Nuovi amici, rivali e misteriosi avvenimenti

di essere_umano
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** I Primi Incontri. ***
Capitolo 3: *** Le Chiacchierate. ***
Capitolo 4: *** L’Arrivo Di Ciro e Una Scoperta Da Parte Di Goro ***
Capitolo 5: *** Un po’ di spiegazioni, un contratto, un invito ed un piano. ***
Capitolo 6: *** Due piani firmati Esposito. ***
Capitolo 7: *** Il giorno del confronto, parte 1. ***
Capitolo 8: *** Il giorno del confronto, parte 2. ***
Capitolo 9: *** Il giorno del confronto, parte 3 ***
Capitolo 10: *** Il giorno del confronto, parte 4. ***
Capitolo 11: *** Il giorno del confronto, parte 5. ***
Capitolo 12: *** Il giorno del confronto, la sfida. ***
Capitolo 13: *** Arrivo ad Okinawa ***
Capitolo 14: *** L'arrivo di Shinichi e di 'amici' ***
Capitolo 15: *** Un altro incontro e un paio di yacht ***
Capitolo 16: *** Dispersi ***
Capitolo 17: *** Riunione ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


Una grande famiglia allargata italiana si è trasferita a Beika ed i suoi membri saranno a stretto contatto coi membri sella serie originale.
I membri della famiglia Esposito trasferitisi a Beika sono 11: 6 adulti, 2 adolescenti (16 e 17 anni) e 3 bambini  (10, 10 e 9 anni). Oltre alla famiglia, però, si sono trasferiti una serie d’avvenimenti misteriosi e a volte catastrofici che verranno affrontati in questa storia. Gli aggiornamenti verranno effettuati ogni domenica salvo imprevisti, illuminazioni o problemi. Se avete consigli e proposte per i titoli dei capitoli lasciate tutto nella recensione.

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Capitolo 2
*** I Primi Incontri. ***


~~Entrando in classe e sedendosi al suo banco, come ogni giorno, Ran nota un ragazzo mai visto prima seduto da solo in fondo all’aula, (aveva corti capelli castani e occhi dello stesso colore dei prati svizzeri, non indossava l’uniforme scolastica ma una camicia bianca e dei pantaloni neri), e chiese a Sonoko “Conosci quel ragazzo laggiù?” ma la risposta fu un cenno di negazione. Ran decise di andare a presentarsi, seguita a ruota dalla sua ricca amica. “Io sono Ran Mori e sembra che saremo compagni di classe” la risposta fu “Ciro Esposito” Ran notò un accento strano “di dove sei?” “Sono italiano, qui in Giappone non ne arrivano molti, vero?” “Già”, in quel momento entrò  l’insegnante, interrompendo il discorso. Ciro fece un rapido cenno col capo all’insegnante il quale ricambiò.
Le lezioni proseguirono normalmente e al termine Sonoko notò che il nuovo arrivato non lasciava l’aula come gli altri “Che fai ancora qui? Le lezioni sono finite” “Dedico sempre dieci minuti ad esplorare le nuove scuole”.
Ran e Sonoko lasciarono l’edificio e notarono una ragazza bionda, dagli occhi color cielo primaverile, una maglia azzurrina e dei pantaloni cobalto, che aspettava appoggiata al muro accanto all’ingresso, la domanda di Ran fu quasi istantanea “Chi aspetti?” e la risposta fu distratta “Ciro, mio fratello, niente domande sulla somiglianza perché sono sovrappensiero, magari domani, ok?” le ragazze rimasero sbalordite “O…k”.

Al contempo, alle scuole elementari…

Conan, Genta, Mizuhiko, Ai e Ayumi, entrando in classe parlando dell’assenza di lavoro per la squadra dei giovani detective notano 3 ragazzini nuovi, di cui i maschi gemelli (lei bionda dagli occhi azzurro ghiaccio, loro dai capelli neri, lunghi fino a metà collo), che confabulano lontani dal resto della classe, i ragazzini presero l’iniziativa e, costringendo anche gli altri si andarono a presentare ai nuovi. “Ciao, io sono…” Genta fu interrotto dal gruppetto che l’anticipò “Voi siete Genta Kojima, Mitsuhiko Tsuburaya, Conan Edogawa, Ai Haibara e Ayumi Yoshida” poi la ragazzina continuò “Edogawa e Haibara, potremmo incontrarci dall’inventore Agasa, senza gli altri, nel tardo pomeriggio?”, i giovani detective rimasero a bocca aperta mentre i rimpiccioliti risposero “D’accordo, però dovete dirci come vi chiamate” Il ragazzo di sinistra iniziò “Io sono Caio Esposito”, continuò la ragazzina “Io invece sono Luna Esposito”, “Invece io sono Alfonso, sempre Esposito” Genta chiese di dov’erano dato l’accento, seguito dai cenni d’assenso di Ayumi e Mitsuhiko e la risposta fu che erano italiani, poi entrò la maestra la quale, prima della lezione, presentò i nuovi arrivati, che cercavano di defilarsi.
Le lezioni proseguirono normalmente fino all’ora di tornare a casa, quando gli italiani, appena girato l’angolo subito usciti dal cancello scappando dalla squadra dei giovani detective che li voleva riempire di domande, scomparvero nel nulla.

Il pomeriggio, come d’accordi i giovani si presentarono a casa del Dott.Agasa.
I ragazzi salutarono il dottore, lo ringraziarono della disponibilità e gli chiesero di lasciarlo solo coi due rimpiccioliti.
I ragazzini assunsero un espressione molto seria e Caio iniziò il discorso “Sappiamo tutto di voi…”

Spazio umano
Per consigli contattatemi privatamente, non lasciate recensioni con consigli please.
I capitoli verranno migliorati col tempo.

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Capitolo 3
*** Le Chiacchierate. ***


~~Speciale dello spazio umano: pre-storia
Il capitolo precedente è stato modificato un’altra volta, questo messaggio resterà presente per  1 settimana.
I pensieri saranno scritti in corsivo, proprio come l’ultima parte del capitolo precedente; le frasi in dialetto saranno seguite da un asterisco con un numerino e tradotte a fondo pagina


I ragazzini assunsero un espressione molto seria e Caio iniziò il discorso “Sappiamo tutto di voi…”

Proseguì il gemello “…Shinichi Kudo…” e seguì la sorella “… Una ricercatrice degli uomini in nero… Sherry, l’unica informazione che non siamo riusciti a raccogliere su di voi è la tua vera identità…”,  Conan si mise subito all’erta “Lavorate per loro? Vi ricattano? Avete fatto la nostra stessa fine?” i gemelli si misero a ridere “Dai nostri dati risultavi più intelligente… ma non importa, comunque nessun membro della nostra famiglia lavora per loro” Ai, in parte tranquillizzata, chiese come sapessero il loro passato e la risposta, giunta dalla ragazzina bionda, fu che l’avrebbero dovuto scoprire loro, anche chiedendo aiuto, e che alla loro famiglia piace mettere alla prova le persone. Lasciarono la casa, dopo aver chiamato il dott. Agasa ed averlo ringraziato nuovamente, e si diressero verso l’ufficio di Goro Mori.
Il dott. Agasa, non appena i giovani Esposito lasciarono la casa, chiese ai rimpiccioliti cosa avessero voluto da loro, essi fecero un breve riassunto della chiacchierata, durante il quale il dottore sorrise compiaciuto, “Perché sorride, dottore?” chiese Ai “Non posso dirvelo, fa parte dell’enigma che gli Esposito vi hanno lasciato”.

Nel contempo…

Ran, dopo aver accompagnato l’amica a casa propria si diresse a sua volta a casa sua. Appena entrata a casa, dopo aver annunciato il ritorno trovò il padre che parlava a telefono con aria torva. Appena ebbe finito la figlia gli chiese cosa fosse successo ma lui si fiondò fuori chiedendole di aspettare che torni, anche se sarà tardi, la ragazza non ebbe nemmeno il tempo di rispondere che il padre era già in strada, cercando le chiavi della macchina nelle tasche della giacca, una volta trovate partì il più in fretta che poteva.
“Cosa vorranno mai da me? E perché chiamare anche l’ispettore Megure  e Chiba?”.
Una volta giunto alla destinazione, una villetta nella parte più esterna di Beika, in modo da avere molto terreno il quale era suddiviso in: canneto di bambù, giardino per la meditazione Zen e un’ enorme serra (il resto era prato), il tutto circondato da un muro di mattoni di tufo; la villa era composta in vari stili, uno per ogni punto cardinale, ad est la villa era in stile giapponese (in corrispondenza del canneto e del giardino di meditazione), a nord era in stile svedese (in corrispondenza della serra), ad ovest era in stile spagnolo (con un garage) mentre a sud era in stile italico (dove c’erano l’ingresso, e l’altro garage). Goro suonò al citofono, fu aperto il cancello che portava direttamente al garage, Goro seguì il vialetto fino al posto indicatogli durante la telefonata, lasciò l’auto e bussò alla porta la quale venne aperta quasi subito da un’anziana signora “Figl, accà ce stà l’omm ca’chiammast”*1 “Damm nu moment”*2, poco dopo si presentò un uomo dall’aria distinta, sulla quarantina, dagli occhi verdi come i prati svizzeri e capelli castani “Prego, si accomodi” “Grazie” “Vuole un po’ di vino?” “Certo, grazie” “Prego, si accomodi pure in sala, mio fratello la guiderà” “Fratè, tien’ nu moment?”*3 “Si” “Allor vien’accà e accumpagn chist signò int u salott”*4, poco dopo si presentò un altro uomo, uguale al primo che accompagnò il detective Goro in salotto, mentre il primo scese in cantina. Appena il primo uomo tornò il fratello tornò al suo daffare mentre lui porse un bicchiere da vino in cristallo al detective nel quale, subito dopo, versò un vino rosè leggermente frizzante, poi si versò a sua volta il vino.
“Detective, prima d’iniziare vorrei porle il seguente quesito: il signor Koyama e suo figlio, mentre vanno in autostrada, fanno un incidente, il padre muore sul colpo mentre il figlio rimane gravemente ferito e viene portato in tempo all’ospedale solo che il vecchio chirurgo dice “non posso operarlo perché lui è mio figlio”, secondo lei il chirurgo chi è? Ha trenta secondi per trovare la risposta” poi il signore rovesciò una pregiata clessidra prodotta a Murano in vetro soffiato e quercia, la sabbia finì di scorrere e l’uomo chiese al detective quale fosse la risposta secondo lui “Mmmmmhh… non saprei…” “Il vecchio chirurgo è la madre” “Ma com’è possibile?” “E’ una travestita”. Bevvero qualche bicchiere di vino con qualche scambio di battute e dopo un po’ “Senta detective Goro, vorrei chiederle se può ospitare mio figlio maggiore per qualche settimana, non darà fastidio e non causerà alcun problema” “Ok e riguardo a Megure e Chiba?” “Hanno avuto del lavoro improvviso ma li ho contattati su rete sicura, sanno tutto” “Perfetto, allora verso che ora sarà da noi?” “Direi verso le ventitré” “Allora siamo d’accordo” “Grazie detective, ci incontreremo fra nove giorni, l’accompagno alla sua auto” l’uomo e Goro si diressero verso l’auto noleggiata da quest’ultimo, si salutarono e Goro tornò a casa, si era fatta ora di cena, trovò Conan  e Ran che chiacchieravano e notò che la ragazza aveva preparato anche per il padre, mentre mangiavano la figlia chiese al padre cosa fosse successo ma il padre rimase sul vago, parlando del domani. I Mori ed Edogawa si augurarono la buona notte e andarono a dormire.


*1”Figlio, qua c’è l’uomo che chiamasti”.
*2”Dammi un attimo”.
*3”Fratello, hai un attimo?”.
*4”Allora vieni e accompagna questo signore in salotto”.

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Capitolo 4
*** L’Arrivo Di Ciro e Una Scoperta Da Parte Di Goro ***


~~Nel bel mezzo della notte, essendo stato svegliato dal forte russare di Goro, Conan andò in cucina a prendere un bicchiere d’acqua perché aveva anche la gola secca. Appena finito di bere, Conan notò una figura umana in piedi davanti alla vetrata dell’ufficio di Goro e, avvicinandosi e prendendo l’orologio narcotizzante, mirò alla zona della nuca, sparò l’ago nascosto ma la figura prese l’ago e si avvicino rapidamente e silenziosamente, come un ninja, al rimpicciolito “Ssshh, tranquillo, sono stato invitato e non mento” la figura aveva una voce profonda e rilassata, come se tutto ciò gli accadesse ogni giorno “Ora, se vuoi, posso far smettere di russare a Goro” “Davvero potresti?” “Vai a letto e il rumore finirà dopo qualche secondo”, Conan si diresse al suo letto, si coricò e, veramente, dopo qualche secondo il russare finì.
Il mattino seguente, Ran, svegliatasi prima degli altri, si diresse a preparare la colazione, entrò in cucina e vide un uomo abbastanza robusto frugare nei cassetti dell’ufficio del padre “Non ci provare!” e sferrò un calcio alla faccia dell’uomo il quale schivò e bloccò la gamba, spazzò sull’unica a terra si allontanò, assicurandosi di non aver fatto male alla moretta; Ran, essendo a terra, identificò l’aggressore grazie agli occhi, verdi come i prati svizzeri e, rialzandosi, “Ciro, cosa ci fai qui?” “Mio padre e Goro si sono accordati per ospitarmi qualche settimana, non preoccuparti, in casa sarò molto poco e non causerò problemi” intanto Goro entrò in cucina mentre i due parlavano e ascoltò tutto, poi si diresse verso la figlia “Buongiorno Ran, scusa se ieri sera sono rimasto sul vago ma ho preferito che scoprissi tutto tu” “Buongiorno anche a te papà, non ti preoccupare, non c’è problema”, la ragazza si diresse in cucina a preparare la colazione, seguita da Conan, appena alzatosi “Scusate ma io esco, devo fare una cosa, ci vediamo verso le tre del pomeriggio” e scese rapidamente le scale per salire su una Chevrolet Impala del ‘69 dove c’erano la sorella e un uomo con gli occhi uguali a quelli di Ciro, appena salì l’auto partì rapidamente per girare a sinistra in fondo alla strada.
Per Ran e Conan la giornata e la scuola si svolsero normalmente, con la presenza degli Esposito i quali erano molto taciturni quel dì.
Alle uscite delle due scuole aspettavano altrettante Oldsmobile 98 color argento, gli Esposito ci salirono e le auto lasciarono le scuole per dirigersi in periferia.
Intanto Ran e Sonoko si diressero a fare compere mentre Conan è stato trascinato a giocare a baseball da Genta, insieme a Mitsuhiko e Ayumi.
Alle tre Ciro tornò a casa Mori e poco dopo il telefono dell’ufficio squillò, Goro smise di guardare le corse di cavalli e rispose “Risponde Goro Mori, chi parla?” “Detective Goro, sono Takeshi Hitsume, l’ho contattata per sapere se può scoprire chi ha rapito la mia famiglia, abito a Haido, appena usciti dalla stazione svoltate a destra e poi alla terza a destra, raggiungete il numero civico 61, vi aspetterò al terzo piano.”, detto questo riattaccò. Goro seguì le istruzioni (seguito da Ciro) e, una volta giunto a destinazione incontrò un uomo sulla trentina dai capelli rossi e gli occhi neri che camminava su e giù per il pianerottolo; Goro si avvicinò e chiese se fosse lui il signor Hitsume e la risposta fu “Oh, finalmente è arrivato, prego entri, erano in casa quando sono stati rapiti” “Chi furono le ultime persone ad aver fatto visita alla sua famiglia?” “E’ segnato tutto sull’agenda di mia moglie, anche chi si è presentato e chi non, vi prego, non chiamate la polizia” “Mi spiace ma devo, per i crimini le forze dell’ordine devono intervenire”, Goro prese il cellulare per chiamare la polizia ma Ciro lo fermò “Goro, non credo che servirà stavolta, fidati”.
Il detective e l’italiano consultarono l’agenda e rintracciarono le persone che visitarono la famiglia Hitsume da quando Takeshi ha lasciato l’edificio per degli affari fino al suo ritorno. Le persone che visitarono la famiglia tra le 9:00 e le 13:10 erano 4: un evidente praticante di body building sulla ventina (calvo e con dei baffi lunghi fino alla base del mento), una donna di 30 anni (un po’alta, vestita elegantemente mora dagli occhi nocciola), un ragazzo sulla ventina (occhiali, alto, capelli cioccolata ed occhi chiusi) e una donna (mezza età in tuta rossa) .
Quando furono tutti riuniti Goro chiese uno ad uno perché fossero venuti a visitare la famiglia, che lavoro facessero e in che relazioni fossero con la famiglia, le risposte del praticante di body building (identificato come Takao Ito) furono che lui faceva gare di body building e con gli incassi si manteneva, che la signora Hitsume era un’amica d’infanzia (notizia confermata dal signor Hitsume) e che fosse venuto a visitare la famiglia come ogni Mercoledì. Il ragazzo (identificato come Genjo Goto) rivelò che era uno studente, che doveva dei soldi alla signora a causa d’un prestito e che era venuto a visitarla perché gli mancava ancora un quinto dei soldi, la donna trentenne (nota come Gemmei Ota) rivelò che era una contabile amica di vecchia data della signora Hitsume e che negli ultimi tempi l’aiutava ad amministrare efficacemente i guadagni, quel giorno è andata a visitarla per aiutarla dato che negli ultimi tempi le spese sono aumentate, l’ultima fu la donna di mezza età (conosciuta come Raicho Ishii) che si rivelò la zia della signora Hitsume, venuta a farle visita dopo mesi che non si incontravano e disse che era una consulente matrimoniale.
Una sola cosa avevano in comune, erano molto affezionati ai figli.
Ciro sorrise divertito “E’ facile, mister Ito e miss Ishii provano un profondo disprezzo verso il signor Hitsume, conoscendo i loro rapporti con la signora ed essendo certo che essi avessero dubbi sulla sua fedeltà alla moglie e sul suo affetto per i figli li hanno semplicemente convinti a prendersi una vacanza ad Osaka, ho notato un biglietto senza intestazione del viaggio aereo partente alle 12:50 di oggi e facente parte di un blocchetto dal quale mancano 3 biglietti, e da come sono arredate le stanze lei ha due gemelli e, se si passa una matita sull’intero biglietto si possono notare dei nomi sovrapposti e il cognome molto marcato, perché è stato riscritto sempre circa nello stesso punto, l’orario sarà quello che ho detto, ho trovato un piccolo foglietto in fondo all’agenda, un messaggio diretto al marito il quale esplicitava un viaggio improvviso” e porse il messaggio insieme al biglietto sopra il messaggio evidenziato grazie al passaggio della matita. Goro rimase sbalordito dalla rapidità delle deduzioni “Figliolo, potresti battere Shinichi Kudo” “Non ne sarei così certo, bastava essere attenti, comunque, miss Ishii, mister Ito, potete confermare la mia versione?” Takao rispose “Si, e non è andata come credevo” Raicho proseguì “Avendo chiamato il rinomato detective Goro ed essendo realmente preoccupato ci siamo dovuti ricredere”


Spazio umano
Aggiornati i capitoli precedenti, la prossima domenica sarà aggiunto un uovo capitolo.

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Capitolo 5
*** Un po’ di spiegazioni, un contratto, un invito ed un piano. ***


~~Ritornando a casa, dopo il quasi caso del signor Hitsume, Ciro chiese a Goro di portarlo al n° 57 di Beika Street e subito dopo gli disse che aveva risolto il caso leggendo le microespressioni facciali, dopo 6 anni d’allenamento era tornato utile.
Una volta lì Ciro scese, la grata d’acciaio calata su quasi tutto il piano terra del n° 57 venne alzata di poco da un anziano signore. Dopo qualche secondo che Ciro entrò Goro ricevette un messaggio dal mittente sconosciuto, esso recitava così: Ritorno a casa sua verso le 19:00, Ciro.
Goro, tornando a casa da sua figlia e dal moccioso, come lo chiamava lui, si chiese cosa ci facesse Ciro in quell’edificio.
Una volta giunto a casa trovò sua figlia insieme ad una ragazza bionda che aveva più o meno la stessa età di Ran. Appena lei notò il detective si alzò, si inchinò leggermente per salutarlo e disse “Buongiorno Mr. Mori, sono Michela Esposito e sono qui per chiederle se vuole entrare in società con l’azienda di famiglia, il ricavato delle sue indagini sarà interamente suo, il 10% del ricavato della nostra azienda sarà suo a patto che non lo giochi alle corse, i dettagli sono su questo contratto” ed estrasse un libro dalla sua borsa, dalla quale tirò fuori un contratto “Lo legga con calma, quando avrà terminato avvisi pure Ciro, al resto ci penserà lui” Ran era perplessa, perché quest’improvviso interesse a suo padre da parte di questi italiani arrivati ieri? Forse era meglio chiedere a Sonoko e Kazuha qualche consiglio oppue a Shinichi di investigare.
Quando la ragazza lasciò la casa Ran iniziò a chiedere al padre molte cose, tra cui come mai gli Esposito fossero interessati a lui, come mai Ciro fosse ospite da loro e come mai non fosse tornato col padre a casa solo che il padre era troppo assorto a leggere il contratto, con aria sempre più soddisfatta; dopo una decina di minuti firmò, rispose alle domande della figlia (quelle alle quali conosceva la risposta) e la giornata trascorse normalmente.
Quando Ciro tornò a casa, insieme a 2 enormi buste piene di cibo, disse a Ran di rilassarsi e che ci avrebbe pensato lui alla cena; appena la moretta lasciò la cucina lui sistemò le cibarie in modo che fossero sempre a portata di mano quelle necessarie alla cena che ha già programmato.
Dopo mezz’ora la casa fu invasa da vari profumi tipici della cucina italiana del sud Italia, tra candele al ragù di tracchie e uno stocco alla sciuè-sciuè, per non tralasciare i babà e il limoncello, tutto preparato in casa.
Ciro chiese a Conan di aiutarlo per portare tutto a tavola in tempo; “Ran, potresti venire un momento per favore?” “Un momento per favore” quando arrivò in cucina vide l’ospite che cucinava svariate cose contemporaneamente “Scusa il disturbo ma dato che Conan non beve vino, e suppongo neppure tu, cosa berrete a tavola?” “Non preoccuparti, ci penso io e comunque, nessun disturbo” e gli sorrise “Animo d’oro, mi spiace moltissimo che colui che ama la menta in tale maniera anche se è una causa di forza maggiore”.
Appena fu tutto pronto il ragazzo chiamò i Mori ed Edogawa a cena, al detective versò un vino creato da un contadino campano che coltiva sulle pendici del Vesuvio, nonostante il pericolo, ed il risultato è inimitabile.
Durante quella cena Ciro chiese ai suoi ospiti se desiderassero cenare dalla sua famiglia uno di questi giorni e Goro propose il giorno seguente alle 18 da loro, l’italiano accettò, dopo una chiamata alla sua famiglia.
Dopo cena si diressero tutti a dormire.
Il mattino seguente Ciro uscì presto, pochi minuti dopo essersi alzato, giusto il tempo di prepararsi e di prendere il contratto firmato.
Le giornate di Ran e Goro furono le solite di sempre, Conan, invece, ricevette un caso da parte dello stesso ragazzino che lo chiamava Kuroshi, su un foglio nell’armadietto dei giovani detective, il foglio recitava così: Ho messo questo foglio nell’armadietto perché vorrei che Kuroshiro potesse risolvere un problema che vorrei potesse aiutarmi a risolvere, vorrei che investigasse su mio padre, vediamoci davanti al Liceo Teitan Lunedì dopo scuola. Il dibattito fu quasi istantaneo “Non puoi andare solo tu Conan” iniziò Genta “E’ rivolto a me quel biglietto, chiama me” “Si ma era nell’armadietto dei casi dei giovani detective, quindi riguarda tutti noi” Mitsuhiko, capendo che Genta stava toppando, prese le parti dell’occhialuto “Genta, Conan ha ragione, se avesse chiesto a noi non avrebbe chiesto di Conan, pensa per una volta” Genta minacciò Mitsuhiko per avergli detto “pensa per una volta” “Io penso SEMPRE e ora penso che sia ora di pranzo” ed il suo stomaco gorgogliò rumorosamente, Mitsuhiko bisbiglio tra se e se “Non intendevo con lo stomaco”.
Tornarono tutti a casa, dove trovarono Goro davanti alla Tv il quale ammise che non aveva fatto altro che guardare la “Maratona Okino”, tutte le più importanti apparizioni di Yoko Okino trasmesse dalle 8 di mattina alle 5 del pomeriggio.
Mentre Goro seguiva il programma Ran ricevette una telefonata da Kazuha “Pronto?” “Ciao Ran, sono Kauzha, ti volevo avvisare che oggi io ed Heiji arriveremo a Tokyo e che domani passiamo da te, ti vorrei parlare di una cosa” “Ok, di cosa si tratta?” “Preferirei parlarne faccia a faccia, va bene?” “Certo, a domani” “A domani”. Si prepararono tutti, chi normalmente, chi guardando la tv, fino a quando, alle 17:15, davanti a casa Mori si fermò una Chrysler 300C color argento “Papà, hai un cliente” “Impossibile, ho detto che oggi e domani sono in vacanza” Ciro notò l’auto “E’ dei miei quella 300C, credo sia mio zio a guidarla”, quando scesero Ciro fece accomodare Goro sul sedile anteriore e gli altri su quelli posteriori.
Gli interni erano in eco pelle, fatta così bene che sembrava vera, rifiniture in palissandro e le parti metalliche interne erano argentate.
L’uomo alla guida era muscoloso dai capelli castano scuro, occhi verde ‘prato svizzero’, e labbra finissime. Appena furono tutti saliti l’uomo fece inversione e percorse la stessa strada che 2 giorni prima percorse Goro. Giunti alla villa l’uomo fece scendere i passeggeri davanti al portone principale ed in seguito andò a parcheggiare nel retro.
Goro bussò e la porta venne aperta da un uomo identico al guidatore della Chrysler “Ah benvenuti, prego, entrate pure” “Grazie” entrarono in un ingresso con pareti rosse decorato finemente, un lampadario in cristallo pendeva dal soffitto, giusto al centro dell’ingresso, subito sotto c’era un tappeto persiano e sulle pareti svariati quadri italiani, “Il mio nome è Rocco Esposito, prego, da questa parte” condusse gli ospiti in un salone dove c’erano anche Heiji, Kazuha, Megure, Sato, Takagi, Chiba, Agasa, Ai, Jodie ed Heisuke.
“Sarete sorpresi” esordì Rocco “Ma, sapendo che vi conoscevate già vi ho invitati qui per un annuncio”.
Dopo aver conversato amabilmente tutto il tempo, gli ospiti e gli Esposito si diressero a tavola, essendo pronta la cena, appena ognuno ebbe scelto il proprio posto a capo tavola Rocco si alzò col calice di vino in mano “Vi ho convocati qui principalmente per una ragione, esporvi il mio piano per catturare Furto Kid”

Spazio umano
Ai lettori di questa storia vorrei proporre un sondaggio: che ruolo vorreste che assumesse la famiglia Esposito nella storia in seguito quello da me programmato?
Siete pregati di rispondere al sondaggio inviandomi un messaggio al profilo.
Grazie in anticipo
essere_umano

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Capitolo 6
*** Due piani firmati Esposito. ***


~~Dopo aver conversato amabilmente tutto il tempo, gli ospiti e gli Esposito si diressero a tavola, essendo pronta la cena, appena ognuno ebbe scelto il proprio posto a capo tavola Rocco si alzò col calice di vino in mano “Vi ho convocati qui principalmente per una ragione, esporvi il mio piano per catturare Furto Kid”.

Silenzio. “E fermare una piccola organizzazione che agisce nell’ombra, qui in Giappone” Shinichi e Sherry si fecero attenti “In teoria i nostri metodi sarebbero illegali ma abbiamo ricevuto l’autorizzazione ad utilizzarli da parte del governo.” Ad ogni presente venne un dubbio ed Heiji li precedette nel porre il quesito “Quali sarebbero questi metodi? E come mai il governo ha concesso l’utilizzo di questi metodi?” “Semplice, il primo istiga involontariamente al furto mentre il secondo agisce come una malattia sconosciuta:  “I due piani si svolgeranno parallelamente ma in sedi differenti. Per quanto riguarda Furto Kid abbiamo come esca tutti i tagli della Stella D’Africa o Cullinan, come base useremo il piano di Mr Suzuki, ergere le reti quando Furto Kid prenderà i diamanti, solo che stavolta saranno elettrificate, con chiusura nella parte superiore e un sistema di turbine che impedirà al ladro di usare il deltaplano senza adoperare l’elica e di usare i fumogeni; i membri della mia famiglia, nessuno escluso, controlleranno i diamanti, chi a terra, chi sugli edifici e chi in volo, tra aerei ed elicotteri, entrambi militari.” A Megure venne un sospetto “Non crede che Furto Kid ci stia tenendo sotto controllo? L’informazione che il diamante è stato acquistato e portato a Tokyo è stata rivelata su ogni canale diretto ai gioiellieri, il suddetto ladro avrà per certo qualche stretto contatto con tale mondo oppure ha accesso garantito a tali canali informativi.” “Non preoccupatevi, ho schermato la casa con un campo magnetico, disattivabile solo dalla esatta combinazione delle password note ad ogni membro della mia famiglia residente in questa casa, non ci controlla per certo. Tornando al piano, mia figlia maggiore vi illustrerà il resto dopo cena”.
Dopo aver cenato e conversato per un po’, Michela chiese a tutti gli ospiti di seguirla fino ad una scala a chiocciola che portava ad un corridoio sotterraneo in tufo dalle porte in legno di palissandro. Mentre il gruppo seguiva la ragazza a Shinichi, Ai, Agasa, Heiji e Jodie venne chiesto di essere seguiti dai genitori di Rocco, i quali condussero il distaccamento del gruppo verso una porta a sinistra “Prego, voi da questa parte” disse l’anziana signora, la quale condusse il gruppetto all’interno “Il piano elaborato per voi si svolgerà alla zona del porto, una nostra amica è un’infiltrata nell’organizzazione, mia moglie e quella signora coordineranno l’operazione, potete rifiutarvi di partecipare se lo desiderate ma sappiate che nessuno corre rischi, agente Jodie, se lei accetta le chiederemmo di poterci consentire l’impiego di qualche agente della CIA, i nostri familiari sono troppo occupati al piano-show per attirare l’attenzione”.
Nel contempo, dopo che il gruppo è entrato nella stanza, la ragazza continuò a guidarli attraverso la stanza, quasi interamente vuota, fino ad un proiettore ultima generazione collegato ad un pc con davanti sette sedie, dove si accomodarono gli ospiti.
La ragazza attivò il pc e il proiettore, dove c’erano immagini del luogo, lo stesso utilizzato da Mr Suzuki, solo con delle strutture coperte collegate ad un sistema computerizzato che impediva qualsiasi accesso, di alcuni veicoli utilizzati per la cattura e i nomi dei membri della famiglia  che saranno presenti li, poi il fratello di Rocco, presentatosi come Antonio, chiese ai presenti “Ispettore Megure, potremmo affidare a lei la sovrintendenza della sicurezza dell’esterno dei palazzi circostanti? Sarete pagati proficuamente e il 75% del merito sarà vostro, perché sarà lei con la sua squadra, mi riferisco a Chiba, Takagi e Sato, che assicurerà la riuscita del piano, se accetta” Megure si consultò un momento con la sua ‘squadra’, come li aveva chiamati Antonio prima. “Voi che ne pensate?” iniziò Megure “Potrebbe esserci un po’ di bruciato” continuò Chiba “Ma potrebbe non esserci, l’unica cosa è chedere” concluse Sato, Takagi chiese se fossero guadagnati legalmente e la risposta fu affermativa, in seguito accettarono. “Ran, tu terrai a bada Sonoko, che non mancherà, e Kazuha, tu farai da ‘via di mezzo’, non so se è chiaro” seguirono cenni d’assenso da parte delle due ragazze; “Heisuke, potresti supervisionare le operazioni dal caccia insieme a mia madre” tutto furono sorpresi “Un caccia militare? Supervisionare? Non so cosa rispondere…” “Accetta, ci guadagnerai, fidati” “Beh… ok” “Perfetto, allora ci vediamo alle diciassette in punto domani all’ingresso del Ponte dell’Arcobaleno” detto ciò ella spense il proiettore ed il pc “Ok, qui abbiamo chiuso, potete scegliere se restare per la notte o tornare a casa; per chi resta sappia che domani, anche se è domenica, se vi trovate nell’area ispanica sappiate che ci saranno svariati lavori quindi si udiranno vari rumori” detto ciò si diresse fuori insieme agli altri.
Nella zona dove era il distaccamento scese il silenzio, Conan ed Heiji lo interruppero simultaneamente “Quindi… volete agire proprio così?” “Come detto all’inizio, non siete obbligati a parteciparvi, il vantaggio è soggettivo, ad esempio: per lei, agente, vedrebbe l’organizzazione che lei ed Akai cacciavate e per te, Sherry, oh aspetta, ora che ricordo… Shiho, saresti libera e vendicheresti tua sorella” silenzio ancora, stavolta fu il vecchio a parlare “Scusate ma non abbiamo altro tempo, parteciperete o no? Dovete riunirvi al gruppo fra ventidue secondi a partire da ora”, tutti i presenti accettarono “Perfetto” dissero gli anziani avvicinandosi ad una parete “In tre, due, uno… vai” premettero un mattone e il distaccamento del gruppo cadde per pochi secondi, trovandosi in seguito in un corridoio, come usciti dal muro, in mezzo al gruppo “Oh eccovi, dov’eravate?” “Ehm… ci hanno chiesto una cosa che dovrebbe rimanere tra noi e loro, scusate ma non vorrei parlarne” chiuse Heiji rapidamente.
Goro decise di rimanere, quindi rimasero anche Ran e Conan, Kazuha costrinse Heiji a rimanere, voleva potersi organizzare con la sua amica a riguardo del giorno seguente.

Spazio umano.
Questo capitolo è uscito male, a mio avviso.
Scusate il ritardo ma la mia idea veniva troppo corta per la mia media, ho dovuto allungare.

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Capitolo 7
*** Il giorno del confronto, parte 1. ***


Il giorno seguente, affisso all’ingresso dei sotterranei, Antonio trovò il solito biglietto d’avviso di Furto Kid, tirò fuori un walkie-talkie “Ore quattro e cinque, Kilo quattro zero, procedura standard G” “Ricevuto quattro zero, ci muoviamo”.
Dopo qualche ora Ran si svegliò, si cambiò e lasciò la stanza, appena uscita incontrò Conan in procinto di scendere le scale insieme a Kazuha “Buongiorno Conan, anche a te Kazuha” la risposta di entrambi fu praticamente sincronizzata “Buongiorno Ran” poi prese parola Kazuha “Heiji e Goro non si sono ancora svegliati, scendiamo noi intanto?” “D’accordo” scesero le scale fino al corridoio del piano di sotto, sentirono un rumore metallico, come se un pezzo di ferro cadesse  terra, provenire dalla stanza opposta e la voce di Rocco che intimava di fermarsi, poco dopo si aprì la porta dalla quale uscirono Rocco, Antonio, Michela, Ciro e nove uomini vestiti tutti allo stesso modo (un Fedora, impermeabili vecchio stile lunghi fino alle ginocchia, pantaloni eleganti e mocassini, i completi erano neri) “Allora ci si vede oggi pomeriggio” disse Antonio ai nero vestiti, i quali risposero con un cenno d’assenso e si diressero verso l’esterno.
Gli Esposito raggiunsero il gruppetto che era rimasto ad osservare “Buondì” esordì Rocco “Buongiorno anche a voi” rispose Ran da parte del gruppo “Che ne dite di un brunch fuori oggi? Aspettando che si sveglino gli altri direi che si fa l’ora” propose Michela e il gruppetto accettò “Allora dove ci si vede? All’ Haido Town Shopping Mall?” “D’accordo” “Allora li alle undici, a dopo”.

Nel contempo, la squadra che esegue la ‘procedura standard G’ ha raggiunto l’obbiettivo “Quindi è qui…” iniziò lo spotter “Mi sembra assurdo che loro siano così attrezzati” proseguì l’artificiere “Non che sia molto eh.. noi, rispetto a loro, siamo come quei sassi che chiamano ciambelle di Fort Knock rispetto ai babà” rispose lo specialista di armi pesanti “Una volta ho ingoiato una di quelle ciambelle intera, stavo per soffocare, solo per una scommessa con Antonio, mi deve ancora cinque dollari per quello” iniziò il cecchino “Senti, va be’ che spesso ci allevi lo stress di missione coi tuoi aneddoti e con le tue battute però certe volte devi stare zitto e questa è una di quelle, tappati quella bocca!” lo interruppe il capitano “Potresti infilarci un tonno” concluse la recluta, risero e poco dopo tornarono seri “C’è movimento fuori dalla struttura” avvisò lo spotter, il capitano prese il walkie-talkie “Dispatch, partiamo col piano Recon?” “Permesso accordato, inviate Rookie, Romeo e Tex” “Ricevuto Dispach, chiudo. Avete sentito il capo, no? Rookie, Romeo e Tex, tocca a voi, noi vi copriremo” Ordinò “Ricevuto capo” disse la recluta, la quale seguì il cecchino e lo spotter verso l’edificio “Scusa Rookie, perché proprio un tonno?” Chiese lo spotter “Beh, avevo in mente qualcosa di grosso e l’ho usato per rendere l’idea” “Potremmo effettuare la missione? Questa non dovrebbe essere facile” interruppe il cecchino “Non credo sai? Se le nostre informazioni sono corrette anche Caio, Luna e Alfonso potrebbero completarla a mani nude”disse  l’esperto di armi pesanti tramite il trasmettitore “Ho molti dubbi a riguardo” “In ogni caso da ora interrompiamo le comunicazioni, ci contattate a missione completata e\o problemi” “Ricevuto, qui recon, chiudo” “Romeo, tre minuti e si torna?” chiese lo spotter “Gioco cinquecento dollari che ci mettiamo dai cinque ai sette” rispose il cecchino “Io tengo il tempo” disse la recluta “Si inizia tra 3… 2… 1… ora”.

Spazio umano
Scusate il troppo tempo che ci ho messo per scrivere questo capitolo ma ho avuto svariati impegni.
Spotter: colui che assiste il cecchino grazie ad un binocolo per rilevare nemici in avvicinamento o bersagli sfuggiti al cecchino.
Per quanto riguarda la squadra mi sono astenuto dalle descrizioni perché si incontreranno più avanti in occasioni più importanti.
Per altri quesiti contattatemi tramite messaggio privato.
Se avete idee migliori per il titolo di questo capitolo lasciatelo segnato nelle recensioni per favore.

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Capitolo 8
*** Il giorno del confronto, parte 2. ***


~~Uscendo dalla proprietà Ran, Kazuha e Conan videro una Mercedes SL 500 dell’ 81 grigio scuro fermarsi davanti al viale di casa dalla quale uscirono due individui scuri di pelle, quello alla guida coi dreadlock, una barbetta alla Bob Marley e degli abiti tipicamente giamaicani, il passeggero con l’afro, dei baffi che arrivavano fino a metà bocca, una camicia arancione con inserti verdi tipicamente anni settanta, pantaloni a zampa d’elefante blu acceso e scarpe eleganti nere; il secondo suonò al campanello senza dire una parola mentre dall’altro lato si sentì Ciro dire “Arrivo subito!”, poco dopo l’italiano raggiunse i due scuri di pelle e li abbracciò tutti e due insieme dicendo che ha sentito molto la loro mancanza e chiedendo loro per quanto sarebbero rimasti, la risposta, detta dal guidatore fu che avevano concluso e che si sarebbero presi una lunga pausa, Ran si avvicinò incuriosita ai due sconosciuti, seguita, ovviamente, da Conan e Kazuha, “Piacere, io sono Ran Mori, mentre loro sono Conan e Kazuha” “Eh? Ah… si, piacere… io sono Roberto ma preferisco che mi chiamiate Bob” “Uo! Io sono Damerae”, poco dopo arrivarono Michela con Alfonso, Luna e Caio i quali appena videro i due giovani adulti corsero verso di loro e li abbracciarono “Che bello rivedervi” salutò Luna, quasi commossa “Rasta, Dame, ancora in viaggio sulle note della pace?” chiesero i gemelli in sincrono  “Sicuro cugini solo che siamo a pezzi e ci prendiamo una vacanza per un bel po’ e poi vogliamo ritornare per un po’ in famiglia” Kazuha si stupì e chiese “Cosa? Cugini?” e la risposta giuse da Bob “Sicuro sorella… noi siamo i loro cugini… figli di Antonio e Amoy… sorpresi eh…?” “Beh… si, molto” “Uo! Sentite fratelli e sorelle, dovremmo entrare di fretta perché nostro padre sta per uscire e vorremmo salutarlo” detto ciò rientrarono nella Mercedes e  proseguirono verso la villa.

“Qui recon, missione completata, ritorniamo al punto di raccolta, com’è la situazione la fuori?” chiese il cecchino subito dopo aver acceso il trasmettitore “C’è del movimento, non si sono ancora accorti ne di noi ne di voi ma stanno per entrare, sapete cosa fare” rispose lo specialista di armi pesanti “Ricevuto” poi si rivolse alla squadra “Ok, attiriamoli qui e prendiamo l’ascensore, Tex, hai il controllo remoto?” “Sicuro” “Perfetto” “Stanno entrando” informò il capo dal trasmettitore “Perfetto alla seconda, iniziamo”.

Subito dopo aver parcheggiato i due giovani adulti entrarono nella villa e trovarono subito il padre “Ciao pa’…” “Roberto, Damerae, da quanto tempo, che bello rivedervi, come va?” “Uo! Alla stragrande dopo aver rivisto la famiglia ed essere di nuovo tutti assieme” “Mi fa piacere, ancora scapoli?” “Eh… si pa’… ah, grazie per averci inviato tutto…” “Non ringraziatemi, è un dovere, sentite, che ne dite di andare al Haido Town Shopping Mall, ci vanno tutti coloro che avete incontrato” “Uo! Grandissima idea pa! E magari ci facciamo una suonata tutti assieme uno di ‘sti giorni, come una volta” “Eh, una volta, non esagerare, era solo un anno e mezzo fa” “Ok pa…, senti, andiamo alle terme… ci dobbiamo sciogliere un po’…” “D’accordo, ci vediamo stasera allora, devo andare a dare supporto a vostra madre, non preoccupatevi, va tutto bene, è solo che non mi va di lasciarla sola per troppo tempo” “Ok pa… salutala anche da parte nostra…” “Lo farò, ci vediamo allora, ciao e in gamba” “Uo! Altrettanto pa’”.

Una volta entrate nel Haido Town Shopping Mall Ran e Kazuha andarono a far spese mentre Conan incontrò i giovani detective accompagnati da Agasa e fu costretto ad andare con loro. Dopo un po’ di tempo passato ad accompagnare i giovani detective per negozi di videogiochi e aver comprato loro un gelato ricevette una chiamata “Sono il Dottor Agasa, chi parla?” “Dai doc, lo sai” “Cosa? Sei tu? Ma non eri…?” “Eh, abbiamo finito, senti, potremmo incontrarci al terzo piano, nella libreria? Dovrei chiederti una cosa” “Oh, ma certo” “Senti… potresti venire da solo? Non voglio che quei ragazzini che si atteggiano a ‘detective’ ascoltino i nostri discorsi” “D’accordo, allora arrivo subito” chiuse la chiamata e si rivolse ai giovani detective “Sentite, io devo incontrare un persona, potreste aspettare qui?” “D’accordo, perché?” Chiese Genta da parte degli altri “Beh, è una questione privata, scusate ragazzi, torno subito” e si diresse agli ascensori “Chissà chi è e perché così all’improvviso vuole parlare col dottore” si chiese Mitsuhiko “Probabilmente era un vecchio amico del dottore  e lo vuole rivedere” rispose Ai “Allora perché era sorpreso di sentirlo? E perché lo vuole vedere in privato?” chiese Ayumi “Se vogliamo scoprirlo dobbiamo solo seguirlo” disse Genta il quale si diresse agli ascensori seguito da Mitsuhiko e Ayumi la quale disse “Forza sbrigatevi” “Passo” disse Ai “Sbrigati Conan” disse Genta con aria minacciosa “Arrivo, arrivo…” e il rimpicciolito raggiunse gli altri. Una volta raggiunto l’ultimo piano, videro il dottor Agase entrare nella libreria lo seguirono solo che a metà strada si trovarono davanti due uomini, uno calvo con un tatuaggio a forma di due frecce incrociate sulla tempia, occhi neri e taglienti, labbra sottili e una camicia a maniche corte verde e pantaloni marroni, l’altro dai capelli castano scuro, spettinati e abbastanza lunghi, un pizzetto, occhi marroni e profondi, una cicatrice che gli attraversa la guancia da metà all’orecchio e una tuta da ginnastica azzurra, il primo si rivolse ai ragazzi “Scusate, potreste aspettare?” “Chi sareste voi?” chiese Mitsuhiko “Prima diteci chi sareste voi” disse il secondo e la risposta giunse da Genta “Noi siamo la squadra dei giovani detective” i due adulti risero, poi il calvo riprese la parola “In realtà siete un gruppo di ragazzini allo sbando che non valgono niente senza una persona speciale…” subito dopo Conan ricevette una chiamata ‘numero oscurato sul cellulare di Conan… potrebbero essere loro…’ “Pronto” “Senti Kudo, convinci quei ragazzini ad andarsene o non se la passeranno bene, non chiedere nulla, agisci” e l’uomo dalla voce modificata chiuse la chiamata “Chi era, Conan?” chiese Ayumi “Ehm… un amico, mi ha detto che c’è Kamen Yaiba dal vivo qui e adesso e che è suo padre col dottore” “Ah, menomale, andiamo allora?” chiese Genta e la risposta fu affermativa da parte di Mitsuhiko e Ayumi.

Spazio umano
Scusate il ritardo, ho avuto problemi su come chiudere il capitolo.
Per consigli e\o simili lasciateli pure nelle recensioni.
Grazie in anticipo a tutti.

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Capitolo 9
*** Il giorno del confronto, parte 3 ***


~~Agasa era shoccato “Quindi alla fine l’avete fatto sul serio… credevo sarebbe rimasto in fase sperimentale fino a quando non era totalmente sicuro” “Beh… servivano cavie, noi ci siamo offerti e per fortuna ci andò  bene, ora stanno sperimentando la versione 1.2, miglioramenti uguali, rischi ridotti, però ci vorrà qualche anno, vuoi aiutarci ancora?” propose l’amico “In che senso ancora? Non vi ho mai aiutati” “Involontariamente si, non so come, comunque, ci stai fratello?” “No, scusa ma non posso” “No problemo, me l’aspettavo, ci vediamo oggi allora?” “Ma certo, alle diciassette li, porto i ragazzi?” “I mocciosi? Eh, certo, ora devo andare, ciao fratello” “Ciao” detto ciò il dottor Agasa uscì e incontrò i due uomini che i giovani detective videro poco prima i quali gli indicarono la via dove si diressero i ragazzini.

Intanto Heiji e Goro si sono svegliati sul tardi e sono scesi per andare a far colazione e trovarono un biglietto degli Esposito il quale recitava “Sono tutti andati all’Haido Town Shopping Mall per un brunch, ci si incontra verso le undici”, Heiji disse a Goro che sarebbe andato alle terme di Odaiba e poi avrebbe raggiunto gli altri al centro ed uscì, intanto Goro decise di andare al bar e di seguire le corse dei cavalli alla radio. Quando Heiji uscì trovò Antonio lavorare sotto il cofano di una Chevrolet Impala del 64 verde scuro metallizzata “Hey, bella la macchina” “Grazie, l’abbiamo copiata da una Impala originale, non è stato facile però per gareggiare non useremmo mai le vetture originali, vuoi fare un giro?” “Stavo andando alle terme ma credo che accetterò” “Perfetto, sistemo l’ultimo giunto e si va” detto ciò si rimise al lavoro e poco dopo entrò in macchina dove l’aspettava Heiji “Ok ragazzo, si va” ingranò e partì; dirigendosi verso le terme di Odaiba passarono per Beika dove poco avanti all’ufficio di Goro videro un edificio esplodere con una fiammata verde e blu “Verde e blu… Sali di rame e cloruro rameico…” “Cosa?” “Ciò che permette di fare una fiammata di quei colori… chiamo la polizia e i pompieri”, poco dopo arrivarono i pompieri, Megure, Shiratori, Chiba, Sato e Takagi trovando un edificio completamente distrutto ed un biglietto, subito raccolto dalla scientifica e consegnato a Shiratori “Interessante…” “Cosa?” chiese Megure “Qui dice che è il primo tra verde e blu, tra pericolo fiammeggiante e amore, avete due giorni. Non dice altro” “Ordinate che sia la priorità al laboratorio” “Ispettore, le fiammate erano verdi e blu, sali di rame e cloruro rameico hanno dato la colorazione” “Ne ha le prove?” “Sicuro, posso ricreare la fiammata in laboratorio ed Heiji può confermare se il colore è il medesimo o meno” “Non serve, hanno rinvenuto i sali ed il cloruro proprio adesso, sotto alla posizione dove hanno rinvenuto il bigliettino” poi si rivolse agli agenti della scientifica “Avete trovato altro?” “Niente, abbiamo quasi finito e non risultano cadaveri, la casa era disabitata, sembra quasi ci volessero avvisare” poi ad Antonio venne un dubbio “Potrei esaminare quel bigliettino? Ho i guanti in lattice in macchina” “Perfetto, li prenda e poi potrà” tornò praticamente in un lampo ed esaminò il biglietto rapidamente ma con attenzione “Mmmhh… credo di sapere chi sia stato… anche se mi sembra impossibile…” “Lo sa? Chi è stato allora?” “Basandomi sulla scrittura direi che è stata la famiglia dei Malatesta, se l’inchiostro è a base di catrame allora sono loro” “Chi?” “Una piccola famiglia mafiosa, praticamente sconosciuta, a loro non interessa l’Italia ma la Malesia e il Giappone, non credevo fossero arrivati” “Sono pericolosi?” “Non ne ho idea, l’unica cosa che so è che fanno queste esplosioni di ammonimento seguite da altre, il numero dipende dalla grandezza della città” “Vedo che è molto informato” disse Shiratori “Ho avuto a che fare con loro un po’ di volte, spesso mettono i loro ‘ingredienti’ nei lanciafiamme, nei fornelli e negli accendini altrui, per sviare i sospetti, se posso darvi un consiglio trascrivete, cercate di decifrare i significati dei biglietti ed aspettate i resoconti della scientifica, ve lo dico per esperienza personale” poi si ricordò di Heiji “Oh, scusate, abbiamo un impegno” e montò in macchina portandosi dietro il riluttante giovane detective, una volta in viaggio “Perché non mi hai lasciato li ad investigare?” “Perché c’era un infiltrato dei Malatesta tra uno di quegli agenti, l’ho già visto in Italia ed i Malatesta odiano i detective privati e sono disposti a tutto per eliminarli tutti, se vuoi investigare ti servirà protezione, ma per oggi non ci pensare ragazzo, goditi le terme e Kazuha” “Cosa?” “Andiamo ragazzo, si vede che ti piace, come la guardi, come ti comporti con lei accanto e anche lei fa lo stesso, cercate anche di non incrociare i vostri sguardi quando vi guardate di sottecchi” silenzio “Ah, so anche che quando eravate piccoli vi siete ammanettati e non riuscivate a liberarvi… con le relative conseguenze, sai che intendo” Heiji arrossì “Non ti preoccupare ragazzo, ce la farai…”.

Mentre facevano compere Ran e Kazuha incontrarono Sonoko intenta a trovare un ragazzo “Ehilà Sonoko, come va?” “Ah ciao Ran, ciao Kazuha, va tutto bene, voi?” “Non c’è male, vuoi venire con noi?” “Certo” e si unì a loro. Dopo aver comprato ciò che serviva Sonoko prese la parola “Allora Ran, quanto hai intenzione di aspettare ancora per rivedere il tuo amato Shinichi?” “Dai smettila Sonoko” “Però ha ragione, ti chiama una volta ogni tanto e non si fa vedere da molto tempo” “Non voglio parlarne, ok?” poi arrivò un sms a Ran ‘Scusate, è tutto saltato, non possiamo venire, potete fare voi però, scusate ancora – Michela’ “Chi era Ran?” chiese Sonoko “Michela, non possono venire e si scusano, dicono che se vogliamo possiamo andare solo noi”.

Spazio umano
Scusate il lungo tempo che ho impiegato ad aggiornare.
Se avete consigli da darmi o suggerimenti da propormi vi prego fatelo, ho bisogno di tutto l’aiuto e dei pareri possibili.
Non intendo diffamare nessun signor\signora\signorina Malatesta e come famiglia mafiosa è puramente inventata (date le mie conoscenze).
Scusate se il capitolo è brutto ma serve da intro per il prossimo.

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Capitolo 10
*** Il giorno del confronto, parte 4. ***


~~Dopo che ognuno esaudì i propri desideri (o quegli altrui nel caso di Conan ed Ai) ed essere andati a pranzo separatamente Conan fu costretto a giocare a baseball in un campo li vicino mentre Ai tornò a casa di Agasa insieme a lui, Heiji decise di andare a fare una passeggiata al Beika Park proprio come Ran, Kazuha e Sonoko.

Heiji, uscito dal ristorante delle terme di Oedo Onsen Monogatari, trovò Antonio che veniva pagato da un uomo che stava al volante di una El Camino del ’74 color bordeaux, l’uomo se ne andò qualche secondo dopo che Heiji li vide, Antonio si girò e lo notò “Ehilà ragazzo, dove vuoi andare ora?” “Beh, vorrei andare al Beika Park” “Monta dentro” entrarono e partirono “Chi era quello di prima?” “Un nostro cliente, gli creiamo copie di veicoli che lui tiene nella sua collezione” “Tu e chi altro?” “Beh, mio fratello, i miei figli, quando possono, Ciro e i tre gemelli”.

Dirigendosi al campo da baseball insieme ai giovani detective Conan ricevette un messaggio sul cellulare di Shinichi  ‘Chi potrà mai essere?’ estrasse il cellulare e lesse il messaggio il quale recitava “Hey Kudo, siamo i gemelli, c’è stata un’esplosione causata dai Malatesta, non investigare perché ti ucciderebbero senza un’elevata protezione, ti raggiungiamo al campo tra poco”. Dopo un po’ che i giovani detective iniziarono a giocare arrivarono Caio ed Alfonso in bici che lasciarono attaccate ad un albero con delle catene da cancello, si diressero verso il gruppo “Hey, come va?” esordirono i gemelli in coro “Bene, volete unirvi a noi?” disse Mitsuhiko “D’accordo, grazie” risposero i gemelli in sincrono “Chi va in battuta?” chiese Caio “E chi lancia?” chiese Alfonso “Vado io come lanciatore” disse Genta “E in battuta vado io” disse Mitsuhiko “Ah sentite, non abbiamo i guantoni…” iniziò Alfonso “…ma giochiamo lo stesso, abbiamo la nostra tecnica” concluse Caio, inizia il gioco, Genta lancia una palla curva ma Mitsuhiko la batte alla perfezione “Caio! No, Alfonso! Non importa chi, è tua!” gridò Ayumi “È di entrambi” informarono in sincronia detto ciò uno dei gemelli mise il piede sulle mani precedentemente preparate dall’altro il quale diede una spinta verso l’alto per aumentare le capacità di salto dell’altro il quale prese la palla al volo ed atterrò appoggiando un ginocchio a terra “Wow…” disse Genta sconcertato “Dove avete imparato a farlo?” chiese Mitsuhiko “Ninjitsu, parkour e un po’ di addestramento militare” risposero in sincronia “Comunque…” Iniziò Caio “Sei fuori Mitzu” proseguì Alfonso “Va bene se ti chiamiamo Mitsu, vero?” conclusero in sincronia “Ehm… va bene” rispose Mitsuhiko, poi si rivolse a Genta “Ora tocca a te stare in battuta mentre tocca a Conan lanciare”, si sentì lo squillo di un cicalino “Scusate, dobbiamo andare, ci si vede” staccarono le bici ed andarono, a Conan arrivò un altro sms “Guarda nella tasca sinistra della giacca” controllò ed estrasse un bigliettino, lo lesse ‘Cosa? No… non può essere… posso solo andare a controllare’ una palla in testa lo distrasse, la battuta lo prese in pieno “Ahia!” “Come hai fatto a mancarla? Era uno spiovente così facile!” Lo accusò Genta “Mi è arrivato un messaggio importante e lo stavo leggendo, devo andare” detto ciò uscì dal campo diretto a Beika e trovò i due Esposito che lo aspettavano sulle loro bici “Sapevamo saresti arrivato” iniziò Alfonso “Ti porteremo noi ma non puoi sapere la via” proseguì Caio “Perciò dacci gli occhiali, i cellulari e sappi che ti mettiamo un cappuccio nero, o questo o niente” conclusero in sincronia “Va bene, però dovete dimostrarmi che funziona” “Quando saremo lì i nostri nonni ti mostreranno che funziona prima ingerendo l’APTX 4869 e poi l’antidoto che è maggiormente efficace rispetto a quello di Shiho, dato che questo perdura nel tempo, comunque, potrai controllare tu stesso.” informarono in coro “Va bene” detto ciò gli misero il cappuccio ‘Questo odore…?’ e perse i sensi. Al suo risveglio era su una sedia in una stanza buia, l’unica parte illuminata era una scrivania davanti a loro con sopra una valigetta metallica, accanto a lui c’era Ai a braccia conserte “Finalmente ti sei svegliato”  “Da quand’è che sono qui?” “Da poco, comunque, osservate” dissero i signori Esposito i quali aprirono la valigetta e la girarono verso i due rimpiccioliti, conteneva quattro pastiglie, due di APTX, due azzurrine, l’antidoto “Shiho, confermi che questo è l’APTX 4869?” “Si… come l’avete ottenuto?” “Non possiamo dirvelo” gli anziani ingoiarono l’APTX e ringiovanirono, sotto gli occhi della creatrice e del detective, poi ingoiarono le pastiglie azzurrine e ritornarono alla loro età originale “Magnifico…” disse Shiho “Heheheh… non crederete mica che vi daremo una tale risorsa senza qualcosa in cambio” informo l’anziano “Mi sembra equo” disse Shiho “Cosa? A me sembra più un ricatto” ribatté Shinichi  “Perché?” chiesero gli anziani “Sfruttate il nostro problema in modo ch noi fossimo in debito, un grosso debito” “Sembra, ma non è, vi chiediamo solo di venire con noi quando vi chiameremo, farete finta di essere stati catturati, avremo dimostrato loro che siete vivi e “vi cercheremo”, poi vi porteremo via con noi, ci faremo inseguire e poi vedrete, voi sarete sempre in salvo” “Ed in cambio riavremo le nostre vite…” “Consultatevi pure per tutto il tempo che vi serve ma non qui” e ai rimpiccioliti vennero rimessi i cappucci saturi di cloroformio.


Spazio umano
Grazie per aver letto la mia storia fino a qui.
Fra due capitoli si inizia con Kaito.
Scusate tutti questi capitoli che suddividono la giornata in parti ma serviva.

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Capitolo 11
*** Il giorno del confronto, parte 5. ***


~~Heiji, dirigendosi al Beika Park insieme ad Antonio, venne assalito da alcuni dubbi “Hey Antonio” “Dimmi” “Come mai volete catturare Kaito?” “Scusa ma non possiamo dirtelo” “E come mai avete coinvolto tutti noi?” “Come sopra” “E perché il governo è d’accordo all’utilizzo di metodi non proprio legali?” “Hai presente tutti i fan di quel ladruncolo da strapazzo?” “Si” “È estremamente plausibile che alcuni di essi tentino di emularlo e di conseguenza ci sarebbe un incremento della criminalità” “Non ci avevo pensato” “Sai una cosa?” “Cosa?” “Tu hai un ottimo potenziale intellettivo, ragazzo, ma non lo sfrutti al massimo, tendi ad essere equo anche se spesso ti fai prendere dalle emozioni, cerca di frenarle ogni tanto, d’accordo?” “Ehm… d’accordo” “Cambiando discorso perché create copie di veicoli? E dove trovate i progetti originali?” “Per i progetti non importa, abbiamo un intero magazzino in disuso a quattro piani di un kilometro quadrato, uno per piano intendo, dove conserviamo un esemplare per ogni automobile, nel corso del secolo scorso la mia famiglia è divenuta collezionista di automobili, dai primi prototipi alle supercar, nulla sfuggiva loro, ora proseguiamo questa passione, oltre quella per la musica e quella per la creazione dello stile di combattimento perfetto, se vuoi saperne di più a riguardo vienici a trovare” “Ok ma non mi hai spiegato come fate a creare le copie” “Smontiamo e rimontiamo ogni auto appena comprata, sicché possiamo ricrearne il progetto, in caso di fallimento ci rivolgiamo alla casa produttrice, anche se è successo solo due volte fino ad ora” “In che casi?” “Con la Bugatti Veyron e con la Ferrari LaFerrari… Oh, siamo arrivati… e guarda chi c’è…” “Chi?” “Guarda tu stesso, ragazzo” Heiji guardò e vide Ran e Sonoko parlare tra di loro su una panchina “Ah, ci sono Ran e Sonoko” “Non loro, fesso, la tua adorata, vai da lei” “Hey, piano coi termini” “Scusa ragazzo ma è vero, sei un fesso a riguardo di certe cose, vai ora, fidati” “D’accordo… poi mi dovrai spiegare perché mi aiuti” “Stasera, ragazzo, stasera” Heiji scese e Antonio fece fischiare gli pneumatici per poi partire rapidissimamente “Cos’era qual rum… oh, Heiji, ben svegliato” “Oh, ciao Kazuha” ‘Bell’idea…, impicciona com’è…’ “Dormito bene?” “Si, grazie, tu?” “Altrettanto, grazie” “Oooh, ma chi abbiamo qui? Dei piccioncini?” “Dai Sonoko, non intrometterti” “Perché mi hai seguita allora, Ran?” “Ehm… volevo controllarti ed impedirti di fare stupidate” “Si, si, come, no, proprio come farà Heiji con Shinichi” Ran arrossì e subito dopo udirono delle voci in lontananza, una aggressiva, l’altra pacata “Credevi di scapparci eh bastardo? Eh?” “Stai calmo, sul serio, trova un qualsiasi modo ma datti una calmata in missione” “Credi che non ci stia provando?” “Forza, forza, dateci un taglio, grazie per l’aiuto comunque” “Di nulla, ora andiamo” “Ci vediamo” “Statemi bene”  Ran notò che una voce le era famigliare “Ma quello è Takagi” “Già” confermò Sonoko poi le voci ripresero a farsi sentire “Aspetta, voci, possibili complici” “Io sarò pure perennemente incazzato ma tu stai sempre sul chi vive, sciogliti” “No… due ragazze… ingegnoso usare delle minorenni come complici…” Kazuha si mise in difesa delle sue amiche “No, non c’entriamo nulla, eravamo qui per una passeggiata” Heiji si allarmò “Infatti ero io il complice” “Non dire cretinate Heiji” “Non datele retta, ero io” si sentirono dei mormorii poi una lattina volò da un albero ed emise un bagliore potentissimo, Heiji ebbe un sussulto “È una flashbang, stiamo attaccati” Ognuno afferrò qualcun altro, chi per la mano, chi per il torace o la vita, vennero separati e messi a terra mentre l’effetto accecante scompariva “Hey, questa è Suzuki, hai preso un granchio” “Un granchio? Ho preso un calamaro gigante, usa quella cosa li” “Ok, tieni le dosi” ed i ragazzi persero i sensi.
Quando Heiji e Kazuha si svegliarono si accorsero di essere stati adagiati su un letto in una stanza riccamente decorata, Conan, Ran e Sonoko si svegliarono in stanze differenti, la prima a svegliarsi fu Kazuha, scoprendosi avvinghiata ad Heiji si staccò da lui e quest’ultimo mugugnò, poco dopo si svegliò a sua volta “Che ore sono?” “Circa le sedici e trenta” si alzarono ed uscirono.
Nel contempo Conan, Ran e Sonoko si sono alzati e sono usciti in corridoio “Hey, Ran, Conan, come mai
siamo qui? Non eravamo al Beika Park?” “Già… chissà cos’è successo… tu hai qualche idea Conan?” “Nessuna” poco dopo uscirono anche Kazuha ed Heiji “Oh, ma chi abbiamo qui… i piccioncini?” disse Sonoko con tono malizioso “No… ricordo che ero al Beika Park e poi mi sono svegliato qui” “Come sopra”, poi arrivò Rocco “Scusate il disturbo ma ci stiamo per muovere verso il punto dove Kid colpirà, vado a prendere i miei figli e poi vi porto al garage” “Vengo con te” disse Conan “Lo accompagno” disse Ran “Aspetta Ran vengo anch’io” “Io seguo Kazuha” “Dovrei restare da sola? A questo punto mi aggrego anche io” “Ok, venite tutti allora, seguitemi” si diresse verso la rampa di scale che portava al piano di sotto dove udirono subito il suono di un sassofono contralto che suonava Baker Street, Rocco si fermò davanti ad una porta e bussò tre volte, la musica terminò e poco dopo uscì Ciro, proseguì per il corridoio fino a raggiungere l’ala Giapponese, in puro stile tradizionale, arrivò ad una porta più grande delle altre che aprì di poco meno di dieci centimetri, poco dopo uscirono i gemelli e le figlie, poi proseguirono fino ad un garage dove Damerae e Bob li attendevano, il primo salì su una Bugatti Galibier Blu metallizzato, sulla quale poi salirono Ran, Kazuha e Sonoko, il secondo su una Maserati Quattroporte Sport GT nera, sulla quale presero posto Ciro ed Heiji e Rocco salì su una Bentley Continental anch’essa nera, dentro alla quale si sedettero gemelli, Luna e Conan.
Giunsero al luogo dell’appuntamento in orario e li attendevano Antonio, Megure, Chiba, Takagi e Sato, scesero tutti dai veicoli poi Antonio prese parola “Ci siamo tutti” “Non è possibile, Jodie, Agasa e gli altri non ci sono” disse Takagi “Alzate gli occhi” i presenti, eccetto gli Esposito alzarono lo sguardo al cielo e videro due elicotteri stazionati sopra di loro ed un caccia che sorvolava la zona poi Rocco riprese “Kid ha lasciato il suo solito bigliettino che abbiamo trovato stamane, colpirà alle sette di sera, ci muoviamo?” “D’accordo” ognuno risalì sull’auto da cui era venuto, Takagi e Sato salirono sulla solita auto rossa, mentre Chiba, Megure ed Antonio salirono su una comune volante della polizia, tutti seguirono la Bentley fino al luogo prestabilito, scesero nuovamente dalle auto una volta parcheggiate e si incontrarono davanti ad un palazzo poi Rocco iniziò ad esplicare il piano, dopo aver controllato per qualche secondo i cieli “Ok, allora, ispettore, lei e la sua squadra sarete appostati appena all’interno delle reti, sul momento vi diremo noi dove, in ogni caso ai vertici del quadrilatero, ragazze, voi farete parte della zona esclusiva, ecco i pass” e lanciò loro tre cartellini, ognuno con foto, nome, cognome e impronta digitale del mignolo della mano sinistra “Se i calcoli sono esatti dovrebbe arrivare Nakamori, non fermatelo, ci pensano dei miei amici, agite solo se qualcuno tenta di salire” disse ai poliziotti i quali annuirono “vediamoci alle sette meno un quarto qui”.

Spazio umano
Scusate la lunghezza nel caso sia eccessiva
Sul dov’è Goro lo scoprirete il prossimo capitolo durante il quale si inizia con Kaito e l’organizzazione.
Grazie per aver letto anche questo capitolo.

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Capitolo 12
*** Il giorno del confronto, la sfida. ***


~~Ore 18:45, tutti erano presenti ad eccezione di Jodie, Heiji, Conan ed Ai; Ciro, Bob e Damerae avevano appena finito di disporre i tagli della Stella D’Africa in una teca su un piedistallo, mentre si avvicinavano due uomini, gli stessi del gruppo degli uomini incontrati la mattina dello stesso giorno da Ran, Kazuha e Conan, i quali si avvicinarono al ragazzo e il primo gli disse “Ehilà, dove ci dobbiamo mettere?” “Ah ciao, allora, tu su quel palazzo mentre l’altro qui, accanto alla teca” “Perfetto, grazie” “Grazie a voi” Sato andò da Rocco e gli chiese “Sono loro i vostri amici?” “Si, senta, dovranno stendere Nakamori, non intervenite o interferirà col piano, Megure e Chiba sono già d’accordo, mancate solo voi” “Ok, ci sto” “Grazie infinite, ora scusi ma devo andare” e si diresse verso la stampa, già presente “Perché vuole catturare Kaito Kid?” “Ha dei secondi fini?” “Chi sono quei loschi figuri che sono arrivati?” “Non risponderò ad alcuna domanda, vi volevo solo informare che abbiamo rinvenuto il solito biglietto di Kaito oggi pomeriggio nel quale avvisava che sarebbe arrivato da terra” e se ne andò ignorando i giornalisti e le loro domande, controllò il cielo ‘Perfetto’.
Ore 18:59 ‘La gente si accalca per vedere un ingannatore, c’è sempre il trucco e nonostante la tecnologia continuano a credere a certe cretinate… comunque… perché ha voluto mettere ME qui?’ pensò Ciro mentre era insieme a Kazuha, Ran, Sonoko e sette delle quattordici persone che hanno vinto un’estrazione in una delle due aree riservate, nell’altra c’erano Luna, i giovani detective ed Agasa insieme agli altri estratti.
Sul caccia, intanto Heisuke era eccitatissimo “Heisuke” “Si?” “Concentrati, d’accordo?” “D’accordo”.
Ritornando alla terra ferma Rocco contava i secondi mancanti alle 19:00, insieme a tutti i fan di Kaito ‘Ora’ davanti alla luna apparve un deltaplano “Eccolo! È arrivato Furto Kid!” quasi urlò Sonoko “Datti una calmata Suzuki, è solo un ingannatore” “Non parlare male del mio Kaito, lui è un mago vero” “Causa persa…” poi Kaito usò i fumogeni e si portò dentro la zona che sarebbe stata chiusa e prima che iniziasse col suo fare plateale Rocco prese parola “Ok, ingannatore, vuoi mettere in scena il più bello spettacolo della tua vita? Non ti preoccupare, ci penseremo noi, si alza il sipario!” e schioccò le dita, un istante dopo dai tetti di due palazzi saltarono giù due uomini i quali atterrarono di testa, la reazione spaventata dei presenti era comprensibile ma i due si rialzarono come se niente fosse, il primo, molto robusto, e alto oltre i due metri e quindici imbracciò una Mk44 Bushmaster II modificata, l’altro un M590 Military, entrambi erano due degli uomini del gruppo della mattina, poi Rocco riprese parola “Sarà il tuo ultimo spettacolo da Kaito Kid” “Furto Kid! Sei in arresto!” urlò Nakamori seguito dai suoi poliziotti, Rocco fece un cenno ai due uomini i quali misero le armi sulla schiena, tramite un apposito gancio, e corsero verso Nakamori, gli presero il volto con una mano a testa e con l’altra ognuno dei due teneva una flashbang attivata.

Ore 19:01, magazzino abbandonato alla periferia di Beika, gli anziani Esposito si avvicinarono alla zona illuminata dal lampione, poco dopo si avvicinò una moto dalla quale scese una donna bionda “Vermouth” “Signori” “Abbiamo le informazioni e le prove, ma vogliamo parlare con Vodka” “No, io sono il vostro referente” “Beh… mi spiace allora… soprattutto perché hai fallito la missione…” e spuntò Camel da dietro l’angolo il quale immobilizzò Vermouth con un Taser “Contatteremo noi Vineyard e Gin… don’t worry… this will be a secret” e la imbavagliarono “Facile con questi… visto Hattori, Kudo e Miyano?” “Incredibile…” “Bastano i piani più semplici quando si tratta di contatti con alleati, lei è molto scoperta a riguardo, vi riaccompagnerà Antonio a casa vostra” “Ok” e i rimpiccioliti si diressero verso l’Eclipse guidata da Antonio “Allora Jodie, Camel... parte due fra un po’, vi contatteremo noi, d’accordo?” “D’accordo” e si diressero verso il veicolo che li avrebbe riportati alla base “Hattori, tu sarai la chiave per il prossimo passo, intanto raggiungi i rimpiccioliti, non una parola, ok?” “Ok”.

Nakamori era svenuto “La paura gioca brutti scherzi, eh? Idiota…” disse il meno robusto dei due, appena finito l’effetto della flashbang, tutti si accorsero che i poliziotti di Nakamori erano scomparsi e che quest’ultimo aveva perso i sensi, poi i due uomini si diressero intorno alla teca, affiancando l’uomo già appostato e tirarono fuori nuovamente le armi, l’unico punto scoperto era giusto davanti a Kaito, quasi ad invitarlo a fare la sua mossa “Beh… bel discorso, non c’è che dire ma non credo che andrà come volete” disse il ladro ed attivò i fumogeni, poco dopo volarono dei bigliettini, ‘Three’, ‘Two’, ‘One’ ed iniziò ad apparire dal terreno, davanti ai tagli di diamante, li prese, li mise nel mantello ed attivò i fumogeni, solo che furono subito diradati dalle turbine sugli elicotteri, attivò il deltaplano solo che fu interamente traforato dal Bushmaster dell’uomo più grosso e l’elica fatta saltare da un cecchino appostato su un palazzo, il primo uomo che si era appostato accanto alla teca gli lanciò un salmone sulla faccia, che il ladro tolse quasi subito e fu immediatamente bloccato a terra dall’uomo col fucile a pompa, puntandoglielo in faccia “Sai… potrei anche farti saltare via la faccia, ma poi che gusto c’è? È stato anche troppo facile beccarti, avevano pensato ad una specie di scatola elettrificata, si riprenderanno i tagli e tu te ne vai, ok? Ti concederanno la rivincita, impara altri trucchetti nel frattempo, vai sul tetto del palazzo a sud-ovest, pustola virulenta della società”. Tutti interdetti, il silenzio regnava nell’area mentre uno sconfitto Kaito si dirigeva verso il palazzo indicato, dove Rocco aveva precedentemente inviato i poliziotti, ad un certo punto un giornalista esclamò “Dobbiamo seguirlo!” e quasi tutta la stampa li presente seguì Kaito nell’edificio, dove fu fermata dalla ‘squadra’ di poliziotti alleata degli Esposito, con apposite maschere da Oni per non essere riconosciuti.


Spazio umano
È venuto malissimo, perdonatemi se non vi piacerà ma è fondamentale questo capitolo.
Vi ringrazio per aver letto e per continuare a leggere.

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Capitolo 13
*** Arrivo ad Okinawa ***


~~Dopo che gli amici degli Esposito salirono sugli elicotteri tramite delle funi calate da essi, i poliziotti, Sonoko, i giovani detective, Agasa, Ai, Conan ed i Mori furono portati a casa propria, ad eccezione di Heiji e Kazuha che vennero condotti ad un Hotel, dagli Esposito i quali non parlarono per niente da quando Kaito è stato sconfitto.
Il giorno seguente al dottor Agasa e a Ran venne recapitato un sms di Amoy la quale si presentava brevemente e informava che per qualche tempo gli Esposito stazioneranno ad Okinawa e che gli accordi saranno mantenuti. Ran informò Goro di ciò “Chissà cos’avranno in mente quelli… Ho deciso, mi prenderò un po’ di vacanza, la settimana prossima si parte per Okinawa, mi farà bene quell’aria pulita” ‘e chissà quante belle ragazze in costume’ “Ok, inviterò pure la mamma” “COSA? Perché?” “Perché è da tanto che non facciamo una vacanza tutti assieme, non provare a dire di no, ho già preso la mia decisione” “Decisione su cosa?” disse Conan appena arrivato “Oh, ciao Conan, beh, dato che papà vuole andare ad Okinawa, dagli Esposito, ho deciso di invitare anche la mamma” “Oh, ok” ‘Cosa ci fanno li? Sarà una buona occasione per poter fare quel che vogliono e ritornare Shinichi senza insospettire Ran’.
Al contempo, nella dimora Agasa, il dottore ha informato Ai della situazione “Io direi di andarci” “Già, sono d’accordo, credo che anche Conan se sia al corrente, dovreste parlarne a scuola” “Buona idea dottore, credo che lo farò”.
La giornata proseguì tranquillamente per tutti tranne che per Ai e Conan quando i giovani detective seppero che andavano ad Okinawa e decisero di implorare il dottore di portarli con lui, il che funzionò.
La settimana fu grigia, senza avvenimenti fuori dalla routine e, giunta Domenica, i Mori in un aereo e Agasa coi giovani detective in un altro partirono quasi assieme.
Giunti a Nago i due gruppi vennero condotti rispettivamente da Antonio e Rocco verso una Ford Mondeo e una Ford Escort, entrambe station wagon del 2000; i due Esposito guidarono le auto fuori città, verso la costa fino a una schiera di casette, i giovani detective e i rimpiccioliti vennero condotti alla sesta casa su dodici, Ran all’ottava, Agasa alla quarta, Goro ed Eri alla quinta. Le case erano esternamente identiche, su un piano, di un azzurrino leggero le mura esterne con la zona davanti all’ingresso coperta.
Dirigendosi verso le case loro indicate Ran ed i giovani detective notarono una surfista bionda in lontananza, avvicinandosi la surfista fu sempre più riconoscibile fino a che fu chiaro chi era: Michela. Quando arrivò sulla spiaggia salutò uno ad uno tutti, con uno sguardo sognante e con una gentilezza inumana, poco dopo Ciro passò di corsa accanto al gruppo di neo arrivati, senza accorgersi di loro, diretto verso l’entroterra proprio mentre usciva Bob che, appena visti gli ospiti rientrò in casa in fretta e furia; ‘Cos’avevano quei due? Beh, nulla d’importante, hanno i loro impegni dopotutto’ pensò Ran, poi entrò nella casa ad ella assegnata, come gli altri, si ambientarono sistemarono le loro cose e iniziarono a pensare sul da farsi, Ran, mentre pensava, fu destata dal rumore intermittente di nocche su una porta, andò ad aprire e trovò Kazuha “Ciao Kazuha, come mai sei qui?” “Beh, gli Esposito hanno chiesto ad Heiji di venire per non so che cosa e dato che ero già in viaggio con lui l’ho seguito e dato che è uscito e ti ho vista arrivare ho pensato di fare qualcosa con te” “Tipo un viaggio tra piccioncini” disse una terza ragazza, Michela, e Kazuha arrossì “Ma no, non siamo piccioncini” “Il tuo rossore smentisce, comunque, Ran volevo sfidarti ad un combattimento, ho sentito che non sei male col Karate e volevo metterti alla prova” “Oh… va bene, quando?” “Se puoi volevo sfidarti adesso così poi sei libera” “Oh… va bene” “Grazie, ah senti, si fa qui davanti casa, sulla sabbia se non è un problema” “No no, va bene” “Grazie ancora” “Di niente” si prepararono, la bionda si tolse i sandali e rimase con gli shorts e la maglietta a maniche corte, la mora intanto si posizionava “Iniziamo” disse la bionda la quale calciò della sabbia verso Ran che si coprì, fu presa alle gambe e atterrata “Troppo facile, un’altra volta” disse la bionda, che tese la mano per aiutare la rivale, la tirò su e le consigliò di attaccare se non voleva che accadesse ancora, la mora attaccò con un calcio in faccia che andò a vuoto, la bionda si abbassò, Ran provò con una serie di pugni, tutti schivati, poi la bionda si mise un verticale con un salto all’indietro e saltò per poi andare ad afferrare la testa della rivale con le gambe, dopo essere atterrata nuovamente in verticale alle spalle della mora, e atterrarla nuovamente ma delicatamente “Mi aspettavo di meglio, così non potrai proteggere il tuo caro Kudo” e tese nuovamente la mano “Vuoi allenarti ancora o vuoi continuare?” “Un’altra volta” “Ok, ma questa è l’ultima, mi aspettavo di meglio” stavolta nessuna delle due attaccò, aspettarono immobili la mossa dell’avversaria che non arrivò per una quindicina di secondi, poi la bionda fece uno scatto in avanti, la mora indietreggiò ma non accadde nulla, una finta, la bionda rifece la stessa mossa un’altra volta e un’altra ancora fino a che la mora non indietreggiò più alla quarta volta, e tirò una ginocchiata che sembrò colpire la rivale, la quale andò giù, colpita allo stomaco “Un’altra volta?” chiese Ran “Non è ancora finita questa” rispose la bionda la quale afferrò la caviglia della mora, l’atterrò, la girò prona e le prese ambo le gambe in una presa dolorosa “Basta! Hai vinto” e la lasciò “Dovevi stare attenta prima, Ran, la ginocchiata la parai” “Hai mai pensato di recitare? Sei brava” “Grazie, senti, se vuoi la rivincita allenati molto, puoi battere gente di livello basso, secondo i miei parametri intendo, perfino i gemelli ti batterebbero senza problemi, anche se loro…” “Cos’hanno?” “Nulla di grave, solo che da un po’ di tempo a sta parte soffrono di una certa apatia… Mi chiedo se…” “Cosa?” “Niente, grazie ancora per la lotta, ci vediamo sta sera” “Ok, ciao”.

Nel contempo Heiji, avendo preso in prestito un motorino affittato dagli Esposito si perse cercando un bar ‘Dove diavolo mi sono cacciato? Aaahhh, accidenti a me, avrei dovuto portarmi una cartina’ guardandosi in torno vide un centro abitato non molto distante ‘Oh, finalmente’ e si diresse li; giunto li si mise a cercare un bar e durante la ricerca vide Ciro insieme ad una ragazza dai capelli castano scuro lunghi fino al polpaccio e leggermente mossi, occhi cioccolato e con un seno alquanto prosperoso, bellissima nel quadro generale, chiacchierare e passeggiare mano nella mano nel parco locale ‘Cosa diamine ci fa con una così?’ fu destato dai suoi pensieri quando un folto gruppo di supercar lo superarono a gran velocità in una corsa evidentemente clandestina, dato il futile tentativo di inseguimento da parte della polizia ‘Però, anche in luoghi così ci si può sorprendere in maniera incredibile’ fu destato nuovamente dai suoi pensieri stavolta da un sms ‘Sono tornato me ma solo per due settimane, ho trovato un antidoto parziale, firmato Shinichi Kudo’


Spazio umano
Scusate lettori per il lungo tempo impiegato per l’aggiornamento ma il mio pc prese dei virus.
Nelle recensioni potreste lasciarmi un voto per il capitolo da 0 a 10 please? Grazie in anticipo
essere_umano

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Capitolo 14
*** L'arrivo di Shinichi e di 'amici' ***


~~Heiji raggiunse il bar, dopo aver provato a contattare Shinichi, trovando il cellulare spento. Appena entrato nel bar vide subito il padre di Rocco ed Antonio, molto in forma, molto adirato mentre ordinava un altro boccale di birra “Andiamo, non ne hai bevuti abbastanza?” disse il barista “Devo dimenticare e ho sempre sentito che bere funziona” “Andiamo, è da sempre che bevi per dimenticare e non ha mai funzionato, perché continui a provare?” “Non lo so ma i veleni non li voglio provare, senti, prendi questi, me ne vado, grazie di tutto” disse l’anziano, mentre allungava una banconota da duecento euro al barista, e si alzò per andarsene “Grazie infinite” “Grazie a lei” quando passò accanto ad Heiji “Non dire nulla di Ciro e manco di me, sta zitto se per te va bene” ed uscì con un attonito Hattori che decise di tornare indietro.
“Ran, cos’hai?” chiese Kazuha, Ran era visibilmente sconcertata e felice al contempo “Leggi qui” e passò il suo cellulare all’amica, sul display c’era un sms “Ciao Ran, scusami se non mi sono fatto vedere per così tanto tempo ma arrivo stasera tardi e starò con te durante queste due settimane, scusami per il poco tempo che posso stare ma ho già ricevuto un altro incarico, baci Shinichi” “Finalmente!” disse Kazuha “Potrò incontrarlo e chiedergli come ha osato lasciarti da sola per tutto questo tempo”.

“Ne sei sicuro Rocco?” “Ma certo Gus (leggere gas), e poi non devi preoccuparti, sullo yacht saremo apposto” “E quelli la?” “I Malatesta sono anche qui, benché pochi agiranno lo stesso, lasciali fare e poi agisci” “Niente collaterali?” “Niente, ho capito la loro strategia… sarà più dura dell’ultima volta…” “Intendi…?” “Si, temo di si, per fortuna abbiamo tempo”.

A sera gli Esposito fecero trovare la cena pronta in ogni casa con annesso avviso su post-it attaccato al frigorifero ‘Abbiamo offerto noi per sta sera, i frigoriferi sono piani, da domattina fate voi’, cenarono e si coricarono, tranne Ran che, dopo cena, bussarono alla porta di casa, aprì e trovò il detective con una valigia “Ciao Ran” lei era quasi commossa di vedere il suo amato “Scusami tanto” lei gli diede uno schiaffo “Tutto quello che sai dire è ‘Scusami tanto’? Dopo quello che mi hai fatto passare?” “Non… non era mia intenzione… perdonami, ti prego” disse lui visibilmente affranto, il che convinse la mora “Entra, gli altri stanno già dormendo” “Grazie Ran” “Vieni dai, vedo di sistemarti” e la mora condusse il ragazzo verso la camera da letto, l’unica del fabbricato, e trovò un altro post-it attaccato alla porta ‘Se non te la senti c’è un altro letto, controlla dietro la porta’ letto il messaggio guardò Shinichi ed aprì la porta, sistemò il secondo letto accanto al primo e indicò dove sistemare gli abiti al detective, poi, essendo stanchi andarono a dormire a loro volta, dopo essersi dati la buonanotte.
Il mattino seguente il primo a svegliarsi fu Shinichi, contento di essere se stesso ed ancora più contento per poter passare del tempo con la sua amata, lei si svegliò, si accorse che lui la stava guardando con sguardo sognante e decise di fingere di dormire per vedere cos’avrebbe fatto, per circa un quarto d’ora continuò a fingere ma lui continuò ad osservarla e decise di simulare anche un risveglio “Era ora che smettessi di fingere di dormire” lei arrossì “Non stavo dormendo, tu piuttosto, cosa stavi facendo?” lui tentennò un attimo “Pensavo” mentre la mora stava per dire qualcos’altro nella stanza entrò un coltello con un biglietto conficcato sulla punta attraverso la finestra, la coppia non dichiarata ebbe un sussulto, poi lui lesse il biglietto “Saremmo onorati della vostra presenza sul nostro yacht per un escursione, solo coppie saranno presenti, firmato Antonio Esposito” “Ci andiamo?” “D’accordo, però…” arrossì “Cosa?” “Niente” si prepararono ed uscirono, appena fuori videro subito Michela surfare e sulla spiaggia Kazuha ed Heiji confabulare tra loro “Ciao Kudo, ciao Ran” disse l’Hattori notandoli prima della compagna “Ciao Heiji e Kazuha” rispose Ran per entrambi, si andarono incontro e Ran presentò Shinichi all’amica, poi chiese se anche loro avessero ricevuto un biglietto i quali confermarono, stesso identico biglietto, scritto al pc inviato tramite coltello; improvvisamente Bob uscì dalla casa dove soggiornava di corsa, chiudendo rapidamente la porta alle spalle e sedendosi sui gradini davanti all’abitazione, sorreggendo la testa con un braccio, aveva un’aria molto strana, lo sguardo vago e perso all’orizzonte, venne raggiunto subito da suo fratello che l’aiutò ad alzarsi “Dai, rasta, proprio oggi?” “Heh… non ti… preoccupare… passa in… pochi minuti…” “Ah, è l’altra? La soft?” “Sicuro… con gli… ospiti non… userei… mai la… solita…” “Uo, non farmi prendere più colpi del genere, mi fai perdere il ritmo” i ragazzi erano abbastanza vicini da sentire il discorso, Hattori si fece avanti e chiese di cosa stessero parlando, la risposta fu che era affare di famiglia, in quel preciso istante dalla casa più a nord uscirono cinque uomini (uno particolarmente alto (2 metri e 05) e massiccio, con corti capelli neri, una folta barba e molte cicatrici un po’ ovunque, gli altri metro e 85, 90, uno coi capelli alla militare, l’occhio destro perennemente chiuso ed un sigaro cubano sul lato sinistro della bocca, uno biondo, dai capelli piuttosto lunghi e ricci e dei baffi che arrivavano alla base del mento, un altro coi capelli rossi alla militare e l’ultimo calvo, tutti avevano gli occhi neri e indossavano una camicia tiki arancione, bermuda bianco sporco e sandali marrone chiaro, l’ultimo invece indossava un kimono) i quali si diressero sul bagnasciuga e sedettero a meditare; Kazuha chiese ai due fratelli chi fossero quegli uomini e loro risposero solamente “Amici”, dopo ciò Roberto e Damerae si diressero in contemporanea agli alloggi dei genitori e degli zii, bussarono tre volte e ritornarono ai loro alloggi.


Spazio umano
Chiedo venia per l’attesa degli aggiornamenti ma devo regolare la lunghezza dei capitoli e quante informazioni mettere.
Chiedo nuovamente di lasciare un voto da 0 a 10.
Grazie per aver letto e continuare a leggere la mia storia.

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Capitolo 15
*** Un altro incontro e un paio di yacht ***


~~Le due coppie rimasero sulla spiaggia a chiacchierare del più e del meno per una mezzoretta, intanto che gli ‘amici’ meditavano e Michela surfava, ad un certo punto uscirono coloro a cui fu bussata alla porta mezz’ora prima con le relative consorti, la moglie di Rocco era bionda coi capelli raccolti in una lunga treccia, occhi color cielo e labbra carnose ed uno splendido fisico, la moglie di Antonio era di carnagione scura, capelli anch’essa lunghi e ricci, occhi cioccolato ed un fisico mozzafiato, entrambe quarantenni, sembravano ventenni, la donna scura di pelle si avvicinò ai ragazzi rivelando di essere Amoy, poi andò da Heiji e gli sussurrò all’orecchio che al momento giusto potrà dire di Ciro al parco, il momento lo capirà lui, poi chiamò Michela, dovevano preparare gli Yacht ed ormeggiarli davanti alla spiaggia, quindi partirono a bordo della Mondeo verso il porto, seguiti dagli ‘amici’ che nel frattempo, non visti, hanno smesso di meditare e sono saliti sulla Escort.
Poco dopo dall’alloggio di Ciro ne uscì l’abitante, con una tazza di caffè ed un paio di pantaloni lunghi, rivelando di essere alquanto muscoloso, benché non grosso, e di avere una cicatrice non molto grande sull’addome, per poi essere raggiunto dalla ragazza, indossante solo un costume da bagno blu a due pezzi, che Heiji notò insieme a lui il giorno prima, si scambiarono due parole e rientrarono per uscire nuovamente poco dopo, entrambi in costume, raggiunsero il gruppo e, dopo essersi scambiati vicendevolmente il buongiorno Ciro presentò la ragazza come Kageko Sagatomo, informò anche che lei era timida e che erano impegnati in una relazione profonda, poi Kazuha chiese come Ciro si procurò quella ferita “E’ una lunga storia, siete sicuri?” “Si” “Ok, se non vi spiace mi siedo” “D’accordo” e si sedettero tutti “Allora… un po’ di anni fa eravamo a Milano, io e i gemelli uscimmo e facemmo molto tardi senza accorgercene, tipo le due, le tre, decidemmo di tornare solo che ci perdemmo, eravamo li da poco, quando venimmo assaliti da una gang di strada, erano una trentina, con pistole, catenacci e coltelli, riuscii a stenderne circa la metà, altri scapparono, ne rimasero pochi ma ero stanco, stesi pure quelli o almeno lo credetti, uno finse di essere stato messo KO, si rialzò e puntò ai gemelli per accoltellarli, provai a disarmarlo ma fui preso in pieno, da allora i gemelli hanno sviluppato una forma di apatia, comunque, chiamarono un’ambulanza e la famiglia, ricordo solo che quando mi presero mi fecero un’iniezione di non so cosa, poi non ricordo, credo che mi abbiano sedato, quando rinvenni ero in ospedale, i gemelli si scusavano per non sapersi difendere, di essere inutili e, scusate il termine, cazzate simili” era visibilmente a disagio a parlare di quella storia e Ran gli chiese di smettere, lui accettò e pose una domanda alle altre coppie “Se posso chiedere, quand’è che passerete ad un livello superiore dei vostri rapporti?” le ragazze arrossirono e iniziarono a farfugliare, i ragazzi cercarono di mantenere il controllo, benché riuscendoci poco, prese parola Shinichi “Dipende cosa intendi con livello superiore” “Lascio a voi scegliere come interpretarlo” “Ehm… beh… ecco…” Ran riuscì a mettere insieme una frase “E’ una scelta da fare insieme, quindi dobbiamo decidere insieme” “Bella risposta, vi siete cavati d’impaccio per ora, avete tempo in ogni caso” poi Kageko parlò “Sono arrivati” aveva una voce dolce e suadente “Chi?” chiese Kazuha “Guardate il mare” disse Ciro, le coppie di Tokyo ed Osaka rivolsero l’attenzione all’oceano e videro due ycht attraccati, entrambi di venticinque metri e di due livelli, poco dopo s’accorsero di tre gommoni di cinque metri l’uno che si dirigevano verso di loro, uno pilotato da Antonio, uno da Rocco e uno da Michela, sul gommone pilotato da Michela salirono i giovani detective ed i gemelli, su quello pilotato da Antonio le coppie Mori-Kisaki, Esposito-Satomo invece su quello pilotato da Rocco le coppie Kudo-Mori, Hattori-Toyama, i gommoni con le coppie si diressero verso lo Yacht di sinistra, quello coi ragazzini su quello di destra, una volta a bordo i passeggeri furono informati di mettersi a proprio agio mentre prendevano il largo.
Mentre nello Yacht ‘delle coppie’ i passeggeri sceglievano le proprie cabine Kageko si accorse che il suo ragazzo aveva un’espressione tesa, preoccupata “Cos’hai?” “Una cattiva sensazione, potrei chiederti di prendere la cabina? Voglio controllare una cosa, non si sa mai” “Ok, avvisami in ogni caso” “Tutto per te” e le sorrise, poi scese a controllare il motore e la chiglia, su quest’ultima trovò un biglietto, lo stesso che trovò la scientifica sul luogo dell’esplosione dei Malatesta ‘Oh, merda, sette minuti a partire dalle dieci meno cinque...’ tornò su di corsa prese il comunicatore dello yacht ed informò “Mancano cinquanta secondi alla detonazione di un esplosivo della famiglia dei Malatesta, dobbiamo lasciare lo Yacht, probabilmente anche sull’altro c’è” “Confermo” era la voce di Michela, era in comunicazione anche con lei “Mantenete la calma e abbandonate la nave, mezzo minuto” detto ciò andò sul ponte dove trovò già i passeggeri che si lanciavano in mare mentre Rocco ed Antonio distribuivano i salvagente ed i giubbotti salvagente, per ultimi si tuffarono loro e poco dopo esplose lo yacht con fiammate verdi e blu, dopo pochi secondi anche l’altro fece la stessa fine e tutti persero i sensi.


Spazio umano
Come gli altri due capitoli, voto e consigli
Nuovamente grazie
essere_umano

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Capitolo 16
*** Dispersi ***


~~Risvegliatosi Shinichi si trovò sulla spiaggia di un’isola tropicale, si alzò e notò Amoy che stava sistemando i propri abiti bagnati sul ramo di un albero vicino, era in intimo, si accorse di lui “Oh, ti sei svegliato, bene, senti, sistema i tuoi abiti bagnati da qualche parte, ho controllato la zona, temo che siamo stati trascinati nel triangolo del drago dalla corrente, qui vicino ho visto un passaggio verso una foresta, dobbiamo trovare un fiume od un lago, vado ad esplorare, tu crea un fuoco, torno presto” e si diresse verso il lato opposto al mare e sinistra.
Intanto, su un’altra spiaggia Mitsuhiko, Luna, Antonio e Kazuha avevano già fatto asciugare e rindossato i loro abiti, acceso un fuoco e trovato una grotta dove ripararsi durante la notte, avevano anche raccolto dei rottami ed un barattolo scoperchiato “Ci è andata di lusso, ora dobbiamo solo trovare un corso d’acqua” iniziò Antonio “Ho paura” dissero Mitsuhiko e Kazuha “Non preoccupatevi, abbiamo uno zona coperta dal vento, cibo vicino e molte risorse, basta prendere alcune foglie di banano e un paio di liane, ho un coltellino svizzero nascosto nella scarpa, non vado mai via senza, anche mio fratello fa così, prendete quel legno li, ho scavato una buca proprio dove sono accovacciato io, accendete il fuoco, vado a prendere foglie e liane” “Sei sempre così organizzato?” “No, in genere lo siamo molto meno, non si sa mai, ora vado”.
Rocco, Eri ed Heiji, avventuratisi subito nell’entroterra trovarono subito un fiume e decisero di accamparsi li, Rocco raccolse liane e fronde per creare delle amache tra due alberi mentre Heiji cercava legno e cibo ed Eri scavava una buca e cercava una roccia abbastanza grande per il fuoco e per il riparo, trovarono il necessario e si accamparono li, con acqua, cibo ed un riparo.
Ciro, Ran, Kageko e Goro sono rinvenuti vicini ai rottami degli yacht, Ciro propose di prendere tutto, ogni cosa poteva tornare utile, come un borsone ed uno zaino rinvenuti li, poi cercarono del cibo, trovarono solo alberi da cocco “Perfetto, il cocco è la cosa migliore che potessimo trovare” disse Ciro “Perché?” chiese Ran “Semplice, è molto succoso ed ha molta polpa, se posso consigliare direi di usare questa zona come campo base, a nord ci sono alberi dove possiamo creare giacigli ed un tetto, ad est ed ovest ci sono moltissimi alberi da cocco e poi siamo su una spiaggia, possiamo creare un fuoco di segnalazione fintanto che non creiamo un catamarano” “Non fa una grinza” disse Goro “Bene, Ran, prendi tutto il cibo che trovi, Goro, tu cerca fronde, liane e conchiglie vuote, io e Kageko cerchiamo alcuni materiali per le amache e iniziamo a costruire il rifugio, d’accordo?” “D’accordo” risposero gli altri in sincrono.
Al tramonto Amoy tornò con uno zaino improvvisato composto da foglie di banano e ortiche intrecciate, lo svuotò davanti a Shinichi, aveva qualche ananas, delle banane e altre liane “Grazie per il fuoco, tieni, mangia quel che vuoi, io sono apposto” “Grazie, ma è meglio razionare le risorse” “Non preoccuparti, in esplorazione ho trovato molto cibo, domani ci muoviamo” il ragazzo si rifocillò e furono costretti a dormire all’addiaccio sulla sabbia, però durante la notte udirono dei rumori e…
Contemporaneamente Mitsuhiko, Kazuha e, in maniera minore Luna, si rifocillarono, mentre Antonio creava delle amache per dormire “Perché delle amache?” chiese Kazuha “Beh, durante la notte la temperatura cala molto ed il terreno assorbe molta della nostra temperatura corporea, lo si può definire una spugna per il calore, e dormendo a terra si rischia l’ipotermia” “Ok”, una volta deciso il da farsi per il giorno dopo ed aver sistemato le amache intorno al fuoco, per ricevere tutti calore ed attizzarlo senza alzarsi, decisero di andare a dormire, seppur con difficoltà.
Nel mentre di ciò Rocco fece delle considerazioni mentre decidevano anche loro sul da farsi per il giorno successivo “Dato che l’acqua qui è pulita, arriva da una cascata direttamente dalla cima della montagna, direi che ci possiamo spostare lungo il fiume e creare un altro riparo più verso il mare, così una volta li abbiamo più probabilità di trovare gli altri, più probabilità che si accorgano di noi e acqua sempre pulita” “Io sono d’accordo” disse Heiji “Anche io” seguì Eri “Perfetto, allora io resto di guardia, potrebbero esserci animali pericolosi qui fuori, voi dormite pure, buonanotte” “Ne sei sicuro?” chiese il detective di Osaka “Certamente, una cosa simile già successe alla nostra famiglia, prima della nascita di Roberto e Damerae, circa venticinque anni fa, ma non parliamone, dormite, dovrete essere energici domani, ci aspetta una bella scarpinata” “Dagli retta e va a dormire, Heiji” disse l’avvocatessa, ed il ragazzo obbedì.
Nel contempo Goro, cercando materiali, scoprì il corso di un fiume poco lontano dove la coppia Esposito-Sagatomo stava allestendo il campo, al ritorno avvisò la coppia, e Ciro andò sul posto a controllare che l’acqua non sia inquinata da carcasse o espulsioni corporee di animali, pulita, prese alcune fronde che goro aveva portato al campo, le legò saldamente tra loro con le liane in modo da formare una specie di ciotola, la riempì e notò che non perdeva, a quel punto tornò anch’egli al campo per continuare la costruzione del rifugio, più tardi, quando oramai si erano tutti rifocillati Ciro decise di mettere i rottami cromati in linea con la luce emessa dal fuoco ed inclinarli verso l’alto, in modo da fare una specie di faro “Ragazzo, perché hai fatto ciò?” “Così se passa un velivolo od un’imbarcazione lo nota subito e stessa cosa vale per gli altri se ci stanno cercando, se sono su quest’isola, ma è probabile, in ogni caso se non passa nulla abbiamo da bere e anche da mangiare per due, tre giorni, date le provviste che abbiamo, ottimo lavoro” “Grazie” dissero i Mori in contemporanea, poco dopo Goro fece un rumorosissimo sbadiglio “Mi sa che è ora di dormire, avete tutti l’aria assonnata” disse Ciro “Già, forse hai ragione, buonanotte” disse Ran “Notte” risposero gli altri, dopo un po’ Kageko si alzò ed andò da Ciro, che stava seduto sulla sabbia a guardare il mare, lo raggiunse e si sedette accanto a lui “Cos’hai?” “Temo che quelli di cui ti parlavo si siano organizzati, ci vogliono tagliare fuori” “Credi che ce la faremo?” “No, non lo credo, ne sono certo” le prese la mano “Finché sono con te, posso smuovere anche le montagne” disse lui, poi la baciò “Dai, vai a dormire, io controllo nel caso arrivino gli altri” “Va bene, però poi vieni anche tu” “Ok, ok, notte mia dea” “Notte, cuore” poi si coricò ed andò a dormire


Spazio umano
Vi chiedo umilmente e nuovamente il voto ed i consigli.
Cosa sarà mai quel rumore che sentirono Shinichi ed Amoy? Io lo so, voi lo scoprite il prossimo capitolo.
Ancora grazie
essere_umano

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Capitolo 17
*** Riunione ***


p>~~“Stai giù Kudo, potrebbero essere animali selvatici come feriti o naufraghi di lunga data” disse Amoy, in reazione ad un rumore, lui obbedì mentre lei salì sull’albero più alto in zona, stando accovacciata su un ramo, poco dopo videro due ombre, una piccola, l’altra bassa e larga, Amoy scese giù afferrando entrambe le ombre per ciò che sembrava essere la loro testa “Avvicinati con uno di quei rami incendiati” Kudo prese un ramo abbastanza lungo ed incendiato e si avvicinò ad Amoy “Sono Genta e Ayumi, sembrano feriti” Amoy li lasciò, prese alcune liane, una boccetta contenente gel estratto da aloe, si avvicinò ai due ragazzini, avevano svariate ferite lievi, usò il gel di aloe come cicatrizzante, delle fronde di palma e delle liane come garze e li fece rifocillare, erano visibilmente a pezzi “Domani vi portiamo noi, Shinichi, ti prendi Ayumi, con Genta ti spezzeresti la schiena” “Hey, non peso così tanto” “Senti, è notte, siamo appena sopravvissuti ad un naufragio ed abbiamo consumato molta energia tutti quanti, non fare storie, mangia e andiamo a dormire, vi sveglio io domani”, una volta rifocillati i ragazzini Amoy chiese loro se avevano visto gli altri ma la risposta fu negativa ed in seguito andarono a dormire.
Il mattino seguente Rocco, Eri ed Heiji si spostarono lungo il corso del fiume lasciando il loro accampamento intatto, in modo tale che se qualcuno l’avesse visto avrebbe saputo che c’era qualcuno, arrivando presto ad una spiaggia, Rocco trovò una piccola spelonca dove scavò una fossa per accendere il fuoco, poi consigliò di separarsi, Heiji doveva cercare risorse quali fronde di palma, conchiglie, rami secchi e altri robusti, Eri doveva cercare cibo evitando le bacche, ad eccezione dell’ananas, e frutti che non riconosceva, Rocco decise di esplorare un po’ la spiaggia per trovare altri naufraghi, poi tornare alla spelonca e sistemare il rifugio.
Nel frattempo Luna, Antonio, Kazuha e Mitsuhiko si spostarono nell’entroterra alla ricerca di un corso d’acqua, essendone totalmente sprovvisti e, dopo aver vagato per qualche ora raccogliendo e mangiando frutti, trovarono un accampamento vicino ad un corso d’acqua, usato di recente, la cenere era ancora bagnata dall’acqua usata per spegnere il fuoco “E’ ancora bagnata” constatò Antonio tastando la cenere “Sono vicini, cerchiamoli” disse Kazuha “Frena, meglio fermarsi qui e muoversi quando si fa sera per due motivi, uno, fa caldo ed è umido, se ci spostiamo adesso senza reintegrare le calorie perse rischieremo di svenire, direi di cercare cibo, rifocillarci ed aspettare il tramonto, poi ci spostiamo verso la spiaggia e probabilmente non saremo i primi, considerata la fattura di queste amache direi che è stato uno della famiglia e sicuramente si sono spostati verso il mare, due dato che c’è stato un membro della mia famiglia qui sicuramente il cibo è vicino” “Bene, non siamo i soli su quest’isola, collaborando ce la faremo ad andarcene, vero?” chiese Mitsuhiko “Non preoccuparti, rivedrai i tuoi amici” gli disse Luna, “Come fai a dirlo?” “Una sensazione, e questo tipo di sensazione si è sempre avverato, quindi, rilassati, andrà tutto bene” gli disse avvicinandosi e guardandolo intensamente negli occhi con uno sguardo strano, un po’ perso, vuoto, lui si sentì strano sotto quello sguardo ed abbassò gli occhi, lei gli sorrise “Scusa per lo sguardo, non volevo, mi succede quando penso intensamente a qualcosa, soprattutto se è qualcosa di bello, in ogni caso, te lo ripeto, rilassati, quando arriveremo sulla spiaggia alla fine del fiume troveremo per certo gli altri” “Ok, mi hai convinto” “Bene, allora decidiamo il da farsi, direi di muoverci tutti alla ricerca di cibo, io cercherò anche risorse, se sentite delle voci e le riconoscete urlate di seguirvi, conduceteli all’accampamento e fateli fermare li, d’accordo?” intervenne Antonio “D’accordo” risposero gli altri, poi si misero alla ricerca di cibo.
Nel contempo Amoy e Shinichi, dopo aver trovato un po’ di risorse e cibo, decisero di issarsi sulle spalle i ragazzini ancora dormienti e muoversi, dopo aver camminato per qualche ora i ragazzini si svegliarono “Ben svegliati, vi sentite meglio?” chiese Amoy “Eh? Ah, ciao, si sto meglio” rispose Genta “Anche io” aggiunse Ayumi “Bene, sentite, ci dite se vedete qualcuno? Se lo vedete ditegli di stare li e guidateci da lui barra lei” “Ok”, camminarono un’altra mezz’ora, poi Genta avvistò Mitsuhiko “Mitsuhiko, stai fermo li, arriviamo” disse il ragazzino all’amico, poi si rivolse alla donna “Gira a sinistra, poi vai dritta e gira un poco a destra”, la donna seguì le indicazioni “Gira un altro po’ a destra e vai dritta” lei seguì ancora una volta le indicazioni e raggiunse Mitsuhiko, seguita da Shinichi “Rimandiamo i convenevoli, dicci chi è con te e cosa dovete fare” ordinò la donna “Sono con Kazuha, Antonio e Luna, devo portarvi all’accampamento, seguitemi” disse il giovane detective, dopo un po’ che camminavano Shinichi si sentì venir meno, il giovane che li guidava se ne accorse “Non preoccupatevi, ci siamo quasi, una ventina di metri e ci siamo, ce la fai?” “Si, si, non preoccuparti” “Senti…” disse Amoy “Avete trovato gli altri?” “No, solo voi però di sicuro c’è altra gente, l’accampamento l’abbiamo trovato già pronto e la cenere del falò è bagnata, Antonio ha detto che è stato uno della famiglia a fabbricare le amache, che sono tre, ha pure consigliato di spostarsi sta sera. Eccoci, siamo arrivati” i nuovi arrivati misero giù i ragazzini, si guardarono intorno e iniziarono subito a cercare fronde e liane per fabbricarne altre.
Contemporaneamente i Mori e Kageko si svegliarono, trovando subito molto cibo tra frutta, verdura e bacche ed un messaggio lasciato con delle rocce sulla sabbia ‘Sono a cercare ulteriori risorse e a controllare la zona, mangiate solo se avete fame, sono sicuro che ci sono altri naufraghi e li sto cercando, se avete bisogno di risorse le ho messe sotto le amache, torno presto’. Decisero che era meglio aspettarlo migliorando il rifugio, rendendolo più resistente ed aggiungendoci  un tetto, Kageko rivelò di sapere come si fa e iniziò a dirigere l’operazione, insegnando anche ai compagni di sventura come fare, continuarono ad  ampliare fino a che non tornò Ciro, con tre zaini improvvisati e stracolmi, arrivò all’accampamento e tirò fuori legno da uno zaino, liane dal secondo e fronde e conchiglie dal terzo, le sistemò sotto le amache ed aiutò a migliorare il rifugio, il tutto dopo aver dato il buongiorno ai compagni, dopo andò a cercare altro cibo, Kageko decise di andare con lui mentre Goro e Ran furono incaricati di cercare altri superstiti e di condurli al rifugio, anche se ne avevano uno loro, e se non volevano seguirli tutti almeno uno o due dovevano essere convinti a seguire coloro che li avrebbe trovati almeno per sapere dove avevano il rifugio e com’erano organizzati.
Verso l’ora di pranzo i gruppi tornarono, quelli appena uniti ebbero anche il tempo per i convenevoli per poi rifocillarsi e riposare al fresco, mentre Amoy stava distesa sotto un albero le si avvicinò Shinichi “Posso?” “Certo” “Senti, perché i Malatesta hanno fatto esplodere i vostri yacht?” “Allora, per prima cosa erano in fitto ed assicurati, seconda cosa, loro ce l’hanno con noi perché in Italia gli abbiamo messo i bastoni fra le ruote e sapevamo che erano pure all’estero, negli Emirati Arabi, in Russia e in altri paesi asiatici non ben specificati, una volta erano pure negli States e in Australia ma questa è un’altra storia, in ogni caso abbiamo un conto in sospeso con loro e loro con noi, ecco perché ci vogliono fuori dai giochi” “E quale sarebbe questo conto in sospeso?” “E’ un affare di famiglia, e non sarai parte della famiglia, piuttosto, vedi di darti una mossa con la tua amata, non hai molto tempo, tredici giorni o giù di li, sento che oggi vi rincontrerete ma non posso assicurarti nulla, ora scusa ma vorrei restare da sola con Antonio, dobbiamo parlare in privato” “O…K” la donna andò da suo marito ed iniziarono a confabulare a bassa voce.
A pomeriggio, quando le ore calde finirono il gruppo nella spelonca si mise alla ricerca di altro cibo trovandone così tanto che potevano sopravvivere per settimane senza razionarlo, riempirono interamente gli zaini improvvisati e tornarono ai loro rifugi all’inizio del crepuscolo.
Verso sera il gruppo più grande, quello nella foresta, si spostò verso la spiaggia seguendo il corso del fiume, proprio come fece l’altro gruppo il mattino del medesimo giorno, camminarono fino a sera inoltrata quando raggiunsero la spiaggia e la spelonca dove stazionavano Rocco, Heiji ed Eri, si salutarono, si rifocillarono e iniziarono a raccontarsi cosa avevano scoperto.
Contemporaneamente il gruppo composto da Ciro, Ran, Goro e Kageko constatò che nel caso di un’improvvisa tempesta tropicale il loro rifugio non era abbastanza sicuro, quindi decisero di spostarsi a coppie per i due lati della spiaggia alla ricerca di una grotta o simili, l’unica precauzione era il riuscire a vedere il fuoco del campo base sicché quando qualcuno trovava il suddetto luogo poteva comunicarlo agitando un pezzo di legno incendiato, Ciro e Goro si spostarono verso Est, Ran e Kageko verso Ovest, continuarono a muoversi chiacchierando e controllando di riuscire a vedere il fuoco finché le ragazze non trovarono una spelonca con amache ed una fossa per il fuoco, tornarono indietro ad avvisare i maschi agitando il sopracitato legno, loro corsero verso l’accampamento mentre le ragazze sistemavano le risorse trovate e il cibo negli zaini e mettendosi le amache come mantelli, i maschi dovevano trasportare le parti solide del rifugio senza smembrarle, decidendo di legarle alla schiena con alcune liane, poi si diressero verso la spelonca utilizzata da altri come accampamento, arrivati li trovarono quasi tutti gli altri loro ospiti e familiari, mancavano i gemelli, gli italo - giamaicani e gli ‘amici’ degli Esposito, che stavano iniziando a raccontarsi cos’avevano scoperto, Ciro si intromise per scherzo nella conversazione dato che nessuno si era accorto di loro “Beh, direi che abbiamo scoperto qualche naufrago”.


Spazio umano
Come gli altri capitoli, voto e consigli se lo desiderate (non lo scrivo più ma ciò vale per ogni capitolo).

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