Gerza week!

di jaki star
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** -Passion ***
Capitolo 2: *** Cake ***
Capitolo 3: *** Family ***
Capitolo 4: *** Reunion ***
Capitolo 5: *** protect ***
Capitolo 6: *** Happy ***
Capitolo 7: *** Injuries ***
Capitolo 8: *** Special surprise ***



Capitolo 1
*** -Passion ***


Ehilà!

Avrei dovuto pubblicare due giorni fa, ma a causa di alcuni imprevisti, che sicuramente ogni studente capirà, non ce l'ho fatta!
Bè... Meglio tardi che mai!
Ecco a voi la mia prima raccolta in assoluto: come potevo non cogliere l'occasione per rendere onore alla Gerza?
Spero vi possa piacere: ricordatevi che una recensione al giorno, toglie il medico di torno! (?)

Alla prossima!

Jaki Star

 
~ First prompt: Passion


Gerard bilanciò meglio il peso della tracolla: era stata una giornata veramente sfiancante, non ne poteva più.
Con un sospiro, varcò i cancelli della Fairy Tail High School: ora che anche la riunione del consiglio studentesco era finita, poteva tornarsene a casa.
Mentre camminava, sollevò distrattamente lo sguardo al cielo: una distesa scarlatta pitturava l’orizzonte, disegnando un tramonto tanto bello quanto suggestivo.
Si fermò ad ammirarlo, con le labbra leggermente socchiuse: si lasciò pervadere da un’emozione sconosciuta, che mai aveva avvertito in modo così tangibile.

Il cuore iniziò a battere molto più profondamente, facendolo rimanere senza fiato: era un panorama così bello…

Improvvisamente i suoi occhi verdi saettarono verso una figura in lontananza: la sagoma di una ragazza si stagliava nella luce del crepuscolo.
La bocca di Gerard si aprì ancora di più: quei lunghi capelli che ondeggiavano al vento, quella chioma scarlatta e setosa, quel fisico così longilineo e perfetto…

Il cuore del ragazzo iniziò a battere sempre più velocemente, lanciandosi in una corsa sfrenata: cos’era quella emozione che cresceva in lui, secondo dopo secondo?
Cos'era quel calore che lo infiammava non appena le sue iridi scorgevano il colore rosso?
Cos'era quella sensazione che nasceva in lui, nel profondo della sua anima, non appena la pensava?


Spinto da quel garbuglio di emozioni, Gerard si mise a correre.
Doveva raggiungerla, doveva parlare una volta per tutte.
Perché ormai, quell’emozione stava diventando troppo forte: rischiava di fargli esplodere il petto, rischiava di fargli perdere la testa.

Era attratto da qualsiasi cosa che avesse in sé il colore scarlatto: quell’improvvisa passione doveva poi nascere da qualcosa…

O da qualcuno.

Con forza, chiamò il suo nome.
Quando la ragazza si girò, il suo cuore perse un battito: la vista di quei capelli blu mandò il suo cervello in panne.
Quel colore aveva il potere di farla arrossire ogni volta: appena lo scorgeva in un qualsiasi oggetto, un tepore dolce la invadeva, lasciandola imbambolata ad osservarlo.

Gerard le si piazzò davanti, leggermente ansante: poteva scorgere una luce decisa ed al contempo timida, nei suoi occhi.

Quegli occhi così belli, così caldi, così dolci…

Ma che le prendeva?!

“Erza…” fece con voce tremante il ragazzo, strizzando nervoso la bretella della tracolla.

Gerard era sempre stato un ragazzo pressoché “perfetto”: studente modello, dotato di capacità intellettive e fisiche davvero ottime.
Il suo carattere mite ma risoluto e gentile, unito alla sua naturale bellezza, lo avevano reso una preda appetibile per le ragazze.

Ma a lui non interessava.
A lui interessava lei, lei e solo lei.

Erza Scarlett era il suo chiodo fisso.

Era diventato vice presidente del consiglio studentesco solo per starle vicino, per dimostrarle che l’avrebbe seguita e sostenuta in qualsiasi momento: lui l’amava.
Le era sempre piaciuta, da quando l’aveva vista per la prima volta: lei gli aveva letteralmente salvato la vita, dandogli una motivazione per vivere dopo la morte dei suoi genitori.
Se dapprima poteva essere una cotta, col tempo si era trasformata in vera e propria passione.

“Erza… Io non intendo tenermi dentro un secondo di più tutto questo sentimento” disse, con voce leggermente tremante.

La ragazza, senza fiato, si era ritrovata con la schiena attaccata ad una parete: davanti a lei, solo Gerard, la strada e l’argine del fiume.
I raggi del tramonto si riflettevano sull’acqua cristallina, illuminando i due ragazzi.
Scarlett si ritrovò le mani aperte di Fernandes ai lati del capo: il suo viso a un palmo dal suo.

“Erza… Tu mi piaci, tanto. Ma che dico: io ti amo Erza, ti amo più di qualsiasi altra cosa nell’universo. Sei la mia forza, la mia vita: sento che senza di te, il mio cuore non potrà più battere”.

“Gerard…” sussurrò la ragazza, con le lacrime agli occhi “Pensavo che non ti saresti mai deciso a fare questo passo”.

Sorrise lievemente, mentre lui le asciugava una lacrima di gioia: lei portò una mano al suo petto.

“Anche io ti amo…” disse piano, inclinando di lato la testa.


Fu un istante: entrambi socchiusero le palpebre, sporgendosi lentamente.
La mano destra di Gerard scivolò dietro le spalle di Erza: le loro dita s’intrecciarono come per magia.
Sul bordo di quella strada, mentre lo scarlatto del tramonto ed il blu della sera si mischiavano, i due poterono dimostrarsi l’amore che provavano: le loro labbra s’incontrarono dolcemente, combaciando come i pezzi di un puzzle.
Da casto e dolce, il loro bacio si trasformò in qualcosa di più audace: la passione che Gerard ed Erza avevano represso per così tanto tempo, ruppe gli argini delle loro anime, guidandoli in quel gesto così puro e sincero, che segnò l’inizio della loro storia d’amore.

Una storia che, neppure con il passare degli anni, non sarebbe mai finita.







~Angolo dell'autrice

Ecco a voi il primo capitolo, con tanto d'immagine! ;)
Fra poco, o comunque entro sera, dovrei riuscire a postare i prossimi due capitoli... 
Purtroppo sono indietro con la tabella di marcia, ma non demordo: spero di riuscire a mettermi al passo!

Un grazie a chi legge e recensirà!

Alla prossima,

Jaki Star











 

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Capitolo 2
*** Cake ***


~ Second prompt: Cake



La passione di Erza per la torta alle fragole era cosa ormai nota: non c’era un giorno in cui la maga non ne mangiasse una fetta.
Magnolia sarebbe potuta sprofondare negli inferi, ma alla scarlatta non importava affatto: in quei momenti di pace, esistevano solo lei ed il suo adorato dessert.

Come ogni mattina, la ragazza si recò alla solita pasticceria: entrò nel negozio, assaporando già la squisitezza del dolce.
Ovviamente, quando la commessa le disse che tutte le torte erano già state vendute, ci rimase male: poco dopo uscì dal locale, con un’aura nera e minacciosa attorno al corpo.
Pestando pesantemente i piedi, si diresse da un fornaio vicino: c’erano tutte le torte possibili ed immaginabili, ma della sua prelibatezza alle fregole neppure l’ombra.
Con evidente stizza, passò in rassegna tutti i forni della città: rimase amaramente delusa da ogni tentativo.


Decise di riprovare al pomeriggio, ma ottenne gli stessi insoddisfacenti risultati.


Per sbollire la rabbia e la tristezza, si diresse verso la scogliera: proprio in cima alla salita, aveva scovato un posto davvero spettacolare.
Un albero troneggiava fiero sul mare, mentre ai suoi piedi una panchina permetteva ai visitatori di godersi lo spettacolo.

Erza s’inerpicò sulla pendenza, arrivando con uno sbuffo sconsolato alla meta: era ancora più abbattuta di prima, senza la sua torta alle fragole.

Improvvisamente, i suoi occhi scorsero qualcosa di tanto inaspettato quanto paradisiaco: sulla panchina c’era una fetta di torta alle fragole!
Si avvicinò con cautela e circospezione, come se il dessert potesse fuggire: accanto all’oggetto dei suoi desideri, c’era un bigliettino.

“Per Erza”

Recitava una calligrafia ordinata.
 
La ragazza si sedette, trepidante: con un gesto fluido, ne assaggiò un pezzettino.
L’esplosione di sapori che ne seguì nella sua bocca, le fece desiderare di averne ancora. Ne mangiò ancora, assaporandola pezzo per pezzo.

“Allora, era buona?” fece una voce profonda e calda: Erza s’irrigidì, rischiando di strozzarsi.

Balzò in piedi, mettendosi in bocca l’ultimo pezzo di torta: due braccia possenti le circondarono la vita, mentre il viso di Gerard si posava sulla sua spalla.
Inspirò il suo profumo, mentre il suo naso le solleticava il collo.

“Non avrei immaginato che dietro tutto questo ci fossi tu” disse lentamente Erza: lui rise, girandosela fra le braccia.
In quella posizione la poteva guardare negli occhi, le sue labbra sfioravano il suo viso.

“Come sei diffidente: non è stata mia colpa mia, se le tue preziose torte si sono misteriosamente volatilizzate” ghignò Gerard, stringendola ancora di più a sè.

“Bé, fatto sta che tu non potrai assaggiare la squisitezza di quel dolce: l’ho mangiato tutto!” fece Erza, imbronciandosi.

“Oh, davvero?” le rispose enigmatico lui.


La ragazza non riuscì a fare niente: non poté impedire che le labbra del blu si posassero velocemente sulle sue, mandandole al diavolo il battito cardiaco.
Erza sgranò gli occhi nocciola, arrossendo: avvertì la lingua di Gerard accarezzarle dolcemente il palato, con un ritmo lento e delicato.

La cosa buffa?

Lei ricambiò, chiudendo gli occhi e lasciando che il bacio facesse il suo corso: in qualsiasi altra occasione avrebbe potuto uccidere, ma non se di mezzo c’era Gerard.

Il ragazzo si staccò, sfiorandole comunque le labbra con le proprie.

“Avevi proprio ragione: quella torta era veramente fantastica… Come te” sussurrò il ragazzo, accarezzandole una guancia, adorabilmente scarlatta.

“Ne vuoi ancora, per caso?”.

Erza volle sprofondare: da dove cavolo le era uscita quella frase?!

L’altro non se lo fece ripetere due volte: con estrema dolcezza la tirò ancora più a sé, stringendo con un braccio la presa sui suoi fianchi, mentre con la mano libera le accarezzava la schiena.
Scarlett perse completamente la cognizione del tempo e dello spazio: per lei ora, esistevano solamente i baci fra lei e Gerard.
Affondò le dita fra i suoi capelli blu, approfondendo il contatto: continuarono senza interrompersi.

D’altra parte, nessuno dei due ne aveva l’intenzione.


Sulle labbra della ragazza, Gerard sorrise: sicuramente Erza si sarebbe ricordata per sempre di quella fetta di torta.
 

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Capitolo 3
*** Family ***


~ Third Prompt: Family

 
 
Gerard spostò imbarazzato il peso corporeo da un piede all'altro: osservando il solito casino di Fairy Tail, non aveva la minima idea di come comportarsi.
Si sfiorò la spalla sinistra: il marchio della gilda sembrava emettere calore.

“Non penso che stando lì impalato ti integrerai efficacemente” fece una voce in tono dolce: Gerard si girò, arrossendo alla vista della ragazza cha amava.
Erza lo osservò con indulgenza: stavano per abbracciarsi, quando un tornado in miniatura sottrasse il blu dalla ragazza.

Scarlett rimase immobile: ma che diavolo era successo?

“AVANTI RAGAZZO, DACCI DENTRO CON LA BIRRA!” urlò Cana, porgendo il boccale a Fernandes: egli stava per ribattere, quando Gildartz gli circondò le spalle con un braccio, imitato poco dopo dalla figlia.

“FORZA GIOVANOTTO: SOTTO!” sbraitò il rosso, alzando il bicchiere ricolmo: inutile dire che tutti la gilda si unì al coro, facendo un fracasso infernale.

Erza osservava allibita la scena, mentre il povero ragazzo era diventato il centro dell'attenzione generale.
Il SUO povero ragazzo.
 
“AVANTI RAGAZZI: ACCOGLIAMO GERARD NELLA NOSTRA GRANDE FAMIGLIA COME SI MERITA!”

Un coro di esclamazioni entusiaste seguì l’urlo di Natsu: Gerard avrebbe voluto fuggire, ma una parola gli rimase impressa nella mente.

Famiglia.

Non ricordava neppure cosa volesse dire, famiglia.
Già, non lo ricordava, ma il calore che in quel momento gli invadeva il petto, fece nascere qualcosa in lui: una nuova consapevolezza si fece largo nella sua anima.



Improvvisamente sorrise, voltandosi verso Erza: la fece sedere sulle sue gambe, mentre entrambi prendevano un bicchiere di birra.
Li incrociarono, sorridendosi nuovamente: tutti esplosero in grida di approvazione e la festa ebbe finalmente inizio.

“FIGLIOLI, UN HIP HIP URRA’ AL VOSTRO NUOVO FRATELLO: VIVA GERARD, E VIVA FAIRY TAIL!” urlò Makarov, alzando il boccale.

“VIVA GERARD, E VIVA FAIRY TAIL! HIP HIP URRA’!” lo imitò l’intera gilda.

Gerard rise, rise come non gli capitava da tempo: Erza lo seguì, fissandolo intensamente negli occhi.
Per la prima volta, senza timore o vergogna, la baciò di fronte a tutti: i presenti esplosero in grida di gioia, brindando nuovamente per i due fidanzati, finalmente riuniti.

I festeggiamenti durarono per molto, fino a notte inoltrata: quello sì che era un party degno di Fairy Tail!
 



Gerard finì di sbottonarsi la camicia: l’appoggiò con delicatezza su una sedia, per poi voltarsi verso Erza, la quale era già sotto le coperte.
Solamente con indosso i boxer, si sdraiò accanto a lei, che era coperta solo da una leggera maglietta a maniche corte.

“Era da tempo che a Fairy Tail non si festeggiava in questo modo” ruppe il silenzio Erza, voltandosi verso il fidanzato: lui le sorrise, giocando con una ciocca dei suoi capelli.

“Credo di aver trovato… La mia famiglia” sussurrò, attirandola a sé “E tutto questo grazie a te, amore mio”.

Scarlett arrossì, sorridendogli.

“Spero tu possa trovare la felicità”
“L’ho già trovata: sei tu”.

Appena ebbe terminato questa frase, Gerard si portò sopra di lei: le baciò le labbra, solleticandole l’addome lasciato scoperto dalla maglietta.

“Che ne dici se finiamo i festeggiamenti a modo nostro?” ammiccò sornione il ragazzo, baciandole delicatamente il collo.

“Direi che si può fare” rispose furba Erza, rispondendo alle sue attenzioni.
 



Mai come in quel momento Gerard si sentì così completo: aveva trovato il suo amore, e la sua nuova famiglia.

Cosa avrebbe potuto desiderare di più?


 

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Capitolo 4
*** Reunion ***


Ehilà!

Mi scuso per l'immane ritardo, ma sono riuscita solo ora ad accedere a Efp!
Se siete studenti, specialmente studenti con professori che decidono di fare tutto all'ultimo minuto, potrete capire anche voi i motivi della mia assenza!
Entro stasera cercherò di portarmi al passo, scrivendo tutto quello che manca!

Un grazie a chi ha recensito e letto la storia, commentate se vi va!

Alla prossima,

Jaki Star

 
~Fourth prompt: Reunion



 

“Non posso, ho una fidanzata”
“Ah ehm… Io non stavo cercando di…”
“No sono io quello che… Ehm… Mi dispiace…”
 

 




“Che coglione.
Che emerito coglione.
Sono solo un grandissimo idiota: Gerard Fernandes, temutissimo mago, potente come uno dei Dieci Maghi Sacri…
Se, ma chi diavolo voglio prendere in giro?
Sono solo un codardo, uno stupido codardo ed egoista.
Ma come ho potuto? È vero, abbiamo chiarito i nostri sentimenti, ok… Ma le ho mentito in modo spudorato!
Ormai ci eravamo riuniti, ed io, preda delle mie stupide convinzioni non l’ho.. Oh, dannazione!
Ma ora rimedierò! Sì… Io… Oh, avanti Gerard: fai l’uomo! È passato molto tempo, ma fai l’uomo!”.




Preda dei miei pensieri, giunsi davanti a Fairy Hills: presi un profondo respiro, sistemandomi l’abito nero ed i capelli.
Dannazione anche a Meredy ed Ultear: mi avevano vestito come il principe oscuro delle fiabe!
Indossavo un completo totalmente nero: una camicia nera, lunga sulla schiena, i pantaloni del medesimo colore ed una cintura rossa per staccare. Mi allentai leggermente il papillon, ovviamente scarlatto: quelle due streghe avevano deciso di evidenziare il mio amore verso Erza aggiungendo all’abito oscuro accessori rosso acceso.

Ah, dannate femmine!

Strinsi il mazzo di rose cobalto fra le mani ed entrai.
Sulla soglia del dormitorio femminile, Lucy mi accolse: c’era un nonsoché di strano nelle sue iridi castane... Mah.

“Hey Gerard! Stai cercando Erza? Le avviso che la stai aspettando!” non mi lasciò nemmeno il tempo di rispondere che saltellò via, allegra: eppure ebbi la sensazione di aver scorto un’ombra maliziosa, sul suo viso.

Bè, poco m’importava: dovevo a tutti i costi portare a termine la mia personale missione.
Perso fra i miei pensieri, non mi accorsi della persona giunta a pochi metri da me: rimasi a bocca aperta, senza fiato.

Lei era stupenda: non riuscivo a ragionare, la luce della sua magnificenza mi aveva accecato la mente.
Che creatura meravigliosa: fiera e bella, la mia Erza Scarlett.
Il mio angelo si torturava nervosa l’orlo del vestito bianco, le guance in preda al rossore più acceso: a quanto pare, la luce maliziosa di Lucy aveva una spiegazione…
Aveva quasi la conferma che la  maga degli spiriti stellari si era messa in combutta con Meredy e Ultear.

Erza era vestita da principessa: chissà che fatica farle indossare quel vestito!
Bianco e oro le donavano perfettamente: fra i suoi capelli, una rosa blu faceva capolino.

Mi presi qualche secondo per ammirarla, prima di riscuotermi.

“Sei... Bellissima stasera, Erza” balbettai, alzandomi.
“Grazie, anche tu” mi rispose sussurrando, abbassando le sue meravigliose iridi castane.

Uscimmo da Fairy Tail, non senza notare gli sguardi maliziosi delle ragazze della gilda, appartate dietro il muro.
Camminammo in silenzio, sotto le stelle di Magnolia: ogni tanto ci scambiavamo qualche sguardo imbarazzato, ma non osavamo fare di più.
A causa della mia stupida indecisione, un ostacolo ci impediva di unirsi: tutto per colpa di quel maledetto bacio mancato sulla spiaggia!

Deglutii, stringendo i pugni: diamine, non riuscivo nemmeno a prenderla per mano!

In silenzio, la condussi in una radura: dinnanzi a noi, solamente il cielo ed il ciliegio dell’arcobaleno.
Il mio cuore scoppiò di gioia non appena vidi lo stupore negli occhi della mia maga: mentre sorrideva, era stupenda.
Potevo avvertire il mio cuore battere sempre più forte, mentre i petali multicolore danzavano attorno a noi.

Presi coraggio, inspirando profondamente: la chiamai, prendendole le mani.
Le sorrisi: un sorriso dolce e spontaneo.

Lei arrossì, mentre le sue labbra si piegavano inconsapevolmente all’insù: solo lei poteva sorridere in quel modo così meraviglioso.

“Erza…” iniziai, mentre la luna le illuminava il viso “Io ti ho mentito”.

Sospirai, cercando di reggere il suo sguardo: tuttavia notai che era tranquilla e sorridente.


Perché?

“L’avevo capito: non avevi una fidanzata… Sei uno sciocco” mi disse, arrossendo e carezzandomi una guancia.

“Sono stato uno stupido: mi sono privato, anzi, ti ho privato della felicità che meriti, del contatto che per tanto tempo hai desiderato. Ma ora sono qui per rimediare, Erza: questa volta niente riuscirà ad impedirci di stare insieme. Io ti amo, e se vuoi sapere quanto… Bè, prova a contare gli astri” dissi, senza sapere nemmeno da dove avessi preso quella forza.

“Gerard…”

Appena sento il mio nome pronunciato dalla sua soave voce, un brivido di piacere mi percorre il corpo.
Con dolcezza le prendo il viso fra le mani, inclinando il capo.

“Anche io ti amo… Gerard”.

Un attimo.
Tutto questione di un attimo.
Le nostre labbra si catturano dolcemente, approfondendo sempre più il tanto desiderato bacio.
Il mio petto scoppiò, con un mix di emozioni che non riesco a riconoscere.
Sentii le mani di Erza sui miei fianchi e la strinsi a me: potevo avvertire il suo cuore battere con il mio, in una corsa appassionata.
Ormai niente e nessuno ci avrebbe potuto.
 
Finalmente, eravamo riusciti a riunirci.








Angolo dell'autrice: 

Non credo che riuscirò a postare tutti i capitoli mancanti entro oggi,
Causa problemi tecnici, ma vi assicuro che entro domani sera avrete tutto ciò che manca!

Alla prossima,

Jaki Star

 

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Capitolo 5
*** protect ***


~Fifth prompt: protect




 
“Erza! Erza ti prego rispondimi! Cosa ti hanno fatto?! Cos’hanno fatto al tuo occhio?! Oh Dio no! Erza, no! No!!”

Il bambino pianse: lacrime salate gli rigavano il viso incrostato di sangue e sporcizia.
Fra le sue braccia, una bambina inerme: era ricoperta di tagli e ferite.
La visione orribile del suo occhio martoriato era insopportabile.
Gerard si sforzò di respirare profondamente per evitare di piangere ancora di più e calmare la prepotente nausea.

“Gerard…” sussurrò debole Erza: era viva, VIVA.

“Oh Dio” sospirò il ragazzino, stringendola “Sei salva, Erza. Non sono riuscito a difenderti… Ma te lo giuro, Erza: riuscirò a proteggerti, te lo prometto”.
 

 




I nemici erano tanti, troppi.
Erza cercò di sollevarsi, invano: la gamba non si muoveva, rifiutandosi di rispondere ai comandi.
Quei sottospecie di draghi in miniatura l’avevano circondata: erano pronti ad ucciderla, a straziare le sue carni.
Osservò ancora il proprio arto coperto di sangue: cedette di nuovo, cadendo viso a terra.
 
“Dunque è questa, la mia fine” pensò la scarlatta, attendendo il colpo di grazia.
 
Un boato esplose per tutta la città, investendola di luce bianca.
 



Sollevò lo sguardo, stupita: Perché non avvertiva dolore?
Ma poi, ciò che incrociarono le sue iridi la fece quasi sorridere: Gerard scrutava con sguardo assassino i nemici, investiti da uno dei suoi attacchi più potenti.
La magia del corpo celeste non lasciava mai sopravvissuti: figuriamoci se le vittime avevano osato attaccare Erza.
 


“Hai visto, Erza? Te l’avevo detto, che ti avrei protetta”.



















 




 

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Capitolo 6
*** Happy ***


~ Sixth prompt: happy



 
“Ad ogni modo, se non percepisci quell’energia magica forse non c’è nulla, giusto?” sorrise Erza, osservando Gerard.
Il ragazzo sospirò, appoggiando meglio la schiena contro il muro di pietra.
“Sarebbe splendido…” rispose lui, per poi ridere.

Erza sorrise ancora di più: la calda voce baritonale dell'amico d'infanzia la faceva stare bene.
Con il rammarico di entrambi, il falso Mystgun s’incamminò: la ragazza non distolse lo sguardo dalla sua schiena muscolosa, desiderando solo di poterla abbracciare e di tenerla stretta a sé.

“Forse dovrei dare un’occhiata anche agli organizzatori, comincio domani?”
“Non fare nulla di azzardato”
“Lo so. Ultear m’inchioderebbe. E non solo lei”.


Si guardarono negli occhi: uno sguardo intenso, piacevole, che fece venire voglia ad entrambi di gettarsi fra l'una braccia dell’altro.
Erza sorrise teneramente, con una luce estremamente dolce nelle calde iridi castane

“Non strafare”

Lui sorrise nella medesima maniera, come se volesse mandargli un bacio con lo sguardo.

“’Notte Erza” disse amorevolmente il giovane: entrambi s’incamminarono in direzioni opposte.
 


Gerard non resistette: si voltò in silenzio, osservando la figura della ragazza che amava allontanarsi.

“E pensare che un giorno avremmo potuto avere una normale conversazione come questa… Grazie, Erza…”.



Si diresse verso il proprio alloggio: dal suo portamento dritto e fiero non si poteva certo capire il suo stato d’animo.
In realtà il suo cuore stava facendo le capriole: se non fosse stato obbligato a nascondersi nell’ombra, se non fosse stato additato come un ricercato, come un assassino traditore, non sarebbe stato così discreto.
Se fosse stato solamente Gerard Fernandes, un membro di Fairy Tail, un ragazzo normale ed innamorato si sarebbe già messo ad urlare la propria felicità alla Luna: sarebbe corso indietro, sollevando fra le braccia la propria amata, baciandola sulle labbra una, due, dieci, cento volte.

Ma purtroppo non poteva.

Allora s’abbandonò ad un sorriso, celato dalla bandana mimetica, nonostante la sua anima stesse scoppiando di felicità.






 

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Capitolo 7
*** Injuries ***


~Seventh prompt: injuries


 
“Cos’hai detto, scusa?” fece con voce pacata Gerard, alzandosi con calma dalla sedia.

Il componente della gilda oscura arretrò di un passo: c’era qualcosa nello sguardo di quel ragazzo che lo inquietava. Non appena scorse il bagliore assassino di quelle iridi verdi, iniziò a tremare.

“Credo di non aver capito bene” e qui Gerard s’avvicinò d’un passo al mago oscuro “Come tu ti sia rivolto alla signorina. Puoi cortesemente ripetere la frase?”.

Il nemico indietreggiò ancora, in preda al terrore: per sua sfortuna, un impeto di coraggio lo colse, facendogli pronunciare il fatidico insulto.

“Ho detto che è una maledetta cagna in calore, un puttana da quartiere! Che c’è damerino, sei sordo per caso?!” un ghigno soddisfatto si dipinse sulla bocca del ricercato, ignaro di ciò che sarebbe successo di lì a poco.
Sul viso inespressivo di Gerard non apparve alcun segno di rabbia.

“La vera magia del corpo celeste…” sussurrò, puntando le mani verso il basso.
“Che cazzo dici damerino?! Non sento nulla!” urlò l’altro, ignaro.

Erza, con un lieve rossore sulle guance, osservò il ragazzo, il suo ragazzo, unire tutte le dita tranne l’indice ed il medio.
Gerard alzò lentamente la mano destra fino a puntarla verso l’alto: un ammasso di nubi scure si concentrò in cielo.
 
“Sema” disse con semplicità, prima che tutto saltasse per aria.
 
 



Poco dopo, sotto la luce del tramonto, due ragazzi camminavano tranquilli, tenendosi per mano: Erza sorrideva timidamente, mentre Gerard sfiorava le sue labbra, tendando scherzosamente di baciarla.
“E dai, non scostarti” rise piano lui, mentre la ragazza gonfiava le guance “Avrei potuto ucciderlo da sola” “Sì” concordò Gerard, prendendola per i fianchi e sollevandola: la posò delicatamente sul parapetto di un ponte in pietra, di modo che potesse avere il suo viso alla sua stessa altezza.

“Avresti potuto polverizzarlo, mia dolce e potente Titania… Ma sei la mia ragazza e nessuno… NESSUNO può permettersi di insultarti: ora è un mio compito proteggerti” disse deciso il ragazzo: poco dopo sorrise, sentendo le braccia di Erza attorno al suo collo.

Si unirono in un bacio profondo, intriso d’amore e gratitudine.

“In ogni caso” disse Erza, una volta staccatasi da Fernandes “Non penso che quell’energumeno potrà ancora insultarmi”.



Entrambi si abbandonarono ad una risata, dopodiché, s’incamminarono verso la gilda
 

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Capitolo 8
*** Special surprise ***


~Special!
Wedding time: an happy ending... Or an happy start?


In quella giornata di fine primavera, la gilda di Fairy Tail era silenziosa: era completamente vuota, così come tutta Magnolia. 
Una cosa alquanto singolare, data la fama di casinisti della gilda in questione.

La verità?

Tutta la città era riunita nella piazza centrale, di fronte alla grande Chiesa.
Lo spiazzo e le vie attorno alla cattedrale erano gremite di gente: un brusio carico d’eccitazione e tensione serpeggiava nell’aria, solitamente così tranquilla e rilassata.
Gray, dritto e fiero nel suo completo blu, ammiccò verso il ragazzo al suo fianco: egli era teso e continuava a scrutare imperterrito di fronte a sé.

“Non penso che sarai capace di recitare la formula, nervoso come sei. Cerca di scioglierti” ridacchiò l’alchimista, dando una gomitata al compagno, il quale sospirò.
“Hai ragione, scusa. È che…”
“Ehi, andrà tutto bene” lo rassicurò il mago del ghiaccio, aggiustandosi la giacca.

Lo sposo fremette: nel suo completo, sembrava un principe.
La camicia ed i guanti bianchi staccavano perfettamente con la giacca ed i pantaloni neri: una cravatta immancabilmente scarlatta sostava sul suo petto, donandogli un significato del tutto particolare che la sposa avrebbe sicuramente apprezzato.

“Avanti, sarà tutto ok: hai affrontato missioni più difficili” scherzò Lucy, nel suo vestito rosa confetto, mentre faceva l’occhiolino al ragazzo vicino a Gray.
Fullbuster ghignò “Attento, che questa missione non finirà mai, nemmeno dopo la morte: sarà la tua tortura più grande”.

Lluvia sbuffò di fronte al poco romanticismo del fidanzato “Lluvia pensa che, a volte, Gray sama sia veramente inopportuno”.

Gray la guardò dolcemente: in quel completo dalle sfumature del mare, era ancora più bella del solito.

“Dire che sei stupenda è inopportuno?” le sussurrò, sorridendole: lei arrossì fino alla punta dei capelli, bisbigliando qualcosa di incomprensibile.

Natsu sghignazzò, dando un colpo all’amico “Che c’è scemo, ti sei rammollito?”
“Prova a ripeterlo, idiota”
“Come mi hai chiamato ghiacciolo?”
“Abbassa la cresta, fiammifero bastardo”
“Siamo in chiesa, piantatela tutti e due” li freddò il ragazzo al loro fianco, scoccando loro un’occhiata minacciosa.
I due ragazzi si rimisero al loro posto, mentre le campane suonavano.

E finalmente lei fece il suo ingresso.



Erza, nel suo vestito bianco da sposa, camminò sul tappeto rosso accompagnata dal Master, il quale si era sciolto in lacrime.

“La mia bambina… Una donna ormai!” frignava, cercando di darsi un contegno, cosa evidentemente inutile.

Alle spalle di Scarlet, Wendy faceva da damigella d’onore accompagnata da Mira.
Tutta Fairy Tail ed il resto dei presenti applaudirono gioiosi: quella sarebbe stata sicuramente una delle più belle unioni di tutti i tempi.



L’aria si riempì di rumore, ma a Gerard non importava: continuava a tenere lo sguardo fisso sulla dea che stava venendo verso di lui.
La sua dea.

Fra i capelli portava una rosa scarlatta, proprio come quella che lui si era appuntato al petto. 
Erza era senza dubbio la creatura più bella che avesse mai visto: illuminata dalla luce colorata che filtrava del rosone, sembrava un angelo sceso in terra.
La sua bellezza indescrivibile, la sua forza ed il suo sguardo pieno d’amore… Gerard giurò di non sentir più battere il suo cuore.
Ora che i loro sguardi si erano incatenati, color nocciola contro verde smeraldino, niente poteva distrarli: esistevano solo loro due.

“La mia luce… La mia fata… La mia vita…” pensò Gerard, mentre le porgeva il braccio, sorridendole: lei rispose al sorriso, con un’adorabile sfumatura porpora sulle gote.

“Allora la nonnina aveva ragione… Un giorno sarei diventata una donna, con indosso i suoi gioielli… Ed un principe ad aspettarmi” pensò Erza, sedendosi accanto a Gerard ed accarezzandosi gli orecchini preziosi: la cerimonia poteva incominciare.



Inutile dire che nessuno ascoltò le parole del prete: Fairy Tail si sarebbe distinta anche in chiesa.
Elfman, mentre piangeva, si sbracciava a petto nudo, farfugliando qualcosa sul fatto che i due promessi sposi fossero veri uomini: i Raijinshuu e Romeo cercavano in qualche modo di farlo stare fermo.
Laxus sbuffava, passando costantemente fazzoletti a Makarov e Mavis: i due Master erano peggio di due bambini, se fossero andati avanti ancora un po’ avrebbero allagato la chiesa.
Natsu e Gray, testimoni dello sposo, continuavano a pestarsi i piedi a vicenda.
Laki era intenta a scolpire delle statuette in legno, mentre Evergreen si stava auto complimentando con sé stessa per la scelta delle decorazioni floreali.
Wakaba e Macao pensavano con immensa tristezza che non avrebbero più potuto posare lo sguardo sulla bella Erza.
Le sorelle Strauss si passavano i fazzoletti a vicenda, commosse e sorridenti come sempre.
Lucy, emozionata, teneva la mano di Lluvia, intenerita come lei: fare da testimoni di Erza le riempiva d’orgoglio.
Cana, al fianco di Gildartz, sorseggiava senza farsi notare un liquore da una bottiglietta argentata.


Doranbalt, appoggiato ad una colonna, se ne stava in disparte: osservava la scena, apparentemente (e falsamente) svogliato.
“Non ti conviene avvicinarti ancora a lui” fece un’ombra imponente, accostandosi al giovane: Gajeel lo fissò con gli occhi scarlatti ed un ghignò strafottente.
Il consigliere sbuffò, guardandolo con falso disprezzo “Stai attento, dragon slayer: ricordati a chi ti stai rivolgendo. Ed oltretutto… Non posso più mettere le mani addosso a Gerard: è libero”
“Lo spero per te… Altrimenti andresti a fare compagnia ai nemici di Fairy Tail ghihihi” sghignazzò il ragazzo, per poi dirigersi verso Levy.
“Ah, Doranbalt, un’ultima cosa” fece il corvino, dando le spalle all’altro “Dovresti presentarti al banchetto: non vorrai certo rifiutare l’ospitalità della gilda” sorrise, per poi sedersi di fianco alla scripter: le passò un braccio attorno alle spalle, stringendola a sé. Lei placò i singhiozzi di gioia, appoggiando il capo sulla sua spalla.
Doranbalt sorrise, scuotendo la testa: non sarebbe mancato ai festeggiamenti di Erza e Gerard per nulla al mondo.
 


L’attesa stava sfiancando tutti i presenti, che ormai non vedevano l’ora di uscire dalla chiesa e fare baldoria. 
Erza e Gerard non avevano smesso un minuto di fissarsi: le parole del prete arrivavano ovattate alle loro orecchie, suonando distanti.
L'unica cosa che udivano, erano i sussurri del loro cuore.
 



Finalmente, era giunta l’ora. 
Tutto scorse lentamente: il fatidico “Lo voglio”, l’anello dorato agli anulari dei giovani.
 


“Ora potete baciare la sposa” disse il prete, fra un sorriso ed un sospiro: con un pubblico singolare come quello, era davvero difficile svolgere con calma e serietà il proprio lavoro.


Gerard scostò il velo da sposa, lasciando una veloce carezza sul viso della ragazza.
“E così, siamo qui” sussurrò Erza, inclinando la testa.
“Già, ci avresti mai pensato, amore mio?” domandò il giovane, mentre iniziava a stringerla a sé: guidò le mani sul suo corpo, fino a posizionarle delicatamente dietro la schiena della giovane donna. 
Lei fece risalire le proprie mani sul petto dell’amato, fino a  condurle dietro il suo collo: era giunto il momento.
“Ti amo, Erza Scarlet: ti amerò per l’eternità”
“Anche io, Gerard Fernandes: ora e per sempre”

Si avvicinarono.
Con lentezza, mentre il pubblico esplodeva in un boato di gioia, accostarono le labbra uno all’altra.
Le loro bocche si unirono, creando un sigillo d’amore che non si sarebbe mai spezzato.
Con dolcezza siglarono la loro unione, sbocciata fra i rovi e fiorita in paradiso: ora, niente e nessuno avrebbe mai potuto separarli.

 





 






Erza aprì lentamente gli occhi: non appena vide la scena che le si poneva davanti, sorrise.
Cercò di muovere la mano destra, trovandola però dolcemente intrappolata in quella di Gerard: il suo sorriso s’allargò ancor di più quando scorse che c’era qualcos’altro intrappolato fra le braccia del giovane uomo.
Una piccola creatura, la loro piccola creatura, dormiva a pancia all’aria: con la medesima espressione del padre, il piccolo angioletto era immerso nel mondo dei sogni.
Con tenerezza, osservò i suoi capelli viola: era decisamente figlio loro.
Sotto le palpebre chiuse, due magnifici occhi verdi, del colore delle praterie, sfumavano leggermente di nocciola chiaro attorno alla pupilla nera.
Il piccolo era il chiaro simbolo della loro unione: un futuro mago nel quale si erano mischiati i tratti fisici e caratteriali dei due genitori. 
Accarezzò con gli occhi suo figlio e suo marito, concedendosi quel piccolo momento d’intimità con la sua famiglia: davanti a lei, gli unici uomini che avrebbe mai amato.

“Buonanotte, amori miei… Gerard e Sage sussurrò Erza, prima di lasciarsi trasportare dall’invitante sonno che l’aveva colta.
 

Dopo tante avversità, erano riusciti a ritrovare ciò che avevano perso.
Ora, davanti a loro, non c’era una fine, ma un inizio pieno di amore e prosperità.
 




 





 
Angolo dell'autrice:


Ehilà! 
Lo so, sono in ritardo.
Un ritardo impossibile da giustificare: questa volta potete picchiarmi quanto volete, non cercate nemmeno di comprendermi .
Finita questa patetica scena di auto punizione, passiamo alla storia!
Devo dire che ero completamente indecisa sullo special: scuola, estate, San Valentino, sotto la neve, in spiaggia, matrimonio, figli, scena drammatica, scena di morte, scena di pazzia...
Alla fine sul web ho trovato due immagini e le ho usate per decidere la mia idea finale! 
Comunque pubblico, non demoralizzarti! 
(Ma quale pubblico? Ma quali lettori?)
Ho in programma, non appena il mio lavoro di animatrice sarà concluso, o forse anche prima, di scrivere un paio di raccolte aventi come sfondo un unico tema... 
E non parteciperà solamente la Gerza, ma ci sarà spazio anche per tutte le altre coppie!
Dichiaro ufficialmente CONCLUSA la MIA Gerza Week!
Viva Fairy Tail, viva Gerard ed Erza! <3

Un grazie a chi ha recensito la mia raccolta: vi voglio bene!
Grazie anche ai lettori silenziosi: come sempre vi invito a farvi avanti con qualche recensione, ma l'importante è sempre che non smettiate MAI di leggere le storie su Efp... Gli scrittori su questo bellissimo sito esistono grazie a voi! :)

Alla prossima,

Jaki Star

 

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