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Il crepuscolo si affretta a scendere su un calmo paesaggio collinare,le
luci della sera creano strani giochi di luci e ombre d
Il crepuscolo si affretta a scendere su un
calmo paesaggio collinare,le luci rosee della sera creano strani giochi di luci e
ombre dando l’impressione che qualcosa si muova furtivo nel paesaggio statico.Una
ragazza corre a perdifiato tra gli alberi fitti senza rendersi conto di dove siarealmente.L’aria è gelida e
pungente ma non sente freddo.Gli alberi non lasciano
passare neanche un raggio di quel sole pallido che, timido,
cerca di irradiare il bosco ancora per poco.Un
leggero venticello muove impercettibilmente gli alberi tra i quali ,in lontananza, un pò più ad est lasciano intravedere una villetta,nascosta
nella parte più profonda della pineta.La costruzione,
non molto antica,è bianca con numerose finestre
intervallate da ampi balconi su ognuna delle quali penzolano fiori dai colori
scuri.Nessuna di queste è illuminata.
”Chissà
chi ci abita” pensa la ragazza tra se ,e lentamente si
avvicina all’ingresso.Il portone è antico ricoperto
di polvere con i classici battenti raffiguranti teste di leone,il quale si apre lentamente con un cigolio stridulo.In quel preciso istante una zaffata di aria
fredda e polvere investe la giovane.Deve essere
abbandonata…l’unica spiegazione.Spinta dalla curiosità
si decide ad entrare.Silenzio…inizia
ad avanzare a tentoni ne buio alla ricerca di un interruttore quando una luce
si accende all’improvviso e la grande massa scura prende la forma di un ampio
salone.La stanza è in stile ottocentesco con grandi
arazzi su ogni parete, una di queste ha una porta finestra che affaccia sul
giardino.Il vento inizia a soffiare più impetuoso
insinuandosi tra le tende beige per colpire le fiamme del camino,stranamente acceso in un luogo che sembra tutt’altro che abitato,e guardandole attentamente sembra
lottino tra loro ad ogni folata… sulla destra un grande pianfororte
a coda si erge su una specie di piedistallo sovrastato da un’imponente libreria
in legno scuro che probabilmente
conterrà centinaia di libri.Tenta di prenderne
uno…sono tutti impolveriti,come
se non fossero consultati da anni.Proseguendo verso
l’interno vede un gruppo di ragazzi che ridono e scherzano su dei gradini che
portano ai due corridoi della casa, uno
illuminatoe l’altro a destra, scuro
senza neanche una candela.Sono cinque, due ragazze e
tre ragazzi,le ragazze parlano tra loro sistemando
ogni tanto qualche ciocca ribelle tra i capelli,i maschi invece sono in
silenzio,parlano solo quando una delle ragazze chiede loro qualcosa per poi
ritornare al loro mutismo.Sono giovani…adolescenti
più che altro…di bellezze diverse tra loro,causa dei
diversi caratteri fisici ma attraenti allo stesso modo. Uno di loro un ragazzo
biondo,il più grande forse, la vedee alzandosi con gioia le va incontroiniziando a ridere,abbracciarla, parlarle, ma
la ragazza non riesce a capire niente di ciò che lui dice come se tutto ad un tratto fosse
diventata sorda.Improvvisamente tutti si girano verso
l’interno della sala,una figura nera lentamente avanza
verso il pianoforte.La ragazza viene
spinta sul gradino più basso,il ragazzo biondo le tiene la mano,trema…perché?...da
dietro la sua schiena riesce a scorgere la figura nera che gesticola…sta
parlando…sta dicendo qualcosa…tutti ascoltano attentamente,sui loro volti
appaiono smorfie di paura, ma lei come prima non riesce a sentire alcun suono
tranne quello del vento che ora si abbatte sulla villa più furioso che mai.
Rumore
improvviso.
La
nera figura è scomparsa.
I
ragazzi iniziano a correre.
Cosa
succede?Il biondo si gira ,la prende per le spalle e
inizia ad urlare qualcosa…lei capisce un po leggendo
il labbiale.Urla una sola parola…CORRI!
Le
prende la mano e inizia a correre verso il corridoio illuminato…quadri
raffiguranti uomini,donne ,nature morte sfrecciano
veloci dinanzi a lei,saltano parecchie statue gettate a a
terra chissà da chi ,scendono scale entrano in stanze evitando qualsiasi cosa
gli si pari avantii in quella folle corsa verso
chissà dove.Perchè corrono? Dove la sta portando? Perché è terrorizzato? Sono queste le domande che si pone ma
che non ha il coraggio di fare…Rallentano.
E’
un corridoio.Iniziano a camminare lentamente,lui sta zitto in ascolto,come se qualcosa dovesse sbucare
fuorida un momento all’altro…è così
assorto che urta un mobile e il vaso di fiori posizionato sopra oscilla
pericolosamente,sta per cadere,la ragazza si affretta ad afferrarlo prima che
cada ma un paio di fiori finiscono a terra schizzando un po’ d’acqua sul
tappeto.Entrambi si calano
per recuperarli,rialzandosi si accorge di un piccolo specchio in cui vede
riflessa la sua immagine…c’è lei…e… basta…il ragazzo dov’è? se
n’è andato? gira un po’ la testa a lato…respiro di
sollievo,è dietro di lei,ma..nello specchio non c’era!
Riguarda lo specchio ed eccolitutti
e due,lui sorride, lei ancora terrorizzata.
Quest’atmosfera l’avrà suggestionata di sicuro.D’un tratto lui si ferma,ritto,immobile la
riprende e ricomincia a correre…altre scale,altre stanze dalle mura
rosse,panna,altre facce che scorrono veloci,altro corridoio.Guardando
bene è lo stesso,c’è la macchia d’acqua fatta cadere
prima sul tappeto per prendere il vaso…
STANNO
GIRANDO IN TONDO!
Sente delle urla,la
paura la invade,vorrebbe urlare anche lei ma dalla sua bocca non esce alcun
suono.Si aggrappa al ragazzo che con uno strattone la
allontana per aprire una botola vicino al mobile …
Perché non l’ha aperta prima?
Vi
entrano entrambi,il passaggio è buio e stretto,
camminano a gattoni.Lei si gira di continuo sperando
che il ragazzo sia ancora dietro di lei.
C’è
silenzio.L’unico suono che
si sente è il rumore del loro respiro affannato.
Il
cunicolo è molto lungo,fa freddo e le ginocchia
iniziano afar male.
”ahi!”la
ragazza sbatte la testa contro un muro… vicolo cieco.Sono
bloccati.Inizia a piagnucolare ma
il biondo la zittisce e muove qualche pietra.Qualcosa
sotto di lei trema e subito dopo iniziano ascendere,lo spazio è strettissimo,lei
allunga una mano per cercare quella del ragazzo ma con sua sorpresa non trova
nessuno…come ha fatto?non c’era modo per scappare da quel cunicolo,in discesa
perlopiù.La velocità aumenta,ha
la sensazione di non avere terra sotto le sue gambe e improvvisamente in un
tonfo si ritrova distesa a terra.Ha battuto il mento
su una delle pietre,fa male,anche le braccia sono
doloranti…maledetta botola.Si alza a tentoni,…la luce l’abbaglia dopo la perpetua oscurità a cui era
costretta prima,strizzando gli occhi tenta di capire dove si trova.E’ una stanza chiusa,rettangolare
e molto piccola rispetto alle altre,ma non perde tempo a coglierne i
particolari perché un ragazzo appoggiato alla parete più lontana cattura la sua
attenzione.Nella penombra due puntini bianchi poco
distanti tra loro luccicano beffardi.La nera figura
lentamente avanza verso di lei.Ora riusciva a
distinguerne bene i tratti.E’ un essere disumana
bellezza,vestito con jeans e maglia scuri grazie ai
quali la sua pelle diafana sembra molto più pallida del normale,i capelli un po lunghi e mossi sono di un nero scurissimo come le iridi
dei suoi occhi,i quali sono solcati da profonde occhiaie violacee.Resta immobilizzata…e un’amara consapevolezza
le balena in testa…quegli occhi…i suoi denti…è un vampiro!era lui
l’essere dal quale stava fuggendo…scappare non è servito a nulla anzi…il
tentativo di fuga l’ha portata dritto dinanzi a lui.Non
prova paura …anzi…in quel momento non prova alcuna emozione
sente solo il desiderio di perdere i sensi…farla finita subito ma quegli occhi
la incatenano con la loro intensità facendola rimanere lucida ,occhi che pian
piano si avvicinano sempre di più.Il suo viso è a
pochi centimetri …un tanfo di sangue impregna l’aria…all’improvviso la
immobilizza contro il muro…un braccio è alzato per impedirle la fuga,con l’altra mano le accarezza uno zigomo,un fremito le
percorre la schiena,finalmente paura? Non lo sa…sensazioni di terrore e piacere
si susseguono in quel tocco…il vampiro si avvicina all’orecchio,inspira forte il profumo dei suoi capelli e stringendola le
sussurra con voce suadente”Tra poco”
…Si
stacca…
Buio.
Prima long-fic
Prima long-fic
*me emozionata*
scusate se in questo capitolo si capisce poco o
niente,più che altro è una sottospecie di prologo,non so come definirlo, ma
cercherò di postare presto...
“AAH!”
Mi rizzai in fretta sul letto col respiro affannato…come al
solito in un bagno di sudore.
Ripresi
fiato lentamente..l’ho sognato di nuovo,non ci voleva .Poggiai la testa tra
le ginocchia sperando di sentirmi meglio ecercando di soffocare quella voce che
mi rimbombava nella testa….
”Tra
poco..”
Che diavolo significava?
Avevo
ancora impressi quei due pozzi scurissimi che mi
fissavano compiaciuti.
Qualcosa
picchiò contro la finestra,scattai
immediatamente...alzai la testa, solo un ramo,non era niente…dovevo finirla con
gli horror una volta e per tutte.
Afferrai
goffamente il cellulare che rischiò di cadere dal comodino e lo accesi …le 5.00
“cavolo è prestissimo e oggi c’è anche la verifica di mate!”Sconsolata mi
rimisi sotto le coperte sperando che Morfeo tornasse a farmi visita
ma non fu così… Restai sveglia a fissare il soffitto ,prendendo
seriamente in considerazione l’idea di marinare la scuola quel giorno e
scervellandomi su quale significato razionale potevo dare a quel sogno, fino a
quando la musica degli Slipknot della mia
“amatissima” sveglia non fece alzare mia madre.
”
LIIII SPEGNI QUEL COSO” disse urlando “ e alzati che sennò perdi l’autobus”.Di malavoglia obbedii,persa
ancora in fantasticherie di vampiri assetati del mio sangue e mi trascinai in
bagno a lavarmi. Non avevo la minima intenzione di applicarmiper scegliere cosa mettere,se riuscivo
ad infilare la maglia nel verso giusto o allacciarmi le scarpe in quello stato
era già un miracolo.
Preferii
evitare di guardarmi allo specchio mentre mi vestivo,
conscia delle condizioni delle mie occhiaie,perfettamente paragonabili a quelle
di un drogato che quel giorno erano particolarmente evidenti… fa niente…ormai
mi ero abituata all’aspetto da cadavere.Scesi in
tutta fretta mettendo in borsa polsini e borchie,l’operazione
correttore era durata più del solito,li avrei messi per strada.
Nell’autobus accesi l’i-pod,prendere il
libro di mate per un ripasso non se ne parlava tanto sarebbe stato inutile e
appoggiai la testa sul finestrino.
Where
do bad folks go when they die?
They
don't go to heaven where the angels fly
They
go down to the lake of fire and fry
I
Nirvana erano un toccasana in quel momento.
”Liii..Lilyyy…svegliaaa..LIII !! Ho un pezzo molto grande di cioccolato
bianco in mano se non vuoi che lo mangi ti conviene svegliarti”
“..petta altri 5 minuti”
“No
mi dispiace ma zia Elvy se lo mangia tutto“
“uff…”
Protesi
le braccia verso di lei che subito mi abbracciò.
“Neanche
stanotte hai dormito?”
“si
vede così tanto?”
“Si…dormi
in piedi cara,dopo andiamo al bar e prendiamo un
grandissimo caffè così ti svegli un po’”
Elvy…
la mia migliore amica...Ci conoscevamo sin da piccole,abbiamo
frequentato la stessa classe alle medie e ora insieme affrontavamo il 3 anno di
liceo scientifico.Era una delle persone più solari
che abbia mai consociuto,pazza,testarda
e sconsiderata come me, con lei potevo essere liberamente me stessa, era
l’unica che appoggiava sempre le mie scelte,il mio modo di vestire,ciò che
pensavo…non giudicava dalle apparenze…mi voleva bene per ciò che ero ed io a
mia volta gliene volevo un sacco…si…era la migliore amica che si potesse avere.
“l’hai
sognato di nuovo” affermòpreoccupata.
“
mmmshi..”
mugugnai girandomi verso il finestrino,provavo sempre
un pizzico di vergogna a parlarle di quelle cose...ӏ una settimana che lo
sogno tutte le notti..mi sono rotta! grazie a lui dormo si e no 4 ore ,mamma si preoccupa mi vede
assente,ho sempre sonno,crede che sia per qualche ragazzo”
“Si certo…”disse ironica ”un ragazzo…dopotutto coso è un
ragazzo”
La guardai male infastidita dal tono “Posso
mica dirle ,guarda mamma si è un ragazzo ma… ecco vedi
è un vampiro che da sette anni mi rompe le scatole 4 volte al mese ma sta
settimana ha deciso di venire più spesso…sai com’è gli mancavo,no ti prego non
guardarmi così non sono pazza è la verità”recitai perfettamente seria.
Iniziò a ridere “vedi che subito dopo tua
madre chiama un manicomio e vengono a prenderti con la camicia di forza ahah”
“Smettila
di ridere …non è divertente”sbuffai spazientita
“Dai
tesò lo sai che scherzo…ma..ahaha”
non la smetteva di ridere.”oddio…Sto immaginando come sei carina con le braccia
legate che urli ‘è la veritaaaaa’”
“ceeeertoio però faccio anche il
tuo nome così prendono anche te e sarai costretta a sopportarmi anche li”
iniziai a ridere anche io.
Parlare
con lei rendeva tutto più facile,era l’unica che
sapeva dei miei sogni.
Mi
ricordo quando glielo raccontai ,mi invitò a dormire a
casa sua e per evitare che si spaventasse nel caso l’avessi svegliata urlando
decisi di raccontarle tutto,anche perché avevo bisogno di parlarne con
qualcuno,constatare se effettivamente c’era qualcosa nella mia testa che non
andava.Le raccontai tutto d’un fiato,della villa bellissima,il ragazzo che mi portava via,il
vampiro che avrebbe dovuto impaurirmi ma che invece trovavo estremamente
affascinante,dell’assiduità con cui lo sognavo da quasi otto anni e di quanto
mi sentissi stupida in quel momento a dirglielo.
Lei
stette a guardarmi per qualche istante con la fronte
corrugata quando poi dopo un pò aprì bocca,credevo
stesse per urlare “Questa è pazza rinchiudetela” ma invece disse semplicemente
“ emh…tesò? Se ti vampirizza NON venire da me
“
Ancora
silenzio.
“ora
capisco perché sei così fissata con i vampiri” e sorrise.
La abbracciai e da allora quello è stato il
nostro piccolo segreto.
I
think i'm dumb, maybe just happy...mi
sfilò le cuffie dalle orecchie.
“ehii rimetti a posto è un
sacrilegio stoppare i Nirvana”
“Umm..non me en frega,comunque almeno
è cambiato qualcosa..l’altra volta aveva gli occhi
rossi e di solito li ha sempre avuti neri...stanotte com’erano?”
“neri…erano
scurissimi,peggio del solito..”
“oh oh aveva fame..oddio…ora ti mangia”
“
Che cavolate dici! E poi se davvero volesse
mangiarmi ne ha avute di occasioni per farlo..e comunque
si è cambiato qualcosa..”
“what?”
“ha
parlato…per la prima volta ,…ha detto ‘tra poco’”
Sussurrai
fissandosognante
un punto del finestrino ripensando a quella voce…a quel volto assurdamente
perfetto.
Elvy
strabuzzò gli occhi.”Tra poco??!!! ho ragione tra poco
sarai la sua cena..Nooo come farò io senza di teee” e iniziò a far finta di piangere.
“Ma
dai scema è solo un sogno anche se…se lo facesse ora
prima di entrare non credo che mi dispiacerebbe…” dissi pensando all’”amorevole
e comprensiva” reazione di mia madre alla vista dell’ennesimo 4.
“Non
dire ste cose neanche per scherzo” rispose
con tono autoritario parandosi davanti “è per la verifica? Dai tranquilla ci mettiamo dietro la Bernardi
e copiamo tutto” sorrise e mi trascinò al cancello.
“Sicura
che una passeggiata sul lungomare alle 8 di mattina non ti va?” chiesi fiduciosa.
“Nein..su cammina se non vuoi che
chiami Marco e ti faccia portare di peso”
Marco
era un ‘idiota che mi stava sempre appiccicato.
“Marco
no non vale…comunque non avevi detto di avere della
cioccolata?”
Sbuffò
”Sempre la solita ingorda”
mi prese sottobraccio e ridendo varcammo l’atrio del nostro
piccolo inferno quotidiano.
1
chap…si lo so i primi sono
sempre pallosi xD
spero che questa storia venga bene anche perché è da molto che
voglio scriverla e poi ha un significato particolare…
Grazie,grazie grazie a ,lilycullen,kachan,68Keira68 e Owarinaiyume(tipiace
inuyasha?) che hanno recensito quella sottospecie di
prologo!
Mi donolavo annoiata,appoggiata alla catena dell’altalena,mentre Elvy e
Hily correvano qua e là per il parco
Capitolo 2
Mi
donolavo annoiata,appoggiata alla catena dell’altalena,mentre Elvy e Mary
correvano qua e là per il parco.L’indomani sarebbe stato l’ultimo giorno di
scuola prima delle vacanze natalizie,un giorno dove non si studia ma dove tanti
ipocriti cercano di condividere il falso buonismo che lo spirito natalizio
infonde ,fortunatamente quest’anno me lo sarei risparmiato…partivo per la
Svizzera quella sera stessa.Due settimane immersa nella neve lontana da quelle due
pazze che mi correvano davanti…si è vero mi mancava la mia vecchia città ma di
sicuro,arrivata li,mi sarei sentita tremendamente sola.
“…ma
cavolo… che hai oggi…domani parti torni nella tua “amata terra” come la chiami
tu e hai una faccia da funerale tremenda”
Mary
saltellava verso di me trascinandosi la povera Elvy dietro..
“Ly
ti prego dalle qualcosa non ce la faccio più” e si sedette esausta
sull’altalena vicina.
Io
continuavo con il mio mutismo.Il vampiro da un paio di notti non veniva,mi
sentivo strana come se mi mancasse qualcosa…evidentemente dopo tutto quel tempo
ero dipendente dalla sua presenza,rivedevo quegli occhi rossi che mi guardavano
con una strana luce,mi mancava il freddo che sentivo mentre si avvicinava…
“Sto
delirando” sbottai mentre guardavo la punta delle mie scarpe sporche di terra
”Nemmeno
stanotte è venuto…è strano in questo periodo non aveva mai saltato un giorno”
“non
puoi farti condizionare così da un sogno…” disse lei guardandomi preoccupata.
“si
lo so..ma…vabbè lascia stare”Che senso aveva raccontarle tutti i miei drammi
interiori,le mie ipotesi di abbandono…aveva ragione ,ero patetica non potevo
rovinare le poche ore passate insieme per colpa di una cosa che nemmeno
esisteva,però anche se cercavo di convincermene sentivo sempre quella strana
sensazione…
“dai
andiamo…”mi alzai in tutta fretta “devo ancora finire di preparare la
valigia…volete restare a cena?”
“Io
non posso” disse Mary “ ho detto a mamma che sarei tornata per cena quindi…ci
salutiamo qui” e mi abbracciò
“Elvy tu che fai?”
“Vengo
e poi non voglio lasciarti così cupa”
Ci
salutammo e ci avviammo verso casa mia.
“ummm..lo
porto o no?” ero imbambolata per l’ennesima volta davanti allo specchio con un
abitino nero in mano“Nà…troppo elegante” dissi quasi disgustata e lo gettai sul
letto.
“dai
portalo lo metterai la sera di natale o a capodanno… è perfetto!” Sbottò lei
sommersa da felpe e pantaloni” L’ultima volta che te lo sei messo eri stupenda”
“ehm…si,ma
quella fu l’unica volta e poi se ti ricordi bene mi avete costretta” la guardai
male al ricordo dei mille rischi di spezzarmi una caviglia con i tacchi.
“Non
ho la minima intenzioni di mettere quei trampoli di nuovo lo sai che non li so
portare,ci vuole qualcuno che mi regga”
“
bell’idea così almeno hai la scusa per restare appiccicata a qualche bel
ragazzo”disse maliziosa.
“ma
dai..non dire stupidaggini lo sai che in questo momento l’ultima cosa a cui
penso sono i ragazzi”
“Non
avrai intenzione di passare all’altra sponda?”chiese fingendo di allontanarmi
con le braccia.
“
Si e la prima vittima delle mie avances sarai tu”
Ridemmo
e mi stesi sul letto accanto a lei.”Pensi ancora a Matteo vero?”
Preferii
non rispondere e abbassai lo sguardo.Nonostante avesse una nuova
ragazza,continuava a mandare messaggi, squillarmi,mi impediva di dimenticarlo.
“Dai…pensa
che è un deficiente,idiota cerebroleso,con la faccia da porcellino d’india
deformato,cieco oltretutto perché la sua nuova ragazza fa veramente schifo e…”
“Ma..
non ha la faccia da porcellino” risposi un po’ irritata,dopotutto era stato li
mio ragazzo.
“Si
lo so,ma è compito delle migliori amiche ridicolizzare gli ex”disse con aria
solenne” e poi perché non mandi il tuo vampiro a fargli una visitina…sai per
spaventarlo un po’”
“ossì
certo la prima cosa che farò quando lo vedrò” se lo vedrò…pensai.
Cercai di mascherare la tristezza per tutta la
serata fino a quando non restai sola.
Mi
buttai sul letto senza neanche spogliarmi… ero esausta e l’indomani mi sarei
dovuta anche svegliare presto…accesi l’i-pod e mi addormentai sulle le note dei
Placebo.
Era
notte inoltrata,l’unica luce proveniva dalla luna che illuminava fiocamente la
stanza,mi girai piano verso la finestra,la luna era perfettamente
visibile,restai immobile a fissarla per non so quanto tempo quando qualcosa
strisciò vicino alle tende…mi misi seduta continuando a guardare quel punto
cercando di capire cos’era,ma non c’era niente…feci per rimettermi sotto le
coperte quando lo vidi.
Il
vampiro era li davanti a me che mi fissava divertito.Aprii la bocca forse per
urlare ma non uscì alcun suono.Mi rannicchiai contro il muro coprendomi con il
piumone…come se una stupida coperta potesse impedirgli di fare ciò che
vuole…Forse capì cosa stavo pensandoe
si mise a ridere,conscio anche lui della stupidità del mio gesto.
Avanzò
piano,con un braccio teso verso di me,voleva che gli prendessi la mano.
Lo
guardai negli occhi, erano rossi,e il pallore della sua pelle non faceva altro
che accentuare quella bellissima cromatura..amavo i suoi occhi ,avevano il
potere di calmarmi,il solo guardarli e perdermi in essi mi rendevano
sicura…così scostai un pò le coperte e mi protesi verso di lui. Allungai la
mano restando sul ciglio del letto ma non appena le mie dita si intrecciarono
tra le sue, mi tirò a se tenendomi la testa schiacciata contro il suo
petto.Iniziò ad annusarmi i capelli ,le mani,che subito dopo spostò per tenerle
ferme lungo il mio corpo per poi spostarsi sul viso e scendere piano verso il
collo, dove si fermò.
Sentivo
il solito puzzo di sangue.Non mi infastidiva,anzi era un odore piacevole…
Alzò
lo sguardo verso di me,non avevo paura più che altro in quel momento non sapevo
cosa provare,se felicità per averlo rivisto o terrore perché dopotutto non
sapevo cosa mi aspettasse.Sentivo i suoi capelli sul mio viso ,il respiro
gelido sfiorarmi le guance e di nuovo sussurrò quelle due parole per me prive
di significato
“
Tra poco…”
continuò
a sussurrarle trattenendomi nella sua presa ferrea,fino a quando quella voce
non diventò che un debole sussurro…
Mi
svegliai urlando,questa volta dovevo averlo fatto peggio del solito perché mia
madre arrivò correndo seguita da papà.Mi abbracciò… tremavo.Mi ripeteva di
calmarmi che avevo fatto solo un brutto sogno,ma non le davo ascolto continuavo
a fissare imperterrita la finestra credendo di vederlo apparire
improvvisamente,cercando di capire se realmente fosse stato qui,mi staccai da
lei tentando di concentrarmi…sentivo perfettamente quell’odore di sangue di
poco prima…
“Vieni
in cucina che mangi qualcosa,e vestiti..dato che ormai siamo tutti svegli
partiamo” mi disse avviandosi verso la porta.
“
Ok “ Andai in bagno chiudendomi la porta alle spalle.Mi appoggiai al lavandino
e alzai lo sguardo verso lo specchio,ero pallidissima…mi sciacquai velocemente
il viso e infilai un jeans.Ero stanchissima, mi riusciva difficile persino
pettinarmi,mi sedetti su un gradino vicino alla vasca e iniziai a ragionare.Era
venuto da me…a casa mia…in camera mia! Ero stretta a lui,non era mai
capitato,come mai è cambiato tutto all’improvviso,cioè quasi tutto alla fine la
frase era sempre la stessa.Cercavo di ricordare se nella vita reale fosse
cambiato qualcosa di importante per far si che questo avvenisse…ma niente,tutte
cose irrilevanti,non penso che il mio nuovo taglio di capelli gli sia piaciuto
così tanto da volerlo vedere di persona…Mamma mi urlava di far presto così mi
alzai e andai li dove mi aspettava una tazza di cappuccino fumante…la bevvi
tutta d’un fiato e iniziai a prendere qualche borsa da mettere in
macchina.Passai davanti alla camera da letto dove i miei confabulavano a bassa
voce riuscii a sentire solo poche cose
“Ha
ricominciato con quei sogni,forse è meglio che non partiamo,ti ricordi cosa
disse la psicologa? Meglio evitare cambiamenti finchè la situazione non cessa”
mamma preoccupata tentava di convincere papà.
“Invece
io credo che le farà bene tornare a casa,ti ricordi com’era felice quando
glielo dicemmo? E poi non pensare a quello stupido strizzacervelli,se veramente
aveva ragione,la smetteva di svegliarsi in piena notte in preda al panico”
“si,ma..”
“Niente
ma,e ora per piacere dammi una mano a portare questa giu”
Corsi
veloce verso la macchina prima che potessero accorgersi che avevo origliato e
mi sedetti,infilando le cuffie a tutto volume.
Ricordo delle sedute dalla psicologa,mi portarono da lei nei primi
tempi,preoccupati che la loro bambina si svegliasse di nott
Ricordo
delle sedute dalla psicologa,mi portarono da lei nei
primi tempi,preoccupati che la loro bambina si svegliasse di notte piangendo,ma
come ha detto mio padre non servì a niente.Disse semplicemente
che era normale a quell’età avere paura dei mostri ,che erano solo stupide fantasie infantili e che questi
sogni sarebbero finiti non appena fossì diventata più
grande…si certo,allora sono libera di ritenermi ancora una bambina…appoggiai la
tesa sul finestrino e mi addormentai cullata dal ronzio del motore.
Scusate
per il ritardo nel postare ma foze maggiori(studio e vampire knight)me l’hanno
impedito …Sorryyy,sinceramente questo capitolo non mi convince tanto ,lo
immaginavo diverso ma dai si…è abbastanza convincente.
Grazie
a tutti quelli che seguono questa cacchetta,a coloro che ce l’hanno tra i
preferiti e che recensiscono ^_^
Bella4: O.O ci credi se ti dico
che questa storia è nata grazie ad un sogno che mi perseguita? Wow…quindi
tranquilla non è strano ,non sei l’unica…cm definirlo…”pazza”? xDxD spero che
la storia ti piaccia
Owarinai
yume:
Si era un sogno e purtroppo come hai potuto vedere non l’unico,mi dispiace per
l’attesa *ç* mannòòò non si vede per niente che ti piace InuyashaxD
Lilycullen: trotana
miiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiaaaaaaaa…ti lovvo! Finalmente ho postato visto?
u.u ti saluta Vandhal buahaha
68keira68: *-* mi fa piacere che
la storia ti sta appassionando…*Lily saltella felice*
già
le domande sono tante ma tranqui penso che gia dal prossimo capitolo chiarirò
qualcosa ^^ baci!
Neve,neve
neve! Ah ditemi cosa c’è di più bello di palate di neve gelata che ti arrivano
alle ginocchia.Il giardino di casa ne era ricopertoe c’era quel bellissimo odore di terra che ti
impregnava le narici…amavo quella sensazione,amavo correre come i bambini tra i
cespugli innevati,amavo quel posto…ero a casa…finalmente.L’atmosfera del
tramonto ,con i suoi toni rosati e arancio rendevano quel luogo ancora più
particolare restai a fissarlo per un po e decisi di fotografarlo…ritornata in
città mi sarebbe mancato…
Corsi
in casa incurante delle scarpe zuppe d’acqua e mi fiondai in camera mia ansiosa
di rivedere il mio piccolo angolino personale.Era come l’avevo lasciata dall’ultima
volta che l’avevo vista quattro anni fa,quando mi trasferii,ancora libri vecchi
sparsi nella libreria,disegni e poster quasi staccati dalle pareti,la scrivania
ricoperta di foto dei miei vecchi amici in varie gite ai laghi,scritte,adesivi…Tolsi
le scarpe inzuppate per evitare raffreddori e malanni vari,buttandole da qualche
parte sotto l’armadio e spalancai il balcone…subito l’inconfondibile odore di
terriccio invase la stanza…la passai in rassegna per un altro po’,scoprendo
oggetti che non ricordavo di possedere e mi gettai sul letto stanca per il
lungo viaggio.
Finalmente
dopo tanti giorni,ero felice,mi era bastato rivedere quel luogo così familiare
per pensare di nuovo positivo.
Nessun
vampiro avrebbe potuto intristirmi ora…
Le
valige le avrei sistemate più tardi ,ora avevo solo una grandissima voglia di
riposare.
Mi
svegliai che il sole era già alto,era stata una notte tranquilla, senza sogni e
non aveva nevicato quindi le strade erano più percorribili nel caso fossi
uscita,sarei dovuta essere felice ma quel “senza sogni” mi turbava..ecco che
ricominciavo a farmi condizionare da una cosa inesistente.In un minuto avevo
mandato a quel paese tutti i miei buoni propositi di felicità anti vampiro
della sera prima.Scossi la testa come per togliermi definitivamente quei
pensieri dalla testa e soprattutto l’immagine di due occhi rossi che mi
fissavano ardenti il cui ricordo mi turbava, mi avvolsi in una coperta e andaii
giu.Scesi gli scalini barcollante,
dirigendomi verso la cucina in cerca di cibo quando qualcosa di grosso mi si
parò davanti.
“Sorpresa”
“AH”
urlai .nell’indietreggiare inciampai su un lembo della coperta e caddi a terra
portandomi dietro uno sgabello.
”Ma chi cav..” nella confusione intravidi una
chioma bionda che si agitava .
“…Albert?!”
il mio migliore amico era in piedi davanti a me che rideva trattenendosi la
pancia .
“Ahahah
oddio sempre la solita”
“ma..ma
cavolo ti sembra il modo?! mi hai fatta spaventare! E poi non c’è niente da
ridere… ALZAMI” tentavo di fare la voce arrabbiata ma non mi riusciva ero
troppo felice di vederlo.
“Si..ahaha
non volevo spaventarti…ahah anzi si,ma guardati”
Continuava
a ridere ed io continuavo a non capire come una caduta potesse essere motivo di
tanta ilarità fino a quando non mi guardai.Ero mezza attorcigliata nel
tappeto,con la coperta che completava l’opera e i capelli buttati qua e la che
mi coprivano il viso…si,ok,ammisi che dall’esterno lo spettacolo poteva essere
abbastanza divertente.Mi srotolai velocemente e iniziai a riempirlo di piccoli
pugni, ero caduta sul braccio sinistro e non riuscivo a metterci molta forza
per il dolore.
“Ahia
cosa ho fatto?”
“Hai
aggredito una povera fanciulla mezza addormentata provocandole ferite profonde
agli arti superiori…potrei denunciarti sai?”gli dissi utilizzando anche i piedi
nel tentativo di fargli più male.
“Dai
finisicila” sorrise “Vieni qui fatti abbracciare”
Due
grandi braccia mi avvolsero “Non sei cambiata affatto lo sai? Il solito
maschiaccio di sempre…” si fermò “mi sei mancata”
Mi
strinsi di più a lui “ Anche tu idiota…ma non osare farlo mai più intesi?”
“ehm…”
alzai lo sguardo per fargli un occhiataccia “Ok…promesso”mi staccai e iniziai a
ridere.
Come
nostro primo incontro ,dopo secoli, era perfetto.
“Si
può sapere come hai fatto ad entrare?” gli dissi aprendo il frigorifero.
“In
realtà sono qui da stamattina presto,credevo di trovarti già sveglia e invece
no,tua madre mi ha detto che potevo restare e così ti ho aspettata” sorrise
compiaciuto versandomi del succo d’arancia.
Solo
allora mi accorsi dello strano silenzio che regnava in casa. “A proposito dove
sono?”
“
Sono andati a Villa Hilderich con i
miei…da amici di mio padre penso torneranno stasera”
“Villa
Hilderich” sussurrai tentando di ricordare…provai una strana sensazione come se
l’avessi gia sentito quel nome. ”E’ nuova?non ricordo di averla mai
vista,comunque meglio così…passeremo una giornata in pace”
“Infatti
ho un bel programmino per noi due oggi,quindi mangia in fretta e vestiti” si
stiracchiò sulla sedia e incrociò le mani dietro la testa.La perfetta immagine
del relax.
Lo guardai meglio,non lo vedevo da quando mi
venne a trovare in Italia un anno prima,era più alto,i capelli erano cresciuti
e sembravano più biondi del solito,le spalle si erano ingrossate magari aveva
iniziato qualche sport,gli occhi,non ricordavo fossero così grigi…l’avevo
sempre visto come una sorta di fratello maggiore, forse quella mattina per la
prima volta lo guardavo con occhi diversi…era diventato davvero un bel ragazzo.
“Ly…oh…a
che pensi?”
“Eh?...Niente
niente…ho fame” dissi distogliendo lo sguardo sperando non avesse intuito cosa
pensavo…ok eravamo molto in confidenza ma meglio evitare quel genere di
commenti.
“Ecco,guarda
ho portato anche i cornetti” disse mostrandomi un pacchettino verde.
“ummm….cos’è
tutta questa gentilezza? Dov’è il mio Albert rude e volgare?”lo guardai con
aria indagativa.
“Oggi
è in ferie è tornata la sua migliore amica e le voleva darle un bentornata a casa”decente”Gli
sorrisi e addentai un pezzo di dolce.
Peri
il resto della mattinata lo bombardai di domande su tutto ciò che mi ero persa
stando via, la tristezza mattutina era sparita, e tutto grazie ad Albert.
Passammo
l’intera giornata in riva ad un fiume poco lontano dal paese,gli raccontai
della mia vita in Italia delle nuove amicizie,dei ragazzi che avevo avuto,di
quanto fosse differente la mia vita rispetto a prima,di quanto mi mancasse
tutto quel verde…
“E
tu invece? Cosa mi racconti?” avevo parlato io per tutto il tempo,ora toccava a
lui no?
“Bhà
qui è sempre il solito mortorio non succede mai niente di interessante…anzi si”
ci pensò su prima di continuare “tre mesi fa ci sono stati due omicidi”si fece
serio.
“
Due omicidi?!” sgranai gli occhi “In questo buco?!e perché? Qualcuno ha rubato
una mucca ad un vecchio con il fucile?” stavo per mettermi a ridere.
“non
scherzare su queste cose” era irritato”Non era mai successo niente del genere”
“Scusa
non volevo…dai su racconta” lo spronai.
“Non
ne so molto,su queste cose preferiscono tacere comunque erano due turisti
ospiti a Villa Hilderich,li trovarono dissanguati ai margini di quella pineta
laggiù,la vedi?” Mi girai verso la direzione del suo dito “Tutta la zona a
partire da quel cartello è proprietà di Villa Hilderich,è uno spazio enorme da
come puoi vedere ed è facile che si intrufolino ladri,infatti l’ipotesi della
polizia è che i due siano stati aggrediti da qualcuno che voleva derubar…ehy
dove vai?”
Mi
ero alzata e avevo iniziato a correre verso quegli alberi ,qualcosa dentro di
me mi diceva di andare, sentivo di conoscerla già come quando Albert mi aveva
parlato la prima volta di Villa Hilderich.Ero arrivata vicino al cartello,mi
fermai a guardare gli alberi in tutta la loro antica imponenza,li avevo gia
visti ne ero sicura.
Albert
mi raggiunse. “Ci siamo già venuti qui,qualche volta?” gli chiesi con il
fiatone.
“No,mai”
Ci
sedemmo esausti a terra ”Non hai finito di raccontare…come sono morti?”
“Ecco
questo è il mistero,come ti ho detto li hanno trovati dissanguati ma nessuna
ferita profonda,trovarono solo dei piccoli taglietti sul petto e sulle braccia,
l’arma non è stata trovata”
“L’assassino?”
“Nemmeno,perlustrarono
tutta la zona compresa la villa per settimane e pensa che ci sono chilometri di
distanza da un lato all’altro della pineta, ma non trovarono niente,quindi può
essere nascosto ovunque”
“Ah”
mi misi a fissare il tronco di un albero.
“Ti
ho spaventata?” Mi domandò prendendomi per mano. “No,tranquillo,ci vuole ben
altro…” Alzai lo sguardo verso il cielo “Andiamo? Si è fatto tardi” ci
incamminammo verso casa mentre le luci della sera iniziavano a calare. Le finestre
di casa erano illuminate.
“Lily,
finalmente…” sbottò mia amdre un po’ irritata”ciao Albert ci sono anche i tuoi
in salotto” Tolsi il giaccone in tutta fretta e mi avvicinai al camino
“oh
Lily fatti vedere” la madre di Albert mi corse incontro per abbracciarmi
“Guardati come sei cresciuta in questi anni, sei diventata bellissima proprio
una donna,chissà quanti ragazzi avrai dietro” squittì felice continuando con le
effusioni.La ringraziai per i complimenti e sprofondai sul divano affianco ad
Albert visibilmente imbarazzato per l’entusiasmo materno. Papà e Fred(il padre
di Albert) commentavano alcune foto divertiti e tentai di inserirmi nel loro
discorso per evitare prediche sulla mia manicure poco curata da parte della
restante parte femminile.
“Cosa
sono?” lui si girò ridendo “Oh Lily,dovevi
venire sono le foto di Villa Hilderich le abbiamo scattate stamattina,è un
posto bellissimo domani ci ritorniamo e se ti va puoi venire” ritornò a Fred che intanto gli ricordava di
portare gli sci nuovi per qualche appuntamento con il proprietario.Le presi e
iniziai a sfogliarle distrattamente …papà e la mamma,Fred e sua moglie,veduta
della villa…a quella foto mi bloccai…non potevo credere ai miei occhi,la
conoscevo benissimo,quelle finestre ,i fiori scuri…era la villa! La villa del
mio sogno! Restai immobile a fissarla per non so quanto tempo,iniziai a
tremare..
“Ti
senti bene?” Albert si era avvicinato preoccupato”Tremi tutta”
“I..Io..”stringevo
talmente la foto che si ruppe un po’ su un lato,tentai di ricompormi “E’
bellissima” la voce tradiva il mio stato d’animo,cercai di calmarmi”Dove si
trova?”
“Sulla
viadel fiume dove siete stati oggi però
invece di svoltare verso il fiume devi andare sulle colline” Dovevo andarci e
subito.
“Ecco..ho
perso il cellulare mi deve essere caduto mentre tornavamo vado a vedere” mi
alzai in fretta e così nervosamente che per poco non travolgevo una lampada
.”Aspetta ti accompagna Albert” urlò mio padre mentre gia aprivo la porta di
casa.
“FACCIO
SUBITO” Mi chiusi in fretta la porta alle spalle prima che potesse ribattere e
inforcai la bici. Certo correre in bici di sera con la strada ricoperta di neve
era un ottima idea per chi volesse suicidarsi ma non me ne importava.Avevo
ancora la foto in mano,la villa era li,quella villa che vedevo ogni notte da
anni era a pochi chilometri da casa mia e non me ne ero mai accorta.Sentivo
l’adrenalina scorrermi nelle vene,ero sicura che una volta li avrei avuto delle
risposte,non sapevo come ma lo sentivo.Dopo una ventina di minuti finalmente
arrivai,avevo le gambe intorpidite per la fatica,abbandonai la bici vicino ai
cancelli e avanzai a piedi.Tutto li era perfettamente come nel mio sogno…i toni
rosati delleultime timide luci del
giorno,il venticello che muoveva gli alberi della pineta e la villa che
imponente mi si ergeva dinanzi…una delle finestre era aperta e il vento faceva
muovere piano le tende all’interno.Decine di emozioni si sovrapponevano dentro
di me,stupore,curiosità felicità,terrore…si terrore perché iniziai a
fantasticare sul fatto avrebbe potuto essere anche un sogno premonitore,dopotutto
la villa c’era,chi mi diceva che non ci potesse essere anche il resto?mandai al
diavolo questi pensieri…-stupida- mi dissi –non iniziare a fare la bimba di
cinque anni-…era impossibile.Più la guardavo più tentavo di convincermi che
tutto questo non era vero non potevo vederla davvero,stavo sognando,tra poco
sarebbe ricominciato il solito sogno e mi sarei svegliata urlando come
sempre…Mi diedi dei pizzicotti per convincermene ,ma mi feci male e questo non
fece altro che gettarmi nello sconforto ma ormai ero li, tanto valeva
continuare. Salìì i gradini ora ero davanti al portone antico,avvicinai la mano
ai battenti dalla testa di leone,non impolveriti .La alzai come per bussare ma
mi fermai,mi sentivo ridicola,anche se qualcuno mi avesse aperto che avrei
fatto?Qual’era il motivo della mia
visita?Cosa gli avrei detto?Mi resi conto di aver agito troppo d’impulso e la
abbassai iniziando a ragionare sul dafarsi.Continuavo a tremare,dovevo
calmarmi!
“Devi entrare?”
Sussultai.Una
voce.Quella voce.
Mi
girai di scatto,a quella vista persi un battito.Era li,davanti a me in tutta la
sua impossibile bellezza che mi sorrideva gentile.Sgranai gli occhi,il mio
cuore iniziò a battere all’impazzata.
Boccheggiai
qualcosa.
Svenni.
Eccolo qui…xD è
apparso…
Grazie a chi
continua a seguirla recensendo e a chi la legge soltanto…