Frozen Soul

di Charlotte_Heartbreaker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Introduzione ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1-The past ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 What the hell..?! ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 Laugh ***
Capitolo 5: *** Capitolo 4 Trouble ***
Capitolo 6: *** Capitolo 5 I'll try to fix you ***
Capitolo 7: *** Capitolo 6 The truth ***
Capitolo 8: *** Capitolo 7 Misunderstandings ***
Capitolo 9: *** Capitolo 8 Addicted ***



Capitolo 1
*** Introduzione ***


Introduzione





"Smettila!"
"Stai zitta!"

La paura si dipinse sul suo volto,che cercava di trattenere il suo fidanzato.
Lui incurante continuava a spaccare oggetti,strattonarla fino a quando la buttò a terra.
Non voleva piangere,ma la rabbia e il dolore le facevano pizzicare gli occhi,le facevano vedere annebbiato per via delle lacrime.
Aveva deciso già da tempo che avrebbe dovuto lasciarlo e andare via,ma non ci riusciva.

"Alzati,stronza!".Esordì il ragazzo,vedendola a terra.
"Qui lo stronzo sei tu! Vattene,pezzo di merda non ti voglio più vedere!"

Ancora a terra e tremante lo vide:stava prendendo il coccio di un vaso e si dirigeva verso di lei la rabbia la fece scattare,ma il ragazzo la immobilizzò,cercò di divincolarsi,ma la paura la bloccò.
"No,ti prego,fermati!"
Un ghigno sul volto del suo ragazzo







Si svegliò con la fronte imperlata di sudore,terrorizzata e tremante.
Le lacrime minacciavano di voler cadere giù copiose.
Si alzò velocemente dal letto,afferrò il suo amato pacchetto di Marlboro e uscì dalla portafinestra che dava sul terrazzino.
Accese una sigaretta e fece il primo tiro.
Solo allora si accorse del gelo notturno,ma non se ne curò.
Guardò la Luna in cielo,fece cadere un po' di cenere dalla sigaretta e osservò il fumo formare delle leggere nuvolette.
Spense la sigaretta ormai consumata nel posacenere,posto su un tavolino.
Rientrò infreddolita. Appena fu dentro sentì dei brividi,provocati dallo sbalzo di temperatura.
Si mise le mani nei capelli,chiuse gli occhi e inclinò leggermente la testa all'indietro."Coraggio,ti eri ripromessa che non lo avresti sognato più. Adesso va a letto e cerca di stare tranquilla" Disse a se stessa,quasi in un sussurro.
Si rimise a letto e chiuse gli occhi ma,già lo sapeva,quella notte non avrebbe più dormito.



Ciao a tutte,questa è la mia prima storia,spero vi piaccia.
Un bacio,recensite così so se vi fa piaere vedere la storia continuata

 

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Capitolo 2
*** Capitolo 1-The past ***



Capitolo 1
The past

Otto mesi prima..


Lo guardò mentre dormiva sul tappeto del salotto,accanto al divano. Era quasi impossibile credere che quello stesso ragazzo,dall'espressione angelica che ora dormiva come un bimbo le avesse provocato,solo qualche ora prima,quell'enorme taglio sul collo.
Fortunatamente,nell'appartamento accanto al suo viveva la sua migliore amica,Manuela,che la aveva accompagnata al prnto soccorso. La ferita aveva perso molto sangue e le avevano dato sette punti di sutura. I medici avevano insistito per farla rimanere in ospedale,sotto controllo,ma lei aveva firmato un paio di carte e se n'era andata.
Adesso guardava dormire quello che credeva fosse l'amore della sua vita,che si era rivelato un animale. Lei gli era sempre rimasta vicino,fino a quel momento,aveva sperato che le cose sarebbero migliorate. Ma adesso aveva deciso.

Bussò alla porta di Manuela,appena la ragazza la vide con un borsone in spalla la fece entrare e la abbracciò fortissimo.
"Manu,ho deciso..Io-io devo andarmene.." Disse sconsolata.
"Carlotta,lo so..ma non pensi che sia..insomma,puoi sempre rimanere qui con-con me.." Manuela faticò a dirle quella semplice frase,aveva la voce rotta dal pianto.
"Devo,è meglio per me..amore mi dispiace tanto,sai che mi mancherai,ti voglio un bene dell'anima" Detto questo Carlotta si staccò dall'abbraccio e,dopo aver posato un bacio sulla fronte della ragazza aprì la porta e scese le scale.

Era arrivata in aereoporto senza nemmeno accorgersene. Aveva deciso,se ne sarebbe andata.
Arrivata al banco informazioni chiese quale fosse il primo volo che stava partendo,la signora al bancone la guardò un po' perplessa,ma le rispose che il primo volo era per la Germania,Berlino,più precisamente. Era perfetto,avrebbe saputo sicuramente dove andare.
Carlotta era decisa a prendere quell'aereo. La donna la squadrò da testa a piedi. Non si poteva certo dire di lei che passasse inosservata. Aveva lunghi capelli,che aveva tinto di nero,ma che,sul lato destro,erano rasati. Si poteva notare che avesse un piercing alla lingua,uno sotto l'occhio,un microdermal e un labret,sotto il labro inferiore. In più aveva ben visibili dei tatuaggi,un trucco sugli occhi con l'ombretto nero portato verso l'esterno.
Sapeva di avere un aspetto duro,ma questo le piaceva,perchè non rifletteva quello che aveva dentro,almeno non completamente.
Si sedette sul sedile dell'aereo ed allacciò la cintura. Stava abbandonando la "sua" Sicilia,la "sua" Catania. Ma non le dispiaceva più,se non per Manuela. Ma era sicura che l'avrebbe rivista. Non voleva nemmeno pensare a cosa avrebbe pensato Tomàs,quando al suo risveglio non l'avrebbe più trovata. Anzi,non voleva proprio pensare a nulla. Chiuse gli occhi e appoggiò la testa sul sedile. Non sapeva se si sentisse pronta,ma avrebbe cambiato vita.

Era appena arrivata,uscì dall'aereoporto e cercò nel borsone il suo amato pacchetto di Marlboro rosse,appena lo trovò estrasse anche l'accendino e si accese una sigaretta. sentì la nicotina entrarle in circolo e questo la fece rilassare. Prese il cellulare dalla tasca e,senza pensarci molto,scrisse un messaggio. 
"Hey, indovina? Sono a Berlino!"
La risposta arrivò dopo pochissimi secondi e ciò la fece sorridere.
"OMG! Davvero?! Vieni subito a casa,devo presentarti qualcuno..(: "
Chissà,forse finalmente Jenni aveva trovato il ragazzo giusto per lei. Rabbrividì a quel pensiero. Aveva ancora vivide le immagini della notte precedente e sapeva che ci sarebbe voluta tanta forza per reprimere tutto quello che,in pochi mesi,le era accaduto.
Gettò la sigaretta a terra e la calpestò con la punta del piede. Vide che stava arrivando un taxi e lo fermò,non vedeva l'ora di rivedere Jen.

Si ritrovò davanti la stessa casa che ricordava,salì i piccoli gradini e suonò il campanello.
"Oddio! Non ci credooo! Sei sul serio qui!!" Una Jen leggermente diversa aprì la porta e la strise forte,posandole due baci sulle guance.
"Eh già,sono tornata" Rispose la ragazza con un leggero sorriso sulle labbra,mentre ricambiava la stretta dell'amica.
Entrarono in casa e Jenni la osservò per bene "Ma questo look da vera dura?" Lei fece un cenno con la mano,come a volerle dire di lasciar perdere. "Dai,andiamo in salotto,devo presentarti qualcuno" Continuò Jen con entusiasmo. Era proprio come la ricordava,un piccolo uragano sempre sorridente,capelli biondi e occhi azzurri,talmente belli da togliere il respiro,era leggermente più bassa di lei,ma faceva per cento,malgrado sembrasse così piccola.
Appena arrivate in salotto vide un ragazzo biondo e molto alto che le aspettava con un sorrisone stampato sul viso. Era un ragazzo abbastanza carino,dai lineamenti delicati. Jen si diresse verso di lui e lo strinse,dopodichè si scambiarono un veloce bacio a stampo e la bionda esordì con un "Ti presento Andreas,il mio ragazzo". Li guardò intenerita,tanti ricordi le si proiettarono davanti gli occhi,ma fece il possibile per scacciarli via. Allungò una mano verso il ragazzo "Molto piacere,sono Carlotta". Lui ricambiò la stretta e le sorrise "Piacere mio"
La bionda guardò Carlotta e le disse "Non mi aspettavo la tua visita,ma mi ha fatto molto piacere. Ti sei presa una vacanza?". La mora avvertì una morsa alla bocca dello stomaco,ma cercò comunque di essere gentile con l'amica "Diciamo di si,una specie". Jen le si avvicinò e le disse "Starai un po' qui con noi vero? Daii,stasera usciamo anche e poi non voglio farti spendere soldi per una camera d'albergo quando puoi comodamente stare qui!" La mora sorrise,come al solito l'amica aveva deciso tutto da sola e non le restò che accettare. Seguì la bionda su per le scale dove la prima le mostrò la sua camera,ovvero quella degli ospiti,con un letto matrimoniale al centro,un armadio abbastanza grande,una piccola scrvania bianca nella parete di fronte al letto,un bagnetto a sinistra e un piccolo terrazzino munito di sedie di vimini ed un tavolino a destra. Era abbastanza grande e luminosa, completamente color crema,le dava un senso di pace. Le piaceva molto. "E' perfetta,grazie mille Jen! Non so come ringraziarti,avrei potuto stare in hotel..". La bionda le sorrise "Dimmi solo che uscirai con noi stasera,ti pregoo!" Facendo una faccia da Gatto con gli stivali di Shrek, a cui la mora non seppe resistere. "E va bene" rispose,arresa.

Dopo una doccia e una sigaretta scese in salotto,dove Andreas e Jen la stavano aspettando. 

"Ma sei ancora così?" Esclamò incredula Jen,vedendola ancora avvolta nell'asciugamano. "Bhe si,perchè?" rispose la mora con espressione innocente "Ma lo sai che ore sono? No,non lo sai! Sono le sette e mezza,alle otto e mezza abbiamo appuntamento con questi amici! Dai,muovitii!" Jen era decisamente molto particolare,la mora guardò l'espressione arresa sul volto di Andreas e,senza proferire parola,si recò al piano di sopra per prepararsi.

Optò per un vestiario decisamente comodo ovvero leggins neri,una canotta bianca con una grande croce nera sul davanti,le sue amatissime Vans,mise all'orecchio destro un orecchino,anch'esso a forma di croce,si asciugò i capelli e li piastrò poi si truccò,come al solito sul nero.

Lanciò poi lo sguardo sul comodino,dove vi era il suo cellulare,in carica.
Non aveva controllato il telefono da quando era arrivata,cioè da circa quattro ore. era stata presa dalle chiacchere con i ragazzi,la doccia ed i preparativi. Non voleva sapere se qualcuno avesse cercato di contattarla,ma sapeva che doveva almeno comunicare a Manuela di essere arrivata,e che tutto andava bene.

Prese il telefono e lo sbloccò,trovando immediatamente l'avviso sullo schermo di 15 messaggi non letti,avevano tutti lo stesso mittente: Tomàs.

Un brivido le percorse la spina dorsale,lesse i messaggi. In alcuni vi erano imprecazioni ed insulti,in altri preghiere di dirle dove si trovasse o di ritornare a casa,in altri ancora c'erano minacce. Li eliminò tutti e scrisse un messaggio all'amica,che aveva salutato la mattina stessa.

"Amore,sono arrivata da Jen. Starò un po' a casa sua e poi deciderò cosa fare,per adesso non mi va di tornare. Forse cercerò un lavoro ed una casa qui,così quando vorrai potrai venire a trovarmi. Ci sentiamo presto,un bacio."

La risposta arrivò quasi immediatamente,segno che Manuela era attaccata al telefono in apprensione. La conosceva troppo bene.

"Volevo chiamarti,sono stata in ansia tutto il tempo,stronza! Tanto sapevo che anche se ti avessi cercata non mi avresti risposto. Ti voglio bene amore,tanto..non dimenticarlo. Io sono sempre qui,lo sai. A presto.."

Sorrise. Le mancava già così tanto..le lacrime minacciarono di voler cadere giù,ma Carlotta ingoiò il groppo che aveva in gola e,recuperate sigarette e accendino,raggiunse gli amici in salotto,finalmente pronta per uscire.

Jen la guardò e le disse "Oh finalmente! Credevo non ti sbrigassi più,sarai felice di conoscere i ragazzi,sono molto simpatici!" La mora la guardò e le sorrise,non aveva voglia di conoscere gente nuova,per nulla.

Dopo un bel po' di strada si fermarono fuori dal cancello di quella che era una villa enorme,con un giardino altrettanto grande. Rimase stupita,chi diamine era che poteva permettersi tutto quel lusso?

Suonarono al campanello e venne ad aprire un'armadio a quattro ante,che sorrise appena ci vide. Andreas gli disse "Saki,ciao! Come va? Ti trovo in forma! Lei è con noi,è un'amica" Fece,indicandomi. Mi presentai con una stretta di mano. Dopodichè l'omone si allontanò e gridò a qualcuno,al piano di sopra,di scendere. 

Si sentirono passi pesanti,come se una mandria di tori stessero facendo il loro ingresso in salotto. Invece,al posto della mandria,quattro ragazzi mi si pararono davanti. Due di loro erano molto simili e abbastanza strambi,gli altri due sembravano più normali. LI riconobbi subito,erano i Tokio Hotel,stentavo a crederci. Ero una loro grandissima fan. Nulla del tipo  - OMG! I Tokio Hotel,adesso svengoo!- Però mi piaceva proprio tanto la loro musica,la adoravo quasi. Non appena i quattro ebbero salutato Andreas e Jen spostarono il loro sguardo su di me. Li precedetti,prima di inutili presentazioni "So benissimo chi siete,adoro la vostra musica. Piacere di conoscervi,sono Carlotta"
Tom mi guardò malizioso "Adorerai anche me,tesoro"

Dio,odiavo le persone così piene di sè.
Come aveva detto Jen?   -Sarai felice di conoscere i ragazzi,sono molto simpatici!-

Oh no,proprio no.





Ciao ragazze!
Ringrazio tutte quelle che hanno letto l'introduzione e asy99 per la recensione,stavo pensando di linkarvi i look che farò indossare a Carlotta o ad altri,per rendere meglio le idee,fatemi sapere se vi piace l'idea e lasciate una recensione!
Un grande bacio e grazie ancora!

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 What the hell..?! ***


Capitolo 2
What the hell..?!







La serata era trascorsa abbastanza tranquillamente,ma Carlotta si sentiva strana.
Si sentva osservata.
E aveva ragione.
Tom l'aveva osservata per tutta la sera. Quella sensazione era diventata insostenibile.

"Jen,vado a fumare una sigaretta" disse la mora all'amica. Jen annuì. 
Carlotta si alzò dal divano della cucina e raggiunse il salotto,aprì la grande portafinestra che vi era ad un'estremità della stanza e uscì fuori. Per un attimo si maledisse mentalmente di non aver preso il giubbotto,era solo in canottiera e cazzo se faceva freddo. 
Ma poco le importava,aprì il pacchetto e prese una sigaretta,la portò alla bocca e la accese. Fece pochi metri e raggiunse un grande tavolo circondato da sedie,gettò con poca delicatezza il pacchetto sul tavolo insieme all'accendino,dopodichè si girò,dando le spalle alla portafinestra socchiusa.
"Ma buonasera,che sorpresa.." capì immediatamente di chi fosse quella voce,fece un tiro e picchiettò sulla sigaretta per far cadere un po' di cenere. Si girò lentamente,la figura del chitarrista si stagliava a pochi passi da lei,sovrastandola di almeno 30 centimetri.
"Si,una sorpresa mozzafiato" disse la mora,con ironia. Osservò Tom prendere una sigaretta dal pacchetto che aveva abbandonato sul tavolo e accendersela. "Non si usa chiedere? Sai,proprio per semplice e pura educazione.." 

Carlotta non capiva perchè,ma tra tutti i ragazzi lui le era immediatamente stato antipatico,a pelle. Il resto della band aveva conversato amichevolmente con lei,senza fissarla come fosse provenuta da chissà quale strano pianeta,cercando di metterla a suo agio. Lui,invece,l'aveva squadrata per tutto il tempo,facensola sentire strana e fuoriposto. Odiava sentirsi così,aveva avuto quella sensazione troppe volte.
Tom fece tranquillamente un tiro e,una volta buttato fuori il fumo le disse "Oh,scusa tanto. Sai,ti ho guardata un po' stasera e.." "Si,ho notato,sembravi la reincarnazione di un avvoltoio." lo interruppe la mora.
"Oh bhe,non penso ti possa dispiacere che i miei bellissimi occhi si siano concentrati su di te" disse il ragazzo "Oh certo,ma ho paura che i tuoi meravigliosi occhi spariranno entro poco,se non la smetti di fissarmi,mi da fastidio" esordì la mora,che intanto aveva spento la sigaretta e stava iniziando ad arrabbiarsi. "Hey,piccola,non ti scaldare. Stavo solo notando che sei davvero un bel bocconcino. Certo,molto particolare..ma sempre un bel bocconcino" disse il chitarrista con aria maliziosa. In effetti non aveva poi tutti i torti,Carlotta era una ragazza abbastanza carina,alta un metro e sessanta,pesava cinquanta chili,aveva una quarta abbondante di seno,insomma aveva tutte le curve al punto giusto. In più aveva gli occhi a mandorla,grandi,dei lineamenti abbastanza delicati e delle belle labbra carnose a cuoricino,che aveva sempre amato.
"Oh Gesù,ma la vuoi smettere?" esordì la mora irritata. Dopodichè passò accanto al chitarrista con l'intenzione di tornare dentro,senza prima aver ripreso possesso del pacchetto di sigarette e dell'accendino. "Hai anche un bel culo!" esclamò il ragazzo,malizioso. "Fottiti!"

Rientrò in casa e Jen si accorse subito che qualcosa non andava,ma la faccia della mora parlava da sè e decise di non indagare,si limitò invece ad annunnciarle "Hey,senti..io e i ragazzi avevamo pensato che saremmo potuti andare a ballare,in fondo è ancora presto,sono solo le undici di sera.." "No grazie,io passo volentieri,sono stanca..e poi in ogni caso non mi sembra il caso di andare in giro per locali così" disse la mora,alludendo all'abbigliamento di tutti. 
"Vabbè,per quello non ci sono problemi,noi ci cambiamo in un attimo e vi accompagnamo a casa,aspettiamo che vi sistemiate anche voi e poi andiamo" esordì Georg.
Carlotta guardò Jen e la vide fare la faccia da cucciola,capì di non avere molta scelta "E va bene.."
Nel frattempo Tom era rientrato e,dopo essere stato avvisato del programma sparì su per le scale,seguito dal resto dei ragazzi.
Dopo venti minuti circa,scesero le scale tutti in tiro. Uscirono tutti per dirigersi verso casa di Jen,dove lei,Carlotta e Andreas si sarebbero cambiati.

Dopo un po' che i ragazzi aspettavano in salotto davanti alla Tv fecero il loro ingresso Andreas,in camicia e jeans e Jen,che ricevette complimenti molto carini e rispettosi,poichè anche il suo ragazzo era lì e comunque questo era molto amico dei ragazzi (look di Jen http://www.polyvore.com/cgi/set?id=125304952&.locale=it ). L'unica che mancava all'appello era Carlotta,Jen allora da sotto le scale le urlò di sbrigarsi a scendere. 
Quando finalmente Carlotta si presentò,preparata anche lei,Tom fece un fischio,beccandosi un'occhiataccia,ma dal resto della band ricevette comunque complimenti che le fecero abbastanza piacere. (look di Carlotta http://www.polyvore.com/cgi/set?id=125305873&.locale=it )

Erano appena arrivati al locale e si erano subito diretti verso il privè del locale,avevano già bevuto un paio di drink,godendosi la compagnia e la bellissima musica. Carlotta pensoò che dopo tutto se lo meritava e lasciò perdere Tom,anche se spesso lo beccava mentre la stava guardando. 
"Dai ragazzi,buttiamoci in pista!" Urlò Bill,già un po' brillo e molto entusiasta.
Carlotta lo seguì immediatamenta,accompagnata anche dal resto del gruppo. Iniziarono a scatenarsi a ritmo di musica,mentre ballavano tutti insieme. Tra varie risate e dopo alcune canzoni,decisero di tornare nel privè,stanchi morti.

Appena rientrati Carlotta ne approfittò per uscire sul terrazzo del locale,dal quale si aveva accesso unicamente dal privè,per fumare una bella sigaretta. Si accorse immediatamente stavolta che Tom la stava seguendo,intento a fumare anche lui. Sospirò già infastidita,ma decise di non dargli peso.
Appena accesa la sigaretta,il chitarrista le si avvicino con un sorriso sghembo sul volto "Sai che sei proprio brava a ballare,figuriamoci allora come ti muovi sotto le lenzuola!" Disse scoppiando a ridere e beccandosi un'occhiata fulminante dalla mora "Quanto puoi essere idiota?" disse questa scocciata "Ti sto proprio antipatico,eh?" "Forse se non cercarti a tutti i costi di renderti fastidioso ai miei occhi.." disse la mora "Non tutti siamo quello che realmente appariamo" disse il ragazzo,dopodichè spense la sigaretta e rientrò,lasciandola sola.

Sentì una morsa allo stomaco.
Non tutti siamo quello che realmente appariamo.
Aveva dannatamente ragione.
Lei per prima non lo era,Tomàs non lo era. E forse in fin dei conti nemmeno Tom.
No,lei lo conosceva,la sua fama era quella del  SexGott,non era diverso da come appariva.

Rientrò e Jen le comunico che se ne sarebbero andati,il tempo era volato ed era già tardi.
Dopo aver salutato i ragazzi si divisero e tornarono a casa. Una volta rientrati Carlotta,dopo aver dato la buonanotte ad Andreas e all'amica si diresse in camera,si spogliò prese una maglia larga e dell'intimo pulito,si diresse verso il piccolo bagno in camera,si strucco e si fece una doccia veloce. Si vestì con quello che si era preparata e andò a letto,stanchissima
Non avrebbe mai potuto immaginare cosa sarebbe accaduto la mattina seguente.



"Che cosa?!" Urlò la mora,incredula. "Carlotta,non c'è altra soluzione,ma ti assicuro che ne abbiamo già parlato con i ragazzi,per loro va benissimo. E poi noi dobbiamo assolutamente trasferirci in California,ci hanno offetro di lavorare in una grande agenzia di moda insieme,è il nostro sogno. Ti prometto che starai bene..ti prego,non farne una tragedia"
Il notizione del secolo,Carlotta si sarebbe dovuta trasferire dai Tokio Hotel,perchè Andreas e Jen erano stati contattati da un'agenzia di moda,quindi avrebbero dovuto trasferirsi.
Lei non aveva un lavoro,quindi non poteva permettersi nessun affitto,non aveva molta scelta.
Sbuffò sonoramente ed andò a preparare la valigia.

L'avevano accolta come se fosse stata davvero una della "famiglia" e di questo era contenta. David Jost,il manager della band le aveva fatto un piccolo discordo di benvenuto,tutto sommato la convivenza non sarebbe stata molto brutta. Si era convinta che tutto sarebbe andato per il meglio e che si sarebbe trovata bene.
"Ragazzi,mostratele la sua stanza,io ora vado,ciao Carlotta" Disse il manager "Ciao David" salutarono i ragazzi e la mora in coro. Dopodichè si diressero verso le scale e le mostrono la sua stanza,era bellissima,simile a quella che aveva in casa di Jen,ma molto più lussuosa e spaziosa. "Ti piace?" Chiese premuroso Gustav. La mora non ebbe nemmeno il tempo di rispondere,poichè Tom intervenne prontamente "Se non ti piace puoi sempre venire a dormire nella mia,ho un bel letto matrimoniale,staremmo comodi e avremmo abbastanza spazio per tutti e due.."

Carlotta alzò gli occhi al cielo.

Cosa si era detta?
Tutto sommato la convivenza non sarebbe stata molto brutta.
Oh no,non brutta,sarebbe stato un fottutissimo inferno!





Ciao ragazzee!

Chiedo venia per questo cortissimo e leggermente schifoso capitolo,ma purtoppo devo postarlo alle 23.30 passate,perchè non ci sono stata per tutto il giorno e,dato che non sapevo se ci sarei stata domani,non volevo lasciare le cose un po' in sospeso diciamo...
Ho aggiunto,come avevo "progettato" i link con gli outfit,che ovviamente sono solo femminili perchè il sito permette quelli.. e poi diciamoci la verità,i ragazzi non hanno tutta l'ampissima scelta che abbiamo noi! Ahahahah

Ringrazio tutte quelle che hanno letto la mia Ff,soprattutto asy99 e Melanie18_ che hanno recensito e sono state davvero carinissime! Grazie ragazze,davvero!

Un bacione e al prossimo capitolo!
Mi raccomando,recensitee!:)

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 Laugh ***


Capitolo 3
Laugh







Carlotta stava sistemando le sue cose nel grande armadio di quella che sarebbe stata per un po' la sua stanza. Mentre era intenta a sistemare qualche canotta,sentì bussare alla porta.
"Avanti!" disse la mora. "Hey,posso entrare?" La testa di Bill fece capolino dalla porta. "Ma certo,entra".
"Ci fa davvero molto piacere che tu sia qui..insomma sei una brava ragazza e ogni tanto fa bene avere persone nuove in una casa dove si è sempre e solo gli stessi. Ma questo discorso te lo abbiamo fatto già un po' di volte,il punto è: mio fratello. So che può sembrare  un idiota,un tipo superficiale che prende tutto alla leggera,non ha sentimenti ed il cui unico scopo nella vita è scoparsi qualunque forma di vita che respiri e sia di sesso femminile. Ma ti posso garantire che non è così,Tom è un bravo ragazzo e non mi piacerebbe se tra voi due si creassero tensioni dovute al fatto che non state tentando di conoscervi,tutto qui"
"Bill,davvero,io vi ringrazio per avermi accolta come se fossi una della famiglia. Solo che Tom ha iniziato con il piede sbagliato,ormai mi sono fatta un'idea di lui e non riesco a cambiarla,ma vedrò di fare il possibile per mantenere un minimo di convivenza civile". Disse la mora sorridendo al vocalist.
Questo gli sorrise a sua volta e uscì dalla stanza.




Dopo venti minuti buoni che aveva finito di sistemare tutta la sua roba,decise di scendere al piano di sotto e uscire in giardino per fumare una sigaretta. In casa c'erano solo lei e Tom,lo sapeva bene,perchè Georg e Gustav erano in palestra e Bill si era dato allo shopping,quindi era prevedibile che sarebbe tornato tardi.
Appena aperta la porta ed uscita in giardino i suoi occhi si posarono sulla figura di Tom che giocava con Scotty,un bellissimo cagnolone. Rideva e sembrava così dolce che le fece venire una stretta al cuore. Anche Tomàs all'inizio sembrava così. 
Scosse la testa e si accese una sigaretta,sapeva che Tom non era così,non lo conosceva certo,ma qualcosa gli diceva che poteva fidarsi anche di lui,come degli altri ragazzi. Nessun altro le avrebbe fatto del male.
Scotty corse via e Tom si rialzò da terra e,solo allora,notò la mora seduta che lo guardava,intenta a fumare. Le sorrise e le si avvicinò,prese dalla tasca dei pantaloni della tuta il suo pacchetto e anche lui si accese una sigaretta. Si sedette vicino alla mora e inizio a parlarle "Lo so che mi detesti,ma penso semplicemente che siamo partiti con il piede sbagliato,penso che non mi conosci e io non conosco te,quindi è inutile stuzzicarci a vicenda. Sarebbe più costruttivo cercare di conoscerci,come stai facendo con gli altri,no?"



Aveva ragione,cazzo! Ma Carlotta non lo avrebbe ammesso così facilmente,prorpio no.



"Bhe se tu non ti fossi presentato e comportato come un demente,magari a quest'ora le cose sarebbero state diverse,no?". Disse la mora,ironica.
"Vabbè,io ci ho provato". Disse il chitarrista arreso mentre faceva uscire dalla bocca il fumo e faceva cadere un po' di cenere all'interno del posacenere. La mora fece la stessa cosa e stettero in silenzio fino a che entrambe le sigarette,oramai consumate,vennero  spente. Rimasero seduti e il chitarrista prese a fissare Carlotta che,infastidita,chiese "Che cazzo c'è?" "Cos'è quella cicatrice?"

La mora si rese conto di aver lasciato per la prima volta la cicatrice del taglio alla base del collo completamente scoperta. Di solito da quando era arrivata da Jen tre giorni prima aveva sempre tenuto i lunghi capelli proprio sulla parte sinistra, appunto per coprire il taglio alla base del collo.

Cazzo!


"Questo? No,nulla,quando ero ancora a casa e non mi ero trasferita qui mi sono fatta male,mi è caduto un vaso addosso che avevo fatto scivolare da una mensola" Si autoringraziò mentalmente per la sua bravura nel mentire.
Tom annuì sorridendo,come se la scusa della mora per lui fosse stata la verità,ma appena aprì bocca fu subito chiaro il contrario "Mi sembra parecchio strano,come incidente,poi in un punto simile..Perchè ti ostini a dire queste minchiate?". Carlotta allora,guardandolo con sguardo minaccioso gli disse "E mi chiedi anche di cercare di conoscerci a vicenda? E questo sarebbe il tuo metodo per conoscere una persona,farle domande per poi accusarla di mentire? E io che avevo anche creduto che fosse possibile cercare di instaurare un rapporto anche con te!". Mano a mano che parlava il tono della sua voce si alzava sempre di più. Alla fine del suo concitato discorso fecero il loro ingresso dal cancello Bill,Georg e Gustav,appena in tempo per sentire qualche parola urlata verso Tom e per vedere la mora rientrare sbattendo la porta.
Tutti e tre si girarono verso il chitarrista che si difese subito "Non mi guardate così,non ho fatto niente!" fece sbuffando.



La cena trascorse lentissima e avvolta in un silenzio assurdo. Nessuno parlava,Carlotta di tanto in tanto guardava i tre ragazzi sorridendogli,questi ricambiavano,ma non dicevano una parola. Quando lo sguardo della mora andava a posarsi sul chitarrista questi si scambiavano delle occhiate glaciali.
Dopo cena Bill disse che si sentiva particolarmente ispirato e scappò al piano di sopra per cerccare di buttar giù qualche strofa. Georg cominciò a parlare con la sua ragazza al telefono,chiudendosi in camera e Gustav,stanchissimo andò a letto. Prima di salire augurò a Carlotta e Tom la buonanotte,abbracciando la ragazza,che ricambiò la stretta. 


Era incredibile come in pochissimo tempo quei due avessero legato,ogni tato fumavano insieme e parlavano del più e del meno,scherzavano,si confrontavano oppure stavano semplicemente in silenzio. Gustav aveva capito da subito che la mora non avrebbe proferito parola sul suo passato e la cosa bella era che l'aveva capita. Infondo tutti e due si capivano. 
Carlotta era davvero felice di aver trovato qualcuno così.
Rimasta sola con Tom,non sapendo come affrontare la situazione,uscì in giardino per fumare.




Scotty per la prima volta le si avvicinò e lei,con la mano libera,cominciò ad accarezzarlo. Il cagnolone ogni tanto le leccava la mano o la mordicchiava,ovviamente senza farle male,suscitando le risate della mora. Alle sue spalle il chitarrista,che era passato inosservato al cane e alla ragazza ed il quale non aveva mai sentito quest'ultima ridere,pensò che la mora avesse una risata stupenda. Si fermò a pochi passi dalla sedia dove lei era seduta appunto,dandogli inconsapevolmente le spalle "Gli piaci,di solito gioca così solo con noi".
 La mora si spaventò talmente tanto che la sigaretta,ancora a metà che aveva in mano le volò,bruciandole in polso per poi finire a terra. Se c'era una cosa che Carlotta non sopportava era che qualcuno o qualcosa le facesse sprecare sigarette,proprio non lo tollerava. Cominciò ad imprecare,per il dolore della bruciatura e il nervoso per lo spreco della sigaretta.
Tom,inevitabilmente,cominciò a ridere e la mora,alzatasi,iniziò a colpirlo continuando a ripetere "Si può sapere che cazzo ridi?". Un altro colpo "Dai smettila di ridere!". Un altro ancora ed un sorriso si dipinse sul volto della mora che iniziò a colpire il chitarrista sempre più frequentemente con piccoli schiaffi al petto e alle braccia,il ragazzo le faceva il solletico,nel tentativo di fermarla,mentre tutti e due ridevano come matti.



Era il loro primo,vero momento senza pregiudizi e senza cattiveria,freddezza o ironia.
Carlotta pensò che finalmente,dopo tempo,stava finalmente bene.



Quella sensazione durò poco però,perchè in chitarrista indietreggiando cadde a terra,a pancia in su,trascinandosi dietro la mora che teneva dai polsi. 
I loro visi erano vicinissimi,le risate si placarono,Carlotta ebbe il tempo di guardare Tom negli occhi e vedere che anche lui la stava fissando,quegli occhi nocciola,quello che avevano dentro..sembravano degli occhi diversi. 
Sentì il respiro del chitarrista farsi sempre più vicino e allora prontamente si alzò da lui,rimettendosi in piedi e rientrando frettolosamente in casa.

Si sedette sul divano e chiuse gli occhi,ma poco dopo sentì un peso accanto a lei e un profumo che riconosceva,appena aprì gli occhi e vide che Tom era di fianco a lei lo guardò e gli disse solo un flebile "Buonanotte" dopodichè si alzo e si chiuse in camera.




L'acqua calda della doccia era un toccasana,ma la faceva anche riflettere. Tante domande le erano venute in mente. Tom stava per baciarla davvero? Era stata una sua illusione? Che cacchio era quella sensazione di pace che aveva provato con lui poco prima,ridendo e schezando?
E soprattutto la domanda più grande di tutte:Ma perchè tutte queste situazioni di merda devono capitare a me?!







                                                                                                                          ***







Tom pensò di essere stato un coglione,se l'avesse baciata davvero,come stava per fare,le cose sarebbero andate ancora peggio. Aveva sperato con tutto il cuore che lei non se ne fosse accorta,ma la reazione era stata chiara. Carlotta aveva capito le sue intenzioni. Non riusciva a spegarsi nemmeno lui da dove fosse uscita quella sua...irrefrenabile voglia di baciarla.
Sarebbe stato difficile convivere con qualcuno per cui provava una certa attrazione fisica. Perchè senza dubbio non si poteva di certo dire che Carlotta fosse brutta,anzi,era abbastanza bella.
Sperò di scacciare quella confusione con poche parole e si alzò dal divano per andare a chiarire con la mora.
Arrivato davanti la porta della camera la trovò leggermente socchiusa,quindi pensò di entrare.





                                                
                                                                                                                                 ***








Cacciò un urlo. Erq appena uscita dalla doccia e si era avvolta in un asciugamano che le arrivava appena sotto il sedere,e,mentre prendeva dal cassetto il suo intimo,si ritrovò davanti Tom,che  era entrato in stanza senza nemmeno bussare. 
"No ma dico,non si usa bussare?" Disse la mora spaventata e arrabbiata. "La porta era socchiusa,e sono entrato,mi dispiace" Disse il rasta imbarazzato.
"Ti serviva qualcosa?" Fece Carlotta. "Veramente volevo chiarire quello che è successo poco fa" Il chitarrista si portò una mano dietro la nuca e abbassò lo sguardo. La mora era stronza,ma alla fine anche lei aveva dei sentimenti e capiva quando era il momento di fare qualcosa "Già,quello che è successo è stato meraviglioso. Grazie per avermi fatto ridere,era da tanto che non stavo così bene" Disse con un sorriso.
Tom capì e ricambiò il sorriso della mora,quasi a volerla ringraziare,dopodichè le augurò la buonanotte uscendo dalla camera.
La mora si cambiò e mise il pigiama,andò a letto e si addormentò con il sorriso sul volto quasi subito.










Ciao ragazzee!
Volevo ringraziare come al solito asy99 e Melanie18_ che hanno recensito e sono state carinissime,grazie davvero.
Grazie anche a tutte quelle che seguono la storia,mi raccomando lasciate recensionii!
Bacii,al prossimo capitolo:)



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Capitolo 5
*** Capitolo 4 Trouble ***


Capitolo 4
Trouble






"Hey,hey! Che stai facendo? Carlotta!" Gustav era entrato in camera della mora e le aveva strappato  una siringa dalle mani.
Lei lo stava guardando inespressiva,pensava che in casa non ci fosse nessuno.
"Che cos'è questa cosa?" Chiese il batterista,ancora più arrabbiato.


Silenzio.


"Carlotta,rispondi!" La ammonì serio.
"Gustav,lascia perdere,dai,e..esci" Fece la mora,smarrita. L'aveva scoperta. E adesso?
"No,non lascio perdere,spiegami che cosa volevi fare!" 


Una lacrima scivolò sulla guancia della mora,seguita da molte altre che sfuggivano al suo controllo. Il batterista lo notò e la abbracciò. Lei si lasciò stringere,aggrappandosi alla sua maglia.


Dopo qualche minuto il ragazzo la guardò e le sorrise dolcemente,lei si asciugò il viso sporco anche di trucco colato e cercò di ricambiare alla meno peggio il sorriso.
"Suppongo che tu voglia delle spiegazioni..ma tieniti forte,ci vorrà un po',dovrò partire dall'inizio". Disse la ragazza,arresa. "Ne ho di tempo". Fece il batterista,incoraggiante.


La ragazza si alzò e chiuse la porta della stanza poi si andò a sedere sul letto,e fece cenno a Gustav di sedersi accanto a lei.
"Allora,è iniziato tutto anni fa. All'età di 12 anni,appena compiuti, i miei genitori hanno divorziato,mia madre se n'è andata,lasciandomi sola con mio padre. Ho saputo in seguito che aveva un compagno..comunque,io rimasta con mio padre,mi sentivo persa senza mia mamma. Ma mio padre..lui non ci capì più nulla,mi trattava malissimo,mi alzava le mani,quindi io uscivo sempre,ma lui non diceva nulla. Tornavo a casa solo per dormire,e ho iniziato a fumare.
Dopo un po' di tempo iniziarono a spargersi voci strane nel paese dove abitavo,voci strane su di me..mi davano della troia,senza un vero motivo. Nessuno mi voleva accanto,le mie amiche mi avevano abbandonata e,se qualcuno mi incontrava per strada,sputava verso di me,e mi auguravano la morte.
E' stato un periodo talmente brutto che ho iniziato a..". 


Dovette fare una pausa,non riusciva a controllare le lacrime e tremava. Sapeva che di lì a poco non avrebbe più potuto parlare,sapeva cosa sarebbe successo. Ma si sforzò di continuare. Alzò lo sguardo verso il batterista,lui la guardava con un'espressione ed un piccolo sorriso talmente dolci e confortanti,che riaprì di nuovo la bocca per finire di raccontare.


"Insomma..io,io ero..cioè io mi..sono..sono stata un'autolesionista. Dopo poco tempo ho conosciuto quella che ora è la mia migliore amica,Manuela. Lei è stata fantastica,avevamo entrambe 12 anni ed è diventata immediatamente così speciale che l'ho sempre considerata una sorella. Come lei ha sempre considerato me una sorella,d'altronde. Spesso mi ospitava a casa sua e uscivamo insieme."

Sorrise al ricordo di tutte le cazzate che aveva fatto con Manuela,di tutte le risate,i pomeriggi passati a scherzare,le uscite serali. Quanto le mancava..


Riprese a parlare "Una volta,mentre eravamo insieme al parco,insieme ai nostri soliti amici era arrivato uno nuovo. Era un bel ragazzo,molto alto,abbastanza muscoloso,molto bello,stava iniziando a tatuarsi,aveva anche qualche piercing,io ne fui subito attratta. Lui venne subito da me e cominciammo a parlare,quasi subito ci staccammo dal resto del gruppo e andammo a prendere una birra al chiosco lì vicino,dopo aver fumato una sigaretta rimanemmo lì a chiaccherare,ridere e scherzare. Era piacevole stare con lui. Ci scambiammo i numeri e continuammo a vederci,sebbene tutti fossero contrari alla cosa,poichè lui aveva già 18 anni e quindi ci separavano sei anni di differenza. Ma a noi non importava,ci siamo messi insieme quasi subito. Stavamo davvero bene,contro tutti e tutto. Mio padre lo conosceva,non ne era particolarmente entusiasta,tant'è che alla fine mi buttò fuori di casa. Il mio ragazzo,che si chiama Tomàs,mi ospitò a casa sua,da quel momento,grazie ad un amico di mio padre che faceva l'avvocato,io ero sotto la sua tutela. Lui mi firmava le giustificazioni per la scuola ecc.. Lavorava e aveva abbastanza soldi,inviatigli anche dai genitori,per mantenerci. Andai a vivere con lui e qualche mese dopo feci 13 anni. Ero già un'adulta. Non ho mai avuto sul serio il tempo di essere davvero adolescente. Ma lui,nonostante dormissimo insieme,non si spinse mai oltre un certo limite con me. Fino ai 14 anni.


I  14 anni rappresentarono per me  l'età nella quale ero davvero cresciuta,adulta. Io compio gli anni a luglio,e mio padre morì,alla fine del mese. Fu doloroso,ma non più di tanto,non avevo mai avuto un vero rapporto con mio padre. Mia madre allora inizò a farsi sentire più spesso,ma la morte di mio padre aveva fatto scattare qualcosa in me. Iniziai a cambiare stile,divenni esagerata,iniziai con i primi pearcing e il primo tatuaggio,iniziai a truccarmi di nero. E feci l'amore per la prima volta con Tomàs. Lui aveva già 20 anni,e gli mi disse che gli piaceva molto vedermi cambiare,negli anni.


La nostra relazione però iniziò a non andare più così bene come era andata in quei due anni. Iniziammo a litigare sempre più pesantemente e anche lui,come mio padre,iniziò a mettermi le mani addosso. Io rispondevo,ma ovviamente era un uomo e quindi molto più forte di me,che ero solo una ragazzina. 
Ma io lo amavo troppo,e anche lui amava me. Solo che eravamo una coppia troppo turbolenta.

Era un amore malato e non sapevamo come uscirne.

Manuela era preoccupata perchè spesso,in casa,trovava roba rotta e parecchi lividi e tagli su di me e su Tomàs. 
La nostra convivenza continuò comunque,così come in nostro "amore",fino a che,entrambi ormai sbandatissimi,iniziammo a farci di questa merda"


Disse indicando la siringa che Gustav le aveva strappato dalle mani.


"Ci facevamo di eroina,già bella merda. Ma riuscivamo a stare senza. Quando eravamo puliti e non litigavamo stavamo meravigliosamente,lui era dolcissimo. Ci coccolavamo per ore,facevamo l'amore. Però poi Manuela è venuta ad abitare accanto al nostro appartamento,con il suo ragazzo Manuel. E' buffo pensare che hanno gli stessi nomi."

Disse sorridendo e stingendosi nelle spalle.


"Manuela aveva capito tutto,mi fece disintossicare in una clinica. E io giurai di non prendere mai più quella roba. Continuai a vivere con Tomàs,fino a quando ho compiuto 18 anni,pochi giorni fa,ho preso la maturità. Ma la nostra relazione mi ha distrutta. La vedi questa?"


Disse la mora,scoprendo il collo e indicandogli la ferita fresca alla base di esso,che portava ancora i punti.


"Me l'ha fatta lui,Manuela mi ha portata all'ospedale,ho dormito da lei e poi sono andata via,mentre lui ancora dormiva"
"Oddio,io sono davvero senza parole,non avrei mai immaginato che..insomma..che tu avessi dovuto passare tutto questo. Mi dispiace davvero tanto. Ma adesso ci sono io,ci siamo noi. Ti prometto che andrà tutto bene." Disse Gustav,abbracciandola,lei lo strinse a se.



Si guardarono negli occhi. Fu un attimo.


I loro volti sempre più vicini.


La distanza venne annullata.


Un bacio,dolcissimo. 


Le loro labbra si incontrarono e,dopo di esse,anche le loro lingue lo fecero,iniziando la loro dolce lotta.



Gustav si staccò dopo qualche secondo "Questo bacio non significa nulla,giusto?" disse il ragazzo preoccupato. "Si Gustav,scusami.."
"No tranquilla,amici come sempre,è stata la circostanza" "Certo,siamo amici come prima."

Il ragazzo sorrise rilassato,la loro amicizia non era stata intaccata.
Dopodichè le propose di andare all'ospedale,per farsi controllare.
"Va bene Gus,grazie mille. Dammi il tempo di rendermi presentabile, fa caldo oggi?"
"Abbastanza" 


Si sorrisero,dopodichè il ragazzo la lasciò preparare e scese di sotto per guardare la Tv.



Carlotta si fece una doccia veloce,si mise solo un po' di matita nera all'interno dell'occhio e un po' di mascara,e si vestì. (look di Carlotta http://www.polyvore.com/cgi/set?id=125796792&.locale=it) dopodichè raggiunse Gustav al piano di sotto.
"Andiamo?" Fece la mora.
Il batteristà si alzò e spense la Tv,prese le chiavi della macchina e uscirono,accompagnati da Saki,per evitare i paparazzi.


Arrivati all'ospedale,le vennero tolti i punti e poterono finalmente tornare a casa.
"Ti prego di non raccontare nulla ai ragazzi" Gli disse la mora,con un filo di voce. "Non avevi nemmeno bisogno di dirlo,tesoro" Gli disse rassicurante Gustav.



Appena arrivati sentirono delle voci. I ragazzi erano tornati.
"Hey,eccovi. Ma dove eravate?" Chiese Bill.
"Siamo stati all'ospedale,ho dovuto togliere dei punti" Disse Carlotta,mostrando la cicatrice sul collo.
"Oh,nulla di grave spero.." Fece il vocalist.
"No no,mi sono solo graffiata con un vaso,prima di venire qui." Disse sforzando un sorriso.




All'ora di pranzo si misero tutti a tavola,ridendo e scherzando,ma qualcosa non andava. Tom fissava la ragazza e Gustav,entrati ancora più in sintonia,senza capire il perchè di tutto ciò.



Carlotta si alzò da tavola,sparecchiò e lavò i piatti. Poi uscì in giardino a fumare una sigaretta,seguita da  Tom.



"Come mai tu e Gustav sieta,così d'improvviso,così legati?" Chiese il chitarrista.
"Fatti nostri Tom" Odiava chi si metteva in mezzo a cose che non lo riguardavano.
"Non capisco perchè sei così ostile con me. Con gli altri sei così zuccherosa" Disse il ragazzo,infastidito.
"Evidentemente con gli altri riesco a parlare" Disse,fredda.
"Sono i tuoi ricordi,che ti portano ad avere ques'anima congelata? Parlami!" Disse il ragazzo,esasperato.
Anima congelata.
Lo guardò come se l'avesse scoperta,come se le avesse strappato la pelle e messo a nudo le sue emozioni.
"Ma vaffanculo!" Gettò la sigaretta e rientrò,incazzatissima.



Sentì il telefono che vibrava. 
Lo prese,sullo schermo apparve il nome "Manuel".
"Hey" Rispose tranquilla.
Dall'altro capo del telefono sentì dei singhiozzi e il ragazzo,con la voce spezzata dal pianto che le diceva "Devi venire,subito. Manuela..lei ha..avuto un incidente con la macchina. E'..è in ospedale. E' in coma..lei..Carlotta ti prego" poi la telefonata si chiuse.

Manuela ha avuto un incidente con la macchina.
E' in coma.


Quelle parole continuarono a rimbombarle nella testa,che le girava vorticosamente,scese al piano di sotto,dove Tom e gli altri la guardarono preoccupari.
"Che hai?" Il chitarrista riuscì solo a finire la frase.




Carlotta cadde a terra,svenuta.









Ragazzee,scusatemi per questo capitolo. Dovevo postarlo solo che non avevo messo in conto che non ci sarei stata per una settimana... 
Vi terrò sulle spine per una settimana,già..perdonatemi vi prego! Ahahaha
Giuro che appena torno posto subito l'altro capitolo.
Ringrazio come sempre tutte quelle che seguono la mia Ff, e vi invito a lasciare delle recensioni,anche delle critiche,fatemi sapere se vi piace o se qualcosa non va, ci tengo davvero.
Un grazie speciale va a asy99 (ei,mi raccomando,rimettiti presto!) e a Melanie18_ che recensiscono dal primo capitolo! 
Ringrazio inoltre cris94,che ha aggiunto la mia storia tra le preferite, Bibiens e  lacrimenere che hanno aggiunto la mia storia tra le seguite.
Un grande bacio a tutte,al prossimo capitolo.

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Capitolo 6
*** Capitolo 5 I'll try to fix you ***


Capitolo 5
I'll try to fix you.














Carlotta si era ripresa e,dopo aver spiegato velocemente l'accaduto ai ragazzi,corse di sopra e buttò in un suo borsone della roba a casaccio.
Prese il cellulare e scese al piano di sotto,come in una specie di trance.
"Io..io devo..devo andare" Sussurrò appena,con gli occhi fissi sul vuoto,rivolgendosi ai ragazzi che,in salotto,la guardavano preoccupata.
"Non puoi andare da sola,non in queste condizioni" Esordì Bill,visibilmente preoccupato.
"Io devo..deco andare..da lei" Carlotta non sembrava capire nulla,era in uno stato di shock che non accennava ad andare via.
"Tom,preparati e vai!" Ordinò il vocalist,al fratello.
"Perchè proprio io,scusa?!" Chiese il ragazzo,stranito.
"Perchè sei l'unico tra di noi che,quando lavoriamo al prossimo album o siamo in pausa,ha già tutto pronto. E poi andiamo,ti sembra questo il momento di discutere?! Guardala!" Fece Bill,guardando la ragazza insieme agli altri membri della band.


Sembrava morta,e lo era,dentro.
Era in uno stato vegetativo,non sentiva nè capiva nulla,sapeva solo di voler andare dalla sua amica.


"Va bene,va bene,scusa Bill!" Detto questo il ragazzo si preparò velocemente.

Erano in aereoporto,Carlotta aveva fumato fino all'inverosimile e aveva comprato un gran numero di pacchetti. Tom la guardava storto e lei si giustificava,dicendo che era per via del nervosismo.
La mora non aveva ancora versato nemmeno una lacrima,seppur consapevole che sarebbe scoppiata in un pianto,prima o poi.




L'aereo era atterrato e per tutto il viaggio i due ragazzi avevano fatto silenzio.
Tom ogni tanto aveva provato a tenerle la mano,ma la sentiva rigida sotto il suo tocco.







Appena scesi dall'aereo e recuperati i bagagli,Carlotta sembrava essere ritornata quella di sempre.
"Tom,cerca di sbrigarti per cortesia!" Disse spazientita,mentre il ragazzo camminava,qualche passo dietro di lei.
Avevano portato con loro anche Saki,per evitare scoop da parte dei paparazzi.
Tom fece un rumoroso sospiro e si diressero verso la macchina,che Saki aveva fatto preparare. L'omone si mise alla guida,i due ragazzi nei sedili posteriori.
Carlotta spiegò tutta la strada per arrivare a casa sua,dopodichè fece fermare l'auto sotto una palazzina abbastanza nuova. 
Aprì la portiera e scese. Tom allora fece per scendere a sua volta,ma la mora lo bloccò "Tom tranquillo,devo solo prendere una cosa,vado io"
Il ragazzo scese comunque e si appoggiò alla macchina,mentre la ragazza spariva dietro il portone.







Salì le scale e,arrivata al suo pianerottolo sentì abbaiare un cane,veniva dalla porta del suo appartamento. Era molto strano,il cane era sempre rimasto in casa di Manuela,per non essere involontariamente coinvolto nei litigi continui tra lei e Tomàs.
Aprì la porta di casa sua e subito vide il cane che le correva in contro,facendole le feste.
"Rowen,fermo! Dai,fai il bravo cucciolo!" Disse ridendo la mora. 
Rowen era un pitbull,di un anno e mezzo,che Carlotta adorava.

Stava coccolando il suo cucciolo,godendo di quei momenti di serenità,quando una voce le fece gelare il sangue nelle vene.



"Ah,sei tornata.." Tomàs era in piedi a due metri da lei.
"Tomàs,che ci fa Rowen qua?" Disse fredda,cercando di cambiare discorso.
"Ovviamente non poteva stare da Manuela,dato che è in ospedale" Rispose il ragazzo.
"Va bene,allora io lo porto con me"
"Che vuol dire lo porto con me?!" Tomàs stava iniziando ad alzare la voce,Carlotta sapeva come sarebbe andata a finire,ma non le importava.
"Dopo che Manuela starà meglio andrò via,porterò Rowen con me" Disse la ragazza,abbastanza agitata.
"Tu non vai da nessuna parte,chiaro?" Urlo furioso Tomàs.
"Tomàs,non decidi più per me! Io posso fare quello che voglio!" 
"Tu non te ne vai di qua,stronza!" Si avvicinò pericolosamente alla ragazza e la colpì con un pugno,facendole uscire sange dal labbro inferiore. Lei si voltò verso di lui e lo colpì con un pugno sul naso.
Nel frattempo,dato che la porta di casa era rimasta aperta,Rowen iniziò ad abbaiare ed uscì.
"Non mi devi toccare,stronzo!"






Fu un attimo,Carlotta si ritrovò a terra,con Tomàs sopra di lei,iniziandola a riempire di pugni e stringendole poi le mani attorno al collo,mentre lei cercava di colpirlo e liberarsi.
"Ma che cazzo fai,eh?" Carlotta riconobbe quella voce,Tom.


Era salva.



Saki si era precipitato su di lei e le aveva tolto il suo ex ragazzo da sopra,portandolo fuori dall'appartamento e,successivamente,alla centrale di polizia.
Tom guardava la ragazza che nel frattempo si era rialzata e Tom l'aveva guardata,scioccato dalla scena che aveva appena visto.
"Immagino che tu voglia delle spiegazioni,ma non è questo il momento." Fece la ragazza,quasi come se gli avesse letto nel pensiero e si diresse presso il bagno,per disinfettarsi le varie ferite che aveva sul viso.
Tom la seguì,guardandola con ammirazione. Era davvero forte,non aveva versato nemmeno una lacrima,non aveva fatto un lamento,si stava solo curando le ferite da sola.
Una volta finito,la mora si voltò verso il chitarrista "Andiamo,per favore.."
Uscirono entrambi da casa e si avviarono verso l'ospedale.





Appena entrati si diressero verso la reception e Carlotta chiese di Manuela.
Le indicarono il reparto e si precipitò lì,trovando Manuel seduto su una delle sedie,con la testa fra le mani.
"Manuel.." Disse quasi in un sussurro la ragazza.
"Carlotta!" Disse il ragazzo alzandosi e raggiungendola,per poi stringerla forte.
"Lui è Tom" Disse la ragazza,indicando a Manuel il chitarrista.
I due si strinsero la mano e si presentarono.
"Ma che è successo lei..come sta?" Chiese la mora.
"Stava guidando e un pazzo le è finito addosso,a quanto pare era ubriaco,l'ha presa in pieno e..e ora è in coma" Disse il ragazzo tra le lacrime.
"La posso vedere?" Chiese la ragazza,visibilmente disperata,che però non aveva versato una sola lacrima.
"Si,i dottori hanno detto di si.." 
"Manuel da quanto tempo sei qui?" Chiese Carlotta preoccupata.
"Due giorni"
"Ma come due giorni?" Chiese la mora stupita.
"Ti ho chiamata un po' dopo,perchè avevo il telefono scarico.."
"Fa nulla,vai a casa. Ci sono io con lei"
"No,io non la lascio"
"Vai.." Disse lei con un sorriso. I due si abbracciarono e Manuel,salutato anche Tom andò via.




"Vuoi..entrare..?" Chiese Tom alla mora.
"Si.."
"Allora ti aspetto qui fuori"
La mora annuì e fece per entrare,poi però si voltò verso il chitarrista.
"Tom..puoi..puoi farmi compagnia?" Chiese quasi timida.
Tom si limitò a raggiungerla e metterle una mano sulla schiena.







Insieme entrarono nella stanza.
Un bip fastidioso era l'unico rumore  che si sentiva.

E lei era lì.

Quando Carlotta la vide,ebbe una morsa allo stomaco e sentì gli occhi bruciare.
Era pallida,come le lenzuola del letto su cui era distesa,i capelli neri le contornavano il viso. Aveva un tubicino al naso e varie fasciature.
La mora si sedette sulla sedia accanto al letto e le prese la mano. Tom rimase in piedi in un angolo,osservandola.

"Hey amore mio.." Disse con un filo di voce.
"Ma che mi combini? Mi lasci proprio adesso che ho più bisogno di te..? Piccola,so che sei forte,ti devi svegliare. Lo so che mi senti,quindi voglio fare una cosa per te,ok? Ti canto le nostre canzoni,amore"
La mora,senza lasciare la mano all'amica,cominciò a cantare.


Tom si sorprese,sentendo che quella era una loro canzone,Zoom into me.
Il chitarrista si accorse che la ragazza aveva iniziato a piangere,ma continuò a cantare,tenendo gli occhi chiusi. Aveva una voce stupenda.
Appena finita quella,cominciò a cantare By your side.
Finita anche quest'ultima,le lacrime scendevano senza smettere più,e la mora si abbassò con la testa verso il corpo. "Amore,ti prego svegliati..io non ce la faccio senza di te.."




Un dottore entrò nella stanza "Signorina,mi dispiace,ma l'orario di visite è terminato,le devo chiedere di uscire"
"Va..va bene. Posso..rimanere qui fuori?"
"Signorina,è inutile che passi la notte qui,la paziente è in coma,e fin quando non presenterà segni di ripresa,non si sveglierà,per adesso è troppo presto. Farà meglio ad andare a casa e riposarsi,potrà venire qui domani mattina."









Uscirono dalla stanza e la mora guardò Tom "Grazie,davvero"
"Non devi ringraziarmi"
"E invece si. So di essermi sempre comportata da stronza e..grazie,per me è importante sapere che ho qualcuno vicino.."
"Io posso starti accanto se vuoi.. Adesso andiamo a casa."
"Va bene"



Arrivati a casa la ragazza aprì la porta e trovò Rowen che dormiva sul tappeto.
Si avvicinò e gli fece piano una carezza sulla testa,per non svegliarlo.
"Un animaletto da compagnia innocuo,eh?!" Fece Tom ironico.
"E' buonissimo,non farebbe male nemmeno ad uno come te. Dai,ti faccio vedere dove starai,la porta lì in fondo a destra è la tua camera,ovvero quella degli ospiti,di fronte c'è la mia." Rispose la mora sorridendo.
"Va bene,io sono stanchissimo,vado a riposare,faresti bene a farlo anche tu" Disse il chitarrista con dolcezza,dopodichè si avvicinò e le appoggiò appena le labra sulla fronte,in un tenero bacio.
Entrò in stanza dopo aver dato la buonanotte e chiuse la porta.


Forse Tom non era proprio come lei lo aveva immaginato.


La mora si spogliò,indossò una maglia larga e si mise a letto,ma si sentiva sola da morire,inquieta.
Quello era il letto dove da sempre aveva dormito con Tomàs,e adesso le faceva paura,non voleva che tornasse.








Si alzò piano ed uscì dalla sua stanza,per poi aprire la porta di quella di fronte la sua.
Il chitarrista era a letto,con gli occhi chiusi ed un'espressione rilassata sul viso.
La mora si avvicinò e si stese dalla parte opposta del letto.
"Che è successo?" Tom la fece sobbalzare.
"Ho solo..tanta paura" Disse la mora,scoppiando di nuovo in lacrime e maledicendosi per essersi mostrata così debole davanti al ragazzo.
"Vieni qui.." Disse il chitarrista attirandola a se e abbracciandola.
"Adesso sei al sicuro piccolina,dormi.." 
La ragazza si strinse al petto del ragazzo "Domani voglio parlarti"
Lui anuì e restò sveglio,accarezzandole i capelli dolcemente,fin quando la mora cadde tra le  braccia di Morfeo.
Poi chiuse gli occhi e si addormentò anche lui.






Perchè quella ragazza gli faceva provare quelle strane sensazioni?












CHIEDO ENORMEMENTE,INFINITAMENTE,ABISSALMENTE...PERDONO!
So che non posto da secoli questo capitolo,e che fa anche schifo,ma tra vari problemi,un trasloco in corso ed il mio compleanno non sono stata ferma nemmeno un secondo!
Ringrazio infinitamente tutti quelli che seguono la mia storia,che l'hanno messa tra le preferite,che la recensiscono o che semplicemente la leggono!

Al prossimo capitolo,che spero di postare presto! 

Un bacione:)

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Capitolo 7
*** Capitolo 6 The truth ***


Capitolo 6
The truth







Tom aprì gli occhi e non trovò Carlotta accanto a lui.
Si alzò e dopo aver percorso il corridoio,arrivò nel soggiorno-cucina,e la vide seduta al tavolo,con una mega tazza di caffè.
- Buongiorno- disse sorridente.
-Giorno- Si limitò a rispondere la mora con freddezza.
-Certo che sei lunatica forte!- Esordì il chitarrista
La mora lo guardò stupita,lui continuò -Ieri sera vieni nel mio letto,cerchi conforto,sembri addolcirti e la mattina dopo ti ritrovo come prima:acida,stronza e fredda!-
-Tom..!- Esclamò la ragazza,spiazzata dall'aggressività del chitarrista.
-Perchè non mi permetti di starti vicino? So che stai passando un brutto momento.. Non sono solo lo stronzo insensibile SexGott che si vede sui giornali!-
La mora si mise le mani nei capelli,appoggiò i gomiti al bancone della cucina e piegò la testa verso il basso,sospirando.
-Mi da fastidio mostrarmi così debole..- Ammise Carlotta,senza alzare la testa.
-Mi da fastidio mostrarmi debole soprattutto con te,perchè gli altri ragazzi,al contrario,si sono sempre mostrati gentili e comprensivi,ma tu sei quello che non prende mai nulla sul serio,che pensa solo al sesso e a divertirsi..- Tom la interruppe -Permettimi di dimostrarti che non è così! Davvero pensi che io sia solo..quello?! Quella è una maschera,per non farmi vedere debole. E' la stessa machera che porti tu!-
La mora rimase stupita da quelle parole.
Era vero. Lei e Tom portavano entrambi una maschera. Lei e Tom scappavano dalle loro emozioni,per paura di affrontarle e restare feriti. Lei e Tom,che sembravano tanto diversi,alla fine erano più simili di quanto potessero pensare.
Carlotta si alzò e si andò a sedere sul divano,facendo segno a Tom di prendere il posto accanto a lei. -Siediti- 
Il chitarrista si mise accanto a lei e la guardò negli occhi.
Lei si accese una sigaretta e,dopo aver sbuffato fuori il primo tiro,tornando a guardarlo in quelle iridi nocciola,gli disse -Abbiamo tempo,comincerò dall'inizio.-
Tom le sorrise,quasi impercettibilmente e lei iniziò a raccontare la sua storia,così come aveva fatto con Gustav.
Tom la ascoltò in silenzio per tutto il tempo,quando lei ebbe finito la guardò,aveva la testa abbassata,le prese il mento con l'indice e le fece alzare il viso,poi con i pollici le asciugò le lacrime dagli occhi,dolcemente.
Lei gli sorrise flebilmente.
-Nessuno avrebbe dovuto passare quello che hai passato tu,non se lo meriterebbe nessuno. Tantomeno una ragazza come te,sei una brava ragazza,sei una persona fantastica. Il fatto che tu ti nasconda dietro questa maschera non annulla la tua vera personalità. Tu non hai bisogno di nasconderti,non sei tu quella sbagliata,ma le persone che ti sono state accanto e sai perchè? Perchè loro si sono approfittati della tua luce,quella che sto vedendo anche io nei tuoi occhi-
Carlotta rimase stupita dalle parole del chitarrista,non si sarebbe mai aspettata un discorso così serio.
-Grazie,sei...sei davvero speciale quando sei il vero Tom- Disse la mora abbracciandolo.
Il chitarrista ricambiò la stretta e le baciò delicatamente una tempia.
-Vuoi andare da Manuela?-
-Si- Disse la ragazza con un sorriso.
Erano due settimane e mezzo che Manuela era in coma,Carlotta era distrutta e si sentiva ogni giorno più vicina a Tom. E odiava ammetterlo.


Arrivati all'ospedale Carlotta trovò Manuel già davanti alla stanza.
-Carlotta,ti devo parlare..-
-Manuel,dimmi..-
-Possiamo spostarci?-
La mora annuì e si allontanarono di qualche metro,uscendo fuori.
-Non ti ho detto tutta la verità..Manuela era venuta a casa di Marco,perchè sapeva che ero lì e voleva farmi una sorpresa ma..mi ha trovato insieme ad Alice,ci stavamo baciando..Lei si è infuriata e abbiamo discusso,si è messa in macchina ed è partita velocissima,io l'ho seguita in moto ma...poi leì ha perso il controllo dell'auto,invece io sono riuscito a frenare.-
-Tu l'hai tradita?!- Fece la mora incazzata.
-Io..non volevo,io la amo,lo sai..- Disse il ragazzo tra le lacrime.
-La mia migliore amica è in coma,per colpa tua!-
-Io non volevo..mi disp..- Carlotta non lo lasciò continuare -Non me ne fotte un cazzo! L'hai tradita ed ora è in coma per colpa tua! Manuel,sparisci!-
-Ti prego io..-
-Ho detto sparisci! Non ti fare mai più vedere!-
Il ragazzo abbassò lo sgardo e sparì dopo poco.
Carlotta rientrò e spiegò velocemente la situazione a Tom.
-Che stronzo! Come ha potuto fingere vedendoti arrivare in quelle ondizioni?!-
-A me adesso importa solo che lei si rimetta,a questo punto devo rimanere qui,per stare con lei,non posso lasciarla da sola. Io ho solo lei e lei adesso ha solo me..-
-Non puoi andartene!-
-Perchè non posso Tom?- Chiese la ragazza
-Perchè..- Tom non riuscì a continuare. Cosa le avrebbe detto? "Non puoi andare via,adesso che finalmente sono riuscito a starti accanto,adesso che metterei da parte tutte quelle groupies per te"?!
No,non avrebbe potuto dirglielo.
-Resta. Porta anche Manuela e inizaiate una nuova vita lontano da qui e dalle persone che vi hanno fatto del male. Ma perfavore,resta.- Si stupì lui stesso delle sue parole,come anche la mora che gli si avvicinò lentamente e,accarezzandogli il viso,gli sorrise,per poi alzarsi sulle punte e lasciargli un dolce e casto bacio a fior di labbra.
Dopodichè si voltò ed entrò nella stanza della sua migliore amica,seguita dopo poco dal chitarrista,leggermente sconvolto da quel bacio.
-Amore- cominciò -Ho saputo tutto,sai?! Ho saputo la verità piccolina..Mi dispiace veramente tanto. Ma tu ti sveglierai. Tu ce la farai,devi farcela..- Due lacrime uscirono dagli occhi della mora,che strinse la mano dell'amica.
Poi all'improvviso,sentì ricambiare leggermente la stretta.
Guardò la sua migliore amica e vide che aveva aperto gli occhi,la stava guardando.
La felicità le invase il cuore,riscaldandola.
-Amore..- Fece Manuela quasi in un sussurro.
-Oh Gesù,Manuela..-
-Vado a chiamare il dottore!- Disse prontamente Tom,sparendo dalla stanza.
Dopo poco arrivò il dottore che li fece uscire per visitare la ragazza.

-Si è svegliata! E' svegliaa!- Carlotta saltellava ed era felicissima. Tom,accanto a lei,le sorrideva.
-Sono molto contento-
-Me la faranno vedere?- Chiese la mora,rabbuiandosi per un attimo.
-Ma certo! Sono sicuro che te la farenno vedere- Disse il chitarrista gentilmente,accarezzandole i capelli.
In quel momento uscì il dottore dalla stanza.
-Dottore,coem sta?- Chiese Carlotta.
-Oh,per fortuna bene,si è ripresa completamente sotto tutti gli aspetti,adesso deve riposarsi,starà altri tre giorni sotto osservazione,poi potrà tornare a casa-
-Grazie! Posso vederla?-
-Certo,ha chiesto di lei. Ma mi raccomando,non la faccia stancare-
-Certo,la ringrazio ancora- Disse sorridente la mora.
-Non c'è di che,è il mio lavoro- Fece il dottore,ricambiando il sorriso. Poi si allontanò.

-Hey..- Fece Carlotta entrando nella stanza.
-Hey- Le rispose Manuela
-Lui dov'è?- Chiese la ragazza.
-L'ho mandato via,non si avvicinerà più a te,stai tranquilla..Ho saputo tutto-
-Grazie amore,per averlo mandato via-
Carlotta le sorrise semplicemente e la strinse,attenta a non farle male.
-Non hai una bella cera,sei proprio pallida,tesoro- Disse Carlotta scherzando
-E grazie al cazzo,sono stata in coma-
-E non mi fare mai più una cosa del genere,disgraziata! M'hai fatto venire un infarto!-
Sentirono bussare alla porta,e diedero il permesso per entrare.
La testa di Tom fece capolino e poi entrò nella stanza,chiudendosi la porta alle spalle.
-Manu,non credo ci sia bisogno di presentartelo..sai benissimo che lui è Tom-
-Ciao Tom- Fece la ragazza,sorridendo un po' incredula.
-Ciao,sono contento che tu stia meglio- Ricambiò il sorriso e poi continuò -Allora,gliel'hai detto?-

-Dirmi cosa?- Fece Manuela.
-Non dirmi che non gliel'hai ancora detto!-
-Tom,ma ti sembra il momento di dirglielo?- Fece Carlotta
-Ma perchè c'è un momento adatto per dirle quello che le devi dire?!-

La povera Manuela guardava i due senza capire di cosa stessero parlando,alla fine decise di intervenire.
-Alt! Numero uno: Carlotta,mi spieghi come fai a conoscerlo e ad essere qui con lui?! Numero due: che cosa mi dovete dire di tanto importante?!-
Carlotta smise di battibeccare con Tom e rispose -Allora,quando sono andata da Jen,lei si è dovuta trasferire,per lavoro,con Andreas. E mi hanno affibbiata in casa con questo qui- Disse indicando Tom,che le pizzicò un fianco. -E gli altri tre scellerati. Poi comunque..Tom aveva pensato che,dato che io non voglio lasciarti sola,ma che questo momento sembra essere quello giusto per noi,per ricominciare una nuova vita...Potremmo andare tutti a convivere,da loro..che ne pensi?-
-Penso che tu debba riprendere fiato,parli come una macchietta. E comunque se la mia presenza non crea nessun problema..- Tom la interruppe -No,nessuno- La ragazza sorrise -Allora accetto-


Tom e Carlotta erano appena rientrati in casa.
-Mi dispiace di averti baciato Tom- Disse la mora,chiudendo la porta.
-Perchè?-
-Perchè non..non dovevo. Non voglio caini,ci conosciamo solo da un mese e tu sei..- Tom la interruppe -Io sono il SexGott- Disse con un sorriso  amaro 
-Esatto-
-E ovviamente,dato che ho fama di esserlo,non posso affezionarmi a nessuno,non sono capace di voler bene,non sono degno di essere amato,vero?!- Tom era piuttosto incazzato,aveva detto tutto quello urlando.
-Tom,no! Io non intendevo questo!- Disse la mora,morificata.
-Anche io ho dei sentimenti,sai?! E stare con te in questi giorni mi ha aiutato a liberarmi dalla maschera che sono solito portare. Tu mi piaci,tanto.. Ma capisco se non vuoi altri problemi.-
-Tom io..Io ti ho odiato fin dal primo istante,con questo tuo modo di fare così da stronzo,ma così terribilmente uguale al mio! Ma ti ho odiato perchè,detesto ammetterlo,anche tu mi piaci.. Nella mia vita sono stata troppe volte male,ho avuto troppi problemi e..-
-E quindi io sarei un'aggiunta,ti capisco-
La mora si avvicinò al chitarrista e gli allacciò le mani dietro il collo.
-Perchè non mi fai mai finire di parlare Kaulitz? E' vero,potresti essere un problema,potresti farmi male.. Ma saresti il problema più bello ed il dolore più dolce-


Lo baciò.


Annullò la poca distanza che c'era tra di loro,sentendo le labbra morbide e calde del chitarrista a contatto con le sue,il piercing freddo contrastarle. Il suo cervello andò completamente a farsi benedire. 
Schiuse le labbra permettendo alla lingua di Tom di incrociarsi con la sua e di iniziare una dolce lotta,piena però di passione.
Senza mai mettere di baciarsi,camminarono fino alla camera da letto. Poi la mora si staccò e chiuse la porta.
Tom la prese delicatamente per i fianchi e la attirò a sè. Iniziò a lasciarle dolci e lenti baci sulla guancia e sul collo,dove si fermò,formando sulla pelle dei piccoli cerchi immaginari con la lingua.
La mora sospirò e tornò ad impossessarsi della bocca del ragazzo,accarezzandogli i pettorali e gli addominali,per poi sfilargli la camicia a quadri,lasciandolo in canotta.
Tom le tolse la maglietta,buttandola in qualche angolo remoto della stanza,si tolsero anche i pantaloni rimanendo in intimo.
Carlotta fece sdraiare il ragazzo sul letto,mettendosi a cavalcioni su di lui,e iniziando a baciargli il petto,l'addome,fermandosi sull'elastico dei boxer,con cui giocherellava,facendolo impazzire.
Il chitarrista invertì le posizioni,iniziando ad accarezzare e baciare ogni centimetro del corpo della ragazza. Le tolse l'intimo,che era ormai diventato di troppo e si soffermò a guardarla -Sei bellissima- Disse in un sussurro,affannato.
Tolse i suoi boxer e entrò con una dolcezza infinita dentro di lei,aumentando il ritmo piano piano,baciandola e accarezzandole i capelli ed il viso.
La stanza fu piena dei loro gemiti,dei loro sospiri e di tutta la dolcezza e la passione che c'era nei loro occhi,nei loro sguardi.
Raggiunsero l'apice del piacere insieme e Tom si sdraiò affianco alla ragazza.
Sentiva una strana sensazione all'altezza dello stomaco,non sapeva cosa fosse e non sapeva nemmeno che anche Carlotta aveva la medesima sensazione.
La abbracciò,facendole appoggiare la testa sul suo petto -Sei speciale,piccola- Le disse baciandole la fronte.
-Anche tu,Tom- Rispose la ragazza baciandogli le labbra delicatamente.

Si addormentarono coccolandosi a vicenda,abbracciati.







Ciao bimbeee!
Sono tornata ocn un altro capitolo,ricco di sorprese.
Spero vi piaccia e ringrazio tutte quelle che seguono e recensiscono la mia Fan Fiction!
Un bacio ragazze,a presto! :)
Carlotta

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Capitolo 8
*** Capitolo 7 Misunderstandings ***


Capitolo 7
Misunderstandings










Qualche raggio di sole filtrava dalle imposte della camera,bagnando di luce i corpi dei due ragazzi ancora stretti dalla sera prima.
Carlotta aprì gli occhi infastidita e,piano piano,realizzò cosa era successo quella notte.
Un terribile senso di ansia le si attaccò allo stomaco,avrebbe voluto scomparire. Ma non per Tom. No,lui era fantastico,era stato capace di farle credere di nuovo nella bontà e nella sincerità delle persone.
Ma lei sapeva che non sarebbe potuta durare a lungo quella sensazione,sapeva di non essere pronta a legarsi a qualcuno per paura.
Quella stessa paura che ogni sera si addormentava con lei e la mattina si svegliava per farle compagnia e le si attaccava addosso,quasi come i suoi tatuaggi,indelebile,sulla sua pelle e dentro di lei.
Si alzò,facendo attenzione a non svegliare il chitarrista che dormiva beato accanto a lei,si rimise in piedi,idossò l'intimo e raccattò dall'armadio una canottiera abbastanza lunga e larga,che la copriva però solo fino a metà sedere. 
Stava per uscire quando un sospiro più pesante del ragazzo la fece voltare,aveva girato la testa dal lato del letto che lei aveva appena lasciato vuoto,mentra stava disteso a pancia in giù. 
Osservò ancora il suo viso disteso nel sonno,le labbra leggermente dischiuse,era bello. Molto.
Sembrava così..dolce,indifeso,quasi come un bimbo.
Sorrise tenera e si avvicinò a lui. Gli si sedette accanto guardandolo,accarezzandogli piano una tempia e il viso,senza vegliarlo.
Sussultò quando il telefono del chitarrista vibrò sul comodino. Si sporse a guardarlo,pensando che magari fosse Bill.
Quello che lesse sul display illuminato le arrivò come un pugno dritto nello stomaco.


"Ho letto il messaggio che mi hai scritto ieri. Ho bisogno di vederti,e so che anche tu ne hai. Ti aspetto stasera al solito posto. Non vedo l'ora di passare la notte con te."


Il mittente era una certa Melanie G.
La G di groupie,certo.


Era in cucina,del chitarrista ancora nessun segno,dormiva beatamente. 
Non stavano iniseme,certo,ma faceva male. Sapeva di essersi soltanto illusa di aver avuto Tom vicino per tutto quel tempo. 
Ma non si sarebbe lasciata più prendere per il culo. Era stato un cedimento dovuto alla debolezza del periodo,insomma..lei era distrutta per Manuela,non aveva bisogno di nessuno accanto.

Lei stava bene da sola e sarebbe stata ancora meglio con la sua migliore amica vicino.

Appoggiata al bancone della cucina sorseggiava il suo caffè amaro,immersa nei pensieri,guardando fuori dalla finestra. Una voce la fece sussultare -Hey,buongiorno- Disse dolce il chitarrista,che  aveva fatto il suo ingresso nella stanza,con addosso solo i jeans.
Lei si bloccò un attimo a guardarlo,cercando di evitare quella brutta sensazione alla bocca dello stomaco. Ma il messaggio che aveva visto era ancora lì davanti ai suoi occhi e lei non era mai stata una che nascondeva le sue emozioni e i suoi pensieri.

-Ti ha cercato Melanie,dice che ha letto il messaggio che le hai inviato ieri e ti sta aspettando a gambe aperte. In caso te lo stessi chiedendo,ho letto il messaggio dall'anteprima sullo schermo,non ho curiosato nel tuo cellulare- Fredda,glaciale.
Uno sguardo che avrebbe potuto trasformare Tom in un iceberg.
-Ah..io non..-
Tom non sapeva cosa dire,aveva cercato Melanie,che era davvero una groupie,la sua preferita anche,ma non per passare la notte con lei,solamente per dirle che non voleva più vederla,nè essere infastidito,aveva qualcuna di più importante..ovvero Carlotta.

Ma questo la ragazza non lo avrebbe saputo,perchè non gli lasciò il tempo per replicare.

-Non devi giustificarti,Tom. So come sei,storie di una notte e via. Ed io appoggio questa cosa. Non mi sarei mai legata a te,come una coppia o chessò io,non è il momento e poi..Non mi interessi davvero così tanto- Stava mentendo,spudoratamente. E lo stava facendo guardandolo dritto negli occhi. In quei pozzi nocciola che avevano dentro una tristezza unica.
-Ma..quello che è successo ieri sera,quello che ci siamo detti..- Provò il chitarrista.
-Quello che ci siamo detti erano stronzate,lo sappiamo bene entrambi- Carlotta sapeva che non avrebbe potuto sostenere lo sguardo del chitarrista ancora per molto.
-Già,lo erano. Sono felice che tu non ti sia illusa inutilmente- Disse Tom con tono distaccato,ma nei suoi occhi c'erano sensazioni ben diverse.
-Vado a prendere Manuela,così torniamo a casa- 

Tom annuì e prese anche lui una tazza di caffè,la ragazza,dopo essersi vestita uscì.


-Amore,buongiorno!- Disse la mora all'amica,cercando di non far trasparire le emozioni negative che si portava dentro.
-Buongiorno! Sei venuta a liberarmi?- Chiese in tono scherzoso Manuela.
-Mi stavi già aspettando,vero? Sei vestita..- Rise la mora.
-Effettivamente si- Fece l'altra ragazza ridendo.
-Andiamo!- 

Uscite dall'ospedale erano nella macchina della mora,un'Audi A1,regalatale da Tomàs,appena aveva compiuto 18 anni.

Arrivate a casa trovarono Tom già fuori ad aspettarle,insieme  a Saki ed un SUV nerop enorme.
-Ci siamo permessi di farti le valigie- Disse il bodyguard alla nuova arrivata.
Lei sorrise e ringraziò,quindi si misero in viaggio verso casa.

Dopo 5 minuti Manuela esplose -Che cazzo è successo con Tom?- La mora la guardò allibita,come cazzo faceva a scoprire sempre tutto? -Ma che dici?! Non è successo nulla!- La sua migliore amica le lanciò un'occhiata talmente profonda che la mora fu pronta a giurare che l'aveva attraversata,arrivandole dentro.
Era una di quelle occhiate di Manuela,che sembrava le dicessero  "Io ti conosco,troppo bene,inutile mentirmi. O provarci.."


La mora raccontò alla sua migliore amica tutto quello che era successo,senza tralasciare nessuna delle sue emozione.
-Ci sono rimasta male,Manu. Pensavo di poter finalmente stare con qualcuno,ma non proprio di fare coppia fissa..almeno provarci. Ho imparato a fidarmi piano piano di Tom,ho visto com'è veramente e poi questo.. E' stato brutto mentirgli guardandolo negli occhi.-
-Voi ne dovete parlare seriamente- 


Proprio mentre Manuela pronunciava la frase,arrivarono allo studio.
Davanti il grande portone,c'era una ragazza:bionda,bassina e molto formosa,praticamente mezza nuda.
Tom scese dalla macchina mentre Carlotta parcheggiava la sua.

Era furioso. -Perchè sei qui?- Ringhiò alla nuova,che lo stava aspettando.
-Ma come,non volevi vedermi?-
-Parliamo in privato,subito!-


Saki si dileguò dopo un saluto appena accennato e le due ragazze scesero dall'auto,raggiungendo Tom e la nuova arrivata,non avevano sentito però il dialogo tra il chitarrista e la groupie.
-Ciao,sono Melanie- Disse con una voce nasale terribile.
Carlotta sentì una rabbia assurda montarle in corpo,e una vocina che le suggeriva di prendere la bionda per i capelli e trascinarla per metri,giusto per rovinare quella faccia siliconata che si ritrovava.
Lanciò un'occhiataccia a Tom ed entrò in casa,trascinandosi dietro Manuela,era furiosa.


-Tesoro calmati,ti prego!-
Carlotta non fece in tempo a rispondere che Georg,Gustav e Bill arrivarono nel salotto.
-Carlotta! Siete tornati,finalmente!- Fecero in coro le due G.
Bill,curioso come un bimbo,chiese -E' lei Manuela?- 
-Si,sono io,molto piacere- Disse la diretta interessata sfoggiando uno dei suoi sorrisi,che riscaldavano il cuore di chi li guardava.

Bill ricambiò il sorriso e la guardò in quegli occhi così scuri,quasi neri,che lo incantarono.

Finite le presentazioni,Bill si concentrò sulla mora,se fosse stata un cartone animato,avrebbe avuto un colorito rosso acceso e del fumo che le usciva da orecchie e naso.
-Che è successo?!- Chiese il vocalist preoccupato,accarezzandole una spalla.
-Tuo fratello,ecco che è successo!-
-Cosa?! Mio fratello..?- Disse il ragazzo confuso.
Proprio in quel momento fecero il loro ingresso Tom e Melanie,mano nella mano.
Carlotta fece un verso che assomigliava molto ad un grugnito,prese le chiavi della sua macchina e schizzò fuori.
Manuela sospirò con gli occhi al cielo,era preoccupata per lei.







POV MANUELA


Ma dico io,perchè i maschi devono essere così idioti?!
Guardai Tom che stava salutando il fratello e le due G,che guardavano Melanie con espressione vuota.
-Tom,posso parlarti?- Dissi,con un tono che non ammetteva repliche.
-Ti aspetto su,tesoro..- Disse quell'oca bionda,Dio se mi stava antipatica.

Arrivammo in cucina e chiusi la porta.
-Dimmi- Fece Tom.
-Ma sei scemo o cosa? Ieri sera stai con Carlotta,vi dite tutte quelle cose carine e ora ti porti l'amichetta a casa? Ma non capisci che lei..-  Esitai un secondo,mi stavo prendendo la briga di confessare al chitarrista i sentimenti della mia migliore amica,mi avrebbe potuta strangolare nel sonno. Ma non mi importava. Mentre riflettevo però,il rasta mi interruppe -L'unico motivo per cui ho chiamato Melanie è perchè voglio dirle di uscire dalla mia vita,non voglio più che mi cerchi o mi dia fastidio perchè adesso c'è Carlotta e lei mi fa stare..bene. E' particolare e non è molto dolce,ma mi piace e mi fa provare delle sensazioni strane,che io non ho mai provato e questo un po' mi spaventa da un lato,ma dall'altro mi fa venire voglia di..Viverla-

Rimasi scioccata dalla confessione del ragazzo e mi ci vollero alcuni secondi per metabolizzare la cosa,ma poi capì che quei due dementi provavano gli stessi sentimenti e si stavano perdendo per una cazzata.

Sorrisi a Tom,che ricambiò e,senza bisogno di parole mi disse semplicemente -Vado,la mando via e torno-
Mentre usciva dalla cucina ci fermò con la mano sulla maniglia della porta,guardò per due secondi il legno chiaro davanti a sè,poi si girò e mi disse -E..con lei?- 
-Aspettiamoche torni- Gli dissi con un sorriso d'incoraggiamento,per poi uscire iniseme a lui dalla porta della cucina.



Arrivai in salotto dove Georg e Gustav erano impegnati a giocare alla Play Station seduti sul tappeto.
Poco più indietro Bill era stravaccato sul divano,con una busta di orsetti gommosi.
Grazie a Carlotta sapevo che il vocalist amava quei dolcetti,mi sedetti accanto a lui e gli sorrisi.
Lui mi guardò e poi volse lo sguardo verso il pacchetto di caramelle,grattandosi la nuca imbarazzato.
-So di essere abbastanza cresciuto ma..sono le mie preferite..vuoi?- Fece un po' in imbarazzo.
Sorridendo allungai la mano e presi due orsetti dal pacchettino colorato e,senza smettere di guardarlo ne mangiai uno,lui mi imitò e,pochi secondi dopo,sulle nostre facce c'era l'espressione tipica dei bambini,quando si godono i loro dolciumi.


Il momento fu interrotto dalla voce stridula di Melanie,che esordì con un aggraziatissimo "Ma vaffanculo,stronzo!",mentre scendeva le scale e usciva sbattendo la porta.
Tom fece anche lui capolino dalle scale e,quando tutti,tranne me che già sapevo tutto,lo guardarono con fare interrogativo lui fece un gestaccio con la mano e sparì nella sua stanza.
Spiegai io in breve la situazione ai ragazzi,che furono felici di non dover avere più nulla a che fare con quella sciacquetta antipatica.


Mangiai anche l'altro e,tra le risate di Bill,battei le mani entusiasta,in un piccolo applauso -Oh Dio,sono buonissimi! Dopo giorni in cui il mio stomaco ha digerito solo quello schifo di cibo dell'ospedale,sono una vera e propria delizia!-
Bill rise insieme a me e mi scompigliò leggermente i capelli.
Passammo tutto il pomeriggio a chiacchierare e ridere,tant'è che anche le due G si dileguarono,dal momento in cui non li stavamo nemmeno calcolando.






POV CARLOTTA

Chi dice che il parrucchiere non è una terapia per l'anima? Bhe,chiunque lo dica è un folle.
Dopo aver fatto un giro per la città ed aver preso una cioccolata mi infilai in un salone di parrucchieri e ci rimasi fino al mio cambiamento.
I miei capelli,già particolari perchè rasati lateralmente,cambiarono magicamente colore e divennero di un bel rosso,mi miacevano un sacco!
Mi accorsi però di aver fatto tardi e mi rimisi in macchina per tornare allo studio,non volevo far preoccupare Manuela.


Appena tornata a casa aprì la porta e mi ritrovai davanti la scena di Bill e la mia migliore amica che palavano come se si conoscessero da secoli,sorridendosi e guardandosi con uno sguardo che valeva più di tutti i milioni di parole che stavano uscendo dalle loro bocche.
Che teneri,sembrano due bimbi in un negozio di caramelle.
Mi schiarì la voce per riportarli nel mondo reale e loro si girarono a guardarmi,rimanendo a bocca aperta.
-Amore,stai benissimo! Sono così..rossi!- Disse guardandomi e scoppiando a ridere.
-Concordo pienamente con Manu,sei stupenda!-
-Grazie ragazzi,davvero-
In quel momento fecero ingresso nel salotto anche Georg e Gustav,il primo esordì con -Oh,guardate! Una rossa molto sexy in casa!- Suscitando le risate di tutti.
Il biondo invece si limitò a farmi dei normalissimi apprezzamenti,accompagnati da un sorriso molto dolce.

Mancava solo una persona,e in quel momento ne fui grata,non avrei voluto vedere la sua faccia.


Non so come ma Manuela capì al volo quello che stavo pensando.
-Mi accompagni fuori a fumare una sigaretta?- Mi chiese,come se avessi avuto possibilità di scelta.
Notai che fece l'occhiolino a Bill che si alzò immediatamente e salì al piano di sopra.

Uscimmo fuori,era ormai sera e faceva abbastanza fresco.
Ci accendemmo entrambe una sigaretta e,mentre io aspiravo e buttavo fuori il fumo in silenzio,lei prese la parola.
-Rossa,ascolta. Tom..- 
-Non voglio sapere un cazzo di lui,ok?-
-No,non è ok! Adesso tu ascolti e basta!- La guardai stupita,decisi di non replicare.
-Lui..è attratto da te e prova i tuoi stessi sentimenti. Ti starai chiedendo,allora perchè ha chiamato quella troia bionda? Te lo dico io,perchè voleva dirle di non cercarlo e non infastidirlo più,perchè adesso sta bene solo con te e,testuali parole,dice che vuole..viverti-
-Te lo ha..detto lui?- Chiesi incerta,ero sbalordita e tutto ad un tratto mi sentivo davvero idiota.
-Si. So che il tuo orgoglio ti impedirà di andare a parlare con lui,anche se in questo momento ti stai sentendo grande come uno scarafaggio puzzolente- Mi disse sorridendo.
-Hey! Gli scarafaggi non puzzano,e poi io sono più carina!- Dissi scoppiando a ridere insieme a lei.
-Vedrai che le cose torneranno a posto presto- Mi disse seria,spegnando la sigaretta ancora a metà e rientrando in casa,lasciandomi sola.
Immersa nei miei pensieri e nella nicotina.








POV BILL

Gesù,sapevo di avere un fratello idiota,ma non a questi livelli!
Dopo essere stato tutto il pomeriggio con Manuela,lei mi aveva parlato della situazione tra Carlotta e Tom,che io avevo già intuito,per via della telepatia gemellare.
Manuela uscì fuori per fumare con Carlotta e io ne approfittai per andare a parlare con Tom.

Lo trovai nella sua stanza,con un semplice pantalone della tuta e una canotta bianca.
-Tomi,posso?-
-Si,certo Bill-
-Ho saputo da Manuela in che situazione siete tu e Carlotta. Non ti credevo capace di certi sentimenti,non li hai mai provati prima e so che ti spaventano ma.. Adesso lei è distante. Credi che sia davvero questa la sensazione che vuoi continuare a provare? Io dico di no-
-Bill,le cose non si risolveranno,lei è orgogliosa e cocciuta e non verrà a parlare con me,nè sarà disposta ad avere una conversazione civile che non implichi insulti e tentato omicidio-
-Bhè,allora siete più simili di quanto non vogliate ammettere- Dissi con un sorriso -Però provaci-

Si girò verso di me e mi sorrise,prese una felpa dall'armadio e la indossò -Grazie Bibi-



Uscì dalla sua stanza e scesi di sotto,dove vidi che anche Manuela stava rientrando.
Mi raggiunse,sorridente -Missione compiuta?-
Annuì,ricambiando il sorriso -Missione compiuta!-

Ci battemmo il cinque e ci dirigemmo verso la cucina,dove ci facemmo due cioccolate calde e restammo a parlare e fumare per un po'.







POV TOM

Sapevo perfettamente che l'avrei trovata lì fuori a fumare,non si smentiva mai.
-Hey- Ebbe un sussulto,non si aspettava di vedermi forse.
-Tom- Disse fredda. Mi faceva male.
-Senti sono venuto per chiarire,io..bhè io ho chiamato Melanie solo per dirle di andarsene,perchè..- Mi grattai nervosamente la nuca -Perchè adesso ci sei tu,non ho più bisogno delle altre-

Si girò verso di me,visibilmente stupita.

-Non ho più bisogno di tutte quelle ragazze che mi girano attorno,perchè per quanto possa essere piacevole passare la notte con loro,provo delle sensazioni molto più forti anche se ti sto semplicemente accanto. E credimi,la cosa mi spaventa,non ho mai sentito queste cose prima e ho paura ma..ho più paura di sentirti lontana-
-Tom io..Sono stupita,mi dispiace che ci sia stato un malinteso e mi fa piacere sapere che provi davvero qualcosa per me ma..sai com'è stata la mia storia con Tomàs,non posso darti delle certezze subito. Ho un caratteraccio e sono spesso sfuggente ma so voler bene anche io,ho solo bisogno di un po' di tempo per abituarmi all'idea di avere qualcuno accanto che non mi farà..del male..ma nemmeno tu mi sei indifferente- Mi sorrise e io ricambiai felice,sentivo che il mio petto si era appena liberato da un grosso peso.

-Comunque adesso abbracciami,ho freddo- Continuò ridacchiando,avvicinandosi a me,sotto la luce.
La guardai stupito,aveva cambiato colore di capelli!
Si strinse a me riscaldandosi e alzò la testa per guardarmi,era proprio piccina.
-Hai cambiato colore di capelli! Non me lo aspettavo!-
-Io sono piena di sorprese Kaulitz- 
-Sei bellissima- Le dissi,appoggiandole una mano sul viso.

Poi,piano,annullai la distanza che c'era tra i nostri visi piegandomi leggermente,mentre la prendevo dai fianchi e la sentivo alzarsi sulle punte.
Le nostre labbra si unirono ancora una volta in un bacio pieno di dolcezza e sentimenti che,spaventati,iniziavano poco a poco a venire allo scoperto.











Spazio dell'autrice (ovvero me!)
Chiedo umilissimamente perdono per aver postato questo capitolo dopo i secoli,ma sto affrontando un trasferimento ed un trasloco e non è facile,vi giuro!
Comunque,per cercare di farmi perdonare,questo capitolo è un po' più lungo del solito.
Spero davvero vi piaccia,recensitee
Tanti baci 
Carlotta§

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Capitolo 9
*** Capitolo 8 Addicted ***


Capitolo 8
Addicted









Il mattino dopo Carlotta si svegliò,ancora vestita dalla sera prima,con Tom accanto,anche lui con gli stessi indumenti.

Una strana sensazione le attenagliava lo stomaco,una sensazione che conosceva bene.

Si alzò piano,per non svegliare il chitarrista e scese giù in cucina,per bere un po' d'acqua.
Trovò Manuela intenta a bere silenziosamente il suo caffè,con la faccia ancora assonnata.
-Buongiorno- Fece la rossa 
-Giorno- Le rispose la mora
-Mi devi aiutare Manu..- Continuò carlotta,terribilmente seria.
-Che cosa è successo? Qualcosa con Tom?- Fece l'amica,preoccupata.
-No,ho bisogno di andare a comprare la mia cosa preferita-
-Carlotta,spero vivamente che tu stia scherzando!-
-No,io..Ne ho bisogno,capisci?-
-Non mi interessa! Non ti permetterò di buttare la tua vita al vento,non adesso che abbiamo cambiato vita!-

Erano così prese dal discorso,che non si erano accorte che qualcuno aveva fatto il suo ingresso in cucina:Tom.

-Ti prego Manuela,solo una dose-
-Inizi sempre con una,poi vai ad aumentare e poi? Quando riprenderai il ritmo? Chi riuscirà a fermarti?-
-Ma perchè non capisci?! Cazzo! E' più di un mese che non tocco nulla!- Carlotta era davvero stizzita,tanto quanto l'amica,che cercava di trattenerla da quel gesto stupido.

-Si può sapere di cosa cazzo state parlando?- Tom interruppe la discussione delle due,scatenando un silenzio tesissimo.
-Ha bisogno della sua amata droga.- Rispose Manuela,glaciale.

La mora sentì le guance andare a fuoco,iniziò ad agitarsi e desiderò ardemente sparire,quindi si incamminò verso il piano di sopra -Io..io..ho bisogno di un po' d'aria-
-No,tu non vai da nessuna parte,sei impazzita?!- Fece Tom,visibilmente preoccupato.

Manuela seguiva ogni mossa dei due a pochi centimetri da loro,sapeva che da lì a poco,probabilmente,la rossa avrebbe avuto bisogno di lei.

-Tom,lasciami!-
-Per farti andare a prendere quella merda,mh?!- Tom adesso era su tutte le furie e Manuela cercò di intervenire -Tom,non alzare la voce in questo modo-
-E perchè? Sto cercando di impedirle di fare di testa sua e compiere una stronzata epica! Ma lo capisci o no che lo dico per te?!-
-Tom,chi sei per poterti permettere di sentenziare sulle mie scelte?! Credi di essere il mio ragazzo? Noi stiamo insieme quando abbiamo voglia di fare qualcosa,sono storie senza complicazioni e obblighi! Relazioni occasionali di una notte,come piacciono a te!-

Tom rimase interdetto per qualche secondo,poi divenne gelido.
-Non sembravi della stessa idea ieri,ma se ti sta bene così,va pure,rovinati la vita-
Detto questo sparì in giardino.

Carlotta iniziò a far fatica a respirare e a sentire la testa girare,si sedette scompostamente su un gradino delle scale,impallidendo improvvisamente.
Manuela si precipitò accanto all'amica preoccupata,stava avendo un'altro attacco di panico e quando li aveva era terribile.




POV MANUELA



-Carlotta,respira piano-
La guardai,gli occhi sbarrati dal terrore di non riuscire a respirare,scosse flebilmente la testa,sapevo bene cosa volesse dire,non riusciva a respirare. O meglio,riusciva solo ad inspirare.
Mi sedetti accanto a lei,cercando di farla calmare,mentre tremava e sussultava,sembrava essersi calmata un po',mi sedetti vicino a lei e le feci appoggiare la testa sulla mia spalla,accarezzandole il viso e i capelli.
-Amore,ti calmi un pochino?- Le ripetevo ogni tanto,sperando che il suo respiro si facesse meno affannoso ed irregolare.
Annuì con la testa,che era rimasta appoggiata sulla mia spalla.
Tom ad un tratto rientrò e quando la vide così pallida e appoggiata su di me,si fece preoccupato.
Si avvicinò ed in breve gli spiegai tutto,la guardò e disse semplicemente -Ma si è addormentata?-
La guardai,aveva gli occhi chiusi e tremava,senza respirare.
-No! Non deve chiudere gli occhi,altrimenti sviene!-
Tom mi guardò,sapendo che io sapevo cosa fare in quei casi,quindi la chiamai più volte,fin quando riuscì ad aprire gli occhi.
-Amore,non devi chiudere gli occhi,lo sai,tranquilla,adesso c'è Tom- Subito,lo sguardo di Carlotta cercò quello di Tom,visibilmente spaventato e preoccupato.
-Tom..- Fece,quasi in un sussurro.
Lui le si avvicinò e si sedette accanto a lei -Piccola,sono qui- 
Decisi di lasciarli soli,salì in camera mia e presi il costume da bagno,poi andai in piscina e mi immersi nell'acqua piacevolmente fresca.





POV TOM


-Piccola,sono qui- 
-Tom..- Mi disse in un sussurrò,poi si strinse al mio petto,aggrappandosi con le mani alla mia canotta,iniziando a piangere.
-Hey,hey..non piangere- Cercai di calmarla accarezzandole i capelli e la schiena.
-Tom,mi dispiace..-
-Piccola tranquilla,andiamo su,così ti riposi un po',ok?-
Mi annuì leggermente,asciugandosi gli occhi con il dorso della mano,sembrava proprio una bimba.
Arrivati in camera la feci sdraiare sul letto,la coprì con il lenzuolo e le lasciai un bacio sulla fronte.
Feci per andarmene,in modo da poterla lasciar riposare,ma lei mi trattenne per un polso -Resta-
Mi sdraiai accanto a lei,facendola voltare dalla mia parte.
I nostri occhi si incrociarono,in uno sguardo che,come al solito,valeva più delle parole,con cui noi non eravamo bravi.
-Baciami Tom-
Non riuscì a farmelo ripetere una seconda volta e mi fiondai su quelle lebbra così morbide,che sapevano di fumo e vaniglia.
Il bacio si fece sempre più passionale e lei finì a cavalcioni sopra di me,accarezandomi il petto e il collo,mentre le mie mani si andavano a posare sui suoi fianchi,la sua schiena,il suo sedere.
Capovolsi la situazione,facendo scivolare il suo corpo sotto il mio,lasciando una scia di baci umidi sul suo collo e sul seno,eliminando gli indumenti e gettandoli quà e là per la stanza.
Lei fece lo stesso con me,fino a quando non ci ritrovammo in intimo,ma presto anche quello prese posto sul pavimento ed i nostri corpi diventarono uno solo.
Ero in estasi,il suo corpo aderiva perfettamente con il mio,così come le sue labbra sulle mie,due pezzi di uno strano puzzle,che dopo tanto finalmente riescono a trovarsi ed incastrarsi.
Raggiungemmo l'apice del piacere insieme,mi sdraiai accanto a lei,che si appoggiò con la testa sul mio petto.
-Non voglio rovinare l'atmosfera del momento ma..quanti cavolo di tatuaggi hai?- Le chiesi ridacchiando.
-Un po'- Rispose sorridente.
-Hanno un significato particolare?- 
Annuì e mi sorrise,guardandomi negli occhi -Si,tutti. Vuoi saperli?-

La guardai e annuì felice come un bambino,ero molto curioso.

Ricambiò il sorriso e presa la sua biancheria intima,mettendola,poi si sedette sul letto e cominciò a parlare -Allora,il primo è questo- Mi disse,indicandosi il braccio sinistro -C'è scritto "Teach me how to love..", cioè "Insegami come amare" ed è un grido d'aiuto,un promemoria e un diario della mia vita,tutto insieme. Ogni cosa che inizia o finisce nella tua vita ti insegna come si ama e come amare sè stessi. Poi c'è questo- Indicò un punto tra l'osso del polso ed il pollice della mano destra -Questo è un cuore con l'infinito e l'iniziale del nome di Manuela,l'abbiamo entrambe nello stesso punto. Siamo davvero legate,lei è tutto per me,lo è sempre stata e sempre lo sarà-

Continuò con due scritte in latino nelle ossa delle clavicole,appena sopra il seno,ovvero "Absolutum" (sciolto da ogni legame,assoluto) e "Provehito in Altum" (Lanciata verso l'alto),una fenice sopra le fossette di venere,le fasi lunari tra le spalle,la testa di un leone con le fauci spalancate e la scritta "Wild",una pin-up sul braccio destro,il testo di "Kings and Queens" sul costato sinistro e su quello destro,appena sotto il seno,una pistola con un proiettile appena partito e subito dopo la scritta "Bullet proof".

Mi stupì di quanto dei semplici segni sulla pelle fossero così importanti per lei,così pieni di significato.
Dopo un po' ci addormentammo abbracciati.




POV BILL


Mi svegliai e controllai fuori dalla finestra il cielo,era azzurro e c'era un bel sole fuori.
Sorrisi,le belle giornate mi mettevano di buon umore,scesi a prendere una tazza di caffè per svegliarmi,poi indossai un costume,presi sigarette,occhiali da sole e un telo,con l'intenzione di rilassarmi a bordo piscina.

Quando uscì in giardino però,notai che qualcuno aveva già avuto la mia stessa idea quella mattina: Manuela.

La osservai,era appoggiata con le braccia a bordo piscina,stava fumando una sigaretta,dandomi le spalle.
Mi accesi una sigaretta anche io e mi avvicinai a lei,sempre rimanendo fuori dalla sua visuale.

-Buongiorno!- Esclamai contento,lei trasalì, emettendo un piccolo urlo -Bill,cazzo! Mi hai spaventata!- Disse,ancora leggermente sorpresa,ma con il sorriso sulle labbra -Scusa,non volevo spaventarti- Le feci con un sorriso -L'acqua di questa piscina è meravigliosa,vieni anche tu?- Mi chiese,aveva la tipica espressione dei bimbi piccoli,quanto era tenera -Appena finisco la sigaretta- Dissi,indicando il bastoncino di tabacco che tenevo fra le dita. Lei intanto spense la sua,ormai consumata nel posacenere e con un gesto rapidissimo,mi schizzò con l'acqua -E dai,non essere noioso,entraa!- Mi disse ridendo -Assaggerai la mia vendetta!- Le urlai,scherzosamente,per poi buttarmi in piscina ed iniziare con lei una lotta con gli schizzi.
Le nostre risate avevano evidentemente svegliato tutti gli altri,perchè si presentarono in giardino con le facce assonnate,ma già in costume.
I più strani erano sicuramente Tom e Carlotta,che si tenevano per mano e ogni tanto si scambiavano qualche occhiata tenera.
Passammo una giornata bellissima iniseme,fino a che le due ragazze si allontanarono,con la solita scusa del bagno.





POV CARLOTTA



-Manuelina,io non sono mica scema,c'è per caso qualcosa che devi dirmi?- Dissi sorniona,guardando la mia migliore amica -Cosa dovrei dirti,scusa?- Disse lei,cercando di cambiare argomento.

Eh no,mia cara,ti conosco come le mie tasche!

-Mah,qualcosa riguardo te ed un certo Bill Kaulitz..Hai presente? Occhi nocciola,molto alto e magro..?!- Dissi allusiva -Ma cosa devo dirti? Perchè ti fai tutti sti film?- Le lanciai un'occhiata truce,che la costrinse a vuotare il sacco -E' carino,molto carino. Stiamo bene insieme,ci divertiamo..ma dopo l'incidente e la storia con Manuel,sai..- Disse abbassando lo sguardo -Manu,mica dovete sposarvi o chessò io,mi basta avere questa piccola informazione,perchè voglio sondare il terreno con la nostra Diva-
-Non fare casini!-
-Fidati scema!- Le dissi sorridendo.




POV TOM


Approfittai dell'assenza delle ragazze per raggiungere mio fratello e farmi raccontare tutto.
-Allora,fratellino..come va con Manuela?-
-Tomi,perchè devi sempre vedere malizia anche in un semplice rapporto di amicizia?-
-Bibi,sono tuo fratello gemello e anche 10 minuti più grande di te,ti conosco troppo bene. Non è una banale amicizia!-
-Bhè..sto bene quando sono con lei,è bella,mi piace tanto ma..non vorrei forzare troppo le cose. Tra l'incidente e la fine della sua precedente relazione preferisco andarci con i piedi di piombo-
-Oh,che fratellino altruista e di buon cuore! Senti,stasera ti va un'uscita a quattro? Chiamo per affitare quel ristorantino carino,così non ci saranno gente e paparazzi-
-Tomi,non vorrei che Manuela fraintendesse..-
-Bill! Taci e non rompere i coglioni!-






                                                                                           ****

Le richieste del fratello di non organizzare l'uscita erano state vane,le ragazze erano state avvertite e si erano subito chiuse in camera per prepararsi ed i gemelli avevano sentito Manuela pregare la rossa,affinchè la truccasse.
I gemelli si erano preparati e messi in tiro.
Soprattutto Bill. Indossava una camicia bianca,con dei ricami dello stesso colore,quasi invisibili e dei jeans scuri leggermente strappati e più chiari in alcuni punti,con degli anfibi neri molto belli ed i capelli lisci e neri sulle spalle ed il trucco leggermente meno marcato.
Tom aveva una maglietta con le maniche rimboccate,attillata e con uno scollo a V che lasciava intravedere i pettorali appena definiti e un jeans a vita bassa,nè troppo largo nè stretto come quello del fratello,le treccine legate con una fascetta nera semplicissima.
Le ragazze scesero le scale,sotto gli sguardi piacevolmente sorpresi dei due gemelli.
La mora (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=129947248&.locale=it) era stata truccata da Carlotta con uno smokey eyes sul nero ed un rossetto rosso,la rossa (http://www.polyvore.com/cgi/set?id=129949129&.locale=it) era truccata con il suo solito eyeliner nero e ciglia finte,sulle labbra un rosseto nude.

Carlotta si diresse verso Tom e lo baciò -Sei bellissima- Gli disse lui,che la sovrastava,nonostante i tacchi della ragazza -Anche tu non sei male,Kaulitz-
Manuela si avvicinò a Bill e lo prese per mano,il ragazzo rimase rigido all'inizio e poi ricambiò il gesto sorridendo.



Arrivati in macchina Bill si mise alla guida,con suo fratello accanto e le due amiche dietro.
Manuela si sporse per accendere la radio ed ogni canzone che partiva lungo il tragitto le due ragazze la ballavano sui sedili posteriori.
L'abitacolo dell'auto fu subito riempito da risate e battutine.


Le due ragazze,grazie ai gemelli,avevano iniziato una nuova vita.





Spazio autrice:
Ragazzuole bellee! Ciao a tutteee! 
Ringrazio di cuore tutte quelle che leggono la mia storia e in particolare DarBk Angel che è stata davvero carinissima! Grazie mille tesoro!
Recensite in tante,mi raccomando!
Vi aspetto al porossimo capitolo,bacini! CHIEDO VENIA PER IL CAPITOLO MERDOSO!
Carlotta§

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