These are the days of our lives

di la_fenice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La favola che è finita male ***
Capitolo 2: *** la storia che è finita male ***
Capitolo 3: *** sogni e sorprese ***



Capitolo 1
*** La favola che è finita male ***


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Capitolo 2
*** la storia che è finita male ***


THESE ARE THE DAYS OF OUR LIVES

LA FAVOLA CHE E’ FINITA MALE

 
Questa è la fine che conosci
i piani che avevamo in mente sono falliti
non siamo nient'altro che lotte grida e lacrime

siamo arrivati ad un punto che non posso tollerare
sono arrivata al limite, non posso essere tua
non sono più di un minuto di cammino

non possiamo allontanare il dolore
non possiamo trovare un bisogno di restare
ho lentamente realizzato che
non c'è niente dalla nostra parte

fuori dalla mia vita, fuori dalla mia testa
fuori dalle lacrime che non possiamo negare
abbiamo bisogno di inghiottire tutto il nostro orgoglio
e lasciare tutto questo casino dietro di noi
fuori dalla mia testa, fuori dal mio letto
fuori dai sogni che abbiamo fatto, non sono buoni
dì loro che sono stata io a renderti stupido
dì loro che la favola è finita male
 
trovati qualcun altro da prendere in giro
lasciami e non guardarti indietro
io non ti seguirò
non lasciamo niente in sospeso
è solo la fine della nostra storia

non possiamo allontanare il dolore
non possiamo trovare un bisogno di restare
non ci sono più conigli nel mio cappello
che possano rimediare a questa situazione

fuori dalla mia vita, fuori dalla mia testa
fuori dalle lacrime che non possiamo negare
abbiamo bisogno di inghiottire tutto il nostro orgoglio
e lasciare tutto questo casino dietro di noi
fuori dalla mia testa, fuori dal mio letto
fuori dai sogni che abbiamo fatto, non sono buoni
dì loro che sono stato io a renderti triste

 
 
Lily corse via con le lacrime che ancora le solcavano il viso.
Correva cercando la via più breve per raggiungere il dormitorio e chiudersi dentro.
Si sentiva a disagio, perché aveva sempre provato pudore a piangere davanti agli altri.
Ma in quell’istante -che lei veramente sperava non esistesse, che fosse solo un incubo- sapeva di avere totalmente ragione.
Ogni volta che qualche suo amico cercava di andare a chiederle cosa aveva, lei correva sempre più forte.
Le lacrime calde che le solcavano il viso ormai erano troppe per essere nascoste.
Si sentiva tradita, stupida, ingenua,.. ma anche molto sola.
Entrata nella sua camera, si chiuse dentro e si tuffò sul letto.
Risentiva le sue parole risuonarle nella testa, senza volerla lasciare in pace. Ogni volta, si ripetevano solo quelle due parole, e risuonavano sempre più forti. Ogni volta, era come ricevere la maledizione Cruciatus. Un dolore sordo la colpiva alla pancia e al cuore, mozzandole il fiato e alimentando le lacrime.
Si teneva la testa, e tentava di non gridare.
“Sporca Mezzosangue”. Non erano solo quelle due parole, quella disperazione che buttava fuori solo in quel momento era ciò che non aveva voluto fare per tutto l’anno. Era la goccia che aveva fatto traboccare il vaso.
Rivide la scena, un’altra volta.
James disse qualcosa a Sirius, che sembrava quasi capire la rabbia che il suo amico tentava di nascondere.
<< Expelliarmus >> mormorò James, facendo volare via la bacchetta di Severus.
<< Levicorpus>> disse ancora, sollevandolo e appendendolo all’albero più vicino. Poche volte aveva visto Potter così. Sì, avevano sempre fatto scherzi scemi a Severus, ma mai in un modo così cattivo e umiliante per la solita vittima.
James era arrabbiato, e Lily non ne capiva il motivo. Corse verso Severus e Potter, urlando a quest’ultimo << Lascialo, stare, idiota!!>>
Gli amici Serpeverde di Severus  urlarono
<< Piton, ti fai difendere da una ragazza?>>
Lui si girò verso di lei, guardandola negli occhi e le urlò
<< Vattene, sporca Mezzosangue.>>
Lily si irrigidì. Nei suoi occhi non vedeva un barlume di umanità, né di amicizia. Quegli occhi le erano totalmente indifferenti.
 
Lily scappò via, non riuscendo a sentire James che urlava arrabbiato << Cosa cazzo le hai detto?>> facendolo cadere e volteggiare nell’aria con gesti calcolati per fargli colpire più rami possibile.
 
La loro favola era finita male.
Scoppiò di nuovo a piangere, per poi calmarsi e  pensare. Quello non era Sev, né Severus. Quello che l’aveva fatta stare male era Piton.
Non era la prima volta: da mesi si rivolgeva a lei con tono sprezzante quando i suoi amici lo potevano vedere, per poi scusarsi quando lei andava a pretendere le scuse.
I gufo erano alle porte. “Ora basta” si disse.
Rimase chiusa nel dormitorio per tutto il pomeriggio, rifiutando chi voleva entrare e non volendo cenare.
Pensava di saltare le lezioni del giorno seguente, specialmente perché avevano 2 ore di Pozioni con le Serpi.
Si mise nel letto, cercando di prendere sonno. Le palpebre le si chiudevano per il troppo piangere, ma il sonno, ne era sicura, sarebbe tardato molto ad arrivare.
James non era mai stato più arrabbiato. O almeno, Sirius non l’aveva mai visto più arrabbiato di così.
<< Ramoso, calmati, dai. Mica ti hanno rotto la scopa…>>
<< Felpato, no!! Hanno fatto di peggio!! Mocciosus ha insultato Lily!! L’amore della mia vita e mia futura moglie!!! Non può passarla liscia!>>
<< Sarei totalmente d’accordo con te, Ramoso, ma ci siamo già beccati due settimane di punizione durante i GUFO e abbiamo rischiato che la McGrannit ci togliesse il Quidditch giusto prima della finale.. meglio non rischiare. La gatta (soprannome della McGrannit) ha occhi ovunque…>>
Si fermò, pensando.
<< Ah, sì, e poi ci sono i GUFO, dove hanno già mille motivi per bocciarci anche se siamo tra i migliori del corso. A Luma non è piaciuto lo scherzo di sostituire il bezoar con caccabombe trasfigurate durante la lezione sui veleni..>> James riuscì a ridere.
In quel momento Scarlett Banks –amica di Lily e sorella adottiva di James Potter- entrò a passo spedito in sala Grande, dirigendosi verso di loro.
<< Cosa avete fatto a Lily?>> chiese, con un tono che non era particolarmente pacato.
<< Mocciosus l’ha deliberatamente chiamata “sporca mezzosangue” dopo che James aveva escogitato la vendetta perfetta per punirlo del fatto che fa passare “alla sua bella Lily” ore nel bagno di Mirtilla Malcontenta a piangere>> intervenne Sirius.
Scarlett li guardò. Poi disse a James
<< Fratellino, non è che andresti tu a convincerla ad uscire? Non ci lascia entrare in dormitorio>>
<< Ti ricordo che Lily mi odia>> commentò lui
<< E allora lascia l’amore della tua vita a disperare…>>
James saltò subito in piedi e corse fuori dalla sala, senza nemmeno finire di cenare
<< Ma che pluffe, James dovrebbe innamorarsi di qualcun altro!!>>
<< Mah, se lo dici tu..>> mormorò Scarlett. Trovava Sirius decisamente seccante e arrogante, e i due erano come i cani e i gatti. Uno l’opposto dell’altra.
 
James corse nel suo dormitorio, andando a prendere la sua scopa.
Aprì la finestra, e cavalcò il suo unico amore oltre a Lily – la sua Nimbus 1000- fino alla finestra del dormitorio delle ragazze.
Lì la vide.
Era bella come un angelo.
I capelli rossi le incorniciavano il viso, che pallido sembrava illuminare più della luna stessa.
Le sue labbra erano incurvate in un sorriso. Quella bocca era perfetta. Avrebbe voluto riempirla di baci, ma James sapeva che il suo era un sogno irrealizzabile.
Era impossibile che Lily gli si rivolgesse in modo diverso da un giorno all’altro.
Era lui che, forse, avrebbe dovuto cambiare.
Sul dipinto gli si dipinse un ghigno malandrino.
Forse fu proprio quello, oltre al grande coraggio Grifondoro, a dargli la forza per fare quella pazzia.
Si tuffò contro il vetro, rompendolo in mille pezzi. Uno di quelli gli ferì la guancia, procurandogli un taglio.
Lily si svegliò di colpo, prima ancora convinta di trovarsi in un sogno, poi sempre più scandalizzata per il fatto che non stava sognando.
<< POTTER!!! Che cavolo ci fai qua dentro?!!?>>
<< Questo>> rispose lui. Lanciò un “Alohomora” alla porta per permettere alle altre ragazze di entrare nel proprio dormitorio.
<< Non ti pare un po’ egoista chiuderti qua dentro non permettendo alle altre di dormire?>> disse stuzzicandola.
<< Non ti pare un po’ da pazzi entrare nel nostro dormitorio sfondando una finestra, rischiando di farti male o di rompere la scopa?>> rispose lei.
<< Mia cara, per te questo è altro…>>
<< Senti, Potter, vattene. Oggi non è decisamente il giorno giusto per snobbarmi e prendermi in giro..>>
Alzò il volto, e James vide quei due bellissimi occhi verdi lucidi. Non poteva piangere. E chiunque l’avrebbe fatta piangere se la sarebbe vista con lui.
<< Ascolta..>> disse lui << Hai degli occhi troppo belli per lasciare che si rovinino piangendo>>
L’aveva davvero detto? Che stupido che era. Ora Lily si sarebbe infuriata solo di più…
Invece lo guardò con mezzo sorriso sul volto.
<< Grazie>> mormorò lei.
Si asciugò le lacrime.
<< Voi malandrini sapete sempre tutto… non è che sai un posto dove possa stare tranquilla senza che nessuno mi veda?>>
<< Ovvio>> le rispose lui. E sorrise. Il sorriso più bello, quello che una persona sta vicino a quella che veramente ama.
<< Ho il posto perfetto. In realtà è il posto perfetto per chiunque..>>
Uscirono tenendosi per mano sotto il mantello dell’invisibilità.
Un muto e silenzioso accordo che nessuno avrebbe mai saputo ci fosse tra di loro.
 
HELLO!!!
Sentite, perdonatemi.
E’ la mia prima fanfiction.
Ci saranno un sacco di errori, perdonatemi.
Accetto tutte le critiche.
P.S. per ora non sarò molto attiva…
Mi dispiace!
A presto
La Fenice
 

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Capitolo 3
*** sogni e sorprese ***


THESE ARE THE DAYS OF OUR LIVES

sogni e sorprese

 
Stammi vicino
Credo che sia così
Che si fa
Come un bambino vedo
Soltanto la verità
E non c’è niente da dire
Poco da fare
Prenditi cura di me
Vedrai che giorno per giorno
Quando ritorno
Sarà più bello
E lo sai perché?
Sei la sorpresa di un raggio di sole
In una giornata di pioggia
In città
Un po’ di pace tra tutto il rumore
Che c’è Intorno a me
Stammi vicino
Sento Che c’è qualcosa di più
Di questo strano tempo
Quello che resta sei tu
E non ho niente da dire
Poco da fare
Starti a guardare per me
È solo un altro bisogno
L’ultimo sogno
Di un uomo nuovo
E lo sai perché?
Sei la sorpresa di un raggio di sole
In una giornata di pioggia
In città
Un po’ di pace tra tutto il rumore
Intorno a me
Rimani ancora un po’
E la vita è come un fiore
Un po’ di pioggia, no
Non può fare male
Fidati di me
Solo di noi
Solo di noi

 
Mentre camminavano stretti sotto il mantello dell’invisibilità, nessuno dei due si accorse di stringere la mano dell’altro.
Lily era rimasta stupita dell’esistenza del Mantello dell’invisibilità.
Per pura curiosità (le leggende del mondo dei maghi le erano sempre piaciute) in biblioteca aveva letto le storie di Beda il Bardo.
Aveva preso la versione scritta in antiche rune, anche per esercitarsi a tradurre per i GUFO.
<< Ma sei un discendente di Ignotus?>>  chiese lei, sottovoce.
Lui la guardò << Quello della storia dei tre fratelli?  Credo di sì. Anche se il mio cognome è Potter, Peverell era il cognome di una mia antenata donna, che diede a suo figlio il mantello, tenendo il marito all’oscuro di tutto..>>
<< Hai uno dei tre Doni della Morte, Merlino! E lo usi per fare cavolate con i Malandrini! Questa è una conferma al fatto che il tuo cervello l’hai donato in beneficenza a Morgana!>>
<< E tu che mi ritieni solo uno sbruffone senza cuore.. le mie buone azioni le faccio anch’io! Pensa che soddisfazione per il nostro futuro figlio sapere di avere un padre talmente generoso da donare addirittura il suo cervello! Magari così avrò anche fatto colpo su Morgana-…>>
Lily lo interruppe, tappandogli la bocca e scansandolo contro il muro, dato che Gazza stava passando.
Mrs. Purr li guardò, per poi proseguire come se nulla fosse
Lily lo guardò, stupita.
<< magari può non vederci, ma sente il nostro odore! Perché ci ha lasciato perdere? Dopotutto è la gatta di Gazza!!>> gli urlò, sussurrando.
<>
Lily continuava a non capire
<< La mia gatta è identica a quella di Gazza, quindi l’abbiamo sostituita, facendo finta che fosse lei Mrs. Purr>> le spiegò lui.
<< Speri che ti creda? È ovvio che l’hai fatto per permettere a te e agli altri Malandrini di girare per il castello in pace, in modo che nessuno vi vedesse…>>
<< Sei senza cuore Evans. Possibile che tu non riesca a capire che non sono solo come mi vedi? È solo un gioco, il mio stuzzicarti. Non lo faccio con cattiveria …>>
<< Per quanto mi riguarda potresti essere anche tu uno dei motivi per cui Severus mi ha… lasciamo perdere.>> concluse lei.
<< Cavolo, hai proprio bisogno di qualcosa per distrarti!! Sembri Mirtilla Malcontenta! Non tormentarti, pensa ad altro!>>
Arrivarono al punto indicato da James. Erano al 7° piano, davanti all’arazzo di Barnaba il Babbeo bastonato dai Troll.
James pensò qualcosa, ripetendo sottovoce la sua richiesta.
Davanti a loro apparve una porta.
La invitò a seguirla.
Lei, riluttante, si fece trascinare dentro la stanza.
Davanti a lei trovò una radura illuminata dai raggi del sole. Le chiome degli alberi, di tutti i verdi che Lily potesse immaginare, ondeggiano al vento lente.
Si sentivano i cinguettii di molti uccellini, e un ruscello doveva scorrere lì vicino.
I raggi del sole scaldavano la pelle, dandole un sollievo che non aveva.
I macigni che si sentiva nel petto pian piano si stavano come sciogliendo.
Quello era un posto che avrebbe chiamato casa.
Senza badare al fatto che il suo “peggior nemico” fosse lì, si buttò sulla soffice erba.
Chiuse gli occhi, respirò profondamente e chiese
<< Dove siamo?>>
James le si avvicinò e le rispose
<< Dipende. Questa è la Stanza delle Necessità. Nessuno dei miei altri amici la conosce.
Non perché voglio che sia solo mia, né perché temevo che Sirius venisse qua a fare lo scemo –in realtà anche questa era una delle valide motivazioni->> disse, facendo sorridere Lily
<< Più che altro credo che ognuno debba avere il suo angolo segreto. È inutile venire qua a scappare da ciò che ci succede se poi tutti sanno dove trovarci, non credi?>>
Guardò Lily.
<< Tanto so che non mi verresti mai a cercare, dato il modo in cui ti tratto. Più che altro tu dovresti stare attenta. Saprei sempre dove sei.>>
<< Proprio sempre?>> chiese lei.
<< Perché non dovrei?>> ribattè lui.
Rimasero in silenzio per un po’, poi lui disse
<< Evans, domani abbiamo lezione. Non so te, ma io ho bisogno di dormire>>
La stanza, in un attimo, mutò la sua forma, diventando molto quello che poteva sembrare un dormitorio.
Apparvero due letti, e James si buttò su uno dei due.
<> le chiese, quando vide che non si muoveva di un passo.
<< No, è solo che non riuscirò certamente a dormire. Sono così. Quando mi succede qualcosa non riesco a prendere sonno.>> confessò, stringendosi nelle spalle.
<< Evans, o vai a dormire o faccio sparire il tuo letto e ti tocca dormire con me>>
Lily si tuffò nel suo letto.
James rise.
<< ‘Notte Lily>> lei lo guardò, con un misto di rabbia e di divertimento.
<< ‘Notte Ja..Potter.>>
Lily non si riuscì ad addormentare, e quando ci riuscì sognò una cosa stranissima.
Si trovava a camminare a qualche metro davanti a Severus. Dovevano tornare a casa dopo essere stati da qualche parte. Ma come capitava spesso nei sogni, non si ricordava da dove.
Loro due erano praticamente vicini di casa, da quando Severus si era trasferito.
C’erano solo due strade che conducevano al loro isolato.
L’amico, cosciente del fatto che lei aveva preso la prima, imboccò l’altra.
Inizialmente si sentì male.
Poi pensò che magari non l’aveva vista.
Tutti i modi che usò per rassicurarsi furono vani quando, per raggiungere casa sua, si erano incrociati.
Lui non le aveva nemmeno rivolto uno sguardo.
Quando gli domandò, con le lacrime agli occhi << Perché?>>
Lui le rivolse uno sguardo sprezzante, ricco di odio.
In quei pochi millesimi di secondo in cui erano vicini, lei capì.
Quella persona che l’aveva sempre rassicurata, che era sempre stato il suo appoggio, l’unico suo fratello maggiore, era morta.
L’avevano ucciso, portandolo a buttarsi da solo in un dirupo da cui non si poteva risalire.
Prima che l’opportunità le potesse scivolare dalle mani, come sempre le era successo, tirò fuori tutto il suo coraggio e gli urlò
<< è bella l’altra strada?>> lo urlò con tutto il fiato che aveva, ritrovandosi a piangere.
In realtà una sola lacrima le scese lungo il viso.
Lui aveva fatto la sua scelta, aveva scelto la strada opposta alla sua.
L’unica colpa che aveva lei era il fatto di non essere Purosangue. Di non essere “alla sua altezza”.
La cosa a lei più cara si era trasformato in un mostro.
Lily, questo lo sapeva, non sarebbe mai potuta cambiare tanto da seguirlo nella sua strada.
Si svegliò.
In realtà era James che l’aveva svegliata, scuotendola.
<< Stavi urlando>> le disse lui.
Notò che la lacrima che aveva versato nel sogno si trovava sul suo viso.
Perché quell’incubo era la sua realtà.
<< Che hai sognato? Tranquilla, era solo un incubo, non devi averne paura>> tentò di rassicurarla James.
<< La cosa che mi fa più paura è che è la realtà>> disse lei, con voce rotta, fissando qualcosa di invisibile.  Forse i ricordi.
James, senza chiederle il permesso, l’abbracciò.
Lily non era una che riceveva tanti abbracci. Non perché non li amasse, anzi.
Solo che lei era sempre quella forte, e nessuno pensava che le potessero servire.
Quello fu in assoluto il più bello.
All’inizio la bloccò il fatto che fosse proprio Potter a darglielo, ma poi si abbandonò.
La fece distendere nel letto, e le disse
<< Ti prometto che starò qui, in modo da poterti svegliare prima che tu veda il tuo incubo.>>
 A differenza di ciò che pensava, non le cinse i fianchi, né fece qualsiasi cosa che fosse “da Potter”.
A lei bastava che lui fosse lì, per capire che c’era qualcuno che l’aveva sempre seguita nella sua strada, senza che lei mai se ne accorgesse.
 
Hello guys!!!
Scusate per la depressione di Lily, ma “ci stava”
Se volete consigliarmi qualche canzone da mettere e inserire nella trama, recensite che così cerco di accontentarvi!!!
+.+
Ah, sì.
La canzone del primo capitolo è “Fairytale gone back”dei Sunrise Avenue.
Quella di questo è “sorpresa” di Francesco Renga.
Non mi dilungo tanto, perché so che nessuno ha voglia di leggere gli angoli degli autori, perché sono ETERNI.
Alla prossima
La Fenice
P.S. vi prego, recensite!!!
 

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