I had a crush on Percy.

di LauraPalmerBastille
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sfioramenti. ***
Capitolo 2: *** Non ho mai.. ***
Capitolo 3: *** Paura. ***
Capitolo 4: *** Obbligo o verità? ***
Capitolo 5: *** Mi aspetterai? ***
Capitolo 6: *** Rimani qui con me. ***
Capitolo 7: *** Stai zitto, Di Angelo. ***
Capitolo 8: *** Sono Pronto. ***



Capitolo 1
*** Sfioramenti. ***


I had a crush on Percy.

Pernico/Percico?

Nico non ha mai avuto una vita facile,e questo era risaputo.
Tutto ciò che era rimasto della sua famiglia era un uomo di mezza età,con la testa pelata e il carattere troppo irascibile che Nico avrebbe dovuto chiamare 'papà'.
Il resto,era morto. Tutto morto.
Sua sorella,sua madre,la sua voglia di vivere.
E forse era proprio per questo che Nico era così attratto dalle cose oscure e dalla morte stessa. Perchè sin da bambino aveva fatto più amicizia con quest'ultima,che con persone vive.
E,pensa Nico,è a causa della sua infanzia martoriata che ora si ritrova,come ogni pomeriggio,steso sul suo letto,nella sua stanza rigorosamente nera,nel suo appartamento decisamente troppo grande.
Regalo dell'uomo troppo assente e troppo irascibile per essere chiamato 'papà' da Nico. Lo chiamano tutti Ade,per il suo volto pallido e le sue occhiaie profonde.
Effettivamente,sembra sia più morto che vivo.
Nico sbatte le gambe magre sul letto,mentre fissa il pavimento.
Solo. Nico di Angelo è solo.
Ed è per questo che,quando qualcuno bussa alla sua porta, lui rimane per un secondo interdetto.
“Sarà Ade,che viene a trovarmi per i suoi soliti cinque minuti quotidiani,prima di tornare al bar a bere.”-è il suo primo pensiero.
Ma quando di fronte a lui si parano due grandi e gioiosi occhi verdi,Nico quasi non cade dall'emozione.
“Percy!”-esclama,con una voce che dovrebbe sembrare dura,ma esce sorpresa e quasi felice. Il suo cuore ha smesso di battere per qualche secondo,quando le labbra di quel ragazzo si sono distese in un sorriso smagliante.
Un sorriso rivolto a lui,il piccolo e inquietante Nico di Angelo.
“Passavo qui sotto per caso,e ho pensato che è da troppo tempo che io e te non ci vediamo!”-dice,poggiandosi allo stipite del portone,e mettendo in mostra i muscoli delle sue braccia.
Nico sente un groppo alla gola.
“Smettila di illuderti”-ripete una vocina dentro la sua testa-”Percy è troppo grande,troppo bello e troppo etero per ricambiare i tuoi sentimenti. E poi è fidanzato con la ragazza più bella di tutta la città.”
E la voce,come sempre,riesce ad influenzare il più piccolo,che immediatamente si incupisce.
Fissa il pavimento,staccando i suoi occhi dai pettorali perfetti del giovane che lo fissa divertito dalla porta.
Perchè nessuno lo sa,ma Nico ha una cotta per Percy.
Nessuno lo sa,ma Nico è da molto tempo che vorrebbe essere qualcosa di più che il “fratello più piccolo che non ho mai avuto” per Percy.
Nessuno lo sa,ma Nico piange ogni notte,e sempre per la stessa motivazione.
Nessuno lo sa,tranne quell'idiota di Jason.
Nico lo ha dovuto ammettere dopo un pomeriggio di lamentele da parte dell'amico,il quale lo accusava di non dirgli mai nulla.
E per un pomeriggio,si intendono cinque estenuanti ore,in cui Jason non la smetteva di parlare,lamentarsi,muoversi,ed infastidire.
“Vieni,entra. Accomodati.”
Percy non se lo fa ripetere due volte. Entra dentro il grande appartamento,e si butta sul divano senza delicatezza.
Si toglie le scarpe e appoggia entrambi i piedi sul comodino.
“Mi è sempre piaciuta casa tua!”-esclama,senza perdere quel sorriso che alberga sulle sue labbra.
“Prenditela,è tutta tua.”-borbotta Nico,dirigendosi verso la cucina. Le gambe gli tremano,e il groppo alla gola non ha la minima intenzione di sparire.
Deve appoggiarsi per un secondo sul lavandino,e riprendere il controllo del suo corpo,mentre i suoi occhi sono puntati su quelle spalle larghe e muscolose del più grande.
Apre il frigo,prende il primo succo che trova e lo porta nell'altra stanza,insieme a due bicchieri.
Ed ecco che il primo madornale problema si pone di fronte a lui.
Percy è sbragato sul divano.
Sedersi sul divano significherebbe sentire il suo calore,il suo profumo di acqua marina,sfiorarlo. Ma nello stesso momento,significherebbe illudersi. E Nico lo odia.
Odia la speranza.
Opta per il pavimento.
Si siede ai piedi di Percy,e si versa del succo nel bicchiere.
“A cosa devo la tua visita?”-chiede dopo qualche secondo,quando il silenzio tra di loro è iniziato a diventare imbarazzante,almeno per lui. Percy continua a sorridere,urtando Nico.
“Te l'ho detto. Era da un po' che non ci vedevamo,e iniziavo a sentire la tua mancanza!”-risponde,facendogli l'occhiolino.
Il cuore di Nico si blocca,letteralmente.
Cerca di non darlo a vedere,continuando a bere imperterrito il suo succo.
“Non ti credo,Jackson.”
“Cosa? Perchè?”-Percy leva i piedi dal tavolo e,stanco di abbassare la testa per guardare il compagno,si siede per terra vicino a lui.
Le loro ginocchia si sfiorano,facendo sussultare Nico.
“Perchè non credo tu senta la mia mancanza così,da un giorno ad un altro,dopo due settimane che nemmeno ci sentiamo.”-dice con tono più duro di quanto vorrebbe.
Percy arrossisce,e punta il suo sguardo sul pavimento.
“Oh,va bene. Ho litigato con Annabeth.”-sputa tutto d'un fiato.
Il cuore di Nico,che aveva appena ricominciato a battere normalmente,si ferma di nuovo. E lui è decisamente stanco di questi piccoli infarti.
Cerca di fare la faccia più triste e amichevole che ha,non riuscendo però molto nel suo intento.
“Come mai?”
Percy scuote la testa.
“Sono stanco. Non sono mai alla sua altezza. Non le va bene nulla di ciò che io faccio. Io la amo,davvero,ma a volte è insostenibile.”
La mente di Nico si concentra solamente su quelle tre maledettissime parole.

Io la amo.

“Mi dispiace. Sono sicuro che supererete queste fase”-riesce solo a dire.
In realtà Nico avrebbe voluto alzarsi in piedi,e ballare fino allo sfinimento,ma non gli sembrava molto cortese nei confronti del più grande.
Percy annuisce,e torna a sorridere.
“Okay,ma comunque non sono venuto qui per parlare dei miei problemi!”-dice,scompigliandogli i capelli con una mano-”Sono venuto qui per passare del tempo con il mio piccolino! Andiamo Nico,ti sfido Resident Evil!”
Si alza in piedi,e lancia qualche calcio al vuoto.
Nico lo osserva,mentre continua a combattere contro l'aria.
Percy è bello,lo è sempre stato. E Nico lo ha sempre pensato,dal primo momento in cui lo aveva visto.
Ma è sempre stato zitto,perchè c'era Annabeth con lui,ed era impossibile confrontarsi con lei.
Osserva il suo corpo abbronzato,la maglietta che mette in mostra i suoi pettorali,e i suoi addominali appena accennati,i muscoli delle braccia che guizzano ogni volta che le muove.
Nico vorrebbe poggiare le sue mani su quei muscoli. In realtà,pensa,vorrebbe poggiare le mani su ogni piccolo lembo del corpo di Percy.
Ma non può,e deve accontentarsi di quei piccoli sfioramenti che compongono la loro amicizia.
“Percy,lo sai che ti batto sempre a quel gioco!”-dice dopo qualche secondo.
“Temimi,Nico di Angelo,perchè mi sono allenato. Sarà molto più dura per te battermi.”
Percy prova a fissarlo con il suo sguardo da eroe,facendo solo scappare una piccola risata al più giovane.
“Come vuoi. Accendi la console.”-dice,liquidando la situazione con un gesto della mano.
In un batter d'occhio,Percy si fionda in camera sua,e Nico non può non notare,che visto da dietro,è ancora più bello.

**

Nico ringrazia gli Dei di star giocando seduto,o le gambe non lo avrebbero sorretto.
Percy era entrato nella stanza con la sua solita delicatezza,facendo un casino bestiale. Aveva acceso la console e si era buttato sul letto del più piccolo.
Ancora una volta,Nico aveva optato per il pavimento,il più lontano possibile da quella grande tentazione che era il corpo di Percy.
Ma non aveva fatto in tempo a poggiarsi per terra,che due grandi mani lo avevano afferrato per le spalle e lo avevano sbattuto sul letto.
“Non ci provare. Voglio vederti mentre giochi,imbroglione.”-aveva detto il più grande,con quel solito,bellissimo,smagliante sorriso sulle labbra. Nico si era immobilizzato. Le mani di Percy lo avevano condotto tra le sue gambe,e la schiena del più piccolo era poggiata sul petto del più grande.
Le gambe di Percy si stendevano vicino ai fianchi di Nico,che si era ormai dimenticato come si respirava.
Sentiva il fiato del più grande sulla sua testa,e le sue braccia che sfioravano continuamente il suo collo,mentre premeva con forza i pulsanti del joystick,facendo guizzare i muscoli delle sue braccia.
Inutile dire che Nico perse la partita,irrimediabilmente distratto da quella meraviglia,e da quel continuo contatto.
“Ah!Te lo avevo detto che mi ero allenato!”-esclamò,poggiando entrambe le mani sulle spalle di Nico,ancorate sui pettorali di Percy.
Il più piccolo prese un grande respiro,e cercò di fare un piccolo quadro mentale su come si parlasse,visto che la sua lingue era da un paio d'ore che era attaccata al palato.
“Ti ho lasciato vincere,idiota.”-riesce solo a dire,con un piccolo sorriso sulle labbra.
Percy,dal canto suo,aggrotta le sopracciglia,ed un sorriso furbo gli spunta sulle labbra.
“Mi hai lasciato vincere dici?”
“Assolutamente.”
Nico deve raccogliere tutte le sue forze per voltarsi,ed incontrare quello sguardo furbo che accende gli occhi del più grande.
“Percy? Cosa vuoi fare? No..”
“Vediamo se mi lasci vincere anche questa volta..”-sussurra al suo orecchio,prima di posare rudemente entrambe le sue mani sulla vita di Nico,e sbatterlo sul letto.
Nico si ritrova Percy a cavalcioni su di lui,ed un'altra volta si scorda come si respira.
“Percy,per favore,non farlo.”-supplica,cercando di scansare il più grande con le sue esili braccia senza,naturalmente,spostarlo di un centimetro.
“Oh,caro Nico. Lo hai voluto tu!”-risponde,sopprimendo una piccola risata,e bloccando il più piccolo ancora di più,poggiando le mani ai lati della sua testa.
Abbassa il viso,fino ad arrivare all'orecchio del più giovane.
Nico sente il corpo posseduto da spasmi. Vampate di calore lo fanno rabbrividire,mentre il fiato caldo di Percy gli si posa sul collo.
“So-”-sussurra il più grande dritto nell'orecchio di Nico.
“No!”
“lle-”
“Percy,per favore!”
“ti-”
“Oh,Dei.”
“CO!”
Prima che possa cercare di sfuggire,le dita di Percy si ancorano sui fianchi di Nico,ed iniziano a solleticarlo,facendo urlare il più piccolo. Le sue risa riempiono la stanza,facendo ridere anche il più grande,che ha sempre trovato la risata di Nico bella e gioiosa.
“Percy ti prego! Basta!”-urla,quando dai suoi occhi iniziano ad uscire le prime lacrime.
“Dillo!”
“Mai!”-urla Nico di rimando.
“Bene! Lo hai voluto te allora.”
Le sue mani,veloci,si infiltrano sotto la maglia del più piccolo,facendolo sussultare. Sente il calore di Percy sulla sua pelle e,Dei,quanto vorrebbe poggiare le sue labbra su quelle rosee e grandi dell'altro.
La tortura diventa quasi insopportabile,e per quanto Nico provi a scansarsi,le gambe di Percy sono ancorate sulla sua vita,impedendogli si fuggire.
“Va bene! Va bene lo ammetto!”-urla alla fine,per lo sfinimento. Blocca le mani di Percy,afferrandogli i polsi,e lo fissa negli occhi,perdendosi in quel verde mare.
La sua maglia è tirata su,scoprendo la sua pancia magra ed i suoi piccoli pettorali. Le mani di Percy sono ancora poggiate sulla pelle bianca di Nico,e lui sente calore in quei punti.
“Hai vinto tu. Mi hai battuto,lo ammetto.”-dice,con il fiatone,e gli occhi ancora puntati in quelli di Percy.
“Dovresti ridere più spesso. La tua risata è meravigliosa.”-sussurra il più grande,non staccando nemmeno per un secondo lo sguardo dagli occhi neri dell'altro,facendo arrossire Nico.
Poi,lo squillare di un telefono rovina quel momento perfetto.
Nico lo maledice mentalmente,mentre Percy sposta le gambe dalla vita di Nico,e si alza dal letto.
“Oh,è Annabeth.”
“Ti pareva.”-borbotta a bassa voce,per non farsi sentire. Ma Percy lo sente. Gli lancia un'occhiata curiosa,poi si porta l'indice alle labbra,intimandolo di fare silenzio.
“Hei,Annabeth.”-risponde Percy,voltandosi,e lasciando a Nico lo spettacolo delle sue spalle.
“Quando?Domani?Ma..adesso? È urgente?Non puoi fare da sola? Okay,Okay,va bene. Si ho capito,non c'è bisogno che ti arrabbi. Okay,sono lì tra poco. Si,anche io. Ciao.”
Riattacca il telefono,e prende un grande respiro. Si volta,con il suo solito sorriso smagliante,e Nico capisce che è solo un sorriso di circostanza.
Il più piccolo conosce troppo bene Percy,e,soprattutto,lo ha sempre studiato. Quando è arrabbiato,tende ad aggrottare il sopracciglio destro,ed in questo momento è più che aggrottato.
“Devo andare,Annabeth ha bisogno di me.”
Nico annuisce,ma qualcosa crolla in lui. Sa che lo rivedrà solo tra molti giorni,settimane magari.
Solo quando Percy si ricorderà della sue esistenza,come è sempre stato.
“Ti accompagno alla porta.”-dice,e la sua voce è ridotta ad un sussurro.
Prima che Percy esca dalla porta,lo fissa per un secondo,mordendosi il labbro inferiore.
“Senti,Annabeth sta organizzando una festa,e so che tu non sei un tipo che festeggia,ma mi farebbe piacere se venissi anche tu. Insomma,alla fine ci sarà anche Jason e-”
“Va bene!”-si affretta a rispondere il più piccolo,emozionato.
Insomma,significherebbe rivedere Percy,senza dover aspettare una sua improvvisa comparsa.
Percy lo fissa,poi sorride felice.
“Perfetto!”-dice,scompigliandogli i capelli-”la festa è domani sera,a casa di Annabeth.”
Nico annuisce,ma in realtà vorrebbe scoppiare a piangere.
Cosa ha fatto? Si era forse dimenticato che Percy è fidanzato,e che andare alla festa significherebbe stare in disparte tutta la sera,e torturarsi nel vedere Percy ed Annabeth insieme?
“Ci vediamo domani sera,piccolo.”-lo saluta,dandogli una piccola carezza sulla guancia. Nico arrossisce fino alla punta delle orecchie,borbotta un “ciao” e chiude frettolosamente la porta.
Si siede a terra,e si prende il volto tra le mani.

Cosa ha fatto?
**

Note dell'autrice:
Heilà! Ma ciao!
Bene,intanto mi presento,mi chiamo Letizia,e mi firmerò con il nome di LauraPalmerBastille u.u
Pooooi,questa è la mia prima ff slash e Pernico che scrivo.
Loro sono la mia coppia preferita fòwoivjqm io li amo sopra ogni cosa*^*
Diciamo che shippo un casino anche la Jasico e la Vandangelo,ma alla fine shipperei qualsiasi coppia in cui ci sia Nico.
è il mio personaggio preferito di tutte le saghe,perchè è troppo figo u.u
Detto questo,aspetto una vostra recensione!
Vi prego,voglio sapere cosa ne pensate e se ne vale la pena andare avanti u.u
Un bacione,LauraPalmerBastille <3

 


 

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Capitolo 2
*** Non ho mai.. ***


I had a crush on Percy.

Pernico/Percico?

Questa mattina,Nico,impreca contro tutti gli Dei di cui lui conosce il nome,quando il forte squillo del suo cellulare lo fa letteralmente cadere dal letto. Cerca di sistemare il solito ciuffo di capelli neri che gli ricade davanti gli occhi,senza ottenere il benchè minimo risultato.
“Dei,si prospetta una bellissima mattinata.”
Afferra velocemente il telefono rigorosamente nero,e risponde senza nemmeno sapere chi sia a chiamarlo.
“Pronto.”-dice,con la voce più scura ed arrabbiata che ha.
“Sono sotto casa tua. Scendi,subito!”-risponde una voce troppo gioiosa per quest'ora,per poi riattaccare.
“Ma che cosa..?”
Con tutte le forze che trova in corpo,Nico si alza in piedi e si mette il primo paio di Jeans che trova per terra,con la solita maglietta con il teschio.
I suoi piani,per questa mattina,sono:
1)scendere,e vedere chi diavolo lo ha chiamato a quest'ora.
2)picchiare e ferire mortalmente chiunque sia stato.
3)Tornare a dormire.
Si deve reggere con tutte le sue forze allo scorri-mano delle scale,visto che i suoi occhi sono ancora chiusi per il sonno,e non hanno decisamente nessuna intenzione di aprirsi.
Appena arrivato al portone principale del palazzo,non fa nemmeno in tempo a richiudersi dietro la porta,che due forti braccia lo avvolgono da dietro e lo sollevano per aria.
“Nico!”-esclama una voce decisamente troppo felice,che Nico riconosce subito.
“Jason,Dei. Dovevo intuirlo fossi te.”
Il biondo lo posa a terra,e lo fissa con il suo solito sguardo divertito. Jason è uno dei migliori amici di Nico,e per quanto lui continui a ripetere che è solo un idiota,in fondo il bene che ripone in questo ragazzo è molto.
Solo lui sa della sua omosessualità,e quello che aveva stupito Nico,è che quando lui gli aveva confessato i suoi sentimenti verso Percy (dopo tutte le lamentele dell'amico),lui non si era schifato o roba del genere,reazione a cui Nico si era preparato.
Invece,gli aveva dato una forte pacca sulla spalla,e aveva sorriso.
“Cavolo,punti in alto!”-aveva solo detto,prima di iniziare a formulare piani strambi su come conquistare la “preda” di Nico.
Si,secondo Jason ormai,Percy è la “preda”,e Nico il “predatore”.
Il sorriso scaltro di Jason manda all'aria tutti i piani di Nico,ormai convinto che non sarebbe più tornato a dormire.
“Di mattina i tuoi capelli sembrano fuochi d'artificio!”-ride il biondo,scompigliano i capelli del più piccolo.
“Buongiorno anche a te.”
“Già fatto colazione?”
“In realtà,ho saltato molte fasi del risveglio a causa della tua telefonata. In primis,la fase dello svegliarsi.”-risponde piccato il più piccolo,strofinandosi le mani sugli occhi ancora chiusi.
“Deduco questo sia un no. Vieni,ti porto io.”
“Dove?”
“Devo AS-SO-LU-TA-MEN-TE parlarti.”-dice,scandendo ogni singola sillaba.
“Jason ti prego,ho sonn-”
“Andiamo!”-e prima che Nico possa anche solo aprire bocca,la forte mano del biondo si è ancorata sul suo polso,e lo ha spinto nell'auto.
Si,si prospetta proprio una bella mattinata.

**

Nico si è ritrovato in un piccolo bar,con un Jason decisamente troppo eccitato,ed un cornetto in mano.
Prende a mangiare a piccoli morsi la colazione,mentre Jason lo fissa attentamente dall'altra parte del tavolino,mentre mangia i suoi brownies.
“Okay,questa situazione si sta facendo seccante,Grace. Smettila di fissarmi!”-esclama dopo qualche minuto di silenzio.
“Si,hai ragione. Solo aspettavo finissi la colazione.”
“Dei,Jason. Ti sei presentato sotto casa mia ad un orario impensabile,ed ora mi fissi come se fossi un alieno. Cosa sta succedendo?”
“Nico,ma quando ti ho chiamato erano le dieci del mattino.”-Jason aggrotta le sopracciglia,ed un sorriso prende posto sulle sue labbra.
“Stavi ancora dormendo?”
“Le dieci del mattino! Mi hai telefonato nel bel mezzo della notte!”-esclama il più piccolo,alzando le mani al cielo.
Il biondo scoppia in una fragorosa risata. Si tiene la pancia con le mani,mentre ride come un forsennato. Dal canto suo,Nico mette il broncio. Ripone i residui del cornetto sul piatto e incrocia le braccia al petto.
“Idiota.”-borbotta piano,anche se cerca di reprimere un piccolo sorriso. Quando Jason smette di ridere,si asciuga le lacrime,e torna a guardare Nico.
“Okay. Scusami.”-dice,tornando serio.
“Dimmi quello che mi devi dire,Grace.”-risponde inacidito Nico.
“Sono preoccupato,tutto qui.”
L'espressione serena che fino a poco prima aveva incoronato il viso di Jason,ora si è trasformata in una maschera di tensione.
Nico,dal canto suo,aggrotta le sopracciglia e continua a fissarlo scuro.
“Preoccupato?”
“Ho saputo che ci sarai anche tu stasera.”
“Oh.”
“Sei sicuro della tua decisione?”
Il più piccolo abbassa subito lo sguardo. Le sue guance diventano totalmente rosse. Forse per l'imbarazzo,forse per la rabbia. Nico non è mai stato abituato a parlare dei suoi sentimenti,o di cosa lui provi. E sicuramente mai nessuno se ne è preoccupato.
“Non so perchè ho accettato in realtà.”-bofonchia,senza distogliere lo sguardo dai residui della sua colazione.
“Per rivederlo.”
Jason ora ha un sorriso dolce,mentre guarda il più piccolo arrossire ed annaspare.
“Volevo solo ricordarti che,per quanto loro stiano passando un momento di crisi,Percy ed Annabeth stanno ancora insieme. E staranno insieme anche stasera,alla festa.”
Qualcosa si blocca nel petto di Nico,che sussulta sulla sedia. Sente le lacrime bruciargli gli occhi,e fa di tutto per reprimerle.
In fondo è quella la verità,lui se l'è ripetuta più volte.
Ma sentirla dire da qualcun altro la rende solo più concreta,più vera.
Percy ama Annabeth,e non c'è nulla che Nico possa fare,se non rimanere in disparte a piangere,e sognare un futuro con quel ragazzo irraggiungibile.
Il più piccolo si alza di scatto dalla sedia,con la testa bassa.
“Io.. Io torno a casa.”-dice,senza nemmeno guardare in faccia Jason.
Con passo svelto esce dal negozio,e inizia a correre più veloce che può. Senza avere una meta,senza avere un obbiettivo.
Percy.
Percy è la sua unica meta. Ma è irraggiungibile,e Nico si sente perso.

Perchè Percy è il suo tutto,e senza di lui si sente vuoto,perso.
Si sente svuotato da ogni sentimento,da ogni minima voglia di vivere.
E per quando questa cosa lo infastidisca,si, lui dipende da Percy Jackson.
E vederlo felice insieme ad un'altra persona che non sia lui,lo uccide.
Nico si sente morire ogni singolo giorno.
Dopo qualche minuto di corsa,una presa ferrea lo blocca per le spalle,facendolo quasi cadere. E prima che lui possa provare a divincolarsi,due forti braccia lo stringono:quelle Jason.
Sente il suo calore,e le sue braccia strette intorno alle sue spalle.
E non riesce più a trattenere le lacrime.
Piange come un bimbo,bagnando la maglia del più grande.
Piange ancora,come faceva ogni volta.
Piange,stretto tra le braccia del suo migliore amico.

**

Come ogni santa singola volta che si trova a meno di qualche kilometro dal corpo di Percy,Nico si dimentica come si respira.
Tiene le mani strette forte al sedile della macchina di Jason,mentre lui continua a parlare di come finalmente avrebbe conquistato una certa Piper quella sera.
Inutile dire che Nico non lo stia minimamente ascoltando,troppo preso ad espirare ed inspirare,per riuscire ad arrivare sano e salvo alla festa.
Quando la macchina accosta,Nico si irrigidisce completamente.
“Nico,siamo arrivati.”-gli dice Jason,posando una mano sul suo braccio.
“Si,siamo arrivati.”
“Andrà tutto bene,ne sono sicuro.”
“Si,andrà tutto bene,ne sono sicuro.”
Eppure,lo sanno entrambi,nulla sarebbe andato bene.

**

La festa è decisamente troppo affollata e troppo rumorosa per Nico,che appena entrato cerca con lo sguardo il ragazzo tanto desiderato.
Nessuna traccia di Percy.
Nico si rabbuia subito,e lancia uno sguardo impanicato all'amico che,per rassicurarlo,gli fa l'occhiolino e gli sorride nel modo più affabile possibile.
“Starà prendendo l'alcool. È Percy,ricordiamocelo.”-gli urla nell'orecchio,come se gli avesse letto nella mente.
Nico annuisce,ma il magone che ha nello stomaco non ci pensa nemmeno a diminuire.
“Tu vai a cercare quella ragazza,io me la caverò,tranquillo.”-urla a Jason per farsi sentire.
Non vuole essere un peso per l'amico,che ha fatto così tanti piani per rendere di questa serata,la serata perfetta.
“Sei sicuro?”
In realtà,Nico non è sicuro proprio di nulla,ma annuisce lo stesso.
Ed è così,che si ritrova seduto su un divanetto rosso,circondato da coppie che non hanno sicuramente nessun imbarazzo di “coccolarsi” in pubblico.
Il tempo inizia a diventare infinito,e proprio quando Nico,stufo, si sta alzando per andare a rinchiudersi dentro la macchina di Jason,due grandi mani lo afferrano per le spalle,facendolo risedere.
“Ma guarda chi si vede!”
Il cuore di Nico smette automaticamente di battere,quando il sorriso smagliante di Percy gli si para di fronte.
Percy ha qualcosa di diverso. E Nico non capisce se è per i capelli sistemati,per quei pantaloni più stretti del solito,o quella canottiera. Quella dannatissima canottiera non lascia assolutamente spazio all'immaginazione,e Nico deve ricordarsi di chiudere la bocca per lo stupore.
“Percy!”-esclama,con la voce più alta di un'ottava.
“Non pensavo saresti venuto veramente!”
La mano del più grande finisce istintivamente sui capelli di Nico,scompigliandoglieli. Dei,quanto ama quel gesto. Si sarebbe fatto scompigliare i capelli da Percy tutto il santo giorno.
“Ehm,si. Mi ha accompagnato Jason.”
Percy annuisce,mordendosi il labbro inferiore.
“Hai già bevuto?”-chiede poi,tornando a sorridere.
“No,e non voglio.”
“Perfetto! Vieni,ti faccio vedere dove sono gli alcolici!”-risponde,ridendo.
La forte mano di Percy si ancora sul polso del più piccolo,facendolo alzare dal divano,per poi spostarsi sulle sue spalle. Sente le dita del più grande sfiorargli il collo e i capelli,e una vampata di calore prende possesso del suo corpo.
Forse è un'impressione sua,ma le dita di Percy si muovono sulla sua pelle,accarezzandolo quasi. Sente le gambe cedergli,e deve fare forza su tutte le sue facoltà mentali,per non cadere lì di fronte a tutti.
Ringrazia gli Dei quando arrivano al tavolo degli alcoli,sui cui Nico si appoggia per sorreggersi.
“Come sta tuo padre?”-chiede frettolosamente Percy,mentre con una mano versa del liquido rosa dentro a due bicchieri.
Nico non può non notare che l'altra mano di Percy è ancora fissata sul suo collo,e le sue dita stanno veramente accarezzandolo.
Gli occhi del più piccolo sono ancorati sugli zigomi perfetti del più grande,e quando la sua piccola mano sta per raggiungere quella di Percy,per stringerla in un piccolo contatto,una voce saccente li interrompe.
“Percy.”-dice,con tono duro.
Il braccio del moro si leva subito dal collo del più piccolo,che boccheggia di fronte ad una arrabbiata Annabeth.
“Dove diavolo sei stato per tutto questo tempo?”-quando Annabeth è arrabbiata parla a denti stretti,mettendo quasi inquietudine.
“A prendere gli alcolici.”-risponde Percy,con solito sorriso furbo.
Nico sopprime una risata. Jason gli ha dato la stessa motivazione poco tempo prima. Quanto è prevedibile quel ragazzo.
“Ti redi conto che io sto facendo tutto da sola,mentre tu stai qui ad ubriacarti con lui?”-indica con irritazione Nico,che alza un sopracciglio infastidito.
Percy apre bocca per controbattere,ma d'un tratto la musica si blocca,facendo voltare tutti verso lo stereo.
Leo è in piedi,con un bicchiere rosso in una mano,e la spina dello stereo nell'altra. Annaspa per qualche secondo,poi riprende il suo solito sorriso,fissando tutti i presenti nella sala.
“Che ne dite di fare qualche bel gioco!?”-propone urlando.
Da come si muove,deduce Nico,deve già aver bevuto qualche bicchiere di troppo. Molti ragazzi gli urlano contro,intimandogli di riattaccare lo stereo,altri invece si avvicinano.
Percy prende Nico per il polso e lo fa avvicinare al gruppetto,allontanandosi velocemente dalla ragazza furiosa che sta urlando dietro di loro.
Il gruppetto è formato da poche persone,sei più o meno,tra cui riconosce facce simili.
Jason -grazie agli Dei-che gli fa l'occhiolino indicando con la testa Percy,e a braccetto di Jason c'è quella ragazza di cui parlava, Piper. Hazel con il suo ragazzo Frank ed una ragazza dai capelli rossi che non ha mai visto.
Quando arrivano,Leo ha già finito la spiegazione del fantomatico gioco,e continua a ripetere -”tutto chiaro? Bene. Bene.”-ridendo come un pazzo.
“Aspetta,di che gioco stiamo parlando?”-chiede il più piccolo,cercando con lo sguardo una via di fuga. Qualsiasi gioco sia non gli piace,soprattutto perchè è stato Leo a proporlo.
Percy lo fissa con uno sguardo carico di dolcezza,e gli sorride.
Il suo braccio torna sul collo del più piccolo,e gli spiega il gioco dritto nell'orecchio,sussurrando.
“è semplice”-dice,facendo rabbrividire Nico-”Leo dice una cosa,e se tu l'hai mai fatta,allora bevi l'alcolico che hai nel bicchiere,se invece non l'hai mai fatta,sei tu a proporre qualcosa.”
Non che le doti di spiegazioni di Percy siano il massimo,ma da quello che Nico ha capito,il gioco non gli piace per niente.
Si ritrova seduto a terra insieme agli altri,con un bicchiere pieno di un alcolico dal profumo e colore strano.
“Bene!”-inizia Leo,guardando il resto del gruppo-”giro di prova! Iniziamo con cose semplici. Allora.. io,per esempio,non ho mai suonato uno strumento musicale.”
Gli altri lo fissano,in attesa delle prossime istruzioni.
“A questo punto,se qualcuno di voi lo ha fatto,beve quello che ha nel bicchiere,se invece come me non lo avete mai fatto,non dovete bere,ma al turno dopo la parola passa a voi. E chi parla deve obbligatoriamente bere.”-detto questo,butta giù in un sorso il suo bicchiere,ed insieme a lui lo fanno anche tutti gli altri,mentre Nico rimane fermo ad osservarli.
“Okay! Ora si comincia sul serio. Io non ho mai.. fatto la pipì in pubblico.”-dice,scatenando le risate degli altri.
“E per fortuna! Te lo sconsiglio!”-risponde Frank,buttando giù tutto d'un sorso il suo bicchiere.
“Frank! Ma che schifo!”-esclama Hazel dandogli un pizzico sul braccio.
“Che c'è? Era urgente,e non c'erano bagni nei dintorni!”
Nico lancia un'occhiata preoccupata a Percy,che gli da un piccolo buffetto sulla guancia.
“è divertente.”-decreta.
Frank si riempie di nuovo il bicchiere.
Questa volta è la roscia sconosciuta a prendere parola.
“Io non ho mai.. fatto una cosa a tre.”-dice,bevendo l'intero bicchiere. Nessuno beve,e Nico ne è quasi felice.
“Okay,vado io.”-dice Hazel-”Io non ho mai giocato a Strip Poker.”
Percy esulta,sicuramente felice di poter finalmente bere. Scola il bicchiere,e lo riempie immediatamente. Insieme a lui,anche Leo,Piper e Jason bevono il loro bicchiere.
Nico ringrazia il cielo che quelle proposte siano così fuori luogo e decisamente non nella sua portata,così non avrebbe dovuto bere.
“Solo Nico non ha bevuto,quindi tocca a lui parlare!”-esclama un esuberante Leo. Percy gli poggia istintivamente una mano sulla schiena,e Nico arrossisce violentemente.
“Cosa? Io..Cosa devo dire?”-annaspa.
“Una cosa che non hai mai fatto,e poi bevi.”-gli risponde Percy con il solito sorriso sulle labbra.
“Okay ehm.. io.. non ho mai..dichiarato ciò che provo veramente.”-dice tutto d'un fiato. Sente lo sguardo degli altri addosso,poi la ragazza roscia beve tutto d'un fiato,con un'espressione amara in volto.
Anche Nico beve,e quasi gli viene da vomitare. Quel liquido ha un sapore acido,ma lo manda giù comunque.
“Bene! Tocca a me!”-dice Leo di nuovo.
E se Nico avesse saputo poco prima cosa aveva intenzione di dire,avrebbe trovato un modo per filarsela,per non rovinarsi la vita in quei pochi istanti.
Ma Nico non lo sa,e rimane lì.
“Mmmh.. Io non ho mai provato attrazione per una persona del mio stesso sesso.”-dice con il sorriso sulle labbra,bevendo il liquido nel suo bicchiere.
Il sangue di gela nel corpo di Nico.
Jason gli lancia un'occhiata preoccupata,ma Nico non se ne accorge. Il suo sguardo è puntato su quella strana bevanda rosa.
E prima che possa rendersene conto,la sta già bevendo tutta d'un sorso.

**

Non ha mai trovato la macchina di Jason così accogliente. Insomma,è vecchia e puzza d'alcool,ma in questo momento è il luogo più confortevole in cui abbia mai messo piede.
Sente le mani tremargli,mentre grandi lacrime scendono dal suo volto,e gli bagnano la maglietta.
Si è rovinato,con le sue stesse mani.
Ha bevuto quel dannatissimo alcolico,rivelando la sua omosessualità.
Di fronte a tutti,di fronte a Percy.
Vuole morire. Per la prima volta,vuole morire davvero. Si nasconde il volto tra le mani,e continua a piangere,tremando.
Vuole tornare a casa,mettersi sotto le coperte,e singhiozzare,come fa ogni santa notte.
Se solo ci fosse sua sorella. Lei sapeva sempre come tranquillizzarlo.
Ma lei non c'è. Se ne è andata,e lui è rimasto completamente solo.
La portiera del guidatore si apre,e qualcuno si siede sul sedile dell'autista. Nico però continua a piangere,senza voltare lo sguardo.
“Jason,riaccompagnami a casa,ti prego. Voglio andarmene.”-singhiozza,e nasconde il viso tra le gambe.
La macchia viene messa in moto,e Nico ringrazia gli Dei che Jason non abbia fatto nessuna domanda. Ma quel viaggio dura pochi minuti,visto che poco dopo la macchina si ferma al ciglio della strada,ed il motore si spegne.
“Adesso mi spieghi cosa sta succedendo.”-gli dice una voce scura,e troppo differente da quella di Jason.
Nico si immobilizza,sgranando gli occhi.
Alza di scatto la testa,incontrando gli occhi verdi e determinati di Percy.
“Percy ma cosa.. Questa è la macchina di Jason,come..”
“Mi ha dato le chiavi. Mi ha chiesto di riaccompagnarti a casa,ma non è questo il problema.”-ha le sopracciglia aggrottate.
“Percy io..”
“Spiegami,quando avresti avuto intenzione di dirmelo?”-la sua voce è dura-”Perchè,davvero,non ne ho idea. Insomma,siamo amici da molto,io ti ho sempre raccontato tutto e tu invece..”
Nico abbassa lo sguardo. Vorrebbe urlarglielo in faccia.
Come può non capire? Come può non arrivare al fatto che Nico è decisamente innamorato di lui?
È veramente così stupido?
“Avrei voluto farlo,davvero. Ma non potevo!”-quasi urla,preso dalla disperazione.
“Perchè,Nico!Perchè! Avevi paura di me? Avevi paura del mio giudizio?”
“No,Percy!Dei! È più complicato!”
“Cosa!? Cosa c'è di complicato?”-sta urlando,e le sue mani sono finite sulle spalle di Nico.
Lo fissa con sguardo esasperato. Ma Nico nota che sulle sue labbra è comparso uno strano sorriso.
“Dei Percy,sei così ottuso.”-dice il più piccolo,mentre il suo sguardo si perde negli occhi verde mare del più grande.
“Non capisco Nico,cosa intendi?”-risponde,e sembra quasi che un piccolo sorriso di sfida sia comparso sulle sue labbra.
Nico sospira rumorosamente,stringe i pugni e chiude gli occhi.
“Questo.”-si affretta a dire,prima di prendere il viso di Percy tra le sue mani,e poggiare le sue labbra su quelle dell'altro.
Da quanto tempo desiderava sapere che sapore avessero le labbra di Percy?
Da quanto tempo desiderava toccarle,o anche solo sfiorarle?
E ora lo sta facendo. Sta toccando le labbra del ragazzo,e con le sue labbra!
Il suo stomaco fa una specie di capriola,e la sua mente si annebbia.
Per la prima volta nella sua vita,Nico non pensa a cosa sarebbe potuto accadere dopo.
Per la prima volta nella sua vita,Nico si sente felice.
Poi,la realtà gli piomba di nuovo addosso,schiacciandolo. Si stacca da Percy,e lo fissa con sguardo preoccupato.
Il più grande ha gli occhi spalancati,insieme alla sue labbra,ora rosse per il bacio.
Le tocca con l'indice,e si allontana di scatto da Nico,tornando a guardare verso la strada.
“Nico io..”-annaspa,continuando a toccarsi le labbra.
“Io ti riaccompagno a casa.”
Riaccende il motore,e parte il più velocemente possibile,e Nico,per la seconda volta di fila,desidera morire.

**

è calato un silenzio imbarazzante nell'auto. Silenzio che non si schioda fino a quando non arrivano di fronte al palazzo di Nico.
“Percy io.. scusami. Non volevo. Davvero.”-riesce solo a dire,prima di uscire velocemente dalla macchina,ed entrare nel suo appartamento.
Si butta sul letto,senza nemmeno cambiarsi,poggia la testa sul cuscino,e piange.
Piange per tutta la notte,da solo.
Perchè Nico di Angelo è solo.
**
Note dell'autrice:
Eiiiiilà!:D
Per prima cosa,sono felice che il primo capitolo vi sia piaciuto! Mi ha dato un sacco di grinta per scrivere il secondo!
E quindi,Nico ha finalmente rivelato la sua omosessualità,anche se in maniera non del tutto carina.
Abbiamo incontrato finalmente il personaggio di Annabeth,e abbiamo visto come la loro relazione sia agli sgoccioli,e anche quella di Jason (un pò di tutti in realtà lol)
Detto questo,niente.
Nico è sempre più distrutto,e preso dalla disperazione bacia Percy,prendendolo un pò alla sprovvista.
Okay,basta u.u
Lasciate una recensione se volete,fanno sempre tanto tanto tanto piacere*^^*
Un bacione,LauraPalmerBastille <3

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Capitolo 3
*** Paura. ***


I had a crush on Percy.

Pernico/Percico?

Nico si sveglia con gli occhi in fiamme,e la schiena dolorante.
Si alza in piedi a fatica,e sente le guance ancora bagnate dalle lacrime. Deve aver pianto anche durante il sonno. Si porta una mano al cuore,giusto per sentire se è ancora intatto,o veramente è distrutto in tanti pezzi,come lui lo sente.
Il suo cuore,in realtà,batte regolare. Ma questo non è di nessun aiuto sul morale di Nico.
Qualcosa vibra sul piccolo comodino scuro vicino a lui:il suo telefono.
Lo afferra,e preme il tasto verde.
“Pronto.”-dice,e la sua voce è bassa e tremolante.
“Dei,Nico.”-risponde urlando Jason-”ti rendi conto quanto io mi sia preoccupato dannazione!? È mezzogiorno! Ieri sera siamo stati fino all'una a cercarvi! Siete forse impazziti? Ho bussato a casa tua fino a farmi uscire il sangue dalle mani! E poi a quella di Percy! Stavamo per chiamare la polizia!”
Jason sta urlando,e Nico non è in vena di essere sgridato,e neanche di parlare in realtà.
“Mi dispiace. Non volevo farvi preoccupare.”-bofonchia,prima di riattaccare.
E prima di posare il telefono,nota le 15 chiamate perse e i 12 messaggi che non aveva proprio notato la sera prima.
Ma,in realtà,non gli interessano.
Non li leggerà.
Guarda solo i destinatari,ma tra questi non c'è il nome di Percy. Ed è solo un'altra fitta al suo povero piccolo cuore.
Li elimina tutti.
Non gli interessa.
Non gli interessa più nulla di questa storia.
Ora,deve solo convincersene.

**

Nico è disteso sul divano al contrario. La testa sfiora il pavimento,e le gambe sono allungate verso l'alto. Ha gli occhi chiusi,e qualche lacrima continua ad uscire,cadendo sul pavimento,e bagnandogli i capelli.
Ha passato tanto nella sua vita. Perdere la propria madre,e la propria sorella,è una cosa che segna dentro. E Nico lo è.
È segnato da dolore,che lo attanaglia ogni momento della giornata.
Ma lui è forte,e cerca di non farlo vedere. Ha sempre cacciato via la tristezza che cercava di sprofondarlo,con il ricordo del sorriso di Percy.
Ma adesso?
Insomma,lui lo ha decisamente rifiutato. E Nico non può più scrivergli,nè guardarlo mentre gli sorride,nè accontentarsi di quei stupidi contatti amichevoli che gli facevano girare la testa ogni volta.
Nico ha perduto Percy,e per un solo pomeriggio,si permette di dare libero sfogo alla sua tristezza.
In fondo,nessuno lo sta guardando.
Nessuno può giudicarlo.
Quindi piange,e cerca un motivo per andare avanti.

**

Nico apre gli occhi,quando qualcuno bussa alla porta del suo appartamento. Il suo primo pensiero è quello di non andare ad aprire,ma quando sente bussare di nuovo,con più forza di prima,si alza,e si trascina fino alla porta.
Non si è nemmeno guardato allo specchio questa mattina,ma deduce di avere gli occhi molto gonfi e rossi,accompagnati da due grandi occhiaie nere.
Quando apre la porta incontra il viso di Jason.
Ha le sopracciglia aggrottate,e il viso deformato in un'espressione arrabbiata,ma quando posa gli occhi sul più piccolo,il suo viso si addolcisce.
“Nico,Dei. Cosa hai fatto?”-chiede,e dalla sua voce trapela preoccupazione.
Il più piccolo fissa il pavimento,e scrolla le spalle. Sente le lacrime pungergli gli occhi,ma decide di aver già pianto troppo per oggi.
Tira su col naso,e si stropiccia gli occhi per bloccare le lacrime.
“è successo qualcosa con Percy,vero?”-chiede Jason,e la sua voce è ridotta ad un sussurro,mentre scruta il più piccolo con aria preoccupata.
E forse è per il nome che Jason ha appena pronunciato,o per le lacrime che sono diventate di nuovo insostenibili,che Nico riesce solo a guardare il più grande negli occhi,annuire,e scoppiare di nuovo a piangere.
“Oh,Dei.”
Jason si fionda dentro l'appartamento,e senza nemmeno richiudersi dietro la porta,stringe il più piccolo tra le sue forti braccia. Gli sussurra qualche parola per rassicurarlo,e per questi pochi istanti,Nico non si sente più solo.
Si sente sciocco ad essersi giudicato tale,quando Jason è sempre stato qui vicino a lui.
Stringe con le sue piccole mani la maglia del più grande,e nasconde il viso.
“Sono un idiota. Un totale idiota.”-singhiozza.
Jason gli poggia una mano sui capelli,e glieli accarezza cercando di tranquillizzarlo.
“Cavolo Nico,se mi avessi avvertito prima che avevi intenzione di ammettere finalmente che sei un idiota,avrei portato un registratore.”
Nico sorride controvoglia,mollando un pizzico sul fianco del biondo.
“Idiota.”-sussurra,allontanandosi.
Si asciuga velocemente le lacrime,e torna a fissare il pavimento. Jason richiude finalmente la porta,e si mette seduto sul divano,facendo cenno a Nico di seguirlo.
“Sembri distrutto.”-dice,dando una piccola carezza sulla schiena del più piccolo-“Ieri,dopo quella dichiarazione sei scappato. Mi sono preoccupato così tanto. Se solo avessi saputo che le cose non sarebbero andate bene lo avrei bloccato.”
Nico alza il volto,incontrando gli occhi del biondo.
“Cosa? Chi?”
“Percy. Ecco..”-Jason sembra imbarazzato-”Stavo per seguirti,ma lui mi ha chiesto se poteva andare lui a vedere come stavi. E a me.. bhe,è sembrata una buona idea. Così gli ho dato le chiavi della macchina,ma solo perchè pensavo tu ti fossi chiuso dentro. Invece siete spariti,insieme alla mia auto.”
Nico sente un'irrefrenabile rabbia montargli addosso.
“Sei tu che lo hai fatto venire da me? Dopo quello che era appena successo?”-chiede,con tono duro,aggrottando le sopracciglia.
Sente le guance bruciargli per la collera.
Nico era visibilmente shoccato e distrutto dopo la dichiarazione di quella sera,e Jason invece che venire a tranquillizzarlo,gli aveva mandato in macchina la causa del suo malessere!?
Il biondo diventa immediatamente rosso in volto,e scosta lo sguardo da quello furioso del moro.
“Io,bhe. Mi sembrava una buona idea. Insomma,sarebbe stato un buon pretesto per dichiarargli finalmente i tuoi sentimenti!”-risponde sulla difensiva.
Nico si alza in piedi di scatto,e punta il suo sguardo furente negli occhi del più grande.
“Bene! Idea grandiosa Jason,davvero grandiosa! Peccato che Percy non la pensi allo stesso modo!”-risponde con tono arrabbiato,gesticolando.
“Nico,cavolo,stavo solo cercando di aiutarti!”
Jason lo fissa con sguardo quasi ferito,facendo abbassare quello di Nico.  Non è arrabbiato veramente con lui. In realtà,quando ha visto Percy al posto di guida non era stato nemmeno così triste,anzi.
Avrebbe ringraziato mille volte Jason,se Percy avesse reagito in maniera differente.
“Lo so,Jason.”-dice,con tono piatto.
Si mette di nuovo seduto sul divano,prendendosi la testa tra le mani.
“Non so cosa sia successo in quell'auto,Nico. Ma Percy non è più tornato alla festa. È scomparso insieme alla mia auto,e la abbiamo ritrovata solo all'una di notte davanti al vialetto di casa sua,con le chiavi nella toppa.”
Qualcosa si smuove nel petto di Nico.
Possibile che Percy sia rimasto così shoccato da quel bacio? Nico sente i pensieri vorticare nella sua mente.
Insomma,se Percy non avesse provato nulla per quel bacio,sarebbe semplicemente tornato alla festa,si sarebbe goduto la serata e avrebbe risolto la situazione la mattina successiva.
Ma il fatto che lui sia scappato..
“No.”-urla la vocina nella testa del più piccolo-”Smettila di illuderti! Smettila!”
Il più piccolo si rabbuia subito,come ogni volta che la voce gli urla nella testa.
“L'ho baciato.”-borbotta,scuotendo il capo.
“Tu..COSA!?”-urla Jason,sgranando gli occhi.
“L'ho baciato!”-ripete a voce più alta Nico,distendendo le labbra in un piccolo sorriso per la faccia di Jason.
“Dei Nico! E dove l'hai preso questo spirito di iniziativa!?”
“Spiritoso,Grace. Ero lì in macchina,con Percy che mi chiedeva perchè non gli avessi mai raccontato il fatto che io fossi gay,e sinceramente a parole non sapevo come spiegarglielo.”
“Quindi.. hai utilizzato la bocca in un altro modo.”-finisce il più grande,ammiccando.
“Idiota!”-urla Nico,dandogli un altro pizzico sul fianco. Jason sussulta,e sorride ancora di più.
“Non ti chiedo cosa è successo dopo,ma,mio caro Nico,tu hai fatto tutto ciò che potevi. Se Zeus vorrà,ora sarà Percy a cercarti.”
Nico si volta,e incrocia lo sguardo di Jason
“E se questo non accadesse? Se lui non mi cercasse?”
“Se lui sarà tanto idiota da non cercarti,supereremo anche questa insieme.”-dice,prima di stringerlo in un altro,calorosissimo,abbraccio.

**

Jason,per quanto cerchi di rimanere il più possibile a casa di Nico per distrarlo,deve per forza rientrare a casa la sera per il suo “coprifuoco”.
“Sai il mio numero di telefono,per qualsiasi cosa.”-gli dice,prima di aprire il portone.
“Da quando sei diventato così materno,Grace!? Si,ho il tuo numero. Grazie.”-risponde con un sorriso accennato,prima di richiudere la porta.
Sembra strano,ma si sente quasi meglio. Si sente meno solo,anche se il pensiero del volto sconvolto di Percy ancora riempie la sua mente.
Prende un succo,e lo beve tutto d'un fiato. Cerca di distrarsi guardando la tv,giocando a quegli stupidi giochi sul cellulare o leggendo il libro che aveva smesso di leggere da mesi.
Ma quando rivolge lo sguardo all'orologio,è passata solo una dannatissima ora.
Sono le undici e mezza,e fuori è già buio.
Sta per riaccendere di nuovo la tv,quando il telefono nella sua tasca vibra,e il nome che appare sul Display fa bloccare il cuore a Nico.
Percy.
Percy lo sta chiamando.
Lo sta chiamando davvero,non è un sogno.
“P-Pronto.”-risponde,con la voce più tranquilla che riesce a trovare.
“Nico..”-sussurra Percy,facendo accapponare la pelle al più piccolo.
"Ciao.”
“Nico,ho bisogno di parlarti. Adesso.”
“Va bene.”-riesce solo a rispondere,anche se il suo cuore sta battendo così forte che sembra voglia uscire fuori dal suo petto.
“Dove sei?”-chiede.
“Sono nel mio appartamento.”
“Sarò lì tra poco.”-dice solo,prima di chiudere la chiamata.
Nico sente le gambe farsi sempre più leggere,non reggono più il suo corpo. Arriva fino al divano,dove cerca di respirare normalmente. Poi si alza di scatto,e corre in bagno. Deve sistemarsi,deve cambiarsi.
Si fionda sotto la doccia,insaponandosi,sciacquandosi,asciugandosi e rivestendosi in soli cinque minuti.
Più prova a calmare il battito che gli rimbomba nel petto,più questo sembra correre frenetico. Poi,quando un leggero bussare arriva al suo orecchio,il battito si ferma del tutto.
E rimane fermo finchè Nico non apre la porta,trovandosi di fronte un ragazzo completamente bagnato,e uno sguardo confuso.
“Piove un po' fuori..”-dice Percy,abbozzando un sorriso.
Nico sente le guance andargli a fuoco. La maglia già aderente di Percy,ora bagnata,si è attaccata ai suoi pettorali perfetti,andando perfino ad evidenziare l'accenno di addominali.
“P-Percy. Vieni entra.”-annaspa,dandogli le spalle per non far notare il suo colorito rossastro.
“Vado a prenderti qualche vestito di ricambio.”-bofonchia.
“Nico..”-sospira Percy,poggiandogli una mano sulla schiena,facendolo voltare. Il più piccolo incontra gli occhi verdi del più grande,e ci si perde. Ha sempre pensato che gli occhi di Percy fossero una meraviglia,ma questa sera hanno qualcosa di diverso.
Hanno una luce diversa.
“Non penso i tuoi vestiti possano entrarmi.”-dice poi,con la voce ridotta ad un sussurro,sorridendo.
Anche Nico abbozza un sorriso,mentre la mano di Percy gli disegna piccoli cerchi sulla schiena.
“Oh. si. Posso vedere se ho qualche vestito che Ade si è dimenticato o..”
“Nico”-sussurra di nuovo,poggiando l'altra mano sulla spalla del più giovane-”Fa niente,sto bene così.”
Nico lo fissa ancora per qualche secondo,gustandosi il tocco della grande mano di Percy sulla sua schiena. Dei,quanto vorrebbe prendere e stringere quella mano. Quanto vorrebbe essere lui a poterlo toccare,con la facilità con cui Percy lo tocca.
“Spero però che non ti dispiaccia se mi tolgo la maglia,è bagnata.”-dice poi il più grande,abbozzando un sorriso.
“Cosa?”-quasi urla Nico,arrossendo immediatamente.
Ma Percy si è già tolto l'inutile oggetto che è la sua maglietta,rimanendo a torso nudo. Il più piccolo dimentica immediatamente come si respira,posando lo sguardo su quel corpo perfetto.
I suoi grandi pettorali,l'accenno di addominali,e quella stramaledetta V che gli incornicia i fianchi,fino a scendere all'interno dei pantaloni.
Percy lo sta guardando,con sguardo divertito ed un sorriso malizioso sulle labbra. Sembra si stia divertendo.
Si sta divertendo a farlo impazzire.
“Oh Dei.”-bofonchia Nico,catapultandosi in cucina. Poggia le mani sul bancone,e cerca di respirare regolarmente. Non gli piace il comportamento di Percy. Così ambiguo,e decisamente non divertente.
Apre il frigo,e come tutte le volte che Percy viene da lui,prende un succo e due bicchieri. Ritorna in sala,dove lo vede steso sul divano,mentre gioca col telecomando.
Nico si siede vicino a lui,e per la prima volta è felice di poter respirare il profumo di acqua marina che l'altro emana.
Ormai ha messo in gioco tutti i suoi sentimenti,e non deve più aver paura di mostrarli.
Fissa il corpo scolpito di Percy,e per non sbavare,beve il suo succo. Quando il più grande si volta,e scopre con un cipiglio divertente lo sguardo di Nico puntato sul proprio corpo,il più piccolo quasi non si strozza.
Punta il suo sguardo sul pavimento,imbarazzato.
“Scusami. Scusami,so quanto sia strana per te questa cosa e io..”
“Nico..”-sussurra con voce bassa Percy.
“No,no. Ti sto mettendo in questa situazione senza che tu lo voglia e..”
“Nico!”-ripete di nuovo,con voce più alta.
“Ti giuro,se io potessi evitarlo lo farei ma..”
“NICO!”-esclama il più grande,poggiando di istinto una mano sulla gamba del più piccolo. Al contatto con la mano di Percy,Nico si zittisce immediatamente,diventando -se possibile-più rosso di prima.
“Va tutto bene,davvero.”-dice poi,abbozzando un sorriso,senza spostare la sua mano dal corpo del più piccolo.
Nico scuote la testa,e fissa la mano del più grande poggiata sulla sua gamba.
“No Percy..”-annaspa,scuotendo la testa-”Scusami,davvero. So che non è facile per te accettare questa mia cosa ma..”
“Per me?”-lo interrompe il più grande-“Nico,accidenti. Siamo amici da molti anni ormai,e chissà da quanto tu mi nascondi questa cosa. Il fatto di essere gay e di .. di essere,insomma..”
“Innamorato di te.”-finisce Nico,arrossendo.
“Si.”-sussurra Percy,stringendo appena i pantaloni del più piccolo tra le sue dita.
“Perchè non me lo hai mai detto?”-chiede con tono più duro,perdendo il sorriso.
“Avevo paura.”
Percy scosta la mano dal corpo di Nico,facendolo sussultare. Si alza in piedi di scatto,fissandolo negli occhi.
“Non la accetto come risposta.”
Il più piccolo alza il viso,incrociando lo sguardo duro del moro.
“Cosa..cosa dovrei dirti?”-annaspa.
“Dimmi perchè non me lo hai mai detto.”-ripete.
“Dei,Percy te l'ho detto! Avevo paura!”-la voce del più piccolo inizia a cadere.
“Avevo paura..”-dice di nuovo,e la sua voce è ridotta quasi ad un sibilo.
Due forti mani si poggiano sul divano,proprio dietro la testa di Nico,bloccandolo in quella prigione creata dalle braccia di Percy,che lo sovrasta. Il suo viso è a pochi centimetri da quello del più giovane,che sente il fiato caldo dell'altro sul suo collo.
Nico respira l'odore di acqua marina che il ragazzo emana,e un brivido gli percorre tutta la spina dorsale. Guarda i muscoli delle braccia di Percy guizzare,e qualcosa dentro il suo stomaco si muove.
Percy lo fissa dritto negli occhi.
E Nico scorge una scintilla di confusione in quello sguardo,ma anche di divertimento e determinazione.
“Di cosa avevi paura?”-chiede a denti stretti.
I loro nasi si sfiorano,e lo sguardo di Nico si sposta dagli occhi di Percy,scendendo,fino alle sue labbra.
Così vicine. Sono lì.
Ma non può toccarle. Non questa volta,o rovinerebbe tutto. Di nuovo.
“Di perderti.”-dice a voce bassa.
“Ripetilo.”-lo sprona,con un sorriso quasi malizioso.
“Di perderti! Avevo paura di perderti!”-ripete,con voce più alta.
Il più grande scuote la testa,e gli sorride.
“Dei Nico,pensavi davvero che io ti avrei abbandonato,se avessi saputo dei tuoi sentimenti? Mi giudichi davvero così.. ipocrita?”-chiede,con una nota d'amarezza nella voce.
Nico abbassa lo sguardo,facendo sfiorare le loro fronti.
Due dita calde gli toccano il mento,facendogli alzare il viso. Il più piccolo sente il cuore perdere un battito,quando vede la mano di Percy sul suo volto.
Le sue dita si muovono,accarezzandogli una guancia dolcemente. Percy sta sorridendo,e non stacca il suo sguardo da quello di Nico.
“Se solo me lo avessi detto prima..”-sussurra poi,socchiudendo gli occhi. Quelle parole sussurrate flebilmente arrivano come lame taglienti all'orecchio di Nico.
“Cosa?”-chiede,sgranando gli occhi..
“Sono arrabbiato.”-dice solo,puntando il suo sguardo per un secondo sulle labbra del più giovane,per poi spostarlo immediatamente.
“Perchè?”
“Perchè odio le cose fuori programma.”
“Cosa intendi,Percy?”-dice,modellando il nome del più grande tra le sue labbra. Percy le osserva,mentre lo chiamano. Le osserva distendersi,dividersi,per poi riabbracciarsi. E quelle labbra gli creano un miscuglio di emozioni dentro lo stomaco.
Emozioni strane,mai provate.
Si scosta subito,quasi infastidito. Scuote la testa e si gira di spalle,dando modo a Nico di ammirare il suo corpo scolpito anche da dietro.
“Non era programmato!”-esclama,nascondendo il viso tra me mani.
“Cosa,Percy! Cosa!”
Nico si alza in piedi,furioso.
“Che mi sia piaciuto il tuo bacio! Dei,Nico! Non era programmato!”-quasi urla,voltandosi.
Entrambi sgranano gli occhi nello stesso momento. E vista da fuori sarebbe stata quasi una scena divertente. Ma per loro non è così. Nico sente il suo cuore battere più forte del normale,e il suo volto,di solito contratto in una smorfia di rabbia,ora si rilassa in una specie di sorriso.
Percy però,dal canto suo,fa qualche passo indietro. Poggia una mano sulle sue labbra,ammutolendo.
Non può credere di averlo detto veramente.
Era venuto con l'intenzione di dire a Nico che il suo amore non poteva essere contraccambiato,cercando di nascondere e sotterrare i suoi veri sentimenti con la scusa del “passeranno”. Ma quando lo aveva guardato negli occhi,aveva visto le sue labbra muoversi,tutti i suoi piani erano andati in fumo.
Ed ora lo ha detto. E tutto quello che aveva cercato di sotterrare nell'ultimo giorno,è diventato concreto.
“Tu non puoi fare così,Nico!”-dice poi,tornando a guardarlo furioso. Si avvicina a grandi falcate,e poggia le sue mani sulle spalle del più giovane,ancorando i suoi occhi a quelli del più piccolo.
“Tu non puoi baciarmi,e rivoltare tutto il mio universo. Non puoi!”-urla,frustrato.
“Sono fidanzato da due anni con Annabeth,tutto dicono che stiamo bene insieme! Mia madre già inizia a parlare di matrimonio! Io non posso essere.. tu.. tu non puoi! Dei Nico,non puoi!”
Si copre il volto con le mani,ed inizia a tremare.
“Percy..”-sussurra Nico,allungando una mano per toccarlo,ma Percy si tira indietro.
Si allontana a grandi falcate,chiudendosi dentro la stanza del più piccolo.
E Nico rimane fermo lì interdetto,confuso,sorpreso ma soprattutto,felice.

**

Nico è da ormai una buona mezz'ora che sta seduto sul suo divano,aspettando qualche segnale proveniente dalla sua stanza,ma non era arrivato nulla.
Beve un altro sorso di succo,cercando di rilassare i nervi.
Aveva capito che seguire Percy subito sarebbe stato un suicidio. Così si era ripromesso di aspettare che il più grande fosse pronto ad uscire,ma quando i trenta minuti scoccano,non ce la fa più ad aspettare.
Si alza,e si dirige a passo incerto verso la sua stanza. È felice nel vedere che la porta non è chiusa a chiave. Bussa piano prima di entrare.
E quello che vede,quando entra,gli stringe il cuore.
Percy è seduto sul suo letto,con la testa tra le mani,e le sopracciglia aggrottate.
“Nico..”-sussurra,vedendolo entrare-”Scusa per quello che è successo. Io..”
“Non fa niente,va tutto bene.”
Percy batte la mano sul letto,vicino a lui,invitando il più piccolo a sedersi. Nico non se lo fa ripetere due volte.
“Come stai?”-chiede,sedendosi vicino al più grande,e rabbrividendo al piccolo contatto che le loro ginocchia hanno. E non sembra l'unico ad essere turbato da quel contatto,perchè gli occhi di Percy guizzano verso le loro ginocchia.
Sospira rumorosamente,ma non sposta la gamba da quel piccolo contatto.
“Confuso. Tutto qui.”-dice,massaggiandosi la fronte con le dita.
“Perchè?”-chiede Nico,con fare infantile.
Se lo è già sentito dire,ma vuole che Percy lo ripeta di nuovo,con calma. Vuole sentirsi dire che in fondo non lo rifiuterebbe del tutto. Vuole che da quelle labbra escano quelle parole.
“Non è così chiaro?”
Ride amaramente,nascondendo il volto tra le mani.
“No.”
“Oh andiamo Nico! Sono confuso perchè non mi è mai piaciuto un altro ragazzo! Ti va bene?”-sbotta,fissandolo negli occhi.
Nico scrolla le spalle.
“Non è così male.”-afferma.
Percy lo fissa con sguardo sorpreso.
“Non è così male!?”-ripete,con voce sconcertata.
Il più piccolo aggrotta le sopracciglia. Lo fissa con espressione amara. Non era proprio questo che voleva sentirsi dire.
“No,non è così male. Non c'è nulla di sbagliato.”
“Andiamo Nico!”-esclama,iniziando a gesticolare-”Forse non lo è per te! Ma per me lo è! Insomma,sono Percy Jackson io non posso essere..”-annaspa.
“Non puoi essere..cosa!?”-sputa,ferito.
Punta il suo sguardo furioso negli occhi di Percy,facendolo ammutolire.
Sente il sangue ribollire nelle vene. Se fino a poco prima aveva toccato il settimo cielo perchè a Percy non era dispiaciuto il suo bacio,ora sente il mondo crollargli di nuovo sotto i piedi.
Forse gli è piaciuto,ma non intende accettarlo.
“Senti,lasciamo perdere questa storia.”-taglia,guardando il pavimento.
“Sono stato uno stupido a.. a dirtelo. Capisco,il grande e popolare Percy Jackson non potrebbe mai essere.. attratto da uno come me. E soprattutto non potrebbe mai essere attratto da.. da un altro ragazzo.”-soffia,alzandosi dal letto e dando le spalle al più grande.
“No,Nico aspetta.”
“Non c'è nient'altro da dire!”-urla frustrato.
Sente le lacrime bagnargli gli occhi,ma non vuole farsi vedere debole. È appena stato palesemente rifiutato. E vuole semplicemente rimanere solo,a piangere.
“Nico,per favore.”-supplica il più grande,facendolo rabbrividire.
“Basta Percy! Hai preso la tua decisione!”-urla ancora,iniziando a muoversi verso l'uscita.
Ma prima che possa raggiungere la porta,una forte presa lo afferra per il polso e lo strattona così forte da farlo cadere. La caduta è attutita da qualcosa di morbido:il suo letto.
Prima che possa nemmeno provare a rialzarsi,Percy gli è sopra.
Come la prima volta,le gambe sono ancorate sui suoi fianchi,e i gomiti poggiati ai lati della testa di Nico. Percy afferra i polsi del più piccolo,stringendoli sul letto tra le sue mani e impedendogli qualsiasi movimento.
Il viso del più grande è a pochi centimetri da quello di Nico,che punta il suo sguardo sulle labbra rosee del ragazzo.
“Ascoltami Nico.”-sussurra-”Non intendevo quello.”
“E cosa intendevi?”-chiede acido,ancora ferito nell'orgoglio.
“Io.. Io ho solo paura. È una cosa nuova per me. E non so come comportarmi.”-ammette,socchiudendo gli occhi.
“Ma.. solo perchè mi mette paura,non significhi io voglia.. voglia evitarla,ecco.”
Nico sgrana gli occhi,e li punta in quelli del più grande.
Ha un sorriso malizioso sulle labbra. Poi,fa passare la lingua sopra di esse per inumidirle,facendo perdere del tutto l'inibizione di Nico.
Vorrebbe toccarlo,baciarlo. Ma le mani di Percy che gli stringono i polsi sono una buona cosa,o rovinerebbe tutto di nuovo.
“Sono spaventato,si. Ma questa cosa mi piace.”-sussurra ancora,dritto nell'orecchio del più piccolo.
“C-Come farai con Annabeth?”-chiede Nico,deglutendo. Perchè è l'unica cosa che gli viene da dire.
“Penso che,prima di farglielo sapere,io debba essere sicuro della mia decisione,Nico.”-risponde. E lo stuzzica nello stesso modo in cui Nico ha fatto poco prima sul divano.
Sussurra le sillabe che compongono il nome del più piccolo,come per modellarle. Muove le labbra in questa lenta danza,mentre le pronuncia.
Nico cerca di liberarsi dalla sua stretta,ma -naturalmente-non ci riesce.
“Come farai ad esserne sicuro?”-chiede,sentendo l'aria iniziare a mancargli dentro i polmoni.
“Dovrò sperimentare.”-sussurra.
“Dei,Percy.”-riesce solo a sospirare Nico,prima che le labbra del più grande lo zittiscano,baciandolo.
Inizialmente le sfiora. Poi,Nico richiede un contatto più deciso,trasportandolo in un vero e proprio bacio.
E non lo sanno,ma i cuori di entrambi stanno battendo all'impazzata,mentre le loro labbra sono unite in questo lento bacio.
Non lo sanno,ma in fondo,i sentimenti che provano l'uno per l'altro non sono poi tanto differenti.
E soprattutto non sanno,quanto questa piccola storia d'amore giovanile,potrà portargli guai.
**
Note dell'autrice:
Buonasera Semi-dei!:D
Sarò breve.
Ecco qui il terzo capitolo!
A quanto Percy non gli è dispiaciuto così tanto il bacio che il nostro piccolo Nico gli ha dato,anzi.
Lo ha confuso. Gli ha fatto mettere in discussione cose per lui mai messe in discussione,e ora è confuso. Piacevolmente confuso,direi u.u
Comunque,la storia la sto mettendo in fretta e furia perchè devo uscire,quindi mi scuso in anticipo se ci dovessero essere eventuali errori!
Lasciate un commento sul capitolo,se volete!:3
Fanno sempre piacere tanto piacere agli autori^^
Un bacione,LauraPalmerBastille.

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Capitolo 4
*** Obbligo o verità? ***


I had a crush on Percy.

Pernico/Percico?

Percy si sveglia,e si stropiccia gli occhi.
Non riconosce la stanza in cui si sveglia. È scura e buia,ma quando dei capelli neri gli solleticano il naso,tutti i ricordi gli balzano alla mente.
La litigata,le urla,il bacio.
Si,Percy ricorda di aver baciato Nico,e di sua spontanea volontà. E avrebbe voluto farlo di nuovo se solo il suo cuore non avesse minacciato di uscire fuori dal suo petto.
Ricorda di aver toccato le labbra del più piccolo con le sue,e poi erano rimasti a fissarsi negli occhi per un tempo indeterminato.
Secondi,minuti,ore.
Si erano studiati con un sorriso dolce sulle labbra.
Alla fine Percy si era steso affianco al corpo di Nico,e lo aveva abbracciato stretto. E si erano addormentati in quella posizione,chiusi in quel dolce
abbraccio.

Ora Nico gli da le spalle,e Percy non può che sorridere. Sembra così piccolo,così bambino. Invece dentro di sé ha una forza pari ad un uragano.
Vorrebbe lasciarlo dormire e continuare ad osservarlo,ma sa che non può. Quindi poggia delicatamente una mano sul suo fianco,e lo scuote leggermente.
“Nico,svegliati.”-sussurra nel suo orecchio.
Il più piccolo apre poco gli occhi,borbotta qualcosa di incomprensibile-che Percy interpreta come un “ancora cinque minuti”-e poi si rimette a dormire.
“Nico! Svegliati!”-ripete con tono più deciso.
Il più piccolo sente le mani del moro sul suo fianco,e apre gli occhi immediatamente quando le immagini della sera prima si affollano nella sua mente.
“Percy..”-borbotta,arrossendo-”Buongiorno.”
Il più grande lo osserva,con il volto disteso in un sorriso divertito.
“Buongiorno. Sai per caso che ore sono?”
Nico si stropiccia gli occhi,si allunga sul suo comodino afferrando il cellulare.
“Sono le undici e mezza.”-bofonchia,ributtandosi sul letto-”Avete tutti la snervante abitudine di svegliarmi troppo presto a quanto vedo. Ancora cinque minuti.”
Percy avvicina le sue labbra all'orecchio del più piccolo. Sente il corpo di Nico irrigidirsi subito,ed un sorriso divertito si spalanca sulle sue labbra.
“Andiamo,è ora di alzarsi..”-sussurra,dritto nel suo orecchio.
È strano. Si sente così maledettamente al sicuro vicino a Nico. Così a suo agio.
Sente di poter dire tutto,di poter osare.
Il più giovane alza lo sguardo,incontrando quello divertito di Percy. Sbuffa rumorosamente,dandogli di nuovo le spalle.
“Ho detto cinque minuti,Jackson.”-ripete,con voce scocciata,ma ancora rosso in volto.
Percy ride rumorosamente.
“Come vuoi tu capo.”
Si alza dal letto,e si dirige in cucina. Vede i due bicchieri della sera precedente nel salotto,e i ricordi iniziano a riempirgli la mente.
Conosce Nico da tanti anni,eppure il solo pensiero che lui potesse diventare qualcosa di più non lo aveva mai nemmeno sfiorato. Troppo impegnato nella sua vita amorosa con Annabeth.
Ma ora che la storia con la ragazza sta per arrivare al capolinea,si accorge tutto d'un tratto di provare emozioni mai provate prima.
Il ricordo delle labbra di Nico sulle sue,in quella sporca macchina alla festa,lo imbarazzano. Ricorda perfettamente il battito del suo cuore accelerato al massimo,lo stomaco in subbuglio e la testa troppo pesante.
Emozioni che aveva provato solo con Annabeth.
Ricorda il suo stupore,nell'aver constatato che,si,quel bacio gli era piaciuto. E poi i rimorsi,i dubbi,la confusione. Per quanto il pensare a quel bacio lo emozionasse,non si sentiva pronto a lasciare Annabeth per un semplice gesto come quello.
E aveva preso la sua decisione,avrebbe continuato normalmente,ignorando quelle strane sensazioni.
Ma poi due grandi occhi scuri lo avevano fissato,due sottili labbra rosse gli avevano sorriso,e tutto era crollato.
E Percy non si pente di tutto ciò che è successo,no. Lo rifarebbe ancora e ancora,se potesse tornare indietro. Lo rifarebbe senza il minimo dubbio.
Ma non è quello che è successo a spaventarlo,bensì quello che accadrà.
Come la prenderà Annabeth? E soprattutto,come glielo dirà?
“A cosa pensi?”-gli chiede una voce bassa,facendolo sussultare.
Nico è dietro di lui,con il naso dentro il frigo alla ricerca di qualcosa.
“Nico! Non avevi detto altri cinque minuti?”
“Non sono riuscito a riprendere sonno.”-conclude,tirando fuori un contenitore di latte e richiudendo il frigo. Punta il suo sguardo in quello del più grande,arrossendo immediatamente.
“Latte?”-chiede,afferrando una sedia.
Percy annuisce,e osserva Nico salire sulla sedia per riuscire a prendere la confezione di cereali sullo scaffale in alto.
Un sorriso tenero si diffonde sul suo viso.
“Lascia stare,faccio io.”-dice,avvicinandosi al corpo del più piccolo e afferrando la scatola nello stesso momento del moro.
Le loro mani si sfiorano,e Nico arrossisce immediatamente,abbassando lo sguardo. Percy si morde il labbro inferiore,dando le spalle all'altro. Posa la scatola sul tavolino e cerca di placare il battito diventato frenetico.
Deve darsi una regolata.
Versa i cereali dentro la tazza,e mangia in silenzio. Ogni tanto butta un'occhiata al più piccolo,troppo impegnato a mangiare i suoi cereali per incrociare il suo sguardo.
“Io..”-borbotta Nico,sciogliendo il silenzio che li ha avvolti.
“Tu?”
“Io.. Ecco..”
Sente le guance scottargli,per l'imbarazzo. Non sa nemmeno lui cosa vuole dire,voleva solo eliminare il silenzio,dicenso qualcosa. Qualsiasi cosa.
Cercare di far sentire Percy a suo agio.
“Io.. Sono felice.”-conclude,abbassando lo sguardo sui suoi cereali.
Il più grande lo fissa,rivolgendogli uno dei suoi soliti sorrisi smaglianti. Con fare incerto avvicina una mano a quella del più piccolo,stringendogliela. Nico sussulta,e il suo sguardo guizza su quel piccolo contatto. Poi lo rivolge al più grande,e alla vista del suo sorriso,sorride anche lui.
“Sembrerà strano”-dice Percy,perdendosi in quegli occhi scuri,tanto macabri quanto caldi-”ma lo sono anche io.”

**
“Sei forse impazzito!?”-gli urla nell'orecchio un'arrabbiata Annabeth,insieme all'occhiata minacciosa di sua madre. 
“Uscire di casa senza avvertire nessuno,non tornare! Sei scomparso!”-lo sgrida ancora,puntandogli l'indice sul naso.
“Ci hai fatto preoccupare!”
Percy è stanco di essere trattato come un bambino. Sospira rumorosamente,stropicciandosi gli occhi.
“Sono rimasto a dormire da Nico..”-bofonchia,con tono stanco.
“Cosa!?”-sputa Annabeth,con le sopracciglia aggrottate-”Da quel ragazzino?”
Il moro gli lancia un'occhiata infastidita,pronto a rispondere a tono.
“Una chiamata Percy,o un messaggio!”
Sally ha decisamente un tono più dolce e deluso,che arrabbiato come quello dello ragazza.
“Scusami Mamma. Non ci ho pensato,non accadrà più.”
Usa il tono più soave e pentito che riesce a trovare,abbassando perfino il capo in segno di pentimento.
“Va bene,ma la prossima volta non la passerai così liscia.”-lo ammonisce la madre,con un sorriso quasi divertito sulle labbra.
“Oh! Con me non la passerai liscia nemmeno adesso!”-urla ancora Annabeth.
Percy gli lancia un'occhiata stufa,incamminandosi verso la stanza.
“Possibile che tu debba rendere sempre tutto così tragico,Annabeth?”
Entra nella sua stanza,seguito dalla ragazza che si richiude la porta dietro. La bionda lo fulmina con lo sguardo.
"
Tragico? Dei,Percy! È la seconda volta di fila che scompari! Come posso non essere tragica!?”
Il moro scrolla le spalle,togliendosi la maglia e afferrandone un'altra nell'armadio. Annabeth rimane impassibile,troppo impegnata nel suo monologo.
Non è più la sua ragazza ormai,è sua madre. Anzi! Almeno sua madre ha il buon senso di capire quando la questione va chiusa. E questo lo infastidisce. Molto,troppo. Ma rimane in silenzio,perchè non vuole litigare.
“Annabeth,calmati,davvero. Ero da Nico e sto bene.”
La bionda lo fissa con le sopracciglia aggrottate.
“E dimmi,perchè proprio da Nico?”-chiede con tono duro.
Percy si irrigidisce,sgranando gli occhi. È una stupida domanda,dovrebbe rispondere normalmente. Ma alla luce dei fatti accaduti sembra così inquisitoria.
“Io.. Perchè era molto che non ci vedevamo e.. e basta--”
“Quello che voglio dire”-lo interrompe-”è che quel ragazzino è immancabilmente cotto di te,Percy. Quindi fai attenzione a non illuderlo.”
Il moro sembra smettere di respirare. Ringrazia gli Dei di essere di spalle alla ragazza.
“Ah.. e come lo sai?”-chiede,con voce bassa,rigirandosi la maglia tra le mani. Il suo cuore sembra essersi fermato.
“Avevo già qualche dubbio,ma dopo quello che è successo alla festa ne sono del tutto sicura.”
“Sei sempre troppo perspicace.”-risponde,a denti stretti.
Annabeth sospira,poi poggia le sue mani sulla schiena del moro.
“Sono solo preoccupata per te,Testa d'alghe.”-sussurra,poggiando la testa su quelle spalle forti. E Percy si sente in colpa. Quello che sta facendo è meschino,ma cosa bisogna fare quando il proprio cuore è diviso in due?
Quindi,l'unica cosa che riesce a fare è voltarsi e fissare la ragazza negli occhi,prima di stringerla in un forte abbraccio.
E quando le labbra di Annabeth si poggiano sulle sue,lui non può non tirarsi indietro.

**

Nico sente qualcosa muoversi dentro il suo stomaco.
Deve essere la felicità,si dice. Oppure le cosiddette “farfalle nello stomaco” di cui tutti parlano. Non sa cosa sia,ma sa solo che questa sensazione gli piace.
Si è toccato le labbra talmente tante volte che ormai gli sembrano quasi insensibili. Le sue labbra hanno toccato quelle di Percy!
E non è stato lui a fare il primo passo!
Sembra un sogno.
Ma come Nico ben sa,i sogni sono destinati a finire per lasciare spazio agli incubi. Ma ora non gli interessa. Sta vivendo il suo sogno,e nulla potrà andargli storto.
O almeno lo spera.
Il telefono gli vibra nella tasca. Risponde senza sapere chi sia,con uno strano sorriso sulle labbra.
“Pronto?”
“Hei,piccoletto! Ti sento meglio!”-gli risponde dall'altro capo Jason,con voce gioiosa.
Nico sorride ancora di più involontariamente. Di nuovo quella sensazione alla bocca dello stomaco. Gli piace. Si,gli piace.
“Si,va meglio.”
“Accidenti! È successo qualcosa di bello?”
“Si,dire di si.”-dice,sentendosi come una bambina alla sua prima cotta.
Effettivamente,Percy è la sua prima cotta. Prima ed unica.
“Percy?”
“Si.”
“Dei,Nico. Devo sapere tutto! A cena da me stasera?”
“Otto?”
“Facciamo alle sette,che dopo dovrebbe venire qui da me Piper!”-risponde,con voce un po' più bassa.
“Facciamo conquiste,Grace?”
“Speriamo”-dice,ridendo.
“Quanto sei idiota. A dopo.”-conclude,prima di riattaccare. E un altro sorriso si spalanca sul suo volto. Sta andando tutto bene. Tutto troppo bene.
E Nico non ci è abituato,assolutamente.
Forse quello che sente alla bocca dello stomaco è solo ansia. Preoccupazione per quello che dovrà succedere. Decide di non dargli peso.
Questo è il suo sogno,e nulla potrà rovinarglielo.
O almeno crede.

**

L'appartamento di Jason è decisamente più piccolo del suo,ma gli è sempre piaciuto. Lo trova accogliente e caldo.
“Hei”-saluta,entrando dentro la stanza.
“Nico!” Jason gli sorride scompigliandogli i capelli con la sua grande mano.
“Sei in ritardo.”-puntualizza,facendogli l'occhiolino.
“A quanto pare gli autobus hanno deciso di giocare a nascondino con me.”
“Te la sei fatta a piedi?”
Il moro annuisce,sedendosi sul divano.
“Se me lo dicevi ti sarei passato a prendere io! Il tuo appartamento è lontanissimo da casa mia!”
“Un po' di moto non fa mai male,Grace.”-lo zittisce,prendendo un pezzo della pizza rimasta. Jason gli si siede vicino,continuando a mangiare il suo pezzo di pizza.
“Okay,riassumi. Piper tra poco è qui.”
Nico riflette per qualche attimo sulle parole da usare.
“Mi ha baciato.”-riassume alla fine.
Jason rimane per qualche secondo in silenzio a fissarlo,poi esplode.
“Lui cosa!? Ma quando!? Dove!? Come!? Era cosciente? Insomma.. sapeva cosa stava facendo e--”
“Certo che lo sapeva.”-risponde piccato Nico,scoccandogli un'occhiata infastidita.
“Dopo che te ne sei andato te lui è venuto a casa mia e.. è successo.”
“Ma non capisco,perchè aveva reagito così male quando lo hai baciato allora?”
Il più piccolo scrolla le spalle,mangiando l'ultimo pezzo della sua fetta di pizza.
“Sicuramente non si aspettava che il mio bacio gli piacesse.”
Nico si ritrova a sorridere,e le guance gli scottano. Non pensava avrebbe mai parlato di una cosa simile con Jason,perchè non pensava sarebbe mai accaduta. E invece è successo. E lui ancora non ci crede.
“Accidenti!”-sbotta il biondo,facendo sussultare l'altro.
“Cosa succede?”
Jason gli porge il telefono che ha in mano e:”Leggi!”-quasi urla. Nico posa gli occhi sul piccolo schermo.

Hei Jason,visto che mi hai detto che c'è anche il tuo amico da te,posso portare con me un'amica?
Piper xx

“Quale è il problema?” Il biondo sbuffa rumorosamente,afferrando l'ennesimo pezzo di pizza.
“Quale è il problema!? Dovevo passare una serata solo con lei,avevo programmato ogni cosa!”-esclama,nascondendo il viso tra le mani.
Nico reprime una risata. Poggia una mano sulla sua spalla,dandogli una lieve carezza.
“Penso che tu possa conquistarla anche se non è sola.. io.. io posso provare ad intrattenere l'amica!”-borbotta,alzando gli occhi al cielo.
Non è mai stato un grande intrattenitore,ma se è per aiutare il suo amico,potrebbe almeno provarci.
“Lo faresti davvero?”
“Si,penso di poterci provare.. in fondo è una sola persona.”
Ma il destino,a volte,si diverte a fottere le persone.

**

“Questo non era previsto.”-ammette Jason,lanciando un'occhiata preoccupata alla piccola folla che si è creata nel suo salotto.
“Quella Piper non mi ispira nulla. Insomma,chiede di portare un'amica e si presenta con tre persone?”
Nico è seduto sul tavolo della cucina,con il mento appoggiato sulle mani.
“Mi spiace,ma non penso di riuscire ad intrattenere così tante persone.”
'Soprattutto QUELLE persone' vorrebbe aggiungere,ma si morde la lingua. Già la presenza di Piper lo avrebbe destabilizzato. Insomma,lei è una di quelle persone che aveva assistito in prima persona allo spettacolino della festa,ma in fondo sarebbe stata solo lei.
Ma quando si era presentata con Hazel,Frank e soprattutto Annabeth alla porta,si era chiuso in cucina con la ferma idea di non voler uscire.
“Mi serve il tuo aiuto,Nico!”
Jason è totalmente in panico,mentre cammina avanti e indietro per la cucina. Ogni tanto lancia un'occhiata preoccupata al salone.
“Cosa è che ti preoccupa così tanto?”
“Non lo so!”-quasi urla.
“Senti,avrai un altra serata da passare con Piper. Adesso cerca solo di intrattenerli.”
“E come?”
“Metti un film,ordina una pizza,e se ne staranno tutta la sera lì buoni.”-decreta,fissando il pavimento.
Prima che Jason possa rispondere,una testa bionda si affaccia sulla porta della cucina. Nico sente l'aria mancargli,e abbassa subito lo sguardo.
“Jason,Piper ti vuole di là.”-dice una sorridente Annabeth.
Il più piccolo cerca lo sguardo del biondo,in una silenziosa richiesta d'aiuto. Ma l'altro è già uscito dalla cucina,lasciandolo solo con la ragazza. Sente le gambe farsi molli,e il cuore battere troppo forte. Non alza lo sguardo finchè la voce della ragazza non lo risveglia.
“Ciao.”-dice solo,con tono piatto.
“Oh,Ehm. Ciao Annabeth.” La ragazza si avvicina,fissandolo negli occhi.
“Come stai? Ti vedo un po' preoccupato.”
Nico deglutisce,per poi prendere una grande boccata d'aria. Lei sa. Se lo sente.
“I-Io? No no,sto bene. Tu invece?”-dice,cercando di cambiare argomento.
“Oh,io un po' preoccupata lo sono.”
Si prende una ciocca bionda dei capelli rigirandosela tra le dita.
Annabeth è sempre stata molto intelligente. Si,squadrata e un po' dura,ma con una mente eccezionale. Prima della sua classe per quattro anni di fila. E lei non utilizzava il suo intelletto solo nelle materie scolastiche,ma nella vita di ogni giorno.
Ed è per questo che Nico sa che ogni parola esca dalle sue labbra,ha uno scopo ben preciso.
“Preoccupata?”
“Si,per Percy.”-conclude,facendo irrigidire il più piccolo.
“Sono felice che tu sia qui stasera però.”-continua,con un sorrisetto sulle labbra-”Ho saputo che è rimasto a dormire da te stanotte,e che siete sempre più amici. Quindi non gli dispiacerà vedere una faccia amica oltre a me,questa sera. Anche se Percy di certo non si fa problemi a stare tra le persone”-conclude,con un gesto della mano.
“Questa sera lui--”
Lo bussare alla porta lo interrompe. Nico sente Jason urlare disperato dall'altra stanza,e un sorriso nascere sulle labbra di Annabeth.
“Sono arrivati!”-cinguetta,afferrandolo per un braccio e tirandoselo dietro. Il più piccolo cerca mentalmente una via di fuga che non sia la porta. Ma oltre a quella,ci sono solo le finestre. E lui elimina a priori l'opzione di buttarsi di sotto.
“Jason!”-quasi urla,prendendo l'amico per la maglia-”Devo uscire di qui! Annabeth ha invitato Percy e--”
“Percy!”
Nico si irrigidisce immediatamente. Guarda con occhi sgranati il biondo,che lo fissa con sguardo preoccupato.
“Oh-Oh.”-dice solo il biondo,stringendo i denti.
Nico si volta,e sente le gambe cedergli. Annabeth ha le braccia strette sul collo di Percy,e le sue labbra femminili posate su quelle del moro. E la cosa che gli da più fastidio,è che le mani del ragazzo sono posate sui fianchi della bionda.
Sente rabbia,dolore,disagio e tristezza montargli addosso tutte nello stesso momento.
E quando incontra gli occhi di Percy,è costretto a rimanere fermo,mentre sul volto del ragazzo si crea un'espressione stupita.
Si fissano negli occhi,mentre Annabeth lo prende per mano e lo fa accomodare sul divano.
“Giochiamo a obbligo o verità?”-urla Leo,sedendosi sulla poltrona.
Nico vorrebbe prenderlo a pugni. Ricorda l'ultimo stupido gioco che ha proposto,e le sue conseguenze. Eppure gli altri sembrano così felici dell'idea che il castano ha appena proposto.
Così,Nico si ritrova di nuovo seduto sul divano,con un bicchiere pieno di una strana bevanda che stavolta non berrà. Le mani di Jason lo hanno fatto accomodare proprio vicino a Percy,sul divano,e poi lui si era seduto dall'altra sua parte.
Si ritrova schiacciato tra il corpo del suo migliore amico,e quello della sua cotta.
Sente lo sguardo di tutti bruciargli addosso. In primis,quello di Percy.
Così abbassa lo sguardo,per non vedere le mani di Annabeth che si poggiano sul corpo di Percy con così tanta facilità. O i baci che ogni tanto si danno.
Tiene la testa bassa,e vorrebbe piangere. Ma in fondo lo sapeva che sarebbe accaduto.
'Percy deve solo essere sicuro della sua scelta,prima di agire' continua a ripetersi nella sua mente.
Ma le labbra del ragazzo che toccano quelle della bionda non possono che dargli un tremendo fastidio.
E quando Leo gira per la prima volta la bottiglia,sa che tutto può solo andar peggio.

**

Nico poggia istintivamente una mano sul ginocchio di Jason,quando la bottiglia punta per la prima volta nel verso di Percy. Il più piccolo gli lancia un'occhiata preoccupata,prima di stringere ancora di più la presa sulla gamba del biondo.
“Oh! Percy!”-urla Leo,afferrando la bottiglia.
“Obbligo o verità?”
Il moro annaspa per qualche secondo,per poi sorridere goffo.
“Obbligo.”-dichiara alla fine.
Leo annuisce,e posa di nuovo la bottiglia sul tavolo facendola girare. Nico sente il cuore battergli forte,quando la bottiglia punta quasi verso di sé.
E si ferma,insieme al suo cuore.
Quando abbassa lo sguardo,tira un sospiro di sollievo. La bottiglia è andata più avanti,puntando verso Piper.
“Spara!”-esclama Percy,lanciando un'occhiata preoccupata al più piccolo. La castana sembra pensarci su qualche attimo,poi una luce quasi inquietante si accende dentro i suoi occhi.
“Sette minuti nella stanza dell'amore!”
“Cosa!? Ma io non ho una stanza dell'amore!”-esplode Jason,diventando paonazzo.
“Oh andiamo,la tua stanza andrà benissimo.”
Piper ha un sorriso furbo,e posa lo sguardo su Nico per tanto,troppo tempo per essere una casualità. 
Dal canto suo,il più piccolo distoglie immediatamente lo sguardo,deglutendo. Percy sembra essere a disagio.
Fa per alzarsi in piedi,quando la voce della castana lo interrompe.
“Ma”-dice,con tono dolce-”Devi decidere tu con chi andare.”
Il più grande si paralizza immediatamente. La fissa con sguardo pieno d'ira,e vorrebbe urlare. Ma in fondo,si dice,per lei non è che un pretesto per divertirsi.
In fondo lei non sa che tra lui e Nico c'è qualcosa. Non può saperlo.
È l'ultima persona che potrebbe saperlo.
Lancia un'ultima occhiata al più piccolo,e questa volta viene ricambiata. Nico lo osserva con sguardo stanco. Poi fa un cenno con la testa,come a voler dire 'fallo,io capirò'. E Percy si rilassa immediatamente,sorridendogli.
“Annabeth.”-dice quindi,mordendosi le labbra.
La bionda sembra soddisfatta della sua scelta. Sorride e si alza in piedi. Prende il ragazzo per mano,chiudendosi dentro la stanza.
E Nico può affermare che,questi sette minuti,sono stati i più interminabili della sua vita.
Quando escono,Annabeth ha un grande sorriso sulle labbra,e Percy è completamente rosso in volto. Si gratta la testa,con fare imbarazzato, per poi rimettersi seduto vicino a Nico.
Il più piccolo non pensa di poter resistere per altro tempo. Sente il suo cuore sgretolarsi troppo velocemente.
Il suo sogno si sta piano piano rovinando.
Poi un tocco sulla sua schiena lo fa sussultare. La mano di Percy,nascosta dai loro corpi,carezza dolcemente le sue spalle. Nico lo fissa sorpreso,ricevendo in risposta solo un sorriso carico di dolcezza. E per qualche minuto si rilassa,sotto quel tocco delicato.
Poi,quando la bottiglia punta verso di lui,il mondo gli crolla di nuovo addosso.
“Okay Nico,obbligo o verità?”-domanda Leo,con quel solito sorriso sveglio sulle labbra.
Il moro fissa tutti i compagni,e decide di non avere nessuna voglia di finire nella stanza dell'amore con nessuno di loro,eccetto Percy.
Ma dire la verità lo spaventa così tanto. Sente il cuore battergli troppo forte per un inutile e stupido gioco.
“Io ehmm..obbligo?”
“Bene! C'è da divertirsi!”-risponde Leo,rimediandosi un'occhiata irritata dal più piccolo.  La bottiglia punta verso Frank,che lo fissa con un grande sorriso.
“Bene,Bene.”-dice,sfregando le mani.
“Ho visto che tu e Jason siete molto amici ma.. dopo la dichiarazione della festa..”
Nico sente la rabbia e il disagio montargli dentro. Percy si muove agitato vicino a lui,tossendo piano.
“Dì questo obbligo e taci.”-risponde quindi,fissandolo con rancore.
Frank alza le mani in segno di resa.
“Come vuoi te. Voglio vedere le scintille tra di voi!”
“Eh?”-chiede Jason,aggrottando le sopracciglia.
Frank muove le labbra,mimando un bacio. I due ci mettono qualche secondo a capire,poi sussultano sul posto.
“Che? Tu sei pazzo!”-quasi urla Jason,diventando completamene paonazzo.
“Te lo scordi.”-lo accompagna Nico,aggrottando le sopracciglia. Leo si alza in piedi,e gli punta un dito contro.
“Non potete tirarvi indietro!”
“Cosa?Ma non è giusto!”-protesta Jason.
“Oh,basta Grace. Facciamola finita.”
Nico si volta,il viso gli scotta per l'imbarazzo. Sente gli occhi di tutti su di lui,ma un paio più di tutti gli scottano sulla pelle:quelli di Percy. E per un secondo vuole la sua piccola vendetta. Vuole che sia Percy ad essere geloso di lui.
Lo vuole,diamine.
Vuole sentire che Percy lo desidera,e che non è solo un piccolo passatempo.
Jason poggia le sua mani sul volto di Nico,con una strana smorfia sul viso. Poi incontra lo sguardo disperato del più piccolo. E capisce tutto.
Lancia un'occhiata a Percy e Annabeth abbracciati,e aggrotta le sopracciglia.
“Vuoi farlo davvero?”-sussurra,senza che nessuno possa sentirli.
Nico annuisce.
“Andiamo! Non abbiamo tutta la serata!”-inveisce Leo.
“Bene,facciamolo morire dalla gelosia.”
Le labbra del biondo si posano su quelle del moro,che chiude gli occhi di istinto. Cerca di farsi trasportare dai movimenti lenti del biondo,ma vorrebbe solo scansarsi e correre via.
Dischiude poco le labbra,approfondendo il bacio. Sente dei movimenti dietro di lui,ma non può guardare,perchè i suoi occhi sono chiusi in una morsa che sta diventando dolorosa.
Non sa quanto dura quel bacio,ma il suo cuore sussulta quando dietro di lui sente Percy alzarsi di scatto.
“Vado a prendere qualcosa da bere.”-sbotta,allontanandosi.
Nico si stacca dal bacio col suo migliore amico,e lo fissa con un sorriso imbarazzato sulle labbra.
“Penso che siamo riusciti nel nostro intento.”-gli sussurra all'orecchio. Il più piccolo annuisce,lanciando un'occhiata alla cucina dove Percy si è nascosto.
“Mai una parola con nessuno di questa.. questa cosa.”
Questa volta è Jason ad annuire,reprimendo una risata.
“Se i piccioncini hanno finito.. io girerei di nuovo la bottiglia.”
Nico lancia un'altra occhiata infastidita a Leo,sospirando rumorosamente.
E quando la bottiglia punta nuovamente verso di lui,sente la rabbia esplodergli dentro.
“Oh,spero stiate scherzando! Va contro le regole!”-sbotta,gesticolando.
“La bottiglia decide da sola. Obbligo o verità?”
“Verità. Non ci tengo a baciare più nessuno.”
Leo gira la bottiglia con più forza di prima. Nel frattempo,Percy rientra nella stanza con le mani vuote. Incontra lo sguardo di Nico,per poi abbassarlo subito.
Si rimette seduto,e la sua mano scivola di nuovo sulla schiena del più piccolo. Sente le sue dita stringergli il fianco,per avvicinarselo impercettibilmente.
E Nico si ritrova a sorridere.
Quella presa ferrea sulla sua pelle lo fa sentire meglio. Decisamente meglio.
La bottiglia punta verso di Leo,facendolo esultare.
“Oh Perfetto!è da quella sera che voglio farti questa domanda!”
“Si,falla.”-lo zittisce Nico.
“Abbiamo ben capito che hai preferenze verso.. insomma,verso i..”
Ragazzi,si.”
Sente il sangue bollire nelle vene. Vorrebbe scappare e non rivedere più la maggior parte di queste persone.  Ma le dita di Percy sul suo fianco lo fanno rimanere ancorato al divano.
“Insomma,significa che a te piace un ragazzo,no?”
“Immagino di si.”-borbotta,abbassando lo sguardo.
“Era questa la domanda?”
“Oh,no! Io voglio sapere chi è!”
Le dita di Percy si scostano immediatamente dalla pelle di Nico,che si ritrova solo. Fissa con sguardo stupito il castano,che gli ha rivolto una domanda così.. delicata?
Il termine giusto sarebbe 'precisa'.
Giusto per andare ad incoronare una serata già catastrofica di suo.
Il cuore gli batte all'impazzata,e sente gli occhi puntanti su di lui.
“Non voglio più giocare a questo gioco.”-bofonchia,alzandosi in piedi.
La mano di Percy si ancora sul suo polso,facendolo sussultare.
“Dove vuoi andare?”-gli sussurra a denti stretti,con sguardo preoccupato.
“Me ne vado. Non mi diverto più.”
In realtà non si è mai divertito. Ma ha solo anticipato una fuga che sarebbe arrivata tra altri due o tre giri di bottiglia.
“Non puoi!”-esclama Leo,con la sua solita delicatezza. “Devi rispondere alla mia domanda.”
Nico si volta,e gli lancia una delle sue occhiate più arrabbiate. Leo ammutolisce immediatamente,bruciato da quello sguardo di fuoco.
“Non ho nessuna voglia di rispondere alla tua stupida domanda.”
Il più piccolo si dirige a grandi passi verso la porta,poggiando la mano sulla maniglia. Ma prima che possa uscire,una parola gli arriva alle orecchie.
Un 'codardo' che tanto sussurrato non ha.
E questa parola gli attraversa tutto il corpo,facendolo tremare. Lui,Nico di Angelo,un codardo?
Nico poteva essere qualsiasi cosa,ma non un codardo. No.
Si volta verso Leo.
Il sangue gli pulsa nelle tempie.
“Percy.”-sputa con un ringhio.

“Mi piace Percy.”

Poi esce,sbattendosi la porta dietro. Sorride per un secondo al ricordo della faccia scandalizzata di Leo.Ma poi il mondo gli ricade addosso.
E come sospettava,il suo sogno si è già trasformato in un incubo.
**
Note autrice:
Ma ciao bella gente!
Okay,il capitolo è un pò diverso dagli altri,eh? 
Inanzitutto,vorrei precisare che io AMO tutti i personaggi della saga,e in questo capitolo non li ho resi così "antipatici" perchè li odio o roba del genere,ma perchè me li immagino con questi caratteri se loro non fossero costretti ad essere eroi.
Leo in fondo è sempre un pò acido,ed è amabile proprio per questo dòljcaò*^*
Poi,Nico inizia a tirare fuori le unghie. 
In fondo fino ad adesso lo abbiamo visto solo con Percy e Jason,persone con cui lui ha una certa confidenza.
Con persone estranee (e soprattutto con Percy e Annabeth appiccicati) il suo malumore prende il sopravvento u.u
Spero che il pezzo Jasico non vi abbia scandalizzato,ma dovevo mettercelo.
è la mia seconda coppia preferita,dovevo. Scusate. xD
Spero che il capitolo sia stato di vostro gradimento **
Lasciate una recensione!! Fa sempre un sacco piacere sapere cosa ne pensate^^
Un bacione,LauraPalmerBastille.

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Capitolo 5
*** Mi aspetterai? ***


I had a crusch on Percy.

Pernico/Percico?

Nico sente le guance scottargli. Per l'imbarazzo forse,o per la collera.
Ripensa alla faccia di Leo nel volerlo stuzzicare,o gli occhi di Piper che lo hanno scrutato per troppo tempo,o a quel bacio che ha dovuto dare al suo migliore amico.
Ma soprattutto,ripensa ai baci che Percy ha dato ad Annabeth. A quei sette minuti di inferno che hanno passato insieme in quella stanza.
E cerca di sfogare tutta la sua rabbia,correndo senza una meta nella notte.
Cosa pretendeva? Che Percy lasciasse la ragazza con cui sta da due anni,solo per una minuscola attrazione nei suoi confronti?
Nico si sente triste,oppresso. Questo era il suo sogno,ed è stato rovinato. Non è durato neanche un paio d'ore alla fine. Non ha avuto nemmeno il tempo di goderselo,che già questo si stava sgretolando tra le sue dita.
E vorrebbe urlare,e vendicarsi sul mondo.
Ma sa che non lo farà. Sa già che rimarrà in disparte con la sua maschera di impassibilità,mentre dentro di lui l'intero universo si smuove.

**

Nico è seduto sull'altalena del parco comunale. Intorno a lui è notte,ma non ha paura. L'oscurità lo ha sempre attirato.
Il buio è mistero,mentre la luce è realtà. E sicuramente,la realtà che lo circonda non lo attira così tanto.
Si dondola piano,mentre con un piede combatte contro un piccolo sassolino. Sente le lacrime pungergli ancora gli occhi,ma ha deciso di non piangere. Non vuole più soffrire per questa storia.
Non vuole più soffrire e basta. Anche se si sta rivelando più difficile del previsto.
“Nico?”
Una voce alta e fine lo chiama. Il moro alza lo sguardo,incontrando una figura snella nell'oscurità.
“Chi è?”
Dei riccioli castani escono fuori dall'ombra,scoprendo due occhi marroni e furbi. Leo lo sta fissando,con il suo solito sorriso sghembo. Si gratta con fare nervoso i capelli,abbassando lo sguardo.
“Ciao.”-saluta,sedendosi sull'altalena vicina a quella di Nico.
Il moro rimane in silenzio,continuando a giocare col suo piccolo sasso. Non ha intenzione di parlare con il ragazzo che per due volte di fila gli ha provocato dei guai. E soprattutto che lo ha chiamato 'codardo' di fronte a tutti.
“Bella serata eh?”-continua,dondolandosi con più forza-”Ho sempre desiderato fare un falò in questo parco,ma Frank non ha mai voluto”.
Si spinge con i piedi a terra per andare più veloce,alzando un polverone di terra.
“A quanto pare ha una strana paura per il fuoco.”-continua-” Eppure è strano,a me piace questo posto di sera. E penso anche a te. Insomma,sapevo che ti piacessero le cose oscure,ma non pensavo che ti avrei veramente trovato in un parco a notte fond--”
“Leo.”-ringhia Nico spazientito,bloccando la propria altalena-”Dimmi cosa vuoi da me.”
Il castano punta i piedi a terra,fermano anche la sua d'altalena. Evita lo sguardo di fuoco che l'altro gli sta rivolgendo,e borbotta qualcosa.
“Mdspc..”
“Eh?”
“Mi dispiace!”-ripete con tono più forte Leo,alzando le braccia al cielo-”insomma,non sono stato un gran gentiluomo questa sera nei tuoi confronti.”
Nico lo fissa inizialmente sorpreso,poi un piccolo sorriso va a tirargli su le labbra. Inizia a dondolarsi di nuovo,riprendendo a giocare col terriccio.
“Mi sei venuto a cercare perchè te lo ha obbligato Piper o Hazel?”
“Un po' tutte e due”-ammette il castano,sorridendo. Posa le mani sulle catene dell'altalena e si dondola di nuovo.
“Però mi dispiace sul serio.”
Nico annuisce.
“Non volevo obbligarti ad ammettere che ti piace Percy,anche se è stata una dichiarazione un po' devastante.” Il moro ride piano,e la sua piccola risata rimbomba per tutto il parco,facendolo ammutolire.
“Non volevi obbligarmi!?”-esclama,puntando il suo sguardo quasi divertito negli occhi del castano-”Davvero!?”
Leo arrossisce immediatamente,perdendo il sorriso.
“Bhe no.. Okay,forse un po' si. Ma non con cattiveria,insomma..”
“Va bene.”-lo interrompe il moro-”Penso di aver capito.”
Il castano annuisce,mordendosi il labbro inferiore.
“Quello che voglio dire”-ricomincia-”è che non voglio che tu ti senta a disagio. Insomma,sei il benvenuto. Non ci importa chi ti piace.”-conclude.
Qualcosa esplode nel petto di Nico. Qualcosa di colorato,immagina,perchè è una bella sensazione. Sorride,nascondendo il proprio volto con i capelli.
Trova strano questo ragazzo. Lo trova fastidiosamente simpatico e estroverso,ma anche impertinente e acido. E sente una strana sensazione alla bocca dello stomaco.
Invidia,capisce alla fine. Nico è invidioso della spensieratezza e felicità di Leo. Vorrebbe poter sorridere ogni giorno come lui,poter prendere tutto alla leggerezza,scherzare e ridere con i proprio amici.
Ma lui non può,ed è invidioso.
E per quanto Leo provi a dirgli che è il ben accetto nel suo gruppo,sa che non lo pensa davvero. Perchè Nico non sarà mai come loro.
Mai. E gli fa male,anche questo.
“Grazie.”-borbotta solo,prima di alzarsi ed incamminarsi velocemente via da quello strano ragazzino. E soprattutto via da quella sensazione di disagio che gli ha attanagliato il corpo.

**

Nico si ritrova di nuovo di fronte alla porta dell'appartamento di Jason. Ha camminato per oltre due ore,ed ora è notte fonda.
Ma lui sa che il biondo non sta dormendo. Se lo sente. O forse lo ha semplicemente dedotto dal fatto che le luci di casa sua siano ancora tutte accese.
Quindi bussa. Ma poi un dubbio lo assale.
E se tutte quelle persone stessero ancora a casa sua,a giocare a quello stupido gioco? Non potrebbe mai guardarli in faccia di nuovo,dopo la sua confessione.
Fa un passo indietro,e poi un altro,nella speranza di poter scappare. Ma poi la porta si apre,e Jason lo fissa con sguardo assonnato.
“Nico..?”
Il più piccolo smette di indietreggiare,e butta un'occhiata alla finestra dell'appartamento.
“Stanno ancora da te?”
Jason aggrotta le sopracciglia confuso,poi capisce.
“Ma chi? Gli altri? Ah,no. Se ne sono andati cinque minuti fa,grazie agli Dei!”-risponde,sbadigliando.
“Perfetto.”
Il moro passa vicino al corpo dell'amico,intrufolandosi dentro l'appartamento. Respira l'aria di casa che questo piccolo luogo riesce a dargli. Butta un'occhiata alla bottiglia di alcool riversa vuota sul pavimento,e il suo viso si contrae in una smorfia schifata.
Ma quando sposta lo sguardo sulla porta della camera di Jason,il suo cuore smette di battere per qualche secondo.
Odia dover fare delle supposizioni su cosa Percy ed Annabeth abbiano fatto in quella stanza. Odia non saperlo,e doverselo immaginare. Odia questa situazione. Odia Annabeth,e odia Percy.
Una forte mano poggiata sulla sua schiena lo ridesta. Sbatte forte gli occhi,e si volta verso Jason.
“Forse è un po' tardi per dirtelo,ma hai fatto la cosa migliore stasera.”-gli dice il biondo,con sguardo carico di dolcezza.
Nico scuote la testa.
“Non penso. Ho dichiarato davanti a tutti che mi piace Percy. Annabeth ora dichiarerà guerra aperta nei miei confronti,e tutti gli altri staranno sicuramente dalla sua parte.”
Il più piccolo si prende la testa tra le mani,sentendo gli occhi farsi lucidi. La presa di Jason si stringe sulla sua spalla.
“No,non tutti.”-ammette,sorridendogli.
Nico si sente per poco più sollevato. Scosta le mani dal viso,e ricambia il sorriso che il biondo gli sta rivolgendo.
Per quanto Jason abbia i suoi difetti,rimane comunque il suo migliore amico. L'unico che gli è rimasto affianco sempre,qualsiasi cosa sia accaduta.
“Grazie,Grace.”
Si muove verso il divano,togliendosi dalla presa del più grande. Si siede,e guarda con sguardo cupo quella stramaledetta porta.
“Penso non entrerò mai più in camera tua.”-soffia,sentendo all'improvviso il sangue pulsargli nelle tempie. Jason gli si affianca,sedendosi vicino a lui.
“Sapevo che sarebbe stata dura avere un rapporto con lui,quando è ancora fidanzato con Annabeth. Ma non pensavo fosse così difficile.”
“Non penso che Percy si stia comportando bene.”-sputa il biondo,con la voce carica di risentimento.
Nico si volta,posando il suo sguardo stanco sull'amico.
“Come?”
Jason alza lo sguardo,incontrando quello del moro.
“Non si sta comportando bene. Né nei tuoi confronti,nè verso quelli di Annabeth. Questo si chiama doppiogioco.”-ammette,alzando le spalle.
“Lo dici solo perchè non ti è simpatico.”
“No,lo penso davvero.”
Nico assottiglia gli occhi,mentre qualcosa dentro di lui si smonta.
“Percy vuole troppo bene ai suoi amici per ferirli. È questo il fatto. Sa che con questa decisione farebbe soffrire o me o lei,e la sta posticipando il più possibile.”
Nico non sa perchè lo sta difendendo. In fondo,quello che Jason sta dicendo è vero. Il biondo gli rivolge un'occhiata preoccupata.
“Peccato,che comunque tra voi due,abbai scelto di far soffrire te.”
Queste parole sono come lame affilate,che trafiggono il petto del più piccolo. Nico si ritrova a boccheggiare,non sapendo cosa rispondere.
È vero. Jason ha ragione.
Annabeth è ancora la sua ragazza. È lei che lui ha voluto portare nella stanza,non Nico. È lei che lui ha salutato con calore di fronte a tutti,non lui.
E lei che ama,non di certo lui.
Nico sente gli occhi farsi sempre più lucidi,e le lacrime minacciare pericolosamente di uscire. Jason gli si avvicina,cingendogli le spalle con un braccio.
“Io.. io non volevo essere cattivo. Ho esagerato,scusa.”-dice,con sguardo pieno di preoccupazione. “In fondo,se lui ti ha baciato fors--”
“No,Jason. Hai ragione,tra me e lei lui non ha scelto me,ma Annabeth.”
Il più piccolo si copre il volto con una mano,per non far vedere la prima lacrima che ha solcato la sua guancia.
“Non so chi lui abbia scelto veramente,Nico,ma semplicemente non voglio che lui ti ferisca. Non ho mai provato molta simpatia verso Percy,e adesso ne provo ancora di meno.”
Il moro annuisce,poggiando la fronte sulla spalla di Jason.
“Non voglio che tu stia male per lui,tutto qui.”-ammette quindi il biondo,posando una piccola carezza sulla testa del più piccolo. “Sai che sarei capace di fargli male se lui dovesse ferirti ancora.”
Nico sorride poco,col viso nascosto sul petto di Jason. Anche se non glielo ha mai detto,gli piace quando si prende cura di lui. Insomma,è bello sapere che qualcuno tiene a te.
“Calma,cavallo selvaggio. Qui nessuno si farà male.”-bofonchia,tirandosi su e allontanandosi dalla presa di Jason.
Il biondo sta per controbattere,quando il bussare alla porta lo interrompe. Nico lo fissa interrogativo.
Non è forse tarda notte? Chi mai lo verrebbe a trovare a quest'ora?
“Uhmm..e se fosse Piper per una sveltina?.”-scherza Nico,abbozzando un sorriso. Jason gli da un piccolo schiaffo sul braccio,sorridendo.
“In tal caso vai ad aprire tu,così capirà che sono occupato.” Il moro si dirige verso la porta,scuotendo divertito la testa.
“Non ti bastava solo dire che non ti andava di alzarti?”
Jason sta per rispondere,ma viene interrotto nuovamente dall'urletto spaventato e sorpreso di Nico.
Infatti,il più piccolo non si sarebbe mai aspettato di ritrovarsi di fronte due grandi occhi verde mare. Insomma,il destino si diverte così tanto a farli incontrare nelle occasioni meno adatte?
“Nico?”-chiede sorpreso Percy-”Cosa ci fai tu qui?”
“Io.. Io sto qui..”-annaspa,alla ricerca d'aria.
Percy lancia un'occhiata infastidita al biondo,che si sta alzando dal divano. Il ricordo del loro bacio è ancora fresco,e ancora fastidiosamente radicato nella sua mente.
“La vera domanda è:cosa ci fai tu qui,Percy?”-chiede infastidito Jason,appoggiandosi allo stipite della porta con la sua grande mano e guardandolo con sguardo di sfida.
Il sopracciglio di Percy guizza verso l'alto,quando incontra lo sguardo pieno di rabbia del biondo.
“Ho dimenticato il mio giacchetto.”
Jason sorride impercettibilmente.
“Tutto qui?”
Percy scrolla le spalle,senza staccare il contatto visivo.
“Tutto qui.”-ammette.
Il biondo si sposta dalla porta,facendogli cenno di entrare. Nico,dal canto suo,è totalmente rosso in volto. Mai si sarebbe immaginato di ritrovarsi in questa situazione. Un Jason arrabbiato da una parte,e un Percy infastidito e a disagio dall'altra.
E lui,lui è totalmente in mezzo.
Percy e Jason non si sono mai trovati molto simpatici. Avendo entrambi caratteri dominanti,si ritrovavano molte volte a cercare di superarsi a vicenda.
Questo aveva intaccato il rapporto che sarebbe potuto nascere tra di loro.
“Accomodati sul divano. Vado a cercarlo in camera,dove sicuramente lo hai lasciato durante i tuoi sette minuti d'amore.”-dice il biondo,scoccando la lingua sul palato.
Nico gli lancia un'occhiata infuriata,mentre la rabbia gli monta addosso.
Vorrebbe urlargli di fare silenzio,e smettere di mettere a disagio entrambi. Ma l'unica cosa che riesce a fare è sedersi sul divano,a qualche centimetro di distanza dal corpo di Percy.
Il più grande sembra non avere intenzione di avvicinarsi,troppo infastidito dal commento del biondo.
Nico rimane in silenzio,incapace di formulare una frase con un qualsiasi senso. Ma alla fine è Percy a parlare,eliminando l'imbarazzante silenzio che si era venuto a creare.
“Mi dispiace,Nico.”
Il più piccolo si volta,e guarda i suoi occhi color mare riempirsi di tristezza. Incerto,allunga una mano,fino a sfiorare una gamba del più grande,ma poi la ritira subito indietro,come scottato.
Percy si volta,butta un'occhiata alla mano ritratta del più piccolo,per poi ricambiare il suo sguardo.
“è tutto troppo complicato.”-ammette,mordendosi un labbro.
Nico sente qualcosa dentro di sé bloccarsi. Vuole già interrompere il piccolo legame che hanno finalmente legato? Vuole dirgli che tra di loro non potrà mai nascere una vera e propria storia?
Sente tutte queste domande affollarglisi dentro la mente,e incapace di parlare,rimane in silenzio.
Vorrebbe che Jason rientrasse dentro la stanza,prima che Percy possa pronunciare quelle parole. Lo sa che sta per dirgli questo,se lo sente,lo legge nei suoi occhi.
“Non voglio che tu stia male..”-soffia,allungando una mano verso la guancia del più piccolo.
La grande mano di Percy si posa sulla sua pelle,facendolo rabbrividire. Sente il calore di quel corpo,e vorrebbe averlo con sé per sempre. E visto che sa che forse questo sarà l'ultimo contatto che avranno,poggia la sua mano su quella di Percy.
Con più forza di volontà del previsto,riesce ad incrociare le sue dita con quelle del più grande,arrossendo immediatamente.
“Non voglio che finisca..”-sussurra il più piccolo,sentendo la sua voce rauca. Posa il suo sguardo sulle loro mani strette,e gli sembrano così..giuste.
Sembrano modellate per unirsi,per stringersi per tutta la vita. Si morde un labbro,e cerca di ricacciare indietro le lacrime. Deve essere forte. Se Percy vuole che tutto finisca,deve sembrare impassibile.
“Neanche io..”
Nico alza il volto,e fissa il moro con sguardo sorpreso. Preparatosi al peggio,qualcosa dentro di lui si accende.
“Devi solo capire cosa vuoi,Percy.”
Sente qualcosa dentro di sé muoversi. Le solite farfalle nello stomaco che minacciano di farlo sentire male. Il più grande annuisce,e stringe la presa tra le loro mani.
“Mi aspetterai?”-chiede Percy,continuando a mordersi le labbra. Fissa il più piccolo con lo sguardo pieno di dolcezza.
E Nico vorrebbe urlare di no,che non ce la fa a vedere le sue labbra su quelle di Annabeth,nè i loro sguardi o contatti. Ma pur di avere Percy,è costretto a fare di tutto.
E il suo cuore si sgretola in tanti piccoli pezzi. Già sa che dovrà prepararsi a giornate infernali. Momenti in cui vorrà solo avvicinarsi a lui e avere un piccolo contatto,ma gli verrà negato. Momenti in cui dovrà stringere i denti e andare avanti.
Lo sa,ma lo farà.
Quindi annuisce,e fissa il suo sguardo in quello del più grande.
“Ti aspetto da tanto tempo,Percy. Un altro po' non mi farà male.”-ammette,deglutendo. “Solo”-continua-”non fare mai più quello che hai fatto stasera. Non di fronte a me,almeno.”
Butta un'altra occhiata decisamente eloquente alla porta della stanza di Jason,per poi stringere la presa tra le loro mani. Il più grande sospira rumorosamente,socchiudendo gli occhi.
“Il mio cuore è diviso a metà,Nico. E non so come comportarmi. Il punto è che io non voglio farti soffrire. E non voglio far soffrire nemmeno Annabeth.”
“Lo so,Percy. Lo so. Il punto è che sei costretto a fare una scelta.”-dice il più piccolo,sospirando.
Si morde con forza il labbro inferiore per placare il turbinio di emozioni che si stanno riversando dentro il suo stomaco. Lo sguardo del più grande guizza verso quelle labbra,scrutandole con dolcezza.
Sente il bisogno di un contatto,di sapere che tutto questo è per qualcosa. Quindi si avvicina,e posa lievemente le sue labbra su quelle di Nico. L'altro,di conseguenza,sgrana per un secondo gli occhi,per poi rilassarsi a questo piccolo e dolce contatto.
Sente lo stomaco rigirarsi,ma non ha voglia di tirarsi indietro.
La mano del più grande si posa sulla schiena di Nico,dandogli delle piccole carezze,mentre le loro labbra sono ancorate l'una sulle altre.
E Nico vorrebbe rimanere in questa posizione per sempre.
Un colpo di tosse improvviso,però, li fa sussultare entrambi,costringendoli a separarsi. Nico guarda dietro le spalle di Percy,dove un imbarazzato Jason guarda il soffitto con un giacchetto blu in mano.
“Ho trovato la tua giacca.”-bofonchia,senza guardarli in faccia.
“Grazie.”-risponde acido Percy,che butta un'occhiata delusa al più piccolo e poi una carica di rabbia al biondo.
Jason,sentendo lo sguardo di Percy su di sé,abbassa di istinto il suo,squadrando da capo a piedi l'altro. 
Poi nota il viso rosso di Nico,ed i suoi occhi lucidi. Il fastidio e la rabbia gli montano addosso quando Percy allunga una mano infastidito per riprendere il proprio giacchetto.
“Spero che tu e Annabeth vi siate contenuti nella mia stanza. Sai,io ci dormo.”-sputa acido il biondo,ghignando. Nico sgrana gli occhi,e sente le guance bruciargli per la collera.
Percy sembra essere stato preso in contropiede. Apre la bocca per controbattere,ma poi la richiude immediatamente,con le sopracciglia aggrottate.
“Non sono fatti tuoi,Grace. Pensa invece a non lasciare qualche altro ricordino sulle labbra di Nico,quando non ci sono.”-risponde,ghignando a sua volta.
Il più piccolo sbuffa infastidito,sentendo le guance bruciargli sempre di più. Sente la gelosia nelle parole di Percy,e lo gratificano,ma odia questa situazione.
“Le tue labbra invece,Jackson? Vanno alla ricerca di quelle di Annabeth?”-la piccola cicatrice vicino alla bocca del biondo si aggrotta insieme alle sue labbra.
Nico sente qualcosa di affilato trafiggergli lo stomaco. Come può Jason star dicendo queste cose di fronte a lui? Dopo tutto quello che gli ha detto?
E per quanto lui sappia che il biondo lo sta facendo per proteggerlo,il dolore prende possesso del suo corpo.
“Taci,Grace. Se hai qualche problema vedi di--”
“No,sai.”-lo interrompe il biondo-”Perchè ho notato che tendi a baciare qualunque cosa tu ti ritrovi davanti. Il nostro povero Nico ne è la pro--”
“Basta!”-esplode il più piccolo,alzandosi di scatto dal divano. Punta il suo sguardo deluso e arrabbiato su entrambi,e sente gli occhi diventare lucidi per le lacrime che gli premono impellenti per uscire.
Percy e Jason ammutoliscono,zittiti da quello sguardo di fuoco. Percy abbassa lo sguardo,Jason invece assume un'aria preoccupata.
“Nico,io..”-prova a dire il biondo,zittendosi subito.
“Siete due idioti. Ecco cosa siete.”-urla,prima di uscire per la seconda volta di corsa,dalla casa di Jason.
**
Okay,ecco il fantomatico quinto (?) (ho perso il conto lol) capitolo!
Ho notato che tendo a finire i capitoli con Nico che scappa da una parte all'altra xD Ma vabbè,dai,sono uscite di scena!
Comunque,in realtà avevo scritto anche un'altra parte,ma con quella il capitolo sarebbe risultato TROPPO lungo,quindi ho deciso di metterla nel prossimo capitolo!
Qui iniziamo a vedere i primi problemi che si creano a causa di questa realazione.
In primis tra Nico e Percy,ma anche tra loro due e gli altri.
Jason è come un fratello maggiore per Nico,e non avendo questa grande simpatia nei confronti di Percy tende a proteggere il più piccolo "a modo suo".
Naturalmente Nico non la prende bene (e ci credo!) quindi si ritrova a scappare un'altra volta.
Ah,e non potevo lasciare Leo con la parte dell'"acido impicciacavoli" dell'ultimo capitolo. Quindi ha fatto la sua entrata di scena anche il piccolo e dolcioso Leo wòoqcnljk*^*
*parte con le frasi da soap opera*
Ma come andrà a finire tra i tre?
Percy si preoccuperà per Nico? O sarà Jason a inseguirlo per consolarlo?
E come si aggiusteranno tra di loro le cose?
*urla alzando le braccia al cielo*
LO SCOPRIREMO NEL PROSSIMO CAPITOLO!
lol.
Come al solito,lasciate una recensione se ci riuscite!
Mi farebbe DAVVERO DAVVERO piacere sapere cosa ne pensate del capitolo^^
Un bacione,LauraPalmerBastille.

 

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Capitolo 6
*** Rimani qui con me. ***


I had a crush on Percy.

Pernico/Percico?

Il silenzio è calato nella stanza. Percy alza lo sguardo verso Jason, e il suo sopracciglio guizza immediatamente verso l'altro nell'incontrare l'espressione confusa del biondo.
È stato un litigio stupido e privo di senso, e lui lo sa.
Non è nella sua indole litigare con le persone che gli sono affianco, ma è forse per il ricordo ancora fresco del bacio tra Jason e Nico, o per il fatto che loro sue siano così uniti, che alla prima occhiata di sfida dell'altro Percy ha sentito la rabbia montargli dentro.
Ed è stato stupido, lo sa.
Soprattutto è stato stupido litigare su questi argomenti con Nico presente.
Percy sbuffa rumorosamente, lisciandosi i capelli mori.
“Senti, Jason, mi dispiace. Non dovevo attaccarti in quel modo e--”
“Non fa niente.”-lo interrompe, e il suo viso sembra quasi più rilassato -”solo, voglio sapere che intenzioni hai con lui.”
Percy boccheggia per un secondo, preso alla sprovvista. Poi le sue labbra si muovono decise, ammettendo quello che da tempo vorrebbe ammettere, ma che non ha avuto il coraggio di dire.
“Io voglio stare con Nico.”-confessa. Sgrana gli occhi, perchè non può crederci di averlo detto veramente. Di averlo finalmente ammesso.
Un sorriso spontaneo compare sulle sue labbra, e anche su quelle di Jason sembra di scorgerne uno.
“Bene.”-risponde con tono più rilassato il biondo-”e ora cosa avrai intenzione di fare?”
“Non lo so...”
Le mani del moro finiscono nuovamente tra i suoi capelli, lisciandoseli. È nervoso, perchè in pochi minuti sta prendendo decisioni che prima non avrebbe avuto il coraggio di prendere.
“Sicuramente, non puoi continuare ad illuderli entrambi.”-borbotta Jason, con tono nuovamente acido.
“Andiamo Jason, lo so! So che non posso continuare così ma... è difficile.”
Percy sente un peso sullo stomaco. Vorrebbe che ci fosse una soluzione facile per questa situazione, ma non c'è. Odia far soffrire le persone, soprattutto se questi sono suoi amici. E ha cercato di rimandare la sua decisione il più possibile, ma non può scappare all'infinito.
E ora deve scegliere.
O Nico, o Annabeth.
Il fatto, è che lui già sa con chi vuole e può stare. Con chi si immagina una vita futura, solo non sa come dirlo all'altro.
“Consigli?”-chiede il moro, scrollando le spalle con fare stanco. Jason lo scruta con sguardo duro e le labbra aggrottate. Poi socchiude gli occhi, e sospira rumorosamente.
“Per prima cosa, Jackson, vai da lui. Adesso ha bisogno di te.”
E Percy non se lo fa ripetere due volte. Esce fuori dalla casa del biondo correndo, e cercando di scorgere un paio di occhi scuri in mezzo alla notte.

**

Nico rientra dentro il suo appartamento con il cappuccio che gli copre gran parte del viso,e le mani affondate nei suoi soliti jeans neri.
Sente il sangue ribollirgli nelle vene, mentre ripensa a quelle stupide allusioni che il suo migliore amico e la sua cotta avevano appena fatto su di lui. Con lui presente, per di più!
Si butta sul divano, prendendosi la testa tra le mani.
Perchè nella sua vita non c'è mai nulla di semplice? Perchè non poteva innamorarsi di un ragazzo con il suo stesso orientamento sessuale, senza una super-fidanzata affianco e che lo ricambiasse? Perchè?
Ovvio, perchè la vita si diverte a prenderlo in giro ogni santo giorno.
Alza il viso di scatto, quando lo stridio del campanello gli percuote le orecchie. Apre la porta con rabbia, perforando con il suo sguardo di fuoco Percy che, col suo solito meraviglioso sorriso, lo fissa da fuori la porta.
“Ciao.”-inizia il moro,con tono nervoso-”Posso... Posso entrare?”
Nico butta un'occhiata veloce al suo appartamento perfettamente pulito, come al solito. Cerca di non far caso al bruciore che si è soffermato sulle sue guance, e annuisce.
Percy fissa per qualche attimo le gote arrossate del più piccolo, ed inizia a martoriarsi il labbro inferiore con i denti mentre entra dentro l'appartamento.
E prima che Nico possa nemmeno richiudere la porta, la grande mano dell'altro si ancora sul suo polso, fermandolo.
“Percy?”-annaspa il moro, posando il suo sguardo su quel piccolo tocco. Sente la pelle bruciare nel punto in cui il più grande lo sta toccando, ma non gli fa male.
Gli piace.
E il suo cuore sta battendo più forte del previsto.
Poi la mano di Percy lo strattona verso di sé, e Nico ritrova il suo viso sui pettorali dell'altro. E sente le braccia del più grande circondargli le spalle, in questo goffo abbraccio che fa andare a fuoco il viso del più piccolo.
Dal canto suo, Nico rimane immobile. Le braccia stese lungo i fianchi, e il labbro inferiore stretto tra i denti. Ha paura che Percy possa sentire il battito frenetico del suo cuore, che minaccia pericolosamente di uscire dal petto.
E la stretta in cui è avvolto lo tranquillizza. È per questo che, sospirando, socchiude gli occhi e si abbandona a quel piccolo contatto con il ragazzo che ama da anni.
Sente il respiro caldo del più grande sui suoi capelli,e un brivido caldo gli sale per tutta la schiena.
Quando le mani di Percy scivolano sulla sua schiena, sciogliendo questo piccolo contatto, Nico sente quasi freddo.
“Mi dispiace, Nico.”-ammette il moro, mordendosi il labbro inferiore nervoso.
Il più piccolo sospira nuovamente, e scrolla le spalle.
“Sei un idiota, Jackson, e non mi stancherò mai di ripetertelo.”
Percy scoppia in una risata liberatoria, e Nico non può non pensare che il suo sorriso è qualcosa di splendido. Chiude finalmente la porta e si dirige in cucina.
“Oggi niente succo,mi spiace.”-dice, aprendo il frigo e infilando il viso dentro. Lo richiude posando sul tavolo una bottiglia d'acqua.
Percy sorride, e gli rivolge un'occhiata divertita.
“Dillo che te li sei bevuti tutti te,Di Angelo.”-gli risponde cercando di imitare la sua voce cupa. Nico alza un sopracciglio, squadrandolo da testa a piedi.
“Taci, Jackson. Le tue imitazioni fanno pena. Io ho la voce decisamente più sensuale.”
“Oh, si. La tua voce è decisamente più... come hai detto tu? Ah, si. Sensuale.”
Il più piccolo alza gli occhi al cielo,sbuffando.
“Ciao sono Percy e amo i pesci. Il mio film preferito è alla ricerca di Nemo, anche se ho quasi diciotto anni.”-lo imita, con la voce più alta e ridicola che riesca a fare.
Percy lo fissa per qualche secondo con aria offesa, poi scoppia in una fragorosa risata. Ride così forte che quasi non cade dalla sedia.
Nico, dal canto suo, nasconde un sorriso dietro i suoi capelli scuri.
“Accidenti, Nico. Mi hai fatto uguale!”-ride il più grande, portando una mano sulla testa del più piccolo e scompigliandogli i capelli, come solito a fare.
“Peccato che non fosse un'imitazione. È la verità.”-borbotta Nico, versandosi dell'acqua nel bicchiere.
“A proposito di 'alla ricerca di Nemo', so che stasera lo mandano in--”
“No, Jackson.”-lo interrompe brusco il più piccolo.
Sul viso di Percy appare un sorriso furbo,e i suoi occhi si accendono di una scintilla strana.
Nico non distoglie il suo sguardo dall'acqua che sta sorseggiando tranquillamente, ma sente lo sguardo del più grande perforargli la schiena.
“Percy, ho detto di no.”-ripete, lanciandogli un'occhiata veloce. Quando incontra il suo sguardo scaltro quasi non si strozza con l'acqua che sta bevendo.
Ha passato anni a fissare in silenzio Percy, e ormai conosce ogni piccola sfaccettatura di lui. Ogni suo movimento sa a cosa corrisponde, ogni suo gesto a che emozione vuole esprimere.
E questo sorriso, Nico lo sa, non porta sicuramente a nulla di buono. O forse si?
“Niiico?”-cantilena il più grande, alzandosi piano dalla sedia.
“Percy, non ti azzardare nemmeno.”
“E... se io mi azzardassi, invece?”
Il più piccolo sente le guance andargli a fuoco, ed il cuore minacciare di risalirgli su per la gola. Osserva Percy che piano si alza dalla sedia e, con quel sorriso furbo stampato sulle labbra, avvicinarsi a lui di soppiatto.
Prima che lui possa nemmeno provare a scappare, o roba del genere, sente i pettorali del più grande premere contro la sua schiena, facendolo irrigidire immediatamente.
“Tu sai che io non posso dire di no a 'alla ricerca di Nemo', vero?”-gli sussurra dritto nell'orecchio.
Nico cerca di mantenere la mente lucida. Ogni volta che il corpo di Percy è decisamente troppo vicino al suo, va in tilt.
“Odio quel film,Jackson. E poi è tardissimo, sicuramente sarà già finito.”-cerca di controbattere, avvicinandosi al tavolo per allontanare i loro corpi.
Si,decisamente troppo vicini.
Non che la situazione gli dispiaccia, sia chiaro. Ma sente già le gambe tremargli, e sicuramente crollare lì di fronte a lui è la sua ultima prospettiva per la serata.
Percy capta la sua insicurezza e, da bravo disturbatore che è, ridacchia piano, per poi avvicinarsi ancora di più al più piccolo, cingendogli la vita con le braccia.
Nico sussulta immediatamente, appena le braccia del più grande lo avvolgono.
“Non è ancora finito, in realtà.”-sussurra di nuovo Percy.
E Nico si ritrova a stringere i denti, e ancorare le mani sul bancone della cucina per mantenere i nervi saldi. Il suo corpo è scosso da spasmi di calore, e le solite farfalle nello stomaco sembrano aver tirato su il tendone per il circo nella sua pancia.
“Cosa non ti è chiaro della parola 'no', Jackson?”-chiede, cercando di non far notare la voce che gli trema.
“Bene, lo hai voluto te.”
“Eh? Io non ho voluto proprio...”-cerca di dire, ma la stretta delle braccia di Percy si stringe sulle sua vita.
“Percy, NO!”
Nico sente le braccia del più grande sollevarlo, e i suoi piedi che non toccano più un pavimento solido. Percy ha caricato il suo piccolo corpo sulle sue spalle, e Nico si ritrova a stringere la maglia del più grande tra le sue mani per sorreggersi.
Prova ad urlare, ma le risate del più grande riempiono tutta la stanza.
“Questa è violazione di persona, Jackson!”-urla, dando qualche pugno sulle larghe spalle del moro.
Poi la sua schiena tocca qualcosa di morbido, che lui associa al divano. Quando alza il viso, scopre invece di essere nella sua scura e lugubre stanza.
Percy lo sovrasta, con quel sorriso furbo che ancora gli incorona il viso.
“Sei ancora deciso a non volerlo guardare?”-chiede, assottigliando gli occhi in chiaro segno di sfida.
“Assolutamente si.”
“Bene! Questo significa che dovrò costringerti!”
“Cos--”
Prima che Nico possa anche solo alzarsi, Percy si stende con decisamente poca delicatezza sulle gambe del più piccolo, bloccandolo. Sente i pettorali del più grande a contatto con le sue cosce, e le sue guance arrossiscono quasi immediatamente.
Ringrazia gli Dei di aver dipinto la sua stanza di nero, e il fatto che sia notte.
“Percy, non puoi obbligarmi a guardarlo!”-soffia, alzando gli occhi al cielo.
“Non è quello che sto facendo?”-ridacchia il più grande, afferrando il telecomando e accendendo la piccola tv che Nico ha in camera sua.
Il film, grazie agli Dei, è iniziato già da venti minuti. Ma questo non toglie a Nico un'altra ora di insopportabili pesci parlanti e urletti di gioia di Percy.
Sbuffa rumorosamente, poggiando la testa al muro.
“Questa me la paghi cara, Jackson.”
Percy stacca per un momento gli occhi dal cartone, e li punta in quelli scuri del più piccolo. Nico rimane paralizzato da quello sguardo così gioioso e... perfetto.
Il più grande gli rivolge uno dei suoi sorrisi più dolci, facendo arrossire immediatamente il più piccolo. Poi riporta il suo sguardo alla tv.
“Ah! Qui è quando Dory e Marlin incontrano gli squali! Shh... è il mio pezzo preferito.”-lo zittisce il più grande, con un sorriso ebete stampato in faccia. “Io sono squalo buono, non un automa divoratore di pesci!”-recita poi Percy, insieme agli squali nel cartone.
“Percy, ma cosa..?”
“Shhh... Se voglio cambiare questa immagine di me, devo prima cambiare me stesso. Dai, con me Nico! I pesci sono amici, non cibo.
Il più piccolo lo fissa per qualche secondo perplesso, poi scuote la testa con un piccolo sorriso sulle labbra.
“Sei proprio un idiota, Jackson.”

**

I titoli di coda iniziano a scorrere sullo schermo nero, e Percy spegne la piccola tv stropicciandosi gli occhi.
È davvero tardi, e già sa che sua madre la mattina dopo gli farà una sfuriata. 
Prova ad alzarsi dalle gambe del più piccolo, ma un leggero peso sulle schiena glielo impedisce. Si volta di poco, e la scena lo intenerisce.
Nico è addormentato sulla sua schiena, con le braccia sotto la testa e la schiena ricurva in una posizione decisamente scomoda.
Un sorriso dolce gli appare sulle labbra, e vorrebbe osservare Nico dormire sempre. Sembra così indifeso, così maledettamente bisognoso di protezione.
Scivola via dalla sua presa, cercando di non svegliarlo.
Poi le sue mani scivolano lentamente sotto le braccia del più piccolo, per sollevarlo da quella posizione scomoda. Si ritrova il corpo addormentato di Nico tra le sue braccia, e un moto di affetto gli si scatena nello stomaco. Sente un calore salirgli per tutta la spina dorsale, perchè vorrebbe rimanere con quel ragazzo per sempre.
È strano, lo fa sentire così bene. Così … giusto.
Lo poggia con delicatezza sotto le coperte, e rimane per qualche secondo a fissarlo. 
Si chiede, involontariamente, se Annabeth sarebbe mai rimasta fino a notte fonda a guardare con lui quel cartone.
E non trova risposta.
Non la trova, perchè con lei non gli ha mai nemmeno sfiorato l'idea di proporle di guardarlo insieme. Invece con Nico è filato tutto così... spontaneo?
Agisce senza pensare con lui, si sente sé stesso. E all'improvviso sa cosa deve fare.
Se lo sente dentro.
Si china sul viso del più piccolo, lasciandogli un piccolo e delicato bacio sulla fronte. Indugia su quella pelle più del dovuto.
Chiude gli occhi, respirando l'odore di casa che quel ragazzo emana.
Poi si alza, e si volta per andarsene.
Ma prima che lui possa anche solo muovere un passo, una gracile presa lo afferra per il polso. Percy si volta, ed incontra lo sguardo assonnato del più piccolo.
Il suo viso sprofonda nel morbido cuscino, e ha gli occhi socchiusi.
“Dove stai andando?”-chiede, con voce impastata.
“è tardi Nico. Dovrei tornare a casa, mia madre mi ucciderà.”-sussurra, come per non volerlo svegliare ancora di più.
“No...”
“Cosa?”
“Non te ne andare.”-dice, stringendo con più forza la presa sul suo polso-”Rimani qui con me.”
Percy lo fissa. E di nuovo quel moto di protezione gli si attorciglia intorno alle viscere.
“Okay.”-cede alla fine, con un sorriso tenero sulle labbra. Anche Nico sorride, lasciando la presa su Percy. Si sposta nel letto per creare lo spazio all'altro.
Percy si leva frettolosamente la maglia, e senza staccare lo sguardo dal viso addormentato del più piccolo, si stende sotto le coperte.
Non fa in tempo a muoversi nel letto, che le braccia di Nico circondano il petto del più grande, attirandolo in un dolce abbraccio. Percy rimane per qualche attimo sorpreso, e fissa il viso di Nico poggiato sul suo petto. Poi avvolge le sue braccia intorno al corpo del più piccolo, ricambiando l'abbraccio.
E, prima di addormentarsi, sente uno strano calore avvolgergli il corpo.
E gli piace. Si, gli piace.
**
Note dell'autrice:
Okay, non sono cucciolosissimi?
Questo capitolo è più corto degli altri, e sicuramente c'è meno azione, MA C'è PIù PERNICO!:D
Poi, per avvertirvi, questo è il penultimo capitolo.
Dopo di questo vi sarà solo l'ultimo e l'epilogo finale. Purtroppo, anche questa ff sta per finire c.c
Come ultima cosa, vorrei ringraziare davvero di cuore: CrazyFangirl; Pussi_cat; FoxFace00; serena_stylinson; Katie86; Valeria_Jackson00; Ainsel; per le vostre recensioni.
Davvero grazie mille. Mi spiace di non aver risposto (purtroppo non riesco a fare più cose insieme) ma ho letto tutte le vostre recensioni e le ho apprezzate davvero tutte.
Grazie,davvero.
E grazie anche a chi legge la storia in silenzio.
Al prossimo capitolo. Un bacione,LauraPalmerBastille '°'

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Capitolo 7
*** Stai zitto, Di Angelo. ***


I had a crush on Percy.

Pernico/Percico?

Per la seconda volta in quella settimana, Annabeth si ritrova a casa di una preoccupata Sally. La osserva muoversi velocemente nella cucina, preparando la colazione per sé, per suo marito e per il suo figlio scomparso.
La ragazza sbuffa piano, prendendo una ciocca di capelli biondi tra le dita.
“Tornerà anche questa volta, tranquilla Annabeth”.
La voce della donna è come una doccia fredda. Annabeth alza gli occhi sulla madre di Percy, e scuote la testa.
“Lo so che tornerà, sicuramente si è dimenticato che stamattina dovevamo vederci”-dice, caricando con più acido di quanto volesse il tono.
Non può ancora crederci che Percy l'abbia lasciata da sola in mezzo alla strada quella sera. Era rientrato in casa di Jason per prendere il suo giacchetto, e alla fine non era più uscito. E lei era rimasta come una sciocca su quel marciapiede, da sola.
Alla fine, grazie agli Dei, Piper le era passata di fronte con la macchina e le aveva dato un passaggio. Ma se non fosse stato per lei? Sarebbe rimasta tutta la notte lì?
E per di più, si è scordato l'appuntamento che si erano dati per questa mattina!
Testa d'alghe. Percy non è che un Testa D'alghe.
Ringhia rabbiosa, scuotendo la testa. Sally si blocca immediatamente. Spegne i fornelli e poggia sul bancone la piccola presina che aveva in mano.
“So cosa ci vuole qui, discorsi tra donne!”- esclama fiera, alzando l'indice in aria.
“Eh?”
“Penso che tu abbia molte cose dentro che non vuoi dire. Cosa stai provando in realtà?”.
Annabeth sembra presa in contro piede. Ha sempre giudicato Sally come una madre affettuosa e dolce, ma mai come una donna con cui parlare dei suoi problemi. Insomma, soprattutto non dei problemi che sta avendo con SUO figlio!
“Oh, io non penso sia il caso di parl--”
“Annabeth, ormai sei come una figlia per me. Sai che puoi parlarmi di ciò che vuoi”.
La bionda si ritrova a sospirare di nuovo, stavolta con più enfasi di prima. Continua a rigirarsi tra le dita la ciocca bionda di capelli, cercando le giuste parole da dire.
“Non lo so, Sally”- ammette alla fine, mordendosi il labbro inferiore per placare il tremore della sua voce. Annabeth è una ragazza forte, lo è sempre stata. Non può farsi vedere debole.
“Cosa non sai, di preciso?”
Il labbro inizia a farle male, ma non può dire quelle parole, non può. Non alla madre del diretto interessato, non in questa strana situazione. Non può dirle ciò che ha fatto, perchè sa che è meschino e cattivo.
“Io non so più se--”
“MAMMA!”
Un affannato Percy, con i capelli scompigliati e la maglietta messa al contrario si fionda in cucina, ancorando le mani sul bancone e fissando la madre.
“Perseus Jackson, questa volta sei in un mare di guai”- lo sgrida la madre, mantenendo però la sua voce tenera.
“Oh mamma, non sai quanto mi dispiace! È successo un casino a casa di Jason e... ma sono pancake blu quelli?”
Percy allunga una mano per afferrarne uno, ma Sally con un'occhiata truce lo gela sul posto.
“Come prima parte della grande punizione che ti beccherai questa volta, niente pancake blu per te stamattina!”- lo avverte, con un piccolo sorrisetto sulle labbra.
“Mamma, dai! Sai che privarmi dei pancake blu è la punizione più dolorosa e devastante che tu possa darmi!”
Annabeth lo fissa con sguardo sconcertato. Spalanca la bocca per parlare, ma la richiude subito. Si limita a schiarirsi la voce, attirando l'attenzione dei due su di lei. Sally la guarda dolcemente, Percy invece, troppo impegnato a trovare scuse plausibili, non aveva nemmeno notato la sua presenza.
“Annabeth!”
“Percy”-controbatte, con tono decisamente freddo. Anzi, diciamo pure gelido. “Penso che io e te dovremmo parlare”.
Il ragazzo boccheggia per qualche secondo, per poi richiudere la bocca ammutolito ed annuire. Segue la ragazza che con passo veloce si dirige verso la sua stanza e si maledice mentalmente per tutti i casini che è riuscito a creare in sola metà giornata.
Quando Annabeth richiude con un tonfo la porta della stanza dietro di loro, Percy si prepara al peggio. E per peggio, si intende la morte.
“Annabeth”-inizia, prima che la ragazza possa anche solo prendere parola-”Mi dispiace, davvero. Sono uno stupido e--”
“Percy”-lo interrompe, sospirando-”Devo parlarti”.
Il tono della ragazza non gli piace, per niente. Alza le sopracciglia, confuso.
“Anche io”- riesce solo a dire, mettendosi seduto sul letto. È decisamente arrivato il momento di dare un taglio a questa situazione.
Annabeth gli lancia uno sguardo strano. Sembra sia confusa, ma nello stesso momento triste ma determinata. Ha un'espressione... si, strana.
Strano è l'aggettivo che racchiude in pieno la situazione che li circonda, e che Percy ha creato. Perchè in fondo, è stato lui a far partire tutta questa situazione.
Ma non se ne pente. No.
Il solo ricordo del sorriso di Nico quella mattina, gli crea una bolla di calore nello stomaco. Perchè quando ha aperto gli occhi e se lo è ritrovato davanti sveglio, con una mano poggiata sul suo viso, si è accorto di non volere nessun altro lì vicino a lui.
E, in fondo, lo ha sempre saputo. Ma ora ha il coraggio di affrontare la situazione.
“Mi piace Nico”- ammette quindi, alzando istintivamente lo sguardo su Annabeth. Sicuramente non erano le parole giuste da dire, non così di fretta, senza una benchè minima spiegazione prima.
Ma Percy non è che un Testa d'alghe, e a queste cose non ci pensa nemmeno.

**

Il campanello di casa sua continua a suonare, e Nico sa benissimo chi c'è dietro la porta, visto che il suo telefono è intasato dai suoi messaggi. Ma non ha voglia di aprire, non dopo tutto quello che ha fatto.
No, decisamente no.
Jason rimarrà per un po' là fuori a soffrire da solo, e riflettere sulla sceneggiata inutile che ha fatto a Percy. Così, Nico si incammina verso la sua stanza con passo leggero, sorridendo appena.
Sente ancora il calore di Percy sul suo corpo, e le sue mani hanno toccato la pelle dell'altro. Si, era addormentato, ma fa niente! Le sue mani hanno toccato la pelle morbida e calda di Percy Jackson!
Diamine, queste cose rientravano solo nelle sue fantasie più remote, mai si sarebbe aspettato che sarebbero potute accadere sul serio.
Poi Percy si era svegliato, e lì era iniziato l'imbarazzo. Il più grande lo aveva ritrovato con gli occhi sognanti, un sorriso stupido sulle labbra e la mano sulla sua guancia.
Nico era riuscito a farfugliare qualcosa, prima di girarsi di spalle e arrossire violentemente.
Con il suo solito carattere da eroe, Percy gli aveva detto che non doveva vergognarsi, che gli era piaciuto quel contatto (Gli era piaciuto, oh Dei!) e che avrebbe potuto farlo quando voleva. Ma nessuna di quelle parole aveva tranquillizzato Nico, che era sgusciato via da sotto le coperte e si era chiuso in bagno.
Da dietro la porta aveva sentito la risata alta e cristallina del più grande, e aveva abbozzato un sorriso anche lui.
E adesso si ritrova a fissare di nuovo con quello sguardo stupido il letto su cui hanno dormito.
“Nico, Dei del cielo, apri!”- grida Jason da dietro la porta, suonando per l'ennesima volta il campanello. Il più piccolo sbuffa rumorosamente, e si dirige con passo lento verso la porta, aprendola.
“Se mi sfondi la porta me la ripaghi, Grace”.
Jason entra dentro l'appartamento con le sopracciglia aggrottate, e lo sguardo rabbioso.
“Quarantacinque minuti, Nico. Quarantacinque santissimi minuti sono rimasto fuori casa tua a bussare, e tu sei stato tutto il tempo qui dentro!?”-quasi urla, alzando le mani al cielo.
Nico, dal canto suo, aggrotta le sopracciglia e gli lancia uno sguardo truce.
“Sono un po' confuso, Grace. Non dovrei essere io quello arrabbiato tra noi due?”
Jason sbuffa rumorosamente, scuotendo la testa. Si butta con decisamente poca leggerezza sul divano e punta lo sguardo a terra.
“Vuoi davvero che io ti chieda scusa?”
Il più piccolo fa finta di pensarci qualche secondo, socchiude gli occhi e fissa l'altro.
“Si, direi di si”.
Il biondo sbuffa di nuovo, prendendo in mano il telecomando e accendendo la tv con una mossa veloce. Gira qualche canale, per poi lasciare su uno di sport.
“Mi dispiace per la sceneggiata che ho fatto, è stata decisamente esagerata, okay?”-ammette, voltandosi a guardare il più piccolo con un sorrisetto sulle labbra.
“No”
“Eh? Come no?”
Nico si butta sul divano, vicino al più grande, afferrando il telecomando.
“Niente è okay, finchè continui a guardare roba in cui degli uomini rincorrono una palla”.
Jason lo fissa sconcertato, per poi scoppiare a ridere. Ride forte, e forse questo riesce smorzare un po' la tensione che si era creata tra di loro. Poggia una mano sulla sua spalla, attirandolo a sé in un goffo abbraccio che, naturalmente, il più piccolo non ricambia.
Quando lo lascia, Nico gli lancia l'ennesima occhiata truce.
“Non sto scherzando, odio i tuoi gusti in fatto di tv”.
Il biondo scrolla le spalle, con un sorrisetto furbo sulle labbra:-”sei libero di cambiare canale se vuoi, il telecomando è tutto tuo!”.
Nico, pienamente soddisfatto, inizia a cambiare velocemente canale fino ad arrivare a quello che cercava.
“Stai scherzando spero. Mi hai levato la partita di calcio per... questo?”-si lamenta il più grande, indicando con un cenno del capo lo schermo. Nico si alza in piedi con fare offeso, parandosi di fronte al biondo.
“Forse non ti rendi conto di cosa stiamo guardando!”
“Io vedo solo qualche zombie che cammina e gente che scappa”.
Il più piccolo socchiude gli occhi, fulminandolo con lo sguardo.
“Eresia!”-urla, puntandogli l'indice contro-”The Walking Dead è decisamente la serie tv migliore che esista!”
Jason sbuffa infastidito, alzando gli occhi al cielo.
“E va bene, ma almeno spiegami cosa sta succedendo!”
Nico abbozza un sorriso, e si risiede sul divano.
“è facile! Rick è il protagonista, è entrato in coma a causa di una sparatoria, e quando si risveglia trova il mondo infestato dagli zombie. Riesce a trovare sua moglie Lori, suo figlio Carl e il suo migliore amico Shane, ma alla fine si scoprirà che Shane e Lori hanno avuto una relazione mentre Rick era in coma, e Lori è in cinta e non si sa di chi--”
“Okay, aspetta. Chi è Rick?”
Il più piccolo butta la testa indietro, sbuffando esasperato.
“Sei decisamente un caso perso, Grace. Lasciamo stare”.

**

Nico si ritrova legato dalla cintura di sicurezza nella macchina di Jason. Prima che possa anche solo provare a slegarsi da quella stretta striscia di stoffa, il biondo accende il motore eliminando ogni tattica di fuga all'altro.
A meno che non si butti dall'auto in corsa.
Si, si farebbe male, ma sarebbe decisamente meno doloroso della situazione in cui si sta andando a cacciare.
“Grace, Dei, sei odioso quando fai così!”- ringhia, mettendo un broncio offeso. Jason gli lancia un'occhiata divertita, per poi premere più forte sull'acceleratore.
“Andiamo Nico, ti divertirai!”
Il più piccolo gli lancia l'occhiata più furibonda e cattiva che abbia mai fatto, facendo solo ridere il più grande.
“Sai dove mi stavo divertendo? A casa, a guardarmi The Walkig Dead!”-urla con voce decisamente alta.
“Piper ci ha invitati a fare un giro al centro commerciale, tutti e due. Sarebbe stato scortese dirle di no”.
Nico butta la testa sul sedile, sbuffando più rumorosamente riesca.
“Oh certo, sarebbe stato scortese, o centra il fatto che sei cotto di lei?”
“Non sono cotto di lei!”
“Oh no, decisamente no. Sai, non avevo mai visto i veri occhi a cuore, prima di vederti in sua compagnia!”-lo prende in giro, con un sorriso cattivo sulle labbra.
Jason si schiarisce la voce:-”Li avresti visti da un bel po', se ti fossi guardato allo specchio mentre eri in compagnia di Percy”.
Nico apre la bocca per controbattere, ma la richiude immediatamente. Si limita a dare un pugno sul braccio del più grande, riprendendo il suo broncio offeso.
“Sei un'idiota, Grace”.

**

Appena il viso sorridente di Leo, i capelli lunghi di Piper e i riccioli di Hazel entrano nel suo campo visivo, Nico sente un brivido freddo salirgli per tutta la schiena.
Anche se sa che è inutile, prova a voltarsi lentamente senza dare nell'occhio, pronto alla fuga. La mano di Jason, però, si ancora sulla sua maglia, strattonandolo verso di lui.
“Smettila di provare a scappare, ti divertirai”
“Se per divertirmi intendi reggere gli sguardi curiosi o schifati dei tuoi amici, si, sarà un vero spasso”.
Il biondo alza gli occhi al cielo, sopprimendo una risata.
“Sono sicuro che nessuno ti guarderà così”-gli assicura, poggiandogli una mano sulla spalla.
Quando arrivano nel gruppo, Nico sente il sangue pulsargli nelle vene. È a disagio, soprattutto dopo ciò che è successo quella sera a casa di Jason.
“Ciao ragazzi”-saluta il biondo, andandosi ad affiancare immediatamente a Piper.
E se non fosse per la pacca gioiosa che Leo lascia sulla spalla di Nico, si sarebbe sentito assolutamente fuori luogo. I tre invece sembrano guardarlo come al solito, con la solita e fredda indifferenza.
A parte Piper, che ha nei suoi occhi una luce decisamente lugubre. Guarda Nico come si guarderebbe un romanzo d'amore, come una storia che ti intriga e che non vedi l'ora di vedere come va avanti.
È risaputo che è una ragazza romantica, ma Nico non pensava assolutamente che, se avesse scoperto la sua cotta per Percy, avrebbe iniziato a prenderlo per il protagonista di una soap opera.
“Siamo tutti?”-domanda quindi Hazel, portando dietro le spalle la sua enorme chioma castana.
“No”-risponde allora Piper, guardando Nico con uno sguardo furbo.
“No?”- ecco di nuovo il brivido freddo scendere giù per la schiena di Nico.
“Verranno anche Percy ed Annabeth”-risponde quindi la castana, spostando il suo sguardo decisamente inquietante dal viso del ragazzo alle sue unghie.
Eccolo, di nuovo. Il brivido freddo che gli risale lungo tutta la schiena.
Sposta il suo sguardo su Jason, maledicendolo con ogni cellula del suo corpo. Già era decisamente imbarazzante passare un pomeriggio con quei tipi, ma ora pure
Percy con Annabeth?

Oh no, non ci pensa nemmeno.

**

Annabeth sospira rumorosamente, senza distogliere lo sguardo da quello del ragazzo. In fondo lo sospettava da un po', no?
Non è una cosa completamente nuova, e non è una cosa che la destabilizza così tanto. Da quanto tempo lei e Percy non parlano più seriamente, o non sono più la coppia vera che erano prima?
Insomma, sono sempre stati la grande coppia. La Sapientona e il Testa d'alghe, la più intelligente e il più bello. La coppia più felice che ci fosse. E per un periodo è stato così. Il periodo in cui Annabeth accettava la superficialità di Percy, e Percy accettava la durezza di Annabeth.
Ed erano felici, si, ma tutto ha una fine no?
E come qualcosa ha una fine, vi è anche un nuovo inizio. E Annabeth questo inizio lo ha già trovato da tempo, ma non lo voleva ammettere, non lo poteva ammettere.
Ma ora?
Ora cambia decisamente tutto.
Scrolla le spalle, accennando un piccolo sorriso. Si siede sul letto vicino a Percy, e lo sente irrigidirsi.
“Si, lo sospettavo da un pò”- ammette, poggiando i gomiti sulle ginocchia.
Il ragazzo si volta verso di lei, con occhi sgranati ed un'espressione decisamente sorpresa.
“Davvero?”
“Diciamo che in questi ultimi tempi hai passato la maggior parte del tuo tempo da Nico, quando stavamo insieme hai parlato praticamente solo di lui, e nella stanza dell'amore a casa di Jason ti sei rifiutato di fare un qualsiasi cosa perchè eri stanco”-afferma, sopprimendo un piccolo ghigno che si è venuto a formare sulle sue labbra.
“Quindi... tu sospettavi dall'inizio?”
“Forse ti sei dimenticato che non mi lascio sfuggire nulla, Percy. E poi, penso lo abbiano capito tutti. Insomma, era praticamente palese”.
Percy si prende la testa tra le mani, sospirando piano. E lui che pensava fosse una cosa segreta.
“Mi dispiace così tanto Annabeth...”
La bionda scrolla le spalle, poggiando la sua esile mano sulla spalla del ragazzo, stringendogli la maglia.
“Non devi. Nemmeno io sono stata molto sincera con te”.
“Eh?”-annaspa il ragazzo, alzando la testa di scatto. Annabeth si morde il labbro inferiore con forza, e il sapore ferroso del sangue si diffonde nella sua bocca.
“Io...”-prende un grande respiro, socchiudendo gli occhi-”Ho visto un paio di volte un ragazzo”.
“Che!? Chi!?”
Alla faccia paonazza di Percy, Annabeth non può che sorridere. Gli scompiglia i capelli, cercando di reprimere il rossore che ha preso possesso del suo viso.
“Oh andiamo, testa d'alghe, è da un sacco di tempo che non stiamo più insieme davvero. Solo che non lo abbiamo ufficializzato!”-si scusa, alzando le mani in segno di resa.
Percy sospira di nuovo, e questa volta sorride anche lui.
“Già, lo penso anche io”.
Fissa la stanza intorno a sé, riflettendo su ciò che è appena accaduto.
Si sono appena lasciati? Quindi questo significa che non deve più nascondere i suoi sentimenti per Nico.
E Annabeth non l'ha presa male, anzi.
“Lui chi è?”-chiede poi, come se ci avesse pensato solo in quel momento.
Annabeth alza le spalle, continuando a martoriarsi il labbro inferiore:-”Si chiama Luke... non penso tu lo conosca”
“Luke...chi?”
“Viene nella nostra classe di biologia, biondo e--”
“Aspetta”-la interrompe, alzando la mano-”Luke Castrelqualcosa? Il tipo biondo con gli occhi di ghiaccio che ti ha fissato tutto l'anno con la faccia da idiota?”
La ragazza scoppia in una risata liberatoria, portandosi dietro anche Percy. E ridono, felici. Perchè in fondo rimarranno uniti, e lo sanno.
“Ma che cos... il mio letto vibra!”-esclama dopo qualche minuto Percy, alzandosi di scatto.
“è il mio telefono, il tuo letto sta benissimo”-risponde Annabeth, tirando fuori il suo cellulare. “è Piper, dice che sono al centro commerciale, ci chiede se vogliamo raggiungerli”.
Alza lo sguardo verso Percy, capendo immediatamente a cosa lui stia pensando-”Penso ci sia anche Nico”.
Il ragazzo incrocia il suo sguardo, grattandosi la testa con disagio.
“è tutto a posto Percy, per me è okay”-dice, alzando le spalle.
E lo sapeva, già da un po'. Ma ora può finalmente dirlo.
Ora è finalmente tutto risolto.

**

Nico cammina nell'ennesimo negozio d'abbigliamento, trasportato da un'eccitata Piper ed un succube Jason. Più volte ha provato a lanciare un'occhiata eloquente a Jason, ma lui era troppo preso ad osservare la ragazza da ogni angolazione.
Sta per mettersi ad urlare che questa è una situazione ridicola, che si sta annoiando a morte e che vuole tornare a casa, quando un urletto di Piper lo anticipa.
“Annabeth”-urla, correndo verso le porte del negozio.
Nico si gela sul posto, cercando di nascondersi dietro i vestiti da donna che Piper ha provato fino a poco prima. Vede una piccola chioma scura dirigersi verso di lui, e prima che possa nemmeno muoversi una stretta presa lo ferma per un braccio.
Nico si volta, ritrovandosi di fronte il solito, bellissimo, sorridente viso di Percy.
E sente il volto andargli a fuoco, mentre gli occhi di tutti sono puntati su di loro. Sente Leo dire qualcosa del tipo:-”Adesso se ne vedono delle belle, ragazzi!”- e il sospiro innamorato di Piper dietro di sé.
Prova a divincolarsi, perchè non vuole fare la parte del bambino follemente innamorato, che con un solo tocco si scioglie -anche se è precisamente così-.
Ma Percy non ha intenzione di lasciarlo, lo stringe stretto a sé. Avvolge con un solo movimento il viso di Nico tra i suoi palmi, ancorando i suoi occhi verde mare in quelli scuri e macabri di Nico.
E il più piccolo lancia istintivamente un'occhiata ad Annabeth, che invece li guarda da lontano con un piccolo sorriso sulle labbra, ma con uno sguardo nostalgico. E poi di nuovo solo il verde. Gli occhi di Percy lo fanno ricadere di nuovo in quella trappola.
Lo fanno sprofondare.
E di nuovo quelle stramaledette farfalle nello stomaco. Ma questa volta non è una brutta sensazione, anzi. Sente vampate di calore prendere possesso del suo corpo.
“Percy, ma che diamine stai--”
“Stai zitto, Di Angelo”-lo interrompe, prima di poggiare le sue labbra su quelle di Nico.
E il più piccolo smette di chiedersi cosa sta succedendo, cosa ne penseranno gli altri. Assapora semplicemente quelle morbide labbra, stringendo il più grande in un goffo abbraccio.
E, in quel momento, entrambi sanno che quello è l'unico posto in cui vorrebbero stare.
Si, in quel centro commerciale un po' vecchio e rumoroso.
Ma va bene lo stesso, perchè stanno così:
insieme.


**
Note dell'autrice:
Per prima cosa, mi scuso per l'orario, ma domani vado al concerto dei Bastille (lalalalalalaallalaalscleroo) *sono la mia band preferita lol* e non avrei fatto in tempo.
Eeeeeh già, anche questa storia è quasi terminata. Questo era ufficialmente l'ultimo capitolo, ma dopo di questo ci sarà come ultimissimo capitolo, e cioè l'epilogo finale.
Che dire, tutto si è risolto, no?
Percy e Annabeth hanno finalmente capito che in fondo era da un pò che non andavano più avanti, e infatti si sono ritrovati nella stessa situazione.
E Nico è sempre il solito cucciolone, insieme a Jason *^^*
Guardano insieme The Walking Dead ma aaaaw*^*
Scusate, ma è la mia serie preferita in assoluto, DOVEVO metterla almeno una volta! E tipo poco fa è uscito il trailer della nuova stagione!
Questa serata è ufficialmente perfetta u.u
Per ultima cosa, volevo ringraziare: Monica_Directioner5 ; prettylittleme ; Valeria_Jackson00 ; Sirius ; katie86 ; Ainsel ; roy1317 ; FoxFace00 che hanno recensito l'ultimo capitolo!
Grazie mille, davvero!
Detto questo, non potrò pubblicare l'epilogo fino al 3 Agosto, perchè parto. Ma lo farò, lo giuro!
Un bacione, LauraPalmerBastille.


 

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Capitolo 8
*** Sono Pronto. ***


I had a crush on Percy.

Pernico/Percico?
 

“Non ci posso credere”-sbuffa Leo, incrociando le braccia al petto. Quella mattina aveva provato a sistemarsi i suoi riccioli ribelli con un po' di gel, ma dopo qualche ora questi erano già tornati alla loro forma normale. Si guarda per bene il palmo della mano, come per studiarlo, per poi dargli una leccata e tirarsi indietro i capelli con la sua bava.
“LEO! Ma che diamine di schifo fai!?”- quasi urla Hazel, allontanandosi di un passo da lui.
Il castano gli lancia un'occhiata divertita, per poi avvicinarsi a lei con la mano sbavata. E come per istinto la ragazza fa un balzo indietro, mostrando la faccia più schifata che abbia.
“Prova a toccarmi con quella mano schifosa e finisci sotto terra”.
Leo mostra il suo sorriso sghembo, pulendosi la mano sul pantalone nero elegante e mostrando il palmo pulito ad Hazel.
“Okay?”-chiede quindi, socchiudendo gli occhi. Hazel gli lancia un'occhiataccia, per poi riavvicinarsi e prenderlo sotto braccio.
“Okay”.
Leo la fissa divertito, per poi prenderle il mento tra le dita e darle un lieve bacio sulle labbra, facendo arrossire immediatamente Hazel. Insomma, è sempre stata una ragazza forte e simpatica, ma la innervosisce scambiarsi effusioni pubblicamente.
“Sei carina quando arrossisci”-afferma pronto Leo, meritandosi solo uno schiaffo dall'altra.
“Avete finito voi due?” Jason alza gli occhi al cielo, sbuffando rumorosamente. Sposta il suo peso da una gamba all'altra, stringendo la mano che avvolge la vita della sua ragazza.
Piper, ferma tra le braccia del biondo, li osserva con sguardo innamorato, sospirando ogni tanto.
“Piper, sei decisamente inquietante quando ci guardi così”-borbotta Leo, prendendo per mano Hazel.
“Scusate, è che state decisamente bene insieme”.
Hazel aggrotta le sopracciglia, spostando il suo sguardo dalla sua mano unita con quella del ragazzo a Piper.
“Perchè non ti comportavi così quando stavo con Frank?”-domanda quindi, ricevendo solo uno sbuffo da parte dell'amica. Come se non fosse così ovvio!
“Tu e Frank non siete mai stati fatti per stare insieme. L'ho sempre saputo. Come sapevo che non appena lui sarebbe partito con la Marina la vostra relazione non avrebbe retto tutta quella distanza... e infatti”.
“E infatti cosa!?”-sputa inacidita Hazel, mettendo il broncio.
“E infatti non ce l'avete fatta, perchè tu eri decisamente destinata ad un altro”
“A Leo?”
Piper annuisce, sospirando per l'ennesima volta. Hazel e Leo si scambiano un'occhiata preoccupata, per poi scrollare le spalle e continuare a darsi fastidio a vicenda.
Leo le spalma la mano precedentemente sbavata in faccia, mentre Hazel gli molla un pizzico stacca-carne sul fianco. In fondo sono una bella coppia. Insomma, Frank era partito senza nemmeno pensarci due volte, e le cose tra di loro non erano andate molto bene.
Così, stanca di quella relazione decisamente poco carina, lo aveva lasciato senza mezzi termini.
Ricorda ancora la conversazione che avevano avuto. Lei era stata schietta, netta, senza ripensamenti. Aveva preso il telefono per l'ennesima volta e digitato il numero del suo ragazzo, che ormai sapeva a memoria.
“Pronto? Hazel?”-aveva risposto lui, dall'altro capo del telefono.
“è finita, non ce la faccio più”
“Eh?”
“Ti lo lasciando... penso”.
E la telefonata che Hazel sperava sarebbe durata trenta secondi, era in realtà durata un'ora e mezza, visto che Frank era scoppiato a piangere e Hazel si era data della stupida per il poco tatto che aveva usato.
E poi era arrivato Leo. Strano, non lo aveva mai nemmeno preso in considerazione da quel punto di vista. Ma poi un giorno lui era entrato in pizzeria con il gel tra i capelli e un'enorme scritta “TEAM LEO” sul braccio, e qualcosa dentro di lei si era smosso.
Sarà stato per i suoi riccioli ribelli, o per il suo umorismo decisamente sottile, che Hazel si era dichiarata apertamente due settimane dopo.
E … sorpresa. Leo ricambiava!
Diceva che aveva una cotta per lei da sempre, ma che non aveva mai potuto dire a causa di Frank. Ed ora sono qui, vestiti eleganti, mano nella mano, aspettando solo che la cerimonia inizi.
“Ma tra quanto arrivano?”-si lamenta Jason, roteando ancora una volta gli occhi al cielo.
“Nico avrà deciso all'ultimo secondo di non volerlo più fare”-dichiara quindi Annabeth, posando il suo piccolo tablet nella borsa. È diventata un architetto, e questo comporta il fatto che lei giri ogni singolo giorno con il suo tablet in mano.
Jason annuisce esasperato, alzando le mani al cielo:-”Scommetto quello che vi pare che sta andando precisamente così”
“è Nico, è fatto così”- risponde quindi Piper, con un sorriso romantico sulle labbra:-”Sono sicura che Percy lo starà convincendo, e finiranno per baciarsi e rotolarsi sul pavimento mentr-”
“Piper, non entrare nei dettagli per piacere”-Jason fa una finta faccia disgustata, storcendo le labbra-”non voglio sapere nulla su come Nico si rotola con Percy”.
“Certo che però fare ritardo proprio oggi...”-si lamenta Luke, portandosi indietro una ciocca bionda. Porta poi la mano vicino a quella di Annabeth, incrociando le loro dita.
“Sono pur sempre Nico e Percy. Non li hai conosciuto bene in questi anni?”-dice Hazel.
Luke fa finta di pensarci, per poi annuire.
“Si, direi che è da loro”.
“Arriveranno”-afferma quindi Annabeth, con un sorriso tenero sulle labbra:-”Arrivano sempre alla fine”.

**

Nico si fissa allo specchio, sbuffando per l'ennesima volta. Deve per forza indossare quel vestito così ridicolo? Smocking nero? Ma chi diavolo mai indosserebbe un abito del genere ad una cerimonia come questa?
Okay, forse tutti, ma diamine. Lui è Nico Di Angelo! Non può travestirsi da... pinguino.
Aveva pregato Percy di lasciargli mettere la sua solita maglia e i suoi soliti jeans, ma lui si era impuntato. E quando il più grande aveva fatto i suoi occhi da cucciolo, Nico non aveva resistito. Insomma, gli occhi da cucciolo di Percy sono convincenti!
Ma ora, che si fissa con questo dannato abito, vorrebbe bruciarlo e scappare via. È davvero pronto a farlo? Certo che lo è, che domande.
Insomma, questo è il suo sogno da tutta la vita! Lui non può tirarsi indietro, o non se lo perdonerebbe mai.
Si leva la camicia nera e la butta a terra esasperato.
“Tutto apposto?”-chiede una voce maschile, da dietro le spalle di Nico. Il più piccolo non si volta, ma fissa il riflesso del suo ragazzo dallo specchio.
“Tu non dovresti vedermi prima della cerimonia, in teoria”-afferma quindi Nico, lanciando un'occhiata truce alla giacca appallottolata per terra.
Percy scrolla le spalle:-”Non penso questa roba valga anche per noi due”.
“Non la voglio più indossare quella roba”.
Percy sbuffa piano, alzando gli occhi al cielo. Sorride poco, avvicinandosi al più piccolo.
In fondo se la aspettava quella reazione, no?
Avvolge le sue forti braccia intorno al petto del più piccolo, facendo sfiorare volontariamente le sue labbra con il collo di Nico. Il più piccolo si rilassa immediatamente sotto quel tocco.
Possibile che dopo tutti quegli anni Percy ancora gli faccia questo effetto?
Cerca di ricordare come si respira, mentre le labbra del più grande si poggiano con più decisione sul suo collo, per poi passare all'orecchio.
“Tu sai che mi renderesti davvero triste se non indossassi questo completo, vero?”-gli sussurra dritto nell'orecchio, mordicchiandoglielo piano.
“Lo so, Jackson”.
Percy sbuffa divertito, stringendo la presa sul più piccolo.
“Vuoi tirarti indietro così?”-si lamenta quindi il più grande. Nico si divincola, riuscendo a liberarsi e voltarsi. Guarda con sguardo sorpreso l'atro, sgranando gli occhi.
“Cosa? No. Non voglio tirarmi indietro”.
“Perfett-”
Nico poggia le sue mani sui pettorali di Percy, spingendolo indietro.
“Come diavolo ti viene in mente una cosa del genere, Jackson!?”-quasi urla, spingendolo un'altra volta.
“Hei, Nico dai sch-”
“Sei un idiota. Un completo idiota, e lo sarai per sempre!”.
Il più piccolo lo spinge un'altra volta, facendolo cadere rovinosamente a terra. Ma prima che Percy possa toccare il pavimento, ancora la sua mano intorno al polso di Nico, trascinandolo giù con lui.
Si ritrovano stesi sul tappeto della stanza. Le gambe di Nico ai fianchi di Percy, le sue mani vicino alla testa del più grande. Nico punta i suoi occhi feriti in quelli di Percy, mordendosi a sangue il labbro.
Il più grande lo fissa perplesso, per poi addolcire il suo sguardo. Posa la sua mano sulla guancia del più piccolo, e la accarezza piano.
“Hei”-sussurra-”Cosa ti succede?”.
Nico sente le lacrime pungergli dolorosamente gli occhi, mentre il sapore ferroso del sangue si diffonde nella sua bocca.
Ho paura”-dice, cercando di soffocare un singhiozzo.
Percy gli sorride, col sorriso più dolce che sia mai riuscito a fare. Posa anche l'altra mano sulla guancia del più piccolo, stringendo il suo viso tra i suoi palmi.
“Anche io, Nico. Sono terrorizzato”.
Il più piccolo annuisce, mentre la prima lacrima gli riga la guancia. Percy lo stringe tra le sue braccia, sussurrandogli parole dolci nell'orecchio.
“Non piangere dai, andrà tutto bene”- lo rassicura, cullandolo tra le sue braccia.
“Sono lacrime di gioia, idiota”.
Percy sorride, chiudendo di nuovo il viso del più piccolo tra le sue mani. Alza il volto, e fa scontrare le sue labbra con quelle dell'altro, in questo dolce e tenero bacio.
Nico sopra Percy, Percy sotto Nico, le loro labbra unite.
E di nuovo pensano che quelle labbra siano fatte apposta per toccarsi, sembrano modellate per unirsi.
E Nico sente il solito calore salirgli su per la schiena, ed invadergli il corpo. E gli piace. Eccome se gli piace.
“Te lo ricordi?”-dice alla fine il più grande, accarezzando col pollice il viso dell'altro.
“Cosa?”
Percy sorride, mostrando i suo denti perfetti:-”Nella macchina di Jason, la sera della festa. Ricordi come mi hai baciato?”
Nico diventa paonazzo, e sposta il suo sguardo ovunque tranne che su Percy.
“Ti diverti così tanto a ricordarlo?”
“Oh andiamo! Se non fosse stato per quel bacio non saremmo qui ora!”-esclama, poggiando di nuovo le sue labbra su quelle di Nico. E il più piccolo non se lo aspettava anche questo bacio, ma gli piace.
Socchiude gli occhi, e si gode ogni momento di questo piccolo sogno.
“Quanto tempo fa è stato?”-sussurra, con le labbra a pochi millimetri da quelle del fidanzato. Percy ci riflette su.
“Cinque anni, sette mesi e dodici giorni fa”
“Stai scherzando?”-chiede quindi il più piccolo, aggrottando le sopracciglia.
“Assolutamente no. Tengo il conto”.
Nico sbuffa, scuotendo la testa.
“Ti ho già detto che sei un idiota, Jackson?”
Percy ride calorosamente, poggiando le sue mani sulle spalle del più piccolo. E in pochi attimi la posizione si è ribaltata. Ora è Nico a stare sotto, mentre Percy incombe su di lui col suo peso.
“No, questo fatto dell'idiota mi è nuovo”.
Nico abbozza un sorriso, poggiando le mani sui pettorali dell'altro. Può farlo. Percy è suo. E tra poco lo sarà definitivamente.
“Pensi ci saremmo mai messi insieme se io non ti avessi baciato?”-chiede il più piccolo, ancorando il suo sguardo sulle labbra rosee dell'altro.
Percy annuisce con convinzione, sorridendo.
“Certo! Siamo nati per stare insieme!”
Nico alza gli occhi al cielo, sopprimendo una risata.
“Da quando ascolti quello che ti dice Piper?”
“Piper in fatto di amore se la cava, Nico. E se lei dice che siamo perfetti insieme, noi lo siamo”- afferma con tono deciso, socchiudendo gli occhi. Nico porta le sue braccia intorno al collo di Percy, attirandolo a sé per l'ennesimo e ultimo bacio.
Il calore delle labbra di Percy lo tranquillizza. Gli piace, davvero tanto.
“Ti amo”-sussurra quindi il più piccolo, diventando paonazzo in volto. E lo ha detto già tante volte in questi cinque anni, ma ogni volta qualcosa si smuove dentro di lui quando le pronuncia.
“Ti amo anche io, Nico”- afferma Percy, col suo solito sorrisetto furbo sulle labbra. E Nico vorrebbe rimanere in quella posizione per sempre. Con Percy sopra di sé, mentre il suo calore si diffonde per tutto il suo corpo.
Ma oggi non possono. No, decisamente no.
Il più grande si alza in piedi, prende la giacca da terra e la butta sul tavolino.
“Puoi non indossarlo, se vuoi”-butta lì Percy, usando i suoi soliti occhi da cucciolo. Nico sbuffa esasperato. Si alza in piedi e afferra la giacca nera, per poi indossarla.
“Ti odio quando fai così, Jackson”.
Percy esulta felice, mostrando il suo sorriso perfetto.
“Pensa un po', io ti amo invece”.
Il più piccolo gli lascia un pizzico sul fianco, cercando di nascondere il rossore che ha dipinto le sue gote. La mano del più grande finisce in quella del più piccolo, incrociando le loro dita.
“Sei pronto, Nico?”.
Il più piccolo gli lancia un'occhiata esasperata, mentre stringe la presa tra le loro mani:-”Pronto a cosa, Percy? Alle infinite serate in cui mi costringerai a vedere 'La Ricerca di Nemo'? O quando russerai la notte? O devo essere pronto alle ore che passerai in bagno la mattina a sistemarti i capelli?”.
Percy assume un'espressione offesa:-”Se non ti va non sei di certo obbl-”
“Il punto è”-lo interrompe il più piccolo-”Che io devo essere pronto a diventare tuo marito, perchè quando entrerò in quella stanza e dirò che lo voglio, che voglio essere tuo marito, io ne dovrò essere convinto. E sai una cosa?”
Percy lo fissa sorpreso:-”Cosa?”

“Io sono pronto, Percy. Sono decisamente pronto”.


**
Note dell'autrice:
Okay, sento davvero taaanta tristezza in questo momento, davvero davvero! Insomma, è finita!
Sembrerà strano, ma ci ero davvero affezionata a questa storia! 
Percy e Nico li trovo adorabili, ho dato sfogo a tutta la dolcezza che c'è dentro al mio corpo!
E... scusate se vi ho spaccato la coppia Hazel|Frank, ma non ce li vedo insieme (okay, potete anche lanciarmi oggetti contundenti addosso adesso).
La vedo più con Leo!:')
COOOOOOOMUNQUE... vorrei ringraziare davvero di cuore le 15 (15, accidenti!) persone che hanno recensito l'ultimo capitolo.
la_nuova_figlia_di_ade; Wolferine; BlackWendy; FoxFace00; DaughterOfHades_; CrazyFangirl; dubhe01; Zucca_matta; Sirius; katie86;  Ainsel; prettylittleme; _SereFic_; Green Fairy; roy1317;

Detto questo, mi piacerebbe che lasciaste una recensioncina, anche piccola, giusto per farmi sapere cosa ne avete pensato (?) della storia in sè^^ 
Naturalmente se vi va!
Grazie per aver seguito la mia storia, davvero grazie tante!
Un bacione, LauraPalmerBastille.

 

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