Capitolo 4 – (I’ve Had) The Time Of My Life
2 Novembre 2018
È strano
come la vita cambi in pochi attimi.
Un minuto ci
sei, e l’altro…
Finn era in
servizio quando c’era stata la chiamata.
Una sparatoria.
Un proiettile aveva colpito il serbatoio di una macchina provocando una piccola
esplosione mandando in fiamme anche le macchine vicine.
2 Morti.
4 Feriti.
1 Grave.
Forze
dell’ordine coinvolte.
Finn non
aveva fatto caso all’ultimo particolare fino a quando non era arrivato al luogo
dell’incidente ed aveva intravisto, dopo aver appurato che non c’era nessun
incendio perché le macchine erano bruciate ma spente, il partner di Puck che
veniva medicato sull’ambulanza.
“Eric” Urlò
Finn mentre i suoi colleghi aiutavano i paramedici con i soccorsi.
“Finn, sarà
meglio che chiami Satana e la tua donna” disse quello mentre gli fasciavano la
testa.
“è successo
qualcosa a Puck?” chiese preoccupato non vedendo l’amico in giro.
La faccia di
Eric si chiuse per un istante in una smorfia di dolore prima di riconcentrarsi
su Finn che stava iniziando a sudare freddo.
“è in
ospedale” dille l’altro “ l’hanno colpito con una pallottola”
In quel
momento il tempo si fermò.
Niente
colleghi
Niente fumo
Niente
rumore
C’era solo
Finn
Stupito
Incredulo
Shockato
Terrorizzato
E poi c’era
Puck
Da qualche
parte
Lontano da
lui
All’interno
della mente di Finn qualcosa si ruppe.
“Hudson”
disse il collega accanto a lui riscotendo il ragazzo dallo stato di trance in cui
era caduto.
Finn si
voltò verso l’uomo con il volto pallido.
“va dal tuo
amico, qui non abbiamo bisogno di altri aiuti”
Finn annuì,
ringraziandolo con lo sguardo prima di voltarsi e fermare il primo taxi che
passava.
“All’ospedale”
disse velocemente all’autista per poi prendere il telefono e digitare
velocemente il numero della moglie
1 squillo
2 squilli
“Rachel
rispondi”
3 squilli
4 squilli
“pronto?”
La voce
cristallina della moglie uscì dall’apparecchio del giovane pompiere che respirò
di sollievo
“Rachel,
Puck è in ospedale” disse vedendo davanti a se l’edificio
“che cosa?”
chiese la ragazza con una nota di preoccupazione nella voce.
“c’è stata
una sparatoria, Puck è stato colpito” disse scendendo dalla vettura e passando
una banconota al tassista “io sono appena arrivato al St. James. Avverti gli
altri. Ok?”
Chiese
rapidamente entrando nell’edificio.
“ci penso
io. Arrivo prima che posso. Ti amo”
“anche io”
Chiuse
velocemente e si rivolse al banco informazioni. Avere l’uniforme da pompiere
gli facilitava le cose anche se non era un familiare*.
“Noah Puckerman”
La donna
cercò nel compiere
“è in sala
operatoria. Può aspettare in sala d’attesa. Da quella parte!” disse dopo aver
squadrato Finn con gli occhi.
“Grazie”
rispose correndo nella direzione indicata.
Finn si
ritrovò in silenzio in una stanza vuota.
Si passò una
mano tra i capelli e si sedette a peso morto su una delle sedie appoggiando la
testa al muro dietro di lui.
Non era un
tipo religioso, se si esclude l’imbarazzante parentesi a nome santo panino del secondo anno, ma si
ritrovò a pregare ogni singolo dio che gli veniva in mente, Allah, Javhe, Buddah*, il serpente
gigante*. Voleva solo che il suo amico ne uscisse vivo.
Il ragazzo
non seppe dire esattamente quanto tempo rimase fermo a fissare la luce rossa
della sala operatoria prima che le porte si aprissero nuovamente per far
entrare Rachel con in braccio la figlia di 5 anni seguita da Santana.
“Ehi” disse
Rachel facendo scendere Faith che corse ad
abbracciare il padre.
Lui scosse
la testa prendendo la figlia sulle ginocchia.
“Zio Noah starà bene, papà?”
Lui
accarezzò la testa alla figlia.
“non lo so
tesoro” disse lui con un debole sorriso.
Nella sala
calò il silenzio per alcuni minuti fino a quando un squillo non lo interruppe.
Finn e
Rachel si voltarono verso Santana che prese il telefono.
“è Quinn”
disse rispondendo al telefono avvicinandosi alla finestra della sala.
Rachel
poggiò la testa sulla spalla di Finn
“che cosa è
successo?”
Lui sospirò
“c’è stata
una chiamata in centrale. Parlavano di una sparatoria. Nel conflitto a fuoco è
esplosa una macchina facendo bruciare anche quelle vicine quindi hanno chiamato
i rinforzi”
Disse lui
stringendo più a se a figlia.
“li ho visto
Eric. Lui ha detto che Puck era stato ricoverato per una ferita da arma da
fuoco. Jacob mi ha dato il permesso di andare dato che non avevano bisogno di
altri aiuti. Qui non mi hanno detto nulla.”
Concluse
circondando la moglie con il braccio libero.
“Andrà bene,
vedrai” lo rassicurò lei.
Finn guardò
poi Santana che si era seduta accanto a Rachel.
“Quinn sta
arrivando più velocemente che può.”
“magari
questa è la volta buona che Quinn apre gli occhi”
Santana
annuì
“sarebbe
anche ora”
La
comunicazione dopodiché scemò fino a far ritornare il silenzio.
Quando la
luce si spense e il dottore uscì dalla sala Santana fu la più veloce ad
alzarsi. Finn prese in braccio la figlia e Rachel trattenne il fiato.
“Siete di
qui per Noah Puckerman?”
chiese rivolto più a Finn, che era ancora in uniforme, che alle ragazze.
“Si!”
rispose velocemente Rachel
“Come sta?”
continuò Finn
“Il signor Puckerman è stato colpito al fianco destro ma per fortuna
la pallottola ha evitato organi vitali.
L’intervento
è andato senza complicazioni e il paziente si rimetterà nel giro di qualche
settimana.”
“oh Dio,
Grazie” sospirò sollevata Rachel.
“possiamo
vederlo?” chiese Santana.
“certo.
Seguitemi!”.
Entrando
nella stanza, Finn sentì Rachel che tratteneva il fiato e avvicinarsi di più a
lui.
“sta
dormendo così si riposa e guarisce?” chiese Faith tra
le braccia del padre
Finn annuì e
si sedette sul bordo del letto mentre Santana rimaneva sulla porta e Rachel si
sedeva sulla sedia.
Il gruppo
rimase in silenzio ascoltando il ritmico bip
dell’elettrocardiogramma.
Dopo qualche
minuto Finn si alzò dal letto.
“vado a
prendere un caffè, qualcuno vuole favorire?” disse dirigendosi verso la porta.
Entrambe le
ragazze scosserò la testa, quindi Finn uscì e si diresse verso la mensa.
Quando tornò
10 minuti dopo si trovò una testa in più nella stanza.
Una testa
bionda che Finn ricollegò a Quinn era voltata verso il letto del ragazzo. I
singhiozzi che le scuotevano il corpo.
“Il medico
ha detto che se la caverà senza problemi.” La rassicurò Santana.
Quinn annuì
senza però distogliere lo sguardo dal ragazzo.
Faith sbadigliò tra le braccia della madre e Finn le si
avvicinò.
“forse è
meglio andare a casa. Puck è in buone mani”
Disse
alludendo a Quinn.
La moglie
annui e i due, seguiti poco dopo da Santana, lasciarono la stanza.
Quinn
rimasta sola appoggiò la faccia sulle coperte.
“non
lasciarmi ti prego.” Sussurrò la bionda “ho bisogno di te.
Mi sono
comportata da stupida non accettando il tuo invito a cena. Vorrei potermi
rimangiare la risposta che ti ho dato.
Torna da me”
Sussurrò la
ragazza
Un mugugno
incomprensibile si levò dal letto e la ragazza alzò il capo di scatto.
Puck stava
muovendo la testa sul cuscino.
Quinn lo
vide stringere le palpebre e poi aprirle lentamente rivelando due occhi confusi
e assonnati.
“Ti sei
svegliato”
Puck voltò
la testa verso di lei e sorrise
“ehi,
bionda” sussurrò con voce rauca stringendole un poco la mano.” Che cosa è
successo.”
“Finn ha
detto che ti hanno sparato, ma ti rimetterai velocemente”
Puck si
portò una mano al viso toccandosi la cresta sempre presente sulla sua tosta.
“Spero
abbiano preso quel figlio di puttana”
Quinn scosse
la testa.
“questo
dovrai chiederlo a Finn, quando viene”
Dopodiché ci
fu un minuto di silenzio imbarazzante
“senti..”
iniziò Quinn
“guarda…”
disse Puck
I due si
guardarono e Puck si affrettò.
“prima le
signore”
Lei sorrise
“Mi sono
resa conto di quanto sia stata stupida nell’ultimo periodo.” Disse con un
sorriso di scuse “ non amo Mattew. Avevi ragione. Probabilmente non l’ho mai
amato.”
“ci sei
arrivata… ci hai messo un po’”
“sto
cercando di fare un discorso…”
“scusa”
“dicevo”
ricominciò Quinn divertita “ avevi ragione a dire quelle cose e io non ti ho
ascoltato.”
Dopodiché ci
fu un attimo di silenzio rotto poi da Puck
“ti perdono”
“cosa?”
disse Quinn stupita
“ti perdono”
ripeté Puck “ ma devi accettare ad uscire con me” finì con un sorriso
strafottente
Quinn
scoppiò a ridere di cuore.
“vedo che la
pallottola non ti ha cambiato molto.
“io sono come
un Dio, bambolina. Nessuno mi ammazza”
Lei sorrise
prima di alzarsi e posargli un dolce bacio sulle labbra
“meglio
così, perché non ho intensione a lasciarti andare per i prossimi 70 anni…”
* non so
onestamente se le commesse possono dare informazioni ad un pompiere ma credo
che ispirino fiducia.. xD
* Buddah non è un dio, ne sono consapevole, ma Finn non è una
cima LoL..
*Nella
mitologia Cinese si parla di un enorme Drago simile ad un serpente, così come nei
miti Australiani.. non ricordo il nome … *///*
Vi ho fatto
sudare freddo sta volta, dite la verità xD
Che devo
dire.. Amo Puck e nonostante la mia antipatia per Quinn sono convinta che lui
riesca a tirar fuori il meglio di lei *__*
Quindi a voi
i voti.
Non è molto
Finchel ma farò dei capitoli incentrati su di loro, sui Klaine
ma, mi dispiace dirlo… niente Brittana *si nasconde
dai coltelli*
Mi piace
Santana e trovo Brittany adorabile ma insieme non mi
piacciono … nono..
Xòxò
Agnese