Chiamami... Sorellona

di _AnnaWhite_
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo - Chiamami... ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 - Settembre ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 - Ottobre ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 - Novembre ***



Capitolo 1
*** Prologo - Chiamami... ***


A Gabriele.

Una vita è una vita,

anche se su un foglio di carta.

 

- Prologo -

Chiamami...

 

“...”.

“Gabriele! Ti ho già detto che non voglio che mi chiami per nome... Chiamami SORELLONA, perfavore!”.

“Uffa! Anche se ho cinque anni non mi ci puoi comandare! Ora ce lo dico alla mamma...”.

La ragazza a quel punto posò un dito sulle labbra del bambino e con gentilezza gli chiese: “Potresti almeno dirmi perché non ti piace?”.

Il piccolo mise un attimo il broncio e fatto un respiro disse: “Perché a me mi piace il tuo nome!”.

Sorrise, allora, incatenando i suoi occhi a quelli della sorella.

La ragazza amava i suoi sorrisi, perché illuminavano tutto, non solo lui, ma anche il mondo circostante. Se ne era resa conto fin da subito, tutto era più bello da quando c'erano lui e i suoi sorrisi.

Allora, scompigliandogli i capelli e ricambiando il sorriso, rispose: “Ti ringrazio. Però mi piacerebbe che mi chiamassi SORELLONA... Sai, ho sempre voluto che qualcuno lo facesse”.

Gabriele abbassò un attimo la testa, ma subito tornò a fissarla con i suoi enormi occhi grigi.

“Ma a me non mi piace! Non voglio!”.

“Chiamami ANEE-SAN, allora... Ti piace di più?”.

'NEE... Cosa vuol dire?”.

“Si dice ANEE-SAN” sorrise, e proseguì “Vuol dire SORELLONA, ma in giapponese”.

“...”.

“Non ti piace?”.

'NEE-SAN! Mi piace! Però se poi non mi ci piace più?”.

“Facciamo un gioco allora... Sorellona in tutte le lingue! Ogni volta che ti stanchi di un modo per dirlo ne cerchiamo un altro”.

“Ti voglio bene 'NEE-SAN! E questo gioco mi ci piace!”.

“Si dice ANEE-SAN... Ma va bene anche così”.







ANEE-SAN, vuol dire "sorella maggiore" in giapponese.


L'angolo sinistro della pagina:

Bonsoir!
Allora, cosa dire...
Questa sarà una long, composta da 15 capitoli e vedrà come protagonisti Gabriele e sua sorella, più altri personaggi che faranno brevi apparizioni.
Spero, apprezziate Gabriele, è un piccolo casinista di cinque anni, che fa disastri in ogni dove.
L'incubo delle sorelle/fratelli maggiori, ma che non puoi fare a meno di amare, perchè rende ogni momento speciale.
Quindi, ancora una volta...
Grazie, piccolo mostro per avermi permesso di scrivere questa long <3
Come ho detto: "una vita è una vita, anche se su un foglio di carta".
P.S. Se avete domande, curiosità o altro mi trovate qui, Cheshire Cat

Ringraziamenti:

- le Mogli, che per prime hanno ascoltato la storia e l'hanno approvata :)
- i miei fratelli e sorelle, perchè anche se è dedicata a Gabe, un pò di voi è entrato in questa storia <3
- il PC che finalmente mi ha permesso di pubblicare XD

E ora l'ultima persona da ringraziare è miseichan <3
Donna non so cosa avrei fatto senza di te!
Grazie per aver letto e apprezzato in anteprima, ma soprattutto per ascoltare i miei deliri XD
Non hai davvero idea di quanto sia felice di averti conosciuta <3

Fatemi sapere cosa ne pensate!
Un bacio,
White :3

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 - Settembre ***


- Capitolo 1 -

Settembre

 

Gabriele fuggiva dal luogo del delitto, spargendo involontariamente briciole tutt'intorno, mentre cercava di finire la “vittima” prima che la legittima proprietaria tornasse.

Ma troppo preso dalla fuga, andò a sbattere contro qualcosa, o meglio qualcuno, finendo con il sedere per terra.

Per fortuna, tuttavia, il suo “bottino” era salvo.

“MAMMA!”.

“Tesoro... Cosa stai combinando?”.

“Mn-Mn-ente” disse addentando un boccone: doveva sbrigarsi.

“Questo non mi sembra niente...” proseguì la madre, accennando all'abbuffata malnascosta.

“Dicile solo...”, e poi fuggì dentro un mobiletto senza neanche ascoltare la risposta.

“LA MIA TORTA AL CIOCCOLATO!” urlò una voce “Chi ha osato mangiare la MIA torta? MAMMAAAAAA!”.

La madre scosse il capo e poi, lanciando un sguardo al mobiletto, sospirò e si diresse in cucina dalla figlia maggiore.

“Bentornata! Com'è andata oggi??”, la donna sembrava sinceramente interessata, e forse lo era, ma il suo vero scopo era distogliere l'attenzione dalla “vittima” del suo secondo figlio.

“Mamma non cambiare argomento: dov'è?”.

“Signorinella! Vediamo almeno di salutare e rispondere alle domande! L'educazione mi sembra di avertela insegnata”.

La ragazza rispose, sbuffando: “Ciao mamma! In università è andato tutto bene, ora... La MIA torta? O, ancora meglio, dov'è Gabriele? Solo lui ha la capacità di spargere briciole ovunque mentre mangia...”.

“Non so dove sia finito tuo fratello, però poco fa ci siamo scontrati e mi ha lasciato un messaggio: lo faccio per il tuo bene GROβE SCHWESTER”.

GROβE SCHWESTER un cavolo! La mia torta... Quel piccolo demonio me la pagherà!” e sbattendo i piedi si diresse tra l'arrabbiato e lo sconsolato verso la sua camera, meditando su dove si potesse essere cacciato il suo fratellino.

Frattanto nel mobiletto Gabriele, prima di mangiare l'ultimo boccone di torta, disse sottovoce: “'Cusa GROβE SCHWESTER, ma era troppo buona!”.








GROβE SCHWESTER, vuol dire "sorella maggiore" in tedesco.


L'angolo sinistro della pagina:

Beh, cosa dire...
Che la VERA torta al cioccolato, di cui si parla, era una delizia ahahaha <3
E sì, la cattiva della situazione l'ho fatta io, perchè ho mangiato l'ultima fetta :P
Fatemi sapere cosa ne pensate :D
P.S. Come sempre, ecco il link della mia pagina su faccialibro, Cheshire Cat

Ringraziamenti:

- tutti voi che avete dato una possibilità a Gabriele, leggendo questa fanfiction *^*
- le torte al cioccolato XD
- mio fratello M. che mi prepara sempre buonissime torte! Ti voglio bene fratellino <3

Un bacione,
White <3

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 - Ottobre ***


- Capitolo 2 -

Ottobre

 

Lei e Gabriele erano in strada, diretti verso il cinema, da ormai una decina di minuti. Dovevano andare a vedere “Alla ricerca di Nemo”.

“CI-NE-MA! CI-NE-MA! CI-NE-MA!”, continuava a ripetere entusiasta il piccolo, mentre la sorella guidava.

Arrivati, la ragazza parcheggiò e preso per mano il fratellino si diresse all'ingresso, per comprare i biglietti e i pop-corn da mangiare durante la visione del film, sebbene avesse scoperto che questi ultimi potevano essere usati in maniera molto più creativa...

Sorrise.

Acquistato il necessario iniziarono a dirigersi, con calma, verso la sala.

ULV, sbrigati!” disse improvvisamente Gabe.

“Peste, stai pure tranquillo! I nostri posti non scappano...”.

“Ma se non ti ci muovi perdiamo l'inizio!” e detto questo iniziò a strattonarla, per farla sbrigare.

Arrivati, si misero alla ricerca dei loro posti.

La ragazza continuava a ripetere, guardandosi in giro: “D9 e 10, D9 e 10...”, dopodiché, una volta trovati, si sedettero.

Il film non era ancora iniziato, che improvvisamente una manciata di pop-corn cadde sulla giovane.

“GABRI!” urlò scandalizzata, facendo girare alcuni degli spettatori.

“Scusate...” mormorò, quindi appena quelli si furono chetati si voltò a fulminare il fratello.

“Allora vuoi la guerra?” sibilò, e senza attendere risposta prese alcuni pop-corn e glieli mise nella maglietta.

“MA! ULV!”.

“Te la sei cercata” e così, con nonchalance, tornò a voltarsi verso lo schermo.

Il fratello avrebbe voluto vendicarsi, ma ormai le luci si stavano facendo più soffuse: il film stava per iniziare.

La prima parte del film passò tranquilla, ma quando in scena arrivò il maestro Ray, i due fratelli iniziarono a cantare la sua canzoncina.

“Contiam le specie, le specie, le specie. Contiam le specie che vivono nel maaaaar...”.

Vedendo che non avevano intenzione di smettere gli altri spettatori chiesero con un collettivo “shhhhh” di fare silenzio, allora i due, prendendosi per mano, ridacchiarono ma smisero di cantare.

La pace, tuttavia, durò ben poco.

Cominciarono infatti a litigare alla scena del “motoschifo”.

“Si dice motoscafo” iniziò a dire la sorella.

“Nel film dicono motoschifo!” replicò il fratello.

“È sbagliato!”.

“Lo dicono in un film, deve essere vero ULV!”.

“Ti fidi più di un film che di me?” chiese scandalizzata.

Con quell'ultima affermazione iniziò una guerra di pop-corn, destinata a concludersi solo con l'intervento di un addetto alla sicurezza che cortesemente chiese non solo di smetterla con le “bambinate”, ma anche di lasciare la sala.

Uscirono, il piccolo in lacrime perché ci teneva a vedere il film.

“Non ti preoccupare tesoro, ricordi che mamma e papà sono fuori a cena...”.

“Allora?” chiese lui, tirando su con il naso.

“Allora, il salotto è a nostra completa disposizione!”.

Qualche ora dopo i coniugi Villa rincasarono e trovarono un sacco di pop-corn caduti in battaglia sparsi per il loro salotto, e gli unici due “soldati” sopravvissuti addormentati assieme sul divano.








ULV, vuol dire "sorella" in cherokee.


L'angolo sinistro della pagina:

*risorge dal Tartaro*
Salve!
Lo so, sono una persona orribilmente in ritardo XD
Perdonatemi! >.<
Ma questo capitolo mi ha creato non pochi problemi, sono riuscita a concluderlo solo dopo una serata al cinema con i miei fratelli e le mie sorelle .-.
Che altro dire...
La battaglia dei pop-corn è una cosa molto seria u.u
E lo è anche la mia incapacità nel trovare i posti... La soluzione a cui ho pensato? Chiedere un navigatore, agli addetti del cinema, per orientarmi XD
E con questa perla (?) passo e chiudo <3
P.S. Vi aspetto qui, Cheshire Cat, se volete fare un salto :)
P.P.S. Il capitolo potrebbere essere pieno di errori che non ho notato :S Fatemi sapere se ne notate qualcuno, provvederò a correggere!

Ringraziamenti:

- i fratelli e le sorelle <3
- tutte le amiche e tutti gli amici che mi sostengono nella scrittura ^^
- voi, lettori e recensori, che siete qui a leggere della mia piccola creaturina :3

Un abbraccio,
White ^^

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 - Novembre ***


- Capitolo 3 -

Novembre

 

“GABEEEEEEE! Le ho comprate! Vieni in cucina a vederle...”.

La giovane donna udì una sedia cadere e diversi altri rumori, prima di veder spuntare dalla porta della cucina il suo fratellino.

“A mamma e papà non farà per niente piacere, quello che faremo...”.

SŒUR AÎNÉE... Non lo vuoi più fare allora?” chiese il piccolo, abbassando la testa con aria sconsolata.

“Lo faremo, invece! Ho anche chiamato Luca per montare i cavi. Noi dovremo solo infilare le stelline!” e sorrise al fratello scompigliandogli i capelli.

Sarebbe stata la loro più grossa bravata... Appendere delle stelline fosforescenti al soffitto, mentre i genitori erano via per il week-end.

“Allora, iniziamo a preparare l'occorrente mentre aspettiamo Lu... Gabri, tira fuori i cavi e distendili sul pavimento del salotto, poi tira fuori anche le stelline, ma non le infilare! Io vado a prendere il trapano, le viti e tutto il resto degli attrezzi che ci serviranno per attaccarli”.

La ragazza andò in soffitta a recuperare tutto l'occorrente, quando udì il campanello.

“È Luca, aprigli!” urlò in direzione del fratellino il quale, abbandonato il suo lavoro, si diresse alla porta e aprì al nuovo arrivato.

“Ciao campione! Come andiamo?” lo salutò Luca prendendolo in braccio, per poi guardarsi in giro e chiedere “Dov'è Muffin?”.

Il bambino lo guardò confuso e chiese: “Muffin? Cos'è??”.

“Chi è, piuttosto... È la tua sorellona! Muffin è un soprannome. Vuoi sapere perché la chiamo così?” gli occhi del ragazzo luccicarono, aveva proprio voglia di fare un dispetto alla ragazza, che lo aveva incastrato.

Gabriele non sapeva che dire, ma venne “salvato” dalla sorella, tornata in salotto con tutto il necessario.

“Luca! Grazie davvero per essere venuto! Ora, però, metti giù la mia piccola peste, dobbiamo lavorare!”.

“Va bene... Da dove devo iniziare?”.

“Devi montare i ganci al soffitto nei punti segnati, prendi questi e fila a lavorare” e così dicendo gli porse il trapano, le viti e altri oggetti.

Il piccolo di casa, a quel punto, guardando la sorella domandò: “Noi cosa facemo SŒUR AÎNÉE?”.

“Facciamo, piccolo distruttore di grammatica! Io e te mettiamo le stelline nei cavi e appena finito prendiamo scopa e paletta, per pulire il casino che farà Luca!”.

“Guardate che Luca vi sente!”.

I due fratelli risero di gusto, per poi mettersi al lavoro.

Terminarono il tutto a sera inoltrata. Erano sporchi, sudati e affamati, ma soddisfatti.

“Che ne dite?” domandò Luca “Non abbiamo fatto un ottimo lavoro?”.

“Già! Ora, voglio vedere com'è il nostro nuovo soffitto! Sei d'accordo Gabri?”.

“Sì, pelfavore!” disse il bambino eccitato.

“Bene, allora... Lu, Gabe, correte a sdraiarvi sul letto, io spengo la luce! Datemi il via”.

“VIA!” urlarono i due uomini di casa.

E da quel momento, tutto ciò che videro fu un soffitto stellato.





 

SŒUR AÎNÉE, vuol dire “sorella maggiore” in francese.


L'angolo sinistro della pagina:

Bonsoir! :3
Non ho commenti particolari da fare sul capitolo...
A parte: Luca <3
Non è adorabile!? *------*
Inoltre, volevo informarvi che legata a questo capitolo c'è una one-shot, La Leggenda di Muffin, che pubblicherò prossimamente :D
P.S. Come al solito, il link della mia pagina su faccialibro, Cheshire Cat, vi aspetto <3

Storie correlate:

- La Leggenda di Muffin

Ringraziamenti:

- la mia dorabile beta, shadowdust, ti voglio bene splendore :*
- l'università, che mi ha lasciato un pò di tempo per pubblicare X'D
- voi, lettori e recensori <3

A presto,
White <3

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