Capelli di Luna di Achernar (/viewuser.php?uid=431447)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Infanzia ***
Capitolo 2: *** Adolescenza ***
Capitolo 3: *** Giovinezza ***
Capitolo 4: *** Ricordo ***
Capitolo 1 *** Infanzia ***
capelli di luna 1
(Devo essere matta a pubblicare
una multichapter in questo periodaccio, ma tant'è...)
Ad essere sinceri questa storia è
stata scritta un po' di tempo fa. Ho sempre amato il
personaggio di Kisara; di lei sappiamo pochissimo (mi riferisco come al
solito al manga) eppure mi ha catturata: come ho detto la trovo 'malinconicamente affascinante',
una donna dai lunghi capelli bianchi, allontanata da tutti
perchè diversa, che racchiude in sè un grande e
terribile potere di cui non è neppure consapevole. Beh, in
tutto questo mio amore per Kisara mi
sono resa conto di una cosa fondamentale: non avevo
mai scritto niente su di lei! La cosa mi ha un po' sorpresa, quindi ho
deciso di rimediare. Chiedo perdono per lo stile un po' particolare di
queste flashfic, ho dovuto far ricorso ad immagini per cercare di
spiegare cosa rappresenti Kisara per me, spero che il risultato non sia
del tutto banale ^^'. Ringrazio tantissimo la mia honey La_Fe10 per avermi aiutato a correggere questa storia
Buona lettura!
È una bambina che difficilmente puoi dimenticare, se mai
dovesse capitarti di incontrarla, nelle fresche e placide sere dei
villaggi più sperduti. Occhi di acqua preziosa, di cielo,
capelli che corrono nel vento, eleganti come spire di serpente.
Correva allegra e fiera per la strada acciottolata, volute di polvere
fine e sabbia si alzavano al suo passaggio, al passaggio di quei
piedini calzati da sandali troppo grandi.
Indossava una tunica nuova, regalo di donne più grandi, che
sapeva di amore e tessuto appena filato, di buoni auguri per un futuro
gioioso di una piccola, felice bambina di un villaggio sperduto. Felice
malgrado la maledizione che pendeva sul di lei.
Lo lessi nel suo sguardo, lo ascoltai nella sua risata. Lei non lo
sapeva ancora, ma io trovai in lei mistero e potenza, grazia e
innocenza in quelle piccole mani che intrecciavano ignare i capelli,
bianchi come quelli di un anziano vegliardo. In lei tutto pareva
gridare ‘vita’. Io vi lessi
‘morte’.
La bambina si avvicinò a me, leggera come le foglie portate
dal vento, senza accorgersene mi urtò, alzò lo
sguardo e incontrò e i miei occhi. Non si ritrasse
intimorita come avrebbe fatto qualunque bambina, abbassò
solo le iridi preziose al suolo, in segno di scusa. Mi sentii invadere
da tenera tristezza alla vista di quella piccola, segnata
già per la vita dalle decisioni di un fato più
grande di lei. Proprio come colui che più amavo.
Non sapevo se l’avrei più rivisto, così
come non sapevo se avrei più rivisto lei, che il destino
avrebbe di sicuro disperso in giro per le nostre terre in un vagare
solitario e dimenticato. Le chiesi se potessi fare qualcosa per lei, se
volesse qualcosa.
La bambina dai capelli d’anziana scosse la testolina, sorrise
timidamente e mi abbracciò. “Sei tu che vuoi
qualcosa, i tuoi occhi sono tristi”. Incapace di rendermi
conto della situazione, accarezzai piano quelle chiome candide. Davvero
avevo degli occhi tristi? “Segui ciò che hai
scelto fino in fondo” mi disse “cambiare strada ti
farà solo del male”.
Era una bambina, dai capelli d’anziana, e come
un’anziana aveva parlato: dritto al mio cuore.
Anticipo qui a fine
flashfic che i capitoletti di questa nuova storia saranno quattro,
narrati ciascuno da un narratore diverso. Vi sfido fin d'ora a
indovinare di chi si tratti in questo primo capitolo, la soluzione tra
una settimana insieme alla prossima flashfic ;)
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Capitolo 2 *** Adolescenza ***
capelli di luna 2
Eccoci
al secondo capitolo! Due paroline sul narratore della scorsa settimana
che è *rullo di tamburi* Akunadin, il padre di Seth! Non era
proprio facilissimo però brava ad Alima, la tua
intuizione
era quella giusta ;)
Grazie per le recensioni, le apprezzo tanto *sniff* spero che
questo capitolo non deluda, questa volta
il narratore è più semplice *e sicuramente
più apprezzat- ops, shhh!*
Buona lettura!
È una ragazzina dai capelli candidi, bianchi di luna. Lo
sguardo
dolce e nobile, distante. Le mani fragili, il passo rapido e felino,
l’andatura fiera eppure così stanca.
È una ragazzina che difficilmente puoi dimenticare, se mai
dovesse capitarti di incontrarla, nelle notti buie e senza stelle del
silenzioso deserto. La vidi vagare fra le dune una volta, il piede
leggero sfiorava la sabbia fredda, quasi nessuna impronta lasciava al
suo
passaggio. Un mantello le copriva le candide spalle, sapeva di
solitudine e di viaggio.
Le chiesi dove andasse, si girò verso di me, gli occhi vuoti
e assenti. Era eterea.
Parlò con voce silenziosa eppure colpì la mia
anima
così profondamente che non credo potrò mai
dimenticarlo.
Ognuno è alla ricerca della sua strada, del suo posto nel
mondo.
Mi disse “Io sono una strada, cerco un piede che mi
percorra”.
Ognuno è alla ricerca di un mezzo per realizzare
sé
stesso, mi disse “Io sono uno strumento, cerco una mano che
mi
utilizzi”.
Le chiesi se fossi io chi stava cercando.
I capelli di luna ondeggiarono nella notte scura come pece. Sorrise
flebilmente. “Uno strumento di vita nelle mani della persona
sbagliata si tramuta in morte. La strada giusta può condurti
al
nulla se non sai dove devi andare. Non sei tu colui che mi sta
cercando. Non sono lo strumento né la strada che ti
porterà alla tua vendetta”.
Silenziosa e fuggevole come la morte, la ragazzina dai capelli di luna
si allontanò da me, lasciandomi solo con le mie paure e il
mio
dolore. La brezza del deserto ne offuscava i contorni. Pareva un
fantasma.
Questo è il capitolo
più 'antico' (ossia il primo che ho scritto) e per quello ci
sono più affezionata. Alla prossima settimana!
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Capitolo 3 *** Giovinezza ***
capelli di luna tre
(questo
capitolo è in anticipo di un giorno. Domani è
davvero
una giornataccia quindi preferisco pubblicarlo oggi piuttosto che
correre il rischio di non pubblicarlo affatto)
Era
più facile l'altra volta vero? Sì, è
Bakura, il re
dei ladri in cerca di vendetta. Stavolta è ancora
più
facile, sono sicura che indovinerete in un batter d'occhio ;)
Buona lettura!
-o-X-o-
È
una ragazza che difficilmente puoi dimenticare, se mai dovesse
capitarti di incontrarla, nei mattini rosati e freschi sulle rive del
Nilo. Quando i primi raggi del sole indorano la superficie vitrea del
fiume e i primi uccelli escono dai loro nidi e anche il deserto
comincia a brulicare di vita.
Ha la pelle diafana e
gli occhi
color turchese, di un colore così intenso come solo i grandi
re
hanno mai visto, dipinto nei cieli delle loro tombe.
Indossava una tunica
sabbia,
sandali logori e un mantello lacero che sapeva di storie antiche e
vecchi ricordi. Ma la sua andatura era umilmente fiera, avanzava sicura
verso le acque pallide, pallide quasi quanto lei, la ragazza dai
capelli di nuvola.
Fu il riflesso di un
fantasma dalle
sembianze di giovane donna quello che vidi nelle acque del Nilo. Mi
girai, mi
sorrise piano, con la grazia di una bianca farfalla. Le chiesi chi
fosse. Mi disse se io sapessi chi fossi.
Parlai del mio nome,
della mia
famiglia, del mio passato, del mio futuro. Lei ascoltò con
la
bontà di una madre che ascolta il figlio delirare, eppure
non lo
interrompe perché lo ama troppo per dargli la delusione di
infrangere le fragili cose in cui aveva creduto fino a
quel momento, di cui era sicuro. Di cui ero sicuro.
Sorrise.
“Non puoi sapere chi
sei, non puoi sapere chi sarai. Ai tuoi occhi e agli occhi degli altri
sei tutti e nessuno. Come la luna non è mai uguale a
sé
stessa e le stagioni vanno e vengono”. Le dissi che sapevo
bene
chi ero, che avevo un nome, un nome solo mio, e avendolo avevo la
certezza di sapere chi fossi. “E allora quando non lo avrai
più cesserai di essere?”.
La ragazza si
allontanò
dalla riva del fiume, i piedi leggeri la portavano già
lontano,
verso il suo futuro, che ora mi pareva così indecifrabile da
essere perfino più sicuro del mio. Cosa
c’è di
più prevedibile del non poter prevedere?
Le gridai di
aspettare, di dirmi
almeno chi fosse. Leggera come la piuma di Maat, mi arrivò
la
sua risposta “Lo saprò quando chi mi sta cercando
mi
avrà trovata”.
E
lo stile filosofeggiante si fa più intenso! Chiedo scusa se
come
brano sembra un po' pirandelliano: giuro che non l'ho fatto apposta,
è venuto proprio così, colpa del personaggio
^^'
Se l'altro era il capitolo più corto questo è il
più lungo, alla settimana prossima con l'ultimo (che
personalmente è il mio preferito).
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Capitolo 4 *** Ricordo ***
capelli di luna 4
Esatto,
era Atem (fin troppo facile no? Tutti quei riferimenti al nome e alla
corte di Tebe...). Siamo giunti all'ultima flashfic (e anche a giugno,
mamma mia...) stavolta non credo sia necessario indovinare il
narratore, per una serie di motivi è stata una scelta
obbligata
(e anche preannunciata visti i precedenti) e non è difficile
capire a chi mi stia riferendo.
Spero davvero di essere riuscita ad esprimere quello che volevo in
questa storia, soprattutto in quest'ultimo capitolo che mi è
molto caro
Buonissima
lettura ;)
È una donna che io difficilmente potrò
dimenticare e anche
tu, se mai ti fosse capitato di incontrarla, nei pomeriggi torridi e
assolati, affollati di gente e colori nelle strade sabbiose della
capitale.
Correva disperata
eppure ancora
regale, un manto di dolore e solitudine la rivestiva, i suoi piedi
stanchi la conducevano ancora, così come l’avevano
condotta per tanti anni: lontano da tutti e dal mondo.
Raccolsi la sua
solitudine e la
unii alla mia, grigia e intima come le nubi che incombono su di un
piccolo villaggio, prima di una tempesta, tanto grigia quanto i capelli
di quella donna erano candidi come lino appena filato, tanto buia e
opaca quanto le sue iridi erano blu e vive come le
profondità
del mare.
Una donna pellegrina,
dai capelli
di luce, luce che illuminò la mia anima, sole che
riempì
la mia vita così vuota. No, non sole, ma luce delicata e
femminile: luce di luna, di astri lontani. Mi disse “Ti ho
trovato”. Le avrei detto ‘ti stavo
cercando’, ma il
mio orgoglio me lo impedì.
Credevo di averti
salvato da un
destino di umiliazione, dal tuo peregrinare infinito, dal dolore della
solitudine. E in cambio ti avevo ceduto i miei dolori. Invece tu
salvasti me: da me stesso.
Mi donasti la tua
luce, così
intensa che ora sono diventato cieco a qualunque altra. Nulla tocca o
scalfisce più il buio nel mio cuore.
Se eri il mio strumento,
allora la mia mano non era pronta, se eri la mia strada, ti ho percorsa
male e ora mi sembra di essere tornato così indietro nel mio
impossibile cammino verso la felicità che non riesco
più
a vedere neanche il mio punto di partenza.
Sei una donna che
difficilmente
potrò dimenticare, così come non
dimenticherò mai
le volte che ti ho tenuta fra le mie braccia. Anche l’ultima,
davanti alla desolazione del mondo e della guerra.
Sorridevi con la grazia di un fiore che sboccia. La tua pelle candida
macchiata da graffi che non avrebbe mai dovuto conoscere. E la tua
anima
macchiata dall’esserti legata a me.
*sniff* quanto amo
questa coppia. Seriamente: la dichiarazione di amore di Seth nel manga
è
bellissima, la più bella che abbia mai letto in un manga:
"volevo la tua luce", sono assolutamente adorabili
<3
Ok, si sarà
capito che il
narratore è Seth, mi dispiace per Kisara ma dovevo restare
fedele al canon almeno sul finale... Spero che la mia storia vi sia
piaciuta almeno quanto io mi sono divertita a scriverla, come
promesso la prossima fic sarà più
allegra,
ritroveremo di nuovo i
miei adorati ragazzi dai capelli a punta ;)
Ringrazio chi ha seguito questa raccolta per il suo supporto e le
bellissime parole e anche chi l'ha semplicemente letta: mi fa molto piacere!
E ci vediamo alla
prossima ficci!
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