The Origin

di GaladriellePeriwinkle
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 3 ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


The Origin.
Prologo. -Jack-

 


«Va tutto bene.»
Tesi la mano. No, non andava tutto bene. Dovevo stare attento, o sarebbe caduta. E lei non sapeva nuotare, tanto meno io.
«Jack, ho paura!»
«No! Tranquilla. Ora vieni verso di me, ma piano.»
Guardai in basso. Le crepe stavano aumentando. Troppo. Ed eravamo quasi al centro del laghetto. Non ce l'avrei mai fatta.
Ma lei si.
Presi un ramo che era vicino a me, la spinsi dalla caviglia verso la riva, scivolò per qualche metro, e il ghiaccio crollò.
«NO! Jack, no!»
Era salva. Il ghiaccio a riva era più grosso, ne ero sicuro. Se correva, sarebbe arrivata in tempo.
L'acqua era gelida. Non riuscivo a risalire, e i vestiti intrisi d'acqua non mi facilitavano di sicuro il lavoro! Guardai verso il cielo, cercando qualcosa da guardare per gli ultimi istanti della mia vita, ma vidi una figura. Non so se fosse mia sorella, ma vidi che tese un braccio verso l'acqua, poi sparì dalla mia visuale.
Mi arresi, perché sapevo che non sarei mai riuscito a risalire. Gli ultimi residui di ossigeno uscirono dai miei polmoni, e riuscii solo a pensare "Mi dispiace", prima di essere inghiottito dal nulla.




 
Note dell'autrice:
si Miaka, lo so che mi odi perché sono due mesi che non aggiorno l'altra fic,  ma ora ti  (vi) spiego cosa è successo.
So che ho altre due fic che in teoria sto portando avanti, ma il problema è che io le avevo finite, dovevo solo ricontrollarle, ma questo periodo dovevo studiare per l'esame e  quindi al computer non c'ero mai, così mio fratello se ne è impossessato e l'ha definitivamente ucciso.
E ovviamente i capitoli erano in quel computer. T^^^T
Quindi io, essendo dotata di una memoria da elefente del Libro della Giungla Disney, devo non solo riscriverle, ma anche ricordare cosa ho scritto o.o
E la cosa migliore che mi poteva capitare, in questo momento dove dovevo recuperare 210938028420984832749813274982 capitoli, era AVERE UN BLOCCO DELLO SCRITTORE, OVVIAMENTE!
Stupide leggi di Murphy.
Ma quindi, se ho avuto un blocco dello scrittore, che ci faccio con una nuova fic?
Eeeeeh,  bella domanda. Mi è venuta l'ispirazione e quindi eccomi qui T^T
Questa fic l'ho già finita, o meglio i primi quattro capitoli che potrebbero andare bene come fic  singola, e devo decidere se il continuo farlo in questa stessa fic o aprirne un'altra.
COMUNQUE, parliamo un po' della fic, uhm? :3
Questo è il prologo, pimpi pelli. (No, ma davvero?! Non l'avevo capito dal titolo!!!) E per farmi perdonare dalla cortezza aggiungo subito il primo capitolo! Che prava che sono :3 (?)
Ma chi sarà la figura che Jack ha visto e che poi è sparita? Ma è sparita? ZAN ZAN ZAAAAN.
Tanto, due minuti che aggiungo il prossimo capitolo.
Baci <3

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Capitolo 2
*** Capitolo 1 ***


The Origin.
Capitolo 1. -Elsa-
 
 
«Elsa, ti prego! Torna ad Arendelle, ho bisogno di te!»
«Anna! Non voglio tornare ad Arendelle, mi dispiace. È questo il mio posto, qui... qui non devo contenere dentro di me il mio potere! Qui, qui... è qui che io voglio stare!»
Anna aveva esagerato, l'altro giorno. E io avevo perso il controllo. Grazie al cielo non avevo fatto male a nessuno, ma stavano tutti meglio senza una regina pazza che spara ghiaccio dalle mani!
«Tra qualche anno potrai essere la Regina di Arendelle. Non posso tornare! E non voglio. Quindi va', via, Anna!»
«Elsa, io...»
«Basta! Non ne voglio più sentire! Va' via!»
Anna si girò, singhiozzando. «Tu sai solo sbattere le porte in faccia!»
Rimasi senza fiato. Poi iniziai ad arrabbiarmi, e sentivo che la neve vorticava dietro di me. «Anna-vai-via. ORA!»
«BENE! Buona fortuna in questo igloo di ghiaccio! ADDIO!»
La portà sbattè. La neve si fermò, andandosi a depositare sulle mie spalle, sulle mie braccia, sulla mia testa, e sul mio cuore.
Ma sapevo di aver fatto la cosa giusta.


Una settimana dopo...


Si, ok, dopo un po' ti annoiavi a stare da sola in un castello di ghiaccio. In realtà c'era Olaf, che aveva deciso di stare qua cercando di convincermi a tornare ad Arendelle, ma quando gli avevo chiesto «Perché dovrei tornare, Olaf?» lui era rimasto confuso ed era andato fuori a pensare.
Un po' mi dispiaceva di averlo trattato male, quindi uscii per scusarmi, ma non lo vidi.
«Olaf?» chiamai, iniziando a preoccuparmi. Vidi delle impronte che andavano a valle, verso un bosco a un centinaio di metri da me. Alzando gli occhi al cielo seguii le impronte.
Arrivata al limite del bosco, vidi che le impronte proseguivano. «Olaf?» chiamai di nuovo, ma nessun pupazzo di neve rispose. Però qualcuno, dal bosco, disse, abbastanza forte: «Aiutami, Jack!»
Corsi verso la voce, che era una voce da bambina, e arrivai al limitare di un laghetto ghiacciato, o meglio, semi ghiacciato, che infatti stava per crollare sotto il peso di due persone. Erano chiaramente fratelli. Una era una bambina, immobile al centro del laghetto, mentre le crepe si allungavano sempre di più. A qualche metro da lei c'era un ragazzo, che avrà avuto più o meno la mia stessa età. Sentii qualcosa nello stomaco, e mi sembrava di conoscerlo. Le stava parlando con dolcezza, dicendole di muoversi lentamente. Ma anche da qui vedevo il sudore freddo che gli imperlava la fronte. 
Mi stavo per lanciare verso loro due per aiutarmi, magari ghiacciando meglio il laghetto, ma sentii un fruscio di rami, e mi bloccai, spaventata. «Non interferire.» disse una voce sopra di me. 
Sobbalzai e alzai gli occhi. «Che?!»
Un ombra nera scese alla mia sinistra, e si formò un uomo, alto e tutto nero. Solo gli occhi mandavano bagliori dorati. Mi allontanai un po', tenendo sempre d'occhio il laghetto coi due, che non erano ancora caduti.
«La bambina deve salvarsi, e ci riuscirà, ma il ragazzo no. Morirà, dopo essere riuscito a salvare la sorellina.»
Trattenni il fiato, orripilata. «Perché?! E perché non potrei salvarlo?»
Mi soppesò con lo sguardo qualche secondo. «Tu sei Elsa, vero?»
«Si! Sono Elsa! Posso fare qualcosa per...»
L'uomo rise. «Si che puoi salvarlo. Ma sarà pericoloso.»
«Come posso fare?!» chiesi impaziente. I due sembravano sempre più in pericolo, e non avevamo mica tutto il giorno!
Molto lentamente disse: «Devi dargl...»
«NO! Jack, no!»
«VAI!»
Mi girai, spaventata. La bambina era scivolata per qualche metro verso riva, mentre il ragazzo era sparito. E al suo posto c'era un enorme buco. Non ci misi molto a fare due più due.
«No!» esclamai anch'io, perché per colpa delle chiacchere di quel tizio non ero riuscita a salvare il ragazzo!
«Tranquilla! Sei ancora in tempo.»
Pestai il terreno, spazientita. «COME?!»
«Immagina di incanalare un po' del tuo potere in un unico sbuffo di neve. E mandalo al ragazzo. Fidati che funzionerà.»
Lo guardai perplessa. Chi era? Chi mi assicurava che avrebbe funzionato?
Ma lo feci lo stesso. Ero sicura di aver conosciuto il ragazzo, magari un giorno era venuto a corte e l'avevo visto di sfuggita. E volevo salvarlo.
Creai una piccola bufera di neve, cercando di fare quello che mi aveva detto lui. Non fu diverso dal solito, solo che mi sentii un po' svuotata dopo. Soffiai verso l'acqua, seguii con lo sguardo la neve, finché non si depositò o affondò nell'acqua.
«E ora?» mi girai verso l'uomo, ma era sparito.
«Grazie, Ragazza di Ghiaccio! Ora il piano è quasi concluso!»
«Che cosa? Torna qui! Cosa devo fare ora? E di che piano stai parlando?!»
Ma non mi rispose.
Rimasi qualche secondo ferma, senza sapere se andare dal ragazzo o cercare di seguire l'uomo, e alla fine andai verso il laghetto. Ghiacciai una scia verso il buco, e guardai nell'acqua. Il ragazzo era ancora vivo, e vidi che i suoi occhi incrociavano i miei. Cercai di raggiungerlo, ma al contatto dell'acqua fui sbalzata all'indietro, e persi coscienza.



 
Note dell'autrice:
TAAA-DAAAN! Come promesso il primo capitolo subito dopo il prologo! :3
In una situazione dove Elsa non ha ghiacciato tutta Arendelle, ma Anna vuole che torni perché le vuole bene e non vuole che Elsa faccia la suora in un igloo per il resto della sua vita, costei non riesce a convincerla e Elsa ha la meglio nella discussione. Poco tempo dopo si  accorge che forse aveva ragione Anna, ma almeno ha qualcusa da fare, visto che segue le orme di Olaf (ma sono davvero le sue?) e cosa vede? Jack poco prima che si trasformi in Jack Frost! D:
Ma lei ovviamente non lo sa, e poi c'è un tizio tutto nero con gli occhi dorati (chissà chi è?) che le dice come salvare Jack, la chiama "Ragazza di Ghiaccio" (qualsiasiriferimentoadHungerGamesnonècasuale) e accenna ad una profezia.
Elsa, guidata da un grande senso della logica, dà ascolto allo sconosciuto e (forse) fa la magia per salvare Jack. Ma poi perché le sembra di averlo già visto?
E perché non è riuscita a toccare l'acqua?
E dov'è Olaf?
Ma soprattutto, quando sarà pronta la mia cena?!
Queste e altre domande trovano risposte solo qui, su THE-ORIGIN-L'ISOLA! 
(qualsiasiriferimentoadATuttoRealitybarraChrisMcLanenonècasuale)

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Capitolo 3
*** Capitolo 2 ***


The Origin.
Capitolo 2. -Elsa-
 



«Elsa! Eeeeeelsa? Elsa???»
«Mmmmh?» Aprii gli occhi. Ero ancora nel bosco, e qualcuno mi stava scuotendo.
«Elsa!»
«Olaf, non devi provare a svegliare qualcuno svenuto così!» dissi, alzandomi a sedere e massaggiandomi la testa, dove avevo sbattuto. Guardai verso il laghetto, ma non lo vedevo molto bene, perché era notte!
Balzai in piedi. Se il ragazzo era rimasto tutto questo tempo là sotto, allora... allora...
Mi avvicinai all'acqua, ma Olaf mi fermò. «Che stai facendo?» mi chiese, spaventato.
«Prima era caduto un ragazzo nel laghetto, e...»
Olaf cercò di trattenermi ancora di più. «Elsa, non possiamo interferire!»
Quella frase l'avevo già sentita. «Olaf, dobbiamo aiutarlo!»
«No! Vieni, veloce, non deve vederci!» Olaf mi trascinò verso un albero dal grosso tronco.
«Olaf, che diavolo sta succedendo?!» chiesi, spazientita.
«Sssssh, non deve sentirci, nè vederci. Però se vuoi puoi guardare, ma non farti vedere!»
Non capivo cosa stava succedendo, cosa avevo fatto e come Olaf sapesse cosa stava succedendo!
Mi sporsi un po' dal tronco, per vedere dov'era caduto il ragazzo. Per un po' non successe niente, ma poi sbucò dall'acqua. Trattenni il fiato violentemente e rumorosamente, perché i capelli gli erano diventati bianchi, e gli occhi azzurro ghiaccio. Ed era, uhm, affascinante?
Olaf mi diede una violenta gomitata nella gamba.
Il ragazzo si guardò un po' intorno, frastornato. E poi il ghiaccio iniziò a crearsi vicino a lui, ma io non avevo fatto niente. Per un attimo rimasi perplessa, ma poi capii.
Quello non era il mio ghiaccio. Era il suo.
"NON SONO SOLA!" avrei voluto urlare. Ma perché, prima, non aveva usato i suoi poteri? Avrebbe potuto salvare sè stesso e la sorella.
O forse glieli avevo donati io, col mio soffio di prima?
Volevo assolutamente parlarci. Dovevo! Feci per spuntare e farmi vedere, ma Olaf mi trattenne di nuovo. Incredibile quanta forza potesse avere.
«Olaf... lasciami andare, ti prego!»
«Elsa, mi dispiace, ma se fai così non puoi più assistere. Andiamo via!»
«No!- sibilai a denti stretti. «Olaf! Non capisci?»
«Senti, è già sbagliato che sia vivo! Non dovrebbe avere i poteri, TU NON AVRESTI DOVUTO AVER FATTO NIENTE!»
Mi spaventai. Gli occhi di Olaf mandarono fiamme. Strano per un pupazzo di neve. «Non... non sapevo che sarebbe successo questo... e poi che male c'è?»
«Elsa! Hai appena fatto avverare... non importa! Andiamocene!»
Sospirai. «Va bene.» Olaf sorrise sollevato e allentò la presa sul mio polso. Mi staccai e corsi verso il ragazzo. Lui mi vide e sgranò gli occhi. Olaf imprecò e corse verso di me, ma io lo congelai con un gesto della mano. L'avrei liberato dopo.
Il ragazzo era spaventato. Ovviamente! Una tizia gli era appena apparsa davanti congelando un pupazzo di neve camminante!
«Chi... chi sei?» mi chiese, titubante.
Cosa avrei potuto dirgli? "Ciao, sono la regina di Arendelle, quella che ghiaccia tutto!" "Figo! Puoi sparare ghiaccio!" Optai per un «Io sono come  te.»
Mi guardò perplesso. Poi guardò un bastone che aveva congelato prima, e lo indicò con lo sguardo, poi mi guardò interrogativo.
Io annuii entusiasta.



 
Note dell'autrice:
Eccomi! Come promesso subito il secondo capitolo! :3
Non so cosa dirvi nè posso perdermi in chiacchiere perché devo andare. Mi scuso però perché il capitolo è un po' corto :c
Forse domani posto il prossimo! :3
Ciao ciao :D

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Capitolo 4
*** Capitolo 3 ***


The Origin.
Capitolo 3. -Elsa-



«E quindi tu... sei come me.- finii la mia spiegazione.
Gli avevo detto di come era riuscito a salvare la sorella. Ma non gli avevo detto che aveva i poteri grazie a me, perché anche se ero molto tentata dal farlo, Olaf continuava a farmi segno di stare zitta, e prima di dire a Jack che era chi era grazie a me, dovevo farmi spiegare la situazione da Olaf. Quindi gli avevo detto che l'avevo visto cadere, di come non ero riuscita a raggiungere l'acqua e che mi ero svegliata dopo qualche ora, vedendolo che sorgeva dall'acqua.
Dato che Olaf aveva insistito di tornare al castello (quello di ghiaccio), perché "È troppo pericoloso parlarne qua! All'aperto?! Sei pazza! Torniamo a casa, Elsa!" eravamo comodamente seduti sul pavimento di ghiaccio del salone principale, dato che non avevo ancora fatto mobili. Capivo anche che Jack aveva fame, e questa era una cosa a cui non avevo pensato. Come avrei fatto a vivere, da sola, in un castello di ghiaccio per il resto della mia vita?
Per fortuna Olaf aveva trovato un albero di mele, quindi ne avevo fatto scorta. Quando eravamo entrati, Jack era rimasto senza parole, facendo un lungo fischio. Non so cosa volesse significare, però mi salì sulle labbra un sorrisetto compiaciuto.
Alla fine del racconto, Jack aveva detto solo
«Wao.» Ed eravamo rimasti così, seduti in cerchio, aspettando che qualcuno dicesse qualcosa.
«Mia sorella, quindi è salva?» chiese, incrociando il mio sguardo. Capivo la sua preoccupazione, e con una stretta al cuore pensai ad Anna. Non l'avevo trattata bene l'altro giorno.
«Si» risposi, volevo aggiungere qualcosa, ma non mi venne in mente niente.
«Secondo voi posso parlarle?» chiese Jack. Il "voi" era, con mio disappunto, riferito a me, perché per lui ero pur sempre la regina di Arendelle, anche se gli avevo raccontato la mia storia. Quindi feci finta che "voi" fosse riferito a me e Olaf.
«No, mi dispiace» rispose Olaf seccamente. «Lei ti crede morto, e ora sei... come posso spiegartelo? Invisibile per quelli che non credono in te.»
Questo non l'avevo capito nemmeno io. «Cosa intendi dire?» chiedemmo in coro io e Jack.
«Speravo di non dovertelo mai spiegare, Elsa.» Si prese una piccola pausa, poi cominciò a raccontare.
«I tuoi poteri non sono casuali. Hai presente Babbo Natale e la Fatina dei Denti? Non sono solo un racconto per bambini. Loro esistono veramente. Tutte le persone che nascono con un dono... come il tuo, ma non per forza il tuo... Sono destinati a diventare qualcuno. Una Leggenda, per l'esattezza.»
Continuavo a non capire.
«Le Leggende sono degli esseri magici che sono qualcuno per i bambini. E tu eri destinata a... in realtà non lo so con esattezza, perché ogni Leggenda si sceglie il destino. Intendo, se diventare buono o cattivo, cosa diventare per i bambini o se non diventare niente, tenendosi i poteri per sè senza farlo conoscere al mondo.»
«E quindi, io? Chi sono?» chiese Jack.
Olaf sospirò.
«Devi deciderlo tu, Jack. Ma questo incontro non sarebbe mai dovuto avvenire. Mi dispiace, ma devo togliere la memoria a tutt'e due.»
«Che cosa?!» esclamai, perché era l'ultima cosa che mi aspettavo che Olaf dicesse. Prima di tutto perché lui era una cosa creata da me! Come poteva aver dei poteri? E come sapeva tutte queste cose?!
Evidentemente le mie domande mi si leggevano sul volto, o forse sapeva anche leggere nel pensiero, perché Olaf disse:
«Anche se ve lo spiegassi, non servirebbe a niente. Elsa, Jack, è per il vostro bene!»
Guardai infelice Jack. Perché Olaf non voleva farmelo conoscere? Non capiva come mi fossi sentita sola in tutti questi anni, e come ero felice sapendo che ora non ero più sola?!
Olaf mormorò qualcosa, e il viso di Jack fu l'ultima cosa che vidi, prima che il buio mi prese.



 


Note dell'autrice:
Allora, volevo solo spiegarvi un paio di cosette:
1) Perché Jack sembra che si ricordi della sorella e sa che Elsa è la Regina di Arendelle? Semplicemente perché l'Uomo della Luna aveva deciso di NON togliere la memoria a Jack, una volta diventato una Leggenda. Ma poi spunta Olaf che rompe.
2) Perché Olaf sa tutte queste cose? Ehehehehe lo scoprirete nei prossimi capitoli OuO
3) (Avevo detto un paio? Ehi, io sono sarda, e quando dico "paio" intendo un numero che va dal 2 all' 11) Perché nella mia fanfiction Elsa si accorge che vivere in un castello fatto di GHIACCIO, senza cibo nè letto, nè eventuali medicinali (per quanti medicinali ci potessero essere nel suo tempo), non è una così gran bella idea? Perché la domanda "Ma come cacchio farà a vivere in un castello di ghiaccio?!" mi ha tormentato per tutta la durata del film, per quanto ami Frozen. Be', a me sembra che per la Disney non sembra un problema, però chi ha letto Hunger Games (e sofferto con i personaggi... Si Annie, lo so, anche io sto soffrendo per Finnick. Tranquilla, ci sono io con te. Ora va' un attimo a mangiare nutella che finisco qua.) sa bene cosa intendo. Ma non facciamoci domande.
Ah, si, dovrei parlare del capitolo. Eeee non ne ho voglia, perché voglio finire i prossimi capitoli. E niente, se leggete recensite per piacere, e grazie a chi ha messo la mia storia tra le ricordate/piaciute/seguite <3

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