« Nat, devi mangiare qualcosa, non puoi andare a scuola a stomaco vuoto! » dice mia mamma, con l'intento di farmi ingoiare anche un misero boccone di colazione.
« Non ho fame » dico per l'ennesima volta.
« Almeno portati via un pasto » tenta.
« Sì, mi porto via un panino e una bottiglia di tè » sbuffo, cedendo alle sue suppliche.
« Finisci di prepararti, io ti aspetto in macchina » mi dice, prendendo le chiavi dell'auto e uscendo fuori.
Penso alle mie amiche che probabilmente ora mi avranno già dimenticato. A mio parere, non ne avevo nessuna di buona. Però almeno stavano con me, e io spero solo di conoscere un po' di gente che mi apprezzi.
Dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua, metto le scarpe ed esco di casa con lo zaino in spalle, rabbrividendo all'aria fresca che da autunnale sta diventando lentamente invernale. Mi stringo nella felpa e apro la portiera dell'auto, sedendomi sul sedile vicino a mia madre, alla guida.
Mentre facciamo la strada verso la mia nuova scuola né io né lei diciamo nulla. Io guardo fuori, fissando il paesaggio sconosciuto che si presenta per la prima volta davanti ai miei occhi.
Passiamo in parte a un parco, dove vedo alcuni ragazzi che chiacchierano prima di andare a scuola insieme, amiche che scherzano o qualche coppia che si bacia.
Con mia grande sfortuna arriviamo e mia madre si ferma davanti al cancello.
« Mi racconterai tutto e vedrai che te la caverai. Sarà un po' brutto i primi giorni, ma ti ambienterai in fretta » mi rassicura. Io le sorrido ed esco, dirigendomi nel cortile.
O la va o la spacca.
Sono venuta a sapere che non sono l'unica ragazza nuova, e questo mi rende felice. Entriamo tutti in classe e io rimango a bocca aperta.
Qui è tutto più spazioso: l'aula è gigantesca, i banchi sono più grandi e ci sono due lavagne. Una normale e l'altra interattiva.
Chissà, forse quest'anno promette anche bene.
Mi siedo in fondo, non voglio dare molto nell'occhio, anche perché nessuno mi conosce e nessuno mi nota.
Però una ragazza, dallo sguardo timido ma anche solare, si ferma in parte al banco.
« Posso sedermi qui? O è occupato? » mi chiede.
« No, puoi sederti » rispondo sorridendo.
Lei annuisce, lascia lo zaino per terra e si siede sulla sedia.
Entra il professore, alto, con la barba e i capelli grigi, abbastanza robusto e basso. I suoi occhiali gli fanno sembrare gli occhi dei puntini da talpa.
« Buongiorno ragazzi, sostituisco il professor Turin dello scorso anno. Io insegnerò lettere, ma prima mi presento. Mi chiamo Johan Pertigan. Dovete abituarvi perché non imparerò subito i vostri nomi » la sua voce lenta e monotona mi spinge a chiudere gli occhi, ma riesco a resistere.
Mentre fa l'appello guardo la mia compagna di banco. Ha la testa appoggiata sul braccio e tiene lo sguardo sul professore, anche se credo non stia ascoltando nulla.
I suoi capelli sono sul rosso e gli occhi di un azzurro chiarissimo, che si vedono anche attraverso gli occhiali. Sembra molto simpatica anche se silenziosa.
« Nat Vetsun? » chiama il prof, arrivata verso la fine dell'elenco dei nostri nomi.
Io, con voce abbastanza chiara, dico “presente” e un po' tutti si girano a guardarmi, dato che sono una ragazza che è entrata a far parte della sezione B da quest'anno.
La lezione continua, si sente la petulante voce di Pertigan che spiega cosa saranno gli argomenti che affronteremo, qual'è il suo metodo di insegnamento eccetera eccetera.
Cose che, per ora, non ho voglia di ascoltare.
Il beato suono della campanella che dichiara l'inizio della ricreazione si fa sentire. Subito dopo seguono le sedie strisciate sul pavimento freddo, i passi da elefante dei ragazzi che escono in giardino e le voci di tutte le persone che iniziano a chiacchierare.
Io e la mia compagna di banco – di cui non so proprio nulla – facciamo con calma. Tiriamo fuori la merenda dallo zaino e, senza dire niente, ci incamminiamo fuori.
Attacco discorso, bevendo un sorso dalla bottiglia di tè.
« Come ti chiami? Quando il professore ha fatto l'appello e ha chiamato il tuo nome.. non ho ascoltato » finisco la frase suscitandole un risolino.
« Sono Jessica Stone, tu sei nuova? » mi chiede.
« Sì »
« Anche io »
« Sai, a dire il vero non conosco niente di questo paese. Sono arrivata ieri » dico.
« Io due mesi fa, ancora quando c'erano le vacanze. Avevo paura di non trovarmi amiche e, invece, tu sei simpatica »
« Grazie. Pure io non sapevo come avrei potuto trovarmi, ma ora so che è meglio non giudicare subito.. questa scuola è carina! » rispondo sorridendole.
Finiamo di mangiare appoggiate a un muretto, aspettando il suono di fine intervallo.
Buonasera a tutti!!! Come vi pare il primo capitolo? Prima di tutto si capisce un po' di più il carattere di Nat... e poi si conosce un'amica, Jessica!
E finalmente la protagonista supera le sue paure peggiori.. ma la vera avventura non è ancora iniziata.
E ora... i ringraziamenti....
Per le seguite: letylove31 , lunatica95
Per le recensioni dello scorso capitolo: letylove31 , lunatica95
Vi aspetto al capitolo 2!!!!
Un bacio!!!!!
Robby