Gare, l'altro lato di pokemon di Utentesolitario (/viewuser.php?uid=663053)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Iniziamo bene ***
Capitolo 2: *** Nuovi incontri e nuovi nomi ***
Capitolo 3: *** In viaggio ***
Capitolo 4: *** Gara decisiva ***
Capitolo 5: *** Il dopo gara ***
Capitolo 6: *** Quando la fortuna è dalla tua parte ***
Capitolo 1 *** Iniziamo bene ***
WARNING!!! Non inorriditevi per i
nomi dei personaggi, continuate a leggere perchè dal
prossimo capitolo sarà tutto più semplice.
Detto questo, la storia parla di
un fratello e una sorella col sogno di diventare super coordinatori e
nel seguirlo inconteranno personaggi che sicuramente tutti conoscono,
ne vedrete delle belle.
Siamo
a Duefoglie, la cittadina che ha visto nascere una delle più
grandi stelle
delle gare Pokemon.
Una
persona ammirata e invidiata a livello globale ormai.
Si
tratta della famosissima Lucinda, super coordinatrice e grande stratega.
In
questo servizio intendiamo seguirla di nascosto per svelare tutti i
suoi
segreti.
Lucinda:
Mamma, finalmente sono a casa.
Mamma
di Lucinda: Hai ancora la vitalità di una
bambina, ciao sono felice di rivederti, tutta la faccenda della super
coordinatrice ti tiene molto lontana da casa.
Lucinda:
Hai ragione ma dovresti capirmi, in
fondo, una volta anche tu lo eri.
Mamma
di Lucinda: Si, e mi ricordo che mia madre era
triste perché con le gare di mezzo non ci vedevamo spesso.
Sembra
che la nostra star abbia intrapreso una conversazione con la madre, ma
guardate
che bella casa, dalla finestra le nostre telecamere non possono
scorgere molto
ma ammirate lo stile tipico del paese, non una traccia di cemento,
tutte le
mura sono di ottimo legno stagionato così come i mobili, il
materiale è pregiatissimo.
Lucinda:
A proposito di gare, per quella di domani
ho preparato una piccola sorpresa… beccati! Voi alla
finestra! Piplup,
occupatene tu.
Sembra
che ci abbia smascherati, adesso il suo Pokemon si avvicina, sta
preparando un
mulinello, ce lo lancia contro!
Mamma
di Lucinda: Lo so, è difficile convivere con
fan e giornalisti.
Lucinda:
E’ la settima volta questo mese che provano
a filmarmi di nascosto.
Mamma
di Lucinda: E tu prontamente li rimandi da
dove sono venuti. Comunque, non stavi parlando di una sorpresa?
Lucinda:
Ho paura che ci siano delle telecamere
nascoste, è meglio se lo scopri come tutti gli altri.
Siamo
stati sbalzati via dalla casa del nostro obbiettivo ma siamo approdati
in un’
altra fresca di trasloco, i suoi abitanti sono un ragazzo, una ragazza
e una
madre, che anche loro siano personaggi importanti?
Mamma
dei ragazzi: Forza, ragazzi venite ad
aiutarmi!
Ragazzo:
Smettila di guardare la TV e aiutiamo
mamma.
Ragazza:
Aspetta, è in onda un servizio su Lucinda…
cosa!? Sono stati cacciati un’ altra volta! E’ mai
possibile che non riescano
mai a filmarla?
Sembrerebbe
che stia seguendo il nostro programma e non sia felice dell’
ennesimo
fallimento, adesso ha spento la televisione prima di poter vedere se
stessa.
Direi
che per oggi è tutto, appuntamento alla prossima puntata
dove (forse) non ci
faremo scoprire.
Mamma
dei ragazzi: Bene, è tutto pronto, servono
solo i vostri dati.
Ragazzo:
Ecco, Kazu
Kiyoshi, tredici anni, capelli rossi lunghezza media e
occhi verde
smeraldo.
Ragazza:
Hikari Kiyoshi, dodici anni, capelli biondi
lunghi e occhi azzurro cielo, fatto.
Mamma
di Kazu e Hikari: So che per voi è strano
venire a vivere in una nuova regione, dove non conoscete nessuno e i
vostri
nomi sono considerati strani ma sono sicura che vi farete degli amici.
Kazu
e Hikari: contaci.
Quella
sera…
Kazu:
Hai già pensato al tuo soprannome?
Hikari:
Soprannome?
Kazu:
Si, non vorrai mica farti conoscere col tuo
vero nome?
Hikari:
Perché no?
Kazu:
Qui Kazu e Hikari sono nomi ridicoli.
Hikari:
Tu dici?
Kazu:
Si, e io non mi darò pace fino a quando non
avrò trovato il mio.
Hikari:
Io non sto più nella pelle, domani
parteciperò alla mia prima gara… Kazu? Mi
ascolti? Ovviamente ha preferito
addormentarsi piuttosto che sentirmi farneticare. Non importa, se
seguirò il
tuo esempio sarò una bravissima coordinatrice.
A
quel punto dopo essersi rivolta a una foto di
Lucinda si addormentò pure
lei.
La
brezza mattutina
rinfrescava l’aria in quel piccolo paesino.
Ma
ai fratelli Kiyoshi non importava nulla.
Hikari
era grondante di sudore e piena di sfoghi da
stress dovuti al fatto che si sarebbe esibita davanti al suo idolo.
Kazu
invece era il solito disinteressato col
complesso di pessimismo.
Kazu:
Spaventata?
Hikari:
Direi terrorizzata, ma lo sai che Lucinda
farà da giudice?
Kazu:
Gli idoli portano solo guai, per questo evito
di averne, l’unica persona che potrò mai ammirare
sono io.
Hikari:
Pessimista ed egocentrico… Pessicentrico.
Il
fratello si limitò ad un sorriso accennato.
Kazu:
Si da il caso che questo pessicentrico vincerà
la gara e non si farà scrupoli ad annientare la sorellina se
sarà necessario.
Prima
della gara tutti si stavano preparando.
Mamma
di Lucinda: Finalmente sono arrivata.
Giudice:
Che ci fa qui e dov’è Lucinda.
Mamma
di Lucinda: Lei mi ha chiesto di sostituirla
senza dirmi il perché.
Giudice:
Ormai non c’è più tempo, signora,
benvenuta
tra i giudici ufficiali.
Presentatrice:
Eccoci tutti qua alla gara che mette
in palio il fiocco di Duefoglie, la super coordinatrice Lucinda, che
avrebbe
dovuto fare da giudice, si è misteriosamente assentata ed
è venuta l’ex super
coordinatrice Olga nonché madre dell’interessata a
sostituirla.
I
partecipanti sono coloro che adesso vi elencherò:
Hikari Kiyoshi, Kazu Kiyoshi… e infine, ehm, sembra che il
coordinatore sia
anonimo, molto bene attendiamo che i partecipanti si preparino.
Hikari:
Kazu, noi da oggi non siamo più soltanto
fratelli, da oggi siamo rivali.
Kazu:
Molto bene sorellina, o dovrei dire rivale.
Hikari:
che vinca il migliore
Kazu:
Sempre se non ti farai prendere dal panico.
Hikari:
Non ti preoccupare, Lucinda non c’è, la cosa
mi delude ma mi solleva pure.
Kazu:
Allora diamo il meglio.
Al
primo turno Hikari si trova a fronteggiare il
tizio anonimo.
Era
coperto da una grande felpa col cappuccio che
gli copriva il viso in modo che fosse impossibile riconoscerlo.
All’inizio
del match l’avversario decise di gettare
la maschera rivelando nientemeno che Lucinda.
Allora
la mente di Hikari va in corto circuito e lei
sviene accasciandosi sul pavimento.
Ripeto, per i nomi attendete il
prossimo capitolo, per l'aspetto di Kazu mi sono un po' ispirato a
Xavier di Inazuma Eleven.
Xavier: Copione.
Cosa aspetterà i
protagonisti? E che ne sarà dei loro nomi? Lo saprete nel
prossimo capitolo.
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Capitolo 2 *** Nuovi incontri e nuovi nomi ***
Nuovi
incontri e nuovi nomi
Me:
Sono tornato!!!!!
Hikari:
Finalmente, non è piacevole rimanere svenuta per tutto questo tempo.
Kazu:
Quando ci cambierai questi nomi osceni.
Me:
In questo capitolo.
Lucinda:
Allora sono loro i protagonisti della storia?
Me:
Si, cosa ti aspettavi?
Lucinda:
Sono io la star.
Me:
Non vi pago per lamentarvi.
Lucinda:
A proposito, stiamo ancora aspettando l’anticipo.
Me:
Riusciremo mai a cominciare?
Presentatrice:
E la vittoria del gran festival va ad
Hikari Kiyoshi che sconfigge Lucinda Aggiudicandosi il premio, vuoi
venire a
dire qualche parola?
Hikari:
Si, grazie. Prima di tutto ringrazio la mia
famiglia: mia madre e mio fratello, ma più di tutti voglio
ringraziare Lucinda,
la mia mentore senza la quale nulla di questo sarebbe stato possibile.
Lucinda:
E ora che l’allieva ha superato la maestra
ti auguro di migliorarti sempre di più.
In
quel momento si svegliò ritrovandosi in un letto
d’ospedale, era tutto un sogno.
Appena
aprì gli occhi vide davanti a se Lucinda in
persona allora si alzò di soprassalto.
Hikari:
L-l-lucinda, che ci fai qua? Mi hai fatto
venire un infarto.
Lucinda:
Due in un giorno, è un record. Sei svenuta
per colpa mia, il minimo che potevo fare era venire a salutarti.
Hikari:
Adesso ricordo.
Stava
per perdere ancora i sensi quando rammentò il
sogno e trovò la forza di restare cosciente.
Lucinda:
Parlami un po’ di te, non hai un nome
comune, devi essere straniera.
Hikari:
Si, vengo da una lontana regione dov’ è
tutto diverso: la lingua, gli usi, i nomi. Mio fratello Kazu dice che
dobbiamo
trovarci dei nomignoli ma a me Hikari piace, vuol dire luce.
Lucinda:
Come il mio.
Hikari:
Questo non faticavo ad intuirlo.
Lucinda:
Senti, visto che il tuo nome
significa luce puoi chiamarti… Lucia, che
ne dici?
Hikari:
E’ perfetto, ho deciso da adesso mi chiamo
Lucia, voglio vedere se Kazu troverà un soprannome migliore,
il suo nome
significa vittoria, siamo i fratelli Kiyoshi ovvero purezza.
Lucinda:
Che nome azzeccato, si da il caso che tuo
fratello abbia vinto.
Lucia:
Ma come! Non hai vinto tu?
Lucinda:
No, io non potevo partecipare ad una gara
dilettantesca, il mio livello è troppo alto e ho dovuto
ritirarmi.
Lucia:
Allora perché ti sei iscritta?
Lucinda:
Da quando ho vinto il gran festival cinque
anni fa le gare non mi divertono più come una volta e
perciò ho voluto rivivere
i miei esordi. Invece quali sono i tuoi progetti futuri?
Lucia:
Farò altre gare cercando di restare sveglia.
Lucinda:
Tu mi ricordi me alla tua età, facciamo
così, se tu ti qualificherai almeno per la fase di lotta
della prossima gara ti
prenderò sotto la mia ala protettiva e ti aiuterò
a migliorarti.
Lucia:
Certo! Per me va benissimo!... Lucinda, tu
credi ai sogni premonitori?
Lucinda:
Perché me lo chiedi?
Lucia:
Niente di importante.
Mentre
discutevano le sembrava incredibile.
Solo
qualche ora prima era svenuta solo al vederla e
ora stavano ridendo e scherzando come se fossero amiche da sempre.
Intanto
Kazu non stava perdendo tempo così decise di
incamminarsi verso la prossima città.
Kazu:
Kazu, Vittoria, come, come posso chiamarmi.
Non
la smetteva di tormentarsi con questa faccenda,
non accettava assolutamente di farsi conoscere col suo nome di
battesimo.
SBAM!!!
Kazu:
Amico, guarda dove metti i piedi!
Estraneo: Non
parlare così ad un super coordinatore!
Kazu: Questo
non ti permette di venirmi addosso!
Estraneo:
In ogni caso, io sono Kenny.
Kazu:
Proprio quel Kenny!? Il super coordinatore!?
Non ti conosco e non mi interessa.
Kenny:
Mi piace il tuo modo di fare, come ti chiami?
Kazu:…
Kenny:
Ho capito non me lo vuoi dire, visto che hai
vinto la gara di Duefoglie ti chiamerò Vittorio.
Kazu:…
Perché non ci ho pensato? È un nome perfetto!
Tu sei un genio!
Kenny:
Modestamente, felice di esserti stato
d’aiuto, a proposito, sai qualcosa di una certa Lucinda?
Vittorio:
E’ l’idolo di mia sorella, si era iscritta
alla gara di nascosto e le ha causato un black out, perché
ti interessa?
Kenny:
Sai, è una mia vecchia amica.
Vittorio:
Beh, grazie, mi hai salvato la
reputazione.
Kenny:
Non ho capito per cosa ma prego, ci si vede.
Lucinda:
Bene, che ne dici di uscire, magari vedo i
tuoi Pokemon.
Lucia:
Non c’è bisogno che rimani, sicuramente avrai
degli impegni e io posso cavarmela da sola.
Lucinda:
Ormai sono qui e poi sono curiosa di
conoscerti meglio.
Lucinda:
Allora va bene.
Poco
dopo all’aperto…
Lucinda:
Fuori le pokeball.
Lucia:
La
pokeball
Un
po’ imbarazzata fece uscire il suo piccolo Budew.
Lucinda:
Questo è il tuo unico Pokemon? Eh no, non
ci siamo.
Lucia:
Il fatto è che io non so come catturare i
Pokemon.
Lucinda:
E’ facilissimo, guarda, per prima cosa
cerco un Pokemon selvatico, ecco quello Shinx andrà bene.
Adesso devo
indebolirlo, Piplup, vai. Piplup non è forte sul tipo
elettro ma è di livello
molto più alto, adesso usa Bollaraggio. Adesso che
è allo stremo delle forze
posso catturarlo, vai pokeball.
Vedi, è
facile, prova con quello.
Lucia:
Un Kriketot, va bene, si può fare. Budew, usa
Assorbimento.
Stranamente
l’avversario rimane fermo
ad aspettare.
Lucinda:
Non sarà quello che temo.
Lucia:
Se non attacca attacco io, ancora
Assorbimento.
Lucinda:
Non lo fare!
Lucia:
Perché?
Troppo
tardi, il Kriketot accusa il colpo e poi
risponde mettendo fine alla lotta.
Lucinda:
Era la mossa pazienza, il Pokemon si fa
colpire per due turni e poi rimanda indietro i gli attacchi col doppio
della
potenza.
Lucia:
Con un Pokemon del genere non concluderò mai
neanche una cattura.
Lucinda:
Voglio regalarti il mio Shinx in modo tale
che avrai un Pokemon in più da usare e potrai sostenere gare
di lotta in
doppio.
Lucia:
Non posso che accettare.
Lucinda:
Ma non pensare che basti un Pokemon forte,
devi anche sviluppare la tua strategia, ti servono combinazioni
spettacolari,
un bell’abito da gara ma soprattutto una volontà
di ferro.
Pensi
di avere i requisiti giusti?
Lucia:
Si, contaci.
Le
due ragazze passarono tutto il giorno ad
allenarsi insieme senza sapere che qualcuno le osservava…
Kenny:
Lucinda, sei sempre la solita prevedibile.
A
quel punto si volta e se ne va.
Me:
I nuovi nomi vi soddisfano?
Vittorio:
Sono peggio di prima.
Me:
Le mie fonti attendibili (internet) mi dicono che sono nomi comuni.
Ovviamente
la regione dei protagonisti è (o almeno è
ispirata) Il Giappone.
Lucinda
dice che sono passati cinque anni da quando ha vinto il gran festival,
quindi
da quando viaggiava con Ash sono passati almeno sei anni, ergo lei ne
ha almeno
sedici.
P.S.
La fic tratta le storie parallele dei due fratelli, sono entrambi
protagonisti,
cercherò di dare la stessa importanza ad entrambi.
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Capitolo 3 *** In viaggio ***
In viaggio
Kenny:
“Rieccomi” è quello che direbbe
l’autore se ci fosse, si è dovuto assentare per
“cause non definite”
Lettori:
Che gli avete fatto!
Lucinda:
Nulla, ritornerà al più presto
“forse”
Lucia:
Intanto godetevi questo nuovo capitolo.
Vittorio:
Dove si vede la mia superiorità.
Quel
giorno per Lucia era stato incredibile, tutto
il suo mondo era cambiato nell’arco di poche ore: la prima
gara, il nuovo nome
e la giornata passata col suo idolo.
Mentre
tornava a casa per raccontare tutto alla
madre e al fratello si chiedeva perché lui non era venuto a
vedere come stava.
Lucia:
Come sarebbe a dire è già partito!?
Mamma:
Si, è venuto, ha preso le sue cose ed è
partito per allenarsi, pensavo che vi foste già salutati.
Lucia:
Quando lo vedo glie ne dico quattro.
Mamma:
Adesso calmati, sembravi piuttosto felice
quando sei entrata, cosa è successo?
Lucia:
Ah, giusto, non ci crederai mai…
Intanto
Vittorio era arrivato a Sabbiafine, una
località marittima molto rinomata e aveva passato tutto il
giorno ad allenarsi
con il suo Pokemon.
???:
Ragazzo.
Vittorio:
Dice a me?
???:
Si, mi hai impressionato alla gara di
Duefoglie.
Vittorio:
Chi è lei e cosa vuole da me?
???:
Io sono il professor Rowan, l’esponente
maggiore della ricerca qui a Sinnoh.
Vittorio:
Che posso fare per aiutarla?
Prof.
Rowan: Sono io che aiuterò te, li vedi questi
tre Pokemon?
Vittorio:
Quelli sono starter, io sapevo che vengono
dati solo agli allenatori.
Prof.
Rowan: Uno di loro ha portato molti allenatori
a diventare campioni, chi l’ha detto che non funzionino pure
con i
coordinatori.
Vittorio:
Grazie dell’offerta ma ho già un Pokemon e
mi basta.
Prof.
Rowan: Ti propongo una sfida, se vincerai
potrai fare come preferisci ma se vincerò io avrai la prova
che ti conviene e
farai la tua scelta.
Vittorio:
Ci sto, ma ad una condizione, lei li userà
tutti e tre mente io lotterò con l’unico
componente della squadra che ho.
Prof.
Rowan: Vedo che ti senti sicuro di te, allora
che la lotta abbia inizio.
Il
grande svantaggio non lo spaventava, sapeva di
poter contare sul suo Pokemon.
Prof.
Rowan:
Piplup, scelgo te!
Vittorio:
Vai Riolu!
Prof.
Rowan: Riolu ha un buon attacco quindi è a
questo che devo fare attenzione, usa Ruggito.
Vittorio:
Schiva e vai con Attacco rapido.
L’attacco
va a segno causando danni non rilevanti.
Prof. Rowan:
Adesso usa Botta.
Il
colpo fa tentennare Riolu.
Vittorio:
Forse non sa, professore, che se Riolu
tentenna l’abilità cuordeciso gli aumenta la
velocità, adesso è il momento si usare
Palmoforza.
Il
Piplup avversario stramazza a terra sotto quel
colpo.
Vittorio:
Fuori uno.
Prof.
Rowan: Chimchar, tocca a te, prova con
Graffio.
Vittorio:
Contatore.
Riolu
accusa il colpo e poi lo rispedisce al
mittente con potenza raddoppiata.
Vittorio:
Adesso basterà un Attacco rapido.
A
quel punto anche Chimchar va KO
Prof.
Rowan: Il tuo Pokemon ha poche forze e non
reggerà ad un altro attacco, Turtwig è il tuo
turno.
Vittorio:
Presto Attacco rapido.
Turtwig
non subisce danni ingenti dall’attacco.
Prof.
Rowan: Mettiamo la parola fine all’incontro,
Foglielama.
Vittorio:
Resistenza
Riolu
riesce a non perdere grazie alla mossa
resistenza.
Vittorio:
Scommetto che non se lo aspettava, forza
Riolu finiscilo con Palmoforza.
Turtwig
è sconfitto.
Prof.
Rowan: Hai vinto nonostante lo svantaggio, sei
libero di rifiutare l’offerta.
Vittorio:
Invece la accetto ma visto che ho
dimostrato che Riolu è meglio di tutti e tre messi insieme,
li prenderò tutti.
Prof.
Rowan: Normalmente non sarebbe consentito ma
si può fare un eccezione.
Fu
così che da quella lotta rimediò tre Pokemon in
più.
Il
giorno dopo Lucinda si preparava per partire di
nuovo, non appena fu pronta salutò sua madre e
uscì.
Kenny:
Lucinda!
Lucinda:
Kenny, ciao! Che ci fai qua?
Kenny:
Passavo di qua e ho voluto salutarti, è un
sacco che non ci vediamo. Cosa farai ora?
Lucinda:
Quello che ho sempre fatto, assistere alle
gare e svolgere il mio lavoro di super coordinatrice, so che anche tu
hai
ricevuto questa carica.
Kenny:
Si, quasi due anni fa.
Lucinda:
Senti, adesso che ci siamo incontrati
perché non passiamo un po’ di tempo insieme?
Kenny:
Certo, è una buona idea.
Lucinda:
Io sto andando a Giubilopoli dove si terra
una gara che ci tengo molto a vedere.
Kenny:
Perché?
Lucinda:
Vedi, ieri ho conosciuto una persona…
Intanto
Lucia era uscita all’alba per non restare
indietro rispetto al fratello il quale non si era ancora mosso dalla
città in
cui era.
Arrivò
a Sabbiafine solo qualche minuto dopo la
partenza di Vittorio e passo tutta la mattina lì.
Alla
sua partenza erano più o meno le tredici, la
gara a Giubilopoli si sarebbe svolta tra ventiquattro ore esatte.
Passò
quasi due ore nel percorso 202 nel quale capì
che un coordinatore doveva anche saper lottare.
Ma
con dei Pokemon deboli come i suoi era dura e
arrivata a destinazione le rimanevano un terzo dei risparmi.
Lucia:
Ci siamo, spero proprio di vincere la
prossima gara, senza il premio in denaro
finirò di certo sul lastrico.
Intanto,
poco lontano Vittorio non se la passava poi
così male.
Vittorio:
I vantaggi di esser forti, agiatezza
economica, mai una sconfitta e nessuno che mi scoccia.
SBAM!!!
Vittorio:
Ma allora ci provi gusto a venirmi
addosso!
Kenny:
Potrei dire la stessa cosa!
Vittorio:
L’hai poi incontrata la tua amica?
Kenny:
Si e mi ha riferito una notizia che potrebbe
interessarti.
Vittorio:
Allora sputa il rospo.
Kenny:
Ti spiegherà tutto tua sorella.
Vittorio:
Che ha combinato?
Kenny:
Non ti anticipo nulla.
Entrambi
aspettavano trepidamente la gara del giorno
dopo.
Ci
sarebbero state delle risposte ed altrettante
domande e sicuramente avrebbe portato cambiamenti.
Me:
*Sfonda la porta dello stanzino, si libera del sacco e si slega dalle
corde*
Vittorio:
Ma come ha fatto a liberarsi?
Me:
Non c’è modo di fermarmi.
Lucia:
Pazienza, ci abbiamo provato.
Me:
Ragazzi, siamo solo al terzo capitolo.
Kenny:
Purtroppo.
Lucinda:
L’unico motivo per cui ti sopportiamo è che ci
paghi… in teoria
Kenny:
Quando trasformerai la teoria in pratica?
Me:
Tra due o tre… decine di capitoli.
Vittorio:
Noi abbiamo i sacchi pronti.
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Capitolo 4 *** Gara decisiva ***
Gara
decisiva
Il
cast oggi non c’è ma non c’entrano ne
sgabuzzini ne sacchi.
Sono
in sciopero *guarda dalla finestra e vede il cast che protesta in
piazza*.
Fortuna
che avevamo tutto pronto.
Detto
questo, noterete di sicuro la profonda variazione (spero in meglio)
dello stile
che mi è stata suggerita da un recensore, questa
è una prova, se riceverò
lamentele tornerò a scrivere come prima perché io
ci tengo a produrre una fic
che incontra i favori del pubblico.
“Oggi
si deciderà gran parte del mio futuro.”
Continuava a ripetersi lucia nei camerini dell’edificio
adibito alle gare.
Mentre
si tormentava i capelli cercando di
pettinarli per bene una voce alle sue spalle la riportò con
i piedi per terra.
“Problemi
con la spazzola? Sai, anch’io, al gran
festival, prima di esibirmi ero al massimo dello stress e lo sfogavo
sui
capelli.” Era Lucinda che nel dire questo cominciò
a spazzolare i capelli della
ragazza.
“Ma
per fortuna un amica venne in mio aiuto.”
Continuò lei.
“Sul
serio, se arriverò alla fase di lotta mi
insegnerai a essere una brava coordinatrice?” Ancora le
sembrava strano che
avesse ricevuto quella proposta.
“Certo,
io mantengo sempre le promesse.” Le rispose
con un sorriso rassicurante.
Stava
per iniziare l’evento quando tra la gente
riconobbe suo fratello e quando lo sguardo fu reciproco lui la
raggiunse e le
parlò.
“Ciao
sorellina, come stai” Ma lei non proferì
parola.
“Che
c’è? Sei arrabbiata?” Disse il rosso
stranito
per il comportamento della sorella.
“
Che ti importa? Non ti sei degnato neppure di
venirmi a salutare in ospedale.” Si lamentò lei.
“Allora
sei offesa per questo. Mi dispiace, è solo
che volevo partire presto per avere più tempo per
allenarmi.”
Lui
si sentiva dispiaciuto, non credeva che si
potesse offendere per questo motivo.
“Certo
devi essere sempre un passo avanti a me
Kazu.” Disse non conoscendo ancora il soprannome che si era
trovato lui.
“Non
Kazu, Adesso il mio nome è Vittorio, e tu? Come
devo chiamarti?” La aggiornò così lui.
“Lucia,
prego.” Esordì.
“Molto
bene, spero che riuscirai a tenere gli occhi
aperti.” La prese in giro Vittorio.”
“Quasi
dimenticavo, quando mi sono svegliata ho
incontrato Lucinda e…” Gli raccontò
così tutta la storia.
“Ti
auguro di riuscire nell’impresa, ma quando ti
troverai a lottare contro di me non tela passerai tanto bene”
La ammonì.
Tutti
i coordinatori sono pregati di
disporsi in ordine per la prima fase, questa gara prevede
l’uso di due Pokemon.
Il
suono dell’altoparlante risuonò segnando
l’inizio
della gara.
L’abito
da gara di lucia era un abito da sera rosso
neanche troppo elegante, non poteva permettersi nulla di meglio e i
negozi
della zona non erano certo la boutique di Luminopoli, i capelli invece
erano
raccolti in delle trecce.
Prima
di cominciare rivolse uno sguardo rapido agli
spalti riconoscendo la figura di Lucinda.
“Ci
siamo, Shinx, Budew, mettiamo in pratica
ciò che abbiamo imparato.” Così i
Pokemon uscirono dalle sfere.”
“Uste
Sottocarica e Crescita!” Il primo si caricò il
pelo di elettricità illuminandosi, mentre il secondo
gonfiò il suo corpo
potenziandosi.
“Docciascudo
e scintilla!” Dal leoncino elettrico
partì una scossa che potenziata dalla
conduttività dell’acqua si diffuse per la
stanza fino a toccare il soffitto a cupola.
La
ragazza terminò l’esibizione con un inchino
subito imitata dai suoi Pokemon.
Era
il turno di vittorio, indossava un abito che
sembrava quasi una divisa militare ma era comunque molto elegante.
“Chimchar,
Piplup, scelgo voi.” I due si liberarono
dalle sfere rilasciando un bagliore.
“Piplup,
Docciascudo.” Il pinguino gettò acqua
nell’aria e un po’ di essa finì per
colpire la scimmietta accanto
infastidendola.
“Chimchar,
adesso Provocazione.” Chimchar mosse la
mano in segno di sfida facendo infuriare anche l’altro
Pokemon così i due
ingaggiarono una lotta.
Sembrava
che il piano stesse andando a monte ma
l’espressione sicura sul viso del coordinatore lasciava
intuire che in realtà
era tutto programmato.
Stavano
fingendo di litigare senza perdere
l’occasione di impressionare i giudici.
Quando
i due si trovarono allo stremo delle forze
vennero attivate le loro rispettive abilità e
così Chimchar venne avvolto da
un’ aura rossa e cominciò a sprigionare fiamme
ardenti.
Piplup
invece generò un velo blu e cominciò a
secernere acqua da tutto il corpo.
Com’è
prevedibile ciò ebbe un grande effetto sui
giudici.
Misero
fine alla scena tornando normali e
stringendosi la mano in segno di pace.
Poco
dopo
negli spogliatoi tutti aspettavano che annunciassero chi
avesse passato
il turno.
Lucia
lottava per reggere la tensione, le sudavano
le mani e cominciavano a venirgli degli sfoghi da stress.
Vittorio
al contrario era sicuro di sé e per nulla
preoccupato, la sua performance doveva essere piaciuta.
A
tutti i coordinatori, coloro che
parteciperanno al turno successivo appariranno entro pochi secondi
sullo
schermo insieme a gli abbinamenti per le lotte.
Il
primo volto ad apparire fu quello di Vittorio
mentre dopo una serie di persone sconosciute finalmente
apparì Lucia.
“Sei
passata, devo dire che non me lo aspettavo.”
Vittorio si rivolse così alla sorella.
“Sembra
che tra poco ci scontreremo.” Rispose allora
Lucia volgendo lo sguardo al monitor.
“Complimenti
per aver vinto la sfida di Lucinda ma
ora preparati ad essere eliminata.
Si
scambiarono delle occhiate che ricordavano un
sacco la mossa Fulminsguardo per poi prepararsi all’imminente
fase di lotta.
Poco
dopo…
“Avete
cinque minuti, che comincino le lotte!”
La
voce della presentatrice risuonò dando il via
alla sfida.
“Shinx,
Budew, forza!” Lucia mandò gli stessi
Pokemon per il motivo che erano gli unici che possedeva.
“Riolu,
è il tuo momento e Turtwig assistilo.” Era
facile notare dei favoritismi nella squadra di Vittorio.
“Provate
con Sottocarica e Megassorbimento.” Budew sottrasse
l’energia al Turtwig nemico che non sembrava però
risentirne.
“Riolu,
Palmoforza su Budew, mente Turtwig Ritirata
e proteggi il tuo compagno.” Il Pokemon emanazione
spigionò una grande energia
dal palmo della mano mentre la tartaruga di terra si chiuse in un
guscio per
proteggersi.
Budew
aveva subito un potente attacco, stava per
barcollare a terra quando una luce lo avvolse, si stava evolvendo.
Poco
dopo al suo posto apparse un Pokemon dalle
sembianze umanoidi con due rose rosso e blu come mani.
“Ti
sei evoluto in Roselia!” La gioia della ragazza
non aveva limiti.
“Ma
per favore, Attacco rapido.” Il Roselia già allo
stremo delle forze cadde colpito da quel velocissimo colpo.
“Shinx,
adesso dipende da te, vai con scarica!”
L’attacco potenziato da Sottocarica mirava a Riolu ma il suo
compagno gli si
mise davanti prendendosi il colpo che non gli fece nulla sia per il
tipo che
per la mossa usata prima.
“Finitelo
con Foglielma e Palmoforza.” Il Pokemon
baleno non resistette e venne sconfitto, in quel momento
suonò il gong che
segnava la fine dello scontro ed era ormai ovvio di chi fosse la
vittoria.
Lucinda:
Ragazzi, possiamo terminare lo sciopero.
Kenny:
Perché?
*Sussurra
nell’orecchio di tutti qualcosa*
Vittorio:
Si, è meglio terminare.
Me:
Non so cosa tu gli abbia detto ma grazie.
Lucinda:
E conviene a tutti che tu non lo sappia.
Le
mosse rispettano rigorosamente il livello(non segnalato) approssimativo
dei Pokemon
che mi immagino per quel punto della storia.
Se
x impara y al livello k quando x sarà circa al livello k
conoscerà y.
La
mia fonte principale di informazioni (Mosse imparate, livelli di
evoluzione e
quant’altro) è Pokemon Central Wiki.
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Capitolo 5 *** Il dopo gara ***
Il
dopo gara
Me:
Ragazzi, non è che mi nascondete qualcosa?
Lucinda:
*fatica a portare le decine di borse che ha in mano* No, certo che no.
Lucia:
*con venti paia di occhiali* Perché dovremmo?
Me:
Dove avete preso quelle cose, dato che non vi ho ancora dato un
centesimo?
Lucinda:
Te lo diremo prima o poi.
La
gara Pokemon era conclusa, Lucia era triste per la sconfitta ma felice
per aver vinto la scommessa con Lucinda.
“Il
tuo Pokemon deve volerti molto bene.” Lucinda la sorprese di
nuovo (ormai aveva preso l’abitudine di arrivarle alle
spalle).
“Perché?”
Le rispose.
“Budew
si evolve tramite felicità, ciò è
avvenuto molto presto, l’hai allevato benissimo.”
Condì il complimento con un sorrisone, tutto lasciava
intuire brutte notizie.
“Ti
sono piaciuta?” Non vedeva l’ora di sapere il suo
parere così importante.
“Dovrò
essere un po’ dura.” La previsione era corretta.
“Spara,
reggerò il colpo.” Si prepara così sentire
le critiche.
“Il
tuo stile è acerbo, è un miracolo se hai passato
la prima fase, chiunque sarebbe riuscito a fare un numero del genere,
manca di originalità, in più i tuoi Pokemon sono
deboli, non avresti battuto nessun avversario.” Sentirsi dire
questo dal suo idolo era un duro colpo per Lucia.
“Ma
allora che posso fare per migliorare?” Avrebbe voluto usare
un tono tranquillo ma sembrava tutt’altro che calma e pacata.
“Io
sono qui proprio per questo, voglio aiutarti a raggiungere il tuo
scopo.” Queste parole fecero spuntare sul volto della ragazza
un sorriso ancora più grande di quello di Lucinda.
“Ti
darò sostegno economico e ti allenerò ad essere
una brava coordinatrice.”
Fu
così che iniziarono ad allenarsi senza sosta mentre
continuavano il loro viaggio.
Intanto
vittorio, giunto a Mineropoli, era impegnato in una lotta…
“Prinplup,
presto usa Bolla” Il Pokemon produsse delle bolle
d’acqua che andarono a colpire l’avversario
mettendolo a tacere.
“Onix,
è il tuo turno, usa Sassata.” Il gigantesco verme
roccioso lanciò delle pietre verso Prinplup.
“Schiva
e vai con Ferrartigli.” Il pinguino si fece abilmente strada
tra le rocce e colpì con i suoi artigli d’acciaio
e questo bastò a chiudere la lotta a suo favore.
Poco
dopo, a sud della città…
“
Una vecchia cava abbandonata, quale posto migliore per allenarsi senza
rischiare di far male a qualcuno.” Disse Lucinda sicura di se.
“Sarà,
ma io non mi sento a mio agio.” Rispose la bionda preoccupata.
“Qualche
anno fa stavano
costruendo il nuovo quartiere, moltissime persone sono passate di qua
senza incidenti.” Tentò di rassicurarla.
“Mi
sembra di essere osservata… ATTENTA!!!” Un enorme
Onix sbucò dalle profondità della grotta.
Stavano
per fuggire via me Shinx uscì dalla sua pokeball senza che
nessuno l’abbia chiamato.
“Che
fai, non puoi lottare con lui! Sei svantaggiato Shinx…
Luxio?” Si, Shinx si era appena evoluto.
A
quel punto Luxio attaccò ripetutamente con Morso senza dare
tregua all’avversario e non subendo un solo attacco riuscendo
a mandarlo KO.
“La
velocità del tuo Luxio ci ha salvati.”
Commentò Lucinda a questo punto.
“Quale
posto migliore per allenarsi, eh!?” La rimproverò
allora Lucia arrabbiata.
“Hai
notato che un tuo Pokemon si è evoluto? Ribatté
allor lei.
“Va
bene ma adesso usciamo da questa caverna infernale. Per quel giorno
smisero di allenarsi.
Poco
più lontano…
“Era
la mia occasione e io l’ho sprecata.” Era Kenny che
si struggeva battendo il pugno sulla roccia.
In
quel momento arrivò Vittorio che non poté fare a
meno di avvicinarsi.
“Cosa
ti prende?” Il castano si accorse della sua presenza.
“Nulla,
non preoccuparti.” Gli rispose lui
Anche
Lucinda si era accorta della scena da lontano.
“Chissà
quando troverai il coraggio?” Sussurrò lei in modo
che nessuno possa sentirla.
Quella
sera, al centro Pokemon…
“A
quale gara parteciperai adesso?” Chiese Lucinda curiosa.
“Non
lo so, tu che mi consigli?” Le rispose la bionda.
“Beh,
non bisogna limitarsi alle strategie con i propri Pokemon, si deve
saper improvvisare, quindi ti propongo la gara di Pokemon a nolo che si
terrà tra qualche giorno a Cuoripoli e in più
sono stata chiamata per far parte della giuria”
L’idea le piaceva quindi si scambiarono un sorriso
d’intesa.
Il
giorno dopo, di buona mattina…
“Ma
che sta facendo?” Lucia adocchiò Vittorio al varco
per Giubilopoli.
“Che
hai de… ehi, aspetta!” Lucinda non fece in tempo a
parlare che l’altra stava già correndo dal
fratello.
“Vittorio!
Ma da che parte vai?” Gli gridò lei più
furiosa che incuriosita.
“E’
un tuo problema dove vado io?” Le rispose con sgarbo.
“No,
ma. Hai notato che Cuoripoli è dall’altra
parte?” Il
modo in cui lo diceva sembrava quasi un rimprovero.
“Chi
ti dice che io devo andare a Cuoripoli?” Effettivamente
supporre la sua destinazione era stato un po’azzardato.
“Si
da il caso che la gara più prossima si terrà in
quella località.” A lui però non
sembrava importasse molto.
“Io
ho due fiocchi mentre tu sei a zero, ogni tanto devo essere gentile con
la mia sorellina e farti vincere qualcosa, e poi… ho un
impegno di altra natura.” Rivolse lo sguardo a nord.
“Uff,
pant, che non ti venga più in mente di scappare in questo
modo.” Lucinda arrivò trafelata dopo la corsa.
“La
famosa Lucinda, sai addestrare i Pokemon ma ti fai sfuggire una come
mia sorella.” Il rosso non disdegnò di prendere in
giro neanche lei.
“Ma
tuo fratello è sempre così?” Disse lei
ironicamente.
Allora
tutti andarono per la propria strada.
Me:
La cosa non mi convince.
Vittorio:
*che non si stacca dal nuovo costosissimo cellulare* E’ tutto
normale.
Kenny:
*Arriva con la sua nuova auto*
Me:
E tu, hai l’età per guidare?
Kenny:
No, ma abbassa la voce, non vorrei che ci sentisse un vigile.
Me:
Ditemi che sta succedendo!!!
Lucinda:
Beh, abbiamo preso la tua carta di credito e ci siamo presi la paga che
ci spetta fino alla fine… e forse qualcosa di più.
Me:
Quindi – avevate - la carta - per tutto – questo
– tempo.
Per
le squadre ho già deciso tutti i membri, sono Pokemon che mi
piacciono o comunque sono particolari (e per questo mi piacciono).
Ovviamente
i Pokemon di quinta e
sesta generazione non sono inclusi.
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Capitolo 6 *** Quando la fortuna è dalla tua parte ***
Quando la
fortuna è dalla tua parte
Lucinda:
Come mai il cast siamo solo noi quattro?
Vittorio:
Ci saranno altri personaggi importanti.
Kenny:
O almeno devi avere qualcuno che ti aiuta.
Me:
Non ci penso a rinunciare al mio titolo di *prende fiato*. Narratore/sceneggiatore/produttore
esecutivo/editore/autore/macchinista/tecnico
del suono e delle immagini…
Un
centinaio di titoli dopo.
Me:*Finisce
il fiato e sviene*.
Lucia:
E’ svenuto, siamo pari.
Lucinda:
Sappiamo come tenerlo a bada.
P.S.
Da adesso aggiornerò secondo questi criteri: quando
avrò il capitolo pronto e avrò
almeno due recensioni al capitolo precedente.
“Finalmente,
non ne potevo più dei Pokemon selvatici
nella grotta.” Disse Lucia tirando un sospiro di sollievo.
“Finalmente,
non ne potevo più dei Pokemon selvatici
nel bosco.” Disse Vittorio tirando un sospiro di sollievo.
“Eccomi
a Cuoripoli, il viaggio è finito.” Così
si
preparò per visitare la città.
“Eccomi
a Giardinfiorito ma il viaggio per Evopoli
non è ancora finito.” Così si
preparò per raggiungere la città.
Cuoripoli
è una metropoli movimentata dove si dice
che si svolse la prima gara Pokemon di Sinnoh e ancora oggi
è considerata un
punto di riferimento per i coordinatori della regione.
Giardinfiorito,
al contrari è un piccolo paesino in
cui ogni cittadino è un amante dei fiori.
Quando
le due ragazze arrivarono a destinazione era
il tramonto, poiché era tardi per l’allenamento si
recarono subito al centro
Pokemon.
Vittorio
invece dovette accamparsi perché, come suo
solito, non voleva sprecare tempo.
“Lucinda,
ciao, e tu devi essere la bambina
prodigio.” Intervenne Kenny che si trovava nella stessa
località.
“Era
un insulto o un complimento?” Rispose Lucia.
“Kenny,
ti presento Lucia, Lucia Kenny.” Intervenne
subito Lucinda.
“Io
non sono affatto una bambina prodigio, sono
senza speranze e la tua amica sta cercando di darmi una
mano.” In queste parole
concentrò tutta la modestia che aveva in corpo.
“Prodigio
o no hai avuto una bella fortuna, la tua
insegnante è la migliore.” Disse Kenny lusinghiero.
“Allora,
anche tu sarai nella giuria domani?” Chiese
Lucinda al collega.
“Certo,
credevi che mi facevo sfuggire l’occasione
di giudicare una gara qui? Nella patria di questo tipo di
eventi?” Sembrava
entusiasta di questo suo compito.
In
quel momento Lucia notò che i suoi due
interlocutori la guardavano con uno sguardo che poteva essere tradotto
in: per
favore lasciaci da soli.
“Scusate,
io vado in bagno, torno subito continuate
voi la conversazione.” Ma appena uscì dalla stanza
si appostò per origliare.
“Vedi,
c’è una cosa che volevo chiederti.” Il
ragazzo cominciò a sudare e non riusciva ad alzare lo
sguardo, quando guardò
l’altra ne gli occhi per pronunciare la frase successiva si
bloccò e rimase in
silenzio alcuni secondi.
“Allora?
È qualcosa
di importante?” Si intromise lei stancandosi di aspettare.
“Non importa,
è solo una sciocchezza.” Intanto dentro di se
pensava: sarà per la prossima
volta.
“Va
bene, allora cambiamo argomento, cosa hai fatto
di recente?” Sembrava delusa dall’improvviso ritiro
della domanda.
“Le
telenovela mi hanno insegnato che una scena di
queste può voler dire una sola cosa.” Disse Lucia
che non si era persa una
parola.
Intanto
Vittorio
si era appostato in una radura del bosco smeraldo per la notte e si
preparava
per dormire quando…
“Ma
che sta succedendo?” Passò un Pokemon in preda
al terrore, era una specie di tartaruga con il corpo giallo e un guscio
bianco
e rosso con dei buchi dai quali poteva far uscire testa e arti.
Poi
si sentì rumore di ali, era uno stormo di Starly
che sembrava avercela con quel Pokemon là.
“Aspetta,
te li tolgo di mezzo io, Riolu esci.” Il
tono era disinteressato, forse per il sonno.
“Usa
Resistenza
e Contropiede.” Riolu riuscì a resistere a i colpi
super efficaci grazie alla
sua mossa e poi attaccò con colpi fortissimi e velocissimi
che scaturivano dal
suo basso livello di salute.
Stava
per rimettersi a dormire quando il Pokemon che
aveva salvato da tutti quei volatili venne da lui e sembrava che
volesse essere
catturato.
“Mi
pare che il tuo nome sia Shuckle, mi dispiace ma
per ora quattro membri della squadra bastano e avanzano.” Lui
però non voleva
saperne di allontanarsi.
“Allora,
facciamo così, adesso nascondo una pokeball,
tu la cerchi e se la trovi ci entri, io vado a dormire e domani la
riprendo, se
ci sei dentro tu ti tengo altrimenti ci diciamo addio.” Anche
Shuckle approvò
l’idea, quel che non sapeva era che il rosso non aveva alcuna
intenzione di
tornare a prendere la sfera, era solo una scusa per toglierselo di
torno.
La
mattina dopo…
Vittorio
aveva raggiunto Evopoli, si trattava di una
città piuttosto antica e piena di monumenti rappresentanti
Dialga e Palkia.
Stava
per accedere al luogo quando sentì un rumore
provenire da dietro, si voltò e vide nientemeno che lo
stesso Pokemon che lo
aveva assillato la sera prima che trascinava la pokebal che lui aveva
nascosto.
“Allora
l’hai trovata, OK, ti prenderò in
squadra.” Avrebbe
potuto trovare un altra scusa ma cominciava a piacergli quel piccoletto
e gli
sembrava tutto d’un tratto una buona idea.
Intanto
a Cuoripoli…
“Sei
pronta per applicare ciò che hai imparato?”
Chiese Lucinda alla sua allieva.
“Certo,
contaci.” Le rispose la bionda.
Appena
giunsero sul luogo della gara adocchiarono
una bancarella adibita al noleggio Pokemon, su una parete,
c’era un poster con
su scritto: Pokemon speciale inserito tra quelli a nolo, grande
occasione.
La
scelta era del tutto casuale, dopo aver fatto la
fila ed aver preso la sua pokeball dal mucchio Lucia l aprì
per vedere chi
contenesse.
Dalla
sfera uscì un piccolo quadrupede simile ad una
volpe col pelo marrone e bianco sulla punta della coda e intorno al
collo,
aveva occhi e orecchie molto grandi.
Legato
al collo del Pokemon c’era un biglietto con
scritto: Congratulazioni, sei il
fortunato che ha pescato questo Eevee, avevi una possibilità
su mille e ci sei
riuscito, cos’ha di speciale? Ha delle mosse molto
particolari.
Sul
biglietto erano scritti anche i dati e le mosse
del Pokemon.
“Che
fortuna!” Esclamò Lucia.
Me:
ragazzi, sono felice di presentarvi il mio nuovo collaboratore, due di
voi di
sicuro lo conoscono.
(se
soffrite di cuore smettete di leggere, altrimenti comincerete a
soffrirne.)
Me:
ecco a voi ash ketchum da biancavilla.
Ash:*compare
con un camice e dei grossi occhiali* in un universo infinito dove la realtà
viene filtrata attraverso le
nostre mutevoli percezioni fornire qualsiasi definizione su
qualsivoglia cosa
non è che speculazione basata solo su dati empirici.
Tutti:
cadono a terra scioccati.
Lucia:
cos’è una guerra all’ultimo svenimento?
Me:
perché tu non sei sul pavimento?
Lucia:
dopo il primo capitolo ho fatto una terapia, non posso più
perdere i sensi in
alcun modo.
Me:
Bene, quando si svegliano digli che era solo uno scherzo, lui stava
passeggiando ed io l’ho ingaggiato, non
dimenticherò mai le vostre facce, in
parte perché sono esilaranti e in parte perché ho
fatto una foto ed ora la
posto su facebook.
P.S.
Qualsiasi riferimento a frasi di bambini di nome Timmy Turner con dei
fantagenitori è puramente casuale.
P.P.S.
Non è vero.
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