Solo un bacio

di Ino chan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Atto I ***
Capitolo 2: *** Atto II ***
Capitolo 3: *** Atto III ***



Capitolo 1
*** Atto I ***


ATTO I
-Un passo avanti e tre indietro-

 

Abituarsi, il segreto sta tutto lì.
Skye è sempre stata una maestra nell’arte di adattarsi. Era solo una bambina quando ha deciso che si sarebbe fatta andar bene anche la vita da orfana ed era poco più grande quando ha deciso che la vita ai limite della legge non era poi così brutta e ora… Beh ora deve solo abituarsi ai cambiamenti accorsi nella sua piccola famiglia.
Anche se è tremendamente difficile.
Fitz e Simmons non lavoreranno più assieme. Fitz ha iniziato a ricordare abbastanza dei suoi studi da essere reintegrato in servizio in laboratorio due settimane fa, ma non ha ricordato nulla dei suoi affetti e Simmons ha retto finchè ha potuto. Finchè la sofferenza non è stata troppa da sopportare.
Skye ancora non può crederci e  fissa l’amica, perché sì ormai la considera  questo più che una semplice compagna di squadra, ancora con gli occhi sgranati.
-Non so a chi assegnarti, come sai, siamo ancora in pochi.-
-L’Agente Carter? So che sta mettendo su una squadra.-
Coulson morde il labbro inferiore osservando gli incartamenti sulla sua scrivania -L’Agente Tredici collabora con il Capitano Rogers nella ricerca di Soldato d’Inverno. Sarò sincero con te Jemma, non riuscirei a dormire la notte a saperti a meno di venti chilometri di distanza da quel tizio.-
-L’Agente Carson?*-
-Congedo per maternità.-
-L’Agente Archer*?-
-Se non ha nessun agente donna al suo comando, c’è un motivo Simmons. Fidati di me.- Skye fa una piccola smorfia raccapriccita a far eco a quella che per un momento attraversa il viso di Coulson. Ha sentito cose irripetibili su Archer da Triplett.
-L’Agente Parker?*-
-Lavora sul fronte afgano al momento.- Simmons non sembra  capire l’obiezione -Sai, niente collegamento adsl, dormire in tenda, riuscire a lavarsi al massimo una volta a settimana.- 
-Niente collegamento adsl!- sottolinea Skye in piedi accanto al Direttore.
Simmons sospira abbassando gli occhi -Direttore, io non…-
-Potrebbe lavorare con me.-
Coulson scatta a sedere e Skye si ritrova a venire spinta contro il muro dalla sua bella seggiola con le rotelle. Si massaggia il fianco indolenzita mentre sposta gli occhi verso la porta. Accanto a May, un uomo osserva sorridente Simmons.
-Agente Barton!- esclama questa imbarazzata.
-Io non sono ne in maternità, ne  dedito a porno asiatici ed hentai** e di solito in missione vado da solo.- 

 

L’Agente Barton è bello punto.
Skye lo fissa con gli occhi sgranati affiancare Simmons e poggiarle una pacchetta affettuosa sulla sommità della testa.
È bello e ha l’aria di essere un bonaccione. Le fortune capitano sempre agli altri, maledizione!
Jemma si troverà bene con lui, a meno che non si riveli un sadico come Triplett. Giusto ieri l’ha fatta correre per due ore attorno all’edificio della palestra e l’ha inseguita con il motorino per tutto il tempo per essere certo che non facesse pit stop  fuori programma.
-Quando sei…? Dove…?-Coulson sembra in crisi e Skye si riscuote dai suoi pensieri per lanciargli uno sguardo perplesso. Lo stesso che gli sta rivolgendo Simmons - May?- chiede alla fine.
-L’ho trovato a Dublino, suonava ad un angolo della strada.-
-Mi ha presto per un orecchio e mi ha trascinato via.-
-L’ho fatto anche sbarbare e l’ho costretto a tagliarsi i capelli.-
-È una brava mamma.-
Coulson sembra sul punto di sorridere, ma un incrocio d’occhi con l’Agente Barton gli fa morire l’espressione. Annuisce sedendosi -Va bene Barton, puoi occuparti tu di Simmons.-

Skye e Simmons sono appena uscite e May, dopo un occhiata ammonitrice, si chiude la porta alle spalle. Coulson sistema le carte sul tavolo, anche se sono in perfetto ordine e Barton, dopo un momento passato a fissarlo , si volta per uscire.
Se l’aspettava una situazione del genere, ma viverla, beh è un altro paio di maniche.
-Clint.-
Barton si ferma, ma non si volta.
-Mi dispiace.-
Non è che ci sia molto altro da dire in momenti come queste, ma Barton ha la sensazione che non sia abbastanza. Stringe le mani nelle tasche, serra i pugni così forte da far dolere le dita, e dopo essersi morso la lingua abbastanza forte da farsi sangue sibila -Non sono qui per lei, signore, ma per la causa.-
Phil abbassa gli occhi colpito nel centro.
-Quindi eviti queste melensaggini e mi tratti come gli altri suoi altri agenti.-

 

Fa così male portare via le proprie cose.
Simmons poggia con delicatezza il microscopio che Fitz le ha regalato per il suo ultimo compleanno su un cuscino fatto con la carta di giornali, e attenta, lo copre per evitare che si graffi.
Fitz la osserva appollaiato su uno sgabello, ogni tanto apre la bocca, sembra sul punto di dire qualcosa, ma poi ci ripensa e torna a giocare con una mollica di pane rimasta sul tavolino dallo spuntino di metà mattina.
Simmons sospira guardandolo da sopra una spalla, prima di allungarsi a prendere i suoi libri.
-Ho fatto qualcosa di sbagliato?-
Simmons si ferma, fra le mani due libri di biologia molecolare e uno più piccolo, con la copertina in pelle e il titolo stampato in lettere dorate.
Alice nel paese delle meraviglie.
-Non capisco perché hai chiesto trasferimento.-
Simmons mette giù due libri e si volta - Questo, me l’hai regalato tre anni fa, è una delle prime copie andata in stampa e non so dire quanto ti sia costato.- Fitz osserva il piccolo libro fra le mani di Simmons -Ti ho sempre detto che la mia favola preferita era quella di Alice e un giorno, così senza motivo, ti sei presentato con questo. Me l’hai fatto trovare nel cassetto della scrivania.-
Fitz cerca gli occhi della ragazza senza dire nulla.
-All’epoca ero troppo stupida per capire cosa volevi dirmi…- Simmons apre il libro e lo gira. Sulla prima pagina , in bella grafica, c’è una piccola dedica.

Un buon NON compleanno a te dal Cappellaio Matto.



Seguita da un appunto a matita.

 

 

Che diavolo è quella roba sul mio tavolo da lavoro? Ti sei data alla tassidermia?

 

-Io rivoglio questa persona, pensavo di poter resistere e invece non riesco.-
-Simmons.-
Simmons scrolla la testa -Mi dispiace, sono più egoista di quello che pensassi.-
-Non sei egoista.-
Simmons scrolla la testa, poggia il libro sul bancone e si allunga a stringere il viso di Fitz fra le mani. Non viene respinta e quando preme le labbra sulle sue, lo sente trattenere il respiro.
Le dita di Fitz sui polsi, sulle sue, Simmons si tira indietro senza riuscire a guardarlo in viso e lentamente si sfila dalla sua presa -Mi dispiace.- si scusa a bassa voce tornando al suo scatolone -Lo sono invece.-

 

È passato un mese da quando il Direttore ha aperto la porta della cella di Ward e Skye può dire di essere quasi abituata alla sua presenza. Quasi sì, è questa la parola chiave. Perché quando lo vede al posto di Triplett fuori la palestra, per un momento l’idea che l’abbia ucciso e occultato il suo cadavere le attraversa la testa.
-Dov’è Trip?- gli chiede diffidente.
-È in missione , mi ha chiesto di occuparmi del tuo allenamento per i prossimi tre giorni.-
Skye continua a fissarlo con una smorfietta poco convinta ad imbronciare le labbra-Non l’ho ucciso non fare quella faccia.-
Non sono paranoica, ho dei precedenti su cui basarmi.
Ward tira fuori dalla tasca del pantalone un foglio ripiegato in quattro che apre -Bene per iniziare due ore di cor…Perché ti sei seduta?-
-Sei un agente di livello uno, io sono di livello tre.- Skye mima i numeri con le dita mentre parla - Non puoi darmi ordini.-
-Ah no?-
-No, sono libera!-
Skye incrocia le braccia e Ward la guarda dall’alto con un sorrisetto sulle labbra.
-Immaginavo una tua reazione, perciò…- Skye lo guarda abbassarsi…Ehi, e quella borsa? -Per questo ho preso un incentivo.-
-STEVE!- strepita la ragazza alzandosi di nuovo.
-Non ho mai capito perché il tuo portatile ha un nome proprio.-
-Perché non puoi sapere l’amore che lega una telefilm dipendente al suo pc, è qualcosa di simile a quello fra Rossella e Reth.-
-Appassionato e duraturo?-
-E  tragico quando l’Adsl va a puttane nel bel mezzo di una season finale.-
Ward arriccia un angolo delle labbra in un sorrisetto -Coraggio.- esclama mettendosi il pc in spalla - Op! Op! Op!-
Skye serra la mascella, digrigna i denti e  dopo un breve scatto, salta sulla schiena di Ward per riprendersi Steve. Peccato che questo vada in avanti con il busto,come sbilanciato, e faccia cadere anche lei.
Rotolano uno sull’altra, ed è Skye  a guadagnare la  posizione dominante dopo l’ultimo rotolone -STEVE!- afferra il portatile e lo stringe al seno come un peluche mentre Ward, sdraiato di schiena sotto di lei, si tocca la testa con una smorfia.
-Com’è che sei caduto? -
-Mi sei saltata sulla schiena.-
Skye lo fissa perplessa, si siede su di lui e solo in quel momento si rende conto di una cosa. Ward è tutto vestiti, non c’è rimasto quasi niente del suo fisico. Poggia Steve per terra e si tira un po’ indietro per guardarlo.
-Quanto peso hai perso?-
-Non molto.-
-Non molto?-
- Non è buono il rancio che passano nelle prigioni.-
Skye mordicchia il labbro inferiore mentre Ward, dopo un momento  passato a prendere coraggio,  le passa una mano sulla sommità della testa per tirarle indietro i capelli dal viso e poterla guardare meglio. La ragazza lo lascia fare e così, mantiene la mano sulla sua nuca, beandosi del minuscolo contatto.
Perché quando si è perso tutto, veramente tutto, si impara a conoscere il valore delle piccole cose.
-E in questo mese, com’è che non hai rimesso su peso?-
-Non ho molta fame.-
Skye sospira lasciando capire le spalle. Porta una mano su quella di Ward, e alzandosi la usa come appiglio per tirarlo su  -Andiamo.-
Ward incespica mentre si alza,sorpreso dal cambiamento di Skye nei suoi riguardi, giusto un paio di giorni prima ha seguito Simmosn in bagno per non dover stare da sola con lui.  Skye si china a raccogliere Steve da terra e strattonandogli la mano gli fa cenno di camminare  -Dove?-
-A mangiare qualcosa di buono.-

Ward stringe la mano di Skye nella sua, ma non tanto da darle la sensazione che voglia bloccarla. La segue obbediente,a testa bassa, per non farsi veder sorridere.   


 -Però che manine delicate.-
Simmons  tira su con il naso mentre Barton, seduto per terra di fronte a lei, le fascia le nocche spellate con un giro di garza morbida - Potevi dirmelo che sei completamente digiuna, avremmo iniziato con…-
-No.- Simmons scrolla la testa - …Avevo bisogno di sfogarmi, signore.-
-Chiamami Clint, non sono così vecchio.-
Simmons annuisce poggiando in grembo la mano appena fasciata e porgendo l’altra. Barton la controlla girandola fra le sue decisamente più grandi -Non mi sembra che ci sia nulla di rotto.-  per poi andarci già di disinfettante. Simmons si morde le labbra e una prima lacrima le sfugge.
-Ehi ti sto facendo male?- le chiede Barton –Non è il disinfettante che brucia.-
-No, è che.- Simmons tira su con il naso - Di solito quando mi faccio male.- si strofina gli occhi con il polso per non bagnare le bende – È sempre la solita persona che si occupa di me e ora no.-
Barton mantiene la mano ferita della ragazza fra le sue mentre la osserva singhiozzare dietro la mano che si è portata al viso come per schernirsi.
-Non c’è bisogno che tu ti nasconda…- mormora abbassandole la mano -…In questi due anni mi sono dovuto curare da solo.-

 

ATTO 1/3

 

[*] Nomi di Agenti da me inventati.
[**] Fumetti giapponesi VM18

 Un grazie ad Alley, Gosa e vero15star. Spero che questa prima parte della storia sia di vostro gradimento :D
 

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Capitolo 2
*** Atto II ***


ATTO II
-Che cazzo succede qua?-

 

 

Per tutta la vita Skye ha desiderato avere una famiglia e una cosa e ora che è stata accontentata è contenta di aver aspettato tanto.
Da nessun’altra parte, è certa, si sarebbe sentita allo stesso modo.
C’è solo una cosa che non le va, gli alloggi di questo nuovo SHIELD, sono ridicolmente piccoli e per guardare un film devono accalcarsi sul divano in sala Relax.
-Com’è possibile che tu non abbia mai visto Superman VS Batman*?-
Ward si chiude nelle spalle mentre gli sguardi scioccati di Simmons e Skye si appuntano su di lui -Non ho avuto una bella infanzia ragazze, lo sapete.-
-Questo film è dell’anno scorso!- gli risponde Simmons  dopo aver consultato la guida televisiva -Che età adulta triste.- commenta scrollando la testa.
-Sono stato molto occupato.- cerca di difendersi Ward storcendo la bocca.
Skye si volta verso Clint intento ad aprire il terzo pacchetto di patatine della serata -Tu l’hai mai visto questo film?-
-Certo che l’ho visto.- risponde questo senza distogliere lo sguardo dallo schermo.
-VENDICATORE, WARD! VENDICATORE!- esclama la ragazza indicandolo -EPPURE L’HA VISTO!-
-Ok.Ok. Sono una persona noiosa. Questo lo si sapeva.- bofonchia l’ex specialista alzando le mani come per difendersi -E ora…?-
-E ora ogni sera ti faremo vedere un film che avresti dovuto vedere e che ti avrebbe reso un adulto migliore.-
-Del tipo…?- chiede Clint ficcandosi una manciata di patatine in bocca.
-Non so…- le due ragazze assumono la stessa espressione pensosa.
-Scary movie.- decide Simmons - Tutti i film.-
-Anche Kick ass!-
-Giusto!-
-Non sembrano titoli, come dire, impegnati.-lo sguardo di Ward spazia da Skye a Simmons.
-Infatti non lo sono.- se la ride Triplett.


I°Sera

-Non capisco perché state ridendo.-
-Eddai amico fa ridere.-
Ward fissa lo schermo del televisore con una smorfia pensosa -Non ci vedo niente di divertente.-
-Ward ha usato una motosega per depilarla, come fai a non farti ridere!?-
Ward si chiude nelle spalle e Skye si batte una mano sulla fronte -Hai lo stesso senso dell’umorismo di una sedia.- sbuffa.
-Aspetta, magari dovevamo iniziare con qualcosa di più semplice.- esclama Barton allungandosi per prendere il telecomando -Tipo Le Comiche o Mister Bean.-
-O direttamente da Chaplin.- bofonchia Skye allungando le gambe su quelle dell’ex A.S. che le fissa sorpreso, ma non le scosta. Anzi. Ci appoggia sopra i gomiti per star comodo mentre guarda Barton fare zapping.
-Questo?-
-E’ un cartone animato.-
-Questo è IL cartone animato, sono I Simpson.-
Lo sguardo di Ward non muta e Barton lascia cadere il telecomando sul tavolino -Ok, se non conosci nemmeno I Simpson, abbiamo un problema serio.-

 

II°Sera

 

-Signore non mi dica che lei conosce questo programma.-
Coulson sospira  per calmare la risata che ha segnalato a tutti la sua presenza nella sala relax, annuendo alla domanda di Ward - Certo, chi non conosce I Griffin?-
Ward si ritrova, immediatamente, al centro di una selva di sguardi e voltandosi torna a seguire l’episodio -Non è colpa mia se nella vita ho avuto altro da fare che guardare la televisione.-
-Non diciamo di no, ma se Stewie Griffin non ti fa ridere, io mi farei vedere da uno bravo.- gli risponde Triplett facendo spazio sul divano per far sedere il Direttore.

III°Sera

-May!-
Ward sembra sconvolto quando May inizia a ridere sommessamente coprendosi la bocca con una mano chiusa a pugno. La fissa sconcertato e la donna ricambia la sua occhiata con un espressione perplessa.
-Non mi dire…-
May solleva un sopracciglio mentre il resto dei presenti sbotta a ridere.
-Ward rassegnati sei tu a non avere senso dell’umorismo, non il resto del mondo.-
Ward si gratta la nuca imbronciato mentre sullo schermo passano le immagini di un trio di scoiattoli canterini - Non ci trovo niente da ridere in un gruppo di animali che parla.-
- Alvin and the Chipmunks non sono semplicemente animali che parlano! Fanno parte della cultura comune!-
-Io me li ricordo.- E’ la prima volta che Fitz partecipa alla serata film ed è stato costretto, con un abile gioco di scambio di posti, a sedere vicino a Simmons.
-
Oo-ee, oo-ah-ah, ting-tang, walla-walla, bing-bang! **- canticchia Barton alla sinistra della sua allieva.

 

-Come se la cava Simmons?-
Barton stacca l’ultima freccia dalla sagoma di cartone e la infila nella faretra che tiene sulle spalle, non risponde e Coulson, dopo essersi chiuso la porta del poligono alle spalle, prende un leggero sospiro -Clint.-
-E’ brava, s’impegna, e va rafforzandosi fisicamente.-
Coulson osserva le due sagome usate per l’allenamento. Una presenta due fori, uno in direzione cuore e l’altra in testa, più o meno in fronte mentre l’altra invece ha spacchi e scheggiature ovunque.
-Le stai insegnando a tirare con l’arco?-
-Con Kate*** me la sono cavata.-
Coulson annuisce facendo passare il peso del corpo da un piede all’altro. E’ inutile dire che trovi questa situazione ridicola e che l’idea di non riuscire a parlare con un ragazzo che ha praticamente cresciuto dall’età di diciotto anni gli da’ sui nervi.
-Clint dobbiamo parlare.-
-Di cosa signore?-
-Del fatto che non mi vuoi nemmeno guardare in faccia.-
Clint si sente afferrare con forza per un gomito e girare -Lo so che sei incazzato perché per due anni mi hai creduto morto, ma non sono stato il primo lutto che hai subito, no?-
Gli occhi blu di Clint avvampano d’ira mentre  Phil gli stringe la manica della maglietta  con forza per evitare che se ne vada - Sta scherzando, vero?-
-Cosa?-
-Non mi dica che non ci arriva.-
Phil corruga la fronte mentre l’espressione di Clint va trasfigurandosi per l’ira. Da calmo e distaccato che era, ora sta letteralmente fumando di rabbia. Prima che Phil possa capire realmente il pericolo che corre, Clint tira indietro la mano sinistra e carica un pugno sul viso del suo ex A.S.
Phil crolla all’indietro come un sacco e di schiena sul pavimento sente il naso riempirsi di sangue. Tossisce mentre Clint si china per afferrarlo per la giacca.
-Sei un maledetto idiota.-
Phil si ritrova a venir sollevato e sbattuto su una panca con Clint addosso a tenerlo fermo per i vestiti. Lo afferra per i polsi, ma lo sa che è tutto inutile. Da arrabbiato Clint ha una forza degna di un toro.
-Clint.- sputa assieme al sangue - Calmati.-
-Mi devo calmare!? Per due anni sono stato certo che  tu fossi morto per colpa mia. Ho sentito sulle spalle il peso di un senso di colpa che m’impediva a volte anche di pensare. - la presa ai  polsi di Clint va scemando mentre il senso di colpa di Coulson torna con la potenza di mille soli - E tu mi vieni a dire che non dovevo far drammi… Sai che cosa ti dico Direttore? Vaffanculo!-
Clint si tira su passandosi la mano che ha usato per colpire Phil sulla pancia, ma Coulson non sembra aver finito con lui. Nonostante i capogiri dovuti dal diretto appena incassato,Phil si rialza e lo insegue bloccandolo ad un soffio della porta.
-Coulson si può sapere che…- Oh mio Dio!
Labbra contro labbra, il fiato bloccato nei polmoni, Clint chiude gli occhi subendo l’assalto di Coulson che a strattoni riesce a sbatterlo contro il muro.
Chiude gli occhi, disattiva il cervello, lasciando che tutto vada come deve andare. Senza porsi senza troppo su cosa significa quello che sta succedendo e su che posto occupi ora una certa violoncellista nel disegno generale della vita di Phil Coulson, ricambia il suo bacio afferrandogli il viso fra le mani.
Quando Phil lo lascia andare, Clint lo fissa sbalordito e Coulson, dopo un momento di silenzio,  imbocca la porta del poligono facendola sbattere dietro di se.
-Cazzo.- mormora Clint lasciandosi cadere seduto per terra.
-Cazzo .- sospira Phil in corridoio sfregandosi le labbra con una mano.


-CAZZO!- sbottano in coro Simmons e Skye tirandosi su da Steve, il pc di quest’ultima, con la stessa espressione sconvolta.
-Che c’è?- chiede Ward distogliendo l’attenzione da The Bing Bang Theory.
-Alla faccia della violoncellista.-
-Ti dirò io un po’ me l’aspettavo.-
Skye sgrana gli occhi verso Simmons con ancora entrambe le mani fasciate - Sai, certe cose si capiscono.-
-E come?-
Ward le guarda sempre più perplesso, ma decide di non indagare tornando al televisore.

 

-Ragazzo hai fame?-
Fitz scrolla la testa imbarazzato tirandosi un po’ indietro quando Barton allunga verso di lui il panino che sta mangiando e che Fitz non ha smesso di fissare da quando l’ha tolto dalla carta stagnola -No è che…- lo guarda - Che c’è dentro?-
Barton alza le spalle -Non lo so, l’ha fatto Simmons.- prende un morso - Prosciutto, mozzarella, poi qualcosa che non riesco ad identificare.-
Fitz corruga la fronte - Salsa aioli.-
Clint si chiude nelle spalle.
-Credo che sia il mio panino preferito.-
Clint stacca un altro morso al panino - Va a chiederglielo.-
Fitz incrocia le braccia affondando nel divano.
-Oh andiamo, che succede?-
-No, è che…-
Clint aggrotta le sopracciglia appoggiando le braccia sulle ginocchia -Dimmi.-  lo invita - Coraggio.- agita la mano libera -Apri il cuoricino con me.-
-Mi ha baciato e se ne è andata.-
Barton alza un sopracciglio per poi tornare ad afferrare il suo panino con entrambe le mani e a morderlo con una vena di rabbia che non sfugge a Fitz.
-Benvenuto nel club, abbiamo le tessere.-

-E’ stupido.-
-Lo dici solo perché non riesci.-
Ward pesta con forza il pannello sotto ai suoi piedi e Skye gli lancia un occhiataccia mentre saltella accanto a lui. Il suo alloggio, per quanto piccolo, riesce ad ospitare una pedana per Pump it Up - Se lo rompi, poi me lo ripaghi.-
Ward cerca di tenere il tempo e premere i bottoni sotto i suoi piedi, ma non è così semplice seguire il ritmo dettato dal televisore.
-Che diavolo? E’ impossibile.- si lamenta all’ennesimo errore segnalato dal CPU.
-Under my umbrellaelaela.- canticchia Skye accanto a lui.
-Io non ho intenzione di riparati il furgoncino.-
Skye inizia ad agitare i pugni sopra la testa, prendendolo platealmente in giro mentre gira su sé stessa per premere le frecce indicate dal CPU -Lo devi fare.-  canta a tempo della canzone.
-Io dico di no.-
Skye grida arrabbiata quando Ward l’afferra per la vita e la solleva. Agita le gambe, batte i pugni sul petto dell’uomo, ma riesce solo a farlo sbilanciare , anche questa volta, e cadere. Crollano sul letto dietro di loro senza troppi danni per fortuna.
-BARO!BARO! SEI UN MALEDETTO BARO!-
-Non è barare questo, ma sfruttare l’ingegno.-
-Ho vinto comunque, guarda lo schermo.-
Ward guarda verso il televisore e Skye prova a sfruttare il momento per toglierselo di dosso.
-MALEDIZIONE, MI HAI LECCATO!- Ward si copre la guancia bagnata di saliva con una mano.
-Speravo di farti togliere.-
-Leccandomi?-
-Quando ero piccola funzionava sempre.-
Ward ridacchia prima, e poi scoppia a ridere nel vero senso della parola. Skye lo fissa stupefatta, non si aspettava che fosse in grado di farlo deve essere sincera.
-Stai…-Oddio che carino che è…Skye calmati, ma è così carino. Calmati maledizione.
Ward grugnisce nel bel mezzo della risata e Skye ride a sua volta -Hai grugnito.-
-Mi succede quando rido, mi sono rotto il naso durante una missione.-
-E’ carino, rifallo.-
-No, è imbarazzante.-
-Rifallo! Rifallo!- Skye prova con il solletico sui fianchi, poi chinandosi sulle ginocchia -Oh andiamo, non soffri solletico?-
-No.-
-Tutti soffrono il solletico.-
-Non io.-
Skye gonfia le guancie e alla fine prova l’arma finale, la spernacchiata al collo. Ward rabbrividisce ridendo e Skye fa altrettanto contro il suo collo - Nessuno resiste alla spernacchiata.-
Gli spernacchia ancora la gola, solo per sentirlo ridere e grugnire assieme, e  ride anche lei sentendo quasi le lacrime agli occhi. Maledizione, nonostante tutto il tempo passato assieme, mai si sarebbe aspettate che un giorno sarebbe finita col giocare a quel modo con Grant Ward.
-Guarda che a questo gioco si può giocare in due.-
-Il solletico, no!-
-Il solletico, sì!-

-Smettila di farmi male.-
-Te l’ho detto che il solletico non lo sopporto.-
-Non per questo dovevi buttarmi giù dal letto.-
Skye sghignazza alzando la testa dal petto di Ward, l’ha buttato dal divano, ma non si sa come è finita per terra assieme a lui.
-Avremmo dovuto farlo prima.-
Ward alza la testa.
-Giocare così, avremmo dovuto farlo prima.-
-Non credo che fossi capace prima.-
Skye si tira su e allungando il collo preme le labbra contro le sue. Un bacio a stampo, lo stesso che gli ha dato in quel ripostiglio.  L’unico veramente sincero.
Ward le lancia uno sguardo sorpreso -Torniamo a giocare?- le chiede- Non accetto di non riuscirci.-
Skye lo fissa seduta sulle sue gambe, si alza -Sì, vado un momento in bagno prima.-

-Sei una persona orribile!-
-Solo perché ho deciso di attaccare l’Italia? Andiamo, chi non vorrebbe l’Italia.-
-Mi serve!-
Fitz lancia i dadi -A me serve la Francia.-
-FITZ!- geme Simmons.
Skye che entra nella sala relax come un urgano è accolta da una serie di sguardi perplessi -CHE CAZZO SUCCEDE QUA?-
Simmons, Fitz, May e Barton si lanciano uno sguardo perplesso da sopra il tabellino di Risiko.
-Stiamo giocando a Risiko.-
-Ho baciato Ward.-


ATTO 2/3

 

 

 



[*]In un mondo dove i supereroi della Marvel esistono, che film si possono guardare? XD
[**] Ritornello di Witch Doctor, famosa canzone di
Alvin and the Chipmunks 
[***] Kate alias Kate Bishop dei Nuovi Vendicatori.
Nel mio HEADCANNON Phil Coulson è l’A.S di Clint Barton.

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Capitolo 3
*** Atto III ***


ATTO III
-Solo un bacio-

 

 

E’ partita da una battuta infelice di Barton a May la scommessa in cui lei e Skye si sono ritrovate a vestire i panni dei pesi. Simmons è seduta sulla schiena del suo A.S mentre questo, con il braccio  destro piegato dietro la schiena, sta facendo flessioni da dieci minuti buoni. Skye, seduta a gambe incrociate sulla schiena di Ward le rivolge una smorfia buffa con il naso prima di tornare a seguire  l’ultima puntata di Once Upon a Time.
May in quanto donna non ha nessun carico addosso, ma per essere ostacolata anche lei nell’esercizio, è in verticale su una sola mano. Simmons non può fare a meno di ammirarla, nonostante in questi ultimi mesi il suo corpo si sia rafforzato parecchio, non potrebbe mai e poi mai riuscire a fare una cosa del genere senza farsi venire un attacco di cuore.
-Chi sta vincendo?- chiede Skye a Fitz che sta prendendo il tempo, mentre Ward sotto di lei cambia mano facendola sussultare malamente.
-Al momento sta vincendo May.-
May sorride, non è neanche sudata a differenza dei due ometti e anzi, sembra stare divertendosi un casino. Clint mugugna sotto il sedere di Simmons e Ward, sbuffa  fra i rivoli di sudore che gli percorrono il viso.
-Sicuri che non vi state per sentire male?- chiede Skye soavemente.
-TACI DONNA!- è l’urlo comune dei due uomini.

Ward è il primo a crollare.
Nonostante stia rimettendo su peso e massa muscolare non può ancora essere definito nel pieno della sua forma fisica. Skye deve abbracciare Steve il portatile per evitare che non le caschi dalle mani mentre l’agente faccia a terra riprende fiato ad ampie boccate.
Barton resiste un’altra ventina di piegamenti prima di lasciarsi cadere a peso morto -Sei una falsa magra.- sussurra alla volta della sua pupilla che offesa incrocia le braccia al petto -Ehi, non dare colpa al carico se May ti ha battuto.-

-Vicedirettrice.-
May torna in piedi con un colpo di reni e si volta verso l’Agente Carter sulla porta della palestra, le fa cenno di avvicinarsi, ma questa si fa di lato per mostrare la persona che l’accompagna. Simmons e Skye si lanciano uno sguardo sbalordito mentre Aubrey si avvicina di qualche passo.
Simmons vorrebbe davvero, ma davvero, essere cortese con la donna. Le sorride pacata mentre questa la saluta , ma non può fare a meno di lanciare occhiate allarmate a Skye che alterna l’attenzione da lei a Barton.
Questo non sembra sapere chi è la donna che a giro saluta tutti, solo quando va a stringergli la mano per presentarsi, Skye riesce a cogliere il brivido che gli corre lungo la schiena e la mano che si chiude in un pugno serrato lungo il fianco.
-Volevo sapere dov’è il Direttore.-
-Credo che sia fuori per la sua solita passeggiata.-
Incredibile ma vero, anche May sembra sorpresa dalla presenza di Aubrey in sede. Risponde con qualche secondo di ritardo alla domanda dell’agente tredici[1]e quando questa se ne va seguita dalla civile, si volta a guardare i compagni con la faccia di qualcuno che sta per dire qualcosa, ma non sa cosa.
-Per me…- comincia Skye.
-…Il direttore…- continua Simmmons.
-E’ UN IDIOTA.-
Le due ragazze si voltano assieme verso Barton che recuperando la maglietta che si era tolto durante l’esercizio se ne va verso gli spogliatoi. Ward e Fitz si guardano perplessi mentre le tre donne sospirano in coro.
-Ho idea che ci siamo persi un passaggio importante.-
-Anche io Fitz.-

-Woooh!-
-Che ceffone!-
Skye alza gli occhi su Simmons appoggiata alla sua schiena per poi tornare a seguire l’alterco fra i due poco lontani da lei. Aubrey all’inizio sembrava felice di vedere Coulson, è corsa ad abbracciarlo non appena l’ha vista, l’ha baciato, ma questo l’ha allontanata prendendola per le spalle con decisione.
Skye è riuscita a capire solo poche parole, prima che Aubrey caricasse un ceffone e lo abbattesse con tutta la forza possibile sul viso del suo, ormai ex compagno. Skye e Simmons l’hanno sentita urlare qualcosa, fra i vari “Stronzo! Bastardo! Testa di cazzo!” qualcosa di tremendamente simile a “Deviato!”
-Le ha detto che ha baciato Clint secondo te?- chiede Simmons alla ragazza su cui è appoggiata.
-Sicuro.-

 

Simmons allunga tremante il biglietto che ha trovato nella camera di Clint, ha le lacrime agli occhi e deve abbassare lo sguardo per non farsi vedere. Phil legge il foglio ancora e ancora, prima di appallottolarlo nella mano destra e lasciarlo cadere sulla scrivania.
Gli trema la voce quando annuncia che l’agente Barton ha fatto la sua scelta e che loro non possono obbligarlo a seguire la causa.
-Infondo aveva giurato fedeltà a Fury, non a me.-
Simmons lo fissa stupefatta, le labbra spalancate in un esclamazione contrariata, ma si evita qualsiasi scontro uscendo dall’ufficio di Coulson sbattendo la porta.
Phil la osserva rammaricato lasciandosi cadere seduto in poltrona.


-Che ha detto?-
-Che Clint ha fatto la sua scelta.-
Simmons si asciuga il viso con le mani mentre Skye la fissa sconvolta -Non ha capito un accidente di quello che è successo e io non gli ho potuto dire nulla perché altrimenti avrebbe saputo che li stavamo spiando quella sera.-
Skye si strofina il viso con entrambe le mani borbottando frasi sconnesse sulla stupidità genetica degli uomini mentre, dall’altro lato della stanza, non vista dalle due ragazze, May rotea lo sguardo al soffitto.
Se l’aspettava una fine del genere, perché mentire?

 

TRE MESI DOPO.
_Parigi_

Simmons non l’ha mai detto a nessuno, ma in questi mesi è convinta che l’agente Barton abbia continuato a vegliare su di lei. La prima volta che ha avuto questa sensazione è stato durante una missione in Cile, una freccia spuntata da chissà dove l’ha appesa per i vestiti alla parete di roccia da cui era caduta. Poche settimane dopo, una seconda freccia le ha impedito l’avanzata verso un auto carica di tritolo pronta a saltare in aria e via dicendo.
Non l’ha mai detto a nessuno,non l’ha chiesto nemmeno alla diretta interessata, ma ha la sensazione che anche Skye sia stata salvata a questo modo. Aveva uno strano buco sulla maglietta di ritorno dalla sua missione a Melbourne in compagnia di Ward.

-Perché non escono?-
Ora come ora spera davvero di non essersi sbagliata.
-Signore?-

Phil Coulson osserva la palazzina che getta un ombra sinistra sulla strada. Secondo le informazioni, Madame HYDRA ha nascosto un carico di esplosivo nelle sue fondamenta e  Fitz e Ward sono entrati per accertarsene e in caso disinnescare qualsiasi trappola.
La signora in questione è nota per la sua passione di far saltare in aria qualsiasi cosa.
Simmons si scherma il viso dagli ultimi raggi del sole mentre alza la testa. Nuvole bianche e grassocce puntinano un cielo insolitamente azzurro per essere i primi di gennaio, riabbassa gli occhi , ma subito li rialza.
Sbaglia o qualcuno era in piedi sul tetto della casa vicina?

-Ward, Fitz, rispondete. Passo.-
La voce di Skye è colorata da una certa vena d’urgenza mentre preme le dita sull’auricolare per attivare la comunicazione.
-Ragazzi se questo è uno scherzo non è divertente. Passo.-

Le ultime parole famose.
E’ questo il pensiero che attraversa la mentre di Simmons mentre l’esplosione dalla fondamenta della casa arriva fino in strada abbattendo il portone di ingresso della casa e investendo tutto quello che si trova sulla sua traiettoria di espansione con una nuvola di fumo.
Simmons si ritrova sbattuta contro la portiera della camionetta alle sue spalle, il respiro ingolfato nei polmoni e gli occhi che bruciano così tanto da non riuscire a tenerli aperti.
-Oh mio Dio.- è la prima cosa che riesce a dire.

Essere il Direttore in teoria dovrebbe tenere Phil Coulson lontano dalle zone di pericolo, ma è il primo a gettarsi nella casa chiamando a gran voce i due uomini al suo interno.
Grappoli di crepe percorrono il soffitto basso e una pioggia di calcinacci gli imbianca la testa e le spalle mentre gira su sé stesso per capire da che parte andare.
La porta che conduce allo scantinato è sotto l’ampia scalinata che porta al piano superiore della casa. Phil ne trova i resti sparsi per tutto l’ingresso,  usando la pila del cellulare come torcia non appena imboccata la tromba delle scale, illumina i gradini percorsi anch’essi da venature.
-Vado io.-
Phil sussulta a sentire la voce di Simmons. A quanto pare i suoi riflessi si stanno arrugginendo se non si è accorto di essere stato seguito da tutta la sua squadra.
-Sono più leggera di lei, signore.-

Simmons è la prima a scendere le scale, seguita da Skye e May.
Triplett fa un cenno a Phil di precederlo e il Direttore sente i gradini gemere sotto i piedi -Trip, resta qui, sei troppo pesante.-
Trip annuisce a malincuore mentre il resto della squadra prende a scendere in processione la seconda rampa di scale. Simmons è a metà scala quando sente Ward sbraitare.

-FITZ VA VIA, PER FAVORE!-
Fitz parla troppo piano per essere udito, ma a giudicare dalla risposta di Ward, deve aver rifiutato l’offerta -E’COLPA MIA QUELLO CHE TI E’ SUCCESSO! TUTTA COLPA MIA! SI PUO’ SAPERE PERCHE’ NON MI LASCI QUI?-
Non appena sceso l’ultimo gradino la risposta di Fitz raggiunge Jemma in tutta la sua disarmante semplicità -Perché sei mio amico.-

Ward è steso di pancia sotto una trave caduta dal soffitto, bloccato per entrambe le gambe ad altezza delle ginocchia che sicuramente si sono frantumate, Fitz è accucciato accanto a lui e sta cercando di fare leva con una sbarra di ferro per liberarlo.
Quando si volta, Simmons si accorge che ha il lato destro del viso coperto di sangue.
-Simmons aiutami per favore.-
Ward alza il viso su Skye quando questa si inginocchia accanto a lui e gli toglie sotto al viso polvere e detriti per non farglieli respirare. E’ stato lui ad insegnargli questa tecnica di primo soccorso e non può fare a meno di sorridere.
-Non possiamo sapere se c’è qualche altra carica nascosta, dovete andarvene.-
-Non fare il martire Ward.- lo rimbrotta May mentre infila una sbarra di ferro accanto a quella su cui stanno facendo forza Simmons e Fitz.
-Però è vero!-
Phil si posiziona accanto a May in modo da non darle fastidio, punta un piede oltre che le mani e inizia a fare forza assieme alla donna -Ward siamo una squadra, siamo una famiglia…- sbuffa - …Questo vuol dire che nessuno viene abbandonato o dimenticato![2]-
Ward guarda i quattro accanto a lui, per poi alzare gli occhi su Skye quando questa lo afferra per il giaccone, pronta a tirarlo verso di sé non appena libero.
-Grazie.- bisbiglia.

-Andiamo.-
Ward viene sollevato da Fitz e Coulson e trascinato verso le scale, i tre si fanno di lato per far passare le ragazze che si fermano al pianerottolo per aspettarli.
-Dio fa che li regga.- bisbiglia Simmons.
La prima rampa di scale viene superata più o meno bene, alla seconda, Simmons ingoia un urlo quando uno dei gradini si rompe e Fitz finisce con il caderci dentro. Ward allunga un braccio per dargli un sostegno per sollevarsi, e il ragazzo ci si appende con entrambe le mani, facendo forza sulle braccia e gli addominali.
-Stai bene?-
Fitz non la respinge quando gli afferra il viso con entrambe le mani e per un momento Jemma ha la sensazione che ci sia qualcosa di strano nello sguardo che le rivolge -Fitz.-
-Usciamo, forza.-

Sono a metà dell’ingresso quando, dal portone sfondato, una freccia li blocca lì dove sono. Coulson la fissa strabiliato, prima che una seconda, poi una terza, crei una sorta di perimetro. Alza gli occhi, cercando di capire da dove vengono, quando una pezzo di soffitto, abbastanza grande da schiacciarli e ucciderli tutti, crolla oltre la barriera creata dalle frecce.
Escono tossendo, mezzi intossicati dai calcinacci,crollando uno sull’altro per il calo dell’adrenalina. Si guardano uno con l’altro, stravolti, per poi scoppiare a ridere a guardarsi letteralmente marroni per la polvere che gli si è depositata addosso .

_THE BUS_

 

-Simmons hai intenzione di annegarmi?-
-Ti sto solo pulendo la ferita.-
-Non sembra.-
Simmons spinge con più forza la testa di Fitz sotto al rubinetto del lavandino in laboratorio e prendendo l’acqua a coppa la versa sulla profonda ferita che ha all’attaccatura dei capelli.
-Sei stato fortunato, ti è caduto addosso qualcosa?-
-No, Ward quando ha visto la carica esplosiva sul soffitto, mi ha spinto verso le scale, ho battuto contro un gradino per colpa dell’onda d’urto.-
Simmons lo fa tirare su e si volta a prendere un asciugamano -Non fosse stata una bomba ad impulsi sareste morti.-
-Madame HYDRA, ha detto il Direttore, è piuttosto scenica nei suoi avvertimenti. Non voleva ucciderci, ma spaventarci.-
Simmons passa la spugna soffice sul taglio ora appena visibile sotto i ricci biondi di Fitz appesantiti dall’acqua -Servirà qualche punto, niente di grave.-
-Mi sono fatto più male quella volta che volevi insegnarmi ad andare sui rolley.-
Simmons ridacchia annuendo. Quel pomeriggio sono stati più col sedere per terra che in piedi, e alla fine, Fitz è andato a sbattere contro un lampione creandosi una microfrattura nasale.
-A mia discolpa sei un pessimo studente.-
-E’ che ho avuto l’otite da piccolo.-
-E allora?-
-Chi lo sa, magari mi ha lesionato il timpano…- Fitz preme due dita sull’orecchio sinistro piegando la testa nella direzione opposta –Per questo non ho equilibrio.-
-Ti stai arrampicando sugli specchi?-
-Si vede tanto?- le chiede Fitz andando a sedersi.
Simmons annuisce mentre tira fuori dal cassetto la cassetta del pronto soccorso -Sì, lo sai che non le sai dire le …-
Fitz la guarda drizzare la testa di scatto e girarsi verso di lui con le mani strette attorno alla cassettina bianca con la tipica croce rossa sopra -Ti sei ricordato di quel pomeriggio?- sussurra.
-In realtà ho iniziato a ricordare qualcosa quando mi hai baciato, poi oggi...- Fitz si tocca piano la testa -…Pensavo che fosse una sciocchezza, ma è proprio vero, per riprendere la memoria niente è meglio di una… ARGH!- Non riesce a finire la frase che Simmons gli è addosso.
Le circonda la vita con un braccio, si aggrappa all’altro al bancone, ma lo slancio della ragazza è troppo e si ribaltano. Finiscono a terra con un tonfo e Simmons con il viso premuto contro il collo di Fitz, non può fare a meno di scoppiare a ridere.
-Questo, in teoria, doveva essere un momento romantico.-
Fitz le stringe le braccia attorno al corpo, premendola forte forte contro di sé - Per me lo è.-
Simmons si tira su e adorabilmente goffa gli schiocca un bacio sulle labbra, Fitz sorride tirandole indietro i capelli dal viso -Ora direi che è perfetto.-

 

-Sei arrabbiata. Perché sei arrabbiata?-
Skye lancia lo strofinaccio con cui ha ripulito il viso di Ward nella bacinella e si volta verso l’agente a letto. Ha entrambe le gambe rotte secondo Simmons -ME LO CHIEDI PURE?-
Ward si tira indietro perplesso mentre la ragazza avanza verso di lui con la grazia di un bufalo, lo afferra per la maglietta e lo tira a sedere.
-Ti abbiamo perdonato, smettila di fare quello che fai!-
-E che faccio?- Ward sembra diviso fra la confusione e il divertimento.
-Fai il martire. Non è morendo che sconterai la tua colpa. Non è lasciandoci, non è lasciandomi che ti rimetterai a posto la coscienza.-
Ward sgrana gli occhi, Skye non si è accorta di quello che ha detto, si vede, e per la prima volta, evita di forzare la mano. Sospira intenerito osservando il viso paonazzo -Mi dispiace.-
-Non ti farò andare via ora che ho imparato a conoscerti.-
-Non andrò da nessuna parte.-
-Bene.-
Skye sbuffa dalle narici e Ward si guarda attorno - Certo che ne hai di forza.- Skey aggrotta la fronte -Non sei per nulla una ragazza aggraziata.-
-Disse quello che ha avuto una storia con Melinda May.-

-Skye.-
Skye si gira, spingendosi di più contro il suo fianco. Dividendosi il letto, stanno guardando Una settimana da Dio e come al solito Ward non sembra capire la metà delle battute - Non ti spiegherò perché ha voluto che la sua ragazza avesse le tette più grandi. Dovresti arrivarci da solo.-
-No, vorrei farmi perdonare per averti arrabbiare.-
Skye lo fissa a lungo prima di arrotondare le labbra e indicarsele con l’indice -Dammi un bacio, uno solo.-

 


-Dov’è? Dov’è?-
-Cercavi questo?-
Phil si volta mentre Clint entra nell’ufficio sfogliando il suo album di Capitan America, ha una penna fra le labbra, e Phil sente un brivido d’orrore attraversagli il corpo dalla punta dei piedi a quella dei capelli.
-Barton non fare quello che pensi di fare.-
Clint alza gli occhi dall’album che sta sfogliando -Signore dovrebbe essere più interessato a sapere quale falla nella sicurezza ho usato per salire sull’aereo.-
-Ti ha fatto salire May.-
Clint storce la bocca –Touchè.-
Si ferma su una pagina, alza l’album avanti al viso -Sa signore, ho sempre pensato che Steve starebbe bene con i…BAFFI!-
Clint si ritrova a cadere sotto al peso di Phil che l’ha placcato alla vita come un giocatore di rugby e anche se sbatte malamente la testa non può fare a meno di ridere forte.
-Ahia.-
-Oh meno male.- Phil, seduto sulle gambe di Clint controlla le figurine. Nessuna ha baffi disegnati, cornine diaboliche o peggio.
-Signore poteva uccidermi.-
-Taci Barton.-
-Perché non sei tornato con quella?-
Phil sposta l’album per incrociare lo sguardo sereno di Clint -Perché…- sospira -Sono troppo vecchio per avere un paravento.-
-Un paravento?-
-Hai capito benissimo.-
-Era la tua copertura?-
Phil sospira -Sai, mia madre, è piuttosto anziana e conserva…CLINT!-
Clint ride mentre tira giù Phil tenendolo per la giacca. Punta le mani sul pavimento per tirarsi su e guardarlo in viso, ma non riesce visto che lo ha seppellito contro il suo petto.
-E’ per questo che sei andato via.-
-Già.-
-Potevi chiedermelo se ero tornato con lei, no?-
-Secondo te potevo farlo?-
Phil alza gli occhi al soffitto -No, troppo facile.-
Clint sospira contro la sua giacca -Infondo c’era stato solo un bacio.-
Phil lo guarda o meglio guarda la sua zazzera bionda -Beh, a volte basta questo di tutti i discorsi del mondo, no?-

 

FINE

 

Nella speranza che questa storia vi sia piaciuta, un saluto dalla vostra devotissima Ino chan.

 

 

[1]nome in codice dell’Agente Carter.
[2]devo proprio dirlo a quale citazione è ispirata questa frase?

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