Tra sogno e realtà

di Jade
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Cap.1 Il sogno ***
Capitolo 2: *** Il risveglio dei sensi ***
Capitolo 3: *** Aiutarsi ***
Capitolo 4: *** Halloween ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5- COMPLICAZIONI ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6- NATALE IN FAMIGLIA ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7-SCOPERTE ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8-FINE E INIZIO ***
Capitolo 9: *** Evoluzione ***
Capitolo 10: *** Divisione ***
Capitolo 11: *** io e te ***
Capitolo 12: *** ultimi giorni ***
Capitolo 13: *** Epilogo ***



Capitolo 1
*** Cap.1 Il sogno ***


Capitolo 1’

Il sogno

Gli occhi pesanti di Ginny si aprirono lentamente. Il freddo l’aveva svegliata. Freddo che proveniva da una nebbia fitta che l’avvolgeva. Era appoggiata alle radici di un albero che a stento vedeva. Voltò il viso da una parte poi dall’altra: nulla si muoveva, nessun rumore si sentiva.Tese le mani e si incamminò verso il nulla non certa di fare una buona cosa all’allontanandosi. Con la semplice camicia da notte sbracciata aveva terribilmente freddo e, mentre i denti battevano, le labbra impallidivano. I piedi poggiavano sul terreno morbido e privo di ostacoli. Camminò per minuti interminabili. Poteva notare le sagome degli alberi ma quando vide la figura alta che si muoveva come lei a stento, si bloccò. Si strinse le spalle con le mani spaventata e aprì la bocca per parlare.

Freddo, la selva che a fatica vedeva, assomigliava terribilmente alla Foresta Proibita. Che ci facesse li non lo sapeva ma con addosso il pigiama di seta nera, aveva freddo, un freddo che gli entrava nelle ossa. Se non fosse stato un sogno, gli avrebbe portato notevoli guai per i giorni successivi. Non aveva mai fatto un sogno del genere ma non gli piaceva. Non amava non vedere quello che c’era intorno a lui. Paura no, non aveva paura di nulla, ma timore si. Scostò i capelli biondi dal viso e si guardò intorno ma riusciva solo a distinguere alberi striminziti e privi di foglie

-Chi c’è li?- si voltò di scatto colpito dalla presenza di qualcun’altro in quel luogo -Non mi piace questo sogno e se cerchi di farmi paura non attacca, è solo fantasia- ci volle un attimo e la riconobbe. La voce era più stridula e tremula del solito ma era la sua, certamente

-Weasley!- la ragazza non parlò subito ma la voce insicura di pochi attimi prima scomparve lasciando, al suo posto, un tono stupito e alquanto seccato.

-Malfoy?!- si avvicinò velocemente. Si potevano vedere ora. Lui era particolarmente accigliato

-Perché sei nel mio sogno Weasley?- sibilò lui -Anche nei sogni voi pel di carota mi seguite ora!- Ginny spalancò occhi e bocca

-Ma come ti permetti e poi tu sei nel mio sogno!- lo aggredì lei col cuore in gola -Mi mancava un'altra persona tra i piedi- lo guardò -Non ho solo lui ora da temere ma pure te!-

-Ma che blateri!-

-Chiudi la bocca- gli intimò lei -Sei insopportabile-

-Ma da che pulpito razza di pezzente- Ginny gli diede le spalle e bisbigliò qualcosa -Che hai detto? Sono curioso sai?- lei lo azzittì voltandosi

-Ascolta…- lui si accigliò senza capire poi arrivò anche al suo orecchio, la melodia che l’aveva incupita pochi secondi prima -Qualcuno sta cantando qui vicino- si guardarono -Io ho paura, va avanti tu- lui sbuffò sonoramente e appena si voltò lei gli agguantò la maglia -Vuoi che bruci il mio pigiama? Levami le tue mani di dosso, prego! Mi è costato venti galeoni- la guardò gelidamente con la coda dell’occhio. Lei scosse la testa

-No ti prego…Ho paura e tu, anche se mi spiace ammetterlo, mi rassicuri un po’- lui strinse gli occhi in due fessure nere -E poi tu non hai problemi di soldi!-

-Non mi faccio ammazzare per te- lei annuì guardandolo a testa bassa -Muoviti- brontolò partendo rapidamente

-Ti seguo- Ginny, troppo stretta a lui, lo calciava negli stinchi mandandolo su tutte le furie. Lui si inchiodò di scatto e lei finì col viso contro la sua schiena e si portò la mano al naso -Ahi…Ma che diavolo…-

-Guarda!- l’afferrò e la portò al suo fianco. Ginny spalancò la bocca e strabuzzò gli occhi. Anche lui era particolarmente stupefatto. Non avevano mai visto nulla di simile. Splendido quanto spaventoso. Un albero, un albero dai rami aggrovigliati pieni di foglie, radici robuste fuori dal terreno, una luce blu che lo illuminavano e lo rendevano magnifico e tetro allo stesso tempo. Ai suoi piedi c’era una ragazza, aveva i capelli biondi, gli occhi verdi ed era talmente bella che sembrava una dea antica. Aveva un vestito azzurro e, inginocchiata per terra, stava attorcigliando delle candide e bellissime rose bianche in una corona splendida. Dalle labbra fuoriusciva una melodia dolce come una ninnananna ma triste come un requiem. Parlava di odio di amore e di speranza. Rimasero fermi ad ascoltarla. Ginny gli stringeva il braccio ma lui non sembrava essersene accorto. Lentamente il canto si spense e la ragazza piegò la testa da un lato, posò le rose sulla testa, sorrise e si alzò. Li guardò e Ginny tremò stringendolo con forza. Lui la scostò da se

-No ti prego- fece lei riafferrandolo e sistemandosi dietro di lui e mettendogli la mano libera sul fianco opposto. La ragazza si avvicinò piano scrutandoli. Sorrideva raggiante e gli occhi brillavano. Porse loro le mani bianche come l’avorio e Draco gli porse la sua destra. Ginny lo guardò, era così immerso negli occhi di lei da sembrare in trance. La ragazza guardò lei

-La mano Virginia- disse dolcemente. I loro occhi si incontrarono e Ginny ubbidì quasi senza accorgersene. Draco, osservò Ginny rabbrividire al contatto con la mano fredda e pallida come quella di un fantasma. Sorrise, li guardò più volte rassicurandoli e chiuse gli occhi. Dischiuse le labbra e pronunciò delle parole, degli incantesimi, che Draco e Ginny non avevano mai sentito, ma che ad entrambi, sembravano molto famigliari. Passò, sul palmo delle loro mani, contemporaneamente, il pollice lungo e affusolato. Sentirono un bruciore pari a quella del ferro rovente sulla carne e quando abbassarono lo sguardo sul palmo, un simbolo strano era impresso su di esso. Ginny ritrasse la mano di scatto e pure lui fece lo stesso e d’un tratto, tutto era nero come la pece.

Ginny scattò a sedere sul letto madida di sudore. Una goccia cadde dalla tempia. Si prese la mano sinistra tra la mano destra. La mano era fredda, i piedi erano gelati e tremava anche se aveva terribilmente caldo. Afferrò la bacchetta

-LuLumus- balbettò sentendosi impallidire sempre di più. Le labbra persero colore di colpo abbassando lo sguardo sulla mano sinistra che, incisa col fuoco, mostrava il simbolo che doveva essere stato solo sognato. Stupore, paura e terrore puro, milioni di pensieri si canalizzarono in lei mentre gli occhi si annebbiavano.

Le coperte furono buttate a terra e con due balzi fu nel bagno della stanza. Non riusciva e non voleva crederci. Oltre a quel sogno assurdo con la Weasley, anche quello. Guardò la mano e premette il pollice sul tatuaggio. Non faceva male ma la pelle raggrinzita faceva senso. Era tutto infreddolito e oltre a questo, una paura senza limiti gli torceva lo stomaco, ma lui non aveva paura era stupito e forse si, un po’ impaurito, lo era…Pensieri terribili gli attraversavano la mente ma non erano i suoi pensieri, o almeno, non sembravano i suoi pensieri…Le coperte lo scaldarono pochi minuti dopo il suo rientro a letto mentre un vortice di pensieri, gli entrava nelle profondità del cervello.

Ginny corse verso la McGranitt che stava per entrare in Sala Grande. I corridoi erano pieni di gente e Ginny, che finì contro parecchi di loro, non se ne preoccupò. Prese il braccio della donna che si voltò sorpresa

-Signo…-

-Ho bisogno del suo aiuto…- balbettò con gli occhi rossi di lacrime

-Signo…-

-Non qui…la prego…non so a chi chiedere aiuto se non a lei…- alcuni ragazzi si fermarono incuriositi. La McGranitt ricompose il suo sguardo, divenuto spaventato pochi attimi prima, serio e annuì. La condusse verso l’aula di trasfigurazioni mentre un velo di preoccupazione le passava davanti agli occhi

-Mi dica…- fece chiudendo la porta dell’aula buia. Aprì le finestre con secche mosse della bacchetta

-Io…io sento i pensieri di qualcuno professoressa. Pensieri cattivi che mi fanno esplodere il cervello- si morse le labbra facendole arrossare -Io non so cosa mi succede ma è come se ammattissi- camminava davanti alla donna con nervosismo

-Calma e fammi capire- la fece sedere premendo un po’ sulla sua spalla

-Ho sognato un luogo strano- disse -C ‘era Malfoy. Una ragazza che abbiamo trovato sotto uno strano albero, ha detto delle strane cose che io non so di che potesse trattarsi e poi, ci ha fatto questo- le mostrò il dorso della mano -Bruciava e quando tutto è divenuto nero, mi sono svegliata- la professoressa guardò la mano afferrandola con le sue

-Ma cosa simbo…-

-Non lo so!!! E poi questi maledetti pensieri…io ho paura che mi facciano impazzire!

-Sai con chi sei in contatto?-

-No, ma se è Tom Riddle io mi uccido…lo faccio professoressa, lo faccio!- la campanella suonò -Io…-

-Vieni con me, forza- la seguì mentre gli studenti entravano in classe. Camminarono per un po’ facendo qualche rampa di scale poi, arrivarono all’ufficio del preside -Sorbetto al limone!- disse piano e quasi impercettibilmente. La fenice girò su se stessa e velocemente salirono la scala in pietra che conduceva alle stanze del vecchio uomo. Bussarono ad una porta in legno e quando la voce che le invitava ad entrare, giunse alle loro orecchie, Ginny sospirò rassicurata. Seguì la professoressa all’interno e l’incontro coi suoi freddi occhi di ghiaccio, la fecero sussultare

-Minerva, che succede!- fece il preside scrutando la ragazza che si allontanava da Malfoy come una saetta

“La pezzente”. Ginny bloccò il suo arretrare

-Ehi!!!- squittì Ginny facendo prendere un colpo ai professori e facendo alzare un sopracciglio a Malfoy -Calmo coi complimenti Malfoy, potrei rimanerne colpita!- si scrutarono.“Pezzo di idiota figlio…” ma i pensieri di Ginny furono interrotti

-Tu non scherzi però- la rimbeccò lui facendola diventare così rossa che si confondeva coi capelli sciolti -E sta attenta a non spazzolarti la faccia. Sei così paonazza che potresti sbagliarti- gli occhi luccicarono di lacrime

-Ragazzi, ma che succede?- fece la McGranitt -Preside?-

-Il signor Malfoy…- fece Silente -…ci stava raccontando una storia particolarmente interessante- li fece avvicinare con un cenno della mano -Le vostre mani- la McGanitt si avvicinò a Piton e mentre lui annuiva lei parlava sottovoce, impercettibilmente. Le mani dei due furono posate su quelle del preside. Quando le avvicinò Ginny si irrigidì

“Mi toccherà lavarmi per un anno”

-Grazie Malfoy- fece lei -Ma pure io non sono da meno-

-Molto interessante- fece il preside non curandosi del loro battibecco e lasciando le mani dei giovani. Si lisciò la barba con lentezza

-Che pensa preside?- domandò Piton

-Sono preoccupata- fece la McGranitt. Ginny la guardò -Leggere la mente è una cosa fastidiosa soprattutto se viene così da un momento all’altro- Silente annuì

-E’ cominciata ora, esatto?- i due ragazzi annuirono -E vi ricordate le formule usate dalla ragazza, nel sogno?- scosse ro la testa

-Era latino, misto a greco. Forse c’era pure del celtico ma bene non me ne intendo- disse Draco. Ginny si sedette sospirando -Però non ricordo altro- concluse mentre Ginny guardava Silente poi spostava gli occhi sul ragazzo biondo in piedi

“Ma va…chi lo avrebbe detto…” lo derise lei

-Tu ricordi qualcosa per caso Weasley?- la rimbeccò lui voltandosi di scatto con gli occhi pieni di rabbia e i pensieri peggiori che Ginny avesse mai immaginato poter provenire dalla sua mente. Lei abbassò lo sguardo tutta rossa -Appunto-

-Tu sei pratico di Magia Oscura- disse piano -Non io-

-Vuoi litigare?- ringhiò lui avvicinandosi e pronto ad afferrarla e strozzarla

-Ragazzi calmatevi- fece piano Silente -Ora vi devo avvertire che non so, cosa vi è successo- lo guardarono -Non ho una soluzione per ora. Dovete lasciarmi del tempo per capirci qualcosa- Ginny scosse la testa

-Non voglio ammattire- fece alzandosi lei -Io divento matta se non mi si libera dai pensieri di questo…qui- disse segnandolo

-Non credere che ringrazierei il tipo che mi ha fatto questo scherzo mocciosa. I pensieri della santarella Weasley rischiano di farmi vomitare da mattina a sera se non sto attento- si guardarono

-Almeno i miei non sono minacce, scariche di rabbia e maledizioni, Malfoy!- lo freddò lei

-Vai un po’…- “…al diavolo”

-Dopo di te se non ci sei già andato- sibilò lei guardando poi il preside -Preside…quanto ci vorrà? Se ha bisogno di aiuto non mi tiro indietro- guardò sprezzante Malfoy -Anche perché la mia vita mi piacerebbe viverla normalmente e non con un Malfoy tra i piedi- lui si accigliò e si sedette seccato senza staccarle gli occhi di dosso

-Non so neanche cosa significhino i due simboli signorina Weasley- sorrise -Chi ha fatto questo lavoro, lo ha fatto cercando nei libri più antichi della Magia Nera-

-Indovini chi mai sarà stato!- fece lei alzando un sopracciglio “Quel maledetto…io mi ammazzo se c’è di mezzo lui, mi ammazzo”

“Vuoi una mano?” si voltò a guardarlo. Sorrideva. Ginny strinse i pugni “Per la cronaca…mio padre saprebbe che fare…altro che Silente, qui ci dovrebbe essere mio padre a dirigere la baracca”

-Così saremmo tutti fottuti- si lasciò scappare Ginny. Guardò i professori -Scusate- disse -Non volevo, lo giuro…-

-Non importa…- fece la McGranitt

-Andate a lezione- fece Silente -Avvertiremo noi i professori- Ginny annuì e Draco si alzò. Uscirono salutando. Alla fine della scalinata lui si fermò senza guardarla mentre lei proseguì ripassando alla bene e meglio, la lezione di erbologia che aveva saltato quasi per metà.

 

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Capitolo 2
*** Il risveglio dei sensi ***


Capitolo 2’

Il risveglio dei sensi

-Avete sentito? Virginia Weasley e Draco Malfoy si leggono nella mente!-

-Lo sanno tutti, è logico che lo sappiamo!-

-I professori sono in riunione. Oggi a lezione la guardavano in modo strano-

-Logicamente stupida!! Ma l’hai vista? Ha gli occhi rossi di pianti ed è scioccata! Chissà che diavolo avrà in testa quello…certo cose che la scioccano a dir poco!-

-Io vorrei tanto sapere cosa gli passa per la testa a quel bel ragazzo!!!-

-Ecco brava, così chissà che scopri, usa la testa. Se Ginny scoprisse cose compromettenti secondo te lui o il padre non farebbero qualcosa per azzittirla? Rischia la vita lei-

-Ma si sa come è successo?-

-Neanche Silente ne sa qualcosa-

-Ma Ron? Harry? Secondo voi come hanno preso la cosa? So che la famiglia di Ron ha dei segreti con Silente…Un Ordine di difesa creato dal preside…Vi partecipano alcune persone che, probabilmente, fanno parte della cricca di lord…Voi-sapete-chi come infiltrati…sarebbe un macello se Malfoy lo scoprisse-

-Secondo me però Ginny ammattisce prima che questo accada. È successo da meno di 24 h e guardate com’è conciata. È il ritratto vivente del dolore!-

-Lo sarei anche io…Ora sta con Harry, Ron ed Hermione in Sala Comune…spero solo che non le facciano il terzo grado…la farebbe stare ancora peggio per i miei gusti…-

-Si, ma non credo la conforteranno…anzi probabilmente la emargineranno-

-Non lo so Ron!!!! Non so come è successo!!!- Ginny fuori di se dalla rabbia li guardò tutti e tre. Da mezzora le stavano facendo il terzo grado e i pensieri verso di loro, sicuramente, stavano facendo divertire parecchio Malfoy e i suoi amici idioti. Ron urlava senza sosta e a dargli man forte Harry ed Hermione non muovevano un dito per aiutarla

-Ma dovrai saperlo Ginny!!! Non è possibile essere infilati nel sogno altrui così, per caso. Sicuramente avrete fatto…-

-Non cominciare a sparare cazzate!- urlò Ginny -Non sai che dici- si guardarono poi guardò il fratello ed Harry. Non aveva neanche il coraggio di piangere davanti a loro -Perché mi fate questo…Io sto male, ho un casino in testa che rischia di farmi impazzire, forse Tom Riddle cerca ancora di farmi fuori e voi…voi mi trattate come una criminale…- si sedette passandosi l’indice sotto gli occhi umidi

-Siamo preoccupati- disse Harry -Se finisce che gli dai delle informazioni…-

-Infor…Harry…sono alle prese con una cosa orribile, con pensieri da maniaco e tu pensi alle…informazioni…- scosse la testa

-Dobbiamo. Se lui scoprisse cose dell’Ordine…troppo private, siamo nei guai- Ginny strabuzzò

“Piton!” pensò dentro di se portandosi le mani sulle labbra

“Piton?” Ginny chiuse gli occhi

“No, non ascoltare Malfoy, non farlo!!!” gridò con il cuore ai mille

“Non è facile Weasley e poi mi piace sentire le tue dolci parole per San Potter e company”

-Che succede?- Ginny guardò Harry

-Niente- si alzò scuotendo la testa -Vado un attimo a fare un giro- ed uscì veloce

Era quasi l’ora di cena quando rientrò nel dormitorio. Tutti stavano scendendo ma lei sprofondò su una poltrona particolarmente stanca. Guardò il camino spento. Il quadro si richiuse quando furono tutti usciti poi chiuse piano gli occhi

-Ginny!!!- la ragazza aprì gli occhi. Fiamme verdi dal camino le mostrarono il viso della madre molto spaventato

-Mamma? Oh mamma!!- si inginocchiò davanti al fuoco

-Piccola mia ho saputo…ma è terribile…davvero terribile…-

-Mamma ho paura-

-Non averne! Non farti spaventare da quel Malfoy OK? Tu sei forte- Ginny sentì gli occhi velarsi dim lacrime

-E se impazzisco?-

-No, Silente ti salverà, non permetterà ti si faccia del male…va bene piccola?- Ginny annuì -Ascolta ti scriverò, ora devo andare-

-Va bene mamma-

-Ti voglio bene piccola-

-Anch’io- sorrise e le fiamme sparirono. Ginny fece un sospiro e si rattristò enormemente

-Ma Drackie, è terribile!!!!- strillò Pansy stretta al suo braccio -Ma davvero leggi i pensieri di quella miserabile?- Draco la guardò decisamente troppo vicina a lui. Annuì -Ohhhh!!! Che orrore!!!- cinguettò -Povero il mio Drackie!!!-

-Anche a me piacerebbe un sacco sentire quello che dice- Draco guardò Sean Jhonson e lo fulminò. Del suo stesso anno lo odiava a morte. Era l’unico che non aveva mai seguito le sue direttive, era un po’, una spina nel fianco e se non fosse stato che aveva come amici dei Corvonero, avrebbe detto che non ne aveva

-Ma davvero?- lo freddò Pansy -E perché mai?-

-Perché è una delle ragazze, o forse l’unica, per cui valga la pena dannarsi per averla. Non è…come qualcuno di mia conoscenza che si fa abbindolare da un nonnulla- sorrise. Era un ragazzo alto, non arrivava al metro e ottantadue di Malfoy ma c’era vicino e dopo di lui, era il Serpeverde più ricco e bello della scuola. Dai capelli neri e gli occhi verdi, assomigliava un po’ ad Harry ma in confronto a lui, era di famiglia purosangue dalle unghie dei pedi ai capelli. Milioni di ragazze gli facevano gli occhi dolci ma da quanto si poteva ricordare, mai una volta lo si era visto con una ragazza di quelle che gli chiedevano d’uscire. Era forse Virginia la causa? -Allora Malfoy, dammi qualche dritta. So che non le piace San Potter quindi, dimmi un po’ che ci vuole per farsi apprezzare da lei- Draco sorrise

-Credo sia tu il problema Jhonson…Non sei il suo tipo…-

-Dici?- annuì -O te la vuoi tenere per te?- Draco lanciò lampi di ira dagli occhi -E’ così…-

“Ma che cazzo…io con quella stracciano non ci farei neanche un pranzo vicino! Che schifo…gliela lascio senza troppi…”

“TI HO SENTITO STRONZO!” Draco chiuse gli occhi. La voce lo aveva quasi assordato

“Weasley…”

“Io…io ti…io ti…vorrei uccidere! Ecco…Tu e…tutti i guai che mi porti! Sei un maledetto…maledetto e marcio fino al midollo!”

“Che seccatura, a proposito perché gnoli?”

“Che ti frega!”

“Potter e company vero? Ti hanno mandato a farti un giro?”

“Piantalo OK? Dico a Pansy cosa pensi di lei se no”

“No hai il coraggio”fece lui sorridendo divertito guardando il vuoto

“Vuoi vedere?”

“Te la farei pagare”

“O tuo padre me la farebbe pagare…so che te l’ha scelta lui quella vacca!”

“Gelosa?”

“Certo…come no!” sbottò lei “In realtà sono stupita che abbia scelto lei con tutte quelle decenti purosangue a questo mondo”

“Tu non sei sulla lista anche se ti piacerebbe”

“Piacermi? Ehi, non sono conciata così male e poi tu, non sei nei miei canoni di super bellezza!”

“Potter è meglio? Mi offendo!”

“Dacci un taglio”

“Come ti pare”

-Draco?- fece Pansy distogliendolo dai suoi pensieri -Ho un’idea interessante…-

Tutti i professori erano riuniti davanti al preside. Li guardava tenendo le punte delle dita incrociate. Si erano già consultati a vicenda interrogando, per sicurezza, i vari ex presidi senza però, risultati

-L’unica possibilità…- disse il professor Vitius -…è che si tratti di un incantesimo di Voi-sapete-chi, tra i più nascosti e oscuri che possieda- tutti si guardarono con un attimo di paura e smarrimento. Hagrid singhiozzava in un angolo

-Povera Ginny- disse asciugandosi i lacrimoni -Povera…prima Tom Riddle…poi questo sempre per mano sua…è orribile…orribile…che ha fatto di male quella povera cara…-

-Una cattiva stella- disse la professoressa Cooman con un aura di segretezza -Leggerò le carte per vedere il suo futuro…poverina…- la McGranitt scosse la testa come per evitare di pensare a ciò che avrebbe detto quella donna di li a poco. Parlò lei con più sicurezza di quanta non ne avesse in realtà

-Ma se fosse stato lui, perché avrebbe fatto unire le loro menti? Non ha senso…poteva prendere quella di Harry…Ginny non ha…niente da spartire con lui- martoriava un fazzoletto

-Povera cara…- disse la Cooman

-Povera Ginny…le ci vuole una tazza di te…parleremo io e lei- fece Hagrid -So che Harry, Ron ed Hermione ci hanno litigato…poverina…si sentirà sola…-

-Si servirà di lei per scoprire delle cose…sull’Ordine- fece Piton chiamando l’attenzione su di se

-Risentiremo sia Virginia che Malfoy- fece Silente -Dopo cena. Probabilmente, c’è sfuggito qualcosa di importante- i professori annuirono

Ginny batteva il piede a terra con forza. Harry, Ron ed Hermione l’evitavano, nessuno le rivolgeva la parola, tutti confabulavano tra loro e per di più, Malfoy era alle prese con dei pensieri a dir poco furibondi verso Jhonson che Ginny, identificò velocemente tra una marea di ragazzine in un brodo di giuggiole. Assomigliava ad Harry ma il suo carattere era diverso, i modi di fare anche, sembrava la sua copia fatta male. Si massaggiò le tempie

-Ora basta Malfoy!- scattò in piedi ammutolendo tutta la sala. Lui, davanti a lei ma di schiena, si voltò e si alzò -Se hai qualcosa da dirgli datti una mossa e non rompermi il cervello!-

-Chiudi la bocca. Oggi mi hai fatto dannare con i tuoi problemi-

-Ma davvero? E tu? Sono tre quarti d’ora che non fai altro che stramaledire quel poveraccio!!! Maledicilo apertamente ma non mi far diventare il cervello un brodo!- lui si accigliò

-Taci e siediti Weasley, non ho voglia di discutere!- lei strinse i pugni e gli gettò addosso, senza accorgersene, il bicchiere. Lo colpì e si frantumò, per poi riformarsi, a terra -Hai esagerato adesso- fece lui -Non è colpa mia se sei schizzata!- i professori li guardarono pronti ad intervenire

-No? No?!?! Guarda che non è stato mica un mio conoscente a farmi questo! Ma, il tuo amico Voldemort!- ringhiò facendo rabbrividire la sala -Quindi ora piantala di fare la vittima perché qui, da sei anni a questa parte, sempre per colpa di un fottuto Malfoy, sono finita sempre io di mezzo alla vostra merda!- fece quasi cadere la panca e se ne andò dalla sala senza aver mangiato niente. Draco, senza scomporsi si risedette. Un gufo entrò nella sala e lasciò cadere un lattere nelle sue mani. Il ragazzo l’aprì e alzò un sopracciglio. Era breve ma significativa: Scopri tutto quello che puoi.

-Malfoy- Draco si voltò. Si era appena alzato da tavola e già Piton gli era col fiato sul collo -Con me- Draco non ribatté e lo seguì. Sicuramente il preside gli doveva fare il terzo grado per come aveva trattato la ‘povera’ Weasley…Il preside sorrise

-Ottima esibizione signor Malfoy- si guardarono

-Lei è schizzata, per questo…-

-Lo saremmo tutti al posto della signorina Weasley…ma anche al suo, se non fosse che sembra particolarmente sereno della cosa- Draco alzò un sopracciglio

-Intende incolparmi?- domandò irritato -Solo perché è una tecnica di magia nera? A dirla tutta io non apprezzo molto l’Empatia…è disgustosa- Silente sorrise forse sollevato che non fosse stato lui l’artefice

-Non volevo farlo- gli fece cenno di sedersi -Affatto- si guardarono -Voglio che mi dica del suo primo incontro con la signorina Weasley quest’anno fino alla sera del sogno. Ogni minimo particolare- Draco annuì -E di cosa hai fatto in questo mese con lei- Draco si accigliò

-Fatto…con chi? Con la Weasley?- sorrise un po’ agitato -Io non ci ho fatto niente con quella…Merlino me ne scampi…mi preferirei, e mi preferirebbero, morto- Silente abbassò lo sguardo

-Procedi allora- il ragazzo cominciò

-Ero a King’s Cross con mia madre. Ero al suo fianco quando ho visto che sorrideva a qualcuno. Era da…- ci pensò -…era forse la terza volta che la vedevo sorridere…e sono rimasto colpito. Così ho guardato nella sua direzione e ho visto…lei. La Weasley. Ci sono rimasto. La Weasley mi ha visto osservarla e se ne è andata mentre mia madre tornava con il suo solito sguardo triste. Tutto qui- Silente annuì incrociando le punte della dita -Invece, la sera del sogno ho fatto le cose come al solito. Mangiato, studiato fino alle nove in biblioteca…ho ripassato in camera fino alle dieci…poi mi sono messo a letto- alzò le sopracciglia -E’ tutto- il preside annuì -Per quanto riguarda il sogno, mi ha svegliato il freddo. Mi sono guardato intorno e c’era solo nebbia e le sagome degli alberi morti e secchi. La Weasley mi ha trovato e abbiamo seguito la canzone che ci ha condotto ad un albero rigoglioso ai cui piedi c’era una ragazza che intrecciava delle rose bianche. Se le è messe in testa, si è avvicinata, ha chiesto le nostre mani, ha pronunciato le formule e poi ci ha impresso il marchio- scosse la testa -Poi il dolore mi ha svegliato immagino- Silente annuì

-Sta per arrivare la signorina Weasley. Se seguite il professor Piton, vi richiamerò a tempo debito- Draco si alzò e seguì, in una stanza attigua a quella, il professore.

La professoressa McGranitt l’aveva dovuta svegliare da un sonno che, sul suo viso, mostrava pace e tranquillità. Si era fatta seguire sin dal preside mentre, ancora imbambolata, sbadigliava sonoramente. Guardò il preside che sembrava in pace col mondo

-Come stai?- lei annuì

-Credo meglio ma…prima…I suoi pensieri a volte sono così forti che mi fanno scattare qualcosa dentro che…neanche riesco a capire. Mi spiace per quella scenata, non volevo…- lui sorrise

-Avrà rimediato un livido ma nulla più- la fece sedere con un cenno

-Ho paura di pensare cose che possano mettervi nei guai- disse di getto -Io vorrei…vorrei essere privata di alcuni ricordi- il preside alzò un sopracciglio -Quelli riguardanti l’Ordine…ho bisogno di rassicurarmi sul fatto che non…tradirò la mia famiglia- la McGranitt si coprì la bocca con le mani e scosse la testa

-Lo faremo…Professoressa…richieda la pozione a m.ma Chips- la donna annuì e uscì chiudendo piano la porta -Bene, ora Ginny voglio che tu mi dica del tuo primo incontro con Malfoy quest’anno, della sera prima del sogno e del sogno stesso- si guardarono -e di che cosa hai fatto con Malfoy-

-Fatto? io non ho fatto nulla con lui…- era scattata come una molla con il terrore negli occhi

-Ok, allora procedi-

-Ero con Ron, Hermione ed Harry al binario 9 e ¾ . avevamo già sistemato i bauli e stavamo salutando mamma e papà quando ho sentito degli occhi su di me. Ho cercato e ho incrociato gli occhi di una donna bionda. Era bella come un angelo ma sembrava…mi sembrava triste sotto quel sorriso. Fatto sta che ho risposto al sorriso ma subito dopo ho visto Malfoy e ho capito che era sua madre. Me ne andai per la mia strada e non la rividi più. La sera del sogno invece ho studiato, dopo cena, in sala comune fino alle undici e poi, sono andata a letto dopo aver salutato tutti. Era luna nuova. Lo ricordo bene questo anche se, non credo sia una cosa interessante o che serva alla cosa…- lo guardò. Lui annuiva molto entusiasta della novità -Nel sogno…- cominciò lei un po’ titubante -…mi sono svegliata per il freddo. Non vedevo nulla. La nebbia era bianca, densa e umida. Ero appoggiato ad un albero secco e striminzito. Come lui ce n’erano altri però. Il terreno era morbido, privo di foglie e cose che potessero ferirmi così, mi sono incamminata verso il nulla. Per un po’ ho incontrato solo alberi poi ho visto una figura.Temevo fosse Riddle così gli ho detto che non temevo la fantasia del sogno ma quando ho capito che era…Malfoy, stranamente rassicurata, mi sono avvicinata. Ho sentito per prima la canzone e così, mandatolo avanti perché ero terrorizzata, abbiamo raggiunto una ragazza. Era ai piedi di un albero che emanava luce blu ed era rigoglioso e immenso. Stava intrecciando delle rose bianche bellissime e finita la canzone, se l’è appoggiata sulla testa, la corona di rose intendo e ci si è avvicinata. Ci ha porto le mani. Malfoy ha appoggiato la sua destra ma io ero titubante. Quando però mi ha guardato negli occhi, gli ho dato la mia senza…pensarci. Era…magnetico il suo sguardo…Comunque ha chiuso gli occhi verdi e ha detto quelle cose. Poi ha passato il pollice sul palmo e ci ha impresso questo. Ho visto tutto nero e mi sono trovata in camera mia. La canzone che cantava parlava di…odio, amore e speranza. Era dolce quanto triste a dire la verità- Ginny scosse la testa -Tutto qui…- sembrava si sentisse in colpa per qualcosa

-Vuoi chiedere o dire qualcosa?- domandò Silente. Lei annuì -Dimmi-

-Vorrei scusarmi per avervi detto così poco- lui sorrise

-Hai detto molto invece- lei sorrise -Entrate- disse con voce più alta. Si voltò e lo guardò. Gli diede le spalle -Le mani- loro ubbidirono -Virginia, hai un ottimo spirito d’osservazione che, oggi, ha portato ad un passo avanti- incrociò i polsi facendo finire Ginny in braccio, quasi, a Malfoy -Ecco…la luna nuova- Ginny sorrise raggiante. I palmi delle loro mani, unite, avevano il simbolo della luna nuova. Ora, non ci serve altro che vagliare gli incantesimi e le maledizioni fatte durante la luna nuova perché così, più potenti- li lasciò e Ginny era fuori di se dalla gioia, era letteralmente in un brodo di giuggiole. Piton fece un sospiro e la McGranitt entrò

-Abbiamo una parte della soluzione!!!- strillò Ginny avvicinandosi -La luna nuova è la soluzione- disse solare come non mai -La luna nuova ha fatto si che si potesse fare questo incantesimo!- stava per abbracciarla

-Sono molto più sollevata- sorrise -Ma ora tieni, devi bere questa- prese il bicchiere fumante

-Pozione della dimenticanza?- fece Piton avvicinandosi

-La signorina vuole scordare alcuni particolari pericolosi sull’Ordine- Piton la guardò. Lei sorrise e quasi poté notare negli occhi del freddo professore, un velo di ringraziamento. Silente sorrise e Ginny bevve tutto l’intruglio, non particolarmente odioso, d’un fiato.

“Che devi nascondermi Wealey?” lo guardò mentre si incamminavano per i corridoi “Una cosa scioccante?”

“No, ma non voglio mettere in pericolo persone che in un certo senso, o almeno credo, mi stiano a cuore” si guardarono di sottecchi

“Piton?” lei sorrise “Perché un Grifondoro aiuterebbe…”

“Non ho detto che è lui” si guardarono “Non mi ricordo chi è…In realtà non ricordo neanche chi c’è nell’Ordine…so la mia famiglia ma non ricordo…chi della mia famiglia…non ho altro che sensazioni belle come ricordo…”

“Voi buoni…Patetici. Per aiutare gli altri perdereste pure la vostra memoria” lei si fermò

-Questo si chiama generosità Malfoy. Ciao- e se ne andò

“Ciao Weasley”

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Capitolo 3
*** Aiutarsi ***



 

Capitolo 3

Aiutarsi

Ginny entrò in classe decisamente preoccupata. Prima lezione della Cooman dopo che la notizia si era sparsa per la scuola e tra i professori. Un venerdì mattina che cominciava in malo modo. L’aula, con il solito odore di incenso le fece rivoltare lo stomaco. Si sedette al fianco di Luna che le sorrise

-Stai bene?- le domandò all’orecchio

-Si- la professoressa dall’aria decisamente lugubre si avvicinò a Ginny. Come si poteva supporre, la lezione sarebbe stata incentrata su quello che le stelle dicevano sul suo futuro e sulla quanto mai improbabile, sua, salvezza mentale. Si fermò davanti a lei

-Mia cara Virginia- fece con aria altisonante -In queste due ore…ti metterò a parte del tuo orribile futuro- Ginny sorrise

“Aiuto…Oddio sta per cominciare…”

“Che?”

“Sono con la Cooman…ho paura che mi dirà che morirò entro due mesi…”

“Oggi pomeriggio invece me la subisco io, ce lo si poteva aspettare da quella megera!” Ginny sospirò

-Ho letto le carte piccola cara…per avere la certezza che erravo ho guardato la sfera di cristallo e le foglie di tè…ho poi optato per leggerti la mano- le afferrò la mano con il mezzo simbolo lunare. La classe era muta. La osservava. La professoressa Cooman annuiva. Le lasciò la mano

-Allora, quando morirò?- fece Ginny sconsolata

-Quanto mi dispiace mia cara- si allontanò sedendosi sulla sua poltrona -Davvero, non vorrei mai dirti tutto quello che ora saprai- Ginny scosse impercettibilmente la testa

-E che mi deve dire?-

-Le carte, la sfera e le foglie di tè avevano ragione, non mentivano su nulla!- Ginny alzò un sopracciglio -Non morirai, non ora ma, qualcosa di inimmaginabile ti succederà e ti porterà a soffrire- Ginny annuì

-Allora soffrirò-

-Povera cara, sei coraggiosa, ma non abbastanza- Ginny si accigliò

Malfoy guardò la donna. Era pronto a strozzarla se avesse solo provato a incasinargli la testa con le sue cazzate. Potter e Lenticchia non era molto distante da lui e al suo fianco Pansy sospirava seccata. Probabilmente, dal suo comportamento, non gli andava a genio il suo disinteressamento momentaneo per lei. Non che ne avesse avuto mai molto però, in quel periodo, non la ascoltava quasi mai quando parlava. La donna gli si avvicinò

-Ho già parlato con la signorina Weasley- Draco alzò un sopracciglio

-Guardi che lo so- disse lui seccato -E mi risparmi le sue predizioni, grazie- la donna sorrise facendolo ancora più irritare

-E’ mio dovere metterla in allerta, signor Malfoy- lui annuì e si appoggiò allo schienale della sedia

-Si muova, non ho da perdere tutto il pomeriggio io- Harry e Ron si guardarono

-La sua…intemperanza, procurerà molte sofferenze alla povera Virginia- Ron si mosse, senza accorgersene, sulla sedia

-Il mio cosa?-

-Intemperanza. Le carte mi dicono che la vostra impulsività…vi porterà a fare pessime scelte in futuro a partire dalle prossime settimane- lui lanciò un fischio

-Bé, non sono un tipo con molto autocontrollo la Weasley non la toccherei neanche morto- disse facendo sorridere Pansy fino all’inverosimile -e se ora ci vuole fare lezione…non amo perdere tempo!-

“Che ti ha detto?” domandò Ginny a tavola

“Cazzate, ma non hai sentito?”

“Mi sono addormentata ad Artimanzia” fece sconsolata

“Ma che brava…!”

“allora che ti ha detto?”

“Che la mia impulsività mi farà prendere delle pessime decisioni” lei non rispose subito

“A me ha detto che un dolore inimmaginabile mi farà passare momenti angoscianti come la morte…che donna sfigata, non credo ad una parola di tutte queste!”

“E io si? È solo una vecchia pazza. La Umbridge aveva ragione su di le” sghignazzò “Te la ricordi quella strega?”

“Mi ricordo che tu stavi dalla sua parte e che ti ho steso nel suo ufficio!!!” disse lei raggiante mentre lui si voltava

-Mi sento ancora umiliato- lei rise

-Ti sta bene!-

La campanella suonò. Il professor Piton fece segno di andare e tutti corsero fuori come dei fulmini. Draco bloccò Hermione per un braccio e logicamente, Harry e Ron gli furono subito alla gola. Malfoy sorrise e si pulì la mano contro il vestito.

-La solidarietà tanto nota di Potter e Co. ....che fine ha fatto?-

-Che vuoi dire Malfoy?!- ringhiò Ron -Che vuoi da noi, parla chiaro-

-La piccola Virginia…la settimana scorsa, ha bevuto la pozione della dimenticanza. Per dimenticare l’Ordine che vi sta così a cuore- Harry guardò Ron ed Hermione -Quindi perché evitarla ancora? Non sembrate più voi sapete?-

-Forse perché tu sei nel cervello di mia sorella…o no?- lui sorrise

-Sai, è molto interessante lo ammetto…Conosco più tua sorella io di te e tutta la tua famiglia messa insieme e pensandoci bene…se fosse nata in un’altra famiglia, non me la sarei fatta scappare- Ron alzò un pugno

-Non vi conviene signor Weasley- fece con un sibilo Piton ancora nella stanza. Ron abbassò la mano

-Comunque, questo è il mio consiglio…e non lo faccio per voi o per bontà- e se ne andò lasciandoli a guardarsi un po’ stupiti

-Ginny…- la ragazza alzò gli occhi dal piatto. Harry, Hermione e Ron

-Si?- loro sorrisero imbarazzati

-Noi abbiamo saputo di quello che hai fatto per l’Ordine- disse Ron -Volevamo dirti che siamo fieri e che ci spiace- Ginny scosse la testa

-Non sono mica arrabbiata- disse lei

-Malfoy…è stato molto…gentile a dircelo- disse Hermione

-Mal…-

“Sorpresa eh?”

“Grazie”

“Me la lego al dito questa mia gentilezza”

“Ci manca solo che vuoi qualcosa in cambio” lo guardò voltarsi e sorrise incrociando il suo sguardo

-Possiamo sederci qui con te?- Ginny annuì ad Hermione che si sedette al suo fianco. Ron seguì dall’altro lato Harry -Com’è essere in contatto con quel depravato di Malfoy?-

“Depravato? Ti ha dato del depravato!?!?!?” sorrise lei

“Dille che la uccido”

-Ti vuole uccidere- Hermione arrossì -Ma sicuramente non lo farà-

-Com’è?-

-Strano- disse guardando il fratello -E’ come se io pensassi a due cose invece che una. A volte mi viene un caos in testa…infatti a volte mi sembra di pensare una cosa che in realtà è di Malfoy…è strano. Il peggio è quando lui si sovraccarica di pensieri cattivi. Mi riduce a non pensare ma ad ascoltarlo. Mi manda in trance…Lui è più bravo…lui riesce a fermarmi in parte forse-

-Chiedigli come fa- lei alzò le spalle

-Potrei anche chiederglielo- sbadigliò -Ma ora ho sonno-

Ginny aprì gli occhi mentre lo stomaco brontolava. Si tolse le coperte di dosso e uscì dal dormitorio e anche dalla casa. I corridoi bui ormai li conosceva a memoria. Era abituata dal secondo anno a scendere, in piena notte, per mangiare. Entrò nella cucina solleticando la pera del quadro ed entrò. Prese frutta e dolci poi si sedette addentando di tutto

“Mmmmh, che fame!”

“WEASLEY!!”

“Malfoy!? Ma non dormi?”

“Si finché i tuoi languorini notturni e i tuoi sospiri non mi hanno svegliato!!!”

“Scusami”

“Al diavolo, tornatene a letto idiota!”

“Ma se! Ho fame e poi dormo dalle sei…quasi quasi faccio i compiti…”

“Ti ammazzo” silenzio “Non ti muovere di li” Ginny non disse niente e non si mosse. La porta della cucina si aprì, Ginny quasi soffocò di paura ma quando comparve lui si rilassò. Aveva lo stesso pigiama del sogno

-Potresti avvertire!- lo freddò lei. Lui si sedette -E riallacciati la camicia del pigiama non sei mica insieme alla Parkinson!- lo aggredì scettica

-Scioccata Weasley?- si guardarono

-Per piacere…ho vissuto con sei fratelli per tutta la vita se non te lo ricordi!- lui fece una smorfia

-sono molto meglio dei tuoi fratelli se permetti- disse lui sorridendo -E poi non in molte hanno avuto questo privilegio- Ginny alzò un sopracciglio

-Privilegio eh?- lui annuì

-Puro e semplice privilegio-

-Rivestiti e non sparare cazzate…Malfoy!- lo guardò e scosse la testa. Lui riallacciò la camicia e provò ad afferrare un dolce ma Ginny, gli diede un tale schiaffo sulla mano che lui balzò indietro

-Ce ne sono li- gli fece segno lei. Lui si alzò e portò dei bignè che sembravano un’opera d’arte

-Wow…- lui le schiaffeggiò la mano

-Non ce ne sono più li- lei lo fulminò -E non pensare che sono cattivo perché si, lo sono- lei voltò il viso da un’altra parte -Mi piace che mi si guardi in faccia durante una discussione!-

-Mmmh- mugugnò senza troppa convinzione

-Quando sei arrabbiata io non riesco a fermare i tuoi pensieri- fece lui -Cerco di fare altro- lei annuì. Non gli aveva fatto ancora la domanda e già le aveva risposto. Si pulì le mani e lo guardò

-Ti propongo una cosa- lui la guardò -A proposito non dovevi bruciarlo il pigiama?- la guardò

-Cambi discorso?- lei scosse la testa -Me lo ha regalato una persona un po’ particolare- lei annuì senza riuscire a leggere nella sua mente chi fosse la persona -Allora, che mi proponi mocciosa?-

-Un periodo di prova. Ho notato, che se siamo vicini e nessuno dei due è particolarmente alterato, i pensieri di entrambi, come una forza centrifuga, sembrano allontanarsi, dalla mente dell’altro- lui alzò un sopracciglio incuriosito dalla cosa -Io sto pensando una cosa ora, che tu fatichi a sentire, vero?- lui annuì

-A volte mi stupisci Weasley-

-Anche tu a volte mi stupisci Malfoy- gli mostrò un bignè che infilò in bocca -Mai sottovalutare la sottoscritta quando ha fame!- lui si accigliò

-Potrei allora dirti che non voglio questo periodo di prova- si guardarono -Però se mi suggerirai all’esame potrei anche pensarci - Ginny fece una smorfia

-Allora tu mi aiuterai in pozioni- lui annuì -Affare fatto- allungò la mano e lui la strinse

-Domani lo diciamo al vecchio?-

-Si, lo diciamo a Silente- disse lei soffermandosi sul nome dell’uomo

-Con lui- lei sorrise

-La sai la parola d’ordine?- lui annuì -Allora a domani pomeriggio…finite le lezioni prima che esca dalla sua stanza per la cena- lui annuì e Ginny si alzò. In fretta si diresse alla porta e sgattaiolò nel suo dormitorio.

Silente guardò i due ragazzi ai piedi della scala che conduceva al suo studio. Sorrise scendendo

-Mi aspettavate?- Ginny annuì

-Stavamo per salire- disse Malfoy

-Qualche notizia da darmi?- Ginny si schiarì la gola

-A me sarebbe venuta un’idea preside- lui annuì

-Accompagnatemi e ditemi quello per cui siete venuti- Ginny si mise alla sua destra

-Ecco vede preside, ho notato…- lo guardò di sottecchi -…che quando, io e Malfoy, siamo insieme e non siamo soggetti a pensieri positivi o negativi, stranamente, i pensieri, non si canalizzano in noi bensì, si allontanano come colpiti da una forza centrifuga- il preside la guardò

-Dite sul serio?- lei annuì -Interessante…Vuol dire che più siete vicini…più state bene?-

-Più o meno- Ginny guardò il ragazzo -Più si che no- concluse

-Vorremmo il permesso per…oddio non pensi male…- pregò lei -…per stare…insieme?-

“Che belle parole!”

“Taci”

-Si può fare…- Ginny sorrise

Le lezioni, anche per quel giorno erano finite. Da due settimane ormai Malfoy e Virginia condividevano i pensieri dell’altro. Ottobre stava finendo, era quasi Halloween. In ritardo per la cena, Ginny correva per i corridoi quando, entrando in Sala Grande finì lunga distesa su Sean Jhonson

-Scusami…- fece lei cercando di non diventare una specie di semaforo ambulante

-Niente…- sorrise lui

“Che pera” Ginny lo cercò tra i visi che li stavano guardando poi incrociò il suo sguardo

“Taci, già è imbarazzante la situazione!” lo rimbeccò lei sorridendo a Sean

-Posso parlarti?- la spiazzò lui un secondo dopo

-Direi di si…- la condusse fuori dalla sala e lontano dagli sguardi di tutti

-Vai da qualche parte con Malfoy, sabato?- lei strabuzzò gli occhi

-Con…Malfoy? No…cioè, guarda che noi due stiamo così appiccicati per evitare di sentire troppo i nostri pensieri…mica è perché stiamo bene insieme…anzi litighiamo sempre!!!- lui sorrise

-La prossima settimana è Halloween. Non ti chiedo per il prossimo ma per questo sabato, vieni con me ad Hogsmead?- Ginny annuì

-Va bene ma devo comprare anche il vestito per la festa…ti spiace?- lui scosse la testa -Bene…domani alle undici?- lui annuì -Allora ciao-

“Ehi pera, non uscirai mica con Jhonson vero?” lei lo guardò sedendosi

“Si invece” ammise lei “Qualche problema per caso? O sei solo geloso!”

“Ma per piacere, geloso di quello? Ehi, non sono messo così male” lei sghignazzò e si fece seria

“Vado in biblioteca dopo, ci sei?”

“Come sempre” lei gli fece una linguaccia che lui, di schiena, non potè vedere “Ci vado anche domenica, tu?”

“Il mattino e un po’ verso sera. Tu non stai con la Parkinson? Non avete ancora combinato niente…cos’è si vergogna? Io me ne vergognerei…”

“In che senso?”

“Sapere che c’è una che ascolta…è orribile…Mi viene la pelle d’oca!!!!”

“Sai non è che sia così fantastico andare a letto con lei..Ma a te che interessa, non è che vorresti essere al suo posto?” Ginny arrossì e lasciò cadere la forchetta

“Ti infilzo la forchetta in un occhio se lo ripeti. Vieni ad Hogsmead con me sabato prossimo?”

“Un invito?”

“Voglio solo tenerti sotto tiro…Sai, non vorrei che una stressata Pansy ti sbattesse sul letto e sai com’è, non volendo finire col vomitare, preferisco averti appresso!”

-Come sei premurosa nei miei riguardi Weasley!- disse lui voltandosi e facendola infuriare

“Idiota!” gli disse mentre Ron la guardava di sottecchi con le coronarie pronte a esplodere

-Di che stavate parlando?- Ginny guardò Neville

-Nulla…-

-Fate impressione sapete?- fece Dean -Vi si vede affiancati come se camminaste per gli affari vostri e invece, parlate animatamente di cosa, non si sa- lei sorrise -Chissà Ron, forse parlano delle loro fughe notturne!- Ron sbatté la mano sul tavolo

-Vuoi botte Dean?- lo agghiacciò con uno sguardo glaciale

-Scherzavo-

-Non farlo- disse Ginny -Mio fratello è piuttosto su di giri in questo periodo-

-Indovina perché- fece Hermione -Non sopporta che Malfoy sappia più cose a tuo riguardo che lui- Ginny sorrise

-Fratellone…- lo guardò -Lo sai che non è vero- gli baciò una guancia e lui sorrise

-Però siete sempre insieme- fece Harry

-Lo facciamo solo per evitare di spappolarci la testa- lo guardò

-Anche a me sembra eccessivo il tempo che passate insieme- disse Hermione -E poi siete spesso soli-

-Silente ha acconsentito ragazzi…l’argomento è chiuso-

-Non ci salto fuori!!!!- sibilò Ginny grattandosi la fronte -Mi rompo la testa ma non ci salto fuori!!!- da quasi un’ora, era ferma sul compito di pozioni per lunedì. Estremamente semplice lei lo stava rendendo un dramma

-Sei una vera seccatura Weasley- la biblioteca era gremita di ragazzi che stavano studiando. Era raro sentire parlare Malfoy e la Weasley in quel luogo. Li guardarono curiosi senza dar troppo nell’occhio -E’ una scemenza questa pozione- lei lo fulminò

-Non lo è per me, genio! Ci ha mollato senza un ingrediente e per lunedì dobbiamo fare il tema sulla pozione e su quell’ingrediente- congiunse le mani -Dimmelo tu- bisbigliò

-Scordatelo!-

-Vuoi che faccia diventare la mia Sisil verde o un mostro cornuto!!!- strillò guardandolo senza parole

-Chi?-

-Il mio gatto-

-Non hai un gatto-

-Si l’ho- lo rimbeccò lei -Vuoi contraddirmi? Saprò pur meglio io di rte se ne ho uno o no!- lui si accigliò

-E’ la pozione restringente per eccellenza Weasley-

-Ti preeeego- cinguettò avvicinandosi -Potrei ricattarti a vita lo sai? Aiutami…Con quello che so…Vuoi rischiare?-

“La Pietra Bianca in polvere…cretina!” lei sorrise

-Grazie!- sorrise -A volte non sembri neanche un Malfoy…-

-Provi ad offendermi?- lei scosse la testa

-Non sia mai che io provi ad offendere sua maestà Malfoy…ci tengo alla mia testa attaccata al collo!-

-Ecco, fai bene…- si guardarono e Ginny scosse la testa -Non lo farei secondo te?- lei la scosse con vigore -Non ci contare piccolina., sono un Malfoy…io-

-Ma sei anche un Black e come Sirius, tua madre è una ottima persona e tu un po’ da lei, sicuramente hai preso- lui si accigliò

-Non ci contare, potresti anche rimanere delusa- lei alzò un sopracciglio

-Non sei cattivo quando non sei arrabbiato-

-Forse non voglio mostrarti che in realtà sono moooolto cattivo- lei sorrise

-Non si riesce a fingere per molto a lungo. Chi finge si tradisce dopo poco, tu duri da settimane…o sei bravo o questa è la tua vera natura…opto per la seconda che va, a mio vantaggio!- lui annuì

-Teoria interessante Weasley-

“Che due belliss…” strabuzzò gli occhi

-Che stavi pensando?-. domandò curioso

-A niente!-

-Sai fingere quanto so essere leale io-

-Non te lo dico…-

-Prima o poi ti scapperà e io lo saprò!”

-Scordalo-

-Non si riesce a fingere troppo a lungo- Ginny strinse gli occhi

-Mi freghi le teorie!- lui sorrise -Maledetto ladro…- lui annuì

-Già-

“Allora ci esci davvero con quello!” Ginny si raccolse i capelli in due trecce

“Si”

“M che diavolo di vestito!!! Vuoi che te lo strappi di dosso? Da quando hai nel guardaroba una cosa di quel genere!” lei sorrise rimirando il vestito bianco e rosa che era il suo più bel regalo di compleanno da parte dei fratelli

“Ti da fastidio?”

“Sei scema? Guarda che quello te lo strappa di dosso alla prima occasione”

“E’ gentile lui…e mi ha invitato a bere qualcosa non in camera sua!” sbottò lei

“Credi che sia come Potter? Bé ti sbagli”

“Non voglio un suo sosia Malfoy…e poi so bene che non si assomigliano!” lui non rispose subito “Ci sei ad Hogsmead oggi?-

“Con Pansy”

“Che visione…” si lisciò la gonna “O lo fai per spiarmi…Mi viene il dubbio che tu sii geloso”

“Non credo proprio Weasley” lei soffocò una risata

“Come vuoi”

Ginny arrivò di corsa verso l’uscita di Hogwords. Affiancò il ragazzo che le sorrise. Poco distanti, Harry ed Hermione

-Sono qui-

Bene…che facciamo? Dove vuoi andare?- lei alzò le spalle

-Mielandia mi piacerebbe, e pure Zonko- lui annuì

-Poi ti fai offrire da bere?- lei accennò ad un si -Anzi, andiamo prima a bere qualcosa…vuoi? Poi facciamo tutti i nostri giri-

-Mi va benissimo. Una burrobirra sarebbe l’ideale- disse avviandosi verso il villaggio -Andiamo ai Tre Manici di Scopa?- lei accettò con un cenno -Dimmi, come si sta con la testa di Malfoy nella propria?- lei sorrise

-Stancante, a volte…Però quando vuole sa essere molto gentile e simpatico…- ci pensò -Molte volte poi sa tirarmi su di morale…e altre volte dà buoni consigli-

-Una specie di fidanzato modello? Mi stai dicendo che io non sono all’altezza…-

-No! No santo cielo…è solo un amico molto gentile…Amico? Bé amico forse neanche…non so come definirtelo…- lo guardò -Ma non certo come qualcuno con cui starci insieme. Ha una famiglia troppo complicata per i miei gusti e dei modi un po’ insopportabili quando ci si mette. Lui sorrise

-Quindi posso non perdere le speranze?- Ginny sorrise e non rispose

-Draco- il ragazzo si bloccò e guardò la porta aperta dell’aula buia ormai in disuso

-Pa…padre?- si guardò intorno assicurandosi di essere solo ed entrò nella stanza velocemente. Chiuse la porta e la luce si accese. L’uomo davanti a se, non assomigliava a suo padre…Era addolorato, addolorato come lo poteva essere un Malfoy comunque -Padre che cosa succe…-

-Non si saluta più?- ringhiò col suo fare cattivo

-Io…mi spiace ehm…state bene?- lui si sedette su quella che era la cattedra

-Sto bene…ma non tua madre- Draco sentì un attimo di panico invaderlo. La depressione della madre, lo aveva preoccupato molto durante l’estate e il pensiero di un peggioramento, lo terrorizzava

-Cosa…cosa le succede…sta male?- lui si alzò

-Si è uccisa. Abbiamo trovato il suo corpo nel roseto stamattina- Draco sentì letteralmente andare a pezzi tutto il suo mondo. Passò la mano tra i capelli tenendo la testa bassa -Ci vediamo- e se ne andò mentre il ragazzo scivolava a terra in preda ad una rabbia ed un dolore che non aveva mai provato-

Ginny lasciò rotolare a terra la burrobirra. Si prese la testa tra le mani e il sorriso le sparì dal viso

-Che succede…Vir…-

-Draco…Draco sta male…- si alzò -Scusami devo…andare…- e corse fuori. Prese contro ad alcuni suoi compagni ma, senza preoccuparsene, si diresse veloce, a scuola. Scese i sotterranei in fretta e furia “Draco…dove sei…”

“Non venire!!!!” urlò lui facendo barcollare Ginny sulle scala “O ti ammazzo!!!” Ginny neanche lo ascoltò. Si avvicinò piano ad una porta che aveva le ante che tremavano. Da dentro, qualcuno gettava banchi e sedie li contro. Aprì le ante e scavalcò il mucchio lanciato li contro poi, lo guardò. Riempiva di pugni il muro e le nocche erano rosse di sangue.

-Draco…-

-Vattene!!!- urlò appoggiando la fronte al muro

-Io…-

-Va via!!!- Ginny sussultò

-Che succede…-

-Non sono affari tuoi Virginia!- Ginny deglutì e si avvicinò ancora

-Se stai così male si- cercò di portarsi davanti a lui ma lui le sfuggiva -Dimmi che cosa c’è che non…-

“Mia madre…”

-Cosa le è stato fatto…- gli prese il braccio. Aveva le mani rosse di freddo

-Basta!!! Non leggere i miei pensieri! Non lo sopporto, lo odio!!!- urlò voltandosi. Ginny sentì lo stomaco chiudersi. Aveva gli occhi rossi di pianto…Malfoy, stava piangendo e se ne vergognava. Lei scosse la testa e si avvicinò. Gli sfiorò i capelli biondi, si alzò in punta di piedi e lo abbracciò facendo aderire il corpo al suo. Lui, interdetto per una attimo, la strinse a se con forza

-Non so come o chi abbia unito le nostre menti Draco ma…credo che in questo momento, lo ringrazierei- sorrise con gli occhi verdi che brillavano dalle lacrime presenti -E lo farei perché in un momento del genere non sei solo…Mi piacerebbe che tu, se ne sentissi il bisogno, mi venissi a dire tutto quello che senti senza preoccuparti troppo di quello che gli altri potrebbero dire…E se vuoi, posso anche darti qualche consiglio…- sorrise -A volte…ho l’impressione che non sia stata una persona che ci voleva male a darci questa Empatia- lui l’ascoltò senza interromperla un attimo poi, chiuse gli occhi

-Dici davvero mamma?- il bambino biondo, sulle gambe della donna, si fece serio

-Si Draco- gli sfiorò i capelli con un sorriso

-Perché non potresti essere per sempre tu?-

-Perché io prima o poi, tesoro, non sarò più qui con te oppure, qualcuno, anche se io sarò al tuo fianco, lo riterrai più adatto di me a sapere i tuoi segreti, le tue preoccupazioni…e tutto il resto- il bimbo la guardò e si accigliò

-No, solo tu, e per sempre, sarai la mia confidente- le cinse il collo -Perché io voglio bene solo a te-

-Per adesso si Draco ma fra qualche anno, fidati di me, una ragazza, una persona che troverai speciale, prenderà il mio posto e sarà per te, come un raggio di sole tra tanto buio…-

Ginny sorrise lasciandolo lentamente. Si guardarono pochi secondi che sembravano lunghi minuti

-Non so se fidarmi- lei alzò le spalle

-Sai dove trovarmi- gli baciò la guancia -Rimetti in ordine- e uscì. Raggiante andò verso il piano superiore quando lui la bloccò

“Non è che ti stai innamorando vero Weasley?”

“Malfoy!!!! Io volevo solo essere gentile! Perché non riesci mai a capirlo! Sei odioso!” lui sghignazzò “Malfoy?”

“Mmmmh?”

“Hai due bellissimi occhi anche quando piangi…anzi, sono ancora più belli…”

“Non farci l’abitudine ragazzina sentimentale” lei sorrise

“OK”

-Ciao, ti aspettavo- Ginny sobbalzò

-Sean…- fece lei mettendosi una mano sul cuore -Che paura mi hai fatto…-

-Come sta il tuo caro Draco?- lei sorrise e annuì

-Bene ma non è mio e non è il mio caro Draco- lui annuì

-Certo, non avresti mai detto il contrario- lei lo guardò senza capire. Incrociò le braccia e lo guardò -Non hai comprato il vestito oggi-

-Lo prenderò con Malfoy sabato prossimo- sorrise lei

-Esci con lui?-

-No, evito vada a finire con Pansy in situazioni vomitevoli- sorrise -Lo sorveglio!- lui sorrise

-Evita di mentire a te stessa…si è capito ormai bene che ti piace Malfoy e che lui, dolente o nolente ricambia con slancio e gelosia- lei sorrise e scosse la testa

-Sbagli, non è così…noi due litighiamo spesso…noi non staremo mai insieme e poi…-

-Allora perché hai declinato gli inviti per Halloween? Per caso speri fino all’ultimo un suo invito?- Ginny deglutì

-Io non capisco proprio che diavolo…-

-Ci vieni con me al ballo?- lei scosse la testa

-No!- la spinse contro il muro -Ehi lasciami!- Sean la lasciò ma non di sua volontà. Spinto contro il muro con le mani intorno al collo era alzato da terra pochi, ma abbastanza, cm. Divenne paonazzo mentre, le mani di Malfoy sbiancavano

-Non la toccare o ti ammazzo Jhonson!- il ragazzo sorrise, guardò lei e lui

-Non te la tocco…per ora- Malfoy strinse ancora più forte

-Lascialo, lo ammazzi!- lo afferrò e lui lo lasciò -Andiamo- lo spinse verso la biblioteca dove, solo alcuni ragazzi del primo anno studiavano

 

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Capitolo 4
*** Halloween ***



 

 

Capitolo 4’

Halloween

-Vai con Malfoy…oggi?- fece Hermione guardando l’amica che si era avvicinata al tavolo Grifondoro dove qualcuno, tra cui lei, Harry e Ron, studiavano -Ti ricordi che dobbiamo fare…-

-Alle cinque, sarò li- la guardò

-Non vorrai mica un suo parere spero!!- fece scettica Hermione

-Che dovete andare a fare?-

-Cose private Ron- fece Ginny

-Con Malfoy?- chiese con finto menefreghismo

-No- si sedette al suo fianco

-Non fare la lecchina- l’ammonì -Come l’altra volta…- lei sorrise e lo baciò sulla guancia

-Ci vediamo- Hermione annuì e lei uscì di corsa dalla sala. Lo guardò. Era appoggiato al muro e l’aspettava -Eccomi!!!- sorrise

-Era ora- lei sbuffò -Forza…- uscirono dalla scuola e si diressero ad Hogsmead -Ho una domanda- lei annuì -Con chi ci vai al ballo stasera?-

-Con me stessa, ho declinato gli inviti- si guardarono

-Vienici con me- lei sorrise senza farsi vedere

-Davvero?-

-Facciamo scoppiare le coronarie a qualcuno!- lei sorrise

-Dillo pure che vuoi venire con me-

-Non ti sopravalutare-

-Non mi vesto né di verde né di nero- lo ammonì lei -Ricordatelo bene- lui la guardò

-Non rompere. Il tuo gusto nel vestire è pari a zero. Io non mi metto in ridicolo per colpa del tuo ego!- lei strabuzzò gli occhi

-Il mio ego? Il mio buon senso e poi, io mi so vestire bene quando…ho vestiti decenti in giro-

-Ovvero mai quindi…- disse spingendola nel negozio di abiti tra i più costosi che ci fossero ad Hogsmead -…lascia fare a me e taci- Ginny si guardò intorno

“Ma sei matto? Devo vendere la mia anima al diavolo per permettermi dei vestiti del genere!” gli disse guardandosi intorno. I loro occhi si incrociarono “Anche se ormai, se non l’ho venduta, ci sono vicino!” lui sorrise

“Sono d’accordo”

“Avresti dovuto consolarmi e dirmi, per esempio: ‘No, non sono il diavolo io’” lui sorrise passando tra una dozzina di abiti che Ginny non si azzardava neanche a toccare “Ma come al solito…”

“Fammi concentrare e taci” Ginny gonfiò le guance

“Sei antipatico! Sei maledettamente antipatico quando vuoi”

-Taci!- le ammonì voltandosi. Ginny gli diede le spalle furiosa per il suo modo di fare decisamente altisonante -Prova questi- Ginny si voltò e si trovò in mano tre vestiti verdi. Le tonalità erano differenti, i modelli non erano affatto simili ma erano tutti di stoffe decisamente pregiate

-Io non mi vesto…-

-Taci e provali- fece muovendole il dito davanti al nasino pieno di lentiggini

-Va bene ma il verde non mi piace-

-Perché non hai mai avuto a che fare con verdi che risaltassero i tuoi occhi piccola mocciosa! E poi i miei gusti sono ottimi. Vedi mia madre, ne sapeva parecchio di abiti e sono cresciuto vedendole vagliare tra i più ricchi, belli e vistosi abiti. Quindi io ne sono informato quanto uno stilista- Ginny alzò le sopracciglia

-Saresti un’ottima signora…O un bravo stilista di moda Babbano!-

-Le vuoi prendere?- lei sghignazzò e si infilò nella cabina libera. Litigò, facendo ridere di cuore Malfoy, con i vestiti che o non si allacciavano o non riusciva a sistemare a dovere ma finalmente uscì, rossa e accaldata, pronta a prendere il vestito verde smeraldo corto al ginocchio e a spalline sottili. Costava decisamente un occhio della testa e fu lui a pagare facendola sentire decisamente una poveraccia. Particolarmente sconsolata si diressero verso Mielandia dove avrebbe dovuto comprare “quella cosa” con Hermione -Sei silenziosa-

-Già- fece lei “E se fossi al mio posto lo saresti anche tu”

“Che c’è ora?”

“A parte il fatto che ho in mano un vestito che costa quanto la mia paghetta di una vita?” lui si lasciò sfuggire una risatina stretta tra i denti “E non ridere per piacere…” lo guardò e lui di rimando

“Va bene, non rido”

“E poi c’è il fatto che stasera verrò letteralmente scorticata viva dalla Parkinon e da fare da contorno a tutto farò scoppiare le coronarie a mio fratello e ai miei amici”

“Gli dirai che ti ho minacciato di rivelare cose….piccanti su ciò che facciamo in biblioteca fino a tardi” lei sorrise e scosse la testa

-Che facciamo fino a tardi in biblioteca?- domandò ingenuamente con ironia

-Loro non lo sanno- le disse

-Ah! Già…-

“Adesso che ci penso!!!!” lui la guardò “Siamo spesso soli in biblioteca…e se ti venissero strane idee?” se fosse stato seduto su una sedia, sarebbe decisamente caduto dallo stupore. La guardò senza pensieri e parole. Aprì la bocca ma la richiuse “Non dirmi che ti erano venuti certi pensieri perché se no mi metto ad urlare”

-Idiota tu li avresti sentiti e poi non ho nessuna intenzione di mettere le mani addosso a te!- lo guardò offesa

-Mica è un complimento questo!- lo aggredì lei

-E allora che vuoi che ti dica? Ti offendi o ti metti ad urlare!-

-Hai ragione-

-Sei senza speranze Weasley- disse lui incrociando lo sguardo della Granger e dei due cavalieri senza macchia e senza paura -E neppure io se vado avanti così- infatti sui loro visi c’era un’aria tutt’altro che allegra. Hermione sorrise loro ma Harry e Ron li fulminarono incenerendoli. Se fossero stati soli probabilmente, avrebbero ucciso Malfoy su due piedi

-Voi tre rimanete qui- disse Hermione -Io e Ginny torniamo subito…ma non ammazzatevi- e presa Ginny, che non fece in tempo a fermarsi davanti al fratello, la condusse verso una stradina da loro mai percorsa, sparendo nel buio. Draco si sedette con un sospiro mentre Ron era alquanto irritato dalla sua presenza ed Harry faceva finta di non vederlo, tenendolo d’occhio

Il negozio era spettacolare. Ginny non aveva mai visto niente del genere dato che non ne aveva mai avuto bisogno ma ora che tra Hermione ed Harry era nato qualcosa di non proprio platonico, questa, aveva bisogno di qualcosa di nuovo e di più carino. Ginny assalì, letteralmente, un busto con indosso un completo bianco e rosa. A parte il fatto che erano i suoi colori preferiti, quello era semplice ma particolare con roselline rosa e le foglioline verdi minuscole

-Ma non è bellissimo a dir poco?- Hermione la guardò

-Non dovevi consigliare me?- Ginny arrossì

-Intendevo per te!- si affrettò a dire

-Come no…- fece lei sorridendo -In realtà so che vorresti prenderlo tu per…Malfoy!- Ginny probabilmente non divenne mai più rossa di quel momento

“Io cosa??? Io non prenderei mai una cosa del genere e tanto meno per farci qualcosa con…AHHHH!!!! Non ascoltare Malfoy!!”

“Se non mi sfondassi la testa ci proverei!” la rimbeccò facendola fumare dal viso come una teiera surriscaldata

-Hermione non farmi pensare cose troppo ‘così’ perché altrimenti Malfoy lo ascolta e non riuscirei a guardarlo più in faccia… - Hermione sorrise

-Ma allora ti piace…-

-Bé…- “Piacermi? Cavolo, e chi si era mai azzardato a pensare una cosa del genere…lui…che vergogna…Se stai ascoltando ti ammazzo”

“Sto facendo altro”

“Tipo?”

“Leggendo”

“Tieni la tua mente occupata ancora un po’” disse lei sorridente

-Allora?- la distolse da Malfoy, Hermione

-Forse, non lo so-

-Ci verrai con lui stasera?-

-Sorpresa con chi ci verrò…fatto sta che qualcuno potrebbe rimanerci- sorrise -Che ne dici se lo compro questo?- fece segnando un completo di tutte le tonalità di verde possibile ed immaginabile

-Guarda, che te ne pare di questo? Però ho paura che Harry non lo trovi di suo gusto- il completo nero era di raso finissimo ed era talmente bello da fare invidia

-Bello, credo che a Harry non dispiacerebbe- lei sorrise

-Paghiamoli allora- e presala per mano, la condusse in fretta, verso la cassa. I ragazzi non erano più dove dovevano essere e Ginny si sentì leggermente preoccupata -Non si azzarderanno a toccarlo- fece Hermione

-Dici?- “Ehi dove diavolo sei?” chiese guardandosi intorno

“Al negozio di Quidditch” Ginny si fermò e afferrò l’amica conducendola al negozio non particolarmente distante. Entrarono e li videro subito. Stavano al reparto scope e ce ne erano davvero di bellissime. La nuovissima Firebolt Light era in vetrina e si diceva ancora migliore di quella di Harry

-Ti vuoi comprare la nuova scopa Malfoy?- lo punzecchiò Ron senza accorgersi dell’arrivo delle ragazze -Mica vuoi provare a batterci spero!- il ragazzo, che sfogliava il libro sui Guinnes dei primati dell’anno 2003 di Quidditch, lo guardò con la coda dell’occhio. Aveva già avvistato Ginny e non aveva certo intenzione di farsi fare una predica per aver risposto alle provocazioni -Neanche rispondi?- lui sorrise

-Rispondo stasera…io, ho già vinto- bisbigliò

-Eccovi- Ron si voltò

-Hermy…sorellina…- Ginny sorrise ma si piazzò di fianco a Malfoy mentre Ron cercava di abbracciarla

-Ti ha sentito- gli fece eco Hermione

-Che leggi?- domandò lei in punta di piedi allungando il collo. Lui alzò il libro come per evitare che leggesse -Draco…Malfoy!- fece strattonandolo -Fammi vedere…- lui le piazzò il libro in mano

-Seccante- lei lo guardò

-Da che pulpito- glielo rimise in mano

-Non volevi vederlo?-

-Tanto lo vuoi comprare!- fece lei -Lo leggo a scuola!- lui lo riprese e andò a pagarlo. Lei lo seguì a ruota ma si fermò e afferrò un libro di una collana rilegata in cuoio. Lo ripose in fretta ed uscì aspettandolo sulla porta con Hermione e Ron. Harry, non era ancora uscito.

-Vanno d’accordo!- fece Hermione per vedere la sua reazione

-Ma che dici, litigano per ogni cosa!- Hrmione scosse la testa -Perché fai quella faccia?- chiese pronto a saltarle alla gola -Allora?-

-Bé, perché sei proprio cieco- Ron si accigliò -Mica litigano quei due…anzi, secondo me lo fanno apposta per non destare sospetti- Ron sprizzò saette dagli occhi

-Stai scherzando vero Hermy?-

-No-

-Tadan, ecco-ci!- fece Ginny uscendo con Harry e Draco a fianco

-Io torno ad Hogwords- fece Hermione -Mi comincio a preparare. Ginny?- la ragazza ci pensò un po’ su poi si voltò

-Tu che fai?- Draco la guardò

-Perché diavolo chiedi a lui che fa? Mica siete incollati!- fece irritato Ron

“Io ammazzo tuo fratello, te lo giuro!” Ginny sorrise

“Almeno non farmi vedere!”

“No, mica voglio farti venire gli incubi!”

-Ehi voi due ci fate partecipare attivamente alla vostra discussione mentale o è troppo privata per…-

-Me ne torno ad Hogwords anche io- asserì lui bloccando Ron che divenne ancora più livido del solito

-E voi?- chiese Hermione

-Stiamo un po’ in giro- fece Harry -Andiamo Ron!- lo afferrò per il braccio portandolo lontano dal luogo di una possibile rissa.

Hermione guardò l’amica che aveva salutato Malfoy con un cenno di mano e sicuramente, qualche frase nascosta. Avevano fatto il percorso fino alla loro Casa, in silenzio ma quando furono nel dormitorio femminile, Hermione l’afferrò e la spinse in camera sua

-Ma Hermione!- fece facendo cadere la sporta del vestito -Vacci piano!- Hermione la mise seduta

-Già tuo fratello ha una crisi omicida se poi, tu ti metti a parlare in segreto con Malfoy davanti a lui…esplode!- Ginny alzò gli occhi al cielo

-Tu, Harry e Ron dovreste imparare a pensare a voi stessi e a rompere poco le scatole a me!- si alzò -E ora devo andare a prepararmi perché ho tutte le intenzioni di stendere qualcuno!-

-Aspetta!- la fermò -Dimmi almeno se stasera verrai con Malfoy alla festa…fammi preparare tuo fratello alla cosa!-

-Non lo so- e uscì senza troppi complimenti, sbattendo la porta

“Sei pronto?” domandò Ginny guardandosi allo specchio complimentandosi a tutto andare con se stessa

“Si ma se non la pianti di riempirti di lode ti disintegro” lei sorrise

“Dovresti vedere che opera d’arte!” disse “Faccio fatica a riconoscermi!” lui non rispose “Ehi sei morto?”

“Come sei simpatica!” ribatté lui “Dove ci troviamo?” lei ci pensò

“Vieni qui dalla mia Casa”

“Sei matta? Mica voglio trovare il tuo caro fratellino con un’accetta in mano!” lei scosse la testa

“Davanti alla biblioteca?”

“Mmmh” lei sorrise

-Come sei bella Ginny!- la ragazza seduta sul letto dietro di lei la guardava ammirata -Farai morire tutti stasera- Ginny si voltò e la guardò. Invitata da Ron, Tracy, era a dir poco su di giri ma, con un vestito color panna, non si sentiva all’altezza della situazione. Aveva paura che Ron, di cui era particolarmente attratta, non lo avrebbe trovato adatto all’occasione. Ginny aveva provato in tutti i modi a farle capire che lui, di solito, non si dava problemi per quel genere di cose ma lei, non ci aveva quasi fatto caso alle sue parole -Ti invidio da matti e poi, con un ragazzo come quello!- Ginny si voltò

-Scusa?-

-Ecco io…- era diventata tutta rossa, si sistemò nervosamente i capelli -Ecco ti ho vista con lui e ho pensato…-

-Va bene, si, è lui che mi porta alla festa oggi- si guardarono -Ma non dirlo a nessuno-

-Jhonson lo ha detto già a parecchi- fece lei

-Quel…quel maledetto…- la guardò -Vai, vai da Ron adesso, digli che ci troviamo in sala- lei annuì e scese un po’ preoccupata “Jhonson ha detto a tutti che mi porti al ballo, come lo sa?!”

“Non lo so” Ginny aprì la porta della camera

“Me la paga quello, lo giuro!” scese nella sala comune vuota poi uscì dal quadro dirigendosi verso la biblioteca. Erano già tutti nella sala dato che tutto taceva. I fantasmi, che non erano ancora andati alla festa, la salutarono e quando svoltò l’angolo, sorrise. Appoggiato alla porta in tutto il suo splendore, il Serpeverde più bello di tutti. Era vestito di nero con le decorazioni verdi come il solito. Si avvicinò e lo picchiettò sulla spalla

-Io sarei arrivata- lui spostò il viso verso di lei. Era bellissima e per la prima volta, un vestito degno di lei, le rendeva giustizia

“Sei…bellissima” lei sorrise

-Merito di un vestito bellissimo-

“Anche chi lo indossa non è niente male”

-Vuoi farmi dei complimenti? Non è da te Molfoy!- lo guardò

-Per stasera si può fare un’eccezione Weasley…finalmente indossi qualcosa che non ti fa sembrare una poveraccia!- lei gli strinse il braccio con una mano

-Muoviamoci Malfoy!-

-Ma dov’è mia sorella?- domandò Ron mentre la sala si riempiva. Al suo fianco, Tracy era decisamente in imbarazzo. Non l’aveva minimamente degnata di uno sguardo da quando era scesa, era tutto intento a preoccuparsi per il mancato arrivo della sorella

-Non credo si farà vedere Weasley- fece Jhonson avvicinandosi con Pansy, al suo braccio, livida di rabbia e avvolta in un vestito azzurro decisamente orribile. Harry strabuzzò gli occhi, Hermione quasi soffocò con una tartina e Ron diventava rosso di rabbia. Avevano ben capito il perché di quell’accoppiata e non andava a genio a nessuno, men che meno a Ron.

-Dove sono?- domandò Harry tenendo per un braccio l’amico

-Non lo so ma ho l’impressione, che gli ormoni di Malfoy stasera andranno a mille…Ginny ha un vestito decisamente fantastico che fa venire più voglia di toglierlo che altro- Pansy strinse le labbra, Hermione appoggiò il bicchiere pronta ad intervenire ed il preside si alzò dalla sua postazione insieme ad Hagrid

-Eccoli!- fece Tracy spostando così, l’attenzione dei ragazzi sulla porta. Una vera visione, sia Malfoy che Ginny. Ron si sedette scioccato, Hermione sorrideva a stento ed Harry teneva ancora stretto Ron. Si avvicinarono al tavolo delle bevande

“Che vergogna…che vergogna…che vergogna…”

“Che ti prende?”

“Che mi prende? Non sono mai stata tanto al centro dell’attenzione come adesso e non ci sono abituata!!!” lui sorrise

“Essere vicino a me…” gli diede una gomitata alle costole

“Non ti gasare troppo, sono al centro dell’attenzione perché sono bellissima” lui la guardò negli occhi

“Non sei poi particolarmente modesta…”

“Me lo hai detto tu…che sono bellissima!”

“Si ma una volta sola e non l’ho detto per riempire il tuo ego smisurato”

“Io non ho un ego smisurato…tu, hai un ego smisurato”

“Per adesso mi sembra di no!” la guardò “E poi tu, fai tanto la mocciosetta tutta acqua e sapone mentre invece…sei piena di te in modo impressionante” divenne tutta rossa

“Non è vero!”

“Puoi giurarci…anche da come dici le cose si capisce che sei vanitosa da morire!” spalancò la bocca scioccata “E te lo posso dire perché avere a che fare con Pansy…anche per poco tempo, in seguito, si capiscono poi al volo certe cose nelle ragazze!”

“Mi stai paragonando a quella?!” lo freddò lei “Ma io ti uccido!!! Guarda che me ne vado se ci riprovi” lui sorrise

“Mi piacerebbe vedere…” lei distolse lo sguardo

“Sei antipatico da morire quando ti ci metti” le mise una mano sulla spalla opposta alla sua. Ginny mosse impercettibilmente le spalle e si voltò verso di lui che sorrideva divertito

“E tu quando ti arrabbi fai venire voglia di farti incollerire ancora di più” lo guardò negli occhi

“Credi non potrei farlo?” chiese curiosa e pronta a mettersi ad urlare

“No…”

“Questa discussione la finiamo in separata sede” fece lei “Non ho voglia di continuare così quindi vediamo di divertirci” la guardò

“In che separata sede?” chiese lui

“Non immaginarti cose troppo strane Malfoy…Non mi piace illudere le persone!” lui mugugnò qualcosa e a stento trattenne una risata

“Tu non illudi proprio nessuno, men che meno me. Solo io riesco ad illudere” lei accigliata lo guardò “Chi illude, Virginia, non può essere un libro aperto sui suoi sentimenti” Ginny afferrò un bicchiere di vino rosso

“Non ti gasare troppo per il fatto che sei una specie di muro impenetrabile perché, la sottoscritta, di te ne sa parecchie ormai” lui alzò un sopracciglio

“Ho dei dubbi che tu ne sappia molte” Ginny alzò gli occhi verso le zucche che galleggiavano su di loro “Che guardi?”

“Le zucche”

“E che c’entrano con la nostra adorabile discussione?”

“Niente, ma così cambiamo un po’ il tema della nostra interessante, quanto mai idiota, discussione” fece lei seccata

“E di che vorresti parlare?” lo guardò

“Qualcosa di più inerente alla festa?” chiese posando lo sguardo sul suo

“Come vedi io non sono uno che sa discutere…so solo litigare” Ginny scosse la testa

-Non fare l’idiota…bisogna solo farti fare un po’ di pratica- disse lei -Per esempio…che ti piace fare?- lui incrociò le braccia

-Fare?-

-Si! Per esempio, a me piace molto leggere…e mi piace giocare a Quidditch con i miei fratelli…- ci pensò -…e poi mi piace fare le torte con mia madre…e pure scrivere sul diario segreto o sfogarmi con mio fratello Bill…a te? Avrai qualcosa con cui ti piace passare il tempo!- lui alzò le spalle

-Non mi spiace giocare a Quidditch- disse -E non mi lamento neanche quando devo leggere qualcosa di interessante- lei sorrise -Ma è stupido parlare di queste cose-

-E allora di che vuoi parlare? Perché io sono venuta qui per divertirmi e per scoprire qualcosa di te…non per litigare o essere punzecchiata da…-

-Avete ripreso a parlare come i comuni mortali?- Pansy si era avvicinata con Sean. Lui sorrideva sorseggiando il vino mentre lei, guardava Ginny con rabbia

“Lo ammazzo questo!” pensò Ginny in ricordo di quello che le aveva detto Tracy

-Ho saputo che hai detto in giro che venivamo al ballo insieme- Draco guardò Jhonson con un sorriso poco gentile -Lo sai che a non farsi gli affari proprio…si può incappare in brutte situazioni?- Ginny guardò Draco preoccupata per la brutta piega con cui era cominciata la conversazione

“Non esagerare Draco!”

-Mi minacci Malfoy?- Draco alzò le sopracciglia

-Qualcuno mi biasimerebbe?- Sean guardò Ginny -Qualcuno lo farebbe?!- fece spostando Ginny dietro di se -Allora?!-

-Vedi Pansy…il nostro Malfoy ha il cuore tenero da quando…sua madre è morta- Ginny guardò senza parole il ragazzo che aveva già ufficializzato la sua condanna ad una pessima conclusione di serata. Ginny si massaggiò le tempie. La sua mente era percorsa da pensieri furiosi e pieni di odio che faticava anche ad ascoltare. Prese il braccio di Draco stringendolo con forza -Si è ritrovato…con un cuore! E la cosa più buffa…- Pansy, rimasta sorpresa dalla notizia, lo guardava stupita mentre, la sala si era azzittita di colpo. Silente, che li stava osservando, già sapeva quello che sarebbe accaduto poco dopo si alzò in piedi -…è che la Grifondoro per eccellenza, la piccola Weasley, era li per consolarlo…e non ci ha pensato due volte!- Ginny sentì le mani raggelarsi

-Sei morto- fece Draco livido -Ti ammazzo, ti uccido!- stava per afferrarlo quando Silente gli si mise davanti

-Calmo signor Malfoy- si guardarono negli occhi. Draco annuì -Calmatevi tutti- disse rivolto alla sala già in subbuglio. Ginny prese la mano di Draco stretta in un pugno. Al contatto rilassò le dita e la guardò. Ginny sorrise stringendogliela con gli occhi lucidi -Signor Jhonson, credo che per lei la serata sia finita- Sean annuì e se ne andò felice di essere riuscito a rovinare la serata a qualcuno

-Io non sapevo che tua…-

-Signorina Parkinson, questo non è il luogo o il momento adatto per parlare di certe cose- fece Piton che si era avvicinato lentamente. Ginny lo guardò con gratitudine

“Vuoi andare via?” chiese Ginny a Draco

“No” disse piatto dando le spalle a tutti e bevendo, con gli occhi lividi di rabbia, del vino rosso come il sangue. Intanto se Ron non era morto, c’era mancato poco. L’affermazione di Jhonson, che aveva spiazzato tutti, dai professori agli studenti del primo anno, aveva fatto divenire una statua di sale il ragazzo seduto al fianco di Harry. Era bianco come poche volte e Tracy, che gli si era avvicinato, gli muoveva la mano davanti agli occhi senza ricevere la minima reazione.

La cena si concluse verso le undici. Draco e Ginny, non avevano messo a conoscenza nessuno della loro discussione ma dagli sguardi che si lanciavano c’era molta intensa. Ron non si era ripreso e per Tracy fu la peggiore sera di tutte. Hermione, che aveva discusso con Harry, aveva accettato di parlare con Ginny a quattrocchi.

-Ci vediamo domani- fece Ginny davanti alle scale che conducevano nei sotterranei -E non farti provocare- lui annuì

-Va bene…altro?- lei sorrise

-Mi è piaciuta la serata- lo abbracciò dandogli un bacio sulla guancia -Ma credo che a mio fratello non sia andata a genio invece…Mi faranno il terzo, e forse il quarto, grado da domani- sorrise -Non essere triste. Tu sei il cattivo- lui fece un sorrisetto

-Hai ragione…stasera non mi sono dato particolarmente da fare!- fece lui

-Ecco! Finalmente è tornato Malfoy!- lui la guardò

-Era meglio di no- sentenziò lui

-Perché?- lui sorrise alzando le sopracciglia -No! Non farlo…sono li, c’è mezza scuola! Vuoi mettermi nei gua…- le prese il braccio e la tirò a se. Sulle labbra c’era stampato un sorriso particolarmente divertito. Già pronta a spingerlo via, decise che, se lo avesse fatto, si sarebbe pentita per il resto della vita. Le sfiorò le labbra con le sue, la fece aderire a se con l’unico braccio stretto intorno a lei e sfiorandola con la lingua le fece schiudere le labbra. Ginny sentì un gran caldo in viso, era sicura di essere arrossita in modo impressionante. Chiuse gli occhi, col braccio libero gli cinse il collo e gli sfiorò i capelli con la punta delle dita. Le lasciò il braccio che raggiunse l’altro e la strinse ancora di più. Ginny si alzò in punta di piedi mentre la sua mano finiva sotto la gonna. Ginny si irrigidì e lui la lasciò. Ginny lo guardò negli occhi -Wow…ehm…Ora sono nei guai però- lui alzò un sopracciglio divertito

-Ci dobbiamo lavorare un po’ su…probabilmente, in separata sede…- e scese nei sotterranei “Comunque niente male…sono veramente stupito che tu ci sia saltata fuori”

“Non è un labirinto un bacio Malfoy!”

“Ma per una che non è mai stata avvicinata se non dai fratelli…è raro…O mi nascondi che tra te e i tuoi fratelli…Si chiama incesto questo!”

“Ma sei scemo!!!! A proposito…Ron sarà finito in coma…Devo andare…” Ginny salì in Sala Comune e c’erano non poche persone ad aspettarla. Tra loro Ron, Harry ed Hermione. Il primo di loro, livido a dir poco

-Ora, noi dobbiamo parlare!-

-Vedo che stai bene Ron…- fece lei cercando di rabbonirlo un po’ -Io sono stanca ti spiace se…-

-Mettiti a sedere- fece Harry. Lei lo fece. Guardò Hermione che però era tutt’altro che pronta ad aiutarla

-Prima che decidiate che sono una poco di buono, vi voglio avvertire che non ci ho fatto proprio niente con lui. Non l’ho consolato nel senso che intendete voi…gli ho solo detto, che poteva contare su di me se aveva bisogno di parlare- li guardò -E per quanto riguarda quel bacio era…credo, una specie di ringraziamento- li guardò

-Sembravate due piovre!- fece Ron -Ringraziamento un corno! Se non fosse successo quel casino…probabilmente avreste finito da un’altra parte la festa di Halloween- Ginny spalancò la bocca e strabuzzò gli occhi

-Secondo me dovresti misurare le parole Ron!- fece Ginny alterata -Non sai che dici!-

-Tu hai sempre odiato Malfoy!- disse Hermione -Come noi d’altronde…Allora perché ora esci con lui, studi con lui…fai tutto con lui? Praticamente sembrate fidanzati!-

-Perché leggendogli nella mente ho capito che non è una persona cattiva. Anche se non sembra…lui un cuore, per quanto poco visibile, l’ha!- li guardò -E a dirvela tutta, io non ho mai odiato Malfoy anzi, l’ho sempre trovato molto interessante, dalla prima volta al Ghirigoro. Per non arrivare al vostro terzo grado (come mi state facendo ora) ve l’ho sempre tenuto nascosto!- Ron cadde sulla poltrona

-A me non interessa un fico secco il suo buon cuore Ginny. Mi interessa solo che tu non finisca nei guai…Quando, infatti, le vostre menti saranno scollegate, non credere che lui rimanga così…Tornerà ad essere il solito stronzo che avrà, con la sua ottima interpretazione di bravo ragazzo, raccolto informazioni su di noi grazie alla tua fiducia patetica che hai sempre avuto per tutti!- Ginny strinse gli occhi in due fessure

-Grazie Ron…sono sempre più felice di essere tua sorella!- disse alzandosi -E amica vostra si intende!- disse rivolta ad Hermione ed Harry

-Ho avvertito la mamma degli ultimi avvenimenti- Ginny lo guardò

-Non mi interessa- e se ne andò in camera sbattendo la porta sonoramente

 

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5- COMPLICAZIONI ***


Capitolo 5’

Complicazioni

Ginny rigirò la lettera arrivatale dalla madre. Erano passati tre giorni da Halloween e ancora non aveva degnato di una parola Ron, Harry ed Hermione. Era furiosa con loro e con molti altri Grifondoro che erano rimasti a guardarla irati non poco. La lettera, che non era una strilettera come aveva spaventosamente creduto all’inizio, non aveva affatto voglia di aprirla. Ma lo fece. Era scritta con una calligrafia veloce e svolazzante. Sembrava scritta in fretta e furia…forse più furia che altro. Era breve ma sembrava di certo, una strigliata materna, di prima riga. Ma Ginny, era intenzionata a rispondergli per le rime. Non voleva che qualcun altro si intromettesse, tanto meno, sua madre:

Girò la lettera, prese la sua penna e l’inchiostro poi afferrò Errol che si appollaiò sulle sue gambe:

Errol partì velocemente e Ginny potè riprendere la sua colazione irritata

Ginny alzò gli occhi dal libro su cui era particolarmente concentrata. Lo guardò incrociando gli occhi coi suoi

“Che succede?” domandò incuriosita “Mi stai guardando da quasi dieci minuti” lui alzò le spalle

“Cercavo di capire perché non parli più con Lenticchia e San Potter” lei sorrise “Avete litigato ma non c’è da farci una tragedia”

“Mi hanno offeso e io non parlo con chi mi offende. A proposito, tu con Jhonson?” lui sorrise raggiante

“Non credevo me lo avresti più chiesto”

“Me ne sono sempre scordata in queste due settimane” annuì “Allora, che gli hai fatto?”

“Diciamo pure che non si farà più vedere troppo” lei scosse la testa

“Che intendi?”

“Ho sparso qualche voce non proprio gentile su di lui. Falsa, ma ho chi mi dà corda” Ginny guardò il libro

“Chi sarebbe?”

“Pansy”

“Uhm…e che hai detto?”fece guardandolo tristemente

“Che ha provato a metterle le mani addosso. Pansy tra i Serpeverde è molto apprezzata…Non è quella rompiscatole perenne quando vuole. Aiuta molto i nuovi arrivati e poi ha una grande inventiva per le feste notturne…Tutti hanno un debole per lei e pure Piton anche se non sembra” Ginny alzò un sopracciglio

“Una gran brava persona…” disse lei con amarezza

“E grazie a lei ho potuto abbassare la cresta a quell’idiota!” sorrise trionfante

“Ora vai più d’accordo con Pansy…o no?”

“Ci siamo sistemati per ora…Non che ti apprezzi…” lei sorrise amaramente

“Mi sarebbe piaciuto vedere…Ma dimmi, come è successo. Non ho sentito i tuoi pensieri quando ti ha avvicinato”

“Probabilmente dormivi”

“Per fortuna dormivo” lui scosse la testa

“Guarda…”

“Devo scappare, non riesco a studiare” si alzò “Questi del primo anno stanno facendo un baccano pauroso” lui annuì

“Ci vediamo” lei uscì con un sorriso raggiante. Entrò veloce come un fulmine nella sua Casa incrociando Hermione, Harry e Ron che stavano facendo i compiti. Hermione la guardò

-Ginny…- ma Ginny era sparita nei dormitori. La seguì decisa a scusarsi

“I compiti, i compiti, i compiti…oddio non ci riesco…” Hermione entrò senza aver avuto risposta alle sue richieste d’entrata. La guardò

-Ginny…- si guardarono -Ehi ma cosa succede…- si sedette sul letto sulla quale la ragazza stava rannicchiata con due grosse lacrime sul viso

-Niente- passò una mano sugli occhi “I compiti, i compiti…”

-Ginny…-

-Oddio non riesco a tenermi lontano questo pensiero!!! E se lui capisce io mi posso buttare giù dalla finestra- Hermione non capiva che cosa succedeva le prese un braccio

-Raccontami- Ginny scese fdal letto furiosa

-Quel maledetto ha ringraziato Pansy Parkinson!- strillò -Me lo ha detto come se niente fosse! Come se fosse una scemenza su cui passarci sopra…- guardò Hermione un po’ confusa

-Malfoy?- domandò

-E chi se no…Sai, per inimicarsi i suoi amiconi contro Jhonson, ha detto che questo avrebbe cercato di approfittarsi di quella vacca della Parkinson. Ha ottenuto quello che voleva e pure Pansy, dato che gli dà corda ora si sono ‘sistemati”- buttò per terra la sedia -E si sono sistemati mentre io dormivo…E me lo ha detto come se niente fosse!-

-Ma non è detto che siano finiti a letto insieme…-

-NO?!?!?!?!? Bé è strano dato che quella se lo voleva riprendere da circa tre mesi! E c’è pure riuscita!!!- era furiosa a dir poco

-Non fasciarti la testa prima di essertela rotta. Non è detto…o lui ti ha risposto affermativamente ai tuoi pensieri-

-No…in realtà ho tenuto la mente occupata fino a che non sei arrivata tu…grazie mille-

-Ma non ha sentito i tuoi pensieri ora?-

-Direi di no…probabilmente perché è molto occupato con lo studio- Hermione annuì

-Dunque…io volevo sapere se potevamo…fare pace…vedi io…sono un po’ dispiaciuta e mi spiace anche lasciarti sola in questo momento- Ginny sorrise

-Va bene…è grazie a te che non si è accorto di niente- la abbracciò

-Ma non ti conviene chiedergli se davvero è successa una cosa del genere?- Ginny scosse la testa

-Prima o poi un pensiero su quello che è successo gli tornerà in mente e io lo saprò così…Non mi va che pensi che sono gelosa marcia-sorrise -Sono proprio un’idiota eh?- Hermione annuì guardandola

“Sbaglio o mi stai evitando Weasley?” Ginny, tutta presa dalla lezione della professoressa McGranitt lasciò cadere la bacchetta

“No, ma che dici!”

“E’ quasi una settimana che non vieni in biblioteca…come mai?”

“Studio con alcune amiche” si giustificò lei in fretta “Sono in biblioteca” lo guardò poco distante da lei ed insieme alla Parkinson “Però ti sei consolato in fretta vedo!” lui si voltò alla sua acidità. Si guardarono e lei tornò sui libri

“Non è come sembra…”

“Certo, come ti pare, salutami Pansy OK?” si alzò, passò al suo fianco e uscì senza neanche degnarlo di uno sguardo

Sara e Giulia l’aspettavano fuori dalla sala. Le porsero i pattini

-Lo avete controllato vero?- chiese un po’ preoccupata

-La McGranitt ha detto che possiamo andarci- Ginny sorrise. Uscirono da scuola infilandosi guanti e avvolgendosi nella sciarpa. Mai a nessuno era venuto in mente di andare a pattinare sul lago ghiacciato della scuola ma quell’anno, a Giulia, che non aveva mai pattinato, era venuta in mente una possibilità del genere. Sara e Ginny, le sue migliori amiche avevano preso la palla al balzo. Avevano pattinato, sulle piste Babbane, da quando si conoscevano e adoravano quello sport. Si avvicinarono al lago, si cambiarono le scarpe e salirono sulla spessa lastra. Giulia era attaccata a Ginny che sembrava più stabile di Sara che si mise a girare senza preoccuparsi della promessa fatta a Sara di insegnarle

-Ho paura- fece Giulia stringendo Ginny per un braccio

-Calma, ci vuole solo un po’ di equilibrio…-

-Cado dalla scopa io! Secondo te riesco a stare su questi cosi!!!- Ginny le si mise davanti tenendole le mani saldamente e mentre arretrava, Giulia avanzava con le gambe che tremavano come foglie. Appena abituatasi, Ginny la lasciò -NOOOO!!!!- strillò riagguantandola

-Schiappa- fece Sara -Ma ti vuoi lasciare da Ginny…o vuoi cadere…-

-Non voglio cadere…-

-Giulia aspetta- le disse Ginny -Staccati su- si staccò e Ginny si fece indietro. Uno strano rumore le fece abbassare gli occhi. Le lame dei pattini erano immersi nell’acqua gelata, il ghiaccio che doveva essere sicuro, si stava spaccando -SARA!!!- la ragazzi si fermò. Era sul bordo e non capiva che succedeva -Va a chiamare qualcuno! Si sta rompendo!!!!- Sara balzò fuori quando vide una lunga crepa arrivare fino a lei. Trasfigurò i pattini e corse via mentre Giulia cominciava ad urlare e piangere -non ti muovere Giulia…non fare un passo!- le ordinò

-Chiama Malfoy!!!- singhiozzò -Non voglio morire congelata ti supplico!!!-

-Calmati…ora lo chiamo- un po’ titubante, decise che era meglio chiamarlo. Ci aveva appena discusso ma non era proprio il caso di morire per il proprio orgoglio! Fece un sospiro “Draco..Draco!”

“Cosa?”

“Il lago…il lago ghiacciato si sta rompendo…Devi venirmi ad aiutare, ti prego!” lui non rispose subito “Draco ti prego!”

“Sto arrivando!” Giulia si mosse verso Ginny e fu un attimo. Le loro urla si alzarono con forza. Giulia cercava di aggrapparsi a lei mentre Ginny annaspava per non andare sotto. Sapeva a stento nuotare e gambe e braccia, stavano perdendo sensibilità

-Draco!!!!- tossì dopo aver bevuto

-Ginny…non sento più le gambe…-

-Giulia calmati…-

-Ginny…- singhiozzò Giulia afferrandola

-Ginny!!!- Ginny uscì dall’acqua e quando fu sulla neve e quando si fu assicurata che anche Giulia era salva, riuscì a respirare di nuovo. La McGranitt coprì la ragazza con un panno. Era cianotica e Ginny aveva le labbra blu e il viso bianco e spaventato. Si strinse tremando e finalmente, arrivò. Le mise addosso il suo mantello, l’avvolse in esso e la prese in braccio.Gli strinse la maglia

-Ti porto dentro- lei annuì

-S…s…si...- balbettò tremando come una foglia -Ho fre…freddo…non…non…mi sen…sento più l…le…le gam…le gambe…- lui la strinse di più e finalmente furono dentro la scuola. quasi di corsa arrivò da M.ma Chips. La donna urlò e la fece mettere su di un lettino poi, senza complimenti mandò fuori Malfoy che incrociò la McGranitt bianca come una pezza che teneva in braccio, con una forza inaudita, Giulia.

Ginny aprì piano gli occhi. M.ma Chips sorrise

-Giulia…-

-Sta bene…ora dorme, ha un febbrone però…- le si avvicinò -Ecco, proviamo la febbre pure a te!- le mise in bocca quello che assomigliava ad un termometro normale ma che, tolse immediatamente -Mmmmh…anche tu non scherzi piccola. 39°…- la fece sedere

-Mi fa male la testa…e ho caldo…- la donna annuì

-Logico, quel lago aveva -25 gradi…- sorrise -Ma se scoprono chi vi ha fatto quello scherzo…-

-Scherzo?-

-Qualcuno ha usato un grosso punteruolo per bucare il ghiaccio- fece -Se lo prendo lo ammazzo. Per fortuna Sara e Malfoy sono arrivati in fretta- Ginny la guardò mentre le metteva davanti del riso bollito

-Draco…dov’è?-

-Presto andranno a cena- fece -Sono le cinque…-

-Ma ho dormito molto…-

-Tre ore piccola…la tua amica è arrivata svenuta e poi si è svegliata tu invece, appena il signor Malfoy ti ha messo sul letto, ci hai lasciato per svegliarti solo ora- Ginny annuì -Era molto preoccupato- Ginny sorrise -Tuo fratello e il signor Potter non ne parliamo. La signorina Granger li ha dovuti portare fuori di peso- Ginny mangiò il riso in fretta. La donna le diede una bevanda giallognola -Con questa domani sarai in piedi e potrei passare la domenica pomeriggio fuori di qui- Ginny sorrise -Ma stanotte potresti stare male. Sudare o addirittura avere degli incubi- Ginny la bevve in fretta senza dar peso agli effetti collaterali. Si stese e tirò le coperte sulla testa

“Stai bene?”

“Mi fa male la testa…ma domani pomeriggio sarò come nuova”

 

“Silente ha assicurato che il lago era sicuro, qualcuno ha provato ad ammazzarvi…” Ginny sorrise

“Ti sei preoccupato?”

“Si…mi sono spaventato quando mi hai chiamato dato che mi avevi letteralmente mandato al diavolo” Ginny tossì

“Grazie” fece un sospiro “Dopo cena vieni un po’ qui? Non so se sarò sveglia ma non mi spiacerebbe che venissi…”

“Certo…”

“Ti aspetto…”

“Mmmh” Ginny chiuse piano gli occhi senza più riuscire a tenerli aperti

Ginny aprì di colpo gli occhi. C’era un gran buio intorno a lei. Si guardò intorno. C’era qualcosa davanti ma dovette stropicciarsi gli occhi e abituarsi a quel cono di luce per poter scorgere un letto. Non voleva avvicinarsi. Si passò una mano sulla fronte sudata e si avvicinò lentamente. Non voleva che quello fosse davvero quello che forse era. Le cortine bianche erano sciolte. Ne sfiorò una e l’afferrò poco convinta

“Ti prego, tutto ma non questo…Non questo” lasciò la cortina e chiuse gli occhi “E’ solo un incubo…non è vero niente…” il sudore che le aveva coperto la fronte in quel poco tempo le scese dalla tempia lentamente. Scostò di scatto il drappo. Pallida com’era, il colore si spense ulteriormente. Lo stomaco le si rivoltò completamente e singhiozzò lasciando le tendine. Si sedette per terra e nascose il viso tra le ginocchia

“Ehi…” Ginny alzò il viso “…non mi dirai che tu temi una roba del genere!!!!” Ginny singhiozzando annuì “Ma sei stupida o cosa!!!!” lo guardò

“Questo è un incubo, il peggiore di tutti” si lamentò lei “Perché mi devi sempre trattare male?”

“Non ti voglio turbare più del dovuto ma io non sono un tuo sogno…siamo di nuovo finiti nello stesso sogno…” si guardarono. Erano immersi nel buio, il letto era sparito ed ora erano loro due immersi nel cono di luce. La alzò “Probabilmente è successo perché sei ammalata” Ginny si asciugò gli occhi “Comunque come al solito, non capisci niente!” lei lo fulminò “Secondo te io farei una cosa del genere?”

“Fino a tre mesi fa si. Ora fai astinenza perché ti ho proibito di sbatterti Pansy” lui annuì “E poi mi hai fatto ben intendere che ci sei andato a letto” guardò per terra e lui fece una faccia stupita e scioccata

“Oh cavolo…Tu hai capito una cosa del genere?!” disse lui stupito. Lei annuì senza guardarlo

“Hai letteralmente elogiato la Parkinson!” si giustificò “Perché lei quello, quell’altro, ha fato, ha detto…aiuta quello, quell’altro…E poi io sono stata aggredita da Jhonson non lei- lo guardò alzando solo gli occhi. Sembrava vergognarsi delle sue parole

“Ti ho detto perché l’ho fatto…E poi cos’è, sei fiera di quello che ha fatto quel mentecatto?-

“No però hai fatto si che lei fosse al centro delle attenzioni” le mise una mano sulla testa

“A volte…” fece sconsolato dalle sue parole “…ho paura che quando avranno trovato una soluzione non riuscirò più a capire questa tua testolina” lo guardò

“E io che tu torni a trattarmi male” lui sorrise

“Credo che non succederà” lei sorrise avvicinandosi. Appoggiò la testa sul petto “Sono venuto a vedere come stavi ma dormivi” lei annuì

“Non sono riuscita a stare sveglia neanche dieci minuti…” fece un sospiro “Domani pomeriggio…ci sei in biblioteca?”

“Si” lei sorrise

“Posso venire a studiare con te?” lui annuì “Grazie”

Ginny aprì gli occhi e si alzò a sedere. Giulia dormiva profondamente. Nevicava ed era buio. Guardò l’orologio. Le otto. Tutti erano certamente a colazione. M.ma Chips le si avvicinò con un sorriso

-Come stai?- domandò piano

-Bene…non ho più male da nessuna parte- la donna annuì

-Tieni, vai a farti la doccia, sei tutta sudata…- Ginny prese il telo e il pigiama pulito. Entrò nel bagno dell’infermeria e si infilò sotto la doccia. Aveva sudato molto e si dovette rilavare i capelli. Si stava spazzolando le ciocche bagnate quando lui la chiamò

“Ehi, sei sveglia?” sorrise

“Si”

“Allora, come stai?”

“Bene…adesso. Rimango ancora un po’ qui” lui non rispose subito

“Quando hai dei pensieri come quello di Pansy, chiedimelo…Quanto sei scema a volte!!!” lei annuì

“Lo so…”

“Finalmente te ne sei accorta. Che stai facendo?”

“Mi sto asciugando i capelli” disse in seguito ad un incantesimo grazie al quale i capelli, asciutti, si sistemarono in due trecce “Mi sono cresciuti di tre cm i capelli sai? In soli tre mesi. Non è mai successo…se vado avanti così li avrò presto alla vita…”

“Non mi interessa molto della lunghezza dei tuoi capelli” fece lui

“Allora ciao…” disse lei “Perché poi ascolti…” lui sbuffò “OK, scusa!” lui non disse nulla e lei uscì dal bagno. Ron era imbarazzato, Hermione le sorrise aspettando un suo cenno ed Harry si sedette sulla sedia

-Come stai sorellina?- Ginny alzò un sopracciglio

-Bene- si avvicinò al letto ed afferrò la colazione che m.ma Chips le aveva portato

-Quando ti faranno uscire?- lei alzò le spalle

-Oggi direi-

-Ci è preso un colpo quando si è sparsa la voce che eravate finite nel lago…- disse Harry lentamente. Aspettò una sua reazione -Ti ha salvato Malfoy- disse un po’ scettico -Che strano che fosse li…- Ginny alzò gli occhi furente

-Andate via subito-

-Gi…-

-RON! Via ho detto! Non voglio sentirvi più dire una parola!- si alzò e spinse alla porta Ron

-Harry non voleva offendere Malfoy…è solo che ci è sembrato stra…-

-CHIUDETE LA BOCCA TUTTI E TRE!!- Giulia sussultò sul letto -VOI NON CAPITE NIENTE! NON AVETE MAI CAPITO NIENTE! ORA FUORI!- m.ma Chips comparve sulla porta e annuì

-Sono d’accordo, è meglio che ve ne andiate- i tre uscirono -Signorina Weasley…torni a letto…su-

-Ginny ma che è successo?- Ginny la guardò. Era estremamente pallida e sudata. M.ma Chips sorrise -Perché hai urlato?-

-Scusa mi sono un po’ arrabbiata…scusa- si mise sul letto a mangiare e si asciugò in fretta una lacrima

“Cosa è successo?” Ginny tirò su col naso e si sdraiò tirando le coperte sulla testa “Ehi pel di carota!”

“Oh…piantala…” fece lei “Sono un po’ triste”

“Hai un magone che lo fai venire a me! E poi sei arrabbiata e delusa” Ginny sentì le coperte sfilarsi da lei. Aprì gli occhi e lo guardò “Allora, qual è il problema?” lei si alzò a sedere. Lui si sedette sul letto e lo abbracciò “Weasley…certi inviti si fanno quando si è soli!” lei sorrise

“Scemo…” Giulia le sorrise e m.ma Chips se ne andò facendo finta di niente

Ginny alzò gli occhi dal libro e guardò i suoi movimenti secchi mentre sfogliava, senza degnare di uno sguardo, le pagine di trasfigurazione. Non aveva mai amato molto quella materia e tutte le volte che doveva studiarla, ci metteva un’intera giornata

“Sei preoccupato per l’esame di trasfigurazione?” domandò appoggiandosi allo schienale della sedia e stiracchiandosi un po’. Lui non parlò subito poi, annuì

“Si…ma tanto mi darai una mano tu!”

“Allora perché sei preoccupato?”

“Non lo sono!” fece con una vena di irritazione

“Quando studi Trasfigurazione, non sei mai preoccupato, solo irritato..allora, perché ora sei super preoccupato” lui alzò gli occhi

“Non so di che parli Weasley!”

“La sento la tua preoccupazione! Non fare finta di niente!”

“Sei proprio insistente lo sai?” lei sorrise “Non era un complimento questo…” chiuse il libro facendole prendere un colpo “E comunque hai ragione piccoletta, sono preoccupato per l’esame. Mi hanno detto che è molto difficile, soprattutto questo della Mc”

“Mc? Ah…McGranitt” disse lei alzando le sopracciglia “Che fai questo Natale?” domandò lei di getto cambiando totalmente discorso e afferrando il libro di Storia della Magia

“Che ne so” la guardò storto “Ehm Weasley…hai una domanda da farmi? Sento che hai un peso sullo stomaco consistente. Dimmi, tanto ormai sai che lo vengo a scoprire prima o poi…” si guardarono negli occhi e lei incrociò le braccia sul tavolo e appoggiò una guancia

“Non farai niente di strano in questi giorni vero? Cioè le solite feste…i soliti divertimenti…poi basta…mmmh?” lui si accigliò

“Leggendo tra le righe mi chiedi se diventerò un Mangiamorte?” Ginny guardò il suo libro e piegò un lato ella prima pagina già martoriata da piegature. Era di certo una sua mania, Draco si era infatti accorto che molte pagine avevano lo stesso problema “Sbaglio o ti stai vergognando per questa domanda idiota?” lei annuì

“E tu perché d’un tratto sei insicuro?” chiese lei “Non lo sai nemmeno tu?”

“Me lo avrebbe detto mio padre” disse lui “Non ti preoccupare!” lei annuì

“Me lo dici…se c’è una vaga possibilità…che succeda?” Ginny si mangiucchiò l’unghia del mignolo che era, più corta delle altre

“Sbaglio o il tuo interessamento non è da amica ad amico?” Ginny si rizzò sulla sedia

“Che dici!” fece lei “No io…ma che pensi!!!”

“In realtà l’ho sentito da te” gli afferrò il braccio “Che fai?”

“Vieni” si fece seguire a passo svelto per i corridoi fino alla porta delle stanze del preside -Tutti gusti +1- disse con voce squillante. Lui non capiva ma la seguì. Bussò con vigore alla porta battendo il piede a terra. Silente esortò ad entrare e Ginny non se lo fece ripetere

-E’ successo qualcosa?- domandò voltandosi verso di loro. lei si mise seduta annuendo -Dimmi pure-

-Ecco, ho idea che l’empatia si sia evoluta- disse con sicurezza -Ora riusciamo a leggere i nostri stati d’animo- Draco si lasciò cadere sulla sedia capendo finalmente tutto -Siamo diventati un libro aperto per entrambi- disse un po’ preoccupata -Dubito che, dati gli ultimi avvenimenti, centri lord Voldemort- Silente annuì

-Si, lo sospettavamo pure io e il professor Piton-

-In che senso?- fece Draco un po’ irritato

-Ci siamo ricordati, di alcune cose…ed una, era questa- mosse la bacchetta sedendosi e comparve davanti a loro una pergamena. Ginny l’afferrò. Era vecchia e l’inchiostro un po’ sbiadito ma si leggeva chiaramente, la canzone del loro sogno -E’ questa la canzone del sogno?- i due annuirono -Bene…Abbiamo quindi trovato chi, ha fatto a voi due l’incantesimo…- lo guardarono speranzoso -…perché questa, è la parte di un incantesimo, scritto…da due amiche- i due si accigliarono

-Che diavolo vuole dire questo!?!?!?- chiese Draco che non capiva a cosa si riferisse -Qui mancano delle parti e…-

-Zitto!- fece Ginny -Fallo finire- Silente la guardò e si schiarì la gola, mosse la bacchetta e Ginny afferrò una foto -Ma è lei!!!- strillò afferrando Draco che si stava per allontanare -Guarda- nella foto, nella quale erano raffigurate due ragazze, la bionda e bellissima alla destra di una rossa e piena di lentiggini, era la ragazza che era apparsa nel loro sogno

-Già, è lei- disse non curante

-Fermi tutti- fece lei -Ma questa è tua madre- disse dandogli una gomitata alle costole -E questa…ehi…ma questa è mia madre!!!- Draco gliela strappò di mano senza troppi complimenti. Quella, sua madre? Così bella e così solare…sua madre.

-Mia madre non è mai stata così- fece Draco gettandola sulla scrivania -Non è mia madre!-

-Si- riprese la foto lei -Guarda bene, guarda ho detto!- gli prese il mento -Ecco li, guarda il suo sorriso…è il tuo e pure la strana forma del sopracciglio quando sorrise è lo stesso che hai tu. Ci metto tutte e due le mani sul fuoco!- lui la guardò

-Ha ragione, tua madre è proprio quella ragazza, e l’altra, è Molly Ross Weasley. Entrambe all’ultimo anno- Ginny alzò le spalle

-La mamma non mi ha mai detto che era amica sua- Silente fece un sospiro

-Lasciamo perdere questo…poco piacevole argomento- disse. Draco si accigliò e Ginny si morse un labbro

-Perché mia madre ha fatto una cosa del genere?- chiese -Non ha senso!- era a dir poco furibondo

-Devi scoprirlo tu- fece Silente -Tu, durante Natale ricercherai tutte le cose che ci possono aiutare…mentre tu, Virginia, ti farai spiegare da tua madre ciò che vuoi sapere e a cosa serviva l’incantesimo…in questione- sorrise -Tieni pur tu questa pergamena-

-Dove l’avete trovata?- chiese Draco

-Molly e tua madre me la vennero a mostrare. Non me la lasciarono ma scavando nella mia memoria, l’ho riportato a noi. Non è altro che un mio ricordo- Ginny la piegò

-Va bene…faremo quello che dobbiamo- guardò Draco -La foto, possiamo..-

-Si certo- Ginny ringraziò e spinse fuori Draco

“Mia madre non l’ho mai vista così contenta…”

“Quando avrai trovato le sue cose…forse sapremo qualcosa di più” si guardarono “Non ti preoccupare Draco…”

“Non dovrei? Mia madre mi ha…fatto un incantesimo a dir poco schifoso, si è uccisa e poi scopro, che era amica di tua madre e che si divertivano a creare incantesimi…tutto questo, è inconcepibile!”

“Che era amica di mia madre o che era brava a fare incantesimi?” domandò con una punta di rabbia

“Non incazzarti, non intendevo quello” Ginny alzò un sopracciglio

“Manca ancora un mese a Natale…Dobbiamo aspettare parecchio ancora, evitiamo di farci troppi problemi per ora!” lui annuì e lei sorrise

 

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6- NATALE IN FAMIGLIA ***


Capitolo 6’

Natale in famiglia

Natale era arrivato. Entrambi, per le ricerche da fare nelle rispettive mura di casa, Draco e Ginny, si divisero per quello che era un breve periodo di dieci giorni. Ginny sapeva che avrebbe dovuto scontrarsi con la famiglia intera. Il viaggio sull’espresso di Hogwords fu lento e noioso ma finalmente, arrivarono al binario 9 e ¾ dove il padre aspettava i due ragazzi. Parlarono poco per tutto il tragitto e quando Ginny aprì la porta della Tana era così sulle sue che ci mise un po’ a riconnettersi con la realtà. Guardò la madre e i fratelli. La Tana non era mai stato tanto affollata. Oltre ai fratelli al gran completo, c’erano pure Tonks, Mondungs e Lupin. Fece un sospiro e rispose ai saluti e agli auguri di Natale. L’abbracciarono calorosamente poi, sola, si diresse in camera sua. Disfò i bagagli molto in fretta, liberò Sisil la sua bianca gattina e poi scese pronta a sorbirsi una probabile sfilza di domande da parte di tutti. Ma se avesse potuto scegliere tra un interrogatorio e il sentirsi sparlare dietro, avrebbe decisamente scelto il primo

-Io sono dell’idea di Mondungs…non sono affatto sicura che sia un bene averla qui- disse Tonks con un sospiro -Si leggono nella mente ed è come avere un Malfoy che gira per casa…è pericoloso per l’ordine e per noi in prima persona!-

-Anche io sono di questo parere- fece Bill -Ron tu non avevi detto che non sarebbe venuta? Potevi almeno avvertirci-

-Mi è venuta a dire che doveva venire a casa per fare una cosa…mica potevo dirle di no! E poi scusa Bill, credi sia felice se sapesse che tu per primo non la vuoi in casa?- Ginny si passò un dito sotto gli occhi umidi

-E mi spiace pure dirlo ma ora che sta qui, dovremo stare attenti a quello che diciamo e facciamo!- sentenziò Charlie

-Però dobbiamo pure ammettere che Silente si fida di Malfoy, e poi Ginny, va bene che è sempre stata un po’ ingenua, ma leggendogli la mente, avrebbe sicuramente notato se aveva pessime intenzioni…- Ginny chiuse gli occhi: forse suo padre, era dalla sua parte

-Arthur, come tu hai detto Ginny è molto ingenua…e Malfoy, come quel verme di suo padre, è un ottimo approfittatore. Come Ron ci ha scritto è diventato terribilmente gentile e scusa ma il suo comportamento, mi dà da pensare. Ginny non se ne sarà accorta ma io si: lui può essere un ottimo baro, e se gioca bene le sue carte, può manovrarla a suo piacimento- sentì alzarsi la madre -Era così immersa nei suoi pensieri al suo arrivo che mi è venuto freddo…Credevo fosse alle prese con una discussione affiatata con quel maledetto di un Mangiamorte!-

-Mi sembra di essere rientrato nel tunnel post-Riddle- disse Charlie

-Peccato che ora un nuovo Tom Riddle, ancora peggiore è comparso ed è nella sua vita…- proferì Percy. Ginny entrò in cucina con fare pensieroso

-Ciao Ginny!- fece Tonks raggiante

-Ciao- tagliò corto lei

-Tesoro vuoi ti aiuti a disfare i bagagli?- chiese la madre avvicinandosi

-No- disse freddamente afferrando una fetta di torta -Però, più tardi, ho da chiederti una cosa. In privato- la guardò -Non temere comunque…- disse sprezzante -…Malfoy non si è impadronito della mia mente..non ti ammazzerò a coltellate- uscì dalla stanza sedendosi sul divano

-Ginny, che hai sentito?- domandò Charlie

-Tutto- disse accendendo la televisione con la bacchetta e uno scatto furioso -E no, non mi passerà alla veloce e si, vattene- “Come sta andando Draco? I miei mi hanno già fatto capire che dovevo starmene lontano da qui!”

“Va male anche a me…mio padre ha già in mente circa venti feste…Non sembra neanche che mia madre sia morta!”

“Mi spiace”

“Uno di questi giorni andrò in camera da mia madre…vedrò di trovare più cose possibili..Ciao”

“Ciao”

-Ginny…noi non…-

-Risparmiati mamma, non mi interessano le tue idee…Urla, arrabbiati, dimmi tutto quello che credi più opportuno, ma non mi farai cambiare idea su Draco- li guardò -Non lo lascerò solo! Lui non è come voi credete…- alzò le sopracciglia

-Oh si, un santo!- disse George scettico

-Ma certo, un agnellino, non lo sapete tutti? Io si, l’ho sempre ritenuto un gran adorabile ragazzo…soprattutto quando ci distrugge la vita con le sue battute…Volevo invitarlo per Natale sai?- asserì Fred. Ginny si alzò. Aveva già sentito troppo

-La prossima volta rimango a scuola- ringhiò -Siete degli idioti, dal primo, all’ultimo!-

-Calmati ragazzina- fece suo padre -Modera i termini!- Ginny strinse i pugni

-Voi mi avete aggredito alle spalle per primi!- strillò lei -Ora volete mettere me nel torto?! Non avrei mai dovuto mettere piede qui! dovevo rimanere con Silente, uno che si fida degli altri!-

-Certo, ma Silente si fida perché pensa che in tutti ci sia del buono, ma ci si può sbagliare!- disse Percy -E questa è una di quelle-

-Si vede anche chi ha fatto Prefetto e Caposcuola, vero Percy?- il ragazzo rimase interdetto

-Ginny! Chiedi scusa- la minacciò la madre con uun dito

-Neanche nei tuoi sogni più reconditi- e salì in camera sbattendo la porta che tremò. Salì sul letto, afferrò Sisil e la guardò negli occhi verdi -Devi farmi un piacere piccolina- la gatta miagolò -Devi portare una cosa a Silente- miagolò ancora. Ginny se la mise in grembo, prese pergamena e inchiostro poi lentamente si mise a scrivere un breve e intenso sfogo

La gatta afferrò tra i denti la lettera, scese dalle sue gambe, fece due balzi verso il muro e scomparve in esso. Ginny si sdraiò sul letto senza pensieri. Chiuse gli occhi e solo quando sentì un miagolio, li riaprì. Afferrò la gattina e la lettera

-Capirli? Gli pare facile…- accarezzò la gattina -La verità è che vorrei essere con lui…-

“Con me? ehi, mi commuovo!” Ginny arrossì “Ti ho beccata in un momento di riflessione profonda? Sento un batticuore anormale” lei strinse la gatta

“Mi hai sentito?” fece scioccata “Che vergogna…che stai facendo li?” lui non rispose subito

“Una festa, mi sto preparando…”

“Che fortuna, io ho liti…”

“Oh si, ho sentito forte e chiaro…mi sembrava di essere li” Ginny affondò il viso nel cuscino

“Loro non capiscono…sono degli stupidi…Tu non sei come loro ti descrivono…maledetti idioti che non sono altro! Mi piacerebbe…non lo so…prenderli a pugni!”

“Così te ne pentiresti amaramente…E non intendo perché potresti riceverne in cambio…ma perché rischieresti che ti sbattano fuori casa” Ginny annuì con la testa

“Si, ma potrei vivere a scuola…oppure che ne so…da Luna!”

“Lovengood? Ma sei matta? Quella farebbe ammattire un cavallo! Ci mancherebbe anche questo” lei sorrise

“Mi presteresti una delle tue case per caso?” lui non rispose subito

“Bé, non sarebbe male, che ne dici?”

“Che è una pessima idea…devo andare a cena, ciao”

“Ci si sente” Ginny scese in fretta le scale. La cena di quella giornata fu la peggiore di tutte. Nessuno parlò a nessuno. Tutti erano offesi con l’altro. Ginny sparecchiò la tavola mentre la madre faceva un incantesimo alla spugna poi guardò la figlia che l’osservava

-Hai bisogno tesoro?- Ginny fece un sospiro

-Ho bisogno che mi racconti tutto di te e Narcissa- Mally sbiancò

-Non so chi ti Abbia detto di me e Nasrcissa ma non voglio…parlarne- la superò. Ginny l’afferrò -Mamma ascoltami. Tu e Narcissa avevato progettato questo incantesimo…in questi anni lei lo ha perfezionato e ha unito le menti mie e di suo figlio. Silente vuole che tu mi racconti tutto- la donna scosse la testa

-Mi dispiace ma mi fa troppo male questo ricordo…-

-Mamma! Vuoi che faccia venire Silente? Cerca di capire che se non mi aiuti…io e Malfoy dovremo rimanere uniti per sempre. Non abbiamo soluzioni altrimenti- suo padre si avvicinò

-Ginny, per oggi hai fatto abbastanza guai. Va’ a letto, subito…- Ginny non protestò e si diresse in camera

Draco aprì lentamente gli occhi. Aveva passato la sera prima a divertirsi mentre Ginny era stata male tutto i tempo. Si sentiva terribilmente in colpa ma, in quel momento, dormiva senza preoccupazioni. Si alzò e gettò fuori dal letto le coperte di velluto. Si cambiò in fretta e furia poi deciso a non mancare al pranzo si diresse nella sala dove suo padre già pranzava. Non si erano parlati ancora molto ma sapeva che, probabilmente, la domanda che gli avrebbe sottoposto, avrebbe fatto probabilmente accendere una discussione.

-Credevo non arrivassi più- disse pulendosi la bocca. Schioccò le dita e il bicchiere si riempì di vino rosso che sorseggiò

-Mi dispiace, dormivo- gli si riempì il piatto e prese lentamente a mangiare -Come state oggi?- lui alzò le spalle

-Come il mio solito- ci fu un attimo di silenzio -Tu, come stai Draco?-

-Bene-

-La pezzente ti dà da fare?-

-No-

-Quel vecchio idiota ha trovato una soluzione per caso?- domandò mentre una vena cominciava a pulsargli sulla tempia

-No, ma ci sta lavorando- Lucius appoggiò furiosamente le posate d’argento

-Draco, ci sta lavorando da quanto…due mesi? Tre? Mi sembra se la prenda comoda! E per uno stupido incantesimo di quel tipo!- fece un sospiro -Io, la soluzione l’avrei bella che pronta- si guardarono

-Quale?-

-Ma quella di liberarci definitivamente della Weasley…uno in meno non fa mai male- Draco quasi soffocò -Che ti prende?-

-Niente, ma non credo sarebbe una soluzione adatta-

-Davvero?-

-Non per contraddire i vostri metodi ma credo che se le succedesse qualcosa, avremmo di che preoccuparci. Avremmo la sua famiglia, Potter e la Granger…poi quel coso..l’Ordine della Fenice o giù di li-

-Non hai scoperto nulla su quel coso?- lui scosse la testa

-Ha bevuto la pozione della dimenticanza…si è ricordata subito dell’Ordine ed è corsa ai ripari- Lucius annuì -Volevo sapere…se potevo andare nella camera di mia madre- si guardarono

-Come mai?-

-Volevo dare disposizione che le rose non mancassero mai e volevo mostrare, a chi di dovere, cosa fare- l’uomo annuì

-Fa pure- disse senza preoccuparsi troppo della cosa. Draco sorrise

-Grazie- alzò gli occhi dal piatto. Si stava svegliando “Buon giorno…sonno decisamente lungo!” sentì la sua calma rilassarlo a sua volta

“Ho del sonno arretrato e poi..non ho voglia di scendere a pranzo. Mio padre non vuole che mia madre mi parli della tua…sembra che la mamma sia particolarmente sensibile su questo punto!”

“Riprovaci no? Io intanto ho avuto il permesso per andare in camera della mia”

“Il permesso?”

“Se mi beccava li dentro senza il suo permesso, potevo scordarmi il mio ritorno a scuola con la totale sanità mentale e corporale con il quale sono partito” Ginny sorrise e si rigirò nel letto

“Mmmh interessante…”

“Ma davvero?”

“Si” rimase in silenzio per un po’ Sta entrando mia madre…ciao!”

“Ciao!” Draco si alzò dal suo posto -Scusate- lui gli fece cenno di andare poi, tornò al suo pranzo. In fretta andò all’ala est del castello. Già i suoi primi ricordi lo portavano a quell’ala quando voleva andare a trovare sua madre. Mai una volta, l’aveva vista nella stanza di suo padre, nell’ala opposta a quella. Sapeva che un tempo dormivano nella stessa camera ma non sapeva, nessuno dei due glielo aveva mai voluto dire, in quale periodo si erano divisi. Probabilmente, prima della sua nascita -Sanny- l’elfa domestica che era stata, fino a poco prima, elfa privata della madre, comparve tutta trafelata

-Si signorino?- fece tutta trafelata

-Vieni con me, senza fiatare- lei annuì e lo seguì. Entrarono nella stanza della donna che non sembrava scomparsa da due mesi ormai. Tutto era come ricordava. I mobili antichi brillavano, i vasi di fine porcellana avevano le rose freschissime in bellissime composizioni, le ghirlande di rose erano appese ovunque. Le tende del letto erano sciolte come sempre. Guardò il quadro a muro che raffigurava loro due sullo sfondo del roseto poi prese in mano un quadretto dal comodino, ancora solo loro due. Non ci aveva mai fatto caso: in quella stanza, ogni presenza del marito e della famiglia Malfoy, a parte lui, era stata cancellata. Sul caminetto, infatti, troneggiava lo stemma dei Black mentre, in tutte le altre stanze della casa, quello dei Malfoy e pure nel portagioielli appoggiato li sopra, in smeraldi, c’era lo stemma della sua famiglia d’origine. Aprì il portagioie poggiandolo sulla scrivania e guardò tra le perle, i diamanti, i rubini, gli zaffiri e tutte le gioie in suo possesso. Ogni donna avrebbe voluto un tesoro simile, invece sua madre li odiava. Non ne aveva mai indossato uno di quei gioielli e le perle, si erano abbruttite col tempo. Lo ripose poi, aprì ogni cassetto della scrivania alla ricerca di qualcosa. L’elfa stava immobile a guardarlo incuriosita ma lui, non ci fece caso. Estrasse un squadernino, lo aprì. Un diario, uno di quei cosi su cui le ragazze, per quanto ne sapeva lui, annotavano giornalmente ciò che era accaduto. Lo lasciò sul piano poi, aprì il guardaroba. Una stanza enorme piena di abiti. Si guardò intorno poi, tra una pila di scatole da scarpa notò una scatola diversa dalle altre. La afferrò. Era a fiori e appena fu tra le sue mani, si ingrandì e appesantì. La mise per terra e la aprì. Non aveva mai visto tante cose in vita sua, private, di sua madre. C’erano circa venti libricini come quello che aveva trovato nella scrivania, c’erano pacchi di lettere scolorite, c’era una spilla a forma di cigno, un paio di orecchini, un anellino d’argento e un album di foto. Lo richiuse e si rimpicciolì quanto si alleggerì. Gli stava in mano ora, a pugno chiuso. Uscì e puntò il dito contro l’elfa -Non ho preso niente da qui…mi hai capito? Tu, non hai visto niente…-

-Si signorino…certo come vuole…-

-Continua a mettere le rose, ogni giorno le voglio nuove e bellissime, come se fosse lei a metterle- annuì

-Si, si signorino-

-Andiamo allora- mise il quadernino in tasca e strinse la scatolina con più forza. Si mise sul suo letto con un sospiro di sollievo. Le nocche erano bianche dalla tensione e dalla stretta. Rilassò la mano e mise la scatola nel suo baule che non aveva disfatto. Lo richiuse, lo mise contro il muro e vi ci sedette sopra “Virginia…ehi Virginia…” d’un tratto sentì il suo dolore “Cosa è successo…Ginny!!” già pronto ad andare da lei, lo rassicurò

“Ho parlato con mia madre…Io non vorrei mai che tu sapessi quello che dovrò dirti…”

“Vir…”

“Non ora…per piacere”

La porta della camera, si aprì. Ginny guardò la madre che sorrise e si sedette sul letto che cigolò

-Mamma…-

-Tesoro…- sorrise lei -Alzati, ti voglio raccontare, una triste storia- Ginny scattò a sedere ancora assonnata. La guardò e guardò l’album di foto tra le sue mani. La donna sorrise -Io, Narcissa, Lucius Malfoy e tuo padre, eravamo più grandi di due anni di James Potter, Sirius Black, Remus Lupin e Peter Minus. Tre anni ci dividevano da Lily Evans- Ginny annuì -Ma questo non ha impedito che io, Narcissa e Lily divenissimo amiche che l’amicizia con quest’ultima, portasse all’incontro di Narcissa con Steve Evans, cugino della ragazza- Ginny annuì sveglia come non mai -Dunque… il terzo anno di Lily coincideva col nostro sesto…e l’estate precedente, io e Narcissa passammo le vacanze a casa Evans. Narcissa era fuori di se dalla gioia e bella com’era, fece colpo sul cugino di Lily, un ragazzo bellissimo. Moro, occhi chiari…praticamente una vera bellezza…tutti potevano dire che erano fatti l’uno per l’altro…e fu così per un anno e mezzo. Ogni mese si scrivevano una lunga lettera piena di amore ma il Natale del settimo anno, tutto finì. I Black avevano scoperto la relazione dei due e si erano infuriarti. Per le vacanze, i suoi genitori decisero che si sarebbe sposata con Lucius Malfoy. Come per i tuoi fratelli, noi tre odiavamo Malfoy dal profondo del cuore e per lei fu un colpo, fu come morire. Urlò fino a rimanere senza voce ma il suo destino era strato scritto con lui. Sapemmo solo dopo che era stato lui, ad avvertire i genitori di Narcissa sulla sua relazione con Steve. Per lei fu un colpo ancora più forte. Lui la minacciò più volte nel corso degli ultimi mesi di scuola e Sirius le propose anche di picchiarlo fino ad ucciderlo ma lei, era troppo buona…- Ginny vide gli occhi della madre divenire lucidi -Sapevamo, io e Narcissa, che lui le avrebbe proibito di avere una relazione con me dopo il matrimonio fissato per giugno di quello stesso anno e così, provammo a creare un incantesimo- Ginny estrasse la pergamena e gliela porse. Molly l’afferrò e annuì asciugandosi gli occhi -Si…questa. Io e Narcissa passavamo i pomeriggi a cantare e così, ci venne in mente che un incantesimo cantato, lo avrebbe fatto sembrare ancora più nostro…Inserimmo frasi di odio verso il dolore, che rappresentava l’odio verso il dolore che Malfoy le stava procurando, poi di amore, amore verso la libertà e la felicità, poi di speranza verso il futuro e per un’amicizia eterna…Il nostro incantesimo avrebbe dovuto tenerci in contatto tramite un libro. Il quadernetto, come un diario, avrebbe avuto la particolarità di trasferire lo scritto all’altra persona…Lo facemmo vedere a Silente ma lui ci ricordò che ‘creare’ incantesimi era difficile quanto rischioso ma noi, non ci facemmo caso. Approvò che lo provassimo ma come si poteva supporre…non funzionò. Riprovammo fino alla fine della scuola e alla fine, tutto era stato inutile. Sirius si batté fino al giorno del matrimonio per evitare quello scempio ma senza risultati. Prima di lasciare la scuola lasciò a me e Lily una lettera per ciascuno più un addio a Steve. La lettera chiudeva ogni rapporto con lui in modo crudele…diceva di essere felice e stupidate del genere…La lettera di Lily era un addio e la speranza che per lei ci fosse un futuro migliore- Ginny alzò un sopracciglio -Ma sappiamo che non è stato così…- Ginny annuì -E per me era un auguro di una vita migliore della sua- sorrise -Narcissa si sposò pochi giorni dopo. Malfoy le proibì di avere a che fare con me, Lily e gli amici. Si fidava poco anche di Sirius ma titubò prima di proibirle di vederlo così lei rimase a contatto con quello che ci succedeva. Questo fino a che non la chiuse nelle loro stanze senza farla uscire e senza farle vedere nessuno. Comunque, riuscì a contattarmi. La sua fidata elfa domestica veniva da me ogni mese-

-E com’è fini…ta?- chiese Ginny con le lacrime agli occhi

-Oh…male…come ti puoi immaginare. Malfoy scoprì che ci aveva mandato delle lettere e così per le innumerevoli privazioni, si ammalò gravemente. Rischiò di morire e solo quando le permise di uscire, si riprese lentamente. Creò il suo roseto e ci passava le giornate…faceva le cose come le faceva a scuola: passava il mattino a leggere, metà del pomeriggio a fare altrettanto, fuori o nel portico quando faceva freddo poi passava a curare le sue rose che nascevano anche a pieno inverno…Curate le rose e raccolte le più belle, fino a sera faceva bellissime composizioni, faceva bellissime ghirlande…Tutto nel più assoluto silenzio…Odiava Lucius nel più profondo, odiava la famiglia e i suoceri…non voleva mai vedere nessuno e così faceva. Grazie alla sua fidata elfa, ci tenemmo in contatto-girò pagina -Una nuova lettera. Due anni dopo, la sua ultima- Ginny guardò la lettera -Poi più niente. Seppi che due anni dopo era nato il piccolo Malfoy…e seppi anche che divenne la sua ragione di vita. Divise la camera da quella del marito e prese a vivere solo per lui…- Ginny fece un sospiro -Non sapevo che lavorava al nuovo incantesimo…Credevo che lo avesse gettato perché le ricordava brutti tempi…- girò la pergamena -Però, è questo- Ginny abbracciò la madre

-Mi dispiace mamma…mi spiace tanto…-

-Non voglio tu sia costretta a questa vita Ginny…lui è un Malfoy…lui è come suo padre…-

-No mamma…lui non è come suo padre e io te lo proverò…- la guardò -Posso vedere…l’album?- la donna annuì

-Vieni a pranzo?- lei scosse la testa -Allora, a dopo- le baciò le fronte

-Mamma?- Molly la guardò -Che fine a fatto Steve?- si alzò e scosse la testa

-non ne ho saputo più niente. sapevo che dopo la laurea si era trasferito in America ma poi, null’altro- Ginny annuì e lei uscì. Si stese sul letto stringendo l’album mentre, la voce preoccupata di Draco, la raggiungeva.

 

 

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7-SCOPERTE ***


Capitolo 7’

Scoperte

Ginny aprì piano lo scompartimento in cui vi era solo lui. Aveva la fronte appoggiata al finestrino e guardava fuori. Osservava la neve che cadeva fitta dal giorno precedente.

-Ehi, come stai?- lui non la guardò

-Dovrei chiederlo io a te- Ginny gli si sedette di fronte e lui spostò i suoi occhi su di lei -Sei tu, giù di morale- riguardò fuori. Ginny appanno il vetro con il suo respiro

-Non sto molto bene…-

-Perché non mi dici il motivo?-

-Ho ascoltato una storia molto triste- strinse le spalle -Nessuno si meriterebbe una vita simile. Te lo racconterò in seguito. Tu, che hai trovato?- lui alzò le spalle

-Varie cose. Stasera ci troviamo da qualche parte per guardarli?- lei annuì

-Prevedendo una cosa simile…ho qui l’autorizzazione del preside per rimanere fino a mezzanotte nella biblioteca- sorrise estraendo il foglio piegato con cura. Lui lo prese, lo lesse e alzò un sopracciglio -Brava eh?-

-Devo ammettere che non è niente male il tuo modo di agire- lei sorrise

-Grazie…- la rimise nella giacca -Alle sette, non minuto più, non minuto meno!- si alzò -Ci vediamo- lui fece un cenno di mano e lei uscì

L’arrivo a scuola fu caotico come sempre. Durante la cena tutti parlavano senza sosta e quando finì, molti sospirarono di sollievo. Ginny corse nel dormitorio, disfò il baule, afferrò l’album e lo sfogliò. Mancava un quarto d’ora alle sette. Tutti erano in Sala Comune e Ron scattò in piedi come una molla appena lei si diresse verso il quadro

-Dove vai?- Ginny lo guardò. Neville, Harry, Hermione, Dean e altri ragazzi la guardarono incuriositi e un po’ seccati

-In biblioteca Ron…mi aspetta Draco- disse senza scomporsi

-Logicamente- fece Dean con un pizzico d’odio

-Non aspettatemi svegli- e uscì in fretta per evitare, qualsiasi loro idea di fermarla. Scese in fretta controllando il permesso in tasca poi, svoltò l’angolo camminando con calma. Era li che l’aspettava. Era appoggiato al muro con il suo immancabile sguardo, preoccupato. Ginny sorrise -Ehi, uomo del mistero, andiamo?- lui la guardò e annuì. La bibliotecaria li squadrò come se fossero stati due Babbani, girò il foglio più volte e poi si appoggiò coi gomiti sul banco

-Ragazzi…che dovete fare fino a mezzanotte qui? Non ho mai sentito che degli studenti fossero tanto felici di passare le loro serate, a numero illimitato, qui dentro- Ginny sorrise imbarazzata, Draco riprese la lettera e la guardò glaciale

-Si faccia gli affari suoi- disse spingendo Ginny con la mano chiusa verso un tavolo nascosto tra gli scaffali di Storia della Magia. Ginny si sedette appoggiando l’album di foto dalla copertina verde smeraldo. Lui si sedette, aprì il pugno e Ginny balzò indietro. La scatola, ingranditasi di colpo, le aveva fatto paura. Si mise una mano sul cuore

-Mi hai fatto paura…Potevi avvertire- lui la aprì e lei ci guardò dentro

-Non sono riuscito a leggere nulla di quello che ho trovato- Ginny fece un sospiro e annuì

-Vediamo…- prese fuori sette libretti bianchi, uno viola e una ventina con la copertina rossa. Draco gliene porse uno rosso con una rosa bianca in rilievo -E questo? Perché lo tenevi in tasca- lui la guardò

-Era nella sua scrivania- Ginny fece un cenno con la testa e lo mise da una parte. Dalla scatola estrasse le lettere e i gingilli d’argento poi, l’album con la copertina bianca in cuoio -Che credi troveremo?- domandò curioso

-La storia di tua madre- si guardarono -Questi sette bianchi sono gli anni della scuola. Questo viola…- lo aprì e sorrise -…dell’estate 1981, quando ha conosciuto Steve-

-Chi è Steve?- fece un po’ acido

-Quando arriveremo all’estate tral sesto e il settimo anno lo saprai- lui annuì -Questi rossi, sono i suoi ventidue anni di matrimonio…- lui alzò le sopracciglia -Qui, troveremo la soluzione ai nostri problemi- lui si sedette -Sei assolutamente certo di voler leggerli? Non è stata molto felice tua madre…da sposata con…tuo padre- lui annuì

-Lo so, so che non è mai stata contenta ma voglio sapere tutto di lei. Non so quasi niente…- Ginny annuì

-Allora d’accordo-

-Cosa hai saputo dell’incantesimo?-

-Che lo avevano creato le nostre mamme quando il fidanzamento dei tuoi è stato reso pubblico. Sapevano che non le avrebbero permesso di vedere una Mezzosangue e così, volevano collegare i loro diari con un incantesimo che avrebbe portato all’altra i propri pensieri messi su carta. Ma come avrai capito, l’incantesimo non è finito bene- Ginny annuì -Mia madre non credeva che la tua lo avesse perfezionato a tal punto- lui fece un sospiro

-Nessuno lo sapeva- fece un po’ spiaciuto lui -Mia madre mi diceva tutto…-

-Forse…- si guardarono -Leggiamo e non trarre conclusioni affrettate…intanto tieni le foto tu, ne hai più bisogno di me- lui annui

-Sai di chi sono queste?- domandò prendendo le lettere in mano e aprendone una, sfilata dal nastro di seta bianco con cui erano legate. Ginny annuì

-Steve…Evans. Cugino di Lily, madre di Harry. Erano molto amiche e le ha fatto conoscere suo cugino…- aprì il suo album e glielo mostrò. Erano insieme le tre amiche e lui stretto a Narcissa -Ne troverai anche nel tuo probabilmente. Si amavano molto anche se lui era Babbano…Tuo padre l’ha ricattata…Ma lasciamo perdere OK…non è da qui che dobbiamo partire…ma da qui…- prese il primo quadernetto bianco e lo aprì -Posso cominciare?- lui annuì

 

 

<11 luglio 1976

Oggi compio undici anni ed è una sensazione, bellissima. Compiere gli anni è sempre bellissimo ma quest’anno, ancora di più. Perché quest’anno non ci sono solo feste, regali e dolci ad attendermi ma anche, la lettera di Hogwords. Tutti i più potenti maghi e le più potenti streghe hanno frequentato quella scuola e io, sono una delle fortunate. Non vedo l’ora di incontrare nuove amiche ed amici tra quelle spesse mura ma anche, di conoscere il decantato Silente che tutti, adorano. Oggi mamma ha preparato una torta con le sue mani. è raro che succeda ma è pure raro che mio padre porti in casa un oggetto Babbano come ha fatto oggi. Desideravo questa bambola in porcellana da mesi. L’avevo vista con lui in un negozio Babbano ma mi aveva proibito di comprarla poi oggi, eccola li, con la lettera di Hogwords…>

<1’ settembre 1976

Oggi il viaggio ad Hogwords è stato noiosissimo. È durato parecchie ore e io non ne potevo più. Lo smistamento è stato carico di tensione ma li, l’unica rilassata era una certa Molly Ross. Ora sta saltando sul letto, siamo infatti nella stessa stanza e mi sembra un po’ particolare. Ha un’origine Babbana ma è tutt’altro che sporca e puzzolente come descrivono di soliti i non maghi la mia famiglia e i nobili. La trovo simpatica per la verità ed un po’ maschiaccio. Non sta mai ferma, è un po’ sbruffona e risponde a tono sempre…Siamo molto diverse noi due, ho notato che non ha neanche una bambola e che ha guardato le mie un po’ sorpresa…Non so con cosa si diverta a giocare ma spero, che renderà partecipe pure me. Mi ha molto colpito la sua carnagione piena di lentiggini e i suoi capelli color carota di cui si vanta enormemente. Non ha l’aspetto di una bambina per la verità e neanche l’atteggiamento…>

<7 ottobre 1976

Se mamma e papà sapessero quello che c’è scritto in questo diario, mi rinchiuderebbero. La scuola è cominciata da un mese e già ho infranto dozzine di regole della scuola. ma con Molly è così. oggi per esempio, dopo che nei giorni passati siamo finite nelle cucine a notte fonda, siamo andate alla torre d’astronomia a vedere le stelle e tutto il resto, oggi saltate le lezioni in tronco, abbiamo fatto visita alla foresta proibita. Avevo una paura inimmaginabile ma non Molly. Lei, davanti a me, mi faceva scudo e si pavoneggiava, stuzzicando la mia fifa, di essere più forte di me e meno paurosa…Ma tutti quegli strani movimenti nella vegetazione mi hanno fatto quasi piangere e così, ce ne siamo andate in fretta. ma Molly era felice così e per tutto il tempo non abbiamo fatto altro che parlare di cosa poteva esserci oltre i primi metri. Io non ci voglio pensare…>

<25 dicembre 1976

Oggi Molly compie gli anni. Spero che abbia ricevuto il mio regalo…è una ricordella…Lei si scorda sempre tutto! È così svampita che non ricorda mai di fare i compiti…anche se temo lo faccia apposta!!…>

<14 febbraio 1977

oggi io e Molly abbiamo fatto pazzie! Come sospettavamo, molti ci hanno chiesto di passare con loro la serata ma già d’accordo di spezzare qualche cuore per starcene per conto nostro, abbiamo declinato ogni invito…poverini…Molly, con cattiveria, gli rideva direttamente in faccia mentre io rossissima dicevo solo di no…Un po’ mi ha fatto arrabbiare il suo modo di fare! Ma Molly è fatta così…Abbiamo rubato dolci nelle cucine circa tre ore fa ed ora a stomaco pieno stese sul letto a ridere come pazze su quello che sto scrivendo. Le ho fatto leggere alcune pagine…Lei non tiene un diario ma tanto, mi racconta sempre tutto! Molly è pazza…sempre di più…ma non mi sono mai divertita tanto come in questi pochi mesi con lei!…>

<12 aprile 1977

Non ho mai avuto tanta paura come oggi! Non lo avevo mai visto a scuola e quando me lo sono trovata davanti, mi sembrava di essermi congelata da capo a piedi. I suoi occhi, il suo viso…tutto era spaventosamente crudele. Si chiama Lucius Malfoy e non lo voglio mai più rivedere in vita mia…Mi ha detto delle cose così freddamente che mi sono messa a piangere. Parlava male di Molly e quando lei, che si era fermata con delle ragazze Corvonero, se n’è accorta, è corsa da me, mi ha allontanato e lo ha trattato come tratta chi non mi lascia stare. Ma lui è rimasto immobile, impassibile, freddo come il metallo. L’ha offesa chiamandola Mezzosangue ma senza avere l’effetto sperato. Molly gli ha riso in faccia e gli ha fatto un discorsetto sulla fierezza di essere Babbana “Sono fiera di non essere come te Malfoy, tu sei un viscido purosangue non scambierei la mia vita con la tua, neanche per tutti i tuoi sporchi galeoni” e poi, ce ne siamo andate. Mi ha spiegato chi è e più ci penso, più non mi piace…più lo odio…>

Ginny guardò Draco che la guardò a sua volta.

-Perché ti sei fermata?- domandò. Lei scosse la testa

-Non lo so…-

-Va avanti- Ginny annuì

<20 giugno 1977

Questo primo anno è già finito. Passerò l’estate con la mamma in America mentre papà, rimarrà qui per alcuni investimenti alla Gringott. Molly andrà al mare dai suoi parenti. Le ho promesso di scriverle spesso e lei mi ha promesso di mostrarmi delle foto della sua famiglia. Ha accettato felice…>

Si guardarono. Erano passate due ore e cominciava il coprifuoco. La biblioteca era deserta. Anche la bibliotecaria se n’era andata.

-Stai bene?- chiese lei prendendo il secondo squadernino

-Direi di si. Hai finito il primo?- lei annuì stiracchiandosi

-Dopo dice qualcosa sul viaggio di ritorno…Comincio?- gli mostrò il secondo libretto e lui annuì -31 agosto 1977…-

Ginny si stropicciò gli occhi assonnata. Era quasi mezzanotte, aveva finalmente finito di leggere il secondo anno. Lo guardò

-E’ finito…-

-Forse è meglio continuare domani- lei annuì -Tieni tutto tu?- lei scosse la testa -Non è molto sicuro da me. se mio padre scopre che è sparito qualcosa da camera di mia madre…verrà da me, non da te- lei fece un sospiro mettendo le cose nella scatola

-Non vuoi neanche tenere le foto?- lui prese l’album

-Questi li tengo io- Ginny sorrise

-Va bene…- strinse in pugno l’ormai minuscola scatolina -Ci vediamo domani…- lo guardò e gli si avvicinò -Sei così silenzioso…- gli sfiorò il braccio -Cosa ti preoccupa?-

-Mia madre non è mai stata felice con mio padre…lo ha nominato una volta in due anni…Temo, che sia successo qualcosa che non vorrei sapere- Ginny strinse le labbra

“Mi dispiace così tanto…”

“Ho sempre saputo che non si amavano minimamente, non devi star male per me, io ci sono abituato” lo guardò negli occhi

“Non ci si abitua mai ad una famiglia in cui regna solo odio” lui alzò un sopracciglio

“Ci si fa l’abitudine…Ci si riesce meno quando si è circondati da sette fratelli apprensivi l’uno per l’altro e con genitori che gli stanno col fiato sul collo dimostrando che esiste anche l’amore- Ginny lo abbracciò con una lacrima solitaria sulla guancia “Non ti devi angosciare, la mia famiglia è morta con mia madre…ora non c’è più niente…”

“E invece mi fa stare male…non voglio che tu soffra ancora…è crudele che tu debba sempre stare male per colpa di quel mostro di tuo padre mentre io, sono tutta felice con i miei fratelli e genitori…”

“Non che tu te la stia passando bene in realtà adesso” lei sorrise e lo guardò staccandosi

“Ma i miei presto non ci faranno più caso…e tutto sarà come prima…Ora però devo andare…”

“’Notte!”

“’Notte!” le sfiorò le labbra con un bacio e Ginny sorrise “Ciao” e se ne andò massaggiandosi una tempia

<4 settembre 1978

Quell’idiota di mio cugino, si è fatto immancabilmente notare. La sua cricca di amici Potter, Minus e Lupin, hanno già cominciato a mettersi nei guai. Si conoscono solo da quattro giorni e sembrano così diversi!!! Ma forse non lo sono…si perché la Sala Comune è uno sfacelo nel vero senso della parola. Non fanno altro che incasinare tutto tra scherzi idioti e rincorse tra le persone a cui fanno anche del male. Non so se si faranno espellere entro il mese o entro l’anno ma è quasi sicuro che non arriveranno lontano…Hanno poi preso di mira un ragazzo…un ragazzo magrolino e malaticcio. Ha i capelli neri e gli occhi da topo…E’ un Serpeverde e l’ho visto insieme a Malfoy proprio oggi. Non mi piace chi entra in quel giro e tanto meno chi è Serpeverde…ma non importa, non voglio avere a che fare con nessuno di loro! Molly oggi è stata rimproverata dalla McGranitt. Le ha detto che il suo comportamento è vergognoso e che se non la smette di marinare la scuola già dai primi giorni, prenderanno dei provvedimenti…Bé, sicuramente non ascolterà queste minacce soprattutto perché ora ha tutt’altro per la testa. È un rosso del nostro anno. è impacciato a dir poco ma lei dice che è interessante. Si chiama Arthur, Arthur Weasley…>

<7 novembre 1979

Per la prima volta oggi abbiamo parlato con Lily Evans. A me e Molly ha subito attratto…è molto bellina, i suoi capelli rossi non sembrano carote bensì, fiamme vive. I suoi occhi poi, sono di un verde molto acceso…è proprio carina. In lei quell’idiota di Sirius e il suo amico James Potter, hanno trovato un vero e proprio svago. Le fanno di tutto e sono per questo, stati puniti parecchie volte. Oltre ad alzarle la gonna le fanno volare via i libri mentre studia davanti a tutti! Si divertono pure! Sono odiosi…La cosa che però mi ha lasciato senza parole, è che Lucius Malfoy l’aiuta sempre. Le raccoglie i libri e con qualche frase un po’ acida, la fa smettere di piangere. Sembra innamorato di lei…Ma non lo è di certo, lui ama se stesso e il suo maledetto casato stampato su quell’anello tipo macigno che si porta al dito…Orribile…squallido…non permetterei mai ai miei figli di portare una cosa del genere, è come dire “Io sono migliore di voi perché ho uno stemma!” vergognoso…fa credere una persona migliore di un’altra anche se non lo è affatto!> Ginny guardò Draco che rigirava l’anello di famiglia. Aveva lo sguardo vacuo e stava ripensando alle parole della madre che lo avevano colpito al cuore a dir poco

-Draco…- lui si portò le mani al viso e si stropicciò gli occhi -Vado avanti?-

-Certo- lei alzò le sopracciglia

-Io…-

-Va avanti- la guardò con aria seria

<3 luglio 1781

Siamo arrivati a casa Evans da due ore. Le case Babbane sono…spettacolari, veramente. Senza magia hanno imparato a fare tutto con…l’elettricità…credo. Molto interessanti sono le spine che vengono infilate nei muri e mostrano per esempio posti lontani come un altro stato all’interno di una scatola chiamata televisione. Lily mi ha fatto pure ascoltare della strana musica che veniva fuori da un aggeggio con la spina…Molly mi ha dato della stupida perché non sapevo niente della vita Babbana ma io, non ci posso proprio fare niente…non li conosco…Lily ha una sorella che la odia…Si chiama Petunia…che nome! È brutta e insignificante che ci tratta come dei mostri…Lily dice che non dobbiamo farci caso, che è gelosa dei nostri poteri magici…Lily mi porterà in giro per Londra, a comprare abiti Babbani, shopping credo lo abbia chiamato…Comunque, presto andremo in piscina e pure alla sala giochi, un posto con dei giochi con la spina…Faremo tante cose in questi due mesi e sono curiosa di farle tutte, ma proprio tutte!!>

-Credo di amarlo molto- lesse Ginny stiracchiandosi e spiluccando qualche biscotto che avevano preso dalla cucina per pranzare. Era sabato, erano entrati nel quadernetto dell’estate 1981. Molly e Narcissa avevano sedici anni, erano a casa Evans e il cugino di Lily, Steve, aveva cominciato a frequentarsi con la ragazza. Quel diario era una vera rivelazione dei sentimenti della ragazza e una vera e propria confessione di tutto ciò che facevano insieme…Draco non ci riusciva quasi a credere che sua madre, che a lui era sempre sembrata così fredda nei rapporti con gli uomini amici del marito e col coniuge stesso, potesse aver un tempo, amato in quel modo. Ginny leggeva senza sosta tutti i suoi pensieri. Sembrava tremendamente presa dalla lettura. La vide più volte sorridere e quasi ridere alle vicende e questo, lo risollevava di morale: la madre, un tempo, era stata felice. Ma per quanto? Ancora non sapeva che lo era stata per molto poco…Ginny fece un sospiro e si rattristò di colpo -Domani si ritorna a scuola- scorse la pagina con gli occhi -Il sogno di stanotte mi ha spaventato, temo che perderò qualcosa a me caro in questo mio ultimo anno ad Hogwords- Draco la guardò e lei girò pagina. Passò un dito su una scritta sbiadita di lacrime -Mi hai proibito di leggere questo tuo diario ma spero che ora, lasciandoti scritto quanto ti amo alla fine di esso, tu lo possa sempre ricordare. Ti amo, sempre tuo Steve E.- Draco sentì crescere il magone in Ginny. Era sull’orlo delle lacrime e si alzò in fretta dandogli le spalle

-Ginny…- lei si portò le mani al viso singhiozzando

-Che diavolo gli aveva fatto a tuo padre per meritarsi una fine simile…- lui si avvicinò e la abbracciò da dietro -Non doveva finire così…non doveva…- le baciò la testa

-Ascolta forse è meglio che finiamo qui…per oggi…mmmh?- lei annuì tirando su col naso -Dai Ginny…-

-Se penso a quante volte lo avrà letto in lacrime mi sento ancora peggio…Non è giusto…loro si amavano…e lui se ne è andato in America perché lei…aveva troncato i rapporti con lui dopo il matrimonio…La voleva portare via da tuo padre…voleva venirla a prendere a casa Malfoy ma lei…ma lei glielo ha proibito scrivendogli che viveva bene e voleva dimenticarlo ma…non era vero…Mi sento male…lasciami- lo staccò da se

-Ginny…-

-Come si fa ad essere come tuo padre!!!- urlò -Come si fa a privare una persona di quello che ha di più caro…Solo i mostri ci possono riuscire! Solo, i mostri!- lui annuì e si avvicinò. Lei si sedette per terra e lui le si mise a fianco

-Mio padre è un mostro Ginny…lo è sempre stato…- lo abbracciò

-Tu non sei come lui…tu sei un Balck…sei Sirius e sei tua madre…lui non è in te…vero? Dimmelo…- la abbracciò e la strinse a se

-Lui è mio padre…lui è in me Ginny…-

-No…- singhiozzò

-Però, come hai detto tu tempo fa sono anche un Balck…io voglio essere un Black- si guardarono -Io sono migliore di mio padre- lei annuì e si appoggiò alla sua spalla

-Sei migliore di lui…si., lo sei sempre stato…- lui sorrise

Il mattino Ginny si svegliò presto. Le sei. Si rigirò nel letto. Aveva avuto tutta la notte degli incubi alternati a insonnia di ore. Si alzò e si vestì velocemente. La neve si stava sciogliendo. Quell’estate si presagiva, bollente. La neve, quell’inverno, aveva smesso di scendere l’otto di quel mese dopo tre giorni interrotti di bufera e in quel weekend, la terza settimana di gennaio, la neve cominciava a sciogliersi sotto un debole sole. Hogwords era ancora immersa nel buio e Ginny uscì. Si strinse il vecchio cappotto addosso tremando. Si sedette sotto l’albero che si specchiava nel lago. Da li, un mese fa avevano cercato di ucciderla…fece un sospiro. Non aveva proprio idea di chi potesse avercela tanto con lei ma, in quel momento, non voleva affatto complicarsi la vita con una ricerca che le avrebbe solo incasinato la mente ulteriormente. Era immersa nei suoi pensieri e solo quando qualcosa di pesante le si posò sulle spalle, si voltò. Harry con un suo mantello

-Harry…-

-Neanche ti sei accorta che ero in Sala Comune…A che pensi?- lei sorrise

-A tutto e niente- si guardarono e lui si accigliò -La madre di Draco ci ha fatto un incantesimo…l’incantesimo che ci ha colpiti. Stiamo leggendo i suoi diari per scoprire qualcosa di più. Era una Grifondoro amica di mia madre e della tua…Si innamorò di tuo cugino Steve…Ma i nobili devono vivere con i nobile…e Malfoy se l’è sposata obbligandola col più vile dei ricatti…L’ha portata ad ammazzarsi…e io, gliela farò pagare cara a quel maledetto…lei non c’entrava niente…Lei era solo…una ragazzina a cui le è stato tolto l’amore e la voglia di vivere…Io, odio Lucius Malfoy…io voglio vederlo morto!- Harry le mise una mano sulla testa

-Ginny io ti avevo detto…noi tutti ti avevamo detto che i Malfoy…-

-Draco non è come suo padre!- urlò lei singhiozzando -Lui è come sua madre…come Sirius…non confondere Lucius con Draco…non te lo permetto!- e corse via singhiozzando

-Ginny…- raccolse il mantello -Ma che ti succede Ginny…-

Draco la guardò mangiucchiare la sua colazione senza voglia. Aveva gli occhi rossi…e sembrava non aver dormito

“Ripensi ancora a ieri?” Ginny alzò lo sguardo e incrociò gli occhi coi suoi

“Si…Ho dormito male stanotte…”

“Vuoi passare alla ricerca della formula senza leggere? Non voglio tu stia male…”

“Se voglio odiare con tutto il cuore tuo padre devo sapere ogni cosa…E non smetterò di leggere fino alla fine…Tua madre ha bisogno di giustizia…Oggi vanno tutti ad Hogsmead…vuoi venire nella Casa dei Grifondoro?” domandò a bruciapelo facendolo quasi strozzare con il succo di zucca che stava sorseggiando

“Ci sono quelli di prima e di seconda…e poi qualcuno rimarrà no?” disse preoccupato all’idea di finire nella “bocca del Grifone”

“Non vuoi? Guarda che possiamo andare in biblioteca se vuoi…” fece mezza offesa

“Va bene ma non voglio essere spellato vivo” Ginny scosse la testa e sorrise nel notare la sua preoccupazione “Sei sollevata dalla mia preoccupazione per caso?!” domandò piatto e un po’ punto nel vivo dell’orgoglio

“No e comunque non ti preoccupare!! Non credo ti faranno una cosa del genere…e poi ormai non si lamentano più apertamente” lui annu ì impercettibilmente con la testa

“Va bene allora…ma non hai paura a farmi entrare in camera tua?” lei rise piano

“No, perché so bene che non mi salteresti addosso se non lo volessi”

“In questo caso non lo so…sono pur sempre un maschio” lei sorrise

“Diciamo allora che saprei rimetterti al tuo posto”

“Interessante…mi piacerebbe provare…”

“Se vuoi tenere in mano i tuoi gioielli fa pure!” lui non rispose subito “Ammutolito?”

“La tua minaccia mi ha un po’ punto sul vivo…”

“Immaginavo…spaventa tutti una minaccia del genere! Fred e George poi, non ne parliamo…Ho imparato da loro che è una minaccia che funziona particolarmente bene!”

“Ma indovina perché!” Ginny rise di gusto

Draco si fermò a guardare il suo sguardo stupito.

-Che succede?-

-Come mai tu puoi salire da noi ragazze?- chiese colpita -Me ne sono ricordata solo ora…- lui sorrise

-Vedi…quando quei geni hanno creato la scuola, non hanno pensato che uno di un’altra casa potesse entrare- Ginny sorrise

-Hai ragione…non ci avevo pensato…- mosse la mano davanti al viso -Che scema…- salì seguita da lui e aprì la terza porta di un secondo corridoio laterale. Dalla stanza uscì odore di incenso e di candele. Lui si guardò intorno divertito. Solo due letti erano fatti uno era distrutto con sopra il pigiama, indumenti intimi d’ogni sorta e calze. Ginny quasi stramazzò per terra nel quale c’erano libri, pergamene, vestiti ammucchiati, candele, bastoncini di incenso, vassoi di dolci…

-E’ peggio di una camera di ragazzi- disse sorridendo sornione -Certo che è meglio questa!- disse guardando il letto

-Oh…ehm…GIULIAAAAAAA!!!!- urlò bussando alla porta bagno -Apri subito!- la ragazza uscì con lo spazzolino in bocca e ancora il pigiama -Guarda la camera!!!- lei annuì

-Scusca…ero un po’ impegnata…-

-Ti avevo detto, a colazione, di sistemare! Guarda! Ti avevo avvertito che sarebbe venuto!- Draco preso in causa alzò un sopracciglio

-Ehi…guarda che mica mi sto lamentando!- riguardò il letto -Ottimo gusto ragazzina- lei annuì

-Giulia, mi chiamo Giulia! E si, me la cavo bene…ma è Ginny che mi…- riguardò l’amica che l’aveva spinta in bagno -Ehi!-

-Sta li, preparati per quel caprone di Chris e smamma- le chiuse la porta in faccia

-Ehi, per caso di Malfoy dico che è un caprone?- fece offesa tirando fuori la testa

-Sparisci!- le puntò contro la bacchetta. Giulia sparì -Scusa un attimo…- si guardò intorno -Libri sistemium- i libri si sistemarono su tre pile vicino ai rispettivi bauli con vicino penne, inchiostro e pergamene varie -Rose Vasium- le rose, nascoste dalle pergamene ma ore ben visibili a terra entrarono nel vaso sul comodino di Ginny -Candela Lettium- le candele sparse finirono sotto il letto sfatto di Giulia -Letto Rifatum- le coperte si lisciarono e sistemarono. Il pigiama si piegò, gli indumenti su di esso si piegarono e si infilarono nel baule e poi, con un ultimo incantesimo impilò i vestiti ammucchiati a terra

-Grazie Ginny…quando ci pensi tu…facciamo tutti prima- disse Giulia uscendo vestita e pronta per andare

-Non farci l’abitudine, odio fare i fatti degli altri- sbuffò

-Allora- disse Giulia come se parlasse con una figlia -Non fate gli sporcaccioni, non fate accorrere la McGranitta cui prenderebbe un colpo…non usate i letti altrui e mi raccomando Malf…-

-Giulia ma che stai blaterando!!!- la spinse fuori

-Bé lo avrai port…-

-Taci!!! Idiota!- le chiuse la porta in faccia poi lo guardò -Mettiti comodo- aprì il baule e ci rovistò dentro in ginocchio per terra. Si alzò -Siediti pure…non c’è Ron che ti spella…- lui si sedette -Ecco qui…l’ultimo diario…- sorrise -Da qui, inizierà la nostra vera ricerca- lui le prese la mano libera -Cosa succede?- si rialzò e le si avvicinò -Draco…mi avevi detto…-

-Non ho promesso e neanche giurato. Non che queste sciocchezze Babbane contino per me però…Quanto è? Un paio di mesi che ti lascio stare…e avevo detto che dovevamo fare pratica…- lei arrossì

-Due mesi…quasi tre…- disse incrociando il suo sguardo

-Ecco, appunto- posò le labbra sulle sue premendo leggermente finché lei non le schiuse permettendo alla lingua di sfiorare la sua. Ginny strinse gli occhi, lasciò cadere il libricino e gli cinse il collo alzandosi in punta di piedi. Un braccio di lui le cinse la vita e, con la mano opposta, le teneva la nuca

“Draco aspetta…”

“Cosa? Piantala di pensare troppo, non te la stai cavando male…”

“Siamo qui per leggere…non lo ricordi?”

“Questo è meglio…” si staccò da lui a fatica

-Hai…paura-

-No- fece lui acido staccandosi velocemente

-Hai paura di conoscere quello che le ha fatto!- si guardarono -Draco..-

-Si, è vero, non voglio sapere quello che ti ha fatto stare così male ieri…Mio padre…- scosse la testa -Non voglio sapere, non credo di poterlo reggere…-

-Faccio da sola se vuoi…-

-Non voglio lasciarti sola a leggerli ma non so neanche se voglio arrivare ad una soluzione…Non so se voglio scoprire tutto il male che le è stato fatto. in questi ultimi giorni ho pensato che lei me li abbia fatti trovare di proposito per farmi soffrire- Ginny gli sforò il viso con le dita

-Oppure lo ha fatto per non farti fare gli errori di tuo padre…-

-Perché mia madre ha scelto te... perché ha voluto…-

-Questo non lo possiamo sapere- sorrise -Ma lo scopriremo presto..tra i libri rossi…ma ci vuole pazienza…abbi pazienza…- lui annuì e lei sorrise -Cominciamo?-

-Si- Ginny si sedette sul letto a gambe incrociate e lui si appoggiò, seduto sul letto, al muro

<23 dicembre 1981

…Ho pianto, urlato…ma a nulla è servito. Mia madre è furiosa, mio padre livido di rabbia. I miei zii in eguale modo. Sirius ha cercato di aiutarmi senza successo e io non ho potuto far altro che tacere. Mi proibiranno di tornare ad Hogwords, mi controlleranno la posta…non mi permetteranno mai più di sentirlo…e mi sento così male al pensiero…Ma chi glielo ha detto…Io, Lily e Molly lo sapevano, nessun altro…Temo così tanto che possano fargli del male che non posso far altro che pregare che non gli succeda niente…Non so cosa mi accadrà nei prossimi giorni ma i miei genitori parlano fitto con i miei zii e noi cugini siamo tutti mandati fuori…Temo che stiano decidendo cosa farmi…Mi puniranno e sento che sarà terribile. I nobili, lo ha sempre detto mio padre, non si possono mischiarsi con i Babbani e io, ne amo uno. Credo che si stiano vergognandosi non poco…Spero solo che mi facciano scegliere tra nobile o reietta di famiglia…Sceglierei la seconda, Steve mi ha già detto che posso andare a vivere da lui…Lo vorrei tanto>

<31 dicembre 1981

Quanto desidero morire non credo neanche io di saperlo. La mia vita è perduta. Oggi infatti, la mia famiglia ha deciso della mia vita. A giugno (credo che abbiano deciso così perché hanno scoperto di Steve) mi sposerò, e non con una persona qualunque ma con lui, Malfoy. Vorrei morire. Lui ha scoperto di Steve e lui lo ha fatto sapere alla mia famiglia. Me lo sento, me lo sento che è stato quel viscido schifoso…ma non mi farò mettere i piedi in testa, me ne tirerò fuori, lui non mi sposerà mai, lui non mi toccherà mai…preferisco morire…>

<10 gennaio 1982

Lily ha pianto e Molly ha urlato di rabbia. Non vogliono che mi sposi con lui e grazie a loro, ho a chi appoggiarmi per ricevere aiuto. Lily è stata inconsolabile. Non ci avevo mai pensato all’ipotesi che Malfoy mi proibisse d’aver contatti con loro ma Lily mi ci ha fatto pensare e ho capito, quanto ha ragione., sono entrambe d’origine Babbane e non si è mai sentito che Lucius Malfoy li apprezzasse…Abbiamo così deciso che faremo qualcosa per rimanere unite, nessuno ci separerà…>

<23 gennaio 1982

Abbiamo deciso di scappare insieme. Abbiamo deciso che finito la scuola, Lily senza aver però concluso i sette anni, ce ne andremo sulle scope lontano, senza guardare indietro e in faccia a nessuno. Stiamo progettando di partire la notte del 30 giugno. Tutto è tenuto molto segreto e parliamo in codice davanti a tutti…Lucius Malfoy intanto, non mi ha ancora rivolto la parola, ma non me ne dispero. Ho avvertito Steve della cosa, non so come la prenderà…Spero che non decida di fare pazzie, ho scoperto che Malfoy fa parte di una setta molto pericolosa…Non voglio pensare che potrebbe fargli del male…>

<7 febbraio 1982

Tutto è pronto, il piano è perfetto, non fa una grinza. Abbiamo previsto tutto e preparato un piano per ogni evenienza. Siamo state, molto brave. Lily, ha ripreso a sorridere…Steve mi ha risposto. È furibondo, vorrebbe ucciderlo con le sue mani…Non permetterà che mi sposi, me lo ha promesso…mi fido di lui…>

<5 marzo 1982

Lo ha scoperto. Non so come, non so da chi, ma ha scoperto tutto. Sa che progettiamo di fuggire. Oggi mi ha portato lontano senza farsi vedere e credo di aver passato i momenti più brutti della mia vita. Mi ha detto che se fuggirò, mi verrà a prendere e mi riporterà indietro facendomela pagare cara. Ero terrorizzata, credo di aver tremato per ore…Molly è fuori di se ma non demorde, mi ha detto che il piano continuerà, non ne parleremo più, faremo finta di esserci rassegnate. Lily, ha paura…>

<2 Aprile 1982

Questa volta però, ci ha bloccato tutte e tre e ha schiantato Lily facendole molto male. Ha detto che ucciderà Steve se non lo sposerò e se non la smetterò di scrivergli… Credo che, non ci sia più nulla da fare. Se Steve morisse infatti, per me la vita non avrebbe senso e morirei con lui. Smetterò di progettare la mia fuga. Me ne starò buona. Mi ha avvertito: “Ti conviene fare quello che voglio io altrimenti, potresti finire i tuoi giorni dentro quattro mura”. Ho paura di lui, ho paura di quello che vuole farmi. Lily ora sta bene ma piange solamente. Neanche James Potter, che le vuole un gran bene, riesce a sollevarle il morale. Nessuno riesce a farla sorridere. Quando poi mi vede, scappa… Sirius ha proposto d’uccidere Malfoy. Gli ho proibito di finire ad Azkaban per quell’essere…>

<18 aprile 1982

Molly ha avuto un’idea. Terremo per ora Lily all’oscuro. Ero scettica alla sua proposta ma poi, ho aderito con entusiasmo. Ritornando al discorso di Lily sul fatto che non potremo mai più vederci, probabilmente, Molly ha avuto l’idea di creare un incantesimo. L’incantesimo cantato, unirebbe le pagine dei nostri diari, se verrà scritta una frase, ad esempio, nel mio diario, quel pensiero sarà trasmesso, agli altri due. In questo modo saremmo in contatto senza vederci…Sarebbe bello se fosse possibile. Stanotte ho sentito Molly scrivere nascosta sotto le coperte, credo ci stia già lavorando…>

Ginny guardò Draco che ricambiò

-Ci siamo- fece lui

-Ci siamo- ripetè lei con un sospiro. Si avvicinò a lui e si appoggiò alla spalla girando pagina

<21 maggio 1982

Il tempo stringe e l’incantesimo è pronto. Silente oggi l’ha visto e ci ha detto che sarà difficile che funzioni. Stanotte però, lo proveremo…Siamo molto agitate per questo…Andremo nella stanza delle Necessità per non essere disturbate…>

<22 maggio 1982

L’incantesimo non funziona. Molly lo vuole perfezionare…>

<23 giugno 1982

Manca una settimana. Gli esami stanno finendo e l’incantesimo non ha dato frutti. Mi sento perduta…Steve mi ha scritto…>

<30 giugno 1982

Ho detto addio alle mie due amiche in lacrime. Sono andata via con Malfoy, mi accompagnerà lui a casa. Faccio fatica a scrivere tanto ho gli occhi appannati. A Lily ho dato una lettera per lei e Steve, a Molly ne ho data un’altra…Spero che possano vivere una vita migliore della mia, non si meritano di soffrire come io soffro e soffrirò. La mia esperienza ad Hogwords si è conclusa e con essa, la mia vita. Aspetto di cominciare il più doloroso dei capitoli che comincerà domani all’alba camuffata da sposa>

Ginny si schiarì la gola e chiuse il libro. Guardò Draco alzando il viso. Si premeva le dita sugli occhi pieno di disperazione. Lo abbracciò

-Draco…-

-Continua da sola, non ho il coraggio di andare avanti…- Ginny annuì

-Va bene, continuerò, da sola…-

 

 

 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8-FINE E INIZIO ***


Capitolo 8

Fine e inizio

Ginny fece un lungo sospiro, leggeva senza sosta e le pagine, venivano girate in pochi secondi. Erano quasi tre settimane che divorava i diari di Narcissa, senza tregua. Era un romanzo terribile che dava alla donna una forza interiore che, forse, non si sarebbe mai immaginata. Trasmetteva dolore e lacrime ma anche forza di volontà e un grande amore per Draco già, dalla nascita. Era alle prese, col sesto libretto, e la morte di Lily non era lontana. Si alzò dal tavolo della cena e si diresse voltando pagina ancora in biblioteca. Era così presa che non vide Draco seguirla e chiamarla. La dovette fermare prendendole un braccio

-Draco! Mi hai spaventato…- sorrise

-Scusa è che vorrei sapere, dove sei arrivata-

-Al sesto…la morte di Lily…- lui annuì

-Dammi gli altri, voglio leggerli-

-Davvero!?!?! Vuoi…-

-Si- lei lo abbracciò -Aspetterò che tu finisca i primi sei per andare avanti. Ecco…i primi cinque. Stasera, ti darò questo!- lo abbracciò facendogli prendere un colpo dallo stupore -Sono contenta! Che ti ha fatto cambiare idea?- lui cosse la testa

-Non lo so…-

-Va bene, non importa. Ecco, aspettami in biblioteca alle nove, sarò li con il sesto pronto. Lui annuì e lei se ne andò raggiante. Draco guardò i libretti e scese nei sotterranei per avere la calma e il silenzio adatti a farlo concentrare solo su sua madre.

 

 

<1 luglio 1982

A dieci giorni dai miei diciotto anni, sono sposata. Ha paura di non reggere la vita che mi si prospetta. Lo odio, ogni minuto, ogni attimo in cui sento la sua voce strisciante, incontro i suoi occhi e penso a quello che sarà…Mi sento sempre peggio…>

 

<2 luglio 1982

Non sono riuscita ad alzarmi, mi sentivo…malissimo. Steve non avrebbe mai trattato così sua maglie…Lui, mi ha detto che quando gli darò un maschio, potrò andarmene a vivere nell’ala est dove, ci si affaccia al giardino. Un maschio…spero solo sia presto anche se il pensiero di quello che dovrò fare per vivere serenamente, mi fa rivoltare lo stomaco…>

<11 luglio 1982

Per il mio matrimonio, sono stata agghindata di perle finissime appartenute alla madre di quell’uomo. Ora, per il mio compleanno, lui, mi ha regalato una parure di diamanti. Bella? Si. Tutti ne vorrebbero una? Si. Io la indosserò? Mai. Non metterò niente che lui mi abbia regalato. Niente. Mia madre mi ha mandato un mazzo di rose bianche, le rose, il loro profumo…Sto seminando un roseto sotto la mia futura stanza nell’ala est. Rose bianche, rosse e gialle così, saranno sempre presenti nella mia nuova vita finita però, questo orribile limbo. Sanny, la mia elfa personale sembra molto fedele. Probabilmente riceverà molti compiti importanti in futuro. Ora però, la sto studiando…>

<14 settembre 1982

Sanny ha fatto bene il suo lavoro. Molly, grazie a lei, so che si è sposata con Weasley. Non vivono nella bambagia ma sono felici. Sta per avere il suo primo figlio dalle parole di Sanny. Spero presto di avere anche io il suo agognato maschio. Voglio finirla con questo schifo…subito…>

<18 settembre 1982

Ho fatto pervenire a Molly un mio regalo. È una spilla a forma di cigno. Anche io ne ho una e l’ho mandata pure a Lily che sta frequentando il quarto anno. Sirius mi tiene informato su di lei. È divenuta solitaria e insensibile a tutto…sembra un’altra. So che litiga coi quattro ogni giorno. Fisicamente però, sta bene. Anche Sreve, sta bene…So che è andato in America. Spero si sposi e sia felice, lo merita almeno lui…>

<25 dicembre 1982

Molly tramite Sirius mi ha mandato una lettera. Insieme alla sua, una di Lily. Molly ha avuto il primo bimbo. Si chiama Bill, è sano e forte. Sono felice per lei. Lily intanto sta cercando di andare avanti. So che gli manco e le ho scritto che sto bene a parte tutto. Non credo mi abbia creduto. Scrivendole, non ci credevo nemmeno io!…>

<3 maggio 1983

Lui è furioso. Io sono disperata. Non riesco a rimanere incinta…Perché? Perché mi vogliono far soffrire a tal modo? Non chiedo tanto, chiedo un bambino, un maschio! Non mi sembra di chiedere molto…Intanto mi ha segregato in questa stanza. Non posso curare le rose che ho affidato a Sanny e posso solo, pregare che non mi picchi…Non so più che fare…>

Draco chiuse il primo quaderno fermatosi ad alcune riflessioni della madre sul suo primo anno in casa Malfoy. Era ancora segregata, erano passati cinque mesi, il primo libretto, lo aveva concluso ad ottobre. Prese il secondo col cuore in gola e lo aprì velocemente

<20 ottobre 1983

Credevo di essere rimasta incinta. Ho pregato perché fosse così ma mi sono illusa troppo presto. Ancora niente…Molly è al quinto mese del suo secondo. Prego che le vada tutto bene ma prego anche che la sua fortuna si trasmetta in parte a me…Le scriverò presto…>

<26 ottobre 1983

Non ha scoperto che Sanny fa da mediante per me ma ha scoperto che scrivo a Molly e Lily. Ora legge le lettere di Sirius prima di darmele e mi proibisce di uscire dalla mia stanza. Neanche Sanny può più venire. Credo che morirò qui dentro come mi ha minacciato..ma come mi piacerebbe morire. Non posso più scrivere a nessuno, avere contatti…se morissi, finalmente sarei libera…>

<1 gennaio 1984

Non posso fare altro che scrivere e pensare a Steve. Il suo regalo, il suo anellino d’argento, l’ho sempre con me, lo tolgo solo quando entra lui. Non sono sua moglie, sono la moglie di Steve. Non è qui col corpo ma lo sento il suo essere e penso, solo lui. Molly dovrebbe avere presto il secondo bambino…>

<3 maggio 1984

sto finendo libretti a mucchi. Anche questo giunge al termine. Sono quasi passati due anni e non ho ancora avuto un figlio. Spero che il prossimo anno sia più fortunato. Sono prigioniera di quattro mura, le rose non mancano mai in camera però. Lui le odia e le devo nascondere. Mi fa male la testa da giorni, e sono triste, non ho niente da fare…>

Draco ripose anche il secondo diario e prese il terzo. Non riusciva a smettere. Mancava mezzora, doveva andare da Ginny ma tutto quello che pian piano scopriva era una tale droga che non gli permetteva di smettere

“Ginny”

“Dimmi”

“Finito?”

“Si…”

“Ti aspettò davanti all’aula di pozioni”

“OK” nascose i diari che doveva leggere, prese quelli già letti e uscì veloce. Era già li. Le diede il sesto e riprese i primi

-Cosa mi dici?- si guardarono

-Che mi sento sempre peggio- lei sorrise

-Io…io non so cosa dirti se non che…- lui sorrise e le sfiorò con le dita le labbra

-Non dire niente…stammi vicino, ancora più di quello che fai già- lei annuì e lo abbracciò. Lui, le baciò delicatamente le labbra.

<10 maggio 1984

Questo mal di testa mi assilla, dormo ogni giorno e ogni notte senza sosta…Non ho la febbre o altro ma non avere nulla da fare mi rattrista…Come vorrei uscire di qui…Non so nulla, sono isolata dal mondo>

<1 giugno 1984

Non so che sia successo ma stanotte lui non è venuto. Sono riuscita ad uscire e mandare Sanny da Sirius. Mi ha scritto una lunga lettera che mi ha scioccato. Molly ha avuto un secondo maschio: Charlie. A febbraio. È maschio ancora. Lily alla fine del sesto anno, ha un caratterino tutto pepe. Si è ripresa ma con Potter ha avuto problemi fino ad ora. Sembra però che vada meglio. L’ha aiutata con un compito in classe e lei si è ricreduta…Non ne so di più. Sirius sta bene e mi ha detto che pure ai miei è stato proibito di vedermi…non che mi aspettassi altro. Ho bruciato la sua lettera, le ho bruciate tute quelle di questi ultimi due anni…Di Steve neanche Lily sa nulla. Si sono perse le sue tracce in America. Spero stia bene…>

Draco si accigliò. Non erano strappate le pagine ma da quel giorno, passava direttamente al 1 dicembre e le poche righe, dicevano:

<1 dicembre 1984

Sto male. Ho la febbre alta, male ovunque. Ho la tosse e vomito ad ogni pasto. Sono molto deperita e soprattutto in questi giorni. La testa martella dal lontano inizio estate. I Curatori non sanno cos’ho e lui, non vuole più sentire ragioni. Vuole che mi riprenda alla veloce. Ha permesso a Sanny d’assistermi e di uscire un’ora in giardino. La neve scende senza sosta ma io, non me ne lamento…>

<5 febbraio 1985

Sto decisamente meglio, non ho più la febbre, solo mal di testa. Non ho più mandato a chiedere nulla a Sirius ma so che vive dai Potter dopo il suo addio alla famiglia…Che stupido…>

Draco lesse poi dei quattro mesi successivi. Raccontava della sua guarigione e poco altro. Al 20 di giugno, terminava il quinto libro, erano quasi quattro anni che era sposata con lui. Da parecchi mesi che viveva da segregata e da pochissimo che poteva permettersi, come i carcerati, un’ora d’aria. A volte, le proibiva, come punizione, pure quello. Draco sentiva la rabbia, salire sempre di più. Il quarto libro cominciava con l’anniversario di matrimonio ma, ne accennava solo nelle prime righe.

 

 

<1 luglio 1985

Come è possibile. Come può essere che in quattro anni non sia rimasta incinta? Che non possa avere figli? Mi sento male al pensiero. Aspetterò ancora con pazienza ma poi basta…poi correrò ai ripari. Non so come ma farò qualcosa, tutto questo sta diventando impossibile!…>

<3 agosto 1985.

Finalmente qualcuno mi ha ascoltato lassù, finalmente i miei effetti sono stati trasferiti nell’ala est. Ieri mi è stata accertata la mia prima gravidanza. Da sola mi sono reclusa nelle mie stanze per evitare ogni minimo problema che mi possa portare a perdere il bambino. Sto pregando che sia un maschio, se sarà un maschio, lo amerò con tutta l’anima, come se fosse di Steve…Ho sempre pensato che lo avrei odiato un figlio di Lucius ma ora, il pensiero che mi sono liberato di lui, fa si che questo bambino sia la mia carta per la libertà. Non lo userò certo come merce di scambio ma mi salverà da anni d’orrore…>

 

<22 agosto 1985

Ho saputo che Molly ha avuto, nel dicembre dell’anno scorso, Percival, presto avrà, credo, due gemelli, così ha detto Sanny. Io sto bene come sempre, mi sento, rinata. Posso andare in giardino, dedicarmi alle rose, a me stessa…e lui, mi lascia stare. Vivo bene dopo quattro anni d’orrore. Sirius mi tiene aggiornata sul resto del mondo: lui sta bene, Potter anche. So che si sposerà con Lily a settembre. Presto, credevo che volesse prima finire lo studio per divenire Auror invece…Ma sono convinti così, sono felice per loro…>

<1 ottobre 1986

Lily si è sicuramente sposata in questi giorni. Le auguro tanta felicità, se lo merita…Molly ha avuto prematuramente due gemelli maschi nuovamente, se aspetta una femmina, può ormai scordarsela…>

Draco lesse fin verso le undici. In Sala Comune c’era una festa ma sua madre, aveva preso a parlare di lui, di come lo avrebbe cresciuto. Trovava delle similitudini. Non scrisse per parecchio tempo. Saltò totalmente marzo e aprile e riprendeva dal 1 maggio. Il giorno dopo la sua nascita. Aveva pianto su quelle pagine e probabilmente molte avrebbero fatto la stessa cosa

<1 maggio 1986

E’ nato, è maschio non credo di essere mai stata più felice in vita mia…E’ un bambino molto vivace e molto bello…Assomiglia a suo padre a colpo d’occhio. Ne è orgoglioso e forse in un lancio di bontà mi ha permesso di tenerlo nella mia stanza. Sono molto felice perché finalmente ho la mia libertà, gli ho dato il figlio che voleva e ho qualcuno di cui occuparmi con anima e corpo. Si chiama Draco, lo ha chiamato come suo padre ma il nome è proprio l’ultimo dei miei problemi, non mi interessa…Sta dormendo ora…Non so se riuscirò ad educarlo a mio piacimento ma lo spero tanto, Dio mio, preferisco morire che vederlo diventare come suo padre. Se vedrò in lui, i suoi modi, la sua cattiveria e tutto quello che contraddistingue un Malfoy, mi dichiarerò una madre fallita. Probabilmente sarà così. Il tarlo Malfoy, non si estirpa facilmente…>

Draco fece un sospiro e chiuse il quinto libro. Era finito anche quello. Si cambiò e si mise a letto. Avrebbe continuato poi. Intanto mentre si addormentava, un dubbio lo assaliva: aveva fatto si che sua madre si dichiarasse fallita dato che il suo comportamento era stato per anni, come quello paterno? Che l’avesse fatta soffrire più di suo padre stesso in quegli anni? Presto, avrebbe avuto le sue risposte.

<7 marzo 1987

Oggi Draco ha avuto un po’ di febbre. Ha quasi un anno ed essendosi ammalato oggi per la prima volta mi sono molto spaventata. Lucius ha fatto arrivare circa dieci curatori che ci hanno rassicurato che era solo un po’ di febbre. L’ho portato in giardino come mi è stato detto potevo fare. Lucius non era d’accordo ma l’ho fatto comunque. Gli piacciono molto le rose e ha una vera adorazione per le api e per le farfalle rosse. Oggi ne ha cercata di afferrare una ma è inciampato. Ha pianto perché si è fatto male cadendo ma poi, tenendolo tra le braccia gli ho mostrato una bellissima ghirlanda di rose che lo ha distratto e divertito. È un bambino bellissimo e così dolce…Ha un carattere molto simile al mio e ne sono terribilmente felice…>

 

<31 aprile 1987

Ha compiuto un anno…Gli ho comprato un bellissimo pupazzetto che vedo gli piace molto. Lucius voleva dargli in mano un affare con cui si praticava la magia nera, glil’ho letteralmente tirato dietro e lui si è limitato a ridere…>

<31 luglio 1987

Oggi anche Harry, il figlio di Lily ha compiuto un anno…>

<27 agosto 1987

Sono molto felice per Molly, finalmente ha avuto una bambina dopo tanti maschi. Credo l’abbia chiamata Virginia come la nonna che adorava tanto e spero che divenga proprio combattiva e bella come lei perché, se fosse così, non credo che starei male al pensiero che Draco possa innamorarsi di una ragazza come lei. Anzi, sarei particolarmente felice di sapere una cosa del genere. Sono certa infatti che diverrà speciale com’è sua madre, buona e dolce e per nulla viziata e spocchiosa come sono tutte le ragazze di nobile famiglia…Prego di avere la possibilità di vederla un giorno…>

<4 ottobre 1987

So che è successo qualcosa di terribilmente grave. Tutti gli amici di Lucius sono terrorizzati. Non so cosa sia. Ho mandato Saly a scoprire qualcosa…>

Draco passò una mano sulla pagina piena di lacrime del giorno dopo. Fece un sospiro e si inumidì le labbra

<5 ottobre 1987

Morta…entrambi morti…Uccisi da lui, l’Oscuro Signore…Lucius era con lui e non ha fatto niente…Ed ora un bambino è stato privato dei suooi genitori…Per colpa sua! SUA!!! Un mostro bastardo…vorrei che morisse!! Lui deve morire!!! Ha lasciato uccidere Lily e James senza muovere un dito…Se Harry non fosse stato così potente, anche se nessuno capisce perché ha tutto questo potere, sarebbe morto anche lui…Vorrei ucciderlo con le mie mani per quello che ha fatto…Ma ora lui è disperato…poverino…Il suo signore è morto…e lui ora è nei guai col Ministero e non so cosa mi renda più felice tra tutto questo dolore: che sia senza protezione o se rischia Azkaban. Prego che lo vengano a prendere ma lui è troppo furbo…questo bastardo è troppo furbo! Spero che Draco ed Harry divengano amici perché temo che Harry avrà da patire molto dolore in futuro…>

Draco scosse la testa. Prima delusione: lui e Potter, erano nemici dal primo momento che si erano visti. Ginny lo guardò chiudere il libricino e gli si avvicinò

-Hai concluso?- lui annuì -Allora cominciamo a leggere il settimo?- si guardarono -Cos’hai?-

-Niente, ho solo scoperto che mia madre avrebe voluito che io ed Harry fossimo amici-

-Non si sa mai-

-Certo, peccato che io le avessi detto che per me era la persona più orribile e schifosa sulla faccia della terra- si alzò -Andiamo a cena, torniamo qui dopo- lei annuì e lo seguì fuori

<4 febbraio 1991

Oggi lo ha rinchiuso in quella stanza. Non ha ucciso quel topolino e lo ha punito. È la seconda volta nel giro di due settimane ma Draco non è cattivo e non farà mai del male agli altri…L’ho cresciuto, in questi cinque anni, ricordandogli che la vita degli altri è importante ed ora, che ha deciso di educarlo lui, gli sta insegnando tutt’altro e Draco è spaesato…è troppo piccolo! Mi ha proibito di andarlo a tirare fuori ma lo sento piangere…Lui ha paura del buio e non gli permette di tenere una lucina vicino. Ho paura che non reggerò a questo…>

<8 agosto 1991

Mi sono infuriata e ho urlato. Gli ha lanciato la maledizione Cruciator e lo ha fatto stare male. Non ho potuto trattenermi e l’ho portato via. Ma a lui non si può urlare dietro e così è venuto qui e mi ha preso a sberle. Era livido di rabbia ma almeno, non lo ha portato via…Ha pianto per tanto tempo anche se non so se lo ha fatto per le urla di lui e le sue botte a cui ha assistito o per il dolore della maledizione…Forse per entrambe…>

<6 agosto 1997

Presto Draco comincerà Hogwords. Sono molto eccitata all’idea. Li conoscerà i figli di Molly, il figlio di Lily…e diverranno amici. Draco è molto buono e anche se suo padre lo ha un po’ indurito negli anni, è un ragazzino molto sensibile. Spero vivamente di vedere Virginia oggi. Non ho mai potuto vedere un figlio Molly ma o a Diagon Alley o a King’s Cross li vedrò e rivedrò anche lei…mi batte forte il cuore al pensiero…>

<27 agosto 1997

Siamo stati a Diagon Alley e ho visto il figlio di Lily parlare con il mio Draco. Era molto spaventato mentre gli prendevano le misure per la divisa ma è proprio la fotocopia dei suoi genitori. Stessi occhi di Lily, stessi modi di fare di James…un ragazzino bellissimo! Draco è stato un po’ sulle sue ma gli ha fatto parecchie domande. Spero che a Natale mi dica come si trova con lui…>

<1 settembre 1997

Oggi ho accompagnato Draco. Lucius non poteva e lasciarlo andare da solo…questo no! Ho adocchiato subito Molly. Proprio come la ricordavo solo che dopo sette figli aveva il corpo appesantito e non più agile e snello come lo ricordavo. Per mano aveva proprio lei, una bambina deliziosa che voleva andare con i fratelli sul treno che lei guardava con ammirazione. È proprio bella e diventerà una donna splendida. A guardarla bene assomiglia alla nonna. I capelli sono di un rosso più scuro e gli occhi sono verdissimi e non come quelli della madre che sono molto più scuri. È piccolina e magrolina. I fratelli sono adorabili con lei e ho trattenuto una risata quando uno dei gemelli le ha promesso una tazza da gabinetto come regalo. Non se la passano bene a soldi ma vedo con piacere che sono unitissimi. Un po’, li invidio…>

<21 dicembre 1997

Draco, non ha fatto amicizia con Harry e neanche con i Weasley, anzi, li odia. Mi ha detto che sono insignificanti e stupidi e mi ha pure fatto intendere che li disprezzava e sottintendeva che erano Mezzosangue e straccioni. Mi ha rattristato molto questo, soprattutto perché suo padre, pensa la stessa cosa. Ha raccontato poi a cena, di una certa Hermione Granger, una figlia di Babbani puri. Ne ha parlato malissimo e suo padre si è complimentato con lui…Non ho potuto reggere una parola di più e me ne sono andata. Non sono riuscita neanche a guardarlo in faccia quando è venuto da me a chiedermi ‘che cosa avesse fatto di male’…Non sembra accorgersene…>

Ginny lo guardò e soi scostò una ciocca di capelli dietro l’recchio

-Draco…-

-Va avanti- disse brusco mentre la sua angoscia cresceva e Ginny faticava a tenerla lontana da se

<1 settembre 1998

Il secondo anno di Draco è cominciato. Anche Virginia ha cominciato ad andare a scuola. La chiamano Ginny ed è una bimbetta molto simpatica e sveglia. Le fanno indossare degli abiti che la valorizzano ben poco ma per il momento non sembra accorgersene. Draco non l’ha neanche vista ma per il momento non è importante. Pansy Parkinson, la mocciosa antipatica che Lucius gli ha affibbiato come ‘ragazza’ la trovo insopportabile. Non permetterò che si rovini la vita con una viziata, antipatica, arrogante e spocchisa come quella. Non so come, ma un’idea mi sta balenando in mente…>

<3 dicembre 1998

Le riunioni tra Lucius e i suoi amici…non mi piacciono per niente. Parlano di un ritorno e sono preoccupata di sapere di chi è il ritorno…>

<19 dicembre 1998

Draco è tornato. A scuola succedono cose strane e ha parlato dell Camera dei Segreti. Non ne ho mai sentito parlare ma a Lucius gli si sono illumiti gli occhi. C’entra forse lui con tutta questa storia? Non mi piace per niente, non mi piace davvero!…>

<1 luglio 1999

Ginny è stata in pericolo di vita e io non lo sapevo. Lucius le ha fatto incontrare Tom Ridde. Non so per che motivo ma Ginny è quasi morta. Dobby, per fortuna ha avvertito Harry di un pericolo e grazie a lui, Ginny è stata salvata. Quando ho saputo la notizia da Draco che l’ha racontata come se niente fosse, non ho potuto far altro che infuriarmi con Lucius. Ma già arrabbiato di suo mi ha preso a sberle. Draco non si è messo in mezzo ma è scappato fuori . non vorrei mai che assistesse a certe cose. Io ormai non ci faccio più caso ma lui…lui dovrebbe vivere in una vera famiglia…non in questa…>

<22 agosto 2000

Sirius è evaso da Azkaban! Io, sicura della sua innocenza ho paura che possa commettere delle sciocchezze! So che vuole riunirsi ad Harry di cui è il padrino ma non capisco come mai lo faccia solo ora! Se è riuscito a fuggire poteva farlo prima…Draco crede che sia stato lui a vendere i suoi genitori all’Oscuro Signore, Lucius gliel’ha venduta così e temo, che possa dir qualcosa di troppo a quel povero ragazzo…>

<2 giugno 2001

Sirius si è salvato fuggendo. Di certo lo ha aiutato Harry a cui ha spiegato come sono andate davvero le cose quel giorno…mi manca molto mio cugino ma temo di metterlo nei guai contattandolo…>

<25 agosto 2001

Oggi avrei voluto scappare via dalla vergogna. Non ho mai provato una simile ondata di imbarazzo. Alla partita del mondo di Quiddich, che Draco voleva assolutamente vedere, ho scoperto che tutti i miei 14 anni con Draco sono stati inutili a dir poco. Io l’ho cresciuto per i primi importantissimi cinque anni della sua vita ma non è bastato, suo padre, ha fatto meglio di me. Draco è diventato come lui, né più né meno. I Weasley erano li e c’era anche Virginia: credetti scoppiasse a piangere da un momento all’altro. Lucius li ha trattati davanti a tutti come delle pezze da piedi senza preoccuparsi se li metteva in imbarazzo o altro…Mi sono sentita mortificata a dir poco. Draco si era risparmiato da dire qualsiasi cosa e ne ero sollevata, credevo che, pur non apprezzando Harry o i Weasley, non parlasse di loro a quel modo e invece…Non fecero altro che dir loro parole sprezzanti da quando ci sedemmo a quando ce ne andammo. E poi, quando Lucius attaccò il campeggio…ne ho sentite di tutti i colori…Io salvavo dei poveri bambini Babbani e lui diceva ad Hermione Granger che se fosse rimasta lui, si sarebbe potuto godere lo spettacolo che i Mangiamorte avevano in serbo per lei. Lui non mi ha visto ma io…oh io avrei tanto voluto sparire. La sua lingua tagliente, come quella del padre, mi ha fatto rabbrividire e ricordare che comunque, è un Malfoy, nulla di più. Ho capito anche, perché non se li è fatti amici…Mi sarei voluta scusare con loro, ma non volevo che lui mi vedesse, non avrei retto io dal dolore. Mi sono vergognata a tal punto d’aver crescito un figlio del genere che probabilmente il dichiararmi una madre fallita è poco. Troppo poco. Eppure è sempre stato un bambino buono…Ma forse mi sono illusa di aver fatto un buon lavoro, vederlo insieme ai suoi ‘nemici’ me lo ha fatto ben capire…>

Ginny si fermò e fece un sospiro

-Va avanti- disse lui gelido. Aveva appena ricevuto la sua risposta e fu come ricevere una pugnalata. Ginny annuì piena del suo dolore e riabbassò gli occhi sulla pagina

<11 settembre 2001

Il torneo Tre Maghi è cominciato. So che qualche maledetto…che gli vuole fare del male ha messo il nome di Harry nel calice. Temo possa succedergli qualcosa…Il suo nome, è uscito…>

<24 novembre 2001

Oggi Harry ha avuto a che fare con l’Ungaro Spinato. Un drago terribile. Ma se l’è cavata. Draco ha scritto sulla sua spilla POTTER FA SCHIFO, ha avuto un gran successo. A me invece, ha dato un’ennesimo dolore da sopportare. Non capisce ciò che mi sta facendo? Perché non riesce…a capire che sta trasformandosi in suo padre?! Mi sento male, credo di essermi ammalata…>

<24 febbraio 2002

La seconda prova Harry l’ha superata ottimamente. E’ stato bravo e sono orgogliosa che se la sia cavata bene. Ha salvato la sorellina di Fleur e ne sono molto felice. La sua generosità ed altruismo, dovrebbe insegnarla anche a mio figlio…se solo si riuscissero a parlare senza volersi uccidere. Se Lily sapesse…come mi manca Lily…Come mi mancano le mie due migliori amiche…>

<24 maggio 2002

Il giorno della terza prova è arrivato. Che fino ad ora nulla sia accaduto, mi fa prevedere il peggio. Ho letto la Gazzetta del Profeta e già mi immagino come si siano divertiti i Serpeverde con in testa Draco, a sfotterlo. Poverino…mi dispiace talmente…Si sarà di certo demoralizzato ho pensato ma invece, no. È arrivato alla meta ma, ha rischiato la vita. Lucius se n’è andat in modo strano, veloce, come se fosse stato richiamato all’ordine, ed è stato così. Harry, in trappola, ha rivisto resuscitare L’oscuro Signore, non è ancora riuscito ad ucciderlo. Ma Lucius era raggiante a dir poco, era fuori di se al suo ritorno. Io, avrei voluto morire di dolore. L’assassino della mia amica è tornato. Come sospettavo, nessuno al ministero avrebbe creduto ad Harry. Per tutta l’estate, sarebbe stato lo zimbello del mondo magico…>

<1 settembre 2002

Finalmente l’estate è finita. Ho letto ogni orticolo di giornale della Gazzetta del profeta e come ho sempre sostenuto, lui, è diventato pazzo per l’ìintero mondo della magia. Draco se la rideva e Lucius non ha fatto che sogghignare tutta estate. alla fine, mi sono dovuta trasferire al mare per avere un po’ di relax. Sono tornata ora per accompagnare Draco a scuola e finalmente ho rivisto lei. Virginia. Mi è balenata l’idea quando Draco ha detto con cattiveria: Vorrei tanto sapere che le gira per la testa a quella mocciosetta del club di Potter. E potei scorgere nello sguardo di Draco mentre la guardava, non della cattiveria com’erano state le sue parole ma quasi una sorta di voglia di scoprire qualcosa di lei, qualcosa di profondo…>

Ginny alzò gli occhi imbarazzata da capo a piedi. Era un po’ rossa in viso e lui lo notò

-Perché volevoi sapere che mi passava per la testa?-

-Non lo ricordo-

-Bugiardo-

-Avevo visto che rigiravi tra le mani la bacchetta che Potter ti aveva dato da tenere come se fosse…-

-Fosse?- si guardarono

-Una cosa mai vista- fece lui alzando un sopracciglio. Lei scoppiò a ridere rompendo il silenzio della sua stanza da letto nella quale erano andati dopo cena -Perché ridi?- domandò un po’ seccato

-Perché sei un’idiota incallito-

-Ehi vacci piano!- la riprese lui -Guarda che si vedeva lontano un miglio che ti piaceva ancora-

-Non mi piaceva ancora per la cronaca e, di certo con in mano la sua bacchetta non pensavo a quello!-

-E chi ti piaceva quando eri una bella bambina innocente di 14 anni- lei divenne così rossa che lui ebbe l’impressione di trovarsi davanti ad una di quelle lampadine elettriche colorate Babbane -Ehi…non ti ho mica chiesto nulla di che-

-Fatti gli affari tuoi!- lo azzittì lei -Impiccione-

<8 novembre 2002

Ho trovato, dopo interminabili ricerche, la pergamena con l’incantesimo. Finalmente…Ho cominciato a lavorare per modificarle ed ormai ne so parecchia d’Arte Oscura da cui attingere. Oggi ho visto un’ombra che seguiva Lucius per la casa. Non so chi sia e non mi interessa ma mi ha un po’ spaventato. L’ho osservato per un po’ ed è stato come se qualcuno avesse osservato i miei pensieri più profondi. Dovrò lavorare di nascosto sull’incantesimo, non posso permettere che mi scoprano…>

<4 gennaio 2002

Lucius è fuori di se. Ha i nervi a fior di pelle eppure è contentissimo. Anche Draco fatica a capirlo e non è che la cosa mi spiaccia. Non posso lavorare per le vacanze dato che Draco mi è sempre accanto e anche se la cosa non mi spiace, un po’ mi dà da fare il non poter andare avanti nel mio piano…>

<22 giugno 2002

Hanno teso un’imboscata ad Harry ed amici. Li hanno quasi uccisi. Sirius da quell’imboscata, è morto. Bellatrix lo ha ucciso, mia sorella…Quella che dovrei considerare mia sorella. Ma io non la considero tale. È una Mangiamorte e io…io la odio. Harry è di nuovo solo. Ha solo Lupin poi, nessun’altro. Draco è furibondo con tutti, Lucius infatti è ricercato come Mangiamorte dal Ministero della Magia ma io, non posso far altro che esserne felice invece. Ora posso fare quello che mi pare, lui è lontano mentre io sono qui. A Draco passerà alla veloce, non è ragazzo da stare arrabbiato troppo tempo…A Harry sono state porte ufficialmente le scuse dalla Gazzetta del Profeta e io, ne sono felice…>

<7 settembre 2002

Aramaico, greco, latino…ho scoperto che tutte queste cose insieme rendono gli incantesimi potentissimi. Ho trovato dette formule antiche che farebbero al caso mio. Ho deciso che li farò incontrare nello stesso sogno con me da giovane. Draco non mi riconoscerà così, io avrò tutto il tempo per fare in modo che l’unione della mente e dei sentimenti dia i suoi frutti. Sono certa che Virginia farà oin poco tempo quello che non ho fatto io: cambiarlo. Lei è cocciuta, testarda, di buon cuore, la lingua tagliente al momento giusto…è proprio quella che potrà cambiarlo…>

-Comincia a farsi imbarazzante- disse Ginny voltando pagina

-Dai, non ti perdere nelle tue menate- Ginny gonfiò le guancie seccata

-Sta calmo! Sei un po’ troppo agitato!- si guardarono poi lei riprese

<22 maggio 2003

Lucius è tornato ma rimarrà nascosto. Avrei quasi volgia di scrivere al ministero…>

<12 settembre 2003

Tutto è pronto. Stanotte attuerò il mio piano. È luna nuova, la luna nuova simbolo di qualcosa di diverso che sta per nascere, cominciare. Questo è il nuovo capitolo doi mio figlio, il capitolo in cui si riscatterà e che dimostrerà, grazie a Virgini, che lui non è un Malfoy, ma un Black, che ha un cuore, non un pezzo di legno al suo posto…>

-Ci simao- disse lui

-Ci sono scritte le formule, finiamo di leggere, è quasi finito- lui annuì

<14 settembre 2003

Gli ho scritto. Finalmente ho avuto il coraggio di scrivergli dopo quasi quattro anni. Attendo una sua risposta, lo amo ancora così tanto…>

 

<15 settembre 2003

Sta bene, sta bene. Non pensa che a me e io non penso che a lui. Morirei se lo perdessi…>

<20 ottobre

Lucius sospetta qualcosa. Gli ho appena mandato una lettera, aspetto una risposta, sento il cuore battere ai mille per la paura…>

<22 ottobre 2003

L’ha ucciso!!! Lo ha ucciso perché aveva scoperto tutto!!! Io lo sento che lo ha ucciso lui. Quegli idioti Babbani parlano di una strana morte ma io so che è stato lui!!! Come posso vivere ora? Come posso senza di lui. Sapere che stava bene mi dava la forza di andare avanti…ora…ora che cosa…che cosa mi tiene in vita…No posso più stare qui, con lui perché il suo assassino non posso averlo così vicino, è doloroso e ignobile fingere che non sia successo…Lo tradirei, tradirei la sua memoria!…>

Ginny guardò quell’ultima pagina datata poi si schiarì la voce

Caro Draco,

so, che tu arriverai a questa pagina molto addolorato. Da quando avrai concluso di leggere, ci saranno pochi mesi e poi Piton avrà probabilmente trovato un’antidoto al mio incantesimo.

Ti chiedo, come ultimo desiderio di una madre pessima, di non odiarmi mai e di perdonarmi per tutto, dal momento che ti ho messo al mondo a quando ti ho abbandonato per seguire il mio unico amore, ucciso da tuo padre. Se fossi stata una buona madre, non ti avrei mai permesso di nascere ed arrivare su questo mondo orribile ma, come sai, sono un’egoista. Per liberarmi di tuo padre non ci ho pensato due volte a farti nascere e così facendo ho passato a te, il dolore che avrei dovuto in realtà patire io. Ma non sono altro che una donna egoista e una madre che ha avuto così paura da sacrificare il benessere del proprio figlio. Ti ho messo nelle mani di un mostro senza pensare che a me e ho permesso che ti trasformasse in un secondo Lucius Malfoy. Mi sono sentita così male quando tu ti sei dimostrato per quello che eri davanti a tutti e soprattutto davanti a me. Alcuni momenti speravo ardentemente che non fossi stato tu a schernire i Weasley invece, eri stato tu…proprio tu. Ti ho unito a Ginny non per punirti come spero tu abbia capito ma perché tu possa ora scegliere la vita orribile con tuo padre e coi Mangiamorte o quella con Ginny, piena di amore e di gioia.

Ti ho sempre voluto bene Draco, sempre. So che tu ne vuoi a me e spero che il mio gesto finale non ti faccia cambiare idea. Capirai il mio gesto? Il mio gesto disperato? Io non posso più vivere senza di lui, capiscilo ti prego. E poi, ora c’è Virginia con te. Lei è cento volte migliore di me in tutto e per tutto. Non lasciarla per tuo padre, te ne pentiresti assai. Trattala sempre bene, non permettere mai che soffra, non lo merita. Draco, sei stato la mia ragione di vita per molti anni ma ora, l’altra mia ragione di vita, mi chiama a se e io non posso rifiutare di essere felice almeno lassù, dove tutto è giusto. Ti chiedo, l’ultima cosa prima di lascare definitivamente te e questo mondo di orrori: abbandona, la famiglia Malfoy. Sono potenti, ma pericolosi. Non scambiare la tua vita per il potere. L’amore, inesistente per quella famiglia, fa girare il mondo e tu devi girare con esso, non rimanere fermo e farti schiacciare. Non so se faccio bene ma vorrei che tu prendessi il nome dei Black, il mio. Malfoy ormai non è più un nome in vista ma un nome che tutti evitano per paura che dietro il viso di ognuno di quella famiglia si nasconda un Mangiamorte e non voglio che per te, le porte siano chiuse per sempre. Tu, ti meriti molto. Bellatrix ormai, non può più ricevere l’eredità di famiglia essendo ricercata e quindi, tu, dopo di me sei l’unico che puà avere la fortuna della mia famiglia. Non temere, quella dei Malfoy ti rimarrà anche se cambi nome, ho già controllato…Il mio testamento è già nelle mani del Ministero quindi, non temere se non lo trovi.

Ti voglio bene tesoro mio, vivi felice e vivi, anche per me se puoi perdonarmi.

NB”

Ginny lo guardò e fece un sospiro

-Vado a portare io al preside le carte di tua madre- lui annuì stendendosi sul letto -Torno subito- lui fece un lungo sospiro e quando lei si chiuse la porta alle spalle, una lacrima solitaria scese dai suoi occhi azzurri tristi ed addolorati

 

 

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Capitolo 9
*** Evoluzione ***


Capitolo 9

Evoluzione

Febbraio stava finendo. Ginny guardò Silente che ricambiò con un sorriso. La colazione era quasi conclusa, si alzò, ed andò verso i professori. Da circa due giorni lei e Draco avevano concluso di leggere i diari di Narcissa e da poco meno, Piton era intento a studiare un antidoto. Silente le fece un cenno e lei si avvicinò

-Dovrei parlarle preside- disse piano -Da soli- lui annuì e si alzò. Uscirono dalla Sala Grande senza parlare poi, la guardò

-Dimmi pure- Ginny si schiarì la gola

-Probabilmente non mi darà il permesso ma lo farò comunque- disse sicura di se

-Allora perché mi domanda un possibile permesso?- chiese con un mezzo sorriso. Lei arrossì

-Bé…mi sembra giusto provare a…domandarglielo prima di fare di testa mia- lui annuì

-Bene, ha messo le sue condizioni anticipatamente, avanti, di che si tratta?- lei sorrise

-Io vorrei andare a casa dei Dursley per sapere l’indirizzo di Steve Evans e così cercare in casa sua, le risposte a certe domande- Silente comminava sicuro di se. Il silenzio calò su di loro e Ginny temette la risposta che avrebbe presto avuto. Si fermarono davanti alla fenice, porta dei suoi alloggi. La guardò

-Va bene. Parlerò coi professori. Puoi stare via non più di una giornata. Parti subito, avvertirò io il signor Malfoy- Ginny quasi urlò

-Grazie!!! Grazie!!!- strillò abbracciandolo -Io non so…oddio grazie mille…- corse per il corridoio appena percorso e salì alla sua casa dove, cambiatasi, prese un sacchettino “per tutte le necessità” di polvere volante. Sapeva che ne avrebbe avuto probabilmente bisogno e prima di ritornare dalla vacanze di Natale, ne aveva rubata un po’. Le fiamme del camino divennero verde smeraldo -Casa Dursley- e sparì. Ginny tossì mentre uno strillo le trapassava i timpani. Si guardò intorno e sorrise. Ricordava che il padre, aggiustando il camino, che lui stesso aveva distrutto quando, per la nazionale di Quiddich, era andato a prendere Harry dagli zii, lo aveva lasciato aperto per ogni eventualità. Aveva una gran voglia di ringraziarlo in quel momento.

-CHI SEI!!!!!- Ginny sbatté gli occhi e li guardò, tutti e tre, bianchi come degli stracci la osservavano pietrificati

-Signor Dursley io…-

-Sei uno di quei cosi…uno di quelli con la bacchetta- piagnucolò Dudley facendola sorridere -Stammi lontano…-

-Volete ascoltarmi per piacere?- fece Ginny già esasperata. Loro annuirono -Potete risedervi- disse guardando le loro colazioni lasciate a metà e le sedie a terra

-Che vuoi, dai ordini in casa mia per caso?- sbraitò il signor Dursley seccato

-No…-

-Metti via quella cosa- intimò la donna segnando, con mano tremante, la bacchetta. Ginny ubbidì. Schiarì la gola facendoli tremare e rimase particolarmente stupita che non avessero già ammazzato Harry dalla paura per ogni sua mossa. Li guardò

-Chi diavolo sei? Come ti chiami? Sei amica di Potter?- Ginny annuì -Assomigli a quei ragazzi che sono venuti anni fa- lei sorrise

-Sono i miei fratelli- Dudley singhiozzò e Ginny guardandolo sedersi, notò quanto era grasso e brutto, più, di quello che si aspettava

-Mi…chiamo Virginia-

-Sembri più normale di tutti loro- disse Petunia squadrandola da capo a piedi -A parte l’entrata, si intende!- Ginny si sentì un po’ imbarazzata della cosa e guardò per terra -Che vuoi, allora?!-

-Io volevo sapere dov e viveva Steve Evans, vostro cugino signora…- lei alzò un sopracciglio

-Steve non è…lo zio che ti odiava mà?- lei annuì

-Si, quell’idiota- guardò Ginny. Si sedette e picchiettò le dita sul tavolo -Mio cugino…ragazzina…è morto- Ginny annuì -Lo sapevi già?- Ginny leccò le labbra e le mordicchiò annuendo ancora -In modo strano ma non ci è interessato entrare nel merito-

-Soprattutto perché c’è toccato spendere parecchio per il funerale ed è stato già abbastanza penoso senza sapere come è morto- Ginny guardò l’uomo sorseggiare il caffè. Provò per lui un tale odio…

-Di certo sarà stato uno di voi, si sapeva che lo zio Steve aveva dei traffici strani con voi- Ginny si sedette e lo guardò

-Che traffici?-

-Lui non sa nulla. Ma sono certa che fosse in contatto con…quella- fece con una smorfia -Per colpa sua una mia amica ha molto sofferto, amava mio cugino ma lui amava l’amica di Lily- fece con una smorfia -La conobbe a diciotto anni, lei ne aveva sedici e l’anno dopo, si è sposata un altro…Se ne è andato in America dal dolore ed è tornato…sette anni dopo raggiante…E’ rimasto chiuso in casa sua per anni…sempre attendendo i suoi messaggi…o qualcosa del genere…Matto, ecco cos’era…Non usciva mai…non parlava mai…Matto, ecco cos’era- si guardarono -Poi è morto, una liberazione…Era una vergogna per noi- Ginny strinse gli occhi in due fessure nere

-Lo ha ucciso il marito della donna in questione- Petunia sorrise

-Vorrei ringraziarlo…-

-Ma voi avete un cuore!- fece furiosa avvicinandosi

-STA CALMA RAGAZZINA!- strillò Vernon facendola rabbrividire

-Harry lo ha sempre detto che siete dei maledetti bastardi!- sibilò lei -Voi avete per caso un cuore?-

-Si, batte- fece il ragazzo stupidamente. Ginny scosse la testa esasperata

-Fatto sta che ho bisogno di vedere la casa del signor Evans- fece Ginny. Petunia annuì

-Vai pure, la trovi a tre isolati di qui, una orribile casa senza giardino. Vai sempre a destra e all’incrocio a sinistra. Non ha il balcone ed è sprangata- Ginny andò velocemente alla porta, uscì e sbatté la porta

-Maledetti idioti- ringhiò livida di rabbia dirigendosi, nel freddo di febbraio, per le stradine di Londra. Soffiandosi sulle mani guardò la casa. Si vedeva che non era per nulla curata e la scritta VENDESI era bene in vista. Entrò nel cancellino e girò intorno alla casa fino a fermarsi davanti alla porta sul retro. Prese la bacchetta

-Alohomora- la serratura scattò ed entrò -Lumus- una specie di cantina. C’erano ammassate cianfrusaglie di ogni tipo soprattutto bici rotte, motorini smontati e cassette degli attrezzi distrutte. La polvere si poteva prendere a manate. Uscì dalla porta e si trovò in un corridoio. Alla sua destra delle scale e davanti a lei un paio di porte. Entrò nella prima alla sua sinistra e si trovò in una cucina. Era piena di stoviglie sul tavolo come se ce l’avessero ammucchiata per gettarle via. I cassetti erano vuoti. La porta seguente era la sala da pranzo con argenteria opaca e poco altro, la sala, aveva un divanetto, la televisione e qualche mobile con videocassette e libri. Salì le scale mezze distrutte. Saliva ancora di due rampe ma prima si guardò intorno. C’era un bagno, una stanzetta che sembrava un ripostiglio poi, uno studio. Era pieno di quadri e c’era ritratta solo lei. In ogni posa, in ogni momento della giornata. Era bellissima…Erano ammucchiati contro il muro e appesi alle pareti. Ogni cornice era diversa, intagliata nel legno e dorata. La cantina, ricordò, era piena di strani attrezzi, che probabilmente, li usava per intagliarle con le sue mani…C’erano quadri ad olio e quadri a matita, carboncino e altro. Nei ritratti, aveva sempre sedici anni, non aveva mai visto, la sua maturata bellezza. Fece un sospiro e uscì, almeno quel posto, Malfoy lo aveva risparmiato. Salì la rampa e si sentì la mente annebbiarsi. Era una mansarda, bellissima. Un’unica stanza. Davanti alle scale, un letto in legno intagliato in modo perfetto e regolare con le coperte bianche di seta, una scrivania in un angolo sotto una finestrella che guardava il cielo. Un armadio era poco distante, una libreria piena di volumi rarissimi sulla magia, rose bianche appassite in un vaso, un tavolino circolare con due sedie e un centrino a lucinetto. Su d’un comodino una scatolina azzurra. La prese in mano e l’aprì. Un carillon che prese a suonare come se, girato, non fosse mai stato aperto. Le coperte non sembravano mai essere state utilizzate. Fece un sospiro e aprì l’armadio. Degli abiti maschili, tutto qui. Nessuna scatola con lettere o memorie che le potessero dare una mano nella ricerca. Andò alla scrivania e aprì i cassetti che, come sperava, straripavano di lettere. C’era un pacco unito con dello spago. Inchiostro sbiadito…probabilmente quelle della loro adolescenza. Le mise in tasca e pian piano, le prese tutte svuotando i due cassetti. Trovò l’anello con all’interno il nome di Narcissa poi sentì cigolare qualcosa. Si voltò e guardò la sedia a dondolo che non aveva ancora visto. La sagoma in gesso del corpo la fece rabbrividire. Era stato li che l’aveva ucciso…Sentì una gran voglia di piangere ma riscese in tutta fretta e trovato il camino che aveva visto poco prima di sfuggita, vi entrò -Hogwords!- e sparì. Tossì e si guardò intorno

-Non avevo detto che dovevate metterci due ore- Ginny guardò Silente e Draco che era impallidito

-Ma che stavi…-

-Te lo dico dopo Draco- sorrise

-Trovato quello che stavate cercando signorina Weasley?- lei sorrise raggiante

-Certo!- fece con voce squillante. Prese il braccio del ragazzo -Vieni, arrivederci preside- lui fece un cenno di mano e li congedò -Hai lezioni importanti oggi?- chiese lei

-No-

-Bene- salirono alla casa del Grifondoro e nella sua stanza. Lo tirava e lui non riuscì a spiaccicare parola tanto poco tempo ci misero, ad arrivare nella camera di lei. Lo spinse sul letto -Guarda!- gli diede il pacco di lettere legato -Queste sono di tua madre che vanno lette in alternanza con queste- e prese dalla scrivanie quelle legate con il nastro di seta bianca -Quelle di lui. Poi, queste. Sono tutte aperte, sono di prima che lui morisse…ma questa…è chiusa. L’ha ricevuta quando è stato ucciso. La lettera di cui tua madre non ha avuto mai risposta- sorrise -E questo, l’anello che si sono scambiati. Il nome di lei…- prese l’anellino d’argento dalla scatola che aveva appoggiato sul letto -…e quello di lui- lui li prese in mano e li guardò mentre lei, apriva, la lettera. Lui la prese dalle sue mani

“Steve, amore mio,

temo che sospetti qualcosa. Ho il terrore che sappia che ci stiamo tenendo in contatto. Non voglio che ti accada qualcosa…Ti prego, rispondimi ma non spaventarti se per un po’ non ti scriverò. Ti lascio con queste poche righe, sento che arriva

Tua Narcissa B.”

Ginny gli si sedette a fianco. La guardò

-Vuoi leggere le altre?-

-No- disse -Credo che sono entrato anche troppo nella vita di mia madre. Le terrò ma non le voglio leggere mai- Ginny sorrise -Però è ora che qualcuno paghi- si alzò

-Che fai! Non vorrai…andare da tuo padre spero! Ti ammazzerà! Lui non sa che abbiamo scoperto tutte queste cose e io…ho paura che si infuri- scosse la testa -Non andare…ti prego- lui le sfiorò il viso

-Me la so cavare egregiamente, ci ho vissuto tutta la vita con lui!- Ginny scosse la testa

-Non andare!- lo prese per il maglione e lo abbracciò -Ti prego…- lui guardò per terra

-Va bene, non andrò- Ginny sorrise

-Grazie…-

 

Impeccabile e composto come sempre, guardò il figlio. Era entrato nella stanza come una furia. Tra le mani teneva una pergamena che osservò pochi secondi. Spostò i suoi occhi freddi sul ragazzo e si alzò

-Vattene- disse alzandosi. Non guardò in faccia la donna che gli sedeva accanto mentre le dava l’ordine. Aveva i capelli rossi e gli occhi verdi. Bella, anzi, bellissima. Indossava un abito bianco e dei diamanti splendidi. Assomigliava a Ginny in modo impressionante anche se la pelle di quella ragazza, era quasi priva di lentiggini. Lei si alzò e decisamente imbarazzata se ne andò. Fermò un millesimo di secondo il suo sguardo su Draco che la pietrificò. Il ragazzo chiuse la porta sbattendola con forza

-Chi è quella- disse scandendo le parole con ira

-Siediti e fammi finire di mangiare- si stava per risedere ma Draco, velocemente lo raggiunse a capotavola e gli buttò a terra piatto e calice

-CHI E’ QUELLA!- gridò livido. Lucius alzò gli occhi schiaritisi dalla rabbia

-Sta calmo ragazzino- disse lentamente -Se non vuoi rimpiangere di essere qui- Draco si fece indietro e suo padre si sedette senza togliere gli occhi dai suoi -Allora, che fai qui, che è successo-

-Chi è quella…- bisbigliò -Voglio la verità- Lucius si appoggiò allo schienale della sedia e alzò le sopracciglia

-Immagino tu abbia capito chi è Draco- alzò un sopracciglio e sospirò non ricevendo risposta -La brillante sostituta di tua madre- lo infornò -Una un po’ più…sottomessa. Fa quello che le dico e non è fredda come il ghiaccio come era Narcissa…E’ una donna completamente…in poche parole!- parlò senza troppo preoccuparsi di quello che avrebbe provato il figlio alle sue parole e continuò-Si chiama Serena. E’ figlia di due Magonò. Una nullità- sorrise sornione -Non assomiglia un po’ alla tua…nuova fiamma? Virginia Weasley giusto?- Draco strinse i pugni -Dimmi un po’, sta bene la piccola Ginny?-

-Non nominare il suo nome!-

-Ma davvero? E tu me lo proibisci?- rise -Ma guardati piccolo stupido…guardati… Così pieno di sentimenti da far venire il voltastomaco…Tale e quale a quella vipera e intrigante di tua madre- Draco fece un passo avanti -Fermati!- gli puntò la bacchetta contro -Chi ti credi di essere per venire qui a contestarmi? Tu devi tacere....tu non devi fare altro che seguire i miei ordini perchè io, comando…Ma come ti ho detto sei come tua madre…lei non lo ha mai capito…lei credeva di potermi fregare…e ti ha insegnato a fare lo stesso…Ma io, arrivo sempre a scoprire tutto…tutto…Lo hai capito? O vuoi che te lo dimostri sulla tua bella stracciona?- Draco scosse la testa

-Non la toccare…-

-Allora dimmi che vuoi e vattene!- sibilò -Muoviti!- si guardarono

-Ho questa lettera da mostrarti…La lettera che mia madre ha scritto al suo…amante- vide una vena pulsare sulla sua fronte -Sai che c’è scritto? Te la leggo- se la portò vicino -“Steve, amore mio, temo che sospetti qualcosa. Ho il terrore che sappia che ci stiamo tenendo in contatto. Non voglio che ti accada qualcosa…Ti prego, rispondimi ma non spaventarti se per un po’ non ti scriverò. Ti lascio con queste poche righe, sento che arriva”- alzò lo sguardo -Lui non l’ha mai letta perché tu sei andato da lui prima che potesse aprirla e lo hai ucciso- parlò con lentezza, Lucius si alzò

di scatto

-E perché lo avrei dovuto fare…tra me e tua madre, non c’era mai stato niente, a me non importava più quello che faceva- Draco sorrise guardandolo versarsi, quasi nervosamente, del wisky incendiario

-E’ quello che vorrei sapere anche io- fece -Ma forse lo so. Dimmi se erro…- si guardarono -Lui era un Babbano…innamorato di una donna, come dire, di tua proprietà? Si, di tua proprietà. Tu non le hai mai voluto bene, l’hai usata e poi, le hai ucciso l’uomo che amava solo per evitare la vergogna che si sapesse che tua moglie…amasse un Babbano tradendoti. Perché un Malfoy tradisce, non viene tradito. Non è così?- Lucius strinse gli occhi -E dal dolore lei si è uccisa. Tu, l’hai uccisa!-

-Crucio!- Draco cadde per terra tenendosi lo stomaco. Divenne paonazzo. Non respirava più, i polmoni pulsavano e il cuore pompava con forza. Gli si avvicinò a gran passi. Si infilò la bacchetta in tasca poi lo prese per i capelli -Non devi parlarmi così! Non ne hai il diritto! Tu non sei niente senza di me e se vuoi che ti uccida dillo subito!- gli tirò un calcio. Draco sentì le costole piegarsi e rompersi -Non dovresti neanche respirare piccolo idiota…Tu non sai niente…- gli puntò la bacchetta contro -Vattene da qui torna solo quando ti sarai ricordato chi io sono e chi tu sei…- Draco si alzò respirando a fatica. Uscì in fretta e si appoggiò al muro col fiato corto. Strinse la lettera con forza

-Me la paghi…me la paghi maledetto bastardo…-

Ginny urlò. Corse da lui e lo prese prima che cadesse

-Draco…- Gazza andò verso di loro e la aiutò -Dobbiamo portarlo da m.ma Chips…- disse terrorizzata -Draco che hai…Non dirmi che sei andato da lui…ti prego…- lui annuì -Me lo avevi promesso Draco!- bisbigliò mentre tra i borbottii di Gazza salivano verso l’infermeria

-Me la paga…me la paga lo giuro…- m.ma Chips lo afferrò e lo stese sul letto -Mi ha rotto le costole…-

-Si ma vedo che qualcuno ha usato il Cruciator anche- Ginny guardò la donna poi Draco con terrore

-Si lui…-

-Draco!!- singhiozzò asciugandosi le guance

-Piantala Ginny- fece lui -Sto bene-

-Certo, si vede!- fece furiosa -Perché non mi hai ascoltato, poteva ammazzarti e io…io che avrei…-

-Stacca OK?- fece acido -Non ti sopporto, chiudi la bocca- m.ma Chips alzò le sopracciglia, Ginny si alzò e se ne andò arrabbiata

“Ginny…”

“Non vuoi che ti dica niente? Allora non chiedermi neanche niente!” sbottò “Ho da fare, scusa e arrangiati!” lui sbuffò e ingoiò la pozione Aggiustaossa.

L’aveva cercata per mari e per monti. Era stata introvabile e per di più, non rispondeva ai suoi richiami come se, non li sentisse. La guardò salutare Hagrid che rientrava nella sua sottospecie di casa e la vide dirigersi verso una baracca al limitare del bosco poco distante dal recinto degli Ippogrifi. La seguì scendendo dalle rovine velocemente e quando lei fu sparita all’interno della casetta, ci si avvicinò furtivamente. C’era un gran caldo, come se fossero accesi, tre camini o più e un odore di letame che a lui, dava da fare parecchio. Aprì la porta e ci entrò. Non fu difficile capire cosa portava la puzza e il calore. Oltre ad una montagna di fieno accatastata di fronte alla porta, da una specie di box per cavalli, spuntava un corno argentato, il corno, di un unicorno non molto grande

-Sta fermo…non posso sistemarti la fasciatura!- sentì uno zoccolo battere a terra -Siete tutti uguali voi maschi! Ma è mai possibile che tutto quello che vi dico entri da un orecchio e esca dall’altro! Prima quegli idioti dei miei fratelli, poi Draco ed ora te! E io che speravo che gli animali fossero un po’ più buoni degli uomini!- lei mugugnò qualcosa e sentì nitrire -Mmmmh…cavolo, ha funzionato, ti sei offeso per caso? Come sei pignolo…- nitrì ancora -Finito…Proverò anche con i ragazzi ora a fare certi discorsi…se funziona vengo qui e ti faccio compagnia per tutto il tempo che vuoi!- fece un sospiro e uscì con in mano delle bende pulite -E TU CHE FAI QUI?!- strillò lei diventando rossa

-Che discorso strappalacrime- lei strinse le labbra

-Bè…Ooooh!!! Perché mi hai ascoltato!- fece -Non ne avevi il diritto!-

-E’ stato molto istruttivo però- si guardarono

-Odioso…- si sedette sul fieno

-Da quando vieni qui?-

-Hagrid voleva una mano perché aveva trovato un unicorno ferito oggi pomeriggio…Ha un taglio alla gamba che ha sanguinato parecchio…poverino- fece sparire le bende -Dimmi tutto, che succede? Non credere che ti rimproveri, non lo farò, come mi hai detto-

-Mi spiace per averti detto su, ero incazzato- lei alzò un sopracciglia

-Stai scherzando? Mi chiedi scusa?! Stai bene vero? Non era meglio che rimanessi da m.ma Chips?- gli mise una mano sulla fronte alzandosi in piedi -Appunto, sei bollente- le prese la mano e lei si risedette

-Mio padre…ha una in casa- Ginny lo guardò

-Io…-

-Ci sono rimasto malissimo…Non credevo avrebbe fatto una cosa del genere…- Ginny annuì

-Mi dispiace, davvero- lui annuì -Siediti, non è sporco sai?- lui si guardò intorno

-Non ci sono molto abituato-

-Vuoi un tappeto rosso per caso?- domandò lei sarcastica e scettica allo stesso tempo

-Non sarebbe male- si sedette sul fieno mentre l’unicorno portava fuori il muso e si metteva ad osservarli -Verrà Hagrid a controllare?-

-Gli ho detto che ci pensavo io, verrà domattina- lui sorrise

-Ottimo-

-Ottimo?- domandò lei senza capire -Draco, che succede?- chiese con un sorriso preoccupato

-Zitta- la baciò. Ginny chiuse gli occhi

“Non posso neanche pensare?”

“Quello si” sorrise “Anche io ho pensato parecchio ad un sacco di cose fino a pochi secondi fa”

“Non li ho sentiti”

“Perché posso farteli scoprire in modo meno imbarazzante” Ginny si staccò

-Scusa ma in che senso?- lo sollecitò lei. Lui sorriso

-Se taci lo scopri se no, me ne vado- lei gli strinse il maglione

-OK, taccio- lui annuì

-Bene, era ora- la tirò a se

“E’ una cosa così…imbarazzante?” chiese preoccupata

“Per me no, ma forse per te si”

“Che diavolo eh?” fece con cipiglio

“Tuo fratello e San Potter potrebbero uccidermi se scoprono una cosa del genere” lei sorrise mentre lui le sfilava il gilet e le sbottonava la camicetta. Annuì guardandolo

“Comincio a crederlo anche io” disse portando le mani sotto il suo maglione. La sua pelle era morbida “Pensa se Hagrid decide di venire a ‘controllare’” sorrise mentre si stendeva sul fieno. Lui alzò un sopracciglio

“Per sua fortuna, è grosso e vaccinato!”

“Non era adulto e vaccinato?” domandò lei sfilandogli il maglione e sfiorandogli le spalle e il petto col la punta delle dita. Lui le baciò il collo mentre le sfilava le spalline del reggiseno

“Poco importa in questo momento. Non che i detti Babbani importino particolarmente però ora, men che meno…” Ginny sorrise. Slacciò la cintura e lentamente i pantaloni. Incrociò i suoi occhi

“Ho un po’ paura…” sfiorò le labbra con le sue

“Non c’è da aver paura, fidati” lei annuì

Ginny guardò il cielo, era così limpido che neanche una nuvola era presente. Marzo era cominciato e stava per finire. Il freddo, era cessato e l’aria si stava facendo più mite. La neve, caduta particolarmente poco in quell’anno, si stava sciogliendo completamente. Assorta nei suoi pensieri, andò verso il lago. Che qualcuno le avesse voluto fare uno scherzo di cattivo gusto, non lo aveva scordato ma ormai, non credeva di trovare indizi su chi avesse cercato di toglierla di mezzo. Si sedette su di un masso davanti al lago e fece un sospiro. Si guardò intorno come se aspettasse un segno che le mostrasse la strada da seguire per scoprire l’identità dell’attentatore ma ci rinunciò in fretta. Il terreno era particolarmente morbido e se qualcuno ci aveva messo piede sopra, l’oggetto, qualunque fosse, si sarebbe sotterrato per non lasciare più traccia. Rimase li a pensare agli ultimi avvenimenti e all’ultimo mese, intenso e pieno di scoperte, che aveva passato con Draco. Si alzò pronta ad andare in biblioteca quando, passando vicino alla quercia che si specchiava nel lago, un luccichio, non la richiamò indietro. Si piegò e afferrò qualcosa. Lo estrasse dalla terra. Solo la punta si poteva scorgere in vicinanza. La lavò nell’acqua gelida poi la rigirò tra le mani. Una spilla, un serpente con un occhio di rubino, una spilla preziosa, che le dava due indizi: era di un Serpeverde, era di una ragazza che era o ricca o morosa di un Serpeverde di alto lignaggio. Forse Draco ne sapeva qualcosa

“Draco?”

“Dimmi”

“Ho da mostrarti una cosa…E’ molto importante” fece sospirando e dirigendosi verso la scuola “Troviamoci davanti all’ingresso della vostra casa” lui non rispose subito ma poi, acconsentì. Ginny corse giù per le scale e corse verso di lui con la spilla in mano. Lui la guardò un po’ preoccupato che le fosse successo qualcosa ma lei, lo rassicurò con un sorriso

-Ho trovato una spilla vicino al lago. Forse è di chi ha cercato…di farmi del male. È molto costosa- gliela mise in mano. Lui la rigirò -Ho pensato che tu sapessi di chi era e…- si massaggiò le tempie. La sua rabbia, la sua ira pura la riempì totalmente -Draco…-

-E’ stata lei…- ringhiò -Lei…- diede la parola d’ordine con un urlo e si diresse all’interno della Casa. Ginny lo seguì. I ragazzini del primo e del secondo anno, che lo temevano particolarmente, appena lo videro entrare si misero negli angoli più remoti della Sala Comune, Tyger e Goyle si alzarono ma lui li freddò con uno sguardo irato, alcuni guardarono Ginny con cipiglio e Pansy, che se lo trovò davanti sbiancò leggermente: di certo, era arrabbiato con lei -Dimmi dove hai messo la spilla che ti ho regalato- Ginny lo guardò accigliata -Dimmelo!-

-L’ho persa- fece lei alzandosi dalla poltrona -L’ho persa a Natale a casa- alzò le spalle -Ma che ti interessa, ora hai quella sciaquetta a cui devi regalare le cose che di certo non perderà!- Ginny la guardò

-Sciaquetta a tua madre- le disse di rimando un po’ punta sul vivo

-Sta zitta Ginny- fece lui. Lei gli guardò la schiena un po’ offesa dal suo comando. Pansy la guardò con un sorriso strafottente che Ginny le fece di rimando. Draco afferrò il mento di Pansy e l’obbligò a guardarlo -L’hai persa eh?- fece seccato -Ma che strano, allora perché è stata trovata vicino al lago?- gliela mostrò e Pansy si fece indietro ora un po’ spaventata

-Non lo so…non lo so- disse in fretta -Forse mi è stata rubata e mi hanno voluto mettere in mezzo al suo incidente io non c’entro…-

-Non dovevi averla persa a casa?-

-Draco non…-

-Credi di fregarmi con le tue cazzate!- urlò afferrandole il braccio -Nessuno mi frega!!- le tirò uno schiaffo afferrandole la camicia -Mi hai capito!?- lei annuì e lui la lasciò facendola cadere. Saltarono alcuni bottoni della camicia ma Pansy non si diede pensiero di coprirsi

-Io…io l’ho fatto sol…-

-Chiudi la bocca- la prese per i capelli e l’alzò in malo modo

-Mi fai male…-

-E non hai ancora sentito niente!-

“Piantala” fece Ginny “Draco smettila!”

“Sta zitta” guardò Pansy negli occhi -L’hai quasi ammazzata…volevi ammazzarla per caso?- la strattonò -RISPONDIMI SUBITO!!-

-Si…e non ci ripenserei due volte a riprovarci!- spostò gli occhi su di lei -Lei non ha niente in più di me, perché allora la preferisci? Che cazzo ha in più!!- fece liberandosi da lui -Non capisci niente…tu non capisci che io l’ho fatto solo per liberarti di un peso che ti sta rimbambendo completamente!-

-Apri le orecchie- le puntò il dito contro -Sta lontana da lei o ti ammazzo…mi hai capito?- le lanciò addosso la spilla -E non voglio più sentirti parlare, non voglio sentire la tua voce in nessuna OCCASIONE!- lei deglutì amaramente quelle parole. Guardò Ginny con rabbia poi guardò lui. Ginny lo vide avvicinarsi e afferrarle il braccio -Andiamo-

-Mi fai male, lasciami il braccio- lo pregò lei mentre le sue nocche sbiancavano sul suo braccio

-Scusa- Pansy si avvicinò a grandi passi

-SCUSA!!!! SCUSA!!!!- strillò allontanandolo da lei -Perché scusa a lei! Hai picchiato me!- era fuori di se -Perché lei ha tutte queste tue premure!!! Dimmelo!- lui la guardò dall’alto al basso

-Sta zitta-

-Andiamo- Ginny prese il braccio a Draco prima che cominciasse una rissa -Dai, finiamo col farci del male se non stiamo attenti…-

-Hai ragione!- ruggì Pansy. Si voltò verso di lei e le tirò uno schiaffo che la fece barcollare -Tu, non sei altro che una stracciona, sta al tuo posto! Non toccare chi non è alla tua altezza perché qui dentro non solo io ti odio!- la spinse facendola cadere per terra

-Piantala- fece Draco pochi secondi prima che Pansy saltasse addosso a Ginny come una furia

-Lasciami stronza!- Ginny urlò graffiandola

-Maledetta pezzente! Sta al tuo posto se non vuoi avere altri guai capito!!! O faccio finire i tuoi giorni…- Draco afferrò Pansy e la spinse via. Non aveva evitato sberle e graffi così, prese Ginny e la portò fuori di peso. Il quadro si chiuse

-Ginny, fa vedere- le sfiorò lo zigomo graffiato e passò il fazzoletto sulla sopracciglia rotto

-Ahi…fermo…fa male…- gli prese il fazzoletto -Vieni- salirono le scale e si infilarono nel bagno di Mirtilla Malcontenta

-Oh Dio…che ti è successo…Ma proprio tutte a te…- fece il fantasma guardandola tutta felice

-Dacci un taglio- l’ammonì Ginny -Insopportabile che non sei altro- aprì i rubinetti e bagnò il fazzoletto

-Perché tutti ce l’anno con me? La povera Mirtilla…-

-Togli il disco- la freddò Ginny -Non è il momento!- si guardò allo specchio -Fantastico…sembro appena uscita da un incontro di box…Io la ammazzo stavolta…la ammazzo…-

-Se ti ho fatto paura mi spiace- lei lo guardò -Ero fuori di me, non volevo- lei sorrise

-Non importa…davvero…- sorrise -Andiamo via altrimenti Mirtilla mi fa venire una crisi- e lasciando Mirtilla a piangere, uscirono. Rimasero un po’ in silenzio poi fece un sospiro come se cercasse la forza di parlare

-Cosa ti preoccupa?- domandò lui guardandola

-Perché hai regalato una spilla del genere a Pansy?- domandò aspramente

-Oh bè…E’ stato parecchio tempo fa…- lei alzò un sopracciglio. Si fermò e incrociò le braccia -Ginny…evitiamo di entrare nel merito OK? Non è importante perché le ho fatto un regalo…-

-Per te caro mio…ma per me è importante. Quanto vale solo quel rubino? È grande come un cocomero e se contiamo anche il serpente d’oro quanto…è? Tremila galeoni? Quattromila?- lui alzò le spalle -Quindi…illuminami, perché avresti dovuto farle un simile regalino?- lui scosse la testa

-Niente di particolare-

-Forse perché…ti scaldava il letto?-

-Ginny! Che diavolo dici!-

-E’ così?-

-Le piaceva e gliel’ho comprata, ma ora non cominciare ad investigare su una cosa successa secoli fa- lei alzò un sopracciglio e rimase zitta “Hai da fare stasera?” lo guardò

“Rispondere alle domande di Ron su come mi sono distrutta la faccia” gli comunicò lei un po’ scocciata

“Visto che farai in modo di liberarti per le otto…fatti trovare in biblioteca” Ginny trattenne una risata

“In biblioteca alle otto c’è parecchia gente” fece lei “Se stai per propormi di fare ‘certe cose’ là dentro, scordalo immediatamente” lui le appoggiò la mano sulla spalla.

“Io avevo trovato un posto migliore” si guardarono “Che ne dici di andare nell’aula di Astrologia?!” lei sorrise

“Mi porti a ripetizioni di Astrologia da Fiorenzo per caso!?” domandò nascondendo un sorriso e mostrando un’aria scettica. Lui sorrise

“Ti insegno qualcosa di meglio dell’Astrologia” lei si fermò e si mise davanti a lui pensierosa “Che ho detto?”

“Io avrei un posto migliore” sorrise lei “Soprattutto perché Fiorenzo ci vive in quella stanza” alzò un sopracciglio e lui fece una smorfia

“Illuminami”

“La stanza delle Necessità” sorrise. Lui la guardò un po’ preoccupato e lei scosse la testa “Saprai a tempo debito dov’è e a che serve” lo baciò “Ora vado a sorbirmi una ramanzina…Ciao”

“Ciao”

 

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Capitolo 10
*** Divisione ***


Capitolo 10’

Divisione

-Professor Piton?- fece Silente guardando entrare l’uomo impettito come il solito -La pozione, è pronta?- Piton annuì con la testa

-E’ pronta, ma bisogna lasciarla raffreddare qualche giorno altrimenti manderemmo in fumo il loro cervello- Silente annuì

-Avverta lei il signor Malfoy. Mi chiami, se non le spiace, la professoressa McGranitt, le dirò d’avvertire la signorina Weasley- Piton annuì ed uscì. La professoressa McGranitt, piegata sui suoi fogli, alzò lo sguardo sentendo avvicinare qualcuno

-Severus!- fece lei -Dimmi, in cosa posso aiutarti?-

-La pozione è quasi pronta, bisogna avvertire i ragazzi. Io avvertirò Malfoy- la donna annuì

-Io penserò a Virginia- si alzò -Grazie per avermi avvertito, finalmente, anche questo problema è risolto- Piton annuì

-Sono d’accordo- e se ne andò fuori dall’aula con passo svelto. Entrò in biblioteca dov’era certo di trovarli e si avviò verso uno dei tavoli più nascosti del luogo. Li aveva visti li parecchie volte nell’ultimo periodo e non certo per studiare. Si fermò davanti a loro, incrociò le braccia e si schiarì la gola con uno sguardo furioso. I due si staccarono in fretta, Ginny risistemò la gonna e divenne rossa come un pomodoro

-Professor Piton credevamo…-

-Credevate male allora signor Malfoy!- lo rimbeccò Piton

-Anche secondo me- rispose a sua volta guardandolo -Ehm…cosa succede?- domandò posando gli occhi si Ginny che era sull’orlo di diventare un semaforo che brillava di luce propria

-Signorina Weasley-

-Si?- biascicò lei

-La McGranitt vuole vederla- lei annuì e come un fulmine sparì di corsa fuori dalla biblioteca -In quanto a lei signor Malfoy…credo sia meglio ricordi che qui dentro non si è in camera o a casa propria dove ci si puù sdraiare sui tavoli a fare…certe cose- lui annuì

-Si, ha ragione-

-Si sieda- Draco lo fece -Volevo solo avvertirla che la pozione è quasi ultimata. Tra circa una settimana potrete riprendere la vostra vita normale- Draco lo guardò senza dapprima capire poi annuendo

-Bene, ho capito…grazie per avermi avvertito- Piton annuì e se ne andò

La professoressa McGranitt la vide arrivare di corsa verso di lei che stava venendo a cercarla

-Mi doveva parlare professoressa?- domandò riprendendo il suo colorito lentamente

-Si, volevo avvertirti che la pozione è quasi ultimata e che tra pochi giorni, la mente tua e quella del signor Mlfoy, saranno divise- Ginny sentì un groppo alla gola -Sta mele Virginia?-

-No è che non me lo aspettavo- disse guardando per terra -Grazie per avermelo detto - sorrise e ritornò sui suoi passi. Si sedette in braccio ad un pensieroso Draco che la strinse a se

“Una sola settimana…” si guardarono “…e dopo più niente” dichiarò Ginny triste

“Ehi…sapremo sempre quello che dice l’altro noi” lei scosse la testa

“Ho paura di non capirti più…” le baciò la fronte

“Ehi testolina…ti dorò sempre tutto” lei annuì

“Anche io, te lo prometto” sfiorò le labbra con le sue “Se ritorna il professor Piton e ci ribecca, ci butta fuori dalla scuola in tronco” lui sorrise

“Che vita è se non ci sono rischi?” lei gli cinse il collo

“Hai ragione…”

Ginny si rigirò e lo abbracciò appoggiandosi sulla sua spalla. Tirò il lenzuolo fino alla vita. Draco allungò la mano, afferrò una burrobirra comparsa magicamente e sorrise

-Ti ho già detto che adoro questa stanza?- lei lo guardò

-Si, almeno trecento volte!- lui si alzò a sedere e la guardò

-Ne vuoi?- lei scosse la testa stringendo il cuscino e guardandolo -Come mai hai questo fare seccato?- lei alzò le spalle -Ehi…dimmelo…- fece appoggiando la burrobirra e piegandosi verso di lei. Le baciò la tempia e lei sorrise -Ginny…-

-Non fai altro che andare in brodo di giuggiole per questa stanza- fece lei -E…mi dà un po’ fastidio- lui rise nascondendo il viso nei suoi capelli -Non prendermi in giro- fece nascondendo il viso nel cuscino -Dai…-

-Sei proprio un’adorabile bimba lo sai?-lei lo guardò

-Non sono una bimba!- lo rimbeccò lei offesa

-Per me sei una bimba-

-Cosa ti sei coalizzato coi miei fratelli?- domandò lei -Non sono una bimba e se non lo hai ben capito…- la baciò

-Ma lo so che non sei una bimba…- disse lui -Ma mi piace dirlo…a volte sei così adorabile che lo sembri…- lei sorrise -Soprattutto quando fai l’offesa…Ti trasformi un una mocciosetta a cui non vogliono comprare un giocattolo!- lei gli tirò i capelli

-Sei uno scemo…- le sfiorò la schiena

-Non sai quanto tesoro…- lei sorrise sfiorando il suo naso col suo

-Molto meglio…- fece lei -Continua a riempirmi di complimenti, forza, attiva tutta la tua vena poetica perché devi recuperare parecchi giorni in cui hai elogiato questo posto!- lui sorriso

-Non sono bravo a parole…ti va bene se ti elogio in altro modo?-

-No, voglio delle parole bellissime, non accetto nient’altro- lui sorrise

-Certo, come no…- alzò un sopracciglio divertito -Scommettiamo?- lei fece una smorfia

-Voglio diventare diabetica dalle tue adorabili parole!- gli afferrò la mano che stava scendendo sotto il lenzuolo -E non ti faccio andare via finché non sono contenta- lui la guardò

-Sei…davvero odiosa a volte-

-Fai sempre quello che pare a te, ora fai tu un po’ quello che voglio io…- si guardarono -Capito?-

-Solo per oggi-

-Allora è meglio che ti dai da fare- fece sdraiandolo e appoggiando il mento sulla sua spalla -Sono tutta orecchi- sorrise

Ginny, raggiante arrivò a lezione. Il giorno prima era riuscita a strappare dalla bocca di Draco Malfoy, un’ora di paroline dolci tutte per lei. Lo aveva spompato a dir poco dato che si era addormentato in meno di cinque secondi alla fine della sua performance. Si sedette e ascoltò le lezioni senza sosta e con un’attenzione mai avuta prima

-Ginny, come stai?- Luna le si mise a fianco e sorrise -E con Malfoy?- si mise comoda come se aspettasse un resoconto dettagliato -Ho saputo che presto, avrete la pozione che vi dividerà la mente, sei contenta?-

-No- disse serenamente -Ci stavamo trovando bene…- Ginny fece un sospiro mentre la professoressa Cooman si alzava dalla sua sedia

-Ieri vi ho visto…tornare da un vostro incontro…era notte fonda!- Ginny arrossì guardandosi le mani

-Non dirlo a nessuno…-

-No ma che fate? Non siete mica stati in biblioteca immagino!- Ginny scosse la testa e Luna era tutta eccitata all’idea di sapere qualcosa di piccante che le si avvicinò ulteriormente -Allora, che fate fuori fino alle due-tre di notte?

-Luna…è un po’ imbarazzante dirti cosa facciamo- Luna stava per mettersi ad urlare

-E com’è?-

-Co…Com’è?- la guardò e divenne paonazza -Oh…bè…bello-

-Grandioso!-

-Shh!!! Non urlare!-

-Scusa…-

-Non dirlo a nessuno mi raccomando…tanto meno a Ron!- lei annuì

-Bocca sigillata!- la guardò -Sono molto contenta per te…davvero!- Ginny sorrise

-Grazie Luna…-

-Comunque l’ho sempre detto che lui aveva un deboluccio per te…eri tu la sua preferita da sfottere. Un interesse lo aveva da subito, ci scommetto!- Ginny fece una smorfia

-Grazie Luna…-

Ginny scese dall’aula della professoressa Cooman velocemente. Se avesse fatto in fretta avrebbe incrociato Draco. Infatti eccolo. Stava per chiamarlo quando lo sguardo si posò su Pansy. Si stavano parlando…dopo che lui le aveva detto di non farsi più vedere! Strinse i pugni e Pansy la vide. Le fece un sorriso di scherno e di divertimento che la mandò su tutte le furie. Se ne andò di corsa a Pozioni con una rabbia in corpo…

“Che ti succede?” domandò lui poco dopo

“Niente” disse piatta “Sono solo…arrabbiata”

“Con chi?”

“Un’amica” rispose lei in fretta “Ora scusa ma ho pozioni!” e non rispose più ai suoi richiami.

Ginny raccolse i libri e si diresse alla cattedra del professore. Era l’ultima ad uscire come il solito

-Signorina Weasley- Ginny guardò il professore -Ho già avvertito il signor Malfoy. Finite le lezioni verrete da me e vi darò la pozione- Ginny annuì

-Daccordo!- disse freddamente per poi uscire senza neanche uno straccio di saluto. Ginny salì in Sala Grande e si mise a mangiare furiosa. Non ascoltò nessuno era solo presa a non fargli capire che cosa davvero avesse. Lui la guardò più volte ma neppure lui capiva che succedeva e tanto meno, riusciva a leggergli la mente

“Oggi ci daranno la pozione”

“Lo so” disse Ginny “Mi è stato detto, grazie”

“Che lezione hai oggi?”

“Artimanzia, Babbanologia ed Erbologia” disse alzando lo sguardo su di lui “Vado a ripassare…ci vediamo direttamente da Piton”

“Si” la vide uscire “Fra circa venti giorni c’è il mio compleanno, vieni ad Hogsmead con me? Ceniamo fuori”

“Va bene, certo che vengo” disse mentre le si dissolveva quasi completamente la rabbia

“Quando compi gli anni Ginny?” lei fece un sospiro

“Cinque agosto …”

“Che vuoi per regalo?” lei sorrise

“Non lo so, ma per me c’è tempo…Tu che vorresti?-

“Che tu sia li con me” Ginny fece un sospiro

“Ci sarò”

“Allora mi sta bene così” lei sorrise e si diresse verso la biblioteca.

Il professor Piton li guardò. Erano appena finite le lezioni e già erano li. Alzò un sopracciglio

-Avete così fretta di dividere le vostre menti?- domandò facendo stringere lo stomaco a Ginny

-Ci avevate detto ‘dopo le lezioni’ e questo è il momento- fece Ginny acida. Draco la guardò stupito e Piton la perforò da parte a parte

-Dunque, questo antidoto dividerà la vostra empatia totalmente. D’effetti collaterali non ha molto, solo qualche possibile inappetenza…per qualche giorno- Ginny annuì -Avete un flacone a testa da bere in un sorso se è possibile- Ginny lo afferrò

“Che ti prende?” domandò Draco afferrando la sua boccetta “Sento che sei triste”

“Mi dispiace, tutto qui…” lo guardò e le sorrise

-Non ho tutto il giorno- li rimbeccò Piton seccato -Muovetevi!- Draco bevve tutto d’un sorso

“Uff…finalmente ho la testa libera, non ne potevo più!” Ginny guardò il suo boccettino con le lacrime agli occhi. Lo bevve in fretta e sparì tutto, anche il simbolo sulla mano. Guardò Piton

-Sentite qualcosa?- Draco scosse la testa. Ginny fece un cenno negativo morsicandosi le labbra -Allora andate pure- Ginny uscì come un fulmine. Smise di torturarsi le labbra e sentì una lacrima rigarle la guancia. L’asciugò velocemente

-Ginny, che ti prende!- le prese il braccio ma lei lo scansò -Ginny!- tirò su col naso e lasciò che le lacrime scendessero senza sosta

-Ti ho visto con la Parkinson oggi, ho visto che avete fatto pace!- lui si accigliò

-Ginny che stai…-

-E dato che sei così felice di essere diviso da me…ora te ne puoi anche andare al diavolo…Non essere più ossessionato dai miei stupidi pensieri ti ha rifocillato?- lui le prese il braccio

-Che cazzo stai dicendo…di che stai parlando, non ti capisco…-

-Sei un bastardo! Ti ho sentito pensare: ‘finalmente ho la testa libera, non ne potevo più!’ e ti ho pure visto parlottare fitto con Pansy. Ora te ne puoi tornare da lei senza doverti preoccupare che io senta…- sibilò livida -Stronzo, almeno potevi evitare di usarmi per compensare la mancanza di Pansy!- uno schiaffo ben assestato la pietrificò

-Divertirmi? Ma che diavolo dici…e per compensare la mancanza di Pansy? Ma per piacere…Non è lontanamente paragonabile a te…-

-Basta…per piacere basta, non fare l’idiota. Come hai detto tu tempo fa, ci saremmo capiti lo stesso anche senza empatia e sto capendo che avevi ragione…Mi hai usato…e basta…- si voltò e si trovò davanti Pansy

-Sta zitta Pansy, e vattene- disse lui bloccandole le parole in gola. Lei alzò le sopracciglia

-Non ti posso aspettare Draco?-

-Va via!- la freddò lui. Lei sorrise e ridacchiò poi, se ne andò -Ascolta- fermò Ginny contro il muro -E’ venuta da me chiedendomi scusa per quello che ti aveva fatto. Voleva anche parlare con te per scusarsi- le asciugò le lacrime -Non le credevo poi mi ha detto che aveva cominciato ad uscire con Jhonson e che ormai non voleva più vendicarsi di te- sorrise -ecco perché ci hai visto parlare- Ginny scosse la testa

-Lei ti rivuole e non ti lascerà mai stare…-

-La conosco, è un’ottima persona se la si sa apprezzare…Ascolta quello che ti vuole dire…-

-No! Apprezzala tu…ma non chiedermi di apprezzarla e farmela amica. Ha quasi ucciso me e le mie amiche…mi ha picchiato…Tu, perdonala pure, vacci anche a letto se ti diverte di più…fa quello che vuoi ma non toccare me!- e gli diede le spalle

-Vuoi dirmi che finisce qui?-

-Potevi almeno dirmelo mentalmente che avevate fatto pace…o ti costava pensarlo?- lo guardò con odio -O…la vostra era una interessante messa in scena per fregarmi? Ci siete riusciti…mi avete fregato, mi avete fatto passare per deficiente!-

-Ma che dici…ma sei completamente rimbambita? Io non ho fatto proprio niente per farti soffrire…E non lo farei mai!- Ginny si voltò per andarsene. Le prese il polso e la voltò di scattò -ASCOLTAMI!-

-Piantala…io non ti credo! Mi hai capito? Non ti credo!- lo allontanò -Eri felice che ci dividessero la mente perché hai dei segreti da nascondermi? O perché ti stava pesando che mi usassi per divertirti con Pansy alle mie spalle? O peggio ancora non mi hai mai sopportato e volevi darci un taglio definitivamente?-

-Tu…non capisci un cazzo…ma che diavolo stai dicendo…Non ha senso questa lite…non ha né capo né coda!- fece irritato -Vai al diavolo…le tue cazzate non mi interessano…Quando ti sarai risistemata le rotelle dimmi qualcosa!- e se ne andò furibondo. Ginny si appoggiò alla parete e si sedette. Probabilmente Piton aveva sentito tutto. In un’altra occasione le avrebbe dato da fare ma in quel momento, era l’ultimo dei suoi problemi. Si asciugò le guance e stava per rialzarsi quando arrivò lei, la vipera a infierire

-Io lo avevo detto…Siete diversi., non potete stare insieme. Lui è un Malfoy…tu una Weasley…Tu sei la feccia dei maghi…lui uno dei più potenti…E’ come mettere insieme acqua ed olio…rimarranno sempre staccati- le mise una mano sulla spalla -Ci penserò io a lui…Come era deciso e come sarà per sempre. Tornatene dai tuoi amici dalle mani bucate, quello è il tuo posto-

Ginny ormai non parlava con Draco da due settimane. Era arrivato all’orecchio di tutti il loro litigio e non si era parlato d’altro per giorni. Ron, che aveva provato a riavvicinarsi a lei, aveva avuto una delusione portentosa che pure i genitori avevano avuto la stessa sorte. Il primo, era stato freddato da frasi glaciali, i genitori avevano ricevuto una lettera furibonda come risposta alla loro che erano tutte scuse e felicitazione per la fine d’un incubo. Ginny, non pensava che a concludere la scuola e andare con Luna in Francia in un viaggio che, l’amica, le aveva proposto come distrazione. La biblioteca era semi vuota. Il primo di maggio era arrivato e con esso quel tepore che portava tutti a studiare o in riva al lago o comunque all’aria aperta. Ma Ginny non amava particolarmente stare in mezzo alle persone in quel periodo. Oramai infatti, stare sola la faceva stare bene. Il giorno prima, compleanno di Draco, era uscita con le amiche ed era andata pure ad un appuntamento con Lucas O’Connor, un Tassorosso che tempo prima le aveva proposto di uscire. Si era divertita ma il pensiero di Draco a festeggiare con Pansy, l’aveva fatta star male tutto il tempo. Con Draco però ormai aveva chiuso del tutto e Pansy tutta raggiante, non la guardava neanche più in faccia. Di certo, ora che lei era fuori dai piedi, poteva tranquillamente riprendersi nel letto Draco Malfoy senza bastoni tra le ruote…e l’occasione del compleanno l’aveva sicuramente utilizzata! Dalla rabbia buttò sul tavolo, facendo un chiasso mostruoso, un libro che aveva preso dalla scaffalatura più in basso. Salì sulla sedia e cercò di arrivare al libro che in realtà le interessava di più: Magia nel XIX secolo. Afferrò il tomo e scese in fretta. Aprì all’ultima pagina e scorse l’indice con il dito

-Ti sei divertita ieri Weasley?- si fermò di colpo. Aprì il libro e girò qualche pagina

-Si grazie- disse cercando di non agitarsi troppo -Io, Sara e Giulia ci siamo particolarmente divertite- lui si avvicinò mettendosi dietro a lei. Poteva sentire il suo calore

-Sai di che parlo, non fare la stupida- lei chiuse il libro di scatto e guardò davanti a se

-Non lo so ma ora scusa, devo finire di studiare- e si incamminò per andarsene. La afferrò per il braccio e la spinse contro lo scaffale -Ahi- disse con non curanza -Ma che fai, lasciami…Malfoy tieni giù le mani!- fece liberandosi il braccio

-Non te ne lamentavi qualche tempo fa…o ricordo male?- lei si accigliò

-Non sei divertente, il passato è passato, il presente è presente- lui le bloccò le braccia

-Per me no, almeno per quello che riguarda te- Ginny si morse il labbro inferiore con rabbia -E scordati che ti lasci a quel Mezzosangue-

-Parli come tuo padre!- ringhiò lei

-Lui però non amava mia madre…lo ha fatto solo perché voleva una moglie nobile…infatti ora si fa delle Babbane o magonò patetiche…Io, lo faccio perché ti amo…e ti rinchiudo pur di non perderti-

-Ti faresti anche odiare?-

-Mi farei gridare dietro che mi vuoi vedere morto!- Ginny scosse la testa

-Allora fallo se credi di riuscirci…ma io di certo non ti aiuto…anzi, mi metto pure ad urlare- lui sorrise

-A questo si può rimediare. Ci sono molti metodi per farti tenere la bocca chiusa!- Ginny scosse la testa

-Sei un maledetto idiota, se pensi che io…- la tirò a se -Dra…- la baciò. Ginny cercò di allontanarlo spingendolo con le mani ma lui sorrise divertito mentre due Ginny si dibattevano tra le sue braccia: la sua mente che provava ad allontanarlo e il suo corpo che lo desiderava enormemente. Sentì le sue lacrime sfiorarlo. La lasciò -Ti odio- si asciugò le lacrime -Và al diavolo- e se ne andò velocemente senza mai fermarsi finchè non fu sul suo letto stretta al cuscino

-Draco- Pansy si piazzò al suo fianco mentre lui, appoggiato al tavolo, anche ripensava alle sue ultima parole

-Che vuoi!- la freddò lui -Vattene! Non abbiamo niente da dirci- lei scostò i capelli dal viso e unì le mani con un sospiro

-Se vuoi ti faccio un po’ compagnia…- si avvicinò e gli mise una mano sulla spalòla -Draco…non ti ammazzare per quella…ce ne sono di meglio…-

-Tu per esempio?- la guardò e lei si irrigidì per l’offesa

-Sempre meglio che una stracciona!-

-Non so se sia meglio una stracciona o una…come te!- e se ne andò lasciandola fumante di rabbia

-Pansy…-

-Andiamo- fece alle due ragazze -Le ha girate in un modo che ragionarci è impossibile!-

 

 

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Capitolo 11
*** io e te ***


Capitolo 11

Io e te

Circa due giorni dopo, verso le otto di sera, Ginny si diresse al lago. La pace di quel luogo, solitario verso sera, la rilassava molto. Ci andava spesso e ne tornava come nuova. Gli esami, vicini sia per il settimo e quinto anno, stavano mandando in crisi moltissime persone. La fine dell’anno era vicina e Ginny non poteva non pensare a quello che era stato per lei quell’anno. Ne erano successe così tante di cose che forse non riusciva a ricordarle tutte. C’era stato un guaio dopo l’altro che sempre si era risolto nel bene o nel male. Di tutto quello che aveva passato, c’era da rattristarsi e gioire: aveva condiviso i pensieri con Draco Malfoy, per lui aveva litigato con amici e genitori, con lui aveva scoperto la vera storia di Narcissa, di lui aveva scoperto un Malfoy tutto nuovo, di lui si era innamorata, con lui aveva condiviso esperienze nuove e fantastiche, con lui, aveva litigato. Litigare era successo una volta, l’unica volta che era bastata a far finire tutto tra loro. Ginny si prese il viso tra le mani singhiozzando

-Draco…- un rumore alle sue spalle la azzittì e le fece tendere l’orecchio. Se era la Parkinson, l’avrebbe ammazzata

-Virginia Weasley- Ginny sentì le lacrime fermare la loro corsa sulle guance come se si fossero spaventate. Le tremarono le mani che scesero dal viso. Si alzò e si voltò dando le spalle al lago. Il respiro si fece difficoltoso mentre il cuore batteva ad una velocità inaudita. La sua voce glaciale e strisciante, come una giornata fredda di Novembre, le entrò nelle ossa facendola rabbrividire

-Mal…Signor Mal…Mal…foy-

-Non ricordi più il mio nome ? Sei troppo abituata a chiamare mio figlio per nome per ricordarlo?- Ginny scosse la testa. Avvolto nei suoi abiti neri, in contrasto con la sua pelle pallida, sembrava un demone

-No, lo ricordo Signore- fece lei abbassando lo sguardo “Draco aiutami…” disse chiudendo gli occhi per poi riaprirli

-Sai dov’è mio figlio?- domandò facendo un passo avanti. Lei scosse la testa guardandolo

-Non lo so, lo giuro- lui sorrise freddamente facendo sparire nel mantello la bacchetta

-Ottimo, così nessuno ci disturberà…Virginia- lo vide avvicinarsi -Abbiamo parecchio di cui discutere…- allungò la mano per afferrarla

-Non mi tocchi- disse terrorizzata “Draco dove sei!!! Aiutami ti prego!” -Non mi tocchi…- pregò

-Non c’è molta differenza tra queste mani e quelle di mio figlio- fece lui guardandosele stupito da tanto disgusto. Ginny gli girò intorno portandosi davanti al lago. Lui si voltò di scattò e lei sussultò

-Parli, ma non mi tocchi- disse lei deglutendo

-Temi che ti metta addosso qualche altro diario compromettente?- Ginny sbiancò -Lo temi così tanto? Eppure stai insieme ad un suo fedele servitore-

-Draco non è come lei!- disse Ginny di getto -E’ buono! Non sarà mai un Mangiamorte!-

-Solo perché tu e quella…perché tu e sua madre lo avete completamente rimbambito- sorrise -Se tu sparisci però, come finalmente è sparita quella sobillatrice di Narcissa, lui non potrà fare altro che piegarsi a me!-

-Vuole uccidermi…uccidermi…per avere Draco dalla sua?- domandò costernata

-Non dalla mia…Lui mi odierà per tutta la vita ma almeno, sarà così addolorato da piegarsi alla mia volontà…-

-Lei è un mostro…Lui ormai mi odia- disse con sicurezza -Mi ucciderebbe per nulla…per nulla…- lui rise forte

-Credi di potermi fregare? Di potermi prendere in giro? Ma tu sai con chi hai a che fare?- le afferrò la spalla con la mano. Ginny fece una smorfia di dolore -Allora? Sai con chi hai a che fare?- Ginny annuì

-Si…lo so-

-Ottimo, questo è l’importante-

-Draco che hai?- cinguettò Pansy al suo fianco con davanti l’ultima lezione di Trasfigurazione da studiare -Ancora per la Weasley?- domandò guardandolo

-Non sono affari tuoi- rispose acido

-Lasciala stare… Hai sentito la sua risposta no? Non ti vuole, ti odia!- sorrise -Poi ho ha ben altre gatte da pelare!- fece un sospiro compiaciuto

-Che vuoi dire?- domandò accigliato

-Niente di che- si affrettò a dire lei agitatamente

-E’ per tuo padre, lo abbiamo visto andare fuori dietro a lei circa quaranta minuti fa- disse Tyger ingoiando un pasticcino. Gli occhi di Draco fulminarono Pansy che guardò il libro trapassata completamente

-Ma non sappiamo perché seguisse lei, Pansy lo sai tu?- chiese Goyle. Draco si alzò in piedi

-E’ questa la gatta da pelare Pansy?- sibilò lui afferrandola per un braccio -Lo hai avvertito tu di tutto? Di tutto quello che è successo in questo periodo?- domandò furibondo

-No, te lo giuro…-

-Lo spero per te. Questa volta ti ammazzo con le mie mani. Il Cruciator e l’Avada Kedavra ti sembreranno bazzecole in confronto a quello che ti farò io- i suoi occhi si schiarirono, la lasciò e se ne andò a grandi passi

-Idioti! Siete due idioti!- e Pansy uscì velocemente.

Draco corse verso il lago. Ginny era di certo li e con lei, suo padre, il pensiero che le avesse fatto del male, lo assillava. Si fermò di colpo. Dalla parte opposta del bacino c’era lui, che la toccava e le parlava fitto. La sua rabbia crebbe con forza. Aggirò il lago velocemente afferrando la bacchetta

-Non la toccare!- urlò puntando la bacchetta -Lasciala! Lasciala!- suo padre alzò gli occhi e lo guardò. Lei si voltò e lo guardò pronta a corrergli incontro. Si sentì afferrare per i capelli e lui la tirò a se. Si dovette appoggiare a lui per non cadere

-Non doveva essere qui!-

-Non so niente…non era qui prima…lo giuro…lo giuro!- singhiozzò

-Giurare…- ringhiò lui -Le donne non possono giurare, sono solo delle bugiarde…tutte delle maledette- la spinse via e lei cadde per terra

-GINNY!- lei lo guardò avvicinarsi

-Draco…-

-Non ti muovere!- Draco si bloccò. La bacchetta di suo padre era puntata su Ginny -Se non vuoi vedere una bella luce verde sul tuo grande amore!- lo minacciò con gli occhi nei suoi

-Dopo moriresti anche tu- asserì Draco -Non la toccare, non le torcere un capello o ti ammazzo!-

-Tu, ammazzare me?- Lucius rise con cattiveria -No, io uccido, tu sai solo renderti patetico e farmi vergognare- lo guardò -Ma a questo porremo rimedio. L’Oscuro Signore, ha deciso che la tua iniziazione avverrà quando più mi aggrada- sorrise -Quindi, ora lei morirà e tu, verrai con me. Faremo un discorso solo noi due e finito, tu non potra i fare altro che obbedirmi. Ti porto via tutto se devo, anche la ragione…All’inizio non volevo…davvero…ho pensato “Si divertirà con lei, come farei io…Raccoglierà informazioni per l’Oscuro Signore, come farei io…” Invece? Invece tu ti sei innamorato di questa…qui e per lei sei divenuto un patetico idiota, l’anello debole della famiglia…la mia vergogna…Ma avrei dovuto immaginarlo…come tua madre sei diventato, un debole sentimentale!- Ginny arretrò lentamente per portarsi fuori dalla tra iettoria della bacchetta dell’uomo

-Lei non c’entra, lasciala andare…-disse irato

-Con le sue scemenze, le sue moine da mocciosa ti ha plagiato completamente, ha concluso il lavoro di tua madre…Lei ti aveva fatto diventare un mammalucco e ora, grazie a lei, sei peggio di una donnicciola piagnucolosa…non hai niente dei Malfoy se non il nome! Un nome rispettato…ridicolizzato in meno di dieci mesi…Una vergogna…ecco che sei….- si voltò verso Ginny -Fermati tu! Crucio!- Ginny urlò

-NO!!- Draco corse verso di lui -No così la ammazzi!!!-

-Tu stammi lontano! Stupeficium!!- lo spedì quasi a dieci metri da lui. Ginny riprese colore e i polmoni ripresero ossigeno. Riuscì a stento ad aprire gli occhi dal dolore

-Draco…-

-Vieni qui ragazzina!- la alzò per i capelli -Addio!-

-Fermo Lucius!- Ginny posò lo sguardo su di lui e una vena di speranza le passò davanti agli occhi

Pansy bussò con forza alla porta. L’uscio si apr e lei sospirò di sollievo

-Si signorina Parkinson, mi dica-

-Deve aiutarmi!- lui si chiuse la porta alle spalle

-Mi dica-

-Lucius Malfoy è qui- il professore sgranò gli occhi -Credo sia venuto per punire la Weasley o anche Draco…non lo so…Ma li ucciderà…deve fare qualcosa, la prego! Draco…deve aiutarlo, si farà ammazzare se no!-

-Dov’è?-

-Al lago-

-Va da Silente, ORA!- lei corse via mentre lui velocemente svaniva nel labirinto di corridoi di Hogwords. Li vide subito. Draco era a terra mezzo incosciente, Virginia Weasley, tenuta per i capelli dall’uomo vestito di nero che le teneva la bacchetta all’altezza dello stomaco, stava in piedi per miracolo. Puntò la bacchetta -Fermo Lucius!- Virginia lo guardò e poi, gettata per terra, sbattè la testa contro un masso -Non la toccare- gli intimò il professor Piton -Non toccare i ragazzi!

-Severus, da quanto…- sorrise lui

-Troppo poco- fece avvicinandosi tenendolo sotto tiro -Allontanati dalla ragazza- Lucius lo fece

-Ti ricorda una vecchia scena? Hai un deja-vous?- sorrise divertito

-Sei sempre il solito despota-

-Sono un Malfoy- disse con viso duro -O mi confondi con mio figlio?-

-Tuo figlio è un Malfoy migliore di te e di tutti quelli che lo hanno preceduto, Lucius- si guardarono -Presto arriverà Silente…- lo avvertì

-Il mio…amico Silente qui? Vuole davvero…morire?- il professore sorrise

-Forse tu avrai questa sorte- lo rimbeccò -Dammi la tua bacchetta- allungò la mano

-Traditore…la mia bacchetta? In mano tua?!- rise -No, mi dispiace, piuttosto morto-

-Non tentarmi Lucius…hai rovinato la vita a tutti quelli che ti erano vicini, non tentarmi…ti prego- Lucius sorrise

-Ancora turbato per quella volta?- si guardarono -Hai la memoria lunga…- sorrise -Dimmi un po’…quanti anni aveva quella Babbana?- il viso di Piton divenne marmoreo. Una vena gli pulsò sulla fronte

-Venti…Solo venti- lui sorrise

-Tu ci hai costretto…tu ti eri ritirato…e il Signore Oscuro non perdona…Se infuriato, non risparmia donne, neonati…nessuno- Piton lo afferrò spingendo la bacchetta nel suo stomaco

-SO ANCORA COME SI AMMAZZA LA GENTE!- strillò -Non pensare a loro…Non ti permetto di insozzare la loro memoria, bastardo!- Draco si alzò a sedere. Si sentiva come se fosse stato pestato da un macigno. Alzò gli occhi. Il professore, suo padre…e Ginny?

-Ginny…- si alzò dolorante. Suo padre con uno scatto felino buttò a terra il professore e gli puntò la bacchetta addosso. Una luce verde però lo colpì al petto facendolo finire in acqua. Quasi non se ne accorse

-Ragazzi, Severus!- Piton guardò il preside avvicinarsi seguito da m.ma Chips tutta trafelata. Poco distante Pansy. Draco si avvicinò a Ginny e l’alzò appoggiandola a se. Le sfiorò i capelli

-Ginny…Ginny-

-Sta bene- disse Piton -E’ solo caduta- il ragazzo annuì

-Professore io…- l’uomo si alzò

-Lascia stare, non è il momento- si avviò verso la scuola. Draco prese in braccio Ginny ancora incosciente e seguì Piton. Dietro a loro m.ma Chips e Silente che aveva raccolto il corpo di Lucius Malfoy ormai inerme. I primi ragazzi che incontrarono avvertirono tutta la scuola e davanti l’infermeria si ammassarono decine e decine di studenti. Ron, Hermione ed Harry entrarono. Ginny sdraiata su un letto aveva la testa fasciata, Draco le era a fianco e il corpo di Lucius Malfoy era coperto dalla vista dalle tende intorno al letto. M.ma Chips aveva dato a Piton qualcosa da bere e lo aveva fatto sedere poco distante dal letto. Silente stava rassicurando Draco. Guardò i tre ragazzi

-Ginny…- fece Ron -Oddio!-

-Calmi ragazzi- disse Silente

-Tu…- ringhiò Ron senza ascoltare il preside -Tu, io ti ammazzo che le hai fatto!!!- si avventò su Draco immobile

-Fermo!- lo agghiacciò il preside -Siedi Ron, e voi due, qui- Hermione ed Harry si avvicinarono -Il signor Malfoy ha salvato Ginny- disse guardando il ragazzo -Suo padre…la voleva uccidere- Ron impallidì -Ora è morto- Harry guardò il letto nascosto e non disse niente -Vi prego di andarvene, Ginny si riprenderà. Avvertite vostra madre e dirtele che mi farò sentire io- Ron annuì e seguito dai due, uscì. Silente fece un sospiro -Vi lascio, ho da sbrigare delle faccende. Signor Malfoy, riposi, professor Piton, ha fatto come sempre un ottimo lavoro- e se ne andò. M.ma Chips li lasciò soli e Piton si alzò andando alla finestra. Draco lasciò la mano di Ginny e gli si avvicinò

-Professor Piton, di chi parlava mio padre?- gli occhi dell’uomo lo ghiacciarono -Io…ho sentito che parlava di una donna e…ho paura di chiederle se era una persona che conosceva- Piton sorrise, un sorriso pieno di dolore

-L’ho conosciuta poco tempo dopo essere divenuto…un Mangiamorte- si schiarì la gola -Lei aveva…sedici anni- alzò le spalle -Frequentava dei Magonò che raccoglievano informazioni su di noi e che dovevamo uccidere. La conobbi prima del massacro e cominciai a frequentarla. Avevo diciotto anni e per me ero…la cosa più bella che avessi mai avuto in tutta la mia vita. Lei scoprì chi ero solo tre anni dopo ma ormai eravamo una cosa sola- la sua voce si incrinò, strinse gli occhi e si schiarì la gola -Lei mi perdonò e mi disse che le andava bene così, non voleva sapere altro e mi sentii rinato, ancora, per la terza volta- Draco sentì una morsa allo stomaco, aveva ben capito che successe poi -Ci sposammo perché lei era rimasta incinta e quattro mesi dopo avevo un bellissimo bambino, come sua madre, bellissimo…- scosse la testa -Mi ritirai dai Mangiamorte, non volevo che in seguito mio figlio si vergognasse di me…ma quando lo feci, tornai a casa e lei…era per terra…Tuo padre mi guardò e prima che lei potesse voltare lo sguardo su di me…era morta…Lui se ne andò e io riuscii solo ad avvicinarmi a lei, guardare i suoi occhi azzurri terrorizzati, guardare mio figlio di dieci giorni…poco distante da lei…senza vita…Poi, più niente…per quasi…tre giorni- si sfiorò con le mani il naso poi gli diede le spalle -Poi sono venuto qui, ecco tutto-

-Io…-

-Non ti ho certo raccontato la mia vita privata per compatirmi Draco- guardò Ginny -Ma perché, tutto quello che ti ha detto tua madre sul tuo cognome è vero…Le porte saranno sempre chiuse d’ora in poi per un Malfoy…E non credo che la signorina Weasley si meriti una vita da emarginata. Attento a quello che fai della tua vita futura, non commettere errori perché…Gli errori si pagano anche con la vita di chi ti è più caro- e se ne andò. Draco si sedette scuotendo la testa

-Draco…-

-Ginny!- le si avvicinò e le prese la mano

-Draco…Non ti volevo dire quelle cose…Non ti odio…Non posso odiarti…Dimmi che mi credi…- fece con le lacrime agli occhi

-Certo, ti credo…- le sfiorò la fronte e gliela baciò

-Non mi lasciare…Rimani con me…- lui annuì guardandola negli occhi

-Certo, si. Ora riposati va bene?- lei annuì

-Rimani qui con me, solo noi due…voglio stare solo con te…-

-Si…va bene- si sedette -Sto qui con te- lei annuì chiudendo gli occhi e stringendogli la mano

 

 

 

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Capitolo 12
*** ultimi giorni ***


Capitolo 12’

Ultimi giorni

Molly Weasley entrò in fretta nell’infermeria seguita dal marito e dai figli. Silente li precedeva. Ginny aprì piano gli occhi e si guardò intorno

-Draco…Dov’è Draco?-

-A lezione- fece Silente -E’ mattina- lei annuì

-Quando torna?-

-Per pranzo- fece M.ma Chips con un sorriso. Ginny guardò l’orologio e si stropicciò gli occhi

-Ginny-

-Ciao mamma- la donna l’abbracciò. Ginny sorrise ai fratelli e al padre che le baciò la fronte dolcemente dopo che lei si fu alzata a sedere -Ma perché siete venuti, io sto bene…Ron ha di certo esagerato nella lettera…-

-Ron ci ha scritto ma Silente ci ha chiamato qui- disse il padre

-Comunque sto bene, non vi preoccupate-

-Ma che è successo?- chiese Charlie -Ron ha detto, che hanno cercato di ucciderti i Malfoy!- Silente annuì

-Lucius Malfoy ha tentato d’ucciderla- precisò il vecchio preside -Ma un tempestivo intervento di Draco Malfoy e del professor Piton l’ha salvata

-Certo, come no…erano pure d’accordo per i miei gusti!- fece eco Fred. Ginny lo fulminò con lo sguardo -Ti prego non dire niente- la bloccò lui -Non mi farai cambiare idea! E piantala di proteggerlo sempre- Ginny gli voltò le spalle sdraiandosi

-Sto bene, per piacere, andate via, non ho voglia di sentire i vostri insulti- sua madre si avvicinò e le strinse la spalla

-Ginny, tesoro mio, ci preoccupiamo solo-

-So prendere le mie decisioni da sola- disse fredda -Non sono più una bambina. La porta dell’infermeria si aprì e comparvero degli uomini dalla divisa strana. Porsero un foglio a m.ma Chips che segno il letto coperto dalle tende e fatto un incantesimo, se ne andarono. Ginny li guardò e tutto si svolse nel massimo del silenzio. Quando se ne furono andati suo padre parlò

-Tu sei una bambina- le disse -E le tue decisioni sono discutibili, sempre- Ginny si alzò a sedere e lo guardò -Se non la pianti di star dietro a quel poco di buono, non sei più mia figlia!- Ginny sentì freddo per pochi secondi poi una voce la rassicurò totalmente

-Allora non vi dispiacerà se verrà a vivere con me!- gli occhi della ragazza si illuminarono: Draco! Si era mezzo di fronte a loro a braccia incrociate e li stava sfidando tutti

-Arthur ritira quello che hai detto!- Molly si avvicinò a loro -Vuoi perdere Ginny? Vuoi che se ne vada?-

-Non fare sciocchezze sorellina, pensa a ciò che fai!- disse Bill

-Non ha bisogno che qualcuno la indirizzi su un’altra strada, Ginny vuole venire via con me dato ciò che le avete fatto passare in questo periodo- Draco sorrise e guardò lei che accennò ad un dolce sorriso

-Tu non porti via mia figlia!- ringhiò il padre livido di rabbia

-Tu mi hai buttato fuori di casa papà!- disse lei -E io ho deciso chi mi ospiterà- scese dal letto, andò verso di lui e gli afferrò il braccio -Se non posso tornare a casa, vado a vivere da lui-

-Ma scherzi?- fece Percy -Vuoi davvero fare una brutta fine? Vuoi davvero questo?- era senza parole. Tutti erano allibiti e ammutoliti. In poco tempo, l’adorabile sorellina era divenuta una ribelle, innamorata di un Malfoy e decisa a vivere con lui! Tutto era inconcepibile quello che stava accadendo.

-La mia vita non è affar vostro, o almeno, non più- li guardò

-I Malfoy sanno solo far del male- disse Charlie -Guarda che ti ha fatto suo padre!- Ginny si inumidì le labbra con la lingua

-Perché non vi fidate di me! So quello che faccio, so quello che dico! Draco non è come suo padre! Draco non è come i Malfoy che lo hanno preceduto. Io lo so! Fidatevi di me!-

-NON SAI NIENTE TU!- urlò suo padre facendola sussultare

-Moderi i termini- disse Draco seccato dal suo fare -Solo io posso permettermi di urlarle contro!- si guardarono con lampi di rabbia dagli occhi

-Ma come ti permetti!- Fred lo afferrò e lo sbattè contro il muro -Io ti ammazzo!-

-NO FRED FERMATI!- Ginny lo allontanò velocemente. Draco non si era minimamente scomposto -Piantatela. Tutti quanti…mi avete capito?- sentì gli occhi pungersi dalle lacrime -Voi..- fece un sospiro profondo -Voi…non avete il diritto di decidere della mia vita- li guardò -Non lascerò Draco, questa è la mia scelta e, se voi non l’accettate, non posso farci niente. Mi spiace certo ma, non cambierò idea- guardò Draco e poi di nuovo loro -Se sarà un errore, lo scoprirò. E quando succederà, fra venti, trenta o quarant’anni, io non potrò che pensare che a suo tempo era stata la decisione migliore della mia vita. Per ora trovo, tutto quello che faccio, giusto e se voi non l’approvate io…non so cosa farci, non posso dire altro che mi dispiace-

-Vuoi finire suicida a quarant’anni?- strillò sua madre -Non te lo permetto! Ti rinchiudo tra quattro mura se mi costringi! Non ti faccio neanche vedere il sole!- le afferrò il braccio

-No, lasciami mamma lasciami!- la strattonò finchè non la lasciò libera -Non farò la fine di sua madre perché io non sono come lei e lui non è come suo padre!- disse col fiato corto -Credimi, una volta nella tua vita, credimi!-

-Tu odiavi i Malfoy come noi del rresto. Perché ora non più? Che cos’è cambiato?-

-Non capite?- domandò scuotendo la testa -Ho convissuto per mesi coi suoi pensieri e mai una volta che ci sia stato un cattivo pensiero tra i suoi tanti…Lui mi ha dimostrato di essere un Malfoy diverso dalla realtà e io lo conosco… ora-

-Non capiranno mai- fece Draco -Le teste bacate non ci possono arrivare-

-Le vuoi prendere Malfoy?- chiese Gorge a pugni stretti

-Draco calmati- disse lei -Per piacere- lui annuì tenendo gli occhi su di loro

-Non finisce così Ginny- disse suo padre -Ti saremo sempre contro, non avrai mai il nostro appoggio…- Ginny annuì

-Avrei tanto voluto avervi al mio fianco- sorrise -Ma se mi dite che non sarà possibile, pazienza, io non avrò più voi, ma voi, non avrete più me. Una tale mancanza di fiducia, credo non me la sarei mai aspettata da voi-

-Perché mi fai questo…- fece sua madre -Perché non ci capisci…-

-Mamma mi dispiace…-

-I Malfoy mi hanno portato via la mia migliore amica portandola alla morte…mi hanno ucciso Lily ed ora…mi tolgono la mia bambina…Siate tutti maledetti…che i Malfoy, dal primo all’ultimo siano maledetti!- strinse i pugni furibonda

-Sei una delusione continua Ginny- e detto questo, Fred fu il primo da andarsene. Ginny singhiozzò e Draco l’abbracciò dolcemente. Silente, senza dire una parola, uscì in fretta e silenziosamente.

Ginny guardò il ragazzo al suo fianco intento a studiare

-Come farai?- domandò lei curiosa -Non hai mai studiato per tutto l’anno!- gli sfiorò i capelli biondi sistemando una ciocca

-Ti sei svegliata- disse alzando gli occhi. Lei sorrise

-A quanto pare si- sfiorò le labbra con le sue

-Come stai oggi?-

-Bene, e non capisco perché sono ancora qui- disse un po’ seccata guardandosi intorno -Cosa studi?- domandò inginocchiandosi sul materasso

-Storia della Magia- fece con un sospiro -Cos’è che ti preoccupa?- chiese sfiorandole la guancia

-Sono preoccupata, non hai mai studiato perché ti sei appoggiato al mio aiuto, ora ti tocca ricominciare da zero!-

-Non temere- fece lui

-Temo eccome!- disse lei

-Bimba, sta calma e non preoccuparti- sorrise lui

-Non sono una bimba- borbottò

-Lo so- Ginny sfiorò il naso col suo e m.ma Chips si schiarì la gola

-Ragazzi miei, queste effusioni…- alzò un sopracciglio -…si fanno lontano da qui- Ginny arricciò il labbro

-Ma è lei che mi tiene qui!- si affrettò a trovare una scusa

-Sei qui da due giorni- fece la donna -Però se gli ormoni non reggono, puoi anche andare- Ginny volò giù dal letto, si vestì in un lampo e afferrò un Draco spaesato

-Andiamo- lo portò fuori

-Dove?- lei inchiodò -Ginny!- la riprese lui quando le fu letteralmente addosso

-Nella stanza delle necessità…- sorrise maliziosa lei -Ti va?-

-Ci devo pensare- disse lui -Ci ho pensato- fece alzando lo sguardo -Andiamo!- le prese con forza la mano

Draco entrò, dopo aver bussato, nello studio del professore che, intento a preparare una pozione, alzò lo sguardo per pochi secondi

-Si?- fece lui gettando nel calderone fumante un ingrediente

-Ecco io volevo parlarle di una cosa- lui annuì -Dunque ci sono delle possibilità che io riceva una borsa di studio in pozioni, esatto?- l’uomo annuì alzando gli occhi e riabbassandoli per sminuzzare dei fiori -Quindi, vorrei sapere come poso usufruirne- una mescolata vigorosa alla pozione poi il professore si portò davanti a lui

-Può far apprendistato al ministero o può avere delle agevolazioni se decide di iscriversi al corso di Auror- Draco annuì -Perché vuole saperlo?-

-Ho pensato che per entrare al ministero c’è tempo. Se volessi rimanere qui e fare apprendistato con lei, mi accetterebbe?- Piton alzò un sopracciglio

-E’ davvero per migliorare o è per la signorina Weasley?-

-Oh…bè, entrambi credo…Quello che mi ha detto l’altro giorno mi ha fatto riflettere e ho pensato che non voglio fare delle scelte che mi possano allontanare da lei o peggio- si guardarono

-Ne parlerò col preside. Anche se, mi pare lei stia sprecando una borsa di studio che le darebbe molto- Draco annuì

-Lo so, ma la mia decisione è presa e credo sia la migliore- lui annuì

-Allora d’accordo- Draco annuì, ringraziò ed uscì.

-Com’è andata?- Ginny corse da lui e gli si appiccicò come un francobollo -Allora?- lui annuì. Intorno a loro, un via vai di ragazzi passavano guardando i loro appunti: l’esame di Trasfigurazione era vicino ma lui sembrava totalmente sicuro di se da non dover neanche riguardare

-Tutto bene, come al solito- lei strinse le labbra -Non me lo chiedere sempre-

-Mi preoccupo…-

-Sono al massimo della forma, ti preoccupi per nulla- le baciò il nasino lentigginoso e lei sorrise

-Ma non hai mai studiato…dimmi il tuo segreto!- si imbronciò lei

-Ho studiato di nascosto…Non mi sono mai fidato molto di te in campo di suggeritrice, e sono corso ai ripari. Non credo che mi avrebbero fatto fare l’esame con te che girovagavi nella mia mente comunque!- Ginny spalancò gli occhi

-Grazie per la fiducia!- brontolò lei

-Ti amo piccolina- lei sorrise

-Anche io- gli baciò la guancia -Andiamo-

-Ginny- la ragazza si fermò e si voltò verso i ragazzi che venivano verso di loro. Li guardò: Ron, Harry, Hermione, Neville, Dean e Tennis. Alzò un sopracciglio

-Non sono in vena di litigate- li guardò -Per piacere-

-Non vogliamo litigare con te- fece Dean

-Sai, abbiamo parlato e…- Neville guardò Draco con preoccupazione, il ragazzo, ricambiò con un’occhiataccia da far venire i capelli bianchi -…e abbiamo pensato ad una cosa-

-Siamo felici che voi abbiate ancora la possibilità di far girare le rotelle- li punse Draco -Andiamo- la strinse e la tirò. Lei non si mosse di un millimetro

-Aspetta- lo riportò vicino a se -Quindi?- guardò Harry -A che conclusione siete arrivati?-

-Non apprezziamo le tue scelte in fatto di…ehm…ragazzi- fece Hermione

-E sia ben chiaro che era scontato- fece eco Harry. Lui e Draco si guardarono con odio -Non apprezziamo minimamente la cosa-

-Abbiamo capito Potter- lo freddò Draco -Ma sono passati cinque minuti e in cinque minuti io avrei occupato il mio tempo in qualcosa di meglio- Ron strinse i denti e divenne color rosso smeraldo -Quindi, datevi una mossa- concluse compiaciuto della reazione del rosso

-Abbiamo deciso che se non vogliamo perderti, dobbiamo lasciarti prendere le tue decisioni- concluse Hermione in fretta -Che non condividiamo ma che sono comunque frutto di una tua…riflessione-

-O almeno si spera- fece Ron imbronciato

-In conclusione- disse Harry

-Se Dio vuole- lo bloccò di colpo Draco. Si scambiarono un’occhiata di fuoco poi, il ragazzo riprese a parlare

-In conclusione- ripetè Harry -Tu puoi decidere di uscire con lui, andarci a vivere e farci quello che vuoi. Rispettiamo le tue scelte e se avrai bisogno, noi, ti appoggeremo. Appoggeremo te, si intende- Ginny sorrise

-Non potrò fare molto per convincerli a casa- fece Ron -Sono furiosi. Ma di me puoi sempre contare- Ginny lo abbracciò

-Grazie Ron, mi fa piacere che almeno tu rispetti le mie decisioni- lo lasciò

-Bada a quello che fai Malfoy, sta attento a cosa le dici, le fai e come la tratti perché neanche la grazia divine ti salverebbe poi- Draco alzò un sopracciglio

-Allora saremmo obbligati a vederci ben poco Lenticchia- Ginny abbracciò Neville, Dean, Hermione poi Harry. Draco incrociò le braccia mentre lui le parlava all’orecchio -Ginny, vi dovete raccontare un intero libro di Storia della Magia?- domandò particolarmente irritato dalla scena. Ginny si staccò

-Andiamo- prese la mano a lui -Ci vediamo- salutò tutti poi si lasciò condurre via

-Su questo ultimo punto dei ringraziamenti dobbiamo discutere. Sembravi una sanguisuga- lei sorrise

-Nooo! Non ti preoccupare, mi piace fare solo con te la sanguisuga!- lo baciò sulla guancia

-Devo mostrarti una cosa- la spinse dentro il quadro dei Serpeverde fino in camera -Fuori!- Tyger e Goyle sparirono dalla camera e Ginny rimase un po’ stupita dalla cosa

-Ma dirlo con più gentilezza?- si guardarono

-Non contestare-

-OK- si sedette sull’unico letto privo di cose da mangiare schiacciate o unte. Dalla tasca estrasse un foglio di pergamena piegato. Lo aprì

-Partiamo subito col dire che il prossimo anno usufruirò della borsa in Pozioni qui ad Hogwords- gli occhi di Ginny si illuminarono -Rimarrò qui a fare da apprendista al professor Piton e poi probabilmente entrerò al Ministero della Magia- Ginny stava per saltare in piedi dalla gioia ma lui la bloccò con una mano -Poi ci saranno alcuni cambiamenti che ti lasceranno un po’ sorpresa- Ginny annuì -E stanno scritti qui- lei gli strappò la lettera di mano totalmente fuori di se dalla curiosità.

Signor Malfoy,

il Ministero della Magia, in seguito alla sua richiesta di cambiare il suo nome da Malfoy a Black, ha acconsentito. Si richiede la sua presenza per firmare le carte che seguiranno la modifica.. Le si ricorda che l’eredità Malfoy, non le verrà privata in nessun modo.

Il Ministero della Magia, vuole infine ricordarle che in seguito alla morte del signor Lucius Malfoy tutti i terreni, le proprietà della famiglia, verranno attestate a lei. Per quanto riguarda sua madre Narcisa Black, deceduta il 24 ottobre, l’ultima discendente diretta della famiglia Black, in seguito alla lettura del testamento, anche tutte le proprietà della suddetta famiglia verranno lasciate a lei che ne potrà usufruire a suo piacimento.

Il Ministero della Magia

Ginny lo guardò

-Oh cavolo- disse solo

-Allora, ho avuto un’ottima idea?- lei annuì

-Certo…tua madre sarebbe felice della tua decisione…- lui la guardò

-Hai qualcosa da chiedermi?- lei annuì -Dimmi tutto…qual è il problema?- Ginny si schiarì la gola

-Perché vuoi entrare al Ministero della Magia…sei…ricco da poter lasciare nella bambagia circa tre generazioni che diavolo ti serve perdere tempo in quel ricettacolo di idioti?- lo disse velocemente e lui incrociò le braccia

-Mi interessa particolarmente occupare il mio tempo…non lo farò per sempre ma per un po’ mi interesserebbe…per esempio fino a che tu non hai concluso il tuo addestramento da Auror- lei lo guardò -Perché mi hai detto che volevi fare Auror no?- lei annuì

-Si ma…non è necessario che tu perda tempo per rimanermi vicino anche al lavoro…- sorrise -E poi tornerei sempre da te- lui la guardò

-Voglio tenere d’occhio qualsiasi mano lunga si potesse avvicinare a te- Ginny sorrise e lo abbracciò -Un’altra cosa- gli occhi azzurri di lui cercarono i suoi bellissimi smeraldi -So che volevi andare in Francia con Luna- lei fece una smorfia

-Era solo un’idea campata per aria-

-Bene perché volevo sapere se venivi con me un po’ in giro per l’Europa- Ginny scattò in piedi urlando di gioia -Ehi…calma un attimo- lei annuì inginocchiandosi sul letto -Sarà noioso perchè vado a vedere come sono messi i terreni del Black e de Malfoy- lei annuì

-Noia? Ma sei matto? Mi divertirò come una pazza! Mentre tu ti rigiri le scartoffie io, me ne scorrazzo per i giardini- lui fece un sospiro

-Volevo vendere alcuni terreni- lei lo guardò mogia

-Mi chiederai un consiglio però vero? Le guardiamo tutte poi ti dico quali secondo me potresti vendere- si guardarono

-Consigli ai Malfoy non servono- gli ricordò lui con una punta di freddezza

-Ma ai Balck si- lo baciò dolcemente -Al mio bel biondissimo Black si- lui sorrise -Che avevi in mente di fare cinque minuti fa?- lui alzò le sopracciglia -Fra dieci minuti c’è la cena…abbiamo giusto giusto un po’ di tempo…- lui le cinse la vita

-Forse non arriveremo in tempo ma…ne vale la pena-

-C’è sempre la cucina di notte- lui annuì

-Oh si…hai ragione!- puntò la bacchetta contro la porta che sparì inghiottita nel muro poi, dolcemente, la stese sul letto.

1 mese dopo

Ginny prese la mano del ragazzo al suo fianco. Il caldo di quell’estate era particolarmente umido. Ginny guardò le due foto vicine, entrambi sorridenti e finalmente riuniti. La ragazza posò gli occhi su Draco assorto nei suoi pensieri. In quell’ultimo mese, aveva superato il M.A.G.O con i voti più alti della scuola, aveva ricevuto la borsa di studio in Pozioni, Silente lo aveva accettato come assistente e apprendista di Piton, aveva infine riesumato il corpo della madre da Malfoy Manor e quello di Steve Evans per dar loro, una sepoltura comune.

-Hai fatto un ottimo lavoro Draco. Sorrise Ginny -Ora tua madre non può che essere orgogliosa di te- lui annuì guardando la foto della donna

-Spero così di essermi riscattato di tutte le pene che lo ho dato- Ginny annuì

-Ne sono sicura- gli strinse il braccio e lui afferrò la bacchetta

-Rosem- la puntò sulla lapide e, con un piccolo movimento del terreno, germogliò e crebbe velocemente un bel roseto dietro di essa

-Sono bellissima…a tua madre, piacerebbero di sicuro- ne sfiorò una con la punta delle dita. Lui ne recise una -Cosa fai?- lui la guardò

-Devo mostrarti una cosa…Devo sistemare un’altra faccenda- lei lo seguì per il cimitero silenzioso e quando si fermò, Ginny si trovò davanti ad una lapide marmorea. La foto, raffigurava una donna con un bambino in braccio e dei bellissimi gigli erano stati appena posati sul terreno

-Chi sono?-

-Altri innocenti che mio padre non ha risparmiato- Ginny alzò le sopracciglia -Leggi e capirai molte cose-

-Christine Fletcher Piton 04/08/2969-10/07/1989 e Matthew Piton 01/07/1989- 10/07/1989- Ginny strinse gli occhi -LA famiglia del professor Piton?!- fece senza parole -Mi stai dicendo che tuo padre…li ha uccisi?-

-Moglie e figlio del professore- disse lui -Quando volle lasciare i Mangiamorte loro lo punirono togliendogli ciò che lo aveva ‘distratto’ dal suo impegno con l’Oscuro Signore- Ginny rabbrividì e lui posò la rosa -Non potrò mai riscattarmi con loro…non posso fare niente per cambiare quello che è stato. Davanti a loro…che non avevano colpa…non so che cosa fare- lei sorrise

-Rendere orgoglioso Piton è di certo la cosa migliore-

-Non sarà mai veramente orgoglioso di me…avrò cambiato il mio nome ma lui e tutti, sanno che ho in corpo…E per questo, mi vedranno sempre come un Malfoy, il figlio di un Mangiamorte e c’è pure la possibilità li abbia privati della famiglia- lei lo guardò

-MA io no, io non ti vedo come un Malfoy, tu non sei più un Malfoy, e non perché hai cambiato nome OK? Non perché hai firmato dei fogli ma perché non sei come loro erano, tu non sai fare del male alle persone…- si guardarono -E me lo hai sempre dimostrato- lui annuì

-Dobbiamo andare- lei annuì e stringendola a se, lentamente, uscirono dal cimitero mano nella mano

 

 

 

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Capitolo 13
*** Epilogo ***


Epilogo

5 settembre

-Sta ferma Ginny!!!!- la ragazza davanti allo specchio continuava a muoversi come in preda a qualche maledizione. Hermione, che cercava di sistemarle la rose nello chignon, che avrebbe sostenuto il velo di pizzo francese lungo sino alla vita. Stava per prenderla a schiaffi -Ginny vuoi ferm…-

-Oh no!!!!!!! Guarda!!- disse pronta a piangere -Guarda! Io mi rapo a zero!!!- disse portandosi le mani al viso

-Cosa? Dimmi cosa!-

-Guarda questo boccolo Herm! Non sta più come doveva stare!- Hermione afferrò la bacchetta con un gesto secco

-Sestema!- e il boccolo riprese la sua forma originaria. Ginny portò le dita su di esso -Ma ora ferma con le mani! Se continui a torturarti i ciuffi è logico che finiscano col disordinarsi- Ginny congiunse le mani rimanendo immobile. Hermione posizionò le rose poi applicò il velo -Ottimo, fatto!- Ginny si alzò e la guardò voltandosi

-Come sto? Dimmi…non si è rovinato vero? Nessuna piega, nessuna macchia…Oddio se penso a quanti galeoni mi sto portando addosso in una volta mi viene male al pensiero di questo giorno…- si portò davanti allo specchio alto più di lei. Passò le mani, su cui brillava un anello di diamanti da circa dieci carati, sul corpetto di pizzo svizzero intrecciato a perline bianche e luminose, sistemò le maniche larghe, di pizzo francese, che scendevano dalle sue spalle dolcemente, controllò che la rosa, sistemata alla base della schiena, che stringeva la cintura in vita fosse bella larga e dritta poi sistemò la gonna svasata di raso bianco che scendeva sino ai piedi e che si allungava in una coda di un metro. Fece un sospiro

-Sei bella che fai paura Gin- le disse Hermione sedendosi e guardandola con occhi sognanti -Come ti invidio…- si guardarono

-Tu ti sposi fra sei mesi, anche tu sarai magnifica!- sorrise guardandola

-Ma di certo non sarò mai bella come sei tu- le disse -Hai un vestito da circa due milioni di galeoni…- alzò le sopracciglia

-E’ stato Draco!- disse come per scusarsi -Lui ha selezionato una decina di abiti e mi ha lasciato dato una scelta limitata su cui mettere gli occhi…Probabilmente sapeva che avrei scelto qualcosa di meno costoso…E lui, per me, ha voluto il meglio-

-Certo non avete problemi di soldi voi- sorrise Hermione -Se vi va male i vostri pronipoti avranno la sfortuna di dover vendere uno o due castelli che avete sparsi per il mondo- Ginny annuì -In poche parole i vostri discendenti saranno sistemati per almeno sei o sette generazioni più o meno!-

-Hermione…dimmi…secondo te, oggi non arriverà nessuno a rovinarmi il matrimonio vero?- fece preoccupata

-I tuoi genitori?-

-Si…- guardò per terra -Mio padre mi aveva minacciato di non lasciarmi a lui…Ho paura che vengano a rovinarmi la festa- Hermione si alzò dalla sedia e le strinse le spalle

-Naaa! Non credo proprio- Ginny fece un sospiro

-Oddio ho paura!!!- si sedette

-Paura di cosa? Non sarà mica ansia prematrimoniale!?!?- fece scioccata lei -Cioè, è come se foste già marito e moglie!!! Vivete insieme da parecchio…questa è solo…una firmetta- si guardarono

-Si lo so ma…- si mise a girare per la stanza -La fuori ci sono…settecento persone…tutte le famiglie di maghi che io non ho mai sentito neanche nominare…c’è tutto il Ministero della Magia…tutti i professori di cui la metà non sapevo neanche esistessero…Oddio non è il matrimonio ma è..tutta quella gente che mi guarda e che mi fa venire voglia di sprofondare!- Hermione sorrise

-Mi fai ridere…Ma dimmi, dove andrete dopo il matrimonio? Vivrete a Malfoy Manor…-

-Ehi! Non si chiama più così!- la rimbeccò lei irritata. Hermione si morse la lingua, sapeva che gli aveva cambiato nome ma non era abituata a chiamarlo diversamente e sapeva che la cosa, mandava in bestia Ginny più di tutto

-Scusa…-

-Si chiama Black Manor!- fece acida

-Si scusa…-

-OK…-

-Bene allora, che farete?- Ginny fece un sospiro

-Andiamo in giro per l’Europa ma questa volta non a controllare i suoi possedimenti ma a fare un bel viaggetto romantico poi, fra sei mesi ci fermiamo a Parigi-

-Un posto molto romantico…-

-A Rose Ville è nata sua madre e Draco vuole che nasca li il nostro bambino- disse mettendosi di lato davanti allo specchio

-Non vi ci vedo voi due genitori-

-Cosa? E perché?- fece allarmata

-Calmati, non perché non sarete ottimi genitori è perché…siete ancora giovani- Ginny annuì ed Hermione sospirò di sollievo -Come farai col corso di Auror?-

-Oh quello…ci rinuncio già da ora, non ho voglia di rimettermi a studiare. E poi, come hai detto tu, non abbiamo bisogno di soldi- guardò l’orologio appeso -Ma che mi doveva mandare Draco! Se non si sbriga arrivo in ritardo!-

-Tu devi essere in ritardo- le ricordò

-A proposito, mi hai trovato vero che mi accompagnerà all’altare? Avevo lasciato a te il compito!- era già coi nervi a fior di pelle

-Si, non temere…t’aspetta qui fuori!- Ginny annuì -Così vivrete di rendita eh?-

-Non ho detto che non farò nulla!- ribattè lei

-E che farete?-

-Bè, abbiamo già un bimbo che arriva, Draco ha detto che ne vuole degli altri- fece una smorfia -Gliene ho però concessi altri due o tre però…E poi abbiamo circa dieci castelli, sei ville, una decina di tenute e parecchi terreni di cui occuparci…Il tempo per girarci i pollici non è così ampio e se dovessimo pure lavorare per il ministero…sarebbe un suicidio- bussarono alla porta e Ginny scattò come una molla

-Signora, singora Black sono qui- squittì l’elfa domestica entrando con in mano una scatola rettangolare di velluto bianco -Ecco a lei…il signor Balck mi ha dato questa per lei!- Hermione sorrise e Ginny afferrò il cofanetto. Girò la chiave e aprì il coperchio

-Oh_mio_Dio- disse Hermione solamente mentre dalla scatola, Ginny prendeva fuori una parure di diamanti da fare invida ad un re. Hermione le mise al collo la collana con dei diamanti di varie dimensioni poi Ginny sistemò gli orecchini e il bracciale. Prese in mano il biglietto che era all’interno della scatole e leggendolo sorrise.

-Sta bene signora, Missy ritiene lei davvero splendida signora- saltellò e Ginny le sorrise. Un colpo secco alla porta fece illuminare Hermione

-E’ ora- disse a Ginny che era un po’ sbiancata -Su, su riprenditi!- le sventolò la mano davanti al viso e Ginny annuì inumidendosi le labbra con la lingua

-Sono pronta- annuì -Sono pronta- guardò il suo riflesso allo specchio per l’ultima volta poi, prese il boquet di rose bianche e velo da sposa e annuì -Andiamo- Hermione le aprì la porta e Ginny uscì guardando bene di non rovinare il vestito. Alzò gli occhi per vedere chi le era davanti e si dovette appoggiare alla porta per non finire a terra. Li, c’era suo padre, vestito con uno splendido smoking e il fiore all’occhiello. Non era li per portarla via, era sorridente e per nulla arrabbiato

-Visto- fece Hermione uscendo -Non ho fatto un’ottimo lavoro nel trovarti chi ti accompagnava all’altare?- Ginny sentì gli occhi bruciare di lacrime

-Papà…- lui sorrise e si avvicinò

-Io, tua madre e i tuoi fratelli abbiamo pensato che per oggi potevamo lasciare da parte le nostre…divergenze di opinioni- Ginny lo abbracciò

-Papà…Ti voglio bene papà…-

-E io di più…- la guardò -La mia bambina che si sposa…mi spaventa davvero tanto la cosa- lei sorrise

-Non era previsto che fosse ora- disse lei -Ma qualcuno ha deciso di arivare prima del previsto- fece una smorfia -Molto prima del previsto-

-Hermione ce lo ha detto- le porse il braccio -Prima che mi venga da piangere…- disse lui passandosi una mano sotto gli occhi -…andiamo- lei annuì prendendolo a braccetto

-Grazie papà…per avere deciso di venire-

-Nessuno di noi si sarebbe mai perdonato di essersi perso un momento così importante per te- Ginny sorrise. La sala gremiva, a dir poco, di gente. Tutti si alzarono. Sulla porta c’erano tutti loro. Sua madre piangeva, i suoi fratelli sorridevano e sembravano felici. Sorrise loro sospirando di un sollievo che per la prima volta era completo dopo mesi poi, voltò lo sguardo verso di lui. Era così bello…Lo smoking nero con la fascia in vita verde gli stavano d’incanto e i capelli biondi, che non avevano una ciocca fuori posto, gli davano quell’aria da Serpeverde incallito che l’aveva fatta totalmente impazzire. Nessuno le avrebbe tolto la gioia di quel momento perché finalmente la sua vecchia vita si riuniva a quella nuova col sorriso sulle labbra. Nessuno era arrabbiato o triste per quel gesto in cui lei credeva tanto e questo la rendeva felice. Draco le porse la mano che lei afferrò dolcemente, suo padre la baciò sulla guancia poi, con un sorriso, strinse la mano del ragazzo che, ci mise qualche secondo a capire cosa era successo. Una lacrima solitaria scese dagli occhi verdi di Ginny quando, i due uomini più importanti della sua vita, si scambiarono quello sguardo di ringraziamento che riempì il cuore di Ginny di gioia. Suo padre si spostò e finalmente salì i due scalini che la separavano dal fianco di Draco. Lo guardò e finalmente vide, che la felicità completa, stava cominciando solo in quel momento.

Fine

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