God Fall - Il settimo giorno Dio morì

di ScottLynch
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Come tutto ebbe inizio. ***
Capitolo 2: *** Anima da Guerra ***
Capitolo 3: *** Il Dio del vuoto ***



Capitolo 1
*** Come tutto ebbe inizio. ***


Se siete arrabbiati, contate fino a quattro. Se siete molto arrabbiati, bestemmiate. - Mark Twain

Si sa che Dio creò la terrà in 7 giorni, e si conosce altrettanto che in quei 7 giorni l'ultimo lo usò per riposarsi. Sbagliato. Il settimo giorno Dio combattè con il suo opposto, usando una spada tagliò di netto gli occhi alla creatura nota come "Nulla" rendendola cieca e spaccando un frammento della spada che finì sulla terra incastonandosi in una roccia (Excalibur), usando questo vantaggio l'Onnipotente scagliò nel centro della terra l'Essenza del Vuoto e la intrappolò lì sigillandola, e facendo costudire l'entrata a 2 serafini. Ma qualcosa andò storto...
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-Tu mi stai dicendo che dovrei affidare il contratto d'omicidio di un Ghoul ad un ragazzino cieco ?- Esclamò Jason in preda alla rabbia e alla frustrazione derivata dal fatto di sentirsi onestamente preso per il culo. -Fidati, quel ragazzo... è speciale.- Asserì Bonny, voltandosi a guardare Tyler dalla vetrata d'ufficio, il ragazzo stava insegnando al suo corvo a 3 zampe come rubare lattine di birra dall'armadietto di Henk. Con scarso successo dovuto al fatto che la lattina pesava molto più di quanto il piccione fosse in grado di alzare. -E SENTIAMO !  Cosa avrebbe di speciale ?- domandò Jason sempre più irritato. -Vedi quei guanti sulle sue mani ?- indicò Bonny, gli occhi di Jason volarono verso le mani del ragazzo, che notò avere due spessi guanti di pelle nera con appesi delle catene che si arrampicavano strette intorno al braccia per finire in 2 grossi lucchetti appesi sulla parte schiena-spalla, impedendogli di togliere i guanti senza una chiave. Incuriosito Jason squadrò da capo a piedi il ragazzo. Tyler aveva dei lunghi capelli neri che gli scendevano fin sulla schiena, probabilmente lo faceva per nascondere i lucchetti, teneva costantemente degli occhiali da sole per celare la sua cecità, nonostante fosse cieco però riusciva a muoversi tranquillamente intorno a se, le labbra erano sottili e molto pallide, pallide al punto tale che si confondevano con la pelle chiara del ragazzo. Come vestiario indossava sempre, persino quando dorme, una t-shirt con il logo dei System Of A Down, la sua band preferita, la quale veniva coperta ogni tanto da una giacca rossa. Per gli arti inferiori prediligeva un paio di jeans e delle sneakers bianche e nere. La testa di Tyler si voltò verso Jason. Sembrava che lo fissasse, sentiva il pesante sguardo del ragazzo sulla sua schiena, quel tipo di sguardo che ti scava dentro e tira fuori la tua parte più marcia e vergognosa costringendoti ad affrontarla. Ma poi gli occhiali da sole gli caddero e notò che stava semplicemente dormendo. Senza volerlo tirò un sospiro di sollievo. -Senza quei guanti anche un solo tocco con lui, ti strapperebbe brutalmente l'anima di dosso. Una fine orribile e disumana.- specifiò Bonny, riportando l'attenzione di Jason sul contratto. Il contratto era una sorta di accordo tra il mondo degli umani e quello dei cieli. Le entità dei cieli si impegnavano a tenere a bada gli spiriti demoniaci, tipo : demoni, ghoul, vampiri, licantropi, blemme, arpie, kappa, oni ecc. che se nello sfortunato caso sfuggivano agli angeli e arrivavano sulla terra il problema diventava automaticamente degli umani, ma gli angeli si impegnavano a dare gli "attrezzi da lavoro" ai terresti, in particolar modo alla Ragnarok l'agenzia che si occupava principalmente di queste operazioni, in modo che rispedissero i demoni da dove sono venuti. -O...Okay, il contratto è suo.- asserì Jason ancora turbato dallo sguardo di Tyler. Bonny salutò il capo e se ne uscì da quell'ufficio nel quale l'aria aveva un'intenso aroma di caffè data l'incredibile quantità che il capo della  Ragnarok beveva per placare lo stress. -Alza il culo e prendi : un fucile da precisione e un spada lunga.- ordinò Bonny al suo protetto, Tyler si alzò ancora intorpidito dal brusco risveglio e raccolse da terra gli occhiali per rimetterseli sul naso -Si va a caccia ?- chiese con l'entusiasmo di un bambino alla vigilia di natale, Bonny si voltò a guardarlo -Si, l'obbiettivo è un Ghoul.- rispose Bonny sorridendo lievemente, e Tyler ricambiò mostrando un sorriso a sua volta. L'armadietto di Tyler era infondo allo spogliatoio, il ragazzo era alla ricerca della sua spada e della collana portafortuna, quando sentì un violento pugno in testa e una leggera fragranza femminile. -PERCHE' STAI FRUGANDO NEL MIO ARMADIETTO ?!- strillò la voce, Tyler si voltò e notò con piacere che si trattava di Maria. Maria era una ragazza della sua stessa età, aveva delle capacità atletiche straordinarie ed un'intelligenza fuori dal comune, e come se non bastasse era la figlia di Jason, il presidente della Ragnarok. -Questo non è il tuo armadietto !- si difese Tyler, Maria indicò il foglio attaccato alla porta dell'armadietto che recava la scritta "Armadietto di Maria" -Mi era sembrato strano trovare degli assorbenti nel mio armadietto...- prima che potesse finire si ritrovò un calcione dritto in faccia che lo fece rotolare fino al SUO armadietto -Se ti ritrovo a frugare nel mio armadietto ti ficcherò 5 proiettili in testa.- minacciò Maria, -Lo sai che i proiettili non hanno effetto su di me.- disse Tyler rialzandosi e aprendo il suo armadietto -Allora te ne ficcherò 10.- propose Maria sorridendo. Tyler aprì l'armadietto e ne tirò fuori sia la spada che la collana, la quale se la appese subito al collo. -Se indossi quella collana vuol dire che devi andare in missione.- notò Maria. -Già. Un Ghoul.- la informò Tyler. -Allora vengo anche io.- decise Maria. -Cosa ?! Ci sono deciene di documenti e scartoffie burocratiche da compilare e decidere! Non puoi decidere tu se venire o no !- Ma poteva ed era veramente fastidioso. 

La stanza dei Henk era un'immensa stanza al piano 5 della agenzia, un'incredibile ammasso di fili e pezzi di computer in cui solo lui poteva muoversi o capirci qualcosa. Ma bisogna passarci per forza perché  è solo da lì che si raggiunge il San Cristoforo. Il San Cristoforo è molto simile ad una tomba bianca con tanti fili avvinghiati intorno ad essa, questa macchina divedeva molecola per molecola ogni parte del tuo corpo e ti ricomponeva ovunque Henk volesse. Le prime volte che la si usò Henk si proponeva come cavia vivente, e ne pagò le conseguenze perdendo per sempre le gambe che furono dislocate chissà dove. Ma ora la macchina funziona alla perfezione e Henk si abituò a usare le gambe robotiche che ogni tanto facevano le bizze. Henk è noto come "Nerd dell'agenzia", è una vera e proprio enciclopedia vivente, aveva un'eta che si aggirava intorno ai 40 anni e ma non si notavano mai i corti capelli bianchi a causa dell'oscurità della stanza di Henk. -Hey ragazzi !- salutò il nerd vedendo il ragazzo entrare nella stanza insieme a Bonny e a Maria. -Henk, prepara il San Cristoforo verso Londra.- ordinò Bonny, -.... Buongiorno anche a te Bonny, son felice che ti preoccupi della mia salute.- disse con sarcasmo il nerd, ricevendo un'affettuoso abbraccio da parte di Bonny -Lo sai che per me sei come un padre.- disse Bonny stringendo il vecchio cyborg che ricambiò l'abbraccio. Finito quel breve attimo di tenerezza, i 4 si diressero a fatica verso il San Cristoforo. Bonny aprì la porta della macchina e vi si distese all'interno poi Henk la richiuse sigillandola e spostandosi alla ricerca del proprio laptop, dopo una ricerca tra ammassi infiniti di fili tirò fuori un sottile computer portatile grigio nel quale digitò un paio di coordinate scritte su un post-it stropicciato. Un'incredibile flusso di energia pervase la macchina che iniziò a vibrare, all'interno del San Cristoforo si stava rompendo una delle leggi della fisica. Il processi continuò finché tutti e tre i membri del Ragnarok non furono sani e salvi a Londra. Il trio si trovava in un vicolo sporco e lurido di Londra, nell'aria si respirava un chiarissimo odore di alcool un chiaro segno che la notte precedente c'era stata una festa, ma ora nessuno era sveglio in quanto erano più o meno le 6 del mattino e il sole era appena sbucato dall'orizzonte. -Ottimo.- disse Bonny -Ora troviamo questo ghoul e finamo la missione il prima possibile.- continuò estraendo dalla tasca un rilevatore di anomalie, che scansionava una zona di 20 km in 5 secondi alla ricerca di una fonte di energia "sconosciuta" agli uomini. -Ghoul. I ghoul sono demoni delle credenze islamiche, si nutrono dei cadaveri e amano portare catastrofi ovunque possano.- informò Henk tramite auricolare -Sbrigatevi, prima che causi un terromoto o un tornado.- Bonny guardò il cellulare per poi incamminarsi uscendo dal vicolo seguita dai 2 giovani, Bonny camminava senza neanche guardare davanti a se ma facendosi semplicemente guidare dal cellulare, per sua fortuna non c'era praticamente nessuno sul marciapiede, fino a quando all'improvviso non si fermò facendo sbattere i due giovani sul suo sedere, alzò la testa e si voltò a sinistra, verso il Tamigi, attraversò la strada e raggiunse il bordo.  -E' laggiù.- asserì Bonny guardando i due come se aspettasse che uno di loro si togliesse i vestiti e si lanciasse nelle fredde acque mattutine del fiume. I due si guardarono a vicenda, e sorrisero a vicenda imbarazzati. -Prima le signore...- disse Tyler. Maria alzò un sopracciglio -Bel tentativo ma ora nuota.- gli rispose. -Io ?! IO DETESTO L'ACQUA ! MI FA ARRUGGINIRE LE CATENE !- disse di nuovo Tyler non trovando una scusa migliore. -Non mi interessa chi di voi due, ma qualcuno si lanci e tiri fuori quel dannato demone da laggiù !- ordinò Bonny. Tyler sfoderò il fucile da precisione lo puntò contro Bonny e sparò. Il tutto in meno di 5 secondi. Il proiettile vibrò e si spinse fuori dalla canna con molta energia sibilando appena a 2 centimetri dall'orecchio di Bonny e raggiungendo dritto in mezzo agli occhi il Ghoul, che aveva usato il tempo nel quale il trio stava litigando per risalire il muro del fiume e tentare un'attacco. Bonny si voltò appena in tempo per prendere il corpo del Ghoul prima che ricadesse nel fiume. Bonny rivolse uno sguardo che urlava "TI AMMAZZO SE LO RIFAI!". Il Ghoul sembrava un'essere umano dalla pelle rossa e senza capelli, aveva dei vitrei occhi bianchi simili a quelli di Tyler. La pelle del volto era molto rugosa e invece il resto del corpo era magrissimo, talmente secco che si riuscivano a intravedere le ossa. Bonny gettò il cadavere del ghoul tra i piedi di Maria e Tyler. -Ottimo. Possiamo considerare la missione completata.- disse Bonny rasserenata, senza accorgersi che il cadavere del ghoul sparì. -Teletrasporto.- Intui tristemente Maria. Un'urlo disumano si sentì alle spalle di Tyler. Tutti si voltarono e videro il ghoul urlare disperato sul tetto di una casa lì vicino, con un buco che gli attraversava la testa. -ANDIAMO !- ordinò Bonny. In pochi secondi Tyler, Maria e Bonny iniziarono a correre verso il ghoul, Maria mentre correva tirò fuori un mitra ad una mano cominciando a trivellare di proiettili in direzione del mostro, Bonny scomparì dal campo visivo di Maria e Tyler, quest'ultimo mise la mano nella tasca della sua giacca tirando fuori uno strano apparecchio quadrato simile ad un cellulare, poi lo alzò e premette il tasto centrale, avviando un programma che localizzò il ghoul e lo "agganciò". L'apparecchio era chiamato Tell (in onore di Guglielmo Tell, il famoso arciere) qualsiasi cosa veniva agganciata con il Tell non sfuggiva più all'apparecchio che segnalava automaticamente la posizione dell'oggetto agganciato. Tyler saltò sul cancello all'entrata della casa prendendo la spinta per spiccare un salto dritto verso il tetto davanti agli occhi sbalorditi di Maria, mentre si trovava a mezz'aria aprofitto per sfoderare la Altachiara, la leggendaria spada appartenuta a Carlo Magno, oltre ad essere una spada formidabile riusciva anche a tagliare ogni materiale conosciuto dall'uomo. Si presentava come una spada medievale dall'elsa ricamata in oro bianco. Tyler raggiunse il tetto e si lanciò all'attacco con un fendente inverso, ovvero un taglio che parte dal basso verso l'alto cercando di tagliare in due il ghoul, il quale si teletrasportò appena prima di far conoscenza con la leggendaria spada, il ghoul riapparì esattamente alle spalle di Tyler pronto a morderlo per staccargli di dosso la linfa vitale e trasformarlo istantenamente in un cadavere, ma Tyler non aveva fatto il fendente inverso con l'obbiettivo di colpire il ghoul ma bensì semplicente per prendere ancora più forza, infatti usò il colpo andato a vuoto per caricarlo con ancora più forza e voltarsi, ma il ghoul non era nella posizione perfetta per farsi tagliare, infatti si trovava più a sinistra di quanto si aspettase. Il taglio però staccò il braccio sinistro al ghoul come burro. L'arto del demone cadde a terra e non ci vollero più di 4 secondi prima che si seccasse e si polverizzò da solo. Era l'effetto Algos, un demone non poteva restare nel mondo umano per troppo tempo, disolito 24 ore, ma in quel lasso di tempo poteva creare danni tanto gravi da distruggere il pianeta. Un proiettile sparato da Maria sibilò nell'aria per infrangersi d'impatto contro il busto del ghoul attraversandogli la cassa toracica come un foglio di carta. Tyler non rimase a guardare, rialzò la spada e compì un attacco in orizzontale tagliando in due il corpo del mostro. A quel punto comparve Bonny che senza un'attimo di esitazione tirò fuori dalla tasca il Grave, l'apparecchio più potente che il Ragnarok abbia mai creato, assomigliava ad una specie di bacchetta, si puntava un'estremità verso l'obbiettivo e si urlava -VADE !- e l'obbiettivo, in questo caso il ghoul scomparve all'istante. O perlomeno questo è quello che ci si aspetta. Il ghoul non scomparve. Restò e urlo come un pazzo. Tyler seccato da quel fastidioso grido, ficcò la punta dell'Altachiara dritta in bocca al ghoul, al punto da farla passare fino ad uscire dalla nuca, ma nonostante quello il ghoul continuava indefferente a urlare come un forsennato. -Perché sta urlando ? Perché il Grave non ha funzionato ?- chiese Maria, Bonny rimase a guardare il Grave, in tanti anni di lavoro al Ragnarok quell'apparecchio non l'aveva mai tradita, riusciva a teletrasportare Minotauri, e giganti come se niente fosse, una volta fece scomparire addirittura  un intero branco di Each Usige (creature mezze uomo mezze cavallo marino del folklore irlandese) insieme a buona parte di quel mare. -N...Non lo so.- fu l'unica cosa che riuscì a dire Bonny. -Ragazze... io non esco molto ... ma ... è normale che il cielo diventi rosso ?- chiese Tyler indicando l'alto. Maria e Bonny alzarono la testa e videro che il tipico calmo cielo londinese mattutino si era trasformato in immenso mare rosso con una voragine che disegnava un pentacolo. I tuoni cominciarono a farsi sentire, la gente cominciò ad uscire, prima attirati dalle urla dei Ghoul. -I cavalieri .... I CAVALIERI DELL'APOCALISSE. - Urlò Bonny -IL GHOUL LI TA RICHIAMANDO !- Tyler tagliò di netto la testa al ghoul impedendogli di urlare, ma ormai era troppo tardi, 4 uomini a bordo di cavalli scesero dal cielo cavalcando l'aria fino a raggiungere il London Bridge. Il primo tra loro, il cavaliere bianco, il simbolo della vita, stringeva tra le mani un grande arco ricamato in oro, vestiva una lunga tunica di un bianca e dei lunghi capelli biondi, la personificazione della vita. I sui capelli volteggiavano accompagnati dalla brezza che iniziava sempre di più a intensificarsi. Il secondo cavaliere. Il cavallo rosso. Guerra. Un uomo dai lunghi capelli bianchi scendeva irruento dai cieli brandendo una spada immensa intrisa di un rosso sangue, la sua tunica era altrettanto rossa e sbrindellata come se fosse passata attraverso a mille combattimenti, la personificazione della rabbia e dell'odio. Il terzo cavaliere. Il cavallo grigio. Fame. Un uomo stavolta senza capelli, dalla pelle secca e dalla corpuratura mingherlina simile a quella del ghoul sendeva come un'ubriaco dai cieli brandendo un bastone, la sua tunica era marcia e la parte superiore era talmente malandata che si vedevano le ossa, la personificazione della fame e delle carestie. Il quarto cavaliere. Il cavallo nero. Morte. Un uomo dai lunghi capelli neri scendeva lentamente dai cieli tenendo fermamente in mano una falce, la sua tunica con cappuccio gli copriva il volto, la personificazione della fine e della morte. I 4 uomini toccarono terra e tutti insieme si misero a guardare verso il trio del Ragnarok. Bonny toccò l'auricolare e tentò di connettersi con Henk ma non c'era connessione. Erano più che fottuti. -Tyler.... vieni qua.- disse Bonny. Il ragazzo andò ma rimanendo comunque concentrato su quello che succedeva sul ponte. La donna andò alle spalle del ragazzo e inserì una chiave all'interno del lucchettò di sinistra. Tyler fu decisamente sorpreso da quello, in tutta la sua vita non aveva mai tolto i lucchetti. Il lucchetto cadde e la catena si sciolse, Tyler sfilò il guanto e guardò per la prima volta la sua mano sinistra. Un'assurdo insieme di cicatrici e tagli. Bonny ripeté la stessa azione con il lucchetto di destra. Anche quest'ultimo cadde ma la mano non presentava alcun taglio, anzi sembrava curatissima. Tyler si voltò verso Bonny tenendo le mani lontane da lei. La donna ricambiò e disse -Vai.-, Tyler non aspettava altro saltò giù dal tetto e raggiunse l'inizio del ponte. Può un ragazzino uccidere 4 angeli ?

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Capitolo 2
*** Anima da Guerra ***


Tyler raggiunse il ponte con le mani prive dei guanti e fissò negli occhi uno ad uno tutti e 4 i cavalieri dell'apocalisse. Non aveva paura, solo una incredibile voglia di dimostrare il suo valore. Il cielo tuonava, la pioggia scendeva a dirotto, costringendo Tyler a togliere gli occhiali e a buttarli per terra. Ora li fissava con i suoi occhi bianchi e pallidi, gli stessi occhi di chi osò guardare in faccia Dio. I tuoni rombavano nell'aria, il vento si scatenava sempre più forte muovendo i capelli del ragazzo in un furioso turbinio. Il suo volto impassibile era una maschera di puro odio. Privo dei guanti che rinchiudevano il suo potere, la sua vera essenza si stava scatenando. Iniziò a correre, calpestava le pozzanghere con noncuranza, determinato a far cadere ai suoi piedi uno per uno tutti i cavalieri, si muoveva furioso e inarrestabile in una corsa demoniaca pronto a dannare le anime di coloro che osano opporsi a lui. Guerra, l'angelo della distruzione e del caos per primo, spinto dal suo orgoglio prese le redini del suo cavallo rosso inizio la sua cavalcata brandendo la sua spada rosso sangue anch'egli impassibile di fronte al furioso temporale che accadeva intorno a lui. L'uno non staccava gli occhi dall'altro, gli occhi bianchi di Tyler rimanevano concentrato e bloccati in una specie di incantesimo assieme a quelli del cavaliere dell'apocalisse che fissava il ragazzo con i suoi occhi scuri sotto l'elmo forgiato nelle più torride e afose viscere dell'inferno, brandiva la sua spada, la lama che si racconti, dia inizio ad ogni conflitto e ad ogni guerra. La spada dei massacri. Intrisa del sangue di milioni di uomini, di milioni di demoni, di milioni di angeli, ma mai del sangue di un Dio. La spada era lunga, così lunga che il cavaliere era costretto a trascinarla con la lama che toccava terra creano un solco sulla terra al suo passaggio accompagniato passo passo da quello dei zoccoli del cavallo rosso fuoco, Buhriman, il cavallo che corse tutto lo stige, la leggenda vuole che abbia corso da confine a confine tutto l'inferno. I due erano a poco più di 4 metri l'uno dall'altro, ed era strano come : la pioggia, i tuoni e il vento sembravano intensificarsi come a volerli dividere. Il cielo stesso tremava all'idea che quei due combattessero tra loro. Il cavaliere della guerra alzò la sua spada sopra la testa, Tyler prese slancio e si lanciò in un pugno con la mano destra verso la faccia del cavaliere il quale non desiderva altro, in quanto era a mezz'aria Tyler non aveva sbocchi verso una schivata, la spada di Guerra scese come una ghigliottina sul corpo di Tyler colpendogli il collo e tagliando di netto la testa dal resto del corpo. Il cadavere del giovane ragazzo cadde a terra senza vita. -TYLER !- urlò Maria disperata dal tetto dove lei e Bonny guardavano il triste spettacolo, la ragazza era incredula. Non riusciva a concepire come il ragazzo con il quale era cresciuta fosse ora morto davanti a lei, e senza che lei potesse fare nulla per fermarlo. Scoppiò in un pianto liberatorio, fatto di singhozzi e lacrime che sgorgano a dirotto, cadde in ginocchio, persa in uno sguardo vuoto. Guerra fermò il suo cavallo, non degnò di un'altro sguardo la carcassa del giovane, era troppo impegnato a godersi la vista del sangue che scorreva sulla sua spada, guardava quello spettacolo con uno sguardo sadico, come quello di un leone che fissa il corpo dilaniato di una gazzella, lo sguardo di un semplice soldato che tiene tra le mani la testa del re nemico, lo sguardo di un semplice angelo che ha ucciso un Dio. Ma quello sguardo fu la sua rovina. Era troppo occupato a vantarsi e a godersi la vittoria per accorgersi che la mano sinisistra di Tyler lo aveva raggiunto in pieno volto, un colpo tremendo, così forte che l'elmo andò in frantumi, la forza di Tyler mista al potere della mano sinistra riuscì con un solo colpo a far uscire dal corpo, l'anima del Cavaliere, il quale cadde a terra senza vita. Tyler, quando gli fu mozzata la testa era morto, ma nel suo corpo non scorre semplice sangue. -A colui che ha sete darò gratuitamente acqua della fonte della vita. Apocalisse 21:6.- Nel suo corpo scorrono le mitiche acque della vita, acque in grado di riportarlo in vita da ogni tipo di morte in battaglia, facendo svanire il suo cadavere e ricomponendolo in perfette condizioni, ma c'è un prezzo da pagare. Ad ogni sua morte viene allungato il tempo che deve passare prima che le acque della vita abbiano di nuovo effetto. Tyler guardò il cadavere del Cavaliere per terra e poi alzò lo sguardo sulla sua anima. Un'aura rossa, un concentrato di odio e forza. Allungò il braccio destro verso di essa e lei ne fu attratta come una falena dalla luce, Tyler assaporò il potere del Cavaliere della guerra dentro di se, ne divorò la rabbia e l'odio con le quali temperò il proprio animo, ora aveva dentro di se l'anima del più grande guerriero che abbia mai solcato : il cielo, la terra e l'inferno. Anima da Guerra. Un nuovo devastante potere che concede a Tyler una determinazione ed una resistenza fuori dal comune. Con gli occhi rosso fuoco dati dal nuovo potere si voltò a guardare i restanti 3 cavalieri, non sembravano affatto stupiti. -Guerra è sempre stato un'avventato.- esordì il cavaliere bianco -E' ciò che si merita per la sua esuberanza e per il suo orgoglio, ma tu... tu non sei un comune umano, chi sei ?- Tyler fissò dritto negli occhi il Cavaliere -Il mio nome è Tyler Inanitas, e vi ucciderò uno ad uno se non ve ne andate.- rispose Tyler. I Cavalieri si guardarono tra loro. E poi tornaro a fissare Tyler, con i loro sguardi velati. Scesero dai propri cavalli e si inginocchiarono. -Vostra maestà, son passati secoli da quando vi rinchiusero, ma ora siete libero...-

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Capitolo 3
*** Il Dio del vuoto ***


I 3 angeli si inginocchiarono ai suoi piedi, nel più umile dei gesti. Tyler rimase allibito davanti a quell'azione -Siete libero...- disse nuovamente il cavaliere della vita. Tyler arretrò insospettito, ma i 3 cavalieri non reagirono. -Di che diamine state parlando.- I 3 angeli alzarono all'unisono le teste e si guardarono a vicenda, alla fine l'angelo della fame si alzò abbassando il proprio cappuccio rivelò la sua vera forma, un'ammasso di pelle  e ossa dalla forma vagamente umana, gli occhi dell'angelo erano stanchissimi, il corpo era quello di una persona che non toccava cibo o acqua da settimane, si riuscivano a scorgere le ossa sottostante per quanto fosse malridotto. A fatica aprì la bocca con movimenti barcollanti e pesanti parlò -Tu non sei umano, tu sei... tu ...- prese tempo per respirare, come se fosse terribilmente stanco -Tu sei il vuoto.- asserì alla fine. Il cavaliere della morte si alzò a sua volta ma senza togliersi il cappuccio -All'alba dei tempi, quando nacque Dio all'unisono con lui si formò un'altra forma di vita. Se Dio è tutto, quell'essenza era il nulla. Il vuoto. Tu sei quella presenza, hai gli stessi poteri di Dio ma non ti nutri di preghiere, non ne hai bisogno.- Tyler rimase a fissare quella figura, il cavaliere della morte con la sua falce in mano stava parlando a lui, e aveva ragione. Tyler sentiva che dentro di se c'era qualcosa di inspiegabile. Intanto Maria e Bonny lo avevano raggiunto. -Cosa succede ?- Chiese Maria asciugandosi le lacrime, Tyler si voltò a guardarla -Stavi piangendo per me ?- chiese sorridendo, di tutta risposta Maria gli rifilò un pugno nello stomaco che lo fece piegare in due. I 3 cavalieri si guardarono tra loro, non riuscivano a comprendere come un Dio si lasciasse far colpire da un infimo umano. -Perché siete arrivati ?- Chiese Bonny ai 4 cavalieri, la morte si voltò a guardare Bonnym anche se i suoi occhi erano celati sotto il cappuccio si riusciva a sentire quel gelido sguardo che ti attraversava la pelle come uno spuntone di ghiaccio. -Il cielo. La dimora del signore è stata invasa.- Tyler si fece avanti -Da chi ?- La morte rispose subito -Lucifero. Il suo esilio si è concluso ed è tornato tra i suoi fratelli. Ma notando l'assenza dell'onnipotente ha invaso il paradiso con il suo esercito fino a prendersi il trono, e chiunque sieda sul trono del paradiso prendo il controllo su ogni angelo del cielo. Inclusi noi.- Bonny, Tyler e Maria si scambiarono sguardi increduli. -Io sono un Dio no ? Bhé il mio ordine è quello di tornare in cielo.- Disse Tyler ai 3 Cavalieri rimasti, i quali annuirono e uno alla volta risalirono in cielo in groppa ai loro destrieri, proprio come erano arrivati. -E ora ?- chiese Maria a Bonny, la donna, con un filo di insicurezza nella voce, rispose -Facciamo rapporto e vediamo cosa succede.-

Tyler era sdraiato sul letto della sua camera, lo sguardo impegnato a guardare il soffito, ma nella testa gli giravano solo le parole del Cavaliere dell'Apocalisse. "Tu sei il vuoto". Dopotutto neanche lui si ricorda molto del suo passato, gli fu detto che era stato ritrovato all'interno di una grotta, rinchiuso in mezzo alle rocce da Bonny. Quella donna era come una madre per lui. Ma non riusciva a concepire come quell'essenza, che i Cavalieri chiamavano "vuoto" possa aver preso forma umana. Secondo le lezioni di Henk, uno spirito ha bisogno di un corpo che colma la sua stessa essenza alla perfezione per poter prenderne possesso, ma questo era pressocché impossibile in quanto non esiste la perfetta sincronizzazione dei sentimenti, ovvero non ci si può sentire esattamente felici quanto un'altra persone in quanto si è condizionati da fattori esterni. Ad esempio, in una partita di calcio un giocatore può far goal ed essere felice, saranno felici anche i suoi compagni ma non lo saranno allo stesso modo in quanto è il giocatore che ha fatto goal ad essere il più felice perché appunto ha segnato lui il goal. -TI SFIDO MANGIARE DEI PEPERONCINI HABANERO SENZA BERE ACQUA PER UN'ORA !- qualcuno urlò questa frase, la voce sembrava provenire dalla porta della camera di Tyler. Quella voce era di Sam. Sam è un'altro ragazzo della Ragnarok, poco più vecchio di Tyler, che considera suo acerrimo rivale. Sam è anche conosciuto per la sua infinita determinazione, infatti è riuscito a completare la sessione di addestramento estremo della Ragnarok a soli 16 anni ottenendo il terzo miglior punteggio, il secondo appartiene infattia a Tyler mentre il primo... bhé il primo è di un ex membro scomparso, il cosidetto membro Oid. -Cosa ? Tu sei pazzo !- Sbuffò Tyler felice e contemporaneamento seccato dalle continue deliranti sfide di Sam. -Hai paura, vero bellosguardo ?!- Lo provocò Sam. Bellosguardo era il soprannome che Sam affibbiò a Tyler per la pallidità delle sue pupille, tanto bianche da farlo sembrare cieco. Un soprannome in grado di farlo andare su tutte le furie.  -E sia ! Ma dove li trovi dei peperoncini habanero all'interno del Ragna...- Sam sfoderò dalla tasca 2 peperoncini verdi habanero, questi peperoncini sono i più roventi del mondo, in grado di trasformare una lingua in un pezzo di carne rovente. -"Presi in prestito" dalla cucina di Jason.- Sorrise Sam lanciando uno dei due peperoncini e avvicinandosi a Tyler -Al mio tre gli manstichiamo e ingoiamo in 5 secondi e poi apriamo le bocche per mostrare che sono finiti dentro.- Ordinò Sam, alzando 3 dita, poi ne buttò giù uno, poi un'altro e poi l'ultimo. E contemporaneamente Sam e Tyler misero in bocca i peperoncini. Passarono 5 secondi e sembre all'unisono aprirono le bocche dimostrando di aver ingoiato i peperoncini. Dopo 5 minuti nessun cambiamento, i due si fissavano imperterriti. Dopo 10 minuti Sam inizia a sudare in modo "incontenibile", nessuna reazione da parte di Tyler. Dopo 15 minuti Sam è ridotto ad una cascata umana e gli occhi rossi palpitano. Dopo 20 minuti Sam è praticamente fradicio, gli occhi sono due palle da tennis ricoperte di rosso e la lingua pulsa in bocca in un tumulto di dolore, nessuna reazione di Tyler che sembrava fresco come una rosa. Dopo 25 minuti Sam urlava correndo fuori dalla stanza di Tyler e per poco non investiva Maria che stava entrando. -Cosa diami- ? Anzi no ! Non mi interessa...- disse Maria entrando e mentre Tyler sfilava da sotto la lingua il peperoncino e lo lanciava dalla finestra. -Abbiamo una nuova missione. Conquistare l'inferno.- 

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