Il sentiero invisibile

di I_S_Acquamarine
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrivo nel mondo dei pirati ***
Capitolo 2: *** Convivenza ***
Capitolo 3: *** Aokiji ***
Capitolo 4: *** Come va agli altri? ***
Capitolo 5: *** Water Seven ***
Capitolo 6: *** La Franky Family ***



Capitolo 1
*** Arrivo nel mondo dei pirati ***


E rieccomi qui con un'altra storia! Sta volta un bel crossover tra Naruto e One Piece, yuppi!

Partiamo subito con le comunicazioni di servizio che sono parecchie.

Allora: 1) sono i ninja che finiscono nel mondo di One Piece. Alcuni appariranno ora, altri più avanti, quindi non preoccupatevi se non vedete qualcuno. 2) questa storia si colloca, nella cronologia di One Piece dopo Skypea ma togliendo Navarone e Foxy. Questo semplicemente per evitare di mandare a quel paese la salute mentale dei ninja (Navarone) e la mia (Foxy). Spero possiate comprendere. Per quanto riguarda la cronologia di Naruto invece, i personaggi vengono tutti dallo Shippuden. 3) non so come saranno gli aggiornamenti quindi non preoccupatevi se non mi vedete per lungo tempo. 4) a fine capitolo troverete un piccolo riassunto dei ninja apparsi e di dove sono finiti. Man mano che appariranno l'aggiornerò, quindi state tranquilli.

Mi pare che sia tutto. Non mi resta altro che augurarvi buona lettura.

Aspetto i vostri commenti!!

 

 

 

 

 

 

PREFAZIONE

 

Si dice che esistano dei passaggi che collegano due dimensioni che in comune non hanno nulla.

Questi passaggi possono trasferire cose e persone da una dimensione all'altra quando in tutte e due accade un evento che possa metterle in collegamento in modo spontaneo.

Si dice che, per tornare nel proprio mondo, bisogna percorrere un sentiero invisibile che non ci si accorge di aver percorso finché non ti ritrovi di fronte alla scelta di tornare a casa o rimanere nella dimensione ospite.

Non ci sono mai state prove che questo fatto sia avvenuto, anche perché nessuno è mai tornato indietro se è finito in un altra dimensione.

Mai, almeno finché questo non successe ad alcuni ninja del mondo di Naruto che si ritrovarono improvvisamente in un mondo popolato da pirati.

Un mondo a loro sconosciuto dove non tutto è quello che sembra.

Un mondo che cambierà il loro modo di vedere le cose.

I ninja si ritrovarono sparpagliati tra varie ciurme, chi tra i pirati, chi nella marina, chi tra i rivoluzionari, chi per conto suo.

Come stravolgeranno i nostri ninja la storia del mondo di One Piece?

Venite a scoprirlo.

 

 

CAPITOLO 1

 

Naruto stava tornando a Konoha dopo i due anni di allenamento in giro per il mondo con il maestro Jiraya, simpaticamente soprannominato Ero-sennin dal ragazzo.

I due erano quasi arrivati alle porte del villaggio quando furono investiti da una forte luce che li inghiottì.

Naruto e Jiraya non furono gli unici ninja ad essere inghiottiti da quella strana luce.

Altri ninja di Konoha, altri di altri villaggi, le forze portanti, alcuni membri dell'Organizzazione Alba e anche alcuni Kage ne furono investiti.

Cos'era quella luce?

Che significato aveva?

Che stava succedendo?

 

***

 

Rufy e ciurma avevano detto addio all'Isola nel cielo per poter tornare nella Grand Line e continuare il loro viaggio verso l'One Piece.

La discesa era stata tranquilla, anche grazie alla piovra mongolfiera che aveva attutito la discesa come se fosse un grande paracadute.

L'ultimo tratto era stato un po' movimentato a causa dell'improvviso sgonfiarsi della piovra, ma erano arrivati a destinazione sani e salvi senza troppi danni alla nave.

Però, non c'erano più solo loro sulla nave.

C'era anche qualcun altro.

In mezzo al ponte della Going Marry erano apparse cinque persone: una ragazza, una donna, un uomo e due ragazzi.

La ragazza aveva gli occhi color perla e capelli blu scuro. Indossava una giacca color lillà, pantaloni scuri e sandali.

Il ragazzo aveva capelli biondi, occhi color del cielo e vestiva con una tuta arancione e nera e dei sandali blu.

L'altro ragazzo aveva capelli scuri, occhi altrettanto scuri ma vuoti, vestito con un mantello nero a nuvolette rosse.

L'uomo aveva capelli argentei, un coprifronte calato sull'occhio sinistro, vestito con un giubbotto verde, maglia e pantaloni blu scuro. Sul viso portava una maschera che in pratica, insieme al coprifronte, lasciava vedere solo l'occhio destro.

La donna era bionda, vestiva con una casacca che lasciava vedere il seno prominente e pantaloni scuri. Aveva gli occhi nocciola e sulla fronte aveva un segno azzurro a forma di rombo.

Tutti e cinque avevano uno sguardo e un'espressione spaesata sul volto.

Erano stati strappati ai loro impegni, anche se a non tutti dispiaceva questa piega della cosa, e non avevano nessuna idea di dove fossero.

<< Ma che...? >> fu l'unica cosa che uscì dalla bocca del biondo.

Era così spaesato che non riusciva a mettere più di due parole in croce.

Tutti i membri della ciurma di Rufy si accorsero dei nuovi arrivi sulla nave e li circondarono.

Tutti erano all'erta, a parte Rufy che aveva una faccia tra lo sorpreso e il divertito, pronti ad un eventuale attacco.

Sanji, notando l'abbondanza della donna che era appena apparsa, perse completamente la ragione e cominciò a fare il cascamorto come il suo solito con esito molto diverso dal solito.

La donna, con vena pulsante sulla fronte dalla rabbia, gli tirò un cazzotto che lo spedì dall'altra parte della nave in un secondo.

<< Come ti permetti?! Pervertito!! >> disse la donna ringhiando.

Tutta la ciurma di Rufy rimase a bocca aperta a quella dimostrazione di forza.

Neanche Nami poteva competere con quella donna.

L'unico che aveva un che di compiaciuto nell'espressione era Zoro. Finalmente il cuoco aveva trovato qualcuno che gli teneva testa.

I nuovi arrivati sembravano un po' timorosi nei confronti della donna.

<< Tsunade, si calmi per favore. Non le sembra di aver esagerato un po'? >> disse l'argenteo.

<< Kakashi, non dirmi quello che devo fare. Se l'è cercata. Così impara a tenere le mani a posto. >> rispose Tsunade.

<< Scusate, ma voi chi siete? E come siete finiti qua? >> fece Nami, prendendo la parola visto che nessuno degli altri lo faceva.

<< Io sono Tsunade, mentre loro sono Kakashi, Naruto, Hinata e Itachi. Itachi?!! Che ci fai qui tu?! >> fece Tsunade indicando gli altri e rimanendo di sasso quando vide l'ultimo nominato.

Istintivamente Kakashi e Tsunade si misero tra Itachi e Naruto, come a voler difendere il biondo da un attacco improvviso del moro.

<< Calmatevi. Ne so quanto voi su come sono finito qui. Non ho nessuna intenzione di fare del male a Naruto, quindi rilassatevi. >> disse Itachi con calma e tono atono.

<< Permetterai che non ti crediamo sulla parola, vero? >> rispose Kakashi.

<< Non mi aspetterei nulla di meno da voi due. Però, visto che non sappiamo dove siamo, ne come tornare a casa, al momento Naruto non è più la mia priorità. Direi che una tregua finché non torniamo nel nostro mondo si possa fare. >> propose il moro.

<< Ok, ma la fiducia dovrai meritartela. >> disse Tsunade rilassandosi appena.

<< Qualcuno vuole spiegare anche a noi?! >> interruppe lo scambio di battute Nami.

Tsunade cominciò a spiegare chi erano e cos'era successo prima che finissero lì.

Chissà dov'era finita Shizune si ritrovò a chiedersi la donna.

 

***

 

Shikamaru fu il primo a riprendersi dallo shock iniziale, ma non riusciva lo stesso a credere a quello che era successo.

Un attimo prima stava girando per Konoha con la sua seccatura personale, Temari, per questioni burocratiche, mentre un secondo dopo si ritrovò con Ino e Choji su una nave, davanti ad un uomo enorme e circondato da chissà quanta gente che non avevano proprio un'espressione amichevole.

Ma tutte a lui dovevano capitare?

<< Chi siete? Come siete arrivati fin qui? >> chiese uno di quelli con una strana acconciatura che lo faceva assomigliare ad un ananas. (parla lui! Nda)

<< Non sappiamo come siamo finiti qui, né dove siamo a dire il vero. >> rispose Shikamaru.

Non voleva rivelare troppo su di loro.

Infondo erano in un territorio ostile. Non si sapeva cosa sarebbe potuto succedere.

Meglio non rischiare.

<< Ripeto, chi siete? Come siete riusciti a salire sulla Moby Dick senza farvi notare? >> ripeté lo stesso di prima.

<< Ripeto: non sappiamo nulla di quello che è successo. >> ribadì Shikamaru.

Nel frattempo anche Ino e Choji si erano ripresi dallo shock, più o meno.

<< Shika, ma che è successo? >> chiese Choji all'amico.

<< Già, che è successo? >> fece coro Ino.

<< Non ne ho la più pallida idea. E questi qui non lo vogliono capire. >> rispose Shikamaru ai due amici.

Non aveva idea di dove fossero, chi fossero quei tipi, ne di come tornare a casa.

Perchè tutte a lui?

All'improvviso, l'uomo gigantesco seduto su un trono altrettanto grande e con i baffi a mezzaluna scoppiò in una risata profonda.

Che ci trovasse di divertente lo sapeva solo lui.

<< Siete simpatici. Io sono Barbabianca, il capitano di questa ciurma. Posso sapere chi siete voi? >> fece l'uomo guardando i tre ragazzi.

<< Io sono Shikamaru Nara. >> rispose il ragazzo con il codino fissando attento l'uomo gigantesco.

Non sapeva se fidarsi o meno.

Non sembrava avere cattive intenzioni, ma non si poteva sapere.

Meglio non abbassare la guardia.

<< Io sono Ino Yamanaka. >> rispose la ragazza, facendo ondeggiare la coda di capelli biondi.

Al che, gran parte degli uomini della ciurma, le sbavò dietro.

Non si vedevano tutti i giorni di ragazze con forme così generose da quelle parti.

La ragazza fu molto contenta di quelle attenzioni, purché tenessero le mani al loro posto.

<< Io sono Choji Akimichi. >> disse il ragazzo robusto con due segni a forma di spirale sulle guance.

<< Ora che abbiamo fatto le presentazioni, possiamo sapere che mondo è questo e che ruolo avete voi? >> chiese Shikamaru leggermente seccato.

Barbabianca sorrise all'impertinenza del nuovo arrivato.

Dopo l'accontentò rispondendo alla sua domanda.

La risposta che ottennero i tre ragazzi li lasciò basiti.

Non era proprio quella che si aspettavano.

 

***

 

La giornata procedeva tranquilla nel sottomarino di Trafalgar Law.

O almeno, tranquilla nei limiti del possibile per una ciurma di pirati.

In ogni caso, era appena arrivata l'ora di pranzo e tutti si trovavano nella sala mensa, quando la calma fu interrotta dall'apparizione improvvisa di due figure.

Una ragazza e una giovane donna.

Come fossero arrivate era un mistero.

Però l'arrivo di due donzelle non fu una brutta novità per alcuni membri della ciurma, anzi.

Fu presa anche troppo bene.

Peccato che al primo che si avvicinò per “tastare” il terreno, si beccò un pugno che lo spedì contro il muro dalla ragazza con i capelli rosa, per poi beccarsi anche un'occhiataccia raggelante dalla stessa.

<< Ehi, ragazzina, chi ti credi di essere per maltrattare uno dei miei uomini? >> fece Law con calma quasi innaturale.

Tutti i membri della ciurma fecero un passo indietro.

Quando il capitano parlava con quel tono, voleva dire solo una cosa: guai in vista.

Meglio togliersi dai paraggi il più presto possibile.

<< Intanto non chiamarmi ragazzina. Secondo, dì ai tuoi di tenere le mani a posto. Terzo mi chiamo Sakura, chiaro?! >> fece la ragazza.

<< Sakura, non mi sembra il caso... >> fece l'altra cercando di calmare la compagna.

<< Sakura eh? In effetti con quei capelli rosa... lo sai che sono ridicoli vero? >> continuò Law con calma calcolata.

<< Ma come ti permetti!!! >> fece Sakura punta sul vivo per poi partire con l'intenzione di scalfire quel sorrisetto con un bel pugno dei suoi.

Peccato per lei che la compagna provò a trattenerla.

<< Sakura, calmati! Non ti sembra di esagerare? >> tentò di rabbonirla.

<< Lasciami Shizune! Lasciami! >> protestò Sakura.

<< Io farei come dice la tua amica, sai? >> continuò Law con il suo sorrisetto irritante.

Sakura non ci vide più.

Cominciò a inveire in tutti i modi che le venivano in mente contro quel tipo da strapazzo.

Law ghignò prima di attivare il potere del suo frutto del diavolo.

Si sarebbe proprio divertito con quella ragazzina dai capelli rosa.

Veramente molto.

 

***

 

Gaara, Temari e Kankuro non avevano la minima idea di dove fossero finiti.

Neanche il come fossero finiti lì gli era tanto chiaro.

Sapevano solo che si trovavano su una nave con dei tipi poco raccomandabili che li fissavano.

La cosa era parecchio irritante, soprattutto per Temari.

<< E voi chi diavolo siete?! >> fece quello con capelli rossi sparati per aria, occhiali da aviatore, trucco pesante e vestito in modo che definire crimine contro la moda era un eufemismo.

Temari lo trucidò con lo sguardo.

Non sopportava i maleducati. Figurarsi poi uno che sembrava una drack queen.

<< Attento a come parli, rosso. >> rispose lei guerrafondaia.

Gaara manteneva la sua espressione impassibile di sempre.

Kankuro stava cercando di capire cosa stesse succedendo, pronto a usare le sue marionette in caso di bisogno.

<< Sentite un po' la ragazzina! Senti bella, sei sulla mia nave chiaro? Non credere di potermi dare ordini. Intesi? >> sibilò il rosso che, evidentemente, era il capitano della combriccola.

<< Sarò anche sulla tua nave, ma vedi di non fare troppo il maleducato. Quelli come te non li sopporto. >> rispose Temari impugnando il suo fidato ventaglio.

<< Cosa credi di fare con quello? Vuoi farmi un po' d'aria per caso? >> ribatté l'altro ironico.

Temari non rispose, si limitò a fare un sorrisetto sadico.

<< Mossa sbagliata. >> sussurrò Kankuro al fratello, il quale si limitò ad annuire appena.

Di là a un secondo, Temari estrasse il ventaglio e scaglio un attacco di lame di vento che mando il rosso a gambe all'aria e facendo alcuni danni, non seri, all'imbarcazione e ai vestiti dell'uomo.

<< Dicevi scusa? >> chiese compiaciuta prendendolo per i fondelli.

<< Mi sa che hai trovato pane per i tuoi denti, Kidd. >> fece un tizio con una maschera a coprirgli il volto al capitano, ridendo appena alla scena.

<< Killer, taci. – fece Kidd rialzandosi e guardando in cagnesco prima il sottoposto e poi la nuova arrivata – cerchi rogne per caso? >> ringhiò.

No, l'arrivo dei fratelli della sabbia in quella ciurma non era proprio iniziato col piede giusto.

Il problema era che non sembrava che ci sarebbero stati dei miglioramenti nella situazione.

Chissà chi l'avrebbe spuntata.

 

***

 

Quando Deidara e Sassori furono travolti e trasportati nel mondo di One Piece da quella strana luce stavano litigando su cosa fosse l'arte.

Il primo sosteneva che l'arte fosse una cosa effimera, che durava solo un momento, come le esplosioni che tanto amava.

L'altro diceva che l'arte fosse qualcosa che dovesse durare in eterno, come le sue marionette.

Insomma, erano nel bel mezzo del solito litigio, che si sarebbe concluso con una rissa degna di tale nome, se non fosse stato che un marine alquanto seccato e facile alle incavolature non si fosse messo in mezzo.

Il marine in questione era il Commodoro Smoker e, se era già nervoso prima, figurarsi ora.

Due completi idioti, almeno secondo il suo parere (ma anche il mio. Nda), gli piombano all'improvviso sulla nave, litigando su cosa sia l'arte, creando il putiferio tra i suoi uomini.

Smoker non ci pensò su due volte a fermarli con il suo fumo.

Ora, se il rosso sembrava averla presa con calma allarmante, il biondino stava lanciando una serie di improperi degni di uno scaricatore di porto.

Già dalla prima impressione, Smoker poteva dire che gli avrebbero fatto saltare i nervi entro sera quei due.

Era fortemente indeciso se buttarli in mare e lasciare che ci pensassero i re del mare, o ammazzarli lui lì e subito.

<< Senti brutto st***o, mettimi giù! Razza di c******e!! Mettimi giù!!! >> sbraitò Deidara alla volta del marine.

<< Stammi a sentire razza di schizzato. Sei sulla mia nave e qui comando io. Quindi, a meno che tu e il tuo compagno non vogliate nuotare fino alla prossima isola, o finire come cadaveri in fondo al mare, ti consiglio di chiudere la bocca e darti un calmata. Chiaro? >> disse Smoker quasi ringhiando alla volta dei due ninja.

Quei due gli avrebbero portato solo guai, se lo sentiva.

E lui, di guai, ne aveva già abbastanza.

Forse avrebbe fatto bene a buttarli in mare veramente.

Intanto doveva trovare un modo per far star zitto il biondino prima che le urla gli facessero venire un'emicrania.

O così, o avrebbe veramente commesso un omicidio.

 

***

 

Altri nove ninja erano stati inghiottiti da quella luce ed erano finiti nel mondo di One Piece.

Nove ninja di cui cinque erano di Konoha, uno era un traditore di Konoha e, i restanti, erano esperimenti o sottoposti di Orochimaru.

Non erano finiti su isole sconosciute, in mezzo a ciurme di pirati, no.

Erano solo apparsi nell'ufficio di Sengoku, il capo della marina.

Ora, per Sengoku fu come trovarsi in mezzo ad un incubo e, considerando che nel suo ufficio c'era anche Garp, magari era solo il peggiorare di un incubo preesistente.

Non era da escludere come ipotesi.

Fatto sta che dovette sedare un paio di risse che si vennero a creare tra il ragazzo con il cane e quello con i capelli a culo d'anatra, più qualcuna tra la ragazza con i capelli rossi e gli occhiali e il ragazzo che con i capelli bianchi che diventava una pozzanghera a comando.

Che avesse mangiato un frutto del diavolo?

Fatto sta che tra lui e Garp ci volle un po' per fermare le risse.

Aveva come l'impressione che i suoi mal di testa sarebbero andati peggiorando.

Ma perché aveva accettato quell'incarico?!
Perchè?

Quanto mancava alla pensione?

Sperò molto poco.

 

*****

 

Anche altri ninja, provenienti dalle altre cinque grandi nazioni furono portati nel mondo di One Piece, ma furono fatti apparire su varie isole disseminate in giro per la Grand Line.

Qualcuno finì addirittura sulla nave di un qualche Imperatore portando un leggero scompiglio, ma nulla di irreparabile.

C'è chi la prese come una sfida, chi con filosofia, chi dovette sbattere la testa contro la realtà prima di arrendersi all'evidenza. Insomma, ognuno la prese in modo diverso.

Alcuni si trovarono tra loro e decisero di cercare un modo per tornare a casa viaggiando insieme.

Altri preferirono andarsene in solitaria.

Altri ancora rimasero con le ciurme in cui erano capitati, anche se alcuni capitani non la presero proprio benissimo. Basti pensare a Smoker o a Kidd per capirlo.

Però tutti erano d'accordo su una cosa: dovevano tornare a casa.

A qualsiasi costo.

Chissà quale sarebbe il sentiero invisibile che avrebbe percorso ognuno di loro per riuscire ad ottenere la possibilità di tornare a casa.

Ognuno aveva il suo, bisognava solo vedere dove li avrebbe condotti.

Sarebbero cambiati o sarebbero rimasti quello che erano?

 

 

 

 

 

 

Allora, vi è piaciuto?

Spero di sì. E spero anche che vogliate dirmi cosa ne pensate.

Intanto, ecco qui la tabellina riassuntiva di dove sono finiti i nostri.

 

 

Naruto, Hinata, Kakashi, Tsunade e Itachi ------------- ciurma di Rufy

 

Shikamaru, Ino e Choji ------------ ciurma di Barbabianca

 

Gaara, Temari e Kankuro ------------ ciurma di Kidd

 

Sakura e Shizune -------------- ciurma di Trafalgar Law

 

Deidara e Sassori -------------- nave di Smoker

 

Kiba, Shino, Sasuke, Karin, Seigetsu, Juugo, Orochimaru, Danzo e Sai ----------- marina. Le destinazioni finali sono ancora da decidere e non è detto che restino quelle fino alla fine della storia.

 

Yugito Nii -------------- isola deserta da dove poi si unirà ad Ace.

 

Jiraya, Nagato e Konan ---------------- isola misteriosa. Mi dispiace non poter dire di più, ma dov'è la sorpresa altrimenti?

 

 

Allora, no, non vi siete persi un pezzo. Yugito l'ho messa solo perché fa una comparsata nel prossimo capito. Mi sono solo presa avanti. Non allarmatevi.

Questa lista verrà aggiornata man mano che scopriremo dove sono finiti i nostri ninja.

Aggiungo anche che non ci saranno tutti i ninja della generazione di Naruto, come non ci saranno Tobi o Madara. Credo che come super cattivi bastino quelli di un universo.

I cercoteri, quindi le relative forze portanti, ci saranno credo tutti.

Bene, credo proprio che questo sia tutto.

Ultima domanda: quanto ci metterà Smoker a decidere su annegare o no il “povero” Deidara? Si accettano scommesse.

Alla prossima!!

Iaele

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Capitolo 2
*** Convivenza ***


Ed eccomi qui con il secondo capitolo.

Questo sarà solo un capitolo per vedere come va la convivenza tra pirati, marine e ninja.

La storia vera e propria comincerà dal prossimo capitolo, ma questo capitolo è necessario per vedere come si sono integrati i nostri amati ninja in questo mondo.

E poi, vedere le facce di alcuni di loro di fronte ad alcune abilità dei pirati... beh, diciamo che non ho resistito.

Spero comunque che vi piaccia questo capitolo.

Buona lettura e non vedo l'ora di leggere i vostri commenti!!!

Iaele

 

 

 

CAPITOLO 2

 

<< … e questo è tutto. >> concluse la spiegazione Tsunade.

In pratica aveva spiegato ai pirati chi erano, da dove venivano, com'era il loro mondo e quello che era successo un attimo prima che si ritrovassero lì.

Aveva anche detto chi era Itachi per loro e l'Uchiha non aveva negato.

Era semplicemente rimasto in silenzio ad ascoltare come tutti gli altri.

E, a parte qualche interruzione da parte di Naruto e Rufy, Naruto che diceva la sua su quello che spiegava Tsunade e Rufy che la costringeva a ripetere una parte perché non aveva capito, non era successo niente di troppo grave.

A parte ripetere il tutto almeno tre volte.

Ormai c'era abituata con Naruto, quindi non se la prese troppo.

Ma quando alla fine di tutta la lunga spiegazione Rufy se ne uscì con uno dei suoi “Ho fame!” a trentadue denti non ci vide più.

Fu addirittura più veloce di Nami e Sanji.

Carico il pugno e lo scaraventò in faccia al moretto.

Il risultato lasciò a bocca aperta i ninja.

La testa di Rufy schizzò via fino a raggiungere la polena della nave per poi tornare al suo posto, sorriso compreso, come se fosse stata attaccata ad un elastico.

A Tsunade prese un tic nervoso all'occhio e rimase a fissare per alcuni minuti il pirata senza sapere cosa dire o cosa pensare.

Com'era possibile una cosa del genere?

<< Ahi >> se ne uscì alla fine Rufy sancendo il collasso della donna.

Poveretta.

Il pugno di Nami però fece effetto, eccome se fece effetto.

Gli spuntò proprio un bel bernoccolo.

<< Ehm... qualcuno vuole spiegarci per favore? >> chiese Kakashi mentre Hinata e Chopper cercavano di far rinvenire Tsunade.

<< Il signorino qui ha mangiato un frutto del diavolo e ora è di gomma. >> rispose Nami mentre Rufy si riprendeva dal pugno della navigatrice.

<< Ah. Quindi suppongo che anche qualcun altro qui l'abbia mangiato vero? >> continuò Kakashi guardando la renna. Da quello che sapeva non c'erano evocazioni che includessero quel tipo di animale.

E poi, sembrava troppo tenero per essere un animale da combattimento.

<< Esatto. Rufy, Robin e Chopper hanno mangiato tutti un frutto del diavolo diverso. >> confermò Sanji.

<< Anche lui? – fece Naruto indicando la piccola renna – Non è un'evocazione? >> chiese.

<< Una che? >> risposero i pirati.

Naruto pensò che era meglio fargli vedere invece che provare a spiegarglielo.

Lui con le spiegazioni tecniche non ci andava d'accordo.

<< Naruto, non esagerare. >> gli raccomandò Kakashi capendo quello che voleva fare il biondo.

Il biondo non lo badò neanche.

Compose i sigilli ed effettuò la tecnica del richiamo.

Davanti ai pirati apparve un grande rospo rosso con un gilet blu addosso.

Era alto più o meno quanto una persona.

<< Ciao Naruto! Dove siamo? Chi sono questi? Nuovi amici? >> chiese il rospo lasciando di sasso i pirati.

<< E questo chi è? E da dove è sbucato? >> chiese Usopp impaurito e sorpreso.

Rufy invece aveva gli occhi a stella dalla felicità.

Un rospo gigante! Chissà se era buono da mangiare...

<< Ciao Gamakichi! Si, questi sono dei nuovi amici. Siamo una nave dei pirati! >> espose Naruto con un sorriso.

<< Ok... – il rospo era un po' perplesso. Meglio non chiedere come ci erano finiti lì. Di sicuro non aveva ascoltato una parola sulle possibili spiegazioni. – Che è successo a Tsunade? >> chiese vedendola collassata sul ponte.

<< Uno dei suoi pugni ha fatto cilecca. >> rispose con una risatina il biondo.

I ninja di Konoha scossero il capo sconsolati.

Educazione e Naruto non stavano nella stessa frase.

<< Vuoi unirti alla ciurma? >> chiese Rufy dopo che ebbe capito, a suon di pugni di Nami, che il rospo non si poteva mangiare.

Al che, non solo Gamakichi rimase sorpreso, come il resto dei presenti, ma Rufy si beccò l'ennesimo pugno da parte della navigatrice.

Come facesse a non aver riportato ancora dei traumi cranici non era dato saperlo anche se, dopo tutti i pugni di Garp era ancora vivo, forse non era poi così strano.

<< Smettila di chiedere a chiunque incontri di unirti alla ciurma!! >> urlò esasperata Nami cercando di far entrare un po' di sale in zucca al suo capitano.

<< Naruto, ma questa non sembra Sakura? >> chiese il rospo sotto voce al biondo.

<< Si, hai ragione. Manesche uguale. >> rispose Naruto.

Peccato per lui che Nami l'avesse sentito.

<< Che hai detto?! Guarda che ce n'è anche per te! >> gli urlò l'arancione addosso minacciosa.

<< Niente, niente. Non ho detto niente! >> farfugliò il biondo.

<< Meglio per te. >> disse Nami per poi tornare a sedersi dov'era seduta prima.

Nel frattempo Tsunade si era ripresa e aveva chiesto spiegazioni ad Hinata e aveva ringraziato la piccola renna che si squagliò a quei complimenti.

Zoro era rimasto tutto il tempo in silenzio, guardingo. Pronto nel caso gli “ospiti” avessero intenzioni non piacevoli per la ciurma.

Però, fin'ora, non era successo nulla, quindi aveva tolto la mano dalle spade.

Rufy sembrava fidarsi e il suo intuito sbagliava di rado su queste cose, quindi poteva stare relativamente tranquillo.

Anche Robin era rimasta in silenzio ad osservare come evolvevano le cose.

L'aveva attirata l'aura attorno ad Itachi.

Gli sembrava tanto che fosse come lei.

Avrebbe dovuto indagare. Quel ragazzo nascondeva qualcosa, ne era sicura.

Inanzi tutto avrebbe dovuto cercare tra i suoi libri se esistevano delle leggende, delle voci, qualcosa che potrebbe collegare il loro mondo con quello dei ninja, poi avrebbe deciso il da farsi.

<< Va bene, Naruto. Io vado, ci si vede. >> così detto il rospo sparì in una nuvoletta di fumo.

<< Quella era un'evocazione? >> chiese Zoro intromettendosi nella discussione per la prima volta.

<< Quello è un tipo di evocazione. Si possono evocare vari animali, se si ha firmato un patto con loro. Naruto ha stipulato un patto con i rospi, io con i cani e Tsunade con le lumache. >> rispose Kakashi.

<< Vedere, vedere, vedere!!! >> si mise a ripetere saltellando Rufy allegro.

Si era perfino scordato di avere fame.

Roba da segnarsela sul calendario.

Al che, Kakashi e Tsunade non poterono fare a meno di domandarsi come faceva ad essere il capitano di quella combriccola.

Sembrava Naruto, solo più infantile.

Non sapevano se ridere o darsi una mano in faccia.

Decisero per la seconda.

 

*****

 

Da qualche parte nel Nuovo Mondo sulla nave di Barbabianca

 

I componenti del team 10 si erano ambientati abbastanza bene in quella ciurma, che più che ciurma sembrava una gigantesca famiglia.

Ino era l'unica ragazza a bordo, le infermiere e uno dei comandanti non facevano testo, e per questo era sempre circondata.

Per fortuna che con le tecniche di fuga non se la cavava male.

Shikamaru, invece, si era trovato un angolino tranquillo della nave e si era piazzato lì a guardare le nuvole.

Si alzava da lì solo per i pasti, per andare al bagno o se c'erano questioni urgenti.

Altrimenti non lo smuovevi neanche con le cannonate.

Anche se bastava dirgli che Ino o Barbabianca richiedevano la sua presenza e si alzava.

Nel primo caso perché sapeva quanto potesse essere seccante la bionda se non accontentata, nel secondo perché il gigante era un po' come l'Hokage, quindi meglio non disobbedire.

Choji aveva allegramente preso il compito di svuotare la dispensa che prima era di Ace.

Almeno non la svuotava così in fretta come l'altro.

Visto che nessuno dei tre era finito lì per fare danni, e non stavano con la marina, la ciurma li aveva adottati e fine della storia.

Ovviamente Marco li teneva d'occhio, ma fin'ora, a parte qualche razzia nella dispensa, non era accaduto nulla.

In più dovevano ringraziare Ino visto che pareva saperne più di tutte le infermiere del Babbo messe assieme di medicina.

Sotto la sua supervisione, l'anziano capitano, sembrava stare meglio.

Purtroppo contro la vecchiaia non si poteva fare molto, ma il fatto che stesse un po' meglio era già qualcosa.

In più, la bionda sembrava interessata ai frutti del diavolo. Chissà il come mai.

Secondo lei potevano interferire con le medicine.

Va tu a capire le donne.

Intanto doveva tenere tutti gli uomini lontano da lei.

Che lavoraccio.

 

*****

 

Da qualche parte su una nave della marina

 

No, il commodoro Smoker non sarebbe riuscito a sopportare quei due ancora a lungo.

Decisamente no.

Era pericolosamente vicino a commettere un omicidio e questo la diceva lunga sul suo umore.

Non avrebbe tanto ammazzato il rosso, che se lasciato in pace se ne stava tranquillo per i fatti suoi, ma il biondo... oh si, lui decisamente sì.

Non lo sopportava più.

Lui e le sue esplosioni artistiche.

Gliele avrebbe fatte ingoiare un giorno o l'altro, garantito.

Per non parlare di quando si metteva a litigare con chiunque non fosse d'accordo con la sua idea di arte! Che fosse uno dei suoi uomini o il suo compare non pareva fosse un problema.

C'erano state più risse in quei giorni che in tutta la sua carriera.

Meno male che Tashiji sembrava immune a quei due idioti.

Se così non fosse stato.... non osava andare oltre con quel pensiero.

Ennesima esplosione, ennesima rissa.

Prima o poi gliela avrebbero demolita quella nave, poco ma sicuro.

Ma prima avrebbe dato in pasto ai Re del Mare il biondo, parola sua.

In lontananza si intravide una nave pirata.

Magari ora, quei due, si sarebbero rivelati utili.

Anche in caso contrario avrebbe per lo meno scaricato i nervi.

Il Commodoro fece per prendere l'ennesimo sigaro dalla giacca, ma, ahimé, erano finiti tutti.

No, quel biondino non lo sopportava proprio.

 

*****

 

Tornando sulla Going Marry, qualche giorno dopo, a ora di cena.

 

La convivenza procedeva tranquilla.

I ninja sembravano essersi ambientati abbastanza bene in quella ciurma di pirati.

Poi, i pasti, erano stati una vera sorpresa.

Nessuno, ma proprio nessuno dei pirati che componevano quella ciurma di pazzi avrebbe mai pensato di incontrare qualcuno che mangiasse come il loro capitano.

Di contro, i ninja, non pensavano che esistesse qualcuno capace di mangiare più di Naruto.

Inutile dire come si era svolta la cena.

Naruto e Rufy che facevano a gara a chi mangiava di più mentre gli altri tentavano di salvare qualcosa dalle mani di Rufy che non si faceva problemi a prendere anche dai loro piatti.

I pirati dovettero riconoscere che almeno Naruto, su questo punto, fosse più educato del loro capitano visto che si limitava a quello che c'era nel suo di piatto.

La cena però si era svolta in allegria.

Tsunade sembrava interessata alle medicine di Chopper e la renna era altrettanto interessata alla medicina dei ninja.

Hinata si era ritrovata tempestata di domande da Nami e avance di Sanji che, ad un'occhiata inceneritrice di Tsunade, e memore del volo che gli aveva fatto fare appena arrivata, decise che era meglio non importunare la nuova arrivata.

Non in presenza della donna almeno.

Le brutte abitudini sono dure a morire.

Itachi se ne stava in disparte insieme a Robin.

Entrambi avevano un segreto che non poteva essere rivelato.

Entrambi non volevano affezionarsi troppo ai loro compagni.

Entrambi avevano un passato difficile alle spalle.

Lo percepivano, ma si limitavano a stare in silenzio.

Ognuno aveva i suoi segreti, chi erano loro per indagare?

Kakashi si limitava ad osservare la scena e rispondendo pacatamente alle domande che gli venivano poste dagli altri.

Salvo poi tirare fuori uno dei suoi libretti sconci e dedicarsi alla lettura.

Finita la gara di abbuffata di Rufy e Naruto, si partì con domande a tutto spiano tra le due parti.

I pirati volevano sapere com'era il mondo dei ninja, mentre i ninja volevano capire com'era il mondo in cui erano finiti.

Scoprirono che quella non era una ciurma di pirati come le altre, no, quella era una ciurma particolare.

A nessuno di loro interessava fare razzie, forse un po' Nami ma non lo avrebbe mai ammesso, a loro interessava solo realizzare i loro sogni ed essere liberi.

Rufy voleva diventare il Re dei pirati che suonava tanto come il “Io sarò Hokage!” di Naruto.

Per di più entrambi avevano cominciato a dirlo fin dalla culla quasi.

Zoro voleva diventare il miglior spadaccino del mondo.

Nami voleva disegnare la mappa del mondo. E se ci guadagnava un sacco di soldi sopra tanto di guadagnato.

Usopp voleva diventare un coraggioso guerriero dei mari.

Pensiero unanime dei ninja, Naruto escluso: “La vedo dura se continua così”

Ma non si poteva mai dire.

Sanji voleva trovare il cuore dei mari. I ninja non avevano ben capito cosa fosse, ma avevano capito che non era una cosa facile.

Chopper voleva trovare una cura a tutte le malattie. Tsunade lo prese subito in simpatia e si ripromise di vedere se alcune delle medicine del loro mondo potevano funzionare anche qui.

Robin voleva decifrare la storia dei cent'anni di vuoto.

Naruto le augurò semplicemente buon lavoro, per poi ritrovarsi un bernoccolo in seguito ad uno dei pugni di Tsunade.

Mamma mia che male!

Insomma, tutti sogni impegnativi i loro.

In più, i ninja, poterono capire che il governo lì non era proprio dei migliori o dei più imparziali.

Chi stava in alto aveva tutti i privilegi o quasi mentre gli altri... meglio sorvolare.

La cosa non fece particolarmente piacere a Naruto.

Poi fu il turno dei pirati di fare le domande.

Come per un tacito accordo, però, nessuno chiese nulla a Itachi.

Scoprirono cos'era una forza portante ascoltando la storia di Naruto.

Mentalmente presero nota di non farlo mai infuriare più del dovuto.

<< Mi piacerebbe conoscere questa volpe. Deve essere proprio forte. >> se ne era uscito invece Rufy lasciando di sasso tutti quanti.

Ok, no comment che è meglio.

Dopo che tutti si furono ripresi dallo shock, cinque minuti buoni dopo, continuarono a chiacchierare per un po'.

A notte inoltrata decisero di andare tutti a letto, salvo Zoro, a cui toccava il turno di guardia, e Itachi che aveva deciso di fargli compagnia.

La notte passò con Zoro che faceva sollevamento pesi e l'Uchiha che fissava il mare scuro sotto un cielo di stelle avvolto dalla malinconia.

Il suo unico pensiero era Sasuke.

Anche lui era finito in quel mondo?

 

*****

 

Da qualche parte della Grand Line sulla nave di Kidd

 

Dire che i problemi tra Kidd e Temari erano peggiorati era dire nulla.

Quei due non perdevano occasione per scannarsi alla prima opportunità.

L'unica cosa che li teneva a freno erano Gaara, nel caso di Temari, e il fatto che se affondava la nave lui sarebbe affogato, Kidd.

Sul serio, nessuno su quella nave riusciva a capire quello che stava succedendo.

Gli scontri tra i due erano all'ordine del giorno ormai.

Gaara teneva tutti a distanza con un'occhiata, non serviva altro per far desistere i pirati dall'avvicinarsi al rosso del deserto.

Kankuro invece non aveva problemi a parlare con i pirati, ma con Gaara e Temari da tenere a bada... non era facile ecco.

Poi, un giorno, apparvero quattro navi da guerra della marina all'orizzonte che sembrava puntare proprio su di loro.

Inutile dire la decisione di Kidd.

Avrebbero fatto colare a picco la flotta della marina.

Da quel poco che i tre fratelli della sabbia avevano capito di quel mondo, loro erano fuorilegge e la marina era la legge.

Che poi facesse un po' i comodi suoi era un altro discorso.

<< Non credo che ci daranno opportunità di spiegare in caso di cattura vero rosso? >> chiese Temari a Kidd.

<< Smettila di chiamarmi rosso e ti ricordo che sono il capitano quindi un po' di rispetto! Comunque no, non vi daranno il tempo di spiegarvi. Siete su una nave pirata, tanto basta per considerarvi colpevoli. >> le ringhiò contro lui.

Che fosse la volta buona che se la toglieva dai piedi?

<< Ok, quindi dovremo darvi una mano. >> concluse la ragazza tirando fuori il suo amato ventaglio gigante pronta a fare una strage.

<< Te lo puoi sognare bella! Non abbiamo bisogno dell'aiuto di nessuno qui. >>

<< Ah si? E chi le para quelle? >> rinfacciò Temari indicando le palle di cannone sparate dalle navi della marina nella loro direzione.

<< Merda! >> ringhiò Kidd.

Non sarebbe riuscito a fermarle in tempo. Avrebbero distrutto l'albero maestro.

All'improvviso si alzò un enorme muro di sabbia che, non solo fermò le palle di cannone, ma le rispedì anche al mittente facendo non pochi danni.

<< Che cazzo...?! >> si ritrovarono a dire Kidd, i suoi uomini e quelli della marina.

Temari ne approfittò per disintegrare i cannoni di una delle navi con un attacco del suo ventaglio mentre Kankuro preparava le sue marionette.

<< Dicevi scusa? >> sogghignò con una punta di sarcasmo la ragazza in direzione del capitano pirata.

Kidd ringhiò qualcosa di non meglio definito, ma che suonava come un insulto molto colorito.

L'avrebbe ammazzata dopo, avevano quattro navi della marina da affondare al momento.

Dire che, con il proseguire della battaglia, i tre fratelli Subaku lasciarono tutti di sasso, sarebbe usare un eufemismo.

Cioè, capiamoci.

Agli occhi dei marine, e anche dei pirati, quei tre dovevano aver mangiato come minimo un frutto del diavolo a testa, quindi, in teoria, un volo in acqua sarebbe dovuto risultare leggermente fatale.

Peccato che Kankuro smentì la cosa camminando sull'acqua per poi tornarsene tranquillamente a bordo.

Poi, chi è che diceva che le donne erano deboli e bisognose di protezione?

Temari corresse questa visione del mondo errata in meno di due minuti. Giusto il tempo di far colare a picco una delle navi.

Gaara poi, con la sua sabbia, rispediva tutte le palle di cannone al mittente e anche qualche proiettile che si avvicinava troppo ai suoi fratelli.

Alcuni dei pochi marine sopravvissuti avrebbe potuto giurare di aver visto un mostro negli occhi del ragazzo.

Alla fine, le navi della marina riposavano in fondo al mare mentre quella di Kidd non aveva subito neanche il più piccolo graffio.

Ok, urgeva una chiacchierata con quei tre. Subito.

<< Voi tre – esordì Kidd tra l'infuriato e l'incredulo – si può sapere che razza di frutti del diavolo avete mangiato?! >>

<< Che? Noi non abbiamo mangiato proprio niente. E poi, cosa sono questi frutti del diavolo? >> chiese curioso Kankuro.

<< Come non sapete cosa sono i frutti del diavolo?! >> esclamò sempre più allibito Kidd.

La mascella non gli cadeva per terra solo perché aveva una reputazione e un orgoglio da difendere.

I suoi uomini non si fecero di questi problemi invece.

Killer sembrava l'unico impassibile, ma solo perché indossava ancora la sua maschera.

<< Ehm, no. Cosa sono? >> chiese ancora Kankuro sancendo il collasso di metà della ciurma.

No, non era possibile che avessero quei poteri senza aver mangiato un frutto del diavolo.

Kidd stava lanciando una serie di impropri mentalmente che non finiva più.

Roba da tirare giù anche i santi dal paradiso a momenti.

<< Cioè, fatemi capire. – cominciò massaggiandosi le tempie con una mano – Voi non avete mangiato nessun frutto del diavolo, ma ci siete nati così? >>

<< Si può mettere anche così. – concesse Temari – Ma c'è voluto un bel po' di allenamento per arrivare a questi livelli. >> finì orgogliosa.

Gaara era rimasto in silenzio durante tutto lo scambio di battute, impassibile come sempre.

A quel punto collassarono anche il resto degli uomini di Kidd, vice e suddetto Kidd esclusi.

<< Bene, siete ufficialmente parte della ciurma. – sia mai che se li lasci scappare – Ma ricordate che qui comando io. >> continuo diretto soprattutto a Temari.

La ragazza si limitò a un sorriso sarcastico che la diceva lunga su come la pensava.

Nessuno le avrebbe messo i piedi in testa.

Nella discussione che seguì si scoprì che Gaara non poteva dormire così venne eletto all'unanimità sentinella notturna.

Almeno così avrebbe avuto qualcosa da fare invece di tirare brutti scherzi con la sabbia a qualcuno.

Perchè si, Gaara teneva alla sorella e quel rosso non gli piaceva per nulla.

Però, se teneva le mani a posto, avrebbe anche potuto sopportarlo.

 

*****

 

Marineford, ufficio di Sengoku

 

Sengoku aveva ormai concluso che il giorno in cui erano arrivati i ninja era stato il peggiore in assoluto fino a quel momento.

Non tanto per il loro arrivo o il fatto che gli avevano quasi demolito l'ufficio, ma perché, per una volta, si era ritrovato totalmente d'accordo con Garp!

Ci avevano messo un bel po' a sedare le risse che si erano scatenati tra i nuovi arrivati e non era stato per niente facile.

Poi, era dell'idea che il ragazzo con il cane volesse morire quel giorno.

<< Accidenti che male! Questo picchia come Tsunade e Sakura! >> aveva detto dopo aver ricevuto uno dei pugni di Garp.

Non sapeva chi fossero le due che aveva citato, ma quelli erano nomi senza dubbio femminili e dire che Garp l'aveva presa male era dire nulla.

Alla fine aveva dovuto calmare anche lui.

E dopo aver calmato tutti a suon di pugni, aveva anche pensato di usare il suo frutto del diavolo per velocizzare le cose, aveva preteso delle spiegazioni su chi erano e come erano finiti lì.

Le risposte l'avevano lasciato molto sorpreso.

Erano ninja. Ok.

Venivano da un mondo parallelo. Un po' meno ok.

Tra di loro c'erano anche dei traditori. Non era ok per niente.

Infine, non sapevano come tornare a casa. Questo non rientrava neanche nella categoria dell'ok.

Che fare quindi di loro?

Alla fine si era deciso a sentirli uno per uno per vedere che persone erano e come comportarsi con loro.

Aveva scoperto parecchie cose dopo quei colloqui.

Kiba, il ragazzo con il cane, e il suo amico Shino erano completamente opposti come carattere, ma si vedeva che si fidavano l'uno dell'altro. In più erano veramente ottimi nel trovare tracce.

La dimostrazione di Shino con i suoi insetti era stata più che sufficiente.

Danzo e Sai invece gli avevano messo addosso uno strano senso di disagio.

Danzo assomigliava troppo ad Akainu per i suoi gusti, decisamente troppo.

Sai invece lo metteva a disagio con il suo modo di fare.

Possibile che quel ragazzo non provasse nulla di nulla?

Che gli avevano fatto per ridurlo così?

Poi era toccato il turno dei traditori, per quello che aveva capito lui.

Orochimaru, dopo due minuti di colloquio, l'aveva spedito a Impel Dawn senza troppi indugi.

Era letteralmente pazzo.

Non avrebbe dormito tranquillo sapendolo a piede libero.

Per quanto riguardava gli altri ragazzi invece...

Sasuke, Seigetsu, Juugo e Karin.

Con loro non sapeva proprio che pesci pigliare.

Alla fine li aveva mandati al centro di addestramento delle reclute dopo averglielo “gentilmente” offerto.

Chissà, magari con loro sarebbe stato più facile gestire i pirati.

Meglio se ora controllava i rapporti.

Magari erano arrivati anche altri ninja.

Se erano tutti come quelli che aveva incontrato, sperava vivamente di no.

Allora, vediamo un po'...

Cos'era questa storia di un mostro di sabbia?!

Croccodile era in prigione!

Prevedeva guai all'orizzonte.

Aveva bisogno di un'aspirina, il mal di testa stava tornando.

 

*****

 

Da qualche parte lungo la Grand Line, sottomarino di Trafalgar Law

 

Quei giorni erano stati un incubo per Sakura.

Quel pirata di un Trafalgar Law si divertiva a farle saltare i nervi solo per ricordarle che non poteva sfasciare il sottomarino con i suoi pugni perché se no annegavano tutti quanti.

Lei avrebbe voluto distruggere lui a suon di pugni piuttosto.

Non riusciva a capire come facesse Shizune a sopportarlo.

A lei dava solo su i nervi.

Perfino i suoi compagni la irritavano.

L'orso chiedeva scusa per qualsiasi cosa, quelli con il berretto cercavano in tutti i modi di abbordarla e gli altri non aiutavano per nulla.

Quanto avrebbe voluto prenderli a pugni tutti.

Nemmeno Naruto con le sue cazzate riusciva a farla uscire dai gangheri così.

Aveva bisogno di sbollire al più presto o sarebbe impazzita.

Sperava di attraccare in fretta.

Law provava un certo piacere sadico nel tormentare la rosa. Forse perché reagiva sempre in maniera così esagerata che non resisteva proprio nel provocarla.

Era tutto l'opposto della sua amica.

Shizune era remissiva e decisamente più calma di quella ragazzina.

Avevano detto di essere due ninja medici.

La cosa gli interessava parecchio.

Convincere Shizune a collaborare era stato facile, convincere Sakura un po' meno.

Alla fine, però, lui e la sua room avevano avuto la meglio.

L'aveva fatta a pezzi, guardato tutto quello che gli interessava chiedendo a Shizune spiegazioni su quello che incontrava durante l'operazione all'interno della sua room.

Alla fine aveva appreso parecchie cose interessanti e si era anche divertito a rimontarla un po' a caso solo per vedere gli effetti sul sistema circolatorio del chakra e le sue urla isteriche.

Erano state delle operazioni interessanti e anche parecchio.

Chissà se quello che aveva scoperto con questa ragazza valeva anche per altri ninja, magari ninja che non facevano il medico.

Avrebbe dovuto indagare se ne erano arrivati altri e dove si trovavano.

Aveva proprio voglia di fare qualche esperimento.

 

*****

 

Da qualche parte lungo la Grand Line

 

Una ragazza bionda si era appena svegliata su un'isola apparentemente deserta.

La ragazza in questione era Yugito Nii del Villaggio della Nuvola, forza portante del demone bicoda.

Non sapeva com'era finita lì, ma ovunque fosse ringraziava il cielo per esserci arrivata.

Infatti la luce che aveva trasportato i ninja nel mondo dei pirati l'aveva colta mentre era inseguita da quelli dell'organizzazione Alba e l'aveva salvata per un pelo.

Ancora non sapeva che stava per fare un incontro con un pirata un po' sbadato con problemi di narcolessia e che aveva una missione da compiere.

E non sapeva neanche che l'avrebbe aiutato nel portarla a termine.

 

 

 

 

 

*in sotto fondo si sente “... sognavi si essere trovata, su una spiaggia di corallo una mattina, dal figlio di un pirata. Chissà perché ti sei svegliata...”*

Per chi non lo sapesse la canzone da cui è tratto il verso sopra è Il Comico (Sai che risate) di Cesare Cremonini e si può dire che riassume bene la situazione della cara Yugito.

Chi è che vorrebbe essere al suo posto?

Comunque, tornando al capitolo, non pensate che ci siamo sbarazzati così facilmente di Orochimaru. O no, ho ben altri piani per lui. *risata sadica*

Ce lo ritroveremo più avanti a combinare danni, e anche parecchi.

Per il resto mi sento in dovere di avvertire le fan di Sakura: in questa storia sarà “leggermente” maltrattata da Law.

Niente di irreparabile, ma io vi ho avvertito.

Avverto anche che ci saranno coppie miste nel senso un personaggio di Naruto con uno di One Piece. Quali sono lo scoprirete leggendo.

Se volete provare a indovinare, liberi di farlo. Voglio proprio vedere cosa tirate fuori.

Alla prossima!

Iaele 

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Capitolo 3
*** Aokiji ***


Bene, rieccomi qui con il terzo capitolo dove comincia veramente la storia.

Allora, ho dovuto un attimo risistemare l'incontro con Aokiji, ma il risultato è più o meno lo stesso.

Per i ninja sarà un bel colpo questo. Soprattutto per Naruto.

Spero di aver fatto un buon lavoro. In caso contrario ditemelo pure, non mi offendo.

Poi, ditemi se ho fatto bene Ace e Yugito a fine capitolo.

Non sono sicura di esserci riuscita.

Vi auguro una buona lettura!

Iaele

 

 

 

 

 

CAPITOLO 3

 

Ciurma di Rufy Cappello di Paglia

 

Alla fine erano riusciti ad arrivare all'isola successiva.

Durante il viaggio avevano incontrato delle strane scimmie di mare, che si divertivano ad affondare le navi di passaggio, che li avevano proprio fatti faticare.

Però, alla fine, erano riusciti a gettare l'ancora.

Fecero anche un incontro un po' strano.

Una nave senza vele, senza vessillo, senza un segno di lotta e con un equipaggio demoralizzato e parecchio scoordinato.

Nessuno riusciva a capire che cosa fosse successo a quella ciurma.

Non riuscivano a capire neanche se erano pirati oppure no.

Una volta calata l'ancora, Rufy, Naruto, Chopper e Usopp scesero immediatamente a terra e si sdraiarono sull'erba fresca.

Finalmente avevano la terra sotto i piedi.

Robin era di vedetta, mentre gli altri erano sparpagliati per la nave a fare quello che facevano di solito.

In quei giorni di navigazione ormai si era perso il conto di quante volte Sanji, non riuscendo a trattenersi dal fare avance a Hinata, si era ritrovato colpito da uno dei pugni di Tsunade o di Nami o da un'occhiata inquietante di Kakashi.

Naruto e Rufy avevano fatto comunella in maniera impressionante e Nami si era ritrovata a fare gli straordinari per evitare che ne combinassero una delle loro e sfasciassero la nave.

Già Rufy voleva vedere tutto quello che i ninja sapevano fare e Naruto l'avrebbe accontentato anche, ma per fortuna Tsunade e Kakashi erano riusciti in qualche modo a bloccarlo dal mostrare tecniche troppo pericolose.

Basti dire che il biondo di Konoha voleva evocare Gamabunta!

Zoro, alla fine, era arrivato alla conclusione che i nuovi arrivati non avevano cattive intenzioni e li aveva accettati senza troppi problemi.

Itachi se ne era rimasto in disparte tutto il tempo.

Parlava solo se interpellato e per il resto era sempre nel suo mondo.

La persona con cui scambiava più di due parole in croce era Robin, ma era più frequente vederli sul ponte, vicini, mentre lei si leggeva il libro di turno e lui guardava il mare.

Kakashi se ne stava tranquillo a leggere i suoi libri, che chissà perché piacevano anche a Sanji, o aiutava a calmare i due scalmanati della nave.

Tsunade si era praticamente barricata in infermeria con Chopper per vedere la medicina di quel mondo e usciva solo quando il suo sesto senso le diceva che Naruto stava per farne una delle sue.

Hinata, la povera Hinata, tra cercare di schivare Sanji, non svenire per la vicinanza quasi forzata con Naruto e il cercare qualcosa per aiutare Nami o chiunque altro, non riusciva a stare un attimo in pace.

Alla fine, però, aveva capito che, per avere un attimo di tranquillità, almeno da Sanji, le bastava stare nelle vicinanze o dell'infermeria o di Zoro.

Non sempre funzionava, ma sempre meglio di niente.

In ogni caso erano tutti contenti di aver toccato terra.

Anche perché con Rufy e Naruto le scorte erano praticamente finite in tempo record anche per i loro standard!

Così potevano fare anche un po' di rifornimento e riposarsi prima di riprendere il viaggio.

E, oltre a questo, potevano anche...

<< Fa vedere, fa vedere, fa vedere! >> aveva cominciato a dire Rufy saltellando attorno a Naruto.

Ora che erano a terra potevano fargli vedere tutto quello che sapevano fare no?

Purtroppo nessuno poté opporsi alla richiesta con motivi validi.

Quindi si misero a spiegare a un Rufy super eccitato le loro specialità.

Dire che Rufy aveva ascoltato tutto forse era un po' troppo, ma ci aveva seriamente provato per una volta.

<< Naruto – prese la parola Tsunade – una volta che saresti arrivato al villaggio avevo intenzioni di sottoporti ad un test insieme a Sakura per vedere quali erano le tue capacità dopo l'allenamento con Jiraya. Che dici di farlo adesso? Tu e Hinata contro Kakashi. >>

Le reazioni a questa proposta furono variabili.

Rufy e la ciurma di pirati, chi più chi meno, non vedeva l'ora di vedere di cos'erano capaci questi ninja.

Hinata a momenti svenne al pensiero di poter, finalmente, combattere con Naruto e fargli vedere di cos'era capace.

Kakashi non ebbe reazioni particolari come neanche Itachi e Robin, mentre Naruto non vedeva l'ora.

In pratica il biondo si mise davanti a Hinata con due occhi imploranti supplicandola di accettare.

La ragazza, più rossa del gilet di Rufy, non poté far altro che acconsentire alla richiesta.

Il gruppo si spostò verso l'interno dell'isola per non rischiare di danneggiare la nave che non stava troppo bene già di suo.

I pirati si misero comodi pronti ad assistere allo scontro tra i tre.

<< Bene. Naruto, Hinata, – cominciò Kakashi posizionandosi davanti ai due a qualche passo di distanza – fate del vostro meglio. >> disse tirando fuori due campanelli.

<< Maestro Kakashi, non vorrà mica dirmi che...? >> chiese Naruto che vedendo quei campanelli era come tornato indietro nel tempo.

<< Esatto. Dovrete riuscire a prendermi questi campanelli. E per farlo dovete attaccare... >>

<< … come se volessimo ucciderla. Si, lo so. Quando si comincia? >> finì Naruto impaziente.

<< Naruto – comincia Kakashi con un leggero rimprovero nella voce pacata – tu potrai anche saperlo, ma Hinata no, non credi? Devo anche ricordarti com'è finita l'ultima volta? >> fece guardandolo un po' annoiato.

<< No, meglio di no. Continui pure. >> rispose Naruto imbarazzato.

Meglio non ricordare com'era finita per lui la prima volta che aveva fato quella prova.

<< Perché com'è finita? >> chiese Rufy ai suoi compagni.

<< Come facciamo a saperlo secondo te?! >> gli risposero in coro Sanji, Zoro e Nami quasi urlando.

<< Uffa! Io ho solo chiesto. >> rispose il capitano offeso.

<< Non è possibile...! >> si deprimette Nami.

Perché seguiva un capitano così?

Chi glielo aveva fatto fare a loro poveri cristi?

Tsunade aveva un sorrisino in volto che la diceva lunga.

Se era andata com'era andata quando l'aveva fatto lei con il suo team, sapeva benissimo che fine aveva fatto Naruto in quella prova.

Com'è che si dice? Tale maestro, tale allievo.

Almeno in questo caso.

<< Hinata, hai capito quello che devi fare? >> chiese Kakashi alla ragazza.

In risposta, Hinata cercò di riprendersi e attivò il byakugan.

Fu una risposta più che sufficiente.

Lo scontro iniziò.

Hinata aveva uno stile fluido, pulito, che non sprecava neanche un movimento.

Era lo stile del clan Hyuga quello. Molto adatto al corpo a corpo.

Quello di Naruto invece era... diciamo... molto imprevedibile e senza un filo logico.

Faceva quello che gli passava per la testa e basta.

Si coordinava con Hinata, o meglio, lei si coordinava con lui, ma era comunque dura prevalere su Kakashi.

Il copia ninja ribatteva colpo su colpo senza difficoltà apparente.

Tutti e tre mostrarono una vasta serie di tecniche.

Dalla semplice moltiplicazione del corpo, con cui Naruto esagerava sempre, alle più complicate come le tecniche specifiche del clan Hyuga.

Alla fine Naruto e Hinata avevano trovato un modo per riuscire a coordinarsi, ma anche così non riuscivano mai ad avvicinarsi abbastanza a Kakashi.

Alla fine, dopo l'ennesimo capitombolo, Naruto ebbe un'idea.

Poco prima di finire in quel mondo, Jiraya gli aveva dato una cosa per Kakashi e conoscendo il debole del maestro per i libri dell'Eremita dei rospi...

<< Hinata, ho un'idea. Tieniti pronta, dovrai essere veloce mentre lo distraggo. >> fece il biondo per poi prendere il piccolo volume dalla tasca dove teneva i kunai che ormai erano sparsi in giro per il campo di combattimento.

La ragazza annuì cercando di capire che cos'aveva in mente Naruto.

Di sicuro qualcosa di folle conoscendolo.

<< Ehi! Kakashi-sensei! Non vuole l'ultimo libro dell'Ero-sennin? >> urlò il biondo in modo da essere sicuramente sentito dall'altro e sventolando il libro in modo che lo vedesse.

Hinata, come pure tutti gli altri, rimase allibita.

Era questo il suo piano?

Non ci poteva credere!

Eppure, sembrò funzionare.

Kakashi si era bloccato e guardava ora l'allievo ora il libro come a decidere il da farsi.

<< Vai Hinata. >> sussurrò il biondo alla ragazza che era rimasta impalata sempre mantenendo in bella vista il libro.

Oh, beh, un diversivo era pur sempre un diversivo, di qualunque genere fosse.

Ripresasi, veloce, la ragazza si buttò in direzione del ninja copia e, con una mossa che lo colse di sorpresa, riuscì a prendere i campanelli che aveva legato alla cintura.

<< Fregato Kakashi-sensei! >> esultò Naruto lanciando il libro al suo maestro e avvicinandosi a Hinata che stava mostrando i campanelli.

Non è possibile!” si ritrovarono a pensare i pirati e per vari motivi.

Non potevano credere che quelle tecniche che avevano appena visto, e Kakashi ne aveva usate parecchie e di vari tipi diversi, potessero scaturire da qualcuno che non aveva mangiato un frutto del diavolo.

C'erano state tecniche molto diverse tra di loro e anche molto potenti.

Il rasengan di Naruto aveva fatto un bel cratere quando aveva mancato l'obiettivo.

La palla di fuoco suprema di Kakashi era finita in acqua per fortuna così non aveva fatto danni.

Hinata poi, con le tecniche del suo clan, aveva lasciato stupiti tutti i pirati.

La cosa però che li aveva lasciati completamente di sasso era come Naruto e Hinata erano riusciti a passare la prova.

Cioè, lasciarsi distrarre così! Ma è possibile?

Poi pensarono a Rufy che davanti ad un cosciotto si dimenticava tutto e tutti e conclusero che ognuno aveva le sue fisse.

Però, da uno scontro contro di loro difficilmente ne sarebbero usciti vincitori.

Era decisamente una buona cosa che fossero loro amici.

<< Questo incontro mi ha messo fame. Che si mangia? >> chiese Naruto.

La tensione si sciolse e tutto tornò come al solito.

Era proprio un'ottima giornata per una grigliata di pesce.

 

*****

 

Da qualche parte sempre sulla stessa isola.

 

L'Ammiraglio Aokiji, in missione per verificare se Nico Robin si fosse effettivamente unita alla ciurma di Cappello di paglia come dicevano i rapporti, se ne stava beatamente spaparanzato senza fare nulla addosso ad uno dei tanti alberi che c'erano nei dintorni.

Aveva deciso di prendersela con molta, ma proprio molta, calma.

Aveva appena deciso di farmi un pisolino ristoratore quando un rumore di lotta gli impedì di compiere questo suo progetto.

All'inizio non gli diede molto peso.

Magari era solo qualche idiota che faceva casino per nulla.

Poi, però, vide un enorme palla di fuoco schiantarsi in acqua.

Ok, c'era qualcosa di strano.

Il possessore del frutto del diavolo foco foco era Portoguse D. Ace e di certo non era su quest'isola.

E di certo non era neanche morto!

Quindi, domanda, che stava succedendo?

Forse era meglio andare a dare un'occhiata.

Però, uffa, che palle.

L'Ammiraglio si avvio indolente verso la direzione da dove aveva visto provenire quella palla di fuoco leggermente curioso.

Chissà chi era il tipo che l'aveva lanciata.

Quando arrivo si ritrovò davanti proprio chi stava cercando.

Nico Robin, la ciurma di Rufy Cappello di paglia e degli altri che non gli risultava fossero con quella ciurma di pirati.

Dovevano essere delle nuove aggiunte. Avrebbe riferito al quartier generale.

Il primo ad accorgersi di lui fu Kakashi.

Era di spalle, ma non per questo non si era accorto di lui.

Poi anche Naruto, Hinata e Tsunade si accorsero della sua presenza, nonostante lui facesse di tutto per nasconderla.

<< Abbiamo compagnia. >> annunciò Kakashi senza neanche voltarsi rivolto agli altri.

Tutti si voltarono verso di lui e si misero all'erta.

<< Aokiji... >> sussurrò Robin visibilmente sorpresa e impaurita.

Vedendo la reazione della compagna, tutti si domandarono chi potrebbe mai essere quel tizio.

<< Ehm, questo qui chi sarebbe? >> chiese Naruto con la sua solita faccia tosta indicando l'ammiraglio.

<< Già, chi è? >> diede man forte Rufy.

Di sicuro per spaventare così Robin non doveva essere uno qualunque.

<< Lui è Aokiji, un ammiraglio del quartier generale della marina. Sono solo in tre ad aver quel titolo e sono una delle forze più potenti della marina. Prendono ordini solo dal Grandammiraglio Sengoku. >> rispose Robin pallida.

<< Un ammiraglio? E che ci fa qui? C'è gente più pericolosa e famosa di noi in giro. Non può andare a cercare loro?! >> esclamò allarmato Usopp.

Appena sentita la parola ammiraglio era partito per la tangenziale.

Era terrorizzato.

Ma mai quanto Robin che era come pietrificata.

<< Calma, calma. Non sono qui per catturarvi. – fece Aokiji facendo segno si stare calmi – Sono solo venuto a vedere se Nico Robin era affettivamente con voi come dicevano i rapporti. >> e magari anche farsi un pisolino senza che nessuno gli rompa le scatole.

<< Scusate, ma siamo sicuri che sia così potente? Sembra un idiota. >> se ne uscì invece Naruto senza un minimo di tatto.

Sì, la faccia da idiota Aokiji ce l'aveva eccome, ma non era molto carino farglielo notare.

E poi si poteva dire lo stesso anche di Naruto e Rufy.

La faccia da schiaffi ce l'avevano.

<< Naruto!!! >> lo riprese Tsunade stendendolo con un pugno dei suoi.

Aokiji pensò che quella era la versione femminile di Garp, quanto ai pugni almeno. Avevano tutta l'aria di fare parecchio male.

<< Ma è vero! >> si lamentò il biondo massaggiandosi in punto dove la donna l'aveva colpito.

<< Al momento l'unico idiota sei tu. >> gli rispose Sanji invece.

Rufy, stranamente, non aveva ancora detto una parola.

Si limitava a fissare scuro l'ammiraglio.

<< Calmatevi. Ho detto che sono qui solo per verificare se i rapporti erano corretti. >> ritentò l'ammiraglio con la sua solita flemma.

All'improvviso Rufy fece per scagliarsi contro Aokiji, ma venne fermato da Sanji e Usopp prima che potesse fare danni.

Continuava però a sbraitare che non avrebbe portato via la loro compagna.

<< Beh, quello che dovevo fare l'ho fatto, quindi... >> disse l'ammiraglio per poi voltarsi e andarsene.

In quel momento, però, arrivarono altre persone.

Non erano messe molto bene, probabilmente erano naufraghi.

<< Siete della marina? >> chiese uno, probabilmente il capo, ad Aokiji.

L'ammiraglio annuì solamente.

<< Meno male! Qualche giorno fa la nostra nave è stata investita da un rospo che nuotava a stile libero... >> cominciò a raccontare.

<< Ma i rospi non nuotano a rana? >> chiese Zoro interrompendolo.

<< Non è che è amico del rospo che hai fatto apparire sulla nostra nave? >> chiese invece Rufy, che si era appena calmato, a Naruto.

<< Non credo. Anche perché qualcuno avrebbe dovuto evocarlo e non mi pare che qui ci sia gente capace di farlo no? >> rispose Naruto confuso.

Rospi che nuotano a stile libero? Da quando in qua?

<< Si tratta del rospo Yokozuna. >> disse il marine facendo poi cenno all'uomo di continuare il suo racconto.

<< Beh, quel rospo ci è venuto addosso e ha colpito la nave mentre tornavamo a casa che è affondata poco distante da qui. Noi siamo i soli superstiti e non sappiamo come andarcene da qui e raggiungere l'isola vicina che è abitata. >> finì l'uomo.

Aokiji si prese tutto il tempo per pensare al da farsi.

<< Scusate, non so quanto sia lontana l'isola che intendono raggiungere, ma credo che, a meno che l'ammiraglio qui non abbia una nave, sono bloccati qui. >> fece Kakashi logico.

<< Beh, intanto qualcuno vada a prendere qualcosa da mangiare. Questi qui ne hanno bisogno. >> fece Tsunade che con il suo occhio medico aveva visto giusto.

Nessuno si mosse non capendo cosa volesse dire.

<< Ok, riproviamo. QUALCUNO VADA A PRENDERE QUALCOSA DA MANGIARE CHE QUESTI QUI STANNO MORENDO DI FAME!!! >> ritentò mettendo tutti sull'attenti con la sua migliore espressione da Hokage intransigente.

Il risultato fu immediato.

Sanji, Usopp e Naruto andarono subito alla ricerca di qualcosa di commestibile mentre lei e Chopper davano un'occhiata alla salute dei naufraghi.

A parte l'essere un po' deboli e affamati stavano tutti bene.

Una volta che Sanji, Usopp e Naruto furono tornati con le cibarie, il cuoco si mise all'opera per preparare qualcosa per i naufraghi.

Alla fine, in pratica, Sanji fece una grigliata anche per i naufraghi che apprezzarono molto la sua cucina.

Dovettero faticare per tenere Rufy lontano dal cibo, riuscì comunque a sgraffignare qualcosa, ma nel complesso andò tutto bene.

Anche con la presenza del marine che si faceva un sonnellino poco distante.

Rimaneva un problema però.

Come avrebbero fatto i naufraghi a raggiungere l'isola vicina?

<< Lui può farlo. >> disse Robin indicando Aokiji.

<< Mi sembra difficile crederlo. >> ribatté Naruto ancora convinto che l'ammiraglio fosse un completo idiota.

A quel punto, forse colpito nell'orgoglio, forse per divina intercessione che gli aveva fatto ritrovare un po' di voglia di fare, Aokiji si alzò da dove si era sistemato e si diresse in riva al mare immergendo una mano in acqua.

Rimase fermo in quella posizione, come se si stesse concentrando.

Nessuno, forse a parte Robin, capivano quello che voleva fare.

Un mostro marino, credendo che fosse uno spuntino facile, ne approfittò per scagliarcisi contro e mangiarselo.

Nessuno fece a tempo di fare qualcosa che il mostro si ritrovò congelato come anche l'ampio tratto di mare che collegava le due isole.

Tutti, pirati, ninja, naufraghi, rimasero allibiti al potere del marine.

Naruto dovette ricredersi su Aokiji.

Cioè, nemmeno Haku avrebbe potuto fare una cosa del genere!

Non era il tipo di potere che aveva lasciato a bocca aperta i ninja, dopotutto l'abilità innata del ghiaccio c'era anche da loro, ma la potenza di tale potere era la causa del loro stupore.

<< Ma si può sapere chi cavolo sei tu?! >> esclamò Naruto che era partito per la tangenziale.

Ci sarebbe voluto un po' prima che si riprendesse.

<< Hinata, prova a vedere con il byakugan. Forse non avranno il chakra qui, ma in qualche modo l'energia per usare il potere dei frutti del diavolo la devono pur incanalare. >> sussurrò Tsunade alla ragazza facendola riprendere.

Voleva vederci chiaro.

Un conto era essere di gomma, un conto era questo.

Hinata usò il byakugan sull'ammiraglio, ma non riscontrò nulla di insolito.

Scosse semplicemente la testa.

Niente di niente.

Ci avrebbero ragionato poi.

Una volta che si furono ripresi dallo shock, chi più chi meno, i ninja e i pirati aiutarono i naufraghi a preparare le loro cose per la partenza.

Dopo le ultime raccomandazioni e ringraziamenti, i naufraghi partirono.

A quel punto Rufy e ciurma, insieme ai ninja, pensarono di poter riprendere il loro viaggio in tranquillità.

Peccato che Aokiji non fosse dello stesso parere.

<< Sei proprio come tuo nonno, Monkey D. Rufy. >> esordì Aokiji.

<< No-nonno? >> sbiancò Rufy.

La reazione del ragazzo non fu compresa da nessuno.

Chissà perché aveva paura del nonno.

<< Tuo nonno mi ha creato dei problemi qualche tempo fa. Sono venuto qui per Nico Robin e anche per vedere te. Forse dovrei uccidervi all'istante? – continuò l'ammiraglio – Il Governo non sa ancora con certezza chi siete, ma analizzando le tue imprese e quelle della tua ciurma si capisce subito che siete pericolosi. Anche se siete pochi e poco conosciuti potreste diventare un problema, considerando anche le nuove aggiunte. A partire dalle prime taglie sulla tua ciurma fino alla vostra morte giustificata qui avete fatto progressi notevoli. Fin'ora avete affrontato solo altri criminali e questo vi rende solo più pericolosi. >>

Si, i ninja si erano stufati si sentire le storie in versione corretta e riveduta da Usopp delle loro avventure.

<< Ehi, fermo un attimo! Ma se si sono scontrati solo con i criminali, perché dovreste farli fuori? >> chiese Naruto che proprio non capiva.

Ok, erano pirati, ma se non facevano del male a nessuno, anzi lo aiutavano, meglio no?

Non ci capiva proprio la logica dell'ammiraglio, come non capiva i giochi di potere e la politica ovviamente.

<< Fermo un momento! Perché tutto così all'improvviso?! Prima avevi detto che eri qui solo per controllare!! >> esclamò Usopp terrorizzato.

<< Naruto, presupponendo che dovrebbero essere loro a occuparsi dei criminali, non credi che quello che hanno fatto danneggi la reputazione della marina e del governo? >> fece notare Kakashi al suo allievo.

<< Poteva pensarci prima che loro fossero costretti a intervenire. >> rispose tranquillo il ninja biondo.

Era un caso disperato.

<< Lasciamo perdere. >> commentò l'argenteo.

<< Il motivo per cui questa ciurma risulta pericolosa sei tu Nico Robin >> chiarì Aokiji.

<< Ma allora il tuo obiettivo era Robin fin dall'inizio! Ma io ti distruggo!!! >> gli urlò Rufy infuriato a quell'uscita.

E non era l'unico di arrabbiato.

<< Il valore della sua taglia non rappresenta solo la sua forza, ma è anche un pericolo per il governo. Lo sei fin da quando eri bambina, ecco perché ti abbiamo dato la caccia fin da quando avevi otto anni con quella taglia da settantanove milioni. – qui a Naruto scappò un ringhio che solo i ninja compresero da cos'era dovuto – Tradivi tutti i tuoi alleati e ti servivi di loro per sopravvivere nell'ombra. Ogni azione era fine solo ai tuoi interessi. Sarà questa la ciurma di cui ti servirai ora? >> insinuò l'ammiraglio serio.

Quanto detto non andò molto giù a Sanji che protesto animatamente.

Come si permetteva di offendere una dea come la sua Robin?

Naruto invece era ad un passo dall'esplodere.

Una parola sbagliata e sarebbe esploso, al diavolo le conseguenze.

Kakashi, Hinata e Tsunade lo capivano in qualche maniera e sapevano che sarebbe stato difficile fermarlo se esplodeva.

Itachi continuava ad ascoltare impassibile, ma anche a lui questo tipo di governo non andava tanto giù. Senza accorgersene aveva attivato lo sharingan.

<< Ve ne accorgerete anche voi un giorno o l'altro. Quando si ha a che fare con una donna come questa i rimpianti arrivano presto. Per farvelo capire bene, tutte le organizzazioni a cui si è unita Nico Robin sono state tutte distrutte. Solo questa donna è sopravvissuta. Non è così Nico Robin? >> continuò Aokiji alzandosi da dov'era seduto e continuando a fissare Robin con serietà.

Partì un coro di proteste a quelle parole in difesa di Robin impressionante.

<< Smettila! Falla finita! Il passato non conta più ormai! >> Rufy.

<< Se il passato avesse importanza, come potrei viaggiare con una specie di cacciatore di pirati e con una specie di ladra?! >> Usopp che poi venne malmenato da Nami per l'ultima parte della frase.

<< È il presente che conta, non il passato. >> Sanji.

<< Adesso Robin è una nostra compagna! Smettila di parlare male di lei! >> Chopper.

<< Si può sapere chi ti credi di essere per giudicare così le persone?! >> Naruto “lievemente” incazzato.

Hinata cercò di calmare il biondo posandogli una mano sul braccio come a trattenerlo.

Un minimo di effetto ci fu, ma solo minimo.

Itachi si limitò a fissare storto l'ammiraglio, mentre Kakashi cercava di capire dove volesse andare a parare l'uomo.

Tsunade stava prendendo seriamente in considerazione l'idea di prenderlo a pugni.

Quella mentalità la conosceva e non le piaceva per niente.

<< Capisco. Sei molto amata da questa ciurma >> continuò l'ammiraglio.

A questo punto fu Robin che non ci vide più.

Sfidò l'ammiraglio a catturarla lì e ora per poi attaccarlo con i poteri del suo frutto del diavolo.

Molte braccia apparvero sul corpo di Aokiji e, all'ordine di Robin, lo spezzarono letteralmente in due.

Peccato che l'ammiraglio era il ghiaccio quindi si ricompose senza troppi problemi.

I vantaggi di un frutto rogia.

A quel punto si scatenò un piccolo battibecco tra l'ammiraglio, Zoro, Sanji e Rufy per la difesa di Robin.

Purtroppo il trio di pirati fu messo velocemente KO e Robin venne congelata dall'ammiraglio.

A quel punto fu Naruto che non ci vide più e, prima che potessero fermarlo, si scagliò contro l'ammiraglio con un rasengan preparato in tempo record.

Lo colpì in pieno, ma contro a un frutto come quello di Aokiji non c'era molto da fare.

Qualche effetto però lo ottenne.

L'ammiraglio non ne era proprio uscito indenne.

<< Come accidenti ti permetti di decidere così della vita delle persone?! Chi ti credi di essere?! >> gli urlò contro Naruto incavolato nero.

Per i ninja era un miracolo che si fosse trattenuto fino a quel momento.

<< Naruto-kun... >> sussurrò Hinata.

Tra Naruto e Rufy era difficile dire che era più incavolato.

Se c'era una cosa su cui entrambi concordavano più che mai era: giù le mani dai miei compagni. Prova solo a fargli del male e sei morto.

Forse in due sarebbero anche riusciti a stenderlo.

Forse.

Tsunade decise che ci avrebbe pensato dopo a quella testa quadra e, insieme a Chopper, prese Robin e si diresse verso la nave per scongelarla prima che fosse troppo tardi.

Perfino Itachi non ci vide più. Certe cose non le aveva mai sopportate.

Usò lo sharingan e chiuse Aokiji in una delle sue illusioni.

A quel punto Kakashi prese di peso Naruto, mentre Itachi prese di peso Rufy e insieme agli altri se ne tornarono di corsa alla nave con i due che si dimenavano per essere lasciati andare.

<< Smettetela. Non riuscireste a batterlo ora come ora. Piantatela. Se lo incontreremo di nuovo potrete fare quello che volete. Al momento direi che è più importante Robin, non credete? >> espose pacato Itachi.

Come calmare due pazzi in poche frasi fase uno.

Si erano calmati istantaneamente.

<< Si, ma non ci seguirà quello? >> chiese allarmato Usopp.

<< L'illusione durerà ancora un po'. Non ci seguirà. >> disse semplicemente l'Uchiha.

Sanji, Zoro, Usopp e anche gli altri non riuscivano a capire il moro.

Sembrava sempre distante, come se non gliene fregasse nulla di loro, e poi salva il culo a tutti.

Si erano persi qualcosa?

Naruto e Kakashi si fecero dubbiosi.

Itachi nascondeva qualcosa.

Kakashi l'aveva capito da questo suo ultimo comportamento, Naruto sembrò capirlo per istinto.

C'era da sperare che Rufy non ci arrivasse o l'avrebbe tartassato finché non gli avesse raccontato tutto o finché lui non avesse perso la pazienza.

Però, una volta arrivati alla nave, tutti si diedero da fare per scongelare Robin e le parti dove Aokiji aveva colpito Rufy, Zoro e Sanji.

Rimasero in allerta per un paio di giorni, pronti in caso l'ammiraglio fosse andato a cercarli, ma così non fu.

Aokiji, una volta ripreso dall'illusione di Itachi, aveva deciso di lasciarli andare.

Rufy aveva battuto Croccodile, lui li lasciava andare.

Debito saldato.

I nostri rimasero sull'isola ancora alcuni giorni per permettere a tutti di riprendersi e di far sbollire la rabbia a Naruto e a Rufy.

Rufy, una volta che gli ebbero assicurato almeno venti volte che Robin si sarebbe ripresa, si dimenticò tutto quanto.

O meglio, si lasciò tutto alle spalle senza portare troppo rancore.

Provassero a toccare di nuovo la sua ciurma, però, e avrebbe fatto una strage con i fiocchi.

Naruto invece ci mise molto di più a sbollire.

Se quello era l'atteggiamento del governo di quel posto, poteva ben capire perché molti sceglievano di fare i pirati.

Che governo è quello che perseguita i bambini?

E perché poi?

Perché avrebbero potuto rivelarsi pericolosi in futuro?

Che razza di ragionamento era?

Lui sapeva cosa si provava ad essere soli, perseguitati per qualcosa che non si ha scelto. L'aveva provato sulla sua pelle.

Anche se, nel suo caso, era più per un pregiudizio di tutti, non per ordine del governo.

In più, l'Hokage l'aveva sempre protetto in un certo qual modo.

Il governo con lui era stato giusto, più o meno.

Ma qui...

<< Naruto-kun, stai bene? >> chiese Hinata avvicinandosi al biondo che se ne stava a fissare il mare con astio.

<< Che razza di mondo è questo? Che governo può permettere che si dia la caccia ad un bambino solo perché potrebbe essere pericoloso una volta diventato adulto? Che mondo è questo?! >> urlò Naruto arrabbiato.

<< Non lo so, Naruto-kun. Non lo so. >> si limitò a rispondere la ragazza affiancandolo.

Le si spezzava il cuore a vederlo così.

I due ragazzi rimasero ad osservare il mare per parecchio tempo.

Pian piano Naruto si calmò.

La vicinanza tranquilla di Hinata lo aiutò parecchio.

La cosa non passò inosservata a Nami e Itachi.

I due furono sicuri che sotto sotto Hinata covava qualcosa per il biondo.

Il problema era: Naruto se ne sarebbe mai accorto?

 

*****

 

Isola deserta da qualche parte della Grand Line

 

Yugito ci aveva messo un po' a riprendersi dalla confusione.

Una volta ripresa, però, ringraziò di essere un ninja e sapere come cavarsela da sola.

Non ci aveva messo molto a capire che quella era un'isola deserta.

L'unico modo per andarsene, visto che non sapeva proprio dove si trovava, era sperare che qualcuno passasse da quelle parti e la portasse su un'isola abitata.

Da lì avrebbe poi potuto elaborare un piano d'azione.

Ora, però, la priorità era vedere se c'era qualcosa di commestibile da mettere sotto i denti.

Trovò della frutta, qualche animale che aveva l'aria di non essere velenoso e anche dell'acqua dolce.

Poteva considerarsi fortunata.

Non aveva ancora pensato a come attirare l'attenzione di qualcuno di passaggio che si vide piombare sulla carne appena cotta un ragazzo che se la spazzolò via tutta.

Ma chi si credeva di essere?

Dopo tutta la fatica che aveva fatto, lui se la mangiava così? Ma anche no.

<< Posso sapere chi sei tu? >> chiese Yugito pacata e tranquilla.

Non era una ragazza che andava in escandescenze.

Semplicemente te le faceva pagare con classe.

Il ragazzo, un bel moro con un cappello arancione e a petto nudo, mugugno qualcosa di incomprensibile a bocca piena.

Però, bisognava ammetterlo, era carino.

Se solo non fosse così maleducato!

<< Non te l'hanno mai detto che non si parla a bocca piena? >> gli fece notare la ragazza.

Il ragazzo mandò giù il boccone.

<< Scusa, è che avevo fame e... >> cominciò a scusarsi il ragazzo.

<< E ti è sembrato il caso di mangiarti tutto il mio pranzo. Complimenti. Sei proprio un genio in galanteria. Chi sei? >> completò la frase Yugito continuando a fissare il ragazzo.

<< Scusami ancora. Comunque, io sono Ace, tu? >> si presentò il moro con un sorrisetto strafottente.

<< Mi chiamo Yugito. Sai cosa potresti fare per rimediare al fatto che ti sei mangiato tutto il mio pranzo? >> chiese la ragazza guardandolo furba.

Era un ninja o no?

<< No, come? >> chiese Ace leggermente confuso.

Sperò che non domandasse dei soldi, non ne aveva mai dietro.

Andava sempre a scrocco.

<< Se conosci un modo per farmi arrivare ad un'isola abitata, e mi ci porti, il debito sarà saldato. >>

Ace la guardò per un attimo per poi far comparire sul suo volto un ghigno malandrino.

<< Ma certo signorina. >>

Fu così che cominciò il viaggio di Yugito al fianco di Ace Pugno di Fuoco.

 

 

 

 

 

 

 

 

Bene, se volete evitare di lanciarmi i pomodori vi dico grazie.

Spero che il capitolo vi sia piaciuto.

Ora ho un paio di precisazioni da fare riguardo alcune ipotesi sulle coppie che avete ipotizzato nelle vostre recensioni: TOGLIETEVI DALLA TESTA LA COPPIA SASUKE/TASHIJI!!!!

Questa coppia non sta né in cielo né in terra.

Per Sasuke ho altri piani, mentre, per Tashiji... si, ho in programma un fidanzato ninja, ma non sarà di certo Sasuke.

Per le altre coppie, posso solo dire che non anticipo nulla.

Qualcuna l'avete indovinata, qualcuna sono ancora in dubbio se farla o no.

Mi sembra di aver detto tutto.

Aspetto con ansia i vostri commenti!

Iaele 

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Capitolo 4
*** Come va agli altri? ***


Rieccomi qui con il quarto capitolo.

Allora, vedremo come vanno le cose agli altri e abbiamo l'introduzione di tre nuovi ninja che, per motivi tecnici, non posso svelare dove sono finiti. Lo scoprirete tra un bel po'. 

Li ho messi qui solo per far sapere che sono vivi e vegeti e stanno bene, per ora.

La tabella nel primo capitolo verrà aggiornata al più presto.

Per il resto nessuna notizia importante.

Vi lascio alla lettura e mi raccomando.... RECENSITE!!!

Iaele

 

 

 

 

 

 

CAPITOLO 4

 

Isola sconosciuta in un posto non meglio precisato

 

Quella strana luce l'aveva preso di sorpresa e trasportato in un posto che non conosceva.

A vederlo sembrava il deserto del Paese del Vento, ma allo stesso tempo gli sembrava diverso.

C'era qualcosa che non andava, ma non riusciva a capire cosa.

In più sembrava che non ci fosse anima viva in giro.

Beh, doveva capire dove accidenti fosse finito e trovare un modo per tornarsene al villaggio e anche un modo per scoprire dove fosse finita quella testa quadra del suo allievo.

Forse avrebbe fatto meglio a mettersi in cammino.

Sarebbe arrivato da qualche parte prima o poi no?

 

Stessa isola, altro punto.

 

Un attimo prima lui e Konan stavano discutendo su come muoversi per recuperare tutti i biju, un attimo dopo erano nel bel mezzo del nulla dopo essere stati inghiottiti da una luce accecante.

Ma che era successo?

Che fosse una nuova tecnica ninja?

In ogni caso avrebbero dovuto capire dov'erano finiti e come tornare a casa.

Quindi, per prima cosa, avrebbero dovuto cercare chi abitava in quel posto, sempre ammesso che ci fosse qualcuno ovviamente.

Lui e Konan si incamminarono cercando segni di vita.

Ancora non sapevano che avrebbero incontrato il loro passato e che questo li avrebbe cambiati donandogli un nuovo futuro.

 

*****

 

Addestramento reclute della marina.

 

Tutti gli istruttori e tutte le reclute erano d'accordo su una cosa: i nuovi arrivati erano strani.

Il ragazzo moro, Sasuke, non spiaccicava parola a meno che non fosse strettamente necessario e guai a chi lo infastidiva, fossero istruttori o reclute poco importava.

O avevi un buon motivo per disturbarlo o era meglio che cominciassi a pensare ad un nuovo lavoro se lo disturbavi per futili, secondo lui almeno, motivi.

Più di qualcuno era finito in infermeria in stato catatonico e, una volta ripreso, diceva che gli occhi del moro erano rossi come l'inferno e freddi come il ghiaccio.

Cosa strana visto che Sasuke aveva gli occhi neri.

Alla fine, le povere vittime venivano congedate perché credute pazze.

Nel giro di qualche giorno tutti avevano capito che era meglio lasciarlo stare.

Colpirne uno per educarne cento.

In questo caso si può dire che Sasuke aveva applicato alla lettera questa massima.

Anche la rossa era strana.

Karin era una ragazza fin troppo manesca.

Più di qualcuno si era chiesto se avesse qualche tipo di parentela con Garp visto i ganci che mollava a chi osava infastidirla.

L'unico immune ai suoi pugni sembrava essere Sasuke, chissà perché.

Quello che le prendeva più di tutti, invece, era il ragazzo albino, Seigetsu.

Sembrava che tra i due non ci potesse essere altro che odio reciproco.

Qualcuno però aveva lanciato un giro di scommesse su quanto ci avrebbero messo a mettersi insieme.

Inutile dire che le scommesse coinvolsero più o meno tutti al centro d'addestramento.

L'unica cosa che forse non sopportavano di quel ragazzo era il fatto che bevesse continuamente senza mai fermarsi.

Come facesse a contenere tutta quell'acqua non riuscivano proprio a capirlo.

Lo capirono la prima volta che lo videro combattere in un'esercitazione.

Diventava letteralmente d'acqua.

Ottimo contro chi aveva i poteri di un frutto del diavolo, ma se anche lui aveva mangiato un frutto del diavolo per avere quel potere, non era debole a se stesso?

Un controsenso che non riuscivano a spiegarsi, ma che, infondo, non gli interessava più di tanto.

Con quel potere avrebbero potuto catturare i pirati molto più facilmente.

Forse c'era solo il problema della disciplina, visto che non era molto incline a rispettare gli ordini, ma prima o poi ce l'avrebbero fatta a inculcargliela.

Poveri illusi.

Juugo, invece, era un tipo tranquillo e pacifico. Non gli piaceva particolarmente combattere e aveva a cuore gli animali.

Peccato che soffrisse di repentini sbalzi d'umore che lo trasformavano dalla persona più pacifica sulla terra ad una persona che bramava sangue.

In quelle occasioni, poche per fortuna di tutti, solo Sasuke sembrava in grado di calmarlo.

A parte questo piccolo problema, sembrava il più normale tra quel gruppetto di nuovi arrivati.

Poi c'erano gli altri ragazzi che non erano rimasti lì a lungo. Solo il tempo necessario per imparare i protocolli e le metodiche da seguire nella marina.

Erano strani anche quei due, ma in maniera differente dagli altri quattro.

Il ragazzo con il cane, Kiba, parlava con tutti. Era simpatico e aperto, forse un po' spaccone, ma sapeva attirarsi la simpatia degli altri.

Sicuramente un ragazzo allegro e solare.

Il suo amico invece...

Se Kiba era aperto e chiacchierone, Shino era chiuso e distaccato, forse leggermente inquietante, ma non sembrava pericoloso.

Non si sapeva dove fossero stati mandati, ma tutti concordavano che preferivano quei due agli altri quattro.

Ancora non capivano perché, ogni volta che Kiba vedeva Sasuke, tra i due scoppiasse una rissa.

Una domanda a cui non avrebbero mai avuto risposta.

Ora, però, era il momento di vedere dove li avrebbero mandati visto che avevano passato gli esami in tempi relativamente brevi.

Chissà dove li avrebbero spediti.

Di sicuro non sarebbero rimasti semplici marine a lungo.

 

*****

 

Ciurma di Barbabianca.

 

Marco non ne poteva proprio più, era veramente stufo.

Va bene che Ino era una bella ragazza, ma era mai possibile che nessuno avesse un minimo di autocontrollo lì?

Non che Shikamaru e Choji fossero molto d'aiuto.

Il primo se ne stava ad oziare in un angolo della nave e non si alzava a meno che non fosse una questione di vita o di morte, ovvero solo se a richiedere la sua presenza erano Ino o lo stesso Barbabianca.

Il secondo invece, o era in cambusa a sgraffignare qualcosa da mangiare, o a chiacchierare tranquillamente con chiunque gli capitasse a tiro.

Per carità, non gli dava nessun fastidio questo, lui stesso era abbastanza pigro e, dopo le razzie di Ace, quelle di Choji erano niente.

No, non era questo che gli dava fastidio.

A dargli fastidio era che nessuno dei due provava a dargli una mano per tenere a bada gli altri.

Proprio non capiva come facessero a prenderla così sottogamba.

Era loro amica no?

Non ci pensavano che, forse, tutte quelle attenzioni potevano darle fastidio?

<< Non preoccuparti, se andranno troppo oltre ci penserà lei a rimetterli a posto. Se vuole sa essere una furia. >> gli aveva risposto Shikamaru con uno sbaglio quando gli aveva chiesto di dargli una mano.

Stessa cosa gli aveva detto Choji.

Ma non ci tenevano proprio all'incolumità della loro amica?!

L'unica cosa che lo aiutava nel suo compito era il fatto che Ino stava quasi sempre nei pressi di Barbabianca per tenerlo sott'occhio e vedere come reagiva alle medicine.

Era perfino riuscita a limitare il suo bere sakè!

E, ovviamente, nessuno ci avrebbe provato con lei nei pressi del babbo.

Loro no, ma lei sì.

Ogni tanto aveva il dubbio che lo facesse apposta, visto che pareva farlo solo quando lui era nei paraggi.

Non che fosse geloso, sia chiaro.

Solo gli dava fastidio, ecco tutto.

Anche perché, se con gli altri era sottile, con lui ci provava in modo spudorato sotto lo sguardo divertito degli altri e del capitano.

Se ci fossero stati Satch e Ace l'avrebbero preso per il culo fino alla fine dei tempi.

Cioè, una ragazza carina, con un caratterino niente male e che passava sopra al fatto che sembrasse un ananas, ci provava con lui e lui la rifiutava?

Si, era decisamente un bene che quei due non fossero lì in quel momento.

Anche se credeva che Satch se la stesse ridendo dall'aldilà in quel momento.

Però, dai, lei era solo una ragazzina. Niente di più e niente di meno.

E poi, la differenza di età tra loro due era troppa, non avrebbe potuto funzionare!

Però era proprio carina...

Ma che andava a pensare?!

Aveva urgente bisogno di qualcosa che lo distraesse da quella ragazza.

Sperò vivamente che la prossima isola fosse in vista presto.

Così, forse, sarebbe riuscito a liberarsi di quella strana sensazione che provava ogni volta che Ino ci provava con qualcuno.

Perché era solo un po' di astinenza, giusto?

 

*****

 

Ciurma di Law

 

Law era contento dei risultati ottenuti durante i suoi esperimenti con Sakura.

Ancora non capiva come funzionava questa cosa del chakra, ma contava di arrivarci prima o poi.

Però, per farlo, aveva bisogno di trovare altri ninja, sempre che ne fossero arrivati altri oltre a loro due.

Soprattutto perché erano tutte e due ninja medici quindi era logico pensare che il loro sistema del chakra fosse molto simile se non uguale.

Però era divertente stuzzicare la ragazzina dai capelli rosa.

Si divertiva un mondo a farla arrabbiare.

Shizune invece era più calma, più sottomessa.

Si piegava ai desideri altrui, a volte con qualche protesta, ma bastava poco per farla obbedire.

Gli piaceva vedere i suoi deboli tentativi di protesta.

Soprattutto perché li ripeteva ogni volta che Sakura perdeva le staffe o quando lui usava la rosa per uno dei suoi esperimenti, sempre usando il potere del suo frutto, sia mai che una delle due ci rimettesse le penne.

Avrebbe perso una cavia e non gli sembrava il caso.

Poi, Shizune, sembrava andare parecchio d'accordo con Bepo, il suo vice.

Però, questo suo arrendersi gli piaceva fino ad un certo punto.

Magari, stuzzicandola un po' di più avrebbe una risposta più stimolante.

Magari avrebbe potuto...

Chissà se scambiandole di corpo sarebbero state ancora capaci di usare il loro chakra.

Questa ipotesi meritava di essere approfondita.

Però prima avrebbe dovuto trovare un modo per far accettare la cosa alle due ragazze.

E se lo faceva a loro insaputa?

Si, era decisamente più divertente.

Prima però era meglio se attraccavano da qualche parte.

Per quanto potesse tenere a bada Sakura, era meglio non rischiare.

Dopo questa sarebbe stata capacissima di distruggere il sottomarino anche ridotta a pezzettini.

Si, meglio attraccare prima.

Oppure avrebbe dovuto aspettare di trovare altri ninja, con altre capacità, per vedere risultati più significavi?

Perché non provare uno scambio anche con un pirata?

Queste due idee suonavano decisamente meglio.

Forse avrebbe evitato di scambiarle ora, quelle due.

Però, attraccare dovevano comunque attraccare.

Chissà, magari la fortuna sarebbe stata dalla sua.

Un ghigno sadico gli si stampò sul volto al pensiero dei suoi nuovi esperimenti.

Avrebbe solo dovuto avere un po' di pazienza.

Nel frattempo sarebbe tornato a fare quello che faceva già: stuzzicare Sakura e cercare si smuovere un po' Shizune.

Arrendevole sì, ma fino ad un certo punto eh.

 

*****

 

Ciurma di Kidd

 

Le cose dopo lo scontro con la Marina erano leggermente migliorate.

Certo, Kidd e Temari si saltavano ancora alla gola alla minima occasione, Gaara continuava a incutere una fifa blu nei pirati, ma tutto sommato si era arrivati ad una sorta di equilibrio.

Finché nessuno alzava le mani su gli altri sarebbe andato tutto bene.

Ovviamente, da questo erano esclusi i due litiganti perenni.

Ormai Gaara e Killer avevano perso il conto delle volte che erano dovuti intervenire per fermarli prima che uno dei due si facesse male seriamente.

Ultimamente, però, i due si limitavano solo a battute pungenti, frecciatine acide e ringhi di vario genere.

Alle mani ci arrivavano solo se uno dei due andava troppo oltre, cosa che avevano imparato a non fare visto com'era ridotta la nave dopo.

Niente di serio, ma non erano neanche danni da nulla quelli che avevano procurato nelle loro scaramucce quotidiane.

Si poteva proprio dire che Kidd aveva trovato pane per i suoi denti e anche Temari.

Gli unici autorizzati a mettersi in mezzo senza subire conseguenze erano gli stessi che li fermavano ogni volta.

Gli altri era meglio che si tenessero a distanza, non si potava mai sapere.

Qualcuno dei più audaci, o più idioti a seconda del punto di vista, avevano scommesso che quei due sarebbero finiti per innamorarsi l'uno dell'altra.

Guai se la voce fosse arrivata ai diretti interessati o ai fratelli di lei.

Di sicuro nessuno sarebbe sopravvissuto e nessuno sapeva quale morte sarebbe stata meglio, ma concordavano che non morire era decisamente meglio.

Quindi nessuno sarebbe dovuto venire a sapere di quella scommessa.

Il fatto che nella scommessa fosse invischiato anche Killer garantiva il silenzio di tutti.

Lui era sicuro che quei due si sarebbero messi assieme prima o poi e che i litigi non sarebbero diminuiti neanche un po' dopo.

La maggior parte di loro però era sicuro che si sarebbero ammazzati prima.

Di sicuro, se avesse vinto, Killer avrebbe fatto su un bel gruzzoletto.

O, per dirla in altre parole, avrebbe spennato tutti gli altri componenti della ciurma in un colpo solo.

Bisognava solo vedere come si sarebbero sviluppate le cose tra quei due.

Nel frattempo Gaara teneva sott'occhio Kidd per evitare che allungasse le mani sulla sorella.

E il modo che aveva di osservarlo metteva i brividi al capitano.

Forse Gaara era l'unico che riusciva a mandare brividi di paura lunga la schiena di Kidd, anche se questi non l'avrebbe mai ammesso.

Il rosso del deserto gli dava i brividi con la sua calma glaciale e le sue occhiate taglienti.

Era proprio il tipo, secondo il suo parere, che era capace di ammazzarti dalla paura con una singola occhiata per calibrata.

No, decisamente non era il tipo da avere come nemico.

Avrebbe dovuto fare attenzione con lui.

Una cosa positiva però, era che, non appena lo vedevano, chiunque fosse sulla nave avversaria faceva dietro front, marina inclusa. A meno che non ci fosse un vice ammiraglio a guidarla, ma questo era un caso particolare.

Beh, non tutti i mali vengono per nuocere alla fine.

Se solo la smettesse di fulminarlo ogni volta che si trovava vicino a Temari in un litigio!

Che poi cominciava lei il più delle volte.

Lei e i suoi commenti acidi del cavolo!

Mai che se ne stesse zitta una volta o che non gli remasse contro o che non ribattesse!

Mai una singola volta!

Gli dava continuamente contro, neanche lo trovasse divertente.

Beh, di sicuro lui non si divertiva.

La trovava acida, irritante, rompiscatole, saputella, orgogliosa, testarda e... molto bella.

Si, per essere bella era bella, ma aveva decisamente un carattere pessimo.

Prima o poi gli avrebbe fatto scoppiare la testa.

Sempre se prima non l'ammazzava una volta per tutte.

Forse però era meglio farlo quando Gaara non era nei paraggi.

Ci teneva alla pelle, lui.

Però, Temari era proprio bella.

Ma che andava a pensare?!

 

*****

 

Nave del Commodoro Smoker

 

Smoker aveva deciso che non era ancora giunto il momento di ammazzare il bombarolo pazzo giunto da un altro universo visto come aveva fatto colare a picco quella nave pirata.

Doveva ammettere che con le esplosioni se la cavava bene.

Se solo fosse stato meno irritante per i suoi nervi.

Cioè, sarebbe potuto tranquillamente essere rinchiuso in un manicomio visto i discorsi che faceva ogni volta sull'arte.

Il suo compare non era da meno.

Solo che lui, almeno, se ne stava buono buono senza rompere le scatole a nessuno.

Solo Deidara sembrava riuscire a scuoterlo da quello stato inquietante di apatia in cui si trovava.

Però, il fatto che il biondo riuscisse a farlo incazzare come pochi era un dato di fatto.

Riusciva a tirargli fuori istinti omicidi che non sapeva nemmeno di avere.

Gli bastavano cinque minuti con lui e si ritrovava più incazzato di un leone incazzato con il mal di denti (*).

L'unico motivo per cui non perdeva la pazienza era Tashiji.

Quella ragazza imbranata era l'unica che riusciva a calmarlo e a farlo ragionare anche nei momenti più neri.

Tashiji aveva preso leggermente male l'arrivo dei due nuovi arrivati.

Aveva provato perfino ad affettare Deidara un paio di volte fallendo miseramente.

Dai, contro un ninja devi essere molto, ma veramente molto, veloce per riuscire a coglierlo di sorpresa.

Se poi sei anche un'imbranata cronica devi faticare il doppio.

Alla fine però era riuscita ad accettare la presenza dei due artisti, almeno finché non cominciavano a litigare tra loro. Allora sì si domandava perché non aiutava Smoker ad annegarli.

In ogni caso aveva preso come sfida personale quella di riuscire a colpire a sorpresa Deidara.

Se fosse riuscita a prenderlo di sorpresa, avrebbe significato che avrebbe fatto parecchi progressi nei suoi allenamenti e che, forse, avrebbe avuto qualche speranza di riuscire a battere Zoro della ciurma di Rufy.

Ancora le rodeva il fatto che lo spadaccino di quella ciurma pirata non avesse voluto confrontarsi con lei solo perché era una donna.

L'avrebbe battuto e allora gli avrebbe dimostrato quanto valeva.

Perfino Smoker, sotto sotto, ma molto sotto, si divertiva a vedere gli assalti di Tashiji ai danni del bombarolo.

Quasi quasi sperava che riuscisse ad ammazzarlo, ma poi sarebbe finito il divertimento.

Dannati dilemmi esistenziali.

Sassori aveva dimostrato di intendersene molto bene di armi e medicina.

Erano rimasti tutti shockati quando avevano visto quello che sapeva fare con le sue marionette e di come se ne intendesse di veleni.

L'avevano messo a sviluppare armi e a creare antidoti nel caso ce ne fosse stato bisogno.

In caso di emergenza un medico in più non avrebbe fatto male.

Chissà, forse, nonostante tutto quei due non erano una disgrazia.

Si sentì il rumore dell'ennesima esplosione di quel giorno.

No, per Smoker quei due sarebbero rimasti la sua più grande disgrazia dopo Rufy Cappello di Paglia.

Niente e nessuno avrebbe potuto fargli cambiare idea.

Magari un giorno Tashiji sarebbe riuscita a tagliare in due il bombarolo.

Per ora, invece, avrebbe dovuto pensare lui a mettere un po' di sale in zucca a Deidara.

Il tutto a suon di pugni ovviamente.

Chi aveva detto che lui doveva essere l'unico a dover soffrire di mal di testa su quella nave?

 

*****

 

Ciurma di Rufy Cappello di Paglia

 

I nostri eroi ripreso il viaggio dopo qualche giorno per dare tempo a Robin di riprendersi.

In qualche maniera erano riusciti a calmare Naruto e i ninja erano entrati ufficialmente a far parte delle ciurma.

Avrebbero aiutato i loro nuovi amici a realizzare i loro sogni perché erano sicuri che, così facendo, quella ciurma di pazzi sarebbe riuscita a cambiare quel mondo.

Grazie alle cure di Chopper e Tsunade, aiutata anche da Hinata visto che l'Hokage era curioso di sapere come funzionavano i frutti del diavolo e Hinata era l'unica che poteva guardare all'interno del corpo senza dover aprire, Robin si riprese in fretta, anche se il ninja medico non ottenne le informazioni sperate.

Non riusciva proprio a capire come si propagasse il potere dei frutti all'interno del corpo.

Oh, prima o poi ci sarebbe arrivata.

Non era il miglior ninja medico per nulla.

Ne andava anche della sua reputazione a questo punto.

Itachi se ne stava sempre in disparte taciturno, ma più di qualcuno su quella nave avrebbe giurato di vederlo vicino all'infermeria per sapere come stava Robin.

Ovviamente nessuno aveva aperto bocca sulla cosa.

Entrambi erano adulti e vaccinati, che se la sbrigassero tra di loro.

Ovviamente, se ci avessero messo troppo, una piccola spinta gliela avrebbero data molto volentieri, soprattutto Nami visto che aveva una scommessa da vincere e non aveva intenzione di separarsi da nessuno dei suoi amati berry.

Tutti si erano anche accorti della cotta della Hyuga per Naruto, a parte il diretto interessato ovviamente.

Più di qualcuno si era chiesto come facesse il biondo ad essere così cieco, ma visto che faceva allegramente combriccola con Rufy non c'era da stupirsi più di tanto.

La domanda era: se ne sarebbe accorto prima che Rufy diventasse il Re dei Pirati o avrebbero fatto a tempo a morire tutti di vecchiaia prima?

La risposta sarebbe arrivata solo continuando il viaggio.

Un viaggio che riservava ancora tante sorprese per ognuno di loro.

 

 

 

 

 

 

Bene, spero che che vi sia piaciuto.

L'espressione contrassegnata con (*) non è mia ma del mio prof di chimica delle superiori. Non mi ricordo per quale motivo l'aveva usata, ma mi sembrava adatta a descrivere Smoker ad un passo dall'esaurimento nervoso causato da un certo bombarolo pazzo.
Spero anche che abbiate capito che il personaggio della prima parte è Jiraya. In caso non l'abbiate capito io ve l'ho detto.

Per il resto spero che le coppie che si stanno formando vi piacciano.

Lo so, con Sakura ci vado giù forse un po' pesante, ma vi avevo avvertito. Però non credo che farò peggio di così.

No, non credo proprio che lo farò.

Alla prossima

Iaele

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Capitolo 5
*** Water Seven ***


Allora, mi scuso per il ritardo, ma ci sono stati alcuni problemi con gli esami universitari.

Diciamo che strozzare qualche professore non sarebbe una cattiva idea al momento.

Ma visto che oggi ho ricevuto la bellissima notizia che finalmente ho passato l'esame di Biologia molecolare parte I, ecco qui il frutto del mio buon umore.

Bene, dopo questa piccola introduzione, passiamo al capitolo.

Siccome questo è il capitolo prima del casino della CP9 e di Ennis Lobby, l'ho tenuto in toni abbastanza leggeri visto che sarà l'ultimo in cui posso permettermelo per un bel po'. Quindi spero che nessuno me ne voglia.

Poi devo chiedervi una cosa, ma ve la chiedo sulle note a fondo capitolo, quindi per favore leggetele.

Non ho niente altro da dire, vi auguro una buona lettura sperando che vogliate lasciarmi un commento.

A dopo,

Iaele









CAPITOLO 5



Ciurma di Rufy Cappello di Paglia

Dopo che Robin si fu ripresa, il viaggio poté riprendere senza problemi.

Ovviamente Tsunade aveva strigliato a dovere Naruto e Rufy sul loro comportamento fin troppo impulsivo.

Capiva i loro motivi, ma farsi prendere così dalla rabbia era troppo pericoloso. Potevano rimanerci secchi.

<< Ma è nostra amica!! >> avevano protestato i due.

<< Non lo metto in dubbio. Però, dovete rendervi conto che ci sono avversari che non sono ancora alla vostra portata. Naruto, che sarebbe successo se per sbaglio si fosse liberata la Volpe? – Naruto non ebbe la forza di rispondere a quello – Rufy, non ti conosco bene, ma ho visto abbastanza per dire che sei come la testa quadra qui presente. Quindi, permettimi una domanda: se Aokiji ti avesse ammazzato, sarebbe servito a qualcosa? Pensi che a Robin, o a chiunque altro qui, sarebbe andato bene? >> chiese la donna facendo ammutolire il ragazzo.

<< Tanto lo so che è inutile dirvelo, ma la prossima volta, per favore, fermatevi a pensare un attimo, ok? >> continuò Tsunade prima di tornare nell'infermeria.

Entrambi i ragazzi erano rimasti a rimuginare per le ore successive per poi concludere che non gli importava un accidenti. Guai a chi toccava i loro amici.

Se necessario l'avrebbero rifatto. Punto.

Però Naruto aveva dovuto riconoscere che non poteva rischiare di liberare la Volpe solo perché aveva ceduto alla rabbia.

Doveva fare più attenzione, ma era dannatamente difficile. Soprattutto per uno espansivo e impulsivo come lui.

Ci avrebbe provato a contenere la rabbia, ma non era facile.

Comunque, alla fine delle loro riflessioni, i due tornarono i due idioti di sempre.

Beh, c'è solo da sperare che qualcosa di quanto Tsunade avesse detto loro fosse penetrato.

Naruto poi, dopo quanto scoperto sulle discriminazioni di quel mondo che sospettava non fossero solo quelle che aveva visto, passava parecchi momenti da solo.

Si nascondeva da qualche parte e rispuntava fuori un'oretta dopo circa.

L'unica persona su tutta la nave che riusciva quasi sempre a trovarlo, ogni tanto toppava anche lei, era Hinata. O, per meglio dire, era l'unica che Naruto lasciava avvicinare in quei momenti di depressione.

Lei non pretendeva di sapere cosa gli passava per la testa, non gli faceva domande, semplicemente stava lì con lui finché la crisi non gli passava.

Questi attacchi durarono solo qualche giorno, giusto il tempo di digerire la cosa e decidere che avrebbe trovato un modo per cambiare le cose.

Il fatto che Hinata fosse l'unica a potersi avvicinare senza danno non passò inosservato, soprattutto alle ragazze che presero a chiedersi quando mai il ninja biondo si sarebbe dato una svegliata.

Cioè, si vedeva lontano un chilometro che la ragazza fosse cotta di lui, bisognava solo che lui se ne rendesse conto.

E il fatto che se fosse accorto anche Rufy di questa cosa la diceva lunga sull'evidenza della cotta di Hinata.

Non che Rufy avesse effettivamente capito la ragione per cui la ragazza diventasse più rossa della sua giacca ogni volta che Naruto le si avvicinava troppo o le rivolgesse la parola, intendiamoci, ma aveva perfettamente capito che, per lei, il biondo non era solo un amico.

Fatto sta però che era ovvio a tutti, più o meno, tranne che al diretto interessato.

Mentre procedevano verso l'isola successiva seguendo la rotta segnata dal log-pose, si imbatterono nel rospo che nuotava a stile libero citato da Aokiji e dai naufraghi nel loro racconto.

In un primo momento credettero di avere le allucinazioni, dai, un rospo che nuota a stile libero era impossibile, ma, visto che lo vedevano tutti dovettero ricredersi.

Decisione quasi unanime: seguiamolo e catturiamolo!

Ci fu qualche protesta da parte di qualcuno, ma restarono inascoltate.

Per rincorrere il rospo non si accorsero di alcuni binari che scorrevano sotto la superficie dell'acqua, forse un cartello dovevano metterlo però, e per poco non furono investiti da un treno che passava ad alta velocità.

Tutti si ritrovarono un mini infarto in corso dopo il passaggio del treno.

Aggiungiamoci pure che il rospo che stavano inseguendo si era piazzato davanti al treno beccandoselo in pieno e uscendone vivo...

Diciamo che un mini infarto è quasi d'obbligo.

Una volta che si furono ripresi, furono notati dalla custode della stazione dove erano arrivati per inseguire il rospo.

Insieme alla donna, che non era proprio una bellezza, c'era una ragazzina e il suo animaletto domestico che lei diceva essere un gatto, ma sembrava più un coniglio.

La ragazzina si presentò come Chimney e disse che la signora era sua nonna Kokoro e il gatto era Gombe.

La ragazzina spiegò a Rufy, Nami, Naruto e Usopp che erano scesi dalla nave, che quello che avevano visto passare era il treno del mare Puffing Tom.

E che il rospo Yokozuna ci si piazzava davanti per verificare la sua forza e che, in questo modo, aveva danneggiato più volte il muso del treno e creato non pochi problemi e non poco spavento nei passeggeri.

Al sentire ciò, Rufy decise che non sarebbe più diventato la sua cena, come se Nami l'avesse permesso, e, sia lui che Naruto, si ritrovarono a pensare che quel rospo doveva proprio essere un tipo tosto.

Nami si mise a chiacchierare con Kokoro e scoprì che il log-pose puntava dritto a Water Seven, la città dell'acqua. Famosa soprattutto per ospitare i migliori carpentieri del mondo.

A sentire ciò Usopp fece i salti di gioia.

Finalmente avrebbero potuto riparare come si deve la Going Marry!

Lui faceva del suo meglio, ma non era un carpentiere.

Siccome Kokoro li aveva presi in simpatia gli diede una piantina della città e una lettera di raccomandazione per Iceburg, il sindaco e capo dei carpentieri di Water Seven.

Fu così che, tra una nuova amicizia e il sollievo per il poter far riparare la nave da degli esperti, il viaggio della ciurma riprese.

Tutti non vedevano l'ora di arrivare a Water Seven, chi per un motivo chi per un altro.

Soprattutto i ninja, visto che fin'ora avevano visto solo isole deserte.

Tsunade si domandava se c'era qualche posto dove si potesse giocare d'azzardo.

Purtroppo la cosa arrivò alle orecchie di Nami e dire che non la prese bene è un eufemismo.

Non si scatenò una rissa solo per un colpo di fortuna.

L'arancione mise il tesoro sotto chiave e chiunque si avvicinasse troppo riceveva un bel cazzotto come punizione.

Nami non faceva distinzione. Che fosse Rufy, il capitano, o chiunque altro, il pugno lo mollava sulla testa del malcapitato, che restava con un bernoccolo gigante e un bel mal di testa.

Fatto sta che in pochi giorni riuscirono ad arrivare a Water Seven chi più, chi meno integro.

Ormeggiarono in una secca fuori dall'isola visto che, in fin dei conti, battevano bandiera pirata.

Sia mai che ci fossero dei marine che, con la presenza dell'isola giudiziaria lungo il percorso del treno marino, era abbastanza probabile.

Meglio avere una via di fuga rapida in caso di inseguimento.

Una volta attraccati si divisero in gruppi.

Nami, Usopp e Rufy andarono a cambiare l'oro in contante e, successivamente, sarebbero andati a parlare con Iceburg per vedere se poteva dare un'occhiata alla loro nave.

Tsunade e Chopper andarono a vedere se trovavano qualche trattato di medicina e qualcosa da bere che, trattandosi di Tsunade, non sarebbe stato sicuramente dell'acqua.

Naruto partì con il semplice intento di vedere tutto di quel posto.

Kakashi decise che era meglio seguirlo per evitare che si cacciasse nei guai e invitò Hinata a seguirlo. Alla prima occasione il copy-ninja si sarebbe defilato lasciandoli soli nella speranza che Naruto si accorgesse di quanto la ragazza fosse cotta di lui.

Magari, avrebbe cercato Sanji che era andato a recuperare tutte le provviste necessarie per il viaggio. O si sarebbe trovato un angolino tranquillo dove nessuno potesse rompergli le scatole mentre leggeva il libro che gli aveva regalato Naruto.

Avrebbe deciso al momento.

Zoro approfittò della partenza di tutti per farsi un pisolino, mentre Itachi e Robin decisero di rimanere sulla nave giusto per sicurezza.

Sia mai che venisse qualche malintenzionato.

Beh, conoscendo la frequenza con cui si ficcavano nei guai i componenti di quella ciurma non era proprio qualcosa da escludere a priori.

Quando tutti ebbero preso le loro strade e Zoro sprofondò in un sonno che neanche una cannonata avrebbe disturbato, ma che non si capiva ancora come bastasse anche che solo un estraneo mettesse piede sulla nave e lui scattava sull'attenti, Itachi si avvicinò a Robin che era intenta a leggere uno dei suoi libri di archeologia.

<< Posso chiederti una cosa? >> esordì il ragazzo mettendosi a fissare la città.

Robin si limitò a chiudere il libro e a fissarlo aspettando che facesse la sua domanda.

<< Perché non ti fidi di loro? >> chiese a bruciapelo Itachi dopo qualche minuto di silenzio.

Aveva notato che la ragazza tentava di tenere un certo distacco nei confronti di tutti, più o meno come lui, ma non riusciva a capire il perché.

Lui almeno era l'ultimo arrivato di cui neanche quelli con cui era arrivato si fidavano di lui. Si aspettava un atteggiamento più sospettoso verso di lui che non verso il resto della ciurma o degli altri ninja.

Che Rufy fosse un caso a parte era un altro paio di maniche.

Ma c'era qualcuno di cui quel ragazzino non si fidasse?

Domanda di cui si ha paura della risposta. Decisamente.

Ma, tornando al problema principale, perché Robin teneva le distanze anche dai suoi stessi compagni?

<< Non credo che siano affari tuoi. >> gli rispose la ragazza calma, ma sulla difensiva.

<< Vero. Infatti non sei obbligata a dirmelo. Però mi pare strano. Tutto qui. >> le rispose semplicemente Itachi voltandosi verso di lei.

I due si guardarono per qualche momento seri, tesi.

Itachi non pensò neanche di provare a usare lo sharingan su Robin. Ognuno aveva i suoi segreti e lui non aveva nessun diritto di costringerla a parlare dei propri.

Però capiva che portava un peso sul cuore proprio come lui.

Un peso che rischiava di schiacciarla.

<< Appunto. Non sono obbligata a dirlo a te. >> rispose la ragazza dopo un silenzio pesante prendendo le sue cose e andandosene.

Forse facendo un giro in città si sarebbe calmata. Avrebbe potuto provare a rintracciare Chopper e Tsunade e unirsi a loro.

Robin aveva la sensazione che Itachi capisse anche troppo di lei e questo non poteva permetterselo.

Non poteva permettersi di affezionarsi a nessuno di loro.

Non poteva o avrebbe sofferto di nuovo.

E questa volta aveva la sensazione che, ormai, fosse troppo tardi per non affezionarsi a nessuno di loro.

Chissà se questa volta la fortuna l'avrebbe assistita.

No, non l'avrebbe fatto.

Chi avrebbe mai potuto aiutare l'ultimo demone di Ohara?

Chi?

Semplicemente nessuno.

Presto però avrebbe scoperto che non era così.

C'era più di qualcuno che avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di aiutarla.

Mentre Robin raggiungeva Tsunade e Chopper, che aveva localizzato grazie ai suoi poteri, Itachi rimase sulla nave pensieroso.

Continuava a chiedersi se anche il suo fratellino fosse finito in quel mondo, oltre a come mai Robin si comportasse in quella maniera.

Era sicuro che anche Kakashi l'aveva notato, ma non poteva esserne sicuro.

Alla fine decise di lasciare stare momentaneamente la questione Robin e si concentrò su come scoprire se anche Sasuke fosse finito in quel mondo di pirati.

Mandare uno dei suoi corvi alla ricerca del fratello gli sembrava una totale pazzia. Sarebbe morto prima di arrivare alla prossima isola, sicuro.

Vedere se qualcuno avesse sentito parlare di Sasuke chiedendo in giro su ogni isola in cui approdavano?

Decisamente poco sicuro come metodo.

Avrebbe dovuto aspettare che qualche notizia uscisse sul giornale, di sicuro Sasuke avrebbe combinato qualcosa prima o poi, o poteva provare a chiedere a Naruto se gli prestava qualche rospo.

Ci avrebbe pensato.

Nel frattempo si sarebbe goduto un po' di quella tranquillità che sembrava impossibile da trovare quando tutti erano a bordo.

Ma sul serio, siamo sicuri che Naruto e Rufy non abbiano qualche antenato in comune?

***

Nami, Usopp e Rufy erano appena usciti dalla banca dopo aver cambiato il loro oro in contanti.

Ben tre milioni di berry!

Ci credo che Nami non volesse che qualcuno toccasse il suo tesoro.

Ora non rimaneva che andare a parlare con Iceburg sperando che accettasse di occuparsi della loro nave.

Ai doc dei carpentieri c'erano passati davanti prima, che potessero trovarlo lì?

Però, certo che per tenere testa a dei pirati, quei carpentieri dovevano proprio essere degli ossi duri.

Ma che non provassero a fregarla.

Capaci di tenere testa ai pirati o no, non l'avrebbero passata liscia in tal caso.

Non restava da sperare che Rufy non combinasse guai nel frattempo.

Quanti santi bisognava pregare per ottenere ciò?

Non sarebbero mai stati abbastanza.

***

Naruto si guardava attorno meravigliandosi di ogni minima cosa.

Dai canali che fungevano da strade, alle bancarelle del mercato.

Non aveva mai visto una città del genere ed era sua intenzione esplorarla da cima a fondo.

Senza ficcarsi nei suoi soliti casini possibilmente.

Hinata e il maestro Kakashi l'avevano seguito per un po', poi, il maestro, era sparito nel nulla.

Poco male, avrebbe visitato l'intera città con Hinata.

C'erano così tante cose da vedere!

Però non capiva perché la ragazza fosse color tramonto praticamente ogni volta che le rivolgeva la parola per farle notare qualcosa. In pratica ogni due secondi.

Stava male?

A lui sembrava di no.

Beh, sicuramente del ramen l'avrebbe fatta stare meglio.

Che qui lo vendessero?

Non restava altro che scoprirlo.

Prese per mano la ragazza e la trascinò in una delle vie della città.

Forse non era proprio il genere di primo appuntamento che Hinata avrebbe voluto, ma bisognava accontentarsi nella vita.

In più era da sola con Naruto.

Che poteva volere di più?

Giusto, riuscire a spiaccicare almeno due parole.

Beh, non si può avere tutto no?

***

Sanji si era visto arrivare Kakashi a dargli una mano nel trasporto delle provviste e non se lo aspettava proprio.

Pensava che fosse andato con Naruto e Hinata.

Bastarono, però, poche parole del ninja per chiarire la situazione al cuoco.

In pratica si era appena reso conto che con la dolce ninja non aveva la ben che minima speranza.

Doveva però parlare con Naruto una volta tornato sulla nave.

O quel ragazzino si dava una svegliata o ci avrebbe pensato lui a suon di calci in culo.

Non si trattava così una dolce signorina.

Proprio no.

***

Robin riuscì a localizzare abbastanza facilmente Tsunade e Chopper grazie al suo frutto del diavolo e li raggiunse con facilità.

I due sembrarono sorpresi nel vederla, ma accettarono di buon grado la sua compagnia.

Girarono per le vie della città alla ricerca di qualche libreria che potesse avere libri di medicina e di archeologia.

Si fermarono anche in un bar per pranzo e sia Robin che Chopper capirono che era meglio tenere il sakè ben lontano da Tsunade.

Passarono una bella giornata, anche se qualche volta Robin ebbe la sensazione che Tsunade la scrutasse cercando di capire cosa stessa nascondendo.

Quella donna era un po' troppo perspicace. Però non le fece nessuna domanda e di questo ne era grata.

Purtroppo, però, la lieta giornata finì troppo presto.

Bastò una sola parola per distruggere quella fragile felicità della corvina.

<< CP9 >> gli disse qualcuno in maschera passandole accanto.

Il suo mondo andò in frantumi.

***

Quartier generale della marina

Danzo ci mise un po' a capire come funzionassero le cose in quel mondo.

Soprattutto ci mise parecchio a capire come funzionasse la marina.

Non riusciva proprio a capire come potessero essere così laschi nel far rispettare la giustizia.

Della stessa idea era l'ammiraglio Akainu.

Inutile dire che i due si trovarono subito. Non divennero amici, questo no, sia mai, ma avendo idee in comune cominciarono a scambiare quattro chiacchiere ogni tanto.

Sai seguiva Danzo come un'ombra.

Nessuno lo notava e chi lo faceva lo trovava leggermente inquietante.

Fatto sta che Danzo e Sai si ritrovarono a far parte di quella frangia della marina capitanata proprio da Akainu.

Non fu un cambiamento molto grande rispetto alla realtà che vivevano a Konoha.

Dovevano solo fare un po' più di attenzione.

Infondo, trovarsi come alleato uno che pensa come te è molto più pericoloso di qualunque altra persona no?

***

Sengoku stava seriamente pensando di andare in pensione perché non era umanamente possibile un'intera scatola di aspirine nel giro di tre giorni.

E per una volta Garp centrava solo marginalmente.

Perché, madonna santa, non è possibile che gli unici ninja che siano capitati alla marina, tra tutti quelli di cui gli era arrivata notizia, fossero un bombarolo pazzo e un marionettista apatico sulla nave di Smoker, sei ragazzi di cui uno è un traditore e tre sono esperimenti di quel psicopatico che aveva spedito a Impel Dawn con biglietto di sola andata e due che andavano fin troppo d'accordo con Akainu per i suoi gusti.

In pratica gli erano arrivati solo guai a loro.

Se poi aggiungiamo che tra i pirati ci sono dei ninja che non si sa proprio come possano avere così tanto potere, possiamo concludere che il suo consumo di aspirine è solamente destinato ad aumentare.

L'unica cosa in cui sperava era che almeno nella ciurma, che al momento stava dando più problemi di tutte perché non si comportava come una ciurma di pirati normali, non fossero arrivati ninja con particolari abilità.

Ma allora, perché aveva la sensazione, che non appena avrebbe avuto notizie della ciurma di Cappello di Paglia, non gli sarebbero bastate neanche tutte le aspirine che sarebbe riuscito a recuperare in tutto l'ufficio?

Mistero.









Nella speranza che non vogliate sommergermi di pomodoro marcio, spero che vi sia piaciuto e che vogliate lasciarmi un commento.

Ora, vi faccio la domanda che vi avevo anticipato prima del capitolo: pensavo di mettere, a fine della narrazione di quello che succede a Rufy, Naruto e company, uno spaccato di quello che succede a una delle altre ciurme che ospitano dei ninja, tra quelle presentate fino ad adesso. Voi siete d'accordo o volete che ogni tanto, circa ogni due o tre capitoli, ne inserisca uno dove faccio vari pezzi dove ci saranno degli spaccati dove si vede quello che succede agli altri. Tanto per capirci, tipo il capitolo precedente. Voi quale opzione preferite?

Scrivetemi la vostra opinione nelle recensioni.

Io non so voi, ma non appena a Sengoku arriverà il rapporto su quello che è successo a Ennis Lobby, se non gli viene un infarto è già un miracolo.

Voi che dite?

Alla prossima!

Iaele

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Capitolo 6
*** La Franky Family ***


CAPITOLO 6: LA FRANKY FAMILY



Chopper e Tsunade cercarono Robin per tutta la città senza trovare neanche un indizio su dove fosse finita.

Semplicemente un attimo prima era lì con loro e quello dopo era sparita.

Il come e il perché restevano un mistero.

Chopper si sentiva in colpa perché si era distratto un attimo mentre guardava i libri in esposizione in una libreria e si dava la colpa di averla persa di vista.

Tsunade aveva provato a tirarlo su di morale, ma non c'era riuscita.

La donna sapeva solo una cosa: non appena avessero ritrovato Robin l'avrebbe fatta parlare con le buone o con le cattive.

Una spiegazione era quanto meno d'obbligo.

Alla fine i due decisero di dividersi per coprire un'area di ricerca più ampia con l'accordo di trovarsi alla nave qualche ora dopo.

Chopper vagò per la città alla ricerca della compagna e finì per imbattersi in Sanji e Kakashi che stavano tornando alla nave con le provviste.

Vedendo la renna così abbattuta i due si chiesero cosa fosse successo.

Il medico raccontò cosa fosse successo ai due che si guardarono un attimo spiazzati per poi decidere di unirsi alle ricerche.

<< Aspettate un attimo >> disse Kakashi ai due mentre componeva una serie di sigilli con le mani.

Sanji e Chopper guardarono perplessi il ninja albino non capendo cosa volesse fare.

<< Tecnica del richiamo! >> disse Kakashi premendo il palmo della mano a terra.

Da una nuvola di fumo apparirono un gruppo di otto, tutti con il coprifronte di Konoha e una giacca ninja.

<< Cosa c'è Kakashi? >> disse il più piccolo di loro, un carlino.

<< E questi da dove spuntano fuori?! >> chiese Sanji sorpreso.

Ok, un rospo era un rospo, seppur più grande del normale, ma otto cani? Erano un po' tanti. Pensava di vederne uno solo, com'era successo con Naruto, massimo due ecco.

<< Ehi, biondino, noi non siamo questi chiaro? >> rispose lo stesso cane di prima.

<< Calma Pakkun, non è il caso di scaldarsi. Comunque, mi servirebbe un favore. >> calmo le acque il copy ninja. Non era proprio il caso di mettersi a litigare.

<< Parla pure Kakashi >>

<< Pakkun, dovresti andare a cercare Naruto, ci servono i suoi cloni, mentre gli altri dovrebbero cercare di rintracciare un'altra persona. >> espose l'albino.

<< Va bene. Dicci solo dove possiamo trovare l'odore di chi stai cercando >> acconsentì Pakkun.

<< Ecco qui >> disse Chopper. Aveva tirato fuori dal suo zaino un libro che Robin gli aveva restituito di recente e lui voleva vedere se trovava il secondo volume in una delle librerie della città.

I cani annusarono e poi partirono a svolgere il loro compito.

Pakkun fu l'ultimo ad andarsene non senza commentare sul fatto che Sanji era in compagnia della propria evocazione e si meravigliava di loro, bah.

<< E adesso? >> chiese il cuoco biondo.

Era leggermente seccato dal fatto che un cane lo avesse rimproverato, ma ci avrebbe pensato dopo.

<< E che vuol dire i cloni di Naruto? Ce ne sono altri? >> chiese Chopper non capendo cosa avesse voluto dire Kakashi con quell'espressione.

<< Adesso continuiamo le ricerche e vediamo se i miei cani trovano qualcosa con il loro fiuto. E, Chopper, esiste una tecnica ninja che permette di creare molte copie di se stessi. Naruto è quello che riesce a farne il maggior numero, ecco perché ho chiesto a Pakkun di rintracciarlo. >> spiegò il copy ninja con calma.

I due annuirono alla spiegazione e tutti e tre continuarono le ricerche.

Dopo una decina di minuti Kakashi si vide piombare davanti un Naruto alquanto seccato che chiedeva perché gli servissero i suoi cloni.

<< Robin è sparita e non riusciamo a trovarla, ci servirabbe una mano grazie. >> riassunse la situazione l'albino.

<< Ancora non capisco >> ammise il ragazzo per poi ricevere un calcio in testa da parte del cuoco.

<< Ma sei proprio idiota! Più gente la cerca, prima la troviamo! >> gli sbraitò contro.

<< Ahia! E dirlo subito no?! >> si lamentò Naruto.

Kakashi fece un sospiro rassegnato, il suo allievo non sarebbe mai cambiato.

<< Allora? >> chiese per evitare che quei due cominciassero a litigare.

<< Subito! >> Naruto creò un gran numero di cloni al volo e tutti, partirono alla ricerca di Robin.

Solo in quel momento Chopper si accorse della mancanza di qualcuno.

<< Ma dov'è Hinata? >> chiese.

<< Non l'avrai lasciata da sola, vero? >> indagò Kakashi.

<< Non lo farei mai! Per chi mi hai preso maestro?! Non sono così idiota! >> protestò il biondo offeso.

Sanji gli lanciò un'occhiata alquanto scettica.

<< Allora, per favore, dì all'originale di non fare cavolate. >>

Quello che ormai si era capito essere un clone di Naruto sparì imbronciato in una nuvoletta di fumo.

Con un piccolo sorriso di Kakashi tutti ripresero le ricerche che si rivelarono infrottuose.

I cani tornarono dicendo che c'era una traccia ma che finiva in un vicolo cieco e di Robin nessuna traccia.

I cloni di Naruto non trovarono nulla e ormai era ora di tornare alla nave.

Avrebbero informato gli altri e deciso cosa fare tutti assieme.

*****

Verso sera si ricongiunsero tutti alla nave, ma quello che trovarono non piaccue a nessuno.

Usopp era a terra, pesto, pieno di lividi e botte, al limite dell'incoscienza.

Tsunade e Chopper, non appena lo videro, lo presero e lo portarono nell'infermeria della nave per prestergli tutte le cure necessarie.

Quando, dopo averlo fasciato peggio di una mummia, riuscirono a riportarlo un po' in qua, Usopp raccontò di come aveva cercato di recuperare i due milioni che quelli della Franky Family gli avevano rubato senza riuscirci.

A sentire ciò Rufy ebbe un moto di rabbia incredibile. Nessuno poteva toccare i suoi amici e passarla liscia. Nessuno.

Sul gruppo cadde una cappa di serietà che mai si era vista prima.

Cappello di Paglia non disse nulla. Semplicemente si mise bene il cappello in testa e uscì diretto verso il luogo che Usopp aveva indicato come la sede della Franky Family.

Zoro, Sanji e Naruto lo seguirono.

I primi due perché Usopp era loro amico e compagno, e per assicurarsi che Rufy non esagerasse come suo solito.

Naruto perché non sarebbe riuscito a stare fermo lì neanche volendolo e perché era dello stesso stato d'animo di Rufy. Non dovevano toccargli gli amici. Punto.

Kakashi decise di restare alla nave in caso di brutte sorprese. Anche se, ora come ora, Tsunade sarebbe stata capace di distruggere un esercito da sola visto il suo umore.

Nessuno si accorse che Itachi era già partito.

Così, mentre Nami e Hinata aiutavano Chopper e Tsunade e Kakashi stava di guardia, i ragazzi si avviarono.

Quando i ragazzi arrivarono alla sede della Franky Family trovarono Itachi in piedi, immobile, che guardava fisso i membri della banda.

Questi erano, come dire... semplicemente terrorizzati.

Eppure sembrava che l'Uchiha non avesse mosso un muscolo.

<< Non volevamo! Giuro che non volevamo! Ma quei soldi servivano al nostro capo! Non vi daremo più fastidio! Lo giuro! >> disse il loro capo in ginocchio.

<< Ma che cavolo...? >> fu la reazione di Zoro, Sanji e Naruto.

Rufy invece esplose a scoppio ritardato.

Dopo un attimo di smarrimento partì in quarta a chiedere a Itachi cosa aveva fatto e come c'era riuscito.

La scena era surreale.

Itachi fermo, immobile, in silenzio, con Rufy che cercava in tutti i modi di farsi dire cosa aveva fatto sotto gli sguardi perplessi e terrorizzati dalla Franky Family.

Il tutto osservato dai due biondi e il verde che non ci stavano capendo un tubo.

<< Qualcuno vuole spiegarci cos'è successo? >> proruppe Zoro rompendo l'atmosfera che si era creata.

<< Nulla. Ho solo chiarito la situazione con questi signori. >> rispose Itachi pacato.

<< Noto. >> ghignò lo spadaccino.

Qualsiasi cosa avesse fatto il moro, aveva avuto il suo effetto. Però peccato, ci teneva a menare un po' le mani.

<< Però non vale! Volevo sistemarli io! >> si lagnò Rufy come un bambino a cui era stato tolto il giocattolo preferito.

Itachi non disse nulla, semplicemente, com'era arrivato se ne andò, tornò alla nave.

<< Strano il tuo amico >> commentò Sanji diretto a Naruto accendendosi l'ennesima sigaretta della giornata.

Il ninja biondo non sapeva che pensare.

Non credeva che Itachi si potesse comportare così.

Il momento di smarrimento durò solo qualche attimo, poi, dopo un'occhiata tra loro e Rufy, tutti e quattro partirono alla carica.

Anche loro avevano bisogno di sfogare un po' di rabbia e tensione accumolata.

E uno scontro era proprio l'ideale.

Una volta che ebbero distrutto la sede della Franky Family, soddisfatti, decisero di tornare alla nave visto che il denaro, ormai, era irrecuperabile.

Di sicuro i loro avversari non li avrebbero dimenticati facilmente.

Una volta tornati alla nave, però, si presentò un altro problema.

Primo fra tutti: dov'era finita Robin?

Secondo: la nave era irreparabile. Che fare?

Rufy sembrava avere le idee chiare. Bisognava comprare un'altra nave. Avevano ancora un milione, potevano permettersi qualcosa di decente.

Anche la maggior parte degli altri sembrava d'accordo.

Tsunade, Kakashi, Zoro, Sanji, Chopper e Hinata capivano la decisione.

Per una volta Rufy si comportava da persona responsabile. Per una volta usava la testa. Per una singola volta prendeva una decisione dopo averci pensato sopra.

Naruto non ci dava molto peso alla decisione.

La nave non poteva più andare per mere quindi andava cambiata. Punto e fine.

Nami invece non capiva. O meglio, capiva le motivazioni di quella scelta, ma non riusciva a capire come Rufy potesse fare quella scelta con così tanta leggerezza, con così tanta non curanza.

Quella nave li aveva portati fin lì, li aveva aiutati, era stata una loro compagna di viaggio e ora lui stava parlando di cambiarla. Ma come poteva?

Per i ninja il discorso era diverso. Loro erano arrivati lì all'improvviso, senza nemmeno sapere come, e non erano stati abbastanza a lungo su quella nave per affezionarvici.

Per i pirati sarebbe stato un lutto, una perdita vera e propria ma andava fatto.

Mentre Tsunade e Chopper sistemavano le ultime bende di Usopp si sentì solo una parola.

<< No. >>















Scusatemi! Scusatemi! Scusatemi! Scusatemi! Chiedo umilmente perdono!

Ma prima di lanciarmi pomodori, frutta marcia o qualcosa di più pericoloso, lasciatemi spiegare un momento ok?

Tra università, esami che non vanno quando dovrebbero e che se vanno fanno leggermente pena ma non hai il tempo materiale per rifarli quindi accetti il voto che ti capita.

Tra poca voglia di scrivere, poche idee e altri problemi per la testa, mi dispiace per il ritardo immenso.

Giuro però che non ho nessuna intenzione di abbandonare le mie storie. Lo prometto. Le finirò. Quando non lo so, ma le finirò.

Alla prossima, sperando che sia presto.

Iaele

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