Gare, l'altro lato di pokemon

di Utentesolitario
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iniziamo bene ***
Capitolo 2: *** Nuovi incontri e nuovi nomi ***
Capitolo 3: *** In viaggio ***
Capitolo 4: *** Gara decisiva ***
Capitolo 5: *** Il dopo gara ***
Capitolo 6: *** Quando la fortuna è dalla tua parte ***



Capitolo 1
*** Iniziamo bene ***


WARNING!!! Non inorriditevi per i nomi dei personaggi, continuate a leggere perchè dal prossimo capitolo sarà tutto più semplice.

Detto questo, la storia parla di un fratello e una sorella col sogno di diventare super coordinatori e nel seguirlo inconteranno personaggi che sicuramente tutti conoscono, ne vedrete delle belle.

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Siamo a Duefoglie, la cittadina che ha visto nascere una delle più grandi stelle delle gare Pokemon.

Una persona ammirata e invidiata a livello globale ormai.

Si tratta della famosissima Lucinda, super coordinatrice e grande stratega.

In questo servizio intendiamo seguirla di nascosto per svelare tutti i suoi segreti.

 

Lucinda: Mamma, finalmente sono a casa.

Mamma di Lucinda: Hai ancora la vitalità di una bambina, ciao sono felice di rivederti, tutta la faccenda della super coordinatrice ti tiene molto lontana da casa.

Lucinda: Hai ragione ma dovresti capirmi,  in fondo, una volta anche tu lo eri.

Mamma di Lucinda: Si, e mi ricordo che mia madre era triste perché con le gare di mezzo non ci vedevamo spesso.

Sembra che la nostra star abbia intrapreso una conversazione con la madre, ma guardate che bella casa, dalla finestra le nostre telecamere non possono scorgere molto ma ammirate lo stile tipico del paese, non una traccia di cemento, tutte le mura sono di ottimo legno stagionato così come i mobili, il materiale è  pregiatissimo.

 

Lucinda: A proposito di gare, per quella di domani ho preparato una piccola sorpresa… beccati! Voi alla finestra! Piplup, occupatene tu.

Sembra che ci abbia smascherati, adesso il suo Pokemon si avvicina, sta preparando un mulinello, ce lo lancia contro!

Mamma di Lucinda: Lo so, è difficile convivere con fan e giornalisti.

Lucinda: E’ la settima volta questo mese che provano a filmarmi di nascosto.

Mamma di Lucinda: E tu prontamente li rimandi da dove sono venuti. Comunque, non stavi parlando di una sorpresa?

Lucinda: Ho paura che ci siano delle telecamere nascoste, è meglio se lo scopri come tutti gli altri.

 

Siamo stati sbalzati via dalla casa del nostro obbiettivo ma siamo approdati in un’ altra fresca di trasloco, i suoi abitanti sono un ragazzo, una ragazza e una madre, che anche loro siano personaggi importanti?

Mamma dei ragazzi: Forza, ragazzi venite ad aiutarmi!

Ragazzo: Smettila di guardare la TV e aiutiamo mamma.

Ragazza: Aspetta, è in onda un servizio su Lucinda… cosa!? Sono stati cacciati un’ altra volta! E’ mai possibile che non riescano mai a filmarla?

 

Sembrerebbe che stia seguendo il nostro programma e non sia felice dell’ ennesimo fallimento, adesso ha spento la televisione prima di poter vedere se stessa.

Direi che per oggi è tutto, appuntamento alla prossima puntata dove (forse) non ci faremo scoprire.

 

Mamma dei ragazzi: Bene, è tutto pronto, servono solo i vostri dati.

Ragazzo: Ecco, Kazu  Kiyoshi, tredici anni, capelli rossi lunghezza media e occhi verde smeraldo.

Ragazza: Hikari Kiyoshi, dodici anni, capelli biondi lunghi e occhi azzurro cielo, fatto.

Mamma di Kazu e Hikari: So che per voi è strano venire a vivere in una nuova regione, dove non conoscete nessuno e i vostri nomi sono considerati strani ma sono sicura che vi farete degli amici.

Kazu e Hikari: contaci.

 

Quella sera…

Kazu: Hai già pensato al tuo soprannome?

Hikari: Soprannome?

Kazu: Si, non vorrai mica farti conoscere col tuo vero nome?

Hikari: Perché no?

Kazu: Qui Kazu e Hikari sono nomi ridicoli.

Hikari: Tu dici?

Kazu: Si, e io non mi darò pace fino a quando non avrò trovato il mio.

Hikari: Io non sto più nella pelle, domani parteciperò alla mia prima gara… Kazu? Mi ascolti? Ovviamente ha preferito addormentarsi piuttosto che sentirmi farneticare. Non importa, se seguirò il tuo esempio sarò una bravissima coordinatrice.

 

A quel punto dopo essersi rivolta a una foto di Lucinda si addormentò  pure lei.

 

La brezza mattutina  rinfrescava l’aria in quel piccolo paesino.

Ma ai fratelli Kiyoshi non importava nulla.

Hikari era grondante di sudore e piena di sfoghi da stress dovuti al fatto che si sarebbe esibita davanti al suo idolo.

Kazu invece era il solito disinteressato col complesso di pessimismo.

Kazu: Spaventata?

Hikari: Direi terrorizzata, ma lo sai che Lucinda farà da giudice?

Kazu: Gli idoli portano solo guai, per questo evito di averne, l’unica persona che potrò mai ammirare sono io.

Hikari: Pessimista ed egocentrico… Pessicentrico.

Il fratello si limitò ad un sorriso accennato.

Kazu: Si da il caso che questo pessicentrico vincerà la gara e non si farà scrupoli ad annientare la sorellina se sarà necessario.

 

Prima della gara tutti si stavano preparando.

Mamma di Lucinda: Finalmente sono arrivata.

Giudice: Che ci fa qui e dov’è Lucinda.

Mamma di Lucinda: Lei mi ha chiesto di sostituirla senza dirmi il perché.

Giudice: Ormai non c’è più tempo, signora, benvenuta tra i giudici ufficiali.

 

Presentatrice: Eccoci tutti qua alla gara che mette in palio il fiocco di Duefoglie, la super coordinatrice Lucinda, che avrebbe dovuto fare da giudice, si è misteriosamente assentata ed è venuta l’ex super coordinatrice Olga nonché madre dell’interessata a sostituirla.

I partecipanti sono coloro che adesso vi elencherò: Hikari Kiyoshi, Kazu Kiyoshi… e infine, ehm, sembra che il coordinatore sia anonimo, molto bene attendiamo che i partecipanti si preparino.

 

Hikari: Kazu, noi da oggi non siamo più soltanto fratelli, da oggi siamo rivali.

Kazu: Molto bene sorellina, o dovrei dire rivale.

Hikari: che vinca il migliore

Kazu: Sempre se non ti farai prendere dal panico.

Hikari: Non ti preoccupare, Lucinda non c’è, la cosa mi delude ma mi solleva pure.

Kazu: Allora diamo il meglio.

 

Al primo turno Hikari si trova a fronteggiare il tizio anonimo.

Era coperto da una grande felpa col cappuccio che gli copriva il viso in modo che fosse impossibile riconoscerlo.

All’inizio del match l’avversario decise di gettare la maschera rivelando nientemeno che Lucinda.

 

Allora la mente di Hikari va in corto circuito e lei sviene accasciandosi sul pavimento.

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Ripeto, per i nomi attendete il prossimo capitolo, per l'aspetto di Kazu mi sono un po' ispirato a Xavier di Inazuma Eleven.

Xavier: Copione.

Cosa aspetterà i protagonisti? E che ne sarà dei loro nomi? Lo saprete nel prossimo capitolo.


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Capitolo 2
*** Nuovi incontri e nuovi nomi ***


                                           Nuovi incontri e nuovi nomi

Me: Sono tornato!!!!!

Hikari: Finalmente, non è piacevole rimanere svenuta per tutto questo  tempo.

Kazu: Quando ci cambierai questi nomi osceni.

Me: In questo capitolo.

Lucinda: Allora sono loro i protagonisti della storia?

Me: Si, cosa ti aspettavi?

Lucinda: Sono io la star.

Me: Non vi pago per lamentarvi.

Lucinda: A proposito, stiamo ancora aspettando l’anticipo.

Me: Riusciremo mai a cominciare?linea-divisoria-immagine-animata-0021

 

 

Presentatrice: E la vittoria del gran festival va ad Hikari Kiyoshi che sconfigge Lucinda Aggiudicandosi il premio, vuoi venire a dire qualche parola?

Hikari: Si, grazie. Prima di tutto ringrazio la mia famiglia: mia madre e mio fratello, ma più di tutti voglio ringraziare Lucinda, la mia mentore senza la quale nulla di questo sarebbe stato possibile.

Lucinda: E ora che l’allieva ha superato la maestra ti auguro di migliorarti sempre di più.

 

In quel momento si svegliò ritrovandosi in un letto d’ospedale, era tutto un sogno.

Appena aprì gli occhi vide davanti a se Lucinda in persona allora si alzò di soprassalto.

Hikari: L-l-lucinda, che ci fai qua? Mi hai fatto venire un infarto.

Lucinda: Due in un giorno, è un record. Sei svenuta per colpa mia, il minimo che potevo fare era venire a salutarti.

Hikari: Adesso ricordo.

Stava per perdere ancora i sensi quando rammentò il sogno e trovò la forza di restare cosciente.

Lucinda: Parlami un po’ di te, non hai un nome comune, devi essere straniera.

Hikari: Si, vengo da una lontana regione dov’ è tutto diverso: la lingua, gli usi, i nomi. Mio fratello Kazu dice che dobbiamo trovarci dei nomignoli ma a me Hikari piace, vuol dire luce.

Lucinda: Come il mio.

Hikari: Questo non faticavo ad intuirlo.

Lucinda: Senti, visto che il tuo  nome significa luce puoi chiamarti… Lucia, che ne dici?

Hikari: E’ perfetto, ho deciso da adesso mi chiamo Lucia, voglio vedere se Kazu troverà un soprannome migliore, il suo nome significa vittoria, siamo i fratelli Kiyoshi ovvero purezza.

Lucinda: Che nome azzeccato, si da il caso che tuo fratello abbia vinto.

Lucia: Ma come! Non hai vinto tu?

Lucinda: No, io non potevo partecipare ad una gara dilettantesca, il mio livello è troppo alto e ho dovuto ritirarmi.

Lucia: Allora perché ti sei iscritta?

Lucinda: Da quando ho vinto il gran festival cinque anni fa le gare non mi divertono più come una volta e perciò ho voluto rivivere i miei esordi. Invece quali sono i tuoi progetti futuri?

Lucia: Farò altre gare cercando di restare sveglia.

Lucinda: Tu mi ricordi me alla tua età, facciamo così, se tu ti qualificherai almeno per la fase di lotta della prossima gara ti prenderò sotto la mia ala protettiva e ti aiuterò a migliorarti.

Lucia: Certo! Per me va benissimo!... Lucinda, tu credi ai sogni premonitori?

Lucinda: Perché me lo chiedi?

Lucia: Niente di importante.

Mentre discutevano le sembrava incredibile.

Solo qualche ora prima era svenuta solo al vederla e ora stavano ridendo e scherzando come se fossero amiche da sempre.

 

Intanto Kazu non stava perdendo tempo così decise di incamminarsi verso la prossima città.

Kazu: Kazu, Vittoria, come, come posso chiamarmi.

Non la smetteva di tormentarsi con questa faccenda, non accettava assolutamente di farsi conoscere col suo nome di battesimo.

SBAM!!!

Kazu: Amico, guarda dove metti i piedi!

Estraneo:  Non parlare così ad un super coordinatore!

 Kazu: Questo non ti permette di venirmi addosso!

Estraneo: In ogni caso, io sono Kenny.

Kazu: Proprio quel Kenny!? Il super coordinatore!? Non ti conosco e non mi interessa.

Kenny: Mi piace il tuo modo di fare, come ti chiami?

Kazu:…

Kenny: Ho capito non me lo vuoi dire, visto che hai vinto la gara di Duefoglie ti chiamerò Vittorio.

Kazu:… Perché non ci ho pensato? È un nome perfetto! Tu sei un genio!

Kenny: Modestamente, felice di esserti stato d’aiuto, a proposito, sai qualcosa di una certa Lucinda?

Vittorio: E’ l’idolo di mia sorella, si era iscritta alla gara di nascosto e le ha causato un black out, perché ti interessa?

Kenny: Sai, è una mia vecchia amica.

Vittorio: Beh, grazie, mi hai salvato la reputazione.

Kenny: Non ho capito per cosa ma prego, ci si vede.

 

Lucinda: Bene, che ne dici di uscire, magari vedo i tuoi Pokemon.

Lucia: Non c’è bisogno che rimani, sicuramente avrai degli impegni e io posso cavarmela da sola.

Lucinda: Ormai sono qui e poi sono curiosa di conoscerti meglio.   

Lucinda: Allora va bene.

 

Poco dopo all’aperto…

Lucinda: Fuori le pokeball.

Lucia: La pokeball

Un po’ imbarazzata fece uscire il suo piccolo Budew.

Lucinda: Questo è il tuo unico Pokemon? Eh no, non ci siamo.

Lucia: Il fatto è che io non so come catturare i Pokemon.

Lucinda: E’ facilissimo, guarda, per prima cosa cerco un Pokemon selvatico, ecco quello Shinx andrà bene. Adesso devo indebolirlo, Piplup, vai. Piplup non è forte sul tipo elettro ma è di livello molto più alto, adesso usa Bollaraggio. Adesso che è allo stremo delle forze posso catturarlo, vai  pokeball. Vedi, è facile, prova con quello.

Lucia: Un Kriketot, va bene, si può fare. Budew, usa Assorbimento.

Stranamente l’avversario rimane  fermo ad aspettare.

Lucinda: Non sarà quello che temo.

Lucia: Se non attacca attacco io, ancora Assorbimento.

Lucinda: Non lo fare!

Lucia: Perché?

Troppo tardi, il Kriketot accusa il colpo e poi risponde mettendo fine alla lotta.

Lucinda: Era la mossa pazienza, il Pokemon si fa colpire per due turni e poi rimanda indietro i gli attacchi col doppio della potenza.

Lucia: Con un Pokemon del genere non concluderò mai neanche una cattura.

Lucinda: Voglio regalarti il mio Shinx in modo tale che avrai un Pokemon in più da usare e potrai sostenere gare di lotta in doppio.

Lucia: Non posso che accettare.

Lucinda: Ma non pensare che basti un Pokemon forte, devi anche sviluppare la tua strategia, ti servono combinazioni spettacolari, un bell’abito da gara ma soprattutto una volontà di ferro.

Pensi di avere i requisiti giusti?

Lucia: Si, contaci.

 

Le due ragazze passarono tutto il giorno ad allenarsi insieme senza sapere che qualcuno le osservava…

Kenny: Lucinda, sei sempre la solita prevedibile.

A quel punto si volta e se ne va.



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Me: I nuovi nomi vi soddisfano?

Vittorio: Sono peggio di prima.

Me: Le mie fonti attendibili (internet) mi dicono che sono nomi comuni.

Ovviamente la regione dei protagonisti è (o almeno è ispirata) Il Giappone.

Lucinda dice che sono passati cinque anni da quando ha vinto il gran festival, quindi da quando viaggiava con Ash sono passati almeno sei anni, ergo lei ne ha almeno sedici.

P.S. La fic tratta le storie parallele dei due fratelli, sono entrambi protagonisti, cercherò di dare la stessa importanza ad entrambi.

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Capitolo 3
*** In viaggio ***


                                             In viaggio

Kenny: “Rieccomi” è quello che direbbe l’autore se ci fosse, si è dovuto assentare per “cause non definite”

Lettori: Che gli avete fatto!

Lucinda: Nulla, ritornerà al più presto “forse”

Lucia: Intanto godetevi questo nuovo capitolo.

Vittorio: Dove si vede la mia superiorità.

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Quel giorno per Lucia era stato incredibile, tutto il suo mondo era cambiato nell’arco di poche ore: la prima gara, il nuovo nome e la giornata passata col suo idolo.

Mentre tornava a casa per raccontare tutto alla madre e al fratello si chiedeva perché lui non era venuto a vedere come stava.

Lucia: Come sarebbe a dire è già partito!?

Mamma: Si, è venuto, ha preso le sue cose ed è partito per allenarsi, pensavo che vi foste già salutati.

Lucia: Quando lo vedo glie ne dico quattro.

Mamma: Adesso calmati, sembravi piuttosto felice quando sei entrata, cosa è successo?

Lucia: Ah, giusto, non ci crederai mai…

 

Intanto Vittorio era arrivato a Sabbiafine, una località marittima molto rinomata e aveva passato tutto il giorno ad allenarsi con il suo Pokemon.

???: Ragazzo.

Vittorio: Dice a me?

???: Si, mi hai impressionato alla gara di Duefoglie.

Vittorio: Chi è lei e cosa vuole da me?

???: Io sono il professor Rowan, l’esponente maggiore della ricerca qui a Sinnoh.

Vittorio: Che posso fare per aiutarla?

Prof. Rowan: Sono io che aiuterò te, li vedi questi tre Pokemon?

Vittorio: Quelli sono starter, io sapevo che vengono dati solo agli allenatori.

Prof. Rowan: Uno di loro ha portato molti allenatori a diventare campioni, chi l’ha detto che non funzionino pure con i coordinatori.

Vittorio: Grazie dell’offerta ma ho già un Pokemon e mi basta.

Prof. Rowan: Ti propongo una sfida, se vincerai potrai fare come preferisci ma se vincerò io avrai la prova che ti conviene e farai la tua scelta.

Vittorio: Ci sto, ma ad una condizione, lei li userà tutti e tre mente io lotterò con l’unico componente della squadra che ho.

Prof. Rowan: Vedo che ti senti sicuro di te, allora che la lotta abbia inizio.

 

Il grande svantaggio non lo spaventava, sapeva di poter contare sul suo Pokemon.

Prof. Rowan:  Piplup, scelgo te!

Vittorio: Vai Riolu!

Prof. Rowan: Riolu ha un buon attacco quindi è a questo che devo fare attenzione, usa Ruggito.

Vittorio: Schiva e vai con Attacco rapido.

L’attacco va a segno causando danni non rilevanti.

 Prof. Rowan: Adesso usa Botta.

Il colpo fa tentennare Riolu.

Vittorio: Forse non sa, professore, che se Riolu tentenna l’abilità cuordeciso gli aumenta la velocità, adesso è il momento si usare Palmoforza.

Il Piplup avversario stramazza a terra sotto quel colpo.

Vittorio: Fuori uno.

Prof. Rowan: Chimchar, tocca a te, prova con Graffio.

Vittorio: Contatore.

Riolu accusa il colpo e poi lo rispedisce al mittente con potenza raddoppiata.

Vittorio: Adesso basterà un Attacco rapido.

A quel punto anche Chimchar va KO

Prof. Rowan: Il tuo Pokemon ha poche forze e non reggerà ad un altro attacco, Turtwig è il tuo turno.

Vittorio: Presto Attacco rapido.

Turtwig non subisce danni ingenti dall’attacco.

Prof. Rowan: Mettiamo la parola fine all’incontro, Foglielama.

Vittorio: Resistenza

Riolu riesce a non perdere grazie alla mossa resistenza.

Vittorio: Scommetto che non se lo aspettava, forza Riolu finiscilo con Palmoforza.

Turtwig è sconfitto.

Prof. Rowan: Hai vinto nonostante lo svantaggio, sei libero di rifiutare l’offerta.

Vittorio: Invece la accetto ma visto che ho dimostrato che Riolu è meglio di tutti e tre messi insieme, li prenderò tutti.

Prof. Rowan: Normalmente non sarebbe consentito ma si può fare un eccezione.

Fu così che da quella lotta rimediò tre Pokemon in più.

 

Il giorno dopo Lucinda si preparava per partire di nuovo, non appena fu pronta salutò sua madre e uscì.

Kenny: Lucinda!

Lucinda: Kenny, ciao! Che ci fai qua?

Kenny: Passavo di qua e ho voluto salutarti, è un sacco che non ci vediamo. Cosa farai ora?

Lucinda: Quello che ho sempre fatto, assistere alle gare e svolgere il mio lavoro di super coordinatrice, so che anche tu hai ricevuto questa carica.

Kenny: Si, quasi due anni fa.

Lucinda: Senti, adesso che ci siamo incontrati perché non passiamo un po’ di tempo insieme?

Kenny: Certo, è una buona idea.

Lucinda: Io sto andando a Giubilopoli dove si terra una gara che ci tengo molto a vedere.

Kenny: Perché?

Lucinda: Vedi, ieri ho conosciuto una persona…

 

Intanto Lucia era uscita all’alba per non restare indietro rispetto al fratello il quale non si era ancora mosso dalla città in cui era.

Arrivò a Sabbiafine solo qualche minuto dopo la partenza di Vittorio e passo tutta la mattina lì.

Alla sua partenza erano più o meno le tredici, la gara a Giubilopoli si sarebbe svolta tra ventiquattro ore esatte.

Passò quasi due ore nel percorso 202 nel quale capì che un coordinatore doveva anche saper lottare.

Ma con dei Pokemon deboli come i suoi era dura e arrivata a destinazione le rimanevano un terzo dei risparmi.

Lucia: Ci siamo, spero proprio di vincere la prossima gara, senza il premio in denaro  finirò di certo sul lastrico.

 

Intanto, poco lontano Vittorio non se la passava poi così male.

Vittorio: I vantaggi di esser forti, agiatezza economica, mai una sconfitta e nessuno che mi scoccia.

SBAM!!!

Vittorio: Ma allora ci provi gusto a venirmi addosso!

Kenny: Potrei dire la stessa cosa!

Vittorio: L’hai poi incontrata la tua amica?

Kenny: Si e mi ha riferito una notizia che potrebbe interessarti.

Vittorio: Allora sputa il rospo.

Kenny: Ti spiegherà tutto tua sorella.

Vittorio: Che ha combinato?

Kenny: Non ti anticipo nulla.

 

Entrambi aspettavano trepidamente la gara del giorno dopo.

Ci sarebbero state delle risposte ed altrettante domande e sicuramente avrebbe portato cambiamenti.

 

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Me: *Sfonda la porta dello stanzino, si libera del sacco e si slega dalle corde*

Vittorio: Ma come ha fatto a liberarsi?

Me: Non c’è modo di fermarmi.

Lucia: Pazienza, ci abbiamo provato.

Me: Ragazzi, siamo solo al terzo capitolo.

Kenny: Purtroppo.

Lucinda: L’unico motivo per cui ti sopportiamo è che ci paghi… in teoria

Kenny: Quando trasformerai la teoria in pratica?

Me: Tra due o tre… decine di capitoli.

Vittorio: Noi abbiamo i sacchi pronti.

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Capitolo 4
*** Gara decisiva ***


                                                                     Gara decisiva

Il cast oggi non c’è ma non c’entrano ne sgabuzzini ne sacchi.

Sono in sciopero *guarda dalla finestra e vede il cast che protesta in piazza*.

Fortuna che avevamo tutto pronto.

Detto questo, noterete di sicuro la profonda variazione (spero in meglio) dello stile che mi è stata suggerita da un recensore, questa è una prova, se riceverò lamentele tornerò a scrivere come prima perché io ci tengo a produrre una fic che incontra i favori del pubblico.

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“Oggi si deciderà gran parte del mio futuro.” Continuava a ripetersi lucia nei camerini dell’edificio adibito alle gare.

Mentre si tormentava i capelli cercando di pettinarli per bene una voce alle sue spalle la riportò con i piedi per terra.

“Problemi con la spazzola? Sai, anch’io, al gran festival, prima di esibirmi ero al massimo dello stress e lo sfogavo sui capelli.” Era Lucinda che nel dire questo cominciò a spazzolare i capelli della ragazza.

“Ma per fortuna un amica venne in mio aiuto.” Continuò lei.

“Sul serio, se arriverò alla fase di lotta mi insegnerai a essere una brava coordinatrice?” Ancora le sembrava strano che avesse ricevuto quella proposta.

“Certo, io mantengo sempre le promesse.” Le rispose con un sorriso rassicurante.

 

Stava per iniziare l’evento quando tra la gente riconobbe suo fratello e quando lo sguardo fu reciproco lui la raggiunse e le parlò.

“Ciao sorellina, come stai” Ma lei non proferì parola.

“Che c’è? Sei arrabbiata?” Disse il rosso stranito per il comportamento della sorella.

“ Che ti importa? Non ti sei degnato neppure di venirmi a salutare in ospedale.” Si lamentò lei.

“Allora sei offesa per questo. Mi dispiace, è solo che volevo partire presto per avere più tempo per allenarmi.”

Lui si sentiva dispiaciuto, non credeva che si potesse offendere per questo motivo.

“Certo devi essere sempre un passo avanti a me Kazu.” Disse non conoscendo ancora il soprannome che si era trovato lui.

“Non Kazu, Adesso il mio nome è Vittorio, e tu? Come devo chiamarti?” La aggiornò così lui.

“Lucia, prego.” Esordì.

“Molto bene, spero che riuscirai a tenere gli occhi aperti.” La prese in giro Vittorio.”

“Quasi dimenticavo, quando mi sono svegliata ho incontrato Lucinda e…” Gli raccontò così tutta la storia.

“Ti auguro di riuscire nell’impresa, ma quando ti troverai a lottare contro di me non tela passerai tanto bene” La ammonì.

Tutti i coordinatori sono pregati di disporsi in ordine per la prima fase, questa gara prevede l’uso di due Pokemon.

Il suono dell’altoparlante risuonò segnando l’inizio della gara.

 

L’abito da gara di lucia era un abito da sera rosso neanche troppo elegante, non poteva permettersi nulla di meglio e i negozi della zona non erano certo la boutique di Luminopoli, i capelli invece erano raccolti in delle trecce.

Prima di cominciare rivolse uno sguardo rapido agli spalti riconoscendo la figura di Lucinda.

“Ci siamo, Shinx, Budew, mettiamo in  pratica ciò che abbiamo imparato.” Così i Pokemon uscirono dalle sfere.”

“Uste Sottocarica e Crescita!” Il primo si caricò il pelo di elettricità illuminandosi, mentre il secondo gonfiò il suo corpo potenziandosi.

“Docciascudo e scintilla!” Dal leoncino elettrico partì una scossa che potenziata dalla conduttività dell’acqua si diffuse per la stanza fino a toccare il soffitto a cupola.

La ragazza terminò l’esibizione con un inchino subito imitata dai suoi Pokemon.

 

Era il turno di vittorio, indossava un abito che sembrava quasi una divisa militare ma era comunque molto elegante.

“Chimchar, Piplup, scelgo voi.” I due si liberarono dalle sfere rilasciando un bagliore.

“Piplup, Docciascudo.” Il pinguino gettò acqua nell’aria e un po’ di essa finì per colpire la scimmietta accanto infastidendola.

“Chimchar, adesso Provocazione.” Chimchar mosse la mano in segno di sfida facendo infuriare anche l’altro Pokemon così i due ingaggiarono una lotta.

Sembrava che il piano stesse andando a monte ma l’espressione sicura sul viso del coordinatore lasciava intuire che in realtà era tutto programmato.

Stavano fingendo di litigare senza perdere l’occasione di impressionare i giudici.

Quando i due si trovarono allo stremo delle forze vennero attivate le loro rispettive abilità e così Chimchar venne avvolto da un’ aura rossa e cominciò a sprigionare fiamme ardenti.

Piplup invece generò un velo blu e cominciò a secernere acqua da tutto il corpo.

Com’è prevedibile ciò ebbe un grande effetto sui giudici.

Misero fine alla scena tornando normali e stringendosi la mano in segno di pace.

 

Poco dopo  negli spogliatoi tutti aspettavano che annunciassero chi avesse passato il turno.

Lucia lottava per reggere la tensione, le sudavano le mani e cominciavano a venirgli degli sfoghi da stress.

Vittorio al contrario era sicuro di sé e per nulla preoccupato, la sua performance doveva essere piaciuta.

A tutti i coordinatori, coloro che parteciperanno al turno successivo appariranno entro pochi secondi sullo schermo insieme a gli abbinamenti per le lotte.

 

Il primo volto ad apparire fu quello di Vittorio mentre dopo una serie di persone sconosciute finalmente apparì Lucia.

“Sei passata, devo dire che non me lo aspettavo.” Vittorio si rivolse così alla sorella.

“Sembra che tra poco ci scontreremo.” Rispose allora Lucia volgendo lo sguardo al monitor.

“Complimenti per aver vinto la sfida di Lucinda ma ora preparati ad essere eliminata.

Si scambiarono delle occhiate che ricordavano un sacco la mossa Fulminsguardo per poi prepararsi all’imminente fase di lotta.

 

Poco dopo…

 

“Avete cinque minuti, che comincino le lotte!”

La voce della presentatrice risuonò dando il via alla sfida.

“Shinx, Budew, forza!” Lucia mandò gli stessi Pokemon per il motivo che erano gli unici che possedeva.

“Riolu, è il tuo momento e Turtwig assistilo.” Era facile notare dei favoritismi nella squadra di Vittorio.

“Provate con Sottocarica e Megassorbimento.” Budew sottrasse l’energia al Turtwig nemico che non sembrava però risentirne.

“Riolu, Palmoforza su Budew, mente Turtwig Ritirata e proteggi il tuo compagno.” Il Pokemon emanazione spigionò una grande energia dal palmo della mano mentre la tartaruga di terra si chiuse in un guscio per proteggersi.

Budew aveva subito un potente attacco, stava per barcollare a terra quando una luce lo avvolse, si stava evolvendo.

Poco dopo al suo posto apparse un Pokemon dalle sembianze umanoidi con due rose rosso e blu come mani.

“Ti sei evoluto in Roselia!” La gioia della ragazza non aveva limiti.

“Ma per favore, Attacco rapido.” Il Roselia già allo stremo delle forze cadde colpito da quel velocissimo colpo.

“Shinx, adesso dipende da te, vai con scarica!” L’attacco potenziato da Sottocarica mirava a Riolu ma il suo compagno gli si mise davanti prendendosi il colpo che non gli fece nulla sia per il tipo che per la mossa usata prima.

“Finitelo con Foglielma e Palmoforza.” Il Pokemon baleno non resistette e venne sconfitto, in quel momento suonò il gong che segnava la fine dello scontro ed era ormai ovvio di chi fosse la vittoria.

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Lucinda: Ragazzi, possiamo terminare lo sciopero.

Kenny: Perché?

*Sussurra nell’orecchio di tutti qualcosa*

Vittorio: Si, è meglio terminare.

Me: Non so cosa tu gli abbia detto ma grazie.

Lucinda: E conviene a tutti che tu non lo sappia.

Le mosse rispettano rigorosamente il livello(non segnalato) approssimativo dei Pokemon che mi immagino per quel punto della storia.

Se x impara y al livello k quando x sarà circa al livello k conoscerà y.

La mia fonte principale di informazioni (Mosse imparate, livelli di evoluzione e quant’altro) è Pokemon Central Wiki.

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Capitolo 5
*** Il dopo gara ***


                                                                          Il dopo gara

Me: Ragazzi, non è che mi nascondete qualcosa?

Lucinda: *fatica a portare le decine di borse che ha in mano* No, certo che no.

Lucia: *con venti paia di occhiali* Perché dovremmo?

Me: Dove avete preso quelle cose, dato che non vi ho ancora dato un centesimo?

Lucinda: Te lo diremo prima o poi.

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La gara Pokemon era conclusa, Lucia era triste per la sconfitta ma felice per aver vinto la scommessa con Lucinda.

“Il tuo Pokemon deve volerti molto bene.” Lucinda la sorprese di nuovo (ormai aveva preso l’abitudine di arrivarle alle spalle).

“Perché?” Le rispose.

“Budew si evolve tramite felicità, ciò è avvenuto molto presto, l’hai allevato benissimo.” Condì il complimento con un sorrisone, tutto lasciava intuire brutte notizie.

“Ti sono piaciuta?” Non vedeva l’ora di sapere il suo parere così importante.

“Dovrò essere un po’ dura.” La previsione era corretta.

“Spara, reggerò il colpo.” Si prepara così  sentire le critiche.

“Il tuo stile è acerbo, è un miracolo se hai passato la prima fase, chiunque sarebbe riuscito a fare un numero del genere, manca di originalità, in più i tuoi Pokemon sono deboli, non avresti battuto nessun avversario.” Sentirsi dire questo dal suo idolo era un duro colpo per Lucia.

“Ma allora che posso fare per migliorare?” Avrebbe voluto usare un tono tranquillo ma sembrava tutt’altro che calma e pacata.

“Io sono qui proprio per questo, voglio aiutarti a raggiungere il tuo scopo.” Queste parole fecero spuntare sul volto della ragazza un sorriso ancora più grande di quello di Lucinda.

“Ti darò sostegno economico e ti allenerò ad essere una brava coordinatrice.”

Fu così che iniziarono ad allenarsi senza sosta mentre continuavano il loro viaggio.

 

Intanto vittorio, giunto a Mineropoli, era impegnato in una lotta…

“Prinplup, presto usa Bolla” Il Pokemon produsse delle bolle d’acqua che andarono a colpire l’avversario mettendolo a tacere.

“Onix, è il tuo turno, usa Sassata.” Il gigantesco verme roccioso lanciò delle pietre verso Prinplup.

“Schiva e vai con Ferrartigli.” Il pinguino si fece abilmente strada tra le rocce e colpì con i suoi artigli d’acciaio e questo bastò a chiudere la lotta a suo favore.

 

Poco dopo, a sud della città…

“ Una vecchia cava abbandonata, quale posto migliore per allenarsi senza rischiare di far male a qualcuno.” Disse Lucinda sicura di se.

“Sarà, ma io non mi sento a mio agio.” Rispose la bionda preoccupata.

“Qualche anno fa  stavano costruendo il nuovo quartiere, moltissime persone sono passate di qua senza incidenti.” Tentò di rassicurarla.

“Mi sembra di essere osservata… ATTENTA!!!” Un enorme Onix sbucò dalle profondità della grotta.

Stavano per fuggire via me Shinx uscì dalla sua pokeball senza che nessuno l’abbia chiamato.

“Che fai, non puoi lottare con lui! Sei svantaggiato Shinx… Luxio?” Si, Shinx si era appena evoluto.

A quel punto Luxio attaccò ripetutamente con Morso senza dare tregua all’avversario e non subendo un solo attacco riuscendo a mandarlo KO.

“La velocità del tuo Luxio ci ha salvati.” Commentò Lucinda a questo punto.

“Quale posto migliore per allenarsi, eh!?” La rimproverò allora Lucia arrabbiata.

“Hai notato che un tuo Pokemon si è evoluto? Ribatté allor lei.

“Va bene ma adesso usciamo da questa caverna infernale. Per quel giorno smisero di allenarsi.

 

Poco più lontano…

“Era la mia occasione e io l’ho sprecata.” Era Kenny che si struggeva battendo il pugno sulla roccia.

In quel momento arrivò Vittorio che non poté fare a meno di avvicinarsi.

“Cosa ti prende?” Il castano si accorse della sua presenza.

“Nulla, non preoccuparti.” Gli rispose lui

 

Anche Lucinda si era accorta della scena da lontano.

“Chissà quando troverai il coraggio?” Sussurrò lei in modo che nessuno possa sentirla.

 

Quella sera, al centro Pokemon…

“A quale gara parteciperai adesso?” Chiese Lucinda curiosa.

“Non lo so, tu che mi consigli?” Le rispose la bionda.

“Beh, non bisogna limitarsi alle strategie con i propri Pokemon, si deve saper improvvisare, quindi ti propongo la gara di Pokemon a nolo che si terrà tra qualche giorno a Cuoripoli e in più sono stata chiamata per far parte della giuria” L’idea le piaceva quindi si scambiarono un sorriso d’intesa.

 

Il giorno dopo, di buona mattina…

“Ma che sta facendo?” Lucia adocchiò Vittorio al varco per Giubilopoli.

“Che hai de… ehi, aspetta!” Lucinda non fece in tempo a parlare che l’altra stava già correndo dal fratello.

“Vittorio! Ma da che parte vai?” Gli gridò lei più furiosa che incuriosita.

“E’ un tuo problema dove vado io?” Le rispose con sgarbo.

“No, ma. Hai notato che Cuoripoli è dall’altra parte?”  Il modo in cui lo diceva sembrava quasi un rimprovero.

“Chi ti dice che io devo andare a Cuoripoli?” Effettivamente supporre la sua destinazione era stato un po’azzardato.

“Si da il caso che la gara più prossima si terrà in quella località.” A lui però non sembrava importasse molto.

“Io ho due fiocchi mentre tu sei a zero, ogni tanto devo essere gentile con la mia sorellina e farti vincere qualcosa, e poi… ho un impegno di altra natura.” Rivolse lo sguardo a nord.

“Uff, pant, che non ti venga più in mente di scappare in questo modo.” Lucinda arrivò trafelata dopo la corsa.

“La famosa Lucinda, sai addestrare i Pokemon ma ti fai sfuggire una come mia sorella.” Il rosso non disdegnò di prendere in giro neanche lei.

“Ma tuo fratello è sempre così?” Disse lei ironicamente.

Allora tutti andarono per la propria strada.

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Me: La cosa non mi convince.

Vittorio: *che non si stacca dal nuovo costosissimo cellulare* E’ tutto normale.

Kenny: *Arriva con la sua nuova auto*

Me: E tu, hai l’età per guidare?

Kenny: No, ma abbassa la voce, non vorrei che ci sentisse un vigile.

Me: Ditemi che sta succedendo!!!

Lucinda: Beh, abbiamo preso la tua carta di credito e ci siamo presi la paga che ci spetta fino alla fine… e forse qualcosa di più.

Me: Quindi – avevate - la carta - per tutto – questo – tempo.

Per le squadre ho già deciso tutti i membri, sono Pokemon che mi piacciono o comunque sono particolari (e per questo mi piacciono).

Ovviamente i Pokemon di quinta  e sesta generazione non sono inclusi.

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Capitolo 6
*** Quando la fortuna è dalla tua parte ***


                                              Quando la fortuna è dalla tua parte

Lucinda: Come mai il cast siamo solo noi quattro?

Vittorio: Ci saranno altri personaggi importanti.

Kenny: O almeno devi avere qualcuno che ti aiuta.

Me: Non ci penso a rinunciare al mio titolo di *prende fiato*. Narratore/sceneggiatore/produttore esecutivo/editore/autore/macchinista/tecnico del suono e delle immagini…

Un centinaio di titoli dopo.

Me:*Finisce il fiato e sviene*.

Lucia: E’ svenuto, siamo pari.

Lucinda: Sappiamo come tenerlo a bada.

P.S. Da adesso aggiornerò secondo questi criteri: quando avrò il capitolo pronto e avrò almeno due recensioni al capitolo precedente.

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“Finalmente, non ne potevo più dei Pokemon selvatici nella grotta.” Disse Lucia tirando un sospiro di sollievo.

“Finalmente, non ne potevo più dei Pokemon selvatici nel bosco.” Disse Vittorio tirando un sospiro di sollievo.

“Eccomi a Cuoripoli, il viaggio è finito.” Così si preparò per visitare la città.

“Eccomi a Giardinfiorito ma il viaggio per Evopoli non è ancora finito.” Così si preparò per raggiungere la città.

 

Cuoripoli è una metropoli movimentata dove si dice che si svolse la prima gara Pokemon di Sinnoh e ancora oggi è considerata un punto di riferimento per i coordinatori della regione.

Giardinfiorito, al contrari è un piccolo paesino in cui ogni cittadino è un amante dei fiori.

 

Quando le due ragazze arrivarono a destinazione era il tramonto, poiché era tardi per l’allenamento si recarono subito al centro Pokemon.

Vittorio invece dovette accamparsi perché, come suo solito, non voleva sprecare tempo.

 

“Lucinda, ciao, e tu devi essere la bambina prodigio.” Intervenne Kenny che si trovava nella stessa località.

“Era un insulto o un complimento?” Rispose Lucia.

“Kenny, ti presento Lucia, Lucia Kenny.” Intervenne subito Lucinda.

“Io non sono affatto una bambina prodigio, sono senza speranze e la tua amica sta cercando di darmi una mano.” In queste parole concentrò tutta la modestia che aveva in corpo.

“Prodigio o no hai avuto una bella fortuna, la tua insegnante è la migliore.” Disse Kenny lusinghiero.

“Allora, anche tu sarai nella giuria domani?” Chiese Lucinda al collega.

“Certo, credevi che mi facevo sfuggire l’occasione di giudicare una gara qui? Nella patria di questo tipo di eventi?” Sembrava entusiasta di questo suo compito.

In quel momento Lucia notò che i suoi due interlocutori la guardavano con uno sguardo che poteva essere tradotto in: per favore lasciaci da soli.

“Scusate, io vado in bagno, torno subito continuate voi la conversazione.” Ma appena uscì dalla stanza si appostò per origliare.

“Vedi, c’è una cosa che volevo chiederti.” Il ragazzo cominciò a sudare e non riusciva ad alzare lo sguardo, quando guardò l’altra ne gli occhi per pronunciare la frase successiva si bloccò e rimase in silenzio alcuni secondi.

“Allora? È qualcosa di importante?” Si intromise lei stancandosi di aspettare.

 “Non importa, è solo una sciocchezza.” Intanto dentro di se pensava: sarà per la prossima volta.

“Va bene, allora cambiamo argomento, cosa hai fatto di recente?” Sembrava delusa dall’improvviso ritiro della domanda.

“Le telenovela mi hanno insegnato che una scena di queste può voler dire una sola cosa.” Disse Lucia che non si era persa una parola.

 

Intanto Vittorio si era appostato in una radura del bosco smeraldo per la notte e si preparava per dormire quando…

“Ma che sta succedendo?” Passò un Pokemon in preda al terrore, era una specie di tartaruga con il corpo giallo e un guscio bianco e rosso con dei buchi dai quali poteva far uscire testa e arti.

Poi si sentì rumore di ali, era uno stormo di Starly che sembrava avercela con quel Pokemon là.

“Aspetta, te li tolgo di mezzo io, Riolu esci.” Il tono era disinteressato, forse per il sonno.

“Usa Resistenza e Contropiede.” Riolu riuscì a resistere a i colpi super efficaci grazie alla sua mossa e poi attaccò con colpi fortissimi e velocissimi che scaturivano dal suo basso livello di salute.

Stava per rimettersi a dormire quando il Pokemon che aveva salvato da tutti quei volatili venne da lui e sembrava che volesse essere catturato.

“Mi pare che il tuo nome sia Shuckle, mi dispiace ma per ora quattro membri della squadra bastano e avanzano.” Lui però non voleva saperne di allontanarsi.

“Allora, facciamo così, adesso nascondo una pokeball, tu la cerchi e se la trovi ci entri, io vado a dormire e domani la riprendo, se ci sei dentro tu ti tengo altrimenti ci diciamo addio.” Anche Shuckle approvò l’idea, quel che non sapeva era che il rosso non aveva alcuna intenzione di tornare a prendere la sfera, era solo una scusa per toglierselo di torno.

 

La mattina dopo…

Vittorio aveva raggiunto Evopoli, si trattava di una città piuttosto antica e piena di monumenti rappresentanti Dialga e Palkia.

Stava per accedere al luogo quando sentì un rumore provenire da dietro, si voltò e vide nientemeno che lo stesso Pokemon che lo aveva assillato la sera prima che trascinava la pokebal che lui aveva nascosto.

“Allora l’hai trovata, OK, ti prenderò in squadra.” Avrebbe potuto trovare un altra scusa ma cominciava a piacergli quel piccoletto e gli sembrava tutto d’un tratto una buona idea.

 

Intanto a Cuoripoli…

“Sei pronta per applicare ciò che hai imparato?” Chiese Lucinda alla sua allieva.

“Certo, contaci.” Le rispose la bionda.

Appena giunsero sul luogo della gara adocchiarono una bancarella adibita al noleggio Pokemon, su una parete, c’era un poster con su scritto: Pokemon speciale inserito tra quelli a nolo, grande occasione.

La scelta era del tutto casuale, dopo aver fatto la fila ed aver preso la sua pokeball dal mucchio Lucia l aprì per vedere chi contenesse.

Dalla sfera uscì un piccolo quadrupede simile ad una volpe col pelo marrone e bianco sulla punta della coda e intorno al collo, aveva occhi e orecchie molto grandi.

Legato al collo del Pokemon c’era un biglietto con scritto: Congratulazioni, sei il fortunato che ha pescato questo Eevee, avevi una possibilità su mille e ci sei riuscito, cos’ha di speciale? Ha delle mosse molto particolari.

Sul biglietto erano scritti anche i dati e le mosse del Pokemon.

“Che fortuna!” Esclamò Lucia.

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Me: ragazzi, sono felice di presentarvi il mio nuovo collaboratore, due di voi di sicuro lo conoscono.

(se soffrite di cuore smettete di leggere, altrimenti comincerete a soffrirne.)

Me: ecco a voi ash ketchum da biancavilla.

Ash:*compare con un camice e dei grossi occhiali* in un universo infinito  dove la realtà viene filtrata attraverso le nostre mutevoli percezioni fornire qualsiasi definizione su qualsivoglia cosa non è che speculazione basata solo su dati empirici.

Tutti: cadono a terra scioccati.

Lucia: cos’è una guerra all’ultimo svenimento?

Me: perché tu non sei sul pavimento?

Lucia: dopo il primo capitolo ho fatto una terapia, non posso più perdere i sensi in alcun modo.

Me: Bene, quando si svegliano digli che era solo uno scherzo, lui stava passeggiando ed io l’ho ingaggiato, non dimenticherò mai le vostre facce, in parte perché sono esilaranti e in parte perché ho fatto una foto ed ora la posto su facebook.

P.S. Qualsiasi riferimento a frasi di bambini di nome Timmy Turner con dei fantagenitori è puramente casuale.

P.P.S. Non è vero.

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