A song for Doll and Jimmy

di FabTaurus
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** La Cadillac ha un problema ***
Capitolo 3: *** Daddy ***



Capitolo 1
*** Prologo ***



Prologo




«Io te lo avevo detto che questo posto non mi piaceva!»
«Non cominciare con i “te l'avevo detto” del cazzo. Non mi sembra affatto il cazzo di momento adatto. Piuttosto ce la fai a slegarti?»
«No che non ce la faccio. Le corde sono troppo strette!»
«Anche le mie. 'Fanculo»
«Mi dai i nervi quando parli così»
«Sul serio? Sono incaprettato in attesa di essere mangiato vivo e tu mi rompi i coglioni sulle parolacce? »
«Se non te ne sei accorto siamo in due a essere legati e la tua voce mi irrita!»
«Sei una repressa del cazzo, ecco cosa sei. Ti infastidisco? Mettitelo nel culo il tuo fastidio. Anzi sai cosa? Io dico cazzo quante cazzo di volte del cazzo mi pare cazzo!»
«...»
«Scusa.»
«...»
«Scusa. Dai cazzo...»
«Va bene»
«È che... »
«Tranquillo, ho detto che va bene. Scuse accettate. Piuttosto, lo senti anche tu tutto questo casino?»
«Cosa scusa?»
«Il rumore»
«Ora lo sento, sì»
«E cosa vedi?»
«Nulla. No aspetta. Oh merda...»
«Cosa?!»
«Oh merda. No dico, OH MERDA.»
«Cosa c'è, cosa ...»
«Siamo fottuti!»
«Arrivano?»
«Arrivano!»
«... cazzo.»






  Nota dell'Autore: questa storia all'inizio era nata proprio così, come un semplice scambio di battute. Chi sono? Cosa sta succedendo? Che diamine significa tutto questo? I due si salveranno?
Vi ho appena detto che questa storia era nata per concludersi qua o poco oltre...

... e invece mi sono affezionato alle loro voci. Quindi al prossimo capitolo! 

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Capitolo 2
*** La Cadillac ha un problema ***




La Cadillac Ha Un Problema 



La Cadillac Eldorado 62 sfrecciava lungo la provinciale come una meteora rosso sangue, lanciata alla massima velocità dal motore a otto cilindri. Grimaldello –  il ragazzo al volante – e Bambola – la bambola al suo fianco – si tenevano per mano come divi d'altri tempi, mentre il foulard di seta di lei e la pashmina di cotone afghano di lui svolazzavano sbarazzini nelle turbolenze della decapottabile.
Tutto andava per il meglio. In cielo un raggio di sole sembrava intenzionato a stracciare le nubi, i loro corpi bruciavano di passione e non incontravano niente e nessuno da parecchie settimane. Tutto, ma proprio tutto sembrava andare per il meglio.
Poi un brontolio agitò il cofano della Cadillac, il motore tossicchiò e la macchina perse giri.
Grimaldello spostò lo sguardo dalla strada al cruscotto, stupito dello strano comportamento dell'auto, e lì rimase. Con lentezza staccò la mano dal volante e se la passò fra i capelli. 
« Cosa succede?»  chiese Bambola.
Grimaldello, senza dire una parola, tornò a guardare oltre il parabrezza, fissando il vuoto stradale che si apriva d'inanzi a loro. Si vergognava ad ammettere la verità. 
Avevano trovato quello splendido esemplare di Cadillac meno un mese prima, quando per spostarsi usavano ancora il pick up rubato in una fattoria del Montana.
La Cadillac era abbandonata a bordo strada, con le portiere aperte e tracce di sangue sui sedili. 
Era sporca,graffiata e ammaccata ma Grimaldello se ne era subito innamorato. 
« Siamo quasi a secco baby. Cavolo quanto beve questo bolide.» disse dopo un lungo silenzio.
Bambola sbatté due o tre volte le ciglia, troppo sconvolta per replicare.
Quella dannatissima so-tutto-io si era opposta fin da subito. Tutto perchè nella sua cocciutaggine non voleva abbandonare il grosso Chevy per quella che lei riteneva una macchinetta da fighette. Diceva di trovare terribilmente stupido il tettuccio decapottabile e totalmente inaffidabile la capacità del serbatoio in rapporto ai consumi del motore. In più, sempre secondo il suo insindacabile giudizio divino, mancavano sia un paraurti corazzato che un ampio bagagliaio che potesse sostituire il cassone del pick up, fin ora fondamentale per stipare cibo e carburante.
Grimaldello in cuor suo era consapevole che le ragioni di Bambola erano innegabili, ma questo non diminuiva il fascino che sprizzava da quel veicolo ne il desiderio che lo animava. Alla fine però era stato Grimaldello a spuntarla. Un improvviso quanto misterioso guasto aveva difatti ridotto il Chevy a un abnorme mucchio di ferraglia inamovibile e mentre alcuni fusibili giacevano al suolo rotti e calpestati, il desiderio di Grimaldello di guidare l'Eldorado e sentirsi come in “Paura e delirio a Las Vegas” era diventato finalmente possibile. 
Ora, seduta sui sedili di pelle bianca della Cadillac, la ragazza fulminò Grimaldello con un'occhiata di fuoco.
« Spero tu stia scherzando.»
Lo disse con molta lentezza, misurando ogni parola.
« Lo sai che non scherzo mai» replicò lui svelto, senza distogliere lo sguardo dalla strada. 
« Abbiamo usato l'ultima tanica meno di due giorni fa, non è possibile che siamo già a secco!» Esplose la ragazza, la voce venata d'isteria. Con uno scatto sciolse la mano da quelle di lui, incrociando le braccia sotto il seno. 
Un cipiglio feroce si disegnò sulla sua pelle liscia e leggermente abbronzata.
« Stai sempre a lamentarti baby, impara a prendere la vita come viene. » disse lui facendo spallucce.
Si interruppe per concedersi un lungo respiro, poi riprese: 
« Siamo a secco? Facciamo il pieno. Qualcosa non va? Cambiamo auto. Abbiamo fame? Troviamo un posto e lo svuotiamo.»
« Io non mi lamento, dico la verità. E smettila di chiamarmi “baby”. Ti avevo detto che cambiare il Chevy per questo carrozzone da papponi era l'idea peggiore della tua vita! Ma tu no! “ Tranquilla bambola siamo in America, ci sono più distributori di carburante che fast food!”. Ti odio. Per quanto credi potremmo continuare? Scorrazzare per queste strade dimenticate da Dio, sciacallando per sopravvivere...»
« Non fare la bambola senza cervello, Bambola. Non è più il tempo per le folli rapine a negozi di liquori. Non esiste più una tavola calda in tutti i maledetti Stati Uniti d'America da mettere a ferro e fuoco. Il mondo è cambiato, fattene una ragione. Anzi il mondo è morto e cazzo, noi siamo rimasti indietro. Cosa credi che dovemmo fare? Spararci un colpo in testa e tanti saluti? Metterci in cerca di altri umani? Quelli sono peggio dei Morti e tu, tu  sì che mi guardi come se fossi un povero cazzone, lo sai meglio di me. Preferisco di gran lunga scorrazzare per strade dimenticate da Dio finchè non avrò consumato ogni goccia di benzina rimasta di tutti e 50 gli stati. E se non ti va bene puoi scendere anche ora, per quanto mi riguarda! »
Detto ciò Grimaldello s'azzittì bruciando di rabbia e sensi di colpa.
Una ruga attraversò la fronte di Bambola, una vecchia cicatrice che spuntava solo quando la ragazza cercava di non piangere. Grimaldello la squadrò di sottecchi, troppo astioso per dire qualcosa, ma preoccupato di aver esagerato. Sperava solo di non aver disotterrato ricordi che lei tentava di tenere sepolti e che nonostante tutto avevano la cattiva abitudine di risollevasi dal camposanto dell'oblio nei momenti peggiori. 
« E quindi cosa pensi di fare?» disse invece  Bambola, la voce ferma, ma lo sguardo perso come se d'un tratto non le interessasse più discutere.
Il ragazzo rimase in silenzio, in attesa che qualche idea piovesse giù dal cielo a salvarli mentre tra sibili e scossoni l'auto perdeva mordente.
Un cartello sbilenco e divorato dalla ruggine comparve dietro una curva. Ad una velocità maggiore non lo avrebbero notato e anche a quella velocità fecero faticato a leggerlo.
Route 13 – MercyFall
2,4 miglia

Grimaldello si trattenne dal cacciare un urlo di vittoria solo per timore di rinfocolare l'astio di Bambola.
« Guarda proprio al caso nostro. Quando si dice la fortuna. Ci scommetto le palle che una pompa di benzina la troviamo.» disse. Gli occhi celati dalle lenti affumicate dei suoi occhiali Gucci, scintillavano.
« Ti va sempre dritta... se ci sono Morti, cosa facciamo? Speriamo che una pioggia di meteore li faccia fuori al posto nostro?» rispose Bambola con un occhiata di sdegno. 
Il ragazzo sorrise. 
Sconfitti i propri reventants interiori Bambola stava già recuperando il suo tipico sarcasmo.
« No, per oggi credo mi affiderò alla Bibbia. Non ne sono proprio sicuro ma voglio rischiare...»
« La Bibbia? Bha... forza spara. Voglio proprio sentire la battuta arguta che tenevi in caldo per le occasioni speciali.» 
« Appena arriviamo ti cerchiamo un antiacido baby. Allora, vediamo se ricordo. Dovrebbe cominciare così...Ezechiele, 25:17...»
« Aspetta un attimo. Mi vuoi citare Vincent Vega?»
« Non era la battuta di Vincent! Era del negro cazzuto!»
« Marsellus Wallace?»
« No quello è il negro che viene stuprato dai sadici...»
« Jules allora?»
« Finalemente!»
« Già, simpatico. Non credo di capire cosa centri quella battuta con la domanda che ti ho fatto...»
« Ma è semplice baby » disse lui portando una mano al sedile posteriore e rovistando dentro un borsone da palestra. 
Lei lo guardò, curiosa.
« Se troviamo dei Morti “la mia giustizia calerà sopra di loro con grandissima vendetta e furiosissimo sdegno.” » e detto ciò, prima di riprendere il discorso si esibì nel suo sorriso più accattivante. Una mazza da baseball irta di chiodi  e incrostata di sangue mulinò al di sopra delle loro teste.
« Al primo che si azzarda a sbavare sulle mie scarpe Armani gli spedisco il cervello da qui fino in Messico.» 
« A volte sei proprio scemo, ma è per questo che ti amo Grimaldello mio» disse la ragazza con una risata, mentre si allungava verso di Grimaldello.
« Lo so Bambola» disse lui cingendole le spalle con il braccio armato.
Con un ultimo colpo di tosse, la macchina prese a vibrare e si arenò definitivamente sul ciglio della strada mentre i loro baci sbocciavano in qualcosa di più.



Nota dell'Autore:
nello scrivere questo capitolo mi sono divertito molto e spero possa risultare piacevole anche a voi che lo leggete. Curare rimandi e citazioni – più o meno palesi –  è stata la parte più divertente dell'intero lavoro di revisione. È la prima volta che mi cimento in questo tipo di cose e spero di non aver esagerato. L'ultima parola spetta a voi, non traditemi ;) 
Doll e Jimmy, lo avrete capito sono stati italianizzati in Bambola e Grimaldello( sì, Jimmy in inglese vuol dire proprio questo ed è una cosa che ha stupito pure me)...perchè? “Zucchino e coniglietta” tanto per cominciare; mi piaceva come suonavano; ero stufo dei soliti protagonisti con i nomi ingles; sono un fan di Francesca Lia Block e dei suoi Angeli Pericolosi dagli strani nomi ...scegliete voi una motivazione, van tutte bene. 
Allo stesso modo avrete cominciato a capire che il mondo in cui si muovono i nostri due (anti)eroi non è il mondo che noi conosciamo. Senza rivelare più del necessario posso confermarvi che sì, i Morti sono zombie e che sì gli scenari sono dipinti sulla falsariga di un mondo post apocalittico.
Il tempo per le rivelazioni sottobanco è concluso, ora non mi resta che salutarvi e augurarmi di incontravi anche al prossimo capitolo.

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Capitolo 3
*** Daddy ***



Daddy




Grimaldello piantò un piede fra le scapole del corpo riverso ai suoi piedi e con uno strattone divelse la mazza chiodata dal cranio del Morto. Fluidi corporei e sangue denso come melassa schizzarono sull'asfalto in una macabro ventaglio di colore degno del pennello di Pollock.
Grimaldello si sedette sul cofano di una macchina priva di copertoni.
Bambola, seduta su un basso macapiede di fonte a lui, stava ripulendo la propria roncola quando lo sentì grugnire qualcosa. Alzò lo sguardo cercando di capire se stesse parlando con lei, ma vide che era completamente assorto a strofinare uno ad uno i rostri d'acciaio della mazza da baseball con un lembo di tessuto strappato alla camicia del cadavere ai suoi piedi.
«Amore potresti ripetere, non ho capito.» disse Bambola avvicinandosi a lui. Avevano rovistato la pompa di benzina per più di un 'ora senza trovare altro che qualche confezione di batterie, tre lattine di arachidi, e nascosta nel portascopino della latrina una bottiglia di scotch Macallan da duecento dollari.
E un Cadavere nascosto dentro un vecchio congelatore chiuso da sei lucchetti. L'umorismo di chi aveva architettato uno scherzo del genere aveva di certo bisogno di una pesante revisione.
«Nulla, imprecavo. Si è storto un altro chiodo e il legno tutto attorno ormai è così secco che comincia a creparsi. Non durerà ancora per molto... »
«Mi dispiace, so che era un oggetto a cui eri molto affezionato»
«Puoi ben dirlo baby. Il primo regalo di mio padre che io ricordi e l'ultimo che ho potuto fare io a lui. Uno swing dritto alla nuca. Il miglior tiro della mia vita ti dico, senza dubbio da home run. »
Sembrava solo stanco mentre raccontava, come se stesse davvero parlando della partita del giovedì. Tuttavia Bambola vide l'ombra di tristezza che gli attraverso lo sguardo. Fu appena il tempo di un respiro ma lei la colse. Si assicurò l'arma alla cintola e lo raggiunse, mettendosi di fonte a lui, totalemnte incurante di aver infilato uno degli anfibi fra schegge d'osso e materia cerebrale.
Con la mano guantata gli carezzò una guancia, spettinandogli la barba.
«Sarebbe orgoglioso di te, almeno quanto lo sono io.» sussurrò.
«Non credo... alla fine è sempre stato uno stronzo. » rispose lui.  
Bambola rimase colpita da quelle parole.
«Cosa vuoi dire?».
Grimaldello distolse lo sguardo.
«So che dovrei provare vergogna, tuttavia non posso negare che piantargli due pollici d'acciaio cromato nel cranio mi abbia provocato una certa dose di soddisfazione. ».
Bambola rimase i silenzio, imbarazzata e incerta su cosa replicare ad una affermazione del genere.
Grimaldello invece riprese: « Non me ne è mai fregato niente del baseball. Non quanto al mio vecchio almeno. Oh non puoi sapere, ma lui era proprio un fissato del cazzo. Mi aveva regalato questo dannato randello nella assurda convinzione che diventassi il nuovo Joe di Maggio. In realtà a forza di urla botte e pretese assurde riuscì a rendermi insopportabile questo sport. »Fece una pausa, lo sguardo perso in ricordi lontani. Poi guardò il legno macchiato da sangue e sudore, quasi avesse ritrovato un gioco di quando era bambino.
«Perchè credi ci siano questi chiodi? » disse parlando più a se stesso che rivolgendosi a qualcuno in particolare.
«Credo che... credevo che li avessi messi tu per renderlo più mortale» rispose Bambola, con la voce che tremolava per l'incertezza.
«Sì, questo vale per gli ultimi chiodi. Ma questi e questi, li vedi? Sono piccoli, spezzati, corti... li ho piantati anni e anni prima che succedesse tutto questo casino. Era stata la giornata più orribile di tutta la mia vita e in un accesso d'ira presi un pugno di chiodi e il martello da carpentiere di mio padre. Non riuscii a piantarli tutti ma quello che avevo fato aveva reso inutilizzabile per sempre questo stramaledettismo aggeggio.»
«Capisco...»
«No, non credo. Ma non è importante. Non puoi nemmeno immaginare quanto si incazzò il vecchio bastardo nel vedere cosa avevo combinato.» Il ragazzo rise, ma il suono di quella risata era roco e malato. Il latrato di cane morente che tenta di vomitare il boccone avvelenato.
Bambola sollevò le braccia, come a volerlo abbracciare, ma subito le lasciò ricaredere molli lungo i fianchi. Grimaldello non si era mai confidato a quel modo con lei e ora che lo aveva fatto non si sentiva più sicura di voler affrontare le ombre che si celavano dietro quegli occhi nocciola.
Intanto in cielo si andavano addensando cupe nubi temporalesche.
«Mi dispiace...» provò a consolarlo, ma la voce con cui pronunciò quella frase era priva di qualsiasi calore. Vuote parole che si persero nel vento crescente, alla deriva come foglie morte.
Un brontolio lontano scosse l'aria. Bambola si sentì rabbrividire quasi che il riverbero di quel tuono lontano avesse scosso quanto c'era di più fragile in lei.
« Raccogliamo quel poco di utile che abbiamo trovato e lasciamo questa pompa di benzina alla polvere e agli insetti» disse il Grimaldello alzandosi dal cofano arrugginito e appoggiando la mazza chiodata sulla spalla.
«Va bene capo...» rispose Bambola. Non si era ancora ripresa da quell'assurda chiaccherata e non aveva molta voglia di parlare.
«Inoltre credo sia il caso di muoverci, baby» aggiunse il ragazzo con sguardo fisso all'orizzonte. « Vorrei farmi un giro in città prima che il Signore degli Eserciti comandi ai suoi angeli di pisciare sulle nostre teste il temporale più forte dell'anno. »




Nota Dell'Autore: come state vedendo cerco di proseguire ad un buon ritmo, è una cosa strana per me che di solito lascio passaare parecchio tempo fra un aggiornamento e l'altro. certo è che non pubblico sti gran capitoloni ma confido che "pillole" frequenti aiutino a mantenere l'attenzione più che suppostoni galattici una volta al secolo.
Bambola brandisce una roncola, attraezzo decisamente poco raffinato lo so, ma già in un altro racconto di matrice zombie (la Famiglia, che trovate nella raccolta di racconti SolanumXXIV di Ivan+) avevo una protagonista femminile armata di machete...che ci posso fare io se adoro i personaggi femminili che brandisono ste armi bianche così brutali.

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