Naruko: L'inizio della leggenda.

di Jeo 95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Naruko ***
Capitolo 3: *** Pericolo di bocciatura ***
Capitolo 4: *** La forza del gioco di squadra ***
Capitolo 5: *** Scoperta sconvolgente ***
Capitolo 6: *** I ninja della sabbia ***
Capitolo 7: *** La prima prova ***
Capitolo 8: *** Uno spiacevole scontro ***
Capitolo 9: *** Un aiuto inaspettato ***
Capitolo 10: *** Il piano segreto di Naruko! ***
Capitolo 11: *** La fine della seconda prova e le eliminatorie ***
Capitolo 12: *** Un libro misterioso ***
Capitolo 13: *** L’eremita dei rospi: un ottimo maestro o un maniaco senza speranza? ***
Capitolo 14: *** Prima prova: Non è solo questione di froza ***
Capitolo 15: *** Attacco a Konoha! ***
Capitolo 16: *** Momento critico! Seconda prova durante la guerra! ***
Capitolo 17: *** Dolori, partenze e misteriosi arrivi ***
Capitolo 18: *** Passato segreto! L'antico arco dell'acqua! ***
Capitolo 19: *** Tsunade Senju! Scommesse e Imprevisti! ***
Capitolo 20: *** Epilogo, Lotta fra Leggende! Quando la Pace Ritorna. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA




CAPITOLO 1- PROLOGO.
 
 

Dodici anni fa, il demone Kyuubi no Yoko, la volpe a 9 code, attaccò il villaggio di Konoha, rischiando di distruggerlo.

Fu grazie all’intervento del valoroso 4° Hokage che ciò non accadde. Egli sacrificò la sua vita, sigillando Kyuubi nel corpo di un neonato, con il solo desiderio che quest’ultimo fosse trattato come un eroe.

Il neonato fu affidato al 3° Hokage, tornato in carica dopo la morte dello Yondaime, che l’accudì fino all’età di 6 anni, dopo di che gli affidò un mono locale dove vivere.

Purtroppo la bambina, perché di una femmina si trattava, non venne considerata un eroe. Al contrario, tutti la evitavano e la maltrattavano, guardandola con odio e disprezzo e chiamandola mostro.

Però lei non si abbatteva e, anche se un po’ soffriva, continuava a sorridere, sorrideva sempre, poiché anche lei aveva la sua luce; il suo unico amico.

Il figlio del consigliere più fidato dell’Hokage, la persona con cui era cresciuta, l’unico che da subito aveva visto in lei un’amica e non l’aveva mai considerata un mostro.

A lei bastavano 2 cose per essere felice, il suo migliore amico ed il suo sogno; perché lei aveva un sogno, un grande sogno, ed avrebbe fatto di tutto per realizzarlo.

Questa è la storia della strada che ha percorso tentando di realizzare quel sogno, delle difficoltà, dei dolori e delle gioie che quel cammino le ha portato.

Questa è la storia di Naruko Uzumaki, la ragazza dal cuore puro e dal sangue di demone.













*Note Autrice*
Spero vi piaccia, è un pò diverso dalle mie solite storie, ma spero comunque ke venga apprezzata ^.^
Un bacio a ki mi seguirà XD
Jeo 95 =3

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Capitolo 2
*** Naruko ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA


CAPITOLO 2- NARUKO.
 
 

È mattina presto, il sole illumina già le strade di Konoha coi suoi primi raggi, caldi e luminosi.

Tra le poche persone già sveglie a quell’ora vi era una bella ragazzina di circa 12 anni, con dei lunghi capelli biondi legati in 2 code alte, gl’occhi color del cielo e tre segni per ogni guancia che ricordavano dei baffi. Era abbastanza altro, magra e con un seno piuttosto prosperoso per una ragazza così giovane. Indossava una felpa arancione, con i pantaloncini corti anch’essi arancioni e una maglia bianca sotto.

Camminava tranquillamente lungo quelle vie, ignorando le occhiatacce che i pochi abitanti in giro per le strade le lanciavano. Ormai ci aveva fatto l’abitudine, ed aveva imparato ad ignorarli.

Non capiva perché ce l’avessero tanto con lei, che ricordasse non aveva mai fatto niente di male, eppure tutti la odiavano. È vero ogni tanto faceva qualche scherzetto a suo “nonno”, se così lo si può definire, che si arrabbiava speso e volentieri, ma mai cose talmente gravi da farla odiare.

Camminò per un altro paio di minuti finchè non arrivò davanti all’imponente struttura dell’accademia ninja. Non indugiò ad entrare, lanciando prima uno sguardo veloce all’altalena nel cortile dove spesso si rifugiava in solitudine.

Non appena raggiunse la sua classe vide che era semivuota e silenziosa, cosa abbastanza normale a quell’ora di mattina, dove solo pochi studenti molto mattinieri sedevano hai banchi.

A lei non piaceva alzarsi presto, ma non aveva scelta, perché più tardi entrava, più gente incontrava per strada pronta a lanciarle sguardi carichi d’odio. Anche se riusciva ad ignorare quelle terribili occhiatacce, non le piacevano per niente.

Vagò un po’ per la classe con lo sguardo, stupendosi poi di trovare tra quegl’alunni così mattinieri il suo migliore, oltre che unico, amico, famoso per la sua pigrizia.

Un ragazzo moro, coi capelli legati in una coda alta, stava seduto su di una sedia vicino alla finestra in ultima fila, con un piede sopra il banco e gl’occhi chiusi, che si dondolava avanti ed indietro.

La bionda sorrise, ed iniziò ad avvicinarsi a lui, pensando ad un modo per ringraziarlo, perché sapeva che lui, anche se non l’avrebbe mai ammesso, era li per lei, per non lasciarla sola.

- Buongiorno Shikamaru.- salutò lei con un sorriso.

Shikamaru Nara, unico erede del clan Nara, famoso per il suo genio e per la sua pigrizia. L’unico che da subito si era dimostrato gentile ed amichevole nei suoi riguardi, l’unico che poteva chiamare amico.

Il Nara aprì un occhio e ricambiò il saluto.

- Giorno Naruko.-

Naruko si sedette sul banco di fronte al moro, poi riprese a parlare.

- Sei venuto presto anche oggi vedo.- lo punzecchiò.

Lui sbuffò con aria annoiata, rispondendo nuovamente che l’aveva obbligato sua madre.

La bionda sorrise, ormai usava quella scusa tutti i giorni, ma ancora lo assecondava, perché il fatto che non volesse ammettere di farlo per lei la divertiva.

Diede un occhiata in giro per vedere chi altri c’era in classe, e si soffermò su di un'altra testa mora che lei conosceva bene. Il suo vicino di banco.

Per sua sfortuna non era seduta vicino a Shikamaru, anche se lo desiderava molto, poiché Iruka-sensei l’aveva sistemata tra un'altra ragazza e lui: Sasuke Uchiha.

Un bel ragazzo, moro e dagl’occhi color pece, con l’unico difetto di avere un atteggiamento  freddo e distaccato con tutti quanti. Anche se in verità era piuttosto comprensibile.

Apparteneva al clan Uchiha, sterminato 4 anni prima dall’erede maggiore, causando così un gran dolore al suo compagno di classe.

A risvegliarla dai suoi tristi pensieri ci pensò Shikamaru, facendole una domanda che la mandò in agitazione.

- Allora, sei pronte per gl’esami?-

- Come scusa?- domandò agitata.

- Non dirmi che l’avevi dimenticato? Domani ci saranno gl’esami finali, sia teorici che pratici, e se si superano si diventa Gennin, altrimenti si ripete l’anno in accademia.-

- Oh no! Me ne ero dimenticata!- ed abbassò la testa, sconsolata, iniziando a deprimersi, mentre Shikamaru scosse il capo rassegnato: quella ragazza era un caso disperato.

- Sei sempre la solita Naruko.- ed entrambi risero.

Pian piano la classe iniziò a riempirsi, finchè da un lieve brusio non iniziò il caos più totale.

Mentre i 2 parlavano tranquillamente un gruppo di ragazze aveva circondato il giovane Uchiha, che sembrava del tutto indifferente alla cosa, adorandolo e lodandolo.

A quella vista, Naruko non potè fare a meno di chiedersi cosa ci trovassero le sue coetanee in un tipo così freddo e scontroso.

Diverse volte aveva provato a parlargli per fare amicizia, ma lui l’aveva ogni volta ignorata. Così al 3° tentativo rinunciò all’impresa, limitandosi semplicemente a salutarlo.

Probabilmente in tutto il villaggio, lei era l’unica a non avere una cotta per lui; lei e la timida Hinata Hyuga.

- Che seccatrici, non invidio per nulla Sasuke.- sbuffò improvvisamente Shikamaru.

- Non ti piacerebbe essere sempre circondato da belle ragazze?- chiese maliziosa Naruko.

Il Nara la guardò come se fosse impazzita, con occhi sgranati.

- Assolutamente no, mi basti tu come seccatura.-

Naruko gonfiò le guance, offesa, tirandogli un pugno sulla spalla per poi portare le mani sui fianchi.

- E così sarei una seccatura?!-

Shikamaru ghignò e rispose:

- Sì, sei una seccatura- si alzò e mise una mano sulla testa della bionda- la mia personale ed insostituibile seccatura.- e sorrise. A quel sorriso Naruko arrossì un po’, per poi sorridere anche lei.

La lezione iniziò non appena Iruka-sensei entrò in aula, e tutti dovettero sedersi hai propri posti.

La lezione, secondo Naruko, durò un’eternità e come al solito non ci aveva capito niente.

Ormai mancava soltanto un ora alla fine della giornata, ma prima ci fu una piccola pausa per permettere agli studenti di riprendersi un pò.

- Ah.- sospirò nuovamente la bionda, sconsolata per non essere riuscita a capire nulla di quella lezione, di nuovo.

Era abbastanza brava nella pratica, e riusciva a cavarsela in tutte le tecniche di base, ma quando si parlava di teoria era un disastro completo.

- Non hai capito niente, vero?- le chiese in tono ironico Shikamaru da dietro.

- Se avessi capito non sarei qui a deprimermi ti pare?- rispose infastidita.

Ma non sentì la risposta dell’amico perché la sua zona era stata nuovamente invasa dal “Sasuke fan club”.

Irritata da tutto quel rumore, e già nervosa di suo, non potè evitare di sbattere violentemente le mani sul banco, attirando su di se l’attenzione di tutti.

Shikamaru, intanto, aveva cominciato a sudare freddo; sapeva bene che se Naruko si arrabbiava diventava intrattabile e pericolosa, come qualsiasi altra donna del resto.

La bionda si alzò bruscamente dal banco, si passò una mano tra una delle lunghe code bionde, e diede le spalle a quel gruppo di oche starnazzanti, andando a sedersi vicino al Nara.

- Avrei giurato che avresti combinato un casino, invece mi hai stupito.- si complimentò il ragazzo.

- Per loro fortuna ho altro a cui pensare.- detto ciò tornò a deprimersi per il suo fallimento sicuro agl’esami teorici.

Shikamaru, stufo di quei continui lamenti, le fece una proposta alquanto interessante.

- Che ne dici di venire a casa mia? Potrei aiutarti a studiare, anche se so già che sarà una gran seccatura.- in realtà ci teneva ad aiutare la sua amica, ma non l’avrebbe mai detto.

A Naruko s’illuminarono gl’occhi dalla felicità, pensando che con l’aiuto del genio della classe sarebbe sicuramente riuscita a superare gl’esami, ma subito dopo l’espressione gioiosa si tramutò in una terrorizzata.

- F-forse è meglio di no, non vorrei disturbare.- balabettò incerta.

Il Nara la guardò, capendo al volo cosa era tornato in mente alla sua amica.

- Se è per quello che è successo l’altra volta non ti devi preoccupare. Staremo in camera mia e studieremo insieme, evitando di uscire. Non andremo in giardino, e in casa non c’è pericolo succeda un’altra cosa del genere.- cercò di convincerla il moro.

Ma Naruko non sembrava per nulla convinta. L’ultima volta che era stata a casa Nara, era stata un esperienza traumatica che non l’aveva fatta dormire per settimane. Rabbrividì al solo pensiero che ciò sarebbe potuto succedere nuovamente.

Quella volta fu solo grazie all’intervento di Shikamaru e di sua madre che la cosa non era peggiorata, e comunque il ricordo di quel giorno non è tra i più piacevoli.

- Non lo so Shikamaru, non credo che presentarmi a casa tua senza preavviso sia un bene. forse può dare fastidio hai tuoi genitori.- cercò d’inventare una scusa per rifiutare.

- Ma che dici? Sia mia madre che mio padre sono felici se tu vai a trovarli. Certo subito mia madre non conoscendoti non era d’accordo, ma una volta che ti ha conosciuta per bene le sei subito stata simpatica, non inventarti scuse strane.-

Era vero, appena la madre di Shikamaru aveva scoperto che erano diventati amici non era molto d’accordo, però una volta che l’aveva conosciuta l’aveva presa in simpatia e non ha più avuto obbiezioni. Shikaku invece, il padre di Shikamaru, non aveva mai avuto particolari obbiezioni, poiché la conosceva da quand’è nata.

“Dannato cervello da genio che gli fa ricordare anche il più piccolo dettaglio!” pensò disperata.

Naruko ci penso un po’ su, non del tutto convinta. Fu una frase del moro a farle decidere.

- Vuoi rinunciare al tuo sogno per paura di una cagnetta alta 50 cm?- ghignò. Sapeva che toccandola nell’orgoglio avrebbe ceduto.

Non avrebbe permesso che fosse bocciata per uno stupido incidente.

La bionda sgranò gl’occhi, poi gonfiò le guance offesa.

- Certo che no! E poi io non ho paura di nessun cagnolino!-

- Dimostramelo venendo a casa mia.- la sfidò.

Naruko sorrise e batte il pugno a Shikamaru, come facevano sempre per sigillare una sfida o una promessa.

- Ma se succederà un'altra volta una cosa del genere giuro che non verrò più a casa tua, qualunque cosa tu dica!- lo avvertì, agitata.

- Ok come vuoi, ma non credo che inciampare su una palla, finire con la faccia nei bisogni di un cane di un cane e che subito dopo lo stesso cane di morda il sedere rischiando di strapparti i vestiti perché gli hai pestato la coda, sia una cosa che succeda tutti i giorni sai?-

Naruko rabbrividì nuovamente, al ricordo di quel giorno. Si era dovuta fare 10 docce per tirare via quell’orribile sensazione di schifo dai capelli e dalla faccia e 15 cerotti per coprire i morsi e i graffi di quel maledetto cane che l’aveva scambiata per un giocattolo di gomma! Ah giusto, facciamo pure 25 cerotti, visto che si era punta tutte le dita cercando di ricucire i vestiti strappati.

- Non parlare mai più di quella storia hai capito!- urlò lei, rossa d’imbarazzo.

Shikamaru rise divertito, ma promise di non parlarne più, anche perché se lo avesse fatto sarebbe sicuramente morto.

- Comunque grazie.- sussurrò poi.

- Sai che ci sarò sempre per te, e ti appoggerò in ogni cosa. È a questo che servono gl’amici.- le sorrise lui.

A quelle parole, Naruko non potè che saltare al collo di Shikamaru e abbracciarlo, sbilanciando però la sedia che cadde all’indietro, facendoli finire uno sopra l’altro, scatenando le risate dei loro compagni, cui poi si aggiunsero anche le loro.





 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 













*Note Autrice*
Ecco anche il 2° capitolo ^.^
Lo so che non succede nulla d’interessante e che fa schifo, ma spero comunque che possa piacervi e che non vi stufiate già dal secondo capitolo XP
Allora in questa storia ci sarà un’altra novità: un anticipo del prossimo capitolo XD ma se nn lo volete fatemelo sapere che questa sarà la prima e ultima volta ^.^

Nel prossimo capitolo…………

Un pomeriggio passato a prepararsi per superare gl’esami, ma qualcosa d’imprevedibile potrebbe impedire alla nostra Naruko di diventare una Gennin, anzi, potrebbe impedirle addirittura di svolgere l’esame!!! Come finirà questa storia? Riuscirà la giovane Uzumaki a realizzare il suo sogno? E quale sarà mai questo sogno?
Lo sapremo nel prossimo capitolo XD

Un bacio a tutti e grazie.

Jeo 95 

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Capitolo 3
*** Pericolo di bocciatura ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 
 
CAPITOLO 3- PERICOLO DI BOCCIATURA.
 
 
- Ahhhh Shikamaru salvami!!!!!- urlò una Naruko in lacrime.

- Piantala Naruko non fare la bambina.- sbuffò il Nara.

- Ma quello è un assassino e mi vuole uccidere!- piagnucolò la bionda.

- Non ti sembra di esagerare un po’?-

- No affatto!-

Naruko e Shikamaru erano a casa di quest’ultimo, per studiare ed aiutare così la bionda a superare gl’esami.

Soltanto che, appena arrivati, la biondina aveva incontrato il suo incubo peggiore, dopo l’esaurimento delle scorte di ramen: Yuki.

Quella piccola e “tenera” palla di pelo bianca ce l’aveva con lei dalla prima volta che si erano viste. Soltanto che, fino al giorno dell’incidente, non era mai stato un problema.

La piccola cagnolina bianca continuava ad abbaiare contro Naruko, che si era rifugiata tra le braccia di Shikamaru.

Certo la biondina non poteva sapere dell’istinto possessivo che la piccola Yuki provava nei confronti del giovane Nara, stà di fatto che più Naruko stava vicina al moro, più Yuki voleva sbranarla.

- Da brava Yuki, stà buona.-

Al tono dolce del suo padroncino, la cagnolina si calmò ed iniziò a scodinzolare, così i 2 giovani approfittarono di quel momento di calma per entrare in casa.

Villa Nara era molto grande, con molte stanze ed un enorme giardino, tutto quanto arredato in stile antico. A Naruko piaceva molto la casa di Shikamaru, anche se era abituata a vivere in un minuscolo appartamento e quindi si perdeva spesso. 

- Shikamaru, sei tu?- chiese una voce femminile, non appena i 2 furono entrati.

- Si sono io e c’è anche Naruko.- rispose il moro.

Da quella che doveva essere la porta della cucina, sbucò una bella donna, dai corti capelli neri e gl’occhi nocciola.

- Oh ciao Naru-chan, che bella sorpresa!- esclamò la donna, sorridendo.

- Ciao Shizue-san!- rispose la bionda.

Shizue Nara, moglie dal capo-clan e madre di Shikamaru, una donna molto bella, dolce e coraggiosa, molto forte e, quando si arrabbia, fa addirittura tremare Shikaku Nara.

- È un po’ che non vieni a trovarci, quel buon vento ti porta?- chiese la donna.

- Ecco, Shikamaru si è offerto di aiutarmi con lo studio dato che io non sono molto brava.- sorrise imbarazzata.

- Ottimo, lo sai che puoi venire quando vuoi. Tra l’altro ho cucinato il ramen per pranzo.-

Neanche 5 secondi dopo aver finito la frase, Naruko era già seduta in sala da pranzo, con gl’occhi che le brillavano e la bava alla bocca, facendo ridere Shizue e sospirare Shikamaru.

Dopo pranzo, i 2 ragazzi si chiusero nella stanza del moro, dove studiarono tutto il giorno, fermandosi solamente, con grande gioia di Naruko, per fare merenda con tè e dolcetti.

Studiarono fino a sera tarda e, in tutto quel tempo, Naruko era riuscita a capire metà degli argomenti dell’esame, abbastanza da superarlo con la sufficienza.

Dopo cena tornò a casa, non prima che Shikamaru le avesse raccomandato di ripassare prima di dormire, e decise che, non appena fosse arrivata, si sarebbe fatta una bella doccia rinfrescante.

Arrivò al suo piccolo appartamento in pochi minuti, passando da un tetto all’altro, e, appena fu davanti alla porta, notò che sullo zerbino vi erano due lettere ed una tavoletta di cioccolato.

Le prese e le portò in casa, curiosa di sapere di chi fossero e cosa ci fosse scritto sopra.

L’appartamento di Naruko, era un monolocale non molto grande, con 4 stanze, non molto arredate e di modesta grandezza.

L’arredamento era povero e semplice, un tavolino e un mobile nella sala più grande, un letto ed un armadio nella camera da letto, un gabinetto ed una vasca nel bagno e, nella cucina, un mini frigorifero, dei fornelli ed una qualche mensola.

Il semplice arredamento, era però arricchito da scatole di ramen pre cotto sparse un po’ ovunque, e alcuni vestiti lasciati in giro. Non era mai stata molto ordinata, e spesso si riprometteva di rimettere a posto, rimandando sempre per passare del tempo con Shikamaru o per allenarsi.

Si sedette a terra, vicino al tavolino, ed aprì la prima busta, dove vi era scritto:

“ Sarò uno degli esaminatori, quindi non posso fare favoritismi, ma spero comunque tu riesca ad essere promossa.

In bocca al lupo.

Nonno.”

Sorrise, felice che fosse riuscito a farle gl’auguri nonostante fosse molto impegnato.

Era orfana fin dalla nascita e, per i primi 6 anni di vita, il 3° Hokage si era occupato di lei, come se fosse sua nipote, e lei l’aveva sempre considerato un nonno.

Prese poi la seconda lettera e ne lesse il contenuto:

“ Metticela tutta, sono sicuro che ce la farai, faccio il tifo per te.

Buona fortuna.

Kakashi.

p.s. Questo cioccolato, è per stimolare la tua concentrazione, mangialo tutto mi raccomando.”


Osservò la tavoletta sul tavolo, la prese in mano ed iniziò a gustare quella deliziosa barretta di cioccolato al latte, il suo preferito, e Kakashi lo sapeva bene.

Kakashi Hatake, un bell’uomo dai capelli argentati, con l’occhio destro e la bocca perennemente coperti da una maschera, uno dei migliori Jonin di konoha.

Aveva conosciuto Kakashi quando aveva 5 anni, e subito non andavano d’accordo, specialmente perché lui si dimostrava freddo e distante nei suoi confronti, probabilmente per paura come tutti gl’altri.

Le cose cambiarono, quando Naruko scappò dal palazzo dell’Hokage, perdendosi al villaggio e fu lui a ritrovarla. Appena la vide l’abbracciò e le fece promettere di non sparire mai più, in cambio lui sarebbe diventato suo amico. Da allora divennero quasi inseparabili.

Quando Shikamaru non c’era, Kakashi giocava con lei e le faceva compagnia, come un fratello maggiore. Anche quando era andata a vivere sola, Kakashi andava spesso a trovarla, finendo per doverle offrire un piatto di ramen dall’Ichiraku.

- Bene, devo mettercela tutta! Farò vedere a tutti chi è Naruko Uzumaki e realizzerò il mio sogno!-

Detto ciò si mise a ripassare, come le aveva consigliato Shikamaru, restando sui libri fino a notte fonda.

La mattina seguente arrivò presto, troppo presto per Naruko, che solo in quel momento stava uscendo dal mondo dei sogni.

Aveva passato tutta la notte sui libri, finendo per addormentarvisi sopra, riuscendo a dormire solo poche ore.

Sbadigliando per l’ennesima volta, si diresse in camera da letto, per vestirsi e prepararsi per affrontare la giornata, dopo avrebbe fatto anche una buona colazione.

- AHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Un urlo squarciò la quiete di quel quartiere, spaventando anche dei poveri uccellini appollaiati nei dintorni.

Una macchia arancione schizzò fuori dall’appartamento di Naruko, urlando e imprecando al vento, saltando da un tetto all’altro veloce come un fulmine.

- È TARDISSIMO!!  Ma perché la sveglia non ha suonato?! Se non arrivo entro 5 minuti non potrò fare l’esame dannazione!!!- gridò fra se e se un isterica Naruko.

Si era svegliata tardi, ed ora doveva correre come il vento per arrivare all’accademia in tempo, altrimenti non avrebbe potuto fare l’esame e sarebbe stata bocciata.

Arrivò alla struttura intanto che alcuni Chunin chiudevano il cancello d’ingesso all’accademia. Tentarono anche di fermarla, ma con un salto superò loro ed il portone, continuando la sua corsa contro il tempo.

Quando arrivò alla sua classe, la porta era chiusa. La spalancò con forza, respirando affannosamente e scusandosi per il ritardo.

- Come mai sei in ritardo?- le chiese Iruka-sensei in tono di rimprovero.

- Mi…anf……dispiace……anf……la sveglia……anf………non ha……anf……suonato.- rispose riprendendo fiato.

- Sai che chi arriva in ritardo non può svolgere l’esame.- le disse, dispiaciuto.

A quelle parole, Naruko rialzò la testa, guardando il sensei con disperazione.

- La prego Iruka-sensei mi lasci svolgere l’esame!- supplicò.

Shikamaru intanto, osservava la scena dal suo banco, impotente e dispiaciuto per la sua amica, sperando che il sensei le lasciasse svolgere la prova. Si era impegnata tanto per sostenere al meglio quest’esame, sarebbe stato un peccato non poterlo svolgere.

Iruka la guardò negl’occhi, dove potè leggerci tutta la determinazione ed anche la disperazione di quella ragazza, una stretta al cuore lo colpì ed inizio ad osservarla con dispiacere. Poi sbuffò e rispose:

Normalmente dovrei impedirti di svolgere la prova, ma dato che è la prima volta che ritardi, farò una piccola eccezione.- sorrise.

Naruko ricambiò il sorriso, ringraziandolo ed andando a sedersi al suo posto, mentre il giovane Nara sorrise, felice per la sua amica, dopo di che si addormentò sul banco.

La prova teorica fini senza altri intoppi, e, come previsto, Naruko la superò con la sufficienza piena.

Il test pratico, invece, consisteva nel creare una copia di se e farle assumere l’aspetto del 3° Hokage, che poi sarebbe stata valutata dall’Hokage, da Iruka-sensei ed un altro esaminatore.

A Naruko uscì piuttosto bene, ricevendo l’appoggio dei tre esaminatori, ed un complimento extra dal 3°.

Quando, poco prima della fine della scuola, uscirono i risultatati la bionda era tra i promossi, diventando così una Gennin, ricevendo il copri fronte della foglia e il titolo di Ninja di Konoha.

Uscita da scuola si andò a sedere sulla sua altalena, osservando i genitori che si complimentavano con i figli per la riuscita dell’esame.

Se da una parte la ragazza scoppiava dalla gioia per la riuscita degl’esami, dall’altra era triste perché non poteva condividere con nessuno la sua felicità, era sola.

Ma non era l’unica: Uchiha Sasuke restava in disparte, ad osservare quelle famiglie felici con malinconia e invidia. Se ne andò, solo com’era arrivato, solo come lo era lei.

Seduta li sull’altalena riuscii anche a sentire alcuni commenti di due madri.

- Chissà come mai l’Hokage l’ha promossa.- disse una.

- Hai ragione, è un pericolo per tutti ed ora che è una ninja lo è ancora di più.- rispose l’altra.

- È lei vero?- chiese un’altra- la ragazzina della volpe.- continuò, ma venne zittita dalla seconda donna.

- Zitta, lo sai che è proibito parlare di quella storia.-

Conclusero così i loro discorsi, andandosene, seguite man mano dalle altre famiglie.

Se ne andarono anche Shizue, Shikamaru e Shikaku. Chiesero a Naruko se voleva festeggiare con loro, ma lei rifiutò, dicendo che aveva già un impegno.

Shikamaru sapeva che mentiva, sapeva sempre quando lo faceva, ma non disse nulla, perché sapeva che in quel momento Naruko voleva stare un po’ sola, così se ne andò con la sua famiglia.

Ormai si stava facendo buio, e Naruko era ancora li, su quell’altalena, da sola.

Ringraziò il cielo che non ci fosse nessuno, non amava mostrarsi debole, e piangere era la massima espressione di debolezza.

Era diventata Gennin, ma la consapevolezza di essere sola sovrastava la felicità di essere un passo più vicina al suo sogno.

Una mano le si poso sul capo, accarezzandola dolcemente.

La biondina alzò lo sguardo, per incontrare il sorriso mascherato di quello che considerava il suo fratellone.

- Perché piangi Naruko? Sei stata bocciata?- le chiese dolcemente.

Lei scosse il capo in segno di diniego, asciugandosi le lacrime.

- No al contrario, ora sono un Gennin.- sorrise, indicando il copri fronte che si era legata intorno al capo.

- Allora per cosa sono quelle lacrime?- chiese sempre in tono dolce.

Naruko abbassò lo sguardo, triste.

- Per la prima volta dopo tanto, mi sono sentita sola- confessò- da quando conosco Shikamaru, poche volte mi sono sentita abbandonata, e oggi non ho nemmeno potuto godermi la mia promozione perchè ho passato tutto il giorno a deprimermi.- sorrise amaramente.

- Hai intenzione di rinunciare a tutto? Al tuo sogno? Al tuo futuro?- chiese improvvisamente.

Lei lo guardò, stupita e confusa.

- Non puoi deprimerti continuando a guardare indietro, devi guardare solamente davanti e pensare al domani che verrà. Se ieri non avevi amici, domani magari ne avrai a centinaia. Se oggi non riesci in una cosa, tra qualche giorno la farai alla perfezione, l’importante è che non perdi la fiducia in te, chiaro?- sorrise sotto la maschera.

Naruko rimase rapita da quella parole, si asciugò le lacrime e ritrovò quel sorriso determinato che la contraddistingueva.

- Hai ragione! Non posso stare per sempre a piangermi addosso, non è da me! D’ora in poi guarderò sempre avanti, senza mai voltarmi indietro, e senza mai dubitare di me.- sorrise.

Quelle parole erano riuscite a sollevarle il morale, dandole nuova carica e nuova energia positiva.

- Bene. Ed ora che ne dici di andare a mangiarci una bella ciotola di ramen?- propose l’uomo mascherato.

Naruko annui convinta, saltando sulla schiena del ninja, ridendo e scherzando.

- Grazie mille Kakashi Nii-san.- ringraziò.

- Prego Naruko.- sorrise il copia-ninja.

Quella sera, Kakashi e Naruko festeggiarono la promozione della bionda, mangiando ì, ridendo e scherzando.

Il giorno seguente, i ragazzi furono divisi in team da 3 persone ciascuno.

- Il team numero 7 sarà composto da…- Iruka-sensei stava annunciando il 7° team, e tutte le ragazze non ancora chiamate speravano di essere in gruppo con il giovane Uchiha; tutte tranne una biondina di nostra conoscenza.

-………Naruko Uzumaki……- sentendosi chiamata, Naruko prestò attenzione, sperando di essere in squadra con il giovane Nara.

-………Shikamaru Nara……- a quel nome, la biondina si alzò dal banco, esprimendo tutta la sua felicità.

-………e Sasuke Uchiha.-

Non appena fu annunciato l’ultimo componente del suo gruppo, la ragazza senti dietro di se due aure negative, infuriate nere con lei.

Una biondina dagl’occhi azzurri e una rosa dagl’occhi verdi la guardavano imbufalite, le riconobbe come le 2 più grandi fan di Sasuke. Naruko ne era certa, avere quel ragazzo in squadra non le poteva causare altro che guai.

- Hai visto Shikamaru? Siamo nello stesso team.- esultò la neo Gennin al suo migliore amico.

- Fantastico e io che sperava di liberarmi di te con la scusa delle squadre.- sbuffò lui.

La Uzumaki gonfiò le guance, offesa per il commento dell’amico, che non appena se ne accorse aggiunse:

- Però sono felice di non essere capitato con una di quelle scocciatrici che ammirano Sasuke.-

A quell’affermazione la giovane rise sotto i baffi.

Dopo un po’ tutte le squadre erano state formate tra cui il team 8 con Ino Yamanaka, Sakura Haruno e Hinata Hyuga e il team 10 composto da Kiba Inuzuka col suo fedele cane Akamaru, Shino Aburame e Choji Akimichi.

Ora i neo ninja dovevano soltanto aspettare l’arrivo dei loro sensei.

Passarono 2 ore e l’unico gruppo che rimase fu in numero 7, dato che il loro sensei era in ritardo.

- Ma dove diavolo è finito il sensei?!- urla disperata Naruko.

- Rilassati Naruko, meglio per noi no? Più tardi arriva più noi ci possiamo riposare.- cercò di calmarla il Nara.

- Certo che è buffo- commentò L’Uchiha, parlando per la prima volta- una ragazzina incapace, un compagno svogliato ed un sensei ritardatario. Sono capitato proprio in una bella squadra.-

Alla bionda non piacque per nulla il tono che Sasuke aveva usato, tantomeno il fatto che l’avesse chiamata ragazzina.

- Perché? C’è qualche problema? E tanto per la cronaca io non sono una ragazzina chiaro?!-

- Umpf come vuoi.- sbuffò lui, e Naruko non potè che trovarlo insopportabile.

Prima che la ragazza potesse ribattere, una nuvola di fumo comparì in mezzo alla stanza, presentando hai 3 ragazzi il loro maestro.

Non appena Naruko realizzò chi fosse sgranò gl’occhi per la sorpresa; non credeva che tra tutti proprio lui sarebbe diventato il suo nuovo maestro.

- Salve ragazzi, scusate il ritardo, ho avuto un piccolo contrattempo.- sorrise il ninja.

- K-kakashi Nii-san?!?!?!- urlò la bionda sotto shock.

Un uomo alto, dai capelli argentati ed il volto coperto da una maschera, eccetto che per l’occhio sinistro, era in piedi davanti a loro, e sorrideva furbo.

- Già, proprio così. Volevo dirtelo, ma avrei rovinato la sorpresa.- le ripose il copia-ninja.

- Scusa Naruko, ma chi è questo tizio?- le chiese confuso Shikamaru.

Infatti Shikamaru non sapeva di Kakashi, poiché l’argenteo stava con Naruko solo in assenza del moro e lei, sbadata com’è non gliene aveva mai parlato.

Andarono tutti e quattro in cortile, sedendo sui gradini dell’entrata della scuola e Kakashi porse loro delle domande per conoscerli meglio, e per farli conoscere tra di loro.

- Bene allora la prossima domanda è: qual è il tuo più grande sogno?-

- Il mio è senz’altro fare una vita di relax ed ozio, senza seccature in giro.- rispose Shikamaru senza esitazione.

- Io voglio rifondare il mio clan, diventare più forte e vendicarmi di colui che ha sterminato la mia famiglia.- rispose pacato l’Uchiha, attirando l’attenzione di Naruko.

Quel ragazzo era un concentrato d’odio, lo poteva percepire, ma dentro di lui sentiva anche una grande tristezza e un profondo dolore.

- E tu Naruko?- la richiamò Kakashi.

- Il mio più grande sogno?- ripeté lei- be ecco vogli raggiungere, eguagliare e superare il 4°Hokage, voglio diventare Hokage e guadagnarmi il rispetto di tutti gli abitanti di Konoha.- sorrise, soddisfatta.

- Vedo che le i tuoi desideri sono aumentati, non ti basta diventare Hokage?- le chiese Shikamaru.

Ma lei scosse il capo e rispose:

- Devo guadagnarmi il rispetto dei cittadini, altrimenti avranno sempre paura di me e non sarò mai un buon Hokage.-

Kakashi sorrise, fiero di quelle parole pronunciate dalla bionda, dopo di che si alzò e fece cenno hai 3 Gennin di seguirlo: ora era il momento della prova finale.

























Nel prossimo capitolo...........
La prova per essere a tutti gl'effetti dei Gennin stà per iniziare, e se i tre ragazzi non la supereranno dovranno tornare in accademia.
Scoprire poi quante persone l'anno superata non migliorerà le cose, anzi, potrebbe peggiorarle.
Ce la faranno i tre ragazzi a superare la prova di Kakashi? E qual'è il segreto per riuscire a superarla?
Le risposte al prossimo capitolo XD



















*Note Autrice*
Scusate il ritardo, ma ieri nn ho avuto proprio tempo di postarlo XP
Spero ke vi piaccia questo capitolo XD
Un bacio a tutti e grazie.
Jeo 95

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Capitolo 4
*** La forza del gioco di squadra ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 
 

CAPITOLO 4- LA FORZA DEL GIOCO DI SQUADRA.
 
 
- Accidenti, è più forte di quanto pensassi.- constatò Naruko, ansimando.

- È velocissimo e molto forte, non riesco a stargli dietro.- ringhiò l’Uchiha, anche lui con il fiatone.

- Questa prova è davvero una seccatura. Se solo riuscissi a bloccarlo con la mia ombra.- disse Shikamaru.

La prova di Kakashi era iniziata da un po’, e ormai il tempo stava per scadere.

Il copia-ninja aveva concesso loro 3 ore per rubargli 2 campanelli; se ci fossero riusciti avrebbero continuato ad essere suoi allievi, altrimenti sarebbero tornati in accademia. Comunque uno di loro non avrebbe superato la prova, poiché i campanelli erano 2.

Il tempo stava per scadere, e i 3 ragazzi non erano nemmeno riusciti a sfiorare i campanellini. Inoltre, i ragazzi erano stanchi ed affannati, mentre Kakashi non sembrava minimamente stanco, ed era talmente tranquillo che mentre lottava leggeva uno dei suoi libri preferiti intitolato “il paradiso della pomiciata.”

- Tutto qui quello che sapete fare?- li provocò l’Hatake.

- Ora le faccio vedere io; Katon: Goukakyu no Jutsu- attaccò l’Uchiha.

Un enorme palla di fuoco si diresse verso l’Hatake, che la schivò all’ultimo, comparendo poi dietro al giovane Uchiha, colpendolo e spedendolo lontano.

- Cavolo……- sussurrò Sasuke, cercando di rialzarsi.

- È inutile, fin ora nessuno dei Gennin che mi hanno affidato è mai riuscito a superare questa prova, e se continuate così non ce la farete nemmeno voi.-

A quelle parole i giovani ninja sgranarono gl’occhi: se nessuno ce l’aveva mai fatta, come potevano riuscirci loro?

- Ma vi rivelo un segreto- continuò Kakashi –esiste un segreto per superare la prova, stà a voi scoprire quale.- detto ciò si rimise a leggere.

Naruko si avvicinò a Shikamaru e gli disse:

- Bene cervellone è il tuo momento, usa quel tuo brillante cervello per trovare una soluzione, o qui siamo fritti.-

- Fosse semplice. Avrei bisogno di concentrarmi, ma potrebbe approfittarne del mio momento di concentrazione per mettermi fuori gioco.- rispose il Nara.

- Non preoccuparti, lo distraggo io, tu pensa ad utilizzare la tua eccessiva materia grigia per batterlo.- scherzò la bionda.

Il Nara annuì, si sedette per terra ed unì la mani, in un gesto che ricordava un sigillo, chiuse gl’occhi e prese un bel respiro.

Era una sua abitudine unire le mani in quello strano gesto e chiudere gl’occhi per concentrarsi, lo aiutava a pensare meglio.

“Ed ora cosa fa?” pensò l’Hatake. “Meglio fermarlo prima che mi colga di sorpresa.”

Ma non appena fece per avvicinarsi a Shikamaru, 6 copie di Naruko lo circondarono, attaccandolo tutte insieme. Ma all’Hatake bastò una mossa per fare esplodere tutte le copie, scaraventando l’originale addosso a Sasuke.

- Cerca di stare più attenta dobe!- le urlò l’Uchiha.

- Come mi hai chiamata?! Come ti permetti razza di teme!- gli rispose a tono la bionda.

- Come ti permetti brutta piccola……-

- Oh no non deve avvicinarsi a Shikamaru!- lo interruppe lei, evitando un litigio sicuro.

- Perché?- chiese Sasuke.

- In questo momento Shikamaru stà usando il suo genio per trovare una strategia vincente e battere Kakashi-sensei, ma ha bisogno di tempo!-

La bionda si alzò e fece per correre ad aiutare il suo amico, ma Sasuke la trattenne per un polso.

- Dove credi di andare?-

- Lasciami devo aiutare Shikamaru!-

- Non dire sciocchezze, non riuscirai mai a fermare Kakashi-sensei da sola.-

- Questo lo so anche io cosa credi?!- rispose irritata, non lo voleva ammettere, ma non era all’altezza di quello che considerava il suo Nii-san.

- Allora perché vuoi andare ad affrontarlo se sai già che non lo batterai?!- urlò l’Uchiha, non riuscendo a capire.

- Perché non ho intenzione di abbandonare un amico ecco perché!- rispose fissandolo negl’occhi, determinata- Shikamaru è mio amico, ed un mio compagno di squadra. Se non sono nemmeno capace di aiutare e proteggere i miei amici, allora non sono degna di essere una ninja, tanto meno di diventare Hokage.- detto ciò sfilò il polso dalla presa del moro e corse in soccorso dell’altro suo amico, mentre Sasuke la fissava, sorpreso da quelle parole.

Kakashi era ormai a pochi metri da lui, ma aveva deciso di non spostarsi e di continuare a concentrarsi. Naruko gl’aveva detto che ci avrebbe pensato lei, e quando quella diceva qualcosa potevi star sicuro che in un modo o nell’altro l’avrebbe fatta.

Se stavolta, però, falliva, e lui ci fosse andato di mezzo come al solito, quella scocciatrice bionda se la sarebbe vista con lui.

Prima che il sensei mascherato potesse fare un altro passo, la così soprannominata “scocciatrice bionda” gli si parò davanti, armata di un kunai.

- Vedo che non ti arrendi facilmente.- sorrise l’argenteo.

- Dovresti saperlo che sono molto testarda.- ghignò la biondina.

Improvvisamente una palla infuocata fece indietreggiare l’Hatake, mentre Sasuke affiancò Naruko, che lo stava fissando shoccata.

- Che hai da fissarmi con quella faccia da ebete?- chiese irritato il moro.

- E me lo chiedi?! Mi hai appena aiutat……ehi aspetta un po’, faccia da ebete a chi?!- si irritò lei.

- A te, mi fissavi in modo strano e con una faccia più brutta del solito.- sbuffò lui.

- Ma come osi maledetto teme?!?! Se c’è qualcuno di strano qui sei tu! Ti fissavo in quel modo perché non pensavo che un tipo freddo come un ghiacciolo volesse aiutarmi!-

- In effetti non so bene nemmeno io perché l’ho fatto, ma le parole che hai detto prima mi hanno colpito un po’, ma solo un po’ sia chiaro! Non ho cambiato opinione su di te, penso ancora tu sia maledettamente irritante.-

- Se è per questo lo penso pure io.- intervenne il Nara.

- Ti ci metti pure tu?! Ma cos’è una cospirazione contro di me?! Piuttosto hai trovato una strategia?- domandò Naruko, ancora offesa per la “cospirazione” dei 2 mori contro di lei.

- Non ancora, sembra non esserci una soluzione. Ne tu, ne io, ne Sasuke conosciamo qualche tecnica in grado di batterlo, nessuno di noi tre può batterlo.-

Shikamaru era molto intelligente, ma questa volta la soluzione è così vicina che nemmeno lui la riesce a trovare, anche se in modo implicito l’avrebbe già trovata.

- Cerca di sbrigarti, non è un impresa facile tenerlo a bada.- sbuffò l’Uchiha.

- Cos’è, seccato che ci sia qualcuno di più forte?- lo punzecchiò Naruko.

- Se è per questo è più forte anche ti te, non che ci voglia molto ovviamente.-

Una vena di rabbia iniziò a pulsare sulla fronte della giovane.

- Stai forse insinuando che sono debole?!- si alterò lei.

- Però, nonostante tu non sia un genio ci sei arrivata subito, mi sorprendi.- sogghignò il moro.

Prima che Naruko potesse rispondergli intervenne Shikamaru a calmare le acque.

- Ehi voi 2 vi dispiace piantarla di litigare, ho bisogno di concentrazione. Pensate a lottare contro il sensei piuttosto.-

Nel mentre Kakashi li osservava con un gocciolone dietro la testa e un sorriso rassegnato sotto la maschera.

Il fatto che gli allievi non lo attaccassero, però, non gli dispiaceva, almeno avrebbe potuto gustarsi la sua lettura in santa pace.

- Va bene, mi sa che dovremmo fare gioco di squadra.- sospirò Naruko.

“ Gioco di squadra?” quelle parole risuonarono vari secondi nella mente del giovane Nara, finchè una lampadina non si accese nel cervello del genio.

- Naruko, incredibile ma vero, sei un genio.- disse poi, rialzandosi.

- Lo hai scoperto solo ora?- sorrise la ragazza.

- Sicuro di stare bene Shikamaru?- gli chiese invece l’Uchiha.

- Stò benissimo, e credo di avere una strategia efficace.- sorrise.

Dopo di che si misero tutti e tre in cerchio per ascoltare il piano di Shikamaru, ma dovevano fare presto: il tempo stava per scadere. 

Intanto, Kakashi era ancora immerso nella sua lettura, per cui si accorse all’ultimo che i suoi allievi erano spariti.

“Ma dove sono andati?” si chiese cominciando a scrutare i dintorni.

Una pioggia di kunai, avvolti da una palla di fuoco, piombò sul copia-ninja, che accortosene tardi la schivò per un pelo, rischiando addirittura di bruciare il suo preziosissimo libro.

“Per un pelo, ho rischiato di mandare a fuoco questa magnifica opera.” pensò sollevato.

- Accidenti l’abbiamo mancato!- imprecò Naruko.

- Già, colpa della tua pessima mira.- aggiunse Sasuke.

La bionda dovette contare fino a 10 e fare dei respiri molto profondi, per non girarsi verso il suo compagno ed iniziare una nuova litigata: non era proprio il momento adatto.

Dopo un po’ di tempo passato con lui ed avendolo conosciuto un po’ di più, capiva ancora di meno i sentimenti e l’interesse che le sue compagne provavano per Sasuke.

“Cosa ci trovino le altre ragazze in questo tipo davvero non lo capisco.” pensò la bionda.

- Ma bravi, mi avete colto di sorpresa- si complimentò l’Hatake, interrompendo i pensieri di Naruko –ma non succederà una seconda volta.- aggiunse, prima di partire all’attacco.

Ormai era questione di minuti, anzi secondi, prima che il tempo scadesse.

I 2 erano riusciti a mettere Kakashi all’angolo, con la schiene contro un albero.

- Bravi i miei complimenti, ma ormai è troppo tardi.- disse il sensei.

Improvvisamente si accorse di non potersi più muovere, era rimasto bloccato.

- Ma cosa…?-

- È caduto nella nostra trappola Kakashi-sensei.-

Da dietro quell’albero sbucò Shikamaru, che con la sua ombra era riuscito ad imprigionare il copia-ninja, bloccandogli i movimenti.

- Ma come avete fatto?- chiese il Jonin, sorpreso, non si era minimamente accorto della trappola.  

- Be io e Sasuke abbiamo fatto in modo di distrarla, mentre Shikamaru ha pensato a bloccarla con la sua ombra.- sorrise Naruko.

- Si è concentrato talmente tanto sui nostri attacchi che ha perso di vista Shikamaru.- aggiunse l’Uchiha.

- Su ora prendiamo questi campanelli e diamoci un taglio, non vedo l’ora di andare a fare un bel pisolino.- disse Shikamaru.

Purtroppo in quell’istante la sveglia suonò, segnando la fine delle 3 ore messe a disposizione dal Jonin, e i ragazzi non avevano ancora preso i campanelli: avevano fallito.

- Molto bravi ragazzi.- sorrise l’argenteo.

I 3 lo guardarono confusi, di cosa si congratulava? Avevano fallito, e ora non sarebbero più stati dei Gennin.

- Ma come? Abbiamo fallito e lei ci fa i complimenti?- chiese, appunto, Sasuke.

- A dire la verità siete stati promossi.- sorrise, mentre gl’allievi lo guardarono con occhi sgranati.

- EHHHHHHHHHHH?!?!?!?!- urlarono in coro.

Kakashi spiegò loro che il vero scopo della prova, era quello di fargli capire l’importanza del lavoro in una squadra.

- Ricordate, un ninja da solo non vale nulla, ha bisogno di una squadra per svolgere al meglio le missioni.- sorrise il ninja sotto la maschera.

I ragazzi si guardarono e sorrisero, sì, quel giorno lo avevano capito anche loro.

- E ora che ne dite di una bella ciotola di ramen? Offro io.- propose Kakashi.

Ovviamente alle parole “ramen” ed “offrire” Naruko non si fece scappare l’occasione di un delizioso pasto gratuito, coinvolgendo anche i suoi compagni di squadra.

- Comunque grazie.- disse la bionda, mentre si dirigevano all’Ichiraku.

- E di cosa?- chiese l’Uchiha.

- Ammetto che senza il tuo aiuto non avremmo superato la prova, grazie. Ma non farti strane idee! Sappi che il giorno in cui ci scontreremo io ti batterò!- sorrise determinata.

- Non vedo l’ora che quel giorno arrivi, ma ti avverto: non mi troverai impreparato.- sorrise l’Uchiha.

- Bene ci conto.- detto ciò raggiunse Shikamaru e gli saltò sulla schiene, rischiando di farlo cadere, poi salì sulla schiena di Kakashi, che la portò fino all’Ichiraku.

Sasuke la guardò da dietro e sorrise, certo quella ragazza era strana, ma si sentiva travolgere dalla sua allegria, lo stesso che pensava Shikamaru, e li Sasuke pensò che, nonostante tutto, avrebbe anche potuto andare d’accordo con entrambi i compagni di squadra.

Naruko lanciò un occhiata veloce all’Uchiha dietro di loro, sorridendo amaramente, tornando con la mente a ricordi lontani ma belli.

Se Sasuke l'avesse saputo probabilmente l’avrebbe odiata, e lei questo non lo voleva, perché, nonostante la facesse arrabbiare di continuo e la prendesse in giro, in combutta con quel traditore di Shikamaru, lo considerava già un amico.

E così la giornata finì, con i 3 ragazzi che, dopo tante prove, potevano finalmente definirsi dei ninja.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 











Nel prossimo capitolo……………
Dopo svariate difficoltà i 3 ragazzi sono finalmente diventati dei Gennin a tutti gl’effetti, e una missione particolarmente impegnativa li aspetta. Un segreto mai svelato potrebbe distruggere una vecchia amicizia, ed uno inconfessabile quella appena formata. Cosa succede quando una natura malvagia, rimasta sopita per molto tempo, si risveglia improvvisamente? La nostra Naruko lo scoprirà a caro prezzo, rischiando di perdere una delle cose più importanti della sua vita. Riuscirà a superarla? O verrà risucchiata da quella malvagità?
L’odio è come un vortice, quando meno te lo aspetti ti trascina nel suo gorgo senza via uscita.






*Note Autrice*
Ed ecco il capitolo XD
Scusate il ritardo, ma non ho fatto in tempo, dovevo studiare. >.<
Sapete quando i prof sono fuori (e x fuori intendo ke x 5 ore di lezione in 4 avevo delle interrogazioni ed in 1 la verifica) non ci si può fare niente.
Meno male che tra poco ci sono le vacanze XD avrò molto più tempo (peccato siano pochi giorni T.T)
Ok nn vi rompo più, ci sentiamo presto.
Un bacio e grazie a tutti.
Jeo 95

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Capitolo 5
*** Scoperta sconvolgente ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA
 

 
CAPITOLO 5– SCOPERTA SCONVOLGENTE.
 

- Che noia, non ce la faccio più con queste missioni del cavolo.- sbuffò Naruko.

- Per una volta sono d’accordo con te, insomma, se siamo la squadra di Gennin più forte potrebbero anche affidarci missioni un po’ più impegnative.- concordò, stranamente, Sasuke.

- Io invece vorrei non doverne svolgere affatto, preferirei di gran lunga fare un pisolino.- sbadigliò Shikamaru.

Era già passato un mese da quando la squadra 7 era stata formata, e da allora i 3 ninja avevano iniziato a svolgere missioni.

La maggior parte erano di livello D, con grande rammarico di Naruko e Sasuke, anche se una volta ne avevano svolta una di livello C, rivelatasi poi di grado superiore, in cui avevano sconfitto Zabusa Momochi, detto il demone della nebbia, e il suo allievo Haku.

Da allora avevano ricevuto il titolo di Gennin più promettenti della loro generazione, purtroppo da allora non avevano svolto che missioni di livello D.

Ora i 3 ragazzi avevano deciso, dato che per quel giorno non avevano missioni, di andare a mangiare qualcosa tutti insieme per passare un po’ il tempo.

Non appena entrarono nel locale, che stranamente non era l’Ichiraku, vennero travolti da 2 uragani: uno rosa e uno biondo.

- Ah Sasuke-kun ma che bella sorpresa!- urlò l’uragano rosa.

- Già sembra che il destino abbia voluto farci incontrare dopo tanto tempo non credi Sasuke-kun?.- aggiunse l’uragano biondo.

- Sasuke-kun……?- sussurrò Naruko, con una nota di confusione.

Certo all’accademia lo chiamavano tutte quante così, ma dopo un mese che non lo sentiva chiamare in quel modo, le suonava strano.

- Ino, Sakura.- disse solo il moro Uchiha, indifferente.

Le due ragazze svennero al sol sentir pronunciare i loro nomi da Sasuke, mentre Naruko e Shikamaru le guardarono con un gocciolone dietro la testa.

- B-Buon g-giorno N-Naruko-san, Shikamaru-kun.- salutò un’altra voce.

Quando Naruko rialzò lo sguardo dalle 2 svenute a terra, vide la timida e dolce ragazza dai corti capelli corvini con sfumature blu e gl’occhi bianchi, che la fissava sorridendo, con le guance rosse dovute alla sua timidezza.

- Oh ciao Hinata, come va?- sorrise la bionda Uzumaki, riconoscendola.

Hinata Hyuga, erede del clan Hyuga, senz’altro il più potente clan di Konoha dopo gl’Uchiha, ragazza timida e riservata, ma che non ha mai trattato male Naruko, anche se non si sono parlate molto spesso.

Nel frattempo Ino e Sakura si erano riprese, invitando i 3, a dire il vero avevano invitato solo Sasuke mentre Naruko e Shikamaru erano stati invitati a rimanere dalla Hyuga, a restare con loro per pranzo.

Naruko si sedette di fianco a Shikamaru e ad Hinata, mentre Sasuke fu bloccato fra le altre 2 ragazze.

- Allora Sasuke-kun, ho saputo che la tua squadra è diventata la più forte, scommetto che è solo merito tuo.- si complimentò Ino.

- Si lo credo anche io, sarai certamente il più forte della tua squadra.- aggiunse Sakura.

Dopo quell’aggiunta, a Naruko iniziò a pulsare una vena in testa dalla rabbia, ma cercò di calmarsi, iniziando a gustare la carne grigliata che si trovava in tavola.

-Non è solo merito mio.- disse Sasuke.

Questa risposta da parte sua sorprese i presenti, prima fra tutti Naruko, che per poco non si soffocò con un boccone di carne.

- Ma che fai? Sei impazzita per caso?- le chiese Shikamaru dopo averle porto un bicchiere d’acqua.

- Impazzito sarà lui, da quando non ti prendi tutti i meriti?- gli chiese sospettosa.

- Be io non faccio tutto il lavoro, Shikamaru ci mette il cervello ed io la forza, è giusto riconoscere dei meriti anche a lui no?- ghignò l’Uchiha.

Naruko s’irritò parecchio, ma non ribattè. Sapeva cosa cercava di fare quel teme, voleva farla arrabbiare, ma stavolta non gliel’avrebbe data vinta.

Gonfiò le guance, e tornò a mangiare se possibile più voracemente di prima.

- Vacci piano così ti stozzerai.- cercò di fermarla Shikamaru, ma non gli diede ascolto.

- È un vero peccato che non siamo nella stessa squadra.- s’intristì Sakura, seguita a ruota da Ino.

- Non vi perdete niente, ve l’assicuro. Essere in squadra con quel teme non è nulla di speciale.- disse Naruko.

Non l’avesse mai detto, in pochi secondi si ritrovò alle strette, mentre Sakura ed Ino le dicevano di tutto e di più, sotto lo sguardo divertito dei suoi compagni e quello dispiaciuto di Hinata.

- Come ti permetti di rivolgerti così a Sasuke-kun è?! Sei solo invidiosa del fatto che lui sia più forte di te!- urlò la rosa.

- Hai idea di quante ragazze vorrebbero essere al tuo posto?! Dovresti sentirti lusingata ad essere in squadra con Sasuke-kun!- urlò Ino.

Con le spalle al muro, Naruko cercò aiuto nei suoi due compagni, che se la stavano ridendo ancor più di prima. Lanciò ad entrambi uno sguardo di fuoco; poi gliel’avrebbe fatta pagare cara a quei traditori.

**************************************************************

- Grazie mille sapete!!- gridò Naruko, infuriata con i suoi amici.

Erano usciti dal locale da una mezz’ora, per la disperazione delle due ragazza innamorate, e da quel momento Naruko non aveva ancora perdonato i 2 per averla lasciata tra le grinfie di quelle squilibrate.

- Smettila di fare l’offesa, ti abbiamo già chiesto scusa.- sbuffò Shikamaru.

- Sei proprio noiosa.- aggiunse l’Uchiha.

La bionda li ignorò e li superò, voltandosi facendo loro la linguaccia e correndo via, saltando da un tetto all’altro.

Shikamaru sbuffò nuovamente, seguito a ruota da Sasuke.

- Sarà meglio muoverci, l’Hokage ci aspetta e quella matta è capace di chiedere la missione ed andare senza aspettarci.- disse Sasuke.

- Hai ragione, uffa che seccatura. Proprio oggi che speravo di potermi riposare ci viene affidata una missione.- rispose il Nara.

E così anche loro aumentarono il passo.

Arrivarono dall’Hokage che Naruko non era ancora arrivata, cosa alquanto strana visto che era partita prima di loro. Altra cosa strana, era che Kakashi si trovava già nell’ufficio dell’Hokage che parlava con quest’ultimo.

- Oh ragazzi ben arrivati, ma dov’è Naruko-chan?- chiese il vecchio Hokage, non vedendo la ragazza.

- A dire il vero dovrebbe già  essere qui, ci ha superato e si è diretta qui prima di noi.- rispose Sasuke, mentre Shikamaru iniziava a preoccuparsi.

- Be è strano però che non sia arrivata, con la velocità a cui corre dovrebbe essere arrivata qui da un pezzo.- aggiunse il Nara.

Ma l’Hokage non lo stava più ascoltando, poiché la sua espressione si era trasformata da seria ad ansiosa e preoccupata.

- Kakashi presto devi subito andare a cercarla, ho paura che sia in pericolo.- disse preoccupato al copia-ninja.

I due mori sgranarono gl’occhi, ed anche loro iniziarono a preoccuparsi, così come Kakashi.

- Come sarebbe a dire che è in pericolo?!- domandò Shikamaru.

L’Hokage sospirò, dopo di che cominciò a raccontare.

- Stamattina uno dei nostri Chunin è stato sorpreso a rubare nell’archivio proibito, in cerca di qualche tecnica potente. Appena l’abbiamo scoperto abbiamo tentato di catturarlo, ma ci è sfuggito, dicendo che avrebbe ucciso Naruko oggi stesso.- finì con evidente rabbia l’Hokage, mentre i ninja davanti a lui lo guardavano esterrefatti.

- Ma per quale motivo dovrebbe volerla uccidere? Si è una vera rompi scatole a volte, ma non così tanto da volerla uccidere.- chiese Sasuke.

Prima che l’Hokage potesse rispondere, Shikamaru intervenne gridando:

- Non m’importa del perché, dobbiamo andare ad aiutarla subito!-

- Shikamaru calmati, devi restare lucido e non farti prendere dall’ansia, andrà tutto bene.- cercò di calmarlo il copia-ninja.

- Non preoccuparti Shikamaru, mi costa ammetterlo, ma quella testa quadra è dura da battere.-

Anche se voleva tranquillizzare il suo compagno e se credeva in quello che aveva detto, anche Sasuke era in ansia per la ragazza, stesso discorso per Kakashi.

- Kakashi raduna anche Kurenai ed Asuma, che vi diano una mano, se è necessario mobiliterò anche gl’Anbu, ma riportatemi indietro Naruko viva!- ordinò l’Hokage.

I tre annuirono e corsero fuori alla ricerca della loro amica.

“Aspettaci Naruko, stiamo arrivando!” pensarono all’unisono Shikamaru e Sasuke.

*****************************************************
 
Intanto, la bionda in questione si trovava in un boschetto all’interno del villaggio, ferita ed ansimante.

Mentre correva per arrivare al palazzo dell’Hokage, era stata attaccata con delle carte bomba, successivamente da una pioggia di kunai e da uno shuriken gigante.

- Ma insomma si può sapere che vuoi da me?!- chiese al ninja che l’aveva attaccata.

- È semplice ragazzina, voglio ucciderti, così sarò ricordato come l’eroe che ha ucciso il mostro della foglia.- e rise sadico.

Quel tipo non le piaceva, poteva sentire l’odio e la malvagità presenti nel suo cuore, e non si spiegava perché, altre volte aveva percepito l’odio ed il rancore, ma non ci aveva mai badato troppo.

- Ma di che diavolo stai parlando? Io non sono un mostro, sono solo una ragazza.- rispose.

- Ma come non dirmi che non lo sai? Vuoi vedere che L’Hokage non ti ha detto nulla.- ghignò l’uomo.

- Che cosa non mi avrebbe detto? E comunque tu chi diavolo sei?- domandò lei curiosa.

- Mi presento: sono Mutsuki Hitomi, e sono un Chunin della foglia.- rispose.

- Ma se sei della foglia perché cerchi di uccidermi non capisco?- domandò sempre più confusa, se erano dello stesso villaggio per quale motivo la voleva morta?

- Allora è vero che non sai nulla, be allora lascia che te lo spieghi.- e intanto le lanciò un’altra carta bomba, che la bionda riuscì a schivare, ma vanne colpita da tre kunai alla spalla, al fianco ed alla gamba destra.

- Tu sei il mostro Kyuubi no Yoko, o meglio il suo Jinchuuriki.- le disse, freddo.

Naruko sgranò gl’occhi, non era possibile.

No quel tizio si stava sbagliando, non poteva essere, non lei. Anche se questo avrebbe spiegato il perché tutti la odiassero.

Troppo presa dai suoi pensieri si accorse troppo tardi dello shuriken gigante che Mutsuki aveva lanciato contri di lei.

Ferita e confusa chiuse gl’occhi, aspettano che l’arma la trafiggesse, uccidendola; ma ciò non accadde.

Riaprì gl’occhi, ritrovandosi davanti uno Shikamaru dolorante, con lo shuriken conficcato nella schiena. L’aveva salvata facendole da scudo con il proprio corpo.

- Shi-Shikamaru……- sussurrò.

- Come stai tutto bene?- le chiese lui.

- Ma che hai fatto? Perché ti sei messo in mezzo?- chiese, con le lacrime agl’occhi.

- Come sarebbe perché? Tu sei mia amica, e non permetterò a nessuno di farti del male.- sorrise dolorante.

- Brutto moccioso ora ti insegno io a metterti in mezzo a faccende che non ti riguardano.- urlò l’uomo da dietro.

Stava per attaccare quando una palla di fuoco lo investì in pieno, bloccando il suo attacco.

- Come va tutto bene?- chiese Sasuke arrivato accanto agl’altri 2.

- Io si ma Shikamaru è ferito.- rispose Naruko.

- Non preoccupatevi per me, è solo un graffio.- detto ciò il Nara si estrasse l’arma dalla schiena, facendo una smorfia di dolore.

Prima che Sasuke o Naruko potessero dire altro, l’Uchiha sputò sangue, per poi accasciarsi a terra dolorante.

- Così imparate mocciosi impiccioni, ora mi libererò di voi, dopo di che toccherà alla vostra amichetta.- e rise, malvagio.

Uno strano sentimento invase Naruko in quel momento, qualcosa che prima d’ora non aveva mai provato, o almeno non così intensamente: l’odio.

Sì, odiava quel bastardo, aveva ferito i suoi amici e aveva intenzione di farli fuori, non poteva permetterlo.

Naruko si alzò, mettendosi davanti hai suoi compagni, con la testa bassa.

- Naruko vattene, quel maledetto ti vuole uccidere!- le disse Shikamaru.

- Non fare la stupida, da sola non puoi batterlo.- sussurrò l’Uchiha.

Ma Naruko non li ascoltò, cominciando a fremere dalla rabbia.

- Bastardo……- sussurrò con voce tetra.

- Non ti perdonerò mai. NON ME NE FREGA UN CAZZO SE MI VUOI FAR FUORI, MA NON AZZARDARTI A TOCCARE I MIEI AMICI!!!- urlò rialzando lo sguardo.

Gl’occhi, sempre azzurri e limpidi, erano rossi come il sangue, i segni sulle guance più marcati, le unghie si erano allungate ed affilate, mentre i capelli sembravano più ispidi del solito.

Uno strano chakra rosso iniziò ad avvolgere Naruko, emanando un aura malvagia ed oscura tutt’intorno.

- Ma che le succede?- domandò Shikamaru ad occhi sgranati, come anche Sasuke.

- Ma guarda, hai deciso di rivelarti per quello che sei. Ti eliminerò con ancor più piacere.-

E di nuovo Mutsuki lanciò una pioggia di kunai addosso alla bionda, che in un istante sparì alla vista di tutti.

Ricomparve un istante dopo alle spalle del suo aggressore, scaraventandolo con un potentissimo calcio contro un albero.

- Maledetto bastardo, ti ucciderò con le mie mani per aver ferito i miei amici.- ringhiò, avvicinandosi all’uomo.

Mutsuki la guardava terrorizzato, non si sarebbe mai aspettato una tale potenza da quella ragazzina, ed iniziò a pregarla di non ucciderlo.

“Fallo, fallo!!” una voce nella sua testa, invece, le ripeteva continuamente di compiere quell’ignobile gesto.

- Naruko fermati!- le urlò qualcuno.

Era Kakashi, che con Asuma e Kurenai li avevano raggiunti, attirati dal bagliore rosso che emanava il chakra del Kyuubi.

Non sentiva niente e nessuno, tranne il desiderio di uccidere quell’ignobile persona che la voleva uccidere.

Improvvisamente delle immagini le tornarono alla mente, di quando era bambina, di tutti quelli che l’avevano sempre chiamata mostro, di tutti quelli che l’avevano odiata e sprofondò in un baratro buio della sua mente.

“No, non voglio essere un mostro, non voglio!” pensò.

- Naruko!-

Sentì una voce che la chiamava.

- Naruko!- di nuovo.

Una luce si accese nel buio in cui si trovava, ed una figura si avvicinò a lei.

Naruko sorrise.

- Sei venuto a salvarmi di nuovo!- disse con le lacrime agl’occhi.

Abbracciò la figura, e tutto il buio si trasformò improvvisamente in una posto bianco e luminoso, dove c’erano solo Naruko e quella misteriosa ombra che si abbracciavano.

Quando riprese coscienza i suoi occhi erano tornati azzurri, e si accorse di avere tra le mani quell’uomo che aveva tentato di ucciderla.

Lo teneva per la gola, probabilmente voleva strangolarlo, ma lo lasciò subito andare, ritirando la mano al petto e cadendo all’indietro spaventata.

Mutsuki colse l’occasione per cercare di trafiggerla, ma Kakashi lo fermò.

- Perché Kakashi, perché la difendi? È solo un mostro, anche tu hai perso molti amici a causa sua, hai perso anche il tuo amato sensei per colpa di Kyuubi.- chiese Mutsuki.

- Hai ragione, ho perso molte persone care quella notte- rispose- ma non è certo stata Naruko ad ucciderle, e poi che razza di fratellone sarei se uccidessi la mia sorellina.- sorrise sotto la maschera.

In seguito affidò il Chunin a Kurenai, che lo portò immediatamente al palazzo dell’Hokage, Shikamaru fu portato all’ospedale da Asuma, poiché perdeva molto sangue, e nel boschetto rimasero solo Kakashi, Sasuke, che era ferito lievemente, e Naruko, ancora sconvolta per l’accaduto.

- Naruko……- la chiamò Kakashi.

- Tu lo sapevi vero?- sussurrò.

- Sapevi che ero il Jinchuuriki di Kyuubi e non me l’hai mai detto vero?- chiese, prossima alle lacrime.

- Sì, lo sapevo.- ammise abbassando lo sguardo.

- Anche il nonno?- sussurrò di nuovo.

Kakashi si limitò ad annuire.

- E allora perché? PERCHÈ ME LO AVETE TENUTO NASCOSTO FIN ORA?!?!- scoppiò.

- Credevamo fosse meglio così, non volevamo sconvolgerti.- rispose il copia-ninja.

- Aspettate un attimo, vuol dire che non lo sapevi?- intervenne Sasuke.

- AVEVO IL DIRITTO DI SAPERE CHE ERO UN MOSTRO KAKASHI!- urlò piangendo.

Prima che Kakashi potesse dire qualcosa, Sasuke le si avvicinò, e le tirò uno schiaffo sulla guancia, sorprendendo entrambi gl’altri.

- Ma che fai?- gli chiese con un filo di voce.

- Ascoltami bene: TU NON SEI UN MOSTRO CHIARO!!- disse deciso.

- È vero, sei noiosa, insopportabile e rompi scatole, ma non un mostro. Dentro di te c’è un mostro, ma tu non hai fatto nulla di male. Al diavolo Kyuubi e tutti gli stupidi che non lo capiscono, tu sei Naruko, e per me lo resterai sempre una rivale ed una compagna.- disse Sasuke.

Naruko lo guardò sorpresa, ma poi sorrise e lo abbracciò, lasciandolo per un attimo interdetto.

- Grazie Sasuke, mi hai risollevato il morale.- sorrise staccandosi.

- Cosa piuttosto strana visto che di solito mi fai sempre arrabbiare.- aggiunse.

Dopo di che tutti e 3 i presenti scoppiarono a ridere.

Tornati al palazzo dell’Hokage fecero rapporto, Naruko gli perdonò il fatto di averle mentito, dicendo che non era un problema troppo grave.

Vennero congedai e i 2 membri del team 7 decisero che il giorno dopo sarebbero andati a trovare il loro compagno all’ospedale.

Arrivata a casa, Naruko si fece una bella doccia, notando con sorpresa che le ferite si erano velocemente rimarginate.

“Sarà merito di Kyuubi.” pensò.

Si rivestì e s’infilò sotto le coperte, addormentandosi quasi subito.

“Dove sono?” si chiese la bionda.

Era capitata in un corridoio buio, umido e bagnato.

Sentiva i suoi passi rimbombare nell’acqua, ed il rumore delle gocce che cadevano dal soffitto.

Arrivò davanti ad un enorme cancello, una gabbia, su cui vi era impresso un sigillo.

- Finalmente ci incontriamo mocciosa.- disse una voce malvagia.

A Naruko non servì chiedere chi fosse, poiché l’aveva già capito.

- E così sei tu Kyuubi.- rispose.

Un enorme occhio rosso sangue spuntò da dietro la sbarre della gabbia, infondendo nella ragazza una butta sensazione.

- Già infatti, ed ora che mi hai svegliato liberami immediatamente.- ringhiò la volpe da dietro le sbarre.

- Prima cosa, puoi scordarti che io ti liberi, seconda cosa, come sarebbe a dire che ti ho svegliato?- domandò la bionda confusa.

- Ma è semplice, a causa del 4° Hokage sono rimasto bloccato nel tuo corpo, come addormentato, vedevo attraverso te me non potevo agire. Quando ti facevi prendere dalla rabbia e dallo sconforto prendevi i miei occhi, ma con quei tuoi sciocchi sentimenti positivi non mi permettevi mai un risveglio completo, o almeno fino a stanotte.- ghignò la volpe.

- Capisco, comunque non pensare che io ti liberi, starai li dentro per un bel po’.- le rispose la ragazza.

- Non contarci, appena abbasserai la guardia io sarò li, pronto a prendere il soppravvento. Un giorno tornerai da me a chiedere il mio chakra, ed allora mi libererò.- ringhiò minacciosa la volpe.

Naruko le diede le spalle, camminando nella direzione da cui era venuta, dicendo:

- Non ci conterei troppo se fossi in te, e anche se dovessi chiedere il tuo chakra in prestito non ti libererò.-

Detto ciò sparì, sentendo le urla di rabbia della volpe.

Si svegliò nel suo letto, un po’ frastornata da tutti quegl’urli. Prese un bel respiro e si alzò, iniziando a preparasi per andare da Shikamaru.

S’incontrò davanti all’ospedale, prima però si fermò al negozio degli Yamanaka per prendere dei fiori da portare al suo amico, dopo che Sasuke ebbe rimproverato Naruko per il suo ritardo, entrarono nell’edificio.

- È permesso?- chiese Naruko.

Attraversarono tutti i corridoi bianche dell’ospedale, fino a giungere alla stanza dov’era ricoverato il giovane Nara.

Stava seduto sul letto, guardando le nuvole che tanto amava fuori dalla finestra.

- Buon giorno Shikamaru, come stai?- gli chiese sorridente la bionda.

Quando il moro si voltò per guardarla, una fitta al cuore colpì la bionda, a causa dello sguardo freddo e distaccato che Shikamaru e aveva rivolto.

- Shikamaru ma che…?-

- Hai un bel coraggio a farti vedere qui.- le disse freddo.

- Cosa?- chiese confusa.

- Mi hai mentito per tutto questo tempo ed ora ti presenti qui come se nulla fosse?-

- Ma che diavolo dici Shikamaru?- domandò Sasuke che stava iniziando ad arrabbiarsi per il comportamento dell’amico.

- In tutti questi anni, non mi hai mai detto di essere il Kyuubi, ti sembra giusto?-

- Ma io…- tentò di giustificarsi la bionda.

- Niente ma, vattene non mi va di parlare con te.- e si voltò dall’altra parte.

A quel punto la bionda cedette, le lacrime uscirono prepotenti dai suoi occhi, lasciò cadere i fiori e corse fuori, lontana da quella stanza e da lui, con il cuore che le faceva male. A nulla servirono i tentativi di Sasuke per fermarla, ormai se n’era andata in lacrime.

- MA CHE CAZZO TI PRENDE BRUTTO IDIOTA!!- gridò Sasuke prendendo Shikamaru per il coletto della maglia.

- Lasciami in pace, lei mi ha mentito.- disse sbuffando.

- Ma ti senti? Non credi che lei stia già abbastanza male per questa storia?!- urlò di nuovo l’Uchiha.

Il Nara non rispose, continuando a guardare fuori dalla finestra.

- Ti da tanto fastidio che lei sia una Jinchuuriki?- chiese ancora l’Uchiha.

A qual punto Shikamaru lo guardò shoccato, come poteva pensare una cosa del genere?

- Non è quello il problema, anzi non me ne importa proprio niente, Naruko è Naruko con o senza Biju.- rispose.

- Ma allora qual è il problema?- se non era quello, Sasuke non capiva proprio il perché di tutta quella scenata.

- Sono 10 anni che io e Naruko siamo amici, e nonostante fossi il suo migliore amico non me l’ha mai detto. Si vede che per lei la nostra amicizia non è così importante.- confessò triste.

- Scemo, non è affatto vero. Guarda che anche lei l’ha scoperto solo ieri sera.- gli disse l’Uchiha.

- Mi prendi in giro vero?- domandò Shikamaru con gl’occhi sgranati.

Non poteva aver combinato questo casino per poi sapere che nemmeno Naruko conosceva la verità.

- Invece è proprio così.- rispose Sasuke.

A quelle parole il Nara si diede mentalmente dell'idiota, altro che genio! 

Aveva giudicato Naruko senza sapere, e ora ne pagava le conseguenze.

Lei stava seffrendo per colpa sua, e questo non lo poteva sopportare; doveva trovarla e risolvere la cosa, il prima possibile.

************************************************

Intanto Naruko era corsa sulle rive di un fiume li vicino, le parole di Shikamaru l’avevano ferita, più di tutti gl’insulti che riceveva ogni giorno dal resto degl’abitanti.

“Non credevo che anche Shikamaru mi avrebbe odiata per via di Kyuubi.”

Non lo poteva sopportare, sapere di essere odiata dall’unica persona che l’aveva sempre accettata le faceva male.

- Naruko…-

Quella voce………si girò di scatto per vedere che Shikamaru era li in piedi dietro di lei, con una stampella per reggersi e lo sguardo dispiaciuto.

- Scusa.- sussurrò lui.

- Come?- chiese, asciugandosi le lacrime.

- Non ti dovevo parlare così senza conoscere la situazione, mi dispiace.- si scusò nuovamente il Nara.

- Non capisco, pensavo non ti andasse bene il fatto che fossi una Jinchuuriki.- disse confusa la bionda.

Il Nara spiegò anche a lei ciò che aveva detto all’Uchiha, e di come l’altro moro gli avesse spiegato la verità.

Dopo la spiegazione Naruko gli saltò al collo, rischiando di farlo cadere, piangendo dalla gioia abbracciata al suo amico, che ricambiò l’abbraccio.

Dagl’alberi dietro di loro, comparve anche l’Uchiha, che invitato da Naruko si unì all’abbraccio.

- Grazie ragazzi, vi voglio bene. siete i migliori.-

Ora l’Uzumaki era felice, aveva trovato 2 persone che le volevano bene nonostante sapessero chi era e cosa custodiva, quella notte il legame tra i membri del team 7 si consolidò ancora di più, con la luna piena a far loro da testimone.













 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nel prossimo capitolo………
La crisi tra due membri del team è passata e tutto si è risolto per il meglio.
Kakashi annuncerà ai ragazzi di aver preso una decisione che cambierà le loro vite, ma in meglio o in peggio?
In più l’arrivo di uno strano ragazzo metterà in pericolo i ragazzi, e non solo, anche tutta Konoha.
Tra l’altro c’è ancora un segreto che soltanto Naruko conosce, e che non può rivelare.
Il destino però a volte gioca brutti scherzi, ed i suoi schemi imprevedibili cambiano ad ogni scelta che facciamo, modificando sempre di più il corso degl’eventi.







*Note Autrice*
Bene ecco qui anche il 5 capitolo ^.^
Tanto x chiarire, nello scontro con Zabusa nella mia fic Naruko non ha liberato Kyuubi, ho preferito cambiare scenario per la prima comparsa del demone ^.^
Spero che vi sia piaciuto, alla prossima e grazie a tutti.
Un bacio,
Jeo 95 =3

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Capitolo 6
*** I ninja della sabbia ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 
 

CAPITOLO 6– I NINJA DELLA SABBIA.
 

- CHE COOOOOOOSA?!?!?!-

Era un pomeriggio piuttosto tranquillo, prima che un urlo disumano spezzasse quel così piacevole silenzio.

- Non c’è bisogno che urliate così, spaventate la gente che passa.- li ammonì Kakashi.

Era ormai passata una settimana da quando Naruko sapeva di Kyuubi, ed ora che tutto era risolto, una notizia sconvolgente travolse il team 7.

- Non ci prende in giro vero?- domandò sospettoso Sasuke.

- Assolutamente no, è tutto vero.- assicurò sorridendo il copia ninja.

- Uffa che seccatura, ed io che pensavo di prendermi un periodo di riposo, così non sarà possibile.- sbuffò Shikamaru.

Naruko invece era rimasta imbambolata con gl’occhi sgranati e la bocca aperta.

- E tu non dici nulla Naruko?- la risvegliò Kakashi.

La bionda non rispose subito, abbassò lo sguardo, per poi rialzarlo con in viso un sorriso a 32 denti.

- Evvivaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!! Parteciperemo agl’esami Chunin!!!!!!!!!!!!- esultò.

Eh già, Kakashi li aveva iscritti agli annuali esami Chunin, in cui i giovani Gennin di ogni villaggio potevano tentare di avanzare di grado.

- Ma mi raccomando, dovrete impegnarvi al massimo e dimostrarmi che non ho preso tempo ad allenarvi.- li avvertì Kakashi.

- Si sensei!- dissero in coro tutti e tre facendo sorridere Kakashi.

***************************************************************************

- Non riesco ancora a crederci parteciperemo agl’esami Chunin.-

I tre ninja, dopo la grande notizia, stavano facendo un giro per le strade di Konoha, e Naruko era ancora euforica per via della notizia. Così contenta che non aveva ancora smesso di sorridere.

- Sei davvero entusiasta, non ti avevo mai vista tanto euforica.- sorrise Shikamaru.

La bionda saltò sulla staccionata che costeggiava uno dei lati della strada ed iniziò a camminarvi sopra, diciamo pura che ci saltellava da tanto era felice.

- Scherzi, non capisco come voi due possiate essere tanto tranquilli, io non vedo l’ora che inizino.- sorrise ancora.

- Umpf sei proprio una bambina, dovresti cercare di controllarti. E scendi di li prima di cadere e farti male, non voglio rischiare che venga esclusa dalla competizione, altrimenti non avrei la possibilità di batterti.- ghignò Sasuke.

- Su una cosa concordo con Sasuke, scendi prima di cadere.- concordò Shikamaru.

Lei si voltò verso di loro e gli fece la linguaccia, continuando a saltellare sulla staccionata.

- Siete proprio dei guasta feste, per chi mi avete preso, non sono una bambina!-

Non fini la frase che perse l’equilibrio ed iniziò a cadere. Chiuse gl’occhi aspettando il contatto con il terreno duro e sporco, cosa che però non avvenne.

Riaprì piano entrambi gl’occhi, accorgendosi di essere in braccio a qualcuno, si ma in braccio a chi?

Alzò di poco lo sguardo, per vedere il ghigno divertito del suo “salvatore”: un ragazzo con la faccia percorsa da degli strani segni viola, una divisa nera ed una strana cosa bendata legata dietro la schiena.

- Ma guarda, non sapevo che a Konoha piovessero ragazze.- disse divertito il ragazzo.

- Ehm……… grazie per avermi presa.- sussurrò Naruko, un po’ imbarazzata.

- Una ragazza molto carina per giunta.- aggiunse.

- Naruko!- urlarono Sasuke e Shikamaru avvicinandosi con aria preoccupata, perfino l’Uchiha!

- Ragazzi……- sussurrò.

- Razza di dobe ti avevamo detto di scendere!- la rimproverò Sasuke.

- Baka, mi hai fatto prendere un colpo.- sbuffò Shikamaru.

Naruko gonfiò le guance, offesa da tutti quegl’insulti, non li sopportava proprio quando si alleavano contro di lei.

- Guardate che non l’ho mica fatto apposta sono solo scivolata perché voi mi avete distratto!- protestò.

Poi si ricordò di dove si trovava e tornò a guardare il ragazzo che l’aveva presa al volo e che ancora la teneva fra le braccia.

- Scusami, ma adesso puoi anche mettermi giù.- disse.

- Per caso uno di quei due è il tuo ragazzo?- le chiese, tranquillamente.

Naruko non si aspettava una domanda del genere ed arrossì di botto, non si accorse che anche i suoi due compagni erano arrossiti lievemente.

- Ma scherzi?! Io, fidanzata, con uno di loro?!- indicò scettica i due amici.

Non aveva mai pensato hai ragazzi, come invece facevano quasi tutte le sue compagne, lei doveva allenarsi e diventare Hokage, non aveva tempo per i ragazzi.

- Meglio così.- ghignò lui.

Il ragazzo misterioso, la posò a terra e la girò verso di se, dopo di che si abbassò all’altezza di Naruko e le prese il mento tra due dita.

- Ma che……?- stava per chiedere.

- Che ne dici di darmi un bacetto?- sorrise malizioso.

- Eh?- chiese lei shoccata.

Ok l’aveva salvata da una brutta caduta, ma lo conosceva da neanche 10 minuti e già ci stava provando?! Ma chi cazzo è sto tizio?

Prima che potesse avvicinarsi ulteriormente a Naruko, un poderoso pugno lo colpì sulla nuca, facendolo indietreggiare.

- Che cazzo stai facendo Kankuro?!- domandò adirata una voce femminile.

- Ma che ho fatto sta volta?! Cercavo solo di divertirmi un po’ Temari.- si lagnò lui.

Dietro di lui, si trovava una ragazza dagl’occhi verdi ed i capelli biondi color cenere che fissava il ragazzo in maniera truce.

Sasuke approfittò della distrazione di Kankuro per fare uno scatto veloce in avanti, prendere Naruko in braccio e tornare affianco a Shikamaru.

- Hey riportala qui, mi stavo divertendo con lei.- urlò Kankuro, accortosi della sparizione della bionda e notando che stava in braccio all’Uchiha.

- Scordatelo, solo io e Shikamaru abbiamo il diritto di giocare con lei, dico bene?- chiese conferma Sasuke.

- Ovviamente, per cui cercatene un’altra, lei è nostra.- concordò Shikamaru.

- Ma che state dicendo?! Da quando io sarei di vostra proprietà?!- protestò Naruko.

- Io appartengo solo a me stessa, ed ora mettimi giù razza di teme!- aggiunse.

Il ragazzo la mise giù con molta poca grazie, tanto che la bionda sbatté il culo a terra, anche se in ritardo, alla fine toccò terra.

- L’hai fatto a posta non è vero?!- gli urlò rialzandosi.

- Ovvio.- sbuffò.

Nel mentre anche gl’altri due stavano litigando, finchè Shikamaru non chiese:

- Si può sapere chi siete voi?-

I quattro smisero subito di litigare, ed a rispondere fu la bionda.

- Io sono Sabaku no Temari, e lui è mio fratello Kankuro, siamo di Suna, il villaggio della sabbia.- sorrise maligna.

- Immagino siate qui per gl’esami giusto?- chiese allora Sasuke.

“Mamma mia quant’è carino.” pensò Temari, guardando l’Uchiha.

- Esatto ed abbiamo anche intenzione di vincere.- ghignò Kankuro.

- Ma davvero? Vestito in quel modo sembri un pagliaccio, credevo volessi intrattenere il pubblico tra un incontro e l’altro.- sorrise Sasuke.

Anche Temari, Shikamaru e Naruko trattennero una risata, mentre Kankuro digrignò i denti ed iniziò ad attaccare l’Uchiha.

- Maledetto moccioso ora ti faccio vedere io!- e tentò d’intrappolarlo con dei fili di chakra.

Ma l’Uchiha fu più svelto,e con un sassolino, colpì la mano del ninja di Suna con un incredibile precisione, facendo perdere il controllo a lui e lasciando a bocca aperta Temari.

- Ora me la pagherai maledetto!- disse il ninja della sabbia.

- Basta Kankuro.- disse una voce fredda.

Un brutto presentimento investì in pieno Naruko, facendole venire dei brividi incredibile.

Aveva già provato una cosa del genere, quando aveva combattuto contro Mutsuki ed aveva percepito il suo odio, ma stavolta era peggio, molto peggio.

Si voltò nella direzione da cui proveniva la voce ed incrociò lo sguardo glaciale di un ragazzo dagl’occhi verdi acqua e i capelli rossi, la carnagione chiara e delle pesanti occhiaie nere sotto gl’occhi.

- G-Gaara……- sussurrò Kankuro.

- Ciao Gaara, ti stavamo cercando.- disse Temari, un po’ tesa.

- Sei molto forte.- disse il rosso a Sasuke, affiancando gl’altri due.

- Già è così, e deduco che anche tu lo sia.- rispose l’Uchiha, venendo affiancato dagl’altri due.

Naruko si teneva le mani intorno alla vita, quei dannati brividi non la lasciavano un secondo, e tutto per colpa di quel ragazzo dai capelli rossi.

In lui c’era una fortissima concentrazione di odio e rabbia, come mai prima d’ora aveva percepito, peggiore che ogni abitante di Konoha.

I tre ninja di Suna si girarono e fecero per andarsene, ma Sasuke li trattenne.

- Come ti chiami?- chiese.

- Dici a me?- rispose Temari, eccitata all’idea che quel moro così carino potesse interessarsi a lei, dimenticandosi totalmente di essersi già presentata.

- No, al tuo compagno dai capelli rossi.- rispose freddo.

- Mi chiamo Sabaku no Gaara, e tu?- domandò a sua volta il rosso.

- Sasuke Uchiha.- sorrise.

- Bene Sasuke, ci vedremo sul campo di battaglia.- e se ne andarono.

- Che c’è hai paura Naruko?- chiese Shikamaru, notando i brividi della ragazza.

- Assolutamente no, ma quel tipo non mi piace, sprizza odio da tutte le parti, mi mette ansia.- rispose.

- Certo come no, scommetto che te la stai facendo sotto.- la schernì l’Uchiha.

- Non è affatto vero! Io non ho paura di niente e nessuno.- affermò convinta.

- Oh guarda, c’è Yuki.- disse Shikamaru.

A quell’affermazione un brivido di puro terrore percorse la bionda, che saltò letteralmente in braccio al Nara, urlando:

- Tieni lontana quella belva assassina da me ti pregooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Sentendo le risate di Shikamaru, Naruko si accorse dello scherzo e non la prese troppo bene, mentre Sasuke li guardava confuso.

- Si può sapere chi è Yuki? E come mai ti fa tanta paura?- domandò scocciato l’Uchiha.

- Be devi sapere che…- ma una mano bloccò il discorso che il Nara stava iniziando.

- Se ci tieni alla tua vita ti conviene stare zitto.- lo minacciò Naruko, lo disse in maniere così spaventosa, che Shikamaru deglutì ed annuì soltanto.

Ripresero a camminare con Sasuke che continuava a chiedere spiegazioni e Naruko che continuava a minacciare sia lui che Shikamaru; il primo perché doveva smetterla di chiedere, il secondo perché se spifferava qualcosa non sarebbe sopravvissuto per molto.

***************************************************************************

Quella notte Naruko non riusciva a prendere sonno, si sentiva stranamente inquieta, sarà la presenza di quello strano ragazzo che quel pomeriggio le aveva procurato quegli strani brividi.

Si sedette sul balconcino della piccola finestra della stanza, con la brezza notturna che le spostava i lunghi capelli.

Teneva i capelli sciolti, indossando una veste molto corta e scollata, che le metteva in risalto il prosperoso seno, di colore verde chiaro, non sapeva nemmeno perché ce l’avesse, ma per dormire era molto comoda.

I raggi della lune le illuminavano il viso e i capelli, rendendoli luminosi e splendenti come la luna stessa: era molto bella.

Un'altra sensazione d’inquietudine la colpì, procurandole altri brividi, si sentiva osservata.

“Meglio non pensarci, domani dovrò iniziare l’allenamento per cui meglio andare a dormire.” Si passò una mano tra i capelli, chiuse la finestra e tornò a letto, cadendo tra le braccia di Morfeo poco dopo.

Poco distante dalla casa di Naruko un ragazzo nascosto nell’ombra l’aveva osservata tutto il tempo, senza farsi notare dalla bionda.

- È molto bella……- disse tra se e se-……io adoro le cose belle……- continuò-…… se sono belle, distruggerle diventa ancora più piacevole.- e fece una risata sadica.

I raggi della luna colpirono la figura nascosta nell’ombra sopra un tetto, rivelando un sadico e malvagio ghigno ed una chioma rosso sangue mossa dalla brezza notturna.
















 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

 
 
Nel prossimo capitolo…………
Gl’esami Chunin avranno finalmente inizio, ma la prima prova sarà tutt’altro che facile per la nostra Naruko.
Durante la seconda prova, un incontro spiacevole attenderà i ragazzi del team 7 ed una scoperta agghiacciante su alcuni sfidanti insinuerà nei ragazzi dubbi e paure.
Ancora una volta il destino mescolerà le carte in tavole, mettendo alla prova la fiducia, l’amicizia ed il legame delle diverse squadre.



*Note Autrice* 
Ecco un'altro capitolo.
Purtroppo è solo un capitolo di passaggio, quindi mi spiace se non è molto interessante.
Il prossimo sarà migliore, promesso ^.^
Grazie mille a tutti quelli che leggono e che recensiscono.
Un bacio a tutti, alla prossima.
Jeo 95 =3

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Capitolo 7
*** La prima prova ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 
 
CAPITOLO 7–  LA PRIMA PROVA.
 
 
Nemmeno quella notte aveva avuto un sonno tranquillo. Lo stesso incubo la tormentava tutte le notti da ormai diversi giorni, svegliandola alle ore più improbabili della notte, ed ora era di nuovo in ritardo per l’allenamento.

- Ahhh cavolo, ho fatto tardi di nuovo! Devo sbrigarmi, o Sasuke mi farà un’altra lavata di capo e non lo sopporterei.- si disse tra se e se.

Saltava da un tetto all’altro ad una velocità incredibile, era sempre stata molto agile e veloce.

Finalmente arrivò al campo di allenamento, scusandosi per il ritardo, ma accorgendosi subito che anche il suo sensei e quel Teme mancavano.

- Ma come? Non mi stupisce che Kakashi-sensei sia in ritardo, ma anche il Teme non c’è?- chiese.

- A dire la verità Sasuke è venuto a cercarti, ha detto che veniva a buttarti giù dal lette, perché pigrona e scansafatiche come sei stavi ancora dormendo. Oppure che da brava svampita ti eri addormentata per strada.- sbadigliò Shikamaru, coricato a terra.

Una vena pulsante comparve sulla fronte di Naruko, ma era troppo stanca per prendersela con l’aria, dato che Sasuke non c’era, quindi si sedette di fianco al suo amico e si coricò anche lei.

- È da qualche giorno che anche tu arrivi sempre tardi e la cosa non è da te, c’è qualcosa che non va?- le chiese poi il Nara.

- No nulla di che, è solo che continuo a fare lo stesso incubo e non riesco più a chiudere occhio come si deve.- rispose con voce stanca.

- Intendi quello dell’enorme mostro di sabbia che ti uccide ogni notte?- domandò il Nara.

Aveva già parlato del problema con Shikamaru, poiché era solita consultarlo per ogni cosa, sfortunatamente nemmeno lui aveva trovato una soluzione.

- Esatto, sono certa che centri qualcosa quel ragazzo dai capelli rossi, mi mette addosso una strana sensazione.- disse convinta, in fondo era da quando lo aveva conosciuto che faceva quell’incubo, doveva pur esserci un qualche collegamento.

La bionda chiuse gl’occhi, assaporando quella calma che circondava quel luogo, l’unico suono era quello del vento che soffiava li intorno.

La calma in cui si era immersa Naruko svanì, non appena una voce a lei familiare le disse:

- Allora eri già qui, credevo ti fossi addormentata per strada.-

La stessa vena di poco prima tornò a pulsare sulla fronte della bionda, e con un espressione scocciata si mise seduta, fissando truce il ragazzo di fronte a lei.

- Bentornato teme.- salutò secca.

- Dobe sei nuovamente in ritardo, si può sapere che combini la notte in questi giorni?- le chiese Sasuke.

- Non sono affari tuoi!- rispose infastidita.

“Ma si può sapere che vuole! È da quando abbiamo conosciuto quelli della sabbia che mi stà col fiato sul collo, non ne posso più di lui!” pensò la ragazza.

- Scommetto che la notte ti fai violentare da quel Kankuro.- disse incrociando le braccia.

Naruko arrossì di botto, e questa da dove l’aveva tirata fuori?!

- MA………MA CHE CAZZO TI SALTA IN MENTE?!?!- strillò isterica.

Anche Shikamaru si alzò per guardarlo truce, ma che cavolo si metteva a sparare ora Sasuke? Nessun pervertito della sabbia poteva toccare Naruko, stavolta non concordava per nulla con l’Uchiha.

- Quello che penso ecco cosa, sembravi felice e beata tra le sue braccia.- le disse.

- Lo sai, se pensi che a me possa piacere uno come quello sei più stupido di quanto pensassi.- ghignò lei.

- Come scusa?- fu la volta di Sasuke di guardare truce la bionda.

- A proposito di quella volta.- si ricordò lei, e prese per le orecchie sia l’Uchiha che il Nara –di chi è che sono io? Non permettetevi mai più di trattarmi come un giocattolo avete capito razza di idioti?!?!- gridò.

- Ok d’accordo ma ti prego, abbi pietà del mio orecchio.- la pregò Shikamaru, così che Naruko mollò la presa da entrambi.

- Ora che ricordo anche io devo dirti una cosa riguardo a quella volta: sono io che non vorrei mai come ragazza un maschiaccio sgraziato e senza classe come te. Per giunta debole e svampita.- sbuffò l’Uchiha ricordando cosa aveva detto la ragazza a Kankuro giorni prima.

Shikamaru lo guardò sconvolto, prima di iniziare a sudare freddo voltandosi verso Naruko.

“Perfetto, Sasuke ha deciso di morire oggi, ma non poteva farlo quando non c’ero io. Sono certo che resterò coinvolto nello scontro.” Pensò sconsolato il Nara.

La bionda lo fissò da prima shoccata, poi la rabbia esplose dentro di lei, venendo circondata dalle fiamme e sprigionando una forza sovrumana: non era Kyuubi, quello era il potere di una donna arrabbiata.

- MASCHIACCIO SGRAZIATO E SENZA CLASSE?!?!?! PER DI PIÙ DEBOLE E SVAMPITA?!?! GIURO CHE TI AMMAZZO SASUKE-TEME!!!!!!-

Ma prima che un furioso combattimento, e una gran seccatura per Shikamaru, infuriasse tra i due, comparve Kakashi a calmarli.

- Ora basta ragazzi, non è il momento per litigare.- disse.

Ora lo sguardo omicida di Naruko, non più rivolto a Sasuke, era tutto per il suo maestro.

- DOV’È STATO FIN’ORA?!?!- urlò.

Un gran gocciolone comparve dietro la nuca dell’Hatake, che iniziò a sudare freddo.

- Dovevo solamente controllare dove si sarebbe svolta la prima prova degl’esami, così da potervi accompagnare la.- rispose.

A quelle parole Naruko si calmò all’istante, sorridendo eccitata all’idea di poter diventare una Chunin.

- Allora cosa stiamo aspettando andiamo!!- gridò entusiasta, mentre i tre la guardavano sconvolti.

- Quella li è tutta matta.- disse Sasuke.

- Può darsi, ma ti prego evita di farla ancora arrabbiare così, non sai di cosa è capace quando s’infuria.- consigliò Shikamaru.

- Coraggio ragazzi, meglio andare.- sorrise il copia-ninja, iniziando ad incamminarsi anche lui, seguito poi dagl’altri due allievi.

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- Wow avete visto quanta gente!- disse Naruko con gl’occhi che le brillavano.

- Sono tutti qui per partecipare agli esami?- domandò Shikamaru.

- Esatto, sono tutti vostri rivali.- rispose Kakashi.

- Non m’interessa quanti sono, tanto li batterò tutti.- disse Sasuke sicuro di se.

- Presuntuoso……- sussurrò Naruko, ma fu sentita comunque dall’Uchiha.

 - Come scusa?- la fulminò lui.

Ma prima che potesse nascere l’ennesimo litigio, tre ragazzi passarono vicino al team 7, attirando l’attenzione dei tre per la forza che emanavano.

- E quelli chi sono?- chiese infatti Naruko.

- Sono gli allievi di Gai, ho sentito che sono molto forti.- rispose Kakashi.

Erano due ragazzi ed una ragazza; la ragazza aveva i capelli castani, raccolti in due chinion e gl’occhi marroni, uno dei due ragazzi aveva dei lunghi capelli castani e gl’occhi bianchi come quelli di Hinata.

- Uno Hyuga.- disse infatti Sasuke.

L’ultimo ragazzo era il più buffo dei tre: aveva i capelli neri, corti e a caschetto, gl’occhi anch’essi neri e due folte sopracciglia.

Quando si voltò verso la squadra di Kakashi, fissò lo sguardo su Naruko, squadrandola da capo a piedi, dopo di che arrossì e si avvicinò al gruppo.

- Molto piacere, il mio nome è Rock Lee.- si presentò.

- Ciao, il mio nome è Naruko Uzumaki.- salutò la bionda un po’ disorientata.

“Mamma mia com’è carina, e che voce melodiosa.” Pensò il soppracciglione, con le guance arrossate.

“Aiuto, che vuole questo soppracciglione da me?” si chiese la bionda.

- Senti Naruko……- iniziò Lee.

- Si, cosa c’è?- rispose curiosa lei.

- Ti va di diventare la mia ragazza?- chiese tutto d’un fiato.

Naruko lo fissò sconcertata, era già il secondo che ci provava con lei, possibile che fosse una calamita per ragazzi?

Non si accorse degli sguardi di fuoco che Shikamaru e Sasuke avevano lanciato al soppracciglione. Prima o poi avrebbero appeso un cartello al collo di Naruko con scritto “proprietà privata” così che i maniaci se ne stessero alla larga; se Naruko si fidanzava non avrebbero più potuto torturarla e questo non doveva accadere.

- No mi dispiace, per ora non mi interessa avere un ragazzo.- rispose secca, facendo rilassare i suoi compagni.

Il povero Lee cascò a terra con dei grossi lacrimoni agl’occhi, ma si riprese subito, determinato più che mai, ripromettendosi di conquistare quell’angelo biondo.

“E anche se fossi interessata hai ragazzi di certo non sceglierei te, mi fanno impressione quelle sopracciglia.” pensò tra se e se la ragazza.

- Rock Lee che stai combinando?- una voce li fece girare.

- Oh nulla, stavo solo parlando con questi ragazzi.- rispose.

A parlare era stato lo Hyuga di prima, che appena fu vicino al gruppo, insieme anche alla ragazza, squadro attentamente Sasuke.

- Tu sei un Uchiha vero?- chiese, freddo.

- Esatto.- rispose con lo stesso tono Sasuke.

“Cosa un Uchiha?” pensò Rock Lee.

“Mamma che ragazzo carino.” pensò invece la castana.

- Io sono Tenten molto piacere.- si presentò la ragazza sorridendo.

- Ciao io sono Naruko Uzumaki.- disse la bionda, ma venne totalmente ignorata.

- Come ti chiami?- chiese lo Hyuga a Sasuke.

- Sasuke Uchiha, e tu?- chiese il moro.

- Neji Hyuga, spero di poterti affrontare presto.- disse lo Hyuga andandosene, seguito dai suoi compagni.

“Ma perché sempre Sasuke, io sono molto meglio di lui!” pensò frustata la bionda.

- Bene ragazzi è ora che entriate nella sala d’attesa, li vi verrà comunicata la prima prova.- sorrise il copia ninja.

I tre annuirono ed entrarono nella stanza.

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- Sasuke-kun!!!!!!!!!!!!!!- appena furono entrati, due figure che conoscevano bene travolsero Sasuke, saltandogli al collo.

La stanza in cui si trovavano, era molto spaziosa, poco illuminata e grigia, con molti banchi ed una cattedra. Sembrava quasi un aula dell’accademia, dove al posto degli studenti, c’erano moltissimi ninja che aspettavano di poter affrontare gl’esami e diventare Chunin.

Alla vista delle due, Naruko si nascose dietro Shikamaru, ancora diffidente dopo l’attacco dell’ultima volta.

- Ancora voi, vi consiglio di staccarvi subito se non volete che vi incenerisca.- le minacciò l’Uchiha.

- No Sasuke-kun non dire così.- disse Ino.

- Già, noi ti vogliamo tanto bene.- aggiunse Sakura.

- C-ciao a t-tutti.- dietro di loro la timida Hinata, che salutò tutti con un piccolo sorriso.

- Ciao Hinata-chan!- alla vista della mora, la bionda uscì dal suo rifugio sicuro, abbracciando Hinata e rischiando di farla cadere.

Erano diventate molto più amiche dall’ultima volta, ed anche se erano spesso impegnate con gli allenamenti, ogni tanto uscivano a mangiare qualcosa insieme.

- C-ciao N-Naruko-san.- salutò un po’ rossa.

La bionda non gradì il modo in cui era stata chiamata, infatti gonfiò le guance e disse:

- Ti ho già detto che puoi togliere il san, siamo amiche no?- e sorrise.

Molte altre squadre riempirono presto quella sala, tra cui vi erano il team 10, che si aggregò al 7 e all’8 appena li videro, e il team di Neji, che se ne stava per i fatti suoi, tranne Lee che non perse l’occasione di svolazzare un po’ intorno a Naruko e provarci anche con Sakura, che l’aveva respinto con un potentissimo pugno in viso.

Conobbero anche un altro ragazzo della foglia, Kabuto Yakushi, che diede loro preziosi consigli su come affrontare l’esame dato che per lui era la settima volta. Avevano avuto anche un battibecco con un gruppo di ninja del suono, ma si era risolto senza che nessuno si facesse troppo male, le uniche vittime furono gli occhiali di Kabuto, a cui venne rotta una lente.

Mentre chiacchieravano allegramente, anche se in verità molti stavano litigavano, Naruko fu colpita nuovamente da quella scarica di odio e rancore, stavolta molto più intensa e vicina.

- Fammi passare.- una voce glaciale la fece voltare, ritrovandosi Gaara e i suoi fratelli dietro di lei.

- C-certo.- e si spostò.

Lasciò passare i ninja della sabbia, non le andava di mettersi contro il rosso.

“Un attimo che mi prende?! Se un altro mi avesse chiesto in quel modo di passare l’avrei preso a pugni, allora perché non l’ho fatto? Ora basta la prossima volta che mi trovo davanti quel ragazzo sarò la vera Naruko, basta brividi e brutte sensazioni, da ora si torna alla normalità!”

Mentre la bionda pensava questo, una nuvola di fumo avvolse la zona della cattedra, e quando il fumo si diradò diversi esaminatori stavano li in piedi, pronti a dare il via ai tanto attesi esami.

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“Ma perché capitano sempre tutte a me?!” si chiese la bionda.

L’ispettore della prima prova era Ibiki Morino, unJonin speciale, Comandante del Gruppo Tortura e Interrogatorio della Squadra Assassina della Foglia, un uomo alto e robusto, con una bandana in testa e due enormi cicatrici che gli attraversavano il viso.

Purtroppo per Naruko, la prima prova era un test teorico, uno dei suoi peggiori incubi.

- Allora ascoltatemi bene, le regole sono semplici: ognuno di voi ha dieci punti a disposizione, uno per domanda, se li perdete tutti e dieci venite automaticamente esclusi dall'esame insieme agli altri componenti della vostra squadra, i punti si perdono se si viene sorpresi a copiare, per ogni volta che venite visti si perdono due punti ed il tempo a vostra disposizione per finire la prova è un'ora. Sul foglio che avete ora ci sono 9 domande, la decima domanda verrà distribuita solo a 15 minuti dalla fine. Alla fine di tutto verranno sommati i punti dei diversi test per squadra, e in totale dovrete averne ottenuti almeno 15.- spiegò l’esaminatore.

A quelle parole Naruko si rilassò un po’, lei non era un genio, però se Shikamaru che Sasuke, che sono due geni, avessero fatto tutto il compito giusto sarebbero sicuramente passati anche se lei non toccava il foglio. Anche i suoi due compagni sembrarono sollevati dalla cosa.

- Un ultima cosa, se tutti i componenti di una squadra non svolgeranno almeno un esercizio, verrà squalificata immediatamente tutta la squadra.- ghignò l’esaminatore.

E li l’intero team 7 assunse un espressione terrorizzata.

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Ormai mancava poco alla fine, e molte squadre erano state squalificate, fortunatamente non il team 7.

O almeno per ora, visto che Naruko non aveva ancora scritto nulla. Aveva anche provata a copiare da Hinata, che sedeva accanto a lei, ma con scarsi risultati.

Esattamente a 15 minuti dalla fine, Ibiki fece fermare i Gennin, e fece loro una proposta alquanto strana.

- Bene esaminandi, vi faccio una proposta: vi do la possibilità di scegliere se rispondere o no alla domanda.-

Ovviamente la domanda lasciò un po’ confusi i Gennin, soprattutto Naruko, che puntava sull’ultima domanda per riuscire a passare la prima prova.

-  Naturalmente se scegliete di non rispondere verrete automaticamente esclusi insieme a tutta la squadra.- aggiunse l’esaminatore.

- E per quale motivo non dovremmo voler rispondere allora?- domandò uno dei Gennin li presenti.

-  Be, perché se si sceglie di rispondere alla domanda e la si sbaglia, si è esclusi dall'esame di selezione per il resto della vita. Non vi sarà più possibile sostenere l’esame e resterete Gennin per il resto della vostra vita.- concluse Ibiki con un sorriso furbo.

Molte squadre rinunciarono dopo quella rivelazione, e anche Naruko si fece assalire dai dubbi, ma le parole di Kakashi le tornarono alla mente; doveva credere in se stessa e non mollare mai.

Quando nell’aula rimasero solamente i giovani che non avevano rinunciato, Ibiki si complimentò con loro, comunicando che avevano ufficialmente passato la prova.

- Mi scusi, ma non capisco.- chiese Sakura confusa.

- Ora vi spiego: avrete notato la difficoltà delle domande giusto?- chiese.

Tutti annuirono. Effettivamente erano domande complicate, a cui anche un Chunin avrebbe faticato a rispondere.

- In realtà le domande sono volutamente troppo difficili da risolvere per un normale Gennin, l'esame non serve a testare l'intelligenza degli aspiranti Chunin, ma la loro abilità nel raccogliere informazioni. A questo scopo sono stati introdotti due Chunin fra i candidati con il compito di suggerire le risposte corrette. Un Chunin prima di avere forza o intelligenza, deve avere nervi d’acciaio e una resistenza di ferro.- e dicendo questo si tolse la fascia dalla testa, rivelando molte altre cicatrici.

Si congratulò nuovamente con i promossi, che erano rimasti shoccati dalla rivelazione, fino a che un grido di felicità spezzò il silenzio, tutti si voltarono verso la fonte del rumore: era Naruko, che per la felicità si era messa a saltare e a urlare.

“Mi piace questa ragazzina.” Pensò Ibiki, prendendo subito in simpatia la bionda.

Erano passati tutti: il team 8, il 10, il team di Neji, la squadra della sabbia, quelli del suono e persino Kabuto.

Improvvisamente dalla finestra entrò una specie di aquilone, che si aprì mostrando che all’interno vi era una donna, che si presentò hai promossi.

- Buon giorno a tutti, sono Anko Mitarashi, l’esaminatore della seconda prova di questi esami!-

Una donna abbastanza giovane, coi capelli neri e gl’occhi marroni, dal carattere esuberante.

“Ma tu guarda che razza di entrata. È sempre la solita.” Pensò Ibiki sconsolato.

- Preparatevi per la seconda prova, non sarà una passeggiata. Potreste addirittura rimetterci le penne, non è eccitante?- chiese sorridendo, mentre tutti gli esaminandi la guardavano sconvolti, e i tre del team 7 pensarono tutti la stessa cosa:

“E questa pazza sarebbe la nostra esaminatrice?!”

 








 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nel prossimo capitolo…………
I ragazzi sono passati, ed ora stanno per affrontare la seconda prova.
Ma non tutto  andrà liscio come tutti si augurano.
L’apparizione di un temibile nemico, potrebbe mettere alle strette Naruko e la sua squadra, costringendo la ragazza a tagliare una parte che lei ritiene importante.
 
*Angolo Autrice*
Piaciuto? Doveva essere più lungo, ma sarebbe stato troppo XP Così o tagliato un pò.
Lo so ke nn è un gran che (specie l’inizio -.-“) ma spero vi piaccia. 
So anche ke forse Naruko inizia a piacere a troppe persone, ma nn vi preoccupate, dovrebbero diminuire tra poco ^.^
Fatemi sapere che ne pensate, un bacio e a presto.
Jeo 95 =3

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Capitolo 8
*** Uno spiacevole scontro ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 

 
CAPITOLO 8– UNO SPIACEVOLE SCONTRO.
 
 
Se prima i ragazzi avevano dei dubbi sul fatto che quella strana donna fosse pazza, ora ne avevano la certezza: era completamente svitata!

Dopo averli buttati fuori dalla finestra facendoli saltare in aria con una carta bomba, li aveva portati ai margini di una foresta, recintata con filo spinato ed elettrificato, ed un cartello all’ingresso che diceva:

“Foresta della Morte.”


Leggendo quella scritta, il sangue della maggior parte dei concorrenti si gelò, facendo deglutire tutti quanti.

- Bene questa, come vedete, è la foresta della morte, il luogo della vostra seconda prova.- ghignò la donna.

- Ma questa donna è pazza?!- gridò Naruko, rivolta hai suoi compagni.

- Abbassa la voce baka, non farti sent…- stava per dirle Shikamaru, ma era già toppo tardi.

Un kunai sfiorò la guancia della bionda, procurandole un lieve taglio da cui fuoriuscì del sangue.

Prima ancora che potesse dire o fare qualcosa, si ritrovò con un altro kunai alla gola, mentre l’esaminatrice la guardava con un ghigno sadico.

- Hai detto qualcosa ragazzina?- domandò, leccando il sangue dalla guancia della bionda, che rabbrividì al contatto umido e freddo della lingua sulla sua pelle.

- N-no n-niente.- rispose lei, disgustata.

Appena ebbe lasciato Naruko, Anko dovette girarsi per bloccare un kunai, lo stesso che aveva lanciato lei prima, rimandatole indietro da un ninja del Villaggio dell’Erba.

- Questo è suo.- disse il ninja.

Anko ebbe un brivido, e subito iniziò a bruciarle il collo, costringendo la donna a portarsi una mano sulla spalla per contenere il dolore.

“Come mai reagisce così, che lui sia nei paraggi?” si chiese la donna, continuando a fissare truce quel ninja.

Si riprese e tornò seria, ovvero con il suo solito ghigno in viso, continuando a parlare con gli esaminandi.

- Bene allora vi spiego la prova, ma prima firmate il foglio che vi daranno laggiù.- ed indicò un banchetto vicino all’ingresso della foresta.

- E perché dovremmo firmare?- domandò Ino scettica.

- Quel foglio toglie ogni responsabilità all’esaminatore per gli incidenti che potrebbero capitare agli aspiranti Chunin, perché sicuramente non ne uscirete tutti illesi.- sorrise ancora sadica.

“Questa donna è completamente fuori di testa?! Oltretutto è anche inquietante e sadica.” pensò Naruko.

- Ed ora passiamo a spiegarvi la prova: ad ogni squadra verrà assegnato un rotolo, che può essere il Rotolo del Cielo oppure della Terra. Ogni squadra deve riuscire ad ottenere un rotolo dell'altro tipo rispetto a quello che possiede e portarli entrambi alla torre centrale entro 5 giorni. Ricordate una cosa fondamentale: non vi è assolutamente permesso aprire il rotolo, chi lo aprirà verrà squalificato all’istante.- disse seria, per la prima volta, Anko.

- Ora arriveranno i vostri sensei, a cui potrete chiedere consigli e spiegazioni, tra 3 ore inizierà la prova, siate puntuali.- e si voltò per andare a parlare con un Chunin li vicino.

************************************************************************************************

- Ma perché è sempre in ritardo?!?!- gridò Naruko, ormai priva di ogni pazienza.

- Perdonami Naruko, ma ho avuto un piccolo imprevisto.- si scusò nuovamente Kakashi.

- Non se la caverà anche stavolta con questa storia, un impegno improvviso occupa non più di 10 minuti, LEI HA BEN UN ORA DI RITARDOOOOO!!!!!!!!-

Come al solito, Kakashi era arrivato in ritardo, cosa che fece infuriare non poco la bionda, che ora stava sfogando tutta la sua furia sul sensei.

Il copia ninja, ormai alle strette, rivolse uno sguardo d’aiuto agl’altri due suoi allievi, che però non sembrarono volenterosi nell’aiutare il loro maestro.

- Ragazzi, datemi una mano!- implorò all’ora l’argenteo.

- Non conti su di me, mettersi contro quella- disse Shikamaru indicando Naruko –è solo una gran seccatura. E poi ha ragione.- aggiunse.

- Anche io sono d’accordo, è sempre in ritardo, e la cosa non mi stà bene.- sbuffò Sasuke, seccato di dover dare ragione alla bionda.

Vedendo che tutti e tre avevano fatto comunella contro di lui, Kakashi sospirò arreso, promettendo di diventare più puntuale; ovviamente non l’avrebbe fatto, ma questo i ragazzi non l’avrebbero saputo, per ora.

Così iniziò a dare loro qualche consiglio per sopravvivere in quella terribile foresta, di come avrebbero dovuto agire, e i diversi pericoli che potevano incontrare.

- Bene, ed ora che vi ho dato i miei consigli, credo che me ne andrò.- disse agitato il copia-ninja.

- Ma come? Non aspetta che entriamo?- domandò tristemente Naruko.

Sapeva che Kakashi non avrebbe potuto andare con loro, ma le avrebbe fatto molto piacere che il suo Nii-san fosse rimasto con loro fino all’inizio della prova, averlo in torno la metteva a suo agio, e chissà che non ci scappasse qualche informazione in più su quella dannata foresta ed anche sull’esaminatrice pazza.

- No mi dispiace, ma sono sicuro che ve la caverete alla grande. Ho fiducia in voi.- sorrise Kakashi sotto la maschera, posandole una mano sul capo.

Naruko arrossì un po’, imbarazzata, ma poi ricambiò il sorriso, con uno luminoso e fiducioso.

- Ce la metteremo tutta per vincere! Non è vero ragazzi?- chiese la bionda hai suoi compagni.

I due mori si limitarono a sorridere, ed annuirono con la testa.

- C’è bisogno di chiederlo dobe?- disse poi Sasuke, come se la risposta fosse la più ovvia del mondo.

- Mi sa che non ho altra scelta, se dovessimo perdere diventeresti una seccatura veramente insopportabile, oltre che lagnosa ed infelice, e a quel punto non potrei più stare tranquillo.- sorrise Shikamaru.

Stranamente, Naruko non se la prese per i commenti dei due, anzi, si mise a ridere di gusto, lasciando sbigottiti i tre.

- Ma come? Ridi? Non ti arrabbi?- domandò incredulo Kakashi.

- Non ce n’è ragione- iniziò chiudendo gl’occhi- perché se veramente perdessimo, nessuno di voi scamperà alla mia furia!-

Mentre pronunciava le ultime parole, un ghigno malefico e terrificante le si dipinse in volto, si scrocchiò le nocche e fece deglutire i tre.

- Bene ragazzi la terza prova inizia.- disse Anko, tornando dai partecipanti.

Al suono di quella voce, Kakashi deglutì pesantemente, bloccandosi di colpo come fosse stato congelato. Doveva squagliarsela e alla svelta, o per lui non ci sarebbe stato scampo.

- Dunque, ognuno di voi ent……TU?!- urlò Anko, indicando proprio l’argenteo.

Quest’ultimo si congelò, se possibile, ancor più di prima, girandosi molto lentamente.

- C-ciao Anko, c-come va?- balbettò.

“Strano…” pensò Naruko “Sembra terrorizzato, e poi come fa a conoscere la psicopatica?!.”

- TU, MALEDETTO TRADITORE!! COME OSI PRESENTARTI DAVANTI A ME DOPO QUELLO CHE HAI FATTO?!?!?!- urlò la donna, ormai avvolta dalla stessa aura maligna che avvolgeva Naruko quando si arrabbiava: ecco di nuovo la temutissima furia delle donne!

- C-calmati Anko……- balbettò nuovamente.

- TU BASTADO………-

- Signorina Anko, è il momento di iniziare.- un Chunin arrivò ad avvisare la donna, che a quella semplice informazione si colmò completamente, o quasi, riacquistando quel ghigno sadico che teneva sempre.

- Ora non ho tempo di occuparmi di te, ma mela pagherai molto cara, sappilo.- detto ciò tornò a concentrarsi sugli esaminandi.

Nel mentre, chi osservava la scena, era rimasto con un gran gocciolone dietro la testa e Kakashi, che ormai vedeva scampato il pericolo di Anko, decise di restare fino alla fine.

- S-sensei, ma che le hai fatto?- domandò Naruko.

- Lascia stare, meglio andare.- sospirò Kakashi.

Mentre seguivano Anko verso la loro entrata, perché ogni squadra doveva entrare da una porta diversa, Kakashi fermò Naruko, dicendo che sarebbero tornati subito, e la portò in un posto non ben definito, un po’ lontana dal resto del gruppo.

************************************************************************************************

- R-ragazzi non fissatemi così, mi mettete a disagio.- balbetto la bionda, rossa in volto.

- Ma chi vuoi che ti fissi, devi essertelo immaginato, anche se non credevo che il sensei avesse in mente questo.- disse Sasuke distogliendo lo sguardo, anche lui un po’ rosso in viso.

- Perché mai dovremmo fissarti, non sei nulla di speciale, anche se nemmeno io capisco questo cambiamento.- sbuffò Shikamaru, rosso come gl’altri due.

- Ma che volete?! Cosa c’è di male? Forse non stò bene conciata così?- chiese Naruko fermandosi su di un ramo di un altissimo albero.

Erano già entrati nella foresta della morte, non prima che Anko ebbe consegnato loro il rotolo, quello del Cielo, e che Kakashi fosse tornato con Naruko dopo averla fatta cambiare, facendole indossare qualcosa di più “consono” a quel luogo, a detta del sensei.

Non appena era tornata, e i due mori l’avevano vista, non le avevano tolto gl’occhi di dosso un attimo, mettendola tremendamente a disagio.

Si era legata i lunghi capelli in una coda alta, invece che nelle solite due code, perchè secondo Kakashi le avrebbero dato meno fastidio.

Poi si era cambiata la felpa, troppo pesante per quella foresta, aveva detto l’argenteo, e le aveva dato un top senza maniche arancione con delle rifiniture blu, con una lieve scollatura a “V” ed estremamente aderente, che le faceva risaltare ancor di più il già prosperoso seno, senza contare che si fermava un po’ sotto il seno, lasciandole scoperta la pancia, perfettamente piatta, cosa strana date le scorte industriali di ramen che mangiava ogni giorno.

Sotto indossava gli stessi pantaloncini corti, non troppo, di sempre, la custodia per i kunai attaccata alla gamba, ed i soliti sandali blu.

Insomma, sia Sasuke che Shikamaru non poterono fare a meno di trovarla estremamente sexy, cosa che però non gli avrebbero mai detto: insomma, avevano entrambi il loro orgoglio!

- Allora, stò davvero così male?- domandò nuovamente la bionda.

- Non è questo……- iniziò Sasuke.

- È solo che…- continuò Shikamaru, ma non finì la frase, che un movimento vicino a loro li mise in allerta.

- C’è qualcuno che ci segue.- disse, infatti, Naruko.

- Si, ma non so bene chi sia.- concordò Sasuke.

- Sarà meglio stare in guardia, potrebbero attaccarci.- suggerì Shikamaru.

Fecero appena in tempo a mettersi in posizione di difesa, che una pioggia di kunai li investì in pieno.

Fortunatamente Naruko riuscì ad evitarli tutti quanti con la sua velocità, così come fece anche Shikamaru, mentre Sasuke utilizzò una tecnica particolare che stupì i suoi due compagni.

- Da quando hai lo Sharingan?!- domandò sconvolta la bionda.

- Da un po’, non ti riguarda da quanto.- sbuffò l’Uchiha.

- Potevi almeno dircelo, ma in fondo non m’importa un gran che.- aggiunse Shikamaru.

Per la precisione, era dalla missione contro Zabusa, ovvero la loro prima missione di livello B, che Sasuke aveva sviluppato lo Sharingan, l’arte oculare che aveva reso famoso il suo clan, ma non l’aveva detto hai compagni, per semplice dimenticanza o per sua volontà non è molto chiaro, stà di fatto che per rafforzarlo si era allenato duramente e in gran segreto, ed ora lo controllava abbastanza bene.

- Sei un bastardo! Perché non ci hai avvertiti?!- imprecò Naruko contro l’Uchiha.

Si sentiva tradita, se Shikamaru e Sasuke non le dicevano la verità o se tenevano un segreto sentiva uno strano nodo allo stomaco ed una fitta tremenda al petto. Con Shikamaru era così da sempre, ed ora che aveva trovato un amico/rivale anche in Sasuke, il fatto che le mentisse non le andava giù.

- Senti dobe ora non è il momento, rimandiamo a quando saremo salvi?- le chiese ironicamente l’Uchiha.

Lei si limitò a sbuffare e a girare la testa dalla parte opposta, offesa; questa gliel’avrebbe fatta pagare cara.

Non ebbe nemmeno il tempo di acconsentire, che dal cespuglio li vicino sbucò fuori un ninja nemico, che iniziò ad attaccarli senza sosta, con carte bomba, shuriken e kunai.

Tutto sommato non era un ninja particolarmente forte, per cui fu facile batterlo dopo che Shikamaru l’ebbe intrappolato con la sua ombra, così poterono prendere il rotolo indisturbati e proseguire la loro corsa.

************************************************************************************************

- È una fortuna che quel tipo avesse il rotolo della Terra, ora non ci resta che andare alla torre centrale.- esultò Sasuke.

- Già, sembra che la fortuna ci sorrida, se concludiamo ora questa prova avremmo 4 giorni di riposo.- sognò Shikamaru ad occhi aperti.

Stranamente Naruko non disse nella, e la cosa preoccupò non poco i due mori, che si voltarono a fissarla.

La bionda teneva lo sguardo basso con un espressione tra il triste e l’offesa in volto.

- Che hai seccatura? Non sei contenta che abbiamo preso il rotolo?- scherzò Shikamaru, ma dalla bionda non venne nessuna risposta.

Ok questo si che era strano, lei non chiudeva mai la bocca, mentre ora non spiccicava parola: c’era sicuramente qualcosa che non andava.

- Naruko?- provò a chiamarla, ma ancora nessuna risposta.

- Ehi dobe ci senti?- tentò allora Sasuke, ma non rispose nemmeno lui, al che Shikamaru decise di usare le maniere forti.

Fece cenno a Sasuke di fermarsi e disse:

- A mali estremi, estremi rimedi. Naruko guarda, qualcuno ha bruciato la bottega di ramen del signor Teuchi, ed ora nessuno potrà mai più mangiare ramen.-

Videro la bionda fermarsi e, senza nemmeno rendersene conto, se la ritrovarono a 5 centimetri dal naso che, arrabbiata e disperata, malediva quel bastardo piromane.

- DITEMI SUBITO DOV’È QUEL DANNATO PIROMANE VANDALO CHE LO SISTEMO PER LE FESTE!!!! GLI FARÒ PASSARE LA VOGLIA DI DEVASTARE I LOCALI DEGL’ALTRI!!- gridò.

- Calma non è vero, scherzavo.- disse Shikamaru.

Naruko lo guardò subito sorpresa, poi tirò un sospiro di sollievo.

- Meno male, ho preso un colpo.-

- Si può sapere che hai? Ti abbiamo chiamata diverse volte, ma non hai mai risposto.- le chiese il Nara.

Lei non lo guardò ne rispose, si limitò ad abbassare lo sguardo e a fare in modo che la frangia le coprisse gl’occhi.

- Non dirmi che è per la storia dello Sharingan?- chiese allora l’Uchiha, possibile che quella ragazza fosse così infantile da prendersela per così poco?

Ma lo sguardo deluso e triste che la bionda gli rivolse, gli fece pensare che, forse, per lei era una cosa importante.

- Invece si è per quello! Io non vi ho mai nascosto nulla, Kyuubi a parte, e se ho un problema chiedo subito consiglio a voi. Mi piacerebbe che anche per voi fosse così.- confessò abbassando il tono di voce ed iniziando ad arrossire- Non sono intelligente come voi e combino un sacco di guai, lo so bene, ma se potessi aiutarvi in qualche modo, mi farebbe molto piacere. È PER QUESTO CHE VORREI CHE TRA NOI NON CI FOSSERO SEGRETI!!!!- urlò iniziando a saltare da un ramo all’altro.

- Ehi aspetta Naruko!- le urlarono i due, ma era già troppo lontana.

- Accidenti, ci mancava solo questa. Su coraggio seguiamola.- sbuffò il Nara.

E così, ottenendo una risposta positiva dall’Uchiha, si misero a seguire la loro compagna.

************************************************************************************************

- Io non la capisco, perché ha avuto una reazione del genere?- domandò Sasuke al suo amico.

- Ma come non l’hai capito?- domandò stupito il Nara.

Sasuke gli rivolse uno sguardo confuso, segno che non aveva la minima idea di cosa intendesse, cosa che fece sbuffare Shikamaru.

- Accidenti ma proprio non ci arrivi? Naruko vuole che abbiamo fiducia in lei, ma con il tuo gesto di tener nascosto lo Sharingan le hai dimostrato di non avere abbastanza fiducia in lei e la cosa l’ha fatta star male.- rispose con ovvietà il Nara.

- Ma non vuol dire nulla! Sono fatti miei se ho o no quell’abilità, non vuol di certo dire che non mi fidi di lei.- sbuffò Sasuke.

- Se rispondi così mi sa che non conosci la storia di Naruko.- constatò Shikamaru.

Sasuke negò con la testa e chiese al compagno di raccontargliela. Certo sapeva qualcosa della sua vita, ma non nei dettagli come Shikamaru.

- La storia è lunga da raccontarti ora, però posso dirti che per un po’ Naruko a sempre vissuto nel palazzo dell’Hokage, anche se vivere è una parola grossa, diciamo pure che era imprigionata in quel palazzo. Nessuno ai fidava di lei e lei non si fidava di nessuno. Quando siamo diventati amici le cose non sono cambiate subito, ma quando a capito di potersi fidare di me non mi ha mai nascosto nulla, e se io le tenevo nascosto qualcosa stava male e mi teneva il broncio.- fece una pausa per riprendere fiato.

- Per Naruko la fiducia è importantissima, sapere che qualcuno a cui vuole bene non ha fiducia in lei le fa tornare in mente ricordi dolorosi, è per questo che si è arrabbiata.- finì il Nara.

Sasuke era rimasto colpito, solo ora si rendeva conto di quanto poco conoscesse i suoi compagni, soprattutto Naruko, e la cosa gli dispiaceva.

- Com’è complicata quella ragazza, mi sa che dovrò scusarmi.- rabbrividì alla sola idea: be in fondo, Sasuke era Sasuke.

- Già, altrimenti quella seccatura non la smetterà più e ti terrà il broncio per sempre.- sorrise Shikamaru, contagiando anche Sasuke.

- Uchiha Sasuke, ti cercavo.- una voce fredda e viscida fece fermare i due ragazzi, che si misero in posizione di combattimento non appena videro che si trovava loro davanti.

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Correva, il più lontano possibile da quel teme di Sasuke, che in tutto il tempo che avevano passato insieme non aveva capito nulla di lei.

Forse era un comportamento infantile, come lo avrebbe giudicato Shikamaru, ma non le importava, sentiva solo i ricordi dolorosi che accompagnavano la sua infanzia premere forte nella sua mente, tentando di uscire dalla scatola in cui li aveva sigillati.

- Io non vi ho mai nascosto nulla!-

Ripensò alle parole che aveva urlato poco prima contro l’Uchiha, e si accorse di un piccolo particolare: non erano totalmente vere.

Un segreto ce l’aveva anche lei, ma non poteva dirlo a nessuno, specialmente a Sasuke, non avrebbe capito; peccato che non lo capisse neanche lei.

- Ahhhh quel baka di Sasuke non capisce nulla, tra l’altro ora mi stà anche facendo venire mille dubbi e non è nemmeno qui?!?! Incredibile come anche se non ci sia riesca a farmi arrabbiare, anche solo a pensare alla sua faccia mi sale una rabbia.-

Mentre parlava tra se e se un enorme cosa non ben identificata dalla bionda, l’attaccò, mancandola per un soffio.

- Ma che è stato?!- si chiese la bionda.

Quando la polvere si diradò, Naruko potè scorgere la sagoma di un enorme serpente bianco dagl’occhi gialli, che la fissava minaccioso.

- Ehi tu gira a largo hai capito?!?! Sono di pessimo umore e credimi, non è un bene per te.- lo minacciò.

Il suo umore non era dei migliori, e farla arrabbiare ancora di più era una pessima mossa, ma di bello c’era che con un bel combattimento poteva sfogarsi e liberare tutto il mal’umore che aveva in corpo.

Il lucertolone non sembrò afferrare il concetto, e tornò ad attaccare la bionda, che sorrise compiaciuta.

- Speravo fossi una lucertola stupida.- disse, bloccando il colpo del serpente- PERCHÉ AVEVO GIUSTO BISOGNO DI SFOGARMIIII!!!!!- ed atterrò la serpe con un pugno carico di chakra.

Forse dopo questo spiacevole, o forse piacevole, imprevisto, sarebbe tornata di buon umore, ma di una casa era certa: non appena avesse sistemato la lucertola, avrebbe dato una bella lezione anche a Sasuke.

************************************************************************************************

Erano in grossi guai, e non riuscivano ad uscirne.

Con quella strana tecnica riusciva a paralizzarli dalla paura, e nemmeno lo Sharingan di Sasuke funzionava.

In quel momento fu grato al fatto che Naruko non fosse con loro, anche se l’ansia di non sapere dove fosse e come stesse lo tormentava.

Shikamaru guardò di nuovo il suo nemico, e la paura lo paralizzò di nuovo.

Quegl’occhi gialli, quella pallida pelle che stava lentamente venendo a galla, mentre la precedente si staccava dal viso dell’uomo come fosse una maschera, quella faccia scavata e terrificante, e quella viscida e disgustosa lingua, con cui più di una volta li aveva attaccati e colpiti.

Era un genio, o almeno così credevano tutti, ma in quel momento non trovava una via d’uscita.

Che dovessero squagliarsela era evidente, ma non sapeva in che modo potessero uscire da quella spaventosa situazione.

- Siete troppo deboli, non potete resistermi per molto, avanti Sasuke arrenditi, e forse risparmierò il tuo amico.- propose nuovamente l’uomo.

- Ma si può sapere chi diavolo sei e cosa vuoi da me?!- urlò Sasuke, cercando di non far trasparire la paura che provava a causa di quella strana tecnica.

- Il mio nome è Orochimaru, e non voglio nulla da te: IO VOGLIO TE!- pronunciò l’ultima frase con più enfasi.

- Sc-scordatelo!- balbettò l’Uchiha.

Orochimaru sogghignò alla risposta del moro, e li passò la lingua sulle labbra.

- Se non vuoi venire con le buone, ti costringerò con le cattive.- e si scagliò nuovamente sui due ragazzi, per il colpo finale.

Probabilmente, sarebbero morti a causa di quell’attacco, se non fosse che un enorme serpente bianco sbucato da non si sa dove travolse Orochimaru, mandandolo a sbattere contro un albero a diversi metri di distanza.

- Così impari maledetta lucertola gigante, ti avevo avvertito di non farmi arrabbiare.- disse una voce femminile, molto conosciuta hai due.

Dato che l’uomo serpe era stato sbalzato via, la tecnica che li paralizzava si era sciolta, così i due mori, poterono vedere una chioma bionda che se ne stava su di un albero, con un espressione soddisfatta in volto.

- N-naruko……- sussurrò Shikamaru, ormai al limite.

Sentendosi chiamare la bionda si voltò, e ciò che vide non le piacque per nulla.

I suoi due compagni di squadra, a terra, coperti di sangue e ferite ovunque.

- SHIKAMARU, SASUKE!- con un balzo fu accanto hai compagni.

- Mio dio ma che vi è successo?!- domandò allarmata.

- Non preoccuparti per noi, devi scappare.- sussurrò nuovamente il Nara.

- Lui è troppo forte, vattene stupida.- la insultò Sasuke.

- Scordatelo, non vi lascio qui da soli, e poi chi è questo lui?- domandò confusa.

- Sono io quel lui.- disse una voce da dietro –ben arrivata, io sono Orochimaru e tu devi essere……-

- Naruko Uzumaki.- finì lei, rimanendo sempre girata verso i suoi compagni e cercando di curarli.

- Sei stato tu a ridurli così?- chiese in un ringhio.

- Si, sono stato io, ed ora tocca anche a te.- ghignò maligno.

Naruko si alzò, e si voltò verso Orochimaru, con gl’occhi coperti dalla frangia.

- Shikumi no Jutsu.- disse Orochimaru, cercando di paralizzare la bionda con quella tecnica illusoria che mostrava il soggetto mentre moriva in agonia.

Quando fu sicuro che l’attaccò fosse riuscito caricò un’altra delle sue tecniche, pronto ad attaccare Naruko.

- Sen’ei Tajashu.- ed un groviglio di serpenti uscì dal braccio della serpe in direzione della bionda.

Ormai era vicinissimo, ma quando stava per colpirla Naruko scomparve dalla vista di Orochimaru, schivando l’attacco.

- No com’è possibile?!- ringhiò sorpreso.

Anche Sasuke e Shikamaru erano perplessi; se era caduta vittima dell’illusione, come mai non era rimasta paralizzata?

- Vuoi sapere come mai?- chiese una voce dall’alto.

I tre a terra alzarono gl’occhi al cielo e videro Naruko, ma aveva qualcosa di diverso, anche se da quella altezza non riuscivano a capire cosa.

- Non ho paura di morire, anzi, più volte ho pensato di morire, così da non essere più un fastidio per nessuno. No, morire non mi spaventa affatto, la mia paura- e dicendo ciò si lanciò verso Orochimaru –È DI NON RIUSCIRE A PROTEGGERE I MIEI AMICI E VEDERLI MORIREEEE!!!!!- urlò, colpendo l’uomo allo stomaco.

Ora la serpe potè vedere cosa c’era di diverso nella ragazza, i segni sulle guance erano più mercati, e aveva gl’occhi rossi.

“ Non è possibile, Kyuubi?! Questa ragazzina sarebbe il Jinchuuriki di Kyuubi?” pensò.

Il colpo di Naruko, lanciò Orochimaru contro un albero, dopo di che fu sommerso dai detriti.

Pensava di averlo sconfitto, ma non abbassò la guardia, e fece bene.

Un serpente enorme sbucò fuori dal mucchio di detriti che avevano seppellito Orochimaru, e si scagliarono contro i due mori nuovamente paralizzati.

Prima che quell’enorme rettile colpisse Sasuke, la bionda lo fermò con una mano, poi posò il suo sguardo rosso sangue su Sasuke.

- Tutto bene, Sasuke?- ghignò.

 Ancor prima che l’Uchiha potesse risponderle, Naruko venne afferrata per la vita dal suo avversario, che sussurrò una tecnica strana.

- Gogyo Fuuin- e premette le 5 dita sullo stomaco della bionda.

Naruko sentì le energie venirle meno e, prima che svenisse a terra per la stanchezza, i suoi occhi tornarono azzurri.

- NARUKO!!- urlarono i suoi compagni.

- Cosa le hai fatto bastardo.- imprecò Shikamaru.

- Oh nulla state tranquilli, mi serviva che stesse buona per qualche secondo.- poi si voltò verso Shikamaru – vale anche per te, fatti un bel riposino.-

Allungò il bracciò in maniera innaturale, dopo di che sbatté Shikamaru contro un gigantesco albero, utilizzando una potenza tale da lasciare impressa la sagoma di Shikamaru nel tronco.

Inevitabilmente il Nara svenne, ma riuscì chiaramente a sentire l’urlo di Sasuke che chiamava il suo nome.

- Maledetto giuro che ti ucciderò!- urlò l’Uchiha.

Ora era veramente arrabbiato, non gli importava più di morire, voleva solo farla pagare a quel bastardo per aver ferito i suoi amici.

Ma il suo avversario ghignò, e in men che non si dica, Sasuke fu bloccato da due serpenti, che gli avvolgevano le caviglie impedendogli di scappare.

Quando fu sicuro che il ragazzo non poteva più muoversi, Orochimaru allungò il collo fino ad arrivare vicino a Sasuke, dopo di che gli morse il collo, lasciandovi sopra un segno a tre tome.

Naruko si risveglio proprio in quel momento e, vedendo ciò che accadeva, urlò disperata il nome del compagno.

- SASUKEEE!!!-

Intanto che lasciava la presa sul collo del giovane, Orochimaru sussurrò:

- Ti lascio questo regalo, così so che quando vorrai più potere, tornerai sicuramente da me.- e sparì in una nuvola di fumo, mentre Sasuke cadde a terra esausto.








 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 


Nel prossimo capitolo………
Sia Shikamaru che Sasuke sono svenuti e feriti, tocca a Naruko guarirli e proteggerli.
Ma la missione potrebbe rivelarsi più ardua del previsto, costringendo la giovane a sacrifici estremi.
Anche qualcun’altro potrebbe ricavare vantaggio da questa situazione, mostrandosi forte e bello agl’occhi dell’amata.
 
 
 




*Note Autrice*
Perdonate il ritardo!!! >.<
Mi spiace che non ci sia tutto quello che avevo messo nello scorso anticipo, ma il capitolo diventava infinito e già così credo sia troppo lungo. XP
Mi spiace se risulta noioso, ma era un passaggio che non potevo saltare.
Il prossimo sarà meglio, promesso ^.^
Fatemi sapere che ne pensate, e se ci sono errori di qualsiasi genere fatemelo subito sapere, li correggerò al più presto.
Un bacio e grazie a tutti.
Jeo 95 =3  

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Capitolo 9
*** Un aiuto inaspettato ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 
 
CAPITOLO 9– UN AIUTO INASPETTATO.
 
 
Ormai era passato più di un giorno, e Sasuke e Shikamaru non si erano ancora svegliati.

L’Uchiha era messo male, aveva la febbre alta che non accennava a diminuire, in più quello strano segno comparso dopo il morso di Orochimaru.

E il Nara non era messo meglio: aveva ferite ovunque, alcune più gravi che continuavano a sanguinare, facendo si che i bendaggi di Shikamaru non durassero mai molto.

Naruko ce la stava mettendo tutta, ma anche lei ormai era al limite. Non aveva chiuso occhio quella notte, troppo impegnata a badare ai compagni, e ora sentiva le forze venirle meno.

Come se non bastasse, non era in grado di curare i suoi amici, e la cosa la frustava parecchio.

“Se solo sapessi qualcosa sull’arte medica……” pensò tra se e se.

La situazione era grave, e la bionda si sentiva impotente.

Potrei aiutarti io, lasciami uscire e li guarirò.

Le sussurrò una voce demoniaca.

“Scordatelo! Non ti lascio uscire!” rispose convinta lei.

Allora li lascerai morire?domandò divertita la volpe.

Naruko sobbalzò a quella domanda, lasciando che l’insicurezza e il dubbio s'insediassero dentro di lei.

La volpe, sorrise sadica della sua insicurezza, sapendo che in quel frangente la bionda avrebbe presto ceduto.

Chissà quanto resisteranno senza cure, non vedo l’ora di scoprirlo. Aggiunse sperando di sconvolgere ancor di più la ragazza.

“Li lascerai morire?” quelle parole le rimbombavano in testa.

No, non l’avrebbe permesso, per nulla al mondo li avrebbe abbandonati, loro non sarebbero morti perché lei li avrebbe salvati, e questa era una certezza.

- Io li salverò a qualunque costo……- sussurrò Naruko -…… ma lo farò con le mie sole forze!- aggiunse determinata.

Kyuubi rimase un attimo sorpresa dalla determinazione della ragazza, ma ghignò di nuovo, stavolta divertita.

Vedremo come ci riuscirai.e con quella frase la conversazione finì.

Naruko tornò a concentrarsi sui compagni, cercando di migliorare le loro condizioni.

Per fortuna si era portata delle bende e dei medicinali, accuratamente nascosti dentro alcuni rotoli, così da non essere totalmente impreparata.

Con l’acqua della borraccia bagnò un panno, che poi posizionò sulla fronte di Sasuke, sperando di far scendere la febbre. Aveva già ripetuto questa operazione diverse volte, ma la febbre non faceva altro che salire.

Poi passò a cambiare il bendaggio a Shikamaru.

Il giorno prima, dopo avergli tolto la maglia, l’aveva disinfettato e lavato, per poi bendarlo e rimettergli la maglia.

Ripeté le stesse operazioni del giorno precedente, notando che, finalmente, il sangue aveva finalmente smesso di fuoriuscire dalle ferite, o almeno in quantità minori.

Inoltre, per proteggerli meglio, li aveva nascosti all’interno di un grande albero cavo, sorvegliandoli tutta la notte senza chiudere occhio.

Per fortuna lei non era ferita gravemente, e per questo doveva ringraziare Kyuubi e il suo chakra, ma era molto stanca e non riusciva più a stare sveglia.

Però, tra se e se continuava a ripetersi che, finchè i due mori, non si fossero svegliati, non si sarebbe assolutamente addormentata.

****************************************************************************************************************************************************************

La torre centrale si ergeva al centro dell’immensa foresta della morte, dominando su tutta quella distesa verde.

Anche all’interno di questa enorme struttura, in quel momento, c’era una certa agitazione, poiché un pericoloso nemico era tornato.

- Hokage-sama le dico che lui è qui, io l’ho visto!- ripeté Anko, con maggior determinazione.

- Cerca di calmarti Anko, sarò vecchio ma non sono sordo.- le rispose calmo l’Hokage.

- Allora, dimmi esattamente cosa è successo.- chiese, accendendo la pipa.

La donna inspirò profondamente, cercando di calmarsi, poi iniziò a raccontare.

- Ieri, dopo l’inizio della seconda prova, abbiamo rinvenuto alcuni cadaveri di ninja dell’Erba, ed erano privi di volto. La cosa strana è che erano partecipanti dell’esame di selezione, e secondo il rapporto, erano appena stati accompagnati all’interno della foresta da un Chunin.- spiegò la donna- Ho capito subito che c’era lui dietro tutto questo, e così sono corsa nella foresta a cercarlo. E li, l’ho trovato.- disse l’ultima frase tutta d’un fiato.

Inizio Flashback

- Ma guarda chi c’è qui.- sibilò un uomo nascosto nel buio.

Era calata la notte a Konoha, e Anko aveva finalmente trovato l’oggetto delle sue ricerche.

Si trovavano entrambi su di un altissimo albero all’intero della foresta della morte, ma, mentre Anko era illuminata dalla luce della luna, l’uomo era nascosto nell’ombra.

Anche se era nascosto, la Jonin sapeva che era lui, poiché la spalla le bruciava da morire.

- Bastardo, cosa sei venuto a fare?- ringhiò la donna, afferrando velocemente un kunai e mettendosi in posizione.

- Che modi, è così che ci rivolge al tuo maestro? Comunque stai tranquilla, non sono qui per te.- rispose l’uomo.

Fece qualche passo in avanti, abbastanza affinché la luna potesse illuminare coi suoi raggi la figura pallida e terrificante di Orochimaru.

La serpe, son un rapido scatto, prese Anko per il collo, bloccandola al tronco dell’enorme albero su cui si trovavano.

Leccò più volte il collo della Jonin che, disgustata, trattenne un coniato di vomito e che tentava in ogni modo di liberarsi, con scarsi risultati.

Mentre passava la lingua viscida sulla chiara e liscia pelle di Anko, arrivò sino al punto dove vi era impresso il segno maledetto e ghignò.

- Sai, sono venuto qui per un ragazzo molto speciale. Si tratta di Sasuke Uchiha, a cui ho appena lasciato il segno.-

Sorrise sadico, facendo venire i brividi alla donna, che era rimasta paralizzata.

Orochimaru, approfittando del suo stato di terrore, la colpì allo stomaco con un potente pugno, che la fece inginocchiare a terra, mentre tossiva sangue.

L’uomo fece per andarsene, ma Anko sussurrò qualcosa:

- N-non è d-detto che s-sopravviva. È t-troppo giovane per il s-segno, lo u-ucciderà sicuramente.-

Ma Orochimaru, sempre sorridendo sadicamente, le prese il viso tra le mani e, avvicinandosi all’orecchio della donna, le sibilò maligni:

- Lui vivrà, ne sono certo.-

E si allontanò di nuovo.

Ormai Anko vedeva tutto sfocato, l’ultima cosa che vide fu il ghigno malvagio sul volto di Orochimaru, poi il buio.

Fine Flashback

- Dunque è andata così?- chiese conferma l’Hokage.

- Esatto. Cosa intende fare con Sasuke?- chiese Anko.

Sarutobi ci pensò su, per poi rispondere:

- Per ora non faremo nulla, vediamo come reagirà al segno.-

Anko sgranò gl’occhi, poi gridò:

- MA COME?!?! Dovremmo andarlo a tirare fuori di la e ritirarlo dalle selezioni! In quello stato è in pericolo ed è estremamente vulnerabile!-

- Non devi preoccuparti per lui, non è solo. Nella sua squadra c’è Naruko, e poi c’è anche il figlio di Shikaku, è al sicuro stai calma.- la rassicurò il Sandaime.

Anko sbuffò, arrendendosi alla volontà dell’Hokage.

- Se lo dice lei.- e tornò a concentrarsi sui monitor con cui controllava i giovani Gennin.-

****************************************************************************************************************************************************************

Nello stesso momento, un’altra delle squadre di Konoha aveva completato l’incarico, ed ora girava per la foresta in cerca della torre centrale.

Saltavano da un ramo all’altro molto velocemente, seguiti da un piccolo cagnolino bianco.

- Coraggio ragazzi, ormai ci siamo quasi.- esultò Kiba, sempre seguito dal suo fedele Akamaru.

- Finalmente, non vedo l’ora di arrivare, così potremmo mangiare qualcosa.- sognò Choji, con la bava alla bocca.

- Dovresti solo vergognarti Choji, pensi sempre al cibo.- lo rimproverò l’Inuzuka con gl’occhi ridotti a due fessure.

- Ragazzi c’è qualcosa di strano avanti a noi.- li informò Shino.

- Qualcosa di strano?- domandò Choji fermandosi su di un ramo, come anche gl’altri due ragazzi.

Un guaito attirò l’attenzione dei tre, che si voltarono verso il piccolo Akamaru.

Tremava come una foglia, guardando nella direzione indicata da Shino, e la cosa fece preoccupare terribilmente il suo padrone.

- Akamaru che hai?-

- Sembra che sia spaventato.- constatò Choji.

- Si ma: spaventato da cosa?- chiese Shino.

Non ci volle molto a capirlo, poiché il piccolo cane bianco lo riferì all’Inuzuka, per poi andare a rifugiarsi nella felpa del ragazzo.

- Ha detto che in quella direzione c’è un chakra spaventoso.- riferì l’Inuzuka.

Così, i tre componenti del team 10 corsero nella direzione da cui proveniva il chakra che il piccolo Akamaru aveva individuato.

Quando arrivarono sul posto, notando delle figure sospette, si nascosero dietro un cespuglio, e si misero a spiare ciò che succedeva.

****************************************************************************************************************************************************************

In un altro luogo della foresta, tre ragazze avevano seri problemi a completare la prova.

- BASTAAAA!!!! Non ce la faccio più, sono ore che camminiamo!- si lamentò Sakura, sedendosi pesantemente su di un tronco.

- Smettila di urlare così fronte spaziosa, rischi di attirare l’attenzione dei nemici.- la rimproverò Ino.

- I-Ino-san ha ragione S-Sakura-san, non d-dovresti gridare.- aggiunse timidamente Hinata, appoggiando l’amica bionda.

La rosa stava per ribattere, quando comparvero davanti a loro tre tipi poco raccomandabili, con una strana luce negl’occhi e un sorriso malizioso.

Non era difficile immaginare cosa volessero, ma avevano scelto le kunoichi sbagliate al momento sbagliato.

Neanche cinque minuti dopo, i tre ragazzi erano a terra, pieni di bernoccoli e rivoli di sangue ovunque, mentre le tre ragazze se ne andarono con il rotolo in mano.

Non fecero molta strada, che uno strano rumore attirò la loro attenzione. Prese da una strana curiosità e, non capendo bene il perché, anche da una brutta sensazione, corse a vedere cosa fosse successo.

Però non furono le uniche ad aver udito quello strano rumore, anche un bizzarro ragazzo dalla tuta verde e dalle folte sopracciglia lo aveva sentito, e decise anche lui di andare a controllare.

Si era separato dai suoi compagni per avere un area di ricerca più vasta e trovare così la torre più in fretta, ma quel suono, che sembrava più un esplosione, aveva catturato la sua attenzione.

Così deciso più che mai iniziò a correre nel luogo dell’esplosione.

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Ora era davvero nei guai.

Le trappole che aveva piazzato poco prima non erano servite a nulla e quei tre tipi si avvicinavano sempre di più.

Normalmente non avrebbe avuto problemi a fronteggiarli, ma ora era stanca e debole, non avrebbe potuto sconfiggerli da sola.

Ma siccome sia Shikamaru che Sasuke erano fuori gioco doveva arrangiarsi.

Una cosa però era certa: non avrebbe consegnato loro Sasuke per nessun motivo.

- Ragazzina non farci perdere altro tempo, levati e consegnaci Sasuke, o ti uccideremo e poi lo prenderemo.- sorrise il capo dei tre.

Erano i tre del villaggio del suono, quelli con cui si era scontrato Kabuto nell’aula della prima prova.

- Non ve lo consegnerò mai!- gridò lei, cercando di essere il più minacciosa possibile.

Aveva ancora del chakra e, per una volta, doveva usare la testa e preparare un buon piano, ma non aveva abbastanza tempo.

I tre ninja si facevano sempre più vicini, sempre più minacciosi.

Ma proprio quando stavano per avventarsi su di lei, qualcuno li fermò.

A Naruko non ci volle molto per capire chi fosse, nessun altro aveva un taglio di capelli del genere, e avrebbe riconosciuto quelle folte sopracciglia ovunque.

- Rock Lee…?- sussurrò sorpresa.

- Ciao dolce Naruko, va tutto bene?- le chiese, cercando di rassicurarla.

- Cosa ci fai qui? E perché mi stai aiutando?- domandò sempre più sorpresa.

- Be passavo di qua e ho pensato di aiutarti.- sorrise il giovane.

- Ma perché? Noi due siamo nemici adesso.-

Ora Naruko era più confusa del solito, i nemici si combattono, di certo non si aiutano, ma allora perché lui la stava difendendo.

Rock Lee le diede le spalle, e le rispose con tono serio.

- Perché è mio dovere proteggere la donna che amo, se avrei bisogno di me, io ti aiuterò sempre.-

Quelle parole sorpresero non poco la bionda, che però sorrise riconoscente.

- Grazie Lee-kun……- sussurrò, facendo arrossire il moro.

Subito dopo, Lee partì all’attacco, ma Naruko, non volendo essere da meno, andò a dargli man forte. Intanto che combatteva però, cercava in ogni modo una soluzione per fregare quei ninja spietati e salvare così Lee e i suoi compagni.

D’un tratto ebbe un lampo di genio, che però le costò un pugno nello stomaco, finendo poi tra i cespugli li vicino.

****************************************************************************************************************************************************************

La battaglie era in corso da pochi minuti, ma entrambi i Gennin di Konoha erano allo stremo delle forze.
 
Dopo essere uscita dai cespugli Naruko si era posizionata davanti l'ingresso all'albero, per poter difendere meglio i compagni, mentre Lee ancora fronteggiava il capo dei team del Suono.

Improvvisamente il capo puntò verso di lei, che se ne accorse troppo tardi, ma fortunatamente Rock Lee fu più veloce e riuscì a parare il colpo.

Purtroppo non aveva tenuto conto del fatto che Dosu, così si chiamava il capo, poteva utilizzare l’aria tramite i buchi sul suo guanto di ferro, per usare maggior potenza.

Lee fu scaraventato a terra, per poi venir circondato dai tre Ninja del suono.

Il secondo Ninja del suono, Zaku, si avvicinò a lui.

Portò il foro sul palmo della mano in direzione di Lee, pronto a colpirlo con una delle sue tecniche, ma Naruko, con le ultime forze rimaste, lanciò contro l’uomo tre shuriken, respinti, però da un onda d’urto.

Il sorrisetto che si dipinse sul volto di Zaku la fece tremare, poiché si accorse di essere stata incauta e di aver abbassato la guardia.

Infatti si ritrovò Kin, unica donna del loro team, alle spalle, che le afferrò malamente i capelli, ed iniziò a tirare.

Ormai era spacciata, la presa di Kin era salda, e non sapeva come liberarsene. La donna del suono teneva saldamente la lunga coda bionda di Naruko, che intanto continuava a pensare a come liberarsi.

Nel mentre, le tre kunoichi assistevano a tutto nascoste dietro un cespuglio, aspettando un buon momento per agire. Osservavano con occhi sgranati a tutto ciò che succedeva e, anche se la voglia di agire era tanta, non potevano essere incaute; quei tre erano molto pericolosi.

Alcuni flash della sua infanzia tornarono a galla, mentre la donna del suono continuava a tirarla sempre più forte per i capelli.

 
- Lo tai, mi piattono molto i tuoi capelli.- un bambino di circa 3 anni sorrise alla bambina bionda vicino a lui, che arrossì al complimento.
- Davvelo?- domandò questa, anche lei di circa tre anni.
- Tì, e quando salanno lungi salanno ancola più belli. Pel quetto non taliarli mai, me lo plometti Naruko?- il bambino moro.
- Plomesso Shikamaru.- sorrise la bambina bionda.
Dopo di che si scambiarono il pugno, gesto che poi avrebbero sempre fatto per sigillare uno sfida o una promessa.
 

Lentamente Naruko aprì la sacca dei Kunai, e ne estrasse uno, per poi portarlo verso la testa.

- Che vuoi fare ragazzina?- le chiese Kin, non capendo le sue intenzioni.

- Perdonami Shikamaru……- sussurrò, prima di tagliare di netto la sua chioma bionda.

Il kunai tagliò gran parte dei capelli di Naruko, facendo saltare via anche l’elastico che li teneva legati ed il copri pronte della foglia, mentre tutti, sia amici che nemici, sgranavano gl’occhi.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 







































Nel prossimo capitolo…………
Naruko ha sacrificato una promessa per poter salvare i suoi amici, ma non tutto è come sembra.
Un incredibile piano riserverà grossi guai ai nemici della bionda, che stupirà tutti con sorprese shoccanti. La potenza del segno maledetto si rivelerà in tutta la sua potenza, mentre la giovane Uzumaki potrebbe non riuscire a salvare un amico.
Il team 10 porterà verità terrificanti, e alcune eliminatorie inaspettate metteranno in difficoltà gl’amici di sempre, e questioni famigliari irrisolte torneranno a galla.
Come si concluderanno gl’esami Chunin? Chi vincerà la competizione, avanzando così di grado?
 
 

















* Note Autrice*
Spero questo capitolo non faccia troppo schifo XP
Chiedo subito scusa per i possibili errori, ma a quest’ora della notte non sono molto lucida XP
Spero comunque che vi sia piaciuta, e prestate la massima attenzione alle parole “non tutto è come sembra”, si riveleranno molto importanti.
Volevo anche scusarmi con TheCristopher94, poiché gli avevo detto che avrei aggiornato prima, ma purtroppo o avuto problemi di connessione. Scusa il ritardo e spero che il capitolo ti piaccia.
Un bacio a tutti quanti e alla prossima.
Jeo 95 =3 

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Capitolo 10
*** Il piano segreto di Naruko! ***


Nota: Il capitolo potrebbe essere un pò più violento del solito, e con un linguaggio appena più forte. (cmq nn aspettatevi tutta stà violenza, io metto l'avviso x precauzione XP) Buona Lettura! 


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 
 
CAPITOLO 10– IL PIANO SEGRETO DI NARUKO!
 
 
Fili biondi giacevano a terra, intorno alla ragazza, ormai libera, e a Kin, che aveva lasciato cadere i ciuffi biondi che le erano rimasti in mano.

Della lunga coda dorata di Naruko non era rimasto che un caschetto mal ridotto, tagliato male e disordinatamente.

Erano rimasti tutti senza fiato, incapaci di muoversi o di parlare.

Il primo che si riprese fu Zaku, che non perse tempo e ordinò a Kin, la più vicina in quel momento, di uccidere quella fastidiosa ragazzina.

La donna, che si riprese all’ordine del compagno, non esitò un attimo e preparò i suoi spiedi per attaccare la bionda.

Non riuscì neanche a lanciarli che Naruko le fu ad un centimetro dal naso, e con un potente pugno nello stomaco le fece perdere i sensi.

“Fuori uno, ne restano due.” pensò soddisfatta la bionda.

- Me la pagherete cara per avermi costretta a tagliare i capelli. Anche se, per fortuna, non è un grosso problema.- sorrise furba, rivolta agl’altri due ninja del suono.

- Bastarda, la pagherai per quello che hai fatto a Kin!!!- urlò furioso Zaku, aprendo le mani nella direzione di Naruko.

- Onda Tagliente!-

E un’onda d’urto si diresse verso la bionda, che però evitò l’attacco, riuscendo a scagliare diversi kunai nella direzione dei due.

Zaku e Dosu saltarono agilmente all’indietro, evitando così i kunai, lasciando così campo libero a Naruko, che approfittò della distrazione dei due per avvicinarsi a Rock Lee e tirarlo in salvo.

Lee era ridotto male, aveva un occhio nero ed un rivolo di sangue che gli percorreva un tratto del viso, dall’angolo della bocca fin sotto il mento.

- Stai bene Lee-kun?- chiese con tono preoccupato.

- I-io stò b-bene, ma i tuoi c-capelli………- sussurrò dispiaciuto, ma fu subito zittito da un dolce sorriso di Naruko.

- Non preoccuparti, è meno grave di ciò che pensi.-

Rock Lee non capì cosa intendesse, e nemmeno ne ebbe il tempo, perchè Zaku e Dosu tornarono all’attacco.

Zaku si preparò per un'altra onda d’urto, ma stavolta fu Dosu ad attaccare per primo, lanciando una quantità enorme di kunai e shuriken verso i due malcapitati.

L’onda d’urto procurata da Zaku poi, diretta verso le armi, aumentò la loro velocità, rendendole armi ancor più letali.

Non le avrebbero mai schivate tutte.

Se fosse stata sola le avrebbe evitate con un sol salto, ma dietro di lei c’era Lee, che per il momento non era in grado di muoversi.

Gli si parò davanti, per evitare che venisse colpito, e aspettò che il dolore dei kunai che le perforavano la schiena arrivasse, e che il calore del sangue la invadesse: ma non arrivò niente.

Si voltò leggermente per capire cosa fosse successo, e ciò che vide la stupì non poco.

- E voi che ci fate qui?!-

Davanti a lei, tre ragazze che conosceva molto bene erano riuscite a deviare o bloccare le armi, salvandoli da una fine certa e dolorosa.

- Passavamo di qua e abbiamo pensato di unirci alla festa.- rispose Ino sarcastica.

- Tutto bene Naruko-chan?- chiese preoccupata Hinata.

- Si, io stò bene, ma Lee-kun è ferito, ed anche Shikamaru e Sasuke sono conciati male.- rispose con un po’ di amarezza, abbassando lo sguardo.

Un vasetto bianco dall’etichetta verde le si parò davanti al naso, lasciandola sorpresa e confusa.

Alzò lo sguardo, incrociando gl’occhi verdi e dolci di Sakura, che le sorrideva dolcemente.

- È un unguento speciale, può curare diversi tipi di ferite, anche quelle molto gravi.-

Al sorriso sincero di Sakura, il primo che quella ragazza dai buffi capelli rosa le avesse mai rivolto, Naruko non potè che arrossire lievemente, e, pian piano, le sue labbra si allargarono in uno splendido sorriso.

- Grazie Sakura-chan!- ringraziò, saltando al collo della rosa, rischiando di cadere entrambe.

- E grazie anche a voi!- aggiunse, rivolta alle altre due kunoichi, che intanto non avevano abbassato la guardia.

- Ma che scenetta commovente.- rise Dosu. –Ve lo dico un ultima volta: dateci Sasuke e non vi uccideremo.-

- Scordatelo!!- ringhiò Naruko, seguita a ruota da Ino e Sakura.

Non avrebbero permesso che quei brutti ceffi toccassero il loro adorato Sasuke-kun!!

- Allora morirete!!-

E i ninja del suono tornarono all’attacco.

Quando erano a pochi metri dal gruppo, una pioggia di kunai e shuriken li investì in pieno, mentre Naruko sorrideva soddisfatta.

Purtroppo Zaku e Dosu si sostituirono, ricomparendo parecchi metri dietro, ma, quando provarono a riattaccare, non riuscirono più a muoversi.

- Che succede? Vi siete bloccati?- sghignazzò Naruko.

- Che ci hai fatto strega?!?!- gridò Zaku, infuriato.

L’Uzumaki non gradì il termine con cui si era rivolto a lei, e non mancò di lamentarsi e minacciarlo di morte violenta.

Fu prontamente bloccata da Sakura e Ino, che la tenevano saldamente per le braccia.

- Brutto stronzo come mi hai chiamata?!?! Riprovaci e vedrai che ti farò un culo grande come una casa!!!!- gridò furibonda.

- Cerca di calmarti Naruko!- le gridò Sakura.

- Non è il momento di perdere il controllo!- aggiunse Ino.

- Su Naruko-chan c-calmati.- le appoggiò Hinata.

Quando finalmente Naruko si calmò, venne liberata dalle due Kunoichi, e tornò seria.

- Che ci hai fatto biondina?- chiese allora Dosu.

Anche se aveva usato un tono calmo, era parecchio irritato: quella biondina era davvero fastidiosa, dovevano sbarazzarsi prima di lei o non sarebbero mai arrivati a Sasuke.

- Be vi ho ingannato per bene.- sghignazzò compiaciuta.

Appena pronunciate queste parole, dai cespugli li intorno e dall’albero spuntarono altre Naruko, due delle quali tenevano bloccati i nemici con dei fili di chakra, ma avevano uno strano particolare: tutte le copie, avevano i capelli lunghi.

Con un semplice gesto dell’Uzumaki, le copie sparirono, tutte eccetto le due che tenevano bloccati i ninja nemici e un’altra poco distante, che fissava il tutto sorridendo.

Quest’ultima, iniziò poi ad avvicinarsi al gruppo di Konoha, fermandosi a scrutare attentamente la Naruko dai capelli corti.

- Però, non sono niente male con i capelli corti.- sorrise la bionda dai capelli lunghi, dopo di che la ragazza dai capelli corti, svanì in una nuvola di fumo.

La lunga coda della Naruko rimasta, si dimezzò all’istante, come conseguenza della sparizione del clone dai capelli corti, ma ora se i capelli venivano sciolti le arrivavano sotto le spalle.

- Ma come hai fatto?!-

I ninja del suono non capivano, se la ragazzina che si era tagliata i capelli non era l’originale, avevano combattuto fin ora contro un clone? Come poteva quell’insignificante biondina averli fregati così?

“ Forse l’abbiamo sottovalutata.” Si ritrovò a pensare Dosu.

- Come diavolo è possibile?- gridò Ino, più confusa che mai.

Anche Sakura, Hinata e Lee non riuscivano a capire, quando cavolo si era sostituita?

- Ora vi spiego, quando questi stronzi mi hanno sbattuta tra i cespugli ho capito che non potevo batterli. Ero troppo stanca e mi era rimasto poco chakra, così ho utilizzato il “Metodo Shika-cervellone!”- spiegò Naruko.

- Il metodo che?-

Era ufficiale: nessuno ci stava capendo un cavolo!

- Il metodo “Shika-cervellone!” Ovvero ho usato la testa, proprio come fa Shikamaru!- rise divertita l’Uzumaki, mentre gl’altri la guardavano sono un gocciolone dietro la nuca.

- Comunque: ho lasciato andare una copia al mio posto, mentre io stavo nascosta dietro al cespuglio a riprendere fiato, ed intanto ideavo un piano. Sapete, Shikamaru non è l’unico che sa usare il cervello.- sorrise vittoriosa.

Mentre la reazione dei nemici fu di pura rabbia e odio, verso quella ragazzina che li aveva messi nel sacco, Lee la guardava ammirato, e con due cuoricini al posto degl’occhi. Ma c’era anche qualcun altro che osservava la scena, sorpresa dalla genialità della ragazzina.

“Però, lo ammetto: non è male questa mocciosetta.” ghignò la volpe che osservava tutto attraverso gl’occhi della bionda.

La reazione delle kunoichi, invece, fu più che giusta: Ino, Sakura e perfino Hinata, avevano le bocche a terra per la sorpresa.

Da quando Naruko era così intelligente?

Che la vicinanza di Shikamaru e Sasuke l’avesse trasformata?

Non seppero darsi una risposta, poiché un calcio inaspettato colpì Naruko alle spalle, scaraventandola a terra, facendola contorcere dal dolore e sputare sangue.

Successivamente, due spiedi colpirono i cloni che bloccavano Zaku e Dosu, liberandoli dalla paralisi.

Quando la bionda riuscì a rialzare lo sguardo, potè notare il ghigno divertito di Kin, che ora affiancava i suoi compagni, e la guardava con aria di superiorità.

- Pensavi davvero che mi sarei lasciata battere da una perdente come te così facilmente?-

“Merda questa non ci voleva! Non ho più chakra, la faccenda si fa davvero brutta.”

Ormai iniziava a pensare che non ce l’avrebbe fatta.

“Ma che vado a pensare?! Io sono molto meglio di questi tre idioti, però non ho più chakra, e l’incontro di ieri contro quel maledetto di Orochimaru non mi ha aiutata.”

Quando vide che i tre la stavano per attaccare, Naruko chiuse gl’occhi, aspettando la sua fine imminente, che però non arrivò.

Sentiva da lontano la voce dei suoi amici che le gridavano di scappare, ma improvvisamente calò il silenzio.

Aprì piano gl’occhi, per ritrovarsi davanti una scena piuttosto buffa: i tre nemici si erano paralizzati nello stesso identico modo.

“Che cazzo è successo?!”

- Ma come hai fatto?- domandò Ino alle sue spalle, shoccata come tutti gl’altri.

Si voltò lentamente, per poter rispondere alla sua compagna.

- Io non ho………- ma le parole le morirono in gola quando vide chi c’era dietro di loro.

- S-stai bene N-Naruko?-

Debole, era ancora molto debole, ma trovava comunque le forze per preoccuparsi per lei.

I colpi che aveva ricevuto durante lo scontro del giorno prima, avevano lasciato parecchi segni, alcuni anche nascosti dai vestiti, e lo avevano ridotto male, eppure lui era li per salvarla.

In piedi, davanti all’albero cavo, con le mani congiunte per attivare la sua tecnica più forte, c’era Shikamaru.

La bionda lo guardava stupita, con sentimenti contrastanti che si facevano largo in lei.

Era felice che lui fosse li, che fosse vivo e in piedi, che facesse tutto questo per lei.

Era triste e preoccupata, le condizioni del Nara erano gravi, e combattendo in quello stato poteva rimetterci la vita.

Infatti, la sua peggiore paura, sembrava realizzarsi.

Nel giro di pochi secondi il Nara cadde a terra, in ginocchio, senza però mollare la tecnica del controllo dell’ombra.

- SHIKAMARU!!!-

In un attimo fu raggiunto da Naruko e dagl’altri, che lo guardavano preoccupati.

- Hey seccatura, che hai da gridare tanto.- sorrise il Nara, che cambiò subito espressione notando la coda scompigliata e dimezzata.

- Che hai fatto ai capelli?- domandò serio.

Immaginava gliel’avrebbe chiesto, così sorrise dispiaciuta, rispondendo semplicemente:

- Lunga storia.- poi tornò seria.

- Shikamaru ti prego, scogli la tecnica o ci rimetterai la vita!-

- Ascoltami bene Naruko: prendete Sasuke e datevela a gambe. Io li tratterrò il più possibile.- dicendo ciò tossì altro sangue e represse un gemito di dolore.

- NON DIRE CAZZATE IO NON TI LASCIO QUI DA SOLO!!!!- urlò Naruko.

- Smettila di fare la bambina, ora non abbiamo tempo per discutere. Fa come ti ho detto.- strinse i denti, per non urlare di dolore.

Ma la bionda non ne voleva sapere, così fece l’unica cosa possibile in quel momento per far ragionare quello stupido genio di Shikamaru: lo avvolse in un caldo abbraccio.

Il Nara sgranò subito gl’occhi, non potendo evitare di arrossire, mentre Lee li fissava incredulo, desiderando con tutto se stesso di potersi sostituire con Shikamaru.

Le tre kunoichi, invece, essendo ragazze romantiche li guardarono con le bocche che formavano una “O” perfetta, ed un leggero rossore si dipinse sulle loro guance.

Anche Naruko era un po’ arrossita, ma sorrideva, continuando a stringere Shikamaru tra le sue braccia.

- Non dire mai più una cosa del genere, sei il mio migliore amico, sei troppo importante per me.- disse.

- Ora scogli la tecnica, ci penserà la tua Naruko-chan a sistemare tutto.- sorrise dolcemente.

Con gl’occhi ancora sgranati, le labbra socchiuse e le guance arrossate, Shikamaru lasciò scivolare le mani sui fianchi, interrompendo così la tecnica del controllo dell’ombra e lasciandosi cullare dalla presa forte ma allo stesso tempo dolce e calda di Naruko.

Una volta scolta la tecnica, i tre del suono si ritrovarono di nuovo liberi, e più incazzati che mai.

- Abbiamo perso fin troppo tempo con voi, ORA VI AMMAZZAREMO TUTTI!!!!- gridò Dosu e, con Zaku e Kin,  partì all’attacco.

Naruko si voltò verso di loro, Shikamaru ancora tra le braccia, e uno sguardo di fuoco, che avrebbe potuto incenerire chiunque.

- Ino-chan, prendi Shikamaru.-

La Yamanaka non si lo fece ripetere e sorresse il Nara, che intanto cercava di riprendersi dalla situazione di prima.

- Che vuoi fare?- le chiese poi Ino, preoccupata per la nuova amica.

Naruko si voltò leggermente verso di lei, sorridendo serena.

- Non preoccupatevi per me, pensate a proteggere Shikamaru e Sasuke. A quelli la ci penso io.- pronunciò le ultime parole con un ringhio.

Lo sguardo della bionda era determinato quanto inferocito, e ciò preoccupò ancora di più sia le Kunoichi che Lee.

- Lascia perdere Naruko è una follia!- la pregò Sakura, subito appoggiata dagl’altri.

- Sakura-chan a ragione, dai lascia perdere Naruko-chan, prendiamo Sasuke e andiamocene.- propose Lee.

Ma ormai l’Uzumaki non li stava più ascoltando, ed era già partita all’attacco.

- Stai attenta Naruko-chan.- sussurrò Hinata, pregando affinché la biondina ne uscisse sana e salva.

Purtroppo le preghiere della Hyuuga non vennero ascoltate, poiché le condizioni di Naruko e dello scontro non favorivano per nulla la bionda.

Lei era stanca, affaticata, senza più chakra e ferita in vari punti del corpo.

Per di più lo scontro  era impari. Gli avversari erano tre, in piene forze e in grado di utilizzare ancora le tecniche di chakra, tutto in quella battaglia era contro di lei.

Se poi da una parte riusciva a schivare i colpi di uno degli avversari, dall'altra ce n’era un altro pronto a colpirla.

Un colpo più forte infertole da Zaku, la scaraventò a terra, facendole sputare sangue e provocandole un dolore allucinante allo stomaco, già gravemente danneggiato dai colpi precedenti.

Ormai a terra sanguinante, Naruko poteva sentire le forze che la abbandonavano, e il rimorso di non essere riuscita a salvare i suoi più cari amici che le faceva contorcere lo stomaco.

“È finita, mi dispiace di non avervi saputo proteggere ragazzi. Perdonatemi………” pensò con le lacrime che le rigavano il volto.

Anche i suoi amici avevano le lacrime agl’occhi, ma quando finalmente si decisero ad intervenire, andando contro gl’ordini di Naruko, un enorme esplosione di chakra attirò l’attenzione di tutti.

Dall’albero cavo in cui prima era nascosto, sbucò Sasuke, avvolto completamente da uno strano chakra nero.

Avanzava a testa china, apparentemente senza una meta precisa.

Quando fu davanti a Naruko, si fermò di colpo, ma restando sempre con la testa bassa.

- S-Sasuke……- sussurrò la bionda, tirandosi a sedere per vedere il compagno davanti a lei.

Nessuna risposta da parte del moro, che non accennava a dare segni di vita.

- Finalmente ti sei deciso ad uscire, Sasuke Uchiha.- ghignò Dosu.

Ancora nulla, come se non l’avesse sentito.

- Sasuke che hai?- la voce di Naruko, stavolta, arrivò alle orecchie dell’Uchiha, che la fissò intensamente.

In quegl’occhi, solitamente neri come la notte, Naruko poteva ammirare lo Sharingan risplendere di un rosso acceso, un rosso intenso come il sangue.

La cosa più incredibile e più strana, era che l’intero corpo del moro, era ricoperto da strani simboli, generati probabilmente dal segno maledetto, che ora brillava come il fuoco.

Un brivido ti paura attraversò la schiena della bionda; si aveva paura, paura del suo stesso compagno, paura del suo amico.

- Chi ti ha fatto questo?- domandò improvvisamente il moro, riferendosi alle ferite ed ai capelli di Naruko, rivolgendosi a lei con un tono apparentemente indifferente, ma che fece correre altri brividi di terrore nella bionda.

- Sono stato io.-

Zaku si fece avanti, con un sorrisetto soddisfatto in volto.

Sasuke si voltò a guardarlo, un espressione di puro odio traspariva dagl’occhi dell’Uchiha, accompagnati da un sorriso sadico e maligno.

Con un rapido scatto, così rapido che nessuno lo vide muoversi, Sasuke arrivò alle spalle del ninja del suono, atterrandolo e appoggiando un piede sulla schiene del malcapitato.

Con un altro rapido gesto prese entrambe le braccia di Zaku, portandole fin dietro la schiena, provocando forti dolori al ninja, che non mancò di urlare per il dolore.

Le sue urla risuonavano per tutta la foresta, ghiacciando dal terrore tutti i presenti che assistevano alla scena.

Per l’Uchiha era pura musica, quelle urla strazianti lo divertivano, ma non erano sufficienti, lui voleva di più.

Un rumore sordo, terrificante e fastidioso risuonò in tutta la radura, e l’urlo di dolore, più forte dei precedenti, confermò il pensiero che si era fatto largo nelle menti di tutti non appena avevano sentito il rumore di ossa rotte.

Con un gesto veloce, ma allo stesso tempo doloroso, Sasuke aveva rotto entrambe le braccia a Zaku, per poi mollargli un calcio in pieno stomaco e mandarlo a sbattere contro un robusto albero.

- ZAKUUU!!!!!!!-

Ora a riempire la radura erano le urla disperate di Kin, trattenuta da Dosu prima che commettesse qualche assurda pazzia, accompagnate dalle lacrime che ora rigavano il volto della donna.

Naruko, intanto, osservava tutto ancora a terra, trattenendo un coniato di vomito nel vedere come il suo compagno avesse ridotto l’avversario.

A terra con gl’occhi vuoti e bianchi, la bocca leggermente socchiusa e percorsa da un rivolo di sangue, così come la maggior parte del corpo, ma le braccia erano la cosa peggiore: piegate all’indietro in modo innaturale.

Mentre chi, come Naruko e gl’altri, tratteneva a stento le lacrime d’orrore, Sasuke osservava la sua opera con sguardo fiero e folle, ed il ghigno malvagio che aveva impresso in volto dal suo risveglio, ridendo poi sguaiatamente in modo malvagio.

- Ed ora ti finirò, lentamente.- disse divertito.

Infatti, nonostante fosse conciato male, Zaku respirava ancora.

Come un fulmine a ciel sereno, quelle parole risvegliarono Naruko, che si decisa ad agire.

“Deve essere il segno di Orochimaru, questo non può essere Sasuke.” pensò, continuando a fissarlo con occhi sgranati.

“Lo devo fermare, ad ogni costo!”

Cosa pensi di fare mocciosa? la voce del Kyuubi attirò la sua attenzione.

“Fermare Sasuke, perché? Non l’avevi capito?”

E come conti di fare eh? Sei senza chakra e per di più non ti reggi un piedi. Dammi retta ragazzina, liberami e ci penserò io.” Ghignò la volpe, in un nuovo tentativo di liberarsi.

“Ma allora non vuoi capire vero? Non voglio l’aiuto di nessuno! Se non sono in grado di salvare un amico con le mie sole forze, allora come posso diventare Hokage?!”

La determinazione che Kyuubi leggeva negl’occhi della ragazza quando ebbe pronunciato quella frase la lasciò stupita, tanto da farla ridere divertita.

“D’accordo mocciosa, fammi vedere di cosa sei capace.”

“Non ti devo dimostrare niente.” Rispose indifferente.”Però stai a vedere di cosa è capace Naruko Uzumaki!” disse sorridendo, prima di sparire e tornare alla realtà.

Si, Kyuubi ne era certa: odiava quella ragazzina perché era la sua prigione, ma doveva riconoscere che aveva una determinazione ammirevole.

Uscita dalla sua mente, Naruko raccolse tutte le forze che le rimanevano e si alzò in piedi.

Nemmeno lei seppe spiegarsi come, ma sapeva che doveva correre da Sasuke e fermarlo, prima che fosse troppo tardi.

Si mise a corre, più forte che poteva, gridando il nome del compagno.

- SASUKEEEEE!!!!!!!!-

L’Uchiha si voltò verso di lei, e fece appena in tempo a vederla arrivare che Naruko gli si buttò addosso, atterrandolo.

Si mise subito a cavalcioni sopra di lui e bloccò le braccia del moro con le mani.

Intanto, forse per la caduta, Sasuke aveva chiuso gl’occhi, e si divincolava per liberarsi dalla presa ferrea della compagna

- Levati di mezzo maledetta!-

Anche se con gl’occhi chiusi, l’Uchiha potè sentire benissimo delle gocce umide bagnargli il viso, stava forse per piovere?

Era una domanda scocca da porsi in quel momento, ma è ciò che pensò Sasuke, prima di riaprire gl’occhi e ritrovarsi davanti l’amara verità.

Aprì piano gl’occhi, che sgranò immediatamente, dopo aver realizzato che le gocce che erano cadute sul volto, non era pioggia, bensì le lacrime di Naruko.

Il bel viso di Naruko, era rigato dalle lacrime, e gl’occhi azzurri, erano umidi e arrossati.

- Ti prego Sasuke, basta.- sussurrò tra i singhiozzi.

Non era da lei piangere, ma quel teme l’aveva fatta davvero preoccupare e spaventare, non bastavano l’eroismo masochista di Shikamaru, ma adesso anche la follia di Sasuke.

Gliel’avrebbe fatta pagare ad entrambi per questa giornata, ma ora voleva soltanto riavere il suo compagno com’era prima.

- Smettila, torna in te ti prego! Voglio che ritorni il mio amico Sasuke, il teme rompiscatole che mi fa sempre arrabbiare e non perde mai occasione di prendermi in giro.- singhiozzò ancora, sciogliendo la presa dalle braccia di Sasuke e appoggiando le mani sul petto del moro, non distogliendo lo sguardo dai suoi occhi ancora rossi.

- Rivoglio il mio amico, che nonostante tutto mi protegge e mi difende, si preoccupa per me e mi da consigli su come migliorare.-

Altre lacrime premettero per uscire, e la bionda concesse loro il via libere. E men mano che scendevano copiose dal volto di lei si depositavano sul viso di lui, che ancora la fissava con occhi sgranati.

- Ti prego Sasuke, TORNA DA ME!-

E appoggiò la testa sulla spalla di Sasuke, continuando a piangere e a sfogare la sua tristezza.

I segni che ricoprivano il corpo di Sasuke si dissolsero, e lo Sharingan si disattivò.

Il moro abbassò lo sguardo, incontrando la esile figura di Naruko sopra di lui, che ancora piangeva.

Sorrise nel vederla così fragile, da quella posizione poteva anche sentire il suo profumo, non sorprendendosi che sapesse di ramen.

Una stretta al cuore lo fece gemere di dolore, ma non lo diede a vedere. Non poteva credere di essere la causa delle lacrime, che rigavano il viso sempre sorridente di Naruko.

Istintivamente abbracciò la ragazza per la vita e la attirò di più a se, godendosi il dolce tepore della bionda.

- P-Perdonami.-

Fu tutto ciò che riuscì a dire, prima di svenire di nuovo.
























 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Nel prossimo capitolo………
Finalmente la seconda prova giungerà al termine, ma delle eliminatorie inaspettate attendono i concorrenti alla fine di questa dura prova.
Chi riuscirà a passare, potrà partecipare alle finali, e una certa persona, si svelerà per come è realmente.
Un’incontro un po’ fuori dal comune attende la giovane Uzumaki, ma che potrebbe aiutarla ad usare il potere che c’è in lei.
Chi supererà la prova? E chi fallirà? Cosa attende in futuro per i nostri giovani ninja?
Le risposte a queste domande nei prossimi capitoli!
 
 
 
 
 
 
 
*Note Autrice*
Ok lo so, dovevo pubblicare ieri, ma ho combinato un pasticcio e ci sono riuscita solo ora XP
Allora, nn era poi tanto violento vero? Oppure c'era troppo sangue?
Cercate di capire, è la prima volta ke faccio una scena del genere e nn sono molto brava >.<
Anticipo subito un altra cosa: dato ke queste eliminatorie mi stanno stufando, nel prossimo capitolo le finirò per bene, arrivando al mese di allenamento prima delle finali.
Spero ke il capitolo vi piaccia, e se ci sono errori o nn vi piace fatemelo sapere XP
Un bacio a tutti quanti.
Jeo 95 =3

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Capitolo 11
*** La fine della seconda prova e le eliminatorie ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA


 
 


CAPITOLO 11– La fine della seconda prova e le eliminatorie.
 

- Ahi Ino-chan mi fai male!-

- Se restassi ferma non ti farebbe tanto male!-

Finalmente l’incubo dei ninja del suono era finito.

Subito dopo aver ripreso Zaku, Dosu e Kin se ne andarono, non mancando di assicurare che si sarebbero presto vendicati.

Anche Lee era tornato dai suoi compagni, ovviamente dopo aver giurato amore eterno sia a Naruko che a Sakura.

Le ragazze del team 8, invece, avevano deciso di restare con Naruko, per aiutarla con i compagni ancora malconci e anche per, a detta di Sakura ed Ino, per non lasciarla sola con Sasuke-kun.

Erano anche preoccupate per la bionda, dato che era quella con più lividi e ferite.

Ormai altri due giorni erano passati dall’inizio della prova, e quello era il penultimo giorno, o raggiungevano la torre oggi, o domani non ce l’avrebbero mai fatta.

Si erano rifugiati sulla riva di un fiume e, dopo che si erano occupate di Sasuke  e Shikamaru, ora Ino stava di nuovo medicando Naruko, poiché in quei giorni i tagli e le ferite subiti durante la lotta, non si erano rimarginati del tutto, e lo stava facendo con non poche difficoltà.

- Si può sapere perché io mi devo medicare di nuovo? Ho detto che stò benissimo.- protestò l’Uzumaki.

- Perché sei piena di ferie, alcune anche profonde, che se s’infettassero sarebbero guai grossi, e perché dopo due giorni non si sono ancora rimarginati.- le rispose Ino, continuando a medicarla.

- Cerca di essere più delicata Ino-pig! Se fai urlare così Naruko, altri nemici potrebbero trovarci.- le disse Sakura.

- Fatti gli affari tuoi fronte spaziosa!-

Dopo altri dieci minuti, alquanto dolorosi per Naruko, Ino riuscì a disinfettare tutte le ferite dell’Uzumaki.

- Ecco, adesso abbiamo finito.- sorrise soddisfatta la Yamanaka.

- Ti ringrazio Ino-chan, e grazie anche per i capelli.- le sorrise grata Naruko.

Infatti Ino le aveva anche sistemato i capelli, tagliandoli nel modo corretto e rifacendole la coda. Il copri fronte lo aveva legato a mo di cerchietto.

- Ma ti pare? Come esperta di moda non potevo permettere che una mia amica andasse in giro con i capelli conciati in quel modo orrendo.-

- Esperta di moda? E da quando lo saresti diventata Ino-pig?- le chiese sarcastica Sakura.

- Chiudi il becco fronte spaziosa! Io so molto più di moda di te, poco ma sicuro. Basta vedere come ti vesti.- la derise Ino.

Sakura non la prese bene, e così iniziò un nuovo litigio tra le due kunoichi.

Naruko e Hinata scoppiarono a ridere, divertite dall’ennesima litigata delle due. In quei due giorni avevano litigato diverse volte, circa cinque al giorno.

Quando si furono calmate, evitando così di scannarsi a vicenda, tutte e quattro si diedero da fare aspettando il ritorno di Shikamaru e Sasuke.

I due infatti, che ora riuscivano a reggersi in piedi, erano andati a cercare della legna per il fuoco, lasciando alle ragazze il compito di sorvegliare il campo e di procurare del cibo.

In quei giorni avevano mangiato solo i frutti che erano cresciuti sugl’alberi li intorno, siccome le tre Kunoichi non sapevano ne cacciare ne pescare e il team 7 era ko.

Ora che Naruko stava meglio si era offerta di procurare lei le provviste per tutti, essendo un ottima nuotatrice e sapendo pescare a mani nude.

- Bene ragazze, lasciate fare a me, pescherò tanti pesci che ci basteranno per un bel pezzo.- sorrise Naruko.

- Non ti vorrai mica tuffare vestita vero?- le domandò Sakura, scettica.

- E poi non ti puoi tuffare ora, devi aspettare che la pomata faccia effetto, altrimenti non sarà servito a nulla metterla.- la rimproverò Ino.

- Non serve, io mi sento benissimo, e poi guarisco in fretta. E non ho intenzione di tuffarmi vestita, Kakashi-sensei aveva pensato anche a questo.- sorrise furba l’Uzumaki.

- Che vuoi dire?- le chiese Hinata.

Naruko sorrise, per poi togliersi i vestiti e mostrare alle sue amiche il bellissimo costume da bagno.

Era un due pezzi, di colore azzurro chiaro, che valorizzava molto le forme di Naruko.

- Allora, come stò?- chiese l’Uzumaki.

- Wow sei bellissima Naruko!- esclamarono le tre.

- Grazie, certo che però mi sento un po’ a disagio.- rispose arrossendo.

- No non preoccuparti sei perfetta, e devo dire che t’invidio un po’.- le disse Ino, in tono depresso.

- Già, anche io.- concordò Sakura.

Naruko non le capiva proprio, per cosa la invidiavano esattamente?

Provò a chiederlo ad Hinata, ma lei rise e le rispose di lasciar perdere, mentre le altre due si erano rannicchiate in un angolino, avvolte da un aura nera, e disegnavano cerchi a terra.

- Be allora io vado a prendere il pesce, voi……- e fissò la rosa e la bionda con un gocciolone dietro la nuca- cercate di riprendervi intanto.- e si tuffò nel fiume.

Quando tornò in superficie, aveva già pescato tre grossissimi pesci, e nella seconda immersione ne prese altri tre.

- Wow Naruko, sei bravissima a pescare.- le sorrise Hinata.

- Grazie, ma non è nulla di difficile.- le rispose la bionda.

Dopo la fruttuosa pesca, Naruko uscì dall’acqua, aiutata da Hinata, e si sciolse i capelli per farli asciugare più in fretta, visto che si era immersa quando ancora erano raccolti nella coda.

Proprio in quel momento tornarono al campo Shikamaru e Sasuke che, vedendo Naruko in quello stato non poterono evitare di sgranare gl’occhi ed arrossire.

************************************************************************************************

- Senti Shikamaru, posso chiederti una cosa?-

Sasuke e Shikamaru stavano raccogliendo della legna per il fuoco, ed intanto l’Uchiha ne stava approfittando per parlare con il Nara.

- Cosa c’è?- rispose annoiato Shikamaru.

- Come hai conosciuto Naruko?- chiese con finta indifferenza.

Inutile dire che Shikamaru rimase totalmente spiazzato dalla domanda, ma rispose senza tante storie.

- Be ecco, è una storia lunga. È successo tutto quando avevamo circa tre anni.-

Inizio Flashback (ricordi di Shikamaru)

Un bambino di circa tre anni, dai capelli neri raccolti in una coda alta, stava camminando affianco al suo papà, diretto verso un palazzo altissimo.

- Mi raccomando Shikamaru, oggi incontrerai l’Hokage, quindi comportati bene.- lo avvertì il padre.

- Uffa che seccatura.- sbuffò il bambino ricevendo un occhiataccia dal padre.

Entrarono nell’immenso palazzo, e subito si recarono nell’ufficio del capo villaggio.

Quando furono davanti alla porta della stanza in cui lavorava l’Hokage, l’uomo bussò, ricevendo poco dopo il consenso di entrare.

- Ah Shikaku, buon giorno.- salutò il vecchio Hokage sorridendo.

- Buon giorno Hokage-sama.- salutò a sua volta Shikaku, facendo un inchino, seguito poi dal piccolo Shikamaru.

Lo sguardo del vecchio Hiruzen Sarutobi, terzo Hokage di Konoha, si posò sul piccolo Shikamaru, al quale sorrise subito dopo.

- Immagino che lui sia tuo figlio.- affermò poi l’Hokage, ricevendo conferma dallo stesso Shikaku.

- Molto piacere giovanotto, io sono Hiruzen Sarutobi, tu sei Shikamaru giusto?- domandò al bambino, che annuì soltanto.

Mentre il Sandaime stava per fare un‘altra domanda al piccolo Shikamaru, delle voci dal corridoio attirarono le loro attenzioni.

- No lasciami mi fai male!-

- Zitta piccolo mostro ora torni subito nella tua stanza!-


Tutti e tre si recarono sulla soglia della porta, dove videro un Anbu mascherato, che strattonava una bambina bionda per un braccio.

- Che stà succedendo qui?- domandò serio l’Hokage.

- Hokage-sama siete voi, ecco la ragazzina ha tentato di scappare un’altra volta.- rispose l’Anbu.

- Non è vero! Volevo venire a darti una cosa, ma questo brutto tipo non mi lasciava passare!- si giustificò la biondina.

- Stai zitta! Sei solo un mostro, non cercare scuse, tu volevi scappare!- insisté l’Anbu.

- Io non sono un mostro.- sussurrò la bambina, con le lacrime agl’occhi.

- Ah si? E allora perché nessuno ti è amico? Perché tutti ti odiano? Perché sei un mostro.- le disse l’Anbu con cattiveria.

A quel punto la biondina non trattenne più le lacrime, anche se non voleva piangere,  e calde gocce iniziarono a caderle dagl’occhi.

Shikamaru la guardava con dispiacere, ma prima che potesse intervenire, fu lo stesso Hokage ad aiutarla.

- Adesso smettila di dire sciocchezze. Non è affatto un mostro, e ci credo che non ha amici è sempre chiusa in quella stanza. Sono certo poi che non volesse scappare, e che stia dicendo la verità.-

- Ma Hokage io……-

- L’unico mostro che ho visto è quello con qui stò parlando ora, che se la prende con una bambina innocente.-

Sarutobi era serissimo ed infuriato, lo stesso Shikaku rimase sorpreso dalla reazione e dal tono usati dallo Sandaime.

- Ed ora vattene, lei resta qui con me.-

E cacciò l’Anbu, abbracciando la bambina e cercando di calmarla.

- Su su ora va tutto bene.- le sorrise l’Hokage.

- Nonno perché sono un mostro? Cosa ho fatto di sbagliato?- le chiese la piccola tra i singhiozzi.

- Non sei affatto un mostro, e non hai fatto nulla di male.-

- Allora perché nessuno vuole essere mio amico?-

Anche Shikaku la guardava con dispiacere, in fondo era solo una bambina di tre anni, non aveva fatto nulla di male lei.

Shikamaru le si avvicinò, porgendole la mano e sorridendole amichevolmente le disse:

- Se vuoi posso essere io tuo amico. Mi chiamo Shikamaru Nara.-

Lei lo guardò sorpresa, ed anche un po’ diffidente, ma poi, incitata dal nonno, ricambiò la stretta di mano e si presentò.

- Piacere, io sono Naruko. Naruko Uzumaki.-

Fine Flashback

- Ecco, più o meno è andata così.-

- Non immaginavo che anche gl’Anbu la trattassero male.-

- E non solo, tranne io, mio padre, l’Hokage e Kakashi, anche se dopo un certo periodo, tutti gl’altri non ne volevano sapere di lei. Perfino mia madre non voleva fosse mia amica all’inizio.- ricordò Shikamaru tristemente.

- E così d’allora siete diventati inseparabili?-

Nel tono di Sasuke si poteva notare un accenno di gelosia, che non sfuggì al Nara, ma decise di lasciar perdere.

- Be a dire la verità no. Andavo a trovare spesso Naruko, ma molte volte era scontrosa ed aggressiva, non si fidava di me, mentre altre era dolce e carina, tanto gentile anche da farmi una promessa.- sorrise Shikamaru, ricordando il passato- Non la capivo bene, ma davo la colpa del suo comportamento a come veniva trattata dagli abitanti del villaggio.-

Sasuke, intanto, ascoltava attentamente il racconto di Shikamaru. Voleva sapere il più possibile della bionda, così da non ferirla di nuovo.

- Le cose cambiarono circa un anno dopo. Una sera Naruko scappò, stufa di essere maltrattata dagl’Anbu, e quando tornò la mattina dopo era diversa. Sorrideva sempre, ed anche il suo rapporto con me migliorò molto. Diciamo che quella sera nacque la Naruko che conosciamo noi.-

- E cosa le è successo di così speciale da cambiarla totalmente?-

Ora Sasuke era più curioso che mai, e pensare che non era mai stato uno che s’interessava agl’altri.

- Non te lo so dire, se l’è sempre tenuto per se quello che successe. L’unica cosa che so è che ha conosciuto qualcuno, perché da quel giorno è uscita molto spesso.-

- Capisco.-

Intanto l’Uchiha rifletteva, chi poteva essere la persona che aveva cambiato Naruko?

- Dai torniamo, le ragazze ci staranno aspettando.-

- Si hai ragione.-

E così con la legna sotto braccio i due si avviarono al campo-

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Alla torre centrale intanto, tre squadre erano già arrivate, tra le quali quella di Kiba, Shino e Choji.

Stavano seduti su di una panchina, con la testa china e con l’aria terrorizzata, perfino Shino!

Con la coda dell’occhio, lanciavano frecciatine terrorizzate verso un’altra delle squadre giunte li, il trio della sabbia.

- Ragazzi dobbiamo fare attenzione a quelli, soprattutto al rosso. Mi raccomando non sfidatelo.- suggerì Kiba.

Choji e Shino annuirono solamente.

- Speriamo che vada tutto bene, non vorrei essere nei panni di chi si troverà contro quel mostro.- sussurrò Choji.

“Si Choji ha ragione: quello è un mostro.” Pensò Kiba, mentre Akamaru stava ancora nascosto nella giacca del suo padrone, terrorizzato da chakra emanato da Gaara.

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- Ehi voi due perché mi fissate così?- domandò Naruko irritata, ma non ricevette risposta.

Nel momento stesso in cui l’avevano vista, Shikamaru e Sasuke erano caduti in trans.

Bagnata da capo a piedi, con i capelli sciolti e umidi che le ricadevano sul viso, leggermente mossi, e con quel costume da bagno, per i due mori quella ragazza era una vera calamità.

- E quello da dove salta f-fuori?- domandò il Nara, cercando di restare lucido.

- Me l’ha dato Kakashi-sensei, ha detto che mi sarebbe stato utile.- rispose lei, tranquilla.

“Maledetto sensei! Ha deciso di ucciderci!” pensarono contemporaneamente i due mori.

- Si può sapere che avete? Siete rossi come due pomodori.- disse Naruko, avvicinandosi.

Prima che potessero rispondere posò sulle fronti di entrambi una mano, cercando di capire se avessero la febbre.

- No non mi sembra che abbiate la febbre. Magari non vi siete ancora ripresi del tutto?- ipotizzò lei.

Sasuke le scansò bruscamente la mano dalla fronte, girandosi per non mostrare il rossore sulle guance.

- Stò benissimo grazie, non mi serve una balia.-

Naruko gonfiò le guance, offesa.

- Sei un maleducato! Ed io che mi preoccupavo per te!-

Ritornò dalle sue amiche, con una vena pulsante sulla fronte, e si rivestì.

- Ma come ci riesci? Nemmeno io riesco a farla arrabbiare tanto spesso.- scherzò Shikamaru.

- Che vuoi che ti dica, avrò un talento speciale.- rise l’Uchiha.

Dopo di che entrambi raggiunsero le ragazze.

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- Finalmente siamo quasi arrivati, non ce la facevo più!- sospirò Naruko.

- Sei noiosa Dobe, devi sempre lamentarti.- la rimproverò Sasuke.

- Io invece sono d’accordo con lei, non ce la faccio più.- concordò Shikamaru.

Erano ripartiti subito dopo pranzo, dividendosi dal team 8 che invece aveva deciso di riposarsi un altro po’, ed avevano camminato per tutto il pomeriggio.

Ormai era calata la sera, ed i tre potevano vedere l’imponente figura della torre centrale all’orizzonte.

- Ormai è fatta!- esultò Naruko.

Purtroppo parlò troppo presto, perché proprio in quel momento sotto i suoi piedi, il terreno cedette, e lei cadde in una buca.

- AIUTOO!!!- gridò.

- Naruko!- urlarono gl’altri due.

Fortunatamente la bionda riuscì a ad aggrapparsi al bordo della buca prima di cadervi dentro, salvandosi così la vita, dato che sul fondo della buca vi erano dei pali appuntiti.

- Ragazzi aiuto! Non voglio diventare uno scolapasta!!-

- Resisti arriviamo!-  gridò il Nara.

Sfortunatamente Naruko perse la presa dal bordo, iniziando a precipitare nella buca, dove sarebbe sicuramente morta, se qualcuno non l’avesse afferrata per la mano.

- Tutto bene Naruko?-

Quella voce, l’aveva riconosciuta subito.

Guardò verso l’altro, vedendo un ragazzo dai capelli grigi, con un paio di occhiali sul naso che la teneva per una mano, salvandola da una brutta caduta.

- Kabuto!- disse contenta lei.

Kabuto Yakushi, lo stesso ragazzo che avevano conosciuto durante la prima prova, lo stesso che aveva avuto una discussione con i ninja del suono.

- Già, in tempo per salvarti a quanto pare.- sorrise lui.

La tirò fuori dalla buca, e insieme raggiunsero i compagni della biondo, che non furono molto entusiasti della presenza di Kabuto.

- Ma è possibile che ti cacci sempre nei guai dobe?!-

- Perché vuoi farmi morire d’infarto a soli dodici anni?!-

I due mori l’accusarono per vari minuti, prima che Kabuto intervenisse in soccorso della bionda.

- Non è colpa sua, ora sarà più dura di prima. Molti aspettano l’ultimo giorno per rubare il rotolo, posizionando delle trappole nei pressi della torre.- spiegò l’argenteo.

Così ripresero il viaggio tutti e quattro insieme, anche se sia Sasuke che Shikamaru non avevano molta fiducia in Kabuto.

Intanto la bionda e l’argenteo chiacchieravano allegramente in testa al gruppo, seguiti dai due mori.

- Dove sono i tuoi compagni?- chiese Naruko all’argenteo.

- Be ci siamo persi di vista durante un attacco, ma credo siano già arrivati alla torre.- le sorrise lui.

- Senti Kabuto, volevo ringraziarti per avermi salvata.- sorrise la bionda.

- Ma figurati, e poi scommetto che anche i tuoi compagni l’avrebbero fatto.-

- Si certo come no, probabilmente mi avrebbero tirata fuori per poi prendermi in giro per tutto il resto della prova.- sospirò lei.

Kabuto rise e le diede una pacca sulla schiena.

- Secondo me tu piaci ad entrambi.-

La bionda lanciò una sguardo ai due dietro di loro, e poi rivolse uno sguardo diffidente al compagno a fianco.

- Se lo dici tu, io non credo proprio.-

E risero entrambi, mentre i due ragazzi dietro lanciavano occhiate di fuoco a Kabuto.

Camminarono tutta la notte, ovviamente cadendo in diverse trappole, ma alla fine riuscirono ad arrivare alla torre tutti e quattro la mattina seguente.

All’entrata si divisero, poiché Kabuto ritrovò i suoi compagni, e quando il team 7 entrò nella struttura ricevettero una bella sorpresa.

Shikamaru capì subito che bisognava aprire i rotoli e, quando l’ebbero fatto, da una nuvola di fumo comparve il maestro Kakashi, che spiegò loro il significato della prova e si congratulò con loro per averla superata.

Dopo il discorso di Kakashi, i tre si recarono in un'altra stanza, dove anche altre 6 squadre erano già arrivate.

Il team 8, che soltanto un entità superiore era a conoscenza di come avessero fatto ad arrivare prima del 7, il team 10, la squadra di Lee, quella di Kabuto, i tre odiosi del suono e l’inquietante team della sabbia.

- Oh no sono passati pure loro.- sospirò Naruko, guardando i tre della sabbia, anche se il suo sguardo scrutava uno di loro in particolare.

Quando però i suoi occhi color cielo s’incrociarono con quelli verde acqua del suddetto soggetto, un brivido di terrore le attraversò la schiena, facendole abbassare la testa.

- Meglio stare attenti allora, non abbassiamo mai la guardia.- disse Sasuke, venendo approvato dai compagni.

Davanti a loro si schierarono i veri maestri, l’Hokage, diversi Jonin e, più avanti degl’altri, un altro Jonin, dall’aspetto debole e malato.

- Buongiorno a tutti, io sono Hayate, e sarò il vostro esaminatore finale.- dicendo ciò tossì ripetutamente.

- Innanzi tutto voglio chiedervi se c’è qualcuno che vuole ritirarsi.- chiese il Jonin, tossendo ancora.

Inizialmente sembrava che nessuno volesse ritirarsi, ma poi qualcuno alzò la mano.

- Ma perché Kabuto?- chiese Naruko, con voce triste.

- Sono al limite, non ho più forze. Se ora combattessi non passerei di sicuro. Non essere triste Naruko, mi rifarò presto.- detto ciò se ne andò.

L’Hokage però s’insospettì subito, per cui ordinò ad un Anbu di spiare il ragazzo, poi tornò a seguire la gara.

Hayate disse a tutti di preparasi, poiché essendo in troppi, ci sarebbero state delle eliminatorie in quel preciso momento.

- Che cosa?! Dovremmo combattere? Ancora?!- chiese Sakura, incredula.

- Esatto e gli scontri inizieranno ora.-

Il Jonin spiegò che gl’incontri sarebbero stati casuali, e che un computer avrebbe deciso gli abbinamenti.

Il primo incontro fu tra Sasuke e Yoroi Akado, uno dei due compagni di Kabuto.

Nessuno si sorprese della vittoria di Sasuke, anche se debole e stanco era pur sempre uno dei ninja più promettenti della foglia.

Purtroppo svenne subito dopo l’incontro, a causa del segno maledetto che gli aveva risucchiato le forze, e venne immediatamente portato via da Kakashi.

- Tu credi che si riprenderà?- aveva chiesto Naruko al Nara, preoccupata per Sasuke.

- Non temere, conosci Sasuke. Vedrai che se la caverà alla grande.-

La bionda sorrise a Shikamaru, convinta di quello che le aveva detto. Conosceva bene Sasuke, ma comunque era preoccupata per quello che il segno lasciato da Orochimaru poteva comportare.

“ Spero di sbagliarmi, ma ho una brutta sensazione. Spero solo che Sasuke se la cavi.” Pensò per poi tornare a guardare le eliminatorie.

Intanto fuori dalla torre, Kabuto confabulava con qualcuno in modo molto sospetto.

- Allora, hai osservato la squadra di Sasuke come ti avevo ordinato?- chiese la figura misteriosa.

- Sì, e sinceramente non capisco cosa ci trova in quel ragazzo. Molto più interessante invece la sua compagna di squadra.- sorrise Kabuto, aggiustandosi gl’occhiali.

- E come mai così tanto interesse per la ragazzina bionda?-

- Perché ho visto come si muove e come combatte, e credo che sarebbe un alleata molto più utile di Sasuke.-

- Sarà, ma per ora atteniamoci al piano, è Sasuke che voglio, o meglio, il suo Sharingan. Quindi non prendere iniziativa stupide, chiaro Kabuto?-

- Come lei desidera, Orochimaru-sama.-

Ed entrambi fecero una risata sadica.

Il secondo scontro fu tra Shino e Zaku. Ovviamente la presenza di quest’ultimo destò non poca sorpresa nei ninja che avevano assistito allo scontro nella foresta, e che lo credevano fuori gioco. Il vincitore dello scontro infatti fu Shino, che sconfisse l’avversario senza molte difficoltà.

Nell’incontro successivo, Masumi Tsurugi, altro componente della squadra di Kabuto si scontò contro Tenten, e l’incontro si concluse con un pareggio, in cui nessuno dei due sfidanti riuscì a superare il turno.

I due scontri successivi, furono quelli in cui uscirono vincitori Temari e Kankuro, che sconfissero senza problemi sia Ino che Sakura.

L’incontro che seguì fu quello di Shikamaru, che se la vide nuovamente contro Kin, ma che, grazie ad un trucco molto astuto, riuscì a vincere facilmente.

Finalmente, dopo un attesa praticamente infinita per lei, fu il turno di Naruko di combattere.

Non le capitò un incontro facile, poiché se la dovette vedere con Kiba e Akamaru che lottavano insieme, per cui l’incontro fu molto duro.

Riuscì a vincere solo grazie ad un ingegnoso trucco, ovvero si trasformò in Akamaru, confondendo Kiba e cogliendolo di sorpresa.

Ovviamente, non appena fu dichiarata vincitrice, l’Hokage le urlò un sacco di complimenti, e si mise pure a fare una strana danza, mettendo non poco in imbarazzo la biondina.

I due incontri che seguirono furono i più tragici.

Il primo vedeva Hinata contro Neji. I due erano cugini, ma nonostante la loro parentela, per qualche motivo ignoto, Neji odiava Hinata. E non mancò di farlo capire durante il loro incontro, rischiando di uccidere la povera mora.

Inutile dire che a Naruko il comportamento di Neji non piacque per nulla, e che lo sfidò apertamente, giurando di fargliela pagare.

Il secondo incontro fu ancora più tragico.

Vennero scelti Gaara e Rock Lee.

Naruko pregò molte volte il ragazzo dalle folte sopracciglia di ritirasi, poiché aveva un bruttissimo presentimento su Gaara, ma il ragazzo non la ascoltò, giurandole però che avrebbe vinto e avrebbe fatto attenzione.

Una promessa che però non venne mantenuta.

Nonostante l’incredibile velocità di Lee, Gaara era troppo forte. Per contrastarlo allora il moro decise di utilizzare il Loto posteriore, una tecnica pericolosissima e fortissima, che apriva le porte di chakra permettendo di acquisire maggiore velocità e potenza.

Purtroppo questa tecnica può anche uccidere chi la utilizza se per caso ne fa un uso eccessivo, e questo fu il caso di Lee.

Dopo aver atterrato Gaara, che veniva costantemente protetto da una corazza di sabbia, il ninja dalle folte sopracciglia cadde a terra sfinito, e il rosso ne approfittò per rompergli una gamba con la tecnica del funerale del deserto.

Probabilmente l’avrebbe ucciso, se non fosse stato per l’intervento di Gai, che interruppe l’incontro prima che potesse accadere il peggio.

- ROCK LEEEEE!!!!!!!- l’urlò di Naruko rimbombò per tutta l’arena.

Appena Gai ebbe fermato lo scontro, la bionda saltò giù dagli spalti, per correre dal suo amico.

- Rock Lee come stai?- chiese preoccupatissima.

Ma non ci fu bisogno di aspettare una risposta, lei stessa poteva notare le gravi ferite dell’amico.

- M-mi spiace Naruko-chan, a-avrei dovuto a-ascoltarti.-

- Non parlare, vedrai che guarirai presto, e la prossima volta mi darai retta.- sorrise dolcemente lei.

Dopo di che il povero Lee fu portato via dai ninja medici, e le eliminatorie continuarono.

L’ultimo incontro fu il più rapido, poiché Dosu sconfisse Choji solamente schivando un attacco, deviandolo con i suoi cannoni ad aria.

Alla fine delle eliminatorie, dei 21 ninja che avevano superato la seconda prova, ne erano rimasti solamente 9.

- Bene, ora che siete rimasti in nove, avvicinate e pescate un numero, così vedremo gli abbinamenti per le finali.- disse Hayate, per poi tossire.

Ognuno dei ninja passati pescò un numero, per poi mostrarli all’esaminatore, che li trascrisse su di un tabellone per vedere il turno di combattimento.

Gli abbinamenti furono:

1- Naruko - Neji

2- Gaara - Sasuke

3- Kankuro – Shino

4- Temari (che vinse a tavolino non avendo uno sfidante.)

5- Shikamaru - Dosu

- Avrete un mese di tempo per prepararvi, dopo di che daremo inizio alle finali. Buona fortuna a tutti.-

Poi fu l’Hokage a parlare, spiegando hai ragazzi che dovevano dare il meglio di loro, per rendere onore al proprio villaggio.

Quando anche l’Hokage finì di parlare, lasciò andare i giovani, che determinati più che mai si diressero ognuno dal proprio sensei per potersi allenare.

Anche Naruko non vedeva l’ora di mettersi a lavorare assieme a Kakashi, o meglio avrebbe voluto, ma un piccolo imprevisto bloccò i progetti della giovane bionda.

- EHHHHHH?!?!?! COSA SIGNIFICA CHE NON PUÒ ALLENARMI?!?!?!-


 
 








Questo è il costume di Naruko.
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Nel prossimo capitolo………
È tempo di allenamenti, e tutti i finalisti degli esami si stanno preparando per le finali.
Un problema potrebbe impedire a Naruko di allenarsi, ma un incontro già annunciato, e il ritrovamento di un libro un po’ speciale potrebbero far volgere lo scontro a favore della bionda.
Non perdetevi il prossimo capitolo, ricco di colpi di scena.
 
 
 
 
 
 
 
* Note Autrice*
Scusatemi tanto se questo capitolo non è un gran che, ma è solo di passaggio XP
Ho dovuto accorciare i combattimenti e tagliarlo un po’ rispetto al previsto, altrimenti diventava un poema e nn volevo annoiare.
Spero ke nn vi rovini la voglia di leggere. Tanto per chiarire, Kabuto è interessato a Naruko cm nella realtà lo è a Naruto, x il momento l'aspetto nn conta. Ah e vi faccio un altro piccolo anticipo, anche se volevo restasse un segreto: nel prossimo capitolo si scoprirà cos'è successo tra Kakashi ed Anko. Per ora non aggiungo altro, spero che lascerete tante recensioni, magari con dei consigli x migliorare, o cosa vi aspettiate ke succeda, sarebbe divertente sapere cosa pensano i lettori su cosa accadrà poi. (ovviamente nn obbligo nessuno, sl se volete voi ^.^)
Ok ora basta nn vi annoio più, un bacio e alla prossima.
Jeo 95 =3

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Capitolo 12
*** Un libro misterioso ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA
 

 
CAPITOLO 12– UN LIBRO MISTERIOSO.

 
Era sempre tranquilla e silenziosa Konoha il pomeriggio presto, ma quel giorno qualcosa era destinato a rompere quella tranquilla pomeridiana.

- EHHHHHH?!?!?! COSA SIGNIFICA CHE NON PUÒ ALLENARMI?!?!?!-

Un urlo disumano squarciò la quiete di Konoha, diffondendosi in ogni angolo del villaggio.

Naruko fissava Kakashi con occhi sgranati e la bocca spalancata, incredula alle parole appena pronunciate dal maestro.

Dopo gli scontri era tornata a casa, troppo stanca per andare da Kakashi e chiedere aiuto, decidendo di andarci il giorno dopo.

Era eccitata all’idea di poter competere alle finale degli esami Chunin, ed infatti aveva già programmato di andare a chiedere a Kakashi di allenarla e, già che c’era, chiedere come stava Sasuke.

Impiegò tutta la mattina per trovare il sensei, scoprendo poi che si trovava in ospedale con Sasuke.

La fortuna volle che il maestro stesse uscendo dal reparto in cui era situata la stanza di Sasuke proprio in quel momento, e la bionda non perse tempo a chiedere un allenamento speciale.

Ovviamente la risposta non fu quella che Naruko si aspettava, e non nascose la sua sorpresa e la sua delusione.

- Non urlare, siamo in un ospedale.- la rimproverò l’argenteo, facendola infuriare ancora di più.

- NON ME NE FREGA UN CAZZO, PERCHÈ NON MI PUÒ ALLENARE?!?!?!?!-

- Non ho tempo, sono troppo occupato.- fu la risposta di Kakashi.

Naruko voltò le spalle al suo maestro, incrociando le braccia al petto e gonfiando le guance offesa.

- Si certo, secondo me vuole allenare solo Sasuke, e questo non è giusto!-

Cercava di far trasparire soltanto la rabbia, ma in realtà ci soffriva molto per il comportamento del suo sensei.

Cos’aveva Sasuke di speciale da attirare le attenzioni di Kakashi solo per lui?

Che il sensei, dopo tutto questo tempo, non l’avesse mai accettata veramente?

Che negl’ultimi 7 anni, avesse indossato una maschera con lei?

Tutte queste domande senza risposta le laceravano il cuore, facendole molto male.

- Non essere sciocca, non allenerò nemmeno Shikamaru, ma al contrario di te lui non si è opposto.- sospirò Kakashi.

- A Shikamaru non importa mai, a lui va bene tutto purché possa dormire, ma io non sono lui!- gridò lei.

- Ma lui non dormirà. Visto che il padre di Shino ha insistito per preparare lui stesso il figlio, Asuma si è ritrovato senza un allievo, così mi ha chiesto se poteva occuparsi di Shikamaru, perché ha avuto già a che fare con lui. E visto che i miei allievi sono così bravi da essere passati tutti e tre, io ho accettato, non potendo prestare attenzione a tutti.- la raccontò l’argenteo.

Cercava di adularla per farle sbollire la rabbia, ma questa volta non avrebbe ceduto tanto facilmente, perché non era arrabbiata, o meglio anche quello, ma più che altro era delusa e triste.

Kakashi vide il viso triste di Naruko, e cercò di risollevarle il morale, non gli piaceva vederla in quello stato, soprattutto per causa sua! L’aveva già fatta soffrire troppo.

- Dai Naruko non fare così, ho già trovato un maestro anche per te, pensi che ti avrei lasciata sola?- sorride, posandole una mano sul capo.

- Non è questo, è che ci tenevo fossi tu ad allenarmi, ma ormai non importa. Allora, chi sarà il mio maestro?-

Si voltò verso il sensei, ma non sorrise, non ce la faceva in quel momento e non era brava a fingere.

Vedendola così seria e triste l’argenteo se ne dispiacque molto, ma non poteva allenare anche lei. Doveva tenere sotto controllo Sasuke ed il segno maledetto, ormai era certo che Orochimaru volesse il ragazzo, ma non sapeva ancora perché.

Decise di lasciar perdere, magari più avanti anche Naruko avrebbe capito, e volle presentare alla bionda il suo nuovo sensei, ma prima che potesse parlare lei intervenne.

- Anzi, se io accetto mi dici cos’hai fatto all’esaminatrice pazza?- sorrise furba.

Kakashi cascò con le gambe all’aria, per poi rialzarsi e rispondere con un chiaro:

- Non se ne parla nemmeno!-

“Non posso raccontarle che sono arrivato tardi all’appuntamento che io stesso le avevo dato, che al ristorante le ho sporcato il vestito con gli spaghetti, che le ho versato addosso il vino e che le ho fatto cadere il dolce in testa. E come se non bastasse sono scappato dal locale, temendo la sua giusta furia, lasciando che fosse lei a pagare il conto. È una cosa troppo imbarazzante da dire!” pensò intanto.

- Uff e va bene, allora il mio sensei?-

Normalmente avrebbe iniziato a litigare per saperlo, facendo saltare anche qualche testa, ma non era in forma. Era ancora troppo triste per non essere allenata da Kakashi.

- Giusto, il tuo maestro, sarà lui.-

Dalla porta d’ingresso dell’ospedale, entrò un uomo alto e magro, con un paio di occhiali da sole sul naso ed una benda in testa. Indossava una tuta interamente blu, stesso colore della fascia che portava in testa.

Naruko lo riconobbe subito, aveva visto quello strano tipo aggirarsi molte volte nel palazzo dell’Hokage.

Se non ricordava male, era il tutore di Konohamaru, vero nipote del terzo Hokage, e se non sbagliava, si chiamava Ebisu.

- Ma lei non è il signor Ebisu?- domandò stupita.

- Vedo che ti ricordi di me, meglio così.- sorrise l’uomo, aggiustandosi gl’occhiali.

- Vi conoscete?- chiese Kakashi, stupito anche lui.

- Solo di vista. Al palazzo l’ho visto più volte correre dietro a Konohamaru.- rispose Naruko, con voce seria.

- Vero, allora Naruko, vogliamo andare?- chiese Ebisu.

- Sì certo, a presto sensei!- sorrise uscendo dall’ospedale.

Non era da lei restare imbronciata per molto, e poi non voleva dare inutili pensieri a Kakashi.

Chissà, magari allenarsi con quello strano tipo non sarebbe stato poi tanto male.

Seguiva Ebisu, ma stranamente non aveva nessuna voglia di allenarsi, era ancora troppo giù. Pensò che magari una buona dormita avrebbe sistemato tutto.

- Ebisu-sensei?- chiamò.

Il ninja si fermò, voltandosi verso la bionda.

- Sì dimmi?-

- Io volevo chiederle, non è che potremmo rimandare a domani gli allenamenti? Sa la seconda prova è stata piuttosto dura, e non mi sono ancora ripresa del tutto.- sorrise, usando la scusa della prova per cercare di convincere il nuovo sensei.

- Certo non c’è problema. Posso capire che dopo 5 giorni di combattimenti e subito dopo le eliminatorie possano essere state stancanti, per cui va bene. ci vediamo domani davanti alle terme alle 8 in punto, d’accordo? Intanto riposati e recupera le forze, che ti voglio carica per domani.-

- Certo stia tranquillo! Grazie e a domani.- sorrise, iniziando a correre verso casa sua.

Non le piaceva mentire, ma non avrebbe mai detto il vero motivo per cui non voleva allenarsi, non sarebbe stato da lei.

Mentre correva verso casa, con la testa bassa, andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno, finendo con il culo a terra.

- Ahi ahi che botta!- si lamentò, massaggiandosi la parte dolorante.

- Ehi tutto bene?!- chiese la persona con cui era andata a sbattere.

- Eh? Naruko? Sei tu?-

Aggiunse poi, vedendo la bionda.

Naruko, ancora a terra e con gl’occhi chiusi, sentendo quella voce li riaprì di scatto, trovandosi davanti il viso sorpreso e sorridente del maestro Iruka.

- Iruka-sensei!- gridò sorridendo.

Il maestro ricambiò il sorriso, aiutandola poi a rialzarsi.

- Che bello vederla, è passato molto tempo. Ma cosa ci fa qui?- chiese curiosa.

- Be stavo portando alcuni importanti volumi in biblioteca, ma poi ci siamo scontrati. Che fortunata coincidenza.-

- Volumi?-

Solo allora la bionda si accorse che a terra intorno a loro c’erano un sacco di libri, alcuni enormi altri di medie dimensioni.

- Mi spiace un sacco esserle venuta addosso! Mi perdoni!- chiese improvvisamente, facendo un inchino.

- No non preoccuparti, l’importante è che non ci siamo fatti nulla.- sorrise Iruka.

Dopo quelle parole, il maestro dell’accademia, si mise a raccogliere i libri, e Naruko si offrì di dargli una mano, sia a raccoglierli che a trasportarli.

Durante tutto il tragitto per la biblioteca, Iruka e Naruko parlarono molto, e la bionda confidò anche i suoi timori verso Kakashi, senza paura o vergogna.

Sapeva che Iruka non l’avrebbe giudicata, anzi, era sempre stato un buon ascoltatore, ed un ottimo consigliere.

- Non credo che Kakashi voglia allenare Sasuke perché non ti vuole bene, forse è solo per l’abilità che ha sviluppato.- disse Iruka.

- Lo Sharingan? Ora che ci penso anche Kakashi-sensei lo possiede.- rifletté Naruko.

- Mi hai detto che Sasuke non lo usa ancora alla perfezione giusto? Magari Kakashi lo vuole aiutare a svilupparlo, ed è l’unico che lo può fare. Non pensi sia una ragione più sensata?- sorrise il maestro.

La bionda ci pensò su, e dovette ammettere che il discorso del suo vecchio sensei aveva un senso, e avrebbe dato una spiegazione meno dolorosa al perché Kakashi avesse voluto allenare solo Sasuke.

- Sa cosa le dico? In effetti ha ragione, sarà per questo motivo.- sorrise.

Quella sensazione le tolse un gran peso dal cuore, rendendolo più leggero e felice. Ora stava bene, e poteva iniziare ad allenarsi senza problemi.

Arrivati in biblioteca, Naruko passò il resto del pomeriggio ad aiutare Iruka, visto che oltre che insegnante dell’accademia era anche il responsabile della biblioteca, fino a quando uno strano libro non attirò la sua attenzione.

Stava riordinando alcuni volumi nelle giuste sezioni, che Iruka le aveva indicato, quando prese in mano un enorme libro rosso con i bordi in oro, ed anche uno strano sigillo a chiudere la serratura. Sulla copertina erano raffigurati 5 draghi, uno per ogni elemento delle arti ninja, ed il titolo era:


“Miti e leggende: I segreti delle arti magiche leggendarie.”


Titolo che, a parere della bionda, era parecchio invitante per un ninja.

Non era mai stata una studiosa, ma quel libro la attirava in una maniera incredibile, quasi come se la stesse chiamando.

Finì lasciando da parte il libro, decidendo che appena avesse finito, avrebbe chiesto ad Iruka il permesso di prenderlo.

- Iruka-sensei, potrei prendere in prestito questo libro?- chiese, mostrando il grande libro al castano.

Lui, osservò stupefatto il libro scelto da Naruko, non ricordando la sua presenza in biblioteca.

Non era un libro dei loro, ma allora da dove veniva?

Magari era uno dei nuovi libri appena arrivati e di cui ancora non sapeva il titolo, per cui decise di lasciar perdere, e ringraziare Naruko in un modo speciale.

- Certo, anzi te lo regalo. È il mio ringraziamento per l’aiuto che mi hai dato oggi.- sorrise Iruka.

A quelle parole anche sul viso di Naruko si formò un grandissimo sorriso, dopo di che ringraziò il maestro e corse a casa.

Mangiò in fretta una scatola di ramen istantaneo, si fece una doccia veloce, ed indossò la sua veste da notte, poi prese il libro e si sedette sul letto.

- Chissà cosa c’è scritto?- si chiese tra se e se.

Tentò di aprirlo, ma il sigillo che lo bloccava, e che si poteva rimuovere solo col sangue e solo dalla persona a cui era destinato, non ne voleva sapere di lasciarglielo aprire.

Dubitava che quel libro fosse per lei, ma decise comunque di fare un tentativo.

Con un kunai che teneva sempre sul comodino vicino al letto, si tagliò appena la punta del dito, lasciando cadere una goccia di sangue sul sigillo.

Sorprendentemente, il sigillo si rimosse, facendo si che la bionda potesse aprire il misterioso libro.

- Ma cosa è successo? Vuol dire che questo libro era per me?- si chiese stupita.

Non perse altro tempo a pensare a chi potesse averglielo mandato, ed iniziò subito a leggerne il contenuto.

“Al mondo, esistono 5 elementi che un ninja può controllare ed utilizzare per le tecniche. L’acqua, Suiton, il fuoco, Katon, la terra, Doton, il vento, Fuuton ed il fulmine, Raiton.

Un antica leggenda racconta di come 5 grandi draghi, uno per ogni elemento, lottassero al fianco di una persona pura di cuore, che mirava alla salvezza e alla pace del mondo, l’eremita dei sei sentieri.”

Stranamente quella lettura interessava parecchio alla biondina, che continuò a leggere con più attenzione.

“I 5 draghi erano gli elementi stessi, però erano vivi e possedevano una propria volontà. Venivano evocati dall’eremita dei sei sentieri tramite una tecnica segreta, ogni quel volta ne avesse bisogno.

Non erano suoi schiavi, ma suoi aiutanti, che lo servivano e aiutavano perché lo rispettavano. Infatti i draghi obbedivano solo alle persone per cui nutrivano un gran rispetto.”  

Scese più in basso, andando a leggere in cosa consisteva la tecnica per richiamare quelle potenti creature.

“I draghi possono essere richiamati singolarmente, per i casi particolari a cui solo uno di loro è adatto. Oppure tutti insieme tramite la tecnica dei 5 draghi degl’elementi, che occupa il primo posto nei gradi di difficoltà delle tecniche ninja.

Nessuno, escluso l’eremita, è mai riuscito a completare la tecnica ed evocare anche un solo drago, perché nessuno a mai guadagnato il loro rispetto.”

Concluse li per quella sera la sua lettura, poggiando il libro sul comodino e coricandosi per dormire. Era già tardi, e domani avrebbe avuto un duro allenamento con Ebisu, e doveva essere in forma.

Mentre cadeva tra le braccia di Morfeo, ripensò alla leggenda del libro, e alla fantastica tecnica che vi era scritta.

“Mi piacerebbe evocare quei 5 draghi. Mi allenerò duramente e magari un giorno ci riuscirò.” E con questi pensieri, si addormentò.

**************************************************************************************************************

Intanto, mentre Morfeo accompagnava i sogni di tutti gli abitanti del villaggio, qualcuno che non era intenzionato a dormire, si era infiltrato nella biblioteca pubblica, alla ricerca di un determinato oggetto.

Erano due uomini, di cui non si potevano scorgere i visi, perché nascosti dall’oscurità della notte.

- Allora, l’hai trovato?- chiese uno dei due.

- No signore, mi dispiace.- rispose l’altro dispiaciuto.

Avevano cercato in tutta la biblioteca, ma di quello che cercavano nemmeno l’ombra.

- Vuol dire che qualcuno l’ha trovato e preso prima di noi. Dobbiamo scoprire chi, controlla tutti i registri, e poi riferiscimi se trovi qualcosa.- ordinò il primo, recandosi all’uscita.

- Conti pure su di me.- rispose l’altro, facendo un lieve inchino.

**************************************************************************************************************

Si sentiva decisamente meglio quella mattina.

Dopo la chiacchierata con Iruka ed una bella dormita, ora si sentiva di nuovo se stessa, e pronta ad affrontare gli allenamenti di Ebisu.

Quando arrivò trovò il sensei già li, che l’aspettava.

- Eccomi sensei, sono qui.- sorrise, salutando il Jonin.

- Ah bene, vedo che oggi sei in forma. Bene allora cominciamo.-

Il primo esercizio che Ebisu le diede da fare, fu camminare sull’acqua.

Niente di più facile, pensò subito Naruko, ma appena ci provò, finì subito nell’acqua bollente della sorgente.

- Ahi ahi bruciaaa!!- gridò, saltando fuori dall’acqua come un pesce.

Non riusciva a capire cosa fosse successo, era un esercizio semplice, che in teoria sapeva già fare, allora perché aveva sbagliato?

- Su non ti abbattere, può capitare di sbagliare. Riprova.- la incoraggiò Ebisu.

E lei ci riprovò, per diverse volte anche, ma sembrava che il chakra avesse smesso di funzionare, perché ogni volta cadeva.

Ebisu, dal canto suo, non sembrava sorpreso dei fallimenti della bionda, perché Kakashi lo aveva avvertito prima.

“Aveva ragione, il sigillo che Orochimaru le ha imposto le impedisce di usare correttamente il chakra, però devo ammettere che tutta la sua grinta mi colpisce.” E sorrise di ciò.

Mentre Naruko provava ancora a camminare sull’acqua, ormai con i vestiti totalmente fradici, sentì delle risatine provenire da un uomo con dei lunghi capelli bianchi, accovacciato contro la staccionata di legno e voltato di spalle.

Ebisu non la prese molto bene, perché non permetteva a nessuno di deridere i suoi allievi quando stavano dando il massimo.

- Ehi tu! Non ti permetto si ridere degli sforzi compiuti da questo giovane ninja.- gridò, attirando l’attenzione dell’uomo.

Quest’ultimo si voltò scocciato, lanciando occhiate annoiate ad Ebisu.

- Ma si può sapere che vuoi?- chiese, confuso e annoiato.

Questo era troppo, ora si prendeva gioco anche di lui! Gli avrebbe dato una bella lezione.

- Ora ti faccio vedere io!-

Ed attaccò, ma in meno di 5 secondi si ritrovò a terra ko, steso da un attacco di un rospo che l’uomo dai capelli bianchi aveva appena richiamato.

La bionda aveva assistito a tutta la scena, ed ora fissava l’uomo, che non si era ancora accorto di lei, con occhi luccicanti.

“Wow è stato mitico! Vorrei tanto che fosse quell’uomo il mio maestro!”

E pensando ciò prese una decisione, quell’uomo sarebbe stato il suo maestro, e l’avrebbe di certo convinto ad allenarla, ad ogni costo!

 




 



 
Nel prossimo capitolo…………
Naruko propone all’uomo misterioso di allenarla.
Subito l’uomo dai capelli bianchi si dimostra scettico nell’accettare, e cerca in ogni modo di far dissuadere la bionda.
La povera Naruko non può immaginare quanti guai le procurerà quello strano tizio, ne quante situazioni imbarazzanti le procurerà!
Inoltre, un sogno molto strano colpirà Naruko, ma si tratterà veramente di un sogno?
Questo ed altro, nel prossimo capitolo!









*Note Autrice*
Vista l'ora sarò brave.
Scusate il ritardo, ma era a scrso di voglia e inventiva in questi giorni.
Scusate anche x gli errori, ma l'ho finito ora e, non essendo molto lucida e non avendo riletto, nn ho avuto modo di ricontrollarli.
Ora vado, notte a tutti!
Un bacio e a presto.
Jeo 95 =3

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Capitolo 13
*** L’eremita dei rospi: un ottimo maestro o un maniaco senza speranza? ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 

 

CAPITOLO 13– L’EREMITA DEI ROSPI: UN OTTIMO MAESTRO O UN MANIACO SENZA SPERANZA?

 

Naruko fissava ancora meravigliata il ninja dai capelli bianchi, mentre quest’ultimo lanciava un ultima occhiata annoiata al povero Ebisu, ancora steso a terra.

- Bene, ora che lo scocciatore è fuori gioco, torniamo alle cose importanti.- si disse l’uomo.

Fece sparire il rospo in una nuvola di fumo, poi si mise nuovamente accovacciato vicino alla staccionata tornando a ridere come prima.

La bionda intanto lo osservava incuriosita, non capendo bene cosa stesse facendo l’uomo dai capelli bianchi.

“Ma che combina?” si chiese tra se e se.

Decise di avvicinarsi cautamente, con le mani dietro la schiena e passo felpato, fino a che non arrivò proprio dietro l’albino.

Solo quando fu abbastanza vicina riuscì a sentire anche delle voci provenienti dall’altra parte della staccionata.

Erano risate di ragazze e giovani donne, era sicura di questo, ma che stava facendo quel tizio?

Ora che ci pensava, se non ricordava male dall’altra parte del muro di legno c’erano i bagni termali destinati alle ragazze, e quell’uomo stava guardando attraverso una piccola fessura nella parete.

Bastò poco alla bionda per capire cosa facesse, ed appena capì, arrossì di botto.

“Non ci credo?! Questo tizio è UN MANIACO!!!!!” pensò allarmata.

Se fossi in te starei alla larga da quell’uomo.”

Una voce le parlò nel pensiero, e si stupì non poco di sentire che le stava dando un consiglio.

“Perché? Lo conosci?” chiese.

Diciamo che ho già avuto a che fare con lui, e credimi, per una mocciosa come te sarebbe molto più sicuro stargli lontano.” Rispose con finta indifferenza.

“Come mai mi stai dando dei consigli? Non è che in fondo mi vuoi bene, neh, Kyuubi-chan?” chiese sorridendo.

NON SPARARE CAZZATE, IO NON CI TENGO PER NULLA A TE!! E NON T’AZZARDARE A CHIAMARMI COSÌ UN'ALTRA VOLTA O GIURO CHE TI AMMAZZO!!” ringhiò la volpe.

“Si si, come dici tu.” Rise.

In fondo non ce l’aveva con la volpe, e se dovevano condividere lo stesso corpo tanto valeva andare d’accordo.

Non le sarebbe dispiaciuto avere un rapporto d’amicizia col Biju, piuttosto che di continua ostilità.

Non parlarmi con quell’aria di sufficienza! Comunque fai un po’ come vuoi, io ho solo voluto dirti come la pensavo.” Detto ciò finì la loro conversazione.

“Grazie mille Kyuubi-chan, ma stavolta seguirò il mio istinto.” Rise un ultima volta, prima di concentrarsi di nuovo sull’albino.

Non si era ancora accorto di lei, e di certo non le faceva piacere, dato che odiava essere ignorata.

Era il momento di farsi notare.

- Lo sa che non si spiano le donne mentre fanno il bagno?- domandò sarcastica.

L’uomo saltò in avanti, e con il suo peso fece cadere in avanti anche la staccionata.

Finì così nel bagno delle donne, dove queste ultime, appena lo videro, si misero ad urlare ed iniziarono anche a pestarlo.

Il colpo di grazia lo diede una mora, che spruzzò negl’occhi dell’albino uno spray al pepe, tirato fuori da non si sa bene dove, accecando così l’uomo dai lunghi capelli, che subito dopo venne buttato fuori a calci dal centro termale.

- Le stà bene, così impara.- rise la bionda.

L’uomo, che ancora non ci vedeva a causa dello spray, riconobbe la voce che prima lo aveva fatto cadere, e che era stata la causa dei suoi problemi.

Doveva essere un ragazzino, perché era una voce piuttosto giovanile.

- Ma si può sapere chi diavolo sei?!- chiese alterato.

- L’allieva del tizio che ha steso poco prima. Ed ora mi spiega come faccio ad allenarmi io?!-

- Non sono problemi miei, ed ora sparisci!-

Di certo lui non si sarebbe mosso finchè non avesse riacquistato la vista, non voleva rischiare di andare a sbattere contro qualche albero.

- Eh no, non se la caverà così! Ora mi deve allenare lei!- protestò.

- Scordatelo, non ho tempo da perdere io.- rispose serio lui.

Allora la bionda passò subito ad una strategia che non poteva fallire, sorrise vittoriosa, per poi iniziare la sua messa in scena.

- AHHHHHHHHHHHH QUEST’UOMO È UN MANIACOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!! AIUTOOOOOOO!!!!!!!- gridò, attirando subito una gran folla.

L’uomo dai capelli bianchi si preoccupò subito, sentendo che sempre più gente si stava radunando li in torno.

Afferrò la bionda per un braccio, e le tappò la bocca, o almeno credette, perché in realtà le tastò per bene il seno, facendola arrossire di botto.

- M-M-MALEDETTO MANIACO PERVERSO MI LASCI SUBITOOO!!!!- gridò lei.

Una signora gettò addosso all’uomo un secchio d’acqua, urlando un “depravato!”, permettendogli così di riacquistare la vista.

Inutile dire che appena tornò a vedere, si caricò sulle spalle la bionda e se la diede a gambe, raggiungendo i confini del villaggio e andando a nascondersi nella foresta.

- Mamma, me la sono vista brutta.- sospirò, ormai fuori pericolo.

- Bene sono felice per lei, ORA MI METTA GIÙ!!!- protestò Naruko.

Con molta poca grazia la fece finire col culo a terra, irritandola ancora di più.

“Accidenti! Ma è mai possibile che io finisca sempre così?! Il mio povero sedere non reggerà ancora per molto.” Pensò, massaggiandosi la parte dolorante.

- Un po’ più delicato no, eh??- sbottò lei, rialzandosi.

- Chiudi il becco! È solo colpa tua quello che è successo!- accusò l’uomo.

- MIA?! Ma se è stato lei a mettere KO il mio sensei! E poi mi ha palpato il seno e questo non glielo perdono!!- urlò, rossa d’imbarazzo.

Solo allora l’uomo si soffermò a guardare Naruko, analizzandola attentamente.

“Mmm dunque vediamo: gambe lunghe e snelle, magra, bionda con gl’occhi azzurri, ed un seno niente male, con le forme giuste al posto giusto. Questa ragazzina non è niente male lo devo ammettere!” rise malizioso.

- P-Perché ha quel sorriso inquietante?- chiese la bionda.

L’uomo non rispose, si limitò ad avvicinarsi di più a Naruko, per poi posarle una mano sul seno prosperoso.

- KYAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- l’urlò che lanciò dopo Naruko, lo sentirono in ognuna delle 5 terre, che l’albino visitò grazie al potente schiaffo che la bionda gli tirò.

Eh già, uno schiaffo che fece fare all’albino il giro del mondo in 80 secondi.

- LEI È UN MANIACOO!!! COSA LE È SALTATO IN MENTE?!?!-

- Controllavo se erano finte. Non credevo che una ragazzina come te potesse essere così ben messa.- si giustificò l’uomo.

- M-MA LEI È TOTALMENTE FUORI DI TESTA?!?! NON POTEVA SEMPLICEMENTE CHIEDERE?!?!-

“Ma perché i maniaci e i bastardi capitano sempre a me?! Che ho fatto di male?! Tra Kankuro il teme e sto tizio non so chi sia peggio!”

- No.- rispose semplicemente, al che la bionda cadde a gambe all’aria.

Quando la bionda si rialzò, l’albino se ne stava andando, così decise di seguirlo.

- Ehi dove crede di andare?! Guardi che lei ora deve farmi da sensei!-

Non era più molto convinta di volerlo come maestro, ma aveva sconfitto un Jonin come Ebisu in pochissimo tempo, quindi doveva essere forte per forza.

- No, non mi va.-

- Se non mi fa da sensei andrò dal terzo Hokage a dire che mi ha molestata e violentata.- minacciò.

L’uomo assunse il colore dei suoi capelli, piazzandosi davanti alla bionda con occhi sgranati.

- Non oseresti!-

- Mi metta alla prova.- lo sfidò.

L’uomo sbuffò, ed alla fine cedette, accettando di farle da sensei e presentandosi come Jiraya, l’eremita dei rospi.

- Eremita dei rospi?- chiese.

- Già, ma non preoccuparti di questo, ora vediamo di cosa sei capace.-

Arrivarono nelle vicinanze del fiume, e Jiraya le chiese di eseguire lo stesso esercizio che faceva prima con Ebisu, ma purtroppo il risultato fu lo stesso.

- Accidenti ma perché non ci riesco?! Ci sono sempre riuscita prima, io non capisco.- disse sconsolata.

Jiraya invece, aveva già capito qual’era il problema, e così si adoperò per risolverlo.

- Ehi ragazzina, forza vieni qui.-

- Ma la smette di chiamarmi così dannato pervertito?! Il mio nome è Naruko Uzumaki!-

Inutile dire che l’eremita rimase sorpreso da quella rivelazione.

“Uzumaki? Ora capisco molte cose.” Rise.

- Va bene come vuoi. Ora però vieni qui.-

Naruko si avvicinò, cautamente, all’eremita chiedendosi cosa avesse in mente.

 - Forza alzati la maglietta.- ordinò.

- EHHH?!?! SE LO PUÒ SCORDARE!!-

- Smettila di fare la bambina, alzati la maglietta ed evoca il chakra, devo controllare una cosa.- disse serio.

Ancora un po’ dubbiosa fece come le era stato ordinato, e richiamò a se il chakra.

Appena provò a richiamare il chakra, Jiraya notò un secondo sigillo, che comparve insieme a quello del Diavolo.

“Come immaginava, le hanno sigillato il chakra. Potrebbe anche essere stato lui.” Pensò l’eremita.

Accertatosi di quale fosse il problema, compose alcuni sigilli, richiamando il chakra sulle 5 dita per poi colpire forte sullo stomaco la ragazza, che volò dritta nel fiume.

- MA È SCEMO O COSA?!?!- gridò una volta che si fu ripresa.

- Prova adesso.- rispose calmo l’uomo.

La ragazza non capì, ma poi fece come gli aveva chiesto, e ci riuscì alla perfezione.

- È incredibile! Ma come c’è riuscito?- chiese entusiasta.

- Be, è bastato rimuovere il secondo sigillo che ti bloccava il chakra.-

- Secondo sigillo? Forse quello che mi ha applicato Orochimaru?-

“Allora non mi sbagliavo, è stato lui ad applicarle il sigillo.”

- Però se il mio chakra non fluiva, come ho fatto a comunicare con Kyuubi-chan?- si chiese ad alta voce, lasciando stupito Jiraya.

“Comunica con il kyuubi? E gli ha dato un nomignolo? Deve essere più in gamba di quello che sembra.”

- Bene Naruko, direi che per oggi possiamo fermarci, ormai è quasi buio, e poi la rimozione del sigillo potrebbe farti svenire.-

- Ma che stà dicendo? Io stò ben……- non finì la frase che la previsione di Jiraya si avverò, e la bionda svenne.

Fortunatamente per lei, l’eremita riuscì a prenderla prima che cadesse, e così decise di riportarla a casa.


****************************************************************************************************************

- Guardate chi c’è qui.- disse una voce.

- A quanto pare un candidato, anzi candidata.- aggiunse un'altra voce.

- Ma è solo una ragazzina?! Come ha fatto ad arrivare qui?- chiese un'altra voce.

- Sarà anche giovane ma il suo cuore puro farebbe invidia a chiunque.- intervenne un’altra.

- Hai ragione, è davvero straordinario.- concordò una quinta.

Naruko non capiva bene cosa stesse succedendo, forse perché teneva gl’occhi chiusi.

Li riaprì lentamente, e si accorse di stare fluttuando nel vuoto, poiché intorno a lei era tutto rigorosamente bianco.

- Finalmente ti sei svegliata.- disse una voce dietro di lei.

Si girò e rimase schioccata da ciò che vide.

Un enorme drago azzurro con della sfumature blu, dagl’occhi rossi e dalle maestose ali blu si ergeva maestoso davanti a lei. 

- Era ora.- aggiunse una seconda voce.

Stavolta fu un drago rosso con delle sfumature gialle e gl’occhi blu a parlare, anch’esso con due enormi ali rosse, che sempre maestosamente e con imponenza sovrastava la piccola Naruko.

- Allora come dovremmo procedere?- si aggiunse una terza voce, stavolta di un drago verde e marrone con gl’occhi color miele, che però non possedeva le ali.

- Dovremmo prima sapere chi sia questa ragazza.- aggiunse un quarto, di colore bianco con sfumature azzurre e gl’occhi verdi, questo non aveva le ali, in compenso era lungo e snello.

- Allora cominciamo con le domande.- finì un quinto, di colore giallo oro con sfumature bianche con due maestose ali che ricordavano dei fulmini.

Inutile dire che Naruko non poteva credere hai suo occhi, e che era rimasta totalmente sconvolta.

“Ma che stà succedendo?”

- Qual è il tuo nome ragazzina?- chiese il drago rosso.

- N-Naruko Uzumaki.- balbettò.

- E come mai sei qui?- chiese quello azzurro.

- V-Veramente non ne ho idea. Non so nemmeno dove sono, e voi chi siete?- chiese.

- Noi siamo i 5 grandi draghi dell’inizio.- rispose quello bianco.

“I draghi della leggenda?!” pensò stupita la bionda.

- Io sono Suiton, signora dell’acqua.- disse il drago azzurro.

- Io Katon, padrone del fuoco.- si presentò il rosso.

- Doton, signore della terra.- intervenne quello marrone.

- Io invece sono Fuuton, padrona dell’aria.- disse il drago bianco.

- In fine io, Raiton, il signore del fulmine.- si presentò l’ultimo.

- Ma allora esistete veramente!- si sorprese Naruko.

- Certamente, e tu sei la candidata a diventare la nostra maestra.- spiegò Fuuton.

- CHE COOOOSAAA?!?!?!-

Inutile dire che Naruko era rimasta sconvolta.

Come ci era finita in quella situazione assurda?! L’ultima cosa che ricordava era che si stava allenando sul fiume assieme a quel manico di Jiraya, poi era svenuta e da li non ricordava più nulla.

Ma come cavolo si era ritrovata in quel posto strano e per di più con le 5 creature più potenti del mondo insieme hai 9 Biju?

- Intendi dire che sei arrivata qui inconsciamente?- chiese Raiton, con tono stupito.

- Eh già.- sospirò.

- Mmm questo è strano, ma ora che sei qui dovremmo comunque sottoporti alle prove.- aggiunse Suiton.

- Quali prove?- domandò Naruko confusa.

- Le prove che ci permetteranno di verificare se sei degno oppure no di diventare la nostra maestra. Lo stesso eremita dei sei sentieri creò questa prova secoli or sono, in modo che soltanto il suo degno erede potesse usufruire dei nostri grandi poteri.- disse Katon.

- Nemmeno i suoi due figli si sono dimostrati degni, come neanche i loro successori, nessuno, dopo il grande eremita, è mai stato degno del nostro potere.- spiegò Fuuton.

- Eh? Come nessuno?!-

Era sbalordita, com’era possibile che nessuno in molti secoli non fosse mai stato degno di collaborare con quei meravigliosi draghi?

- Già, intrappolati in questo limbo, aspettando che qualcuno sia finalmente degno di noi e riesca ad aprire il libro, l’unica porta per questo mondo.- disse Doton.

“Eh? Libro? Non sarà mica…?”

- Scusate ma di che libro parlate?-

- Del libro che custodisce la nostra storia, la nostra leggenda e la nostra vita.- rispose Suiton.

Improvvisamente una luce comparve davanti a Naruko, e tra le mani le comparve il libro che il giorno precedente le era stato regalato da Iruka.

- Ma quello…-

- Sì, è quello il libro di cui parlavamo, il nostro libro.-

- Ma come ci è arrivato qui?-

- Ha avvertito la tua presenza qui, è evidente che stavolta è stato il libro a scegliere la candidata.-

- È stato il libro a scegliermi?- chiese la bionda fissando il libro che aveva tra le mani.

- Esatto, e da adesso inizieremo a tenerti sotto controllo.-

Mentre Katon pronunciò quelle parole, il corpo di Naruko iniziò a svanire.

- Ci incontreremo di nuovo giovane prescelta, e la prossima volta avrà inizio la prima delle prove.- disse Suiton, dopo di che la bionda scomparve del tutto.

 



Si svegliò di scatto, grondante di sudore.

Giro la testa un paio di volte sia a destra che a sinistra, cercando di capire dove si trovasse.

“Ma questa è la mia stanza…? Che sia stato tutto un sogno?”

Ma poi vide il libro tra le sue mani, e li capì tutto.

“No non è stato solo un sogno, ma allora sono davvero una candidata?”

Ripensò alle parole dei draghi, e al fatto che nessuno dopo l’eremita sei sentieri fosse mai stato in grado di superare le prove dei draghi.

Strinse le coperte, poi sorrise determinata e con una strana luce negl’occhi.

“Be, vuol dire che sarò la prima dopo tanto tempo! Mi impegnerò e supererò le prove!”

Sorrise determinata a quel pensiero, dopo di che appoggiò il libro sul comodino e si mise a dormire di nuovo, senza neanche prendersi il disturbo di cambiarsi.

 

 




















































 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



Nel prossimo capitolo……………
Continuano gli allenamenti con Jiraya!
L’eremita dei rospi, oltre ad essere un maniaco perverso, è anche un maestro molto esigente.
Insegnerà alla bionda la tecnica del richiamo, ma dovrà faticare molto per controllarla, e non soltanto la tecnica!
Tra allenamenti con Jiraya e la lettura del libro, il mese di tempo prima dell’ultima fase degl’esami stà per finire, ma proprio quando ormai mancano solo pochi giorni, ecce che Naruko dovrà affrontare la prima prova.
Come andrà a finire?
Non perdetevi il prossimo capitolo per scoprirlo!




































*Note Autrice*
Salve a tutti e scusate il ritardo, ma ultimamente sono molto impegnata con l'organizzazione del grest e nn ho molto tempo di scrivere XP
Be, nn c'è molto da dire, spero tanto ke i draghi vi piacciano, xkè avranno un ruolo fondamentale, così come il libro ^.^
Un bacione a ki avrà la pazienza di leggere e magari lasciare anche un commentino.
Jeo 95 =3

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Capitolo 14
*** Prima prova: Non è solo questione di froza ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 
 
CAPITOLO 14– PRIMA PROVA: NON È SOLO QUESTIONE DI FORZA.
 
La notte porta con se silenzio e riposo, tutto di notte è calmo e tranquillo.

Ma la notte nasconde anche le ombre dell’oscurità, protegge tutto ciò che è oscuro e malvagio, e, a volte, diventa l’ultimo momento di vita di alcune persone.

Quella notte, sarebbe stata l’ultima di ben due persone.





 
 
Se ne stava sullo stesso  tetto, dove ormai era solito stare la sera, quando tutti dormivano, cosa che lui non poteva fare.

Da li la poteva vedere, quella ragazzina bionda che tanto desiderava.

In quel momento dormiva, tranquilla e serena nel suo letto. La trovava bellissima, e il desiderio di uccidere tanta bellezza lo ossessionava ogni giorno di più.

- Ehi Gaara.-

Quella voce lo costrinse a voltarsi, vedendo l’orribile figura di Dosu dietro di lui.

- Che vuoi?- chiese gelido il rosso.

Gl’occhi verde acqua di Gaara risplendevano sotto la luna piena.

- Che domanda, voglio sfidarti e sconfiggerti!- detto questo il ninja del suono attaccò.

Un urlo agghiacciante ridestò dal sonno alcuni abitanti, ma nessuno vide nulla, perché le tenebre nascosero l’abominio che era appena stato compiuto, e di cui solo la luna era testimone.

In un'altra parte di Konoha, due persone confabulavano, ignare che una spia li stava ascoltando.

- È tutto pronto?- chiese uno dei due.

“L’istruttore Baki?” pensò la spia.

- Sì. Domani attaccheremo e Konoha non avrà scampo.- rispose l’altro.

“E questa voce?”

Un passo falso e un rumore che uno dei due ninja, quello misterioso, riuscì a sentire.

- Ora devo andare, c’è un ratto di cui mi devo occupare.- disse, per poi sparire.

Hayate, la spia, corse via, cercando di scampare alle grinfie del ninja misterioso che, lo sentiva, lo stava inseguendo.

“Devo avvisare l’Hokage.” Pensò, balzando su di un altro tetto.

Fu l’ultimo salto che fece, perché quando atterrò, una lama lo trapassò da parte a parte, mettendo fine alla sua vita, per mano di un traditore.

L’omicida osservò il suo lavoro con un ghigno, ed i suoi capelli d’argento vennero illuminati dalla luna, che quella notte fu testimone di ben due atrocità.

*********************************************************************************************************

Si era alzata presto quella mattina, non voleva rischiare di arrivare tardi agli allenamenti.

L’aria mattutina le colpiva il viso, procurandole alcuni brividi.

“Forse mettersi i pantaloncini corti e la maglietta con le maniche corte non è stata una grande idea.” Pensò.

Infatti quella mattina non indossava la solita felpa, bensì una maglia nera con una spirale rossa al centro, e dei pantaloncini blu corti.

I capelli raccolti nelle due solite code alte, che venivano continuamente mosse dalla brezza mattutina.

Ovviamente, nonostante fosse molto presto, non mancavano le solite occhiatacce degli abitanti presenti.

“Sono davvero stanca di tutto questo.” Pensò, anche se da una parte li capiva.
Camminava a testa alta, ignorandoli, ma non riusciva comunque a sostenerli.

Ormai erano passate diverse settimane da quando aveva iniziato l’allenamento con Jiraya, e che aveva accettato di svolgere le prove dei draghi.

Anche se da quella sera non li aveva più visti ne sentiti, e la cosa era assai strana.

“Mi chiedo quale sarà la prima prova.”

Il mese di tempo stava per scadere, e non aveva ancora imparato bene la tecnica che quell’eremita porcello le aveva insegnato, per questo si allenava da più di un mese per controllarla.

E quella giornata non faceva eccezione.

Arrivata al campo dove si allenava solitamente, ovvero sulle sponde del fiume doveva aveva iniziato settimane prima, non perse tempo e ricominciò ad allenarsi.

- Kuchiyose no Jutsu.- gridò, mordendosi il dito e poggiando una mano sul terreno.

Uno sbuffo di fumo, e davanti a lei comparve un piccolo girino in fase di trasformazione, con ancora la coda e con le quattro zampette.

Insoddisfatta del risultato, non si arrese e riprovò, riprovò e riprovò per diverse volte, ma ogni volta otteneva lo stesso risultato, ovvero un fallimento dietro l’altro.

- UFFAAAA!!!! MA PERCHÈ NON CI RIESCO?!?!?!-

Era frustrante non riuscire in quella tecnica, anche perché per lei era davvero fantastica, e ci teneva ad impararla.

Quando settimane prima, quell’eremita pervertito le aveva mostrato la tecnica con cui richiamava i rospi e quando le aveva proposto d’impararla l’aveva abbracciato per la tanta felicità.

Ovviamente se ne pentì subito quando sentì una mano dell’eremita che le palpava il seno, ma era comunque felice.

- Certo che però che quel disgraziato potrebbe anche aiutarmi!- pensò ad alta voce, riferendosi al suo sensei.

Infatti, per tutto il tempo che lei si allenava, quel vecchio maniaco spariva dalla circolazione, lasciandola sola e senza aiutarla.

In pratica tutto quello che aveva fatto per lei era stato farle firmare il contratto e spiegarle la posizione delle mani, per tutto il resto se l’era dovuta cavare da sola.

Ed i risultati erano stati piuttosto deludenti.

- Ma dove si è cacciato l’Ero-sennin?! Non c’è mai quando mi serve!- si disse, iniziando a cercarlo piuttosto irritata.

Ti avevo avvertito di stare lontana da lui.” La rimproverò una voce nella sua mente.

“Già lo so, ma pensavo che fosse un grande ninja, non un pervertito buono a nulla!” sbuffò lei.

C’era anche un'altra novità, lei e Kyuubi si parlavano più spesso, ed avevano iniziato ad avere una specie di rapporto, o almeno così lo definiva Naruko.

La volpe si preoccupava per lei, le dava consigli, ma ogni volta che Naruko le faceva notare quanto si preoccupasse per lei, e che probabilmente iniziava anche ad affezionarsi, la volpe smentiva tutto.

Ben ti stà, così impari a non darmi retta.

- Ho capito Kyuubi-chan, non stressarmi anche tu!- sbuffò Naruko ad alta voce, ma il nomignolo fece solo infuriare la volpe.

DANNAZIONE MALEDETTA MOCCIOSA!! LA VUOI PIANTARE CON QUEL DANNATO SOPRANNOME?!?!?!” si arrabbiava sempre quando la chiamava così, ed era anche per questo che lo faceva, perché era divertente vederla arrabbiata.

Ascoltò ancora per un po’ le imprecazioni che il demone le rivolse, finchè non riuscì a trovare Jiraya, e così chiuse la conversazione.

Si avvicinò cauta all’uomo dai lunghi capelli bianchi, per poterlo spiare e capire cosa stesse facendo.

Più si avvicinava, più sentiva risate femminili provenire da davanti a lei, e all’improvviso capì.

“Brutto maiale pervertito! Era questo che faceva invece che allenarmi?!” pensò furiosa. “Bene, ora gli faccio vedere io.” Pensò ghignando.

Posizionò le mani, dopo di che venne avvolta da una nuvoletta di fumo.

Si avvicinò cautamente e coprì gl’occhi del suo Sensei, facendolo sobbalzare.

- Ero-sennin.- chiamò con voce sensuale, ma decisamente più adulta rispetto alla sua età.

- N-Naruko……?- chiese titubante.

- Esatto.- confermò, avvicinandosi all’orecchio dell’eremita.

- C’è una cosa nella tecnica che non riesco a capire, non è che potrebbe aiutarmi?- chiese, con voce ancor più sensuale, soffiando sull’orecchio di Jiraya.

Lasciò libera la visuale all’eremita, indietreggiando e permettendo all’uomo di voltarsi e di vederla.

Appena volse lo sguardo, Jiraya iniziò a sbavare pericolosamente, con un forte rossore sulle guance e gl’occhi fuori dalle orbite.

Davanti a lui, una bellissima donna, alta, magra, con i capelli lunghi fin sotto il sedere, biondissimi e due fantastici occhi azzurri.

Un seno a dir poco fantastico, nascosto da un top nero che lasciava scoperta la pancia, ed una mini gonna blu, estremamente mini, accostata con dei sandali blu a tacco alto.

Insomma, la donna che ogni uomo si porterebbe a letto al primo sguardo.

- M-ma sei t-tu N-Naruko?!- chiese sbalordito l’uomo.

La bionda arrossì un po’, annuendo e poi rivolgendo uno sguardo dolce al sensei, che si sciolse quando lei lo fissò con un dolce sorrisino innocente ed un lieve rossore sulle guance.

Si avvicinò lentamente e sensualmente all’eremita, fino ad essere ad un passo dal suo naso.

- Non è che, mi aiuterebbe ad imparare la tecnica come si deve?- chiese sensuale.

- S-sì certamente! Tutto quello che desideri!- rise sguaiatamente l’uomo.

La bionda sorrise sotto i baffi, abbracciando ancora di più l’albino a soffiandogli sul collo.

- E posso sapere cosa faceva durante gli allenamenti? Mentre io mi esercitavo tutta sola soletta?-

- B-be……facevo ricerche per scrivere il mio libro.- rispose, ingoiando pesantemente la saliva.

- Ricerche? Che genere di ricerche?- chiese, sensualmente, fissandolo negl’occhi.

Non voleva rispondere, ma non riusciva proprio a resisterle.

- S-spiando le r-ragazze m-mentre facevano il b-bagno.- confesso, ormai al limite della resistenza.

La bionda sorrise sadica, prima di scaraventare il sensei oltre la siepe che lo separava dalle ragazze che spiava poco prima.

- Ah è così?! Mentre io mi spaccavo la schiena cercando di imparare quella tecnica da sola, sbagliando di continuo, lei se ne stava qui a spiare delle ragazze?!?! Questa me la paga dannato eremita porcello!!!- detto questo riprese le sue sembianze, scrocchiandosi le nocche e venendo pian piano avvolta da un aura nera.

Alla fine della mattinata, Jiraya era gonfio di botte, e durante il pranzo non riuscì quasi a mangiare tanto la sua bocca era gonfia.

- Non ti shiembra di aver un po’ eshagerato?!- chiese il sensei alla ragazza.

Lei voltò il capo offesa, non volendo nemmeno vederlo in faccia.

- Assolutamente no!-

Era quello che si meritava, secondo lei, per non averle insegnato quella tecnica come si deve, e per aver preferito spiare le donne invece che aiutarla.

- Ed ora non si muoverà di qui finchè non mi avrà aiutata ad utilizzare la tecnica del richiamo alla perfezione! Chiaro?!- marcò bene sul chiaro, e Jiraya rabbrividì per la paura, annuendo poco dopo.

Finirono il pranzo, dopo di che ripresero subito l’allenamento.

- Allora, vediamo dove sbagli. Prova ad evocare un rospo.- le disse Jiraya.

Naruko obbedì, ma comparve il solito mezzo girino mezzo rospo.

- Oh no di nuovo! Ma perché?!-

- Forse perché non metti abbastanza chakra.- suggerì Jiraya continuando il discorso.

- Come sarebbe a dire?- chiese stranita.

- Be Naruko, il sigillo che hai sulla pancia trattiene moltissimo del tuo chakra, un chakra che tu non usi mai, ma che potrebbe esserti molto utile.- sorrise il Sannin.

Naruko capì subito.

- Si riferisce al chakra di Kyuubi?- chiese.

- Sì infatti, non pensavo ti avessero detto del Biju.- disse sorpreso il Sannin.

A quelle parole Naruko sorrise tristemente, ricordando come avesse scoperto di essere una Jinchuuriki.

- In effetti non me l’hanno proprio detto, diciamo che l’ho scoperto.- rimase sul vago, ma come si aspettava, Jiraya volle sapere di più.

Così gli raccontò tutto di quella terribile sera, e di certo non erano ricordi piacevoli, anche se cercava di non darlo a vedere.

- Accidenti, non dev’essere stato piacevole scoprirlo così, ma dimmi una cosa, hai mai parlato con Kyuubi?- era curioso di sapere questa cosa, perché ricordava il nomignolo con cui la bionda si era rivolta alla volpe.

- Be subito no, ma dopo la seconda prova degli esami Chunin abbiamo iniziato a parlare sempre più spesso. Se lo dico si arrabbia, ma credo che inizi a volermi bene almeno un po’.- rise la bionda, mentre dentro di lei la volpe le imprecava in maniera decisamente violenta contro.

- Anche ora si stà sfogando con le parole, ed anche quando la chiamo Kyuubi-chan si arrabbia.- rise di nuovo l’Uzumaki.

Il demone ignorò quest’altro affronto, stufo di insultare quella mocciosetta che non capisce nulla, così si girò e decise di dormire.

- Cerca di fare attenzione quando parli col Biju, può trarti in inganno.- le raccomandò serio l’eremita.

Ma Naruko rise, rassicurando l’uomo.

- Non c’è pericolo Ero-sennin, sarò amichevole ma non troppo. E poi lo so bene che non bisogna fidarsi troppo, ma questo non significa che non possa fare amicizia.- e fece una piccola linguaccia.

Il Sennin rise, per poi concentrarsi nuovamente sull’allenamento della ragazza.

- Bene, torniamo a noi. Hai capito cosa intendevo con prendi più chakra?-

- Si! Allora ci riprovo.-

Chiuse gl’occhi per concentrarsi, e si ritrovò nel luogo della sua mente dove vi era rinchiuso il Kyuubi.

- Ehi Kyuubi-chan! Ho bisogno del tuo chakra, me lo presteresti per favore?- chiese sorridendo.

- Farò quello che vuoi se la smetti immediatamente di chiamarmi così e se mi poi mi lasci in pace una volta per tutte!- ringhiò la volpe, che era disposta a tutto per essere lasciata in pace una volta per tutte.

- Ok ve bene! Ti ringrazio Kyuubi-chan, sei molto gentile.- detto questo lasciò la volpe, e, utilizzando il chakra del Biju, esegui nuovamente la tecnica del richiamo.

- Kuchiyose no Jutsu!-

Un enorme nuvolone di fumo impedì la visuale per un po’, ma quando si potè tornare a vedere, Naruko si ritrovò a parecchi metri da terra, sulla testa di un enorme rospo rosso.

- Si può sapere chi mi ha evocato?- domandò il rospo guardandosi in giro.

- Sono stata io!- gridò Naruko da sopra la testa dell’anfibio.

Questi mosse velocemente il capo, e la bionda finì proprio davanti hai suoi occhi.

- E tu chi saresti?- domandò squadrandola.

- Il mio nome è Naruko Uzumaki, e sono io che ti ho evocato.-

Il rospo scoppiò in una fragorosa risata, che costrinse la bionda a tapparsi le orecchie.

- Vorresti farmi credere che io, il grande Gamabunta, il re di tutti i rospi, è stato richiamato da una mocciosa?! E sentiamo, come avresti firmato il contratto?- chiese tra le risate.

- Che ci trovi da ridere?! E poi non sono una mocciosa! Riguardo il contratto, è stato il maestro Jiraya a farmelo firmare.- disse.

- Jiraya? Intendi quel buffone che si fa chiamare eremita dei rospi? Ora capisco tutto, deve essere stato lui ad evocarmi.- proclamò il rospo.

L’interessato intanto, ascoltava tutto da un luogo sicuro, preoccupato per la sua incolumità a causa della presenza del re dei rospi.

- Proprio Gamabunta doveva evocare? Ora la vedo dura.- rise.

- Ehi tu non mi hai sentita? Sono stata io ad evocati! Non l’Ero-sennin!-

Gamabunta la fissò e, vedendo la determinazione nei suoi occhi…………rise.

- Non prenderò mai ordini da una tipa come te! A meno che non mi dimostri il tuo valore.-

- E come posso dimostrartelo?-

- Dovrai restare su di me per tutto il resto della giornata, senza cadere. Solo allora avrai il mio rispetto.-

- Tutto qui? Ok ci stò.-

Accettò entusiasta, senza nemmeno sapere a cosa andava incontro.

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- AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!-

Era decisamente peggio di quello che aveva pensato.

Il re dei rospi saltava da una parte all’altra, cercando in ogni modo di buttarla giù.

Erano quasi due ore che continuava così, ci stava mettendo tutta la sua forza, ma era stanca e le energie la stavano abbandonando.

Sveva tanto sonno, le si chiudevano gl’occhi e si sentiva debole e sconfitta.

“Forse non sono abbastanza forte?” pensò frustrata.

Non è solo una questione di forza.” Una voce nella sua mente.

Riaprì gl’occhi di scatto e si mise in ascolto, era una voce familiare, ma non ricordava dove l’avesse sentita.

“Chi sei?”

Non ti ricordi più di noi? O almeno di me?

A quelle parole un flash, e quella voce, anche se l’ultima volta l’aveva sentita per poco, riconobbe a chi appartenesse, ma non riusciva a crederci.

“Doton?”

Esatto. Vedo che hai buona memoria.

Se l’avesse vista a scuola non l’avrebbe pensato.

“Cosa vuoi dire che non è solo una questione di forza?”

In questo caso la forza non serve, devi riuscire ad avere la resistenza di una roccia, solo così potrai superare la prova di Gamabunta. Spesso tutti si affidano sempre alla forza, e anche con un consiglio lo ignorano e proseguono sulla strada del loro istinto, che spesso li guida alla sconfitta.

La bionda rifletté su quelle parole, e ne rimase un po’ confusa.

Non serviva la forza? Aveva sempre pensato che la forza fosse tutto, a cosa poteva servire assomigliare ad una roccia?

La montagna, per quanto forza ci metti, non può essere spostata, pensaci bene.” e la voce di Doton concluse li la conversazione.

La bionda ci rifletté bene, e poi finalmente decise.

“D’accordo, se Doton, che è il signore della terra, dice che devo essere come una roccia, allora io sarò una montagna!”

Si arrampicò sulla testa di Gamabunta, sedendosi poi a gambe incrociate ed iniziando a meditare, cercando di sembrare una roccia.

Nonostante la fatica, perché per mantenere il controllo in  quella situazione ci voleva una grande concentrazione e resistenza, riuscì a resistere tutto il giorno, fino al tramonto, quando Gamabunta decise di fermarsi.

- Sei tenace ragazzina lo ammetto.- si complimentò il rospo.

- Te l’avevo detto!- sorrise, saltando davanti agl’occhi del rospo e sorridendogli a 32 denti.

- Io sono la migliore, ed un giorno diventerò Hoka……- ma non finì la frase che svenne, rischiando di farsi male seriamente.

- Oh no! Se cade da quell’altezza si spaccherà l’osso del collo!-

Jiraya, che aveva assistito a tutta la scena, stava per saltare fuori e prendere Naruko in braccio, ma il re dei rospi lo precedette, salvandola da una brutta caduta.

- Ammetto che mi piace il tuo carattere ragazzina, non immaginavo fossi così tenace. Credo che dopo tutto potrei anche offrirti il mio aiuto.-

La fissò per un attimo, notando subito che era stanca ed aveva alcune lievi ferite.

- Conosco un posto dove ti cureranno meglio di me.- detto ciò saltò velocemente in direzione del villaggio, fino ad arrivare all’ospedale e lasciando Naruko davanti all’ingresso, per poi sparire in una nuvola di fumo.

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Si era ritrovata nuovamente in quel posto tutto bianco, esattamente come la prima volta.

Aveva gl’occhi chiusi, ma sentiva di essere li, perché quel luogo emanava un calore piacevole e sicuro, che in qualche modo la rilassava.

Riaprì gl’occhi ritrovandosi davanti non tutti i draghi, ma soltanto uno: Doton.

- Doton! Ma che fine hanno fatto gl’altri?- chiese guardandosi intorno.

-Non li potrai vedere finchè non supererai tutte le prove. Ogni volta che superi una prova, uno di noi si legherà a te, e se le supererai tutte diventeremo tutti tuo alleati mia padrona.- Disse Doton, chinando il capo.

Naruko lo guardò con occhi sgranati.

Se Doton era li significava che aveva superato una prova, ma dove e quando? E soprattutto perché il drago signore della terra la chiamava padrona?

- Vuol dire che ho superato una prova?- chiese sorpresa.

- Sì, quando hai ascoltato il mio consiglio, hai dimostrato di avere la resistenza della terra in te. Molti prima del tuo arrivo hanno ignorato ciò che dicevo, andando incontro ad una sconfitta dopo l’altra. Tu sei diversa, sei stata eccezionale mia signora.-

- Ehi cos’è questa storia scusa? Non sono la padrona di nessuno io!- disse lei, mettendo le mani in avanti.

- Però sono davvero contenta di avere a disposizione un amico fantastico come te.- sorrise e abbracciò il grosso drago sul muso.

- Amico?-

Era un po’ confuso, le persone che avevano superato la sua prova prima, anche se erano molto poche, avevano sempre voluto farsi chiamare “padrone” o “mio signore”, mai avevano usato la parola “amico”. Comunque era felice di vedere la sua nuova padrona felice.

- Potrai evocarmi in qualunque momento, ed io sarò a tua completa disposizione mia signora.-

- Bene, ma non chiamarmi così, non voglio essere la tua padrona, ma tua amica.- e rimase abbracciata a Doton tutto il tempo che passò in quel posto.

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Si risvegliò in una stanza che non era la sua, ma capì subito dove si trovasse.

Le pareti bianche,  lenzuola del medesimo colore ed un odore di disinfettante e medicinali ovunque.

Si trovava all’ospedale.

Il problema era, come ci era arrivata li?

Ricordava di essere sulla testa di Gamabunta, poi ricordava le forze venirle meno ed infine il buio, fin quando si era ritrovata assieme a Doton.

La porta della stanza si aprì di scatto, facendola voltare e mostrandole una scena piuttosto ridicola.

Uno Shikamaru tutto trafelato, stava tentando di entrare nella sua stanza, ma veniva trattenuto da due infermiere e dal maestro Asuma che tentavano di impedirglielo, e ovviamente con il Nara che opponeva resistenza.

- Shikamaru cerca di calmarti! Ha bisogno di riposare.- disse Asuma.

- È vero, non è il caso di disturbarla.- aggiunse un infermiera.

- Ho detto di lasciarmi, voglio vederla!-

Delle risate attirarono l’attenzione dei quattro, che si girarono verso la bionda, la quale rideva a crepapelle.

- Ma si può sapere che combini Shikamaru?- chiese tra le risate.

- Naruko! Ma allora ti sei svegliata.-

Il Nara si avvicinò al letto della bionda sorridendo, mentre Asuma e le sue donne, vedendo che ormai la bionda era sveglia, decisero di lasciare soli i due.

- Accidenti a te seccatura che non sei altro! Mi hai fatto prendere un colpo, sono tre giorni che dormi!- sbuffò il Nara.

- Tre giorni?- ripeté.

- COSA?!?! SHIKAMARU DIMMI QUANDO SI TERRANNO LE FINALE!!- ordinò ormai nel panico.

- Domani, sarà una bella seccatura.- sbuffò.

Il Nara si dondolò sulla sedia, cadendo all’indietro quando vide la faccia di Naruko, che era sbiancata terribilmente.

- N-Naruko che hai?! Stai male?!-

- È TERRIBILE!! DOMANI DOVRÒ COMBATTERE CONTRO NEJI E NON HO FINITO DI ALLENARMI!!!-

Scostò bruscamente le coperte, e tentò di alzarsi e saltare dalla finestra, se non fosse che Shikamaru l’aveva presa per la vita e la stava trattenendo.

- Dove credi di andare?! Devi restare qui fino a domani!- disse.

- Lasciami Shikamaru devo andare ad allenarmi!-

Sfortuna volle che la bionda mise un piede sulle coperte, finite a terra, scivolando e cadendo a terra, trascinando il malcapitato Nara a terra con lei.

Si ritrovarono in una situazione piuttosto imbarazzante, con lei distesa a terra e lui a cavalcioni sopra di lei.

- T-tutto bene?- le chiese il moro cercando di mantenere un certo contegno.

Naruko lo fissò negl’occhi, ed il cuore che le martellava forte nel petto, probabilmente era anche arrossita.

“Ma perché finisco sempre in queste situazioni?!” pensò.

- S-Sì, tutto bene. P-Potresti spostarti ora? S-Sai pesi.- rise nervosamente, cercando di sembrare meno imbarazzata.

Ma il Nara non si mosse, e divenne improvvisamente serio, fissandola dritta negl’occhi.

- Io mi sposto, ma tu mi devi promettere che resterai qui e non cercherai di buttarti giù dalla finestra come hai fatto prima.- sorrise furbo.

A quella frase anche Naruko superò l’imbarazzo, e rispose determinata.

- Ma Shikamaru domani iniziano le finali! E se non riesco a battere Neji? E se non sono forte abbastanza? E se……-

- Ma che ti è successo? La Naruko che conosco io non si pone tante domande, lei agisce e basta! Ed anche se a volte questo suo modo è davvero seccante, è così che mi piace.- sorrise.

Sentendo le parole che Shikamaru le disse, la bionda rimase molto colpita, ma sorrise, accorgendosi di quanto il suo migliore amico avesse ragione.

Quando, finalmente, il moro si decise ad alzarsi, Naruko lo abbracciò di slancio, rischiando di farlo cadere nuovamente.

- Hai ragione Shikamaru, grazie! Avevo mille dubbi, ma ora sono pronta e batterò Neji!!- strinse il pugno e sorrise determinata, credendo veramente a quelle parole.

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Il giorno dell’esame arrivò presto, e Naruko proprio quella mattina era in ritardo.

- Accidenti! Ma è possibile che soltanto nei giorni importanti io mi debba svegliare sempre in ritardo?!-

Ricordava bene il giorno degli esami finali dell’accademia, anche quella volta era arrivata in ritardo.

Correva velocemente da un tetto all’altro, notando quanto fossero affollate le vie di Konoha quel giorno.

“Saranno tutti qui per l’esame?” si chiese, continuando la sua corsa.

All’arena intanto tutti erano già hai proprio posti, l’Hokage ed il Kazekage nei posti d’onore, gli spettatori provenienti da ognuna delle 5 grandi terre ninja.

Al centro dell’arena gli sfidanti aspettavano con ansia di poter iniziare, o almeno quelli presenti, escluso Shikamaru, poiché all’appello ne mancavano ancora tre.

Quei tre erano Naruko, Sasuke e Dosu.

L’esaminatore, un uomo dai capelli castani e gl’occhi neri, con una bandana blu in testa ed uno stuzzicadenti in bocca, attendeva l’arrivo dei ritardatari con aria annoiata.

- ECCOMIII!!!- un urlo attirò l’attenzione di tutti, e dalla porta principale videro entrare Naruko.

- Sei la solita ritardataria.- le disse Shikamaru.

La bionda lanciò un occhiataccia al ragazzo, ma poi l’Hokage attirò l’attenzione di tutti.

- Nonostante manchino alcuni concorrenti, possiamo dare il via alle finali!- proclamò, e a quella frase Naruko lanciò un occhiata furiosa a Neji.

“Ti batterò maledetto bastardo! Fosse l’ultima cosa che faccio!”

Pensò determinata. Finalmente le finali ebbero inizio.

 

 

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 














Nel prossimo capitolo………
Che gli scontri abbiano inizio!!
Si svolgeranno i combattimenti prestabiliti, anche se non mancheranno le complicazioni.
Durante il suo incontro, Naruko dovrà difendere quello in cui crede, e forse, quando tutto sembra perduto, un nuovo potere potrebbe salvare le cose.
Verrà svelato un complotto malvagio, e un tremendo nemico potrebbe portare via una persona cara all’Uzumaki.
Questo ed altro nel prossimo capitolo!



















*Noto Autrice*
Me chiede scusa x il ritardo, e visto ke nn ho molto tempo le note saranno corte.
Allora cm al solito spero vi sia piaciuto e ke la storia vi intrighi un pò.
Un bacio e grazie a tutti quelli che leggeranno e che lasceranno un commentino.
Jeo 95 =3

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Capitolo 15
*** Attacco a Konoha! ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA
 

 
CAPITOLO 15– ATTACCO A KONOHA!

 

In tutta la sua vita, Naruko non aveva mai conosciuto il significato della parola arrendersi.

Tantomeno voleva sentir parlare di sconfitta.

Se c’era una cosa che odiava era il pensiero di fallire, perdere senza neanche aver lottato.

Si era sempre impegnata al massimo in ogni cosa che faceva, e mai una sola volta aveva pensato ad una resa, nemmeno nello studio che tanto odiava.

Aveva degli ideali e dei sogni ben precisi, e neanche nei momenti di maggior crisi aveva mai pensato di mollare.

Eppure, in quell’enorme stadio, a terra e sanguinante, persino i suoi solidi propositi iniziavano a vacillare.

In ginocchio alzò lo sguardo verso il suo sfidante, che le rispose con uno glaciale, freddo e distante.

Lo sapeva bene che Neji era forte, molto forte, ma mai si sarebbe aspettata che l’avrebbe messa in ginocchio tanto facilmente.

E lui, non aveva neppure un graffio.

“Merda, sono proprio in un bel casino.” Pensò digrignando i denti.

- Perché non la finiamo con questa pagliacciata e ti arrendi subito?- le consigliò Neji, gelido.

- Te lo puoi scordare!-

Era in difficoltà, lo vedeva anche lei, ma non poteva, soprattutto non voleva, arrendersi.

- Perché ti ostini tanto a combattere?-

Non la comprendeva, ed iniziava a credere che fosse più stupida di quanto non sembrasse.

La bionda si rialzò a fatica, poi guardò Neji con un ghigno determinato.

- Mai sentito parlare di sogni?-

- Non comprendo. Cosa hanno a che fare i sogni con la tua stupidità?-

Se fosse stata in forze per quella frase l’avrebbe preso a calci in culo, ma li per li cercò di trattenersi, poiché in fondo non aveva tutti i torti.

- Be, nel mio caso tutto. Voglio diventare Hokage, lo desidero più di ogni altra cosa, ed è proprio questo mio desiderio ad alimentare la mia forza.-

- Mpf non dire scemenze, non basta desiderarlo, diventare Hokage è un onore che spetta solo a pochi predestinati, e non credo che una ragazzino debole e ingenua come te rientri in quella categoria.-

Shikamaru dagli spalti strinse i pugni, frustrato.

Quel tizio non sapeva nulla di lei eppure la stava criticando, le dava della stupida, giudicava il suo sogno un assurdità e le dava della debole.

Non aveva la minima idea di quanto fosse forte, nonostante gli ostacoli che trovava sul suo cammino, e lui odiava le persone che la giudicavano ancor prima di conoscerla.

Le aveva sempre odiate.

“Coraggio Naruko.”

- Il destino di ognuno di noi è già scritto, nessuno può sottrarvi, come nel mio vi era scritto che sarei diventato il servo della casata principale, nel tuo è scritto che oggi perderai.-

Neji continuò a parlare di destino, di forza, di futuro predestinato, e Naruko si sentiva sempre più persa e confusa.

Ma di che stava parlando?

Quei discorsi lei proprio non li capiva.

- Basta taci!- non riuscì più a sopportarlo.

Si rialzò definitivamente, pulendosi il sangue che le colava dalla bocca e fissando truce il suo avversario.

- Io non sono debole, tantomeno permetto ad altri di decidere per me, io diventerò Hokage, realizzerò il mio sogno, e lo farò con le mie sole forze!-

Caricò un pugno contro Neji che, stufo, decise di chiudere l’incontro.

Evitò con facilità il colpo della bionda, poi iniziò a chiuderle tutte le 64 porte del chakra, scaraventandola a terra.

- Ormai è finita, con le porte bloccate non puoi più utilizzare il chakra. È inutile, un fallito resterà sempre un fallito.-

E si girò di spalle.

Con tutta la forza di volontà che aveva in corpo, si rialzò, più determinata di prima, ed unì le mani in modo da poter richiamare il chakra.

“Non perderò contro di lui! Ha fatto del male ad Hinata-chan, ha deriso i miei sogni, ed io questo non lo posso perdonare!”

Quei gesti attirarono l’attenzione di Neji, che si girò sogghignando.

- È inutile, non puoi richiamare il chakra, si può sapere perché continui ad opporti al destino?-

- Del tuo adorato destino, non me ne frega niente! Perché il destino di cui parli, io lo posso cambiare!-

In quell’istante Neji attivò il Byakugan, e ciò che vide gli fece sgranare gli occhi.

Un intensa quantità di chakra arancione, che partiva dal ventre della ragazza, andò ad inondare tutti i canali di chakra, per poi esplodere e circondare tutta Naruko.

Fu un susseguirsi di scontri corpo a corpo, di lanci di kunai e shuriken, di tecniche di alto livello, che si concluse con una grande esplosione, quando il chakra rosso di Naruko, che ora avvolgeva anche un kunai, cozzò contro la Hakkeshō Kaitendi Neji.

Quando il polverone si diradò, si potè notare lo Hyuuga, traballante ma ancora in piedi, mentre la bionda era a terra, senza più chakra in corpo.

Il ragazzo la guardò, ormai sicuro della sua vittoria, ma un rumore dal terreno lo colse di sorpresa.

Da sotto terra sbucò la ragazza, che con un potente pugno mandò a terra il portatore del Byakugan, decretando così la fine dell’incontro.

Genma, l’esaminatore, sorrise dichiarando la fine dell’incontro.

- La vincitrice è Naruko Uzumaki!-

Dagli spalti si levarono grida d’approvazione, mentre la bionda si guardava intorno spaesata.

- H-Ho vinto…?-

Le ci volle qualche secondo perché il cervello elaborasse quel pensiero, ma quando arrivò la gioia scoppiò.

- Ce l’ho fattaaaa!!!!- esultò saltando di qua e di la.

- BRAVISSIMA LA MIA NIPOTINAAA!!!!-  anche l’Hokage non trattenne le lacrime di gioia.

Dagli spalti anche i compagni d’accademia sorridevano, felici per lei, ed anche molto sorpresi che quella testa quadra avesse vinto.

Ad una velocità assurda, la bionda si arrampicò per il muro che portava agli spalti dei concorrenti, e con uno slancio abbracciò Shikamaru.

- Hai visto ce l’ho fatta!-

Gli buttò le braccia al collo, e non ci volle molto perché il Nara le rispose prendendola per i fianchi.

- Si, sei stata bravissima.- si complimentò.

La bionda alzò la testa, quanto bastasse per poterlo vedere in faccia, ma senza scogliere l’abbraccio.

- Ora tocca a te vincere, ma prima sarà il turno del teme.- sorrise, prima che si ricordasse di un particolare.

- A proposito, dov’è Sasuke?- si staccò dal moro, in cerca dell’altro compagno di team che, però, non riusciva a vedere.

- Non è ancora arrivato, mi chiedo che fine abbia fatto.-

Anche L’Hokage si trovava in difficoltà a causa di questo ritardo, e normalmente avrebbe già dovuto squalificare l’Uchiha per questo.

Di fianco a lui vi era il Kazekage, che assisteva alla discussione tra l’Hokage ed un ninja, il quale suggeriva all’anziano uomo di squalificare Sasuke.

“Non posso permetterlo!”

- Hokage, io ci rifletterei bene.- disse il leader della sabbia, in tono calmo e pacato.

- Cosa intendete Kazekage?-

- Be, la maggior parte degli spettatori è venuta qui apposta per assistere all’incontro del giovane Sasuke Uchiha, non crede potrebbe scoppiare una rivolta se lo squalificasse?-

- Avete qualche suggerimento?- chiese l’anziano uomo, d’accordo col ragionamento del kage di fianco.

- Be, io direi di rimandare l’incontro di Sasuke per ultimo, nel mentre perché non prosegue con gl’altri-

La proposta del ninja della sabbia fu valutata, e alla fine Sarutobi si disse che era la soluzione migliore.

Annunciò al pubblico lo spostamento dell’ordine degli incontri, anche se la sua decisione lasciò perplessi diversi spettatori, più di tutti una certa biondina.

- Lo rimandano? Ma che cavolo combina quel baka, vuole farsi eliminare?!- sbuffò inviperita.

- Accidenti a lui, troppo tempo con Kakashi-sensei deve avergli fatto male.- sospirò sconsolata.

- Ricordami di ringraziare Sasuke per questo bel regalo, a causa sua il mio incontro si è avvicinato ancor di più.- sbuffò invece Shikamaru, seccato come noi mai da questo cambio di programma.

Soltanto che, purtroppo per lui, le sorprese non erano ancora finite.

- Il prossimo incontro, sarà tra Sabaku no Kankuro, e Shino Aburame.-

Il ninja degli insetti si avvicinò al suo sfidante per augurargli buona fortuna, ma quest’ultimo fece una cosa che lasciò sconvolti tutti quanti.

- Io vorrei ritirarmi!-

Dal pubblico si levò un coro di proteste, lasciando tutti visibilmente delusi e arrabbiati.

Shino e Shikamaru, che erano i più astuti, sentirono immediatamente puzza di bruciato in quella storia.

- Ma che significa?! Perché ti sei ritirato?- chiese la bionda, avvicinandosi a Kankuro.

Il ragazzo si voltò verso di lei, sollevandole il mento e stringendolo tra due dita.

- Ma è ovvio no? Mentre il tuo amico è impegnato nel combattimento io mi posso divertire con te.- ghignò malizioso.

Naruko non ebbe neanche il tempo di arrossire, che una mano la strattonò per il polso, e in un batter d’occhio si ritrovò dietro Shikamaru, che inceneriva con lo sguardo il ninja di Suna.

- Te lo dirò una volta sola, prova a toccarla con un dito e ti assicuro che sarà l’ultima cosa che farai.-

La bionda rimase basita dalle parole di Shikamaru, ma a stupirla ancor di più fu il suo comportamento.

Sapeva bene che il Nara era uno che difficilmente perdeva la pazienza, normalmente era un tipo calmo e pacato, e anche pigro, per cui vederlo in quella versione l’aveva sconvolta.

- Uuu ma che paura, cos’è, sei geloso?- furono le parole strafottenti di Kankuro.

- Si e anche molto.- ghignò il Nara mentre la mandibola della ragazza toccava terra e le sue guance assumevano una tonalità rosso peperoncino.

 - A parte Sasuke che ormai è mio amico, nessun altro può giocare con Naruko, è una nostra esclusiva, ti è chiaro? Mi sembrava che te l’avessimo già detto.-

Da quella frase, il rosso d’imbarazzo che aveva preso possesso del viso di Naruko, fu sostituito da un rosso di rabbia incontrollata.

- Shikamaru……-

Il moro rabbrividì per il tono con cui l’aveva chiamato, e quando si girò, lentamente già pensando al peggio, sbiancò e deglutì pesantemente.

- DA QUAND’È CHE SAREI DIVENTATA DI VOSTRA PROPRIETÀ?!?! MI SEMBRAVA CHE ANCHE NOI AVESSIMO CHIARITO QUESTAO PUNTO!!!!-

Probabilmente, se l’esaminatore non avesse interrotto tutti, la bionda avrebbe certamente ucciso il suo “caro” migliore amico.

Infatti, mentre gli esaminandi discutevano, nelle tribune del pubblico cresceva il mal contento, se non intervenivano sarebbe scoppiata una rivolta.

Temari, conscia che se non avesse agito subito il loro piano sarebbe fallito, volò all’interno dell’arena senza essere stata chiamata, e invitò Shikamaru a fare lo stesso.

- Forza cosa aspetti? Sono io la tua avversaria.-

Il Nara si sporse per guardare la ninja con fare shoccato.

Non aveva nessuna voglia di combattere.

- Ma coma è già il mio turno? Accidenti non ne ho proprio voglia, magari mi ritiro anche io.-

Sfortunatamente per lui, una certa biondina, in questo caso non la sua avversaria, non la pensava allo stesso modo.

- Non pensarci neanche! Forza Shikamaru fagli vedere chi sei!!-

Con un colpo alla schiena, Naruko buttò letteralmente giù dalla ringhiera lo sfortunato Nara, che precipitò al suolo maledicendola.

“Naruko questa me la paghi, e anche tu Sasuke.”

Ovviamente anche l’Uchiha, da parte del Nara, avrebbe pagato caro il suo ritardo.

Di malavoglia si alzò, voltandosi verso la sua avversaria e dando così il suo consenso nel combattere.

- Che l’incontro tra Shikamaru Nara di Konoha e Sabaku no Temari di Suna abbia inizio!-

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Appena fuori le mura del villaggio, un gruppo di ninja del suono era impegnato in uno strano rituale, e tutti attendevano gl’ordini di qualcuno.

- Ancora nessuna notizia dal capo?- chiese uno degli uomini.

- No, non ancora. Continuiamo col rituale e cerchiamo di completarlo prima del segnale. Appena arriverà saremo pronti per attaccare.- rispose un altro.

Dopo di che, entrambi iniziarono a ridere sguaiatamente.

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Sugli spalti, la gente esultava entusiasta dell’incontro che si stava svolgendo, anche se quello che aveva colpito molte persone era stato quello di Naruko.

Infatti, i Gennin dei Team 8 e 10 stavano parlando proprio di quello, e di come la biondina fosse riuscita a battere un favorito come Neji.

- Naruko-chan è stata fantastica, non avrei mai pensato sarebbe diventata così forte!- esclamò Ino euforica.

- Hai ragione, non avrei mai creduto che potesse battere Neji.-

- Sakura che da ragione a Ino? Qui stà per finire il mondo!- fu il commento sarcastico di Choji mentre si ingozzava di patatine.

- Stà zitto tu! Piuttosto, sapete come stà Hinata-chan?- chiese Sakura, la voce esprimeva tutta la sua preoccupazione.

- È ancora la dietro con quell’Anbu, Kiba è con lei.- aveva risposto Ino, triste e preoccupata.

Durante lo scontro di Naruko e Neji, la Hyuuga si era sentita di nuovo male, a causa dei colpi inferti da Neji durante le eliminatorie, ed uno degli Anbu di Konoha, che si era definito un medic-ninja, l’aveva presa e portata infondo alle tribune per curarla.

Kiba era andato con lei, preoccupato per le condizioni della mora.

I tre scacciarono la tristezza, preoccuparsi era giusto ma sapevano che Hinata era forte e che si sarebbe ripresa, quindi tornarono a concentrarsi sullo scontro.

- Dite che Shikamaru ce la farà?- chiese Sakura.

- Lo spero, anche se un tipo pigro come quello ha ben poche possibilità.-

- Si vede che non lo conosci bene Ino.-

- Che vuoi dire?- rispose lei a Choji, in tono leggermente infastidito.

- Be, è verissimo che Shikamaru è pigro e non ama combattere, ma se si impegna non c’è nessuno che lo può battere.-

Quella frase lasciò spiazzate le due ragazze.

Qualche tribuna più in la, due Jonin stavano avendo una conversazione simile, incentrata sulle abilità del giovane Nara.

- Allora Asuma, ho saputo che sei stato tu ad allenare Shikamaru vero?-

Una bella donna dai lunghi capelli corvini e occhi cremisi sedeva accanto al figlio dell’Hokage, e fu proprio lei a porre la domanda.

- Si è così, e devo ammettere che ha del talento.-

Sorrise l’uomo.

- Davvero? eppure, io ho sentito che all’accademia non si impegnava, tutt’altro. Iruka ha anche detto che spesso dormiva sul banco e non prestava mai attenzione.-

Asuma sorrise, con un gocciolone che gli scendeva dalla nuca nel constatare quanto quelle parole fossero vere.

- In effetti, a prima vista Shikamaru può sembrare pigro e svogliato, anzi lo è senza dubbio, ma è proprio questo il suo punto di forza.-

- Cioè che intendi?-

- Dimmi Kurenai, se tu te lo trovassi come avversario, quale sarebbe la tua reazione?-

- Be, di sicuro mi rilasserei e darei per scontata la mia vittoria.-

Li, la donna sembrò capire.

- Esattamente. Ma sottovalutare quel ragazzo è l’errore più grosso che si possa fare, perché lui è un genio.-

- Un genio?-

- Già, è il degno erede del clan Nara. Lui non ha bisogno di grandi spiegazioni, gli basta osservare una situazione per trovare la strategia più efficace per vincere.-

- Stupefacente.-

Kurenai era rimasta di stucco, e dopo quelle parole entrambi si concentrarono sulla battaglia.

 
 

Nel mentre, anche Choji aveva raccontato della grande intelligenza del Nara alle ragazze, che ne rimasero shoccate.

- Però, non credevo che quella testa d’ananas fosse così intelligente.- sorrise Ino.

- Già, allora sarà sicuramente Shikamaru a passare!- affermò convinta Sakura.

- No, non credo. Sicuramente Shikamaru non passerà.-

Choji, che intanto si stava riempiendo di patatine, sembrava contraddirsi ad ogni frase, e la cosa stava facendo innervosire la bionda.

- Insomma Choji vuoi deciderti?! Sembri una contraddizione vivente?!-

Ma non ricevette risposta dall’Akimichi, siccome aveva la bocca troppo occupata a masticare per rispondere.

Sakura rise rassegnata, mentre Ino, al culmine dell’esasperazione, decise di concentrarsi sull’incontro per evitare di strozzare il ragazzo.

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- Coraggio Shikamaru puoi farcela!!!-

Dalla zona dove vi erano gli esaminandi, Naruko faceva il tifo per l’amico, anche se non aveva dubbi su come sarebbe finito l’incontro.

“ Ci scommetto, farà qualcosa di stupido.”

Non sapeva spiegarsi il perché di quella sensazione, ma conosceva il Nara abbastanza bene da esserne sicura.

- Il tuo amico non ha speranza, perderà sicuramente.- affermò Kankuro, avvicinandosi.

La bionda sbuffò, spostandosi ad una sicurezza di distanza dal Ninja.

- Credo che tu abbia ragione.-

Sembrava esasperata, anche per il fatto che appoggiò il mento alla ringhiera in ferro con fare annoiato e rassegnato, ma quello che sorprese Kankuro fu che gli diede ragione.

- Allora anche tu ti sei accorta della netta superiorità di mia sorella.-

Lei volse lo sguardo verso di lui, in viso un espressione confusa e accigliata.

- Mmm? Guarda che non mi riferivo a quello, sono certa che Shikamaru possa battere Temari, non è quello il problema.- sospirò, riportando lo sguardo sul campo di battaglia.

Stavolta fu il turno di Kankuro di fissarla confuso.

- E allora perché credi che perderà?-

- Perché conosco troppo bene Shikamaru, ormai so perfettamente cosa frulla nella testa di quel cervellone.-

Dopo di che entrambi riportarono l’attenzione sullo scontro.

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Agli occhi di chi non conosceva il giovane Nara, poteva sembrare che fosse in netto svantaggio rispetto alla sua avversaria anche se, per chi invece lo conosceva bene, era l’esatto opposto.

Temari era riuscita a distanziarsi abbastanza dal Nara per evitare di essere presa dalla tecnica Kage Mane no Jutsu, e attaccando contemporaneamente il moro con il Fuuton tramite il suo ventaglio.

Shikamaru si era dimostrato molto abile nello schivare le tecniche, anche se più di una volta era stato colpito, anche se lievemente, da delle lame di vento.

Il Nara si portò velocemente sotto l’ombra prodotta dall’enorme muro dell’arena, cercando di allungare la sua e sorprendere Temari, ma quest’ultima, accortasi del trucco, si era velocemente spostata indietro, arrivando ad un altro punto in cui l’ombra del ragazzo non poteva arrivare.

Shikamaru, stufo di dover combattere, si sedette con le mani congiunte in una strana posizione, mentre gli spettatori, vedendo quella mossa, attendevano trepidanti di assistere alla prossima offensiva del moro.

“Ma che razza di tecnica è? Non ho mai visto un sigillo del genere.” Pensò Temari.

Naruko e Asuma sorrisero, sapendo bene che quella non era affatto una tecnica, bensì il gesto che Shikamaru era solito fare quando si concentrava per elaborare una strategia.

- L’incontro stà per finire.- sorrise l’Uzumaki, e anche il figlio di Sarutobi la pensava come lei.

Con uno scatto, il Nara lanciò un kunai, a cui aveva legato la sua maglia, verso la ragazza che lo respinse con il suo ventaglio.

- Se è questa la tua strategia non riuscirai mai a battermi.- ghignò lei.

Il sorrisetto del ragazzo, però, la confuse, e solo quando vide l’ombra allungarsi verso di lei ne comprese il motivo.

Il kunai a cui era legata la maglia se ne stava in aria, proiettando a terra l’ombra e permettendo a Shikamaru di allungare la propria, anche se per sfortuna Temari riuscì a spostarsi all’ultimo secondo.

- Bene, direi che possiamo considerare l’incontro chiuso.- sorrise Shikamaru, alzandosi in piedi.

- Ma di che stai parlando? Guarda che io……?!-

Le parole le morirono in gola, quando si rese conto di non potersi muovere.

“Ma che succede?! Ero convinta di aver evitato la sua ombra?”

- Ehi biondina prova a guardarti alle spalle.-

Temari fece come le era stato detto, e si accorse che era vicina alla buca scavata nell’incontro precedente da Naruko, e che proprio da li usciva l’ombra del Nara, che si era agganciata alla sua.

Lentamente si avvicinarono all’esaminatore, con Temari che, ormai, si era arresa all’evidente sconfitta.

Entrambi alzarono il braccio, e lei si preparò al colpo di grazia.

- Basta questa storia mi ha stufato, è una vera seccatura combattere. Mi ritiro!-

Inutile dire che la sua decisione spiazzò tutti.

Asuma sorrise con un gocciolone dietro la nuca, conscio che quello che definiva un vantaggio del ragazzo, era anche il suo peggior difetto.

Ino e Sakura spalancarono occhi e bocca, mentre Choji, con il suo sacchetto di patatine tra le mani mormorava un “ve lo avevo detto.”

Naruko, inizialmente cadde a gambe all’aria, e quando si rialzò cominciò a fremere di rabbia.

- Dannato…lo sapevo che avrebbe fatto qualcosa di stupido……SHIKAMARUUUU!!!!!- urlò mentre saltava giù nell’arena.

- N-Naruko…-

Il Nara sbiancò all’istante: quando la ragazza urlava così era un pessimo segnale.

- Tu maledetto…… COME CAVOLO TI È SALTATO IN MENTE DI RITIRARTI QUANDO AVEVI LA VITTORIA A
PORTATA DI MANO?!?!-

Quel giorno la fortuna sembrava essere dalla parte di Shikamaru, poiché in sua difesa intervenne l’esaminatore.

- Su Naruko cerca di calmarti, avrà avuto le sue ragioni.- disse Genma.

- MA QUALI RAGIONI, LA VERITÀ È CHE NON VEDEVA L’ORA DI FARSI UN PISOLINO!!!!-

Dire che era furiosa era poco.

Intanto, i due kage discutevano sul prossimo passo da fare, visto che del giovane Uchiha non vi era ancora traccia.

- Hokage-sama non possiamo più aspettare, dobbiamo squalificare Sasuke.- insistette un ninja della foglia.   

Sarutobi però esitava, non completamente convinto di quella soluzione e preoccupato di una possibile rivolta dei tifosi.

Il Kazekage aveva insinuato in lui questo dubbio ed ora non riusciva a toglierselo dalla testa.

Proprio in quel momento, nel centro esatto dell’arena comparvero due figure molto note, una dai capelli d’argento, mentre l’altra dai capelli corvini.

Subito tutta l’attenzione di Naruko, prima concentrata nel pensare ai mille modi in cui torturare Shikamaru, fu subito spostata sui due nuove arrivati.

- Kakashi-sensei, Sasuke!- esclamò correndo in contro ai due.

Quando ormai fu vicina, il suo sorriso si tramutò in un espressione furente.

- MA DOVE CAVOLO ERI FINITO TEME, LO SAI CHE SEI QUASI STATO SQUALIFICATO?!?!?!-

- Smettila di urlare dobe, non sono sordo.-

- IO URLO QUANTO MI PARE E PIACE CAPITO?! COS’È VUOI PER CASO DIVENTARE UN MINI KAKASHI?!?!-

Poi si rivolse al sensei.

-  E LEI, NON DOVREBBE TRASMETTERGLI LE SUE CATTIVE ABITUDINI, CHE RAZZA DI SENSEI È?!?!-

- Mi dispiace, abbiamo avuto un contrattempo.- si scusò l’uomo, al che Naruko sbuffò.

- Sempre la solita scusa, non cambierai mai neh, Kakashi-nii?-

Anche Shikamaru si avvicinò ai due, fissando l’Uchiha con aria non esattamente amichevole.

- Ohi Sasuke, ti ringrazio per la bella sorpresa, a causa tua ho dovuto combattere prima del previsto, come se non avessi già abbastanza seccature.-

- Vedila dal lato positivo, per un po’ non dovrai più combattere.-

- Certo che non dovrò, mi sono ritirato apposta.-

Sasuke non si sorprese più di tanto, in fondo aveva capito com’era il carattere del Nara, anche se gli dispiacque non poterlo affrontare.

Si volse verso Naruko, che in quel momento stava ancora rimproverando Kakashi.

- Ehi Naru-baka, a te com’è andato lo scontro?-

Lei lo incenerì con lo sguardo, poi sorrise soddisfatta.

- Ho vinto ovviamente, ne dubitavi.-

- Assolutamente.- ghignò l’Uchiha.

- Teme vedi di vincere, così posso darti una bella lezione.-

Sasuke sorrise solamente, ma lo sguardo che le rivolse per Naruko valeva più di mille parole.

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- Gaara cerca di non esagerare mi raccomando.- disse Kankuro, serio ma intimorito.

Il rosso lo gelò con lo sguardo, segno che non apprezzava di ricevere ordini, ma prima che la situazione degenerasse intervenne Temari.

- Quello che Kankuro voleva dire è che forse dovresti contenere il tuo potere, così da prenderli di sorpresa poi.-

Era palese che entrambi i fratelli fossero intimoriti dal minore, e sapendo di cosa fosse capace ne avevano tutte le ragioni.

Gaara diede loro le spalle, dirigendosi verso le scale per raggiungere l’arena, ma prima di sparire del tutto dalla vista dei fratelli sussurrò una frase che nessuno dei due però sentì.

- Distruggerò l’Uchiha.-

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- WAAAAAAAAAAAAAAA SASUKE-KUUUUUUN!!!!!!!!!- fu ciò che gridarono in coro sia Ino che Sakura non appena videro il ragazzo.

Choji dovette tapparsi velocemente le orecchie, altrimenti rischiava di perderne l’uso in modo permanente.

- Sasuke-kun è il migliore, vincerà lui!!- sorrise la rosa.

- Assolutamente, nessuno lo può battere.-

Mentre le due erano in adorazione sotto lo sguardo rassegnato dell’Akimichi, qualcuno li raggiunse, lasciandoli di stucco.

- Ciao ragazzi come va?-

- Rock Lee!!-

Rimasero piacevolmente sorpresi nel vedere Rock Lee, accompagnato da Gai, in quel luogo, poiché non si aspettavano che venisse dimesso così presto.

- Ti hanno dimesso dall’ospedale?- chiese infatti Sakura.

- Non esattamente, ma Gai-sensei è riuscito ad ottenere un permesso speciale per oggi.- spiegò il ragazzo, anche se ciò che voleva sapere era un'altra cosa.

- Sentite, com’è andato l’incontro di Naruko-chan?- chiese, leggermente rosso.

Ino alzò un pollice in su, sorridendo euforica.

- Ha vinto alla grande, per Neji non c’è stato scampo.-

Gai rimase sorpreso da quella notizia, non aspettandosi che Neji, uno dei favoriti, venisse battuto dalla biondina.

- Davvero? sono molto felice per lei.-

Ed era vero, non poteva che essere contento per la vittoria della sua amata bionda, ma decise subito che appena sarebbe tornato in forze si sarebbe allenato ancor di più, per riuscire anche lui a sconfiggere lo Hyuuga.

Poco dopo vennero raggiunti anche da Kakashi, così che si prepararono ad assistere finalmente allo scontro tra Sasuke e Gaara, abbastanza sicuri di una vittoria dell’Uchiha.

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- Non vedo l’ora di assistere all’incontro, sono curiosa di vedere quanto è diventato forte Sasuke.-

Naruko e Shikamaru decisero di prendere le scale per raggiungere i loro amici nelle tribune, e la bionda era eccitatissima all’idea di vedere Sasuke all’opera, tanto che saltellava di qua e di la sotto lo sguardo divertito del Nara.

- Cerca di darti una calmata, se ti agiti troppo poi tentare di calmarti diventa una seccatura.-

La bionda ignorò l’insulto dell’amico, continuando come se nulla fosse, andando però a sbattere direttamente tra le braccia di qualcuno.

Quando la bionda rialzò lo sguardo incrociò due iridi acquamarina, che la fissavano intensamente.

Sapeva bene a chi appartenevano.

- G-Gaara……- sussurrò.

Il rosso continuava a fissarla, stringendola in una morsa che sembrava non aver intenzione di mollare.

Dal canto suo Naruko non sembrava opporre resistenza, poiché ora che era così vicino al ragazzo riusciva a percepire qualcosa di più dell’odio e rancore che normalmente avvolgevano Gaara.

In quegli occhi riusciva a leggerci anche dell’altro, dolore e anche…

- Tristezza…- un altro sussurro uscì dalle sue labbra, anche se inconsapevolmente.

Il rosso la spostò bruscamente, riprendendo il suo cammino come se nulla fosse, mentre Shikamaru si avvicinò alla ragazza in maniera preoccupata.

- Ehi stai bene?!-

La scosse un po’ per le spalle, visto che lei era rimasta incantata a fissare il punto in cui Gaara era sparito.

Uno strano odore pungente e per nulla gradevole attirò la sua attenzione, che riprese a salire, stavolta più velocemente.

Due rampe più in alto, si presentò ai due una scena raccapricciante; due corpi dilaniati talmente ferocemente da rendere impossibile identificarne i proprietari, distesi in una pozza di sangue che sembrava crescere in continuazione.

Naruko si portò le mani alla bocca per trattenere un coniato di vomito, per poi aggrapparsi a Shikamaru infilando la testa tra la spalla ed il collo del moro, incapace di assistere ancora a quell’orribile spettacolo.

Anche Shikamaru distolse lo sguardo, stringendo ancor più forte la ragazza.

Lo stesso pensiero attraversò la mente di entrambi: cos’era Gaara in realtà?

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Quando i due raggiunsero le tribune l’incontro era già iniziato, e non ebbero il coraggio di parlare ai sensei di ciò che avevano visto. Erano ancora troppo sconvolti.

Nel mentre, Sasuke affrontava Gaara in uno scontro diretto, senza esclusione di colpi.

Il moro era così veloce che più di una volta distrusse l’armatura di sabbia di Gaara, che andava man mano crepandosi.

Ad ogni pezzo dell’armatura che si infrangeva, il ninja della sabbia sembrava arrabbiarsi sempre di più, e con la rabbia anche la follia nei suoi occhi cresceva.

Temari e Kankuro iniziarono a preoccuparsi seriamente quando videro il minore creare una sfera di sabbia intorno a lui, come a volersi proteggere.

- O no, non vorrà mica usare quella tecnica?!- disse il ragazzo, già terrorizzato alla sola idea.

Temari non disse nulla, si limitò a ricordare in silenzio la paura che aveva provato quando il minore l’aveva utilizzata l’ultima volta.

“Ma cosa combina, eppure non avrebbe dovuto esagerare?! Cos’hai in mente Gaara?”

Sasuke ormai le aveva provate tutte per riuscire a distruggere la barriera in cui si era rinchiuso il suo avversario, ma niente sembrava funzionare.

Quando poi era riuscito ad aprire un varco per l’interno, ciò che vi aveva visto era talmente mostruosa che neanche lui sapeva dire di cosa si trattava.

Una cosa era certa, voleva vincere e avrebbe vinto, ed in un modo o nell’altro avrebbe tirato fuori di li Gaara.

“Non ho altra scelta, dovrò usa quella tecnica.”

Si arrampicò fino in cima al grande muro dello stadio, e nella mano destra iniziò a concentrare un flusso di chakra che, man mano che cresceva, assumeva sempre di più la forma di un fulmine.

- Che razza di tecnica è quella?!- urlò Naruko stupita.

- Non riesco a credere che tu gliel’abbia insegnata al ragazzo, è una tecnica molto pericolosa.- disse Gai, serio.

- Be, anche tu hai insegnato una tecnica pericolosa a Rock Lee no? E poi Sasuke la sa controllare alla perfezione.- rispose il Jonin mascherato.

- Allora volete rispondermi?!- alla bionda bastava poco quel giorno per perdere la pazienza.

- Quello è il Chidori, anche detto mille falchi. Una tecnica dell’arte del fulmine.-

Intanto, l’Uchiha iniziò a correre velocemente verso Gaara e, più precisamente, la sua barriere, che quando venne a contatto con il Chidori, creò una grande esplosione, innalzando un enorme nuvola di fumo.

Quando la nube si diradò, si poteva notare Gaara ridotto piuttosto male, con la barriera di sabbia completamente in frantumi.

Nessuno degli spettatori, però, ebbe occasione di vedere chi fosse il vincitore dello scontro, poiché una pioggia di piume bianche colpì gli spettatori, facendoli cadere in un sonno profondo. 

Soltanto Kakashi, Gai, Sakura e Ino non si addormentarono, visto che avendo percepito il pericolo utilizzarono una tecnica per  annullare quella del sonno.

Le due ragazze, ovviamente, lo fecero avendo notato la preoccupazione dei sensei.

- Presto ragazzi, portate Gaara al sicuro finchè non si sarà ricaricato.-

Fu l’ordine che diede Baki a Temari e Kankuro, una volta che vide gli spettatori addormentati.

I due non aggiunsero nulla, annuirono e preso il fratello se ne andarono.

Sasuke però non aveva intenzione di lasciarseli scappare e subito iniziò ad inseguirli, deciso più che mai a regolare i conti con il rosso.

- Kakashi-sensei che succede?- chiese Sakura allarmata.

Le sue risposte però comparvero all’improvviso, quando un gruppo di ninja della sabbia e del suono li attaccarono.

L’attacco a Konoha era iniziato.

- Sakura, Ino, dovete svegliare Naruko e Shikamaru e raggiungere Sasuke, potrebbe essere nei guai.-

Le due non se lo fecero ripetere due volte e, mentre Sakura si occupava della bionda, Ino pensò a svegliare il Nara.

- Coraggio Naruko svegliati!- nonostante Sakura avesse eseguito la tecnica, la biondina sembrava non volerne sapere di svegliarsi.

- Mmm che c’è?- finalmente la ragazza aprì gl’occhi, e quello che vide la lasciò confusa.

Molti ninja della sabbia e del suono stavano combattendo contro kakashi e Gai, mentre gli spettatori erano tutti addormentati.

- Ma che succede?-

- Il suono e la sabbia ci hanno tradito ed ora stanno attaccando Konoha.-disse velocemente l’argenteo mettendo fuori combattimento un ninja.

- Kakashi-sensei non riesco a svegliare Shikamaru.- disse Ino allarmata.

Ci pensò Naruko a correre in suo soccorso.

- Hai intenzione di restare li a terra ancora per molto?- fece ironica.

Il Nara si alzò fissandola truce.

- Guasta feste.-

- Ma allora eri sveglio?!- fece la Yamanaka leggermente alterata.

- Si, ma tutta questa storia mi sembrava una gran seccatura che ho preferito dormire.-

- HOKAGE-SAMA!-

Un urlo attirò l’attenzione dei ninja, e ciò che videro fece perdere un battito a Naruko.

L’Hokage era stato preso in ostaggio dal Kazekage, che ora lo stava trascinando da un'altra parte del villaggio, mentre alcuni Anbu li seguivano.

- NONNO!!!!-

Preoccupata per la sorte della persona che si era sempre presa cura di lei, la bionda non ci pensò un attimo a correre in quella direzione, se non che Kakashi la fermò.

- Lasciami andare Kakashi-sensei!! Io lo devo aiutare!!-

- Cerca di calmarti e ragiona. L’Hokage è forte e sa badare a se stesso, e poi ci sono gli Anbu con lui, se la caverà. Ora devi pensare a salvare Sasuke.-

- Ma…-

Tentò di ribattere ma sapeva che il sensei aveva ragione, così si arrese.

- Naruko, Shikamaru e Sakura, voi andate dietro a Sasuke e dategli man forte, Ino tu invece resterai qui e cercherai di svegliare gli altri Jonin, noi ti copriremo le spalle. Occhio ragazzi, questa sarà la vostra prima missione di livello S.-

Detto questo Kakashi utilizzò la tecnica del richiamo per evocare un piccolo cane marrone con la divisa ninja.

- Questo è Pakkun, vi aiuterà nella ricerca, mi raccomando seguitelo senza esitazione, vi porterà fino a destinazione.-

Così senza aspettare oltre, i tre partirono all’inseguimento di Sasuke che, nel frattempo, stava dando la caccia ai fratelli della sabbia.

Quali saranno le sorti di Konoha dopo questo attacco?



































Nel prossimo capitolo:
Vedremo l'epilogo di questa inaspettata guerra, che porterà verità e dolore nella vita degli abitanti di Konoha!
Naruko dovrà affronate a viso aperto gaara scoprendo finalmente cosa nasconda, ma non solo, una vecchia conoscenza farà la sua apparizione proprio nel momento in cui sembrerà tutto stia volgendo per il peggio.
E quando tutto sembra finito e che la pace sia tornata, due nuovi arrivi porteranno scompiglio nella vita della giovane Uzumaki!!
Tutto questo nel prossimo cpaitolo!!













*Note Autrice*
Premetto che doveva essere più lungo, ma stava diventando esagerato così ho deciso di tagliare.
Dirò anche che non mi convince molto come capitolo, visto che non sono brava a descrivere i combattimenti, ma spero vi sia piaciuto.
Per ora è solo di passaggio, ma nel prossimo ci saranno grandi novità!
Un bacio a tutti, grazie e alla prossima.
Jeo 95 =3
p.s. Scusate gli errori che sicuramente ci saranno nonostante abbia ricontrollato fino alla nausea ^.^"

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Capitolo 16
*** Momento critico! Seconda prova durante la guerra! ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA
 
 


CAPITOLO 16– MOMENTO CRITICO! SECONDA PROVA DURANTE LA GUERRA!

 


Li stavano inseguendo, lo potevano percepire.

Era sempre più vicino e presto li avrebbe raggiunti, allora si che sarebbero stati guai per loro.

Con Gaara in quelle condizioni non potevano certo permettersi uno scontro con l’Uchiha, li avrebbe certamente annientati, quindi restava soltanto la fuga.

Correre senza mai fermarsi, correre e sperare che non li prendesse.

- Non possiamo continuare così Kankuro, presto ci prenderà!-

Temari aveva ragione, lo sapeva bene anche lui, tuttavia non avevano altra scelta, in quel momento la loro priorità era Gaara e ciò che sarebbe successo se non avesse riacquistato subito il controllo.

- Lo so, ma che possiamo fare? Gaara è un pericolo più grande ora!-

Nonostante fosse svenuto ed estremamente debole, il minore dei fratelli Sabaku no, a detta dei maggiori, restava un pericolo troppo grande.

- Allora cosa proponi? Se ci prende sarebbe comunque un problema no?-

Il ragazzo si fermò di colpo, con un piano in mente, così non perse tempo e lo espose alla sorella.

- Prendi Gaara e continua a correre.- e le porse il rosso.

Temari passò il braccio del fratellino attorno al suo collo, per poi afferrarlo per la vita con l’altra sua mano.

- E tu che farai?-

Nonostante lo sgridasse spesso, teneva al fratello e non voleva che gli capitasse qualcosa di male.

- Tenterò di rallentarlo, tu intanto vai.-

A malincuore, la bionda dovette cedere, ma pregò affinché Kankuro non perisse nello scontro.

“Ti prego Kankuro, non morire…”

Vedendo la sorella ed il fratellino sparire fra gli alberi Kankuro sospirò per poi voltarsi, pronto a ricevere l’Uchiha, ignaro di una presenza che da dietro l’albero lo stava spiando.

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- Ma dove cavolo si è cacciato quel teme?!-

Era da un pezzo che correvano, e ancora non c’era traccia di Sasuke da nessuna parte.

E ora Naruko, impaziente di natura, stava perdendo la poca pazienza di cui si era armata per quella missione così delicata quanto importante.

Di una cosa era certa, appena avrebbero ritrovato Sasuke, lo avrebbe preso a calci, poco ma sicuro.

- Smettila si chiamare Sasuke-kun in quel modo! Lui non è affatto così!-

Ovviamente Sakura si opponeva con tutta se stessa al modo in cui la bionda si rivolgeva al suo amato, ma ora come ora, a Naruko importava poco dei rimproveri della rosa.

- Lo chiamo come mi pare quel baka! Appena lo becco, gliela faccio passare io la voglia di fare l’eroe!-

- Calmati seccatura, cerchiamo di restare lucidi e pensare ad un piano perché qui ci stanno inseguendo.-

Shikamaru aveva notato subito la presenza di qualcuno alle loro spalle, e se quelle due non avessero litigato tutto il tempo, probabilmente, se ne sarebbero accorte anche loro.

Lo insospettiva invece il fatto che Pakkun, in quanto dotato di super udito ed olfatto, non se ne fosse reso conto prima.

- Vedo che finalmente qualcuno se n‘è accorto, allora non siete poi tutti così stupidi.-

Il commento del cane non piacque a nessuna delle due ragazze, sentitesi chiamare in causa, ma il Nara non diede tempo loro di esprimere qualche lamentela.

- Dunque te ne eri accorto, perché non ce l’hai detto? Uffi possibile che ci debbano sempre essere delle seccature? Naruko basta e avanza.-

Sussurrò l’ultima parte, ma la biondo lo sentì comunque e fulminò il compagno con lo sguardo.

- Io devo solo portarvi da Sasuke, non farvi da balia, siete ninja, allora utilizzate i vostri sensi.-

Non c’era che dire, quel cane ricordava un po’ Shikamaru, lo pensò subito la bionda, meno faceva e più era contento.

- Ehi cervellone, allora che facciamo con i tizzi dietro di noi?-

Non rispose alla domanda della bionda, ma iniziò a riflettere, cercando di pensare alla strategia migliore per fermare i loro inseguitori.

Improvvisamente si fermò, talmente in fretta che Naruko per la sorpresa rischiò di cadere dall’albero.

- Ma sei matto? Perché ti fermi così all’improvviso?!-

- Perché ho un piano. Vuoi due andate avanti, qui ci penso io.-

- SCORDATELO NON TI LASCIO INDIETRO!!!-

Sakura sobbalzò per il tono usato da Naruko, duro e di rimprovero, così diverso da quello solare e scherzoso che utilizzava sempre.

Sembrava estremamente seria, come la rosa non l’aveva mai vista, come nessuno, esclusi pochi, l’aveva mai vista.

- Non c’è tempo per discutere, dovete aiutare Sasuke e questi tipi non ci lasceranno andare tanto facilmente. Fidati di me, in fondo sono un genio.-

- Non esiste! Io mi fido di te, ma sai come la penso! Chi abbandona un amico non è degno di essere un ninja, AMI RIFIUTO DI LASCIARTI INDIETRO!!!-

Sakura la vide tremare, se per la rabbia o per la consapevolezza che Shikamaru aveva ragione non seppe dirlo, ma capì che quella per la biondina era una scelta difficile.

I suoi due compagni avevano bisogno di lei, entrambi, ma poteva aiutarne solamente uno e doveva scegliere.

Non poteva permettersi di sprecare chakra in copie, per Gaara o chiunque si sarebbe trovata davanti aveva bisogno della massima energia, per cui era obbligata a scegliere.

Una cosa che mai avrebbe voluto fare.

- Non farmi questo Shikamaru, non voglio scegliere uno di voi…-

Un sussurro, una speranza, una preghiera, in quelle parole dette con voce tremante dall’unica persona che mai si era lasciata intimorire prima di allora, Sakura non potè che avvertire il bene che Naruko voleva al suo team.

No, non bene.

Era qualcosa di più, un affetto che univa lei, Kakashi e i due mori, qualcosa che nessuno avrebbe mai potuto spezzare, l’amore di una famiglia.

Perché in quel team così casinista e sgangherato, in quel team in cui non c’era giorno senza che qualcuno litigasse, Naruko aveva finalmente trovato una famiglia.

Shikamaru le sorrise mesto, avvicinandosi e scompigliandole affettuosamente i capelli.

- Non ti chiederei mai di scegliere, questa è una strategia di squadra, tu devi soltanto fidarti di me ok? Ti prometto che non morirò, ma tu vedi di fare altrettanto.-

Naruko sospirò rassegnata, per poi regalare uno dei suoi migliori sorrisi al Nara, prima di tornare nuovamente a correre dietro a Pakkun affiancata da Sakura.

Il moro non si lasciò sfuggire però l’augurio che le aveva fatto la biondina prima di voltarsi per correre.

Sorrise e si preparò all’attacco, quel giorno avrebbe dovuto davvero impegnarsi per non rimanere ucciso dai suoi avversari.

Una gran seccatura, ma per la sua Naruko questo ed altro.
 
 
- Sei sicura che possiamo fidarci a lasciarlo solo?-

Sakura espresse il suo dubbio su quel gesto tanto avventato, ma il sorriso sicuro di Naruko la rasserenò.

- Tranquilla, quando quello usa il cervellone che si ritrova, nessuno lo può battere.-

Aveva la massima fiducia nel compagno, e sapeva che sarebbe tornato da loro sano e salvo.

Ora il problema però era Sasuke, doveva concentrarsi principalmente su di lui in quel momento.

“Aspettami teme, non azzardarti a perdere sai? Solo io posso batterti!”

Con questo pensiero aumentò il passo, sperando di raggiungere l’Uchiha prima che fosse troppo tardi.

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Finalmente l’aveva raggiunto, il suo avversario.

Merito di Shino che aveva trattenuto il marionettista che si era messo sulla sua strada.

Voleva a tutti i costi finire il suo combattimento con Gaara, ma ora non era più tanto convinto.

Certo un avversario tanto forte non lo si incontra spesso, ma c’era qualcosa di diverso in quel ragazzo.

Poco prima, quando l’aveva raggiunto, sembrava al minimo delle forze sorretto dalla sorella e impossibilitato a compiere anche il più piccolo dei movimenti.

Ma era tutta un’illusione.

Tempo pochi secondi e si era trasformato in una creatura mostruosa assetata di sangue, del suo sangue.

Una creatura che lo aveva attaccato senza esitazione, e che aveva costretto alla fuga anche la sua stessa sorella.

Davanti a lui non c’era un ragazzo, ma un mostro deformato, che di Gaara aveva ben poco.

La sabbia gli ricopriva gran parte del corpo, facendogli perdere gran parte della sua umanità, se non tutta quanta.

Ormai aveva ben poco di umano, e Sasuke non riusciva più a tenergli testa.

Neanche con il segno maledetto.

Gli si era attivato quasi per caso, preso da un impeto di rabbia, ma era servito a ben poco, poiché Gaara lo stava distruggendo.

Letteralmente.

Ora si trovava a terra, steso su uno spesso ramo di una quercia vicino al lago poco fuori Konoha, schiacciato da quello stesso potere che prima gli aveva ridato forza e vigore, ma che si stava prendendo la sua giovane vita.

E il pugno di sabbia del rosso gliel’avrebbe strappata, se non fosse stato per un qualcosa che si era frapposto fra lui ed il colpo, o meglio, qualcuno.

- SASUKEEEE!!!!-

Un pugno potente e deciso colpì in pieno volto l’essere di sabbia, che fu scaraventato contro un albero, ma che si rialzò inerme.

Davanti a se, il moro vide soltanto la chiama bionda di Naruko che gli dava le spalle, prima di sentire una seconda voce di fianco a lui.

- Sasuke-kun stai bene?-

Riuscì a riconoscere la voce dolce e preoccupata di Sakura che lo stava aiutando a rialzarsi e che lui tentò di scartare senza successo.

- Si tutto bene, ma voi che ci fate qui?-

- Kakashi-sensei ci ha mandate ad aiutarti pensava che…-

- Non ho bisogno del vostro aiuto! Andatevene quel mostro è troppo forte per voi!-

Prima che potesse anche solo pensare di staccarsi da Sakura, che al momento era l’unica che lo teneva in piedi, un sonoro ceffone gli infiammò la guancia, senza che ebbe il tempo di realizzare nulla.

Naruko era infuriata, lo si leggeva dai suoi occhi celesti sempre allegri che ora era l’ira ad avere il controllo su di lei.

Lo afferrò violentemente per il colletto, ignorando le proteste della rosa sul fatto che fosse mal ridotto e che non si reggesse in piedi.

- MA CHI CAZZO TI CREDI DI ESSERE TU?!?!-

Non seppe cosa risponderle, per la prima volta Sasuke Uchiha si ritrovava spiazzato dalla durezza di quegli occhi che lo attiravano così tanto.

- TI CREDI FORSE INVINCIBILE SOLO PERCHÈ KAKASHI-SENSEI TI HA ALLENATO?! BE CARO MIO HAI PROPRIO PRESO UN GRANCHIO!!-

- Naruko-chan ti prego…-

- No Sakura, il ragazzo deve capire che non può fare sempre di testa sua, quando si è parte di un team bisogna agire in squadra e non di testa propria.-

Pakkun zittì la rosa, che decise di non intervenire. Era una questione tra compagni di team e lei non centrava.

- TI AVVISO, NON AZZARDARTI MAI PIÙ A FARE UNA CAZZATA DEL GENERE O GIURO CHE PRIMA TI SALVO IL CULO POI TI AMMAZZO CON LE MIE MANI HAI CAPITO?!?! E SE PER CAUSA TUA SUCCEDERÀ QUALCOSA A SHIKA GIURO CHE NON VIVRAI ANCORA MOLTO!!!-

Lo scaraventò nuovamente tra le braccia della rosa, per poi girarsi verso il rosso, furente come non mai.

- Sakura ti affido il teme, io me la vedo con Gaara.-

Saltò già dall’albero, ma nessuno potè vedere lo sguardo della bionda, altrimenti avrebbero notato la trasformazione dei suoi splendidi zaffiri celesti, in due rubini color sangue.

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Una barriera.

Una stupida barriera lo separava dai suoi fidati ninja, dal suo amato villaggio e dai suoi concittadini.

Bloccato su quel maledetto tetto mentre la sua gente soffriva, tutto a causa dello stesso uomo che lo aveva rinchiuso.

Per di più lo stava obbligando a combattere contro i suoi predecessori, un atto che da parte di Orochimaru si sarebbe dovuto aspettare.

Ma lui era il terzo Hokage, e non si sarebbe lasciato battere tanto facilmente.

- Vuoi dirmi cosa vuoi Orochimaru?!-

Il ninja serpente fissò l’ex sensei con sguardo furbo, presagio per nulla positivo.

- Ci sono molte cose che voglio, distruggere Konoha, Sasuke Uchiha…il libro.-

All’Hokage partì un brivido lungo tutta la schiena, il terrore dipinto negli occhi, probabilmente da un momento all’altro avrebbe fatto un infarto a quella rivelazione.

Come poteva quell’essere meschino sapere del libro?

- Che cosa sai?! PARLA!!!-

- O nulla di più di ciò che sai anche tu, ovvero che con quel libro si possono ottenere dei poteri stupefacenti, ma che solo gli eletti lo possono avere. Guarda caso sia il libro che l’eletto sono qui a Konoha.-

Sarutobi fissò truce l’ex allievo, rimpiangendo di non averlo ucciso anni or sono, quando ne aveva avuta l’occasione.

- Purtroppo non so ancora chi sia ne dove sia finito quel libro, ma stà pur certo che chiunque sia passerà presto dalla mia parte!-

- Non contarci lurida serpe, nessuno dei miei alleati passerà con te, o almeno non finchè avrò vita!-

E attaccò il Sennin con tutta la forza che gli era rimasta in corpo, se avrebbe dovuto soccombere lo avrebbe fatto lottando.

- A questo c’è rimedio.-

E Orochimaru non aspettava altro.

Si lanciarono l’uno contro l’altro, facendo cozzare tra di loro i kunai, provocando delle scintille infuocate.

Tobirama, all’ordine di Orochimaru creò un immensa onda gigante, così che travolgesse Sarutobi, ma quest’ultimo con una potente tecnica della terra la bloccò.

Più difficile fu fermare l’arte del legno di Hashirama, suo creatore ed unico utilizzatore, con la quale generò un intera foresta, che per poco non stritolò l’Hokage in una morsa fatale.

Ma il fuoco brucia il legno, per cui bastò utilizzare la palla di fuoco suprema per sfuggire alle piante stritolanti.

Nonostante le sue abilità però, il Terzo restava comunque in svantaggio, ed era in seria difficoltà.

Uno scontro duro ed inimmaginabile, colpi di spada che si alternavano a altrettanto incredibili Jutsu.

Dalla sua, l’eremita dei serpenti aveva sia lo Shodaime che il Nidaime Hokage, mentre Sarutobi aveva evocato il possente Enma, il re dei primati.

Il Sandaime era veramente nei guai, eppure doveva pur esserci una soluzione, per il bene del villaggio e del nuovo eletto, lui la doveva trovare!

- Sai sensei, c’è anche un'altra cosa che mi interessa.-

Orochimaru fermò per un momento la battaglia, rivelando un altro dettaglio a Sarutobi. Visto che stava  per morire, volle concedergli una spiegazione.

- E sarebbe?-

Non abbassò neanche per un attimo la guardia, c’era poco da fidarsi.

Due parole. Bastarono quelle a riaccendere la scintilla del combattimento dell’Hokage, che con tutto se stesso di lanciò contro i suoi nemici, rinvigorito da una forza che un uomo della sua età non dovrebbe più possedere.

Riuscì ad immobilizzare i due Kage precedenti, componendo velocemente dei sigilli che avrebbero messo la parola fine a quella sfida per sempre.

- Non te la farò toccare nemmeno con un dito Orochimaru, con questa tecnica metterò fine alla tua vite e a tutti i miei errori.- 

Un enorme Shinigami viola apparve dietro Hiruzen, in tutto il suo orribile splendore e la sua imponenza.

Aveva attivato il sigillo maledetto, una tecnica a che anche Orochimaru temeva, e alla cui vista la serpe tremò.

- MALEDETTO SARUTOBI CHE VUOI FARE?!?!?!-

Hiruzen rise alla faccia terrorizzata della serpe, ma non perse tempo ed agì.

Sigillò dentro di se le anime dei suoi predecessori, che lo ringraziarono per la salvezza donata ai loro spiriti, poi caricò il suo ex allievo.

Orochimaru tentò in tutti i modi di spostarsi, ma Enma, nonostante contrario all’utilizzo di quella tecnica, lo bloccò per aiutare Sarutobi.

Ed il terzo colpì le braccia della serpe, agganciandosi a lui tramite il collegamento del sigillo ed iniziando ad estrarre l’anima dal corpo già pallido dell’uomo.

Ormai era in trappola, ma si sa, un serpente diventa ancor più aggressivo se messo alle strette.

Con i suoi occhi gialli Orochimaru individuò la Kusanagi, la sua fidata spada, che era finita non molto lontano nello scontro con Sarutobi.

Sorrise sadico, prima di richiamarla a se con le dita, nonostante le sentisse sempre meno, e far si che trapassasse l’Hokage, da parte a parte.

Il vecchio sputò sangue, mentre dalla ferita in petto il liquido rosso iniziò a scendere sempre più copiosamente, mentre la spada premeva sempre di più per sfondargli il torace.

Ma non avrebbe mollato, non avrebbe permesso a quel pazzo di prendere ciò che voleva, specialmente lei.

Sarebbe morto comunque a causa del sigillo, ma avrebbe portato Orochimaru con se.

Per il suo villaggio, per i suoi concittadini, per i suoi predecessori, per la sua famiglia, e per la sua adorata Naruko.

Sorrise rivolgendo il suo pensiero alla biondina che non aveva mai perso il sorriso, nonostante il male che quel villaggio le aveva fatto.


Inizio Flashback

- Nonno guarda ho fatto un disegno!-

Una bimba bionda sui 5 anni gli si avvicinò, un foglio con su un bel disegno ed un sorriso orgoglioso in volto.

L’Hokage ricambiò il sorriso, prendendo tra le mani il foglio e osservandolo con estremo interesse, posando poi una mano sui capelli della bambina e scompigliandoli affettuosamente, che intanto lo guardava impaziente di un parere.

Le guance rosse e gli occhi che le brillavano, fecero risaltare ancor di più il sorriso che le illuminava il volto.

- Bravissima Naruko-chan, sei molto brava a disegnare.-

Lei rise al complimento, andando poi a sedersi sulle ginocchia del nonno e riprendendo il disegno tra le piccole manine.

- Guarda nonno, siamo io e te!-

Rise solare.

- Lo vedo, siamo proprio noi, ma cosa stiamo facendo?-

Aveva capito subito che erano loro, ma non aveva compreso a pieno cosa stessero combinando.

- Mi stai incoronando Hokage nonno!-

Rispose lei, come fosse la cosa più ovvia del mondo, mentre il erzo sgranò gli occhi.

- Vuoi diventare Hokage?-

Lei annuì convinta.

- Già, così tutti vedranno come sono forte e mi accetteranno per forza.-

Sorrise, ma il sogno che aveva appena dichiarato di voler realizzare fece inumidire gli occhi del vecchio, commosso ed orgoglioso della determinazione e dal buon cuore della bambina.

Altri al suo posto avrebbero odiato il villeggio, mentre lei voleva sforzarsi per farsi accettare così com’era, senza odio o rancore verso le persone che la trattavano male dalla sua nascita.

Hiruzen notò un altro disegno, e quando lo guardò bene non potè che sgranare gli occhi.

Cosa significava?

- Naruko, chi è questo?-

Le chiese, mostrandole il foglio.

La biondina lo guardò, per poi sorridere felice e arrossire un po’.

- Quello è il fratellone buono. Lui mi vuole tanto bene.-

Nonostante il sorriso che le dipingeva il volto, Hiruzen si sentì inquieto, continuando a ripensare al bambino dagli occhi rossi del secondo disegno.

Poi sospirò e, si disse, finche lei è felice, va tutto bene.

Fine Flashback


Il dolore lancinante provocato dalla Kusanagi lo risvegliò dai dolci ricordi in cui era piombato e si impose un contegno.

Non poteva ancora abbandonarsi alla morte, doveva resistere, e trascinare Orochimaru nell’oscurità con se.

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- GAMABUNTA RESISTIIII!!!-

- CI STÒ PROVANDO COSA CREDI?!?!-

Se prima aveva qualche dubbio, ora ne aveva la piena certezza, e Gamabunta le aveva anche dato la conferma: Gaara era un Jinchuuriki come lei.

A quanto pare, era il contenitore dell’Ichibi, il tasso Monocoda, che ora aveva il pieno controllo del rosso.

Per questo Naruko era stata costretta ad evocare Gamabunta, ma anche quest’ultimo stava avendo non pochi problemi contro il Biju, in fondo era sempre una creatura demoniaca.

Inizialmente aveva, per sbaglio, evocato Gamakichi, il figlio del re dei rospi, salvandolo anche da una brutta fine e probabilmente assicurandosi i favori del rospo più grande.

Quando lo aveva evocato, il re non ne voleva sapere di aiutarla, ma quando aveva saputo che le doveva la vita del figlio le cose erano cambiate subito.

Ora si trovava sulla testa del rospo, mentre tentava di parare una zampata del tasso, nel mentre lei provava a svegliare Gaara in modo che ricacciasse indietro il Biju.

Gli occhi di Naruko, comunque, non avevano ancora abbandonato il color rubino caratteristico di quando si arrabbiava, chiaro segno che ancora non si era calmata.

Quel tasso ti stà mettendo alle strette è?

L’ironia della volpe non l’aiutava di certo, ma sicuramente lo faceva per creare un apertura nel cuore di Naruko e prendere il controllo di lei.

”Taci! Nessuno ti ha chiesto nulla!!”

Ma era un impresa tutt’altro che facile, anche se arrabbiata, l’ostinazione che la contraddistingueva non erano facili muri da far crollare.

- Ehi biondina dovremmo sbrigarci, sento che non hai più molto chakra e non potrai tenermi qui ancora per molto!-

- E allora cerca di tenerlo fermo Gamabunta! Non riesco a raggiungerlo altrimenti!!-

- È una parola, non ho ne denti ne unghie con cosa lo blocco?!-

La situazione era critica, e ormai non sapeva più che fare.

A nulla erano serviti i suoi tentativi di chiamare Doton e chiedergli aiuto, il drago della terra non aveva risposto.

“Doton dove sei? Ho bisogno del tuo aiuto!”

Tentò ancora, ma stavolta vi fu una risposta, anche se non era certo da chi si aspettava lei.

Doton non può aiutarti durante una prova, devi cavartela da sola.

Si distrasse un secondo, sorpresa di sentire una nuova voce, una distrazione che le fu fatale.

Con la cosa il tasso l’allontanò dal rosso, procurandole un taglio sulla gamba, dal quale iniziò a scorrere il sangue, caldo e rosso come non lo era mai stato.

- Cazzo che male!- imprecò, rialzandosi sulla testa del rospo.

Barcollò un po’, ma ritrovò presto la stabilità e l’equilibrio.

Si pulì il sangue che le colava dal labbro, passandosi una mano sulla coscia e constatando la natura del taglio; lungo ma non profondo, poteva ancora combattere.

Se ti butti sul Biju in questo stato non ne uscirai viva.

“Chi sei stavolta?”

Ormai aveva capito che era uno dei draghi, e immaginava anche di sapere chi.

Suiton, padrona dell’acqua.

Aveva indovinato.

“Bene, allora anche questa è una prova? Avete scelto davvero un pessimo momento per mettermi sotto esame.”

In quanto a tempistica, quei draghi erano davvero pessimi, la esaminavano sempre nei momenti peggiori.

Sei troppo agitata e piena di rabbia per combattere, se continui così morirai senza poter salvare i tuoi amici.

Mentre avveniva la conversazione nella mente della bionda. Gamabunta tentava di tener fermo il tasso di sabbia, creando occasioni per Naruko di agire.

Ma la biondina non faceva nulla.

- Ehi baka vedi di muoverti! Non so quanto resisterò.-

- Gamabunta prendi tempo, devo trovare una soluzione!-

Detto ciò riprese la sua conversazione mentale, convinta che Suiton avesse la risposta.

“Tu sai come potrei fare?”

La risposta stà dentro di te, ma con la mente in quello stato non la troverai mai.

“Che vuoi dire?”

Quando i tuoi occhi riprenderanno il colore dell’acqua, la soluzione ti apparirà. Fai come l’acqua, sempre calma e pura, ma che al momento giusto sa essere distruttiva e impetuosa.

Non credeva di aver ben capito cosa intendesse il drago dell’acqua, ma se in ogni prova doveva immedesimarsi in un elemento, stavolta avrebbe provato ad essere acqua.

Respirò profondamente, cercando di isolarsi da tutto il resto, ignorando i ringhi e le urla, ignorando di essere su un enorme rospo in  movimento.

C’erano soltanto lei ed il battito del suo cuore.

Niente dolore, rabbia, guerra o altro, solamente i battiti calmi e regolari del cuore che le martellava nel petto.

E quando riaprì gli occhi, ormai tornati azzurri, ebbe un lampo di genio degno di Shikamaru.

- Gamabunta presto, allontanati più che puoi.-

Senza alcuna spiegazione, il rospo fece un salto altissimo, distanziando di vari metri il tasso della sabbia.

- Allora si può sapere che ti è preso ora?-

- Hai detto che non riesci a bloccarlo perché non hai a disposizione ne denti ne artigli vero?-

- Esattamente, se ne fossi provvisto riuscirei a farti avvicinare molto più facilmente.-

Naruko sorrise.

- Bene, allora che ne dici di usare la Henge no Jutsu insieme?-

- Sei matta per caso?! Hai troppo poco chakra non puoi farcela!!-

Ma la bionda sorrise, più carica che mai.

- Non preoccuparti per me, basta che tu una volta trasformato tenga fermo quel bestione per un paio di secondi. Possono bastare.-

Il re dei rospi non sembrava molto convinto del piano, ma decise di fidarsi e accettò, anche se dovette mettere la biondina a conoscenza di un particolare.

- Va bene, ma sappi che io non sono per niente bravo nelle trasformazioni, quindi credo che toccherà a te effettuare la tecnica.-

- Non c’è problema! Però sbrighiamoci altrimenti finiremo davvero male.-

Entrambi si misero in posizione, le mani congiunte nei sigilli corretti e col chakra che fluiva al massimo.

Ma Naruko sapeva che il suo da solo non sarebbe bastato, sarebbe morta prima del completamento della tecnica, per cui stavolta aveva bisogno d’aiuto.

“Aiutami! Solo questa volta, ho bisogno di te! Ti prego, Kyuubi-chan…”

**************************************************************************************************************

- Ma quella è davvero Naruko-chan?-

Sakura non riusciva a credere hai suoi occhi.

La biondina prima aveva tenuto testa ad un Gaara semi trasformato, poi, quando il rosso era diventato un enorme tasso di sabbia, lei aveva evocato un enorme rospo rosso che sapeva utilizzare le tecniche di spada.

Ora si preparavano ad eseguire chissà quale tecnica, ma di sicuro lo scontro stava volgendo al termine.

“Ma quanto è diventata forte?”

Questo era quello che pensava Sasuke, che ora riusciva a reggersi in piedi, mentre osservava combattere la sua compagna di team, meglio di quanto lui non avesse fatto.

- Credi che ce la farà?-

Le parole della rose gli arrivarono alle orecchie, ma non si voltò a guardarla, troppo concentrato ad osservare la biondina.

- Non lo so, ma spero di sì.-

Tutto ciò che potevano fare era aspettare in silenzio, pregando che la bionda riuscisse dove l’Uchiha aveva fallito.

E poi la videro.

Il rospo venne avvolto da una nuvola di fumo bianco, quando si diradò, al posto dell’anfibio vi era una creatura dalla folta pelliccia rossa, gli occhi rossi e nove code che svolazzavano dietro di lei.

Lunghi denti aguzzi messi in mostra in un ringhio che ricordava un sadico sorriso, gli artigli lunghi e affilati ben piantati nel terreno.

Davanti a loro si presentava la Kyuubi no Yoko in tutto il suo terrificante splendore.

- M-Ma quella…-

Sakura sgranò gli occhi, terrorizzata quanto sorpresa, stringendosi al braccio di Sasuke in cerca di un sostegno.

Anche il moro però era rimasto sotto schok, non aspettandosi una tecnica del genere da parte di Naruko.

Che avesse imparato a controllare la Kitsune1?

- Come ci è riuscita?- lo chiese più a se stesso che ad altri, ma Pakkun, anch’egli stupito, riuscì a rispondergli.

- Non so dove tenesse una riserva di chakra del genere, ma è una trasformazione davvero perfetta.-

Solo alle parole del cane i due ninja si accorsero che, effettivamente, era impossibile che la Kyuubi sprigionasse così poco chakra, nonostante fosse comunque una quantità elevata, un Biju di quel livello doveva essere molto più potente.

- Vuol dire che quello è il rospo trasformato? Ma che cos’ha in mente di fare Naruko-chan?-

- Non lo so, stiamo a vedere che succede.-

Pakkun non potè rispondere a Sakura, per cui non restava loro altra scelta se non restare a guardare, ansiosi e preoccupati per le sorti della bionda.

Anche Sasuke, nonostante cercasse di non darlo a vedere, era in ansia per l’Uzumaki, e in cuor suo sperò ne uscisse tutta intera.

**************************************************************************************************************

- GAARA SVEGLIATIIIII!!!-

C’era quasi, ancora un passo e l’avrebbe raggiunto, avrebbe potuto fermare tutta quella follia che stava dilagando intorno a loro, partita dalla disperazione di un ragazzo che non aveva trovato altra via d’uscita se non quella di abbandonarsi alle tenebre.

Perché lei lo sapeva, Gaara era come lei.

Isolato da tutti, senza qualcuno che ti voglia bene ed odiato da tutti.

Era quello il loro destino, la loro maledizione; la maledizione dei Jinchuuriki.

Ma lei non si era arresa, aveva lottato ed ora iniziava ad avvertire un cambiamento nel villaggio, seppur lieve, ma avrebbe fatto si che cambiasse definitivamente.

Perché lei era fatta così, ed avrebbe aiutato anche Gaara ad uscire da quel limbo oscuro.

Gamabunta, con le sembianze della volpe, si era aggrappato con tutta la forza che aveva al tasso, affondando nelle sue carni di sabbia denti ed artigli, premettendole così di avvicinarsi al rosso senza problemi.

Ormai non aveva più chakra in corpo, era stanca ed affaticata, ma avrebbe svegliato il rosso a qualunque costo.

Con le ultime forze si diede una potente spinta, scagliandosi contro il ragazzo della sabbia e dandogli una potente testata.

Il sangue corse veloce sul viso di ognuno, rigandolo come se piangessero calde lacrime di quel liquido vermiglio fuoriuscito dalle ferite.

Gaara spalancò gli occhi per il dolore, riprendendo coscienza di se e tornando alla normalità.

Sia il tasso che Gamabunta scomparvero in una nuvola di fumo, ed i due Jinchuuriki ormai privi di chakra iniziarono a precipitare nel vuoto, rischiando una brutta caduta.

- NARUKO!-

Sasuke avrebbe voluto correre a prenderla per impedirle di cadere, ma i residui dell’ardua battaglia di prima gli limitarono i movimenti.

- Merda!-

Imprecò impotente, mentre osservava la compagna che continuava a precipitare.

- Oh no Gaara.-

Anche Temari osservava il fratello precipitare, stupita che qualcuno fosse riuscito a batterlo.

I due caddero al suolo, anche se meno pesantemente del previsto grazie alle chiome degli albori che avevano attutito la caduta.

Stesa a pancia all’aria, Naruko sorrise, fiera della sua vittoria.

- H-Ho….perso….ucc…idimi.-

Sentì Gaara sussurrare quelle parole, ma scosse la testa in segno negativo.

- No.-

- Per…chè? Chi…perde…socc…ombe…ed io…sono…stanco di…viv…ere…in…questo modo…fa un….favore….a tutti…e uccidimi.-

- Mori..resti per…la felicità…di altri…senza…averla provata..? N-non…devi…farlo! C’è sempre…qualcosa…per cui… valga la pena…di vivere…-

- Ma cosa… ne vuoi sapere…tu?-

L’avrebbe urlato, ma non aveva più forze ormai.

Naruko riuscì a voltarsi verso di lui, e regalò al rosso un sorriso dolce e sincero, uno di quelli che Gaara non aveva mai visto o ricevuto in vita sua.

Lacrime salate iniziarono a solcarle il viso, mischiandosi alla terra e al sangue, ma quel sorriso non si spense.

- Perché anch'io…sono come te…-

Gaara sgranò gli occhi, non potendo credere che qualcuno fosse veramente come lui, che avesse passato quello che aveva passato lui.

- Non ave…vo nessuno…e tutti mi…odiavano…ma non mi sono…arresa…ed ora ho tante persona…per cui vale…la pena di viere… sono certa che…anche tu…hai qualcuno di importante….per cui vivere…-

Per la prima volta, anche il viso di Gaara fu solcato dalle lacrime, quelle gocce salate che rispecchiavano la sua fragilità di ragazzo dal passato difficile, che nascondeva il dolore con la freddezza, dietro una maschera d'impassibilità.

Lei lo aveva capito, e per un attimo, alle parole della bionda, le immagini dei suoi fratelli e del maestro Baki gli avevano attraversato la mente, capendo così che qualcuno da proteggere ce l’aveva pure lui.

Perse i sensi con il dolce sorriso di lei nella mente, poco dopo anche Naruko si addormentò, sfinita.

**************************************************************************************************************

Riaprì gli occhi a fatica, le palpebre ancora pesanti pregavano per restare ancora chiuse.

Una luce accecante la costrinse a serrare le palpebre, quando finalmente si era decisa a svegliarsi.

Dopo un po’ si abituò a quella luce e riuscì a mettere a fuoco ciò che la circondava.

Ancora un po’ intontita, si accorse solo dopo di essere nello stesso luogo bianco e pieno di luce in cui apparivano i draghi.

- Doton? Ci sei?-

Provò a chiamare.

- Sono qui padrona.-

Si voltò, trovando a pochi metri da lei il grande drago della terra.

- Doton! Quante volte te lo devo dire di non chiamarmi in quel modo?-

Sorrise, avvicinandosi al drago e poggiano una mano sul muso scaglioso.

Fluttuava nell’aria, come se quel posto non avesse un terreno, e indossava una fascia bianca che le avvolgeva il seno ed una lunga gonna bianca con un vistoso spacco laterale.

Non fece troppo caso all’abbigliamento insolito, che probabilmente aveva sempre avuto in quel luogo ma di cui non si era mai curata, quanto alla nuova presenza che sentiva vicino a lei.

- Brava mi congratulo, sono molto rari quelli che passano la seconda prova.-

Si girò, notando la presenza della padrona dell’acqua poco distante da lei.

- Vuol dire che ho superato anche la seconda prova?-

Suiton annuì.

- Hai messo da parte i sentimenti negativi, l’odio, la rabbia, e hai calmato la mente, trovando una soluzione efficace e vincente.-

- Pochi sono i puri di cuore che non si lasciano dominare dai sentimenti negativi, tu sei una di quelli.- intervenne Doton.

Da prima confusa, Naruko sorrise, abbracciando il drago d’acqua con felicità.

- Vuol dire che d’ora in poi ci sarai anche tu vero?-

Si riferiva al fatto che avrebbe potuto contare anche sul suo aiuto, in caso di necessità, ma anche il fatto di avere una nuova amica la esaltava.

Il drago blu annuì, chinandosi e fissandola negli occhi.-

- D’ora in poi sarò sempre con te, mia giovane padrona dal cuore puro.-

Naruko sorrise, percependo i poteri dell’acqua fluire dentro di lei.

- Sono così felice, ma smettetela di chiamarmi padrona, non mi piace.-

Come Doton prima di lei, anche Suiton rimase confusa da quell’affermazione, ma quando vide Naruko avvicinarsi a loro e sorridere, non potè che ricambiare.

- Noi siamo amici, e d’ora in poi saremo sempre insieme.-

Si accoccolò vicino ai draghi, lasciandosi cullare dai loro profumi fusi insieme; il pungente odore dell’erbetta fresca e quello salino del mare.

**************************************************************************************************************

Quando riprese coscienza la prima cosa che sentì, fu un lancinante dolore in tutto il corpo, che le impediva di muoversi.

Poi un odore familiare le arrivò alle narici, anche se il suo povero cervello ci impiegò un po’ a mettere a fuoco la situazione in cui si trovava.

Quando realizzò di essere sulle spalle dell’Uchiha, beatamente sdraiata sulla schiena del compagno, non potè evitare di arrossire leggermente, alzandosi di scatto e rischiando di far cadere entrambi.

- Ben svegliata dobe, possibile che anche da appena sveglia riesci a combinare dei guai?- la canzonò il moro.

- C-Che sta succedendo?! Perché sono sulla tua schiena teme?!-

- Perché eri svenuta e ferita, così Sasuke-kun ha pensato di portarti fino al villaggio.-

La voce con cui Sakura, accanto a loro, lo disse non la tranquillizzò, anzi se possibile le mise ancora più ansia.

- A-ah, bene ora però sono sveglia, QUINDI METTIMI GIÙ!!!

Si dimenò il più possibile, tentando si scendere da quella posizione imbarazzante, ma Sasuke non la voleva lasciare.

Un movimento di troppo le fece rimpianger di non essersene stata buona.

- Stà buona dobe! Sei messa male, non riesci neanche a muoverti da sola, quindi zitta e buona. Stavolta sarò io ad aiutarti.-

Forse per il dolore forse per la stanchezza, Naruko decise di ascoltare l’Uchiha e si rilassò.

Le parole del compagno l’avevano fatta arrossire senza che neanche lei se ne accorgesse, ma poi sorrise grata.

“Forse vuole farsi perdonare per quello che ha combinato?”

Non ne era certa, ma sicuramente quello era un buon inizio.

Ritornati al villaggio, semi distrutto ma senza più segni dei ninja che li avevano attaccati, cercarono i loro compagni ovunque.

Li ritrovarono nei pressi dell’arena e, appena li vide, Naruko iniziò a sbracciarsi dalla schiena dell’Uchiha per farsi vedere, felice che i suoi amici stessero tutti bene.

Quando li raggiunsero però, le facce con cui li accolsero non le piacquero per nulla.

Quei visi scuri, alcuni con gli occhi gonfi e rossi colmi di lacrime, non presagivano niente di buono.

Scese dalle spalle dell’Uchiha e si avvicinò a Shikamaru, che in mezzo a quel gruppo era stato l’unico a farsi avanti.

- Che succede? Cosa sono quelle facce?-

Il Nara non sapeva proprio come dirglielo, ma a salvarlo ci pensò Kakashi.

- Naruko, non è facile da dire, ma…-

Neanche il copia-ninja, di solito freddo ed impassibile, riusciva a dire quelle parole guardando gli occhi cerulei della ragazza.

- Che c’è sensei? Mi stà spaventando.-

Sospirò, decidendo che tanto prima o poi l’avrebbe saputo comunque.

- Il terzo Hokage………è morto.-

Sakura scoppiò in lacrime a quelle parole, Sasuke si pietrificò, entrambi sconvolti da quella spaventosa verità.

La terra le sparì da sotto i piedi e gli occhi le si svuotarono completamente, diventando inespressivi.

Pian piano le lacrimi iniziarono a scorrerle, senza che neanche se ne accorgesse, mischiandosi alla pioggia che pian piano aveva iniziato a cadere dal cielo, anche lui in lacrime per quella triste verità.

Naruko però non aveva, non voleva, realizzare quelle parole che ancora le rimbombavano nella mente.

“Morto………?”
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 









Note:
1- Kitsune: per chi non lo sapesse è volpe in giapponese ^.^











Nel prossimo capitolo:

La guerra ha lasciato il segno nel villaggio ed in Naruko che ancora non può credere alla morte di quello che per lei era sempre stato un nonno.
Riuscirà a risollevarsi?
Intanto, il problema del nuovo Hokage busserà alle porte del concilio dei saggi, che ripiegherà su Jiraya, ma l’eremita è di tutt’altro parere; chi sarà incoronato Godaime Hokage?
Per finire, due uomini misteriosi riescono ad entrare a Konoha, con un chiaro obbiettivo in mente; chi saranno? E cosa vorranno?
Le risposte al prossimo capitolo!!! Mi raccomando non mancate.
  
 





























*Note Autrice*
Ok, potete pure uccidermi per aver fatto morire il terzo, me ne vergogno pure io, ma era così che doveva finire.
Poi se volete lanciarmi i pomodori per quelle schifose scene di battaglia da cui dovrò tenermi alla larga perchè non sono proprio capace di farle, servitevi pure sono a vostra disposizione per insulti e torture varie. >.<
Piccolo avviso: questa storia è quasi finta! XD
O x meglio dire, la prima parte della storia è quasi finita, perchè le avventure di naruko non si concludono certo qui!
Ci saranno ancora tre o quattro capitoli prima della fine, poi si inizierà il seguito.
Vi faccio un piccolo spoiler: la seconda parte riguarderà un viaggio, ma credo che tutti bene o male abbiano capito a cosa mi riferisco XD
Ringrazio che mi segue, specialmente chi recensisce,
un bacio e a tutti e grazie!! Alla prossima! <3
Jeo 95 =3

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Capitolo 17
*** Dolori, partenze e misteriosi arrivi ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 
 
CAPITOLO 17– DOLORI, PARTENZE E MISTERIOSI ARRIVI!
 

Alla fine della guerra, vi è solo dolore.

Tutti gli shinobi e tutte le kunoichi sanno bene che ogni giorno, ogni istante della loro vita, può essere l’ultimo.

Per questo ogni giorno viene vissuto al massimo, così che in punto di morte nessuno debba aver rimpianti, e l’anima possa andarsene in pace verso il Nirvana.

Ma quando la fine arriva, lascia un vuoto incolmabile nel cuore e nella mente di chi invece è sopravvissuto.

Un cielo grigio e uggioso si stendeva su tutta Konoha, pronto a piangere lacrime amare insieme agli abitanti del villaggio, intenti a celebrare i funerali dei cari scomparsi in quel terribile attacco e, specialmente, a piangere il loro amato Hokage.

Erano due giorni che se ne stava rintanata in casa, vuota come non si era più sentita da quella volta.

Buffo, si ritrovò a pensare, poiché di quel dolore non sapeva neanche l’origine, mentre a questo sapeva addirittura dare un nome.

Non voleva vedere nessuno, non mangiava e non sorrideva.

Erano stati i due giorni più lunghi della sua vita quelli, giorni che non avrebbe mai voluto passare.

Se ne stava rannicchiata sul letto, occhi vitrei e inespressivi, ma non piangeva, aveva esaurito le lacrime.

Semplicemente teneva le ginocchia strette al petto, fissando ogni tanto il cielo fuori dalla finestra, aspettando quei tanto odiati funerali.

“Chissà come stanno Asuma-sensei e Konohamaru…”

Erano le sole persone a cui aveva rivolto un pensiero, le uniche perché come lei le più legate al vecchio Hokage.

Si lasciò cadere all’indietro sul letto, coprendosi gli occhi con un braccio e mordendosi le labbra.

“Se fossi rimasta li, se fossi stata più forte, forse avrei potuto…”

Non faceva che tormentarsi, dando a se stessa tutta la colpa per la morte dell’uomo che l’aveva cresciuta.

Neanche le parole di conforto dei draghi o le provocazioni di Kyuubi erano servite a farla reagire, come se la sua anima e la voglia di vivere fossero morte in lei.

Sentì bussare ma non rispose, non voleva vedere nessuno, e si chiese chi fosse così matto da andarla a trovare a poche ore dal funerale.

- Naruko, sono Iruka.-

Le arrivò chiara la voce del sensei, ma non le provocò la minima reazione, quello che disse invece, la scosse terribilmente.

- Per favore, è ora della cerimonia.-

Si alzò di scatto a sedere, fissando ad occhi sgranati la porta.

Non poteva già essere ora, non era ancora pronta per dire addio a suo nonno!

Dall’altra parte, Iruka aspettava con impazienza che la bionda aprisse la porta, anche per accertarsi delle sue condizioni.

Da due giorni nessuno la vedeva, ed era inutile dire che i suoi due compagni di team stavano dando di matto per la preoccupazione.

Per tutti loro quella situazione era difficile e dolorosa, ma la morte dell’Hokage doveva aver segnato Naruko più di chiunque altro.

La porta si aprì all’improvviso e ciò che il Chunin vide lo fece sbiancare.

Era davvero Naruko quella?

I biondi capelli legati in una coda alta, tuta nera ed occhi completamente vuoti, inespressivi.

- Mi scusi… dovevo legarmi i capelli.-

- N-Non c’è problema, sei pronta?-

Le chiese serio, un pizzico di amarezza nella voce, una risata sarcastica sfuggì alla ragazza.

- Pronta? Per dire addio all’unica persona che mi faceva sentire parte di una famiglia? Direi proprio di no.-

Iruka sospirò, poteva capire benissimo come si sentiva, ma non sapeva veramente come tirarle su il morale.

- Lo so che è difficile, ma…-

- La prego Iruka-sensei, mi risparmi la predica. Ne ho già avute a sufficienza.-

Troppe persone le stavano chiedendo di reagire troppo in fretta, ma davvero non riusciva a farsi passare quel dolore così alla svelta, era pur sempre umana lei.

Forse col tempo le sarebbe passata.

“O con la morte di Orochimaru…”

Una piccola scintilla di vendetta si era accesa nel suo cuore, quando aveva scoperto che la causa della morte dell’Hokage era l’eremita dei serpenti, e c’era chi si accorto di quel sentimento negativo che stonava col carattere sempre dolce e allegro della bionda.

Stà attenta, se ti fai consumare dalla vendetta rischi di fare la fine degli Uchiha, o peggio, rischi di diventare come me.

“Ma come? Tu non dovresti cercare di farmi fare la cosa sbagliata?”

Un commento sarcastico quello che Naruko rivolse alla volpe, ma che nascondeva la pura verità.

Eppure, in quel frangente, non riusciva ad approfittarsi di quella ragazzina che, come se nulla fosse, le aveva sorriso in maniera raggiante, e la volpe non poteva che darsi della rammollita per questo.

L’influenza della ragazzina aveva decisamente un effetto negativo su di lei.

- Posso capire come ti senti, ma cerca di farti coraggio, l’Hokage non vorrebbe vederti ridotta così.-

Tentò ancora il Chunin, sperando di farla reagire in qualche modo.

- Ci proverò, ma non le garantisco nulla.-

**************************************************************************************************************

Camminava dietro a Iruka, testa sempre alta ma che non guardava veramente qualcosa, mentre il cielo uggioso nascondeva la volta azzurra con nubi grigie e cariche di pioggia, proprio come lo erano gli occhi di Naruko.

Quell’azzurro brillante e sempre vivace che li caratterizzava ora era spento, tendente al grigio, con le lacrime che ancora chiedevano di poter uscire, ma a cui la ragazza non voleva dare il via libera.

Erano proprio come il cielo in quel momento, così pensò Sasuke osservandola arrivare.

Per lui e Shikamaru era stato difficile starle lontano negli ultimi giorni, ma quando avevano provato ad andare da lei li aveva cacciati, sempre.

Così sotto consiglio di Kakashi avevano smesso, sperando che potesse reagire da sola, cosa che però non era avvenuta.

La folla si era radunata al centro del villaggio, pronta per un ultimo addio ai cari persi in quel terribile quanto inaspettato attacco, che aveva portato via loro le persone amate.

Naruko teneva lo sguardo fisso sulle tombe avanti a lei, una in particolare.

La più grossa, leggermente rialzata rispetto alle altre, quella destinata all’Hokage.

Konohamaru, appena l’aveva vista, le si era gettato tra le braccia, piangendo disperato, mentre anche Asuma si era affiancato ai due, serio e triste come non lo si era mai visto.

Anche ora che si stava celebrando la cerimonia molte persone piangevano, per lo più donne e bambini, ma lei non ci riusciva.

Non sapeva spiegarsi il perché, ma le lacrime si rifiutavano di scendere dagli occhi, come se ormai le avesse definitivamente finite.

O forse era lei che impediva loro di uscire, non sapeva dirlo con certezza.

Ad uno ad uno i Gennin erano andati a porgere un fiore all’Hokage, e man mano che depositavano i fiori bianchi sulla tomba di Sarutobi, i ricordi felici col vecchio si fecero vividi nella mente della bionda, come un film che non si esaurisce mai.

Inizio Flashback

- Coraggio Naruko, riprova.- la incoraggiò l’Hokage.

La bambina bionda sbuffò, irritata e delusa.

- Non ci riesco! È troppo difficile nonno!-

- Se lo dici senza neanche provare è ovvio che non ci riuscirai.-

- Ma sono ore che tento di moltiplicarmi e invece nulla, solo una copia floscia che sparisce in poco.-

Sbuffò la bambina bionda, gonfiando le guance.

Il vecchio sorrise sospirando, per poi posarle una mano sul capo.

- Coraggio Naruko, non c’è nulla di impossibile.-

La biondina guardò il nonno sorpresa, mentre questi le porgeva uno strano rotolo spuntato fuori da chissà dove.

- Cos’è?- chiese lei, confusa e curiosa.

Il vecchio le sorrise, scompigliandole i capelli color dell’oro.

- È un rotolo con una tecnica speciale, di solito non potrei farlo vedere a nessuno, ma stavolta farò un’eccezione.-

Gli occhi di Naruko brillarono di felicità, dopo di che si aggrappò al collo del nonno rischiando di farlo cadere all’indietro.

- Grazie nonno non ti deluderò!- rise, assecondata dall’Hokage.

- Diverrà sicuramente la mia tecnica preferita!-

- Ah lo spero.-

Fu così che apprese la tecnica Kage Bushin no Jutsu, quello che ora era veramente il suo Jutsu preferito.

Fine Flashback

Molti altri ricordi della sua infanzia, sia felici che dolorosi, iniziarono a scorrerle davanti agli occhi, man mano che la tomba si faceva più vicina.

Sorrisi…… lacrime…… felicità…… dolore……

Ogni ricordo un emozione, ma in ognuno il viso sorridente dell’Hokage, che la incoraggiava ad andare avanti, le dava forza speranza…… era stato l’unico a volerla quando tutti la scacciavano……era stato la sua famiglia.

Ed ora lui non c’era più.

Fu con quella consapevolezza nella mente che, ormai davanti alla fredda lapide con la rosa bianca ancora in mano, Naruko lasciò nuovamente scivolare fuori le lacrime, la pioggia a bagnarle il viso mentre si mischiava alle gocce salate.

Si morse il labbro inferiore per trattenerle, talmente forte da farlo sanguinare, il sapore ferroso le invase la bocca, e allora cedette.

Si inginocchiò a terra, la rosa le scivolò dalle dita posandosi sul terreno, si mise le mani sugli occhi e pianse.

Sfogò il suo dolore davanti a tutti, incapace di trattenersi ancora, incapace di reagire sorridendo come faceva sempre.

Sentì una mano sulla spalla, andando ad incrociare lo sguardo triste e preoccupato di Sasuke.

Non ci pensò due volte a buttarsi tra le braccia del moro, piangendo come una ragazza fragile ed indifesa.

Perché nonostante tutto lei era una ragazza, e tenersi tutto dentro la stava uccidendo.

L’Uchiha le passò una mano tra i capelli, incerto, non era mai stato bravo a consolare la gente, ma vedere Naruko in quello stato non gli piaceva per nulla.

Avrebbe tanto voluto frenare quelle lacrime, ma non sapeva proprio come fare.

Anche Shikamaru si avvicinò, poggiando una mano sulla spalla di lei per darle sostegno, per dirle che ci sarebbe sempre stato, che come c’era stato da piccolo non l’avrebbe abbandonata ora.

Lei attirò anche il Nara nell’abbraccio, e si lasciò avvolgere dal calore che i suoi due migliori amici le stavano regalando. Anche con la pioggia non sentiva freddo, ma il dolore non voleva sparire.

**************************************************************************************************************

Nei successivi tre giorni al funerale, Naruko era ancora totalmente a pezzi, rintanata nella sua dimora senza voler vedere nessuno.

Non era dell’umore per sostenere una conversazione, oltretutto era anche uno straccio, decisamente meglio starsene da soli col proprio dolore.

Non voleva muoversi dal letto, col braccio a coprirle gli occhi, i capelli sciolti ed una camicia bianca per coprirsi, davanti ad una finestra aperta mentre l’aria fredda di tempesta le irrigidiva le ossa, procurandole brividi di freddo in tutti il corpo.

Probabilmente si sarebbe ammalata, ma non gliene importava più di tanto.

Sentì bussare alla porta, rumore che la fece sussultare e stupire, eppure era stata chiara.

Aveva praticamente cacciato via chiunque le si fosse avvicinato, c’era ancora qualcuno abbastanza coraggioso, o idiota, da andarla a sfidare?

Sentì la porta aprirsi e richiudersi da sola.

Sì, un idiota di quel genere c’era ancora in giro, ma se fosse Shikamaru o il Teme non sapeva dirselo.

- Ehilà ragazzina, come stai?-

Ora sapeva chi era il pazzo, e si diede della stupida per non averci pensato prima.

Anche se aveva gli occhi coperti dal braccio, la voce dell’Ero-sennin le arrivò chiare alle orecchie, e pensò che in effetti più fuori di testa di lui non ne esistevano.

- Mi lasci in pace, non sono in vena.-

Jiraya fissava la ragazza tristemente, non potendo credere che quella fosse la stessa studentessa sorridente ed irrispettosa che aveva allenato un mese addietro.

Non potevano assolutamente essere la stessa persona.

Sospirò, andando poi a sedersi sul letto accanto a lei, deciso più che mai a tirarle su il morale.

- Non hai freddo vestita in quel modo? Ti prenderai un malanno.-

Richiuse cautamente la finestra, senza però lasciarsi sfuggire la visione della ragazza conciata in quel modo decisamente troppo scoperto, ma che a lui non dispiaceva per nulla.

Aveva un bel fisico ed era senz’altro una bella ragazza, e lui amava tutte quante le belle donne.

- Non importa. E la smetta di fissarmi con quello sguardo da maniaco.-

Cadde a gambe all’aria il Sennin, colto con le mani nel sacco, non credeva se ne sarebbe accorta.

- Ma come diavolo…?-

- La conosco troppo bene, le dispiace andarsene? Vorrei restare sola.-

Jiraya si ricompose, poi sospirò.

- Senti Naruko, posso capire come ti senti, ma deprimersi così non serve a nulla.-

- Può capirmi? Certo come no.-

Dubitava seriamente che quell’uomo potesse capire come ci si sentiva in quei casi, sempre così spensierato, sempre a fare il maniaco, che ne sapeva lui del dolore di una perdita così importante?

- Colui che consideravo il mio migliore amico mi ha tradito, ho visto il mio amato allievo morire senza che potessi fare nulla, la donna che amo non mi ha mai neanche degnato di uno sguardo, e ora ho perso anche il mio maestro. Senza contare le guerre a cui ho partecipato e le vite che ho tolto.-

Sentendo i racconti del sensei, Naruko si mise a sedere, e per la prima volta in diversi giorni la sua espressione cambiò, da triste a sorpresa.

Se davvero aveva vissuto tutte quelle disgrazie, come poteva sorridere ancora?

Non perse tempo e glielo chiese, ma la risposta la sorprese non poco.

- Be perché il mio sensei, il terzo Hokage, una volta mi disse che:” Bisogna continuare a vivere anche per chi non c’è più, solo così potremmo rendergli onore e far si che siano fieri di noi.”-

- Lei era allievo del nonno? E davvero ha detto queste parole?- era sempre più sorpresa e curiosa.

Jiraya le sorrise ed annuì.

- Certamente. Vedi è giusto essere tristi quando qualcuno ci lascia, ma è proprio continuando a vivere e portando avanti i suoi insegnamenti che facciamo in modo che quella persona non muoia mai. Nessuno muore veramente.-

- In che senso?-

Jiraya indicò un punto all’altezza del petto, e la biondina capì subito che si riferiva al cuore.

- Le persone che hai amato continueranno a vivere nel tuo cuore per sempre, e da lassù veglieranno sempre su di noi. Non c’è ragione per smettere di vivere, devi continuare a lottare anche per chi non c’è più.-

Le parole dell’Ero-sennin l’avevano colpita molto, e si rese conto che aveva ragione.

“Ma che stò facendo?”

In quei giorni non aveva pensato a nulla che non fosse il dolore o una possibile vendetta contro Orochimaru, dimenticando le cose veramente importanti.

Stava facendo preoccupare tutti e non stava nemmeno rendendo onore a suo nonno.

Non sembrava neanche più la stessa ragazza solare e sorridente di sempre, ora era arrivato il momento di tornare a vivere, sia per i morti che per i vivi.

- È strano sentire certe perle di saggezza da lei considerando quanto è maniaco.-

Ancora una volta il Sennin cadde a gambe all’aria.

- Senti un po’ tu…-

Quando si rialzò ed incrociò lo sguardo di Naruko non riuscì a proferir parola.

La ragazza stava sorridendo finalmente, sembrava che il sole fosse tornato a splendere in lei.

- Grazie mille Ero-Sennin.-

Poi la bionda si fece seria.

- Ora esca subito, devo farmi una doccia.-

- E che problema c’è? La facciamo insieme e magari ti strofin…-

Un calcio ben piazzato lo spedì fuori dall’abitazione della biondina, scagliandolo a metri di distanza.

- È INUTILE NON CAMBIERÀ MAI, RAZZA DI PORCO MANIACO!!!!- e richiuse la porta dietro di se, sbattendola.

Jiraya si massaggiò il capo offeso, ma poi sorrise e si rialzò da terra.

Aveva risollevato Naruko, ora restava solo un ultima cosa da fare, parlare con gli anziani del villaggio che avevano richiesto la sua presenza.

“Chissà che vogliono da me quei vecchiacci.”

Un idea già ce l’aveva, e se aveva ragione, poteva prendere due piccioni con una fava, sfruttando il concilio invece che essere sfruttato.

**************************************************************************************************************

Sasuke e Shikamaru se ne stavano seduti all’Ichiraku in compagnia di Kakashi, che li aveva convocati urgentemente.

Era strano per entrambi non essere li con Naruko, pronta ad ingurgitare anche dieci ciotole giganti di ramen una dietro l’altra.

- Allora ragazzi, immagino sappiate già di cosa voglio parlare.-

Annuirono, consci che quell’incontro voluto dal sensei serviva per parlare della biondina.

- Dunque, sapete tut…-

Le parole gli morirono in gola, quando vide sbucare una chioma bionda, proprio dietro i due ragazzi, che gli faceva segno di non parlare.

Gli allievi guardarono confusi il sensei, perché si era bloccato all’improvviso?

- Signor Teuchi, una porzione super di ramen, sul conto di questo sensei traditore che non invita una sua allieva a pranzo.- scherzò.

Shikamaru e Sasuke sobbalzarono riconoscendo quella voce, e quando si girarono, trovarono una Naruko sorridente e allegra, proprio come prima della morte dell’Hokage.

- N-Naruko…- iniziò Shikamaru, incerto su come rivolgersi all’amica, ma lei lo zitti.

- Mi dispiace di avervi fatto preoccupare, ma ora è tutto a posto.- sorrise.

- Come ti senti?-

Sasuke sapeva cosa si provava a perdere una persona cara, lui le aveva perse tutte, per cui voleva accertarsi che la biondina stesse bene veramente.

Lei prese posto vicino a Kakashi, aspettando l’arrivo della ciotola di ramen ordinata.

- All’inizio ero tanto triste, pensavo di non riuscire più a vivere, ma poi mi hanno detto che bisogna continuare a vivere per ricordare chi non c’è più, e ho capito che stavo sbagliando. Vi chiedo scusa per i problemi che vi ho causato.-

Teuchi le posò la ciotola fumante sul tavolo, mentre Naruko si leccava i baffi già pregustando un lauto pasto dopo giorni di digiuno. Le ci sarebbero volute almeno venti ciotole formato extra per recuperare.

- E chi te lo avrebbe detto?- chiese curioso il Nara.

Naruko sorrise sotto i baffi.

- Un maniaco pervertito che si è intrufolato in casa mia mentre ero mezza nuda!-

Scoppiò a ridere quando Shikamaru e Sasuke caddero all’indietro per la sorpresa, iniziando poi un infinito interrogatorio per sapere i dettagli della storia, e quindi risalire al presunto “maniaco” per fargliela pagare, infastidendola ed impedendole di gustare a pieno il suo ramen.

Kakashi sorrise osservando i suoi tre allievi discutere animatamente, sorridere e litigare come sempre, come se nulla fosse successo.

E con il pensiero ringraziò Jiraya per aver fatto ragionare Naruko, per averle regalato nuovamente la voglia di vivere e sorridere.

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- Allora, per quale ragione mi avete convocato?-

Jiraya andò subito al punto, senza giri di parole.

Si trovava nella sala riunioni del consiglio, insieme agli anziani Homura e Koharu, seduto su di un divano davanti ai due consiglieri, aspettando che questi iniziassero il loro discorso.

Quei due non gli piacevano troppo, nonostante fossero stati i compagni del suo sensei, sentiva puzza di bruciato in ogni loro losca azione, come se calcolassero ogni minima cosa in tutto quello che facevano.

E probabilmente era così.

Anche se c’era un'altra persona peggiore di loro, che fortunatamente non stava partecipando a quell’incontro.

- Veniamo al dunque Jiraya, vorremmo che tu diventassi il prossimo Hokage. Come ninja leggendario e allievo di Sarutobi quel posto ti spetterebbe.- parlò l’uomo.

Sapeva che glielo avrebbero proposto, in effetti se l’aspettava una richiesta del genere, ma aveva altri piani in mente lui.

- Mi spiace ma non posso accettare, sono un eremita, non sono fatto per stare dietro una scrivania io.-

- Non puoi tirarti indietro Jiraya, sei l’unico che lo può fare.- si intromise l’anziana, ma il suo commento non fece vacillare il Sennin.

- A dire la verità c’è un'altra persona che potrebbe farlo. In fondo nelle sue vene scorre il sangue del primo.-

Un sorriso beffardo gli si dipinse in volto quando notò la sorpresa nello sguardo dei due.

- Parli di Tsunade vero?- disse Koharu.

Lui annuì.

 - Ma non sappiamo dove si trovi in questo momento, e neanche sappiamo come contattarla.- fu la giusta osservazione di Homura, ma anche stavolta l’eremita ebbe la risposta pronta.

- Io so dove trovarla, e potrei anche convincerla ad accettare.- fece una pausa, poi sorrise e continuò.- ma ad una condizione. Uzumaki Naruko partirà con me.-

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A una settimana o poco più dai funerale per  la morte dell’Hokage, qualcosa stava iniziando a muoversi nell’ombra, pronta a sconvolgere ancor di più la vita dei ninja.

Una fitta nebbia ricopriva l’intera foresta del fuoco quella mattina, mentre due figure incappucciate  scrutavano il villaggio dall’alto di una rupe.

- Allora, come entriamo?- chiese la figura più alta dalla pelle di un insolito colore bluastro.

Indossavano mantelli neri con nuvole rosse, capelli di paglia a nasconderne il viso, nessun apparente segno particolare, eccetto che la figura più alta portava un enorme oggetto fasciato non ben definito.

Della figura più bassa si potevano notare solo i capelli corvini ad incorniciargli il viso pallido.

- Non ti preoccupare, sarà semplice.- rispose l’altro.

Dalle voci di entrambi, si poteva dedurre che erano due uomini.

- Per te è sempre tutto facile vero?!-

Una terza voce si aggiunse al gruppo, mostrando una terza figura incappucciata nel medesimo modo degl’altri, differiva solo per un particolare: era una donna.

I due si girarono a guardarla, i fluenti capelli biondi le ricadevano fuori dal capello, mentre guardava con astio il ragazzo moro.

- Che ci fai qui, non avevi una missione?-

- Tze, non ti devo spiegazioni, ma se ti interessa mi ha mandato il capo.-

L’uomo più alto ghignò.

- Scommetto che ti ha cacciata perché non sopportava più le tue lamentele.-

- Chiudi il becco pesce lesso!-

- Ora fate silenzio. Se sei venuta per creare confusione puoi andartene, altrimenti stà zitta e preparati, ora entriamo.-

Sempre con voce calma e pacata, completamente indifferente a tutto, il moro aveva disposto i suoi ordini, mentre la biondina sbuffò senza ribattere.

Quel tipo davvero non lo sopportava, ma perché aveva dovuto prendere parte a quella stupida missione?!

Con un balzo raggiunsero le guardie che difendevano quel lato della bandiera e queste, prima che potessero accorgersi degli intrusi e dare l’allarme, vennero messe ko.

Arrivarono poi davanti alla barriera difensiva che ricopriva l’intero villaggio, superandola senza problemi così come i vari controlli all’interno.

Iniziarono a camminare per le strade della città, cercando di non attirare troppo l’attenzione.

I due uomini camminavano fianco a fianco, mentre la donna restava indietro, guardandosi intorno con fare curioso.

- Siamo passati senza problemi, si vede che sei di questo villaggio Itachi.-

Il moro si limitò ad annuire.

- Concentriamoci sulla missione, dobbiamo trovare e catturare la Jinchuuriki della Kyuubi, Naruko Uzumaki.-

Due occhi color sangue si illuminarono, colpiti da un raggio di sole, mentre un incontro inaspettato attende la giovane Uzumaki.

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- EHHHHH?!?!?! UN VIAGGIO CON LEI?!?!-

Non se l’aspettava, di tutte le proposte assurde e perverse che si sarebbe aspettata di sentir uscire dalla bocca di Jiraya, quelle non erano di certo in elenco.

Si era presentato a casa sua senza preavviso, uscendo sene con quella strana richiesta di partire assieme.

Il Sennin si massaggiò un orecchio, stupendosi ancora di come le donne potessero avere l’abilità di rompere i timpani ogni qual volta urlassero.

- Non urlare, e sì devo fare una certa cosa e mi piacerebbe venissi con me.-

Naruko lo fissò dubbiosa, non era certa di potersi fidare di lui.

- Che genere di “cosa”?- chiese.

- Devo andare a cercare una mia vecchia amica così che diventi Hokage al posto mio.-

La bionda ascoltava, ma a quelle parole la bocca toccò terra.

Volevano veramente rendere Hokage quel tizio?! Ne era certa, se fosse successo, il villaggio non sarebbe durato.

Senza degnare di una risposta l’uomo iniziò a preparare di corsa uno zaino con lo stretto indispensabile per il viaggio, per poi presentarsi davanti all’uomo con un sorriso.

- Allora, partiamo?-

Jiraya rise, alzandosi ed incamminandosi verso l’uscita dell’abitazione seguito dalla biondina.

Neanche s’immaginava la fatica che aveva fatto l’uomo per convincere il consiglio a lasciarla partire, erano decisamente troppo ansiosi quei vecchiaccio e sperò che, una volta raggiunta la loro età, non si sarebbe trasformato anche lui in un insopportabile brontolone.

Per strada, Naruko pensava a Jiraya come Hokage, rabbrividendo alla sola idea.

“Figurati se lascio che questo disgraziato diventi Hokage! In più sarà un ottima occasione per estorcergli qualche tecnica potente.”

Era un piano perfetto il suo.

- A proposito, chi dobbiamo cercare?- chiese improvvisamente curiosa.

- Una mia vecchia amica, si chiama Tsunade.-

Naruko si bloccò, mentre Jiraya si girò a guardarla confuso.

- S-Stà parlando di Tsunade Senju per caso? La medic-ninja migliore del mondo?! La nipote del primo Hokage?! Quella Tsunade?!-

- Si, proprio lei. Com’è che sai tanto su di lei?-

- Mi prende in giro, quella donna ha alimentato i miei incubi quando ero bambina!- era notevolmente terrorizzata, ma non riusciva a capire come Tsunade potesse essere diventata l’incubo della Uzumaki, si conoscevano.

La seguente frase della bionda gli chiarì le idee.

- Se non mi comportavo bene il nonno minacciava di chiamare la sua allieva Tsunade dalla forza mostruosa che mi disintegrava con un sol dito, ha idea di quanto mi abbia segnato con quei racconti?!-

Inevitabilmente anche a Jiraya venne un brivido freddo lungo la schiena, era un ottima minaccia per spaventare le persone.

“Considerando la sua forza mostruosa e la sua poca pazienza poi…”

Continuarono a camminare, ma il sorriso gioviale che la bionda aveva sulle labbra tradiva il suo precedente stato d’animo.

- Ora come mai sorridi?-

- Perché non vedo l’ora di incontrarla!-

Il Sennin la guardò stralunato, ma non era terrorizzata fino a tre secondi fa?!

- Ma non hai detto che ti spaventava?!- davvero non la capiva proprio quella ragazzina.

- Certo, ma l’ho sempre ammirata per la sua forza ed il suo coraggio. Mi piacerebbe diventare una donna forte come lei.-

Ora finalmente aveva capito che, per lei, Tsunade doveva essere una specie di idolo, un modello femminile passato alla storia a cui potersi ispirare.

Sorrise anche lui, continuando a camminare. Avevano quasi raggiunto l’uscita del villaggio.

- Da dove partiremo a cercarla?-

- Be, non molto lontano da qui c’è un villaggio dove…-

Le parole del Sennin le arrivarono lontane e ovattate, quando un profumo a lei familiare le solleticò il naso.

Lo percepì vicinissimo, sendendolo allontanarsi dietro di lei.

Si girò di scatto, doveva assolutamente controllare, nonostante si fidasse dei suoi sensi sviluppati, anche grazie all’aiuto di Kyuubi.

Tutto ciò che vide fu una mantella nera a nuvole rosse che nascondeva un ragazzo corvino, ma fu solo per un istante.

La figura scomparve all’improvviso, così come il profumo, talmente in fretta che Naruko credette di aver sognato.

“Che strano, mi sarò sbagliata? In fondo non può essere qui…”

Tentò di ricordarlo, di ricordare il suo viso e l’odore, cercandone una traccia nell’aria come poco prima, ma più si sforzava di ricordare, più un doloroso mal di testa le cresceva, mandandola completamente in tilt.

- Ehi Naruko, tutto bene?-

Si era voltato a guardarla, non sentendola più parlare, preoccupandosi poi per lo stato in cui l’aveva trovata.

Era sbiancata, con gli occhi sgranati che fissavano un punto indefinito tra la folla.

Alle parole del sensei la bionda si riprese.

- E-Eh? S-si, mi era sembrato di… vedere qualcuno. Mi sarò sbagliata.-

Ripresero così a camminare in religioso silenzio, Jiraya scrutava attentamente la ragazza, mentre lei pensava.

“Eppure quello era il suo odore ne sono sicura! Ma che significa?”

Uscirono dal villaggio, con una Naruko piena di dubbi e domande e con il cuore diviso in due.

Da una parte preoccupazione, se non si era sbagliata quel ritorno poteva causare non pochi problemi, dall’altra felicità, perché anche se non sapeva spiegarsene il motivo, era felicissima si rivederlo.

Involontariamente, un sorriso le si dipinse in volto.

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- Trovata.- disse Itachi tra se e se.

Si era fermato sulle rive del fiume che attraversava Konoha, separato dai due compagni per velocizzare le ricerche.

Con le varie copie sparse per la città l’aveva trovata senza difficoltà, anche se ora sapeva che era insieme ad uno dei tre ninja leggendari.

A quanto sembrava stava partendo per un viaggio, il che significava che aveva una sola occasione di agire.

Un corvo gli si posò sulla spalla, e dopo qualche tocco del moro, il volatile si alzò in volo, verso una meta conosciuta soltanto dal suo padrone.

Ora non gli restava che ricongiungersi ai due compagni, anche loro in giro per cercare la ragazza.

- Hai un bel coraggio a tornare qui, Itachi Uchiha.-

Qualcuno però, era ben intenzionato a impedirglielo.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 



































Nel prossimo capitolo……
Itachi Uchiha ritorna a Konoha! Il traditore più pericoloso della foglia torna a “casa” con l’intenzione di catturare la giovane Uzumaki!
Non è solo però, accompagnato da due misteriosi compagni ora si è infiltrato nel villaggio, ma qualcuno l’ha intercettato quando era ancora solo.
Chi sarà colui che vuole fermare l’Uchiha più grande?
Itachi si ricongiungerà hai compagni e catturerà Naruko?
Intanto il viaggio di Naruko e Jiraya comincia al meglio, con un allenamento a cui la ragazza sarà ben felice di partecipare.
Durante gli allenamenti, le arriverà uno strano messaggio, mentre strani ricordi la confonderanno non poco.
Cosa succederà a Naruko, intrappolata in un ricordo che neanche sapeva di avere?
Scopritelo nel prossimo capitolo!!!
























*Note Autrice*
Yo minna!!! ^.^
*Schiva una sedia volante, un tavolo volante e le 10000 scatole di pomodori che le lanciano addosso*
Lo so lo so, sono in tremendo ritardo, ma davvero non sapevo che scrivere >.<
Vi chiedo perdono, e annuncio che mancano ufficialmente tre capitoli alla fine di questa prima storia, per cui si arriverà fino al capitolo 20! XD
Spero di riuscire ad aggiornare alla svelta, vi chiedo ancora scusa perchè la mancanza di ispirazione non è l'unica colpa ^.^" ultimamente sono stata presa tantissimo da un manga/anime di nome Fairy Tail, ebbene ho scoperto il mio vero amore *-* quindi ho un pò trascurato il resto ^.^" pardon
Ma ora che posso gustarmi qualcosa di nuovo solo una volta a settimana(T.T), mi concentrerò per finire questa e altre mie fic.
Ora basta però che mi stò dilungando troppo.
Un bacio a tutti quelli che mi seguiranno, e mi raccomando, recensite!
Jeo 95 =3

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Capitolo 18
*** Passato segreto! L'antico arco dell'acqua! ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA

 

 

CAPITOLO 18– PASSATO SEGRETO! L’ANTICO ARCO DELL’ACQUA!

 


Itachi era una persona calma e pacata, un ninja d’elite che non si faceva mai prendere dal panico.


In qualunque situazione si trovasse riusciva sempre a mantenere un contegno invidiabile, ragionava a mente fredda e trovava sempre una soluzione per sconfiggere il nemico.


Per questo era definito un genio, uno dei migliori ninja in circolazione, un nemico davvero temibile.


E anche in quella situazione, circondato da tre dei migliori Jonin di Konoha, in apparente svantaggio, manteneva una calma quasi invidiabile.


- Ma guarda, Kakashi-sensei, Kurenai-sensei, Asuma-sensei…. Quale accoglienza.-


L’uomo mascherato stava all’erta, fissando con l’occhio scoperto il ragazzo davanti a lui.


Se Sasuke avesse saputo della sua presenza al villaggio di certo sarebbe impazzito, ma quello che non capiva era cosa ci faceva un ninja traditore all’interno di Konoha, cosa cercava?


- Cosa sei venuto a fare qui?-


Ad esporre i suoi dubbi e le sue domande ci pensò Kurenai, evidentemente anche lei aveva avuto lo stesso pensiero.


Il moro non cambiò espressione, evidentemente molto sicuro delle sue capacità.


O almeno questo era ciò che i tre Jonin pensavano.


- Il mio obbiettivo è solo uno, catturare la Jinchuuriki del Kyuubi, Naruko Uzumaki.-


Sussultarono i ninja, non potendo credere alle loro orecchie.


Voleva Naruko? E a quale scopo?


Kakashi fremeva di rabbia, ma cercò di calmarsi, non era proprio il momento, ma il pensiero che quel tipo pericoloso volesse far del male, perché di sicuro era così, alla biondina lo faceva ribollire di rabbia.


Già anni prima ci aveva pensato lui stesso a farle del male, a farla piangere, e ancora non si perdonava per quel comportamento.


Ma ora le voleva bene come ad una sorellina, come una figlia, e non avrebbe permesso a nessuno di farle del male.


Scoprì l’occhio in cui vi era custodito lo Sharingan, consapevole di non essere completamente alla pari con un Uchiha.


Impugnò un kunai e si preparò alla battaglia, così come fecero i due compagni.


- Credete di poter battere il mio Sharingan? Nemmeno tu, Kakashi, puoi tenermi testa. La mia arte oculare è vero, la tu invece ti è stata donata.-


Si capiva dalla voce che era sicuro della vittoria, nonostante fosse in svantaggio numerico.


Un esplosione non molto lontana attirò l’attenzione dei quattro ninja, sorprendendo i tre Jonin di Konoha.


- Ma cosa…?- Asuma non poteva credere ai suoi occhi.


Un enorme polverone si alzò alle spalle dell’Uchiha traditore, per fortuna non era un luogo abitato, non osava immaginare cosa sarebbe successo se  ci fossero stati dei civili.


Itachi, invece, sbuffò semplicemente.


- Quella stupida, ma che combina Kisame? Gli avevo detto di tenerla d’occhio.-


Una sadica risata salì dalla nube, mentre due ombre iniziavano a distinguersi dalla massa di polvere.


Qualcuno saltò fuori dal polverone, atterrando poco dopo di fianco a Kakashi.


- Quella biondina bastarda, giuro che l’ammazzo!!-


La donna più sadica del villaggio si era unita al gruppo, per la sorpresa, ed il terrore, dell’Hatake.


- Anko? Che fai qui?-


La Mitarashi fissò truce l’argenteo, prima di riportare lo sguardo sulle ombre coperte dalla polvere, che intanto avanzavano.


- Stavo mangiando lungo il fiume quando ho visto dei tipi sospetti. Mi sono avvicinata e una biondina del cazzo mi ha fatto saltare in aria il pranzo… GIURO SUI MIEI ADORATI TAKOYAKI CHE LI VENDICHERÒ!!!! LA UCCIDERÒ CON LE TORTURE PIÙ ORRIBILI CHE CONOSCO PER AVER OSATO INTERROMPERE IL MIO PASTO!!!!-


Inutile, quando si parlava di cibo diventava intrattabile.


- Ahahahah hai visto Kisame quanta bellezza? La mia arte è sempre la più bella del mondo!!-


Dalla nube emersero due persone incappucciate, un uomo dalla pelle bluastra e una donna bionda.


Affiancarono Itachi, che si voltò con aria di sufficienza verso la bionda.


- Cos’è successo? Non avevo detto di attirare poco l’attenzione?-


Questa lo fissò truce.


- Zitto idiota! Non prendo orini da te chiaro?! Obbedisco solo al capo!- sbuffò, incrociando le braccia.


Il moro non rispose, si limitò a voltarsi verso l’altro compagno.


- Meglio muoversi, grazie alla trovata di questa incapace fra poco sarà pieno di Anbu. Andiamocene, tanto l’obbiettivo non si trova più al villaggio.-


- Vuoi che me ne occupi io?-


- No, questo è compito mio.-


Gli occhi color sangue di Itachi si accesero di un rosso vivo, l’intenzione di chiudere definitivamente l’incontro.


Kakashi avvertì il pericolo di una potente illusione e avvertì tutti di chiudere gli occhi.


Ovviamente Anko non lo ascoltò.


- Ora ti sistemerò ragazzino impertinente!-


- Anko ferma!-


Si scagliò contro l’Uchiha, nonostante i tentativi di Kakashi per fermarla.


Se lo guardava negli occhi l’avrebbe uccisa di sicuro.


Quando ormai sembrava che la donna sarebbe caduta vittima di quegli occhi così belli e potenti, Anko si sentì trascinare indietro da due forti braccia, che la presero per la vita e staccarono il contatto da quei magnetici occhi rossi.


Itachi e Kakashi erano ora faccia a faccia, gli Sharingan che risplendevano in entrambi, con la sola certezza che uno dei due presto avrebbe ceduto all’altro.


Ed entrambi sapevano bene chi sarebbe caduto.


Un urlo disperato riecheggiò nell’aria subito dopo.


- KAKASHIIIIII!!!!!!-


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La notte regnava sovrana su Konoha, strade deserte e buie, in cui solo la feccia del villaggio osava comminare a quell’ora.


Piccoli passi riecheggiarono nell’oscurità, mentre una bambina dai capelli color dell’oro correva senza voltarsi indietro.


Pessima idea uscire di nascosto dal palazzo, specialmente di notte.


Scappava svelta, non voleva farsi prendere, non voleva arrendersi.


Girò un angolo, sfortunatamente era un vicolo cieco.


- Ah!-


Esclamò la bambina, trovandosi davanti quell’imponente muro.


- Finalmente hai finito di scappare, mostriciattolo!-


Si girò di scatto spaventata, tre uomini l’avevano inseguita ed ora le bloccavano l’unica via di fuga.


Puzzavano di sakè, un odore così forte e sgradevole che la bambina dovette arricciare il naso per diminuirne almeno un po’ l’intensità. Dovevano essere ubriachi marci.


Il più grosso dei tre, un omaccione dalla mole imponente, le si avvicinò pericolosamente.


Indietreggiò fino a che la staccionata di legno non toccò la schiena, guardando l’uomo con paura e disprezzo.


Le afferrò i capelli, sollevandola così da terra e facendola gemere di dolore.


- Lasciami ciccione!-


Non. Gradì il termine con cui le si rivolse, per questo la lanciò violentemente contro il muro di legno.


- Mocciosa bastarda attenta a come parli?!-


Uno degli altri due, smilzo e ingobbito, dai radi capelli arancioni, sghignazzò in un tono che alle orecchie della bambina suonò fastidioso ed irritante.


- Ghihihi, è il mostro che vive al palazzo dell’Hokage, non ci sono dubbi.-


Doveva fuggire e tornare indietro, chiedendosi cosa avesse fatto di male per meritare quel trattamento.


Voleva soltanto fare un giro per il villaggio, come ci era finita in quella sgradita situazione?


E per quale motivo anche loro le davano del mostro?


Sentiva le lacrime pizzicarle sugli occhi, ma non voleva piangere davanti a quei tipacci.


Aveva appena quattro anni ma era una tipa tosta lei.


Il terzo uomo, alto e dalla corporatura robusta, si avvicinò ghignando maleficamente.


Un brivido percorse la schiena della bambina, e pensò che quello, dei tre, era decisamente quello più spaventoso.


Notò solo in seguito i copri fronte che portavano, chi sulla fronte, chi appeso al braccio, chi come cintura.


Erano ninja del villaggio? Ma allora perché l’attaccavano?!


Il più spaventoso si avvicinò, estraendo un kunai e puntandolo alla gola della bambina.


Sbiancò la biondina, fissando con occhi sgranati l’arma affilata e letale, che risplendeva sotto i raggi della luna.


Volevano… ucciderla?


- Capo senti, e se la eliminassimo? Nessuno sentirebbe la sua mancanza, e magari l’Hokage ci ricompenserebbe con una promozione! Pensa, saremmo gli eroi che hanno ucciso il mostro del villaggio.-


Il capo sembrò rifletterci su, poi ghignò malefico, concordando col compagno.


- No lasciami andare non voglio!-


La volevano uccidere? Non avrebbe reso loro il compito facile.


Morse con forza il braccio unto e grosso dell’uomo, che gemette di dolore e la scagliò di nuovo a terre, più furioso che mai.


- Maledetta mocciosa ora ti ammazzo!- e iniziò a caricare, il kunai alzato e pronto a colpire.


Chiuse gli occhi la biondina, rannicchiandosi su se stessa ed aspettando il colpo mortale del kunai, ma il dolore non arrivò mai.


- Ehi e tu chi sei?-


A quella frase seguirono soltanto grida e urla di dolore soffocate, davvero non capiva cosa potesse essere successo.


Lentamente aprì un occhio, poi un altro, e la scena che vide le fece mozzare il fiato.


I tre banditi erano a terra, storditi in una e feriti, anche se non mortalmente.


Si chiese chi avesse potuto fare una cosa del genere, e quando spostò lo sguardo finalmente lo capì.


Un ragazzino dai capelli corvini stava davanti ai tre dandole le spalle, non era armato ma era l’unico presente.


Che fosse stato lui?


Vide il moro avvicinarsi, un sorriso rassicurante in volto ed improvvisamente si sentì al sicuro.


Lentamente la stanchezza iniziò a farsi sentire, le palpebre si facevano pesanti e la paura scemava lentamente, sostituita dalla stanchezza.


Si sentì sollevare da terra mentre il ragazzino la rassicurava.


- Va tutto bene, sei al sicuro ora.- e lei credette a quelle parole, a quella voce che le sembrò così dolce e gentile.


Per la prima volta una voce così era rivolta anche a lei.


Arrossì un poco, ma il sonno chiamava sempre più forte.


L’ultima cosa che vide furono due occhi color sangue che splendevano nella notte, dopo di che si lasciò scivolare tra le braccia di Morfeo.


 

 

Si alzò di scatto, ansimante e grondante di sudore.


Il cuore batteva all’impazzata nel petto, quasi come se dovesse sfondare il petto e uscire da un momento all’altro.


Si passò una mano sulla fronte bagnata, cercando di rilassarsi e rallentare così il battito cardiaco decisamente troppo elevato.


Nella mente ancora il sogno appena fatto, chiaro e vivido come lo era il ricordo di quella notte.


Perché quello non era una semplice proiezione onirica, lei quell’esperienza l’aveva vissuta veramente.


Prese un profondo respiro, e quando fu sicura di essere almeno un po’ più lucida ragionò con calma su dove si trovasse.


Si guardò un po’ intorno, constatando di trovarsi in un boschetto, vicina ad un sentiero che portava ad una cittadina.


Riordinati i pensieri finalmente riuscì a realizzare dove fosse.


Stava viaggiando con l’Ero-sennin per trovare Tsunade e convincerla a diventare Hokage, e intanto si faceva allenare dall’eremita.


Erano partiti da qualche ora, e quando si erano fermati a mangiare dei tipi loschi avevano tentato di avvicinarla con fare malizioso, ma erano stati stesi da una potentissima tecnica di Jiraya che aveva detto chiamarsi Rasengan.


Dopo mille e più insistenze, o meglio minacce, il Sennin si era deciso a insegnargliela.


Ed ecco spiegato cosa ci faceva li invece che essere in città con l’eremita porcello.


Ma quando si era addormentata?


E poi quel sogno, era bastata semplicemente la vaga speranza che lui fosse tornato per mandarle in tilt il suo già confuso cervello?


“Accidenti!” imprecò mentalmente.


Non era una cosa positiva quella felicità, lo sapeva bene.


Lui era malvagio, un traditore,e non si poteva essere contenti del ritorno del male.


“Ma lui è veramente cattivo?”


Era una domanda che si poneva spesso, specialmente da quando era in squadra con Sasuke, e fin ora non era ancora riuscita a trovare una risposta giusta.


Sospirò, coricandosi nuovamente sull’erba verde.


Era ormai pomeriggio inoltrato, il sole era alto ma non le arrivava agli occhi grazie alle fronde verdeggianti degli alberi.


Un piacevole venticello fresco le scompigliava i capelli, mettendola in totale armonia con ciò che la circondava.


Era da qualche ora che provava il Rasengan seguendo le istruzioni di Jiraya, e ancora quel palloncino pieno d’acqua non si decideva a scoppiare.


Che poi, quale razza di allenamento prevedeva un palloncino?!


L’eremita l’aveva piantata in asso dandole trenta di quei palloncini colorati pieni d’acqua, dicendole di farvi vorticare all’interno il chakra in modo tale da farlo esplodere.


Facile, aveva pensato subito, sfortunatamente la cosa si era rivelata più difficile del previsto.


Probabilmente alla fine era crollata senza neanche rendersene conto, e aveva fatto quel sogno.


Già, come se non avesse già abbastanza problemi per la testa ora ci si metteva anche la sua mente.


Era in crisi questo era certo, ma davvero Itachi non ci voleva a far sprofondare la situazione.


- Ma guarda, e io che pensavo di trovarti ancora intenta a far esplodere il palloncino, che c’è? Già stanca?-


Si alzò a sedere, guardando l’uomo dai lunghi capelli albini che le stava dietro.


Sorrideva, in mano aveva un doppio ghiacciolo, uno di quelli con due bastoncini e che si dividevano.


Naruko si limitò a negare con la testa, troppo assorta e pensierosa per rispondere a quella domanda.


Forse era anche stanca, ma non l’avrebbe mai ammesso.


Aveva ancora il suo orgoglio dopo tutto.


Si sedette per bene, appoggiando la schiena ad un tronco ed accettando di buon grado la metà di ghiacciolo che Jiraya le offriva.


Faceva caldo e dopo tutto quell’allenamento ci voleva proprio qualcosa di fresco.


- Grazie.-


Il Sennin le si sedette accanto, guardandola intensamente, la biondina se ne accorse.


- Cosa c’è?- chiese.


- Dovrei essere io a chiedetelo, sembri costantemente sulle nuvole.-


Abbassò gli occhi color cielo, portandoli a guardare la terra, mentre il sogno tornava a premerle nella mente.


- Non… non è nulla, solo un sogno.-


- E non ti va di parlarmene?-


Voleva poter essere di qualche sostegno per quella ragazza, aveva un legame speciale con lei e voleva intensificarlo ogni giorno di più.


Naruko ci pensò un po’ su, poi sorrise al Sennin e rispose.


- No non si preoccupi, ero soltanto molto stanca ma non volevo ammetterlo, mi dispiace.-


Fece una piccola linguaccia e poi scoppiò a ridere, gustandosi poi il ghiacciolo azzurro.


Non era il caso di far preoccupare l’eremita, non ne vedeva l’utilità.


“È solo uno stupido sogno, non ho nulla a che fare io con Itachi.”


Se ne convinse con fierezza, ritrovando presto tutta la grinta persa poco prima.


Quell’improvviso cambio d’umore convinse anche Jiraya, che finì il suo gelato ridendo e raccontando alla bionda cos’aveva fatto in città.


- Quindi non ha trovato Tsunade-san, indovinato?-


Dopo mezz’ora di racconti in cui elogiava le generose forme di tutte le donne che aveva incontrato, Naruko riuscì a dedurre tre cose:


1- Jiraya era più pervertito di quel che credeva, superava di gran lunga ogni sua aspettativa;


2- Tsunade non si trovava in quel villaggio, il primo vero luogo abitato dopo la locandina in cui si erano fermati per pranzo;


3- Di certo non avrebbe più lasciato solo quel porcello di un eremita durante una ricognizione in un villaggio, era decisamente poco affidabile.


- Esatto, nessuna traccia del suo passaggio.-


La biondina lo guardò dubbiosa.


- Scommetto che non l’ha neanche cercata, dica la verità, è stato tutto il tempo in uno di quei locali sconci pieno di donne volubili non è vero?!-


Un aura nera iniziò a formarsi attorno alla bionda, mentre i capelli avevano preso a fluttuare.


Jiraya, arrossito alle precedenti affermazioni dell’allieva, deglutì a fatica, sudando freddo e pronto ad una punizione divina.


- M-Ma come osi, dubitare così del tuo maestro?! Ingrata che non sei altro! Che colpa ne ho io se quella vecchia non si fa trovare?-


- SE NON PERDESSE TEMPO IN QUEI LOCALI DA MANIACI LA TROVEREBBE PIÙ IN FRETTA!!!!-


Quando Jiraya fu sul punto di morire per crepa cuore, sempre che Naruko non lo uccidesse prima, la ragazza sospirò pesantemente.


Cosa si arrabbiava a fare? Tanto parlare con lui è come parlare ad un muro, per cui era tutto fiato sprecato.


Un sospiro di sollievo sfuggì al Sennin, che riprese a parlare fintanto che gli animi erano calmi.


- Comunque sia, per oggi abbiamo cercato a sufficienza. Stanotte dormiremo al villaggio e domani partiremo di nuovo.-


“Chissà perché, ma non mi convince troppo.” 


- Ero-sennin, non è che vuole restare solo per passare il resto della giornata in quel bar vero?-


La voce minacciosa fece correre un brivido lungo tutta la spina dorsale dell’eremita, che già si stava incamminando verso il paesino, dando le spalle alla biondina.


- C-Che sciocchezza ahahahahahah!!!!! Ma come ti vengono in mente certe idee?!-


“Si, è senz’altro così……”


Sospirò rassegnata, prendendo in spalla lo zaino ed dirigendosi anche lei verso il villaggio.


Prima che potesse anche solo fare un passo, un fogliettino di carta le svolazzò davanti al naso, mentre dall’altro il gracchiare di una cornacchia le arrivò alle orecchie.


Mentre una strana sensazione le invadeva la mente ed il cuore aveva accelerato il battito, prese il pezzo di carta tra le mani e ne lesse il contenuto.


Sbiancò quando ebbe finito.


- Muoviti Naruko, voglio fare qualche altra… ricerca.-


Il commento malizioso di Jiraya la riportò alla realtà.


- S-Sì, arrivo!!-


Mise velocemente il biglietto in tasca e raggiunse il maestro, senza però smettere di pensare al contenuto di quello strano pezzo di carta.


“Che diavolo significa?”


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Sasuke camminava tranquillo per le vie del villaggio, cercando una certa testa bionda che sembrava sparita nel nulla.


Aveva bisogno di allenarsi e combattere contro quella seccante ragazzina era senza dubbio un buon allenamento, anche perché non aveva idee migliori per far passare il tempo.


Era tutto il pomeriggio che la cercava per potersi confrontare, ma di lei nessuna traccia.


Forse una parte di lui, molto nel profondo, desiderava solamente passare un po’ di tempo con lei.


Perché standole vicino sentiva di poter dimenticare tutto ciò che di brutto aveva nel suo passato.


Il dolore per la morte dei suoi cari, l’odio per suo fratello, il desiderio di vendetta, tutto quanto spariva quando stava con Naruko.


Era un sole che pian piano stava scacciando le tenebre dal suo cuore, con quel sorriso capace di far invidia anche alla più luminosa delle stelle.


Si diede dello stupido per aver fatto certi apprezzamenti su quella dobe, non era un comportamento da lui quello.


- Ciao Sasuke-kun.-


A sollevarlo da quei pensieri una voce femminile e gentile che lui conosceva bene.


Alzò gli occhi per incontrare quelli verdi smeraldo di Sakura, mentre teneva in mano dei gigli bionchi appena comprati, probabilmente, nel negozio di Ino.


- Ciao Sakura.-


La rosa si avvicinò sorridente, le guance un po’ arrossate.


“Che fortuna, da sola con il mio adorato Sasuke-kun! Alla faccia tua Ino!”


- Ma che bella sorpresa, cosa ci fai da queste parti?-


- Stavo cercando Naruko, volevo allenarmi un po’. Non è che l’hai vista per caso?-


Era stranamente gentile, o per lo meno non la ignorava come faceva di solito, ma il fatto che chiedesse proprio dell’altra bionda la infastidiva non poco.


“Perché non riesci a vedere che ci sono io qui per te?”


Si rattristò un po’ la rosa, ma non si perse d’animo. Avrebbe lottato con tutte le sue forze e, forse un giorno, l’Uchiha si sarebbe accorto dei suoi sentimenti. Quindi rispose.


- No mi dispiace, oggi non l’ha vista.- sorrise.


- Capisco, proverò a chiedere a Kakashi-sensei. Ciao Sakura e grazie.


Se sentì al settimo cielo per quel ringraziamento, ed energicamente salutò Sasuke con un sorriso, decisamente più allegra di quanto avesse mai creduto.


Era davvero innamorata di lui, e sicuramente un giorno glielo avrebbe confessato, se lo promise a se stessa.


L’Uchiha continuò per la sua strada, arrivando poco dopo alla casa del sensei, sperando vivamente di trovarlo o almeno che sapesse dove si era cacciata la dobe.


Si fermò davanti alla porta, proprio quando stava per bussare, poiché delle voci dall’interno lo incuriosirono.


- È tutta colpa mia.-


Piangeva una donna, e il moro sapeva anche di chi si trattava.


- Non tormentarti Anko, non è stata colpa tua.-


Kurenai-sensei, anche lei si trovava a casa dell’Hatake.


- Già, nessuno di noi è stato all’altezza della situazione, se Gai non fosse arrivato probabilmente saremmo morti.-


- Ho soltanto seguito l’esplosione, non ho fatto nulla di speciale Asuma, piuttosto quando credete si riprenderà Kakashi?-


A quanto pare c’era una riunione al momento, non voleva disturbare, ma comunque doveva solamente fare una domanda.


Bussò, entrando subito dopo aver ricevuto il permesso.


Nella stanza calò un silenzio tombale quando fu dentro, mentre i sensei, esclusa Anko, lo guardavano.


Kakashi era disteso sul letto, privo di conoscenza, mentre la donna dai capelli color notte non lo perdeva un attimo di vista.


- Cos’è successo?- provò a chiedere il ragazzo.


- Nulla di cui preoccuparsi, ha soltanto esagerato con gli allenamenti, piuttosto ti serviva qualcosa?- chiese Kurenai, come se non ci fosse nulle di strano.


Invece c’era tutto di strano, anche un idiota se ne sarebbe accorto.


- Volevo chiedere a Kakashi-sensei se aveva visto Naruko perché……-


Un Chunin entrò nella stanza tutto trafelato, portando sconvolgenti notizie.


- Avete sentito cos’è accaduto?! Itachi Uchiha è tornato e sembra stia dando la caccia a Naruko!-


Sono in seguito si accorse della presenza dell’Uchiha minore, realizzando così di aver appena commesso un grave errore.


Il ragazzo corse fuori ad una velocità unica, ignorando i richiami di Gai che intanto se la stava prendendo col malcapitato ninja.


Non sentiva niente e nessuno, rabbia e preoccupazione erano le uniche emozione che occupavano la sua mente.


Avrebbe trovato Naruko, costi quel che costi, mai avrebbe lasciato che Itachi si prendesse un'altra persona a lui cara.


Però, anche se riluttante si convinse di aver bisogno di una mano, sicuramente suo fratello non era venuto solo e se voleva affrontarlo senza problemi allora serviva qualcuno che tenesse impegnati gli eventuali compagni.


E sapeva perfettamente a chi chiedere.


****************************************************************************************************************


Da sola nella stanza d’albergo che Jiraya aveva prenotato, Naruko era distesa sul letto, concedendosi qualche minuto di riposo.


Il sensei aveva ragione a dire che era stanca, una bella dormita era quello che ci voleva.


Si chiese dove fosse andato tanto di fretta dopo averla mollata li tutta sola, anche se sola non lo era mai, ma si diede una risposta subito dopo.


“A caccia di donne… quel pervertito.”


Stranamente quella calma che regnava nella stanza era piacevole e rilassante, una sensazione che non provava da qualche tempo.


Tze ma come? Non volevi allenarti senza sosta fino a che non avessi imparato il Rasengan? Che pappamolle di ragazzina.


Sbuffò contrariata, ovviamente non poteva avere un po’ di pace nemmeno quando pervertiti e rompi scatole non erano nei paraggi.


Ormai lo aveva capito, Kyuubi sapeva presentarsi nei momenti meno opportuni quando voleva. Ovvero sempre.


- Uffa ma ti pare? Non sono una macchina o un Biju dal chakra sconfinato come te, e anche se ne ho molto, come sostiene l’Ero-sennin, non so ancora usarlo al meglio. È normale che mi stanchi, comunque riprenderò sicuramente gli allenamenti dopo un buon riposino.-


Fa come ti pare, ma ti conviene stare attenta, sento una presenza vicino a noi, non che mi importi di quello che ti succede.


- Uhm? Ma che dici? Non c’è ness…- non finì la frase che qualcuno bussò alla porta.


Guardò confusa verso l’entrata della camera, chiedendosi chi potesse essere.


Poi un flash ed il ricordo di quel biglietto le fece intuire chi si poteva trovare dall’altra parte della soglia.


Lentamente si alzò dal letto, dirigendosi verso la porta.


Quando l’aprì seppe di non essersi sbagliata, poiché due occhi rossi erano puntati nei suoi color cielo.


Era il momento del confronto.


****************************************************************************************************************


- Fammi capire bene, il tuo psicopatico fratello stà dando la caccia a Naruko che al momento non si trova al villaggio?-


- Esatto, il signor Teuchi ha detto di averla vista questa mattina con un uomo dai capelli bianchi mentre uscivano dal villaggio.-


- E hai chiesto il mio aiuto per fronteggiare gli eventuali scagnozzi di Itachi giusto?-


- Proprio così, il tuo genio non sbaglia un colpo.-


- Uff che seccatura, possibile che quella scema non faccia che mettersi nei guai?-

Per Sasuke non c’erano compagni migliori di Naruko e Shikamaru, per questo aveva chiesto aiuto al Nara.


Prima forse non se lo sarebbe mai sognato, voleva essere lui ad eliminare Itachi, ma per quella delicata situazione serviva una mente in grado di ragionare anche sotto pressione.


E sapeva che lui, appena avesse visto Itachi, non sarebbe più stato un grado di ragionare, per questo ci voleva la geniale mente di Shikamaru.


Così erano partiti di corsa verso il villaggio più vicino, con lo Sharingan di Sasuke attivo per cercare di seguire le tracce di Chakra lasciate dalla biondina.


Ancora si chiedevano chi potesse essere l’uomo misterioso che l’accompagnava, ma questo al momento era un dettaglio irrilevante.


- Allora hai già un piano Shikamaru?-


- No non ancora, per il momento limitiamoci a trovarla prima che Itachi possa farle del male, questo ha la precedenza.-


Sasuke si ritrovò d’accordo, ma lo Sharingan risplendette ancor di più alla consapevolezza che presto avrebbe rivisto quel bastardo.


Il momento della vendetta era vicino, se lo sentiva, e la vittoria sarebbe stata sua.


****************************************************************************************************************


- Ciao Naruko.-


Quella voce così calda e profonda, quegli occhi color notte ora rossi come il sangue a causa dello Sharingan, quei capelli color pece, perfino il suo profumo era lo stesso di allora.


Era esattamente come lo ricordava.


Dopo tutto quel tempo non era cambiato ai suoi occhi, era lo stesso splendido ragazzo di quel tempo, lo stesso che le aveva salvato la vita.


Itachi era capace con la sua sola presenza di metterla in un terribile e allo stesso tempo piacevole senso di agitazione, qualcosa che non aveva mai provato prima.


Ma sapeva che era soltanto apparenza.


- Itachi.-


Anche il suo nome mascherava l’essere spietato e crudele che si nascondeva in lui, lo stesso che aveva sterminato il suo clan e fatto soffrire Sasuke.


- È tanto che non ci vediamo, sei cresciuta.-


Eppure le sembrava tutto così sbagliato.


Nonostante sapesse ciò che aveva fatto, il nome del ragazzo affiancato alla parola Nukenin stonava terribilmente alle sue orecchie.


Sfortunatamente non sapeva neanche lei da dove arrivasse quella convinzione, ma il suo corpo era in evidente accordo con lei.


Non provava la minima paura nel trovarselo davanti, piuttosto era felice di averlo rivisto, sentendosi tremendamente in colpa nei confronti di Sasuke.


- Tu invece non sei cambiato, forse solo un po’ più alto.-


Trovò anche la forza di fargli un lieve sorriso, che però non venne ricambiato.


Itachi la fissava con un espressione che Naruko non seppe definire, tra il triste ed il colpevole. Fu solo per un attimo però, la maschera seria tornò presto al suo posto.


- Hai ricevuto il messaggio dal mio corvo?-


Ora non aveva più dubbi, era stato proprio lui a scriverlo, ed era indirizzato proprio a lei.


“Dobbiamo parlare,

ti contatterò quando sari sola.

I. U.”


Era rimasta scioccata da quel messaggio, ma di certo non si sarebbe tirata indietro a quella richiesta.


Aveva ancora un debito con lui, non poteva rifiutare.


Richiuse la porta della camera e si appoggiò con la schiena alla parete, proprio di fronte al moro, le mani incrociate dietro il busto.


- Ti ascolto, cosa volevi dirmi?-


- Volevo metterti in guardia. Akatsuki, l’organizzazione di cui faccio parte, si stà muovendo e vuole tutti i Jinchuuriki.-


Sobbalzò all’ultima affermazione.


- E tu come…?-


- Ero uno dei ninja d’elite del villaggio, mi aveva informato l’Hokage.-


- Ah è vero…-


Poi un'altra domanda le passò per la mente, decisamente più importante.


- Ma se tu fai parte di Akatsuki perché mi stai avvisando?-


Itachi sospirò, pronto a spiegare.


- La mia missione oggi era quella di catturarti e portarti al covo. Però trovo che saresti più utile come alleata che come prigioniera, per questo non ho agito, preferivo avvisarti, perché fino a quando non ne parlerò col capo i miei compagni potrebbero prenderti di mira, tutto qui.-


Era davvero solo quello?


Naruko non ne era per nulla convinta, pensava invece che avesse voluto metterla in guardia per aiutarla.


- Non mentire, riesco a capire quando lo fai. È sempre stato così.-


Si sorprese lei stessa di quell’affermazione.


Era vero che Itachi le aveva salvato la vita, ma non lo aveva mai frequentato così tanto da poter fare certe affermazioni.


- Ma io, perché ho detto che è sempre stato così? Noi ci siamo parlati soltanto poche volte, allora perché…-


Uno strano mal di testa iniziò a farle dolere le tempie, tanto forte che non lo credeva possibile.


Itachi la guardava apparentemente inespressivo, ma dentro di se una strana inquietudine lo stava turbando. possibile che la sua mente rigettasse il sigillo in sua presenza?


Doveva assolutamente impedirlo.


La bionda portò le mani alla testa, tentando di indebolire almeno un po’ quell’insopportabile dolore.


Una mano le si posò sul capo, alzò lo sguardo puntandolo nello splendente Sharingan dell’Uchiha.


Avrebbe potuto ipnotizzarla, bloccarla in una qualche illusione, ma invece non successe niente di tutto questo, semplicemente il dolore si dissolse.


- Non sforzare la tua mente per ricordi inutili, ti farebbe solo male.- le disse in un tonò che osò definire dolce.


Ora però era ancor più confusa.


- Ricordi inutili? Di cosa stai…-


- ITACHIIIII!!!!!!-


Quell’urlo li fece girare entrambi, e Naruko sgranò gli occhi alla vista dei suoi due compagni di team.


Cosa ci facevano li quei due idioti? Ma soprattutto, cosa ci faceva li Sasuke?


Lo sguardo intriso d’odio come non lo aveva mai visto, le faceva anche un po’ paura, temette che avrebbe guardato anche lei così se avesse saputo la verità.


- Ma guarda, ciao Otouto.-


L’Uchiha più grande fissava i due ragazzini con aria di sufficienza, per nulla interessato a loro.


- Finalmente ti ho trovato Itachi, PREPARATI MALEDETTO BASTARDO, TI UCCIDERÒ!!!!-


- Calma Sasuke, cerca di restare calmo.-


Il Nara tentò di fermare l’amico, ma ormai non c’era più nessuno che potesse impedirgli di attaccare.


Tutto l’odio e la rabbia accumulate in quegli anni erano infine fuoriuscite.


Con tutta la rabbia che aveva in corpo, armato di kunai, Sasuke si lanciò contro il fratello, che non accennava a muoversi o spostarsi.


Ormai era vicino e poteva quasi sentire l’odore del sangue di Itachi che fuoriusciva dalla ferita, ma all’ultimo qualcuno parò il colpo.


La sorpresa fu tanta per l’Uchiha minore ed il Nara, quando realizzarono che a proteggere Itachi era stata proprio Naruko.


Gli occhi blu della ragazza erano inespressivi, ma la sua parata precisa e perfetta, tanto che Sasuke fu costretto ad indietreggiare, affiancato subito dopo dal Nara.


- Che combini dobe?! Perché proteggi quel bastardo?!-


- Aspetta Sasuke, forse è sotto il controllo di Itachi a causa dello Sharingan.-


L’ipotesi di Shikamaru sembrò convincere anche il compagno, fu però l’Uchiha più grande a smentirla.


- Vi sbagliate, io non stò controllando nessuno.-


Anche Naruko confermò quell’affermazione, abbassando il capo.


- Nessuno mi stà controllando, perdonatemi ragazzi.-


Aprirono la bocca, increduli, delusi, e anche arrabbiati.


- COME SARABBE A DIRE?! ALLORA PERCHÈ LO DIFENDI?!- Sasuke era il più arrabbiato dei due.


- Naruko ripensaci, non puoi stare dalla sua parte! Vuoi tradire Konoha?!- Shikamaru il più deluso.


Come poteva la loro compagna voltare le spalle ai suoi migliori amici?!


- No, non è così! Non potrei mai tradire gli ideali del nonno! È solo che…-


- SOLO CHE COSA?! CAZZO NARUKO STAI PROTEGGENDO UN FOTTUTO TRADITORE!!!-


- Ecco… io…lui…insomma….-


Non si era mai trovata tanto in difficoltà, perché era così difficile confessare loro ciò che Itachi aveva fatto per lei.


Il moro più grande avanzò, portandosi a fianco della bionda e mettendole una mano sul capo.


- Non dovresti aggredirla così, Otouto. Lo sai che le ragazze vanno trattato con rispetto?-


Naruko alzò leggermente lo sguardo sul ragazzo affianco, mentre Shikamaru e Sasuke iniziavano a fremere di rabbia. Il giovane Uchiha ormai era un concentrato d’odio puro.


- STAI ZITTO!!! OGGI MI PRENDERÒ LA MIA VENDETTA, E NESSUNO MI FERMERÀ!!!!-


- No Sasuke aspetta!-


Ma il ragazzo caricò ancora, e ancora una volta la bionda tentò di fermarlo.


- Togliti di mezzo dobe!-


- Non posso! Ti prego fermati!- supplicò ancora.


- PERCHÈ TI OSTINI TANTO A DIFENDERLO?!?!-


- PERCHÈ GLI DEVO LA VITA!!- gridò ormai al limite.


Stava combattendo contro i suoi amici per salvare Itachi, era ormai prossima alle lacrime per quella spiacevole situazione, eppure sentiva che era giusto così.


Un silenzio di tomba regnò per poco sui presenti, Sasuke indietreggiò guardandola co occhi increduli, ma ancora colmi d’ira.


- Cosa?!-


- Hai capito bene!- continuò con tono più duro.


- Quando ero piccola, ho rischiato di essere uccisa, se Itachi non mi avesse salvato sicuramente oggi non sarei qui, per questo non posso lasciarvi agire indisturbati, ho un debito con lui.-


Alzò gli occhi per poter guardare Sasuke.


- Perdonami Sasuke se non te l’ho detto prima, ma sapevo che parlare del passato ti avrebbe fatto male e poi…… non volevo che tu…… mi odiassi.-


A quel punto una lacrima solitaria solcò il viso della biondina, che però si ricompose a si voltò verso il moro più grande.


- Ti ringrazio per l’informazione, ma rifiuto il tuo invito. Non tradirò mai Konoha, e con oggi ho saldato il mio debito. La prossima volta che ci vedremo aiuterò Sasuke a batterti.-


Forse per quelle parole dette con convinzione, o per lo sguardo infuocato che stava esibendo la rabbia e l’insicurezza che Sasuke e Shikamaru provavano verso di lei svanirono, e per l’Uchiha tornarono a concentrarsi sul fratello.


- Sono certo che cambierai idea, in un modo o nell’altro farai parte di Akatsuki Naruko, ricordalo bene.-


- NON TE LO PERMETTERÒ MALEDETTO! NON MI PORTERAI VIA NESSUN ALTRO!!!-


Con il Chidori attivo nella mano sinistra, Sasuke puntò a suo fratello, senza che la bionda avesse il tempo di realizzare cosa stesse succedendo.


Quando sembrava che il più giovane stesse avendo la meglio, Itachi lo sbattè violentemente contro la parete opposta con un sol pungo.


Con una velocità incredibile raggiunse il fratellino a terra, e lo sollevò in aria, sbattendolo violentemente contro il muro una seconda volta.


La mano di Itachi lo teneva a mezz’aria, stretta in una morsa mortale alla sua gola.


- Sei ancora troppo debole Sasuke, non sei alla mia altezza. I tuoi occhi, non sono abbastanza carichi d’odio e rancore. Non pensi ancora seriamente ad una vendetta. Quando avrai i miei stessi occhi, allora torna a cercarmi e prova a battermi.-


Itachi, dopo quelle parole, inchiodò Sasuke in un illusione, Naruko però non seppe dirsi cosa gli stesse mostrando, sentiva solamente le urla strazianti del compagno che le rimbombavano nelle orecchie.


- SMETTILA ITACHI LASCIALO ANDARE!!!!-


Dovevano intervenire, e alla svelta o sarebbe successo il peggio, non volle nemmeno pensare a quell’opzione.


Shikamaru si mosse veloce, cercando di catturarlo con la sua ombra, ma Itachi era forte e furbo anche più di lui.


Senza che nessuno se ne accorgesse aveva creato una copia, bloccando anche l’altro moro in una dolorosa e straziante illusione.


Naruko era terrorizzata, quelle grida le rimbombavano nelle orecchie, affondavano nel cuore come lame affilate, e non sapeva come fermarle.


“Cosa devo fare?”


Non era calma, e per questo non riusciva a ragionare, ma fortunatamente non era mai sola.


Padrona non disperare, ricorda che tu hai il potere.


La voce dolce di Suiton le penetrò nella mente, facendola riprendere da quello stato di puro terrore.


Aveva ragione, lei possedeva il potere di fermarlo, doveva soltanto crederci.


- ITACHI LASCIALI ANDARE O ME LA PAGHERAI CARA!!!!- provò di nuovo a parlare, ma il moro sembrava non volerla ascoltare, per cui si disse che non c’era altro modo.


Non avrebbe permesso a nessuno di ferire i suoi amici, nemmeno a lui.

Sentì dentro di se delle parole, dei gesti, delle sensazioni che non aveva mai provato, ma che sapeva di dover fare.


Incrociò le dita per formare il sigillo del drago, poi quello dell’acqua, alternandoli in rapida successione.


- Suiryuu no Jutsu, antico arco dell’acqua.-


Una luce iniziò a splendere tra le mani della bionda, e poco dopo si materializzò dell’acqua in forma liquida, senza nessuna struttura apparente.


Aveva gli occhi chiusi Naruko, ma quando li riaprì non erano più di quell’azzurro cielo che li caratterizzava, bensì erano di un blu scuro intenso e brillavano di una luce strana e fluorescente.


L’acqua che aveva tra le mani iniziò a vorticare e a prendere forma, fino a che non formarono un arco ed una freccia fatti completamente di quel liquido trasparente.


Prese la mira come se avesse sempre usato quel genere d’arma, e scoccò la freccia sul moro che teneva prigioniero Shikamaru.


La copia si dissolse in tanti corvi, facendo si che il Nara finisse a terra.


Una nuova freccia si formò sull’arco, stavolta puntata sull’originale.


- Lascia andare il ragazzo. Fallo o non esiterò ad attaccare.-


Parlava aveva una voce calma e pacata, limpida e chiara come un ruscello di montagna, ma che riusciva a scatenare brividi di terrore a chiunque, come un mare in tempesta.


La ragazza allora scagliò anche la seconda freccia, che però non colpì mai il bersaglio, perché uno spadaccino dalla pelle bluastra si mise in mezzo, bloccando il colpo.


- Ma guarda un po’, l’obbiettivo ha più assi nella manica del previsto.- parlò lo strano uomo che ricordava un pesce.


L’Uchiha fece cadere a terra anche il fratello, concentrandosi ora su Naruko ed il compagno.


- Già è vero, non me l’aspettavo.-


Anche Itachi ne era sorpreso, di certo non si aspettava un tale potere da parte della ragazza, ma aveva percepito l’arrivo di Kisame, per cui era rimasto calmo.


- Chi sei tu? Perché hai interferito?-


Se ad Itachi non aveva sortito alcun effetto, per Kisame non fu lo stesso. Si sentiva messo in soggezione da quella voce, ma cercò di non darlo a vedere.


- Che potere spaventoso……- disse a denti stretti, ma con l’eccitazione a mille.


Pensava di aver finalmente trovato un avversario degno della sua bravura.


- Sono Kisame Hoshigaki, non vedo l’ora di affrontarti Jinchuuriki della Kyuubi. Anche se temo dovremmo rimandare alla prossima volta.- ghignò l’uomo pesce.


Solo in quel momento Itachi notò la ragazza bionda che ilo compagno portava sulle spalle.


- Cos’è successo?-


- Jiraya si è dimostrato più duro del previsto, meglio andarcene.-


Annuì il moro e lasciò cadere Sasuke a terra, ormai in fin di vita, prima di voltarsi verso la ragazza che fissava entrambi inespressiva.


- A presto Naruko.-


E sparirono in una nuvola di fumo.


L’arco d’acqua si dissolse così come si era creato, e gli occhi della ragazza tornarono normali.


Quella nuova mossa però, le aveva consumato tutte le energie, così svenne anche lei, sussurrando prima di lasciarsi andare i nomi dei suoi compagni.


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 





Nel prossimo capitolo:

Nonostante le ferite riportate e le precarie condizioni di Shikamaru, Sasuke e Kakashi, la ricerca di Tsunade continua!

Naruko spera che la donna torni con loro a Konoha, così da poter salvare la vita del suo team e farsi perdonare come si deve.

Ma convincere il più grande medico del mondo si rivelerà un impresa tutt’altro che semplice.

 Inoltre l’allenamento per imparare il Rasengan procederà senza intoppi, mentre un vecchio nemico si ripresenterà sulla scena, probabilmente non da solo.

Un incontro un po’ speciale attende poi la giovane Uzumaki, in un epico scontro tra leggende!

Per saperne di più non perdetevi il prossimo capitolo, alla prossima!
































*Note Autrice*
Yo Minna!!! Ed eccomi di nuovo qui per voi!!! XD
Lo so, è un botto che non aggiorno, ma mi sono trovata un pò in difficoltà, ed in effetti non è che la cosa qui sopra mi soddisfi molto -.-
Cooomunque, vi comunico che il titolo della seconda storia è già stato deciso e che la prossima non conterà molti capitolo, circa 4/5 ma solamente perchè sarà di passaggio XP
Ok, so che non ve ne può fregar di meno, quindi smetto di parlare.
Grazie mille a tutti quelli che hanno recensito e a quelli che seguono in silenzio.
Chiedo scusa per eventuali errori, ma sono stanca morta e non ho avuto il tempo di aggiustarmelo per bene.
Lasciate qualche commentino se potete, anche solo per dirmi che fa schifo e dovrei smettere di scrivere cose obrobriose XP
Un bacio e alla prossima.
Jeo 95 =3

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Capitolo 19
*** Tsunade Senju! Scommesse e Imprevisti! ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA 

 

 

CAPITOLO 19- TSUNADE SENJU! SCOMMESSE E IMPREVISTI! 

 

 

- È sicuro che sia l’unico modo per salvarli?- 

- Sì, solo lei può aiutarli.- 

- Allora muoviamoci.- 

Non si erano detti altro da quando avevano ripreso il viaggio e Naruko non sembrava intenzionata a voler dare spiegazioni al sensei su quanto fosse accaduto. 

Si sentiva terribilmente inutile in quel momento e parlare di certo non l'avrebbe tirata su di morale. 

Se soltanto non fosse svenuta, forse avrebbe potuto aiutarli, forse avrebbe potuto…… Potuto cosa? 

Anche se fosse rimasta cosciente lei non era un medico, non poteva aiutarli. 

La memoria era offuscata e incompleta, come se un pezzo fosse stato cancellato a forza lasciandosi dietro solo un gran vuoto. I suoi ricordi terminavano con la sensazione di potere che il suo corpo aveva percepito, come se una strana energia avesse preso il controllo sulla sua volontà, dopo di che il nulla. 

Che era successo? Cosa aveva fatto? Chi aveva liberato Shikamaru e Sasuke dalla presa di Itachi? 

Già Itachi, anche a lui continuava a pensare, come se non avesse già abbastanza problemi. 

Perché quella proposta? Perché l’aveva avvertita? E la domanda più importante, cos’era che non ricordava? 

Troppe domande, nessuna risposta. 

Sembrava che la testa stesse per esploderle, preoccupazioni, dubbi, incertezze, vuoti di memoria, ormai non sapeva pensare ad altro. 

Oltre tutto i sensi di colpa le attanagliavano lo stomaco in una presa ferrea e senza via d’uscita, si sentiva un verme viscido e subdolo. Aveva mentito a tutti, non si sarebbe sorpresa se Sasuke e Shikamaru l’avessero odiata d’ora in poi. 

Un brivido le corse lungo la schiena a quel pensiero. Odiata dai suoi migliori amici, sarebbe stato come in passato? Sarebbe tornata nuovamente sola? 

Una mano grande e gentile le si posò sul capo, e in un attimo riuscì a spazzare via tutte le sue incertezze. Quando alzò lo sguardo e vide Jiraya sorriderle dolcemente per qualche motivo realizzò un pensiero che la rese felice. 

“Non sarò mai più sola…” 

- Coraggio Naruko, vedrai che si sistemerà tutto. Sei una ragazza forte, affronta tutto col tuo miglior sorriso e vedrai che prima o poi andrà bene.- 

La biondina sorrise al Sennin, un sorriso luminoso e gioioso come ormai non ne faceva da giorni, rimproverandosi mentalmente. 

Ma che diavolo le succedeva? Non era da lei arrendersi! 

Si diede dei colpi sulle guance, come per risvegliarsi. 

“Coraggio Naruko, basterà spiegare tutto e andrà bene! Sii ottimista!” 

Jiraya la guardò con ancora il sorriso sulle labbra, pensando a quanto quella ragazza somigliasse ai genitori. 

- Va meglio ora?- le chiese. 

- Si, grazie sensei.- 

Con l’atmosfera più leggera di prima, ripresero il viaggio tra scherzi e chiacchiere, come se nulla fosse successo. 

- Dimmi Naruko, cos’è che ti tormenta tanto?- 

Aveva voluto alleggerire un po’ l’atmosfera tra loro prima di porle quella delicata domanda, doveva assolutamente scoprire cos'era successo di preciso dentro quella locanda, e per farlo aveva bisogno di lei. 

Vide la biondina sussultare e perdere il sorriso che aveva appena riacquistato. Si pentì quasi di averle posto quella domanda. 

- E-Ecco io…- 

Di nuovo. Quella maledetta insicurezza avrebbe finito per mandarla al manicomio, altro che Hokage! Era una smidollata, ormai non aveva più spina dorsale. 

Inevitabilmente esplose. 

- AAAAAHHHHHHHHHHH MA PERCHÉ DEV’ESSERE TUTTO COSÌ COMPLICATOOOOOO!!!!- 

Si mise le mani nei capelli, sfregandosi energicamente le meningi per cercare una soluzione a tutti i suoi problemi. 

Jiraya la guardò camminare più rapidamente e portarsi avanti a lui, mentre un grosso gocciolone gli scese dietro la nuca. 

- N-Naruko…?-  

- COM’È CHE SONO DIVENTATA PIÙ SMIDOLLATA DI UN VERME ACCIDENTIIIII!!!!!- 

Sembrò calmare collera e frustrazione per un attimo, finchè un aura di depressione tutta scura non l'avvolse. 

- I-Insomma mi vuoi spiegare che succede?!- chiese spazientito l’albino. 

La bionda si girò, fissando truce il sensei che indietreggiò spaventato da quell’occhiataccia. Se si potesse uccidere con l'utilizzo di un semplice sguardo, sarebbe morto stecchito in un attimo. 

- Che succede?! Succede che il mio team è stato messo completamente KO da una sola persona! Succede che un Nukenin mi aiuta e dice che vuole portarmi dalla parte oscura come alleata, per finire ho dei rapporti non ben definiti con il suddetto Nukenin!!! ECCO CHE SUCCEDE!!!- sbottò seccata. 

Jiraya però si era fermato a tre semplici parole. 

- R-Rapporti non definiti…?-  

Un rivolo di bava gli scivolò dalla bocca, accompagnato da un leggero rossore che gli colorò le guance. Si aggiunse anche un sorriso ebete che gli deformò le labbra, mentre gli occhi erano, secondo la bionda, quelli di un maniaco pervertito. 

Solo allora la ragazza realizzò la gran cavolata che aveva appena detto. Arrossì come un peperone, prima di avventarsi sull’eremita e scaricare su di lui tutta l’ansia e la frustrazione che provava da quando erano partiti. 

- MALEDETTO EREMTA PORCELLO CHE HA CAPITO!! NON INTENDEVO QUEI RAPPORTI!! È UN VERO MANIACO DEPRAVATO!!!- 

E mentre Jiraya chiedeva pietà le immagini piccanti della biondina in situazioni compromettenti non volevano uscirgli dalla mente. 

Inutile, pervertito era e pervertito sarebbe rimasto. 

*************************************************************************** 

Inizio Flashback. 

“Dove diavolo si sono cacciati?” 

Jiraya correva da un po’, cercando con lo sguardo i due strani tipi che lo avevano attaccato improvvisamente. 

Un uomo pesce dalla pelle di un insolito colore azzurrino ed una bella ragazza bionda. Arrossì e sbavò un po’ pensando alle prosperose forme della donna, sentiva già una certa attrazione verso di lei. 

Si diede miracolosamente un contegno e decise di tornare dalla sua allieva, sentiva uno strano presentimento che non prometteva nulla di buono. 

Ebbe la conferma alle sue intuizioni quando, entrando nell’albergo, vide la ragazza a terra, con altri due mori privi di senso nel corridoio. 

- Ma che diavolo è successo?! Naruko!- 

Corse dalla ragazza e la prese tra le braccia, guardarsi attorno in cerca di eventuali responsabili e nemici da poter fare a pezzi per aver ridotto così la ragazza, per poi posare lo sguardo sull’allieva quando fu sicuro che ormai la via fosse libera. 

Priva di sensi e visibilmente affaticata, deducibile dal respiro più veloce del normale, Jiraya non potè che pentirsi di averla lasciata sola. 

Digrignò i denti poi dalla rabbia, se avesse messo le mani su chi l’aveva ridotta così probabilmente non sarebbe sopravvissuto alla sua ira, l’avrebbe ucciso dopo atroci sofferenze. 

- FERMO LI MANIGOLDO, POSA LA RAGAZZA ALTRIMENTI DOVRAI VEDERTELA CON ME E LA FORZA DELLA MIA GIOVINEZZA AHAHAHAH!!!!!!!!!- 

Il ninja leggendario fece appena in tempo a voltarsi per vedere chi fosse lo squilibrato che aveva parlato quando un potente calcio lo fece spiaccicare contro la parete, neanche fosse una sardina in scatola. 

La bionda gli scivolò dalle braccia, ma prima che toccasse terra in malo modo, un uomo dai neri capelli a caschetto e le folte sopracciglia la prese al volo, per poi esibire uno smagliante sorriso. 

- AHAHAHAH ANCORA UNA VOLTA LO STRABILIANTE GAI RISOLVE LA SITUAZIONE PRENDENDO A CALCI IL NEMICO!!!!- 

Jiraya, testa in giù bellamente appiccicato al muro, fissò seccato e leggermente incavolato il Jonin che si esibiva in mosse di vittoria con Naruko ancora svenuta tra le braccia. 

“Quell’idiota…” ringhiò tra se e se. 

Si alzò lentamente, pulendosi i vestiti dalla polvere bianca del muro provocata dall’impatto. 

Gai non si era ancora accorto di lui, troppo impegnato ad elogiarsi da solo. 

- Che intenzioni hai Gai?- 

Il ninja sentì un lungo brivido corrergli lungo la schiena al suono di quella voce familiare e dal tono molto arrabbiato. Si girò lentamente, accorgendosi di quanto i suoi timori si fossero rivelati fondati. 

- J-Jiraya-san……- 

- Esatto, ti ringrazio per il bel calcio di prima Gai, bel rispetto per un ninja leggendario come il sottoscritto.- 

Il ninja verde di Konoha lanciò in aria Naruko con molta noncuranza, inginocchiandosi poi per chiedere perdono. 

- LA PREGO MI PERDONI ONOREVOLE JIRAYAAA!!!! NON L’AVEVO RICONOSCIUTA!!!!!- 

Il Sennin prese al volo l’allieva appena in tempo, lanciando un ennesima occhiataccia al ninja di fronte a lui. Poi sospirò. 

- Ok Gai, nessun rancore.- lo sguardo si fece più duro e serio.- Piuttosto, sai dirmi chi sono quelli?- 

Alla vista dei due ragazzi a terra, di cui non si era accorto prima per compiere la sua teatrale entrata in scena, sgranò gli occhi preoccupato. 

- Ma sono Sasuke e Shikamaru!! Sapevo che il giovane Uchiha era scappato, ma non credevo che anche Shikamaru l’avesse seguito!- 

Gai si rannicchiò in un angolo, dandosi dell’incapace per non essere arrivato in tempo a proteggere gli allievi del suo rivale. 

L’eremita fissò l’uomo con un gran gocciolone dietro la nuca, non capacitandosi di come potesse cambiare umore da un momento all’altro. 

Guardò il volto della ragazza ancora una volta, non mancando di lanciare anche qualche occhiatina al prosperoso seno, notando così la smorfia di fastidio che le imbruttiva il viso. 

Decisamente stava meglio con un bel sorriso. 

- Ehi Gai…- 

Jiraya lo chiamò, ma questi continuava a deprimersi, dandosi dell’inetto incapace ed ignorando bellamente il Sennin. 

E se c’era una cosa che l’albino odiava era essere ignorato. Una venetta iniziò a pulsargli in fronte, fino a quando non esplose. 

- GAI VUOI STARMI A SENTIREEE?!?!?!?!- 

- Si signore! Certo signore! Agli ordini signore!!-  

Da bravo soldatino qual’era il Jonin si mise sull’attenti, prestando finalmente attenzione al ninja più anziano, che sbuffò seccato. 

- Hai idea di chi possa essere stato?!- chiese con voce irritata. 

Fu quando l’uomo dalle folte sopracciglia abbassò lo sguardo e s'incupì che Jiraya capì, doveva essere successo qualcosa di molto grave. 

- Be in effetti, stamani qualcuno ha attaccato Konoha, riducendo Kakashi ad uno straccio, e quando Sasuke l’ha scoperto non pensavo certo che l’avrebbe inseguito con Shikamaru.- 

- Di chi parli Gai?- 

- Cercava Naruko e loro volevano proteggerla, anche se credo che Sasuke volesse anche la sua vendetta.- sospirò, ma il Sennin aveva già intuito il presunto aggressore. 

- Probabilmente, è stato Itachi Uchiha.- 

Per un momento l’eremita dei rospi si mise a riflettere, serio come mai lo si era visto. 

Da tempo ormai svolgeva indagini su una certa banda di Nukenin che voleva mettere mano ai Jinchuuriki, era anche al corrente del fatto che lo stesso Itachi Uchiha ne facesse parte, ed ora che si erano finalmente messi in moto, Naruko sarebbe stata più in pericolo che mai. 

Si morse il labbro, cercando una buona soluzione per tenere al sicuro la ragazza, almeno finchè non fosse stata abbastanza forte per difendersi da sola dai più potenti Nukenin di grado S delle 5 grandi terre ninja. 

“Al momento però, c’è solo una cosa che possiamo fare…” 

- Gai prendi i due ragazzi e torna a Konoha, io e Naruko continuiamo il nostro viaggio.- 

- E dove andrete di preciso, Jiraya-san?- chiese il ninja verde della foglia, prendendo sotto braccio i due ragazzi svenuti. 

L’uomo diede le spalle al Jonin, incamminandosi per ripartire immediatamente, si fermò dopo qualche passo girando appena il capo. 

- A trovare un nuovo Hokage.- e sparì in una nuvola di fumo, portandosi via la biondina. 

Non restava altro che aspettare il risveglio della ragazza e spiegarle che trovare Tsunade era l’unico modo per salvare la sua squadra. 

Sarebbe stata anche una buona occasione per completare l’allenamento del Rasengan. 

Fine Flashback 

Ormai era scesa la notte sul paese del fuoco, che anche nelle notti più buie resta attivo e illuminato come quando il sole brilla alto nel cielo, mentre i locali notturni che tanto attirano il genere maschile aprono finalmente i battenti, accogliendo tra le braccia di volubili e disperate donne, uomini stanchi della faticosa giornata che non vedono l’ora di poter trovare in quei luoghi un po’ di meritata pace e tranquillità. E perché no, anche qualche piccolo divertimento. 

Ed è li che Jiraya si trova, come ogni notte che passa fuori dal villaggio, un luogo a lui famigliare dove può bere e rilassarsi, divertendosi con la compagnia di giovani e belle donne nonostante il suo cuore appartenga a una sola. 

Eppure quella sera i pensieri non se ne vanno, non smette di riportare a galla quello che è successo nel pomeriggio, non smette di pensare all’organizzazione che vuole i Jinchuuriki per chissà quale motivo, e non smette di pensare a Naruko. 

Non può più negarlo, si è affezionato a quel tornado biondo pieno di vita e farà di tutto per proteggerla, l’ha già deciso. 

Esce fuori dal locale, una bottiglia di sakè in mano semi vuota e la testa ancora piena di pensieri, sia belli che brutti, sia felici che dolorosi. 

Uno in particolare fa spuntare un sorriso sulle labbra dell’uomo, un sorriso dolce, nostalgico, ma pieno di un amore che ormai da anni va avanti e non si è mai spento. 

“Chissà come sei diventata dopo tutti questi anni, Tsunade…” 

*************************************************************************** 

Il freddo della notte entra nella bocca della scura grotta isolata dal mondo, un luogo pericoloso di cui nessuno conosce l’ubicazione, dove al momento una riunione segreta stava avendo luogo tra due persone. 

- Di cosa volevi parlarmi Itachi?- 

L’Uchiha fissa il suo interlocutore con sguardo indifferente, di chi ormai non prova più nulla da anni. 

- Volevo parlarti della Jinchuuriki di Kyuubi no Yoko, Naruko Uzumaki.- 

L’uomo volge lo sguardo verso il moro, nei suoi occhi viola e caratterizzati da sei forme concentriche, vi si può scorgere una leggera curiosità, abilmente mascherata. 

- Di che si tratta?- 

- Vorrei portarla dalla nostra parte, potrebbe tornarci più utile da viva.- 

Aggrotta la fronte l’uomo, incerto sulle affermazioni del ragazzo che si trova davanti, ma l’Uchiha non si scoraggia e tiene alto lo sguardo continuando così il suo discorso. 

- Oggi ha fatto cose incredibili, degne di un Jonin di livello S, ed è solo una Gennin. Se non ci fosse stato Kisame, probabilmente mi avrebbe ferito.- 

È piatta e calma la sua voce mentre descrive ciò di cui è capace la ragazza, come se anche fosse morto non gli sarebbe importato poi molto. 

L’uomo di fronte spalanca le iridi violacee per la sorpresa, ma si ricompone subito, un capo non può perdere il contegno. 

Ci pensa un attimo, riflettendo attentamente e immaginando che per arrivare ad una proposta del genere, Itachi abbia qualcosa in mente. 

Lui non fa mai nulla a caso. 

- Come mai questa richiesta? Cosa vuoi farne di lei Itachi?- 

Il moro sospira e chiude gli occhi per un attimo, ponderando attentamente le parole giuste per formulare una risposta. 

- Perché abbiamo bisogno di un contenitore che possa controllarlo, e secondo me lei può riuscirci.- 

Non c’è dubbio o esitazione in quelle parole, che fanno sembrare alle orecchie dell’uomo dagli occhi viola quella proposta tanto irresistibile quanto impossibile da rifiutare. 

- E sia, ma va messa alla prova e a questo ci penserò io. Puoi andare.- 

Conclude qui il discorso l’uomo, lasciando solo il ragazzo che sospira anche lui, chiude gli occhi e si gira, pronto per tornare nelle sue stanze. 

Il suo piano stava riuscendo alla perfezione. 

*************************************************************************** 

- ERO-SENNINNNNNNNN!!!!!!!!!- 

Un enorme polverone si alzò da lontano, mentre una furia bionda gridava e imprecava per tutto il piccolo paesino solitamente tranquillo, mentre i poveri paesani osservavano il tutto shoccati e spaventati. 

Naruko arrestò la sua carica dettata dall’ira del momento, lanciando occhiatacce a destra e sinistra. 

- EHI LEI!- 

Un povero ed innocente passante, che aveva la sola colpa di trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato, si vide arrivare incontro una spaventosa ragazza avvolta da un aura oscura, con la strana caratteristica di avere delle orecchie ed una coda da volpe. 

Lunghi artigli affilati e canini sporgenti, mentre una maligna aura rosso-nera l’avvolgeva da capo a piedi. 

Un vero demone, pensò. 

- S-Si?- balbettò terrorizzato, preferendo non far infuriare ancor di più il demone in questione. 

- Ha per caso visto un uomo dai lunghi capelli bianchi con la faccia da pervertito?!- 

Il povero vecchietto scosse la testa in segno negativo, incerto e spaventato, grato al demone di aver abbassato il tono e avergli evitato un infarto. 

Aveva parlato troppo presto. 

- MALEDETTO EREMITA PORCELLO DOVE TI SEI CACCIATOOOOOOOOO?!?!?!?!-  

Naruko riprese la sua furiosa corsa alla ricerca del suo obbiettivo, lasciando a terra un povero vecchietto mezzo morto e col cuore ormai esploso, ma che trovava ancora la forza di martellare nel petto per tenerlo in vita. 

Certo martellava bene, era terrorizzato a morte! 

Questa volta Naruko ne era certa, avrebbe ucciso quel falso sensei che si era andata a trovare, perché con i suoi stupidi consigli ci aveva ricavato soltanto un pasticcio. 

“Davvero non puoi fare nulla per me Kyuubi-chan?!” implorò lei ancora, per la forse millesima volta. 

La volpe ringhiò seccata, quella lagna era veramente insopportabile. 

Primo, piantala di chiamarmi in quel modo o giuro che t’uccido, secondo per la millesima volta NON SO NEANCHE COME CAZZO È SUCCESSO STO CASINO, COME PENSI POSSA RISOLVERLO?!?!” 

“Brutta antipatica.” Naruko gonfiò le guance teneramente, abbandonando per un secondo quell’aura demoniaca che l’avvolgeva e trasformandosi in una tenera creatura. 

Appunto però, durò giusto un secondo. 

Quando il suo udito finissimo captò la risata sguaiata del sensei, la demon-mode tornò a farsi sentire, mentre un sadico ghigno dipingeva le labbra della ragazza. 

- Ahahahah ragazze così mi fate arrossire, non sono poi così grande! Ahahahah.- 

Come al solito, mentre aveva lasciato l’allieva ad allenarsi, si era rintanato in un locale per adulti, circondato da tre splendide creature, ubriaco di sakè come di giorno non si dovrebbe essere. 

Un lungo brivido gli percorse la schiena, mentre un inquietudine gli attanagliò lo stomaco, in una sensazione che di solito provava quando incontrava la morte dalla quale poi fuggiva sempre. 

E quando voltò lo sguardo verso l’entrata del locale sbiancò, capendo da dove provenisse quella terribile sensazione, non troppo sicuro di sfuggire alla grande mietitrice anche questa volta. 

- TI HO TROVATO ERO-SENNIN!!!!!!- 

Iniziò così una furiosa corsa per la sopravvivenza, dopo aver distrutto un paio di case ed investito altrettanti poveri innocenti cittadini che passavano sulla loro strada per caso, Naruko riuscì a bloccare il suo sensei, i suoi occhi erano rossi tanto era la voglia di sangue che invadeva l’anima della biondina, e questa volta non c’entrava nulla la Kyuubi, anche Jiraya l’aveva capito. 

- MALEDETTO È TUTTA COLPA SUA!!!!!!- sbraitò, scaraventando l’eremita contro un albero che si spezzò a causa del colpo. 

- N-Naruko ti prego calmati!- 

- Calmarmi? CALMARMI?! MI SONO APPENA TRASFORMATA IN UNA MEZZA VOLPE, LA TERZA FASE DEL RASENGAN NON VUOLE SAPERNE DI RIUSCIRMI, STO PER PERDERE LA SCOMMESSA CON QUELLA VECCHIA ZITELLA E IL MIO SENSEI SE NE STA TUTTO IL GIORNO A BERE E A FARE IL MAIALE, COME POTREI STARE CALMA?!?!?!?!?!- 

Non aveva tutti i torti, anzi aveva pienamente ragione! Ma Jiraya sapeva che se l'avrebbe ammesso, la sua vita sarebbe finita di li a poco. In ogni caso non aveva vie di fuga, era in trappola come un topo e Naruko era il gatto che di lì a poco l'avrebbe divorato. 

- AIUTO PRESTO SCAPPATE!!!!! UN SERPENTE GIGANTEEEEEE!!!!!!- o forse un qualche Kami aveva deciso che la sua ora non era ancora giunta. 

Un folla scatenata travolse sensei e allieva, che finirono a terra con impronte di scarpe stampate su tutto il corpo, dalla testa ai piedi.  

- Ahi ahi ahi che botta!! CHE CAZZO VI SALTA IN MENTE MALEDETTI?!?!- 

- Accidenti, non ho mai visto una folla tanto agitata. Ehi sei tornata come prima!- 

Toccandosi le orecchie la biondina constatò che il vecchio eremita aveva ragione e sorrise, mentre l'insana voglia d'inseguire quella massa urlante e fare una carneficina scemava dalla sua mente. In fondo era merito loro se era tornata normale. 

- E un problema l'abbiamo risolto.- sospirò Jiraya, ringraziando i Kami per quel bellissimo regale che gli aveva salvato la vita- ora che diavolo sta succedendo?- si domandò perplesso, guardando nella direzione dalla quale tutti erano fuggiti. 

Una strana scarica gli attraversò la schiena, sentiva distintamente due chakra che ben conosceva. 

- Merda, temo che Tsunade sia in pericolo.- Naruko drizzò le orecchie. 

- Credi sia successo qualcosa alla vecchia?- domandò senza lasciar trasparire la minima preoccupazione. 

Quella maledetta vecchiaccia le era stata antipatica al primo sguardo, non le importava nulla se anche fosse stata nei guai. Aveva osato insultare gli Hokage, aveva deriso il suo sogno, e fino a quando non avesse vinto la scommessa che avevano fatto non l'avrebbe mai perdonata. 

Inizio Flashback 

- RITIRA SUBITO QUELLO CHE HAI DETTO!!!!!- 

Naruko si alzò di scatto dalla sedia, furibonda, frustrata, fissando con odio impellente la donna che aveva davanti. 

Capelli biondi appena più chiari dei suoi raccolti in due code basse, occhi nocciola grandi e lucidi per il troppo sakè che aveva bevuto, per non parlare del seno più grande che Naruko avesse mai visto. 

A primo impatto Naruko dovette ammettere che per essere una vecchia zitella, Tsunade Senju aveva un aspetto a dir poco fresco e giovanile. Non combaciava per nulla all'immagine che si era fatta di lei dai racconti di Jiraya.  

L'avevano trovata per caso, seduta in un bar ad ubriacarsi con la sua assistente Shizune, ed avevano approfittato dell'occasione per parlarle. 

Tutto era degenerato quando Tsunade aveva rifiutato l'offerta di diventare Hokage, insultando quel ruolo con derisione e disprezzo, insultando suo nonne e il quarto, le persone che più stimava al mondo. Non ci aveva più visto dalla rabbia. 

- Calmati ragazzina, io dico solo le cose come stanno. Essere Hokage è una gran seccatura, chi accetta di farlo è soltanto un babbeo.-  

Un violento pugno si abbatté sul tavolo, a nulla servirono i tentativi di Jiraya per calmare la bionda Uzumaki, ormai era in balia della rabbia. 

- NON SI AZZARDI A DIRE UNA COSA DEL GENERE!! ESSERE HOKAGE È UN GRANDE ONORE, ED IO UN GIORNO REALIZZERÒ IL MIO SOGNO E DIVENTERÒ HOKAGE.- Tsunade restò basita. 

- Non mi interessa un fico secco se lei è una ninja leggendaria o meno, voglio sfidarla e darle una lezione, ADESSO!!-  

Gli occhi di Naruko brillavano di una determinazione tale che per un momento Tsunade rivide in lei il suo piccolo fratellino, ma scacciò quel pensiero e accettò la sfida. Avrebbe fatto scendere dalle nuvole quella marmocchia. 

Come previsto sia da Jiraya che da Shizune, bastò un solo dito della Ninja leggendaria per mettere al tappeto Naruko più e più volte, senza però lasciarla mai a terra davvero. La donna bionda rimase colpita sul serio da tale determinazione, ma le parole che sentì in seguito fecero perdere un battito al suo cuore. 

- Perché ci tieni tanto a diventare Hokage?- chiese ad un certo punto la donna. 

- Diversamente da lei, io un giorno sogno di poter diventare Hokage, e ci riuscirò. Costi quel che costi lo diventerò, perché lo considero un grande onore.- barcollante e piena di lividi, Naruko si alzò un ennesima volta, sfidando la donna di fronte a lei con lo sguardo. 

- Diventare Hokage è il sogno della mia vita!- 

Tsunade sgranò gli occhi e indietreggiò insicura, mentre due immagini si sovrapponevano a quella della ragazza li di fronte. 

"Dan... Nawaki..." 

E Naruko si accorse di quel momento di debolezza, e ne approfittò. 

"Non è ancora perfetta, ma speriamo che funzioni..." 

Con il poco chakra che le era rimasto, Naruko iniziò a far vorticare una ingente quantità di chakra sul palmo della mano, eseguendo la stessa tecnica che ormai da giorni stava tentando di sviluppare. 

Tsunade ne sembrò sconvolta. 

- Ma quella tecnica..?!- 

Sfortunatamente però, il colpo era ancora imperfetto, così come la quantità di chakra immessa, al che il colpo si tramutò in una piccola bomba di chakra. 

La donna Senju evitò abilmente l'attacco, ponendo fine all'incontro e vincendo di netto sulla ragazza. 

- Maledizione...- 

- Jiraya perché le hai mostrato il Rasengan? Ti diverti ad insegnare tecniche che non possono essere imparate? Ora capisco perché la testa di questa ragazzina è piena di strane idee ed è convinta di poter diventare Hokage.- 

Ma il vecchio eremita non ebbe il tempo di rispondere. Non lasciando il tempo a Shizune di curarla come si deve, Naruko si rialzò con occhi infuocati e trafiggendo la donna bionda con lo sguardo. 

- Io non mi sono messa in testa nulla, sono assolutamente serissima e posso dimostrarlo! Mi dia tre giorni e vedrà che saprò controllare il Rasengan!- sfidò di nuovo strafottente. 

-Non dovresti lanciare sfide impossibili, ma sembra interessante, accetto. Se vincerai, ti darò il mio ciondolo.- 

- Io sono sicura di farcela! Ma quello che voglio davvero è che lei ritiri tutto ciò che ha detto sugli Hokage!- 

Tsunade sbuffò. 

- Essia, ci vediamo tra tre giorni mocciosetta.- 

- Ti farò rimangiare quello che hai detto, brutta vecchia zitella!-  

Era determinata a vincere e ce l'avrebbe fatta, ma comunque in futuro avrebbe evitato di offendere ancora Tsunade puntando sull'età, il pugno che aveva ricevuto come punizione era decisamente una punizione che avrebbe volentieri evitato d'ora in poi. 

Fine FlashBack 

E da allora erano passati tre giorni, ma ancora aveva qualche problema con l'ultima fase dell'allenamento. Specie perché quel buono a nulla di un eremita aveva sbloccato un non sapeva bene cosa nemmeno lei, ma che l'aveva improvvisamente trasformata in una mezza volpe. 

Sospirò affranta, mentre lo sguardo di Jiraya si faceva più duro e serio. 

- Temo che la faccenda sia grave, torna all'albergo e resta chiusa in camera. Io vado a vedere cosa succede.- prima che potesse protestare, il Sennin era sparito in una nuvola di fumo. 

Naruko rifletté qualche secondo per poi sghignazzare tra se e se: se quel vecchio pensava davvero che se ne sarebbe stata buona e zitta in un angolo era un povero illuso. 

*************************************************************************** 

- Andiamo Tsunade accetta, hai tutto da guadagnarci.- 

La donna guardò in cagnesco quello che una volta era un suo compagno mentre a terra, ferita ed esausta, cercava di difendere Shizune dagli attacchi dei suoi aggressori. 

Non avrebbe permesso loro di torcere un solo capello alla sua assistente, e nemmeno avrebbe accettato di collaborare con loro. 

Piuttosto che schierarsi con un essere viscido come Orochimaru avrebbe preferito morire. 

- Scordatelo, non lo farò mai!- 

Le aveva proposto un accordo che inizialmente aveva seriamente pensato si accettare: lei curava le braccia che il terzo aveva sigillato e in cambio quella serpe avrebbe riportato in vita il suo amato Dan e Nawaki, suo fratello. 

Ma l'indecisione ebbe la meglio solo per un istante, prima che una certa consapevolezza le premesse pesante nella mente. I morti non possono tornare in vita, neanche con le tecniche proibite. 

Orochimaru non aveva preso bene il rifiuto, ed aveva dato l'ordine al suo allievo, Kabuto, di uccidere Shizune costringere Tsunade con la forza. E approfittando di un attimo di disattenzione e giocando uno sporco trucchetto era riuscito a reciderle i tendini. 

Ora non poteva più muoversi. 

- Sembra che mi sia perso una festa divertente. C'è una rimpatriata e non sono stato invitato?- per la prima volta in tanti anni Tsunade fu felice di sentire quella voce, e guardando davanti a se, vide comparire una lunga cascata di capelli albini appartenenti ad un uomo che le dava le spalle. 

- Jiraya...- forse non era mai stata così felice di vederlo. 

- Scusa il ritardo Tsunade, non ti ho fatto aspettare troppo vero?- sorrise sghembo l'eremita, prima di fissare uno sguardo serio quanto truce verso il suo ex migliore amico. 

Kabuto si portò dietro al suo maestro, mentre Orochimaru sorrise languido e per nulla preoccupato, le cose si stavano facendo molto interessanti. 

Tutti e tre i ninja leggendari erano riuniti in un unico luogo, uno spazio aperto dove nessuno dei tre avrebbe dovuto trattenere la sua forza. Uno scontro epico stava per iniziare, ed una certa ninja bionda stava per raggiungere il campo di battaglia per sconvolgere gli aventi. 

 

 

 


















Nel prossimo capitolo..... 

Lo scontro tra i ninja leggendari avrà inizio, ma una svolta inaspettata rivelerà a tutti il potere che si nasconde dentro Naruko che intanto se la dovrà vedere con un ennesimo imprevisto: una nuova prova dei draghi! 

Tsunade prenderà finalmente una decisione che se non sarà quella giusta potrebbe segnare per sempre la fine di Konoha ma anche dei due ragazzi del team 7. Come andrà a finire? 

Non perdetevi l'ultimo capitolo di questa prima avventurosa saga!





*Note Autrice*
*si ripara dietro una colonna di cemento armato*
Ehm... salve? *schiva una motosega e qualche proiettile*
Aiuto no vi prego non uccidetemi!!!!! >-<
So che il mio ritardo nell'aggironare questa storia è imperdonabile, ne sono consapevole e avete tutto il diritto di odiarmi e volermi trucidare, ma c'è una validissima ragione a tutto ciò!! ....forse....
Il fatto è che a maggio dell'anno scorso, il mio bellissimo PC -vecchio- mi ha mollata. Capout, morto, nada de nada, non si accendeva più. Il problema è che ha ben pensato di portarsi dietro tutti i capitoli che ci avevo salvato sopra, guarda caso quelli delle storie di Naruto, quella su One Piece e quella dei Pokèmon..... per questo non ho piùpotuto aggiornare nessuna di quelle T.T
Tuttavia qualche giorno fa sono finalmente riuscita a recuperare i file e quindi ecco qui il capitolo!! XD che è uscito meno epico di  quel che ricordavo... sul serio fa schifo..... cioè non vale di certo tutti questi mesi di attesa!!! >-< Gomen ç.ç un ritorno di fiamma proprio, con uno stramaledetto capitolo che sicuramente di farà perdere tutta la voglia di leggere anche l'ultimo capitolo di questa prima parte.
E si, il programma non cambia. Il prossimo è l'ultimo.......... *caricano i fucili e i cannoni*
Alt fermi! Prima di sparare lasciatemi dire una cosa. Non sono rimasta mesi e mesi con le mani in mano, la seconda parte *piuttosto corta anche* è già quasi del tutto finita, manca qualche capitolo, i soliti ritocchi e portarlo dalla carta sul PC ^^"
Quindi dovrebbe *forse* uscire presto, appena mi sistemo bene e recupero con anche le altre dovrei riuscire ad iniziarla ^^
mmmm direi che ho detto tutto, ringrazio le persone che mi hanno seguita fino ad ora e che hanno aspettato questo capitolo, spero di non avervi deluso. In tal caso fatemelo sapere, ho diritto ad una punizione estrema u.u
Un bacione a tutti e a presto! *stavolta molto prima ^^"*
Jeo 95 =3
p.s. avete pieni diritti di recensire negativamente per tali motivi:
1- insultare l'autrice per l'indecente ritardo;
2- insultare l'autrice per la schifezza di capitolo fatto;
3- Ambe due le cose.
Ciauuuuuuuuuuua tuttiiiiiiiiiiiiii!!!!!!!!!!!!!!!! E buona serata ^^

 

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Capitolo 20
*** Epilogo, Lotta fra Leggende! Quando la Pace Ritorna. ***


NARUKO: L'INIZIO DELLA LEGGENDA 

 

 

CAPITOLO 20– EPILOGO, LOTTA FRA LEGGENDE! QUANDO LA PACE RITORNA. 

 

 

La battaglia tra titani imperversava senza esclusione di colpi, senza che nessuno dei due riuscisse a mettere a segno un colpo decisivo. 

Jiraya era forte, molto forte, ma Orochimaru non era affatto da meno, e nonostante le braccia fossero sigillate e quindi fosse impossibilitate a muoversi, Kabuto era senz'altro un buon allievo e sosteneva il suo maestro in maniera impeccabile, aiutandolo perfino nell'evocazione del possente re dei serpenti Manta, cui l'eremita dei rospi rispose evocando Gamabunta. 

- Ancora non ti arrendi, Jiraya?- sibilò la serpe. 

- Lo sai che sono sempre stato un tipo testardo.- ribatté ghignando l'albino. 

Tsunade osservava gli ex compagni di squadra con terrore negli occhi, sovrapponendo a quella visione uno scontro molto simile, avvenuto anni addietro. 

Era proprio come quella volta, come quando Orochimaru li aveva abbandonati. E sapendo com'era finito il precedente scontro Tsunade sapeva che se Jiraya avesse trionfato non avrebbe avuto il coraggio di uccidere il suo ex compagno. Il suo migliore amico. 

- Ora lei verrà con me Tsunade-sama.- 

Dal nulla apparve in fronte a lei Kabuto, pronto a portarla via ora che era inerme e impossibilitata a difendersi o fuggire. 

Shizune poco lontana era ancora svenuta, piena di contusioni e ferite in tutto il corpo, fortunatamente lontana da tutto il caos della battaglia. 

Almeno lei era salva. 

Anche se debole e ferita, Tsunade non avrebbe aiutato Orochimaru nei suoi sporchi piani, piuttosto la morte. Almeno così avrebbe potuto ritornare da Nawaki e dal suo amato Dan, finalmente avrebbe potuto rivederli. 

- NON TOCCATELA!!- 

All'improvviso una furia bionda piombò sul campo di battaglia, proprio tra Kabuto e Tsunade, bloccando l'avanzata dell'argenteo e costringendolo ad indietreggiare. 

- Ohi baa-chan tutto bene?!- chiese preoccupata, dando le spalle al nemico. 

Tsunade sgranò gli occhi. 

- E-E tu cosa ci fai qui?-  

- Che domande, sono venuta ad aiutarti ovvio! Non potevo stare a guardare mentre tu e il vecchio pervertito combattevate!- 

Si voltò a fronteggiare l'avversario e quando la bionda realizzò chi era il suo nemico, sgranò gli occhi e la sua espressione ostile si tramutò in sorpresa e triste.  

Non poteva crederci. 

- Kabuto?- 

Perché Kabuto, stava dalla parte di Orochimaru? Che diavolo stava succedendo?! 

- Oh ma guarda, la cara Naruko, questa si che è una bella sorpresa.- 

- Ma.. come.. cosa.. perché?- 

Nemmeno lei sapeva cosa voleva chiedere veramente, fatto sta che quella scoperta l'aveva sconvolta non poco. 

- Immagino ti starai chiedendo come mai sono con Orochimaru-sama vero? Be sappi che sin dall'inizio io sono stato dalla sua parte, anche durante l'esame chunnin, ero sempre al suo servizio.- 

- Cosa? Ma non è possibile, questo vuol dire che...- 

- Che vi ho aiutati soltanto per tenere d'occhio Sasuke e aspettare il momento giusto per portarlo dal mio sensei.- 

Naruko era sconvolta, triste si, ma dentro esplodeva di una grande ed incontrollabile rabbia, verso Kabuto per averla ingannata, verso se stessa per aver abboccato così facilmente alla gentilezza dell'ora suo nemico. 

Evidentemente Shikamaru e Sasuke avevano ragione, era davvero una stupida. 

- Come hai potuto?! Io mi fidavo di te!- il ragazzo ghignò. 

- Be proprio per guadagnarmi la vostra fiducia ho agito così, e a quanto pare ha funzionato.- la bionda era sempre più furiosa.- Soltanto una cosa mi ha impedito di prendere Sasuke quando ne avevo l'occasione.- 

- Ovvero.- drizzò le orecchie la bionda, più interessata al discorso di prima.- Tu mia cara.- quelle parole la fecero sussultare. 

- Ti sei rivelata più interessante del previsto, e così abbiamo deciso di rimandare la cattura dell'Uchiha per studiarti e vedere se potevi tornare utile ai nostri piani, e guarda un po', ti sei rivelata una gemma preziosa.- 

Il sorrisino maligno che Kabuto le stava rivolgendo non piacque per nulla alla giovane, e il crescente desiderio di prendere a calci in culo quel bastardo traditore si faceva sempre più grande. 

- Dove vuoi arrivare maledetto?!- 

- Quanta impazienza, e va bene ti farò una proposta. Che ne dici di unirti a Orochimaru-sama insieme a me?- 

Quelle parole la lasciarono basita ed incredula. Non sapeva dire cosa fosse preso al suo stomaco, improvvisamente sottosopra. 

Poi comprese, ciò che sentiva dentro era una sempre più crescente voglia di vomitare. 

Era nauseata e disgustata, con un moto di vomito imminente che però riuscì a trattenere, chissà per quale miracolo poi. 

Andare con lui? Stava scherzando vero?! 

Non poteva sul serio aspettarsi che rispondesse positivamente a quell'assurda proposta. 

- Ma sei completamente impazzito?! Per quale ragione dovrei farlo?!- 

- Perché presto anche Sasuke verrà con noi.- Naruko si pietrificò.- E se tenterà di rifiutare, morirà di sicuro, la stessa fine che farà Tsunade se non si unirà a noi come richiesto.- 

La bionda non ci vide più a quelle parole, caricò Kabuto senza ragionare e a nulla valsero le grida di Tsunade per fermarla, era troppo arrabbiata. 

Creò due copie e attacco con calci e pugni che Kabuto parò senza difficoltà, iniziando un duro contrattacco. 

Fece sparire le due copie e la buttò a terra con un calcio, svelto compose i sigilli del suo attacco, tagliando anche a lei i tendini delle gambe per impedirle di rialzarsi. 

Ora non poteva più muoversi. 

- Arrenditi Naruko, e vieni con noi. Abbandona il villaggio e quelli che chiami amici, in fondo loro ti hanno sempre odiata no? Noi invece ti ameremo molto, saremo la tua famiglia.- 

Le parole di Kabuto erano allettanti e provocatorie, Tsunade temette per un attimo che quella ragazzina testarda cedesse e accettasse di passare dalla parte di Orochimaru. 

Barcollando la bionda si rialzò in piedi, i polpacci insanguinati non smettevano di perdere liquido vermiglio ad ogni movimento e diverse ferite erano sparse qua e là su tutto il corpo. 

- Come potrei...- sussurrò a testa china. 

- DIMMI COME POTREI DIVENTARE HOKAGE SE ABBANDONASSI IL VILLAGGIO E I MIEI COMPAGNI?!-  

Tsunade sgranò gli occhi. 

- Io voglio essere... rispettata e accettata da tutti... non tradirò mai il villaggio e i miei amici per seguire una serpe come te... NON TRADIRO' MAI I MIEI IDEALI!!- 

Ci credeva davvero in quelle parole pronunciate con sicurezza e determinazione, quelle erano le sue idee, piccole basi che avrebbero dato origine ad un grande e particolare credo ninja. 

Raiton la stava osservando, e dentro di se sorrise, ecco ciò che aspettava. Difendere i propri ideali senza vacillare o lasciarsi corrompere dal male, né dai nemici, né dai dubbi.  

Il drago del fulmine non ebbe di che pensare o dubitare, la terza prova era superata a pieni voti. Quella ragazzina era davvero un tipo particolare. 

Naruko ringhiava mentre con i suoi occhi color cielo fissava rabbiosa il ragazzo davanti a lei. 

Come aveva potuto Kabuto tradirli così? E come poteva lei essere stata così stupida da lasciarsi abbindolare così facilmente?! 

Provava una gran rabbia in quel momento, sentiva che in poco tempo sarebbe di sicuro esplosa tanta era l'ira che Kabuto e Orochimaru suscitavano in lei, ma s'impose calma. Ricordò le parole di Suiton e Doton, calma e intelligenza erano elementi fondamentali per la vittoria, inoltre non voleva scatenare il potere del Kyuubi per quei due maledetti bastardi. 

Il ragazzo la guardò con sufficienza, ridendo poi maleficamente. 

- Sei soltanto una sciocca. Le tue sono soltanto irrealizzabili fantasie, nessuno al villaggio ti vorrà mai come Hokage. Ed ora arrenditi, oppure preparati a soccombere.- 

- Sei soltanto una stupida ragazzina! Muoviti a scappare! Se muori qui non riuscirai mai a realizzare il tuo sogno!- 

Scappare. Tsunade le stava dicendo di scappare e abbandonarla al suo destino. La insultava, le dava della sciocca sognatrice, e ora invece le stava intimando di scappare e le augurava di riuscire a diventare Hokage. 

Ma come poteva voltarsi e andarsene quando sul campo di battaglia qualcuno aveva bisogno di aiuto? 

Ancora una volta la ragazza digrignò i denti, lasciando che la frangetta bionda le oscurasse gli occhi cerulei. 

"Mi rifiuti di arrendermi... mi rifiuto!"  

Una potente e misteriosa energia la travolse, qualcosa di famigliare ma nuovo al tempo stesso. Chiuse gli occhi e si lasciò cullare dall'abbraccio del potere. 

- Piantala di giocare Kabuto, prendi Tsunade, la ragazzina e andiamocene da qui.- 

Jiraya attaccò di nuovo l'ex compagno, mentre Gamabunta si occupò di tener impegnato Manta. 

- Ma come Orochimaru, e al tuo vecchio amico non pensi? Guarda che mi potrei offendere.- scherzò l'eremita, continuando ad attaccare la serpe. 

- Ai suoi ordini Orochimaru-sama.- 

Fece per avvicinarsi ad un esanime Tsunade, ma una brutta sensazione lo costrinse ad indietreggiare con un veloce salto. 

Appena in tempo riuscì a spostarsi, che qualcosa di pesante cadde ad un soffio da dov'era lui qualche attimo prima, ed era certo che se non si fosse spostato in tempo, sarebbe morto di sicuro. 

Quando la polvere alzata dalla collisione col terreno si diradò, tutti spalancarono occhi e bocca, perfino i due Sennin che ancora lottavano poco distanti. 

Naruko era in piedi proprio sul punto in cui prima vi era il nemico, posato a terra vicino ai suoi piedi un martello gigantesco dal lungo manico. 

Alzò lo sguardo, mostrando a tutti i suoi occhi non più color cielo, ma di un intenso nocciola, simile alla terra. 

Le punte dei biondi capelli erano anch'esse castane, perfettamente intonate al colore degli occhi. 

"Ma che diavolo le è successo?" fu il pensiero che arrivò alle menti di Tsunade e Jiraya, sconvolti entrambi da quell'inaspettata trasformazione. 

Dopo il primo momento di stupore, Orochimaru ghignò maligno. Allora era quella ragazzina era la prossima erede, molto interessante. 

- Non vi permetterò più di fare del male!-  

Sollevò sopra il capo l'enorme martello, battendo poi un violento colpo sul terreno che fece tremare la terra.  

Una profonda crepa partì dal punto in cui il martello toccò il suolo, che come dotata di vita propria inseguì i due nemici per inghiottirli, o almeno quella fu l'impressione che ebbero tutti. 

Appena Orochimaru e Kabuto scattarono per evitare di finire nel baratro, da quest'ultimo partirono due enormi blocchi di roccia appuntiti, che riuscirono a ferire non indifferentemente i due nemici, anche grazie all'effetto sorpresa dell'attacco. 

Orochimaru, ferito e sconfitto, non perse nonostante tutto ghignò stupefatto e compiaciuto; era devastante il potere acquisito dalla ragazza e, in un modo o nell'altro, era sicuro che presto o tardi sarebbe stato suo. 

- Ritiriamoci per ora Kabuto, non possiamo vincere con lei in quello stato.- 

L'allievo sembrò sorpreso, volendo protestare l'ordine del maestro, ma dopo qualche attimo di riflessione annuì soltanto. Se Orochimaru diceva una cosa del genere, doveva per forza essere così. 

Sparirono in una nuvola di fumo, un attimo prima che la bionda li colpisse con un potentissimo rasengan formato con l'aiuto di una copia. 

Tsunade e Jiraya osservarono la ragazza tornare leggiadra a terra, con occhi e bocche spalancati; da quando quella ragazzina era così forte? 

Naruko si voltò verso di loro, seria e pacata, rivolgendosi poi alla donna. 

- Ho vinto la scommessa. Ora lei tornerà a Konoha e diventerà Hokage.-  

Mentre a regolari falcate si avvicinava ai Sennin, il martello lasciato a terra iniziò a dissolversi nell'aria, l'aura combattiva di Naruko scemò pian piano, intanto che occhi e capelli tornavano al loro colore originario. 

Man mano che l'energia spariva, la bionda si sentiva sempre più debole e stanca, tanto che iniziò ben presto a barcollare esausta, fino a che le gambe non la ressero più.  

Non fece in tempo però a toccare il terreno, poiché Tsunade si era precipitata a sorreggerla. Prima di assopirsi completamente tra le braccia della Sennin, invitata da Morfeo nell'accogliente mondo dei sogni, la biondina sussurrò alla donna un ultima frase. 

- N-Non smetterò... di credere nelle mie idee.... e nei miei sogni.- poi si addormentò sorridendo. 

Tsunade osservò la ragazzina tra le sue braccio con occhi dolci e commossi, confermando il paragone che aveva sospettato ci fosse già tempo prima. Somigliava davvero a Dan e Nawaki, ma forse, contrariamente a loro, un destino diverso l'attendeva. 

Si tolse il ciondolo del primo Hokage e lo donò a lei senza paure o incertezze, la maledizione di quell'oggetto non l'avrebbe colpita. 

Dormiente e rilassata Naruko riprendeva le energie vegliata dai due Sennin e Shizune, completamente ripresa, senza sapere che una terza prova era stata superata. 

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I biondi capelli sciolti fluttuavano leggeri nell'aria, così come il vestito bianco che puntualmente si ritrovava addosso quando finiva, nemmeno lei sapeva come, nello spazio in cui conversava coi draghi. 

Di nuovo in quel mondo di luce abitato dai maestosi draghi, ora suoi compagni ed amici. Una sola domanda si stava ponendo in quel momento: perché l'avevano portata di nuovo lì? 

Solamente in un secondo momento la bionda si accorse della terza presenza maestosa di un nuovo drago. 

Quelle ali che sembravano sprizzare elettricità da tutti i pori non potevano essere confuse con nessun altro paio al mondo. Sicuramente il terzo drago era Raiton. 

- Ben arrivata mia padrona.- Doton le si avvicinò, lasciando che la ragazza gli carezzasse il muso delicatamente. 

- Mi sembrava di aver già detto che non voglio essere chiamata in quel modo.- sembrava che quel piccolo concetto non entrasse in testa ai draghi, ma sorvolò.- In ogni caso, cosa succede qui? Non ricordo di aver superato nessuna prova.- 

- E invece l'hai fatto mia padrona.- 

- Esatto, questa battaglia ti ha fatta crescere più di quanto immagini. E il tuo cuore è più puro di quello che noi avremmo mai potuto credere.- intervenne anche Suiton, avvicinandosi a lei e lasciando che, dopo Doton, la bionda carezzasse anche il suo muso. 

- Credo di non capire...- 

- Hai dichiarato a cuore aperto di credere nei tuoi ideali e nei tuoi sogni, senza lasciarti corrompere dal male e dai dubbi.- a parlare stavolta fu il terzo drago, che affiancò anche lui alla bionda. 

Incerta Naruko avvicinò la mano al nuovo drago, intimorita dalla sfrigolare delle scaglie brillanti di fulmini, ma Raiton le sorrise. 

- Tranquilla padroncina, se sei tu le mie scintille non ti faranno niente.- le scappò una risatina. 

Contrariamente agli altri due, il drago del fulmine sembrava molto più colloquiale e vivace, forse era anche più giovane, l'avrebbe paragonato ad un adolescente umano in fase di ribellione. 

- Comunque ancora non mi è chiaro, perché vi è una prova per gli ideali? Non è una cosa normale per un ninja seguire i propri sogni?- 

A risponderle fu la padrona dell'acqua. 

- No purtroppo. Molti ninja del passato hanno abbandonato la strada in cui credevano per seguire le allettanti proposte del male.- 

- Ma tu piccolina sei diversa dagli altri, credi davvero in quello che sogni!- concluse Raiton con una piroetta. 

- Ovvio che ci credo! Non potrei fare nulla senza un obbiettivo e un ideale per cui lottare!- 

E a quelle parole così vere e ricche di determinazione, i tre draghi sorrisero, animando ancor più la convinzione che quella ragazzina era decisamente una persona speciale e fuori dal comune. 

- Con questa sono già tre le prove che hai superato, però! Mica male per una ragazzina!- scherzò Raiton, facendo gonfiare le guance della bionda per l'offesa. 

- Io non sono una ragazzina! Sono Naruko Uzumaki, colei che un giorno diventerà l'Hokage migliore che sia mai esistito!- 

Dopo quelle parole si lasciò andare ad una grassa risata, che divenne via via più dolce e soave, coccolata dal calore protettivo e famigliare che i tre draghi erano capaci di emanare. 

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Il viaggio di ritorno fu più breve di quanto Naruko si aspettasse. Eppure ci avevano messo un eternità a trovare Tsunade, non poteva credere di essere già tornata a casa. 

Probabilmente era per via di tutto quello che era successo che sembrava passata una vita da quando era partita. 

Il villaggio era in movimento come sempre, ne avevano visti tanti in quelle due settimane di viaggio, eppure Konoha continuava ad avere qualcosa di diverso, qualcosa di speciale. 

“Probabilmente è perché qui sono a casa.” Sorrise a quel pensiero. 

- Bene, per prima cosa andiamo al palazzo dell’Hokage a…- 

- Non se ne parla nemmeno!- la bionda interruppe Jiraya ancor prima che finisse la frase, guadagnandosi occhiate stupite non solo dall’uomo, ma anche da Tsunade e Shizune. 

- Prima si va all’ospedale per curare il mio team!- 

Un tono che non ammetteva repliche o discussioni, non contrattava su quello. 

- Naruko ragiona, bisogna che prima Tsunade diventi ufficialmente Hokage.- 

- Ma la vita delle persone è più importante! Se ritarda ancora un po’ prima di diventare Hokage non succederà nulla, se ritarda nel visitarli, potrebbero morire!- 

Non voleva nemmeno pensare a quell’eventualità, una fitta al cuore già le premeva al sol immaginare la scena. 

 Tsunade fissava intensamente quella ragazzina bionda che era riuscita a riaccendere la speranza in lei, dopo di che sbuffò e diede disposizioni. 

- Jiraya, vai al palazzo con Shizune e comunica che ho accettato. Forza Naruko, portami all’ospedale.- sorrise la donna. 

La bionda le sorrise grata, gli occhi lucidi per la contentezza, saltellando per diversi minuti tanta era la felicità che provava in quel momento. 

A passo di carica, Naruko trascinò Tsunade fino all'ospedale, e altrettanto velocemente alla stanza in cui i suoi due amici erano stati ricoverati. 

Arrivò prima della donna davanti alla porta della camera, esitando un attimo ad aprirla e ritrovandosi all'improvviso priva di tutto il coraggio che poco prima le animava lo spirito. 

Prese un bel respiro e aprì la porta con un tonfo, spaventando le tre persone che all'interno si prendevano cura dei due malcapitati. 

Si sorprese di trovare li proprio quelle tre. 

- Sakura-chan! Ino-chan! Hinata-chan!- esclamò l'Uzumaki avanzando verso l'interno della camera. 

Non fece in tempo a fare neanche un passo che si ritrovò col sedere per terra, due delle tre amiche in lacrime sopra di lei. 

- WAAAAAAA NARUKO-CHAAANNN!!!! ERAVAMO COSI PREOCCUPATEEEEE!!!!!- 

Hinata dietro di loro sorrideva con gli occhi lucidi, felice anche lei che la bionda stesse bene. 

- Vedo che non si ha rispetto per i malati in questo ospedale, non lo sapete che bisogna fare silenzio?-  

Tsunade comparve autoritaria sulla porta, rimproverando le tre per il chiassò che stavano facendo. 

Le mascelle delle compagne del team 8 toccarono terra per lo stupore del trovarsi davanti una dei tre ninja leggendari: la grande principessa delle lumache, Senju Tsunade. 

- Ma-ma-ma-ma-ma cosa ci fa qui Tsunade-sama?!?!- esclamò Sakura scioccata. 

Naruko sorrise. 

- L'ho portata io! Così potrà curare Sasuke e Shikamaru.- 

Dopo il primo momento di smarrimento anche le altre tre ragazze sorrisero di gioia, finalmente i loro compagni si sarebbero risvegliati. 

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- Waaaaaa ma è tardissimo!!!- 

Si vestì alla velocità della luce, lasciando perdere addirittura la colazione e fiondandosi fuori dalla finestra come se non ci fosse nessun altra via d'uscita sicura dalla sua casa. 

- Accidenti, non ho sentito la sveglia maledizione! E proprio oggi!!!- 

Era una settimana che aspettava quel momento, e non voleva far tardi proprio quel giorno!! 

Da quando Tsunade era arrivata al villaggio, e quindi da quando aveva visitato i suoi amici, ci era voluta una settimana perché la donna trovasse una cura al genjutsu d'Itachi, e finalmente quel giorno avrebbe rivisto i suoi amici svegli e in piedi come sempre. 

Certo aveva paura di cosa avrebbero potuto dirle una volta che avessero realizzato cosa effettivamente era accaduto all'albergo, ma al momento giusto li avrebbe affrontati senza paura. 

Pur di riaverli con se si sarebbe addirittura fatta odiare. 

Arrivò in pochi minuti all'ospedale, dove vi trovò già tutte le persone convocate. 

Il team di Sakura, Kakashi e Tsunade. Praticamente all'appello mancava solo lei, poiché Shizune sistemava alcune pratiche nell'ufficio dell'Hogake e Jiraya era ripartito da un po' per un nuovo viaggio. 

- Chiedo scusa! Ieri sera era così agitata che non riuscivo a chiudere occhio!- 

- Sei senza speranza Naruko-chan.- sospirò Ino, divertita. 

Anche Sakura ed Hinata risero leggermente, mentre la neo Hokage, e il maestro si limitarono a sospirare, consapevoli che quella ragazzina era un caso disperato. 

- Mi chiedo da chi tu possa aver preso questa brutta abitudine.- pensò Kakashi a voce alta, forse fin troppo. 

- Guardi mio caro sensei, che lei è anche peggio.- beccato, forse avrebbe fatto meglio a tacere. Una risata generale animò il corridoio ospedaliera. 

- Ora che ci siamo tutti, andiamo. I vostri amici hanno dormito abbastanza.- 

Tsunade aveva ragione, e con un si generale e determinato, entrarono finalmente in ospedale. 

Mentre la neo Hokage iniettava il siero ai due giovani gennin per annullare gli effetti del genjutsu di Itachi, Naruko attendeva impaziente fuori dalla camera, spaventata come nemmeno il peggior nemico che avesse mai affrontato in vita sua. 

- Tutto bene Naruko-chan?- chiese dolce Hinata, posandole una mano sulla spalla. 

- Ecco io... temo di aver paura... credo.- 

- E di cosa scusa?- domandò Ino stupita. 

- Non ne sono sicura, forse di scoprire la loro reazione al fatto che conoscevo già Itachi.- 

Erano paure legittime le sue, lo capivano tutti i presenti, ma ad una in particolare sembravano soltanto un mucchio di sciocchezze. 

- Oh ma per favore! Da quando sei così vigliacca?!?!- tutti rimasero basiti. 

- S-Sakura-san...?- Hinata fece per intervenire e calmare le acque, ma Ino la fermò. Forse per una volta quella fronte spaziosa stava facendo una cosa giusta. 

Naruko, da prima stupita, iniziò ad incazzarsi seriamente. 

- Che vorresti dire?! Io non sono una vigliacca!!- 

- Ah davvero?! Be da come ti comporti non si direbbe!!!- 

- Ma come ti permetti?! Che ne sai tu di come mi sento io in questo momento?!- 

Come poteva Sakura giudicarla con quel tono senza sapere quello che stava passando?! Non meritava quel trattamento. 

- Probabilmente hai ragione, non capisco quello che senti, ma di sicuro una cosa la so. Stai dimostrando di non avere fiducia nei tuoi compagni!- 

Naruko si zittì, e Sakura poté continuare con la sua ramanzina. 

- Non hai la minima idea di quanto quei due ti vogliano bene! Se sono ridotti in quel modo è stato solo perché volevano salvare te!- forse era anche un po' invidiosa di quello che Sasuke-kun provava per Naruko, ma ormai voleva bene alla ragazza, e vedendola in quello stato si era sentita in dovere di fare qualcosa. 

- Io...- 

- Abbi fiducia in loro Naruko! Sono certa che ti capiranno e ascolteranno quello che hai da dire! E se si rifiuteranno di farlo...- alzò il braccio, mostrando i muscoli sorridendo minacciosa.- Ci penserò io ad obbligarli, anche a cosa di dover legare Sasuke-kun al letto!- 

- E noi ti daremo una mano!- la spalleggiò Ino, mentre Hinata sorrise semplicemente. 

Sorpresa e grata, la bionda Uzumaki sentì gli occhi pizzicare, al che saltò al collo della rosa per abbracciarla, ringraziando però anche le altre due. 

Mai come in quel momento si rese conto di quando avere finalmente della amiche fosse qualcosa di bello e del quale non avrebbe più voluto fare a meno. 

- Grazie Sakura-chan, grazie a tutte voi.- 

Kakashi sorrise intenerito alla scena, ma anche felice che finalmente la sua sorellina potesse aprire il suo cuore anche ad altri ragazzi della sua età. 

Ad interrompere il momento di profonda amicizia, fu Tsunade che uscì dalla stanza dei ragazzi, dichiarando che i due si erano finalmente risvegliati. 

Supportata dalle tre amiche, Naruko entrò per prima con ancora un po' di paura nell'animo, ma quando li vide svegli e seduti sopra il letto, non poté far altro che lasciarsi trasportare da una felicità di sollievo. Erano svegli, erano salvi. 

Le si inumidirono gli occhi, ma scacciò subito le lacrime che premevano per uscire. Voleva mostrarsi raggiante come sempre. 

Si avvicinò cauta, ma la prima cosa che fece quando fu vicina ai due, che ancora non erano completamente svegli, fu colpirli violentemente alla testa. 

- RAZZA DI IDIOTI!!!- 

Chi assistette alla scena rimase basito. 

Shikamaru si massaggiò il punto colpito e riprese completamente conoscenza, guardando stizzito la compagna. 

- Ma che cavolo ti prende? Quel poco di cervello che hai ti è partito del tutto?!- Sasuke invece rimase impassibile. 

Saltò al collo del Nara per la troppa felicità, stupendolo e abbandonandosi ad un pianto di sollievo. 

- Naruko ma che...- 

- Razza di baka mi avere fatto prendere un colpo...- 

Shikamaru sorrise, carezzandole i capelli e cercando di bloccare le sue lacrime di gioia. 

- Dovresti vederti, sembri una scema con la faccia rossa e quel broncio da pesce lesso.- 

- Sei cattibo Shikamabu! Io ebo tanto pbeoccupata peb voi!!- 

Si asciugò le lacrime in fretta e furia, riuscendo più o meno a riacquistare una capacità di parola quantomeno normale e comprensibile, tuttavia il broncio non sparì dal suo volto. 

Dopo aver riso e scherzato un po' con Shikamaru, la sua attenzione passò a Sasuke, assediato dagli abbracci di due disperate innamorate in lacrime. 

Le scappò da ridere e prenderlo in giro, ma si trattenne notando lo sguardo inespressivo e spento del compagno. 

C'era qualcosa che non andava, ma decise di affrontarlo con il suo solito tono spavaldo e derisorio. 

- Ohi teme, sapevo che eri stupido, ma non pensavo fino a...- 

- Come fai a conoscere Itachi?- bastò una domanda per mettere a tacere tutta la spavalderia di Naruko. 

Non fu solo quella, ma anche il tono con cui le fu chiesta, così freddo e incolore da farla rabbrividire. 

- Questo interessa anche me.- intervenne Shikamaru serio, e a loro si aggiunse anche Kakashi. 

La bionda sospirò arresa, consapevole che non poteva tenerlo nascosto ancora per molto. 

- Quando ero piccola, scappavo spesso dal palazzo del nonno, ma puntualmente Kakashi-sensei mi riportava indietro ancor prima che mi potessi allontanare. Una sera invece, riuscii ad andarmene senza essere vista, ma venni attaccata da un gruppo di uomini ubriachi marci che mi minacciarono di morte.- raccontò triste, ricordando quel giorno in maniera vivida e chiara.- Mi avevano messo all'angolo, e sicuramente sarei morta, se non che Itachi, nei paraggi durante un turno di sorveglianza, li mise al tappeto e mi riportò a palazzo.- finì di raccontare con la tristezza negli occhi, senza avere il coraggio necessario di affrontare Sasuke. 

- C'è altro?- proruppe l'Uchiha, atono. 

E lì Naruko non seppe davvero come rispondere. Nei suoi ricordi non c'era altro, o almeno così sembrava, poiché quando provava a pensare ad Itachi la sua immagine appariva confusa e indistinta, fino al momento in cui, settimane prima, l'aveva rincontrato. 

Ma dentro sentiva come se lo conoscesse bene, come se per lei l'Uchiha maggiore fosse stato per lei una figura alla quale non poteva assolutamente rinunciare. 

Ma rispondere in quel modo a Sasuke sarebbe stato indelicato e fuori luogo, per cui decise di seguire la strada che le indicavano i ricordi. 

- No, o almeno non che io sappia. Il ricordo che ho di Itachi è molto sbiadito, so soltanto che gli dovevo la vita.- 

Un pesante silenzio piombò nella stanza, rotto da una tagliente frase dell'Uchiha. 

- Ed è per ripagare questo debito che ci hai traditi?- il tono era più duro e glaciale, rabbioso, che le fece gelare il sangue. 

Nonostante il tremore iniziale, non intendeva lasciarsi dare della traditrice senza difendersi. 

- Io non vi ho affatto traditi! Si ho protetto Itachi, ma è anche vero che quando vi voleva ammazzare l'ho fermato!- 

- MA HAI DIFESO ANCHE ITACHI!- e quando Sasuke urlò, la bionda sussultò, ma una persona orgogliosa come lei non poteva certo starsene buona e calma a subire. 

- COSA CAZZO CERCHI DI INSINUARE TEME?! CHE VI AVREI MOLLATI LI PER ANDARE DA ITACHI?!- 

- QUELL'ESSERE SCHIFOSO DEVE MORIRE PER MANO MIA!! AVEVO L'OCCASIONE DI UCCIDERLO E TU, UNA MIA COMPAGNA, L'HAI DIFESO!!!- 

- VA DRITTO AL PUNTO UCHIHA!!! PENSI DAVVERO CHE POTREI MAI METTERE ITACHI SOPRA DI VOI?!- 

- PENSO CHE SE PROVI ANCORA A METTERTI TRA ME E LA VENDETTA, UCCIDO ANCHE TE!!!- e Sasuke scappò dalla finestra, inseguito da Kakashi che tentò invano di fermare il suo allievo. 

- Sasuke aspetta.- 

Naruko invece era rimasta immobile, pietrificata da quelle parole, fremente di rabbia talmente intensa che perfino Kyuubi se ne sorprese. Sasuke l'aveva ferita davvero questa volta. 

Alle spalle Shikamaru la prese tentò di calmarla, chiedendo gentilmente alle tre ragazze del team 8 di uscire e lasciarli soli, cosa che fecero all'istante. 

Una volta soli Naruko si lasciò abbracciare amorevolmente dal Nara, che l'accolse e lasciò sfogare all'amica tutte le lacrime che doveva versare. 

Era sempre stato così, non riusciva a liberarsi con gli altri di tutti i suoi dubbi e le sue paure, ma con Shikamaru poteva lasciarsi andare senza timore. 

- Baka! Baka! Baka! Baka! Baka! Baka! Baka! Come ha potuto dire una cosa del genere?! COME HA POTUTO PENSARLO?!?!- 

- Calmati dai, non prendertela. Hai ragione, Sasuke si è comportato da idiota, ma cerca di capirlo.- 

- Capirlo? CAPIRLO?! CHE COSA DOVREI CAPIRE?! CHE NON HA LA MINIMA FIDUCIA IN ME?!?!- 

- No niente affatto! Ma lo sai che quando si parla di suo fratello impazzisce, forse è rimasto più sconvolto di quello che credevamo.- 

- Tze, è completamente partito di testa! Mi ha minacciata di morte Shikamaru! Dovrei spaccargli la faccia per questo.- il Naro rise piano. 

- Be, per questa volta potrei concedertelo senza darti contro.- 

Anche Naruko rise appena, ma la tristezza non abbandonò il suo cuore neanche per un attimo. 

Perché lei voleva bene a Sasuke e avergli sentito pronunciare quelle parole l'aveva ferita più di quanto volesse lasciar trasparire, più di quanto lei stessa potesse immaginare. 

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Quella notte Sasuke la passò nel quartiere degli Uchiha, seduto su di un albero poco lontano dalla sua solitaria abitazione, senza chiudere occhio. 

Pensava il ragazzo, ad Itachi, a Naruko, alla sua sfuriata, alla sua famiglia, alla sua vita, alla vendetta. 

Un groviglio di pensieri di cui non riusciva a liberarsi, di cui non voleva liberarsi, pensieri confusi che si sovrapponevano mandandogli in tilt il cervello, fino a che non si scontravano e sovrapponevano, fino a diventare una macchia incolore e priva di caos. 

Almeno così poteva evitare di pensare e ritrovare la calma che lo contraddistingueva. 

Un fruscio tra le foglie lo mise in allerta, ma non si mosse. 

- Vieni fuori, o ti faccio uscire io.- 

- Così mi puoi uccidere definitivamente.- 

Si stupì di veder spuntare una chioma bionda dai cespugli, più di tutto rimase sorpreso dal broncio offeso da bambina che gli stava mostrando. 

Dovrebbe odiarlo dopo quello che aveva detto, e non presentarsi da lui con quell'espressione! 

- Che ci fai qui?- 

- Ecco io... volevo parlarti... E PRENDERTI A PUGNI PER QUELLO CHE MI HAI DETTO!!- 

Sasuke non si scompose. 

- RAZZA DI TEME MALEDETTO!!! MI HAI MINACCIATA DI MORTE TE NE RENDI CONTO?!?! DOVREI FARTI IL CULO A STRISCE PER QUESTO!!!- 

Il moro restò calmo e freddo alle provocazioni della bionda, ma in un certo senso se ne sentì divertito. 

- Ah davvero? Sono curioso di vedere come faresti.- 

- Non è tanto difficile penderti a calci! Posso batterti quando voglio ora che ho imparato una nuova tecnica.- si pavoneggiò la bionda dandogli le spalle, ma catturando con le sue parole l'attenzione del moro. 

- Nuova tecnica?- 

- Esatto! Mentre cercavo la baa-chan per incoronarla Hokage, il mio nuovo sensei mi ha insegnato una mossa favolosa e potentissima.- era orgogliosa, ma come al solito Sasuke fu capace di smontare le sue certezze. 

- Ma davvero? Be, in mano ad una come te certamente sarà una mossa da quattro soldi.- 

Naruko cadde a gambe all'aria, rialzandosi e fronteggiando il compagno con le guance gonfie per l'offesa. 

- Ma come ti permetti razza di teme?!- dopo attimi di silenzio in cui rimasero immobili a fissarsi, scoppiarono entrambi a ridere. La ragazza in maniera più espansiva e aperta, il ragazzo con più riserbo e contegno. 

- Mi fa piacere vederti ridere, dopo la sfuriata di questa mattina pensavo mi odiassi.- Sasuke smise di ridere, diventando incredibilmente serio. 

- Non ti odio, sei una seccatura vero, ma non abbastanza seccante da farti odiare. Credo che la mia sete di vendetta abbia per un attimo offuscato il mio giudizio. Ti chiedo scusa.- Naruko strabuzzò gli occhi. 

- N-Non posso crederci! Uchiha Sasuke che chiede scusa?!- indietreggiò velocemente, puntando il dito contro il moro.- CHI SEI TU?! COSA NE HAI FATTO DEL VERO SASUKE?!?!- 

- Non sei divertente.- sbuffò serio.- E comunque non pensavo davvero quello che ti ho detto. Soltanto che, per me la vendetta è tutto. Non permetterò a niente e nessuno di ostacolarmi, neanche se tu provassi affetto per Itachi mi fermerei.- gli occhi color pece si accesero di una scintilla malvagia, oscura, assetata di sangue. 

Una mano gli si posò gentile sulla guancia, e per poco Sasuke non cadde dall'albero quando si accorse che Naruko era davanti a lui, a pochi centimetri dal suo viso. 

- Io capisco l'odio che provi, e non cercherò di ostacolare la tua vendetta, sei un mio compagno e se necessario ti aiuterò. Solo ti chiedo, non dimenticare che qui ci sono persone che ti vogliono bene, e che sarebbero disposte a tutto pur di renderti felice.- 

- Ad esempio? 

- Be, Sakura ed Ino sono un buon esempio.- rise, venendo fulminata all'istante dal compagno.- Poi Kakashi-sensei, Shikamaru, io...- 

- Ma come? Anche la signorina Uzumaki farebbe di tutto per rendermi felice?- le strinse la piccola mano che ancora premeva sulla sua guancia, sorridendo serafico. Naruko rimase incantata da quel sorriso per diversi minuti, in cui negò una risposta all'Uchiha. 

- Ma certo! Sei un mio compagno Sasuke, sarei disposta a tutto pur di aiutarti!- 

- A tutto?- il moro iniziò ad avvicinare il proprio viso a quello della bionda, sempre di più, sempre di più, mentre lei non aveva la forza necessaria per staccarsi. Tutto ciò che fece fu tremare ed arrossire come un peperone. 

- S-Sasuk...- il ramo sotto di lei cedette. 

Ancor prima che se ne accorgesse, prima che le labbra dell'Uchiha toccassero le sue, il ramo su cui sedevano in due cedette sulla punta, e la bionda si ritrovò a cadere senza possibilità di attutire il salto. 

Fu talmente veloce lo scorrere degli eventi che non si rese conto di quello che accadde, sapeva soltanto che non toccò mai il terreno. Senza sapere come o perchè, semplicemente si era ritrovata tra le braccia di Sasuke, che sogghignava beffardo. 

- Inutile, resti sempre la solita dobe incapace.- Dopo i primi attimi di stupore Naruko si riprese, gonfiando offesa le guance. 

- Senti chi parla! Il teme con gravi sbalzi d'umore, sicuro di non avere il ciclo in corso Sas'ke?- Stavolta fu il turno del moro di arrossire appena, lasciando la presa sulla ragazza che batté violentemente il culo a terra. 

Massaggiandosi la parte lesa, a Naruko sembrò di rivivere un deja-vù. 

- Vedo che la tua mania di farmi cadere a terra non è passata.- 

- Come la tua delicatezza è pari a quella di un elefante in un negozio che vende cristalli.- troppo stanca e dolorante per continuare a lungo la conversazione, la bionda sbuffò e basta. 

- Certo certo, in ogni caso, meglio che vada.- piano si rimise in posizione eretta.- Domani riprendono gli allenamenti e voglio essere in forma! Pensi di venire?- 

- Dipenderà da Tsunade e da come andrà la visita domani. In ogni caso farò il possibile per esserci.- 

Naruko sorrise, concedendo ad un distratto Uchiha un bacio sulla guancia che colse il ragazzo di sorpresa. 

- Ci conto è! A domani!- e con un salto la ragazza se ne andò. 

Carezzandosi il punto in cui le morbide labbra di Naruko avevano sfiorato la sua pelle, il moro sorrise ferino, avviandosi verso la sua dimora per riposare. Ora la mente più calma e priva di pensieri negativi. 

Ne era ogni giorno più convinto, la cura che serviva per curare e cicatrizzare le ferite causate da Itachi ed il suo gesto era la bionda Uzumaki, niente e nessun altro potevano salvarlo dal baratro oscuro della vendetta e della disperazione in cui stava lentamente cadendo. 

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Una settimana dopo le cose erano tornate normali. 

Il team 7 si allenava sotto la guida di Kakashi-sensei, migliorando le loro abilità ad ogni nuova missione e ad ogni allenamento. 

Erano la squadra più in gamba di Konoha, ma di certo anche gli altri team non avevano intenzione di lasciarsi scavalcare. 

Grazie alle cure di Tsunade, nuovo Hokage del villaggio, perfino Rock Lee aveva potuto ritornare ad essere un ninja, dopo una rischiosa operazione conclusasi a buon fine. 

Dopo le incomprensioni con la Sabbia durante gli esami, ora Konoha e Suna erano di nuovo alleate, unite da un nuovo e più solido trattato di pace. 

Jiraya era partito per un nuovo viaggio e non sarebbe tornato molto presto, così come di Orochimaru e della famigerata organizzazione Akatsuki non si erano più avute notizie. 

Tutto sembrava essere tornato alla solita vecchia normalità di cui tutti sentivano la mancanza, ma purtroppo non era destinata a durare. 

Forze oscure di muovono e tramano nell'ombra, nuove prove aspettano Naruko, che preso affronterà un cambiamento che aveva sperato avvenisse solamente nei suoi incubi più oscuri. 

Era veramente tutto finito? No, era soltanto l'inizio di una leggenda. 







 

Fine







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Nel prossimo capitolo....
NIENTE!!!! Assolutamente nulla, perchè la prima storia della saga di Naruko finisce (FINALMENTE) qui!!!
Certo vi potrei dire il titolo della prossima saga o quanto sarà lunga, maaaaaaa no u.u
Sarà una sorpresa per tutti! XD
Non aspettatevi aggiornamenti a tempo breve, prima ci sono altre storie di cui vorrei liberarmi, ho un estate intera quindi vi prometto che se tutto va bene, comincerò la nuova serie a settembre.
Si lo so che avevo detto che era già tutto scritto, ma provate voi a trascrivere dal foglio al pc quando si hanno altre 20000 storie e idee da fare eh? >< con qualcosa dovrò pur prendermi una pausa no?
Altra cosa, la saga continuerà solamente se lo vorrete voi, altrimenti direi che posso chiuderla qui, se la storia non piace meglio finirla, così mi concentro su altro u.u
Be spero che l'ultimo capitolo non vi abbia lasciato delusi e che non ci siano troppi errori, fatemi sapere com'è venuto e cosa ne pensate eh?? u.u
Un bacione a tutti voi e alla prossimaaaaa!!!!! GRAZIE INFINITE A CHI MI SOSTIENE DALL'INIZIOOOOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!! VI LOVVO TUTTI!!!!!!!!!!!!!

La vosta,
Jeo 95 =3

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