True perfection has to be imperfect di chemical_kira (/viewuser.php?uid=34993)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** I'm a looser ***
Capitolo 2: *** Not your friend ***
Capitolo 3: *** You'll folling me down ***
Capitolo 4: *** Lost days for fake nights ***
Capitolo 5: *** What do you think about Quinn? ***
Capitolo 6: *** dumb...luck ***
Capitolo 7: *** I will miss you Quinn ***
Capitolo 8: *** Homeless ***
Capitolo 9: *** come with me ***
Capitolo 1 *** I'm a looser ***
01.I'm
a looser
Ho
sempre odiato la perfezione, in ogni sua rappresentazione e forma.
La
odio perchè ti illude di poter essere vera e raggiungibile,
e
allora impieghi tutte le tue energie per tendergli la mano e toccarla
ma la conclusione è sempre la stessa. Appena ti illudi cadi,
e
quando cadi rialzarti ogni volta è più difficile.
Odio
le illusioni che si frantumano senza speranza, nei miei 16 anni di
vita ho dovuto far fronte a troppe delusioni per reggerne ancora.
Odio questa scuola, la falsa allegria dei miei compagni, la falsa
cortesia dei professori, l'odio che tutti indistintamente sfogano nei
miei confronti.
Odio
la mia famiglia. La mia religiosissima famiglia di mormoni che
pretende di ingabbiarmi nella loro rete di regole e proibizioni.
E
soprattutto odio lui. Il piccolo idolo della scuola. L'idiota che
tutti osannano come se fosse dio sceso in terra, con quei capelli
biondi e quel sorriso stampato perennemente sul volto. Lo odio questo
piccolo prodotto della borghesia che mi si insinua nella retina ogni
santo giorno accompagnato dal suo splendore di gloria immeritata.
Cammino
nel corridoio mentre gli studenti di questa scuola di decerebrati che
mi accolgono con la classica L con le dita sulla fronte per rendermi
nota la loro convinzione che io sia un “looser”,
uno sfigato per
l'appunto.
Entro
in classe di pessimo umore, umore che non può che peggiorare
quando l' insopportabile Mr. Perrington ci impone un progetto a casa
da fare in coppia. “ Per aumentare lo spirito di unione della
classe”, dice lui.
“
Per regalarmi una settimana
all'inferno”, penso io.
La
classe accoglie la notizia con evidente fervore, tutti lottano per
farsi mettere in gruppo con il proprio amico, con la più
figa
della classe, o con qualche secchione a cui delegare tutto il carico
di lavoro. E poi ovviamente tutti ambiscono a stare con lui, la mia
nemesi e la persona più irritante sulla faccia della terra.
Ne ho già parlato, ricordate? L'idolo della scuola, bene, ho
anche l'immensa fortuna di averlo come compagno di classe. Per cui la
sua venerazione non è una scena a cui assisto solo nei
corridoi ma, con mia somma gioia, devo sorbirmela anche in classe. Mi
viene da vomitare.
“
Beh, iniziamo
dai casi più
problematici..c'è qualcuno che vuole fare gruppo con Robert
McCracken?”
il
silenzio si impadronisce della classe. Sento solo qualche ridolino
sommesso e qualche occhiata di biasimo che mi viene lanciata addosso,
ma non mi importa. Abbasso lo sguardo sperando che il momento duri
poco, per lasciarmi annientare ancora nell'anonimato che mi ingloba.
“
Io voglio stare
in coppia con Bert!”
poi
una voce allegra si insinua nel mio canale uditivo. Mi volto verso
l'origine e ci trovo l'ultima persona che avrei pensato con la mano
alzata e lo stesso perenne sorriso in volto. La sua decisione viene
accolta con un sorriso dal professore, contento di aver risolto la
questione spinosa in breve tempo. Mentre i miei compagni si lasciano
andare a commenti di disappunto, in fondo ho rubato loro la preda
più
ambita.
Mi
volto un attimo a guardarlo e lui è lì che
ricambia
senza timore il mio sguardo. Mi perdo un secondo ad osservarlo meglio
e ritorno ai miei pensieri originari. Io odio la perfezione.
E
soprattutto odio Quinn Allman perchè ne è la
personificazione.
**
Anche
per oggi lo strazio chiamato scuola è finito, anche se
l'idea
di tornare a casa mi angoscia ancora di più. Sto camminando
per i corridoi quando sento qualcuno bussarmi sulla spalla, mi volto
già pronto ad urlare dietro al cretino di turno quando vedo
il
sorriso di Allman puntato su di me, con ancora la mano alzata. Lo
odi, mi ripeto eppure il carico di urla che ero pronto a scagliare mi
muore in gola.
“
Ciao
Bert”
“
Sono Robert
McCracken per te Allman. Cosa
cazzo vuoi?”
Indosso
una maschera di ignobile bastardaggine, me ne rendo conto. Ma lo
faccio per evitare le seccature. Non voglio sentirmi preda dell'animo
evangelico di nessuno, non voglio essere salvato. Voglio solo
ingranare la quinta e correre a tutta velcità lungo la mia
personalissima strada costruita verso l'inferno. Senza distrazioni.
Senza deviazioni. Solo i miei genitori ad assistere alla distruzione
del loro figlio reietto, sperando di scuoterli un pò. E
invece
mi arriva davanti questo inutile prodotto della vita moderna a
sorridere davanti al mio sfoggio di sgarbata antipatia.
“
Abbiamo un
progetto da fare insieme,
ricordi? Come ci mettiamo d'accordo?”
Lo
odio. Dal più profondo del cuore. Ti sto trattando male, sto
digrignando i denti contro di te, ti sto odiando con tutte le mie
forze e tu mi sorridi. Non puoi farlo, non così.
“
Senti
All..” sto per sbraitargli contro
quando mi blocca con una mano e inizia a parlare con due ragazze che
passavano. Riconosco nei loro tratti due cheer-leader, considerate
tra le più fighe della scuola, talmente belle che farebbero
tremare le gambe a qualunque sedicenne medio ma non a lui. Quando le
saluta e torna verso di me tento di rimettere insieme la mia carica
combattiva, ma ancora vengo interrotto. Questa volta da due punk
dell'ultimo anno che salutano Quinn con ampie pacche sulle spalle e
cominciano a parlare con lui di un qualche concerto a cui andare. Mi
sento invisibile ancora più del solito, e soprattutto la mia
vicinanza con lui mi rende ancora più vivido il mio essere
disadattato. Per cui mi volto e mi allontano, seguito qualche secondo
dopo dalla voce di Quinn che mi chiama, usando ancora quel diminutivo
di cui gli ho vietato l'utilizzo. Quando mi raggiunge siamo ormai
fuori dal cancello, mi sento tirare per la maglia e so ancora prima
di voltarmi che è lui. Ansima per la corsa fatta, ha le
guance
leggermente rosse e i capelli scombinati. Come in un flash immagino
il suo volto ansimante dopo le fatiche di un rapporto. Ma cancello
subito l'immagine rimproverandomene, lo odi ricordi Bert?
“
Certo che
cammini veloce eh?”
mi
dice da sotto quella zazzera di capelli biondi che ne ricoprono il
volto lasciando permeare solo quel maledetto sorriso.
“
Senti
Allman..mollami!”
“
Non posso.
Dobbiamo fare il progetto per
Mr. Perrington ricordi?”
“
A me non frega
un cazzo!”
“
A me si! Quindi
facciamo così, ti do
un passaggio a casa così vedo dove abiti e poi domani vengo
da
te e iniziamo a buttare giù qualcosa ok?”
Ma
come può essere tutto così facile per lui? Gli
sto
riversando contro il mio odio e lui lo ignora, trasformando il mio
sfoggio di battute acide in una conversazione normale.
Mi
ritrovo ad annuire, disorientato dal mio stesso comportamento. Dovrei
prenderlo a pugni, ecco cosa dovrei fare. Dovrei dargli un pugno e
lasciarlo a terra sanguinante. E poi dovrei allontanarmi da lui
seguito dalle offese che mi lancerà, perchè
è
questo l'unico modo che conosco per vivere. E invece mi ritrovo a
seguirlo verso la sua macchinetta decadente posteggiata davanti a
scuola. La guardo sbalordito, come può avere tanto seguito a
scuola e tanta credibilità se viaggia su questa carretta?
“
E' ridicola lo
so, ma a me piace..e questo
è ciò che conta no?”
annuisco
inebetito. Certo che è questo ciò che conta, ma
nel
mondo delle favole mio piccolo Allman. In quello reale ogni piccola
imperfezione viene fatta risuonare fino a che non diventa enorme. E
il mondo si sente in diritto di fartela pagare quella piccola
deviazione dall'ordine imposto. E anche se vuoi chiuderlo fuori, lui
riesce ad infilarsi nelle piccole fessure che non riesci a
controllare ed è abbastanza per distruggerti. Ma poi vedo te
e
allora tutto crolla. Vedo te e la perfezione mi illude ancora di
poter essere vera. Ma nonostante questo non posso fare a meno di
odiarti sai?
“
Uau...questa
è davvero casa tua
Bert?”
la
sua voce piena di entusiasmo mi risveglia dai miei pensieri. Seguo il
suo sguardo meravigliato che va a posarsi sulle mura di casa mia.
Sbuffo scuotendo la testa.
“
No,
è casa dei miei genitori...e non
chiamarmi Bert, Allman!”
lui
mi guarda un pò perplesso, poi sorride di nuovo.
“
Beh, ma casa
dei tuoi genitori è
come se fosse la tua no? Comunque tu puoi chiamarmi Quinn senza
problemi Bert!”
sbuffo
e sto per rispondergli di nuovo, ma il suo sorriso mi blocca.
“
Ci vediamo
domani Allman..”
“
Ok..”
abbandono
la sua macchina e mi avvio verso l'entrata della villetta in cui
abito. Appena apro la porta il solito senso di freddo mi invade,
riservo occhiate annoiate alle figure sacre che abitano la parete e
fuggo verso la mia camera. L'unico posto al mondo che rispecchia un
pò di me.
Mi
fiondo alla finestra e guardo sulla strada, la macchina di Quinn se
ne è già andata.
Nuova
fic solo ed esclusivamente sui The Used. Ovviamente non ho la pretesa
di raccontare la verità però userò
qualche
notizia vera, tipo che Bert e Quinn erano a scuola insieme. E che i
genitori di Bert erano mormoni, e lui non ci andava molto d'accordo
perchè troppo religiosi e “ bacchettoni”
direi.
Beh,
a parte questo fatemi sapere cosa ne pensate! Ogni commento
è
sempre il benvenuto. Baci baci.
Kira
|
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Capitolo 2 *** Not your friend ***
La
campanella suona liberandomi finalmente dalla noiosa afa scolastica.
Ringrazio il suono che mi strappa dal mio banco e esco dall'aula.
Finalmente
libero, penso.
Ma
poi la figura che mi attende al di fuori dell'aula di Chimica mi
ricorda che la ibertà a cui avevo appena legato la mia
felicità in realtà è stato solo un
pensiero
provvisorio.
“
Ciao
Bert!”
Resto
inebetito mentre i miei compagni che mi passano di fianco lo salutano
o gli regalano sorrisi. Ma quanta cavolo di gente conosce sto biondo
tinto?
“
Allman!”
mugugno.
Lui mi sorride e si avvicina a me, prendendomi a braccetto, come se
io glie lo avessi concesso poi.
“
Cosa
stai facendo?”
lui
ignora la mia domanda e mi risponde con un altra. “ Ti va di
mangiare insieme? Così poi ci mettiamo subito a
lavorare...oh!
Aspetta!”
lo
guardo con odio mentre risponde al cellulare. Può esistere
una
persona più detestabile di questo furetto biondo? Ma dico.
Gli
domandi qualcosa e non ti risponde. Ti domanda qualcosa e non ti
permette di rispondere. Da manicomio.
“
Si,
si. Credo di farcela per le 7 Jeph.”
aprofitto
della telefonata per osservarlo meglio. A parte quegli insopportabili
capelli biondo platino che si porta appresso senza vergogna e quell'
espressione da koala idiota ha anche un abbigliamento
insopportabilmente alla moda. Ed è alto, tanto alto,
sarà
sull' 1.80.
“
Ok,
a dopo allora. “
chiude
la conversazione e mi guarda sorridendo, ancora.
“
Allora
hai deciso dove andare a mangiare?”
“
Veramente
non ho ancora deciso se venire a mangiare con te” sputo
acido.
Ma
come al solito lui travisa il senso delle mie parole, o le ignora
completamente, questo devo ancora capirlo.
“
Non
ti preoccupare, conosco io un posto dove mangiare!”.
E
così dicendo mi trascina per i corridoi della scuola fino
alla
sua carretta.
Maledetto
Allman! Impreco tra me e me. Ma lo seguo. E alla fine stare in questa
macchina e ascoltare i Mars Volta con lui è quasi piacevole.
Quasi.
**
“
Allora
Bert, dimmi qualcosa di te”
siamo
seduti in un bar che ricorda vagamente quello di Happy Days. Abbiamo
ordinato due cheesburger, e mentre siamo qui in attesa del cibo Quinn
si è sporto verso di me appoggiando il mento sulle mani
incrociate e guardandomi con curiosità malcelata.
“
No!”
sbuffa
sonoramente distogliendo lo sguardo da me, per poi fissarmi ancora
dopo essersi fatto una panoramica della sala.
“
Uffa!
Sei insopportabile! Ma si può sapere perchè non
vuoi
essere mio amico?”
L'amicizia
non si decide Allman. È come l'amore, nasce come sintonia e
poi diventa più profonda, accompagnata dallo scorrere del
tempo e da emozioni condivise, avventure vissute insieme. Pianti,
risate, confidenze. Ti conosco da ieri Allman, non credere che questo
basti per aprirmi a te. Questi sono i miei pensieri ma quello che
esce dalla mia bocca è ancora qualcosa di sgradevole.
“
Ne
hai già fin troppi di amici intorno mi pare, o non ti
accontenti dei leccaculo che hai intorno? E poi si può
sapere
perchè insisti tanto con me? Tu non hai bisogno di me, e
tantomeno io di te. Quindi smettila!”
Abbassa
lo sguardo quasi deluso.
“
Si,
ma...ecco, io volevo solo..”
“
Volevi
cosa? Fare la tua opera di volontariato e salvare lo sfigato della
scuola dalla solitudine? Questo volevi? Ma ti sei mai fermato a
chiederti se qualcuno potesse trovarti insopportabile? No vero? Beh,
sappi che io non ti sopporto. Per cui esserti amico è
l'ultima
cosa al mondo che vorrei. E inoltre non ho bisogno della tua
compassione. Grazie.”
Mi
guarda deluso e io mi maledico perchè quell' insopportabile
sorriso che si porta sempre appiccicato al volto ora non
c'è.
E si sente il vuoto che ha lasciato.
“
Non
intendevo dire quello, nè offenderti. McCracken.”
poi
abbassa lo sguardo sul panino e inizia ad addentarlo. Lo imito anche
se mi si è chiuso lo stomaco. Non pensavo che sarebbe stato
così fastidioso sentire quelle labbra pronunciare il mio
cognome.
Sono
un idiota.
**
Chiedigli
scusa. Chiedigli scusa. Chiedigli scusa.
Questa
litania continua a ripetersi nella mia mente mentre osservo Quinn
alla scrivania. Ha le mani nei capelli scombinati, mordicchia una
matita e ha uno sguardo affranto, mentre cerca di destreggiarsi tra
le decine di libri e articoli che stiamo guardando.
Sbuffa
sonoramente prima di rivolgermi un occhiataccia.
“
McCracken potresti anche fingere di
aiutarmi!”
Già
dovrei.
Mi
siedo sul letto e inizio a sfogliare svogliatamente qualche libro
noioso per la nostra ricerca di storia. Abbiamo deciso di farla su
Roosevelt, o meglio Quinn ha deciso e io ho dato il mio assenso.
“
Guarda qui...magari questo ci
può servire..”
Si
alza dalla scrivania per venire a sedersi sul letto di fianco a me.
Gli indico la pagina e mi incanto ad osservarlo, ha un espressione
attenta e il suo profumo mi invade le narici. Fisso gli occhi sul suo
collo, a pochi centimetri da me. È così bianco e,
attraente direi.
“
Ah! La politica economica!
Grande!”
sembra
riacquistare un pò di entusiasmo, ma di quel sorriso ancora
nulla.
Prende
il libro e si rimette alla scrivania, battendo parole a caso davanti
al computer. Sospiro. Devo decidermi a dire qualcosa ma i miei
pensieri vengono interrotti dall' entrata in scena di mia madre. Ecco
una scena che avrei volentieri evitato.
“
Robert! Hai di nuovo lasciato le tue
mutande in giro...”
entra
urlando ma si blocca non appena nota Quinn.
“
Oh! Salve..sei un amico di
Robert?”
lui
sorride e io lo odio esattamente come al solito. Perchè il
suo
sorriso deve essere rivolto a mia madre quando a me lo nega da tutto
il giorno.
“
Si signora. Mi chiamo Quinn Allman, stiamo
studiando per
una ricerca di storia!”
Mia
madre sorride compiaciuta, visibilmente impressionata da tanta
educazione. Poi si volta verso di me con uno sguardo scocciato.
“
Finalmente mi porti a casa una persona
decente Bert,
vedi di prendere esempio dal tuo amico Quinn!”
So
a chi si riferisce. Ai ragazzi che ogni tanto faccio entrare in casa.
Ma mia madre si sbaglia se crede che siano miei amici, quello che
facciamo tra queste pareti ha ben poco a che fare con l'amicizia. Ma
questo forse è meglio che mia madre non lo sappia.
“
Non è un mio amico mamma.
È solo un mio
compagno di classe, e per inciso, non ho neanche deciso io di stare
con lui!”
Mia
madre mi riserva un altra occhiataccia, ma non è quella a
preoccuparmi. È piuttosto lo sguardo triste di Quinn a farmi
vergognare di ciò che ha appena detto.
“
Beh, tolgo il disturbo e vi lascio studiare
ragazzi.
Quinn, è stato un piacere conoscerti.”
sorride
gentile verso il ragazzo seduto alla scrivania, e lui ricambia con
altrettanta cortesia.
“
Anche per me signora.”
la
porta si chiude e mia madre abbandona la stanza senza neanche
degnarmi di uno sguardo in più. Sentire ogni santo giorno il
loro odio nei miei confronti mi riempie di rabbia.
Il
ticchettare del computer mi distrae dai miei pensieri, anche Quinn
sembra non avere tanta voglia di parlarmi. In fondo era quello che
volevo no? Impedire sin da subito che provasse a instaurare un
rapporto tra noi. La gente non mi sopporta mai abbastanza, e ogni
volta che ho permesso a qualcuno di entrare un pò
più a
fondo in me mi hanno sempre abbandonato.
“
Ti serve una mano Quinn?”
il
ticchettio si interrompe un attimo, per poi riprendere esattamente un
secondo dopo senza che io abbia ottenuto alcuna risposta.
“
Allman! Mi rispondi o no?”
questa
volta si volta verso di me, ancora quell' espressione delusa dipinta
sul volto.
“
Cosa vuoi McCracken?”
“
Che sorridi ancora...per me”
lui
mi guarda spaesato e poi torna a rivolgere lo sguardo allo schermo.
“
Non sorrido a chi mi odia. Comunque se vuoi
aiutarmi
possiamo dividerci gli argomenti così ognuno lavora per i
cazzi suoi!”
lo
guardo pieno di odio. Come ha osato distruggere così il mio
tentativo di riappacificazione? Non ha idea di quanto sforzo mi
è
costato?
“
Beh, risparmiamoci la fatica di dividerci
il lavoro.
Domani dirò al prof che voglio cambiare coppia. E ora, se
non
ti dispiace, vai fuori da qui!”
Riduce
i due occhi a delle fessure e mi riserva uno sguardo che non gli
avevo mai visto regalare a nessuno. È pieno di odio. Beh,
complimenti Bert, ci stai riuscendo a farti odiare. Chissà
se
qualcuno ti darà una medaglia per questo.
Stacca
la chiavetta dal pc e la infila nello zaino. Poi si alza ed esce
dalla stanza.
Senza
una parola.
Quando
la porta si chiude mi sento irrimediabilmente solo.
Allungo
il braccio verso il sotto del letto e ne tiro fuori una bottiglia di
birra. Sarà calda, ma è sempre meglio di niente.
Alla
salute.
Eccomi
qua! Sono contenta che questa idea sia piaciuta, la sto scrivendo
abbastanza velocemente, ho già fatto metà del
prossimo
capitolo. Ne devo approfittare fino a che la vena creativa non
scompare.
Intanto
posso dirvi che adoro Quinny sempre di più. Lo sapevate che
è
stato arrestato per difendere un fan alla fine di un concerto. Ha
visto un poliziotto che lo stava maltrattando mentre lui firmava
autografi e l'ha difeso, con il risultato di attirare le ire del
poliziotto e essere arrestato lui. L'hanno tenuto 24 ore in carcere
senza neanche concedergli una telefonata, e inoltre pare che lo
prendessero in giro dicendogli che le loro canzoni facevano schifo ed
erano una banda di frocetti. Povero tesoro!
Bah,
passo ai ringraziamenti.
SweetPandemonium:
si anche io trovo dolci i perdenti, e comunque li preferisco di gran
lunga ai bulletti del ca..o. Ad ogni modo sei davvero sicura di voler
fare gruppo con il Bert McCracken di quesat fic? Non è
simpatico per niente...
Isult:
grazie!! beh, non ti preoccupare per Bert e Quinn..le cose andranno
meglio
blaise_sl_tr_07:
eheh! In effetti voleva venire a ucciderti per aver usato quella
parola ma sono riuscita a trattenerlo! Sono contenta di avere il tuo
sostegno in ogni nuova fic, anche perchè so che se avresti
delle critiche me le faresti...un bacio. Kira
Chemical
Lady: anche io amo Quinn! Anche io! Bert è un
cretino, se
dovessi farla io la ricerca con lui andrei in giro a lanciare fiori
urlando che il mondo è bello, invece quel cretino continua a
fare lo stronzo...uff! ( nota bene che sono io a decidere cosa fargli
fare...). Comunque grazie! Mi fa piacere che le mie storie ti
piacciano!
Fallen:
In effetti mancavi solo tu...fammi sapere che ne pensi
Bacio
a tutte!!!
|
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Capitolo 3 *** You'll folling me down ***
Mr.
Perrington mi guarda scuotendo la testa. So che mi reputa un caso
disperato, forse dovrei voltarmi e andarmene ma non lo faccio.
Non
posso sacrificare il mio orgoglio, anche se questo potrebbe voler
dire non parlare mai più con Quinn.
“
qual'è esattamente il problema
McCracken?”
“
Incompatibilità
signore.”
esclamo
convinto. Mi sembra una bella parola da utilizzare.
“
beh mi dispiace ragazzo ma ormai le coppie
sono fatte.
Se non ti stava bene avresti dovuto dirlo subito.”
“
Si ma non potremmo fare la ricerca ognuno
per conto
proprio?”
provo
a insistere speranzoso.
“
Non se ne parla! Vi ho affidato questo
progetto per
aumentare lo spirito di gruppo! Quindi ora fammi il favore di tornare
in classe e non lamentarti più!”
Vorrei
insistere ancora ma lo sguardo torvo del prof mi fa desistere.
Così
seguo il suo consiglio e mi eclisso lungo i corridoi.
Da
lontano scorgo la figura di un Quinn sorridente che sta intrattenendo
alcune ragazze. Sembra felice. Ha ancora stampato sul volto quel
sorriso che regala a qualunque forma di vita incroci la sua strada.
Tutto
quello che io riesco a distruggere.
**
Mi
trascino verso la casa di Quinn, reduce da un ulteriore litigio con i
miei genitori. Hanno scoperto un pacchetto di preservativi aperto
nella mia camera e si è scatenato l'inferno. Secondo loro
dovrei mantenermi vergine fino al matrimonio. Che cazzata. Sorrido
pensando alla rabbia di mio padre, credo che mi avrebbe anche
cacciato di casa se avesse saputo che oltre ad aver perso la
verginità, l'ho fatto anche con un uomo.
Busso
alla piccola casetta di Quinn, vive davvero in una topaia. Non che la
cosa mi interessi comunque. Preferirei mille volte una casa come
questa piuttosto che vivere una prigione dorata come mi succede ora
invece.
Viene
ad aprirmi una ragazzina, deve essere la sorella. Biondissima e con
lo stesso sorriso sincero di suo fratello.
“
Ciao!
Cercavo Quinn..è in casa?”
“
Si!
È in camera sua, la prima porta a destra..sei un suo
amico?”
“
Si,
direi di si.”
“
Come
ti chiami?”
“
Ro..”
inizio, ma poi mi correggo “ Bert!”
“
Ciao
Bert, scusami ma devo andare a vedere i Simpson, se no me li
perdo..”
“
Ok,
non preoccuparti...”
mi
sorride e corre nell'altra stanza a posizionarsi davanti al
televisore. Salgo le scale e mi trovo di fronte alla porta dietro la
quale si cela la camera di Quinn. Appoggio la mano sulla maniglia
esitando qualche secondo prima di aprire la porta. Non appena mi si
apre la visuale della camera realizzo che probabilmente avrei dovuto
bussare prima di aprire quella maledetta porta.
Rimango
immobile davanti alla scena di Quinn a petto nudo inginocchiato
addosso a un altro ragazzo nelle stesse condizioni, coinvolti in un
bacio profondo. Credo di aver interrotto qualcosa. Dovrei voltare le
spalle e andarmene, ne sono consapevole, ma sono immobilizzato a
guardare la scena.
Poi
la figura sotto la sua si volta verso di me, e riconosco in quei
tratti il volto dell'odioso capitano della squadra di football.
“
Ehy
Quinn! C'è la tua opera di volontariato che ci
fissa!”
il
sorrisetto con cui lo dice mi fa venire voglia di prenderlo a
bastonate ma c'è l'espressione di Quinn a bloccarmi. Sembra
sconvolto.
“
Bert!
Oh mio dio! C-cosa ci fai qui?”
“
Beh..per
il progetto di Mr. Perrington..non ti ricordi?”
abbasso
lo sguardo a terra anche per distoglierlo dall'imagine
dell'insopportabile Jason che lascia scorrere le dita sulla schiena
nuda di Quinn, guardandomi con fare provocatorio mentre infila le sue
carezze oltre l'orlo dei jeans.
Quinn
è voltato verso di me, ancora ostinatamente intrecciato a
quel
corpo estraneo. Sembra confuso.
“
S-si
ma tu mi avevi detto che non volevi più stare in coppia con
me...e quindi pensavo che non venissi più..”
la
risata irritante di Jason si infila tra gli spazi che intercorrono
tra i nostri sguardi, guastando qualunque cosa.
“
Jason,
cazzo! Perchè non te ne vai?”
“
Ok
piccolo..” lo avvicina a se per dargli un bacio sulle labbra,
distolgo lo sguardo dalla scena ma questo non mi impedisce di sentire
cosa gli dice subito dopo, senza neanche premurarsi di abbassare il
tono di voce.
“
Appena
finisci con il caso umano chiamami che continuiamo da dove ci ha
interrotto!”
Recupera
la sua maglietta e nell'abbandonare la stanza mi urta violentemente,
tanto da farmi perdere l'equilibrio e cadere. Mi tende le sue mani
forti per alzarmi e mi tira su, approffitandone per lanciarmi la sua
velata minaccia.
“
Se
dici a qualcuno una sola parola su ciò che hai visto me la
paghi cara McCracken.”
mi
sibila nell' orecchio mentre Quinn è indaffarato a
rimettersi
la maglia, coprendomi la vista del suo petto nudo.
Quando
Jason esce dalla stanza Quinn mi guarda mortificato.
“
M-mi
dispiace Bert, se avessi saputo che venivi io non...”
Sorrido
mentre penso con amarezza che il suo, di sorriso non c'è.
“
Hai
i pantaloni slacciati Allman.” esclamo tranquillo mentre vado
ad
accomodarmi alla scrivania.
“
Oh
dio..scusa..” e inizia ad armeggiare con la zip, cercando di
chiuderla.
Sorrido.
È uno spasso prenderlo in giro.
“
Beh,
deve essere difficile riuscire a chiuderla con quell'erezione
crescente. “
Lo
vedo diventare ancora più rosso, mentre urla isterico il mio
nome.
“
Bert!”
“
Vai
in bagno a sistemarla o ti devo dare una mano io?”
Ora
prende a balbettare, con ancora un lieve rossore sulle gote.
Adorabile.
“
V-v-vado
in bagno!”
approfitto
della sua assenza per osservare la stanza. Alle pareti campeggiano
poster di MarsVolta e The Killers. Il computer è
accompagnato
da una pila interminabile di cd e dvd, ammontichiati
disordinatamente. La mia indagine si ferma quando i miei occhi si
posano sulla splendida chitarra appoggiata in un angolo.
Mi
alzo lentamente e mi avvicino alla sua sagoma. Quando la raggiungo
accarezzo la sua consistenza legnosa, toccando lentamente le corde
che la compongono.
“
Affascinante
vero?”
mi
volto e vedo Quinn appoggiato allo stipite della porta.
“
Già...”
si
avvicina lentamente a me sottraendo la chitarra alle mie carezze per
intrappolarla tra le sue mani e portarsela con se nel letto.
Pizzica
le corde con dolcezza e io mi trovo incantato a seguirne i movimenti.
Poi le note distratte si articolano in una melodia conosciuta, e le
accompagno con la mia voce.
“
Survived, tonight, I may be going
down,
'cos
everything goes round too, tight, tonight and it
you
watch him crawl, you stand for more
and
your panic stricken, blood will thicken up, tonight”
mi
siedo sul letto di fianco a Quinn mentre continuo a cantare. Le
parole mi scivolano via in automatico come se il solo scopo delle mie
corde vocali fosse creare suoni da legare alle note che lui produce.
“
'Cos I don't want you, to forgive
me
you'll
follow me down
you'll
follow me down
you'll
follow me down..”
poi
lentamente le note muoiono e lui si volta verso di me. Sta
sorridendo. Censuro ogni possibile pensiero che possa portarmi a dire
qualcosa di sconveniente perchè voglio impedirmi di veder
scomparire ancora quel sorriso dal suo volto.
“
Dovresti cantare sai?”
“
L'ho appena fatto!” rispondo con
una nota di fastidio
nella voce. Non riesco proprio a farne a meno.
“
Intendevo in una band...”
Sorrido
anche io, anche se il mio sorriso può essere identificato di
più come un ghigno sarcastico.
“
Beh, e tu dovresti suonare
allora!”
“
Ma io lo faccio!” esclama
entusiasta. “ Ho una band,
ci chiamiamo “ Dumb Luck” e io suono la chitarra!
Peccato che
abbiamo già un cantante! È uno dei miei migliori
amici,
si chiama Jeph! Forse lo conosci anche se non..”
Blocco
il suo fiume di parole con un bacio. Lui esita un secondo ma poi
ricambia con entusiasmo. Quando ci stacchiamo il suo volto è
coperto da un espressione curiosa e stordita allo stesso momento.
Adorabile direi.
“
Parli troppo sai?” gli sussurro
sulle labbra a pochi
centimetri di distanza. Poi mi allontano da lui e mi siedo alla
scrivania davanti al pc.
“
Allora? Questa ricerca?”
lui
si riscuote e mi raggiunge al computer.
**
“
Sai, non pensavo tu fossi gay..”
alza
lo sguardo dalla tazza di caffè che stiamo bevendo nella
prima
pausa che ci concediamo e mi guarda interrogativo.
“
Perchè?”
“
Boh!” mi stringo nelle spalle
“ E' che in genere il
galletto della scuola non è gay! Capisci, è un
controsenso!”
Lui
ride apertamente prima di rispondermi.
“
Ma io non sono affatto il galletto della
scuola! Non
gioco mica nella squadra di football! Semplicemente conosco tanta
gente...”
dice
tornando a concentrare le sue attenzioni sul caffè ma
mantenendo intatto il suo sorriso.
“
Ma quel cretino di Kurtz è il
tuo ragazzo?”
“
eh? Ma chi Jason? Nooo! Figurati!”
sospiro
di sollievo. Anche se la scena di loro due che stanno per fare sesso
continua a infastidirmi, il fatto che non ci fosse sentimento mi
tranquilizza.
“
Ehm.. a proposito di Jason, credo sia
meglio che tu non
dica a nessuno di quello che è successo!”
“
Perchè? Si vergogna di te
forse?” pensiero che
mi fa rabbrividire. Ma come si fa?
“
No, no..” esclama sempre
sorridente, anche se la sua
luce solita è un pò carente. “ Credo si
vergogni di
essere gay, non di me.”
“
Mi dispiace” esclamo poggiandogli
una mano sulla
spalla. Mi dispiace davvero. Ma lui si volta verso di me e scuote la
testa sorridendo leggermente.
“
Non preoccuparti..in fondo io e Jason
scopiamo e basta.
Se lui non vuole dirlo in giro non mi interessa.”
Sorrido.
E mentalmente ringrazio Mr. Perrington. Se lui non mi avesse imposto
di continuare il progetto con Quinn la mia mente sarebbe rimasta
intasata per sempre con la figura falsata di un Quinn angelico.
Invece le figura che si sta delineando ora all'orizzonte mi intriga.
“
Sai Allman.” sorrido “
è una vera sorpresa
scoprire che sotto il tuo faccino da angioletto nascondi un anima
perversa!”
Lui
mi fissa sorridendo.
“
E ancora non hai visto niente
McCracken!” sussurra
prima di tirarmi a se e baciarmi.
Ciauuu!!!
Beh allora come va? La mia storia va come un treno, ho già
in
testa tutti i capitoli fino alla fine. Spero di trovare il tempo di
scrivere in fretta.
Allora,
comunicazioni sul capitolo. La canzone che cantano è
“
You'll follow me down” degli Skunk Anansie, non so se a loro
piacciono ma chissene..piace a me! E poi si, il primo gruppo di
Quinn, Jeph e Branden si è formato ai tempi della scuola e
si
chiamavano “ Dumb Luck”, Jeph cantava.
Successivamente, qualche
anno dopo, con l'aggiunta di Bert hanno cambiato il nome in “
The
Used”. Beh, che dire? Spero vi piaccia e commentate..mi
raccomando!!
Fallen:
nuuu..povero Bertie! Si rifarà...
blaise_sl_tr_07:
eheh..mi piace che tu dia scontato l'amore tra Quinn e Bert come un
qualcosa di inevitabile ( e hai ragione!). L'unica cosa che mi
preoccupa è che ultimamente stai dimostrando una vena
violenta
nei confronti dei personaggi delle mie storie, vuoi picchiarli tutti!
Ma io non ti lascerò entrare, perchè li amo e non
posso
permettere che qualcuno li picchi, al max si pestano tra di loro. U_U
Niamh15:
eheh..credo che le tue speranze si avvereranno. Insomma mica posso
tenere Bert e Quinny nella stessa storia e non far sucedere nulla tra
loro, visto poi che non ci sono neanche elementi di disturbo...Si!
Quinny ha il cuore tenero, infatti lo ha già
perdonato..povero
bimbo!
SweetPandemonium:
eheh..dai Quinn lo ha già perdonato! Cerca di farlo anche
tu..povero Bertie!
Isult:
Spero che il capitolo ti sia piaciuto. Bertie è riuscito in
qualche modo a risolvere la situazione, ma in realtà
è
merito di Quinny che ha il cuore tenero. Anche io quando ho letto la
notizia di Quinn arrestato ho pensato “ povero
tesoro!”.
Elyrock:
sono contenta che ti piaccia, e grazie per i complimenti. Mi
è
piaciuta molto la tua recensione, hai colto tutte le sfumature che
volevo dare ai personaggi, quindi questa cosa mi rende ovviamente
felice.
Chemical
lady: nuu..Quinn è troppo buono per odiare
qualcuno,
specie Bert. Vero che è stata una bella cosa difendere il
proprio fan? Quanto a chi devi picchiare credo tu debba andare alla
stazione di polizia di chicago e menare chiunque trovi dentro...se ti
serve una mano fai un fischio!
|
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Capitolo 4 *** Lost days for fake nights ***
Mi
guardo annoiato intorno, mentre le luci del Babylon si inseguono
frenetiche sui muri. Seziono lo spazio che mi circonda alla ricerca
di una preda con cui condividere il mio malessere, un altro
sconosciuto a cui regalare il titolo di “amico” per
qualche ora.
Dalla
massa informe vedo staccarsi un pezzo che approda al bancone di
fianco a me.
“
Un
Martini!”
ordina
al barista il ragazzo accanto a me, in evidente stato di alterazione.
Sorseggio lentamente la mia birra e lo scruto. È carino. Ha
dei capelli neri sparati in aria, profondi occhi scuri, i lineamenti
un pò spigolosi e un piercing all'altezza degli occhi sul
naso.
“
Ciao”
intono sornione.
Lui
si volta verso di me, con la sua dose di alcool stretta tra le mani.
Sembra che il solo pensiero gli dia gioia.
“
Ciao..”
Gli
tendo la mano, sperando che abbia capito le mie intenzioni. Non ho
troppa voglia di innescare trame a seguire per arrivare alla
soddisfazione del mio desiderio.
“
Io
sono Bert, piacere! E tu?”
La
patina lucida sui suoi occhi e lo sguardo vacuo lo rendono la preda
ideale. Non opporrà molta resistenza.
“
Io
Branden! Ti va di andare a farci un giro?”
Sorrido.
Ammaliato dal ribaltamento dei ruoli, la mia piccola preda vuole
l'iniziativa. Beh lasciargliela sarà ancora meno
impegnativo.
“
Certo!”
sussurro intersecando la mia mano nella sua e dirigendomi con lui
nella parte del locale più tranquilla in cui le coppie vanno
a
imboscarsi.
**
Le
ore si spalmano piacevoli in questa notte. Io e il mio nuovo
“
amico” abbiamo appena abbandonato il divanetto zebrato su cui
abbiamo dato fondo al nostro desiderio e ora siamo al bancone a fare
rifornimento di alcool.
Branden
è sempre più simile a una creatura senza
controllo,
manipolato dall'alcool a rompere inibizioni seccanti. Continuiamo ad
alterare baci e strusciamenti a bevute.
“
Ehy
Brandy..dobbiamo andare..”
una
voce esterna arriva a interrompere il nostro equilibrio.
“
Nooo!!
Io voglio restare qui..” piagnucola Branden cercando di
aggrapparsi
a me il più possibile e scappare così alla presa
del
suo amico.
“
no
Brandy, dobbiamo andare e tu vieni con noi!” gli intima
pazientemente il suo amico, un ragazzo dai capelli scuri pieno di
piercing e tatuaggi.
Io
sorrido, la gente da sempre il meglio di se quando è
ubriaca.
“
Lo
riporto a casa io, non c'è problema..” esclamo
accogliendolo
tra le mie braccia e guardando in suo interlocutore con un sorriso.
“
Senza
offesa sai, ma non ho la minima idea di chi cazzo tu sia..”
mi
risponde con un sorriso condito da un aria furba. Sto per
rispondergli quando una terza voce si infila tra le nostre.
“
Ehy
Jeph allora andiamo?”
mi
volto verso la voce e individuo i contorni dell'ultima figura che
avrei pensato di incontrare in un posto come questo. Non appena anche
lui si accorge di me mi guarda con occhi sgranati, forse lo stupore
è
reciproco.
“Ciao
Allman!” sorrido salutando.
Lui
spalanca la bocca lasciando uscire parole disartcolate che lentamente
acquistano la forma e il senso di una domanda.
“
e
tu cosa ci fai qui?”
“
Si
slingua Brandy, ecco cosa ci fa qui! E sto cretino è ubriaco
da non capire un cazzo! Aiutami a portarlo via!”
L'espressione
di Quinn varia da stupita a confusa a spenta. Lentamente si fa
passare un braccio di Branden sulle spalle e lo conduce via aiutato
da Jeph. Provo a richiamarlo ma non mi risponde.
Lo
vedo svanire tra la folla e abbandonare il locale. Mi guardo intorno
sconsolato. Non ne comprendo il motivo, ma mi sento una merda.
Probabilmente
è solo l'alcol.
**
Il
silenzio che avvolge la piccola stanza di Quinn è irreale,
come se qualcuno avesse tolto il sonoro con un telecomando.
Gravito
la mia attenzione sullo sguardo attento di Quinn che indaga tra le
pagine dei libri qualche notizia da inserire nella ricerca. Non mi ha
degnato di uno sguardo da quando ho messo piede in casa sua, al
limite qualche mugugno.
Mi
avvicino a lui cercando un facile contatto, mi infastidisce non
vederlo sorridere. E poi stavolta non ho davvero fatto un cazzo. Lo
abbraccio da dietro ma lui lotta per divincolarsi quasi subito.
Quando riesce a liberarsi mi fulmina con lo sguardo.
“
Cazzo
vuoi McCracken eh?”
mi
rifila con tono velenoso. Lo guardo avvilito, domandandomi cosa possa
averlo infastidito così tanto da trattarmi così
senza
alcuna ragione.
“
Beh,
non mi pare che l'altra volta ti desse fastidio il mio
affetto!”
“
L'altra
volta non immaginavo certo che tu te ne andassi a baciare chiunque
incontrassi per strada!” mi urla istericamente prima di
coprirsi la
bocca con le mani e guardarmi atterrito.
“
Oh
cazzo..” sussurra imbarazzato. “ L'ho
detto..”
Sorrido.
Allora è tutto qui il problema, siamo gelosi eh?
“
Cos'hai
da ridere?” mi rimbrotta imbarazzato.
“
Niente..è
che sei tremendamente adorabile Allman, sai?”
“
Non
pigliarmi per il culo McCracken..”
“
Ma
io non ti sto pigliando per il culo Quinn..” dico
avvicinanadomi
pericolosamente a lui che arretra lentamente fino a scontrarsi contro
il muro.
Lo
imprigiono tra il mio corpo e il muro e inizio a baciarlo lentamente,
lui risponde immediatamente abbandonandosi contro di me. Lascio
scivolare la mano dalla nuca fino al cavallo dei pantaloni ma lui la
blocca impedendomi l'accesso ai jeans. Mi stacco dal bacio per
lamentarmi ma lui mi anticipa mettendo un dito sulle mie labbra.
“
Mi
spiace Bert, per quello dovrai convincermi che la pessima idea che mi
sono fatto di te sia sbagliata..”
“
E
quale sarebbe l'idea che ti sei fatto di me?”
Sorride,
soffiandomi le sue parole direttamente sulle labbra.
“
Penso
che tu sia un fottuto bastardo che va in giro a farsi chiunque
respiri senza preoccuparsi di rompere cuori al suo
passaggio..”
Pronuncia
la frase con tono roco e massaggiandomi l'interno coscia senza tanti
complimenti. Sento l'eccitazione crescere e le parole per rispondere
scappare via, mi abbandono completamente al suo tocco gemendo
rumorosamente e chiudendo gli occhi accompagnato dal suo sorriso.
“
Ops...ho
le prove devo andare!” esclama senza preavviso privandomi del
calore della sua mano e allontanandosi velocemente. Controllo
preoccupato la situazione del mio bassoventre e decreto che
è
troppo imbarazzante per potermela tranquillamente trascinare per la
strada.
“
quinn...c-come
faccio?” chiedo con la voce ancora rotta dall'eccitazione.
Lui
mi guarda sorridendo.
“
beh,
mi dispiace ma sono di fretta. Di là c'è il
bagno! Vai
pure e buona fortuna!”
Lo
guardo attonito mentre lui prende la chitarra e si eclissa dalla
porta lasciandomi solo e con un grosso problema da risolvere.
Maledetto
Allman.
Ciao!!!
scusate la lnghezza di questo capitolo ma non ho molta ispirazione
ultimamente, spero comunque che vi piaccia!
SweetPandemonium:
mmhh...non lo so se rivedremo ancora Jason, cambio idee su questa
storia praticamente ogni volta che la scrivo! Eheh..anche io sono
logorroica ma nessuno mi ha mai zittita così...
Fallen:
vero vero
che Quinn perverso è stupendo? Già è
bellissimo
normalmente...
Isult:
eheh..mamma
mia che reazione che hai avutto!! ma levami una curiosità,
chi
pensavi che fosse quello con Quinn??
Elyrock:
grazie mille dei complimenti, spero ti piaccia anche questo...
Frankielou:
eheh...anche io sberluccico sempre se c'è quella meraviglia
di
uomo di mezzo..non a caso scrivo quasi solo su di lui
ultimamente..ihihih
blaise_sl_tr_07:
ciauuu!! Ma scusa, sei sadica.,..se già soffrono
perchè
picchiarli? Comunque si McCracken è gelosissimo, ma anche
Quinny non scherza...ovviamente le cose non saranno mai troppo facili
per loro due..mi conosci no?
Chemical
Lady: a chi lo dici!! condivido anche io il tuo sogno!!
questa
volta con i tempi di aggiornamento ho un pò fatto
pena..spero
di rifarmi!
|
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Capitolo 5 *** What do you think about Quinn? ***
Non
c'è nulla che costringa il mio buonumore a scomparire quanto
il lunedì mattina. Percorro i corridoi con un umore
zavorrato
a terra per la consapevolezza che un altra settimana è
cominciata. Mi perdo tra i corridoi sorretto dallo sguardo ostile dei
miei compagni di scuola e mi rendo conto che da quando io e Quinn
abbiamo approfondito il nostro rapporto questa è la prima
volta che torno a farci caso. Forse perchè ora non
troverò
ad accogliermi il suo sorriso, ma uno sguardo ostile anche da parte
sua.
Spingo
sbuffando la porta del bagno e ci trovo dentro l'ultima persona che
volevo. Quell'idiota di Jason Kurtz, degno inizio di una settimana
di merda. Sto per andarmene quando lui mi blocca l'uscita.
“
Uh-uh..quanta fretta McCracken!”
Sento
la sua fastidiosa presenza troppo vicino a me e avrei voglia di
spaccargli la faccia, ma sono sobrio e in queste condizioni non ho
l'audacia di affrontare uno grosso e muscoloso quanto lui.
“
Levati dalle palle Kurtz!”
lo
sento sorridere. Può qualcuno essere così
dannatamente
fastidioso quando sorride? Poi avverto qualcuno fare pressione
dall'altra parte della porta per entrare. Kurtz lascia la presa sulla
porta e io la apro subito per andarmene ma mi blocco. Davanti a me
c'è Quinn che mi guarda stupito.
Sto
per lasciare alle parole il peso del mio imbarazzo facendogli dire
qualunque cosa quando la voce di Kurtz mi anticipa.
“
Ehy Quinny! Ti aspettavo..” dice
tendendogli una mano
e facendolo entrare in bagno. Quinn gli riserva un sorriso tiepido ma
non oppone resistenza. E io lo odio in questo momento. Resto immobile
con lo sguardo appiccicato a Quinn, ma lui fa di tutto per evitare il
mio.
“
Beh McCracken? Non te ne stavi andando?
Oppure vuoi
metterti a guardare come l'altra volta? Stavolta ti offriamo lo
spettacolo completo!”
“
Finiscila Jason!” sbotta Quinn
anticipandomi. “ Bert
puoi lasciarci soli per favore?”
Sto
per ribattere e sputargli addosso almeno un pò del veleno
che
lui ha riversato addosso a me ieri ma la sua voce mi blocca ancora.
“
per favore..” ripete. E lo fa con
un tono tanto dolce
da farmi venir voglia di abbracciarlo e stringerlo fino a soffocarlo.
“
Ok! Ma sei un idiota Allman!”
esclamo riservando un
occhiata piena di odio a Kurtz prima di uscire. Mi volto un attimo a
guardare la porta del bagno chiusa, e mi si annoda lo stomaco a
pensare cosa stia facendo lì dentro Quinn con quella
sottospecie di idiota. La campanella risuona nei corridoi e mi avvio
verso la classe. Spero che li scoprano e li sospendano, così
imparano a scopare nei bagni. No. In realtà spero che non
stiano scopando. Magari Quinn vuole dirgli che tra loro è
finita. Sorrido sarcastico. Certo Bert, e perchè dovrebbe
troncare con il figo della scuola? Non mi dire che pensi che debba
farlo per te. Sento il grillo parlante che mi porto nascosto nella
coscienza ridere.
Mi
piglio per il culo pure da solo adesso. Che razza di sfigato.
**
Mi
hanno ingiustamente cacciato dalla classe. In fondo non è
colpa mia se la prof è così noiosa da obbligarti
a
trovare un diversivo. E io l'ho trovato nel provare a colpire un
piccione che mi stava chiaramente provocando dall'altro lato della
finestra.
Sbuffo
quando un'ombra compare davanti ai miei piedi. Alzo lo sguardo e ci
trovo un ragazzo dai capelli scuri e rasta arrotolati sulla testa
pieno di piercing e tatuaggi. Alzo un sopracciglio stranito e
riabbasso la testa. Che capisca che non ho voglia di socializzare e
se ne vada.
Invece
si siede di fianco a me e mi saluta persino.
“
Ci conosciamo per caso?” gli
chiedo con tono feroce.
E
lui sorride. Lo tratto male e lui sorride. Come Quinn, o meglio, come
faceva Quinn all'inizio. Ora non più, mi lascio scappare un
sospiro di rassegnazione.
“
Memoria corta eh? Eppure non ci siamo visti
troppo tempo
fa..”
Alzo
la testa di scatto e riporto la mia osservazione su di lui. Cavolo,
non me lo ricordo proprio, eppure è abbastanza particolare
come tipo.
“
Abbiamo scopato per caso?”
Scoppia
a ridere. E io mi sento leggermente preso per il culo.
“
No, no...tranquillo..niente del
genere!”
Tiro
un sospiro di sollievo. Almeno qualche neurone m resta ancora.
“
E allora?” lo incalzo.
“
Allora sembra invece che tu abbia
l'abitudine di volerti
scopare i miei amici. Di Branden posso anche non preoccuparmi, lui sa
gestirsi da solo..”
Lo
guardo confuso, ma di che cazzo parla?
“
Non ti ricordi neanche chi è
vero?”
Annuisco
leggermente sotto il suo sguardo divertito.
“
Mi dispiace..” sussurro. Cazzo se
mi sento una merda.
“
Non importa, forse avrai più
memoria con
l'altro..”
mi
guarda ancora assicurandosi di avere tutta la mia attenzione.
“
Quinn Allmann...ce l'hai
presente?”
“
S-si! Tu sei un suo amico?”
chiedo curioso.
“
Già, piacere Jeph!” mi
sorride porgendomi la
mano che stringo dopo qualche secondo di attesa.
“
Bert McCracken!”
si
accende una sigaretta porgendomene una e poi ricomincia a parlare.
“
Dimmi Bert...cosa pensi di Quinn?”
tossisco
sputacchiando fumo a destra e a manca e lo guardo sconvolto con voce
isterica gli chiedo. “ Co-cosa?”
Lui
scoppia a ridere e si alza lasciandomi a terra sul prato.
“
Ahah! Lo sapevo di avere ragione! Beh Bert,
è
stato un piacere..ci vediamo!”
e
così dicendo si volta e se ne va. Mi alzo di scatto anche io
e
comincio a urlare dopo un momento di sbigottimento.
“
Eh? Ehy! Jeph! Su cosa hai ragione ?
Jeph!!”
ma
lui non mi considera minimamente, si infila nella sua macchina e si
allontana dalla scuola. Il suono della campanella mi costringe a
tornare in aula.
Ho
già detto che odio questo posto?
Ciao!!
finalmente sono riuscita ad aggiornare anche questa! Spero vi
piaccia, da ora in poi saranno pù presenti sia Jeph che
Branden..eheh
Vedo
che in molte hanno colto il riferimento a QAF beh, quel telefilm
è
stupendo, era doveroso citarlo.
Ora
vi lascio che sto per uscire...buona lettura e spero vi piaccia!!
Kira
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Capitolo 6 *** dumb...luck ***
Jeph's
POV
“
Quinn
cazzo! Spegni quel coso o rispondi!”
accarezzo
il mio microfono mentre le urla di Dan riempiono il garage in rotta
verso Quinn che continua a fissare il suo cellulare senza dar segno
di voler rispondere. Io e Ashton ci scambiamo un'occhiata rassegnata.
“
Fatti
i cazzi tuoi Branden!”
“
Sono
anche cazzi miei! Stiamo cercando di provare nel caso in cui non te
ne fossi reso conto!”
“
Si
che me ne sono reso conto!” sbotta Quinn velenoso.
“
E
allora rispondi a sto cazzo di telefono e dì a quell'idiota
che ti scopi di smetterla!”
“
Vaffanculo!”
sbotta Quinn sbattendo a terra il cellulare e fiondandosi fuori dal
garage lasciandoci di sasso.
“
Ma
io non volevo...” esclama Branden confuso guardandoci
colpevole. In
effetti litigate del genere capitano spesso, ma è raro che
Quinn reagisca in questo modo. Anzi, è raro che in una lite
ci
sia di mezzo Quinny.
“
Lascia
stare Bren, probabilmente avrà le palle girate per qualcosa.
Beh, che dite? Ci facciamo una birra? Tanto provare senza chitarra
è
inutile..”
Branden
annuisce leggermente, ancora scosso dall'essere stato la causa della
fine anticipata della nostra sessione prove. Io invece declino
l'invito proclamandomi stanco.
Li
accompagno alla porta e mi siedo nel garage ad aspettare.
Quinn
non può resistere molto senza il suo cellulare.
Mi
accendo una sigaretta e prima ancora che la fiamma raggiunga la sua
estremità sento la voce titubante del mio chitarrista.
“
Posso
averne una?”
sorrido
e glie ne porgo una, insieme con l'accendino. Lui si siede di fianco
a me e rompe il silenzio dopo pochi secondi.
“
Scusa
per prima..”
“
Naa,
non preoccuparti non è successo niente!”
“
E
invece si! Sembro un cazzo di nevrotico! Un fottuto
psicolabile!”
lo
abbraccio e lo tengo stretto un pò.
“
Non
è niente ti ho detto. Piuttosto cos'è che ti
turba così
tanto?”
lui
mi guarda un pò, come se stesse soppesando se dirmi tutto o
meno. Io mi dedico alla mia sigaretta senza mettergli fretta, tanto
so che non ci vorrà molto perchè mi dica cosa gli
frulla in quella testolina platino.
“
E'
che...”
sorrido.
Eccola, la mia spiegazione sta per arrivare.
“
Cioè,
non so..sai come quando..”
si
zittisce un attimo, come alla ricerca delle parole da usare ma poi
conclude la sua frase con uno sbuffo e si zittisce del tutto
impegnando tutte le sue energie nello sbattere la testa contro le
ginocchia.
“
Si pò sapere che ti
prende?”
Quinn
smette per un secondo di disperarsi e mi guarda basito per poi
rituffare le mani nei capelli e masssacrarli.
“
Non lo so!”
sbotta
come se fosse un concetto banale e comunque sicuramente esauriente da
esprimere. Come se da questa sua dichiarazione di confusione io
dovessi tirar fuori la soluzione ai suoi problemi. Problemi che, per
inciso, non so neanche quali siano.
“
Beh..ma che è
successo?”
“
Non lo so!” ripete ancora
più stridulo e
isterico. Ok. Mi massaggio le tempie cercando di ragionare. Forse
è
bene semplificare il tono delle domande.
“
Ok..chi era al telefono?”
“
Jason!”
ora
è il mio turno di restare basito.
“
Quinn! Cazzo! Ancora??” urlo in
preda alla rabbia. Ma
poi lo guardo e la sua espressione spaventata mi fa riacquistare
compostezza.
“
Lo so, lo so..avrei dovuto
chiudere.”
“
Perchè non lo hai
fatto?”
gli
chiedo con un tono paternalista che infastidisce me per primo, ma non
riesco a farne a meno.
“
Beh..volevo farlo! Ti giuro! Volevo farlo
con tutto il
cuore! Ma poi..”
“
Poi?” incalzo
“
Poi niente, sono arrivato nel bagno in cui
avevamo
appuntamento e...ecco..”
“
E?”
“
E abbiamo scopato Jeph! Di nuovo! Nei bagni
della
scuola! Vuoi un disegnino o ti basta così?”
Cerco
conforto nella sigaretta che ancora stringo tra le mani.
“
No, no grazie! So già
più di quanto avrei
voluto sapere!”
“
Sono un'idiota!”
Gli
do una pacca sulla spalla per cercare di consolarlo.
“
Beh, per quanto Kurtz sia un idiota,
inaffidabile,
bastardo, stronzo, egoista..se vuoi stare con lui è giusto
che
tu ci stia. Io prego sempre che tu ti ravveda e lo mandi a fanculo ma
a quanto pare non ne vuoi sapere. Comunque sappi che
festeggerò
quel giorno.”
Lui
abozza un sorriso amaro e torna a dedicare attenzione alla sua
sigaretta.
Il
nocciolo del problema nonè stato neanche sfiorato. Mi alzo e
ragiungo il frigo da cui prelevo due birre. Ne porgo una a Quinn che
mi ringrazia e mi siedo accanto a lui, pronto con una nuova domanda.
“
Solo una cosa non mi è
chiara..se state ancora
“insieme” perchè non volevi rispondergli
prima?”
“
Te l'ho già detto! Sono un
idiota!”
“
Ok! Su questo non posso darti torto
però, non lo
so, mi sembra che ci sia qualcos'altro di cui non vuoi
parlarmi..”
lui
mi gyarda di sottecchi da dietro la birra che sta trangugiando.
“
D'accordo grillo parlante. Per oggi direi
basta..” e
si alza dirigendosi verso l'uscita.
Lo
guardo allontanarsi e un'intuizione mi balena in testa.
“
Ho conosciuto Bert oggi!” gli
urlo dietro.
Lo
vedo fermarsi. Sorrido. Ho colto nel segno. Allora continuo.
“
E' un tipo simpatico sai? Però
devo dire che non
ti smentisci mai..ti prendi sempre cotte per tipi assurdi e fini
quanto uno scaricatore di porto..”
si
volta, il suo viso è paonazzo. Io scoppio a ridere
pregustando
già i suoi futili tentativi di convincermi che non sia vero.
“
Non è vero! Io non ho una cotta
per quel
cretino!”
Appunto.
Prevedibile come un libro già letto decine di volte.
“
No?” chiedo innocentemente
sbattendo gli occhi. “
Pensavo ti interessasse..”
“
noo!! Quell' idiota può anche
andare in giro a
farsi mezzo mondo! A me non me ne frega un cazzo!”
Ha
gli occhi lucidi. Forse stavolta l'ha presa anche peggio del solito.
Ma devo riuscire a fargli sputare fuori la verità, solo
così
potrà accettare i propri sentimenti e mandare
definitivamente
a fanculo Jason Kurtz.
“
Sai Quinn...sembri geloso”
“
Geloso?!? Io?!?! e perchè mai
dovrei esserlo? In
fondo non me ne frega davvero un cazzo!”
“
ok, e perchè ti scaldi tanto
allora?”
“
Io non mi sto...” si blocca
mettendosi una mano sulla
bocca. Probabilmente si sarà reso anche lui del fatto che
sta
urlando.
“
Quinn ehy..” mi avvicino a lui
accarezzandolo sulla
schiena “ dovresti far luce su quello che provi e su quello
che
vuoi..”
“
Io..io..non volevo farlo!! avresti dovuto
vedere la
faccia che aveva quando mi ha visto arrivare da Jason..mi sono
sentito una merda in quel momento!”
Lo
stringo ancora più forte.
“
E allora perchè l'hai fatto?
Perchè sei
andato con Jason e te lo sei fatto?”
“
Non lo so, io...volevo sentirmi desiderato
forse. Volevo
togliermi dalla testa l'immagine degli occhi di Bert che mi
guardavano, e poi volevo vendicarmi. Volevo fargliela pagare per aver
baciato Branden e chissà quanti altri. Ma alla fine mi sa
che
ho fatto semplicemente la figura del coglione perchè a lui
non
glie ne fotte un cazzo di me..”
Lo
stringo ancora di più quando vedo scivolare una lacrima sul
suo viso.
“
Non sai quanto ti sbagli Quinn..”
gli dico
accarezzandogli i capelli. “ Non è vero che Bert
non prova
nulla per te..
Lui
mi guarda speranzoso. “ E tu che ne sai?”
“
Fidati di me Quinn..”
**
Bert's
POV
L'aria
infida dei corridoi viene corrotta del tutto quando Kurtz fa il suo
ingresso in scena con la cheer-leader di plastica che il mondo crede
sia la sua ragazza.
Non
riesco neanche a pensare che un individuo del genere debba avere
tanto potere su una creatura come Quinn. Mi infilo in bagno e
sciacquarmi la faccia sperando di veder sparire la mia rabbia. Ma la
mia speranza si devasta al suolo quando sento una voce distrarmi.
“
Buongiorno McCracken..”
mi
volto.
Kurtz.
Ciao!!
Ecco il nuovo capitoletto...mi spiace sia così inutile ma
ecco, almeno sappiamo che pensa Quinny! E cosa mi dite della foto dei
DumbLuck? Jeph con quell'ananas è inqiuetante...poi
soprattutto pensare che da teenager avesse già quella faccia
è
molto inquietante! E il piccolo Quinny? Sembra un dodicenne
lui...tenero..
Elyrock:
beh, alla fine il grillo parlante di Bert aveva mezza ragione..si
Jeph è proprio il prototipo del migliore amico perfetto..
SweetPandemonium:
beh si, lo ha fatto un pò per ripicca...comunque ora
l'importante è che sia riuscito a capire ciò che
vuole..
blaise_sl_tr_07:
ma nuu! Non è uno stronzo il mio povero Quinny! Comunque
c'è
Jeph con lui, il guru...non farà molte altre cazzate..
Chemical
lady: Si jepha è un mito! Il guru dei the Used..o
perlomeno io sostengo questa teoria...
Fallen:
Quinn sta rinsavendo...confidiamo tutti nel suo buonsenso...ihih
|
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Capitolo 7 *** I will miss you Quinn ***
Attention
please: capitolo un pò sconcio e un pò volgare,
scene
di sesso slashoso e beh, se vi da fastidio evitate..Quinn è
un
maialino!
Bert's
POV
“
Buongiorno
McCracken”
mi
volto.
Kurtz.
Chiudo
il rubinetto e faccio per avviarmi alla porta ma mi blocca
artigliandomi per il polso.
“
Quanta
fretta..”
Mi
volto e il suo sorriso mi irrita, così venato da sarcasmo da
essere intollerabile.
“
Che
cazzo vuoi Kurtz?”
“
Niente...”
sussurra avvicinandosi pericolosamente a me “ ..solo che ero
curioso..” si avvicina ancora di più, tanto che
posso
sentire il suo respiro sulla mia pelle “ di sapere cosa Quinn
ci
trova in te..” conclude poggiando le sue labbra sulle mie.
Resto
immobile con gli occhi sgranati fino a che non realizzo quello che
sta accadendo e lo spintono, facendolo andare a sbattere contro il
muro. Un sorriso sadico si disegna sui suoi tratti e si riavvicina a
me.
Io
tento di sottrarmi ma sono palesemente meno forte, il suo peso mi
schiaccia contro la parete e sento le sue mani infilarsi sotto la
maglietta, raggiungere la mia pelle nuda e saggiarne la consistenza.
Mi invade la rabbia mentre mi zittisce dicendomi che andrà
tutto bene e il suo alito pesante si appropria dell'aria intorno a
me.
Stringo
gli occhi e raccolgo tutte le forze nello sferrargli una ginocchiata
esattamente sul bassoventre e facendolo gemere di dolore. Si
allontana da me piegato in due per il dolore, lo guardo pieno di
odio. Come cazzo fa Quinn a scoparselo sto stronzo? Il pensiero che
lo abbia solo sfiorato mi fa ribollire il sangue nelle vene, e il
vederlo indifeso non stimola in me nessuna pietà, anzi mi
inspira ancora più violenza. Gli rifilo un'altra ginocchiata
nello stomaco, provocando un altro urlo di dolore.
Ed
è come una droga vederlo gemere di dolore sotto i miei
colpi,
vedere il sangue ricoprirlo mentre immagini delle sue mani sul mio
corpo e su quello di Quinn si confondono con l'unico effetto di farmi
incazzare ancora di più.
Sono
talmente preso che neanche mi accorgo che la porta si è
aperta
e due ragazzini mi guardano con la bocca aperta. Quando mi rendo
conto del loro sguardo fisso su di me scappano terrorizzati diretti
verso la presidenza.
Cazzo.
**
Quinn's
POV
Noia.
Assurda,
assoluta, nauseante e insistente noia.
Noia
miscelata a preoccupazione e impotenza. Sentimenti che mi spingono ad
uscire da qui e nello stesso tempo mi inchiodano nell'indecisione.
La
musica esce potente dalle casse, ed è l'unica cosa che
riesce
un pò a coprire il rumore della mia ansia.
Oggi
niente prove, e ovviamente niente uscite dato che i miei amici sono
tutti al lavoro. E poi dopo questa mattina non ho neanche voglia di
chiamare nessuno dei miei amici dell' High School. O meglio, uno che
vorrei c'è, ma probabilmente mi sbatterebbe il telefono in
faccia se lo chiamassi. E questo nella migliore delle ipotesi. Nella
peggiore non lo so. Forse è ancora nell'ufficio del preside,
a spiegare le ragioni che lo hanno spinto a picchiare Kurtz. Non so
perchè ma mi sento una merda, è colpa mia.
Non
c'è altra ragione.
Sono
l'unico cazzo di motivo per cui quei due si conoscono.
Percorro
per l'ennesima volta la lunghezza del pavimento della mia camera
avanti e indietro, avvolto dal nervosismo più totale.
Non
ce la faccio.
Voglio
uscire da qui, ho voglia di correre fino a sentire bruciare i
polmoni. Fino a scollarmi dalla pelle la pesantezza del senso di
colpa.
Prendo
la giacca e faccio per lanciarmi fuori dalla camera, ma non appena
apro la porta mi ritrovo Bert davanti.
Lo
guardo sbigottito, e vedo una valigia ai suoi piedi assecondarne la
figura. Passo rapidamente lo sguardo da lui alla valigia, incapace di
formulare il benchè minimo pensiero.
“
Ciao..”
è
la sua la voce che rompe il silenzio, ma non riesce a mettere fine al
frullato di domance che mi si agita in testa.
“
Bert ma che..”
“
Non farmi domande Quinn, voglio solo una
risposta da
te..”
scosto
lo sguardo dalla valigia e lo piantono nei suoi occhi azzurri
rischiando di perdermi in quelle due pozze liquide.
“
Vuoi fare l'amore con me?”
sgrano
gli occhi e senza neanche rispondere lo tiro a me facendo collidere
le nostre labbra. Quando ci stacchiamo lui mi guarda sorridente.
“
Immagino sia un si..”
annuisco
veloce e mi reincollo alle sue labbra, mi stacco solo per togliermi
la maglietta e fare altrettanto con la sua. Sto per riattaccarmi a
lui ma mi blocca.
“
Aspetta..fatti guardare..”
mi
fermo imbarazzato, con il fiato corto per via dell'eccitazione, e
nonostante io abbia ancora i jeans mi sento nudo sotto il suo sguardo
indagatore.
“
Sei bellissimo..”
sussurra
come assorto, e io sento le guance bruciarmi dall'imbarazzo. Lo
spingo sul letto e gli salgo su, facendo collidere i nostri due petti
nudi e lasciandogli una scia di baci sul collo. Lui ansima e geme
sempre più forte, e la sua voce raggiunge il massimo del
piacere quando poso le labbra sul suo basso ventre e lo libero dei
boxer, accogliendo subito il suo membro tra le mie labbra.
“
Quinn..ah..sto per..”
mi
stacco immediatamente dalla sua pelle e gli sorrido. Lui mi guarda
annebbiato dal piacere, è talmente sexy in questo momento
che
la voglia che ho di lui rischia di farmi esplodere.
“
Non fermarti cretino, ti voglio dentro di
me..”
sorrido
davanti al suo romanticismo, però l'idea di prenderlo mi fa
impazzire. Inizio a prepararlo con un dito, esplorando la sua
cavità.
Lo sento gemere, ma mi basta un'occhiata per capire che vuole che io
continui. È impaziente, e la cosa mi fa sorridere. Estraggo
il
dito per bagnarlo di saliva. Guardo Bert malizioso mentre con la
lingua gioco con le mie dita.
“
Quinn cazzo! Smettila! Vuoi farmi venire
senza neanche
fottermi?”
rido
e introduco veloce le due dita dentro di lui, originando un gemito di
disappunto. Ma quando inizio a muoverle i gemiti diventano di puro
piacere. Vorrei prolungare i preliminari il più possibile ma
il piacere mi sta esplodendo addosso e così senza preavviso
sostituisco le dita con il mio cazzo. Lo sento sussultare non appena
entro dentro di lui. Faccio aderire i nostri due corpi il
più
possibile, sistemandomi al meglio tra le sue gambe e iniziando a
muovermi leggermente.
Lui
mi guarda vacuo con un sorrisetto dipinto sulle labbra. Ad ogni
spinta raggiungo le sue labbra e gli poggio sopra le mie, mentre lui
geme sempre più forte. Avvolgo le dita intorno alla sua
erezione e lo accarezzo, procurandomi un insieme ancora più
forte di urla e gemiti che si mischiano ai miei.
“
Allman! Vuoi farmi
morire per caso?”
sorrido
e spingo più forte, guadagnandomi un altro urlo.
“
Non lo vorrei mai
McCracken, non penso che riuscirei più a vivere senza di
te..”
lo
guardo negli occhi e vedo una lacrima scendere. Che cazzo ho detto di
sbagliato? Sto per chiederglielo ma lui si avvicina a me
imprigionando le mie labbra tra le sue, mentre il calore ci avvolge
ed arriva l'onda dell' orgasmo.
Ci
guardiamo stremati e ansimanti, mentre gli straschichi dell'orgasmo
ancora ci riscaldano. Lui mi da un bacio sulla tempia e si stringe a
me. Prendo una coperta per coprirci e mi addormento così,
con
il suo corpo tra le braccia e un sorriso tra le labbra.
**
Bert's
POV
“
Sei l'unica cosa per la
quale mi spiace andarmene.
Mi
mancherai Quinn.
Addio.
Bert”
Rileggo
le parole scritte di fretta e finalmente trovo il coraggio di posare
il foglio sulla scrivania e recuperare la mia valigia abbandonata
vicino alla porta.
Non
trovo il coraggio per voltarmi a guardarlo invece. Anche se la sua
figura è impressa a fuoco dentro di me e mi basta chiudere
gli
occhi per ricostruire ogni suo piccolo particolare.
È
ormai sera e il buio si mescola col freddo in questo paese inutile di
montagne e mormoni.
Non
so cosa farò, dove andrò nè come
riuscirò
a sopravvivere. Ma so che devo andarmene da qui, abbandonare questo
schifo di città. Lasciare la mia cazzo di famiglia. E anche
il
piccolo angelo che ha dato il senso a queste ultime settimane.
Ed
è l'unica cosa che fa male.
**
Ciao!!
Eccomi qua! Allora cosa ne dite di questo capitolo?
Lo
strano comportamento di Bert e le motivazioni che lo spingono
saranno espletate più avanti..sono comunque legate alla
biografia vera di Bert..cioè ne prendo spunto da quello che
gli è davvero successo povero cristo e ci fanficcio su...
Passo
subito ai ringraziamenti che poi mi metto a studiare..
Fallen:
facevi bene ad avere paura..ma bertuccio si è saputo
difendere...
frankielou:
ahahah palma da dattero!! è vero però..che brutto
sweetPandemonium:
piano geniale il tuo..solo che nel mezzo è successo un gran
bel casino..avrai dettagli nel prossimo chap
blaise_sl_tr07:
la tua mente malata è in accordo con la mia..cioè
kurtz
ci ha provato e bert lo ha picchiato..oddio! Mi sa che abbiamo dei
neuroni in comune! Jeph è un genio si...anche se ai tempi
sembrava una palma da dattero..
chemical
lady: ciao!! quinn era adorabile vero?? così
picciolo...aww! Beh Bert non le ha prese ma un casino è
successo uguale...
|
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Capitolo 8 *** Homeless ***
08
Bert's
POV
“
Vai
fuori da questa casa!”
la
voce di mio padre rimbomba tra le pareti, mentre lo sguardo freddo di
mia madre fa da sottofondo. Io resto in silenzio, corro sulle scale
per entrare nella mia stanza e chiudermi la porta alle spalle,
sperando che la loro voce resti fuori dal mio mondo. Ma non
è
così. Il rumore di pugni sul legno arriva subito a
disturbarmi. Butto in una valigia i primi vestiti che mi capitano a
tiro e apro la porta ritrovandomi faccia a faccia con loro. Sbuffo e
li attraverso dirigendomi verso le scale, seguito dalla voce
incazzata di mio padre.
“
Sei una
vergogna per questa famiglia Robert, fai sesso, ti hanno espulso da
scuola, fumi, ti droghi e poi sei...oh mio dio non riesco neanche a
dirlo..”
mi
fermo girandomi verso di lui con un sorriso sarcastico.
“
Sono gay
dillo papà..sono un dannato frocio!” gli sputo in
faccia.
Resto soddisfatto della sua faccia stravolta e me ne vado sbattendo
la porta alle mie spalle. Appena fuori però tutta la mia
spavalderia mi abbandona. Penso a dove cazzo posso andare e poi penso
subito a un altra cosa.
Devo
vedere Quinn prima di andarmene per sempre.
Mi
sveglio improvvisamente. Maledicendo il sogno che mi perseguita
riproponendomi in un loop continuo la mia litigata con i miei, quello
che ha sancito il mio allontanamento da casa. Qualunque cosa, ma io
non tornerò più indietro.
La
neve cade donando alle case basse del paese un irreale aria di
candore e purezza.
Irreale
appunto perchè non c'è nulla di puro in questo
buco di
paese, nè tantomeno nella gente che lo abita.
Mi
alzo e cerco nel buio le sigarette e l'accendino, mentre la neve che
cade mi fa rabbrividire. Tremo stretto nelle coperte di fortuna che
sono riuscito a trovare mentre l'odiosa insegna del bar in cui lavoro
mi irrita la vista.
Finalmente
riesco a trovare le sigarette e ad accendermene una, unica scintilla
di calore in questa notte gelida. Unica scintilla di luce in questo
anfratto buio in cui ho costruito il mio letto di fortuna, in questa
baracca dismessa e senza porte in un terreno abbandonato giusto
davanti al bar che mi ha dato uno straccio di lavoro.
Sbuffo
continuando a guardare i fiocchi di neve scendere irrequieti a terra,
li guardo corrompersi non appena toccano il suolo. E la mente torna a
Quinn, a quel suo sorriso che aveva lo stesso candore della neve, e a
come la sua vicinanza con me lo abbia sporcato. Chiudo gli occhi
ripensando agli ultimi istanti passati con lui, a quanto sia stato
bello sentirlo dentro di me, sentirmi invadere da lui. Ho sempre
evitato di pensare a quello che è successo dopo, quando si
è
svegliato e non mi ha trovato. Quando ha capito che non mi avrebbe
più rivisto.
Sento
una lacrima scorrere ma subito la fermo con la mano, infilando una
mano nella tasca per recuperare una piccola fiaschetta fredda e ne
bevo il contenuto, la vodka mi arriva come una botta nello stomaco.
Ma non è nulla in confronto al ricordo di quello che avevo.
Quinn.
Quinn's
POV
Nulla.
Sono passati mesi e di Bert ancora nessuno sa niente. Dopo le prime
settimane in cui la notizia della sua espulsione era sulla bocca di
tutti nessuno pare ricordarsi neanche della sua esistenza.
Cammino
pieno di svilente rabbia fino alla sua casa, come ho fatto ogni
giorno dopo la sua scomparsa. Stringo gli occhi mentre osservo ancora
quella finestra sbarrata al secondo piano e ripenso con odio a quella
volta che sono venuto qui per parlare con i suoi genitori, e il modo
in cui mi hanno liquidato mi irrita tutt'ora. Bert non abita
più
qui. È stata questa l'unica cosa che mi hanno detto. Questa
e
basta, senza svelarmi che in realtà l'avevano cacciato loro
di
casa per non sopportare la vergogna di un figlio espulso dalla
scuola, omosessuale e non più vergine. Come se fosse
più
importante aderire a stupide leggi mormoniche piuttosto che voler
bene al proprio figlio.
Stringo
i pugni e penso che forse avrei dovuto fare di più per lui,
avrei dovuto fargli capire che non è vero che di lui non
glie
ne frega niente a nessuno.
Avrei
dovuto dirgli che lo amavo.
Ma
non sospettavo minimamente di vederlo sparire.
Pensavo
di avere davanti tutto il tempo del mondo, e invece tutto è
morto sul nascere.
Jeph's
POV
Odio
Dicembre, è inutile. Anche se Quinn continua a riempirmi la
testa sulla bellezza della neve e la gioia del natale io odio questo
mese. E odio la neve. E odio Natale. E soprattutto le notti come
queste in cui non si vede nulla e la bufera incalza manco fossimo a
Rovaniemi. Dannato paese. Dannato stato.
Dannati
amici che si ubriacano ogni sera e che mi tocca riportare a casa ogni
volta. Anche se vorrei che tra questi scavezzacollo ci fosse anche il
piccolo Allman, e invece no. Ormai è irriconoscibile, si
è
come spento. Da quando Bert si è dissolto nel nulla sembra
che
più nulla lo tocchi, lo interessi. Strimpella la sua
chitarra
come chi deve, sorride e parla come chi è obbligato ad
attenersi a un ruolo. E forse chi non lo conosce bene non se ne rende
neanche conto, ma io vedo il vuoto che si fa strada in lui. Lo
squallore che lo avvolge, la banalità che lo sommerge.
Alle
volte vorrei urlargli in faccia, scuoterlo, sbatterlo contro il muro
e pregarlo di urlarmi contro, dimostrarmi che è vivo. Che
è
più di un corpo vuoto in grado di camminare e respirare. Ma
poi il vuoto dei suoi occhi mi leva il coraggio. E tutto quello che
faccio è stringergli la mano e accompagnarlo mentre il vuoto
lo sommerge.
E
quello che fa più male è che c'è un
unica
persona che può mettere fine alla sua agonia e restituirle
la
luce, una persona che ora è scomparsa.
Sospiro
e accosto davanti a casa di Branden. Lo risveglio dal suo stato
comatoso e lo incito ad andarsene.
“
Ti
serve una mano?”
Lui
mi guarda annebbiato prima di dirmi che no, non serve. E si trascina
barcollante fino alla porta di casa. Appena varca la soglia mi infilo
in auto cercando le sigarette nella mia giacca, un improvvisa voglia
di nicotina mi avvolge. Ma non le trovo. Impreco pensando di averle
finite, e mi dirigo verso l'unico bar aperto a quest'ora, è
nel paese di fianco e ci metterò un pò ad arivare
ma
ehy, la dipendenza è dipendenza. Non riuscirei ad
addormentarmi senza la mia sigaretta notturna.
Ciao
a tutte! Mi credevate dispersa ma sono qui!! comunque ecco qui la
spiegazione del perchè Bert è andato via, non
aveva
molta scelta in realtà. È stato cacciato dai
genitori.
Per chi conosce la biografia di Bert questa cosa non è una
novità, nel senso che all'età di 16 anni
è stato
cacciato fuori di casa dopo essere stato espulso da scuola e dopo che
i suoi avevano scoperto che si drogava e non era più
vergine,
cosa alquanto grave per la religione mormonica.
Vi
ringrazio tutte per i vostri fantastici commenti!!! Alla prossima!
|
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Capitolo 9 *** come with me ***
Jeph's
POV
Arrivo
al piccolo bar di cui avevo quasi dimenticato l'esistenza. Spero sia
aperto, anche perchè ho dovuto sfidare la bufera per
arrivarci. Sorrido vedendo l'insegna accesa e mi infilo subito
dentro. Lo squallore del posto mi fa rabbrividire, ma non è
nulla a cui non sia abituato in fondo. Rispecchia semplicemente la
media dei locali dello Utah, ovvero una merda. Quando la gente pensa
all'America in testa gli si dipingono immagini di grattacieli
altissimi, o le spiagge della california, megabiondone e megafighi
che riempiono le strade. Chissà cosa penserebbero della loro
idea se vedessero il buco in cui vivo. Sbuffo. Inutile pensarci,
tanto niente cambierà. E poi ora ho altro a cui pensare, le
mie sigarette ad esempio. Entro nel bar-market guardandomi intorno,
è
deserto, a parte un ragazzino esile e pieno di lentiggini dietro il
bancone. Mi avvicino chiedendogli un pacchetto di sigarette, no due,
forse è meglio tre. Si, tre pacchetti di sigarette. Mi fermo
fuori,sotto la tettoia, al riparo dalla neve. Mi accendo una
sigaretta e me la godo guardando il bianco intorno a me sommergermi.
Una luce arancione dall'altro lato della strada mi distrae, sembra la
punta di una sigaretta accesa. Mi avvicino di qualche passo, spinto
dalla curiosità. Non può davvero esserci qualcuno
lì.
Forse è un barbone. Poi una fiamma di accendino illumina un
volto, mi fermo. Quei capelli. Quel volto. Quegli occhi. Percorro la
strada che mi separa da quella figura il più lentamente
possibile, con il cuore che mi batte come un pazzo. Forse sto
impazzendo. Forse immagino cose che vorrei vedere ma che non
esistono. Forse non è lui. Mi avvicino fino a trovarmi a
pochi
passi da lui, che ancora non si è accorto di me. Lo scruto
ancora un pò nell'oscurità, cercando altri
elementi che
mi diano qualche certezza in più, ma non li trovo.
“
..Bert?”
chiedo con voce titubante.
Lo
vedo sobbalzare e poi voltarsi lentamente verso di me. Due occhi blu
che mi inchiodano. Mi guarda confuso, come se non mi riconoscesse.
“
E
tu chi cazzo sei?”
sorrido.
I soliti modi alla McCracken, Quinn ha davvero un modo pessimo di
scegliersi gli uomini.
“
Jeph.
L'amico di Quinn, non ti ricordi?”
sgrana
gli occhi distogliendo lo sguardo dal mio. Si morde le labbra
cercando di trattenere le lacrime.
“
C-come
sta?”
Non
ho neanche bisogno di chiedergli a chi facciano riferimento le sue
parole. Sorrido, cercando di tranquillizzarlo, anche se non credo di
riuscire nel mio intento.
“
Gli manchi da morire Bert,
perchè non torni a
casa?”
lui
scuote la testa, inamovibile.
“
Non posso testa d'ananas...non
tornerò mai dai
miei!” afferma risoluto.
Cerco
di convincerlo che morirà assiderato prima o poi se continua
a
dormire per strada quando nevica, ma è sordo.
“
Risparmia le tue energie e tornatene a
casa, tanto non
riuscirai a convincermi..”
“
Perchè non vieni a stare da me?
Almeno fino a
quando non finisce l'inverno...morirai con questo freddo!”
“
Cos'è? Sono la tua buona azione
giornaliera?
Vattene!”
“
Bert...” tento un ultima volta,
ma lo scontro con i
suoi occhi mi blocca. Sono blu e instabili e frenetici, mi fanno
paura.
“
Vattene via!” mi dice con un tono
che non ammette
repliche. Mi allontano, mortalmente sconfitto, odiando in silenzio il
suo orgoglio e la sua stupidità. E odiando anche me stesso
per
non essere riuscito a portarlo via da lì.
Continuo
a pensarci fino a che non vedo l'insegna del mio paese avvisarmi che
sono quasi a casa. Eppure l'immagine di bert non riesce ad
abbandonarmi, che uomo sarei a lasciare Bert in quelle condizioni e
starmene tranquillo sotto le mie coperte? Non riuscirei mai a farlo.
Con una sgommata cambio senso di marcia e cambio direzione, tornando
da Bert e deciso a non lasciarlo lì.
Quinn's
POV
Mi
trascino lento per i corridoi deliranti della scuola, lasciando alle
mie gambe lo spazio per seguire il ritmo decadente della mia vita. I
volti dei miei compagni di scuola, le loro voci, i loro volti, le
loro vite che un tempo valevano molto per me ora mi sono del tutto
indifferenti. E devo faticare molto a nascondere il mio acuto
fastidio nel loro semplice respirare. Davanti alla classe di scienze
vedo l'ultima persona che mai avrei voluto vedere. Jason. È
appoggiato elegantemente alla porta, con lo sguardo azzurro vuoto.
Peccato che sia tanto stronzo quanto bello. La bellezza ti fotte
sempre, questa è una delle poche cose che ho capito dalla
mia
giovane vita. Lascio ai miei pensieri il permesso di disperdersi
mentre mi avvicino di più all' entrata della classe, e
quindi
anche a lui. Sbuffo cercando di mettere a tacere il mio nervosismo,
non so perchè Jason sia qui, quello che so però
è
che di certo non è qui per me. Non si farebbe mai vedere in
intimità con me, nè verrebbe mai a cercarmi per
qualcosa di diverso dallo scopare. Ci sono ancora pochi metri a
distanziarmi da lui, la distanza è di qualche passo. Mi
avvicino e lui si accorge di me, quando i nostri occhi si incontrano
sorride. E io mi perdo in quelle due pozze blu.
“
Quinn!” esclama con un ardore che
non pensavo gli
appartenesse. “ Cercavo giusto te!”
Oh
cazzo.
Si,
si, ne sono consapevole. Non aggiornavo nulla da una vita, e questa
storia in particolare. Beh. Spero di avervi fatto cosa gradita
facendolo ora. Comunque sto cercando di portare avanti tutte le
storie incomplete, e di finirle il prima possibile, anche
perchè
ho in testa nuove storie e nuovi pairing ma non mi azzardo a metterli
in campo prima di aver finito le incomplete. Nel mentre che cavolo
è
successo a efp??? Non riesco più a raccapezzarmi in sto
casino!!!!
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