Ellie TeenWill and the mysterious stone

di Cii_Tris
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Primo Capitolo ***
Capitolo 2: *** Secondo capitolo ***



Capitolo 1
*** Primo Capitolo ***


                                          Capitolo primo:


Aprii gli occhi e tutto ciò che vidi fu qualche sagoma incorniciata da una sottile scia luminosa provocata da un lieve spiraglio di luce penetrante dalla finestra di camera mia.Scostai le coperte che mi ancoravano al letto e mi stiracchiai.Diedi uno strattone alla tenda che bloccava l'ingresso alla luce e ammirai il fantastico contrasto viola e rosa su uno sfondo di montagna,ricco di prati ghiacciati e pronti per essere coperti da un velo di neve che di lì a qualche giorno avrebbe iniziato a scendere.Saranno state massimo le 6.00 del mattino.Presi i primi jeans e la prima maglia che trovai,il mio caldo e morbido giubbotto,mi vestii e varcai la porta che mi avrebbe portato in salotto. La mia casa era formata da 6 stanze: Il salotto,la cucina,la sala da pranzo,il bagno,la camera di mio padre e la mia.Amavo il senso di calore e protezione che mi trasmetteva questa piccola casetta,così isolata dal resto delle altre abitazioni,ma così unita alla natura,ciò che amavo di più.
Ogni mattina amavo svegliarmi presto per uscire all'aperto e camminare tra i pineti che popolavano questa zona.Ogni tanto mi divertivo a portare con me Miki,la mia cagnolina,un cuccilolo di Labbrador di appena 4 mesi.Miki si divertiva un mondo a correre tra i prati e a fare con me un gioco che chiamavo felice ricerca,il gioco consisteva nel nascondermi metre Miki mi cercava e ogni volta che mi trovava le offrivo uno snak per cani a forma di osso,ne era golosissima.Poi,verso le 7.30 tronavo a casa, preparavo lo zaino e mi avviavo a scuola con il mio motorino,un fantastico scooter vintage.La mia scuola non era un gran che a mio parere,avevo sì il mio ristretto gruppo di amici, ma ero considerata dalla maggior parte degli altri studenti come "Ellie,la ragazza strana "Beh si,mi chiamo Ellie Kaitlyn TeenWill, ho 16 anni e vivo in Georgia.
Comunque quella mattina non avevo scuola dato che era domenica,allora decisi di prolungare la passeggiata sino al lontano precipizio ,così chiamava mia madre un precipizio a circa 1 chilometro da casa nostra,alto 150 metri.L'ultima volta che ci andai fu il giorno in cui mia madre morii.Era il 16 maggio di 2 anni prima,una mattinata perfetta per un picnic,perciò io,mamma e papà ci avviammo nel nostro luogo perfetto e sistemammo tutto l'occorrente per vivere una giornata fantastica:Cibo,acqua e attrezzatura per praticare il paracatudismo,nostra attività preferita.Quando io e la mamma ci buttammo ci tenevamo per mano,come sempre,l'adrenalina a mille,ma qualcosa andò storto e il paracadute della mamma non si aprì.Ricordo bene come il mio sorriso si ruppe in mille pezzi alla visione del suolo che si avvicinava e la mamma che tirava la leva ma il paracadute non si apriva.Aprii di scatto il mio,provai ad afferare la sua mano,ma era tardi...Lei scendeva in picchiata,troppo veloce per raggiungerla.Ricordo la potenza con la quale il suo corpo si schiantò sul terreno.Questa fu una cosa veramente traumatizzante per me.Non solo la morte di un  genitore,ma più che altro il fatto di vederlo con i miei occhi,una tragedia che succedeva a due passi da me,ma non potevo fare niente per fermarla.Dopo quella visione non ebbi più il coraggio di avvicinarmi a quel luogo.Ma quel giorno ci sarei tornata e avrei fatto quello che lei amava di più, ero sicura che sarebbe stata vicino a me, che mi avrebbe protetto e che solo così avrei trovato la forza di sentirmi libera un'altra volta.

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Capitolo 2
*** Secondo capitolo ***




                                              CAPITOLO 2

La camminata fu faticosa,dall'ultima volta che avevo percorso quel tragitto erano cresciute nuove piante che ostacolavano il cammino,ma ostinata ad arrivare misi tutte le mie forze per superare ogni sasso,ogni pianta e ramoscello,fino a quando non arrivai all'ultima salita.Sospirai,mancava poco ma le mie gambe chiedevano pietà,perciò mi sdraiai su una roccia,chiusi gli occhi e mi rilassai un po'. Rabbrividii quando sentì una mano che mi sfiorava il viso,mi alzai di scatto e la persona davanti a me fece un balzo. -Scusa!Non volevo svegliarti...Solo che nel mio paese non capitava tutti i giorni di vedere belle ragazze addormentate sulle rocce alle 9 del mattino...- Lo vidi arrossire e provai pena per lui,anche se non sapevo chi fosse. -No,scusa è colpa mia...Ero distrutta eh non so come ma mi sono addormentata... Che ore hai detto che sono??- -Le 9...- -Accidenti!Ho dormito per un sacco di tempo... Scusa ora vado se no torno tardi per il pranzo...- Mi allontanai di corsa,ma non perché fosse veramente troppo tardi,più che altro perché quel ragazzo era così carino e io non sono molto a mio agio con i ragazzi carini... Ma a quanto pare non volle lasciarmi andare,mi prese per il braccio facendomi trasalire e mi riportò indietro...-Scusa... Ma da queste parti non c'è anima viva...Ora che ho trovato qualcuno voglio conoscerlo... Piacere,sono Edmon Ericson,ma puoi chiamarmi Ed...Ho 17 anni e mi sono trasferito qui in Georgia solo ieri...-Mi sorrise,rimasi incantata dalla sua bellezza:Capelli neri spettinati,occhi verde intenso e dei lineamenti da sogno...-Io sono Ellie...Ellie Kaitlyn TeenWill per l'esattezza...Ma chiamami solo Ellie...Ho 16 anni e vivo in Georgia praticamente da quando sono nata...-Tentai un sorriso ma la mia mascella era paralizzata...-Bene Ellie...Dove vai di preciso?-
-Vado a fare paracadutismo... Se ti va vieni con me...- Mi fissò stupito -Paracadutismo?!? Wow che forza!Se non ti disturbo...- -No tranquillo,vieni...-Ci incamminammo verso la salita,la percorremmo e finalmente arrivammo.Rimasi paralizzata...Quando vidi il panorama la prima cosa che mi venne in mente fu la visione di mia madre che quando ero piccola mi portava qui e mi diceva -Ah tesoro...Non c'è cosa più bella per me del paracadutismo...Ti senti così libera,sembra quasi che l'aria ti accarezzi la pelle,che un soffio ti porti via... Un giorno,quando sarai più grande,salteremo da qui insieme,mano a mano... Ci sentiremo libere insieme...Vedremo il mondo da un'altra prospettiva...Ti voglio bene tesoro,ricordalo sempre...-Qualche lacrima percorse le mie guance...-Tesorooo! Non avere paura...Sarà bellissimoo...3...2...1...VIAAA...-Ricordo ancora questa frase come se la mamma le avesse dette 5 minuti prima... Non so come ma un ondata di coraggio e gioia mi persuase. -Ehi Edmon...Sei pronto per buttarti?-Chiesi con voce fin troppo eccitata -Ehm...Dovrei buttarmi anche io?Comunque solo Ed...- -D'accordo 'Solo Ed'... Non avere paura,sarà bellissimo...Infilati l'imbracatura con il paracadute...- Mi diede ascolto,si mise tutto a dosso e mi guardò... Sembrava spaventato,così gli presi la mano e dissi -Sta tranquillo...Non sarai solo... Ora 1...2...3...VIAAAA!- Ci buttammo e tutte le preoccupazioni,tutti i rimorsi volarono via trascinati dal vento che mi accarezzava le guance... Ancora una volta adrenalina...-Wooooooo!!!!! Ma è una cosa stra fantasticaaaaaa!- urlò Ed -Lo soooo! Vedi sembra di volareee! Mi sento come Rose di Titanic!!- -Ahahahah allora io sarei il tuo Jack?-Il mio cuore batteva all'impazzata,ma non solo perché stavo 'volando' a mano a mano con un tizio che fino a 10 minuti prima non conoscevo neanche,ma anche perché questo tipo era stra stupendo e mi stava chiedendo di essere la sua Rose... Non sapevo che dire... quindi mi limitai a rispondere -Bene 'Jack' ora apri quel dannatissimo paracadute perché sennò il suolo ti spappolerà...- Nonostante lo dissi ironicamente provai una fitta al cuore... Tirammo la leva insieme e i due paracadute si aprirono.L'atterraggio fu lieve,cademmo dentro un lago,l'acqua era congelata...nuotammo in fretta sino alla riva,fortunatamente eravamo atterrati vicino al bordi,sennò saremmo sicuramente morti congelati.
-Bene Ellie...Non so come ringraziarti per avermi fatto provare questa sensazione stupenda... Se ti va puoi venire a casa mia ... Abito a neanche 10 minuti da qui...Magari ti offro una cioccolata calda.- -Vvaa bbeenee ggrrazie...-tremavo dal freddo...-Ehi,vieni qui!- Mi mise un braccio attorno alle spalle...Anche se non servii a molto dato che anche lui era congelato,finsi di star meglio -Ggrazie...- camminammo in silenzio sino ad arrivare a casa sua,una bella casetta in legno,con due entrate,una da un lato e una dall'altro.-Questa casa era di mio nonno,Jackob Ericson... Prima di morire di cancro scrisse il suo testamento... Ai miei genitori lasciò questa casa,mentre a mia zia tutti i suoi risparmi.Purtroppo a mio padre toccò la stessa sorte.Anche lui si ammalò di cancro e morì,6 mesi dopo il nonno.Una vera tragedia,difficile da affrontare per un ragazzino di appena 15 anni... Perciò io e mia madre aspettammo un po' prima di prendere la decisione di trasferirci qui,ma alla fine,dopo 2 anni abbiamo fatto il grande passo,e ora eccoci qui.-Non sapevo che dire e alla fine dopo secondi che parvero ore dissi -Mi dispiace...So cosa si prova...Mia madre è morta in un incidente con il paracadute...So anche quanto è dura...-
-Beh dopo un pò riesci a reagire,a svegliarti dallo stato di angoscia e a riprende in mano la tua vita...Ad andare avanti insomma...- -Concordo...- Entrammo in casa sua, accese il fuoco,accese i fornelli e preparò due cioccolate.-Tieni,siediti,vado a cercare qualche coperta-Mi sedetti sul divano,proprio davanti al fuoco,ed aspettai che Ed tornasse.Ci mise un paio di minuti,poi arrivò con due piumoni e mene porse uno.Si sedette e io appoggiai la mia testa sulla sua spalla...Sarei potuta rimanere così per ore...

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