What do you love?

di RikersJack
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** one and only ***
Capitolo 2: *** The power of making me smile ***
Capitolo 3: *** what's the truth? ***
Capitolo 4: *** Friends and lovers ***
Capitolo 5: *** you like your pizza cold, i think that's hot ***



Capitolo 1
*** one and only ***


“Andrà tutto bene” dico a sguardo basso.  Riker mi si avvicina e mi sfiora il mento, con un lieve gesto con la mano mi alza la testa e mi guarda negli occhi. Intravedo delle lacrime nei suoi occhi attraverso gli occhiali che indossa. 
“Anche prima dicevi che sarebbe andato tutto bene, e invece eccoti qua” il ragazzo mi costringe a continuare a guardarlo. Vorrei semplicemente abbassare la testa e scappare, ma non posso. Non me lo permetterà.
"Hazel” lo sento pronunciare il mio nome con una voce rotta, spezzata “io sono qui. Voglio aiutarti”
“Non puoi” ho ribattuto cercando di ritrovare il pavimento con lo sguardo “nemmeno io posso aiutarmi” ho affermato schiarendomi la voce.
“Ed è questo il punto! Te non puoi! Io posso almeno provarci” Riker mi stringe il polso mentre provo a girarmi.
“Riker, capisco che tu sia preoccupato, e mi fa piacere. Ma davvero: smettila di fare così! Mi fai sentire in colpa!” ribatto e il ragazzo mi fissa perplesso.
“Nei confronti di chi?” mi chiede senza mollare la presa al mio braccio.
“Nei tuoi confronti, idiota” rispondo sbuffando.
“Esattamente!” noto una certa luce nei suoi occhi, come se tutte le sue teorie fossero appena state confermate “te dovresti sentirti in colpa nei tuoi confronti, non nei miei. Ed è qui che intervengo io. Io ti aiuterò”
Mi sforzo di sorridere “grazie, ma non serve”.
“Invece serve. Dammi almeno una chance” mi prega proprio un attimo prima che suonasse la campanella. Annuisco timidamente proprio al Driiiiin che fa mollare a Riker il mio polso. Mi giro verso il corridoio tenendo i libri stretti contro al mio petto mentre il biondo rimane davanti al suo armadietto per prendere i suoi libri.
“Dopo scuola a casa mia!” mi urla prima che io entrassi in classe. Sorrido e faccio cenno con la mano che mi va bene. Entro in classe e mi siedo al mio solito posto, tra Dan e Bella.
Saluto Bella con un cenno del capo e lei sorride.
“Tutto bene?” mi chiede sottovoce.
Fingo un sorriso con facilità: ormai ci ho fatto l’abitudine.
“Perché?” le chiedo dopo un po’. La ragazza rimane pensierosa per un po’ e poi alza le spalle.
“Buongiorno, ragazzi” entra il professore di Storia.


 
 
Appena finita la scuola mi fermo davanti alla porta dell’aula ad aspettare che Riker passasse li davanti con i suoi amici. Passano cinque minuti buoni e del mio ragazzo non c’è nemmeno l’ombra.
Decido di aspettare ancora un po’. Vedo una  testa bionda spuntare dall’aula di musica e mi precipito li.
Lo abbraccio da dietro e, stringendolo, sento sotto alla sua maglia degli addominali a dir poco fantastici.
“Hazel? Stai bene?” dice la voce di Ross, uno dei fratelli minori di Riker.
Lo mollo all’istante, imbarazzatissima.
“Te che ci fai qui?” chiedo sprofondando nella vergogna.
“Ero venuto per informarmi sulla scuola, alla mia non mi trovo più bene. Pensavo di venire qui dall’anno prossimo” ha risposto con noncuranza.
“Ti vedrò tutti i giorni?” ho ironizzato.
“Precisamente, sarò il tuo incubo peggiore” ha riso Ross e io ho riso con lui.
“Hai visto quel genio di tuo fratello?”
“No…” ha abbassato lo sguardo “ma possiamo andare a cercarlo! Cosi intanto mi fai fare un giro della scuola!” ha proposto ed ho accettato senza pensarci due volte.
Abbiamo iniziato a camminare lungo il corridoio, verso la palestra.
“Perché lo stai cercando?” il biondino ha deciso di rompere il silenzio.
“Punto uno: è il mio ragazzo. Punto due: dovevo vedermi con lui dopo scuola. Punto tre: dovrei parlargli di una cosa piuttosto importante” ho detto prontamente, strappandogli un sorriso.
“E di cosa dovreste parlare?” Ross ha dimenticato l’esistenza di una parola chiamata ‘privacy’.
“Non sono cose di cui mi va di parlare” ho risposto freddamente, per chiudere la questione.
Ross si è zittito e ha abbassato lo sguardo, come faccio io quando sono in imbarazzo (praticamente sempre).
“Non muori di caldo con le maniche lunghe? È estate, si schiatta” le mie parole hanno fluttuato un po’ nell’aria e poi Ross ha risposto “Io sto bene…almeno io ho i pantaloni corti. Te sembri un’eschimese” ha commentato dandomi un’occhiata. Ho riso e gli ho tirato un pugnetto sulla spalla.
“Riker deve essere sparito” ha annunciato suo fratello.
La palestra era vuota. Non c’era anima viva.
“Almeno hai visto dov’è la palestra. Penso che passerai molto tempo qui” ho detto alludendo ai suoi muscoli e al fisico perfetto. Lui è rimasto indifferente e mi ha chiesto dove poteva essere Riker.
“Guardiamo in biblioteca” ho suggerito e Ross mi ha seguito lungo il percorso.
Non era nemmeno in biblioteca.
“Chiamalo” ha proposto il ragazzo e ho tirato fuori il telefono. Ho digitato il numero e ho chiamato.
Ha fatto un paio di squilli e poi Riker ha riattaccato prima ancora di rispondere.
“Sarà con una ragazza” ho immaginato Riker in un bordello con migliaia di ragazze stupende che gli si strusciavano addosso. Ho provato a scacciare quell’immagine dalla mia mente e Ross mi ha rassicurato “Non lo farebbe mai. Lui ti ama. Sei il suo argomento preferito”.
Ho sorriso ma continuavo a pensare ad un eventuale tradimento.
Il telefono mi è vibrato in mano: Nuovo messaggio
Ho aperto il messaggio, era di Riker. Diceva: “Sono nell’aula 326. Il prof di letteratura mi ha trattenuto perché deve finire di parlarmi. Se vieni qua mi fai un piacere. Ho finito tra 5 minuti, e poi sono tutto tuo ;)”
Ho rimesso il telefono in tasca e ho preso Ross per il braccio, trascinandomelo dietro fino alla porta dell’aula in cui era il mio ragazzo. Ross mi aveva seguito senza fare domande, ma il suo braccio era teso.
Abbiamo aspettato un paio di minuti e poi Riker e il suo professore sono usciti dalla classe.
“Scusami” Riker è venuto ad abbracciarmi e mi ha baciato sulla testa. Mi sento protetta tra le sue braccia e sento il battito del suo cuore cosi vicino che mi sembra di essere parte di lui.
“A domani” abbiamo salutato il professore in coro e poi i biondi si sono rivolti uno sguardo.
“Che ci fai qui?” ha chiesto il maggiore e l’altro ha spiegato del cambiamento di scuola dell’anno prossimo.



ANGOLO AUTRICE:
salveeeee :) questa è la mia prima fanfiction e spero che vi piaccia! Se avete consigli e/o opinioni non esistate :D Non so che altro dirvi...spero che la storia vi intrighi un po' 

 

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Capitolo 2
*** The power of making me smile ***


“Casa dolce casa!” ha urlato Ross buttandosi sul divano.
Io e Riker ci siamo scambiati uno sguardo d’intesa e siamo saliti in camera sua.
“Ero preoccupata” ho detto appena ha chiuso la porta alle sue spalle. Si è seduto accanto a me e mi ha poggiato la mano sul ginocchio.
“Potevi almeno scrivermi un messaggio” ho continuato.
“Hai ragione…ma che ne sapevo io! All’ultimo mi ha detto ‘Lynch, resta in classe. Voi altri potete andare’. Non pensavo ci avrebbe messo cosi tanto!” si è difeso.
Ho annuito  “Che ti ha detto?”
“Mi ha fatto tutto un discorso sulla depressione e cose varie” ha sbuffato.
“E perché? Che hai scritto nel tema?” ho sorriso lievemente.
“Nel tema? Niente! Era un tema sulla guerra…penso che abbia letto una cosa che avevo lasciato sotto il banco” ha accennato un sorriso.
“Cosa avevi scritto?” ho chiesto incuriosita.
“Niente” ha risposto cancellando il sorriso dal suo volto “torniamo a te: come stai?”
Mi ha preso il braccio, ha tirato su la manica e l’ha osservato. Ha iniziato a sfiorarmi le braccia pallide ma li ormai c’erano solo cicatrici.
L’ho visto pensieroso ma non ho osato chiedergli a cosa stesse pensando.
“Togliti i pantaloni” ha affermato dopo un lungo silenzio.
“Scusami?” ho chiesto. Ma me lo aspettavo. Più che altro avevo paura delle conseguenze di quel gesto.
“Togliti i pantaloni” ha ripetuto serio.
Mi sono sfilata lentamente i pantaloni evitando di incontrare il suo sguardo. Però lui era troppo impegnato a scrutare i tagli rossi che avevo su tutte le gambe per vedere che stavo piangendo in silenzio.
Si è accovacciato davanti a me e mi ha sfiorato le gambe, poggiando le dita lungo ogni cicatrice. Teneva lo sguardo basso come faccio io di solito ma mi sono accorta che piangeva quando una lacrima mi ha percorso tutta la gamba destra fino ad arrivare in fondo alla mia caviglia.
“Non piangere” gli ho detto, provando a mantenere una voce convincente.
Si è limitato a scuotere la testa e si è asciugato le lacrime.
“Te non c’entri niente” ho tentato di rassicurarlo.
“Invece si! Avrei dovuto aiutarti! Questi sono la dimostrazione che avevi bisogno di me e io non ci sono stato!” ha detto con una voce soffocata.
“Non è vero! Te ci sei sempre stato! Smettila!” gli ho urlato contro.
“Fidati che non è bello vedere la persona che ami farsi del male, vedere che pensa di non essere tagliata per questa vita, vedere che si sente fuori luogo, vederla soffrire! Non è facile vederti in questo stato!”ha ribattuto e si è nascosto la faccia con le mani.
Mi sono accovacciata accanto a lui e l’ho stretto forte a me.
“Sarò forte” gli ho sussurrato “per te”.
“Ti amo” ha singhiozzato baciandomi il collo.
“Ti amo.” Ho risposto e sono tornata a sedermi sul suo letto. Lui si è messo proprio accanto a me e ha cercato la mia mano. L’ha stretta e mi ha baciata. Sentirlo cosi vicino è l’unica cosa che ormai mi fa sentire viva. Mi sono stesa e lui si è steso proprio accanto a me. E non so come ma ci siamo ritrovati a fare l’amore. Probabilmente tutta la sua famiglia era in casa e, dal momento che Riker divide la sua stanza con Rocky, la privacy non è al massimo livello. Ma non mi importa perché nessuno mi avrebbe mai potuto portare via quel momento magico. Eravamo solo io, Riker, la nostra biancheria, i miei tagli e i nostri sentimenti.
Mi sono addormentata abbracciata a lui e quando mi sono svegliata erano circa le cinque di pomeriggio. Il biondo dormiva ancora e mi sono alzata provando a fare il meno casino possibile. Mi sono rivestita e sono scesa giù per le scale. C’erano Rydel, la sorella di Riker, e Ellington, il suo ragazzo, abbracciati sul divano a guardare programmi stupidi alla TV. Lui che la abbraccia e lei appoggiata al suo petto che si lascia coccolare. Decido di non interrompere il momento romantico e mi dirigo in cucina. I ragazzi Lynch sono tutti seduti attorno al tavolo ad ingozzarsi di pane e nutella. Mi siedo tra Ross e Rocky e iniziamo a parlare.
“Che avete fatto te e Riker?” ha chiesto Ryland perplesso.
“Non voglio nemmeno immaginarlo” ha scherzato Ross e mi ha fatto una smorfia.
Abbiamo parlato un po’ di tutto e poi è arrivato Riker: in mutande e con una faccia da sonno come poche e spettinato. Ha sorriso e si è andato a preparare una tazza di cioccolata calda.
“Riker” ha iniziato Ross “è ESTATE e te ti bevi la cioccolata calda?”
Riker ha alzato le spalle indifferentemente “te giri con le maniche lunghe” ha risposto e ha bevuto un sorso.

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Capitolo 3
*** what's the truth? ***


Riker, tenendo la sua tazza di cioccolata calda in mano, si è avvicinato a me e mi ha baciato sulla testa. Ho sorriso e gli ho rivolto uno sguardo soddisfatto. Alla fine si è seduto di fronte a Ryland e non ha più aperto bocca finché non ha finito di bere la sua cioccolata, mentre noi altri parlavamo.
Guardo Rydel e Ellington, felici, a scherzare insieme sul divano di casa Lynch. Sospiro e noto Riker e Ross che mi fissano e Ryland che discuteva con Rocky di un compito che gli avevano assegnato.
“Che c’è?” ho chiesto irritata.
Riker si è limitato a scuotere la testa e Ross ha alzato le spalle fingendo noncuranza. Il modo in cui si comporta mi ricorda molto me stessa. Sembra la versione di me al maschile, non so se è una buona cosa.
“Riker” gli ho preso la mano “dobbiamo parlare”
Ha annuito e mi ha sorriso, mi sono costretta a sorridere e ho osservato i movimenti di Ross per qualche secondo. È timido ed introverso, anche se prova a nascondere quel lato di sé. È insicuro, tanto insicuro. Certe cose le ho notate solo perché lo conosco piuttosto bene, a vedersi sembra il tipico ragazzo americano, che pensa solo alle ragazze e ai fatti suoi e assolutamente sicuro di sé; ma non lo è. È una maschera che ha deciso di indossare.
“Vieni” Riker si alza e mi prende la mano. Lo raggiungo e saliamo verso camera sua. Passando per il salotto do un’occhiata alla coppia. Rydel si è addormentata sulla spalla del suo ragazzo che intanto sta giocherellando con i suoi capelli stupendi: lunghi e biondi. Pagherei per essere bella come lei. Ma non rinuncerei mai a Riker, ed essere sua sorella sarebbe rinunciare ad essere la sua ragazza.
“Tutto bene qui?” chiede Riker a Ellington. Il ragazzo sorride, ha un sorriso spettacolare.
“Tutto a meraviglia” risponde tornando ad osservare la sua bella addormentata. Il biondo gli da una pacca sulla spalla e torna a prendermi la mano.
“Cosa devi dirmi, Hazel?” sento la voce di Riker mentre chiude la porta di camera sua.
“Si tratta di Ross” sospiro.
“Non mi starai tradendo con mio fratello?” chiede il biondo restando perplesso per un po’. Scuoto la testa timidamente.
“In realtà è una cosa diversa” tengo lo sguardo basso “mi sai dire quando è stata l’ultima volta che lo hai visto in maniche corte?”
Riker mi ha fissato per un attimo, probabilmente pensa che io sia matta.
“Penso alla partita di basket, un paio di settimane fa. La sua divisa è smanicata” ha detto dopo un po’. Tiro un sospiro di sollievo.
Do un bacio sulla guancia al mio ragazzo e lo ringrazio entusiasta.
“Aspetta…almeno spiegami perché”
“Va bene: ho notato che Ross ha dei comportamenti davvero simili ai miei e poi indossa quasi sempre le maniche lunghe. Da qui in poi puoi dedurre te la mia teoria. Ma a basket indossa pantaloni corti e la canotta smanicata quindi, per fortuna, mi sbagliavo” ho spiegato imbarazzata. Mi aspettavo che mi desse della stupida a pensare che uno come ROSS SHOR LYNCH potesse essere depresso, invece si è alzato, si è messo di fronte a me e mi ha baciata deliziosamente. Non era un bacio dato tanto per fare, era per rassicurarmi.
“Amore stai tranquilla” mi ha sussurrato dolcemente “Grazie” ha continuato a sussurrare con una voce più sexy che mai.
“Per cosa?” ho chiesto accarezzandogli il viso ma senza che dovessimo allontanarci l’uno dall’altra.
“Ti preoccupi per tutti. Ti amo” mi ha zittita.
Ci siamo seduti sul letto uno accanto all’altra.
“Che ne dici di andare giù e parlare con Rossy?” ha proposto.
“Facciamo così: te vai giù e provi a parlarci, io intanto vorrei provare a fare amicizia con tua sorella”
“okay” ha accettato “perché vuoi stringerci amicizia?”
“Così. Mi sembra adorabile”
“Lo è” ha risposto.
Ed ecco che il ragazzo di cui mi sono innamorata riemergeva. Nel senso, lo amavo comunque, ma quando l’ho conosciuto era stato quel suo lato a dir poco sdolcinato a colpirmi sin dall’inizio.
Ho sorriso ricordando la prima volta che lo avevo incontrato. Non avrei mai pensato che sarebbe stato così importante per me.
“Non mi lasciare mai” ho appoggiato la mia testa sul suo petto.
“Mai.” Ha risposto e mi ha accarezzato i capelli.
“Andiamo?” ha chiesto dopo un po’ di coccole.
Ho annuito e siamo scesi.
Erano tutti in salotto. Mi sono seduta di proposito accanto a Rydel sul divano e Riker ha chiamato Ross.
“Ross” ha attirato la sua attenzione “tu. Qua. Ora.”
Il biondo ha raggiunto suo fratello senza lamentele e io ho iniziato a parlare con i Lynch e Ellington.

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Capitolo 4
*** Friends and lovers ***


Io, Rydel e i ragazzi abbiamo parlato un po’ e poi Rydel mi ha chiesto di accompagnarla in bagno. Ho sorriso e ci siamo alzate.
“Dove pensate di andare?” ci ha fermate Ellington.
“Affari nostri” ha risposto la bionda facendo la preziosa “In bagno, comunque” ha aggiunto sorridendo.
“Senza prima darmi un bacio?” si è lamentato il suo ragazzo facendo una faccia da finto cane bastonato.
Rydel si è avvicinata a lui lentamente e gli ha scoccato un bacio sulle labbra e lui, con un sorriso stampato sulla faccia, ha ricambiato senza pensarci due volte.
La sorella dei Lynch si è girata nuovamente verso di me, mi ha preso una mano e io l’ho seguita fino al bagno.
L’ho aspettata fuori e poi, quando è uscita, mi ha chiesto come era stare con Riker. Ho aspettato un po’ prima di rispondere, era difficile da spiegare a parole.
“Sai quando le persone ti dicono ‘sei così dolce che ti mangerei’?” ho detto e la ragazza ha annuito “Ecco…se io lo mangiassi sono più che sicura che non solo mi carierei i denti,  mi verrebbe il diabete” ho terminato tutta soddisfatta.
Silenzio totale per una manciata di secondi.
“Sono contenta che mio fratello abbia trovato te. Mi stai simpatica” mi ha confessato e mi ha abbracciata.
“Vieni” mi ha invitato a seguirla e non ho esitato “andiamo a dire hai ragazzi che dormi da noi stanotte”
Rydel Mary Lynch mi aveva appena invitato a dormire a casa sua. Ho iniziato ad immaginarmi come sarebbe stata la serata: STUPENDAMENTE PERFETTA.
“Posso?” ho chiesto timidamente.
“Cosa?” mi ha chiesto Rydel con tono interrogativo.
“Dormire da voi” ho risposto.
“Ti ho invitata io. Certo che puoi. Riker sarà al settimo cielo e io lo sono già. Basta che ai tuoi vada bene” ha detto con voce innocente.
“Chiedo ai miei” ho tirato fuori il telefono e ho scritto a mia mamma: ‘Mamma posso dormire dai Lynch stanotte? Mi ha invitato Rydel, la sorella di Riker’.
Rydel intanto aveva già chiesto ai suoi genitori che avevano accettato calorosamente la proposta della figlia.
“Che hanno detto?” mi ha chiesto vedendomi piuttosto tesa.
“Devono ancora rispondere”
“Ma andrà bene, no?”
“Spero. I miei genitori non sono come i tuoi” ho pensato ad alta voce.
“Spiegati” Rydel mi ha preso la mano e siamo andate in camera sua.
“Ma non c’è granché da spiegare” ho iniziato “i miei non accettano che io stia con un ragazzo e sono più che protettivi. Probabilmente se un giorno chiedessi loro di invitare Riker a dormire mi ammazzerebbero. Già adesso che ho chiesto di dormire in una casa in cui c’è anche il mio ragazzo potrebbero spiarci con i binocoli dalle finestre”
Rydel ha sospirato.
“Loro pensano che io non abbia mai neanche BACIATO Riker. Se sapessero che a volte andiamo oltre al bacio non mi farebbero più uscire di casa” ho detto rassegnata.
“Cambieranno” ha provato a rassicurarmi.
“Ho già 17 anni e non potrei nemmeno abbracciare il mio ragazzo secondo la loro politica” ho tagliato corto.
Mi è suonato il telefono: ‘Mamma’.
Ho esitato un attimo e poi ho risposto.
“Ciao mamma”
“Hazel”
“Dimmi”
“Te vorresti dormire a casa di Rick?”
“Riker, mamma. Si chiama Riker” lo corretta irritatamente.
“Si, quello. Te mi stai chiedendo di dormire con lui?”
“Non CON lui. DA lui. A casa sua! Io dormirei in camera di sua sorella Rydel che è praticamente dall’altra parte della casa” ho mentito. Camera di Delly e quella di Riker non erano solo vicine, erano anche comunicanti.
“Però ci sarebbe anche lui in casa”
“Vuoi che lo mandi via di casa?” ho sbuffato.
“E non mi avevi detto che ha anche dei fratelli?”
“Si”
“Quindi vorresti dormire circondata da ragazzi più grandi di te”
“Non sono tutti più grandi” ho alzato gli occhi al cielo.
“E questo Ricky, Rocky, Rick o come diamine si chiama…se scopro che ti ha toccata anche solo con un dito ti giuro che lo denuncio. Sei minorenne”
“Mamma anche lui è minorenne. Non ha ancora compiuto diciotto anni. Ha la mia età. Li compie a fine anno, è solo andato a scuola un anno prima del dovuto in teoria” Non la sopporto.
“Ok. Va bene. Dormi li. Ma fai attenzione, bambina”
“Non ho più due anni, mamma”
“Divertiti, buona notte amore mio”
“Notte” ho riattaccato.
Ho sbuffato e ho annunciato a Rydel di non sopportarla più.
“Te hai la mia età, giusto?” ho chiesto provando a calmarmi.
“Esatto” ha sorriso “solo che non vengo alla tua scuola”
“In che scuola vai?”
“Alla stessa di Ross e Rocky, ma l’anno prossimo Ross verrà da te, Riker e Ryland”
“E Ellington?”
“Ell frequenta una scuola piuttosto lontana da qui…non so se la conosci” mi ha informata e ho annuito.
Rydel si è alzata e l’ho seguita fino al salotto. Si è seduta accanto al suo ragazzo e mi ha fatto segno di sedermi di fianco a lei.
L’ho raggiunta e dopo un po’ di risate sono tornati Riker e Ross.
Riker si è messo di fronte a me, mi sono alzata e lui si è seduto al mio posto e io mi sono seduta su di lui. Mi teneva stretta a lui, con le sue braccia attorno alla mia vita e le sue mani che accarezzavano le mie.
Ross invece si è messo tra Rocky e Ryland, non aveva un’espressione triste o seria, sembrava il solito ragazzo rilassato e divertente.
“Com’è andata?” ho chiesto a Riker a bassa voce.
“Bene, suppongo” mi ha sussurrato nell’orecchio.
“RIIIIIIIIKER”  Rydel ha urlato per attirare l’attenzione di tutti “Abbiamo una sorpresa per te” ha annunciato gloriosamente.
Riker ha guardato sua sorella, poi me.
“Spara” ha sorriso.
“Una certa Hazel dormirà qua stanotte” ha detto la bionda.
Ho visto il sorriso di Riker crescere alla velocità della luce.
Mi ha baciata sulla guancia e ha esclamato di essere al settimo cielo, proprio come mi aveva preannunciato sua sorella.

 

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Capitolo 5
*** you like your pizza cold, i think that's hot ***


“Mamma e papà sono fuori” ha ridacchiato Rocky “io propongo di ordinarci delle pizze”
Noi altri abbiamo accettato la sua proposta senza pensarci due volte.
“Ell, ti fermi a dormire qua pure te?” ha chiesto Riker. Era come se Ellington, nonostante la differenza di età, fosse il migliore amico di tutti i ragazzi Lynch, oltre ad essere il ragazzo di Rydel.
Il ragazzo ha alzato le spalle “come volete” ha sorriso.
Rydel lo ha invitato ufficialmente a restare con noi e…come resistere a Rydel? È letteralmente impossibile dire di no ad un faccino tenero e adorabile come il suo.
“Mia madre sarebbe contenta se lo venisse a sapere” ho ironizzato e Riker mi ha accarezzato il braccio.
“Ma non lo saprà” è scoppiato a ridere Rocky che aveva l’espressione più mafiosa e simpatica del mondo allo stesso tempo.
Ho annuito in silenzio.
“Che facciamo di bello?” ha domandato Ross.
“Quello che volete” ha risposto Ellington.
“Magari le pizze dovremmo ordinarle entro notte” ci ha ricordato Rocky senza perdere il suo tipico tono ironico.
Ross è andato a prendere il telefono e lo ha portato a Riker. Il mio ragazzo ha allungato la mano e ha afferrato il telefono, chiedendo perché spettasse proprio a lui chiamare.
“Perché sei il più grande e maturo e bla bla bla” ha tagliato corto Ross.
“Dovreste darmi il numero della pizzeria” ha tenuto lo sguardo basso e suo fratello ha iniziato a dettargli il numero mentre lui lo digitava.
“Che pizza volete?” ci  ha chiesto prima che la pizzeria rispondesse alla chiamata.
“Ce ne dividiamo una?” gli ho proposto e lui ha annuito.
Tutti gli altri hanno iniziato ad elencargli la pizza che volevano.
Poi finalmente hanno risposto e lui ha ordinato pizze e bibite a casa Lynch.
Ha riattaccato e ci ha informati che le pizze sarebbero arrivate tra mezz’ora circa.
“Che facciamo in questa mezz’ora?” ho chiesto.
“Decidiamo cosa fare stasera” ha suggerito Ryland.
“Guardiamo un film?” la voce di Rydel si è fatta sentire superando quelle degli altri.
“Va bene” Ross ha sorriso mostrando i denti talmente puliti che avrei potuto specchiarmici, il suo sorriso rientrava di sicuro nelle cose più belle al mondo “ma che film?”
Hanno iniziato a saltare fuori i titoli dei film più strani e di ogni genere.
“Che ne dite di ‘colpa delle stelle’? Secondo me è un film bellissimo” ha proposto Riker “e la protagonista si chiama Hazel” mi ha sussurrato nell’orecchio. Ho sorriso e ho annunciato di essere d’accordo con Riker. Anche Rydel ha deciso di stare dalla nostra parte e alla fine Ross ha ammesso che anche a lui avrebbe fatto piacere.
Quindi abbiamo deciso che dopo mangiato avremmo visto proprio ‘colpa delle stelle’.
“Ma daiiiii” si è lamentato Rocky “sarebbe stato mille volte più bello guardare un film horror”
“Non ha mai visto questo film” ha risposto Ross “magari è un horror camuffato”
Rocky ha fatto una smorfia.
Abbiamo continuato a parlare del più e del meno fino all’arrivo delle pizze.
Riker si è alzato ed è andato ad aprire la porta al pizzaiolo.
Ha preso i cartoni di pizza, li ha poggiati sul tavolo e ha tirato fuori il portafoglio per pagare. Ha sorriso e salutato cordialmente prima di chiudere la porta e tornare da noi.
“Sto morendo di fameeee” ha gridato Ellington aiutando Riker a portare le pizze in cucina.
I due ragazzi hanno aperto ogni cartone e si sono divertiti a urlare cose del tipo “Pizza capricciosa per il capriccioso Rocky Mark Lynch” per dare ad ognuno la sua pizza.
Io e il mio ragazzo ci siamo divisi una classica pizza margherita, mentre tutti gli altri si ingozzavano.
“Ragazzi” Ellington ha rotto il silenzio, come per  fare un annuncio “questa pizza è davvero troppo buona!” ha detto infine.
Abbiamo approvato tutti e poi siamo tornati a concentrarci sulle nostre pizze.
Quando abbiamo finito ci siamo spostati in salotto di nuovo e Rydel e Riker hanno iniziato a cercare il DVD di ‘colpa delle stelle’.
Si preannunciava una serata favolosa.

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