Si può rimanere amici anche dopo una festa.

di alicehorrorpanic
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Party hard. ***
Capitolo 2: *** Party kiss. ***



Capitolo 1
*** Party hard. ***


«Cori sei pronta? Dai muoviti sono qua sotto con Sam!» sbraitò e sorrisi immaginando la sua espressione seccata e impaziente che le incorniciava il viso.
Sbuffai divertita «dammi un secondo Vivi» risposi e riattaccai, sentendo prima un suo sospiro infastidito.

Vivi, la mia migliore amica dal tempo delle medie, aveva la capacità di mettermi addosso ansia come nessun'altra sulla faccia della terra. 

In realtà non ero ancora pronta e mi ci voleva più di un secondo: dovevo mettermi tre chili di ombretto nero e la parrucca.

Mi osservai allo specchio e vidi una ragazza con occhi azzurri, capelli castani lisci che mi arrivavano alle spalle e una faccia innocente di chi passerà una serata a una festa punk-rock a casa di sconosciuti.

Sentii vibrare il cellulare ma lo ignorai. Due secondi dopo sentii dei passi avvicinarsi e la porta si spalancò.
«Corinna datti una mossa!» urlò come se fossi sorda e intanto mi squadrò, fissandomi con gli occhi sgranati
«ma come ti sei conciata? Cos'è sta roba blu? Ma che cavolo..»

Mi guardai dalla testa ai piedi: converse bianche con borchie, pantaloncini neri, collant a rete verdi, canottiera nera dei Green Day. 
La ciliegina sulla torta era una parrucca blu. 
«Vivi stai ferma! È una parrucca cosa vuoi che sia?»
«Una parrucca? E dove sei andata a prenderla?» fece una smorfia disgustata prendendola con fare schizzinoso in mano ed esaminandola da vicino. 

Alzai gli occhi al cielo e la guardai cercando di stare calma «al mercatino dei cinesi e poi è solo un travestimento!»
«Si ma io non ho fatto tutto sto casino! Tua mamma se vede la stanza ti defenestra!»
«Chissene, la camera è mia, ho diritto a una ribellione adolescenziale no?» ghignai cercando di mettermi a posto il trucco e osservando il suo travestimento.

Vivi infatti indossava dei leggings lucidi neri e una maglietta lunga con superga bianche: forse potevo darle ragione, avevo esagerato, ma ormai non avevo tempo per cambiarmi.

Raccolsi i capelli e mi sistemai la parrucca a caschetto blu allo specchio. 

«A lei ci penserò dopo! Sono pronta andiamo!»
«Era ora, mi stava crescendo la barba!»

Presi la borsa, mi diedi un'ultima occhiata allo specchio e Vivi mi prese per mano ripetendomi come una radio incantata che eravamo in super ritardo per la festa. 

«Cazzo!» brontolai a metà scale e Vivi mi guardò con faccia severa mentre risalivo. 
«Le sigarette!» mimai per non farmi sentire, anche se i miei genitori erano concentrati davanti alla tele.

Rientrai in camera, aprii il cassetto e le lanciai nella borsa.
«Muoviti, non ci faranno neanche entrare!» 

Riscesi le scale, aprii la porta d'ingresso e sgattaiolammo fuori dove ci aspettava Sam, il fidanzato di Vivi: era un anno più grande di noi ma era nella nostra classe perché aveva perso un anno a causa del lavoro di sua madre che era stata costretta a cambiarlo dopo che il marito l'aveva lasciata per la classica segretaria giovane e bella.

Per Sam era stato un colpo visto che era molto legato a suo padre e ora lo vedeva solo nel fine settimana, quando non andava al mare con la sua nuova fidanzata, ovviamente.

«Dove cazzo eravate finite? Sono qui da un'eternità» allargò le braccia e fece una faccia da disperato, sicuramente non aveva ancora assistito a una seduta di shopping con la sua ragazza.

«Colpa mia come al solito Sam» gli toccai un braccio e gli diedi un bacio sulla guancia per scusarmi e lui mi guardò rassegnato. 

Sam indossava una giacchetta di pelle e jeans, aveva l'aria da cattivo ragazzo che contrastava con i suoi occhi azzurro cielo «dai salite!»

Mi sistemai nei sedili dietro e presi lo specchietto per ricontrollarmi, sperando che l'ombretto nero non si fosse sbavato. 

«Smettila di controllarti stai benissimo anche se sembri una drogata!»
«Grazie per il complimento» ridacchiai e la guardai nello specchietto, mandandogli un sorrisetto da finta offesa. 

«Lo sai che ti voglio bene! Tu sei la mia dose preferita di eroina Corinna!»
«Da quando spari queste stronzate?» chiese Sam guardandola torvo, per poi riconcentrarsi sulla strada.
«Da quando si è innamorata del vampiro di Twilight!» urlaii divertita. 
«Stai zitta Cori!»
«Farò finta di non aver sentito!»
disse Sam con aria disgustata e accese la musica ad alto volume e Vivi iniziò a divincolarsi cercando di scatenarsi a ritmo della musica, facendo ballare tutta la macchina. 

Finalmente potei controllarmi e per fortuna era tutto a posto, compreso trucco e parrucca. 

La festa era stata organizzata da un amico di Sam, Leo e sarebbe stata sicuramente piena di alcolici e ragazze, come le solite feste da adolescenti. 

Sam abbassò la musica e Vivi protestò guardandolo torvo e incrociando le braccia. 

«Di un po' Cori viene anche Vale?» mi chiese Sam guardandomi dallo specchietto.
«In realtà non lo so, pensavo che tu lo sapessi. Non l'hai sentito?»
«No, pensavo avesse parlato con te!»
«State parlando di quel Vale?» si intromise Vivi con espressione interrogativa e si girò a fissarmi.

Alzai gli occhi al cielo e le sorrisi.
«Quanti Vale conosciamo? Dai non fare così è simpaticissimo!»
«Si ma devo dividerti con lui e inoltre è pure gay!»
«Che c'è di male!Almeno nessuno può sospettare qualcosa quando sono sola con lui!»
«Vale è gay?» imprecò Sam «cazzo dirmelo prima? Ci ho passato giorni interi e giuro che non ho sospettato nulla!» 
«Diciamo che non lo da a vedere!»
gli risposi e in effetti era vero: a vederlo sembrava un ragazzo normalissimo, capelli ricci biondi e occhi verdi, non dava per niente l'idea di uno a cui piacessero i maschi, anzi il contrario.

«Tranquillo tu sei solo mio!» lo rassicurò Vivi avvicinandosi a lui per baciarlo. 
«Sto guidando! Non fare così!»
«Tranquillo non c'è nessuno in giro!» rispose Vivi sbuffando e mettendosi a guardare fuori dal finestrino. 

«Siamo arrivati?» chiesi dopo un po' e Sam annui con la testa. 

Iniziai a vedere le luci provenire dalla casa del famoso Leo e molti ragazzi fuori a fumare e a parlare con bottiglie di alcolici tra le dita.

«Eccoci! Ora parcheggio e ci siamo»
«Hanno parcheggiato tutti qui guarda!» indicò con il dito Vivi, infatti vidi una fila infinita di macchine sul vialetto. 
«No, non mi va, c'è un bel posto anche qua!» disse Sam, che infatti proseguì e parcheggiò poco più avanti dalla casa del suo amico.
«Eccovi principesse, ora vengo ad aprirvi!» disse Sam con tono ironico e sorrisetto furbo. 
«Da quando sei così gentile?» lo rimproverò Vivi mentre io scoppiai a ridere. 
«Da ora perché?» 
Sam aprì la sua portiera e diede un bacio a Vivi per scusarsi per prima e io iniziai a tossire per segnalare anche la mia presenza. 

«Scusi ragazza folle ci eravamo scordati di te, che sbadati» mi disse Sam alzando teatralmente gli occhi al cielo e facendo il finto tonto.
«Non sei simpatico Sam» risposi sorridendo e dandogli una pacca sulla spalla.

«Che ne dite se entriamo?» propose Vivi, che non vedeva l'ora di andare a quella maledettissima festa.
«Siamo qui per questo amore»
Sam la prese per mano e insieme ci dirigemmo verso la casa da cui proveniva una musica assordante.

Non c'era neanche bisogno di bussare perché era tutto aperto, infatti fui investita in pieno dalla puzza di fumo e alcool.
«Vado a cercare Vale!» urlai ai miei amici, che annuirono.

Per arrivare nell'ala della casa meno confusionaria dovetti farmi spazio e quasi strusciarmi sugli altri per passare, che ballavano al ritmo della canzone Rock'n Roll degli Skrillex.

Finalmente riuscii a scorgere dei ricci biondi e lo trovai seduto su un divanetto con una bottiglia di birra in mano: indossava vans nere, pantaloni di pelle neri e canottiera bianca che copriva ben poco.
Era proprio uno spreco che fosse gay.

Mi avvicinai e notai che stava parlando con una ragazza con i capelli viola che cercava di avvinghiarsi a lui il più possibile. 
Trattenni a stento una risata e decisi di salvarlo dalla cozza che gli si era spiaccicata addosso. 
«Ei Vale!»
Gli urlai e passai una mano tra i suoi ricci, erano così morbidi che li avrei torturati per ore.
«Eccoti qui»
Sorrise e mi cinse la vita facendomi sedere sulle sue gambe e rivolgendosi alla ragazza davanti a noi con un'espressione furba.

«Alice ti presento la mia ragazza Corinna»
Fece lui e quasi mi ingozzai con la birra che avevo rubato al mio "fidanzato".

Capelli viola si dipinse un'aria quasi drammatica e poi fece una smorfia contrariata.
«Bene, allora vi lascio alle vostre cose»
Si alzò e andò a mischiarsi alla massa pazza e urlante che ballava.

«Dio, meno male che sei arrivata, non si staccava più»
Imprecò e intanto appoggiò la testa alla mia spalla, mentre io tornai a torturargli i ricci.
«Sei una fan dei miei capelli?»
Disse divertito, ma non risposi, mi limitai a tirargli un ciuffo provocandogli un gemito di dolore.

Alzò il viso dalla mia spalla e mi guardò fisso, socchiudendo gli occhi.
«Vuoi la guerra?»

«Ecco dov'eri, pensavamo di averti persa!»
Le urla di Vivi mi costrinsero a spostare lo sguardo da quegli occhi verdi maliziosi.
Sam ci raggiunse e si sedette sul divanetto, prendendo in braccio la mia amica. 

Le casse ora buttavano fuori la canzone Oh love dei Green Day, il mio gruppo preferito, e stavo per chiedere a Vivi di scatenarci anche noi a ritmo di quella musica ma mi bloccai.

Un ragazzo ci stava davanti , capelli scuri e occhi neri, sapeva di mistero, e ammiccava verso Sam, che gli fece un cenno con la testa.
«Chi era quel tipo?»
Gli chiesi quando lui si fu allontanato.
«Era Leo»
Scrollò le spalle e tornò a guardare la sua ragazza.

«Donna, andiamo fuori a fumare?»
«Si uomo»
E sorrise a Vale, appoggiandomi alla sua spalla per mettermi in piedi, dovevo sgranchirmi un po' le gambe che si erano addormentate.

Tenendoci per mano, dopo aver superato la folla di ragazzi ammassati l'uno contro l'altro, arrivammo finalmente fuori dalla casa ma non dalla confusione.

Ci appoggiamo al muro e tirai fuori il pacchetto di marlboro e l'accendino dalla mia borsa.
«Carino quel tipo vero?»
Mi domandò Vale, scrutandomi.
«Dici Leo?Mh, non male!»

Non so perché ma lui mi ispirava mistero e pericolo, forse per il fatto che era vestito di nero dalla testa ai piedi.
«Non male?Cazzo quello ispira sesso!»
Ridacchiò divertito tenendosi la pancia fra le mani.

Sbuffai esasperata.
«Te lo lascio volentieri»

Dissi accendendo mila sigaretta e buttando fuori il fumo, che andò in faccia a Vale, che nel frattempo aveva appoggiato le sue mani ai lati del mio viso.

«Sei vestita da cattiva ragazza stasera» constatò osservandomi da capo a piedi, mostrando uno sguardo languido «baceresti il bad boy che hai davanti?»
Ghignò e rimasi con la sigaretta a mezz'aria, fissandolo.

«Che?»
«Quello che ho detto»

Lo sentii deglutire rumorosamente, era in imbarazzo e io continuavo a guardarlo stranita.
«Che ti sei bevuto?»
«Niente, ti sembra così strana come proposta?»
«Direi di si» risposi ancora sorpresa.
«Ho solo una voglia tremenda di baciarti»
Se possibile, rimasi ancora più impietrita e stupefatta.
«Solo ora?»
«No, da un po'»
Disse a disagio e sfiorò il mio viso con le dita, intrappolandomi ai suoi occhi verdi.

«Credo che impazzirò se non lo faccio»
E si avvicinò, sempre di più, sentivo già il suo respiro sul mio viso e quando le nostre labbra si sfiorarono appena sussultai, perché non credevo che un contatto così innocente potesse provocarmi fremiti in tutto il corpo. 

Schiusi le labbra senza accorgermene e lui vi entrò, iniziando a esplorare e a giocare con la mia lingua, mentre io gli misi le mani tra i suoi capelli.

Non sentivo più la musica che rimbombava nelle mie orecchie, nè la puzza di fumo e alcool, ero in un mondo tutto mio, lontano anni luce insieme al mio migliore amico che mi stava baciando.

[ Storia vecchissima xD 
Fa schifo, i know ç.ç
Chiedo perdono. 
Ho cambiato la parte finale e credo che quando avrò tempo farò un secondo capitolo dove ci starà il famoso Leo-ragazzo del mistero.
Spero vi sia piaciuta ]

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Capitolo 2
*** Party kiss. ***


Quando una voce ci interruppe bruscamente, io ero ancora persa nel suo bacio, nelle sue carezze e nel suo profumo.

La vista mi si era appannata e mi ci volle qualche secondo per ricordarmi dove fossi e perché.

«Non credo ai miei occhi» di fronte a noi c'era il ragazzo misterioso, il famoso Leo, con la sigaretta tra le labbra e le mani incrociate al petto.

Ci guardava ghignando, come se avesse scoperto la marmellata nel barattolo di vetro.

Vale si staccò leggermente da me e posò un braccio sulla mia spalla, poi si rivolse a lui guardandolo freddo «che vuoi?»

Lui sorrise sghembo e buttò fuori il fumo «sei lo scoop della serata, sai?» si leccò il labbro superiore e continuò, fissandomi «e non pensavo che tu ci saresti stata, bel colpo, hai vinto la scommessa»

Sentii qualcosa rompersi dentro di me e cercai di liberarmi dal braccio di Vale che si era irrigidito «non mi conosci e non sai come mi potrei comportare» presi fiato e lo guardai nei suoi occhi neri come la notte «e di quale scommessa parli?»

Lui accennò una risata e si avvicinò a noi, appoggiandosi al muro con la spalla «davvero non ci arrivi?» fece un altro tiro di sigaretta e poi la buttò a terra «il tuo amichetto ha scommesso che stasera ti avrebbe baciato» gli lanciò un'occhiata furtiva e sorrise gelido «e non solo»

Aprii la bocca per parlare ma non ne uscì niente, solo dolore e rabbia.

«Non sparare cazzate» dopo un'eternità sentii la voce di Vale, fredda, inespressiva, e mi fece malissimo.

«Credo che alla tua dolce amica stia per venire un attacco isterico» rise l'altro, osservandomi da capo a piedi con malizia, non risparmiandosi niente «che non è davvero niente male»

Storsi la bocca per ribattere ma fui preceduta qualche secondo prima «togliti quell'idea dalla testa» ringhiò.

Il moro ridacchiò «avanti, alla fine mi aspetta un premio anche a me» 

Digrignai i denti nervosa, stufa marcia di quella situazione «io non sono il premio di nessuno, sia chiaro» lui cercò di avvicinarsi e di sfiorarmi ma mi allontanai «non ci provare»

«Mi piacciono le ragazze cattive» constatò lui, per niente toccato dal mio gesto e dalle mie parole.

«Adesso basta, torniamo dentro» Vale mi si parò davanti come per difendermi e afferrandomi per le spalle mi trascinò di nuovo dentro, non prima però si scorgere un sorriso malefico sulle labbra di Leonardo.


La musica ritornò a rimbombarmi nel corpo e la rabbia si mischiava con essa, creando un mix letale.

Seduti sui divanetti c'erano ancora i nostri amici, ancora più appiccicati, che cercavano di ammazzare la noia pomiciando senza ritegno.

Tossii per farmi sentire nonostante la musica e loro si staccarono di malavoglia, lanciandomi un'occhiata interrogativa «che faccia, cosa è successo?» mi domandò la mia amica, sfiorandomi la mano che tenevo nervosamente aggrappata al mio ginocchio.

«Niente» si affrettò a rispondere Vale e io scossi la testa per confermare la sua tesi, ma dentro di me tremavo e mi sentivo presa in giro.

A lui piacevano i ragazzi, per quale motivo avrebbe dovuto fare una scommessa per baciarmi e fare altro con me?

Tutti questi interrogativi iniziavano a darmi alla testa, mi alzai di scatto e mi feci spazio per attraversare la massa e arrivare fino al bancone per ordinare qualcosa di forte.

Mi sedetti sullo sgabello e mi morsi il labbro così forte che non mi sarei stupita se si fosse messo a sanguinare «una vodka liscia» ordinai gelida al barista che mi aveva fatto l'occhiolino.

Sbuffai e buttai giù in un sorso il liquido freddo e infuocato, che mandò il mio corpo in corto circuito per qualche secondo.

«Ti dai all'alcool?» quella voce mi fece trasalire e mi riportò la rabbia davanti agli occhi.

«Evapora per favore» lo freddai, ma lui non si scostò e mi mise una mano sulla spalla, cercando di sfiorarmi con le dita la pelle nuda sotto la maglietta «sei nervosetta, ti serve un massaggio tesoro»

Mi scrollai le sue mani da dosso con stizza «non toccarmi»

Lui sorrise divertito e si avvicinò al mio orecchio «ti fai baciare da un finocchio e non ti fai toccare da me?» chiese indicandosi e con un sopracciglio alzato, come per dire che avevo qualche rotella fuori posto se non gli ero ancora saltata addosso.

Storsi la bocca e mi alzai «io faccio quello che mi pare e piace» 

Lui mi afferrò per un polso e fui costretta a voltarmi per guardarlo in faccia «ti piacerebbe baciarmi allora?» disse sfacciato e io feci una smorfia cercando di liberarmi dalla sua presa «per niente» risposi grave, e mi allontanai, volevo mantenere le distanze e ritornare me stessa.

Mentre mi facevo spazio per i divanetti sentii una presa forte per i fianchi, mi voltai di scatto e mi ritrovai il suo viso a due centimetri, le nostre bocche quasi si sfioravano.

Guardai le sue labbra e poi gli occhi, che avevano una luce strana e brillante, la musica sembrava essersi fermata insieme al mio respiro.

Deglutii e cercai di allontanarmi, la Corinna coerente lo avrebbe preso a calci, ma la Corinna su di giri e arrabbiata era molto più pericolosa e fragile.

Posai le mie mani sul suo petto per spostarlo e ottenere una distanza di sicurezza accettabile, ma tutto ciò che sentii sotto il mio palmo fu un muro potentissimo e impossibile da superare.

Sbuffai affranta e lo guardai negli occhi seccata «che vuoi ancora?»

Sorrise semplicemente e ancorò le sue mani ancora più strette «ancora, ciò che volevo prima» 

Inarcai un sopracciglio confusa e la sottile distanza che c'era tra noi fu quasi annullata da una spinta che ricevetti da qualcuno dietro di me, che si stava dimenando a ballare come un pazzo.

Imprecai sottovoce ma mi zittii di botto quando mi accorsi che i nostri corpi si toccavano, erano appiccicati come se fossero una cosa sola e questo mi spaventava.

Stavo provando emozioni contrastanti per un ragazzo che non conoscevo, che mi aveva fatto arrabbiare, che aveva probabilmente fatto una scommessa con un mio amico, che non aveva nè confermato nè smentito, e la sua aria misteriosa mi piaceva, mi elettrizzava da morire. 

Sentii una mano accarezzarmi la parrucca e poi scendere sulla guancia «non hai più scuse ora dolcezza» alzai il viso per protestare ma tutto quello che successe fu incontrare le sue labbra, morbide e calde, in un bacio passionale e quasi urgente.




+la coerenza, lo so, non esiste ahahah.
vi è piaciuto il finale di questa mini-storia pazza? volevo finirla in modo diverso ma mi sono trattenuta ahah.

++finalmente posso aggiungerla alle storie complete, cantiamo vittoria ragazze!

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