I can't let you go.

di mimix97
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Henry ***
Capitolo 2: *** Tornerà ***
Capitolo 3: *** Incubi ***
Capitolo 4: *** Mystic Falls ***
Capitolo 5: *** Nuovo inizio ***
Capitolo 6: *** Affrontare il dolore ***
Capitolo 7: *** Markos ***
Capitolo 8: *** Damon ***
Capitolo 9: *** Bentornato ***



Capitolo 1
*** Henry ***


Erano passati più di 3 anni da quando Damon, l'amore della mia vita che tanto desideravo, se ne era andato via per sempre. Ben 3 anni da quel maledetto giorno in chi persi anche la mia migliore amica Bonnie.Da allora mi trasferii a Chicago, dopo essermi accorta di essere incinta, e abbandonai letteralmente la mia vita e i miei amici per la salvezza del mio bambino, che non volevo vivesse tra mostri sempre in guerra tra di loro. Nessuno dei miei amici conosce il motivo per cui mi trasferii, neanche Jeremy (che dopo la morte di Bonnie entrò in depressione e divenne un alcolizzato) , Caroline e Stefan, nessuno. "Mamma! Mangiamo un po di gelato?"mi chiese il piccolo ancora davanti la tv."vabbene, ma dopo fili a letto. Già è tardi. Domani poi non riesci ad alzarti e lasci la tua povera mammina da sola fino all'ora di pranzo" dissi . Il piccolo sorrise e mi si gettò sul grembo, cercando di abbracciarmi e rispose "mamma ti voglio tanto bene!". "Anche io,amore mio!" E ci sdraiammo sul divano a guardare la tv mangiando il gelato insieme. Era tutta la mia vita il mio piccolo Henry, l'unica persona che mi legava a Damon. I suoi occhioni blu e i suoi capelli corvini me lo ricordavano da morire e lo amavo ancora. Ci addormentammo e passammo per fortuna una buona notte (visto che di solito uno dei due aveva gli incubi). Il giorno seguente mi svegliai presto e per coccolare un po il mio piccolo, gli preparai i waffel al cioccolato e al caramello come piacevano ad entrambi. Stavo appena versando il caramello sui waffel, quando qualcuno suonò al campanello, pensai che fosse il postino che portava il giornale ogni mattina, ma quando aprì la porta rimasi stupita.Stefan. Non potevo crederci, mi si seccó la lingua e non riuscivo ad aprire bocca. Non volevo che entrasse e soprattutto che vedesse Henry. "Elena" disse."Perché te ne sei andata ?" Non potevo spiegargli la situazione sul ciglio della porta, così lo feci entrare, ma restammo nel salone d'ingresso. "Ho trascorso gli ultimi anni a cercarti statoper stato, sono tutti preoccupati per te...cos'eè successo, Elena?"mi chiese insistente. "Sai cos' è successo...Damon.." "Una cosa straziante, non avrei dovuto lasciarlo indietro, mi dispiace.."confessò "Stefan io non potevo rimanere lì, a Mystic Falls....tutto mi ricordava lui, persino le strade e il grill me lo ricordavano troppo" dissi. "Elena ma noi eravamo pronti a superare insieme la cosa...anche gli altri.." "Io no. Non posso superare la cosa."e recandomi in cucina dissi "Ti preparo del caffè.". E ritornai dal mio pargolo che ancora dormiva e preparai il caffè. Non ero preoccupata per Henry, perché sapeva che quando avevamo come ospiti alcuni miei conoscenti doveva stare in silenzio, affinché nessuno lo potesse sentire. Ero preoccupata per Stefan e guardavo ansiosamente la caffettiera in attesa della fuorisciuta del caffè al più presto. Per non insospettirlo ritornai da lui e chiesi "Caroline come sta? E Alaric?" "Stanno bene, Caroline si é trasferita a New Orleans per degli affari di lavoro con Klaus, e cercano di amministrare la città in pace; ed Alaric.." "Alaric cosa?" Chiesi preoccupata. "Ha ricominciato a frequentare la dottoressa Fell e adesso aspettano un bambino.." e appena disse ciò mi ammutoliì cercando di non fargli capire nulla, così d'impulso mi alzai e dissi "Oh, ho dimenticato il caffè! " sgattaiolai in cucina di nuovo. La situazione stava diventando più difficile. Stavo portando il vassoio con il caffè nel salone, quando mi sentii tirare la maglia da dientro e accidentalmente feci cadere tutto per terra. Non ci potevo credere, mi pietrificai, perché in un attimo Stefan si precipitò davanti a me e mi guardava scioccato. Ancora perplessa mi girai verao il piccolo e dissi "Henry, perché non vai a mangiare i waffel che ci sono sul bancone della cucina? Così io saluto il mio amico, e li mangiamo insieme?" Accarezzandogli il visetto da angelo. "Ok, mamma"rispose e filò subito in cucina.

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Capitolo 2
*** Tornerà ***


"Elena? Che significa?" Chiese Stefan ancora perplesso. "Secondo te?"domandai io. "Ma com'è possibile?"ribadì. "Sicuramente quando a MYstic Falls iniziò a scomparire la magia per opera di qualche incantesimi di Markos.." dissi. "È una cosa meravigliosa, Elena! Per questo ci hai abbandonati, per dare un futuro a tuo figlio." Capì Stefan. Non era stupido, ma mi conosceva troppo bene. "Esatto...mi dispiace avervi tenuti lontani, ma non volevo che lui crescesse in una città. .." "Piena di mostri" finì lui. E facendo un cenno col capo, annuiì. "Non posso tornare...Stefan"dissi tra le lacrime. "Perché Elena? Troveremo un modo per farlo tornare.." disse. "Proprio per quest non posso tornare..non posso avere per tutta la speranza che lui torni...perché lui non tornerà mai più, se ne é andato per sempre, non tornerà. ."continuai disperata con le guance rigate dalle lacrime. Stefan mi abbracciò e disse " Lui deve tornare, deve tornare per forza". E a quel punto restammo in silenzio perché non avevamo più nulla da dire, Damon era la nostra ancora e adesso non c'era più. Forse è stato il karma a punirci, ma non basta solamente il fatto di essere dei mostri, io diventai vampiro per stare in eterno con l'amore della mia vita e adesso cosa mi era rimasto? Niente, ero sola e avrei passsato la mia vita a vedere scorrere quella di mio figlio e a vederlo invecchiare e, alla fine della sua vita, morire.Ero in una crisi totale, ma poi una voce mi fece tornare alla realtà "Mamma, perché piangi?" Era Henry , il mio piccolo ometto.Non potevo mostrarmi così ai suoi occhi, così mi asciugai gli occhi e dissi "Lo zio Stefan mi sta facendo ricordare cose molto divertenti che facevamo da giovani e, in realtà sto piangendo per le risate "Buffonate, ma non potevo essere frustrata per lui. "Signor Stefan , non puoi far pianfere la mia mamma, nè di gioia nè di tristezza, te lo proibisco" disse e alibita per questa risposta lo presi in braccio e lo abbracciai forte, guardando Stefan con uno sguardo compiaciuto. "Lo sai, piccolo, hai una mamma speciale!" Disse Stefan. "Lo so!" Ammuse il piccolo. Allora senza pensarci due volte lo dissi "Henry, ti piacerebbe andare in un altro posto per un po?" "Andiamo a trovare papà? "Disse il piccolo e non seppi cosa rispondergli. "Ci vorrà un po di tempo , ma si ritroveramo il tuo papà! " disse Stefan. "Si , ci vorrà del tempo" ammisi. "Ho aspettato tanto, ma vabbene" accettò il mio ometto.

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Capitolo 3
*** Incubi ***


Stefan rimase con noi per qualche altro giorno, il tempo di posare le ultime cose negli scatoloni per trasferirci nella residenza Salvatore, di nuovo. "Henry, per favore posa i tuoi ultimi giocattoli! Ed esci da lì! "Urlai, perché si era infilato in uno scatolone con alcune cose e aveva sparpagliato tutto fuori. "Piccolo, se fai come dice la mamma, ti compro un gelato! " disse Stefan con tono più pacato e con più dolcezza, daltronde lui era sempre stato così, tranne quando in preda allo "squartatore"pensava più che altro alla delcezza delle sue vittime.Andai nella cameretta di Henry e riposando alcune cose (ciuccio, biberon e cose che ormai non usava più),ripensai ai bei momenti che trascorsi ad allattarlo e ad educarlo per bene "Elena" sentiì la voce di Stefan, calda come sempre, e prima che potesse dirmi qualcosa che non volevo sentire, risposi "Lui non potrà più vedere il piccolo Henry in fasce, non potrà ritornare indietro per rivivere i bei momenti che ho passato con lui..vorrei che non se ne fosse mai andato, perché non l'ho aspettato! Io dovevo morire con lui!" "Elena, non dirlo nemmeno! Lui voleva che tu vivessi, così come voleva rimanere con te! Tu eri , e sono certo che lo sei ancora, la sua vita! Per la prima volta nella sua vita era felice!" Rispose lui.. "E lui era la mia vita, così come Henry, che è il frutto dell'amore che ci lega....ma io non posso farcela senza di lui.." esitai. "Sono certo che lui e Bonnie vegliano sul piccolo e su di te" disse "Avanti Elena, torniamo a Mystic Falls insieme e affrontiamo tutto ciò che ci piomba addosso insieme!" Feci un cenno e ritornai dal piccolo e prendendolo in braccio me lo coccolai tutto. Stefan sembrava felice ma anche triste per il mio stato psicologico e lo capivo, perché anche io lo ero. Ero sul punto più alto di precipizio, pronta a cadere ma non mi permettevo di farlo per Henry. Non volevo che lui avesse una vita orribile, senza un padre e senza una famiglia normale. La giornata fu molto stancante e la stessa sera Stefan fece il primo viaggio per la nostra roba, così io e Henry tra un incubo e un'altro passammo la notte bianca. "Mamma, ho fatto un brutto sogno..ho sognato un uomo che prima mi teneva in braccio e poi una signora mi parlava di te e diceva:stai attenta alla mamma, stalle vicino, sempre; e poi cadevo in un buco e vedevo tante persone cattive!" "Tesoro, tranquillo, é solo un sogno, nessuno ti farà mai del male finché io sarò viva!"gli dissi , cercando di rassicurarli. Il resto della notte lui dormì , ma io, cercando di capire ae quelli del sogno fossero Bonnie e Damon,rimasi sveglia e il giorno arrivò presto.

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Capitolo 4
*** Mystic Falls ***


La mattina seguente Stefan ci venne a prendere con altri scatoloni e andammo verso Mystic Falls. Stavo ritornando, nella mia città, tra i miei amici. Il viaggio fu abbastanza piacevole, anche perché dopo la notte bianca io e Henry crollammo dal sonno e ci addormentammo sui seduli dell'auto. Dopo circa due orette mi svegliai e sentì Henry che parlava con Stefan "ma tu conoscevi mio padre?"disse il piccoletto. "Si, era mio fratello e tu gli assomigli parecchio." rispose Stefan. Prima che io potessidire qualcosa, Stefan si girò verso di me e disse"Elena siamo arrivati" ed iniziai a guardare fuori la città, così come l'avevo esattamente lasciata, senbrava che il tempo non passasse mai lì."Henry benvenuto a Mystic Falls, la nostra città! " disse Stefan. "Mamma sei nata qui?"chiese il piccolo "si, tesoro" risposi e arrivammo in quella casa, che molti anni prima era casa mia. "Siamo arrivati, piccolo, scendi"disse Stefan aprendo la portiera dell'auto. Uscimmo dall'auto e ci avviammo nel picccolo vialetto e davanti la residenza mi fermai un attimo a sospirare, pensando tutto quello che era successo proprio in quella casa. Ormai eravamo lì davanti, tutti i rimorsi e i rimpianti che avevo abbandonato mi si presentarono nuovamente. Non potevo ritornare a Chicago dopo aver promesso a mio figlio che avrei ritrovato suo padre. Così con tutta la pazienza e la speranza entrai in casa, seguita da Henry in braccio a Stefan. "Woow! È grandissimaa!"urlò il piccolo. E sorrisi al piccolo che stupefatto gironzolava saltellando per tutto l'ingresso. Inizziammo a sistemare la roba fuori dalle scatole e la prima visita arrivò. "Stefan, so che ci sei! Avanti, so che la tua vita è molto noiosa, ma io ho bisogno del consiglio-" e smise di parlare per un secondo, e subito dopo disse "Perché c'é un mini-Damon in casa tua? "(Sicuramente vide Henry) e non avendo nessuna risposta "capisco che ti senti solo, ma addirittura adottare un mini-Damon, per ricordare tuo fratello?"disse con la sua solita delicatezza. "Mamma, c'è una signora pazza qui sotto"urlò il piccolo per chiamarmi. Così subito scesi dal piano di sopra e arrivai in un batter d'occhio dal mio cuccioli. "Elena?" Sentii chiamarmi da quella voce un po atridula, ma confortevole. Non mi lasciò dire neanche una parola che mi si gettò tra le braccia e mi strinse fortissimo per moltissimo tempo, finché Henry con la sua vocina disse "hey! La mamma é mia! Solo io posso abbracciarla così! È mia!"gridò mettendosi tra noi due tentando di dividerci. "Hey! Hey! Hey! E tu chi sei piccola peste?" Disse Caroline. "Io sono Henry e la mamma é solo mia!".

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Capitolo 5
*** Nuovo inizio ***


Spiegai a Caroline tutta la situazione , dopo aver fatto addormantare Henry,e lei comprese perfettamente i motivi per cui l'avevo fatto. Non potevo offrire a mio figlio un futuro pieno di mostri e dicreature soprannaturali, e per questo ci trasferimmo a Chicago e feci vivere mio figlio come un comune mortale, senza sangue e tragedie. "Quindi con Klaus?"chiesi,molto curiosa."mhm..non lo so e molto strano il nostro rapporto, litighiamo in continuazione, ma poi finiamo col ritrovarci a letto insieme..." confessò. "Oh mio dio!"risposi e continuammo a parlare come due adolescenti del liceo per tutta la notte, cosa che non facevamo ormai da molti anni. La mattina seguente mi ritrovai da sola con Henry in casa, Caroline e Stefan erano sicuramente usciti per delle faccende irrisolte, come sempre daltronde,allora decisi di condurre la stessa vita che facevamo a Chicago e decisi di fare una bella colazione sola col mio piccolo ometto. "Mamma, lo sai che adoro i tuoi waffel, vero?"esclamò il piccolo. "Certo che lo so! Questi me li preparava la nonna quando ero piccola e ogni volta lo zio Jeremy li mangiava di nascosto e non ne lasciava neanche mezzo!"dissi. "E dov'è zio Jeremy ora?"chiese. "Tesoro,domani andiamo a trovarlo"dissi e guardai il piccolo che , dopo aver fatto un cenno d'approvazione, si ingozzava con gli ultimi pezzi di wafel rimasti. Era la cosa più tenera che avessi mai visto. Poco dopo arrivò Stefan e gli chiesi se si potesse occupare di Henry per il resto della giornata "mamma, io non voglio rimanere qui, ho paura!"esclamò il piccolo "Gioia non devi aver paura, la zio Stefan ti proteggerà sempre!"dissi. "Mamma! Io voglio venire con te! Non voglio stare qui! " urlò inizianfo a piangere. "Henry, ti sembra il modo di comportarti? Sei un ometto, non puoi piangere quando la mamma non c'è"gli rimproverò Stefan. E quando gli disse ciò mi si strinse il cuore, e guardai il piccolo che si asciugava le lacrime dai suoi piccoli occhi blu e poi mi sussurò ancora singhiozzando"Mamma, ti voglio bene, ma non lasciarmi qui, ti pregoo!", lo guarda e lo strinsi più forte possibile al mio pett e dissi "Amore, sai che non ti abbandonerei mai, e mai lo farò veramente, adesso però devo uscire e ti prometto che torno presto, non ti succederà niente, sei al sicuro qui."gli diedi un bacio sulla guancia e dopo avermi detto "torna presto, ti voglio tanto bene, mamma!"e si rifugiò tra le braccia di Stefan, mentre ancora con le lacrime mi vedeva uscire dalla porta. Mi si stringeva il cuore a vederlo così triste, io ero la sua unica ancora. Non ero mai uscita senza di lui prima e lui non era mai rimasto con qualcun'altro che non fossi io. Salì in macchina e già mi mancava.

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Capitolo 6
*** Affrontare il dolore ***


Arrivai al college dove si era iscritto da qualche anno ormai e cercai la sua stanza. Davanti la sua stanza trovai la porta socchiusa, così entrai "hey, Jer?"dissi, ma nessuna risposta. C'era un tale casino lì dentro che non si vedeva neppure se lui fosse ancora coricato, allora mi avvicinai ad uno dei letti e lo vidi. Barba folta, come se non si rasasse da settimane e capelli arruffati, per non parlare delle occhiaie nere sotto gli occhi. Mi avvicinai al suo volto e sussurai "Jer? Sei sveglio? Hey?" "Elena?"rispose ancora dormiente. E da quella parolala sentii la puzza di alcool che gli usciva dalla bocca, e incazzata nera gli tolsi le coperte di dosso e gridai "Sei un ubriacone? Ah? Bevi per affogare il dolore? Mi senti?" Lui si alzò sedendosi nel letto e disse "Felice di rivederti sorellina!" , poi si alzò e se be andò in bagno. Appena uscì continuai il mio discorso "Non soffti solo tu! Bere è la strada più facile per non sentire dolore?Jeremy ma ti rendi conto? Da quanto tempo vai avanti così? " urlai "Da anni! Tu te ne sei andata e mi hai abbandonato ! Ero solo ad affrontare un dolore implacabile! Ma poi parli proprio tu! Che te ne sei andata per non affrontare il dolore! Sei scappata come una codarda! Almeno io sono rimasto qui ed ho ancora la mia dignità! " replicò lui. "Certo! Pensi di avere ancora dignità diventando un ubriacone? Wow Jeremy! Pensavo fossi più intelligente! E poi io avevo mille motivi per andarmene! Ho cresciuto da sola un figlio Jeremy! Pensi che io sia senza dignità perché volevo semplicemente far crescere mio figlio in un mondo senza mostri e senza sangue?Evidentemente abbiamo concezioni diverse di dignità! " dissi e dopo ciò non rispose più nulla. Dopo mezz'ora di silenzio disse "Mai una chiamata Elena! Anche questo non pensi che mi abbia distrutto? Pensavo che tu mi odiassi talmente tanto da non chiamarmi mai e adesso che lo so talmente tanto da non farmi conoscere mio nipote!" E dopo quelle parole non seppi io cosa dire, perché in effetto l'avevo escluso dalla mia vita. "Jer, mi dispiace che tu abbia pensato questo, ma io non ti ho mai odiato e mai ti potrò odiare! Sei mio fratello. Tu ed Henry siete la mia famiglia."dissi. "Henry, si chiama così? " chiese. "Si, vorrebbe tanto conoscerti, ma in queste condizioni..." non finii la frase e lui mi interruppe " Mi curerò di nuovo, ritornerò ad essere il vecchio Jeremy ma mii ci vorrà del tempo, magari qualche settimana" e io dissi "Quando sarai pronto, ci troverai nella residenza dei Salvatore" e me ne andai senza girarmi per non fargli vedere le lacrime causate dalla "lite" e dalla felicità.

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Capitolo 7
*** Markos ***


Appena salii in macchina , sentii un brivido lungo la schiena e corsi subito a casa come una psicopatica per la strada. Arrivai e aprii subito la porta, ma non trovai nessuno, solo un biglietto . Rimasi perplessa e nel panico chiamai Caroline, che mi raggiunse subito insieme a Klaus. "Caroline! Hanno preso il mio bambino! Non dovevo lasciarlo qui! Stefan doveva proteggerlo!"urlai non appena entrò dalla porta. "Elena calmati! Li troveremo!"disse lei. Vidi Klaus che leggeva il biglietto e d'istinto disse "Abbiamo un problema molto grave!". Sapevo che la situazione era grave, non serviva lui a ricordarmelo. Ero troppo tesa e depressa. Avevano preso il mio bambino, non riuscivo a reagire se non con rabbia. Andammo in una grotta dove erano soliti rifugiarsi i viaggiatori e non appena sentii la voce di Markos "É giunta una nuova era, cari miei! Tra non molto anche gli altri torneranno tra noi! Affinché questo sia possibile dovremmo uccidere un doppleganger e utilizzare tutto il suo sangue!" Non riuscivo a capire perché avevano preso anche il mio bambino. A cosa gli serviva? Avevo queste domande che mi fluttuavano in mente finché sentii "Questo sangue servirà per creare un nuovo essere sovrannaturale! Un ibribo doppleganger, che possa distruggere una volta per tutte gli abominii della natura!" Mi si gelò il sangue , volevano fare di mio figlio un camikaze per tutta la sua famiglia e per generazioni di vampiri. Non potevo permetterlo, così Klaus ideò un piano. Poiché Henry era dentro una cella messa in disparte, io e Caroline cercammo di salvarlo molto silenziosamente e Klaus distrasse i presenti dicendo " I viaggiatori sono da sempre in cerca di un modo per sterminare i vampiri, abominii della natura, ma davvero non pensate di esserlo anche voi?" "Oh oh oh, un originale! Se sei venuto a salvare il tuo amico, dovrai aspettare finché non sarà drl tutto disidratato!"disse Markos. "Mai fare aspettare un originale, perdiamo subito la pazienza! " disse Klaus e con un semplice morso staccò la testa ad uno dei presenti, e stranamente nessuno gli fece qualche incantesimo. "Avanti, Klaus perché non ci mostri la tua abominità?"disse Markos "con piacere "rispose Klaus. Noi nel frattempo aiutammo Stefan e portammo via sia lui che Henry , mentre Klaus faceva il lavoro che gli riusciva mehlio. Henry era svenuto e stremato, lo portammo a casa e lo coricai nel suo nuovo lettino. "Elena, mi dispiace, non sono riuscito a proteggerlo" disse Stefan dispiaciuto. "Stefan tranquillo, non é colpa tua, loro dovevano prenderlo" risposi con tono deluso. Ero anche io stremata e terrorizzata, se non avessi fatto in tempo, non osavo immaginare cosa gli potesse capitare. Senza neanche accorgermene le lacrime mi rigarono le guancie e Stefan mi strinse a se come non faceva da quando stavamo insieme anni fa. Sapevamo di dover andare avanti e lo avevamo accettato. Mi mancava come amico e finalmente, dopo quell'abbraccio, avevo capito di poterlo essere di nuovo. Lui mi stava vicino e mi capiva perfettamente. "Stefan non posso permattere che gli accada di nuovo qualcosa dl genere..." dissi "Klaus si occuperà di tutto" rispose lui.

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Capitolo 8
*** Damon ***


Qualche attimo dopo tornò Klaus "mi dispiace, ma una strega é intervenuta prima che potessi uccidere Markos"disse. "Comunque questo é un bel problema, se Markos é tornato, significa che aono tornati in vita anche Katherine, Ketzhia"iniziò Stefan "Michael, mia madre Ester.." continuò Klaus e infine io dissi "Damon e Bonnie!"con un tono di speranza. Ma dove poteva essere Damon? Dove era il più grande amore della mia vita? Avevo le idee confuse, così andai nella stanza del piccolo, lasciando i maschi a discutere di questa faccenda. Henry dormiva ancora e rimasi a fissare quel dolce visino d'angelo per più di un"ora. Iniziai a pensare dove potesse essere Damon e mi vennero in mente troppo luoghi, e con tutti questi pensieri mi addormentai. La mattinaseguente trovai Henry attaccato al mio ventre e iniziandogli a dare tanti bacini, si svegliò. "Mamma, stanotte ho fatto un brutto sogno! Ho sognato che un uomo cattivo catturava me e lo zio Stefan! Era brutto brutto! Però poi tu ci venivi a salvare.." Il piccolo pensava che ciò che successe la sera precedente fosse solamente un sogno ed ero felice di questo."Gioia, la mamma ti salverà sempre, non ti preoccupare!" E continuai a baciargli le guancie. "Che ne dici se andiamo a trovare la zia Caroline oggi?"chiesi al piccolo "Si, vabbene mamy!"rispose il cucciolo. Trovammo la colazione pronta, preparata da Stefan e mentre mangiavamo lui coccolava Henry, per farsi perdonare ciò che era successo. Ad un tratto sentii un clacson suonare davanti la casa e pensando che fosse Caroline, aprii la porta e ....non era lei.Era Damon. Riimasi sulla porta a fissarlo come se non fosse reale. Appena mi vide gli si illuminarono gli occhi e subito piombò ad abbracciarmi. "Sei tu? Sei veramente tu?"gridai incredula. "Elena, mi sei mancata da morire! Ti amo così tanto!"disse lui baciandomi il collo. "Damon! Mio dio!! Sei veramente tu!"dissi e lo baciai. Ancora sconvolta non sentii Henry che arrivava e appena ci vide disse "Mamma, chi é lui?". Appena Damon lo sentì , si voltò scioccato a guardarlo. "Henry, lui è tuo padre". Allora il piccolo corse e gli si piombò addosso. "Elena?"chise Damon ancora incredulo. Poi prese in braccio il piccolo e lo abbracciò stritolandolo.

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Capitolo 9
*** Bentornato ***


"Elena, non potevi farmi un regalo più bello!"disse Damon guardandomi negli occhi con fierezza, con ancora in braccio Henry. Ero così felice di averlo di nuovo con me. Rimanemmo davanti la porta finché non arrivò Stefan , che sorpreso abbracciò il fratello e gli sussurrò "Mi dispiace fratello" e Damon rispose "Stefan é passato ormai". E con fierezza Stefan rispose "Bentornato fratello!". Non appena capì che forse anche Lexi era tornata, disse "C'é un'altra persona con il quale dovrei scusarmi" e detto ciò sparì fuori dalla porta. "Che bello conoscerti, papà! "Disse Henry e voltanfosi verso di me " Finalmente anche io ho un papà! " e si strinse attorno al collo di Damon. Ero così felice, mio figlio aveva conosciuto suopadre e io avevo di nuovo il mio amato. Passammo il resto della giornata fuori Mystic Falls conducendo la vita di una "normale " famiglia, portammo Henry alle giostre e Damon si dedicò interamente al piccolo, per poter finalmente passare la notte con me. Nel tragitto per tornare a casa Henry si addormentò, e subito, arrivati a casa lo coricammo nella sua stanza. E lì iniziava il divertimento. Non appena chiusi la porta della stanza, Damon mi cinse i fianchi con le braccia e favendomi girare verso il suo volto, mi baciò. Le nostre lingue danzavano insieme , come ormai non ricodavo più. Senza neanche accorgermene mi strappò i vestiti di dosso , lasciandomi in biancheria intima. "Mi sei mancato da morire!"dissi. Era vero mi mancava il suo corpo e noi due iinsieme. Sentendo queste parole, Damon mi buttò sul letto e mi divaricò le cosce,per potersi insinuare dentro di me. Mi baciava il collo e il resto del corpo, lo amavo e lo desideravo. Lentamente entrò dentro di me e dopo qualche spinta , accelerammo il ritmo che si era creato tra i nostri corpi, e raggiungemmo entrambi l'orgasmo. "Elena, sei la mia vita, ti amo!"disse Damon "Anche io Damon!"replicai, ma non era necessario, perché entrambi sapevamo di amarci. Nel bel mezzo della notte sentii Damon sgattaiolare via e prima che se ne andasse dissi "Hey tu!"e lui " Vado un po da Henry.."disse, ma non volevo che andasse, volevo che quella notte fosse tutto mio, così dissi "Evidentemente non sei pronto per un secondo round!"e subito si fiondò accanto a me a riempirmi di baci. Dopo un po rispose con ironia "Elena, tu ami sfidarmi! E che secondo round sia!"e ci dammo dentro tutta la notte.

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