la tigre e il demone

di cami25
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** capitolo primo(Madara) ***
Capitolo 2: *** secondo capitolo (Madara/Tora) ***
Capitolo 3: *** capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** capitolo4 ***
Capitolo 5: *** capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** ultimo capitolo ***



Capitolo 1
*** capitolo primo(Madara) ***


~1-capitolo primo (madara)
Una furia cieca prese possesso del demone .
A quell’ordine la scintilla della rabbia  si era accesa espandendosi  sempre più.
Madara non accettava ordini da quell’essere sogghignante,Satana non  poteva dargli ordini ,non lo ammetteva , non più.
Si sentiva superiore e non riusciva a capire perchè la loro differenza di natura dovesse determinare  la superiorità di uno dei due .
La vendetta era ciò che voleva. Vendicarsi della prepotenza che nessun diritto aveva dato a Satana .
Camminava per i neri corridoi con un’idea in mente. Avrebbe strappato quel sorriso pieno di vanto e sicurezza.
Una guerra. Ecco quello che voleva ;Quello che avrebbe ottenuto.
Richiamò Toma, un suo fratello  delle tenebre .
Il biondo  lo aspettava nella tenuta del moro,immersa nelle quercie  dalle autunnali foglie  gialle e arancioni .
“ti aspettavo “ gli disse il ragazzo dagli occhi  color nocciola  fermo davanti alle porte di legno della casa di  Madara.
“se mi aspettavi allora conosci già i miei piani “ gli disse con gli occhi color rosa confetto che ridevano, mentre l’espressione  rimaneva beffarda.
“certo “ risposeToma serio .
“accomodiamoci” dicendo così superò il biondo entrando nella grande casa.
Le domestiche prepararono le comare per gli ospiti,ci sarebbe voluto un pò.
Madara e Toma furono i primi, ma molti altri si sarebbero ribellati a Satana.Madara trovò altri due demoni superiori.Le gemelle Ayami e Ayara.
Avevano accettato perchè lui le aveva accudite fin da piccole  e sapeva che un giorno sarebbero state utili. E quel giorno era arrivato,dando credito alle sue teorie .
Insieme a Toma era riuscito a convincere Kent , un demone forte e calcolatore. Se aveva accettato voleva dire che la causa ne valeva la pena, e aveva una  buona percentuale di riuscita .
Non che Madara non credesse  in ciò che pianificava ,ma una conferma  lo faceva sentire  ancora di più nella retta via .
Così formarono i grandi cinque. Ricordati in tutta la storia. Cinque demoni all’altezza di Satana .
Ma questo derivò dalla grande  guerra che la mente di Madara scaturì.
Ci vollero due anni  per raggiungere la quota di soldati che il demone voleva.
Lui e gli altri quattro capi della spedzione andarono negli Inferi. Tutti gli sorridevano,si sentivano frasi come :” sono loro...”;” quelli che lo vogliono sfidare”; “che coraggio”. Alle  parole di timore ,ammirazione e scherma Madara rispondeva sorridendo .
Al posto di salire agitazione  o rimorso , l’unica cosa che sentiva crescere era una gioia prorompente,mentre camminava con passi leggeri nel corridoio nero che portava al soggetto della sfida .
Stanva davanti a Toma che chiudeva  la fila insieme alla’altro biondo,mentre le due gemelle stavano un passo dietro di lui ,pronte a proteggerlo.
Con un botto fece spalancare le grandi porte che aprivano la visuale sullo studio di Satana.
Non era solo. Accanto  a lui Madara osservò un ragazzo. Moro,occhi rossi,davvero bello .
Avevano interrotto una conversazione ,ma la sua vendeta era molto più importante di qualsiasi cosa.
“ti propongo una guerra” disse lanciando un foglio e un kunai  piantandolo alla poltrona .
La pelle scura si lacerò incisa dalla lama argentea .
Un lampo di smarrimento  passò negli occhi dell’uomo e il suo sorriso perse la solita sicurezza.
La pazzia si manifestò in un macabro sorriso.
Ma il piccolo attimo di incertezza era svanito con la stessa velocità con il quale era comparso .
E fissava tutti con sufficienza .
Il sangue del demone ribolliva per l’odio .
Non capiva più nient’altro al difuori della fiamma che lo bruciava .
Inpugnò la katana che teneva al fianco . Toma si avvicinò mentre il ragazzo stringeva il bordo rosso e ricamato dell’arma.
Sapeva che se Madara avesse perso il controllo avrebbe colpito alla cieca,rovinando ogni piano.
Con un colpo la estrasse. Puntò la lama argentea contro l’uomo odiato.
Di risposta il ragazzo al fianco  di  Satana estrasse un pugnale.
Si chiese in un  barlume di lucidità chi lui fosse.
“riponilo Daniel “ disse Satana guardandolo e abbasando la lama .
Daniel... il  nome gli diceva qualcosa ... a sì!
Aveva sentito parlare ,qualche tempo prima, di un figlio di Satana. E il nome suo nome  corrispondeva a quello del ragazzo che aveva di fronte .
“mettiamo in mezzo la famiglia?” disse ghignante. Anche se realmente non sapeva il vero significato della parola appena usata.
Gli occhi rossi del ragazzo si posarono inespressivi su di lui. Non disse una parola, lo guardò solamente. Con uno sguardo fisso e senza emozioni .
“ho un’arma segreta anche io !” disse rabbioso.
Strattonò via i suoi seguaci e si recò sulla terra .
Lì avrebbe trovato la combattente che cercava .
 

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Capitolo 2
*** secondo capitolo (Madara/Tora) ***


2-capitolo secondo (Madara/Tora)

Si recò nella villa dove il suo esercito  stanziava .
Percorse i corridoi rossi e le scale di legno scuro raggiungendo la stanza della padrona di casa , An.
Una donna di bassa statura,con lunghi capelli neri.
Lei esercitava i ragazzi che poi sarebbero andati a combattere per lui. “An ...” la salutò. Le spiegò il proprio piano . “ ho bisogno di tora” disse .
Era la migliore combattente che quella casa avesse mai avuto , e lui la voleva mettere a capo delle proprie legioni. Sarebbe stata una guerra veloce.A chi moriva per ultimo.
Lui e Satana sarebbero stati a guardare mentre i loro esponenti lottavano.
Era già tutto scelto : luogo;ora;giorno.
“certo . usufruiscine come preferisci”così An disse chiamando un’ancella. “Chiama Tora” le ordinò.
Giunse una ragazza giovane, dalla lunga e mossa chioma color nocciola che facevano risaltare gli occhi color della boscaglia .
La pelle giovane e rosea tesa sul volto addornata da rosse labbra appena dischiuse.
“Tora ,una guerra con Satana è ciò che ci attende. Tu,sotto mia decisione,sei stata scelta come capo del mio esercito. Mi aspetto che tu vinca”
Con un inchino la ragazza si prese le responsabilità della scelta fatta.
Tra un giorno, un giorno soltanto,sarebbe partita e avrebbe rischiato la vita per difendere il proprio onore.
La ragazza chiuse la porta scorrevole ripercorrendo a ritroso il corridoio.
Prima di preparasi per la guerra, avrebbe gustato la quite vita nella casa, nel caso non fosse tornata.
Andò a  prendere suo fratello e gli comuncò la decisione presa.
“Starò con te . Gemelli” sorrise. La vedeva preoccupata. L’unica cosa che poteva fare  era restare al suo fianco, sorreggendola.
Rimasero un pò soli. A curare il morale,forza per la battaglia.
Dopo di che  riunirono  i combattenti e istruirono le truppe alla battaglia.
La notte era arrivata infretta , e Tora si ritrovava già sotto le coperte. Ma il sonno non era arrivato con la notte.
Non aveva paura... ma come poteva non essere  spaventato? Sarebbe  potuta morire da li a dieci ore. E sedici anni si sarebbero spenti  con la velocità di un di un batter d’occhio.
Guardò il cielo,la luna piena e  le infinite  stelle.
 Cercava la forza.Le stelle  erano un bel paragone.
Così belle e splendenti sulla terra, ma in realtà destinate a vivere  niente, già esplose mentre noi le osserviamo.
Bellissime ma effimere.
Si addormentò con le stelle che brillavano nelle pupille.

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Capitolo 3
*** capitolo 3 ***


3- capitolo terzo (daniel) Satana aveva adunato le truppe , le legioni erano al suo comando,pronte a cedre la propria vita per l’onore e la gloria. Le ali nere fremevano mentre volavano in superficie . Il ragazzo coi capelli corvini era a capo dell’esercito, lo sguardo impassibile. Arrivarono sulla terra e tutto ciò a cui Daniel poteva pensare era come si era cacciao in una situazione tanto problematica. Era in camera sua sul baldacchino rosso sangue, stupende ragazze demone pronte a fare ogni cosa lui desiderasse erano concentrate in un violento amplesso con lui. La porta d’ebano si spalancò e il padre entrò. Sgranando gli occhi e coprendo il corpo nudo il giovane esclamò “ che fallo stai facendo qui?Dannato frammento di sterco mal defecato!” Gli tirò una cartella di carta tra le gambe ,conteneva ogni informazione sulla guerra da compiere e sui nemici. Sbuffando il figlio si rivestì mentre le ragazze restarono deluse sotto le coperte. In fondo sterminare un esercito sarebbe stato più divertente che avere una fittizia storia d’amore con delle meretrici. Alzò lo sguardo al cielo. Gli astri si riflettevano negli occhi cremisi. Le stelle erano proibite come la luce , negli Inferi. Una stella cadente tagliò il cielo,infantilmente lui chiuse gli occhi chiedendo all’infinito di mostrargli la via per poter vincere la battaglia più ardua : scongelare il suo cuore grazie alla fiamma dell’amore. Una lama argentea brillò sotto la luce della bianca luna. L’anello che portava nell’annulare destro divenne una falce. Il manico di ossa,la punta del manico con un teschio umano e la fine con una freccia dentellata per trafiggere e dilaniare. Se la mise a tracolla marciando verso il luogo dello scontro. Il tempo scorse e la luna lasciò nascere il sole. Il tramonto come un cielo di sangue , l’orizzonte rosso come una gola squartata, l’oscurità dormiente a drenare il loro senso di colpa . Le legioni impassibili in moto verso l’ultima battaglia, la finale. Vittoria o sconfitta tutto veniva messo in dubbio. Vite in bilico sul filo di un rasoio che si sarebbe chiuso tranciando milioni di esistenze . Intrepide ombre senza terrore o arrendevolezza. Demoni contro demoni, l’immortalità messa alla prova . Ghignò arrivando al campo nemico . Suonarono le trombe svegliando i rivali, la carica sarebbe presto incominciata. Da una tenda il generale uscì, i loro sguardi si incrociarono. Leccandosi le labbra sottili il figlio di Satana e la futura capofamiglia si incontrarono a mezzavia. Si strinsero le mani , sportivamente, come se fosse solo una competizione sportiva. “Be ready to die, dolly” sorrise dolcemente lui. Sibilò lei “shinu”. Entrambi gli sguardi erano carichi d’odio, le mani alle armi. Fu un solo cenno da parte di entrambi, le frazioni partirono per lo scontro. I deboli stavano soccombendo in fretta mentre il terreno arido cominciò ad assorbire le prime pozze di linfa carminea. Un inizio memorabile, nessuna pietà!

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Capitolo 4
*** capitolo4 ***


4-capitolo quarto (tora) Le trombe sqillarono. Le truppe si svegliarono, lei lo era già da tempo. Si mise l’armatura e impugnate le armi uscì dalla tenda. Con lo sguardo osservò il proprio esercito.Giovani ragazzi,appena riscossi dal sonno che per alcuni in quel giorno sarebbe potuto diventare eterno. Non avrebbe mai voluto sacrificare nessuno se non se stessa, ma non poteva disubbidire a quegli ordini. Mentalmente chiese scusa a tutti . Scusa per averli chiamati; Scusa per aver messo la loro vita in pericolo Scusa per averli fatti scegliere tra l’onore e la morte Scusa per averli chiamati amici e averli condotti alla morte Si voltò verso i soldati nemici. Vide il loro capo. Un ragazzo. Aveva i capelli corvini e gli che sembravano tinti di sangue. Gli si avvicinò e sportivamente si strinsero la mano. Grande e calda,scalfita dai calli per l’allenamento con le armi. “pronta a morire ,bambolina” le disse lui. Sbruffone! Non avrebbe lasciato la vittoria a quell’essere. “muori “ sibilò indignata nella propria lingua d’origine. Rimise lo sguardo color smeraldo nel sangue che componeva gli occhi del nemico. Odio era quello che caricava quello sguardo. Con la mano sulla katana ordinò alle truppe di attaccare e lo stesso fece il nemico con la sua falce. Sentiva già le urla di dolore e vedeva il terreno rosso sangue. Si allontanò dall’essere iniziando a colpire i nemici. Cercava di individuare i prorpi soldati in difficoltà e di raggiungerli , salvandoli dal nemico che li opprimeva. Il rumore del metallo che si scontrava rieccheggiava nell’aria. Si vedevano già parecchi corpi senza vita, coperti del proprio sangue. Per ogni cadavere un lacrima gli bruciava gli occhi. Una vita in più sprecata per questo scopo. Madara e Satana osservavano da lontano lo sconto. Nessuno dei due voleva perdere, ma nessuno dei due stava mettendo veramente in gioco qualcosa. Con la furia che solo l’odio le aveva donato, continuava a macchiare la candida lama di sange. Nessun taglio le aveva segnato le spalle. I colpi subiti erano stati parati dall’armatura di pelle nera , e , così erano rimasti pochi superstiti. Ne falciò altri due. Poi si fermò non c’era più nessuno in piedi.... eccetto uno . Lui, il suo nemico

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Capitolo 5
*** capitolo 5 ***


5-capitolo quinto (daniel) Caddero uno ad uno come petali di un fiore che sta appassendo. Non importava quanto i ribelli fossero uniti, la terra si tinse di rosso. Arti, teste ed ali volavano nel cielo metri lontano dai proprietari. In poco tempo le forze si estinsero e solo i capitani delle due fazioni rimasero in piedi. I due commissionari stavano solenni in disparte, come se quella strage fosse più eliminare bocche da sfamare che una resa dei conti. La lama una volta immacolata, grondava linfa nera e rossa non importava chi fosse stato sulla traiettoria dell’arma, la sua vita era volta al termine . La sagoma spiccava contro il cielo , il petto calmo al contrario della donna che ansimava. I generali ai lati opposti del campo : troppo vicini per scappare, troppo lontani per colpirsi. L’armatura della castana aveva tagli e scalfitture, mentre nè un graffio nè altro intaccava il moro. La giacca nera e rossa grondava sangue “C’mon, dolly” . La falce puntò alla sua gola pronta a recidere la carotide . Fu questione di un attimo. Daniel si ritrovò a terra , la guancia ferita. Il filo della katana era di nuovo rosso, lui non fece in tempo ad alzarsi che venne colpito ancora. Restò attonito per qualche attimo, si era innamorato all’improvviso? Nessuno era mai riuscito a colpirlo ed ora quell’umanoide c’era riuscita due volte di fila. Ghignò, Tora Madara Hakuoki, sarebbe stata sua, anche se avesse dovuto incatenarla al muro e renderla sua a forza. Uno scatto.Gli occhi di lui brillarono. Col manico della falce bloccò la lama nemica e fece leva su questa ferendo a sua volta la ragazza. Le bloccò i polsi e tirandola a se’ leccò via il sangue dalla sua ferita. “You are mine now,dolly”. Con un ringhio lei si liberò e piantò la katana nel suo petto saltando indietro e raccoglindone una dal primo corpo.”Ye” sibilò disgustata pulendosi dalla saliva. La guerra d’amore aveva avuto inizio e non importava più a nessuno lo scopo principale . L’obiettivo si era spostato sull’essere preda e predatore. Leccandosi le labbra rosse in modo felino, Daniel corse verso di lei. Con la velocità di un cobra la raggiunse, usando il terreno bagnato per scivolare . Tora era in posizione d’attacco ma non poteva prevedere le mosse dal ragazzo dai capelli corvini . Piantato il pezzo seghettato a terra ci si era velocemente arrampicato sopra e, messosi a testa in giù, aveva dato un bacio all’avversaria. Approffitando dello stupore l’aveva abbracciata da dietro sussurandole dolcemente nell’orecchio “ Hay Koishiteru , dolly”. Bloccò al volo un kunai girandosi. Un ragazzo praticamente uguale a Tora era al bordo del campo i capelli più corti gli cadevano dolcemente sulle spalle. ” Giù le mani , porco, lei è mia “ Sorrise, Daniel tirando l’arma a terra . “ Fatti sotto Toraji Silver Hakuoki” i canini brillarono.

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Capitolo 6
*** capitolo 6 ***


6- capitolo sesto (tora) Il ragazzo, col tono di superiorità che aveva già sentito in precedenza la sfidò, puntandole contro la sua arma . Come osava !? Non ne aveva il diritto.La trattava come se lui stesse più in alto, come se fosse superiore. No. Non lo era, e lei glielo avrebbe dimostrato . Pulì la lama,con una manica aveva tolto tutto il liquido cremisi lasciandola immacolata. Ogni goccia di sangue stillata da quel corpo voleva fosse visibile sull’argento, come se ogni lacrima di linfa vitale rappresentasse una piccola vittoria. Scattando gli colpì il petto con il braccio sinistro e con l’altro disegnò un arco.La mano armata gli scalfì la pelle della guancia . Con la velocità di un istante lo aveva messo a terra e ferito. Il ragazzo provò a far leva sulle braccia per alzarsi. Tora impugnò con entrambe le mani la katana e battè usandola per infierire sul petto del ragazzo. Daniel tornò nuovamente a terra.La fissò negli occhi cercando qualcosa. Vedendolo così sembrava un ragazzo normale, quasi come lei. Ma sapeva che le loro vite erano molto differenti e l’odio bruciò prorompente in lei. Lui aveva avuto una minima scelta, lei lo sapeva,l’aveva avuta... lei no. Lei aveva sempre avuto solo ordini ai quali aveva sempre dovuto obbedire senza mai obbiettare. Con un colpo lui contrattaccò bloccandole la lama . Si era ripreso ed ora era all’attacco. Mise forza sulla lama della falce,colpendola. Sentì, in un istante, la fredda lama aprire la carne per poi lasciare spazio al dolore, sentiva la guancia pulsare, ed il calore di un piccolo rivolo di sangue che colava. In un attimo di distrazione si sentì afferrare i polsi. Lui gli aveva stretti per poi usargli per tirarla a sè. Si avvicinò a lei dischiudendo le rosee labbra. In un gesto fù alla sua ferita e la leccò . “Adesso sei mia bambolina”le sussurò. No! Che aveva in mente !? Ringhiò liberandosi dalla morsa di quelle calde mani. Impugnò nuovamente la katana e con tutta la forza che aveva la piantò nel petto del ragazzo . Lo guardò nelle rosse pupille, sembravano parlare mute. Scattò all’ indietro prendendo una nuova katana da un corpo senza vita che si trovò a fianco. “No” gli rispose a denti stretti con disgusto per il gesto compiuto. Passò il palmo della mano sulla ferita umida di saliva, asciugandola . Non avrebbe più permesso a quell’essere di toccarla . Lui attaccò scattando in avanti , il sangue sul terreno lo faceva scivolare verso di lei . Tora aspettava, in posizione di attacco , sperando di pararlo. Puntò la falce a terra e ci si arrampicò sopra. Poco dopo la ragazza sentì un dolce calore sulle proprie labbra , la stava baciando .Era rimasta confusa , scioccata .Ma sentiva ancora il calore sulle labbra . Era ferroso e sapeva di sangue. Si guardò nuovamente di fronte aspettando di trovarlo ancora lì a testa in giù. Invece delle forti braccia la circondarono da dietro e una voce sussurò “Si, ti amerò per sempre” e aggiunse “ Bambolina”Senza volerlo il sangue gli andò alle guance che si tinsero di rosso. Un kunai vibrò alle spalle del ragazzo, ma lui fu pronto a bloccarlo. Toraji il gemello della ragazza, lo aveva lanciato dal confine del campo. “ Giù le mani porco , lei è mia” gridò. Non avrebbe lasciato la sua amata sorella a nessuno. Il ragazzo lo guardò e sorrise “ Fatti sotto Toraji Silver Hakuoki “ lo sfidò. Era un pericolo pensò.Se il ragazzo fosse stato colpito lei ne avrebbe subito gli effetti. Loro erano collegati, se il corpo del fratello veniva scalfito lo stesso succedeva con quello di lei. “ Il tuo avversario sono io” ringhiò lei dandogli una gomitata fra le costole. Iniziò ad attaccarlo sperando che lui rispondesse, ma sembrava solo parare aspettando che lei gli facesse concludere l’affare con il fratello. Mentre lei faceva incrociare la katana e la falce a mezz’aria il fratello, credendo un colpo di astuzia colpì il demone moro alle spalle. La lama stava per affondare nella schiena del ragazzo,ma lui si girò di scatto e blocco la lama alzandola. Gli occhi verdi del ragazzo si sgranarono e con un colpo la falce si impregnò di sangue. Uno squarcio si aprì sul petto del ragazzo. Lui si teneva la ferita e la ragazza dolorante si appoggiò sulla schiena del fratello.

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Capitolo 7
*** ultimo capitolo ***


7-settimo capitolo(daniel) La ragazza attirò la sua attenzione .Troppo amore per il gemello. Gli diede una gomitata dove la lama lo aveva colpito , sputando sangue Daniel indetreggiò leggermente, pur riuscendo a parare i successivi colpi della katana rossa. Era solo una noiosa perdita di tempo, ma la sfruttò per avvicinardi al marmocchio. La bloccò a mezz’aria, i loro visi erano nuovamente vicini .Nel tentativo di rubare un nuovo bacio dalle labbra tanto desiderate, il gemello provò ad attaccarlo . La polsiera di metallo svolse perfettamente il suo compito, impedendo alla katana nera di colpirlo alla schiena . Fu questione di un attimo . Il petto del fratello maggiore si squartò. Una pioggia di sangue defluì sui vestiti stracciati del moro. Sorrise per la riuscita. Un ghigno sardonico e sadico, quasi al limite tra sanità e follia . Svanì quando lo stesso destino era toccato all’amata . La prese tra le braccia. “Tora “ la chiamò dolcemente. Gli occhi, per un istante, divvennero smeraldi tinti di pianto. Come poteva essere accaduto!? Tremante strinse il suo corpo al petto. Doveva cercare ogni modo per farla restare viva ! Per prima cosa provò Gebo, la più potente runa medica, successivamente tentò donandole il proprio sangue . Ogni tentativo era vano, le lacrime iniziarono a rigargli il viso . Si tolse i guanti , un paio di unghie affillate e laccate di nero .Con velocità e precisione le sollevò la maglia incidendo il proprio marchio : un pentagono con due sei ai lati della punta alta ed un terzo sei al centro. La baciò nuovamente , in modo dolce. Prese dalla tasca due monete posandogliele sugli occhi.” See you later...my angel” il corpo di lei venne avvolto dalle fiamme nere scaturite dal corpo di lui . Daniel si alzò asciugandosi il viso .Alzò la falce in segno di vittoria. Passarono parecchi secoli e Daniel cambiò , morì più precisamente e la sua memoria fu trasferita in una ragazza : Darkness Dakota Iris Bellavista. Satana la chiamò, doveva scegliere il proprio servo . Nella stanza entrò suo fratello con la sua schiavetta appena scelta. Gli ochhi della ragazza dai capelli corvini da verdi divennero rossi “ Dammi Tora un !” Il fratello diniegò stringendo la castana e mettendole una mano tra le gambe. La minore gli spaccò il naso con un pugno e prese via la ragazza . Correndo la portò in camera ,chiudendo la porta a chiave . Gli occhi cremisi arsero e la ragazza cambiò tornando il guerriero di un tempo. Prese la catena che legava un collare alla ragazza demone . Tirandola a sè la baciò le loro labbra rosee si sfiorarono per dare poi sfogo ad una danza più passionale . Una fiamma che per millenni era stata sepolta sotto la cenere . “Koishiteru” sussurò lui al suo orecchio per poi baciarne il lobo . Tora sorrise avvolgendosi la coda nera da pantera di lui al braccio “ Koi- shi-te-ru” rispose timidamente scandendo le sillabe. La prese in braccio . Il sigillo che le aveva imposto tempo prima scomparve e al posto degli stracci le apparve un Kimono rosso. “Sii mia” le chiese lui in ginocchio. Ridendo la ragazza si avviò alla porta guardandolo maliziosa . Uscì lasciando a terra la catena . Daniel ghignò rincorrendola . Anche se l’aveva liberata dova ancora conquistarla , la battaglia che aveva deisderato... aveva inizio.

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