Voglia di famiglia

di Imbranata09
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ci presentiamo ***
Capitolo 2: *** Sorelle Cullen ***
Capitolo 3: *** Da Los Angeles con furore... ***
Capitolo 4: *** Piacere, Isabella Swan ***
Capitolo 5: *** Scoperte ***
Capitolo 6: *** Una serata divertente ***
Capitolo 7: *** Domenica in famiglia ***
Capitolo 8: *** Tempesta ***
Capitolo 9: *** Partenza ***
Capitolo 10: *** Nuove amicizie ***
Capitolo 11: *** Novità ***
Capitolo 12: *** Confidenze ***
Capitolo 13: *** Fratelli incavolati ***
Capitolo 14: *** Ansia ***
Capitolo 15: *** Essere un Uomo ***
Capitolo 16: *** Chiarirsi ***
Capitolo 17: *** Mamma ***
Capitolo 18: *** Femmina ***
Capitolo 19: *** Ritrovarsi ***
Capitolo 20: *** Quotidianità ***
Capitolo 21: *** Anche la spesa è un affare di famiglia! ***
Capitolo 22: *** Vacanze ***
Capitolo 23: *** Finalmente la laurea! ***
Capitolo 24: *** Vacanze romane ***
Capitolo 25: *** Vita familiare ***
Capitolo 26: *** Elionor ***
Capitolo 27: *** Sono felice ***
Capitolo 28: *** Mistero ***
Capitolo 29: *** Voltare pagina ***
Capitolo 30: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Ci presentiamo ***


Voglia di famiglia  



Pov Edward


Apro gli occhi prima che la sveglia suoni. Ho un piedino di Thomas piantato nel fianco, mentre Danielle è allungata sui cuscini e mi tira i capelli.

Come mai dormono nuovamente con me? Ah si! Ieri sera volevano vedere il film di Bambi ma io dovevo lavorare e non potevo lasciarli sul divano da soli; li ho sistemati nel mio letto permettendogli di vedere la  tv della mia camera ed io mi sono portato il notebook a letto per finire il mio lavoro.

Solo che si sono addormentati prima che il film finisse e non me la sono sentito di portarli nei loro lettini freddi, quando da me stavano al caldo.

Ed ora ne pago le conseguenze. Ho passato la notte in bianco, la schiena dolorante e un mal di testa atroce.

E oggi in ufficio ho pure una giornata atroce. Ho in programma una riunione con i responsabili del tour operator Bluholiday per i quali abbiamo ideato una pubblicità sensazionale e che farà il giro del mondo, portando la nostra notorietà oltre i confini dell’America.

E si perché di lavoro sono un pubblicitario. Ed anche molto bravo, non per vantarmi. Con le mie sorelle Rosalie e Alice ho ereditato l’azienda di famiglia che era in forte dissesto finanziario e l’ho portata tra le dieci migliori società del paese. Ma le mie sorelle non sono interessate a questo lavoro.
Alice, anche se non me lo vuole confessare, vorrebbe tentare la strada della moda. Ha un senso per la moda che non ho mai visto a nessuno. Mentre mia sorella Rosalie è uno stimato avvocato che per molti anni ha messo da parte le sue aspirazioni per aiutarmi nel risollevare le sorti della nostra azienda. Ma quando le cose sono migliorate ha lasciato il timone a me. Ed ora sta avviando uno studio legale tutto suo.

Sono la mia famiglia. Oltre loro e i miei bambini non ho nessun altro. E la cosa mi sta bene così.
Con le mie sorelle siamo molto uniti. Nostro padre è morto per un infarto quando io e la mia gemella Alice avevamo 16 anni. Mia madre era andata via di casa con un suo amante qualche mese prima svuotando le casse societarie.  Ed è stata Rosalie, di appena 18 anni a prendersi cura di noi. Si è ritrovata a dover gestire due adolescenti e una società piena di debiti. Ma ce l’abbiamo fatta. Ci siamo rimboccati le maniche tutti e tre ed ora stiamo bene. Rosalie ha portato avanti l’azienda per 2 anni, finchè non sono diventato maggiorenne, non ho preso le redini dell’azienda. E contemporaneamente all’università ho visto crescere i successi aziendali.
I miei bambini, dei veri gioielli per me, sono stati un incidente di percorso!

Avevo 20 anni quando la mia ex fidanzata, Tanya,  è rimasta incinta. Pensava di incastrarmi con un matrimonio riparatore, la Cullen Publishing stava viaggiando alla grande e voleva fare la bella vita. Ma con l’esperienza e l’esempio di mia madre non penso che mi sposerò mai, né permetterò ad alcuna donna di mettere le mani su di me! Quando le ho fatto capire che mi sarei assunto le mie responsabilità per i bambini ma non l’avrei sposata, allora è uscita fuori di testa.
Voleva abortire. Ma non gliel’ho consentito. L’ho pagata profumatamente per portare a termine la gravidanza e affidarmi i bambini con la potestà assoluta.
Il problema sorse quando in una visita ginecologica di controllo scoprimmo che erano gemelli. Era già al quarto mese abbondante di gravidanza e nessun medico l’avrebbe fatta abortire. Allora si procurò un aborto cadendo da una scalinata. Fortunatamente i miei bambini erano forti già allora e resistettero al tentato aborto della madre. Nacquero prematuri a 6 mesi di gravidanza e Thomas riporto un problemino al cuore che teniamo sempre sotto controllo.
Il giorno dopo il parto Tanya lasciò l’ospedale dopo aver ritirato un mio assegno più che cospicuo e firmandomi tutte le carte necessarie affinchè non possa più tornare con alcuna pretesa nella vita dei miei figli. Non volle vedere i figli e la cosa mi fece tirare un sospiro di sollievo.
Decido di alzarmi e cominciare a fare la doccia, così forse con un bel getto di acqua calda nei punti giusti recupero la schiena.
Ho quasi finito di prepararmi quando noto che Danielle ha aperto gli occhietti e mi fissa

- Papi con quella camicia devi mettele la clavatta blu che è bellissimissima – ecco la mia principessa.
- Buongiorno anche a te amore mio. Noto che ultimamente passi molto tempo con le tue zie! –
- Papi, ma già dobbiamo alzalci? È già mattina? – ed eccolo anche il mio dormiglione
- Buongiorno Thomas e si! Sono già le 8.00. andiamo a fare colazione? –

Ed i miei gioielli saltano giù dal letto e corrono in bagno. Li aspetto in camera loro dove ho già preparato i loro vestitini. Speriamo che Danielle non avrà da ridire anche stamane!

- Papi siamo plonti – li guardo arrivare e li prendo entrambi in braccio
- Cavoli quanto pesate. Non ce la faccio quasi più a prendervi! – e ridono
- Papi abbiamo quasi 3 anni! Siamo glandi noi! -
- Forza bimbi grandi a fare colazione. Latte e cereali? – e vedo che sorridono.

Come ogni mattina li faccio mangiare, li vesto e li lascio all’asilo e poi corro in ufficio per un’altra giornata in cui non avrò il tempo di fermarmi.

Entro nell’atrio e il portiere, come al solito, mi saluta e mi aggiorna sulle presenze. Mi ricorda che i nuovi stagisti sono arrivati e li sta accogliendo mia sorella Alice. Oggi non avrò tempo per loro. Ho un contratto da chiudere.

Entro nel mio ufficio e quello che vedo mi lascia senza parole: la mia segretaria seduta alla mia scrivania che parla con il telefono aziendale di fatti propri. Tossisco per farmi sentire.
- Signor Cullen chiedo scusa. Ma avevo una telefonata urgente da fare! -
- Miss Cameron conosce la politica aziendale. Quando si entra in questo palazzo tutto il resto rimane fuori. Non è la prima volta che le ricordo le regole. Intanto fuori dal mio ufficio e mi metta subito in contatto con mia sorella Alice –

Sul lavoro sono molto severo. Ma ho cominciato ad interessarmi della Cullen Publishing da quando avevo 16 anni e ho faticato per portarla ai livelli in cui è adesso. E nel nostro mondo l’apparenza è tutto.
Sento l’interfono suonare:
- Signor Cullen, Miss Alice in linea – e me la passa
- Alice! – quasi urlo
- Buongiorno anche a te fratellino. Sento che la tua giornata è iniziata con il piede sbagliato –
- Hai un’ora di tempo per trovarmi un’altra assistente e licenzia quella attuale – adesso non parla più.
- Cosa ha fatto questa? – me lo chiede con aria annoiata.
- L’ho trovata sulla mia poltrona a parlare al telefono di fatti suoi! –
- Edward hai cambiato 10 assistenti negli ultimi 2 mesi. Non ho più nessuno disponibile e sono alle prese con gli stagisti che tu hai voluto per fare bella figura con il tuo ex professore universitario –
- Alice il prof. Smith ci manda diversi importanti clienti l’anno. Il minimo che posso fare è prendere i suoi stagisti. E nella scorsa tornata ce ne sono stati due che poi ho assunto. Comunque per la riunione delle 10.30 voglio una nuova assistente – e chiudo il telefono senza darle possibilità di replica.
 
Alle 10.15 è Alice a bussare alla mia porta. Mi porge dei documenti e mi spiega la situazione

- La sala riunioni è pronta, questi sono i documenti da far firmare. Se ci sono variazioni le faccio al momento – mi guarda torva
- Le fai? –
- Edward non ho trovato nessuno per sostituire quella povera ragazza. E per inciso mi hai fatto licenziare una ragazza madre che viveva di questo lavoro –
- Alice mi dispiace per lei. Ma sul lavoro pretendo la massima serietà da tutti e sono il primo a dare l’esempio –
- Va bene. Comunque ho spedito miss Cameron da Rosalie. Cerca una segretaria, sicuramente la tratterà meglio di te! Ti aspetto in sala riunioni – e mi lascia che ancora finisco di parlare

La raggiungo in sala riunioni con tutti i documenti, verifico che gli editor abbiano tutte le presentazioni ed i grafici siano pronti a qualsiasi modifica. Nulla è come ho richiesto. Mi incavolo praticamente con tutti. Ed anche con mia sorella

- Alice hai fatto preparare il brunch? Altrimenti dovremmo perdere almeno un paio d’ore per raggiungere un ristorante – mi guarda incavolata.

- Sto provvedendo. Siamo tutti a tua disposizione grande capo –  se non fosse mia sorella l’avrei già licenziata. Ma ha una quota azionaria ed ho le mani legate. Noto che quasi tutti hanno il cellulare sul tavolo.

- Quante volte ve lo devo dire che i cellulari in sala riunioni non devono entrare –

Fortunatamente la riunione va benissimo e concludo il mio contratto milionario. Rientro nel mio ufficio proprio nel momento in cui squilla il mio cellulare

- Signor Cullen sono la segretaria dell’asilo Saint Mary. Le volevo comunicare che suo figlio Thomas non si sente bene, ha la febbre e ha vomitato. Dovrebbe venire a riprenderlo –
- Ok mando subito qualcuno – chiudo il telefono e chiamo mia sorella
- Fratello ingrato cosa vuoi adesso. Altri ordini da urlare? –
- Alice mi hanno chiamato dalla scuola dei bambini. Thomas non sta bene dovresti andare a riprenderli e portarli a casa mia. Per favore – la guardo e so che le sto chiedendo tanto. Alice è la mia gemella e per i bambini farebbe di tutto.
- Edward ho un impegno non posso. Chiamo Rosalie! – la guardo depresso.
- No. Aveva udienza nel pomeriggio. – la guardo sconfortato
- Ma la baby sitter? – i miei figli l’hanno fatta scappare ma non posso dirglielo e mi prenderebbe in giro.
- Ha trovato di meglio e se n’è andata – mi alzo e spengo il pc e mi preparo per uscire.
- Va bene, li vado a prendere e li porterò un paio d’ore in ufficio – essere un ragazzo padre non è affatto facile.
- Eddy se Thomas sta male non può stare in ufficio –
- Alice alle 16.00 ritornano quelli del tour operator per firmare il contratto definitivo. Non posso non farmi trovare in ufficio! -  
- Senti, vado io rimando il mio impegno! – la guardo e l’adoro.
- Grazie sorellina! –
- Eddy mi devi un sacco di favori – e la guardo con gratitudine
- Hai ragione e ti prometto che prima o poi mi sdebiterò – e lo penso veramente
- Non serve. Lo sai che adoro i miei nipoti – e mentre esce la richiamo
- Alice, trova una nuova assistente per domani! – se ne va esasperata.
Ed anche per oggi è fatta.
 
Pov Bella

Ahaha!!!

Oggi comincio lo stage di un anno alla Cullen Publishing. Non sono emozionata… molto di più. Sono strafelice.  Manca un anno alla mia laurea in scienze delle comunicazioni e questo stage per me è molto importante, mi permetterà di avere un curriculum meno povero quando comincerò a presentarlo alle società del settore.

Malgrado la Cullen Publishing sia forse la società più importante del settore non miro ad essere assunta da loro. Appena raggiunta la laurea voglio trasferirmi a Los Angeles, dove abita mio fratello Emmet unico familiare rimastomi.

Infatti i miei genitori sono morti in un incidente stradale quando avevo 16 anni ed è stato lui, già maggiorenne e quasi laureato, ad occuparsi di me evitando che andassi a finire da qualche lontano parente di cui non conoscevo neanche l’esistenza. È rimasto a vivere a New York fino all’anno scorso. Poi, una volta che si è accertato che potevo camminare con le mie gambe ha ripreso in mano la sua vita e con un suo amico è andato a lavorare nell’ufficio del sostituto procuratore di Los Angeles che lo ha sempre stimato, già da quando era uno studente in legge.

E quando anche io avrò la mia laurea, lo raggiungerò perché non voglio perdere i contatti con l’unico familiare che mi è rimasto.

Nel frattempo, oltre che studiare lavoro come cameriera in una tavola calda gestita dalla signora Angela, amica della mia mamma e che mi ha sempre voluto un gran bene. Mi ha agevolato tanto in questi anni e mi ha sempre dato turni con cui potevo gestire tranquillamente l’università. E adesso che ha saputo dello stage non ha avuto esitazioni a cambiarmi nuovamente gli orari. Per cui da oggi lavorerò dal lunedì al venerdì dalle ore 20.00 alle ore 24.00!

Mi preparo facilmente, è una settimana che penso al look per il mio ingresso nella Cullen Publishing e quindi so esattamente cosa indossare.
Alle 8.35 sono davanti all’ingresso e noto una ragazza che parla con il portiere. Nota il mio imbarazzo e mi avvicina.


- A vedere quanta ansia hai in corpo, tu devi essere una delle stagiste che inizieranno oggi. Indovinato? – mi sorride e la trovo da subito simpatica
- Esatto! Anche tu stagista al primo giorno? – ha una risata cristallina
- No, ci lavoro da parecchio qui dentro. Gestisco il personale. Mi chiamo Alice Cullen e mio fratello gestisce la baracca. Ma andiamo nel mio ufficio che comincio a darti qualche spiegazione –E così fa. Mi assegna il mio badge, mi spiega le regole fondamentali. E mi  assegna ad uno dei manager creativi che si chiama Ben. Mi spiega che tutto passa sotto il controllo di Edward che so già essere un genio del settore. Se non sbaglio ha solo 24 anni ma è considerato da più parti come il genio incontrastato della pubblicità.  Ed i nostri professori universitari hanno molta stima per lui e per il suo lavoro. Mi spiega anche che suo fratello è un maniaco delle regole e che al secondo errore in genere mette alla porta.

La stessa cosa mi riferisce Ben. Mi spiega che il capo lavora tantissimo ma pretendo lo stesso dai suoi dipendenti.

Comunque passo la mattinata con Ben che mi spiega in cosa consiste il suo lavoro, mi fa fare l tour dei vari uffici e noto che evita deliberatamente l’ufficio del grande capo.

- Il signor Cullen quasi mai conosce gli stagisti. I più bravi hanno la possibilità di vederlo se sono invitati alle riunioni creative – ho capito: il capo è uno che se la ricrede, troppo impegnato per conoscere noi poveri mortali.Noto che tutti, pur avendo una alta considerazione del capo, ne hanno paura. Eppure, da quello che so, è un ragazzo di soli 24 anni. Mentre giriamo per gli uffici, noto una ragazza piangere. Sento Ben dire ad un su collega:
- Il capo ha fatto fuori un’altra segretaria – chissà che vorrà dire!

Finita la mia giornata mi appresto ad uscire quando mi scontro nuovamente con Alice. Sembra preoccupata.
- Tutto ok? – mi guarda sconsolata.
- No, va tutto storto. Devo finire un lavoro urgente per domani. È una settimana che per un motivo o l’altro rimando. Ma adesso i bambini devono essere ripresi con urgenza dall’asilo e non so come comportarmi. Se bado a loro, non potrò fare nulla! – la vedo triste e decido di aiutarla.
- Senti, sono brava con i bambini. Ho fatto numerose volte la baby sitter. Posso pensarci io se vuoi! –
- Isabella sei gentile. Ma non sai che pesti sono! Hanno fatto scappare più baby sitter loro che Edward segretarie! – ora capisco la battuta di Ben prima.
- Proviamoci. Tanto in ogni caso per te il pomeriggio è perso. E chiamami Bella, mi piace di più – mi guarda e sorride.
- Grazie, non ci conosciamo e mi stai aiutando. Mi saprò sdebitare –

In poco tempo raggiungiamo l’asilo, riprende i bambini che credevo figli suoi e andiamo nella sua casetta.
I bambini mi stanno studiando e quando entriamo in casa me ne innamoro subito.

- Alice hai una casa bellissima. Bimbi me la fate vedere? – e loro sentendosi investiti di un compito importante mi fanno fare il tour. Danielle è una grande chiacchierona. Thomas, forse anche per il suo malanno, parla molto meno.
Poi li porto in cucina e mentre Alice si è messa al lavoro preparo loro la merenda.
Li faccio partecipare.
Facciamo tutti insieme i pancake e loro sembrano divertirsi. Alice ci osserva dal tavolo del soggiorno dove si è sistemata

- Hai ragione sai farci con i bambini. Non li ho mai visti così calmi le mie pesti! Neanche con me! –
- Avevo capito che erano i tuoi figli e dovevi lavorare per la Cullen – ride adesso
- Sono i miei nipoti. E come te, anche io studio. Sto frequentando l’accademia della moda. Solo che domani avrò un esame importante e il mio prof. mi ha corretto un lavoro chiedendomi di farlo daccapo e con loro non ho mai tempo – mi guarda triste. Ma la madre? Non oso chiedere

- Senti, tu lavora e io ti faccio un te. Fino alle 19.30 sono a tua disposizione – mi guarda riconoscente
- Grazie Bella –
Torno a giocare con i bambini. Mi prendo Thomas in braccio e noto che ha la febbre. Mi faccio dare della tachipirina da Alice e gliela somministro. Ma stranamente vuole rimanere tra le mie braccia e noto che la sorellina mi osserva curiosa. Guarda me invece di guardare il cartone che danno in tv.
- Danielle che succede? Non ti senti bene neanche tu? – mi guarda e arrossisce
- Bella posso venile in blaccio anche io? – lo dice a bassa voce ma la sento benissimo
- Certo principessa. – e faccio posto anche a lei che, felice e beata, si accoccola vicino al fratello.
Sono le 18.00 quando comincio a preparare loro la cena.
- Bella non ti preoccupare. Ordino delle pizze. Anzi resta pure tu con noi – mi guarda riconoscente
- Thomas dovrebbe mangiare qualcosa di liquido. E scotta anche Danielle. Preparo una minestrina e io tra un po’ devo andare via – noto che ci rimane male. Ma ho il lavoro che mi attende.
I bambini mi guardano strani – ma non è meglio la pizza della minestlina? – sorrido e lo penso anche io.
- Ma voi non avete mai assaggiato la mia minestrina? – scuotono la testa
-Ma è buonissima e ci metto un ingrediente segreto. Vediamo chi lo indovinerà! – e così si mettono seri a guardarmi mentre cucino.
Quando metto in tavola mi guardano increduli

- Ma Bella non hai messo alcun inglediente segleto ! – è Thomas a parlare
- Ne sei sicuro? Assaggia e poi dimmi – e i bambini assaggiano e scoprono che gli piace tanto la minestrina.
- Zia è buonissimissima! Plova anche tu – Alice se la ride alla grande alla battuta della nipotina
- Ma non sappiamo qual è l’ingrediente segreto! – Thomas è scoraggiato.
Allora mi siedo vicino a loro e gli parlo.
- L’ingrediente segreto è l’amore che ci ho messo nel prepararla. Perché sapevo che era per due bambini speciali che non stanno granché bene e che domani devono essere in formissima per tornare a giocare e divertirsi! – loro sono felici delle mie parole e vuotano i piatti in pochi minuti.
Sto per andare via.
Li saluto e mi abbracciano e baciano chiedendomi di incontrarci presto. Anche Alice mi ringrazia e con lei l’appuntamento è al giorno dopo.
Felice di aver aiutato quella che ritengo una nuova amica mi reco al mio lavoro!





Buonasera ragazze, sono tornata! spero che anche questa storia abbia il successo della precedente. Devo chiedervi un favore: volevo creare una copertina per questa storia, ma sono una frana informaticamente parlando! Ci sarebbe qualcuna disponibile.
Grazie e al prox capitolo!

 

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Capitolo 2
*** Sorelle Cullen ***


Voglia di famiglia  



 
Pov Alice

Oggi pomeriggio finalmente avrò l’esame.  E spero che il mio prof non abbia altre correzioni da apportare ai miei bozzetti. Se riuscirò a passare anche questo esame a giugno avrò terminato il corso di laurea e potrò dedicarmi a trovare un lavoro nel campo della moda.

Certo dovrò dire a Edward che non lavorerò più con lui, come ha già fatto Rosalie. Ma non posso rinunciare ai miei sogni.
Questi ultimi 4 giorni sono stati infernali. Non solo al lavoro ma anche nello studio. E se non fosse stato per Bella che ha fatto da baby sitter alle pesti dei miei nipoti non credo che sarei riuscita a concludere molto.

Edward non sa niente di come mi sono organizzata in questi giorni e se lo sapesse mi farebbe nera. Per due motivi: prima di lasciare i suoi preziosi figli con chicchessia pretende di conoscere personalmente la persona. E, poi, di fatto Bella è una sua dipendente. Speriamo non lo scopra mai!

Ma le pesti dei miei nipoti sono così  vivaci che non so quante baby sitter hanno fatto scappare solo in quest’ultimo anno. Vanno di pari passo con le segretarie che ha fatto scappare il loro padre!

Ed, invece,  con Bella vanno d’amore e d’accordo. Addirittura l’ascoltano quando parla e non si sognerebbero mai di trasgredire a qualche sua richiesta quando lei è in casa. È molto bello vederli insieme e sono letteralmente incantati da Bella. Attendono con ansia l'ora della merenda perchè mentre mangiano Bella racconta loro una storiella carina. 
Si nota lontano un miglio che i miei nipoti hanno bisogno e voglia di una madre!

Ed è per questo che ho chiesto a Rosalie di fare colazione insieme. Mi devo alleggerire un po’ la coscienza prima dell’esame!

- Ciao Rose – e le schiocco un bacio sulla guancia  
- Ciao sorellina. Pronta per l’esame? – sorrido rilassata. Lei sa tutto della mia "vita segreta" e mi ha più volte invitato a parlarne con nostro fratello.
- Si, questa volta il mio prof non dovrebbe avere obiezioni. Ho lavorato tutta la settimana sui bozzetti e penso che siano fantastici. Guarda anche tu! – e le passo la cartelletta con i miei lavori. Per questo esame dovevamo creare diversi modelli ispirati ai bambini. E con tutta l'esperienza accumulata con i miei nipoti non è stato difficile.
- Sono bellissimi, soprattutto se penso che il lavoro lo hai svolto con le pesti che ti ronzavano intorno –

Ed ora divento seria e comincia la mia confessione

- Rose devo dirti una cosa. – mi guarda e capisce che è una cosa seria. Mi invita a parlare e io vado avanti
- Ho trovato una soluzione per i bambini. Per quando Edward me li affida, intendo. C’è una ragazza che giorni fa mi ha visto disperata perché avevo tanto da fare con lo studio e Edward mi aveva affibbiato i suoi figli. Allora si è offerta di fare da baby sitter. Ed è andata alla grande. Pensa che con lei quei due invasati sembravano due angioletti. Pendono dalle sue labbra. Ti dico solo che hanno mangiato anche la minestrina! – Rose mi guarda scioccata ma non penso dipenda dalla minestrina!
- Dal tuo senso di colpa capisco che non lo hai detto a Edward – e, come sempre, ha indovinato.
- No. E la cosa con Bella, la ragazza, si è ripetuta anche martedì, poi mercoledì e ieri. Oggi finalmente ho l’esame ed io sono pronta – le sorrido sperando nella sua comprensione.
- Se lo viene a sapere Eddy ti mangerà viva. Lo sai quanto è protettivo per i gemelli! –
- Lo so. E prendi anche in considerazione che Bella è una delle nostre stagiste! – ora Rosalie mi guarda di sottecchi. Poi comincia a farmi la ramanzina
- Lo sai che questa volta si arrabbierà veramente? Ed anche a livello legale: se questa ragazza avanzasse delle pretese? Potrebbe dire che Edward l’ha obbligata a lavorare per lui a casa sua! –
- Rose, Bella non è quel tipo di ragazza. Devi conoscerla e poi capirai – rimanemmo ancora a parlare. Poi, quando fu ora di andare al lavoro, ci salutammo con il mio impegno a farle conoscere Bella.

Pov Edward
 
 
Le giornate si susseguono tutte uguali. Fortunatamente oggi, dopo diversi giorni, sia Thomas che Danielle stanno bene e li posso portare a scuola. Sto cercando di farli mangiare, ma oggi sono più irrequieti del solito.

- Mangiate o faremo tardi e la maestra strillerà prima me e poi voi –
- Ma papi manca l’inglediete segreto nei tuoi paccake. Non sono boni come quelli di Bella! – Danielle mi guarda scocciata.
- E posso sapere chi è Bella? – non ricordo che ci sia qualcuno di nostra conoscenza con questo nome.
- È la signola che si occupa di noi quando siamo da zia Alice! – Danielle è sempre molto chiara.
- E fa la pappa più bona di tuuuuutto  del mondo. Perché usa l’inglediente segreto e se facciamo i blavi lo fa usale anche a noi – aggiunge Thomas allargando le braccia per farmi capire.

Ho capito Alice ha trovato una baby sitter per tutte le volte che le chiedo di badare ai gemelli. Ma sa benissimo che voglio conoscere tutte le persone che entrano in contatto con i miei figli. Oggi mi sentirà!

Arrivo in ufficio già incazzato e trovo l’ennesima segretaria impegnata a prendere il caffè al distributore automatico lungo il corridoio. La richiamo all’ordine
- Miss Cage buongiorno! Quando avrà finito la sua colazione mi potrebbe gentilmente elencare gli appuntamenti della giornata? E mi raccomando, faccia con calma – e noto che scatta nella mia direzione preoccupata perché sorpresa fuori dalla sua postazione.

Entro nel mio ufficio e attendo che si presenti con l’agenda del giorno.
- Signor Cullen alle 10.00 ha l’incontro con alcuni copywriter che hanno chiesto di conferire con lei –
- Ok. Chi sono? – e mi guarda persa
- Cosa chi sono? – alzo gli occhi al cielo!
- Chi sono i copywriter che vogliono conferire con me?! –
- Veramente non l’ho appuntato. … - la guardo senza poterci credere.
- Vada avanti – meglio lasciar perdere. Ma questa non durerà molto con me!
- Alle 15.00 verrà il direttore della banca West Coast per proporle degli investimenti convenienti –
- Miss Cage, io non perdo il mio tempo a parlare con dei promotori finanziari. Annulli subito l’incontro. E mi chiami immediatamente mia sorella Alice –
- Si signore. Cosa devo fare prima? – mi guarda ma non la capisco.
- Prima miss Cullen o il promotore? – mi spiega con ovvietà.
- Immediatamente mia sorella, la voglio qui entro 5 minuti e poi il promotore. Ed ora fuori di qui –

5 minuti dopo Alice è alla mia porta

- Cosa vuoi fratello dispotico – e sorride come solo lei sa fare
- Una nuova assistente e sapere chi è Bella! – ha un lampo strano negli occhi. Sembra paura.
- La nuova assistente dove vuoi che la trovi? Eddy al tuo ufficio hanno lavorato tutte quelle disponibili in azienda. Nessuna è andata bene. Vuoi che faccia nuove assunzioni? –
- Problemi tuoi ma trovami un’assistente capace di fare il suo lavoro. E poi non hai risposto alla seconda domanda. Chi è questa Bella che accudisce i miei figli? – noto che abbassa gli occhi e mi evita. Brutto segno.
- Non accudisce i tuoi figli. È una mia amica e in questi giorni è stata a casa mia quando anche i tuoi figli erano presenti – non so se questa spiegazione mi convince ma decido di non indagare perché le devo ancora dire del pomeriggio.
- Sarà come dici tu! Senti per oggi mi servi ancora per i bambini – adesso mi fissa seriamente
- Edward oggi proprio non posso. Ho un impegno. –
- Alice non riesco a sganciarmi dall’ufficio prima delle 18.00, che devo fare? Ho fatto il colloquio ad altre 3 ragazze ma nessuna mi sembrava adatta per i gemelli? –
E non le dico che le ho tenute anche in prova e che una è scappata dopo neanche 2 ore con i capelli tagliati da Thomas in maniera "artistica"!

- Edward oggi non ci sono. È una settimana che rimando il mio impegno. Oggi non posso più rimandare –

La guardo sconsolato. D'altronde ha ragione e mi sento quasi in colpa. Le sorrido per farle capire che non ce l’ho con lei.
- Va bene chiamerò Rosalie – e lo faccio immediatamente. Dopo un po’ di imprecazioni Rose acconsente ad andare a prendere i bambini a scuola e a portarli a casa sua.

E la giornata passa con la mia assistente che non fa altro che mettermi i bastoni tra le ruote. Non fa nulla di quello che le chiedo e quando mi rovescia anche il suo ennesimo caffè addosso le rivolgo solo due paroline, con calma e senza urlare
– E’ LICENZIATA! –

Pov Alice

Cavoli come sono riuscita a mentire ad Edward senza che se ne accorgesse. Il mio gemello ha un sesto senso con me, ma questa volta non ha funzionato.
Mi sono appena accomodata alla mia scrivania e noto Bella arrivare. Carina come sempre! Anzi  è proprio Bella!

La chiamo nel mio ufficio e le offro il caffè. Mi piace molto parlare con lei. Scherziamo di tutto e devo ammettere che in questi giorni mi ha salvato diverse volte con i bambini. Mi chiede dell’esame e le prometto che sarà la prima che chiamerò appena finito.
Stiamo tranquillamente scherzando quando suona il telefono. Noto sul display il nome di mia sorella.

- Ehi Rose, che ti sei dimenticata di dirmi? – sto ancora ridendo con Bella
- Il tuo gemello mi ha incastrata con i tuoi nipoti. Dammi il numero di questa Bella altrimenti non so come fare! – e mi viene da ridere.
- Aspetta è qui, adesso glielo chiedo. – poi mi rivolgo alla mia amica – Bella ti devo chiedere l’ennesima cortesia. Oggi i bambini toccano a mia sorella Rose, ma ha un impegno. Potresti pensarci tu anche oggi? -   e lei sorridendo accetta.
- Ok Rose, vai a prenderli e per le 14.00 Bella sarà a casa tua! Perfetto Edward  sarà da te alle 18.30 quindi vedi di rientrare prima. Si, ciao un bacio – e chiudo con mia sorella.

- Bella grazie. Non sai quanto ti sono riconoscente. –
- Non dirlo neanche per scherzo. Mi piacciono i tuoi nipoti. E mi piace passare del tempo con loro –
- Senti per ringraziarti di tutto quello che hai fatto in settimana che dici se stasera andiamo a cena fuori e poi in qualche locale carino. Sono sicura che anche Rosalie sarà dei nostri! – la guardo intristirsi
- Oh! Stasera ho già un impegno. Sarà per la prossima! Ora devo andare o Ben mi darà per dispersa! –
 
E la vedo allontanarsi. È la terza volta che rifiuta un invito a cena. E penso che il problema sono io!
Non riesco mai ad avere molte amiche perché, senza accorgermene, divento subito invadente. Evidentemente avrò sbagliato anche con lei.
Ma mi piace Bella e cercherò di diventarle amica.

Pov Bella

Ed anche oggi passerò il pomeriggio con i miei due angioletti.

Alice li chiama i figli del diavolo. Ma con me si comportano benissimo. Probabilmente si approfittano del fatto che il padre lavori di continuo e la mamma non è presente. Non ho approfondito la motivazione con Alice e ho notato che anche lei è stata evasiva. Quando avremo più confidenza magari farò la domanda diretta: che fine ha fatto la madre?

Sono davanti la porta di Rosalie Cullen e noto che abita proprio in un bel palazzo e che non è molto distante da casa mia. Suono ed una ragazza bellissima viene ad aprirmi. Dire bellissima non rende l’idea. Ma vengo subito distratta dai miei angioletti che mi corrono incontro. Noto subito che entrambi non hanno più febbre. Meglio così.

Rosalie mi ringrazia ancora per essere venuta a fare da baby sitter. Mi fornisce le istruzioni prima che esca di casa. Mi fa fare un giro veloce e mi indica i posti degli oggetti di cui potrei avere bisogno. Le chiedo, visto che è una bella giornata di settembre, se li posso portare al parco. E, anche se dubbiosa, acconsente.

Rimango perplessa per una raccomandazione in particolare: mi chiede di stare attenta a Thomas perché per i suoi problemi di salute non è raccomandabile che si ammali! Non mi sembra che il piccolo abbia qualcosa che non va. Ma approfondirò il discorso con Alice che conosco meglio.

Ci divertiamo molto in giro per il parco. Li porto vicino al laghetto e facciamo mangiare le paperelle.
Li spingo sulle altalene e fanno anche amicizia con dei piccoli frequentatori abituali del parco. 


Poi, prima di tornare a casa della zia, ci fermiamo a prendere un gelato alla pasticceria della mia amica Kate. E lei, per farli giocare,  gli fa decorare qualche cupcake!

Torniamo a casa quando l’aria comincia a rinfrescare e Rosalie è già in nostra attesa.
I bambini le raccontano del loro pomeriggio e noto l’amore che ha verso di loro. Poi, dopo averli lavati e sistemati, anche se Rosalie voleva pensarci lei, si sistemano davanti la tv a vedere un cartone. Raggiungo Rosalie in cucina dove sta preparando il te.

- Credo di averli tramortiti! Mi dispiace se avevate progetti per la serata penso che loro crolleranno presto! – la vedo sorridere
- Penso allora che mio fratello ti sarà grato! Sono due terremoti e non è facile metterli ko! Prendi ho preparato il te, scegli la bustina che preferisci – e mentre beviamo il te parliamo di noi. Scopro che lei è la sorella maggiore di Alice che è un avvocato e sta avviando uno studio tutto suo. Le racconto di me, della mia quasi laurea e della futura partenza per Los Angeles.
- Come non aspiri alla Cullen Publishing? – rimane quasi meravigliata.
- Mi piacerebbe tanto lavorarci ma vorrei raggiungere mio fratello a Los Angeles. È l’unico familiare che mi rimane e non voglio vivere a migliaia di kilometri da lui. È già un anno che andiamo avanti così e la lontananza si sente! E poi non penso che assumiate tutti gli stagisti che passano di li! –

Ridiamo e scherziamo. Le racconto dei miei genitori morti ed anche lei mi risponde che le sono rimasti solo i fratelli. Oltre le piccole pesti. Trovo anche il coraggio di chiederle di Thomas e mi risponde molto gentilmente dicendomi che ha una malformazione al cuore per un problema dovuto alla nascita.
Quando mi rendo conto dell’ora è veramente tardi. Angela stasera mi strillerà. La saluto cordialmente e bisticciamo un pò perchè lei vorrebbe pagarmi le ore che ho badato ai piccoli, ma non acconsento. Per me è veramente un piacere rimanere in loro compagnia.
Mi lascio sbaciucchiare dai piccoletti e scappo!
 
Pov Rosalie

Alice ha ragione! Bella mi sembra una ragazza in gamba e spero diventi nostra amica. Sistemo la cucina e sento il campanello d’ingresso suonare. I bambini corrono alla porta sapendo che è il loro papà, lo adorano. Appena apro gli saltano indosso. E dopo averlo sbaciucchiato bene bene, cominciano a raccontargli la loro giornata.

- Siamo stati al palco e abbiamo dato da mangiale alle papelelle! Poi siamo stati alla pasticcelia di kate e abbiamo aiutato a fare i dolcetti! Poi Bella ci ha pottato a casa e ci ha fatto il bagnetto! –

Noto che Edward cambia espressione, deduco al volo che sia dovuto al fatto che i bambini hanno nominato Bella e mi ricordo quello che gli ha raccontato Alice! Mi guarda duro:
- Wow! Questa Bella passa molto tempo con i miei figli ed io non so neanche che faccia abbia! – ah! se cacciasse il naso dal suo ufficio ogni tanto la incontrerebbe! E anche una bella ragazza, difficile non notarla.

- Edward era qui per puro caso. È una amica mia e di Alice. È andata via da poco, altrimenti l’avresti conosciuta. E con i bambini va d’accordo –
- Papi è fantastica –  Danielle mi aiuta
- Papi ci divettiamo tanto con Bella – e Thomas non è da meno!
Edward sembra crederci. Speriamo bene.

Appena vanno via telefono ad Alice per aggiornarla su quanto ho raccontato ad Edward.

Poi Alice mi sciocca.
- Ho avuto un’idea! – e mi preoccupo perché Alice è il tipo che per ogni idea che le viene combina tanti di quei casini!
- Ho fatto l’esame! E subito dopo sono dovuta correre in ufficio per trovare una nuova segretaria per nostro fratello, disponibile da lunedì mattina. Ma è come cercare un ago in un pagliaio.  Nell’azienda nessuna è disponibile. Allora pensavo a Bella. Almeno un paio di giorni, il tempo di contattare un’agenzia interinale  che  ci mandi qualcuna. Allora? – Per lei è tutto semplice!
- Alice sono perplessa. Bella mi piace e se lavorerà anche un solo giorno con Edward l’avremo persa – Penso alle maniere poco gentili di Edward con il personale.

- Poi ho pensato anche un’altra cosa: insieme starebbero benissimo. Hai visto come l’adorano i bambini! – Alice è già in maniera cupido e non c’è niente che riesce a bloccarla in questi casi.
- Senti prima di organizzare tutto, senti Bella. Dille che è un’emergenza e vedi come reagisce. La ragazza mi piace e non prenderla in giro! Usciamo tutte insieme domani e ne parliamo –
- Veramente ho provato ad uscire con lei già altre volte ma aveva sempre altri impegni! – sento mia sorella triste.
- Ok organizzo io per domani sera. È sabato e faremo qualcosa di divertente tutte insieme –

Ok. Sono entrata in modalità sorella chioccia e domani sera Isabella Swan non avrà scampo. Uscirà con le sorelle Cullen.

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Capitolo 3
*** Da Los Angeles con furore... ***


Voglia di famiglia   


Pov Bella
 
È finalmente è giunto anche sabato. E tra poche ore sarà qui Emmet con il suo amico Jasper. Si fermeranno poco meno di 24 ore ma entrambi avevamo bisogno di vederci! Peccato che per questa sera Angela mi abbia chiesto aiuto al locale per una festa.

Ma li farò cenare lì e poi ce ne andremo in qualche locale! Ho invitato anche Kate ansiosa anche lei di rivedere il mio fratellone.

Un’altra settimana è passata  e, come la precedente, mi sono divisa fra stage, bambini e lavoro! Oggi devo recuperare un po’ lo studio, almeno finchè i ragazzi non saranno arrivati.

E così faccio, fino alle 12.00 quando sento il campanello d’ingresso e mi precipito. Il tempo di aprire la porta e sono già in braccio a Emmet che mi stritola.
- Bellina sempre più acciughina! –
- Ahahah! E tu sempre il solito orso! – sentiamo alle nostre spalle Jasper ridere e finalmente ci stacchiamo. E lo abbraccio fraternamente.
- Ciao Jasper finalmente rivedo anche te! Mi sei mancato tanto.–
- È sempre un piacere venire fino a New York per trovare la mia sorellina acquisita –

Abbiamo passato un bel pomeriggio tutti insieme e ci siamo raccontati gli ultimi avvenimenti della nostra vita! Finchè non si presentano alla mia porta le mie due nuove amiche

- Stasera non ci puoi dire di no! –   ecco come si presentano. Senza un ciao, sembrano sul piede di guerra e lo dicono mentre entrano in casa!
- Ciao Rosalie e buon pomeriggio anche a te e vedo anche Alice. A cosa non posso dire di no? –
- Stasera si esce. Fammi controllare il tuo armadio e vediamo come …. – è Alice a parlare ma si blocca non appena vede la presenza di due ragazzi seduti sul divano. Anche Rosalie si gira e si blocca.  
- Scusaci Bella non sapevamo avessi visite – rido
-Entrate e accomodatevi, vi presento mio fratello Emmet e un nostro caro amico Jasper. Ragazzi loro sono Rosalie e Alice due mie care amiche –
- Wow Bella! Non sapevo che avessi amiche così incantevoli. Verremo spesso a trovarti adesso che lo abbiamo scoperto! – Emmet e sempre il solito
- Zitto orso! O le farai scappare. Tra l’altro voi avete molto in comune con Rosalie. Anche lei è avvocato – e cominciano tutti a scherzare e ridere. Sento nuovamente suonare alla porta.
- Ciao Kate! –
- Ciao Bella. Ho sentito il caos e ho capito che è arrivato l’orso? – e appena lo vede si stritola nell’abbraccio di Emmet e poi con Jasper.

Passiamo un bel pomeriggio poi Alice riprende il discorso di quando è arrivata.
- Volevamo portare Bella a cena fuori. Per ringraziarla di essersi occupata dei nostri nipoti! – spiega semplicemente
- Allora siete voi le zie di Danielle e Thomas! – risponde Kate veloce e spiego loro
- Quando esco con i bambini, li porto a fare merenda nella sua pasticceria. E comunque stasera mi ero già organizzata con loro – e indico i ragazzi. Ma Emmet è veloce
- Perfetto. Verranno anche Rosalie e Alice! Più siamo e meglio è! – l’idea non è male. E le ragazze accettano. Spiego loro la serata
- Verrete prima a cenare al ristorante dove lavoro. E quando finisco il turno andremo a ballare! – ma le ragazze mi guardano storto
- Tu lavori in un ristorante? – e mi ricordo di non averglielo mai detto
- Allora non rifiutavi i miei inviti perché ti sto antipatica! – Alice sembra sollevata
- No, matta. Lavoro dal lunedì al venerdì dalle 20 alle 24. E non posso sganciarmi facilmente! Per stasera c'è stata un'emergenza e la titolare mi ha chiesto di andare. –

Vanno via quando comincio a prepararmi per il lavoro. Porto con me tutto l’occorrente per cambiarmi, una volta finito il turno. Ed alle 20.00 precise sono al ristorante con i primi clienti.

I ragazzi arrivano per le 21.00.   

Oltre le mie nuove amiche e i miei fratelli, ci sono anche Kate con il suo fidanzato Mike. Ho riservato loro un tavolo tranquillo e appena posso vengo a farmi due chiacchiere. Noto subito che Emmet e Rosalie hanno preso molta confidenza,…. Ma anche Alice e Jasper! Non sarò di troppo questa sera?

Sono le 23.00 passate quando finalmente Angela mi manda via e mi preparo per la serata, anche se sono già distrutta. Andiamo a  ballare e passiamo una serata bellissima. È l’alba quando rientriamo in casa! in realtà rientro con Kate, mia vicina di porta , mentre Emmet e Jasper decidono di riaccompagnare a casa le ragazze. Che cavalieri!

Sono così distrutta che mi allungo sul divano e mi addormento all’istante!
 
Pov Alice

Che serata fantastica ieri sera. Non mi capitava veramente da tanto.
Innanzitutto ero felice perché Bella non mi evitava. E chi se lo immaginava che aveva un altro lavoro! E poi Jasper è stata una bella scoperta. Divertente, affabile, bellissimo.

Quando sento il campanello della porta mi rendo conto che è quasi ora di pranzo. E come ogni domenica la passerò con i miei fratelli e i bambini. È una tradizione che abbiamo voluto mantenere per non allontanarci.

Appena apro la porta i bambini entrano di corsa e mi abbracciano. I due indemoniati cominciano a correre per tutta casa, ma l’allegria per la bella serata di ieri ancora mi abbandona, per cui li lascio fare. Allegria che non passa inosservata al mio gemello
- Che è quell’aria? – Edward mi modalità detective è unico
- Niente! Ieri sera ho passato una belle serata e mi ha rigenerato! –
- E con chi l’avresti passata? –
- Con Rosalie, Bella ed alcuni amici – spero che l’argomento sia chiuso. Ma le due pesti appena sentita nominare Bella intervengono
- Verrà anche Bella a planzo da noi? – Danielle è speranzosa
- No tesoro! Stavo raccontando al tuo papà che l’ho vista ieri sera –
- E pelché noi no? – adesso è Thomas ad indagare. Sguardo del padre, mamma mia come si somigliano!
- Perché siamo stati ad una cena solo per grandi! –
- Uffi zia! Allola domani facciamo una cena solo per piccoli e Bella? – Danielle mi guarda con un faccino che è tutto in programma. Ma è Edward ad intervenire e rimandare i bambini a giocare
- Dovrò conoscere questa Bella allora. Visto che le mie sorelle e i miei bambini passano molto tempo con lei! – ed è in quel momento che mi viene un’idea
- Edward parliamo di domani. Non ho trovato nessuna assistente e questa settimana sei pieno di appuntamenti! – mi guarda guardingo.
- E cosa dovrei fare secondo te? –
- Ci sarebbe una stagista veramente capace. Miss Swan.  Lei ti potrebbe fare da assistente per tamponare la situazione –
- Alice conosci le regole. Non assumo gli stagisti in prova! – in quel momento sento arrivare Rosalie e deve aver captato la discussione perché ha una soluzione per noi
- Stupido testone. Sappiamo che non assumi stagisti. Potrebbero montarsi la testa e pensare di essere già arrivati. Però potresti essere tu stesso il tutor di questa in particolare e lei ti farebbe da assistente. Non dovresti pagarla, se è questo il tuo problema – noto Edward incavolarsi
- Non è un problema di soldi e lo sapete bene. Ma non posso favorire una stagista rispetto agli altri. Comunque tamponiamo con questa tizia finchè non mi trovi un’assistente decente! –

- oh grazie sorellina per avermi tolto anche questa volta le castagne dal fuoco!!!  Edward non essere sempre il solito dispotico, hai licenziato assistenti più che valide! E se ti azzardi a  dire  una sola parola sconveniente alla Swan giuro che ti castro! – adesso sono proprio incavolata e noto Edward che mi fissa preoccupato. Forse ha capito che non scherzo.

Rosalie cerca di cambiare argomento
- Edward tu che hai fatto ieri sera? –
- Sono uscito con una mia amica – e ci guarda in attesa di altre domane
- Amica di letto, immagino –
- Brava Rosalie. Non ho bisogno di amiche in altri campi. Per quello ho le mie adorate sorelle! – che ruffiano
- Edward non tutte le donne sono stronze come la mamma e come Tanya. Possono servire anche a qualcos’altro oltre che aprire le gambe in tua presenza – Rosalie è stata abbastanza dura con nostro fratello, ma quando ci vuole lascio fare.
- Rose non ho intenzione di invischiarmi in una relazione. Non mi serve. Una famiglia ce l’ho! Dei figli pure. Non voglio un legame serio. – sono esterrefatta dalle parole di mio fratello.
- Edward ma non pensi a dare una madre ai tuoi bambini? Li adoro e anche Rosalie, ma non possiamo ricoprire quel ruolo e loro non ce lo riconoscono – vedo Edward innervosirsi e Rosalie mi fa cenno di non insistere
- Alice quando i bambini mi chiederanno una madre gli spiegherò che nel nostro caso è superfluo! Non saranno né i primi né gli ultimi a crescere senza una madre e l’amore in famiglia non gli manca di certo. Non mi pare che noi siamo cresciuti male d'altronde? –

Accetto il consiglio di Rosalie e cambiano discorso. Pranziamo e giochiamo con i bambini che fortunatamente non nominano più Bella. Verso le 16.00 Edward va via perché porterà i gemelli al circo. E rimango con Rosalie a sistemare il caos che hanno lasciato.
- Alice sei sicura di quello che stai combinando? – la guardo e ci penso
- Hai visto che aria hanno i bambini in presenza di Bella? E con lei Edward potrebbe cambiare. È una ragazza eccezionale. –
- e domattina come farai in ufficio se Bella non vorrà fargli da segretaria? –
- troverò il modo Rose, dovessi pregarla in ginocchio. Ma quei due potrebbero essere proprio una bella coppia. Anche nel lavoro.
E tutti insieme potrebbero essere una famiglia felice. Comunque tra un’ora abbiamo appuntamento con Bella e i ragazzi. Hanno l’aereo alle 19.00 e ci hanno proposto un gelato alla pasticceria di Kate. Sei dei nostri vero? – e vedo Rosalie arrossire.

- Devo sapere qualcosa Rosalie Lilian Cullen? – mi guarda e per la prima volta vedo i suoi occhi brillare
- L’orso mi piace!  Ma a te piace Jasper! – ridiamo mentre ci prepariamo alla nostra uscita.
 
Passiamo un paio d’ore in compagnia dei nostri nuovi amici. I dolci di Kate sono veramente eccezionali e spolveriamo tutto quello che ci ha portano. Alle 18.00 in punto il taxi è davanti la pasticceria. I ragazzi promettono di tornare presto e Jasper, fissandomi, precisa che tornerà molto presto!

Rimaniamo con Bella a chiacchierare. Prendo l’occasione al balzo per spiegarle del problema in ufficio
- Bella sarebbe fino a che non troviamo un’assistente. Pochi giorni, al massimo una settimana. –
- Ma dicono che il grande capo sia uno stronzo! – ci viene da ridere , a Rosalie e me, quando capiamo che Bella non ha ancora associato noi a Edward e soprattutto ai bambini.

Non ha ancora capito, infatti, che il capo è nostro fratello e che i bambini a cui fa da baby sitter sono del capo!

Questa ragazza vive in un mondo tutto suo. Alla fine, anche se spaventata, accetta!
Ne vedremo delle belle!

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Capitolo 4
*** Piacere, Isabella Swan ***


Voglia di famiglia  
 
Pov Bella
 
Arrivo in ufficio che sono le 8.00 perché Alice mi dovrà dare tutte le nuove direttive. Sono parecchio agitata, il capo non ha una gran fama, malgrado sia rispettato da tutti.

Trovo Alice già all’ingresso ed il portiere gli sta fornendo la posta che mi porge immediatamente.
- Tutta la corrispondenza arriva all’ufficio di Edward e la sua assistente la smista elettronicamente dopo averla scansionata ed archiviata. Vieni, ti faccio vedere –
 
Devo dire che l’ufficio del capo è veramente impressionante, niente a che vedere con tutti gli altri. Grandi vetrate, bellissima scrivania, parquet, wow!  

Ed anche quella che sarà la mia postazione per i prossimi giorni è sensazionale.
Alice mi fa vedere anche la piccola cucina a mia completa disposizione.
- Edward non prende caffè dai distributori automatici, ma è un caffeinomane. E tutti espresso da fare con macchina appositamente fatta pervenire dall’Italia. Vieni, ti insegno ad usarla. – cavoli, viziato il capo!

Alice sembra una macchinetta: mi ha illustrato come gestire la posta, il planning, il caffè e continua a parlare…

- Il tuo pc è direttamente collegato con quello di Edward, tutto quello che vedi nel desktop è nel pc del capo e viceversa. Vedrai in anticipo tutti i progetti di tutti i gruppi ma non dovrai farne parola con nessuno. Ah, ti occuperai anche dei progetti che Edward segue personalmente. –

La guardo preoccupata
- Alice ma sei sicura che posso fare tutto questo? Già non mi ricordo come funziona ma macchinetta del caffè! Mi farà fuori entro mezzogiorno – e la sento ridere.
- Bella hai delle competenze pazzesche. Prima di proporti questa soluzione ho visionato gli appunti di Ben su di te e sono eccezionali. Sta tranquilla e se Edward ti dice qualcosa chiamami e arrivo subito. Ora vado. Edward arriva in ufficio alle 9.00 in punto, ricordati di accendere  la macchinetta del caffè 10 minuti prima! –

E mi lascia sola. Comincio a smistare la posta. Cerco di capire in che maniera archiviava la precedente segretaria e noto che …. Lavorava con i piedi!!! Utilizzo un sistema tutto mio. Ed in pochi minuti la posta è sistemata! Accendo la macchinetta del caffè e mi reco nell’ufficio del capo per avviare il suo pc. Ed è proprio lì che mi trova quando entra arriva.

- Cerca qualcosa? – alzo gli occhi e noto il più bel ragazzo che abbia mai visto. Alto e con spalle larghe, muscoloso il necessario. Capelli sul rossiccio, ma non proprio, occhi del verde più intenso che abbia mai visto. È vestito sportivo ma elegante. Capisco che è il capo!
- Le stavo accendendo il pc signor Cullen. Sono Isabella Swan e per qualche giorno lavorerò per lei! – sembra rimanerne contento. Lo vedo sorridere e si avvicina per accomodarsi. Mi ricordo quanto mi ha detto Alice per il caffè
- Le porto subito il caffè signor Cullen! – ed esco chiudendomi la porta alle spalle. Mi sono sentito i suoi occhi addosso per tutto il tempo in cui sono rimasto nell’ufficio.

Entro nel cucinotto ed anche se ci metto qualche minuto riesco a fare un caffè! Quando rientro nel suo ufficio noto che è già al lavoro al pc e non distoglie lo sguardo neanche per un istante.

- Quanto zucchero? – solo nel momento in cui sente la mia voce distoglie lo sguardo
- Come scusi? –
- Chiedevo quanto zucchero prende nel caffè? – ripeto la domanda con fare ovvio
- Un cucchiaino grazie. – sto per uscire quando mi ferma
- Miss Swan prenda il tablet e ritorni nel mio ufficio. – e faccio quanto richiesto.

Quando entro è nuovamente al pc, gli do le prime informazioni della mattinata

- La posta  è già smistata e archiviata nella cartella pc e poi nella sottocartella del giorno. Ho cambiato sistema di archiviazione, mi dica se va bene altrimenti torno al precedente – mi guarda sorpreso e noto che apre subito le cartelle che gli ho indicato.
Nel frattempo continuo a parlare:

- In mattinata ha ricevuto le telefonate che ho indicato nel foglio excel che riporta la data di oggi. Il signor Parker voleva un appuntamento urgente per oggi. Non so se ho fatto bene ma ho visto che dalle 11.00 alle 16.00 è completamente libero, non ha altri incontri e mi sono presa la libertà di fissarle l’appuntamento per le 11.00. se non va bene, mi indichi il giorno adatto e lo sposto. Inoltre ho modificato la sua agenda settimanale: aveva appuntamenti sparsi a tutte le ore del giorno e lunghi periodi morti. Li ho concentrati e le ho lasciato libero il venerdì pomeriggio e il martedì mattina per emergenze. Può andare? – lo guardo e noto che mi fissa divertito. E mi innervosisce.
 
- Ho fatto qualcosa che non dovevo signor Cullen? – mi fissa ancora. Poi comincia a parlare.

- Mi chiamo Edward. Non mi piacciono i formalismi. Se devi venire nel mio ufficio non bussare. Entra e basta. Planning e appuntamenti vanno più che bene. Fissali tranquillamente come hai già fatto, se ci sono problemi ti riferirò io e li sposterai. – poi prende un foglietto da un cassetto.
- Sono due liste. La prima sono le persone che se mi contattano devi assolutamente passarmi. Posso essere anche in contatto con il Papa in persona ma se chiama qualcuno da quella lista me lo devi passare senza esitazione. La seconda lista, invece, contiene l’elenco delle persone che non mi devi passare in nessun caso. Se vogliono prendere appuntamento riferisci pure che la mia agenda è piena da qui al 2050. Se si presentano in ufficio chiama la sicurezza e falli sbattere fuori. Man mano che si presenteranno altre informazioni te le fornirò. Va bene Isabella? –

- Va bene Edward.  – e non mi sembra così stronzo come lo descrivono. Ma meglio stare in guardia.
- Perfetto. Allora dalle informazioni di Alice tu stai facendo uno stage qui da noi. Ti farò da tutor per tutto il tempo che sarai nel mio ufficio e a tale proposito alle 12.00 ci sarà una riunione con un potenziale cliente. Fai preparare la sala riunioni  dalle receptionist e tu ti fermerai con me all’incontro. Per adesso è tutto –   e mi liquida.
- Va bene Edward-

Torno al mio lavoro. Edward mi ha chiamato diverse volte per prendere appunti. Sono stata cordiale con il Signor Parker  e lui mi è sembrato gradire le gentilezze che gli   riservato.  Faccio preparare la sala riunioni, ma non mi piace come è stata allestita. Ho ancora  un’ora di tempo per sistemarla.
Faccio portare dal bar vicino degli aperitivi e stuzzichini. Sistemo le cartelle di lavoro con gli appunti che Edward vuole sottoporre all’attenzione del cliente. Sto sistemando meglio le sedie quando sento la voce di Edward:

- Si può sapere che stai facendo? È 10 minuti che ti cerco! Ho bisogno di un caffè urgente o mi addormenterò alla riunione. – sembra scocciato.
- Non mi piaceva come era stata sistemata la sala. E l’ho sistemata. Inoltre ho ordinato degli aperitivi così non perderai tempo a farli portare dopo. Ed ho sistemato sul tavolo le cartelle da distribuire con dentro tutto il materiale che mi hai mandato al pc – e adesso sembra soddisfatto.

- Ben fatto Isabella! Fai venire su una delle receptionist. Penserà lei all’aperitivo e a quello che servirà! –
- Lo posso fare io non è un problema.  Vado a prepararti il caffè.– sto uscendo quando mi ferma trattenendomi per un braccio. E sento una scarica di adrenalina attraversarmi tutto il corpo. Spalanco gli occhi e noto che lui ha provato la stessa sensazione.
- No, starai seduta vicino a me e ascolterai bene quello che verrà detto –
-  Vado a contattarle – ed esco dalla stanza


Pov Edward
 
Appena entro in ufficio noto che la scrivania della mia assistente è vuota: cambiano le persone ma le abitudini no. Quando il gatto non c’è i topi ballano!!
Penso di dover chiamare con urgenza Alice per informarla della condotta della sua stagista irreprensibile quando nell’ufficio noto una ragazza, che traffica al mio computer.

- Cerca qualcosa? –  alza gli occhi su di me e noto che è una ragazza bellissima. Mi perdo nei suoi occhi. Minuta ma con tutte le forme al posto giusto. Pelle diafana, capelli castani immagino lunghi perché li ha raccolti in un elegante chiffon. Vestita di una semplicità unica che la rendono veramente elegante. Un semplice pantalone chiaro con camicetta celeste abbinata. Non ha bisogno di mini e top per apparire. Le riesce anche così!

- Le stavo accendendo il pc signor Cullen. Sono Isabella Swan e per qualche giorno lavorerò per lei! – eh! Stavolta mi è andata bene. Speriamo almeno che oltre che bella capisca anche qualcosa di lavoro! E mentre mi accomodo sulla mia poltrona e la guardo mentre con passo elegante esce dalla stanza penso che la terrei con me anche se fosse completamente inabile  al lavoro!

Ma che cazzo dico! Sono il capo e devo dare l’esempio.

Rientra dopo qualche minuto con il mio caffè che è riuscita fare senza problemi e mi aggiorna su tutto quello che ha combinato prima che arrivassi. Avevo già notato al pc la nuova archiviazione della posta e mi era piaciuto il sistema utilizzato. Ma non glielo dirò sicuramente! Potrebbe montarsi la testa. Mi fa  notare la nuova agenda settimanale. Ed, in effetti, da come ha organizzato avrò molto tempo per lavorare senza interruzioni. La guardo divertito e mi viene da ridere. Sembra una ragazzina con il corpo di una dea e il cervello di Einstein!

Mi sorprendo anche io quando mi sento dirle di chiamarmi Edward. In ufficio solo le mie sorelle mi chiamano per nome. E mi permetto anche io di chiamarla Isabella. Le do le istruzioni principale e poi ritorno al mio lavoro.

Sono le 11.30 quando esco dal mio ufficio in cerca di Isabella.  Ho necessità di un caffè urgente, ma non la trovo. Bene, anche questa pensa a fare i comodi suoi. Mi giro tutto il piano finchè non la trovo in sala riunioni che sistema il tavolo per l’incontro.

Perché ci pensa lei se ho detto di farlo fare alle receptionist? Non mi piace quando si trasgredisce ai miei ordini!
- Si può sapere che stai facendo? È 10 minuti che ti cerco! Ho bisogno di un caffè urgente o mi addormenterò alla riunione – devo avere veramente l’aria incavolata perché sembra spaventata e arrossisce . Poi mi spiega:

- Non mi piaceva come era stata sistemata la sala. E l’ho sistemata. Inoltre ho ordinato degli aperitivi così non perderai tempo a farli portare dopo. Ed ho sistemato sul tavolo le cartelle da distribuire con dentro tutto il materiale che mi hai mandato al pc – bel lavoro. Così dovrebbe essere organizzata ogni riunione. Non bisogna avere tempi morti. Deve essere tutto a portata di mano in modo che il cliente non abbia l’impressione che le cose siano fatte a caso. Non le dico che anche a me il lavoro delle receptionist non è mai piaciuto ma non sono ancora riuscito ad inculcare loro il corretto modo di lavorare!

Le dico di far salire su una delle ragazze durante l’incontro che penseranno a servire l’aperitivo e a quello che servirà. Quando si offre di pensarci lei la fermo bloccandola per un braccio e sento una scarica di adrenalina pazzesca.

- No, starai seduta vicino a me e ascolterai bene quello che verrà detto – la lascio andare e rimango ad osservarla. La seguo nel cucinino e la osservo mentre prepara il caffè. Sembra a suo agio
- Sempre un cucchiaino di zucchero? – e noto quanto è dolce nell’occuparsi di me.
- Si grazie – e mentre prendo il caffè la osservo mentre ripulisce la macchinetta.

È nel cucinotto che ci sorprende Alice scesa a controllare se la sua stagista è ancora viva. Noto che sono amiche e rimangono a parlare mentre Isabella sbriga le ultime faccende al pc prima della riunione. Lascio la porta aperta per sentire quello che si dicono.

- Sai che Jasper mi ha invitata a Los Angeles? – è adesso chi è questo Jasper che invita mia sorella a Los Angeles? Affino meglio l’orecchio
- Certo che lo so! Fai conto che sia mio fratello anche lui. E so anche che Em ha chiamato a Rosalie questa mattina! – cazzo mi devo preoccupare per Rosalie!

- Senti andrò a Los Angeles a fine mese. Perché non venite con me. Loro due vivono insieme e hanno spazio a volontà per ospitarci.  – e sento Alice strillare felice. Devo indagare. Mi alzo perché si è fatta quasi ora della riunione. Quando mi squilla il cellulare. È la signora Flower, la governante, che mi annuncia che non potrà badare ai bambini oggi. Cazzo devo chiedere ancora aiuto alle mie sorelle! Incavolato raggiungo le ragazze.

- Isabella comincia ad andare in sala riunioni. Parlo con Alice è arrivo –
- Dimmi fratello. Come la trovi? – la guardo. In realtà non volevo parlare di Isabella.
- Devo ammettere che è in gamba. Sa lavorare e lo fa anche bene. Stavo pensando di tenerla come assistente e, in cambio, le farò da tutor, facendola partecipare ai progetti che curo personalmente – e vedo Alice aprirsi in un sorriso radioso
- Chiamo immediatamente l’agenzia interinale e dico che abbiamo risolto. Tieni presente però che il pomeriggio lei non sarà in ufficio –
- Ho pensato anche a questo. Due pomeriggi a settimana liberi e la metterò direttamente sui progetti più importanti. Chi rinuncerebbe ad una offerta del genere! –
- Ma non potresti assumerla e retribuirla per quello che fa? –
- Alice è una stagista non posso preferirla ad altre –
- Ma puoi farla lavorare gratis – mi sto trattenendo
- Non la faccio lavorare gratis. Le farò seguire i progetti più importanti e in cambio mi aiuterà in ufficio. Do ut des Alice! – mi sto incavolando ma devo rimanere calmo
- Va bene, tanto fai sempre di testa tua! –
- Alice oggi ho bisogno con i bambini.   –
- Edward per oggi li andrò a prendere io perché penso che tu lo abbia appena saputo ma questa sera dobbiamo parlare seriamente. Non puoi sbattere i bambini a destra e sinistra, secondo chi è libero! – adesso mi incazzo. Sembra che io li tratti da pacchi postali.
- Alice dimmi cosa dovrei fare. La signora Flower ha avuto un impegno all’improvviso. Dovevano rimanere con lei –
- Lo so fratello. Ma stasera ne parleremo perché ho altre cose da dirti oltre i bambini – la guardo e sembra preoccupata. Dipenderà da questo Jasper?
- Problemi ? – mi sorride e mi tranquillizza come solo la mia gemella ci riesce e mi da un bacio sulla guancia.
- No fratello rompi. Ma dobbiamo parlare un po’ io e te – e insieme usciamo.

Raggiungo la sala riunioni e noto che Isabella ha già fatto accomodare tutti. Scherza con uno dei dirigenti della Coca Cola che conosco abbastanza bene e sono sicuro che entro la fine della riunione l’inviterà a cena. E, non ne capisco il motivo, ma la cosa mi da parecchio fastidio. Provo un sentimento strano a cui non so dare il nome.

- Buongiorno signori e ben arrivati alla Cullen Publishig. Visto che vi hanno già servito da bere passerei subito alle presentazione dei progetti che abbiamo realizzato per la vostra campagna pubblicitaria. Ve ne mostreremo due, completamente diverse fra loro, ma entrambe molto valide e accattivanti. La prima è stata ideata dal team di Nicholas la seconda dal team di Vincent. Bene cominceremo da quest’ultima. Jennifer spegni la luce e Vincent parti! – come al solito sono di poche parole. Il cliente deve sapere che ho la situazione in mano, che gestisco tutto. È il primo impatto quello che nel 70% dei casi porta il cliente ha firmare il contratto. Faccio accomodare Isabella vicino a me e noto che osserva tutto con curiosità. Diverse volte noto che appunta qualcosa e mi incuriosisce. Le presentazioni sono entrambe valide. Il cliente è soddisfatto, lo noto dagli occhi che hanno. E dai lunghi applausi che ne seguono. Poi chiedono il mio parere su quale preferisca e li lascio sconvolti. 

- io? Un mix di entrambe. - Mi alzo e comincio a parlare. Ad esporre la mia idea. Sono entusiasti. Dopo un’ora i dirigenti Coca Cola lasciano il mio edificio dopo aver sottoscritto un contratto milionario e, come previsto, il dirigente ha invitato a cena Isabella che ha risposto picche! Che soddisfazione.
 
Rientriamo in ufficio e le dico di andare in pausa pranzo. Lei mi risponde che la sua giornata è finita. Mi viene da ridere,

- No Isabella. Volevo proporti di continuare lo stage qui con me. E ti inserirò anche attivamente nella campagna che abbiamo appena firmato. Ma in cambio devi continuare ad essere la mia assistente e fermarti in ufficio 3 pomeriggi a settimana –

La guardo e noto che è tentata di accettare. Poi mi parla
- Ok, ma oggi mi serve proprio di rimanere libera –
- Isabella oggi ci sarà la prima riunione con lo staff che seguirà questa campagna. Non posso impedirti di andartene, ma sei d’accordo con me che è la cosa più sbagliata essere assente oggi? –
- Ho un impegno già preso …. – ed è in quel momento che sento arrivare le mie pesti che strillano in coro
- Papiiiiii!!! – e mi saltano in braccio. I miei amori. Ci mettono 5 secondi a notare la mia assistente e il loro viso si illumina per il sorriso
- BELLLAAAAA!!! –

Scendono di corsa da me e si fiondano tra le sue braccia mentre lei si è chinata per prenderli.
- Ciao piccoletti. Che ci fate  qui? –
- Siamo venuti da papi – Isabella alza gli occhi
- Sono i tuoi figli? – sembra non crederci. Arriva anche Alice
- Quante volte vi devo dire di non correre da soli! Oh ciao Edward, Bella. Ho saputo del contratto.. bravo fratello –
- Alice, lei sarebbe la tua amica che bada ai miei figli da due settimane? – ha fatto lavorare gratis una stagista per i miei figli. ... Perchè continuo a fidarmi di mia sorella?
Spero solo che non mi denunci.

- Isabella mi lasci solo con mia sorella per favore? - Adesso sono proprio incazzato

Gentilmente Bella porta fuori anche i bambini che la seguono volentieri.
- Alice hai fruttato una stagista per farle fare la baby sitter ai miei figli? – sto urlando perché sono proprio incavolato con lei.
- Ed dy se hai intenzione di urlare non era necessario farla uscire di qui. Sicuramente ti avrà sentito tutto l’edificio. Fortuna tua che siamo in pausa pranzo -  risponde calma
- Alice non puoi fare sempre di testa tua -
- Eddy fammi parlare e, per inciso, anche Rosalie ne era a conoscenza e non ha fatto tutte le paranoie che stai facendo tu –
- Ah! Pure l’avvocato. Almeno se ci denuncia non dovrò raccontarle i fatti –
- Bella non  è quel tipo di persona che si approfitta delle situazioni. E non ho chiesto ad una tua stagista di lavorare gratis. Ho chiesto un favore ad una mia cara amica! Vedila così  – Alice mi lascia sconvolto. 
- Scusami Alice, ma io non la conosco, come faccio a dirlo – e nel frattempo arriva anche Rose.
- Ciao ragazzi. Ho fatto prima che potevo Alice! – guardo entrambe e capisco che si sono messe d’accordo, ma non so dove vogliono arrivare.
- Edward devi stare un secondo a sentirci. – decido di dare retta a Rosalie e mi accomodo in poltrona.
- Alice sta frequentando un corso all’accademia della musica e a giugno si laureerà. Sta studiando e lavorando contemporaneamente e non ha mai lasciato alcuno dei suoi impegni – guardo la mia gemella e mi chiedo perché non mi abbia detto niente
- Alice ti faccio così paura da non poter parlare con me? – la vedo piangere
- No Eddy, non volevo che pensassi che anche io ti abbandonerò per seguire i miei sogni – e  adesso capisco e capisco anche che, forse, Rose ha i sensi di colpa per causa mia

- Ragazze, sono felice per voi se raggiungerete i vostri sogni. Io sarei rimasto qui in ogni caso perché è questo il mio sogno! E sono orgoglioso di Rose e voglio esserlo anche di te Alice – e me le abbraccio entrambe.
- Ma voglio sapere perché Isabella accudisce i miei figli! – l'incazzatura non mi è passata.
- Due settimane fa, dovevo dare un esame importante. Ma tu non mi davi tregua in ufficio e il pomeriggio con i bambini. –
- Si, da quando l’ultima baby sitter si è licenziata non riesco ad organizzarmi – ammetto sentendomi in colpa
- Ho incontrato Bella all’ingresso mentre predicavo tra me e me. E parlando le ho raccontato dei miei problemi e lei si è offerta di venire a casa mia. Avrebbe badato ai bambini mentre io studiavo. Solo che loro si sono trovati così bene che la cosa va avanti da 2 settimane! – ha confessato la canaglia
- Eddy devi vedere i tuoi figli come sono contenti quando stanno con Bella. Da assatanati diventano angioletti. Riesce anche a portarli al parco senza perderli – mi viene da ridere. Perché nessuna baby sitter ha mai avuto il permesso di farli uscire perché fuori tentano sempre di scappare! Guardo Rose:
- Ma tu sai meglio di me che potrebbe farmi passare guai legali – e lei mi sorride gentilmente
- Non è quel tipo di persona Eddy. Te l’ho già detto una volta, non tutte le donne sono stronze o puttane –
- Eddy non sapeva che erano figli tuoi. Stava solo facendo un favore a delle amiche. E ti chiedo ancora una volta di assumerla come assistente perché non è giusto che la fai lavorare gratis – e mentre Alice finisce di parlare sentiamo bussare alla porta ed entra Isabella completamente rossa in viso
- Scusate potrei dirvi una cosa visto che parlate di me? – è triste. Acconsento con un gesto della testa
- Mi piace stare con Danielle e Thomas, non ho fatto da baby  sitter perché pensavo ad un mio tornaconto personale. Volevo solo aiutare delle amiche. Ma se per te è un problema tolgo subito il disturbo – ha guardato fisso nei miei occhi mentre parlava.

Era diretto a me il messaggio. Vedo dietro di lei i miei figli tristi. Le mie sorelle in attesa di risposta.

- Isabella non hai sbagliato tu, ma le mie sorelle. Sanno che voglio sempre essere aggiornato su chi tiene in consegna i bambini. Comunque oramai è andata. Chiedo a tutte e 3 la prossima volta di essere chiare e di non usare sotterfugi –
- Ok fratello. Crisi risolta. Ora torno in ufficio che ho preso già troppo tempo. – e Rosalie ci saluta e va via
- Vado anche io che fra mezz’ora ho lezione – e mi ricordo dei bambini.
- Alice dovevi rimanere con i gemelli ! – mi guarda diabolica
- No. Ti ho detto che sarei andata a prenderli, ma contavo di lasciarli da Bella ed è quello che sto facendo! – mi sento preso per il culo dalla mia gemella!
 
Rimango solo in ufficio, nell’altra stanza sento i bambini  ridere e scherzare con Bella. Li ha sistemati vicino la scrivania e li sta facendo disegnare mentre lei sta al pc. E devo ammettere che i miei bambini sembrano felici.

Torno al mio lavoro e non mi rendo conto del tempo che passa. Ho lasciato la porta socchiusa per tenerli d’occhio. E noto che i piccoli si sono divertiti. Sono le 16.30 quando bussa alla mia stanza
- Edward sto preparando la merenda ai bambini. Vuoi qualcosa anche tu visto che hai saltato il pranzo? – è davvero dolce a preoccuparsi per me
- No, un caffè andrà bene e ti avevo detto di non bussare se devi entrare – la vedo arrossire
- Scusa me ne sono dimenticata. – ed esce.

Tempo qualche minuto e la seguo nella cucina dove noto i miei figli seduti a mangiare una fetta di torta alle mele con un bicchiere di latte.
- Wow! La torta dove l’hai trovata? –
- È di Kate papi. Plova quanto è bona? – e i miei figli me la fanno assaggiare. Devo ammettere che è veramente buona.
- Kate è una mia amica che gestisce una pasticceria. Doveva fare delle consegne in zona ed ha allungato qui! Non mi piace quando fanno merenda con Alice con le patatine! – cazzo sa organizzarsi anche per queste cose penso mentre mi passa il mio caffè. E mi passa anche una fetta di torta che non riesco a rifiutare.
- Bella domani andiamo al palco a giocale con i bimbi dell’altla volta? – noto Bella arrossire
- Non so se domani sarà possibile piccoli – e mi guarda
- Ah! Giocate anche con altri bimbi? Quante novità che non conoscevo! – sono stato sarcastico e Bella abbassa la testa
- Scusa ma pensavo fossi a conoscenza di tutto –
- Non ce l’ho con te infatti, ma con le pazze delle mie sorelle. Comunque domani al parco vi ci porto io, va bene? –

Il resto del pomeriggio passa tranquillo. Durante la riunione i miei figli sono stati veramente bravi e non me lo sarei mai aspettato. E sono stato orgoglioso di presentarli al mio staff. Ho organizzato il gruppo di lavoro e, come promesso, ho inserito Isabella fra il personale che svilupperà il progetto.

Alle 18.00 in punto esco con i miei figli dall’ufficio e sono contento perché malgrado il caos iniziale, sono riuscito a passare un pomeriggio con loro.
 
 

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Capitolo 5
*** Scoperte ***


Voglia di famiglia  


Pov Bella


È passato quasi un mese e continuo ad essere  l’assistente di Edward e la sua baby sitter praticamente a tempo pieno!
Dopo il chiarimento avuto con suo fratello, Alice si è data anima e corpo all’accademia di moda e per questo motivo questa mattina mi trovo in ufficio ad addestrare una nuova assistente, Marge. Speriamo vada bene.

Sono le 9.00 in punto quando arriva Edward, bellissimo come sempre.
Con lui si è creato un ottimo feeling, scherziamo su tutto e mi sta insegnando tutto quello che sa sulla pubblicità. Non è un tipo che si risparmia quando lavora e pretende il massimo dai suoi collaboratori.

Entra e rimane a fissarmi.
- Buongiorno capo. Lei è Marge Illis tua nuova assistente. – mi guarda e sorride
- Vieni un po’ nel mio ufficio – e mi attende vicino all’ingresso, senza degnare Marge di uno sguardo o saluto. Mi fa entrare e chiude la porta.
- Perché una nuova assistente?  Pensavo che tra noi l’accordo fosse chiaro. Io ti faccio da tutor e tu da assistente ? – si siede alla sua poltrona e ride. Mi siedo sulla scrivania davanti a lui e incrocio le gambe.
A pensarci bene se qualcuno entrasse potrebbe fraintendere la situazione!
- Veramente è stata un’idea di Alice! Pensavo lo sapessi – lo guardo e mi sento in imbarazzo.
- No, Alice non mi ha detto niente. – poi lo vedo riflettere! E parla con fare ovvio
- Ah! Adesso ho capito. Un paio di giorni fa le ho detto che non riesco a trovare una tata per i bambini e sa che  il mese di ottobre che qui in ufficio è un delirio e dovrà pensarci lei. – mi guarda con fare ovvio
- Non hai ancora capito il suo piano? – e ride
- Ti sgancia da me in modo che puoi occuparti dei bambini. Bella toglimi una curiosità: ma quale segreto inconfessabile conosce di te mia sorella da poterti raggirare come vuole? -  adesso lo guardo incavolata. E gli scompiglio i capelli per fare dispetto.

- Non ho nulla da nascondere! E mi piace stare con i gemelli. Ingrato! – e scoppia a ridere. Quando si calma riprende a parlare
- Va bene torniamo alle cose serie. Manda via quella tizia e poi fammi un caffè per favore –
- Wow anche il per favore. Fai progressi capo! Se metto in giro la voce che sai dire anche per favore penseranno che ti sia rammollito. – ridiamo mentre mi aiuta a scendere.
- Peste! –
- E per la tizia io non mando via nessuno. Non l’ho assunta io, non la licenzio io! –  sono seria mentre lo fisso in viso. Cazzo quanto è bello. Oggi ha gli occhi verde prato.
- Va bene, ci penserò io,  al mio solito modo. Falla entrare e nel frattempo fa venire Alice.-
- La preferisci prima o dopo del caffè? – lo guardo con aria innocente.
- Alice non la preferisco mai! –  sapevo mi avrebbe risposto così!
- Comunque non c’è. Da ieri frequenta dei corsi all’accademia. E non puoi neanche telefonarle prima delle 12.00 – esco dalla stanza. E mentre preparo il caffè sento Edward dare un’infinità di ordini alla povera Marge. Lei è già un tipo ansiosa di suo.

Quando rientro in ufficio lo trovo con un sorriso beffardo e la ragazza che non ci sta capendo niente.
- L’hai fatto apposta a renderla nervosa? – gli chiedo appena Marge esce.
- Chi io? Era nervosa? Non ci ho fatto caso! –  ha una faccia da schiaffi e mi guarda con il suo sorriso beffardo. Ma adesso ci penso io.
- Edward posso farti una domanda? – mi guarda e capisce che voglio scherzare.
- Certo! –
- Secondo te se dico al capo che è un po’ stronzo si incavola? – e mi riguarda con aria sconvolta. Non se lo aspettava, si riprende subito e rimane al gioco
- Guarda, secondo me il capo si incazza proprio. Ma considerato che non sei assunta non ti può licenziare! –
- Ottima intuizione capo! – e ride come un matto
- Forza, vieni qui vicino a me e mettiti al pc. Per oggi basta perdere tempo – e mi fa spazio lasciandomi il suo pc.
- Capo non voglio farti incavolare. Ma tu stavi perdendo tempo. Finora ho istruito Marge, smistato la posta e fatto il tuo caffè!-
 
- Bella non sfidare la sorte. Potrei lasciarti nelle grinfie di Alice per una giornata di shopping! – e mi spavento perché un sabato sono uscita con le sue sorelle, la mattina alle 9.00 e il pomeriggio alle 18.00 stavamo ancora dentro un centro commerciale. La sera sono arrivata a casa distrutta.

- Cattivo, non lo faresti mai! –
- Forza siediti al posto mio ed entra nella cartella del  progetto. Matt ha inviato alcune immagini da utilizzare. Guardale e fai una prima scrematura su quelle che potrebbero andare. –

Passo tutta la mattinata a fare quello che mi ha chiesto. Nel frattempo lui ha fatto uscire fuori di testa Marge ed ha ricevuto un paio di persone. Spesso l’ho sentito dietro di me, il suo fiato sul mio collo e la sua fragranza mi ha invaso per tutta la mattinata. Mi sto innamorando di Edward?  Un paio di volte mi ha anche sfiorato e la mia pelle è rabbrividita.
Poi ha preso la mia mano per muovere il mouse.

Verso le 13.00 finalmente mi concede una pausa e noto che ha ordinato il pranzo pure per me.

- Wow! Come mai? – mi guarda con i suoi occhi che sembrano penetrarmi
- Oggi ti ho schiavizzato un po’ troppo. Sensi di colpa! – e mi sorride dolcissimo.
- Povera me infatti. Speriamo almeno di aver combinato qualcosa di buono, sennò chi ti vuole sentire! – lo vedo ridere
- Piccola, anche se non sembra ho controllato quello che facevi. E hai fatto un ottimo lavoro. Anzi, dopo continua – piccola, mi ha chiamato piccola! Ma penso che non se ne sia neanche accorto!

Abbiamo appena finito di pranzare e sto risistemando il cucinotto quando rientra Marge seguita da Alice che lascia le pesti e corre all’università .. come mi vedono mi saltano in braccio.

- Forza raccontatemi la vostra giornata a scuola – e loro cominciano a dirmi tutto quello che hanno fatto. Sento Edward lamentarsi
- Non vi preoccupate di salutare il papà. Fate con calma, quando avete finito con Bella venite da me! –  fa in finto offeso. Mentre Danielle e Thomas vanno da lui e dolcissimi lo baciano.

- Edward sono ancora in pausa pranzo. Dopo non mi farai muovere dalla scrivania per altre 4 ore quindi lasciameli un po’! – e i bambini ridendo tornano da me. Notato subito Marge e gliela presento
- Bimbi lei è Marge la segretaria del vostro papà – e mi guardano strani. È Thomas a parlare rivolgendosi al padre

- PAPI ma allola Bella non lavola più qui! – e sembra mettersi a piangere. Edward se lo prende in braccio e lo calma. Mentre Danielle stringe le braccine al mio collo.
- Marge sarà la mia segretaria ma Bella lavorerà ancora qui. Per cui ogni volta che verrete la troverete  qui – i piccoli si riprendono e mentre Danielle mi riempie di baci, arriva anche Thomas.

- Va bene direi che è ora di tornare a lavorare. Bella devo sempre richiamarti all’ordine – e mi fa un occhiolino. Noto Marge rimanere basita per il suo comportamento: l’inflessibile Edward, il capo tutto d’un pezzo scherza con una stagista!
- Arrivo, arrivo. Forza piccoli o papà mi strilla di nuovo. Vi ho stampato dei bellissimi disegni da colorare, guardate – e mostro loro le immagini che ho stampato e con le quali passeranno qualche ora. Li sistemo vicino Marge e torno da Edward.

- Dai, ti ho già acceso il pc. Fammi vedere le immagini selezionate – e passiamo un paio d’ore vicini come sardine a parlare del progetto. Ed  è stata una tortura perché almeno un paio di volte ho quasi avuto il desiderio di baciare le sue labbra carnose e accarezzare i suoi pettorali scoperti dal bottone della camicia lasciato aperto.
- Brava, bel lavoro. Domani riprendi da qui. Ed ora vai a casa che sono le 18.00 passate –
- Cavoli non mi ero accorta dell’orario – sto per alzarmi quando, dopo aver messo male il piede, gli cado addosso. E divento rossa come un peperone.
- Edward scusa non l’ho fatto apposta –
- E di che piccola, sei leggera come una piuma! E non posso dire che mi sia dispiaciuto – e divengo ancora più rossa. Sto per andare via quando mi ferma di nuovo
- Stasera porto i bimbi al circo e poi a cena fuori. Vuoi venire? – lo guardo stralunata. Cos’è un appuntamento o mi invita solo per i figli? Peccato che in ogni caso non possa andare
- Mi dispiace. Ho già un altro impegno! – mi guarda e noto la sua espressione triste
- Non ti preoccupare. Sarà per la prossima volta-

Vado via dopo aver salutato le mie pesti!
- Bella ma papi ha detto che veni con noi al ristoolante. – ecco ho capito, mi ha invitato per i bimbi!
- Amori miei ho già un altro impegno – e noto che ci rimangono male.
- Facciamo così domani, se papi è d’accordo, vi  porto al parco – sorridono ma non sono proprio soddisfatti.
- Va bene ! – e dopo avermi baciata vanno dal padre che li sta chiamando
 
Pov Edward

Quando entro in ufficio sono proprio di buon umore. Da quando lavoro con Bella sono quasi sempre di buon umore e devo ammettere che anche il lavoro ne risente favorevolmente.

I bambini, da quando la conoscono, sono cambiati molto. Sono sempre delle pesti, ma adesso dicono  anche grazie e prego!

Hanno imparato ad amare le favole e colorare. Non si arrampicano più su ogni piante che c’è in ufficio e all’asilo si azzuffano molto meno con i loro amichetti. Hanno anche imparato a socializzare con bambini della loro età che hanno conosciuto al parco.
E sono stati invitati ad una festa di compleanno a cui li ha accompagnati Bella.

Noto che Bella sta istruendo una nuova ragazza. Illusa se spero che rinunci a lei! La chiamo nel mio ufficio e, da vero cavaliere, la faccio passare avanti a me. In realtà volevo guardarle il sedere!

Mi siedo alla mia poltrona e Bella si accomoda sulla scrivania di fronte a me. Se qualcuno entrasse adesso chissà cosa penserebbe. A me la cosa piace. Non l’ho mai permesso a nessuno. Con lei tutto è facile. Anche scherzare e flirtare! Perché è quello che facciamo. E penso di piacerle come lei piace a me.

Mi spiega che Marge è stata chiamata da Alice. La mia sorellina che finalmente ha confessato il suo sogno e si sta dedicando ad esso.

Penso che forse avere Marge possa essere una buona idea, avrei Bella tutta per me! Senza proprio nessuna interferenza. Ma non glielo dirò di certo.

La prendo in giro per un po’ quando le chiedo cosa sa di peccaminoso Alice sul suo conto, visto che si lascia schiavizzare in questa maniera.

E quando, per scherzare, mi scombina i capelli, sento una nuova scarica di adrenalina passarmi per il corpo. Bella è fantastica.
La faccio stare l’intera mattinata al mio pc. E mentre lavora osservo Marge. In fondo non è male, se avrà la supervisione di Bella.

Vorrei anche assumerla, Bella, perché è veramente brava ed è più di un mese che sta lavorando gratis. L’ho inserita stabilmente su diversi progetti e non si tira mai indietro. È un piacere lavorare con lei.

Avrei dovuto dare retta a Alice quando me lo disse. Adesso come faccio rispetto agli altri stagisti. Già hanno notato la confidenza che c’è fra noi. E devo cercare di rimanere imparziale.

Oggi le ho offerto anche il pranzo e quando arrivano i miei figli noto che prima salutano lei poi il sottoscritto.
I gemelli non sono contenti di aver trovato in ufficio Marge e speriamo che la trattino bene. Certo, averle buttato indosso un succo di frutta e sporcato con la cioccolata il lavoro di una giornata non è un buon inizio.

A fine giornata invito anche Bella a venire a cena con noi. Oggi porterò i bimbi al ristorante e per l’ennesima volta rifiuta.
Sarà fidanzata? Avrà già qualcuno che le interessa?  Eppure sembra reagire bene alla mia vicinanza. L’ho sentito il suo cuore battere forte oggi, quando le nostre labbra erano a neanche 10 cm di distanza.
Devo indagare con Alice!

E come chiamata il folletto entra nel mio ufficio e si ferma a parlare con Marge. Oramai viene poco in ufficio e le novità sono io a raccontargliele. Ma questa assunzione me la deve spiegare.

Quando mi viene a salutare parliamo un po’. Le chiedo come prosegue il corso e la vedo felice.
- Però dovevi dirmelo da subito. Non ti avrei mangiato scema! –
- Lo so che ho sbagliato. Ma sei il mio fratellino e non volevo che ti sentissi abbandonato! –
- Cretina lo sai che non lo avrei mai pensato. Come non l’ho fatto con Rosalie. Senti vuoi venire a cena con noi? Avevo invitato Bella ma rifiuta sempre i miei inviti! – mi sento scoraggiato, non posso accontentarmi  di vederla solo in ufficio. Noto Alice ridere.
- Sarà per la prossima volta , devo studiare stasera. Però ti posso consigliare un locale simpatico? Anzi. Ti prenoto io! – e detto fatto ho una prenotazione a nome Alice per le 20.00 in un ristorante che si chiama Chez Angela. Mai sentito.
Mi spiega che è dalle parti di casa di Rosalie.

Puntuale alle 20.00 arrivo al ristorante con le mie pesti. Vogliono mangiare assolutamente le lasagne che io non so proprio cucinare. Ci accomodiamo e neanche 3 minuti dopo hanno già fatto cadere posate, rotto un bicchiere e scappati in bagno.
Fortunatamente Angela, la titolare, ride e mi spiega che Alice l’aveva avvisata. Chiama una cameriera e dice che ci metterà in un posto più tranquillo!

E  la mia sorpresa è immensa quando noto che la cameriera è Bella. I bambini sono contenti e con calma ci sposta in una zona più tranquilla dove i bambini si possono anche alzare
- Ok. Ora che siete sistemati che vi faccio preparare? – è sempre dolce.
- Da quando lavori qui? – la domanda mi è uscita spontanea
- Da diversi anni. So che ai bimbi piace la lasagne gliela faccio portare? – e mi guarda con occhi dolci.
- E perché? – mi guarda senza capire
- Bé se preferisci che mangino qualcos’altro va bene. Dimmi pure – sembra non capire
- No, va bene le lasagne. E scegli pure tu il secondo. Chiedevo perché lavori? – e adesso ride
- Sai Edward ho delle strane usanze: mi piace mangiare, avere un tetto sulla mia testa e ogni tanto comprarmi anche qualche vestito. Ma senza soldi pare che tutte queste cose non si possano fare! – e ride mentre mi sento un deficiente.
Sento Angela chiamarla e dopo averle detto di scegliere lei la nostra cena scappa.

I bambini più volte la seguono ma questa sera il locale è veramente pieno e non ha tempo di stare loro dietro.

Ed, in effetti, quando andiamo via noto che c’è ancora parecchia gente e noto anche che sembra parecchio stanca. Ci viene a salutare quando andiamo via. Si scusa anche perchè pensa di averci trascurato!
- Fino a che ora lavori? –
Guarda l’ora. - Mi toccano altre due ore – come cavolo farà! Io non vedo l’ora di andare a dormire.

I bambini se la mangiano di baci e lei ne sembra contenta. Sto per andare via quando le do un bacio sulla guancia
- Ci vediamo domani Bella! – e lei rimane sorpresa dal mio gesto. Cosa ti farei Bella!
 
Dopo aver messo a letto i bambini chiamo Alice  e senza preamboli:
- Piaciuta la sorpresa? - 
- Da quando lo sapevi? –
- Me lo ha detto quasi subito. E spesso con Rosalie andiamo a cena da Angela così stiamo insieme –
- E per questo volevi che la assumessi? –
- Edward avresti dovuto assumerla perché da più di un mese è la tua assistente.  E sai anche tu che è la verità.  E l’hai messa effettiva su diversi progetti –
- Alice se la assumessi  adesso cosa penserebbero gli altri stagisti, che faccio favoritismi? –
- Eddy li stai facendo favoritismi ma a discapito di Bella. L’hai messa sullo stesso piano di chi passa la giornata alla macchinetta del caffè e sai meglio di me che non se lo merita. Comunque oramai è fatta. –
- Che mi stai dicendo che la devo assumere?-
- No Eddy perché adesso che sai che ha un lavoro per mantenersi la offenderesti solamente. –  e sento la sua voce triste.
- Alice  al termine dello stage la assumerò sicurante  – forse lo dico più tra me e me che ad Alice. Mentre la sento ridere
- Non penso Eddy. Ha intenzione di andare a Los Angeles dal fratello. Anche se …. Sai Em e Rosalie si sentono sempre più spesso. Magari è lui a tornare a New York. – chi cazzo è  Em?
- Alice chi è Em? – e ride ancora, ma proprio tanto.
- Il ragazzo di tua sorella maggiore e fratello di Bella. Sai qualche volta dovresti uscire con noi. Scopriresti tante cose! –  e lo penso veramente. E faccio quella domanda che è un mese che voglio fare.
- Scoprirei anche chi è Jasper? – e adesso non ride più
- Come fai a saperlo? Te lo ha detto Bella? –  allora c’entra anche lei i questa storia?
- No, ti ho sentito nominarlo qualche volta. Allora? –
- Ci frequentiamo. Ma anche lui sta a Los Angeles è un amico carissimo di Em e Bella. Forse perché i suoi genitori hanno perso la vita in un incidente come i loro genitori! –  Bella non ha i genitori?
- I genitori di Bella sono morti? –
- Eddy  ti dovresti svegliare un po’. Si li ha persi quando aveva 16 anni ed è stato Emmet a prendersi cura di lei. Ti ricorda qualcosa questa storia? –  si, mi ricorda i sacrifici che abbiamo fatto tutti e tre ed in particolare Rosalie.
- Già! –
- Sabato sera i ragazzi tornano e siamo a cena da Kate, vieni anche tu! –
- Chi è kate? – ma quanta gente ha conosciuto mia sorella! Il  mio piccolo e timido folletto.
- Chiedi ai tuoi figli. Comunque avviso subito Kate che ci sarai anche tu e i bimbi –
 
Abbiamo passato quasi un’ora al telefono. Noto che è mezzanotte passata e non so perché mando un sms a Bella. Lo faccio d’istinto, se ci avessi pensato non lo avrei fatto.

Rientrata sana e salva? Già al calduccio sotto le coperte? E.

Dopo pochi minuti mi risponde

Tutto ok. Però sono al calduccio nella vasca da bagno! B.

Rido della sua risposta impertinente.

Vuoi compagnia?  E.  Premo su invio e mi pento immediatamente di averlo inviato! Ma lei risponde ....

Non mi dispiacerebbe! Ma non conosco nessuno disponibile! B.    E allora continuo a flirtlare ...

Bè se vuoi mi sacrifico!  E.

Pochi secondi e ...

Ti aspetto!

Penso che sia meglio calmarci ...

Bella Bella, muoviti e vai a nanna. O domani farai danni in ufficio!

Ok capo! Notte.

Notte Bella. Un bacio.

e vado a nanna anche io!
 
 
 

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Capitolo 6
*** Una serata divertente ***


Voglia di famiglia  
 
Pov Edward
 
Oggi finalmente è venerdì. Un’altra settimana si è conclusa. Ho lavorato con Bella ogni ora di questa settimana. L’ho inserita stabilmente nello staff di diversi progetti e ammetto che lavorare con lei elettrizzante.

Sono le 16.00 del pomeriggio e sono in ansia perché devo fare una cosa e spero di non offendere Bella. Noto che oggi è parecchio stanca e diverse volte ho dovuto correggere il suo lavoro.

- Bella, basta vai casa – mi guarda preoccupata
- Sei stanca e stai facendo più che danni. Riprendi lunedì a mente fresca. – mi guarda intimidita
- Ti sei incavolato – e rido. È un tesoro
- No che non mi sono incavolato. Sto pretendendo più che troppo da te, anche rispetto ai project manager. Ma ammetto che sei più che brava – ed ora la fisso mentre come al solito, si siede sulla mia scrivania e mi fissa negli occhi
- E questa considerazione mi porta a darti questo – e dal cassetto prendo l’assegno che ho compilato un paio d’ore prime in suo favore. Lo prende, lo guarda e mi fissa
- Perché? – e la guardo e mi sento in imbarazzo.
- Perché oggi ho liquidato l’incentivo a tutti quelli fanno parte del progetto. E ne fai parte anche tu –

Noto che ci pensa

- Hai pagato anche gli altri stagisti? – e lo sapevo che questa domanda sarebbe arrivata
- No – è quasi un sussurro.
- E perché io si? – cerco di metterla sulla scherzo
- Così mi sento meno schiavista. Ti sto facendo sgobbare alla grande. Sei, di fatto, la mia assistente, sei sui progetti. E non consideriamo che è quasi due mesi che fai da tata alle pesti.  – mi guarda ancora.
- Edward non lo posso accettare. – e me lo restituisce. Non lo prende, allora lo poggia sulla scrivania.
- Bella stai lavorando effettivamente dentro la Cullen Publishing. Non stai passando le giornate a fare fotocopie e passare la posta –
- Per me è sempre uno stage che sto facendo. Se poi mi dai l’opportunità di lavorare con te ne sono strafelice. Sei un genio e devo ammettere che è vero quello che si dice in giro, mister genio della pubblicità! –  
- Bella non posso assumerti, questo sarebbe favoritismo! –  so che è una bugia, ma non so più che dire per farle prendere l’assegno. Noto dal suo viso che vorrebbe rispondermi che non è vero, perché sa benissimo che come stagista tutti i compiti che le ho assegnato non è plausibile, ma non lo fa e quasi me ne dispiace.
- Non te l’ho mai chiesto! –  si alza dalla scrivania. Anche questa posizione è divenuta imbarazzante.
- E adesso vado. Ciao capo ! – e con eleganza esce dalla stanza.
 
Resto solo con i miei pensieri. Arrivano le mie sorelle con i gemelli e racconto loro la sceneggiata appena avvenuta.

- Edward si può sapere perché sei così rigido con lei?
- Non sono rigido, rispetto le regole che io stesso ho stabilito –
- E allora rimettila con Ben e la storia finisce. Se, poi, dopo la laurea decide di rimanere a New York e lei farà domanda da noi la assumi. Altrimenti bye bye! – Rosalie è come sempre molto realistica.
- Edward non è che sei attratto da lei? – e guardo Alice che ha dato vita ai miei pensieri. Non rispondo
- Cavoli mio fratello finalmente vive! –
- Alice non esagerare e non metterti di mezzo. Non so neanche io cosa provo. – e da bravo pubblicitario so come distrarre la gente – ma parliamo invece di Emmet e Jasper. Che devo sapere? –

E cominciano a raccontarmi dei loro ragazzi. Senza rendercene conto facciamo ora di cena e ce ne andiamo a mangiare una pizza tutti insieme.
 
Pov Bella

Esco dall’ufficio un po’ depressa. Edward mi piace e anche tanto. Sono attratta da lui, ma so già che con lui mi scotterò! Come una falena al fuoco!  In sua presenza mi sento un’altra e sono sicuro che anche io gli piaccio.

Oggi mi sono sentita così amareggiata con l’assegno. Lo so che mi sta sfruttando, so che tante cose che sto facendo non sono dovute. Ma per me è tutta esperienza e la sto prendendo con filosofia.

Come potrei accettare i suoi soldi quando all’inizio pensava che lo avrei denunciato perché mi sfruttava? Ricordo ancora le parole che ha detto ad Alice e Rosalie.

Sono così distratta oggi che anche al ristorante Angela mi deve richiamare diverse volte. Mi concede una pausa e mi viene a parlare. Con lei riesco a sfogarmi, forse è l’unica da quando Emmet si è trasferito a Los Angeles. Le racconto tutto e lei mi incoraggia dicendomi che ho fatto bene a tenere quel comportamento. Mi invita, però, ad avere un atteggiamento più distaccato sul lavoro.

Purtroppo la serata è molto lunga. Ci sono diversi compleanni e sono le 2 passate quando rientro.  Sto spegnendo il telefonino quando noto che sul display compaiono diversi sms e tutti di Edward. Che tesoro, voleva sapere se ero rientrata e con il passare delle ore forse si è fatto prendere dall’ansia.

Rispondo genericamente, tanto lo leggerà domattina
Sono finalmente a casa. buonanotte anche a te! B.

Ed , invece, neanche 2 minuti dopo il mio telefono squilla.
- Ehi! Che succede? –  mi sto spaventando
- Perché sei rientrata ora? – sembra proprio agitato
- C’è stato parecchio lavoro. Perché? –
- Mi stavo preoccupando! Sono le 2. Il tuo turno non finisce a mezzanotte? – mi sta strillando perché ho fatto tardi
- Si, in genere si. Ma c’era parecchio lavoro. Che dovevo fare, andarmene? –
- Va bene. Ne parliamo domani –
- Di che scusa? –
- Del tuo lavoro. Non puoi continuare con questi  ritmi – non so se incavolarmi perché non si fa i fatti suoi o essere contenta perché è dolce!
- Va bene adesso vado che sto crollando con il telefono in mano – decido di chiudere.
 
Pov Edward
 
Finalmente è sabato sera e incontrerò gli spasimanti delle mie sorelle.  E rivedrò anche Bella che dopo la telefonata di ieri non mi è piaciuta come ho sentito.

Siamo i primi ad arrivare e i gemelli se la abbracciano tutta. Certi momenti penso che vorrei essere piccolo anche io solo per poterla baciare.
- Ciao Edward, che fai li in piedi. Forza entra! – e mi fa accomodare. Prende la mia giacca e noto che i bambini sanno dove riporre la loro. Rido
- Noto che i gemelli sono stati altre volte a casa tua! – e arrossisce
- Qualche volta. – e abbassa il volto
- Ancora non c’è nessuno? – cambio argomento
- No, i ragazzi sono in giro a fare shopping con le tue sorelle e Kate ha un impegno in pasticceria per almeno un’altra ora. Accomodati che ti offro da bere – mi guardo intorno e noto che è una bella casa. I bambini sono in cucina a giocare e li raggiungo pure io per controllarli. Bella lo nota
- Sta tranquillo che non faranno danni. Mi aiutano solamente ad apparecchiare. Giusto pesti? – e loro contenti approvano.
- Hai una bella casa –  la vedo ridere
- Non è mia. È di mio fratello e penso che a breve dovrò sloggiare! –
- Ah! Giusto parti per Los Angeles! – mi guarda e mi fissa serio
- Ti posso dire un segreto capo? –
- Non sono il tuo capo. Penso che oggi avessimo chiarito bene il discorso!  Comunque parla –
- Mio fratello e tua sorella, sembrano molto intimi. E comincio a pensare che invece di trasferirmi io a Los Angeles, tornerà lui a New York! – la guardo e do voce ai miei pensieri
- Tralascio per un momento la notizia che mi hai dato perché da fratello geloso quale sono potrei prenderla male. Penso a quello che mi interessa: allora lavorerai per me! –
- Ah! Oggi pare che i nostri discorsi finiscano sempre li! – e mi fissa
- E ne parleremo ancora in ufficio lunedì! Perché ho avuto una bellissima idea – e comincio ad aiutare i bambini ad apparecchiare
- Mi sembra una minaccia! Mi devo preoccupare? – rido sguaiatamente
- Sei unica – e mi avvicino per darle un bacio sulla guancia. Ma in quel momento lei si gira e le prende le labbra.

E ci ritroviamo così, labbra su labbra, occhi contro occhi. Dopo un tempo che mi sembra infinitesimo e non saprei definire, mi allontano
- Scusami, avevo altre intenzioni. – ho paura di aver sbagliato anche se desideravo quel bacio!
- Oh! A me non è dispiaciuto affatto! – e la riguardo scioccato. Bene se è così che la pensi mi avvicino in un nanosecondo, la prendo per i fianchi e non mi importa se ci sono i bambini che stanno apparecchiando e girandoci intorno. La bacio prima delicatamente e poi con sempre più passione. E penso che sia il bacio più bello che abbia mai dato. Lei reagisce, risponde al mio bacio, passa le sue mani tra i miei capelli e mi piace. Non ho mai amato particolarmente chi gioca con i miei capelli, ma con lei è diverso.

Mi allontano quando rimaniamo senza aria nei polmoni. Avvicino la mia fronte alla sua e la fisso negli occhi.

- E da tanto  che volevo farlo. E sono contento di aver avuto il coraggio di buttarmi- lei continua a rimanere in silenzio. La fisso e mi accorgo che trattiene ancora il respiro.
- Bella, respira! – e mi viene da ridere mentre lei arrossisce e si gira verso la cucina per rimestare quello che c’è sui fuochi.
- Wow! – la sento dire. Mi avvicino a lei e mi poggio sul pianale della cucina per osservarla.
- Già! Wow!  - e non parla più.
- Pensi di parlare prima o poi o mangeremo in silenzio? – so di provocarla, le sto vicino di proposito. Mi piace sentire il calore del suo corpo e penso per lei sia la stessa cosa.
- Certo che parlerò! Ho solo bisogno di un attimo per  riprendermi. Non mi capita tutti i giorni di essere baciata dal capo più sexy che ci sia in circolazione! – ed ora azzittisce me, che è quasi impossibile! Si avvicina ai bambini e noto che gioca volentieri con loro.
- È tutto pronto, dobbiamo aspettare solo gli altri! –
- Giocliamo Bella! – è Thomas che glielo chiede.
- Si, però stavolta coinvolgiamo anche papà. Vieni papi – e mi riguarda con un’aria che è tutto un programma. E mi prende per mano e mi trascina in soggiorno. Quel contatto mi piace, mi sa di famiglia e per la prima volta ci penso.
- Che mi vuoi far fare?  Guarda che potrei vendicarmi in ufficio lunedì – l’avviso scherzando. Ma lei rimane al gioco.
- Schiavizzandomi ancora di più. Che potresti farmi fare? – e la vedo pensierosa – ah! Si, potrei sventolarti  quando hai caldo! – ridiamo. E la abbraccio.
- Forza Danielle prendi il Twister! –
- Ah, mia figlia conosce pure i posti. Ma quante volte c’è stata? – e Bella mi si avvicina
- Perché ti ostini a voler sapere le cose? Non è meglio a volte vivere nell’ignoranza? – e la guardo affermando.
- Forza papi cominci tu! – e Thomas è sadico. Gira la lancetta e mi dice cosa fare
- Papi: piede desto rosso , mano sinistla blu! – sto per farlo quando Bella mi blocca.
- Allora Thomas, qual è il piede destro di papi? – e lui lo tocca e mi posiziona.
- Bravissimo tesoro. Adesso qual è la mano sinistra di papi? – e riesce a prenderla e posizionarla. Ho capito il senso del gioco che Bella fa fare: gli insegna la destra e la sinistra. Brava la ragazza!
- Bravo amore mio. Dammi un bacio adesso! –  e Thomas si butta tra le braccia di Bella.
- Bella ola tu! – e Danielle tira la leva per Bella. Osserva cosa è uscito e indica quale arto Bella deve muovere e dove deve posizionarla.

E ci troviamo aggrovigliati, lei sotto io sopra. Scherziamo.
- E brava la mia stagista! Così gli insegni destra e sinistra. Mi stavo arrampicando sugli specchi per trovare un sistema! –
- Capo non è da te dirmi che non ci sei arrivato. Farò finta di non aver sentito –

Continuiamo a giocare per un bel po’, gli altri stanno facendo tardi e più volte Bella chiede ai miei figli se vogliono cominciare a mangiare. Poi mi fissa e le spiego che ho fatto fare loro una abbondante merenda.

Finalmente suonano alla porta e Danielle si fionda
- Dani aspetta, non aprire senza sapere chi è! – mi preoccupo e vedo Bella ridere. Poi mi spiega.
- Non ti preoccupare, a questo piano abito solo io e Kate. Non può essere nessuno di inatteso! – ed infatti entra quella che deve essere la sua amica Kate.
Thomas le va incontro e la saluta come pure saluta il suo ragazzo. Mi avvicino a Bella
- E conosce anche i tuoi amici! – e lei mi fa l’occhiolino mentre si reca in cucina con il dolce che le ha passato Kate al volo, prima di prendere i gemelli. La seguo.
- E devi ancora vedere come sono in sintonia con i tuoi cognati! – e spalanco la bocca. Quando ho perso il controllo della mia famiglia?
- Bella, fin quando la mia famiglia non ti conosceva avevo il controllo di tutto. Sapevo il nome e tutto l’albero genealogico non solo di ogni amichetto dei miei figli ma anche degli spasimanti delle mie sorelle. Poi arrivi tu e il caos regna nella mia mente! –  mi guarda con un ghigno soddisfatto sulla faccia. Poi, mi si avvicina all’orecchio e mi dice, facendo in modo che senta solo io:
- E ancora sai cosa ho in serbo per te! -  rimango li come un salame mentre lei torna in soggiorno dai suoi amici. Bene, se vuole giocare sono pronto. Ritorno in soggiorno.
- Edward ti presento la mia più cara amica nonché mia vicina di casa, nonché pasticcera ufficiale di Thomas e Danielle. E lui è il suo fidanzato Mike. – stringo la loro mano notando che hanno ancora in braccio i gemelli. Dico loro di scendere e si piazzano attaccati alle gambe di Bella. Andiamo bene!
- Ragazzi lui è Edward, padre dei miei angioletti e non so se è ancora il mio capo. – si volta verso di me – sei ancora il mio capo?–  quanto si sta divertendo!
- Lunedì sicuramente perché ho in mente una giornata per te con i fiocchi! Martedì non lo so. – e ridiamo tutti.
 
Aiuto Bella con gli aperitivi. E noto quanti stuzzichini buoni ha preparato.
- Edward prendi anche quei due bicchieri colorati. Ho preparato un centrifugato di fragole per i piccoli così, se vogliono, possono prendere anche loro l’aperitivo – che dolcezza che è e le pesti, sentendosi importanti,  partecipano anche loro ai discorsi. Anzi sia Bella che Kate danno loro spago.
- Edward hai dei figli fantastici! – è Kate a dirmelo.
- Sai papi che Kate ci fa semple decolale i cukake al suo negozio! – Danielle è entusiasta
- E ha plomesso che al compleanno ci fa la tolta più buona del mondo con taantoooooo cioccolato! – Thomas è un cioccolatodipendente.

E mentre le pesti raccontano a Kate del gioco che abbiamo fatto, aiuto Bella a sistemare in cucina.

- Edward lascia i piatti! – penso di aver fatto qualcosa di sbagliato
- Perché? Ho sbagliato qualcosa? – le chiedo preoccupato
- No, ma non sono abituata a te che mi aiuti. Poi come faccio lunedì a tornare alla normalità?! – mi guarda con fare ovvio
- Sai che sei una strega? –
- E ancora vedi il meglio – e penso al suo fantastico corpo fasciato da quella camicetta trasparente
- Ah! Me lo immagino non ti preoccupare! – dico sognante
- Cosa immagini scusa? – sento una voce di uomo alle mie spalle, mi volte e trovo un ragazzo grande come un armadio. Bella gli si butta indosso. Sarà il fratello?
- Emmet lui è Edward, il fratello di Rosalie e padre di Danielle e Thomas. – e come richiamati i miei figli gli saltano indosso. Lui li prende felici e se li carica ognuno su una spalla. Bella si volta verso di me sorridente
- Edward lui è Emmet. Ti potrei dire che è mio fratello perché è la verità. Ma forse è meglio presentartelo come il fidanzato di Rosalie. Almeno ti sei tolto il pensiero delle presentazioni ufficiali! –

Ma quanto è spiritosa stasera. E con ancora i miei figli in spalle gli stringo la mano. Noto Rosalie in forte imbarazzo. È la prima volta che mi presenta un suo amore. In genere lei e Alice se li presentavano fra loro. Io ne sentivo solo parlare.

E conosco anche il fidanzato di Alice che è l’esatto opposto di Emmet.

Passiamo una fantastica serata. I bambini si divertono un mondo con tutti quelle persone. Effettivamente per loro è una novità. Sono abituati a me e alle mie sorelle.

Stanno praticamente appiccicati a Bella e mentre Thomas mangia in braccio a lei. Danielle si posiziona sulle mie gambe. E ho anche notato che Bella ha cucinato per loro un menù a parte, più semplice, adatto a dei bambini. Ha molta pazienza quando taglia la carne a bocconi piccoli.
- Bella anche stasera ti sei superata! – è Emmet a parlare. Lui che si è divorato di tutto di più!
- Effettivamente Bella sei una scoperta continua. Oltre il caffè sai anche cucinare. Chissà che non decida approfittare di queste tue qualità da lunedì – glielo dico in cucina mentre sistemo i piatti nel lavastoviglie.
- Ahahah! Proprio spiritoso. –

Dopo cena scopro che le tre coppie hanno deciso di andare a ballare. E ci lasciano soli. I bambini oramai stanchi sono sul divano a vedere un cartone.  Aiuto Bella a sistemare.  Poi mi torna in mente quanto mi ha detto prima di cena.

- Bella, quello che mi stavi dicendo prima. Perché pensi di dover cambiare casa? –
- Io te lo dico. Ma tu mica sarai un fratello geloso che va in crisi? – noto che è seria.
- Non mi permetterei mai di andare a raccontare una confidenza –
- Ok. È un paio di volte che noto Emmet e Rosalie pensare a come potrebbero sistemare questa casa. E allora sto cominciando a trovarne una mia. –
- E già, Rosalie è in affitto! –
- Si, infatti ho anche valutato di prendere io casa sua, ma per me il suo affitto è troppo alto. –  la guardo e non so se dirle cosa cambierà da lunedì. Poi mi butto
- Posso dirti una cosa senza che ti arrabbi? – speriamo bene.
- Oggi ho fatto preparare il tuo contratto di assunzione a decorrere da lunedì. – adesso è ferma si gira verso di me.
- Perché vuoi riprendere il discorso di ieri? –
- Fammi parlare e poi dimmi se non è giusto. Anzi visto gli ultimi sviluppi penso che sia la scelta più giusta – faccio una pausa e riprendo
- Oggi è stato l’ultimo giorno in azienda di Alice. Da lunedì lavorerà per non so quale casa di moda per 6 mesi, fino alla laurea. E io devo ricoprire la sua posizione. È da parecchio che vuole andare via ed ha resistito finora perché non sapevo chi mettere al suo posto. È un settore impegnativo. Da lei gira tutto il personale e fa una prima valutazione sulle assunzioni. Se pensa che qualcuno non vale non arriva neanche per sbaglio a me. Poi oggi ho pensato a te. Sei la persona ideale, sei brava veramente e lo penso seriamente, non perché penso di essere innamorato di te.  Sei sveglia, brillate, sai farti benvolere dalla gente e sai trattarci. Perché non dovrei affidarti questo incarico? –
- Cosa hai detto? – mi guarda con occhi sgranati.
- Per favore non farmi ripetere tutto daccapo! – ma è ancora sconvolta.
- Hai detto che sei innamorato di me? – e adesso sono io sconvolto. È vero l’ho detto. E mi viene da ridere. Anzi scoppio a ridere
- Mi sono rincoglionito. Il mio subconscio parla al posto mio. Comunque si, hai capito bene! –
- Papi che vuol dire lincoglionito? – Danielle e Thomas sono sull’uscio della cucina che ci osservano curiosi. E decido di essere sincero.  Mi abbasso per essere alla loro altezza e si avvicinano.
- Significa che son innamorato di Bella. Che le voglio bene come ne voglio a voi –

E mi abbracciano – iuppi anche noi le vogliamo bene. Siamo lincocoglioniti? – scoppiamo tutti a ridere.
- Piccoli dobbiamo andare è veramente tardi – e noto dalla finestra che piove e c’è un brutto vento.

Bella mi guarda e poi mi fa una proposta bellissima
- Edward perché non rimanete a dormire qui. Posto ce n’è. Ed in caso non te ne fossi accorto le tue sorelle non sono andate a ballare ma sono a ballare nelle loro case per i loro ragazzi – me lo dice senza far capire il senso ai bambini.
- Ne sei sicura? – la guardo sconvolta
- Se attraversi il pianerottolo e suoni a Kate, li trovi già in pigiama! – e rimango sconvolto.
- Si papi dommiamo qui! Bella mettiamo le tutine pe dommire velo? –
- Quali tutine?- quando i miei bimbi hanno dormito qui?
- Quelle che abbiamo qui pe quanno veniamo! – Thomas ha una logica senza eguali.
- Hanno pure il cambio qui! Bella mi hai sconvolto la famiglia – e la attiro e me la bacio davanti ai piccoli.

Bella li sistema e rimango a guardarla affascinato. Anche quando sono dalle mie sorelle, quella è sempre stata un’incombenza mia. Li sistema nel suo lettone e si addormentano in pochi attimi.
Torniamo in sala e ci accomodiamo con un piatto di dolce sul divano e rimaniamo a scherzare.

- Solo per un attimo Bella riparliamo di lavoro. Da lunedì prendi il posto di Alice e continui lo stage con me. Ti voglio sotto il mio personale controllo. E mi istruisci Marge –
- Capo hai altri ordini? Guarda, ad occhio e croce dovresti avermi impegnata per non più di 20 ore al giorno. Se rimangono 4! –
- Be per quelle 4 ti vorrei a mia totale disposizione. ma è presto per parlarne? – e mentre lo dico me l’attiro a cavalcioni e ci baciamo alla grande.
- Edward, andiamo piano. Credo anche io di essere innamorata di te. Ma voglio fare le cose con calma perché se sbagliassimo i primi a rimetterci sarebbero i tuoi figli ed è l’ultima cosa che voglio –

La guardo e penso che abbia ragione. Le do un ultimo bacio e senza farla scendere dalle mie gambe continuiamo a parlare e scherzare.
- Ok parlami di Alice adesso! Che intenzione ha Jasper! –
- Molto, molto serie. Ti dico che anche loro stanno pensando ad una convivenza –
- Sai che il prossimo fine settimana le tue sorelle andranno a Los Angeles? Ricambieranno la visita –
- E tu come mai non vai? –
- Non volevo fare il reggi moccolo! Anche se due sono miei fratelli, sono sempre due coppie – e scoppiamo  a ridere. Ci addormentiamo sul divano ridendo e scherzando che è quasi l’alba.

Abbracciati in un groviglio di braccia e gambe. Con la sua testa nell’incavo del mio collo ed io che respiro l’aroma dei suoi capelli.

Ed è così che ci trovano le pesti quando si svegliano!!!!
 
 
 
 

 

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Capitolo 7
*** Domenica in famiglia ***


Voglia di famiglia  
 
 
 
Buonasera ragazze!
Grazie mille a quante hanno recensito la storia finora;
a qaunte l'hanno inserita tra le preferite, seguite o ricordate.
Per voi saranno piccoli gesti, ma per me sono importanti
e mi spingono ad impegnarmi in quello che faccio.
vi lascio alla lettura del capitolo che è di passaggio a quello che accadrà dal prossimo!
Baci

 
Pov Bella

Che figura di merda! Sto dormendo completamente addossata a Edward che, comunque, mi tiene stretta.

Mi sento osservata. Non so se sto sognando oppure è la realtà. Apro gli occhi ma fatico a mettere a fuoco,  sarà perché ho dormito solo poche ore.

Comunque, anche se sfuocato, noto 2 paia di occhi verdi come quelli di Edward che mi fissano. Non parlano ma hanno un sorriso che va da una parte all’altra del viso.

Apro e chiudo gli occhi per vedere se è un sogno o realtà. Ma quei due visini non scompaiono, rimangono lì sorridenti  e in silenzio.

Mi volto verso il padre e noto che dorme alla grande.

Allora lentamente cerco di alzarmi, non è facile se voglio che Edward continui a riposare.

Faccio segno ai bimbi di non parlare e indico loro il padre ancora addormentato e loro, in risposta, mi fanno segno che hanno compreso, staranno in silenzio.

Piano di porto in cucina e li danno sfogo ai loro chiacchiericci. Mi abbracciano e mi fanno abbassare alla loro altezza
- Biongionno Bella, anche papi ha dolmito qui! – è un’affermazione quella di Danielle.
- Si tesoro, ieri sera era proprio brutto tempo, ricordi? –
- Si, ma peccè sul divano? – che curiosone Thomas.
- Stavamo chiacchierando e ci siamo addormentati –
- E di che pallavate? – cavoli quanto sono curiosi.
- Parlavamo di cose da grandi. Ma adesso prepariamo la colazione. Ditemi cosa vi piace – cerco di cambiare discorso e pare funzionare. In coro mi rispondono
- Pacake! – e rido
- Pan cake con marmellata o pan cake con Nutella? – so che è una domanda trappola, ma mi piace vederli felici!
- Nutella – e saltano felici!
- E allora facciamoli. Danielle prendi la farina in quel mobile e tu Thomas comincia a prendi lo zucchero in quell’altro mobile – e di buona lena mi aiutano.
- Aspettate che vi metto anche li grembiule  dello chef così non vi sporcate! –
- Wow! Quanto è bello fale colazione con te! – che tenero Thomas-
- E a papi cosa prepariamo per colazione? – chiedo ai piccoli mentre preparano l’impasto dei pan cake
- Pan cake con Nutella anche per me! – e solo allora mi accorgo di Edward sulla porta della cucina che  ci sorride.
- Buongiorno papi – e le pesti corrono dal padre e se lo sbaciucchiano. E lui che si avvicina a me e mi bacia
- Buongiorno piccola. Tu non mi dai un bacio – e divento rossa perché mi vergogno a baciarlo davanti ai bimbi.
- Non ti vergognare Bella. Non c’è nulla di male! –

Facciamo colazione tutti insieme e i bambini fanno un casino pazzesco. Poi Edward mi guarda curioso
- Ma Emmet e Jasper? –
- Sicuramente a casa delle tue sorelle! – e rido.
- Ah! Quindi penso che anche il pranzo domenicale sia saltato! – e lo guardo accigliarsi.
- Cos’è? –
- La domenica pranziamo con le mie sorelle. Ma penso che oggi abbiano altri impegni! –
- I ragazzi ripartono alle 15.00, magari potete fare una cena per oggi! –
- Potete? Possiamo! – lo guardo senza capire.
- Vorrei che tu fossi dei nostri! –
- Ma se è una cosa vostra di famiglia io che c’entro! –  e si avvicina al mio orecchio e parla.
- O tesoro! C’entri eccome. Poi in privato ti spiego come! -  divento rossa come un peperone e rischio anche  si strozzarmi con un boccone di pan cake, i bimbi se ne accorgono
- Bella che succede! Papi che ha Bella? – sembrano preoccupati
- Niente pesti.  Le è andato un boccone storto. Per questo vi dico sempre di stare attenti. Così non succede come a lei! Che imbranata che è! – si fa il furbo facendo ridere i piccoli.
- Cretino! – dico a bassa voce.
- Si si! Comunque oggi vieni a pranzo a casa nostra. Volevo portarli al cinema oggi pomeriggio che dici? – ma non faccio in tempo a rispondere che le pesti sono già saltate addosso al padre felici.
- Calma! Altrimenti cambio idea. E adesso convincete Bella a passare la giornata con noi! –

E come da ordine ricevuto, mi saltano in braccio e mi cominciano a implorare. Quando congiungono anche le manine in segno di preghiera e guardo i loro visini speranzosi non riesco a contraddirli.
- Sei sleale! – mi rivolgo a Edward quando i piccoli corrono in soggiorno a giocare e noi rimettiamo a posto. Ride e mi abbraccia.
- Avevo voglia di stare con te! – e così dolce che non posso contraddirlo.
- Senti vai a prepararti così andiamo. Qui riordino io! –
- Wow! E da domani ti farai anche le fotocopie – scoppia a ridere
- Non ci pensare proprio! Anche perchè mi piace guardarti quando ti allontani. Hai un culetto fantastico! – che stronzo!
 
Passiamo una giornata bellissima. Alla fine rimaniamo tutto il giorno a casa loro. Mi fanno vedere le loro camerette, i loro giochi,
le loro foto. 

Nel pomeriggio arrivano le sue sorelle e sono meravigliate di trovarmi li. Edward le prende in giro

- Cioè voi potete ospitare per la notte i vostri “amici” – e con le mani mima la parola amici – ed io non sono libero di invitare la mia amica a casa mia? – e le guarda con il suo  sorriso beffardo che ha quando capisce di avere la situazione in pugno.
- Allora? Com’è stata la nottata? Divertite in discoteca. No, perché Kate è andata a dormire presto –

Ma le sorelle anche se arrossite ridono. Ed Alice lo prende in giro
- Eddy sicuro di voler sapere com’è andata la nostra nottata? – ci pensa e ride
- Lasciamo perdere va! –

Eddy le aggiorna anche del lavoro comunicando di aver già sostituito Alice.
- Chi hai messo al mio posto? –
- Bella! – e le sorelle lo abbracciano contente.  Poi, si rivolgono a me.
- Vedi Bella. Edward devi saperlo prendere. Una cosa gliela devi dire non una o due volte. Ma una decina e forse comincia a mettere in moto il neurone che vaga solitario nel suo cervello! – Alice è unica

- Poi, quando finalmente il suo neurone comincia ad attivarsi devi parlargli chiaramente. Ma con poche parole e lentamente. Fa fatica a comprendere altrimenti! – rido come una matta, ma anche Eddy.
- Bella non ridere. A loro non posso fare niente, ma con te posso vendicarmi in ufficio! –
 
È sera quando mi appresto ad andare via. I bambini non vorrebbero allora ci accordiamo che prima li sistemo per la notte e gli leggo una favola poi, quando loro dormiranno, me ne andrò.

E così dopo che sono crollati quasi subito scendo in cucina dove trovo Edward che sta bevendo una birra. Mi chiede se voglio anch’io e prendo la sua bottiglia.
- È l’unica che mi concedo durante la giornata e rigorosamente quando loro dormono. – e mi nasce spontanea la domanda
- Com’è essere padre single? – ci riflette e poi parla
- In genere in chiedono dov’è la madre. Non com’è per me la situazione! Sei unica! – e mi prende la mano portandomi sul divano con lui.
- Allora? – insisto.
- È stressante, faticoso, pazzesco ma anche bellissimo e mi da emozioni uniche come la prima volta che mi hanno chiamato papà o camminato. –
- Se ti chiedessi  dov’è la madre me lo diresti? – ci provo
- Semplicemente non c’è! È rimasta incinta per sbaglio. Ero disposto a prendermi cura del bambino, ancora sapevo che erano gemelli. Ma non sposarla. Quando l’ha capito ha dato di matto. Voleva abortire e non mi vergogno a dire che l’ho pagata per portare a termine la gravidanza. Quando ha scoperto che erano gemelli era tardi per l’aborto. Nessun medico avrebbe acconsentito legalmente, allora si è procurata un aborto spontaneo cadendo da una scala. Risultato: i miei figli erano forti e anche se prematuri sono nati. Thomas ha riportato qualche problema al cuore che stiamo tenendo sotto controllo e quando sarà più grande dovrà essere operato -  
- Wow! – non so che dire e Edward scoppia a ridere
- Sei la prima con cui provo dei sentimenti che vanno oltre l’attrazione fisica. Sei la prima con la quale ho voglia di parlare e scherzare. Ma perdonami se non sarò un bravo fidanzato, devo imparare! – e mi prende in braccio baciandomi
- Saresti il mio fidanzato –
- Bé direi! – e riprendiamo a baciarci. Sento le sue mani passare sotto la tshirt e accarezzarmi piano il corpo. Si ferma quando arriva al seno.
- Andare piano, giusto! – e mentre lo dice ride. Mi pongo una domanda
- Come mi devo comportare domani in ufficio? –
- Come hai fatto fino a venerdì.  Solo che adesso avrai un tuo ufficio che, tra l’altro, ho dato disposizione di farlo preparare accanto al mio. Domani dovresti trovarlo già pronto – e lo guardo senza parole
- Mi pare di avertelo già detto, ti voglio vicina! –  poi penso ai colleghi
- Sai quanto sparleranno gli altri. Per me non frega, ma tu non ci farai una bella figura –
- A parte il fatto che alcuni hanno già capito che mi piaci, che vuoi che me ne frega. Sei più che valida e qualificata. Non sto facendo favoritismi! Ed in ogni caso sono il capo, se vogliono conservare il lavoro pensino a lavorare –

- E come hanno fatto a saperlo se non abbiamo mai fatto nulla in ufficio! –  lo guardo scocciato mentre lui ride sguaiatamente.
- Tu sei matta! Ma hai mai visto qualcuno o qualcuna che si siede sulla mia scrivania quando deve parlarmi! oppure entrare nel mio ufficio senza annunciarsi! – cazzo! Però è vero. Arrossisco e mi rendo conto che con lui non faccio altro. Nascondo il viso sulla sua spalla e gli parlo:
- Non lo farò più. E sei stato tu a dirmi di entrare senza preamboli.  -
- Si lo so. Ma sei l’unica a cui lo consento. Hai mai fatto caso che anche Alice bussa o si fa annunciare! –  e mi fa tirare su per guardarmi in viso; mi guarda beffardo

E ci penso e capisco che è vero!
- Va bene capo. È ora che vada! –
- Vuoi rimanere? Ti potrei dare metà del mio letto! È comodo -  mi guarda e mi sciolgo al suo sorriso
- Ne sono sicura. Ma mi obbligheresti a svegliarmi presto domani e sono due giorni in pratica che dormo poco. Ho un sonno tremendo –
- Già! L’altra sera sei rientrata alle 2! – e sembra incavolato
- E ieri sera ho passato le 3! –
- Touchè! Ma parla con Angela e digli che non lavorerai più per lei! – lo guardo e noto che ci tiene.
- Domani sera glielo dirò, ma non posso  lasciarla su due piedi, all’improvviso! Dammi tempo –
- Dipende da quando tempo mi chiedi. Non ti voglio più vederti distrutta come la settimana scorsa – e mi alzo
- Ed è per questo che adesso vado e mi infilo subito sotto le coperte –
- Mi spiace non poterti accompagnare. Aspetta che chiamo un taxi –

Rientro a casa e finisco di sistemare il caos del giorno precedente e come promesso alle 11.00 sono sotto le coperte già ronfando!
 
 
 
 

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Capitolo 8
*** Tempesta ***


Voglia di famiglia  

Pov Bella

I giorni passano veloci  e siamo già quasi a fine  novembre. La prossima domenica sarà il compleanno dei gemelli e Alice sta organizzando la loro festa di compleanno. Loro volevano che fossi io a pensarci, ma non ho proprio il tempo di fare più nulla.

Da quando Edward mi ha assunta ufficialmente mi ha letteralmente messa sotto torchio. Mi ha lasciato solo un giorno per organizzarmi, dopodiché ha cominciato a pretendere: una mattina si è fissato che dovevo trovargli una nuova assistente perché ha licenziato Marge. Sostiene che la sua ansia lo rendeva nervoso. Il realtà era lui a far venire l’ansia a Marge.
Ed, infatti, quello stesso giorno ha cambiato due assistenti: una al mattino, licenziata ad ora di pranzo ed una al pomeriggio, licenziata a fine giornata.

Oltre questo, mi ha fatto fare le selezioni per trovare una tata ai bambini. Diciamo che ci sarebbe una signora di circa 50 anni che sarebbe perfetta, ma i piccoli non la vogliono e si comportano esattamente come il padre si comporta con le assistenti.

Infatti,  Thomas e Danielle si sono abituati a passare il pomeriggio in ufficio con me o con il padre. Inoltre ho portato per loro tantissimi giochi e per loro è divenuta una piacevole routine.

Ed Edward è soddisfatto perché riesce a vedere i bambini molto più spesso di prima.

Tra noi le cose vanno sempre meglio, stiamo bene insieme, siamo molto affiatati e c’è una forte attrazione fisica. Quello che ci trattiene e che non vogliamo sbagliare. Anche lui pensa che se tra noi le cose non dovessero funzionare i primi a rimetterci sarebbero i bambini.

Si sono così legati a me che adesso sono io che vado a riprenderli a scuola ed ho conosciuto tutti i loro amichetti. È stata una novità per Edward e le sue sorelle: loro non si sono mai fermati a parlare con gli altri genitori o a conoscere gli amichetti dei gemelli.  Di fatto ho cambiato anche questa loro abitudine.

Ed ora, per la prima volta, Alice sta organizzando una festa per una trentina di bambini e con altrettanti genitori.

E i bambini sono elettrizzati.

Edward sostiene che da quando la sua famiglia mi conosce lui non ha più il controllo della sua famiglia. E per un maniaco dell’ordine e del controllo come lui è tutto dire!

Anche Emmet e Jasper viaggiano a gonfie vele con Rosalie e Alice. Tornano qui a New York quasi ogni settimana e quando non è possibile, sono le ragazze a volare sull’altra costa.
Sono bellissimi insieme. Emmet è innamorato perso di Rosalie e stanno facendo progetti di vita in comune. Devono solo decidere in quale città. Hanno deciso di attendere l’anno nuovo e verificare se ci sono più opportunità per entrambi a Los Angeles o New York.

Mentre per Alice e Jasper è forse più facile perché Alice potrebbe trovare lavoro facilmente in entrambe le città e, di conseguenza, sta lasciando la scelta a Jasper.

Ed io? Non so ancora cosa farò da giugno, una volta laureata. Vorrei rimanere con mio fratello, ma Edward e i bambini mi sono veramente entrati dentro al cuore.

Vengo distratta dai miei pensieri dal trillo dell’interfono.
- Bella, il signor Cullen ti vuole subito nel suo ufficio – è Jay l’assistente assunta ieri.
- Ok finisco il lavoro è arrivo –
- Veramente ha detto subito – e sento che è agitata. Se non rispetto la volontà del grande capo ho paura che Jay rischia il posto.
- Arrivo . .. –

Non busso per entrare nell’ufficio di Edward. Sono l’unica a farlo, per cui sa esattamente che sono arrivata come da suo ordine!
- Perché i bambini ancora arrivano? –  mi parla senza neanche alzare gli occhi
- Sono stati invitati a casa di Christian. Non ricordi? – finalmente alza gli occhi dal computer. Mi siedo sulla scrivania come mia abitudine.
- Christian è quello con i capelli scuri e gli occhiali? E  il padre che ti fa gli agguati per invitarti a cena! – rido per la sua gelosia insensata.
- Indovinato! E,  per la cronaca, ho sempre rifiutato i suoi inviti! – finalmente ruota il corpo nella mia direzione. Ora ho tutta la sua attenzione. Ed è bellissimo. Oggi indossa gli occhiali, evidentemente ha lavorato parecchio al pc.
- Ma lui continua a provarci! Pur sapendo che sei la mia fidanzata! –
- Perché mi hai fatta chiamare? – meglio cambiare argomento o gli salto addosso. Qui, in ufficio, dove abbiamo deciso di tenere un profilo basso!
- Ho controllato i report del mese scorso e sono da rifare daccapo! –mi sento scoraggiata
- Che ho sbagliato? – e mi spiega quello che non va. Sul lavoro è intransigente!
-Edward sei sicuro che vada bene per questo lavoro? È un mese che passi ore a ricontrollare quello che combino! Faccio perdere tempo anche a te –
- Tesoro sei più che qualificata. Quello che ti correggo sono le modalità operative che ci sono in azienda e che non puoi imparare se non dal sottoscritto. Inoltre, Alice è brava e cara, ma in questo lavoro non ci capiva una mazza! E mi pento di averti lasciato i primi due giorni con lei. Ti ha instradata nella maniera peggiore – sembra convinto di quello che mi detto.
- Edward in qualsiasi momento pensi sia il caso di licenziarmi fallo senza preoccuparti di quello che c’è fra noi. Non voglio alcun tipo di favoritismo! -  e ride.
- Ti dirò la verità: a chiunque quegli errori li avrei fatti passare, ma da te pretendo il massimo perchè so che puoi migliorare!
Ti va di uscire stasera? I bambini posso lasciarli a Alice –
- No, sono di turno da Angela – purtroppo ancora mi riesco a sganciare completamente dal ristorante perché Angela ha dovuto fronteggiare altri due licenziamenti improvvisi. E non volevo causargli problemi anche io.
-Ancora? Fammi una cortesia. Chiama l’agenzia interinale e trovami una cameriera. Poi la porto personalmente da Angela! – non riesce a sopportare questa situazione. Dice che arrivo al fine settimana distrutta e non ha tutti i torti.
- Vieni a cena con i bambini stasera. Vi faccio preparare qualcosa di buono! – noto che si calma. Almeno in apparenza.
 
Sono le 20 passate quando li vedo entrare al ristorante. I bambini mi cercano subito e li faccio accomodare al tavolo che ho riservato per loro. È abbastanza appartato da non essere disturbati e al tempo stesso hanno la visuale completa del ristorante. I piccoli mi raccontano com’è andata con il loro amichetto e sono felice di vederli così felici. Non c’è molta gente ed Angela mi concede di mangiare con loro. E passiamo una tranquilla serata in famiglia. I gemelli litigano per chi deve sedere in braccio a me. Edward fa la faccia offesa – una volta preferivano me! – e allora Danielle vola tra le sue braccia. Quando vengo richiamata al dovere decidono di andare via. Prima di farlo Edward è categorico
- Chiama appena sei a casa e non prendere impegni per domani sera che sei mia – e quando mi parla con quel tono serio non riesco a negargli niente.
- Ok capo! – e mi bacia prima di uscire dal ristorante.

Pov Edward

Ho appena lasciato Bella al ristorante e mi rompe non poter attendere che finisca il turno per riportarla a casa. Ma i bambini
sono stanchi e sicuramente già in macchina si addormenteranno.

Domani sera lascerò i piccoli da Rosalie e finalmente potrò uscire con Bella.

Per lei provo sensazioni mai conosciute. Vorrei prendermi cura di lei così come faccio con le mie sorelle e i mie bambini. Perché lei è parte della mia famiglia. Ma c’è anche dell’altro. Sento di volerla accanto in ogni momento della mia giornata. Quando apro gli occhi la mattina già mi manca. Alcune volte ha dormito a  casa mia. Nel mio letto. E in quelle notte, per la prima volta dopo molti anni, ho dormito serenamente.

Non l’ho mai confessato a nessuno, neanche le mie sorelle, ma non dormo tranquillo. Ho spesso incubi su mia madre o Tanya che minaccia di riprendersi i miei bambini.

Quando abbiamo dormito insieme con Bella, ho veramente riposato.

Quelle mattine ho fatto colazione in famiglia, nel senso più giusto della parola. Perché anche i miei figli la considerano di famiglia e anche se non conoscono la parola esatta la considerano la loro mamma.

Hanno instaurato un rapporto che non hanno neanche con Alice e Rosalie che, di fatto, li hanno cresciuti.

Arrivo a casa e penso che sono fortunato ad avere il garage collegato alla cucina. Perché entrambe le pesti dormono e diversamente non so come avrei fatto a lasciarne uno in macchina mentre porto in casa l’altro.

Ho messo Danielle nel lettino e adesso sto salendo Thomas
- Papi ma Bella non viene a dommile qui? –
- Hai visto tesoro, aveva ancora tanto lavoro –
- Ah, papi ma non può essele la nosta tata? Così non lavola tanto –
- Adesso papi ci penserà e troveremo una soluzione. Adesso però fai la nanna o domani sarai stanco –
 
Il giorno dopo arriva veloce. Finalmente questa sera l’avrò tutta per me. Ho già organizzato per i piccoli con Rosalie.  Saranno a casa di Bella perché domattina presto arriverà Emmet e si potranno vedere senza perdere tempo.

Passo l’intera giornata nervoso, sbraitando ordini a destra e manca, emozionato per le ore che passano anche se lentamente, eccitato.
Si eccitato, perché voglio fare l’amore con Bella e sono più che sicuro che questa è la sera giusta.
Voglio passare la notte con lei, voglio dormire abbracciati e non avere incubi. Voglio sentire il calore del suo corpo mentre la stringo fra le mie braccia.

Mi trovo a pensare che non ho rapporti con una donna dal giorno in cui l’ho conosciuta, dal momento in cui ha completamente sconvolta la mia esistenza oltre che la mia famiglia.

E finalmente arrivano le 19 e passo a casa sua per prenderla. Vive veramente in una bella casa, con giardino e lo steccato bianco. Mi dispiace che debba lasciarla e so che anche lei ci soffre, perché in quella casa ci ha vissuto con i suoi genitori.
L’unica consolazione è che rimarrà in famiglia e non verrà venduta ad estranei. E spero che anche mia sorella Rosalie possa avere una bella vita fra le mura di questa casa.
Noto con piacere che è pronta.  Ed è bellissima in un semplice abitino nero con scarpe decolté alte.
Andiamo a cena in un bel ristorante. Malgrado me lo possa permettere non frequento i luoghi di ritrovo della elite newyorkese. Preferisco frequentare un ristorante perché cucina del buon cibo ed ha un buon servizio non perché è famoso.

Passiamo una bellissima serata. Ceniamo allegramente, poi andiamo a vedere una mostra di fotografie al Metropolitan Museum.
Rientriamo a casa che è molto tardi e non perdiamo tempo. Entrambi vogliamo che accade. Lei ha bisogno di me esattamente quanto io ho bisogno di lei.
- Bella se non sei d’accordo fermami adesso o non so se dopo ne sarò capace! – è una bugia. Per lei potrei fermarmi anche l’istante prima di venire. Non sono una bestia, l’amo e voglio che sia la mia donna in ogni momento della giornata; non la considero solo l’avventura di una notte.
 
La porto in camera e comincio a spogliarla, mentre lei si dedica a me. Sbottona la camicia e la toglie da dentro i pantaloni. Mentre io abbasso la cerniera del suo vestito. E mentre lei fa cadere in terra la mia camicia, io faccio calare il suo vestito.

Mi toglie la cinta dei pantaloni e abbassa la zip e sono io a toglierli definitivamente.

Ed ora siamo qui, uno di fronte l’altro, in intimo.

E ci scopriamo per la prima volta insieme.

Non capisco più nulla, è bellissima. Piccola ma perfetta in ogni centimetro del suo corpo. Il seno piccolo perfetto per le mie mani. Il ventre piatto con l’ombelico grande perfetto per la mia lingua,…
È una scoperta dietro l’altra.
Ma anche lei si dedica a scoprire il mio corpo.
Sensazioni mai provate prima.
In quanti letti sono stato, con quante donne mi sono accompagnato.
Alcune anche modelle, donne famose, ma nessuna è riuscita a farmi vivere una minima parte di emozioni che sto provando adesso.

Non so se questo sentimento che provo è amore, non so come definirlo, capisco solamente che voglio provarlo per il resto della mia vita.

Arriviamo all’apice del piacere insieme. Mani nelle mani. Occhi incatenati. Siamo un unico perfetto corpo.
Solo in quel momento mi ricordo una cosa fondamentale:
- Cazzo il preservativo. Ero così preso che non ho proprio pensato ad utilizzarlo – sono tranquillo mentre lo dico. Ho solo raccontato la realtà.
- Tranquillo prendo la pillola! Nessun problema! – è rilassata.

È quello che dico dopo che avrei dovuto tacere. Forse hanno ragione le mie sorelle, qualche volta dovrei attivare l’unico neurone che mi ritrovo nel cervello.
- No piccola. Al preservativo non rinuncio. So cosa vuol dire fare danni per una scopata e non intendo ritrovarmi legato a qualcuna per dieci minuti di piacere! – e noto la sua espressione del viso cambiare. Non intendevo quello che ho detto, ma oramai il danno è fatto.
- Grazie Edward! E spero tanto che la tua scopata ti sia almeno piaciuta – si alza e va alla ricerca dei suoi vestiti. Li prende e si riveste al volo
- Bella mi sono espresso male, perdonami. Non intendevo che abbiamo scopato. Solo non voglio ritrovarmi con un altro figlio. Ne ho due e mi bastano! –
- Edward forse è meglio che vada e penso che tu debba pensare bene a quello che dici perché più parli e più mi stai offendendo–
- Non è mia intenzione farlo. Ma la nostra storia è solo all'inizio e con l’andare del tempo e se le cose fra noi funzioneranno veramente valuterò se avere un altro figlio o meno –
- Edward non perdere tempo a pensare se un giorno potrai avere dei figli da me perché sono io che non li vorrei da te. Come puoi avermi detto queste cose non appena abbiamo fatto l’amore? Ah, scusami scopato! –  e adesso mi incazzo seriamente perché lei sta alzando la voce
- Bè mi vengono queste idee perché una stronza che è rimasta incinta con me ha fatto di tutto per farsi sposare dal sottoscritto e potermi spillare più soldi possibile. Sulla base delle mie esperienze come faccio ad escludere che tu non voglia fare la stessa cosa? D'altronde sei la mia stagista! – e mi arriva uno schiaffo così veloce che non riesco neanche a vederlo. Ma lo sento molto bene.

Bella esce di casa molto velocemente, non ho neanche il tempo di realizzare quello che è successo. Rimango in camera a fissare la porta per diverso tempo quando realizzo che è andata via. E mi sento male perché mi rendo conto che le ho dato della poco di buono.

E penso anche che è senza macchina alle 3 del mattino a New York.

Provo a contattarla ma non mi risponde. Vorrei chiamare a casa sua per verificare se è rientrata ma non voglio rispondere all’interrogatorio di Rosalie.
Insisto al suo telefonino ma non ho risposta.

Pov Bella

Sono per strada per New York completamente sconvolta per quello che è successo. Non riesco a crederci neanche io. Abbiamo passato una bellissima serata, ho fatto l’amore con l’uomo che pensavo essere quello della mia vita e appena finito mi dice che è stata una scopata. Che da me non vorrà mai dei figli.

Riesco a chiamare un taxi e mi faccio riportare in casa. Cerco di non far rumore per non svegliare Rosalie e i bambini. Ma con Rosalie i miei tentativi sono vani.

Mi trova in cucina mentre preparo il te
- Ehi! Pensavo dormissi da Edward! – mi guarda e notando il mio viso sconvolto si preoccupa. Le racconto tutto quello che è successo. Con lei mi rimane facile parlare. È proprio come una sorella. Alla fine la prego di non farne parola con Edward, non voglio che litighi con la sorella.
- Pensi che potrò non dire niente al bastardo di mio fratello? – è veramente incavolata.
- Questa volta non ci sono giustificazioni. Ci sono cose su cui posso passare su, ma questa proprio no. Edward deve crescere! – cavoli mai far incavolare Rosalie Cullen!

Sono troppo scossa per andare a dormire e Rosalie gentilmente rimane a farmi compagnia. Alle 6.00 in punto sentiamo entrare in casa Emmet. Nota subito il mio viso e senza dire niente Rosalie ci lascia soli.

Non posso raccontare punto per punto a Emmet quello che è successo oppure i gemelli resterebbero orfani!!

Ma gli racconto per sommi capi quello che è successo. Gentilmente mi porta a letto e rimango abbracciata a lui per parecchio tempo nel dormiveglia.

Non ricordo poi quello che è successo.
Ricordo solamente la voce agitata di Rosalie che impedisce ad Edward di entrare nella mia camera.




 
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 9
*** Partenza ***


Voglia di famiglia   
 
Pov Edward

Avevo mandato a puttane la prima relazione importante della mia vita.
Rimasi in casa fino alle 8.00 a riflettere su quello che era successo.
A mente fredda mi resi conto delle cazzate uscite dalla mia bocca e in quante maniere avevo offeso Bella.
L’avevo paragonata a tutte le troie che mi ero scopato, a quello che era rimasta incinta dei miei figli e aveva fatto di tutto per farsi sposare.
Probabilmente l’avevo anche paragonata a mia madre quando le avevo fatto riferimento alle pretese delle donne.
Mi sentivo un perfetto coglione che aveva una sola speranza: sistemare la situazione. Perché non volevo perderla.
Probabilmente l’amavo ma non volevo pronunciare quella parola ad alta voce. Ero come bloccato. Con tutte le situazioni negative ricevute fino ad allora avevo paura di legarmi a Bella. 
Raggiunsi casa sua sapendo bene di trovarci Rosalie e dentro di me speravo che mia sorella ancora sapesse niente. Mi vergognavo troppo.
Non suonai al campanello perché sotto casa trovai Alice e Jasper che portavano su la colazione per tutti. Mia sorella mi salutò con la sua aria felice, la stessa che doveva avere  Bella questa mattina, dopo aver fatto l'amore e dormito abbracciati,  mentre saremmo venuti a prendere i gemelli. Ed invece ....

Alice si è subito accorta che qualcosa non andava ma non disse nulla, forse bloccata dalla presenza di Jasper.

Entrati in soggiorno trovammo Rosalie che piangeva sul divano. Mi fissò e capii che sapeva tutto.
Fu Alice la prima a parlare:
- Jasper mi lasci sola con i miei fratelli per favore – lo fece subito. Anche lui si era reso conto che qualcosa non andava. Una volta che ebbe raggiunto la sua camera, Alice parlò
- Chi mi dice cosa è successo? –
- Chiedi al tuo gemello! – e mi guardo con odio mentre raggiunse la cucina per preparare la colazione. Non sapevo che dirle perchè mi vergognavo da solo, non c'era bisogno di alcuno a sottolineare la mia stupidità.
- Rosalie lo so di aver sbagliato e vorrei parlarle per chiedere perdono –
- Non penso sia il caso e adesso finalmente si è addormentata con Em. E ti consiglio anche di non farti vedere da lui o non so se riuscirò a salvare il tuo bel visino – e mi sentii veramente male.
- Cosa hai fatto Eddy? – ora era Alice sul piede di guerra.
- Ho fatto l’amore con Bella e dopo mi sono reso conto di non aver utilizzato il preservativo. Lei mi ha detto che utilizza la pillola, ma ho precisato che lo uso in ogni caso per evitare di rimanere incastrato con qualcuna per una gravidanza spiacevole – Alice si guarda inorridita. E mi sento ancora peggio. Rosalie mi fissa:
- vai avanti Ed, perchè la stupidità non è finita qui! - e capisco che Bella le ha raccontato tutto!  Rimango in silenzio, mi vergogno a ripetere le mie frasi offensive.

- Detto in parole povere l’ha fatta sentire una merda. Bravo Eddy! – Rosalie non usa mezze parole.
- Eddy penso che sia il caso che tu vada. Ti chiameremo non appena i bambini saranno pronti –
- Voglio parlare con lei prima –
- Per dirle che:  scusa Bella mi sono sbagliato. Non volevo dire che la nostra era una semplice scopata ma vedi di non rimanere incinta che non voglio altri figli, neanche con te – guardo Rosalie e comincio a perdere le staffe, ma lei prosegue a parlare e adesso ci sciocca entrambi:

- Eddy sai perché capisco benissimo come si sia sentita Bella? Perché a 16 anni sono stata violentata e so cosa vuol dire essere usate! – sia io che Alice la guardiamo senza parole.

Rosalie con una freddezza che le ho visto solo in tribunale quando interroga un  imputato continua:
- Lo sapeva solo papà. È successo durante l’estate mentre voi eravate in campeggio con la scuola. Ho messo mesi per guarire da quella situazione e la prima persona  di cui mi sono fidata dopo quell’episodio è stato Emmet – Alice si alza e va ad abbracciarla piangendo. Anche io piango per mia sorella e per Bella. Alice è sconvolta:
- perchè non hai detto niente? ti avremmo aiutata! - 
- e come potevo Ali. eravate piccoli ancora. anzi, lo eravamo. E sai bene com'era la situazione in casa. - 
- cosa ha fatto papà? - Alice vuole conoscere tutto di quella storia
- lo ha denunciato, ma la sua famiglia pur di non infangare il nome del figlio e rovinargli la vita, sganciò una forte somma di denaro e Carlisle e Esme accettarono, con l'impegno a che il figlio non si fosse più avvicinato a me e avrebbe cambiato città. il solito schifo, insomma - 
Osservo le mie sorelle piangere.
- Per favore devo parlarle – la mia è una supplica più che una richiesta
- No Eddy. Questa notte quando è tornata era distrutta. Si è addormentata forse un paio d’ora fa. Adesso vai via. Ti porterà Alice i bambini -

E me ne vado senza neanche salutare. Ritorno in casa e sistemo il caos fatto la sera prima.

Come da promessa per ora di pranzo i bambini sono in casa, li riporta Alice con Jasper. Ha lo sguardo basso, mi ricorda solo degli ultimi acquisti per la festa di domani dei gemelli. Jasper non mi parla, si limita a togliere i giubbini ai bambini. Considera Bella sua sorella e io sono colui che la sta facendo soffrire.
- Come sta Bella? – Alice sta per rispondere ma è Danielle a parlare
- Male papi. È taaantoo tliste e piange pecchè fa male la bua – e noto che i miei figli sono tristi.
- E domani non viene alla nostla festa pecchè ha la bua – perfetto neanche domani ho l’occasione di vederla. Speriamo almeno che lunedì verrà al lavoro.
- Ok. Piccoli. Vorrà dire che quando starà meglio festeggeremo con Bella – i piccoli sembrano tranquillizzarsi.
Ma la giornata è lunga e noto che sono veramente giù. In ogni frase nominano Bella.

Bella che ha scelto i vestiti che indosseranno al loro compleanno. Bella che ha disegnato  la decorazione per le loro torte. Bella che ha organizzato la festa di compleanno dei miei figli come se fossero i suoi.

È quasi ora di cena quando chiamo la signora Flower per badare ai piccoli. Le devo parlare assolutamente, non posso più rimandare.

E meno di mezz’ora dopo sono sotto casa sua. So che è sola perché i ragazzi andavano al vedere uno spettacolo a teatro prenotato da molti mesi.
Suono e mi apre alla porta, forse aspettava qualcun altro.
- Che ci fai qui? – mi chiede con voce bassa.
- Devo parlarti e non rispondi al telefono –
- Forse non voglio sentirti – mi risponde con fare ovvio
- Per favore ascoltami e poi potrai avercela con me per tutto il tempo che vorrai. – glielo chiedo con il cuore in mano e lei decide di farmi accomodare. Va diretta in cucina  e la seguo.

Si sta preparando un te e me ne porge una tazza. Mentre aspetto che si raffredda comincio a parlare
- Non so  cosa ti abbiano raccontato le mie sorelle di me. Probabilmente niente. Comunque sono cresciuto oltre che con le mie sorelle con un uomo che chiamavo papà ma non lo era. Comunque era completamente  succube di Esme Masen. E lei se ne approfittava in ogni modo possibile. Non so con quanti uomini l’abbia tradito. A volte spariva per dei mesi dopo aver svuotato i conti bancari di mio padre. In genere tornava quanto i soldi finivano. E l’ha fatto diverse volte. E' soprattutto colpa sua se quando è morto Carlisle ci siamo ritrovati con una marea di debiti e l’azienda che non valeva più niente. Rosalie ha dovuto vendere le case che papà ci aveva intestato. Non sai che casino con i tribunali considerato che io e Alice aravamo minorenni. Abbiamo lavorato sodo tutti e 3 per portare la società ai livelli attuali che  probabilmente neanche con lui aveva mai raggiunto. L’unica cosa che ha fatto Esme alla morte di mio padre è stato firmare i documenti che attribuivano la nostra tutela a Rosalie, ma in cambio ha voluto tutti i soldi disponibili sui conti societari e personali. Ha lasciato 3 figli alla fame – noto Bella cambiare espressione mentre le ho raccontato dei miei genitori.

- Edward mi dispiace tanto per voi. Ma con tutto il rispetto cosa c’entra con me o con quello che mi hai detto?- è dura con il suo sguardo e osservandola noto che deve aver pianto molto

- Sei la prima persona a cui mi lego. Te l’ho già detto, non so come si fa il fidanzato e sono sicuro che ci saranno altri casi in cui dirò cose che non penso assolutamente.  Però Bella sappi che per te provo sentimenti che non ho mai provato per nessuno e non rinuncio a te! – sono convinto di quanto le ho detto, ma Bella continua a mettermi in difficoltà
- Edward anche io provo dei sentimenti per te. E riesco anche a dirlo ad alta voce. Ti amo Edward e non mi vergogno a dirlo. Mi dispiace per la tua storia, neanche io ho avuto una vita facile e ringrazio Dio ogni giorno per avermi dato un fratello con Em e un amico che considero anche’esso fratello come Jasper. Tu invece cosa provi per me Ed? –
- Bella non lo so. Forse è amore ma non riesco ad ammetterlo neanche con me stesso –
- E allora Ed non lo è perché quando ami una persona senti il bisogno di comunicarlo al mondo intero, di sbandierarlo ai quattro venti. Ed avevi ragione ieri sera: per te è stata una semplice scopata mentre per me è stato fare l’amore con l’uomo che amo. E penso anche che la nostra storia o qualsiasi cosa sia stata finisca qui – ha gli occhi rossi e so che sta facendo tanto per non piangere. Ha parlato senza mai riprendere fiato. Non mi ha lasciato scelta: vuole l’amore, quello vero e come faccio a negarle questo diritto?
- Non vuoi neanche provarci ? -  è una richiesta stupida, lo so.
- No Edward. Perché già mi sono fatta molto male con te. E finirebbe anche peggio per me. –

Non abbiamo atro da dirci. Mi avvicino per  darle un bacio sulla guancia e sento le sue lacrime sul viso.

Sono sulla porta quando mi dice l’ultima cosa:
- Ed da lunedì non verrò più in ufficio –
- Bella voglio proseguire la nostra collaborazione professionale. Sei un ottimo elemento e il lavoro non dovrebbe risentire dei problemi personali. –
- Ed sono alle prime armi e come vedi ho già fatto l’errore più grossolano per una stagista: sono andata a letto con il capo. Quindi capirai se cambio strada. – e non ho altro da dirle.

Sono in macchina e mi sto recando verso casa come un automa.

Arrivo in casa e noto la presenza di Alice.
- Ho mandato via la signora Flower. I bambini già dormono – e mentre lei parla mi lascio cadere sul divano e piango come non faccio da anni. Neanche alla morte Carlisle sono riuscito a piangere, dovevo essere forte per le mie sorelle. E adesso sono io il debole.

Alice resta con me. Passa la notte abbracciata a me e mi consola anche con le parole. Mi invita a fare chiarezza nel mio cuore perché forse con Bella non è tutto perduto.

Ci addormentiamo sul divano e ci svegliamo con il chiasso dei gemelli contenti di festeggiare i loro 3 anni!
 
Pov Bella

Il fine settimana, quello che doveva essere bellissimo, è stato un disastro completo.

Non sono stata neanche al compleanno dei gemelli e il regalo che avevo comprato per loro, le mitiche costruzioni Lego city, le ho inviate tramite Alice. Ma, alla sera, sono venuti i piccoli a casa mia per ringraziarmi e portarmi la loro torta. Mi hanno raccontato della loro giornata ed erano più che felici.

E ora sono in uno stato di catalessi completa.

Sono innamorata di Edward ma lui non lo è di me. Forse è infatuato, forse è vero che prova dei sentimenti e forse è innamorato ma non lo vuole ammettere neanche a lui stesso.

In ogni caso è finita.

Comunque resta il fatto che devo riorganizzare completamente la mia vita. Fortuna che non ho lasciato il lavoro da Angela! Ma dovrò parlare con il mio insegnante per un nuovo tirocinio. E devo farlo anche alla svelta se voglio laurearmi entro giugno.
Ed è per questo che sono all’università in attesa di parlare con il mio professore. Gli spiego brevemente di non poter continuare lo stage alla Cullne Publishing e lui ne rimane sorpreso. Mi chiede i motivi e alla fine dico la verità. È un uomo prossimo alla pensione, una brava persona e più di una volta ha ascoltato i miei sfoghi senza senso! E non mi ha mai giudicata. Come pure questa volta.
- Va bene miss Swan. Mi dispiace che non abbia funzionato alla Cullen. Lei è veramente brillante e una volta laureata poteva avere una carriera veramente come ho visto in pochi casi. Ma non tutto è perduto. Ci sarebbe una opportunità altrettanto valida. Conosce la società  aerea AirSky' Cercano personale qualificato per l'area marketing. Ma si tratterebbe di trasferirsi a Boston. Il Signor Mcguire, mio ex allievo e a cui avevo già inviato il suo cv sarebbe disposto anche ad assumerla anche subito. Sarebbe disponibile?  In fondo non si allontanerebbe di molto, in aereo ci vorrebbe meno di un'ora e penso viaggerebbe gratis!. – e ci penso. Penso che Em ha oramai trovato la sua anima gemella e anche se decidesse di vivere a Los Angeles la sua priorità sarà sempre Rosalie. Mentre io devo pensare alla mia vita. E ci metto un attimo a rispondere affermativamente.
 
Il prof Smith chiama immediatamente il suo amico che si dice entusiasta della notizia. Mi attende a Boston per mercoledì!

Rientro in casa che è pomeriggio inoltrato. Devo cominciare ad organizzare il mio trasloco. Non ho molte cose ma è necessario che cominci subito o non lo farò mai. Chiamo Alice e le chiedo se può passare a casa mia con Rosalie. Telefono a Emmet per dargli la notizia e lui si incavola veramente. Jasper è il più diplomatico, mi chiede semplicemente come mi sento. E non so rispondergli, perché sto evitando di pensare.

Busso alla porta di Kate e nel frattempo arrivano anche le ragazze. Do loro la notizia e rimangono senza parole.  Sono dispiaciute. Sono senza parole. Ma promettono che verranno spesso a trovarmi.

Sorrido alle loro parole, perché probabilmente da adesso in poi ci vedremo solo alle feste comandate. In fondo già sono impegnate con la tratta Los Angeles – New York. Boston è proprio fuori dalla loro rotta!

Martedì lo passo a fare le valige. Alice mi ha portato i bambini fin dalla mattina. Mi confessa  che ha detto ad Ed della mia partenza e ha voluto che i gemelli passassero la giornata con me.
Quando vanno via spiego loro che per un po’ non ci vedremo. E piangono. E con loro piango anche io.
- Ci sentiremo al telefono però! E Natale lo passeremo insieme – è una promessa
- Ma non giochelemo in ufficio co te! –
- Lo farete con papi, però –
- No papi è tanto tliste – Danielle lo confessa e guarda il fratello.
- È sul divano e non si muove –  aggiunge Thomas.
- Tesori miei, vedrete che domani papi starà bene. E se non lo sarà dovrete essere voi a consolarlo come lui fa con voi quando avete la bua! –

Vanno via poco convinti delle mie promesse.
E la mattina alle 7 sono puntuale all’aeroporto. Non ho voluto che le ragazze mi accompagnassero. Dopo aver fatto il check in mi siedo ad attendere che il volo venga chiamato. Sono intenta a scorrere delle immagini al mio tablet quando sento parlare l’uomo accanto a me

- Non volevo finisse così tra di noi – è lo noto. È vestito con una vecchia tuta, barba di diversi giorni e occhiaie sintomo che non ha dormito molto.
- Ma è andata così! –
- Che posso fare per non farti partire – l’unica cosa che potrebbe farmi ripensare sono due parole semplici semplici: TI AMO. Non dico nulla ma lui mi capisce al volo.
- Non sono ancora pronto Bella per quelle parole – ed in quel momento chiamano il mio volo. E capisco che il nostro tempo è finito.
- Edward quando troverai la persona giusta non avrai il timore di pronunciarle. Evidentemente quella persona non sono io. – mi avvicino e gli lascio un bacio sulle guance
- Buona fortuna Edward –  mi contraccambia il bacio
- Buona fortuna a te Bella. Ci vedremo a Natale, vero? – e sorrido amaramente. Perché so che adesso lo vedrò sempre, ad ogni ricorrenza che passerò con Emmet lui ci sarà per Rosalie.
- Già. Buona vita Edward – e mi allontano prima di piangere nuovamente davanti a lui.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 10
*** Nuove amicizie ***


Voglia di famiglia    



Pov Bella

Sono a Boston da due settimane.

Il signor Mcguire, o Jerry come vuole essere chiamato, mi ha accolto all’aeroporto.
Mi ha accolto con un caloroso sorriso e mi ha accompagnato in quella che sarà la mia casa. Mi ha gentilmente assegnato un alloggio aziendale e con me si è comportato in maniera impeccabile.
Mi ha detto che il Prof. Smith ha speso veramente belle parole per me.
Il lavoro, è quello che già svolgevo per Edward ma l’ambiente è completamente diverso. Si è molto più rigidi alle regole e non c’è spazio per le amicizie all’interno dell’azienda. A pensarci bene anche alla Cullen ci sono regole severe, forse sono io che puntualmente le infrangevo .....

Anche l’azienda è completamente diversa dalla Cullen Publishing: mentre lì era Edward la punta di diamante, mi sono subito resa conto che Jerry non è al livello di Edward. Ma è capace di far lavorare bene le persone insieme e riesce a guidare anche i team più disperati.

Il tempo libero lo passo a studiare e di questo passo penso di finire gli esami entro febbraio!

Sono diventata amica di Jerry.
Diciamo che ultimamente siamo diventati molto amici. Mi sono aperta con lui dopo aver scoperto che era gay e non correvo il rischio di innamorarmi! O di finirci a letto, come avrebbe detto Edward.
Gli ho raccontato quello che è successo con Edward perché era proprio curioso di sapere il perché ho lasciato la Cullen Publishing.
E si è comportato da amico perché non mi ha giudicata ne compatita. Ha semplicemente constatato che sono ancora innamorata di lui.

Spesso mi porta a cena fuori e in lui ho trovato l’amico che mi mancava qui a Boston.
Gli ho fatto anche conoscere mio fratello e i miei amici. E a giocato in maniera adorabile con i miei gemelli.

Il primo fine settimana Emmet mi ha raggiunto con Rosalie e i bambini. In realtà mio fratello voleva verificare come mi ero sistemata e se mi stavo riprendendo. Ci siamo divertiti tantissimo e con i bambini abbiamo passato tutto il tempo a giocare.

Prima di farli partire Edward mi ha chiamato dicendomi se era il caso che venissero o se mi dava fastidio. Al contrario di quello che immagina , ne sono veramente felice.
Abbiamo parlato di tante cose in generale e di niente di noi, di personale.
Lo scorso fine settimana sono venuti, invece, Jasper e Alice con i piccoli. Altro fine settimana a giocare con i miei amori.
Alice mi ha detto che il fratello sta soffrendo da cani.
Ma, sinceramente, non ho voluto saperne molto di più perché anche io sto male.
Mi ha comunque raccontato che in ufficio è diventato intrattabile e che abbaia a chiunque si avvicini per qualsiasi motivo. Solo con i bambini continua a rimanere tranquillo.

Mi piacerebbe che questa volta sia Edward ad accompagnare i piccoli. Ma sono sicura che l’unico che vorrei che apparisse dalla mia porta sarà l’unico a non farlo

Questo fine settimana sarò da sola e probabilmente anche il prossimo.  Sabato sera conoscerò il ragazzo di Jerry che, dice, è geloso di me per il tempo che passiamo insieme. È un medico che lavora a Los Angeles e che sta cercando in tutti i modi di riavvicinarsi a Jerry, ma senza soluzione.
Arrivo in ufficio e Jerry mi chiama subito a rapporto nel suo ufficio. Lavoriamo di buona lena per l’intera mattinata quando bussano alla porta aperta e noto che poggiato c’è un bel ragazzo biondo che sorride.

- Ian, sei in anticipo! – e Jerry gli va incontro chiudendo la porta e abbracciandolo. Ho capito è il fidanzato geloso. Prendo le mie cose per lasciargli intimità ma Jerry mi blocca.
- Bella non scappare. Ti voglio presentare Ian, il mio fidanzato! – e noto che assottiglia lo sguardo mentre ci porgiamo la mano.  Allora capisco che è vero: è geloso di me!
- Piacere Bella! –
- Ian – dice semplicemente.

Jerry ci porta subito a pranzo in un ristorante carino e lì si prodiga per far si che il suo ragazzo e la sua amica diventino pappa e ciccia!
Alla fine glielo dico chiaramente:
- Sono diventata sua amica dopo aver saputo che era gay! Ho già avuto una storia con il capo finita in maniera tragica per me! – e mentre Jerry scoppia a ridere Ian mi chiede spiegazioni. E cominciamo a parlare.
Ci alziamo da tavola che siamo tutti e 3 buoni amici. Rientro al lavoro mentre loro vanno via.
La sera me li trovo davanti la porta di casa.
- Ehi! Che ci fate qui? – sono in pantaloncini e maglietta, ma con loro non mi frega dell’abbigliamento.
- Gli ho raccontato della tua parmigiana e vuole provarla ! – Jerry sa che ne ho una vaschetta sempre pronta in congelatore e mentre mi avvio in cucina mi raggiungono. So perfettamente che sono a casa mia per non farmi sentire sola.
- Sai che anche io vorrei trasferirmi a Los Angeles? – mi rivolgo a Ian
- Prima volevo farlo per mio fratello. Ora non so che farà lui, se sceglierà di vivere a Los Angeles o tornare a New York. Ma la mia voglia di sole è rimasta –
- Bè convinci il tuo capo, quello attuale, a fare lo stesso e troviamo una villetta per 3 sulla spiaggia! –
- Deve essere bello abitare al mare. Quando vado da Emmet lo adoro –
- Ci sto pensando ragazzi. A chiudere tutto qui a Boston e venire a Los Angeles da te Ian! – Jerry è serio e voglio smorzare la tensione
- Capo dimmelo con anticipo che devo trovarmi un altro lavoro!  -
- Bella ti impacchetto e ti porto con me! –
- Ah! Se queste parole me le avesse detto lo stronzo di Cullen! –sospiro e mi viene da ridere. La prendono a ridere anche loro.
- Sul lavoro non è uno stronzo. Appena capirà l’errore vedrai che correrà da te! –
- Si infatti è per quello che mi spedisce i figli e lui se ne rimane a casa! Probabilmente quando i figli sono qui lui se la spassa con qualcuna delle sue amiche. – Ian ci guarda smarrito
- Fermi tutti. Come ti spedisce i figli? Avete dei bambini? – Jerry ride e spiega
- Cullen ha due gemelli che si sono legati a Bella. E sono due fine settimana  che il padre li manda qui con le sue sorelle che sono amiche e cognate di Bella – Ian ride
- Tesoro ma come ne puoi uscire da questa storia se fai la mammina ai suoi figli! Devi dare un taglio netto!  Ti devo trovare il fidanzato per caso? –
- È impossibile. Mio fratello è fidanzato con sua sorella ci vedremo sempre! E per il fidanzato forse non è sbagliato. Ti fornisco le caratteristiche che deve avere e mi fai conoscere solo quelli che soddisfano la mia lista! – e sono depressa.
- Ah l’amore! Non è mica semplice come per noi! Abbiamo solo dovuto dire ai nostri genitori che eravamo gay. Mio padre si è solo rifiutato di pagarmi la retta per l’università mentre il suo non gli ha pagato la specializzazione! – commenta Jerry divertito.
- Avete ragione. Ho la vita troppo facile –
Scherziamo e ridiamo tutta la serata. E alla fine penso di avere altri due fratelli acquisiti in più. Mentre stiamo cenando mi chiamano su skype i gemelli e noto che Ian passa diverse volte davanti alla webcam e mi chiama spesso.
Terminata la conversazione chiedo spiegazione e Jerry ride.
- Chi c’era accanto ai gemelli che non si è fatto vedere? – penso
- Edward! Perché? –
- Bè adesso sarà un po’ geloso sapendo che c’era un uomo in casa tua! – rifletto.
- Come se lui potesse essere geloso di me! 3 settimane di distanza e solo chiamate quando devono arrivare i gemelli! – e sono delusa.
- Dai tempo al tempo piccola. Gli uomini hanno un solo neurone e non sempre è veloce nel funzionamento. -
Vanno via che è mezzanotte passata. E mentre sto sistemando mi arriva un sms

Ciao, come stai? Chissà magari dormi … E.

Mi asciugo le mani e rispondo

No, non dormo, sto riordinando casa e sto bene. Tu? B.

Pochi minuti e arriva la sua risposta

A quest’ora sistemi casa? E.

Ho avuto gente in casa! e sono andati via da poco B.

Ah! Colleghi di lavoro. E.

Cavoli Jerry e Ian avevano ragione!

Alcuni si alcuni no! B.

Attendo qualche minuto. ..

Ti posso chiamare o disturbo? E.

Non mi hai mai disturbato. B.
 
Pochi secondi e il telefono squilla

- Ciao – è appena un sussurro e lo sento a malapena
- Ciao – non so cosa dirgli. Rimane in silenzio poi prende a parlare
- Allora, come stai? –
- Vado avanti. Prima o poi tutto passa. Tu invece? –
- Idem! Allora che hai fatto stasera? – mamma mia quanto è curioso.
- Ho avuto delle persone a cena. Serata tranquilla in casa insomma. Tu che hai fatto di bello? –
- Nulla, ho passato la serata con i piccoli. E chi erano queste persone? – decido di fare la preziosa.
- Un mio collega che voleva presentarmi un suo amico – rimane in silenzio.
- E come mai voleva presentarti il suo amico? – sembra agitato
- Pare abbiamo alcune cose in comune. Sai è di Los Angeles e sa della mia intenzione di trasferirmi li – adesso rimane perplesso.
- Vuoi veramente andare a Los Angeles?  Anche senza Emmet? Ed io pensavo che dopo la laurea, a luglio, saresti tornata qui – sembra deluso e non ne capisco i motivi.
- Edward in ogni caso non ho intenzione di tornare a New York. Male che va posso sempre rimanere a Boston. In fondo mi trovo bene. Ed il lavoro mi piace.  –
- Com’è Mcguire al lavoro? –
- Forte, coinvolgente, trascinante,… insomma mi piace –
- E lo sento che ti piace! Pensavo ti piacesse lavorare con me –
- E mi piaceva Ed. ho imparato così tanto in poche settimane con te –
- Già sei la prima stagista che ho assunto per quanto sei brillante -
- finchè alla prima occasione non me l’hai rinfacciato. –
- non volevo e lo sai benissimo –
- già! Senti ora è meglio che vada. Domani ho una giornata pesante –
- al lavoro? –
- non solo. Alcuni amici mi porteranno a vedere una partita dei Boston Celtics e dopo andremo un po’ in giro per locali –
- va bene! Allora ci vedremo a Natale? –e mi viene da piangere perché capisco che lui non verrà mai qui da me a Boston solo per dirmi ti amo. 
- Già! –
- Sarà sempre così fra noi adesso Bella? Ci vedremo a casa di Alice  o Rosalie nelle occasioni importanti o per le feste? –  e gli faccio la domanda che più mi fa paura.
- Edward perché hai chiamato questa sera? – esita e poi parla
- Volevo sentirti. È parecchio che non sento la tua voce – mi aspettavo un’altra risposta che probabilmente non arriverà mai.
- Va bene. Ora devo andare –
- Non hai risposto. –
- Si Edward sarà così fra noi. Ci incontreremo a casa dei nostri fratelli e un giorno ci troveremo che tu mi presenterai la tua fidanzata ed io il mio. E capiremo che siamo andati avanti nella vita. Senza rancore e senza rimorsi. Almeno io sono sicura che non avrò rimorsi perché quello che provo per te non ho esitato a dirlo – e attendo che mi dica cosa pensa. Ma le speranze rimangono vane
- Buonanotte Bella – e riattacca.

Passo la serata a piangere. finchè distrutta non mi addormento sul divano.

Pov Edward

Sono passati già 20 giorni dalla partenza di Bella e mi manca come l’aria. Mi manca la sua allegria in ufficio, lo scherzare con lei, il lavorare insieme. Sfiorala, baciarla, … mi manca Bella, insomma.

I miei figli in questi giorni sono cambiati. Sentono la mancanza di Bella che consideravano oramai una mamma e li vedo soffrire. Piangono spesso di notte e più volte li ho sentiti chiamare Bella.
Ci vorrebbe così poco. Dirle ti amo. Perché è quello che sento. Ma non ci riesco.

Le ho chiesto altro tempo. Da passare insieme come avevamo fatto, ma lei è stata categorica. Tutto o niente. Ed ha ragione con me si è già scottata. Continuare a stare insieme voleva dire farle del male gratuitamente.
Voglio lei e vorrei formare la mia famiglia con lei. non solo con i gemelli ma anche con i figli che insieme potremmo avere?
Ma a lei non riesco a dirlo.

Ho cominciato anche ad andare da uno psicologo.  Che mi sta aiutando a rimettermi in sesto e quando mi avrà ricomposto mi permetterà di  presentarmi davanti alla porta di Bella con il cuore in mano per donarglielo e spero che quando lo farò non sarà troppo tardi.
Non volevo dirlo a nessuno, ma le mie sorelle lo hanno scoperto e mi hanno incoraggiato nella mia scelta. Lo hanno saputo anche Jasper e Emmet e ho pregato loro di non dire nulla a Bella.

Emmet e Jasper non mi hanno parlato per giorni e me lo sono meritato. Adesso sono preoccupati perché la loro sorellina si trova in una città sconosciuta dove non ha amicizie.

Anche se conoscendola avrà già fatto amicizia con metà degli abitanti della città. Ed infatti diverse volte, quando i bambini l’hanno contattato su skype, ho notato che aveva amicizie maschili in casa!
Una volta l’ho anche contattata, volevo sapere chi aveva ospitato. E mi ha raccontato che un suo collega le ha fatto conoscere un amico. Mi sa che devo fare in fretta con lo psicologo!
Mentre rifletto sono in ufficio ed entra Mary la stagista che mi ha chiesto di parlarmi. Entra senza bussare.
- Pensavo che all’università almeno la buona educazione la insegnino. Non le hanno spiegato che si bussa prima di entrare in una stanza? – mi guarda e noto che è arrossita violentemente.
- Comunque mi dica – si avvicina e si siede sulla mia scrivania. Sto per urlare
- Cosa sta facendo? – e lei sfrontata:
- Bè ho notato che Bella lo faceva e lei era molto gentile con Bella! – adesso urlo
- ESCA IMMEDIATAMENTE DAL MIO UFFICIO E DALLA MIA AZIENDA E PARLERO’ PERSONALMENTE CO PROF. SMITH PER LAMENTARMI DELLA SUA CONDOTTA – non le do tempo di dire una parola che ho già chiamato la sicurezza e l’ho fatta sbattere fuori. Alice arriva immediatamente richiamata dal trambusto. Le spiego brevemente quello che è successo. Poi le chiedo:
- Tornerà per Natale vero? –  mia sorella si raddolcisce
- Si, arriverà il 24 e ripartirà il 27 –
- Solo 3 giorni? – sono deluso
- Non ha ferie. Lavora lì da meno di un mese e Jerry è stato molto gentile con lei. –
- Già chissà cosa avrà voluto in cambio! - Noto mia sorella cambiare espressione

- Edward se la rivuoi nella tua vita eviterei questi commenti poco carini e molto offensivi per Bella. E, fossi in te, li eviterei anche con Emmet, Jasper e Rosalie. Non so cosa li trattenga ancora dal prenderti a pugni. Che dopo quello che hai fatto ci stava tutta una bella zuffa! – e finita la ramanzina se ne va!

La notizia buona è che oggi è già 14 dicembre e mancano solo 10 giorni per rivederla.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 11
*** Novità ***


Voglia di famiglia 
 
Pov Edward

Finalmente oggi rivedrò Bella. Non la vedo da oltre 5 settimane e non la sento da 16 giorni.
Alice e Rosalie non mi danno informazioni su di lei e le volte che ho provato a chiedere sono state molto sintetiche: si sta bene, il lavoro le piace, ha fatto nuove amicizie. Nulla di più e non vedo l’ora di vederla.

I bambini la sentono spessissimo, anche più volte al giorno ma mai in mia presenza. Alice ha fatto in modo che la contattino quando io non ci sono!

E mi sono quasi imposto per venire all’aeroporto a prenderla. Inoltre avremo due ore per noi perché dovremo aspettare anche Jasper che arriva dal Texas dove è stato per lavoro.

Questa mattina sono stato in giro per New York a comprare i regali di Natale. Mi riduco sempre all’ultimo minuto e per il suo non ho avuto esitazione …

Flashback

Guardo la vetrina e mi ricordo quello che mi disse un pomeriggio in ufficio mentre stavamo finendo le slide pubblicitarie di una nuova catena di gioiellerie low cost che si era rivolta alla mia società per la pubblicità:

-  Guarda che schifo, neanche con il photoshop sono riuscita a migliorare questo anello di fidanzamento! Chi vuoi che lo compri! – e guarda schifata le immagini.
-  Perché che ha che non va? – non ci capisco niente di gioielli. Non ne ho mai comprati.
- Ah! Cullen sei proprio un uomo. Un anello di fidanzamento si deve notare a distanza. Le amiche non ti devono chiedere di mostrare l’anello ma notando la mano devono dire CAZZO QUANTO E’ GRANDE! –
- Capito! È il tuo quando grande deve essere? – e l’ho guardata curioso
- Non deve essere grande. Mi interessa che sia una fedina in platino con tanti piccoli diamantini laterali per poi giungere al centro con un brillante ritondo e sei piccolo griffe a sorreggerlo. Diciamo che con un 5 carati il mio ipotetico marito se la potrebbe cavare! – e la guardo sconvolto
- Bella sei di poche pretese! – e ridiamo come matti.

Ed ora in vetrina fanno bella mostra di se gli anelli di fidanzamento. Entro solo per dare un’occhiata.
Si avvicina subito un’assistente: - posso essere d’aiuto? –ci penso
- Sto cercando un anello in particolare. Diamante centrale tondo, anello in platino a fedina e brillantini lungo i lati. Diciamo un 5 carati! – la ragazza mi guarda stralunata
- Un pegno d’amore importante. Venga da questa parte, oggetti di un valore così importante li teniamo a parte – ed entro in un ufficio. Prende quella che è la mia richiesta è noto che è bellissimo, alla mano di Bella starebbe bene.
- Posso sapere il prezzo? – mi guarda e chiama uno degli steward che illustra nuovamente le caratteristiche dell’anello. Poi scrivere su un cartoncino il prezzo e me lo allunga. Sbianco quando lo vedo  
- $ 80.000,00? Cazzo Bella ci capisce in fatto di brillocchi! – lo guardo e mi alzo.
- È un anello di fidanzamento importante signore. Quando ha intenzione di chiederla in moglie?
-  eramente non siamo niente in questo periodo – e noto i due che mi fissano.
-  Ok. Ci penserò! – certo che Bella sa quello che vuole. Sono io a non sapere cosa voglio. Esco veloce da quell’ufficio quando entra un altro acquirente, noto che mostrano l’anello di Bella. E non posso lasciarglielo acquistare.
Perché non so se oggi, domani o fra un anno ma so bene che diventerà mia moglie. Rientro come una furia nell’ufficio, sia l’assistente che lo steward mi guardano malamente
- Lo prendo! – e in pochi istanti ho staccato un assegno da  80.000,00!

Appena fuori da Tiffany chiamo il mio psicologo e gli racconto quello che ho combinato.
- Quindi hai comprato l’anello nel timore che qualcun altro potesse portartelo via! –
- Già! –
- Bene. Fanne buon uso! – e riaggancia
Fine flashback


Ed ora eccomi qui. Hanno appena annunciato l’atterraggio del suo volo e l’attendo con ansia. Appena la vedo il mio cuore comincia a battere furioso e mi chiedo come devo salutarla: una stretta di mano, un bacio sulla guancia, uno sulle labbra o un abbraccio.
Che confusione!
Ed eccola finalmente tra la folla. Bellissima come la ricordo, molto dimagrita rispetto all’ultima volta che l’ho vista.
Con calma e le mani in tasca le vado incontro, quando mi vede si ferma e noto le sue guance imporporarsi. Mi fermo davanti a lei
- Ciao! – non oso avvicinarmi
- Ciao ! – e neanche lei si avvicina.
La gente intorno a noi ci circonda e prendo il suo trolley per spostarci-
- Hai altri bagagli imbarcati? –
- No solo questo a mano! – giusto si fermerà solo 3 giorni.
Ci allontaniamo dalla zona degli sbarchi e mi avvicino ad un bar. Mi giro verso di lei
- Jasper arriverà alle 16.30, dobbiamo aspettarlo. Ma se per te è un problema ti porto a casa e poi torniamo – e mi sorride. Lei è molto tranquilla rispetto all’ultima volta che ci siamo visti.
- Non è un problema. però voglio un te –
- Va bene – e ci accomodiamo ad un tavolino in disparte.

Parliamo del suo lavoro, dice che le piace. Rimango quasi deluso.
- Pensavo puntassi alla pubblicità. Non al settore marketing di una compagnia – lo dico quasi piccato. E lei con calma mi risponde
- Per adesso mi va bene così. Dopo la laurea deciderò che fare della mia vita – e le faccio la domanda che più mi sta a cuore
- Prenderai in considerazione l’idea di tornare a New York? – abbassa lo sguardo.
- Non penso. Di fatto non ho più neanche la casa qui a New York. – la guardo senza capire.
- In questi giorni mi ospiterà Alice. Emmet e Rosalie hanno deciso di trasformare la mia ex casa nel loro ufficio. I lavori sono già avviati. Come vedi quando verrò qui sarò ospite! – e mi sembra triste.
- Non ne sapevo niente. Diciamo che non sono nella lista delle persone preferite di Emmet e forse neanche Jasper.- ride e non dice nient’altro.
- E a Boston fatto parecchie amicizie? – le vorrei chiedere se ha già conosciuto qualcuno con cui dimenticarmi.
- Oh! Poche amicizie ma buone. E tu come va? – bella domanda. Adesso respiro dopo tanti giorni. Adesso sto bene.
- Adesso bene! – forse fraintende la mia frase
- Sono contenta che tu mi abbia già dimenticato – rimango perplesso. Poi capisco.
- Adesso che sono qui con te sto bene! – e sorrido. Perché i suoi modi mi sono mancati da matti. E sento che la amo, ma non riesco a trovare la forza dentro di me per dirglielo.
- I gemelli come stanno? – e rido
- Forse me lo dovresti dire tu. Sono due giorni che si sono trasferiti a casa di Alice e non li vedo da ieri mattina! – ridiamo.

Quando sentiamo annunciare l’aereo di Jasper ci avviciniamo nuovamente alla zona degli sbarchi e quando si vedono Bella si butta tra le sue braccia. E penso che quello era il tipo di saluto che avrei voluto per noi.

Jasper mi saluta con freddezza e noto la gomitata che gli allunga Bella. Arriviamo a casa di Alice e i bambini corrono a salutare Bella. Non la lasciano più. L’aiutano a sistemare le valige. Sento Alice annunciarle che dormirà sul divano e mi rendo conto che forse è colpa mia se nella sua città non ha più niente.

Arrivano anche Emmet e Rosalie e cominciamo la nostra cena della vigilia. I bambini sono eccitati. Sono appiccicati a Bella e non si schiodano neanche per farla andare in bagno.

Arriviamo allo scambio dei regali. La maggior parte sono per i gemelli e tra noi ci regaliamo abbigliamento, un classico tra adulti. Emmet e  Rosalie i biglietti si sono regalati una vacanza al mare per capodanno. 
Jasper e Alice si sono regalati un fine settimana in una spa. Bella mi ha regalato un cappello per l'inverno proprio carin, in cashmere colore antracite. Io non le do niente. 

Noto Bella allontanarsi per rispondere al telefono. Si chiude in camera di Alice e la raggiungo, ma non riesco a darle l’anello. Non riesco a dirle ti amo.
- Ehi che succede! – mi guarda riagganciando il telefono
- Volevo farti gli auguri – e mi avvicino per baciarla. Poggio le mie labbra sulle sue e finalmente mi sento a casa.
- Bella riproviamo daccapo. Non riesco a vivere senza di te – e riprendo a baciarla
- Edward non sono sicura che sia la scelta giusta. Abbiamo bisogni ed esigenze diverse –
- Non è vero Bella. Voglio te e nessun altra. Non ti dico di riprendere dal punto in cui eravamo prima che mi comportassi da coglione. Perché lo so che ho sbagliato alla grande. Ma ricominciamo daccapo. Ricominciamo dal conoscerci – e la guardo fissarmi. Poi abbassa lo sguardo e …
- va bene! – e la bacio dolcemente.
- Ti giuro che non mi comporterò più da stronzo! – e la abbraccio.
- Torniamo in soggiorno facendo finta di nulla. I bambini tornano a prendere di mira Bella.
- Bella giochi co noi? – e lei li accontenta.
- Volliamo giocale con la tombola! – e Thomas corre a prenderla.
E tutti giochiamo.
È veramente tardi quando vado via, lasciando i gemelli con Bella. Scendo con Rosalie e Emmet. In ascensore nessuno dice una parola. Siamo oramai fuori, ci stiamo dirigendo ognuno alla propria macchina
- Se le fai di nuovo del male giuro che stavolta non ci sarà Rosalie a fermarmi! – e se ne vanno senza dire nient’altro.

Pov Bella

Sono a New York da due giorni e mi sento così strana! Il primo giorno con Edward è stato imbarazzante, trovarselo in aeroporto. Poi a casa di Alice non sapevo come comportarmi. Fortuna che i gemelli hanno alleggerito la situazione.

Ieri, giorno di Natale, Alice ha fatto di tutto per farmi stare un paio d’ore con Edward da sola. Ho anche notato che probabilmente avrà litigato con Jasper per questo suo complotto. Noi però abbiamo parlato tanto, di quello che è successo. Ed anche di quello che abbiamo fatto in questo periodo di lontananza.

E stasera siamo usciti da soli visto che domattina presto ripartirò. Siamo andati in un pub carino a bere un drink. E abbiamo parlato. Mi ha chiesto di ricominciare daccapo. Gli ho detto di si, ma quando gli ho chiesto il motivo mi ha ribadito che prova dei sentimenti per me.
- Che prendi? – mi chiede mentre sto notando che la cameriera non gli toglie gli occhi di dosso. E sono due volte che si avvicina e gli struscia le tette addosso. Che fastidio!
- Mojito! – mi guarda e sorride. Poi senza distogliere gli occhi da me chiede alla cameriera di portare 2 mojito e due piadine alla nutella! – lo guardo ridendo
- Non la mangio Eddy. Ho mangiato da fare schifo in questi due giorni! – ed è vero. Perché tutti mi hanno messo all’ingrasso.
- Sei dimagrita di almeno 5 kg da quando hai lasciato New York. Devi mangiare – e ridiamo e scherziamo. Parliamo della mia imminente partenza
- E se venissi a Boston per Capodanno. D'altronde qui starei da solo con i gemelli! – e non capisco se vuole venire a Boston per me o per non rimanere da solo a Capodanno. Lo fisso e penso. E no caro Edward, se mi vuoi devi cominciare a cambiare i tuoi modi. Dimostrami quando ci tieni a me.
- Grazie! Verresti a Boston solo perché qui rimarrai solo. Grazie, mi sento molto desiderata – capisce di aver detto una stronzata. E mi parla
- La prima cosa che ti ho detto quando ti ho confessato i miei sentimenti è che non sono capace di fare il fidanzato, devo imparare. Quindi perdona i miei modi a volte bruschi – e poi mi fissa seriamente
- E se ti chiedessi di sposarmi, tu mi diresti di si? – lo guardo e non capisco se scherza o parla seriamente.  Forse capendo i miei dubbi mi chiarisce il pensiero
- Parlo seriamente e ancora bevo neanche un goccio d’alcool! Imparerò ad amarti – imparerò ad amarti! È questo che mi ha detto, non che è innamorato di me!
- Edward ci si sposa perché si ama non per imparare ad amare una persona! – e sorrido amaro. Perché l’uomo che amo in realtà non mi ama.
- Ho sbagliato la proposta! Dovrò fare meglio la prossima volta –
- O forse devi cambiare la destinataria della proposta. Magari sono io che non ti ispiro – non risponde. Mi fissa intensamente e lo vedo il desiderio nei suoi occhi. 
Finiamo di bere i nostri mojito e usciamo. L’atmosfera tra noi è magicamente cambiata. Faccio per alzarmi quando un capogiro mi obbliga a sedermi. E non riesco ad alzarmi. Mi sento svenire. Ci metto un po’ a riprendermi e noto Edward preoccupato. Quando tutto passa mi chiede se è già successo altre volte e gli rispondo negativamente.
- Andiamo un attimo in ospedale. La figlia della signora Flower lavora al pronto soccorso e so per certo che stasera  è di turno. Faremo veloci senza neanche fare la fila! – e a nulla servono le mie lamentele.

Un’ora dopo ho la diagnosi: incinta di 6 settimane.

Edward è scioccato. Sa che il figlio è suo, l’unica cosa intelligente che ha fatto questa sera è non mettere in dubbio la paternità. Come un automa mi riporta in casa. In macchina non parla. Ed io non so che dire.
Sono incinta di 6 settimane, ho quasi 22 anni, mi devo laureare, vivo in una città dove, a parte il mio capo, non conosco nessuno. E non ho nessun dubbio che questo bambino lo voglio. Mentre non sono tanto sicura che il padre lo voglia.

Arriviamo sotto casa di Edward e faccio per scendere. Mi ferma per un braccio. Forse vuole dirmi che è scioccato ma ci sarà, ma sciocca me quello che dice:
- Bella ho bisogno di tempo per capire quello che è successo! –
- Ciao Edward buon capodanno – e scendo dalla macchina.

Lui ha bisogno di capire quello che è successo! siamo andati a letto e sono rimasta incinta!
Mi viene da ridere: e se gli avessi detto di si alla sua proposta? Mi avrebbe detto che era uno scherzo?
Adesso mi viene da piangere. Rientro in casa che sono le 2 passate. Trovo Jasper in cucina che mi attende. Non voglio dire niente a nessuno, ma capisco che ha compreso che qualcosa non è andata  e gli chiedo di accompagnarmi all’aeroporto. Acconsente.

Non mi metto neanche a dormire. Il divano è abbastanza scomodo e anche un'altra ora penso che la mia schiena non la sopporterebbe. D'altronde l’aereo è alle 6. E alle 5.15 usciremo di casa. Faccio i bagagli, mando una mail a Ian e Jerry che sono a Los Angeles e rientreranno anche loro a Boston per capodanno.

Il tempo passa veloce.
Siamo all’aeroporto e Jasper non dice nulla.
Sono io a parlare
- Sono incinta – mi guardo e senza parole mi chiede spiegazioni.
- Ieri sera non mi sono sentita bene e Edward ha insistito per accompagnarmi all’ospedale. Il verdetto è stato incinta di 6 settimane! –
- Edward che ha detto? –
- Ha bisogno di tempo – e finalmente piango. Jasper mi abbraccia e mi tiene stretta. Mi ricorda che lui ci sarà sempre. In qualsiasi momento correrà da me, ovunque sarò. Chiamano il mio volo e mi sento un pochino meglio. Chiedo di non dire nulla a nessuno. So quanto possa essere stressante per lui non confidarsi con Alice, ma per me so che lo farà! Mi chiede solo di parlare quanto prima con Emmet. E lo farò!

Pov Edward

Cazzo! È incinta. La dottoressa ci ha appena restituito le analisi e non ci sono dubbi. È incinta.
Non sono così coglione da chiedergli chi è il padre. È certo che è mio figlio.
Guardo Bella e non so che pensare. Lo vorrà questo figlio? In fondo si sta per laureare, la sua carriera che fine farà? E poi vive a Boston. Come farà da sola in una città dove non la conosce nessuno?
Ed io che devo fare? Meno di due ore fa le ho chiesto di sposarmi. Imparerò ad amarti le ho detto, invece di dirle ti amo alla follia. Non respiro nemmeno senza di te!  Come fai a dire che sei tu che non mi ispiri? Sei l’unica a cui chiederò mai di sposarmi.
Le prendo la mano ed usciamo dal pronto soccorso.
In macchina non parla nessuno dei due. Cosa devo dirle: coraggio andrà tutto bene?
In realtà sono spaventato.
Prima che scende dalla macchina riesco a dirle solo una frase:
- Bella ho bisogno di tempo per capire quello che è successo! – e sono contento che sia buio, almeno non riesco a vedere la delusione nei suoi occhi! Prima di scendere dalla macchina Bella non dice assolutamente nulla, mi saluta e basta augurandomi un buon capodanno.

E rimango fino a che non la vedo riuscire di casa, accompagnata da Jasper, per recarsi all’aeroporto.
Lei e mio figlio lontano da me.
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 12
*** Confidenze ***


Voglia di famiglia  
 
Pov Bella

Sono tornata a Boston da 4 giorni oramai e da Edward neanche un sms.
Ho passato i giorni passati a piangere ed anche oggi, che è l’ultimo dell’anno, sto piangendo.

Ian e Jerry sono rimasti bloccati a Los Angeles. Qui a Boston nevica ininterrottamente da 2 giorni e gli aeroporti della zona sono bloccati. Ho fatto appena in tempo a rientrare. Jerry rientrerà direttamente il 4 gennaio per tornare al lavoro.

Jasper non fa altro che chiamarmi. È preoccupato per me e sto cercando di tranquillizzarlo. Mi chiede spesso se Edward si è fatto sentire ed ogni volta che devo negare mi sento male. Lui e Alice, come pure Emmet e Rosalie, sono in vacanza.
So che non ha raccontato nulla a nessuno e gliene sono grata.

Tramite Alice ho saputo che Edward è rimasto a casa perché i gemelli hanno preso l’influenza.
Non gli chiedo nulla e lei, come pure Emmet e Rosalie, non sospetta nulla del nostro nuovo allontanamento.

È quasi ora di cena e decido di uscire a comprare qualcosa di buono da mettere sotto i denti. Ho voglia di qualcosa di particolare ma non lo so neanche io. Ho voglia di schifezze, di quelle che prima le mangi e poi ti senti in colpa.
Apro la porta e mi ritrovo sul pianerottolo un ragazzo seduto in terra con 2 valige per compagnia. Come mi vede scatta in piedi e si presenta.  
Ciao sono Matt e ho preso in affitto l’appartamento di fronte al tuo. Sto aspettando il proprietario per poter entrare! –
- Ciao sono Bella. Se hai bisogno di aiuto non esitare a chiedere. È da molto che sei qui? –
- Bè dalle 10 di stamane. Il proprietario si è dimenticato che arrivavo oggi ed è fuori per capodanno. Sta cercando qualcuno che mi possa portare le chiavi – m fa tenerezza. Si trova in una nuova città senza sapere cosa fare. Capisco la sua situazione.
- Senti appoggia le valige dentro casa mia e vieni anche tu che ti offro almeno un caffè. Hai mangiato qualcosa oggi? –
- Veramente no. Sono arrivato con il pullman qui a Boston perché gli aeroporti sono chiusi da queste parti e con questo freddo non sapevo dove andare! –  mi guarda sconsolato
- Ok, preparo qualcosa da mangiare –  che tenerezza che mi fa
- Stavi uscendo, non vorrei rovinare i tuoi piani -
- Stavo andando a comprare qualche schifezza da mangiare. Nulla di speciale. Senti lascia un post it sulla porta indicando che ti trovi qui e rientra. Intanto starai al caldo e comodo! – e fa quando gli ho consigliato.
- wow. Non sono abituato a queste temperature –  e si avvicina al calorifero.
- Da dove vieni? – sono proprio curiosa.
- Los Angeles. Starò qui 6 mesi per un progetto che sto seguendo sul lavoro!  E tu sei di Boston? –
- No, sono arrivata qui a metà novembre. Sono di New York ma lavoro qui! –
- E com’è la città? –
- Non ho conosciuto molta gente. Quando non sono al lavoro, studio. Dovrei laurearmi a giugno. E sinceramente non so dirti molto. Mi hanno fatto girare la città i primi giorni che sono arrivata, per non perdermi quando ho commissioni da fare. Ma non mi chiedere pub e divertimenti serali perché non saprei che dirti. Ed, infatti, stasera sarò in casa da sola! –
- Bè potremmo stare insieme. Se non disturbo! – mi dice piano avendo paura di essere di troppo.
- Tranquillo, mi farà piacere chiacchierare con qualcuno. Sono 4 giorni che non vedo anima viva –

Noto che il suo telefono vibra ma non risponde.
- Se vuoi un po’ di privacy puoi andare di la a rispondere – e gli indico il corridoio che porta alla zona notte.
- No, è la mia ex. Non voglio risponderle! – lo guardo e vorrei chiedergli di più. Ma non voglio essere invadente.

Invece è lui a parlare:
- Non è proprio la mia ex. Ma è il motivo per cui ho accettato questo contratto a Boston. Sto con Serena dai tempi del liceo. Il grande amore della mia vita ed ora che abbiamo 25 anni le ho chiesto di sposarmi. Ma lei mi ha risposto che preferirebbe che prima ci affermassimo sul lavoro. E ci sono rimasto male. In fondo le cose economicamente non vanno male. E ho deciso di prendermi una pausa. Ti sembro patetico vero? –
 
E sto per rispondergli quando suonano alla porta. Un ragazzo gli consegna le chiavi del suo appartamento e va subito via. Ritorna quasi subito e metto in tavola una buona pasta al pesto con mandorle. Noto che mangia di gusto. Nota che lo osservo e chiarisce:
- Ieri sera non ho cenato o avrei perso il pullman! Ai tempi moderni ho impiegato più di 18 ore di pullman per arrivare a Boston! da non crederci.– e allora gli aggiungo altra pasta. il suo cellulare continua a trillare. Mi chiede di scusarlo e si allontana per rispondere

- si Serena, sono arrivato e mi sto sistemando -  per correttezza chiudo la porta della cucina. Rientra dopo pochi minuti.
- Sono patetico! –
- No. Io sono patetica! – mi guarda senza capire
 Sono incinta e il padre mi ha chiesto tempo per riflettere –  noto che rimane a bocca aperta e gli racconto tutta la mia storia. E lui mi racconta di Serena. Perché è proprio innamorato della sua ragazza.

Senza accorgercene si fa mezzanotte. E brindiamo ad un nuovo anno migliore del precedente.

Mi sorprende quando vuole brindare anche al mio bambino, dicendo che con una madre come me sarà meraviglioso!

Prima di andare a letto controllo il telefono solo per curiosità. Trovo diversi sms di auguri e diversi ne invio io.

Ma nessuno è di Edward. In fondo, me lo aspettavo.
 
Finalmente oggi è il 4 gennaio. Si torna al lavoro e rivedrò il mio amico!
In questi giorni ho legato molto con Matt.

Arrivo in ufficio e vi trovo già Jerry che come mi vede mi abbraccia, fregandosene degli altri dipendenti. Chissà che penseranno!
Mi racconta le sue vacanze e poi tocca a me.

- Prima di dirtelo chiama Ian e metti il viva voce – mi guarda senza capire ma fa quello che gli ho chiesto.
- Stronzo qui sono le 3 del mattino, che vuoi? – e rido
- Ciao Ian, gli ho chiesto io di chiamarti. Devo dirvi una novità e volevo dirvelo insieme – ora sono curiosi
Sono incinta! – e nessuno dei due fiata
- Ecco Edward ha avuto la vostra stessa reazione! – e rido. Finalmente riesco a ridere della situazione.

Oramai Ian è sveglio e mi chiede spiegazioni. Gli racconto tutto, non tralascio niente. Mi viene da ridere, a volte, perché diverse volte suona l’interfono ma Jerry manda tutti a quel paese.
- Quindi lo stronzo sono 8 giorni che non si fa sentire? –
- Già! -  e sorrido amara.
- Pensi che prima o poi si farà sentire? – è Jerry a chiedermelo.
- Non lo so. –
- Ha intenzione di assumersi le sue responsabilità? Riconoscerlo? –  continua Jerry
- Hai una domanda di riserva? – sono in imbarazzo perché non so che dire
- Bella penso che tu debba metterlo davanti le sue responsabilità! – Jerry è deciso. Ma io lo sono più di lui.
- No Jerry. Non posso obbligarlo ad amare suo figlio. Ne ha già due, se non vuole il mio, non sarò io ad obbligarlo. Attualmente il mio problema è decidere cosa fare.  E vi assicuro che ho le idee abbastanza confuse. A volte penso che mi serva una casa più grande, altre volte penso che debba trasferirmi a Los Angeles. Ieri notte pensavo che non ho abbastanza soldi per tentare di trasferirmi. E poi ho cominciato a scrivere quello che mi serve per il bambino ed ho deciso che ho bisogno di un secondo lavoro – sto parlando come una macchinetta, mi rendo conto che non sto neanche prendendo aria! 
- Bella fermati un attimo, riprendi fiato per favore! E non dire neanche per scherzo che ti serve un secondo lavoro o che non hai abbastanza soldi! Che ci stiamo a fare noi? – Jerry è unico!
- Bella quello che Jerry vuole dire è che se vuoi trasferirti a Los Angeles verrai a stare da noi a tempo illimitato. Se vuoi rimanere a Boston puoi scegliere un altro degli appartamenti aziendali più grandi. E per qualsiasi cosa ti serva chiedi senza farti remore. E più tardi ti prenoto una visita con una ginecologa mia amica che lavora all’ospedale di Boston –
- Ragazzi, siete troppo buoni ma non posso approfittare di voi –
- Scema non ti stai approfittando. Siamo noi che vogliamo esserti vicini – e Jerry mi abbraccia.
- Va bene, finisco  di dormire anche se penso che con tutto quello che mi hai detto sarà difficile! – e sta per riagganciare quando lo fermo
- Aspetta! Manca il particolare più bello. Scusate mi ero dimenticata: un paio d’ore prima di scoprire che ero incinta mi aveva chiesto di sposarlo – e sento Ian cadere dal letto.
- Cazzo che dolori! – poi si riprende
- Bella fammi una cortesia. Un tipo del genere è meglio perderlo che trovarlo. Dimenticatelo e pensa a vivere la tua vita. Puoi contare sul nostro aiuto e  dei tuoi fratelli. – e abbastanza adirato Ian riaggancia.
- Bella qualsiasi cosa ti serva, al lavoro, a casa, ovunque, chiamami senza esitare – e piango! Mentre Jerry mi consola.
- Maledetti ormoni – ridiamo
- Sai che vorrei? Vorrei che fosse femmina, almeno avrà più di un neurone! –
- Stasera sono a cena da te così mi presenti questo Matt! –
- Va bene, ma ora vado al lavoro altrimenti sai i pettegolezzi la fuori! – e ridiamo ancora.

A pranzo Jerry mi porta in un ristorante la vicino. Stiamo finendo il secondo quando gli squilla il telefono, capisco che è Ian e che parlano di me. Quando riaggancia mi comunica che alle 18.00 avrò la visita con la ginecologa.
- Jerry mi accompagneresti? – e lui mi guarda teneramente
- Avevi dubbi?! –  e mi sorride

E alle 18.00 in punto siamo nella sala di attesa della ginecologa. Ci sono un paio di coppie in attesa e ridono fra loro. Con me dovrebbe esserci Edward, penso! Mi viene da piangere.
Jerry mi stringe la mano – non pensarci – mi dice solamente.
Vengo chiamata e chiedo a Jerry di entrare con me.

La dottoressa Spark è amica di Ian e mi accoglie con familiarità. Comincia con le domande di rito: nome, cognome, età, … Poi entra nello specifico:
- Il padre è presente? – guarda Jerry
- No, non c’è! – rispondo mestamente. La dottoressa cerca di alleggerire l’atmosfera
- Lei è il compagno di Ian allora! Ero curiosa di conoscerla! – e scherzano. Poi torna a me
- Ha intenzione di riconoscere il figlio o prenderà il suo cognome –
- Il mio,  Swan! – e lo dico fiera.
- In caso di problemi durante la gestazione o il parto, chi dobbiamo contattare? Ci servono almeno due numeri. – ci penso. Poi guardo Jerry che con la testa acconsente
- Può contattare in primis Jerry. Nel caso non lo rintracciate,  mio fratello  - e gli fornisco i numeri.
- Però se mi succedesse qualcosa durante il parto vorrei che fosse Jerry a prendere tutte le decisioni che potrebbero riguardare me o il bambino – mi rivolgo poi a Jerry – Emmet sarebbe troppo coinvolto e avrebbe troppa pressione, anche da parte di Rosalie. Tu saresti perfetto, avresti anche il parere medico di Ian! –e lo convinco.
- Ok cominciamo la visita –

Mi visita e mi emoziono quando vedo per la prima volta il mio bambino sul monitor.
- Ok puoi rivestirti Bella. Intanto ti prescrivo alcune analisi e integratori –  mi vesto e torno nell’ufficio.
- Bella nel complesso tutti i parametri sono nella norma, ma ci sono alcuni valori che dobbiamo controllare prima che ci sfuggano. Innanzitutto il tuo peso. Sei 7 kg sotto il tuo peso ideale in periodi normali. Devi nutrirti con regolarità ed in maniera equilibrata. Poi, hai la pressione molto alta. Mi rendo conto che sei sotto stress, magari per il fatto del padre e so che sei anche vicina alla laurea. Però devi cercare di rilassarti altrimenti questa gravidanza non la portiamo avanti a lungo. Bene ti voglio vedere qui fra due settimane con il risultato delle analisi che ti ho prescritto. E per qualsiasi dubbio chiamami. Questo è il mio cellulare. In qualsiasi momento chiama! Se non mi trovi e vuoi chiarimenti chiedi a Ian. – e la ringrazio di cuore.
 
Quando siamo fuori noto che Jerry è preoccupato. Torniamo subito a casa dove gli cucino una cenetta con i fiocchi. È il mio modo di ringraziarlo! Chiama Ian e gli racconta della visita. Capisco che ha già contattato la dottoressa Spark perché è aggiornato anche sulle analisi che dovrò fare. Chiedo a Jerry di mettere il viva voce

- Ragazzi vorrei che se mi succedesse qualcosa, il bambino resti con voi! – Jerry mi guarda
- Bella è tuo fratello? –
- Mio fratello si è già preso cura di me. E ora che si faccia la sua vita. È chiaro che Edward non ha intenzione di prendersi cura di questo figlio. E voi vi considero parte della mia famiglia – e scoppio a piangere.

Finiamo di cenare, scherzo con Matt e Jerry, che si sono subito presi in simpatia e quando vanno via chiamo Emmet.

- Ciao fratello! –
- Ehi piccola. Sono rientrato oggi dalla vacanza e sono distrutto. Tu che fai di bello? –
- Em devo dirti una cosa. Però mi devi promettere che la prenderai bene, altrimenti giuro che non ti parlerò più! sento che adesso è attento
- Che è successo Bella? –
- Em prometti prima? Prometti che non farai nulla? Prometti che non ti intrometterai? –
- Parla Bella che mi sto agitando? –
- Sono incinta – e rimane in silenzio. Jasper mi fa capire che è presente.
- Jasper lo sa vero? Per questo da Natale non vuole vedere Edward? Che ha fatto lo stronzo? –
- Jasper lo ha saputo la mattina che mi ha accompagnato all’aeroporto e gli ho chiesto di non dire nulla a nessuno. E Edward mi ha chiesto tempo per riflettere –
- E lo hai chiamato? –
- No Em, non ho intenzione di chiamarlo. Se vuole conoscere suo figlio, sa dove sono. Altrimenti ne farò a meno e quando sarà grande dovrà rispondere delle sue azioni a suo figlio! – non parla, poi scoppia a ridere
- Wow! Una nuova generazione di Swan! Speriamo che riprenda tutto dalla mamma –
- Già! Em prima dicevo sul serio. Non dire nulla a Edward: ricordatevi che è il fratello di Rosalie e Alice e farà sempre parte della vostra famiglia;  e non voglio che si senta obbligato a prendersi cura di un figlio che non vuole-
- Bella sarà difficile. Comunque questo fine settimana sarò da te! –
- Ok, ti voglio bene Em. E grazie di tutto. –
- Ciao Bellina vai a dormire che sarai stanca –

E spengo tutte le luci e vada a nanna.
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 13
*** Fratelli incavolati ***


Voglia di famiglia 
 
Pov Emmet

Sono su un volo diretto a New York e sono veramente incazzato. Da 3 giorni so di Bella e non ho detto niente a Rosalie; so che Jasper ha fatto lo stesso con Alice.

Tra un paio d’ore sarò con il mio amore però ho intenzione di dirle la verità. Non voglio più difendere il coglione del fratello che non è neanche capace di assumersi le sue responsabilità. Ed inoltre nel tardo pomeriggio  verrà con me a Boston, è inutile mentirle per poche ore!
Basta proteggerlo!

Arriviamo in aeroporto e con un taxi siamo velocemente a casa. Bella mi ha chiesto di portarle diverse cose e giro casa per cercarle. Trovo anche il pupazzo di quando era piccola e decido di portarglielo.
Jasper sta ordinando il pranzo da un take away quando arrivano le ragazze.
- Ciao piccola, mi sei mancata – e stringo Rosalie a me.
 
Parliamo per un po’, ma la mia donna mi conosce e nota che c’è qualcosa che non va. Me lo chiede davanti a Alice e Jasper che si irrigidisce.
- Jasper che succede? Se entrambi siete nervosi penso sia successo qualcosa a Bella – quanto è intuitiva Alice!
- È incinta! – mi guardano contente.
- Edward lo sa? – sono fiduciose, ancora.
- Si, e le ha chiesto tempo! – adesso il sorriso è scomparso dai loro volti.
- Tempo per cosa? – guardo Alice.
- Ah! Chiedilo al tuo gemello, perché vorrei saperlo anche io! – noto Jasper che si irrigidisce
- Em non te la prendere con lei. – Alice effettivamente c’è rimasta male.
- Scusa Alice, ma sono preoccupato per Bella da sola in una città che non conosce e Jerry mi ha detto pure che la dottoressa ha sollevato qualche dubbio con la gravidanza. Ma non ho capito molto –
- Da quando lo sapete? – Rosalie chiede curiosa.
- Io da 3 giorni. Me lo ha detto la sera che siamo rientrati dalla vacanza – adesso le ragazze guardano Jasper
- Me lo ha detto la mattina che è tornata a Boston. Non voleva dirlo a voi perché siete le sorelle di Edward e non vuole che nessuno faccia alcuna pressione su di lui – che tosta mia sorella
- Già è quello che ha detto a me. Perciò non dite nulla a nessuno dei due –
- Em mi stai chiedendo di non andare da mio fratello a prenderlo a calci in culo? – Quanto è risoluta la mia donna!
- No, ti sto chiedendo di trattenermi quando lo vedrò e avrò voglia di prenderlo a pugni in faccia! –

Alice è silenziosa
- Non è colpa sua! – ed è come se una mosca mi girasse sul naso
- Già è colpa di Bella! – mi guarda e noto che piange
- Em, tu non sai tante cose della nostra famiglia. Io e lui non siamo i figli di Carlisle. Siamo il frutto delle corna che gli metteva nostra madre. Ci ha fatti passare per figli suoi ben sapendo la realtà. Lo sapevano entrambi. E Edward assomiglia in modo impressionante al nostro padre biologico. Carlisle non lo ha mai calcolato più di tanto. – la guardo
- Lo conoscete? – stanno entrambe piangendo.
- Si, ogni tanto bussa a soldi! –
- Tempo fa ho dovuto anche emettere un ordine restrittivo: tentava di avvicinare Alice. – è Rosalie a parlare. Certo che ne ha dovute passare la mia dea. Continua a parlare – Edward è stato maltrattato da Carlisle perché non era figlio suo. Non lo considerava proprio e per giornate intere non gli rivolgeva la parola. Quando poi morì per un periodo di tempo a casa nostra si trasferì Esme con Philip e li erano calci e pugni quasi tutti i giorni, finchè una sera non finì in ospedale e per evitare la denuncia andarono via quella notte stessa. Svuotando prima i conti correnti bancari! –
- Tanya per lui è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ha perso completamente fiducia nel prossimo e nelle donne,  in particolare. Em non voglio giustificare nostro fratello. Ma non lo possiamo abbandonare, perché altrimenti non lo recuperiamo più. Dobbiamo aiutarlo a rimettersi in carreggiata. – guardo Alice e la capisco.
- Ragazze vi capisco. Però dall’altra parte ho mia sorella che sta soffrendo e si trova da sola in una città nuova per lei – e Rosalie mi sorprende ancora una volta.
- Em, parlo anche a nome di Alice. Voglio bene a Bella come ne voglio a Edward e non la abbandoneremo finchè il testone non lo avremo recuperato. Per noi è una sorella. Da qui Boston dista un’ora di aereo. Se ne ha bisogno correremo subito da lei e possiamo organizzarci per passare i fine settimana li. Magari ci alterniamo. Ed in settimana potremmo andare Alice ed io. Em, non la abbandoneremo –
- E poi possiamo parlare con Jerry e dirgli di tenerci aggiornati se accade qualcosa – Jasper non ha tutti i torti.
- Dobbiamo organizzarci al meglio. -  per loro è facile, ma Bella è mia sorella.
- Em abbiamo bisogno di pensare positivo. Già ci sono loro due depressi. Dobbiamo aiutarli a ritrovarsi. Sei dei nostri o vuoi deprimerti anche tu? – sorrido perché Rosalie Cullen è una forza della natura.
- Sono dei vostri. Pensavo, se Edward sta così male, magari potremmo andare solo io e Rosalie a Boston domani e voi due rimanete a controllare il cretino! Il fine settimana prossimo vedremo come organizzarci. Se è possibile andranno Alice e Jasper. – e sorridiamo
- Ok. Facciamo però che viviamo alla giornata! Altrimenti loro si riprenderanno e noi avremo bisogno di una vacanza! – ridiamo tutti.
- Va bene. Noi ce ne andiamo. Prendo la valigia di Bella e andiamo a casa tua a prendere il tuo bagaglio! – parlo con Rosalie che mi ha tranquillizzato dopo giorni di ansia completa.

Siamo  a casa di Rosalie quando all’improvviso suonano alla porta. È Edward.
- Rosalie scusa, mi serve la divisa della scuola di Thomas. L’ha lasciata qui stamane – parla con la sorella, non mi ha visto.
- Si, l’ho messa nell’armadio a muro, vieni – e finalmente mi vede. Ha uno sguardo strano effettivamente, sembra smorto, senza vita. E sembra anche dimagrito.
- Ciao Emmet! – non rispondo. Si lui starà male, ma Bella è sempre mia sorella. E mi dirigo verso di lui e con tutta la forza che ho gli tiro un pugno sul naso. Cade in terra, non si difende, pur avendo visto arrivare il mio pugno. Forse lo voleva.
- Em che avevamo detto? – Rosalie si incavola
- Hai ragione. Ma adesso mi sento meglio. Ti aspetto giù  – e li lascio soli.

Pov Edward

Mi ha tirato un pugno. L’ho capito dal momento che l’ho visto avvicinarsi. Ma non ho fatto nulla per evitarlo. Volevo che qualcuno lo facesse, che mi chiedesse cosa stessi combinando.  Ed invece non mi ha rivolto la parola. Rosalie si avvicina con l’occorrente per medicarmi. E le dico quello che ho nascosto per giorni
- Bella è incinta! – mi guarda amorevole. Come ha sempre fatto.
- Lo so. L’ho saputo ieri sera da Em e Jazz. – sembra delusa
- Non sapevo come dirvelo. Dopo il casino con Tanya. – ed è la verità
- Pensi che Bella sia come Tanya.? – e sorrido.
- No, assolutamente è l’opposto. È la madre dei miei figli, di tutti e tre. E sono due mesi che la sto trattando male –Rosalie mi abbraccia
- Edward se veramente lo vuoi si sistemerà tutto, ma devi essere convinto di volere Bella e il bambino – guardo mia sorella e parlo seriamente
- Non ho nessun dubbio sul bambino. È mio figlio e già lo amo. E non ho nessun dubbio su Bella, ma prima di andare da lei e implorare il suo perdono, devo imparare a dirle che l’amo. E mi sto facendo aiutare da uno psicologo per questo – e abbraccio mia sorella che è sempre stata con me, in ogni momento mi ha sorretto.
- Eddy devo andare, fra un’ora abbiamo l’aereo per Boston. Em vuole vedere come sta la sorella e parlare con Jerry – Jerry è il suo capo, questo lo so.
- Perché ci sono problemi? –
- Non lo abbiamo capito. Pare che la dottoressa abbia dei dubbi sulla gravidanza. Em vuole chiedere chiarimenti a Jerry che l’ha accompagnata all’appuntamento dal ginecologo – e mi vergogno perchè dovevo esserci io.
- Fammi sapere qualcosa – e la bacio
- Ok. Ma vai a casa che stasera hai jazz e Ali a cena!-
- Altro pugno in arrivo? –
- Jazz ferisce più con i silenzi che non le mani! – ed è vero.
- Vi accompagno all’aeroporto così non avete problemi di auto? – Rosalie sorride, so che sta pensando a Em. E davanti al portone glielo chiedo io e stranamente mi risponde affermativamente.

In macchina nessuno parla. Arriviamo in poco tempo all’aeroporto. Li lascio e abbraccio mia sorella.
- Fammi sapere come sta! – è la mia unica preghiera.

Pov Bella

Oggi finalmente arriva mio fratello. Non lo vedo da Natale e mi manca tantissimo. E finalmente lo vedo uscire dall’area arrivi insieme a Rosalie e gli corro incontro.
- Ehi! Stai attenta mammina – e mi stringe a se.
- Ciao orsone mio. Era ora che arrivassi – e non voglio staccarmi perché mi sento bene fra le sue braccia. Solo sento una differenza: prima quando lo abbracciavo mi sentivo a casa. Ora questa situazione la provo solo con Edward! Poi mi ricordo di Rosalie e mi fa piacere passare qualche ora con lei. la abbraccio
- Ciao Rose, sono contenta che ci sia anche tu! – ci abbracciamo proprio come due sorelle.

Li porto a casa mia dove troviamo Matt sull’uscio di casa che ci attende.
- Ehi! Siete arrivati finalmente. La cena è pronta! – noto che i miei due ospiti si guardano in faccia.
- Vi presento il mio nuovo vicino di casa Matt – poi mi rivolgo  al muo amico – lui è mio fratello Emmet e la sua fidanzata Rosalie. li sistemo in casa e arriviamo subito – e così facciamo.

Passiamo una bella serata tutti insieme. Ci raggiunge anche Jerry che mi aggiorna sulla riunione avuta in ufficio e sul lavoro che mi aspetta lunedì.
Mi rimprovera anche per aver mangiato poco a cena.
- Bella che intenzione hai? Devo ripeterti quello che ha detto la dottoressa – e interviene Em-
- Veramente lo vorrei sapere. Sai stiamo parlando sempre della mia sorellina – e jerry prende l’occasione al volo per parlargli.
- Dice che è troppo magra, è sottopeso, troppo sottopeso. E la pressione è alta. Ha diversi accertamenti da fare e fra 10 giorni deve tornare a controllo – Rosalie mi guarda preoccupata
- Bella con la pressione in gravidanza non si scherza. La dottoressa vi ha detto da cosa potrebbe dipendere –
- Forse da stress –  è sempre Jerry a rispondere.
- Ehi! Sono presente anche io a questa tavola. Posso rispondere anche io, sapete? – e Matt ride.
- Oh! Vi posso assicurare che la ragazza è tosta e nulla la spaventa. Per cui non parlate come se lei non fosse presente. – e lancio uno sguardo di ringraziamento al mio amico
- Non ti preoccupare che conosco molto bene mia sorella.! E so che è una forza della natura. È una Swan dopotutto! -
- grazie fratello ! –
- e di che! Ma ora mangia che ti voglio vedere in carne la prossima volta che vengo! –

E' tardi quando rientriamo nel mio appartamento. Em va subito a letto e rimango a chiacchierare con Rosalie, fortunatamente non mi dice nulla di Edward. Non avrei retto a sentirlo nominare.
Invece, parliamo del bambino.
- Vorrei che fosse femmina, più intelligente rispetto ai maschi! – e ridiamo
- Giusto. E poi sai che gusto a vestirla. Vestire Danielle e più sfizioso di Thomas – e nomina i miei piccoli che mi mancano come l’aria. Rosalie se ne accorge
- Domani li chiamiamo – e mi abbraccia
- Grazie –
- Tesoro e di che. Gli manchi. A tutti e tre. Solo che il più grande deve risolvere prima i suoi problemi-
E vado a letto con le sue perle di saggezza.
Sono a letto quando noto che sul cellulare c’è un sms

Mi manchi. Fai una carezza per me a pesciolino E.

E vorrei dirgli che anche lui mi manca. Ma non posso cedere. Voglio che mi confessi i suoi sentimenti. E finchè non lo farà non potrò riallacciare i nostri rapporti, perché rischierei di farmi male, molto male.

‘ notte Edward. Spero di vederti almeno nei miei sogni.

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Capitolo 14
*** Ansia ***


Voglia di famiglia  
 
Buon pomeriggio ragazze, mi devo scusare con tutte Voi che recensite:
purtroppo, nel mio lavoro siamo nel periodo più frenetico e negli 
ultimi giorni mi collego al sito solo per pubblicare i nuovi capitoli.
Leggo dallo smartphone le vestre recensioni tutte bellissime
ed anche quelle negative che mi hanno fatto riflettere.
Grazie a tutte coloro che hanno inserito questa storia
tra le preferite, seguite o ricordate.

E Grazie a tutte coloro che mi hanno inserito tra gli autori preferiti.
Buona lettura.

 
Pov Bella
 
I giorni passano e di Edward nessuna notizia. Oggi è San Valentino ed ovunque mi giro vedo cuori rossi!
Sto rientrando a casa dal lavoro e osservo le vetrine: cuori rossi, rose rosse, cioccolatini, … non ho mai avuto nessuno con cui festeggiare. Ho avuto diversi ragazzi ma o la storia era già finita a febbraio oppure semplicemente ancora non iniziava.

Adesso ho una certa routine. Mi reco la lavoro solo di mattina, dopo aver pranzato con Jerry, che è diventato il più integerrimo dei controllori, torno a casa.  Mi ha, infatti, obbligata  a lavorare da casa nel pomeriggio.  Almeno, dice, sono più riposata. A me non piace, perché mi sento sola.

Ogni fine settimana ho ospiti: si alternano i miei fratelli Emmet e Jasper a quelle che oramai considero sorelle Alice e Rosalie.
Sento più volte al giorno i bambini e mi raccontano sempre la loro giornata. E diverse volte sono venuti a trovarmi con Alice e Rosalie.
E quando Matt rientra abbiamo preso l’abitudine di uscire per fare delle passeggiate.

La dottoressa, infatti, dice che devo passeggiare e respirare all’aria aperta e lui l’ha presa in parola.
Così tutte le sere appena rientra, si mette in tuta ed usciamo. Ho imparato a conoscerlo e so che è innamorato pazzo di Serena.  Ha riempito la sua camera da letto con le sue foto e la nomina ogni 3 parole che pronuncia.
A volte dice che siamo patetici, io con Edward e lui con Serena. Per me siamo semplicemente innamorati che non si accontentano ma vogliono il massimo dall’amore.

Da una vetrina noto  il riflesso di una ragazza che mi pare di conoscere ma sparisce subito.
Continuo a camminare e ho come un flash: è Serena! L’ho riconosciuta pensando alle foto in camera di Matt. Mi giro ma non la vedo più!

Delusa continuo a camminare finché non mi sento nuovamente osservata. Cercando di non farmi notare rallento e mi fermo a guardare una vetrina. In realtà osservo quello che si riflette nella vetrina. E la vedo, mi giro di scatto e la chiamo:

-Serena! –

L’ho sorpresa per cui non ha fatto in tempo a nascondersi. E rimane meravigliata perché conosco il suo nome.
Mi avvicino e noto che si irrigidisce.
-Sono Isabella –  e le allungo la mano per stringergliela
-Come fai a conoscermi? – e sorrido
-Matt mi ha fatto vedere molte tue foto. Ti va se ci prendiamo un caffè?  Qui vicino c’è un ottima caffetteria – e acconsente. Ci incamminiamo verso la caffetteria che le ho indicato che è veramente vicina. Ci accomodiamo ed ordiniamo subito una cioccolata per me ed un te per lei.

-Posso chiederti perché non hai detto a Matt che sei a Boston? – le faccio una domanda diretta, senza  stare a girarci intorno.

-Come fai a sapere che non ho detto nulla? –

-Parliamo molto e me lo avrebbe detto. Anzi ci avrebbe presentato! – la vedo preoccupata

-Serena, fra me e lui non c’è assolutamente quello che tu stai immaginando. Siamo amici. È veramente un ottimo amico per me e parliamo tanto. Lui mi parla sempre di te e pensa che ha la camera tappezzata delle tue foto! – mi guarda con sguardo curioso
-Vai spesso nella sua camera! – scoppio a ridere

-No, veramente ci sono entrata quando lui era fuori casa. Una mattina pensava di aver perso il portafogli e mi ha chiamato per controllare se, invece, lo aveva lasciato in casa, come effettivamente era successo. e ho visto che la camera è tappezzata di te. Ma anche nel resto della casa ci sei! Da quando sei a Boston?– abbassa la testa e si vergogna.
-Da 3 giorni, volevo fargli una sorpresa. Ma poi vi ho visto insieme sotto casa sua che rientravate mano nella mano con del cibo da asporto. E mi sono bloccata –
-Abitiamo sullo stesso pianerottolo e il pomeriggio, quando rientra dal lavoro, andiamo a passeggio per rilassarci! Nulla di più! –
-È ancora deluso da me! –
-Bè non lo hai voluto sposare! –
-Volevo solo attendere un altro po’. Sai le nostre famiglie non vanno d’accordo e non verranno mai al nostro matrimonio. Ci terrei tanto ad una festa in famiglia. Ma Matt dice che oramai hanno avuto 8 anni per abituarsi all’idea di noi insieme. O ci accettano o saranno fuori dalle nostre vite. Io non sono sicura di essere capace di chiudere il rapporto – la guardo triste.
-Senti, ma a Matt le hai dette queste cose? –
-Pensavo lo sapesse. Poi è successo tutto così di corsa, lui che accetta questo progetto e neanche 2 giorni dopo parte. –
-Capito. Senti dove alloggi? –
-Un albergo qui vicino –
-Ok. Andiamo a prendere le tue cose e ti sistemi da Matt! –
-Isabella non credo di poterlo fare – sembra un pulcino spaventato.

-Tranquilla, andrà tutto bene. Tra voi serviva solo uno che facesse il primo passo. Abbiamo ancora 3 ore. Se ci muoviamo riesci a fargli una sorpresa- stiamo per uscire dalla caffetteria quando squilla il mio telefonino
- Bella hai lasciato l’ufficio da più di un’ora e ancora arrivi a casa! Dove sei? – Jerry è ansioso
-Sto alla caffetteria White Rose vicino casa con un’amica – sento che si rilassa
-Chi è? – che curiosone!
-Serena è qui a Boston! –
-Serena di Matt! Non ne sapevo nulla – sento che urla
-Veramente non lo sa neanche lui. E se lo senti acqua in bocca. Poi ti spiego stasera a cena. -
-Va bene. A dopo! – e riaggancia. Noto Serena curiosa.
-Era Jerry il mio capo e grande amico. Si è preoccupato perché ancora torno a casa. Ed è un amico anche di Matt. Stasera penso che lo conoscerai! – ho sintetizzato il concetto.
-Capito – e chiacchierando come due vecchie amiche ci rechiamo all’albergo e ritiriamo il suo bagaglio. Poi la accompagno a casa di Matt e l'aiuto a sistemarsi.

Abbiamo  appena finito quando Matt rientra. Rimane fermo vicino la porta senza parole. Sguardo fisso e serio. Poi un accenno di sorriso e un secondo dopo l’h già fra le sue braccia e la volteggiare.
Me ne vedao perché in questo momento sono di troppo.
Vado a casa mia e preparo la cena per me e Jerry. Mi telefonano i miei fratelli che sono a New York per S. Valentino. Parlo con i bambini. Danielle è dolcissima. Si era fatta accompagnare dalla zia Alice alla pasticceria di Kate e ha comprato due piccole torte sacher a forma di cuore da donare al padre e al fratello.

Parlai con Ian che mi chiede come mi sentivo. Ian e Jasper sono forse quelli più introspettivi con me. Mi chiedono sempre come mi senta e specificavano che non interessa loro il lato fisico.
-Ti ha chiamato? – Ian è molto diretto.
-No Ian. – lo sussurro appena perchè fa male, molto male. Purtroppo dopo quel misero sms di un mese prima non si era più fatto sentire.
-Bella non ci pensare. La tua ansia si riversa sul bambino.  – 
-Lo so, Ian. Ma non so come fare. È da ieri sera che non faccio altro che controllare il telefono ogni 5 minuti. Ma niente –
-Bella scusami se sarò brutale. Ma tranne un sms in circa 50 giorni non si è fatto mai sentire. Non pensi che sia ora di mandarlo al diavolo. Cazzo Bella, sei una ragazza bellissima, sensuale, intelligente, stai per laurearti e hai la vita davanti. Avrai un figlio e probabilmente sarai da sola a crescerlo. Ma cazzo hai una famiglia e degli amici che si farebbero in quattro per te e non ti lasceranno mai sola – e fu in quel momento che successe il patatrac.

Comincio a riflettere sulle parole di Ian. In particolare sui 50 giorni che non si fa sentire. Io lo sto aspettando. Ma se è questa la sua decisione, non essere presente nella vita di mio figlio? Comincia a mancarmi l’aria, non ci vedo bene, vedo appannato e mi gira la testa.

-Ian non mi sento bene …. – lo sento urlare ma la sua voce mi arriva ovattata.

-Bella che succede … Bella rispondi … - sento che chiamava anche altre persone. E meno di un minuto dopo un Matt in boxer e maglietta entra in camera mia.

Mi prende il telefono dalle mani e descrive la situazione a Ian.
Arriva anche Serena, anche lei vestita alla meno peggio
-Che succede? –chiede. Lei non sa niente

-Chiama subito un’ambulanza e vestiti che vai con lei,  io vi seguo con la macchina – Serena non perde tempo e rientra contemporaneamente ai paramedici. Matt gli passa il telefono e Ian spiego loro la situazione.

-Ha la pressione altissima. E senti che battito del cuore! Signorina si è guadagnata un viaggetto con noi!  - e di corsa mi portano al pronto soccorso.

In ambulanza Serena scopre della mia gravidanza.

Pochi minuti dopo il nostro ingresso in ospedale arrivano anche Jerry e Matt.

La dottoressa Spark arriva dopo pochi minuti, allertata da Ian. Che amico, anche se a migliaia di kilometri di distanza si stava occupando di me.
La dottoressa decreta che si  tratta di un vero e proprio attacco di panico. Molto brutto, precisa! Mi fa una ramanzina con ancora Ian in vivavoce

-Bella, questa sera rimani qui in ospedale. Domani se la pressione si sarà regolarizzata ti rimando a casa. Però vorrei dirti che hai rischiato un distacco di placenta.  O ti calmi oppure questa gravidanza la possiamo interrompere pure adesso. – mi sento come una scolaretta rimproverata dalla maestra per non aver fatto i compiti.
-Ci provo ma non ci riesco – sento Ian al telefono che richiamava la mia attenzione.
-Bella è dipeso da quello che ho detto? –
-No Ian, non stare ad assumerti colpe che non hai. Ho solo riflettuto e capito che forse hai ragione –
-Possiamo sapere di che parlate? – Matt è curioso
-Mi ha consigliato di mandare al diavolo Edward, visto che non si fa sentire. – dirlo mi fa male e considerato che ho le macchine attaccate al corpo, la dottoressa nota subito il nuovo attacco di tachicardia.
-Bella calma! Guarda ti sederò per tutta la durata della gravidanza. Ti manderò in letargo e ti sveglierò un paio d’ore dopo il parto! –  mi viene da ridere ma ottiene l’effetto di farmi calmare.

-Capito. Adesso va meglio. Una sola cortesia. Non dite niente a nessuno di quello che è capitato. Em e Jasper sono già così preoccupati –  Jerry mi guarda e capisce che questa volta è meglio fare come dico io. E risponde per tutti.
-Solo per questa volta se è stato un caso sporadico. E stasera resto con te! – non protesto perchè ho bisogno di un contatto umano.
-Solo se ti allunghi con me e mi abbracci –
-Ogni tuo ordine è un desiderio tesoro! –
Matt e Serena vanno via. Rimango sola con Jerry ma nessuno dei due riesce a dormire.
-Ti va di parlare? – gli chiedo
-Certo, di che? –
-Ma secondo te che dovrei fare. È meglio rimanere qui o andarmene a Los Angeles? –
-New York non la consideri per Edward? – ci penso un po’.
-In parte si. Ma in ogni caso sono cosciente che lo rivedrò ancora alle riunioni di famiglia e non sai che dubbi mi vengono –
-Tipo? –
-A mio figlio che gli dovrò dire. Amore lui è tuo padre ma non ti vuole oppure saluto il fratello delle zie? – Jerry scoppia a ridere.
-Tu sei pazza! – e ride come un matto
-Non mi stai prendendo seriamente – mi sento quasi offesa
-Ti hanno dato qualche tranquillante. Perché secondo me stai vaneggiando! –
-Sto parlando serio. Eddy mio figlio non lo vuole e mi pare chiaro il messaggio. A Natale ci incontriamo a pranzo con i nostri fratelli. Mio figlio avrà tipo 5 mesi. Che gli devo dire? Ciao Eddy buon Natale. Ti piace mio figlio? –
-In questa eventualità a Natale sarai con me e Ian e ce la godremo a Los Angeles. –
-Quindi mi trasferisco a Los Angeles? –
-Perché rinunci a New York? Solo per lui? –
-No, Rosalie ha lasciato la casa che aveva in affitto e oramai vive nella mia vecchia abitazione. Comunque dovrei ricominciare daccapo. Trovare una nuova casa, un lavoro. Eppoi la mia presenza lì rovinerebbe gli equilibri dei miei fratelli. Se sono lontano non devono decidere per chi parteggiare –
-Quanto sei strana stasera! Ma tu che vuoi fare? –
-Se lo sapessi non lo avrei chiesto a te! Mi attira l’idea di Los Angeles. Ma chi mi assumerebbe incinta? – mi fissa e poi continua:
-E se lo facessi anche io? Bella ci sto pensando seriamente a spostare la sede della Sky Air a Los Angeles. Ian non riesce ad avere il trasferimento e sono 3 anni che andiamo avanti così! –
-Cosa ti trattiene? –
-Lascerei a casa un centinaio di persone! – e penso ai miei colleghi che hanno famiglia
-Alcuni ti seguirebbero. –
-Lo so, una decina. Ma il resto sarebbe disoccupato. E in questi tempi non è facile andare avanti. Se avessi una soluzione per loro non ci penserei due volte a fare bagagli, prendere te e imbarcarci! –
-Cavoli sono un pacco –
-Bella se vuoi un lavoro a Los Angeles ho molte amicizie e qualificata come sei ci metteresti meno di un giorno a trovarlo. Se posso darti un consiglio aspetta di partorire e poi ti trasferisci. Magari riesco a farlo pure io questa estate e staremo in casa insieme. Ti potremmo dare una mano con il pupo. –
-Non voglio fare il terzo incomodo. Non l’ho mai  sopportato –
-Non ti preoccupare. Ti rimetteremmo in sesto e ti piazzeremo sul mercato. Per Natale saresti sistemata –
-Quanto mi sento amata stasera! –
-Vuoi finire zitella? Come quelle donne vecchie e acide che parlano solo con i gatti? –
-Jerry sono allergica al pelo di gatto!  -
-Vabbè dormiamo che domani io lavoro! –
E dopo aver svagato un po’ la testa chiacchierando a vanvera con il mio amico mi addormento tranquilla.

Il giorno dopo riesco ad uscire dall’ospedale e c’è  Serena che mi riporta a casa. I miei amici chiamano ogni ora tutti e tre e Serena ride come una matta.
Non mi chiede nulla, probabilmente Matt le avrà raccontato la mia storia.
Mi racconta, invece, di cosa hanno parlato lei e Matt
-Rimango a Boston fino al termine del progetto di Matt! – e sembra felice.
-Si, domani volerò a Los Angeles a prendere un po’ di cose e venerdì tornerò con  Ian. Non lo conosco ma al telefono mi ha fatto tanto una bella impressione –
- È un ragazzo meraviglioso e sono molto legata a lui. –
-Ma non hai un po’ troppi amici maschi? – rido come una matta mentre prendiamo il te.
-Ho anche amiche femmine e tutte e tre arriveranno questo fine settimana. Senti ma con il lavoro come ti organizzi? –
-Lavoro in casa, quindi o lo faccio qui o a Los Angeles non cambia nulla! Chi sono queste amiche?–
-Kate con qui sono cresciuta e che ha una pasticceria a New York. Rosalie e Alice, le mie cognate. Sono simpatiche e ti piaceranno  -
-Sarebbero le sorelle di Edward? – sorrido
-Si, Matt ti ha raccontato tutto vero? –
-Si, non volevo spettegolare, ma ero curiosa –
-Tranquilla, te le avrei detto io. Mi avete risparmiato un probabile attacco di panico ! –
-Vedrai che risolveremo anche quel problema. devi solo crederci –
-Speriamo –

Il pomeriggio rimango sola e passo un po’ di tempo al pc. Ad un certo punto su skype vengo contattata da Alice e noto che in webcam ci sono i piccoli. Sono contenta di sentirli, ma penso che devo cominciare a ridurre i rapporti anche con loro. Non saremo mai una famiglia e forse si stanno illudendo.

E quando Alice mi dice che per il fine settimana porteranno anche i gemelli senza farmi capire le chiedo di non farlo. Alice mi guarda senza capire e mi dice solo che mi chiamerà a breve.
Saluto in fretta i bambini e chiudo skype.

La telefonata di Alice arriva presto
-Ehi come stai? –
-Bene, racconta come hai festeggiato S. Valentino? – sapevo che lei non voleva farmici pensare così gliel’ho chiesto io e lei contenta mi racconta di come Jasper sia stato dolce e romantico.
-Bella perché non posso portare i piccoli? – diretta il piccolo folletto!
-Dovrebbero stare con il padre non con me Alice –
-Ma ti adorano Bella! –
-Alice io non sono nessuno per loro e forse si sono legati un po’ troppo a me. –
-Perché non ne parli con Edward? – e mi dice la cosa più stupida che potesse dirmi e mi agito:
-Quando ne dovrei parlare con Edward scusa? La sera quando mi chiama per chiedere come stiamo? -  mi rendo conto di aver sbagliato a reagire così con lei. Ma mi sono sentita provocata.
-Scusa Bella non volevo –
-Non ti preoccupare e scusa tu. Ho esagerato. Senti devo andare. Un bacio – e riaggancio.

Faccio per alzarmi dal divano ma mi sento svenire. Ricado sul divano  e ricordo solo di aver composto il numero di Jerry. Poi mi risveglio direttamente in ospedale….
-Ciao piccola. Come ti senti? – Jerry è accanto a me.
-Che è successo? – chiedo  perché non ricordo nulla. Noto un ago infilato al mio braccio collegato con una flebo
-Sei svenuta. Adesso verrà la dottoressa e ti spiegherà tutto –  e come chiamata arriva. Perchè non mi dice che è successo? Ho un brutto presentimento. Eccola finalmente:
-Bella come ti senti? –sembra preoccupata.
-Mi sento strana. Che è successo? –
-Sei svenuta ed hai perso sangue. Hai avuto un distacco di placenta ed ora dobbiamo fare molta attenzione. Posso chiederti che stavi facendo? Ti sei agitata? –
-Ero al telefono con una mia amica e abbiamo discusso. Ma non sembravo agitata – la dottoressa Spark mi guarda comprensiva
-Ok piccola, starai qualche giorno in ospedale. Poi vedremo che fare  -
-Ma il bambino sta bene? –sono ansiosa
-Si, ho fatto una ecografia poco fa e pare stare benino. Ne faremo un’altra stasera – ed esce
-Bella ho avvisato Em e sta arrivando. Ho detto di non far sapere nulla a Edward. Scusami ma non potevo non avvertirlo – sembra quasi preoccupato della mia reazione.
-Grazie Jerry di essere stato più saggio di me. Io non lo avrei chiamato! – e sono onesta.
-Sta arrivando anche Ian –
-Quanta gente che ho scomodato! – ridiamo e mi abbraccia finchè non dormo tranquilla.
Quando mi sveglio è andato via. Al suo posto,  dentro la stanza, c’è Em. È seduto su una poltrona e sembra stia pregando.
-Ciao fratello! –
-Ciao Bellina! – e si avvicina per stringermi. Sembra volermi parlare ma si trattiene. Entra anche Jasper.
-Dimmi quello che devi così ci togliamo il pensiero! –
-Come ti è saltato in mente di far promettere agli altri di non dirci niente che sei stata male ieri? Eppoi che sono quelle stronzate scritte sulla tua scheda sanitaria? Se ti succede qualcosa il pupo Swan a chi va? a Jerry e Ian! Che non sanno neanche badare a se stessi! Ed io devo essere chiamato solo per secondo in caso ti succeda qualcosa? – scoppio a ridere!
-Non volevo farvi preoccupare. Il pupo lo vedresti  ogni volta che vuoi senza obbligo di educarlo e, terzo, Jerry mi sta appiccicato ogni secondo quindi se mi succede qualcosa, arriverebbe in un lampo – è solo logica.
-Ne parleremo di queste cose Bella. Oggi tutti abbiamo l’ordine di non farti agitare! –
E rimango a scherzare con loro. Jasper mi dice che Alice si sente in colpa per l’accaduto e la chiamo subito per tranquillizzarla. Ma non risponde! 
Purtroppo con l’ecografia della sera la dottoressa mi annuncia che probabilmente dovrò passare a letto diversi giorni ed evitare ogni stress posibile. Noto i ragazzi agitarsi, ma stavolta io no!

Voglio il mio bambino e farò qualsiasi sacrificio per lui.

Oramai sono una mamma!!!- 
 

 

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Capitolo 15
*** Essere un Uomo ***


Voglia di famiglia   
 
Pov Edward

Oggi è una giornata impegnativa in ufficio, probabilmente concluderò 2 contratti veramente importati per la società e presenterò anche la campagna pubblicitaria tutta improntata sul lavoro svolto da Bella.

L’impronta del suo lavoro è evidente. Avrei voluto che fosse lei oggi a presentarla. Stava svolgendo buona parte del lavoro quando è andata via. Ed, infatti, il progetto è a nome suo e non mio. Se lo merita.
Sto esaminando la sala riunioni.
Tutto lo staff è pronto. Sono tutti agitati.
- Ben cominceria tu con le slide per la campagna cartacea. Per quella on line Stacey vieni subito dopo. Poi a seguire Mark e nuovamente Ben. Avete capito l’ordine? – noto tutti affermare.
- Leggete bene tutte le presentazioni, non solo le vostre. Tra un passaggio e l’altro non voglio neanche un attimo di pausa o di esitazione. Stacey ti devi alzare quando Ben clicca sull’ultima slide. I dirigente devono essere sorpresi dal tuo intervento. Stessa cosa per Mark e poi al rientro di Ben. –
Tutti affermano di aver capito.
- Avrete cronometrato i tempi? Complessivamente non dobbiamo superare gli 8 minuti. Poi comincia a calare l’attenzione dell’acquirente. –
- Si Edward e poi intervieni tu –
- Si, vi chiederò di ripetere con calma ognuno la propria parte. E questa seconda volta dovrete prendervi i tempi giusti. Devono avere il tempo di notare i particolare nel secondo passaggio –
- Signor Cullen c’è Miss Alice nel suo ufficio –  è la mia segretaria che mi interrompe. Ancora riesco a farle capire che quando sono in riunione non deve interrompere!
- Arrivo subito Blaire –

Finisco di dare le direttive e raggiungo mia sorella
- Ciao Alice! – e mi accomodo sulla poltrona
- Che ti porta da queste parti ? –
- Voglia di vedere mio fratello non può essere? – scherziamo sempre noi. Anche adesso è quella che mi sta veramente vicina. Sta appoggiando anche la mia richiesta di tempo.
- Dovrei crederti? – e la guardo beffardo. Poi noto che tira fuori un grosso respiro e sgancia la bomba:
- Domani non porto i bambini a Boston – la guardo senza capire e penso  a Bella.
- Ci sono problemi? – abbassa lo sguardo e rimane in silenzio. Poi parla
- Bella mi ha chiesto di non portarli – e lo dice a bassa voce.
- Perché hanno creato problemi? –  e mi preoccupo veramente
- Forse vuole evitare che si leghino ancora di più a lei –  e rimaniamo in silenzio. Capisco che Bella vuole mettere le distanze fra noi.
- Edward io capisco la tua necessità di tempo. Ma dall’altra parte capisco anche Bella che si ritrova incinta e da sola – e fisso mia sorella incavolandomi.
- Non sarà per sempre sola. –
Adesso noto che sta trattenendo uno scatto d'ira:
- Già! Prima o poi deciderai di presentarti alla sua porta. Ma hai mai preso in considerazione l’idea che quando finalmente tu ti deciderai lei potrebbe  sbattertela in faccia ? Senza considerare che potresti deciderti fra un giorno, un mese o un anno!– e la fisso. Sono un coglione totale, proprio non ci ho pensato. O meglio ci ho pensato, ma non l’ho presa in considerazione l’idea.
- Oppure che nel frattempo qualcuno si faccia avanti con lei, d'altronde è una donna sola …. – e sto per risponderle quando le squilla il telefono.

La vedo sorridere.
- Ciao amore – e sorridente. Poi la vedo cambiare espressione. E gli spezzoni di conversazione che ascolto mi mettono in apprensione.
- Quando è successo? abbiamo parlato meno di un’ora fa? –
- Cazzo! Abbiamo discusso. L’ho fatta agitare! –
- No, Rosalie non dovrebbe sapere niente è in udienza. Partiamo appena possibile .–
- Fammi sapere appena arrivate –
 
Chiude la chiamata e noto che piange. Mi alzo e la abbraccio. Non le chiedo niente.
- Bella è in ospedale – e mi gelo sul posto.
- La gravidanza non va bene,  dall’inizio. Ed oggi è svenuta – mi riprendo
- Perché nessuno mi ha detto niente? –  cazzo! Sono il padre del bambino e nessuno mi ha messo al corrente della situazione.
- Per decisione di Bella. Non vuole che tu in nessun caso ti senta obbligato nei suoi confronti o del bambino – ma come sono arrivato a tanto?
- Ma che stronzate dice!  - e comincio a camminare nell’ufficio come un leone in gabbia
- Eddy il tuo comportamento è stato molto chiaro. Di chiusura totale –
- Alice sai il motivo! –
- Io si, ma Bella? – ed ha ragione. Mi passo nervosamente la mano fra i capelli
- Raccontami della gravidanza. Dall’inizio –
- Da subito si è visto che era troppo sotto peso e con la pressione molto alta. Non deve agitarsi o ne risente il bambino. Cerchiamo tutti di starle vicino ma con discrezione. Poi ieri sera mentre parlava con Ian al telefono si è sentita male. L’hanno portata in ospedale e la dottoressa dice che si è trattato di un attacco di panico. L’hanno ricoverata e dimessa stamane con l’impegno che sarebbe stata a riposo qualche giorno. – poi noto che comincia a piangere di nuovo.
- Poco fa al telefono l’ho fatta agitare. Era per via dei bambini. Ho insistito perché la vedessero perché so che tutti e tre stanno male lontani.  Ma lei  si è agitata. Ed ora è in ospedale con distacco di placenta – la cullo dolcemente fra le mie braccia.

Tutta questa situazione è colpa solo mia.
- Ed mi spiace dirlo, sei il mio gemello. Ma tutta questa situazione, le persone che soffrono,  è tutta causa tua –
- Lo so Ali ed è ora che metta a posto le cose. –

Siamo ancora abbracciati quando bussano alla porta e Blaire entra
- Signor Cullen sono arrivati i dirigenti della Coca cola. Ben mi ha detto di avvisarla. –
- Fai venire subito Ben da me –

Alice si allontana e chiama Rosalie, sento che le racconta l’accaduto. Entra Ben con Blaire che lo accompagna.
- Blaire fermati e senti quello che dico. Ben devi prendere il mio posto oggi alla riunione e nei prossimi giorni. Devo partire immediatamente. Manderò una mail a tutto il personale dicendo  che mi sostituisci  finchè non rientro. Starò fuori qualche giorno. Qualsiasi problema contattami. Mandami mail giornaliere indicandomi quello che è successo durante il giorno. Blaire qualsiasi problema rivolgiti a Ben. Sono stato chiaro? – noto Ben disorientato.
- Ben sei in gamba. Mi sostituirai egregiamente. E adesso vai che stai facendo aspettare i compratori  –
- Ok Edward ma c’è qualche problema? –
- Si, la mia fidanzata non sta bene ed ora ha bisogno di me. Ma ora vai e porta a casa il risultato –

Gli do una pacca di incoraggiamento sulla spalla mentre esce.

Alice mi osserva. – il tempo di preparare i gemelli e partiamo –
- Eddy Bella non vuole che tu sappia niente –
- Con lei me la vedrò io. Adesso andiamo –

Siamo  a casa e sto preparando una valigia carica per i bambini. Rosalie che nel frattempo ci ha raggiunti mi guarda
- Edward ma quanto hai intenzione di rimanere li? –
- Finché non la convinco a tornare a casa con me e i gemelli – che sentendosi chiamati in causa intervengono
- Chi papi tonna a casa ? –
- Thomas stiamo andando a Boston a prenderci Bella – e finalmente mi sento bene
- Vieni pure tu?????? – il tono di Danielle è meravigliato. Ma quanto stronzo sono stato se anche una bimba di tre anni rimane meravigliata dal mio comportamento?
- Si amore. Non ti va? –
- si papi. – e mi guarda felice.
 
Quattro ore dopo siamo a Boston, città carina devo ammettere. Poggiamo i bagagli in casa di Bella che, noto, è molto bella e andiamo in ospedale. Vorrei lasciare i piccoli a casa con una delle zie ma si impongono e sono costretto a portarli anche se oramai è tardi.

Nel corridoio fuori dalla stanza di Bella trovo diverse persone che non conosco. Mi fissano, immagino sappiano chi io sia. Noto che i miei figli salutano tutti e sono ben voluti. Quanta gente che hanno conosciuto in 6 mesi!
- E tu che ci fai qui? – non so chi sia
- Posso sapere con chi sto parlando? –
- Papi è Ian, l’amico di Bella. Visto che bello che è? Quando sono glande mi posa, velo Ian? – e noto mia figlia guardare con gli occhi a cuoricino il bellinbusto.
- Ma non sarò troppo vecchio per te –
- Ma che dici sciocchino! – mia figlia civetta con un uomo!
- Edward loro sono Ian, jerry e Matt. – poi anche lei nota una ragazza
- Tu sei Serena vero? Ti ho riconosciuta dalle foto che ha Matt di te. Quando sei arrivata ? – e si dimentica di me lasciandomi come un fesso.
Fortunatamente Jasper ha pena di me e si avvicina:
- Bella sta facendo un’altra ecografia di controllo e la dottoressa ci ha cacciati tutti fuori –  ora capisco il perché siano fuori. Penso al volo che se sta facendo l’ecografia io devo essere dentro con loro. E in un attimo sono dentro.
 
Bella non si accorge di niente e la dottoressa che si blocca nella visita che le sta facendo e mi chiede spiegazioni.
- Deve aspettare fuori. Quando avrò finito potrà entrare – no dottoressa, non hai capito niente.
- Sono il padre del bambino e forse fidanzato della sua paziente. Penso di dover essere presente – e noto Bella girarsi di scatto. Ci fissiamo per un attimo. Quanto è pallida, molto magra, occhiaie sotto gli occhi. No amore, da oggi mi occuperò io di te!
- E tu che ci fai qui! – si riprende ed anche io
- Ho riattivato il cervello. Adesso pare che funzioni. E sono subito corso dalla donna che amo – e mi fissa incredula. La dottoressa ci interrompe.
- Scusate  se mi intrometto, ma starei visitando. Bella può rimanere? –
- Ti prego dammi la possibilità di farmi perdonare. Ti giuro che striscerò ai tuoi piedi finché non avrò il tuo completo perdono. Per tutto – e la dottoressa mi viene incontro
- Wow! Paparino e forse fidanzato sciagurato. anche se lei non volesse ti faccio rimanere io. Forza avvicinati e vediamo che dice l’ecografia! –

Mi avvicino a Bella che non mi guarda in viso, noto che la dottoressa le controlla nuovamente la pressione.
- Bella devi stare calma. Fregatene che paparino si è fatto vivo! Dopo se vuoi ti aiuto a picchiarlo sul bel visino che si ritrova – ma chi è sta tizia?! Però vedo il mio amore sorridere e la dottoressa mi fa segno che si sta calmando. Ed è lei che mi spiega
- Abbiamo avuto un distacco di placenta. Probabilmente dovuto allo stress. Due attacchi di panico in poco tempo ed adesso dobbiamo tenerla a riposo per qualche settimana. E nel frattempo vediamo di mettere un po’ di ciccia su queste ossa! – accende il monitor e comincia con l’ecografia. Ci illustra tutto e conferma la diagnosi.  Rimango affascinato perché nell’ecografia sto vedendo mio figlio. Mio e di Bella. Che emozione, non mi accorgo neanche di piangere.

- Bene, finisco di aggiornare la cartella e vado via. Se nella notte hai bisogno o qualche dubbio, chiamami immediatamente o chiedi a Ian! – ancora sto tizio. Ma che vuole da lei? e se fossi arrivato tardi?
Noto che sulla cartella di Bella ci sono alcuni dati incongruenti: niente padre? Affidarlo a jerry e Ian? Mò rimetto a posto le cose!
- Dottoressa scusi, ci sono degli errori – e le indico la cartella.
- Cosa? – mi guarda senza capire.
- Padre: eccomi Edward Cullen. Che informazioni le servono sulla mia anamnesi?  Eppoi se le succedesse qualcosa, a Bella intendo, mio figlio me ne occuperei io –la dottoressa mi guarda e sorride.
- Per adesso scrivo a matita. Vediamo come si comporta …. – ma che stronza. Prendo una penna dalla mia tasca e glielo porgo.
- Può scrivere con la penna. – Il messaggio è chiaro, sono qui per rimanere e lei lo capisce, sorride ed esce. Strana, molto strana.

Mi avvicino a Bella e la guardo. È un attimo a correre da lei e stringerla tra le mie braccia. E lei si lascia andare, si lascia abbracciare. Poi timidamente mi stringe anche lei e posso sentire il suo cuore impazzito che va al passo con il mio!

- Tesoro calmati. O la dottoressa e i tuoi amici mi picchiano – è ancora tra le mie braccia, la sento fare lunghi sospiri per regolarizzare il battito del cuore. Le bacio i capelli e la fronte. Quanto mi è mancata. Noto che cerca di allontanarsi ma non glielo permetto.
- Chi te lo ha detto? – ha ripreso il controllo della situazione.
- Ero con Alice quando l’hanno avvisata che eri qui. E non è riuscita a fingere. Perché non volevi che lo sapessi? – la guardo teneramente. Sto fissando nella mia mente tutti i suoi bei lineamenti.
- Perché avrei dovuto dirtelo? –
- Perché anche se finora non te l’ho dimostrato ci tengo a te e al bambino. Anzi il termine esatto è che vi amo – e mi guarda sorpresa
- Per questo motivo non volevo ti venisse detto niente – e la guardo senza capire
- Non voglio che ti senti obbligato , non voglio. ..  – non la faccio finire di parlare
- Non pensare, neanche per un solo attimo, che non voglia nostro figlio. Non pensare, neanche per un solo attimo, che sono qui obbligato da chissà chi o chissà cosa. Sono qui perché amo te e amo il nostro bambino, frutto del nostro amore ..- non riesco a finire di parlare perché entra il gruppo che era in attesa fuori.
- Wow anche Alice, Rosalie , Danielle e Thomas!  Ma che ci fate tutti qua! –
- E ce lo chiedi pure! – Alice si butta tra le sue braccia e scoppia a piangere.
- È colpa mia se ti sei sentita male. E se l’ha saputo Eddy! –
- Alice non ti stare a preoccupare. Se fai così mi agito e poi starò male! -
- No no! Fuori ci siamo imposti tutti di stare calmi per te! –
- E hanno pule detto che vicino a Bella nessuno plende a sciaffi papi. Ma appena fuoli si mettono in fila! – Thomas è unico
- Si papi, zia Rose ti tila un calcio nelle palle. Quale palle papi? – Danielle è dolcissima.
- E zio Jerry ti appende col pistolino!-  mi devo cominciare a preoccupare.
- Papi voliamo giocale pule noi! – noto che tutti ridono ma Bella interviene
- No, questo è un gioco per grandi, solo per il vostro papi. Voi vi divertirete con altro. –
 
Noto Jerry uscire e rientrare pochi minuti dopo con diversi contenitori per pizze. Lo guardiamo sospettosi
- Che c’è? Le ho ordinate io! Sono le 21.00 passate, abbiamo tutti fame e ci sono due pesti che devono crescere. Mammina qui che non ha mangiato nulla di quello che passa l’ospedale! Sappiamo tutti quanto è schizzinosa! Allora ho ordinato per tutti la pizza. –
La distribuisce a tutti – Edward ti piace il salame piccante ? –
- No, non molto! – malgrado tutto è  gentile!
- Perfetto, ecco un bel trancio di pizza con il salame piccante! – e me lo passa con un sorriso sadico sul viso. Penso che se si limita alla pizza andrà benissimo.

Mangiamo tutti di gusto, tranne Bella.
- Perché non mangi. Preferisci un altro gusto? – mi guarda sorpresa.
- Se sono io il problema per cui non mangi esco fuori – e la stringo.
- Non ho fame tutto qui – gli altri hanno già finito di mangiare e notando che stiamo parlando delicatamente escono fuori.

Rosalie sta facendo uscire anche i gemelli quando gli dico di lasciarmeli. Si avvicinano al letto e si accomodano sul letto. Siamo tutti e quattro vicini, ho la mano di Bella tra le mie.
- Danielle e Thomas.  Vi devo dire una cosa importante e dovete prestarmi attenzione –
- Si papi –
- Vi ricordate quando vi ho detto che Bella aveva la bua al pancino? –
- Si papi – rispondono entrambi.
- Anche oggi ha la bua? –
- Si piccola. Ma non è una bua come quando avete la febbre. Anzi Bella non ha proprio la bua –
Mi guardano senza capire.
- Papi ma ce l’ha o no? – mi passo la mano fra i capelli  e guardo Bella, noto che neanche lei mi sta capendo.
- Che coglione che sono! Allora nella pancia di Bella c’è un bimbo che siccome il papà lo ha fatto incavolare lui sta facendo le bizze. Ci siete? – mi guardano e noto che mi seguono.
- Il papà di questo bimbo sono io – e noto Bella guardarmi basita. Forse non pensava lo avrei mai detto ai gemelli. Stringo nuovamente la sua mano e le sorrido.
- Quindi Bella avlà un bimbo? – Danielle è stata attenta
- Si Danielle tutti e quattro noi avremo un bimbo. Bella sarà la mamma, io il papà e per voi sarà un fratellino o una sorellina – mi guardano scrutandomi bene. Poi Danielle guarda Bella
- Bella mi fai la solellina? –
- Ma io volio un maschio! – Thomas è geloso.
- L’ho detto plima io! Il plossimo Bella fa un bimbo! – Danielle è unica.

In un solo attimo abbraccio tutta la mia famiglia, Bella, i gemelli e poggio una mano anche sulla sua pancia.
- Vi amo! –
- Papi fai solletico! –

Rientra Rosalie che gentilmente porta i bambini in bagno. Le ricordo che non torno a casa. Quando rimaniamo soli mi rivolgo a Bella
- Ti abbiamo invaso casa! –
- Non fa niente, ma vai anche tu –
- No, ho bisogno di stare con te e ho voglia di dirti un po’ di cose –
- Confessa che hai paura che quelli li fuori ti facciano male! – la mia Bella mi fa ridere.
-Veramente ho paura anche ad uscire da solo. E se mi fanno un agguato? – ridiamo quando arrivano Ian e Jerry. Bella li abbraccia.
- Stavolta mi hai fatto prendere un colpo, scema! – è Jerry a parlare.
- È vero, garantisco io per lui. Quando mi ha telefonato non si capiva niente. Diceva solo aereo adesso. Aereo adesso…. A pensarci adesso è stato abbastanza divertente, ora che lo possiamo raccontare ! – ridono tutti e tre e noto Bella tranquilla con loro.
- Ragazzi conoscete Edward? – mi guardano
- Nessuno ci ha presentati ufficialmente ma lo avevamo capito chi era! – Ian è unico.
- Ok se volete le presentazioni ufficiali! Jerry, Ian lui è Edward il padre dei gemelli. Edward loro sono Jerry, il mio fantastico capo e Ian, suo compagno! – adesso mi sento meglio. Sono entrambi gay e quindi non rischio niente! Non mi piace come mi ha presentato, però. e chiarisco il concetto.
- Oltre che padre dei gemelli sono anche il papà di questo pesciolino che deve ancora arrivare! –
- Ah! Hai intenzione di occupartene a tempo pieno o parziale? – ian è diretto. Ma sono altrettanto diretto, anche nei riguardi di Bella:
- Intendo occuparmene esattamente come mi occupo di Danielle e Thomas. E intendo prendermi cura anche di Bella! – la risposta pare piacere ai due. Si guardano in faccia e sorridono.
- Bene. Noi andiamo, per adesso.  Bella qualsiasi cosa chiama. Lo stesso vale per te Eddy,  i numeri li trovi sul telefonino di Bella. – Jerry mi guarda e finisce di parlare – solo un’ultima cosa, poi per noi il discorso sarà chiuso: prova un’altra volta a far soffrire Bella, prova un’altra volta a farla piangere e giuro che non ci sarà posto al mondo in cui non ti troverò.  E ti appenderò per le palle e sarà solo l’inizio.  E la stessa cosa vale per il bambino e per i gemelli. Chiaro? – più chiaro di così!
- Trasparente! –
- Ed io l’aiuterò! – Ian conclude il discorso.

Appena escono entrano quelli che dovrebbero chiamarsi  Matt e Serena. Anche loro sono molto calorosi con Bella. Rimangono poco perché lei domattina partirà presto.
- Jerry mi ha gentilmente prenotato il volo per domattina presto in andata e domani sera rientro. Così se ti serve qualcosa mancherò solo poche ore! – deve esserle molto affezionata. Lui, invece, si rivolge a me dandomi delle chiavi.
- Sono le chiavi del mio appartamento e di quello di Bella. Abito di fronte a lei. i tuoi figli dormiranno a casa di Bella, tu a casa mia. Ti prepariamo il divano così quando rientri sai già dove accomodarti. In cucina o in bagno prendi quello che ti serve. – wow! Gentile.
- Ok, noi andiamo via. Ah Edward, nella nostra coppia, Matt e me intendo, la stronza sono stata io e lui mi ha perdonato. Se Bella decide di darti un’altra chance non sprecarla – e non dicono nient’altro. Uscendo salutano anche me! Addirittura mi abbracciano. Questa è la più bella caratteristica del mio amore: riesce a legare con tutti!

Ed ora entra tutta la nostra famiglia. Alice mi spiega come si sono sistemati. Ma i bambini sono stanchi e decidono di andare via. Prima, però,  parlo con Emmet e Jasper davanti a tutti:
- Lo so che ho sbagliato. Ho sbagliato alla grande. Ma vi giuro che non era mia intenzione. Non ho mai pensato neanche per un istante di rifiutare questo bambino. E amo Bella più della mia stessa vita. E spero solo che lei decida di darmi un’altra possibilità. –

Emmet si alza e mi viene incontro –Ok, adesso parlo io e badate entrambi che non intendo ripetermi –  noto che guarda seriamente sia me che Bella, poi riprende a parlare:

- Tutti noi ci conosciamo da meno di 6 mesi ma possiamo considerarci una famiglia oramai. Amo Rosalie, ma considero Alice come una sorella, proprio come Bella. Jasper è mio fratello, non di sangue, ma lo è. E considero anche te un fratello Edward.  I tuoi figli, li considero a tutti gli effetti miei nipoti. E questo casino che avete combinato entrambi in meno di 2 mesi non lo voglio più vedere. In famiglia si parla, si discute, si urla se serve, ma poi le cose si sistemano. Non ci si chiude né a riccio come hai fatto tu, Edward, né si scappa come hai fatto tu, Bella. – si ferma un attimo e nessuno osa intervenire. Poi riprende:
- hai fatto soffrire mia sorella, ma ti perdono. Perché so cosa ti ha portato a fare e dire certe cose. So che sei un ragazzo d’oro e la ami. Non so cosa deciderà mia sorella, se darti un’altra possibilità o meno. Vi dico solo una cosa: avete tre figli, prima di fare cazzate pensate a loro perché si rendono conto di quello che succede ai loro genitori. E tu, se farai piangere un’altra volta mia sorella o i miei nipoti sei un uomo morto! – poi si gira verso il resto della famiglia – ora tutti a nanna che è stata una giornata pazzesca. Bella, da adesso in poi, invece, di farti venire gli attacchi di panico, prendilo a schiaffi! Ti assicuro che dopo ti sentirai molto meglio – e gli fa l’occhiolino, ma Bella capisce al volo.
- L’hai fatto vero? – sembra sconvolta
- E non sai che soddisfazione. Notte sorella! – e se ne va!

Jasper mi abbraccia e aggiunge una sola cosa rivolto sia a me che Bella:
- Vi do un consiglio: quando litigherete utilizzate la tecnica che non si va a nanna senza fare pace. Vi assicuro che si risolvono un sacco di problemi! – e se ne va.

Lo  stesso fanno le mie sorelle. I bambini si sbaciucchiano prima Bella e poi me e mi sorprendono quando, prima di lasciare la stanza, salutano anche il fratellino.
E finalmente sono solo con il mio amore.
E' arrivato il momento di parlare. 
 
 
 
 

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Capitolo 16
*** Chiarirsi ***


Voglia di famiglia   
 
Pov Bella

Quante emozioni oggi. Quanta gente che è accorsa al mio capezzale! Li ho fatti spaventare tutti e mi dispiace tanto. E adesso sono rimasta sola con Edward. Non so come comportarmi, so che la sola sua vicinanza mi fa sentire meglio. Il vederlo emozionato durante la visita ecografica per me è stato il miglior calmante che potevano somministrarmi. Da quando è arrivato si è comportato come il papà e compagno modello. Ma, di fatto, come intenderà comportarsi? Non so cosa immaginare ed ho paura sia a chiederglielo che a sognare cosa vogliano dire le sue parole. Ha ripetuto a parenti ed amici che mi ama. Gli credo? Si, gli credo perché lo leggo nei suoi occhi che sono semplicemente splendenti.  Lo leggo dai suoi gesti quando disegna dei cerchi sul dorso della ma mano con il dito indice.

Noto che sta leggendo qualcosa al telefonino. Sorride, poi alza lo sguardo forse perché si è sentito osservato e mi parla:
- Ben mi ha mandato una mail. Oggi, quando Alice mi ha detto quello che ti era successo,  l’ho lasciato di punto in bianco a gestire la riunione con i dirigenti della Coca cola e mi ha mandato una mail per dire che il contratto è firmato – e lo vedo felice.
- Sei grande Edward! – sono orgogliosa di lui. Sul lavoro è il top e lo dimostra ogni volta. Lo vedo arrossire, non è abituato a persone che sono orgogliose di lui.
- Ce l’abbiamo fatta, Bella. Hai gestito buona parte del progetto ed anche quando sei andata via ho dato disposizione a Ben di seguire i tuoi appunti. Ed è per questo che il progetto è a nome tuo!- lo guardo e ritrovo il ragazzo dolcissimo di cui mi sono innamorata. Prende una mia mano tra le sue e se la porta alle labbra.
- Bella non sai cosa darei per tornare indietro nel tempo alla sera in cui abbiamo fatto l’amore. Ti giuro che non direi più quelle cazzate ma ti parlerei col cuore. Ti direi che è stata la prima volta in cui ho fatto l’amore, che farlo con te è stato come andare all’inferno e in paradiso allo stesso tempo. Ed è la sensazione che voglio provare per il resto della mia vita – e lo fisso.
- Già, però non possiamo tornare dietro Eddy e ciò che hai detto rimare – mi guarda triste ma non si perde d’animo.
- Bella posso solo spiegarti perché ho pronunciato quelle parole? Non voglio giustificazioni ma vorrei che tu capissi il perché – e lo guardo e gli dico di parlare. E lui comincia. Lo fisso negli occhi
- Bene, cominciamo dall’inizio. Mia madre. Forse un giorno la conoscerai. Una grande puttana. Alice ed io non siamo figli di Carlisle Culle ma frutto di una scappatella. Con Phil, uomo che forse è peggio di lei e che ancora frequenta. Carlisle ha sempre saputo la verità ma era talmente succube di lei da riconoscerci come suoi figli. E se per Alice provava affetto perché è identica a nostra madre, per me provava odio perché somiglio a Phil. Durante gli anni, quando si invaghiva di qualcuno, usciva di casa e rientrava dopo qualche mese. In genere quando i soldi che aveva spillato a Carlisle finivano. Ti lascio immaginare la mia infanzia come è stata. Carlisle non mi considerava per niente, mentre le poche volte che sono stato con Phil non ha fatto altro che picchiarmi. – e lo guardo scioccata. Gli faccio posto sul letto e lo invito ad avvicinarsi a me. A sdraiarsi accanto a me . e lo fa, finalmente sono fra le sue braccia.

- Mi sei mancata come l’aria – e mi bacia i capelli.
- C’è poi Tanya la madre biologica dei gemelli. Ha premeditato di rimanere incinta. E ci è riuscita. Pensava che l’avrei sposata e avrebbe fatto la bella vita con i miei soldi. E quando le ho detto che non ne avevo la minima intenzione è quasi impazzita ed ha cercato di abortire–  lo guardo senza parole. Ma che persone ha conosciuto?

- Poi sei arrivata tu, che in meno di due mesi sei riuscita a conquistare Danielle e Thomas. Non ho mai avuto relazioni ufficiali e diverse donne hanno pensato che accattivarsi i miei figli poteva significare conquistare me. Ma loro sono sempre stati molto diffidenti. Con te, invece, si sono aperti e ti hanno riconosciuto il ruolo di madre che non hanno riconosciuto neanche alle mie sorelle che mi hanno aiutato a crescerli. Bella, lo sai che per loro sei la madre? – e lo guardo sconvolta
- Edward non volevo che accadesse. Per evitargli la delusione – e mi guarda senza capire
- Bella se non lo vuoi non ti preoccupare. Non sei obbligata a fare da mamma ai gemelli – e adesso mi incavolo
- Eddy che dici! adoro i tuoi figli e ne sarei onorata di fargli da madre. Ma se per te è un problema mi farò da parte – e sento Edward ridere. Alzo la testa e lo fisso.
- Siamo due coglioni. Tu vuoi essere la madre dei miei figli ed io non chiedo altro! – e adesso rido anche io. Però c’è una domanda che voglio fargli e che mi spaventa
- Perché mi hai chiesto tempo? – so che capisce al volo quello che intendo
- Non per te o per pesciolino. Da un paio di mesi vado da uno psicologo. Mi sta aiutando a sbloccarmi con i miei sentimenti. E volevo semplicemente essere un uomo migliore per te. Non ho mai pensato di lasciarti sola ad affrontare tutto ciò. – è sincero e lo vedo nei suoi occhi.
- Ed ora lo sei? Un uomo migliore intendo? – scoppia nuovamente a ridere.
- Bella non so se sarò mai il meglio per te. Forse no. Combinerò ancora danni, parlerò ancora a vanvera. Ma non pensare mai, in nessun istante, che non ti ami. Quando dirò stronzate mandami a fanculo, prendimi a schiaffi, pugni, quello che vuoi ma non scappare lontano da me. Perché ti amo e imparerò ad essere l’uomo degno di starti accanto e che meriti.  –  wow, sono senza parole.
- E se ti avessi detto di si? – ripenso alla sua proposta di matrimonio.
- Ti avrei dato l’anello! – e me lo dice con una semplicità sconcertante.  Allora parlava serio quella sera. Sembra leggermi nel pensiero.
- Si, per quanto orribile, era una vera proposta di matrimonio. Con tanto di anello. L’ho comprato la mattina che sei tornata a New York. L’ho visto in vetrina e mi sono ricordato di quello che mi avevi descritto il giorno che avevi lavorato sulla pubblicità della catena di gioiellerie –
- Wow! – e adesso mi fissa lui
- Lo vuoi vedere? – non capisco e allora mi chiarisce il concetto
- L’anello lo porto sempre con me. È il mio portafortuna – e lo prende dalla tasca della giacca. Cavoli scatolina Tiffany! La apre e vedo l’anello più bello che ci sia in circolazione. Edward ride della mia reazione:
- Fedina in platino con brillantini laterali, brillante centrale con 6 piccole graffette a sorreggerlo. 5 carati come da suo desiderio,  principessa! – e lo guardo scioccata
- Quanto ti è costato? – deve valere un patrimonio. Sorride beffardo.
- Bella, mi stavo sentendo male quando ho letto il prezzo! Ti dico solo che non me lo hanno detto, me lo hanno scritto su un cartoncino che ho fatto sistemare nella scatolina, sulla base!!! – noto Edward che armeggia con la scatolina. Penso che stia prendendo il cartoncino, invece prende l’anello.
- Lo so che non sei pronta per un’altra proposta. Lo so che non hai fiducia in me e ti giuro che mi impegnerò a fondo per guadagnarla, la tua fiducia. Però vorrei dartelo come promessa. La promessa che ci sarò sempre, al tuo fianco, con i nostri figli. Ed un giorno, neanche tanto lontano, mi inginocchierò davanti a te e ti chiederò di divenire mia moglie – e mi infila l’anello al dito e me lo bacia.
- È bellissimo. – mi sto commuovendo e le macchine cui sono collegata manifestano la mia agitazione cominciando a emettere strani suoni. Edward si preoccupa e chiama aiuto.

Arrivano subito due infermiere:
- Miss Swan che succede? Vuole un tranquillante? –
- Nulla adesso mi calmo, mi dia qualche istante – e all’improvviso sento l’altra infermiera
- CAZZO QUANTO E’ GRANDE! – notiamo che guarda la mia mano e Edward ride. Ricorda tutto di quello che gli dissi allora!
- Ok, è l’anello giusto. Quello dei tuoi sogni!!! – mi abbraccia e mi rassicura finchè non mi rilasso.
- Adesso che dici di provare  a dormire. Solo le 2 e mezza –
- Si ma tu vai a casa o domani sarai distrutto –
- Non ti lascio Bella – ed è serio
- Allora allungati con me o non riuscirò a dormire sapendoti su una sedia! – e lo fa. Mi abbraccia e mi bacia finchè non mi addormento.
 
La mattina dopo mi sveglio in compagnia di una infermiera che sta controllando sul monitor  miei valori. Mi guarda e sorride.
- Bensvegliata Miss Swan. –
- Buongiorno, che ore sono? –
- Sono le 9.30 ma continui a dormire. I ritmi negli ospedali sono molto lenti e fatta la colazione non ha nulla da fare fino a pranzo! – mi guardo intorno e cerco di trovare tracce del passaggio di Edward. L’infermiera ride e mi spiega:
- È andato via un paio d’ore fa. Ha detto di aver bisogno di una doccia ma sarebbe tornata presto! certo che quel ragazzo è proprio innamorato – e arrossisco per essere stata colta in flagrante.

L’infermiera mi lascia sola con la mia colazione ma solo osservarla mi fa venire voglia di rimettere. Per cui la allontano. Decido di darmi una sistemata e penso che ho anche necessità del bagno. Mi metto seduta  e noto che mi sento bene, posso farcela ad andare in bagno da sola senza essere accompagnata dalle infermiere. Sto quasi per poggiare i piedi in terra quando una voce mi coglie sorpresa:
- Dove vuoi andare da sola? – la riconoscerei ovunque. Mi volto lentamente e lo osservo. Indossa una tuta, look trasandato solo all’apparenza, in realtà molto ricercato. È bellissimo ed anche il filo di barba gli dona.
- Ho bisogno del bagno. Buongiorno comunque – si avvicina e poggia un fagotto sul tavolino e una borsa sul mio letto. Si avvicina e mi bacia:
- Buongiorno. – poi mi prende in braccio
- Che stai facendo? –
- Ti accompagno in bagno. La dottoressa ti ha raccomandato nessuno sforzo. E io eseguo gli ordini! – mi poggia in piedi in bagno vicino al water ma noto che non esce
- Ok. Ci sono arrivata. Adesso esci e chiudi la porta – e rimango in attesa
- Non ci penso proprio. Resto qui con te – lo guardo per vedere se scherza o parla seriamente
- Edward o esci o passeremo la mattinata in bagno a guardarci in faccia – e adesso non scherzo neanche io. Sbuffa sonoramente
- Bella abbiamo fatto un figlio insieme. E ti preoccupi che resto in bagno con te mentre fai pipì? Sei assurda – comunque esce
- La porta rimane aperta e appena finito chiamami – e adesso sbuffo io.
 
Visto che sono in bagno cerco anche di lavarmi, ma con la debolezza che mi ritrovo non è facile. Sento Edward chiamarmi
- Tutto bene? –
- Si, vorrei lavarmi ma non ci riesco. Mi sento debole. –
 
- Se mi fai entrare ti aiuto – ed entra. Osserva il bagno, ma fa sedere su una sediolina che è presente  e poi si mette all’opera.

Noto che lava bene la vasca, poi la riempie con l’acqua. Quando è pronta mi aiuta a spogliarmi. Mi priva di tutti gli abiti. Siamo in silenzio, ma non mi sento in imbarazzo. Nei suoi occhi leggo amore e passione. Quando sono pronta mi aiuta ad entrare in acqua e mi lava tutto il corpo ed i capelli. Mi aiuta ad uscire e mi asciuga delicatamente. Mi sta trattando esattamente come Danielle tratta la sua bambola di porcellana.
La sua delicatezza mi scombussola gli ormoni e mi metto a piangere. Edward delicatamente mi riporta a letto e mi abbraccia.
- Amore mio che succede? – non so cosa dirgli. La verità è che non mi aspettavo tutta questa dolcezza da parte sua e mi fa sentire veramente amata.
- Parla con me Bella, per favore. Ho sbagliato qualcosa? – scuoto la testa
- Non sono abituata a tutto questo – e mi abbraccia forte
- Bella non ti lascio più, ci saranno decine di altri momenti come questi. – e mi bacia dolcemente fra i capelli.
 
Quando finalmente mi riprendo, mi aiuta a vestirmi. Noto dei bellissimi pigiami che non sono miei
- Questa mattina presto Alice è andata a fare spese. Dice che nel tuo armadio non c’è nulla che si possa definire semplicemente passabile. – e ridiamo. Mi risistemo  a letto e mi passa un cappuccino ed un cornetto.
- Sapevo che non avresti mangiato la colazione dell’ospedale e mi sono fermato al bar interno prima di salire – rimaniamo a parlare e scherzare finchè la dottoressa Spark non viene a farmi visita.
- Allora controlliamo prima il bambino – e noto che accende l’ecografo.
- Noto con piacere che paparino non è scappato – vedo che Edward si innervosisce
- Dove dovrei scappare dottoressa? – e lei fa finta di non averlo sentito! Poi mi guarda la mano
- Wow! Da quel luccichio che emana la tua mano capisco che fidanzato sciagurato non è più in bilico! –
- No, dottoressa è in prova. Se va male l’anello vale come risarcimento – e ridiamo entrambe alle spalle di Edward sempre più nervoso.
- Eh mio caro, con tutto quello che le hai fatto passare qualche frecciatina ci sta! – poi comincia la visita.
- Allora il distacco della placenta è ancora abbastanza evidente ma ci sono dei piccoli segnali di miglioramento. – e ci indica sul monitor la zona interessata.
- Allora facciamo due calcoli: sei alla 12° settimana. Diciamo che in questo periodo è frequente il distacco della placenta. Questo però vuol dire che devi startene per un po’ a letto. Per adesso direi un paio di settimane, poi vedremo. – passa poi ad analizzare i miei dati.
- La pressione tende ancora all’alto. Bella lo so che è facile dire, ma devi stare calma. E rilassata. E devi prendere peso. Che hai mangiato a colazione -
- Cappuccino e cornetto – rispondo vergognandomi
- Non è proprio l’ideale, ma va bene. A casa abiti da sola vero?  -
- Si, perché? –
- Ti farei pure uscire, ma devo essere sicura che tu sia assistita 24 ore al giorno. Se ti accade qualcosa, se senti qualcosa di strano devi venire subito in ospedale. Ma se abiti da sola non mi sento di darti il via libero alla dimissione – ed è allora che parla Edward
- Dottoressa non è sola in casa. Ci sono io – lo guardo senza capire
- Edward devi tornare al lavoro –
- Senza di te non vado da nessuna parte. Dottoressa mi spieghi esattamente come mi devo comportare e cosa posso fare per farla stare meglio  - li sento parlare ma non capisco niente. Sono rimasta al fatto che Edward rimane con me.
- Bene, in conclusione fra un’ora al massimo dovrebbe arrivare la lettera di dimissione. Edward segna il mio numero e se non mi trovi puoi anche chiamare Ian – e ci lascia soli.
- Edward che stai facendo? – lo guardo serio e  lui fa altrettanto.
- Siamo una famiglia Bella. Non ti lascio sola –
- Edward ma con il lavoro come farai? E i bambini con la scuola? –
- Per il lavoro c’è Ben che mi può sostituire e mi sta aggiornando ora dopo ora. Ho portato con me il necessario per lavorare da casa. E per i bambini vanno all’asilo non all’università. E per loro stare con te è meraviglioso – mi commuovo
- Si, però non piangere ogni due minuti, per favore! – ridiamo, poi parla seriamente
- Bella appena starai meglio vorrei che valutassi la possibilità di tornare a New York – e ci penso. Ma li non ho più niente ed esterno le mie perplessità.
- Edward non ho più niente lì! Dovrei ricominciare daccapo: trovare una nuova casa, un lavoro, … - mi guarda e sincero mi dice:
- Te l’ho detto poco fa: siamo una famiglia. Ti voglio a casa mia! E per il lavoro vorrei che tornassi alla Cullen,  E' quello che sento io è che ti voglio in ogni momento della giornata, anche nella quotidianità – e scoppio nuovamente a piangere.
- Bella no, non piangere per favore! – ed è proprio in quel momento che arrivano Emmet con i gemelli. Mi guarda e si rivolge a brutto muso a Eddy:
- Perché mia sorella piange? Che le hai fatto? –
- Perché ha i rubinetti rotti! Ha gli ormoni a palla, da stamattina ogni cosa buona che faccio piange! –
- E forse non c’è abituata. Bellina di al tuo fratellino che succede ? –
- Niente Em, stavamo parlando del futuro. E mi è venuto da piangere. – arrivano anche Rosalie con Alice e Jasper. Mi salutano ma le sorelle notano subito la mano.
- Cazzo fratello quando l’hai preso? – e ridiamo entrambi, sia Edward che io.
- A Natale, ma la signorina mi ha detto no! – Danielle salta sul letto e comincia a giocare con l’anello.
- Bella è bellittimittimo – e si abbraccia a Bella
- Ti piace veramente? –
- Si, papi lo volio anch’io quanno salò glande! –
Va bene tesoro! – ma Eddy cambia discorso.
- Eddy ma quanti carati sono? Almeno 5 se vedo bene – Alice osserva l’anello con attenzione
- Cavoli che occhio che avete voi ragazze! Danielle stai lontano da loro o chissà quanti grilli per la testa ti verranno! –
- Jasper guarda bene e prendi esempio! –
-Alice se vuoi quell’anello dovrai aspettare ancora molto. Se ti accontenti di qualcosa di più piccolo, mooolto più piccolo,  probabilmente arriverà molto presto – e lo guardiamo tutti con gli occhi da fuori. Jasper sa come attirare l’attenzione!
- Amore mi va bene anche quello di plastica che esce dalle patatine! – e ridiamo tutti mentre loro si abbracciano.
- Ragazzi,  voi tutti e 4 fra un paio d’ore partirete? - Ora Edward è serio
- Si perché ti serve aiuto? Rimani scoperto solo poche ore. In serata torna Serena e si è offerta di aiutarti con i gemelli – Alice è una macchinetta
- Bella quella ragazza è fantastica – ma Edward le lancia un’occhiata e riprende a parlare:
- Non servirà. La dottoressa oggi farà uscire Bella. Quindi staremo in casa. Vorrei solo che andaste in ufficio a controllare la situazione. Alice tu dovresti essere libera in questi giorni vero?- noto che Alice acconsente. Ma gli ribadisco il mio concetto
- Edward puoi ripartire anche tu. Io starò bene -
- Bella non ti lascio. – poi si rivolge agli altri – la dottoressa le ha dato un periodo di 2 settimane di assoluto riposo. Poi deciderà. In ogni caso non torneremo a New York prima di 3 settimane. Con il lavoro mi sono organizzato per lavorare da qui e con Ben che gestisce in sede. Però ho bisogno del vostro aiuto, sorelle !  - ed in pochi minuti i fratelli Cullen si sono organizzati.

Dopo pochi minuti vanno via. Salutarli è un vero dispiacere
- Ragazzi perdonatemi se vi ho fatto spaventare. Non era nelle mie intenzioni – e ricomincio a piangere
- Oddio Bella ma allora è vero che hai i rubinetti rotti! Comunque è vero ci siamo spaventati, ma tutto è bene quel che finisce bene. Cerca di stare tranquilla e noi faremo altrettanto. Penso di lasciarti in buone mani, vero Cullen? – e lancia un’occhiataccia a Edward
- Ottime Em! D'altronde io ti ho lasciato la mia di sorella! – e gli da una frecciatina
- Ma io non l’ho mai fatta piangere! – noto Rosalie tossicchiare e Em corregge il tiro
- Forse un paio di vote …. Comunque avvisami per qualsiasi problema e per il lavoro conta anche su di me! –
- Ed anche su di me! Io mi fermo 2 giorni a New York e sabato torno con Alice. Se vi serve qualcosa fatevi sentire! –
- Em ieri sera avevi ragione. Siamo una famiglia – sono nuovamente commossa.
- Tia Ali ma noi limaniamo qui? – Thomas è curioso
- Si, rimani con papi e Bella. Ma se vuoi venire con noi, torniamo a casa – e Thomas spaventato urla subito di no
- no, limango qui con papi – ed anche lui si stringe a me.
- Ragazzi noi andiamo  o perdiamo l’aereo. Ed qualsiasi cosa chiama. Non esitare capito? – e se ne vanno.
- Ok, adesso aiutiamo Bella a vestirsi e ce ne andiamo a casa! –

E così fanno. I bimbi mi fanno morire dal ridere quando cercano di mettermi le scarpe. Quando rientra l’infermiera con i miei documenti mi sento finalmente bene.
E con la mia famiglia finalmente mi sento rinascere.
 
 
 
 

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Capitolo 17
*** Mamma ***


Voglia di famiglia   

Pov Edward

Sono da 3 giorni a casa di Bella e malgrado i problemi, siamo felici.

Dormire accanto a lei, poterla abbracciare è qualcosa di inimmaginabile. Lo avevo sognato ma non pensavo potesse essere così bello. Mi fa stare tranquillo, sereno. Mi fa pensare che tutto si aggiusterà.  Non so se c’è un termine esatto per esprimere i sentimenti che sto provando in questi giorni. Forse anche la parola amore è restrittiva.

I gemelli sono ultra felici! Per loro questa è una vacanza. Si sono praticamente appiccicati a Bella che, a volte, quando deve andare in bagno, devo strillare affinché la lascino in pace.

Ma li lascio fare perché so che anche Bella ama stare in loro compagnia. Ogni tanto li trovo che parlano con la pancia di Bella e mi fa sorridere questa scena.

Serena mi sta aiutando molto. Ho subito legato con gli amici di Bella: Matt, Serena, Jerry ed anche Ian che mi chiama spesso per vedere come me la cavo. A cena praticamente sono sempre qui. E mi fa piacere perché forse vuol dire che hanno perdonato e, forse, anche compreso i miei modi ed il mio comportamento che ho avuto fino a 3 giorni fa.

Questa sera arriveranno anche Jasper e Alice e Serena si è offerta di cucinare al posto mio.

Bella vorrebbe alzarsi. Non ne può più di stare al letto. E siamo solo al terzo giorno! Ha pregato Jerry di portarle del lavoro dall’ufficio e quando ha capito che non avrebbe mai ceduto, ha provato con me!  Ieri pomeriggio, infatti, mentre Danielle e Thomas erano davanti la tv per la loro puntata quotidiana di Peppa Pig, Bella mi si è avvicinata in cucina.

flashback
- Posso sapere che ci fai in piedi? – stavo lavorando al pc ma ho sentito benissimo il suo profumo alle mie spalle
- Stavo pensando! –
- E non riesci a farlo sdraiata? Cos’è il cervello se non stai in piedi si rifiuta di pensare? –  la prendo in giro ma stranamente non se la prende.
- Sempre simpatico! No, stavo pensando che ti serve aiuto! –adesso mi viene da ridere perché ho capito che vuole.
- Veramente? E per cosa mi servirebbe aiuto? –fingo di non capire
- Con il lavoro. Guardati, hai il tavolo della cucina invaso dalle carte. Ben e tutti gli altri continuano a chiamarti e non riesci a stargli dietro. Decidi: o torni a New York e riprendi in mano la situazione o lasci che ti aiuti! – e scoppio a ridere perché la streghetta le pensa tutte.
- Non potrei mai permettertelo Bella. Lavori per Jerry. Se si venisse a sapere che durante la malattia fai un secondo lavoro ti denuncerebbe! –
- Oh Edward! Sei impossibile. –
- Bella fila ad allungarti. E se vuoi ti porto un te o qualsiasi cosa tu voglia ! –
- Per favore Eddy. Almeno fammi rispondere al telefono così non perdi tempo con chi non vuoi parlare! – e noto che è proprio disperata
- Fila sul divano o mi senti urlare! –  sto per scoppiare a ridere.
- Sei impossibile. – e se ne va.

Pochi minuti dopo la raggiungo e le porto il cellulare che, effettivamente, squilla ogni due minuti:
- Passami solo Ben. A  tutti gli altri comunica che devono rivolgersi a lui. Se telefona Blaire vedi cosa vuole e se è importante mi riferisci – e con una stronzata l’ho resa la donna più felice del mondo! Lo penso mentre vedo il suo sorriso illuminarle il viso.
Ed effettivamente anche il mio lavoro dopo è stato più fluido evitando le mille chiamate dei miei dipendenti.

Fine flashback

Sono le 17.00 e devo andare in aeroporto a prendere Jasper e Alice. Raggiungo Bella che è in camera, sul letto mentre i gemelli, per non staccarsi da lei vedono la tv che c’è il camera.
- Bella vado in aeroporto. Ti lascio il telefono aziendale e se qualcuno mi cerca sai cosa dire. Ti lascio anche il pc: rispondi alle mail che sono arrivate nel pomeriggio. Se hai problemi o dubbi chiamami –
- Più niente capo? – e sorrido.
- Ti amo scema  -
- Va bene, vai o farai tardi, capo! – noto che non mi dice che mi ama. Da quando ci siamo ritrovati non lo ha mai detto. Ma capisco benissimo che ha bisogno di tempo per riacquistare la fiducio in me-  Sorrido, in ogni caso, al modo in cui mi ha chiamato.
- Torni a lavorare alla Cullen allora? – mi guarda
- Non lo so Eddy. Dicono che il capo sia un vero stronzo! –  e rido
- Veramente? E non sai cosa dicono della sua assistente personale! –
- Cosa? È stronza pure lei? – è sul piede di guerra!
- No, è una gran gnocca, ma è proprietà privata del capo! – e ridiamo mentre ci baciamo
- Papi batta pe favole. Non sentiamo peppa! –
- Agli ordini principessina. Vado a prendere zia Alice e zio jazz in aeroporto. Comportatevi bene e ubbidite a Bella – e bacio tutti e tre prima di andare.
 
Torno meno di un’ora dopo con i nostri ospiti e mi sono anche fermato a comprare delle pizze al taglio. Dopo aver salutato gli ospiti Bella mi guarda:
- Ma non stava cucinando Serena per cena? –
- Si, ma ci vogliono almeno un paio d’ore prima di cena. Dobbiamo aspettare Jerry e tu devi mangiare qualcosa. forza tutti a fare merenda –

Sento Bella sbuffare e si rivolge a Alice:
- In questi 3 giorni mi ha fatto solo mangiare. Ti dico solo che una notte che mi sono alzata per fare pipì, prima che mi riaddormentassi ha preteso che mangiassi almeno 3 macine! – e sbuffa sonoramente. Ma Jazz la indispettisce ancora di più:
- Bé qualcuno che ti fa filare dritto e ti tiene testa, finalmente! Hai fatto quello che hai voluto finora, adesso basta! – e sta per rispondere qualcosa di acido ma le infilo un trancio di pizza in bocca
- Parli dopo che si fredda la pizza! – e mi guarda in cagnesco. Ma nulla può al mio sorriso sghembo che le fa dimenticare quasi ogni stronzata che combino!

- Invece di preoccuparti di me guarda Danielle e Thomas – e mi giro e li trovo con il viso pieno di pomodoro . ed è solo la terza volta oggi che li cambio. Alzo la voce con loro:
- Allora, che state combinando oggi? Stamane il latte addosso sui pigiamini. Poi a merenda il succo di frutta è finito in terra. Adesso ci mancava il pomodoro? Cosa insegnerete alla sorellina o fratellino, come si fa il porcellino? – e noto che Danielle ha gli occhietti lucidi. Alice  vorrebbe intervenire ma non dice nulla.

- Danielle non piangere che lo sai anche tu che ho ragione -  e Danielle con le lacrime agli occhi corre da Bella che si è sistemata sul divano. La strillo nuovamente perché come si è buttata su Bella poteva prenderle la pancia
- Danielle quante volte vi ho detto da quando siamo qui di non lanciarvi su Bella? – ed ora scoppia a piangere. Bella se la stringe forte forte e riesce a calmarla.
- Passato piccolina? – le sorride teneramente e finalmente Danielle sorride. Annuisce con la testa e poi:
- Si mamma. – rimaniamo tutti senza parole e Bella ne rimane particolarmente colpita:
- Come mi hai chiamata? – è appena un sussurro ma tutti la sentiamo. Noto che anche Thomas  si avvicina al divano e si siede vicino Bella ed è lui a parlare:
- Possiamo chiamatti mamma finché nasce la tua bimba? – ed ora mi avvicino pure io. Bella prende anche lui.

- Veramente mi piacerebbe che mi chiamaste mamma sempre. Perché fin quando nasce la bimba? –
- Pecchè poi ne avlai una tutta tua. – Bella li guarda tutti e due e poi spiega loro:
- Thomas hai ragione, poi ne avrò una tutta mia di bimba. Però mi piacerebbe che anche voi foste miei. – prende le manine di entrambi e le porta sul suo cuore:
- Vedete, qui nel mio cuore c’è tanto amore per Danielle, Thomas e quello che deve venire. Ed è uguale per tutti e tre. Nel vostro cuoricino c’è amore l’uno per l’altro, ma anche per il papà. Giusto?–
- Si, ma nel nosto cuole ci sei anche tu! – e Thomas le da un bacio sulla guancia.
- Che dite se fossi sempre la vostra mamma? – e loro si illuminano e si litigano il collo di Bella per abbracciarla. Allora intervengo.
- Thomas, Danielle il bimbo o la bimba che deve nascere non è solo di Bella. È di tutti noi. Io sarò il suo papà. Ma il compito più importante sarà il vostro: sarà il vostro fratellino o sorellina. Sapete che zia Rosalie è più grande di me e di zia Alice? Bè noi quando eravamo piccoli imitavamo in tutto zia Rose perché era più grande di noi. E le volevamo tanto bene. Anche il bimbo che nascerà vorrà tanto bene a tutti noi. Ma in particolare guarderà quello che combinate voi due. E per lui o lei sarete le persone più importanti del mondo. – e mi guardano contenti.
- E poi mi aiuterete quando sarà piccino piccino ad accudirlo. Gli possiamo raccontare le favole tutti insieme. Che dite? – e Bella a parlare adesso.
- Si quella del pulcino ballelino – e Danielle ricorda la favola che le raccontava sempre Bella. Poi si gira verso di me:
- Papi scusa. – e mi abbraccia. Poi ci pensa – ma se salà una bimba avlai un’alta plincipessa? –
- Si amore mio. Ma anche la Disney ha tante principesse. Che dici? –
- Che  non vedo l’ola di vedella! – e finalmente questa tragedia familiare si è conclusa. Mi giro e noto Alice piangere
- Si Alice la principessa più importante sarai sempre tu! – e ridiamo tutti.
- Scemo di un fratello mi avete fatto commuovere. – e poi scoppia a piangere e Bella con i bimbi ride come una matta.
- Se non conoscessi Jazz e come è un maniaco del controllo penserei che sei incinta! – ora non ride più. Bella la fissa poi fissa Jazz. Poi, di colpo di alza:
- Non ci posso credere! – e abbraccia Jazz.

- Divento zia! – e scoppia a piangere. Thomas la guarda preoccupato
- Mamma cos’hai? – e gli chiarisco il concetto io
- Niente Thomas. Cose da femmine. – e Jazz rincara la dose
- Prima insegnamento di zio Jazz : quando le femmine devono festeggiare qualcosa piangono! – lui rimane perplesso. Danielle scoppia a piangere e ci preoccupiamo tutti.
- Danielle che succede! – ci guarda e tra le lacrime ride:
- Niente papi. Cote da femmine! – che pazzia la mia famiglia. Guardo Bella ancora abbracciata a mia sorella.
- Finché non ti conoscevo avevo il controllo di tutto. Ora anche la mia sorellina è incinta! Cose da pazzi! – e mi alzo per stringere la mia sorellina mentre Bella parla con i piccoli
- Avete capito cosa ci ha detto zia Alice e perché siamo tutti emozionati? – loro scuotono la testa.
- Zia Alice e Zio Jazz avranno un bambino tutto loro. E voi un cuginetto – Thomas corre subito dalla zia.
- Zia per favole un maschio! – e scoppiamo tutti a ridere.

Vado ad abbracciare le mie donne, Bella e Danielle e continuiamo a chiacchierare.
- Rosalie lo sa? –
- Si lo abbiamo comunicato a lei e Em prima di partire stasera. E prima che me lo chiediate non so dove ci sistemeremo.  Mentre voi? – guardo Bella che acconsente
- Appena può muoversi torniamo a New York. – noto Jazz tirare un sospiro di sollievo.

Arrivano Matt e Serena e mentre stiamo comunicando loro la notizia arriva Jerry. Già sapeva della gravidanza. Ridendo confessa che glielo ha detto Em, con cui è diventato molto amico.

Passiamo una bella serata tra amici. I bambini sono sereni e mi accorgo che Bella li fissa spesso. Mi incuriosisce questo comportamento e mentre stiamo soli in cucina le chiedo spiegazioni:
- Ho paura che siano gelosi  e allora li osservo per notare le loro espressioni, se sono tristi o felici –
- Stai scherzando vero? Non ho mai visto le pesti più felici da quando ti conoscono! Ti amo piccola e non mi stancherò mai di ripetertelo – e la bacio con passione
- Non voglio sembrarti un pervertito ma non vedo l’ora di poter fare l’amore con te – e riprendo a baciarla.
- Papi il gelato c’è? – e ti pareva che qualcuno non ci interrompeva.
- Si Thomas vieni ad aiutarmi che lo portiamo per tutti – e così facciamo.

Stiamo finendo il gelato quando Bella decide di parlare con Jerry.
- Torno a New York. – e Jerry le sorride.
- Sono felice Bella. Ti voglio bene come una sorella, anche se ci conosciamo da poco. E ho sempre saputo che non saresti rimasta a lungo qui a Boston. – e si abbracciano.
- Invece io me ne vado a Los Angeles! – rimango a bocca aperta
- Ian non riesce ad avere il trasferimento qui. Allora trasferisco la sede della società. –
- Wow saremo quasi vicini di casa. Anche noi abitiamo a Santa Monica – e mentre Matt e Serena parlano con Jerry noto che mia sorella è particolarmente interessata all’argomento.
Allora intervengo:
- Voi vorreste rimanere a Los Angeles vero? – sia Jazz che Alice abbassano la testa
- Alice non rimanere per me. Fai la cosa migliore per la tua famiglia. Per te, Jazz e il bambino –
- Ma non voglio lasciarti – e noto che è  combattuta.
- Alice ci sentiremo ogni qual volta che vuoi. Ci possiamo vedere quando vorrai. Sono poche ore di aereo. Pensi sia questo che mi fermerà ogni volta che vorrò vedere la mia gemella? – e mi alzo per abbracciarla.
- Ma non sarà la stessa cosa. E lo sai che non faccio amicizia facilmente –
- Guarda quante persone già conosci a Los Angeles. Magari hai pure già avuto l’offerta di lavoro che aspettavi? – la guardo con aria interrogativa e penso di aver capito
- Tesoro, accetta. Se proprio non ti trovi puoi tornare dietro – e sorride.
- Alice mi affitti il tuo appartamento? – Bella stasera mi vuole fare incavolare
- Che ci devi fare? – mi avvicino pericolosamente a lei
- Ci dovrei vivere se torno a New York. Mi preferisci sotto un ponte? –
- No ti preferisco a casa mia, nella mia camera, dentro il mio letto. E non penso che ti lascerò andare altrove. Se poi vuoi continuare  con questa idea, ricordati che sarò il tuo capo e ti potrei far passare i guai sul lavoro. Mi conosci! –
- Che potresti farmi peggio di come mi trattavi? –
- Bella dagli retta. Da metà novembre a una settimana fa ha cambiato 9 assistenti! –

Alice sembra rassegnata al comportamento del fratello.
Scherziamo e verso mezzanotte quando gli amici vanno via andiamo a dormire. Danielle e Thomas sono crollati sul divano.
- Li metto a letto e poi sistemo qui. Tu intanto vai a letto –
- Posso aiutarti? –
- Non voglio che fai sforzi – e la guardo sospirare
- Ok mi limiterò ad osservarti – e mentre metto il pigiamino ai piccoli sento Bella parlare:
- Sei proprio grande Ed. non sarò mai alla tua altezza -
- Ho dovuto imparare con loro due Bella. Non avevo nessuno. Sai che una volta ho fatto cadere Danielle? Aveva tipo 9 mesi. Era sul fasciatoio e la stavo cambiando, quando noto che Thomas che avevo lasciato sul letto sta gattonando verso uno dei lati e mentre lo riacchiappavo  la peste si è girate ed è caduta. Allora ho imbacuccato tutti e due e sono corso all’ospedale. Le ho fatto fare una valanga di lastre. Giusto per essere sicuro che non si era rotta niente. E loro due ridevano!  Per il pesciolino, saremo di due d’ora in avanti – e mi viene  a baciare.
- Forza andiamo a letto. Di la ci penso domani – e abbracciati sotto le coperte parliamo:
- Ti mancherà Alice? –  mi mancherà mia sorella?
- Tanto. Ma la vedo felice con Jazz. Mi chiedo cosa farà adesso Rosalie –
-Stanno ristrutturando casa a New York. Non penso che vogliano buttare soldi inutilmente – Bella evidentemente non sa le ultime novità.
- Ma! Da Natale i lavori sono fermi. Non so se perché abbiamo dato pensieri noi o per motivi loro. Comunque pensavo che per adesso staremo a casa mia. Poi, con calma, dopo la tua laurea, la nascita di pesciolino e tu ti sarai ripresa ci cerchiamo casa un po’ più grande. Che ne dici? –
- L’idea mi piace. Allora vivremo insieme? –
- Bè le famiglie fanno così! –
E mentre parliamo ci addormentiamo abbracciati al centro del letto. Ed è così che ci trovano i gemelli l’indomani mattina quando vengono a chiamarci. È Bella che si sveglia:
- Ehi siete già svegli? –
- Non avevamo sonno – si lamenta Danielle.
- Ok, però per casa fa freddo. Ancora si accende il riscaldamento. Venite qui sotto le coperte – e Bella fa spazio anche a loro che contenti saltano dentro.
- Però non strillate che papi dorme ancora –
- Mamma ma la bimba quando nasce? –
- Nasce in estate – e parlando, parlando ci riaddormentiamo tutti e quattro nel lettone.
 
 
 

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Capitolo 18
*** Femmina ***


Voglia di famiglia   
 
Pov Bella

Sono finalmente passate le due settimane di riposo assoluto.
Devo ammettere che sono volate. Con Edward ed i gemelli questi giorni sono volati.
Mi sembra così strano avere Edward per casa. soprattutto con il suo comportamento. È sempre attento ad ogni mia necessità, è apprensivo, ma è anche lo stronzo di cui mi sono innamorata.

Oggi ho la visita di controllo.

Ieri ho scoperto di essere nuovamente una dipendente della Cullen Publishing. L’ho scoperto per puro caso, quando Jerry è venuto a riportarmi alcune cose dell’ufficio.

Flashback

 
- Ciao sorellina, allora come va? Pesciolino che dice? – sono sul divano a giocare al gioco dell’oca con Danielle e Thomas, tanto per distrarli  in maniera che non disturbino il padre che lavora.
- Pesciolino mi sta mettendo a dura prova! –
- Evidentemente somiglia al padre! – e la battuta di Jerry non passa inosservata
- Perché che vorresti dire contro il padre? Guarda gli altri 2 e dimmi che non sono usciti bene!  Io i figli li so fare, è Bella che deve ancora dimostrarlo! – e Jerry ride
- Vabbè. Non ero venuto per prendervi in giro, ma ho riportato alcuni oggetti di Bella. E ti lascio anche alcuni suoi documenti – noto che parlano tra di loro.
- Ehm scusate. Sarei presente anche io. Non faccio parte dell’arredamento anche se sono sempre allungata sul divano. Potrei sapere di che parlate? – Jerry sbuffa e per farmi incavolare si rivolge ancora a Edward.
- Meno male che me la sono tolta di torno. Stava sempre a predicare e mi ha pure rivoluzionato l’ufficio. Ma oramai sono problemi tuoi! – e da una pacca sulle spalle ad Eddy.
- Si, continuate a far finta che non ci sono – predico nuovamente
. Bella sto parlando con il tuo capo. Se non vuoi che ti dia delle referenze negative sta un po’ zitta! –

Adesso guardo Eddy e noto che ride beffardo:
- La settimana scorsa ti ho riassunto. – poche parole, semplice e concise!
- E perché non ne sapevo niente? –  quanto odio rimanere all’oscuro delle cose!
- Semplice: sei in malattia. cosa ti cambia per chi lavori? Anche se ho scoperto che hai aiutato Cullen e non so se considerarlo un secondo lavoro. –  Jerry si sta trattenendo dal ridere.
- Perché io che sono l’interessata non ne so sulla? – e la chiarezza di Eddy mi lascia senza parole:
- Ho contattato Jerry 10 giorni fa per dirgli che tornavi  a New York con noi. Lui ne è stato felice e gli ho chiesto di licenziarti e lo stesso giorno ti ho riassunta. – poi si avvicina e si inginocchia davanti al divano – ti voglio in ogni momento della mia vita  - e mi bacia.

Jerry sta cercando di portare i gemelli in cucina per lasciarci un po’ di privacy ma Danielle è tremenda:
- No, voio vedele! Che belli che sono. Anch’io papi avlo un fidansato come te? – noto Danielle che ci fissa con due occhioni bellissimi, ma sono io a rispondere:
- No tesoro, faremo in modo che sia molto, molto più sveglio! – e ridiamo  tutte e due.
- Forza piccoli andiamo di la  che oggi cucina zio Jerry – e mentre loro se ne vanno rimando con Eddy davanti al mio viso
- Perché non me lo hai detto? –  abbassa lo sguardo prima di rispondere
- Non voglio farti agitare. – e sembra sincero.
- Quindi sei il mio capo? –  e adesso ride.
- Sono il tuo capo, il tuo fidanzato  spero presto marito, il padre dei tuoi figli, tuo amico, confidente. Voglio essere il tuo tutto! –
E mi viene da piangere. Sento di dovergli dire una cosa che sto trattenendo da giorni perché ho paura che mi possa lasciare:
- Eddy ho paura, ma voglio dirtelo, ti amo! – e ci baciamo
- Non avere paura perché non ti lascio più sola – e dalla cucina sentiamo le voci dei pettegoli
- Zio, mamma ha detto a papi che l’ama! – Danielle è unica
- E papi dice che non la lascia più! – ridiamo e la chiamo:
- Pettegolina vieni un po’ qui –
- Cavoli zio. Mi hanno scopetta! – e corre a nascondersi sotto il tavolo.

Li raggiungiamo in cucina e mentre Eddy tira fuori la peste da sotto il tavolo io mi prendo il mio ometto. Mi siedo e me lo coccolo. Thomas cerca di fare il duro, somiglia tanto al padre. A differenza di Danielle,  non dimostra facilmente le sue emozioni. E vedere che si stringe poggiando il viso al mio seno mi fa tenerezza.

Anche Edward lo nota e sorride teneramente.
- Lo sai che sarai sempre il mio principino? – e sorride.
- Anche quando avlai altli bimbi? – è preoccupato il mio amore. Allora lo stringo ancora più forte a me.
- Sempre. Tu sarai sempre il mio primo principino – e mi bacia.
Non scende dalle mie gambe neanche quando mangiamo, malgrado Edward lo richiami all’ordine.
- dai Eddy solo per una volta. Ti devi far perdonare la storia del lavoro! – e sorrido
- e poi sarei io il capo. Hai visto Jerry:  fa sempre quello che vuole  - lo sento lamentarsi e mi stringo Thomas che è felice.
- Eddy lo so. Ma oramai è un problema tuo! Se fosse per me le farei fare un periodo di prova abbastanza lungo! – che stronzo Jerry.
- Jerry se le faccio fare un periodo di prova, scappa e non la riacchiappo più – e ridiamo tutti.
- Sentite i bambini domani chi ve li tiene mentre siete in ospedale? – quanto è caso Jerry, non si dimentica di nulla.
- Serena !- risponde al volo Edward ma la cosa non mi piace
- Edward ti spiace se li portiamo? – mi guarda curioso
 - Bimbi, volete conoscere il vostro fratellino  o sorellina domani? – e loro in coro approvano.
- Siiiiiiiiii –
- Jerry risolto ma grazie del pensiero – e continuiamo a mangiare.

fine Flashback

Sono le 16.00 e siamo tutti nella sala d’attesa della dottoressa.  Mi sembra così strano essere uscita.
Intorno a noi ci sono diverse coppie in attesa. Alcune sono anche più grandi di noi, ma siamo gli unici con due gemelli già all'attivo!
- Come ti senti? – Edward è veramente preoccupato.
- Bene, mi sembra strano essere uscita di casa – sta per rispondermi ma la dottoressa mi chiama:
- Wow! Che famigliola felice – poi si rivolge a Edward – e tu con una donna così fantastica, due bimbi che sembrano splendidi, te la sei fatta sotto per un altro che deve arrivare? Che fesso! –  e scuote la testa.
Edward non la sopporta proprio e noto che la dottoressa si diverte nel prenderlo in giro.
- Papi ti sei fatto la pipì addosso! – Thomas guarda scioccato il padre.
- No Thomas, la dottoressa scherzava – poi si rivolge a me – a New York lo scelgo io il medico! – e mi da la mano ed entriamo.

La dottoressa è già al suo posto.
- Ok cominciamo. Come ti senti Bella? Noto che hai preso un bel colorito sul viso. Paparino ti fa mangiare? – e Edward interviene:
- Si, paparino la fa mangiare ed esaudisce ogni suo desiderio – sta per perdere la pazienza
- Wow! Ma non ti scaldare. Conserva le energie per la futura mammina -  poi torna a rivolgersi a me:
- Ok cominciamo la visita. – mi accompagna a spogliarmi e mi visita.
- Direi che la situazione è migliorata, ma facciamo un eco a conferma –
- Dottoressa possono assistere i bambini? – e mi guarda dolcissima.
- Certo, paparino vieni qui e porta due sedie ! – sento Edward sbuffare.
- Ok piccoli in piedi sulle sedie altrimenti non vedrete bene – e i bambini emozionati e contenti obbediscono.

Edward si posiziona dietro di loro per evitare che cadano.
Accende il monitor e comincia l’ecografia.
- Ma io non vedo niente. È tutto scuro! – Thomas si lamenta.
- Tesoro aspetta un attimo – e finalmente si vede.
- Mami ma sembra un fagiolo – Thomas è proprio contento mentre Danielle è emozionata. Fissa il monitor e bocca aperta.
- Dani perché non parli ? Va tutto bene? – mi guarda e mi stringe la manina. Ma ancora non parla!
 
La dottoressa illustra l’ecografia. Gli spiega le varie parti e loro fanno mille domande. Noto che anche Edward è emozionato. Solo che fissa me invece del monitor. La dottoressa ci richiama entrambi.
- Ok volete sapere se sarà un fratellino o una sorellina? – i gemelli rispondo affermativamente in coro.
- Ok, è un …. … no, non ve lo dico! Così tornerete la prossima volta anche voi che siete più simpatici del paparino! –
- Dottolessa pe vavole! Dobbiamo plepalale i vettiti – Danielle è preoccupata
- Dani chi ti ha detto questa cosa? – la guardo sconvolta
- Mami non può andale in gilo nuda! – parla con fare ovvio e ridiamo tutti.
- Passi troppo tempo con zia Alice piccola – e Edward se la coccola
- Va bene. Danielle comincia a preparare il corredino per la sorellina perché è una femmina – e come sente la parola femmina Danielle salta in braccio al padre felice. Thomas mi guarda:
- Mami il prossimo maschio! –  Edward si prende in braccio anche lui e contento tornano nell’ufficio della dottoressa. Il tempo di rivestirmi e mi accomodo anche io in ufficio
- Ok. Adesso basta scherzi. La situazione è nettamente migliorata ma resti sempre una gravidanza a rischio. Non ti dico che devi rimanere ancora a letto ma i tuoi ritmi di vita devono essere molto più lenti. Immagino che vogliate tornare a New York? – e adesso guarda Edward
- Se Bella può viaggiare, si –
- Può viaggiare in macchina ma non consiglio l’aereo per adesso . in macchina non sono più di 3 ore giusto? Magari fai un paio di pause per farle sgranchire le gambe – noto che per le cose serie si fida di Edward.
- Inoltre ti indico il nome di una mia collega da contattare a New York. Vorrei che la  visitasse appena arrivate. Sempre se non hai altre intenzioni Edward – e lui la guarda seriamente
- No, preferirei qualcuno di cui lei si fidi visto che conosce la situazione – Edward sembra rassegnato.
- Perfetto. Se mi dici quando vuoi partire, ti fisso subito l’appuntamento – mi guada e parla:
- Magari domenica. Sabato potrebbero venire i nostri fratelli e portarmi la macchina e domenica partiamo – annuisco e chiedo un paio di informazioni alla dottoressa
- E per il lavoro, posso rientrare? – Edward mi guarda storto
- Pensavo ne riparlassimo dopo il parto! – che illuso!
- Bella puoi rientrare a patto di non stressarti. Ritmi leggeri. Magari ti preparo una relazione per il tuo datore di lavoro – che gentile
- Guardi glielo sta dicendo a voce! – e indico Edward
- Cioè tu lavori per lui? – e annuisco. La dottoressa sta per scoppiare a ridere e si rivolge a Edward:
- Ti sei fatto una tua dipendente in ufficio! – divento rossa come un peperone
- Non lo abbiamo fatto in ufficio. Ho sempre rispettato Bella sul lavoro perché è veramente efficiente e non mi sarei mai approfittato di lei! Dottoressa lasci che le dica una cosa: sarà pure brava ma lei è stressante! – meno male che si è limitato nel dirle il suo pensiero.
- Confessa Edward che pensi molto peggio di me! Ma ci sono i gemelli e ti sei trattenuto – rido.
 
Stiamo per uscire quando Edward si volta verso la dottoressa:
- Lo so che mi prenderà in giro a vita. Ma devo farle una domanda: a rapporti intimi – e indica me e lui con la mano – come stiamo messi? – la dottoressa lo guarda e scoppia a ridere.
- Bè Edward me lo dovresti dire tu come state messi! Ma visto che siete da me per una gravidanza direi che avete già fatto goal! Se poi vuoi sapere quando potrete ricominciare, direi di aspettare ancora qualche giorno e poi puoi ricominciare a segnare! Magari parlane con la mia collega. Ti potrebbe anche dare soluzioni alternative che non obbligano il fare gol ma permettono comunque di portare a casa il risultato …. – e ammicca verso Edward.
Io sono rossa come un peperone e Edward sta sbuffando.
- Dottoressa un’ultima  domanda: la sua collega è sua sorella? – e adesso vorrei proprio sprofondare.
- No paparino e ha meno senso dell’umorismo di me – e adesso ridono entrambi.
- In bocca al lupo ragazzi. Per qualsiasi problema contattatemi. E Edward hai una famiglia bellissima – e ci bacia a tutti e quattro.

Quando usciamo Edward tira un sospiro di sollievo. I bambini sono felici, Danielle non fa altro che parlare di vestiti.
- Certo che assomiglia a tua sorella! – dico ad Edward e lo vedo sorridere rassegnato!
- Mami  chiama zia Alice – Danielle si impunta prima di entrare in macchina
- Sta lavorando adesso. Che le devi dire? –  sono proprio curiosa
- Che è femmina e dobbiamo fale shopping! –
- Papi no un’alta femmina in casa – Thomas è disperato.
Ridiamo tutti.

- Ma se invece di andare a casa andiamo tutti a mangiare un gelato? – Edward oggi è proprio felice!

Raggiungiamo la pasticceria che ci piace e ci accomodiamo. Noto che mentre i bambini fanno caos Edward mi fissa, con un gomito poggiato sul tavolo si regge la testa.
- Che hai fatto? – mi preoccupo! Mi fissa con intensità e poi parla:
- Sposami! – e lo riguardo
- Guardaci Bella: non siamo bellissimi insieme? Sono innamorato pazzo di te e mi chiedo come ho fatto a resistere più di 2 mesi senza vederti, parlarti o toccarti. Già se accadrebbe oggi penso che non resisterei. Adesso che so cosa vuol dire vivere con te. Ogni giorno è una nuova emozione. La prima mattina che ci siamo svegliati a casa, io avevo aperto gli occhi già da un po’ e ti ho osservato dormire tra le mie braccia. E sei bella amore mio, sei di una sensualità unica anche quando dormi. Con il viso rilassato e il corpo proteso verso di me. È un’emozione anche fare colazione insieme. Che la prepari tu od io non importa. È fantastico comunque. Scegliere insieme cosa mangiare o il film che vediamo. E sinceramente non vedo l’ora di fare nuovamente l’amore con te perché mi manchi! Ogni qual volta mi passi vicino o solo mi sfiori, al tuo contatto il mio corpo reagisce. Vuole te e solo te. Lo sai quante volte ho fatto sesso da quando ci conosciamo? Una e non c’è bisogno che ti dica con chi! – lo guardo meravigliata.
- Edward non pensi che sia presto? – sbuffa e ride
- Ti amo e mi ami. Il figlio l’abbiamo fatto; gli altri due ti adorano. L’anello te l’ho dato. Che dobbiamo aspettare? Di avere 80 anni e dovrò aspettarti all’altare reggendomi al bastone? – sempre sincero il mio tesoro!
- Non ti dico di sposarmi domani, ma programmiamolo. Magari per fine estate quando pesciolina sarà nata! – e sotto sotto l’idea comincia a piacermi.
- Chi si sposa ? – mamma che pettegola che è Danielle
- Papi ha chiesto a mami di sposalla – Thomas è stato più attendo. Noto lo sguardo di Danielle saettare dal padre a me. Poi si alza in piedi sulla sedia e senza preavviso si butta sul padre che fortunatamente è stato pronto nel prenderla.
- Siiiiiiiiiii . . papi chiama subito tia Ali. Ci selve il suo aiuto!! Vettiti, fioli, l’uomo che vi sposa! – Danielle è una vera Cullen!
- Amore ci sposeremo dopo che sarà nata la sorellina. C’è tempo per pensare a queste cose! – sembra delusa ma si riprende subito
- Vabbè pensiamo a sorellina! – fisso Edward che mi guarda sorridendo
- Allora mi sposi! Dopo che è nata la piccola! – e adesso ripenso alle mie parole a Danielle. Il mio subconscio lo vuole sposare. Ridiamo come due matti.

E quando torniamo a casa, mentre Edward si rimette al lavoro, comincio a guardarmi intorno pensando a quello che devo impacchettare.  In fondo non è molta roba. Fa più paura il senso del trasloco: andrò a vivere a casa di Edward con i suoi figli. E ne avremo un altro.

Ho ancora paura delle reali motivazioni di Edward.
Mi allungo sul letto e comincio a pensare a quello che è successo nelle ultime settimane.
Edward mi vuole sposare, ma se lo fa solo per la figlia in arrivo? Magari si è convinto perché ha visto che anche Danielle e Thomas hanno legato con me!
Ma se è questo il motivo e non perché mi ama non possiamo sposarci. Sento le lacrime salire su.
Non voglio illudermi, voglio semplicemente essere sicura che il mio uomo, l’uomo che amo, mi sposi perché innamorato di me e non perché ci sono i figli di mezzo.
Ho sempre sognato l’amore romantico. Quello con il principe azzurro che si innamora pazzamente di me e non riesce a non manifestare i suoi sentimenti. E adesso? Mi trovo a sposare un uomo che mi ama ma non sono sicura che fosse pronto per il matrimonio.
E adesso mi trovo sul letto a piangere quando sento Edward arrivare.
- Bella dove sei? – e mi trova allungata sul letto
- Senti che dici se ordino le pizze per cena così che non …. – si accorge che sto piangendo
- Bella che succede? Non ti senti bene? – sento l’ansia nella sua voce.
- No, adesso passa. Non ti preoccupare – e mi volto dalla parte opposto alla sua.
- No Bella, parla con me. Se stai piangendo c’è qualcosa che non va. Per favore dimmi quello che stai provando – ed è proprio preoccupato
- Edward non sei obbligato a sposarmi – è solo un sussurro, ma lo sente benissimo.
- Infatti non sono obbligato. Lo voglio. Qual è il problema Bella? – e mi stringe dolcemente obbligandomi a girarmi verso di lui.
- Se non fossi incinta mi avresti chiesto di sposarti? – e rimane in silenzio. Che vale più di una risposta. Poi comincia a parlare:
- Non so se ti avrei chiesto di sposarmi. L’anello te l’ho comprato la vigilia di Natale. L’ho visto e ho pensato che quello sarebbe stato l’anello giusto per quando ti avrei chiesto di sposarmi. Sono entrato, l’ho visto, mi hanno detto il prezzo e avevo deciso di soprassedere.  Poi, ho notato che un altro cliente lo stava guardando e ci ho messo meno di 5 secondi a tornare dietro e prendermi quello che consideravo il mio pegno d’amore per te. Ti ho chiesto di sposarmi ancora prima di sapere che eri incinta. E in quel momento non pensavo a Danielle e Thomas. C’eri solo tu nei miei pensieri. Non è stata la proposta più romantica di cui tu abbia mai sentito parlare, ma per me è strano aprire il mio cuore e tirare fuori i miei sentimenti. Neanche la proposta di oggi è stata perfetta e, di fatto, ancora mi dai una risposta. Anche se Danielle e Thomas, poco fa, parlando con Alice hanno già detto la novità! Per cui penso che tu non possa tornare dietro – adesso si ferma e poi riprende a parlare

- Ritornando alla tua domanda: so che in ogni caso, indipendentemente da pesciolina, noi ci saremmo sposati. Magari se la vigilia di Natale tu mi avessi detto di si, saremmo scappati a Las Vegas e dopo avremmo pagato le conseguenze pensando a quello che avrebbero fatto i nostri fratelli. Ma ti amo Bella. Ti amo più della mia stessa vita e non la immagino senza di te. Perché hai avuto questi dubbi? –
- Ho pensato lo avessi fatto solo per i bambini – voglio essere sincera con lui.
- Se lo avessi fatto per i bambini avrei sposato Tanya – forse  ha ragione ….
- Ti amo Edward –
- Ti amo Bella – e ci baciamo con una passione unica.
- E stasera mettiamo i pupi a dormire e poi sei tutta mia. Ma adesso a mangiare che pesciolina deve crescere! – e ci alziamo.
- Ok, ma cucino io. Non mi va che Thomas e Danielle mangino ancora pizza. Cucino qualcosa io! –
- Ok ti aiuto –

Passiamo una cena tranquilla. Danielle e Thomas non fanno altro che parlare. Danielle coinvolge il fratello in tutto.
Mami quanti vettitini compliamo a pesciolina? –
- Non tanti amore. Lei crescerà veloce come voi due. Faremo spesso shopping – e Danielle salta.
- Però basta chiamarla pesciolina. Edward come hai scelto i nomi ai gemelli? – mi guarda e riflette.
- Hanno fatto una lista Alice e Rosalie e io ho scelto quelli che mi piacevano – ok ho capito.
- Ok. Piccoli dobbiamo decidere il nome per la sorellina. Facciamo in questa maniera. Ognuno  fa delle proposte e tutti insieme scegliamo quello che più ci piace. Che ne dite ? – non è cattiva l’idea di Edward. I bambini sono entusiasti e Danielle parte in quarta:
- Ariel come la sirenetta! –
- No papi. Già è femmina non chiamalla come il caltone! – Thomas è disperato.
- Thomas zitto! A me piace. Velo mami che è bello? – che civetta che è!
- Allola io dico Lisa Simpson!  -  
- Si, è il prossimo lo chiamiamo Bart Simpson, mica Cullen! – Edward è sarcastico. I piccoli litigano.
- Va bene piccoli senza che litighiate. Abbiamo tempo per scegliere. Magari anche io o papi potremmo avere delle idee.  Ora finite la cena che si è già freddata – stranamente ubbidiscono. Solo Danielle sussurra:
- E pelò Ariel è bello! – e sia io che Edward ridiamo senza farci notare!

Quando i gemelli sono in soggiorno a giocare e Edward mi sta aiutando a rassettare la cucina scherziamo.
- Però Ariel non è male! – e lo penso veramente
- Si, se vuoi che il fratello la odi perché si chiama come una principessa Disney  e, soprattutto, se il prossimo non lo vuoi chiamare Bart!– ridiamo come matti. E ci baciamo con passione.

Poi Edward riprende a parlare:
- Con Thomas e Danielle, durante la gravidanza non ho partecipato molto. I nomi, il corredino, perfino le cullette, hanno pensato le mie sorelle. Io mi sono disinteressato di tutto. O meglio: dovevo pensare a tenere a bada Tanya affinché i bambini avessero la possibilità di nascere. Ma questa gravidanza e le prossime ho intenzione di godermele! – e sembra parlare più a se stesso che a me!
 
I bambini vanno a letto presto. oggi li abbiamo proprio distrutti. E per la prima volta sono io a metterli a letto. Mi piace tanto: li osservo mentre si lavano i dentini. Scherziamo  mentre infilo loro i pigiamini. E racconto la favola della buonanotte che piace a loro!
Quando torno in soggiorno oramai è tutto sistemato. Edward sta inserendo l’allarme e quando mi vede si avvicina e mi prende in braccio. Mi porta in camera e mi poggia delicatamente sul letto.
- Non sai che tortura possa essere per me, dormire abbracciati e non poter andare oltre qualche carezza! – e comincia a spogliarmi delicatamente. I suoi gesti delicati sono in contrasto con i miei molto più frenetici.
- Edward ti desidero da troppo tempo. Per cui metti la delicatezza a parte. Avremo altre occasioni per essere romantici – e quelle parole sono come una scossa per Edward. Sembra svegliarsi e prende a baciarmi ovunque con passione.
 
Siamo nel letto sotto le coperte e cerchiamo di soffocare i gemiti per non svegliare i gemelli. Edward sta mordicchiando il mio seno destro mentre con la mano stuzzica il sinistro. Lentamente scende con le mani sulle cosce e sul suo passaggio lascia una lunga scia di brividi. Mi sto agitando e con il suo sorriso beffardo mi guarda:
- Stai calma cucciola o pesciolina non rimarrà buona! – e ritorna a baciarmi.
Con le mani giunge sulla mia intimità e comincia a giocarci ed io non capisco più niente.
- Buona cucciola. Se preferisci mi fermo – e lo guardo per capire se scherza o parla seriamente. Non lo degno neanche di una risposta.
Ho gli occhi chiusi quando decide di sostituire le sue mani con la sua bocca ed in meno di un minuto riesce a portarmi in paradiso. E se la ricrede alla grande:
- Wow! Sono proprio bravo – lo guardo mentre mi sta prendendo in giro.

Adesso mi vendico. Ora è supino sul letto che ride. Allungo le mani e comincio ad accarezzare i suoi pettorali. Smette immediatamente di ridere.
- Bella non è necessario. Volevo che tu stessi bene stasera! – ma non mi fermo. Gli vado a cavalcioni e comincio a baciarlo. Non ha più la forza di rifiutarmi. Di provare a negare l’evidenza.
E quando mi scosto e comincio ad accarezzare la sua viriltà e poi a giocarci con la lingua ci mette veramente poco ad arrivare anche lui. Teneramente cerca di spostarmi quando è al limite, ma non ha ancora capito che voglio tutto di lui.
- Sai di buono! – e ride come un matto.
- Ti giuro che mi hanno detto di tutto, ma mai che so di buono –
Ci rivestiamo e abbracciati ci addormentiamo.
 
 
 
 
 

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Capitolo 19
*** Ritrovarsi ***


Voglia di famiglia  

Pov Edward

Oggi finalmente torniamo a casa.
Ieri sono arrivati Emmet e Rosalie con la mia macchina e mentre loro sono già tornati a New York con i gemelli, Bella ed io partiremo in giornata con la macchina.

Abbiamo passato gli ultimi giorni ad imballare le nostre cose. Alla fine Bella non aveva portato molto. Avevano più bagaglio i gemelli di lei!
E ieri sera, approfittando che i gemelli erano già ripartiti, siamo usciti.

Flashback
- Bella? – sarà in cucina
- Ehi, che stai facendo? – la guardo curiosa
- Voglio lasciare la casa pulita e sto sistemando nei mobili –
- Lo avevo immaginato! Domattina prima che andremo via verrà la signora che si occupa di Jerry per dare una sistemata – e noto che è sorpresa!
- Non voglio che ti stanchi. Comunque vai a cambiarti che usciamo – mi guarda perplessa
- Dove dobbiamo andare? –
- Porto a cena la mia fidanzata! Ho voglia di uscire con te, senza dovermi preoccupare di niente e di nessuno. E soprattutto di marmocchi che distruggono un tavolo ancora prima di sedersi!  Muoviti che ho prenotato per le 20.00! ti ho preparato già il vestito, è sul letto. – e per farle capire che deve muoversi, le do anche una pacca sul sedere!

E così mezz’ora dopo si ripresenta in soggiorno, bellissima e sensuale come solo lei sa di essere. Ho fatto acquistare il vestito da Rosalie ma non ho voluto vederlo prima. Volevo godermi l'immagine di Bella con il vestito e penso di aver fatto bene: 
le ha scelto un tubino sl bianco - nero e degli inserti in swarosky che le sta d'incanto. Il pancino si nota ancora poco, molto poco e nell'insieme è divina.
- Sei una dea. Ed io l’uomo più fortunato del mondo – e con una mano la trascino fuori.
Abbiamo cenato in un ristorante veramente carino.  Abbiamo scherzato e riso parecchio. Oramai siamo tornati ad essere Bella e Edward che eravamo prima che combinassi il casino.
E tornati a casa, questa volta è stata Bella ad occuparsi di me. Mi ha fatto accomodare sul letto, seduto. Poi lentamente e stando ben attenta alla pancia si è abbassata per togliermi le scarpe e i calzini. Delicatamente si è alzata e si è seduta a cavalcioni su di me e tra un bacio e l’altro sul viso ha cominciato a sbottonarmi la camicia.

Poi si è alzata e mi ha fatto allungare sul letto con la schiena poggiata allo schienale. Si è allontanata andando verso il comò, ha collegato l’ipod a delle casse e con una musica molto sensuale ha cominciato a spogliarsi per me.  È di una sensualità unica. Danzando ha slacciato il vestito e  lo ha fatto calare dalle spalle e poi lo ha fatto scivolare verso il basto. Con una sensualità unica lo ha scalciato facendolo allontanare da lei. ed è rimasta in intimo di fronte a me continuando a ballare.
Ho osservato ben bene il suo pancino che comincia appena a notarsi. Anche se effettivamente è molto magra. Dovrò impegnarmi e farla mangiare di più. Li sta crescendo mia figlia, frutto del nostro amore. E mi sono emozionato.
Ma sono stato distratto immediatamente da Bella che ha sganciato il reggiseno e si è voltata di spalle per toglierlo del tutto. E nel frattempo ho potuto rimirare il suo splendido lato b!
Bella è sensuale, stupenda, una dea ma se devo scegliere una parte di lei che preferisco, bé è il suo sedere: piccolo, sodo, tondo, proporzionato alla sua altezza. Passerei le ore a morsicarlo!

E finalmente torna da me mettendosi a cavalcioni su di me, slacciandomi la cinta dei pantaloni e poi abbassando la zip. E prende la mia evidente erezione nelle sue mani e la massaggia, direi quasi che la coccola. Chiudo gli occhi per godermi il momento.
Avere addosso la donna che ami che si prende cura di te è una sensazione unica.
Ho ancora gli occhi chiusi e non mi sono reso conto che Bella si è spostata, allontanata.
Me ne rendo conto quando sento le sue labbra che baciano la mia erezione e apro gli occhi di scatto.
La madre dei miei figli è semplicemente unica. È la donna della mia vita.

Piano mi inghiotte e mi assapora, mi gusta. Il solo vederla completamente a mia disposizione fa si che arrivi al culmine. E ci arrivo dentro di lei.
Passano pochi attimi, mi sembra un’eternità il tempo che ci vuole per riprendere il contatto con la realtà e quando riapro gli occhi la trovo che finisce di gustarsi me.
Ci metto poco a ribaltare le posizioni. Delicatamente perché non voglio che mia figlia abbia ad accorgersi quello che fanno mamma e papà.

Le sfilo le mutandine e rimango ad osservarla, nuda a mia completa disposizione. si imbarazza e diventa rossa. Mi viene da ridere
- Perché ti vergogni? – rido
- Mi fissi e lo so che con la pancetta che cresce comincio a non essere granchè – e rido ancora di più
- Sei proprio fuori. Con la pancia che cresce per mia figlia sei ancora più bella. Non ti rendi conto che luce che emani. Ed ora ho voglia solo di assaggiarti – e comincio con il seno.
- Wow! Sbaglio o sei aumentata di una taglia?! –
- Già pensa che una terza mi va quasi bene! -  non ha mai avuto molto seno, ma in ogni caso è sempre stata molto proporzionata.

- Non ti lamentare che sei perfetta! – e riprendo la mia esplorazione gustativa. Dai seni scendo verso l’ombelico, fino ad arrivare alla sua intimità
Non sono l’unico eccitato perché anche lei ci mette poco ad arrivare!
Rimaniamo nudi e abbracciati finchè non prendiamo sonno.
Fine Flashback


Ho da poco finito di caricare i nostri bagagli in macchina e Bella si sta guardando intorno per verificare di aver preso tutto.  Abbiamo già salutato Matt, Serena e Jerry che, in ogni caso, verranno presto a trovarci a New York.

La signora che si occuperà della pulizia finale è già arrivata e si è messa all’opera.
- Bella sei pronta? – voglio partire presto così da fare diverse pause lungo il tragitto e arrivare per pranzo a New York.
- Si, arrivo. Aspetta che pago la signora e possiamo andare – pensavo fosse triste oggi, invece è abbastanza tranquilla.
- Già fatto amore. Andiamo ? – mi guardo storto
- Ok, allora riprenditi i soldi! – e adesso mi viene da ridere
- Bella non rompere. Sei la madre dei miei figli e la mia quasi moglie. Ho intenzione di occuparmi di te a vita. Secondo te mi riprendo i soldi? – e la guardo divertita
- Sbruffone! – e ridiamo e scherziamo fino ad arrivare alla macchina.
Sto per mettere in moto quando mi volgo verso di lei:
- Pronta per questa nuova avventura? – e mi sorride dolcemente.

Parliamo tanto durante il viaggio.
- Domani torni al lavoro? – ed è così infatti che mi sono organizzato.
- Si, ho quasi paura di rientrare. Speriamo che non sarà il caos! – sicuramente dovrò lavorare durante per recuperare i giorni di Boston
- E i bambini torneranno a scuola? – ah! Adesso capisco dove vuole arrivare.
- Si e prima che me lo chiedi, puoi tornare al lavoro. Anzi, forse sono anche più tranquillo perché così ti controllerò personalmente – e mi viene da ridere
- Mi è sempre piaciuto lavorare con te! –
- Avevo capito che preferivi Jerry! – e finalmente mi  prendo la mia vendetta
- Con Jerry mi sono divertita. Ma con te era un’altra cosa. Da te imparavo. Rendevi stimolante anche prepararti il caffè! E non hai mai perso la pazienza. –
- Bella non esagerare, sei l’unica a pensarla così. E non farti sentire in ufficio o ti prendono per pazza – le dico pensando alla reputazione che ho sul lavoro.
Rimane in silenzio. Sembra preoccupata.
- Ehi che succede. Mi devo fermare? – sto per accostare ma Bella mi indica di proseguire
- Stavo solo pensando – e mi fissa
- Posso sapere a cosa? –
- Come mi dovrò comportare in ufficio? – e ci penso. Poi le dico la mia idea:
- Come ti sei sempre comportata. Tra noi c’è sempre stato un feeling particolare. E che eravamo innamorati penso che se ne siano accorti tutti. Anche se nessuno ha avuto il coraggio di chiederlo apertamente. E per il lavoro riprendi quello che avevi solo per i primi giorni per sistemarlo e poi sposterò qualcun'altro. Ti ho reinserito tra i pubblicitari a pieno titolo. E rispondi solo a me! –
- In pratica se prima avevano il dubbio che ero raccomandata. Adesso ne avranno la certezza! – e mi viene da ridere
- Bella sei quella che avrei assunto in ogni caso a giugno appena laureata. Quindi non rompere e pensa a fare bene il tuo lavoro. Con i risultati potrai dimostrare che te lo sei meritato il posto. E non ti spetta di diritto perché sei mia moglie! – quanto mi fa incavolare quando parla a vanvera.
Mi fermo in un bar che sembra carino lungo la strada.
- Futura Mrs Cullun è ora della passeggiata! – e mi guarda torva
- Edward lo dici come se dovessi portare a passeggio un cagnolino! – e mi viene da ridere
- Bè effettivamente scommetto che anche tu devi fare pipì! – e rido come un matto.
- Scemo! Guarda che c’è tua figlia che preme sulla mia vescica! –
- Si si. Comincia a dare la colpa alla bambina! – e abbracciati entriamo nel locale.
- Forza via in bagno e io ordino da mangiare – e le do un bacio sulle labbra.
Venti minuti dopo torniamo in macchina.
- Pensavo non sarebbe stato facile recuperare il rapporto che c’era tra noi. Ma sono contenta di essermi sbagliata! – e la guardo di sottecchi  mentre guido.
- Lo pensavo anche io. E non sai quanto mi senta un idiota per averti lasciato scappare. Mi sono perso tanti momenti importanti: la prima visita, la prima ecografia, la prima nausea! – e ridiamo entrambi.
- Dispiace anche a me. Però dobbiamo guardare avanti e pensare al futuro – e mi prende la mano.
- Già. Allora come la chiamiamo pesciolina? – mi fissa
- Ma lo sai che Lisa Cullen non mi dispiacerebbe! – e mi viene da ridere
- Ok, però comincia a fare l’orecchio anche a Bart Cullen perché quei due non te lo perdoneranno! –
- Capito! Mellory ti piacerebbe? – e che schifo di nome è?
- Bla! Ho avuto una segretaria con questo nome e non è durata molto. Ho un ricordo
pessimo!-
 - Edward hai avuto una valanga di segretarie durate poco. Questo non può essere un criterio di selezione valido - 
 
 Ridendo e scherzando arriviamo finalmente a New York. Mi dirigo direttamente a casa mia. E stranamente la troviamo vuota! Trovo un post it di Rosalie sul frigo che avvisa di aver portato i bambini al circo.
Bene, avremo tempo per noi.
Noto che Bella si guarda intorno e mi avvicino a lei. La abbraccio da dietro e le bacio il lobo dell’orecchio:
- Benvenuta a casa Mrs Cullen! – e la sento ridere.
Ci allunghiamo sul divano a baciarci e rilassarci. E pochi istanti e ci ritroviamo mezzi nudi con le i in braccio a me.
- Bene, se dobbiamo farlo, facciamolo come si deve! – e mi alzo con lei in braccio. Mi dirigo in camera e delicatamente la adagio sul letto. Leggo nei suoi occhi lo stesso desiderio che ho io per lei.
- Ed, ti va di farlo? Ti voglio dentro di me! – e la guardo preoccupato. Se le faccio del male? Ma ripenso alle parole della dottoressa.
- Solo se mi avvisi se hai dolore – la vedo sorridere
Pochi istanti e sono dentro di lei. Ci mettiamo poco ad arrivare al piacere. E rimango così su di lei, cercando di farmi forza sui gomiti per non pesarle troppo.
- Dentro di te, è l’unico posto in cui mi sento a casa! – e glielo dico guardandola negli occhi. Solo che lei si mette a piangere. Sbuffo e mi viene da ridere
- Non ti voglio più vedere piangere. Devo farti sollecito ? – glielo chiedo mentre mi alzo.
- Scemo hai detto una cosa carina e non è da te. mi hai fatto commuovere! –
- Certo che non ti dico cose carine, mi chiami scemo! – mi sono quasi rivestito e comincio a salire le valige di Bella.
- Rosalie dovrebbe aver già fatto spazio nella cabina armadio. – va a controllare e torna dietro perplessa
- Di chi sono gli abiti femminili che sono dentro? – la guardo senza capire. Vado anche io a controllare. Poi capisco e mi metto a ridere:
- Le mie sorelle hanno fatto shopping. Mi avevano accennato qualcosa, ma non avevo capito che si trattava di un intero guardaroba! E' roba tua!– rimane scioccata.
- Posso fare una doccia? – e adesso la guardo di traverso io
- Non mi chiedere il permesso. È casa tua quanto mia – e mi vola tra le braccia
- Ma giuro che se ti metti a piangere un’altra volta ti faccio il solletico sotto la doccia! - E la faccio ridere.
Mentre Bella è sotto la doccia preparo qualcosa per pranzo.
Passiamo il pomeriggio a sistemare le sue cose. Arrivo anche a casa di Emmet a prendere gli ultimi suoi oggetti e sono le 18 quando abbiamo finito, in tempo per vedere gli indemoniati rientrare.
Come entrano dalla porta e ci vedono cominciano a correre ed urlare
- Siete allivati! – e corrono da Bella che si siede sul divano e se li prende.
- Eddy i tuoi figli sono degli indiavolati! – Em è distrutto. Rosalie ride e mi racconta quello che è successo.
- Gli hanno rubato i pop corn dolci e si è incavolato –
- Non mi sono incavolato per quello. Prima di andare a comprarli ho chiesto loro se li volevano e hanno voluto solo quelli salati. Finiti i loro sono passati ai miei! Poi vado per comprare la pizza. Loro mi chiedono la bianca con origano e per me prendo una 4 formaggi. La vedono e la vogliono! Nipoti miei non si fa così! – e ridiamo tutti.
- Hai fatto mangiare loro tutte queste schifezze? – noto lo sguardo di Bella incavolato.
- Ehm sorellina. Solo una volta. Domani parto e li rivedo fra due settimane! – sono contento perchè Emmet si è affezionato ai bambini e viceversa.
- Si mami solo una vota! – Danielle mi guarda tenerona.
- E ieli ci ha fatto mangiale gli hot dog e poi 2 crepes con nutella. Bona mami – thomas è un altro golosone.
- Bene è ora che io tolga le tende prima che per me si metta male. Neo mammina qui pensa di saperne più di me! Pivella! – e facendoci ridere se ne va con Rosalie.

E rimango solo con  i piccoli. Dopo cena, con Bella, decido che è ora di parlare anche con loro.
- Thomas, Danielle venite qui che dobbiamo parlare – ho fatto una voce dura e Bella mi richiama:
- Li spaventi – rido ma non l'ho fatto a posta.
- Non me ne sono accorto. Scusa – e arrivano le pesti
- Papi che succede. Zio ti ha detto della butta di marshmallow che abbiamo mangiato? – Thomas è ingenuo
- No, me lo hai detto tu adesso! – e si guarda con la sorella preoccupato. Ridiamo sia io che Bella.
- Sedetevi sul divano. Papi deve dirvi una cosa. – e si stringono a Bella. Mi siedo sul tavolino di fronte loro
- Da oggi torniamo alle solite abitudini. Domani io tornerò al lavoro e voi all’asilo. Poi, nel pomeriggio verrete  in ufficio – si guardano strani
- Allora mami va via? – lo chiedono quasi con le lacrime agli occhi
- Dani mami non andrà più via. Noi quattro siamo una famiglia. anche mami domani o forse dopo domani tornerà in ufficio. Piccoli dovete stare tranquilli perché adesso nessuno se ne va più. –
- Allola mami ci potti tu all’asilo? – Bella mi guarda e rispondo io per lei
- Mami in questi giorni non potrà guidare. Però usciremo di casa insieme e quindi vi porteremo entrambi a scuola. Va bene? – e tirano un sospiro di sollievo.
- Ed ora a prepararvi per la nanna – rimango solo con Bella.
- Allora da domani si ricomincia! – la mia è una affermazione più che una domanda
- Mi piaceva lavorare da casa. e sinceramente ho paura del caos che ritroverò in ufficio. Perdonami in anticipo se non riuscirò a prestarti le attenzioni di questi giorni – e mi guarda perplessa
- Solo se mi permetterai di aiutarti – e mi bacia con dolcezza. Poi si alza e si accarezza la pancia.
- Vado a sistemare Danielle e Thomas. – e mi piace questa nuova routine che si è creata.

Mentre Bella sistema i gemelli per la notte io riordino la zona giorno. Quando li raggiungo sono già nei loro letti e mi attendono per il bacio della buonanotte.

- La favola stasela no papi! – Danielle ha già gli occhi chiusi e mi viene da ridere
- Ok principessa. A domani! – e noto che forse è già crollata
- Ciao campione. Fai solo bei sogni! – e anche Thomas è già nel mondo dei sogni.
Mi volto verso la porta e vedo Bella che mi fissa.
- Non sarò mai brava quanto te! – e mi abbraccia.
La trascino con me in camera e ci accoccoliamo anche noi nel letto.
Domani comincia la nostra vera vita insieme.
 
 

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Capitolo 20
*** Quotidianità ***


Voglia di famiglia   
 

Pov Edward

Quando suona la sveglia tutto farei tranne che alzarmi.
Si sta così bene sotto le coperte con Bella! Ma il dovere mi chiama e scivolo fuori dal letto e comincio a farmi la doccia.
È quasi un mese che non mi reco in ufficio e, tranne che Ben, non ho sentito nessuno.
Sono preoccupato anche io per il modo in cui accoglieranno Bella. Non me ne frega molto perché è un ottimo elemento e non mi interessano i pettegolezzi che sicuramente gireranno, ma non voglio che si stressi.

In molti hanno capito che ho passato queste ultime settimane con lei.
D'altronda è stata Bella a rispondere alle chiamate dei miei dipendenti!
Ritorno in camera e la trovo seduta sul letto. Ha un’aria strana.
- Buongiorno! – mi avvicino e la bacio. La guardo bene e noto che è pallida
- Che succede cucciola? – mi sto preoccupando. Mi guarda e parla
- Ho paura. – la stringo e la coccolo finchè non mi accorgo che si è rilassata.
- Puoi tornare domani al lavoro. Oppure fra un mese o fra un anno. Lo sai che non mi importa e il lavoro in ogni caso sarà tuo. Se preferisci puoi lavorare da casa, ti metterei in contatto con Blair per farti girare tutti i materiali. Ma se il problema sono le chiacchiere, quelle già ci saranno.  Se decidi di non rientrare in ufficio pensi di non venire mai a trovarmi? – e mi guarda spaventata.
- Ti fidi di me? – e muove la testa per affermare
- Perfetto, alzati e preparati. Ci sono io con te e non ti lascio più sola – e vado a chiamare i piccoli.
 
Un’ora dopo siamo all’asilo e stiamo per lasciare i piccoli con la loro insegnante. Noto che Bella non la sopporta proprio. Forse perché cerca di accarezzarmi il braccio un po’ troppo….
E allora faccio la cosa più logica
- Miss Cage le presente Isabella Swan,  mia fidanzata nonché madre di Danielle e Thomas – e la maestra rimane a bocca aperta.
- Non sapevo avesse ripreso i contatti con la madre dei gemelli – sembra dispiaciuta
- Non mi sembrava di dover discutere della mia vita privata con lei … - sono un po’ acido, ma è tutto a beneficio di Bella e per farla rilassare.

Lasciati i gemelli in aula, prima di andare via, mi reco nella segreteria scolastica
- Edward mi stai facendo fare tardi il primo giorno! –  mi viene da ridere.
- Ti scuserò il con il capo, tranquilla. In fondo è un bravo ragazzo, capirà! Fammi regolarizzare l’iscrizione dei bambini – e mi guarda senza capire. Non le dico niente e quando arriviamo nell’ufficio rimane senza parole:
- Signora Cope è un piacere rivederla. Dovrei regolarizzare l’iscrizione dei miei figli. Devo inserire il nome della madre – e anche lei rimane senza parole.

Usciamo e Bella ancora non fiata.
- Pensi di parlare prima o poi? – mi guarda e mi salta in braccio. Non ci sono bisogno di parole tra di noi!
- Dai che facciamo tardi – mi piace prenderla in giro.
- Ah! Ora ti accorgi che è tardi? – e mi guarda acida.
- È tardi per te! Io sono il capo. – e mi tira uno scappellotto in testa.
 
Arriviamo in ufficio tranquilli. In ascensore la attiro a me e la abbraccio
- promettimi che starai calma? – e la guardo perché ho veramente bisogno della sua conferma
- ok, però non mi lasciare – e rido io adesso.

Arrivo nel mio ufficio e scorgo subito la figura di Ben
- Edward finalmente. Ben tornato! – e poi nota Bella – ciao Bella. Ho saputo che sei nuovamente dei nostri-
Noto che Ben è un po’ ansioso. Non capisco se è per il report o non gli va bene la presenza di Bella in ufficio. Dovrò indagare.
- si Ben, riprenderà il suo lavoro – e taglio corto il discorso
- Bella ti presento la mia segretaria Blair – noto che Blair è abbastanza agitata. Sicuramente sperava di non dovermi vedere per un bel pò!
- Signor Cullen bentornato. Miss Swan è un piacere conoscerla e non solo per telefono  – nei giorni scorsi ogni volta che ha cercato di contattarmi ho sempre lasciato che se la sbrigasse Bella.
- Ok fatte le presentazioni accompagno Bella nel suo ufficio e poi Ben mi relazioni tutto. E Blair indici una riunione per le 11 di oggi con tutti i capo reparto.  – e mi allontano con Bella.
- Bella qualsiasi problema chiamami. Capito? – e la bacio mentre vado via.
 
La prima ora la passo con Ben che mi relaziona sui progetti chiusi e sull’andamento di quelli in gestione. Noto che c’è un ritardo spaventoso in alcune consegne. E diversi clienti in attesa di essere ricevuti. Appena mi lascia solo nel mio ufficio invio una mail a tutti i dipendenti indicando che sono rientrato e pienamente operativo.
Ci sono parecchie campagne da seguire e molto lavoro.

Sono quasi le 11 quando Bella entra nel mio ufficio con il mio caffè in mano. E come sua abitudine si viene a sedere sulla mia scrivania di fronte a me.
- pensavo non fosse più compito tuo occuparti del mio caffè –
- mi piace occuparmi di te. È la parte del lavoro che preferisco! – e la bacio.
- Ehi, hai una faccia preoccupata – e non sbaglia
- Ben se l’è cavata ma c’è parecchio arretrato. Senti quando hai gli ultimi esami? – e mi guarda senza capire.
- A fine marzo. Perché? – e la guardo pensando
- Se ti affido il team per una campagna prometti che non ti stresserai? – e mi fissa
- Edward non sarò mai all’altezza e ti farò fare solo brutta figura – e sorrido
- Lascia giudicare me. Dai un’occhiata al risultato della campagna Coca. Tu prometti solo di non stressarti! – e, invece, di rispondermi mi abbraccia.
- Immagino sia un si – e la bacio
- Ti assegnerò un paio di campagne minori. Con un team di 5 persone. Le gestirai tu e sarai il loro referente. Il tuo compito sarà quello di coordinarli e far creare loro le migliori pubblicità.  Tu e solo tu, per qualsiasi problema, vieni da me. Che dici? –e sorride
- Se ti fidi tu, non posso dirti di no! – e sorrido
- Ok andiamo in riunione – e la prendo per mano e non la lascio neanche quando entriamo in ufficio e tutti ci guardano.

- Allora ben ritrovati signori e signore. Innanzitutto grazie a tutti voi per il lavoro svolto durante la mia assenza. Ed un ringraziamento particolare a Ben che mi ha sostituito egregiamente. – e parte un bell’applauso per Ben.
- Ora però dobbiamo rimetterci al lavoro perché ci attendono sfide interessanti – e guardo tutti negli occhi.
- Ci sono numerose società che si sono rivolte a noi per campagne importanti – e snocciolo nomi e budget.
- Ok. Queste sono le suddivisioni che ho pensato. Ben prendi la gestione diretta delle campagne Axios e Mirr. Nel pomeriggio per mail ti comunicherò il team e per qualsiasi cosa rispondi a me – noto che rimane meravigliato.
- Ben hai fatto veramente un ottimo lavoro in questi giorni e oramai sei pronto per affiancarmi nelle campagne maggiori – e gli do una pacca sulla spalla. So che questo tipo di incoraggiamenti ,in un gruppo di lavoro, sono molto importanti.
- Ramona prendi la gestione della campagna AXA e anche tu conoscerai il tuo team nel pomeriggio. Rispondi a Bella per qualsiasi cosa – e mi guarda storto. Sono sicuro che non le è andato bene il dover relazionare a Bella.
- Tyler tu gestirai le campagne MEC e CANOVA. Anche tu saprai del team nel pomeriggio e anche tu rispondi a Bella – e anche lui si irrigidisce!
- Bella gestirà le campagne di SPA e VINOLA. Ed ora un chiarimento per tutti: io e Bella a breve avremo una bambina e ci sposeremo. Ma non è per questo motivo che l’ho assunta. Come tutti vi ricorderete l’ho assunta praticamente a settembre quando ha iniziato il suo stage qui alla Cullen Publishing per le sue qualità professionali. E, ripeto ancora una volta, non c’entrano niente i nostri rapporti personali. Per cui vi pregherei di non fare pettegolezzi o storcere il muso quando la nomino. Se, poi, qualcuno ha problemi, bè sapete tutti dov’è la porta! Nessuno vi ha obbligato né vi obbligherò a lavorare per me!  E vi prego di riferire anche ai vostri collaboratori  il mio pensiero –
E li guardo tutti in faccia. Ben ride:

- capo la riunione è finita? –
- Si Ben! Per le altre campagne saprete nei prossimi giorni chi ci lavorerà–
- ok, allora congratulazioni - e mi stringe la mano ma abbraccia Bella.
- Certo con tutte le volte che ci siamo sentiti negli ultimi tempi potevi accennarmi qualcosa. Mi sono così preoccupato per la tua partenza improvvisa – e decido di intervenire
- Non è stata una gravidanza facile all’inizio. Per questo non abbiamo detto niente a nessuno – non voglio che sappiano i retroscena degli ultimi mesi.
- Allora abbiamo capito i motivi per cui Bella è andata via all’improvviso e il capo è uscito fuori di testa. E noi che pensavamo che ti avesse mollato! – Tyler fa ridere tutti. Se sapesse che ha perfettamente capito la situazione! Io e Bella ci guardiamo in faccia senza proferire parola.
- Va bene. La riunione è finita e si è fatto ora di pranzo. Al rientro troverete nelle vostre caselle di posta elettronica i dati delle campagne che vi ho affidato. Buon pranzo a tutti! – e torno nel mio ufficio.

Bella mi raggiunge poco dopo.
- Ciao! Ti stavo aspettando. Ho prenotato per il pranzo – e la guardo per notare se è tutto a posto. Stranamente la trovo bene! Pensavo che si sarebbe stressata, che ne avrebbe risentito ed invece è abbastanza tranquilla.
- Pensavo di trovarti a pezzi a dire il vero! –e sono onesto.
- Eddy è tutto merito tuo. Hai fatto in modo che tutto filasse liscio e mi stai supportando in tutto. Grazie!  - e mi bacia.
- Dai che facciamo tardi –
- Dove andiamo? –  la guardo e rido
- Ho prenotato da Angela. Ma non a nome Cullen così le facciamo una sorpresa! – e vedo che anche lei è felice
- Cavoli! Non ci avevo pensato. Certo se c’erano i gemelli l’avremmo fatta proprio felice –

Quando entriamo al locale Angela ci viene incontro appena ci nota e, soprattutto, nota le nostre mani intrecciate.
- Sei tornata! E state insieme – l’abbraccia teneramente e poi abbraccia anche me.
- Ma i piccoli non li avete portato? –
- Sono all’asilo Angela. Altrimenti li avremmo portati molto volentieri – e ci abbraccia di nuovo
- Ma fatti vedere piccola mia! Certo che non si nota proprio che sei incinta. Hai delle belle guanciotte che non hai mai avuto. Il seno mi sembra sia aumentato, ma pancia niente! Tutto e beneficio tuo Eddy! – e noto che Bella è arrossita come un peperone.
- Sarebbe bellissima anche con 10 kg in più! – e lo penso veramente
- O sentitelo! Forza accomodate al tavolo vicino la fioriera. Vi porto subito la carta con le specialità del giorno! – e mentre ci accomodiamo sentiamo il telefonino di Bella che squilla.

Guarda il display e ride e mi spiega:
- È  Alice! – chissà che vorrà.
- Ciao Alice! Chi si risente. Come stai? –  non riesco a sentirle quello che mia sorella le dice.
- Senti chiedo a Edward – e mi guarda – Alice vuol sapere se può andare a riprendere i bambini all’asilo e portali un po’ in giro. Domani parte e vuole stare un po’ con loro – e acconsento. Anche per i bambini sarà strano non averla più intorno.
 Ok. Però che dici se stasera venite a cena da noi? Così saluto Jasper! – che bella idea. Mi sa che non ho mai avuto ospiti a cena.

Chiusa la conversazione con mia sorella e arrivate le pietanza che abbiamo scelto glielo dico:
- Mi sa che è la prima volta che ho ospiti a cena. Solo tu sei rimasta diverse volte. – e mi guarda scioccato.
- Veramente? –
- Perché non mi devi credere quando ti parlo? Pensi che passi il mio tempo a prenderti in giro?-  e rido!
- Solo che io torno per le 20.00 a casa questa sera. C’è un cliente che viene per le 19.00 e voglio parlarci personalmente – mi rattristo pensando di non poter accompagnare a casa Bella
- Va bene. Vuoi che rimanga con te? – che tenera.
- No. Però parla con la signora Flower e dille di preparare qualcosa per cena - 
- Veramente volevo pensarci io. Mi piace cucinare per i bambini e per te! – la guardo e sorrido
- Basta che non ti stressi. Bella dobbiamo trovare anche una baby sitter. I bambini non potranno venire di continuo in ufficio. Quando finirà l’effetto novità faranno il terremoto! – e ricordo il periodo in cui Bella non c’è stata e quello che hanno combinato gli indemoniati.
- La signora Flower non è disponibile per stare con loro nel pomeriggio?  -
- Dovremmo chiederglielo. Ma con lei le pesti hanno sempre dato il meglio del peggio! – ma, forse, può essere una soluzione.
- Senza offesa, ma adesso è diverso. Prima tu rientravi tardi e non ti vedevano quasi mai. Adesso magari qualche volta stanno con la signora Flower, alcune in ufficio. Il tempo passerà più veloce e la sera entrambi o uno dei due può stare con loro – e penso che è vero! Guardo l’ora e noto che è tardi.
- Dobbiamo andare, tra 20 minuti ho il primo cliente. Te la senti di tornare in ufficio o pensi che sia meglio che torni a  casa? – e mi sorride:
- No amore, con te riesco a non stressarmi –
- Ok per domattina fissa la riunione con il tuo team per le campagne. Vuoi che ci sia anche io? – e abbassa lo sguardo.
- Se non ti rubo tempo che poi dovrai recuperare domani sera, si vorrei che ci fossi! – che tenera!
-Bella fammi capire quello che vuoi o di cui hai bisogno. Non aver paura di chiedere aiuto.  Se mi vuoi ci sarò. Se non lo faccio per te allora per chi dovrei farlo? – e le prendo la mano. Sto chiedendo il conto quando Angela ci guarda:
- Quale conto? Oggi mi avete resa così felice sapendovi di nuovo insieme.  E la prossima volta, che dovrà essere presto, portate i bambini! – e ci congeda con un bacio.

Torniamo in ufficio e di rimettiamo al lavoro. Passo l’intero pomeriggio in sala riunioni con i clienti. Non ho avuto un solo momento per andare a vedere come stava Bella.

Diverse volte Bella ha fatto arrivare Blair con caffè per i clienti e devo ammettere che il suo tocco in ufficio mancava.  Ed ogni volta mi ha fatto riservare il mio espresso preferito. La adoro per tutte le accortezze che ha nei miei riguardi.

Quando sta per andare via mi fa uno squillo al telefonino. Leggo il suo nome sul display.
- Dimmi? -  e noto che i miei clienti mi fissano.
- Sto andando via – poche parole, non vuole farmi perdere tempo!
- Passa un attimo in sala riunioni – e pochi minuti dopo bussa alla porta.
. Ciao Bella. Signori vi presento Isabella Swan. Mi occuperò personalmente della vostra campagna pubblicitaria e miss Swan sarà la mia assistente – e noto Bella che mi guarda. Le faccio l’occhiolino mentre sento il commento acido di Priscilla una stagista:
- E ti pareva! – la guardo e anche Bella che ha sentito il commento.
- Isabella oltre che mia assistente è la mia fidanzata. Preferisco chiarirlo subito in concetto prima per evitare che qualcuno di voi le chieda un appuntamento! – e i clienti si mettono a ridere.
- E poi perché se sentirete commenti acidi su di lei, vi invito, prima di giudicare, di guardare il suo lavoro- e noto che i clienti mi fissano convinti.
- Signor Cullen ci siamo rivolti alla sua agenzia perché conosciamo perfettamente il suo lavoro e il suo operato.  E, penso di condividere il pensiero dei miei colleghi, dicendole che sicuramente avremmo chiesto un appuntamento alla sua splendida fidanzata! – e mentre ridiamo tutti noto Bella arrossire.
Appena usciti i clienti abbraccio Bella – tutto ok. Come ti senti? – e mi guarda tenera
- Va tutto bene. Ora ti lascio che hai delle persone in attesa. Ci vediamo a casa! – e mi lascia un bacio casto sulle guance perché ci sono altri dipendenti in stanza. Mentre lei esce mi rivolgo a loro:
-ok prima abbiamo fatto un ottimo lavoro e il cliente è nostro. Adesso si ricomincia. Blair falli entrare – e mentre attendiamo i nuovi clienti mi rivolgo alla stagista:
- Priscilla, dopo la laurea non sprecare tempo a fare domanda alla Cullen Publishing – e capisce al volo il riferimento al commento precedente. Noto che tutti hanno recepito il messaggio
 
Sono le 20.00 passate quando lascio l’ufficio insieme a Ben. È teso.
- Ben posso sapere che hai? Non mi sembri tranquillo. È successo qualcosa in mia assenza? –
- No Edward. Solo dei pensieri! – e provo a verificare se le mie sensazioni sono corrette.
- È per Isabella? Non pensavi rientrasse? – mi guarda e arrossisce. Abbassa il capo.
- No veramente Edward. –
- Parla Ben -
- Non pensavo che la mettessi a capo di campagne tutte sue. Nessuno di noi ha avuto queste possibilità appena arrivati. E ti ricordo che mancano ancora 3 mesi alla sua laurea – ha trovato il coraggio di dire quello che pensa guardandomi negli occhi.
- Hai ragione. Ancora si laurea. Ma ti vorrei ricordare il lavoro egregio che ha svolto per la Coca. Inoltre ha sempre seguito me e per qualsiasi problema sa dove trovarmi – abbassa il capo.
- Hai paura che ti possa rubare il lavoro? – e finalmente ho capito
- Sicuramente a breve avrà il mio posto! –
- Ben il fatto che ammiro il lavoro di Bella non vuol dire che non vedo nessun altro. E per il lavoro gestisco questa società da quando avevo 18 anni, tra poco saranno 8 anni e penso che le mie scelte l’hanno portata ad essere quello che è. Pensi che voglia buttare alle ortiche le mie fatiche? Pensi che non sappia giudicare con obiettivià Bella?–
- No, sei in gamba e questo nessuno te lo nega. E lei indubbiamente è un talento in questo lavoro.-
- E allora fidati delle mie scelte e dai una possibilità a Bella – e lo lascio riflettere sulle mie ultime parole.
 
Arrivo a casa e trovo i piccoli in soggiorno a giocare con Jasper e Alice mentre Bella è in cucina che prepara la cena. Mi piace vederla destreggiarsi tra le mie cose!
- Ehi, mi stavo preoccupando! –
- Addirittura! Esagerata! Sapevi che facevo tardi oggi. – e la bacio
- Lo so! Vai a cambiarti che è pronto e i bambini hanno fame! Tua sorella gli ha preparato personalmente la merenda ma se ho capito bene loro non hanno mangiato! – e rido
- Ahahaha! E ci credo, non distingue il sale dallo zucchero. Chissà che gli ha preparato! E mentre rido sento mia sorella:
- Fratello ingrato ti ho sentito. E muoviti che tuo nipote ha fame! – già la mia sorellina è incinta.
 
Dieci minuti dopo siamo a tavola a mangiare le prelibatezze preparate da Bella. Che, poi, mi chiedo quando ha avuto il tempo di prepararle se fino a 2 ore prima stava con me in ufficio!

Anche i bambini stasera vedo diversi. Sono tranquilli, raccontano la loro giornata. Parlano degli amichetti ritrovati. Bella promette loro che sabato che saremo liberi farà venire a casa nostra i loro compagnetti di classe.

Poi la vedo spaventata e se ne va in cucina. La raggiungo immediatamente:
- Ehi che succede! Ti senti male? – la guardo preoccupato.
- Edward scusa. Non volevo prevaricarti. – rimango perplesso.
- Quando lo avresti fatto? – avrà avuto qualche problema in ufficio, mi viene da pensare.
- Con i bambini. Volevo fargli passare un pomeriggio con gli amichetti. Ma non ti ho chiesto il permesso. – e sta quasi per piangere.
- Perché dovresti chiedermi il permesso? Bella  ti considerano la loro mamma ed anche io. Con pesciolina mi chiederai mai il permesso di fare qualcosa? – e vedo che scuote la testa.
- E allora stai tranquilla. E, invece, di farti le paranoie dimmi che c’è il dolce che ne ho voglia! – e mi prende il tiramisu dal frigorifero.
- Ecco perché ti amo! – e la bacio.
- Oddio era una vita che non mangiavo così tanto! – noto Jasper tenersi la pancia.
- Pensa se Emmet viene a sapere che hai fatto pure il tiramisu! –e ridono. Alice ha uno sguardo perplesso:
- Jazz ieri sera ti ho fatto il tiramisu! Non ti è piaciuto il mio? – Jazz è nei guai. So come cucina mia sorella e capisco che è fortunato se è ancora in piedi. Sta per rispondere quando interviene Thomas:
- Tia quetto è bono! Il tuo ela tutto sciotto! Sa di fommaggio! Senti quetto come è bono! – e ridiamo tutti. Alice lo guarda perplessa:
- Bella quando verrete a Los Angeles mi fai lezione di cucina? Almeno le prime pappe per bambini. – la guardo accordarsi con Bella e ricordo che domani partiranno. È la prima volta che mi stacco da una delle mie sorelle e già so che mi mancherà un casino. Come richiamata alza lo sguardo verso di me e mi fissa e scoppia a piangere. Mi alzo e la vado ad abbracciare:
- Mi mancherai Alice. Ma sarai felice. E ci vedremo spesso! – rimaniamo a lungo abbracciati. Poi va da Jasper e Bella che si sono accomodati sul divano.
- Scusate non volevo piangere! – e Jazz se l’abbraccia.
- Non ti preoccupare: la prima volta che siamo partiti per Los Angeles Em e Bella hanno pianto persino in aeroporto – e si becca una gomitata da Bella!
- Che cretino! Anche tu piangevi! E ricordo anche i singhiozzi. E telefonavi a casa anche 10 volte al giorno – ridiamo tutti.
- È vero! – confessa jazz e decido di cambiare discorso.
- Come vi siete sistemati a Los Angeles? – effettivamente non ho ancora capito dove andranno ad abitare.
- Per adesso ci siamo sistemati a casa mia e di Emmet. Almeno in attesa di sapere che faranno Em e Rosalie! Poi, con calma ci sistemeremo. Ma sicuramente dopo la nascita del piccolo. Alice avrà anche il nuovo lavoro a cui dedicarsi e non voglio che si stressi anche per la ricerca della casa.  – e Jazz guarda mia sorella con occhi innamorati.
- Edward dovete venire. Sei l'unico che non c'è ancora stato. Hanno un bellissimo villini a Santa Monica. Proprio sul mare. Lo vedi che dal di fuori sembra piccolo, ma in realtà potrebbe ospitare un reggimento! Verrete a trovarci vero? – e Alice mi guarda speranzoso.
- Appena Bella potrà volare! Sapete che non sono mai stato a Los Angeles ? –
- Poi, abbiamo scoperto che Matt e Serena sono praticamente nostri vicini di casa. A giugno rientreranno anche loro  a Los Angeles. – e noto Bella guardarli ammirati.
- Anche Ian so che ha trovato casa vicino voi. Aveva il contratto di affitto in scadenza e ne ha approfittato per cambiare. Alice sarai felice li. Conosci già delle persone. E se conosco bene Em anche loro a breve vi raggiungeranno! –
- Si, ho avuto anche io questa sensazione. E Rose verrà la settimana prossima per dei colloqui- e penso che solo noi rimarremo a New York. Chissà, se potesse scegliere, cosa preferirebbe il mio amore: Los Angeles o new York? Non gliel’ho mai chiesto perché ho sempre dato per scontato che rimanessimo qui.

Sono appena le 23.00 quando vanno via.
- A che ora avete il volo domani? – lo chiedo mentre abbraccio mia sorella
- Alle 9.00 –
- Ok. Qualsiasi cosa vi serva: uno squillo e arrivo! – poi la lascio e abbraccio Jasper
- Te l’affido. Prenditi cura di lei perché la vedi forte ma in realtà non lo è! – e mi abbraccia anche lui.
- Ok. Però tu stai attento alla mia di sorellina e ai miei nipotini! –
 
Rimaniamo soli. E come una routine già consolidata lei porta i piccoli a prepararsi per la notte ed io sistemo la cucina.

Quando siamo a letto le porgo la domanda che mi vortica in testa da un po’:
- Bella se potessi scegliere preferiresti New York o Los Angeles? – ci pensa un po’ e poi risponde:
- Devo essere onesta. Los Angeles mi attira. Ma non mi interessa in quale città mi trovi, l’importante è che ci siate tu e i gemelli! – ed è dolcissima. La bacio e l’abbraccio.

- Mi mancherà Alice. È la prima volta che ci separiamo. Ma la vedo felice. E, sinceramente, anche io sono felice qui con la mia famiglia –

Poi ci penso e mentre ci addormentiamo le dico quello che penso:
- Se vuoi rimanere con i tuoi fratelli, se vuoi vivere a Los Angeles o katmandu dimmelo che m iorganizzo. Nulla è impossibile se lo vogliamo! – e poco dopo ci addormentiamo l’uno tra le braccia dell’altro.
 
 

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Capitolo 21
*** Anche la spesa è un affare di famiglia! ***


Voglia di famiglia  
 
Pov Bella

Finalmente è venerdì! La prima settimana di lavoro come fidanzata ufficiale di Edward è quasi finita.

È stata una settimana assurda, ma grazie ad Edward mi sono stressata meno del dovuto.

Il mio amore mi ha aiutato tanto. Mi è stato vicino nelle chiacchiere che inevitabilmente ci sono state in ufficio e mi ha supportato nel lavoro, aiutandomi nei vari momenti di difficoltà.

Con i bambini penso che ci siamo organizzati bene: la mattina solo all’asilo ed il pomeriggio in ufficio. Poi tornano a casa con me. Ho tagliato la mia pausa pranzo in maniera tale da uscire prima dal lavoro e passare più tempo con i bambini e pare che loro abbiano gradito, Edward un pò meno!
Abbiamo spiegato loro che dalla settimana prossima passeranno alcuni pomeriggi con la signora Flower che, visto la primavera che sta arrivando, li porterà al parco o a spasso in attesa che io torni a casa.

Mi alzo appena suona la sveglia e noto che anche Edward comincia a dare segni di ripresa!
- Buongiorno Amore – e lo bacio e gli accarezzo i capelli.
- Ehi! Dimmi che è venerdì –  mi viene da ridere. Questa settimana ha fatto notte fonda tutte le sere per lavorare.
- Oggi è venerdì! Rimani un altro po’ a letto, vado a preparare la colazione -  mi guarda con il broncio.
- Come fai ad avere questa energia! – e ridendo esco.
- Merito del mio capo. Mi tiene allegra al lavoro! –  lo sento sbuffare ed esco.

Appena è pronta la colazione per tutti vado a chiamare i piccoli che, come il padre, rifiutano di alzarsi, ma oramai conosco un paio di trucchi:
- Thomas se non ti alzi papà si mangerà tutti i pancake con la Nutella! – e si alza!
- Danielle papà ha problemi con la camicia. Non sa quale cravatta abbinare. Lo vai ad aiutare? – E ancora con gli occhi chiusi si alza e va dal padre  che, avendo sentito tutta la discussione per far alzare i figli, si fa trovare con due cravatte in mano!
- papi metti quella celette. –

È bello fare colazione in famiglia. I bambini portano un’allegra confusione.  Ed, in genere, siamo ancora a tavola quando arriva la signora Flower a cui sto simpatica!

Usciamo di casa tutti insieme e portiamo i piccoli all’asilo. Edward non vuole ancora che guidi anche se la nuova ginecologa, che è l’esatto opposto della precedente per la gioia del mio fidanzato, ha detto che posso tranquillamente guidare. L’importante è che controlli il mio livello di stress!
- Piccoli ricordate di dire ai vostri amichetti della festicciola a casa nostra domani! – sono così eccitati per domani: parlando con Edward è uscito fuori che non hanno mai ospitato nessun amichetto a casa loro. E sono emozionati.

- Hai lasciato la lista della spesa alla signora Flower? – Edward mi riporta alla realtà.
- E perché avrei dovuto lasciargliela? – mi guarda e mi spiega.
- E lei che pensa alla spesa settimanale. Basta che le lasci la lista sulla bacheca. – lo guardo. Mi è sempre piaciuto andare a fare la spesa.
- Tu sei matto! Mi piace andare a fare la spesa. Lo farò nel pomeriggio quando esco dall’ufficio. E, a tale proposito, ti sarei grato se mi lasciassi la macchina – mi guarda senza capire.
- Bella lo sai cosa vuol dire fare la spesa con le pesti? Come minimo metteranno a soqquadro il supermercato, ti cacceranno e non potrai mai più entrarci! – e guardo altrove  per non ridergli in faccia.
Da ragazzo padre si è dovuto organizzare e appoggiare come meglio ha potuto, ma ci sono alcune cose  che dovrà cambiare.
- Rilassati. Male che va sarà un’esperienza che non ripeterò –
 
In ufficio la mattinata passa veloce.
Sto istruendo Blaire in tutte quelle piccolezze che piacciono tanto a Edward. Ed, in effetti, in settimana ha urlato contro di lei solo un paio di volte!
Vado d’accordo con il team che Edward mi ha affidato. Anche se a tutti gli incontri gli ho chiesto di essere presente. E lo ha fatto. Mi è stato vicino e appoggiato. In privato mi ha fatto notare gli errori e mi ha elogiato quando ho fatto le cose bene.

- Ok. È quasi ora di pranzo, vai a ricordargli gli impegni del pomeriggio – e Blair, con il tablet in mano, entra nell’ufficio di Edward a ricordargli gli appuntamenti. È ancora timorosa quando è al suo cospetto, ma almeno ha smesso di balbettare.
- Ok Blair capito. Ora mi fai il favore di far entrare Bella? – cavoli mi ha tanato.
E ridendo entro. Balir ci lascia soli.

- Lo so che è merito tuo: il caffè che arriva puntualmente alla 10.00; la sala riunioni pronta per ogni evenienza. La mail mattutina per ricordarmi gli impegni della giornata e quella serale per gli impegni del giorno dopo. È il tuo modo di lavorare e, forse,  fra sei mesi lo avrà appreso! –
- Ok ma muoviti. Ho solo mezz’ora per la pausa pranzo. –
- E chi lo dice? – mi guarda con il suo sorriso sghembo.
- Il mio orario! – e adesso ride.
- Bella ti ricordi che il capo sono io vero? E, in fin dei conti, vieni a pranzo con me. –
- Lo so. Ma non voglio favoritismi. Voglio fare le mie 8 ore così Priscilla non potrà rinfacciarmi niente–  e si alza
- Forza andiamo che poi passiamo anche a prendere i gemelli. E non rompere con l’orario – e prendendomi per mano mi trascina fuori dall’ufficio.

È ormai pomeriggio e finalmente la mia giornata e settimana lavorativa è finita. Chiamo i piccoli e gli dico che andremo a fare la spesa. Rimangono scioccati: non sanno neanche dove si compra il cibo!
- Prima salutiamo papi – e si dirigono nell’ufficio di Edward
- Papi noi andiamo a fare la pesa – e gli saltano in braccio!
- E ti sarei grato se volessi darmi le chiavi della macchina – mi guarda e ride
- Pensavo di venire con voi! –
- Il lavoro? – mi guarda mentre spegne il pc e chiude i cassetti. E ne sono contenta.
- Comunque mi dovrò portare parecchie cose a casa per questo fine settimana. Per cui verrò con voi! E domani penserò al lavoro!-

Fare la spesa con Edward e i gemelli è esilarante.
- Allora sei tu l’esperta: che dobbiamo comprare ? – Edward è ancora scettico e caccio la mia lista.
- Intanto prendiamo due carrelli – mi fissa sbalordito.
- Quante cose  ci servono? – e rido.
- Prendili e metti in ognuno i bambini, così non li perdiamo! – i piccoli sono eccitati di stare nei carrelli.
- Mami che compliamo? – Danielle, la mia curiosona!
- Allora ci serve la pappa per tutta la settimana. Cominciamo dall’inizio: la mattina cosa mangiamo? – mi guardano e riflettono.
- Latte, biccotti, uova, Nutella, … -
- E anche il succo – Thomas da il suo apporto.
- Bravissimi. Cominciamo dal latte – e spingo il mio carrello fino alla corsia del latte con Edward che mi segue con l’altro carrello.
- Edward prendi il latte. La marca la ricordi? – e mi guarda ridendo.
- Mi prendi per deficiente totale? – e noto che prende una sola bottiglia.
- Che ci fai di una? – mi fissa senza capire.
- Utilizziamo una bottiglia al giorno. Secondo te quanto ce ne vuole per una settimana Thomas? Quanti giorni ci sono in una settimana? –  li interrogo e loro rimangono attenti.
- Tette! E tette bottiglie di latte! – e lo bacio.
- Bravissimo. Eddy hai sentito? – e lo guardo e mi accorgo che ride.
- Si, sette bottiglie di latte. Effettivamente non avevo mai pensato a quanto ne servisse.
Facciamo prima a comprarci una mucca e parcheggiarla in giardino! Vabbè per adesso prendiamo un cartone sano! – Che spiritoso.  Anche i bambini ridono.
- Cereali: quali volete? – e i bambini scelgono una scatola ciascuno.
- Edward mi prendi quelli con i pezzi di cioccolata? – e il mio amore mi accontenta!
- Mami poi il succo. Quello ace – i bambini partecipano attivamente alla spesa.
- a me abbicocca e pecca! – e li guardo ridendo.
- Edward visto che sei vicino prendi anche 2 confezioni di uova –
- Guadda papi la c’è la nutella. Plendila –  quello di Thomas è un ordine.

Passiamo un’ora a riempire i carrelli e finalmente siamo alla cassa. I bambini si sono divertiti ed hanno imparato tante cose. Edward non sembra scontento. Mi avvicino a lui e gli parlo:
- Pensi sia una stronzata venire a fare la spesa? Dici che non dovevamo portarli? – e mi guarda tenero:
- No, penso che abbiano imparato tante cose. Hanno scelto le pietanze che mangeranno in settimana. Hanno capito che non si possono comprare solo patatine e caramelle. Si, direi che mi piace fare la spesa in famiglia – e mi abbraccia e mi bacia finchè non arriva il nostro turno.

Sto pagando quando con nonchalance allunga la sua carta alla cassiera.
- Stavo pagando io! – ride
- Lo sto facendo con la tua carta. Quindi la cosa non cambia – non capisco. E fuori mi spiega:
- Ti ho fatto emettere le carte legate al mio conto. A casa prendile. E non rompere. – ed invece lo bacio, perché il mio amore pensa proprio a tutto.
- Lo sai che non dovevi farlo? – e scoppia a ridere.
- A parte il fatto che in famiglia si usa condividere tutto, ieri ho firmato il tuo contratto di lavoro e ho scoperto che ti pagherò una miseria! Per cui direi che era il caso che ti cointestassi il mio conto! – e mi bacia appassionatamente finchè la nostra piccolina non ci interrompe.
- Mami ma vellemo semple a fale la spesa? –
- Dani se vi è piaciuto si. Altrimenti posso pensarci io, oppure papi, oppure la signora Flower –
- Mami ci è piaciuto. Tonniamo semple – Edward ride:
- Ore e ore pagate nei baby club per fargli passare il tempo e loro si divertono a fare la spesa. Sei unica Bella. Riesci a fargli fare le cose più semplici facendole passare per grandi esperienze! –

Pov Edward

Finalmente è sabato mattina e possiamo rilassarci. Ci svegliamo solo un pochino più tardi del solito perché comunque i piccoli vengono a chiamarci.
E mentre loro rimangono nel lettone a scherzare con la mamma scendo a preparargli la colazione. Pochi minuti dopo e li vedo arrivare.
- Prendete le tovagliette per la colazione per favore – loro apparecchiano e Bella mi si avvicina e si avvinghia sulla schiena. Sento il suo ventre sulla mia schiena e mi piace!

A tavola le pesti sono agitate.

- Che impegni hai per la mattina? – e la guardo
- Devo finire alcune cose del lavoro così sono libero fino a lunedì mattina! Tu? –
- Vado da Kate a prendere i dolci per oggi pomeriggio. Thomas e Danielle li porto con me così non ti disturbano – quanto è tenera il mio amore!
- Potevamo andare a fare colazione da lei! ricordiamocelo sabato prossimo – e lo penso veramente mentre i bambini approvano la scelta.

- Lo sai che tra poco arriveranno Rosalie ed Emmet? Saranno qui per pranzo. – e sono contento.
 
Sono ancora a tavola, i piccoli sono a vedere il loro programma preferito alla tv e fisso Bella che sta lavando le stoviglie. La pancia comincia a notarsi, d'altronde siamo al quarto mese inoltrato. I fianchi si sono ammorbiditi, ma le tette non sono aumentate più di tanto!
- Sei splendida Bella! – lo dico a bassa voce ma lei mi sente e si volta.
- Grazie. Perché me lo dici adesso? – rimane a fissarmi. Mi alzo e mi accosto a lei:
- La gravidanza oramai è evidente. Ma  ti dona, sei bella con mia figlia dentro di te. Mi viene da pensare cosa saresti stata se i gemelli li avresti partoriti tu! – e mi abbraccia
- Bè come minino Emmet ti avrebbe ucciso: avevo 18 anni quando hai avuto i gemelli! Sai, all’epoca ero la sua piccolina! Come mai questi pensieri oggi? – e mi fissa rimanendo abbracciati.
- Ti stavo semplicemente guardando e sei veramente bella. E penso anche che se la settimana è stata difficile con il lavoro, averti vicina in ufficio e avere la mia famiglia a casa pronto ad accogliermi, mi ha comunque reso felice. Mi sto rendendo conto che prima di te io e  i gemelli non eravamo una famiglia. Sei tu che ci hai reso tale! Era come se ci mancasse il collante per tenerci insieme. Grazie amore mio – e la bacio appassionatamente.
- Wow! Quanto sei sdolcinato stamane. – e la abbraccio.
- Vabbè sono nello studio altrimenti non me lo tolgo più dalle palle il lavoro. Chiamami se serve qualcosa! – e mi ritiro nello studio.

Lavoro di buona lena per almeno quattro ore. Ho sentito i bambini giocare, Bella che scherzava con loro e a volte li ha richiamati. Poi sono venuti a salutarmi prima di uscire per recarsi da kate.
- State attenti alla mamma e comportatevi bene – le mie raccomandazioni fanno ridere tutti e tre!

Dopo un paio d’ore rientrano ridendo così come sono usciti. Danielle corre subito da me con in mano un vassoio trasparente con dentro dei biscotti al cioccolato decorati.

 
- Papi li ho fatti complale pe te! – quanto è tenera
- Principessa grazie! Lo sai che vado pazzo per i dolci al cioccolato. – e la prendo in braccio. Arriva anche Thomas.
- Bha! Cote da femine! Io papi ho mangiato un biccotto a fomma di winnie the pooh. Tuuuuutooo al cioccolato! – e lo conosco bene il mio campione!
- E a me non hai pensato? – lo rimprovero bonariamente e lui ride:
- No, pelò ho dato un boccone alla mamma. Ah! A detto se vai aiutalla in macchina – e mi alzo per scendere in garage.
 
La trovo che mi attende vicino la macchina. Mi sorride quando mi vede ma noto che è pallida.
- Che succede? – mi preoccupo subito.
- Mi serve aiuto per salire le scatole. Mi sono un po’ stancata – prendo le scatole e arriviamo in soggiorno.
- Allungati sul letto o sul divano e non muoverti almeno fino a pranzo. Preparo io da mangiare. – e mi da retta.
- Stanno arrivando Ed e Rosalie. Se aspetti ci penseranno loro – e la guardo scettica.
- Pensi che non sia capace? – la fisso con le braccia incrociate sul petto e sorriso sghembo che so che le piace.
- Non volevo dire questo. Ma so quanto mangia Em e con una pastasciutta non te la cavi! –

I nostri fratelli arrivano e Em si preoccupa subito per Bella. Ma la sorella riesce a farlo rilassare.

Mi aiuta in cucina mentre Rosalie si gode i nipotini. Ridiamo e scherziamo come due vecchi amici
- E chi lo avrebbe mai detto: noi uomini in cucina a sgobbare e le donne in salotto a giocare! – e ridiamo di gusto alla sua battuta.

- Fammi sapere: com’è andata a mia sorella la settimana lavorativa? – lo guardo e penso:
- Certamente stressante psicologicamente lunedì. Ma poi ho messo le cose in chiaro in ufficio. Non mi andava che Bella passasse per una poco di buono o approfittatrice e ho chiarito il concetto che presto sarà mia moglie. I pettegolezzi ci sono soprattutto da parte di stagisti. Ma tra un paio di mesi saranno fuori quindi non mi preoccupo. Lavorativamente parlando se la cava alla grande ed è soddisfatta di quello che fa. – poi lo guardo e continuo a parlare – ora dimmi di mia sorella Rose, che intenzione avete? –
- Ha fatto dei colloqui a Los Angeles ma chiedi a lei che ne sarebbe felice se ti informassi della sua vita lavorativa. Comunque sono andati bene. Io ho fatto dei colloqui qui a New York e sono andati bene, ma ancora decidiamo cosa fare! – e lo guardo.

- Le offerte di lavoro sono tutte valide. Qui ci siete voi e con il tuo lavoro non potresti spostarti. Li ci sono Alice e Jazz. Non è facile per noi scegliere – e lo vedo triste.

- Dovete fare la scelta migliore per voi. Se il problema siamo noi, ve lo dico tranquillamente: scegliete Los Angeles. Sai quante volte ci vedremo e sentiremo in ogni caso! Ma andate tranquilli – e vedo la figura di Rosalie vicino la porta e corre ad abbracciarmi.
- Rose hai fatto l’impossibile per me. Ora pensa alla tua vita. Li vedi i gemelli? Non li vedi finalmente tranquilli e sereni? Io la mia vita l’ho scelta ed è Bella. Tu hai scelto Emmet e dovete pensare a ciò che è meglio per voi! – ci abbracciamo e vedo arrivare anche Bella.
- Non dovevi stare sul divano? – la guardo.
- Si sente puzza di bruciato! – ed ha ragione.
- Cazzo i cordon bleu nel forno! –

- Due uomini e zero capacità culinarie. Rose stai attento a Em in cucina. Fondamentalmente sa cucinare, il problema è quando decide di inventare qualcosa! Anni fa mi fece le pennette all’arrabbiata con panna. Ma mise talmente tanto di quel pepe che fu impossibile mangiarle! E la panna acida. Che orrore! – e ridiamo tutti.

Il pomeriggio i bambini si scatenano con i loro amici, ma si divertono. Arrivano anche alcuni genitori con cui Bella si ferma a chiacchierare e me li presenta. Con un paio di loro decidiamo il sabato prossimo di fare un picnic a Central Park.

Quando tutti vanno via devo ammettere che i danni sono limitati con le ragazze che hanno fatto da guardia per non far toccare le cose delicate e mentre Bella  sistema i piccoli a letto,  con Em e Rose sistemiamo il soggiorno.
- Ordino una pizza o vi preparo una pasta? – è Bella che è nuovamente scesa
- No, abbiamo mangiato tutto il giorno. Non ne posso più! – Rosalie è proprio esausta.
- I piccoli dormono. Almeno qualcosa da bere? – e prendo io delle birre per me e Em.
- Ecco questa ci vuole! – sorride Em.
- Allora Los Angeles fratello? – è Bella a riprendere il discorso. Em guarda Rose che acconsente.
- Si, che ne pensi sorellina? – Bella piange.
- Che sono felice per te, ma mi mancherai un casino – e si butta tra le sue braccia.
- Anche tu mi mancherai. Ma oramai non sei più la mia piccolina. C’è qualcun altro che accoglie le tue lacrime e le tue gioie. Non sei più me che cerchi nei momenti di sconforto. -
- Lo so, ma resti sempre il mio orso! –
- E tu la mia Bellina, che è diventata mamma. E mi viene da ridere: la ragazzina che non faceva altro che cadere e inciampare presto insegnerà ad una bimba a camminare! Mi sa che è meglio che mi raccomando a Eddy – e ridiamo tutti.
- Domani che fate? – sono io a chiederlo.
- Dovremmo sistemare casa e chiuderla. Partiamo lunedì mattina presto –
- Posso venire ad aiutarvi e poi la sera dormite qui così lasciate in ordine. – guardo Rose e accetta con piacere.
- Per pranzo vi cucino io qualcosa così non perdete tempo. Che ne dite ? – è Bella a fare la proposta.
- E chi rinuncia alla cucina di Bellina – Em adora la sorella!

Vanno via che è veramente tardi. Siamo rimasti a scherzare parecchio. Rimasto solo con Bella parliamo. E scopro che ha le mie stesse paure, rimanere soli:
- La cosa che più mi spaventa è che se abbiamo un impegno come faremo con i bambini? –
- C’è sempre Susan e Kate. Eddy ce la faremo. Anche se pure io ho paura! – e la abbraccio.
- Ce la caveremo tesoro! Promesso -
 
E il giorno dopo con Em e Rosalie sistemiamo la loro casa. Bella è rimasta a casa nostra con i piccoli. Non volevo che si stancasse.
- Veramente non c’è molto da sistemare – e mi guardo intorno.
- Effettivamente Eddy ha ragione. Rose i vestiti pesanti non penso li metterai mai a Los Angeles –
- Oppure potresti sistemarli in scatole e poi sarò io a spedirli – e può essere una soluzione.

Rose sistema anche gli oggetti appartenuti a Carlisle. Mi chiama e me li mostra: sono album fotografici, il suo orologio preferito, la sua serie di pipe a cui teneva molto e altri oggetti personali. So che alcuni hanno anche un certo valore economico.

- Eddy li vorresti conservare tu? Li ho mostrati anche a Alice e non ha voluto niente – la guardo e la abbraccio.
- Neanche io voglio niente Rose. È più giusto che conservi tu questi oggetti. Era tuo padre – mi fissa.
- Ok non mi giudicare. Non li voglio neanche io! – e ci abbracciamo ridendo.
- Facciamo una cosa: mettiamoli in una scatola, prima o poi decideremo che farci –

Ad ora di pranzo arriva Bella con il pranzo. Ha un cestino da pic nic!
- È quello da dove lo hai preso? – e mi viene da ridere.
- Era di nostra madre. Lo utilizzavamo durante l’estate per i pic nic al mare! – è  Emmet a rispondere e noto un velo di tristezza nei suoi occhi.
- Era una vita che non lo vedevo. Hai fatto bene a conservarlo. – e abbraccia la sorella.
- Allora speso proprio che non ti arrabbi perché ti ricordi i nostri piatti e bicchieri da pic nic? – e attende che il fratello annuisca – bè li hanno visti i gemelli e gli sono piaciuti. E ho promesso loro che oggi avrebbero potuto utilizzarli – scoppia a ridere.
- Hai fatto benissimo! –

Mangiamo nel soggiorno e per la gioia dei piccoli ci mettiamo per terra come in un vero pic nic. Bella stende anche una coperta che la sua famiglia utilizzava in queste occasioni e i piccoli ridono felici.
- Tia è velo che patti? – Danielle si va ad accoccolare tra le braccia di Rose.
- Si amore mio. Andrò a vivere a casa della zio Em. Vi ricordate la casa sul mare dove siamo stati qualche mese fa? – e anche Thomas annuisce, ma è lui, invece, a rivolgersi a Bella:
- Mami ma tu lesti co noi? – e gli si abbraccia. Mi rendo conto che Thomas è quello che ha più sofferto la mancanza di una madre. E non me ne sono mai accorto prima di Bella.

- Thomas io resterò per sempre con voi. Non devi preoccuparti ogni volta che senti qualcuno che parte! – effettivamente abbiamo avuto lo stesso problema quando gli abbiamo comunicato che Alice partiva.
- E salai semple la nostla mamma? – la guarda speranzoso. Allora Bella lo prende in braccio, gli prende il viso tra le mani e lo fissa negli occhi:
- Stammi bene a sentire piccolo mio: sarò sempre la tua mamma, anche quando sarai grande e avrai dei bimbi tuoi. Io  sarò la tua mamma! – e se la abbraccia. Danielle ci fa ridere:
- Ah! Ma io lo sapevo che salai semple la mia mamma! – che saputona. Mi assomiglia proprio.
- Tutta tuo padre tu! – e il commento di Rosalie è azzeccato.  
- Infatti! Ma guardate che anche Thomas somiglia al padre in maniera impressionante e non solo fisicamente! Thomas ha tutto il lato emotivo di Edward: tende a nascondere i suoi sentimenti come lui, fa il duro come lui e ci sono tante altre somiglianze – guardo Bella che ride e penso che abbia proprio capito bene sia me che i miei figli.
- Parlò colei che scappa alla prima difficoltà! – e adesso mi fissa lei come a voler capire come ho potuto dirle che scappa.
- Dai Bella che è la verità. Io sarò pure lento a capire i miei sentimenti, ma tu alla prima difficoltà hai messo kilometri fra di noi – e mi poggio sul divano per osservarla. È la verità e non può contraddirla.
- Saputo! Ecco da chi ha ripreso Danielle. Piccola mia, non ti preoccupare: ci penserà la mamma a cambiare questo lato del tuo carattere! – e ridiamo tutti.
 
E prima di rimetterci al lavoro mi viene un’idea:
- Ragazzi stasera vi spiace se vi lasciamo soli con i bambini. Vorrei avere un appuntamento romantico con la mia fidanzata. E penso che questa sia una delle ultime occasioni. Una volta partiti voi a chi le lasciamo le belve? – e ridendo acconsentono alla mia richiesta.

Bella mi guarda felice e vado ad abbracciarla:
- Allora hai voglia anche tu di passare del tempo con me? –
- E chi non ne avrebbe voglia! –
- Ora, però, vai a casa e riposati. Se preferisci ti accompagno io – mi bacia ed esce.
- Tranquillo paparino. Ce la farò ad arrivare sana e salva a casa – e presi i piccoli se ne va lasciandoci al lavoro.
E già pregusto la serata che mi attende!
 
 
 
 

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Capitolo 22
*** Vacanze ***


Voglia di famiglia 


Pov Edward


Sono passate 5 settimane da quando anche Rosalie è partita.

Ci sentiamo spessissimo con le mie sorelle durante il giorno. E molte volte dal lavoro chiamo anche Jazz e Emmet, o sono loro a chiamarmi ed, oramai, li considero fratelli. Però mi mancano e approfittando delle vacanze pasquale andremo a trovarli a Los Angeles.

Siamo tutti euforici per questo viaggio: noi perché andremo a goderci un po’ di mare e loro perché ci rivedremo.

In settimana Bella ha sostenuto gli ultimi due esami ed ora le manca la discussione delle tesi a giugno e finalmente sarà laureata e nessuno le potrà dire più nulla sul lavoro.

La amo così tanto che non riesco a ricordarmi com’era la nostra vita prima di conoscerla ed innamorarmi.

Ed anche per i bambini è così.

Me ne sono reso conto un paio di settimane fa quando la mattina, al risveglio, ci siamo resi conto che Thomas non stava bene. E con i problemi che ha avuto alla nascita, ogni raffreddore per lui può diventare una cosa seria.

Inizio flash back

- Eddy vieni subito in camera di Thomas – sento Bella strillare dalla camera del mio campione.
- Che succede, non vuole alzarsi? – e mi avvicino per prendere il mio pigrone. Ma quando mi avvicino mi accorgo che è molto arrossato al viso e gli occhietti sono lucidi.
- Tranquilla Bella avrà un po’ di febbre – per lei è la prima volta che uno dei bambini si ammala e non ha alcuna esperienza. Vado alla ricerca del termometro e quando lo poggio sull’orecchio di Thomas supera i 38° e Bella comincia ad agitarsi.

- Bella non ti agitare, è un po’ di febbre. Thomas hai male da qualche parte – ma come parla mi rendo conto anche io che, forse, c’è di più.
- Papi fa male gola. Sembla che ho gli pilli! – e lo coccolo.
- Chiamo la signora Flower e le dico di venire subito. E alle 9.00 chiamo il pediatra per una visita di controllo. È un amico, sicuramente verrà in casa a visitarlo – noto Bella che mi guarda e poi mi chiede:
- E se rimango io in casa con lui? – Thomas alza subito la testa speranzoso di una mia risposta positiva. Ma voglio vendicarmi di tutte le volte che mi ha ribadito che non vuole preferenze in ufficio solo perché è la mia ragione di vita!
- Devo rispondere a mia moglie o ad una delle mie dipendenti? – e adesso la guardo curioso di sapere come ne esce. Non ha ancora capito dove voglio andare a parare.
- Che vuoi dirmi? –
- Che se sto parlando con mia moglie allora ti dico che puoi prenderti anche più di un giorno per stare a casa con nostro figlio. Anche perché sicuramente a seguire ci sarà Danielle a prendersi l’influenza! E dall’ufficio ti faccio inviare le mail con il lavoro. Se parlo con la mia dipendente che non vuole favoritismi allora ti dico di andarti a preparare che stiamo facendo tardi! Allora che decidi? – mi viene da ridere perchè è così spaventata al lavoro che negli ultimi giorni ha saltato anche la pausa pranzo perché un giorno le ho fatto fare tardi!

- Sei assillante Cullen! Rimango a casa con i miei pupi. E mandami i report sulla mail. – poi si rivolge a Thomas – andiamo a preparare il latte caldo con il miele così passa il mal di gola. E lo prende in braccio per andarsene in cucina. Quando mi passa vicino mi bacia dolcemente.
- Ottima scelta Miss Swan! - 
 
E così per una settimana ha lavorato da casa perché, come previsto, anche Danielle si è ammalata. E  i gemelli hanno approfittato della situazione per farsi coccolare dalla mamma, a cui ancora non sono abituati! Hanno giocato, hanno preparato le torte ed una sera mi hanno fatto trovare anche la pizza impastata direttamente con le loro manine. Ed ogni sera che sono rientrato in casa ho trovato una famiglia felice ed unita ad accogliermi. 
Scherzando ho anche chiesto a Bella se ha mai valutato l'idea di fare la casalinga!

Ma dall'occhiataccia che mi ha riservato ho capito che non era il caso insistere.

Fine flashback
 
Oggi è venerdì e domani finalmente partiremo.  Bella in mattinata ha illustrato ad uno dei clienti la sua proposta pubblicitaria ed ha avuto molto successo. Alcuni suoi colleghi hanno imparato ad apprezzarla, la maggior parte ancora no!
- Edward posso entrare un attimo? – arriva nel mio ufficio e stranamente non entra senza permesso.
- Da quando bussi? – e finisco di firmare i documenti a Blair che attende con calma apparente. Non ho capito perché ma al mi cospetto è sempre agitata. Eppure da quando sono rientrato da Boston ho perso l’abitudine di urlare. Sarà che sono tranquillo in famiglia? Bha!

- Ti ho sentito parlare con Blair e non volevo disturbare! – alzo lo sguardo e vorrei proprio sapere che ha in mente.
- Ho finito. Tieni Blair. Riprendiamo dopo – e la liquido velocemente.
- Cos’è sta storia che non vuoi disturbare? Quando mai l’hai fatto? – e rido. Si accomoda, come sempre, sulla scrivania di fronte la mia poltrona. È al quinto mese di gravidanza ed ha un fisico da fare invidia.
- Ti devo chiedere una cosa – e finalmente capisco il motivo di tante accortezze.
- Da come ti comporti sembra quasi che mi devo preoccupare! – e rido.
- No, volevo solo chiederti se posso prendermi il pomeriggio libero. Voglio andare a fare shopping. Danielle è entusiasta. Thomas si sta nascondendo nel mio ufficio perché non vuole venire! – e rido.
- Per questo sei agitata? Scema! E Thomas lascialo con me, altrimenti ti farà passare i guai – e come richiamati arrivano le scimmie urlatrici.
- Papi io no shopping. È cosa da femmine. – e rido.
- Thomas che dici di rimanere con me mentre Danielle va con la mamma? – e mi salta addosso felice. Danielle non è della stessa opinione:
- Papi ma selvono i vettiti pule a lui! Pe il male! – fortunatamente Bella la fa ragionare, fra donne si capiscono.
- Danielle acquisteremo anche qualche vestitino per Thomas. È un uomo non capisce la bellezza della shopping! – e le caccia la lingua.
- E a tale proposito sai cosa facciamo? Ci facciamo dare la carta di credito da papino, così sai quanti vestitini compreremo! – e gli occhi di Danielle si illuminano come le lucine dell’albero di Natale mentre Bella allunga la mano nella mia direzione. Il messaggio è chiaro: vogliono la carta di credito.
- Thomas da stasera in casa nostra si mangerà solo pane e acqua, chissà quanto spenderanno queste donne oggi! – e noto Thomas preoccupato. Bella lo tranquillizza prima di uscire con Danielle e da lontano mi mandano i bacetti.
- Thomas anche tu vuoi la maglietta di Peppa pig o preferisci  Spider man? –
- Spider man mamma! Sono un maschio io! – e mentre rimango a scherzare con Thomas arriva Ben e lo prendo in giro:
- Ben ti presento il nuovo collaboratore della Cullen Publishing! Oltre che di Bella dovrai preoccuparti anche di lui! – so che ha apprezzato il lavoro di Bella e ha rivalutato la sua assunzione.
- E se è solo lui mi va bene! C’è pure Danielle che è quella che mi preoccupa di più. Lo sai che quando è qui va in giro negli uffici a controllare cosa fanno i tuoi dipendenti? – e rido come un matto.
- Poi c’è un’altra in arrivo e visto quanto siete giovani sicuramente almeno un altro figlio lo farete prima o poi – e Ben si siede scoraggiato!
- Veramente Bella ne vorrebbe altri tre! – e ora ride perché ha capito lo scherzo.
- Ho capito: comincio a fare domande di lavoro in altre aziende! – e ridiamo.

Passo un bel pomeriggio con Thomas che mi aiuta a modo suo. Ma riesco a chiudere tutto il lavoro per le 18.00 e posso chiudere l’ufficio per le vacanze pasquali concedendo le ferie a tutti i miei dipendenti che non se lo aspettavano!

Pov Bella

Sono in giro con Danielle per un po’ di shopping estivo. Per i bambini, infatti, dovrò comprare diverse cosette perché di estivo hanno veramente poco. Anche per me dovrò comprare diverse cosette perché con la pancia che cresce non ho molti ricambi.

Stare in giro per shopping con Danielle è proprio uno spasso. È una Alice in miniatura. Sa perfettamente come abbinare i colori e ad occhio sa cosa le va bene o cosa non fa per lei.  Le piace fare continue prove e poi rimirarsi allo specchio. Odia il colore rosa, tipico delle femminuccie e storce il naso ogni qual volta una commessa tira fuori una tshirt rosa!

Il top è quando passo a scegliere qualche tshirt per il fratello e li si impone completamente sia per i colori che per le fantasie.  E sono sicura che il fratello apprezzerà il suo operato!

Finito per i piccoli faccio un giro per vedere qualche vestitino per me, ma avendo già speso un piccolo patrimonio per i piccoli non me la sento di fare spese anche per me! So che ce lo possiamo permettere ma non voglio approfittare di Edward.
- Mami guadda quanto è bello il vettito a fioli. – effettivamente è bellissimo, anche il prezzo, però, lo è!
- Danielle costa troppo e abbiamo già speso tanti soldini. Papi, poi, cosa ci dice? – e mi guarda scettica.
- Mami ma tu non hai complato niente! – e semba scioccata; è come la zia: non concepisce di uscire senza riportare nulla a casa!
- Però ho comprato tante cosine per voi. E se papi ci raggiunge con Thomas gli provo anche dei pantaloni che ho paura di sbagliare a prenderli ad occhio – e chiamo Edward al telefono.

- Ehi che succede? – sempre preoccupato il mio tesoro!
- Mi chiedevo se puoi raggiungermi al Macy con Thomas se hai finito con il lavoro – e rimango in attesa.
- Ti devo raggiungere perché non ti senti bene o perché hai comprato così tante cose che ti serve un facchino? – e lo sento ridere.
- Scemo! Ci sono dei pantaloni per Thomas ma non mi so regolare a prenderli ad occhio. Se venite li prova. E digli che non ci metteremo molto, mi mancano solo i pantaloni per lui! –
- Ok. Sono già uscito dal lavoro e sono proprio da quelle parti. Fatti trovare vicino la fontana. Arrivo –

E con Danielle mi reco al punto di incontro. Non ci fanno aspettare molto. Ci scambiamo i figli e con Thomas mi reco a provare i pantaloni.

Pov Edward

- Allora divertita con la mamma? – sono in attesa di Bella e Thomas. E chiacchiero con Danielle
- Si, pelò mami non si è complata niente. Pecchè poi tu ti allabbi – e aggrotto la fronte.
Chi te lo ha detto? – e la mia pettegolina mi racconta tutto:
- La mamma dice che ha peso tanto pe noi e non si è complata niente pe lei. Dice che le tue camice andlanno bene. Ma c’elano dei vettiti bellissimissimi papi! – e sorrido.
- E tu sai in quali negozi stavano Danielle? –
- Si papi. E so anche le misule! – e ti pareva che Alice 2 non sapeva le misure!
- Allora andiamo a comprare qualche regalo per la mamma! - 

E mi porta nel negozio dove acquisto i tre vestiti che aveva visto Bella.
Ci rincontriamo dopo pochi minuti.
- Ehi dove siete stati voi due? –
- A fare spese per la mia bellissima mogliettina! -  e rimane senza parole. Poi, guarda le shoppers nelle mie mani e fissa Danielle che ha un sorriso soddisfatto sulle labbra.
- Edward che hai comprato? Ho già speso tanto per i bambini –
- E per te? Vuoi continuare a non abbottonare i pantaloni e mettere le mie maglie a lungo? – e le sorrido.
- E se adesso continuiamo ti compri anche il costume nuovo! –  le prendo la mano libera e la bacio. Poi le sussurro in un orecchio:
- Compriamo anche qualche pezzo di lingerie sexy, così stasera mi diverto pure io! – e arrossisce mentre rido!

E finalmente rassegnata mi segue nel nostro pomeriggio di shopping!

La serata la passiamo a preparare le valige e, come oramai li ha abituati, Bella coinvolge anche i bambini. Partiremo domattina, non molto presto perché svegliare due bambini ed una donna incinta non è cosa facile!
- Thomas, Danielle preparate i giochi che volete portare con voi e metteteli in uno zainetto vostro – e loro corrono a scegliere gli oggetti da portare.
- Edward prepara anche tu i tuoi giochini! – la guardo sconvolto perché non so se si è resa conto del doppio senso della sua frase.
- Bella con i miei giochini vorrei giocarci con te! – e la abbraccio.
- Che cretino che sei! Intendevo se devi portarti i-pod ,  i-pad,  i-phone e tutti gli i- cazz del mondo! – e ridiamo come due matti.

- Già pronti e sistemati nel trolley a mano –

Un’ora e le valige sono pronte. Il caos in casa è indescrivibile e penso che questa volta la signora Flower si incavolerà. Per cui comincio a sistemare.

Pov Bella

Sono le 8.00 e siamo già in aeroporto.
Svegliare le pesti è stato facile: sono così eccitati dal viaggio che si sono alzati appena li abbiamo chiamati. Non vedono l’ora di rivedere gli zii e sono contenta perché sono ansiosi di vedere sia le zie che gli zii. A ulteriore prova che siamo diventati una grande famiglia.

La gioia più grande è che rivedremo anche Ian e Jerry, oltre Matt e Serena che sono tornati a vivere a Los Angeles con un paio di mesi in anticipo. Mentre Jerry sta trasferendo la sede della sua società e ho saputo che Rosalie ha accettato di seguirlo  in qualità di legale per le beghe che ha avuto con alcuni dipendenti che hanno contestato il trasferimento.

In aereo Jerry, che ci ha prenotato il volo , ci ha riservato i posti in prima classe. E noto lo sguardo delle hostess su mio marito intento a sistemare il nostro trolley nel vano bagagli.

Effettivamente è un bel vedere: si stende verso l’alto con le braccia mettendo in evidenza un fisico ben scolpito e con la tshirt che sale su anche il sedere è ben in mostra. Mi piazzo davanti in modo che gli sguardi siano solo miei, ma le due oche si avvicinano per aiutarlo.

- Signor Cullen dia pure a noi – e ridono come due galline. Che mi tocca assistere!
- Grazie signorine. – e il cretino gli da anche corda.
- A bisogno di altro? – e sorride loro.
- No grazie, sono a posto! – e ridono di nuovo. Adesso gli faccio vedere io:
- Eddy allaccia le cinture ai tuoi figli invece di fare il gallo nel pollaio! – e le due arrossiscono mentre Edward si gira verso di me. E sorride sbruffone!
- Non sto facendo il gallo, sono state gentili con me e ho risposto educatamente –
- O ne sono sicura Signor Cullen. – poi guardo il nome di una delle hostess sul cartellino che indossano – scusami Kathy: posso sapere il nome del signore anziano seduto lì vicino il portellone? – mi guarda senza capire.
- Non so chi sia, se vuole mi informo –
- Non si preoccupi: mi dica il nome di quella ragazza seduta due file avanti! – e mi ripete che non lo conosce.
- E come mai conosce il nome di mio marito? – e adesso arrossisce. Edward la manda via.
- Gelosona che dici ci sediamo? -  e non mi da più modo di essere una pazza gelosa!

Stiamo quasi per atterrare quando con Danielle vado in bagno a cambiarci indossando qualcosa di più leggero. Al ritorno al mio posto Edward mi guarda e mi chiede dove ho preso i vestiti:
- Ci sono oltre 25° a Los Angeles. Li ho preparati anche per te. Tieni lo zainetto e vai a cambiarti. Porta anche Thomas con te, dentro c’è anche il suo cambio! – prima di alzarsi mi bacia.
- Per questo ti amo: hai sempre tutto sotto controllo ed io  non devo pensare a niente. Ci pensi tu! – e se va con Thomas. Ritorna poco dopo vestito estivo e riprende a parlare:
- Prima dicevo seriamente Bella. Lo sai che non riesco a ricordarmi come vivevamo senza di te? Pensi proprio a tutto, anche alle stronzate come portare i giochi in aereo per i piccoli così non distruggono l’aereo –
- Eppoi la mamma ritrova semple i calzini che peddo la notte nel letto! Invece papà non li tlova e li compla nuovi! – Thomas è unico.
- E a me fa le tleccine bellissimissime la mattina e tutte le amiche le voliono come le mie. La mamma di Ivonne le ha pule fotoglatate, ma le sue non sono uscite come le mie! Invece quanno le fa papa semblo la bimba povela della piccola fiammifelaia! – Danielle fa incavolare il padre.
- La piccola fiammiferaia non va in giro vestita all’ultima moda. E attenta che la prossima volta che mi tratti male ti faccia rimettere i vestiti dell’anno scorso! – Danielle guarda il papà spaventata mentre lui se la ride senza farsi notare.
- No papi. Io ti amo! – che ruffiana.
- Comunque il senso del discorso che volevo farti è che senza di te siamo il nulla! – e mi abbraccia e mi fa accoccolare sulla sua spalla.
- Edward io sono il nulla senza di voi! Vi amo! - e lo bacio.

 
Ad attenderci all’aeroporto c’è sono Jasper a cui i bambini riservano un mare di coccole. E lui, sempre così controllato e attento, si lascia trasportare dal loro entusiasmo.
- Forza che ci attende una bellissima giornata in spiaggia! –

Mezz’ora dopo siamo a Santa Monica, nella loro casa. I bambini corrono subito dagli zii mentre Edward rimane meravigliato dall’abitazione.
- Non avevo capito che era proprio sul mare! – noto con piacere che gli piace.
- Già e devi vedere la veranda  direttamente sul mare. Forza entriamo – e come io mi accoccolo da Em, le sorelle corrono fra le sue braccia.
- Cavoli Alice sei bellissima. – e lei lo guarda e poi strilla sconvolta.
- Edward sono gemelli! – e il fratello scoppia a ridere.
- Maschio e femmina? –
- Ancora lo sappiamo. Ieri abbiamo scoperto che sono gemelli e ancora ci riprendiamo! – ridiamo tutti, poi Emmet ci riporta all’ordine:
- Allora Edward tu non sei mai venuto a Los Angeles. Pensavamo oggi di rilassarci qui in spiaggia, così da riprendervi dal viaggio e da domani ti facciamo visitare la città. Che dici? –
- Per me va tutto bene. Vada per la spiaggia. – Noto con piacere la disponibilità dei miei fratelli verso il mio amore ed Edward che lo apprezza; Alice prende in mano la situazione:
- Perfetto. Bella vi abbiamo sistemato nelle camere a piano terra. Sui letti vi ho lasciato i costumi. Edward porta dentro le valige e Bella mentre io e Rose sistemiamo i piccoli fagli fare un giro per casa – solito cipiglio da generale!
- Forza Bella prima che il generale ricominci – e ridendo entriamo.
 
Pov Edward

Finalmente ho rivisto le mie sorelle e stanno veramente bene. Sono felice di come si sono sistemate.
- Edward questa è la nostra camera, questa di fronte dei piccoli. Il bagno è la porta in fondo – lascio le valige in camera e seguo Bella nel tour della casa.
- È veramente carina. E trovo che sia fantastica la location sul mare – e lo penso veramente.
- Vieni su che ti faccio vedere le camere dei ragazzi. Jazz e Alice si sono sistemati al secondo piano. Mentre Emmet e Rosalie hanno arredato la mansarda -
- Direi che stanno bene qui! –
- Cos’è lo sguardo da fratello geloso? –
- Certo e ricordati che io ho a che fare con due fratelli gelosi!  Che pensi che non mi sono accorto le occhiate di Jazz e Em per vedere come stai? – e mi guarda ridendo.

Torniamo nella veranda e tutti sono già scesi in spiaggia. I ragazzi hanno già piazzato degli ombrelloni e le sdraio.
- Se hai troppo caldo avvisa che torniamo dentro – mi preoccupo per il mio amore
- Si paparino! – e mi prende in giro.

Passiamo una giornata fantastica. Fortunatamente al pranzo ha pensato Serena che si è unita a noi, insieme a Matt, Ian e Jerry all’ora di pranzo. I bambini si divertono tantissimo e vengono vezzeggiati da tutti!

All’ora di cena cucina Bella e mentre lei si diletta in cucina con Alice che appunta passo passo quello che fa, noi apparecchiamo sul terrazzo.
- Adesso capisco perché a Bella piace tanto stare qui! – lo penso ad alta voce e jazz mi risponde subito.
- Si è fantastico. Certo a Natale ti manca il freddo, la sfilata nel centro della città, la pista di pattinaggio a Rockfeller Center. Ma il resto dell’anno è meglio qui che a New York! Per il traffico, invece, non ci sono differenze tra le due città! –
- Jerry come è stato trasferire la società? – e adesso sono tutti attenti alle mie parole.
- Non è facile, devi valutare soprattutto la tua clientela e la loro voglia nel seguirti anche qui. Non ti nascondo di aver perso un paio di clienti importanti – e arriva Bella
- Che sono questi discorsi – la guardo e la abbraccio.
- Poi ne parliamo. Lascia perdere adesso – e capisce la mia voglia di non parlarne davanti ai nostri familiari.

La settimana a Los Angeles passa veloce e ci divertiamo da matti. Bella mi ha fatto visitare la città e ci siamo divertiti a fare shopping. Ho passato del tempo con tutta la nostra famiglia e anche insieme alle mie sorelle che finalmente vedo sorridenti. Serena le sta integrando tra le sue amicizie. E anche con i lavori se la cavano alla grande.

Rientriamo a New York in due: i bambini sono voluti rimanere ancora con gli zii e torneranno insieme a Rose e Em fra una decina di giorni. Loro hanno deciso nel trasferimento definitivo a Los Angeles e torneranno per mettere in vendita i loro appartamenti.

Siamo in aereo abbracciati. E sto coccolando Bella.
- Bella casa di Em è più grande, che dici se la acquistassimo noi? – e si alza per guardarmi.
- Em non me la venderà mai. Se venisse a sapere che siamo interessati ce la cederebbe tranquillamente e non voglio. Ha già fatto tanti sacrifici per crescere me – e si riaccoccola.
- Eppoi non hai visto come l’hanno ridotta? Hanno buttato giù tutti i muri perché volevano un grande open space, ma hanno sbagliato buttando giù i muri dove passano i cavi elettrici. Ed ora è anche senza corrente. Ci costerebbe tantissimo metterla a posto. – e rido pensando a quello che possono combinare quei due insieme.
- Però dobbiamo cominciare a pensare ad una casa nuova. –
- Ce la possiamo permettere? Oppure è meglio aspettare ? – rido
- Ce la possiamo permettere! È vero che ti pago una miseria ma in compenso io guadagno bene! – e mi guarda storta.
- Perché sei uno sfruttatore! Ma lavorerei con te anche gratis. Mi piace tanto.– dandomi un pugno sullo stomaco.
- Bella come lo immagini il nostro futuro? – e la accarezzo e la coccolo
- Come lo immagino? Già adesso mi pare di vivere in una favola ed ho paura che qualcosa possa spezzarsi. Mi hai dato due figli che adoro e mi adorano. Un'altra figlia in arrivo. Ci sei tu che sei proprio un principe azzurro.  E mi hai dato la possibilità di lavorare con te che sei un genio! Che posso volere di più? – e la guardo.
- Hai ragione. Ci manca solo una bella villetta con un giardino più grande dove i piccoli possono anche giocare e tra un paio d’anni vorrei un altro figlio con te. – mi guarda sorridendo
- Certo che ne hai fatti di cambiamenti in 6 mesi! – e ripenso alla famosa notte in cui le dissi che non volevo altri figli!
- Non dirmi che stai ancora pensando alle stronzate che ho detto! – e ridiamo entrambi.
E passiamo tutto il viaggio a sognare il nostro futuro
 
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 23
*** Finalmente la laurea! ***



 
Buonasera Ragazze, vi piace il banner? 
E' opera di una fan ELENRI che ringrazio tanto!!!
ELENRI: Grazie di CUORE per averlo creato, trovo che rappresenti pienamente la storia e 
il legame tra i protagonisti!
Grazie per aver speso parte del tuo tempo e della tua creatività per questa semplice e banale storia!
Penso che approfitterò ancora di te!
Baci e buona Lettura.

 
Pov Edward

Siamo finalmente a giugno ed oggi c’è la laurea di Bella.
Tra un paio d’ore arriveranno i nostri fratelli e amici. Nessuno è voluto mancare alla cerimonia di Bella.
Lei è la più agitata. È da poco entrata nel settimo mese di gravidanza anche se la pancia che ha mostra molto meno dei suoi mesi. È bellissima: le si sono formate delle guanciotte che non farei altro che baciare!

Questa notte non ha dormito per niente: era agitata per la giornata che ci attende, ma ha dato la colpa a Elionor! Si, finalmente abbiamo scelto il nome dell’altra mia principessa. Ci sono voluti parecchi mesi e tanti litigi tra i fratelli che hanno proposto i nomi più improbabili: Lisa Simpson e Ariel, forse, erano i meno peggio.  Le altre proposte sono state Peppa, Bella in onore della bella addormentata ed altri cartoni vari!

Mi alzo e vado a fare la doccia. Lascio riposare Bella che da  poco ha preso sonno. Controllo i bambini ma anche loro dormono beatamente.

Sono in doccia quando arriva la mia bellissima dea.
- Ehi! Posso lavarmi un attimo i denti? – è bellissima con ancora gli occhi chiusi.
- Ti ho mai negato di entrare in bagno quando sono in doccia? – e scuote la testa. Si lava i denti ma, invece di uscire, rimane seduta sul water a guardarmi.
- Eri nervoso come me il giorno in cui ti sei laureato? – bene! Ammette di essere nervosa. Penso alla sua domanda. E le rispondo sinceramente:
- Quando mi sono laureato avevo tanti di quei pensieri che la cerimonia era l’ultimo di questi: Tanya era incinta e aveva capito che non l’avrei sposata. L’azienda finalmente cominciava ad ingranare e Alice aveva appena abbandonato il suo corso di laurea, a due esami dal termine, per  cominciare la scuola di design. Non me la sono goduta per niente. Ma sto recuperando con la tua di cerimonia. Sai che sono emozionato? – e mentre mi asciugo si avvicina e comincia a baciarmi.

- Cos’è il tuo modo di scaricare lo stress? – e rido
- È pratico, indolore, economico.  A meno che tu non sia contrario a farti utilizzare come antistress. Allora capo? – e mi guarda ridendo.
- Sono a tua completa disposizione. Usami quanto vuoi – e la prendo in braccio per portarla in camera passando una delle ore migliori degli ultimi giorni.

Alle 9.00 puntuali bussano alla porta i nostri  fratelli,  sorelle e amici.

I gemelli prendono subito di mira gli zii e Alice in particolare:
- Tia qundo sei gralde!! – Danielle la fissa scioccata.
- Tai per epplodele! – Thomas non è per niente delicato.
- Piccoli la zia ha due bimbi nella pancia. Non sta per esplodere – Jazz interviene notando mia sorella che sta per piangere.
- Anche la nostla mamma ha Elionor in pancia, ma lei non sta epplodele!!! È bellittimissima! – le pesti non si arrendono e per evitare drammi Serena li chiama a se per salutarli!
 
Rose e Emmet hanno la faccia scocciata. La abbraccio e mia sorella si sfoga.

- Non sai che viaggio assurdo con quei due! È stato un continuo Jazz allunga il sedile, Jazz meno inclinato, Jazz ho sete! Ah! Che schifo! E quell'idiota del fidanzato è completamente perso per la tua gemella. – e indica Alice e Jazz.
- Sembra che l’unica donna incinta di due gemelli sia tua sorella! Ma anche il mio di fratello si è rincoglionito! – e conoscendo Alice immagino come sia diventata ancora più precisa del solito.
- Alice accomodati subito sul divano e ti faccio portare la colazione. – Effettivamente Jazz la tratta come una bambolina di porcellana! Noto che ha messo su parecchi chili per essere solo al quarto mese di gravidanza. Ma non glielo dico se voglio vivere!
- Grazie amore, voglio il te verde che mi fa  fare tanta pipì e non mi gonfio! –  mi viene da ridere con Rosalie e ci tratteniamo a stento perché Alice non ce la farebbe passare liscia. Sul peso non ha mai scherzato. La sto per abbracciare quando nota arrivare Bella.
- Ma guarda tu se una donna incinta di 7 mesi deve avere quel fisico da far invidia alle modelle. Bella fai schifo: la linea, i gemelli pazzi di te, mio fratello! Cos'altro vuoi?  –  questa è sana invidia da parte di Alice!
- I bambini amano anche te e tuo fratello si farebbe in quattro per te! - Bella, forse, è rimasta un pò male per le parole di Alice. D'altronde anche in ufficio pensano che abbia conquistato i pupi per arrivare a me!

- Non la prendere in giro che è già abbastanza agitata per la cerimonia di laurea! – non voglio litigare con Alice ma non deve dire queste cose a Bella; mi guarda con un sorriso strano:
- Già cosa importa se la tua gemella si è fatta 6 ore di aereo per essere presente oggi. L’importante è che la tua Bella non si agiti! Una volta ero io il tuo pensiero fisso! – e sto per ridere.
- Una volta c’ero io nel tuo cuore, adesso Jazz –  e alzo un sopracciglio per vedere cosa risponde!
- Bella ci  spieghi come fai? Tranne la pancia nessuno direbbe che sei incinta. – Rose glielo chiede delicatamente ,  ha capito perfettamente lo stato d'animo di Bella e la abbraccia come farebbe con Alice.
- Ciao Rose finalmente siete arrivati! Come faccio a mantenermi in forma? Non lo so neanche io! Mangio tantissimo, dormo a lungo tranne in questo periodo. Però quando posso vado a spasso con i gemelli.  E lo facciamo tutti i giorni. Bò, forse sarà questione di metabolismo! – poi si rivolge a Alice e la abbraccia. Fortunatamente non è il tipo che porta rancore, ma appena posso prenderò mia sorella a parte!

- Oppure farete tanta ginnastica sotto le lenzuola! – Matt ci prende in giro ed io gli rispondo a tono:
- No, non solo sotto le lenzuola: anche in doccia, nello studio, …. Sai ce ne sono di posti per fare ginnastica! – meno male che i gemelli sono ancora piccoli.
- Sei bellissima Alice e vedrai che una volta partorita con tutto il lavoro che ti daranno ci metterai poco a rimetterti in forma –
- Signori direi che è ora che facciate colazione così ci prepariamo per andare. Jerry e Ian ci raggiungeranno direttamente in università – rimetto tutti all’ordine.
- Fratelloqui  on sei al lavoro che comandi tutti a bacchetta. La mia fidanzata deve fare le cose con calma! – Jazz è unico con Alice.
- Non vi sto comandando a bacchetta, non voglio fare tardi ed oggi ci sarà anche parecchio caos – rispondo beccandomi  le occhiatacce del mio amore.
- Ok ragazzi, il capo ha ragione. Vi ho preparato la colazione. Ma prima vi sistemo nelle camere. Non ci sarà molto spazio purtroppo. –  meno male che Bella mi supporta sempre.
- L’importante è stare insieme! – Em è proprio un bravo ragazzo.
Mentre Bella è occupata con tutto il gruppo prendo Alice a parte:
- per favore non fare battute idiote come prima a Bella! - cerco di dirglielo con dolcezza ma deve capire il concetto.
- perchè? lo sai che stavo solo scherzando, le voglio bene. - mi guarda perplessa.
- lo so, ma in ufficio non ha vita facile. La cosa più delicata che le dicono dietro è che si è arruffianata i gemelli per arrivare a me! - e mi guarda sconvolta.
- non lo sapevo Eddy e tu non mi hai mai detto niente. Le chiederò subito scusa - 
- Non ti preoccupare, basta che non continui con questo tipo di battute! - e la abbraccio!
- ok e scusami anche tu! - 

 
Ridendo e scherzando facciamo colazione tutti insieme  e Alice rimane nel notare quanto riesca a mangiare Bella.
- Tesoro hai mangiato 2 pancake con la cioccolata, un bicchiere di latte con cereali, una spremuta di arance e non ti senti scoppiare? – Rose sta per ridere
- Ma devo arrivare a pranzo! Per tutta la mattina non toccherò più niente! –
- Povera stella, guarda ti porto un paio di merendine se ti viene ancora fame! – Emmet è unico.
- In ufficio alle 10.00 il capo mi porta cornetto e cappuccino! – e le sorelle mi guardano curiose.
- Addirittura il capo che si alza a portarti la merenda. Ma parliamo dello stesso capo? Perché fin quanto ci sono stata io non si alzava neanche a telefonare: urlava alla segretaria del giorno di passargli le telefonate! – e mi viene da ridere!
- Non strilla più! Chiede per favore e risponde grazie quando è necessario! Ha imparato ad utilizzare il telefono e a volte si fa anche il caffè da solo! E Blair è la sua segretaria da circa 6 mesi! A volte lo fa innervosire ma noto che sbuffa ma non urla! A dire il vero Blair è così spaventata da Edward che ogni volta che sta nella stanza con lui combina qualche danno. E lui mantiene sempre la calma. – è Bella a sciorinare le novità.
- Sicura che non abbiamo sbagliato fratello Ali? – e ridono tutti come matti.

Due ore dopo siamo tutti all’università dove troviamo già in attesa Jerry e Ian. Bella è proprio agitata. Le sto vicino e la abbraccio. Noto parecchi miei stagisti, un paio di loro li assumerò.

E quando arriva il turno di Bella e ottiene il massimo dei voti saltiamo tutti in piedi ad applaudire. Facciamo un tale baccano che la cerimonia si ferma per alcuni minuti.

Emmet è il primo ad abbracciarla e vedo che Bella piange. Sento le parole di incoraggiamento del fratello:
- Mamma e papà sarebbero così orgogliosi di te per tutto quello che hai realizzato! – la abbraccia finchè i figli non la reclamano. Si avvicina a noi anche il Prof. Smith a cui devo tanto: ha messo Bella sulla nostra strada.
- Vedendovi insieme immagino che abbiate risolto i vostri problemi! – e ci sorride mentre Bella arrossisce.
- Salve Prof. Smith. Si abbiamo risolto i nostri problemi e dopo la nascita di nostra figlia ci sposeremo! – rimane sorpreso.
- Miss Swan non immaginavo che oltre che trovarle un lavoro le avessi trovato una famiglia! – rimaniamo a parlare per pochi minuti, poi continua il suo giro fra i neo laureati.
- Signor Cullen ci risentiremo a settembre quando le invierò altri stagisti! Informerò le ragazze che il posto nel suo cuore è già stato occupato! – e scoppiamo tutti a ridere.

Al ristorante tutti i nostri amici consegnano il regalo a Bella. È Alice a parlare:
- Allora abbiamo collaborato tutti. – e consegna una busta a Bella. Che la apre e rimane a bocca aperta.
- Di che si tratta? – glielo chiedo curioso. Mi passa la busta incapace di parlare. Sono i voucher per una vacanza in Italia di 2 settimane per entrambi!

- Non avete mai fatto vacanze insieme e non vi state a preoccupare del costo. Jerry ha messo a disposizione i biglietti aerei, Matt e Serena hanno contattato un  loro amico per gli hotel per farci avere dei buoni prezzi. Il programma non è molto lungo così non vi stresserete: 4 giorni a Roma 3 a Firenze ed una settimana al mare in Sardegna. Partirete domani sera! –

Rose finisce di aggiungere i particolari:
- Emmet ed io staremo qui 3 settimane, abbiamo venduto  le case e le dobbiamo svuotarle. Per la prima settimana ci saranno anche Matt, Serena, Jerry e Ian  che vogliono visitare la città. La seconda settimana ci saranno Alice e Jazz, per quanto possano essere di aiuto! E in ufficio sarò presente io, ti contatterò per ogni problema!  Insomma siete coperti! –

Li guardo tutti e mi sento pieno di amore:
- Ragazzi non so cosa dire. – guardo in faccia Bella anche lei emozionata – grazie anche a nome di Bella che è ancora senza parole! Eppoi vorrei dirvi una cosa: non avremo dei genitori che ci possono supportare ma ci considero, tutti insieme, una bellissima famiglia. Dove ognuno può contare sull’aiuto di tutti gli altri. Ed in questa famiglia considero anche voi Jerry, Ian, Serena e Matt! Vi voglio bene –

- Wow! Ma Eddy si è proprio rincitrullito. Ma non sono le donne che con gli ormoni in subbuglio in gravidanza diventano smielate! – Em mi prende in giro ma capisco che è solo per rendere l’atmosfera più leggera.

Bella riprende il controllo della parola:
- Allora stasera usciremo tutti insieme così passiamo la serata a divertirci. Edward telefona alla signora Flower! – ma i bambini non sono d’accordo, vogliono uscire anche loro!

- Piccoli questa è una serata solo per grandi, una di queste sere usciremo tutti insieme –
- Edward se vuoi rimango io con i bambini. Tanto la sera non usciamo mai. – e sia io che Bella la guardiamo senza capire.
- E perché non uscite mai?! – gli altri ridono.
- Non voglio stressarmi! – Adesso anche Bella la guarda e ride.
- Sorella stasera si esce. Ed ora tutti a casa che Alice mi deve addobbare per la serata –  e ridiamo come matti.

Stiamo uscendo quando mi si avvicina Rosalie:

- Posso sapere cosa hai regalato a Bella per la laurea? Ti sei ricordato di prenderlo un regalo vero? – sorrido
- Lo vedrai a casa! – e sorrido sicuro di me!

A casa ci buttiamo tutti sui divani. Abbiamo mangiato troppo.
- Direi che la cena la possiamo saltare. Andiamo in qualche pub carino –
- Bella portiamoli a Jenkins. Ha aperto da poco ma è carino! – Alice ci guarda:
- Ma come fate a conoscerlo? – che curiosona
- Abbiamo preso l’abitudine di uscire da soli almeno una volta a settimana. – e mi guarda ridendo
- Jazz mi sa che questa gravidanza non l’abbiamo capita! Guarda sti due come stanno bene e si divertono pure! – è il momento del regalo. Siamo tutti sui divani quando Thomas e Danielle si avvicinano alla mamma.
- Mammi quetto è pe te –  Bella dopo aver baciato i piccoli e presi in braccio mi guarda e mi sorride:
- Lo sai che non c’era bisogno di niente! –
- E per forza con quell’anello che porti al dito, dovrebbe bastarti per una vita! – Alice è molto acida!
- Alice ma lo sai che stai diventando una zitella acida? – poi mi rivolgo agli altri – ma fa sempre così o sta riservando il meglio a noi? – e Emmet a rispondere:
- Tutti i giorni così! Capisci che strazio viverci insieme! – nel frattempo Bella ha aperto la scatolina e ha preso il bracciale che le ho comprato con un diamante grande e tre più piccoli.
- Il diamante grande rappresenta il mio cuore che appartiene a te e solo a te. I tre più piccoli rappresentano i nostri figli! Aggiungeremo un ciondolo per ogni figlio che avremo. – e le donne scoppiano a piangere!
- Edward sei troppo sdolcinato. Se non ti conoscessi penserei che sei gay! – Ian, lui ci mancava!
- Guarda ogni volta che ti sento parlare capisco perché vai d’accordo con Emmet. Ma dire due parole dolci alla mia mogliettina vuol dire essere gay? – e adesso lo prendo in giro io!
- Ma sei così sdolcinato anche sul lavoro? –  Jerry aggiunge la sua
- No, ti posso assicurare che è così solo nel privato. Anzi, se c’è da richiamare qualcuno in genere richiama me! – e Bella mi sorride.
Poi fa scendere i bambini e viene da me.

- Grazie. Lo sai che non volevo nulla. Come ha già detto tua sorella dopo questo – e mi mostra la mano con l’anello – non voglio nient’altro! ma il tuo cuore e i bambini, quelli sono miei! – e mi bacia davanti a tutti. Come al solito Danielle ride. È una gran romanticona mia figlia, in questo assomiglia a sua madre, anche se biologicamente non hanno nulla in comune.
- Danielle, di la verità: ma quanto si baciano i tuoi genitori? – Jerry continua a prenderci in giro
- Lo fanno semple. Ma sono così belli! –
- Ma lo sai che se continuano a baciarsi tanto avrai tanti fratellini? – Matt pensa di fregare mia figlia!
- Zio Matt sei uno sciocchino! I bimbi non si fanno con i baci. Ma con le coccole! – e lo guarda in senso di sfida a contraddirla. Ridiamo tutti.
E Bella chiarisce:

- Matt non la freghi. Fai conto che è Edward in versione femminile! Invece, per lo shopping è tutta Alice! – e ridiamo ancora di più.

Passiamo una bellissima serata tutti insieme. Siamo addirittura riusciti a portare Alice a ballare. Cosa che si rifiutava di fare pensando di affaticare i piccoli. Ma, una volta che si è lanciata, siamo riusciti a portarla a casa solo quando già albeggiava.

A letto, malgrado la stanchezza, non riusciamo a prendere sonno:
- Allora com’è essere laureati? – è accoccolata sul mio petto.
- A dire il vero non sento nessuna differenza. Spero solo che le cose al lavoro cambino!  –
- L’unica cosa che cambierà sarà il tuo contratto di lavoro che diventa definitivo e lo stipendio che aumenta. Per il resto non ti aspettare miracoli! – e, purtroppo, lo penso veramente.
- Edward sinceramente non so quanto è il mio stipendio attuale! Forse è vero che sono raccomandata, ma cointestandomi il tuo conto non ho mai pensato di dover risparmiare o altro! Comunque:  assumerai qualcun altro degli stagisti? – ecco la curiosona 2!
- Penso di si, che ne pensi di Corinne e Natan? –
- Perché me lo chiedi? –
- Perché voglio la tua opinione. –
- Ok! Ma se lo viene a sapere Ben si suiciderà! Comunque mi stanno simpatici, forse perché non li ho mai sentiti sparlare di noi! Ho lavorato con Corinne su due campagne e siamo andate d’accordo. Natan, invece, sta sempre a osservarti. E ti imita in tutto. Lo sai che ultimamente beve solo caffè espresso?  – e ridiamo insieme.
- Approvi la mia scelta di assumerli? – e adesso si alza e mi fissa.
- Se ti dico di no che fai? – e la guardo.
- Valuterò attentamente la scelta e se penso che le tue idee sono giuste allora le condividerò! – e mi guarda senza capire.
- Mi metti in imbarazzo: se ti dico che non mi piacciono mi sentirò in colpa se saranno disoccupati! –
Ridiamo di cuore.
- Non ti sto dicendo che ascolterò la tua idea anche se strampalata. Ti sto dicendo che voglio discutere con te le scelte aziendali perché mi fido del tuo giudizio – e la guardo mentre si commuove.
- Vabbè hai gli ormoni a mille, ne riparleremo al rientro dalle vacanze. Ora dormiamo! –
E si accoccola sul mio petto.
 
 
 
 

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Capitolo 24
*** Vacanze romane ***



 

 
Pov Bella

Dopo aver passato un paio d’ore a ricordare ai bambini di comportarsi bene e alle zie le regole da seguire, finalmente Emmet ci ha lasciati in aeroporto pronti a partire per l’Italia.
Jerry ha fatto veramente le cose in grande riservandoci i posti in prima classe e l’accesso alla sala d’attesa dei vip!
Ed il mio fantastico fidanzato è tutto a mia disposizione finalmente!
- Non penso di averti mai avuto completamente a mia disposizione! – e mi bacia mentre ride.
- Effettivamente come fidanzato non sono un granché! Diciamo che cercherò di recuperare in questi giorni! – e mi abbraccia tirandomi sul suo petto.

Il volo è lungo, fortunatamente dormo per tutto il tempo con Edward che non fa altro che coccolarmi.
Mi sveglio che siamo quasi atterrando e vedo che mi sorride:
- Buongiorno! Hai dormito per 9 ore consecutive!  - sorrido anche io!
- Ero stanca. Solo ti avrò distrutto la spalla. – e ride
- Ti farai perdonare con un bel massaggio quando arriveremo in hotel! – e mi bacia appassionatamente. Purtroppo veniamo disturbati dallo steward che ci porta la colazione.

Atterriamo a Roma in una bella giornata di sole di inizio estate. Mi guardo intorno e visto quanto ride Edward dovrò sembrargli come una bambina al luna park!
- Sei mai stato a  Roma? – d'altronde ricco com’è potrebbe aver girato il mondo!  Sembra leggermi nel pensiero.
- Non mi sono mai allontanato da New York! Carlisle non mi ha concesso molti divertimenti. Poi sono stato impegnato con lo studio e la società, quando le cose hanno cominciato a girare sono arrivati i gemelli! Il viaggio più lungo che ho fatto, a parte Boston e Los Angeles,  è stato a Coney Island per portare i bambini al mare. –
- Wow! – e lo guardo meravigliata.
- Malgrado i soldi non sono mai riuscito a godermi a pieno la vita. Ma  da quando ci sei tu nella mia vita ho deciso di cambiare strategia! Ed infatti pensavo che verso fine luglio potremmo fare una vacanza con i piccoli. Magari senza allontanarci troppo. Che ne dici? – e lo guardo sorridendo
- Potrei mai contraddirti capo? Suggerisco il mare!– e ridiamo entrambi.
 
Sistemati in albergo decidiamo di fare subito un giro per la città eterna pur rimanendo nella zona del nostro hotel.
È piena di turisti e mi fa ridere Edward che con una guida in mano si spaccia per un esperto cicerone illustrandomi le bellezze del luogo! Peccato che un paio di volte sbagli anche ad indicarmi il nome delle piazze. 

Mangiamo un gelato artigianale ed una pizza che non hanno nulla a che fare con quelle che siamo abituati  a mangiare in America. Questo si che è cibo!
Una sera siamo in un elegante ristorante scelto dai nostri amici a gustarci una cena ottima quando Edward, vedendo avvicinare la cameriera, rimane immobile.
- Buonasera Signori  mi chiamo Tanya e sarò la vostra cameriera per questa sera. Avete già scelto dal menù cosa degustare oppure preferite che vi illustri ne nostre specialità?- e non avendo risposta alza lo sguardo dal suo taccuino e sbianca anche lei.
- Edward! –

Ci metto poco a ricollegare i nomi: Tanya che parla italiano con forte accento americano. È la madre biologica dei gemelli! Edward pare riprendersi e si rivolge direttamente alla sua ex.
- Tanya. Che ci fai qui in Italia? –
- Ci sono venuta un paio di anni fa con un mio ex. Poi lui ha preferito rientrare in America ed io ho preferito rimanere qui per girare il paese! –
Mentre parlano noto che è una bellissima donna con cui io non ho nulla in comune: alta quasi quanto  Edward, bionda e formosa. Insomma, il mio opposto.
- E tu che ci fai a Roma? Lavoro? –
- No, sono in vacanza con la mia fidanzata Isabella– e finalmente si degna di guardarmi. In realtà mi squadra da testa a piedi e noto anche un sorriso ironico sul suo viso.
- Aspetti un altro figlio? E questa volta la sposerai?! – sembra incredula.
- Si Tanya. Ma non la sposo perché è incinta. Ma perché l’amo ed è la donna della mia vita! E mi ritengo l’uomo più fortunato del mondo perché Isabella prova i miei stessi sentimenti – wow che dichiarazione!
- Già io non ero abbastanza per te! – mi fa quasi pena. Ora non ho più fame, guardo  Edward e sembra leggermi nel pensiero.
- Bella andiamo via! – siamo fuori quando Tanya ci raggiunge.
- I miei figli come stanno? – ed Edward perde le staffe. Le si avvicina e comincia ad urlare:
- I tuoi figli? Di quale figli parli Tanya?  Di quelli che ti sei rifiutata di tenere anche solo in braccio una volta alla nascita? Di quelli di cui non sai neanche i nomi? Di quelli per cui non hai mai fatto una telefonata in tre anni e mezzo? -  malgrado siano quasi della stessa altezza, Tanya sembra piccola piccola vicino Edward.
- Non provare mai più a parlare di loro. Altrimenti te ne farò pentire amaramente – e la lascia lì da sola. Non riesco neanche a vederla, ma sono sicura che non sta piangendo per quello che Edward le ha detto. Voleva solo provocarlo.

Edward mi trascina via e camminiamo fin quasi all’albergo senza parlare, ognuno assorto nei suoi pensieri. Siamo quasi arrivati quando devia in una stradina laterale ed entriamo in una pizzeria. Lo guardo senza capire:
- Non hai mangiato, almeno prendi una pizza – ma ho lo stomaco completamente in subbuglio per l’ansia che non riuscirei a buttare giù un solo boccone.  Mi sorride ma ha un velo di tristezza negli occhi.
- Edward non mi va nulla. E non riuscirei a mandare giù niente. – mi guarda e mi accarezza il viso delicatamente, quasi con la paura di farmi del male.
- Perdonami, non volevo che assistessi a quella scena pietosa. – e lo abbraccio di slancio. Posso sentire il suo cuore battere forte.
- Non è colpa tua Edward. Non sapevi di incontrarla e  non sentirti in colpa! –
Mi stringe a se e mi tiene finchè non si calma.

- Per favore mangia qualcosa! – e come faccio a non accontentarlo quando ti fissa con gli occhi cucciolosi?!
- Mi fai compagnia? – almeno mangerà qualcosa anche lui.
- Ok, dividiamoci una bella pizza e prendiamo gli arancini che sono eccezionali! –

E riprendiamo la nostra serata tranquillamente, anche se tra noi c’è ancora l’ombra della sua ex.
E proprio quando siamo in albergo decido di smettere di far finta che non sia successo niente:
- Parlami Edward!  -

Ci allunghiamo sul letto e comincia a parlare:
- Mi sono sempre chiesto come avrei reagito ad un incontro con lei. Finché non ti ho conosciuto una parte di me ha  sperato che un giorno bussasse alla mia porta per incontrare i piccoli. Per crescerli, non insieme, ma come due genitori separati. Poi, sei entrata tu nella nostra vita e le mie prospettive sono cambiate. Ci pensi se ti dico che sono mesi che non mi veniva in mente?  Fortunatamente i gemelli somigliano a me. Ma prima, spesso, li osservavo e cercavo tracce di Tanya in loro.  Danielle è quella che fissavo con più intensità perché avevo paura di guardarla un giorno e vederci Tanya. Ma da quando ci sei tu le cose sono cambiate. Non ridere, ma penso che i gemelli ti somiglino. Ho cominciato ad osservarli attentamente quando mi sono accorto che  Danielle ha il tuo stesso modo di sedersi a tavola, con le gambe incrociate e il tuo stesso modo di sbuffare quando non vuole fare una cosa. Thomas, invece, ha il tuo stesso sguardo da saputello quando è sicuro di una cosa. E con lui hai in comune la passione per la cioccolata, non una qualsiasi ma quella fondente al 70%, meglio se Lindt! E spesso  mi ritrovo a fissarli per cercare altre analogie a te! –

Mi viene da piangere, è una bellissima dichiarazione d’amore quella che mi ha appena fatto. Non mi ha promesso amore eterno, me lo sta dimostrando perché i figli è qualcosa che ti unisce per la vita!

- Se ti metti  a piangere giuro che ti faccio tanto di quel solletico che ti farai la pipì addosso e ti farò chiamare la reception per chiedere il cambio delle lenzuola – e lo guardo
- Come cazzo ti vengono in mente certe idee! –
- Intanto ti ho fatto distrarre e, almeno per ora, non aprirai i rubinetti! – e ridiamo come matti prima di addormentarci.

Gli altri giorni a Roma scorrono veloci e senza brutti incontri.

Siamo finalmente giunti al giorno del trasferimento a Firenze e mentre Edward è alla reception per saldare gli extra che abbiamo consumato in albergo bussano alla porta:
- Edward ma non hai preso la chiave? Cavoli e se ero in doccia?! – e mentre apro scopro che non è il mio amore ma chi meno mi aspettassi che bussasse alla mia porta!

- Edward è ancora alla reception. – e senza attendere l’invito entra in camera.
- Come immaginavo che fosse la suite di un albergo di lusso! D'altronde Edward è ricco! – e mi guarda come a farmi capire che sa il vero motivo per cui lo frequento.
- Come ci hai trovato? – e ride
- È stato abbastanza facile. Conoscendo le sue possibilità economiche ho telefonato agli hotel più lussuosi chiedendo di Cullen. Alla quarta chiamata vi ho trovato! – che stronza.
- Cosa vuoi da me? Perché è me che cerchi, visto che sai che Edward è di sotto e potevi fermarti lì per parlargli! – non sono una sprovveduta e lo dimostrerò.
- Volevo parlarti. Vorrei sapere come stanno i miei figli, come si chiamano, ma lui non me lo dirà mai! –
- E non andrò contro Edward per fare un favore a te! – mi guarda e mi chiede con orgoglio:
- Ti chiamano mamma? –  le rispondo con sincerità:
- Si, mi chiamano mamma e li considero figli miei esattamente come quello che ho in grembo! Siamo una famiglia –

Mi guarda e mi fissa con attenzione negli occhi, poi abbassa lo sguardo:
- Sono rimasta incinta di proposito. Ho conosciuto Edward che era tutto ciò che volevo: bello, ricco, giovane e con un futuro radioso davanti. Io non ho mai combinato nulla di buono. Non volevo studiare, non volevo lavorare. Volevo solo fare la bella vita! Ed ecco che conosco Edward. Lui non era particolarmente interessato a me, siamo andati a letto insieme 5 volte prima di rimanere incinta. Poi, mai più. Ed è subito stato chiaro. Avrebbe riconosciuto il figlio, dopo il test del dna. Ma niente matrimonio, niente mantenimento stratosferico. Per me è stato un duro colpo. Anzi avrebbe preferito avere lui la custodia riconoscendomi il diritti di visita. È stato irremovibile, le ho provate tutte epr fargli cambiare idea. Quando ho capito che nulla lo avrebbe smosso e, anzi, che per me provava solo ribrezzo, ho ripreso a guardarmi intorno. E  ho ricominciato a mettermi alla ricerca di un altro uomo che potesse garantirmi il tenore di vita che volevo. Poi scopro che sono gemelli. E pensavo solo al mio fisico che si trasformava. Agli uomini che sarebbero scappati lontano da me! Non li volevo i gemelli e ti posso assicurare che anche adesso non ho intenzione di fare la mamma. Sono andata via il giorno dopo la nascita. Sono passata dal nido per vederli, ma non li ho voluti prendere in braccio. Volevo solo  accertarmi che somigliassero ad Edward. E così me li ricordo. Non ho foto loro, né altro. – ed in quel momento entra Edward.
- Che ci fai qui? – è duro e con lo sguardo lo invito a calmarsi.
- Volevo parlare con la tua fidanzata. Raccontargli il perché ho abbandonato i gemelli. Ma ti posso assicurare che non è mia intenzione recriminare qualcosa. Ne chiederti di vederli – e ritorno a parlare con me.

Edward rimane ad ascoltare, in silenzio come me.
- Sono venuta in Europa con un uomo facoltoso che per un anno mi ha fatto vivere come una regina. Ma  la moglie lo ha richiamato a casa. Mi aveva assicurato che avrebbe chiesto il divorzio, ma così non è stato.  E mi sono trovata senza un soldo in un paese straniero. Attualmente sto frequentando un altro uomo e ho buone possibilità di partire con lui per una crociera sul suo yacht! È il genere di vita che voglio e non la cambierei per nulla al mondo – poi dalla borsa prende un foglio.

- Sono i miei recapiti, telefono e mail oltre il numero di mia sorella che sa sempre dove mi trovo. Se vi serve qualsiasi cosa per i bambini chiamatemi – e fa per andarsene.

- Si chiamano Danielle e Thomas. E sono bellissimi. Assomigliano al loro papà, di cui sono orgogliosi. Danielle è innamorata di Edward, è una fanatica della moda, aiuta il padre ad abbinare le cravatte ai completi. Thomas va pazzo per il cioccolato, è un bambino che ama la vita all’aria aperta, anziché stare davanti la tv.  E sono molto legati fra loro – nel frattempo mi sono avvicinata alla borsa  e ho preso una loro foto.
- Tieni, l’abbiamo scattata una settimana fa. – è una foto di noi quattro il giorno della mia laurea: ci hanno ritratto mentre Thomas è in braccio a me e Danielle con il padre. Li guarda sorridendo.
Ma in lei non noto alcuna traccia di pentimento per averli abbandonati.

- Grazie Isabella, non disturberò più la tua bellissima famiglia. Se avrete bisogno di me, sapete come contattarmi. Se un giorno vorranno sapere perché li ho abbandonati, non inventate storie per coprirmi, dite loro la verità. Sono io quella sbagliata, non loro. Se vorranno incontrarmi non mi negherò.   – ed esce dalla nostre vite.

Edward non dice nulla, ma conserva con cura il foglietto di Tanya.

Il viaggio verso Firenze è silenzioso. Ci rivolgiamo la parola solo per informazioni sul viaggio. Ognuno di noi ha molto su cui pensare, dopo le parole di Tanya. Io, in particolare, ho avuto la conferma che nessuno mi porterà più via i miei bambini.

Siamo in hotel, finalmente sistemati, quando Edward riprende il discorso Tanya:
- Ti dirò una cosa poi, per me, l’argomento Tanya sarà chiuso per sempre. Voglio contattare subito  Rosalie per farle preparare le carte per l’adozione dei gemelli da parte tua – poi ferma e mi guarda -  voglio che tu adotti i gemelli. Voglio che tu sia la loro madre senza alcun dubbio. E se, un giorno,  mi succedesse qualcosa non ci devono essere dubbi su chi dovrà avere la loro tutela esattamente come la bambina che sta crescendo in te – e mi bacia.

Stavolta mi lascia piangere. E lentamente mi avvicino per baciarlo e accarezzarlo.

Il passo successivo, è un attimo: ci spogliamo e ci allunghiamo sul letto dove ci prendiamo cura l’uno dell’altro, senza risparmiarci nulla.

Quando siamo finalmente sazi Edward mantiene il suo proposito e chiama la sorella inserendo il vivavoce. Non la lascia parlare:
- Edward, lo sai che qui sono le 5 del mattino ? – e ridiamo.
- Lo so, scusami. Ma non potevo aspettare. Devo chiederti un enorme favore – e la sentiamo che probabilmente si sta alzando.
- Aspetta che ora sono proprio sveglia. Che è successo? È nata mia nipote? – ridiamo. In lontananza si sente la voce di Emmet che chiede con chi stia parlando Rosalie.
- No, voglio solo che tu prepari le carte per l’adozione dei gemelli da parte di Bella. Devono essere pronti per la firma appena torniamo a New York – e adesso non sentiamo più niente.
- Aspettate. Cosa è successo che avete tutta questa fretta? Edward stai bene vero? Em hai sentito che mi ha chiesto –è preoccupata!
- Rose sta benissimo. E puoi fare con calma! – intervengo per non far preoccupare ulteriormente  la sorella
-. No, devono essere pronti fra 10 giorni precisi. Abbiamo incontrato Tanya a Roma e non voglio che se mi succede qualcosa lei possa vantare alcun diritto sui nostri figli. Deve essere chiaro che Bella è la madre –
- Certo che in tutti i posti del mondo proprio lì doveva trovarsi! – Emmet ha ragione  e ridiamo.
- Come state? Bellina mica ti sei agitata? – mio fratello è unico.
- Sto bene e non mi sono agitata. Forse è stato un bene, almeno ha chiarito il suo punto di vista. Non è interessata ai gemelli. –
- Che donna stupenda continua a dimostrarsi – Rosalie non deve proprio sopportarla.
- Rose scusa per l’orario ma Edward non poteva aspettare. Continuate a dormire, ci sentiamo ad un orario più decente anche per voi – e chiudo la conversazione con i nostri fratelli.

- E noi andiamo in giro per Firenze – Edward si sta già vestendo e mi aiuta a ritrovare i vestiti.

Fortunatamente la nostra vacanza prosegue in maniera meravigliosa sia a Firenze che in Sardegna. Passiamo delle bellissime giornate di mare e di Tanya ci dimentichiamo quasi subito. La sua apparizione non ha rovinato le nostre vacanze ma, forse, ci ha reso ancora di più famiglia. Perché, né io né Edward avevamo mai pensato all’adozione.

Siamo oramai sull’aereo che ci sta riportando a New York. Mancano un paio d’ore all’arrivo e stiamo tranquillamente parlando.
- Domani torni in ufficio?-
- Già, Rose mi ha detto che è tutto tranquillo e non ho mai sentito Ben in queste due settimane. Speriamo solo che almeno la mia scrivania l’abbiano lasciata al loro posto! – e ridiamo.
- Domani posso rimanere a casa con i bambini? Voglio passare la giornata con loro. Mi sono mancati tanto! – dopo la prima volta che ho chiesto a Edward di rimanere  a casa con Thomas per accudirlo con la febbre, ne ho approfittato altre volte. Ho capito che i miei colleghi mi criticheranno sempre, quindi approfitto della nostra relazione per strare con i bambini!
- Concesso! Tanto domani lo passerò a leggere e sistemare le carte di due settimane! Sai che palle – e sbuffa!
- Mi mancheranno questi giorni che ho potuto passare solo con te. Bella non dimenticarti mai che ti amo! –
- Anche a me mancheranno. Ma tornare  a casa mi fa comunque piacere perché torniamo nella nostra splendida quotidianità! - E lo bacio.
- Ed ora che anche la laurea è andata, non ci resta che attendere la nostra Elionor! –

E arriviamo in aeroporto puntuali. Ad attenderci troviamo anche i gemelli che come ci vedono corrono verso di noi. Edward li prende entrambi al volo e se li spupazza tutti e due.
- Grazie per il caloroso ben tornata mamma! – povera me, nessuno mi vuole bene – e tutti e tre scoppiano a ridere
- Arriviamo mamma. – e mi coccolano.

Guardo Edward felice come non l’ho mai visto.
- Famiglia Cullen  muovetevi che a casa ci attende Alice e sicuramente sarà affamata! – dando retta a Emmet ci avviamo verso la nostra casa, per riprendere le abitudini quotidiane.

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Capitolo 25
*** Vita familiare ***




Pov Edward
La nostra vacanza è ormai un lontano ricordo, i nostri fratelli ripartiti e la routine ha ripreso il suo corso.
Appena arrivati a casa, di ritorno dall’Italia, Rose mi aveva allungato i documenti dell’adozione: mia sorella aveva capito perfettamente il mio disagio interiore e volevo che prima della nascita di Elionor tutto fosse chiaro: tutti e tre i miei figli avevano gli stessi diritti e la stessa madre.
Avevamo spiegato anche ai bambini la novità; gli avevamo spiegato che Bella, firmando quei documenti, diveniva senza ogni dubbio la loro mamma.
Non penso che capirono il senso di quei fogli. Magari lo capiranno quando saranno più grandi. Danielle e Thomas sono stati molto chiari:
-ma tu sei già la nostla mamma – e la guardarono con i loro occhioni simili ai miei.
Bella se li abbracciò e spiegò loro che era vero, ma che da quel momento nessuno li avrebbe potuto dire il contrario.

In ufficio le cose sono cambiate. Oramai, mi fido ciecamente ad affidare incarichi sempre più complessi a Bella. Ed anche lei hacapito di poter raggiungere traguardi sempre più alti. Anche se continua a chiedere la mia approvazione. 
Mi confido con lei se ho problemi o dubbi, sulla gestione dei dipendenti, sulle campagne da assumere. E sono felice, perché la mia è tornata ad essere un’impresa familiare, come lo è stata quando ci lavoravano le mie sorelle.

Dal canto loro, Rosalie e Alice, si sono stabilite a Los Angeles e le cose procedono al meglio.

Jazz, Em e Rose hanno deciso di avviare uno studio legale tutto loro. Tutti e tre, infatti, sono più che qualificati nel loro lavoro e con competenze diverse. Ed, invece, di far fare soldi a qualcun altro con la loro esperienza hanno deciso di mettersi in proprio.

Ed io ne ho subito approfittato: la Cullen Publishing è divenuta il loro primo cliente. E alcuni dei miei clienti hanno seguito il mio esempio.

Anche per Alice le cose vanno alla grande. Si sta facendo le ossa in una casa di moda californiana ma stav valutando l’idea di mettersi in proprio dopo la nascita dei gemelli che, ho saputo da poco, sono un maschio ed una femmina. 

-Edward sto andando a prendere i gemelli a casa, nel pomeriggio staranno qui in ufficio. Andiamo a pranzo da Susan? Ce la fai per le 13? – è la mia bellissima fidanzata che mi distrae dai miei pensieri.
-No, ho un appuntamento alle 12.30 con un nuovo cliente e lo sai che al primo incontro ci vuole tempo – mi dispiace non andare a pranzo con loro.
-No che non ce l’hai. Blair non ti ha detto niente? Hanno spostato l’incontro alle 16.00! – e sbuffo. Non voglio urlare ma è Blair che mi provoca!
-Blair vieni un attimo qui! – non mi stanco neanche ad utilizzare l’interfono, urlo da una stanza all’altra. E lei si sbriga a venire, già preoccupata!
-A che ora ho l’appuntamento con la MAGENT’S? – mi guarda perplessa. Non si ricorda neanche gli appuntamenti del giorno!
-Signor Cullen un attimo che prendo il tablet – lo prende e lo fissa – alle 13.00 signore – guardo Bella e mi incavolo ancora di più.
-Blair ma non hanno chiamato ieri per spostare l’orario? – Bella cerca di andarle incontro per riparare il suo errore ma Blair proprio non ci arriva!
-Oddio è vero! Lo hanno spostato alle … - e comincia a tirare ad indovinare – alle 14! –
-No Blair è alle 16! È proprio strano come la mia segretaria non se lo ricordi mentre la mia content creator deve ricordare tutti i miei appuntamenti per non farmi fare brutta figura! – e si! Appena laureata avevo assunto Bella con la qualifica di content creatoer dandole la supervisione di tutti i progetti aziendali.

Blair non sapeva cosa dirmi! E noto che Bella ha assunto la classica aria di quanto vuole dirmi di non andarci pesante.
-va bene lasciami solo con Bella. Ma ne riparleremo a fine giornata! – ed esce senza dire neanche una parola. Mi rivolgo subito a Bella:
-non provare neanche a difenderla. E visto che l’appuntamento è spostato andiamo insieme a prendere i gemelli e poi a pranzo! –
-ok, ma visto che vieni già con me, pranziamo a casa così ci rilassiamo - e usciamo insieme.

In macchina riprendo a parlare:
-te lo anticipo così ti metti l’anima in pace. Tra due mesi scade il contratto di Blair e non intendo rinnovarlo! – sono deciso.
-Edward pensaci bene. Non lavora poi così male e poi  i tuoi standard sono molto elevati –
-Non lavora male? Mi stai prendendo in giro? – mi guarda e capisce che difficilmente cambierò idea.
-Ti posso proporre una cosa? – la guardo e allungo le antenne.
Quando mette su il broncio non le resisto e potrei prometterle la luna!
-Dimmi – le rispondo guardingo.
-Tu hai deciso di non rinnovarle il contratto. Mettiamo però che in questi due mesi migliori e non faccia più casini, prometti di non essere ottuso e di sapere apprezzare i miglioramenti. Magari se le sto vicino e le spiego di nuovo il tuo modo di lavorare, una soluzione la troviamo – la guardo.
-Cioè farai il tuo lavoro ed il suo? –
-Prometto che il mio non ne risentirà! – pensa che sia il lavoro la mia preoccupazione.
-Bella me ne frega relativamente del lavoro. Non voglio che ti stressi! Malgrado i mesi siano 8 sei ancora al lavoro contro il parere della ginecologa. –
-Sono al lavoro perché sei tu il capo e so che mi controlli. Mi sento più sicura in ufficio che a casa sola con due bambini piccoli e anche tu sei più tranquillo.–
-Va bene! Ma spiegami perché lo fai? Cosa ti frega di Blair? –
-Non è che mi interessi particolarmente di lei anche perché lo vedo quanto gli piaci. E noto anche le gonne che indossa sempre più corte. È che con un’altra sarebbe lo stesso! Comunque ci proverebbe con te e tu sei incontentabile lavorativamente parlando. –
-Non è vero, l’assistente perfetta l’avevo trovata. Ma era troppo brava per limitarla a prendere appuntamenti e fare il caffè! E sai benissimo che non guardo nessuna che non sia tu. – quando voglio so essere ruffiano.
-Mi piaceva lavorare per te. –
-Perché adesso per chi lavori? –
-È diverso. Prima alzavo gli occhi e ti vedevo. Sapevo di ogni tuo spostamento e mi potevo occupare dell’uomo che amo –
-Scema. Anche adesso ti occupi di me. E per il vedermi ti sposto nuovamente nell’ufficio accanto al mio se questo è il problema –
-Certo così Ben prima o poi mi farà la pelle. Sai che penso che sia gay? In realtà penso che sia geloso di me perché tu sei solo mio! – e scoppio in una fragorosa risata.
-Cazzo dici oggi? Sono uscito un paio di volte con Ben e ti assicura che guarda le donne, non gli uomini – non riesco a smettere di ridere
-E allora perché mi odia? –
-Non ti odia. È solo geloso di te perché sai tutti i fatti dell’azienda e lui no. Ah! Non le sta simpatica neanche Danielle perché quando viene da noi fa il giro degli ufficio e guarda che fanno gli impiegati. Dice che li controlla! – e adesso ride pure lei!
-La mia pettegolina è solo curiosa. – cuore di mamma che la difende!
-Lo so ma ammetterai che è un po’ presuntuoso presentarsi negli uffici e dire di essere Danielle Cullen e mettersi a toccare le cose dai tavoli. Nessuno la contraddice. Ed ha solo 3 anni e mezzo! –
-Già chissà da chi ha ripreso! – e mi fissa con sguardo abbastanza eloquente!

Siamo arrivati a casa ridendo e scherzando.
I bambini sono in soggiorno a giocare. Ci vengono incontro sorridenti.
- mami abbiamo avuto un’idea! – e ci guardiamo in faccia con Bella!
- ditemi allora! –
- Pe merenda andiamo da zia Kate? Quetta mattina  ci siamo stati con la signola Flower e zia Kate ha detto che stava facendo i cupcake con tle tipi di cioccolato divelsi! È un sogno! –
- Thomas come facciamo a non andarci! Allora dopo pranzo siamo in ufficio e all’ora della merenda corriamo un attimo da Kate! – Bella è ancora più contenta di Thomas e scuoto la testa!
- cioè non mangi la pasta per non ingrassare ma i cup cake si! Elionor appena nasci ci penserà papà alla tua alimentazione! –
- Eddy hai sentito: tre tipi di cioccolato diversi! come si fa a non andare! –e rido.
- tale madre tale figlio. Va bene. Però ci passiamo dopo pranzo e li prendiamo. Così non dovrete fare le cose di fretta nel pomeriggio. E con quel pancione non mi va tanto che guidi! – mi abbraccia
- sentito Thomas, ci andiamo subito dopo pranzo – e si scambiano il cinque.
- e la principessa di papà cosa vuole? – Danielle non ama particolarmente i dolci, ma è una drogata di pizza.
- la pizza pe cena? –  interviene subito Bella.
- Ottima idea! Danielle ti va di impastarla noi? Scegli anche i gusti da metterci su! – e la mia principessa corre con la mamma in cucina.
 
In genere la nostra routine a pranzo, quando siamo in casa, prevede che tutti diano una mano.
Bella, anche sottoforma di gioco, sta insegnando ai nostri figli l’importanza della cooperazione in famiglia.
E così mentre le pesti preparano la tavola, io provvedo a sistemare il pranzo che la stessa Bella o la signora Flower hanno preparato la mattina e la mia dolce fidanzata prepara quello che mangeremo per cena.
- Cuccioli lo sapete che c’è una novità per la settimana prossima? – si fermano entrambi a guardarmi.
- quale papi? –
- andremo in vacanza! – e rimangono perplessi. Si guardano in faccia ed è Thomas a parlare.
- papi ma siete tolnati da poco dalle vacanze. Pattite di nuovo? – ecco cosa li preoccupava. Sorrido mentre Bella spiega loro cosa succederà.
- Thomas partiremo tutti e quattro questa volta. E papà ha avuto una bellissima idea sulla meta! – i loro occhi si spalancano. Guardano Bella e poi me.
- e dove andremo papi? – Danielle la mia principessa! Rido mentre Bella accende in notebook che per l’occasione ha preparato in cucina.
- bè con la mamma ci siamo detti che i nostri cuccioli sono proprio stati bravi quest’anno! Siete sempre delle pesti, però avete saputo capire che bisognava comportarsi bene quando siamo stati a Boston perché la mamma non si sentiva bene. Oppure quando venire in ufficio. O quando siete rimasti con gli zii. E allora vorremmo premiarvi e portarvi in un posto da favola! – stanno seguendo le mie parole attentamente e noto che Bella si è collegato al sito che ci interessa
- guardate il computer. Andremo a Dsiney world ad Orlando! – per i bambini il nome non dice molto ma vedendo le immagini al pc cominciano a capire.
- papà ha avuto questa bellissima idea di andare in questo grande grande parco giochi dove ci sono tante attrazioni. Dove girando per il parco potremo incontrare topolino, paperino e tutti i personaggi dei vostri cartoni preferiti. E la sera dormiremo in un hotel dove le camere saranno come quelle delle principesse! – e gli occhi di Danielle si illuminano ancora di più!
- veramente? – la prendo in braccio e me la coccolo!
- bé penso che sia giusto! Non ho sempre detto che sei la mia principessa? – e mi abbraccia e mi coccola.
- ok famiglia Cullen ora basta chiacchiere e pensiamo a riempire la pancia che tra un po’ ho un appuntamento in ufficio – Bella mi caccia la lingua.
- sei sempre il solito dispotico Edward! Se hai paura di fare tardi, mangia veloce e comincia ad andare. Noi ti raggiungiamo dopo! – me la bacio tutta davanti ai piccoli che ridono.
- vengo con voi,  voglio salutare anche io Kate. È sempre così gentile con la mia famiglia! –
- papà quanti giolni ci vogliono plima di pattire? –
- Thomas ci vogliono ancora due settimane. –
- Ed in questi giorni papà sarà particolarmente impegnato in ufficio. Perché se non finisce in tempo il suo lavoro non potremo partire. Per cui tutti e tre dobbiamo comportarci bene e non dargli pensieri! –
- ok mami ! –
 
Un’ora dopo siamo alla pasticceria di Kate e come ci vede prepara due piattini con i cup cake al triplo cioccolato e due gelati per me e Danielle!
-Certo che ci conosci proprio bene! Neanche dobbiamo ordinare. – mi sorride mentre viene a salutarci al tavolo dove ci siamo sistemati.
-Siete la mia famiglia preferita. Questi due – ed indica Bella e Thomas – sniffano cioccolato, per cui con i cup cake di oggi vado sul sicuro. Per te gelato al pistacchio e Danielle è la più volubile. In genere vuole il gelato gusto Kinder e pinguino. Ma ci sono delle volte che mi ha spiazzato. Come quando ha preferito la torta alla cassata siciliana! Direi che è la mia cliente ideale, sempre pronta alle novità e attenta ai sapori! –
-Ah! Se decidi di cambiare lavoro ti assumo subito. Mi servirebbe qualcuno come te nella mia società, attenta al cliente e allo studio del mercato! –
-Ci penserò Eddy, ma la vedo difficile. Comunque uno di questi giorni con Mike vorrei venire a trovarti in ufficio. Abbiamo  bisogno di una consulenza! – la guardo e non capisco cosa le possa servire da me.
-Ci sono novità? – Bella è curiosa quanto me. E vista l’ora e la pasticceria vuota si siede a parlare con noi.
-Si, la pasticceria va alla grande e abbiano cominciato anche con le spedizioni fuori città. Vorremmo aprire altri due negozi, stiamo già per ottenere il finanziamento e vorremmo studiare anche la pubblicità più giusta per questa occasione. – sono proprio contento.
-Sono felice per voi. D'altronde questi tuoi dolci sono opere d’arte! Venite quando volete e non avete bisogno di appuntamento. Anzi possiamo fare anche stasera a cena a casa nostra, così potremo parlare con calma! – e vedo che Bella annuisce.
-Va bene. E naturalmente al dolce penso io! –
-Zia Kate qualcosa al cioccolato! – guardo Thomas e Bella che hanno la stessa faccia mentre si stanno gustando il loro dolce. Sono entrambi assorti e non si accorgono di me che sto per scattargli una foto di questo loro momento insieme! Se ne accorgono solo quando sentono il click della foto. La guarda e li trovo bellissimi, con la stessa smorfia sul viso mentre gustano il dolce. Porgo il telefono a Bella e le dico:
-E questo quello che ti dicevo quella sera a Firenze. Avete la stessa espressione mentre mangiate cioccolato. E la genetica non c’entra nulla! – mi sorride dolcemente e vuole che le mandi la foto al suo telefono. Non sa che ho intenzione di farci un ingrandimento per il mio ufficio!
Guardiamo l’ora nello stesso momento:
-Capo non dovremmo andare? Sono le 14.50 e voglio controllare la sala riunioni. Kate mi prepari qualcosa per la merenda dei bambini e qualcosa da offrire con il caffè per una riunione? –
-Già tanto non oso sperare che Blair si sia ricordata di sistemare la sala riunioni. Portaci lei e dille quelle che deve fare! –
Siamo oramai in ufficio e come previsto Blair non ha pensato a nulla.
-hai predisposto le cartelline con i documenti che Edward dovrà illustrare? –
-oddio non ho pensato che potevano servire! – e anche Bella è spiazzata dalla sua risposta. Me ne vado in ufficio solo per non sentire altre stronzate!

Alle 16 precise sono in sala riunioni perfettamente sistemata con Blair al mio fianco che fa il meglio che le riesce.

Finita la riunione e, per sua fortuna, acquisito un altro cliente, rimango in sala riunioni e chiedo a Blair di rimanere:
-Blair posso sapere qual è il tuo problema? Perché sei sempre così distratta? –
Mi osserva ma non risponde.
-sono io che ti rendo nervosa? –
-signor Cullen no assolutamente! –
-non pretenderai che ci sia sempre Bella a supervisionare il tuo lavoro? Cosa farai nel periodo in cui lei sarà in maternità? –
-ma non è sempre così. Certo ho fatto degli errori ma …. – non la lascio finire di parlare
-Blair tra due mesi scade il tuo apprendistato. Hai questi due mesi per dimostrarmi che vali. Ma alle condizioni attuali non penso di rinnovarlo – mi guarda e, forse, per la prima volta è preoccupata.
-Signor Cullen so di averle creato problemi ma le prometto che mi impegnerò al massimo da questo momento. –
-Va bene. Vedremo in questo periodo che succederà! – e me ne torno nel mio ufficio.

Di passaggio osservo Danielle in giro per gli uffici ed effettivamente ha il mio stesso sguardo e anche se ha quasi  4 anni incute timore ai miei dipendenti. Decido di salvarli dall’ispezione della piccola Cullen.
-Danielle vieni un po’ con me? –
-Papì che c’è? –
-Mi serve il tuo aiuto. Devo consegnare queste cartelline ad un cliente. Qual è il colore migliore per le copertine? – e con poche parole mi conquisto mia figlia!
 
Pov Bella
 
Queste due settimane sono volate e finalmente si parte alla volta di Orlando. Stiamo aspettando il taxi che ci porterà all’aeroporto e i bambini sono eccitati.
Hanno preparato ognuno uno zainetto con i propri giochini per non annoiarsi durante il viaggio.
Edward sta finendo le ultime mail di lavoro e, per evitare continue chiamate dall’ufficio, ha messo in ferie tutto il personale chiudendo gli uffici!
Per i bambini c’è una ulteriore novità: ad Orlando ci incontreremo con gli zii che sono stati più che contenti di fare questa vacanza tutti insieme.
-Famiglia Cullen siete pronti? – Edward finalmente esce dal suo studio pronto a prendere le valige.
-Ok facciamo l’appello. Bella? Danielle? Thomas? Il taxi è arrivato, chi non è presente rimane in casa! – ed i bambini si affrettano a raggiungere l’ingresso.
-Papi sei cattivo, stavo facendo la pipì e me ne hai fatto fale solo metà! – Danielle guarda il padre incavolata ed io rido
-Danielle vai a finire la pipì ti aspetto io! – e tranquilla si reca in bagno. Edward ride con Thomas.
-Sono femmine Thomas, a noi basta metterci sul ciglio di una strada per fare pipì. Le femmine vogliono il bagno! – e ridono come matti.
-Edward quando, poi, tuo figlio farà pipì ovunque non ti arrabbiare! – Danielle finalmente torna
-Hai fatto tutta la pipì? –
-Si papì ho anche lavato le mani, mi sono pettinata e messo il mio profumo plefelito! Senti? –
Cavoli la piccola è più organizzata di me!
Arriviamo all’aeroporto puntuali. E tre ore dopo siamo ad Orlando. Al punto di incontro stabilito troviamo già i nostri fratelli arrivati da pochi minuti.
-Cavoli Alice quanto sei bella! – e lo penso veramente. La gravidanza le dona molto, ha una bellissima pancia, una pelle splendente e la solita grazia che la contraddistingue.
-Disse quella che potrebbe fare la modella malgrado manchi meno di un mese al parto! –
Ci raccontiamo tutte le novità sulla gravidanza mentre Rosalie si gode i piccoli. Ci dice di aver già acquistato il mobilio per la cameretta dei gemelli ed è in quel momento che Edward ed io ci guardiamo in faccia. Alice capisce al volo:
- non avete acquistato neanche la culla? - che genitori sciagurati che siamo!
 
Chiacchierando arriviamo in hotel.
I bambini non sanno cosa vogliono fare prima: troppe attrazioni tra cui scegliere!
Sono Emmet e Rosalie che li prendono per portare a fare un primo giro di perlustrazione mentre noi ci sistemiamo in camera.
 
Ed i giorni passano veloci tra le visiti al parco, le attrazioni fiabesche, le scenografie dei cartoni principali, l’incontro con i personaggi Disney. Danielle che si è emozionata quando ha visto Ariel, il delfinario. E poi gli spettacoli serali come quando siamo andati a vedere il Cirque du soleil oppure i fuochi di artificio che siamo andati a vedere l’ultima sera.
 
Thomas e Danielle sono stati instancabili, hanno resistito stoicamente. Ed ora che siamo sul volo di ritorno dormono distrutti.
Svegliarli all’atterraggio non è cosa facile.
-Papà stavo sognando di stale nel film dei dalmata! – Thomas che ama i cani è rimasto impressionato dalla ricostruzione dell’ambientazione delfilm de la carica dei 101.
-Va bene campione ma ora dobbiamo andare. Siamo arrivati a casa. un’ora e sarete nei vostri letti a fare la nanna! –
-Papà ci torneremo ? –
-Si Danielle, ci torneremo. Ma al mondo ci sono tanti posti bellissimi che vale la pena di visitare e tutti insieme lo faremo! –
 
Siamo finalmente a casa, Edward sta portando le valige nella lavanderia così da caricare la lavatrice ed io comincio a fare il bagnetto ai piccoli. Thomas è il primo e approfittando dei capelli corti appena finita la doccia corre subito a nanna. E mentre asciugo i capelli a Danielle mi rendo conto che anche sei si è addormentata.
 
Edward mi raggiunge a letto appena finito di sistemare le lavatrici.
-Bella adesso manca solo la nascita di Elionor. Ma stavo pensando che ancora fissiamo la data del matrimonio – e mi guarda serio.
-Voglio che diventi mia moglie il prima possibile. Sono stufo di presentarti come la mia fidanzata e poi la gente nota la pancia e chissà che pensa di me! – lo voglio anche io e vorrei anche sposarmi in un luogo caldo:
-Ok però possiamo sposarci a Los Angeles. Mi piacerebbe farlo in spiaggia, davanti casa dei ragazzi! –
-Dimmi giorno e ora e mi trovi in spiaggia! – e mi bacia appassionatamente.
Ha ragione: il nostro prossimo appuntamento è la nascita di Elionor! 
 
 
 
 

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Capitolo 26
*** Elionor ***




Pov Bella

Siamo oramai a fine agosto e mancano solo due settimane al termine della gravidanza ed Edward mi ha categoricamente vietato di andare in ufficio. Inoltre ha chiesto alla signora Flower di essere presente in casa tutto il giorno, fino al suo rientro in maniera tale da essere sempre controllata.

Abbiamo finalmente fissato la data del matrimonio sarà a fine ottobre e, dopo aver detto ai nostri fratelli e amici l’idea di sposarci sulla spiaggia di Santa Monica, è partita l’organizzazione.

Kate sta ideando la nostra torta. Quasi ogni giorno si presenta in casa nostra con schizzi diversi da farmi analizzare. Per la mia gioia e quella di Thomas sarà al cioccolato! Inoltre penserà anche al buffet, anche se non saremo molte persone.

Alice sta pensando agli abiti da cerimonia. Ha già disegnato quello di Edward e dei ragazzi. Adesso sta finendo di preparare quello dei bambini. Ma c’è ancora molto lavoro da fare. Mi chiama almeno tre volte al giorno per chiedermi come immaginavo da bambina il mio abito da sposa, mi chiede il colore, come preferisco il velo  e tanti altri particolari.

Serena e Rosalie si stanno occupando del resto: addobbo floreale, inviti,… insomma sposarsi in questa maniera, senza avere problemi. È bellissimo!

Rimane il problema che non abbiamo organizzato ancora nulla per la nascita di Elionor. Non ha ancora nemmeno una culletta! E le mie cognate non fanno altro che dirmi che sono una sciagurata. Mi hanno dato come termine questo fine settimana: se non provvedo con l’acquisto della cameretta arriveranno loro e sceglieranno senza chiedermi alcun parere!

Ed oggi, approfittando del fatto che Danielle non sta molto bene e non voglio lasciarla in casa con la colf, comincio a rovistare nella soffitta per vedere cosa Edward aveva scelto per i gemelli.
La prima cosa che noto sono le cullette. Coperte con dei panni per non farle impolverare, erano veramente belle.
- Mamma che fai? – Danielle si è svegliata e mi ha raggiunto in soffitta.
- Ciao amore. Come ti senti? – me la prendo in braccio per sentire se ha ancora febbre.
- Mi fa male la gola. Ma che fai qui su?  –
- Sto vedendo come erano le vostre cullette. Dovremmo andare a comprarla anche per Elionor appena starai bene? – Danielle scende dalle mie braccia e osserva la sua culletta.
- Questa ela mia? – osservo la culletta e noto gli intarsi sul rosa.
- Penso di si, guarda quest’altra ha gli intarsi celesti. Sono bellissime –  Danielle ci gira intorno e ci raggiunge anche Thomas che osserva anche lui gli oggetti.
- Mamma plendi quella scatola. Vediamo che c’è dentlo? – e lo faccio.  
Dentro ci sono i loro vestitini e alcune foto. Noto le date indicate dietro ognuna. Sono state fatte che i gemelli avevano pochi giorni.
- Guardate quanto eravate belli! E come eravate piccoli! –
Apriamo anche altre scatole e ci sono tanti oggetti dei gemelli neonati. Ridiamo e scherziamo per tutto il pomeriggio.

Ed è sul pavimento della soffitta che ci trova Edward quando rientra dal lavoro.
- Posso sapere che fate qui? Mi sono spaventato quando sono rientrato è ho visto tutte le luci spente-  rimane sulla porta a fissarci. Osserva le scatole che abbiamo svuotato.
- Stavo guardando le cullette e i bambini hanno voluto vedere i loro oggetti – Edward osserva quello che è sparso sul pavimento e sorride. Prende in mano una tutina rosa:
- È la prima che ha indossato Danielle il giorno che è uscita dall’ospedale. Invece quella celeste con il viso di Winnie The Pooh è quella che ha indossato Thomas. Appena siamo entrati in casa, però, Alice li ha cambiati perché si era fissata che puzzavano di disinfettante! – e scoppiamo tutti a ridere.

Si siede accanto a noi e comincia a raccontare aneddoti sugli oggetti che abbiamo trovato.  Penso  che alcuni oggetti sono praticamente nuovi e mi dispiacerebbe doverli ricomprare quando in casa ne abbiamo praticamente di nuovi.
- Edward, se i gemelli sono d’accordo, posso prendere alcuni oggetti per Elionor. Guarda questi vestitini sono praticamente nuovi. Se conosco bene le tue sorelle i gemelli non avranno mai messo i vestitini per più di due volte – e li osservo tutti e tre in attesa di una loro risposta.
Danielle va subito al sodo:
- Mamma plendi il mio plimo vettitino pe Elionor! –
- Mamma non è giutto. I miei sono da macchi! Come fa a mettelli? Mami il plossimo deve essele maschio. Intesi? – Thomas è proprio deciso!
Visto il loro entusiasmo  faccio anche un’altra proposta:
- Danielle possiamo prendere anche la tua culla? –mi guarda e mi salta in braccio strillando un SI eccitato.
Ed è proprio in quel momento che subentra Edward:
- Se prendiamo quella culla ci abbiniamo il fasciatoio di Thomas. È bellissimo – e si alza per andare a scoprirlo. Ed effettivamente è bellissimo.
- Papà pecchè il suo fasciatoio è più bello del mio? – Daniele è sul piede di guerra.
Edward ride e spiega:
- Prima che voi nasceste ho montato i mobili. Tutto è filato liscio, ma il fasciatoio che le zie avevano scelto per Thomas aveva le istruzioni in svedese e non ho capito nulla. In pratica l’ho rotto e per non sentire le zie sono andato a comprarne un altro. E questo è quello che mi è piaciuto di più –

Passiamo un altro paio d’ore a scegliere gli oggetti che utilizzeremo per Elionor e praticamente la sua camera e il vestiario è pronto!
- Ok ragazzi ora si cena. Sabato pitturiamo la camera di Elionor e poi scendo i mobili. Che dite? – abbraccio Edward perché si sta dimostrando un compagno perfetto, attento ad ogni nostra esigenza.
- Ok capo. Vado a preparare la cena mentre ti cambi. E questa sera minestrina per tutti, così facciamo compagnia a Danielle! –
 
E il sabato mattina Edward mantiene la parola: si alza presto e va a comprare le pitture. Alle 9 quando i bambini si svegliano ha già dipinto la cameretta. E sta disegnando su una parete dei personaggi Disney. Rimaniamo tutti e tre ad osservarlo in rigoroso silenzio. Dire che è bravissimo è riduttivo. Ha fantasia, gusto nell’abbinare i colori. D'altronde con il lavoro che fa!
- Mi state mettendo in imbarazzo! – Edward si gira verso di noi e ci fissa.
- Avete intenzione di passare la mattinata ad osservarmi? – rimane immobile ridendo.
- Capito. Vado a prepararti un caffè! – e mi sorride.

Al ritorno sento i bambini che sono riusciti a strappare al padre la promessa che avrebbe dipinto con nuovi colori anche le loro stanze! Lo vedo esasperato.
- Dai ti aiuto io! – e cominciando con la stanza di Thomas inizio a sistemare in maniera tale che Edward con pochi gesti possa spostare i mobili e pitturare.

A fine giornata i bambini vanno a dormire entusiasti e il padre distrutto, buttato sul letto a pancia in giù!
- I piccoli dormono. Vuoi un bel massaggio o ti preparo un bagno caldo? –
- Voglio mia moglie vicino e poggiare la testa fra i tuoi seni! – e tanto fa.
- Ok. La cameretta è pronta. I bambini sono sistemati. Ci manca solo Elionor adesso! –
- Sono felice Bella. Mi sto godendo questa gravidanza e questa attesa. Mi è piaciuto prepararle il nido e far felici i gemelli sistemando anche le loro camere. Sono felice Bella. Malgrado i miei genitori e l’infanzia che ho vissuto. Adesso che ci sei anche tu nella nostra vita, finalmente ho una famiglia degna di questo nome.  Ho solo due grandi rimpianti: mi pento di come mi sono comportato con te all’inizio e di  aver vissuto l’attesa dei gemelli quasi come un peso! –
- Edward quello che è stato per noi l’inizio io l’ho già messo nel dimenticatoio e vorrei che lo facessi anche tu. Abbiamo sofferto entrambi però da quando sei venuto a Boston non c’è stato momento in cui non mi hai fatto capire quanto mi amassi e volessi nostro figlio. E per i gemelli eri in una situazione diversa allora. Cosa potevi fare, i bambini li volevi solo tu! –
- Lo so, ma a volte ho l’impressione di aver tolto a tutti e tre i miei figli qualcosa. A Elionor ho tolto la gioia della notizia. Ai gemelli tanto, anche la semplice preparazione che stiamo vivendo in questi giorni per Elionor. –
- Edward i bambini ti adorano in maniera incondizionata. Sei un eroe per Thomas che non fa altro che osservarti e ripetere le tue gesta. E sei il principe azzurro di Danielle. Elionor non fa altro che scacciare quando sente la tua voce. Non sei riuscito a creare per loro un bel clima di attesa, ma li hai amati incondizionatamente dal primo momento che hai saputo della loro esistenza! Dei gemelli ti sei occupato da solo malgrado fossi molto giovane, rinunciando in pratica a te stesso. Non hai proprio niente da rimproverarti. –  mi fissa intensamente e trovo che i suoi occhi siano una cosa senza paragoni. Gli stessi che hanno ereditato i gemelli.
- Spero che anche quest’altra abbia i tuoi occhi. -
- Già potremmo farne il marchio di fabbrica! – e il cretino mi fa ridere.
- Bella ti giuro che la prossima volta che mi dirai che aspettiamo un bambino reagirò nel modo corretto! – e mi bacia. Ma i bisogni fisiologici incombono!
- Alzati che devo andare in bagno. L’ennesima pipì della giornata. Forse oggi l’avrò fatta una ventina di volte! – e ridiamo entrambi. Sto per arrivare in bagno quando sento tra le gambe qualcosa di appiccicoso.
Edward ride come un matto:
- Non ce l’hai fatta neanche ad arrivare in bagno questa volta! – lo osservo che ride.
Quando finalmente è serio parlo:
- Cretino non mi sono fatta la pipì indosso! Si sono rotte le acque! – rimane in silenzio a guardarmi. Rimaniamo a fissarci forse per un paio di minuti. Poi si ridesta:
- Ok siamo preparati. La camera è pronta. Noi siamo pronti. Chiamo Kate per stare con i piccoli e, poi, ti porto in ospedale – e mentre lui chiama Kate e Mike ne approfitto per farmi una doccia.
- Posso sapere a che serve la doccia? Tanto adesso ti farai una sudata pazzesca per far nascere nostra figlia! Chissà quanto durerà il travaglio. All’ultima visita il peso già superava i 3 kg! Chissà quanto ti farà patire per uscire!– quanto è incoraggiante! Mi viene da piangere. E si rende conto di aver parlato troppo!!!!
- Ecco amore! Vedi che sono un coglione??!! Che cazzo mi salta in mente di dire a mia moglie che sta per partorire! Perdonami. Elionor sarà un angioletto che vuole tanto bene alla sua mamma e non ti farà molto male!!! – quasi quasi sembra parlare da solo.

Fortunatamente arriva Kate che mi trova in lacrime.
- Sono tanto dolorose le contrazioni? – è preoccupata per me.
- No, non ancora perlomeno. Ma Edward ha detto una cosa e mi sono spaventata!! – la mia amica guarda Edward in modo truce:
- Ma tu se non fai danno non stai bene? – glielo dice scherzando ma lui è demoralizzato.

E un’ora dopo siamo in ospedale, sistemata in una bella cameretta, con le contrazioni sempre più forti e una ostetrica che vorrei strozzare:
- Ehi tesoro! Basta lamentarsi. Sai che ci sono donne, in alcune parti del mondo, che partoriscono sole ed in perfetto silenzio?  Se ti può fare stare meglio prova a camminare per la stanza. Il tuo fidanzato qui ha pagato diversi extra per avere una singola, per cui sfruttala – che simpaticona!

Comunque cammino come mi ha consigliato. Edward rientra dopo aver sistemato la parte burocratica.
- Come ti senti? –
- Per adesso va ancora bene. Ma sono sempre più dolorose le contrazioni – e mi stringe la mano.
- Perché sei in piedi? – mi guarda senza capire.
- Me lo ha consigliato l’ostetrica simpatica. Perché hai voluto una camera singola? – mi guarda e sorride.
- Così posso rimanere senza problemi! – sorride tenero.
- Ma ti sarà costato molto! – adesso ride proprio.
- Lo sai che ce lo possiamo permettere, vero? E con tutto quello che mi hai fatto risparmiare per il corredino, penso che almeno una camera singola potevamo permettercela! E se vuoi ti prendo anche una ostetrica più simpatica. Non importa quanto costa: ce lo possiamo permettere!!! – e ridiamo.
- Perdonami per prima. Quando sono nervoso le  stronzate escono da sole. È che in quei momenti disconnetto proprio il cervello! -  quanto è tenero.

- E finalmente l’hai capito!!! Paparino vedo che quando ti impegni le cose le capisci!!! – è l’ultima persona che ci aspettiamo di vedere in ospedale. La accogliamo in maniera differente: io mi sento meglio perché la dottoressa Spark mi ha sempre tranquillizzata. Edward comincia ad agitarsi!!!
- Ehi paparino! Allora non sei scappato! – mi viene da ridere.
- Dottoressa Spark che ci fa qui? – Edward è proprio preoccupato.
- Sono venuta a trovare i miei pazienti  preferiti! Ian mi ha mandato un sms un’ora fa avvertendomi dell’inizio del travaglio e, trovandomi a New York, mi sono detta “perché non andiamo a vedere che combina il mio paparino preferito”? –

Rido come una matta. Sicuramente Kate ha avvisato i nostri fratelli e amici.
- Dottoressa Edward se la cava alla grande e sarà un genitore migliore di me! –
- Wow Bella, sei proprio innamorata! Dici che non scappa? Non è meglio chiamarla Swan la piccoletta? –
- No dottoressa mia figlia è una Cullen! – Edward chiude subito la discussione.
- Ok, ma non ti scaldare. Risparmiati per la tua Bella! Allora controlliamo la situazione – Edward mi fissa quando la dottoressa mi visita.
- Ok Bella sei a buon punto. Direi un paio d’ore e la piccola viene fuori. Questa ti somiglia: ha già capito che bisogna andare subito al sodo invece di perdersi a riflettere!!! – e il riferimento a Edward per l’inizio della gravidanza è chiaro!
- E mi raccomando, nel clou delle contrazioni non risparmiargli niente al paparino: stritolagli la mano, insultalo, prendilo a male parole! – continuo a ridere.
- Sa dottoressa, Lei mi è proprio mancata. – e la abbraccio!
- Grazie Bella. E a te, Edward, sono mancata? – lo guarda con un sorriso ironico sulla faccia.
- Certo dottoressa. Esattamente come potrebbero mancarmi  i pidocchi che prendono i miei figli all’asilo!!! – e la dottoressa scoppia a ridere.
- Edward sei unico! Ma adesso sta vicino a Bella e goditi la nascita di tua figlia. – e lo abbraccia.
- Tornerò a visitarti tra un’ora.  Per qualsiasi cosa  fatemi chiamare – e ci lascia soli.

Ci lascia soli e torniamo a guardarci negli occhi.
- Sei bellissima – e lo guardo con una espressione incredula
- Anche con il viso stravolto dal dolore e sudore. Le occhiaie e questo camice orribile? –
- Si mia Bella. In questo momento per me sei qualcosa di unico – e gli credo perché l’amore che prova per me lo leggo nei suoi occhi.

Con il passare del tempo le contrazioni si fanno sempre più dolorose. Il mio fidanzato mi sta vicino, mi stringe la mano nel momento clou delle contrazioni, mi asciuga il sudore, mi aiuta a camminare, mi aiuta a bere.

Sono le 4 del mattino quando la dottoressa torna per l’ennesima volta a visitarmi.
- Ok Bella, adesso ci siamo. La prossima contrazione che sta per arrivare, appena te lo dico comincia a spingere finchè non ti dico di fermarti. Capito? – e annuisco.
- Ok. Spingi! – e mi aggrappo ad Edward che mi aiuta e incoraggia come può.
- Ok Bella rilassati – guardo Edward che è pallido quanto me.
- Spingi di nuovo! – e dopo pochi istanti sento il pianto più bello del mondo.
- Edward vieni avanti adesso – e la dottoressa lo fa avvicinare a lui.
- Forza, taglia il cordone ombelicale – e vedo mio marito piangere. Appena tagliato il cordone la dottoressa avvolge Elionor in un telo verde e la passa a Edward.
- Congratulazioni papà. Avete fatto l’ennesimo capolavoro! – e mentalmente la ringrazio per il plurale che ha utilizzato e so che anche Edward ha fatto caso alla parola.

E mentre la dottoressa continua a lavorare su di me per l’espulsione della placente Edward mi si avvicina e incontro Elionor per la prima volta. Edward non è ancora in grado di parlare.
- Ciao amore mio. Sono la mamma! –
- E questo signore che ti ha in braccio e non ti dice nulla è il tuo papà! Appena parlerà riconoscerai la voce! – e come risvegliato Edward mi fissa.
- Vi amo. – Elionor segue la voce del padre e, anche se è un gesto casuale, con le dita della manina si aggrappa alla mano del padre.
- Danielle ha fatto la stessa cosa quando l’ho presa in braccio la prima volta! –

L’infermiera viene a prendere nostra figlia per lavarla e dopo poco ce la restituisce in una culletta bella pulita e vestita. Dorme tranquilla.
- Appena si sveglia chiamatemi che vediamo di attaccarla al seno  - e l’infermiera ci lascia soli.
 
- Bene il mio compito è finito. Per qualsiasi cosa chiamatemi. Bella è stato un piacere conoscerti e Edward, anche se non te l’ho mai detto, sei una bella persona. Auguri a tutti e due e un bacione alle pesti – la dottoressa Spark ci abbraccia e ci lascia soli. Edward si sente meglio.
- Anche se è brava nel suo lavoro, per il prossimo il ginecologo lo trovo io. – e si sdrai accanto a me abbracciandomi.

- È proprio bella e ti assomiglia tanto. –
- Non direi: se la vedi bene ha la fronte come la tua ed anche la fossetta sotto il mento e la linea del naso. Ma, a dire il vero, non mi dispiacerebbe molto se assomigliasse a te! –
- Cambierà tanto Bella. Ogni giorno avrà espressioni diverse. È presto per dire a chi somiglia! – e mi bacia.

Quando comincia ad agitarsi Edward la prende in braccio e chiama l’infermiera che mi insegna la postura corretta e la maniera per allattarla. E la piccola si attacca e comincia a succhiare come una che non mangia da giorni. L’infermiera ride e ci lascia soli.
- Siete uno spettacolo unico! – Edward è incantato a guardare noi scattandoci diverse foto. Appena finisco di allattare la riprende le fa fare il ruttino. E sono io a scattare alcune foto a loro!
- Si vede che hai esperienza –  è un papà unico.

Alle 6 arrivano i nostri fratelli e rimango spiazzata:
- Ma quando siete partiti! – e sorridendo risponde Emmet per tutti:
- Appena abbiamo letto sms di Kate! -
- Allora Edward lasciami mia nipote! – e Rosalie si prende la bambina dalle braccia del fratello che è stato molto reticente nel lasciarla.

 
Emmet viene da me e mi abbraccia. Mi chiede come mi senta, le emozioni che provo … come si è comportato Edward!
- Sono orgoglioso di te, sorellina! – e mi stritola prima di dirigere le sue attenzioni sulla piccoletta.
Anche Jasper non è da meno e per lui che è sempre bravo a mascherare i propri sentimenti è quasi imbarazzante vederlo emozionato!
- Jazz fra due mesi verremo a conoscere i tuoi figli! - mi sorride e mi abbraccia.
Chiamano tutti i nostri amici e Jerry promette di venire in settimana insieme a Ian.
Alice mi chiede informazioni sul parte, se è veramente duro e spaventoso. Si tranquillizza quando, in fondo, mi vede in forza!

L’incontro più importante arriva alle 10.00 quando Danielle e Thomas entrano nella camera di ospedale mogi mogi accompagnati da Rosalie che ci lascia soli.
- Buongiorno amori miei! – li saluto nella solita maniera. Ma loro non vengono a salutarmi.
- Che succede piccoli miei? – m guardano entrambi e Edward si abbassa alla loro altezza.
- Ehi che è successo? non volete salutare la mamma? – Edward comincia a preoccuparsi.
- Ma sei ancola la nostla mamma o lo sei solo pe lei ? – e Danielle indica Elionor.
- Danielle vieni qui. E anche tu Thomas – Edward li aiuta a sedersi sul letto.
- Questo discorso lo abbiamo già fatto. Vi ricordate? – e loro annuiscono.
- Ma adesso c’è Elionol! – Thomas sta per piangere. 
- Thomas amo Elionor esattamente come amo te e Danielle. Siete tutti e tre i miei bambini e non potrei vivere senza di voi! – e mi guardano e vedo Danielle piangere.
- Tesoro mio che succede? –
- Pensavo non mi volessi più! – e mi abbraccia. Poggia la sua testolina su una spalla e piange abbracciata a me. Chissà quante paure avranno avuto nel momento in cui hanno saputo della nascita di Elionor. Ed anche se ne avevamo parlato tanto, per loro era solo una figura astratta;  da oggi è reale.
- Ma come faccio a non volere più la mia principessina pettegolina! –
- Danielle guardami un attimo – Edward richiama la sua attenzione mentre prende Thomas in braccio.
- Siamo una famiglia tutti insieme. Bella è la vostra mamma, di tutti e tre. Proprio come io sono il papà di tutti e tre –
- Ti volio tanto bene mamma – e abbraccio entrambi i miei gemelli.
- Ti amo Thomas. Ti amo Danielle! – e si sono calmati.
- Possiamo vedere Elionor ? –
- Si Thomas. Sedetevi per bene sul letto e la prendo – e Edward va a prendere la piccola. Delicatamente la poggia sulle gambine di Danielle. Poi, la passa a Thomas.
È ufficiale: anche i gemelli si sono innamorati della sorellina.
- Mami ma pecchè non le hai messo uno dei vettitini che abbiamo complato? – ok, per Danielle la crisi è passata.
- Questa è una delle tutine dell’ospedale. Quando la porteremo a casa allora scegliamo noi il vestitino –
- Ma non lo sanno che il vedde non si usa quest’anno. Lo dice anche tia Ali! – Edward ride. Poi racconta loro alcuni particolari di Elionor.
- Sapete che quando l’ho presa in braccio appena nata con la sua manina si è aggrappata alla mia mano. Esattamente come è successo con te Danielle! Ed è pure una capellona come lo eri tu principessina pettegolina! – e lei ne è felice.
- Mentre se guardate bene le guance, ha le stesse fossette che aveva Thomas alla nascita – e accarezza prima il viso di Thomas e poi quello di Elionor.

In pochi minuti Elionor ha conquistato i fratelli che tranquillizzati sulla mia presenza nella loro vita decidono di rimanere con noi per tutto il giorno!
Controllando la sorellina e conquistando tutte le infermiere. Una in particolare che decide di cambiare la tutina a Elionor perché, come le ha detto Danielle, il verde non è di moda quest’anno!!!
 
 
 
 
 
 
 

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Capitolo 27
*** Sono felice ***



Pov Edward

Sono passati  mesi dalla nascita di Elionor e la mia vita è praticamente perfetta.
Ho una famiglia bellissima, allargata da fratelli e amici, il lavoro che tutti sognano e oggi sposo la donna della mia vita.

Questi due mesi sono volati. Fortunatamente i gemelli non sono stati gelosi della loro sorellina. Con Bella siamo riusciti a creare un ambiente familiare sereno. Elionor, pur avendo solo due mesi, è attratta dai fratelli. Ogni qual volta si accorge che sono nella stessa stanza li cerca con gli occhi e comincia a ridere.

Danielle è una mammina in miniatura. Tratta Elionor come la sua bambola personale e, forse, la colpa è anche di Bella che ha cercato di integrarla in tutte le attività della sorellina. Pretende di cambiarla anche quattro volte al giorno, controlla che dorma e diverse volte le ha voluto fare il bagnetto…. allagando il bagno!!!

Penso che a breve la signora Flower ci abbandonerà perché, malgrado il cospicuo aumento di stipendio, il lavoro in casa nostra non finisce mai e le pesti sono più pesti del solito!

Se fosse per Danielle staremmo sempre a fare shopping.  Confesso che questa parte del suo carattere, a volte, mi fa paura. È proprio una donnina in miniatura.

Thomas, invece, non ne può più e non vede l’ora che la piccola cresca e possa giocare con lui. Certe mattine si alza dicendo di essere stanco perché Elionor l’ha tenuto sveglio tutta la notte! In realtà dorme come un ghiro  e neanche le cannonate lo sveglierebbero.
Quando ha di queste uscite,  lo osservo bene e mi sembra di rivedere me i primi giorni che Elionor è arrivata in casa. quando ancora non avevo i ritmi della sveglia notturna e la mattina ero distrutto.
Bella se la ride alla grande mentre si coccola il suo ometto.

Certe sere, invece, sono io che me la rido alla grande: quando rientro in casa e trovo Bella sull’orlo di una crisi di nervi perché Elli non vuole mangiare distratta dai fratelli che la chiamano per giocare, Danielle che prende dal guardaroba tutti i vestitini della sorella per verificare se vanno bene anche alle sue bambole e Thomas che, sentendosi grande, decide di cucinare per tutti.

Ma è bellissimo rientrare in quella casa così piena di amore. Soprattutto quando le  due pesti lasciano tutto quello che stanno facendo per corrermi incontro e Bella per mollarmi in braccio Elli!

Sono felice. Non ci sono altre parole per descrivere i miei sentimenti.

Non abbiamo fatto nottate con Elli. Solo i primi due giorni ma era per l’ansia nostra di non sentirla.
Certo, si sveglia per mangiare, ma si riaddormenta subito e molte volte se ne occupa direttamente Bella e non me ne accorgo neanche.

Fortunatamente i gemelli hanno ripreso a frequentare l’asilo e il primo giorno che Bella li ha accompagnati hanno orgogliosamente presentato la sorellina a tutti i loro amichetti!

Bella non ha ripreso a lavorare. Di comune accordo abbiamo deciso che fino ad anno nuovo rimarrà a casa. In fondo ha passato un anno molto stressante fra lavoro, università e vita personale e anche se a casa non si può dire che si riposi, almeno ha ritmi un pochino più calmi. E ho anche notato che questa situazione di mamma chioccia le piace pure. Non dispiacerebbe neanche a me se nei prossimi anni decidesse di rinunciare al lavoro per crescere i nostri figli, ma sono sicuro che in seguito se ne pentirebbe.

È venuta spesso a trovarmi in ufficio con Elli, soprattutto quando Blair mi ha fatto sclerare.
L’ha aiutata diverse volte e alla fine non l’ho licenziata solo perché ho scoperto che si è fidanzata con Ben.

Ed ora sono qui, sulla spiaggia, già pronto vicino all’altare improvvisato, con al mio fianco Jasper e Jerry che sono i miei testimoni. Mentre Emmet, da bravo fratello maggiore, accompagnerà Bella.

Ellison è vicino a me nel suo passeggino con il bellissimo vestito creato per lei dalla zia.

È una bellissima giornata di fine ottobre sulla costa californiana. Non c’è un caldo eccessivo ma possiamo comunque goderci la spiaggia. Ci sono alcuni curiosi che ci guardano da lontano e dei surfisti che si sono fermati in nostro onore.

Capisco che sta arrivando la mia sposa quando sento la musica. Avanti ci sono i miei figli felici come li vedo da un anno a questa parte. E finalmente la vedo. Più bella che mai al braccio del fratello. Con la linea ritrovata, la pelle splendente, il viso a forma di cuore e quegli occhi di cui mi sono innamorato subito.

-Edward ti sto affidando una parte di me – Emmet è veramente emozionato. Mi avvicino ed, invece, di dargli la mano, lo abbraccio! È mio fratello.
-Ti prometto che la amerò più della mia stessa vita – ma questo momento magico è rotto da Danielle:
-Papà siamo belle? – e la guarda la civetta. Guardo le mie figlie vestite dello stesso colore.
-Siete le mie bellissime principessine – e le bacio. Poi, la mia attenzione è tutta per Bella.
-Ma ora posso sposare la mamma e sperare che stiate tutti  e tre zitti e buoni per la durata della cerimonia? – ridono tutti.
-Papi ci penso io a tenele buone le femmine! – e con l’uscita di Thomas il celebrante decide che è ora di cominciare.

Seguiamo la cerimonia senza mai distogliere lo sguardo l’uno dall’altro. Il sacerdote, lo scambio delle promesse,  l’unione delle mani e lo scambio delle fedi. Il “può baciare la sposa” è la frase che più attendo.

-Finalmente sei mia signora Cullen – e mi avvicino per baciarla mentre con una mano le accarezzo il viso.  Me lo voglio proprio gustare questo bacio. E poggio le mie labbra sulle sue, delicatamente lasciandole una scia di baci. Poi con la lingua le sfioro senza entrare in lei. C’è ancora tempo. Voglio prima assaggiare bene i suoi petali. E poi  entro a salutare la sua di lingua. Che non aspetta altro.

-Eddy avete già tre figli – è Matt a strillare e ridendo ci stacchiamo. Ridiamo con la bocca, con gli occhi e con il cuore. Siamo felici.

Figli, parenti e amici ci reclamano ed è Thomas il primo a separarci buttandosi fra le braccia della madre. Mentre Danielle viene da me.

Abbracciati dall’intera famiglia, mi sento amato.  Mi avvicino alle mie sorelle e ci stritoliamo in un abbraccio fraterno. Ne abbiamo passate tante insieme e adesso tutti e tre siamo felici.
Anche  Bella è abbracciata ai suoi di fratelli.

Danielle non perde d’occhio Ian: è proprio cotta mia figlia. E il mio amico se la coccola tutta.
Sappiamo che vorrebbero dei figli lui e Jerry e probabilmente a breve tenteranno l’adozione.

-Congratulazioni Eddy. Anche nei momenti più tristi sapevo che sareste arrivati a questo punto – l’augurio di Jerry mi fa sorridere e ricordare i periodi della rottura con Bella. Non me lo perdonerò mai, ma quel periodo mi è servito per essere l’uomo che sono oggi. Totalmente innamorato di mia moglie.

Ci spostiamo sul terrazzo della villetta dei nostri fratelli dove Kate e Susan hanno predisposto il buffet.

-Certo che questa casa è come un pozzo senza fondo. – il commento di Kate è azzeccato. Ci stiamo comodi con tutta la famiglia e siamo proprio tanti.

Pensavo saremmo stati in pochi, d'altronde abbiamo invitato solo parenti e amici. Ed, invece, siamo un bel gruppo. Mi rendo conto che sono tante le persone che ci amano. E Bella è riuscita a farmi fare amicizia con tante persone.

Prima di conoscerla frequentavo solo le mie sorelle e le amiche di una sola notte. Nessun amico perché non avevo tempo di frequentarli. E anche perché, a causa delle mie esperienza, sentivo di non aver nulla in comune con i miei coetanei.

Ed, invece, ieri sera i miei amici mi hanno organizzato anche l’addio al celibato!

C’è pure Ben che con Blair! Che anche oggi è nervosa. Ma sono sicuro di non averle detto niente. Bella ha fatto di tutto per insegnarle il lavoro. Ma ho scoperto che sono io che la agito. Già faccio questo effetto a molte persone!

Cerco Bella e noto che non è da nessuna parte.
E' in soggiorno ad allattare Elli – è Susan a dirmelo. Lei ha sempre creduto in noi. Rappresenta la componente genitoriale che dovrebbe esserci in ogni matrimonio!

La raggiungo dentro e vedere mia moglie in abito da sposa allattare mia figlia è qualcosa di speciale.

Vicino c’è Thomas che le elenca tutti i regali che hanno fatto loro i parenti e amici, mentre Danielle sta rovistando nella borsa di Elli.
-Posso sapere che cerchi? – mi guarda con fare ovvio.
-Il vettitino nuovo pe Elli. Zia ne ha fatti due a ciaccuno. È ora di cambiale! – ed in quel momento arriva Alice e comincia a cambiare Danielle.
-Perché due vestiti alle mie figlie? –
-Perché questo che indossa adesso era per fare la damigella. Quest’altro è per ballare! – ovvio. Quello che mi colpisce è il colore
-Ma il verde non era passato di moda? – sento Bella ridere:
-Quante volte ti devo dire che è meglio vivere nell’ignoranza. Ed, invece, vuoi sempre sapere tutto! vere tutto sotto controllo– mia moglie è unica.
-Edward il verde pisello non si usa. Il verde pastello è il must dell’autunno in California! –
-Papà sei ploplio negato! – Danielle è seria.
-Papi sono femmine. Lasciale peldele. – Thomas ha proprio ragione.
-Thomas sei il mio figlio preferito! Tu mi capisci sempre – rido mentre Danielle mi guarda seria.
-Papi sei un bambinone! -

Mi avvicino a Bella e prendo la piccoletta che ha finito di mangiare. Prendo una salvietta e me la poggio sulle spalle mentre faccio fare il ruttino alla principessina.
-Da quando non ti vedevo così! – è Rosalie che si avvicina e mi bacia. Lei sa quanto ho sofferto nella vita.
-Sei felice Edward. Per la prima volta nella vita ti vedo felice!-
-Guardati intorno e dimmi che non sono l’uomo più fortunato del mondo! – e mentre lo dico sento mia figlia chiedere alla zia se è sexy e alla risposta  affermativa della zia corre in terrazzo
-Iaannnnnnnn!!! – è proprio  cotta mia figlia!
-Certo quella tra qualche anno mi farà passare i guai, ma sì, sono felice! –

Bella sistema Elli nel suo passeggino e la zia la prende in consegna.

Torniamo anche noi in terrazzo dove  Thomas si sta dando da fare con la nipotina di Serena che ha la sua stessa età! Stanno ballando insieme sulla spiaggia.
-Invece di guardare Thomas e essere orgoglioso per il successo del figlio maschio, come un perfetto cavernicolo, ti consiglierei di tenere sottocchio tua figlia più grande! – seguo lo sguardo divertito di Bella e trovo Danielle in braccio a Ian che ballano stretti stretti e lei con la testolina poggiata sulle sue spalle. Che ruffiana!
-Fortuna che è gay! – e ridiamo entrambi.

Mi avvicino a mia moglie per ballare con lei.
-Averti fra le mie braccia e avere la consapevolezza che sei mia anche davanti a Dio è qualcosa che non si può spiegare con le parole! – e la bacio.

È sera quando gli amici sono andati via e rimaniamo in casa con i nostri fratelli.
Non avremo una luna di miele perché non possiamo lasciare Elli da sola e non volevamo portarla con noi. Così l’abbiamo rimandata di qualche mese, a quando Elli sarà autonoma dalle tette della mamma!

Ho prenotato però una suite al Bellagio Hotel per una sola notte.
E quando arriviamo rimaniamo piacevolmente sorpresi dalla bellezza della suite.
-Ma non avrai un po’ esagerato per una sola notte? –
-Per mia moglie questo ed altro! – e mi avvicino per baciarla a abbracciarla.

La spoglio del suo abito da sposa e faccio lo stesso con me. Rimaniamo in intimo a ballare e bere champagne accompagnate da fragole. Forse è un cliché ma è comunque una bella esperienza.

È forse la notte più bella della mia vita quella che trascorriamo, tra le lenzuola del letto over size, la vasca ydro posizionata in terrazzo e la piccola piscina privata, fare colazione sul terrazzo come marito e moglie per la prima volta. Siamo stravolti a colazione, ma sereni.
-Sai, pensavo che non mi importasse nei giorni scorsi che ancora fossimo sposati. Mi sono sempre detto che non aveva importanza perché tanto siamo una famiglia. Ed, invece, è molto importante. Dire che sei mia moglie e sapere che lo sei effettivamente ha tutto altro valore. –

-Cavoli quanto sei diventato smielato – e mi si siede in braccio e mi imbocca.
-Già lo dovresti dire a Blair che sono smielato. – ridiamo come matti.
-Secondo me è segretamente innamorata di te. –
-Ma zitta! Se la terrorizzo e ancora ne capisco il motivo! –
-Ah ! se vuoi il motivo te le spiego io: forse perché non fai altro che strillare, forse perché non fai altro che farle rifare il caffè perché non è di tuo gusto. Forse perché invece dell’interfono la chiami urlando. È un po’ come quando Danielle e Thomas decidono che una baby sitter non fa per loro: fanno di tutto per farla scappare! – e comincia ad imitarmi.
Rido di gusto!

-Tu non sei scappata. Con te c’è stata subito intesa. Sei perfetta per me da ogni punto di vista –

E mano nella mano lasciamo la nostra suite di una notte.
E quando arriviamo in casa troviamo i gemelli con Serena.
-Ehi dove sono andati tutti? – è Thomas a venirci incontri.
-Quetta notte sono nati i cuginetti!- guardo Serena
-Alice e Jazz non hanno voluto che vi avvisassimo. Alice ha iniziato il travaglio verso le 4 questa mattina e alle 6 erano già nati! Sono stati velocissimi –
-Serena in quale ospedale sono? – è Bella ad informarsi dei particolari e appena capito la strada ci mettiamo in moto.

È un’altra bella emozione entrare nella camera dell’ospedale e trovare mia sorella, il mio folletto, che  allatta suo figlio. Mi fa capire che non è più una bambina, né la ragazzina che giocava per ore con i gemelli per farli divertire.
-Ehi gli zii sposini sono arrivati! – abbraccio con gioia mia sorella e mio cognato  e poi mi presentano i loro figli.

-Charlotte, Dylan salutate gli zii. – Danielle e Thomas si avvicinano curiosi.
-Questi invece sono i cuginetti migliori del mondo e si chiamano Danielle e Thomas. Vi insegneranno tante cose quando sarete grandi! –

Ci sono anche Emmet e Rosalie abbracciati stretti stretti. Emmet apre una bottiglia di champagne.
-Allora siamo in pochi a poter festeggiare. – noto che prepara solo 3 bicchieri e chiedo spiegazioni.
-Due allattano e una è in attesa! –non capisco subito, neanche gli altri. Poi è Rose a precisare:
-Arriva un piccolo Swan! – e abbraccio forte mia sorella.

-Certo che in un anno siamo cambiati tutti! – è Jazz a parlare mentre fa fare il ruttino a Charlotte.
-Già pensa se Bella decideva di venire direttamente a Los Angeles per lo stage. Nessuno di noi si sarebbe conosciuto! –
-Già la mia stagista super sexy! –
-E il mio capo stronzo e schiavista! –
-Effettivamente l’hai sfruttata bene bene la mia sorellina! Quante volte ti ho detto di trattarla meglio. E malgrado tutto ti ha sposato. Eddy hai avuto un culo pazzesco – tutti ridono all'affermazione di Alice ed anche io, devo però ammettere che è vero. 
-Non l’ho sfruttata, è che la volevo tutta per me. E non ero disposta a lasciarla a nessuno! –
-Si si! –
-Comunque è la verità: se voi due non vi foste trovati a lavorare insieme oggi non saremmo una famiglia! – ad Emmet piace definirci famiglia. Penso, però che a breve dovremmo tornare a casa e non ci rivedremo fino al giorno del ringraziamento.
-Già e non sapete quando mi pesi dover tornare a New York – lo dico sovrapensiero ma la mia frase è udibile da tutti. Bella mi fissa. Questo è un discorso che a breve dovremo affrontare.
-Ma non posso spostare l’azienda. Jerry aveva comunque i suoi agganci qui – e mi guardano tristi.
È Emmet il primo a parlare:
-Intanto godiamoci questa settimana insieme e poi verremo spesso a trovarvi e voi farete lo stesso! –
- Hai ragione, intanto brindiamo:  a Charlotte e Dylan e al piccolo Swan! - e brindiamo felici alla nostra famiglia!

 
 
 
 
 
 
 
                                                              
 
 

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Capitolo 28
*** Mistero ***






Pov Bella

 
Siamo rientrati da Los Angeles già da 2 settimane e la nostra vita ha ripreso la solita routine: bambini a scuola, Edward al lavoro ed io mi divido fra la pulizia della casa e la piccola Elli.
Mi piace occuparmi della mia famiglia ma quando i gemelli sono all’asilo mi sento tanto “casalinga disperata”.  Anche perché la signora Flower non mi lascia molto da fare per ordine del capo in persona.
Ho pregato e supplicato Edward di farmi tornare al lavoro. E, alla fine, siamo arrivati ad un accordo: tre mattine a settimana, quando i gemelli sono a scuola.

Inizio flashback
-ehi, ti posso parlare? – ho raggiunto Edward nel suo studio e come al solito sposta la poltrona per farmi accomodare sulle sue gambe.
-Che succede? – mi accarezza le braccia.
-Chiedimi la mia giornata? – non capisce il perché di questa domanda e rimane in silenzio.
-Anche se non me lo chiedi te la racconto comunque: ho accudito Elly, ho lucidato a fondo i bagni delle camere, ho riordinato le cabine armadio dei gemelli togliendo gli abiti oramai piccoli, ho pulito forno e frigorifero. E ho atteso il tuo ritorno a casa, da perfetta casalinga disperata! – ha oramai capito dove voglio arrivare.
-Le alternative le hai e i soldi non ci mancano: iscriviti in palestra, vai a giocare a tennis, iscriviti ad un altro corso di laurea, fai ciò che più ti piace … - ma appena detta l’ultima frase se ne pente immediatamente!
- perfetto, torno a lavorare! – ed io che pensavo fosse più difficile.
-Bella avevamo detto ad anno nuovo e part time. Hai passato un anno pesante, anche per copa mia e non voglio che tu sia ancora stressata. –
-Ma sono queste giornate inutili che mi stressano! –
-Bella lo sai che, pur potendoti avvantaggiare in tutto, il nostro lavoro è stressante! –
-Edward non ci sono neanche i gemelli in casa. Ed oramai escono da scuola alle 16.00! neanche devo cucinare per loro a pranzo! E tu torni, mangi un boccone al volo e scappi via!–
-Meglio, siamo più liberi a quell’ora e lo sai che preferisco non perdere tempo a mangiare. Con mia moglie disponibile preferisco impegnare il mio tempo in maniera più divertente!–
-Edward per favore fammi tornare al lavoro. Farò qualsiasi cosa tu voglia: caffè, fotocopie, smisto la posta. Tu ordini ed io eseguo! – lo sto implorando e a momenti si mette a ridere.
-Stai ridendo di me? – ed ora ride sguaiatamente.
-Sei così disperata da preferire venire in ufficio a fare fotocopie? –
-Qualsiasi cosa che possa distrarmi dalla scelta dei prodotti per l’igiene del water! – ed ora ride proprio.
-Ok ma alle mie condizioni. Cominci con tre mattine a settimana fino a fine anno. Poi vedremo – e gli butto le braccia al collo per ringraziarlo.
-Non ringraziarmi, ancora sai che ti aspetta in ufficio! – il mio sadico marito.
-Che potresti farmi fare peggio degli inizi? Niente! – e ridiamo insieme.
fine flashback
 
Ed oggi è la prima mattina che rientro in ufficio dopo tre mesi e mezzo di assenza.
-ciao Blair, Edward è solo in ufficio? –  la trovo intenta a leggere dei documenti al pc. E appena mi vede cambia il file in evidenza.
-no, è in riunione. Dovrebbe liberarsi a momenti. Se vuoi aspettarlo non dovrebbe metterci molto –  rifletto sul da farsi e mi precisa che Edward ha chiesto di non essere interrotto.
-non ti preoccupare, vado nel mio ufficio. Avvisalo che sono qui quando ha finito.– e rimane perplessa.
Sto uscendo quando mi chiama:
-Bella scusa, visto che sei qui, vieni a vedere il nuovo programma di archiviazione che abbiamo installato da pochi giorni – mi sembra più strana del solito, forse Edward ha nuovamente sclerato, anche se …. Mi sembra strano, non urla da parecchio!
-Me lo ha fatto vedere Edward prima di installarlo. Penso che sia un ottimo sistema che permetterà tanto lavoro in meno e meno persone che dovranno occuparsi dell’archiviazione dei documenti. – mi guarda e noto che il suo sguardo è fisso alle mie spalle.
-Senti sono nel mio ufficio. Avvisa Edward che sono qui –
E questa volta mi lascia andare.
La prima cosa che faccio nel mio ufficio è accendere il pc. Mi guardo intorno e c’è qualcosa di strano, che non mi torna. Apparentemente è tutto in ordine. Forse Edward ha fatto utilizzare il mio ufficio a qualche altro dipendente.
Anche nel pc trovo diverse cartelle spostate. E, considerato che un po’ me ne intendo di informatica, comincio ad entrare nel programma per verificare l’ultima volta che il pc è stato acceso e spento.
E rimango allibita. Meno di dieci minuti fa. E capisco che Blair sapeva che c’era qualcuno nel mio ufficio e mi stava trattenendo di proposito.
Mando un sms a Edward chiedendolo di raggiungermi appena liberato. Meno di tre minuti dopo è da me.
-Già arrivata? – mi si avvicina e mi bacia. Mi fa alzare per sedermi al mio posto e prendermi in braccio.
-Non ti ha avvisato Blair? Le avevo chiesto di dirtelo appena ti liberavi – nota il mio sguardo perplesso.
-È successo qualcosa o ti sei pentita di essere già rientrata al lavoro? Guarda che se è così non è un problema: te ne torni subito a casa – scuoto la testa.
-Edward forse è una mia impressione. Anzi sicuramente lo è, ma preferisco dirti tutti i miei pensieri – adesso vedo che è preoccupato pure lui. Si mette comodo di fronte la mia scrivania su cui mi siedo, come d'abitudinee mi invita a parlare.
-Quando sono arrivata, Blair mi è sembrata spaventata. Stava guardando qualcosa al suo pc e ha immediatamente cambiato il file visualizzato. Poi, mi ha trattenuto qualche minuto prima di lasciarmi venire nel mio ufficio. Entrata ho avuto l’impressione che ci sia qualcosa di diverso ma non so dirti cosa. E allora ha acceso il pc. Mancano alcuni files, quelli del contratto AVUX. A dire il vero manca tutta la cartella, dal contratto, alle idee sviluppate. E ho controllato l’ultima volta che è stato acceso e spento il pc. È avvenuto pochi minuti prima che entrassi. – adesso è lui che mi guarda perplesso.
-Nessuno ha avuto il permesso di utilizzare il tuo ufficio durante l’assenza, neanche temporaneamente. Non mi ci sono appoggiato neanche io. – poi si guarda intorno e comincia ad osservare le librerie e i documenti che vi sono conservati.
-Tutti i documenti importanti, contratti definitivi e roba varia, sono conservati sul mio pc in formato elettronico e cifrati. Malgrado i nostri pc sono collegati, nessuno può aprirli senza la password. Neanche con il tuo profilo puoi aprirli. E se si tenta di aprirli mi arriva una mail di notifica. Però accedendo al tuo pc c’è il via libera per il mio – parla con me, ma sembra riflettere con se stesso.
-Edward ma chi potrebbe essere stato? – adesso è preoccupato.
-Bella sono pochi quelli che hanno l’accesso a questo piano. Ma se Blair ti ha trattenuta, allora è immischiata e potrebbe aver fatto entrare chiunque, sia estraneo che qualche dipendente con cui è in combutta. – si alza e comincia a camminare nella stanza.
-Ok. Innanzitutto cambia subito la password e io farò lo stesso nel mio. Però prima di cambiarla aspetta che ti inserisco lo stesso programma che ho per i documenti più importanti. E se qualcuno prova ad accedere al tuo pc fallendo, mi arriva la mail di notifica–
Lavora qualche minuto al mio pc. Poi mi si rivolge:
-inserisci la nuova password – e si sposta per non vederla. Ma gliela scrivo su un post it THODAELLI29102014 . Ride
-indovinare questa sarà un po’ difficile! Adesso cambio anche la mia – non me la scrive ma vuole che la veda: 2910CullenBella! Mi fermo a riflettere.
-Ma cosa stanno cercando nei pc? – mi guarda e riflette prima di rispondere
-Potrebbe trattarsi di spionaggio industriale. La Cullen Publishing gestisce la pubblicità delle società più importanti sul panorama mondiale, dalla Nike alle compagnie aeree. Nel mio pc ci sono dati importanti sulle loro future strategie aziendali. Senza contare che ci sono nomi e recapiti dei manager più importanti a livello mondiale. Se si viene a sapere che c’è stata una fuga di notizie e che non ho saputo tutelare la privacy dei miei clienti, potrei avere richieste di risarcimento danni milionarie. Mi ridurrebbero sul lastrico – e adesso sono preoccupata.
-Bella, alla luce attuale, qui dentro non so di chi mi posso fidare. Mi serve che tu rientri a tempo pieno. – lo so quanto gli sta costando la richiesta che mi ha fatto.
-Eddy qual è il problema. Pensi che ti lasci da solo? Mi devo solo organizzare con i bambini–
-Ok. Mi devi sostituire già nel pomeriggio nell’incontro con un cliente. Io devo contattare il responsabile per la sicurezza informatica e voglio farlo al di fuori di qui – e dal cellulare contatta il suo responsabile
-Riley sono Edward Cullen. Ho bisogno di parlarti con urgenza e al di fuori dell’ufficio – rimane in ascolto del suo interlocutore.
-Ok. Alle 18.00 a casa mia. – mi guarda e noto che è veramente preoccupato.
-Bella devi far finta di niente. Scherza come sempre con Blair. Continua il tuo normale rapporto con Ben. Può essere coinvolto anche lui! E con tutti quanti, in ogni caso, stesso rapporto di sempre- sono depressa.
-Stai tranquilla, capito? Arriveremo presto a sbrogliare questa matassa. Ah, ultimo accorgimento: dal telefono dell’ufficio non fare alcun accenno a questa storia, né mail dal pc. –
-Ok capo, starò attenta. Adesso mi organizzo con i gemelli e mi faccio portare Elly nel pomeriggio –
-Trova anche una baby sitter se ti riesce – e adesso lo guardo di sbieco.
-Nient’altro capo? – ride e capisce che scherzo.
-Vai a fare un buon caffè e, poi, comincia al lavorare.  - usciamo dal mio ufficio ridendo. È  una sceneggiata a beneficio di Blair che alza lo sguardo appena ci sente arrivare. Sembra spaventata, ma vedendoci sorridenti rilassa la mascella. Edward deve essersene accorto perché mi stringe la mano.
-Ti porto subito il caffè. Blair lo vuoi anche tu? – Edward si sta recando nel suo ufficio e mi fermo alla scrivania della sua assistente.
-No grazie Bella. Ma ci penso io al caffè del Signor Cullen – sembra gentile come al solito. Proprio in quel momento sentiamo Edward che la chiama.
-Non ti preoccupare, ci penso io. È l’ennesimo della giornata che gli preparo –
La mattinata scorre veloce. Passo tutto il tempo al pc a verificare cosa manca. Faccio le copie e back up di tutti i documenti e li salvo sulla memoria portatile che Edward mi ha fornito.
Sostituisco Edward nella riunione pomeridiana con un cliente e, successivamente, anche con lo staff. E in diversi non prendono bene la novità. Cerco di rimanere calma perché so che Edward è impegnato a verificare al suo pc cosa è stato controllato.
 
Alle 18 siamo in casa e Edward attende il suo amico Riley. Appena arriva e dopo le presentazioni del caso, chiarisce subito che qualsiasi cosa la può dire in mia presenza.
-e, inoltre, tranne Bella, in ufficio sono tutti sospettati! – mi viene da ridere. Dovevo essere io quella a denunciarlo per sfruttamento di stagista.
Riley mi fa ripetere quello che è successo questa mattina. Mi chiede diversi particolari: da quanto non rimettevo piede in ufficio, se sapevano che avrei ripreso il lavoro, quali sono le mie mansioni. Si rivolge anche a Edward, chiedendogli tra i suoi dipendenti chi è che è a conoscenza dei dati più sensibili.
-solo Bella. Neanche Ben, che spesso mi sostituisce, conosce l’esatto valore economico dei contratti. Di alcuni, non conosce neanche la durata – Riley rimane in silenzio. Poi ci comincia a chiedere di eventuali nostri sospetti, sia interni alla società che esterni. Addirittura mette in discussione Rosalie e Alice, ma Edward è molto chiaro su di loro e convince Riley dell’inutilità di ricerche su di loro.
-Ok, ho capito. Però devo entrare nei tuoi uffici quando non c’è nessuno e non penso sia il caso di aspettare il fine settimana. Entrerò già questa notte e probabilmente anche la prossima. Ti aggiornerò appena possibile. Voi, nel frattempo, massima tranquillità e non date adito a sospetti –
-Va bene Riley ma fammi sapere quanto prima qualsiasi cosa trovi di sospetto. –

La cena passa tranquilla con i gemelli che raccontano della loro giornata e del pomeriggio passato al compleanno di un loro amichetto. Si sta avvicinando anche il loro di compleanno e già pensano alla festa che faremo.
-mamma pensi che vellanno anche i cuginetti? – Thomas è come Edward: ama la famiglia allargata.
-Thomas non penso che possano affrontare il viaggio in aereo, non hanno ancora un mese. E neanche zia Rose potrà venire. Però possiamo fare una cosa – e adesso ho l’attenzione di tutti e due.
-Adesso facciamo la festa con tutti gli amichetti dell’asilo. E appena siamo a Los Angeles per le vacanze di Natale festeggeremo di nuovo il vostro compleanno con i cuginetti e gli zii! –
-Si e ci sarà anche Ian! – guardo Danielle che ogni volta che si parla di Ian ha gli occhi a cuoricino. Edward la guarda perplesso.
-Danielle ma non è troppo grande per te Ian? Quando tu potrai sposarti lui sarà vecchio!-
-Lo so papi ma adesso va bene. Poi mi tlovo uno più giovane – capito la piccoletta. Mi guardo in faccia con mio marito e ridiamo.
-Mamma io volio invitale anche la nipote di Serena alla festa che faremo a Los Angeles – è Thomas a parlare e noto con piacere che il suo linguaggio comincia ad essere più fluido con tutte le erre al loro posto!
Rimaniamo in cucina a sparecchiare mentre i piccoli vanno in soggiorno a vedere la tv.
- hai pensato al regalo di compleanno per i gemelli? - Edward mi guarda e ride.
- pensavo che da quest'anno te ne saresti occupata tu! Io mi limiterò a consegnarlo! - e mi fissa divertito.
- grazie! Non urlo solo perchè mi piace questa cosa. Non so se piacerà a te cosa ho in mente di prendergli - mi fissa curioso adesso.
- L'importante è che non costi molto. Anche se possiamo permetterci di tutto, non voglio che i miei figli crescano viziati. Le cose se le devono meritare e guadagnare! - lo guardo e lo ammiro. Perchè è un uomo fantastico.
- Veramente non costa molto quello che ho pensato. Diciamo che sono gli accessori a costare un pochino: tipo collare, visita dal veterinario,... - mi guarda ed ha capito.
- cioè la mattina mi dovrò alzare almeno un'ora prima per portare il tuo regalo a fare pipì? - mi avvicino a lui e lo abbraccio.
- ho pensato a lungo a cosa potremmo regalargli e il cane è la cosa che vogliono di più. Per un bambino, inoltre, è educativo avere un animale in casa. Che ne dici? - e lo fisso speranzosa.
- Perchè ho l'impressione che anche tu lo voglia? - adesso è divertito.
- Emmet non mi ha mai permesso di avere un cane. Diceva che già gli davo troppo da fare io! - e ridiamo.
- Sabato facciamo un giro nel canile. Non voglio uno di quei cani di razza per i nostri figli, magari qualcosa di taglia piccola - 
- e vada per il cane! - e mi abbraccia
- se non avessi te oggi starei sclerando. Ed, invece, sto scegliendo il regalo di compleanno per le pesti come se nulla fosse successo in ufficio! - lo abbraccio per infondergli coraggio e sicurezza.
- Si risolverà, Edward! - e lo fisso negli occhi per fargli capire che andrà tutto bene.
 
Edward è silenzioso e capisco bene il suo stato d’animo. Mentre allatto Elly, lui prepara per la notte i gemelli ancora chiacchieroni. Discutono con il padre di torte e cup cake e esasperato me li rimanda per gli ultimi consigli sui dolci per la festa.
- poi ci faremo consigliare da Kate, che ne dite? –
- si ma la torta al cioccolato! – Thomas ha un solo chiodo fisso: la cioccolata.

E alle 21.00 magicamente tutti e tre i nostri figli dormono. Edward è nel suo studio, sta scaricando tutti i documenti più importanti sul suo pc personale.
- devi avvisare le tue sorelle! – mi guarda e riflette.
- voglio aspettare di avere maggiori informazioni. Magari ce la caviamo con poco: troviamo subito il colpevole. – lo vedo veramente stanco e mi posiziono dietro la sua poltrona per massaggiargli le spalle. Lo sento rilassarsi sotto le mie mani.
-wow oltre il caffè sai fare anche i massaggi. Se lo scoprivo prima non ti avrei risparmiata – e ride.
- Edward, quando mi avresti risparmiata? Perché proprio non me lo ricordo! – alza la testa e riflette.
- Certo che stronzo come sono stato con te, proprio con nessuno mi è riuscito! –
- Wow! Viva la sincerità! –
- ti volevo solo per me. Ed eri brava. Me ne sono accorto la prima volta che abbiamo parlato. E se continuavi ad essere la mia assistente non avrei mai assunto Blair! –
- come sei magnanimo capo. Lo sapevo che era colpa mia. Puoi anche dire al tuo responsabile per la sicurezza di aver risolto l’arcano! – e mentre spegne il pc mi prende per mano.
- andiamo a letto che ho bisogno di perdermi in mia moglie! -
E li mi prendo cura del mio dolce maritino in tutte le maniere che preferisce ….
 
 

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Capitolo 29
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Pov Bella
Ed, invece, per il compleanno delle pesti abbiamo avuto la casa invasa da parenti ed amici!
Certo, dovettero viaggiare in macchina ma appena contattati, si misero in moto.
Purtroppo. Infatti, non fu il compleanno dei gemelli a farli smuovere, ma quello che scoprì Riley dall’analisi dei pc dell’ufficio ed, in particolare, da quello di Edward.
 
Inizio flashback

-Edward, sono Riley, possiamo vederci fra un’ora  a casa tua? Penso di avere tutte le informazioni di cui avevi bisogno – Edward non se lo fa ripetere due volte e conferma l’appuntamento. Poi mi raggiunge in ufficio, dove sto finendo una relazione con Ben.
-Bella mi hanno chiamato da scuola,  entrambi i gemelli hanno la febbre. Andiamo insieme a prenderli – poi rivolgendosi a Ben – io rientro dopo pranzo.  Bella non so se rientrerà –
Siamo in macchina e finalmente Edward mi dice la verità:
-I gemelli stanno bene. Mi ha chiamato Riley e vuole vederci subito – siamo entrambi molto nervosi. Fortunatamente non dobbiamo aspettare molto perché è già fuori dalla nostra porta.
Il tempo di preparare il caffè mentre Riley, nello studio di Edward, sta disponendo le carte sulla scrivania.
-Allora, vi dico subito che non è stato molto difficile risalire alle persone coinvolte perché hanno lasciato molte tracce informatiche. In totale sono quattro le persone coinvolte. Due sono interne: la segretaria di Edward e il suo vice – mi guardo in faccia con Edward ed è lui il primo a parlare:
-Avevo quasi capito che fosse Blair, ma non mi aspettavo Ben. Con tutto quello che ho fatto per lui e per quanto lo pago! Non avrebbe mai trovato un lavoro del genere da nessun altra parte, né una persona che gli avesse dato tutta questa fiducia! – è amareggiato mio marito. Fa cenno a Riley di andare avanti
-Le altre due persone coinvolte, Edward, mi dispiace dirtelo ma sono i tuoi genitori – ed ora vedo mio marito sbiancare.
-Cosa cazzo vogliono ancora! -  sbatte i pugni sul tavolo.
-Vi spiego tutto quello che hanno macchinato. Premessa fondamentale: sono entrato nei server della società e ho verificato che Ben scambiava mail con i tuoi genitori anche attraverso le caselle dell’ufficio. È stato un grave errore perché tramite quelle sono risalito a tutto quello che c’è dietro. In pratica Ben ha analizzato ogni contratto, lavoro e quant’altro c’è in azienda con l’aiuto di Blair. Lei ha svolto il lavoro manuale facendo fotocopie e spedendo i contratti al di fuori della sede. Tua madre, tramite Phil ed un avvocato, li ha fatti analizzare per vedere quando vale la società. L’idea  è di far fuori Edward e subentrare lei. Prima, però, volevano sapere quando c’era in gioco! Legalmente, purtroppo, lo possono fare perché tu non sei il figlio legittimo di Carlisle e le sue uniche eredi sono tua madre e tua sorella Rosalie – si ferma un attimo. E sono io a parlare:
-Ma è Edward che ha portato l’azienda ai livelli di adesso! – Riley mi guarda con comprensione:
-Purtroppo in tribunale non conterà molto. Inoltre, Rosalie ha avuto parte dell’eredità accettando questa casa e alcuni beni del padre. Quindi in Tribunale tua madre chiederà l’azienda. Estrometterà te e subentrerà Ben al tuo posto! – Edward rimane in silenzio.
-Edward hai un piccolo vantaggio su di loro: sai dei loro piani. Ben e Blair hanno quasi finito di analizzare i contratti, mancano un paio e quando saranno completati interverrà tua madre con le richieste – Edward non fiata, si riprende solo un attimo.
-Ok Riley, continua a tenerli sott’occhio e qualsiasi novità riferiscimi – Riley ci lascia soli  e mio marito continua a non parlare. Mi guarda e piange:
-Una vita sprecata! –
-Edward non dire così, ce la faremo in qualche modo! – lo dico ma non lo penso.
-Oppure ricominceremo daccapo – e mi guarda senza parole.
-Devo chiamare Rosalie – rimango a fissarlo pensando a quello che dovremo fare. Nel pomeriggio rientra in ufficio e altro non si raccomanda di fingere normalità.
E non mi fa recare in ufficio neanche per i giorni seguenti.
Fine flashback
 
Pov Edward
 
La festa dei gemelli si è appena conclusa. Sono strafelici innanzitutto perché per la prima volta hanno spento le candeline accanto alla mamma e al papà e, poi, per il regalo ricevuto. Il cane è stata una bellissima idea.
Siamo riusciti a trovare un cucciolo di poche settimane di piccola taglia e i gemelli sono rimasti senza parole. Lo hanno chiamo Rox. Il nome non mi piace granché , ma considerato che si sono subito messi d'accordo non mi sembrava il caso di dirglielo!
Da quanto l’hanno visto non fanno altro che ringraziarci.

Purtroppo non ero nello spirito giusto per gustarmi la loro festa di compleanno e fortuna che hanno ancora quattro anni e non si sono resi conto dei problemi in famiglia.

Oramai sono a letto, sono crollati distrutti, così come i gemelli di Alice. E tutti insieme, con fratelli e sorelle, Jerry e Ian, stiamo sistemando il soggiorno. E parliamo di quello che sta succedendo in azienda.
Rosalie è proprio incavolata; con Emmet e Jasper stanno cercando una scappatoia legale. Il problema è che, anche trovandola, ci vorranno mesi se non anni e, nel frattempo, la credibilità della Cullen Publishing non esisterà più.

Stiamo discutendo da ore quando Bella ….
-Scusate se vi interrompo. Lo so che non ci capisco niente di cavilli legali e di come si dirige un’azienda. Però c’è una cosa che capisco chiaramente. Quando i clienti chiamano alla Cullen Publishing non chiedono un appuntamento, chiedono di Edward. Cioè la Cullen per loro è Edward. E se non è disponibile a riceverli non vengono. Se adesso lo estromettono quanti clienti saranno disposti a rimanere? E allora perché non li contattiamo noi  dicendo che Edward si sta separando dall’azienda e vediamo se sono disposti a seguirlo – la guardiamo tutti e pensiamo che …. abbia ragione!!!
-Si, però si tratterebbe di concorrenza sleale. La madre lo denuncerebbe e dovrebbe dargli un risarcimento milionario – Jerry è sempre il solito pessimista.
-No – Jasper sorride! Rosalie e Emmet lo fissano. Poi sorridono anche loro e si abbracciano. Chiariscono il concetto anche a noi che non capiamo niente di diritto.
-Quello che Jazz intende è che non sarebbe concorrenza se i clienti li contatti prima di sapere “ufficialmente” di tua madre e se la nuova società fosse già costituita e soprattutto se cambi stato! -  e finalmente vedo uno spiraglio di sole nella notte oscura dove ero finito.
-Quindi se in questo momento, nel soggiorno di casa, tu sottoscrivi il contratto per la costituzione di una nuova società e domani Emmet o Jasper lo depositano al Tribunale di Los Angeles, domani stesso potresti contattare i maggiori clienti – Rosalie sta già prendendo il pc per redigere l’atto.
-Ok, la sede dove la vuoi fissare, potresti mettere l’indirizzo di casa nostra a Santa Monica – e anche Jerry da il suo contributo:
-No, facciamo le cose serie. Nel mio edificio ho due piani che non mi servono. E' nel centro di Los Angeles, zona altamente finanziaria. Te li posso cedere – e mi alzo per abbracciarlo e ringraziarlo, per ringraziare tutti.
-Vi devo molto, alle mie sorelle ma anche a voi che non avete esitato a venire qui a New York, anche in auto, per aiutarmi! – poi mi rivolgo a Bella:
-Ti amo e sei unica. La mia unica ragione di vita! – e la bacio fregandomene dei presenti.

-Ok ma adesso basta e vieni qui a controllare l’atto costitutivo della tua nuova società – osservo Rosalie, Emmet e Jasper: non stanno lasciando nulla al caso. Analizzano ogni singola parola e vanno avanti per tutta la notte. Nel frattempo Bella aiuta Alice con i gemelli ed io con Jerry e Ian riprendo dal data base i dati di tutti i clienti.

Sono le 06.00 del mattino quando Rosalie annuncia che l’atto è pronto e Jerry prenota subito il volo per i miei fratelli.
-Eddy manca solo il nome della nuova società – penso e da buon pubblicitario so che il nome mi deve facilmente identificare …
-Sarà una sigla E & B  . – mi guardano, tutti hanno capito per cosa sta la B.
-Bella sarà mia quanto tua la società e sarai mia socia al 50% - e adesso è lei che mi guarda senza parlare:
-Non è giusto Ed.  E’ il tuo lavoro e non è corretto che me ne appropri io –
-È il nostro lavoro e non voglio discutere anche su questo . – me l’abbraccio stretta stretta.
Il tempo di preparare la colazione è Jasper e Emmet sono pronti alla partenza, rientreranno al massimo domattina.
E nel frattempo decido di mettermi al telefono per contattare tutti i clienti.

Sono nel mio ufficio quando arriva Bella:
-Che fai? – la guardo, anche assonnata è bellissima.
-Sto cominciando a chiamare i primi clienti – mi sorride
-Capo chiamo io. Ci guadagni di immagine se non fai personalmente le telefonate ma le fai fare alla tua segretaria! – e rido
-Sei mia socia non la mia segretaria! – ride
-Lo sarai sempre, il mio capo. Adesso dammi l’elenco e dimmi come sistemare gli incontri –
E la vedo al telefono, professionale come sempre, riuscire a fissare gli appuntamenti come abbiamo stabilito.
Due ore dopo Bella mi consegna il planning del pomeriggio con già 6 appuntamenti fissati e noto che anche il giorno dopo è tutto pieno. Decidiamo che sarà Bella a recarsi in ufficio e dirà che mi sto godendo qualche ora con le mie sorelle. La scusa è palusibile.

Pov Bella

Sono passati già 3 giorni da quando Edward ha cominciato a contattare il primo cliente e, finora, quasi tutti hanno sottoscritto il passaggio con la nuova società. Sono pochi coloro che sono rimasti scettici, ma i più importanti hanno seguito Edward. Come avevo previsto, si fidano di mio marito e la Cullen Publishing ha rappresentato solamente il mezzo attraverso il quale lo hanno raggiunto. In diversi non hanno obiettato neanche di fronte al trasferimento a Los Angeles. D'altronde sono in pochi i clienti che hanno sede a New York e, per raggiungerlo, dovevano comunque spostarsi. Si sono fidati di Edward e delle idee che ha loro prospettato.

Ian e Jerry sono tornati a casa e ci stanno aiutando a sistemare i nuovi uffici e trovare casa.
Anche Rosalie e Emmet sono tornati a casa e stanno sistemando i contratti man mano che glieli giriamo.
I bambini non sanno ancora del trasferimento. Abbiamo evitato di dirglielo, avevamo paura che se ne parlassero con Ben o Blair presenti.
In ufficio continuiamo come sempre. Edward ha selezionato alcuni dipendenti cui proporrà il trasferimento a Los Angeles.
Ed io passo il tempo a spostare dati che ci serviranno nelle memorie che mi ha fornito Edward.
Adesso dobbiamo solo attendere che i cospiratori facciano si presentino al completo.

Pov Edward

Sono oramai tre settimane che abbiamo scoperto cosa stanno organizzando coloro che sulla carta dovrebbero essere i miei genitori con due dei miei migliori dipendenti.
E questa mattina del 02 dicembre nell’aria c’è qualcosa di diverso. Sento che sarà oggi il giorno x,  quello in cui si presenteranno in ufficio a reclamare i loro diritti.
Jasper è rimasto a New York appunto per questo incontro. Mi ha preparato a dovere, so esattamente quello che devo fare.  Dovrò rimanere sconvolto, dovrò sembrare incazzato, meravigliato e cercare di prendere quanto più possibile. Mi offriranno denaro per andare via senza fare storie e lo farò. E alla fine, prima di andare via,  svelerò le mie carte. Si ritroveranno una società che non vale nulla.
Alle nove in punto entro in ufficio mano nella mano con Bella e la trovo seduta al mio posto.
-Elisabeth a che devo questa visita? –
-Edward caro, ti aspettavo.  – poi guarda Bella – questa è la stagista che ti ha incastrato? –  so che non devo rispondere alle provocazioni e mi rivolgo a Bella che sta cercando di essere disinvolta.
-Bella ti presenta colei che mi ha partorito – sul divano noto anche mio padre
-Vedo che sei in compagnia. Allora cosa volete? –
-Edward sono venuta a riprendermi ciò che è mio di diritto. L’azienda – e come da copione faccio scoppiare il finimondo. Urlo, strepito. Bella che mi raccomanda di stare calmo.
Arriva anche Ben che chiama la sicurezza chiedendo loro di portarmi fuori dagli edifici.
Ma loro sono miei dipendenti, li ho assunti io e, malgrado le minacce di Ben, non eseguono i suoi ordini.
-Come vedi Ben sono io il capo della  baracca – e ha un sorriso maligno mentre mi risponde:
-Ancora per poco. Poi tu e la tua stagista verrete sbattuti fuori! –
Arriva anche il loro avvocato. Io chiamo Jasper che continua la sceneggiata programmata.
Andiamo via a giornata inoltrata.
Dal mio studio controllo che Emmet e Rosalie abbiano depositato tutti i contratti e nessuno abbia fatto opposizione.

La sera stessa comunichiamo ai bambini del trasferimento e loro sono felici.

E la mattina dopo, mentre io ritorno in ufficio con Jasper per un ulteriore round con i delinquenti, Bella e Alice cominciano a imballare tutte le nostre cose.
Dopo quattro giorni di via vai raggiungo un accordo economico con mia madre. Liquida la mia quota e si tiene la società che oramai non vale niente.  Quando firmo il contratto di rinuncia e mi accerto che il trasferimento dei fondi sia avvenuto correttamente sul mio conto è Ben a cacciarmi:
-Ben non c’è bisogno che mi cacci. Me ne vado da solo, oramai questa società non vale più niente – e rido con Jasper.
- Edward non eri il solo genio in azienda. Ben saprà prendere il tuo posto più che egregiamente. D'altronde quando sei stato a Boston è lui che ti ha sostituito – Phil parla senza cognizione di causa.
- oh lo spero per voi! Vedremo quando ci metterà a trovare clienti dopo tutti quelli che hanno già abbandonato la baracca sapendo che Edward sarebbe andato via! – Jasper li gela e capiscono che qualcosa non è andata secondo i loro piani perchè anche Jasper ride.
- si Ben, sapevo da almeno un mese dei vostri piani e mi sono mosso con anticipo. Sai, le mail personali non si mandano dall’ufficio. Se decidi di entrare nel pc del capo non lo fai con la tua user. E quasi tutti i clienti, sapendo che andavo via, hanno deciso di seguirmi nella nuova società che ho creato a Los Angeles– mia madre si rivolge all’avvocato per sapere se è legale. Lui osserva le carte che Jasper gli ha passato e sospira. Hanno le spalle al muro.
- E’ tutto legale. Non possiamo fare nulla. Sei proprietaria di una società con solo due contratti in essere e nessun introito da qui a sei mesi. Edward ha portato via tutto -
- mi raccomando Ben trova i soldi per pagare gli stipendi a fine mese perché di clienti ne avete solo un paio!  E senza il mio nome nessuna banca vi aprirà una linea di credito. Tempo tre mesi e dichiarerete bancarotta. Ciao Blair sei stata una pessima assistente e farò in modo che non lavorerai più in un ufficio – sta piangendo. I loro piani sono rovinosamente distrutti.
- ah un’ultima cosa: è vero, non sono l’unico genio qui dentro. Ci sono anche Jennifer, Bree, Ivan e Step. Per questo lavoreranno con me nella nuova società! – Ben è oramai senza parole. Sa che in questo campo non lavorerà più. Me ne vado guardandomi intorno. Quanti anni ho trascorso qui dentro, a fare nottate. A far decollare l'azienda. I bambini a volte ci hanno anche dormito. Qui ho conosciuto Bella ed è sbocciato il nostro amore.  Malgrado tutto mi mancherà.
Prima di andare via parlo con tutti i dipendenti e consegno i biglietti aerei per quelli che mi seguiranno. Per gli altri in questi giorni ho cercato di trovare delle alternative, soprattutto a coloro che hanno famiglie:
-ragazzi è stato bello lavorare con voi. Nelle vostre mail troverete le referenze che vi ho lasciato personalmente e per quasi tutti sono riuscito a trovare delle sistemazioni. In bocca al lupo per il vostro futuro - e, infine, mi rivolgo a Ben:
-ciao e divertiti a prendere il mio posto! – non mi risponde neanche. Forse si sta rendendo conto che il suo futuro professionale è miseramente fallito.
Sto uscendo quando arriva Alice, va diritta in quello che era il mio ufficio e guarda dura Elisabeth. La schiaffeggia.
-se ti avvicini un’altra volta a noi non andrai via sulle tue gambe –  poi guarda Phil e continua a parlare:
-derubare il suo stesso figlio. Cosa ci può essere di più schifoso? -

E siamo finalmente a casa. L’abbiamo anche messa in vendita e, considerato lo stato in cui è tenuta, per l’agente immobiliare ci vorranno pochi giorni per venderla. Oramai è tutto imballato. Domani comincerà il trasloco. Noi partiremo in aereo con i piccoli e buona parte dei bagagli. Jasper e Alice, considerato che viaggeranno in auto, ci porteranno il mobilio.  
I bambini sono contenti e Bella è ansiosa di sapere com’è andata.
- tutto bene tesoro.  È finita e adesso comincia una nuova avventura. Che dite ci andiamo a prendere un dolce da Kate così la salutiamo? – Thomas ci mette poco a prendere il giubbino e dichiararsi pronto!
Kate è triste:
-so che con tre figli non verrete spesso a New York – ed ha ragione. Non abbiamo più neanche dei bei ricordi e tutta la nostra famiglia è a Los Angeles.
-Forse è vero. Ma tu verrai spesso con Mike e sono sicuro che a breve aprirai una filiale anche a Los Angeles – la vedo sorridere e capisco che a breve sarà anche lei una newyorkese trapiantata a Los Angeles!
A cena andiamo anche a salutare Angela. È triste nel salutare Bella. L’unica consolazione è che saremo tutti in famiglia.
- Edward ti affido la mia bambina, abbine cura o ti verrò a cercare in capo al mondo! – ridono anche i piccoli.
A letto nessuno dei due riesce a dormire:
- Edward sei sicuro di volerti trasferire? –  ci penso e rispondo:
- si, dalla prima volta che siamo andati a trovare i nostri fratelli ho pensato che mi sarebbe piaciuto vivere li. Malgrado il lavoro sarà estenuante come qui, per i piccoli si prospetta una vita migliore. Più all’aria aperta di quella che potrebbero avere in questa città. Ed anche per noi, una volta staccato dal lavoro potremmo rilassarci al mare, nella natura. Eppoi avremo tutta la famiglia vicina. Tu hai dubbi? –
- no, lo sai che mi è sempre piaciuta. Avevo paura che tu ti sentissi forzato –
- Bella, New York, pur essendo la mia città, mi ha dato grosse delusioni e amarezze. E non mi dispiace cambiare aria –
È l’alba quando decidiamo di alzarci per preparare l’ultima colazione insieme a New York.
Come da programma porto Rox  a fare i suoi bisogni fuori. E comincio a predicare:
- stamane va bene, ma nella nuova casa starà fuori e non uscirò all'alba per portarlo a fare pipì e pupù! - Bella ride!
- tu hai avuto l'idea del cane e io me ne devo occupare! - mi lamento ma sto scherzando. Per loro farei di tutto. 
E quando anche i bambini si alzano e sono pronti lascio per sempre quella che è stata la mia casa. Rivolgo un sorriso a Bella e le prendo Elionor dalle braccia mentre lei prende i gemelli per mano. E ridendo ci avviamo verso l’aeroporto. 

Buonasera ragazze, questo era l'ultimo capitolo di Voglia di famiglia. Oramai ci attende solo l'epilogo che ci illustrerà come se l'è cavata la famiglia Cullen a distanza di tempo. 
Per i saluti finali ci sentiremo nell'ultimo aggiornamento, però ci tenevo a ringraziarvi tutte ed, in particolare:
- le 111 persone che l'hanno inserita tra le preferite;
- le 27 persone che l'hanno inserita tra le ricordate;
- le 248 persone che l'hanno inserita tra le seguite.
Grazie e a risentirci all'epilogo.


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Capitolo 30
*** Epilogo ***





Pov Edward

Sono passati quasi due anni dal nostro arrivo a Los Angeles, oggi i gemelli festeggiano i loro 6 anni. Ed ora vanno anche a scuola! Hanno imparato già a leggere e scrivere.

È ancora l’alba e sono sulla spiaggia a correre per mantenermi in forma. Rox mi segue.
Nel pomeriggio ci sarà la loro festa di compleanno nel giardino di casa nostra.
Ripenso ai due anni passati.

Non è stato facile cominciare tutto daccapo. Jerry mi aveva messo a disposizione gli uffici e anche alcuni suoi dipendenti. E, anche se i miei clienti avevano deciso di seguirmi, avevo comunque dovuto lavorare parecchio per riaffermare la fiducia totale che avevano in me.

I collaboratori che mi hanno seguito sono stati eccezionali, nei primi mesi hanno fatto di tutto: dal loro lavoro, al montaggio dei mobili in arrivo, alla manutenzione dei pc. Le prime settimane si sono dedicati anche alle pulizie quando sapevano che sarebbero arrivati clienti importanti.

E, a distanza di 6 mesi, avevamo acquisito anche diversi clienti importanti.
Bella mi ha supportato in tutte le scelte fatte e anche lei si era data da fare in tutto quello che serviva: è stata la mia project manager con alcuni clienti, la mia assistente con altri, la segretaria quando mi hanno contattato al telefono.
Ed anche se la società è parimenti sua, ha sempre accettato e supportato le mie scelte.

A differenza della mia esperienza precedente, non ho fatto molte assunzioni. La mia nuova filosofia è pochi ma buoni.
Ai quattro collaboratori che mi hanno seguito fino a Los Angeles, dopo i primi mesi, ho aumentato in maniera considerevole lo stipendio: se lo meritavano e lo meritano tutt’ora perché so che se mi assento l’ufficio va avanti alla grande. Ognuno di loro è in grado di sostituirmi. Non ho vice, tutti i miei collaboratori hanno la mia fiducia, altrimenti non lavorerebbero con me. Ed anche questo l'ho imparato dalla mia precedente esperienza: adesso non ho dipendenti che lavorano per me, ma collaboratori. Sono tutti allo stesso livello malgrado mansioni diverse. Ognuno ha la mia massima fiducia, diversamente non lavora alla E&B.
Ed, inoltre, anche se è un po’ cinico, sono sicuro che non mi tradiranno: ognuno di loro ha famiglia e non si metterebbero contro di me con quello che li pago!
Oltre che collaboratori sono divenuti anche amici e, per questo, stare in ufficio è piacevole e le riunioni non sono pesanti, anche nei periodi di maggior lavoro.
Purtroppo la Cullen Publishing ha dichiarato bancarotta dopo 5 mesi dall’ingresso di mia madre. Anche se oramai ero andato via, mi è dispiaciuto molto. In fondo, avevo passato anni a portarla al successo e quattro cretini in 5 mesi l’avevano distrutta!
Fortunatamente ero riuscito a sistemare quasi tutti i miei ex dipendenti.
So che Ben non è riuscito a trovare lavoro nel campo pubblicitario. In questo avevo contribuito anche io, facendogli una pubblicità negativa! Adesso fa il rivenditore di auto usate nella periferia di New York. Abbiamo anche saputo che si è lasciato con Blair che, a sua volte, fa la commessa in un grande magazzino.
Non che la commessa sia un lavoro infimo, ma sicuramente non era paragonabile  a quello che faceva per me!
Non ho saputo che fine hanno fatto i miei genitori e sinceramente non mi interessa.
 
Comunque se non fosse stato per loro non avrei mai trasferito la famiglia a Los Angeles, per cui anche nel fallimento della Cullen ho visto del buono.
Mi piace vivere a Los Angeles. La mia famiglia è molto più rilassata e i bambini sono felici.
I miei figli sono inseparabili, tutti e tre. I gemelli adorano la sorellina e Elli dipende da loro in maniera viscerale. Dire che sono tre pesti è limitativo. 
Per la mia famiglia ho acquistato una villetta sulla spiaggia di Santa Monica, vicino ai miei fratelli e amici.
Li, le pesti, hanno lo spazio per correre e giocare. Inoltre, il clima, mai freddo eccessivo, permette loro di vivere molto tempo all’aria aperta.

Danielle finalmente si è tolto dalla testa Ian. Adesso è cotta di Robert, il figlio di Bree e Ivan. È un bambino suo coetaneo,  calmo e tranquillo che si lascia fare di tutto da Danielle. Certi giorni arriva a scegliere per lui i vestiti che deve indossare!  È educato e calmo e sono contento che i miei figli lo frequentino almeno imparano l’educazione! Frequentano la stessa classe ed è  Robert a raccontarmi tutto quello che combinano i gemelli a scuola! Perchè tante cose non me le raccontano ed il giorno che c'è stato il primo incontro maestra - famiglia, io e Bella siamo rimasti seduti circa un'ora a sentire le lamentele della maestra, a differenza degli altri genitori che si spicciavano in dieci minuti! Quando siamo usciti si era creata una bella fila e gli altri genitori ci guardavano in cagnesco. E sono arrivato alla conclusione che al prossimo incontro andrà solamente Bella!

Thomas passa il suo tempo sulla spiaggia. È innamorato del mare e spera sempre di vedere i delfini. Ha imparato a nuotare ed andare sott’acqua come un pesciolino. Diciamo che per lui il trasferimento a Los Angeles è stato proprio azzeccato!
Ma è innamorato anche di Kristen la nipotina di Serena e passa con lei lunghi pomeriggi a giocare in riva al mare sotto lo sguardo vigile di noi adulti.
E per questo Bella per lui ha scelto un regalo particolare per i suoi sei anni: questa mattina andremo al delfinario di Los Angeles e con una istruttrice si immergerà nella piscina e nuoterà con i delfini!

Per Danielle, sempre Bella, ha scelto qualcosa di più adeguato a lei: una vera macchina da cucire adatta a lei, con la quale potrà creare vestiti veri. Ha ripreso il talento di Alice e con la zia spesso si reca nel suo atelier e la osserva lavorare.
E se pensavo che i gemelli fossero delle pesti mi sono dovuto ricredere man mano che Elionor cresceva. L’angioletto che non ci ha mai fatto fare una nottata in bianco è divenuta peggio dei fratelli. Ha poco più di due anni, parla e canta di continuo.
Quante baby sitter è riuscita a far scappare da sola. Non ne parliamo di quelle che hanno lavorato solo mezza giornata, quando erano presenti anche i gemelli.
Quante volte Ian, di rientro dal turno di notte, è venuto a guardarci le pesti perché non c’era baby sitter che voleva venire a lavorare da noi!
Jerry e Emmet scommettevano sulla durata della sfortunata di turno!
Elionor  ad un anno già correva e parlava appresso ai fratelli. Saltava dal divano e ne ha distrutti due, colorava sui muri, componeva numeri sui telefonini e parlava con sconosciuti finchè non ce ne accorgevamo.
Arrampicandosi sui mobili , è capace di arrivare al congelatore posto in alto al frigorifero e prendere il gelato di cui è ghiotta.
Insomma, non possiamo mai perderla di vista un attimo.
Emmet dice che è il peggio di me e Bella messi insieme!

Alice e Jasper sono di nuovo incinti e aspettano un’altra coppia di gemelli. Questa volta saranno due femmine e, passato lo sconcerto iniziale, sono al settimo cielo.
I miei nipotini, Charlotte e Dylan, frequentano lo stesso nido di Elionor e sono dei bambini dolcissimi. Hanno ripreso il carattere dolce e riflessivo del padre.

Così come la mia nipotina Alexandra, figlia di Rosalie e Emmet,  ha ripreso il carattere dolce e determinata della madre. Ed è bellissima: bionda come la mamma e con gli occhi azzurro cielo del padre. Da grande farà girare la testa a molti ragazzi e già immagino Emmet che li rincorre per farli scappare!

Diciamo che solo i miei sono figli del diavolo!
Se la battono con il figlio di Jerry e Ian. Infatti, hanno adottato un bambino bellissimo e pestifero quasi quanto Elionor. Anche lui ha due anni ed è la gioia dei papà! Ultimamente stanno pensando ad un’altra adozione. E penso che non ci siamo persone più adatte di loro per essere genitori.

Per questo motivo le riunioni di famiglia e con gli amici si tengono a casa nostra: hanno paura di quello che possono combinare i miei figli.

Rientro a casa e sento odore di pancake e capisco che Bella è sveglia. La bacio dolcemente come le piace. Ho  sempre voglia di mia moglie. Vorrei anche un altro figlio, ma è spaventata …. Ha paura che assomigli ai fratelli!
- Buongiorno amore. Vieni che i primi pancake sono pronti – ci sediamo in veranda a fare colazione.
- Come mai già sveglia? – la guardo mentre mi gusto la colazione
- Mi sono svegliata con un pensiero e volevo accertarmi di una cosa – la guardo senza capire. Poi mi passa una scatolina, la osservo: è un test di gravidanza. La guardo a bocca aperta:
- Sei incinta? – sorrido mentre lo dico.
- Non lo so. Mi sono resa conto che ho un ritardo di quasi due mesi. Ma ho aspettato te per il test. Di Elionor l’abbiamo saputo insieme! – e allora mi alzo e la prendo in braccio. 
- Forza signora Cullen, andiamo a controllare – e la porto nel nostro bagno.
10 minuti dopo abbiamo il responso:
- Facciamo in modo che sia maschio o Thomas  si incavola! – le dico solo questo prima di prenderla in braccio e allungarla sul nostro letto dove ci amiamo finchè non sentiamo i primi rumori di risveglio per casa.

Abbiamo appena il tempo di una doccia e di vestirci e andiamo a fare gli auguri ai gemelli. Non diciamo niente del fratellino in arrivo. Vogliamo fare una sorpresa a tutti e l'annunceremo durante la festa; lo anticipo solo a Ian per chiedergli di prenotare una visita dal ginecologo dell'ospedale. E lui ci richiama per farci gli auguri insieme a Jerry.

Sento Bella chiacchierare dalla cucina:
- Allora stamane dobbiamo andare a prendere il regalo di Thomas … che è un po’ particolare! – ride Bella e mi unisco a lei.
- E se non ci diamo una mossa si perderà parte del divertimento – e tutti e tre corrono veloci nelle loro camerette a prepararsi. Prendo al volo Elionor  e le faccio sollecito.
- Posso sapere dove corri? –
- A cambialmi papi. Plesto che è taldi!!! – scoppio a ridere con il mio terremoto.
- Sei uno tsunami peggio di tua madre!!! – e la porto nella sua camera per vestirla.
- No papà, le ho già preparato io i vestiti, ed anche a Thomas! –  Danielle la piccola presuntuosa
- Lo sapevo piccola peste! Non mi sarei mai permesso, pensa se sbagliavo ad abbinare un pantaloncino con una maglietta!– e prendo anche lei per farle solletico.
- Siete le mie principessine e vi faccio tutto il solletico del mondo! – ma insieme mi mettono  a terra e cominciano a saltarmi su pancia e stomaco.
- Ok, buone mi arrendo! – ma loro continuano finchè Thomas non viene a liberarmi!
- Muovetevi o non avrò il mio regalo – è ansioso il mio campione.
 
In macchina decidiamo di bendare Thomas e le sorelle se la ridono alla grande quando capiscono dove siamo.
- Oh mamma! Thomas è un regalo megagalattico! – Danielle ha gli occhi spalancati.
- si Thom megalatico!!! - Elli ricopia in tutto la sorella.
- Ma il mio regalo sarà altrettanto bello? – ridiamo io e Bella.
 -Tu lo avrai nel pomeriggio…. Se ti comporti bene! Altrimenti domani – che padre sadico che sono.
- Dani lo avrai appena torniamo a casa. adesso vediamo che faccia farà Thomas – Bella la tranquillizza e mi caccia la lingua.
 
E davanti la piscina con i delfini con l’istruttrice in attesa togliamo la benda a Thomas che rimane a bocca aperta.
L’istruttrice spiega a Thomas cosa accadrà oggi:
- oggi nuoterai con i delfini! - 
Gli spiega che si immergeranno insieme nella vasca, che potrà accarezzare i delfini e dal loro da mangiare. Non ho mai visto mio figlio più emozionato.
Purtroppo, devo correre appresso a Elli che ha deciso di non voler stare in braccio e preferirebbe entrare in acqua anche lei!
Così mentre Bella aiuta Thomas a mettersi il costumino io rimango sugli spalti con le mie principesse.
- Papi da glande pule io co i deffini! – la guardo e noto come assomiglia ai gemelli., in particolare a Danielle. Anche lei ha il mio stesso colore degli occhi.
- Sono sicura che è stata la mamma ad avere l’idea! – è Danielle a parlare.  Ora che sono più grandi hanno capito perfettamente che Bella non è la loro vera madre, ma l’adorano come se lo fosse. Hanno un legame profondo perchè come dice Thomas lei ha scelto di volergli bene non perchè sono nati! E quando glielo ha detto ho pensato che aveva perfettamente ragione.
Thomas ha il mio stesso carattere chiuso, ma Bella è riuscito a farlo aprire e con lei si confida sempre. Le racconta anche di Kris. Mentre Danielle che è solare ammira Bella in tutto quello che fa.
E Bella, da sempre, non ha mai fatto distinzione fra i suoi tre figli e li ama incondizionatamente.

 
- Si, infatti ha scelto la mamma – le confermo.
- E si papà, tu sei un uomo!  Non puoi capire come si fanno le sorprese! – c presuntuosa che è!
- Danielle stai diventando acida man mano che cresci. Ti consiglierei di stare attenta o non troverai mai uno
sposo! – e mi guarda con aria vittoriosa, lo stesso sorrisetto di Bella quando sa di avere ragione:
- Ma io l’ho già trovato papi. Da grande sposerò Robert. Lui lavorerà da te e io con  zia Alice! – che figlia!
- io poso papi! - e Elli mi si abbraccia!

Usciamo dal delfinario con Thomas ancora in trance per l’esperienza vissuta. Ci racconta come è stato accarezzare  i delfini. 
E, a casa, consegniamo il regalo a Danielle che è entusiasta.

Nel pomeriggio tutta la nostra famiglia e gli amici sono a festeggiare con noi. Mi guardo attorno e noto quanti amici che ho. Tutto grazie alla mia splendida moglie. E' lei che riesce a fare amicizia con tutti. 
La cerco ma non la trovo da nessuna parte.  Entro in casa e la trovo in soffitta.
-ehi che ci fai qui? – la abbraccio.
- osservavo la culletta di Danielle e Elionor! Dovremo riprenderla e dovrai sistemare una nuova cameretta. Ricordi quando hai sistemato quella di Elli – e ripenso a quei giorni.
- Si, uno dei più belli vissuti in famiglia! Bella stamane dicevo seriamente, questa volta deve essere maschio o Thomas ne vorrà un altro! – me la abbraccio e scendiamo in giardino.
Serena ha preso le torte e i gemelli stanno per spegnere le candeline. Prima voglio fare un brindisi:
- grazie a tutti voi di essere presenti oggi e di esserci sempre. Sia per i miei figli che per noi. Vorrei dire a mia moglie che l’amo è che è la parte migliore di me. Non so dove sarei oggi se non ti avessi mai conosciuto oppure che uomo sarei diventato. Sono il niente senza di te – e la bacio ardentemente, finchè non sentiamo i fischi di Jazz e Emmet.
Continuo il mio discorso:
-e a tutti voi vorrei dire che sta arrivando un nuovo Cullen! Per cui amici preoccupatevi visto i primi tre!– amici  e parenti ci baciano e abbracciano felici. Solo Thomas rimane in silenzio, mi avvicino e mi parla:
- me l’hai promesso: questa volta deve essere maschio! – ma lo so: ho visto come adora le sorelle e anche se non sarà un maschio sarà un fratello maggiore premuroso e affettuoso come già lo è! E abbracciando tutti e tre i miei figli, con Bella poggiata sulle mie spalle,  ci apprestiamo a spegnere le candeline!


E questo è l'epilogo di VOGLIA DI FAMIGLIA. 
Ho voluto raccontarvi a distanza di pochi mesi la loro vita familiare. Bellissima come qualsiasi altra famiglia in cui c'è amore, ma con le beghe di tutti i giorni: i figli che crescono, la ricerca di baby sitter e anche i colloqui con le maestre!
Spero che la storia vi sia piaciuta come è stato per me scriverla e postarla quasi quotidianamente.
Ed un grazie speciale a tutte coloro che hanno recensito la storia ma, per mancanza di tempo, non sono riuscita a rispondere.
Un bacio a voi tutte e alla prossima.
Buona estate.
 
 
 
 

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