuore in gola dall’ agitazione.
 “ Puoi andare” disse  con un ampio sorriso.
I due ragazzi non se lo fecero ripetere due volte e iniziarono ad allontanarsi dal gruppo , finché la guardia non gli urlò un’ ultima raccomandazione:
“E tieniti stretta l’ aureola! Non sia mai che ti scambino ancora per un demone!!” Gohan a quelle parole si fermò di colpo, iniziando a sudare freddo.
“Ma signore…” disse uno degli spiriti presenti che fino a quel momento, non aveva badato minimamente  alla litigata degli amici.
“Quel ragazzo non ha un’ aureola…”
Tutto precipitò in pochi istanti , come un castello di carte.
La guardia si era voltata verso Gohan che si trovava a pochi passi da lui. Il saiyan vide gli occhi dello spirito sgranarsi per lo stupore e la sua voce risuonare come un megafono  nell’ ambiente circostante.
“ALLARME!!!!UN INTRUSO!!!UN INTRUSO!!!”
Gohan prese la mano di Videl, iniziando a correre più veloce che poteva, mentre alle sue spalle, le guardie del paradiso comparivano da ogni dove per dargli la caccia.
 Il giovane saiyan non voleva fare del male a nessuno, ma non poteva nemmeno rischiare di essere catturato. Si fermò alle porte del boschetto che separava il giardino dal luogo del portale e raccogliendo tutta la sua  energia, colpì il terreno violentemente con un pugno, creando una spaccatura profonda.  Sperava in questo modo di rallentarli, ma si dovette ricredere quando si accorse che i suoi avversari erano capaci di volare.
Non perse tempo e ricominciò a correre tra gli alberi, non curante che i rami secchi gli procuravano tagli su tutto il corpo.
All’ improvviso furono bloccati da una schiera di anime comparse dal nulla davanti a loro .
“Fermati ragazzo, non fare sciocchezze! Arrenditi!!”
Non aveva scelta.
“Mi dispiace…” bisbigliò  e un attimo dopo lanciò un’ onda energetica che spazzò via gli spiriti.
I due continuarono a correre ansimando per l’ estrema fatica, finché non arrivarono alla prateria da dove era giunto Gohan.
Il saiyan stava per tirare fuori la pietra per aprire il portale, quando sentì Videl urlare alle sue spalle. Il ragazzo si girò di scatto, in tempo per vedere la ragazza venire trascinata per un piede da una corda. Li avevano trovati.
Gohan corse verso Videl gettandosi  a terra per afferrarle le mani e liberarla, ma le piccole dita di lei gli sfuggirono dalle mani e la ragazza svanì nel buio del bosco. Il saiyan stava per alzarsi e partire alla sua ricerca, quando si sentì colpire alla nuca con violenza.
Non sentiva più nulla e la vista diventava sempre più fioca. L’ ultima cosa che sentì fu qualcuno che lo prese tra le braccia e la voce di Videl che urlava il suo nome.
“GOHAN NOOOOOOOOO!!!!”
++++
Ciao  a tuttiiiiiiiii=) premetto: scrivere questo capitolo non è stato affatto facile essendo in parte d’ azione. Ho cercato di essere il più chiara possibile quindi abbiate pietà  di me! =) se qualcuno avesse dei dubbi o volesse chiarimenti sulla storia può contattarmi tranquillamente! Sperando invece, che sia stato un capitolo leggibile vi invito a recensire! =) un grazie ancora a chi continua a seguirmi =) salutiiiiii
 

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Capitolo 21
*** sotto processo ***


Gli sembrò di essere come uno di quei detenuti che condannati a morte per i propri crimini, marciavano con lentezza inesorabile, lungo il corridoio che li avrebbe portati al patibolo.
La sua condizione  non pareva  molto diversa: camminava, ammanettato, lungo uno stretto tunnel buio e afoso, affiancato da due guardiani che non lo perdevano di vista. Gocce di sudore cadevano dalle sue tempie, i suoi abiti erano impolverati e a brandelli, il suo corpo era ferito e sul suo volto erano ben visibili i solchi rossi lasciati dalle lacrime che avevano scavato sulla sua pelle.
Non avrebbe mai pensato di finire in carcere ne tanto meno di essere arrestato. Sua madre si era sempre raccomandata di impartirgli  una severa disciplina, allontanandolo da qualsiasi compagnia che lei ritenesse non raccomandabile. Si era sempre prefissata l’ obbiettivo di fare del suo adorato Gohan , l’uomo perfetto: intelligente, volenteroso,  rispettoso delle regole e di buone maniere.  Non avrebbe mai pensato di vedere suo figlio diventare un teppista, eppure era li , incolpato di aver commesso il più grave tra i reati e giudicato da una corte divina. Il suo caso era più unico che raro; sarebbe stato incoronato il più grande delinquente di tutti i tempi. Se sua madre l’ avesse saputo, di sicuro sarebbe morta d’ infarto.
Eppure sua madre non c’era…non c’era nessuno con lui. Da solo se la sarebbe vista con le più alte cariche non della Terra, ma dell’ intero universo.
Arrivarono fino all’ uscita del tunnel, dove una luce lo abbagliò e pochi istanti dopo, Gohan si trovò al centro di quella che assomigliava ad un’ arena, al cospetto di tutte le divinità del cosmo.
Ingoiò a fatica, mentre il cuore gli martellava in petto a ritmo sfrenato.
Davanti a lui, su una sedia  assai più grande rispetto alle altre, vi si trovava uno strano ometto, dalla barba lunga e dall’ abbigliamento alquanto ridicolo. Dalla descrizione che il padre gli aveva fatto, Gohan  intuì che doveva trattarsi del Grande Maestro Re Kaio, il vertice tra le autorità del paradiso.
Il saiyan si guardò intorno: c’erano le più alte cariche sia degli inferi che del paradiso , tra cui riconobbe Re Kaio che lo guardava con apprensione.
“SU INIZIAMO LA RIUNIONE” disse quello che doveva essere il portavoce dell’ accusa , alzandosi in piedi.
“Ragazzo, lei si chiama Son Gohan è esatto?”
Gohan sussultò appena e con vergogna fece un cenno per confermare.
“Lei è figlio di Son Goku ?”
“Si…” disse il giovane, abbassando la testa.
“ Ed è un terrestre, bene. Lei è consapevole di essere ancora in vita?”
“Si certo, ma…” Il ragazzo venne subito interrotto.
“E sapeva che solo le entità divine o chi è già andato incontro alla morte, può varcare le soglie del mondo dell’ aldilà?”
“SI lo sapevo…”  era inutile. Più Gohan tentava di spiegare, più il suo interlocutore era veloce nell’ interromperlo.
“Quindi lei è consapevole di aver violato un principio inviolabile!?” disse con tono quasi aggressivo.
“IO…Non volevo fare del male a nessuno.”
“E intanto ha attaccato i nostri uomini. Ha agito da solo?”
“Si”
“E qualcuno era a conoscenza dei suoi piani?”
“Hanno tentato di fermarmi, ma non ci sono riusciti.” Rispose il saiyan con voce sincera, ripensando allo scontro con il padre e Junior.
“Bene. Quindi per riassumere: Lei, pienamente cosciente delle sue azioni, si è introdotto nel mondo dell’ aldilà, a cui ai vivi è severamente proibito e ha tentato di sequestrare uno spirito attaccando con aggressività le autorità! Inoltre per raggiungere il nostro mondo, ha utilizzato il portale di proprietà dei supremi della Terra! SI RENDE CONTO  CHE SUL SUO COLLO PENDONO  ALMENO 9 CAPI D’ ACCUSA!? E’ CONSAPEVOLE DELLA GRAVITA’ DELLE SUE AZIONI!? NESSUNO MAI AVEVA OSATO OFFENDERE GLI DEI IN TAL MODO!” Aveva sbraitato senza pietà lo spirito.
No quello non poteva essere un processo! Nessuno gli dava la possibilità di spiegare? Di sentire il perché del suo gesto? A nessuno importava la sua verità?
“Calma Reg, calma. E’ soltanto un ragazzo.”
Il Gran Maestro si era rivolto pacatamente al suo sottoposto che non accettò di buon grado l’ ammonizione.
“SIGNORE! Con tutto il rispetto, non credo che solo perché abbiamo di fronte a noi un ragazzino, dobbiamo essere meno obbiettivi! Lui ha violato..”
“SI si Reg, so benissimo cosa ha fatto, non devi ripetermelo. Ma sono curioso di sapere le ragioni per cui questo ragazzino è giunto fin qui.”
Rispose il maestro, per poi voltarsi verso Gohan:
“Su figliolo, raccontaci come è andata…”
Il saiyan guardò con gratitudine quegli occhi nascosti dagli occhiali da sole, per poi iniziare a parlare:
“Ecco…io… l’ ho fatto, perché mi è stato strappato qualcuno  a me caro. Volevo solo riaverlo con me.”
“ E questo sarebbe sufficiente per te, ragazzino?!!”  Gli urlò uno alla sua sinistra.
“ Già! I vivi devono stare al loro posto!”
“ Bhe? non sapete più riconoscere l’ amore voi?!!” urlò Re Kaio, prendendo le difese del giovane saiyan.
Si scatenò il putiferio e il tribunale sembrava molto più uno stadio.
“SILENZIOOOO!!!!” Urlò Reg e un attimo dopo tornò a regnare il silenzio.
“Spero che tu sappia ragazzo che non può bastare ciò, per giustificare il tuo atto svergognato!”
Lo ammonì ancora il portavoce, per poi voltarsi verso  una coppia di guardie che si trovavano nell’ arena.
“ PORTATELA QUI!”
“ Reg penso non sia il caso di…” tentò ancora il maestro, ma questa volta fu lui ad essere interrotto.
“Mi scusi l’ impudenza signore, ma questa è una corte di giustizia e il suo potere qui è limitato. Deve perciò sottostare al volere della maggioranza.”
Gohan stava seguendo la discussione tra i due, quando sentì  delle urla provenire dal tunnel da dove era arrivato.
“ LEVATEMI LE MANI DI DOSSO! SO CAMMINARE DA SOLA! LASCIATEMI!”
Davanti agli occhi del giovane, comparve Videl scortata da due guardiani, anche lei ammanettata.
“VIDEL!” Gohan istintivamente corse verso di lei, ma fu bloccato da due guardie che lo sbatterono a terra.
“ GOHAN!!!” urlò lei singhiozzando, vedendo il suo ragazzo malmenato e tirato in piedi di peso.
“ ORA STATE ESAGERANDO!! QUESTO E’ UN TRIBUNALE, NON UN LUOGO DI TORTURA!!” Urlò Re Kaio, sconcertato dalla piega che stava prendendo il processo, ma Reg lo ignorò completamente.
“Bene, essendo la ragazza complice del signorino Son, avrà la condanna adeguatamente  correlata a quella del ragazzo. Per le prove raccolte dall’ accusa e per l’ assenza di una difesa da parte degli imputati , chi vota per un’ imminente condanna?”
Tante, troppe mani si levarono per tutta l’ arena. I due si guardarono: stavolta era finita sul serio.
“La maggioranza vota per la condanna che stabilisce che secondo i capi d’ accusa: i due vengano allontanati immediatamente. La ragazza pagherà una pena di 10 anni nelle nostre prigioni, mentre al ragazzo verrà estratta l’ anima e spedita nel regno degli inferi, come giusta pena per le sue azioni. I due non potranno avere contatti ne ora ne mai.”
“NO VIDEL!”  Gohan si era voltato di scatto verso la sua amata che veniva trascinata via dalle guardie e allontanata sempre più da lui. Lei urlava e si dibatteva, ma nulla poteva contro quei possenti individui. Gohan lottava, tanta era la rabbia e la disperazione che ribolliva in lui. I suoi capelli stavano iniziando a rizzarsi, mentre il suo corpo si caricava sempre più di energia. Stava per perdere il controllo, quando una voce rimbombo nel tribunale degli spiriti.
“FERMI ASPETTATE!” Con  grande sorpresa dei presenti, fece la sua comparsa Son Goku.
“Ho qualcosa da dire…” disse con voce ferma, ma fu immediatamente ammonito da Reg.
“ Un’ altro umano! Lei non può tutelare l’ imputato, anzi non dovrebbe nemmeno trovarsi qui!!”
“Assicuro io per il signor Goku e rappresento la difesa dell’ imputato. Questo processo è stato fin troppo iniquo!”
Con grande sollievo di Gohan, a cui sfuggì un sorriso di gioia, comparve Kaioshin che affiancò il padre.
“Ho avvertito io Son Goku e sono stato io a portarlo qui!”
“ Bhe non avresti dovuto Kaioshin dell’ est! Quel terrestre è vivo e come tale…”
“MA INSOMMA SAI CHI HAI DAVANTI?! LUI E’ GOKU! IL SALVATORE DELL’ UNIVERSO! E QUELLO LA E’ SUO FIGLIO ACCIDENTI!!” Intervenne ancora una volta Re Kaio dalla sua postazione, facendo questa volta zittire il giudice.
“Grazie Re Kaio” Goku sorrise, ringraziando il suo vecchio maestro per l’ intervento, per poi tornare a rivolgersi ai giudici che attendevano in silenzio.
“Non voglio mancarvi di rispetto eccellenze, ma vorrei che voi ripensiate a ciò che avete appena deciso. Ci sono motivazioni su questo caso che non sono ancora emerse e che penso possano cambiare il verdetto di voi tutti.”
“Sciocco umano! La decisione è presa e il verdetto deciso! Esso non può essere modificato!” Rispose il portavoce con acidità.
“Mi spiace contraddirti Reg. Il verdetto può essere modificato se le nuove informazioni sono significative. Personalmente credo che il processo si sia svolto con troppa veemenza senza aver lasciato spazio all’ imputato. Inoltre sono molto curioso di sapere cosa voglia dirci Goku e penso di non essere l’ unico.”
Molte mani si alzarono a favore con quanto aveva detto il Gran Maestro, così a Goku e a Kaioshin fu permesso di riaprire il caso.
 
 
“Bene, la difesa vuole offrire nuove informazioni sul caso che riguarda Son Gohan?”  domandò il portavoce a denti stretti.
“ Certo” rispose prontamente Kaioshin.
“ A tutti sono note le azioni compiute dall’ imputato in queste ultime ore; ciò che sfugge però, è il motivo reale per cui le abbia commesse. Sapete tutti chi  era Argon?”
Molte teste fecero segno di assenso, non capendo dove volesse arrivare.
“Bene, egli era ritornato!”
“MA QUESTO E’ IMPOSSIBILE! IL PATTO GLI IMPEDIVA DI…”
“Il patto era rotto. Gli altri signori del regno delle tenebre erano stati eliminati e Argon aveva attuato il piano perfetto per distruggere il nostro universo.”
“PERCHE’ NESSUNO CI HA INFORMATI!?” Risposero meravigliati le divinità.
“Argon aveva agito in silenzio, guadandosi bene dal non farsi scoprire. Io stesso lo saputo per caso grazie al Sommo Kaioshin e sono intervenuto subito in aiuto dei terrestri. Argon è stato sconfitto definitivamente, ma è rilevante sapere da chi è stato eliminato!”
Nella sala piombò il silenzio, tutti era concentrati sulla vicenda raccontata da Kaioshin.
“Signori, questo ragazzo che avete condannato, questo straordinario guerriero che voi avete incolpato senza pietà, ha sconfitto il nostro più grande e antico nemico ed è grazie a lui  se siamo ancora vivi!”
Tutta l’ arena era stupefatta: Quel ragazzino aveva davvero sconfitto quel mostro!? Le guardie che tenevano Gohan per le braccia, lo lasciarono andare immediatamente per paura di una sua reazione.
“QUESTO NON SIGNIFICA NULLA KAIOSHIN! IL REATO RIMANE! NON VUOL DIRE CHE SE DIVENTA UN EROE HA IL DIRITTO DI FARE QUELLO CHE VUOLE!” Gli urlarono contro alcuni  dagli spalti.
“Avete ragione!” intervenne Goku, prendendo parola.
“Mio figlio non avrebbe dovuto farlo e sono convinto che anche lui se ne sia reso conto. Gohan è un guerriero e un uomo straordinario e non lo dico perché sono suo padre. Nella sua vita ha sofferto troppo e immeritatamente. Argon non solo lo ha torturato fisicamente, ma anche psicologicamente uccidendo senza pietà la ragazza che amava! La Terra non ha più un supremo, perché anche egli è perito nella battaglia, quindi non c’era alcuna possibilità di riportarla in vita. Gohan ha intrapreso quest’ ardua missione solo perché questa volta,  il dolore e la sofferenza erano insopportabili. Perciò vi chiedo a tutti voi: Come si può condannare un ragazzo, un EROE, per aver tentato di riunirsi a colei a cui tiene di più al mondo? Come potete distruggere due vite, voi che siete i giusti? Le azioni di mio figlio non erano spinte dall’egoismo, ma dall’ amore. Perciò vi prego di ripensarci.”
Nell’ arena piombò il silenzio. Goku, Kaioshin, Gohan e Videl si guardavano intorno per analizzare gli sguardi indecifrabili dei giudici.
All’ improvviso, il Gran Maestro si alzò in piedi:
“ Quanti a favore di una condanna?” Alcune mani si alzarono, tra cui quella di Reg.
Il Gran Maestro, dopo aver perlustrato l’ arena tornò a rivolgersi ai giudici:
“Quanti a favore di assolvere l’ imputato da tutte le accuse?”
Tante, molte mani si alzarono: quella del maestro, quella di Re Kaio e della maggior parte dei presenti.
Le catene che legavano le mani di Gohan e Videl  si sciolsero, cadendo a terra con un tonfo: erano liberi.
I due ragazzi si abbracciarono commossi dalla gioia, avevano vinto anche questa volta.
Il giovane sciolse l’ abbraccio per correre ad abbracciare e a ringraziare il padre e Kaioshin.  Il Gran Maestro sorrideva, guardando quella felicità che brillava negli occhi dei due ragazzi.
“Vi, ce l’ abbiamo fatta! Ora possiamo stare insieme!”
“Mi dispiace ragazzi…” Il maestro pronunciò a fatica le parole che avrebbero smorzato il loro entusiasmo.
“ Siete liberi, ma i fatti purtroppo rimangono: Videl appartiene a questo mondo Gohan… tu tornerai sulla Terra, ma lei deve restare qui. Se ci fosse un altro modo, vi aiuterei volentieri ragazzi, ma questo va oltre i miei poteri.”
A Gohan caddero le braccia.  Tutto era stato inutile. Tutto!
Le lacrime stavano tornando prepotenti a inumidirgli gli occhi, segno di stanchezza e frustrazione. Videl gli prese il volto fra le mani cercando di sorridergli.
“E’ questa la fine Gohan. Questo doveva essere il nostro destino. Il Fato ha voluto offrirci un’ altra occasione per dirci addio… Promettimi che quando tornerai non verserai più lacrime per me, che andrai avanti nella la tua vita, che diventerai ancora più forte, che ti diplomerai e che troverai un lavoro. Promettimi che proverai a essere felice… Promettilo e io sarò felice.”
“Te… te lo prometto Videl…”
I due si abbracciarono stretti, per l’ ultima volta, finché Videl  non si allontanò, per rendere l’ addio meno difficile.
“Ora vai. Torna a casa e fa il bravo.” Disse sorridendo trattenendo un singhiozzo.
Gohan rimase a guardarla, mentre si allontanava a fatica. Raggiunse il padre e Kaioshin e con loro si diressero verso l’ uscita.
“GOHAN!” lo chiamò ancora una volta Videl. Il giovane si voltò di scatto.
“Non dimenticarmi.”
“Non lo farò mai!” rispose fermo il saiyan, per poi voltarsi definitivamente e sparire.
Una mano gli si posò sulla spalla:
“Voi andate avanti, mi sono dimenticato una cosa, non ci metterò molto.” Gli disse il padre affettuosamente tornando indietro correndo, mentre Gohan dava il suo addio al regno dell’ aldilà e alla sua Videl.
 
******
TATATATATATAAAAAAAAA!! ECCOMI QUI CON QUESTO LUNGHISSIMO E COMPLICATISSIMO CAPITOLO! Allora premetto: la storia del processo ce l’ avevo da tanto tempo e sapevo che non sarebbe stata una passeggiata scriverlo e infatti è stato un vero casino! Penso sia stato il più difficile tra i capitoli che ho scritto. PREMESSE: non so bene come si svolga un processo quindi sorvolate su questo punto, so che  non si svolge in un secondo come invece avviene qui nella prima parte, ma volevo sottolineare la drammaticità e poi non è un processo reale, quindi poteva essere in mille modi XD Le autorità divine non le conosco bene in ordine gerarchico, io ho messo al primo posto il Gran Maestro perché sono in paradiso quindi è casa sua! Ultimo punto: non sapevo se esisteva il “paradiso” nel mondo di dragon ball, ma visto che ci sono gli inferi, l’ ho chiamato cosi.
SIATE NON CLEMENTI, DI PIU’! ABBIATE PIETA’ DI ME XD
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 22
*** più forti del destino ***


~~Mantenne la promessa. Una volta tornato dal regno dell’aldilà, Gohan cercò di riprendere in mano quella vita che per troppo tempo aveva trascurato. Non lo faceva per lui, ma per Videl. Sapeva nel profondo che la ragazza lo osservava da lassù e se avesse trasgredito non solo avrebbe sofferto lui, ma anche lei. Entrambi vivevano per compiacere l’ altro. Il dolore provocato dalla loro separazione, era ancora fresco, stampato come un marchio nel loro animo. Il tempo avrebbe fatto la sua parte, quella era la loro unica consolazione.
Quando Goku e Gohan erano tornati a casa, quest’ultimo venne assalito dalla madre che piangendo, inveiva su di lui per quanto l’avesse fatta preoccupare e da  Goten che si era fiondato tra le sue braccia appena lo vide comparire. Dopo quel momento di commozione, la vita della famiglia Son aveva ripreso le sue vecchie abitudini e anche Gohan ricominciò a vivere: giocava con il fratellino, si allenava duramente con il padre e aveva ripreso a studiare da privatista. Ogni tanto il saiyan alzava il capo verso il cielo, tra le nuvole e le stelle ad immaginare che tra quei luccichii ci fosse anche la sua Videl.

Erano passate due settimane dalla fine di tutto e Gohan iniziava a sentirsi meglio. Il colorito cadaverico che era stato presente negli ultimi due mesi era stato sostituito da uno roseo, molto più salutare. L’ appetito saiyan era tornato e il giovane aveva riacquistato  in fretta le energie perse. Anche il suo comportamento scontroso e solitario sembrava essere un ricordo lontano e sul suo volto era tornato il sorriso. Se quella era la realtà o solo una maschera utilizzata da Gohan per alleviare le preoccupazioni della famiglia, nessuno voleva saperlo; l’ importante era che il ragazzo riprendesse a stare meglio sia psicologicamente che fisicamente, il tempo avrebbe risolto il resto.
Di grande aiuto fu la presenza più vicina di Goku. I due passavano parecchio tempo insieme e per Gohan era l’ unica ancora di salvezza a cui aggrapparsi. Non era più andato  a trovare Junior… Dopo la tremenda litigata, il saiyan aveva paura che il maestro lo trattasse con freddezza o che addirittura non volesse più avere niente a che fare con lui. Non esternò mai questa preoccupazione con il padre  e quest’ultimo non si pose il problema, arrivando alla conclusione che a Gohan servisse solo del tempo per star tranquillo solo con la sua famiglia, ma un giorno decise di affrontare il discorso…
“Figliolo, Junior mi ha chiesto di te. Dice che vuole che tu vada a trovarlo. Sente la tua mancanza sai?”
“Ma… non è arrabbiato con me? Insomma, gli ho distrutto il palazzo, ho usato un oggetto del supremo mettendolo in serie difficoltà! Pensavo non volesse più vedermi…” rispose rabbuiandosi.
“Ma cosa vai a pensare!” disse il padre incoraggiante, battendogli una mano sulla spalla.
“Tu sei come un figlio per lui  e lo sai! Sei troppo importante e mai vorrebbe separarsi da te, come io non vorrei mai separarmi dai miei figli!”  Goku guardò affettuosamente quel ragazzino tanto ingenuo, quanto speciale e tirandosi in piedi con un balzo, invitò Gohan a fare lo stesso.
“Su, alza il posteriore dall’ erba e andiamo, ho voglia di fare un bel allenamento insieme a quel musone!”
Così prese il ragazzo per un braccio, tirandolo su di peso e volarono insieme verso il palazzo del Supremo.
Una volta giunti presso la dimora di Dio, Gohan fu nuovamente meravigliato di ritrovare il palazzo intatto.
“ Accidenti, Junior e Popo sono davvero bravi a riaggiustare le cose. Hanno riparato tutto in un lampo!”
“Questo, perché i danni non erano poi così tanti. Devo dire che sei stato gentile a risparmiare almeno il resto del palazzo.”
 Junior comparve da uno dei lati con a fianco il fedele Popo. Il suo viso pareva severo e Gohan ingoiò a fatica; sapeva che Junior era arrabbiato! Ma con suo stupore, vide un sorriso comparire sulle labbra del namecciano.
“Mi sei mancato figliolo.”
Gohan non perse tempo e corse ad abbracciare il vecchio maestro.
“ Oh Junior perdonami, non avrei dovuto mettermi contro di voi, sono uno stupido!”
“Non dire sciocchezze!” rispose, allontanando l’allievo e prendendolo per le spalle.
“Sei ottuso, impulsivo, testone, incosciente e irruente, ma non stupido! Non tutti avrebbero avuto il coraggio di fare una cosa del genere, di fare tutto questo per amore. Per questo sei ammirabile!”
“Ma…ti ho messo nei guai… ho distrutto il palazzo, usato la pietra del Supremo…” Gohan abbassò la testa per la vergogna.
“Bhe…. Per questo non devi chiedere scusa a me, ma piuttosto a lui.”
“A chi?” chiese il saiyan dubbioso. A chi si stava riferendo Junior?
“Tranquillo Gohan ti perdono, ma la prossima volta risparmia il palazzo, non so se riuscirà a sopportare un altro crollo!”
Quella voce l’avrebbe riconosciuta tra mille altre. Il saiyan guardò oltre l’alta figura del maestro per veder comparire quella di Dende, più vivo e sorridente che mai.
“DENDE! AMICO MIO!” Gohan corse verso l’amico abbracciandolo e ridendo dalla gioia.
“Sei vivo! Sei vivo! Ma come hai fatto a tornare? Dimmelo!!”
“Tutto merito di tuo padre!”
Gohan esterrefatto, si girò verso Goku.
“Davvero papà? Perché non me lo hai detto?”
“Volevo farti una sorpresa. Dopo l’ udienza ho pensato che la Terra era rimasta senza supremo e nessun pianeta può vivere senza  Dio! Così sono tornato indietro e ho chiesto al Gran maestro Re Kaio se potevamo riavere il nostro vecchio supremo. Essendo un’entità divina , per sua volontà può essere riportato in vita per concludere il proprio compito. Dende aveva ancora parecchie cose da fare sulla Terra, quindi i Re Kaio hanno acconsentito per riportarlo qui.”
“Già, quando ho saputo con mia grande sorpresa che mi era stata offerta la possibilità di tornare , ho subito accettato! L’aldilà è un posto incantevole, ma qui c’è la mia famiglia.”
Gohan era al settimo cielo di riavere il suo vecchio amico d’ infanzia. La morte di Videl era stata atroce, ma il saiyan non aveva dimenticato il suo compagno d’avventura.
“Gohan… sai cosa significa?”
Goku si rivolse al figlio che ricambiò lo sguardo. Si lo sapeva.
“Le sfere…” bisbigliò incredulo.
“Sono già qui figliolo. Ora puoi farlo.”

Le sfere vennero radunate in circolo, pronte all’uso. Dende invocò il drago Sheron  che fece la sua comparsa. Il cielo era cupo e ricco di lampi, quando il drago iniziò a parlare:
“Parlate, esprimete i vostri desideri.”
“Vorremmo…” ma Gohan fu improvvisamente interrotto dal padre.
“Aspetta figliolo! Non vorrai presentarti a Videl così!”
Gohan si controllò gli abiti e si sistemò i capelli istintivamente, ma capì poco dopo a cosa si stava riferendo Goku. Era talmente abituato al suo corpo da undicenne che aveva quasi scordato quanti anni avesse in realtà.
Tirando un sospiro per l’emozione, Gohan si rivolse al Drago:
“Vorrei… spezzare l’ incantesimo che Argon mi ha inflitto.”
“Sarà fatto.”
Gohan sentì un strano formicolio su tutto il corpo e una luce accecante lo avvolse. Una strana sensazione di confusione lo invase, come se fosse dentro a una centrifuga, ma durò poco, perché dopo alcuni istanti la luce si affievolì e il saiyan tornò con i piedi per terra. Si guardò il corpo meravigliato: le mani, il busto, le gambe, l’altezza non erano più quelle di un bambino, ma quelle di un ragazzo forte e slanciato. Si girò verso gli amici con un sorriso a trentadue denti.
“Allora come sto?”
“Stai una favola Gohan!!” rispose Dende esultando.
“Ben tornato figliolo.”
Gohan sorrise timidamente al padre per poi tornare a rivolgersi al drago. Aveva paura di quello che stava per chiedere, paura che non funzionasse, paura che  fosse solo un sogno e  che tutto potesse scomparire da un momento all’ altro…
Sussurrò il suo ultimo desiderio:
“Vorrei….che tutte le persone eliminate da Argon tornassero in vita.”
“ Niente di più facile.”
Gli occhi del drago brillarono sprigionando una luce giallastra. Davanti agli occhi  di Gohan, iniziò a comparire una piccola figura: prima le gambe sottili coperte da leggings neri, una maglia lunga e bianca nascondeva una vita sottile e infine un viso, il più bello che Gohan avesse mai visto. Due occhi color del cielo erano incastonati come zaffiri in quel piccolo scrigno ovale e i capelli corti e neri come il carbone ricadevano spettinali.
“Go…Gohan”
Il saiyan non ci poteva credere. Guardò sopra il capo della ragazza: nessuna aureola vorticava lucente. Era tornata, era li con lui, per sempre questa volta.
“VIDEL!!!” I due si corsero incontro , finendo per congiungersi in quell’abbraccio che tanto avevano agognato. Il ragazzo la sollevò di peso e insieme sfogarono tutta la loro gioia in un pianto e in una risata liberatoria, sotto gli occhi commossi dei presenti.
“Non ti lascerò mai più andare! Mai più!” le sussurrò lui all’orecchio.
“Io non me ne andrò. Nessun’altro ci separerà, noi siamo più forti…. Più forti anche del destino.”
“Avete altri desideri?” chiese il grande dragone.
“No, grazie Sharon, ormai tutto è stato riparato. Tutto è tornato al proprio posto.”
 Così Goku si rivolse a Sharon, continuando  a guardare quei due ragazzi che insieme, erano riusciti a vincere ogni battaglia, anche quella della morte.

QUALCHE GIORNO DOPO….
“Gohan, ma dove stiamo andando?! E’ quasi il tramonto e tua madre ci ucciderà!”
Stavano seduti una acconto all’ altro, volando  sulla nuvola Speedy. Gohan aveva insisto, perché lei  venisse con lui per sbrigare una faccenda importante, ma per tutto il viaggio, si era rifiutato di rivelare alla ragazza la sua meta.
“Adesso basta Gohan! Se non me lo dici, io scendo immediatamente e torno a casa!”
“Non devi aspettare molto per questo, perché siamo arrivati.”
La nuvola infatti aveva iniziato ad abbassarsi di quota, per poi fermarsi sopra un tetto di un palazzo.
“GRAZIE NUVOLA!CI VEDIAMO DOPO!”
“E tu hai fatto così tanto il misterioso, per portarmi a Satan City! Se non volevi che mi fermassi a cena da te bastava dirlo subito! Tornavo a casa anche da sola!” Gli urlò addosso Videl.
“Vedi che non ti accorgi di niente!?”
La prese per mano e si diressero verso il bordo, da cui potevano vedere la loro posizione.
“Questa è… la nostra scuola!”
“Già…”
“Ma, perché siamo qui?”
“E’ da qui che tutto è iniziato. E’ qui che ti ho conosciuta, qui mi sono innamorato di te e qui voglio che la nostra storia continui.”
“Vuoi trasferirti a vivere qui?” disse scherzosamente la ragazza, mentre il saiyan le rispondeva con un sorriso imbarazzato.
“Certo che no… anche se mia madre sarebbe d’accordo. Qui la nostra storia è iniziata e qui voglio che cambi. Per questo, ho scelto questo posto per chiederti di sposarmi.” La frase gli uscì quasi con troppa naturalezza, lasciando senza parole Videl.
“ Co…cosa?”
“Non ho un anello, ma forse questo può andare.”
Dalle sue mani fuoriuscì  un piccolissimo fascio di luce che prese le forme di un piccolo anello dorato. Inchinandosi, come vuole la tradizione e con il cuore che batteva a mille, riformulò la sua domanda.
“Videl, vuoi sposarmi?”
La ragazza era rimasta paralizzata, incapace di dire una parola. Gohan iniziò a sudare freddo.
“Bhe so che è una decisione azzardata, che abbiamo solo diciassette anni e che probabilmente tuo padre mi ucciderà, ma ne abbiamo passate così tante e io non voglio passare la mia vita….”
Gohan iniziò un monologo senza fine e la ragazza che nel frattempo si era ripresa, decise che era ora di alleviare le pene del povero saiyan.
“Sei il ragazzo più sciocco, impudente, imbranato e ottuso che io abbia mai conosciuto e sono certa che sarai un disastro di marito!”
Gohan era rimasto basito per quella risposta. Umiliato, si rialzò in piedi e stava per far scomparire l’anello quando lei lo blocco.
“ Ma sei anche il più coraggioso, forte, leale e sincero uomo o saiyan che esista nell’intero universo! Perciò vedi di non farmi arrabbiare nei prossimi cinquant’anni!”
Il dito di Videl scivolò in quel piccolo anello di energia che a poco a poco iniziò a scomparire, mentre Gohan la prese per la vita baciandola come mai aveva fatto. Quando ormai entrambi erano  privi di ossigeno, si decisero a staccarsi e rimasero li, abbracciati sotto la luce fievole del tramonto.
“Pensavo mi dicessi di no.”
“Ma sei matto? Quale donna potrà mai vantare di avere il marito più forte della galassia che si è spinto fino ai confini dell’aldilà, subendo uno spietato processo e rischiando innumerevoli volte la vita? Tu sei un eroe Gohan! Un vero eroe.”
“Non merito tanti elogi.” Rispose imbarazzato.
“Già, hai ragione. Per essere un vero eroe, devi superare la prova più ardua della tua vita. Se non vincerai, io non ti sposerò!”
Gohan rimase interdetto. Cos’altro avrebbe dovuto affrontare, dopo essere uscito indenne da scontri con mostri, maghi e dei?
“E cioè?” chiese preoccupato.
Videl gli voltò le spalle allontanandosi, per poi voltarsi con un sorrisetto che non prometteva nulla di buono.
“Lo dirai tu a mio padre!”
“CHE COSA!!?? NON VALE! MI UCCIDERA’!”
“Sei tu che me lo hai chiesto, quindi è compito tuo!”
“Ti prego no! Preferisco affrontare di nuovo Argon, piuttosto che dirlo  a tuo padre! Ti prego piccola cerca di capirmi , farò tutto quello che vuoi!”
“PAROLE AL VENTO AHAHAHAH!”
 Così, Videl prese il volo ridendo beffarda, lasciando un povero Gohan piagnucolante.
“Ma perché capitano tutte a me!”
 
I due tornarono a casa insieme, con i volti felici, carichi di speranza per il loro futuro che prometteva essere lungo e duraturo, ricco di novità e cambiamenti. Per tutto quel tempo, a entrambi era stata negata la possibilità di sperare, di immaginare la propria felicità, ma come si sa: il bene non può che trionfare. Avevano combattuto, sofferto, pianto e rischiato, ma avevano vinto tutto. Avevano vinto la loro sfida più grande: quella del destino.
FINE.
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Ragazzi, a malincuore devo annunciare che questa lunga storia è giunta al termine. Tutto è finito per il meglio, ma non poteva essere altrimenti =) nessuna storia dovrebbe finire male.. Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguito fino in fondo e che hanno avuto la pazienza di aiutarmi e sostenermi. E’ stata la mia prima storia e ho voluto rischiare! Probabilmente è stata un macello, ma posso essere soddisfatta del mio lavoro. Ho imparato tante cose e spero di migliorare un giorno! Continuerò a scrivere e spero che ci sarete a sostenermi! Ci sentiremo presto con altre storie che non solo riguarderanno Gohan, ma anche altri personaggi! Ovviamente rimarrà i mio preferito <3 Ringrazio ancora a tutti di cuore e vi invito a recensire sempre in futuro =)
A presto
MONDO_MANGA

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