Fiori di Ciliegio

di andreeastefania
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Futomi Yuumi ***
Capitolo 2: *** Primo giorno di scuola ***
Capitolo 3: *** Nuove amicizie ***
Capitolo 4: *** Arigatou Sensei ***
Capitolo 5: *** Rome...a e Giulietta? ***



Capitolo 1
*** Futomi Yuumi ***


Piccolo angolo che uso per dedicare questa storia a quella piccola girella che corregge i miei Orrori.
Spero di sorprendervi e magari di farvi arrivare alle note finali con la voglia di reccensire!


Fiori di Ciliegio




Capitolo Uno
Futomi Yuumi

 
 
La vita nel dormitorio femminile della Osai Academy passava monotona e noiosa per la nostra protagonista, Futomi Yuumi. Essendo ormai una veterana delle piccole ma comode camere del dormitorio, la sua intera giornata girava intorno a quella grande scuola che era conosciuta in tutto il paese come la più grande scuola Femminile del Giappone.

Già dalle elementari, non era difficile trovarla a studiare in modo troppo serio per una bambina di 8 anni, con il solo obbiettivo di entrare, un giorno, all’Oasi Acadamy. Quest’ultima vanta più di 120 classi aventi studenti dalla prima elementare fino alla terza superiore*.
Futomi Yuumi è una studentessa del primo anno di liceo non che presidentessa del Comitato Studentesco dalla prima media. È da sempre una ragazza minuta con lunghi capelli neri e grandi occhi marroni. Il suo 1.57 spesso la fa vergognare e a volte evita di rivelare l’età, per non subire il sorriso sforzato che le persone le rivolgevano. “Poverina … così bassa alla sua età!
Attribuisce spesso a questo difetto la colpa della sua sviluppata non-vita-sociale. Certo, essere la prima della scuola ogni anno ed essere considerata la rivale numero uno di Satonaka Mitsuki, praticamente la ragazza più adorabile del mondo, non aiuta affatto! Il bello di una scuola femminile è appunto la scarsa -inesistente- presenza di maschi. Yuumi è sempre stata spaventata dal sesso opposto, ma nemmeno con le femmine è mai andata d’accordo; non importa chi tu sia, da dove venga o cos’hai tra le gambe, lei ti vedrà sempre e soltanto come qualcuno di cui non si fiderà mai. Ma comunque l’Osai Academy le ha sempre dato quella certezza che i maschi non l’avrebbero mai additata come quella “bassa” o “strana”. Le sue compagne si limitano a ridere di lei quando la sua sbadataggine riesce a farla cadere o farle combinare qualche disastro; come ad esempio quella volta che ha messo due scarpe diverse, o al contrario, o non le ha messe proprio. Quel giorno, in meno di un’ora, ormai tutta la scuola aveva visto (deriso, puntato, fotografato, filmato) le sue adorabili pantofole a forma di coniglio. Ma ora la sua piccola vita sta per esplodere e se ne ricorda ogni volta che incontra muratori sporchi di bianco e con grandi caschi arancioni in testa. Oppure quando va a pranzo e vicino al suo solito tavolo incontra persone in divisa (e non quella della scuola, purtroppo) che discutono di spazzi da occupare in più. Era andata all’Osai Academy perché era femminile, non potevano renderla mista adesso!
Ormai era abituata alla monotonia della scuola e non riusciva proprio a credere nella decisione della Preside di unire due scuole così diverse: l’Osai e L’istituto maschile Tomari, precedentemente appartenuto al marito della preside, da poco passato a miglior vita. L’annuncio era stato dato il primo giorno di scuola, e Yuumi ne era rimasta letteralmente sconvolta tant’è che era stata ferma per quasi venti minuti con la bocca aperta e con le gambe tremanti. La Preside aveva detto qualcosa come “Dato che noi siamo le signore, loro da gentiluomini si sposteranno nella nostra scuola e per quelli che occupavano i dormitori da oggi cominciano le costruzioni per una nuova ala dove loro risiederanno. Vi prego di non creare panico, questa scuola non perderà ne il nome ne il prestigio che ormai vanta da anni.”
Ma chi se ne importa del nome, stiamo per essere invase dal sesso opposto e lei ci da solo un anno per preparaci!

Il solo pensiero di dover condividere la classe con dei maschi le faceva venire la nausea. In sei anni di elementari non è mai andata d’accordo con nemmeno un ragazzo. Se alcune ragazze la rispettavano per la sua intelligenza i maschi se ne prendevano gioco nei modi più creativi possibili, partendo da modificarle il nome all’appiccicarle gomme da masticare sulla sedia e nei capelli. Per sei anni si era fatta forza dicendosi ogni mattina che lo facevano per invidia. Ma con l’inizio dalle medie si era resa conto che non poteva continuare così e pregò i genitori di trasferirla in un’altra scuola, finendo così per fare un patto: Se lei avesse passato la classe con il massimo dei voti allora sarebbe andata all’Osai Academy.

È sicura che non è mai stata colpa solo del suo essere intelligente, ci si metteva anche il suo non sopportare il sole perché le faceva nascere tantissime piccole lentiggini sulla pelle ed il suo amare i libri. Le vacanze estive per lei erano solo un periodo nel quale mollava per poco i libri scolastici e ne apriva altri che la portavano in mondi diversi e magici.
L’Oasi Academy ha una biblioteca assai grande che le permette di leggere un libro in poco tempo perché con l’aria fresca, l’odore dei libri e delle poltrone troppo-comode-per-essere-reali niente può distrarla.
Le piace molto anche tenersi informata sul mondo esterno e il nuovo smartphone che le hanno regalato i suoi genitori per natale le permette di esserlo e non solo su quello che succede in Giappone ma in tutto il mondo.
Yuumi è un’amante della cultura Italiana. Le piacciono le città e tutto quello che riesce a ‘vedere’ dai siti internet. Si diverte ad ascoltare canzoni in Italiano e leggere libri che la aiutano a capire com’era l’Italia molti anni fa.
Adora la storia in generale, le piace conoscere il passato del mondo intero e ammira molto chi, come lei, impara dal passato. “Se non sai cosa è successo come potrai far si che non succeda una seconda volta?” dice sempre la professoressa di Storia. Adora Mizusawa-san e le dispiace davvero tanto che quando l’anno prossimo andrà al liceo non potrà più averla come insegnante. Ma si è detta che comunque la vedrà tutti i Venerdì pomeriggio per le due ore di Italiano che quest’ultima si è offerta di darle. Anche questo si è rivelato un motivo del disprezzo che le sue compagne provano per lei. Nell’ultima gita le hanno chiaramente detto che sa solo fare la lecchina ed è per questo che prende bei voti. Con queste parole l’hanno spedita a dormire con la loro professoressa di Giapponese. Quindi oltre all’umiliazione di essere stata respinta da tutte le compagne dell’ultimo anno si è dovuta pure subire il russare assordante della vecchia professoressa.

Ormai è l’ultimo giorno di scuola e mentre mangia il suo bento**, Yuuma ripensa a quella giornata e prima di rimettere tutto butta via il pacchetto e si alza dalle scale che usa come sala da pranzo e si dirige verso la proprio classe. Quest’anno è finita di nuovo con Satonaka Mitsuki in classe e il solo subirsi gli sguardi vendicativi delle sue amiche sulla schiena le fa venire il mal di testa. Oggi hanno l’ultimo esame di matematica e Yuumi ha passato l’intera giornata di ieri a risolvere esercizi che alla fine risultavano sempre numeri improbabili. Alla fine, fatta una certa ora, si è arresa e ora prega Kami-sama di riuscire a passare con il massimo dei voti.
“In piedi” all’ordine della capo classe si alzano in piedi e fanno l’inchino d’avanti al professore. Kauchi-san si siede e da il via all’esame. “Avete un’ora da adesso” Yuumi sospira per qualcosa come la tredicesima volta(ha perso il conto ormai); la matematica non è mai stata i suo forte e per riuscire a prendere il massimo dei voti ha sempre esagerato con lo studio. Passata un’ora, Yuumi porta le ultime fotocopie nell’aula insegnanti e saluta tutti con un sonoro “Arrivederci” e Mizusawa-san le viene incontro “Arrivederci. Fai attenzione quanto torni nella tua stanza, stanno facendo le ultime riparazioni proprio lì davanti.” Sorride ed esce dalla porta “Si Mizasawa-san” risponde Yuumi uscendo dall’aula e avviandosi verso la sua classe. Oggi è il suo turno per le pulizie. Guardando fuori dalla finestra si rende conto che l’aria di Marzo sta passando e la neve è ormai del tutto sciolta, e questo le porta una grande malinconia. La voglia di stendersi sul letto e dormire fino al mattino seguente le ha fatto sorgere un enorme sorriso.
L’ultimo giorno di scuola, quindi domani niente sveglia. Questa si che è vita.










 
Continua




















 
Note :
Lo so che la voglia è poca ma se non si è conoscenti della cultura Giapponese è meglio se si continua la lettura.
 
Shiken Jigoku , letteralmente sta proprio per inferno degli esami. Questo è il soprannome che viene dato dai giovani Giapponesi al loro sistema scolastico.

*La scuola Giapponese è divisa in 3 cicli principali formati dallo studio in 6-3-3 anni. Prima di questi ci sono l’asilo nido e l’asilo e dopo l’Università che però non sono tappe obbligatorie. Il ciclo più lungo è quello delle Elementari (tra l’altro è la scuola dell’obbligo), seguito dalle Medie e poi dalle Superiori. Ci sono anche delle divisioni in sottocategorie in base agli anni. Il ciclo non segue i canoni Occidentali, la scuola inizia ad Aprile con la fioritura dei ciliegi e termine alla fine di Marzo dell’anno successivo.
Fin da quando si ha 6 anni e si inizia quindi il ciclo delle Elementari, uno studente è portato a dover sopportare una grossa mole di studio. La scuola inizia alle 8:30 i le lezioni terminano alle 16:30. Come se non bastasse in Giappone è in rigore quella che da noi è chiamata la “doppia scuola”, cioè terminata la normale giornata di studi è possibile svolgere dei corsi pomeridiani/serali che vanno dalle 17:00 circa fino anche alle 23:30 di notte per poter ripassare e ripetere. Una % molto alta di studenti in Giappone frequentano da 1 ai 3 corsi supplementari pomeridiani/serali. Tutto questo viene fatto per poter garantire il massimo rendimento e riuscire a superare le prove d’esame e quindi garantirsi l’accesso al ciclo e il passaggio di anno in anno.
Una volta finita l’università lo stato garantisce il lavoro, circa a 21/22 anni, per colpa del fatto di iniziare così presto a lavorare e per colpa dello stress che è davvero esagerato, in Giappone il tasso dei suicidi è altissimo!

Inoltre, gli studenti e gli insegnanti sono responsabili della pulizia della loro scuola (in Giappone non esistono i bidelli). Ogni giorno, parte del tempo viene destinata a questo compito. Ogni classe (alle elementari vi possono essere fino a 40 studenti per classe) è divisa in gruppi che, a turno, puliscono la classe, i corridoi, i bagni e altre aree comuni della scuola. Alcune scuole hanno anche delle aiuole che i ragazzi coltivano e di cui si prendono cura.

Da lettrice di Manga e appassionata di Anime mi sono innamorata del Giappone, ovviamente ho fatto molte ricerche ed ho scoperto che la vita scolastica non è proprio così leggere come ci fanno vedere.
Scrivendo ho cercato di tenere conto di tutto quello che ho letto perché non voglio passarci sopra come se niente fosse, ma non voglio nemmeno che la storia si concentri su questo.


** Il bentō (obentō) è una sorta di vassoio contenitore con coperchio di varie forme e materiali contenente un pasto, in singola porzione, impacchettato in casa o comprato fuori, comune nella cucina Giapponese.
 
 
Gli onorifici che ho usato in questo capitolo :
"Nome-san" è utilizzato per indicare il rispetto nei confronti di qualcuno, come un collega di lavoro, un proprio superiore oppure uno sconosciuto a cui ci si rivolge in maniera educata, ma può essere utilizzato anche con persone con le quali non si ha un rapporto amichevole per pura formalità.
"Nome-sama" è utilizzato per indicare il rispetto nei confronti di qualcuno che riveste un titolo importante o ha uno status particolarmente elevato, per esempio un primo ministro o un sacerdote, o il superiore sul lavoro. Il suffisso "-sama" viene usato anche per rivolgersi alle divinità: in giapponese, Dio è definito come Kami-sama.

 
Okay, ora ho davvero finito! 
Spero di avervi incuriosite/i almeno un po' e di essere guadagnata anche una recensione. 
Accetto a braccia aperte critiche e consigli. 
Arrivederci! 
















Andreea,
07.06.2014

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Capitolo 2
*** Primo giorno di scuola ***


Mi dispiace per l'attesa del capitolo ma ho un periodo abbastanza incasinato.
Ancora grazie ad Alessia.
Spero di sorprendervi e magari di farvi arrivare alle note finali con la voglia di reccensire!


Fiori di Ciliegio




Capitolo Due
Primo giorno di scuola

 
 
I ventuno giorni di vacanza sono passati come niente e l’idea che dal giorno dopo sarebbero girati un sacco di maschi per la scuola non l’ha fatta dormire per più di tre ore, causandole inoltre un risveglio traumatico e la perdita dell’appetito.
L’aspirina sta facendo piano, piano il suo dovere e la testa ancora le pulsa quando, attraversando il cortile, si scontra con un ragazzo di una decina di centimetri più alto di lei che le da della bambina e un “Spostati che faccio tardi”. Ne aveva già visti un paio tre giorni prima, quando entrando in sala pranzo, la loro uniforme completamente blu le ha causato un mal di pancia a dir poco spiacevole. Ma trovarsene uno a poco più di mezzo metro da lei l’ha fatta davvero andare nel panico. Chiede scusa e abbassando la testa continua per la sua strada.

Entrando cerca di non attirare l’attenzione su di se e si affretta a sedersi quando inciampa nel primo banco e cade di schiena tra le braccia di qualcuno che la aiuta a rimettersi in piedi. Senza girarsi dice più forte del dovuto un frettoloso “Mi dispiace” e si siede velocemente sulla sedia assegnata a lei. Poco dopo si gira lentamente verso la porta e nota il ragazzo che l’ha presa, capisce che è lui per via della voce che le aveva detto qualcosa come “Attenta”. Da dove è seduta riesce a vederlo benissimo. La pelle olivastra perfettamente pulita, gli occhi a mandorla sono scuri e coperti da due lenti un po’ colorate, ha già visto quel tipo di occhiali da vista, si scuriscono al sole. Un viso bellissimo, il naso a patata tipico del paese e le labbra carnose e rosee. I capelli corti e neri come la pece, con la frangia che copre l’occhio destro. Con impegno, Yuumi riesce a distogliere lo sguardo da lui e lo posa sul gruppetto di ragazzi che lo circonda e nota che stanno ridendo mentre uno di loro la guarda mentre parla. Stanno ridendo di me. Pensa mentre appoggia la testa sul banco.

In piedi” tutti eseguono l’ordine e il professore di matematica si siede alla cattedra. “Bene, buongiorno! Oggi lasciamo per un po’ da parte la matematica e ci presentiamo.” Uno ad uno i ragazzi si alzano e mettendosi davanti a tutti si presentano e tornano al posto dopo un profondo inchino. “Sono Kai Sanada, prendetevi cura di me!” Yuumi riesce a ricordare il suo viso, è il ragazzo che questa mattina le ha dato della bambina. Non è altissimo, ma rispetto a lei lo è di certo. La prima cosa che si nota sono i suoi occhi color caramello un po’ troppo grandi per appartenere ad un maschio. Ha i capelli corti e sono del colore del cioccolato alle nocciole che la nonna di Yuumi preparava ogni Domenica mattina. Lo segue con lo sguardo finché non si siede al suo posto, il terzo banco della fila accanto alla sua.
Sono Akira Takahiro” Yuumi si gira di scatto riconoscendo la voce di prima e si scontra con gli occhi scuri del ragazzo. Takahiro, un nome davvero perfetto. * Lo vede inchinarsi e poco dopo sposta lo sguardo sul prossimo ragazzo che con un profondo inchino va anche lui al posto. Sente il naso prudere e stranutisce due volte di fila “Salute!” le dicono in coro molte voci maschili. Abbassa la testa arrossendo, non era successo prima se non detto dai professori, e ringrazia ad alta voce. Il professore picchietta la mano sulla cattedra per attirare l’attenzione “Ora le ragazze si alzano in piedi e procedono nello stesso modo” Yuumi sgrana gli occhi, Questo sarà imbarazzante. Yuumi, essendo la prima ragazza della terza fila, sa che il suo turno arriva in fretta.
Mi chiamo Futomi Yuumi e…” Prima che possa finire la frase la ragazza vicino a lei si alza e con lo sguardo le fa segno di andarsi a sedere. Lei esegue, non vuole essere messa in ridicolo davanti alla classe il primo giorno, e si siede al suo posto.
Futomi-san non ha finito di parlare” la ragazza si gira di scatto verso il viso dolce e sorridente del ragazzo del cortile, Kai Sanada, e arrossisce immediatamente. Si alza piano e si schiarisce la voce “Volevo dire che… Ehm… Ci prenderemo cura di voi!” e si risiede velocemente sulla sedia senza osare girarsi verso il ragazzo.

Le ore passano velocemente e la mezz’ora di pausa pranzo concessa alle 12:30 le da il tempo di riposare il cervello e di riempirsi lo stomaco. Si siede sulle sue solite scale, all’ombra del delicato sole d’Aprile pronta ad assaporare il bento che si è preparata questa mattina. “Non sono fredde quelle scale?” si gira di scatto e sgrana gli occhi quando incontra quelli di Kai Sanada. Abbassa velocemente la testa sul suo bento e sospira. “Non quanto gli sguardi in mensa” lo sente avvicinarsi e drizza di scatto la schiena. La risata del ragazzo le arriva alle orecchie e le fa venire un brivido piacevole. “Sei divertente” gli siede accanto “E anche bella” lei alza velocemente la testa e, di nuovo, incontra gli occhi caramello del ragazzo. Da quella distanza riesce a vedere benissimo il bellissimo colore. “Quindi, perché ti trattano così?” Yuumi abbassa di nuovo lo sguardo e si concentra sul pranzo che per quel giorno ha preso la forma di un panda bello tondo. Alza le spalle e sospira. Per invidia. Vorrebbe dire ma per non rovinare il benessere che l’ha invasa per l’essere stata chiamata ‘bella’ tace. La campanella li fa scattare in piedi e Yuumi con rimpianto chiude la scatola con il pranzo e lo rimette nel sacchetto. Lo mangerò per cena. Sbuffa dispiaciuta e poi si ricorda di avere Kai Sanada dietro e si gira di scatto. “Mi dispiace per questa mattina, ero di fretta e mi ero già perso due volte!” la ragazza nota che quando parla muove in continuazione le mani e la cosa la fa sorridere. “È successo anche a me le prime due settimane di scuola” dice sorridendo. “Mi piace quando sorridi, non smettere mai” le arrossisce e abbassa la testa “Perdonato?” lei comincia a camminare verso la classe a testa bassa ascoltando i passi del compagno alla sua destra. “Perdonato” gli sorride dolcemente prima di entrare in classe.
Non pensava fosse così facile parlare con un maschio. O meglio non pensava proprio fosse possibile. Per tutto il tempo passato con Kai-san si è sentita a suo agio proprio come lo è quando parla con i professori; nelle lezioni serali che si faceva dare o con l’unica amica che ha nel paese natale.

Si siede al suo posto e poco dopo si rialza per salutare il professore che entra in classe sorridente. Yuumi lo guarda curiosa. Un nuovo professore. Si gira verso Kai-san e incontra il suo sorriso raggiante, le fa l’occhiolino e lei si gira di scatto rossa in viso. Troppa confidenza in un solo giorno! I maschi mi ricordano di sicuro, ma per voi sono un viso nuovo” sorride e posa lo sguardo su ognuna di loro “Sono il vostro nuovo professore di Inglese, George Powell” Il nuovo professore è un uomo alto dai capelli biondi e profondi occhi neri, la pelle chiarissima ed un sorriso enorme che mette a disagio. Non è di sicuro Giapponese. Il professore fa prendere a tutti un foglio e anche se conosce già i ragazzi non li risparmia dallo scriverci sopra il nome e piegarlo in modo che rimanga in piedi sul banco. “Vorrei imparare il più in fretta possibile il nome di ognuna di voi e questo metodo mi aiuta molto!” spiega con un sorriso enorme stampato in faccia.
Professore?” Yuumi guarda la ragazza accanto a lei abbassare lentamente la mano quando Powell-sensei le fa cenno di parlare. “Quanti anni ha?” lui la guarda divertito e le spiega che si presenterà meglio fra qualche minuto.
Un sonoro 'Tock-Tock' distrae Yuumi dal disegno che stava scarabocchiando sul quaderno. Sente tutti girarsi verso la porta e lei fa lo stesso. Dalla porta entra una ragazza abbastanza alta con corti capelli neri ed enormi occhi grigi. “Scusi il ritardo, mi sono persa prima in città e poi nella scuola due volte!” fa un profondo inchino ed il professore le indica l’unico banco vuoto “Va tutto bene, puoi andare a sederti al tuo posto” lei sorride e inclina la testa a destra dolcemente “Sono una nuova studentessa!” allarga il sorriso e sulla guancia sinistra le spunta un piccola fossetta. È adorabile. Powell-sensei le sorride e le fa segno di avvicinarsi alla cattedra e lei senza smettere di sorridere inizia a presentarsi. “Mi chiamo Kazuki Eriko, ho sedici anni, ho scelto questo liceo… mh l’ha scelto mia mamma ,perché lei pensa sia femminile, ma dubito che tu lo sia, anche sei quegli occhi enormi confondo un po’!” La classe scoppia a ridere e Yuumi si ferma a guardare l’espressione arrabbiata di Kai-san. La ragazza nuova gli rivolge un dolce occhiolino e subito dopo una veloce linguaccia. Forse si conoscono.
Per ora ci bastano queste informazioni” dice il professore trattenendo una risata. “Prendetevi cura di me!” Kazuki-san fa un profondo inchino e poi si avvia verso il suo banco. Yuumi la segue con lo sguardo e non può notare quanto bene gli doni l’uniforme alla marinara** che lei personalmente ha sempre ritrovato ripugnante. Su Kazuki-san sta davvero bene. Le forme prosperose della ragazza vengono coperte alla perfezione dalla divisa bianca e blu. Mentre si gira verso il professore nota abbastanza sguardi maschili che le fanno capire che non è la sola a pensarlo.
Come vi ho detto, ora mi presenterò per bene.” Il professore si appoggia alla cattedra e lo sgranare degli occhi fa quasi rumore. Si nota subito che non è un sensei Giapponese.
Sono George Powell, ho ventiquattro anni, sono originario di Londra e vi assicuro che imparerete a parlare l’Inglese in modo fluente in men che non si dica!” Rivolge agli alunni di nuovo un sorriso raggiante e Yuumi è certa di aver sentito almeno tre sospiri di approvazione. “Farò un test dal quale capirò il nostro livello di conoscenza e per quelli che non raggiungono un punteggio adeguato terrò dei corsi pomeridiani che male non fanno!” lo sguardo del Sensei si posa lontano e Yuumi si gira verso la direzione. Satonaka Mitsuki tiene la mano ben alzata e rivolge al professore un sorriso enorme “Io ne ho bisogno Powell-sensei, da ripetizioni anche a casa per caso?” con la mano sinistra da aria ai lunghi capelli castani e Yuumi si prende in mano la lunga treccia destra. Satonaka-san è sempre così elegante.
Alcune ragazze ridacchiano, sapendo perfettamente quanto Satonaka-san sia brava in Inglese e Yuumi nota Kazuki-san che sbuffa e alza gli occhi al cielo. I loro sguardi si incontrano e l’ultima le rivolge un sorriso dolce al quale Yuumi risponde incerta sorridendo. Perché la gente mi sorride tanto oggi?
Mi dispiace, niente lezioni private” dalla voce del sensei si nota che le domande lo divertono, ma anche che le consce già. “Come dicevo...” Riprende a parlare mentre si lascia cadere mollemente sulla sedia. “Adoro la cultura Giapponese a tal punto da accettare di rimanere qua già undici anni fa.” Sospira e Yuumi riesce a capire che non è solo quello il motivo della sua permanenza nel paese. “Apprezzo molto le vostre usanze, ma in fatto di insegnamento preferisco fare a modo mio.” Un sonoro sbuffo fa girare di scatto Yuumi che si scontra con due lenti ora chiare. Non si è resa conto di sedere davanti a Akira Takahiro. Saperlo la fa agitare sulla sedia e sente le gambe cominciare a tremargli. Si gira di scatto e si porta una mano alla bocca. Non mangiarti le unghie Futomi Yuumi! L’hai promesso! Abbassa velocemente la mano e alza lo sguardo sul professore che ha ricominciato a parlare. “A chi non andasse bene è libero di andare a lamentarsene dalla preside.” Dice con sguardo duro rivolto al ragazzo dietro Yuumi. Lei si gira lentamente e nota che li ragazzo che prima guardava la finestra ora fissa con sguardo di sfida il professore. Le labbra carnose si piegano in un ghigno identico e poi ritorna a guardare fuori dalla finestra. Yuumi si gira verso il professore e nota che al Sensei è tornato il sorriso e sta rispondendo ad alcune domande sul suo modo di lavorare.
Si rigira verso Akira-san e quando si rende conto di aver incontrato due profondi e penetranti occhi neri ormai ci si è già persa dentro.










 
Continua




















 
Note :
Per prima cosa vorrei farvi capire che il “-san” si usa in particolar modo dagli uomini per rivolgersi alle donne, anche fra adolescenti, preseduto dal nome, a meno che non ci sia una particolare confidenza. Se si è amici di lunga data, fidanzati o coniughi si può usare “Nome-san” oppure, di solito, in questo caso si usa il nome seguito da “-chan” )


*Takahiro significa “prezioso” e “nobile”.
**Le famose uniformi alla marinara (Fuku alla marinara) come le uniformi maschili, chiamate gakuran, il fuku alla marinara è disegnato sul modello delle uniformi navali con riferimenti militari. Consiste generalmente di una blusa con attaccato un collare da marinaio. Ci sono variazioni stagionali (invernali ed estive) riguardo alla lunghezza delle maniche e al tipo di stoffa. Un nastro viene legato di fronte e passato attraverso un'asola inserita nella blusa. Varianti del nastro includono cravatte, bolo e fiocchi. Colori tipici sono il blu marino, bianco, grigio e nero.

 
Ora ho davvero finito! 
 
 
Vorrei davvero sapere cosa ne pensate! 

Accetto a braccia aperte critiche e consigli. 
Arrivederci! 
















Andreea,
22.06.2014

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Capitolo 3
*** Nuove amicizie ***


Chiedo scusa per il capitolo che state per leggere, non mi soddisfa quindi non so se soddisferà voi.
Sono quel genere di persona che se non mi piace quello che scrivo non lo pubblico,
ma so che QUALCUNO ci tiene a questa FanFiction quindi ecco il terzo capitolo.


Fiori di Ciliegio




Capitolo Tre
Nuove amicizie

E quella è stata la prima volta che Yuumi ha avuto la fortuna di vedere il sorriso e gli occhi di Akira Takahiro, da così vicino. Non ha più incontrato quelle pozze scure per molti giorni. Non lo ammette nemmeno a se stessa ma ogni giorno le cerca e dopo due lunghe settimane si scontra di nuovo con quel colore così duro all'impatto ma così infinito dopo. Sono nella classe assegnata al comitato studentesco e Yuumi ha appena scoperto di dover condividere la sua ‘posizione’ con Akira Takahiro. La preside ha fatto sapere a tutti e due che dovranno condividere il ruolo di presidente. Yuumi si è trovata d’accordo, i maschi devono avere una persona che li rappresenti che conosco e che rispettano. La pensa nello stesso modo anche per le ragazze ed è per questo che non ha mai voluto fare la capo scuola. Le ragazze della scuola non la conoscono affatto e di certo non la rispettano, ma i professori sono sempre stati fermi sulla loro decisione. Ovviamente la vice presidentessa è Satonaka Mitsuki il che fa diventare tutto tre volte peggio di quello che dovrebbe essere. Per tutti questi anni hanno creato un metodo che funziona senza complicazioni : Satonaka-San decide tutto e lei approva, ma solo dopo essersi assicurata che l’idea non le sarebbe costata l’espulsione dalla scuola.

Come dicevo, per la prima volta dopo tredici giorni senza incontrare gli occhi di Akira-San, se non nei sogni, Yuumi riesce finalmente a finirci di nuovo dentro e come è successo l’ultima volta, ci si perde completamente.
Futomi-San ascoltami! ” la ragazza sobbalza e si gira di scatto verso Stanoaka-San. “Dovremmo già organizzarci per il Festival Culturale*, Ottobre è lontano ma se cominciamo da adesso potremmo fare tutto alla perfezione” Sorride, orgogliosa delle sue parole e mostra il suo sguardo da ‘ottengo sempre ciò che voglio’.
A cosa hai pensato, Satonaka-San?” Yuumi sente il sangue andarle al cervello e il viso diventare caldo. Perché la sua voce mi fa questo effetto? E non era nemmeno riferito a me. “Pensavo a qualcosa come…

Quando Yuumi si rende conto di fissarlo già da svariati minuti è ormai tardi, perché lui se n’è accorto e la sta guardando a sua volta. “Futomi-San tu cosa ne pensi?” Il cuore le fa quasi male dalla velocità alla quale batte ed è sicura che la lingua l’ha lasciata, perché non riesce a muoverla. Formula la frase nella mente e poi velocemente la sputa fuori. “I tuoi occhi.” Sgrana gli occhi e si copre la bocca. Oh mio Dio. Akira-San la guarda sorpreso e poi le sorride “I miei occhi?” Lei pensa a cosa potrebbe dire. “Ecco…
Per la quattordicesima volta in dieci giorni Yuumi ringrazia mentalmente Kai-San per la sua innata capacità di arrivare nei momenti meno opportuni. “Scusate il ritardo, mi sono perso mentre cercavo l’aula…” Come sono non fosse successo niente Yuumi si dedica alla lista delle classi senza più alzare lo sguardo.

Yuumi ha avuto tempo di conoscere Kai-San ed è una persona davvero speciale. La fa ridere sempre e non crede di aver mai avuto conversazioni più lunghe con qualcuno oltre che con lui. Si sono resi conto di avere molte cose in comune, tranne forse la voglia di Yuumi di stare sempre da sola e possibilmente sotto le coperte. Kai-San è un ragazzo solare e adora fare sport, Yuumi non ha mai visto nessuno più pieno di energie. Non sta fermo un attimo e sorride in continuazione. Yuumi ha notato anche che Akira-San si apre molto di più quando nei paraggi c’è Kai-San, come se l’energia dell’ultimo dia la carica anche all’altro. Akira-San non smette di sorridere mai ma Yuumi si sente piena solo quando vede il sorriso che Akira-San dona a Kai-San.

La riunione finisce con la decisione di cominciare a raccogliere idee e radunare ragazzi con buone doti artistiche per occuparsi dei volantini. “Hiro-Chan* oggi vieni agli allenamenti di basket?” La faccia di Akira-San è ancora più rilassata di prima e da una pacca sulla spalla a Kei-San. “Certo, andiamo a cambiarci” Akira-San non ha molto tempo libero, non che Yuumi lo sappia con certezza, ma quando ha controllato, per puro caso, la lista dei club, ha notato che il ragazzo degli occhi profondi fa parte di cinque club. Alla ragazza sembra quasi impossibile dato che lei fa parte di due club ed è occupata fin sopra i capelli. Il club di letteratura e quello di Ikebana* prendono la metà dei suoi pomeriggi tutti i giorni. Dedica un giorno per ognuno e cerca sempre di rimanere al passo con le compagne. “Yuumi-San, vieni a vederci?” la ragazza sobbalza e quando alza lo sguardo si rende conto di essere osservata da tutti e due. Sente le guance andarle in fiamme e sa che se apre la bocca comincia a balbettare, ma loro stanno aspettando una risposta. Kai-San la chiama per nome da qualche giorno e Yuumi non si è ancora abituata. “Ah…” non sa che dire, ha il club di letteratura, ma non succede niente se manca un giorno. “Certo che veniamo!” Yuumi si sente prendere per il collo e quando sente la faccia di Kazuki-San attaccarsi alla sua con un sorriso enorme si sente quasi più leggera. Quando si staccano Yuumi nota lo sguardo serio di Kai-San e vorrebbe chiedergli che c’è che non va ma crede che potrebbe creare disagio. Non ha mai avuto tanti amici, a dire il vero ne ha solo una e la incontra solo nelle vacanze di Natale, e quindi non sa come comportarsi adeguatamente. Sa solo che le piace quando loro due parlano del più e del meno, ma non è mai riuscita a fargli delle domande personali e nemmeno lui ne ha mai fatte a lei.

Mi-Chan esci dal paese delle meraviglie!” Yuumi la guarda perplessa, Kazuki-San parla moltissimo e non è sempre facile seguirla, ma lei lo sa e non si arrabbia. “Mi-Chan ti stavo dicendo che oggi vado a casa di Kei-San e dato che ti piace vuoi che ci metta una buona parola?” Gli occhi di Yuumi diventano grandi almeno quanto quelli di Kazuki-San. “Eh?” La ragazza dai capelli corti scoppia a ridere e le prende le mani “Non te ne devi mica vergognare, Mi-Chan!” Yuumi si compre la faccia e tra le mani cerca di far ragionare l’amica “Kazuki-San, non dire così!” l’interpellata le toglie le mani dalla faccia e la guarda severa “Mi-Chan, ti ho detto che di non chiamarmi più cosi” mentre lo dice mette il broncio e Yummi pensa di aver offeso la ragazza quindi comincia a scusarsi più volte. “Non devi scusarti Mi-Chan!” le spiega la ragazza mentre le accarezza i capelli “Solo che ora siamo amiche quindi puoi chiamarmi senza onorifico” Yuumi annuisce e cerca un nomignolo per l’amica. “Eri-Chan?” chiede un po’ timorosa. Non ha mai chiamato nessuno con un nomignolo prima e quindi si sente un po’ spaventata. Ma la ragazza le sorride e poi l’abbraccia “Si Mi-Chan, è perfetto!” Yuumi sorride e ricambia l’abbraccio.
Ragazze si suppone che se venite a guardarci allenare dovete anche guardarci” le due amiche si girano di scatto e guardano incuriosite Kai-San che con la divisa della squadra di basket addosso è ancora più carino. Yuumi arrossisce per il pensiero indecente che ha appena fatto e si nasconde il viso con la frangia. “Sanada, non avete ancora iniziato è sei già tutto sudato?” Yuumi guarda sorpresa la ragazza che ha appena chiamato Kai-San per nome senza farsi problemi. Devono conoscersi davvero molto bene.Eriko smettila di infastidirmi!” il ragazzo si gira verso il campo e senza girarsi più comincia a palleggiare. Yuumi vede la ragazza irrigidirsi e nota che i suoi occhi sono tristi. “Si è arrabbiato” esclama prima di saltare giù dagli spalti e andare dal ragazzo. Yuumi li guarda mentre se dicono qualcosa, Kai-San sembra molto arrabbiato e Eri-Chan gli parla con la coda tra le gambe. “In realtà sono molto amici” Yuumi sobbalza quando si rende conto di non essere sola sugli spalti. Quando si gira perde completamente il respiro e si sente il sangue ribollire. Akira-San le siede davanti con un sorriso dolce e con la maglietta alzata per metà, per via del caldo. Yuumi si gira di scatto verso i due amici che ora stanno parlando con più calma. “Sono vicini di casa e si conoscono da piccoli. Bisticciano sempre, ma in realtà si vogliono un gran bene.” Yuumi non può far altro che girarsi di nuovo verso di lui e annuire perché di aprire la bocca non se ne parla. Si morde la lingua per essere sicura di non dire niente. Akira-San le appoggia la mano sulla spalla e le sorride calorosamente. “Il prossimo canestro è per te” Yuumi, se possibile, diventa ancora più rossa, ma cerca comunque di rispondere al sorriso. Spera solo di non aver fatto uno di quei sorrisi spaventosi da Pedo-Yuumi.

Eriko-Chan torna sugli spalti e la guarda preoccupata. “Stai respirando?” e Yuumi solo allora prende una grande boccata di ossigeno. “Stai bene?” la ragazza annuisce per poi porre tutta la sua attenzione sulla partita. Dopo cinque minuti quando Akira-San si avvicina al canestro e fa centro si gira verso di lei e le fa l’occhiolino. Yuumi sgrana gli occhi e si gira subito verso Eriko-Chan che ha visto tutto e la guarda con un ghigno che non promette niente di buono. “Mi-Chan, ricordati che devi respirare!” Yuumi si sente andare a fuoco e decide che una boccata d’ara fresca le farebbe davvero bene. “Dai, andiamo hanno ormai finito” dice Eriko-San mentre le prende la mano ed escono fuori dalla palestra.

Mi-Chan chi ti piace? Sanada o Takahiro-San?” Eriko-Chan la guarda seria e Yuumi si sente davvero troppo osservata. “Nessuno dei due Kazuki-San” si rende conto di averla chiamata di nuovo per cognome e onorifico e si morde la lingua. “Eri-Chan” cerca di rimediare “Io,” non sa se esprimere la propria opinione, non vorrebbe offendere la sua nuova amica. “Io penso che…” la ragazza le fa segno di continuare e lei esita un po’ ma poi comincia a parlare. “Che devo conoscere una persona prima di dire che mi piace. Esteticamente sono bellissimi, ma io non ho ma provato altro per nessuno. Non ho mai avuto la possibilità di innamorarmi di qualcuno e non lo so cosa si prova quando qualcuno ti piace davvero. Gli unici maschi della mia vita sono mio padre e mio nonno e le ragazze che ho conosciuto sono sempre state sgarbate con me o semplicemente mi hanno sempre ignorata. Non conosco davvero nessuno che mi sia mai piaciuto tranne qualche personaggio immaginario di qualche mio libro preferito o qualche attore” quando si rende conto di aver sputato tutto fuori si copre la bocca e guarda l’amica con timore. “Con questo non voglio offenderti! Ognuno la pensa a modo suo!” si affretta ad aggiungere, ma Eriko-San le sorride e la abbraccia dolcemente. “Sei adorabile Mi-Chan!” dice mentre continua ad abbracciarla.
Yuumi ha capito un po’ il carattere di Eriko-San e sa che le piace molto abbracciare e far capire a tutti quello che sente e si infastidisce molto quando gli altri non la capiscono. Eriko-San è solare e le piace moltissimo il rosa, quando si parla di ragazzi lei sa tutto e ha raccontato a Yuumi della sua ultima storia d’amore e quest’ultima ha ascoltato tutto con gli occhi sgranati. Non ha mai pensato che una ragazza di 16 anni possa avere un fidanzato di 21. Certo l’ha letto nei libri e visto nei film, ma mai sentito nella realtà. Eriko-San si diverte e raccontarle delle sue storie passate perché Yuumi ha sempre quello sguardo meravigliato e le fa una tenerezza assurda.

A Yuumi invece piace capire a pieno le persone, è sicura di avere un qualche dono, non solo curiosità, che la fa andare nel profondo delle persone e, in questi pochi giorni ha capito che le piace quando quest’ultime si aprono con lei.
Ha cambiato la sua opinione : La preside ha preso una decisione fantastica, quando ha deciso di unire le due scuole!
Ora Yuumi può vantare delle amicizie che spera si svilupperanno piano, piano.










Continua




















Note :
* Festival Culturale : (Gakuensai e Sunkasai) Sono festival scolastici gipponesi, che si tengono annualmente in tutte le scuole del paese, a partire dai giardini d’infanzia sino alle università. Lo scopo di questi festival è quello di mostrare ai genitori e ai membri della comunità, ciò che gli studenti imparano e sanno fare, per esprimere la loro creatività e il loro talento. Questo da anche la possibilitàagli studenti di altre scuole di esplorare i vari campus ed i gruppi extrascolastici delle varie scuole, che sono punti importanti per la vita scolastica giapponese.
** Hiro-Chan : Nelle ‘note’ del secondo capitolo ho spiegano che tra amici di lunga data e con una confidenza giusta si può usare Nome-Chan, ma anche Nomignolo-Chan.
***Ikebana : Ikebana è l'arte giapponese della disposizione dei fiori recisi.

Ora ho davvero finito!


Vorrei davvero sapere cosa ne pensate!

Accetto a braccia aperte critiche e consigli.
Arrivederci!
















Andreea,
12.07.2014

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Capitolo 4
*** Arigatou Sensei ***


Ecco anche il quarto! Dovete sapere che è la prima volta
che arrivo al quarto capitolo di una storia! È una sorta di record!
Ancora grazie ad Alessia e Veronica.
Spero di sorprendervi e magari di farvi arrivare alle note finali con la voglia di reccensire!


Fiori di Ciliegio




Capitolo Quattro
Arigatou Sensei

Lunedì mattina, che il cellulare di Yuumi segna come 14 Aprile, l’aula professori è sommersa di fiori e regali e lei non sa dove appoggiare le fotocopie che il professore di Inglese le ha chiesto di fare. Dopo aver scavalcato tre enormi pacchetti, arriva al tavolo di Powell-Sensei, legge per sbaglio su uno dei regali il nome di quest’ultimo e si chiede se siano tutti per lei.
A quanto pare si è saputo che oggi è il mio compleanno” Yuumi si gira di scatto e quando si rende conto che il professore le è a qualche centimetro di distanza, indietreggia e cade addosso a un enorme orso di peluche. Il professore la aiuta ad alzarsi e poi nota la faccia stupita che rivolge al peluche e le dice che se vuole può prenderlo. Yuumi pensa sia una cosa davvero brutta. Una ragazza si è impegnata a scegliere un regalo giusto per la persona alla quale vuole bene e quest’ultima la regala alla prima che passa. Nega con la testa e poi si avvia verso la porta. “Ho corretto il tuo test d’ingresso e hai preso 95%, è un buonissimo voto, complimenti” Yuumi sgrana gli occhi e si sente il cuore pesante. 95%? Non ho mai preso 95% in Inglese. Spero non mi rovini la media. Balbetta un ‘Grazie’ e poi corre verso la sua classe.

Quando cinque minuti dopo il professor George Powell entra in classe, Yuumi spera con tutta se stessa che si sia sbagliato e che quando gli consegnerà il test ci sarà scritto 100% come al solito. Questo non succede e quando sente la compagna davanti a lei dire che Satonaka ha preso 98% le tremano le gambe. Satonaka-san ha tutto quello che vuole, non può prendermi anche questo.
Dopo vari ‘Psss’ che non ha capito fossero rivolti a lei si gira e quando incontra il sorriso raggiante di Eriko si sente quasi meglio. “Quanto hai preso? ” Yuumi risponde tristemente e quando la sua amica alza il suo test vede un’enorme 24% che la fa rabbrividire. La reazione di Kai-San è più volgare e ad alta voce “Ma sei stupida? Come fai a prendere quel voto in Inglese? ” il sorriso di Eriko si spegne e poi ne sorge un altro ma Yuumi capisce che è falso “I tuoi voti di matematica non sono migliori!
Yuumi sorride quando si rende conto che stanno per ricominciare a litigare. La ragazza ha capito che non fanno altro quando cominciano a parlare. Anche se uno dei due fa un commento sul tempo l’altro deve ribattere e cominciano a bisticciare. Ha capito che si vogliono bene e anche se litigano, non è mai niente di serio.
La ragazza sta per girarsi quando il suo sguardo si posa sul foglio che penzola dal banco di Akira-San. Il 100% le fa sgranare gli occhi e quando alza lo sguardo per complimentarsi con il compagno nota che lui ha la testa appoggiata sulle braccia e gli occhi della ragazza si fermano sui capelli neri che luccicano al sole e poi sulle spalle che si alzano e si abbassano lentamente.
Non starà mica dormendo. Posa lo sguardo sugli occhiali che sono chiusi vicino all’astuccio. “Suggerirei ad alcuni di voi di venire alle lezioni pomeridiane di oggi” la voce de professore la fa girare “E mi farebbe piacere che si presentassero tutti quelli che hanno ottenuto meno del 50% dei punti. ” Yuumi si ferma con lo sguardo sul suo 95% e sospirando decide che andrà a quel corso di recupero.

Sanada guarda che non mi serve aiuto! ” Yuumi lo vede alzare gli occhi al cielo e si trattiene dallo scoppiare a ridere. Kai sta cercando di convincere Eriko ad andare al recupero e lei decide di aiutarlo. “Eri-Chan ci vado anch’io al corso di recupero di Powell-Sensei, ci andiamo insieme? ” gli occhi della ragazza con il caschetto scuro si accendono “Certamente!
Kai-San alza le mani al cielo e poi punta l’indice in faccia a Yuumi “Come fai a farle fare quello che vuoi? ” la ragazza scoppia a ridere. “Sono sicura che non sia merito mio” il ragazzo la guarda confusa e quando si gira per chiedere spiegazioni a Eriko vede la ragazza guardare con gli occhi a cuoricino il professore di Inglese.
Che state facendo? ” Yuumi non riesce mai a calmare il suo cuore quando sente la voce di Akira-San e quando si gira, si scontra con la sua faccia assonnata e la cosa fa diventare tutto mille volte peggio. Gli occhi assonnati del ragazzo sono dolcissimi e danno al suo aspetto serio quel tocco di miele che fa uscire dal petto il cuore della povera Yuumi che si siede lentamente e senza rendersi conto di guardarlo a bocca aperta.
Eriko è di nuovo innamorata” Akira scoppia a ridere e guarda la ragazza ammirare un ragazzo poco lontano da loro. Quando capisce che è George la sua faccia diventa seria e sposta lo sguardo. Nel farlo incrocia gli occhi di Yuumi che rossa in faccia si alza di scatto e raccoglie le sue cose. Mentre balbetta una scusa e un saluto tira Eriko via con lei e i due ragazzi le guardano andare via.
L’ha chiamata Eri-Chan, è adorabile” Takahiro lo guarda sorpreso e poi sorride. “Sono diventate amiche” Kai ridacchia e poi sospira. “Eriko le fa bene” Takahiro alza gli occhi al cielo divertito “Fa bene anche a te. ” Sanada gli tira un leggero pugno sul braccio e poi cominciano a camminare verso lo spogliatoio maschile.

Yuumi-Kun* come mai qui? ” la ragazza smette di ridere delle facce buffe della sua amica e si gira verso il professore. “Buon pomeriggio Sensei” l’insegnante ricambia il saluto e poi aspetta la risposta alla sua domanda. “Non ho mai preso 95% nei test di Inglese” si giustifica la ragazza e il professore le sorride. “Non ti preoccupare, è solo il primo test dell’anno” lei ricambia il sorriso e si sistema meglio sulla sedia. Non è mai in imbarazzo quando parla con i professori, anzi prova un senso di ‘libertà di parola’. Si sente al sicuro perché sa che i professori non le riderebbero mai in faccia. Powell-Sensei è molto giovane ma non le cambia niente, si sente libera di esprimersi e sa che non sarà giudicata.
Il professore corregge insieme a loro tutti gli errori che hanno fatto nel test e poi spiega qualche regola grammaticale che alcuni di loro hanno sbagliato. Le due ore passano veloci e Yuumi non è sicura che la sua amica sia stata davvero attenta. Ogni volta che il professore ricominciava a parlare lei sospirava e lo guardava in modo inquietante. Yuumi si è resa conto che il professore non ha mai dato segno di notare Eriko e la cosa le da un senso di sollievo che non sa spiegarsi.

Mi-Chan, non è bellissimo? ” la ragazza guarda la sua amica e annuisce. “Sì, è molto attraente” Eriko scoppia a ridere e poi le punta un dito addosso “Ma è mio! ” lo dice ridendo e Yuumi non può fare a meno di sorridere. La risata dell’amica le mette allegria.

Quel pomeriggio Yuumi ha deciso di pulire la sua camera e quando ormai ha una scatola piena di cose da buttare cerca di alzarla per portarla fuori dal portone della scuola. La solleva di qualche centimetro e poi la lascia cadere, è troppo pesante. Si guarda in giro e si rende conto di essere sola nel dormitorio. Sbuffa e poi afferra la scatola e comincia a trascinarla. Quando è ormai nel cortile, si rende conto che non può continuare a trascinarla perché la strada è fatta di pietrisco e quindi la scatola si sarebbe rotta. Gonfia le guance e chiude gli occhi. “Ti serve aiuto? ” la ragazza sobbalza e non capisce come lui possa apparire sempre di nascosto. Si gira e non riesce a vedere molto bene la figura del professore perché il sole non glielo permette. Lui lo capisce e le si avvicina, quando nota le sue guance ridacchia e gli’è ne pizzica una. “Dai, la porto io” Powell-Sensei le si avvicina ancora e quando sono separati solo dalla scatola Yuumi può benissimo guardarlo negli occhi e si rende conto che ne ha già visto un paio così, solo che questi sono meno profondi. Il professore si abbassa e solleva la scatola “È pesante, le farà male la schiena!
George scoppia a ridere “Yuumi-Kun ho solo ventiquattro anni” la ragazza arrossisce e spera di non averlo offeso. Gli fa vedere dove deve portare la scatola e poi lo accompagna. “Grazie mille Sensei! ” unisce le mani e si inchina. “Mi ha fatto piacere aiutarti” lei risponde al suo sorriso con uno ancora più grande e quando il professore sta per dire altro un leggero miagolio li fa girare a destra. Un gattino completamente nero li guarda e quando Yuumi si abbassa, comincia a girarle intorno. “Quanto sei bello” la ragazza adora i gatti. Ne ha sempre voluto uno ma in dormitorio non si possono tenere animali se non pesci e tartarughe e a casa non ci sarebbe nessuno a prendersene cura quando le non c’è. “Ti piacciono i gatti? ” le alza lo guardo e annuisce felice. Il gattino le salta in braccio e le lecca le mani “E tu piaci a loro. ” Yuumi alza di nuovo lo sguardo quando sente la risata cristallina del professore. Il sole rende i suoi capelli ancora più biondi e i denti bianchi brillano. È davvero attraente. Non riesce a credere di averlo pensato e arrossisce di colpo, toglie subito lo sguardo dal professore e lo posa sul gattino. “Puoi tenerlo, sarà il nostro segreto” Yuumi si alza con il gatto in braccio. “Non mi è permesso tenerlo” il professore le sorride “Non lo sapranno. ” Yuumi segue le mosse del professore e lo vede svuotare la scatola con le sue cose da buttare in una più grande lì vicino e poi venire di nuovo verso di lei. “In macchina ho una coperta, vado a prenderla e torno” lei annuisce e afferra la scatola vuota.
Dopo poco tempo lo vede tornare con una coperta verde e uno di quei dadi che si attaccano agli specchietti retrovisori interni. “Un regalo per il gattino” lei sorride e comincia a camminare verso la sua camera. Quando entrano dal portone, controllano se ci sia qualcuno e poi corrono veloci verso la camera di Yuumi. Lei apre velocemente la porta e poi invita il professore. Si da una pacca sulla spalla per aver pulito bene e così non fa nessuna figuraccia. Accende la luce, anche se quella del sole entra dalla finestra e appoggia la scatola nell’angolo dietro la porta.
In silenzio sistemano la scatola del gattino e quando hanno finito Yuumi la appoggia dentro e quando Powell-Sensei le chiede una forbice, si alza e la tira fuori dalla sua borsa per la scuola. Lo osserva attentamente mentre taglia il codino del dado e poi fa un buco nella scatola per poi infilare il filo e fare un nodo in modo che non esca. Appena finisce, il gattino gli lecca la mano destra e subito dopo comincia a giocare con il dado che è quasi più grande di lui. “Come si chiama? ” Yuumi si siede per terra e sospira. Non è mai stata brava con i nomi, il cane della nonna si chiama ‘Cane’ solo per colpa sua. Non ha mai avuto tanta fantasia con queste cose. “Hiroshi**?” Yuumi nega con la testa, è un nome troppo lungo da chiamare tutte le volte. Alza la testa e guarda il professore “Ai***!” gli occhi del Sensei la guardano sorpresa e poi sorride “è perfetto. ” Le ridacchia e prende in braccio il gattino “Ai.
Vuoi che ti accompagni a comprare qualcosa da mangiare per Ai? ” le nega con la testa “Abbiamo un minimarket qua vicino, ci sarà sicuramente qualcosa. ” Lui le sorride e poi esce della camera della ragazza “Grazie mille per l’aiuto, appena compro una cuccetta, lavo la coperta e gliela ridò. ” Il Sensei le posa una mano sulla spalla “Tranquilla, è il mio regalo per Ai” lei sorride e annuisce e lo accompagna alla porta del dormitorio e quando gli apre la porta, il professore esce “Arigatou gozaimasu****!” Powell-Sensei le sorride “Dou itashi mashite, mata Ashita*****.

Quando torna dal minimarket con le scatolette e le altre cose che ha comparto per Ai, Yuumi trova il gattino giocare con le sue calze sul letto e scoppia a ridere. È così felice di avere un gatto e se non fosse stato per il professore, lei non ne avrebbe mai avuto uno. Lo prende in braccio e gli fa vedere dove può trovare il cubo.

Quando è ormai tardi e sta per addormentarsi sente il calore del gattino sui suoi piedi e capisce che Ai ha già trovato la sua cuccetta.










Continua




















Note :



*-Kun : è uno dei suffissi più diffusi, utilizzati dai ragazzi e amici per indicare una certa forma di rispetto, o da un adulto verso una persona più giovane come segno di confidenza. Può essere rivolto da un ragazzo a una ragazza ma questo è raro. È usato da un anziano o un adulto per rivolgersi ai più giovani di entrambi i sessi.

**Hiroshi : significa ‘Generoso’.

***Ai : significa ‘Amore’.

****Arigatou gozaimasu : ‘Molte grazie’.

***** Dou itashi mashite, mata Ashita : ‘Prego, ci vediamo domani’.

Ho usato le frasi in Giapponese perché dirle a qualcuno è un mio sogno che spero diventi realtà. Ma non succederà più se non vi piace.

Finito!


Vorrei un vostro parere : Io ho trovato alcune foto di persone che secondo me rappresentano al meglio i miei personaggi e volevo sapere se a voi andrebbe di vederle. E pubblicherei volentieri nel prossimo capitolo, magari non tutto oppure non so… Ditemi cosa ne pensate! Spero di ricevere delle risposte.

Accetto a braccia aperte critiche e consigli.
Arrivederci!
















Andreea,
01.08.2014

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Capitolo 5
*** Rome...a e Giulietta? ***


Con fatica e una settimana di ritardo, ecco a voi il quinto capitolo.
Chiamiamolo “Capitolo di passaggio” ma volevo raccontare
uno dei momenti più belli della scuola giapponese: il Festival.


Fiori di Ciliegio




Capitolo Cinque
Rome...a e Giulietta?

I mesi passano più veloci del solito e Yuumi se ne accorge solo quando quattro giorni prima del Festival Culturale Satonaka annuncia a tutti che la classe dovrà dividersi in due, metà aiuterà il club di teatro e l’altra dovrà organizzare un mini ‘Cupcake, Muffin & Co’. La classe sembra entusiasta e si stanno per dividere in maschi e femmine quando Satonaka aggiunge che il club di teatro ha solo tre membri perché gli altri sono tutti a casa con i pidocchi (annuncio che fa saltare in aria il 90% delle ragazze) e che hanno bisogno di almeno dieci membri. La loro classe è divisa perfettamente in quindici maschi e quindici femmine quindi per decidere ci hanno impiegato poco. Satonaka appoggia le due scatole blu e rosa piene di bigliettini, cosa che a Yuumi fa tornare in mente una scena di un libro che ha letto di recente. Il primo a scegliere è Sanada e la sua faccia cambia di almeno quattro sfumature. “Teatro” lo dice così lentamente che Yuumi fa fatica a sentirlo, ma lo segna rapidamente sulla lista che ha preparato il pomeriggio prima. “Harumi” la bionda sobbalza e si avvicina piano alla scatola per le ragazze, legge lentamente e poi saltella un paio di volte prima di urlare “Cupcake! ” e poi saltare addosso a Satonaka felice quanto lei. Harumi e Satonaka sono amiche da sempre e Yuumi ha sempre invidiato la loro energia da ‘migliori amiche per la pelle’.
Kazuki Eriko” Satonaka pronuncia il suo nome quasi con ribrezzo e Yuumi sta per scoppiare a ridere quando ricorda la scena di qualche settimana fa quando Eriko ha buttato addosso a Satonaka la sua merenda perché conteneva una zanzara morta. Eriko è completamente terrorizzata dagli insetti e vedere quella zanzara nella sua brioche l’ha fatta saltare in aria e con sé anche la sua scatola che prontamente è finita in testa a Satonaka. Vede Eriko avvicinarsi con il sorriso sulle labbra e non le muore nemmeno quando legge “Teatro”. Yuumi sa dell’amore di Eriko per i dolci e soprattutto per i Cupcake e quindi vederla felice per il teatro la fa pensare. Segna una ‘x’ vicino al nome dell’amica e ricorda una scena della settimana delle vacanze estive quando è andata al mare insieme ai suoi amici. Le sembra strano chiamarli ‘amici’ ma ora fa parte di un gruppo e pensa che sia la cosa più bella che potesse mai capitarle. Ricorda del sorriso timido di Eriko quando Sanada le ha detto che il costume le stava benissimo e il rossore sulle guance che non è andato via per il resto della giornata. L’amica le aveva detto che era per il caldo ma Yuumi ora faticava a crederle. Decide che non vuole insistere e che quando Eriko si sentirà pronta per svelargli il suo segreto lei sarà lì ad ascoltarla.
Quando ormai mancavano solo tre persone per il club di teatro Satonaka, dice il nome di Yuumi e lei estrae lentamente.
La calligrafia perfetta di Takahiro le fa tremare le mani e sorride al ricordo della serietà che copre il viso di Akira quando scrive. Legge ad alta voce “Teatro” e quando sta per segnare il suo nome Eriko le salta addosso e urla nel suo orecchio “Insieme! ” che fa sorridere Yuumi. Quando si staccano Sanada le chiede se può ancora far uso del timpano e lei scoppia a ridere. Il suono della sua risata arriva alle orecchie di un Takahiro, poco più lontano da loro e il suo cuore comincia a battere più forte. È sempre strano sentire la risata di Yuumi, i tre amici d’infanzia non possono non sorridere quando la ragazza scoppia in una gran risata. Quando è il turno di Takahiro a estrarre dice lentamente che deve restare in classe e Satonaka lo abbraccia. “Siamo insieme! ” abbraccio che il ragazzo ricambia ed Eriko la scimmiotta cosa che fa ridere Sanada che inciampa e con il braccio butta per terra le due scatole ormai vuote. Eriko lo aiuta a rialzarsi mentre l’intera classe ride. Satonaka sbuffa e alza le scatole che il giorno prima ha preparato con cura “Ora, se avete finito di giocare, cominciamo a scegliere le ricette! ” Eriko alza gli occhi al cielo “Tanto faranno schifo, vi siete persi la chef della 1°F” Yuumi riderebbe se solo Eriko non si riferisse a lei. L’amica ha assaggiato qualche dolce preparato da Yuumi e ora la ritiene la dea delle delizie. Sanada annuisce fiero della sua piccola amica e la ragazza in questione arrossisce violentemente e si nasconde lentamente dietro al ragazzo.
Sono sicura che Nana-chan è più brava di una che non ha mai cucinato per nessuno” il colpo arriva abbastanza veloce e duro al cuore di Yuumi ma non smette di sorridere. “Stai zitta biond-” Yuumi ridacchia falsamente e copre la bocca all’amica che stava per sputare qualcosa sulla stupidità dell’amica di Satonaka “Hai ragione Harumi, sono sicura che Stonaka sia più brava di me. ” La bionda sorride raggiante e fa la linguaccia a Eriko e che sta facendo uscire l’aria dal naso in modo feroce. Yuumi le sorride e Sanada la tiene per la vita “Non puoi picchiarla a scuola. ” Yuumi alza gli occhi al cielo “E nemmeno fuori Eri-Chan! ” Sanada ridacchia e quando vede l’amica calmarsi la lascia andare. Si sente le mani andare a fuoco e di scatole infila nelle tasche dei pantaloni. “Mi dispiace Hiro, voglio che tu sia con noi! ” Sanada abbraccia il suo amico che sta tentando di toglierselo di dosso. La scena fa sorridere le due ragazze “Hiro-Chan” la ‘a’ allungata fa sembrare il tutto troppo dolce e le due amiche scoppiano a ridere.

Grazie per essere venuti” i tre membri rimasti del club di teatro assicurano tutti di non avere pidocchi e poco dopo cominciano a distribuire dei fogli. “Quest’anno faremo Romeo e Giulietta e ci aiuterà Powell-Sensei” Yuumi si sente arrossire solo quando la ragazza pronuncia il nome dell’insegnante. Da quel pomeriggio di Aprile il Sensei non fa altro che chiederle di Ai e molte volte è venuto a trovarlo. Il gattino cresce ogni giorno di più e si diverte a rompere tutti i giocattoli che il Sensei si preoccupa di regalargli ogni settimana. “Oggi faremo dei provini per le parti quindi decidete che personaggio volete fare” poi aggiunge che alcune femmine dovranno interpretare dei maschi. Yuumi legge i nomi velocemente e decide per la parte di Mercuzio, l’amico di Romeo.

I provini cominciano e Sanada recita la scena dove Tebaldo uccide Mercuzio e la ragazza che prima ha dato loro i fogli lo fa passare. Eriko si presenta per fare Giulietta e recita la parte del balcone. Poco dopo due loro compagni recitano Tebaldo e Romeo. “Futomi Yuumi? ” la ragazza stende al centro del palco e recita le parole di Mercuzio prima di morire.

Il club di teatro appende la lista il giorno dopo, prima dell’ora di pranzo. Eriko si fa spazio con i gomiti e quando arriva davanti al foglio urla “Mi-Chan farà Giulietta! ” Yuumi sgrana gli occhi e quando le arriva accanto, legge il suo nome vicino a quello di ‘Giulietta Capuleti’ e non riesce a crederci. “Ma io ho fatto il provino per Mercuzio” Sanada le da due pacche sulle spalle. “Sono così contenta per te! ” Eriko la stringe forte a se e Yuumi si ricorda che era lei a voler far Giulietta. “Mi dispiace Eri-Chan, sei tu che dovresti fare Giulietta” l’amica scoppia a ridere. “Non dire scemenze, sarai bravissima!
Sanada picchietta sulla sua testa e poi le fa notare che Romeo sarà interpretato dal ragazzo del club di teatro e le ricorda che ci sarà un bacio. Cosa che fa andare in panico Yuumi.

Per i tre giorni successivi non fa altro che pensare che non vuole dare il suo primo bacio su un palco, davanti a mille persone. Le prove sono state sempre molto divertenti e Sanada e Hyobe non hanno fatto altro che rompere spade su spade. Hyobe fa Romeo e Sanada Tebaldo. Ogni volta che fanno scene intere Yuumi non guarda mai negli occhi Hyobe e Powell Sensei, che ha notato l’evidente imbarazzo della ragazza ha deciso che il bacio lo daranno direttamente in scena e sarà una cosa totalmente piatta. I primi due giorni del festival aiutano la loro classe con la mini pasticceria e quando il grande giorno Yuumi arriva in teatro viene quasi colpita dalla spada di Sanada che le passa ad un centimetro la viso. L’amico le va addosso e le prende il viso tra le mani “Ti ho ferita? ” l’unica cosa che la ferisce in questo momento è la sua voce alzata al massimo nell’orecchio. “Sto bene, tranquillo” Sanada sospira e poi si massaggia la testa, dove Eriko, vestita da Paride, l’ha appena colpito. “Vuoi uccidere Giulietta prima che baci Romeo? ” Yuumi indietreggia, come scottata e comincia a piagnucolare qualcosa sul contatto delle labbra. Eriko trattiene una risata e la trascina sul retro per cambiarla.
Ci saranno cinque scene, e hanno il tempo per riprovarle ancora una volta prima dello spettacolo.

Mancano due minuti all’inizio e Takahiro entra nel retro per augurare buona fortuna ai suoi amici. Quando si scontra con un ragazzo alto almeno quanto lui chiede scusa e l’altro lo ferma “Non puoi stare qui. ” La voce di George lo fa bloccare sul posto e lo spinge via “Non dirmi cosa devo fare. ” L’altro alza gli occhi al cielo “Sei solo un ragazzino” Takahiro scoppia a ridere “Esattamente come Yuumi-Kun, stalle lontano.
Questa volta è George a ridere “è solo una mia studentessa, Hiro-Cin*” il moro stringe i denti “Non chiamarmi in quel modo! ” Si girano entrambi di scatto quando il rumore di un legno che si schianta sul palco proviene da destra. Yuumi sgrana gli occhi e mette le mani in avanti “Non ho sentito nulla, mi dispiace! ” e senza dare il tempo ai due di dire qualcosa sparisce dietro la tenda. Ha sentito solo le ultime battute dei due e non voleva origliare. Si sistema il vestito bianco e il fermacapelli prima di entrare in scena.

Dopo la morte di Tebaldo e Mercuzio la scena traballa un po’ quando Sanada inciampa e cade addosso a Hyobe. Fanno calare la tenda ed Eriko scoppia a ridere, cosa che si sente perfettamente in tutto il teatro. Hyobe si alza lentamente e poi ricade a terra “Credo di aver perso un rene. ” La battuta fa ridere tutti fino ad un certo punto quando si rendono conto che non riesce davvero a camminare per il dolore e allora Sanada va in crisi. “Cammina bene, devi baciare Giulietta! ” Hyobe alza gli occhi al cielo e si piega per terra. “Lascialo stare, non è colpa sua se sei un elefante” Eriko subisce lo sguardo omicida dell’amico con grande stile e solo quando quest’ultimo si alza e le corre dietro con la spada di carta in mano comincia a urlare.
Tutta la scena è sentita dall’intero teatro e solo il Sensei riesce a farli ragionare “Dobbiamo trovare un altro Romeo” tutti si girano verso Sanada che finge di svenire.
Lo faccio io.


Romeo si avvicina alla sua sposa, s’inginocchia e in lacrime appoggia la testa sul suo grembo. Prende la bocchetta e beve il contenuto. “E così con un bacio io muoio. ” Le stampa un bacio sulle labbra e poi cade a terra, vicino a lei.
Giulietta si sveglia e vede il suo amore ormai morto. Le lacrime sono tante e anche in pubblico è ormai emozionato. Yuumi ha sempre pensato che Romeo e Giulietta sia una delle storie più tristi da sempre. La voce di Sanada annuncia “Un potere più grande, cui non possiamo opporci, ha frustrato i nostri piani”. Yuumi impugna il coltello di gomma che le è vicino e lo spinge contro di se. Cade a terra, tra gli applausi del pubblico.

Si sistemano tutti sul palco e s’inchinano al pubblico “Grazie per essere venuti!
Sanada saltella qua e la felice del lavoro che ha fatto per poi fermarsi e puntare un dito contro Yuumi “Mi stai dicendo che il tuo primo bacio l’hai dato a Eriko?!










Continua




















Note :
*Cin: storpiatura di “-Chan”, raramente utilizzata da bambini più grandi; persino fra adulti possono avere connotazioni ironiche o vezzeggiative esagerate, E IN ALCUNI CASI POSSO ESSERE CONSIDERATI NON MOLTO EDUCATI.


LE FOTO DEI PERSONAGGI NON POTEVO PUBBLICARLE NEL CAPITOLO PER PROBLEMI DI SPAZIO E ORDINE, MA POTETE TROVARLE AL SEGUENTE LINK : http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2790918&i=1 (non posso inserirlo in un'altro modo...)

GRAZIE PER AVER LETTO!


Vorrei davvero sapere cosa ne pensate!

Accetto a braccia aperte critiche e consigli.
Arrivederci!
















Andreea,
25.08.2014

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