Can't fight the Moonlight

di PinkyCCh
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La luce della Luna ***
Capitolo 2: *** Sole e Luna ***



Capitolo 1
*** La luce della Luna ***




Trailer







- La luce della Luna -




“Non avrei mai creduto che tutto questo potesse accadere proprio a me. A me che ho sempre cercato di condurre una vita normale e sana anche se con qualche segreto sulla mia doppia vita.”


Questo fu il mio pensiero quando vidi Luca alla fermata degli autobus in via Pistoiese. Questo fu il fulmine a ciel sereno che colpì la mia testa e successivamente il mio cuore.
Luca non era di certo il prototipo del principe azzurro eppure per me era il Re dei principi. Era il tipico ragazzo tutto tatuaggi e piercing con la testa ferma ai dodici anni. Era il bello del quartiere, quelle che tutte aspirano. Quello per cui si smania per una notte di solo sesso. Quello il quale i capelli risplendono alla luce fredda della luna.
La luna, già. C’era proprio la luna quella notte, quando i nostri sguardi s’incrociarono e quando lui mi sorrise per la prima volta.

“Serve aiuto?” esordì Luca avvicinandosi.
“Eh? No, grazie.” Risposi imbarazzata mentre ripulivo i pantaloni sporchi dovuti alla caduta.

La  custodia della chitarra appoggiata su una sola spalla, il giubbotto di pelle, gli occhiali da sole in testa, anche se sole non c’era ed era notte fonda, la sigaretta stretta tra le due dita della mano destra e quel sorrisetto sghembo, contribuivano a creare quell’aria da playboy mancato che tanto lo rendeva affascinante.

“Sei sicura? Ti sanguina la mano.” Inarcò un sopracciglio.

Di getto abbassai lo sguardo e notai un rivolo di sangue uscire dalla mano e prontamente la strinsi e mi mordicchiai le labbra nervosamente.

“Non è nulla, grazie.” Infilai le mani nelle tasche della giacca ed incassai la testa nelle spalle.
“Chanel, vero?” incalzò Luca.

Sobbalzai e lo guardai sbigottita. Conosceva il mio nome? Luca conosceva il mio nome. Annuii quasi in trance e sorrisi di sbieco.

“Bel nome. Mi son sempre chiesto se tu fossi italiana. Sai…per il nome.” Cantilenò lui.
“Sono italiana, mia madre è inglese.” Risposi dolcemente.

E luci di un autobus illuminarono la buia fermata e socchiusi gli occhi.
“Beh ci vediamo Chanel. È stato un piacere.” Sussurrò Luca avvicinandosi al mezzo.

Spalancai gli occhi ed aprii la bocca per parlare ma ormai era tardi. Lui era già salito. Era scomparso lasciando un alone di profumo nell’aria.

“Marte. Il suo profumo è Marte.” Sorrisi isterica mentre con i piedi mi spostavo da un posto all’altro, quasi saltellando.

Alzai il viso verso il cielo ed ammirai la luna, sorridendo.

“Luna questa sera mi hai portato fortuna.” Dissi mentre anche il mio autobus faceva finalmente capolinea.

Salii sul mezzo e presi posto guardando fuori dal finestrino.

“Proprio come un sogno di mezz’estate.” Sussurrai contenta.

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Capitolo 2
*** Sole e Luna ***





Trailer






- Sole e Luna -



 
I caldi raggi solari filtravano attraverso le tende della mia camera.
Chissà perché nei film, il momento del risveglio era sempre stato descritto come un momento di piacere, mentre per me era l’inizio dell’incubo. Odiavo alzarmi al mattino, specialmente se era mattino presto e la sera prima avevo lavorato.
Mugolai ed a stento riuscii ad alzarmi per via della stanchezza che ancora invadeva il mio corpo.

“Dovrei smetterla di vivere così, dannazione.” Imprecai mentre mi dirigevo nel bagno.
“Lo credo anch’io tesoro.”

Sobbalzai ed alzai la testa guardando trucemente nello specchio il riflesso di mio padre che mi fissava con sguardo severo.

“Solo quando avrò raggiunto l’obbiettivo che mi sono prefissata. Lo sai come la penso, vero?” sbuffai e tornai a lavarmi i denti con aria scocciata.
“I soldi…”
“No, lo sono.” Mi affrettai ad interromperlo, mi asciugai il viso e lo sorpassai non degnandolo di uno sguardo.
“Chanel credi che per un padre sia semplice vedere una figlia…”
“Papà ascolta – mi bloccai al centro del corridoio guardandolo di sbieco – non importa, ok? L’importante è che riusciamo a pagare le bollette. Questo periodo di merda passerà, ne sono sicura.” Gli sorrisi dolcemente e me ne tornai in camera.
 
 
 
 
“Chanel!”

Mi voltai e salutai la mia amica Flora con un cenno della mano.

“Buongiorno Cha.” Mi schioccò un bacio sulla guancia e mi sorrise radiosamente.

Flora, una delle più grandi amiche che una persona possa desiderare. Con i suoi capelli castani lunghi ed i suoi occhioni verdi che guardano il mondo come se fosse il posto più bello del mondo.

“Buongiorno a te. Dimmi come fai a dormire solo tre ore a notte e non avere le valigie sotto gli occhi!?” piagnucolai indicando i miei occhi.
“Uhm…correttore e ghiaccio magari? Se invece di truccarti solo per lavoro, lo facessi anche per uscire sarebbe la cosa migliore.” Sbuffò Flora sorpassandomi.
“Lo sai che odio tutti quegli affari sul viso. È già tanto la sera.”

Ed era vero. Odiavo truccarmi come un pagliaccio ad ogni ora del giorno e della notte. Odiavo sentire il fondotinta sulla pelle, odiavo dover scegliere l’ombretto che s’intonasse alla maglietta del giorno. Odiavo quelle cose troppo femminili. Purtroppo il mio lavoro m’imponeva di compiere quelle aggressioni alla mia pelle.
Oddio, parlavo come la mia defunta nonna e non me ne rendevo neanche conto. Dovevo risultare noiosa agli occhi delle mie amiche.
Scossi la testa e sorpassai la mia amica che mi guardava sbigottita, quasi avessi detto un’eresia.
Ma cosa ne sapeva lei di quanto fosse difficile la vita? Lei che nonostante fosse una delle migliori amiche su questo mondo, aveva una vita agiata da principessa.
Sorrisi malinconica mentre sentivo la voce squillante di Flora richiamare la mia attenzione.
Ero certa che se mia madre fosse stata ancora in vita, non mi avrebbe mai permesso di condurre quella vita che mi stava troppo stretta. Quella vita priva di colori.
I miei pensieri furono interrotti dal tocco di una mano sulla mia spalla. Sobbalzai e  i voltai con gli occhi spalancati.

“Ti spaventi facilmente Chanel.”

Continuavo a sbattere le palpebre incredula mentre sentivo dietro di me lo squittire di Flora.

“Oh…ehm…” perché quando dovevo spiaccicare una parola non riuscivo mai nell’impresa?
“Tranquilla Cha, respira! Ho solo bisogno degli appunti di diritto.” Concluse il ragazzo di fronte a me.

No, non era Luca, era il suo amico Andrea che mi reputava la sua enciclopedia personale e privata.
Perché non ero riuscita a spiaccicare parola? Perché lui era il secondo Dio sceso in terra, il primo era stato Luca.
Andrea con i suoi capelli corvini ed i suoi occhi color ghiaccio, riusciva ad incantare chiunque respirasse. Era il tipico ragazzo della porta accanto. Quello dolce e gentile. Luca ed Andrea erano il sole e la luna, erano due opposti che insieme si completavano. Erano amici per la pelle da quando avevano dieci anni. Si erano incontrati ad uno di quei corsi di arti marziali per bambini e da quel momento non si erano più divisi. Vivevano praticamente in simbiosi.
Andrea era il sole che illuminava le giornata. Andrea era quell’amico su cui poter contare e poter chiamare anche alle tre di notte.
Luca era la luna. Illuminava le notti buie e tetre. Luca era quel ragazzo dall’aria dannata ma con un grande cuore.
Luca era la luna che illuminava il mio cammino. Lo illuminava nel silenzio della  notte.
Illuminava il mio cammino a distanza, senza che lui lo sapesse.
Era uno di quegli amori non corrisposti, uno di quegli amori che non sarebbe mai sbocciato.
Mi limitavo ad osservare Luca nascosta dietro l’angolo, sperando che un giorno potesse notarmi nel mare dell’anonimato.

“Chanel ma mi stai ascoltando?” esordì Andrea sventolando la mano davanti al mio viso.
“Eh? Sì – annuii – ma i miei appunti hanno un prezzo lo sai.” lo presi in giro.
“Doppio cappuccino e cornetto alla nutella per una settimana?” sbuffò Andrea.

Annuii e sorrisi trionfante per poi estrarre dalla mia borsa i fantomatici appunti che tanto agognava  Andrea.

“Non credevo che ti saresti venduta per così poco Chanel.”

Quella voce, quel profumo, quegli occhi.
Spalancai la bocca e dietro Andrea vidi Luca sorridermi beffardo mentre rubava i miei appunti dalle mani dell’amico.

“Io..io…”


‘Dannazione Chanel, parla!’ mi rimproverai mentalmente mentre serravo i pugni.


“A parole tuo Chanel.” Mi prese in giro Andrea.
“Oh..al diavolo Andrè! – urlai mentre avvicinandomi a Luca saltellai e mi ripresi gli appunti – siete proprio stronzi.”

Mi voltai e mi avvicinai a Flora che stava guardando la scena divertita. La presi sottobraccio ed iniziai a camminare. Ad un tratto mi voltai verso di loro e sorrisi malvagiamente. Rivolsi loro una linguaccia degna di una bambina ed i loro volti divennero sbigottiti ed increduli.

“Ben vi sta’ stronzi!” Urlai affinché potessero sentirmi bene.
 
 
 
 


“Chanel non credi di essere stata un po’ troppo stronza con i ragazzi?” sbuffò Flora mentre sorseggiava il suo caffè.
“Tu credi? – sbuffai angosciata e poggiando la tazza sul tavolo – Mi ha fatto innervosire Luca eppure l’altra sera era così…”
“L’altra sera?” m’interruppe Flora.

Portai le mani sulla bocca e spalancai gli occhi. Mi sentivo nuda ed imbarazzata. Chissà cos’avrebbe pensato se le avessi raccontato quanto successo giorni prima.

“Chanel ti conosco. Dimmi cos’è successo. ORA.” Sentenziò la mia amica unendo le braccia sotto il seno e guardandomi severa.

Sospirai e la guardai negli occhi conscia che dovevo dirle tutto anche se effettivamente non c’era da raccontare molto.
Tuttavia le raccontai tutto, dell’incontro, del fatto che mi avesse rivolto parola. Le raccontai persino del suo profumo.
Finii di raccontarle la mia “avventura” e poi sorrisi beffarda.

“Sai Flora… Penso che sia una miracolo se due persone si piacciono a vicenda nello stesso tempo.  Credo che questo miracolo per me non avverrà mai.” Biascicai tristemente.

“Perché dici questo Chanel? Sei una bella ragazza. Sei forte, coraggiosa, determinata. Sei tutto ciò che un uomo vorrebbe.” Mi rincuorò Flora.
“Ogni uomo, appunto. Luca, per me, non è ogni uomo. Lui è l’unico.” Piagnucolai come una bambina.
“Luca è un uomo come tutti gli altri. Se solo lo vorrai potrai averlo. Lui adora le ragazze acqua e sapone come te.”
“Acqua e sapone? – risi isterica – ma mi hai vista? Sai bene cosa faccio! Luca ama le ragazze semplici ed io…sono una spogliarellista.”
 


 

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