Succede tutto per caso

di Robs_Draco1
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Emma si svegliò presto quella mattina,quello non era solo un giorno qualunque era “quel” giorno,il giorno tanto atteso , il giorno della partenza. Quella mattina Emma sarebbe partita per Londra dove l’aspettava la più bella estate della sua vita.
“Tesoro!Sbrigati o faremo tardi!” la voce di mia madre  mi svegliò dal mio sogno ad occhi aperti,già immaginavo di camminare per Carnaby street,fare shopping ad Oxford street e andare a vedere una partita del Chelsea.Si  amavo il calcio,guardare le partite e andare allo stadio,lo facevo ogni volta che potevo e non vedeva l’ora di continuare a farlo a Londra.Chiusi in fretta la valigia e diedi un’ultima occhiata allo specchio prima di scendere :avevo indossato un paio di leggins grigi in modo da stare comoda in aereo,una canotta bianca con sopra una camicia a quadri bianchi e blu annodata sotto il seno. I capelli lunghi biondi,troppo mossi per i miei  gusti che lisciavo spesso,dei grandi occhi castani tanto che i miei  amici chiamano “Bambi”.Misi gli occhiali da sole per coprire le occhiaie dovute al poco sonno ,presi  la borsa e mi precipitai  di sotto dove mi aspettavano i miei genitori.
“Alla buon ora,altri due secondi e prendevo il volo al posto tuo!”Disse papà
“Si certo papà saresti sicuramente passato per una diciottenne!” “Tu sottovaluti le mie doti di travestimento cara,ti sorprenderei” “ahahaha certo,certo!Su poche storie ho un volo da prendere io”
“Certo adesso hai fretta,prima mi fai fare le ragnatelea furia di aspettarti e adesso hai fretta”Disse Giorgio il fratello di Emma.
Il viaggio fino in aereoporto non fu molto lungo e in men che non si dica ero già sull’aereo e aspettavo il decollo. Fui travolta da mille pensieri..sarei andata a Londra,avrei rivisto il mio amico Francesco che si era trasferito per trovare lavoro e non vedevo da sei mesi, avrebbe raggiunto la mia migliore amica Elisa e avremmo iniziato a studiare lì,lei era al secondo anno e si trasferiva a Londra grazie ad un progetto universitario e io avrei iniziato a studiare giornalismo,ma l’università sarebbe iniziata solo ad ottobre avevamo tre mesi solo per noi prima,tre mesi per sistemarci nel nostro appartamentino vicino l’università affittato per i primi mesi con tutti i nostri risparmi. Tre mesi per passare la più bella estate che si possa immaginare.

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Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Dormìì per quasi tutto il viaggio e prima che me ne potessi rendere conto il capitano mi ricordava di allacciare le cinture poiché stavamo iniziando l’atterraggio. Non riuscivo ancora a crederci ero davvero a Londra e non per una vacanza,ma adesso ci avrei vissuto,avrei potuto chiamarla casa. Ero così eccitata che scesi dall’aereo saltellando e canticchiando ricevendo non pochi sguardi straniti dalle persone accanto a me. Il nastro del ritiro bagagli del volo da Milano era tra quello da Los angeles e quello da Barcellona e nonostante Fossi scesa tra le prime non riuscii a farmi largo tra la folla allora decisi di sedermi a terra tra Londra e Los Angeles e aspettare che la folla diminuisca. Purtroppo  la stanchezza iniziò a farsi sentire e mi addormentai appoggiata al nastro e quando mi risvegliai  era rimasta solo la mia valigia e poche altre. Mi alzai di colpo e intontita dal sonno quasi non caddi,mi avvicinai per prendere la mia valigia ma non ci riuscii,era troppo pesante:”Maledetta,vieni qui!Uff avevo detto a mamma che era meglio se le altre cose le spediva dopo ma lei no,non mi deve ascoltare mai!” il mio spettacolino in italiano aveva fatto girare tutti i passeggeri in arrivo da L.A. molti dei quali erano tutti accalcati su degli uomini,dei ragazzi , ero decisamente troppo impegnata a imprecare contro la mia valigia per controllare chi fossero. Dopo un po’ di auto convincimento mi decisi a ritentare.. era una questione di orgoglio adesso..ne sarebbe uscita solo una da li o io o la valigia e dovevo essere io! Arrivai davanti al nastro e non appena spuntò la mia valigia verde con i quadrifogli l’afferrai con tutta la forza che avevo..e credo di avercene messa anche troppa..sollevai in alto la valigia che mi face sbilanciare all’indietro,ma non potevo soltanto cadere con il sedere per terra come tutte le persone normali,ma feci diverse capriole all’indietro.
Ero tutta dolorante,riaprii gli occhi e vidi sei paia di occhi che mi guardavano,alcuni con apprensione, altri divertiti da quello spettacolo altri ancora confusi. “S-salve”balbettai  e subito un ragazzo dagli occhi di un verde mai visto si mise a ridere e mi rispose di rimando “Saaaaaaalve mia piccola Tarzan” ”Dai smettila Haz aiutiamola ad alzarsi magari si è fatta male!Dai Liam aiutala.” Adesso a parlare era una ragazza bionda molto carina assomigliava al ragazzo dagli occhi verdi “Si dai,diamole una mano..hei ti sei fatta male?”disse  il ragazzo di nome Liam,due braccia forti mi aiutarono ad alzarmi. ”Stai bene?vuoi dell’acqua?”disse un altro ragazzo più scuro degli altri con uno sguardo che ti ipnotizzava . ”No g-grazie,anzi mi sento anche abbastanza stupida cosi,che bel modo di accogliermi Londra!”I ragazzi scoppiarono tutti a ridere e io con loro. “Non sei di qui?”disse uno ragazzo castano dagli occhi azzurri “No,sono italiana mi sono appena traferita qui,o almeno ci sto provando “ “Mmm,buoni questi biscotti!Ti prego dimmi che li posso trovare anche qui!”Adesso ero un biondino dagli occhi blu a parlare o meglio a biascicare parole mentre si sbafava i miei biscotti. ”Hei!Quello è il mio spuntino,anzi era!E comunque si li puoi trovare qui,ma solo nella mia cucina,li ho fatti io!”dissi con una punta di orgoglio “Li hai fatti tu??ti prego rifammeli sono buonissimi,ti sono caduti dalla borsa e non ho resistito..per caso, visto che ho sentito che sei Italiana non sapresti fare anche non so, la pizza?” “Niall!Non è che per quanto è italiana deve saper cucinare!”rispose Liam a mo di rimprovero “A dir la verità io saprei cucinare qual cosina..sapete una povera ragazza Italiana a Londra deve pur sopravvivere..il mio piatto forte sono le lasagne “dissi sorridendo. ”Mmm lasagne..”disse il biondo “Attenzione piccola così rischi di far morire il povero Niall,o di ritrovartelo a cena!”Disse ghignando Harry. ”Ahahaha con piacere,la prossima volta che faccio le lasagne vi invito tutti a cena,ma che maleducata vi cado addosso e neanche mi  presento io sono Emma!" Per prima si avvicinò la ragazza “Hei,abbiamo i nomi simili!Piacere io sono Gemma e sono la sorella maggiore di questo elemento qui”disse indicando Harry. Mi aspettavo che adesso si presentasse Harry ma era quasi in attesa di qualcosa..”Heiii e tu come ti chiami?”fu quasi come se lo avessero svegliato di botto”Davvero non sai chi sono?chi siamo?” “Dovrei?”dissi timidamente “Bhè siamo i one direction”disse il ragazzo dagli occhi azzurri e nel farlo usò una vocina che mi fece ridere “Mmm si..aspetta..forse,cosa fate cantate?”Liam sbottò in una risata fragorosa”Si Emma cantiamo,io sono Liam” ”Louis” disse il ragazzo dalla vocina strana “Io sono Zayn,piacere “disse il ragazzo più scuro “Io sono Harry”disse il ragazzo dagli occhi verdi e nel farlo mi baciò la mano e io diventai velocemente bordeaux “Hazza!Smettila di fare il cascamorto con Emma!Lei è mia e mi farà i biscotti e le lasagne!Ah sono Niall”disse mostrandomi un sorriso che andava da un orecchio all’altro. ”Si Niall io mi sono trasferita in Inghilterra solo per farti da cuoca,era il mio sogno “dissi ridendo ma la risatà si interruppe subito ”Merda!ma si è fatto tardissimo ho perso l’autobus e non ho abbastanza contanti per il taxi!Merda,merda,merda!Sapete se c’è un bancomat?”dissi allarmata “Tranquilla ti portiamo noi a casa!”disse Niall “E’ il minimo per averti lasciato senza biscotti!Vi va bene ragazzi?”i ragazzi annuirono e ci dirigemmo nel parcheggio dove vi erano due fuoristrada neri,io salii in quello con Niall e Liam nell’altro vi erano Harry,Louis,Zayn e Gemma. Dissi l’indirizzo a Niall e dopo poco arrivammo,i ragazzi scesero per aiutarmi con i bagagli “Ragazzi ma mi sembrate dei ladri!Cappello,occhiali e cappuccio!” ”Em non tutti sono fuori dal mondo come te,c’è qualcuno che ci conosce e non sarebbe bello essere accerchiati sotto casa tua da ragazzine urlanti”rispose Liam con fare bonario “uhm sarà,comunque ragazzi grazie di tutto,vi inviterei a prendere un caffè o a mangiare qualcosa ma ho tutto negli scatoli e Niall si è mangiato tutto ciò che avevo quindi alla prossima star internazionali!” Liam mi saluto, ridendo e salì in macchina Niall invece mi guardava con sguardo colpevole.”Cosa c’è Niall?” ”Mi sento in colpa ti ho mangiato tutto e hai ancora tutto imballato!” scoppiai a ridere a quelle parole “ Tranquillo sciocco..ho qualche asso nella manica so farmi un piatto di pasta in 5 minuti,devo solo trovare la pentola..se poi ti senti proprio in colpa puoi sempre portarmi a mangiare una pizza!” ”Uhm oggi proprio non posso devo andare ad una riunione ma ..ci sarà occasione..te lo prometto”mi diede un bacio sulla guancia e salì in macchina. Salii a casa e iniziai a sistemare,ma la stanchezza prese il sopravvento..mi feci una doccia veloce e mi misi a letto ripensando a quante cose erano successe oggi..mi ero trasferita nella nuova casa,avevo un livido grande quanto una patata su sedere e avevo conosciuto una delle più famose boyband che ci sono..senza neanche riconoscerli! Che figura! Mi affacciai alla finestra guardando lo skyline londinese..ero a casa,adesso iniziava la mia nuova vita.

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


                                                  Capitolo 3
La mattina seguente mi svegliai presto, avevo mille cose da fare!Spacchettare gli scatoloni, rompere i bagagli, cercare di trasformare quell’appartamento anonimo in "casa mia" e ultimo ma non per importanza riempire il frigo!Inizia a sistemare la mia stanza,comprai un bel copriletto verde e blu, i miei due colori preferiti,con delle farfalle,appesi alle pareti tante foto:i miei genitori,mio fratello,i miei amici e le foto dei miei viagg:,Spagna ,Irlanda,Francia.Posti dove avevo lasciato pezzetti del mio cuore.
Decisi di iniziare a sistemare anche camera di Elisa,per farle una sorpresa!Sistemai delle grandi tende arancioni con dei fiori,le sistemai alcuni vestiti che mi aveva già mandato sua madre nel grande armadio di Teak scuro e misi una lampada colorata sulla scrivania. La cucina e il soggiorno erano in unico spazio con un grande tavolo al centro della stanza e a ridosso del muro un grande divano di pelle Blu con delle poltroncine multicolor tutte intorno,erano un regalo dei miei per la casa nuova. Ma la cosa più bella della casa era la grande vetrata del soggiorno,da lì si poteva vedere gran parte  della città.
Dopo aver sistemato gran parte della casa guardai l’orologio e notai che erano quasi le 13.30 “Merda!Ecco perché brontoli caro mio-dissi rivolgendomi al mio stomaco-è tardi, su andiamo a riempirti!”presi la borsa e uscii.
Non sapendo dove andare, optai per un classico Burger King e mi diressi verso Leicester Square  e dopo aver preso un doppio cheeseburger con patatine e una Coca grande decisi che non avevo voglia di tornare a casa ma che era meglio sfruttare una bella giornata di sole andando a riposare ad Hyde park.Scelsi un angolo più appartato in modo da non essere disturbata dai bambini che giocavano e da non vedere coppiette che si sbaciucchiavano , ricordandomi che io ero sola. Non ero mai stata fortunata in amore, solo storie sbagliate finite immancabilmente con un cuore a pezzi. Avevo chiuso con l’amore, con le notti insonni passate a piangere, a farsi mille paranoie adesso iniziavano una nuova vita, dove la protagonista sarei stata solo io.
Mentre tornavo a casa, passai davanti ad un piccolo negozietto di cibo italiano e mi vennero in mente le lasagne. D’istinto entrai e comprai tutto l’occorrente: lasagne, sugo, carne e besciamella.
Tornai a casa felice di mangiare qualcosa di buono e poi cucinare mi metteva allegria, ma non appena mi misi davanti ai fornelli mi venne in mente Niall.Avevo promesso che lo avrei  invitato non appena avessi cucinato “Non ho il suo numero,non so proprio come rintracciarlo..stupida,stupida,stupida non potevi farti lasciare il numero invece di stare qui a rimuginare? Si certo, non solo non l’ho riconosciuto ma quando ho capito chi era dovevo chiedergli in numero?sarei sembrata una a cui importa soltanto la fama,ma non è così, non sapevo nemmeno chi fossero..a me sta solo simpatico..”
Mentre pensavo a queste cose, avevo perso la voglia di cucinare e decisi di andare a fare due passi per comprare un pacco di sigarette,sapevo che era un brutto vizio eppure non riuscivo a smettere, mi calmava e in questo momento avevo bisogno di calmarmi e pensare a qualcosa che non fosse un biondino dagli occhi blu. 





Spazio autrice
Ciaooo questo capitolo non mi entusiasma molto è di passaggio,ma spero  di migliorare nel prossimi e che la storia vi piaccia :)

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


                                          Capitolo 4
*Niall’s pov*
Oggi ero stato tutta la mattina in studio per sistemare alcune cose del nuovo disco, una mattinata come tutte le altre insomma eppure qualcosa è cambiata. Quando a pranzo Paul ha portato le pizze, non ho pensato subito a mangiare,ho pensato ad Emma.
Emma..in aeroporto ieri non l’avevo neanche vista,vidi soltanto un’enorme valigia verde che volava per terra e una scatola di biscotti che usciva fuori da una borsa. Distolsi l’attenzione dai biscotti solo quando sentii Harry usare la sua voce da “CiaosonoHarryenessunopuòresistermi”, cosa stava succedendo? Poi la vidi una ragazza sul metro e sessantacinque dai capelli biondi era distesa a terra tra Harry Gemma e Liam, una fan che cerca, di attirare la nostra attenzione pensai.. ma non lei, non scoppiò in urletti isterici o non chiese delle foto, ma ci parlava come se non sapesse chi fossimo. Quella ragazza m'incuriosiva sempre di più e poi quei biscotti erano davvero strepitosi,dovevo almeno chiederle dove li avesse presi. Non appena mi avvicinai, mi urlò contro per averle mangiato la merenda e poi si presentò aspettandosi lo stesso da noi. Forse quella strana ragazza per davvero non sapeva chi fossimo!
Ad un certo punto credo che abbia iniziato ad imprecare in italiano traducendo di tanto in tanto parole come:è tardi,autobus,bancomat. Andava avanti e indietro gesticolando , era davvero buffa e decisi di fare il cavaliere e di darle un passaggio. Non so se fosse perché ero stanco dal volo o quel suo gesticolare mentre parlava per sottolineare un concetto o se perché aveva detto di saper cucinare, ma ero affascinato da quella maldestra ragazza italiana e dopo che l’aiutai a posare i bagagli restai imbambolato a guardarla, i capelli leggermente mossi che le arrivavano sotto le spalle, le labbra carnose spaccate dal suo continuo morderle, i suoi occhi grandi e castani, non aveva i canoni di bellezza che possedevano le ragazze con cui uscivo di solito e questo mi intrigava sempre di più.
Ed eccomi qui alle nove di sera davanti la porta di una ragazza conosciuta ieri. Davanti ad una porta chiusa per lo più “Basta non c’è, sarà a divertirsi e tu qui che volevi invitarla a cena!” girai i tacchi e scesi le scale ancora soprapensiero e andai a sbattere contro qualcosa, anzi contro qualcuno.
“Hei sta più attento a dove cammini!”dissi seccato.
“Scusa, non volevo ero distratta, non riuscivo a trovare le chiavi”mi rispose la ragazza ancora per terra.
Appena mi avvicinai per darle una mano la vidi Emma.
“Tu?!cosa ci fai qui?”dissi
“Bhè sai io ci vivo qui, la domanda è cosa ci fai TU qui?O ti diverti a far cadere per terra le ragazze?”rispose la bionda.
“A dire il vero le ragazze cadono da sole ai miei piedi,senza bisogni di trucchetti, ahaha.Comunque ero venuto a invitarti a cena, visto che ieri non ho potuto. Ti andrebbe?”.
“Mmm, veramente no”rispose Emma. Ero scioccato da quando ero entrato nei One direction , poche erano le persone che avevano rifiutato un mio invito.
“Ah..okay..allora ciao”dissi e stavo quasi per scappare quando mi sentii tirare per un braccio
“No non mi va di uscire , perché pomeriggio ho comprato tutti gli ingredienti per fare le lasagne e sarebbe un vero peccato sprecarli. Ti andrebbe di cenare qui?” Emma disse quelle parole corredandolo con un magnifico sorriso che avrebbe fatto sciogliere i ghiacciai,non potevo rifiutare.
“Mi farebbe molto piacere”riuscii solo a dire.
*Emma’s pov*
Quasi non riesco a crederci, vado fuori per togliermi questo biondino dalla testa e me lo trovo per le scale , e adesso sto cucinando le lasagne per lui a casa mia!
“Mmm che buon odore!”disse il biondo
“Grazie, sei fortunato che avessi già quasi finito di cuocere il ragù così tra non molto possiamo mangiare”a queste parole Niall mi rivolse un sorriso così dolce che non riuscii a capire se era per me o per le mie lasagne.
“Bene, le lasagne sono in forno tra non molto saranno pronte!”
“E’ davvero carina casa tua, è piccolina ma sembra accogliente”disse Niall.
“Grazie, se vuoi ti faccio fare il tour!E’ ancora da finire di sistemare ma ne sono già molto orgogliosa!”
Niall scoppiò a ridere “E tour sia!”
“Bene questa è la cucina,elemento indispensabile per una povera Italiana in terra straniera. Era già qui quando ho affittato l’appartamento, è carina, funziona e poi così ho risparmiato qualcosa per l’università. Qui c’è il bagno, bhè è un normalissimo bagno e..”
“Hei ma quella è una paperella di gomma!”m'interruppe
“Si è una paperella di gomma,è con me da quando ero bambina e l’ho portata con me. Se mi prendi in giro non ti faccio mangiare!”dissi con un solo fiato al ragazzo che avevo di fronte. A quelle parole Niall mimò il gesto di chiudere a chiave la bocca e mi fece cenno di proseguire.
“Questa è camera di Elisa la mia migliore amica, mi raggiungerà tra qualche giorno ,anche lei studierà qui a Londra”
“Siete amiche da molto?”chiese il biondo mentre guardava la camera della mia amica.
“Da quindici anni e non abbiamo mai litigato. E’ come la sorella che non ho mai avuto”dissi ripensando a tutto quello che avevamo passato insieme.
Quando Niall iniziò a parlare mi ridestò dai miei pensieri “Anche per me i ragazzi sono come dei fratelli ormai,siamo insieme da quattro anni,per quasi tutto l’anno. Ci proteggiamo,ci aiutiamo,scherziamo,ma soprattutto ci vogliamo bene,a dispetto di tutto e di tutti.”
“E’ molto bello quello che hai detto”dissi pensando a come fosse dolce quel ragazzo,nonostante fosse uno tra le persone più ricche e famose al mondo.
“Bene il tour è finitoo!”conclusi
“E no mia cara manca ancora una stanza, la tua”disse Niall sorridendo.
“Non c’è nulla da vedere in camera mia, dai andiamo”lo pregai.
“No, quando s'inizia qualcosa bisogna finirla,su andiamo”e mentre diceva questo si precipitò verso la mia camera.
“E’ davvero molto carina". E’ colorata,vedo che ti piace il verde!”
“Si è il mio colore preferito”risposi
“Anche a me piace molto, mi ricorda la mia Irlanda,che tra l’altro vedo in quelle foto!Ci sei stata?”domandò stupito
“Si ,alcuni anni fa,sono stata in tutta la cosa ovest”
“Perché non me lo hai detto subito?”Chiese il ragazzo ancora più stupito
“Perché non volevo fare colpo su di te solo perché mi piace il tuo paese e ci sono stata!”ammisi con un lieve imbarazzo. Alle mie parole Niall prima non disse nulla, poi fece un sorriso e continuò a guardare le foto “Spagna,Francia,Repubblica Ceca,vedo che ti piace viaggiare!”
“Molto, anche per questo voglio fare la giornalista!Voglio scrivere le storie di questi paesi,le storie a cui nessuno presta attenzione”
“E’un bel sogno,e i sogni possono avverarsi sai?Io ne so qualcosa”. Ci guardammo negli occhi per qualche istante finchè io non distolsi lo sguardo “Questa invece è la mia famiglia”dissi indicando una foto scattata al mare l’estate prima, l’avevo scattata io,mostrava i miei genitori abbracciati e mio fratello seduto per terra accanto a loro.
“Sono carini, anzi tua madre è proprio bella”esordì Niall con un’occhiata maliziosa a cui risposi con una linguaccia.
Driiiiiiin. “Il timer!La cena è pronta e il nostro tour è finito,fuori da camera mia piccolo Leprecaune”dissi ridendo e trascinai Niall in cucina. 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


  Capitolo 5 “Quemste lasagne sonmo buonimsime!”disse Niall prendendo la quarta porzione “Fortuna che prevedendo una scena del genere ho preso la teglia formato famiglia!”dissi ridendo guardando il biodo che si avventava sul suo piatto “Hei non è colpa mia se sei un’ottima cuoca e poi cosa parli tu che ne hai preso tre porzioni eh?” “Hei!Io devo crescere ancora-dissi evidenziando la mia statura-e poi non sono un’ottima cuoca,diciamo che me la cavo,ho sempre osservato mia madre in cucina ma ho iniziato a cucinare soltanto quando ne avevo bisogno.E poi tu sei un pozzo senza fondo,mangeresti anche il tavolino in caso di necessità!” “E non dimenticarti le sedie babe!”disse il biondo con un sorrisetto e scoppiammo entrambi in una fragorosa risata “E per dessert?”disse il Niall “Hai ancora fame?Hai mangiato quattro porzioni di lasagne,una bistecca,le patate e l’insalata!”esclamai stupita “Bhè ma il dolce è il dolce!Non puoi invitare a cena e non fare il dolce!”disse il biondo “A dire il vero quest’invito è stato improvviso mio caro,quindi non ho avuto il tempo di preparare il dessert. Anche perché c’era un certo Leprecaune che ha ispezionato ogni angolo della mia camera,quindi per questa sera niente dolce!”replicai ferma. A questo punto Niall iniziò a guardarmi con occhi supplichevoli?Non so,sembrava un cucciolo e la mia fermezza andò a puttane. Come facevo a resistere ad un faccino del genere? “Mmm okay,se vuoi o degli altri biscotti come quelli che hai mangiato in aeroporto. Li avevo messi in valigia,possiamo metterci della nutella in mezzo e diventato come delle mini-tortine”dissi infine. A Niall si illuminarono gli occhi “Sisisisisisi!Lo sapevo che un’Italiana non poteva deludermi così in fatto di cibo” Presi i biscotti e la nutella e iniziai a preparare questi ‘dolci’ improvvisati e mentre lo facevo non riuscivo a non guardare Niall. Questo ragazzo che fai i capricci per avere il dolce,che ha divorato la mia cena,ma soprattutto che è qui con me, è davvero una pop star?Più lo guardavo e più lo trovavo carino,i capelli non erano bassi come lo avevo visto in aeroporto erano alti in una specie di cresta spettinata,le guance erano leggermente arrossate dal calore che c’era in casa ,indossava dei jeans stetti che gli fasciavano le gambe. Oddio ma aveva le gambe più belle delle mie?Emma stai davvero invidiando le gambe di un ragazzo?A questi pensieri sorrisi involontariamente. “Perché sorridi?”mi chiese Niall “Per te”dissi ingenuamente “Per me?Ho fatto qualcosa di buffo?Non mi sarò per caso sporcato?”disse controllandosi “Ahahah nono,se te lo dico prometti che non ridi?” “Certo,parola di lupetto!” “O come l’impressione che tu non sia mai stato nei lupetti,ma sorvoliamo”a queste parole Niall assunse un’espressione angelica che mi fece ancora più ridere “E adesso che c’è?”disse esasperato “La tua faccia!Non sei credibile come angelo” “Uff,almeno ci ho provato!Dai prometto che non rido,avanti,spara!” “Ti ho invidiato”dissi con un po’ di imbarazzo “Mi hai invidiato?Certo io sono bello,ricco e famoso” “Ma no stupido!”e gli tirai il rotolo dei tovaglioli,che grazie alla mia ‘ottima’ mira finì sul divano “Ti ho invidiato perché guardavo le tue gambe e sono più belle delle mie”e nel dirlo diventai di tutte le sfumature del rosso. Anche Niall arrossì ma subito venne da me e mi fece sedere sul divano e lui andò ad appoggiarsi alla parete di fronte “Cosa stai facendo razza di pazzo Irlandese?” “Aspetta. E ammirami”.Detto questo iniziò a camminare imitando le modelle,facendo smorfie e mandando baci a dei fantomatici fotografi “Tu sei tutto pazzo Horan”dissi tra le risate “Si lo so,ma dovevo pur smorzare l’imbarazzo e così ti posso mostrare quanto sono belle le mie gambe ahahaha” Ma mentre parlava inciampò nella gamba di una delle poltroncine finendo con il sedere per terra e le gambe per aria. “Questo è perché hai parlato troppo”dissi facendo una linguaccia . “Oi oi”si lamentava il biondo “Su vieni qui,fammi dare un’occhiata”lo feci sedere e gli alzai un po’ la maglia sopra i fianchi per vedere se si era graffiato,non riuscendo a vedere nulla dissi “Devi slacciarti i pantaloni” Vidi le labbra del biondo curvarsi in un ghigno “Cosa?Non ti facevo così audace Emma!” “Ma cosa diavolo hai capito,pervertito!Voglio solo controllare se ti sei graffiato,non è colpa mia se usi dei jeans più stretti di quelli di una ragazza!Dì un po’ non sarà per questo che riuscite a prendere le note alte tu e i tuoi compari?” “Per tua informazione quello degli acuti è Zayn e comunque no signorina!”disse mettendo il broncio "Dai non fare così,stavo solo scherzando,non volevo offenderti. Dai se mi fai un sorriso e ti lasci controllare ti do una caramella” Niall si girò verso di me facendomi un debole sorriso misto ad una linguaccia “Ma è solo per avere la caramella sia chiaro!” “Ahahaha okay okay,adesso fatti controllare” Si abbassò leggermente i pantaloni e io notavi dei piccoli graffi un po’ più in basso del fianco sinistro “Mmm solo tu riesci a graffiarti con tutti i jeans messi!Dai adesso ti metto un po’ d’acqua ossigenata e un cerottino e passa tutto” “Okay,mamma”rispose Niall ridendo “Bhè almeno ti ho fatto ridere”dissi “Si,ma voglio comunque la mia caramella!” “Ahaha okay,okay!” Mi guardai attorno,la cucina era pulita poiché avevo iniziato a lavare i piatti mentre Niall mangiava il suo dessert quindi non mi restava molto da fare “Ti andrebbe di salire sul tetto?”disse Niall ad un tratto “Sul tetto,perché?”chiesi curiosa “Bhè ho notato che eri andata a comprare le sigarette quando ti ho incontrata e sarebbe un peccato impregnare di fumo una casa così carina. E poi..”s’interruppe “E poi..ho visto che ti guardavi attorno per controllare di aver pulito tutto e questo poteva portare alla fine di questa serata e io non voglio,non subito” Non compresi bene le parole del ragazzo ma prima che potessi accorgermene aveva già preso una coperta dal divano e le chiavi di casa e con naturalezza mi prese per mano e mi portò su per le scale. Appena arrivammo accesi la mia sigaretta e mi scostai da lui. “Perché ti sposti?”disse Niall alzando di poco il tono della voce,come se fosse un po’ allarmato “Sto fumando,magari ti da fastidio” “Ah,non preoccuparti Zayn fuma,e adesso anche Liam.Ci sono abituato,e poi se ti allontani potresti sentire freddo,per stare caldi dobbiamo stare vicini,sai la fisica..” “Si certo,la fisica”dissi sorridendo “Mi piace quando sorridi,è contagioso. E poi sei più bella quando lo fai” “Sono più bella?”Chiesi con un leggero imbarazzo “Hai dubbi su questo?”e nel dire queste parole mi strinse delicatamente a se come se avesse paura che potessi spostarmi da un momento all’altro. Non lo feci,mi piaceva quel contatto con lui. Non risposi alla sua domanda e lui capì che quel contatto,quell’avvicinarmi a lui era sufficiente. Parlammo del più e del meno:delle nostre famiglie lontane,della nostra vita,degli amici,delle nostre passioni e di cosa invece non ci piaceva,mi sentivo a mio agio a parlare con quel ragazzo che fino ad un giorno prima era uno sconosciuto. Mi chiese del perché avessi scelto Londra per studiare e non un’università in Italia,più vicina alla mia famiglia “Perché qui c’è la migliore e perché accontentarsi quando si può avere il meglio?”dissi sorridendo “E poi perché è Londra..ho sempre amato questa città fin da bambina. Lo scorso hanno sono venuta qui per due mesi a lavorare con un progetto scolastico e nonostante lavorassi molto non ero stanca della città. E’ stato amore a prima vista insomma” “Credo di saperne qualcosa..” “Scusami,non ho capito..”Chiesi a Niall “No,stavo dicendo è stato lo stesso per me,e poi è un bene che tu sia venuta qui,adesso ho trovato la mia cuoca personale!” “Ma smettila ingordo!”Dissi dando un buffetto sul braccio al ragazzo che mi stava accanto “Hai freddo” mormorò poi, “forse e meglio se scendiamo” Annuii controvoglia e seguii al piano di sotto la testa bionda che mi precedeva. Entrati in casa Niall prese la sua giacca e si diresse verso la porta “Che dire,è stata proprio una bella serata. Grazie Emma” disse avvicinandosi pericolosamente al mio viso e dandomi infine un dolce bacio sulla guancia, “Bhè allora ciao” “Ciao” dissi e richiusi la porta dietro di me. Ero immobile dietro la porta a toccarmi la guancia “Stupida,stupida Emma!Cosa ci voleva a spostarti e baciarlo?Ahhh ,maledetta timidezza sono rimasta pietrificata e adesso sono qui come un baccalà a toccarmi la guancia”.Mentre pensavo a tutto questo suonò il campanello,apriì incuriosita e trovai Niall “Hai scordato qualcosa?”chiesi “No,cioè si. Mi sono appena ricordato che non ho il tuo numero e non saprei come rintracciarti. Non posso appostarmi sempre sotto casa tua eh!” Mi misi a ridere e lui con me “Ecco tieni..buonanotte”stavo per chiudere la porta quando il braccio di Niall mi bloccò “Hai scordato qualcos’altro?”chiesi “Mmm…a dir la verità si”disse il biondo quasi titubante,si avvicinò a me e accostò le sue labbra alle mie come se avesse paura che si aspettasse che lo avrei schiaffeggiato da un momento all’altro. Quando mi avvicinai di più e capì che non mi sarei mossa,premette con più vigore le sue labbra contro le mie e portando la mano sulla mia schiena mi avvicinò al suo petto, io dischiusi le labbra lasciando libero accesso alla sua lingua che cercava la mia ,dolce,senza fretta. Le nostre lingue ballavano il valzer ad un ritmo tutto loro. Sapeva di cioccolato che si univa al mio tabacco creando un mix strano ma in un certo senso buono,proprio come noi. Quando ci staccammo provai un sentimento misto tra imbarazzo e gioia che non so spiegare. E poi c'erano i suoi occhi,così belli e così profondi che mi inchiodavano e non riuscivo a pensare a nient’altro,se non a lui. “Wow”esclamò “E’ stato strano”dissi io “Strano,ma bello?”chiese preoccupato Niall “Si,molto”dissi “Bhè forse è meglio che vada”disse il biondino staccandosi dal nostro abbraccio “Si,credo di si” “Emma,ma dormi tutta sola questa notte,non hai paura?disse infine Niall “Si Niall,dormo da sola e non ho paura,non più di tanta almeno” “E non preferiresti avere un Leprecaune vicino?Sai portiamo fortuna e mandiamo via i brutti sogni”Disse il biondo sorridendo “E poi hai tanto spazio nel letto e io sono piccolo” “E chi ti ha detto che non ti farei dormire sul divano?” “Per me va bene anche quello..è solo che non mi piace che passi la notte completamente da sola”disse serio.Mille pensieri passavano per la mia testa,uno più diverso dell’altro..avrei lasciato che questo ragazzo,più bello di Dio sa cosa,passasse la notte con me?Io non ero il tipo di ragazza da fare sesso con chi capitava e al primo appuntamento,se quello di quella sera si fosse potuto definire tale. Ma Niall era lì con il volto preoccupato per lei..alla fine riuscii a dire solo un “E va bene” Niall fece uno di quei sorrisi che andavano qua un orecchio all’altro e chiuse la porta alle sue spalle “Ti faccio spazio nel mio letto,ma guai a te se ci provi,dormiremo soltanto. Non pensare che io sia come una delle tue tante fan che basta che fai uno dei tuoi sguardi alla Ciaosonounodeionedirection e cadono ai tuoi piedi perché non è cosi”gli intimai “Sta tranquilla,non farei mai una cosa del genere,non con chi m’importa,non con te.” Sembrava serio mentre lo diceva e forse lo era.

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6
*Niall’s pov*
Che serata strana, stavo quasi per andarmene ed ecco che ritrovavo quella biondina di nuovo a terra,che maldestra.
Vedendola così per terra, scusandosi ancora con gli occhi chiusi,mi passò tutto. Per una volta aspettare ha dato i suoi frutti, non passavo una serata così tranquilla eppure così bella da molto,molto tempo. La cena era stata davvero ottima, e poi quale ragazza rifiuta un invito a cena per poter cucinare lei?Mi sentivo lusingato.
Quando vidi che Emma si guardava in torno capii che la serata stava per finire ed io non volevo,dovevo fare qualcosa,vidi un pacco di sigarette e pensai in fretta:fumo,tetto,stelle.
Non appena Emma sentì la mia proposta, restò basita,ma accettò. Una volta sul tetto restammo vicini, anche appena si accese la sigaretta nonostante lei si fosse spostata per non darmi fastidio. Che dolce, ma io sto ogni giorno con una ciminiera come Zayn,ormai ci sono quasi abituato all’odore acro di tabacco,anzi iniziava quasi a piacermi.
Parlammo di tutto quello che ci passava per la testa, di solito non mi apro con le persone , se non le conosco bene,ma con Emma era diverso,mi sembrava di conoscerla da sempre.Lei non mi guardava come Niall dei One Direction ma soltanto come Niall e questo mi attraeva sempre di più.
Questa biondina così piccola eppure così forte aveva deciso di trasferirsi da sola in un paese che non era il suo per inseguire il suo sogno, mi ricordava me ai tempi di XFactor. Era sarcastica, aveva la risposta sempre pronta e a volte non riusciva a celare una leggera nota di cinismo nelle sue parole ,eppure avevo l’impressione che dietro c’era molto di più. Era come se avesse sviluppato al massimo questa sua dote naturale innalzandola a mò di barriera,di maschera,come se avesse paura di essere semplicemente se stessa.
Ero affascinato da lei, a tal punto che al momento di salutarci mi sentivo un’adolescente che non riusciva a spiccicare parola,la guardavo e avevo una voglia matta di toccare quelle labbra ma ero come paralizzato,non mi era mai successo. Solo quando chiuse la porta mi sbloccai e tentai il tutto per tutto, mi aprì la porta con un’espressione stupita in volto,non riusciva a capire perché fossi ancora lì.
Mi avvicinai combattendo contro questa strana timidezza che mi bloccava , ma non ce la feci e riuscii a chiederle solo il numero. Emma mi diede subito un biglietto con scritto quello che volevo e nel porgermelo mi fece un sorriso meraviglioso e non riuscii più a resistere, la baciai.
Fu un bacio dolce eppure celava al suo interno una grande passione,era stato strano ma bello. Le sue labbra erano morbide nonostante fossero torturate da continui morsi, sapeva di tabacco misto ad un altro sapore che non riuscii a capire.
Mi allontanai controvoglia, non sapevo come poteva reagire la ragazza a questo mio bacio. La guardai e sul suo viso vidi soltanto stupore ed un lieve rossore che le imporporava le guance,dovuto al bacio e forse ad un po’ di vergogna. Era ancora più bella.
Quando finalmente mi decisi ad andare, un nuovo pensiero mi balenò in mente:Sarebbe rimasta tutta la notte da sola nell' appartamento.
Mille sentimenti mi pervasero, ma il più forte fu uno:preoccupazione. Avevo paura a lasciare da sola quella ragazza,volevo stare con lei,volevo proteggerla. Pensavo che mi avrebbe cacciato in malo modo sentendo la mia proposta di rimanere a dormire lì, ma invece dopo qualche minuto di esitazione accettò e questo confermava la mia idea che forse dietro quel muro c’era qualcosa di più e che forse Emma non era come la si vedeva.
Ed eccomi qui a sistemarmi nel letto di questa ragazza, ed era dai tempi del liceo che non dormivo soltanto con una ragazza,ed erano comunque solo le mie cugine.  Mentre ripensavo alla mia adolescenza in Irlanda ,Emma uscì dal bagno  “Wow”riuscii sola a dire
“Cosa c’è?”disse la biondina
“Nulla sei..wow”ripetei,più a me stesso che a lei.
Davanti a me c’era questa ragazza con dei pantaloncini di cotone gialli con dei cuoricini colorati che avevano visto tempi migliori ,mostrando delle gambe affusolate e rivelando un grande livido violaceo sulla coscia appena sotto il sedere,forse dovuto alla caduta in aeroporto. Sopra indossava una semplice canotta blu che le lasciava scoperto il seno. Aveva i capelli raccolti in una coda alta e ancora un accenno di matita sugli occhi che forse non era riuscita a struccare bene. Nonostante fosse così con quel pigiama con i cuoricini,io non riuscivo a toglierle gli occhi di dosso. La desideravo e tanto, ma non volevo provarci,non volevo rovinare tutto così per non riuscire a frenare un istinto. Quella sera avrei diviso il letto con lei, ma ero lì solo per proteggerla ed era vero, o almeno era quello che continuavo a ripetermi.
*Emma's pov*
Andai in bagno e mi misi il pigiama,un vecchio paio di pantaloncini e una canotta,non avevo nient'altro di meglio,non avevo ancora avuto occasione di fare shopping e comprare qualcosa di decente come mi ero proposta,quindi mi sarei dovuta accontentare.
Mi struccai in fretta e feci una coda,non sopportavo i capelli che mi andavano davanti il viso. Uscii dal bagno e trovai Niall seduto sul letto,soltanto in boxer.Restai momentaneamente bloccata a quella vista.
Da tempo ormai non avevo storie con qualcuno o comunque non avevo rapporti con qualcuno e ora mi trovavo sul mio letto un ragazzo che assomigliava a non so quale divinità greca sul mio letto.
Con la maglia sembrava più mingherlino,ma adesso che era a torso nudo riuscivo a vedere tutto:le spalle ben tornite,i bicipiti non troppo evidenziati e il ventre piatto e muscoloso.Continuai a guardare Niall di sottecchi senza soffermarmi sui suoi occhi,perchè se lo avessi fatto a quel punto sarei crollata. Impegnata com'ero ad ammirare Niall non mi accorsi che anche lui mi stava guardando finchè non senti un suo "Wow".
Sentii le guance infiammarsi,come poteva un ragazzo come lui esclamare wow guardandomi?sopratutto mentre indossavo questo stupido,vecchio pigiama.Non riuscivo ancora a crederci avrei dormito con Niall e non perchè avessimo fatto sesso e si stava facendo un pisolino post coito,ma perchè non voleva lasciarmi da sola.
Esiteva ancora qualcuno così dolce?E lui era davvero così o fingeva?
Non sapevo cosa aspettarmi da questo ragazzo,poteva avere chiunque volesse eppure era qui.
'Emma,Emma,Emma..sei troppo pessimista!Perchè non cerchi semplicemente di goderti il momento?'
E' vero dovevo sciogliermi un pò e rilassarmi ma come facevo se avevo Niall Horan nel mio letto?

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7
“Hei”disse Niall vedendo che le mie guance erano diventate color porpora
“Hei”dissi di rimando
“Non vieni a letto?fino a poco fa stavi crollando e adesso sembra quasi che non ti vuoi avvicinare” disse il biondo vedendomi avanzare e indietreggiare sulla soglia del bagno,sembrava quasi un insolito ballo.
“Ehm,si arrivo”. Spensi la luce del bagno e avanzai lentamente verso il letto .
Niall era seduto con le gambe incrociate e aveva la schiena appoggiata contro la testata del letto e mi guardava sorridendo
“Eccomi” dissi buttandomi di peso ,sprofondando la mia faccia contro il cuscino.
“Un elefante in un negozio di cristalli sarebbe più leggiadro” disse il ragazzo ridendo
“Mmm,non rompere è il mio letto e posso farci quello che voglio. Letto mio,regole mie”
“Okay signorina,ai suoi ordini”
Alzai il viso dal cuscino e mi girai su un fianco in modo da guardarlo,lui si era sdraiato a pancia in su e guardava le stelline attaccate al soffitto ,tutte attorno al lampadario.
“Le avevo anche io da piccolo,nella cameretta di Mullingar”disse nostalgico,ma questo momento fu breve
“Non sei troppo cresciuta per le stelline luminose sul soffitto? E non dimentichiamo la paperella che ho visto in bagno”disse ridendo
“Hei,viaggio da sola da quando avevo 15 anni,i miei lavoravano e ho dovuto imparare a cavarmela senza l'aiuto di nessuno. Adesso ho solo 19 anni e mi sono trasferita in un paese che non è il mio, con un’altra lingua, un’altra cultura. Sono dovuta crescere presto e questi sono dei piccoli oggetti che mi ricordano che non sono poi così grande e forte come sembra. In fondo ho solo 19 anni” dissi quasi come se parlassi a me stessa più che a Niall.
Mi girai e vidi il biondo che mi guardava sorridendo “Lo sapevo!” esclamò
“Cosa?” chiesi confusa
“Lo sapevo che non eri la roccia che vuoi far credere,l’ho capito subito”
Guardai il ragazzo che mi stava accanto con un misto di ansia e preoccupazione, mi ero esposta troppo?avevo paura di queste mie parole avventate, ma quest’ansia si esaurì subito quando Niall continuò a parlare
“E poi le rocce non sanno mica fare i biscotti buoni come i tuoi e non hanno i capelli biondi!”
“Ahahaha!” Iniziai a ridere,di una risata sana e genuina come quella dei bambini
“E sapevo anche questo..sei proprio bella quando ridi” disse tranquillamente
“Di un po’,hai deciso che farmi arrossire debba diventare una nuova disciplina olimpica e quindi ti stai allenando?” dissi facendo una linguaccia al ragazzo che mi stava accanto e mi guardava con uno sguardo tra lo stupito e il divertito
“E adesso dormiamo, non so voi popstar, ma noi comuni mortali ci svegliamo presto la mattina. Soprattutto  chi ha un trasloco da finire! Buonanotte Leprecaune”
Detto questo mi misi sotto le lenzuola e spensi l’abat-jour che si trovava sul comodino accanto al letto senza dare modo a Niall di replicare.
L’oscurità scese subito nella stanza e stavo quasi per andare tra le braccia di Morfeo quando sentii russare
“Bene russa pure,ma perché l’ho fatto restare?”pensai . Mii girai e lo vidi, rannicchiato in un angolo del letto, lontano da me “Almeno mi ha ascoltata” osservai compiaciuta
Il volto era rilassato dal sonno, le labbra erano socchiuse per respirare dato che a quanto sentivo, doveva avere il naso chiuso.
Mi avvicinai a lui, ero così vicina che potevo sentire il suo respiro sul mio viso, mi alzai leggermente e gli toccai la guancia liscia tranne in alcuni punti dove vi era un accenno di barba. Gli depositai un leggero bacio sulla guancia e mi girai dall’altro lato e stavo quasi per addormentarmi quando sentii il “Mmm,buonanotte anche a te Emma” biascicato da Niall.
Allora non dormiva,mi aveva fregato un’altra volta quell’Irlandese.
*Niall’s pov*
Fui svegliato dal sole che entrava dalle fessure che si creavano tra le due tende. Mi girai e vidi che ero solo, di solito non mi sembrava strano svegliarmi da solo dopo aver dormito con una ragazza. Le mie storie non duravano mai fino al mattino seguente, al massimo duravano fino a dopo la colazione, ma poi la ragazza doveva sparire.
E pensare che prima non ero così, prima ero anche un tipo abbastanza romantico, ma la fama, le ragazze che mi si buttavano letteralmente addosso,non riuscivo a trovarne una . Sia chiaro non voglio fare l’ipocrita, se le ragazze si buttano ai miei piedi non gli dico certo di no, ho dei bisogni da soddisfare, sono un ragazzo, ma non trovavo quella ragazza che mi facesse venire voglia di stare con lei il giorno  successivo.
Mi alzai dal letto e mi avvicinai al bagno e sentii cantare o meglio gracchiare dietro la porta
“Hei sei tu in bagno?”domandai
“No sono un fantasma! Chi pensi che ci sia a farsi la doccia nel mio bagno alle 9 del mattino?rispose Emma ancora in bagno
“Ma tu sei sempre così simpatica eh?”
“Ahahah sta zitto, comunque sto uscendo e il bagno sarà tutto tuo”
Uscì dal bagno indossando un accappatoio blu  e si frizionava con un asciugamano, i capelli bagnati, che le ricadevano sulle spalle in ricci scomposti.
“Finalmente!Ma lo sai che sei proprio stonata” dissi chiudendomi in bagno aspettandomi una risposta sgarbata, ma questa non arrivò.
Uscii da bagno e la vidi che si asciugava i capelli
“Come mai non mi hai risposto male?”chiesi
“Bhè, perché è vero,sono stonata più di una campana, perché negarlo?” disse semplicemente
“Ahaha almeno sei realista”
“Hei,però adesso non esageriamo eh, biondino!” disse minacciosa
“Okay, okay, tappo la bocca!”
Prese un vestito dall’armadio e andò dietro un piccolo separè dove vi era dipinto un paesaggio marino
“Perché ti nascondi in fondo è come se ti vedessi in costume” dissi con voce angelica
“E chi ti ha detto che io mi farei vedere, anche solo in costume da te?” disse ,ma si capiva che stava sorridendo
“Come non detto” sorrisi a mia volta.
Emma indossò un vestitino leggero bianco con dei fiori colorati sulla gonna, delle ballerine azzurre e teneva indietro i capelli biondi con un cerchietto,sembrava una bambina e quest’aria sbarazzina le donava molto.
“Mmm,ma tu di solito cosa mangi a colazione?”disse pensierosa
“Tutto!”dissi serio
“Ahaha in particolare?”
“Non so..uova, bacon..”
“Bha! Per fare una torta è troppo tardi ormai,ma che dici delle cialde? Frutta o cioccolato? Decidi tu “
“Dolci a colazione? Oh cara credo di amarti!” dissi pregustando le cialde calde
“Ahahah perfetto!Quindi frutta o cioccolato?
La guardai confuso .
“Domanda stupida,entrambi vero?”
“Vedo che iniziamo a capirci noi due”
“Su,su va a fare la doccia io sono in cucina”
La guardai sparire dietro l’angolo chiudendosi la porta dietro le spalle. Entrai in bagno e mi buttai sotto la doccia. Lasciai che il rumore dello scorrere dell’acqua mi penetrasse nella mente, non avevo voglia di pensare a nulla. Uscii dalla doccia e vidi che Emma mi aveva preparato un grande asciugamano a fiori ‘Ragazze’ pensai.
Misi l’asciugamano attorno ai fianchi e mi diressi verso la cucina
“Ma tu vestito non ci sai stare eh?” disse la bionda guardandomi
“Prima dovevo farti vedere quanto sono ridicolo! Un asciugamano a tinta unita no?”
“Vuoi un asciugamano di un unico colore eh? Seguimi !”
Tornammo in camera da letto, aprì l’armadio e prese un asciugamano verde
“Questo va bene?”disse porgendomelo
“Direi di si “ dissi, ma non appena lo aprii vidi che era ‘leggermente’ piccolo
“E con questo cosa ci dovrei fare!?” dissi osservando l'asciugamano per le mani verde
“Volevi un asciugamano a tinta unita,eccoti servito!”
“Ma è piccolo!”mi lamentai
“Oh senti,o questo o ti tieni i fiori!” disse convinta
Questa biondina pensava di intimidirmi?Non sapeva con ci aveva a che fare
“Bene e allora che tinta unita sia!”
Presi l’asciugamano a fiori lo feci cadere in terra e usai quello verde per coprire il più possibile, girai i tacchi e non curante del fatto che avessi appena mostrato tutto ad Emma e che avevo il sedere scoperto mi diressi verso il bagno, imperterrito tra le risate della ragazza e sentendo di tanto in tanto un : ‘ Sei pazzo!’   
Mi vestii e andai in cucina e trovai le cialde nel piatto, avevano un aspetto delizioso.
“Ecco il mio piccolo nudista”disse la bionda ridendo “Hai fame?”
“Certo,io ho sempre fame e non solo di cibo”
Subito mi pentii di quella stupida frase, perché avevo fatto una battuta del genere con Emma? Stavo per scusarmi, ma lei mi anticipò
“Carino non attacca, quindi zitto e mangia la tua colazione”
Aveva usato un tono così deciso che quasi avevo paura di contraddirla, mi ricordava Liam..e si avevo trovato la donna perfetta per Liam. Chissà che mi dirà appena glielo racconterò!
“Signorsì,signor Capitano” e iniziai a divorare la mia colazione.
Subito dopo colazione chiesi ad Emma se volesse fare un giro per Londra con me, ma lei rifiutò dicendo che aveva già un impegno. Che impegno poteva avere una ragazza appena arrivata in città?
La salutai e andai a casa. Accesi la segreteria avevo cinque messaggi ,il primo era di Liam : ”Hei Ni, sono passato a casa tua e non c’era nessuno e il cellulare è staccato, non farmi preoccupare,richiamami! ” Il solito Daddy, Liam era sempre protettivo con tutti noi.
Un altro era di Barbara, mi diceva che presto sarebbe venuta a Londra e che voleva vedermi. Io e lei eravamo usciti per un po’, lei era davvero bella e non era male passare del tempo con lei, ma viveva a Parigi e si spostata spesso per via del lavoro di modella quindi stare insieme era diventato impossibile e ci vedevamo di tanto in tanto e puntualmente finivamo a letto insieme.
Gli altri due erano di Hazza, ovviamente sbronzo,biascicava parole senza senso e riuscii a comprendere solo un dove sei, mi hai abbandonato, biondina e poi era intervenuto Zayn a chiudere con un “ Harry è ubriaco, tranquillo ci sono io” . Non era un tipo loquace Zayn, era più un tipo d’azione.
L’ultimo era di Paul “Niall ti ricordo che alle 11 abbiamo la riunione per il  nuovo disco,GUAI A TE SE RITARDI!”
Mi misi a ridere immaginando la vena del collo di Paul gonfiarsi le il grido e guardai l’orologio distrattamente, le 10.45 . Merda avevo 15 minuti per fregare il traffico londinese!

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8
Emma’s Pov
Niall era appena andato via. Avevo passato una serata veramente strana, questo folletto biondo aveva dormito con me ,per qualche strano motivo, e questa mattina quando mi sono svegliata era ancora lì che dormiva come un bambino, con la coperta fino al mento e un’espressione beata in volto, guardarlo trasmetteva serenità.
Dopo uno spettacolino improvvisato mi aveva pure chiesto di andare a fare un giro per la città con lui, ma avevo rifiutato. Avevo delle commissioni da fare e in più dovevo vedermi a pranzo con Francesco ,che non vedevo da almeno un anno e per il quale avevo avuto una bella cotta.

Quando ho detto a Niall che ero impegnata quel giorno mi sembrò dispiaciuto ,anzi no, dispiaciuto non era l’espressione giusta, era più stranito. Dal fatto che avessi già programmi? O perché gli davo buca? Non so, ma non posso di certo iniziare a far ruotare la mia vita intorno a lui. Non sono sciocca, non posso prendermi una sbandata per lui. Niall è un cantante famoso in tutto il mondo non può di certo pensare a me, una povera ragazzetta di un altro paese venuta a studiare, che per caso ha avuto la fortuna di incontrarlo. Magari mi considera solo un passatempo momentaneo, vediamo come si comporta Emma.. ma io non posso e non voglio restare male per i capricci di una star seppur carina come Niall. E se la dolcezza che mi ha mostrato fosse solo una farsa?

Mentre mi incamminavo verso casa di Francesco avevo ancora questi pensieri che vagavano per la mia mente e non riuscii a pensare ad altro finché non mi trovai di fronte a casa del mio amico.
Bussai al portoncino rosso trattenendo il fiato, ero emozionata all’idea di rivederlo

“Ciao Bellissima” mi disse il ragazzo che mi aprì la porta


“Ciao Idiota” lo salutai di rimando con un sorriso a trentadue denti

Francesco si catapultò su di me ,abbracciandomi e portandomi dentro casa


“E questo cos’è? Vuoi cercare di soffocarmi eh? ammettilo”


“Ma quanto sei scema? uno non può essere gentile e affettuoso che già pensi a male. Ti ho abbracciato perché quasi pensavo fossi un miraggio, tu davanti la mia porta qui a Londra, che mi sorridi, ho pensato ‘non può essere la mia Emma, mi sembra troppo gentile e troppo carina per essere lei, dove è finito il rospetto alto un metro e mezzo ,acido che ho lasciato a casa?’”

Quando lo sentii pronunciare quelle parole arrossii violentemente. Avevo una cotta per lui da sempre, ma lui mi aveva sempre trattato come la ragazzina che usciva a volte con la sua comitiva, con cui era cresciuto e che aveva qualche anno meno di lui.

Francesco era sempre stato carino, ma adesso lo era molto di più. I ricci neri erano stati tagliati, aveva la barba un po’ più folta, non so se era perché si sentisse più fico o perché non aveva tempo di curarsela, ma non gli stava affatto male ,il viso era più magro e i suoi splendidi occhi verdi risaltavano ancora di più.

“Hei, ti sei imbambolata che hai?”

“Nulla stavo pensando..”

“Allora pensa mentre cammini, andiamo a pranzo, sto morendo di fame e purtroppo io non sono un grande chef, se non consideri pietanze raffinate i panini, le frittate e le uova sode ahahah”

“Andiamo a pranzo su ,dove mi porti?”

“Conosco un posticino in centro che non è male”

“Andiamo”.

Il ristorante era molto carino, nella city , in mezzo a tutti gli uffici, infatti era pieno di gente che passava lì la pausa pranzo, e ragazzi come noi che erano venuti a passare del tempo .

“Allora Biondina, che si dice? Come ti sembra Londra?” esordì Francesco mentre aspettavamo la nostra ordinazione

“Tutto bene, sto sistemando casa, tra qualche giorno viene Elisa e niente.. e poi inizierò l’università. Non sono molto interessante”

“Mmm ,non ci credo che non hai fatto nulla.. tu sei quella che riesce ad attaccare bottone perfino in metro con ragazzi che non parlano la tua lingua ,parlando a gesti. Ricordi a Barcellona? Come si chiamava quel ragazzo che ti faceva il filo? Jorge?

“Jordi ,e comunque non mi faceva il filo ,era semplicemente gentile.”

“Si si, gentile. Chiunque infatti vuole portare a pranzo una ragazza conosciuta in metro, così per gentilezza .Ma smettila Emma ,ci stava provando,” Disse ridendo

“Vabbè come vuoi.. comunque a dire il vero ho conosciuto dei ragazzi in aeroporto, simpatici ,specialmente uno..”

“Emma fa conquiste! Wow! E brava alla piccolina ,e come si chiama su?”

“Ehm, Niall .Si chiama Niall”

“Che nome ,come il tizio biondo di quel gruppo ,i One Direction”

Appena disse quelle parole diventai paonazza e non parlai più ,non sapendo se dire o non al mio amico che il mio Niall era lo stesso Niall di milioni di ragazzine.

“Em che c’è? Perchè sei arrossita?

“Fra.. ti devo dire una cosa su Niall..”

“Non mi dire che ti ha gia portata a letto! ”disse sconvolto

“NO! per chi mi hai preso razza di idiota!”

“E allora cosa è successo?”

“Il mio Niall ,il Niall di cui ti ho parlato, è lo stesso Niall che intendevi tu..”

“Stai con uno dei One Direction???”urlò Francesco

“Non urlare !E non ci sto, abbiamo cenato assieme e poi è rimasto a dormire per non lasciarmi sola ,nulla di più.”

“Dormito assieme? Cosa?”

“Chiudi il becco che ti racconto tutto quanto..”

Raccontai tutta la storia al mio amico che mi guardava sempre più incredulo

“Mi stai dicendo che oggi hai rifiutato un invito con una star mondiale ,per pranzare con me? Wow mi sento onorato.”

“Mica posso regolarmi in base a lui, ho una mia vita. E poi non siamo nulla io e lui, solo amici ,credo.”

“Mmm sarà, ma non ti fare prendere in giro da questo bellimbusto eh. Qualsiasi cosa chiamami e vengo a salvarti, come da piccoli quando ti spaventava qualcosa.. io
venivo sempre da te. Adesso andiamo che si è fatto tardi, ti accompagno a casa.”

Mentre camminavo al fianco di Francesco per le vie del centro mi sentivo protetta ,come se accanto a lui tutto il male attorno a noi sparisse ,ero felice di stare con lui.

D’un tratto iniziò a squillare il mio cellulare. Non avevo idea di chi fosse ,quasi nessuno aveva il mio numero inglese.

“Pronto?”

“Pronto mia cuoca personale, vedo che oggi mi hai dato buca per un altro ragazzo bene bene.”

“Niall?”

“Certo che sono io, aspettavi qualche altra chiamata?

“No, ma di certo non mi aspettavo la tua. Ma dove diavolo sei che mi vedi?”

“Girati verso destra ,e alza lo sguardo, 6 piano”

Feci come mi disse .ed eccolo il mio leprecaune che mi guardava sorridendo dalla finestra ,bello come sempre”

“Ciao splendore”  disse Niall

“Ciao folletto, cosa stai facendo?”

“Riunione per il nuovo album, è quasi finita ,resta solo il solito discorso di Paul sulle responsabilità ,che tanto Liam ci rifarà non appena sgarriamo .E tu cosa fai con quel ragazzo?”

“Lui è Francesco e un mio amico.Fra saluta Niall lì in alto”

Il mio amico guardò la finestra dove si trovava Niall e fece un’impercettibile gesto di saluto.

“Em, io devo andare a lavoro e meglio che ci sbrighiamo ad andare a casa” disse Francesco

“Si. Niall ci vediamo,Francesco deve andare a lavoro e dobbiamo andare”

“Ti accompagno io” disse il biondo al telefono” ti ricordo che mi devi ancora un giro per la città. Tra cinque minuti vai alla reception del palazzo ,io chiamo per dire che puoi salire .A tra poco”

Non mi lasciò neanche rispondere che già aveva staccato.

“Fra, io vado da Niall, mi ha chiesto di novo di fare un giro per la città. Ci vediamo presto?”

“Quando il biondino chiama ,Emma risponde ahah ,okay vai, ci sentiamo al più presto. Sta attenta!”

Abbracciai Francesco e mi diressi verso il palazzo. Non volevo pensare a quello che aveva detto Francesco, eppure era vero .Niall aveva chiamato e io stavo andando da lui. Era questo quello che volevo?

Nel palazzo venne un uomo dicendo che ero attesa dal signor Horan e mi portò su al 6 piano.

Ero titubante sul da farsi, se entrare o tornare giù, ma prima che potessi decidere la porta si spalanco e uscì Niall


“Ciao Emma” disse abbracciandomi stretta “sono felice di vederti”


“Sai che ci siamo visti già stamattina vero?” risposi sorridendo


“Si ,ma appena sveglia non sei molto simpatica”


“Appena sveglia? qui le cose si fanno interessanti. Cosa ci nascondi irlandese? ”disse Harry, che era seduto dietro Niall


“Nulla che ti riguardi Harry” rispose Niall


“Comunque vi ricordate di Emma? L’abbiamo conosciuta in aeroporto”


“Io non dimentico le belle ragazze ,ciao Emma” disse Harry


“Ciao Em” disse Liam rivolgendomi uno splendido sorriso


“Booooooooonjouur Mademoiselleeee!”quasi mi urlò in faccia Louis


“Non far caso a Louis, oggi è in fissa con la Francia, buongiorno Emma.” Disse molto pacatamente Zayn.


“Bene dopo i saluti io ed Emma avremmo un giro in sospeso, ciao ragazzi” detto questo Niall mi trascinò fuori dalla stanza e in un batter d’occhio eravamo giù nella sua auto.

Prima di mettere in moto Niall si girò verso di me dicendo “Dove la porto signorina? su una stella?”


“Non citare Titanic folletto, con me non attacca”


“Gentile come sempre eh” disse ridendo “allora metti la cintura, ti guido io”


Non so come, tranne forse che quel ragazzo guida come un pazzo ci ritrovammo ad Hyde park di fronte la statua di Peter Pan.


“Come mai siamo qui? Domandai


“Questa era una delle mie fiabe preferite da bambino ,e a volte mi sento ancora come Peter Pan, un eterno bambino, lontano da casa, un bambino sperduto. Però Peter ad un certo punto incontra Wendy, e non è più perduto ha lei che gli fa da faro. Credo che tu potresti essere la mia Wendy” disse il biondo guardandomi fisso


“Ma sai che poi Wendy lascia Peter per poter crescere ? Io non credo di poter essere come lei.”


“Perché dici questo?


“Perché io non so se riuscirei a lasciarti” mi pentii di quelle mie parole nel momento stesso che le pronunciai, mi sentivo stupida ed essere stata così vulnerabile nei suoi confronti ,ma quando alzai lo sguardo verso di lui, Niall mi sorrideva e mi strinse a se


“Possiamo sempre riscrivere la fiaba”


Quando disse queste parole io non sapevo cosa fare, se sciogliere l’abbraccio, se continuare a stare tra le sue braccia, ma Niall fu più veloce di me e mi baciò.
Un bacio tenero ,un bacio dolce all’ombra di Peter pan .

Il bacio tra Peter e Wendi che non c’è mai stato.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Ed eccomi qui, avevo mostrato a questa assurda ragazza il mio posto preferito qui a Londra ,il mio angolo di conforto, di tranquillità in questa caotica metropoli .Mi sentivo come se fossi nudo ,qui di fronte a lei, indifeso di fronte al suo sguardo. Una sensazione che non avevo provato neanche quando ero stato realmente nudo di fronte a lei la mattina, una sensazione mai provata prima. Avevo appena mostrato le mie debolezze a qualcuno ,avevo fatto bene? Erano molte le cose che avevo imparato da quando ero passato da Niall semplice ragazzo di Mullingar ,piccolo paese irlandese ,a Niall membro dei One Direction, band di fama mondiale e di sicuro a più importante era che le persone ti usano per i loro scopi ,e se tu ti mostri debole loro se ne approfittano. Lo avevo imparato a mie spese eppure eccomi qua a commettere di nuovo lo stesso sbaglio. Ero davvero così stupido? O Emma era davvero così pure come appariva? ormai ero troppo tardi per tirarmi in dietro.. quella ragazza mi aveva stregato ,mi faceva sentire come se fossi tornato al liceo, al sicuro nella mia Irlanda, mi sentivo compreso, mi sentivo vivo e speravo davvero che il mio istinto non si fosse sbagliato per una volta.
“E’ la seconda volta che mi baci biondino, non ci starai mica prendendo l’abitudine eh?”
Era Emma che mi riportava alla realtà, sempre dolce quella ragazza
“Ma tu fai colazione con il fiele la mattina? Perché non ti mostri per la ragazza dolce che sei?”
“Io? Dolce? Tesoro hai sbattuto la testa per caso? Se per caso prima mi sono mostrata dolce con certe mie affermazioni o comportamenti sono stati soltanto attimi di momentanea follia, è stato Peter Pan a confondermi le idee!”
Nel dire quelle parole era diventata tutta rossa, ma nonostante le guance in fiamme continuava a guardarmi con aria di sfida, senza mai abbassare lo sguardo. Quella ragazza aveva carattere lo devo ammettere.
“Scusami se ho provato a fare il carino con lei signorina…Emma, abbiamo dormito assieme eppure non so il tuo cognome, adesso sembri davvero come le mie solite ragazze standard!”
Solo in quel momento mi resi conto di sapere molte parti della vita di Emma ,come faceva colazione, come canticchiava sotto la doccia, eppure non conoscevo una cosa così banale eppure così importante come il suo cognome. Non sapevo che reazione aspettarmi a quella mia battuta, se la sarebbe presa? Ci avrebbe riso su? Quella ragazza era imprevedibile. La fissai per qualche secondo eppure lei non dava segni di rispondere
“Hei Em ,ci sei?”
“Uhm si scusa ero sovrappensiero.. comunque si è vero non sai il mio cognome.. mi chiamo Rossi, Emma Rossi. Ho il più diffuso e banale cognome d’Italia”
“Ma qui non siamo in Italia quindi il problema non si pone no?”
La vidi sorridere, di un sorriso lontano dalla perfezione delle riviste, dai denti perfetti e le labbra ben truccate .Guardandola notai che aveva i canini leggermente più lunghi del normale e le labbra arrossate vicino ai tagli procurati dai morsi, eppure era uno dei sorrisi più belli che avessi mai visto perché era spontaneo, di quei sorrisi che fanno brillare gli occhi, che ti fanno involontariamente sorridere di rimando.
“Che ne dici se andiamo a prendere qualcosa?”
“Perché no, in fondo sono ancora un tuo ostaggio!”
“Ma come la fai grossa Emma! Puoi andare via anche adesso se vuoi..”
“Mmm no resterò ancora un altro po’ con te”
“Allora sei caduta anche tu al mio fascino” dissi cercando di fare uno sguardo allusivo
“Assolutamente no pallone gonfiato, semplicemente non ho nulla di meglio da fare al momento” disse con un mezzo ghigno
“Ammettilo che ci provi gusto a non darmi mai soddisfazione eh!”
“Tesoro non l’ho mai nascosto”
Scoppiai a ridere “Meglio che andiamo a prendere un caffè prima che mi fai nero”
 
Andammo in un bar poco lontano, dove andavo di solito quando mi fermavo al parco, era accogliente e si mangiava un’ottima torta di mele. Il mio solito cameriere mi salutò dicendo che sarebbe arrivato fra poco.
“Lo conosci?” chiese Emma
“Si, vengo spesso qui, ci ho scritto pure alcuni versi di qualche canzone tra queste mura, ritieniti onorata”
“Oh se la metti così, sono lusingata mio caro leprecaune”
“Ma lo sai che i leprecauni sono dei piccoli folletti? Credo che l’unica cosa che io abbia in comune con loro sia l’Irlanda”
“Dimentichi la statura mio caro, non sei di certo un gigante”
“Piccola impertinente, fino ad ora nessuno si è mai lamentato”
“Ahahah dai non prendertela non ho detto che sei un nanetto, ma che non sei di certo uno spilungone e poi non è l’unica cosa che hai in comune con i leprecauni. Tutti e due portate fortuna.”
“Quindi sarei diventato anche un talismano?”
“Ma come siamo permalosi! Ahahah no, intendevo che è stata una fortuna incontrarti in aeroporto”
“Bhè non tutti possono vantarsi di aver incontrato una star in aeroporto e andarci a prendere un caffè insieme”
A queste parole Emma abbassò lo sguardo e si concentrò sulla bustina di zucchero che teneva tra le dita
“No, non tutti possono vantarsi di aver incontrato in aeroporto, appena arrivata, un ragazzo carino ,dolce e gentile come pochi..”
“Davvero pensi questo di me?” e le alzai il mento con un dito per costringerla a guardarmi
“Assolutamente no, io parlavo di Liam”
“Ma vedi un po’ questa stronza qui!”
“Ahahaha dai smettila biondino ,mi riferivo a te!” disse facendo una linguaccia
“Sei impossibile Emma Rossi! Ma proprio io dovevo incontrarti?”
“Shh ordina il tuo caffè e sta zitto” disse indicando il cameriere che intanto era arrivato.
Io presi un caffè e un pezzo di torta di mele ,il mio solito, Emma ordinò un thè, lamentandosi che non si fidava ad ordinare un espresso e che il nostro caffè era acqua sporca
,e una fetta di crostata alla frutta.
Passammo tutto il pomeriggio in quel bar ad assaggiare dolci, a ridere per le nostre pessime battute. Mi parlò della sua università e io del nuovo disco e di quanto ero eccitato. Cercai di farle qualche foto con il cellulare, ma lei si nascondeva il viso con le mani o faceva smorfie strane e si riuscì a convincere solo se nella foto ci fossi stato io. Scattammo un sacco di foto, ma ogni volta c’era qualcosa che non andava, un occhio chiuso una smorfia, un passante dietro. Totale 5 foto di Emma che si nascondeva, 3 in cui faceva le smorfie, 4 foto nostre venute male e 1 in cui siamo assieme venuta decentemente, seduti accanto che ridiamo verso la fotocamera sicuri dell’ennesimo scarto, rilassati, felici.
“Finalmente!” esclamai “Tutto questo casino perché tu non volevi farti fare una foto!”
“Hei io non sono abituata a farmi autoscatti da postare su qualche social per i miei milioni di fans!”
“Ahahah ti sei documentata su di me?”
“Ho fatto le mie ricerche, non sono state difficile dato la tua fama e da come sei attivo sui social network”
“Ahahah hai ragione, mi hai beccato!”
“Non ti azzardare a postare questa foto !”
“Tranquilla, la terrò solo per me”
Emma sorrise sollevata, credo abbia avuto il mio stesso pensiero. Postare quella foto avrebbe voluto dire esporla ad un boom mediatico assurdo, non avremmo avuto pace, io ero abituato a tutto questo, ma lei no e non volevo sottoporla ad un tale stress, e poi sarebbe stata solo mia ancora per un po’,almeno in quella foto.
Purtroppo l’espressione di sollievo di Emma durò poco
“Credo che la foto verrà postata comunque” disse indicando i fotografi fuori il locale
“Merda!”
Cosa avrei fatto adesso? Non erano mai stati così tanti quando ero da solo, forse qualcuno che mi aveva visto con Emma aveva pensato che fosse uno scoop, finalmente Niall con una ragazza. Sarei uscito da solo o con Emma? Sarei dovuto uscire dal retro? Guardai la ragazza che mi stava di fronte che mi guardava di rimando, in attesa, non sapeva come comportarsi neanche lei.
“Niall senti, non voglio procurarti guai, esco da sola e tu vai dal retro così penseranno soltanto che sono una fan che ti ha chiesto una foto e tu molto disponibile ti sei prestato agli scatti.”
Nonostante non si fosse mai trovata in una situazione simile Emma cercava una soluzione per non farmi andare in pasto a quegli squali ,non riuscivo a crederci.
“No Em, siamo entrati assieme e usciremo assieme. Prendi la borsa e dimmi solo una cosa, te la senti? Sei pronta?
“Si”
Presi d’istinto la mano della ragazza e uscimmo facendoci strada tra i fotografi che continuavano a farci domande. Arrivammo alla macchina con non poca fatica e non appena Emma si sistemò misi in moto. Dovevo pensare in fretta a dove andare e capii.
“Dove stiamo andando? questa non è la strada per casa mia” disse debolmente Emma
“Lo so, se ti avessi riaccompagnato  casa magari qualche fotografo potrebbe seguirci e così non avresti più avuto pace e non voglio questo.”
“Grazie” disse Emma e sentivo della sincera gratitudine nelle sue parole
“Quindi dove mi porti?”
“Continuiamo il nostro tour, ti porto nel luogo migliore della città: Casa mia”
Non sentendo nessuna risposta mi girai per guardarla e lei torturava la tracolla della sua borsetta guardando fuori dal finestrino ,era forse nervosa? Avevamo dormito assieme, era venuta in ufficio da Paul, aveva affrontato una schiera di paparazzi a testa alta rispondendo sarcastica ad alcune domande inopportune senza problemi ed ora era nervosa a venire a casa mia. Quella ragazza continuava a stupirmi.

Spazio Autrice

Ciaooooo!Spero vi piaccia e che lo recensiate nel bene o nel male che sia,io l'ho scritto insieme a quello precedente in una pausa studio,che si stanno sempre più accorciando . Ricordatevi che è la mia prima storia e che se contiua così mi demoralizzo e mi dedico all'ippica XD spero vi piaccia un bacio :)

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Capitolo 10
*Emma’s pov*
 
Avevo passato uno dei più bei pomeriggi della mia vita, rovinato da non so quanti fotografi appostati fuori dal locale per poter riprendere Niall. Uscire dal bar era stato assurdo ,e pensare che questo lui lo deve affrontare quotidianamente ,delle persone che spiano la tua privacy continuamente per sapere costantemente cosa fai o con chi sei. Povero Niall, di sicuro ci avrà fatto l’abitudine lui ormai, ma credo che oggi i suoi nervi siano stati messi a dura prova. Per quello che ho letto su internet lui non è stato mai visto insieme a qualche ragazza, se non raramente, non perché io creda che non abbia mai avuto delle relazioni, ma secondo me è sempre stato bravo a nasconderle…ed ecco adesso arrivo io a sconvolgergli i piani, mi sento in colpa.
Sono in macchina accanto a lui, che guida come un pazzo per raggiungere al più presto casa sua, perché nonostante tutto non vuole che i paparazzi mi seguano a casa e non mi lascino in pace .Mi sento in colpa per avergli scatenato contro questa tempesta mediatica, sono frastornata per la nostra fuga, ma il sentimento più grande adesso era il nervosismo.. ero stra nervosa di andare a casa di Niall.
Mentre riflettevo su tutto questo in un batter d’occhio mi ritrovai davanti casa di Niall e il ragazzo mi fece scendere dall’auto e andava ad aprire la porta di casa
“Eccoci qui” disse Niall invitandomi ad entrare
“Speravo di portarti qui in circostanze diverse, ma dovrò accontentarmi, in fondo sei qui per rifugiarti.. quindi dovrai restare qui per un po’ e mi dovrai riconoscenza eterna! Disse il biondino con fare teatrale.
“Addirittura eterna? non esageriamo bello ..comunque grazie ..e scusami.. per tutto ”dissi quasi sussurrando quelle ultime parole.
“Scusa? ”Niall mi guardava stranito “Per cosa ti staresti scusando?”
“E’ per colpa mia che i paparazzi hanno circondato il locale e sei stato costretto a scappare, è colpa mia se domani i giornali parleranno di te. Non volevo. .dovevi lasciarmi in strada, ma la sarei cavata da sola.. non c’era bisogno che mi portassi a casa tua per ‘proteggermi’. Creo solo pasticci.”
Niall mi venne incontro e mise e sue mani sulle mie spalle “Hei ma cosa stai dicendo? credi davvero che sia colpa tua? I fotografi mi avrebbero fotografato comunque erano solo un po’ più attivi del solito perché mi hanno visto felice vicino ad una ragazza. E non dire mai più che avrei dovuto lasciarti in mezzo ad una strada o che è colpa tua perché mi arrabbio. Il nostro è stato un incontro strano e all’inizio non sapevo cosa pensare di una ragazza che cade dietro una valigia più pesante di lei e che gesticola tantissimo mentre parla, ma adesso sono così contento di quella caduta, sono contento che tu fai parte della mia vita”
Mentre mi disse tutto questo senza mai staccare i sui occhi dai miei ,e io sentivo che il mondo attorno a me poteva scomparire e io non me ne sarei accorta finché Niall mi guardava così.
“Adesso siediti che chiamo i rinforzi. Avevi detto che ti stava simpatico Liam vero?” e dicendo questo scomparve nella stanza accanto.
Solo adesso che mi ero calmata e seduta potei guardarmi attorno e guardare il posto dove mi trovavo. Ero seduta su un grande divano bianco posto di fronte ad una enorme tv con il camino sotto,
e mensole piene di premi e di cd musicali. Accanto al divano vi era una scrivania con un computer ma la cosa che più mi colpì furono le tantissime chitarre appese alla parete e vi era anche una piccola batteria. Mi alzai e andai ad osservare le chitarre più da vicino, mi erano sempre piaciute, ma non avevo mai imparato a suonarne una, per mancanza di tempo ma anche per pigrizia. Lì toccando il legno lucido di una Fender notai che Niall si era affacciato dalla stanza accanto e mi sorrideva, adesso ero davvero calma.
 
*Niall’s pov*
Dovevo chiamare Liam ,avevo bisogno di un consiglio e lui sicuro avrebbe potuto darmelo. Lasciai Emma in soggiorno e andai in camera mia a chiamare Liam, non volevo che lei sentisse che ero preoccupato ,già si sentiva in colpa non volevo che scappasse via.
Uno, due ,tre squilli su Liam rispondi! “Hei Niall!”
“Hei Li! Disturbo?”
“No sono con Sophia ma stavamo solo decidendo dove cenare ,è successo qualcosa?”
“Come diavolo fai a capire quando le cose non vanno da una semplice frase devo ancora capirlo!”
“Eheh un padre lo sa sempre, su dimmi cosa è successo?”
“Oggi ero al solito bar a mangiare qualcosa e fuori il locale è subito stato circondato da paparazzi..”
“E dove sta la novità?”
“Non ero solo nel locale Lì ..i paparazzi erano così molesti perché ero con Emma”
“Oh Niall! Non avrai mica fatto più del dovuto in pubblico?”
“Nono!
Che vai a pensare
,non l’ho neanche baciata, ero solamente felice.. oggi pomeriggio ho riso come non ridevo da un po’.”
“Sai che sono contento e magari ci stiamo preoccupando per nulla,
in fondo sei abituato a stare sui giornali,
devi solo preparare lei
.Ora dov’è?”
“Qui da me
,non potevo lasciarla andare a casa dopo questo assurdo pomeriggio.”
“Hai fatto bene. Il mio piccolino sta crescendo, che orgoglio!”
“Ahahah Liam vuoi finirla ,non sei mio padre! Ah ma non è che per caso stasera tu e Sophia volete venire a cenare qui? Voglio che Em veda delle facce amiche oltre la mia.”
“Ahaha ho capito non vuoi che a stare solo con te si stanchi del tuo brutto muso. Prendiamo la cena e arriviamo!”
“Sei un amico!”
“Quando hai bisogno, io ci sono”.
Riattaccai più sereno, Liam stava arrivando e avremmo risolto tutto ,in fondo magari la faccenda si sarebbe sgonfiata presto. Avrei potuto sopportare degli articoli su questa storia ,ma non sapevo se Emma lo avrebbe fatto.
Tornai in cucina e la vidi sul divano intenta a guardare la tv
“Allora?” mi chiese non appena mi vide
“Tra poco arriva Liam con la cena e con lui ci sarà anche Sophia la sua fidanzata,
quindi mi dispiace ma non potrai provarci con lui”
Emma mi fece una linguaccia e si avvicinò a me, il suo viso era a due centimetri dal mio, sentivo il suo alito dolce
“Cosa c’è Horan, non sarai mica geloso?”
“Io? No!”
“E allora non ti scaldare, e poi non ho bisogno di Liam non è lui che mi piace”
Così dicendo appoggio lievemente le sue labbra sulle mie, ma quello che era iniziato come un casto bacio ben presto si trasformò in qualcosa di più.
Premetti con più forza le mie labbra contro le sue e le nostre lingue si scontravano ,le sue mani si infilarono tra i miei capelli. Ogni mia terminazione nervosa fremeva ad ogni suo tocco, la presi in braccio e la portai sul divano dove lei si mise a cavalcioni sopra di me. Sentivo che anche lei stava provando quello che provavo io perché ad ogni mio tocco ad ogni carezza sulle sue cosce, sui fianchi lei emetteva dei piccoli gemiti. Stavo arrivando al limite volevo qualcosa di più, la guardai in viso e capii che anche lei mi voleva ma mentre stavo per aprire la zip del suo vestito Liam suonò alla porta.
Mi alzai di corsa e cercai di sistemarmi al meglio anche Emma stava facendo lo stesso e le sentii mormorare un “Salvata in calcio d’angolo”, mi misi a ridere e prima di andare alla porta l’attirai di nuovo a me e la baciai “Dove credi di andare mia piccola italiana? Ti ricordo che questa sera dormi qui, sei tutta mia..”
A queste mie parole le guance di Emma diventarono paonazze e io andai ad aprire la porta al mio migliore amico.

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