sabbia e neve, nemiche alleate

di UndyingDunkleosteus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** un cagnolino tutto solo ***
Capitolo 2: *** Aisu ***
Capitolo 3: *** un ragazzo piuttosto scostante ***
Capitolo 4: *** un'amore per una ragazza cieca ***



Capitolo 1
*** un cagnolino tutto solo ***


erano le cinque di mattina di una fredda giornata e un cucciolo girava sperduto per le strade del villaggio della sabbia, nella unica zona fertile in cui pioveva. Era bagnato fradicio e tutto solo, continuava ad uggiolare mentre camminava; piangeva tutto solo sotto il grande cielo…
 
<< Mamma! Io vado all’accademia! >> chiamò Yuri, appena uscita da casa, erano le cinque di mattina e lei impiegava due ore a piedi per raggiungere l’accademia, situata al centro del  villaggio ( ora sapete che vivo in periferia! Nd Yuri  ) la madre la salutò e la ragazzina si avviò di buon passo, le piaceva andare a scuola camminando, la rilassava, ad un tratto sentì uggiolare da un cespuglio, lei si accucciò, spostò le foglie e i rami del cespuglio e… vide un cucciolo, bagnato fradicio che piangeva disperatamente << ooh, vieni qui piccolino, non voglio farti del male >> gli disse porgendogli un pezzetto del  panino che sarebbe stato il suo pranzo, il cagnolino era molto piccolo, era appena un cucciolo, così Yuri tirò fuori un panno morbido e ci avvolse dentro quella piccola pallina di pelo per asciugarlo, poi lo infilò nella borsa che aveva legata in vita a mo’ di marsupio e iniziò a correre velocissima fino allo studio del veterinario << buongiorno, dovrei vedere Hana Inuzuka, è presente? >> chiese Yuri alla commessa, << sì, ora la avviso che hai urgenza di vederla, come ti chiami? >> le chiese Yuri rispose<< mi chiamo yuri Ukita >>  l’infermiera chiamò Hana e yuri arrivò in sala operatoria, la ninja- veterinaria curò il cucciolo e prima di ridarlo indietro a Yuri le raccomandò <<  attenta, è molto piccolo e fragile, potresti fargli male facilmente>> Yuri  annuì e disse << ma certo che starò attenta! Ora vado subito a cercargli un collarino, così se lo perdo, sanno che è di qualcuno>> poi prese il fagottino bianco e andò in giro per le strade del centro, cercando il negozio della sua amica Naira, che faceva collari per animali, quando entrò la mamma di naira le accarezzò i capelli color della pece e de disse  << Yuri! Sei venuta per cercare Naira? >>  Yuri scosse la testa << no,cerco un collare per questo cucciolo, so che tu sei molto brava a trovare il collare perfetto per ogni cliente, quindi… potresti  aiutarmi?>> la madre di Naira sorrise e le chiese se sapeva se il cane sarebbe cresciuto molto<< no, non lo so >> rispose Yuri << allora ecco il collare che fa per te >> le disse, porgendo a Yuri una fascia di cuoio decorata da delle x di metallo alternate a dei cerchi dello stesso materiale << è regolabile, così se cresce tanto non hai il bisogno di cambiarlo >> Yuri sorrise ed i suoi occhi ebano scintillarono dalla gioia << grazie, quanto le devo? >> la donna rise <<  Yuri, non mi devi niente, Okurimonodesu*!>>(* traduzione: è un regalo) Yuri stava per obiettare quando Naira scese le scale (o almeno, scivolò giù dal corrimano) seguita a ruota da suo fratello, Hatsu << Yuri! Qual buon vento ti porta qui? >> trillò Naira,una bambina di undici anni con i capelli argentati, una giacca enorme e un cappello nero che le copriva le orecchie da lince; << vento peloso, Naira cara >> disse Yuri estraendo dalla borsa il cagnolino: non appena Naira vide il cucciolo esclamò << oooooh! Che puccioso che è! Come si chiama?>> Yuri  rispose imbarazzata << non ho ancora trovato il nome adatto, sono venuta qua per prendergli un collare>> e detto questo mostrò alla sua amica il nuovo acquisto, Hatsu, che non aveva mai parlato fino ad ora, disse<< è un bel collare, una scelta proprio azzeccata… perché non lo chiami Shruiken? È un bel nome, e poi ricorda la parola shuriken>>  << Ehi! Che bella pensata, fratello! >> esclamò Naira spalancando gli occhi verdi da gatto << dai, ora metto il collare a Shruiken e andiamo a scuola >> esclamò Yuri, allacciando la fascietta marrone al cagnolino, quando si alzò Naira la incitò con la sua voce squillante << e ora andiamo all’accademia!>> Yuri rise e si avviò con i suoi due amici all’accademia ninja, convinta che sarebbe stato un anno spettacolare
Continua


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Spazio per l’autrice:
Konnichiwa(ciao) a tutti!
Spero che  questo capitolo vi sia piaciuto e vi prego di lasciare una recensione, anche se piccola. vorrei sentire cosa ne pensate di questa fan fiction  e ogni recensione, anche se negativa, è importante per me!

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Capitolo 2
*** Aisu ***


Aisu


<< forza ragazza, mettici più impegno/ costruisci una statua usando i pezzi di legno!/se poi il risultato sarà decente/ti farò riposare finchè il sole non scende!>>(scusate per le strofe un po’ traballanti, ma è stata la prima cosa che mi è venuta in mente!Nd: autrice) rappeggiò Killer Bee alla sua migliore allieva, Aisu, che in quel momento stava afferrando un blocco di legno di pino con una mano di ghiaccio che aveva creato con la sua abilità innata, l’arte del ghiaccio; aveva solo undici anni, ma nelle arti magiche ne sapeva quanto un jonin, la ragazza aveva dei capelli biondo platino con le punte che sfumavano sull’azzurro,corti dietro, ma con due ciuffi lunghi quasi fino a terra davanti , indossava una camicetta a scollo orizzontale larga bianco-azzurrina dalle maniche gigantesche e svolazzanti,con dei pantaloni blu notte con un velo che andava dietro, formando una specie di strascico iridescente; la pelle era chiarissima, e ciò evidenziava il maggior difetto di Aisu: i suoi occhi quasi bianchi, senza una minima parvenza della pupilla… perché Aisu era cieca.
Era successo quando aveva sette anni, quando perse sua madre L’organizzazione criminale Akatsuki aveva catturato Aisu e l’aveva presa come ostaggio, per spingere sua madre e suo padre, consiglieri del tsuchikage, a consegnare il rotolo più prezioso del villaggio della nuvola in cambio della salvezza della loro unica figlia, ma quando sua madre arrivò per cedere il rotolo un tipo dell’akatsuki creò una bomba con dell’argilla e la scagliò contro la donna, Aisu cercò di spingere via sua madre per salvarla, ma fu tutto inutile, quando le pattuglie trovarono Aisu, quest’ultima era gravemente ferita, cercarono di rianimare la madre, ma non ci riuscirono.
dopo aver curato Aisu successe il grande disastro:
Aisu era diventata cieca
Col passare degli anni la ragazza aveva imparato a convivere con la sua cecità, sviluppò il senso del tatto, dell’udito e dell’olfatto, e non conoscendola si poteva dire che era una ragazza comune, perché parlava, camminava e combatteva come se avesse avuto una vista perfetta << Aisu cosa c’è? Riprendi l’allenamento!/ finiamo la lezione prima di aver finito il tempo!>> la incitò lo strampalato allenatore << sì, sì… ora finisco>> sussurrò Aisu, come se si fosse svegliata da un lungo sonno, prese una sfera di legno di faggio e la posizionò per fare l’occhio del leone che aveva creato accatastando blocchi di legno di vario tipo, poi si girò e chiese<< allora? Com’è venuto fuori?>> Killer Bee squadrò la scultura, poi affermò<< davvero niente male/ hai fatto un buon lavoro/ questa statua vale/ e non è una presa in giro!>> ed annuì soddisfatto, Aisu sorrise, il suo maestro era simpatico e molto bravo ad insegnare, perché faceva imparare maggiormente attraverso la pratica; Killer Bee considerava i libri come “ carta stampata e teorica di grande veduta, ma con le tecniche ninja è meno risoluta”, e il suo continuo parlare in rima non le dispiaceva affatto; a scuola l’avevano sempre presa in giro o evitata per via del fatto che era cieca, e ora allenarsi da sola, con un maestro simpatico e che insegna bene era un toccasana per l’autostima di una ragazza che viene sempre sbeffeggiata da tutti; stava prendendo conoscenza delle sue capacità, fisiche e mentali, e a volte pensava : “un giorno i compagni di classe che mi rubavano il pranzo o mi nascondevano le cose si pentiranno amaramente di quel che avevano fatto, perché io diventerò tsuchikage, vendicherò la morte di mia madre annientando l’akatsuki e sarò rispettata da tutti!“ poi si riscuoteva dai suoi pensieri e riprendeva gli allenamenti o la sua vita quotidiana; da quando suo padre si era dimesso dal ruolo di consigliere del capo villaggio, Aisu si era dovuta impegnare per contribuire alle spese per la casa e per mantenersi; lei era molto brava a disegnare e a dipingere ,nonostante la cecità, perché era affetta da una malattia chiamata sinestesia, che le permetteva di vedere i colori ascoltando della musica, o sentire un profumo vedendo un’oggetto o un colore quindi si comprò delle tele, delle pitture di vari colori e cominciò a fare quadri che poi vendeva al padre della sua vicina di casa, Yumi,che faceva il mercante, quando il tipo ritornava per prendere altri quadri Aisu riceveva la metà del denaro ottenuto e una quantità esorbitante di complimenti << le tue tele sono energia pura trasferita sulla tela, Aisu, e di questo io me ne intendo! Cotinua così e diventerai ricchissima in men che non si dica >> le diceva il signore ; Aisu, quando tornò a casa sentì il suono dolce di un flauto “probabilmente Yumi si sta esercitando” pensò la ragazza, mettendo mano ai pennelli che aveva appena comprato con l’incasso della sua ultima tela, “rosso, arancio, oro, giallo, marrone, terra bruciata” i colori le venivano in mente con la stessa velocità di un topo affamato che vede un po’ di formaggio;ispirata dalla musica, Aisu mise mano ai pennelli che nuovi, prese dei tubetti di pittura con il colore stampato in scrittura braille e si mise a dipingere; quando finì, la tela rappresentava un paesaggio autunnale leggermente astratto << e anche questo va al papà di Yumi >> disse la ragazza mettendo la tela vicino ad altre sue opere che dopo sarebbero state vendute ai vari mercati della zona; stanca per la giornata passata Aisu uscì in giardino per meditare, si sedette sotto un salice piangente che cresceva vicino al piccolo stagno con i pesci blu, chiuse gli occhi e meditò a fondo, eliminando tutto lo stress accumulato durante le giornata.

Dopo aver finito la meditazione l’azzurra entrò in casa, suo padre, il signor Ikuro Kida, stava facendo il bilancio del mese, confrontandolo con i guadagni del negozio di armi << oh, ciao Aisu, com’è andato l’allenamento con il tuo maestro? >> la salutò come appena svegliato da un lungo sonno. Era sempre così, da quando la moglie era morta Ikuro si era ritirato in se stesso, troppo addolorato perché gli importasse del suo lavoro, dal quale si era dimesso, ora lavorava come mercante di armi e viaggiava molto, lasciando la sua unica figlia da sola per mesi a volte<< ciao papà, gli allenamenti vanno bene, piuttosto, a te come va con il lavoro? >> rispose l’azzurra versandosi un bicchiere d’ acqua, il padre non sapeva del lavoro che faceva la sua figliola per guadagnarsi da vivere quando lui era assente << bene, bene, sono appena tornato dal villaggio della foglia, ci sono tante persone cordiali, potremo trasferirci lì, no? Potresti costruirti una nuova vita >> scandì il signor Kida, visibilmente stanco , Aisu fremette e protestò << ma io mi trovo bene qui! Ho un’allenatore fantastico, ho tanti amici, cosa ti fa pensare che io non mi sia ambientata qui? So che sono cieca, ma non è un problema! >> Ikuro si ritirò sulla difensiva,scusandosi << non volevo dire questo, dicevo solo che se ci fosse la possibilità sarebbe bello potersi trasferire lì, che te ne pare? >> Aisu però si era già chiusa in camera, troppo sconvolta per ascoltare ancora il padre “trasferirsi? Ma dai, che motivo c’è?!” pensò la ragazza prima di coricarsi per dormire

Continua


Spazio dell’autrice:

Konnichiwa a tutti!!
Grazie a chi recensice e segue la mia storia, grazie davvero, continuate a recensire per aiutarmi a migliorare la mia fan fiction,
Grazie e Bacioni!
Misa_Misa_666

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Capitolo 3
*** un ragazzo piuttosto scostante ***


 Un ragazzo piuttosto scostante


Yuri entrò in  classe, era il primo giorno di scuola eppure era quasi arrivata in ritardo, tutti i posti erano occupati, a parte l’unico vicino ad un ragazzo con i capelli rossi e gli occhi azzurro chiarissimo quasi bianco, cerchiati da un nero profondo “nero paura”  come l’avrebbe soprannominato Yuri, che sembravano delle biglie di vetro da quanto erano freddi e inanimati; era vestito con una tuta nera, una zucca era legata a lui con una fascia di cuoio e da un drappeggio di stoffa bianco nuvola << posso sedermi? >> chiese Yuri esitante, quel ragazzo era diabolicamente inquietante, aveva quel certo non-so-che di freddo e cadaverico che faceva venire la pelle d’oca; il ragazzo non le rispose, Yuri stava per andarsene quando lui le quasi ordinò <<  siediti, il posto è libero >> Yuri, obbediente, si sedette accanto al ragazzo, iniziò a prepararsi per la lezione, ma prima di prendere carta e penna tirò fuori Shruiken, in modo che potesse svagarsi seguendo con lo sguardo i batuffoli  di polvere, alla vista del cucciolo il ragazzo che fino a qualche minuto era rimasto immobile e in silenzio, quasi fosse di pietra, allungò la mano verso la testa del piccolo cagnolino, che, inaspettatamente, leccò il palmo del tipo, allora il rosso, prendendolo come una dimostrazione d’affetto, cominciò ad accarezzare Shruiken sulla testa, delicatamente, quasi come se il cucciolo fosse uno spirito impalpabile, evanescente, Yuri rimase a guardare per un po’, e appena notò un accenno di sorriso chiese al ragazzo << di’ un po’, come ti chiami?>> la piccola parvenza di sorriso, di colore, che si era creata sul viso del rosso si congelò, si sbriciolò, scomparve completamente, facendo tornare quel ragazzo un blocco di freddissimo ghiaccio, dopo qualche interminabile secondo il rosso rispose sussurrando << mi chiamo Gaara Sabaku, e non tengo a sapere il tuo nome>> Yuri, sebbene fosse spaventata, tese la mano a Gaara, << io sono Yuri Ukita, e lui è il mio cane, Shruiken>> il  rosso squadrò Yuri, per poi fissarla negli occhi, piantando letteralmente le sue iridi color del ghiaccio negli occhi inchiostro  della ragazza, trapanandole l’anima, scavando nel passato, riesumando ricordi su ricordi, rendendo Yuri una bambola inerme a cospetto della glacialità degli occhi del demone ichibi, il monocoda, il demone che possedeva il cuore del ragazzo, corrotto dall’odio e dalla sanguinarietà <<  va bene, Yuri Ukita, ora so abbastanza cose sul tuo conto>> disse secco Gaara <<  se vuoi potrai restare qui, tanto questo posto resta sempre vuoto >> le concesse “ ovvio, se uno è così spaventoso tutti gli stanno alla larga, è una cosa che anche un bambino sa” pensò Yuri << o-ok, va bene>> balbettò la nostra ragazza, non sapendo cosa dire; poi il professore entrò in classe e la prima parte della giornata scolastica ebbe inizio

 
Alla pausa pranzo Yuri stava da sola sotto un albero, questo Gaara lo aveva capito dal primo attimo in cui aveva studiato la psiche di Yuri, quella mattina, quando lui uscì in giardino, la vide che divideva il suo pranzo con il cane, seduta sotto il salice del cortile, mentre gli altri erano sparpagliati all’interno o nel parco, lui le si avvicinò, e lei quando lo vide si alzò in piedi, turbata dalla sua comparsa <<  cosa fai qui?>> gli chiese la ragazza, lui non sapeva cosa rispondere, allora decise di inventare un motivo << volevo fare due passi e sono passato per di qua>> rispose freddamente, lei lo guardò, scettica<< davvero? Non è che è tutta una balla?>> “povera illusa, non sa che riesco a mentire meglio di chiunque altro?” pensò il rosso << ok, ho capito, non sei in vena di fare certi discorsi>> lo anticipò Yuri << siediti, per favore>> gli domandò; Gaara arrossì << davvero vuoi che un tipo scostante, freddo e insensibile come ti faccia compagnia?>> la risata cristallina della mora fece lo sussultare, quella risata gli aveva sfiorato le corde dell’anima, era una goccia che era caduta nel cuore arido del ragazzo, e ora come una pioggia sottile, stava ridonando la vita ai deserti della sua vita, stava lavando via la sabbia accumulata attorno al diamante che erano i suoi sentimenti, e, piano piano, la sciacquava via << certo che vorrei che un tipo come te mi facesse compagnia! Mi trovo bene con le persone del tuo carattere!>> esclamò Yuri sorridendo, allora Gaara si sedette vicino a lei, mostrando un’abbozzo di sorriso, tirò fuori il suo onigiri e si mise a mangiare, mentre Yuri parlava, il rosso la fissava attento, quasi volesse fare un ritratto alla prima ragazza che gli aveva rivolto la parola in tutta la vita, intanto Shruiken si era addormentato placidamente quando suonò la campanella, Gaara si alzò e porse la mano a Yuri per aiutarla a mettersi in piedi, la mora accettò l’aiuto e si diressero in aula << sai, sei un’ottimo ascoltatore>> gli disse lei, il rosso avvampò impercettibilmente e rispose un “grazie” piuttosto imbarazzato la ragazza sorrise e gli disse << senti, che te ne pare se poi andiamo a casa insieme? Tanto a casa sono da sola a pranzo, posso metterci tutto il tempo che ci voglio e mia sorella non nota il minimo ritardo>> Gaara riflettè un’attimo e disse<< ok, per me va bene>> Yuri sorrise maliziosamente e guardò il rosso, che le domandò << beh? Cos’hai da fissarmi?>> Yuri gli sfiorò il bicipite << tua! >> esclamò per poi correre via, per due secondi Gaara rimase fermo con la mascella che minacciava di cadere, poi esclamò<< hai fatto molto male a sfidarmi!>> e iniziò a correre, raggiunse Yuri e stava per afferrarla quando inciampò in una rientranza del pavimentò e cadde sopra alla mora, abbracciandola per evitare che si facesse male; ma quando urtarono le mattonelle la forza d’urto spinse il viso di Gaara contro quello di Yuri e le loro labbra combaciarono perfettamente, sigillando un patto di amicizia e di complicità con il dio che governa le nostre vite; stranamente non c’era nessuno, e ancora più stranamente la lingua di Gaara si insinuò nella bocca di Yuri, approfondendo il loro contatto e la loro intimità, ma fu solo un’attimo, perché si scostarono subito l’uno dall’altra << scusa>> disse il rosso asciugandosi la bocca con la mano << non so come sia potuto succedere, ma non…>> e fu interrotto dal dito indice che la ragazza gli aveva posato sulle labbra << shhh… sarà il nostro piccolo segreto>> sussurrò la mora; Gaara sorrise e diventò rosso quanto le ciliegie mature << va bene, terremo la bocca sigillata>> affermò prima di alzarsi e di andare in aula con Yuri << a proposito, Gaara>> iniziò la mora << dimmi, Yuri>> rispose il rosso << sei diventato più rosso dei tuoi capelli!>>esclamò la ragazza ridacchiando; Gaara provò l’istinto di picchiarla, ma i suoi pugni erano diventati stranamente pesanti…
Continua…


Spazio dell’autrice
 

Salve gente!
Ecco il mio terzo capitolo della storia, spero che vi sia piaciuto e che non vi siate sconvolti per il bacio (alle fan di Gaara, è stato un’incidente! O forse no?? :> ) vabbè, spero che continuiate a leggere, un grazie enorme a chi mi segue e un grazie ancora più grande a chi legge e recensisce! Grazie, grazie, grazie!
Misa_Misa_666

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Capitolo 4
*** un'amore per una ragazza cieca ***


Un’amore per una ragazza cieca
 
Erano le undici di mattina, all’accademia del villaggio della nuvola in quel giorno di due mesi prima, in ottobre; Aisu si sedette in prima fila, come faceva sempre dal primo giorno di scuola, si era seduta credendo di stare sola per tutta l’ora, invece…
*inizio flashback*
<< è libero questo posto?>> le chiese una voce maschile che non aveva mai sentito << chi sei? Non ti ho mai sentito, sei nuovo?>> domandò Aisu un po’ confusa; la voce maschile rispose con una confusione ancora maggiore << non mi hai mai sentito? Non è visto?>> Aisu si riscosse, per rispondere << che sciocca, non ti ho ancora detto che sono cieca>> Aisu non aveva visto che a parlare era stato un ragazzo molto strano, molto pallido, e con i capelli corvini che risaltavano ancora di più il suo pallore spettrale, gli occhi rossi erano l’unica, magnifica, stonatura in quel viso inquietante; una voce femminile cinguettò <<  andiamo, Ruiko, non vedi che c’è un altro posto libero  vicino a me?>> il ragazzo, che Aisu aveva già etichettato come Ruiko rispose << mi spiace, Yuka, oggi voglio provare a stare con qualcuno di diverso, quindi starò vicino a questa ragazza, ok?>> la ragazza rispose acida << ma guarda che è la tizia cieca, sei sicuro di voler stare con lei?>> Ruiko la riprese << e da quando io giudico una persona dall’aspetto o dagli handicap? Mi deludi molto, Yuka>> e detto questo si sentirono dei passi accompagnati dal brontolio offeso di Yuka; Aisu, dopo qualche secondo di silenzio, scandì << il posto è libero,se vuoi ancora sederti…>> Ruiko la interruppe << ovvio che voglio ancora sedermi! Non badare a quello che dice Yuka , è un’oca come tutte le altre ragazze che mi girano attorno>> Aisu non capiva << cosa intendi col fatto che ti girano attorno?>> lui rispose << solo per il fatto che sono abbastanza carino un sacco di ragazze continuano a ronzarmi intorno, ma sono tutte stupide… ma basta parlare di me, tu invece? Ho già capito che sei cieca, ma non so nulla di te>> Aisu sospirò, poi disse << mio padre era il consigliere dello tsuchikage, ma ora fa il mercante d’armi>> Ruiko parve dispiaciuto << e viaggia molto?>> domandò all’azzurra, che ammise << sì, a volte sta via per mesi interi, e io devo arrangiarmi per guadagnare soldi; è dura ma poi ci si abitua>>  ci fu un’attimo di silenzio, poi Ruiko disse << sai, a pelle mi stai molto simpatica, penso proprio che domani tornerò qui; sei pure molto carina!>> poi il maestro entrò i aula e iniziò la giornata all’accademia ninja del villaggio della nuvola…
...
Ruiko era appena uscito da scuola, quella giornata con Aisu era stata fantastica, si trovava proprio bene vicino a lei, la sua risata argentina sembrava il trillo di un’uccellino, e oltretutto avevano un sacco di gusti in comune, che andavano dal cantante preferito ai loro sogni, e ora voleva parlare con lei, ma non riusciva a trovarla da nessuna parte, poi finalmente la individuò che stava andando via con un’altra ragazza dai capelli neri raccolti in due grandissime code ai lati della testa, lui gridò << Aisu! Aspettami!>> e corse verso le due ragazze << Ruiko! Che sorpresa, perché sei qui?>> esclamò Aisu, che,sentendo i passi affrettati di Ruiko che si avvicinavano, si era voltata di scatto, il moro rispose tutto d’un fiato << volevo passare ancora un po’ di tempo con te, così ho pensato di fare la strada insieme; come si chiama la tua amica?>> La ragazza con le code rispose << io sono Yumi shiniiku, molto piacere>>  << il piacere è tutto mio, io sono Ruiko Shiikami>> replicò il ragazzo sorridendo, Yumi gli domandò << per caso sei quel Ruiko che ha vinto il torneo di arti magiche occulte?>> lui rispose << sì, sono io>> Aisu, a quella notizia, si agitò leggermente, e chiese a Ruiko << e… è stato difficile?>> il moro scoppiò a ridere << no, non molto, mi ha aiutato molto sagimuzu, il mio serpente>> e detto questo un biscione albino col muso triangolare sgusciò fuori dal collo del kimono del ragazzo,che il moro accarezzò sulla testa, poi, vedendo le facce delle due ragazze, si mise a ridere << guardate che non fa niente, è buono come il pane>> le rassicurò, Aisu avvicinò cautamente una mano al serpente, andando un po’ a  tentoni perché essendo cieca non poteva vedere dov’era il serpente, ma poteva percepirne il calore, sentirne l’odore… come se avesse avuto una vista perfetta; dopo un paio di tentativi riuscì a toccare la testa del rettile con il dito indice; Sagimuzu la annusò e strusciò la testa triangolare contro il palmo della mano dell’azzurra, facendo rabbrividire la ragazza al contatto con la pelle squamosa Ruiko affermò << sembra che gli piaci, Aisu>> Aisu chiese << davvero?>> Yumi si intromise << ovvio che gli piaci, non hai sentito che strusciava la testa contro la tua mano?>> Aisu non ci diede retta e disse << beh, ora devo andare, a domani Yumi, a domani Ruiko!>>  e partì di corsa verso il campo addestramenti, dove Killer Bee la aspettava per iniziare l’allenamento
*fine flashback*

Aisu arrivò di corsa al campo<< bene Aisu, sei arrivata/ l’ora del confronto si è avvicinata!/ oggi incontreremo il tuo avversario/ e ci sarà il tuo primo scontro serio!>> la salutò l’allenatore << Davvero? Oggi mi scontrerò per la prima volta?>> interrogò Aisu; l’uomo rispose << non c’è trucco, non c’è inganno / oggi c’è il tuo primo scontro!/ sii veloce e combattendo/lo spedirai dritto al tappeto!>> e improvvisamente si sentì un fruscio; dai cespugli uscirono due figure; una era Ruiko, l’altra era un uomo con i capelli neri e lunghi, che assomigliava incredibilmente ad Orochimaru, ma non era lui, l’uomo era un’eremita dei serpenti che aveva allenato Ruiko << e così ci rivediamo, Killer Bee…  ne è passato di tempo…>> la voce dell’uomo era metallica e cavernosa << ma ora potremo vedere chi è il migliore per il ruolo di tsuchikage, Ruiko si è allenato fino allo sfinimento, e ora è più forte che mai>>  aggiunse serio. Ad  Aisu mancò il fiato: si sarebbe dovuta scontrare contro di Ruiko? Il suo migliore amico? ; Killer Bee rispose all’uomo << anche Aisu si è impegnata, e ora padroneggia benissimo l’arte del ghiaccio; credo che anche se non vincerà, darà del filo da torcere al tuo allievo, caro Kiichiro>> una goccia di sudore scivolò dalla tempia dell’azzurra  “e così dovrò scontrarmi contro di Ruiko… spero di farcela, devo farcela” pensò mentre stringeva i pugni e si metteva in posizione, pronta a combattere << sono pronta, iniziamo lo scontro e facciamola finita>> pronunciò la ragazza con voce atona e fredda; la sua psiche si era impuntata su una sola cosa: battere Ruiko. << e va bene, dato che la tua allieva vuole così tanto combattere, allora iniziamo. Ruiko, preparati>>  convenne Kiichiro con una sottile risata; i due si misero in posizione per cominciare a combattere; al “via” Ruiko scattò in avanti, pronto ad assestare un pugno ad Aisu, ma la ragazza schivò abilmente e afferrò il ragazzo con la mano di ghiaccio, fece per stringere la presa,ma Sagimuzu uscì dallo scollo del Kimono di Ruiko e andò a stritolare il braccio della ragazza che mollò la presa; lui cadde a terra, ma si rialzò subito sguainando la katana; la ragazza si rialzò scrollando il braccio intorpidito dalla stretta del serpente e materializzò una copia perfetta della mannaia decapitatrice con il ghiaccio, solo che questa era  come se fosse stata di metallo vero, anche se era traslucida ed emanava bagliori azzurri; iniziarono a scontrarsi con le spade; Ruiko mirò al torace di Aisu con un fendente, ma la ragazza lo parò con naturalezza, poi lanciò letteralmente la sua spada mirando al ventre di Ruiko; il ragazzo schivò il colpo,ma non abbastanza da impedire alla copia della mannaia di squarciare il kimono e di graffiare il ragazzo all’altezza della milza; quando il sangue bagnò la lama della spada, quest’ultima si tinse di rosso vivo, e quando l’azzurra ritirò la mannaia copiata a sé, degli spunzoni di ghiaccio spuntarono dalle sue spalle, delle ali di aquila le strapparono la schiena della camicia e una specie di diadema disegnato le comparve sulla fronte; con la spada tracciò sulla terra un esacolo e disse con voce  tranquilla<< ora se proverai a colpirmi il colpo rimbalzerà su di te, senza procurarmi il minimo danno>>  e un esacolo si disegnò sulla spalla di Ruiko, il dolore si propagò nella carne come se fosse stato marchiato a fuoco; il ragazzo modificò il marchio con una tecnica occulta, in modo da danneggiare l’avversaria, anche se il sanno si sarebbe riflesso contro di lui; ora era diventata una guerra di resistenza, vinceva chi rimaneva in piedi per ultimo. Continuarono a lottare per un’ora e mezza; Aisu, stanca e dolorante, sentì le gambe cedere, e si ritrovò in ginocchio, ansimante; Ruiko, anche lui col fiato corto, disse con voce atona
<< nessuno mi impedirà di diventare tsuchikage>>
E premette un punto preciso del collo di Aisu, stringendole il nervo e facendola cadere a terra, svenuta.
Aveva vinto lui

Aisu aprì gli occhi a fatica, la voce di Ruiko la riscosse
<< come stai, Aisu? Va tutto bene?>> Aisu era delusa e amareggiata, il suo sogno si era infranto in mille pezzi, come un fragilissimo cristallo a cui è stato assestato un colpo nel punto sbagliato
<< secondo te come sto?! Bene?! Hai appena mandato in mille pezzi il mio sogno! Ti detesto!>> gridò l’azzurra con le lacrime agli occhi, scese dal lettino dell’infermeria della baita dove era stata portata mentre era svenuta e corse fuori , piangendo; fuori nevicava, ma alla ragazza non importava nulla, morire congelata le pareva meglio di tornare all’accademia il giorno dopo.
<< Aisu! Aspetta! Ti posso spiegare!>> le gridò Ruiko correndole dietro, ma Aisu era troppo arrabbiata e frustrata  per ascoltarlo; così, appena il ragazzo la raggiunse, lei gli tirò uno schiaffo così forte da farlo arretrare di qualche passo << non ti avvicinare>> gli sibilò la ragazza con gli occhi pieni di lacrime e le guance rigate dal pianto; il moro la guardò, e si giustificò << almeno lascia che ti spieghi! Dammi almeno una possibilità!>>  l’azzurra si ricompose, anche se le lacrime continuavano a sgorgare dai suoi occhi color del ghiaccio, Ruiko le spiegò << tu diventerai tsuchikage>> a queste parole Aisu rimase stupita << ma se hai vinto tu lo scontro, come posso diventarlo?!>> esclamò con voce rotta dal pianto; Ruiko chiuse gli occhi un secondo, poi  chiarì << senti, Aisu, sin dal primo giorno che ti ho vista sapevo che eri speciale, e la prima volta che ci siamo parlati ho subito iniziato a provare qualcosa per te >> Aisu era confusa: se le voleva bene, allora perché l’aveva sconfitta?  Ruiko continuò << ti ho sconfitta perché volevo sapere se tu provavi la stessa cosa per me>> provare cosa? Aisu non riusciva a capire, ma la domanda di Ruiko le fece da risposta
<< Aisu, vorresti essere la mia ragazza?>>
A quella domanda la ragazza fremette: Ruiko? Che provava qualcosa per lei? Le sembrava impossibile << beh…>> iniziò l’azzurra con voce incerta, in fondo, anche lei provava un affetto per Ruiko che andava ben oltre l’amicizia; allora decise. Prese respiro profondo e rispose sicura<< Sì>>
Poi quello che successe lasciò Aisu senza fiato: Ruiko la circondò in un’abbraccio, lei lo guardò dritto negli occhi, e si scambiarono il loro primo bacio; la lingua di Ruiko si insinuò nella bocca di Aisu, approfondendo l’ intimità tra di loro; quando ebbero finito , l’azzurra guardò il ragazzo affettuosamente, sebbene gli occhi ciechi le impedivano di esprimere molto bene i sentimenti , il moro l’abbracciò e le suggerì << entriamo? Ti starai  congelando>> Aisu  si strinse a Ruiko << beh, in effetti ho un po’ freddo>> ammise l’azzurra << ma dimmi, cosa avresti fatto se non avrei ricambiato il tuo amore?>> chiese l’azzurra con aria innocente, il moro rise allegramente << te lo spiegherò dentro davanti ad una bella tazza di tè, ora affrettiamoci, perché stai diventando davvero freddissima>> le promise Ruiko mentre camminavano verso la baita avvolti dal giubbone del ragazzo
Continua…
Konnichiwa!!!!!!!!!
Sono Misa_Misa_666, e per  questo capito mi ci è voluto un bel po’ di tempo, perché non sapevo come continuare, e allora mi è venuto un gran mal di testa a forza di scervellarmi!  Vabbè, basta lagne; l’aspirina mi aspetta per farmi passare questo dannatissimo martellamento che ho nella mia testolina! Grazie a chi legge e a chi recensisce! Fatevi sentire perché siete miticissimi!
Kissukissu
Misa_Misa_666

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