Universi Paralleli.

di Cagiu_Dida
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Day one - Holding Hands ***
Capitolo 2: *** Day two - Gaming ***
Capitolo 3: *** Day three - Arguing ***
Capitolo 4: *** Day four - On a date ***
Capitolo 5: *** Day five - Kissing ***
Capitolo 6: *** Day six - Dancing ***
Capitolo 7: *** Day seven - Doing something hot ***



Capitolo 1
*** Day one - Holding Hands ***


Day one- Holding hands.



E’ andato via, il Dottore è andato via e Rose piange le ultime lacrime rimaste per lui.
Io sono in piedi accanto a lei, ‘Sono qui Rose, non mi vedi? Inizia con me adesso la tua nuova vita’, ma non mi sente.
La guardo e mi avvicino.
Come potrebbe amare uno come me, un semplice umano, dopo aver amato il Dottore?
Io ho un solo cuore, una sola vita, nessun Tardis e nessuna avventura..ma ho lei.
Ho Rose, e lei è tutto ciò di cui ho bisogno ora, se solo riuscisse a capire che anch’io posso amarla, tanto quanto il Dottore.
Se solo riuscisse a capire che anch’io sono il Dottore, che io sono lui e che lei infondo ama anche me..
Rose si gira e mi guarda finalmente, mi avvicino lentamente e le asciugo le lacrime, e lei scoppia in un sorriso, le rivolgo un mezzo sorriso anch’io.

“Andrà tutto bene, te lo prometto.” Le dico, e un’altra lacrima le riga il viso.

“Lo so..” mi risponde.
Non so in che modo rassicurarla, non so cosa si fa in queste situazioni.
L’unica cosa che mi viene in mente è prenderle le mani e tenerla stretta a me..ma Rose mi anticipa, mi prende per mano.
Tutto sembra andare bene adesso, ora che lei mi è accanto; avvicino la sua mano alle mie labbra e la bacio, lei mi sorride di rimando.
Mi dà un bacio sulla guancia e il mio cuore perde un battito.
Lei è la mia Rose, e mi tiene ancora per mano.

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Capitolo 2
*** Day two - Gaming ***


Day two - Gaming


"Mi sto annoiando.." John sbuffa seduto a testa in giù sul divano. Io lo guardo scuotendo la testa e gli sorrido, è sempre il solito: ha la mente e il corpo di un uomo, ma si comporta come se fosse un bambino di cinque anni.

"Potremmo giocare alla PlayStation.." gli propongo e lui mi guarda come se non avesse capito.

"A cosa?" mi chiede e il suo sguardo è confuso.

"Oh andiamo, anni e anni avanti e indietro nel tempo e non hai mai giocato alla PlayStation?"

"Bhè, no." Si avvicina a me curioso, prendendo in mano uno dei joypad.

"A cosa vuoi giocare? Io proporrei uno sparatutto.." Gli dico sorridendo entusiasta e metto il cd nella console.

"Non credi sia fuori dalla tua portata Rose?" Mi dice prendendomi in giro. "E poi sai che sono contro la violenza.."

"Dai, è solo un gioco! E poi niente è fuori dalla mia portata, ricorda che ho combattuto contro i Dalek, niente può distruggermi." Dico fiera e gli sorrido mettendo in play il gioco.

Mentre John gioca lo osservo, so che sta premendo tasti a caso e che è troppo orgoglioso per chiedermi quali siano quelli giusti. Lo fisso per qualche secondo e metto il gioco in pausa, lui si ferma e mi guarda con un'espressione interrogativa.

"Cosa c'è?"

"Stai premendo i tasti sbagliati.." gli dico dolcemente e gli mostro quelli giusti.

Riprendiamo a giocare e lo scontro è di nuovo alla pari, ma non riuscirà a battermi, oh no! Siamo entrambi accerchiati dai mostri, io sparo ovunque ma non riesco a beccarne neanche uno..John invece è adorabile, con lo sguardo fisso sulla tv e i suoi occhiali sul naso intento a sparare.

"AH! MUORI PICCOLO MOSTRICIATTOLO!"

"John! Ma tu non eri contro la violenza?" Lo guardo e scoppio a ridere.

"E' solo un gioco.." mi guarda e sorride.

"E meno male!"

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Capitolo 3
*** Day three - Arguing ***


Day three - Arguing


"Ti ho visto, le hai fatto l'occhiolino."

Rose entra in casa sbattendo la porta e posando la borsa sul divano.

"Ma dai Rose, avrò avuto qualcosa nell'occhio.."

"Si, avevi l'immagine del sedere di quella nell'occhio."

Scoppio a ridere per quello che ha appena detto e Rose mi lancia un'occhiataccia, ma non riesco a restare serio vedendola arrabbiarsi così per nulla, è adorabile.

"Non ridere, idiota.." Rose mi tira un cuscino addosso e si siede sul divano a braccia conserte. "E non parlarmi."

So che non è veramente arrabbiata, è solo un po' gelosa, e la adoro ancora di più quado fa così. Parla di me, ma anche lei è una bambina capricciosa, e anche abbastanza suscettibile. Mi siedo accanto a lei sul divano, ma non le dico niente, non voglio che mi urli ancora contro, voglio solo fare pace.

"Tregua?" 

Lei mi guarda e accenna un sorriso, ma è troppo orgogliosa per darmela vinta così facilmente.

"Niente tregua.." 

Si gira verso il lato opposto dandomi le spalle e mettendo il broncio. Rose che fa il broncio è irresistibile, è come se implicitamente mi dicesse 'abbracciami'. Ed è quello che faccio, la abbraccio.

"Hey, scusa per prima.."

Lei si gira e finalmente mi guarda negli occhi, ancora tra le mie braccia.

"Scuse accettate." 

E' ancora orgogliosa, lo so, ma stavolta il sorriso che prima era accennato si addolcisce.

"E' un sorriso quello?" le chiedo sorridendo.

"No.."

 E si gira di nuovo dall'altro lato. Le faccio il solletico finchè non si gira di nuovo verso di me ridendo a crepapelle.

"E' un sorriso quello che vedo? E' un sorriso?" Continuo a farle il solletico e rido insieme a lei.

"Ok, hai vinto. Sì, è un sorriso." dice ridendo e con il fiato corto.

Finalmente ha ceduto il suo orgoglio per regalarmi uno di quei suoi meravigliosi sorrisi.

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Capitolo 4
*** Day four - On a date ***


Day four- On a date


Non so perchè ma il mio cuore continua a battere forte, credo di non essermi mai sentito così prima d'ora.  Sono agitato, sudo, straparlo da solo e vado avanti e indietro per la stanza. Mi fermo 'No, così non va bene', penso ancora ad alta voce. Il mio letto è ricoperto da vestiti di ogni genere, camice, felpe, jeans, completi eleganti, non ho idea di cosa indossare. Ma come diavolo ci si veste per un appuntamento? E perchè devo sentire tutta questa pressione? Decido di lasciar perdere l'ansia per un po' e mi concentro sul vestiario. L'immagine riflessa nello specchio mostra un gran bel figo; certo, non sono poi così in forma (dovrei riprendere a correre?) ma in quei boxer con in cuoricini farei un figurone. Dopo vari disatrosi tentativi, opto per un jeans scuro e una camicia, faccio l'occhiolino alla mia immagine riflessa nello specchio e mi dirigo verso la porta. La cena è prenotata per le otto e naturalmente io sono in ritardo. Penso a Rose, lei starebbe bene con qualsiasi cosa addosso..anche senza niente addosso. Arrossisco e allontano quel pensiero. Sono fermo alla base delle scale da circa cinque minuti, possibile che non sia ancora pronta?

"Rose?" urlo dal piano di sotto "Sei pronta?"

"Due minuti e scendo." urla lei.

Certo, due minuti, sono sicuro che mi farà aspettare un quarto d'ora..e invece no, evidentemente stavolta mi sarò sbagliato.
La guardo scendere dalle scale con un bellissimo vestitino blu e i capelli raccolti di lato e il mio cuore riprende a battere, tanto che per un momento mi sembra di averne due. 

"Wow" non posso evitarlo, le parole mi escono fuori da sole e lei mi sorride.

"Andiamo?" mi chiede, la prendo a braccetto e usciamo.


Siamo finalmente a cena, seduti uno di fronte all'altra. La luce è soffusa ma riesco a vedere le sue guance prendere colore quando la guardo. Non credevo di farle lo stesso effetto che
lei fa a me e non ho idea di cosa dire. Lei mi guarda e io la guardo e sorridiamo come due idioti.

"Sei bellissima" le dico.

"Grazie, anche tu.."

"Si bhè, ho messo la prima cosa che ho trovato nell'armadio." dico e le sorrido.

"Lo so che hai messo a soqquadro la casa per decidere cosa metterti. E lasciatelo dire, meglio non chiedere consigli di moda a mia madre." mi guarda e ride, ride di me e io rido con lei, è contagiosa.

"Ooh! Sapevo che te l'avrebbe detto.."

"E comunque i boxer con i cuoricini sono il tocco di stile." Mi guarda e ride ancora.

"Cosa? Ok, come diavolo fai a saperlo?"

"Sei adorabile quando fai gli occhiolini a te stesso."

"Mi stavi spiando?" Cerco di fingermi arrabbiato ma non posso, non con lei e il suo sorriso di fronte a me.

"Io? Certo che no.." E sul suo viso prende forma un sorriso malizioso.

Le prendo la mano e le sorrido.
Allora è questo che si fa in un appuntamento? Mi basta guardarla e tutto il nervosismo va via, e trovo le parole giuste da dire. 
Ma sono sicuro che sia grazie ai miei boxer porta fortuna.

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Capitolo 5
*** Day five - Kissing ***


Day five - Kissing


"Ne vuoi ancora un po'?"

"Un altro goccetto, grazie. Dobbiamo festeggiare, no?"

"Sei sicuro di reggerlo?" chiedo a John sorridendo e prendendolo intenzionalmente in giro.

"Oh, certo!" mi risponde ricambiando il sorriso.

"Non il nuovo lavoro..intendo l'alcool."

"Ooh, credi che io non possa reggere un po' di alcool. Per chi mi hai preso, tua madre?" 

Scoppio a ridere e faccio finta di prendermela.

"Hei, guarda che mia madre regge l'alcool meglio di te!"

"Non ne sarei così sicuro.." mi guarda e mi sorride beffardo.

Gli verso dell'altro vino in un bicchiere e glielo passo.

"Al futuro!" dice alzando in alto il bicchiere.

"Al futuro." ripeto, e gli sorrido.

Dopo qualche altro bicchierino John inizia a straparlare e ridere. Mi guada fissa negli occhi cercando di spiegarmi le sue teorie sull'universo, sullo spazio e il tempo.

"Cerca di seguirmi Rose..Tutte le persone credono che il tempo sia una stretta progressione di causa effetto, ma in realtà da un punto di vista non-lineare e non-soggettivo, il tempo è più come una grossa palla di roba un po' vacillante, che va e viene..fluttuante.."

"John, ti senti bene? Cosa diavolo stai dicendo?" lo guardo e sorrido, so che è ubriaco e fa finta di non esserlo. Ma non c'è storia, reggerò l'alcool sempre meglio di lui.

"Rose, hai capito quello che ho detto?" mi guarda serio, e io scoppio a ridere.

Fa finta di niente e poggia la sua testa sulle mie gambe, continuando a parlare e gesticolare con le mani, raccontandomi cose assurde. Adoro sentirlo parlare, adoro ascoltare la sua voce, potrebbe dire qualsiasi cosa..Lo guardo e gli sorrido, come si fa con un bambino quando ti racconta dei suoi amici immaginari e dopo un tempo che mi era sembrata un'eternità smette di parlare. Si è addormentato con la testa sulle mie gambe, l'avevo detto che non avrebbe retto l'alcool. 
Gli sorrido anche se so che non può vedermi e con una mano gli sfioro una guancia. Lo guardo mentre gli passo una mano tra i capelli, quei capelli meravigliosi..Sembra davvero un bambino, è adorabile, non troverò mai aggettivo migliore per descriverlo.
Gli fisso le labbra per qualche secondo, sembrano morbide. Lentamente, gli poso un bacio sulle labbra, sperando di non svegliarlo. Per un momento sembra aprire gli occhi, sbadiglia, si gratta la testa e si gira dall'altro lato. Gli poso un bacio sulla fronte, più delicato questa volta.

"Buonanotte John.."

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Capitolo 6
*** Day six - Dancing ***


Day six - Dancing


"Hei.." Rose mi guarda sorridendo e si siede accanto a me sul divano.

"Cosa fai?"

"Sto leggendo, vedi?" Rispondo sorridendole e facendo cenno al libro che ho davanti.

"Io mi annoio.." Mi dice con la voce capricciosa di una bambina.

"Lo vedo Rose.." Riprendo a leggere, consapevole che fra due secondi mi disturberà di nuovo.

"Allora.." Mi guarda e sorride. Un detto dice che quando il diavolo ti accarezza vuole l'anima, e so per certo che lei vuole qualcosa da me. Poso per un momento il libro sulle mie gambe e la guardo.

"Dimmi Rose." Mi guarda e non dice niente, come se si divertisse a distogliere la mia attenzione dal libro.

"Niente tesoro, tranquillo, continua a leggere." Mi guarda e mi sorride ancora, mi farà impazzire, lo so.

Riprendo a leggere.

"John."

"Mmh.."

"Mi annoio, posso mettere su un po' di musica?"

"Certo, fai pure.." La guardo ancora cercando di capire cos'abbia in mente.

Parte Moonlight Serenade (https://www.youtube.com/watch?v=TZQQ0vUBceM) e i miei piedi, senza volerlo, battono il tempo.

"Vuoi ballare?"

"Meglio di no.."

"Dai..il mondo non si ferma mica se ti metti a ballare."

"Non conosco i passi Rose.."

"Ooh, so che li sai John!"

Si avvicina a me con uno di quei sorrisi che dicono 'so che mi dirai di si' e mi tende la mano.
Poso il libro accuratamente sul divano, lasciando il segnalibro all'interno e seguo Rose al centro della stanza.

"Ok, mano destra nella mia mano e mano sinistra sulla spalla." Mi sorride, mi guarda e fa come le ho suggerito.

"Attenta a non pestarmi i piedi eh." Le sorrido e lei mi fa un cenno con il capo in risposta e ci muoviamo trasportati dalla musica.
Rose è stretta a me e danziamo lentamente, noi due soli, illuminati solo dalla luce fioca di una lampada.

"Ti manca mai?" chiedo dopo un po' per rompere il silenzio.

"Cosa?" chiede lei.

"Viaggiare..sai, qualche volta potremmo farlo."

"Certo che mi manca, ma mi sto abituando a vivere come prima..e a te?" 

"A me non manca niente." Le faccio fare una giravolta e le sorrido.

"Assolutamente niente?"

"Tutto ciò di cui ho bisogno è già qui." 

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Capitolo 7
*** Day seven - Doing something hot ***


Day seven - Doing something hot


Le sue mani calde sfiorano dolcemente la pelle di Rose e il suo respiro sembra diventare sempre più affannato.
Ogni sua carezza, ogni suo bacio le provoca la pelle d'oca. Il tocco di John è deciso ma dolce al tempo stesso.
Gli occhi si incontrano e si perdono gli uni negli altri. 

"Sei sicura Rose?" la guarda e le accarezza delicatamente il viso.

"Sì. Sono sicura." E un sorriso si accende sul viso della ragazza.
Sono un corpo e una sola anima adesso. Tutto intorno sembra svanire e perdere importanza.
Tutte le avventure vissute prima di allora, tutte le persone conosciute e perse restano nella memoria come ricordi, ma in quel momento ci sono solo John e Rose.
Le carezze, i sospiri, il piacere, i sorrisi, appartengono sontanto a loro.
Lui la sfiora, lei lo guarda.

"Sono tua." sussurra.

"La mia Rose."

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